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1 2 Pierangelo Agazzi
Lucio Sisana
@d litteram
Corso di lingua e cultura latina
Esercizi 1
Pierangelo Agazzi
Lucio Sisana
@d litteram
Corso di lingua e cultura latina
Esercizi 1
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– Redazione: Giorgio Sandrolini, Giuliana Gambari con la collaborazione di Mirca Melletti
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– Segreteria di redazione: Rossella Frezzato
– Progetto grafico e impaginazione delle schede di civiltà: Anna Huwyler
– Impaginazione: Monograf, Bologna
Contributi:
– Rilettura critica: Fabio Nanni
– Rilettura didattica: Caterina Bubba
– Stesura dei laboratori di civiltà: Damiano Fermi
– Stesura del dizionario italiano-latino: Gianluca Canè
EBook:
– Redazione: Andrea Zaninello
– Stesura delle schede Per cominciare: Giorgio Sandrolini
– Stesura delle sceneggiature delle animazioni di civiltà: Damiano Fermi, Maria Giulia Pasi
– Stesura degli esercizi interattivi: Marco Montinaro, Andrea Zaninello
– Revisione e preparazione delle versioni Tutor: Alberto Zama
– Realizzazione eBook e animazioni: bSmart, Cesano Maderno, Milano
Copertina:
– Progetto grafico: Miguel Sal & C., Bologna
– Realizzazione: Roberto Marchetti
– Immagine di copertina: Ian McKinnell/Getty Images, Artwork Miguel Sal & C., Bologna
Prima edizione: febbraio 2013

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Pierangelo Agazzi
Lucio Sisana
@d litteram
Corso di lingua e cultura latina
Esercizi 1
IV

come è fatto @d litteram


Il corso si compone di un manuale
e due volumi di esercizi.
Ciascun volume di esercizi è diviso in Unità. PER COMINCIARE
Ab Urbe condƱta
FORMA DELLE PAROLE
Suffissi nominali (2)
STORIOGRAFIA
Il mito di Enea (4) memorandum 95

8 TERZA DECLINAZIONE

UNITÀ
Ogni Unità comprende:
INDICATIVO FUTURO ANTERIORE ATTIVO
Verbi in -ı̆o Verbo sum
avrò preso sarò stato
Sing. 1a cepĕro fuĕro
Sostantivi del 2° gruppo 2a
3a
cepĕris
cepĕrit
fuĕris
fuĕrit
Plur. 1a ceperĭmus fuerĭmus
1 I sostantivi della terza declinazione (2° gruppo) [▶ MANUALE 5.3]
I parisillabi, gli imparisillabi con tema uscente in due consonanti e alcuni, pochi, imparisillabi
2a
3a
ceperĭtis
cepĕrint
fuerĭtis
fuĕrint
con tema in una sola consonante come raus, raudis f. “frode”, ius, iuris m. “diritto”, nix, nivis f. “ne-
ve”, plebs, plebis f. “plebe” hanno:
● ablativo singolare in -e (cive, urbe, osse) 3 L’uso del perfetto, piuccheperfetto e futuro anteriore nelle subordinate

memorandum
(legge dell’anteriorità) [▶ MANUALE 40.5.1]
● genitivo plurale in -ium (civium, urbium, ossium)
● nominativo-accusativo-vocativo del neutro plurale in -a (ossa) [▶ LdC p. 83]. ■ A diferenza dell’italiano il latino preferisce esprimere l’anteriorità nella subordinata rispetto al
tempo della reggente (legge dell’anteriorità), secondo il seguente schema:
civis, civis m. cittadino urbs, urbis f. città os, ossis n. osso
Singolare Plurale Singolare Plurale Singolare Plurale Prospettiva temporale Tempo subordinata Tempo reggente Esempio
Nom. civis cives urbs urbes os ossa PRESENTE Cum Romam pervenisti, mihi
perfetto presente
Gen. civis civium urbis urbium ossis ossium epistulam mitte.
Dat. civi civĭbus urbi urbĭbus ossi ossĭbus Quando arrivi (lett. “sei arrivato”)
Acc. civem cives urbem urbes os ossa a Roma, mandami una lettera.
Voc. civis cives urbs urbes os ossa PASSATO piuccheperfetto imperfetto/ Cum Romam perveneram, in foro

Atlante dei contenuti


Abl. cive civĭbus urbe urbĭbus ossee oossĭbus
oss
ssĭbu
ĭĭbbu perfetto deambulabam.
Quando arrivavo (lett. “ero arrivato”)
a Roma, passeggiavo nel foro.
2 INDICATIVO PIUCCHEPERFETTO ATTIVO
vo [▶ MANUALE 18.2.2-3]
L’indicativo piuccheperfetto e il futuro anteriore attivo
vo
FUTURO futuro anteriore futuro semplice Cum Romam pervenero, in foro
deambulabo.

grammaticali dell’Unità
I coniugazione II coniugazione III coniugazione IV coniugazione
avevo amato avevo distrutto avevo inviato avevo udito
Quando arriverò (lett. “sarò arrivato”)
a Roma, passeggerò nel foro.
Sing. 1a amavĕram delevĕram misĕram audivĕram
2a amavĕras delevĕras misĕras audivĕras
3a amavĕrat delevĕrat misĕrat audivĕrat
4 Le particolarità dei complementi di luogo della terza declinazione e il moto da

con sistematici rinvii al manuale.


Plur. 1a amaverāmus deleverāmus miserāmus audiverāmus luogo con de [▶ MANUALE 36.1]
2a amaverātis deleverātis miserātis audiverātis
3a amavĕrant delevĕrant misĕrant audivĕrant Particolarità dei complementi di luogo
■ Con i nomi di città e piccole isole della terza declinazione i complementi di luogo si esprimono:
Verbi in -ı̆o Verbo sum
avevo preso ero stato ● stato in luogo con l’ablativo semplice
Sing. 1a cepĕram fuĕram Multos annos Lacedaemone vixi. Vissi per molti anni a Sparta.
2a cepĕras fuĕras ● moto a luogo con l’accusativo semplice
3a cepĕrat fuĕrat Romani Carthaginem legatos miserant. I Romani avevano inviato ambasciatori a Cartagine.
Plur. 1a ceperāmus fuerāmus ● moto da luogo con l’ablativo semplice
2a ceperātis fuerātis Legati Carthagine venerant. Degli ambasciatori erano venuti da Cartagine.
3a cepĕrant fuĕrant ● moto per luogo regolarmente con per + accusativo (per evitare confusione con il moto a luogo)
■ Complementi di luogo con il sostantivo rus, ruris n. “campagna”, “podere” (come humus, i f. “terra”):
INDICATIVO FUTURO ANTERIORE ATTIVO
● stato in luogo ruri “in campagna” (locativo)
I coniugazione II coniugazione III coniugazione IV coniugazione
avrò amato avrò distrutto avrò inviato avrò udito ● moto a luogo rus “verso la campagna”
1 I sostantivi della terza declinazione (2° gruppo) 97 98 UNITÀ 8 TERZA DECLINAZIONE Sostantivi del 2° gruppo
Sing. 1a amavĕro delevĕro misĕro audivĕro ● moto da luogo rure “dalla campagna”
2a amavĕris delevĕris misĕris audivĕris
1 I sostantivi della terza declinazione (2° gruppo) 4 Dopo aver individuato a quale dei due gruppi della terza declinazione appartengono i seguenti
vocaboli, proposti in caso genitivo singolare, scrivine il nominativo singolare e il genitivo plu-
3a
Plur. 1a
amavĕrit
amaverĭmus
delevĕrit
deleverĭmus
misĕrit
miserĭmus
audivĕrit
audiverĭmus
Moto da luogo con de
■ Complemento di moto da luogo, indicante movimento dall’alto verso il basso
LB
rale. 2a amaverĭtis deleverĭtis miserĭtis audiverĭtis ● de + ablativo
LESSICO di BASE MEMENTO ESEMPIO noctis ➞ 2o gruppo ➞ nox ➞ noctium 3a amavĕrint delevĕrint misĕrint audivĕrint De arboribus folia cadunt. Dagli alberi cadono le foglie.
Sostantivi parisillabi ovis, is, f. pecora mors, mortis, f. morte 1. vestis 2. generis 3. classis 4. montis 5. ruris 6. testis 7. cladis 8. regionis 9. iuvenis 10. oris
aedes, is, f. tempio piscis, is, m. pesce nox, noctis, f. notte 11. raudis 12. itineris 13. hostis 14. iuris 15. senis 16. plebis 17. carminis 18. hominis 19. sor-
aedes, ium (plur.) casa sedes, is, f. sede os, ossis, n. osso tis 20. ossis.
auris, is, f. orecchio testis, is, m. (e f.) teste, testimone pars, partis, f. parte
avis, is, f. uccello
caedes, is, f. uccisione, strage
turris, is, f. torre
vestis, is, f. veste
pons, pontis, m. ponte
sors, sortis, f. sorte, 5 Nella seguente lista individua le due forme che non appartengono alla terza declinazione.

civis, is, m. cittadino sorteggio


LB iuris noctium inis ruinis praemium igni urbibus plebium montes testis
clades, is, f. disastro, disfatta, Sostantivi imparisillabi con tema urbs, urbis, f. città
strage
uscente in due consonanti
arx, arcis, f. rocca, fortezza
6 Traduci in tutti i modi possibili le seguenti forme, dopo avere individuato il caso e il numero di
ciascuna di esse.
classis, is, f. lotta Sostantivi imparisillabi con tema LB
ars, artis, f. arte, abilità in una consonante e con artibus 2. pontium 3. arx 4. classis 5. aves civem os raude urbibus men-

esercizi
inis, is, m. e f. limite, confine 1. 6. 7. 8. 9. 10.
fons, fontis, m. fonte, sorgente genitivo plurale in -ium
ines, ium (plur.) territorio raus, raudis, f. frode ses 11. turre 12. vestium 13. navi 14. piscis.
gens, gentis, f. gente, popolo,
hostis, is, m. nemico ius, iuris, n. diritto
ignis, is, m. fuoco
stirpe, casato
mens, mentis, f. mente, pensiero nix, nivis, f. neve 7 Dato un sostantivo del 2o gruppo della terza declinazione e un aggettivo della 1a classe, decli-
nali in base alle indicazioni fornite.
mensis, is, m. mese plebs, plebis, f. plebe LB
mons, montis, m. monte
navis, is, f. nave 1. ignis, ignis sacer, cra, crum (acc. sing.) ...............................................
2. orator, oratoris modestus, a, um (dat. plur.) ...............................................

Riconoscere, analizzare e tradurre i sostantivi del 2° gruppo della terza declinazione, sapendo risalire 3. ines, inium longus, a, um (acc. plur.) ...............................................
al nominativo 4. os, ossis dexter, era, erum (nom. plur.) ...............................................

Gli esercizi sono di varia tipologia


5. raus, raudis malus, a, um (gen. plur.) ...............................................

1 Nelle seguenti parole separa la terminazione dalla radice; individua quindi il caso e il numero
di ciascuna di esse. Se una terminazione può esprimere più casi, riportali tutti.
6. hostis, hostis Germanus, a, um (abl. sing.) ...............................................
LB 7. nix, nivis pulcher, cra, crum (gen. plur.) ...............................................
ESEMPIO montes ➞ mont-es ➞ nominativo plurale; accusativo plurale; vocativo plurale 8. ars, artis vester, stra, strum (nom. sing.) ...............................................
1. montium 2. urbi 3. sortem 4. pontibus 5. ossa 6. nivium 7. mentis 8. nocte pisci-

con particolare attenzione


9. 9. nox, noctis niger, gra, grum (gen. sing.) ...............................................
bus 10. classes 11. aedium 12. hosti 13. aures 14. iurium 15. teste 16. mensem. 10. mors, mortis iustus, a, um (abl. plur.) ...............................................
avis, avis liber, era, erum (voc. sing.)
2 Aggiungi la terminazione richiesta. 11.
12. plebs, plebis miser, era, erum (gen. plur.)
...............................................
...............................................
LB ESEMPIO vest. . . . . (dat. plur.) ➞ vestibus

all’acquisizione in contesto
1. turr . . . . . . . . . . . . . (gen. sing.) 7. host . . . . . . . . . . . . . (acc. sing.) 13. sort . . . . . . . . . . . . . . (acc. sing.) 13. pars, partis modestus, a, um (gen. plur.) ...............................................

pisc . . . . . . . . . . . . . . (abl. plur.) 8. in . . . . . . . . . . . . . . . (nom. plur.) arc . . . . . . . . . . . . . . . (dat. sing.)


2.
3. test . . . . . . . . . . . . . . (voc. sing.) 9. turr . . . . . . . . . . . . . (acc. plur.)
14.
15. noct . . . . . . . . . . . . . . (abl. sing.)
8 Traduci in tutti i modi possibili le seguenti espressioni, formate da un sostantivo del 2o gruppo
della terza declinazione e da un aggettivo della 1a classe.
LB
4. ign . . . . . . . . . . . . . . (abl. sing.) 10. mens . . . . . . . . . . . . (dat. sing.) 16. pleb . . . . . . . . . . . . . (gen. plur.) 1.gentium rectarum 2. ponte irmo 3. sortem sinistram 4. hostes multos 5. ossa sacra 6. noctes

del Lessico di Base proposto.


5. av . . . . . . . . . . . . . . . . (gen. plur.) 11. oss . . . . . . . . . . . . . . . (nom. plur.) 17. mont . . . . . . . . . . . . (gen. plur.) raudium plenae 7. ovibus nigris 8. civis beate 9. aedes antiquae 10. aedi clarae.
6. raud . . . . . . . . . . . . (gen. plur.) 12. pont . . . . . . . . . . . . . (dat. plur.) 18. gent . . . . . . . . . . . . . (voc. plur.)
9 Traduci le seguenti frasi.

3 Nelle seguenti parole individua il caso o i casi in base alla terminazione, poi scrivi la forma del
nominativo singolare e il significato del termine.
a 1. Ratio magistra artium est. 2. In urbium arcibus multos milites conspeximus. 3. Ius gen-
LB
tium sacrum est, tamen a malis hominibus saepe contemnitur. 4. In urbe Athenis aedes antiquas
LB
sortibus (dat. plur., abl. plur.) ➞ sors ➞ sorte, sorteggio
ESEMPIO
1. partibus (. . . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . . ➞ . . . . . . . . . . . 7. vestium (. . . . . . . . . . . ) ➞. . . . . . . . . . . ➞ ...............
r p g
et multa deorum templa videbitis. 5. Mens deorum hominibus dedit agros, ars hominum urbes
fecit. 6. Ob hiemis menses Athenas non venĭmus cum amico nostro. 7. De scelere huius (“di que-
q
nivi (. . . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . . ➞ . . . . . . . . . . . 8. aurem (. . . . . . . . . . . )

Microstrutture, frasi e versioni


2. ➞ ........... ➞ ............... sto”, gen. sing.) hominis testes sunt clari viri nostrae civitatis. 88.. Oves lupos semper timent; nisi
3.
4.
navi
ossis
(. . . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . . ➞ . . . . . . . . . . . 9. raudes (. . . . . . . . . . . )
(. . . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . . ➞ . . . . . . . . . . . 10. plebium (. . . . . . . . . . . )
➞ ...........
➞ ........... 9 ➞ . . . . . . . . .Traduci
➞ ...............
...... le seguenti
enimfrasi.
a pastoribus defenduntur, lupi oves necant. 9. Quoniam plebi uxores non erant, Romani
mulieres Sabinorum (“dei Sabini”) rapuerunt. 10. Ubi hostes per Gallorum ines ad lumen per-
5. oves (. . . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . . ➞ . . . . . . . . . . . 11. nocte (. . . . . . . . . . . ) ➞ ...........LB➞ . . . . . . . . . . a. . . . . 1. Ratio magistra artium est. In urbium arcibus multos milites conspeximus. 3. Ius gen-
venerunt, nostri turribus urbem2. muniverunt atque arma sumpserunt. 11. Ut primum classis
6. monti (. . . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . . ➞ . . . . . . . . . . . 12. pontibus (. . . . . . . . . . . )

contrassegnate dalla sigla


➞ ........... ➞ ............... hostium e montium cacumine (cacumen, inis, n. “cima”) conspicitur, cives Romani, quod magno
tium sacrum est, tamen a malis hominibus saepe contemnitur. 4. In urbe Athenis aedes antiquas
et multa deorum templa videbitis. 5. Mens deorum hominibus dedit agros, ars hominum urbes
fecit. 6. Ob hiemis menses Athenas non venĭmus cum amico nostro. 7. De scelere huius (“di que-
sto”, gen. sing.) hominis testes sunt clari viri nostrae civitatis. 8. Oves lupos semper timent; nisi possono quindi essere LB
enim a pastoribus defenduntur, lupi oves necant. 9. Quoniam plebi uxores non erant, Romani
mulieres Sabinorum (“dei Sabini”) rapuerunt. 10. Ubi hostes per Gallorum ines ad lumen per- tradotte senza dizionario.
venerunt, nostri turribus urbem muniverunt atque arma sumpserunt. 11. Ut primum classis
hostium e montium cacumine (cacumen, inis, n. “cima”) conspicitur, cives Romani, quod magno

RIEPILOGO 29

45 La vita in campagna di una famiglia italica


Breve descrizione dello stile di vi-
ta, delle abitudini e delle princi-
pali attività di una famiglia agre-
ste nell’Italia antica, a confronto
con la frenetica vita delle città.
LAVORO PRELIMINARE SUL TESTO


Leggi con attenzione il testo; riconosci i termini appartenenti
al lessico di base studiato, che dovresti tradurre senza
difficoltà; evidenzia i termini che non conosci, per la
traduzione dei quali consulta il dizionarietto.
Cerchia tutte le voci verbali e analizzale, indicando modo,
tempo e persona.
VERSIONE

versioni
▶ Sulla base del verbo, individua il soggetto poi gli altri

I testi di versione sono guidati


complementi diretti, quindi quelli indiretti.

1 Italiă pulchră et variă Europae peninsulă est; multae insulae coronam Italiae faciunt et oram RIEPILOGO 109
2 ornant velut (“come”) margaritae. Praecipue (“soprattutto”, avv.) agricolae in Italiā vivunt,

(Lavoro preliminare sul testo;


in parvis casis habitant, vitam rusticam in silvis ducunt, uvae et olearum copiam, divitiarum
3
4 et pecuniae penuriam habent. Sed in pugnā agricolae militiam faciunt et terram ab advenis, RIEPILOGO PER RIPASSARE ESERCIZI INTERATTIVI
ZTE

5 oram a piratis defendunt. In villā rusticā est familiă: agricolă, matronă, iliae et ancillae. VERIFICA DELLE COMPETENZE DI TRADUZIONE
6 Agricolă terram colit et Dianae (Diană enim in silvis habitat et feras pharetrā et sagittis ex
29
Comprensione del testo;
Traduci le seguenti frasi con 2 livelli di difficoltà.
7 latĕbris excitat et necat) aras custodit et multas hostias immolat; matronă ilias alit et sem-
8 per puellarum et ancillarum diligentiam laudat, neglegentiam obiurgat; iliae telam texunt, 1. Pastores ruri vivunt et rure decedunt solum ad avium venationem per silvas. 2. Dum Delphis re-
9 saltare discunt, in pausis pulchras viŏlas et rosas saepe decerpunt, in villam ducunt et aviae verto, hebis propter nimiam nivem per multas horas steti. 3. Cum piscatores multos pisces ceperint
et navibus ad litus praedam transportaverint, tunc pueri et puellae ad piscium coctionem ignes ac-
10 matronaeque donant, laetitiā gaudent et in deliciis naturae, inter (+ acc.) luscinias et cica-

Attività sul testo)


cendent et, postquam mulieres mensam paraverint, homines cum uxoribus liberisque edent.
11 das, vivunt; ancillae autem (“invece”) industriam domesticam habent et modicas cenas her-
12 bis, vitulinā, suillā agricolae, dominae et puellis parant. In villā beată et serenă vită est, vitae 4. Hannibal, postquam gentium auxilia recensiverat, Gades perrexit, Herculi vota exsolvit et no-
13 urbanae curis et incolarum advenarumque requentiā vacuă (+ abl.). vis votis Carthaginem obligavit. (da Livio) 5. Dum haec (“queste cose”, nom. plur.) ad Mundam
geruntur, Caesar Gadibus constitit et contionem convocavit. (da Bellum Hispaniense) 6. Postquam

e contestualizzati attraverso:
ATTIVITÀ SUL TESTO indutiarum tempus inem habuit, dum barbarus dux in Caria est, Agesilaus in Phrygiam pervenit
■ Il verbo sum è utilizzato tre volte nel brano: riconosci le diverse funzioni con cui è impiegato, et regionem vastavit. (da Nepote) 7. Darius, postquam ex Europa in Asiam Ctesiphontem reverte-
distinguendo fra funzione copulativa e funzione di predicato verbale.
■ I termini evidenziati possono esprimere più di un caso: precisa quale sia espresso nel testo, chiarendo
rat, ad Graeciae expugnationem classem multis navibus comparavit; tempore itineri idoneo milites
le motivazioni della tua scelta. in naves misit et in Europam perrexit. (da Nepote) 8. Manlius, Catilinae socius, in Etruria plebem

introduzione al brano,
1. Italiae (riga 1) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5. aviae (riga 9) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . sollicitabat, simul ac egestate et dolore homines cupidos seditionis fecerat, quod propter Sullae do-
2. margaritae (riga 2) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6. naturae (riga 10) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . minationem agros et bona amiserant. (da Sallustio) 9. Simul ac homo callidus in periculum venit,
3. sagittis (riga 6) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7. agricolae (riga 12) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . reperit efugium alterius (“di un altro”, gen. sing.) malo. Vulpes in puteum cecidit sed, cum hircus ve-
4. filiae (riga 8) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
nit, in puteum raude attraxit et, postquam in hirci caput ascendit, vitam suam servavit. (da Fedro)
■ Evidenzia i complementi di luogo presenti nel brano e riportali nella tabella distinguendo fra stato in
luogo, moto a luogo e moto da luogo.

Stato in luogo
COMPLEMENTI DI LUOGO
Moto a luogo Moto da luogo
30 La tragica morte di Archimede a Siracusa
Durante la seconda guerra
punica, dopo un lungo asse-
dio portato da Marco Clau-
IL PERSONAGGIO Archimede
Scienziato, matematico, inventore, Archimede nacque nel 287 a.C. a Si-
VERSIONE TUTOR

inestre di approfondimento
(Il personaggio, L’evento, L’autore),
dio Marcello, Siracusa fu racusa dove visse fino alla morte (212 a.C.). La sua fama resta legata so-
........................................ ...................................... ...................................... prattutto al principio dell’idrostatica che egli avrebbe individuato men-
espugnata (212
(2 a.C.), e du-
tre si trovava immerso nella vasca da bagno, dalla quale sarebbe uscito
........................................ ...................................... ...................................... rante il saccheggio
sacche della cit- gridando il celebre “Èureka”, vale a dire “Ho trovato (la soluzione)” al
tà morì anche il suo più ce- galleggiamento dei corpi nell’acqua. Di lui ci rimangono soprattutto le

45
lebre cittadino,
cittadino Archimede. testimonianze degli antichi che ci hanno trasmesso notizie delle sue in-
La vita in campagna di una famiglia italica
........................................ ...................................... ......................................
VERSIONE
indicazione dell’autore e dell’opera.
numerevoli invenzioni. I macchinari bellici da lui sperimentati contro i
......................................... ...................................... ...................................... Romani che assediavano Siracusa permisero alla città di resistere due anni.

Breve descrizione dello stile di. . . .vi-


..................................... ...................................... ......................................
Odium inter
in homines propter bella ruinam urbibus et mortem viris semper dat et saepe gravitas iactu-
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . .LAVORO
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . PRELIMINARE
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .SUL. . . . .TESTO
1
ta, delle abitudini e delle princi- .. .................................
rarum et eversionum intellegitur cum iam hostes hostibus damna sine remedio fecerunt. Audi clarum
pali attività di una famiglia agre- ▶
Leggi con attenzione il testo; riconosci i termini appartenenti
2
3 exemplum de hac (“questa”, abl. sing.) quaestione. Romani Syracusas, claram urbem in Sicilia, oppug-
al lessico di base studiato, che dovresti tradurre senza 4 nabant; Marcellus,
M Romanorum dux, a Syracusanis impediebatur per Archimedem, virum doctum et
ste nell’Italia antica, a confronto
difficoltà; evidenzia i termini che non conosci, per la
5 callidum:
callidum nam, simul ac Marcellus a ponto in moenia militibus classis incursionem imperabat, semper L’EVENTO La guerra gallica
6 Archimed Romanorum naves miris machinis delebat. Tandem vere tertio Romani in oppidum in-
Archimedes
con la frenetica vita delle città. traduzione dei quali consulta il dizionarietto. 7 traverunt sed, postquam urbem ceperant, Marcelli voluntate, urbem non vastaverunt neque captivos Cesare, dopo il consolato del 59 a.C., si recò in Gallia, di cui intraprese la con

Cerchia tutte le voci verbali e analizzale, indicando modo,
8
9
torserunt;
torserunt Marcellus maxime Archimedis salutem quaesiverat, quia inventoris artem valde existima-
bat. Vir iin horto suo erat et, dum in arena circulos describit, miles Romanus pervenit, virum doctum
quista tra il 58 e il 52 a.C. È lo stesso Cesare che si fa narratore della sua impre
L’AUTORE Fedro
tempo e persona. 10 non agnovit
agno et de nomine interrogavit. At Archimedes,, dum humi digito g signa delineat, respondit: sa, che racconta in 7 libri nell’opera De bello Gallico: dall’iniziale campagna

Sulla base del verbo, individua il soggetto poi gli altri 11 “Noli turbare
tur (“non rovinare”) circulos los meos.
ulo eos.” Tunc
meos T iratus
Tu miles,
illes, antequam
i tus mil ant quam
quam
qu m cognoverat
cog errratt hominem,
cooggnovera
noverat
no
ooverat
ov
vverat homine
hom
homi
ho
hominemm, ut
oominem
om
minem,
minem
mi
mine
min
inem,
inem
nem, Autore latino di favole, fu attivo nel I secolo d.C. Riprese la tradizione
12 superbum responsum uum audivit,
m audiv
audi
aud
au
udiv
div
iviit, Archimedis
ittt,, Arch
A
Arc
chim diss ccorpus
imedis
medis p gladio
l di percussit
cussititt eet scelere virum interfecit.
sit contro gli Elvezi Cesare combatte via via con successo contro i vari popoli del
complementi diretti, quindi quelli indiretti. (da Valerio Massimo, I sec. d.C., Factorum et dictorum memorabilium libri) greca di Esopo, a cui sono attribuiti brevi apologhi aventi come prota-
la Gallia e anche contro diverse popolazioni germaniche, finché dovrà affron
gonisti animali (e in pochi casi piante), scritti con intenzione educati-
tare la rivolta generale della Gallia, guidata da Vercingetorige. La sconfitta
va, resa esplicita dalla “morale”, posta per lo più alla fine (epimitio) e
1 Italiă pulchră et variă Europae peninsulă est; multae insulae coronam Italiae faciunt et oram di quest’ultimo ad Alesia segnapiù la definitiva sottomissione dell’intera Gallia
raramente all’inizio (promitio) del breve racconto. Rispetto al suo
2 ornant velut (“come”) margaritae. Praecipue (“soprattutto”, avv.) agricolae in Italiā vivunt, modello dichiarato, Fedro, schiavo di origine tracia, intese conferire
dignità letteraria al genere e scrisse in versi quelle raccolte che nei se-
coli successivi furono poi tradotte in prosa. [▶ p. 74]

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


sommario V

laboratori delle competenze


1 I sostantivi della terza declinazione (1° gruppo) 83 72 UNITÀ 6 PRONOMI PERSONALI - VERBI IN -IO

ANALISI E TRADUZIONE
LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
Il nominativo dei sostantivi LABORATORIO Il lessico dell’abbigliamento
della terza declinazione DELLE COMPETENZE

ANALISI Questo laboratorio ti aiuterà a sviluppare la conoscenza dei lessici speciali, utili sia
Questo laboratorio ti aiuterà ad acquisire le competenze utili a risalire dal genitivo LESSICO per memorizzare vocaboli in vista della traduzione sia per capire numerosi aspetti
E TRADUZIONE singolare di un sostantivo della terza declinazione al tema e quindi al nominativo della civiltà latina.

I principali nodi
che troviamo sul vocabolario.
[▶ CIVILTÀ p. 76]

C
Risalire al nominativo è semplice per tutte le declina- guendo la tabella che presentiamo. Il consiglio è pe- ome si vestivano i Romani? I Romani solitamente stavano a capo scoperto, uti-
zioni tranne che per la terza, che presenta varie termina- rò quello di memorizzare il maggior numero possi- Per gli uomini l’abito uiciale era la toga, lizzando cappucci e cappelli solo in caso di pioggia

di morfologia e sintassi.
zioni al nominativo singolare, talvolta molto diferenti bile di vocaboli. ae, f.; sotto di essa veniva indossata la tuni- o di sole particolarmente caldo. Vale però la pena ri-
dal tema, per l’intervento di diversi fenomeni fonetici. Nella tabella vengono anticipate, per questioni di ca, ae, f., sopra un mantello (soprattutto per ripa- cordare il pilleus, i, m. (attestato anche nella forma
In generale, bisogna risalire al tema (cioè alla parte completezza, anche alcune indicazioni che riguar- rarsi dal freddo). neutra pilleum, i), cioè un berretto di feltro indos-
di vocabolo priva della terminazione) togliendo la dano i termini del 2o e 3o gruppo della terza decli- Le donne indossavano anch’esse la tunica (più lun- sato durante gli spettacoli e in occasione di feste e
-is del genitivo poi, in base al suono, procedere se- nazione. ga ed elaborata rispetto a quella maschile), sopra banchetti. Tale copricapo è divenuto famoso perché
di essa un’ampia veste denominata stola, ae, f., ed veniva donato dai patroni ai servi quando essi erano
Uscita nominativo Nominativo Riepilogo
Genitivo singolare Tema
singolare singolare
eventualmente un altro mantello. liberati dalla schiavitù e quindi riconosciuti nella
gen. nom.
L’ornamento comune della tunica era il clavus, i, condizione sociale di liberti, ovvero schiavi liberati;
liquida (l-r) uguale alinaz tema
53
consul; mulier -lis/-ris -l/-r
consul-is; mulier-is ioni m., una striscia di porpora che indicava anche l’ap- come tale, in secoli vicini al nostro, soprattutto in
term
patr-is con apofonia a
a 1 clas
se a tre pater -ris -er partenenza a un certo ceto sociale: i senatori infatti seguito alla Rivoluzione francese (1789), è divenu-
ettivi dell usavano il latus clavus, i cavalieri l’angustus clavus. to il simbolo della libertà, noto anche come berretto
mucron-is; legion-is 1 Gli agg nasale (n-m) uguale al tema e caduta mucro; legio -onis -o
homin-is con apofonia nasale tivo homo -inis -o La toga, fatta di lana bianca e piuttosto pesante, era frigio, perché difuso in Grecia e a Roma da quella
stan l’abito indossato nell’esercizio di un pubblico inca- regione storica dell’Anatolia.
lumin-is con apofonia
ge tti vo e so uguale al tema
del la con-
lumen -nis -en
rico, rappresentava la dignità dei magistrati romani,
a tra ag
reg-is; voc-is gutturale (g-c) sigmatico i reg re vo -gis/-cis -x Le donne invece non indossavano alcun copricapo,
ccanism non ➞ s x; x
iudic-is
or con nz
da apofonia ten zio ne sui me ili e neutri che iudecs ➞ iudex -icis -ex dei politici e più in generale dei patroni romani ri-
ma piuttosto si servivano, in caso di giornate soleg-
La conc inop-is; pleb-is terà a focaliz labiale
aiu
zare l’at schili, femmin
etti vi ma (p-b) sigmatico inops; plebs -pis/-bis -ps/-bs
spetto ai loro clientes, cioè a coloro che erano sot-
to la loro protezione; in età imperiale la toga venne giate e calde, di umbella, ae, f., cioè di un ombrellino
ti e agg
oratorio
IO
LABORA
TOR
ENZE princip-is
lab con apofonia sostantivi princeps -ipis -eps sostituita dal pratico pallium, ii, n., più corto e più parasole.
DELLE
COMPET Questo anche nei casi di zione. 164 11 QUARTA DECLINAZIONE
dentale (t-d) sigmatico e caduta dentale virtuts ➞ virtus -utis/-atis -us/-as semplice rispetto alla toga, quindi anche più facile
cordanza uguale termina
virtut-is, civitat-is UNITÀ

equit-is con apofonia uguale al tema e caduta equ ets ➞ eques -itis -es da indossare e meno ingombrante.
ANALISIUZIONE presentino
cord-is dentale sign
antivo nontità nel- ➞
cori-d cor -dis - In guerra i soldati vestivano il sagum, i, n., ovvero il Veriica delle competenze
E TRAD mos-is ➞ mor-is per rotacismo sibilanteza(s) ettivo ealsost
agguguale tema ichi iden già mo -oris -os
LABORATORIO Il lessico dell’abitare
mantello militare.
dan fra ente che si veri hai corpu stu-s DELLE COMPETENZE Nelle seguenti frasi sottolinea i termini appartenenti
corpor-is con apofonia La concor riam li; come erse : s -oris -us al lessico dell’abbigliamento, poi traduci.
gener-is uce la
con forma e ica però necessae dei due vocabo situazioni divgenuos
apofonia -eris -us LESSICO
Questo laboratorio ti aiuterà a sviluppare la conoscenza dei lessici speciali, utili sia
trad è zion i care trov iam per memorizzare vocaboli in vista della traduzione sia per capire numerosi aspetti 1. Quod caelum rigidum est, togam induimus. 2. Ce-
mine cherotacismo ungo, cio la terminatti, si possono veri declinazione concor-
o l’ag gettivo (ter a dal verbo adi iun ge a o infa seco nda qui la della civiltà latina. Per quanto riguarda le calzature, tre erano i tipi dent arma togae. 3. Cum puella tunicam exuit (“spo-
In italian ectivum, derivat termcolli-s
o agg
(2sigruppo) diat vocale bito (i) della uguale -ir ; di
al genitivo collis -is -is
ine che rlo) è una ■ nel
l’am in -er e in principali: glia”), etiam pudicitiam exuit. 4. Sine (“senza” + abl.)
latina adi re”, e indica un o oproli-s determ (2oina
gruppo)
o accorda al
parisillabi tivi in -us, omo alto”; sono term
proles ini -is -es ■ calceus, i, m., la calzatura a forma di stivaletto
nomina s vir “l’u zione ci s “pio
[▶ CIVILTÀ p. 166] calceis viri luvium superabant, cum calceis togisque in
“aggiunge ivo per qualiicarlo, per tanto(2si gruppo)
monti-s e- za altu
sigmatico
nda decallina
montppois”;➞ mons -tis -s propria del cittadino, indossata insieme alla
ero. Avr(3o gruppo) dan temae populu s,
un sostantiabile del discors gen imparisillabi secouguale che al l; calcar -lis/-ris - oppidum intrabant. 5. Dominus servo pilleum dat et
ere e num pre nella femminile com
animal-is; calcar-is anima

D
populu zioni toga, fatta di cuoio e spesso ornata;
in ■ sem iversi sono i vocaboli latini che indicano I principali ambienti che si afacciano sull’atrium sono:
parte var cui si riferisce Verifica delle competenze genere
in -us di “alto pioppo” così, con termina ;
sarà alta ■ solea, ae, f., un tipo di sandalo ritenuto però
ille libertus nominatur. 6. Quia dies (“giorno”, sogg.)

LESSICO
a l’abitazione: ■ cubiculum, i, n., è la stanza da letto;
termine i libr i famosi cui un pop uli e al plu rale poco dignitoso; fervidus erat, puellae cum domina soccos exuebant et
e al nominativoper e olare etermine, poi ■ triclinium, ii, n., è la sala da pranzo;
mo così: famoso e ragazz farà alta di ge-
■ Completa risalendo o al genitivo singolare di ciascun controlla la correttezza delle in agris sub (+ abl.) plantis stabant aut umbellis ca-
il libr o ■tuele bell
conclusioni sulere, nu-
dizionarietto. genitivo tutti i casi al sing sono sostantivi ssione ■ domus, us, f., designa la casa in cui si abita ma an-
■ soccus, i, m., un altro tipo di sandalo indossato preva-
■ exedra, ae, f., è un ambiente ampio per riunioni
gen per e ci

a ragazz
a
sempre in m. impar.
regem ciò si- t. gutturale diverse, nom. rexlinazion ta; pertanto l’espre che la famiglia che vive al suo interno; in senso lato,lentemente dalle donne, ma anche dagli attori comici.
e conversazioni; put (“testa”, compl. ogg.) protegebant.
■ la bell concorda cui si riferisce; con- la prima . .com
dec
inativo , al
con
ile . . . . . e. . . . . 6. decus
poe
l’aggettivo a
1. lucis
ivo f.olar e
impar. t. .■. . .nel
. . . . . . . . nom.
e masch ta” si traduce
al nom n. impar. t. . . . . . . . . . . . . gen. . . . . . . . . . . . esprime l’idea di patria, intesa come luogo natìo. ■ culina, ae, f., è la cucina;
In latino con il sostant maschile sing olare nel gni poetae e
n. impar. t. . . . . .ner
. . . . . . . nom. poe farà ma m. impar. ent t. . . . . . . . . . . . . gen. . . . . . . . . . . . ■ aedes, ium, f., pl., nella forma plurale, indica la ■ tablinum, i, n., è la grande sala di passaggio ver-
mero e caso con un terminevo maschile sing e le si-
2. semine 7. los
“il grande ta, che al plurale sarà rispettivam
............

gniica che pre un aggetti3. duces


sem
corderà caso del sostant
medesimopossibili.
i
5. valetudine
ì per
ivo, e cos f. impar.
4. salutem
tutt
f. impar.

enti:f. impar.
pi preced liber se funge da
t. . . . . . .ma

t. . . . . . . . ma
. . nom.
. . . .gnu
t. . . . . . . .gen
s poe . . . . . . re
. nom.
. . . .itiv
. nom.
. . . .gni
o sing
poetae
. . . . . . rale
. . . . . . . . . .gno
e ma ..
8. ops
ola e plurum poetarum ecc
. . . . . . . . . . . . 10.risc
vo si rife
e a un
hospes
f. impar.. t. . . . . . . . . . . . . gen. . . . . . . . . . . .
9. honos m. impar. , si
m.ini
nito
impar.
scri bere “èt.bell
. . . .-. . . . . . . . gen. . . . . . . . . . . .
t. tro
. . . .o. . . . . . . . gen. . . . . . . . . . . .
I più importanti dimora e, talvolta, la famiglia; nella forma singo-
lare, invece, aedes, is, f., indica la singola camera
di una abitazione e, più frequentemente, la “casa”
degli dèi, ovvero il “tempio”.
so il retro della casa, luogo di riunione della fa-
miglia.
Sul retro della casa si possono trovare inine le se-
guenti strutture:
tua zion esem un agg etti est
iamo gli uce clarus plemen- Quando olare: pul
chrum ■ domicilium ii, n., indica l’abitazione intesa
Riconsider famoso” si trad se funge da comvamente
campi semantici
sing ■ peristylium, ii, n., è il giardino circondato da un
tro o”. come “sede” di qualcosa, quindi è utilizzato
■ “il libr
o um etti va al neu rivere è bell porticato;
clarum libr iamo risp olare e scrivere/sc
per esprimere tanto la dimora di un individuo
soggetto, ; al plurale abbal genitivo sing orum, e quanto la sede di un impero, o, in senso trasla- ■ piscina, ae, f., è la vasca o fontana al centro del
to ogg etto libros; clarorum libr petenz uen ti
to, di una qualità umana (domicilium mentis “la peristylium;
i e claros ie delle com plu rale
le seg
clari libr iamo clari libr nel- Verifica re e al sede dell’intelligenza”). ■ hortus, i, m., è il giardino delimitato dai muri
plurale trov puella se l- sing ola r nau-

■ “la
la fras e ha
ogni caso

fun
ge da com
;

plem
pulchra
e così per azza” si traducegetto, pulchram rale
bella rag zione di sog
ento ogg puellae e pul-
pulchrae
pue
etto ; al plu
trovia-
a Dec i.
espress
1. asper
ta 4.
lina al
ion

sup
discipulus illa 5. integer
erb a anc
2. call ani
3. pulche
ĭdus vir mus 6. ferum
del lessico latino. Ci sono poi termini dell’abitare legati alle diverse
classi sociali:
■ casa, ae, f., è la catapecchia, la baracca, la capan-
perimetrali della casa.
Anche a Roma e in altre città c’erano quartieri residen-
ziali e quartieri popolari (nei quali sorsero persino i pri-
mi “condomini” a più piani, le insulae, da cui gli odier-
lam se funrispettivamente olare e plurale ì per pro eliu m ............
..
na, la dimora di una persona povera o disagiata. ni “isolati” urbani). L’idea chiara di come fosse una casa
abbiamo llas; al dativo singchris puellis, e coso pul-
......
no. ............ ........ romana si può avere visitando la città di Pompei.
uci in lati ............ ............ ■ regia, ae, f., al contrario del precedente questo vo-
chras pue ae puellae e pul schile, abbiam b Trad avversa ...... ............
a fortuna .............................. ..............................
..
ma chrum cabolo (che in realtà è un aggettivo riferito al ter-
mo pulchr; se passiamo al nominativo, pul chro 1. dell Verifica delle competenze
o cattivo ico........................ .............................. mine sottinteso domus) indica la reggia, la dimora
ogni caso e pulchri pueri al all’accusativo, pul sin- 2. al lup ant
r ros tivo del popolo ppo ............
............
............
............
...... del re. a Riferendoti al lessico studiato, ricostruisci l’etimo-
r pue pue all’abla 3. pio .......
dativo e
che os tico ...... ■ villa, ae, f., si tratta della casa di campagna, in logia e ipotizza il significato dei seguenti termini (usa
e pulchr 4. dell’an cattivo ............
............ ............
puerum chris pueris al vo- ta ............
............
........... pratica della “seconda casa”, nella quale il signore il vocabolario come verifica delle tue ipotesi).
um, se 5. al pira
...... ......
puero e pul rale. genti ...... ............
......
neutro bell diremo poeti dili ni (acc.) ............ ..............................
. 1. aedilis 2. aedifex 3. dominus 4. casula 5. vilicus
plu si recava nei periodi di vacanza.
golare e ndo il termine come cruenta, ere i 6. dei
ni buo ...... ..... 6. vilicare 7. cubicularius
7. gli alun m.)............ ............ La struttura di una domus romana è costituita dalle
nsidera care la guerra esprim i alunne (no m.) .................. .......................
............
■ Co sii a bella per i bell 8. le care seguenti parti principali:
gliamo clasbellum e cruental plurale, cruent itivo, sti (no
estri giu ste (acc.)..................
......
■ vestibulum i, n., è il corridoio che dalla strada
b Nelle seguenti frasi evidenzia i termini apparte-
cruentum al sing olare e esprimere il gen il da- 9. i ma nenti al lessico dell’abitare, poi traduci.
estre giu
10. le ma
tti conduce verso la porta d’ingresso della casa. 1. Domus mea pulchra est, sed atrium parvum hor-
casi dire m bellorum per is per esprimere 166 11 QUARTA DECLINAZIONE Civiltà ■ fauces, ium, f. plur.,dello
è il corridoio che, superata
167 la tumque sol non illuminat. 2. Marius, propinquus nos-
oru entis bell e al plurale.
UNITÀ Forme di organizzazione spazio abitato
e cruent
bello e cru e porta d’ingresso della casa, conduce all’atrium. ter, aedes emerat sed post (“dopo” + acc.) paucos men-
cruento lativo al singolar ■ atrium, ii, n., è il centro della dimora e il cuo- ses advenae vendiderat. 3. In villae culina servi cenam
tivo e l’ab re della casa romana. È costituito da uno spazio
LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
Forme di organizzazione quadrangolare o rettangolare, sul quale si afac-
domino parabant, dum dominus in exedra hospites iu-
cundis sermonibus detinet. 4. Robustos ilios, multas i-

CIVILTÀ
dello spazio abitato ciano i principali ambienti; al centro del tetto si
trova un’apertura detta compluvium, attraverso
lias, magnam domum, multas clientelas Appius regebat
et caecus et senex. (da Cicerone) 5. In civitate, in qua
cui passano aria, luce e acqua piovana, raccolta (“nella quale”, stato in luogo) populi potestas magna
alla base in una vasca detta impluvium. est, domicilium libertas habet. (da Cicerone)
[▶ LESSICO p. 164]

Rilievo con il tracciato


del solco primigenio, inizi
del I secolo d.C. Aquileia,
Museo Archeologico.
In questo particolare
del rilievo di un fregio
architettonico si
commemora il rito di
fondazione della colonia
latina di Aquileia nel 181 Come nasce lo spazio cittadino: solco primigenio e pomerio ■ L’organizzazione Insula, detta Casa Case ‘alveare’ ■ Nel campo dell’edilizia privata, a partire dal I secolo a.C. a Roma si
di Diana, metà del II secolo
a.C. La coppia di buoi, dello spazio urbano ha inizio con la fondazione della città, che per Roma, come per gli d.C. Ostia antica.
afermò in maniera progressiva un nuovo modello abitativo, in concomitanza con l’au-
seguita da un gruppo di
personaggi togati, trascina altri centri del Lazio antico, si svolse secondo il rito del sulcus primigenius. Una descri- La Casa di Diana è una delle mento della popolazione urbana. Si tratta dell’insula, un caseggiato su piú livelli, arti-
il vomere tracciando il solco zione di questo rito, considerato di origine etrusca, è oferta da un erudito del I secolo insulae più note. L’edificio, colato in appartamenti modesti per lo piú dati in aitto. Rispetto alla domus signorile a
costruito interamente di
primigenio. a.C., Marco Terenzio Varrone (La lingua latina, V, 143): il perimetro circolare della mattoni, era composto da un piano – quella ampiamente attestata per esempio a Pompei – l’insula disponeva di
nuova città era tracciato con un aratro, a cui veniva aggiogata una coppia di bovini (un due piani, oltre al piano numerose inestre e anche di balconi esterni, e i locali interni non avevano un uso isso,
terreno che vediamo, nel ma venivano sfruttati a seconda delle esigenze degli inquilini. Erano dotate di un corti-
ANIMAZIONE toro e una vacca); la parte scavata col vomere era detta fossa, la terra estratta dalla fossa quale erano ospitate le
La domus
e gettata verso l’interno formava il murus, mentre la linea circolare che si veniva a tro- tabernae. le interno (cavaedium) e il piano terra era occupato dalle botteghe (tabernae). Augusto
vare al di là di tale muro costituiva il pomerium (o pomoerium, da post murum, «dopo Tempio di Portuno detto aveva dato disposizione che le insulae non superassero in altezza i 70 piedi (= 21 metri
Veduta dell’atrio verso il il muro»). Il pomerio era quindi il tracciato sacro che separava lo spazio cittadino, su «della Fortuna Virile», ca.), limite abbassato a 60 piedi da Traiano.
compluvio, II secolo a.C.- II-I secolo a.C. Roma.
I secolo d.C. Pompei, Casa cui gli uomini andavano a insediarsi, dallo spazio esterno, di dominio della natura. Il tempio, situato
Gli autori antichi ci ofrono un quadro molto colorito della vita che si conduceva in que-

CIVILTÀ
dei Vettii. Tra la linea del pomerio e le mura non si poteva ediicare, seppellire o piantare alberi. anticamente nel Foro Boàrio ste abitazioni: inestre cosí vicine l’una all’altra che i vicini potevano toccarsi la mano,
La casa pompeiana dei Secondo la leggenda, a Roma il perimetro cittadino era stato tracciato da Romolo, l’e- non lontano dal porto cattivi odori, rumori della strada che impedivano il sonno... «A Roma si chiude occhio
Vettii, caratterizzata dal tiberino, è dedicato alla
succedersi di ampi e lussuosi roe fondatore, e quando Remo lo aveva oltrepassato per scherno, era stato ucciso dal divinità che proteggeva la notte solo avendo quattrini», sostiene Giovenale (I-II secolo d.C.) nella Satira III;
ambienti, è un esempio fratello. Il ponteice massimo, capo del collegio sacerdotale, presiedeva una cerimonia il porto luviale di Roma. senza contare l’estrema pericolosità di queste strutture, che erano di continuo esposte
emblematico della ricchezza
delle domus cittadine
in cui la linea del pomerio veniva segnata attraverso dei cippi issati per terra, consi- al rischio di incendi o crolli. Si veda ancora Giovenale nella stessa satira (vv. 193-198):
romane. derati sacri. In età repubblicana il pomerio dell’Urbe fu accresciuto soltanto da Silla, 76 UNITÀ 6 PRONOMI PERSONALI - VERBI IN«Noi
-IO abitiamo una città che si regge in gran parte su sottili puntelli; infatti cosí l’am- Civiltà Abito e identità 77

Gli aspetti
mentre durante l’Impero vi furono vari ampliamenti (l’ultimo si deve
ministratore pone rimedio ai muri cadenti e, quando ha ricoperto la spaccatura di una
ad Aureliano, nella seconda metà del III secolo d.C.).
vecchia crepa, invita a dormire tranquilli sotto la minaccia del crollo. È meglio vivere
là dove di notte non scoppiano incendi e non c’è alcun allarme». (trad. P. Frassinetti)
Le case degli uomini: questione di classe ■ La casa (domus) a Ro- LABORATORIO Fibula, II secolo d.C. New
ma è uno strumento indispensabile per incrementare il prestigio perso- DELLE COMPETENZE Abito e identità York, Metropolitan Museum.
Le case degli dèi ■ La lingua latina ha vari modi per indicare i luoghi di culto che gli uo- La fibula era una spilla che

della cultura latina


nale e quindi per il successo nella vita politica. Vitruvio, ingegnere mili- veniva usata per assicurare le
mini costruiscono in onore delle loro divinità. Aedes indica la stanza dove si accende il fuo-
tare di Cesare, nel I secolo a.C. consiglia ai membri della classe dirigente CIVILTÀ vesti sulle spalle o alla vita.
co, e quindi la dimora del nume, che in origine è formata da una sola stanza (al plurale aedes, Poteva essere in bronzo o in
di avere grandi case di rappresentanza, con molte stanze e di una ma-
-ium signiica «casa», nel senso di insieme di stanze). Templum è anzitutto uno spazio del ferro ma, soprattutto in età
gniicenza tale da competere con quella degli ediici pubblici. Tutto ciò, imperiale, d’oro o d’argento
cielo, di forma quadrangolare, che viene circoscritto dall’àugure con il suo bastone, il lituo, e decorata, come questa, da
sostiene, non è necessario ai ceti subalterni: lussuosi vestiboli, tablini e

anticipati nelle schede


[▶ LESSICO p. 72] e all’interno del quale il sacerdote osserva i segni inviati dagli dèi [▶ Unità 22, pp. 344-345, gemme preziose.
atri sono inutili nelle abitazioni di queste persone, che non ricevono a Il volere degli dèi e gli ‘operatori’ del sacro]; poi designa anche il luogo consacrato alla divi-
casa propria, ma al contrario si recano essi stessi dai potenti per mettersi nità, il■«tempio» in romano
cui si celebra il culto. Molto aine a templum è fanum, propriamente
a loro disposizione e ottenere favori (L’architettura, VI, 5, 1 s.).
Statua di magistrato, La toga e la bulla Nel mondo la toga è l’abi- sto evento cruciale è oferta da Persio (I secolo d.C.), il quale ricorda la sua giovinezza in
I secolo a.C.- I secolo d.C. lo spazio dovelasorge l’ediiciosociale
e, per estensione,
Secondo una vecchia tradizione, già difusa ai tempi di Catone Maggio- Napoli, Museo Archeologico to per eccellenza che indica condizione di chi la l’ediicio stesso. Inine, delubrum rimanda questi termini (Satire, 5, 30-33):
all’idea
indossa, a tal punto dadella puriiilcazione,
diventare simboloperché
stessoformato
della cit-dal verbo composto de-luere, «lavare via».
re (III-II secolo a.C.), i ricchi, per esibire la propria condizione sociale, Nazionale. «Appena la porpora, custode dell’adolescenza, mi abbandonò timoroso | e il ciondo-

di lessico e sviluppati usavano addirittura tenere le casseforti (arcae) bene in vista nella casa, sui è un magistrato che indossa tadinanza romana. Virgilio (70-19 a.C.) fa riferimento ai
Il personaggio rappresentato
lo infantile fu appeso in dono ai succinti Lari, | quando i piacevoli compagni e il fascio
muri laterali dell’atrio, mentre il domestico custode dell’atrio (atriensis), la toga. Essa consiste Romani,
Verifica delle signori del mondo, qualiicandoli come «stirpe
competenze di pieghe della toga | ormai bianca mi permisero di guardare impunemente | tutta la
in un ampio mantello,
dalla sua piccola stanza prossima all’entrata, vigilava su questo patrimo- generalmente 1. Cerca
togata» (Eneide, I, 282). Per Orazio (65-8 a.C.), un uo- Suburra [...]». (trad. L. Canali)
di lana, che sul vocabolario l’etimologia e il significato 2. Reperisci le immagini di due templi antichi che si tro-
nio poco discreto. veniva sistemato addosso
mo romano
dell’aggettivo cheesidel
profanus scorda della
verbo propria patria è togaevano
profanare. oblitus,
a Roma e redigi per ciascuna una didascalia.
«dimentico della toga» (Odi, III, 5, 10). La porpora, «custode dell’adolescenza», è un riferimento alla toga praetexta, che il gio-

attraverso immagini
al padrone da uno schiavo
specializzato in questo La toga non solo era segno della condizione sociale, ma an- vane Persio depone insieme alla bulla, dedicata ai Lari. Da notare che il poeta si deinisce
compito, il vestiplicus, in «timoroso», a indicare la condizione psicologica insita nella condizione di fanciullo,
modo da formare abbondanti che della classe di età. La ine dell’adolescenza aveva luogo,
drappeggi, che conferivano per i Romani, a diciassette anni. I giovani di condizione li- che ha da poco abbandonato. Appena questi contrassegni dell’età adolescenziale non ci
a chi la indossava un aspetto
bera, quando raggiungevano il traguardo dell’età adulta e di- sono piú, egli si sente subito libero di rivolgere lo sguardo a tutta la Suburra, popoloso
imponente.
e malfamato quartiere tra Esquilino e Quirinale; e ciò avviene «impunemente», vale a

e testimonianze
ventavano viri («uomini»), abbandonavano la toga bordata
Statua di ragazzo con
bulla, II secolo d.C. Roma, di porpora, che avevano portato sino ad allora (toga prae- dire senza che il ragazzo incorra nella punizione paterna.
Museo della Civiltà Romana. texta), e mettevano la toga virilis, detta anche pura
Il giovane porta appesa La stola ■ Le matronae (cioè le donne sposate, libere dalla nascita e di condizione
al collo la bulla. Il ciondolo
perché priva di ornamenti: l’abito, quindi, segnava sociale elevata) erano protette dalla lunga e pesante stola, e da un mantello (palla),
era formato da due valve l’accesso a un nuovo periodo della vita. il cui lembo saliva a velare il capo, che non poteva mai restare scoperto nelle uscite

d’autore.
semisferiche lisce, tenute La toga praetexta a Roma era indossata anche da ma- Statua di donna, in pubblico. Come per gli uomini valeva l’associazione simbolica toga-cittadinanza,
insieme da una chiusura
rettangolare decorata, al cui gistrati e sacerdoti. La striscia purpurea aveva, ancora una volta, funzione distintiva: I secolo d.C. Roma, cosí nel vestiario femminile la stola rappresentava la pudicitia, uno dei valori cardine
interno si trovava l’amuleto, in questo caso permetteva di identiicare immediatamente coloro che ricoprivano una Galleria Borghese.
su cui faceva perno l’esistenza della matrona romana, caratterizzata da una condotta
che doveva La statua ritrae una donna
proteggere
carica politica o religiosa. romana elegantemente casta e morigerata. Ovidio (43 a.C.-17 d.C.), all’inizio dell’Arte amatoria, esorta le
il ragazzo Un altro oggetto simbolo della nascita non servile, che accompagnava il giovane abbigliata con la stola e donne a partecipare al gioco d’amore senza resistenza, mettendo da parte i simboli
dai malefici. sino alla ine dell’adolescenza, era la bulla. Con questo termine si indica una sor- la palla che le vela il capo,
della loro castità, cioè le bende di lana (vittae), con cui si cingevano il capo, e le balze
lasciando in parte vedere
ta di ciondolo, di materiale vario (oro, bronzo oppure anche cuoio) e forma len- la raffinata acconciatura. (instita), che erano applicate al lembo inferiore della stola, per riparare le caviglie da
ticolare che veniva abitualmente legato al collo con un nastro e aveva proprietà sguardi maliziosi (I, 31-32).
magiche, in quanto doveva servire a proteggere il ragazzo dal malocchio, funzio- Le prostitute, invece, vestivano abiti discinti, realizzati con tessuti sottili, e dovevano
nando, diremmo noi, da amuleto. attenersi al divieto di usare la stola, che sostituivano con una toga di colore scuro, in-
dossata sopra una tunica corta. Sulla diversa ‘tenuta’ di matrone e meretrici ironizza
Addio ai ciondoli e alle porpore! ■ A diciassette anni, oltre ad abbandonare il Orazio in una satira (I, 2, 94-103):
ANIMAZIONE
vecchio abito ornato di porpora, i giovani smettevano di portare anche il loro Le acconciature
ciondolo-amuleto e lo dedicavano ai Lari, divinità protettrici della famiglia, femminili «Della matrona, fuorché la faccia, non puoi vedere nient’altro; il resto [...] lo copre
le cui immagini erano custodite nella casa. Questi due importanti atti – la con una lunga veste. Se tu cerchi quel che è proibito, quel che è circondato da una
deposizione della toga praetexta e della bulla – si svolgevano entro le mura trincea (è questo, lo so, che ti fa impazzire), molte cose allora ti saranno d’ostacolo:
della dimora paterna, nell’àmbito della festa dei Liberalia, celebrati il 17 guardiani, lettiga, parrucchieri, dame di compagnia, la stola lunga giú ino ai talloni,
marzo di ogni anno in onore del dio Libero (il Dióniso greco). In questa il mantello che l’avvolge, tantissime cose che impediscono di veder chiaro nella fac-
occasione, il ragazzo era scortato da un corteo di parenti e amici sino al cenda. L’altra [la prostituta], invece, nessun ostacolo: attraverso i tessuti di Cos ti è
foro, dove veniva iscritto nelle liste civiche. dato vederla quasi fosse nuda, che non siano mal fatte le gambe, che non sia deforme
Il cambio della toga sanciva, per il diciassettenne, una nuova iden- il piede; il ianco glielo potresti misurare con gli occhi». (trad. M. Labate)
tità psicologica e signiicava l’inizio di una vita improntata a una Verifica delle competenze
maggiore libertà e indipendenza dalla famiglia (anche se, per il La lingua latina possiede una serie piuttosto ampia di l’aiuto del vocabolario, individua la differenza tra toga
diritto romano, il iglio rimaneva sotto l’autorità paterna sino vocaboli ed espressioni per designare sia le varie tipo- restricta, toga fusa, toga contabulata e trabea, nonché
a quando il genitore era in vita). Un’eicace descrizione di que- logie di toga sia le parti di cui essa è composta. Con il significato di sinus e umbo.

IL VOCABOLARIO
Istruzioni per l’uso
1 Com’è strutturato
Il vocabolario di latino è innanzitutto uno strumento di mediazione culturale: esso è bilingue, cioè 426 IL VOCABOLARIO Istruzioni per l’uso

presenta il lessico di due diverse lingue (nel nostro caso latino e italiano) e, per ciascun termine, for-
lemma
nisce informazioni di vario genere (fonetiche, morfologiche, sintattiche) e traduzioni, corredate da informazione linguistico-morfologica:
un ampio apparato di spiegazioni tecniche e di citazioni d’autore. paradigma, coniugazione e genere

Nel vocabolario le parole, denominate vocaboli o lemmi, sono ordinate ed elencate in ordine alfa- traducente (principale)
betico. Ogni vocabolo compare in una sola delle forme che può assumere nel discorso, cioè la forma
base; più precisamente:
● i sostantivi sono presentati al caso nominativo singolare (plurale per i pluralia tantum) VOCE
● i verbi sono presentati alla prima persona singolare dell’indicativo presente; i verbi difettivi del GLOSSA
presente sono presentati nella forma attestata del perfetto
● gli aggettivi di entrambe le classi sono presentati al nominativo singolare maschile
● i pronomi sono presentati al nominativo singolare maschile
traducente raro
● le parti invariabili (avverbi, congiunzioni, preposizioni, interiezioni) vengono presentate nella
etimologia
loro forma unica.
Riassumiamo con alcuni esempi:
sostantivi puella, -ae, f.; ager, agri, m.; divitiae, -arum, f. pl.; consul, -is, m.; arcus, -us, m.; res, rei, f. Tutte le voci riportate sono tratte da Castiglioni -Mariotti, Il Vocabolario della lingua latina, Loe-
verbi audio, -is, -ivi, -itum, -ire, 4 tr.; memini, -isti, -isse, intr. e tr. difett. scher, Torino 2007, IV edizione.
aggettivi bonus, -a, -um; acer, acris, acre; utilis, -e; vehemens, -entis Proponiamo ora alcuni esercizi per aiutarti a familiarizzare con il vocabolario e a capirne la strut-
pronomi hic, haec, hoc, pron. dimostr.; qui, quae, quod, agg. e pron. rel. tura.
prae, avv. e prep.; cras, avv.

IL VOCABOLARIO
parti invariabili

Per ciascun lemma il vocabolario riporta i signiicati utilizzando un criterio che privilegia, di solito, 1 Ti viene proposta la voce di un sostantivo: osservala con attenzione e riporta, nella colonna
laterale, le opportune deinizioni relative alle indicazioni trascritte dalla voce.
l’enfatizzazione del signiicato denotativo, ossia quello di base, per poi procedere verso sfumature che
si allontanano dal signiicato di partenza. Alcuni vocabolari sono corredati di appendici che, secondo familia: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
criteri enciclopedici e concettuali, forniscono informazioni utili alla comprensione dei testi, segna- gen. in -as: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
lando riferimenti storici, culturali ecc. Ogni vocabolario, inine, ofre l’elenco delle abbreviazioni e
l’elenco di autori e opere citati. adetti al tempio: ......................................
Come nel vocabolario di italiano, il vocabolo riportato in ciascuna pagina (o coppia di pagine)
nell’angolo in alto a sinistra è quello con cui si apre la pagina (o la coppia), quello invece in alto a de-
stra è il vocabolo con cui si chiude: dobbiamo quindi scorrere il vocabolario guardando solo questi
vocaboli, per individuare la pagina in cui è riportato il termine che stiamo cercando. 2 famiglia: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
in familiam clarissimam nubere, andar sposa in
Istruzioni per l’uso
Gli elementi essenziali di apparato di un vocabolario sono i seguenti: una famiglia molto nobile: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

In appendice al volume
■ voce la trattazione di ogni singolo vocabolo; le voci sono riportate in ordine alfabetico
■ lemma il nome del vocabolo, scritto come prima parola di una voce, di solito in grassetto
■ glossa l’insieme delle informazioni relative agli aspetti rilevanti di ogni vocabolo pl.: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
■ traducente il termine italiano che esprime il signiicato del lemma latino; spesso i traducenti sono

guida pratica all’uso del vocabolario


più di uno, poiché anche in latino, come in tutte le lingue, i vocaboli sono polisemici,
cioè hanno più signiicati
■ etimologia la spiegazione dell’origine del vocabolo attraverso l’indicazione degli elementi che lo familiam ducere, essere capo di una famiglia (in
costituiscono, oppure attraverso il confronto con la lingua greca senso igurato, esser il capo): . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

con esercitazioni.
............................................................

cic. Div. 2, 3: .........................................

nel lat. eccl.: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .


famiglia di Dio, chiesa: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
............................................................

fămŭl + -ĭa: ............................................

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


VI

come è fatto l’eBook di @d litteram

L’eBook contiene
la versione digitale del volume di Esercizi 1
i contenuti del Manuale consultabili autonomamente 108 UNITÀ 8 TERZA DECLINAZIONE Sostantivi del 2° gruppo

o attraverso i rinvii presenti nel libro Il lessico dell’amore


LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
Questo laboratorio ti aiuterà a sviluppare la conoscenza dei lessici speciali, utili sia
LESSICO per memorizzare vocaboli in vista della traduzione sia per capire numerosi aspetti
della civiltà latina.

[▶ CIVILTÀ p. 110]

L a letteratura latina ha dato ampio spazio al


tema dell’amore sperimentando un lessico
ampio e variegato, adatto alle numerose sfac-
cettature di questo sentimento e ai diversi ambiti di
riferimento.
Sul tema dell’amore legato al sesso interessanti sono
anche i due aggettivi castus, a, um, che signiica “pu-
ro, pudico”, e incestus, a, um, che signiica “impudi-
co, adultero”; quest’ultimo è costituito dal preisso
privativo “in-” e dalla variante con apofonia di castus.

... e inoltre
Cominciamo dal temine più generico: Da tale termine deriva l’italiano “incesto”, che espri-
■ amor, oris, m., si collega al verbo amo, indica me appunto una relazione impura fra consanguinei.
l’amore, inteso sia come afetto, verso una per- Esiste però anche un amore che esula dalla sfera ses-
sona (amor in virum) o verso un’entità (amor suale e che riguarda i rapporti umani o il sentimento
in patriam), sia come desiderio verso un ideale verso qualcosa. All’interno di tale valenza notevoli
o un’esperienza (amor sapientiae); la forma plu- sono i seguenti vocaboli:
rale amores esprime invece l’oggetto dell’amore ■ benevolentia, ae, f., esprime l’afetto, la devozione,
(Catullo scrive: Ad suos amores me duxerat “Mi la buona disposizione d’animo verso qualcuno.
aveva portato dalla sua bella”). ■ carĭtas, ātis, f., esprime l’afetto, l’amore nobile e
L’amore fra un uomo e una donna può consolidarsi puro verso qualcuno; il termine assumerà un va-
nel matrimonium, ii, n., termine che indica l’unio- lore speciico in ambito cristiano, indicando l’at-
ne legittima e stabile, sancita attraverso una speciica tenzione sia spirituale sia materiale nei confronti
cerimonia, dei coniuges. Interessante a tal proposito dei bisognosi.
l’etimologia del termine coniunx, iugis, m. e f., che ■ studium, ii, n., esprime la passione e l’interesse
deriva da cum + iungĕre “unire insieme, portare in- verso una attività nobile, soprattutto intellettuale.
sieme lo iugum, i, n.”, il “giogo”, termine che appar-
tiene al mondo dell’agricoltura e indica la trave di Verifica delle competenze

UNITÀ 0 Teoria ed esercizi per il ripasso dell’analisi grammaticale,


legno che la coppia di buoi insieme deve sostenere. a Riferendoti al lessico studiato, ricostruisci l’e-
L’amore fra un uomo e una donna, però, è anche timologia e ipotizza il significato dei seguenti ter-
passione e istinto. Ecco allora la necessità di ricorre- mini (usa il vocabolario come verifica delle tue ipo-
re ad altri vocaboli: tesi).
■ libīdo, ĭnis, f., indica il piacere nella sua dimen- 1. coniugatio 2. studiosus 3. malevolentia 4. coniu-
sione di irrazionalità, quindi senza limiti e oltre le gium 5. incestare 6. castiicatio 7. amator 8. iugare
regole; in ambito amoroso esprime in particolare
il piacere sessuale; il vocabolo è connesso al verbo

logica e del periodo


b Nelle seguenti frasi evidenzia i termini apparte-
impersonale libet, che signiica appunto “piace” nenti al lessico dell’amore, poi traduci.
ed esprime un piacere non regolato dalla ragione. 1. Luxuria libidinem in uxorem excitat, amor be-
■ luxuria, ae, f.: se la libido è il piacere sfrenato, nevolentiam in omnes (“tutti”, acc.) gignit. 2. Ubi
la luxuria ne esprime l’esigenza e la ricerca ec- caritas et amor, deus ibi est. 3. Animus, si in iram
cessiva e incontrollata; questo termine rimanda amorem vertit, impetum (“impeto”, acc.) non repri-
originariamente all’ambito agricolo dove il vo- mit. 4. Sidera, cum tacet nox, furtivos hominum
cabolo signiica “esuberanza, rigoglio”, quindi amores vident. (Catullo) 5. Non modo animi, sed
una crescita eccezionale di piante e vegetali; il etiam corpora perturbantur hominum qui (“che”,
vocabolo è usato anche in ambito sociale a indi- sogg. plur.) aut libidine aut nimia voluptate com-
care il lusso e lo sfarzo oltre i limiti. moti sunt. (da Cicerone) 2 UNITÀ 11 QUARTA DECLINAZIONE

PER COMINCIARE Repertorio di versi, espressioni,


LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
Il mito di Enea: che ine fa l’eroe?
STORIOGRAFIA
I re di Alba Longa

proverbi latini presenti nella lingua italiana QEnea arriva in


Italia, 140-150
d.C. Londra
British Museum.
QEnea porta
Anchise e i
Penati da Troia.
Denaro romano
di Cesare, 69
a.C. Berlino,
Meunzkabinett,
Staatliche
Museen.

FORMA DELLE PAROLE Approfondimenti di carattere


D opo aver letto delle gloriose vicende di Enea, è lecito chiedersi quale fine abbia fatto l’e-

morfologico e lessicale sui sufissi, preissi e inissi delle parole latine


roe. A tale domanda non c’è risposta precisa. Richiamiamo innanzitutto la maledizione
che Didone, ormai prossima al suicidio, scaglia contro Enea (Virgilio, Eneide IV 612-20): ne
viene proposta una versione in prosa:

TESTO 1 1 Si Aeneae (dat.), capiti infando, est fatum terras novas tangere et si Iuppiter hoc (“ciò”) pos-
2 cit, si hic (“questo”) terminus haeret, tamen vir, enervatus audacis populi bello et armis,
3 inibus profugus, orbatus (“privato di” + abl.) osculis ilii Iuli, auxilium imploret (“implo-
4 ri”) et indigna funera suorum (“dei suoi cari”) videat (“veda”); nec, postquam tradiderit
5 (fut. ant.) populum suum sub leges pacis iniquae, sit (“sia”) Aeneae regnum et vită optată,
6 sed Troianus vir cadat (“muoia”) iuvenis mediāque arenā inhumatus.

Come si vede, l’augurio di Didone è alquanto funesto; ma qual è stato il destino di

LABORATORI DI STORIOGRAFIA Un percorso nel mito


Enea? Secondo la leggenda l’eroe Troiano, dopo quattro anni di regno, sarebbe
scomparso e, secondo una versione del mito, assunto in cielo con gli dèi tra lampi e
tuoni durante una battaglia contro gli Etruschi presso il fiume Numico.
È interessante notare come anche a Romolo toccherà la medesima fine, come
vedremo in seguito. Leggiamo che cosa scrive Livio a proposito della fine di Enea
(Ab Urbe condƱta I 2,6):

TESTO 2 1 Secundum inde proelium Latinis, Aeneae etiam ultimum operum mortalium fuit. Sepul-
tus est, quemcumque eum dici ius fasque est (“comunque lo si voglia considerare, uomo o

e nella storia di Roma, attraverso testi e immagini


2
3 dio”), super Numicum lumen: Iovem indigetem eum (“quello”, ogg.) appellant.
Come è evidente la versione di Livio è decisamente meno celebrativa.

ANIMAZIONI Approfondimenti su diversi aspetti ANIMAZIONE 146


UNITÀ
10 AGGE
TTIVI DELLA
2 a CLASS

Le terme
E

di civiltà latina legati ai Laboratori presenti nel testo


LABORATO
DELLE RIO
COMPETENZ
E La cura
CIVILTÀ del corpo

[▶ LESSICO
p. 139]

MEMENTO Focus di carattere etimologico


su numerosi termini del Lessico di base Thermae
(o di Caraca
211-217
Le Therm d.C. Roma.
volute dall’im
Antoniniana
lla).
ae Anton
inianae,
e
Lavarsi
ai
no (vicin tempi di Scipione
o a Caser QNel
Caracalla, peratore Rimase colpit ta) di I secolo
grandiosi sono uno dei
più poca luce, o, in partic Scipione l’Africano, d.C. Seneca fece
imperiali esempi di terme olare, l’eroe visita
andaronoromane; esse suoi temp davvero molto lonta dalla stanza da bagnodella battaglia alla villa di Liter-
in disuso definitivamente mati, ad abbro
i, dove i Roma na dall’opulen : una came di Zama (202
ni stavan a.C.).
o immersi za ostentata che ra spoglia, stretta
nel VI secolo
Calidarium . aspetto della nzarsi alla luce a lungo era di e con
Seneca rileva stanza da bagnodel sole che penetrava in acqua bollen moda nei bagni dei
del Foro, delle Terme
Pompe I secolo a.C. te, fra
corris

TUTOR 30 versioni interattive con guida alla traduzione


i. tra i suoi attrav
Il calidar
ium delle «Secondo tempi e quelli pondevano anche erso ampie vetratgli olii profu-
Foro di
Pompe Terme del
la testimonian di Scipio diverse abitu e. Al divers
conservato, i, molto ben antica ne (Epist dini o
o,, pre
presen , ci si za di ole a Lucilio, XI, igieniche che
resto del lavava ogni giorn coloro che ci hann
cope tura
copert re
e seent
ntttaa un
unana
na
ee, sott con
sotto l’absid vvoltaa a botte corpo lo si o 86, 12):
lavava ognibraccia e gambe, cheo tramandato i costu
bootttttee
meridion
meridi
eridio
ridiionale
rid
ridiona e del lato ttte
l’’acqua
ll’acqua
onale,
o
qua fred
a le
le,
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e, u
unn bacino Ne
Nei
N ei
i tem
t
te
temp
eem
mpi ppiú antich
mpi
mp settimana» s’insudiciav mi di Roma
f dd
fredda
fr da ((labrum per
dda
da vece in ségui i, quindi, . (trad. G. ano col lavoro
). ééguit
ggu
guit la pratica Mont
latrina o ittto, o e aveva
essenzialm del bagno i) , ma il
ANIMA
ZIONE lavatr
vatr
va trina, la «stan ente non era

e veriica dei singoli passaggi


za del lavag una funzione igien quotidiana, come
Le terme
Il relax
dell corpo
corp Q gio», situat ica sarà
quotidiano
dian
dia
iano,
no,
noo,, si A
si cominciarpartire dal II secolo a in pross (essa si svolgeva in-
( la
(l
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mina ono a a.C., quand cucina).
elll’ ngres zione thermae costruire strutture
deell’
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dell’i o si difuse
l’abit
esosa, che so (balneaticum) deriva dall’aggett balneari pubbliche, udine del bagno
permetteva in quest ivo greco chiamate
a mezzogior la loro frequ i stabilimenti thermós «cald balne a
no ambienti no e, all’occasion entazione
anche
era di un
quadrante o»). Il prezzo
piú varia. sempre molto af e, erano dotati di una ai cittadini non , una cifra
non
Anch ollati, che palestra per abbienti.
mente stavan e se talora donn costit Apriv
ingressi a o separati, e e uomini uivano il punto gli esercizi ginni ano
orari o in potev di incon ci. Era-
Il principio diferenti, nel zone diverse dello ano stare in prom tro dell’umanità
iscuit
veniva riscal fondamentale caso in cui la strutt stabilimento, oppu à, tendenzial-
dato, e poi del bagn ura non re erano
temprato o era l’alternanz disponesse di sale previsti

PER RIPASSARE Esercizi di consolidamento delle conoscenze


con l’acqu a caldo -fredd separate.
a fredda.
A questo o: il corpo prima
scopo, il
bagnante,

e delle competenze graduati per Unità

ESERCIZI INTERATTIVI ZTE 500 esercizi per allenarsi


e testare le proprie competenze

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VII

sommario
eBook
1 FONETICA PER COMINCIARE
Legere et non
memorandum 2 intellegere...

ESERCIZI
1 L’alfabeto 4
2 Le vocali brevi e le vocali lunghe 5
3 Le due pronunce del latino 5
4 I dittonghi 6
5 La divisione in sillabe 6
6 La qualità e la quantità delle sillabe 6
7 Le regole dell’accento 7

2 IL LATINO: UNA LINGUA FLESSIVA PER COMINCIARE


Captatio benevolentiae
memorandum 8
STORIOGRAFIA
ESERCIZI Dalla leggenda
alla storia
1 Le parole variabili e invariabili 10
2 La radice, la desinenza, gli afissi, il tema, la terminazione 11
3 Gli elementi della declinazione: i casi latini 11
4 Le declinazioni 12
5 Le coniugazioni 12
ANALISI E TRADUZIONE La questione dell’articolo 13

3 PRIMA DECLINAZIONE PER COMINCIARE


...tabula rasa
memorandum 14
FORMA DELLE PAROLE
ESERCIZI Lettera H

1 I sostantivi femminili e maschili della prima declinazione 17 STORIOGRAFIA


Come la vita umana
2 L’indicativo, l’imperativo e l’ininito presenti attivi
delle quattro coniugazioni e del verbo sum 18
3 Il nominativo, l’accusativo e il vocativo 19
4 Il genitivo 21
5 Il dativo 22
6 L’ablativo 23
ANALISI E TRADUZIONE La costruzione della frase: confronto
fra italiano e latino 24
7 L’aggettivo come nome del predicato e come attributo 25
8 I complementi di luogo 26
9 Le particolarità della prima declinazione 27
PER ESERCIZI
RIEPILOGO 27 RIPASSARE INTERATTIVI

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VIII

4 SECONDA DECLINAZIONE PER COMINCIARE


Lupus in fabula
memorandum 30
FORMA DELLE PAROLE
ESERCIZI Sufissi nominali (1)
1 I sostantivi maschili e femminili in -us 34 STORIOGRAFIA
Dopo la caduta di Troia
2 L’apposizione 35
3 I complementi di compagnia, modo, argomento
e moto per luogo 36
4 I sostantivi neutri 37
5 L’indicativo imperfetto e il futuro semplice attivi
delle quattro coniugazioni e del verbo sum 39
6 Il complemento predicativo del soggetto e dell’oggetto 40
7 Il cum con l’indicativo 41
8 I sostantivi maschili in -er (e in -ir) 42
9 Le congiunzioni coordinanti copulative, avversative,
disgiuntive ed esplicative 42
10 Le particolarità della seconda declinazione
e dei complementi di luogo 43
ANALISI E TRADUZIONE Differenza fra cum preposizione
e cum congiunzione 45
PER ESERCIZI
RIEPILOGO 46 RIPASSARE INTERATTIVI

5 AGGETTIVI DELLA 1a CLASSE PER COMINCIARE


Parva, sed apta mihi
memorandum 48
FORMA DELLE PAROLE
ESERCIZI Sufissi aggettivali (1)

1 Gli aggettivi della 1a classe a tre terminazioni 51 STORIOGRAFIA


Il mito di Enea (1)
ANALISI E TRADUZIONE La concordanza tra aggettivo e sostantivo 53
2 L’uso sostantivato dell’aggettivo 54
3 Il complemento di ine 55
4 L’indicativo presente, imperfetto, futuro e ininito passivi
delle quattro coniugazioni 56
5 Il complemento d’agente e di causa eficiente 57
6 Il complemento predicativo del soggetto con verbi che signiicano
“chiamare”, “eleggere”,“giudicare” 57
7 Etiam, quoque e altre locuzioni correlative 57
8 Le congiunzioni coordinanti conclusive (igitur e ităque)
e le congiunzioni subordinanti causali
(quod, quia e quoniam) 59
PER ESERCIZI
RIEPILOGO 60 RIPASSARE INTERATTIVI

6 PRONOMI PERSONALI. VERBI IN -IO PER COMINCIARE


Tu quoque, Brute...
memorandum 62
FORMA DELLE PAROLE
ESERCIZI Terminazione, genere...

1 I pronomi personali di 1a e 2a persona 64 STORIOGRAFIA


Il mito di Enea (2)
ANALISI E TRADUZIONE L’uso dei pronomi personali soggetto 64
2 Il dativo di interesse e di possesso 65

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sommario IX

3 I verbi in -io (coniugazione mista): indicativo presente,


imperfetto e futuro semplice attivi e passivi, imperativo
presente attivo, ininito presente attivo e passivo 66
4 I complementi di mezzo e di causa 69
5 Le preposizioni ad, in, apud e inter usate con valore spaziale 70
6 Le congiunzioni subordinanti ipotetiche si, nisi, sin 71
LESSICO Il lessico dell’abbigliamento 72
PER ESERCIZI
RIEPILOGO 73 RIPASSARE INTERATTIVI
ANIMAZIONE
CIVILTÀ Abito e identità 76 Le acconciature
femminili

7 TERZA DECLINAZIONE PER COMINCIARE


Roma caput mundi...
Sostantivi del 1° gruppo FORMA DELLE PAROLE
memorandum 78 Usi di in-

ESERCIZI STORIOGRAFIA
Il mito di Enea (3)
1 I sostantivi della terza declinazione (1° gruppo) 80
ANALISI E TRADUZIONE Il nominativo dei sostantivi
della terza declinazione 83
2 L’indicativo e l’ininito perfetti attivi 86
ANALISI E TRADUZIONE Come si risale dal perfetto al presente
di un verbo 88
3 Il complemento di tempo 89
4 Le congiunzioni temporali ut (primum), ubi (primum),
simul ac /atque e l’indicativo 91
PER ESERCIZI
RIEPILOGO 93 RIPASSARE INTERATTIVI

8 TERZA DECLINAZIONE PER COMINCIARE


Ab Urbe condı̆ta
Sostantivi del 2° gruppo FORMA DELLE PAROLE
memorandum 94 Sufissi nominali (2)

ESERCIZI STORIOGRAFIA
Il mito di Enea (4)
1 I sostantivi della terza declinazione (2° gruppo) 97
2 L’indicativo piuccheperfetto e il futuro anteriore
attivi 101
3 L’uso del perfetto, piuccheperfetto e futuro anteriore
nelle subordinate (legge dell’anteriorità) 102
4 Le particolarità dei complementi di luogo
della terza declinazione e il moto da luogo con de 103
5 Le congiunzioni subordinanti temporali
dum, postquam (posteaquam), antequam (priusquam)
e l’indicativo 104
6 Sintesi delle congiunzioni subordinanti temporali
con l’indicativo 105
LESSICO Il lessico dell’amore 108
PER ESERCIZI
RIEPILOGO 109 RIPASSARE INTERATTIVI
ANIMAZIONE
CIVILTÀ Manifestazioni di Amor 110 Il matrimonio

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X

9 TERZA DECLINAZIONE PER COMINCIARE


Nox erat et terras...
Sostantivi del 3° gruppo FORMA DELLE PAROLE
memorandum 112 Sufissi nominali (3)

ESERCIZI STORIOGRAFIA
Il mito di Enea (5)
1 I sostantivi della terza declinazione (3° gruppo) 115
2 Le particolarità della terza declinazione 117
3 Quadro riassuntivo dei sostantivi della terza declinazione 118
LESSICO Il lessico del viaggio 120
4 La formazione del participio perfetto e l’indicativo
perfetto, piuccheperfetto e futuro anteriore passivi 121
5 Il complemento di materia 123
6 Le congiunzioni subordinanti concessive quamquam, etsi,
tametsi e l’indicativo 123
7 La congiunzione subordinante comparativa ut.
Sintesi delle proposizioni subordinate all’indicativo 125
PER ESERCIZI
RIEPILOGO 127 RIPASSARE INTERATTIVI

CIVILTÀ In viaggio con i Romani 128

10 AGGETTIVI DELLA 2a CLASSE PER COMINCIARE


Panem et circenses
memorandum 130
FORMA DELLE PAROLE
ESERCIZI Sufissi aggettivali (2)

1 Gli aggettivi della 2a classe a tre terminazioni 133 STORIOGRAFIA


Il mito di Enea (6)
2 Gli aggettivi della 2a classe a due terminazioni 134
3 Gli aggettivi della 2a classe a una terminazione e le particolarità 135
LESSICO Il lessico del corpo 139
4 Il participio presente e le sue funzioni 140
5 Le preposizioni che reggono solo l’accusativo 143
PER ESERCIZI
RIEPILOGO 144 RIPASSARE INTERATTIVI
ANIMAZIONE
CIVILTÀ La cura del corpo 146 Le terme

11 QUARTA DECLINAZIONE PER COMINCIARE


Pro domo sua
memorandum 148
FORMA DELLE PAROLE
ESERCIZI Sufissi nominali (4)

1 I sostantivi della quarta declinazione e le particolarità 151 STORIOGRAFIA


Il mito di Enea (7)
ANALISI E TRADUZIONE Espressioni ricorrenti della quarta declinazione 154
2 I pronomi e gli aggettivi dimostrativi 155
3 Gli aggettivi che seguono la declinazione pronominale 156
4 Il participio perfetto e le sue funzioni 159
5 Le preposizioni che reggono solo l’ablativo 162
LESSICO Il lessico dell’abitare 164
PER ESERCIZI
RIEPILOGO 165 RIPASSARE INTERATTIVI
ANIMAZIONE
CIVILTÀ Forme di organizzazione dello spazio abitato 166 La domus

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sommario XI

12 QUINTA DECLINAZIONE PER COMINCIARE


Spes ultima dea
memorandum 168
FORMA DELLE PAROLE
ESERCIZI Sufissi nominali (5)

1 I sostantivi della quinta declinazione 171 STORIOGRAFIA


Romolo e Remo
ANALISI E TRADUZIONE Il vocabolo res 172
2 Il participio futuro: formazione e funzioni.
La perifrastica attiva 175
LESSICO Il lessico della morte 178
3 Le preposizioni che reggono l’accusativo e l’ablativo 179
4 I sostantivi di origine greca 181
5 I sostantivi composti 181
6 I sostantivi e gli aggettivi indeclinabili 182
PER ESERCIZI
RIEPILOGO 182 RIPASSARE INTERATTIVI
ANIMAZIONE
CIVILTÀ La morte antica: credenze e rituali 184 Il compianto funebre

13 ABLATIVO ASSOLUTO PER COMINCIARE


Natura duce
memorandum 186
FORMA DELLE PAROLE
ESERCIZI I preissi

1 L’ablativo assoluto 187 STORIOGRAFIA


Il fratricidio
ANALISI E TRADUZIONE Come tradurre un ablativo assoluto 192
LESSICO Il lessico della cucina 195
PER ESERCIZI
RIEPILOGO 196 RIPASSARE INTERATTIVI

CIVILTÀ Bere, mangiare, stare a tavola 198

14 PRONOMI RIFLESSIVI PER COMINCIARE


Omnia mea mecum
AGGETTIVI POSSESSIVI FORMA DELLE PAROLE
memorandum 200 Preissi verbali (1)

ESERCIZI STORIOGRAFIA
Il ratto delle Sabine
1 I pronomi rilessivi 203
2 Gli aggettivi (e pronomi) possessivi.
Il possessivo di 3a persona 204
3 Il congiuntivo presente attivo e passivo
e il congiuntivo esortativo 206
LESSICO Il lessico della famiglia 207
4 Il congiuntivo imperfetto attivo e passivo 208
5 La subordinata inale 209
PER ESERCIZI
RIEPILOGO 211 RIPASSARE INTERATTIVI

CIVILTÀ La rete della familia romana 212

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XII

15 PRONOMI DETERMINATIVI PER COMINCIARE


Ipse dixit
E RELATIVI (I) FORMA DELLE PAROLE
memorandum 214 Preissi verbali (2)

ESERCIZI STORIOGRAFIA
Sparizione
1 I pronomi-aggettivi determinativi is, idem e ipse 217 di Romolo
2 I pronomi relativi 219
LESSICO Il lessico della politica 223
3 ll congiuntivo perfetto e piuccheperfetto
attivi e passivi 224
4 Il cum + congiuntivo 225
ANALISI E TRADUZIONE Come tradurre il cum + congiuntivo 227
PER ESERCIZI
RIEPILOGO 228 RIPASSARE INTERATTIVI

CIVILTÀ Le istituzioni del periodo monarchico e repubblicano 230

16 PRONOMI RELATIVI (II) PER COMINCIARE


Absit iniuria verbis
COMPOSTI DI SUM FORMA DELLE PAROLE
memorandum 232 Preissi verbali (3)

ESERCIZI STORIOGRAFIA
I successori di Romolo
1 Usi particolari del pronome relativo 234
2 I pronomi relativi indeiniti 236
3 I composti di sum 238
4 La proposizione consecutiva 239
5 Le relative improprie 242
ANALISI E TRADUZIONE Relative proprie e improprie 242
PER ESERCIZI
RIEPILOGO 245 RIPASSARE INTERATTIVI

17 PAROLE INVARIABILI: PER COMINCIARE


Saepe est etiam...
AVVERBI E PREPOSIZIONI FORMA DELLE PAROLE
memorandum 246 Preissi verbali (4)

ESERCIZI STORIOGRAFIA
Orazio Coclite
1 Gli avverbi 250
2 L’imperativo futuro 252
3 I complementi di qualità e di limitazione 253
4 Le preposizioni (quadro riassuntivo) 254
ANALISI E TRADUZIONE Le differenze fra preposizioni e avverbi 255
LESSICO Il lessico del divertimento 256
PER ESERCIZI
RIEPILOGO 257 RIPASSARE INTERATTIVI
ANIMAZIONE
CIVILTÀ Homo Iudens 258 La lotta con le iere

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sommario XIII

18 COMPARATIVI E SUPERLATIVI PER COMINCIARE


Omnia praeclara rara
memorandum 262
FORMA DELLE PAROLE
ESERCIZI Preissi avverbiali

1 Il comparativo di maggioranza di aggettivi e avverbi 267 STORIOGRAFIA


Mucio Scevola
2 Il secondo termine di paragone e il comparativo assoluto 268
3 Il comparativo di minoranza e di uguaglianza 270
4 Usi particolari del comparativo e inale introdotta da quo 271
5 Il superlativo, formazione e usi 273
6 I comparativi e superlativi notevoli 275
7 La proposizione comparativa 276
ANALISI E TRADUZIONE Come riconoscere alcune delle principali
funzioni di quam 278
8 I verbi volo “voglio”, nolo “non voglio”, malo “preferisco” 279
PER ESERCIZI
RIEPILOGO 280 RIPASSARE INTERATTIVI

19 PRONOMI E AGGETTIVI PER COMINCIARE


Improbe Amor...
INTERROGATIVI FORMA DELLE PAROLE
memorandum 282 Pronomi

ESERCIZI STORIOGRAFIA
Menenio Agrippa
1 I pronomi, aggettivi e avverbi interrogativi 285
2 Le interrogative dirette semplici e disgiuntive 286
3 Le interrogative indirette semplici e disgiuntive 289
ANALISI E TRADUZIONE Come distinguere qui, quae, quod
aggettivo interrogativo dal pronome relativo 290
4 L’imperativo negativo 292
LESSICO Il lessico del potere 294
PER ESERCIZI
RIEPILOGO 295 RIPASSARE INTERATTIVI
ANIMAZIONE
CIVILTÀ Il potere: limiti e accordo divino 296 I simboli del potere

20 PRONOMI E AGGETTIVI PER COMINCIARE


Suus rex reginae placet
INDEFINITI (I) FORMA DELLE PAROLE
memorandum 298 Voces mediae

ESERCIZI STORIOGRAFIA
Le oche del Campidoglio
1 L’indeinito quis, quid e i suoi composti 302
2 Composti di quis, quid con valore principalmente distributivo:
quisque, unusquisque, quivis, quilibet 304
3 Il verbo fero, fers, tuli, latum, ferre “portare” 305
4 I composti di fero 307
5 L’ut completivo volitivo e di fatto 309
6 L’ut completivo con i verba timendi 309
ANALISI E TRADUZIONE Come distinguere l’ut inale dall’ut completivo 310
PER ESERCIZI
RIEPILOGO 312 RIPASSARE INTERATTIVI

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XIV

21 PRONOMI E AGGETTIVI INDEFINITI (II) PER COMINCIARE


Nil sine magno...
memorandum 314
STORIOGRAFIA
ESERCIZI Marco Furio Camillo
1 Altri pronomi e aggettivi indeiniti 317
2 I pronomi e aggettivi indeiniti negativi 318
3 Pronomi, aggettivi e avverbi correlativi 319
LESSICO Il lessico della terra 321
4 Il verbo eo, is, ii (ivi ), itum, ire “andare” 322
5 I composti di eo 323
ANALISI E TRADUZIONE Come analizzare i periodi complessi 324
6 Il genitivo partitivo 326
PER ESERCIZI
RIEPILOGO 327 RIPASSARE INTERATTIVI
ANIMAZIONE
CIVILTÀ Il lavoro della terra 328 Le attività agricole

22 VERBI DEPONENTI PER COMINCIARE


Fortiter malum qui...
memorandum 330
STORIOGRAFIA
ESERCIZI Attilio Regolo
1 I verbi deponenti 333
2 L’imperativo presente deponente 335
3 Ininiti e participi dei verbi attivi, passivi e deponenti 336
LESSICO Il lessico della religione 338
4 I verbi deponenti costruiti con l’ablativo 339
ANALISI E TRADUZIONECome distinguere una forma deponente
da una forma passiva 341
5 Riepilogo degli usi della congiunzione ut 342
PER ESERCIZI
RIEPILOGO 342 RIPASSARE INTERATTIVI
ANIMAZIONE
CIVILTÀ Il volere degli dèi e gli ‘operatori’ del sacro 344 Il sacriicio

23 PROPOSIZIONE INFINITIVA PER COMINCIARE


Factum est illud...
VERBI SEMIDEPONENTI STORIOGRAFIA
memorandum 346 Spartaco
ESERCIZI
1 La proposizione ininitiva 349
ANALISI E TRADUZIONE
Come distinguere il soggetto dall’oggetto nelle proposizioni ininitive 351
2 I verbi semideponenti 353
3 Participi perfetti deponenti e semideponenti
che esprimono rapporti di tempo e diatesi particolari 354
4 Il verbo io, is, factus sum, ieri 356
LESSICO Il lessico della guerra 358
5 I composti di facio 359
PER ESERCIZI
RIEPILOGO 361 RIPASSARE INTERATTIVI
CIVILTÀ I Romani come igli di Marte 362

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sommario 1

24 NUMERALI PER COMINCIARE


Tria praestanda sunt...
memorandum 366
STORIOGRAFIA
ESERCIZI Decio Mure

1 Le quattro serie numerali 369


ANALISI E TRADUZIONE La traduzione di una data 371
2 Il complemento d’età 372
LESSICO Il lessico del tempo 374
3 Le subordinate concessive esplicite 375
PER ESERCIZI
RIEPILOGO 376 RIPASSARE INTERATTIVI
ANIMAZIONE
CIVILTÀ La misura del tempo 378 Il calendario

25 GERUNDIO E GERUNDIVO PER COMINCIARE


Nam miranda canunt...
PERIFRASTICA PASSIVA STORIOGRAFIA
memorandum 380 Lucrezia

ESERCIZI
1 Il gerundio 384
2 Il gerundivo 386
ANALISI E TRADUZIONE Come distinguere un gerundio
da un gerundivo 386
3 Il verbo edo, edis, edi, esum, edĕre “mangiare” 388
4 I verbi difettivi del sistema del presente 388
LESSICO Il lessico della cultura 389
5 Le proposizioni inali (riepilogo) 390
6 La perifrastica passiva 391
PER ESERCIZI
RIEPILOGO 394 RIPASSARE INTERATTIVI
ANIMAZIONE
CIVILTÀ Famiglia e scuola: i luoghi della formazione culturale 396 Come scrivevano
gli antichi

DIZIONARIETTO 400

IL VOCABOLARIO Istruzioni per l’uso 424

INDICI
Indice analitico 430
Indice dei laboratori delle competenze 433
Indice delle inestre di contestualizzazione 433
Indice delle versioni Tutor 434
Indice delle animazioni 434

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PER COMINCIARE
Legere et non

1 FONETICA
UNITÀ intellegere ...

1 L’alfabeto [▶ MANUALE 1.1]


■ In origine era di 23 lettere, poi diventate 24:
● maiuscole: A B C D E F G H I K L M N O P Q R S T V X Y Z
● minuscole: a b c d e f g h i k l m n o p q r s t u x y z
■ Il latino non possedeva il suono v (dell’italiano vaso), che veniva realizzato come u semivocale
(quella dell’italiano uomo):
● nelle maiuscole la lettera V serviva per trascrivere sia la u vocalica (VBI = ubi “dove”) sia la u se-
mivocalica (VIR = vir “uomo”)
● nelle minuscole la lettera u serviva per trascrivere sia la u vocalica (lupus) sia la u semivocalica
(uir).
■ In seguito si distinse:
● il suono v, scritto V in maiuscolo (Vir) e v in minuscolo (vir)
● il suono u, scritto U in maiuscolo (Ubi “dove”) e u in minuscolo (ubi).

