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Review

Reviewed Work(s): Il Flauto in Italia by Claudio Paradiso


Review by: Nikolaus Delius and Nastasja Gandolfo
Source: Rivista Italiana di Musicologia , 2007, Vol. 42, No. 2 (2007), pp. 350-357
Published by: Libreria Musicale Italiana (LIM) Editrice on behalf of Società Italiana di
Musicologia
Stable URL: https://www.jstor.org/stable/24326410

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350 RECENSIONI

a colmare una lacuna nella conosc


ti musicali del secolo scorso: risale
dedicata al critico, curata da Giuse
onore di G. M. Gatti (1892-1973), B
to per definire il ruolo fattivo sv
in vario modo collaboratore, nell'i
musicale, ma non solo, del Novecen
Ma tanto rimane da fare: «bisogn
variegate sono state la personalità
auspicabili una bibliografia comple
buti contenuti in questo volume co
insieme ai cataloghi dei periodici d
nonché la pubblicazione dei carteg
Novecento, oltre quelli già editi ο r

Rosario Arnesano

Il Flauto in Italia, a cura di Claudio Paradiso, Roma, Libreria dello Stato - Istituto
Poligrafico e Zecca dello Stato, 2005, 608 pp.

Tra i numerosi corsi estivi, seminari ο master class, che vengono proposti ovun
que tutti gli anni, alcuni nel frattempo si sono ampliati fino a diventare dei festi
val, spesso 'sfilate di moda' più ο meno attrattive della scena del flauto e del suo
ambiente. Anche a Perugia nell'estate del 2001 ha avuto luogo una di queste feste
del flauto, il cui aspetto più significativo lo faceva apparire come un summit del
medesimo. La sua combinazione con il bel motto II soffio degli Dei (quali dei?)
faceva sperare in qualcosa di olimpico. Che si trattasse di sommità ο meno - il
culmine era sicuramente rappresentato dal convegno del primo giorno organizza
to e curato da Claudio Paradiso: La scuola italiana del flauto. Secondo l'idea del
promotore, il convegno avrebbe dovuto rimediare alla mancanza di uno scambio
d'informazioni che egli, in base alla sua esperienza, aveva potuto verificare anche
in Italia nell'insegnamento e nella ricerca nel campo del flauto. Paradiso evidenzia
questo fenomeno nella sua introduzione con una citazione di Bianca Maria Anto
lini: «Tra i problemi invece ancora non sufficientemente affrontati, il maggiore
mi sembra la scarsa penetrazione, nella comunità internazionale, delle pubblica
zioni italiane» («Bollettino della SIdM», 2003, 'Editoriale'). H problema è diffuso
a livello generale, probabilmente trova le sue ragioni anche in ostacoli di natura
linguistica e vale sicuramente, in maniera uguale ο simile, anche per le pubblica
zioni francesi e tedesche. La manifestazione ha raggiunto il suo scopo: dare un
esempio. In qualità di palcoscenico per conoscitori e dilettanti del flauto e della
sua pratica esecutiva in Italia, essa offrì l'opportunità di riunire insieme dal pas
sato a oggi la scienza e la passione, la teoria e la prassi, la conoscenza e la curio
sità da vari punti di vista. E volume II Flauto in Italia è il documento di questo
convegno del 2001. Esso si distingue già nell'aspetto esteriore dagli abituali atti di
convegni, solitamente dall'impronta nettamente scientifica: 2,225 kg del migliore

