siano artistici nel carattere e mostrino chiaramente una tendenza moderna» 1925 L’esposizione segnò l’inizio ufficiale dell’Art déco come stile, con un design di mobili più semplici e razionali in contrasto con l’Art Nouveau, ma mantenendo ancora la ricerca della bellezza, una bellezza più artificiale. William van Allen 1930 Chrysler Building Realizzato per la Chrysler Corporation ma più nello specifico per Walter Chrysler fu uno dei molti edifici che vennero eletti durante questo periodo da milliardari che volevano sfoggiare le proprie ricchezze al mondo. Si quel che sia il Chrysler rappresenta la più grande opera mai realizzata nell’art Déco, sia in dimensioni che in importanza. Chrysler Airflow Realizzata da Walter Percy Chrysler fu ideata con il concetto di dare al guidatore una maggiore aereodinamicità del 40% in confronto alla concorrenza, da qui il nome Airflow. Il design ha un insieme di linee che seguono il flusso del vento e curve del telaio più vicino dallo streamline. Robert Mallet-Stevens’s St Jean de Luz(1928) Franco Barberis’s Candee(1929) Nicolay Diulgheroff’s Watt Radio(1933) Aquarium de Monacoby Jean Carlu, (1926)
Questi esempi di annunci pubblicitari ci
mostrano le basi dell’art Déco, la sensazione di immensità, la fusione di natura e artificiale con la geometria seguendo le orme del cubismo e soprattutto la ricca sfarzosità di un epoca che prometteva solo ottimismo. Les Robes De Paul Poiret di Paul Iribe del gruppo dei sette cavalieri del bracciale tra cui George Barbier, George Lepape, Charles Martin, Andre Marty, Bernard Boutet De Monvel, e Pierre Brissaud.
L’art Dèco si sviluppo in concomitanza con la
prima ondata del movimento femminista e con le donne per la prima volta come possibili consumatrici la moda si sviluppo seguendo tale flusso. Alla base del look vi è un avvicinarsi allo stile maschile con tagli di capelli più corti e un vestito lineare che non sfrutta le curve del corpo, il tutto da alla donna uno stile androgeno e di indipendenza in contrasto all’idea della donna avuta in passato. Tra le altre opere fuoriuscite da questo periodo vi sono i lavori narrativi che riflettono su di esso e i 2 più famosi mettono in luce le bugie di quest’epoca, «Metropolis» 1926 di Fritz Lang ci mostra una società incentrata sulla scienza e la modernità ma con quasi nessun ritegno per l’umano fino al punto in qui i due sono irriconoscibili, mentre il libro «il Grande Gatsby» 1925 di Scott Fitzgerald ci mostra una società che vive l’art Déco insieme al sogno americano, ricco di speranza e fatto per tutti coloro che possono prenderlo, ma in realtà è una bugia, vi è una differenza tra ricco e povero mostruosa a far vedere come sia di base solo una nuova forma di aristocrazia e perfino coloro che salgono questi gradini sociali non vengono comunque accettati in questa cerchia.