2 Le vocali brevi e le vocali lunghe [▶ MANUALE 1.3.1]


■ Le vocali sono 5 e possono essere brevi o lunghe:
● vocali brevi: ă, ĕ, ĭ, ŏ, ŭ
● vocali lunghe: ā, ē, ī, ō, ū
■ La diferenza fra vocale breve e vocale lunga in alcuni casi serve per distinguere due parole altri-
menti identiche (mălus “cattivo”/ mālus “melo”; lĭber “libro”/ līber “libero”).

3 Le due pronunce del latino [▶ MANUALE 1.2]

Segno graico Pronuncia classica Pronuncia scolastica


ae, oe ae, oe e
V (maiuscolo) u v
v (minuscolo) assente v
U (maiuscolo) assente u
u (minuscolo) u u
y u francese i
c sempre dura [k], anche davanti a e, i, come in italiano: dura davanti a a, o, u cioè
ae, oe cioè ke, ki, kae, koe ka, ko, ku; dolce davanti a e, i, ae, oe cioè ce, ci,
ce, ce
g sempre dura [g], anche davanti a e, i, come in italiano: dura davanti a a, o, u cioè
ae, oe cioè ghe, ghi, gae, goe ga, go, gu; dolce davanti a e, i, ae, oe cioè ge, gi,
ge, ge
gn g+n come nell’italiano “campagna”
gl come nell’italiano “glicine” come nell’italiano “glicine”
h aspirata all’inizio sempre muta
muta all’interno
ph p + h (aspirata) f
ti + vocale ti + vocale zi + vocale
ti se è preceduto da s, t, x, (bestia) e quando
l’accento cade sulla i (totìus)

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memorandum 3

4 I dittonghi [▶ MANUALE 1.3.2]


■ I più comuni sono:
● ae, oe (aetas “età”, proelium “combattimento”)
● au (aurum “oro”)
● eu, ei, ui (di uso molto raro)
■ La dieresi (¨) indica la pronuncia separata di due vocali che di solito costituiscono dittongo: aër
(pr. à-er) “aria”; poëta (pr. po-éta) “poeta”, ecc.

5 La divisione in sillabe [▶ MANUALE 1.4.1]


■ Una parola ha tante sillabe quante sono le sue vocali.
■ I dittonghi costituiscono sempre un’unica sillaba: ae-tas “età”, proe-li-um “combattimento”.
■ La i semivocalica (iniziale e interna in posizione intervocalica) si comporta come una consonante,
quindi va unita alla vocale seguente: iu-gum “giogo”, ma-ior “maggiore”.
■ Il gruppo qu si unisce sempre alla vocale (o dittongo) seguente: e-quus “cavallo”, quae-ro “cerco”.
■ Una consonante tra due vocali fa sillaba con la vocale seguente: e-mo “compro”, tra-ho “ tiro”.
■ Due consonanti tra due vocali:
● di norma appartengono a due sillabe diverse: vul-nus “ferita”, hos-pes “ospite”, mag-nus “grande”
● se si tratta di occlusiva (p, b, t, d, c, g) + liquida (l, r), entrambe le consonanti appartengono alla
sillaba seguente: pa-tri-a “patria”, la-brum “labbro”, du-plex “duplice”.
■ Tre consonanti tra vocali, le prime due fanno parte della sillaba precedente: func-tus “defunto”.
■ Nelle parole composte con preposizione, questa fa sempre sillaba a sé: ex-e-o “esco”.

6 La qualità e la quantità delle sillabe [▶ MANUALE 1.4.2]


■ Secondo la qualità, le sillabe si distingono in:
sillabe aperte, quando iniscono per vocale: le-go “leggo”, a-mo “amo”

● sillabe chiuse, quando iniscono per consonante: al-tus “alto”, con-sul “console”.
■ Secondo la quantità, le sillabe si distingono in:
● sillabe brevi cioè sillabe aperte con vocale breve: lĕ-gĕ “leggi!”
● sillabe lunghe cioè sillabe chiuse o sillabe aperte con vocale lunga: nā-tū-rā “per natura”.
Dunque le sillabe sono sempre lunghe, ad eccezione delle sillabe aperte con vocale breve.
■ Una sillaba aperta contenente un dittongo è sempre lunga: poe-na “pena”.
■ Una vocale davanti a un’altra vocale è sempre breve: ilĭus “iglio”.

7 Le regole dell’accento [▶ MANUALE 1.5]


■ La posizione dell’accento dipende dalla quantità della penultima sillaba (legge della penultima).
L’accento cade:
● sulla penultima sillaba, quando questa è lunga
natūra pr. natùra “natura”, ostēndo pr. ostèndo “(io) mostro”
● sulla terzultima sillaba, quando la penultima è breve
facĭlis pr. fàcilis “facile”, insŭla pr. ìnsula “isola”.
■ L’accento non può mai risalire oltre la terzultima sillaba (legge del trisillabismo).
■ Non esistono parole tronche, cioè con accento sull’ultima sillaba (legge della baritonèsi).
■ Le parole bisillabiche hanno l’accento sulla prima sillaba
cònsul “console”, sèrvus “schiavo”, pùgna “battaglia”.

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4 UNITÀ 1 FONETICA

1 L’alfabeto

Riconoscere, distinguere e leggere i suoni e le lettere che compongono l’alfabeto

1 Trascrivi le seguenti parole maiuscole in lettere minuscole, introducendo la differenza fra v (conso-
nante) e u (vocale o semivocale); se sei incerto, cerca la parola sul dizionarietto in fondo al volume.
ESEMPIO VINVM “vino” ➞ vinum
1. AQVA “acqua” = . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11. MAGNVS “grande” = . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2. BACCHVS “Bacco” = . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12. NYMPHA “ninfa” = . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. CLAVDIVS “Claudio” = . . . . . . . . . . . . . . . . . 13. PHILOSOPHVS “ilosofo” = . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4. DVX “guida” = . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14. PYRRHVS “Pirro” = . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5. EQVES “cavaliere” = . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15. QVALIS “quale” = . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
6. FATVM “fato” = . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16. QVERCVS “quercia” = . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
7. GYMNASIVM “ginnasio” = . . . . . . . . . . . . 17. RVMPO “rompo” = . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8. HVMVS “terra” = . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18. TYRANNVS “tiranno” = . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
9. KARTHAGO “Cartagine” = . . . . . . . . . . . 19. VSVS “uso” = . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
10. LAVS “lode” = . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20. ZEPHYRVS “Zeiro” = . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

2 Ecco il testo in caratteri maiuscoli di un’epigrafe del 240 a.C., di cui ti viene fornita la trascrizio-
ne in latino classico e la traduzione: si tratta di un’iscrizione celebrativa (elogium) dedicata al
console Lucio Cornelio Scipione. Trascrivi in caratteri minuscoli il testo in latino classico, intro-
ducendo anche la differenza fra v e u.

Testo epigrafico
HONC OINO PLOIRVME COSENTIONT R[OMAI]
DVONORO OPTVMO FVISE VIRO
LVCIOM SCIPIONE FILIOS BARBATI
CONSOL CENSOR AIDILIS HIC FVET A[PVD VOS]
HEC CEPIT CORSICA ALERIAQVE VRBE
DEDET TEMPESTATEBVS AIDE MERETO[D]

Trascrizione in latino classico


HVNC VNVM PLVRIMI CONSENTIVNT ROMAE
BONORVM OPTIMVM FVISSE VIRVM,
LVCIVM SCIPIONEM, FILIVS BARBATI.
CONSVL CENSOR AEDILIS HIC FVIT APVD VOS.
HIC CEPIT CORSICAM ALERIAMQVE VRBEM,
DEDIT TEMPESTATIBVS AEDEM MERITO

Traduzione
Moltissimi a Roma riconoscono che lui solo
fu il migliore tra i buoni cittadini,
Lucio Scipione, iglio di Barbato.
Console censore edile egli fu presso di voi.
Egli prese la Corsica e la città di Aleria,
dedicò un tempio alle Tempeste, a buon diritto.

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2 Le vocali brevi e le vocali lunghe 5

2 Le vocali brevi e le vocali lunghe

Riconoscere e distinguere le vocali brevi e quelle lunghe

3 Trascrivi con le maiuscole queste otto coppie di parole, il cui signiicato è tenuto distinto sola-
mente dall’opposizione di vocale breve/vocale lunga.
1. mălus “cattivo”/mālus “melo” 5. lĕvis “leggero”/lēvis “liscio”
2. pervĕnit “giunge”/pervēnit “giunse” 6. lĕgo “leggo”/lēgo “aido”
3. ŏs “osso”/ōs “bocca, volto” 7. părens “obbediente”/pārens “padre”
4. pĭla “palla, pallone”/pīla “pilastro” 8. pŏpulus “popolo”/pōpulus “pioppo”

4 Sulla base dell’elenco dell’esercizio 3 inserisci al posto dei puntini la parola che ti sembra più
adeguata al contesto, scegliendola all’interno delle coppie proposte tra parentesi.
ESEMPIO Il . . . . . . . . . . . . . . . . agricoltore non raccoglierà buone messi (mălus/mālus) ➞ mălus
1. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . volentieri qualche pagina di un libro prima di addormentarmi. (lĕgo/lēgo)
2. I bambini trovarono un . . . . . . . . . . . . . . . di animale sulla riva del mare. (ŏs/ōs)
3. A causa della pioggia, il. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . era diventato troppo. . . . . . . . . . . . . . . . . . , e così sfuggì di mano
al portiere. (pĭla/pīla; lĕvis/lēvis)
4. Ieri fu tagliato un. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . lungo la strada. (pŏpulus/pōpulus)
5. Domenica scorsa il . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . dei tifosi non . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . in tempo allo sta-
dio. (pŏpulus/pōpulus; pervĕnit/pervēnit )
6. Il. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . dello straniero appariva. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . , ma in realtà era segnato da un pro-
fondo dolore. (ŏs/ōs; mălus/mālus)

3 Le due pronunce del latino

Riconoscere, distinguere e leggere i suoni del latino secondo la pronuncia classica e quella scolastica

5 Leggi secondo la pronuncia classica e la pronuncia scolastica i seguenti vocaboli (per favorire la
lettura è stato indicato l’accento).
1. argèntum 2. argùtiae 3. astùtia 4. còquo 5. cìrcus 6. ignoràntia 7. generàtor 8. gu-
bernàtrix 9. glìscere 10. pòntifex 11. mystèrium 12. mùsculus 13. nìhil 14. pestilèn-
tia 15. vehìculum 16. quèror 17. quemàdmodum 18. subvèrtere 19. Làtius 20. làtus 21. La-
tìnus 22. sextìlis 23. vìdeor 24. vigìliae 25. zòna 26. bèlliger 27. Hierosòlyma

6 Leggi secondo la pronuncia scolastica le seguenti frasi d’autore, di cui viene riportata anche la
traduzione, facendo cadere l’accento nel punto in cui è indicato.
1. Philosòphiam ègo non dìdici. (Gellio) Non ho imparato la ilosoia. 2. Laetàndum màgis quàm
delèndum pùto càsum tùum. (Sallustio) Penso che ci si debba più rallegrare che dolere della tua
morte. 3. Fàcta Valèrio gràtia dicèndi quaè vèllet. (Livio) A Valerio fu permesso di dire ciò che
volesse. 4. In plèbem quaestiònes hàbitae sunt. (Sallustio) Furono istituiti processi contro la ple-
be. 5. Gàllia est òmnis divìsa in pàrtes tres. (Cesare) La Gallia è nel suo insieme divisa in tre regio-
ni. 6. hàida Quìntus àmat. Quàm hàidam? hàida lùscam; ùnum òculum hàis non hàbet, ìlle
dùos.(Marziale) Quinto ama Taide. Quale Taide? Taide la guercia. Taide manca di un occhio, Quin-

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6 UNITÀ 1 FONETICA

to invece di entrambi. 7. Nil nìmium stùdeo, Caèsar, tìbi vèlle placère, nec scìre ùtrum sis àlbus an
àter hòmo. (Catullo) Non mi importa niente, Cesare, di andarti a genio, né di sapere se sei bianco o
nero. 8. Nùlli se dìcit mùlier mèa nùbere màlle quàm mìhi, non si se Iùppiter ìpse pètat. Dìcit; sed
mùlier cùpido quòd dìcit amànti in vènto et ràpida scrìbere opòrtet àqua. (Catullo) La mia donna
dice che non vorrebbe sposare nessuno tranne me, neppure se Giove in persona la volesse. Dice co-
sì, ma ciò che una donna dice al suo amante è opportuno scriverlo nel vento e nell’acqua che scorre.

4 I dittonghi

Riconoscere, distinguere e pronunciare i dittonghi

7 Sottolinea i dittonghi nei seguenti vocaboli (non sono presenti in tutti); poi leggi correttamen-
te secondo la pronuncia scolastica, rispettando l’accento indicato.
1. ròsae 2 . poè ta 3 . Aètna 4 . ràpio 5 . Graècia 6 . Euròpae 7 . divitiàrum 8 . coepìs-
se 9. caèlum 10. coërcère 11. glèbae 12. sèntiunt 13. sentìre 14. Philìppus 15. hòstiae 16. pùl-
chra 17. phoènix 18. tyrànnus 19. cognòscere 20. iustìtia 21. humànae 22. Phaèdrus 23. ae-
ràrium 24 . aè rius 25 . oboedìre 26 . òtium 27 . àrduus 28 . aurìga 29 . laetìtia 30 . ius-
tìtiae 31. leònes 32. moènibus 33. còquere 34. geòrgica 35. Phoenìssa 36. suadènter 37. iactàn-
tia 38. maièstas 39. gràtia 40. coèna.

5 La divisione in sillabe

Riconoscere e dividere in sillabe le parole latine

8 Dividi in sillabe le seguenti parole, di cui sono state sottolineate le preposizioni ove siano pre-
senti.
ESEMPIO ignorantia ➞ ig-no-ran-ti-a
1. prudentia 2. arbiter 3. poena 4. magnitudo 5. excedo 6. iuventus 7. deambulare 8. aequitas
9. subiectum 10. auditor 11. asperitas 12. Graecia 13. adventus 14. aquarius 15. iecur 16. cognosco
17. poëtarum 18. equitas 19. latebrae 20. invoco 21. gratia 22. atrium 23. iniquitas 24. armarum
25. laetitia 26. rescindere 27. gignere 28. aboriri 29. maiestas 30. impluere.

6 La qualità e la quantità delle sillabe

Riconoscere e distinguere le sillabe brevi e le sillabe lunghe

9 In base all’indicazione di breve o lunga posta sulla vocale (presente solo se indispensabile),
precisa se la sillaba sottolineata è aperta o chiusa e se è breve o lunga.
ESEMPIO robustus ➞ la sillaba -bus- è chiusa e quindi lunga
1. candĭdus 2. legēbant 3. adulescentibus 4. veniunt 5. sāl 6. molestia 7. fĭdelis 8. fides
9. monēre 10. legĕre 11. domicilĭum 12. coena 13. omĭtto 14. divitiae.

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6 La qualità e la quantità delle sillabe 7

10 Dividi in sillabe le seguenti parole e indica per ciascuna se si tratti di sillaba aperta (A) o chiusa
(C) e se sia breve (B) o lunga (L).
ESEMPIO prūdentĭă ➞ pru-den-ti-a ➞ AL – CL – AB – AB
1. nāris . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9.amphŏris. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2. pŭellae . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10. ădĭtus. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. sătĭra . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11. phĭlŏlŏgĭă. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4. magnĭicē . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12. respūblĭcā. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5. laetāmen . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13. prŏfŭgus. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
6. pĕrīcŭlum . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14. quamvīs. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
7. pererrābam . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15. răpax. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8. dētrīmentum . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16. ūtĭlium. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

7 Le regole dell’accento

Riconoscere la quantità della penultima sillaba e dedurre il posizionamento dell’accento

11 Sottolinea la penultima sillaba, individuane la quantità, la cui indicazione è stata data solo
dove è indispensabile, quindi poni l’accento nella giusta posizione.
ESEMPIO philosophia ➞ philosophĭa (la i è breve perché seguita da vocale) ➞ philosòphia
1. paupertas 2. dicĭmus 3. dixĭmus 4. monarchia 5. poena 6. concinnĭtas 7. ebrius 8. increpĭto
9 . incrementum 10. incŭbo 11. incumbo 12. incūdo 13. publĭcus 14. publicānus 15. rescindo
16. resĕco.

12 Inserisci gli accenti nella posizione giusta e leggi correttamente il seguente brano di Livio di cui
ti viene data anche una traduzione, il più possibile letterale.
Nondum matūrus imperio Ascanius Aenēae ilius erat; tamen id imperium ei ad pubĕrem aetātem
incolŭme mansit; tantisper tutēla muliebri – tanta indŏles in Lavinia erat – res Latina et regnum
avītum paternumque puĕro stetit. Haud ambĭgam – quis enim rem tam vetĕrem pro certo adirmet?
– hicĭne fuĕrit Ascanius an maior quam hic (Creūsa matre Ilio incolŭmi natus comesque inde pater-
nae fugae) quem Iūlum eundem Iulia gens auctōrem nomĭnis sui nuncŭpat. Is Ascanius, ubicumque
et quacumque matre genĭtus – certe natum Aenēa constat – abundante Lavinii multitudĭne loren-
tem iam ut tum res erant atque opulentam urbem matri seu novercae relīquit, novam ipse aliam sub
Albāno monte condĭdit quae ab situ porrectae in dorso urbis Longa Alba appellāta.
Non era ancora maturo per il regno Ascanio, iglio di Enea; tuttavia quel regno si mantenne intatto
per lui ino all’adolescenza; nel frattempo, grazie alla reggenza di una donna – tanto grande era l’in-
dole in Lavinia – lo stato latino e l’antico regno si conservarono per il ragazzo. Non starò a discutere
– chi infatti potrebbe dire qualcosa di certo su una questione tanto antica? – se sia stato proprio que-
sto o uno più grande di costui (nato da Creusa quando Troia era ancora incolume e poi compagno del
padre nella fuga) quell’Ascanio che la stirpe Giulia indica come suo fondatore, identiicandolo con
il medesimo Iulo. Quell’Ascanio, ovunque e da qualunque madre sia nato – l’unica cosa certa è che
fu iglio di Enea – poiché Lavinio era molto popolata, lasciò a sua madre o matrigna che fosse quella
città, già allora iorente e ricca, e ai piedi del monte Albano ne fondò personalmente una nuova, che,
in base alla sua collocazione lungo il crinale della montagna, fu chiamata Alba Longa.

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PER COMINCIARE STORIOGRAFIA
Captatio Dalla leggenda

2 IL LATINO:
UNITÀ benevolentiae alla storia

UNA LINGUA FLESSIVA


1 Le parole variabili e invariabili [▶ MANUALE 2.2]
■ Parole variabili (in cui si modifica la parte terminale) sono sostantivi, aggettivi, pronomi e verbi
(il latino non possiede l’articolo). [▶ LdC p. 13]
Sing. Puellă legit Plur. Puellae legunt
(La) ragazza legge (Le) ragazze leggono
L’insieme delle modiicazioni che subisce una parola variabile si deinisce lessione; in particolare:
● declinazione è la lessione del sostantivo, dell’aggettivo e del pronome
● coniugazione è la lessione del verbo.
■ Parole invariabili (in cui non si modiica la parte terminale) sono preposizioni, congiunzioni,
avverbi e interiezioni
Nunc puellă legit in horto. Ora (la) ragazza legge nel giardino.
Nunc puellae legunt in hortis. Ora (le) ragazze leggono nei giardini.

2 La radice, la desinenza, gli afissi, il tema, la terminazione [▶ MANUALE 2.3]


Nelle parole variabili si distinguono:
■ radice, elemento invariabile, non scomponibile, portatore del signiicato di base della parola;
■ desinenza, parte terminale che varia nel corso della lessione;
■ aissi, elementi aggiunti prima della radice (preissi) o dopo la radice (suissi); il suisso vocalico che
precede immediatamente la desinenza nei sostantivi e nei verbi prende il nome di vocale tematica;
■ tema, somma della radice e degli aissi;
■ terminazione, somma della vocale tematica e della desinenza.

ros - a - m per - tim -e - t


radice radice
suisso suisso desinenza
(vocale tematica) desinenza preisso (vocale tematica)
tema terminazione tema terminazione

3 Gli elementi della declinazione: i casi latini [▶ MANUALE 2.4.3]


Nella declinazione l’elemento fondamentale è costituito dalla parte inale della parola, cioè dalla
sua terminazione (o dalla sua desinenza).
La terminazione (o la desinenza) di una parola declinabile indica
■ numero (singolare o plurale)
■ genere (maschile, femminile o neutro)
■ caso

Il caso è l’informazione che un sostantivo (un aggettivo o un pronome), mediante la sua terminazio-
ne (o la sua desinenza), dà riguardo alla funzione logica (soggetto, complemento oggetto ecc.) che
riveste nella frase.

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memorandum 9

I casi sono sei e ciascuno può svolgere diverse funzioni. Le principali sono:
Funzione del caso Esempio
Nominativo Soggetto Puellă magistram videt. La ragazza vede la maestra.
Nome del predicato Puellă sedulă est. La ragazza è diligente.
Genitivo Complemento di speciicazione Filiă magistrae sedulă est. La iglia della maestra è diligente.
Dativo Complemento di termine Magistrae responde! Rispondi alla maestra!
Accusativo Complemento oggetto Magistră puellam laudat. La maestra loda la ragazza.
Vocativo Complemento di vocazione Puellă, magistrae responde! Ragazza, rispondi alla maestra!
Ablativo Complemento di mezzo Puellă rosā aram ornat. La ragazza adorna l’altare con una
rosa.
Complemento di causa Magistră diligentiā puellam laudat. La maestra loda la
Altri complementi ragazza per la (sua) diligenza.

4 Le declinazioni [▶ MANUALE 2.4.3.3]


■ Le declinazioni dei sostantivi sono cinque e si distinguono, nella pratica, dalla terminazione del geni-
tivo singolare:
I coniugazione II coniugazione III coniugazione IV coniugazione V coniugazione
genitivo sing. -ae -i -is -us -ei
esempio ros-ae lup-i princip-is exercit-us sp-ei
■ Nel vocabolario ogni sostantivo presenta il nominativo e il genitivo singolare; gli esempi della
tabella compaiono nel vocabolario nel seguente modo:
rosa, ae, f. “rosa”
lupus, i, m. “lupo”
princeps, ipis, m. “capo”
exercitus, us, m. “esercito”
spes, ei, f. “speranza”

5 Le coniugazioni [▶ MANUALE 16.12]


■ Le coniugazioni dei verbi regolari sono quattro e si distinguono a partire dalla terminazione
dell’ininito:
I coniugazione II coniugazione III coniugazione IV coniugazione
terminazione ininito -are -ēre -ĕre -ire
esempio amare delēre mittĕre audire
Il verbo ausiliare sum “essere” ha una coniugazione particolare.
Le persone, come in italiano, sono sei: tre per il singolare, tre per il plurale.
a a a
■ Nel vocabolario ogni verbo regolare presenta la 1 e la 2 persona dell’indicativo presente, la 1
persona dell’indicativo perfetto, il supino e l’ininito. L’insieme di queste forme, che identiicano
il verbo, si deinisce paradigma
amo, (am)as, (am)avi, (ama)tum, amare “amare”
■ Fino all’Unità 7 indicheremo il paradigma dei verbi in forma sempliicata, cioè con solo le forme
dell’indicativo e dell’ininito. I paradigmi (sempliicati) degli esempi della tabella sono i seguenti:
amo, (am)as, (am)are “amare”
deleo, (del)es, (del)ēre “distruggere”
mitto, (mitt)is, (mitt)ĕre “inviare”
audio, (aud)is, (aud)ire “udire”

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10 UNITÀ 2 IL LATINO: UNA LINGUA FLESSIVA

1 Le parole variabili e invariabili

Riconoscere, analizzare e distinguere parole variabili e invariabili

1 Confronta le frasi latine con le rispettive traduzioni, quindi:


■ distingui e riporta nella tabella le parole variabili e quelle invariabili;
■ speciica per le parole variabili se si tratta di un sostantivo, di un aggettivo, di un pronome
o di un verbo; per le parole invariabili, se si tratta di una preposizione, di una congiunzione o
di un avverbio.
Parole variabili Parole invariabili
Frase sostantivi aggettivi pronomi verbi preposizioni congiunzioni avverbi
Puellae semper ludunt puellae ludunt in cum semper
in horto, cum non horto student non
student.
Le ragazze giocano
sempre in giardino,
quando non studiano.
Saepe stellae et ........... ........... .......... ......... .......... ............ .........
luna nautis viam ........... ........... .......... ......... .......... ............ .........
monstrant. ........... ........... .......... ......... .......... ............ .........
Spesso le stelle e la
luna mostrano la via
ai marinai.
Cives per sacerdotes ........... ........... .......... ......... .......... ............ .........
hostias deis ........... ........... .......... ......... .......... ............ .........
immolavērunt. ........... ........... .......... ......... .......... ............ .........
I cittadini per mezzo dei
sacerdoti immolarono
vittime agli dei.
In schola seduli ........... ........... .......... ......... .......... ............ .........
discipuli Latinam ........... ........... .......... ......... .......... ............ .........
linguam libenter ........... ........... .......... ......... .......... ............ .........
discebant. ........... ........... .......... ......... .......... ............ .........
A scuola gli alunni
diligenti imparavano
volentieri la lingua
latina.
Dum haec res Romae . . . . . . . . . . . ........... .......... ......... .......... ............ .........
iunt, ad urbem legati . . . . . . . . . . . ........... .......... ......... .......... ............ .........
pervēnerunt. ........... ........... .......... ......... .......... ............ .........
Mentre queste cose ........... ........... .......... ......... .......... ............ .........
accadevano a Roma,
alla città giunsero
degli ambasciatori.
Alexander et Caesar ........... ........... .......... ......... .......... ............ .........
tantam gloriam in ........... ........... .......... ......... .......... ............ .........
vita obtinuērunt, ut ........... ........... .......... ......... .......... ............ .........
etiam nunc multi de ........... ........... .......... ......... .......... ............ .........
illis scribant. ........... ........... .......... ......... .......... ............ .........
Alessandro e Cesare
ottennero in vita tanta
gloria, che ancora
oggi molti scrittori
scrivono di loro.

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


2 La radice, la desinenza, gli afissi, il tema, la terminazione 11

2 La radice, la desinenza, gli afissi, il tema, la terminazione

Riconoscere, analizzare e distinguere nelle parole variabili radice, desinenza, afissi, tema, terminazione

RICORDA Le famiglie lessicali sono gruppi di parole che presentano la stessa radice.

2 Individua all’interno di ciascuna famiglia lessicale gli elementi che compongono le singole pa-
role (preissi, radice, sufissi, vocale tematica, desinenza), completando le seguenti tabelle.
a ducĕre “condurre”, educĕre “condurre fuori”, ductorem “conduttore”, ductus “guida, comando”
preisso radice sufisso vocale tematica desinenza

duc- -ĕ- -re


e- ....................... ...................... .................... ....................

........................... ....................... ...................... .................... -em


........................... ....................... -t- -ŭ- ....................

b habēre “avere”, habĭlis “adatto, abile”, habĭtus “modo di essere o di fare”


preisso radice sufisso vocale tematica desinenza

........................... ....................... ...................... -ē- -re


........................... ....................... -ili- .................... ....................

........................... hab- ...................... .................... ....................

c dicĕre “dire”, indicĕre “indire, convocare”, dictionem “esposizione”, indicibĭlis “che non si può dire”
preisso radice sufisso vocale tematica desinenza

........................... dic- ...................... -ē- ....................

in- ....................... ...................... .................... ....................

........................... dic- -tion- .................... ....................

........................... ....................... ...................... .................... -s

3 Gli elementi della declinazione: i casi latini

Riconoscere le funzioni degli elementi della frase italiana e individuare il caso latino corrispondente

3 Svolgi l’analisi logica delle seguenti frasi e inserisci il caso latino con cui si esprime la funzione
individuata (se ci sono complementi non presenti nella tabella di p. 9, individuali senza indicar-
ne il corrispondente latino).
ESEMPIO La mamma | darà | al iglio | il giocattolo | che | ha comprato
ANALISI soggetto pred. verb. termine oggetto ogg. pred. verb.
NOM. DAT. ACC. ACC.
1. L’album |del bambino | è | colorato | e | pieno | di igurine.
2. Per la furia | l’auriga | ha travolto | un giudice | nella pista.

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12 UNITÀ 2 IL LATINO: UNA LINGUA FLESSIVA

3. Il migliore | degli atleti | parteciperà | ai giochi Olimpici | l’anno prossimo.


4. Per le ferite | è morto | l’esploratore, | che | le nostre sentinelle | hanno catturato | con un agguato.
5. Marco, | presta|mi | il volume | di Catullo; |te | lo| restituirò | ai prossimi Saturnali.
6. Per tutto il giorno | la pioggia | è caduta | con insistenza |e ha creato | disagi | ai lavoratori | della campagna.

4 Le declinazioni

Riconoscere l’appartenenza di un sostantivo a una delle cinque declinazioni

4 Data la forma con cui si presentano i seguenti sostantivi nel vocabolario, riconosci la declina-
zione di appartenenza di ciascuno.
ESEMPIO luctus, us, m. ➞ genitivo -us ➞ quarta declinazione
1. philosophia, ae, f. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7. animal, alis, n. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2. virtus, utis, f. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8. ancilla, ae, f. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. sitis, is, f. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9. hortus, i, m. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4. equus, i, m. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10. periculum, i, n. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5. tribus, us, f. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11. ides, ĕi, f. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
6. pernicies, ēi, f. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12. consul, is, m. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

5 Dato il nominativo dei seguenti sostantivi, cerca sul dizionarietto il genitivo e precisa la decli-
nazione di appartenenza di ciascun termine, poi trascrivi la traduzione.
ESEMPIO ianua, ➞ genitivo -ae ➞ prima declinazione ➞ porta
1. donum . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6. portus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2. rater . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7. hostis . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. terra . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8. corpus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4. agnus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9. exercitus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5. spes . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10. homo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

5 Le coniugazioni

Riconoscere l’appartenenza di un verbo a una delle quattro coniugazioni regolari

6 Dato il paradigma (sempliicato) dei seguenti verbi, riconosci la coniugazione di appartenenza


di ciascuno.
ESEMPIO munio, is, ire ➞ ininito -ire ➞ quarta coniugazione
1.dico, as, are . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2. pareo, es, ēre . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. servio, is, ire . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4. respondeo, es, ēre . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5. sumo, is, ĕre . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
6. nuntio, as, are . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
7. bibo, is, ĕre . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8. moveo, es, ēre . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
9. voco, as, are . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
10. puto, as, are . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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5 Le coniugazioni 13

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
La questione dell’articolo
Questo laboratorio focalizza l’attenzione sull’assenza, in latino, dell’articolo deter-
ANALISI minativo e indeterminativo attraverso un confronto esteso anche alle lingue moder-
E TRADUZIONE ne, e quindi sulla necessità di tenerne conto al momento della traduzione.

L’articolo è una parola che determina il sostanti- ne, determina un nome, il secondo introduce un
vo a cui si riferisce. Tutte le lingue romanze han- sostantivo nuovo, che non è stato nominato in pre-
no l’articolo, anzi gli articoli, in quanto distinguo- cedenza.
no fra l’articolo determinativo e indeterminativo; Nelle tre principali lingue romanze, cioè l’italiano,
mentre il primo, come dice la sua stessa deinizio- il francese e lo spagnolo, gli articoli sono:

articoli determinativi articoli indeterminativi


maschile femminile maschile femminile maschile femminile maschile femminile
singolare singolare plurale plurale singolare singolare plurale plurale
italiano il - lo la i - gli le un - uno una / /
francese le la les les un une / /
spagnolo el la - el los las un una unos unas

Il latino è una lingua lessiva; pertanto esprime con le Veriica delle competenze
desinenze/terminazioni (e quindi con i casi) ciò che Chiarisci le differenze fra le seguenti frasi (nelle qua-
in italiano è determinato dagli articoli e dalle prepo- li sono stati evidenziati gli articoli), distinguendo di
sizioni articolate. volta in volta l’uso determinativo o indeterminativo
Per esempio, mentre l’italiano dice “della ragazza” il dell’articolo.
latino usa la forma di genitivo puellae.
L’assenza dell’articolo comporta per il traduttore un a Ho regalato a tua sorella un vaso di iori che ave-
problema, in quanto è a sua discrezione, nella tradu- vo acquistato in un mercato.
zione, inserire o meno l’articolo; non si tratta, però, Ho regalato a tua sorella il vaso di iori che avevo ac-
di un’operazione arbitraria, dato che la presenza o quistato al mercato.
meno dell’articolo e il tipo di articolo, nella nostra b La signora incontra l’amica e le riferisce un epi-
lingua, comportano una diversa considerazione. sodio a cui ha assistito.
Facciamo un esempio. Una signora incontra l’amica e le riferisce l’episo-
La frase latina Video puellam potrebbe essere tradotta dio a cui ha assistito.
in almeno due modi: “Io vedo una ragazza” e “Io vedo La signora incontra un’amica e le riferisce l’episo-
la ragazza”; nel primo caso si tratta di una situazione dio a cui ha assistito.
non determinata, nel secondo invece determinata (è
chiaro a quale ragazza ci si stia riferendo). Pertanto, c Sopra il monte più alto delle Alpi è stata colloca-
quando traduciamo, dobbiamo prestare molta atten- ta una croce a memoria di un alpinista morto.
zione al contesto, che in latino è l’unico aiuto per sta- Sopra un monte delle Alpi è stata collocata la croce
bilire quale tipo di articolo impiegare. fabbricata a memoria dell’alpinista morto.

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PER COMINCIARE FORMA DELLE PAROLE STORIOGRAFIA

3 PRIMA DECLINAZIONE
UNITÀ ...tabula rasa Lettera H Come la vita umana

1 I sostantivi femminili e maschili della prima declinazione [▶ MANUALE 3.1]


■ I sostantivi femminili (i più numerosi) e quelli maschili seguono lo stesso modello di declinazione.
rosa, ae f. rosa
Singolare Plurale
Nom. rosă la rosa rosae le rose
Gen. rosae della rosa rosārum delle rose
Dat. rosae alla rosa rosis alle rose
Acc. rosăm la rosa rosās le rose
Voc. rosă o rosa rosae o rose
Abl. rosā con/per la rosa rosis con/per le rose

2 L’indicativo, l’imperativo e l’ininito presenti attivi delle quattro coniugazioni


e del verbo sum [▶ MANUALE 17.1; 23.1]
INDICATIVO PRESENTE ATTIVO
I coniugazione II coniugazione III coniugazione IV coniugazione verbo sum
amo amo deleo distruggo mitto invio audio odo sono
Sing. 1a amo delĕo mitto audĭo sum
2a amas deles mittis audis es
3a amat delet mittit audit est
Plur. 1a amāmus delēmus mittĭmus audīmus sumus
2a amātis delētis mittĭtis audītis estis
3a amant delent mittunt audĭunt sunt

IMPERATIVO PRESENTE ATTIVO


I coniugazione II coniugazione III coniugazione IV coniugazione verbo sum
a
Sing. 2 ama dele mitte audi es
Plur. 2a amāte delēte mittĭte audīte este

INFINITO PRESENTE ATTIVO


I coniugazione II coniugazione III coniugazione IV coniugazione verbo sum
amāre delēre mittĕre audīre esse

3 Il nominativo, l’accusativo e il vocativo [▶ MANUALE 2.4.3]


■ Il nominativo (sing. -a; plur. -ae) è il caso del soggetto e del nome del predicato
Poeta scribit. Il poeta scrive. (poeta = soggetto)
Poetae scribunt. I poeti scrivono. (poetae = soggetto)
Puella ancilla est. La ragazza è un’ancella. (puella = soggetto, ancilla (sost.) = nome del predicato)
Terrae aridae sunt. Le terre sono aride. (terrae = soggetto, aridae (agg.) = nome del predicato)
■ L’accusativo (sing. -am; plur. -as) è il caso del complemento oggetto (o diretto)
Poeta fabulam scribit. Il poeta scrive un racconto. (fabulam = compl. oggetto)
■ Il vocativo (sing. -a; plur. -ae) è il caso del complemento di vocazione
Poetae, fabulam scribĭte! (O) poeti, scrivete il racconto! (poetae = compl. di vocazione)

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memorandum 15

4 Il genitivo [▶ MANUALE 2.4.3]


■ Il genitivo (sing. -ae; plur. -arum) è il caso del complemento di speciicazione; può precedere o se-
guire il sostantivo cui si riferisce
ilia dominae oppure dominae ilia la iglia della padrona
Domina ancillarum operam laudat. La padrona loda l’attività delle ancelle.

5 Il dativo [▶ MANUALE 2.4.3]


■ Il dativo (sing. -ae; plur. -is) è il caso del complemento di termine
Matrona iliae epistulam dat. La matrona dà una lettera alla iglia.
Si trova in dipendenza da verbi che signiicano “dare”, “ofrire”, “presentare”, “dire”, “obbedire”, ecc.

6 L’ablativo [▶ MANUALE 2.4.3]


■ L’ablativo (sing. -ā; plur. -is) è il caso di numerosi complementi; fra questi i più importanti sono:
● complemento di mezzo
Agricola feram sagittā necat. Il contadino uccide la iera con una freccia.
● complemento di causa
Domină ancillam operā laudat. La padrona elogia l’ancella per il (suo) lavoro.

7 L’aggettivo come nome del predicato e come attributo [▶ MANUALE 30.3.1 - 3.2]
■ In generale l’aggettivo presenta forme distinte per il maschile, il femminile e il neutro: bonus, a,
um “buono”.
■ L’aggettivo può avere funzione di:
● nome del predicato in unione con la copula (verbo sum)
Discipula sedula est. L’alunna è diligente.
Discipulae sedulae sunt. Le alunne sono diligenti.
● attributo di un sostantivo
Bona domina sedulam ancillam laudat. La buona padrona loda l’ancella diligente.
Bonae dominae sedulas ancillas laudant. Le buone padrone lodano le ancelle diligenti.
■ L’aggettivo concorda sempre in caso, genere e numero con il sostantivo cui si riferisce:
● quando funziona come nome del predicato, l’aggettivo si trova sempre nel caso del soggetto
(il nominativo)
● quando funziona come attributo, si trova nello stesso caso del sostantivo cui si riferisce.
■ L’attributo è collocato in genere prima del sostantivo cui si riferisce
bona domina “la buona padrona” (ma anche domina bona)
sedulas ancillas “ le ancelle diligenti” (ma anche ancillas sedulas).
■ Quando il gruppo attributo + sostantivo è determinato da un genitivo, questo si trova spesso tra
l’attributo e il sostantivo
Domina magnam ancillae operam laudat. La padrona loda la grande attività dell’ancella.

8 I complementi di luogo [▶ MANUALE 36.1]


■ Complemento di stato in luogo
● in + ablativo
Ferae in silvis vivunt. Le iere vivono nei boschi.
In arā multas coronas videmus. Sull’altare vediamo molte corone.

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16 UNITÀ43 SECONDA
UNITÀ PRIMA DECLINAZIONE
DECLINAZIONE

■ Complemento di moto a luogo


● in + accusativo (ingresso in un luogo)
Agricolae in silvam feras fugant. Gli agricoltori mettono in fuga le iere nel bosco.
● ad + accusativo (avvicinamento a un luogo)
Ferae ad silvas currunt. Le iere corrono verso il bosco.
■ Complemento di moto da luogo
● e/ex + ablativo (uscita dall’interno di un luogo)
Fera e silvā venit. La iera viene dal bosco. (= dall’interno del bosco)
● a/ab + ablativo (allontanamento da un luogo)
Ancillae a villā veniunt. Le ancelle vengono dalla fattoria.

9 Le particolarità della prima declinazione [▶ MANUALE 3.2]


■ Particolarità delle terminazioni
● genitivo singolare in -as (invece che in -ae) nella parola familia: pater/mater/ilius/ilia familias
“padre/madre/iglio/iglia di famiglia”
● genitivo plurale in -um (oltre che in -arum) in alcune parole di origine greca, come ampho-
ra “anfora” (gen. plur. amphorum, ma anche amphorarum) o drachma “dracma” (gen. plur.
drachmum, ma anche drachmarum)
● dativo e ablativo plurale in -abus (invece che in -is) in locuzioni come iliis et iliabus “ai igli e
alle iglie”, diis et deabus “agli dèi e alle dee”.
■ Particolarità del numero
● Sostantivi femminili (in particolare nomi propri di città) solo al plurale (pluralia tantum)
Athenae, arum “Atene”
divitiae, arum “ricchezza”
insidiae, arum “agguato”
minae, arum “minacce”
nuptiae, arum “nozze”
Syracusae, arum “Siracusa”
hebae, arum “Tebe”
■ Particolarità del signiicato
● Sostantivi con signiicato diverso al singolare e al plurale
SINGOLARE PLURALE
copia, ae “abbondanza” copiae, arum “truppe”
fortuna, ae “sorte” fortunae, arum “beni di fortuna”
littera, ae “lettera (dell’alfabeto)” litterae, arum “lettera” (= missiva), “letteratura”
vigilia, ae “veglia” vigiliae, arum “sentinelle”

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1 I sostantivi femminili e maschili della prima declinazione 17

1 I sostantivi femminili e maschili della prima declinazione

LESSICO di BASE MEMENTO

Femminili fuga, ae fuga, esilio prudentia, ae accortezza, senno


ancilla, ae serva, ancella gratia, ae favore, gratitudine, puella, ae ragazza
aqua, ae acqua stima (di cui si gode) pugna, ae scontro, battaglia
ara, ae altare industria, ae attività rosa, ae rosa
audacia, ae audacia, temerarietà iniuria, ae ingiustizia, offesa ruina, ae rovina, crollo
causa, ae causa, motivo inopia, ae mancanza di mezzi, sagitta, ae freccia
concordia, ae concordia, accordo povertà sententia, ae parere, opinione
constantia, ae costanza, fermezza insula, ae isola silva, ae selva, bosco
copia, ae quantità, abbondanza invidia, ae ostilità, invidia statua, ae statua
corona, ae corona ira, ae ira terra, ae terra
cura, ae preoccupazione, affanno iustitia, ae giustizia via, ae via, strada
dea, ae dea laetitia, ae gioia, letizia victoria, ae vittoria
diligentia, ae diligenza, cura luna, ae luna villa, ae casa di campagna, fattoria
discordia, ae discordia magistra, ae maestra vita, ae vita
discipula, ae alunna matrona, ae matrona (sposa)
domina, ae padrona mora, ae indugio, ritardo Maschili
epistula, ae lettera opera, ae opera, attività, lavoro advĕna, ae straniero
fabula, ae racconto, leggenda ora, ae costa, riva agricŏla, ae agricoltore, contadino
fama, ae notizia, diceria, reputazione patria, ae patria incŏla, ae abitante
fera, ae animale selvatico, iera pecunia, ae denaro nauta, ae marinaio
ilia, ae iglia poena, ae pena, punizione pirata, ae pirata
fortuna, ae fortuna, sorte praeda, ae preda poeta, ae poeta

Riconoscere, analizzare e tradurre i sostantivi della prima declinazione

1 Completa la declinazione delle seguenti parole.


Singolare Plurale Singolare Plurale
LB
Nom. oră orae incolă ..............
Gen. orae .............. .............. ..............
Dat. .............. .............. .............. incolis
Acc. oram oras .............. incolas
Voc. .............. orae incolă ..............
Abl. .............. .............. .............. ..............

2 Nelle seguenti parole separa la terminazione dalla radice; individua quindi il caso e il numero
di ciascuna di esse. Se una terminazione può esprimere più casi, riportali tutti.
LB
ESEMPIO coronis ➞ coron- is ➞ dativo plurale; ablativo plurale
1. victoriam 2. deă 3. silvarum 4. curis 5. inopiam 6. gratiā 7. pecuniam 8. aras 9. sagit-
tae 10. fugā 11. agricolae 12. moris 13. advenas 14. epistulae.

3 Aggiungi la terminazione richiesta.


LB ESEMPIO silv. . . . . . (acc. sing.) ➞ silvam
1. iustiti . . . . . . . . . (abl. sing.) 4. fabul . . . . . . . . . . . . . . (nom. plur.) 7. insul. . . . . . . . . . . . . . . . (abl. plur.)
2 mor . . . . . . . . . . . . (gen. sing.) 5. pugn . . . . . . . . . . . . . . (acc. sing.) 8. industri . . . . . . . . . . . (abl. sing.)
3. matron . . . . . . (voc. plur.) 6. magistr . . . . . . . . . . . (dat. plur.) 9. fam . . . . . . . . . . . . . . . . . (gen. sing.)

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18 UNITÀ 3 PRIMA DECLINAZIONE

4 Nella seguente lista individua le due forme che non possono essere plurali.
LB terrae villas dominam pugnis agricolarum deae curas prudentiā praedis morae

5 Individua il caso e il numero di ciascuna forma e traduci in tutti i modi possibili.


LB ESEMPIO curis ➞ dativo plurale “alle preoccupazioni”; ablativo plurale “con/per le preoccupazioni”
1.ruinas 2. ancillae 3. discordiam 4. famă 5. moram 6. invidiā 7. silvis 8. diligentiă 9. fera-
rum 10. copiā 11. poetae 12. advenarum 13. operae 14. sententias.

6 Completa la tabella declinando il termine in neretto nel caso e nel numero richiesti.
LB nom. sing. puellă gen. plur. puellarum abl. sing. puellā
nom. sing. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . acc. sing. nautam gen. sing. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
nom. sing. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . nom. plur. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . voc. sing. domină
dat. sing. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . abl. sing. curā abl. plur. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
acc. plur. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . dat. plur. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . gen. sing. silvae
voc. plur. advĕnae gen. sing. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . dat. sing. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
abl. sing. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . voc. sing. poetă nom. sing. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
gen. plur. sententiarum acc. plur. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . gen. sing. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
acc. sing. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . nom. sing. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . dat. plur. incŏlis
nom. sing. industriă dat. sing. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . nom. plur. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
abl. plur. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . dat. plur. ancillis acc. plur. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

2 L’indicativo, l’imperativo e l’ininito presenti attivi delle quattro


coniugazioni e del verbo sum
LESSICO di BASE MEMENTO

Nel lessico di base ino all’Unità 7 riporteremo i paradigmi verbali in questa forma sem- paro, as, are preparare, procurare
pliicata, senza le voci né del perfetto né del supino. quaero, is, ĕre cercare, cercare di
ottenere
Verbi deleo, es, ēre distruggere scribo, is, ĕre scrivere
amo, as, are amare fugo, as, are mettere in fuga servo, as, are salvare, conservare
audio, is, ire udire laudo, as, are lodare, elogiare sum, es, esse essere
colo, is, ĕre coltivare, venerare lego, is, ĕre leggere timeo, es, ēre temere
corrumpo, is, ĕre mandare in mitto, is, ĕre inviare, mandare vasto, as, are devastare, saccheggiare
rovina, danneggiare narro, as, are narrare, raccontare video, es, ēre vedere
delecto, as, are allietare, rallegrare neco, as, are uccidere vito, as, are evitare, sottrarsi a
defendo, is, ĕre difendere orno, as, are ornare, adornare vulnero, as, are ferire

Riconoscere, analizzare e tradurre le forme verbali all’indicativo, imperativo e ininito presenti attivi
delle quattro coniugazioni e di sum

7 Individua la coniugazione cui appartengono i verbi riportati nel lessico di base.


LB

8 Nelle seguenti voci verbali separa la terminazione dalla radice; individua quindi la persona di
ciascuna di esse.
LB
ESEMPIO amatis ➞ am-atis ➞ 2a persona plurale
1. delent 2. ornamus 3. narrat 4. mittis 5. legit 6. colĭmus 7. servo 8. para 9. quaeris 10. vas-
tat 11. timetis 12. scribit 13. vulnĕrant 14. vitate.

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2 L’indicativo, l’imperativo e l’ininito presenti attivi delle quattro coniugazioni e del verbo sum 19

9 Volgi al plurale, mantenendo la stessa persona.


LB ESEMPIO sum ➞ sumus
1. audit . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5. video . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9. quaeris . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13. servas . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2 times . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6. serva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10. est . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14. colo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. scribe . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7. vastat . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11. narro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15. mitte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4. ornas . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8. delet . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12. defendit . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16. vulneras . . . . . . . . . . . . . . . .

10 Volgi al singolare, mantenendo la stessa persona.


LB ESEMPIO sumus ➞ sum
1. ornant . . . . . . . . . . . . . . . 5. sunt . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9. vident . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13. este . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2. delēmus . . . . . . . . . . . . . . 6. servāmus . . . . . . . . . . . . . . . 10. vitāmus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14. colĭtis . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. audiunt . . . . . . . . . . . . . . 7. necātis . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11. corrumpĭtis . . . . . . . . . . . . . . . 15. vastamus . . . . . . . . . . . . . . .
4. mittĭte . . . . . . . . . . . . . . . . 8. narrātis . . . . . . . . . . . . . . . . . 12. scribĭmus . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16. timetis . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

11 Traduci le seguenti forme verbali.


LB ESEMPIO noi vediamo ➞ videmus
1. egli è 2. tu salvi 3. difendete voi! 4. voi saccheggiate 5. egli cerca 6. noi scriviamo 7. ella prepa-
ra 8. danneggiare 9. voi elogiate 10. essi venerano 11. io cerco 12. sii tu! 13. egli conserva 14. man-
da tu! 15. uccidere 16. udite!

3 Il nominativo, l’accusativo e il vocativo

LESSICO di BASE
Aggettivi femminili sedula laboriosa, diligente Avverbi
adversa sfavorevole, avversa severa severa non non
alta alta saepe spesso
amica amica Nomi propri semper sempre
antiqua antica Asia, ae Asia tantum solo, soltanto
arida secca, arida Graecia, ae Grecia
bona buona, brava Italia, ae Italia Congiunzioni (coordinanti)
cara cara Roma, ae Roma et e
clara illustre, famosa Sardinia, ae Sardegna nam infatti (all’inizio della frase)
cruenta sanguinosa, cruenta Sicilia, ae Sicilia sed ma
inimica nemica, avversaria
magna grande attenzione Dopo questa Unità i nomi propri (che, come in italiano, sono scritti con
mala cattiva, malvagia la lettera iniziale maiuscola) verranno proposti nel lessico di base solo se si diferenziano
multa molta in modo signiicativo dalla loro corrispondente forma italiana (si potrà trovare, per
pulchra bella esempio, Phrygia, ae “Frigia”, non Arica, ae “Africa”).

Riconoscere, distinguere e tradurre nominativo, accusativo e vocativo nelle loro principali funzioni

12 Nelle seguenti frasi distingui i tre casi diretti (nominativo, vocativo, accusativo), poi traduci.
LB 1. Poetae fabulas scribunt. 2. Magistra fabulam narrat. 3. Invidia corrumpit vitam. 4. Iram vita-
te, puellae! 5. Incolas discordia corrumpit. 6. Magistram audite, discipulae! 7. Insulam videtis?
8. Paramus aras. 9. Incolae pugnam parant. 10. Ornant aram ancillae. 11. Piratae oras delent.
12. Concordiam inopia corrumpit. 13. Victoria delectat matronas. 14. Piratas vident nautae.
15. Terram colĭte, agricolae! 16. Deas cole, puella!

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20 UNITÀ 3 PRIMA DECLINAZIONE

13 Le seguenti frasi contengono tutte una voce del verbo sum; evidenzia con colori diversi il sog-
getto, il complemento di vocazione, il nome del predicato, poi traduci.
LB
ATTENZIONE Gli aggettivi che si incontrano in questa Unità e nella sucessiva si riferiscono
esclusivamente a sostantivi femminili, pertanto assumono le stesse terminazioni dei sostantivi cui si
riferiscono (nom. sing. sedula ancilla, acc. sing. sedulam ancillam, nom. plur. sedulae ancillae, gen. plur.
sedularum ancillarum, ecc.). Nel vocabolario gli aggettivi si trovano riportati nelle uscite -us (o -er),
proprie del nominativo singolare maschile della seconda declinazione; pertanto:
● l’aggettivo bona si trova nella forma bonus, a, um
● l’aggettivo pulchra si trova nella forma pulcher, pulchra, pulchrum.

1. Magistra severa est. 2. Puellae pulchrae sunt. 3. Insula est Sicilia. 4. Clara insula est. 5. Arae
sunt antiquae. 6. Cruenta est pugna. 7. Fortuna adversa est. 8. Discipulae, sedulae este! 9. Bona
es, dea! 10. Sunt aridae orae. 11. Magna est silva.

14 Traduci le seguenti frasi nelle quali compaiono tutti i tipi di verbi inora studiati.
LB 1. Inopiam vitamus, sed pecunia saepe vitam non delectat. 2. Concordiam quaerite, agricolae, et ius-
titiam semper amate! 3. Iram, matronae, vitate; nam ira iniurias semper parat et vitam corrumpit.
4. Incolae pugnam parant; nam piratae oras et insulas delent. 5. Ancillae aras ornant et coronas
parant, sed deae adversae sunt. 6. Incolae, deas semper colĭte! 7. Bona est concordia, sed discordia
mala est. 8. Patriam defendĭte, incolae! Nam piratae oras vastant. 9. Prudentiam laudamus, sed
iram vitamus. 10. Audite, agricolae: fortuna adversa est! Nam hostes (“i nemici”, nom. plur.) Italiam
vastant et incolas necant. Pugnam parate: audacia tantum patriam servat.

15 Inserisci la forma corretta, scegliendola fra quelle proposte tra parentesi, poi traduci.
LB ESEMPIO Asia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (magna, magnam, magnae) est ➞ magna ➞ L’Asia è grande.
1. Sicilia et Sardinia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (insulae, insulas) sunt. 2. Deae . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (adver-
sa, adversae) sunt. 3. Piratae . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (Graecia, Graeciam) vastant et . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
(incolam, incolas) necant. 4. Feras servat . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (fuga, fugam). 5. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
(audacia, audaciam) vitam saepe servat. 6. Sagitta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (feram, feras) vulnerat.
7. Incolae sagittas . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (vitat, vitatis, vitant) et vitam . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (servat,
servatis, servant). 8. Agricolae, concordiam . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (servatis, servate, servant). 9. Magis-
tra . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (discipulae, discipulas) laudat; nam discipulae . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (sedula,
sedulae, sedulam, sedulas) sunt.

16 Fa’ l’analisi logica delle seguenti frasi, poi traduci.


LB 1. Le matrone lodano le ragazze. 2. Il poeta scrive una lettera. 3. Gli abitanti coltivano la terra
e (la) difendono. 4. La battaglia è cruenta. 5. Spesso l’ira è funesta (usa mala): padrona, evita
sempre l’ira! 6. Bella è la vittoria. 7. Le proccupazioni spesso rovinano (usa corrumpo) la vi-
ta. 8. Preparate gli altari, o ancelle, e venerate la dea! 9. La luna rallegra le ragazze. 10. I pirati
devastano le coste e uccidono gli abitanti. 11. La Grecia non è un’isola; la Sicilia e la Sardegna
sono isole.

17 Traduci le seguenti frasi consultando il dizionarietto per i termini che non conosci.
1. Saepe stellae et lună terram illuminant et nautas ducunt. 2. Aquilă praedas parat et victimas
devorat. 3. Domină bona est: nam ancillas amat et iustitiam colit. 4. Gloriam et famam, poetă,
celĕbra, fortunam contemne! 5. Concordia dea est, semper familias adiuvat et benevolentiam ir-

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3 Il nominativo, l’accusativo e il vocativo 21

mat. 6. Deae, Romam defendite et incolas custodite! 7. “Advenae, discordiam semper vitate!”
– clamant incolae –. 8. Magistră aequa est: nam discipulas laudat et reprehendit. 9. “Clara et
irma semper amicitia est; discipulae, - dicit magistra - amicas petite et servate: idae, non falsae,
este!” 10. Pecunia, forma, fama caducae sunt; statuae, casae, villae corruunt; sapientia tantum ae-
terna est.

4 Il genitivo

Riconoscere, distinguere e tradurre il genitivo nella sua principale funzione

18 Traduci i seguenti sintagmi, costituiti da sostantivo + genitivo.


LB 1.agricolae industria 2. piratarum sagittae 3. ara deae 4. dominae ira 5. concordia incola-
rum 6. poetae fabulae 7. Graeciae silvae 8. coronae rosarum 9. advenae sententia 10. Italiae
orae.

19 Traduci le seguenti frasi.


LB
ATTENZIONE Nella prima declinazione il nominativo plurale e il genitivo singolare hanno la stessa
terminazione -ae. Per distinguerli tieni presente che:
■ il nominativo plurale richiede sempre un verbo di 3a persona plurale;
■ il genitivo è sempre dipendente da un sostantivo, collocato prima o dopo il genitivo stesso.

1. Domina ancillarum operam laudat. 2. Piratae oras Italiae vastant. 3. Ira invidiae causa saepe
est. 4. Audacia nautarum insulae incolas non servat. 5. Mala est vita agricolarum, si (“se”) fortu-
na adversa est. 6. Matronae iliae aras deae ornant. 7. Mora saepe causa victoriae est. 8. Advenae
fabulam audite, puellae; nam magna advenarum prudentia saepe est. 9. Ruina arae curas parat;
nam incolae deae iram timent. 10. Dominae constantiam et prudentiam ancillae laudant, sed iram
dominae timent. 11. Nautae Siciliam vastant, insulae silvas delent et incolas necant. 12. Inopiam
vitamus, sed pecuniam timemus; nam pecunia iniuriae causa saepe est. 13. Matronas delectat i-
liarum opera. 14. Poetarum fama bona est, piratarum fama mala.

20 Fa’ l’analisi logica delle seguenti frasi, poi traduci.


LB 1. L’audacia degli abitanti è spesso causa di vittoria. 2. Molti e grandi sono i boschi dell’isola. 3. Sol-
tanto la sorte salva la Sicilia. 4. Le frecce dello straniero feriscono la iera. 5. Veneriamo l’altare del-
la Vittoria e le statue delle dee. 6. Ancelle, siate sempre laboriose! Padrone, elogiate sempre l’opera
delle ancelle!

21 Traduci le seguenti frasi consultando il dizionarietto per i termini che non conosci.
1. Audite, discipulae, magistrae fabulas et scholae memoriam servate: nam sapientiă et prudentiă
vitae procellas pellunt. 2. Monarchia gloriam Romae auget et incolarum licentiam non probat, sed
eloquentiam reprimit et familiarum pecuniam saepe dissipat. 3. Italia et Graecia musicam amant
et puellarum elegantiam colunt: nam poetarum patria sunt. 4. Canĭte, luscinae et cicadae, et puel-
larum horas delectate! 5. Celeriter piratae Cretae oras invadunt, feminas rapiunt, villarum familias
delent, dearum tantum aras servant.

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22 UNITÀ 3 PRIMA DECLINAZIONE

5 Il dativo

LESSICO di BASE MEMENTO

Verbi impero, as, are praebeo, es, ēre offrire, servio, is, ire servire,
dico, as, are dedicare comandare fornire essere schiavo di
dico, is, ĕre dire nuntio, as, are respondeo, es, ēre (anche in senso
do, as, are dare annunciare, riferire rispondere igurato)
dono, as, are donare pareo, es, ēre obbedire

Riconoscere, distinguere e tradurre il dativo nella sua principale funzione

22 Evidenzia il dativo nelle seguenti frasi, nelle quali non compare mai il genitivo.
LB ATTENZIONE Distingui: dico, as, are (prima coniugazione) “dedicare” da dico, is, ĕre (terza coniugazione)
“dire”.
1. Advena iliae epistulam scribit. 2. Ancilla, matronae pare! 3. Magistris parent discipulae. 4. In-
colae aram deae dicant. 5. Matronae iliis dicunt: “Filiae, magistrae parete!”. 6. Domina ancillis
imperat, ancillae dominae parent. 7. Agricola coronam iliae donat. 8. Puellae, deae rosas praebe-
te! 9. Epistulam advenae mittitis?

23 Nelle seguenti frasi distingui il dativo singolare dal genitivo singolare, poi traduci.
LB
ATTENZIONE Distingui: servo, as, are (prima coniugazione) + acc. “salvare”, “conservare” da servio, is,
ire (quarta coniugazione) + dat. “servire”, “essere schiavo di”.

1.Advena, insulae incolis victoriam nuntia! 2. Ancillae dominae serviunt; ancillae, dominae pa-
rete et iram dominae vitate! 3. Insulae incolae piratis pecuniam praebent, sed patriam non ser-
vant. 4. Magistra dominae iliae epistulam mittit. 5. Matrona epistulae iliae respondet. 6. Poe-
ta insulae incolis sententiam dicit; incolae, poetae sententiam audite! 7. Statuam deae dica,
agricola! 8. Inopiam vitamus, sed pecuniae non servimus. 9. Terra agricolis saepe pecuniam non
dat. 10. Poetae puellis fabulas narrant; poetarum fabulae puellas delectant.

24 Fa’ l’analisi logica delle seguenti frasi, poi traduci.


LB 1.Ancella, annuncia alla padrona l’arrivo (= adventum, acc. sing.) della iglia! 2. La ragazza do-
na una corona di rose alla dea. 3. Ofrite corone ai poeti della Grecia! 4. Dedichiamo un altare e
una statua alla dea, non alla fortuna. 5. Il poeta non è schiavo del denaro, ma cerca soltanto la fa-
ma. 6. Alunne, siate diligenti e obbedite sempre alle maestre!

25 Traduci le seguenti frasi consultando il dizionarietto per i termini che non conosci.
1. Ferae terram agricolae laedunt, piratae oram incolis. 2. Matrona puellae rosarum coronam do-
nat: nam puella semper matronae paret et deae servit. 3. Nebula semper est morae causă; nam nau-
tarum mercaturae obstat, pugnis molestiam parat, piratis tantum commoda est. 4. Philosophiae
sententiis pareo, discipulis sapientiam dono, doctrinae servio. 5. Senecta adulescentiae iustitiam
imperat, adulescentia senectae laetitiam praebet. 6. Non est apta famae Sardiniae incolarum du-
ritia. 7. Roma pugnarum et victoriarum memoriam historiae donat. 8. Romae militiă, Graeciae

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6 L’ablativo 23

philosophiă convenit; Roma, iube incolis pugnas; Graecia, dona advenis doctrinam! 9. Dianae et
Minervae aras dicas, sed dearum regulis non pares. 10. Amicitiă laetitiam, non discordiae causam,
puellis praebet.

6 L’ablativo

Riconoscere, distinguere e tradurre l’ablativo nelle sue principali funzioni

26 Evidenzia l’ablativo nelle seguenti frasi, poi traduci.


LB ATTENZIONE
■ L’ablativo singolare si distingue dal nominativo (e vocativo) singolare solo per la quantità
della terminazione: l’ablativo singolare esce in -ā (a lunga), mentre il nominativo (e vocativo) esce
in -ă (a breve).
■ L’ablativo plurale ha la stessa terminazione -is del dativo plurale.

1. Puellae deae aram rosarum coronis ornant. 2. Fabulā puellas poetă delectat. 3. Victoriā statuam
deis dicamus. 4. Matronă timet villae (“per la sua fattoria”) piratarum audaciā. 5. Concordiā pa-
triam servant incolae, discordiā corrumpunt. 6. Ancillă poetarum fabulā puellam delectat. 7. Sar-
diniae incolis agricolae pecuniam industriā parant. 8. Dominae irā mală saepe est ancillarum
vită. 9. Agricolă, inopiam operā vita!

27 Traduci le seguenti frasi, nelle quali non è stata segnata la quantità della terminazione -a del
nominativo-vocativo singolare e dell’ablativo singolare.
LB
1. Discordia et invidia vitam corrumpĭmus. 2. Dearum ira nauta vitam amittit (“perde”). 3. Agri-
cola laetitiam pecunia quaerit, sed pecunia saepe laetitiam non dat. 4. Prudentia et iustitia gra-
tiam deae advena quaerit. 5. Dominae ilia deas semper colit et diligentia magistram semper delec-
tat. 6. Industria tantum, agricola, inopiam vita!

28 Fa’ l’analisi logica delle seguenti frasi, poi traduci.


LB 1. Lo straniero uccide la fiera con una freccia. 2. La figlia della matrona è famosa per la (sua)
bellezza (forma, ae). 3. Per la vittoria i marinai dedicano una statua e un altare alla dea. 4. I pi-
rati salvano la vita con la fuga. 5. Per il ritardo della padrona l’ancella evita la punizione.
6. Con la (loro) attività i contadini procurano ricchezza (usa pecunia, ae) agli abitanti dell’isola.

29 Traduci le seguenti frasi consultando il dizionarietto per i termini che non conosci.
1. Patientiā et constantiā magistra discipulis historiam narrat. 2. Dearum verecundiā aras ae-
diicamus: nam deas colimus et saepe tutelam petimus. 3. Incolae Siciliae saepe tragoediis et co-
moediis insulam celebrant. 4. Vulpeculă astutiā et peritiā gallinas rapit, non semper agricolae
plagam vitat. 5. Pugnarum constantiā et sagittarum requentiā tantum, non eloquentiā et veniā
piratas pellite, incolae! 6. Coronam athletae damus et victoriam pompā celebramus; puellae, este
paratae! 7. Minerva intelligentiam amat: nam sapientiae dea est et sententiarum copiā animas
alit. 8. Villa ferarum praesentiā secura non est: hastis, sagittis, plagis et vigiliā agricolae casas de-
fendunt. 9. Ancillă, patientiā et muniicentiā semper dominae grată es, tunicae et comae elegantiā
familiae gloriam da, operis famam et memoriam auge.

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24 UNITÀ 3 PRIMA DECLINAZIONE

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
La costruzione della frase:
confronto fra italiano e latino
ANALISI Questo laboratorio, attraverso un confronto fra le strutture della frase nelle due lin-
E TRADUZIONE gue, ti auterà a sviluppare le competenze fondamentali per la traduzione dal latino
all’italiano (ma anche dall’italiano al latino).

In italiano i complementi sono determinati: La medesima frase, con l’impiego di una struttura
■ dalla posizione che occupano nella frase (come meno classica, potrebbe essere espressa nella forma
l’oggetto che di norma si trova dopo il verbo); seguente, senza modiicare il signiicato:
■ dalla presenza delle preposizioni (“di, a, da, in, ■ Nautis laetitiam patriae memoriă parat.
con, su, per, tra, fra”) o di locuzioni che li intro- In tutti i casi la traduzione è sempre la medesima, in
ducono (es. “a causa di, al ine di”, ecc.). quanto le desinenze dei sostantivi confermano che:
Ricordiamo che la frase italiana segue normalmente − parat è il verbo transitivo (dunque mi aspetto un
lo schema soggetto - verbo - complemento diretto - complemento oggetto) ed ha un soggetto singo-
complementi indiretti. Facciamo un esempio: lare in quanto è di 3a persona singolare
■ Il ricordo della patria procura gioia ai marinai. − patriae è genitivo o dativo singolare oppure no-
In questa frase la posizione delle parole e la presenza minativo o vocativo plurale (le ultime due ipotesi,
delle preposizioni articolate “della” e “ai” chiarisco- dato che il verbo è al singolare, si eliminano); in
no inequivocabilmente che: base al senso lo considero genitivo, dunque com-
− “il ricordo” è il soggetto plemento di speciicazione
− “della patria” è speciicazione del soggetto − memoriă è nominativo o vocativo singolare;
− “procura” è predicato verbale transitivo escludiamo l’ablativo in quanto la terminazione
− “gioia” è complemento oggetto -ă è breve; pertanto è il soggetto della frase
− “ai marinai” è complemento di termine. − laetitiam è accusativo singolare, dunque è il com-
plemento oggetto del verbo transitivo parat
Non c’è alternativa a questa costruzione. Se infatti − nautis è dativo o ablativo plurale; in base al senso
cambiassimo la posizione delle parole, la frase cam- scegliamo la prima ipotesi e lo consideriamo com-
bierebbe senso o lo perderebbe del tutto. Proviamo: plemento di termine.
■ La gioia dei marinai procura il ricordo della patria.
[frase senza senso] Il lavoro del traduttore è allora il seguente:
■ se traduce dal latino all’italiano, deve riconoscere
■ Il ricordo dei marinai procura gioia alla patria. innanzitutto le terminazioni, quindi le funzioni
[frase di senso completamente diverso] logiche, per poi renderle nella lingua italiana;
■ se traduce dall’italiano, deve fare innanzitutto
In latino invece, lingua lessiva, il periodo può esse-
re costruito con libertà assai maggiore, in quanto la l’analisi logica della frase e in base a essa tradurre
terminazione chiarisce comunque il caso e quindi i termini con le terminazioni opportune.
la funzione logica dei termini, indipendentemente
dalla loro posizione. Veriica delle competenze
In base ai termini forniti, cerca di costruire in italiano
Pertanto la frase di partenza può essere tradotta nel se- tutte le frasi possibili di senso compiuto e di tradurle
guente modo, ricalcando lo schema della frase italiana: in latino secondo la costruzione soggetto - comple-
■ Memoriă patriae parat laetitiam nautis. menti - verbo, che la lingua latina predilige.
Se però io sposto le parole (costruendo peraltro una ■ la padrona - l’ancella - loda
“vera” frase latina, che solitamente predilige il sog- ■ del - l’avidità - contadino - terra - la - danneggia
getto all’inizio, il verbo in ultima sede e i comple- ■ procura - alla- non - la - il - denaro - saggezza -
menti indiretti posti prima dei termini di riferimen- ragazza
to), ottengo una frase di identico signiicato: ■ la cura - la natura - preserva - dell’isola - dei boschi
■ Patriae memoriă nautis laetitiam parat. ■ dei - marinai - i - pirati - l’insidia - temono

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7 L’aggettivo come nome del predicato e come attributo 25

7 L’aggettivo come nome del predicato e come attributo

Riconoscere, analizzare, concordare e tradurre l’aggettivo come nome del predicato e come attributo

30 Concorda in genere, numero e caso l’aggettivo con il sostantivo.


LB ESEMPIO matronā - clara ➞ matronā clarā
1. discipulae - bona . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11. aras - alta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2. epistulis - antiqua . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12. invidiam - adversa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. ancillam - sedula . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13. iliā - alta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4. dearum - adversa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14. ferarum - mala . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5. terrae - arida . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15. lunam - pulchra . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
6. iustitiā - severa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16. causis - multa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
7. insulas - magna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17. villarum - magna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8. inopiă - inimica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18. laetitiā - multa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
9. pugnis - cruenta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19. famae - clara . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
10. victoriae - clara . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20. magistrā - severa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

31 Inserisci al posto dei puntini la corretta terminazione dell’aggettivo, poi traduci.


LB 1.Sedul . . . . . ancillas domina laudat. 2. Poeta puellis pulchr . . . . . fabulam narrat. 3. Cruent . . . . .
pugnā incolae insulam defendunt. 4. Antiqu . . . . . insulae fabulas audite! 5. Mal . . . . . dominis non
servimus. 6. Bon . . . . . matronae deas semper colunt. 7. Pulchr . . . . . est insulă magnis silvis et altis
oris. 8. Ferae mult . . . . . incolarum sagittas vitant.

32 Evidenzia gli aggettivi, poi traduci.


LB
ATTENZIONE Gli aggettivi amica, cara, grata, inimica reggono il dativo.

1. Piratae pulchras insulae oras vastant. 2. Bona fama poetas semper delectat. 3. Mala fama incolae
poetam vitant. 4. Sagittis multas feras vulneramus. 5. Magistra magnam industriam discipulae
laudat; nam sedulae discipulae magistris semper carae sunt. 6. Malae matronae deis inimicae sunt.
Matronae, iliis et ancillis bonae este! 7. Terra arida agricolis magnam inopiam parat. 8. Magnae
silvae feris gratae sunt. 9. Puellae antiquam deae aram pulchra rosarum corona ornant. 10. Nautae
fortunam adversam semper timent. 11. Cruenta pugna Graeciae incolae piratas fugant.

33 Traduci le seguenti frasi.


LB 1. Le isole ofrono spesso grandi prede ai pirati. 2. I bei racconti del poeta sono graditi alle ragaz-
ze. 3. Gli abitanti dell’isola danno molto denaro ai pirati. 4. Non sempre evitiamo la sorte avversa
con l’accortezza. 5 La vita degli agricoltori è spesso causa di molte preoccupazioni. 6. Le ancelle
temono le punizioni della severa padrona.

34 Traduci le seguenti frasi consultando il dizionarietto per i termini che non conosci.
1. Fabulă humanam vitam ostendit. 2. Multae et magnae dearum statuae sunt. 3. Ranae natură
pavida est. 4. Flavă comă puellis grată est. 5. Matronă bonā famā gaudet. 6. Fidam amicitiam
cole, honestă puellă, et discordiam vita! 7. Turbă molestă vitam otiosam agit. 8. Sicilia et Sardi-
nia insulae pulchrae, incolis amoenae et advenarum plenae sunt. 9. Orae alienae nautas accipiunt.

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26 UNITÀ 3 PRIMA DECLINAZIONE

8 I complementi di luogo

LESSICO di BASE MEMENTO

Verbi
ambulo, as, are camminare, duco, is, ĕre condurre pervenio, is, ire giungere, pervenire
passeggiare invenio, is, ire trovare pugno, as, are combattere
appropinquo, as, are avvicinarsi maneo, es, ēre rimanere venio, is, ire venire
curro, is, ĕre correre pello, is, ĕre respingere vivo, is, ĕre vivere
discedo, is, ĕre allontanarsi pergo, is, ĕre dirigersi

Riconoscere, distinguere e tradurre i complementi di luogo

35 Inserisci al posto dei puntini la forma corretta tra quelle proposte fra parentesi, poi traduci.
LB
RICORDA Il complemento di stato in luogo si trova molto spesso in unione con il verbo sum,
che assume in questi casi il valore di predicato verbale e può quindi venire tradotto, oltre che con
“essere”, anche con “esserci”, “trovarsi”, “stare”:
■ Domina in villā est. La padrona è (= si trova) nella fattoria.
■ In Italiā multae insulae sunt. In Italia ci sono molte isole.

ESEMPIO Sicilia in . . . . . . (Italiam, Italiā) est ➞ Italiā ➞ La Sicilia si trova in Italia.


1. Domina et ancillae in ........................... (villam, villā) vivunt. 2. In ........................... (silvas, sil-
vis) feras semper timemus. 3. In ........................... (silvas, silvis) feras pellimus. 4. Piratae ab
........................... (insulam, insulā) discedunt et ad ........................... (terram, terrā) pergunt. 5. In-
colae ex ........................... (insulam, insulā) piratas pellunt. 6. Matrona iliam ad ...........................
(aram, arā, aris) ducit. 7. Ad ........................... (oras, oris) appropinquant piratae. 8. Multae et ari-
dae terrae in ........................... (Asiam, Asiā) sunt. 9. Advenae insulae incolas vident et ab insulae
......................... (oram, oras, oris) discedunt.

36 Evidenzia i complementi di luogo nelle seguenti frasi, poi traduci.


LB ATTENZIONE La preposizione in + ablativo si usa anche per indicare lo stato in luogo igurato:
In pecuniā non semper vita beata est. Nel denaro non sempre c’è una vita felice.

1. E villa domina et ancilla ad deae aram perveniunt. 2. A Sicilia venimus et ad Sardiniam


pergimus. 3. Poeta in via ambulat et puellis fabulas narrat. 4. In concordia laetitiam, in discor-
dia curas tantum invenimus. 5. In schola (“scuola”) magistrae sedulas discipulas semper lau-
dant. 6. Insulae incolae in silvam veniunt et magnam praedam inveniunt; nam in silvis multae
ferae sunt et incolis magnam praedam praebent. 7. Ex insulae oris nautae piratas vident, in oris
manent, acriter (“accanitamente”) pugnant et cruenta pugna piratas ab insula pellunt.

37 Traduci le seguenti frasi.


LB 1. La notizia della grande vittoria giunge in Italia e allieta gli abitanti. 2.Cercate sempre la gioia
nella concordia e nella buona reputazione! 3. In Asia ci sono molte selve, dove (ubi) vivono molte
iere. 4. La iglia della matrona invia una lettera dalla Grecia all’Italia. 5. I poeti nei (loro) raccon-
ti spesso lodano la vita degli agricoltori.

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9 Le particolarità della prima declinazione 27

9 Le particolarità della prima declinazione

Riconoscere, analizzare e tradurre le particolarità della prima declinazione

38 Inserisci al posto dei puntini la forma corretta tra quelle proposte fra parentesi, poi traduci.
LB
ATTENZIONE I sostantivi pluralia tantum richiedono la concordanza al plurale degli elementi
(aggettivi, verbi) che ad essi si riferiscono:
Athenae clarae sunt. Atene è famosa.

1. In dominae villa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (magna, magnae) divitiae sunt. 2. Incolae . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .


(multā, multis, multas) minis advenas ex insula pellunt. 3. Roma in Italia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (est,
sunt), Thebae in Graecia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (est, sunt). 4. Puella ab Italia ad Graeciam litteras
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (pulchram, pulchras) mittit. 5. Incolae insulae ad Asiam . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (copiam,
copias) mittunt. 6. Athenae in Graecia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (est, sunt).

39 Nelle seguenti frasi evidenzia i sostantivi che presentano particolarità di numero o di signiica-
to, poi traduci.
LB
ATTENZIONE Se il nome del predicato è costituito da un sostantivo, quest’ultimo concorda solo nel
caso con il soggetto, ma mantiene genere e numero propri.
Divitiae vitae beatae non semper causa sunt. La ricchezza non sempre è motivo di vita felice.

1. In Syracusarum villis multae divitiae sunt. 2. Filiae nuptiis domina in villa non est. 3. Insidiis
Syracusarum incolae piratas ab insula pellunt. 4. Pulchrae sunt iliae dominae nuptiae: ancillae, rosas
parate et deae aram coronis ornate! 5. Laudamus Athenas claras incolarum operis. 6. Magna ferarum
copia in silvis vivit. 7. “In fortunis non est laetitia”, poetae saepe scribunt. 8. Litterae hebarum incolis
copiarum victoriam nuntiant. 9. Dominae minae causa curarum ancillis sunt. 10. Athenarum copiae
magna audacia et cruenta pugna e Graecia Persarum (“dei Persiani”) copias pellunt. 11. Athenae lit-
terarum patria sunt.

RIEPILOGO PER RIPASSARE ESERCIZI INTERATTIVI


ZTE

VERIFICA DELLE COMPETENZE DI TRADUZIONE

40 Traduci le seguenti frasi riassuntive sulle particolarità della prima declinazione, ricorrendo al
dizionarietto per i termini che non conosci.
1. Caelicolum iram, minas et insidias timetis; hostiis in aris caelicolas mitigate! 2. Copiarum ini-
micarum minas vigiliis reprimimus: nam providentiă incolarum ingeniosa tutela est. 3. haeba-
rum duritiă subitarum indutiarum causă est; nam Beotiae incolarum insidiae et astutia famosae
sunt. 4. In angustias militia pervenit, copiae in vicina silva sistunt et palis et dolabris viam amplii-
cant. 5. Syracusarum copiarum victoriam Athenarum incolis litterae nuntiant.

41 Completa le frasi scegliendo la forma corretta fra quelle proposte, poi traduci.
LB 1. Discipulae litteras/litteram discunt in scholā. 2. Pugnae/pugnas saepe in vita/vitae causă aerumnae
sunt. 3. In ripam/ripā multae viŏlae crescunt. 4. Incolae insularum/insulis timent procellam. 5. An-

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28 UNITÀ 3 PRIMA DECLINAZIONE

cillae dominas/dominarum comas curant et rosis/rosarum coronas parant. 6. Pugnarum victoriae


famam/famis patriā/patriae et divitiis/divitias incolis parant. 7. Tulliă iliae/iliă dominae est et an-
cillarum/ancillas colit. 8. Naută paret deam/deae. 9. Terrae/terras agricolae/agricolas colunt, nau-
tae/nautas aqua/aquam amant.

42 Traduci le seguenti frasi.


1. In fabulā feră victimae suae dicit: “Cur aqua turbulenta est?” 2. Stultă puellă, cur iustis curis
vitam tuam non colis? Cur prudentiae et sapientiae avaritiam et invidiam anteponis? 3. Non
bonă domină ancillae improbae pecuniam tradit et universae familiae magnae aerumanae et
multae curae causam parat. 4. Naută, nebulas observă et procellae tenebras praevide, sed maxi-
me (“soprattutto”) piratarum astutiam time. 5. Minervă sapientiae deă est; in Minervae tutelā
eloquentiă, philosophiă, comoediă, tragoediă sunt; Italiae incolae deae splendidas aras conse-
crant et hostias immolant. 6. Sicilia, mercaturā et naturae muniicentiā, pecuniae copiam inco-
lis parat; poetae benignam insulae naturam celebrant et pulchras oras laudant. 7. Athenae iustā
famā, aeternā gloriā et irmā iustitiā fulgent. 8. hebarum incolae terram defendunt et advena-
rum potentiam pellunt. 9. Pater familias iliae nuptias parat, mater familias cupit. 10. Musă,
propitiă es, litteras et historiam, fove et poetarum memoriam servă. 11. Magistra discipulis poe-
tarum vitam et litteras tradit et historiae potentiam celebrat. 12. Vigiliae advenarum poten-
tiam timent et in assidua vigilia permanent. 13. Magnae divitiae non tutae sed ruinae causă
stultis feminis sunt. 14. Athenarum incolae divitiarum, drachmum et litterarum copiā gaudent.
15. hebarum vigiliae copiarum inimicarum minas et insidias timent et indutias proponunt.

43 Dopo aver svolto l’analisi logica, traduci le seguenti frasi.


LB 1. La lettera della ragazza è causa di gioia per il padre (patri, dat.) di famiglia. 2. L’abbondanza di
dracme rende lieta la regione. 3. Cinzia, sei la delizia delle amiche; sii anche la gioia della fami-
glia! 4. Le truppe ritornano dalla battaglia e portano una grande quantità di ricchezza. 5. Siracusa
è ricca di letteratura, ama i poeti e la storia. 6. Le truppe nei luoghi stretti temono la minaccia di
una trappola. 7. Una grande quantità di anfore viene dalla Grecia in Italia per mezzo delle barche
dei marinai. 8. Per le nozze della iglia la solerte padrona della casa di campagna regala perle pre-
ziose e organizza un lauto banchetto.

44 Laboriosità e coraggio dei Siciliani VERSIONE TUTOR

LB Gli abitanti della Sicilia sanno procurarsi una vita prospera con le loro attività e sanno difenderla dagli
attacchi dei nemici.

1 In insulā Siciliā vită incolarum pulchră est: agricolae terram colunt et industriā matronis et
2 iliis magnam divitiarum copiam praebent, nautae a Siciliā ad Asiae insulas pergunt et in
3 oris multas divitias inveniunt; saepe in insularum silvas perveniunt, ubi (“dove”) multae et
4 magnae ferae sunt. Itaque (“e così”) audaciā et cruentis pugnis ad patriam magnam praedam
5 ducunt. Saepe Syracusarum incolae (Syracusae in Siciliā sunt) ab advenis divitias suas (“lo-
6 ro”) difendunt. Nam piratae ad Siciliae oras saepe veniunt et incolis magnas minas parant: e
7 viis dominae discedunt et ad villas currunt; matronae iliae et ancillae deis coronas praebent
8 et dicunt: “Deae, patriae victoriam donate!”. Interea (“nel frattempo”) nautae et agricolae ad
9 insulae oras currunt: piratae ad terram appropinquant, sed Syracusarum incolae multis sa-
10 gittis a Siciliā piratas pellunt et ab advenis patriam servant.

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RIEPILOGO 29

45 La vita in campagna di una famiglia italica VERSIONE

Breve descrizione dello stile di vi-


ta, delle abitudini e delle princi- LAVORO PRELIMINARE SUL TESTO
pali attività di una famiglia agre- ▶ Leggi con attenzione il testo; riconosci i termini appartenenti
al lessico di base studiato, che dovresti tradurre senza
ste nell’Italia antica, a confronto
dificoltà; evidenzia i termini che non conosci, per la
con la frenetica vita delle città. traduzione dei quali consulta il dizionarietto.
▶ Cerchia tutte le voci verbali e analizzale, indicando modo,
tempo e persona.
▶ Sulla base del verbo, individua il soggetto poi gli altri
complementi diretti, quindi quelli indiretti.