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RECENSIONI 351

tipo di carta in formato grande cos


variopinta di contributi dal vasto spe
traverso), che - come il titolo - supe
originariamente al convegno. Tuttavia
anche il problema dell'esistenza di un
concentra in modo particolare sul X
nizzatori hanno posto come punto ch
secondo Gianni Lazzari - è stato studi
riguarda il flauto, la sua tecnica esec
e la sua conoscenza è molto più diffu
ti teorici e molte opere di musica pr
cati in facsimile, sono accessibili a tu
musica per flauto della S.P.E.S.) e per
altrui nello studio sulle fonti. Si dovr
e la rinascita della musica di epoche p
modo di considerarle dipende dal ris
Questa storia inizia presto. Già nel 1
musicale delle fonti e un'esecuzione
Mendelssohn esegue la Passione secon
to palesemente conto delle tendenze
legate.
La rinascita della musica barocca si può interpretare anche come fenomeno
musicologico. Sotto l'influsso decisivo di Arnold Dolmetsch, essa si diffuse dall'In
ghilterra in modo particolare nei Paesi nordici dell'Europa transalpina e, come
un movimento, catturò rapidamente l'attenzione di un nuovo, vasto strato sociale
composto soprattutto di dilettanti della musica, i quali, grazie alla contemporanea
riscoperta del flauto dolce come strumento storico, ebbero l'opportunità di svilup
pare le proprie attività musicali. Per i flautisti e la loro tradizionale letteratura per
flauto traverso questo rimase all'inizio un fenomeno marginale, tuttavia furono get
tate le basi per il grande successo del XX secolo, in cui il flauto traverso diventò
10 strumento di moda come due secoli prima.
Il Flauto in Italia segue nella struttura un ordine cronologico. Inizia con un
gruppo di contributi di orientamento storico sulla storia del flauto e della sua musica
prima del 1800: Il flauto traverso dell'epoca etnisca (Rossano Munaretto, pp. 19-26) e
11 flauto traverso rinascimentale (Luigi Lupo, pp. 27-46), due contributi che presen
tano qualcosa di conosciuto, ma che richiamano anche interessanti prospettive: per
esempio, quando Lupo parla della contrapposizione tra musica artistica e militare,
oppure fa notare che il termine 'fiffaro' appartiene all'ambiente veneziano, mentre
'traversa' rimanda all'Emilia e alla Toscana. Luca Verzulli (Il flauto traverso militare
in Italia, pp. 47-86) riprende molte di queste idee in uno studio approfondito sul
la storia del flauto traverso militare in Italia. In esso egli oltrepassa (forzatamente)
le Alpi alla ricerca dello Schweizer Pfeiff, giunge ad Arbeau e Van Eyck, sviluppa
insieme alla dettagliata storia dello strumento anche una storia della relativa musi
ca, dalla battaglia alla danza, con molti esempi interessanti. Van Eyck deve essere
eliminato dalla grande e istruttiva bibliografia, poiché il Fluyten Lust-hof e il flauto
traverso non concordano (Thiemo Wind ha corretto questo errore diffuso anche

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352 RECENSIONI

in «Tibia», 4/04); citando inoltre la


conclusioni così ampie, come la scom
base di un numero troppo scarso di
nianze perdute vi si potrebbero con
ci fu alcuna tradizione precedente a
Atteignant stampò nel 1533 le Chan
Con Uno sguardo al flauto nell'età
scena che era già stata ottimamente
mente anche Paoli si chiede chi, dov
di oboista - ο viceversa -, tuttavia r
tista Sammartini come solista della
gin lo attribuisce a Giuseppe). Come
RV 443; il problema delle sonate per
ne imputato ai copisti e motivato co
così semplice. RV 86 presenta tra l'a
fagotto, basso continuo.
Il Saggio di Antonio Lorenzoni alla l
e Padre Giovanni Battista Martini (L
contributo che scende nei dettagli s
queste si annoverano gli originali de
struzioni di possibili rapporti con Lo
per intero nella versione preparata
la conclusione che Quantz non abbia
abbia intonati in seguito (secondo M
che riesca a consegnare»). All'intere
in Italia, sarebbero da aggiungere an
Pistoia, Lucca e Firenze (cfr. Grundy
la Toscana dei Lorena (Carlo Ipata, p
si limita all'esposizione di un proget
per flauto traverso dopo il 1737. T
Campioni, Niccolò Dothel, Christian
Mariateresa Dellaborra introduce c
sulle fonti concertistiche (pp. 125-1
senta riuniti insieme meticolosament
genesi e sulla datazione dei concerti
zio di una nuova epoca della letterat
tra il compositore e una scuola nap
Quasi un terzo dei contributi è ded
secolo, dalla cui vita e opera come vi
anche una risposta alla domanda po
una scuola nazionale italiana del flaut
so (Antonio Amenduni-Clelia Sguer
ze e a S. Pietroburgo (Rossella Fabbr
romano dell'Ottocento (Carmela Coni
Raimondo: Giuseppe Gariboldi (Fabi
tadino dell'Ottocento strumentale it