1 Italiă pulchră et variă Europae peninsulă est; multae insulae coronam Italiae faciunt et oram
2 ornant velut (“come”) margaritae. Praecipue (“soprattutto”, avv.) agricolae in Italiā vivunt,
3 in parvis casis habitant, vitam rusticam in silvis ducunt, uvae et olearum copiam, divitiarum
4 et pecuniae penuriam habent. Sed in pugnā agricolae militiam faciunt et terram ab advenis,
5 oram a piratis defendunt. In villā rusticā est familiă: agricolă, matronă, iliae et ancillae.
6 Agricolă terram colit et Dianae (Diană enim in silvis habitat et feras pharetrā et sagittis ex
7 latĕbris excitat et necat) aras custodit et multas hostias immolat; matronă ilias alit et sem-
8 per puellarum et ancillarum diligentiam laudat, neglegentiam obiurgat; iliae telam texunt,
9 saltare discunt, in pausis pulchras viŏlas et rosas saepe decerpunt, in villam ducunt et aviae
10 matronaeque donant, laetitiā gaudent et in deliciis naturae, inter (+ acc.) luscinias et cica-
11 das, vivunt; ancillae autem (“invece”) industriam domesticam habent et modicas cenas her-
12 bis, vitulinā, suillā agricolae, dominae et puellis parant. In villā beată et serenă vită est, vitae
13 urbanae curis et incolarum advenarumque requentiā vacuă (+ abl.).
ATTIVITÀ SUL TESTO
■ Il verbo sum è utilizzato tre volte nel brano: riconosci le diverse funzioni con cui è impiegato,
distinguendo fra funzione copulativa e funzione di predicato verbale.
■ I termini evidenziati possono esprimere più di un caso: precisa quale sia espresso nel testo, chiarendo
le motivazioni della tua scelta.
1. Italiae (riga 1) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5. aviae (riga 9) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2. margaritae (riga 2) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6. naturae (riga 10) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. sagittis (riga 6) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7. agricolae (riga 12) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4. iliae (riga 8) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
■ Evidenzia i complementi di luogo presenti nel brano e riportali nella tabella distinguendo fra stato in
luogo, moto a luogo e moto da luogo.
COMPLEMENTI DI LUOGO
Stato in luogo Moto a luogo Moto da luogo

........................................ ...................................... ......................................

........................................ ...................................... ......................................

........................................ ...................................... ......................................

......................................... ...................................... ......................................

......................................... ...................................... ......................................

......................................... ...................................... ......................................

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PER COMINCIARE FORMA DELLE PAROLE STORIOGRAFIA

4 SECONDA DECLINAZIONE
UNITÀ Lupus in fabula Sufissi nominali (1) Dopo la caduta di Troia

1 I sostantivi maschili e femminili in -us [▶ MANUALE 4.2.1]


■ I sostantivi maschili (i più numerosi) e quelli femminili seguono lo stesso modello di declinazione.

lupus, i m. lupo
Singolare Plurale
Nom. lupus il lupo lupi i lupi
Gen. lupi del lupo lupōrum dei lupi
Dat. lupo al lupo lupis ai lupi
Acc. lupum il lupo lupos i lupi
Voc. lupe o lupo lupi o lupi
Abl. lupo con/per il lupo lupis con/per i lupi

2 L’apposizione [▶ MANUALE 30.3.3]


■ Si trova per lo più dopo il sostantivo, con il quale concorda sempre nel caso e, quando è possi-
bile, anche nel genere e nel numero
Labienus legatus ad campum copias ducit. Il luogotenente Labieno conduce le truppe verso la pianura.
Neptunum, deum nautarum, semper colĭte! Venerate sempre Nettuno, dio dei marinai!

3 I complementi di compagnia, modo, argomento, moto per luogo [▶MANUALE 35.2; 36.1.4]
■ Complemento di compagnia o di unione
● cum + ablativo
In horto dominus cum amico ambulat. Nel giardino il padrone passeggia con l’amico.
■ Complemento di modo
● cum + ablativo, quando si tratta di un sostantivo semplice
Servi, domino cum diligentiā semper parete! Servi, obbedite sempre al padrone con diligenza!
● ablativo semplice o cum interposto quando il sostantivo è accompagnato da un aggettivo
Servi, domino magnā diligentiā (o magnā cum diligentiā) semper parete!
Servi, obbedite sempre al padrone con grande diligenza!
■ Complemento di argomento
● de + ablativo
Poeta fabulam de dolo lupi narrat. Il poeta racconta la storia dell’inganno del lupo.
■ Complemento di moto per luogo
● per + accusativo o ablativo semplice (se indica passaggio obbligato)
Equi per campum ad luvium perveniunt. I cavalli attraverso la pianura giungono al iume.
Pervenio viā Sacra Arrivo attraverso la via Sacra.

4 I sostantivi neutri [▶ MANUALE 4.2.4]


bellum, i n. guerra
Singolare Plurale
Nom. bellum la guerra bella le guerre
Gen. belli della guerra bellōrum delle guerre
Dat. bello alla guerra bellis alle guerre
Acc. bellum la guerra bella le guerre
Voc. bellum o guerra bella o guerre
Abl. bello con/per la guerra bellis con/per le guerre

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memorandum 31

5 L’indicativo imperfetto e il futuro semplice attivi delle quattro coniugazioni


e del verbo sum [▶ MANUALE 17.2, 17.3; 23.1]
INDICATIVO IMPERFETTO ATTIVO
Persona I coniugazione II coniugazione III coniugazione IV coniugazione verbo sum
a
Sing. 1 amābam delēbam mittēbam audiēbam eram
2a amābas delēbas mittēbas audiēbas eras
3a amābat delēbat mittēbat audiēbat erat
Plur. 1a amabāmus delebāmus mittebāmus audiebāmus erāmus
2a amabātis delebātis mittebātis audiebātis erātis
3a amābant delēbant mittēbant audiēbant erant

INDICATIVO FUTURO SEMPLICE ATTIVO


Persona I coniugazione II coniugazione III coniugazione IV coniugazione verbo sum
Sing. 1a amābo delēbo mittam audĭam ero
2a amābis delēbis mittes audĭes eris
3a amābit delēbit mittet audĭet erit
Plur. 1a amabĭmus delebĭmus mittēmus audiēmus erĭmus
2a amabĭtis delebĭtis mittētis audiētis erĭtis
3a amābunt delēbunt mittent audĭent erunt

6 Il complemento predicativo del soggetto e dell’oggetto [▶ MANUALE 31.2.2; 32.2.1]


Il complemento predicativo concorda nel caso (anche nel genere e nel numero se si tratta di un ag-
gettivo) con l’elemento (il soggetto o l’oggetto) di cui è predicato.
■ Il complemento predicativo del soggetto può essere introdotto da verbi che signiicano “apparire”,
“crescere”, “sembrare”, “diventare” e simili
Magnus apparebat numerus Gallorum. Grande appariva il numero dei Galli.
■ Il complemento predicativo dell’oggetto è introdotto per lo più da verbi che indicano “fare”,
“rendere”, “lasciare” o da verbi di “dire”, “pensare”, “chiamare” usati all’attivo. Questi stessi verbi al
passivo sono costruiti con il predicativo del soggetto [▶ Unità 5]
Romani Pompeium Magnum appellabant. I Romani chiamavano Pompeo il Grande.

7 Il cum con l’indicativo [▶ MANUALE 43.1.1]


■ Cum può essere usato come congiunzione, seguito dall’indicativo, per introdurre una subordi-
nata temporale col signiicato di “quando” [▶ LdC p. 45]
Cum fortuna adversa est, vita laeta non est. Quando la sorte è avversa, la vita non è lieta.

8 I sostantivi maschili in -er (e in -ir) [▶ MANUALE 4.2.2]


puer, puĕri m. ragazzo
Singolare Plurale
Nom. puer il ragazzo puĕri i ragazzi
Gen. puĕri del ragazzo puerōrum dei ragazzi
Dat. puĕro al ragazzo puĕris ai ragazzi
Acc. puĕrum il ragazzo puĕros i ragazzi
Voc. puer o ragazzo puĕri o ragazzi
Abl. puĕro con/per il ragazzo puĕris con/per i ragazzi

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32 UNITÀ 4 SECONDA DECLINAZIONE

libĕr, libri m. libro


Singolare Plurale
Nom. liber il libro libri i libri
Gen. libri del libro librōrum dei libri
Dat. libro al libro libris ai libri
Acc. librum il libro libros i libri
Voc. liber o libro libri o libri
Abl. libro con/per il libro libris con/per i libri

vir, viri m. uomo, marito


Singolare Plurale
Nom. vir l’uomo viri gli uomini
Gen. viri dell’uomo virōrum degli uomini
Dat. viro all’uomo viris agli uomini
Acc. virum l’uomo viros gli uomini
Voc. vir o uomo viri o uomini
Abl. viro con/per l’uomo viris con/per gli uomini

■ I sostantivi come puer, pueri mantengono la e in tutta la declinazione, quelli come liber, libri
la conservano solo al vocativo singolare
■ Come vir, viri si declinano i suoi composti triumvir “triumviro”, decemvir “decemviro” ecc.

9 Le congiunzioni coordinanti copulative, avversative, disgiuntive


ed esplicative [▶ MANUALE 29.1]
COPULATIVE
POSITIVE Esempi NEGATIVE Esempi
e e non, né
et Roma et Syracusae in Italia sunt. nec In periculis nautae a Neptuno
(la più frequente) Roma e Siracusa sono in Italia. auxilium petunt nec a
ac Romani Neptunum ac Minervam Mercurio. Nei pericoli i
(davanti a consonante, colebant. I Romani veneravano marinai chiedono aiuto a
tranne c, g, q) Nettuno e Minerva. Nettuno e non a Mercurio.
atque Iniuria atque invidia odii causa neque Vir iniustus odium excitat
(la più forte, per lo più sunt. L’ingiustizia e l’invidia neque beatus est.
davanti a vocale) sono motivo di odio. L’uomo ingiusto suscita odio
-que (enclitica, unisce Romani deos deasque colebant. e non è felice.
strettamente due termini) I Romani veneravano dèi e dee.

AVVERSATIVE
ma, però, invece Esempi
sed (la più frequente) Catilina strenuus sed pravus erat. Catilina era coraggioso, ma malvagio.
at (la più forte) Secunda erat fortuna, at tribuni incerti erant.
La sorte era favorevole, ma i tribuni erano esitanti.
autem, vero (le più deboli) Barbari fugiunt, Romani autem in castris manent.
I barbari fuggono, i Romani però rimangono nell’accampamento.

DISGIUNTIVE
o, oppure Esempi
aut (pone un’alternativa netta) Philippus (aut) odium aut amicitiam excitabat. Filippo suscitava (o) odio o amicizia.
vel (pone un’alternativa libera) In proelio Romani (vel) pilis vel gladiis pugnabant.
Nella battaglia i Romani combattevano (o) con i giavellotti o con le spade.
-ve (la più rara, enclitica) Albus aterve. Bianco o nero.

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memorandum 33

ESPLICATIVE
infatti Esempi
nam/namque (all’inizio di frase) Romani Gallos vincunt; nam Galli proelio defessi erant.
I Romani prevalgono sui Galli; infatti i Galli erano siniti per la battaglia.
enim Discipuli magistrum timebant; magister enim severus erat.
(dopo la prima parola della frase) Gli alunni temevano il maestro; il maestro infatti era severo.

10 Le particolarità della 2a declinazione e dei complementi di luogo [▶ MANUALE 4.3; 36.1]


Particolarità della 2a declinazione
■ Vocativo singolare in -ī (invece che in -e) nei nomi propri in -ĭus (con la ĭ breve)
Vergilĭus ➞ voc. Vergilī (ma: Darīus ➞ voc. Darīe)
■ Genitivo singolare in -i o in -ii nei sostantivi in -ius o in -ium
luvius “iume” ➞ gen. sing. luvi o luvii
■ Genitivo plurale in -um (invece che in -orum)
nummus “moneta” ➞ gen. plur. nummum triumvir “triumviro” ➞ gen. plur. triumvirum
■ Tre sostantivi neutri in -us (solo singolari): pelăgus “mare”, virus “veleno” e vulgus “popolo”
■ Il sostantivo deus, i “dio” ha la seguente declinazione:
deus, i m. dio
Singolare Plurale
Nom. deus dei, dii, di
Gen. dei deorum (deum)
Dat. deo deis, diis, dis
Acc. deum deos
Voc. dive, deus dei, dii, di
Abl. deo deis, diis, dis
■ Sostantivi maschili e neutri solo al plurale (pluralia tantum)
Argi, orum “Argo” hiberna, orum “accampamenti invernali”
arma, orum “armi” liberi, orum “igli”
Corioli, orum “Corìoli” (città dei Volsci) Pompei, orum “Pompei”
Delphi, orum “Deli” spolia, orum “bottino, spoglie”
■ Sostantivi con signiicato diverso al singolare e al plurale
auxilium, i “aiuto” auxilia, orum “truppe ausiliarie”
castrum, i “fortezza” castra, orum “accampamento”
impedimentum, i “ostacolo” impedimenta, orum “bagagli”, “salmerie”
ludus, i “gioco”, “scherzo” ludi, orum “giochi, “gare”
■ Locus, i “luogo” ha al plurale due forme diverse: loci “passi di un libro” e loca “luoghi”.

Particolarità dei complementi di luogo


Con i nomi di città o piccole isole i seguenti complementi di luogo si esprimono senza preposizione:
■ Moto a luogo con l’accusativo semplice
Legati Romam/Athenas perveniebant. Gli ambasciatori giungevano a Roma/ad Atene.
■ Moto da luogo con l’ablativo semplice
Legati Romā/Athenis veniebant. Gli ambasciatori venivano da Roma/da Atene.
■ Stato in luogo
● con i nomi singolari (della prima e seconda declinazione) con il caso locativo (= al genitivo)
Romae/Corinthi manebimus. Rimarremo a Roma/a Corinto.
● con i nomi plurali (della prima e seconda declinazione) con l’ablativo semplice
Athenis/Argis manebimus. Rimarremo ad Atene/ad Argo.

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34 UNITÀ 4 SECONDA DECLINAZIONE

1 I sostantivi maschili e femminili in -us

LESSICO di BASE MEMENTO

Sostantivi maschili in -us nuntius, i messaggero, messaggio callĭdus ingegnoso, scaltro


amicus, i amico oculus, i occhio certus deinito, sicuro
animus, i animo, coraggio philosophus, i ilosofo doctus istruito
annus, i anno pŏpulus, i popolo dignus degno (+ ablativo)
campus, i campo (aperto), pianura servus, i schiavo, servo dubius incerto
captivus, i prigioniero tribunus, i tribuno ferus selvaggio, feroce
colonus, i colono (de)fessus stanco
deus, i dio Sostantivi femminili in -us idus fedele, devoto
discipulus, i allievo, discepolo fagus, i faggio Gallus gallo (abitante della
dolus, i inganno laurus, i alloro Gallia) (Galli, orum i Galli)
dominus, i padrone platanus, i platano Germanus germano (abitante
equus, i cavallo pōpulus, i pioppo della Germania) (Germani,
ilius, i iglio orum i Germani)
luvius, i iume Nomi propri (maschili Graecus greco (Graeci, orum
gladius, i spada e femminili) i Greci)
hortus, i giardino Aegyptus, i f. Egitto indignus indegno (+ ablativo)
legatus, i ambasciatore, Homerus, i m. Omero iustus giusto
luogotenente Mercurius, i m. Mercurio (dio) laetus rigoglioso, lieto
libertus, i liberto Neptunus, i m. Nettuno (dio) latus largo
locus, i luogo, posto, condizione Nilus, i m. Nilo longus lungo
lucus, i bosco sacro Pyrrhus, i m. Pirro (re) novus nuovo, insolito
ludus, i gioco, scherzo Philippus, i m. Filippo pius pio
lupus, i lupo Vergilius, i m. Virgilio Romanus romano (Romani,
medicus, i medico orum i Romani)
modus, i misura, modo Aggettivi in -us securus senza preoccupazioni,
morbus, i malattia aptus adatto, favorevole (con il tranquillo
murus, i muro dativo o ad + accusativo) strenuus valoroso, attivo
numerus, i numero avidus avido

Riconoscere, analizzare e tradurre i sostantivi maschili e femminili in -us della seconda declinazione

1 Completa la declinazione delle seguenti parole.


LB Singolare Plurale Singolare Plurale Singolare Plurale
Nom. hortus .............. servus .............. fagus ..............
Gen. .............. hortorum .............. .............. .............. ..............
Dat. horto .............. .............. servis .............. ..............
Acc. .............. hortos .............. .............. fagum ..............
Voc. horte .............. .............. servi .............. fagi
Abl. .............. hortis servo .............. .............. fagis

2 Nelle seguenti parole separa la terminazione dalla radice; individua quindi il caso e il numero
di ciascuna di esse. Se una terminazione può esprimere più casi, riportali tutti.
LB
ESEMPIO lupo ➞ lup- o ➞ dativo singolare; ablativo singolare
1. modum 2. pŏpulorum 3. lucis 4. medicos 5. morbi 6. ludo 7. colonum 8. locis 9. fago 10. cap-
tivi 11. domine 12. legatos 13. laure 14. annorum.

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1 I sostantivi maschili e femminili in -us 35

3 Aggiungi la terminazione richiesta.


LB ESEMPIO ann. . . . . . . (gen. sing.) ➞ anni
1. luvi . . . . . . . . . . . (abl. plur.) 6. fag . . . . . . . . . . . . . . . (nom. sing.) 11. medic . . . . . . . . . . . . (voc. plur.)
2 morb . . . . . . . . . . (dat. sing.) 7. lud . . . . . . . . . . . . . . (gen. plur.) 12. gladi . . . . . . . . . . . . (abl. sing.)
3. tribun . . . . . . . . (voc. sing.) 8. colon . . . . . . . . . . . . (dat. plur.) 13 loc . . . . . . . . . . . . . . . . (gen. sing.)
4. mod . . . . . . . . . . . (gen. sing.) 9. captiv . . . . . . . . . . . (acc. sing.) 14. serv . . . . . . . . . . . . . . (dat. plur.)
5. camp . . . . . . . . . . (acc. plur.) 10. libert . . . . . . . . . . . (abl. plur.) 15. nunti . . . . . . . . . . . . (nom. plur.)

4 Nella seguente lista individua le due forme che non appartengono alla seconda declinazione.
LB gladio sagittis domine locos luci ferae servis captivis amice campis fagi

5 Individua il caso e il numero di ciascuna forma e traducila in tutti i modi possibili.


LB ESEMPIO gladio ➞ dativo singolare “alla spada”; ablativo singolare “con/per la spada”
1. captivi 2. oculo 3. colonos 4. animi 5. fluvium 6. Neptune 7. pōpulus 8. dolis 9. Philip-
pum 10. serve 11. pŏpulorum 12. loci 13. medicos 14. morbis.

2 L’apposizione

Riconoscere, distinguere e tradurre l’apposizione

6 Traduci le seguenti frasi, alcune delle quali contengono un’apposizione.


LB
ATTENZIONE L’aggettivo che si riferisce a un sostantivo maschile in -us assume le stesse terminazioni di
quest’ultimo. Avremo pertanto: nom. sing. amicus idus “amico fedele”; gen. sing. amici idi; dat. -abl. sing.
amico ido; acc. sing. amicum idum; voc. sing. amice ide; nom.-voc. plur. amici idi; gen. plur. amicorum
idorum; dat.-abl. plur. amicis idis; acc. plur. amicos idos. [▶ Unità 5]

1. Nilus in Aegypto est. 2. Ad Nilum, luvium Aegypti, appropinquamus. 3. In villae hortis fa-
gos et pōpulos videmus. 4. Amicos idos domini ilii amant. 5. Medice, morborum causas quaere!
6. Discipuli, iram, animi morbum, semper vitate! 7. Medici morbos pŏpuli, philosophi mor-
bos animi curant (da curo, as, are “curare”). 8. Muri Romanos a Gallorum insidiis defendunt.
9. Homerus poeta magnā famā dignus est: discipuli, Homerum poetam semper legite! 10. Sicili-
ae incolae Neptuno deo ludos magnos parant. 11. Germani, strenuus pŏpulus, ad locum aridum
captivos ducunt. 12. Servi, strenui este et tribuno servite! 13. Serve, callidus es, dominis pare et
dominorum iram vita! 14. Liberti dominis idi semper non sunt. 15. Romanorum legati in Sar-
diniam veniunt: nuntii victoriae sunt. 16. Servus animo et gladio villam domini defendit. 17. In
villae horto dominus ambulat et ilio Homerum legit. 18. Amici morbo Philippus, Pyrrhi legatus,
ad ludos non venit. 19. Coloni Neptunum semper colunt; nam deus colonos ex adversa fortuna
saepe servat. 20. In luco est Mercurii dei ara: ad lucum domini ilius pergit, in lucum pervenit et
dei aram magno coronarum numero ornat. 21. Romanorum gladii longi non sunt, sed magnus
est Romanorum animus: gladiis et animo strenuo Romani Gallos fugant. 22. Si (“se”) domini
iusti sunt, iusto animo servi domino parent. 23. Victoria Romanorum patriae multos Germano-
rum captivos parat.

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36 UNITÀ 4 SECONDA DECLINAZIONE

7 Traduci le seguenti frasi alcune delle quali contengono un’apposizione.

ATTENZIONE Il complemento di denominazione, espresso in italiano con la preposizione di +


sostantivo (“l’isola di Sicilia”, “la città di Milano”), in latino si trova nello stesso caso del sostantivo cui si
riferisce, il quale funziona come apposizione del nome proprio:
Insulă Siciliă est magnă. L’isola di Sicilia è grande. (lett. “La Sicilia, isola, è grande”)
Sardiniam insulam videmus. Vediamo l’isola di Sardegna. (lett. “Vediamo la Sardegna, isola”)

1. Lupi in lucis puellas terrent. 2. Pŏpulus poetarum et philosophorum sapientiam dilĭgit. 3. Sociorum
divitiae Romae gratae sunt, inimicorum gladii curas Romanis, pŏpulo strenuo, dant. 4. Pōpulis domină
hortum ornat et natorum oculos delectat. 5. Serve, ad ilios meos pervĕni et libertorum malos dolos nun-
tia! 6. Fagos, cupressos, piros agricolă colit: nam sedulus est et divitiarum magnā copiā et diligentiae famā
dignus est. 7. Ex casā et campo in Bacchi lucum, in insula Sicilia dominus venit et in aris hostias immo-
lat. 8. Pŏpuli Romani legatus amicitiam et gratiam claro poetae ostendit. 9. Galli , pŏpulus ferus, longā
pugnā adversarios vincunt et victoriā laeti sunt: nam strenuo animo pugnant. 10. Iusto animo servi domi-
no parent: nam iusti domini idis servis semper grati sunt. 11. In mundo terră, ventus, aquă et focus divinā
operā et miro modo naturam creant. 12. Natos in pinum sedulă aquilă ponit et cibum in campis laetis petit.

3 I complementi di compagnia, modo, argomento e moto per luogo

Riconoscere, distinguere e tradurre i complementi di compagnia, modo, argomento e moto per luogo

8 Traduci le seguenti frasi.


LB
ATTENZIONE In alcuni casi cum + ablativo può assumere il valore ostile di “contro”:
Galli cum Romanis pugnant. I Galli combattono contro i Romani.

1. Vergilii fabula de equi dolo discipulos delectat. 2. Domini ilii in viis cum philosopho ambu-
lant. 3. Oculi domini fagos villae cum laetitia vident. 4. Legati incolis Siciliae insulae de magna
Romanorum victoria narrant. 5. Strenuo animo Graecorum copiae oras insulae Euboeae (“Eubea”)
defendunt. 6. Tribuni cum equis per terras aridas a silvis discedunt et ad locum certum copias du-
cunt. 7. Cum audacia Graeci cum Romanis pugnant, sed Romanorum copias non pellunt. 8. Li-
berti ilius de captivorum fuga tribuno narrat. 9. Vergilius de Aeneae (genitivo singolare “di Enea”)
fuga ab Asia ad Italiam et de Neptuni ira narrat: discipuli, magna cum diligentia fabulam poetae
de Aeneae curis legite et animum eius (“di lui”, “suo”) semper laudate!

9 Traduci le seguenti frasi.


LB 1. I Romani si allontanano con le (loro) truppe dall’Asia. 2. Servo, obbedisci di buon animo al pa-
drone! 3. Attraverso le isole della Grecia giungiamo in Italia con un grande numero di amici. 4. Poe-
ta, racconta con animo giusto dell’avversa fortuna di Enea (Aeneae)! 5. Gli occhi degli amici stanchi
vedono con gioia i platani della (loro) fattoria.

10 Riconosci i complementi evidenziati nelle seguenti frasi, precisali negli spazi tra parentesi, poi traduci.
1. Legati per campos (..........................) procedunt et captivos patriae parant. 2. De avido morbo
(.....................) medici cauto modo (..................) saepe disputant et dubiam causam quaerunt. 3. Nuntius

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3 I complementi di compagnia, modo, argomento e moto per luogo 37

cum populo (.....................) avorum gloriam et famam poetarum in ludis (.....................) celebrat. 4. A lu-
vio Pado (.....................) saepe deus venit et animum nautis dat magnā cum iduciā (.....................). 5. Fero
gladio (.....................) dominus servi oculum vulnerat, sed medicus diligentiā (.....................) plagam et mor-
bi causam curat. 6. Avus puellis de populi animo (.....................) narrat, sed puellae ludos, non historiam
amant. 7. Captivi ex muris (.....................) in silvas (.....................) perveniunt et per lucos (.....................)
citis equis (.....................) fessi sed securi currunt. 8. Legatorum magnus numerus nuntiis (.....................) et
populi animus iustitiā (.....................) gladios colonorum in insula Melĭta vincunt.

4 I sostantivi neutri

LESSICO di BASE MEMENTO

Sostantivi neutri fatum, i fato, morte praemium, i ricompensa,


argentum, i argento ferrum, i ferro, spada vantaggio
aurum, i oro forum, i foro, piazza proelium, i battaglia,
auxilium, i aiuto gaudium, i gioia combattimento
bellum, i guerra imperium, i comando, potere regnum, i regno
caelum, i cielo ingenium, i indole, carattere saeculum, i generazione, età,
concilium, i assemblea, riunione negotium, i faccenda, occupazione secolo
consilium, i consiglio, decisione, odium, i odio signum, i segno, segnale,
piano oicium, i dovere, compito insegna
convivium, i banchetto oppidum, i città (fortiicata) studium, i impegno, interesse
damnum, i perdita, danno otium, i tempo libero, riposo telum, i freccia
donum, i dono periculum, i pericolo templum, i tempio
exemplum, i esempio pilum, i giavellotto verbum, i parola
exilium, i esilio praeceptum, i insegnamento, vinum, i vino
factum, i fatto, azione norma vitium, i difetto, colpa

Riconoscere, analizzare e tradurre i sostantivi neutri della seconda declinazione

11 Completa la seguente tabella declinando il termine in neretto nel caso e numero richiesti.
LB nom. sing. auxilium dat. sing. auxilio acc. plur. auxilia
nom. plur. saecula acc. plur. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . voc. sing. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
acc. sing. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . gen. sing. oppidi gen. plur. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
nom. sing. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . dat. sing. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . dat. plur. periculis
gen. sing. praecepti abl. plur. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . voc. plur. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
abl. sing. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . nom. plur. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . dat. sing. otio
voc. sing. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . acc. plur. oicia nom. sing. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
gen. sing. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . acc. sing. negotium abl. plur. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
gen. plur. templorum dat. plur. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . abl. sing. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

12 Traduci le seguenti frasi.


LB ATTENZIONE L’aggettivo che si riferisce a un sostantivo neutro assume le stesse terminazioni di
quest’ultimo. Avremo pertanto: nom.-acc.-voc. sing. bellum cruentum “guerra cruenta”; gen. sing. belli
cruenti; dat. -abl. sing. bello cruento; nom.-acc.-voc. plur. bella cruenta; gen. plur. bellorum cruentorum;
dat.-abl. plur. bellis cruentis. [▶ Unità 5].

1. Multa et magna sunt belli pericula. 2. Aegyptus Nili luvii donum est. 3. Concilium popu-
li Romani tribunum in exilium pellit. 4. Luna in caelo nautarum animos delectat. 5. Populi

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38 UNITÀ 4 SECONDA DECLINAZIONE

Romani imperium Gallorum et Germanorum odii causa est. 6. Proeliorum fortuna saepe certa
non est. 7. Populorum odium causa bellorum saepe est. 8. Fatum Romanis fortunam adversam
parat. 9. Romani cum Gallis et Germanis multa proelia pugnant. 10. Consilia mala multorum
damnorum causa semper sunt. 11. Graeciae populi deos colunt: saepe Neptuno et Mercurio tem-
pla et statuas dicant. 12. Ab oppidi muris Galli per campum signa Romanorum vident. 13. In
convivio ancillae amicis domini vinum praebent. 14. In foro discipuli cum philosopho ambulant
et magno studio verba eius (“di lui”, “sue”) audiunt. 15. Graeci legatos cum magna auri et argenti
copia ad Philippi regnum mittunt. 16. Coloni multas feras pilis et telis vulnerant et per silvas fu-
gant. 17. Cruentum est proelium et fortuna adversa est, sed legatus cum novis copiis ad oppidum
appropinquat. 18. Philosophi otium semper quaerunt; nam bonum otium vitium non est. 19. Phi-
losophorum exempla et praecepta semper clara sunt. 20. Philosophus discipulis dicit: “Odium ani-
mum corrumpit et ad mala facta impellit (“spinge”)”.

13 Traduci le seguenti frasi.


LB 1. La parola è argento, ma il silenzio (silentium, i) è oro. 2. I muri difendono le città dai pericoli dei
pirati. 3. I ilosoi danno molti (e) buoni insegnamenti ai discepoli. 4. Il pericolo e l’ingegno spin-
gono (impello, is, ĕre) l’animo a belle azioni. 5. Romani, combattete con i Galli e salvate Roma non
con l’oro, ma con il ferro! 6. È dovere del tribuno Terenzio (Terentius, i) condurre le truppe in un
luogo sicuro. 7. Il tribuno dà ricompense alle truppe per la (loro) audacia nei pericoli. 8. Il luogote-
nente dà il segnale della battaglia. 9. Nei pericoli della vita il coraggio e il carattere ofrono un grande
aiuto. 10. I Romani trattano (ago, is, ĕre) gli afari nel foro.

14 Traduci le seguenti frasi.


1.Antiqua exempla et bona consilia animos conirmant. 2. Mālus et pirus altae plantae sunt,
mālum et pirum sunt grata poma. 3. Măla iliorum animos irmant, sed bona et blanditiae in-
genia rangunt. 4. Catilina habet ingenium malum et pravum: nam cum nefariis sociis Romam
ofendit. 5. Longo bello Romani Poenos, pŏpulum callidum, vincunt et victoriae tropaeum po-
nunt. 6. Firmum est Iugurthae regnum in Numidia, Aricae terrā. 7. Pericula oppida non laedunt
populi sapientiā et consilio. 8. Piratae gladios nudant, tela mittunt, proelium pugnant et Vulcani
templum in Sardinia insula vastant.

15 Riconosci i complementi evidenziati, precisali nello spazio tra parentesi, poi traduci.
1. Persae et Graeci multis et cruentis proeliis (............................) pugnant, sed belli fatum varium et in-
certum est. 2. Auro et argento (............................) servos domini emunt, sed iliorum iliarumque be-
nevolentiam divitiis (............................) non comparant. 3. Lupus et agnus ad rivum (............................)
veniunt et de aqua limpida (............................) disputant, sed lupi malum ingenium vincit et agni
vitam truncat. 4. Per magna regna (............................) Darius citis equis (............................) nuntios
mittit et acuto consilio (............................) sociorum negotia observat. 5. Aesopus fabularum mate-
riam in naturae exemplis (............................) reperit, Phaedrus fabulas magno studio (............................)
polit. 6. A bello Iugurthino (............................) Romani in patriam (............................) per pontum
(............................) veniunt victoriā (..........................) laeti (...................). 7. Cum amicis (............................)
de negotiis tuis (............................) saepe disputas, sed superbiā tuā (............................) amicorum consi-
lia non audis. 8. Pompeius Magnus, honestae vitae magnum exemplum (............................), periculo
suo (............................) saepe patriam servat et posteris (............................) claram famam tradit.

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


5 L’indicativo imperfetto e il futuro semplice attivi delle quattro coniugazioni e del verbo sum 39

5 L’indicativo imperfetto e il futuro semplice attivi delle quattro


coniugazioni e del verbo sum
LESSICO di BASE MEMENTO

Verbi convŏco, as, are chiamare (insieme), peto, is, ĕre chiedere (con a/ab +
accuso, as, are accusare, radunare ablativo della persona a cui si
rimproverare excĭto, as, are suscitare, provocare chiede)
ago, is, ĕre fare, occuparsi di, existĭmo, as, are stimare, valutare, puto, as, are pensare, considerare,
trattare ritenere credere
appello, as, are chiamare habeo, es, ēre avere, possedere, relinquo, is, ĕre lasciare,
bibo, is, ĕre bere tenere abbandonare
cesso, as, are smettere di (+ ininito) impello, is, ĕre spingere, indurre sumo, is, ĕre prendere, afferrare
committo, is, ĕre intraprendere, (con ad + accusativo) tolero, as, are sopportare, tollerare
attaccare, compiere (una cattiva moveo, es, ēre muovere, provocare, terreo, es, ēre atterrire, spaventare
azione) turbare vinco, is, ĕre vincere, prevalere (su)
compăro, as, are 1. preparare, munio, is, ire fortiicare, proteggere voco, as, are chiamare, invitare
procurare; 2. mettere a confronto ostendo, is, ĕre mostrare, presentare

Riconoscere, analizzare e tradurre le forme dell’imperfetto e del futuro semplice attivi delle quattro
coniugazioni e di sum

16 Volgi al plurale le seguenti forme di imperfetto, mantenendo la stessa persona.


LB ESEMPIO mittebas ➞ mittebatis
1. relinquebat 2. vocabas 3. scribebam 4. tolerabat 5. eram 6. petebas 7. appellabam 8. sume-
bat 9. eras 10. putabam 11. muniebat 12. terrebam.

17 Volgi all’imperfetto le seguenti forme di presente, mantenendo la stessa persona.


LB ESEMPIO audit ➞ audiebat
1. petunt 2. existimo 3. impellimus 4. agitis 5. sunt 6. committunt 7. terret 8. invenitis 9. mo-
ves 10. excitas 11. bibunt 12. comparo 13. vincimus 14. servis.

18 Volgi al futuro semplice le seguenti forme di imperfetto, mantenendo la stessa persona.


LB ESEMPIO mittebas ➞ mittes
1. pellebas 2. impellebam 3. movebatis 4. vivebam 5. erant 6. quaerebamus 7. excitabant 8. mu-
niebamus 9. erat 10. terrebat 11. inveniebas 12. relinquebant.

19 Volgi al futuro semplice le seguenti forme di presente, mantenendo la stessa persona.


LB ESEMPIO monet ➞ monebit
1. venitis 2. putas 3. sumit 4. agitis 5. sum 6. paremus 7. serviunt 8. committimus 9. muni-
mus 10. estis 11. appello 12. moves 13. tolerant 14. vincis.

20 Traduci le seguenti frasi, poi modiica le voci verbali evidenziate inserendo negli spazi le corri-
spondenti forme di imperfetto e futuro.
LB
ESEMPIO Romani bellum parant ➞ (parabant/parabunt).
I Romani preparano (preparavano/prepareranno) la guerra.
1. Philosophus prudentiae clara exempla ostendit (. . . . . . . . . . . . . . . . /. . . . . . . . . . . . . . . ). 2. Tribunus amicis mul-
ta dona praebet (. . . . . . . . . . . . /. . . . . . . . . . . . ). 3. Ingenium invidiā corrumpis (. . . . . . . . . . . . . /. . . . . . . . . . ). 4. Ami-
cis idis semper amicus sum (. . . . . . . . . . . . . . . /. . . . . . . . . . . . . . ). 5. Saepe famae nimium (“eccessivo”) stu-
dium habemus (. . . . . . . . . . . . . . /. . . . . . . . . . . . . ). 6. Magnā curā magistrarum consilia auditis (. . . . . . . . . . . . . . . . .

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40 UNITÀ 4 SECONDA DECLINAZIONE

/. . . . . . . . . . . . . . . ). 7. Clarae sunt (. . . . . . . . . . . . . . . . . /. . . . . . . . . . . . . . . ) Graecorum insulae templis. 8. Calli-


dis dolis servus dominum a periculis servat (. . . . . . . . . . . . . . . . . /. . . . . . . . . . . . . . . ). 9. Ferro, non auro Roma-
ni Gallos fugant (. . . . . . . . . . . . . . . . . /. . . . . . . . . . . . . . . ). 10. Videtis (. . . . . . . . . . . . . . . . . /. . . . . . . . . . . . . . . ) negotii pe-
ricula, nautae. 11. Magnā cum laetitiā cum amicis vivis (. . . . . . . . . . . . . . . . /. . . . . . . . . . . . . . ). 12. Semper
prompti (“pronti”) sumus (. . . . . . . . . . . . . . /. . . . . . . . . . . . . ) ad domini imperia. 13. Legati in Siciliam insulam
cum multo argento perveniunt (. . . . . . . . . . . . . . . /. . . . . . . . . . . . . . ). 14. Galli oppidum muris altis muniunt
(. . . . . . . . . . . . . . . /. . . . . . . . . . . . . . ). 15. Negotium malum otium vincit (. . . . . . . . . . . . . . /. . . . . . . . . . . . . . ).

6 Il complemento predicativo del soggetto e dell’oggetto

LESSICO di BASE
Avverbi rustra invano male male repente improvvisamente
bene bene iam già, ormai olim una volta, un tempo tamen tuttavia

Riconoscere, distinguere e tradurre i complementi predicativi del soggetto e dell’oggetto

21 Traduci le seguenti frasi alcune delle quali contengono complementi predicativi.


LB 1. Legatus nuntium ad populum Romanum mittebat. 2. Magno proelio Germani Gallos vince-
bant. 3. Olim poetae Italiam Ausoniam (“Ausonia”) appellabant. 4. Tribuni ilius in Aegyptum
veniet et antiqua templa videbit. 5. Philippum semper amicum idum existimabo. 6. Cum servi
lupum in silvam fugant, dominus securus manet (maneo, es, ēre “rimanere”). 7. Populus malis pra-
eceptis philosophum accusabat. 8. Ira et odium discordiam populorum semper excitabunt. 9. In
foro Romani antiqui negotia cum amicis agebant. 10. Medicus multā famā dignus populo appare-
bat (appareo, es, ēre “appariva”). 11. In foro cum domini ilio negotia ages. 12. Olim discipuli boni
e philosophis exemplum sumebant. 13. Otium non semper vitium existimabimus. 14. Animum
malum iniuriarum causam semper putabimus. 15. Puer altus et ad bellum aptus crescit (cresco, is,
ĕre “crescere”), puella puchra et sedula it (io, is, ieri “diventare”). 16. Discipuli docti magno stu-
dio Vergilium semper legent. 17. Si (“se”) divitias tantum quaeres, mala facta committes et male
vitam ages. 18. Germani cum pilis ad luvium Rhenum repente appropinquabant, campum vas-
tabant et loci incolas terrebant. 19. Repente Troiani (nom. plur., “i Troiani”) Graecorum equum
in orā vident: iam securi equum in oppidi muros ducebant. 20. Romani magnā cum audaciā
proelium committebant et ex locis altis tela mittebant. 21. In bellis, tribune, audaciae praemium
semper non habebis. 22. Strenuis animis Galli oppidi muros munire non cessabant, tamen iam
fessi a Romanis indutias (acc. plur., “la tregua”) petebant. 23. Frustra epistulam ad populum Ro-
manum mittetis, rustra a Romanis auxilium petetis: Galli in oppido iam sunt!

22 Traduci le seguenti frasi.


LB 1. Il luogotenente cercava un luogo adatto al combattimento. 2. Soltanto gli amici idati considererò
degni di amicizia (amicitia, ae). 3. Le truppe dei Romani giungevano attraverso la pianura ai boschi
sacri dei Galli. 4. Il popolo romano preparerà nuove truppe e (le) invierà con molti cavalli ai coloni
dell’isola di Creta. 5. Riterremo lieta una vita priva di preoccupazioni (usa un solo aggettivo). 6. Il
servo istruito racconterà con gioia ai igli del padrone della fuga di Enea (Aeneae) dalla sua (eius) città.

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6 Il complemento predicativo del soggetto e dell’oggetto 41

23 Il ratto delle Sabine VERSIONE

LB Dopo la sua fondazione, Roma ha conquistato nuovi territori, ma si trova quasi priva di donne (femina, ae
“donna”); allora Romolo (Romulus, i), il primo re dei Romani, escogita uno stratagemma: invita a Roma i
Sabini (Sabini, orum) e rapisce le loro donne.

1 Iam Romani initimos (“coninanti”) populos multis proeliis et bonā fortunā vicerant (“avevano
2 vinto”). Romae (“a Roma”, stato in luogo) erant multi campi et multi viri (“uomini”), tamen mul-
3 tae feminae non erant. Frustra Romulus legatos ad oppida initima mittebat et ab incolis feminas
4 petebat: nullo loco (“in nessun luogo”) advenae Romanorum legatos bene accipiebant (“accoglie-
5 vano”). Romani initimorum iniurias male tolerabant et iam animo bellum parabant. Olim Ro-
6 mulus ludos parat et initimos vocat. Multi ex oppidis initimis veniunt – nam novum oppidum
7 et ludos magnos videre cupiebant (“desideravano” + ininito) – ex his (“fra questi”) Sabini cum
8 multis feminis. Romani Sabinos, populum ferum, bene accipiebant: per oppidum vias ducebant,
9 nova templa ostendebant, ad convivia vocabant. Iam ludorum hora (“momento”) venit, iam oculi
10 et animi advenarum ludis attenti (“attenti”) erant; repente Romani Sabinorum feminas rapiunt
11 (“rapiscono”), Sabini ex oppido fugiunt (“fuggono”) et bellum iam parant.

7 Il cum con l’indicativo

Riconoscere e distinguere la congiunzione cum + indicativo dalla preposizione cum + ablativo

24 Traduci le seguenti frasi prestando attenzione alla presenza di cum + indicativo e cum + ablativo.
LB 1. Cum in convivio vinum bibis, iram vita! 2. Cum poeta fabulas narrabat, discipuli magno cum
studio audiebant. 3. Cum in foro ero, cum amicis ambulabo. 4. Tribunus strenuus, cum fortuna
pugnae adversa est, ad locum certum copias ducit. 5. Serve, cum domini iram non excitabis, securus
eris. 6. Gaudium magnum animos Romanorum habebit, cum victoriae nuntius in oppidum perve-
niet. 7. Laetam puta vitam, cum amicum idum invenies. 8. Cum Romani bellum committebant, a
deis auxilium petebant. 9. Cum in domini horto cum amicis eramus, in fagorum umbra (umbra, ae
“ombra”) magno cum gaudio Vergilium poetam legebamus. 10. Cum Graeci patriam relinquebant,
saepe in Italiam perveniebant et locum oppido novo aptum quaerebant. 11. Philosophus, cum in
horto cum discipulis ambulabat, discipulis dicere non cessabat: “Invidiam vitate; nam invidia ani-
mum ad odium impellit: invidia mala facta saepe committetis”.

25 Traduci le seguenti frasi.


LB 1. Quando siete nella malattia, chiedete aiuto ai medici. 2. Quando gli ambasciatori dei Greci giungeva-
no nel regno di Filippo, una grande preoccupazione possedeva il loro (= eorum) animo (traduci al plura-
le). 3. Tribuno, quando attaccherai battaglia contro i Germani, combatti con animo valoroso, ma evita
la temerarietà! 4. Quando in una città prevarrà la discordia, la città sarà preda dei nemici (= hostium).

26 Traduci le seguenti frasi.


1. Cum magistră docet, discipuli multas disciplinas discunt. 2. Cum dominus cum servis erat hu-
manus, servi domino parebant. 3. Caelum fuscum est et cum altis undis pontus, cum procellă adve-
nit. 4. Cum ex Asia in Italiam venietis, matura poma degustabitis, rosarum et violarum elegantiam
videbitis et populorum benevolentiam cognoscetis. 5. Vitae pericula cognosco , cum fatum adversas

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42 UNITÀ 4 SECONDA DECLINAZIONE

fortunas parat. 6. Romani triumphum celebrabant, cum inimicae copiae gladios et tela, bellica fer-
ra, deponebant et Romanorum imperiis obtemperabant. 7. Pompeius, cum socios proelio paratos
videt, fossā et vallo oppidum cingit et, cum pericula copiarum foederatarum cognoscit, bellum indi-
cit. 8. Cum ab otii imperio soluti erimus, multa et bona negotia animo prompto agemus. 9. Cum
pontum videbunt, Graeci laetitiā et gaudio clamabunt. 10. Urbano modo et bono animo legati de
concordiā cum sociis disputabant, cum nuntius inimicorum adversa consilia nuntiabat.

8 I sostantivi maschili in -er (e in -ir)

LESSICO di BASE MEMENTO

Sostantivi in -er (e in -ir) faber, bri fabbro, arteice vir, i uomo, marito
ager, gri territorio, campo magister, tri maestro, capo
(coltivato) minister, tri servitore, aiutante Nomi propri in -er
aper, pri cinghiale liber, bri libro Alexander, dri Alessandro
arbiter, tri arbitro, giudice puer, i ragazzo Auster, tri Austro
caper, pri caprone triumvir, i triumviro (vento del Sud)

Riconoscere, analizzare e tradurre i sostantivi maschili in -er (e in -ir) della seconda declinazione

27 Nelle seguenti frasi sottolinea la forma corretta fra quelle date fra parentesi, poi traduci.
LB 1. Romani dictatorem (acc. sing. “il dittatore”) ( magisterum/magistrum ) populi appella-
bant. 2. Magno studio pueri Homeri (liberos/libros) legent. 3. Vir mala facta cum malis (mini-
steris/ministris) committebat. 4. Germani Gallorum (ageros/agros) vastabant. 5. (Alexanderum/
Alexandrum) Homeri (liberi/libri) delectabant. 6. In (ageris/agris) coloni hastis (aperos/apros)
fugabant. 7. (Magisteri/Magistri) pueris sedulis praemia dabunt.

9 Le congiunzioni coordinanti copulative, avversative, disgiuntive


ed esplicative
Riconoscere, analizzare e distinguere le congiunzioni coordinanti copulative, avversative, disgiuntive ed
esplicative

28 Traduci le seguenti frasi.


LB
ATTENZIONE Le congiunzioni copulative si usano spesso in correlazione tra di loro, per creare un più
forte legame fra gli elementi coordinati:
■ et... et (da tradurre con “sia ... sia”)
Romani et Neptunum et Minervam colebant. I Romani veneravano sia Nettuno sia Minerva.
■ nec (neque)... nec (neque) (da tradurre con “né ... né”)
In templo nec aurum nec argentum erat. Nel tempio non c’era né oro né argento.
Si osservi che nella frase latina non compare l’avverbio negativo non, ma solo la congiunzione negativa
(qui ripetuta) nec; in latino infatti due negazioni nella stessa frase equivalgono a un’affermazione.

1. Austrum timete, pueri; Auster enim morbos parat. 2. Ab amicis nec pecuniam nec divitias sed auxi-
lium in periculis petemus. 3. Magister non erit in foro; nam in morbo est. 4. Malum putabimus virum,

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9 Le congiunzioni coordinanti copulative, avversative, disgiuntive ed esplicative 43

cum divitias neque concordiam quaeret. 5. Magistri praecepta studio diligentiaque audite, pueri. 6. Ma-
gistri saepe severi sunt, sed pueri seduli bono animo eos (“li”, acc. plur. m.) audiunt; magistri enim pueris
praecepta bona semper dant. 7. Ministri triumvirum e populi irā servabant; nam viri Romani nec liberi
(“liberi”) erant neque iniustum triumviri imperium tolerabant. 8. Tribunorum consilium viri iustum
non existimabant; nam populus Romanus a tribunis concordiam petebat nec discordiam. 9. Aut iusto
aut iniusto consilio Graeci Philippum de negotiis suis (“loro”) arbitrum vocabant. 10. In foro Romano
multi erunt viri; nam triumviri viros convocabunt; patria enim in magno periculo est.

29 Bisogna sempre astenersi dall’ira VERSIONE

LB La saggezza umana ha sempre messo in guardia gli uomini dall’ira, causa spesso di sciagure irreparabili,
come dimostra un famoso episodio della vita di Alessandro Magno.
1 Iram philosophi antiqui magnum vitium putabant; saepe enim ira damnorum multorum cau-
2 sa est, animum movet atque ad mala consilia impellit. “Iram vitate, pueri”, dicebant discipulis
3 magistri; “Ira avida poenae est”, dicebat philosophus Romanus. In libris discipuli de irae pericu-
4 lis clara exempla inveniebant. Alexander, Philippi ilius, ad convivia amicos saepe convocabat.
5 Cum amici ad Alexandrum veniebant, laeti erant, sed Alexandri iram semper timebant. Olim,
6 cum in convivio amici Alexandri – maxime Clitus (“soprattutto Clito”) – multis verbis Philippi
7 facta bellaque laudabant, monumentum (nom. sing. n., “ricordo”) Philippi factorum Alexandro
8 animum movet. Alexander, qui (nom. sing. m., “il quale”) in conviviis multa vini pocula saepe
9 bibebat, iam ebrius (“ubriaco”) amico dicit: “Clite, cum Alexandrum cum Philippo comparas,
10 Philippi famam magnam, Alexandri parvam putas!”. Clitus autem, vir in bello strenuus atque
11 amicus idus Alexandri, Philippi facta laudare non cessabat ac ilii iram magis magisque (“sem-
12 pre più”) excitabat. Repente Alexander hastam sumit et Clitum necat.

10 Le particolarità della seconda declinazione e dei complementi


di luogo
Riconoscere, distinguere e tradurre le particolarità della seconda declinazione e dei complementi di luogo

30 Traduci le seguenti frasi.


LB
ATTENZIONE Il vocativo di ilius è ili: ilī mī “o iglio mio”.

1. In pelago nautae magnam nummum copiam inveniebant. 2. Romae viri liberos in forum saepe du-
cebant. 3. Coriolis vel Pompeis magnus virorum numerus Romam ad ludos veniebant. 4. Cum Athe-
nis eris, ili mi, studio ac diligentia philosophorum verba audi! 5. Odii virus animum multorum vi-
rorum corrumpet. 6. Multae divitiae et Athenis et ab Asiae oppidis Romam perveniebant. 7. Athenis
pueri philosophorum praecepta in foro saepe audiebant. 8. Ex hibernis tribunus copias ducebat atque
ad castrum pergebat. 9. Magister locos Vergili de Aeneae (“di Enea”) fuga Troiā (Troia, ae “Troia”) le-
get. 10. Mala Antoni consilia patriae ruinam dabunt: Antoni, et imperi et divitiarum neque iustitiae
avidus es. 11. Iniustum triumvirum imperium ad odium vulgus impellet. 12. In agris coloni cum ser-
vis vel ancillis agrorum diis dona dant. 13. Copiae Romanorum impedimenta in castris relinquunt
et repente cum equis armisque Coriolos pergunt. 14. Dubia erat fortuna proeli: tribunus ad loca certa
copias ducebat et auxilia a populo Romano petebat.

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44 UNITÀ 4 SECONDA DECLINAZIONE

31 Nelle seguenti frasi evidenzia le particolarità della seconda declinazione, riconosci i comple-
menti in neretto (precisandoli nello spazio apposito) poi traduci.
1. Vulgus, cum in foro (. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ) operam non dat, oppido nimium periculum est. 2. Au-
xilia in castra (. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ) perveniebant et in tabernaculis arma et impedimenta pone-
bant. 3. Legatus Lacedaemonius Argos (. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ) perveniebat et, cum erat in populi
praesentiā, auxilia ab Argivis petebat. 4. Cum vesper erit, in aris agni exta sacrorum minister po-
net, auspicia auspicabit, superis inferisque assiduo scrupulo (. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ) hostias immo-
labit. 5. Cum Athenis (. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ) decedo, per Graeciam raedā iter (“viaggio”, compl.
ogg.) percurro, per pelagus (. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ) navigo et in Italiam (. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . )
pervenio, postremo Brundisii (. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ), in amicorum villa, consisto. 6. Deum
clementiā et virorum prudentiā (. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ) copiae in castra salvae revertunt, sed
impedimenta in luvii ripā iacent et inimicis praedă erunt. 7. Boni libri multos locos aviă puel-
lae legebat et verba animo quieto (. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ) susurrabat. 8. “Tu quoque (“anche”)
Brute, ili mi”, dicebat Caesar (“Cesare”, sogg.), cum coniuratorum sicae viro plagas per tunicam
(. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ) deigebant. 9. Divitias piratae rapiunt (“rubano”), concordiam non cogno-
scunt: nam piratorum natură barbară est et vită procedit per pelagus, in speluncis et latrociniis
(. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ) in orae oppidis. 10. Domină, irā incensă peridiae nuntio (. . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ), veneno (. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ) peridum virum occidit, cum vir Pompeiis
(. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ) Romam (. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ) revertit et portā in vestibulum per-
venit.

32 Cesare nelle Marche VERSIONE

LB Siamo nelle fasi iniziali della


guerra civile fra Cesare (Cae- L’EVENTO La guerra civile
sar) e Pompeo (Pompeius, i): Dopo che Cesare ebbe conquistato la Gallia (58-52 a.C.), gli venne ordi-
nato, nel 49 a.C., da Pompeo e dal senato romano di congedare l’eserci-
Cesare nel territorio delle at-
to e di far ritorno a Roma come privato cittadino. Il riiuto di Cesare, che
tuali Marche riesce ad avere
marciò in armi su Roma, causò lo scoppio di una guerra civile fra Cesare e
la meglio sulle truppe di Vi- Pompeo. Lo scontro si concluse due anni dopo con la deinitiva vittoria di
bullio (Vibullius, i), inviato Cesare a Farsalo nel 48 a.C. La guerra è narrata dallo stesso Cesare nell’o-
da Pompeo per contrastare pera in tre libri De bello civili.
l’avanzata del suo rivale.

1 Cum Caesar Auximo (Auximum, i “Osimo”, nome di città) cum magno virorum equorumque
2 numero agrum Picenum (Picenus, a, um, “Piceno”) percurrit (“attraversa”), ex agri oppi-
3 dis legati ad eum (“a lui”) veniunt. Caesar auxilia imperat: oppidorum incolae multos viros
4 mittunt. Cum novis copiis Ascolum (Ascolum, i “Ascoli”, nome di città) Picenum pergit. Id
5 (“questa”, da riferire a oppidum) oppidum Lentulus (Lentulus, i “Lentulo”), Pompeii legatus,
6 habebat. Cum Ascolum Picenum Caesar iam appropinquabat, Lentulus, vir nec strenuus nec
7 idus, ad pugnam animos virorum non excitat neque arma sumit, sed repente oppidum relin-
8 quit. Multi viri tamen Ascoli manebant. Lentulus per agrum Picenum ad castra Vibulli, ami-
9 ci Pompei, pervenit. Vibullius imperia Pompei nuntiat: Lentulus Romam perget, Vibullius
10 cum armis impedimentisque Corinium (Corinium, i “Corinio”, nome di città) perveniet et
11 pugnae copias comparabit. Interea (“Nel frattempo”) Caesar Ascolo Piceno Corinium perve-
12 niebat; rustra viri Vibulli loca defendebant: Caesar et strenuo animo et proelio cruento vincit
13 atque Corinio Vibulli copias pellit.
(da Cesare, I sec. a.C., De bello civili)

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


10 Le particolarità della seconda declinazione e dei complementi di luogo 45

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
Differenza fra cum preposizione
e cum congiunzione
ANALISI
Questo laboratorio fornisce alcuni consigli che ti aiuteranno a distinguere cum pre-
E TRADUZIONE posizione da cum congiunzione, in vista di una corretta comprensione e traduzione.

In questa Unità hai incontrato la parola cum nel- trova davanti a un periodo costituito da due propo-
le sue due principali funzioni di preposizione e di sizioni: la prima, introdotta dal cum + indicativo,
congiunzione: è una temporale, mentre la seconda è la principale,
■ nella funzione di preposizione cum, seguito dal che presenta al suo interno un complemento di com-
caso ablativo, esprime il complemento di compa- pagnia (cum magistro). Pertanto la traduzione sarà:
gnia/unione e il complemento di modo e si tradu- “Quando il ragazzo è a scuola, insieme con il mae-
ce con la preposizione italiana “con”; stro apprezza le parole dei poeti”.
■ nella funzione di congiunzione cum, seguito da ■ Puer cum magistro poetarum verba cum diligentia
un verbo al modo indicativo, esprime una propo- dilĭgit, cum in schola est.
sizione temporale e si traduce con “quando”. Qui si riscontra la presenza di tre cum: il primo se-
Per non confondersi e procedere correttamente alla guito dall’ablativo magistro, il secondo dall’ablati-
traduzione è indispensabile un’analisi accurata del- vo diligentia, il terzo seguito da un complemento
la frase latina. Considera le seguenti osservazioni: di luogo. La frase presenta due forme verbali e sa-
■ nel caso in cui si incontri cum seguito da un so- rà dunque costituita da due proposizioni: la prima,
stantivo o da una coppia aggettivo-sostantivo in cioè la principale in quanto non introdotta da alcu-
caso ablativo, siamo quasi certamente in presen- na congiunzione, presenta un complemento di com-
za di un complemento; valuteremo poi, in base al pagnia e uno di modo (deduciamo la natura dei due
contesto, se si tratti di un complemento di com- complementi dal contesto e dai termini impiegati);
pagnia, di unione o di modo; la seconda frase invece è una temporale introdotta
■ nel caso in cui cum non sia seguito da un ablati- da cum e avente come verbo est. La traduzione della
vo, ma da un sostantivo in altro caso oppure da un frase pertanto è: “Il ragazzo insieme con il maestro
verbo o da altra parte del discorso, è molto proba- ascolta con attenzione le parole dei poeti, quando è
bile che si tratti di una proposizione temporale; a scuola”.
la certezza ci verrà data dall’analisi del periodo,
che evidentemente dovrà essere composto da più Veriica delle competenze
di una proposizione: infatti, oltre alla tempora- Nelle seguenti frasi distingui il cum congiunzione dal
le introdotta da cum, avremo anche la principa- cum preposizione; poi traduci.
le (nella frase in questione troveremo quindi due 1. Cum (............) amicum videt, puer auxilium pe-
voci verbali non coordinate fra loro). tit et cum (............) diligentiā consilium ei (“a lui”)
dicit. 2. Cum (............) odio populus tirannum a
Vediamo alcuni esempi. patriā pellebat. 3. Puer cum ( ............) amicis in
■ Puer cum magistro poetarum verba dilĭgit.
agricolae fundum currit et cum (............) astutiā
Notiamo la presenza di cum seguito dall’ablativo di mala abripit. 4. Cum (............) iliam meam cum
magister; si tratta evidentemente di un complemen- (............) ancillis video, puellae ingenium et servarum
to di compagnia, pertanto la traduzione della frase amicitiam existimo. 5. Cum (............) prudentiā sed
sarà: “Il ragazzo con il maestro apprezza le parole constantiā philosophus bellum spernet, cum (............)
dei poeti”. in populi presentiā erit. 6. Cum (............) deum oras,
■ Cum puer in schola est, cum magistro poetarum semper auxilium pete cum (............) constantiā: deus
verba dilĭgit. consiliis tuis favebit. 7. Cum (............) in Graeciam
Qui si è in presenza di due cum: il primo è seguito cum (............) Homeri libro veniam, virorum anti-
da un nominativo, il secondo da un ablativo; data quorum memoriam magnā cum (............) laetitiā
la presenza di due voci verbali, cioè est e diligit, ci si colam.

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46 UNITÀ 4 SECONDA DECLINAZIONE

RIEPILOGO PER RIPASSARE ESERCIZI INTERATTIVI


ZTE

VERIFICA DELLE COMPETENZE DI TRADUZIONE

33 Traduci le seguenti frasi.


1. Spherā ludos pueri amant. 2. Templum Vulcani, deorum fabri, bellum delet. 3. Servorum do-
lis dominus divitias perdet. 4. hebis socii perveniunt, legatos in oppidum mittunt et victoriam
nuntiant. 5. heseus, Aegei ilius, in Cretā insulā Minotaurum, monstrum horrendum, virum
taurumque, in labyrintho necabat Ariadnae auxilio. 6. Romanum imperium exordium a Romu-
lo, Rheae Silviae ilio, habet. 7. Ariadna heseum amat et ili lanei auxilio virum ex labyrintho
educit. 8. Phaedri loca legĕre cum desideras, negotia relinque et fabulis animum a curis liberum
praebe! 9. Famuli et ancillae in mensis convīvis cibos ministrant, ex amphoris vino puro convivarum
poculă implent. 10. Saturnus primus in Italia agricolturam docebat et educebat viros ab inculta vita
ad compositam vitam. 11. Cum in bellis et in periculo vitae erimus, non arātrum nec sarcŭlum, non
aurum nec argentum, sed arma et auxilia valebunt. 12. Ventorum violentiă caducos ramos populo-
rum ranget. 13. Magister Mediolani vivit et saepe cum pueris de philosophiā disputat, ilii eius (“di
quello”) Athenis negotia agunt et, cum Mediolanum veniunt, multos libros magistro Athenis ge-
runt. 14. Cum populi bellum gerent, medici sociorum et inimicorum membrorum plagas curabunt,
morbos sanabunt sed praemia non petent: famă et gratiă praemia grata erunt. 15. Ab otio doctrină
venit, ab odio malum. Q uare (“Pertanto”), puer, litteras cole, malum vita! 16. Neptunus deus, Sa-
turni et Rheae ilius, ponti imperium habet et pelagus vel placat vel agitat. 17. Agricolă aratrum
vertet, equus per campos curret et aves (“uccelli” nom. plur.) in fagis cerasisque nidos ponent, cum ca-
elum serenum erit. 18. Oppidi incolae magna cum cura insidias apris in luco Dianae ponebant sed
ferarum minas non removebant.

34 Due straordinari protagonisti della storia VERSIONE

Sintetico racconto di alcu-


ne delle memorabili im- LAVORO PRELIMINARE SUL TESTO
prese e azioni belliche di ▶ Leggi con attenzione il testo; riconosci i termini appartenenti
due grandi condottieri del- al lessico di base studiato, che dovresti tradurre senza dificoltà;
evidenzia i termini che non conosci, per la traduzione dei quali
la storia antica, Alessandro
consulta il dizionarietto.
Magno in Grecia e Cesare
a Roma.
▶ Cerchia tutte le voci verbali e analizzale, indicando modo, tempo e
persona.
▶ Sulla base di ciascun verbo riconosci il soggetto, quindi gli altri
complementi diretti e quelli indiretti.

1 Historiă multos viros egregios memoriae tradit, populorum mira gesta domi militiaeque (“in
2 pace e in guerra”) narrat, ingeniorum humanorum prudentiam et virtutem (“coraggio”) pue-
3 ris tradit. Alexander, cum universi mundi populos et oppida subigere desiderabat, magnas co-
4 pias in Macedoniā, Greciae orā et virorum strenuorum patriā, colligebat et parvis scaphis ex
5 Macedoniā in Asiam perveniebat. Saevis bellis Darīum vincebat, Persarum copias armis et
6 callidis consiliis debellabat, imperium suum universae provinciae imponebat. Inde Alexan-
7 der per silvas et agros in Indiam perveniebat sed copiae, assiduis pugnis fessae, desiderabant
8 parentes (“genitori”, acc. plur.), feminas, ilios et ilias, patriam iterum videre. Sic Alexander,
9 vir potentiae avidus, consilio renuntiabat. Romae Caesar (“Cesare”, nom.) cum Pompeio et

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RIEPILOGO 47

10 Crasso mundum dividebat, Galliam obtinebat, magnum bellum parabat et imperium novae
11 provinciae desiderabat; ab hibernis legatos Romam mittebat et Romanis de gestis suis narra-
12 bat. Seditiones (“rivolte”, acc. plur.) Germanorum etiam compellebat, in silvis et in Rheni ripis
13 castra ponebat, proeliis cruentis pugnabat et vincebat, non sine damnis, sed magnā cum gloriā
14 et praedā immensā. Sed in patria Caesar multos adversarios victoriis et politicis consiliis habe-
15 bat et insidiis intericiebatur (“veniva ucciso”); Romă, post Caesaris (“di Cesare”, gen.) letum,
16 bellum intestinum multis victimis et damnis oppetebat.
17 Alexander et Caesar, viri egregii, magnam gloriam in vita obtinebant, etiam nunc in libris me-
18 rita est eorum (“loro”) famă, semper in scholis magistri et discipuli de Alexandro et Caesare (“di
19 Cesare”, abl.) narrabunt et scribent.
ATTIVITÀ SUL TESTO

■ Inserisci al posto opportuno i complementi evidenziati in neretto nel testo.


1. mezzo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2. modo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. stato in luogo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4. moto a luogo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5. moto da luogo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
6. moto per luogo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
7. causa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8. argomento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
9. termine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
10. compagnia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
11. apposizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
■ I termini in colore possono esprimere più di un caso; precisa quale nel testo in oggetto, chiarendo le
motivazioni della tua scelta.

35 La misera storia del lupo e dell’agnello VERSIONE TUTOR

L’arrogante lupo attacca e divora il povero agnello, ma la sua tracotanza viene pagata a caro prezzo; la
favola è una metafora dei vizi umani e, come sempre in questo genere, suscita partecipazione e insegna
qualcosa a chi la ascolta.

1 Vulgus de lupo et agno fabulam narrat; Phaedrus poetă, ex Macedoniā aut hraciā oriundus,
2 tradit historiam, virorum vitii et modestiae perspicuum exemplum. Ferus lupus in densā atque
3 obscurā silvā vivebat et saepe, cum haedorum agnorumque stabula visitabat, magnā violentiā
4 vexabat. Olim timidus et parvus agnus in vicino agro sine curā currebat et ludebat. Cum lupum
5 agnus videt, tremebundus exanimusque multis lacrimis vitae donum implorat. At saevus lupus
6 vota ignorat et agnum repente dilaniat ac devŏrat. Cum stabuli dominus, agricolă et gregis (“del
7 gregge”, gen.) magister, agni lamenta audit, statim agricolas propinquos (“vicini”, riferito ad
8 agricolas) advocat, cum sedulis sociis accurrit et gladiis, telis armisque feram necat. Lupi et agni
9 fabula semper in scholis et in familiis clara erit et, cum pueri audient, adrogantiae violentiam
10 discent; discipuli semper parvum agnum amabunt et malum lupum odio habebunt.

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PER COMINCIARE FORMA DELLE PAROLE STORIOGRAFIA

5 AGGETTIVI DELLA 1 CLASSE


UNITÀ Parva, sed apta mihi Sufissi aggettivali (1) Il mito di Enea (1)

1 Gli aggettivi della 1a classe a tre terminazioni [▶ MANUALE 6.1]


iustus, a, um giusto
Singolare Plurale
Maschile Femminile Neutro Maschile Femminile Neutro
Nom. iustus iustă iustum iusti iustae iustă
Gen. iusti iustae iusti iustōrum iustārum iustōrum
Dat. iusto iustae iusto iustis iustis iustis
Acc. iustum iustam iustum iustos iustas iustă
Voc. iuste iustă iustum iusti iustae iustă
Abl. iusto iustā iusto iustis iustis iustis
miser, era, erum infelice
Singolare Plurale
Maschile Femminile Neutro Maschile Femminile Neutro
Nom. miser miseră miserum miseri miserae miseră
Gen. miseri miserae miseri miserōrum miserārum miserōrum
Dat. misero miserae misero miseris miseris miseris
Acc. miserum miseram miserum miseros miseras miseră
Voc. miser miseră miserum miseri miserae miseră
Abl. misero miserā misero miseris miseris miseris
pulcher, chra, chrum bello
Singolare Plurale
Maschile Femminile Neutro Maschile Femminile Neutro
Nom. pulcher pulchră pulchrum pulchri pulchrae pulchră
Gen. pulchri pulchrae pulchri pulchrōrum pulchrārum pulchrōrum
Dat. pulchro pulchrae pulchro pulchris pulchris pulchris
Acc. pulchrum pulchram pulchrum pulchros pulchras pulchră
Voc. pulcher pulchră pulchrum pulchri pulchrae pulchră
Abl. pulchro pulchrā pulchro pulchris pulchris pulchris
■ L’aggettivo concorda in caso, genere e numero con il sostantivo a cui si riferisce. [▶ LdC p. 53]

2 L’uso sostantivato dell’aggettivo [▶ MANUALE 6.4]


■ L’aggettivo sostantivato è usato da solo, senza essere introdotto da alcun sostantivo
Avarus vitam miseram agit. L’avaro conduce una vita infelice.
Romani multos deos colebant. I Romani veneravano molti dèi.
■ Aggettivi neutri singolari sostantivati
● bonum “il bene” ● iustum “il giusto” (“la giustizia”)
● malum “il male” ● aequum “l’equità”
■ Aggettivi neutri plurali sostantivati
● tradotti con il termine generico “cose”
Multa non dicam. Non dirò molte cose (= molte parole).
Iusta laudamus. Lodiamo le cose giuste (= le azioni giuste).
● tradotti con sostantivi
bona “i beni”; mala “i mali”

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memorandum 49

3 Il complemento di ine [▶ MANUALE 34.4]


■ Complemento di ine
● ad + accusativo (più frequente)
Romani arma ad bellum parabant. I Romani preparavano le armi per la guerra.
Locus ad pugnam aptus est. Il luogo è adatto alla battaglia.
● dativo
Galli arma pugnae sumebant. I Galli prendevano le armi per la battaglia.
Il dativo di ine si incontra in particolare in locuzioni come
auxilio venire/mittĕre “venire/mandare in aiuto”
dono dare “dare in dono”
culpae/vitio dare “attribuire a colpa/a difetto”
● causā/gratiā + genitivo (in queste locuzioni il genitivo è per lo più collocato prima delle parole
causā/gratiā)
exempli causā /gratiā “per esempio”
Avarus divitiarum causā tantum vivit. L’uomo avido vive soltanto per la ricchezza.

4 L’indicativo presente, imperfetto, futuro semplice e ininito passivi


delle quattro coniugazioni [▶ MANUALE 17.1]
INDICATIVO PRESENTE PASSIVO
Persona I coniugazione II coniugazione III coniugazione IV coniugazione
Sing.1a amor deleor mittor audior
2a amāris delēris mittĕris audīris
3a amātur delētur mittĭtur audītur
Plur. 1a amāmur delēmur mittĭmur audīmur
2a amamĭni delemĭni mittimĭni audimĭni
3a amantur delentur mittuntur audiuntur

INDICATIVO IMPERFETTO PASSIVO


Persona I coniugazione II coniugazione III coniugazione IV coniugazione
Sing.1a amabar delebar mittebar audiebar
2a amabāris delebāris mittebāris audiebāris
3a amabātur delebātur mittebātur audiebātur
Plur. 1a amabāmur delebāmur mittebāmur audiebāmur
2a amabamĭni delebamĭni mittebamĭni audiebamĭni
3a amabantur delebantur mittebantur audiebantur

INDICATIVO FUTURO SEMPLICE PASSIVO


Persona I coniugazione II coniugazione III coniugazione IV coniugazione
Sing.1a amabor delebor mittar audiar
2a amabĕris delebĕris mittēris audiēris
3a amabĭtur delebĭtur mittētur audiētur
Plur. 1a amabĭmur delebĭmur mittēmur audiēmur
2a amabimĭni delebimĭni mittemĭni audiemĭni
3a amabuntur delebuntur mittentur audientur

INFINITO PRESENTE PASSIVO


I coniugazione II coniugazione III coniugazione IV coniugazione
amāri delēri mitti audīri

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50 UNITÀ 5 AGGETTIVI DELLA 1a CLASSE

5 Il complemento d’agente e di causa eficiente [▶ MANUALE 35.1.4]


■ Complemento di agente
● a/ab + ablativo
Fagus ab agricolā caeditur. Il faggio è tagliato dal contadino.
■ Complemento di causa eiciente
● ablativo semplice
Fera telis necatur. La iera è uccisa dalle frecce.

6 Il complemento predicativo del soggetto con verbi che signiicano “chiamare”,


“eleggere”,“giudicare” [▶ MANUALE 31.1]
Al passivo, verbi come appellor, vocor, dicor, nominor “sono chiamato” o creor, legor “sono eletto” o
putor, habeor, iudicor “sono ritenuto, considerato, giudicato” sono costruiti con il predicativo del sog-
getto che, come sappiamo [▶ Unità 4], è in caso nominativo.
Olim insula Sicilia Trinacria appellabatur.
Un tempo l’isola di Sicilia era chiamata Trinacria.

7 Etiam, quoque e altre locuzioni correlative [▶ MANUALE 29.1]


■ Etiam “anche” (posto prima dell’elemento cui si riferisce)
In pugna etiam tribunus caeditur. Nella battaglia viene ucciso anche il tribuno.
■ Quoque “anche” (posto dopo l’elemento cui si riferisce)
In bello viri strenui quoque timent. In guerra anche gli uomini valorosi hanno paura.
■ Locuzioni correlative:
● non solum (tantum) ... sed etiam “non solo ... ma anche”
Magister, discipulis non solum verba sed etiam exempla praebe!
Maestro, ofri ai discepoli non solo parole, ma anche esempi!
● ne... quidem (con il termine interposto) “neanche”, “neppure”
Vir avarus ne a liberis quidem diligitur. L’uomo avido non è amato neanche dai igli.

8 Le congiunzioni coordinanti conclusive (igitur e ităque) e le congiunzioni


subordinanti causali (quod, quia e quoniam) [▶ MANUALE 29.1; 43.2.1]
Congiunzioni coordinanti conclusive
■ Congiunzioni coordinanti conclusive (“dunque”, “quindi”, “pertanto”, “perciò”)
● igitur (quasi mai all’inizio della frase; indica la conclusione di un ragionamento)
Captivi sunt, liberi igitur non sunt. Sono prigionieri, quindi non sono liberi.
● ităque (per lo più all’inizio della frase; sottolinea la conseguenza di un fatto)
Romam non veniam, itaque amicum meum non videbo.
Non verrò a Roma, pertanto non vedrò il mio amico.

Congiunzioni subordinanti causali


■ Congiunzioni subordinanti causali (“poiché”, “perché”, “dal momento che”)
●quod, quia, quoniam + indicativo
Romam non veniam, quod (quia, quoniam) aeger sum.
Non verrò a Roma, poiché sono ammalato.

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1 Gli aggettivi della 1a classe a tre terminazioni 51

1 Gli aggettivi della 1a classe a tre terminazioni

LESSICO di BASE MEMENTO

plenus, a, um pieno (+ ablativo o


Nell’elenco seguente sono riportati tutti gli aggettivi della prima classe già studiati genitivo)
nelle precedenti due Unità. Abbiamo aggiunto gli aggettivi in -er, -(e)ra, -(e)rum e
inserito in fondo all’elenco anche gli aggettivi possessivi, che si declinano esatta-
rectus, a, um diritto, giusto
mente come gli altri. Romanus, a, um romano
(Romani, orum i Romani)
securus, a, um senza
Aggettivi in -us, -a, -um idus, a, um fedele, devoto preoccupazioni, tranquillo
adversus, a, um sfavorevole, irmus, a, um saldo, stabile sedulus, a, um laborioso, diligente
avverso Gallus, um gallo (Galli, orum i severus, a, um severo
aequus, a, um uguale, equo Galli) strenuus, a, um valoroso, attivo
alienus, a, um altrui, estraneo Germanus, a, um germano validus, a, um forte, valido
altus, a, um alto, profondo (Germani, orum i Germani) vivus, a, um vivo
amicus, a, um amico Graecus, a, um greco (Graeci,
antiquus, a, um antico orum i Greci) Aggettivi in -er, -(e)ra, -(e)rum
aptus, a, um adatto, favorevole gratus, a, um grato, gradito aeger, gra, grum malato
(con il dativo o ad + accusativo) honestus, a, um onorevole, onesto dexter, (e)ra, (e)rum destro
aridus, a um secco, arido ignarus, a, um inesperto liber, era, erum libero
avarus, a, um avido, avaro inirmus, a, um debole, instabile miser, era, erum infelice, misero
avidus, a um avido indignus, a, um indegno (+ ablativo) niger, gra, grum nero
beatus, a, um felice inimicus, a, um nemico piger, gra, grum pigro
bonus, a, um buono, bravo iustus, a, um giusto pulcher, chra, chrum bello
callidus, a, um ingegnoso, scaltro laetus, a, um rigoglioso, lieto sacer, cra, crum sacro, maledetto
carus, a, um caro latus, a, um largo sinister, (e)ra, (e)rum sinistro
certus, a, um deinito, sicuro longus, a, um lungo
clarus, a, um illustre, famoso magnus, a, um grande Aggettivi possessivi
cruentus, a, um sanguinoso, malus, a, um cattivo, malvagio meus, a, um mio
cruento modestus, a, um moderato tuus, a, um tuo
cupĭdus, a, um desideroso multus, a, um molto noster, stra, strum nostro
doctus, a, um istruito nimius, a, um eccessivo, troppo vester, stra, strum vostro
dignus, a, um degno (+ ablativo) (grande) suus, a, um suo, loro (riferito solo
dubius, a, um incerto novus, a, um nuovo, insolito al soggetto della frase)
ferus, a, um selvaggio, feroce parvus, a, um piccolo
(de)fessus, a, um stanco pius, a, um pio

Riconoscere, analizzare, concordare e tradurre gli aggettivi della 1a classe

1 Declina per iscritto al singolare le seguenti espressioni.


LB 1.rectus dominus 2. liber pŏpulus 3. beată patriă 4. malum virus 5. parvus puer 6. pulchră
domină 7. aridă fagus 8. poetă noster 9. dextră ripă (“riva”) 10 sacer liber 11. tuum oppidum 12. al-
tum pelagus.

2 Declina oralmente al singolare e plurale le seguenti espressioni.


LB 1. clarus poeta 2.
ignarus puer 3. sacer deus 4.domină vestră 5. piger servus 6. avară amică 7. ani-
mus noster 8. honestus magister 9. iliă suă 10. agricola sedulus.

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52 UNITÀ 5 AGGETTIVI DELLA 1a CLASSE

3 Traduci le seguenti espressioni in italiano e in latino, rispettando i casi e i complementi (nel


caso di più opzioni proponi tutte le traduzioni possibili).
LB
ESEMPIO lupi nigri ➞ del lupo nero /i lupi neri templi famosi (ogg.) ➞ clara templa
a 1. gratarum coronarum 2. per nigram silvam 3. vestra exempla 4. cum sedulo naută 5. avidum
vulgus 6. laetae piri 7. cruentis proeliis 8. de patria mea 9. securas Athenas 10. dextero oculo 11. mi-
serum virum 12. nigrum virus 13. Germanis puellis 14. multorum advenarum 15. tuā fago 16. lu-
cus lupis plenus 17. nimios morbos 18. cum servis suis 19. copiae strenuae 20. validae Romae.
b 1. all’avversa battaglia 2. col tuo esempio 3. i pirati nemici (sogg.) 4. al grande mare 5. l’uomo
amico (ogg.) 6. il cattivo veleno 7. dei nostri igli 8. in Atene famosa (stato in luogo) 9. il contadi-
no stanco (sogg.) 10. della vostra vita 11. con il giusto padrone 12. alla severa padrona 13. dei fedeli
abitanti 14. nella bella Roma (moto a luogo) 15. del tempio pieno di dèi 16. col servo degno di fa-
ma 17. della ragazza greca 18. gli uomini indegni (ogg.) 19. il iume largo (sogg.) 20. al pioppo alto.

4 Nelle seguenti frasi inserisci la forma corretta dell’aggettivo indicato, poi traduci.
LB 1. In . . . . . . . . . . . . . . . . (altus, a, um) fagorum umbra (“ombra”) philosophus . . . . . . . . . . . . . . . . (Graecus, a,
um) . . . . . . . . . . . . . . . . (bonus, a, um) praecepta discipulis praebebat. 2. . . . . . . . . . . . . . . . . (niger, gra, grum)
virus invidiae iniuriarum . . . . . . . . . . . . . . . . (multus, a, um) causa semper erit. 3. . . . . . . . . . . . . . . . . (magnus,
a, um) laetitia est, cum in agris . . . . . . . . . . . . . . . . (magnus, a, um) copiam rumenti (“di frumento”) ag-
ricolae vident. 4. Nautae . . . . . . . . . . . . . . . . (ignarus, a, um) Auster . . . . . . . . . . . . . . . . (multus, a, um) perico-
lorum causa erat. 5. Vir . . . . . . . . . . . . . . . . (avarus, a, um) et divitiarum . . . . . . . . . . . . . . . . (cupidus, a, um)
liberis damna . . . . . . . . . . . . . . . . (multus, a, um) comparat. 6. Romani . . . . . . . . . . . . . . . . (antiquus, a, um)
poetas . . . . . . . . . . . . . . . . (doctus, a, um) appellabant. 7. Vita virorum . . . . . . . . . . . . . . . . (honestus, a, um)
. . . . . . . . . . . . . . . . (securus, a, um) est, cum divitiis . . . . . . . . . . . . . . . . (nimius, a, um) . . . . . . . . . . . . . . . . (alienus, a,
um) est; nam divitiae . . . . . . . . . . . . . . . . (nimius, a, um) et curarum et invidiae saepe causa sunt. 8. Cum
ilius . . . . . . . . . . . . . . . . (meus, a, um) Athenis erit, . . . . . . . . . . . . . . . . (pulcher, chra, chrum) statuas deorum
videbit. 9. Incolae, periculi . . . . . . . . . . . . . . . . (ignarus, a, um) estis; nam in oppido . . . . . . . . . . . . . . . . (vester,
stra, strum) sunt nautae . . . . . . . . . . . . . . . . (malus, a, um) et per oppidi vias ambulant. 10. Agricolae,
. . . . . . . . . . . . . . . . (validus, a , um) et . . . . . . . . . . . . . . . . (strenuus, a , um) este; . . . . . . . . . . . . . . . . (magnus, a, um)
enim piratarum numerus est!

5 Traduci le seguenti frasi.


LB 1. Riteniamo felici gli uomini giusti e non gli uomini desiderosi di potere o di ricchezze. 2. Nei ban-
chetti sii sempre moderato ed evita la quantità eccessiva di vino! 3. La sorte avversa spinge spesso
gli animi deboli a cattive decisioni. 4. Loderemo sempre la Grecia, patria di famosi poeti e di grandi
ilosoi. 5. Quando vedrò gli alti pioppi del mio giardino, sarò grato agli dèi per la mia buona sorte.

6 Traduci le seguenti frasi.


1. Cum humus arida est, poma in alta piro non crescunt. 2. De pulchra puella pueri magna cum la-
etitia disputabant. 3. Agros nostros vastabunt saevi piratae. 4. Vestrorum oiciorum estis conscii, sed
otium saepe optatis. 5. Agricolae, viri robusti, bella et proelia cruenta non amant. 6. Novum virus
medicos dubios sollicitabat. 7. Iustitiae certae et prudentiae irmae viri honesti exempla viva semper
erunt. 8. In agris ferae beluae sollicitorum agricolarum villas circumstant et armenta trucidant. 9. In
Graeca terra parvum retum Peloponnesum ab Attica disiungit. 10. Domina pia ad Dianae templum
veniebat et cistam plenam rubrarum rosarum deae praebebat.

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1 Gli aggettivi della 1a classe a tre terminazioni 53

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
La concordanza tra aggettivo e sostantivo
Questo laboratorio ti aiuterà a focalizzare l’attenzione sui meccanismi della con-
ANALISI cordanza anche nei casi di sostantivi e aggettivi maschili, femminili e neutri che non
E TRADUZIONE presentino uguale terminazione.

In italiano l’aggettivo (termine che traduce la forma La concordanza fra aggettivo e sostantivo non signi-
latina adiectivum, derivata dal verbo adiungo, cioè ica però necessariamente che si veriichi identità nel-
“aggiungere”, e indica un termine che si aggiunge a la terminazione dei due vocaboli; come hai già stu-
un sostantivo per qualiicarlo o determinarlo) è una diato infatti, si possono veriicare situazioni diverse:
parte variabile del discorso, pertanto si accorda al ■ nell’ambito della seconda declinazione troviamo
termine a cui si riferisce in genere e numero. Avre- nominativi in -us, in -er e in -ir ; di qui la concor-
mo così: danza altus vir “l’uomo alto”;
■ il libro famoso ■ i libri famosi ■ sempre nella seconda declinazione ci sono termini
■ la bella ragazza ■ le belle ragazze in -us di genere femminile come populus “pioppo”;
In latino l’aggettivo concorda sempre in genere, nu- per cui un “alto pioppo” sarà alta populus, che al
mero e caso con il sostantivo a cui si riferisce; ciò si- genitivo farà altae populi e così, con terminazioni
gniica che con un termine maschile singolare con- diverse, per tutti i casi al singolare e al plurale;
■ nella prima declinazione ci sono sostantivi di ge-
corderà sempre un aggettivo maschile singolare nel
medesimo caso del sostantivo, e così per tutte le si- nere maschile come poeta; pertanto l’espressione
tuazioni possibili. “il grande poeta” si traduce al nominativo con
Riconsideriamo gli esempi precedenti: magnus poeta, che al plurale farà magni poetae, al
■ “il libro famoso” si traduce clarus liber se funge da
genitivo singolare e plurale sarà rispettivamente
soggetto, clarum librum se funge da complemen- magni poetae e magnorum poetarum ecc.
to oggetto; al plurale abbiamo rispettivamente Quando un aggettivo si riferisce a un ininito, si tro-
clari libri e claros libros; al genitivo singolare e va al neutro singolare: pulchrum est scribere “è bello
plurale troviamo clari libri e clarorum librorum, scrivere/scrivere è bello”.
e così per ogni caso;
■ “la bella ragazza” si traduce pulchra puella se nel- Veriica delle competenze
la frase ha funzione di soggetto, pulchram puel-
lam se funge da complemento oggetto; al plurale a Declina al singolare e al plurale le seguenti
espressioni.
abbiamo rispettivamente pulchrae puellae e pul-
1. asper discipulus 2. callĭdus vir 3. pulcher nau-
chras puellas; al dativo singolare e plurale trovia-
mo pulchrae puellae e pulchris puellis, e così per ta 4. superba ancilla 5. integer animus 6. ferum
ogni caso; se passiamo al maschile, abbiamo pul- proelium
cher puer e pulchri pueri al nominativo, pulchrum b Traduci in latino.
puerum e pulchros pueros all’accusativo, pulchro 1. della fortuna avversa ..................................................
puero e pulchris pueris al dativo e all’ablativo sin- 2. al lupo cattivo ..............................................................
golare e plurale. 3. del popolo antico........................................................
■ Considerando il termine neutro bellum, se vo- 4. dell’antico pioppo ......................................................
gliamo classiicare la guerra come cruenta, diremo 5. al pirata cattivo ............................................................
cruentum bellum e cruenta bella per esprimere i 6. dei poeti diligenti .......................................................
casi diretti al singolare e al plurale, cruenti belli 7. gli alunni buoni (acc.) ...............................................
e cruentorum bellorum per esprimere il genitivo, 8. le care alunne (nom.).................................................
cruento bello e cruentis bellis per esprimere il da- 9. i maestri giusti (nom.) ...............................................
tivo e l’ablativo al singolare e al plurale. 10. le maestre giuste (acc.) ...............................................

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54 UNITÀ 5 AGGETTIVI DELLA 1a CLASSE

2 L’uso sostantivato dell’aggettivo

Riconoscere, distinguere e tradurre l’aggettivo sostantivato

7 Distingui gli aggettivi sostantivati dagli attributi e dai predicativi, poi traduci.
LB 1.Et Romani et Graeci multos deos multasque deas colebant. 2. Animus inirmus nova et dubia sem-
per quaerit. 3. Multae curae animos avarorum movent; avari enim numquam (“non... mai”) securi
sunt. 4. Boni iustitiam concordiamque quaerere non cessabunt. 5. Bonum semper honestum existi-
mabimus. 6. Saepe viri divitiarum et imperiique cupidi incerta et aliena quaerunt, certa et irma
neglegunt (“trascurano”). 7. Gallorum copiae Romam perveniebant ac magna cum audacia mul-
ta mala committebant. 8. Adversa animos bonorum irmos faciunt (“rendono”). 9. Modesta vitam
honestorum delectabunt, nimia ad pericula animum impellent. 10. Insulae incolae, animo strenuo
arma sumete et bona vestra defendite: iam piratae feri in oppido sunt atque templa sacraque diri-
piunt (“saccheggiano”).

8 Traduci le seguenti frasi.


LB 1. Amico mio, commetti cose indegne (indignus, a, um + abl.) della tua fama. 2. Spesso piccole cose
provocano grandi danni. 3. Il maestro raccontava agli alunni molte cose sulla battaglia dei Romani
contro i Germani. 4. Quando il padrone comandava cose eccessive, i servi non obbedivano ai suoi
(eius) comandi. 5. A Roma la concordia dei triumviri procurerà cose gradite al popolo romano.

9 Traduci le seguenti frasi.


1. Exta templorum ministris superorum sacra consilia dicebant et viris piis vitae indicia certa
erant. 2. Lunam albam et vesperi stellas splendidas nautae putant necessarias, cum per pelagus ni-
grum navigant. 3. Violentum vulgus piratarum a ponto ad orae oppida appellebat et magnas villas
iustorum vastabat. 4. Humus aquae inopiā aridă erat, at seduli agricolae agros aratris versabant et
terram rugiferam existimabant. 5. Piorum sacriicia grata deis sunt, impiorum mala deorum iram
semper movebunt. 6. Seneca, clarus philosophus Latinus, atrum virus bibebat et cum idis amicis de
anima disputabat et sociis suis securus apparebat. 7. Romanum imperium a Romulo, Remi gemello
et Reae Silviae ilio, exordium habet; Romani Romulum magnum et iustum virum et ingenio ple-
num putabant. 8. Cum Brundisium per pelagus scaphis cum iliis meis veniam, ad forum accurram
et auream margaritam iliae meae emam. 9. Tarquinius Superbus tyrannus erat; Romani saevum,
asperum ferumque illum (“quello”, compl. ogg.) putabant et in exilium pellebant. 10. Romā auxilia
praesidium Metello, Romanorum legato, dabant, cum Volsci infestis copiis in inimica castra pene-
trabant, et magno animo periculum arcebant. 11. Pigra puella, cum in schola es, Latinas Graecas-
que litteras disce atque magistrum tuum doctum existima! 12. Vulcanus Olympi faber erat, suam
oicinam in alta Aetna habebat et, cum oicium suum magnā peritiā praestabat, Siciliam insulam
et retum initimum turbabat.

10 Qual è la vita migliore? VERSIONE

LB Non è forse più sicura e più tranquilla la vita del maestro di scuola piuttosto che quella piena di affanni
e di pericoli dell’agricoltore o del marinaio o del soldato? Così la pensa un maestro dell’antica Roma,
che consiglia ai suoi igli di seguire le sue orme.

1 Olim Romae magister callidus liberis suis dicebat: “Filii mei, vita mea secura est; nam in proelio-
2 rum cruentorum periculis non sum neque arma sumo neque in castris vivo. Cum vitam meam cum

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2 L’uso sostantivato dell’aggettivo 55

3 vita aut agricolae aut nautae aut militis (“del soldato”, gen. sing.) comparabitis, verba mea lauda-
4 bitis. Nam magnae sunt agricolarum curae. Agricolae seduli aridam humum et multos agros ma-
5 gna industria colunt; tamen fortunam adversam semper timent. Saepe enim aut aqua nimia aut
6 anni aridi agris magna damna parant, saepe apri feri e silvis ad campos veniunt et agros misero-
7 rum agricolarum vastant. Agricolae praeterea magnam rumenti (rumentum, i “grano”) copiam
8 domino dant neque gaudent (“godono” + abl.) otio in fagorum vel populorum umbra (“ombra”), ut
9 (“come”) Vergilius poeta Romanus in suis libris scribit. Beatam putatis nautarum vitam? Nautae
10 divitiarum avidi in magnis periculis saepe sunt, cum ab Italia vel ad Aegyptum vel Asiam pergunt:
11 in pelago saepe cum piratis feris pugnant et animis strenuis bona sua defendunt. Vita militum (“dei
12 soldati”, gen. plur.) periculis plena est: in bellis vitam agunt, semper proelia committunt, imperia
13 severa tolerant, magna cum diligentia vel legato vel tribuno parent. Pueri, magistri este: in libris
14 vita semper certa est et agricolarum nautarumque pericula vitabitis.”

3 Il complemento di ine

Riconoscere, distinguere e tradurre il complemento di ine

11 Nelle seguenti frasi distingui i complementi di ine, poi traduci.


LB
RICORDA La locuzione con valore di ine (o vantaggio) può essere espressa con l’aggettivo possessivo
meā, tuā... causā/gratiā “a vantaggio mio/tuo...”:
Agam non meā causā, sed tuā. Agirò non per il mio interesse, ma per il tuo.

1. Magister discipulis suis dicebat: “Pueri, praecepta mea vitae vestrae sunt!” 2. Romani liberos non
ad ludum aptos existimabant, sed ad magna et severa. 3. Ad vitam beatam viri boni nec imperium
nec divitias quaerent, sed irma neque aliena. 4. Romā tribunus copias novas auxilio mittebat; Ro-
mani enim adversa fortuna cum Gallis pugnabant. 5. Legati Romanorum cum multis equis per cam-
pos latos ad oppidum Coriolos pergebant et copiis Romanis auxilio veniebant. 6. Tribunus triumviri
iram non excitabat non suā sed liberorum suorum causā. 7. Cum Germani e silvis animis feris ad
orae oppida veniebant, coloni repente arma proelio comparabant. 8. Victoria nostra magna fuit (“è
stata”): puellae, diis deabusque multas coronas dono date!

12 Nelle seguenti frasi indica se causa e gratia introducono il complemento di ine oppure se sono
sostantivi; se ad introduce il complemento di ine o di moto a luogo; se il dativo è un comple-
mento di ine oppure di termine; poi traduci.
ESEMPIO Ad vitam laetam bona necessaria sunt ➞ ad vitam laetam ➞ complemento di ine ➞
Per una vita felice è necessario il patrimonio.
1. Victoriae causa copiarum audacia semper erit. ➞ causa: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2. Victoriae causa oppidum salvum est. ➞ causa: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. Non scholae, sed vitae discimus. ➞ vitae: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4. Vir bonus viro misero auxilium praestat. ➞ viro: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5. Servi idi ad domini villam perveniunt. ➞ ad villam: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
6. Servi idi ad domini villam accuratas operas gerebant. ➞ ad villam: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
7. Gratia atque amicitia laetitiam feminis procurant. ➞ gratia: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8. Amicitiae gratia feminae auxilia procurant. ➞ gratia: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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56 UNITÀ 5 AGGETTIVI DELLA 1a CLASSE

13 Evidenzia i complementi di ine, poi traduci.


1. Cum in Italia erunt, Germanorum legati locum colloquio cum Romanorum legatis sta-
tuent. 2. Amiciis beneficia reddĭte, inimiciis veniam date; ad Dei regnum rectam vitam
agĭte. 3. Egregius faber ad pulchras statuas magnā curā marmoream materiam diligebat. 4. Belli
causā Lacedaemonii castra Argis ponunt et arma ad proelium cum inimicis parant. 5. Dei probo-
rum virorum gratiā bonă, improborum mală procurant et vitam aut prosperam aut miseram red-
dunt. 6. Oppidanorum laetitiae causā de ludis consilium capiebamus, oppidi praesidii gratiā vigilias
agebamus. 7. Ad purum rivum puellae ad suam munditiam perveniunt et in ripā vestimenta po-
nunt. 8. Morbi causā gelidum caelum est: medici pueris puellisque ad custodiam valetudinis (“della
salute”, gen. sing.) medicamenta praescribunt. 9. Filiorum incrementi causā propinqui in gymnasio
suam pecuniam consumunt, iliarum gratiae causā unguenta emunt. 10. Ad auri argentique rapi-
nam feri piratae scaphis ad oras accedunt et populos maritimos terrent.

4 L’indicativo presente, imperfetto, futuro e ininito passivi


delle quattro coniugazioni
LESSICO di BASE MEMENTO

Verbi contemno, is, ĕre disprezzare tango, is, ĕre toccare


amitto, is, ĕre mandare via, decerno, is, ĕre decidere teneo, es, ēre tenere
perdere dilĭgo, is, ĕre apprezzare, amare tollo, is, ĕre alzare, togliere
augeo, es, ēre accrescere inio, is, ire limitare, issare trado, is, ĕre consegnare, tramandare
caedo, is, ĕre tagliare, uccidere gero, is, ĕre portare, condurre veho, is, ĕre trasportare
cognosco, is, ĕre apprendere, pono, is, ĕre porre, collocare vincio, is, ire legare (attenzione a
conoscere prodo, is, ĕre tradire non confonderlo con vinco, is,
cogo, is, ĕre radunare, costringere rego, is, ĕre reggere, dirigere ĕre vincere)

Riconoscere, analizzare e tradurre le voci dell’indicativo presente, imperfetto, futuro semplice e ininito
passivi delle quattro coniugazioni

14 Nelle seguenti voci verbali passive separa la terminazione dalla radice, poi individua tempo e
persona di ciascuna di esse, quindi traduci.
LB
ESEMPIO amamini ➞ am-amini ➞ presente 2a persona plurale ➞ voi siete amati
1. narrantur 2. tenebaris 3. traditur 4. vinciebamur 5. augetur 6. vincire 7. vincemur 8. timebi-
mini 9. iniebatur 10. diligebantur 11. narrabor 12. tenemini 13. moneri 14. vinciuntur.

15 Individua il tempo delle seguenti forme passive, poi volgile al plurale o al singolare, mantenen-
do la stessa persona.
LB
ESEMPIO amabitur ➞ futuro ➞ amabuntur
1. terrebar 2. videmini 3. augebimur 4. vincĭtur 5. laudaberis 6. reguntur 7. invenimur 8. ser-
vantur 9. amittetur 10. produntur 11. contemnemur 12. vinciebaris 13. augemur 14. vincītur.

16 Individua il tempo delle seguenti voci verbali, poi volgile all’attivo o al passivo, mantenendo la
stessa persona.
LB
ESEMPIO amabas ➞ imperfetto ➞ amabaris
1. invenio 2. accusabant 3. ponar 4. serviemini 5. cognoscent 6. vincēris 7. videbor 8. parabam-
ini 9. diligēris 10. gerebatis 11. scriberis 12. comparabitur 13. servamini 14. appellabis.

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5 Il complemento d’agente e di causa eficiente 57

5 Il complemento d’agente e di causa eficiente

Riconoscere, distinguere e tradurre i complementi d’agente e di causa eficiente

17 Nelle seguenti frasi evidenzia (dove c’è) il complemento d’agente o di causa eficiente, poi traduci.
LB a 1. Ager ab agricolis colitur. 2. A strenuo viro inimicus caedetur. 3. Nautarum bona adversa for-
tuna delebantur. 4. Callido consilio tuo Romam veniam. 5. Ab incolis piratae ab oppido pelleban-
tur. 6. Dominarum minis puellae terrebuntur. 7. Iustitia dei a viris laudatur. 8. Fili mi, ab amicis
tuis irmo animo defendēris. 9. A iliis iliabusque deae laudantur. 10. Malum otium a Romanis
contemnebatur, bonum semper laudabatur.
b 1. Poeta, la tua fama è accresciuta dalla tua dottrina (doctrina, ae). 2. Dal cielo cadono (cado, is,
ĕre) stelle; si vedono con gli occhi. 3. Dall’ingegno saranno respinti i pericoli. 4. La malattia veniva
curata (curo, as, are) dal medico diligente. 5. Eravamo messi in fuga da lupi neri.

6 Il complemento predicativo del soggetto con verbi che signiicano


“chiamare”, “eleggere”,“giudicare”
Riconoscere, distinguere e tradurre i complementi predicativi

18 Nelle seguenti frasi sottolinea una volta i predicativi del soggetto, due volte i predicativi
dell’oggetto, poi traduci.
1. Dominus a servis iustus putabatur, domina severa existimabatur. 2. Antiqui Aegypti luvium deum
appellabant. 3. Philosophia in Graecia magistra sapientiae putatur. 4. Cum cruenta pugna desinet (de-
sino, is, ĕre “terminare”), agri aridi, oppida inirma, incolae miseri relinquentur. 5. Graeci docti et beati,
Romani strenui et idi dicuntur. 6. Alexander vir clarus a Graecis, inimicus ferus ab incolis Asiae exis-
timabatur. 7. Cupidi gloriae putabuntur Galli qui (“che”, sogg.) cum Romanis pugnabunt. 8. Roma
magna et clara a populis semper existimabitur. 9. Galli ad oppidum appropinquabant victoriae cupidi
et audaciae pleni. 10. Filios meos pigros iudico, sed a iliis meis miserus iudicor.

7 Etiam, quoque e altre locuzioni correlative

LESSICO di BASE
Avverbi ne... quidem neanche, neppure quoque anche
etiam anche numquam non... mai; solum soltanto
interdum talvolta nec (neque)... umquam e
maxime soprattutto non... mai

Riconoscere, analizzare e tradurre etiam, quoque e altre locuzioni correlative

19 Traduci le seguenti frasi.


LB 1.Romae negotia in viis et maxime in foro a viris liberis gerebantur. 2. Etiam in periculis magnis vita
semper diligetur. 3. A legato copiae Romanorum ad luvium cogebantur. 4. Interdum ne in oppido qui-
dem incolae securi erant, nam et agri et campi ab inimicis vastabantur. 5. Imperium Romanum non

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58 UNITÀ 5 AGGETTIVI DELLA 1a CLASSE

solum divitiis sed etiam iustitia prudentiaque augebitur. 6. Romae animi virorum avidi vel pecunia vel
invidia corrumpuntur. 7. Alexander ne ab amicis suis quidem diligebatur, cum in convivio vino nimio
ira excitabatur. 8. A Siciliae incolis Romam litterae mittebantur, quibus (“con la quale”) a populo Ro-
mano auxilium petebant. 9. A legato cognoscitur captivorum fuga a castris. 10. Cum domini a servis
diliguntur, domini numquam a servis prodentur: in periculis quoque servi idi semper erunt. 11. A Ver-
gilio poeta Romano multa clara de Aeneae (“di Enea”) fuga a Troiae (“di Troia”) oris traduntur. 12. Ar-
chimedes (“Archimede”) a viro Romano Syracusis caedebatur, cum oppidum a Romanis delebatur.

20 Traduci le seguenti frasi.

ATTENZIONE Quando un aggettivo si riferisce a un ininito sostantivato, esso assume la forma del
neutro singolare: Pulchrum est bene facere patriae. È bello agire bene per la patria.

1. Locus feris lupisque plenus est, agni a beluis devorantur, agri vastantur, villae in periculo sunt. 2. Num-
mis domini operas servorum emunt, non benevolentiam nec certam oboedientiam parant. 3. Dominae
amica existimabar et, cum in villam ab oppido veniebam, a servis magna reverentia salutabar. 4. Ro-
manorum socii cum barbaris asperum bellum ducebant et claram victoriam sperabant. 5. Spernentur
semper a iliis meis puerorum pigrorum vitae, sedulorum laudabuntur. 6. Sapientiā verba honesta sem-
per dicuntur, at saepe populus mala exempla apertis verbis celebrat. 7. Errare humanum est, perseverare
diabolicum; ili mi, erra sed culpam tuam semper declara. 8. A feminis amari pulchrum putatur, a viris
honorari, maxime cum ab incolis in foro aut in curia videntur. 9. Domicilium collocabimus Athenis,
agrum quoque ememus et vitam rusticam agemus; fortunati putabimur. 10. Cum venietis Mediola-
num Romā, Padum luvium equis vestris superabitis et circumpadanos campos percurretis.

21 Fa’ l’analisi logica delle seguenti frasi, poi traduci le forme verbali passive e i complementi d’a-
gente o causa eficiente da esse dipendenti.
ESEMPIO
ANALISI
Dal lago
MOTO DA LUOGO
| venivo condotto

ducebar
P.V.
| a casa
MOTO A LUOGO
ab amicis
| dagli amici
AGENTE

1. Con molta pazienza e con assidui esercizi gli alunni sono educati dal maestro. 2. Siamo sempre
descritti dai nostri amici come deboli e pieni di dubbio in ogni circostanza. 3. Le contese fra parenti
sull’eredità sono vinte dalla pazienza e dalla concordia. 4. Saremo giudicati con misura da Dio quan-
do giudicheremo con misura gli altri uomini. 5. Eravamo giunti in patria dall’Egitto ed eravamo fe-
lici per la vista della nostra città. 6. Le ragazze greche spesso venivano trattenute dalle maestre con
antiche favole sulla nascita delle dee.

22 La vita a Sparta VERSIONE

LB La vita a Sparta (Sparta, ae) era dura per tutti: non solo per gli Iloti (Hilotae, arum), schiavi di proprie-
tà dello Stato, ma anche per gli stessi Spartani (Spartani, orum) che, per difendere i propri privilegi, si
votavano a una vita isolata e dedita esclusivamente all’esercizio delle armi.

ATTENZIONE nec... umquam = et numquam

1 Spartae parvo virorum numero imperium regebatur. A Spartanis tantum et agri et divitiae te-
2 nebantur, ceteri autem (“tutti gli altri”) contemnebantur, maxime Hilotae, qui (“i quali”, nom.
3 plur.) in servorum numero putabantur. Nam Hilotae agros colebant nec bona habebant nec se-
4 curi umquam vivebant. Interdum enim ludi causa Spartani arma sumebant et miseros Hilotas

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


7 Etiam, quoque e altre locuzioni correlative 59

5 telis hastisque caedebant. Spartae ne advenae quidem ab oppidi incolis feris diligebantur atque
6 saepe inimici existimabantur. Cum a Spartanis numerus advenarum nimius putabatur, adve-
7 nae Sparta pellebantur. At ne Spartani quidem vitam bene agebant; enim cum inimicis bellum
8 gerere semper cogebantur.

8 Le congiunzioni coordinanti conclusive (igitur e ităque)


e le congiunzioni subordinanti causali (quod, quia e quoniam)
Riconoscere, distinguere e tradurre le congiunzioni coordinanti conclusive (igitur e itaque)
e le congiunzioni subordinanti causali (quod, quia e quoniam)

23 Traduci le seguenti frasi.


LB 1. Galli a Romanis vincuntur, itaque Romanorum captivi sunt. 2. Viri boni honesta et iusta semper
agunt, a populo igitur semper laudantur. 3. Discipulus sedulus magno studio verba magistri semper
audiebat, itaque a magistro semper diligebatur. 4. Magistro ilius tribuni carus erat, quod multos Ver-
gili locos cognoscebat. 5. Troiani (“i Troiani”) per multa loca et multos populos vehentur, quod oppidum
eorum (“loro”) a Graecis delebitur. 6. Homerus clarus poeta est, gratus igitur viris doctis semper erit,
tamen a pueris non semper magno cum gaudio legetur, quia discipuli saepe ludum neque studium di-
ligunt. 7. Copiae nostrorum, quoniam in locis certis erant, cum Gallis magna audacia proelium com-
mittebant. 8. Virorum oculi maesti (“tristi”) erant, quia cruenta liberorum arma videbant. 9. Cicero
(“Cicerone”, nom. sing.) Antonii iram excitabat, quod in foro dicebat: “Romani, Antonium timete, quia
vir imperi cupidus est, itaque patria nostra in periculum magnum veniet”.

24 Traduci le seguenti frasi.


LB 1. Non verremo a Roma con i nostri amici, poiché siamo stanchi, quindi rimarremo nella fattoria. 2. Poi-
ché i Romani erano stanchi per la battaglia, il tribuno teneva le truppe nell’accampamento. 3. “Troppi
sono i pericoli della battaglia”, diceva il luogotenente, “dunque è meglio (melius) chiedere truppe ausi-
liarie”. 4. Contadini infelici abbandonavano i campi rigogliosi, poiché erano devastati dalle truppe di
Antonio. 5. Gli amici fedeli saranno sempre apprezzati non solo dagli uomini giusti, ma anche dagli dèi;
pertanto, iglio mio, sii sempre pio e considera l’amicizia (amicitiam) un dono degli dèi!

25 Un esempio della lealtà dei Romani VERSIONE

LB Durante la guerra contro il re Pirro (280-275 a.C.), si offre ai Romani la possibilità di sbarazzarsi del
re con un tradimento. Il console Fabrizio (Fabricius, ii) non solo respinge l’offerta, ma rivela anche il
complotto al suo nemico.

1 Romae fama Fabricii consulis (“del console”, gen. sing.) semper tradebatur, quod viri magni et idi
2 exemplum erat. Pyrrhus enim, qui rex (“un re che”, nom. sing. m.) cupidus imperii e Graecia venie-
3 bat, iamdiu (“già da un pezzo”) in Italia erat neque cum populo Romano bellum cruentum gerere
4 cessabat. Tamen inimicos numquam vincebat, quia Romani pauci sed strenui a copiis Pyrrhi multis
5 non terrebantur. Olim per campum a Pyrrho perfugă (“un disertore”) in castra Romanorum per-
6 venit atque Fabricio dicit: «Fabrici, si (“se”) donum mihi (“a me”) dabis, ilius meus Pyrrho virus
7 dabit, itaque rex necabitur, quia ilius meus in convivio pocula Pyrrho dat». Cum Fabricius haec
8 (“queste”, acc. plur. n.) verba mala audit, non solum perfuga a castris pellitur, sed etiam ad Pyrrhum
9 legati mittuntur ac malum perfugae consilium Pyrrho ostenditur, quod Romani non dolo sed au-
10 dacia animoque inimicos vincebant atque bella non venenis (“con i veleni”) sed armis gerebant.

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


60 UNITÀ 5 AGGETTIVI DELLA 1a CLASSE

26 Traduci le seguenti frasi.


1.Caesar oicia Gallis non committebat, quod in consiliis inidi sunt. (da Cesare) 2. Praeceptis pa-
rebimus, quia parere bonum iudicamus. (da Cicerone) 3. Gaudete et exsultate, quoniam praemium
vestrum copiosum erit in caelis. (da Nuovo Testamento) 4. Socrates (“Socrate”, sogg.) accusabatur
quod pueros corrumpebat. (da Cicerone) 5. Feminae Romanae, quoniam virorum armis oppidum
non defendebatur, lacrimis Romam protegebant.(da Livio) 6. Quoniam magnum periculum est,
multi coloni, quia portae oppidi apertae liberam fugam dant, Romam veniunt. (da Livio) 7. Galli et
quia a pugna remittebant animos et quod proelio oppidum non capiebant, portā Collinā Romam per-
veniebant et templa deum observabant. (da Livio) 8. Iră Latinorum, quia nec Romanos bello laede-
bant nec Volscos in armis retinebant, eripiebat et Satricum oppidum concremabat. (da Livio) 9. Ini-
micos habeo incolas Romanos, quod sociorum commoda defendebam. (da Cicerone) 10. Catilinam
luxuriă et occasio (“l’occasione”, sogg.), quod in extremis campis arma Romana peregrinabant, in
nefaria consilia compellebant. (Floro)

27 Fa’ l’analisi del periodo, poi traduci solo le proposizioni temporali e causali.
LB 1. Quando sono stanco, per riposarmi non vado a letto ma leggo un libro, poiché un bel libro rilassa
l’animo. 2. Benché voi siate persone intelligenti, tuttavia non volete ascoltarmi, perché siete orgo-
gliosi. 3. I nemici si stancheranno a tal punto che abbandoneranno il campo di battaglia, quando noi
giungeremo. 4. Per vincere la guerra bisogna combattere, per la vittoria sui vizi serve un animo saldo,
poiché i vizi sono subdoli e insidiosi e sono vinti dalla costanza. 5. Con l’aratro, quando il campo è
umido, si ara con facilità, quando invece è secco, si ara con fatica, dato che la terra è dura.

RIEPILOGO PER RIPASSARE ESERCIZI INTERATTIVI


ZTE

VERIFICA DELLE COMPETENZE DI TRADUZIONE

28 Traduci le seguenti frasi.


1. Altae piri et loridae māli, agricolis pretiosa bona, dominae villae hortum ornant et puellis um-
bram praebent. 2. Cum Syracusas veniam, theatrum Graecum, multarum tragoediarum comoedia-
rumque scenam, visitabo cum amicis nostris et clarorum poetarum locos recitabo. 3. Auxilia petite,
arma parate, animum ostendite: nam, cum bellum exardescit, otium a viris deponitur, quia impe-
dimentum ad belli exitum est. 4. Cum bellum iniet, fabri ferrum cudent, agricolae agros colent,
feminae lanam tractabunt, magistri disciplinas docebunt, igitur vita in oppido consueta erit, quia
concordiă bonum necessarium ad vitam laetam apparebit. 5. A Romanis bellum contra Aros com-
mittebatur; Lutatius Catulus in Siciliam perveniebat, sed Ari validas copias et citas scaphas pa-
rabant; igitur in pelago violentum proelium pugnabatur. (da Eutropio) 6. Romae clari triumphi
celebrabantur: Scipio (“Scipione”, nom.) Aricanus ex Arica captivos ducebat, Metellus ex Macedo-
nia, Mummius cum signis aeneis et pictis tabulis et multis ornamentis Corintho veniebat. (da Eu-
tropio) 7. Viri arant, navigant, aediicant; sed multi indocti incultique vitam agunt, igitur vitupe-
rantur, quia vir vivit cum, negotio intentus, bonam famam quaerit. (da Sallustio) 8. Phari, in parva
insulā vicinā Alexandriae, sunt Aegyptorum domicilia et magnus vicus; cum scaphae imprudentiā
aut procellā ad insulam appropinquant, insulae incolae, veri piratae, scaphas vastant et incendunt,
viros capiunt. (da Cesare)

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RIEPILOGO 61

29 Lo scontro fra Pirro e i Romani: la “vittoria di Pirro” VERSIONE

Pirro, re dell’Epiro, regione del-


la Grecia nord-occidentale, muove LAVORO PRELIMINARE SUL TESTO
guerra ai Romani (280 a.C.) e, grazie ▶ Leggi attentamente il testo; riconosci in esso i termini
anche all’impiego degli elefanti, ot- appartenenti al lessico di base studiato; evidenzia i termini
tiene una vittoria anche se a prezzo che non conosci, per la traduzione dei quali consulta il
di molte vittime fra i suoi. A ricor- dizionarietto.
do di questo “trionfo”, risicato e ▶ Cerchia tutte le voci verbali e analizzale, indicando modo,
tempo, persona e diatesi.
sanguinoso, viene coniato il detto
“vittoria di Pirro” a signiicare un
▶ Evidenzia le proposizioni subordinate e ricostruisci la
struttura del periodo prima di tradurlo.
successo parziale, costoso e non ri-
solutivo.

1 Tarenti legati Romani magnis iniuriis a incolis vexabantur. Statim Romani bellum ducebant:
2 copiae Romā per campos ad Tarenti muros saepe causa contumeliarum poenae accedebant atque
3 minas incolis movebant. Tum Tarentini, quia inimicum imperium metuunt, Pyrrhum ex Epiro
4 in Italiam advocant. A Pyrrho Tarentum in Apuliam per pelagus statim copiae transportantur
5 et castra ponuntur. Viri Romani cum adversario pugnabant proeliumque asperum erat. Nam
6 Romani strenui viri putabantur et Pyrrhi copias fere vincebant, cum subito (“all’improvviso”)
7 magni elephanti apparent, quos (“che” oggetto) Pyrrhus habebat. A copiis Romanis, quod be-
8 luae ignorabantur et periculosae putabantur, terriicum spectaculum non sustinetur, itaque cum
9 equis et armis statim in castra portento territi veniunt. Magna nec grata victoriă Pyrrho est: nam
10 Pyrrhus immensum virorum mortuorum numerum in campo videt; funesta denique victoria
11 est. Inde «Pyrrhi victoria» etiam hodie sinistram fortunam signiicat. Bellum Pyrrhi a poetis
12 celebratur et semper in Romanorum memoria vivet.

30 Colpe e punizioni di Tantalo VERSIONE

Tantalo è un famoso personaggio della mitologia greca. Per aver sidato in vari modi gli dèi e in par-
ticolare per aver distribuito agli umani nettare e ambrosia, cibo delle divinità, venne condannato a
pesanti supplizi: fu gettato nell’Ade e, nonostante fosse circondato da acqua e cibo, non poteva né
mangiare né bere, inoltre era minacciato costantemente da un grosso macigno che incombeva sulla
sua testa.

1 Tantalus, Phrygiae tyrannus, superorum amicus est, claram vitam vivit et ad divinas epulas se-
2 det, sed superbiā movetur et deum delicias viris dat. Cibum divinum ex Olympi epulis Tantalus
3 legit atque in terram ducit, deinde ad cenam deos deasque vocat. Olim cibi penuriā, tamquam
4 (“come”) prudentiae divinae experimentum, ilium necat et doli gratia diis ilii exta in epu-
5 lis dat. Cum superi hostiae naturam impiam existimant, hac (“questa”, abl. sing. concordato
6 con culpā) magnā culpā a Tantalo severae poenae habentur: Phrygiae regnum inimicis copi-
7 is proelio vincĭtur, ipse (“egli stesso”, nom. sing.) deum imperio aeternā carniicinā in Tartaro
8 vincītur: in aqua ponitur sed bibere non potest (“non può”); altae populi agros ornant, super
9 (+ acc., “sopra”) Tantalum rami maturis mālis pleni sunt et terră pulchras piros et cerasos rubro-
10 rum pomorum plenas habet, sed vir poma legere non potest (“non può”), quoniam rami vento
11 adverso moventur et Tantalus rustra brachia ad caelum mittit; saxi immensi perpetuae minae
12 in aeternum iacent. Tantali historiă semper in scholis nuntiatur et in libris scribitur Romae,
13 Athenis, in Sicilia insula, in Italia atque in Graecia. Tantali, viri mali, famă terram et pelagus
14 semper habitat.

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PER COMINCIARE FORMA DELLE PAROLE STORIOGRAFIA

6 PRONOMI PERSONALI
UNITÀ Tu quoque, Brute... Terminazione, genere... Il mito di Enea (2)

VERBI IN -IO
1 I pronomi personali di 1a e 2a persona [▶ MANUALE 12.2.1]
1a persona 2a persona
Singolare Plurale Singolare Plurale
Nom. ego nos tu vos
Gen. mei nostri, nostrum tui vestri, vestrum
Dat. mihi nobis tibi vobis
Acc. me nos te vos
Abl. me nobis te vobis
■ Genitivo dei pronomi plurali
● nostrum e vestrum hanno valore partitivo: omnium nostrum “di noi tutti”
● nostri e vestri si utilizzano negli altri casi: memoria nostri/ vestri “il ricordo di noi/di voi”.
■ Pronomi personali con particelle enclitiche raforzative: tute “proprio tu” e tete “te stesso”; ego-
met “proprio io”, nobismet “proprio a noi”.
■ Pronomi personali + cum (enclitico): mecum “con me”, tecum “con te”, nobiscum “con noi”, vo-
biscum “con voi”.

2 Il dativo di interesse e di possesso [▶ MANUALE 34.3.1, 34.3.3]


■ Dativo di interesse (complemento di vantaggio/svantaggio)
Ancilla dominae rosas legebat. La serva raccoglieva rose per la padrona.
Servus dominae auxilio est. Il servo è di aiuto (compl. di ine) alla padrona (compl. di vantaggio).
■ Dativo di possesso (relazione di possesso con il verbo sum, in italiano con il verbo “avere”)
Mihi est ilius. Io ho un iglio (lett. A me è un iglio).

3 I verbi in -io (coniugazione mista): indicativo presente, imperfetto e futuro attivi e


passivi, imperativo presente attivo, ininito presente attivo e passivo [▶ MANUALE 21.1]
Sono evidenziate in neretto le forme che appartengono alla terza coniugazione.
INDICATIVO
ATTIVO PASSIVO
Presente Imperfetto Futuro Presente Imperfetto Futuro
a
Sing. 1 capio capiēbam capiam capior capiēbar capiar
2a capis capiēbas capies capĕris capiebāris capiēris
3a capit capiēbat capiet capĭtur capiebātur capiētur
Plur. 1a capĭmus capiebāmus capiēmus capĭmur capiebāmur capiēmur
2a capĭtis capiebātis capiētis capimĭni capiebamĭni capiēmini
3a capiunt capiēbant capient capiuntur capiebantur capiēntur
IMPERATIVO PRESENTE INFINITO PRESENTE
ATTIVO ATTIVO PASSIVO
capĕ capĕre capi
capĭte

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memorandum 63

4 I complementi di mezzo e di causa [▶ MANUALE 35.2.1, 35.2.3]


■ Complemento di mezzo
● ablativo semplice
Viri telis aprum intericiunt. Gli uomini uccidono il cinghiale con le frecce.
● per + accusativo (quando il mezzo è espresso da una persona)
Epistula per legatum perveniet. La lettera giungerà per mezzo di un ambasciatore.
■ Complemento di causa
● ablativo semplice (causa “interna” al soggetto)
Exultare laetitiā. Esultare per la felicità.
● ob/propter + accusativo (causa “esterna” al soggetto)
Ob discordiam incolarum Roma in magno periculo est.
Per la discordia dei cittadini Roma si trova in grande pericolo.
● prae + ablativo (causa impediente, cioè un impedimento o un ostacolo all’azione espressa dal verbo)
Prae iracundia non sum apud me. (Terenzio) Per la rabbia non sono in me.

5 Le preposizioni ad, in, apud e inter usate con valore spaziale [▶ MANUALE 28.1]

Preposizione Complemento Esempi


ad moto a luogo (con verbi di moto) Copiae ad castra perveniebant.
+ accusativo a, verso Le truppe giungevano all’accampamento.
stato in luogo (con verbi di stato) Legatus ad luvium castra ponit.
a, presso, vicino Il luogotenente pone l’accampamento vicino al iume.
ine (sorta di moto a luogo igurato) Medici ad morbum remedium non inveniebant.
a, per, al ine di I medici non trovavano un rimedio per la malattia.
in moto a luogo in, dentro Nuntius in oppidum pervenit. Il messaggero giunge in città.
+ accusativo verso, in direzione di In Asiam pergimus. Ci dirigiamo verso l’Asia.
verso, contro (con esseri animati) Servi in dominum arma sumebant.
Gli schiavi prendevano le armi contro il padrone.
in stato in luogo (anche igurato) Romani in foro negotia agebant.
+ ablativo in, dentro, su I Romani trattavano gli afari nel foro.
moto a luogo (circoscritto) In horto cum amico ambulabam.
in, all’interno di Passeggiavo nel giardino con l’amico.
partitivo specialmente con un Multi captivi erant atque in iis (captivis) tribuni ilius.
pronome dimostrativo o relativo C’erano molti prigionieri e fra loro il iglio del tribuno.
fra
apud stato in luogo Nostri apud luvium proelium committunt.
+ accusativo presso, vicino a I nostri ingaggiano battaglia vicino al iume.
inter stato in luogo Oppidum inter luvium et campum erat.
+ accusativo fra (in ogni senso, anche partitivo) La città si trovava tra il iume e la pianura.

6 Le congiunzioni subordinanti ipotetiche si, nisi, sin [▶ MANUALE 43.7.1]


La subordinata ipotetica nel suo uso più semplice è espressa dall’indicativo ed è introdotta da
■ si “se”
Si in periculo sum, ab amico auxilium peto. Se mi trovo in pericolo, chiedo aiuto a un amico.
■ nisi “se non” (anche, ma meno frequentemente, si non)
Nisi iusti sumus, diis cari non erimus. Se non siamo giusti, non saremo cari agli dèi.
■ sin “se invece”
Si discipulus sedulus est, a magistro laudatur, sin piger (est), reprehenditur.
Se l’alunno è diligente, è lodato dal maestro, se invece è pigro, è rimproverato.

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64 UNITÀ 6 PRONOMI PERSONALI - VERBI IN -IO

1 I pronomi personali di 1a e 2a persona

Riconoscere, analizzare e tradurre i pronomi personali di 1a e 2a persona

1 Traduci le seguenti frasi.


LB 1. Ego vobiscum eram. 2. Nos vobis auxilio veniemus. 3. A nobis nigrum virus pellitur. 4. Ego tecum
per forum ambulo. 5. Tecum verba dicam. 6. Tua vita tui et tuae iustitiae exemplum est. 7. Aut
mecum aut contra (“contro” + acc.) me estis. 8. Ego tibi dabo meum argentum aurumque. 9. Me-
moria vestri nobis grata semper erit. 10. Ad te et ad tuam laetitiam litteras colam. 11. Vos a me di-
ligebamini, sed me non tolerabatis. 12. Vobis parebo, vobis serviam, vestri memoriam semper tenebo.

2 Traduci le seguenti frasi, compresi i pronomi personali sottintesi e con funzione di soggetto.
LB 1. Tu mi ami. 2. Io vi obbedirò. 3. Noi siamo amati da te. 4. C’erano servi con noi. 5. Dammi il li-
bro! 6. Vincerti è per me una gioia. 7. Venite con noi! 8. Il libro sarà adatto a te. 9. Vi lodo, ma non
sono stimato da voi. 10. Noi verremo con te da voi.

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
L’uso dei pronomi personali soggetto
Questo laboratorio, attraverso un confronto esteso anche alle lingue moderne, ti
ANALISI aiuterà a comprendere forma e funzione dei pronomi personali soggetto, svilup-
E TRADUZIONE pando le competenze adatte alla traduzione.

L’uso dei pronomi personali in latino merita un ap- se io dico love il soggetto può essere “io”, “tu”, “noi”,
profondimento, anche nel confronto con le lingue “voi”, “essi”, per cui dovrò necessariamente far prece-
moderne: infatti, mentre alcune richiedono obbli- dere al verbo il pronome personale e pertanto avrò I
gatoriamente l’espressione del pronome personale love, you love, we love, you love, they love; solo la ter-
soggetto, in altre è considerato superluo; e mentre za persona singolare si distingue dalle altre perché
alcune lingue presentano forme doppie (toniche/ seguita dalla “s” (he, she, it loves).
forti e atone/deboli) di pronome complemento, al- Inoltre l’italiano, rispetto all’inglese, presenta anche
tre esprimono un’unica forma tonica. le forme atone complemento “mi”, “ti”, “ci”, “vi” (“ti
Tali diferenze sono dovute alle caratteristiche delle diamo”, “vi amo” ecc.), più deboli rispetto alle corri-
lingue stesse. spondenti forme toniche.
Facciamo due esempi, prendendo in considerazione Il latino si comporta come l’italiano, in quanto pre-
l’italiano e l’inglese. senta le medesime caratteristiche (le terminazioni
Nella nostra lingua non è obbligatorio l’uso del pro- verbali variano); quindi l’uso del pronome perso-
nome personale soggetto; frasi come “amo quella nale soggetto non è obbligatorio ed è richiesto solo
ragazza”, “ami una persona”, “amiamo l’arte”, “ama- nel caso si voglia enfatizzarlo; in latino, a diferenza
te il divertimento” chiariscono inequivocabilmen- dell’italiano, non esistono invece le forme atone di
te il soggetto senza doverlo esprimere attraverso il pronome personale complemento.
pronome, in quanto è la coniugazione verbale che, Riepiloghiamo:
modiicando le terminazioni, determina la persona. ■ (io) amo te / (io) ti amo
Nella lingua inglese, invece, l’uso del pronome sog- I love you / (ego) te amo
getto è obbligatorio, in quanto il verbo non è auto- ■ (tu) ami me / (tu) mi ami
nomo nell’indicare la persona che svolge l’azione; you love me / (tu) me amas

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


1 I pronomi personali di 1a e 2a persona 65

■ (egli-ella-esso) ama te / (egli-ella-esso) ti ama bi paremus, tu nobis imperia da. 9. Tu nobis te bene-
he-she-it loves you / (is-ea-id) te amat volum facis et a nobis tu gratus putaris. 10. Nostrum
■ (noi) amiamo voi / (noi) vi amiamo tu iudicaris honestus, ego inidus. 11. Vestrum solum
we love you / (nos) vos amamus tu a nobis laudaris. 12. Vestrum tu a nobis lauda-
■ (voi) amate noi / (voi) ci amate ris. 13. Me tu spernis sed ego tibi ignosco.
you love us / (vos) nos amatis
b Sottolinea tutti i pronomi personali, poi volgi le
■ (essi-esse) amano voi / (essi-esse) vi amano frasi in latino traducendo solo quei pronomi che sono
they love you / (ii-eae-ea) vos amant o che ritieni indispensabili, giustiicando le tue scelte.
1. Io vi lodo. 2. Io sempre vi lodo, ma spesso non
Veriica delle competenze vi capisco. 3. Io lodo voi, voi invece non mi capi-
a Sottolinea tutti i pronomi personali e cancella te. 4. Con voi ci siamo anche noi. 5. Noi siamo
quelli che ritieni superflui, motivando le tue scelte; sempre con voi. 6. Da te le ragazze sono ascoltate,
poi traduci. da me invece ignorate. 7. Io mi reputo buono, ma in-
1. Ego libros lego. 2. Ego libros lego, tu picturas spec- genuo. 8. Tu mi reputi un ragazzo serio – Tu ascol-
tas. 3. A vobis bonum otium colitur. 4. Vos otium coli- tami! 9. Sono io il maestro! 10. Io sono un mae-
tis. 5. Nos otium colimus, vos negotium colitis. 6. Ego stro. 11. Io per te sono un grande maestro, tu sei per
te laudo. 7. Ego te laudo, tu me non amas. 8. Nos ti- me un bravo alunno.

2 Il dativo di interesse e di possesso

Riconoscere, distinguere e tradurre il dativo di interesse e di possesso

3 Nelle seguenti frasi riquadra il dativo di interesse e cerchia il dativo di possesso, poi traduci.
LB 1. Oppido muri validi erant, itaque incolae telis inimicos semper pellebant. 2. Nobis non solum multi
libri sed etiam multae doctorum virorum statuae erant in villa nostra. 3. Ego tibi multa praecepta in
litteris meis scribo, quod tibi est animus strenuus ac securus in periculis quoque. 4. Vobis multi servi sed
mali erant, nobis pauci (“pochi”) sed idi. 5. Bona fortuna tibi semper erit, quia pius es, a diis igitur
diligeris. 6. Ego te amicum existimo, tamen, quoniam cum amicis tuis de me male dicis, te tute accu-
sas. 7. Olim nos liberi eramus, nunc (“ora”) servi sumus atque nobismet et liberis nostris timemus. 8. An-
toni, patriae ruinam parabis, quoniam tibi animus divitiarum imperiique cupidus est. 9. Cum in op-
pido invidia incolas tenet, vitae nostrae timere cogimur, itaque nobis nec gaudium nec otium umquam
sunt. 10. Graecis Athenae patria sunt, Romanis Roma est, Germanis patria non est: nam in multis op-
pidis vivunt. 11. Ego patriae nostrae imperium semper quaeram, tu autem tibi quaeres.

4 Traduci le seguenti frasi, rendendo il verbo “avere” con il dativo di possesso.


LB 1. I Galli hanno molti cavalli, pertanto il combattimento sarà per noi cruento e incerto. 2. A Roma
molti uomini hanno una grande quantità di denaro, perciò sono bramosi anche di potere. 3. Sarai da
me sempre disprezzato, poiché hai molte ricchezze, ma non mi fai (do, as, are) mai dei doni. 4. Per-
derai la tua vita, iglio mio, se (si) avrai solo servi e non amici idati.

5 Esortazione ai soldati prima di una battaglia VERSIONE

LB Alle maggiori forze nemiche i Romani devono contrapporre la ierezza del loro animo e la consapevolezza
di combattere non solo per la loro vita, ma anche per la salvezza dei loro igli e della loro patria.

1 “Viri, et vobis et liberis pugnatis, itaque animo strenuo arma sumite! Magna est inimicorum
2 copia, tamen timor (“la paura”, nom. sing.) vos non tenebit, si (“se”) in proelio irmi manebitis

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


66 UNITÀ 6 PRONOMI PERSONALI - VERBI IN -IO

3 nec signa a vobis relinquentur. Inimicis et multi equi et multa arma sunt, vobis et animus et
4 gratia deorum, quod viri boni et pii a diis diliguntur et semper diligentur. In gladiis vestris vita
5 et liberorum et populi Romani ponitur. Vobis magna fama erit. Memoria (“il ricordo”) vestri et
6 victoriae vestrae ad caelum tolletur”.

6 Nelle seguenti frasi evidenzia i dativi di possesso e di interesse, poi traduci.


1. Non est mihi amicitiă cum tyrannis, non est tyrannis concordiă mecum. 2. Cum proelium iniebat
et copiae Romam revertebant, populus viris plagarum plenis deos orabat. 3. Litterarum studium
iliis nostris erat, in schola doctus magister erat sed multi discipuli pigri. 4. Benignus dominus cum
servis suis vivit, modo poenas statuit, servis detrimenta capere (da capio) paratus semper est, quia
domino animus honestus est. 5. Agricola, tibi negotium est assiduum: nam tibi campum aras, ili-
is et iliabus tuis rumentum seris et poma a plantis carpis. 6. Syracusis erunt poetae ab Attica et in
theatro tragoedias comoediasque populo docto agent. 7. Vergilio claro poetae magnă benevolentiă in
animo erat, doctorum virorum rectae vitae Aeneae fabulă semper commodă erit. 8. Atticus Romae
villam pulchram habebat. (da Cicerone) 9. Mihi cum Murena et magna et solida amicitia est. (da
Cicerone) 10. A vobis arabitur ager Campanus, a vobis Capua requentabitur; in propinquorum et
deorum numero nobis eritis; nobis semper vobis obsequium erit. (da Livio) 11. Foedum spectaculum
non solum Macedoniae incolis sed etiam Alexandro erat, quia barbari perveniebant. (da Curzio Ru-
fo) 12. Prodigia ab imperii oppidis nuntiantur, prodigia Romae videntur: in foro et Capitolio guttae
sanguinis (“di sangue”, gen. sing.) cadunt, terră pluit et statuă Volcani ardet. (da Livio)

7 Modiica le seguenti frasi adattandole alla costruzione latina del dativo di possesso, poi traduci.
ESEMPIO Io possiedo molti libri di letteratura. ➞ A me sono molti libri di letteratura.
➞ Mihi sunt multi litterarum libri.
1. Alessandro aveva attenzione per le truppe. 2. I contadini hanno alti pioppi nei campi. 3. Gli uo-
mini barbari hanno un carattere aspro. 4. Poiché sei colto, nella tua villa possiedi molti libri.

3 I verbi in -io (coniugazione mista): indicativo presente, imperfetto e


futuro semplice attivi e passivi, imperativo presente attivo, ininito
presente attivo e passivo
LESSICO di BASE MEMENTO

confondere con fugo, as, are


Occorre fare attenzione ai verbi segnalati dall’asterisco. Si tratta di forme composte di
“mettere in fuga”)
capio, facio, iacio, specio e rapio, tutte con riduzione della vocale radicale in -i- (apofonia
latina). Alla seconda persona singolare questi verbi presentano una sillaba in meno (accĭpĭo,
*iacio, is, ĕre gettare
accĭpis) per cui, secondo la legge della penultima (che è breve), ritraggono l’accento sulla *incĭpio, is, ĕre incominciare
terzultima (leggi àccipis), e così lo mantengono nella terza persona singolare (accĭpit). (+ ininito)
*interfĭcio, is, ĕre uccidere
*accĭpio, is, ĕre ricevere *corrĭpio, is, ĕre afferrare, *pario, is, ĕre partorire, generare
*aspĭcio, is, ĕre guardare impadronirsi di *perfĭcio, is, ĕre compiere,
*capio, is, ĕre prendere, catturare *cupio, is, ĕre desiderare (+ ininito) concludere
*confĭcio, is, ĕre compiere, portare *despĭcio, is, ĕre disprezzare *quatio, is, ĕre scuotere
a termine *facio, is, ĕre fare, rendere (con *rapio, is, ĕre portare via (con la
*conĭcio, is, ĕre gettare (insieme) compl. predicativo) forza), rapire
*conspĭcio, is, ĕre scorgere, *fodio, is, ĕre scavare *suscĭpio, is, ĕre sostenere,
vedere *fugio, is, ĕre fuggire (da non intraprendere

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3 I verbi in -io (coniugazione mista): indicativo presente, imperfetto e futuro semplice attivi e passivi ... 67

Riconoscere, analizzare e tradurre i verbi in -io all’indicativo presente, imperfetto e futuro semplice attivi
e passivi, all’imperativo presente attivo e all’ininito presente attivo e passivo

8 Coniuga per iscritto i seguenti verbi in -io nel modo e nel tempo indicati.
LB 1. fugio (indic. pres. att.) 4. fodio (indic. impf. pass.) 7. aspicio(indic. fut. att.)
2. capio (indic. fut. pass.) 5. pericio (imperat. pres. att.) 8. pario (indic. impf. att.)
3. rapio (inf. pres. att. e pass.) 6. suspĭcio (indic. pres. pass.) 9. quatio (indic. fut. att.)

9 Individua il modo, il tempo e la diatesi delle seguenti forme verbali, traduci, poi volgi al plurale
o al singolare, mantenendo invariata la diatesi e la persona.
LB
ESEMPIO capiar ➞ indic. futuro passivo ➞ io sarò preso ➞ capiemur
1. capies 2. aspĭce 3. fugiebatis 4. fodimĭni 5. conicĕre 6. rapit 7. facĕris 8. fugĭte 9. iacie-
bat 10. quatiēris 11. despiciunt 12. suscipiebamur 13. accipient 14. aspici 15. pariet.

10 Traduci, utilizzando per la traduzione in latino i verbi in -io presenti nel lessico di base.
LB a 1. cupimus 2. cupiemur 3. capimur 4. faciebas 5. conicimini 6. conicies 7. incipiam 8. ac-
cipe 9. corripiebamur 10. quati.
b 1. tu ricevi 2. tu sei ricevuto 3. noi cominceremo 4. tu eri compiuta 5. ella veniva rapita 6. voi
sarete catturati 7. io guardavo 8. essi getteranno 9. essere scorto 10. tu facevi.
LESSICO di BASE

Parole invariabili libenter (avv.) volentieri post + acc. (preposiz.) dopo


deinde (avv.) poi, in seguito mox (avv.) presto, poco dopo primum (avv.) dapprima
interea (avv.) frattanto

11 Traduci le seguenti frasi.


LB a 1. Post multos annos Troia dolo a Graecis capitur. 2. Viris industria divitias parit nec fortu-
na. 3. Cum in exilio eram, a te epistulas libenter accipiebam. 4. Saepe bona facere cupimus, sed mala
facimus, quod animus noster saepe inirmus est. 5. Cum Romani in silva conspiciuntur, a Germanis
magnus telorum numerus conicitur, itaque mox multi nostrum intericiuntur. 6. Galli nos et copias
nostras fugient, cum arma eorum (“di loro”) capiemus ac deinde in luvium iaciemus. 7. Magister
noster studio suo discipulos doctos de litteris Graecis faciebat. 8. Cum Germani defessi pugnā in cam-
po castra ponunt, repente Romani proelium committunt et mox copias Germanorum in fugam co-
niciunt. 9. Laudo vos, pareo vobis, sententias vestras bona teneo, a vobis semper bene accipior atque
ad vitam rectam ducor, de vobis igitur cum amicis libenter semper loquor (“parlo”). 10. Quoniam
Alexander Cliti verbis ira excitatur, repente hastam corripit et iacit, itaque Clitum amicum interi-
cit. 11. Amicum meum laudo; nam, cum negotium suscipit, semper pericit. 12. Agricola liberis suis
dicebat: “Terram fodite atque mox thesaurum (“tesoro”) invenietis”. 13. Post patriae suae ruinam
Troiani (“ i Troiani”) ex Asia fugiebant ac per pelagus et magna pericula vehebantur.
b 1. Dopo la battaglia, i prigionieri fuggono dall’accampamento, ma presto vengono catturati dalle
nostre truppe. 2. Filippo, uomo avido di ricchezze, scorge per terra del denaro e presto se (ne) im-
padronisce. 3. Il misero marinaio alzava gli occhi al cielo e guardava la stelle con animo sconsolato
(maestus, a, um). 4. “Avrete grande ricchezza, ragazzi” – diceva il contadino malato ai suoi igli – “se
(si) scaverete i nostri campi in concordia e con grande impegno”.

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68 UNITÀ 6 PRONOMI PERSONALI - VERBI IN -IO

12 Morte del cesariano Curione VERSIONE

LB Il cesariano Curione (Curio), sottovalutando la consistenza delle forze nemiche, decide di attaccare batta-
glia. Ma lo scontro con il re Giuba, sostenitore di Pompeo, si risolve in un disastro (49 a.C.): Curione decide
di cercare la morte sul campo, piuttosto che uscire disonorato dal combattimento.

1 Curio Caesaris (“di Cesare”) legatus erat. Cum Caesar (“Cesare”, nom. sing. ) cum Pompe-
2 io pugnabat, Curio a Caesare (“da Cesare”) multas copias accipit. Cum ad insulam Uticam
3 pervenit, mox cum inimicis proelium committere decernit. Nam Caesaris legato multi et stre-
4 nui viri erant, inimicis autem (“invece”) parvus virorum numerus; victoria igitur certa ab eo
5 (“da lui”) existimabatur. Interea tamen inimici auxilia a Iuba rege (“dal re Giuba”), Pom-
6 peii amico, accipiebant, itaque mox inimicorum copiae augebantur. Cum copiae Curionis
7 (“di Curione”, gen. sing.), facti ignari, per campum equos signaque inimicorum conspiciunt,
8 primum tela conicere incipiunt, deinde magna audacia ad inimicos pergunt: strenuo animo
9 pugnabant, sed dubia erat fortuna, quod nimio inimicorum numero loca certa relinquere
10 cogebantur. Mox post proelium cruentum ad castra fugiebant, sed multi telis inimicorum vel
11 vulnerabantur vel intericiebantur. Curio, cum virorum suorum fugam conspicit, dicit: “Mihi
12 vita honesta non erit, si (“se”) vivus ad castra veniam neque mecum viri mei erunt”. Itaque
13 pugnare non cessat ac mox vitam amittit.

13 Traduci le seguenti frasi.


1. Cum maestitiā caperis et taedium te devorat, de liberis tuis tecum libenter cogita et statim laetitiă
revertet, quia ilii viro pretiosus thesaurus sunt. 2. Pugnă cum Gallis periculosă est, sed necessaria:
nam, si (“se”) asperos inimicos vincemus, post victoriam strenui putabimur et memoriă nostri poste-
ris tradetur. 3. Primum vestri curam agite, deinde vestrorum: sic enim nostra proposita eiciemus.
(da Curzio Rufo) 4. Catilina, tecum duces in Etruriam copias tuas, quia nobiscum vivere non cu-
pis et dignus non es; oppidum tē purga et me Romanosque a pravo spectaculo tui libera. (da Cicero-
ne) 5. Memoriā vestrā nostra incepta alentur, verbis crescent, litterarum monumentis inveterascent
et corroborabuntur: ego me aeternum faciam. (da Cicerone) 6. De populo Romano, de liberis vestris,
de aris et focis, de fanis et templis, de imperio et Italia decernite: vos me consulem habetis, ego decre-
tis vestris parebo et sententias vestras semper suscipiam et periciam. (da Cicerone) 7. Mihi animus
accenditur, cum considero nostram vitam futuram: Romă in imperio paucorum est, nos, strenui et
boni, vulgus sumus et a coniuratis despicimur. (da Sallustio)

14 Cicerone decide di scrivere un libro sull’amicizia VERSIONE

Rivolgendosi all’amico
Attico, Cicerone esprime IL PERSONAGGIO Cicerone
l’intenzione di scrivere un Nato ad Arpino (nel Lazio) nel 106 a.C., Marco Tullio Cicerone fu uomo di
libro sull’amicizia, ripor- primissimo piano nel panorama politico e culturale romano. Nonostante
tando quanto in gioventù fosse un homo novus (non avesse quindi antenati illustri nella politica ro-
mana), percorse tutto il cursus honorum (cioè la carriera politica) ino a di-
aveva imparato sull’argo-
ventare console nel 63 a.C. Contribuì alla salvezza della repubblica romana
mento, attraverso le lezio-
grazie alla scoperta della congiura di Catilina e alla condanna dei colpevoli.
ni di Scevola e le sentenze Morì nel 43 a.C. ucciso dai sicari di Antonio per motivi di vendetta politica.
di Lelio; quest’ultimo, per- Cicerone fu un avvocato di grido (autore di moltissime orazioni) e un ferti-
tanto, sarà di diritto il pro- lissimo letterato in ambito sia retorico sia ilosoico.
tagonista dell’opera.

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3 I verbi in -io (coniugazione mista): indicativo presente, imperfetto e futuro semplice attivi e passivi ... 69

1 Attice, amice mi, tibi gratias ago quoniam semper mihi incitamentum ad litterarum studium es;
2 sic magnam diligentiam etiam ad librorum scripturam adhibeo, scriptis sententias meas mando
3 et tibi librum mitto: nam de operis meis iustum arbitrum te puto, etiam quod de amicitiā mecum
4 saepe disputas. Ad huius (“di questo”) humani honesti oicii praeconium dialogum scribere inci-
5 pio; liber meus, cum negotium iniam, a multis legetur et mei meaeque peritiae testimonium da-
6 bit. Quintus Mucius Scaevola magno gaudio de Caio Laelio socero suo multa narrare cupiebat;
7 ego, cum puer a doctis magistris educebar, semper cum Scaevola eram et nunquam discedebam,
8 quia magister meus magnam sapientiam mihi et amicis meis praebebat. Vir mecum de multis
9 argumentis disputabat et nobis verba Laelii, soceri sui, de amicitia exponebat; nam Laelius,
10 egregius Romanus, multis sententiis de amicis clarus erat, ego sedulus memoriae mandabam et
11 validis exemplis vitam meam colebam. Nunc tabulā memoriae meae testimonia do et libro hu-
12 manae sapientiae thesauros trado. Sic ad te amicum ego amicus de amicitiā scribam. Tu a me
13 animum averte et in librum oculos tuos pone; non ego verba dicam, sed Laelius, vir doctus, famā
14 dignus et amicitiae gloriā clarus, de pretioso argumento disseret.
(da Cicerone, I sec. a.C., Laelius de amicitia)

4 I complementi di mezzo e di causa

Riconoscere, distinguere e tradurre i complementi di mezzo e di causa

15 Nelle seguenti frasi evidenzia i complementi di causa e di mezzo, poi traduci.


LB ESEMPIO Ob crebra rapina incolae territi erant et auxilium deorum vocabant.
COMPLEMENTO ➞ causa esterna al soggetto
TRADUZIONE ➞ A causa delle frequenti rapine gli abitanti erano atterriti e invocavano
l’aiuto degli dèi.
a 1. Equis aurum argentumque a Gallia Romam vehebantur. 2. Armis, auxiliis et equis Romani
bella vincunt. 3. Puellae prae lacrimis non solum verba non dicunt sed etiam oculis lucidis (“luci-
di”) laetitiam ostendunt. 4. Galli a populis violentia (violentia, ae “violenza”) despiciebantur et per
nuntios oppida terrebant.
b 1. Per la mia diligenza sono lodato dai miei maestri. 2. Non passeggerò con te nel giardino per il
clima (usa coelum, i) cattivo. 3. I tuoi igli non mi obbediscono, tuttavia li perdono (iis ignosco) per
la nostra amicizia (amicitia, ae). 4. Filippo, sii grato agli dèi per il tuo regno e con sacriici (sacrii-
cium, i) rendi (ago, is, ere) grazie per la (loro) benevolenza (benevolentia, ae).

16 Traduci le seguenti frasi.


1. Incolae multis sagittis inimicum feriebant. 2. Irā et iniuriā Catilină Romā discedit et Pistorium
pergit. 3. Ob densam nebulam luvium non videbamus. 4. Augustus litteris facta de cruento bel-
lo cum Germanis cognoscit. 5. Tibi magnae divitiae erant propter multas in pugnis victorias. 6.
Per amicos Antonius vitam servat, per ilias deis gratias agit. 7. Historiă Graecă prae discipulorum
neglegentiā a magistro non docebitur. 8. Romani per viros famā dignos strenuos populos vincebant
et potentiā ac sapientiā socios administrabant. 9. Gaudiō laetus eram, cum per legatum de victoriā
tuā mihi notitiă certă erat. 10. Agricolă agros aratrō arabat sed, propter terrae duritiam, operă vană
apparebat.

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70 UNITÀ 6 PRONOMI PERSONALI - VERBI IN -IO

5 Le preposizioni ad, in, apud e inter usate con valore spaziale

Riconoscere, distinguere e tradurre le preposizioni ad, in, apud e inter

17 Indica negli spazi il valore espresso nel contesto dalle preposizioni ad e in, poi traduci.
LB
RICORDA
■ apud/ad + pronome o nome di persona:
“a casa di”, apud (ad) me/te/Antonium “a casa mia/tua/di Antonio”
■ apud/ad + nome di località: pugna apud (ad) Cannas “la battaglia di Canne”

1. Ad (. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ) puellarum laetitiam multae coronae a servis parabuntur. 2. Cum ad


(. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ) me venies, tibi librum de Romanorum victoria in (. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ) Gallos
libenter ostendam. 3. In (. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ) Antonium vobis multa verba non dicam,quod vos
ingenium Antonii bene cognoscitis. 4. Cum in (. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ) ludis Romanis te inter ami-
cos ad (. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ) templum videbo, tibi oculis signum dabo: tute locum relinque atque
ad (. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ) forum fuge. 5. In (. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ) pugna apud Cannas (“Canne”)
magnus Romanorum numerus a Poenis (“Cartaginesi”) intericitur. 6. Cum Alexander Priami (“di
Priamo”) ilius in (. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ) regnum Menelai (“di Menelao”) pervenit, multa dona acci-
pit et inter amicos existimatur; at Alexander dolo Menelai uxorem (“moglie”, acc. sing) rapit atque
ad (. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ) Troiam ducit. 7. In (. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ) miseros advenas saevi piratae
violentiam faciebant et puellas in (. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ) oppido rapiebant et in (. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . )
scaphas (“barche”) iaciebant. 8. Cum Galli iam ad (. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ) muros erant, Romani
propter nimium inimicorum numerum in (. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ) magno periculo erant, itaque ad
Gallos legatos mittunt et magnam auri copiam praebent.

18 Traduci le seguenti frasi.


1. Mei memoriae gratiā librum scribam et posteris meas sententias tradam. 2. Apud luvii ripam puel-
lae sphaerā ludunt, sed sphaeră in luvium cadit, puellae clamant et Odysseum, virum Graecum, somno
excitant. 3. Mei domini negotii causā impedimentorum causas cupio removere et ad lucrum callida
proposita incipio cogitare. 4. In antiquorum poetarum numero multi, docti et memoriae apti, Ho-
merum duplicabant, pauci, ingenii solertiā pleni, nova verba quoque quaerebant ad propriae gloriae
desiderium. 5. Inter nos sunt fabri, magistri, philosophi, deinde nobis varia natura est; sed, cum laeti
esse cupimus, ad laetitiam eadem (“medesima”, nom. sing. f.) fortuna necessaria est. 6. Arma corripite
in Gallos et Mediolano in Padanum campum venite, quia ad vitam nostram nobis animus necessarius
est. 7. Ad dominum servi appropinquabunt et gratiam ostendent, cum ignaviā veniam petent; servis
veniae causă erit benevolentiă domini. 8. Ex vinculis captivi in forum ad populum trahuntur; in bar-
baros vulgus violentum clamat, sed ad barbaros clementiam populus invocat.

19 Nelle seguenti frasi riconosci i complementi evidenziati, poi traducili.


ESEMPIO Nell’accampamento germanico riposano molti cavalli ➞ stato in luogo
LB
➞ in castris Germanicis
1. Per la morte di Catilina viene emessa (usa il verbo dico, is, ĕre) una sentenza. 2. Sul tetto della villa
le sentinelle osservano l’orizzonte. 3. Mi avvicino con grande rispetto ai templi degli dèi. 4. Servo-
no tanta volontà e impegno per lo studio della letteratura latina. 5. A me, a te, a noi e a voi giun-
gono sempre tanti favori.

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6 Le congiunzioni subordinanti ipotetiche si, nisi, sin 71

6 Le congiunzioni subordinanti ipotetiche si, nisi, sin

Riconoscere, distinguere e tradurre le congiunzioni subordinanti ipotetiche si, nisi, sin

20 Evidenzia nelle seguenti frasi le congiunzioni subordinanti ipotetiche, poi traduci.


LB 1. Si vir bonus ac pius es, a deo mala quoque accipe. 2. Si praecepta vel magistri vel philosophi aequo
animo accipis, multa vitae pericula vitabis. 3. Si bona et pecuniam vestram contemnitis et epulis ludi-
sque dissipatis (“dissipate”), vitam miseram agetis. 4. Si tibi iustitia grata est, cum servis tuis amicitia
(“in amicizia”) vive. 5. Quoniam prae bello oppidum a vobis relinquitur, si ad nos venire cupitis, in
villis nostris vos libenter accipiemus. 6. Si agri industria ac studio coluntur, incolarum divitiae auge-
buntur. 7. Si fortunam inimicam existimas, quod nobis vita non longa donatur, erras (“sbagli”); nam
vita longa est, nisi aliena quaeris. 8. Si vel divitiarum vel imperii causa vives, numquam securus eris,
sin ad studia vitam ages, fortunae pericula numquam a te timebuntur.

21 Traduci le seguenti frasi.


LB 1.Se desideri essere amato (diligo) dai tuoi amici, evita l’invidia. 2. È giusto e onorevole venire in
aiuto agli amici, se sono in pericolo. 3. Se nel banchetto Alessandro beveva un’eccessiva quantità di
vino, poco dopo era spinto all’ira anche contro gli amici. 4. Se le mura saranno fortiicate dai valorosi
abitanti, i Galli non conquisteranno mai la città.

22 Uno scontro tra cavalieri VERSIONE

LB Tra i Romani e i Galli si trova una palude, che non consente ai due eserciti di avanzare senza reciproci danni.
Avviene quindi uno scontro tra le due cavallerie, nel quale i Romani risultano vittoriosi.

1 Post proelium Caesar (“Cesare”, nom.) viros cruenta pugna defessos in castris relinquebat. “Si in pe-
2 riculo erimus - legato suo dicebat - nobis auxilio venient”. Reliquas (“le altre”) copias ex castris ducit,
3 tamen propter naturam (“la conformazione”) loci in Gallos proelium committere non decernebat.
4 Galli quoque copias suas ex castris ducunt, sed in locis certis manent. Nam palus (“una palude”,
5 nom. sing. f.) erat non magna inter Romanorum et Gallorum copias: si nostri ad aquam appro-
6 pinquabant, mox inimici in nostros tela coniciebant, sin Galli paludem transire (“ad attraversare
7 la palude”) incipiebant, mox telis nostris vulnerabantur. Itaque ob copiarum moram Romani cum
8 Gallis ex equis pugnare decernunt. At pugna aequa non erat; Romanis enim multi equi erant, Galli
9 autem ad proelium equestre (“equestre”, acc. sing. n.) apti non erant, itaque mox fugere coguntur
10 atque in fuga multi vulnerantur et intericiuntur. Caesar, cum victoriam per nuntium cognoscit,
11 paludem (“la palude”, acc. sing.) relinquit et ad castra copias reducit (“riconduce”).

23 Traduci le seguenti frasi.


1. Cicero (“Cicerone”, nom. sing.) Tulliam suam salutat. Si tu vales, ego valeo. (da Cicerone) 2. Vir
viro deus, non lupus, est, si suum oicium scit. (da Terenzio) 3. Populo Romano consuetudo (“abi-
tudine”, nom. sing.) non est ab inimicis armatis indutias accipere; si Germani ab armis discedent,
iustitiam et clementiam impetrabunt.(da Cesare) 4. Quaeso vos: si vobis datur a Romanis nego-
tium, in me primum iudicium exercete, quod vobis innocentiam meam monstrare cupio. (da Livio)
5. L. Papirius, ad pugnam paratus, nuntium ad collegam mittit: si auspicia propitia erunt, Papi-
rio in animo est conligere cum inimicis. (da Livio) 6. Quidam (“un tale”, sogg.) mala scripta sua
Aesopo recitat et multum se (“si” rilessivo) iactat; quia poetae iudicium scire cupit, dicit: “Aesope, si

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72 UNITÀ 6 PRONOMI PERSONALI - VERBI IN -IO

superbus sum, non vană iduciă mihi est”. Aesopus respondet: “Te lauda, quia scripta tua numquam
laudabuntur”. (da Fedro) 7. In dominos vana sunt praesidia; at si accedunt violentiă et nequitiă,
etiam dominorum propugnacula concidunt. (da Fedro) 8. Catilina, quia cum coniuratis venit ad
ultimum proelium, sociis dicit: “Divitiae, gloria, patria in dextris nostris sunt: si vincimus, vita no-
bis tuta erit, municipia atque coloniae patebunt; sin vincimur, neque locus neque amicus teget nos,
si arma nos non tegunt. (da Sallustio)

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
Il lessico dell’abbigliamento
Questo laboratorio ti aiuterà a sviluppare la conoscenza dei lessici speciali, utili sia
LESSICO per memorizzare vocaboli in vista della traduzione sia per capire numerosi aspetti
della civiltà latina.

[▶ CIVILTÀ p. 76]

C ome si vestivano i Romani?


Per gli uomini l’abito uiciale era la toga,
ae, f.; sotto di essa veniva indossata la tuni-
ca, ae, f., sopra un mantello (soprattutto per ripa-
rarsi dal freddo).
I Romani solitamente stavano a capo scoperto, uti-
lizzando cappucci e cappelli solo in caso di pioggia
o di sole particolarmente caldo. Vale però la pena ri-
cordare il pilleus, i, m. (attestato anche nella forma
neutra pilleum, i), cioè un berretto di feltro indos-
Le donne indossavano anch’esse la tunica (più lun- sato durante gli spettacoli e in occasione di feste e
ga ed elaborata rispetto a quella maschile), sopra banchetti. Tale copricapo è divenuto famoso perché
di essa un’ampia veste denominata stola, ae, f., ed veniva donato dai patroni ai servi quando essi erano
eventualmente un altro mantello. liberati dalla schiavitù e quindi riconosciuti nella
L’ornamento comune della tunica era il clavus, i, condizione sociale di liberti, ovvero schiavi liberati;
m., una striscia di porpora che indicava anche l’ap- come tale, in secoli vicini al nostro, soprattutto in
partenenza a un certo ceto sociale: i senatori infatti seguito alla Rivoluzione francese (1789), è divenu-
usavano il latus clavus, i cavalieri l’angustus clavus. to il simbolo della libertà, noto anche come berretto
La toga, fatta di lana bianca e piuttosto pesante, era frigio, perché difuso in Grecia e a Roma da quella
l’abito indossato nell’esercizio di un pubblico inca- regione storica dell’Anatolia.
rico, rappresentava la dignità dei magistrati romani,
dei politici e più in generale dei patroni romani ri- Le donne invece non indossavano alcun copricapo,
spetto ai loro clientes, cioè a coloro che erano sot- ma piuttosto si servivano, in caso di giornate soleg-
to la loro protezione; in età imperiale la toga venne giate e calde, di umbella, ae, f., cioè di un ombrellino
sostituita dal pratico pallium, ii, n., più corto e più parasole.
semplice rispetto alla toga, quindi anche più facile Veriica delle competenze
da indossare e meno ingombrante.
Nelle seguenti frasi sottolinea i termini appartenenti
In guerra i soldati vestivano il sagum, i, n., ovvero il al lessico dell’abbigliamento, poi traduci.
mantello militare.
1. Quod caelum rigidum est, togam induimus. 2. Ce-
Per quanto riguarda le calzature, tre erano i tipi dent arma togae. 3. Cum puella tunicam exuit (“spo-
principali: glia”), etiam pudicitiam exuit. 4. Sine (“senza” + abl.)
■ calceus, i, m., la calzatura a forma di stivaletto
calceis viri luvium superabant, cum calceis togisque in
propria del cittadino, indossata insieme alla
oppidum intrabant. 5. Dominus servo pilleum dat et
toga, fatta di cuoio e spesso ornata;
■ solea, ae, f., un tipo di sandalo ritenuto però
ille libertus nominatur. 6. Quia dies (“giorno”, sogg.)
poco dignitoso; fervidus erat, puellae cum domina soccos exuebant et
■ soccus, i, m., un altro tipo di sandalo indossato preva- in agris sub (+ abl.) plantis stabant aut umbellis ca-
lentemente dalle donne, ma anche dagli attori comici. put (“testa”, compl. ogg.) protegebant.

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RIEPILOGO 73

RIEPILOGO PER RIPASSARE ESERCIZI INTERATTIVI


ZTE

VERIFICA DELLE COMPETENZE DI TRADUZIONE

24 Traduci le seguenti frasi.


1. A iliis tuis amaris, a colonis, servis, libertis tuis muniris: si tibi est animus incertus et anxius,
etiam conscientiă mala tibi est. 2. Desinite fodere et villae fundamenta iacĕre incipite: si pluvia co-
piosa erit, prae caeno negotium vestrum impedietur et dominus vobis contentus non erit. 3. Aqui-
taniae oppida legatos ad Romanos mittebant et incolas captivos dedebant; deinde Caesar (“Cesare”,
sogg.) per legatos copias suas in hiberna ducebat. (da Cesare) 4. Cum in provincia legatus eram,
multi mihi et meis sociis vinum honorarium dabant, sed a me, ne privato quidem, accipiebatur. (da
Catone) 5. Si modo et parsimonia vives, numquam miser, si adrogantia et superbia, semper miser
eris. (da Seneca) 6. Pugna cum Alexandro cruenta fuit; Darius salvus erat sed, quod ab inimicis
copiis rangebatur, letum cupiebat; tamen a sociis fugere compellebatur. (da Giustino)

25 Un famoso mito cretese VERSIONE

Dedalo e il iglio Icaro, pri-


gionieri a Creta nel labirin- LAVORO PRELIMINARE SUL TESTO
to del Minotauro (costruito ▶ Leggi con attenzione il testo, riconosci e traduci i termini
appartenenti al lessico di base studiato; evidenzia quelli che non
proprio da Dedalo su com-
conosci, ipotizzane il signiicato e veriicalo sul dizionarietto.
missione del re Minosse),
riescono a fuggire dall’iso-
▶ Cerchia tutte le voci verbali, indicandone modo, tempo, persona e
diatesi; in particolare riconosci i verbi in -io.
la con lo stratagemma del- ▶ Riquadra le congiunzioni subordinanti e collegale ai rispettivi verbi.
le ali di cera; Icaro, però, ▶ Sulla base delle indicazioni del verbo individua il soggetto, gli altri
non ascolta i saggi consigli complementi diretti, quindi quelli indiretti.
del padre e perde la vita ▶ Evidenzia con un colore particolare tutti i pronomi e gli aggettivi
precipitando nel mare. possessivi.

1 De Daedali Icarique historiā multa a doctis magistris pulchris verbis narrantur et a sedulis dis-
2 cipulis magna cum diligentiā audiuntur. In Creta Daedalus et ilius Icarus captivi erant. Mag-
3 num desiderium patriae Daedalo erat et ilium liberare cupiebat, sed terrae et pelagi viae per
4 feros socios a tyranno claudebantur. Itaque miser callidusque vir cum ilio fugae gratiā vias caeli
5 temptat: pinnis albis alas parat, cerā vincit et suis umeris aptat. Deinde etiam ilio alas aptat sed,
6 cum artiicium conicit, ita Icarum admonet: “Fili mi, strenuus vola sed lammas Phoebi vita!
7 Meum consilium audi! Si magna curā volabimus, fugiemus et ad oppidum nostrum integri lae-
8 tique nos perveniemus”. Dat oscula ilio; deinde discedere incipiunt. Sed quod Icarus improvidus
9 Daedali praecepta despicit et altius (“troppo in alto”) volat, alarum ceră a Phoebi lammā solvi-
10 tur. Cum peccatum animadvertit, miser puer rustra brachia sine alis quatit, Daedalum vocat
11 sed in pelagus, quod (“che”, relat. ogg.) nunc Icarium appellamus, cadit et animam exhalat. Ma-
12 gna cum poena propter miseri pueri exitium per altum caelum volat Daedalus et sine (“senza” +
13 abl.) auxilio ad oppidum suum liber venit; at Icarus propter culpam suam ad inferos praecipitat.

COMPRENSIONE DEL TESTO


■ Da chi erano chiuse le vie di fuga per Icaro e Dedalo?
■ Quale stratagemma inventa Dedalo per fuggire? Che cosa raccomanda al iglio Icaro?
■ Come inisce la vita di Icaro?

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74 UNITÀ 6 PRONOMI PERSONALI - VERBI IN -IO

26 Fedro, autore di favole, ci invita a leggerlo VERSIONE

Fedro pone se stes-


so a confronto con il I PERSONAGGI Esopo e Fedro
greco Esopo e, pur ri- Si tratta di due autori di favole; Esopo, forse di origine tracia o africana, visse
nel VI sec. a. C. e giunse in Grecia come schiavo; Fedro, probabilmente di origi-
conoscendo la fama e
ne macedone, visse nel I sec. d. C. e fu portato a Roma anch’egli in condizione
la grandezza del suo
di schiavitù. Il genere della favola era considerato di poco conto dalla cultura
predecessore, non si antica, soprattutto a Roma; i due autori contribuirono a dare alla favola dignità
ritiene inferiore a lui: letteraria e, in particolare nel caso di Fedro, a farla diventare la voce della pro-
egli conosce il proprio testa degli umili contro i potenti. Mentre Esopo divenne oggetto di caricature
valore e teme soltan- e scherno, Fedro al contrario ribadì e difese sempre con orgoglio la propria di-
to l’invidia e l’avversa gnità e la nobiltà della sua produzione letteraria.
fortuna.

1 Amici, audite etiam vos mea verba et de Phaedri, Latini poetae, operā cogitate. In Attica Grae-
2 ci statuam ingenio Aesopi ponebant; peritiā suā Aesopus, miser servus in negotiis cotidianis,
3 Athenis ab incolis collocabatur apud forum: itaque cuncti fabularum poetam Aesopum cognos-
4 cent, quia viă famae callidis et doctis viris patet et gloriă non a familiā et ne patriā quidem sed
5 a ingenio et animo gignitur. Si Aesopus primus est, ego quoque, e hracia servus, posterorum
6 memoriae studeo; mihi non est invidiă, sed aemulationis (“di emulazione”, gen. sing.) deside-
7 rium. Si Latium mihi favebit, etiam in Graecia Aesopo meam famam opponam; at si invidiă
8 curam meam obtrectabit, gloriae meae conscientiam non eripiet. Si ad te nostrum studium per-
9 veniet et animus tuus ictis fabulis meis allicietur, laetitiă submovebit cunctas querelas virorum
10 litteris plenorum sed sine (“senza” + abl.) astutiā et gratiā; nisi mea verba dexteram fortunam
11 invenient, malam famam et sinistrum exilium animo prompto et parato tolerabo: cum bona
12 Fortuna perveniet, posteris etiam memoriam mei, mearum ferarum et plantarum tradet. Ami-
13 ci, Phaedro favete et iliis vestris meas fabulas legite: ego semper vobiscum ero et meas sententias
14 iucundis exemplis narrabo.
(da Fedro, I sec. d.C., Fabulae)

COMPRENSIONE DEL TESTO


■ Qual era la condizione sociale di Esopo nella sua vita privata?
■ Con che cosa venne onorato dai cittadini ateniesi?
■ Quale sentimento muove Fedro a mettersi sulla scia di Esopo?
■ Chi sono coloro che non apprezzano il genere della favola?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Nel testo sono state evidenziate in neretto preposizioni e congiunzioni: completando la griglia
sottostante, chiariscine le funzioni all’interno del testo.
de (riga 1) ...................................................................... si (riga 7) .................................................................................
ab (riga 3) ...................................................................... in (riga 7) ................................................................................
quia (riga 4) ................................................................... ad (riga 8) ...............................................................................
e (riga 5) ......................................................................... cum (riga 11) ..........................................................................
■ Nel testo sono state sottolineate alcune parole in rosso: analizzale.
quidem (riga 4) ............................................................. mei (riga 12) ............................................................................
quoque (riga 5) ............................................................ favete (riga 13) ......................................................................
at (riga 7) ....................................................................... ero (riga 13) ............................................................................

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RIEPILOGO 75

27 La storia dei due Tarquinii, i re etruschi di Roma VERSIONE TUTOR

Lo storico Eutropio racconta in breve le vicende relative ai regni di Tarquinio Prisco e Tarquinio il Superbo,
rispettivamente il quinto e il settimo re di Roma (VI sec. a.C.), dei quali elenca imprese e cause della ine
del loro regno.

1 Si de regno Tarquiniorum notitias cognoscere cupis, Eutropii historiam lege.


2 Priscus Tarquinius regnum accipiebat, cum Ancus Marcius morbo vitam ponebat. Numerum se-
3 natorum (“dei senatori”, gen. plur.) duplicabat, Romae circum aediicabat et ludos Romanos insti-
4 tuebat, qui (“che”, sogg. riferito a ludos) usque ad nostram memoriam permanent. Vincebat etiam
5 Sabinos et multos Sabinorum agros Romae territorio iungebat, primus triumphum celebrabat;
6 muros et cloacas faciebat et Capitolium quoque inchoabat. Ab Anci iliis per sicarios occidebatur
7 poenae causā. Lucius Tarquinius Superbus, septimus atque ultimus rex (“re”, nom. sing.), Vol-
8 scos, populum Romae vicinum, vincit, Gabios oppidum et Suessam Auruncam subigit, cum Tus-
9 cis indutias facit et templum in Capitolio aediicat. Cum Ardeam, oppidum non longe a Roma
10 positum, oppugnat, imperium perdit. Nam quia Tarquinii ilius pudicam feminam Lucretiam,
11 Collatini uxorem (“moglie”, acc. sing.), stuprabat, femină de iniuria marito et amicis deplorabat,
12 deinde sicā vitam ponebat. Propter eam (“quella”, acc. sing.) causam a Bruto, propinquo Tarqui-
13 nii, populus concitabatur et irā Tarquinio imperium a Romanis adimebatur. Postea etiam copiae
14 apud Ardeam Tarquinium relinquebant; cum rex (“re”, nom. sing.) solus Romam veniebat et
15 non solum portis clausis sed etiam a vigiliis armatis excludebatur et in exilium iaciebatur, cum
16 familia et iliis fugiebat.
(da Eutropio, IV sec. d.C., Breviarium ab Urbe condı̆ta)

COMPRENSIONE DEL TESTO


■ Perché muore Anco Marzio?
■ Che cosa fece per primo Tarquinio Prisco?
■ Perché muore Tarquinio Prisco?
■ Quali sono le azioni di politica estera di Tarquinio il Superbo?
■ Che cosa determina la ine del regno di Tarquinio il Superbo?

ATTIVITÀ SUL TESTO

■ Riconosci i complementi evidenziati in neretto nel testo.


de regno (riga 1) ........................................................... in Capitolio (riga 9) ..............................................................
morbo (riga 2) ............................................................... a Bruto (riga 12) ....................................................................
per sicarios (riga 6) ....................................................... apud Ardeam (riga 14) ........................................................
poenae causƗ (riga 7) .................................................. in exilium (riga 15) ................................................................
cum Tuscis (riga 8-9) .................................................... cum familia et iliis (riga 15-16) .........................................

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76 UNITÀ 6 PRONOMI PERSONALI - VERBI IN -IO

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
Abito e identità
CIVILTÀ

[▶ LESSICO p. 72]

Statua di magistrato, La toga e la bulla ■ Nel mondo romano la toga è l’abi-


I secolo a.C.- I secolo d.C.
Napoli, Museo Archeologico to per eccellenza che indica la condizione sociale di chi la
Nazionale. indossa, a tal punto da diventare il simbolo stesso della cit-
Il personaggio rappresentato tadinanza romana. Virgilio (70-19 a.C.) fa riferimento ai
è un magistrato che indossa
la toga. Essa consiste Romani, signori del mondo, qualiicandoli come «stirpe
in un ampio mantello, togata» (Eneide, I, 282). Per Orazio (65-8 a.C.), un uo-
generalmente di lana, che
veniva sistemato addosso
mo romano che si scorda della propria patria è togae oblitus,
al padrone da uno schiavo «dimentico della toga» (Odi, III, 5, 10).
specializzato in questo La toga non solo era segno della condizione sociale, ma an-
compito, il vestiplicus, in
modo da formare abbondanti che della classe di età. La ine dell’adolescenza aveva luogo,
drappeggi, che conferivano per i Romani, a diciassette anni. I giovani di condizione li-
a chi la indossava un aspetto
imponente.
bera, quando raggiungevano il traguardo dell’età adulta e di-
ventavano viri («uomini»), abbandonavano la toga bordata
Statua di ragazzo con
bulla, II secolo d.C. Roma, di porpora, che avevano portato sino ad allora (toga prae-
Museo della Civiltà Romana. texta), e mettevano la toga virilis, detta anche pura
Il giovane porta appesa
al collo la bulla. Il ciondolo
perché priva di ornamenti: l’abito, quindi, segnava
era formato da due valve l’accesso a un nuovo periodo della vita.
semisferiche lisce, tenute La toga praetexta a Roma era indossata anche da ma-
insieme da una chiusura
rettangolare decorata, al cui gistrati e sacerdoti. La striscia purpurea aveva, ancora una volta, funzione distintiva:
interno si trovava l’amuleto, in questo caso permetteva di identiicare immediatamente coloro che ricoprivano una
che doveva
proteggere
carica politica o religiosa.
il ragazzo Un altro oggetto simbolo della nascita non servile, che accompagnava il giovane
dai maleici. sino alla ine dell’adolescenza, era la bulla. Con questo termine si indica una sor-
ta di ciondolo, di materiale vario (oro, bronzo oppure anche cuoio) e forma len-
ticolare che veniva abitualmente legato al collo con un nastro e aveva proprietà
magiche, in quanto doveva servire a proteggere il ragazzo dal malocchio, funzio-
nando, diremmo noi, da amuleto.

Addio ai ciondoli e alle porpore! ■ A diciassette anni, oltre ad abbandonare il


vecchio abito ornato di porpora, i giovani smettevano di portare anche il loro
ciondolo-amuleto e lo dedicavano ai Lari, divinità protettrici della famiglia,
le cui immagini erano custodite nella casa. Questi due importanti atti – la
deposizione della toga praetexta e della bulla – si svolgevano entro le mura
della dimora paterna, nell’àmbito della festa dei Liberalia, celebrati il 17
marzo di ogni anno in onore del dio Libero (il Dióniso greco). In questa
occasione, il ragazzo era scortato da un corteo di parenti e amici sino al
foro, dove veniva iscritto nelle liste civiche.
Il cambio della toga sanciva, per il diciassettenne, una nuova iden-
tità psicologica e signiicava l’inizio di una vita improntata a una
maggiore libertà e indipendenza dalla famiglia (anche se, per il
diritto romano, il iglio rimaneva sotto l’autorità paterna sino
a quando il genitore era in vita). Un’eicace descrizione di que-

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Civiltà Abito e identità 77

Fibula, II secolo d.C. New


York, Metropolitan Museum.
La ibula era una spilla che
veniva usata per assicurare le
vesti sulle spalle o alla vita.
Poteva essere in bronzo o in
ferro ma, soprattutto in età
imperiale, d’oro o d’argento
e decorata, come questa, da
gemme preziose.

sto evento cruciale è oferta da Persio (I secolo d.C.), il quale ricorda la sua giovinezza in
questi termini (Satire, 5, 30-33):
«Appena la porpora, custode dell’adolescenza, mi abbandonò timoroso | e il ciondo-
lo infantile fu appeso in dono ai succinti Lari, | quando i piacevoli compagni e il fascio
di pieghe della toga | ormai bianca mi permisero di guardare impunemente | tutta la
Suburra [...]». (trad. L. Canali)
La porpora, «custode dell’adolescenza», è un riferimento alla toga praetexta, che il gio-
vane Persio depone insieme alla bulla, dedicata ai Lari. Da notare che il poeta si deinisce
«timoroso», a indicare la condizione psicologica insita nella condizione di fanciullo,
che ha da poco abbandonato. Appena questi contrassegni dell’età adolescenziale non ci
sono piú, egli si sente subito libero di rivolgere lo sguardo a tutta la Suburra, popoloso
e malfamato quartiere tra Esquilino e Quirinale; e ciò avviene «impunemente», vale a
dire senza che il ragazzo incorra nella punizione paterna.
La stola ■ Le matronae (cioè le donne sposate, libere dalla nascita e di condizione
sociale elevata) erano protette dalla lunga e pesante stola, e da un mantello (palla),
il cui lembo saliva a velare il capo, che non poteva mai restare scoperto nelle uscite
Statua di donna, in pubblico. Come per gli uomini valeva l’associazione simbolica toga-cittadinanza,
I secolo d.C. Roma, cosí nel vestiario femminile la stola rappresentava la pudicitia, uno dei valori cardine
Galleria Borghese.
La statua ritrae una donna su cui faceva perno l’esistenza della matrona romana, caratterizzata da una condotta
romana elegantemente casta e morigerata. Ovidio (43 a.C.-17 d.C.), all’inizio dell’Arte amatoria, esorta le
abbigliata con la stola e donne a partecipare al gioco d’amore senza resistenza, mettendo da parte i simboli
la palla che le vela il capo,
lasciando in parte vedere della loro castità, cioè le bende di lana (vittae), con cui si cingevano il capo, e le balze
la rafinata acconciatura. (instita), che erano applicate al lembo inferiore della stola, per riparare le caviglie da
sguardi maliziosi (I, 31-32).
Le prostitute, invece, vestivano abiti discinti, realizzati con tessuti sottili, e dovevano
attenersi al divieto di usare la stola, che sostituivano con una toga di colore scuro, in-
dossata sopra una tunica corta. Sulla diversa ‘tenuta’ di matrone e meretrici ironizza
ANIMAZIONE
Orazio in una satira (I, 2, 94-103):
Le acconciature
femminili «Della matrona, fuorché la faccia, non puoi vedere nient’altro; il resto [...] lo copre
con una lunga veste. Se tu cerchi quel che è proibito, quel che è circondato da una
trincea (è questo, lo so, che ti fa impazzire), molte cose allora ti saranno d’ostacolo:
guardiani, lettiga, parrucchieri, dame di compagnia, la stola lunga giú ino ai talloni,
il mantello che l’avvolge, tantissime cose che impediscono di veder chiaro nella fac-
cenda. L’altra [la prostituta], invece, nessun ostacolo: attraverso i tessuti di Cos ti è
dato vederla quasi fosse nuda, che non siano mal fatte le gambe, che non sia deforme
il piede; il ianco glielo potresti misurare con gli occhi». (trad. M. Labate)
Veriica delle competenze
La lingua latina possiede una serie piuttosto ampia di l’aiuto del vocabolario, individua la differenza tra toga
vocaboli ed espressioni per designare sia le varie tipo- restricta, toga fusa, toga contabulata e trabea, nonché
logie di toga sia le parti di cui essa è composta. Con il signiicato di sinus e umbo.

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PER COMINCIARE FORMA DELLE PAROLE STORIOGRAFIA

7 TERZA DECLINAZIONE
UNITÀ Roma caput mundi... Usi di in- Il mito di Enea (3)

Sostantivi del 1° gruppo


1 I sostantivi della terza declinazione (1° gruppo) [▶ MANUALE 5.2]
■ Gli imparisillabi con tema uscente in una sola consonante e alcuni parisillabi come canis, canis m.
“cane”, rater, ratris m. “fratello”, iuvenis, iuvenis m. “giovane”, mater, matris f. “madre”, pater, patris
m. “padre”, senex, senis m. “vecchio”, vates, vatis m. “vate” hanno:
● ablativo singolare in -ĕ (consulĕ, virtutĕ, hominĕ)
● genitivo plurale in -ŭm (consulŭm, virtutŭm)
● nominativo-accusativo-vocativo del neutro plurale in -ă (capită) [▶ LdC p. 83]

consul, consŭlis m. console virtus, virtūtis f. virtù caput, capĭtis n. testa


Singolare Plurale Singolare Plurale Singolare Plurale
Nom. consul consules virtus virtutes caput capita
Gen. consulis consulum virtutis virtutum capitis capitum
Dat. consuli consulĭbus virtuti virtutĭbus capiti capitĭbus
Acc. consulem consules virtutem virtutes caput capita
Voc. consul consules virtus virtutes caput capita
Abl. consule consulĭbus virtute virtutĭbus capite capitĭbus

2 L’indicativo e l’ininito perfetti attivi [▶ MANUALE 18.1-2]


■ Il tema del perfetto si ricava dalla forma dell’indicativo perfetto, togliendo la desinenza -i:
– indicativo perfetto amav-i ➞ tema del perfetto amav-
– indicativo perfetto delev-i ➞ tema del perfetto delev-
– indicativo perfetto mis-i ➞ tema del perfetto mis-
– indicativo perfetto audiv-i ➞ tema del perfetto audiv-
– indicativo perfetto cep-i ➞ tema del perfetto cep-
– indicativo perfetto fu-i ➞ tema del perfetto fu- [▶ LdC p. 88]
INDICATIVO PERFETTO ATTIVO
I coniugazione II coniugazione III coniugazione IV coniugazione
amai, ho amato, distrussi, ho distrutto, inviai, ho inviato, udii, ho udito,
ebbi amato ebbi distrutto ebbi inviato ebbi udito
Sing.1a amāvi delēvi misi audīvi
2a amavisti delevisti misisti audivisti
3a amāvit delēvit misit audīvit
Plur.1a amavĭmus delevĭmus misĭmus audivĭmus
2a amavistis delevistis misistis audivistis
3a amavērunt (-ēre) delevērunt (-ēre) misērunt (-ēre) audivērunt (-ēre)
Verbi in -ı̆o presi, ho preso, ebbi preso Verbo sum fui, sono stato, fui stato
Sing.1a cepi fui
2a cepisti fuisti
3a cepit fuit
Plur.1a cepĭmus fuĭmus
2a cepistis fuistis
3a cepērunt (-ēre) fuērunt (-ēre)

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memorandum 79

INFINITO PERFETTO ATTIVO


I coniugazione II coniugazione III coniugazione IV coniugazione Verbi in -ı̆o Verbo sum
avere amato avere distrutto avere inviato avere udito avere preso essere stato
amavisse delevisse misisse audivisse cepisse fuisse

3 Il complemento di tempo [▶ MANUALE 36.2]


■ Complemento di tempo determinato
● ablativo semplice
Iugurthino bello Marius virtutem suam praebuit.
Nella guerra giugurtina Mario diede prova del suo valore.
■ Complemento di tempo continuato
● accusativo semplice o per + accusativo
Graeci (per) multos annos/multos per annos cum Troianis pugnaverunt.
I Greci combatterono per molti anni contro i Troiani.