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RECENSIONI 353

Kôhler, didatta virtuoso (Gianluca P


(Michele Bozzi, pp. 223-228), Arrigo
lo, pp. 283-296). Alcune monografie
Krakamp; Gianluca Petrucci su Giuli
grazione attraverso dettagliati artico
recenti e tesi. In questa sede non è p
Offrono tutti molto materiale intere
delineare nuove idee e conoscenze sul
sulla loro opera e sull'effetto della lor
sto Kôhler viene dotato di un catalo
dal passato e Luigi Hugues viene fin
e non solo come famoso geografo, c
riguarda Vincenzo de Michelis deve
sul flauto già in Charles Delusse (176
1839) non è chiaro perché si afferm
grandi virtuosi (Amenduni - Sguer
Bongiorno, il suo insegnante, eseguì
Paganini aveva scritto da molto tem
Nonostante il predominio imperant
va da molto tempo la tendenza a ric
coscienza della tradizione ha anche
Dorgueille, in base ai criteri da lui d
to si riconduce a Paul Taffanel; Adr
alberi genealogici già con Michel Bla
loro successori, sono legati all'Oper
centralizzato dello stato francese pro
nazionale unitaria, che non poteva es
conseguenza, da Gianluca Petrucci in
zione di quest'ultima non poteva che
regioni, e non sull'unità nazionale. D
storicamente come piccoli stati, sono
scuola 'prussiana' del flauto, risalent
scuola 'di Monaco, iniziata da Boehm
La scuola come successione perman
genealogia di una famiglia, e le dira
ni conducono di regola anche qui all
esempio, di una scuola di flauto. D
ne fanno parte, comprende però anc
specificamente strumentali. Quando
caratteristiche di una «scuola italian
come prototipo per forme ed espress
Conidi (Vincenzo de Michelis cit.) def
di, Krakamp e altri, come punto di
vengono messi in primo piano due f
zione di una scuola non convince. N
l'altro come tipicamente nazionale. È

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la tendenza generale a imitare il can


sviluppo di una tecnica esecutiva vir
mentale solistica del XIX secolo, l'E
sua musica per violino; il violino div
to, nonostante quest'ultimo ne abbia
linguaggio idiomatico e di una letter
l'antologia della musica per flauto s
inoltre: «i diversi generi, che il nuov
allargato così tanto il loro cerchio e
go, che ora il flauto ha raggiunto qu
iiber das Flotenspiel, «Allgemeine M
letteralmente nell'introduzione alla
La didattica del flauto in Italia ne
pone ancora ima volta la domanda s
stesso tempo un buon esempio per l
metodi) come teoria dell'insegname
dimento). Al di là della riflessione
ci), Piovano trova la propria rispos
condotto e chiaramente esposto, sull
gnamento, per quanto si possa dedu
nove grandi conservatori da Palerm
dell'uso di determinati metodi e lett
sono elaborate in una tabella panor
lizzo e la diffusione geografica di ce
di un percorso di formazione e altri
una piccola tabella simile per i duet
zioni italiane di studi, pubblicate n
ta che, nonostante le coincidenze n
non c'era quella prassi omogenea nei
una scuola nazionale unitaria. Si rile
discrimine fra i cosiddetti gradi di di
senz'altro estremamente dubbio, non
impongono come norma per qualcos
psicologia, didattica). Il lavoro di Pi
questa linea di ricerche. La letteratu
di in particolare, è stata utilizzata c
to ('antico' ο Boehm)? Se ciò non si
domanda se ci sia una reciproca dipe
ra didattica ha significato soprattut
cui la nuova costruzione di Boehm fu accolta con esitazione.
Il sofferto passaggio al sistema Boehm in Italia (Andrea Pomettini, pp. 373-394)
rientra nell'ambito organologico del programma, tuttavia si legge agevolmente anche
come contributo interdisciplinare. Il contributo affronta approfonditamente tutte le
fasi importanti dei vari tentativi, anche minori, di miglioramento della costruzione,
che si basavano soprattutto sul modello di Ziegler («tardo barocco»?) e che per
durarono ancora quasi un secolo. Briccialdi fece un passo in avanti a metà secolo