4 Le congiunzioni temporali ut (primum), ubi (primum), simul ac /atque


e l'indicativo [▶ MANUALE 43.1.3]
Oltre al cum “quando”, altre congiunzioni subordinanti temporali sono:
■ ut e ubi + indicativo (“quando”, “come”, “non appena”)
Ut (ubi) Romae fui, servus me ad Marium duxit.
Quando/come/non appena fui a Roma, uno schiavo mi condusse a casa di Mario.
● Ut e ubi possono essere raforzate dall’avverbio primum (ut primum, ubi primum)
Ut (ubi) primum legatus in oppidum pervenit, certus fuit nuntius victoriae.
Quando/non appena l’ambasciatore giunse nella città, fu sicura la notizia della vittoria.
■ Simul ac e simul atque + indicativo “(non) appena”
Simul ac/atque pater de morbo ilii cognovit, Romam venit.
Non appena il padre venne a sapere della malattia del iglio, venne a Roma.

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80 UNITÀ 7 TERZA DECLINAZIONE Sostantivi del 1° gruppo

1 I sostantivi della terza declinazione (1° gruppo)

LESSICO di BASE MEMENTO

Sostantivi imparisillabi potestas, ātis, f. potere, possibilità carmen, ĭnis, n. poesia, poema,
maschili e femminili
praetor, ōris, m. pretore canto
aetas, ātis, f. età, epoca
quies, ētis, f. riposo, quiete corpus, ŏris, n. corpo
amor, ōris, m. amore
ratio, ōnis, f. conto, metodo, facĭnus, ŏris, n. atto, misfatto
arbor, ŏris, f. albero
ragione, dottrina lumen, ĭnis, n. iume
civitas, ātis, f. cittadinanza, città
regio, ōnis, f. regione foedus, ĕris, n. patto, alleanza
consul, is, m. console
rex, regis, m. re genus, ĕris, n. stirpe, specie
cupiditas, ātis, f. desiderio, brama
sacerdos, ōtis, m. e f. sacerdote, iter, itinĕris, n. viaggio, marcia
dolor, ōris, m. dolore
sacerdotessa ius, iuris, n. diritto
dux, ducis, m. comandante, capo
salus, ūtis, f. salvezza nomen, ĭnis, n. nome
eques, ĭtis, m. cavaliere
sermo, ōnis, m. discorso, lingua opus, ĕris, n. opera, lavoro
homo, homĭnis, m. uomo
timor, ōris, m. paura, timore os, oris, n. bocca, volto
honor, ōris, m. onore, carica
uxor, ōris, f. moglie rus, ruris, n. campagna (rure in
pubblica
virtus, ūtis, f. valore, virtù campagna)
labor, ōris, m. fatica, sforzo
voluptas, ātis, f. piacere scelus, ĕris, n. delitto
laus, laudis, f. lode, gloria
vox, vocis, f. voce tempus, ŏris, n. tempo
legio, ōnis, f. legione
vulnus, ĕris, n. ferita
lex, legis, f. legge Nomi propri
libertas, ātis, f. libertà
miles, ĭtis, m. soldato Caesar, ăris, m. Cesare Sostantivi parisillabi con
mos, moris, m. costume, usanza Carthago, ĭnis, f. Cartagine gen. plur. in -um
mulier, ĕris, f. donna Cato, ōnis, m. Catone canis, canis, m. cane
natio, ōnis, f. origine, popolo Cicero, ōnis, m. Cicerone rater, ratris, m. fratello
oratio, ōnis, f. discorso, orazione Hannibal, ălis, m. Annibale iuvenis, iuvenis, m. (e f.) giovane
orator, ōris, m. oratore Scipio, ōnis, m. Scipione mater, matris, f. madre
pastor, ōris, m. pastore Venus, ĕris, f. Venere pater, patris, m. padre
pax, pacis, f. pace patres, padri, senatori, patrizi
pietas, ātis, f. pietà (intesa come Sostantivi imparisillabi neutri senex, senis, m. vecchio
“affetto”, “devozione”) caput, ĭtis, n. capo, testa, persona vates, vatis, m. vate, poeta

Riconoscere, analizzare e tradurre i sostantivi imparisillabi del 1° gruppo della terza declinazione

1 Nelle seguenti parole separa la terminazione dalla radice, individua quindi il caso e il numero
di ciascuna di esse. Se una terminazione può esprimere più casi, riportali tutti.
LB
ESEMPIO civitates ➞ civitat- es ➞ nominativo plurale; accusativo plurale; vocativo plurale
1. uxori 2. vocem 3. laboribus 4. militum 5. homine 6. libertas 7. equites 8. corporis 9. facino-
ra 10. pacem 11. temporum 12. militis 13. genus 14. timore 15. ratrum.

2 Aggiungi la terminazione richiesta.


LB ESEMPIO leg. . . . . . . . (gen. sing.) ➞ legis
1. mor. . . . . . . . . . . . . . . . (gen. plur.) 6. tempor. . . . . . . . . . . . (voc. plur.) 11. sen. . . . . . . . . . . . . . (gen. plur.)
2. oration. . . . . . . . . . . . (gen. sing.) 7. facino. . . . . . . . . . . . . (dat. sing.) 12. amor. . . . . . . . . . . . (gen. sing.)
3. mulier. . . . . . . . . . . . . (dat. plur.) 8. civita. . . . . . . . . . . . . . (acc. sing.) 13. reg. . . . . . . . . . . . . . . (acc. sing.)
4. legion. . . . . . . . . . . . . . (acc. plur.) 9. gener. . . . . . . . . . . . . . (abl. sing.) 14. itine. . . . . . . . . . . . . (nom. plur.)
5. honor. . . . . . . . . . . . . . (nom. plur.) 10. arbor. . . . . . . . . . . . . . (abl. plur.) 15. sermon. . . . . . . . . (dat. sing.)

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1 I sostantivi della terza declinazione (1° gruppo) 81

3 Nelle seguenti parole individua il caso o i casi in base alla terminazione, poi scrivi la forma del
nominativo singolare e il signiicato del termine.
LB
ESEMPIO legionibus (dat. plur., abl. plur.) ➞ legio ➞ legione
1. equitum (. . . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . . ➞ . . . . . . . . . . . 6. facinori (. . . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . . ➞ ...........
2. genera (. . . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . . ➞ . . . . . . . . . . . 7. vocis (. . . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . . ➞ ...........
3. legi (. . . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . . ➞ . . . . . . . . . . . 8. hominibus (. . . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . . ➞ ...........
4. labores (. . . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . . ➞ . . . . . . . . . . . 9. voluptatem (. . . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . . ➞ ...........
5. timorem (. . . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . . ➞ . . . . . . . . . . . 10. iuvenum (. . . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . . ➞ ...........

4 Nella seguente lista individua le due forme che non appartengono alla terza declinazione.
LB voci orationis militibus temporum vulgus paci mulieris regibus rura dominum

5 Traduci in tutti i modi possibili le seguenti forme, dopo avere individuato il caso e il numero di
ciascuna di esse.
LB
1.facinori 2. regum 3. laudes 4. pastor 5. voluptatibus 6. foedera 7. homo 8. orationum 9. ora-
torum 10. timori 11. itineris 12. corporibus 13. ratione 14. carmen.

6 Dato un sostantivo del 1° gruppo della terza declinazione e un aggettivo della 1a classe, declina
in base alle indicazioni fornite.
LB
ESEMPIO dux, ducis strenuus, a, um (gen. plur.) ➞ ducum strenuorum
1. oratio, orationis modestus, a, um (dat. sing.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2. orator, oratoris modestus, a, um (nom. plur.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. libertas, libertatis gratus, a, um (acc. sing.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4. corpus, corporis fessus, a, um (acc. plur.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5. eques, equitis altus, a, um (voc. sing.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
6. genus, generis sacer, cra, crum (abl. plur.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
7. rex, regis indignus, a, um (voc. plur.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8. mos, moris noster, stra, strum (gen. sing.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

7 Traduci in tutti i modi possibili le seguenti espressioni, formate da un sostantivo del 1o gruppo
della terza declinazione e da un aggettivo della 1a classe.
LB
1.paci irmae 2. pace irma 3. rationum iustarum 4. rationibus iustis 5. nomina amore dig-
na 6. nomine amore digno 7. rus nigrum 8. rura nigra 9. virtutes honestae 10. virtutes honestas.

8 Fa’ l’analisi logica delle seguenti frasi, poi traduci solo i vocaboli sottolineati di terza declina-
zione nel caso voluto dal testo in cui sono inseriti.
ESEMPIO La volontà | dei comandanti | supera e vince | i timori | dei soldati
ANALISI SOGG. SPEC. P. V. P. V. OGG. SPEC.
TRADUZIONE Voluntas ducum timores militum
1. Agli uccisori di Cesare il popolo esprime odio con leggi dure e attraverso i soldati li puni-
sce. 2. Da tutti noi è ritenuto lodevole il tuo impegno per la pace. 3. Con un viaggio attraverso
l’antichità si conoscono le stirpi greche, i nomi degli dei e dei re famosi. 4. Se il corpo è sano, si gu-
stano i piaceri della vita. 5. Alla nostra ragione giovano l’amore gratuito per la cultura e il rispetto
delle leggi giuste.

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82 UNITÀ 7 TERZA DECLINAZIONE Sostantivi del 1° gruppo

9 Traduci le seguenti frasi contenenti sostantivi imparisillabi maschili e femminili.


LB a 1. In libro “De Germania” discipuli de antiquorum Germanorum moribus legunt. 2. Romani
Venerem amoris deam putabant. 3. In laboribus et periculis constantia ac ratio laudantur. 4. Im-
perium legum ad iustitiam civitatem impellit. 5. Prae timore milites duci non libenter pare-
bant. 6. Amor populi imperium regis irmum facit. 7. Pax non solum consuli sed etiam militibus
legionum grata erat. 8. Post cruentam pugnam equites fuga salutem petebant. 9. Ciceronis orationes
magno cum studio semper legemus. 10. Milites, armis ac virtute vestra et libertatem patriae et vitam
uxorum liberorumque defendite!
b 1. Dopo la vittoria di Scipione i sacerdoti ofrivano vittime (hostia, ae) agli dei della città. 2. La
pace è sempre apprezzata dagli uomini. 3. Il potere dei re è grande, ma spesso temono per la (loro)
salvezza. 4. I discorsi (sermo, onis) delle donne provocavano la paura dei ragazzi. 5. A causa della
povertà molti uomini abbandonavano le regioni della Gallia.

10 Traduci le seguenti frasi contenenti sostantivi imparisillabi neutri e sostantivi parisillabi.


LB a 1. Nomina multorum hominum ob virtutes clara semper erunt. 2. Honorum cupiditas multa
scelera civitati parabit. 3. Rex ab antiquis patribus pastor populorum appellabatur. 4. Magnis itine-
ribus dux usque ad lumen milites ducebat. 5. Galli cum Germanis aequum foedus faciebant. 6. In
carminibus mulieres a poetis ‘puellae’ semper appellabantur. 7. Post proelium ad lumen militum
corpora vulneribus plena erant. 8. Iuvenum oicium est senum praeceptis parere. 9. Patribus et
matribus magnum gaudium comparat ratrum concordia. 10. In ore tribuni, consulis ratris, erat
magnum vulnus.
b 1. L’amico caro merita il nome di fratello. 2. Non verrò al foro, ma rimarrò in campagna. 3. Vi-
viamo in tempi malvagi, o senatori. 4. I misfatti del iglio erano causa di dolore per il padre. 5. I Ro-
mani non faranno mai un patto con Annibale.

11 Traduci le seguenti frasi di riepilogo sui sostantivi del 1o gruppo.


LB 1. Ducum prudentia milites bella vincunt, commilitonum (“dei commilitoni”) virtute vitam
servant. 2. Itinera per latos campos militibus multos labores parabunt. 3. Legum promul-
gationis (“pubblicazione”) gratia consules populum in concilium convocant. 4. Rus agrico-
larum bonum est, bellum militibus honoris causa est, hominibus leges moresque vitae duces
sunt. 5. Equis equites, telis milites, scaphis (da scapha, ae “barca”) nautae ad civitatis salutem
pugnant. 6. Ad valetudinem (“salute”) corporum vitam sanam (“sana”) ducimus, ad salutem
animorum malum otium vitamus et labores suscipimus. 7. Si orator ne orationem quidem
dicit in foro, non solum piger, sed etiam laude indignus est. 8. Cum pax despicitur ab homi-
nibus, mulieres et uxores doloris voces edunt (“emettono”), quod de virorum atque liberorum
vita timent. 9. Si populo libertas erit, si homines mulieresque ratione ducentur, si civitas ad
virtutem perveniet, Romanorum socii (“alleati”) fidi erunt, Romanas leges libenter colent et
foedera semper servabunt. 10. Cum orator orationem dicet, civitas verbis eius (“di lui”) mo-
vebitur et oratori, homini iusto et pio, parebit. 11. Cum populus in concilium convocabatur,
oratores multa dicebant de iuvenum vitiis atque de civitatis moribus. 12. Quoniam Germani
mala facinora in Galliae regionibus facere non cessabant, Gallorum dux libertatis causa cum
Germanis bellum suscipit.

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1 I sostantivi della terza declinazione (1° gruppo) 83

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
Il nominativo dei sostantivi
della terza declinazione
ANALISI
Questo laboratorio ti aiuterà ad acquisire le competenze utili a risalire dal genitivo
E TRADUZIONE singolare di un sostantivo della terza declinazione al tema e quindi al nominativo
che troviamo sul vocabolario.

Risalire al nominativo è semplice per tutte le declina- guendo la tabella che presentiamo. Il consiglio è pe-
zioni tranne che per la terza, che presenta varie termina- rò quello di memorizzare il maggior numero possi-
zioni al nominativo singolare, talvolta molto diferenti bile di vocaboli.
dal tema, per l’intervento di diversi fenomeni fonetici. Nella tabella vengono anticipate, per questioni di
In generale, bisogna risalire al tema (cioè alla parte completezza, anche alcune indicazioni che riguar-
di vocabolo priva della terminazione) togliendo la dano i termini del 2o e 3o gruppo della terza decli-
-is del genitivo poi, in base al suono, procedere se- nazione.

Uscita nominativo Nominativo Riepilogo


Genitivo singolare Tema
singolare singolare gen. nom.

consul-is; mulier-is liquida (l-r) uguale al tema


consul; mulier -lis/-ris -l/-r
patr-is con apofonia pater -ris -er
mucron-is; legion-is nasale (n-m) uguale al tema e caduta mucro; legio -onis -o
homin-is con apofonia nasale homo -inis -o
lumin-is con apofonia uguale al tema lumen -nis -en
reg-is; voc-is gutturale (g-c) sigmatico regs ➞ rex; vox -gis/-cis -x
iudic-is con apofonia iudecs ➞ iudex -icis -ex
inop-is; pleb-is labiale (p-b) sigmatico inops; plebs -pis/-bis -ps/-bs
princip-is con apofonia princeps -ipis -eps
virtut-is, civitat-is dentale (t-d) sigmatico e caduta dentale virtuts ➞ virtus -utis/-atis -us/-as
equit-is con apofonia uguale al tema e caduta equets ➞ eques -itis -es
cord-is dentale cord ➞ cor -dis -
mos-is ➞ mor-is per rotacismo sibilante (s) uguale al tema mos -oris -os
corpor-is con apofonia corpus -oris -us
gener-is con apofonia e genus -eris -us
rotacismo
colli-s (2o gruppo) vocale (i) uguale al genitivo collis -is -is
proli-s (2o gruppo) parisillabi proles -is -es
monti-s (2o gruppo) sigmatico montis ➞ mons -tis -s
animal-is; calcar-is (3o gruppo) imparisillabi uguale al tema animal; calcar -lis/-ris -
Veriica delle competenze
Completa risalendo al nominativo o al genitivo singolare di ciascun termine, poi controlla la correttezza delle
tue conclusioni sul dizionarietto.
regem m. impar. t. gutturale nom. rex
1. lucis f. impar. t. . . . . . . . . . . . . nom. . . . . . . . . . . . . 6. decus n. impar. t. . . . . . . . . . . . . gen. . . . . . . . . . . .
2. semine n. impar. t. . . . . . . . . . . . . nom. . . . . . . . . . . . . 7. los m. impar. t. . . . . . . . . . . . . gen. . . . . . . . . . . .
3. duces f. impar. t. . . . . . . . . . . . . nom. . . . . . . . . . . . . 8. ops f. impar. t. . . . . . . . . . . . . gen. . . . . . . . . . . .
4. salutem f. impar. t. . . . . . . . . . . . . nom. . . . . . . . . . . . . 9. honos m. impar. t. . . . . . . . . . . . . gen. . . . . . . . . . . .
5. valetudine f. impar. t. . . . . . . . . . . . . nom. . . . . . . . . . . . . 10. hospes m. impar. t. . . . . . . . . . . . . gen. . . . . . . . . . . .

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84 UNITÀ 7 TERZA DECLINAZIONE Sostantivi del 1° gruppo

Riconoscere, analizzare e tradurre i sostantivi della terza declinazione, sapendo risalire al nominativo

12 Un breve riassunto dell’Iliade VERSIONE

LB Nella sintesi della trama dell’Iliade silano nell’ordine tutti i protagonisti del poema: Achille (Achilles, is),
Agamennone (Agamemnon, onis), Briseide (Briseis, idis), Patroclo (Patroclus, i), Ettore (Hector, Hectoris),
ino al vecchio Priamo (Priamus, i).

1 Agamemnon, Graecorum dux, Achillis ancillam, cui (“alla quale”) nomen erat Briseidi, quia
2 Brisae (“Brise”) sacerdotis ilia erat, propter discordiam inter eos (“loro”, acc. plur.) rapere de-
3 cernit. Itaque ob iram Achilles in proelium non prodibat (“andava”), sed, in regem odio plenus,
4 cum Patroclo amico suo in quiete manebat. Cum Graeci ab Hectore fugantur, Achilles, quod a
5 Patroclo obiurgatur (“è rimproverato”), amico arma sua tradit. Cum Troiani arma Achillis con-
6 spiciunt, prae timore fugiunt, sed mox se reiciunt (“riprendono coraggio”): Patroclus multa vul-
7 nera accipit atque ab Hectore intericitur, qui (“il quale”, nom. sing.) etiam arma Achillis capit.
8 Cum Achilles facinus Hectoris cognoscit, cum Agamemnone in gratiam redit (“fa pace”) et rursus
9 (“di nuovo”) pugnare cupit. Quoniam Achilli arma non erant, hetis (“Teti”) mater a Vulcano
10 deo nova arma petit et ilio suo dat. His (“queste”, abl. plur.) armis Hectorem necat, ad currum
11 (“carro”) ilium Priami vincit, deinde circa (“intorno” + acc.) muros currum vehit. Tamen mors
12 (“la morte”, nom. sing.) inimici ferum iuvenis animum ad pietatem non movebat; Achilles enim
13 Priamo patri ilium non reddebat (“restituiva”). Sed dolor patris timorem vincit: Priamus in cas-
14 tra Graecorum venit, Achillem ad lacrimas (lacrima, ae “lacrima”) movet et corpus ilii accĭpit.
(liberamente tratto da Igino, II-III sec. d.C., Fabulae)

13 Traduci le seguenti frasi con 2 livelli di dificoltà.


1. Vox populi vox dei: Romani hominum voce divinas voluntates explicabant. 2. Ad vos veniam
et, cum in foro ero, civitatis animos laudibus vestris in me convertam. 3. Ab uxore vero amore ma-
ritus diligitur, sed vir adultero amore servae lagrat, quia inidus est. 4. Patrum et matrum consi-
lia iuvenum dux sunt, quia puerorum vitam magna prudentia ducunt. 5. Romanorum moribus
universus mundus regebatur, quia Romanis mores aequi liberique erant. 6. Mihi sunt virtutes, ti-
bi sunt voluptates: nos enim diversi sumus, sed propter diversitatem nostram nobis amicitia irma
est. 7. Quod corpus aegrum acutos dolores non tolerabat et deicere incipiebat, medicus homini non
solum medicamenta dabat sed etiam consolationem et animum addebat. 8. Si sorores ratrum uxo-
res non accipient, familia iurgiis et ultionibus vexabitur. 9. Prae aquae paucitate rura sicca sunt,
ventus arbores foliis nudos facit, ob caelum gelidum silva cunctis pecudibus et feris orbata apparet,
pastores in casis manent, campi agricolarum opera non habent: hiems est.
10. Consules legiones dividebant: ad luminis dexteram ripam pedites cum militum legato mittebant,
ad sinistram equites cum equitum legato disponebant; consules in castris manebant. 11. O tempo-
ra! o mores! Senatores coniurationem intellegunt, consul videt, tamen Catilina vivit. (da Cicero-
ne) 12. Cum Pompeius ad bellum Mithridaticum mittebatur, Romae plebis opes imminuebantur,
paucorum potentia crescebat. (da Sallustio) 13. Video, Romani, vos non solum de vestro periculo, sed
etiam de meo anxios: est mihi iucunda in malis et grata in doloribus vestra erga (“verso” + acc.) me
voluntas. (da Cicerone) 14. Cum reges Romā expellebantur, Marcius, dux Romanus, non solum
Coriolos capiebat, sed etiam ad Volscorum civitatem contendebat. (da Eutropio) 15. Cum Caesar
in Gallia erat et legiones in hibernis collocabantur, Belgae in populum Romanum coniurare incipie-

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1 I sostantivi della terza declinazione (1° gruppo) 85

bant, propter potentiae Romanae timorem. (da Cesare) 16. Brutus et Cassius, Caesaris interfecto-
res, magnum bellum in Romanos movebant et per Macedoniam multos milites ducebant; a Caesare
Octaviano in coniuratorum incursionem robur cruentum suscipebatur. (da Eutropio) 17. Pompeius
pacem rumpit, proelio vincitur: cum in Asiam fugit, a sicariis intericitur; Antonius, Asiae dux, Oc-
taviani sororem repudiat et Cleopatram, reginam Aegypti, uxorem ducit. (da Eutropio) 18. Prae-
fecti regis Persae legatos mittebant Athenas et reclamabant, quia Chabria in regem bellum gerebat
cum Aegyptiis. (da Cornelio Nepote)

14 La morte di Annibale VERSIONE

Prusia, re di Bitinia, tradi-


sce Annibale denuncian- IL PERSONAGGIO Annibale
done la presenza sul suo Annibale fu un grandissimo condottiero cartaginese, mosso per tutta la sua
territorio; i Romani subito vita da una profonda avversione, ereditata dal padre Amilcare, nei confronti
dei Romani. Dopo le pesanti sconitte inlitte ai Romani nella seconda guer-
individuano e circondano
ra punica al lago Trasimeno nel 217 a.C. e a Canne nel 216 a.C., fu sconitto
il rifugio del comandante
da Scipione l’Africano a Zama nel 202 a.C.; in seguito venne esiliato da Car-
Cartaginese che, per non tagine e si rifugiò in Siria presso il re Antioco III. Di lì, costretto a una nuova
cadere nelle mani dell’o- fuga, fu accolto da Prusia, re di Bitinia, e quando i Romani scoprirono il suo
diato nemico, si toglie la nascondiglio, si tolse la vita.
vita.

1 Legati Prusiae Romam veniebant et, cum in Quinctii Flaminini villā cenabant, de Hanni-
2 bale mentionem faciebant; a ministris Asiaticis, Romanorum hospitibus, Hannibal vivus in
3 Prusiae regno indicabatur. Flamininus in Bithyniam legatos mittebat Hannibalis traditio-
4 nis causā, quod dux Africanus asper inimicus Romanis erat et multorum facinorum causă.
5 Prusiă ad traditionem promptus erat, sed inimicum Romanis ipse (“personalmente”) non
6 dabat, quoniam ius hospitii sacrum putabat. Hannibal in castro regionis semper vivebat,
7 quod (“che” soggetto riferito a castro) duci Africano a Prusiā concedebatur; castro erant fir-
8 mi muri et multae ianuae paratae ad ducis fugam, si inimici locum cingebant. Cum legati
9 Romani ad castrum veniunt et locum militum multitudine circumdant, puer ab ianua mul-
10 tos armatos videt et Hannibali notitiam dicit. Quod cunctae ianuae a militibus Romanis
11 occupantur et fugae ne parva quidem facultas est, Hannibal exitium statuit et, memor pris-
12 tinarum virtutum, virus sumit. Sic non solum vir strenuus, dux peritus, miles patriae fidus,
13 multorum proeliorum victor et Romanorum ferus inimicus, sed etiam homo Graeco sermone
14 doctus et librorum auctor vitam extremo nobilitatis testimonio deponit. Hannibalis gesta et
15 nomen multi memoriae tradunt.
(da Nepote, I sec. a.C., De viris illustribus)

COMPRENSIONE DEL TESTO


■ Che cosa riferiscono a Flaminino i legati del re Prusia?
■ Perché il re non consegna spontaneamente Annibale ai Romani?
■ Dove vive Annibale? Da chi viene avvisato dell’arrivo dei nemici?
■ Come avviene la sua morte?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Evidenzia nel brano tutti i vocaboli della terza declinazione e declinali oralmente per esteso.
■ Cerchia, analizza e coniuga oralmente, nei tempi e nei modi che conosci, tutti i verbi presenti nel
brano.

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86 UNITÀ 7 TERZA DECLINAZIONE Sostantivi del 1° gruppo

2 L’indicativo e l’ininito perfetti attivi

LESSICO di BASE

pervĕnio, is, vēni, ventum, ire


Riportiamo in ordine alfabetico i paradigmi completi di tutti i verbi presentati nel lessi-
giungere, pervenire
co di base delle unità precedenti, a parte quelli della prima coniugazione, perché ricondu-
cibili ad amo, as, avi, atum are (riportato nell’elenco). peto, is, ivi, itum, ĕre chiedere
pono, is, posui, posĭtum, ĕre porre,
accĭpio, is, cepi, ceptum, ĕre ricevere dico, is, dixi, dictum, ĕre dire collocare
ago, is, egi, actum, ĕre fare, dilĭgo, is, lexi, lectum, ĕre praebeo, es, bui, bĭtum, ēre
occuparsi di, trattare apprezzare, amare offrire, fornire
amitto, is, misi, missum, ĕre discedo, is, cessi, cessum, ĕre prodo, is, didi, dĭtum, ĕre
mandare via, perdere allontanarsi tradire
amo, as, avi, atum, are amare do, as, dedi, datum, are dare quaero, is, quaesivi, quaesitum,
aspĭcio, is, spexi, spectum, ĕre duco, is, duxi, ductum, ĕre condurre ĕre cercare, cercare di ottenere
guardare facio, is, feci, factum, ĕre fare, quatio, is, quassum, ĕre scuotere
audio, is, ivi, itum, ire udire rendere (con compl. predicativo) (manca del tema del perfetto)
augeo, es, auxi, auctum, ēre inio, is, ivi, itum, ire limitare, issare rapio, is, rapui, raptum, ĕre
accrescere fodio, is, fodi, fossum, ĕre scavare portare via (con la forza), rapire
bibo, is, bibi, ĕre bere fugio, is, fugi, fugĭtum, ĕre fuggire rego, is, rexi, rectum, ĕre reggere,
caedo, is, cecīdi, caesum, ĕre gero, is, gessi, gestum, ĕre portare, dirigere
tagliare, uccidere condurre relinquo, is, relīqui, relictum, ĕre
capio, is, cepi, captum, ĕre habeo, es, habui, habĭtum, ēre lasciare, abbandonare
prendere, catturare avere, possedere, tenere respondeo, es, spondi, sponsum, ēre
cognosco, is, cognovi, cognĭtum, ĕre iacio, is, ieci, iactum, ĕre gettare rispondere
conoscere impello, is, pŭli, pulsum, ĕre scribo, is, scripsi, scriptum, ĕre
cogo, is, coēgi, coactum, ĕre spingere, indurre scrivere
radunare, costringere incĭpio, is, cepi, ceptum, ĕre servio, is, ivi, itum, ire servire,
colo, is, colui, cultum, ĕre incominciare essere schiavo di
coltivare, venerare interfĭcio, is, feci, fectum, ĕre uccidere sum, es, fui, esse essere
committo, is, misi, missum, ĕre invĕnio, is, vēni, ventum, ire trovare sumo, is, sumpsi, sumptum, ĕre
intraprendere, attaccare, lego, is, legi, lectum, ĕre leggere prendere, afferrare
compiere (una cattiva azione) maneo, es, mansi, mansum, ēre suscĭpio, is, cepi, ceptum, ĕre
confĭcio, is, feci, fectum, ĕre rimanere sostenere, intraprendere
compiere, portare a termine moveo, es, movi, motum, ēre tango, is, tetĭgi, tactum, ĕre toccare
conĭcio, is, ieci, iectum, ĕre gettare muovere, provocare, turbare teneo, es, tenui, tentum, ēre tenere
conspĭcio, is, spexi, spectum, ĕre mitto, is, misi, missum, ĕre terreo, es, terrui, terrĭtum, ēre
scorgere, vedere inviare, mandare atterrire, spaventare
contemno, is, tempsi, temptum, munio, is, ivi, itum, ire fortiicare, timeo, es, timui, ēre temere
ĕre disprezzare proteggere tollo, is, sustŭli, sublatum, ĕre
corrĭpio, is, ripui, reptum, ĕre ostendo, is, tendi, tentum, ĕre alzare, togliere
afferrare, impadronirsi di mostrare, presentare trado, is, dĭdi, dĭtum, ĕre
corrumpo, is, rupi, ruptum, ĕre pareo, es, parui, parĭtum, ēre consegnare, tramandare
mandare in rovina, danneggiare obbedire veho, is, vexi, vectum, ĕre
cupio, is, ivi, itum, ĕre desiderare pario, is, pepĕri, partum, ĕre trasportare
decerno, is, crevi, cretum, ĕre partorire, generare vĕnio, is, vēni, ventum, ire venire
decidere pello, is, pepuli, pulsum, ĕre video, es, vidi, visum, ēre vedere
defendo, is, fendi, fensum, ĕre respingere vincio, is, vinxi, vinctum, ire legare
difendere perfĭcio, is, feci, fectum, ĕre vinco, is, vici, victum, ĕre
deleo, es, evi, etum, ēre distruggere compiere, concludere vincere, prevalere (su)
despĭcio, is, spexi, spectum, ĕre pergo, is, perrexi, perrectum, ĕre vivo, is, vixi, victum, ĕre vivere
disprezzare dirigersi

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2 L’indicativo e l’ininito perfetti attivi 87

Riconoscere, analizzare e tradurre le forme verbali dell’indicativo e ininito perfetto attivi

15 Nelle seguenti voci verbali separa la terminazione dal tema; individua quindi la persona di cia-
scuna di esse, poi traduci.
LB
ESEMPIO amavistis ➞ amav- istis ➞ 2a persona plurale ➞ voi amaste/avete amato/aveste amato
1. monuisti 2. laudavi 3. audivistis 4. fuit 5. fuisse 6. scripsimus 7. miserunt 8. pepuli 9. venis-
se 10. putavisse 11. coluisti 12. paruistis 13. vicit 14. reliquimus 15. vixit.

16 Volgi al singolare o al plurale, mantenendo invariata la persona.


LB ESEMPIO amavi ➞ amavimus
1. audivit 2. movimus 3. egistis 4. vixi 5. praebuerunt 6. cepisti 7. venerunt 8. sumpsi 9. vi-
cisti 10. toleravimus 11. imperavi 12. necaverunt 13. fuistis 14. duximus 15. defendi 16. feci-
stis 17. fuit 18. habuistis 19. petivit 20. commisistis.

17 Traduci la forma verbale, poi scrivi il paradigma del verbo.


LB ESEMPIO audivit ➞ ascoltò/ha ascoltato/ebbe ascoltato ➞ audio, is, ivi, itum, ire
1. monuisti 2. fuerunt 3. cucurristis 4. narravi 5. munivit 6. fugi 7. iecisse 8. terrui-
mus 9. existimavistis 10. peperit.

18 Traduci le seguenti voci verbali.


LB 1.incominciaste 2. hanno vinto 3. essere venuto 4. ho respinto 5. sono vissuti 6. mosse 7. man-
daste 8. fuggirono 9. scrivemmo 10. visse 11. gettammo 12. ebbi 13. sono stati 14. aver narra-
to 15. tu lasciasti 16. essere stato 17. avete ricevuto 18. obbedii 19. ofristi 20. aver amato.

19 Traduci le seguenti frasi.


LB a 1. Post victoriam Caesar dixit: “Veni, vidi, vici”. 2. Ex ratre tuo litteras accepi. 3. Scripsi ad
praetorem de ratris mei negotio. 4. Galli ad Caesarem legatos de pace miserunt. 5. Voluptas ad
vitam indignam multos homines saepe impulit. 6. Cum Hannibale multi Romanorum duces proe-
lium commiserunt adversa fortuna. 7. In concilio prae magno clamore (“schiamazzo”) Romani vo-
cem oratoris non audiverunt. 8. Scipio, strenuus iuvenis, apud Zamam cruento proelio Hannibalem
vicit. 9. Cimon (“Cimone”, nom. sing.) populum in sua potestate tenuit. 10. Aquae Nili luminis
vastaverunt Aegypti agros, sed etiam laetos fecerunt. 11. Tarquinius, Romanorum rex, pacem cum
Aequis (“gli Equi”) fecit, deinde negotia civitatis egit. 12. Consulis consilio tribunus militum copias
ex oppido duxit atque ad lumen castra posuit. 13. Sacerdotes, pii non fuistis; nam e templis deorum
miseras mulieres pepulistis. 14. Cum apri homines conspexerunt, repente inter arbores silvae fuge-
runt. 15. Quod patrem tuum decepisti neque pius fuisti, in te ira deorum erit. 16. Defendi - scrip-
sit Cicero de Antonio - civitatem iuvenis, non relinquam senex; contempsi Catilinae (“di Catilina”)
gladios, non timebo tuos.
b 1. I Galli condussero i (loro) soldati nel territorio romano. 2. Dopo la vittoria presso Canne Anni-
bale non si diresse contro Roma. 3. Nella tranquillità della villa il console ricevette gli ambasciatori del
re. 4. Abbiamo scritto una lunga lettera sui misfatti di Mario, ma voi non ci avete mai risposto. 5. Ca-
tone difese sempre con grande coraggio l’integrità (integrĭtas, atis) dei costumi dei Romani.

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88 UNITÀ 7 TERZA DECLINAZIONE Sostantivi del 1° gruppo

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
Come si risale dal perfetto al presente
di un verbo
ANALISI
Questo laboratorio ti aiuterà ad acquisire le competenze utili a risalire dalle forme
E TRADUZIONE del perfetto alla prima persona del presente indicativo che troviamo sul vocabolario.

Come avrai già constatato, una delle diicoltà che il consiglio più utile è di memorizzare il maggior nu-
presenta lo studio del verbo latino è risalire al pre- mero possibile di paradigmi verbali; per provare pe-
sente indicativo in presenza di una forma verbale che rò a capire, almeno in parte, anche il fenomeno in
utilizzi il tema del perfetto, in quanto i temi del pre- sé e afrontare le forme del perfetto meno intuitive,
sente e del perfetto sono tra loro diversi, spesso in proponiamo la seguente tabella, nella quale sono ri-
misura considerevole. portati alcuni gruppi di formazione cui sono ricon-
Trattandosi di una situazione molto complicata e ducibili i verbi più difusi.
che presenta una casistica estremamente variegata,

Perfetto Presente Esempi

perfetto presente ininito signiicato

-vi (-avi, -evi, -ivi) soprattutto prima amavi amo amare amare
coniugazione, ma anche delevi deleo delēre distruggere
seconda, terza e quarta petivi peto petĕre chiedere
audivi audio audire udire

-ui soprattutto seconda monui moneo monēre ammonire


coniugazione, ma non solo cubui cubo cubare giacere
alui alo alĕre nutrire

consonante+inisso -s auxi (aug-s-i) augeo augēre accrescere


(sigmatico) dixi (dic-s-i) dico dicĕre dire
-x < (c, g, q + s) temi in velare c, g, q carpsi (carp-s-i) carpo carpĕre cogliere
- ps < (p, b + s) temi in labiale p, b scripsi (scrip-s-i) scribo scribĕre scrivere
- (s)s < (t, d + s) temi in dentale t, d risi (rid-s-i) rideo ridēre ridere
misi (mit-s-i) mitto mittĕre mandare

con allungamento della tema con vocale breve cāvi căveo cavēre badare
vocale tematica lēgi lĕgo legĕre leggere
vēni vĕnio venire venire

con raddoppiamento dedi do dare dare


momordi mordeo mordēre mordere
cecidi cado cadĕre cadere

Veriica delle competenze


Completa la seguente tabella.
perfetto formazione del perfetto tema del presente presente fenomeni particolari
scripsi scrip + si scrib scribo labiale + s e passaggio da b a p
vixi ........................... .................... ......... ..................................................
statui ........................... .................... ......... ..................................................
petivi pet + iv + i pet peto ..................................................
fēci ........................... .................... ......... ..................................................
fefelli ........................... .................... ......... ..................................................

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3 Il complemento di tempo 89

3 Il complemento di tempo

Riconoscere, distinguere e tradurre i complementi di tempo e il per + accusativo

20 Precisa nell’apposito spazio quale complemento è introdotto di volta in volta dalla preposizio-
ne per, poi traduci.
LB
RICORDA La preposizione per + accusativo oltre al tempo continuato esprime anche il
complemento di moto per luogo [▶ Unità 4] e il complemento di mezzo espresso da persona [▶ Unità 6].

1. Amici, virtutes vestras per annos (. . . . . . . . . . . . . . . ) cognovimus. 2. Autumno pastores pascua (“pascoli”)
reliquerunt atque per campos (. . . . . . . . . . . . . . . ) ad oras perrexerunt. 3. Cum Graeci Troiam ceperunt,
Aeneas (“Enea”, nom. sing.) per multos annos (. . . . . . . . . . . . . . . ) in pelago erravit (da erro, as, avi, atum,
are “peregrinare”). 4. Cum Caesar per captivos (. . . . . . . . . . . . . . . ) consilia Gallorum cognovit, ad lumen
cum legionibus perrexit. 5. Vere puellae per hortos (. . . . . . . . . . . . . . . ) villae cum ancillis ambulabant, cum
repente per arbores (. . . . . . . . . . . . . . . ) ferum aprum viderunt. 6. Propter civitatis invidiam hemistocles
(“Temistocle”, nom. sing.) multos per annos (. . . . . . . . . . . . . . . ) in exilio fuit. 7. Per legatum (. . . . . . . . . . . . . . . )
Pyrrhus rex non solum virorum, sed etiam mulierum animos currumpere cupivit. 8. Heri ( “ieri”)
in Ciceronis villa multas per horas (hora, ae “ora”) (. . . . . . . . . . . . . . . ) pulchra carmina libenter legimus.

21 Agitazione generale della Gallia VERSIONE

LB All’annuncio fatto a La-


bieno (Lubienus, i ) di una L’EVENTO La guerra gallica
decisiva vittoria di Cesare, Cesare, dopo il consolato del 59 a.C., si recò in Gallia, di cui intraprese la con-
tutte le popolazioni della quista tra il 58 e il 52 a.C. È lo stesso Cesare che si fa narratore della sua impre-
Gallia, ad eccezione dei sa, che racconta in 7 libri nell’opera De bello Gallico: dall’iniziale campagna
contro gli Elvezi Cesare combatte via via con successo contro i vari popoli del-
Remi (Remi, orum), de-
la Gallia e anche contro diverse popolazioni germaniche, inché dovrà affron-
cidono di preparare una
tare la rivolta generale della Gallia, guidata da Vercingetorige. La sconitta
sommossa contro l’invaso- di quest’ultimo ad Alesia segna la deinitiva sottomissione dell’intera Gallia.
re romano.
1 Autumno ad Labienum legatum per Remorum agrum de victoria Caesaris fama nuntiatur.
2 Nam in castris milites Labieni clamorem Remorum, populi Romani amicorum, audiverunt
3 itaque victoriae nuntium cognoverunt. Cum fama Romanorum victoriae per nuntios ad Tre-
4 veros (“Treviri”) pervēnit, mox Indutiomarus (“Induziomaro”) dux Treverorum et inimicus
5 Caesaris, per silvas fugit copiasque omnes (“tutte”, acc. plur. f.) in Treverorum agrum duxit.
6 Caesar Fabium legatum cum legione misit in hiberna, ipse (“egli stesso”) cum tribus (“tre”)
7 legionibus ad civitatem Samarobrivam (“Samarobriva”) totam (“tutto”, da riferire a hiemem)
8 hiemem manere decrevit, quod seditionem (“la rivolta”) civitatum Galliae timebat. Nam Gal-
9 liae civitates, cum per legatos nuntium victoriam Caesaris acceperunt, de bello concilia habe-
10 bant. Neque Caesar hiemis tempus sine cura egit, quia undique (“da ogni parte”) de consiliis
11 ac seditione Gallorum nuntium accipiebat.
(liberamente tratto da Cesare, I sec. a.C., De bello Gallico)

22 Traduci le seguenti frasi e scrivi i paradigmi dei verbi evidenziati.


1.Hieme arbores folia perdiderunt, vere multa germina apparuerunt, aestate poma matura a
ramis pendent, autumno per servos agricolae poma carpent. 2. Viri pietate pleni per sacerdotes

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90 UNITÀ 7 TERZA DECLINAZIONE Sostantivi del 1° gruppo

hostias deis immolaverunt et per cunctum tempus oraverunt, quoniam pii erant et pacem salu-
temque habere cupiebant. 3. Foederibus et per legatos consules a Gallis petiverunt scelerum
poenam: nam Galli per proeliorum momenta multos milites interfecerunt et captivorum ora
deturpaverunt. 4. Artificum opera dominorum villas pulchras fecerunt, per poetas villarum
atria pulchris carminibus resonaverunt, per agros hospites incedebant et rosas rubras vide-
bant. 5. Vespere per multas horas non solum pueri puellaeque per prata sphaerā luserunt, sed
etiam, cum luna per caelum iter faciebat, novi amores floruerunt. 6. Per navigationem nautae
vento per pontum trahebantur, sed per gubernatorem salutem habuerunt et salvi Syracusas per-
venerunt.

23 Teseo, Arianna e il Minotauro VERSIONE

Gli Ateniesi sono legati a Creta da un tremendo obbligo nei confronti del Minotauro; Teseo, grazie all’aiu-
to di Arianna e del suo famoso ilo, riesce a sconiggere il mostro; la vicenda però si conclude con un atto
ignobile da parte dell’eroe ateniese nei confronti della ragazza cretese.

1 Minos, Iovis (“di Giove”, gen.) et Europae filius et Cretae rex, cum Graecis belligeravit,
2 quia Graeci in pugna Minois filium Androgeum interfecerunt. Cum proelio vicit, tyran-
3 nus Graecis tributum imposuit et dixit: “Quotannis (“ogni anno”, avv.) initio aestatis vos,
4 Graeci, septenos (“sette”) liberos vestros Minotauro ad impias epulas dabitis”. Minotaurus
5 monstrum horrendum erat, tauri et Pasiphae, Minois uxoris, filius, hominis et tauri natu-
6 ram habebat et corpora humana edebat. Theseus, strenuus vir, quod civitatis calamitatem
7 cognovit, Cretam venit; Ariadna, Minois filia et Minotauri soror, Theseum amabat et hos-
8 pitem adiuvit: viro portam labyrinthi ostendit et filum dedit. Vir Graecus in labirynthum
9 intravit, Minotaurum, mirum monstrum, interfecit, Ariadnae filo portam invenit et, ob
10 beneficium puellae gratus, matrimonium in patria Ariadnae promisit. Sed cum iter scaphā
11 faciebat, in parva insula aspera tempestate substitit; deinde, quoniam Athenis opprobrium
12 timebat propter coniugium cum muliere monstri sorore, cum puella dormiebat, Theseus ab
13 insula discessit et Ariadnam deseruit. Puella, cum solitudinem animadvertit, per cunctas
14 horas diurnas et nocturnas lamentis premebatur; sed deus Liber audivit et Ariadnam in
15 coniugium duxit.
(da Igino, II-III sec. d.C., Fabulae)

COMPRENSIONE DEL TESTO


■ Perché Minosse muove guerra ai Greci? Quale tributo questi sono costretti a pagare?
■ Quali sono le caratteristiche del Minotauro?
■ Qual è il ruolo di Arianna nella vicenda? Dove e perché Teseo l’abbandona?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Trascrivi e classiica i complementi presenti nel brano (attenzione: non tutti quelli in elenco sono
presenti nel testo).
1. stato in luogo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7. tempo continuato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2. moto a luogo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8. compagnia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. moto da luogo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9. argomento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4. moto per luogo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10. agente/c. eficiente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5. mezzo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11. ine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
6. tempo determinato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12. unione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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4 Le congiunzioni temporali ut (primum), ubi (primum), simul ac /atque e l’indicativo 91

4 Le congiunzioni temporali ut (primum), ubi (primum),


simul ac /atque e l’indicativo
Riconoscere, distinguere e tradurre le temporali introdotte dalle congiunzioni ut (primum), ubi (primum),
simul ac/atque e l'indicativo

24 Traduci le seguenti frasi.


LB 1.Ut barbari equites nostros viderunt, prae timore in muros oppidi fugerunt. 2. Milites nostri, si-
mul ac in certis locis fuerunt, Gallorum oppidum magna virtute oppugnaverunt (da oppugno, as,
avi, atum, are “assalire”). 3. Magnus fuit dolor et patrum et matrum, ut cruenta liberorum arma
viderunt. 4. Dux barbarorum, ut in proelio Alexandrum conspexit, equum in regem duxit. 5. Ubi
dux cognovit nuntium, per legatos consulibus communicavit. 6. Ubi Galli ad castra Romanorum
pervenerunt, a legatis Caesaris salutem petiverunt. 7. Incolae civitatis, simul atque signa nostra vi-
derunt, milites Caesaris libenter acceperunt. 8. Simul ac piratae ad insulae oras appropinquaverunt,
viri cum mulieribus liberisque tela coniecerunt. 9. Ubi primum Hannibal Cannas pervenit, cum
ducibus suis proelii rationem magna cum cura paravit.

25 Nelle seguenti frasi evidenzia le proposizioni temporali, poi traduci.


1. Ut agnus lupum vidit, statim ad stabulum fugit. 2. Uxores, ut mariti ex agris revertunt cum tene-
brae descendunt, cum liberis cenant. 3. Cum Romam cum uxore veniam, forum Traianeum visitabo
et in Colosseum intrabo. 4. Homines, ut primum mulierum lacrimas viderunt, cum inimicis indu-
tias fecerunt. 5. Ut divitias nimias animadvertit, vir liberos obiurgavit et modum ad felicitatem in-
dicavit. 6. Inimici, ubi primum nostros equites conspexerunt, rapida incursione perturbaverunt. (da
Cesare) 7. Sine (“senza” + abl.) mora Umbrenus, Catilinae socius, ubi primum in foro Allobrogum
legatos conspexit, de presentia eos (“quelli”, acc. plur.) interrogavit. (da Sallustio) 8. Iugurtha, ingenio
validus puer, ubi primum adolevit, equitabat, cum amicis certabat, leonem et feras feriebat, populo
carus erat. (da Sallustio) 9. Dominus, ubi ad villam venit, ubi familae deos salutavit, fundum visita-
vit. (da Catone) 10. Ut Archia ex pueris excessit, ad carmina vertit et in opus poeticum magno cum
studio incumbebat. (da Cicerone) 11. Siculi, ut primum viderunt morborum contagionem propter
loci naturam, in propinqua oppida fugerunt. (da Livio)

26 Metello decide di rinviare la guerra contro i re Giugurta VERSIONE

LB e Bocco
Dopo una grave sconitta,
il re della Numidia Giugur- L’EVENTO La guerra giugurtina
ta (Iugurtha, ae) convince Nella contesa per la Numidia (regione dell’Africa nord-occidentale), Giugurta
il re Bocco (Bocchus, i) ad conquistò Cirta, capitale del rivale Aderbale (112 a.C.). Molti mercanti roma-
allearsi con lui contro i Ro- ni che lì risiedevano vennero uccisi e ciò provocò la reazione di Roma contro
Giugurta. Una svolta nella conduzione della guerra si ebbe con alcune vittorie
mani. Ma il comandante
di Q. Metello (109-108), e poi nel 107 con l’elezione al consolato di Gaio Mario,
romano Metello (Metel-
che in tre anni di campagna costrinse Giugurta a rifugiarsi presso Bocco, re di
lus, i) riesce a rinviare con- Mauritania suo alleato. Il legato di Mario, L. Cornelio Silla, con abile diploma-
tinuamente l’inizio della zia riuscì a farsi consegnare Giugurta, che fu condotto a Roma e giustiziato.
guerra.

1 Iugurtha, ut aestate oppidum halam (“Tala”, città della Numidia) amisit, loca incerta relin-
2 quere decrevit et per magnos campos cum parvo militum numero pervenit ad Gaetulos (Gaetuli,
3 orum “Getuli”), genus hominum ferum et ignarum nominis Romani. Ubi Gaetuli Iugurthae

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92 UNITÀ 7 TERZA DECLINAZIONE Sostantivi del 1° gruppo

4 consilium cognoverunt (nam rex legiones Romanas e sua regione pellere cupiebat), regem ami-
5 cum acceperunt. Deinde, simul atque Gaetuli ad proelium apti fuerunt, Iugurtha ad Bocchum
6 legatos misit et non solum cum rege foedus fecit, sed etiam ad bellum adversus (“contro” + accu-
7 sativo) Romanos impulit. Metellus, dux Romanorum, ubi primum de regum societate (societas,
8 atis f., “alleanza”) cognovit, propter adversi proelii timorem decrevit bellum non gerere, legatos
9 igitur ad Bocchum misit. Legati regi dixerunt: “In eiusdem (“dello stesso”, gen. sing. m.) homi-
10 nis potestate non est bellum et incipere et conicere; bellum enim incertum semper est, pax tan-
11 tum certa”. Rex per legatos Metello duci respondit: “Ego quoque pacem cupio, tamen Iugurthae
12 virtutem laudo nec amicum relinquere possum (“posso”)”. Itaque tempus procedebat (“passava”)
13 neque bellum a Metello umquam incipiebatur.
(liberamente tratto da Sallustio, I sec. a.C., Bellum Iugurthinum)

27 Roma è minacciata su più fronti da nemici agguerriti VERSIONE

Al tempo della seconda guerra punica (218-202 a.C.) i Romani si trovarono contemporaneamente impegnati
su quattro diversi fronti bellici, da est a ovest; nonostante tutto, grazie al loro valore e alla loro organizza-
zione, ottennero ovunque risultati lusinghieri.

1 Ut primum Hannibal in Italiam venit, Romani Claudium Marcellum consulem ad Nolam, ci-
2 vitatem Campaniae, in Hannibalem miserunt. Sed Punicus dux per Apuliam et Calabriam pro-
3 cessit atque multas civitates Romanorum occupavit. Illo (“quel”, abl. sing.) tempore etiam rex Ma-
4 cedoniae Philippus ad Hannibalem legatos mittit et auxilia contra Romanos promittit, si a duce
5 Punico auxilia contra Graecos accipiet. Sed Romani Macedoniae regis legatos rapuerunt, consilia
6 inimica cognoverunt et in Macedoniam Valerium Laevinum miserunt; postea etiam Sardiniam
7 ceperunt et ex Hannibalis imperio eripuerunt. Per multum tempus a Romanis militibus in quat-
8 tuor (“quattro”, riferito a locis) locis proelia pugnabantur: in Italia Romani Hannibalem oppeti-
9 verunt, in Hispania Hasdrubalem, Hannibalis ratrem, Sardos in Sardinia, Philippum in Ma-
10 cedonia. Manlius proconsul victor a Sardinia captivos Romam deportavit, Philippus a Laevino in
11 Macedonia vincitur, in Hispania a Scipionibus Hasdrubal. In Italia Hannibal Romam accessit et
12 equites apud oppidi portam duxit, sed postea, ubi Romani iam ad proelium parati erant, propter
13 consulum et Romanarum copiarum timorem Romā decessit et in Campaniam reparavit; interim
14 Marcellus consul multas regiones Siciliae a Punico imperio liberavit et socias Romanorum fecit.
(da Eutropio, IV d.C., Breviarium ab Urbe condı̆ta)

COMPRENSIONE DEL TESTO


■ Qual è il progetto di Filippo? Perché non ha buon ine?
■ Quanti e quali sono i fronti di guerra per i Romani?
■ Perché Annibale rinuncia allo scontro con i Romani? Dove si rifugia?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Ricerca nel brano e trascrivi i seguenti complementi.
1. un complemento di tempo determinato. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2. un complemento di tempo continuato. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. un uso di in con il valore di “contro”. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4. un complemento di moto per luogo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5. un complemento di causa. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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RIEPILOGO 93

RIEPILOGO PER RIPASSARE ESERCIZI INTERATTIVI


ZTE

VERIFICA DELLE COMPETENZE DI TRADUZIONE

28 Traduci le seguenti frasi, con 2 livelli di dificoltà.


1.Mihi fuerunt multa pericula, ut primum me consulum voluntati opposui, sed mihi auxilio fuerunt
uxoris meae preces et amicorum meorum amor. 2. Cum equitibus et peditibus ubi primum Caesar in
castra revertit, vulnerum curae gratia dux medicos convocavit, quoniam multis militibus telorum et
gladiorum plagae in corporibus erant. 3. Vere in arboribus germina apparent, aestate poma matu-
rant, autumno ab agricolis carpuntur et in foro a mulieribus emuntur. 4. Ubi primum pacis foedus
conicietur, populus laetus propter bellorum inem (“conclusione”, acc.) ad deorum gratias hostias in
aris ponet. 5. Si mea verba audivisti et mecum consentis, iustitiam coles et, ubi in rostris eris, de ho-
minum libertate et benevolentia verba facies, iniustos et superbos viros obtrectabis. 6. Cato, cum in
dominorum villas intrabat, propter severitatem suam timebatur et, ut primum iniquitates animad-
vertebat, statim severis verbis reos reprehendebat.
7. Nostri premebantur et deiciebantur, sed legiones ex castris venerunt; ubi primum campos atti-
gerunt, constiterunt; tunc Vercingetorix, Gallorum dux, milites suos in castra reduxit. (da Cesa-
re) 8. Ubi intellexit iliae suae periculum, vir servos suos vocavit et iussit munerum neglegentiam
et iliae defensionem et tutelam. (da Cicerone) 9. Lycurgus Sparta, Solo Athenis leges perscripse-
runt, nobis Romulus imperia dedit; deinde Numa religionibus et divino iure populum devinxit;
Servius Tullius populo nostro sanctor legum fuit. (da Tacito) 10. Ubi Verres (“Verre”, nom. sing.)
nuntium audivit, iră praetorem commovit, furor cepit et homo sine (+ abl.) dubitatione insanivit.
(da Cicerone) 11. Alexander Magnus, ut primum ebrietas regem reliquit, ob intemperantiam
suam doluit et nuntium fecit: “Si egomet in solio regio sedebo, Persae Graecis asperas poenas da-
bunt, quia imperio dignus non sum”. (da Curzio Rufo)

29 La situazione in Gallia all’arrivo di Cesare VERSIONE TUTOR

Quando Cesare dà il via alla sua spedizione in Gallia (58 a.C.), il potere della regione è nelle mani del popolo
dei Sèquani, che l’hanno sottratto agli Edui con alleanze e azioni di forza. Anche il senato romano, interpel-
lato dagli Edui, non interviene; soltanto l’avvento di Cesare rovescia la situazione. [▶ p. 89]

1 Ubi primum Caesar expeditionem incepit et in Galliam venit, alterius (“di una delle due”, gen. sing.)
2 factionis principes erant Haedui, alterius (“dell’altra”) Sequani. Quoniam auctoritas erat in Hae-
3 duis et Heduorum magnae erant clientelae, Sequani magnis iacturis pollicitationibusque societatem
4 Germanorum et Ariovisti, strenui saevique ducis barbari, obtinuerunt. Multa proelia Sequani cum
5 sociis vicerunt, nobilitatem Haeduorum interfecerunt; quia victores erant, ad se (“dalla loro parte”)
6 multos populos inimicos foederibus et indutiis traduxerunt et Haeduorum principum ilios obsides
7 acceperunt. Quoniam obtinuerunt etiam per milites et incursionibus agros initimos, Sequanis iam
8 erat cunctae Galliae imperium. Divitiacus, rex Haeduorum, auxilii petitionis causā Romam venit,
9 sed a senatoribus subsidium non habuit. Tamen per Caesarem bello Gallico Sequani Haeduis obsides
10 sociosque reddiderunt, Haedui propter dignitatis incrementum nova foedera cum initimis civita-
11 tibus iunxerunt et a Sequanis, ob Caesaris favorem, auctoritatem imperiumque eripuerunt. Sic in
12 Gallica regione a cunctis nationibus civitatibusque Haedui Galliae principes habebantur.
(da Cesare, I sec. a.C., De bello Gallico)

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


PER COMINCIARE FORMA DELLE PAROLE STORIOGRAFIA

8 TERZA DECLINAZIONE
UNITÀ Ab Urbe condƱta Sufissi nominali (2) Il mito di Enea (4)

Sostantivi del 2° gruppo


1 I sostantivi della terza declinazione (2° gruppo) [▶ MANUALE 5.3]
I parisillabi, gli imparisillabi con tema uscente in due consonanti e alcuni, pochi, imparisillabi
con tema in una sola consonante come raus, raudis f. “frode”, ius, iuris m. “diritto”, nix, nivis f. “ne-
ve”, plebs, plebis f. “plebe” hanno:
● ablativo singolare in -e (cive, urbe, osse)
● genitivo plurale in -ium (civium, urbium, ossium)
● nominativo-accusativo-vocativo del neutro plurale in -a (ossa) [▶ LdC p. 83].

civis, civis m. cittadino urbs, urbis f. città os, ossis n. osso


Singolare Plurale Singolare Plurale Singolare Plurale
Nom. civis cives urbs urbes os ossa
Gen. civis civium urbis urbium ossis ossium
Dat. civi civĭbus urbi urbĭbus ossi ossĭbus
Acc. civem cives urbem urbes os ossa
Voc. civis cives urbs urbes os ossa
Abl. cive civĭbus urbe urbĭbus osse ossĭbus

2 L’indicativo piuccheperfetto e il futuro anteriore attivo [▶ MANUALE 18.2.2-3]


INDICATIVO PIUCCHEPERFETTO ATTIVO
I coniugazione II coniugazione III coniugazione IV coniugazione
avevo amato avevo distrutto avevo inviato avevo udito
Sing. 1a amavĕram delevĕram misĕram audivĕram
2a amavĕras delevĕras misĕras audivĕras
3a amavĕrat delevĕrat misĕrat audivĕrat
Plur. 1a amaverāmus deleverāmus miserāmus audiverāmus
2a amaverātis deleverātis miserātis audiverātis
3a amavĕrant delevĕrant misĕrant audivĕrant
Verbi in -ı̆o Verbo sum
avevo preso ero stato
a
Sing. 1 cepĕram fuĕram
2a cepĕras fuĕras
3a cepĕrat fuĕrat
Plur. 1a ceperāmus fuerāmus
2a ceperātis fuerātis
3a cepĕrant fuĕrant
INDICATIVO FUTURO ANTERIORE ATTIVO
I coniugazione II coniugazione III coniugazione IV coniugazione
avrò amato avrò distrutto avrò inviato avrò udito
Sing. 1a amavĕro delevĕro misĕro audivĕro
2a amavĕris delevĕris misĕris audivĕris
3a amavĕrit delevĕrit misĕrit audivĕrit
Plur. 1a amaverĭmus deleverĭmus miserĭmus audiverĭmus
2a amaverĭtis deleverĭtis miserĭtis audiverĭtis
3a amavĕrint delevĕrint misĕrint audivĕrint

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memorandum 95

INDICATIVO FUTURO ANTERIORE ATTIVO


Verbi in -ı̆o Verbo sum
avrò preso sarò stato
Sing. 1a cepĕro fuĕro
2a cepĕris fuĕris
3a cepĕrit fuĕrit
Plur. 1a ceperĭmus fuerĭmus
2a ceperĭtis fuerĭtis
3a cepĕrint fuĕrint

3 L’uso del perfetto, piuccheperfetto e futuro anteriore nelle subordinate


(legge dell’anteriorità) [▶ MANUALE 40.5.1]
■ A diferenza dell’italiano il latino preferisce esprimere l’anteriorità nella subordinata rispetto al
tempo della reggente (legge dell’anteriorità), secondo il seguente schema:
Prospettiva temporale Tempo subordinata Tempo reggente Esempio
PRESENTE perfetto presente Cum Romam pervenisti, mihi
epistulam mitte.
Quando arrivi (lett. “sei arrivato”)
a Roma, mandami una lettera.
PASSATO piuccheperfetto imperfetto/ Cum Romam perveneram, in foro
perfetto deambulabam.
Quando arrivavo (lett. “ero arrivato”)
a Roma, passeggiavo nel foro.
FUTURO futuro anteriore futuro semplice Cum Romam pervenero, in foro
deambulabo.
Quando arriverò (lett. “sarò arrivato”)
a Roma, passeggerò nel foro.

4 Le particolarità dei complementi di luogo della terza declinazione e il moto da


luogo con de [▶ MANUALE 36.1]
Particolarità dei complementi di luogo
■ Con i nomi di città e piccole isole della terza declinazione i complementi di luogo si esprimono:
● stato in luogo con l’ablativo semplice
Multos annos Lacedaemone vixi. Vissi per molti anni a Sparta.
● moto a luogo con l’accusativo semplice
Romani Carthaginem legatos miserant. I Romani avevano inviato ambasciatori a Cartagine.
● moto da luogo con l’ablativo semplice
Legati Carthagine venerant. Degli ambasciatori erano venuti da Cartagine.
● moto per luogo regolarmente con per + accusativo (per evitare confusione con il moto a luogo)
■ Complementi di luogo con il sostantivo rus, ruris n. “campagna”, “podere” (come humus, i f. “terra”):
● stato in luogo ruri “in campagna” (locativo)
● moto a luogo rus “verso la campagna”
● moto da luogo rure “dalla campagna”

Moto da luogo con de


■ Complemento di moto da luogo, indicante movimento dall’alto verso il basso
● de + ablativo
De arboribus folia cadunt. Dagli alberi cadono le foglie.

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96 UNITÀ88 TERZA
UNITÀ TERZA DECLINAZIONE
DECLINAZIONE Sostantivi
Sostantivideldel
2° gruppo
2° gruppo

5 Le congiunzioni subordinanti temporali dum, postquam (posteaquam),


antequam (priusquam) e l’indicativo [▶ MANUALE 43.1.4-6]
■ Per esprimere precisamente il rapporto temporale fra la subordinata e la reggente:
● dum “mentre” + l’indicativo presente (anche se nella reggente c’è un tempo passato), per sotto-
lineare il rapporto di contemporaneità fra la temporale e la reggente
Dum Romae sum, Carthaginienses in Italiam pervenerunt.
Mentre ero a Roma, i Cartaginesi giunsero in Italia.
● postquam, posteaquam “dopo che” (“dopo di”) + l’indicativo perfetto, piuccheperfetto o fu-
turo anteriore (raramente il presente), per sottolineare il rapporto di precedenza (anteriorità)
fra la temporale e la reggente
Postquam Carthagine descessi (descesseram), Romā epistulam accepi.
Dopo essermi allontanato da Cartagine, ricevetti una lettera da Roma.
● antequam, priusquam “prima che” (“prima di”) + l’indicativo presente, perfetto o futuro an-
teriore, per sottolineare il rapporto di successione (posteriorità) fra la temporale e la reggente
Hostes fugere non destiterunt, priusquam ad lumen pervenerunt.
I nemici non smisero di fuggire, prima di essere arrivati al iume.

6 Sintesi delle congiunzioni subordinanti temporali con l’indicativo [▶ MANUALE 43.1]


Congiunzione Signiicato Esempi
cum quando Cum amicus meus Romam venit, beatus sum.
(la più comune e generica) Quando il mio amico viene a Roma, sono
contento.
cum primum, ubi (primum), (non) appena, come Ubi primum hostes nostros viderunt, fugerunt.
ut (primum), simul ac, Non appena i nemici videro i nostri,
simul atque fuggirono.
(esprimono simultaneità)
dum + indicativo presente mentre Dum Romae sum, Hannibal Saguntum
(esprime contemporaneità) obsedit.
Mentre ero a Roma, Annibale assediò
Sagunto.
postquam, posteaquam dopo che (dopo di) Postquam hostes fugaverunt (fugaverant ,
(esprimono anteriorità) Romani castra posuerunt.
Dopo avere messo in fuga (lett. “dopo che
ebbero messo in fuga”) i nemici, i Romani
posero l’accampamento.
antequam, priusquam prima che (prima di) Mecum Athenas non venies, antequam
(esprimono posteriorità) Graecum sermonem didiceris.
Non verrai con me ad Atene, prima di avere
imparato (lett. “prima che avrai imparato”) la
lingua greca.

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1 I sostantivi della terza declinazione (2° gruppo) 97

1 I sostantivi della terza declinazione (2° gruppo)

LESSICO di BASE MEMENTO

Sostantivi parisillabi ovis, is, f. pecora mors, mortis, f. morte


aedes, is, f. tempio piscis, is, m. pesce nox, noctis, f. notte
aedes, ium (plur.) casa sedes, is, f. sede os, ossis, n. osso
auris, is, f. orecchio testis, is, m. (e f.) teste, testimone pars, partis, f. parte
avis, is, f. uccello turris, is, f. torre pons, pontis, m. ponte
caedes, is, f. uccisione, strage vestis, is, f. veste sors, sortis, f. sorte,
civis, is, m. cittadino sorteggio
clades, is, f. disastro, disfatta, Sostantivi imparisillabi con tema urbs, urbis, f. città
uscente in due consonanti
strage
arx, arcis, f. rocca, fortezza Sostantivi imparisillabi con tema
classis, is, f. flotta
ars, artis, f. arte, abilità in una consonante e con
inis, is, m. e f. limite, conine genitivo plurale in -ium
fons, fontis, m. fonte, sorgente
ines, ium (plur.) territorio raus, raudis, f. frode
gens, gentis, f. gente, popolo,
hostis, is, m. nemico ius, iuris, n. diritto
stirpe, casato
ignis, is, m. fuoco nix, nivis, f. neve
mens, mentis, f. mente, pensiero
mensis, is, m. mese plebs, plebis, f. plebe
mons, montis, m. monte
navis, is, f. nave

Riconoscere, analizzare e tradurre i sostantivi del 2° gruppo della terza declinazione, sapendo risalire
al nominativo

1 Nelle seguenti parole separa la terminazione dalla radice; individua quindi il caso e il numero
di ciascuna di esse. Se una terminazione può esprimere più casi, riportali tutti.
LB
ESEMPIO montes ➞ mont-es ➞ nominativo plurale; accusativo plurale; vocativo plurale
1. montium 2. urbi 3. sortem 4. pontibus 5. ossa 6. nivium 7. mentis 8. nocte 9. pisci-
bus 10. classes 11. aedium 12. hosti 13. aures 14. iurium 15. teste 16. mensem.

2 Aggiungi la terminazione richiesta.


LB ESEMPIO vest. . . . . (dat. plur.) ➞ vestibus
1. turr . . . . . . . . . . . . . (gen. sing.) 7. host . . . . . . . . . . . . . (acc. sing.) 13. sort . . . . . . . . . . . . . . (acc. sing.)
2. pisc . . . . . . . . . . . . . . (abl. plur.) 8. in . . . . . . . . . . . . . . . (nom. plur.) 14. arc . . . . . . . . . . . . . . . (dat. sing.)
3. test . . . . . . . . . . . . . . (voc. sing.) 9. turr . . . . . . . . . . . . . (acc. plur.) 15. noct . . . . . . . . . . . . . . (abl. sing.)
4. ign . . . . . . . . . . . . . . (abl. sing.) 10. mens . . . . . . . . . . . . (dat. sing.) 16. pleb . . . . . . . . . . . . . (gen. plur.)
5. av . . . . . . . . . . . . . . . . (gen. plur.) 11. oss . . . . . . . . . . . . . . . (nom. plur.) 17. mont . . . . . . . . . . . . (gen. plur.)
6. raud . . . . . . . . . . . . (gen. plur.) 12. pont . . . . . . . . . . . . . (dat. plur.) 18. gent . . . . . . . . . . . . . (voc. plur.)

3 Nelle seguenti parole individua il caso o i casi in base alla terminazione, poi scrivi la forma del
nominativo singolare e il signiicato del termine.
LB
ESEMPIO sortibus (dat. plur., abl. plur.) ➞ sors ➞ sorte, sorteggio
1. partibus (. . . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . . ➞ . . . . . . . . . . . 7. vestium (. . . . . . . . . . . ) ➞. . . . . . . . . . . ➞ ...............
2. nivi (. . . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . . ➞ . . . . . . . . . . . 8. aurem (. . . . . . . . . . . ) ➞ ........... ➞ ...............
3. navi (. . . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . . ➞ . . . . . . . . . . . 9. raudes (. . . . . . . . . . . ) ➞ ........... ➞ ...............
4. ossis (. . . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . . ➞ . . . . . . . . . . . 10. plebium (. . . . . . . . . . . ) ➞ ........... ➞ ...............
5. oves (. . . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . . ➞ . . . . . . . . . . . 11. nocte (. . . . . . . . . . . ) ➞ ........... ➞ ...............
6. monti (. . . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . . ➞ . . . . . . . . . . . 12. pontibus (. . . . . . . . . . . ) ➞ ........... ➞ ...............

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98 UNITÀ 8 TERZA DECLINAZIONE Sostantivi del 2° gruppo

4 Dopo aver individuato a quale dei due gruppi della terza declinazione appartengono i seguenti
vocaboli, proposti in caso genitivo singolare, scrivine il nominativo singolare e il genitivo plu-
LB
rale.
ESEMPIO noctis ➞ 2o gruppo ➞ nox ➞ noctium
1. vestis 2. generis 3. classis 4. montis 5. ruris 6. testis 7. cladis 8. regionis 9. iuvenis 10. oris
11. raudis 12. itineris 13. hostis 14. iuris 15. senis 16. plebis 17. carminis 18. hominis 19. sor-
tis 20. ossis.

5 Nella seguente lista individua le due forme che non appartengono alla terza declinazione.
LB iuris noctium inis ruinis praemium igni urbibus plebium montes testis

6 Traduci in tutti i modi possibili le seguenti forme, dopo avere individuato il caso e il numero di
ciascuna di esse.
LB
1. artibus 2. pontium 3. arx 4. classis 5. aves 6. civem 7. os 8. raude 9. urbibus 10. men-
ses 11. turre 12. vestium 13. navi 14. piscis.

7 Dato un sostantivo del 2o gruppo della terza declinazione e un aggettivo della 1a classe, decli-
nali in base alle indicazioni fornite.
LB
1. ignis, ignis sacer, cra, crum (acc. sing.) ...............................................
2. orator, oratoris modestus, a, um (dat. plur.) ...............................................
3. ines, inium longus, a, um (acc. plur.) ...............................................
4. os, ossis dexter, era, erum (nom. plur.) ...............................................
5. raus, raudis malus, a, um (gen. plur.) ...............................................
6. hostis, hostis Germanus, a, um (abl. sing.) ...............................................
7. nix, nivis pulcher, cra, crum (gen. plur.) ...............................................
8. ars, artis vester, stra, strum (nom. sing.) ...............................................
9. nox, noctis niger, gra, grum (gen. sing.) ...............................................
10. mors, mortis iustus, a, um (abl. plur.) ...............................................
11. avis, avis liber, era, erum (voc. sing.) ...............................................
12. plebs, plebis miser, era, erum (gen. plur.) ...............................................
13. pars, partis modestus, a, um (gen. plur.) ...............................................

8 Traduci in tutti i modi possibili le seguenti espressioni, formate da un sostantivo del 2o gruppo
della terza declinazione e da un aggettivo della 1a classe.
LB
1.gentium rectarum 2. ponte irmo 3. sortem sinistram 4. hostes multos 5. ossa sacra 6. noctes
raudium plenae 7. ovibus nigris 8. civis beate 9. aedes antiquae 10. aedi clarae.

9 Traduci le seguenti frasi.


LB a 1. Ratio magistra artium est. 2. In urbium arcibus multos milites conspeximus. 3. Ius gen-
tium sacrum est, tamen a malis hominibus saepe contemnitur. 4. In urbe Athenis aedes antiquas
et multa deorum templa videbitis. 5. Mens deorum hominibus dedit agros, ars hominum urbes
fecit. 6. Ob hiemis menses Athenas non venĭmus cum amico nostro. 7. De scelere huius (“di que-
sto”, gen. sing.) hominis testes sunt clari viri nostrae civitatis. 8. Oves lupos semper timent; nisi
enim a pastoribus defenduntur, lupi oves necant. 9. Quoniam plebi uxores non erant, Romani
mulieres Sabinorum (“dei Sabini”) rapuerunt. 10. Ubi hostes per Gallorum ines ad lumen per-
venerunt, nostri turribus urbem muniverunt atque arma sumpserunt. 11. Ut primum classis
hostium e montium cacumine (cacumen, inis, n. “cima”) conspicitur, cives Romani, quod magno

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


1 I sostantivi della terza declinazione (2° gruppo) 99

in periculo erant, servos liberaverunt (libero, as, avi, atum, are “liberare”). 12. Naves Graecorum
e Graeciae oris in Italiam pervenerunt et multas urbes condiderunt. 13. Xerxi (Xerxes, is “Ser-
se”), Persarum regi, magnus numerus navium erat. 14. Multos menses captivi in montium silvis
manserunt et fontium aquas biberunt. 15. Nocte pars militum montes reliquit et ad oppidi ar-
cem perrexit; simul ac hostes urbem ceperunt, urbem igne deleverunt et civium caedem fecerunt.
16. Verres (“Verre”) praetor a Cicerone in oratione “In Verrem” accusatur: “Verres - dicit Cicero
- Athenis ex aede Minervae magnam auri copiam cepit et in suis aedibus posuit”. 17. “Frustra
mortem timemus”, dicebat clarus philosophus; “nam, cum nos sumus, mors non est; cum mors est,
nos non sumus”.
b 1. Molte specie di pesci vivono nell’acqua. 2. Belle erano le vesti delle matrone romane.
3. Tu non conosci il numero delle ossa del corpo umano (dell’uomo). 4. I soldati rimasero sul ponte
e con grande valore respinsero i nemici. 5. Il tribuno della plebe mostrò nell’assemblea della plebe la
frode dei senatori (usa patres). 6. In tutti (omnibus) i tempi i popoli hanno sempre ritenuto sacro il
diritto delle genti.

10 Catilina esorta i suoi complici all’azione VERSIONE

LB Catilina (Catilina, ae m.),


dopo avere preparato un IL PERSONAGGIO Catilina
Catilina nacque a Roma nel 108 a.C. da un’antica famiglia della nobiltà deca-
piano per sovvertire l’or-
duta (gens Sergia). All'inizio fu seguace di Silla, poi, dopo la morte del ditta-
dine costituito, rivolge
tore, cominciò la sua scalata al potere. Tentò invano più volte la candidatura
un appassionato discorso al consolato. Alle elezioni per il 62 a.C. si guadagnò l’appoggio della plebe ro-
ai complici della congiu- mana promettendo una ridistribuzione delle terre ed emanando addirittura
ra (coniurationis conscii), un editto per la remissione dei debiti (detto Tabulae novae). Quest’ultima pro-
ricordando la loro misera posta allarmò la classe senatoria e Cicerone, console e portavoce delle istanze
vita rispetto allo strapote- conservatrici, accusò Catilina di cospirazione contro lo stato e lo dipinse come
re dei nobili e incitandoli un nemico pubblico e un cospiratore. Catilina allora fuggì insieme a un mani-
alla rivolta. polo di fedelissimi e fu sconitto e ucciso nella battaglia di Pistoia, il 5 gennaio
del 62 a.C.

1 Catilina, ut coniurationis conscios in aedibus suis vidit, in abditam (“segreta”) partem aedium
2 duxit, ubi (“dove”) testes non erant, et hanc (“questa”, acc. sing. f.) orationem habuit: “Quoniam
3 per tempus virtutem vestram cognovi, mihi est in animo vobiscum magnum et pulchrum faci-
4 nus in hostes incipere. Consilium meum iam audivistis: miseram vitam egimus et semper age-
5 mus, quod Urbs a paucis potentibus (“pochi potenti”) regitur, quibus (“ai quali”) reges, gentes
6 et nationes pecuniam dant. Itaque gratia, potestas, honos et divitiae apud illos (“quelli”, “loro”)
7 sunt, nobis reliquerunt pericula ac inopiam. Illi (“Quelli”) ab urbibus vel Asiae vel Graeciae et
8 statuas et divitias et magnum servorum numerum Romam navibus vexerunt, nos, qui (“che”,
9 pron. relat. nom. plur.) cives Romani sumus et per multos annos cum hostibus civitatis nostrae
10 pugnavimus, vulgus fuimus; nos, liberi cives, servi sumus sine (“senza” + ablativo) gratia, sine
11 potestate. Quousque tandem (“Fino a quando”) tolerabitis has (“queste”, acc. plur. f.) iniurias?
12 Libertas, divitiae, honos in oculis vestris sunt: fortuna omnia ea (“tutte queste cose”, acc. plur.
13 n.) vobis, si vincetis, praemia posuit”.
(Liberamente tratto da Sallustio, I sec. a.C., De Catilinae coniuratione)

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Evidenzia nel brano tutti i sostantivi della terza declinazione distinguendoli fra 1° e 2° gruppo di
appartenenza; procedi poi oralmente alla loro lessione completa.

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


100 UNITÀ 8 TERZA DECLINAZIONE Sostantivi del 2° gruppo

11 Traduci le seguenti frasi con 2 livelli di dificoltà.


1. Agni, oves et pecudes per ines latos pascunt et a puero canibusque custodiuntur. 2. Oppidi arcem
Romani expugnaverunt et hostes ceperunt; deinde igne urbem deleverunt. 3. A patribus liberi pa-
nem petebant, quia per multum tempus cibum non habuerunt. 4. Inter colles montesque luit lu-
men sinuosum; aquā copiosum erit, quia nix vere liquefaciet. 5. Senum aures tardae sunt ossaque
inirma, sed oculi validi et mens perspicua. 6. De iuribus et poenis clarus liber agit et ad iudicum
institutionem multa praecepta dat. 7. Cohortibus et legionibus dux hostium peditum cladem fe-
cit, classibus hostium naves vicit. 8. Lac matres pueris dant, si dentes non sunt in iliorum oribus et
carnem non edunt. 9. Mulierum corda et virorum ingenia clarorum poetarum carminibus incen-
dentur. 10. Cum nocte luna plena in caelum ascendit, in montibus lupi ululant, in urbibus canes
latrant.
11. Antiquis temporibus artes mentesque viri coluerunt, negotia egerunt, classes legionesque in hos-
tes duxerunt, sed etiam ludos ediderunt, quod delectationem vitae salem putabant. 12. Iustis et
idis hominibus, bonis viris, idelitas habetur et nulla raudis iniuriaeque suspicio est; itaque nos
his (“a questi”) salutem nostram, fortunas, liberos committimus. (da Cicerone) 13. Haedui ava-
ritia, ira, temeritate pellebantur; quia Galli hominum genus aptum cladi erant, bona civium
Romanorum diripiebant, caedes faciebant et in servitutem abstrahebant. (da Cesare) 14. Mores
animique virorum clarorum non solum aeneis signis sed etiam vatum carminibus apparent. (da
Orazio) 15. Caesar ad utramque (“l’una e l’altra”, acc. sing. f.) partem pontis irmum praesidium
reliquit et in ines Sugambrorum contendit; interim a multis civitatibus ad Caesarem legati ve-
niunt. (da Cesare)

12 Consigli al comandante di una nave VERSIONE

Prima e durante la navigazione il comandante di una nave deve prestare attenzione a tutti i particolari, afin-
ché il viaggio possa procedere e concludersi nel modo migliore; infatti navigare è sempre rischioso.

1 Cum navigationem incipis, panes, carnem piscesque para et in navibus aquam vinumque
2 pone, quia pontus saepe procellosus apparet et semper nautis assiduorum imbrium et naura-
3 giorum in desertis insulis periculum est. Cum ab ora decedis, si ventus quietus, ad iter remis
4 homines tuos incita, sin ventus robustus lat, vela pande, quod aura secunda naves magna
5 celeritate vehit. Si per noctem serenam procedis, lunae stellarumque lucem observa, sin nox
6 fusca est, apud litus naviga et ignibus urbium in ora navem tuam committe. Cum per altum
7 pontum navigas et aliam (“un’altra”, acc. sing. f.) navem procul prospicis, providus es, aures
8 tende et, si piratae a te aspiciuntur aut suspicio tibi est, fuge aut ad proelium paratus es, quia,
9 propter crudelitatem hostium, periculis, mortibus et caedibus te et homines tuos expones. Si
10 navis tua in classe est et cum multis navibus procedit, classis ducis voluntates audi et imperiis
11 pare, quia per navigationem licentia atque neglegentia integritatem cunctae classis in discri-
12 men adducunt. Ad itineris bonam fortunam necessarium est Neptuni auxilium usque ad i-
13 nem navigationis; itaque precibus et votis ponti deum secundum redde.
COMPRENSIONE DEL TESTO
■ Che cosa si procura un buon marinaio prima di partire? Perché?
■ Nella navigazione notturna, quali sono i riferimenti per i naviganti?
■ Perché si deve essere prudenti quando si avvista un’altra nave?
■ Quali atteggiamenti mettono a rischio l’incolumità di un’intera lotta?

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2 L’indicativo piuccheperfetto e il futuro anteriore attivi 101

2 L’indicativo piuccheperfetto e il futuro anteriore attivi

LESSICO di BASE
Verbi desisto, is, stiti, stitum, ĕre obsideo, es, sedi, sessum, ēre
confŭgio, is, fugi, ĕre rifugiarsi cessare, smettere assediare
(con in/ad + accusativo) disco, is, didĭci, ĕre imparare,
curro, is, cucurri, ĕre correre apprendere Parole invariabili
decedo, is, cessi, cessum, ĕre damno, as, avi, atum, are contra (prep. + acc.) contro
allontanarsi condannare ibi (avv.) lì
defĭcio, is, feci, fectum, ĕre exspecto, as, avi, atum, are tum (avv.) allora
mancare, venire meno aspettare, indugiare
descendo, is, descendi, descensum, intellĕgo, is, lexi, lectum, ĕre
ĕre (di)scendere, venire giù capire

Riconoscere, analizzare e tradurre le forme dell’indicativo piuccheperfetto e del futuro anteriore

13 Nelle seguenti voci verbali separa la terminazione dal tema; individua quindi il tempo e la per-
sona di ciascuna di esse; poi traduci.
LB
ESEMPIO amaverint ➞ amav-erint ➞ futuro anteriore - 3a persona plurale ➞ essi avranno amato
1. decreveram 2. decreverit 3. decrevisti 4. fuit 5. fueramus 6. fuerint 7. decesseramus 8. decesse-
runt 9. decessero 10. didicerimus 11. didiceramus 12. didicimus 13. cupivi 14. cupiveris 15. cupive-
ras.

14 Volgi al singolare o al plurale, mantenendo invariata la persona.


LB ESEMPIO amaveras ➞ amaveratis
1. rapuero 2. feceras 3. tradideramus 4. destitisti 5. reliquimus 6. viceratis 7. venerint 8. fue-
rit 9. confugerimus 10. toleravisti 11. vinxistis 12. intellexeram 13. fuerant 14. movi-
mus 15. descenderat 16. egi 17. sumpseritis 18. habueramus 19. auxero 20. defeci.

15 Traduci la forma verbale, poi scrivi il paradigma del verbo.


LB ESEMPIO audiverat ➞ egli aveva ascoltato ➞ audio, audis, audivi, auditum, audire
1. obsederamus 2. tradidero 3. tenueram 4. finiverant 5. intellexerimus 6. fueratis 7. confugeris
8. interfecerint 9. inceperas 10. didicerit.

16 Data la forma verbale, indica modo, tempo, persona, numero, coniugazione e traduzione.
Forma verbale Modo Tempo Persona Numero Coniugazione Traduzione
LB
a a
amaveramus indicativo piuccheperfetto 1 plurale 1 noi avevamo amato
intellexeris ............ ................... ......... ......... ............... ........................
obsederatis ............ ................... ......... ......... ............... ........................
coegisse ............ ................... ......... ......... ............... ........................
moverant ............ ................... ......... ......... ............... ........................
didici ............ ................... ......... ......... ............... ........................
rapuerint ............ ................... ......... ......... ............... ........................
vicerunt ............ ................... ......... ......... ............... ........................
defecerat ............ ................... ......... ......... ............... ........................
cucurreramus ............ ................... ......... ......... ............... ........................
decessisse ............ ................... ......... ......... ............... ........................

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102 UNITÀ 8 TERZA DECLINAZIONE Sostantivi del 2° gruppo

3 L’uso del perfetto, piuccheperfetto e futuro anteriore


nelle subordinate (legge dell’anteriorità)
Riconoscere e tradurre il piuccheperfetto e il futuro anteriore in base alla legge dell’anteriorità

17 Traduci le seguenti frasi.


LB 1. Troiani multos annos per multas gentes erraverunt, quod Graeci Troiam deleverant. 2. Post Cice-
ronis orationem, Verres (“Verre”), qui (“che”, sogg.) multos per annos in Sicilia fuerat, fugit; nam Ci-
cero in Verrem multos testes dederat. 3. Cum discipuli Vergilii carmina bene didicerant, tum a ma-
gistro laudabantur. 4. Cum hostes urbem ceperint, cives aut intericientur aut ducentur in servitium
(“schiavitù”). 5. Cum Galli signa legionis viderant, ad silvas currebant. 6. Quoniam Hannibal in
Italiam venerat, in Graecia multos menses mansi; ibi Graecum sermonem didici atque clarorum libros
poetarum legi. 7. Filiam tuam, Antoni, autumno exspectabimus, cum Romam reliquerit. 8. Mi-
lites puniebantur, nisi propter hostium timorem duci paruerant. 9. Cum, Scipio, Hannibalem vi-
ceris, tum tibi magna laus erit. 10. Consul, si milites strenui in hostes fuerint, virtutem militum
lauda ac militibus magna praemia dona. 11. Nisi iuvenes praeceptis senum paruerint, in magnis
periculis saepe erunt nec raudem inimicorum vitabunt.

18 Evidenzia i verbi in rapporto temporale tra loro, poi traducili, prestando attenzione alle diffe-
renze fra lingua italiana e latina.
ESEMPIO Quando catturerà gli uccelli, il cacciatore li darà agli amici. ➞ ceperit/dabit
1. Dopo che videro i igli prigionieri, le madri alzarono grida di dolore. 2. Quando verrete a Roma,
vi mostreremo le bellezze della città eterna. 3. Se hai vinto la gara con gli amici, sii lieto e orgoglioso
di te. 4. Quando scavo tutto il giorno, sono stanco. 5. Quando concluderemo il lavoro, saremo ap-
prezzati dai concittadini.

19 Coriolano VERSIONE

LB Il patrizio Coriolano
(Coriolanus, i), adirato IL PERSONAGGIO Coriolano
contro la plebe romana, Gaio Marcio Coriolano è un personaggio leggendario della prima epoca re-
passa dalla parte del ne- pubblicana. Il soprannome gli sarebbe venuto dalla presa di Corioli, città dei
mico, facendo correre a Volsci. Non avendo accettato la riduzione dei prezzi del grano per la plebe
voluta dai tribuni, fu esiliato e passò dalla parte dei nemici (491 a.C.). A capo
Roma un gravissimo pe-
dell’esercito dei Volsci (488 a.C.), giunse al conine dell’Ager Romanus Anti-
ricolo. Ma i suoi propo-
quus (nei pressi dell’attuale Via del Quadraro), e mentre i consoli organizza-
siti sono piegati dalle la- vano le difese della città in pericolo, venne fermato dalle implorazioni della
crime di due donne. madre Veturia e della moglie Volumnia, accorsa con i due iglioletti in braccio.

1 Caio Marcio Romani Coriolanum cognomen (“soprannome”) dederunt, quia cruento proelio
2 Coriolos, Volscorum oppidum, ceperat. Sed Coriolanus, quoniam plebi ob superbiam (“super-
3 bia”) suam invisus (“inviso”, cioè “odiato”+ dativo) erat, Romam reliquit et ad Volscos confu-
4 git. Itaque Coriolanus cum Volscorum militibus contra Romanos longum et cruentum bellum
5 gessit, saepe Romanos vicit et fugavit; deinde Romam quoque obsedit. Frustra Romani legatos
6 ad Coriolanum miserunt et a Coriolano veniam (“perdono”) petiverunt. Iam Romani animo
7 defecerant, cum Veturia mater et Volumnia uxor, quae (“le quali”, nom. plur. f.) ad castra Vol-
8 scorum venerant, animum Coriolani multis lacrimis (da lacrima, ae “lacrima”) commoverunt.
9 Tum Coriolanus Romam obsidere destitit et Roma decessit, sed in odium Volscis venit; itaque
10 Volsci Coriolanum interfecerunt.