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RECENSIONI 355

con una propria costruzione, che com


con la diteggiatura abituale del flauto
meccanica di Boehm, ritenuta compli
no' una notevole diffusione al di là di
e logorò i rapporti tra i due maestri,
deluse le speranze che Boehm aveva r
sione del suo flauto in Italia. Come a
te si associarono ai nomi dei loro pro
sfera d'azione prevalentemente regio
francesi, accogliendo presto il flauto
maggioranza così restio, come l'Europ
liani non era tuttavia motivata esclus
stenau), bensì anche da ragioni espre
a una meccanica presunta complicata,
Non solo Gazzelloni ha cominciato la sua carriera con un flauto a chiavi di Zie
gler. Ancora oggi molti flautisti cambiano spesso tra il flauto moderno e il traverso
'storico'. Il passaggio è una questione di abilità nel suonare, non di diteggiatura.
Un ideale materiale didattico visivo e agevolazioni per la comprensione del
cammino faticoso illustrato da Andrea Pomettini si trovano nel blocco degli altri
quattro contributi all'organologia: Gli studi organologici in Italia: il flauto (Renato
Meucci, pp. 311-330), La produzione di strumenti a flato in legno nell'Ottocento a
Milano e Collezioni di strumenti musicali a flato in Italia e catalogo analitico della
collezione Caneras (Francesco Carreras, pp. 331-366), Breve storia di una riscoperta:
i flauti in vetro (Dario Lo Cicero, pp. 367-372), Del flauto sistema Giorgi (Alessan
dro Onerati, pp. 409-420). Renato Meucci offre un'introduzione scientifica dei fon
damenti della disciplina e delle molteplici possibilità che la ricerca dovrebbe utiliz
zare come risorse, non da ultimi le fonti musicali e gli strumenti stessi, ottenendo
anche il riconoscimento di molti conservatori e di collezioni private (si segnala una
svista nella citazione del nome di Federico Ricardi di Netro). Francesco Carreras
si occupa delle caratteristiche e delle motivazioni dei collezionisti privati, dei loro
problemi di reperimento, ovviamente anche finanziari, delle difficoltà e delle con
dizioni di conservazione delle collezioni pubbliche. Soprattutto, però, egli rende
accessibile la propria collezione per mezzo di un catalogo completo, che offre dal
numero 1 al 327 un fantastico quadro complessivo dello spirito inventivo e della
volontà di sperimentazione nella costruzione dei flauti. Insieme alla lista dei nomi
dei fabbricanti e dei venditori, che ricopre cento anni della storia musicale mila
nese, egli conduce in questo modo a una panoramica sistematica della storia del
la costruzione del flauto in Italia, che merita ammirazione. Un collezionista e un
ricercatore di grande merito.
Emilio Galante Quattro concerti nel 2000: la nuova musica italiana per flauto
e orchestra (pp. 297-310) e soprattutto Maurizio Bignardelli (In difesa della ster
minata produzione di parafrasi operistiche per flauto del XIX secolo, pp. 229-240)
sono apparentemente i soli a dedicarsi esclusivamente alla musica. Il primo pre
senta opere della nuova musica di Marco Turino, Carlo Galante, Giovanni Sollima
e Carlo Boccadoro, compositori uniti dalla tendenza a un linguaggio musicale che,
incentrato sui solisti, rimane comprensibile al pubblico.

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356 RECENSIONI

D secondo tratta approfonditamen


del XIX secolo e non si limita al flau
in un altro ambito stilistico (Rieman
della variazione, della fantasia, della
divertimento ο semplicemente della t
soprattutto dei salons, che rapprese
esibizione di veri e falsi virtuosi. Bign
tanti e professionali, la cui qualità d
vicinanza alla partitura dell'original
la parte solistica e il pianoforte. Bign
principio questo tipo di letteratura e
mente per il flauto (ammessa la qual
dalla sua parte dei buoni esempi non
tra i grandi compositori che generalm
strumentale, in modo da trapiantare
borghese - per esempio Hummel, con
Mozart per quartetto con pianoforte
tante stimolo per la dimestichezza dei
flauto rubato dal lascito di Verdi ha
Si dovrebbe porre attenzione su un
posta di un Archivio fonografico flau
Una fonoteca di tale grandezza sareb
comparati sull'interpretazione e la p
correttamente a tali fini?
Le Considerazioni personali sulle esp
verso Storico e sul nuovo manuale su
zari, pp. 461-474) sono la conclusion
programmaticamente come un filo ro
Considerazioni recano tratti autobiog
sonale e simpatica di familiarizzarsi c
nell'abbandono delle vie già esplorat
storia della nostra letteratura flautis
la necessità di riunire il sapere e la c
pratica nella formazione (anche istit
questo scopo. Lazzari ha scritto il ma
to ai giovani flautisti. Con questo eg
che trasmette in modo succinto e co
dovrebbe incitare a esplorare da sé le
internazionale troverà il suo posto a
gna almeno fare riferimento all'om
su questa Rivista (XXVIII, η. 1, 2003
La quantità dei contributi del volum
una corretta informazione su tutti, si
e chiavi. Un esempio di storiografia it
ta Cataldi, pp. 395-408), Il volume 'C
ma Campiteli!, pp. 475-476), Due rass

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RECENSIONI 357

Internazionale Severino Gazzelloni e I


zelloni' (Alessandra Vaccarono, pp. 47
la bibliografia e gli indici (dei nomi
Claudio Paradiso e, con più di 120 pag
La bibliografia include da sola 543 tito
la ripetizione di tutti i dati bibliogra
ri. In essi sono spesso contenuti nuovi
da rintracciare. È quindi una buona i
l'ordine cronologico. Essa segue il m
pedie musicali (New Grove, MGG), l
Per una bibliografia estesa come quest
betico. Ciononostante, la bibliografi
l'altro colma una lacuna, che era sta
ti dei temi che qui interessano sono
punto di vista scientifico e, se esiston
sono pubblicati e spesso non accessibi
di un'appendice sugli autori (i cosidde
In conclusione, si tratta di un libr
ri, dalla varietà tematica dei loro co
è ricavato uno scritto celebrativo ded
belle illustrazioni provvedono all'adeg
non conferisce al volume una confezi
te consultazioni.

Nikolaus Delius

{traduzione dal tedesco di Nastasja Gandolfo)

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