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4 Le particolarità dei complementi di luogo della terza declinazione e il moto da luogo con de 103

4 Le particolarità dei complementi di luogo della terza declinazione


e il moto da luogo con de
Riconoscere, distinguere e tradurre i complementi di luogo con i sostantivi della terza declinazione
e con de + ablativo

20 Nelle seguenti frasi evidenzia le particolarità dei complementi di luogo, poi traduci.
LB a 1. De collibus (da collis, is “colle”) autumno oves cum pastoribus descendent atque ad oras ducen-
tur. 2. De urbis muris viri et mulieres tela ignesque coniciebant in hostes. 3. Pater rus miserat ilium
cum servis. 4. Cum ego mecum rus uxorem duxero, tu quoque cum uxore tua venies ad villam me-
am. 5. Ruri vitam agere pigros homines non delectat, nam et aestate et hieme agricolae multi labo-
res semper sunt. 6. Cum Carthaginem venero, hortos et vias arborum plenas videbo et, cum in pela-
gus nave perrexero, Carthaginis oram ignibus splendidam (“splendente”) aspiciam. 7. Cum legati
Romani Carthaginem pervenerunt, Hannibal Carthagine iam decesserat et ad regem Syriae confu-
gerat. 8. Lacedaemone imperium regum ininitum non erat, sed potestate ephororum (da ephorus,
is “eforo”, magistrato spartano) iniebatur. 9. Alcibiades (“Alcibiade”, nom. sing. m.) Atheniensis,
quoniam cives eum (“lui”, acc. sing. m.) damnaverant capitis (“a morte”), Lacedaemonem in exilium
perrexit; ibi non contra patriam, sed inimicos suos bellum gessit.
b 1. Il comandante greco, non appena giunge a Sparta, viene accolto con onore dal re della città. 2. Dal
cielo discenderà una nuova stirpe di uomini. 3. Se ai soldati verrà meno il coraggio, allora neppure a
Sparta ci sarà salvezza. 4. I nemici si allontanarono dall’accampamento e si diressero a Tivoli (Tibur,
uris, n.). 5. Quando i Romani arrivarono a Cartagine, non trovarono Annibale in città; infatti il co-
mandante dei Cartaginesi si era già allontanato con una nave da Cartagine e si era diretto verso l’Asia.

21 Nelle seguenti frasi evidenzia le particolarità dei complementi di luogo, poi traduci.
1. Quia miles strenuus magna cum gloria pugnaverat sed pes claudus propter vulnus militiae inem
fecerat, ruri vitam sine ambitione ac foro egit. (da Livio) 2. Iudicum ordo Carthagine imperium
detinebat, etiam quod iudices perpetui erant et famă vităque hominum in illorum (“di quelli”, gen.
plur.) potestate erant. (da Livio) 3. Membra virorum humi iacebant et, quia ex calidis adhuc vul-
neribus sanguis luebat sed dolor non erat, milites arma non omittebant. (da Curzio Rufo) 4. Scipio
bello Punico tertio Carthaginem venit et urbem cepit; victoriā viri virtus diligentiaque a Romanis
hostibusque existimabantur. (da Cicerone) 5. Sanus homo varium vitae genus habebit, modo ru-
ri modo in urbe modo in agro erit, multis laboribus corpus suum exercebit, interdum quiescet. (da
Celso) 6. Iugurtha hostem feriebat, praesidia agitabat, nihil (“nulla”, ogg.) metuebat nisi malam
famam, hiemem et aestatem tolerabat, humi quiescebat. (da Sallustio) 7. Ubi primum uxor vitam
amisit, homo in matrimonium alteram (“seconda”, ogg.) mulierem duxit et puerum rus misit. (da
Seneca) 8. Hannibal Gadibus Carthaginem ad hiberna milites duxit; ibi in somno vidit iuvenem,
qui (“il quale”, nom. sing.) ut (“come”) dux a deo mittebatur. (da Livio)

22 Per l’uomo le condizioni di vita si modificano in base ai luoghi VERSIONE

L’ambiente non offre ovunque agli uomini le medesime condizioni di vita e a causa dei cambiamenti am-
bientali mutano anche gli stili di vita; tutto ciò conferma la grande capacità di adattamento propria del
genere umano.

1 Hominum vită locorum naturā constituitur. Si Athenis vivis, putaris orator et philosophus, litte-
2 rarum artiumque cupiditatem colis, per forum multas horas deambulas et cum incolis de variis

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104 UNITÀ 8 TERZA DECLINAZIONE Sostantivi del 2° gruppo

3 quaestionibus urbis viis disseris. Si autem sors Lacedaemonem te duxeris, miles eris, severa disci-
4 plina in gymnasio et arena corpus tuum irmabis, cum civibus panem et carnem divides, quia La-
5 cedaemone ius dominii non conceditur. In Arcadia, regione fera et aspera, agricolae humum arant
6 et colunt, humi dormiunt, pomis familiam alunt, pastores aestate oves ad pabula ducunt, hieme in
7 stabulis cum pecudibus vivunt. Romae, cum veneris, otium fugies et ad negotia animum applica-
8 bis . In Sicilia ruri vita libenter agitur, quia agri rugiferi sunt, sed interdum rure in claras urbes,
9 Syracusas, Panhormum, Catinam Siculi eunt (“vanno”); si Melitae autem et in cunctis parvis
10 insulis habitas, pontus pisces incolis ad alimentum parat. Si apud Alpium montes inter arbores
11 et valles vitam agis, aut de montibus in loca plana descendes aut per multos menses anni in villis
12 vives, ignem accendes et vestium calidarum praesidiis te defendebis, quoniam in Alpibus rigus
13 acutum est et nix saepe cadit et cunctam regionem albam facit. Itaque loca varia sunt, vitae hu-
14 manae modo idonea modo iniqua.
COMPRENSIONE DEL TESTO
■ Come si vive ad Atene? E a Sparta?
■ A quale scopo i Romani indirizzano le loro attività quotidiane?
■ Quali sono le caratteristiche ambientali delle Alpi? Come vivono gli uomini in quelle zone?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Classiica i vari complementi di luogo presenti nel brano.
stato in luogo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . moto da luogo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
moto a luogo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . moto per luogo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
■ Riporta i seguenti complementi che trovi nel brano.
tempo determinato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . predicativo del soggetto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
tempo continuato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . mezzo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
agente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . apposizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
causa eficiente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
argomento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . vantaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

5 Le congiunzioni subordinanti temporali dum,


postquam (posteaquam), antequam (priusquam) e l’indicativo
Riconoscere, distinguere e tradurre le congiunzioni temporali dum, postquam (posteaquam), antequam
(priusquam) e l’indicativo

23 Traduci le seguenti frasi.


LB a 1. Dum tribuni militum bellum animo neque consilio gerunt, in insidias inciderunt (“cadde-
ro”). 2. Dum in ponte milites magna virtute intericiunt et intericiuntur, interea castra Romana
hostes ceperunt. 3. Postquam hostes in arce aurum invenerunt, igne urbem deleverunt. 4. Post-
quam Xerxes in Graeciam descendit, Aristides, qui (“il quale”, nom. sing. m.) in exilio erat, Athe-
nas rediit (“ritornò”). 5. Postquam Gallos vicerat, Caesar duces eorum (“di loro”) Romam mi-
sit. 6. Urbem non relinquemus, antequam amicum invenerimus. 7. “Priusquam complexum (“il
(tuo) abbraccio”) accipio”- dixit mater Coriolano ilio suo - “responde mihi: ad hostem an (“o”) ad
ilium veni? captiva an mater in castris tuis sum?” 8. Consules pugnare non destiterunt, antequam
omnes (“tutte”, acc. plur. f.) urbes Latinas ceperant. 9. Posteaquam principes (“i capi”) civitatum
ad Caesarem venerunt atque salutem suam a Romanorum duce petiverunt, Indutiomarus (“Indu-

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5 Le congiunzioni subordinanti temporali dum, postquam (posteaquam), antequam (priusquam) e l’indicativo 105

ziomaro”) quoque legatos ad Caesarem misit. 10. Vobiscum Athenas non veniam, antequam pater
meus Lacedaemone pervenerit.
b 1. Non apprezzerai la letteratura greca, prima di avere imparato (che tu avrai imparato) i canti
di Omero. 2. Dopo che il luogotenente ricevette le legioni del console, il dittatore (dictator, oris)
attraverso l’agro sabino (Sabinus, a, um) si diresse verso Tivoli. 3. Mentre questi fatti (haec) acca-
devano in Asia, da Sparta giunsero degli ambasciatori dal re Agesilao (Agesilaus, i). 4. Prima che io
dica il mio parere sulle cause della strage, vi leggerò una lettera del luogotenente Mario. 5. Dopo che
la lotta si era diretta verso Sparta, ad Atene rimase soltanto un piccolo numero di navi.

24 Riconosci il rapporto temporale fra la principale e la subordinata, poi traduci.


1. Antequam de incommodis Siciliae dico, pauca de provinciae dignitate, vetustate, utilitate di-
cam. (da Cicerone) 2. Cum pueris genus obscurum est, prima aetas propter humilitatem et obscu-
ritatem in hominum ignoratione erit sed, simul ac iuvenes esse inceperint, magna spectabunt et ad
magna rectis studiis contendent. (da Cicerone) 3. Antequam criminum comparationem facimus,
si vere (“davvero”) tute ilium tuum occidisti, te defende. (da Quintiliano) 4. Romana iuventus,
simul ac bello apta erat, in castris laboribus militiam discebat et in armis et equis, non in scor-
tis atque conviviis libidinem habebat. (da Sallustio) 5. Sed antequam nos opprimit lux et magna
hostium agmina itinera obsaepiunt, erumpemus; per confertos hostes ferro atque audacia via ape-
rietur. (da Livio) 6. Ut primum veni, priusquam tuas litteras legi, de Tullia mea quaesivi. (da Ci-
cerone) 7. Antequam me reum dico, mihi vos dicite: cui (“per chi”) egomet causa mortis fui? (da
Quintiliano) 8. Hannibal, postquam certamina Allobrogum sedaverat et copiam vestium et cibo-
rum paraverat, in Tricastinos iter lexit et in Trigorios tetendit et impedimenta non occurrerunt,
priusquam dux ad Druentiam lumen pervenit. (da Livio)

6 Sintesi delle congiunzioni subordinanti temporali con l’indicativo

Riconoscere, distinguere e tradurre le congiunzioni subordinanti temporali con l’indicativo

25 Traduci le seguenti frasi.


LB 1. Dum Volscii Romanas copias tenent, Sabini, postquam urbes per agros vastaverant, Romam
perrexerunt. 2. Postquam magno animo pugnaverant, barbari, ubi signa legionum viderunt, in
montes decesserunt. 3. Posteaquam in fuga ad lumen pervenerunt, hostes, dum incerti (“incerti”)
sunt inter fugae pugnaeque consilium, in aquam luminis ceciderunt (“caddero”). 4. Postquam
Marius Romam pervenerat, simul ac de morte praetoris cognovit, e foro discessit. 5. Consul, post-
quam proelium vicerat, ferro ignique hostium oppida vastavit et, dum milites praedas capiunt,
in castra revertit (“ritornò”). 6. Cum hora (“il momento”) venerit, tum tibi respondebo, sed non
antequam mihi tu responderis. 7. Hannibal iam muris oppidi appropinquabat, cum repente Ro-
mani, postquam portam patefecerunt (da patefacio, is, feci, factum, ere “aprire”), eruperunt (“si
slanciarono fuori”). 8. Postquam copiae hostium appropinquabant, Caesar, ubi per legatos pe-
riculum intellexit, classem exspectare decrevit. 9. Dum Romani nuntios exspectant, Hannibal,
quia fessos milites proeliis operibusque habebat, militibus paucorum dierum (“di alcuni giorni”)
quietem dedit, postquam castra muniverat. 10. Ubi primum litterae a te legentur, lacrimae ab
oculis tuis luent copiosae.

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106 UNITÀ 8 TERZA DECLINAZIONE Sostantivi del 2° gruppo

26 Evidenzia le proposizioni temporali, precisando se sono contemporanee, anteriori o posteriori


rispetto alla reggente, poi traduci.
a 1. Cum in Aricam pervenero, cum uxore iliisque Cathaginem ad amicos meos veniam. 2. Ut
Caesar ab obsidibus hostium locum cognovit, statim ab bellum legionem paravit. 3. Captivi fugerunt,
dum milites nostri praedam capiunt et mulieres rapiunt. 4. Iudices, postquam crimina ducis barbari
cognoverant, mortem deliberaverunt. 5. Sacerdos, antequam violatores in templum intrant et deos
ofendunt, portas claudit.
b 1. Prima di recitare la poesia, il poeta cerca col silenzio la concentrazione. 2. Il fuoco risplen-
deva, mentre le donne asciugavano le vesti e i capelli. 3. Dopo la cena, quando il padre riunisce la
famiglia, scende la notte. 4. Non appena saremo scesi dal monte, laveremo il nostro corpo nel iu-
me. 5. Le pecore sono prese dal terrore, quando il vento soia e la pioggia cade.

27 Cesare taglia fuori Pompeo da Durazzo VERSIONE

LB Durante la guerra civile (48


a.C.), mentre si trova in Epi- IL PERSONAGGIO Gneo Pompeo Magno
Figlio di Pompeo Strabone, Pompeo cominciò la vita militare con il padre e
ro (Epirus, i), regione a nord
proseguì tra le ila di Silla. Riportò vari trioni e pose ine nel 71 a.C. alla rivolta
della Grecia, Cesare, dopo dei gladiatori guidati da Spartaco. Ottenuto il consolato, si trasferì con il suo
avere inutilmente provocato esercito in Oriente, dove si sarebbe guadagnato il titolo di “Magno” sconig-
a battaglia Pompeo, decide gendo prima i pirati dell’Adriatico (67 a.C.), poi Mitridate del Ponto e altri re
di marciare su Durazzo (Dyr- mediorientali (61 a.C). A Roma, dovette fare i conti con Giulio Cesare, il nuovo
racchium, i) con l’intenzione leader popolare. Nel 59 a.C. costituì il primo triumvirato con lo stesso Cesare
di assediare il nemico nella e con Crasso; lo scontro con Cesare diventò inevitabile nel 49 a.C., quando il
città o di tenerlo lontano da suo avversario diede inizio alla guerra civile. Pompeo fuggì in Grecia e nel 48
venne sconitto a Farsalo. Riuscito a fuggire, fu raggiunto da un sicario del re
essa, se l’avesse preceduto
d’Egitto Tolomeo che lo fece uccidere il 29 settembre di quell’anno.
nella marcia [▶ p. 44].

1 Caesar, postquam Pompeius apud Asparagium (“Asparagio”) fuit, e loco ubi (“dove”) castra posue-
2 rat, decessit. In itinere oppidum Parthinorum (“dei Partini”), in quo (“in cui”) Pompeius parvam
3 partem militum habebat, obsedit. Posteaquam oppidum ceperat, per campos Epiri ad Pompeium
4 pervenit. Ut castra posuit, decernendi (“di combattere”) potestatem Pompeio fecit. Quoniam
5 Pompeius proelium committere non decrevit, Caesar aliud (“altro”) consilium cepit. Nocte enim
6 angusto (“stretto”) itinere Dyrracchium perrexit. “Si Pompeius consilii nostri ignarus fuerit,
7 - dicebat Caesar legatis - aut Dyrracchi obsidebitur aut ab urbe prohibebitur (“sarà tenuto lonta-
8 no”)”. Ubi Pompeius consilium Caesaris intellexit, castra movit. Tamen milites Caesaris aequo
9 animo laborem toleraverunt neque iter intermiserunt (“interruppero”), antequam Dyrracchium
10 pervenerant. Dum Caesar castra ponit, procul conspiciebantur copiae Pompei.

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Evidenzia nel testo tutte le proposizioni temporali e completa la tabella, distinguendole in base al
rapporto di contemporaneità, anteriorità e posteriorità con le reggenti.

PROSPETTIVA TEMPORALE TEMPO SUBORDINATA TEMPORALE TEMPO REGGENTE


Contemporaneità ....................................... .......................................

Anteriorità ....................................... .......................................

Posteriorità ....................................... .......................................

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


6 Sintesi delle congiunzioni subordinanti temporali con l’indicativo 107

28 Le imprese di Amilcare, padre di Annibale, e i motivi


dell’odio fra Roma e Cartagine
VERSIONE

Amilcare, padre di Annibale,


si segnala da un lato per la IL PERSONAGGIO Amilcare Barca
sua grande perizia in campo Amilcare, chiamato Barca (da baraq “fulmine”, in ebraico), nacque in-
militare a favore della pa- torno al 290 a.C., e si trovò a dover contrastare il predominio romano
tria Cartagine, dall’altro per nell’ultima parte della prima guerra punica (247-242), senza però riusci-
re a evitare la sconitta navale alle Egadi (241 a.C.). Raggiunta una pace
il suo odio profondo verso
onorevole con Roma, fu impegnato a riportare pace tra gli alleati di Car-
Roma, sentimento che tra-
tagine. Morì combattendo, vittima di un’imboscata, mentre assediava
smette anche al iglio e che la cittadina di Elche (229 a.C.); il suo piano di riscossa fu continuato da
genererà la seconda guerra Asdrubale e realizzato dal iglio Annibale.
punica [▶ p. 85].

1 Hamilcar, simul ac pacem cum Romanis ad Carthaginiensium utilitatem conciliavit, ab in-


2 sula Sicilia Carthaginem venit sed intestinum bellum invenit, quia diuturnitate externi bel-
3 li mercennarii milites desciverant et cunctam Aricam abalienaverunt, deinde Carthaginem
4 oppugnaverunt. Urbs, antequam perveniebat ad desperationem, Hamilcarem imperatorem
5 nominavit; is (“egli”) hostes a moenibus Carthaginis removit, in locorum angustiis clausit et
6 propter famem aut ferrum eos (“quelli”, acc. plur.) interfecit. Postea ines imperii propagavit
7 et tranquillitatem Aricae reddidit. Postquam Carthagine hostes removerat et Carthagini
8 otium et pacem reddiderat, ad novi belli contra Romanos causam in Hispaniam imperator
9 mittebatur et secum (“con sé”) parvum ilium Hannibalem ducebat. Punicus dux, postquam
10 in Hispaniam venit, magnam expeditionem secunda fortuna gessit, multas bellicosas gentes
11 subegit, equis, armis, viris, pecunia Aricam locupletavit. Dum bellum in Italiam cogitat, nono
12 anno postquam in Hispaniam venerat, in proelio vitam amisit. Sed, post Hamilcaris mortem,
13 odium perpetuum Carthaginiensium Hamilcaris voluntate in Romanos secundum bellum
14 Poenicum concitavit. Nam, antequam in proelio ceciderat, pater a ilio Hannibale promissio-
15 nem petivit: “Numquam socius Romanis ero, semper hostis”; sic assiduis patris obtestationibus
16 Hannibal ad bellum ducetur.
(da Nepote, I sec. a.C., De viris illustribus)

COMPRENSIONE DEL TESTO


■ Al suo rientro dalla Sicilia come trova Amilcare la città di Cartagine?
■ Quale punizione viene assegnata ai colpevoli del tentativo di rivolta?
■ Dove avviene la morte di Amilcare? Con la sua morte si estingue l’odio verso Roma?
■ Quale promessa fa il giovane Annibale a suo padre?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Evidenzia nel testo tutte le proposizioni temporali e completa la tabella, distinguendole in base al
rapporto di contemporaneità, anteriorità e posteriorità con le reggenti.

PROSPETTIVA TEMPORALE TEMPO SUBORDINATA TEMPORALE TEMPO REGGENTE


Contemporaneità ....................................... .......................................

Anteriorità ....................................... .......................................

Posteriorità ....................................... .......................................

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


108 UNITÀ 8 TERZA DECLINAZIONE Sostantivi del 2° gruppo

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
Il lessico dell’amore
Questo laboratorio ti aiuterà a sviluppare la conoscenza dei lessici speciali, utili sia
LESSICO per memorizzare vocaboli in vista della traduzione sia per capire numerosi aspetti
della civiltà latina.

[▶ CIVILTÀ p. 110]

L a letteratura latina ha dato ampio spazio al


tema dell’amore sperimentando un lessico
ampio e variegato, adatto alle numerose sfac-
cettature di questo sentimento e ai diversi ambiti di
riferimento.
Sul tema dell’amore legato al sesso interessanti sono
anche i due aggettivi castus, a, um, che signiica “pu-
ro, pudico”, e incestus, a, um, che signiica “impudi-
co, adultero”; quest’ultimo è costituito dal preisso
privativo “in-” e dalla variante con apofonia di castus.
Cominciamo dal temine più generico: Da tale termine deriva l’italiano “incesto”, che espri-
■ amor, oris, m., si collega al verbo amo, indica me appunto una relazione impura fra consanguinei.
l’amore, inteso sia come afetto, verso una per- Esiste però anche un amore che esula dalla sfera ses-
sona (amor in virum) o verso un’entità (amor suale e che riguarda i rapporti umani o il sentimento
in patriam), sia come desiderio verso un ideale verso qualcosa. All’interno di tale valenza notevoli
o un’esperienza (amor sapientiae); la forma plu- sono i seguenti vocaboli:
rale amores esprime invece l’oggetto dell’amore ■ benevolentia, ae, f., esprime l’afetto, la devozione,
(Catullo scrive: Ad suos amores me duxerat “Mi la buona disposizione d’animo verso qualcuno.
aveva portato dalla sua bella”). ■ carĭtas, ātis, f., esprime l’afetto, l’amore nobile e
L’amore fra un uomo e una donna può consolidarsi puro verso qualcuno; il termine assumerà un va-
nel matrimonium, ii, n., termine che indica l’unio- lore speciico in ambito cristiano, indicando l’at-
ne legittima e stabile, sancita attraverso una speciica tenzione sia spirituale sia materiale nei confronti
cerimonia, dei coniuges. Interessante a tal proposito dei bisognosi.
l’etimologia del termine coniunx, iugis, m. e f., che ■ studium, ii, n., esprime la passione e l’interesse
deriva da cum + iungĕre “unire insieme, portare in- verso una attività nobile, soprattutto intellettuale.
sieme lo iugum, i, n.”, il “giogo”, termine che appar-
tiene al mondo dell’agricoltura e indica la trave di Veriica delle competenze
legno che la coppia di buoi insieme deve sostenere. a Riferendoti al lessico studiato, ricostruisci l’e-
L’amore fra un uomo e una donna, però, è anche timologia e ipotizza il signiicato dei seguenti ter-
passione e istinto. Ecco allora la necessità di ricorre- mini (usa il vocabolario come veriica delle tue ipo-
re ad altri vocaboli: tesi).
■ libīdo, ĭnis, f., indica il piacere nella sua dimen- 1. coniugatio 2. studiosus 3. malevolentia 4. coniu-
sione di irrazionalità, quindi senza limiti e oltre le gium 5. incestare 6. castiicatio 7. amator 8. iugare
regole; in ambito amoroso esprime in particolare
il piacere sessuale; il vocabolo è connesso al verbo b Nelle seguenti frasi evidenzia i termini apparte-
impersonale libet, che signiica appunto “piace” nenti al lessico dell’amore, poi traduci.
ed esprime un piacere non regolato dalla ragione. 1. Luxuria libidinem in uxorem excitat, amor be-
■ luxuria, ae, f.: se la libido è il piacere sfrenato, nevolentiam in omnes (“tutti”, acc.) gignit. 2. Ubi
la luxuria ne esprime l’esigenza e la ricerca ec- caritas et amor, deus ibi est. 3. Animus, si in iram
cessiva e incontrollata; questo termine rimanda amorem vertit, impetum (“impeto”, acc.) non repri-
originariamente all’ambito agricolo dove il vo- mit. 4. Sidera, cum tacet nox, furtivos hominum
cabolo signiica “esuberanza, rigoglio”, quindi amores vident. (Catullo) 5. Non modo animi, sed
una crescita eccezionale di piante e vegetali; il etiam corpora perturbantur hominum qui (“che”,
vocabolo è usato anche in ambito sociale a indi- sogg. plur.) aut libidine aut nimia voluptate com-
care il lusso e lo sfarzo oltre i limiti. moti sunt. (da Cicerone)

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RIEPILOGO 109

RIEPILOGO PER RIPASSARE ESERCIZI INTERATTIVI


ZTE

VERIFICA DELLE COMPETENZE DI TRADUZIONE

29 Traduci le seguenti frasi con 2 livelli di dificoltà.


1. Pastores ruri vivunt et rure decedunt solum ad avium venationem per silvas. 2. Dum Delphis re-
verto, hebis propter nimiam nivem per multas horas steti. 3. Cum piscatores multos pisces ceperint
et navibus ad litus praedam transportaverint, tunc pueri et puellae ad piscium coctionem ignes ac-
cendent et, postquam mulieres mensam paraverint, homines cum uxoribus liberisque edent.
4. Hannibal, postquam gentium auxilia recensiverat, Gades perrexit, Herculi vota exsolvit et no-
vis votis Carthaginem obligavit. (da Livio) 5. Dum haec (“queste cose”, nom. plur.) ad Mundam
geruntur, Caesar Gadibus constitit et contionem convocavit. (da Bellum Hispaniense) 6. Postquam
indutiarum tempus inem habuit, dum barbarus dux in Caria est, Agesilaus in Phrygiam pervenit
et regionem vastavit. (da Nepote) 7. Darius, postquam ex Europa in Asiam Ctesiphontem reverte-
rat, ad Graeciae expugnationem classem multis navibus comparavit; tempore itineri idoneo milites
in naves misit et in Europam perrexit. (da Nepote) 8. Manlius, Catilinae socius, in Etruria plebem
sollicitabat, simul ac egestate et dolore homines cupidos seditionis fecerat, quod propter Sullae do-
minationem agros et bona amiserant. (da Sallustio) 9. Simul ac homo callidus in periculum venit,
reperit efugium alterius (“di un altro”, gen. sing.) malo. Vulpes in puteum cecidit sed, cum hircus ve-
nit, in puteum raude attraxit et, postquam in hirci caput ascendit, vitam suam servavit. (da Fedro)

30 La tragica morte di Archimede a Siracusa VERSIONE TUTOR

Durante la seconda guerra


punica, dopo un lungo asse- IL PERSONAGGIO Archimede
dio portato da Marco Clau- Scienziato, matematico, inventore, Archimede nacque nel 287 a.C. a Si-
dio Marcello, Siracusa fu racusa dove visse ino alla morte (212 a.C.). La sua fama resta legata so-
prattutto al principio dell’idrostatica che egli avrebbe individuato men-
espugnata (212 a.C.), e du-
tre si trovava immerso nella vasca da bagno, dalla quale sarebbe uscito
rante il saccheggio della cit- gridando il celebre “Èureka”, vale a dire “Ho trovato (la soluzione)” al
tà morì anche il suo più ce- galleggiamento dei corpi nell’acqua. Di lui ci rimangono soprattutto le
lebre cittadino, Archimede. testimonianze degli antichi che ci hanno trasmesso notizie delle sue in-
numerevoli invenzioni. I macchinari bellici da lui sperimentati contro i
Romani che assediavano Siracusa permisero alla città di resistere due anni.

1 Odium inter homines propter bella ruinam urbibus et mortem viris semper dat et saepe gravitas iactu-
2 rarum et eversionum intellegitur cum iam hostes hostibus damna sine remedio fecerunt. Audi clarum
3 exemplum de hac (“questa”, abl. sing.) quaestione. Romani Syracusas, claram urbem in Sicilia, oppug-
4 nabant; Marcellus, Romanorum dux, a Syracusanis impediebatur per Archimedem, virum doctum et
5 callidum: nam, simul ac Marcellus a ponto in moenia militibus classis incursionem imperabat, semper
6 Archimedes Romanorum naves miris machinis delebat. Tandem vere tertio Romani in oppidum in-
7 traverunt sed, postquam urbem ceperant, Marcelli voluntate, urbem non vastaverunt neque captivos
8 torserunt; Marcellus maxime Archimedis salutem quaesiverat, quia inventoris artem valde existima-
9 bat. Vir in horto suo erat et, dum in arena circulos describit, miles Romanus pervenit, virum doctum
10 non agnovit et de nomine interrogavit. At Archimedes, dum humi digito signa delineat, respondit:
11 “Noli turbare (“non rovinare”) circulos meos.” Tunc iratus miles, antequam cognoverat hominem, ut
12 superbum responsum audivit, Archimedis corpus gladio percussit et scelere virum interfecit.
(da Valerio Massimo, I sec. d.C., Factorum et dictorum memorabilium libri)

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110 UNITÀ 8 TERZA DECLINAZIONE Sostantivi del 2° gruppo

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
Manifestazioni
CIVILTÀ
di Amor

[▶ LESSICO p. 108]

Marte e Venere, I secolo Innamorarsi con una freccia ■


a.C.- I secolo d.C. Napoli, Nell’immaginario antico l’insor-
Museo Archeologico
Nazionale. gere del sentimento amoroso è
Il dipinto rafigura Marte provocato dal dio Cupído (chia-
e Venere in un momento
di intimità (il dio solleva il
mato anche Amore), il quale ope-
manto di Venere per vederla ra per conto della madre Venere,
nuda), mentre CupÍdo e andando a colpire con le sue frecce
un amorino giocano con le
armi del dio della guerra. quanti vuole sottomettere al suo
potere inesorabile. L’innamora-
mento è quindi un processo che ha
origine per un intervento divino
esterno, ma i cui efetti si manifestano con estremo vigore sul corpo di chi ne è preda.
Fenomenologia amorosa ■ Il IV libro dell’Eneide è dedicato alla igura di Didone,
la regina di Cartagine perdutamente innamorata di Enea, eroe troiano (vv. 1-5):
«Ma già la regina, tormentata da un profondo afanno (gravi... cura), | nutre una fe-
rita (vulnus alit) nelle vene, e un cieco fuoco la divora (caeco carpitur igni). | Il grande
valore dell’eroe, la grande gloria della stirpe | le ritornano in mente: non dileguano,
impressi nel cuore, il volto | e le parole; l’afanno non concede alle membra la placida
quiete». (trad. L. Canali)
In questa descrizione sono presenti alcuni dei motivi più ricorrenti nella rappresentazio-
Didone abbandonata ne della passione d’amore. Il ricordo dell’amato, che Didone ha visto per la prima volta
da Enea, I secolo d.C.
Pompei, Casa di Meleagro poco prima, si imprime in maniera indelebile nel cuore, mentre una sensazione difusa di
(particolare). inquietudine (cura) si impossessa del corpo dell’eroina, impedendole di dormire. Si trat-
ta di una condizione di malessere isico, confermata dalle due immagini successive, quella
della iamma d’amore, che lentamente divora la donna, e quella della ferita (vulnus), per
cui non si prospetta guarigione perché è la stessa Didone ad alimentarla.
Il corpo che brucia e la ferita insanabile rimandano anche al topos, altrettanto celebre,
dell’amore come malattia, suggerito dallo stato di consunzione riscontrabile nell’in-
namorato (al v. 90 il mal d’amore di Didone è deinito pestis “peste”).
L’amore tra due uomini ■ Celebri sono alcuni versi di Catullo (84-54 a.C. ca.) per
Giovenzio, un ragazzo che il poeta ama teneramente, ma che come Lesbia – la donna
protagonista di molte poesie catulliane – spesso lo respinge preferendo a lui altri uo-
mini (Carmi, 99, 1-6):
«Ti ho rubato, o Giovenzio, tutto miele, mentre stavi giocando, | un bacetto piú dol-
ce della dolce ambrosia. | Ma non senza pagarne lo scotto, perché poco piú di un’ora
| ricordo di essere rimasto inchiodato in cima a una croce, | mentre ti chiedevo scu-
sa e non potevo, con tutte le lacrime, | calmare minimamente la tua indignazione».
(trad. F. Della Corte)
Va ricordato che a Roma manca il riconoscimento di una funzione educativa nel rap-

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Civiltà Manifestazioni di Amor 111

Rilievo con scena di porto tra maschio adulto e maschio giovane, che è tipica invece del mondo greco; per
matrimonio, II secolo d.C. contro la passività maschile viene derisa e osteggiata, ed è censurata la pratica di sedur-
Londra, British Museum.
Il rilievo, proveniente dal re i ragazzi di condizione libera.
fronte di un sarcofago,
rafigura un uomo e una Il servo d’amore ■ Uno dei motivi centrali sviluppato dagli autori elegiaci del I seco-
donna che si stringono lo a.C. è quello del servitium amoris: l’innamoramento implica degradazione, per cui il
reciprocamente la mano
destra (dextrarum iunctio), poeta, che pure è un uomo di nascita libera, rinuncia alla propria vita e accetta di di-
atto che simboleggiava la ventare schiavo dell’amore per una donna, qualiicata appunto come domina: «nessu-
concordia nuziale. na libertà resta a colui che ama, | se uno vorrà amare, non sarà piú libero» (Properzio,
Mercurio e Diana, Elegie, II, 23 s.). Questa donna amata è una igura a tratti dispotica e capricciosa, che
I secolo a.C. Pompei, Casa
dei Casti amanti. con la sua ammaliante bellezza tiene in pugno il poeta, il quale è disposto, con costan-
L’affresco rafigura le due za incrollabile, a sopportare l’umiliazione di continui tradimenti pur di trascorrere
divinità abbracciate e
avvolte in drappi di tessuti
con lei una notte di passione (Tibullo, Elegie, II, 1-6):
leggeri. Diana presenta una
carnagione candida, come «Vedo cosí preparati per me servaggio e padrona: | ormai ti dico addio, o libertà
richiedevano i canoni estetici ereditata dai padri; |triste è il servaggio che mi si impone; sono tenuto in catene; |
del tempo. mai che Amore al misero allenti la stretta, | brucia, o che me lo sia voluto o che abbia
commesso un errore; | brucio, ahimè, e tu, spietata fanciulla, allontana le iaccole!».
(trad. F. Della Corte)
ANIMAZIONE La moglie ‘perbene’ ■ Altra cosa è la rappresentazione del legame amoroso nell’àmbito
Il matrimonio
di un rapporto matrimoniale uiciale, dove la sposa è anzitutto matrona, vale a dire una
‘donna perbene’, il cui compito è quello di dare igli a un uomo, garantendo in questo mo-
do la continuità della sua stirpe. Gli slanci sentimentali descritti dai poeti elegiaci non sono
compatibili con la rigida condotta prescritta per le matrone romane. Se costoro avevano
contatti sessuali con partner diversi dal marito, sia che fossero consenzienti sia per stupro,
incorrevano nell’adulterium: un vero e proprio reato, in cui peraltro potevano essere im-
plicate anche le ragazze non ancora sposate o le vedove, e contro il quale erano presi prov-
vedimenti severissimi, come la pena capitale per l’adultera e anche per il seduttore.
Veriica delle competenze
Servendoti del vocabolario, individua il signiicato dei nio: sponsio, deductio (in domum), confarreatio, lam-
seguenti termini, che afferiscono al lessico del matrimo- meum, nubere, uxor.

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PER COMINCIARE FORMA DELLE PAROLE STORIOGRAFIA

9 TERZA DECLINAZIONE
UNITÀ Nox erat et terras ... Sufissi nominali (3) Il mito di Enea (5)

Sostantivi del 3° gruppo


1 I sostantivi della terza declinazione (3° gruppo) [▶ MANUALE 5.4]
■ Sono solo sostantivi neutri con il nominativo in -e, -al, -ar e hanno:
● ablativo singolare in -i (mari, animali, calcari)
● genitivo plurale in -ium (marium, animalium, calcarium)
● nominativo-accusativo-vocativo plurale in -ia (maria, animalia, calcaria) [▶ LdC p. 83]

mare, maris n. mare animal, animālis n. animale calcar, calcāris n. sperone


Singolare Plurale Singolare Plurale Singolare Plurale
Nom. mare maria animal animalia calcar calcaria
Gen. maris marium animālis animalium calcāris calcarium
Dat. mari marĭbus animāli animalĭbus calcāri calcarĭbus
Acc. mare maria animal animalia calcar calcaria
Voc. mare maria animal animalia calcar calcaria
Abl. mari marĭbus animali animalĭbus calcarī calcarĭbus

2 Le particolarità della terza declinazione [▶ MANUALE 5.3, 5.5]


■ Sostantivi con tema diverso (tra nominativo e genitivo singolare):
● iter, itineris n. “viaggio”, “marcia”
● Iuppiter, Iovis m. “Giove”
● iecur, iecinŏris (o iecoris) n. “fegato”
● femur, feminis (o femŏris) n. “femore”.
■ Sostantivi con declinazioni diverse o difettive:
● vas, vasis n. “vaso”(segue al singolare la terza declinazione, al plurale la seconda)
● vesper, vesperis m. “sera”(può seguire anche la seconda declinazione)
● vis f. “forza”, “violenza”(ha declinazione difettiva; oltre al nom. vis, al singolare ha solo l’acc. vim,
voc. vis, abl. vi; al plurale ha tutte le forme: vires, virium, viribus, vires, vires, viribus).
■ Sostantivi con uscite particolari
– ignis, is m. “fuoco” (acc. sing. ignem, abl. sing. igne/igni)
– navis, is f. “nave” (acc. sing. navem, abl. sing. nave/navi)
– sitis, is, f. “sete” (acc. sing. sitem/sitim, abl. sing. site/siti)
– tussis, is f. “tosse” (acc. sing. tussem/tussim, abl. sing. tusse/tussi)
– securis, is f. “scure” (acc. sing. securem/securim, abl. sing. secure/securi)
– turris, is f. “torre” (acc. sing. turrem/turrim, abl. sing. turre/turri).
– nomi geograici parisillabi in -is, come Neapolis, is f. “Napoli” e Tiberis, is m. “Tevere” (acc. sing.
Neapolim, Tiberim, abl. sing Neapoli, Tiberi).
■ bos, bovis m. e f. “bue”, “vacca”: gen. plur. boum e dat.-abl. plur. bubus (o bobus).
■ sus, suis m. e f., “porco”, “scrofa”: dat.-abl. plur. subus (oltre al regolare suibus).
■ Sostantivi solo al plurale (pluralia tantum)
– Alpes, ium “le Alpi”
– moenia, ium “le mura” (della città)
– optimates, ium “gli ottimati” (cioè gli “aristocratici”, le persone più in vista della città)
– Penates, ium “i Penati” (ovvero gli dèi della famiglia).

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memorandum 113

■ Sostantivi con signiicato diverso al singolare e al plurale


SINGOLARE PLURALE
aedis, is f. “tempio” aedes, ium “casa”
facultas, atis f. “facoltà”, “possibilità” facultates, um “sostanze”
inis, is m. “limite”, “conine” ines, ium “territorio”
ops, opis f. “aiuto” opes, ium “ricchezze”, “risorse”
pars, partis f. “parte” partes, ium “partiti” (politici)
sal, salis m. “sale” sales, ium “arguzie”

3 Quadro riassuntivo dei sostantivi della terza declinazione [▶ MANUALE 5.1-4]

Gruppo Genere Abl. sing. Gen. plur. Casi retti Esempi Osservazioni
n. plur.
1° gruppo
imparisillabi maschili -e -um rex, regis Comprende anche alcuni parisillabi
col tema in una femminili -e -um uxor, -ōris maschili (come canis, canis;
consonante neutri -e -um -a corpus, -ŏris rater, ratris; iuvenis, iuvenis;
pater, patris; senex, senis; vates, vatis) e
femminili (come mater, matris).
2° gruppo
parisillabi maschili -e -ium civis, civis Comprende anche alcuni imparisillabi
femminili -e -ium navis, navis col tema in una consonante (come raus,
raudis; ius, iuris; nix, nivis; plebs, plebis).
imparisillabi maschili -e -ium mons, montis Vi sono casi sporadici di:
col tema in due femminili -e -ium urbs, urbis ● acc. sing. in -im (turrim);
consonanti neutri -e -ium -a cor, cordis ● abl. sing. in -i (igni).

3° gruppo neutri -i -ium -ia mare, maris


nominativo animal, -alis
in -e, -al, ar calcar, -aris

4 La formazione del participio perfetto e l’indicativo perfetto, piuccheperfetto


e futuro anteriore passivi [▶ MANUALE 19.3.3-4]
■ Il participio perfetto si forma dal tema del supino + le terminazioni us, a, um.
Paradigma del verbo Supino Tema del supino Participio perfetto
amo, as, avi, atum, are amatum amat- amatus, a, um
deleo, es, evi, etum, ēre deletum delet- deletus, a, um
mitto, is, misi, missum, ĕre missum miss- missus, a, um
audio, is, ivi, itum, ire auditum audit- auditus, a, um
capio, is, cepi, captum, ĕre captum capt- captus, a, um
INDICATIVO PERFETTO, PIUCCHEPERFETTO, FUTURO ANTERIORE PASSIVI
Perfetto Piuccheperfetto Futuro anteriore
fui/sono stato amato ero stato amato sarò stato amato
a
Sing. 1 amatus, a, um sum amatus, a, um eram amatus, a, um ero
2a es eras eris
3a est erat erit
Plur. 1a amati, ae, a sumus amati, ae, a eramus amati, ae, a erimus
2a estis eratis eritis
3a sunt erant erunt
■ Poiché il participio perfetto si comporta come un aggettivo, esso concorda sempre anche in nu-
mero e genere con il soggetto.

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114 UNITÀ99 TERZA
UNITÀ TERZADECLINAZIONE
DECLINAZIONESostantivi
Sostantividel
del3°
3°gruppo
gruppo

5 Il complemento di materia [▶ MANUALE 35.1.6]


■ Complemento di materia
●e/ex + ablativo o aggettivo
Statua Minervae ex auro erat. La statua di Minerva era d’oro.
In aede erat aurea statua Minervae. Nel tempio vi era la statua d’oro di Minerva.

6 Le congiunzioni subordinanti concessive quamquam, etsi, tametsi


e l’indicativo [▶ MANUALE 43.3]
■ Congiunzioni subordinanti concessive
● quamquam, etsi, tametsi + indicativo “sebbene”, “benché”(spesso riprese nella reggente dall’av-
verbio tamen “tuttavia”)
Quamquam Vergilius clarus poeta est, non semper tamen a discipulis dilectus est.
Sebbene Virgilio sia un poeta famoso, non sempre tuttavia è stato apprezzato dagli alunni.
Etsi (tametsi) homines dolorem timent, dolorem tamen malum non existimo.
Anche se gli uomini temono il dolore, tuttavia non considero il dolore un male.
Come si vede dagli esempi, l’italiano unitamente alle congiunzioni concessive “sebbene”, “benché”
usa il modo congiuntivo.

7 La congiunzione subordinante comparativa ut. Sintesi delle proposizioni


subordinate all’indicativo [▶ MANUALE 43.9]
La congiunzione subordinante comparativa ut
■ Ut + indicativo “come” (spesso in proposizione parentetica, cioè racchiusa da due virgole)
Dolor, ut Cicero scripsit, malum est, sed non maximum malum.
Il dolore, come scrisse Cicerone, è un male, ma non il male più grande.
■ Sic... ut (sicut) “così ... come” (nelle similitudini)
Sic est ut tibi dico. È così come ti dico.
Sicut dixi, faciam. Come ho detto, farò.
Sintesi delle proposizioni subordinate all’indicativo
Congiunzione Tipo di subordinata Signiicato
antequam temporale prima che/di
cum temporale quando
dum (+ ind. presente) temporale mentre
etsi concessiva anche se
postquam/posteaquam temporale dopo che/di
priusquam temporale prima che/di
quamquam concessiva sebbene
quia causale poiché, perché
quod causale poiché, perché
quoniam causale poiché, perché
si (nisi, sin) ipotetica se (se non, se invece)
sicut comparativa (così) come
simul ac/atque temporale quando, allorché (non appena)
tametsi concessiva anche se
ubi (primum) temporale quando, allorché (non appena)
ut comparativo come
ut (primum) temporale quando, allorché (non appena)

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1 I sostantivi della terza declinazione (3° gruppo) 115

1 I sostantivi della terza declinazione (3° gruppo)

LESSICO di BASE MEMENTO

Sostantivi neutri in -e, -al, -ar ovīle, is ovile rete, is rete


animal, ālis animale pulvīnar, āris cuscino, letto tribūnal, ālis tribuna
calcar, āris sprone, sperone (su cui si ponevano le statue vectīgal, ālis imposta, tributo
mare, is mare; terra marique per degli dèi)
terra e per mare

Riconoscere, analizzare e tradurre i sostantivi del 3° gruppo della terza declinazione, sapendo risalire
al nominativo

1 Nelle seguenti parole separa la terminazione dalla radice; individua quindi il caso e il numero
di ciascuna di esse. Se una terminazione può esprimere più casi, riportali tutti.
LB
ESEMPIO retibus ➞ ret-ibus ➞ dativo plurale; ablativo plurale
1.vectigali 2. calcaris 3. retia 4. marium 5. pulvinar 6. ovilibus 7. tribunali 8. vectigalia 9. cal-
caribus 10. rete 11. mari 12. pulvinaria 13. ovilia 14. tribunalium.
2 Aggiungi la terminazione richiesta.
LB ESEMPIO mar. . . . . (dat. plur.) ➞ maribus
1. mar. . . . . . . . . . . . . . . . (gen. plur.) 6. vectigal. . . . . . . . . . . (abl. sing.) 11. ovil. . . . . . . . . . . . . . . . (dat. sing.)
2. pulvinar. . . . . . . . . . (abl. plur.) 7. tribunal. . . . . . . . . . (acc. sing.) 12. ret. . . . . . . . . . . . . . . . . . (acc. plur.)
3. animal. . . . . . . . . . . (voc. sing.) 8. mar. . . . . . . . . . . . . . . (voc. plur.) 13. vectigal. . . . . . . . . . . (dat. sing.)
4. ovil. . . . . . . . . . . . . . . . (gen. plur.) 9. pulvinar. . . . . . . . . (nom. sing.) 14. tribunal. . . . . . . . . . (dat. plur.)
5. ret. . . . . . . . . . . . . . . . . . (nom. plur.) 10. animal. . . . . . . . . . . (gen. sing.) 15. mar. . . . . . . . . . . . . . . (abl. sing.)

3 Nelle seguenti parole individua il caso o i casi in base alla terminazione, poi scrivi la forma del
nominativo singolare e il signiicato del termine.
LB
ESEMPIO maria (nom., acc., voc. plur.) ➞ mare ➞ mare
1. mari (. . . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . . ➞ . . . . . . . . . . . 5. tribunalibus (. . . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . . ➞ ...........
2. pulvinar (. . . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . . ➞ . . . . . . . . . . . 6. calcarium (. . . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . . ➞ ...........
3. animalia (. . . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . . ➞ . . . . . . . . . . . 7. ovilis (. . . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . . ➞ ...........
4. rete (. . . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . . ➞ . . . . . . . . . . . 8. calcaris (. . . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . . ➞ ...........
4 Classiica i seguenti vocaboli dei tre gruppi della terza declinazione, proposti in caso genitivo
singolare, poi scrivine il nominativo singolare e il genitivo plurale.
LB
ESEMPIO retis ➞ 3o gruppo ➞ rete ➞ retium
1. sceleris 2. ruris 3. maris 4. avis 5. calcaris 6. fratris 7. vocis 8. pontis 9. senis 10. ovis
11. caedis 12. pulvinaris 13. animalis 14. vatis 15. vulneris 16. luminis 17. tribunalis 18. orato-
ris 19. nivis 20. sacerdotis.
5 Nella seguente lista sottolinea una volta le forme appartenenti alla prima declinazione, due
volte quelle appartenenti alla seconda, cerchia quelle della terza declinazione.
LB
1. ruinis 2. morarum 3. morum 4. animalia 5. invidia 6. medici 7. mari 8. vulneris 9. ocu-
lis 10. fortunis 11. rete 12. sagittae 13. domine 14. puer 15. calcar 16. honor 17. robur 18. ci-
vium 19. studium 20. virum 21. oras 22. oribus 23. agrorum 24. foederum 25. fera-
rum 26. calcaria 27. inopia 28. incolis 29. libertis 30. libertatis 31. apri 32. tribunali 33. sa-
luti 34. tempori 35. capita 36. familias 37. potestas.

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116 UNITÀ 9 TERZA DECLINAZIONE Sostantivi del 3° gruppo

6 Traduci, in tutti i modi possibili, le seguenti espressioni, formate da un sostantivo del 3o gruppo
della terza declinazione e da un aggettivo della 1a classe.
LB
1.maribus nostris 2. mare vestrum 3. tribunali severo 4. tribunalium severorum 5. animalis i-
di 6. animal idum 7. retia mea 8. retis meae 9. calcaribus solidis 10. calcar robustum 11. pulvi-
nari pulchro 12. pulvinaris pulchri 13. ovile novum 14. ovilibus novis.

7 Traduci le seguenti espressioni.


LB con il cuscino sacro (mezzo) 2. ai cuscini sacri 3. dal mare pieno di reti (moto da luogo) 4. o
1.
mare pieno di reti! 5. sulla tribuna sinistra (moto a luogo) 6. sulla tribuna sinistra (stato in luogo).

8 Traduci le seguenti frasi.


LB a 1. Vespere pastor in ovilia oves duxit. 2. Iuppiter (“Giove”, nom. sing.) Neptuno ratri imperium
marium dedit. 3. Inter Romanos et Carthaginienses terra marique bellum gerebatur. 4. Orator in
tribunal venit atque pulchram orationem habuit. 5. Multa animalium genera videmus, quae (“i qua-
li”, nom. pl.) in terra vel in mari vivunt. 6. In pugna equites contra hostes calcaribus equos incitabant
(“stimolavano”). 7. Multis retium generibus agricolae in silvis multa animalia ceperant. 8. De tribu-
nali praetor causas civium iudicabit (da iudico, as, avi, atum, are “giudicare”). 9. Incolis pars vectiga-
lium tolletur, si agri ab hostibus vastabuntur. 10. In Sicilia indignus praetor vectigalia populi Romani
sua existimabat. 11. Nocte in ovili ignes saepe videntur, quod multa animalia ignem timent neque
ad ovilia appropinquant. 12. Insulae incolae in mare retia ponunt, itaque multa genera piscium ca-
piunt. 13. Dum animalia fugiunt, homines magno labore ad loca pepulerunt, ubi (“dove”) retia po-
suerant. 14. Cum ad altaria sacerdotes appropinquabant, viri et mulieres pulvinaria deorum susci-
piebant. 15. Barbari, cum in bello vicerunt, victoriae causa animalia in altaribus praebuerunt diis.
b 1. Dalla tribuna l’oratore suscitava l’ira del popolo contro Antonio. 2. Gli sproni dei cavalieri
conducevano i cavalli contro le truppe dei nemici. 3. Gli animali correvano per la pianura e veniva-
no catturati dalle reti dei coloni. 4. Dopo la vittoria verranno preparati (usa suscipio) i cuscini degli
dèi e i sacerdoti sacriicheranno (usa immolo, as, avi, atum, are) delle pecore sugli altari. 5. Quando
le pecore giungeranno negli ovili, i pastori non temeranno le insidie dei lupi.

9 Traduci le seguenti frasi.


1. Nectaris et mellis dulcedo puerorum ora delectat, sed dentium valetudini nocet. 2. Postquam quie-
verat, calcari ex equite equus stimulabatur et ad maris litus currere incipiebat. 3. Si socii vectigalia
non solverint, a Romanis ferro ignique urbes vastabuntur et monilia mulieribus rapientur. 4. Ut
sacerdos in aede pulvinar ad lectisternium susceperit et dei statuam in templo posuerit, sacriicium
incipiet et in altari ovem sacriicabit. 5. Antequam classis dux in curiam victor intraverat, consul ex
sedili surrexit et imperatorem magnis honoribus accepit. 6. Si aedes (“case”) parvae sunt et familia
ex multis hominibus et mulieribus constat, iuvenes in cubilibus humi positis dormiunt, senes et mu-
lieres in conclavibus et in lectis. 7. Pisces reti capiuntur, animalia laqueis, aves saxis telisque; autem
hominum corda et mentes amoribus, cogitationibus et doctrinis vinciuntur. 8. Iurium notiones in
tribunali sedem habent, mores et consuetudines in foris viisque se (“si”) ostendunt, cultura et ioci
in theatro et circo. 9. In cervicibus Damoclis (“di Damocle”) pendebat gladium, quod (“che”, nom.
sing.) e lacunari demittebatur et saeta equina sustinebatur. (da Cicerone) 10. Ex longinquis partibus
mundi traduntur notitiae fabulosae de fertilitate terrae et proprietate rugum arborumque aut genere
ferarum ac volucrum et aliorum (“di altri”) animalium. (da Plinio il Vecchio)

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2 Le particolarità della terza declinazione 117

2 Le particolarità della terza declinazione

Riconoscere, analizzare e tradurre le particolarità della terza declinazione

10 Traduci le seguenti espressioni, relative ad alcune particolarità della terza declinazione.


LB a 1.Iuppiter 2. subus 3. tussi 4. iecinore 5. vi 6. Neapolim 7. Tiberi 8. vasis 9. turrim 10. moe-
nium 11. opem 12. opes 13. parti 14. partibus 15. facultatum 16. facultatis.

b 1. del femore 2. la nave (ogg.) 3. dei vasi 4. a Giove 5. con i buoi 6. alla forza 7. a Napoli (stato
in luogo) 8. il vaso (sogg.) 9. le torri (ogg.) 10. attraverso le Alpi 11. delle arguzie 12. del sale 13. la
forza (ogg.) 14. il territorio (ogg.) 15. al tempio (moto a luogo).

11 Traduci le seguenti frasi.


LB 1. Neapolim navi appropinquavimus. 2. Subus glandes (“ghiande”), bubus herbam (“erba”) agri-
colae dant. 3. Magnis itineribus Caesar per Alpes in Gallorum ines pervenit. 4. Boni duces vim
hostium non solum vi, sed etiam ratione pellunt. 5. Sales Plauti (da Plautus, i “Plauto”) poetae lau-
dabantur a populo Romano. 6. Asiae regibus multae opes divitiaeque erant. 7. Cicero bonos iustos-
que viros Optimates appellat. 8. Urbs Troia non vi armorum sed vi ingenii delebitur. 9. Ad Ti-
berim puellae siti currebant et, simul ac pervenerant, luminis aquam bibebant. 10. Hannibal a
militibus diligebatur, non solum quod strenuus dux erat, sed etiam quoniam famem sitimque tole-
rabat. 11. Iuppiter multis templis ac statuis a Romanis colebatur; Iuppiter enim pater deum homi-
numque existimabatur. 12. Ex tribunali orator dixit: “Vis partium ad ruinam Romam impellet:
cives, concordiam quaerite!” 13. Non solum viribus suis sed etiam bobus agricola agros colebat.

12 Evidenzia le particolarità della terza declinazione e traduci le seguenti frasi con 2 livelli di dificoltà.
1. Ovibus et subus stabula plena erant, pastores humi dormiebant: nox erat. 2. Hostes cum multis
hominibus et animalibus bellum duxerant et ferro ignique urbem vastaverant. 3. Feminis ractura
senibus citam mortem comparat, quia senum corpus inirmum est. 4. Pulvinaria deorum Luperca-
liis in aedem a sacerdotibus geruntur et in altare mittuntur. 5. Vis semper vincit, sed saepe roboris
exitus (“conseguenze”, nom. plur. m.) etiam victoribus noxii sunt. 6. Iuppiter, plebis preces audi et
opes facultatesque cunctis civibus para, quia paupertas et aes alienum vitam asperam arduamque fa-
ciunt. 7. Cum vates voluntatem Iovis ovis et suis iecinore intellexerint, consules cum civibus consilia
communicabunt. 8. Si suum boumque praesentia in agris est, viperae et angues tranquillitatem et
incolumitatem pastorum non turbant.
9. Cerebrum, cor, pulmones, iecur domicilia vitae sunt; oris et corporis forma ad vitae salutisque irmi-
tatem nullum auxilium dant. (da Cicerone) 10. Cum nuptiae Cupidinis et Psyches (“di Psiche ”, gen.)
celebrabantur, Iovi poculum nectaris, vini deorum, pocillator ministrabat, Volcanus cenam coquebat,
Horae rosis et loribus conclave purpurabant, Gratiae balsama spargebant, Musae carmina sonabant.
(da Apuleio) 11. Caesar nationes Alpium maritimarum in ius Latii duxit et equitum Romanorum
locos sedilibus plebis anteposuit apud circum. (da Tacito) 12. Dux e Sicilia copias transportabat et in
navim, praeter milites, nec arma nec vas nec mancipium imposuit. (da Bellum Aricum) 13. Druides
multa de sole, luna et sideribus, de mundi ac terrarum magnitudine, de natura animalium et arborum,
de deorum aeternorum vi ac potestate disputant et iuventuti tradunt. (da Cesare) 14. Cytisus in agro tuo
multa erit, quia gallinis, apibus, ovibus, capris, bubus quoque et omni (“a ogni”, dat. sing.) generi pecudum
utilitatem dat, quoniam ex cytiso animalia pinguescunt et multum lac praebent. (da Columella)

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118 UNITÀ 9 TERZA DECLINAZIONE Sostantivi del 3° gruppo

3 Quadro riassuntivo dei sostantivi della terza declinazione

Riconoscere, analizzare e tradurre tutti i sostantivi della terza declinazione

13 Dopo aver riconosciuto genere, numero e caso, risali al nominativo singolare dei seguenti sostantivi.
LB 1. virium 2. tussim 3. animalia 4. ruri 5. Tiberi 6. montium 7. bobus 8. nomina 9. reges
10.laude 11. senum 12. collibus 13. inium 14. ignes 15. ossibus 16. vasorum 17. libertatem 18. ie-
cinori 19. vulneribus 20. Ciceroni.

14 Traduci le seguenti locuzioni.


LB 1. a Giove 2. di pace 3. o vate 4. dei buoi 5. arguzie 6. dei giovani 7. coi maiali 8. nell’ovile 9. al
femore 10. i conini 11. la pietà (acc.) 12. dei delitti 13. i mari (nom.) 14. con i consoli 15. la torre
(acc.) 16. i nomi (nom.) 17. del viaggio 18. dei diritti.

15 Traduci le seguenti frasi.


LB 1.In proelio neque copia militum neque vis armorum, sed ars et virtus praebebunt victoriam. 2. Ro-
mani Tiberim deum existimabant et in aquam luminis coronas lorum ad laudem dei conicie-
bant. 3. Postquam Graeci moenia Troiae ferro ignique deleverant, Aeneas (“Enea”, nom. sing.)
cum patre et uxore et ilio et Penatibus ab urbe fugit. 4. In pulvinaribus a mulieribus ponebantur
rosae et lores multorum generum et in aedem gerebantur. 5. Ex ovili oves fugiebant quia lupus
appropinquabat, sed pastor cum canibus (canis, is “cane”) in ovile oves reduxit (da reduco, “ricon-
durre”). 6. Retia in ora reditum (“ritorno”, acc. m.) nautarum a mari manifestum (“evidente”, acc.
m., da riferire a reditum) civibus fecerant. 7. Cum Hannibal de Alpibus descendit et ad Trebiam
perrexit, magnus timor cives urbium Italiae habuit. 8. Dum hostes rura ferro ignique vastant,
incolae inium in urbis moenia confugerunt ac magna vi corpora sua et altaria deorum defende-
runt. 9. Quoniam non solum vires sed etiam tela nostros deiciebant (+ acc.), tribunus militum re-
ceptui (“della ritirata”) signum dedit. 10. Germanorum civitatibus magna laus erat ines hostium
vastare et opes urbium vi capere.

16 Traduci le seguenti frasi.


1. Lupus famelicus, propter famem cruoris cupidus, incustoditum ovile captat, vultur ferus lu-
pi corpus circumspicit et dilaniat. (da Ovidio) 2. In muto animali non est vita beata, in mu-
to animali non est bonum; mutum animal in diem (“alla giornata”) vivit, futurum tempus non
comprehendit. (da Seneca) 3. Ab Iovis arbitrio caelum, terra mariaque reguntur et saepe deus
ventis aut tempestatibus aut nimio calore aut rigore hominibus nocet aut urbes delet. (da Cice-
rone) 4. Caesar Clupeam (“Clipea”, città africana) classe superavit, deinde Neapolim; multa ca-
stella et oppida non longe a mari relinquit (da Bellum Aricanum) 5. Germani cum magna mul-
titudine hominum lumen Rhenum superaverant non longe a mari quo (“dove”) Rhenus inluit,
quod a Suebis multos annos bello premebantur et agri cultura prohibebantur. (da Cesare) 6. Ubi
luxuriam felicitas fudit, primum corporis cura incipit, deinde cura impellitur in villas: conclavia
fulgent marmoribus trans maria advectis (“trasportati”), tecta auro variantur, lacunaribus cae-
latis nitor pavimentorum respondet. (da Seneca)

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3 Quadro riassuntivo dei sostantivi della terza declinazione 119

17 I plebei si ribellano ai patrizi VERSIONE

LB Da sempre i plebei a Roma furono vessati dai patrizi (patres, um), che amministravano lo stato in modo ini-
quo e arrogante. Ma quando la plebe decise di ribellarsi, anche i patrizi dovettero scendere a più miti con-
sigli. Il testo fa riferimento alla famosa secessione dei plebei sul monte Sacro del 494 a.C.
1 Et temporibus regum et maxime post reges inter patres plebemque multae litium causae fue-
2 runt. Postquam enim Romani ex urbe reges pepulerant, patribus divitiae et facultates et opes
3 et honores erant, plebs autem opera et labores tolerabat, pericula belli suscipiebat, vectigalia
4 pendebat (“pagava”) nec partem umquam habebat in re publica (“amministrazione dello sta-
5 to”). Itaque civitas superbia (superbia, ae “superbia”) patrum non vi iuris regebatur et plebs
6 in magna inopia vitam agebat. Olim plebs urbem relinquere decrevit et in Sacrum Montem
7 descessit. Quoniam agri iam non (“non... più”) colebantur nec iam pastores ad pascua (“pa-
8 scoli”) oves et boves ducebant, patres ad plebem legatos miserunt et per legatos plebi dixerunt:
9 “De consilio vestro desistite et in urbem redite (“tornate”): non vobis solum erunt pericula, non
10 vobis solum labores, non vobis solum vectigalia; vobis quoque et praemia et honores erunt”.
11 Cum plebs de monte descendit, patres promissa (“le promesse”, acc. plur. n.) servaverunt et tri-
12 bunos plebis creaverunt (“crearono”). Post non multos annos Romae legibus consul plebeius
13 (“plebeo”) fuit.

18 Priamo alla tenda di Achille chiede la restituzione


del cadavere di suo figlio
VERSIONE

Dopo che Achille, durante la guerra di Troia, ebbe ucciso il rivale Ettore, il padre di costui, Priamo, si recò
alla tenda dell’eroe greco. Offrì doni e chiese in cambio la restituzione del cadavere del iglio, in nome del-
la pietà che si deve a un padre. Achille cedette alla richiesta, mostrando rispetto e comprensione per l’an-
ziano genitore.

1 Postquam Hector pro patriae suae libertate per multos annos pugnaverat, Achilles virum Tro-
2 ianum, Graecorum hostem, necavit et corpus eius (“di quello”) in castra Danaorum transpor-
3 tavit. Tum Priamus Troianorum rex et pater Hectoris, Troiani iuvenis atque miri exempli,
4 aspero dolore excruciatus in Graecorum castra prope (“vicino” + acc.) mare veniebat atque ad
5 tabernaculum Achillis in cubili prostrati cum magnis muneribus iter faciebat. Ut in taber-
6 naculum intravit, antequam ad Achillis pedes procubuit, multas lacrimas profudit et iuveni
7 viro dixit: “Si memor (+ genitivo) es patris tui, iam senis in patria, redde, Achilles, paren-
8 tibus miserum Hectoris corpus. Multos liberos genui: iam cunctos in multis pugnis amisi;
9 etiam Hectorem, cum arcem Troianam magna cum virtute defendebat, necavisti. Accipe nunc
10 munera ac preces meas exaudi; consolationem Priamo, misero patri, da; prae sola ira tua noli
11 impedire (“non impedire”, imperat. negat.) parentis pietatem erga (“verso” + acc.) ilium”. Ta-
12 cebat Achilles, dum multa cogitat, denique miseri patris verba animum eius (“di quello”, cioè
13 Achille) ad pietatem duxerunt et corpus Hectoris pro muneribus regi reddidit. Uter (“chi dei
14 due”) vicit et suam magnitudinem monstravit? Uterque (“entrambi”): Priamus propter vim
15 constantiae et animi virtutem, Achilles ob veniam et benevolentiam erga patrem inimicum.
16 Pulchrum est ab antiquis hominibus educi et humanitatis sapientiaeque exempla in poetis
17 invenire.

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


120 UNITÀ 9 TERZA DECLINAZIONE Sostantivi del 3° gruppo

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
Il lessico del viaggio
Questo laboratorio ti aiuterà a sviluppare la conoscenza dei lessici speciali, utili sia
LESSICO per memorizzare vocaboli in vista della traduzione sia per capire numerosi aspetti
della civiltà latina.

[▶ CIVILTÀ p. 128]

I Romani amavano viaggiare; essi percorsero e


conquistarono il mondo allora conosciuto an-
che in virtù dell’eccellente rete di vie di comu-
nicazione che avevano costruito. I Romani viaggia-
vano, oltre che per estendere il loro dominio, per


essĕdum, i, n., è un tipo di “carrozza a due ruote”,
che si rifà al carro da guerra utilizzato da Galli e
Britanni;
carpentum, i, n., è una “vettura a due ruote”, tira-
ta da due piccoli muli, coperta e usata prevalen-
lavoro, per motivi amministrativi, per studio (le no- temente da donne e sacerdoti, assai comoda ed
bili famiglie latine mandavano i igli a studiare in elegante;
Grecia, così come oggi si va negli Stati Uniti o in ■ raeda, ae, f., è una “carrozza da viaggio” a quattro
Inghilterra), e talvolta per curiosità, diletto, ovvero ruote di uso comune e impiegata per il trasporto
quello che oggi deiniremmo turismo. di persone e di bagagli;
Il vocabolo latino principale per indicare il viaggio è ■ carruca, ae, f., si tratta di una “carrozza” molto
iter, itinĕris, n., termine che si collega etimologica- elegante, inemente ornata e assai comoda (al suo
mente al verbo eo, is, ivi, itum, ire (“andare”); da iter interno era possibile persino dormire);
derivano parole italiane come “itinerario, itinerante”. ■ plaustrum, i, n., è il “carro a due ruote” adibito
Durante il viaggio il viandante, che normalmente esclusivamente al trasporto delle merci tirato da
indossava una tunica coperta da un mantello con animali da soma;
cappuccio e portava con sé il marsupium, ii, n., ov- ■ currus, us, m. (della 4a declinazione), è il “coc-
vero la borsa attaccata alla cintura, aveva la possi- chio” a due ruote impiegato nelle gare del cir-
bilità di fermarsi presso alberghi, luoghi non par- co, ma è anche il carro da parata utilizzato nei
ticolarmente accoglienti e attrezzati e spesso poco trioni.
raccomandabili; il termine latino più comune che
identiica un albergo è caupona, ae, f., quella che Veriica delle competenze
noi deiniamo “osteria”, gestita dal caupo, onis, m.,
“oste” ma signiicativamente anche “furfante”. a Ti vengono elencate le principali viae romane;
aiutandoti anche con una cartina cerca quali regioni
Normalmente si viaggiava a dorso di una bestia da so- e città collegavano fra loro.
ma; rarissimi erano i viaggi a piedi. Venivano però im-
piegati anche una serie di vehicŭla (il termine deriva 1.via Appia 2. via Aurelia 3. via Flaminia 4. via
dal verbo veho, is, vexi, vectum, ĕre, che signiica “tra- Praenestina 5. via Salaria 6. via Tiburtina 7. via
sportare”); elenchiamo i più importanti e comuni: Tusculana

Veicoli trasportati a mano b Nelle seguenti frasi sottolinea i termini apparte-


nenti al lessico del viaggio, poi traduci.
■ lectīca, ae, f., è la “lettiga”, sulla quale si veniva
trasportati mentre si era sdraiati; 1. Mel et vinum et cauponarum merces (merx, mer-
■ sella, ae, f., è la “portantina”, su cui invece si ve-
cis, f. “mercanzia”) per Graeciam gerebant. 2. Sta-
niva trasportati stando seduti. tua Iovis ex aede plaustro evecta est. 3. Latro, ut
Entrambi i veicoli erano portati da schiavi in nume- viatorem vidit, illum (“lo”) feriebat et marsupium
ro variabile da due a otto e, data la lentezza, veniva- rapiebat. 4. Propter sicariorum praesentiam con-
no impiegati soprattutto per i trasferimenti in città. sul de lectica fugit. 5. Milo (Milo, -onis, m. “Milo-
ne”) in raeda vehitur; multi cum telis in Milonem
Veicoli a ruote faciunt impetum; redarium occidunt. (da Cicero-
■ cisium, ii, n., è un “calesse a due ruote”, di pro- ne) 6. Equites et cohortes diem et noctem iter faciunt.
babile origine gallica, utilizzato quando si aveva (da Cesare) 7. Galli ad tertium lapidem (“miglio”)
fretta e non c’era l’ingombro di bagagli; Salaria via castra habuerunt. (da Livio)

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


4 La formazione del participio perfetto e l’indicativo perfetto, piuccheperfetto e futuro anteriore passivi 121

4 La formazione del participio perfetto e l’indicativo perfetto,


piuccheperfetto e futuro anteriore passivi

LESSICO di BASE MEMENTO

condo, is, dĭdi, dĭtum, ĕre fondare expello, is, expuli, expulsum, ĕre reddo, is, reddĭdi, reddĭtum, ĕre
(una città) cacciare fuori/via, scacciare restituire, rendere
conlīgo, is, lixi, lictum, ĕre iudĭco, as, avi, atum, are supero, as, avi, atum, are
scontrarsi (cum + ablativo) giudicare superare, oltrepassare, vincere
creo, as, avi, atum, are creare, occīdo, is, occīdi, occīsum, ĕre tribuo, is, tribui, tributum, ĕre
eleggere uccidere assegnare, concedere
depono, is, posui, positum, ĕre punio, is, ivi, itum, ire punire
deporre

Riconoscere, analizzare, concordare e tradurre le forme del perfetto passivo

19 Analizza e traduci le seguenti forme verbali passive.


LB 1. punitus sum 2. tributae erunt 3. partum est 4. traditus eras 5. creati eritis 6. expulsa eram
7. occisus est 8. gesta sunt 9. inventus es 10. vincti estis.

20 Volgi al singolare o al plurale, mantenendo invariata la persona.


LB ESEMPIO scripta erat ➞ scriptae erant
1. occisum est 2. occisus erat 3. occisa erit 4. reddita sunt 5. redditae erunt 6. reddi-
ti erant 7. quaesitus eras 8. iudicata sum 9. defensi eritis 10. punitae eramus 11. superatum
erit 12. superata erunt 13. munitus es 14. monita eris 15. deposita sunt 16. victus est 17. vinctus
erat 18. habita sunt 19. habita est 20. habitum erit.

21 Trasforma le seguenti forme verbali dall’attivo al passivo e viceversa; poi traduci la forma di arrivo.
LB ESEMPIO audiverat (sogg. m.) ➞ auditus erat ➞ egli era stato ascoltato
1. sumpsi (sogg. f.) 2. occiderunt (sogg. m.) 3. occiderint (sogg. f.) 4. amissum est 5. expulsi era-
tis 6. superaverint (sogg. n.) 7. creata erat 8. quaesita sunt 9. reddita est.

22 Trasforma le seguenti frasi volgendole all’attivo o al passivo, poi traduci la frase di arrivo.
LB ESEMPIO Lacunar loribus et coronis ornabitur ➞ Flores et coronae lacunar ornabunt. ➞
Fiori e corone orneranno il soitto
1. Consul milites laudaverat propter victoriam contra hostes. 2. Animalia a colonis capta sunt et in
urbem ad altaria deorum gesta sunt. 3. Servi, fessi laboribus, agros reliquerant. 4. Copiae pontem
superaverant et castra ad lumen posuerant. 5. Litterae a duce scriptae erunt 6. Patrum matrumque
laudibus iuvenes celebrati sunt (celebro, as “celebrare”), senes ab iuvenibus magna admiratione lau-
dati sunt. 7. Archia (“Archia”) poeta a Cicerone defensus est.

23 Traduci le seguenti frasi.


LB a 1. Legatus ad urbis oppugnationem (“assedio”) a Caesare relictus erat cum paucis (“poche”) legioni-
bus. 2. Ne post cladem quidem captivi Romani ab hostibus redditi sunt. 3. Lacedaemone agri a servis,
quibus (“ai quali”) nomen erat Hilotis (“Iloti”), culti sunt. 4. Postquam urbs condĭta erat, a Romulo
appellata est Roma. 5. Si scelera in dominos a servis commissa erunt, servi a dominis morte punien-
tur. 6. Dum Philippus Alexandri pater ad ludos pergit, a Pausania occisus est. 7. Aesculapius (“Escula-

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122 UNITÀ 9 TERZA DECLINAZIONE Sostantivi del 3° gruppo

pio”) a Graecis in numero deorum habitus est atque ei (“a lui”) templum apud Epidaurum urbem dica-
tum est. 8. Postquam reges Roma expulsi erant, Romae creati sunt consules. 9. Cum opes civitatis auctae
erunt et novae copiae comparatae erunt, in hostes bellum geremus. 10. Posteaquam oppidum ab hostibus
vi captum erat, ferro ignique deletum est et incolae occisi sunt. 11. Socrates (“Socrate”, nom. sing.) ab Athe-
niensibus capite (“alla pena capitale”) damnatus est, quod - dicebant - iuvenes a philosopho corrupti erant.
b 1. Grandi ricompense erano state accordate al comandante. 2. Dopo l’esilio furono restituite
a Cicerone le (sue) sostanze. 3. Gli oratori a causa dei (loro) discorsi ingiusti furono scacciati dalla
città. 4. Dopo la vittoria venne dedicato un nuovo tempio a Giove. 5. Quando gli animali saran-
no stati condotti sugli altari, letti sacri (pulvinar, aris) saranno preparati (usa suscipio) dai cittadini.

24 L’enigma delle mura di legno VERSIONE

480 a.C.: Atene si trova in


grave difficoltà, a causa IL PERSONAGGIO Temistocle
dell’avanzata dei Persiani Temistocle (530/ 520 a.C. - dopo il 465 a.C.) fu uomo politico e stratega ateniese.
guidati da Serse (seconda Favorì l’espansione commerciale marittima di Atene, e divenne arteice del-
la potenza navale della città. Fu eletto arconte nel 493 a.C., e partecipò con
guerra persiana); ma il co-
Milziade, vincitore a Maratona (490), alla prima guerra contro Dario e la
mandante Temistocle, con
Persia. Fu però nel decennio successivo che divenne il politico più inluente
grande astuzia e serven- di Atene e nel 483 a.C. persuase i concittadini a costruire una lotta di 200
dosi anche del vaticinio di triremi, che si sarebbe rivelata fondamentale nelle vittoriose battaglie di
Apollo, riesce a sconigge- Capo Artemisio e soprattutto di Salamina (480 a.C.). Morì in circostanze mi-
re la lotta nemica presso steriose dopo il 465 a.C.
l’isola di Salamina.

1 Xerxes, Persarum rex, terra marique bellum cum Graecis suscipiebat; postquam navium ponte
2 mare inter Asiam et Europam superaverat, cum magno numero militum et nautarum proce-
3 debat. Tunc Athenienses, postquam Delphos venerant, de urbis praesidio oraculum Delphicum
4 consuluerunt, atque Pythia, Apollinis sacerdos, ita nuntiavit: “Si muris ligneis a periculo et hos-
5 tium vi cives defenderitis, urbem servabitis”. Athenis oraculum nuntiatum est et omnes vere
6 necessarios muros ligneos putaverunt; itaque lignei muri aediicationis voluntas ab omnibus
7 civibus conirmata est. At hemistocles dux ante Xerxis incursionem multarum navium clas-
8 sem instruxerat; tunc ad populum verba fecit: «Naves instructae mea voluntate vere muri
9 lignei sunt. Nunc simul ac urbem reliquerimus, in naves statim ascendemus». Athenae ab
10 omnibus Atheniensibus relictae sunt et salutis gratia hospitium inventum est in navibus apud
11 Salamina (“Salamina”, acc.), insulam atque urbem in Saronico mari. Deinde ligneis navibus
12 magna Xerxis classis apud Salamina victa est. Tum Athenarum cives hemistoclem urbis
13 servatorem celebraverunt; a patrum matrumque, divitum pauperumque communi volunta-
14 te diis et deabus in sacra aede sacriicium celebratum est. Ita Athenae, clara urbs et Graeciae
15 caput, servatae sunt.
COMPRENSIONE DEL TESTO
■ Con quale espediente Serse era riuscito a passare dall’Asia all’Europa?
■ Qual è il vaticinio della Pizia? Come lo interpretano gli Ateniesi? Come invece Temistocle?
■ Dove si trova Salamina?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Sono evidenziate nel testo alcune voci verbali: analizzale e scrivi la corrispondente forma attiva o passiva.
■ Ritrascrivi le prime cinque righe della versione (ino a servabitis) volgendo, ove sia possibile, le frasi
attive al passivo.

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5 Il complemento di materia 123

5 Il complemento di materia

LESSICO di BASE
Aggettivi eburneus, a, um d’avorio ligneus, a, um di legno (lignum, i
argenteus, a, um d’argento ferreus, a, um di ferro ( ferrum, i n., legno)
aureus, a, um d’oro n., ferro)

Riconoscere, distinguere e tradurre il complemento di materia

25 Evidenzia i complementi o le espressioni di materia presenti nelle seguenti frasi, poi traduci.
LB
ATTENZIONE Distingui fra:
● statua ex auro (aurea) “una statua d’oro” (complemento di materia)
● copia aurii “una quantità d’oro” (complemento di speciicazione).

a 1. Puella matri anulum (anulus, i m. “anello”) aureum laeta ostendebat. 2. Romae in tem-
plis multas statuas et ex auro et ex argento vidimus. 3. Postquam urbs vi capta est, magna argenti
copia et statuae eburneae ab hostibus raptae sunt. 4. A viro anulus argenteus matronae donatus
erat. 5. Antiquis Romanis aratra (“aratri”, nom. plur. n.) e ligno vel ferro erant. 6. Cives Romani
ligneis turribus moenia muniverant. 7. Aediicia (“ediici”, nom. plur. n.) urbis brevi (“breve”, da
riferire a tempore) tempore igne deleta sunt, quia e ligno erant. 8. E silva lignea arca (arca, ae f. “cas-
sa”) pecuniae plena ad mare a piratis vecta est.
b 1. Per la vittoria gli abitanti della regione dedicheranno una statua d’avorio a Giove. 2. Dai giovani
erano stati dati anelli (anulus, i m.) d’oro e d’argento alle ragazze. 3. Le donne furono spaventate dalle
lunghe lance di ferro dei nemici. 4. Solo torri di legno difendevano la rocca della città (usa oppidum) dal-
le armi di ferro dei barbari. 5. Dei bei bracciali (armilla, ae f.) d’argento ornavano il corpo della matrona.

26 Evidenzia i complementi di materia presenti nelle seguenti frasi, poi traduci.


1. Eriphyla (“Eriila”) propter cupiditatem, simul ac vidit monile ex auro et gemmis, pulchritudine
monilis incensa est et salutem viri sui prodidit. (da Cicerone) 2. Rex Pyrrus cum insignibus argen-
teis et aureis procedebat, dum ducit currus (“carri”, acc. plur.) cum falcibus, elephantos cum turribus,
equos cum monilibus et phaleris. (da Gellio) 3. Verres mensas Delphicas e marmore, pulchras crateras
ex aere, vim magnam vasorum Corinthiorum ex cunctis aedibus sacris rapuit Syracusis. (da Cice-
rone) 4. Domitianus primus dominus et deus appellatus est, statuā aurea et argentea in Capitolio
igebatur, necatus est a suis sociis quia superbus, avarus, libidinosus putabatur. (da Eutropio)

6 Le congiunzioni subordinanti concessive quamquam, etsi, tametsi


e l’indicativo
Riconoscere, distinguere e tradurre le subordinate concessive

27 Individua nelle seguenti frasi le congiunzioni subordinanti concessive, poi traduci.


LB a 1. Quamquam Germani in quiete erant, Caesar in ines eorum (“di quelli”, “loro”) cum legioni-
bus perrexit. 2. Datis (“Dati”, nome proprio, nom. sing.), etsi non aequum locum militibus suis vi-
debat, tamen retus (“conidando” + dativo) numero copiarum suarum conligere cum hoste cupie-

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124 UNITÀ 9 TERZA DECLINAZIONE Sostantivi del 3° gruppo

bat. 3. Quamquam Aristides (“Aristide”, nom. sing.) propter vitam laude dignam “Iustus” appellatus
est, tamen a hemistocle exilio damnatus est. 4. Tametsi animus meus contemnebat audaciam, divitias
et voluptates, tamen inter tanta (“così grandi”) vitia ego quoque ambitione (“dall’ambizione”) tene-
bar. 5. Quamquam viris iustis conscientia (“consapevolezza”) factorum bonorum virtutis praemium
est, tamen virtus quoque stabiliora (“più concreti”, acc. plur. n.) praemiorum genera cupit.
b 1. Sebbene fossero spossati dalle fatiche, i soldati non deposero le armi, ma si scontrarono con vio-
lenza contro il nemico. 2. Gli uomini giusti, anche se hanno ricevuto ingiurie e torti dalle autorità
pubbliche, tuttavia agiscono secondo le leggi della città. 3. Anche se non ho mai imparato la lingua
greca, tuttavia loderò sempre la grande arte dei poeti greci.

28 Riconosci le subordinate concessive, poi traduci.


1. Cum periculum animadversum fuit, subito legionarii constiterunt et equites, quamquam erant pauci,
tamen contra multitudinem hostium concurrerunt. (da Bellum Aricum) 2. Vos, Quirites, quoniam iam
est nox, postquam oravistis Iovem, custodem urbis ac vestrum, in vestra tecta discedite et aedes, quamquam
periculum est iam depulsum, tamen custodiis vigiliisque defendite. (da Cicerone) 3. Nostri tametsi a duce
et a fortuna deserebantur, tamen spem (“speranza”, acc. sing.) salutis in virtute ponebant: civitatis futu-
rum in victoria ponebatur. (Cesare) 4. Populus Romanus, tametsi multis incommodis diicultatibusque
adfectus est, tamen semper antiquam iudiciorum vim gravitatemque requirit. (da Cicerone) 5. Romae
pro pudore, pro abstinentia, pro virtute audacia, largitio, avaritia vigebant; tametsi animus meus, malis
artibus adversus, mala spernebat, tamen inter vitia imbecilla aetas ambitione conrupta tenebatur. (da
Sallustio) 6. Ut Romulus evanuit Romana pubes, postquam ex turbido die (“giorno”, abl.) serena et tran-
quilla lux revertit, ubi vacuam sedem regiam vidit, etsi credebat patribus de in caelum ascensione Romuli,
tamen orbitatis timore icta est et silentium maestum obtinuit. (da Livio)

29 Un’azione bellica iniziata bene e finita male VERSIONE

Aminta (Amynta, -ae, m.), un ex compagno di Alessandro Magno, passato dalla parte dei Persiani, cerca di
sfruttare la situazione attaccando e saccheggiando l’Egitto (332 a.C.); viene però fermato da Mazace (Ma-
zaces, -is, m.), satrapo (cioè governatore per conto del re di Persia) egiziano, che riconquista i beni del suo
popolo e uccide tutti i nemici.

1 Amynta ab Alexandro Magno transfugerat ad Persas et cum multis Graecis Alexandri prodito-
2 ribus Tripolim, urbem Phoeniciam in Syria, pervenerat; inde navibus Cyprum milites transmi-
3 sit et postea, simul ac occasio data est, Aegyptum per mare petivit. Postquam oratione irma et
4 animi iduciaeque plena ab Amynta milites ad proelium acti sunt, ad Pelusii ostium magna
5 cum celeritate ducti sunt. Ut primum Pelusium captum est, dux Memphim copias duxit; prop-
6 ter famam Aegyptii, vana gens et novitatis cupida, ex vicis et urbibus cucurrerunt ad inimico-
7 rum praesidiorum eversionem, quia, etsi territi erant, tamen patriam hostibus non tradere et
8 cunctis viribus defendere decreverant. Sed Amynta, postquam proelio vicerat, in urbem Aegyp-
9 tios pepulit; deinde, simul ac castra posita sunt, victores per regionem discurrerunt ad agrorum
10 populationem: cuncta a Graecis rapiebantur, quoniam bona civium relicta erant. Sed Mazaces
11 satrapes Aegyptius, quamquam cognoverat animos territos suorum hominum propter malum
12 proelium, tamen ostentavit Graecos incautos victoriae iduciā: ex urbe repente erupit cum mi-
13 litibus et cuncta bona recuperavit, deinde, consilio callido, viros inimicos oppetivit: cuncti cum
14 duce occisi sunt. Sic Amynta dedit poenas, quia Alexandrum tradiderat.
(da Curzio Rufo, I-II sec. d.C., Historiae Alexandri Magni)

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6 Le congiunzioni subordinanti concessive quamquam, etsi, tametsi e l’indicativo 125
COMPRENSIONE DEL TESTO
■ Aminta, tradito Alessandro, in quali regioni si reca? Quali città conquista?
■ Come reagiscono gli Egiziani all’attacco dei Greci?
■ Chi, alla ine della vicenda, ne esce vincitore?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Evidenzia e analizza tutte le subordinate presenti nel brano.
■ Classiica i vari tipi di complementi di luogo presenti nel brano.

7 La congiunzione subordinante comparativa ut.


Sintesi delle proposizioni subordinate all’indicativo
Riconoscere, distinguere e tradurre l’ut comparativo e le altre congiunzioni subordinanti con l’indicativo

30 Nelle seguenti frasi inserisci la congiunzione più adatta al contesto, poi traduci.
LB 1. Carthaginienses, . . . . . . . . . . . . . . . . urbem ceperunt, aedes quoque deleverunt. 2. Magister puerum lau-
davit, . . . . . . . . . . . . . . Vergilii librum bene didicerat. 3. Faciam. . . . . . . . . . . . imperaveris. 4. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
fessus eram, ad scholam (“scuola”) veni. 5. Philosophus empius iudicatus est, . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . deos
non colebat. 6. Muscae (“le mosche”), . . . . . . . . . . . . . . . parva animalia sunt, tamen molestae (“fastidio-
se”) sunt. 7. . . . . . . . . . . . . . . . . pueri strenui, sic puellae idae fuerunt. 8. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . vitam bene ages,
a civibus lauderis. 9. Aristides, . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . cum iustitia vivebat, “Iustus” a civibus appellatus
est. 10. . . . . . . . . . . . . . . . poeta dixit, amor homines mulieresque vincit. 11. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . periculum
intellexit, dux pugnare destitit. 12. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . periculum intellexit, dux pugnare non cessavit.

31 Traduci le seguenti frasi, in cui sono presenti varie proposizioni subordinate all’indicativo.
1. Quoniam vento violento caelum purgatum erat et nubes depulsae erant, sol luxit sed, etsi solis radii
agros et urbes luce implebant, tamen homines non calefecerunt, quia aer rigidus erat. 2. Antequam
discipula in ludum venit, magna diligentia libros, stilos et tabulas parat et, dum iter facit, memoria
notitias recenset; postquam pervenit in magistri aedes, in sedili suo sedet et novas notitias de vari-
is disciplinis discit. 3. Simul ac victores navibus a mari ad urbem appropinquaverint, quamquam
multitudo in foro negotia sua faciet, tamen statim accurret ad litus et gaudio clamoribusque milites
cum ducibus accipiet. 4. Pastores, quia nigrae nubes in caelo crescebant et imber proximus erat, in
ovile oves duxerunt magna celeritate et, ubi animalia mulcta sunt et lac in mulctris collectum est,
humi recubuerunt et quieverunt, dum magnus imber efunditur. 5. Cum vectigalia collecta sunt et
exactori tradita sunt, quod pauca putabantur ad multitudinis auxilium, tametsi annona et bellum
ad paupertatem cives agricolasque redegerant, tamen vectigalium incrementum quaesitum est et, ut
primum stips nova petita est, statim cives paruerunt.

32 Dopo la morte di Alessandro Magno VERSIONE

LB La notizia della morte di


Alessandro Magno (323 IL PERSONAGGIO Alessandro Magno
a.C., a Babilonia) getta Alessandro (356-323 a.C.), iglio di Filippo II di Macedonia, succedette al padre
nel 336 a.C.. Allievo del ilosofo Aristotele, era animato da una grande am-
nella costernazione an-
bizione e da uno sterminato desiderio di conoscenza. Toccò luoghi e popola-
che le popolazioni sotto-
zioni sconosciute, fondò città a cui diede il proprio nome (Alessandria, la più
messe dal re macedone, celebre delle quali fu quella d’Egitto), sposò principesse esotiche e raggiunse
ino a spingere addirit- l’India. Colpito da una febbre misteriosa, morì a trentatré anni, lasciando un
tura al suicidio la madre impero che andava dal iume Indo a est ino a tutto l’Egitto a occidente, sen-
del re persiano Dario za un erede designato.
(Dareus, i).

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126 UNITÀ 9 TERZA DECLINAZIONE Sostantivi del 3° gruppo

1 Ubi Alexander e vita decessit, gentes, quae (“le quali”, nom. plur. f.) ab Alexandro victae erant,
2 nuntio regis mortis idem non habuerunt (idem habeo “prestare fede a” + dativo), quia, ut in-
3 victum (“invincibile”) regem viderant, sic immortalem (“immortale”) existimaverunt. Ut vero
4 (“però”) mors regis certa fuit, barbarae gentes, quamquam Alexandri causa et viros et liberos et
5 amicos amiserant, eum (“lui”, acc. sing. m.) non ut hostem, sed ut patrem luxerunt (da lugeo, es,
6 luxi, ēre, “piangere”). Mater quoque Darei regis, quae (“la quale”, nom. sing. f.), etsi et ilium et reg-
7 num amiserat, tamen in eam diem (“ino a quel giorno”) vivere non cessaverat, mortem sibi consci-
8 vit (“si suicidò”), quia pietatem ilii in eo quem (“in quello che”) ut hostem timuerat, cognoverat.
(da Curzio Rufo, I-II sec. d.C., Historiae Alexandri Magni)

33 Rapida incursione di Cesare nel territorio dei Carnuti VERSIONE

Cesare, venuto a conoscenza di alcune scorribande, interviene rapidamente nel territorio dei Carnuti (tra la
Loira e la Senna); la situazione è ulteriormente aggravata dal clima particolarmente rigido e inclemente. I
Carnuti, terrorizzati, abbandonano la loro regione e si disperdono, mentre il comandante romano rafforza
ulteriormente le proprie posizioni sul territorio. [▶ p. 89]

1 Postquam Bibracte Caesar ius dixerat, quia in Carnutum regione concursationes et proelia Gal-
2 lorum variis generibus coniciebantur, cum legionibus eo (“là”, moto a luogo) perrexit. Quoniam
3 fama de Romanorum adventu (“arrivo”, abl. sing.) divulgata est, Carnutes, quia sociorum cala-
4 mitate et hostium viribus territi erant, postquam vicos ac oppida deseruerunt, a regione fugerunt
5 antequam Romanae legiones pervenerunt. Caesar Cenabum (Cenabum, -i n.), oppidum Car-
6 nutum, viros duxit et castra posuit, quia hiems violentas tempestates excitabat et militum vitas
7 periculis obiciebat. Postea, quamquam militum magnam partem in tecta Gallorum, partem in
8 tentoria stramenticia compegit, tamen equites et auxiliarii pedites a duce in cunctas partes missi
9 sunt, quia Caesari de hostium praesentia in regione notitia erat. Nec rustra: nam nostri in cas-
10 tra revenerunt, postquam magnam praedam egerant. Carnutes autem, postquam hiemis dii-
11 cultate et terrore periculi ex tectis expulsi erant, nec ullo loco diutius (“a lungo”, avv.) consistebant
12 nec silvarum praesidio tempestatibus duris tegebantur; itaque, cum iam magna pars hominum
13 et mulierum amissa aut occisa erat, dissipati sunt in initimas civitates. Caesar, etsi dissipaverat
14 copias inimicas, tamen ad virorum suorum salutem Caium Tribonium (“Tribonio”, acc.) cum
15 duabus (“due”) legionibus in hibernis Cenabi conlocavit, quod initium novi belli timebat.
(da Irzio, I sec. a.C., VIII libro del De bello Gallico)

COMPRENSIONE DEL TESTO


■ Come reagiscono i Carnuti alla notizia dell’arrivo delle truppe romane? Perché?
■ Dove trovano riparo i soldati al clima inclemente della Gallia?
■ Quale decisione prende Cesare alla ine? Perché?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Dopo aver fatto l’analisi del periodo, trascrivi le subordinate presenti nel brano.
1. Subordinate temporali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
– con rapporto di contemporaneità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
– con rapporto di anteriorità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
– con rapporto di posteriorità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2. Subordinate causali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. Subordinate concessive . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


RIEPILOGO 127

RIEPILOGO PER RIPASSARE ESERCIZI INTERATTIVI


ZTE

VERIFICA DELLE COMPETENZE DI TRADUZIONE

34 Traduci le seguenti frasi con 2 livelli di dificoltà.


1.Propter sitim nautae et milites in navibus maris aquam salsam bibebant. 2. Si a iliis tuis amata
eris, etiam ab eorum (“di quelli”) uxoribus diligēris. 3. Ulixes, etsi strenuus bellator semper fuerat,
Troiae moenia cepit vi ingenii, non corporis. 4. Ut primum periculum senserint, hospites e conclavi
fugient et in deorum altare recipient. 5. Iuno, Iovis uxor, regina deorum erat, Iuppiter rex; saepe
tempus consumebant inter nectaris pocula, blanditias et amoris iocos; nebula et nubes coniugium te-
gebant. 6. A Verre, praetore Romano in Sicilia, multae statuae ex ebore et auro a deorum aede raptae
erant; at, cum Romae fuit, per Ciceronem a populo damnatus est.
7.Hercules, postquam Geryon (“Gerione”, sogg.) occisus est, boves miros rapuit ac ad Tiberim lu-
vium procubuit. Ibi, quoniam vini cibique plenus erat, a sopore oppressus est et dormivit; pastor
Cacus (“Caco”, sogg.), asper viribus, quia captus est pulchritudine boum, avertere praedam cupivit.
(da Livio) 8. In terra multa genera vivunt: partim inanima sunt, ut aurum, argentum, vasa ex
auro argentoque et cuncta genera quae (“che”, nom. plur. n.) e terra gignuntur, partim animalia,
quae (“che”, nom. plur. n.) habent vim, ut equi, boves, sues et pecudes, aut quae (“che”, nom. plur. n.)
habent rationem, ut homines mares et feminae. (da Cicerone) 9. Cobares (“Cobare”, nome proprio,
nom.), Alexandri socius, Besso (“a Besso”) dixit: “Nunc alienum regnum habes et iustus rex eris,
cum nominatus eris ab Alexandro. Equus validus umbra quoque virgae regitur; ignavus equus ne
calcari quidem concitatur”. (da Curzio Rufo)

35 I Romani sconfiggono i Volsci, poi sfidano i Galli VERSIONE

Nel brano di Eutropio vengono raccontate alcune importanti imprese compiute da Roma che sta allar-
gando il suo orizzonte a tutto il Lazio: la vittoria di Camillo sui Volsci (389 a.C.), il successo di Cincinnato
sulla città di Preneste (380 a.C.), il trionfo dei Romani sui Galli (360 a.C.); viene svelata anche l’origine
del cognomen Torquato.

1 Camillus Volscorum civitatem, postquam civitas inimica bellum gesserat in Romanos per multos
2 annos, vicit, milites delevit, urbes occupavit et triumphum egit. Quamquam Praenestini (“Prene-
3 stini”, nom.) ines superaverant et usque ad urbis Romae portas Praeneste venerant, Romani repug-
4 naverunt et hostes a Cincinnato ad lumen Alliam (“Allia”) victi sunt; a Romanis imperio octo
5 (“otto”) civitates adiunctae sunt, etiam Praeneste in deditionem acceptum est. Verum dignitas ac
6 potestas tribunorum militum non diu perseveravit: nam tribuni praesumpti erant et rursus consules
7 electi. Dum Romae haec (“queste”) vicissitudines succedunt, etsi populus iam securus erat, tamen
8 novum periculum civibus Romanis appropinquaverat: ex Gallica regione per Alpium fauces Galli,
9 barbarum genus et stirps bellicosa, in Italiam descenderant. Tum Titus Quintius dictator in Gallos,
10 qui (“che”, nom.) in Italiam venerant, missus est. Hostes longe ab urbe trans Anienem (“Aniene”)
11 luvium consederant; ibi iuvenis senator Lucius Manlius, quoniam Gallus iuvenem provocaverat,
12 ad certamen venit et hostem occidit; deinde, postquam torquem aureum cepit et collo suo imposuit,
13 in perpetuum et sibi (“per sé”) et posteris Torquatum cognomen a monili accepit. Galli fugati sunt,
14 mox per Caium Sulpicium (“Sulpicio”) dictatorem etiam victi sunt.
(da Eutropio, IV sec. d.C., Breviarium ab Urbe condı̆ta)

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128 UNITÀ 9 TERZA DECLINAZIONE Sostantivi del 3° gruppo

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
In viaggio con i Romani
CIVILTÀ

[▶ LESSICO p. 120]

Un diario di viaggio ■ Nella Satira V del libro I Ora-


zio ricorda un viaggio da lui compiuto nell’anno 37
a.C., al seguito di una missione diplomatica. Il poeta
era partito da Roma ed era arrivato con il gruppo a
Brindisi, percorrendo vari tratti della via Appia. Il re-
soconto oraziano è di grande interesse, perché ci dà
un’idea molto precisa di cosa signiicasse intrapren-
dere un viaggio nel mondo romano del I secolo a.C.
Ripercorriamo alcuni momenti iniziali dell’itinera-
rio seguito dal poeta. La prima tappa è Ariccia, do-
ve i viaggiatori sostano in un alloggio modesto (v. 2
hospitio modico), mentre la città raggiunta successiva-
mente, Forappio, è piena di locandieri imbroglioni
Mosaico pavimentale (v. 4 cauponibus... malignis). A Forappio hanno inizio le paludi pontine e l’acqua è
rafigurante un cisium pessima, quindi Orazio, debole di stomaco, decide di non cenare, a diferenza dei suoi
con bambini trainato
da due muli, II secolo d.C. compagni. A partire da questa zona, la via Appia doveva essere impraticabile, per cui
Ostia antica, Piazza delle si imbarcano tutti su un canale che da Forappio porta a Feronia. La traversata avviene
Corporazioni.
Il cisium era un tipo di di notte, su un barcone che è trainato via terra da una mula, fra non poche diicoltà:
cocchio leggero usato come schiavi e barcaioli si lanciano improperi, zanzare e rane impediscono il sonno, come
taxi e molto diffuso presso anche gli schiamazzi di un viaggiatore e del barcaiolo ubriachi; questo barcaiolo, pe-
i Romani. Esso era trainato
da due muli o cavalli, aperto raltro, a un certo punto lega le redini della mula a un sasso e si addormenta, cosí che il
sul davanti, con una panca barcone si arresta, sino a quando qualcuno prende a bastonate l’addormentato e la mu-
su cui sedersi.
la, e la traversata inalmente riprende. Sbarcati a Feronia, impiegano un’intera giornata
per raggiungere Anxur (Terracina), che dista solo tre miglia da Feronia, ma sta in cima
a una salita scoscesa. Siamo solo ai primi giorni del viaggio, che durerà due settimane
circa, e, come si vede, le condizioni di spostamento appaiono da subito assai disagevoli.

Guide e mappe per il viaggiatore ■ Per gli spostamenti via terra, un punto di rife-
rimento fondamentale era il miliario (miliarium), anche detto cippo miliario o pietra
miliare, che deriva il suo nome da milia passuum. La sua funzione originaria era quella
di segnalare al viaggiatore la distanza, espressa in miglia romane (1 miglio = 1.480 metri
ca.) tra due luoghi, oppure lo spazio già percorso a partire da una data località di parten-
za, oppure anche lo spazio ancora da percorrere per arrivare alla città piú vicina. Sulla
sua supericie si trovava una scritta in cui, in caso nominativo, era indicato il nome del
magistrato che si era occupato di realizzare la strada o che aveva curato interventi di re-
stauro. Piú tardi, i miliari assunsero la funzione di strumenti di propaganda imperiale, di-
ventando veri e propri monumenti dove si celebrava, tramite la scritta su di essi apposta,
l’autorità dell’imperatore (in questo caso, nell’iscrizione il nome dell’imperatore è al ca-
so dativo). Ne sono stati ritrovati numerosi esemplari sulle grandi vie di comunicazione
antiche, di diverse forme (prevale però la forma cilindrica o troncoconica); in molti casi
non si legge piú l’indicazione delle miglia, perché questa spesso non era incisa sul cippo,
ma dipinta, e perciò le tracce della scrittura col tempo si sono cancellate.

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Civiltà In viaggio con i Romani 129

Particolare della
Tabula Peutingeriana
(copia pubblicata da K.
Miller nel 1916). Vienna,
Österreichische National
Bibliothek.
In questo segmento della
Tabula Peutingeriana è
rappresentato il territorio
della Tuscia Romana; a
destra, cerchiata, Roma.
Rilievo con scena
di mare, II secolo d.C.
Roma, Museo della Civiltà
Romana.
In questo particolare
del rilievo di un sarcofago
è rafigurata una nave
mercantile colta in mare
da una tempesta.

Per quanto riguarda le ‘carte’ geograiche, è noto


che Marco Vipsanio Agrippa – ammiraglio del-
la lotta di Ottaviano nella battaglia di Azio (31
a.C.) – realizzò una raigurazione del mondo
sino ad allora conosciuto, che fu esposta su un
muro della Porticus Vipsania. A noi non è giunto
nemmeno un frammento di questa mappa. L’o-
pera costò venti anni di lavoro e fece da model-
lo per realizzazioni analoghe, come guide con
elenchi di luoghi (itineraria scripta o adnotata)
o mappe di luoghi (itineraria picta). A questa se-
conda categoria appartiene la Tabula Peutinge-
riana, una mappa su pergamena di età medievale
(XII o XIII secolo) che riproduce con ogni pro-
babilità un originale del IV secolo d.C.
Il viaggio via mare, tra pirati e naufragi ■ Se gli spostamenti terrestri apparivano
soprattutto disagevoli, i viaggi per mare erano ricordati, in particolare quelli di lunga
tratta, per essere altamente rischiosi. Grandi nemici dei Romani erano i pirati (praedo-
nes maritimi). Prima che Pompeo li debellasse (67 a.C.), costoro infestavano le coste
del Mediterraneo orientale, depredando le lente navi commerciali romane, a bordo
di piccoli e veloci vascelli. Anche Giulio Cesare ne fu vittima: secondo la biograia
redatta da Svetonio (I-II secolo d.C.), mentre era diretto a Rodi per seguire le lezioni
del famoso retore Molone, la sua nave era stata intercettata dai predoni. Fu catturato
e restò loro prigioniero per quaranta giorni. Tuttavia, una volta liberato, dopo il paga-
mento di un riscatto, inviò subito una lotta all’inseguimento dei suoi carcerieri, che
furono sgozzati e poi messi in croce (Vita di Cesare, 4, 1-2; 74, 1).
Un altro motivo di pericolo era costituito dalle condizioni meteorologiche avverse, che
non di rado erano causa di naufragi. Disgrazie di questo tipo venivano considerate parti-
colarmente tragiche, perché il cadavere del naufrago, nella maggior parte dei casi, veniva
disperso, cosí che i familiari non potevano avere una tomba su cui piangere il loro caro.
Veriica delle competenze
Reperisci ulteriori informazioni sulla Tabula Peutinge- attualmente conservata la pergamena? 3) Quali sono i
riana ricordata in questa scheda, e rispondi alle seguen- luoghi rappresentati all’estremo orientale e all’estremo
ti domande: 1) A che cosa deve il suo nome? 2) Dove è occidentale della mappa?

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PER COMINCIARE FORMA DELLE PAROLE STORIOGRAFIA

10 AGGETTIVI DELLA 2 CLASSE


UNITÀ Panem et circenses Sufissi aggettivali (2) Il mito di Enea (6)

1 Gli aggettivi della 2a classe a tre terminazioni [▶ MANUALE 6.3.1]


■ Tutti gli aggettivi della 2a classe presentano nella lessione le seguenti caratteristiche generali:
● ablativo singolare in -i
● genitivo plurale in -ium
● nominativo-accusativo-vocativo plurale neutro in -ia

acer, acris, acre acuto


Singolare Plurale
Maschile Femminile Neutro Maschile Femminile Neutro
Nom. acer acris acre acres acres acria
Gen. acris acris acris acrium acrium acrium
Dat. acri acri acri acribus acribus acribus
Acc. acrem acrem acre acres acres acria
Voc. acer acris acre acres acres acria
Abl. acri acri acri acribus acribus acribus

2 Gli aggettivi della 2a classe a due terminazioni [▶ MANUALE 6.3.2]


dulcis, e dolce
Singolare Plurale
Maschile - Femminile Neutro Maschile - Femminile Neutro
Nom. dulcis dulce dulces dulcia
Gen. dulcis dulcis dulcium dulcium
Dat. dulci dulci dulcibus dulcibus
Acc. dulcem dulce dulces dulcia
Voc. dulcis dulce dulces dulcia
Abl. dulci dulci dulcibus dulcibus

3 Gli aggettivi della 2a classe a una terminazione


e le particolarità [▶ MANUALE 6.3.3]
audax, audacis audace
Singolare Plurale
Maschile - Femminile Neutro Maschile - Femminile Neutro
Nom. audax audaces audacia
Gen. audacis audacium
Dat. audaci audacibus
Acc. audacem audax audaces audacia
Voc. audax audaces audacia
Abl. audaci audacibus
■ Aggettivi con terminazioni particolari
ablativo singolare genitivo plurale nom.- voc.- acc. plur. n.
dives, itis ricco divite divitum manca
pauper, eris povero paupere pauperum manca
princeps, cipis primo, principale principe principum manca
vetus, veteris vecchio vetere veterum vetera

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memorandum 131

ablativo singolare genitivo plurale


immemor, oris immemore immemori immemorum
inops, ŏpis povero inopi inopum
memor, oris memore memori memorum
supplex, icis supplice supplici supplicum

4 Il participio presente e le sue funzioni [▶ MANUALE 17.9]


■ Il participio presente si declina come un aggettivo della 2a classe a una terminazione
Singolare Plurale
Maschile - Femminile Neutro Maschile - Femminile Neutro
Nom. amans amantes amantia
Gen. amantis amantium
Dat. amanti amantibus
Acc. amantem amans amantes amantia
Voc. amans amantes amantia
Abl. amanti (amante) amantibus
■ L’ablativo singolare esce in -i, se il participio ha funzione di aggettivo, in -e, se ha funzione di
verbo o participio sostantivato.
■ Il participio presente ha sempre valore attivo ed esprime un’azione contemporanea rispetto al
verbo della frase in cui si trova.
■ Può essere usato come:
● aggettivo (valore attributivo), in genere reso in italiano con un participio presente, un aggettivo
o con una proposizione relativa
Viri sapientes a civibus laudantur.
Gli uomini sapienti sono lodati dai cittadini.
Viri defendentes patriam a civibus laudantur.
Gli uomini che difendono la patria sono lodati dai cittadini.
● sostantivo (valore sostantivato), in genere reso in italiano con un participio presente, un nome o
con la locuzione “colui/coloro... che...”
Sapientes a civibus laudantur.
I sapienti sono lodati dai cittadini.
Defendentes patriam a civibus laudantur.
Coloro che difendono la patria sono lodati dai cittadini.
● verbo (il participio si trova sempre congiunto con un sostantivo o con un pronome della frase in
cui si trova) e può essere tradotto:
– con un gerundio semplice (possibile soltanto se il participio si riferisce al soggetto della frase)
Milites contra hostes pugnantes patriam servant.
I soldati combattendo contro i nemici salvano la patria.
– con una proposizione subordinata esplicita temporale, causale o concessiva, più raramente
ipotetica
Milites contra hostes pugnantes laudamus.
Lodiamo i soldati quando/poiché combattono contro i nemici.
Milites acri animo pugnantes patriam non servant.
I soldati pur combattendo/sebbene combattano accanitamente non salvano la patria. (valore
concessivo)

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132 UNITÀ10
UNITÀ 10 AGGETTIVI
AGGETTIVIDELLA
DELLA22 aa
CLASSE
CLASSE

5 Le preposizioni che reggono solo l’accusativo [▶ MANUALE 28.1-2]


Preposizione Signiicati Complementi Esempi
ad a, verso moto a luogo ad lumen venire
giungere al iume
presso stato in luogo ad lumen manere
rimanere presso iume
a, per ine ad gloriam pugnare
combattere per la gloria
ante davanti a luogo (stato o moto) ante oculos davanti agli occhi
prima di tempo ante lucem prima dell’alba
apud presso, vicino a luogo (stato) apud castra
presso l’accampamento
apud te manere
rimanere a casa tua
circa/circum intorno a luogo circa/circum oras insulae
intorno alle coste dell’isola
contra contro, di fronte a luogo contra hostes pugnare
combattere contro i nemici
contra Italiam
di fronte all’Italia
erga verso, riguardo a moto a luogo igurato amor erga patriam
l’amore verso la patria
inter tra luogo inter Gallos et Germanos
tra i Galli e i Germani
iuxta vicino a luogo iuxta murum
vicino al muro
secondo relazione iuxta praeceptum
secondo l’ordine
ob per, a causa di causa ob iram
a causa dell’ira
per per, attraverso moto per luogo per agros
attraverso i campi
per, durante tempo continuato per multos annos
per molti anni
per mezzo di mezzo (con persone) per legatos
per mezzo di ambasciatori
post dietro a luogo post castra
dietro l’accampamento
dopo tempo post multos annos
dopo molti anni
praeter davanti a luogo praeter castra
davanti all’accampamento
oltre a, eccetto esclusione o eccezione praeter modum
oltre misura
omnes praeter Epicurum
tutti eccetto Epicuro
prope vicino a luogo prope urbem
vicino alla città
propter per, a causa di causa propter timorem
a causa della paura
trans al di là, oltre luogo trans pontem
al di là del ponte
trans Alpes
oltre le Alpi

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1 Gli aggettivi della 2a classe a tre terminazioni 133

1 Gli aggettivi della 2a classe a tre terminazioni

LESSICO di BASE MEMENTO

Aggettivi a tre terminazioni celer, eris, ere veloce, celere salūber, bris, bre salubre, salutare
acer, acris, acre acuto, penetrante, equester, tris, tre equestre, della silvester, tris, tre silvestre, del
accanito cavalleria bosco
celeber, bris, bre frequentato, pedester, tris, tre pedestre, della
popoloso, celebre fanteria

Riconoscere, analizzare, concordare e tradurre gli aggettivi della 2a classe a tre terminazioni

1 Declina per iscritto al singolare e al plurale le seguenti espressioni.


LB 1. locus celeber 2. urbs celebris 3. oppidum celebre 4. caelum salubre 5. labor saluber 6. mens salu-
bris 7. acre calcar 8. pedester miles 9. celeris puella 10. silvestris arbor.

2 Accanto al termine poni, concordandoli, l’aggettivo della 1a e quello della 2a classe a tre termi-
nazioni, poi traduci.
LB
ESEMPIO proelia (clarus, -a, um /equester, -tris, -e) ➞ proelia clara et equestria ➞ gli scontri
famosi ed equestri
1. maria (niger, gra, grum / saluber, bris, e) .........................................................
2. locis (latus, a, um / celeber, bris, e) .........................................................
3. testes (idus, a, um / acer, acris, acre) .........................................................
4. classibus (parvus, a, um / celer, eris, e) .........................................................
5. militum (strenuus, a, um, /pedester, tris, tre) .........................................................

3 Traduci le seguenti espressioni in tutti i modi possibili.


LB a 1. pedestrium militum 2. equestris pugna 3. acris calcaris 4. silvestres lupos 5. celeris noctis
6. celebrem turrim
b 1. oh acuti cittadini! 2. all’acuto vecchio 3. nella celebre Siracusa (stato in luogo) 4. sulla terra
salubre (stato in luogo) 5. le battaglie pedestri (sogg.) 5. coi servi veloci.

4 Traduci le seguenti frasi.


LB 1. Homines ab animalibus diferunt, quod rationem mentemque acrem habent. 2. Ab hostibus
proelium celere acreque commissum est. 3. In loco celebri ne malus quidem hominem occidere potest
(“potrebbe” + ininito). 4. Delphis erat oraculum (“oracolo”, n.) celebre et clarum et plenum donis
populorum atque regum. 5. Urbs, quamquam magna non existimatur, tamen celebre emporium
(“emporio”, n.) est. 6. Cum Caesar celeri itinere ad castra inimicorum pervenit, copiae Pompeii celeri
proelio a ponte pulsae sunt. 7. Caesari, cum apud Pharsalum (“Farsalo”) cum Pompeio conlixit, ut
ipse (“egli stesso”) dixit, celeris victoria fuit. 8. Hostes, ut cum militibus nostris conlixerunt, primum
equestre proelium commiserunt, deinde, postquam equites eorum (“di quelli”, “loro”) pulsi erant, nos-
tris repente pedestres copias ostenderunt. 9. Xerxes, etsi cum multis navibus multisque equestribus
et pedestribus copiis in Graeciam venit, tamen vi animoque Graecorum victus est. 10. Cum ob mor-
bum defessus in Graeciam perveni, loca salubria silvestriaque inveni, ibique vires corporis revocavi
(da revoco, as, avi, atum, are “riacquistare”).

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134 UNITÀ 10 AGGETTIVI DELLA 2a CLASSE

5 Traduci le seguenti frasi.


LB 1.Nel foro era stata dedicata una statua equestre al comandante dei cavalieri. 2. I nostri occhi non
vedevano a causa del fumo ( fumus, i, m.) penetrante. 3. Con una marcia veloce le truppe ausiliarie
giunsero ai luoghi silvestri dei Galli. 4. In Italia vi sono molte regioni frequentate per il (loro) clima
(caelum, i) salutare.

2 Gli aggettivi della 2a classe a due terminazioni

LESSICO di BASE MEMENTO

Aggettivi a due terminazioni fortis, e forte (moralmente), mitis, e dolce, mite


Atheniensis, e ateniese coraggioso mortalis, e mortale
brevis, e breve, corto, basso gravis, e pesante, grave nobilis, e noto, rinomato, nobile
Carthaginiensis, e cartaginese hostilis, e del nemico, nemico omnis, e ogni, tutto; plur. omnes,
civilis, e civile, politico humilis, e basso (lett. vicino omnia tutti, tutte le cose/tutto/
communis, e comune, generale alla terra), modesto ogni cosa
crudelis, e crudele immortalis, e immortale similis, e simile
diicilis, e dificile, dificile da inanis, e vuoto, vano turpis, e vergognoso, turpe
trattare incolŭmis, e incolume, integro utilis, e utile, vantaggioso
dulcis, e dolce levis, e leggero, di poca
facilis, e facile, trattabile importanza

Riconoscere, analizzare, concordare e tradurre gli aggettivi della 2a classe a due terminazioni

6 Declina per iscritto al singolare e al plurale le seguenti espressioni.


LB 1. homo mortalis 2. uxor mortalis 3. animal mortale 4. vita humilis 5. genus humile 6. servus humilis
7. gravis nix 8. omnis civis 9. leve os 10. hostilis dux 11. turpe facinus 12. turpis raus.

7 Accanto al termine poni, concordandoli, l’aggettivo della 1a e quello della 2a classe a due ter-
minazioni, poi traduci.
LB
ESEMPIO proeliorum (utilis, e/cruentus, a, um) ➞ proeliorum utilium et cruentorum ➞
degli scontri utili e cruenti
1. plebem (liber, era, um / facilis, e) .....................................................................
2. verba (sacer, cra, crum / turpis, e) .....................................................................
3. animali (piger, gra, grum / mitis, e) .....................................................................
4. militibus (omnis, e / Germanus, a, um) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5. marium (utilis, e / securus, a, um) .....................................................................

8 Traduci le seguenti espressioni in tutti i modi possibili.


LB a 1. turpi mulieri 2. de turpi facinore 3. civilium causarum 4. per omnes menses 5. hostilem
vim 6. immortalibus deis 7. incolumi nave 8. omnia communia 9. cum fortibus viris.
b 1. all’uomo forte, ma mite 2. dei canti leggeri 3 a Napoli rinomata (moto a luogo) 4. della stir-
pe incolume 5. alle dolci ragazze 6. dei padri mortali 7. l’utile campagna (ogg.) 8. con il cuscino
leggero 9. nel mese breve (complemento di tempo).

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2 Gli aggettivi della 2a classe a due terminazioni 135

9 Traduci le seguenti frasi.


LB 1. Homines, quia mortales sunt, deorum immortalium vitam laudant. 2. Immortalia dona deo-
rum numquam despicientur a mortalibus. 3. Caesar de bello civili, quod (“che”, acc. sing. n.) cum
Pompeio gesserat, librum scripsit. 4. Si virtus facilis non est, diicilis quoque est virtutis simula-
tio (“la simulazione”). 5. Mors honesta vitam quoque turpem saepe ornat. 6. Ad commune Gallo-
rum concilium omnes nobiles convocati sunt. 7. Omnes milites duci, forti ac strenuo viro, libenter
parebant. 8. Ob crudelia facinora civis turpi poena damnatus est atque omni honore privatus est
(“fu privato” + abl.). 9. In causis omnibus orator, si vir bonus est, orationem utilem sed iniustam
numquam habebit. 10. Viridomarus (“Viridomaro”) a Caesare ex humili loco ad magnos hono-
res ductus erat. 11. Si litteras Graecorum et Romanorum legeris, et poetas dulces et scriptores graves
invenies. 12. Beneicia (“i beneici”) ex sua (“loro”) vi existimantur; nam magna aut parva, facilia
aut diicilia sunt. 13. Inane multorum militum sacriicium fuit, quoniam hostes vicerunt. 14. Ra-
tio omnium philosophorum, qui (“i quali”, nom. plur. m.) omnem superstitionem tollunt, non solum
timorem inanem deorum tollit, sed etiam religionem.

10 Traduci le seguenti frasi.


LB 1. Pesci di ogni specie vivono sia nel mare sia nell’acqua dolce dei iumi. 2. Combatteremo con tutte
le nostre forze per la comune salvezza. 3. Anche se gli uomini erano coraggiosi, inutile fu il loro sfor-
zo contro la sorte avversa. 4. L’uomo mite è lodato da tutti, l’uomo crudele invece susciterà sempre
l’odio di tutti i cittadini. 5. Il poeta romano Lucrezio (Lucretius, i) riteneva la dottrina del ilosofo
Epicuro (Epicurus, i) diicile, ma utile per la salvezza degli uomini.

3 Gli aggettivi della 2a classe a una terminazione e le particolarità

LESSICO di BASE MEMENTO

Aggettivi a una terminazione requens, entis frequente, pauper, ĕris povero


adulescens, entis giovane frequentato potens, entis potente
anceps, cipĭtis dall’esito incerto immēmor, ŏris immemore, praeceps, cipĭtis a capoitto, a
audax, ācis temerario, spericolato, dimentico precipizio
audace infēlix, īcis infecondo, sfortunato princeps, cĭpis primo, principale
constans, antis stabile, ingens, entis grande, ingente sapiens, entis saggio, intelligente
coerente inops, ŏpis povero (= senza mezzi) simplex, ĭcis semplice
dives, ĭtis ricco memor, ŏris memore supplex, ĭcis supplice,
eloquens, entis eloquente minax, ācis minaccioso supplichevole
felix, īcis fertile, favorevole, par, paris pari, uguale velox, ōcis veloce, pronto,
fortunato patiens, entis resistente, tollerante agile
ferox, ōcis impetuoso, iero (+ genitivo) vetus, ĕris vecchio

Riconoscere, analizzare, concordare e tradurre gli aggettivi della 2a classe a una terminazione e le particolarità

11 Declina al singolare e al plurale le seguenti espressioni.


LB 1. senex pauper 2. puella pauper 3. ovile pauper 4. advena infelix 5. saeculum infelix 6. mater infe-
lix 7. dives pater 8. audax iuvenis 9. minax mare 10. sapiens vates 11. inops insula.

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136 UNITÀ 10 AGGETTIVI DELLA 2a CLASSE

12 Accanto al termine poni, concordandoli, l’aggettivo della 1a e della 2a classe a una terminazio-
ne, poi traduci.
LB
ESEMPIO puero (dativo) ignarus, a, um / infelix, icis ➞ puero ignaro et infelici
➞ al ragazzo inesperto e infelice
1. matres (nominativo) (Romanus, a, um / infelix, icis) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2. hoste (validus, a, um / ferox, ocis) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. cives (pius, a, um / patiens, entis) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4. temporum (antiquus, a, um / vetus, eris) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5. calcaribus (ingens, entis / durus, a, um) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

13 Traduci le seguenti espressioni in tutti i modi possibili.


LB a 1. simplici rationi 2. a minaci mari 3. in ingentia lumina 4. eloquenti Caesari 5. adulescenti-
bus viribus 6. felicium ancillarum.

b 1. con l’animale audace 2. i viaggi afollati (ogg.) 3. il pesce veloce (sogg.) 4. con la forza incer-
ta 5. la battaglia incerta (sogg) 6. al cittadino supplice.

14 Traduci le seguenti frasi.


LB 1. Mulier, consulis uxor, audax et crudelis fuit. 2. Libri memoriam (“ricordo”) veterum factorum
tradunt. 3. Avari, quoniam incerta et aliena habent, non solum non divites, sed etiam inopes ac
pauperes sunt. 4. Vetus consul, veterum factorum memor, oratione simplici animum minacis plebis
placavit (“placò”). 5. Dux feroces animos militum sic movebat: “Viri, memores este antiquae vir-
tutis patrum!”. 6. Quoniam urbs multos menses obsessa erat, infelices cives fame (fames, is “fame”)
sitique vitam amiserunt. 7. In divitum aedibus statuas eburneas et vasa aurea vidimus, in paupe-
rum aedibus vasa ferrea et pocula (“tazze”) lignea. 8. Proelium ferox et anceps fuit, nam caedes et
Gallorum et Germanorum par fuit. 9. A piis viris inopi supplicique homini auxilium numquam
negabitur. 10. Si ingenia omnium paria non sunt, iura paria esse debent (“devono”). 11. Postquam
Sabini (“i Sabini”) bellum contra Romanos gesserunt, Romulus, quoniam proelium anceps erat, cum
rege Sabinorum aequum foedus fecit. 12. Ingentes copiae hostium a nostris pulsae sunt et veloci fuga
ad oppidum confugerunt.

15 Traduci le seguenti frasi.


LB 1. L’animo dell’uomo saggio è stabile, cerca le cose semplici, non prende decisioni temerarie. 2. Il
povero contadino beveva del vino vecchio in tazze (poculum, i ) di legno. 3. Le parole iere e minac-
ciose di Catilina (Catilina, ae m.) suscitavano l’odio contro i ricchi e i potenti. 4. Il giovane con voce
supplichevole chiedeva aiuto al potente capo dei Germani. 5. Con una marcia veloce e temeraria i
soldati di Annibale superarono le Alpi.

16 Inserisci l’aggettivo indicato concordandolo con il sostantivo che lo precede, poi traduci.
LB 1. Ducibus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (nobilis)
sunt animus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (audax) et rationes
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (acer). 2. Miles, . . . . . . . . . . . . . . . . . (memor) virtutis . . . . . . . . . . . . . . . . . . (ingens) suae,
. . . . . . . . . . . . . . . . (praeceps) in hostes se (“si”) iniecerat. 3. Postquam animalia . . . . . . . . . . . . . . . . . . (silvester)
a servis . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (crudelis) capta erant, retibus . . . . . . . . . . . . . . (validus) in regis aedes ducta
sunt. 4. Antequam iter . . . . . . . . . . . . . . . (longus) et . . . . . . . . . . . . . (gravis) incipis, servos . . . . . . . . . . . . . . (for-
tis) delige et tecum eos (“quelli”, acc. plur.) gere, quia tibi auxilium . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (utilis) et
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (saluber) est.

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3 Gli aggettivi della 2a classe a una terminazione e le particolarità 137

17 Traduci le seguenti frasi.


LB 1. Lacedaemone et adulescentibus et iuvenibus communia convivia erant. 2. Quoniam proelium in
locis silvestribus commissum erat, ne equites quidem utiles erant. 3. Celeri itinere Hannibal, audax
et ferox dux, hieme cum ingentibus copiis Alpes superavit. 4. Inopes urbis incolae gravia vectigalia
non tolerabant. 5. Brevis sed acris oratio tribuni animos feroces adulescentium movit. 6. Cum urbs
capta est, ingens hominum copia in silvestria loca confugit. 7. Post bella civilia Augustus (“Augusto”)
noluit (“non volle”) rex appellari, sed princeps inter pares. 8. Lacedaemone viri eloquentes non erant,
sed brevibus sermonibus clari erant; nam Menelaus, ut Homerus dicit, dulces orationes habebat, sed
pauca (paucus, a, um “poco”) verba dicebat. 9. Sapiens, ut Epicurus philosophus dicit, dolorem facili
modo tolerat; nam, si gravis, brevis est; si longus, levis est. 10. De fama immortali et de vita mortali
multa dulciaque carmina a veteribus poetis Graeco Latinoque sermone scripta sunt.

18 Traduci le seguenti frasi.


1. Caesar, postquam praesidium in castris reliquit, omnia auxilia pro castris constituit; tum Germa-
ni suas copias e castris eduxerunt et constituerunt paribus intervallis. (da Cesare) 2. Legati, miseri
squalore et sordibus, postquam in comitio consulibus velamenta supplicum et ramos oleae dederant,
ante tribunal lebili vociferatione humi procubuerunt. (da Livio) 3. Ut nuntiata est clades ad Tra-
simennum (“Trasimeno”), mater venit obvia sospiti ilio ad urbis portam et exspiravit in ilii com-
plexu (“abbraccio”, abl). (da Valerio Massimo) 4. Q uamquam ad bella animus Gallorum alacer ac
promptus est, tamen mens est mollis et inirma ad calamitatum patientiam. (da Cesare) 5. Catilina,
postquam copiae contumaces fusae erant et vir cum paucis relictus erat, memor nobilis generis atque
pristinae dignitatis in confertos hostes incurrit ibique confossus est. (da Sallustio) 6. Gravis inopia
aquae militibus erat; sed dux negotium suscepit, militum animos ad laborem incitavit, terram fodit
et una (“una sola”) nocte ingens vis aquae dulcis inventa est. (da Curzio Rufo) 7. Non solum ius et
iniuria naturā iudicantur, sed omnia honesta et turpia; communis intellegentia nobis nota omnia
fecit, sed honesta in virtute ponuntur. (da Cicerone) 8. hule (“Tule”, sogg.) insula silvestrium Bel-
garum litori adposita est, etiam nostris carminibus celebrata; ibi noctes breves et lucidae aestate sunt,
per hiemem obscurae diuturnaeque. (da Pomponio Mela)

19 La marcia di Annibale attraverso le Alpi VERSIONE

LB Annibale, proveniente dalla Spagna (Hispania, ae), dopo aver attraversato le Alpi tra spaventose dificoltà
(218 a.C.), nonostante gravi perdite di uomini e di mezzi, riesce ad arrivare in Italia. [▶ p. 85]

1 Ut in libris veterum scriptorum (scriptor, oris, m. “scrittore”) legimus, diicile et grave fuit iter
2 Hannibalis usque ad Italiam. Ubi fortis Carthaginiensium dux ex Hispania cum copiis eques-
3 tribus pedestribusque atque cum ingenti elephantorum (elephantus, i, m. “elefante”) numero ad
4 Alpes pervenit, et alti montes et gentes saepe hostiles et viae praecipites omnibus magnum timo-
5 rem incusserunt (da incutio, is, cussi, cussum, ĕre “incutere”, “infondere”); praeterea elephanti
6 propter gravia corpora lente procedebant (“avanzavano lentamente”). Itaque multi homines et
7 animalia cum impedimentis aut praecipites de montibus cadebant, aut ob ingens rigus (rigus,
8 oris, n. “freddo”) (hiems enim erat) et magnos labores et requentes incursiones (incursio, onis, f.
9 “assalto”) ferocium Alpium incolarum, vitam amiserunt. Tamen audax Hannibalis animus et
10 milites omnium laborum patientes omnes diicultates (diicultas, atis, f. “diicoltà”) superave-
11 runt et cum copiis fere dimidiatis (“quasi dimezzate”) in Italiam pervenerunt.

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138 UNITÀ 10 AGGETTIVI DELLA 2a CLASSE

20 I Druidi VERSIONE

LB I Druidi (Druides, um m.) sono i sacerdoti degli antichi Galli. Come ci informa Cesare, erano all’epoca tenuti
in grandissima considerazione presso il loro popolo: a loro spettava anche l’amministrazione della giustizia
e le loro sentenze erano vincolanti per tutti e inappellabili. Di grandissimo prestigio godeva quindi il capo
di questa casta sacerdotale. [▶ p. 89]

1 Sacerdotes a Gallis Druides appellantur. Druides viri sapientes et docti sunt, qui (“i quali”, nom.
2 plur. m.) de omnibus controversiis (controversia, ae, f. “controversia”) acri mente decernunt et prae-
3 mia poenasque constituunt (“stabiliscono”). Si Gallus dives aut pauper iudiciis eorum (“ai loro giu-
4 dizi”) non paruit, sacriiciis interdicunt (“lo bandiscono dalle cerimonie religiose”). Haec (“questa”,
5 nom. sing. f.) poena apud Gallos gravis et turpis est. Nam, si homines sacriiciis interdicti sunt, impii
6 (“empi”) existimantur: his (“da questi”, abl. plur. m.) omnes decedunt, sermonem vitant neque his
7 (“a questi”, dat. plur. m.), quamquam supplices a Druidibus veniam (“perdono”) petunt, ius red-
8 ditur. Mox infelices et inopes a civitate ad loca sivestria expelluntur ac vitam animalibus similem
9 agere coguntur. Omnibus Druidibus praeest unus (“uno solo è a capo” + dativo), qui (“il quale”,
10 nom. sing. m.) princeps inter pares non est, sed summam auctoritatem (“la più alta autorità”) habet.
(liberamente tratto da Cesare, I sec. a.C., De bello Gallico)

21 La vita e l’alimentazione degli uomini primitivi VERSIONE

Dalle origini, in cui l’uomo a fatica riusciva a vivere e a trovare gli alimenti e dipendeva totalmente dall’an-
damento delle stagioni, gli uomini, assimilando nuove tecniche, appresero un po’ alla volta a procurarsi il
cibo con maggiore continuità e varietà.

1 Antequam homo creatus est, in terra vita mortalis et humana non erat, at solum mare inane, caelum
2 sine avibus, montes invii, lumina vehementia. Post animalium et hominum originem, primorum
3 mortalium vita salubris sed diicilis putabatur; dapes, generositate agrorum uberum, hominibus
4 virides herbae et mitia poma erant, cum tempus aestatis sua sponte naturalia alimenta praebebat;
5 si autem acri rigore gemmae in arboribus aut humi congelatae erant, tellus sterilis manebat, ruges
6 non crescebant et homines, fame laborantes, inopes et pauperes vitam amittebant. Postea bobus pa-
7 tientibus pro mortalibus agri arati sunt et horrea lignea aediicata sunt, ubi (“dove”) agricolae ruges
8 ponebant et servabant ad tempora infelicia adversaque. Mortales inceperunt agros colere vetere more,
9 sed novis instrumentis, pisces retibus in mari et luminibus capere, aves sagittis in caelo deprehendere,
10 in agris pecudes et oves alere; cum fame laborabantur, praedarum carnem crudam edebant. Tandem,
11 postquam ignis cognitus erat, igni animalium caro cocta est; sic alimenta varia et sana fuerunt et
12 membris mortalium vim et vigorem paraverunt; sic genus humanum crevit et omnes terras incoluit.
COMPRENSIONE DEL TESTO
■ Come viene presentata nel testo la vita degli uomini primitivi?
■ Come viene presentata l’attività agricola?
■ Quali altre attività l’uomo imparò a praticare dopo l’agricoltura?
■ Quali vantaggi comportò la scoperta del fuoco?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Classiica gli aggettivi presenti nel brano in base alla loro funzione.
1. attributo del soggetto. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5. predicativo dell’oggetto. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2. attributo dell’oggetto. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6. aggettivo sostantivato. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. attributo del complemento. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7. nome del predicato. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4. predicativo del soggetto. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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3 Gli aggettivi della 2a classe a una terminazione e le particolarità 139

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
Il lessico del corpo
Questo laboratorio ti aiuterà a sviluppare la conoscenza dei lessici speciali, utili sia
LESSICO per memorizzare vocaboli in vista della traduzione sia per capire numerosi aspetti
della civiltà latina.

[▶ CIVILTÀ p. 146]

R icostruiamo il lessico con cui i Latini indicava-


no le principali parti del corpo umano, sia per
quanto riguarda la sua struttura sia relativa-
mente agli organi interni essenziali.
Cominciamo con la struttura.
tus, us, m. (della quarta declinazione) e altri ancora.
Nel petto, insieme ai polmoni (pulmo, ōnis, m., ma
anche latĕra, um, n. plur.), ha sede il cuore. Anche in
questo caso il latino utilizza vari termini; per identii-
care il muscolo usa cor, cordis, n.; per deinire il cuore
Il termine generico con cui si indica il corpo umano come sede degli afetti vengono impiegati animus, i,
(ma anche quello degli animali) nella sua totalità è m., mens, mentis, f.
corpus, ŏris, n., le cui parti sono: Inine nel ventre troviamo alcuni importanti organi vi-
■ caput, ĭtis, n., la testa (la nuca è deinita anche tali: iecur, iecoris (o iecinoris), n., cioè il fegato, stoma-
cervices, um, f. plur.); in essa si trovano: chus, i, m., ovvero lo stomaco (termine raro di deriva-
■ oculus, i, m., l’occhio zione greca), intestinum, i, n., l’intestino. A proposito
■ auris, is, f., l’orecchio del fegato, se tale termine è utilizzato con valore meta-
■ nasus, i, m., il naso forico di “coraggio” (anche in italiano si dice “quell’uo-
■ os, oris, n., la bocca mo ha fegato” per indicare un uomo coraggioso), il la-
La testa, tramite il collo (collum, i, n.) è attaccata al: tino utilizza anche in questo caso il termine animus, i,
■ pectus, ŏris, n., cioè il torace, il petto (questo ter- m., e, in alternativa, audacia, ae, f.
mine indica anche ciò che nel petto è “contenu- A proposito dello studio dell’anatomia, va precisato
to”: il cuore, l’animo, lo spirito, l’intelligenza); che i Latini si sono serviti in particolare degli studi
dal petto si staccano: compiuti dalla medicina greca; in età imperiale, poi,
■ lacertus, i, m., la parte superiore del braccio lo studio dell’anatomia ebbe forte impulso dall’os-
■ brachium, ii, n., l’avambraccio servazione dei corpi dilaniati dei gladiatori e dei lot-
■ manus, us, f., la mano (della quarta declina- tatori nel circo.
zione)
■ digitus, i, m., il dito
Veriica delle competenze
Tramite lo sterno (os pectoris, n.) il torace è sepa-
rato dal: Sottolinea i termini appartenenti al lessico del corpo,
poi traduci.
■ venter, tris, m., vale a dire ventre, pancia; que-
sto termine, tuttavia, ha un’accezione più vasta, 1. Puellae sunt oculi magni et nigri, parvae aures,
indicando anche i ianchi, lo stomaco, le viscere. cervices latae, collum longum. 2. Propter iram iecur
Nella parte bassa del bacino si trovano: ducis ardebat sed cor irmum et animus magnus erat.
■ pudenda, ōrum, n. plur., gli organi genitali (è
3. Persae capita linteis (linteum, -i, n. “tela di lino”)
interessante notare come il termine signiichi
letteralmente “parti vergognose” del corpo) vinciunt, lapilli (lapillus, -i, m. “perla”) ex auribus
■ crus, cruris, n., la gamba pendent, brachia et lacertos auro colunt. (da Curzio
■ pes, pedis, m., il piede Rufo) 4. Cerebrum, cor, pulmones, iecur sunt domi-
Consideriamo ora i principali organi interni. cilia vitae (da Cicerone) 5. In ventriculum (“ven-
Per deinire il cervello il latino utilizza vari termini; tricolo”) cordis sanguis a iecore per venam cavam
in particolare, per indicare il cervello come organo inluit. (da Cicerone)
del corpo utilizza cerĕbrum, i, n.; invece per riferirsi
al cervello come sede del pensiero usa diversi vocabo-
li, quali mens, mentis, f., ingenium, ii, n., intellec-

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140 UNITÀ 10 AGGETTIVI DELLA 2a CLASSE

4 Il participio presente e le sue funzioni

LESSICO di BASE
Verbi nego, as, avi, atum, are negare vitupero, as, avi, atum, are
cado, is, cecĭdi, ĕre cadere probo, as, avi, atum, are rimproverare, biasimare
erro, as, avi, atum, are vagare, approvare, provare
scorrere, sbagliare traho, is, traxi, tractum, ĕre
neglĕgo, is, lexi, lectum, ĕre trascinare
trascurare, non tenere in conto

Riconoscere, analizzare, concordare e tradurre il participio presente, distinguendone la funzione

22 Forma il participio presente dei seguenti verbi nel caso, genere e numero indicati.
LB ESEMPIO condurre gen. f. sing. ➞ ducentis abl. m. plur. ➞ ducentibus
1. vagare acc. n. plur. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . acc. m. sing. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2. trascinare dat. m. sing. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . abl. m. sing. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. fare gen. f. plur. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . nom. n. sing. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4. conoscere voc. m. sing. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . dat. f. plur. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5. approvare nom. m. plur. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . abl. n. sing. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
6. vincere nom. f. plur. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . nom. n. plur. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
7. biasimare gen. m. sing. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . dat. f. plur. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

23 Analizza e traduci i seguenti participi presenti, usando le forme che ti sembrano più adatte.
LB ESEMPIO legentium ➞ genitivo plurale m. f. n. ➞ di coloro che leggono; dei lettori
1. capiente .................... .................... 6. parente .................... ....................
2. trahens .................... .................... 7. viventes .................... .....................
3. neglegentes . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8. negantis .................... .....................
4. rapientibus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9. caedentibus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5. danti .................... .................... 10. cadentibus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

24 Traduci con il participio presente le forme possibili.


LB
RICORDA Il participio presente ha sempre valore attivo ed esprime contemporaneità con la
reggente.

ESEMPIO
a colui che cerca ➞ quaerenti ➞ è attivo ed esprime la contemporaneità
a colui che ha cercato ➞ impossibile ➞ l’azione non esprime contemporaneità
a colui che è cercato ➞ impossibile ➞ la diatesi è passiva
1. di coloro che sbagliano 2. con coloro che approvano 3. a ciò che è rubato 4. di colei che è loda-
ta 5. a coloro che rimproverano 6. coloro che hanno sbagliato 7. gli ascoltatori (acc.) 8. le cose che
trascinano (nom.) 9. di colui che loda 10. agli amanti

25 Traduci le seguenti frasi che contengono participi presenti con valore attributivo o sostantivato.
LB 1. Cives magnas laudes semper tribuent pugnantibus contra hostes. 2. Magister discipulos liben-
ter discentes multis verbis laudat. 3. Magistri tolerant memoriae ofensiones (“gli errori dovuti

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4 Il participio presente e le sue funzioni 141

alla memoria”) puerorum discentium. 4. Viri iustam vitam agentes numquam auxilium nega-
bunt supplicibus auxilum petentibus. 5. Cives diis civitatis gratias agentes pios semper putabi-
mus. 6. Iudicantes aequo animo et acri mente ab omnibus probantur. 7. A Seneca (“Seneca”) no-
bili philosopho servi non animalia sed humiles amici cum domino viventes existimati sunt. 8. Ab
antiquis cometae (“le comete”) in numero stellarum errantium ponebantur. 9. Aeneas (“Enea”,
nom.) Troia fugit et per cadentis urbis ruinas veterem patrem parvumque ilium servavit. 10. Fa-
cilius (“più facile”) est, ut dicunt, currentem incitare (“incitare”), quam (“piuttosto che”) movere
in otio stantem.

26 Traduci le seguenti frasi che contengono participi presenti con valore verbale.
LB
RICORDA I participi presenti con valore verbale sono congiunti (cioè concordano in caso,
genere e numero) con un sostantivo o un pronome (anche sottinteso) della frase in cui si trovano.

1. Milites urbem obsidentes gravia vulnera acceperunt. 2. Gravia vulnera a militibus urbem ob-
sidentibus accepta sunt. 3. Veteres consules civitatem sapienti consilio defendentes patriam ser-
vabant. 4. Legatus e castris in montem confugiens ab hostilibus equitibus interfectus est. 5. Do-
minus servum puniens, si vir bonus est, iram deponit. 6. Saepe homines, bonum et videntes et
probantes, tamen mala facinora committunt. 7. Cato philosophum Graecum iuvenibus Romanis
iniusta dicentem Roma expulit. 8. Hannibal, nobilis Carthaginiensium dux, milites committen-
tes turpia facinora vituperabat. 9. Galli telis hostium vulnerabantur, mox fessa corpora trahentes
et in luminis aquas cadentes occidebantur. 10. Dum cives acri animo pugnantes oppidum defen-
dunt, omnes captivi ex oppido confugerunt et omnibus viribus currentes in silvestria loca perve-
nerunt.

27 Traduci le seguenti frasi (le subordinate devono essere rese con il participio presente congiunto
con il sostantivo).
LB
1. Le truppe pedestri, allontanandosi dai cavalieri, si diressero correndo verso i boschi della regio-
ne. 2. Verre (Verres, is m.), poiché non si curava delle leggi, suscitò l’odio dei cittadini della Sici-
lia. 3. Tutti i soldati apprezzavano il comandante, poiché puniva con animo giusto e senza (sine +
ablativo) ira. 4. Enea (Aenas, ae m.), mentre si dirigeva verso l’Italia, fu trascinato da una tempesta
(procella, ae) verso le coste dell’Africa. 5. Leggiamo volentieri Virgilio soprattutto quando scrive dei
dolori degli uomini.

28 Nelle seguenti frasi evidenzia i participi, riconoscine la funzione, distinguendo fra funzione
attributiva, sostantivata e verbale; poi traduci.
LB
1. Filii patribus parentes et deos colentes ab omnibus laudantur. 2. De causa dicam: vos aequo
animo audite verba et accusantium et laudantium. 3. Si accusantes hominis culpam (“colpa”)
probaverint, iudicantes poenam tribuent. 4. Neapolim venientes amici templa marmorea circum
(“intorno a” + acc.) pulchrum forum urbis stantia viderunt. 5. Urbs in periculo erat, quia ab hos-
tibus obsidebatur et a prodentibus sociis (“alleati”) relinquebatur. 6. In aedium angulo (“angolo”)
stans, audivi uxoris meae preces (“preghiere”) ad deos propter iliae nostrae gravem morbum. 7. A
magistro discentes multa didicerunt et, antequam a schola decesserunt, verbis gratias agentibus
magistrum salutaverunt (saluto, as...are “salutare”). 8. Mulos (mulus, i “mulo”) ducentes per mon-
tes pergebant, sed propter nivem ingentem cadentem in castra reverterunt (reverto, is, verti, ver-
sum, ĕre “ritornare”), solem exspectantes.

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142 UNITÀ 10 AGGETTIVI DELLA 2a CLASSE

29 Traduci le seguenti frasi riassuntive sull’uso del participio presente.


1. Dux, postquam in castra reverterat, perseveranti tussi et incipienti febre ictus est, sed sanatus est
ex iuveni medico artem suam nuper exercente. 2. Novo pontiici, primam religionem instituenti vo-
cemque mittenti, lingua obmutuit. (da Cicerone) 3. Quia bellum trahebatur segnitia Graecorum
non committentium proelium, consul dictatorem Manlium Torquatum nominavit. (da Livio) 4. In
orationibus multis iguris variatur expositio, quia peritus orator, cum verba dicit varietate ac novi-
tate, fugat taedium nota audientis. (da Quintiliano) 5. Manent cuncta, non quia aeterna sunt, sed
quia defenduntur cura regentis; deus procreationis artifex mundum servat, ragilitatem materiae vi
sua vincens. (da Seneca) 6. “Tu potens et felix es, nos autem servientes et infelices; tibi pacem dan-
ti illa (“quella”, “la pace”, sogg.) ampla et pulchra erit, nobis petentibus non honesta, sed necessaria”.
(da Livio)

30 I pirati e l’Italia VERSIONE

LB Il mar Mediterraneo era


spesso infestato dai pi- IL PERSONAGGIO I pirati
rati che intercettava- Il termine deriva dal latino pirata, -ae, m. e rimanda al verbo greco peiràomai
no uomini e merci pro- (“tento, provo”), che rivela la natura stessa del fenomeno: i pirati muovono
attacchi improvvisi e inaspettati, affondando e depredando le loro vittime.
venienti soprattutto
La pirateria è un fenomeno molto antico, spiacevolmente noto anche ai Greci
dall’Egitto; essi non si
e ai Romani. I pirati del Mediterraneo avevano i loro nascondigli soprattutto
limitavano a turbare la nelle isole e sulle coste africana e asiatica. Vista la gravità della situazione e i
navigazione, ma face- rischi a cui i naviganti andavano incontro, Roma dichiarò guerra alla pirateria
vano incursioni anche e Pompeo Magno nel 67 a.C. guidò con pieni poteri una massiccia campagna
sulla terraferma, inché contro i responsabili di tale fenomeno; liberò così il Mediterraneo dai pirati,
non furono debellati conquistando anche alcune loro sedi quali l’isola di Creta e alcune zone costie-
dall’intervento di Pom- re dell’Asia Minore (in particolare la Cilicia, vera roccaforte della pirateria).
peo.

1 Antiquis temporibus in mari piratae multi navigantibus (navigo, as, avi, atum, are “naviga-
2 re”) saepe insidias parabant, maxime petentes (peto, is, ivi, itum, ĕre “assalire”) mercatores
3 (“mercanti”) qui (“i quali”, nom. plur. m.) ex Aegypto et Romam et Athenas navigabant. Po-
4 stquam mercatores nautaeque capti erant, aut servi iebant (“diventavano”) aut magno pretio
5 dimittebantur (dimitto, is, misi, missum, ĕre “liberare”). Ex Asia et ex Aegypto ingens copia
6 inopum hominum ad piratas veniebat, piratarum numerum augens. Ne in Italia quidem in-
7 colae tuti (“sicuri”) erant: piratae Antonii, nobilis triumviri, sororem e villa apud Misenum
8 (“Miseno”) rapuerunt; ruri agros vastabant et saepe etiam in via Appia (“Appia”) petebant
9 homines pergentes Roma Brundisium (Brundisium, i “Brindisi”). Cum Pompeius cum ma-
10 gna classe contra piratas ex Italia missus est, per multos menses pugnavit atque fere (“quasi”)
11 omnes piratas cepit, multam praedam Romam ducens.

31 Scontro con risvolti psicologici fra Annibale e Scipione VERSIONE

Annibale e Scipione, in guerra da lunghi anni, giungono allo scontro decisivo fra scaramucce, violazioni di
patti, tranelli e condizionamenti psicologici. La battaglia inale (a Zama, nel 202 a.C.), decreta il vincitore:
Scipione l’Africano. [▶ p. 85]

1 Pax praesens et ragilis ab Hannibale ad Aricam veniente turbata est et Ari seditionem fa-
2 cientes multa hostilia gesserunt. Legati Arorum tamen, ex urbe venientes, a Romanis capti
3 sunt sed, quia Scipio iusserat, statim dimissi. Hannibal quoque frequentibus proeliis victus est

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4 Il participio presente e le sue funzioni 143

4 a Scipione et, Romanorum vim timens, pacem petivit. Cum duces ad colloquium venerunt,
5 Hannibali indutias petenti graves condiciones pacis ab imperatore Romano datae sunt. Quo-
6 niam Carthaginiensibus condiciones displicuerunt et Hannibal bellum renovavit, a Scipione
7 et Masinissa, Numidorum rege, foedus cum Romanis servante, bellum ducitur Carthagini.
8 Hannibal exploratores ad Scipionis castra misit sed dux Romanus, postquam hostes ceperat,
9 eos (“quelli”) circumduxit per castra, militibus ostendit, mox etiam prandium dedit, tandem
10 dimisit; exploratores grati in Carthaginiensium castra reverterunt et Hannibali magna cum
11 cura audienti omnia nuntiaverunt. Postea proelium instructum est ab imperatoribus ducenti-
12 bus ad bellum omnes copias suas: Scipio victor fuit, Hannibal fugit, in Punicis castris inventae
13 sunt multae supellectiles ex argento et auro. Post certamen pax imposita est, Scipio Romam
14 revertit, ingenti gloria et triumphanti fama a civibus victoriam celebrantibus acceptus est
15 atque Aricanus appellatus est.
(da Eutropio, IV sec. d.C., Breviarum ab Urbe condı̆ta)
COMPRENSIONE DEL TESTO
■ Chi chiede la tregua? A quali condizioni il nemico è disposto a concederla?
■ Chi si allea con i Romani contro Annibale?
■ Come vengono trattati da Scipione gli esploratori cartaginesi catturati? Perché?
■ Quali sono i segni tangibili della vittoria di Scipione su Annibale?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Evidenzia e trascrivi tutti i participi presenti del brano e per ciascuno di essi chiarisci la funzione e le
diverse traduzioni rese possibili dal contesto.
■ Riporta gli aggettivi della 2a classe presenti nel brano, chiarendone genere, numero e caso.
■ Analizza e chiarisci la natura dei complementi evidenziati nel brano.

5 Le preposizioni che reggono solo l’accusativo

Riconoscere, distinguere e tradurre le preposizioni che reggono solo l’accusativo

32 Individua il complemento introdotto dalla preposizione, poi traduci.


LB a 1. per multos menses 2. post castra hostium 3. trans maris undas 4. ad urbem est 5. ad urbem
pergit 6. trans Tiberim 7. ante te et post vos.

b 1. presso la casa 2. dopo l’estate 3. dietro il tempio di Giove 4. per mezzo di fedeli legati 5. a
causa della neve 6. presso i miei genitori 7. di fronte alla rocca della città 8. per pochi anni.

33 Traduci le seguenti frasi.


LB 1. Per multos menses apud amicum nostrum fuimus. 2. Iuxta ducis praecepta castra prope lumen prae-
ter urbem posita erant. 3. Cum Romae fuerimus, non solum ante marmorea templa sed etiam trans fo-
rum ambulabimus. 4. Agricolae trans lumen ob timorem confugerunt, quod hostes per agros ad urbem
iam appropinquaverant. 5. Propter periculum mulieres circa templa deorum stabant et ad salutem
urbis dona diis praebebant. 6. Quamquam consul magnam pietatem erga patrem ostendebat, tamen
erga ilium severus semper erat. 7. Non solum ante tribunal praetoris et ante oculos vestros, patres, sed
etiam inter subsellia (“sedili”, acc. plur. n.) vestra caedes erunt. 8. In cruento proelio apud lumen mi-
lites, pugnantes acri animo, propter ingentem hostium numerum omnes praeter paucos (paucus, a, um
“poco”) interfecti sunt.

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144 UNITÀ 10 AGGETTIVI DELLA 2a CLASSE

34 Traduci le seguenti frasi.


1. Ante noctem milites vetere ponte trans lumen venient et ante urbis moenia castra ponent. 2. Cir-
cum sacram aram ad Iovis aedem vasa ex auro argentoque cum supplicantium et orantium mune-
ribus a pontiice collocata erant. 3. Contra Italiam est Arica, quae (“che”, sogg.) per exploratores et
post multa audacia itinera ab Italiae omnibus gentibus cognita est. 4. Apud Cannas acre et memoriā
dignum fuit proelium inter hostes ad libertatem et aeternam famam pugnantes. 5. Certamen ora-
torium de philosophiae et scientiae pondere inter contendentes fuit; victrix salutata est philosophia a
quaestionem iudicantibus. 6. Ad Rubiconem apud milites pugnare cupientes Caesar, postquam de
ancipiti bello civili diu cogitaverat, clara verba pronuntiavit “Alea iacta est” et trans lumen copias
minaces transduxit contra cives suos et ad audacem victoriam. 7. Animalia in terra vivunt, pisces in
mari et luminibus, aves per caelum volant: vir terrae, maris caelique compos est et vires suas ostendit
orbis imperio. 8. A puero vivere discenti rationes utiles diligentiāque dignae apud scholam non dis-
cuntur, quia illae (“esse”, sogg. riferito a rationes) in aedium muris apud hominum corda et mentes
et in deorum templis sunt.

35 Cesare decide di passare il Reno VERSIONE

LB In seguito alle frequenti incursioni dei Germani nei territori dei Galli, Cesare decide di passare il Reno (Rhe-
nus, i m.), che segnava il conine tra i due popoli (55 a.C.); per attuare questo piano fa costruire un ponte
sul iume. [▶ p. 89]

1 Post bellum contra Germanos Caesar multis causis suas copias trans Rhenum, qui (“che”, nom.
2 sing. m.) inter Gallos et Germanos luebat (“scorreva”), ducere decrevit: primum, quod Germa-
3 ni in Galliam saepe veniebant, deinde quia alii (“altri”) populi iuxta ines Galliae viventes trans
4 lumen in Germanorum ines confugerant et numerum hostium auxerant, quod (“cosa che”)
5 magnum periculum Romanis erat. Sed Caesar navibus per lumen Germaniam transire noluit
6 (“non volle passare in” + acc.), itaque pontem facere decrevit. Quod (“Ma questo/a” nom. sing.
7 n., riferito a opus) opus diicile erat propter lumen latum et altum, praeterea militibus ingens
8 labor erat materiam (“il materiale”) trahere, quoniam silvae circum castra Romanorum non
9 erant. Post decem dies (“dieci giorni”) pons perfectus est, itaque iuxta Caesaris praecepta copiae
10 Romanorum et pedestres et equestres trans Rhenum ductae sunt.
(liberamente tratto da Cesare, I sec. a.C., De bello Gallico)

RIEPILOGO PER RIPASSARE ESERCIZI INTERATTIVI


ZTE

VERIFICA DELLE COMPETENZE DI TRADUZIONE

36 Traduci le seguenti frasi.


1. Celeritas hostium Romam terrorem gessit et aegre (“a fatica”) copiae tumultuariae in hostes duc-
tae sunt qua (“là dove”) lumen Allia, de Crustuminis (Crustumini) montibus alto alveo deluens,
non multum inra (“sotto”, + acc.) viam Tiberi miscetur. (da Livio) 2. Dux celeriter nocturno tem-
pore insidias disponens belli rationem paravit et prima luce proelium committens praeter paucos
equites ex primo agmine fugientes reliquos aut interfecit aut in deditionem accepit. (da Bellum
Aricum) 3. Difudit magnitudo populi Romani ultra (“oltre” + acc.) Rhenum ultraque veteres
terminos imperii reverentiam. (da Tacito) 4. Veneti, etsi Sarmatis similes sunt quia omnia eri-

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RIEPILOGO 145

pientes pererrant inter montes et silvas, tamen inter Germanos collocantur, quia et aedes igunt et
scuta gestant et pedum pernicitate gaudent, dum Sarmatis in plaustro equoque viventibus omnia
diversa sunt. (da Tacito) 5. Massilienses portas Caesari clauserant; identes Albicis (“Albici”),
barbaris hominibus montes apud Massiliam incolentibus, eos (“quelli”, ogg.) ad se vocaverant,
rumentum ex initimis regionibus atque ex omnibus castellis in urbem convexerant, armorum
oicinas in urbe instituerant; muros, portas, classem reiciebant. (da Cesare) 6. Regiones Italiae
circa Etruriam in omnibus locis fossilia arenaria habent, trans Appenninum vero in regionibus
ad Hadriaticum mare fossilia arenaria non inveniuntur, trans mare, in Achaia et Asia, ne nomi-
nantur quidem. (da Vitruvio)

37 Annibale sconfigge i Romani al lago Trasimeno VERSIONE

Si racconta una delle pagine più nere della seconda guerra punica: l’astuto piano di Annibale, l’ingenua
faciloneria del console Flaminio e il contributo di un fattore meteorologico imprevisto non danno via di
scampo all’esercito romano, che subisce una pesante sconitta (217 a.C.). [▶ p. 85]

1 Hannibal, postquam per Etruriam ad Trasumenum lacum (“lago”, acc. sing.) pervenit, castra in
2 aperto atque ingenti loco inter Trasumenum ac montes posuit. Postea, insidias Romanis superve-
3 nientibus parare petens ( peto “cercare” + inf.), milites cum levibus armis post montes circumduxit
4 et equites inra fauces saltus (“all’imboccatura del passo”) inter montes occultavit; reliqua omnis
5 copiarum pars a duce extra castra instructa est. Cum Romanorum milites, Flaminii consulis im-
6 perio, ad Trasumenum pervenerunt, Flaminius Carthaginiensium castra in patenti campo vi-
7 dens nec ullam suspicionem de Hannibalis insidiis habens cum omnibus militibus contra hostem
8 processit. Hannibal, ut vidit hostem aquā ac montibus clausum (“chiuso”, riferito a hostem) et a
9 suis copiis circumfusum (“circondato”), belli signum dedit: omnes Carthaginienses in Romanos
10 proelium fecerunt. Interim subitā densāque nebulā omnia contecta erant et Romanis, qui (“che”,
11 nom.) in ronte et a tergo ab hostibus invadebantur, a dextro latere loci naturā claudebantur,
12 nulla opportunitas salutis fuit: densa caligine hostium visio etiamque armorum usus (“utilizzo”,
13 nom.) impediebantur. Magna militum pars in atroci proelio deleta est, pauci e caede evaserunt
14 et in montes confugerunt.
(da Livio, I sec. a.C. - I d.C., Ab Urbe condı̆ta)

COMPRENSIONE DEL TESTO


■ Dove pone Annibale il suo accampamento? Come dispone i suoi uomini? Qual è il suo piano?
■ Quando Annibale decide di attaccare il nemico?
■ Quale agente atmosferico complica ulteriormente la già precaria situazione dei Romani?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Evidenzia e analizza sul piano morfologico (genere, numero, caso) i participi presenti, chiariscine la
funzione nella frase e scrivi il paradigma completo del verbo da cui derivano.
■ Cerchia nel brano tutte le perifrasi preposizione + accusativo e trascrivile precisando di quali
complementi si tratta.

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146 UNITÀ 10 AGGETTIVI DELLA 2a CLASSE

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE La cura del corpo
CIVILTÀ

[▶ LESSICO p. 139]

Thermae Antoninianae
(o di Caracalla).
Lavarsi ai tempi di Scipione ฀ Nel I secolo d.C. Seneca fece visita alla villa di Liter-
211-217 d.C. Roma. no (vicino a Caserta) di Scipione l’Africano, l’eroe della battaglia di Zama (202 a.C.).
Le Thermae Antoninianae, Rimase colpito, in particolare, dalla stanza da bagno: una camera spoglia, stretta e con
volute dall’imperatore
Caracalla, sono uno dei più poca luce, davvero molto lontana dall’opulenza ostentata che era di moda nei bagni dei
grandiosi esempi di terme suoi tempi, dove i Romani stavano immersi a lungo in acqua bollente, fra gli olii profu-
imperiali romane; esse mati, ad abbronzarsi alla luce del sole che penetrava attraverso ampie vetrate. Al diverso
andarono deinitivamente
in disuso nel VI secolo. aspetto della stanza da bagno corrispondevano anche diverse abitudini igieniche che
Calidarium delle Terme Seneca rileva tra i suoi tempi e quelli di Scipione (Epistole a Lucilio, XI, 86, 12):
del Foro, I secolo a.C.
Pompei. «Secondo la testimonianza di coloro che ci hanno tramandato i costumi di Roma
Il calidarium delle Terme del antica, ci si lavava ogni giorno braccia e gambe, che s’insudiciavano col lavoro, ma il
Foro di Pompei, molto ben
conservato, presenta una resto del corpo lo si lavava ogni settimana». (trad. G. Monti)
copertura con volta a botte
e, sotto l’abside del lato Nei tempi piú antichi, quindi, la pratica del bagno non era quotidiana, come sarà in-
meridionale, un bacino per vece in séguito, e aveva essenzialmente una funzione igienica (essa si svolgeva nella
l’acqua fredda (labrum). latrina o lavatrina, la «stanza del lavaggio», situata in prossimità della cucina).
ANIMAZIONE Il relax del corpo ฀ A partire dal II secolo a.C., quando si difuse l’abitudine del bagno
Le terme
quotidiano, si cominciarono a costruire strutture balneari pubbliche, chiamate balnea
(la denominazione thermae deriva dall’aggettivo greco thermós «caldo»). Il prezzo
dell’ingresso (balneaticum) in questi stabilimenti era di un quadrante, una cifra non
esosa, che permetteva la loro frequentazione anche ai cittadini non abbienti. Aprivano
a mezzogiorno e, all’occasione, erano dotati di una palestra per gli esercizi ginnici. Era-
no ambienti sempre molto afollati, che costituivano il punto di incontro dell’umanità
piú varia. Anche se talora donne e uomini potevano stare in promiscuità, tendenzial-
mente stavano separati, o in zone diverse dello stabilimento, oppure erano previsti
ingressi a orari diferenti, nel caso in cui la struttura non disponesse di sale separate.
Il principio fondamentale del bagno era l’alternanza caldo-freddo: il corpo prima
veniva riscaldato, e poi temprato con l’acqua fredda. A questo scopo, il bagnante,

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Civiltà La cura del corpo 147

Mosaico con igure alle


terme, IV secolo d.C. Piazza dopo essersi cambiato nello spogliatoio (apodyterium), faceva, nell’ordine: il bagno
Armerina, Villa del Casale. di sudore (nel laconicum), il bagno d’acqua calda (nel calidarium), il bagno d’acqua
Il mosaico rappresenta una tiepida (nel tepidarium), il bagno d’acqua fredda (rigidarium) e inine il massaggio
signora, al centro, che si
prepara a entrare nei bagni con unguenti profumati.
insieme ai igli. Le due igure
ai lati sono le domestiche. L’effeminato, il rustico e la giusta misura ฀ Nell’esercizio della cura corporea oc-
Mosaico con scena di correva tenersi lontano dagli eccessi. Negli uomini, il corpo troppo curato veniva con-
terme, IV secolo d.C. Piazza siderato indice di mollezza efeminata, e perciò era guardato malevolmente. Aulo Gel-
Armerina, Villa del Casale.
Nel mosaico sono rafigurati
lio (II secolo d.C.) riporta il frammento di uno sprezzante discorso contro un certo
gli schiavi addetti alle frizioni Sulpicio Gallo, un uomo che tutti i giorni si profumava e si faceva bello davanti allo
con l’olio. Nella scena in alto, specchio, andando in giro depilato nel viso e nelle gambe come le donne (Notti Atti-
l’uomo nudo al centro viene
massaggiato dallo schiavo di che, VI, 12, 5). L’eccesso opposto era rappresentato dai modi trasandati del rusticus,
sinistra, mentre lo schiavo di cioè l’uomo di campagna, il quale non si preoccupava un granché di essere presenta-
destra regge un’ampolla e lo bile: Cicerone (106-43 a.C.), nel trattato Sui doveri, prescrive un’attenta cura della
strigile, un raschiatoio arcuato
con cui si detergeva dal corpo persona, che non sia fastidiosamente ricercata ma che rifugga la trascuratezza conta-
l’unto. dinesca (I, 130). In termini non dissimili il poeta Ovidio (43 a.C.-17 d.C.) si rivolge
a chi corteggia le donne (Arte amatoria, I, 513-522):
«Scegliete una sobria eleganza: il corpo si abbronzi al Campo Marzio; | la toga dovrà
cadere bene ed essere senza macchia. | Nei calzari la linguetta sia morbida e i ganci senza
ruggine; | e il piede non nuoti sperduto in una scarpa sformata. | Che un cattivo taglio
non renda ispidi e brutti i capelli; | capigliatura e barba vanno tagliate da una mano
esperta; | le unghie, che non siano troppo lunghe e siano ben pulite, | e non spuntino
peli dalla cavità della narice. | Guai inine all’alito sgradevole d’una bocca maleolente,
| e il naso non sia ofeso dall’odore che fa il maschio del gregge». (trad. E. Pianezzola)
L’idea alla base di queste concezioni della cura corporea è che l’aspetto esteriore della
persona sia strettamente legato a quello interiore: un corpo in ordine, che si presenta
bene, è indice di un animo virtuoso, mentre la persona dissoluta, moralmente ripro-
vevole, inisce per avere un aspetto ripugnate, in quanto il isico porta su di sé i segni
della condotta viziosa.

Veriica delle competenze


Come si prendevano cura dei loro capelli le donne roma- righe) sulle acconciature femminili, a partire da questi
ne? Fai una ricerca e scrivi un breve testo (massimo 10 termini: calamistrum, ornatrix, reticulum, tutulus, sapo.

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PER COMINCIARE FORMA DELLE PAROLE STORIOGRAFIA

11 QUARTA DECLINAZIONE
UNITÀ Pro domo sua Sufissi nominali (4) Il mito di Enea (7)

1 I sostantivi della quarta declinazione e le particolarità [▶ MANUALE 7.1-3]


ructus, -us m. frutto cornu, -us n. corno
Singolare Plurale Singolare Plurale
Nom. ructŭs ructūs cornu cornua
Gen. ructūs ructuum cornūs cornuum
Dat. ructui ructĭbus cornu cornĭbus
Acc. ructum ructūs cornu cornua
Voc. ructŭs ructūs cornu cornua
Abl. ructu ructĭbus cornu cornĭbus
■ I sostantivi bisillabi in -cus, al dativo e all’ablativo plurale escono in -ubus anziché -ibus
lacus, us, m. “lago” dat., abl. plur. lacubus
quercus, us, f. “quercia” dat., abl. plur. quercubus
specus, us, m. “spelonca” dat. abl. plur. specubus
arcus, us, m. “arco” dat. abl. plur. arcubus
■ Sostantivi usati solo all’ablativo singolare accompagnati da un genitivo [▶ LdC p. 154]
iussu “per ordine (di)” iussu consulis “per ordine del console”
ductu “sotto la guida (di)” ductu Hannibalis “sotto la guida di Annibale”
hortatu “per esortazione (di)” hortatu amici “per esortazione dell’amico”
■ domus, us, f. “casa”, “patria” segue in parte la quarta e in parte la seconda declinazione
Singolare Plurale
Nom. domus domus
Gen. domus domuum
Dat. domui domibus
Acc. domum domos
Voc. domus domus
Abl. domo domibus
● Quando domus indica complemento di luogo segue le eccezioni dei complementi di luogo della
seconda declinazione
domi maneo “rimango a casa” (stato in luogo: locativo)
domum reverto “torno a casa/in patria” (moto a luogo)
domo decedo “mi allontano da casa/dalla patria” (moto da luogo)

2 I pronomi e gli aggettivi dimostrativi [▶ MANUALE 13.1]


hic, haec, hoc questo
Singolare Plurale
Maschile Femminile Neutro Maschile Femminile Neutro
Nom. hic haec hŏc hi hae haec
Gen. huius huius huius horum harum horum
Dat. huic huic huic his his his
Acc. hunc hanc hŏc hos has haec
Abl. hōc hac hōc his his his

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memorandum 149

iste, ista, istud codesto


Singolare Plurale
Maschile Femminile Neutro Maschile Femminile Neutro
Nom. iste istă istud isti istae istă
Gen. istīus istīus istīus istorum istarum istorum
Dat. isti isti isti istis istis istis
Acc. istum istam istud istos istas istă
Abl. isto istā isto istis istis istis
ille, illa, illud quello
Singolare Plurale
Maschile Femminile Neutro Maschile Femminile Neutro
Nom. ille illă illud illi illae illă
Gen. illīus illīus illīus illorum illarum illorum
Dat. illi illi illi illis illis illis
Acc. illum illam illud illos illas illă
Abl. illo illā illo illis illis illis

3 Gli aggettivi che seguono la declinazione pronominale [▶ MANUALE 6.2]


a
■ Alcuni aggettivi della 1 classe presentano le caratteristiche della declinazione dei pronomi
alius, alia, aliud “altro” (fra molti) totus, tota, totum “tutto”
alter, altera, alterum “l’altro” (fra due) unus, una, unum “uno solo”
solus, sola, solum “solo”
totus, tota, totum tutto
Singolare Plurale
Maschile Femminile Neutro Maschile Femminile Neutro
Nom. totus tota totum toti totae tota
Gen. totīus totīus totīus totorum totarum totorum
Dat. toti toti toti totis totis totis
Acc. totum totam totum totos totas tota
Voc. tote tota totum toti totae tota
Abl. toto tota toto totis totis totis

4 Il participio perfetto e le sue funzioni [▶ MANUALE 19.3.3]


a
■ Il participio perfetto si declina come un aggettivo della 1 classe. Nei verbi transitivi attivi ha va-
lore passivo ed esprime un’azione anteriore rispetto al verbo della frase in cui si trova.
■ Come il participio presente [▶ Unità 10] può essere usato come:
● aggettivo (valore attributivo), reso in italiano con un participio, un aggettivo, una relativa
Romani captivos vinctos in castra duxerunt.
I Romani condussero i prigionieri legati (= che erano stati legati) nell’accampamento.
● sostantivo (valore sostantivato), reso in italiano con un nome, un participio, la locuzione “co-
lui/coloro che...”
Victores laudabantur, victi vituperabantur. I vincitori erano lodati, i vinti erano biasimati.
● verbo (si trova sempre congiunto con un sostantivo o con un pronome) e può essere tradotto:
– con un gerundio passato
– con una proposizione subordinata esplicita temporale, causale, concessiva, ipotetica, con
un tempo che esprima l’anteriorità dell’azione rispetto alla reggente
Milites ab hostibus pulsi ad castra reverterunt.
I soldati, essendo stati respinti (= dopo che, poiché erano stati respinti) dai nemici,
tornarono nell’accampamento.

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150 UNITÀ 11 QUARTA DECLINAZIONE

5 Le preposizioni che reggono solo l’ablativo [▶ MANUALE 28.1-2]

Preposizione Signiicati Complementi Esempi


a/ab da moto da luogo Ab Asia venio.
Vengo dall’Asia.
tempo A pueritia.
Dalla fanciullezza.
agente Roma a Romulo condĭta est.
Roma fu fondata da Romolo.
coram davanti a, luogo Coram senatu dicere.
alla presenza di Parlare davanti al senato.
cum con, insieme con compagnia o unione Cum ingenti exercitu venio.
Vengo con un grande esercito.
con modo Cum cura ago.
Agisco con sollecitudine.
de da, dall’alto di moto da luogo De monte descendo.
Scendo dal monte.
riguardo a, su argomento De ira librum scribo.
Scrivo un libro sull’ira.
di, fra partitivo Unus de nostris.
Uno solo dei nostri.
e/ex da moto da luogo Ex urbe decedo.
(da un interno) Mi allontano dalla città.
da, dopo tempo Ex illo tempore.
Da quel tempo.
Ex fuga.
Dopo la fuga.
(fatto) di materia Statua ex auro.
Una statua d’oro.
di, fra partitivo Unus ex nobis.
Uno solo di noi.
prae davanti luogo Prae me mitto.
Mando davanti a me.
per, a causa di causa (impediente) Prae metu non pugno.
Non combatto per la paura.
pro davanti luogo Pro castris maneo.
Rimango davanti all’accampamento.
per, in difesa di vantaggio Pro patria pugno.
Combatto per la patria.
invece di, al posto di scambio Pro homine animal immolo.
Sacriico un animale al posto di un uomo.
sine senza esclusione Romam sine ratre veni.
Venni a Roma senza (mio) fratello.

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1 I sostantivi della quarta declinazione e le particolarità 151

1 I sostantivi della quarta declinazione e le particolarità

LESSICO di BASE MEMENTO

Sostantivi genu, us n. ginocchio questus, us m. lamento


adventus, us m. arrivo impetus, us m. slancio, assalto, receptus, us m. ritirata
cultus, us m. coltivazione, cura, attacco reditus, us m. ritorno
modo di vivere lacus, us m. lago senatus, us m. senato
cornu, us n. corno, ala magistratus, us m. magistrato, sensus, us m. senso, sentimento,
domus, us f. casa, patria magistratura pensiero
equitatus, us m. cavalleria manus, us f. mano, manipolo spiritus, us m. sofio, respiro
exercitus, us m. esercito metus, us m. paura, timore usus, us m. uso, pratica,
exitus, us m. partenza, uscita motus, us m. movimento, moto, necessità
letus, us m. pianto impulso
fructus, us m. frutto, proitto, portus, us m. porto
vantaggio quercus, us f. quercia

Riconoscere, analizzare e tradurre i sostantivi della quarta declinazione e le loro particolarità

1 Nelle seguenti parole separa la terminazione dalla radice; individua quindi il caso e il numero
LB di ciascuna di esse. Se una terminazione può esprimere più casi, riportali tutti.
ESEMPIO ructibus ➞ ruct-ibus ➞ dativo plurale; ablativo plurale
1. exercitŭs 2. genūs 3. cultuum 4. adventibus 5. metui 6. lacum 7. lacuum 8. cornua 9. portŭs
10. portūs 11. cornu 12. equitatibus 13. usui 14. lacubus.

2 Traduci le seguenti forme.


LB a 1. domi 2. domuum 3. domum 4. domos 5. domo 6. domui.
b 1. delle case 2. in casa (stato in luogo) 3. con le case 4. da casa (moto da luogo) 5. con la ca-
sa 6. a casa (moto a luogo).

3 Aggiungi la terminazione richiesta.


LB ESEMPIO equitat. . . . . (dat. sing.) ➞ equitatui
1. ruct . . . . . . . . . . . . . . . . . (dat. sing.) 6. redit . . . . . . . . . . . . . (nom. plur.) 11. quest . . . . . . . . . . . . . (dat. sing.)
2. corn . . . . . . . . . . . . . . . . . (gen. sing.) 7. mot . . . . . . . . . . . . . . (abl. plur.) 12. gen . . . . . . . . . . . . . . . (abl. sing.)
3. senat . . . . . . . . . . . . . . . . (acc. sing.) 8. dom . . . . . . . . . . . . . (acc. plur.) 13. man . . . . . . . . . . . . . (gen. plur.)
4. exercit . . . . . . . . . . . . . . (gen. sing.) 9. querc . . . . . . . . . . . . (dat. plur.) 14. met . . . . . . . . . . . . . . . (voc. sing.)
5. advent . . . . . . . . . . . . . . (gen. plur.) 10. lac . . . . . . . . . . . . . . . (nom. sing.) 15. port . . . . . . . . . . . . . . . (dat. plur.)

4 Nelle seguenti parole individua il caso o i casi in base alla terminazione, poi scrivi la forma del
LB nominativo singolare e il signiicato del termine.
ESEMPIO magistratibus (dat. plur., abl. plur.) ➞ magistratus ➞ magistrato
1. spiritŭs (. . . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . . ➞ . . . . . . . . . . . 6. metum (. . . . . . . . . . . ) ➞. . . . . . . . . . . ➞ ...............
2. ructuum (. . . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . . ➞ . . . . . . . . . . . 7. exercitui (. . . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . . ➞ ...............
3. quercubus (. . . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . . ➞ . . . . . . . . . . . 8. exercitūs (. . . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . . ➞ ...............
4. domi (. . . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . . ➞ . . . . . . . . . . . 9. domuum (. . . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . . ➞ ...............
5. genu (. . . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . . ➞ . . . . . . . . . . . 10. equitatui (. . . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . . ➞ ...............

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152 UNITÀ 11 QUARTA DECLINAZIONE

5 Nella seguente lista individua le tre forme che non appartengono alla quarta declinazione.
LB metum imperium equitum senatus ructibus genu exercituum portibus arcibus
magistratui

6 Dato un sostantivo della quarta declinazione e un aggettivo della 1a o della 2a classe, declinali
LB in base alle indicazioni fornite.
ESEMPIO victus, us dulcis, e (dat. sing.) ➞ victui dulci
1. ructus, us laetus, a, um (gen. plur.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2. genu, us dexter, tra, trum (gen. sing.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. equitatus, us strenuus, a, um (acc. sing.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4. quercus, us magnus, a, um (abl. plur.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5. impetus, us hostilis, e (gen. plur.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
6. cornu, us sinister, tra, trum (nom. sing.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
7. domus, us beatus, a, um (voc. sing.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8. lacus, us omnis, e (acc. plur.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
9. spiritus, us levis, e (dat. plur.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
10. usus, us vetus, eris (gen. plur.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
11. domus celeber, bris, bre (abl. sing.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
12. genu, us vester, tra, trum (nom. plur.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
13. exercitus ferox, ocis (voc. plur.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
14. motus, us audax, acis (dat. sing.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

7 Traduci in tutti i modi possibili le seguenti espressioni.


LB ESEMPIO reditui celeri ➞ al veloce ritorno
1. exercitus strenue . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5. genu tuo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2. exercitus strenui . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6. genus tui . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. exercitui strenuo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7. cultus saluber . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4. genu tuum . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8. cultibus salubribus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

8 Traduci usando vocaboli della quarta declinazione.


LB 1. per la vostra paura (causa) 2. delle nostre paure 3. del ritorno dall’esito incerto (incertus, a, um) 4. il
ritorno dall’esito incerto (sogg.) 5. in casa mia (stato in luogo) 6. della mia casa 7. al magistrato elo-
quente 8. agli usi adatti 9. delle case vuote 10. la quercia immortale (ogg.).

9 Traduci le seguenti frasi.


LB a 1. In domibus divitum Romanorum splendidae porticus ( porticus, us f. “colonnato”)
erant. 2. Nocte motus stellarum errantium conspeximus. 3. Frustra adventum amicorum prope por-
tum exspectaveramus. 4. Magno cum gaudio cives reditum consulis cum exercitu accipient. 5. Mu-
lier domi non erat; nam ruri cum liberis manserat. 6. In celebri portu multae naves semper
erant. 7. Magna senatus pars sententiam Catonis laudabat. 8. Magistratus iuxta legibus agentes
ab omnibus civibus semper laudabuntur. 9. Legum ministri magistratus sunt, legum omnes servi
sumus. 10. Ingens piscium numerus non solum in mari, sed etiam in luminibus et in lacubus vi-
vunt. 11. In domus hortis et aestate et hieme magnam copiam ructuum semper videbamus. 12. Tes-
tes scelerum inventi sunt, sed ante praetorem ob metum omnia negaverunt. 13. Magna fuit Romano-
rum caedes apud lacum Trasumenum (“Trasimeno”). 14. Caesar legatum suum in ines Gallorum

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1 I sostantivi della quarta declinazione e le particolarità 153

trans lumen viventium cum equitatu misit. 15. Ut magistratibus leges, ita populo praesunt (“sono
a capo di” + dat.) magistratus.
b 1. I magistrati romani venivano eletti dal popolo. 2. I fertili campi pieni di frutti furono devastati
dalla violenza degli eserciti nemici. 3. Il bambino alzava le mani verso le ginocchia della madre. 4. In
pace e in guerra grande fu la gloria dei consoli. 5. Vieni a casa, iglio mio: non hai sentito i pianti di
tua madre? 6. Un tempo gli uomini vivevano in case poste (positis) nell’acqua dei laghi.

10 Traduci le seguenti frasi.


1. Postulatu matris tutorumque magistratus secundum parentis arbitrium dant ius nuptiarum. (da
Livio) 2. A Nerone apud nemus conventicula posita sunt et cauponae apertae et ibi inritamenta
luxui praebebantur. (da Tacito) 3. Neque valetudinis cura neque navigatio neque agricoltura ne-
que rugum ructuumque perceptio et conservatio sine hominum opera sunt. (da Cicerone) 4. Ro-
mae civitas crevit, omnes domi et ad belli et ad pacis usus formati sunt sed, quia semper armis opes
capiebant, rex consilio imperium auxit et decus urbi addidit. (da Livio) 5. Postumius (“Postumio”)
dictator et Aebutius (“Ebuzio”) magister equitum, postquam magnis copiis peditum equitumque
processerunt, ad lacum Regillum (“Regillo”) in agro Tusculano agmini hostium occurrerunt et, quia
Tarquinii erant in exercitu Latinorum, statim proelium commiserunt. (da Livio) 6. Britanni bel-
la contrahunt imperii cupiditate agrorumque studio. Dimicant non equitatu solum aut pedite, sed
etiam bigis et curribus Gallice armatis. (da Pomponio Mela) 7. Maga anseris pectus reclusit, forte
iecur extraxit et mihi futurum praedixit; postea totum anserem verubus conixit epulasque lautas
paravit. (da Petronio)

11 La vittoria degli Ateniesi a Maratona VERSIONE

LB Gli Ateniesi, guidati da Milziade (Miltiades, is) e con il solo aiuto dei Plateesi (Plataeenses, ium), sgominano
nel 490 a.C. nella piana di Maratona (Marathon, is, acc. Marathona) l’esercito dei Persiani (Persa, ae “Per-
siano”) comandati da Dati (Datis, is), che contava un numero di uomini enormemente superiore alle forze
messe in campo da Atene.

1 Cum Persae Datis ductu in campum Marathona cum ingenti exercitu pervenerunt, Athe-
2 nienses in metu magno fuerunt atque auxilium a Graecis civitatibus petiverunt, sed nulla
3 (“nessuna”) civitas Atheniensibus auxilio (“in aiuto”) venit praeter Plataeenses. Tum Mil-
4 tiadis iussu Athenienses copias ex urbe eduxerunt, loco (stato in luogo) apto castra ponentes.
5 Deinde postero die (“il giorno seguente”) in regione apud Marathona, ubi (“dove”) arbores
6 rarae (“sparsi”) erant, in hostes impetum fecerunt: montes Athenienses copias tegebant (“pro-
7 teggevano”) et arbores equitatum hostium impediebant (“ostacolavano”). Datis periculum
8 suis videns, tamen retus (“conidando” + dat.) numero copiarum suarum conligere cupiebat,
9 quod ante adventum Lacedaemoniorum (“degli Spartani”) pugnare utile existimabat, itaque
10 proelium commisit. Athenienses acri animo impetum hostium sustinuerunt (“sostennero”) et
11 virtute sua (“loro”) Persas superaverunt. Nobilis fuit pugna, quoniam parva manus militum
12 tantum (“così grande”) exercitum vicit.
(liberamente tratto da Nepote, I sec. a.C., De viris illustribus)

COMPRENSIONE DEL TESTO


■ Evidenzia nel brano tutti i sostantivi della quarta declinazione e, con un colore diverso, le loro
particolarità.

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154 UNITÀ 11 QUARTA DECLINAZIONE

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
Espressioni ricorrenti della quarta declinazione
Questo laboratorio ti aiuterà ad analizzare, comprendere e memorizzare alcune
ANALISI espressioni tipiche del latino, formulate con termini della quarta declinazione.
E TRADUZIONE

■ Appartiene alla quarta declinazione una serie di minor natu “minore per nascita” ➞ “più piccolo”
vocaboli astratti, prevalentemente impiegati in (minor è il comparativo di minoranza di parvus).
caso ablativo singolare e sempre con il medesimo
signiicato, di solito usati in una perifrasi con un ■ Vengono proposte, inine, alcune espressioni ri-
genitivo indicante chi compie l’azione deinita correnti, relative ad ambiti diversi, ma sempre ri-
dall’ablativo stesso. Questa funzione è qui espres- guardanti sostantivi della quarta declinazione:
sa genericamente da alicuius, genitivo del prono- sinistrum/dextrum cornu “ala sinistra/destra
me indeinito aliquis, aliquid, “qualcuno”. dell’esercito”;
ortus/occasus solis “alba/tramonto”.
ductu alicuius “sotto la guida di qualcuno”
ductu Caesaris “sotto la guida di Cesare” Veriica delle competenze
hortatu alicuius “su esortazione di qualcuno”
Evidenzia nelle seguenti frasi le espressioni studiate,
hortatu ducis “su esortazione del comandante” poi traduci.
impetu alicuius “per impulso di qualcuno” 1. Pars nostra terrarum longe ab ortu ad occasum
impetu militis “per impulso del soldato” patet, ab India ad Herculis columnas. 2. In bello
impulsu alicuius “su spinta di qualcuno” saepe dux certavit invitus, aliorum consilio, horta-
impulsu magistri “su spinta del maestro” tu, auctoritate. 3. Saepe grandis natu senex nullum
iussu alicuius “su ordine di qualcuno” aliud habet argumentum de vita longa sua praeter
iussu senatus “su ordine del senato” aetatem. (da Seneca) 4. Subito dextro cornu inius-
iniussu alicuius “senza ordine di qualcuno” su Caesaris tibicen a militibus coactus canere coepit
iniussu senatus “senza ordine del senato” (“cominciò” + inf.). (da Bellum Aricum). 5. Saepe
homines indocti mortis metu suam vitam male vi-
metu alicuius “per paura di qualcuno” vunt. 6. Cognosco legem veterem tribuniciam: haec
metu hostium “per paura dei nemici” vetat iniussu plebis aedis, terrae, arae consecratio-
postulatu alicuius “su richiesta di qualcuno” nem. (da Cicerone) 7. Phoebidas (“Febida”, sogg.)
postulatu matris “su richiesta della madre” Lacedaemonius cum exercitum Olynthum ducebat
rogatu alicuius “su richiesta di qualcuno” iterque per hebas faciebat, arcem oppidi occupavit
rogatu plebis “su richiesta della plebe” impulsu paucorum hebanorum. (Nepote) 8. Phi-
lippus cum cornu dextro peditum, robore Macedonici
■ Merita attenzione anche l’ablativo natu, che si ac- exercitus, prope cursu ad hostem vadit. (Livio) 9. In
compagna, in qualità di complemento di limita- Aricam a senatu maiores natu nobiles legantur et
zione, a un aggettivo di grado positivo o compa- litteras ad Iugurtham mittunt; rex, quamvis sena-
rativo e indica l’età di qualcuno: tum Romanum timebat, tamen exercitu Cirtam cir-
grandis natu “grande per nascita” ➞ “adulto, di cumdat, victoriae casum sperans diductione manu-
età avanzata”; um hostium, vi aut dolis. (da Sallustio)
parvus natu “piccolo per nascita” ➞ “giovane, di
giovane età”;
maior natu “maggiore per nascita” ➞ “più vec-
chio” (maior è il comparativo di maggioranza di
magnus);

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1 I sostantivi della quarta declinazione e le particolarità 155

12 L’uomo non può essere forte nel corpo e saggio nella mente VERSIONE

Proponendo l’esempio del-


la morte singolare di due I PERSONAGGI Milone di Crotone e Polidamante
famosi atleti, Milone (Milo, Milone fu uno dei più celebri atleti olimpici antichi. Nella seconda metà
-ǀnis, m.) di Crotone e Poli- del VI secolo partecipò a numerosi giochi, non solo ad Olimpia ma anche
nelle altre città. Onorato per il suo valore e per la forza che seppe esibire
damante (Polydamas, -Ɨntis,
anche nella guerra fra Crotoniati e Sibariti, fu ritratto dai maggiori artisti
m.), vittime della loro forza
dell’epoca e intorno alla sua vita (e alla sua morte) iorirono leggende,
isica, l’autore intende far ri- come quella ricordata nella versione. Su Polidamante invece non si han-
lettere sui limiti della natu- no altre notizie.
ra umana.

1 Exitus duorum (“di due”) athletarum propter casuum novitatem clari et utiles ad puerorum
2 educationem sunt. Milo Crotoniates (“di Crotone”), domo iter faciens, quercum in agro vidit,
3 quae (“che”, rif. alla quercia, sogg.) issa erat cuneis adactis (“con cunei issati nel tronco”). Fidens
4 viribus suis accessit ad quercum et manibus cuneos divellere cupiebat. Sed arbor, postquam cunei
5 excussi erant et quercus in naturam suam revocata erat, manus Milonis compressit et, tametsi vir
6 immanes nisus faciebat, athletae artus et membra ad ferarum victum praebuit. Item Polydamas,
7 postquam tempestate in specum confugerat, quia spelunca nimio et subito incursu aquae ruebat,
8 dum ceteri comites fugientes periculum vitant, solus athleta restitit et, genibus nixus (“appoggia-
9 to”), artubus umerisque suis lapsum terrae sustinuit, sine metu sed cum stultitia. Postremo, quo-
10 niam montis pondus humani corporis vires vicit, in specu sepulcrum habuit. Exempla incredibi-
11 lium exituum nobis documentum praebent: cum artuum et membrorum mortalium nimia vis
12 est, mentium vigor hebescit, quia natura negat utriusque boni (“di entrambi i beni”) largitionem
13 et homo valens corpore et mente sapiens supra mortalem felicitatem putatur.
(da Valerio Massimo, I sec. d.C., Factorum et dictorum memorabilium libri)

2 I pronomi e gli aggettivi dimostrativi

Riconoscere, analizzare, concordare e tradurre i pronomi e gli aggettivi dimostrativi

13 Traduci in tutti i modi possibili i seguenti pronomi dimostrativi.


LB a 1. huius 2. isti 3. illas 4. istorum 5. huic 6. istud 7. his 8. illius 9. has 10. illud 11. hunc
12. hoc 13. hae 14. haec 15. hi 16. illis 17. illarum 18. illă 19. istae 20. istā 21. istius 22. isto.

b 1. codeste cose 2. di quelle 3. questi (nom. m.) 4. di questo 5. a codesti 6. quella (nom.) 7. di
codesto 8. quelle cose (acc.) 9. di queste 10. con questi (compagnia) 11. per quelle cose (cau-
sa) 12. da questa (agente) 13. questo (acc.) 14. a codesta 15. con quella cosa.

14 Declina al singolare e al plurale le seguenti locuzioni.


LB 1. hic exercitus 2. illa gens 3. istud oppidum 4. ille consul 5. hoc mare 6. ista matrona.

15 Traduci le seguenti locuzioni.


LB
RICORDA Il pronome ille, illa, illud può essere usato con valore enfatico:
Ille Socrates “Il famoso Socrate” Oraculum illud “Quel celebre oracolo”.

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156 UNITÀ 11 QUARTA DECLINAZIONE

a 1. illius ructus 2. hoc homine 3. illi animali 4. istius generis 5. illos cives 6. illam vitam 7. is-
torum hostium 8. has manus 9. illorum marium 10. hanc malum 11. huic cornu 12. illo anima-
li 13. haec oppida 14. illa puella 15. Caesari illi 16. ista manus 17. huius divitis 18. hoc malum.
b 1. quella cavalleria (sogg.) 2. di codesta paura 3. in quel tempo 4. questi monti (sogg.) 5. da
quella città (moto da luogo) 6. con questi ragazzi (compagnia) 7. di codesto ordine 8. durante
quest’anno 9. questi iumi (ogg.) 10. nella famosa Sparta (stato in luogo).

3 Gli aggettivi che seguono la declinazione pronominale

Riconoscere, analizzare, concordare e tradurre gli aggettivi pronominali

16 Traduci in tutti i modi possibili i seguenti aggettivi pronominali.


LB a 1. toto 2. uni 3. aliis 4. alii 5. totae 6. solarum 7. altera 8. unum 9. solius 10. alterum
11.totorum 12. aliud.
b 1. all’altro dei due 2. del solo 3. uno solo (sogg.) 4. di tutta 5. agli altri (n.) 6. tutte (ogg.) 7. di
tutti gli altri 8. una sola (ogg.) 9. di tutte 10. a uno solo.

17 Declina al singolare e al plurale le seguenti locuzioni.


LB 1. aliud cornu 2. tota regio 3. alter dux 4. solus exercitus.

18 Traduci le seguenti locuzioni.


LB a 1. alteri magistratui 2. unius patriae 3. aliud mare 4. solius Ciceronis 5. alteram manum 6. unum
senatum 7. totis quercubus 8. cum una sorore 9. alii milites 10. uni patriae 11. alia genera 12. solus
Caesar 13. alteras copias 14. unum oicium 15. totarum virium 16. ad alterum lumen.
b 1. a un solo delitto 2. con una sola mano (mezzo) 3. altro denaro (ogg.) 4. di un altro abitan-
te 5. per l’altro console (causa) 6. all’altro dei due igli 7. presso un’altra casa 8. verso l’intera città.

Riconoscere, analizzare, concordare e tradurre i pronomi e gli aggettivi dimostrativi e pronominali

19 Traduci le seguenti frasi che contengono sia i dimostrativi sia gli aggettivi pronominali.
LB
RICORDA
■ Alter... alter “l’uno... l’altro” (in una serie di due elementi singolari)
■ Alteri... alteri “gli uni... gli altri” (in una serie di due elementi plurali)
■ Alii... alii “alcuni... altri”

1. Ista vos delectant. 2. Haec mihi diicilia sunt, illa autem simplicia. 3. Praetor, audi de isto tri-
bunali causam nostram et cum iustitia iudica. 4. Si istud bellum susceperitis, multis malis patria
nostra excruciabitur (excrucio, as, avi, atum, are “tormentare”). 5. Laelius et Scipio clari viri fue-
runt: huius virtutem in bello, illius magnam sapientiam (“sapienza”) laudamus. 6. Incolae totius
illius regionis pauperes erant. 7. Alterum est dicere, alterum facere. 8. In tribunali huius fori Cicero
ille claras orationes habuit et alios oratores superavit. 9. Per totum orbem (“mondo”) pervenit fama
unius antiqui ducis et principis, Alexandri, Macedoniae regis, Philippi ilii. 10. Totam insulam pi-
ratae non vastaverunt, quia ab strenuis incolis pulsi erant.

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3 Gli aggettivi che seguono la declinazione pronominale 157

20 Traduci le seguenti frasi con 2 livelli di dificoltà.

RICORDA Unus, a, um signiica propriamente “uno solo”, “uno soltanto”; può essere usato anche
al plurale con il signiicato di “i soli”:
Uni inter Gallos “I soli tra i Galli”.

1. Utrique iliae (“A quale delle due iglie”) dabis haec armilla ex auro argentoque? Gemmas non di-
ligunt, sed altera vestes sericas, altera pulchram domum anteponit. 2. Totius populi incolumitatem
principes civitatis servant, hostium salutem spernunt nec captivorum vitae parcunt. 3. “Vester totus
sum et solus inter multos alios magistratus vitam meam vobis praebeo”, dixit dictator cum electus est
una sententia omnium civium. 4. Verbis istius hominis multitudo iduciam tribuit, sed illo iudicio
incolae lapsum huius urbis statuerunt. 5. Dum haec in Graecia Macedoniaque et Asia geruntur,
Etruriam infestam coniuratio servorum fecit. (da Livio)
6. Numa morbo decessit; huic successit Tullus Hostilius; hic bella reparavit, Albanos vicit, Veientes
et Fidenates, quorum (“dei quali”) alii initimi Romanis, alii vicini erant, bello superavit. (da Eu-
tropio) 7. Trecenti (“trecento”) nobiles homines contra Veientes bellum soli susceperunt, promit-
tentes senatui et populo certaminis exitum; sed omnes nobiles et duces magnorum exercituum in
proelio conciderunt, praeter unum. (da Eutropio) 8. Deus ille princeps, parens naturae et fabricator
mundi, non alia virtute hominem ab aliis animalibus separavit praeter orationis facultatem. (da
Quintiliano) 9. Cum Caesar in Galliam venit, alterius factionis principes erant Haedui, alterius
Sequani; hi Germanos adiunxerant illosque magnis iacturis pollicitationibusque perduxerant. (da
Cesare) 10. Hostes in valle Romanorum adventum exspectabant; cum exercitus nostri magnum
agmen in vallem pervenit, ex utraque parte (“da entrambe le parti”) vallis subito eruperunt. (da Ce-
sare) 11. Ubii uni inter apud Rhenum incolas ad Caesarem legatos miserant, amicitiam fecerant,
obsides dederant, auxilium rogabant. (da Cesare) 12. Novo principatu Neronis prima mors Iunii
Silani proconsulis Asiae per dolum Agrippinae a principis sociis paratur; huic ab illis venenum inter
epulas datum est. (da Tacito)

21 Il lupo e il cane VERSIONE

LB Meglio sopportare una vi-


ta piena di stenti ma libera, L’AUTORE Fedro
piuttosto che vivere in una Autore latino di favole, fu attivo nel I secolo d.C. Riprese la tradizione
gabbia dorata, privati del- greca di Esopo, a cui sono attribuiti brevi apologhi aventi come prota-
la propria libertà. Questa è gonisti animali (e in pochi casi piante), scritti con intenzione educati-
va, resa esplicita dalla “morale”, posta per lo più alla ine (epimitio) e
la morale che il poeta latino
più raramente all’inizio (promitio) del breve racconto. Rispetto al suo
Fedro (Phaedrus, i m.) met-
modello dichiarato, Fedro, schiavo di origine tracia, intese conferire
te in bocca al lupo affamato dignità letteraria al genere e scrisse in versi quelle raccolte che nei se-
nel suo incontro con il cane coli successivi furono poi tradotte in prosa. [▶ p. 74]
(canis, canis m.) del padrone.

1 Libertas dulcis est et ab omnibus diligitur, ut Phaedrus poeta in hac fabula narrat. Olim lupus,
2 qui (“il quale”, nom. sing. m.) fame (fames, is “fame”) vincitur, canem perpastum (“ben pasciu-
3 to”) vidit illique dixit: “Hoc non intellego: nos corpore et ingenio similes sumus, tamen tibi istud
4 corpus validum et pulchrum est, ego autem te fortior (“più forte di te”) ossa atque pellis (“pelle”)
5 totus sum, quod cibum (“cibo”) vix semper invenio”. Illi canis respondit: “Haec fortuna tibi quo-
6 que erit, si ad illam domum, quam (“che”, acc. sing. f.) inter montes vides, mecum veneris et do-

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158 UNITÀ 11 QUARTA DECLINAZIONE

7 mino par oicium praestiteris (da praesto, is, stiti, stitum, are “adempiere”, “compiere”): nocte a
8 furibus ( fur, furis “ladro”) domum defendere. Si hoc feceris, tibi ossa dominus dabit ac interdum
9 etiam carnem (“carne”) et alia; itaque venter (“pancia”) tuus sine labore plenus semper erit”. “Ego
10 ad istam vitam paratus sum, - dixit lupus - quod in silvis in periculis semper sum asperam (“dura”)
11 vitam trahens”. Postquam haec verba dixerat, cum cane ad illam domum perrexit. Dum procedunt
12 (procedo, is, processi, processum, ĕre “camminare”), lupus canis collum detritum (“il collo consumato”)
13 aspicit et hoc quaerit (“chiede”): “Unde (“Da dove”) hoc est, amice?”. “Interdum – respondit canis –
14 me vinciunt: hoc modo luce quiesco (“mi riposo”) et nocte vigil (“vigile”) semper sum”. Ubi primum
15 haec audivit, lupus canem reliquit haec verba dicens: “Regnum non cupio, si liber non sum”.
(liberamente tratto da Fedro, I sec. d.C., Fabulae)

22 Cesare sbaraglia i Germani presso il Reno VERSIONE

Si descrive lo scontro fra gli eser-


citi di Cesare e i Germani guidati IL POPOLO I Suebi
da Ariovisto. I nemici dei Roma- Erano una popolazione germanica probabilmente originaria del
ni sono sbaragliati o messi in fu- nord Europa (nelle pur imprecise indicazioni geograiche latine il
ga; tra le vittime anche le mogli Mar Baltico era chiamato Mare Suebicum). All’epoca di Cesare (58
a.C.) furono chiamati in aiuto dalla tribù gallica degli Edui, ma, at-
di Ariovisto, una delle quali era
traversato il Reno, cominciarono a impadronirsi dei territori e a sog-
la sorella del re Voccione (Voccio,
giogare gli stessi popoli che ne avevano richiesto l’alleanza. Cesare
-oˉ nis m.). Oltre il Reno, i pochi approittò della situazione e, intervenendo contro il loro re Ariovi-
superstiti fra i Suebi sono deci- sto, cominciò la conquista della Gallia. Ricacciati al di là del Reno, nel
mati dal popolo degli Ubii (Ubii, V secolo d.C., uniti ad altre tribù barbariche, avrebbero contribuito
-orum m. plur.): una vera strage. alla caduta dell’Impero romano.

1 Caesar legionibus alios legatos praefecit, ipse (“egli personalmente”) a dextro cornu, quod illa pars
2 hostium irma non putabatur, proelium commisit; ita nostri in hostes impetum fecerunt. At Ger-
3 mani ex consuetudine phalangem constituerunt et impetus gladiorum exceperunt; reperti sunt
4 multi nostri milites in phalangas insilientes, scuta manibus revellentes et desuper (“dall’alto”)
5 alios vulnerantes, alios obtruncantes. Horum hostium copiae a sinistro cornu pulsae atque in fu-
6 gam coniectae erant, sed a dextro cornu multitudine hostili nostri premebantur; tum Crassus ille
7 adulescens, equitatus dux, auxilia nostris laborantibus subsidio (“in aiuto”) misit. Ita proelium
8 restitutum est atque repente omnes hostes terga verterunt et ad lumen Rhenum pervenerunt.
9 Ibi pauci aut viribus identes lumen tranaverunt aut lintribus salutem reppererunt; in his fuit
10 Ariovistus, qui (“che”, sogg.) navicula fugit; omnes ex (“fra”) aliis hostibus vitam emiserunt.
11 Duae (“due”) fuerunt uxores Ariovisti, una Sueba, altera Norica, regis Voccionis soror; illae in tu-
12 tum non pervenerunt et in ista fuga vitam amiserunt; duae fuerunt iliae: harum altera occisa, alte-
13 ra capta est. Cum hoc proelium trans Rhenum nuntiatum est, Suebi domum reverterunt, sed Ubii
14 istos occiderunt. Sic Caesar una aestate magna bella confecit et in hiberna exercitus suos deduxit.
(da Cesare, I sec. a.C., De bello Gallico)
COMPRENSIONE DEL TESTO
■ Perché Cesare attacca dalla parte destra?
■ Come viene affrontata dai Romani la falange germanica?
■ Ariovisto si salva con la fuga: e le sue mogli? E le sue iglie?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Evidenzia e analizza i pronomi, gli aggettivi pronominali e i dimostrativi (se si tratta di aggettivi
evidenzia anche il sostantivo con cui l’aggettivo concorda).

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4 Il participio perfetto e le sue funzioni 159

4 Il participio perfetto e le sue funzioni

LESSICO di BASE
Verbi delĭgo, is, legi, lectum, ĕre sustĭneo, es, tinui, tentum, ēre
scegliere (da non confondere sostenere
circumdo, as, dĕdi, dătum, dăre
con diligo, is, lexi, lectum, ĕre terreo, es, terrui, territum, ēre
circondare
apprezzare) atterrire
claudo, is, clausi, clausum, ĕre
impedio, is, ivi, itum, ire vexo, as, avi, atum, are tormentare
chiudere
impedire
commoveo, es, movi, motum, ēre
oro, as, avi, atum, are pregare
sconvolgere, turbare

Riconoscere, analizzare, concordare e tradurre i participi perfetti distinguendone la funzione

23 Forma il participio perfetto dei seguenti verbi nel caso, genere e numero indicati.
LB ESEMPIO condurre ➞ dat. m. plur. ➞ ductis nom. n. sing. ➞ ductum
1. conoscere acc. m. plur. ................................. acc. f. sing. .....................................
2. trascinare abl. m. sing. ................................. abl. n. sing. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. impedire gen. f. plur. ................................. dat. n. sing. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4. scacciare voc. m. sing. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . gen. f. sing. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5. chiudere nom. m. plur. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . nom. n. plur. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
6. turbare nom. f. plur. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . dat. m. sing. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

24 Analizza e traduci i seguenti participi perfetti, poi scrivi accanto la corrispondente forma del
participio presente e la sua traduzione.
LB
ESEMPIO captus ➞ nom. m. sing. ➞preso ➞ capiens ➞ che prende
1. vexatas 2. tradito (m.) 3. commotus 4. vincti (m.) 5. sumptas 6. acta (n.) 7. tractorum (m.) 8. oc-
cisis (f.) 9. auditi (n.) 10. inceptos 11. clauso (m.) 12. capti (m.) 13. acceptis (f.).

25 Nelle seguenti frasi evidenzia i participi, quindi riconoscine la funzione: attributiva, sostantiva-
ta o verbale; poi traduci.
LB
ATTENZIONE È frequente l’uso del participio congiunto dove l’italiano preferisce un sostantivo
astratto:
Ante urbem condĭtam “Prima della fondazione della città” (lett. prima della città fondata)
Post regem expulsum “Dopo la cacciata del re” (lett. dopo il re cacciato).

1. In pugna apud Cannas tribunus militum, postquam consulem vulneratum viderat, dixit: “Cape hunc
equum et fuge!” 2. Horatius corpora trium (“dei tre”, gen.) ratrum occisorum gerebat. 3. Post cruentam
pugnam multi fortes viri, ab hostium manu necati, humi relicti erant (“erano stati lasciati”). 4. Xerxes,
dum in colle (“altura”) positus pugnam navium in mari conspicit, classis Persicae (“persiana”) clade ani-
mo commotus, signum receptui dedit. 5. Brevi tempore illam arcem aut relictam ab hostibus aut cum
ipsis (“gli stessi”) hostibus capiemus. 6. Rex nuntio territus legatos Delphos ad illud oraculum mise-
rat. 7. Galli ab equitatu nostro circumventi fuga salutem petiverunt. 8. Exercitus noster apud lumen
contra hostes in silva impeditos impetum fecit. 9. Classis, a minacibus piratis circumdata, in portum a
nautis defensum confugit. 10. Urbem captam barbari, postquam a Germaniae regionibus pervenerant,

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160 UNITÀ 11 QUARTA DECLINAZIONE

deleverunt. 11. Victi et humiles sunt ad regnum caelorum electi et amati a Deo. 12. Post reges expul-
sos Romani consulibus a populo electis imperium dederat. 13. Miles vulneratus cecĭdit sed, dum vitam
amittit, hostem iam vulneratum gladio interfecit. 14. Inopia et fames (“fame”) obsidentes et obsessos
vexaverunt, alteros longa obsidione (“assedio”) fessos, alteros inter oppidi moenia multos menses clausos.

26 Traduci le seguenti frasi.


LB 1. Le truppe scelte della cavalleria furono inviate all’ala destra. 2. Il manipolo di Galli, circondato dal-
la fanteria, non sostenne l’assalto dei nostri. 3. Mentre la città era tormentata dalle malattie, alcuni,
terrorizzati, pregavano gli dèi, altri, sconvolti dalla morte delle persone amate (traduci usando solo il
plurale maschile del verbo), fuggirono verso i monti. 4. Grande sarà sempre la pietà dei cittadini nei
confronti degli uomini che sono stati uccisi in battaglia. 5. La notizia della strage, dopo che fu riferita
in senato, sconvolse l’animo (traduci al plurale) dei senatori (patres, ium).

27 Traduci le seguenti frasi.


1. Tali modo custodia liberatus Cimon celeriter ad principatum pervenit. (da Nepote) 2. Quamquam
duo (“due”) senatus decreta erant, tamen Catilinae socii premio aut metu inducti coniurationem pate-
fecerant et ex castris discesserant: vis morbi multos civium animos invaserat. (da Sallustio) 3. Quoniam
Syphax (“Siface”) haec dixerat non solum hostili odio sed etiam amoris stimulis impulsus, cernens ama-
tam suam apud aemulum, animus Scipionis non mediocri cura pulsus est. (da Livio) 4. Cimon iterum
apud Mycalen (“capo Micale”) ducentarum (“duecento”) navium classem devictam cepit. (da Nepo-
te) 5. hurios in Italiam vectus, Alcibiades multa secum reputans de immoderata civium licentia cru-
delitateque erga nobiles clam se a custodibus subduxit et hebas venit. (da Nepote) 6. Omnes rapiunt,
spoliant, verberant, vulnerant, occidunt; stuprant matronas, virgines, ingenuos raptos ex complexu pa-
rentium; omnia loca sonant ploratibus mulierum et puerorum captorum. (da Livio) 7. Cyprum impe-
rator missus, postquam magnam partem insulae vicerat, Cimon in morbum implicitus in oppido Citio
vitam perdidit. (da Nepote)

28 Il sacrificio di Ifigenia VERSIONE

LB La spedizione greca verso


Troia, sotto la guida del re I PERSONAGGI Agamennone e gli Atridi
Agamennone (Agamem- Secondo la tradizione mitica, gli Atridi, discendenti di Atreo, padre
non, onis m.) è bloccata da di Agamennone, avevano oltraggiato gli dèi e per generazioni fu-
una bonaccia nel porto di rono vittime di questa colpa che si trasmetteva di padre in iglio. Per
quanto potente, anche Agamennone per guidare la spedizione contro
Aulide (Aulis, idis f.), poiché
Troia dovette sacriicare la iglia Iigenia. Tale sacriicio lo rese odio-
la dea Diana (Diana, ae f.) è
so alla moglie Clitennestra, che lo attese al suo ritorno e lo uccise con
adirata con il re e pretende, l’aiuto dell’amante, Egisto. Il iglio Oreste, insieme alla sorella Elettra,
come espiazione, il sacriicio vendicò il padre commettendo un matricidio, ma fu braccato per que-
(sacriicium, i n.) della iglia sto dalle Erinni, dee del rimorso.
Iigenia (Iphigenia, ae f.).

1 Cum duces Graecorum cum exercitu ad bellum Troianum parato in Aulidis portum pervene-
2 runt, venti (ventus, i m. “vento”) adversi exitum navium impediebant. Tum Calchas vates, a
3 Graecis ducibus interrogatus, haec respondit: “Exitus classis impeditur propter facinus ab Aga-
4 memnone rege commissum (nam ille cervam (cerva, ae f. “cerva”) Dianae deae sacram necave-
5 rat); ob hanc causam classis moveri non potest (“può”), nisi ira deae sacriicio Iphigeniae, iliae

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4 Il participio perfetto e le sue funzioni 161

6 regis, expiabitur (expio, as, avi, atum, are “placare”)”. Agamemnon, ut haec verba audivit, in
7 magno dolore ac metu fuit; primum id facinus tam grave et crudele committere nolebat (“non
8 voleva”), deinde, ratris hortatu et multorum orantium verbis commotus, iliam suam interi-
9 cere decrevit. Itaque puella, nuptiarum simulatione (“con la scusa”) in castra advocata (advoco,
10 as, avi, atum, are “fare venire”), validis manibus virorum ad aras tracta est. Ubi primum fatum
11 suum cognovit, primum puella conata est (“cercò di” + ininito) pietatem patris movere, sed le-
12 tus illius inanis erat, quia pater aliud consilium capere non poterat (“poteva”); deinde, ut poeta
13 Graecus narrat, pietate erga patriam impulsă, sacriicium accepit. Tamen, dum Iphigenia sacer-
14 dotum manibus immolatur (immolo, as, avi, atum, are “sacriicare”), a Diana servata est. Nam
15 dea, misericordiā (misericordia, ae “compassione”) motă, cervam pro virgine (“al posto della
16 vergine”) immolatam misit et Iphigeniam in terram Tauricam (“di Tauride”) duxit.

29 Formazione di Attico a Roma e ad Atene VERSIONE

Tito Pomponio (Pomponius, -ii, m.) Attico (I sec. a.C.) non solo ricevette dal padre un’educazione eccellente,
ma fu anche un giovane di indole docile e di grande intelligenza, amato dai coetanei. Dopo la morte del
genitore si trasferì da Roma ad Atene per completare la sua formazione.

1 Titus Pomponius Atticus, ab origine ultima stirpis Romanae generatus, perpetuo dignitatem
2 equestrem a maioribus acceptam obtinuit. Patrem diligentem habuit, indulgentem, divitem
3 in primisque studiosum litterarum. Quia pater amabat litteras, omnibus doctrinis ilium
4 erudivit. Erat autem in puero, praeter docilitatem ingenii natura datam magna suavitas
5 oris atque vocis; sic non solum celeriter discebat, sed etiam excellenter (“in modo eccellente”)
6 cognita pronuntiabat. In pueritia inter aequales nobilis putabatur et exsplendescebat, itaque
7 studio suo omnes incitabat. Pater mature (“presto”) decessit et Atticus adulescens propter adi-
8 nitatem P. Sulpicii (“Sulpicio”), tribuni plebis a sicariis necati, non expers fuit periculi. Post-
9 quam Sulpicius interfectus est, quia Cinnano (“di Cinna”) tumultu civitas erat perturbata
10 neque pro dignitate facultas vitae dabatur et animi civium, dissociati, aut Sullanis (“di Sil-
11 la”) partibus aut Cinnanis favebant, Atticus tempus studiis idoneum putavit et Athenas venit,
12 sed, tametsi in urbe externa erat, opibus suis adulescentem Marium hostem iudicatum iuvit
13 et Marii fugam pecunia sublevavit. Timens detrimentum pecuniae suae propter peregrinatio-
14 nem, Athenas magnam partem fortunarum traiecit et Athenis, ab universis Atheniensibus
15 laudatus et existimatus, diu vixit.
(da Nepote, I sec. a.C., De viris illustribus)

COMPRENSIONE DEL TESTO


■ Come viene descritto il padre di Attico?
■ Quando e perché Attico si trasferisce ad Atene?
■ Chi viene aiutato da Attico?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Analizza sul piano morfologico (caso, genere, numero, derivazione) i participi perfetti evidenziati nel
brano ed esplicitane le funzioni.

ESEMPIO PARTICIPIO ANALISI FUNZIONE


generatus nominativo maschile singolare da genero, as, avi, atum, are congiunto

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162 UNITÀ 11 QUARTA DECLINAZIONE

5 Le preposizioni che reggono solo l’ablativo

Riconoscere, distinguere e tradurre i complementi introdotti dalle preposizioni che reggono l’ablativo

30 Individua il complemento introdotto dalla preposizione, poi traduci.


LB ESEMPIO de collibus ➞ moto da luogo ➞ “(giù) dai colli”
1. pro domo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6. cum amicis vestris . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2. pro iliis . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7. arma ex auro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. sine ulla (“alcuno”) mora . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8. ex urbibus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4. coram magistratu . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9. multi e viris . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5. cum laude . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10. ex illis temporibus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

31 Traduci le seguenti frasi.


LB a 1. Milites, non solum pro patria vestra sed etiam pro liberis et uxoribus vestris pugnate! 2.Haec
pericula sine causa times; tu enim fortis vir semper fuisti. 3. Mors pro patria pugnantibus viris
strenuis et deos colentibus semper cara erit. 4. Galli pro numero hominum ines suos non aptos
existimabant. 5. Ciceronis oratio pro Milone (“Milone”) ab omnibus laudata semper est. 6. E
Ciceronis orationibus in Catilinam, alteram orator coram populo, alteram coram senatu habu-
it. 7. Post haec Caesar ex loco, ubi (“dove”) castra posuerat, T. Labienum (“Tito Labieno”) le-
gatum pro praetore cum duabus legionibus ad montes misit. 8. Caesar, postquam omnes homi-
nes ab hostibus traditos ex oppido acceperat, ab illo loco in ines Ambianorum (“degli Ambiani”)
pervenit, qui (“i quali”, nom. plur. m.) Romanorum duci omnia sua dederunt. 9. Ubi piratae ex
illo loco decesserunt, incolae de montibus sine metu ad portum descenderunt. 10. Non sine causa
rex ex suo regno cum liberis fugerat; nam multi ex inimicis ilios illius occidere volebant (“vole-
vano”). 11. Quamquam litterae sine nomine erant, Marius commotus signum et manum amici
cognovit.
b 1. L’oratore tenne davanti ai cittadini un discorso lodato da tutti. 2. Uno solo dei prigionie-
ri fuggì dalla città: alcuni furono catturati, altri furono uccisi davanti alle mura. 3. A causa della
neve i ragazzi non poterono (potuerunt) scendere dal monte. 4. Il pretore anche senza testimoni
condannò l’uomo per i (suoi) misfatti. 5. Quell’uomo, pur essendo rispettato (usa colo) da tutti,
non conduce una vita felice, perché vive senza amici.

32 Traduci le seguenti frasi.


1. Sine dubitatione orator ille e tribunali descendit et coram civibus manus admiratorum strinxit
et multitudinis plausum accepit. 2. Achilles Hectorem hastae ictu vulneravit et hostis corpus tru-
cidavit pro Troiae moenibus, coram patre, uxore ilioque, pro Agamemnone et Graeco exercitu; de
certamine inter duos (“due”) viros omni tempore disceptabunt discipuli cum magistris. 3. Prop-
ter exercitus victoris reditum viae urbis multitudinis plenae erant, prae tumultu milites per fo-
rum pro consulum tribunali procedentes non videbam. 4. Ex Troia Palladium, simulacrum deae
Palladis ab omnibus Troianis cultae, ab Ulixe raptum est et ex illo tempore urbi casus adversi et
calamitates fuerunt. 5. Classis Agamemnonis, parata et pro litore instructa, tamen a portu non
discedebat prae ventorum tranquillitate; pater iliam Iphigeniam sacriicavit sed dea pro puella
animal substituit.

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


5 Le preposizioni che reggono solo l’ablativo 163

33 Cesare sconfigge gli Elvezi VERSIONE

LB Dopo un’accanita battaglia, le truppe di Cesare hanno la meglio sugli Elvezi (Helvetii, orum m.): molti rie-
scono a fuggire in quanto i Romani, a causa delle perdite subite, non possono inseguirli. Ma l’inseguimento
è rimandato solo di poco. [▶ p. 89]

1 Inter Romanos ac Helvetios anceps et acre proelium fuit. Quoniam Helvetii diu sustinere nostro-
2 rum impetus non potuerunt (“poterono”), alteri in montem perrexerunt, alteri ad impedimen-
3 ta et carros (carrus, i, m. “carro”) confugerunt. Tum proelium ad impedimenta commissum est,
4 quod Helvetii prae se (“sé”, abl.) carros posuerant et e loco alto in nostros venientes tela coniciebant
5 et nonnulli (“alcuni”) inter carros hastas mittentes nostros vulnerabant. Post cruentam pugnam
6 impedimenta castraque a nostris capta sunt: etiam Orgetorigis, Helvetiorum principis, ilia atque
7 unus e iliis captus est. Helvetii neque vulnerati neque capti fugerunt eaque tota nocte currentes
8 in ines Lingonum (“dei Lingoni”) incolumes pervenerunt, quia Caesar et propter vulnera mili-
9 tum et propter sepulturam (“sepoltura”) occisorum contra illos equitatum mittere non potuerat
10 (“aveva potuto”). Deinde sine mora cum omnibus copiis eos sequi coepit (“si mise ad inseguirli”).
(liberamente tratto da Cesare, I sec. a.C., De bello Gallico)

34 Pompeo il grande e un suo soldato VERSIONE

Un soldato di Pompeo (I sec. a.C.), ritenuto effeminato, viene giudicato colpevole di un furto, ma alla ine è
perdonato dal comandante. Poi però sida e decapita un barbaro, salvando così l’onore dell’esercito romano
e riscattandosi agli occhi dei suoi commilitoni; Pompeo lo premia davanti a tutti, anche se rimane convinto
della sua colpevolezza. [▶ p. 106]

1 Magni Pompei miles, a commilitonibus irrisus quia robustus sed mollis erat, nocte clam (pre-
2 posizione + ablativo) aliis militibus mulos ducis cum vestibus et auro et magno pondere argenti
3 avertit; sed rumor facti famam dissipat et miles, reus putatus, in praetorium pro Pompeio duci-
4 tur. Tum dux dicit: “Cur, commilito, mea rapuisti?”; sed ille spuit in sinistram manum et sputum
5 digitis dissipans respondit: “Imperator, oculi mei exstillescant (“si facciano acqua”), si tua vidi
6 aut tetigi”. Tum vir illud dedecus ex castris depulit et militem liberum dimisit, etiam quia in illo
7 milite tantam audaciam non credebat. Breve tempus intercessit et barbarus, manu fidens, unum
8 de nostris ad certamen provocabat. Omnes metu capiebantur, etiam duces mussabant. Tandem
9 ille miles liberatus a Pompeio venit ad imperatorem pro tribunali sedentem et vires et corpus
10 suum contra barbarum praebuit. Pompeius virum, non hominem mollem et furem petebat, sed
11 senex ex amicis principis dixit: “Istum, non virum, mitte, quia in illo iactura levis erit, si vitam
12 amiserit”. Pompeius assensit et illum misit; ille coram toto exercitu et ducibus spectantibus hostis
13 caput abscidit et victor a certamine revertit. Tum Pompeius:“Miles, ante omnes socios tuos coro-
14 nam tibi libens dono, quia nomen exercitus Romani vindicavisti et pro honore omnium nostrum
15 pugnavisti; sed exstillescant (“si facciano acqua”) oculi mei, nisi tu rapuisti sarcinas meas”, iterum
16 dicens illud turpe ius iurandum (“giuramento”) militis.
(da Fedro, I sec. d.C., Fabulae)
COMPRENSIONE DEL TESTO
■ Quale azione compie il soldato di Pompeo?
■ Perché proprio lui viene mandato ad affrontare il nemico barbaro?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Nel brano sono evidenziati alcuni participi presenti e perfetti: analizzali (genere, numero, caso), chia-
riscine la funzione all’interno della frase e scrivi il paradigma completo del verbo da cui derivano.
■ Evidenzia tutte le preposizioni che reggono l’ablativo, analizzale e risali al complemento da esse introdotto.

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164 UNITÀ 11 QUARTA DECLINAZIONE

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
Il lessico dell’abitare
Questo laboratorio ti aiuterà a sviluppare la conoscenza dei lessici speciali, utili sia
LESSICO per memorizzare vocaboli in vista della traduzione sia per capire numerosi aspetti
della civiltà latina.

[▶ CIVILTÀ p. 166]

D

iversi sono i vocaboli latini che indicano
l’abitazione:

domus, us, f., designa la casa in cui si abita ma an-


che la famiglia che vive al suo interno; in senso lato,
I principali ambienti che si afacciano sull’atrium sono:
■ cubiculum, i, n., è la stanza da letto;
■ triclinium, ii, n., è la sala da pranzo;
■ exedra, ae, f., è un ambiente ampio per riunioni
e conversazioni;
esprime l’idea di patria, intesa come luogo natìo. ■ culina, ae, f., è la cucina;
■ aedes, ium, f., pl., nella forma plurale, indica la ■ tablinum, i, n., è la grande sala di passaggio ver-
dimora e, talvolta, la famiglia; nella forma singo- so il retro della casa, luogo di riunione della fa-
lare, invece, aedes, is, f., indica la singola camera miglia.
di una abitazione e, più frequentemente, la “casa”
degli dèi, ovvero il “tempio”. Sul retro della casa si possono trovare inine le se-
■ domicilium ii, n., indica l’abitazione intesa guenti strutture:
■ peristylium, ii, n., è il giardino circondato da un
come “sede” di qualcosa, quindi è utilizzato
per esprimere tanto la dimora di un individuo porticato;
quanto la sede di un impero, o, in senso trasla- ■ piscina, ae, f., è la vasca o fontana al centro del
to, di una qualità umana (domicilium mentis “la peristylium;
sede dell’intelligenza”). ■ hortus, i, m., è il giardino delimitato dai muri
perimetrali della casa.
Ci sono poi termini dell’abitare legati alle diverse Anche a Roma e in altre città c’erano quartieri residen-
classi sociali: ziali e quartieri popolari (nei quali sorsero persino i pri-
■ casa, ae, f., è la catapecchia, la baracca, la capan-
mi “condomini” a più piani, le insulae, da cui gli odier-
na, la dimora di una persona povera o disagiata. ni “isolati” urbani). L’idea chiara di come fosse una casa
■ regia, ae, f., al contrario del precedente questo vo-
romana si può avere visitando la città di Pompei.
cabolo (che in realtà è un aggettivo riferito al ter-
mine sottinteso domus) indica la reggia, la dimora Veriica delle competenze
del re. a Riferendoti al lessico studiato, ricostruisci l’etimo-
■ villa, ae, f., si tratta della casa di campagna, in logia e ipotizza il signiicato dei seguenti termini (usa
pratica della “seconda casa”, nella quale il signore il vocabolario come veriica delle tue ipotesi).
si recava nei periodi di vacanza. 1. aedilis 2. aedifex 3. dominus 4. casula 5. vilicus
La struttura di una domus romana è costituita dalle 6. vilicare 7. cubicularius
seguenti parti principali: b Nelle seguenti frasi evidenzia i termini apparte-
■ vestibulum i, n., è il corridoio che dalla strada nenti al lessico dell’abitare, poi traduci.
conduce verso la porta d’ingresso della casa. 1. Domus mea pulchra est, sed atrium parvum hor-
■ fauces, ium, f. plur., è il corridoio che, superata la tumque sol non illuminat. 2. Marius, propinquus nos-
porta d’ingresso della casa, conduce all’atrium. ter, aedes emerat sed post (“dopo” + acc.) paucos men-
■ atrium, ii, n., è il centro della dimora e il cuo- ses advenae vendiderat. 3. In villae culina servi cenam
re della casa romana. È costituito da uno spazio domino parabant, dum dominus in exedra hospites iu-
quadrangolare o rettangolare, sul quale si afac- cundis sermonibus detinet. 4. Robustos ilios, multas i-
ciano i principali ambienti; al centro del tetto si lias, magnam domum, multas clientelas Appius regebat
trova un’apertura detta compluvium, attraverso et caecus et senex. (da Cicerone) 5. In civitate, in qua
cui passano aria, luce e acqua piovana, raccolta (“nella quale”, stato in luogo) populi potestas magna
alla base in una vasca detta impluvium. est, domicilium libertas habet. (da Cicerone)

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RIEPILOGO 165

RIEPILOGO PER RIPASSARE ESERCIZI INTERATTIVI


ZTE

VERIFICA DELLE COMPETENZE DI TRADUZIONE

35 Traduci le seguenti frasi con 2 livelli di dificoltà.


1. Recognosce incrementa tua: sine dubio te ad multos consulatus et actos aut destinatos triumphos
divina virtus tua sustulit. (da Quintiliano) 2. Clarae mortes pro patria oppetitae non solum glorio-
sae rhetoribus sed etiam beatae apparent. (da Cicerone) 3. Ut (“come”) mulieres habent ad partum
certum tempus, sic arbores ac ruges. (da Varrone) 4. Postquam Hannibal de Italia decessit et Poeni
superati sunt, Romani ignominiae causa Bruttios (“Bruzzii”) non milites scribebant nec pro sociis
habebant. (da Cicerone) 5. Atlas (“Atlante”, sogg.) multas ilias habuit et ilium Hyantem (“Iante”);
illum ab apro vel leone occisum dum sorores lugent, ab eo luctu consumptae sunt. (da Igino) 6. Do-
mitius (“Domizio”) clam vobis sibi (“per sé”) salutem fuga petivit et vos proditi per illum Caesaris
beneicio estis servati; iste autem sacramentum non tenuit, ab isto fasces iacti sunt et imperium depo-
situm. (da Cesare)
7. Cicero, ancipiti malo permotus, quod neque urbem ab insidiis privato consilio servabat neque co-
niuratorum numerum compertum habebat, ad senatum denuntiat coniurationem, iam antea vulgi
rumoribus exagitatam. (da Sallustio) 8. Par ingenium, par studium et doctrina bono et malo viro:
uter (“quale dei due”) dicetur orator? Bonus quidem, quia malus homo orator perfectus non est. (da
Quintiliano) 9. Pauca in Germanorum gentibus feminarum adulteria sunt et illorum poena prae-
sens et maritis permissa: uxorem nudatam et cum crinibus abscissis coram propinquis expellit domo
maritus ac per omnem vicum verbere agit. (da Tacito) 10. Fuit haec gens fortis, dum Lycurgi leges
vigebant; ex illis unus, quoniam Persicus hostis in colloquio dixerat se iactans: “Solem prae iaculorum
multitudine et sagittarum non videbitis”, “In umbra igitur – respondit – pugnabimus”. (Cicerone)

36 A Roma cresce il timore per la congiura di Catilina VERSIONE TUTOR

Ormai tutta la popolazione di Roma è informata della congiura di Catilina; giungono conferme, insieme a
notizie di ogni tipo, alcune vere altre false. Cambia di conseguenza l’umore della città, che dalla gioia pas-
sa al timore. In tale situazione Catilina decide di giocare le ultime sue carte e si presenta in senato. [▶ p. 99]

1 Post paucum tempus Lucius Saenius (“Senio”) senator litteras Faesulis transportatas in senatu
2 recitavit; in illis litteris scripta erant haec: Manlius, postquam domo discesserat, arma ceperat
3 cum magna coniuratorum multitudine; alii portenta, prodigia et eventuum incredibilium no-
4 titias nuntiabant, alii copiarum conventus et armorum vectiones, alii belli civilis Capuae et in
5 Apulia nuntium. Igitur senati decreto milites Faesulas et in Apuliam missi sunt. Gladiatoriae
6 familiae Capuam et in alia municipia distribuebantur, Romae per totam urbem vigiliae pone-
7 bantur et magistratus imperium in illas habebant. His factis permota civitas atque immutatus
8 vultus urbis erat: pro laetitia et lascivia, repente omnes tristitia metu mota invasit: festinabant,
9 trepidabant, neque ulli loco neque homini credebant, neque bellum gerebant neque pacem ha-
10 bebant; mulieres belli insolito timore captae genua lectebant et manus supplices ad caelum ten-
11 debant, omnia pavebant. At Catilinae crudelis animus illa movebat, tametsi praesidia in totius
12 urbis angulis parabantur et iste interrogatus erat a L. Paulo (“Lucio Paolo”); postremo, dissimu-
13 lationis aut excusationis causa, in senatum venit.
(da Sallustio, I sec. a.C., De Catilinae coniuratione)

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166 UNITÀ 11 QUARTA DECLINAZIONE

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
Forme di organizzazione
CIVILTÀ
dello spazio abitato

[▶ LESSICO p. 164]

Rilievo con il tracciato


del solco primigenio, inizi
del I secolo d.C. Aquileia,
Museo Archeologico.
In questo particolare
del rilievo di un fregio
architettonico si
commemora il rito di
fondazione della colonia
latina di Aquileia nel 181 Come nasce lo spazio cittadino: solco primigenio e pomerio ■ L’organizzazione
a.C. La coppia di buoi, dello spazio urbano ha inizio con la fondazione della città, che per Roma, come per gli
seguita da un gruppo di
personaggi togati, trascina altri centri del Lazio antico, si svolse secondo il rito del sulcus primigenius. Una descri-
il vomere tracciando il solco zione di questo rito, considerato di origine etrusca, è oferta da un erudito del I secolo
primigenio. a.C., Marco Terenzio Varrone (La lingua latina, V, 143): il perimetro circolare della
nuova città era tracciato con un aratro, a cui veniva aggiogata una coppia di bovini (un
ANIMAZIONE toro e una vacca); la parte scavata col vomere era detta fossa, la terra estratta dalla fossa
La domus
e gettata verso l’interno formava il murus, mentre la linea circolare che si veniva a tro-
vare al di là di tale muro costituiva il pomerium (o pomoerium, da post murum, «dopo
Veduta dell’atrio verso il il muro»). Il pomerio era quindi il tracciato sacro che separava lo spazio cittadino, su
compluvio, II secolo a.C.-
I secolo d.C. Pompei, Casa cui gli uomini andavano a insediarsi, dallo spazio esterno, di dominio della natura.
dei Vettii. Tra la linea del pomerio e le mura non si poteva ediicare, seppellire o piantare alberi.
La casa pompeiana dei Secondo la leggenda, a Roma il perimetro cittadino era stato tracciato da Romolo, l’e-
Vettii, caratterizzata dal
succedersi di ampi e lussuosi roe fondatore, e quando Remo lo aveva oltrepassato per scherno, era stato ucciso dal
ambienti, è un esempio fratello. Il ponteice massimo, capo del collegio sacerdotale, presiedeva una cerimonia
emblematico della ricchezza
delle domus cittadine
in cui la linea del pomerio veniva segnata attraverso dei cippi issati per terra, consi-
romane. derati sacri. In età repubblicana il pomerio dell’Urbe fu accresciuto soltanto da Silla,
mentre durante l’Impero vi furono vari ampliamenti (l’ultimo si deve
ad Aureliano, nella seconda metà del III secolo d.C.).

Le case degli uomini: questione di classe ■ La casa (domus) a Ro-


ma è uno strumento indispensabile per incrementare il prestigio perso-
nale e quindi per il successo nella vita politica. Vitruvio, ingegnere mili-
tare di Cesare, nel I secolo a.C. consiglia ai membri della classe dirigente
di avere grandi case di rappresentanza, con molte stanze e di una ma-
gniicenza tale da competere con quella degli ediici pubblici. Tutto ciò,
sostiene, non è necessario ai ceti subalterni: lussuosi vestiboli, tablini e
atri sono inutili nelle abitazioni di queste persone, che non ricevono a
casa propria, ma al contrario si recano essi stessi dai potenti per mettersi
a loro disposizione e ottenere favori (L’architettura, VI, 5, 1 s.).
Secondo una vecchia tradizione, già difusa ai tempi di Catone Maggio-
re (III-II secolo a.C.), i ricchi, per esibire la propria condizione sociale,
usavano addirittura tenere le casseforti (arcae) bene in vista nella casa, sui
muri laterali dell’atrio, mentre il domestico custode dell’atrio (atriensis),
dalla sua piccola stanza prossima all’entrata, vigilava su questo patrimo-
nio poco discreto.

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Civiltà Forme di organizzazione dello spazio abitato 167

Insula, detta Casa Case ‘alveare’ ■ Nel campo dell’edilizia privata, a partire dal I secolo a.C. a Roma si
di Diana, metà del II secolo
d.C. Ostia antica.
afermò in maniera progressiva un nuovo modello abitativo, in concomitanza con l’au-
La Casa di Diana è una delle mento della popolazione urbana. Si tratta dell’insula, un caseggiato su piú livelli, arti-
insulae più note. L’ediicio, colato in appartamenti modesti per lo piú dati in aitto. Rispetto alla domus signorile a
costruito interamente di
mattoni, era composto da un piano – quella ampiamente attestata per esempio a Pompei – l’insula disponeva di
due piani, oltre al piano numerose inestre e anche di balconi esterni, e i locali interni non avevano un uso isso,
terreno che vediamo, nel ma venivano sfruttati a seconda delle esigenze degli inquilini. Erano dotate di un corti-
quale erano ospitate le
tabernae. le interno (cavaedium) e il piano terra era occupato dalle botteghe (tabernae). Augusto
Tempio di Portuno detto aveva dato disposizione che le insulae non superassero in altezza i 70 piedi (= 21 metri
«della Fortuna Virile», ca.), limite abbassato a 60 piedi da Traiano.
II-I secolo a.C. Roma.
Il tempio, situato
Gli autori antichi ci ofrono un quadro molto colorito della vita che si conduceva in que-
anticamente nel Foro Boàrio ste abitazioni: inestre cosí vicine l’una all’altra che i vicini potevano toccarsi la mano,
non lontano dal porto cattivi odori, rumori della strada che impedivano il sonno... «A Roma si chiude occhio
tiberino, è dedicato alla
divinità che proteggeva la notte solo avendo quattrini», sostiene Giovenale (I-II secolo d.C.) nella Satira III;
il porto fluviale di Roma. senza contare l’estrema pericolosità di queste strutture, che erano di continuo esposte
al rischio di incendi o crolli. Si veda ancora Giovenale nella stessa satira (vv. 193-198):
«Noi abitiamo una città che si regge in gran parte su sottili puntelli; infatti cosí l’am-
ministratore pone rimedio ai muri cadenti e, quando ha ricoperto la spaccatura di una
vecchia crepa, invita a dormire tranquilli sotto la minaccia del crollo. È meglio vivere
là dove di notte non scoppiano incendi e non c’è alcun allarme». (trad. P. Frassinetti)

Le case degli dèi ■ La lingua latina ha vari modi per indicare i luoghi di culto che gli uo-
mini costruiscono in onore delle loro divinità. Aedes indica la stanza dove si accende il fuo-
co, e quindi la dimora del nume, che in origine è formata da una sola stanza (al plurale aedes,
-ium signiica «casa», nel senso di insieme di stanze). Templum è anzitutto uno spazio del
cielo, di forma quadrangolare, che viene circoscritto dall’àugure con il suo bastone, il lituo,
e all’interno del quale il sacerdote osserva i segni inviati dagli dèi [▶ Unità 22, pp. 344-345,
Il volere degli dèi e gli ‘operatori’ del sacro]; poi designa anche il luogo consacrato alla divi-
nità, il «tempio» in cui si celebra il culto. Molto aine a templum è fanum, propriamente
lo spazio dove sorge l’ediicio e, per estensione, l’ediicio stesso. Inine, delubrum rimanda
all’idea della puriicazione, perché formato dal verbo composto de-luere, «lavare via».

Veriica delle competenze


1. Cerca sul vocabolario l’etimologia e il significato 2. Reperisci le immagini di due templi antichi che si tro-
dell’aggettivo profanus e del verbo profanare. vano a Roma e redigi per ciascuna una didascalia.

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PER COMINCIARE FORMA DELLE PAROLE STORIOGRAFIA

12 QUINTA DECLINAZIONE
UNITÀ Spes ultima dea Sufissi nominali (5) Romolo e Remo

1 I sostantivi della quinta declinazione [▶ MANUALE 8.1-3]


dies, diēi m. giorno res, rei f. cosa
Singolare Plurale Singolare Plurale
Nom. dies dies res res
Gen. diēi dierum rei rerum
Dat. diēi diebus rei rebus
Acc. diem dies rem res
Voc. dies dies res res
Abl. die diebus re rebus
■ Nella terminazione -ei del genitivo (e del dativo) singolare, la e è:
● breve dopo consonante: idĕi (pr. fìdei)
● lunga dopo vocale: eigiēi (pr. eigièi)

2 Il participio futuro: formazione e funzioni. La perifrastica attiva [▶ MANUALE 19.2]


■ Il participio futuro si forma dal tema del supino + -urus, -ura, -urum
Paradigma del verbo Supino Tema del supino Participio futuro
amo, as, avi, atum, are amatum amat- amaturus, a, um
deleo, es, evi, etum, ēre deletum delet- deleturus, a, um
mitto, is, misi, missum, ĕre missum miss- missurus, a, um
audio, is, ivi, itum, ire auditum audit- auditurus, a, um
capio, is, cepi, captum, ĕre captum capt- capturus, a, um

■ Il participio futuro di sum è futurus, a, um.


■ Il participio futuro ha valore attivo ed esprime posteriorità rispetto al verbo reggente
amaturus, a, um “che sta per amare, che è sul punto di amare,
che ha intenzione di amare, che è destinato ad amare”
■ Come il participio presente [▶ Unità 10] e il participio perfetto [▶ Unità 11] anche il participio futu-
ro può essere usato con valore attributivo, sostantivato o verbale (ovvero congiunto con valore
temporale, causale, concessivo, ipotetico e, come vedremo, inale)
Puer futurus rex a pastore servatus est. (valore attributivo)
Il bambino che sarebbe stato destinato a essere (che sarebbe stato) re fu salvato da un pastore.
Caesar, morituri te salutant. (valore sostantivato)
Cesare, quelli che sono destinati a morire ti salutano.
Hannibal, Romam capturus, copias suas Capuam duxit. (valore verbale)
Annibale, quando era sul punto di (sebbene stesse per) prendere Roma, condusse le sue trup-
pe a Capua.

La perifrastica attiva
■ Participio futuro + verbo sum. La perifrastica attiva esprime in forma esplicita, in ogni modo,
tempo e persona, l’imminenza o l’intenzionalità o la destinazione di un’azione
amaturus, a, um sum “sto per amare, sono sul punto di amare, ho intenzione di amare, sono
destinato ad amare”
Librum de Hannibalis morte scripturus sum.
Sto per (ho intenzione di) scrivere un libro sulla morte di Annibale.

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memorandum 169

3 Le preposizioni che reggono l’accusativo e l’ablativo [▶ MANUALE 28.1-2]

Preposizione Signiicati Complementi Esempi


in
+ accusativo in, dentro moto a luogo In portum pervenio.
Arrivo nel porto.
verso (in direzione di), moto a luogo igurato Liberalis in alios.
contro Generoso verso gli altri.
In hostem impetum facio.
Faccio un assalto contro il nemico.
ino a tempo In multam noctem.
Fino a tarda notte.
+ ablativo in, dentro, su, tra stato in luogo In urbe maneo. Rimango in città.
Hostia in ara est. La vittima è sull’altare.
in stato in luogo igurato In rebus adversis. Nelle avversità.
in moto a luogo circoscritto In horto deambulo.
Passeggio nel giardino.
in, durante tempo In vita. Durante la vita.
sub
+ accusativo sotto, ai piedi di moto a luogo Exercitum sub iugum mitto.
Passo l’esercito sotto il giogo.
Sub montem accedo.
Mi avvicino ai piedi del monte.
in prossimità di, tempo Sub noctem.
subito dopo Sul far della notte.
Sub haec verba.
Subito dopo queste parole.
sotto (il dominio di) moto a luogo igurato Sub potestatem redigo.
Riduco in (mio) potere.
+ ablativo sotto, ai piedi di stato in luogo (anche Culter sub veste abditus.
igurato) Il coltello nascosto sotto la veste.
Sub monte sum.
Sono ai piedi del monte.
Sub oculis omnium.
Sotto gli occhi di tutti.
al momento di, verso tempo Sub adventu Caesaris.
All’arrivo di Cesare.
sotto (il dominio di) stato in luogo igurato Sub rege sum.
Sono sotto la dominazione di un re.
super
+ accusativo sopra (a), al di sopra, moto a luogo Super aspidem assideo.
oltre Siedo sopra un aspide.
Super lumen instruo aciem.
Schiero l’esercito sopra (sulla riva di)
un iume.
Super haec.
Oltre a queste cose.
+ ablativo sopra (a) stato in luogo Ensis super cervice pendet.
Una spada pende sopra il collo.
durante tempo Super media nocte.
Nel cuore della notte.
su, riguardo a argomento Super hac re scribo.
Scrivo su questo argomento.

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170 UNITÀ12
UNITÀ 12 QUINTA
QUINTADECLINAZIONE
DECLINAZIONE

4 I sostantivi di origine greca [▶ MANUALE 9.1]


Prima declinazione Seconda declinazione Terza declinazione
NOMINATIVO Singolare -ē (f.) -ās/-ēs (m.) -ŏs (f.) -ŏn (n.)
Plurale -oe (m. e f.)
GENITIVO Singolare -ēs -ŏs
Plurale -ōn -ōn
ACCUSATIVO Singolare -ēn/-an -ŏn (f. e n.) -ă/-ĭn/-yn (m. e f.)
Plurale -ās (f. e n.)
ABLATIVO Singolare -ē
Per la prima declinazione ricordiamo: Alcmene (-a), es (ae) f. “Alcmena” o Aeneas, ae m. “Enea”; per
la seconda Cypros, i f. “Cipro”, per la terza Ilias, Iliados f. “Iliade”, Aeneis, Aeneidos f. “Eneide”.

5 I sostantivi composti [▶ MANUALE 9.2]


■ Sostantivi composti da elementi amalgamati tra di loro, così da costituire una nuova parola, co-
me in aquilĭfer “aquilifero” (da aquila, ae “aquila” + la radice del verbo fero “portare”); si declinano
secondo l’uscita del secondo elemento: nom. aquilĭfer, gen. aquilifĕri, dat. aquilifĕro ecc.
■ Nei sostantivi composti da sostantivo + aggettivo, i due elementi si declinano entrambi secondo i
modelli a loro propri. Il sostantivo più frequente è respublica (scritto anche res publica) [▶ LdC p. 172]
respublica f. stato
Singolare Plurale
Nom. respublică respublicae
Gen. reipublicae rerumpublicarum
Dat. reipublicae rebuspublicis
Acc. rempublicam respublicas
Voc. respublică respublicae
Abl. republicā rebuspublicis
Così si declinano anche iusiurandum (ius iurandum) n. “giuramento” o rosmarinus (ros marinus) m. “rosmarino”.
■ Nei sostantivi composti da sostantivo + sostantivo, di cui uno (per lo più il primo) si trova in caso
genitivo, quest’ultimo rimane invariato, mentre si declina soltanto il secondo sostantivo
agricultura (agri cultura) f. “agricoltura”: gen. agriculturae, dat. agriculturae, acc. agriculturam ecc.

6 I sostantivi e gli aggettivi indeclinabili [▶ MANUALE 9.3]


■ I sostantivi indeclinabili più frequenti sono:
Sostantivo Genere Signiicato Esempi
fas n. lecito fas est “è lecito”
nefas n. illecito nefas est “è illecito/empio”
forte f. caso forte “per caso”
mane n. mattino mane “di mattina”
pessum – in fondo, in rovina pessum ire “andare in rovina”
sponte f. di propria volontà mea/tua sponte “di mia/tua volontà”
■ Tra gli aggettivi indeclinabili i più ricorrenti sono:
Aggettivo Signiicato Esempi
rugi frugale, onesto, perbene rugi homo “uomo onesto”, rugi homines “uomini onesti”
necesse necessario necesse est “è necessario, occorre”
nequam da poco, buono a nulla, homo nequam “uomo da poco/cattivo”
cattivo homines nequam “uomini da poco/cattivi”
potis capace potis est “è capace”

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1 I sostantivi della quinta declinazione 171

1 I sostantivi della quinta declinazione

LESSICO di BASE MEMENTO

Sostantivi species, ei f. aspetto, vista, specie res rumentaria f. le provviste di


acies, ei f. punta, esercito (schierato), spes, ei f. speranza, aspettativa grano
schiera res humanae f. plur. le cose umane
dies, ei m. f. giorno Composti di res res militaris f. l’arte della guerra
eigies, ei f. rafigurazione, res adversae f. plur. la situazione res publica f. lo stato il governo
immagine sfavorevole la repubblica
facies, ei f. aspetto, igura res divinae f. plur. le cose divine res Romana f. la potenza romana
ides, ei f. lealtà, iducia res familiaris f. il patrimonio res rusticae f. plur. l’agricoltura
pernicies, ei f. rovina, sventura familiare res secundae f. plur. la situazione
planities, ei f. pianura res gestae f. plur. imprese favorevole
res, ei f. cosa, fatto, situazione

Riconoscere, analizzare e tradurre i sostantivi della quinta declinazione

1 Poni il segno della breve o della lunga sui seguenti genitivi, poi leggili ad alta voce.
1. eigiei 2. speciei 3. idei 4. faciei 5. spei 6. barbariei 7. meridiei 8. aciei.

2 Nelle seguenti parole separa la terminazione dalla radice; individua quindi il caso e il numero
di ciascuna di esse. Se una terminazione può esprimere più casi, riportali tutti.
LB
ESEMPIO planitiēi ➞ planiti-ei ➞ genitivo singolare; dativo singolare
1. spem 2. eigiei 3. rerum 4. diebus 5. speciei 6. ide 7. dies 8. planities 9. res 10. faciem.

3 Nelle seguenti parole individua il caso o i casi in base alla terminazione, quindi scrivi la forma
del nominativo singolare e il signiicato.
LB
ESEMPIO idei ➞ (gen. sing. - dat. sing.) ➞ ides ➞ lealtà, iducia
1. spem (. . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . ➞ . . . . . . . . . 7. ides (. . . . . . . . . . ) ➞. . . . . . . . . . ➞. . . . . . . . . .
2. planitie (. . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . ➞ . . . . . . . . . 8. aciei (. . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . ➞ . . . . . . . . . .
3. res (. . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . ➞ . . . . . . . . . 9. rerum (. . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . ➞ . . . . . . . . . .
4. rei familiaris (. . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . ➞ . . . . . . . . . 10. rebus militaribus (. . . . . . . . . . ) ➞. . . . . . . . . . ➞. . . . . . . . . .
5. rei familiari (. . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . ➞ . . . . . . . . . 11. res humanae (. . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . ➞ . . . . . . . . . .
6. diebus (. . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . ➞ . . . . . . . . . 12. res divinas (. . . . . . . . . . ) ➞ . . . . . . . . . . ➞ . . . . . . . . . .

4 Nella seguente lista individua le quattro forme che non appartengono alla quinta declinazione.
LB classes species dierum viarum generum spem raudem acie rebus planitie

5 Traduci in tutti i modi possibili le espressioni formate da un sostantivo della quinta declinazio-
ne e da un aggettivo della 2a classe.
LB
1. spei inanis . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5. res leves . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2. spei inani . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6. rei familiaris . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. in planitie omni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7. rei familiari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4. res levĭs . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8. rerum hostilium . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

6 Traduci, usando vocaboli della quinta declinazione.


LB 1. per quella speranza (ine) 2. di questa iducia 3. a codesta rovina 4. nell’altro giorno (fra mol-
ti) 5. durante l’altro giorno (fra due) 6. nessuna delle due immagini (ogg.).

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172 UNITÀ 12 QUINTA DECLINAZIONE

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
Il vocabolo res
Questo laboratorio ti aiuterà a riconoscere, analizzare e memorizzare i costrutti, i
ANALISI connettivi di frase e le espressioni più ricorrenti formate con il sostantivo res.
E TRADUZIONE

Il vocabolo res è molto frequente nei testi latini; il suo stio) 2. Sapientia est rerum humanarum et divina-
signiicato generico è “cosa”, tuttavia la sua traduzio- rum scientia. (Cicerone) 3. Caesar, postquam rem
ne richiede molta attenzione, in quanto la parola as- rumentariam comparavit, magnis itineribus ad Ario-
sume valenze diverse all’interno dei diversi costrutti. vistum contendit. (Cesare) 4. Numquam par gloria
Consultando il vocabolario, troviamo res: est scriptori et auctori rerum, sed in primis arduum est
■ in espressioni formate da res + un aggettivo e che, res gestas scribere. (Sallustio) 5. Saepe hominibus in
in base ad esso, assumono diversi signiicati, che rebus secundis atque prolixis atque prosperis animus
hai già visto nel Lessico di base di p. 171. excellit atque superbia atque ferocia augescunt. (Gel-
■ in espressioni ricorrenti in cui il termine res è im- lio) 6. In re militari Augustus et commutavit multa
piegato in frasi di tipo impersonale, come per es. et instituit atque etiam ad antiquum morem multa
nell’espressione res ad arma venit, da tradurre “si revocavit. (Svetonio) 7. Cato, magnus imperator, sa-
venne alle armi”; piens, orator, scriptor rerum gestarum, rerum rustica-
■ in frasi ricorrenti dove il termine res assume una rum peritus fuit. (Quintiliano)
valenza particolare; alcune di esse sono:
Male se res habet “Le cose vanno male” - “La situa- b Ti vengono proposte frasi d’autore (parzialmen-
zione è messa male” te riadattate) nelle quali è utilizzato res (evidenziato)
con signiicati particolari; cercando con attenzione
Res postulat “La circostanza lo richiede” sul vocabolario o facendoti guidare dall’insegnante,
Res populi “La storia del popolo” cogli l’esatto signiicato del termine nei vari contesti
Se res sic habet “La situazione sta così”; e traduci le frasi.
■ utilizzato, come vedremo più avanti, per illustra- 1. At nobis est domi inopia, foris aes alienum, mala
re costrutti verbali, al pari del pronome indei- res, spes multo aspera: denique quid (“che cosa”) ha-
nito aliquis, aliquid (“qualcuno”, “qualcosa”), in bemus praeter miseram animam? (Sallustio) 2. Mul-
espressioni come: tos scriptores rerum suarum magnus ille Alexander
– certiorem facĕre aliquem de aliqua re, dove de secum habuit. (Cicerone) 3. Antoni colloquium cum
aliqua re sta ad indicare la presenza di un comple- heroibus nostris pro re nata non incommodum est.
mento di argomento nella costruzione; (Cicerone) 4. Res populi Romani M. Lepido Q. Ca-
– donare aliquem aliqua re, dove l’espressione ali- tulo consulibus (“sotto il consolato di Marco Lepido
qua re chiarisce come la cosa donata sia in caso e Quinto Catulo”) ac deinde militiae et domi gestas
ablativo; composui. (Sallustio) 5. Quingentis (“cinquecento”)
■ in connettivi di frase formati da res + una forma fere annis post Romam conditam rei uxoriae neque
pronominale (pronome determinativo o relati- actiones neque cautiones in urbe Roma aut in Latio
vo); i più comuni sono: fuerunt. (Gellio) 6. Multa sunt in re sed, quia remo-
– hac re, ob eam rem “perciò”; ta sunt a causa, praetermittam. (Cicerone) 7. Multa
– qua re (anche unito quare), quam ob rem “e perciò”; praeterea de sideribus atque eorum motu, de mundi ac
– ea re quo “per questo motivo che...”. terrarum magnitudine, de natura rerum, de deorum
immortalium vi ac potestate disputant et iuventuti
Veriica delle competenze tradunt. (Cesare) 8. Bona spes cum omnium rerum
desperatione conligit. (Cicerone)
a Riconosci e sottolinea nelle frasi i diversi costrut-
ti con la parola res, poi traduci.
1. Rerum humanarum spectaculum praebeo. (Sallu-

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1 I sostantivi della quinta declinazione 173

7 Traduci le seguenti frasi.


LB
RICORDA Il sostantivo dies è sempre maschile al plurale, mentre al singolare è usato al femminile
quando indica un giorno issato o stabilito come nella locuzione temporale certa die (o die constituta)
“nel giorno stabilito”.

1. Hannibal regi Antiocho multas res de ide sua et odio in Romanos omnibus diebus commemorabat
(“ricordava”). 2. Etiam magnarum rerum principia (principium, i “inizio”) parva sunt. 3. Exercitus
noster prope urbem hostium multos per dies mansit. 4. Si speciem rerum tantum conspexeris, ad spes
inanes saepe impelleris. 5. Cum Alexander in Asiam pervenit, clarae res a rege Macedonum (“dei Ma-
cedoni”) gestae sunt. 6. Oicium boni viri est accipere dareque idem. 7. Homines sine ide raudem
quaerentes sine amicis vivere cogentur. 8. Post multos dies Caesar castra movit et cum acie instructa (“or-
dinata”) ad ines Belgarum pervenit. 9. Die certa concilium omnium Galliae civitatum a Caesare convo-
catur (“è convocata”). 10. Cum iam vires deiciebant, repente adventus equitatus spem victoriae auxit.

Riconoscere, distinguere e tradurre i costrutti, i connettivi di frase e le espressioni più ricorrenti


formate con res

8 Traduci le seguenti frasi.


LB a 1. Dei immortales rerum humanarum curam agunt. 2. De rebus divinis et humanis saepe ho-
mines disputant (“discutono”). 3. Quamquam peritus (“esperto”) rerum militarium dux erat, ta-
men exercitus perniciem non vitaverat. 4. Catilina, rerum novarum avidus, contra rem publicam
coniurationem (“congiura”) fecit. 5. Illi, qui (“i quali”, nom. plur. m.) propter divitias aut genus aut
opes rem publicam tenent, vocantur Optimates. 6. Mores et vitae modi re familiari statuuntur (“so-
no determinati”): cum res loridae ( loridus, a, um “prospero”) sunt, vita felix, cum pauperes, infe-
lix. 7. Rem publicam nostram amamus, rei publicae nostrae paremus, rei publicae nostrae memores
semper erimus. 8. Quamquam prae rebus adversis proelium anceps erat, tamen milites animos non
amiserunt. 9. Varro (“Varrone”, nom.) de re rustica librum scripsit, quia ille huius artis expertus
(“esperto”) erat. 10. Sacerdotes res divinas curant (curo, as, avi, atum, are “prendersi cura di” + acc.),
cives res publicas, milites rem militarem, agricolae res rusticas.
b 1. La storia (historia, ae) narra le faccende umane, trascura invece le faccende riguardanti gli
dèi. 2. Se la situazione favorevole ci permetterà questo viaggio, nel giorno stabilito andremo ad Ate-
ne. 3. Dato che non sei esperto (peritus, a, um) dell’arte militare, ascolta gli ordini del comandante
e obbediscigli (“a quello”)! 4. Se trascuri lo stato per il tuo patrimonio familiare, danneggi (noceo, es,
nocui, nocitum, ēre + dat.) non solo lo stato, ma anche la tua casa.

9 Traduci le seguenti frasi.


1. Si de Pompeio cogitas, adde actus tantos monumentaque magna rerum, adde trucis Lepidi (“Lepido”,
gen.) motus Alpinaque bella, adde subactam barbariem. (da Lucano) 2. Tristem hiemem sive ex intem-
perie caeli sive de alia causa gravis pestilensque omnibus animalibus aestas excepit; quod istius insanabilis
perniciei nec causa nec inis inveniebatur, libri Sibyllini (“Sibillini”) ex senatus consulto inspecti sunt. (da
Livio) 3. Dux oppidum non capiebat et saevitia temporis et opportunitate loci: nam circum murum situm
in praerupti montis extremo planities limosa hiemalibus aquis paludem fecerat. (da Sallustio) 4. Nobis
primis dii immortales ruges dederunt: nos per omnes terras distribuimus quod (“ciò che”) soli accepimus.
Nobis maiores nostri rem publicam liberam reliquerunt: nos etiam socios nostros de servitute eripuimus.

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174 UNITÀ 12 QUINTA DECLINAZIONE

(da Rutilio) 5. Hic consulatus, verbo meus, patres, re vester fuit: enim omnia ego constitui, gessi, egi ex
huius senatus consilio, auctoritate, sententia. (da Cicerone) 6. Consul post rem divinam precationemque
de re publica et de provinciis senatum consuluit; per illos dies ad irritationem belli contra Philippum litte-
rae a legato Romam missae traditae sunt et Atheniensium nova legatio venit. (da Livio) 7. Sapiens nulla
(“nessuna”) re eget et tamen illi multae res necessariae sunt; contra stulto nulla (“nessuna”) res necessaria
est, quia nullam (“nessuna”) rem adhibet, sed omnibus rebus eget. (da Seneca) 8. Ut in progenie est ilius
ad patrem et ilia ad matrem, sic in temporibus meridies ad diem et media nox ad noctem. (da Varrone)

10 Cesare e Pompeo VERSIONE


Cesare, Pompeo e Crasso (Crassus, i m.),
i tre uomini più in vista nella politica di IL LUOGO Il Rubicone
Roma del periodo tardo repubblicano Il Rubicone è un piccolo iume che scorre nei pressi di Rimini. In
epoca romana segnava il conine tra l’Italia e la provincia della
ed espressione delle diverse ideolo-
Gallia Cisalpina; non poteva pertanto essere oltrepassato da
gie, nel 60 a.C. strinsero un patto pri-
eserciti in armi. Cesare, quando il senato romano lo richiamò
vato di alleanza di governo, il trium- dalla Gallia, si riiutò di obbedire a un ordine ritenuto ingiusto;
virato. Ma esso si rivelò un fallimento, pertanto non congedò l’esercito (che rimase fedele al suo ge-
anzi creò le condizioni per lo scoppio nerale) e alla testa delle sue 11 legioni nel gennaio del 49 a.C.
della guerra civile in quanto accreb- attraversò il iume, aprendo di fatto la guerra civile; in tale cir-
be l’inimicizia fra Cesare e Pompeo, costanza pare abbia pronunciato la frase divenuta proverbiale
mentre Crasso uscì di scena morendo “alea iacta est”, “il dado è tratto”.
in battaglia. [▶ p 107]

1 Postquam Caesar cum Pompeio, nobilium principe, et Crasso societatem (“alleanza”) fecit, Ro-
2 mae omnes spem salutis rei publicae in triumviris ponebant. Tamen triumviri perniciem rei
3 publicae parabant; nam illis tota erat potestas. Caesar, posteaquam Galliae administrationem
4 obtinuit (“ottenne l’amministrazione”), multas res secunda fortuna gessit et brevi tempore totam
5 Galliam cepit; Germani quoque trans lumen Rhenum (“Reno”) viventes a duce Romanorum victi
6 sunt. Post haec, quoniam Caesar Romam sine exercitibus venire nolebat (“non voleva”) (haec erat
7 senatus sententia, hoc erat Pompeii imperium), bellum civile atrox et cruentum inter Caesarem et
8 Pompeium exortum est (“scoppiò”). Caesar enim, senatui non parens, trans lumen Rubiconem
9 (“Rubicone”) exercitus duxit et Romam perrexit. Cum senatus Caesaris adventum cognovit, patres
10 cum Pompeio in Grecia confugerunt. Cum Caesar quoque in Graeciam pervenit, in planitie apud
11 Pharsalum contra Pompeium aciem instruxit (“schierò”) et illum vicit. Post istam cladem Pompe-
12 ius a Ptolomaeo (“Tolomeo”), Aegypti rege et amico suo, auxilium petivit, sed rex idem prodidit ac
13 illum interfecit. Cum Caesar Pompeium occisum vidit, Ptolomaeum regno expulit et pro illo Cleo-
14 patram (“Cleopatra”) sororem in regno collocavit (“mise sul trono”).
(liberamente tratto da Eutropio, IV sec. d.C., Breviarium ab Urbe condƱta)

11 Caratteristiche della regione egiziana: VERSIONE

il deserto e l’oasi di Ammone


L’Egitto era noto già nei tempi antichi
per la carenza di acqua e per la presen- IL LUOGO Ammone
za di sabbie infuocate, che rendevano Ammone in origine è un’antica divinità egiziana legata ai fe-
nomeni atmosferici e più in generale alla natura; non sorpren-
assai dificile la vita in quella regione;
de pertanto di vederlo abbinato al nome di un’oasi, oltretutto
tuttavia alcune oasi, come quella di
consacrata a Giove (i Latini adorarono Ammone come Iuppiter
Ammone (Hammo, -oˉnis m.), contribu- Ammon). Il dio è rafigurato come un re con la testa di ariete
ivano a rendere abitabili certe zone del (animale a lui sacro, come l’oca).
paese.

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1 I sostantivi della quinta declinazione 175

1 In terra Aegypti, apud magnam planitiem procul a Nilo, terra caeloque aquarum penuria est,
2 steriles arenae iacent: cum vapor solis illas accendit, intolerabilis aestus exsistit; res rusticae non
3 adhibentur, quia rugum perniciem sol eicit. Incolae pugnant non solum cum ardore et sicci-
4 tate regionis, sed etiam cum tenaci sabulo. Interdum aut deorum munere aut casu nubes solem
5 condunt et sunt ingens auxilium et spes solacii hominibus aestu fatigatis. Inter solitudines est
6 nemus Hammonis vocatum et Iovi consecratum, ubi res divinae cum rebus humanis miscentur.
7 In hoc loco caeli quoque mira temperies, verno tepori similis, omnes anni partes pari salubritate
8 percurrit. Incolae ab oriente vicini Aethiopum sunt, in meridiem Arabes spectant; ad occiden-
9 tem alii Aethiopes colunt, a septentrione gens Syrtica (“Sirtica”). Incolae nemoris, Hammonii
10 vocati, dispersis tuguriis habitant et in illis casis rem familiarem servant: medium nemus pro
11 arce habent, triplici muro circumdatum. Est et aliud Hammonis nemus: in medio habet fontem,
12 Solis aquam ab incolis vocatam. Sub lucis ortum aqua tepida manat, medio die, cum vehemens
13 est calor, haec rigida luit, sub vesperum calescit, media nocte fervida exaestuat, cum nox vergit
14 ad lucem, multum ex nocturno calore decrescit, donec sub diei ortum adsueto tepore languescit.
(da Curzio Rufo, I-II sec. d.C., Historiae Alexandri Magni)
COMPRENSIONE DEL TESTO
■ Qual è l’unico refrigerio alla calura per gli Egiziani?
■ Che cos’ha di speciale il luogo dove si trova l’oasi di Ammone?
■ Quali sono le caratteristiche della fonte del Sole?

2 Il participio futuro: formazione e funzioni. La perifrastica attiva

Riconoscere, analizzare, concordare e tradurre il participio futuro, distinguendone le funzioni e gli usi,
tra cui quello della perifrastica attiva

12 Analizza i seguenti participi futuri; scrivi poi la corrispondente forma del participio presente e
perfetto (ove sia possibile).
LB
ESEMPIO
narraturae ➞ gen.-dat. f. sing.; nom.-voc. f. plur. ➞ narrantis-narranti-narrantes ➞ narratae
1. coacturi 2. decretatura 3. proditurus 4. fugituro 5. visuris 6. ventura 7. victurum
8. imperaturam.

13 Traduci con il participio le seguenti espressioni; se non è possibile, chiariscine il motivo.


LB ESEMPIO a colei che è stata amata ➞ amatae
1. o voi che state per fuggire (f.) 2. a coloro che sono stati presi 3. delle cose che saranno 4. colui che
ha (acc.) 5. ciò che è stato avuto (acc.) 6. le cose che stanno per scuotere 7. a coloro che stanno per
prendere 8. delle cose che furono 9. colei che avrà (nom.) 10. ciò che è avuto (nom.).

14 Nelle seguenti frasi evidenzia i participi, distinguendo tra funzione attributiva, sostantivata e
verbale; poi traduci.
LB
1.Pueri lecturi libros capiunt et in planitie sub arboribus stant. 2. Duci, proelium commissuro,
milites obstiterunt (“si opposero”) et, pugnam relicturi, ad terram arma iecerunt. 3. Iustitiam
amantes ab antiquis putabantur defensuri civitatis mores et iura. 4. Romulus (Romulus, i “Ro-
molo”) condidit Romam, urbem Carthaginem deleturam et omnem mundum (mundus, i m.,
“mondo”) capturam. 5. Ego, facinus mirum (“mirabile”) facturus, laudis cupiditate impulsus,
amicos meos vocavi et illis consilium meum ostendi. 6. Rerum publicarum cura semper trade-

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176 UNITÀ 12 QUINTA DECLINAZIONE

tur principibus de civitatis rebus bene acturis. 7. Romulo urbem condituro rater Remus obstitit
(“si oppose”); hac re Romulus ratrem necavit. 8. Viri domo discessuri matres, uxores, ilias sa-
lutabant (“salutavano”); illae omnem spem in veloci reditu virorum ponebant. 9. Cum in rebus
adversis eram, ego domum fugiturus ab amicis meis adiutus sum (adiuvo, as, iuvi, iutum, are
“soccorrere”).

15 Nelle seguenti frasi evidenzia le perifrastiche attive, poi traduci.


LB 1. Xerxes ingentem exercitum in Graeciam trans Asiam ducturus erat. 2. Galli ad Caesarem legatos
missuri sunt; nam a Romanorum duce auxilium contra Germanos petituri sunt. 3. Antonius urbem
relicturus erat, cum pervenit nuntius de nostrorum clade. 4. Magister discipulis sermonem Graecum
discere cupientibis lecturus erat Homeri libros. 5. Iuvenes victuri vitam sunt, veteres amissuri; alte-
ri res gestas veterum hominum laudaturi, alteri iuvenum vitia vituperaturi. 6. Hannibal, manum
dextram in altare ponens, aeternum (“eterno”) odium contra Romanos iuraturus (iuro, as, avi, atum,
are “giurare”) fuit. 7. Agricola ructus carpturus (carpo, is, carpsi, carptum, ĕre “raccogliere”) erat,
quia hiems ventura erat. 8. Fidem Athenienses et Spartani die statuta iuraverunt: alteri alteros de-
fensuri erunt, si a Persis obsessi erunt. 9. Dum Caesar Rubiconem lumen superaturus est, de rebus
gestis suis cogitavit (“riletté”) et, tametsi acturus erat facinus contra ius, tamen trans lumen aciem
duxit. 10. Cum Caesar Arimino (Ariminum, i “Rimini”) Romam perrecturus erat, optimates cum
Pompeio Roma fugerunt.

16 Traduci le seguenti frasi utilizzando il costrutto della perifrastica attiva.


LB 1. Mia sorella sta per arrivare a casa mia, pertanto mi accingo ad accoglierla (eam) con gioia. 2. Poi-
ché i lupi stanno per scendere dal monte, pastori, tenete le pecore nell’ovile! 3. Mentre Cicerone
stava per fuggire dalla sua villa, fu catturato e ucciso dagli uomini di Antonio. 4. Sto per scrivere
un libro sulle imprese degli Ateniesi contro i barbari che desideravano conquistare tutta la Gre-
cia. 5. Siccome si trovavano in una situazione avversa e i nemici erano sul punto di conquistare la
città, i cittadini avevano intenzione di dedicare un nuovo tempio al dio della città.

17 Traduci le seguenti frasi.


1. In campo Martio (“Marzio”) comitiis tributis saepta marmorea et tecta sumus facturi et illa cin-
cturi excelsa porticu. (da Cicerone) 2. Bellum scripturus sum quod (“che”, ogg. n.) populus Ro-
manus cum Iugurtha rege Numidarum gessit, quia magnum et atrox variaque victoria fuit. (da
Sallustio) 3. Si Brutus noster, singularis vir, in senatum non est venturus, quid (“che cosa”) in fo-
ro facturus est? (da Cicerone) 4. Postquam has res confecerat, totum exercitum lustravit; legiones
quas (“che”, acc.) in Aricam ducturus erat et auxilia misit ad traiectum. (da Bellum Alexandri-
num) 5. Amicus tibi dabit illam rem, quia eam (“la” pronome in acc. riferito a illam rem) promi-
sit, etiam si non debet, etiam si iniuriam facturus est, etiam si scelus facturus est (da Seneca) 6. Nos
navem ascendentes in Asson (“verso Asso”) navigavimus, ubi suscepturi eramus Paulum: sic enim
ille disposuerat cum per terram iter facturus erat. (dalla Vulgata)

18 Un falso vaticinio VERSIONE

LB Nella loro ansia di conoscere il futuro, gli uomini si afidano talvolta a vaticini (vaticinium, i n.), che risultano
spesso falsi. Questo fatto è dimostrato dalla vicenda del cesariano Gabieno (Gabienus, i m.) che, in punto
di morte, dà un falso vaticinio a Sesto Pompeo (Sextus Pompeius m.), l’avversario di Cesare, iglio di quel
Pompeo che Cesare aveva già sconitto a Farsalo. [▶ p. 44]

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2 Il participio futuro: formazione e funzioni. La perifrastica attiva 177

1 Plena vita est vaticiniis, sed saepe falsa (“falsi”) sunt, sicut ex hoc exemplo intelligere possumus (“possia-
2 mo”). Bello Siculo (“in Sicilia”) Gabienus, fortis et audax vir Caesaris, captus a Sexto Pompeio et iussu
3 eius (“di lui”) diu excruciatus (excrucio, as, avi, atum, are “torturare”), iacuit in maris oris toto die. Dein-
4 de nocte, postquam multi homines gemitus ( gemitus, us “lamento”) illius audientes pervenerant, Gabi-
5 enus dixit: “Rem magnam Pompeio nuntiaturus sum; ego enim ab inferis (“inferi”) venio et futurum
6 cognosco”. Cum haec verba cognovit, Pompeius misit multos ex amicis, quibus (“ai quali”) Gabienus dix-
7 it: “Inferis dis grata est Pompei causa, ob hanc rem eventurum (evenio, is, veni, ventum, ire “veriicarsi”,
8 “accadere”) est quod (“ciò che”) cupit: meum oicium est deorum inferorum iussu hoc Pompeio nuntiare.
9 Mea verba vera (“vere”) sunt, quod, postquam haec dixero, expiraturus (expiro, as, avi, atum, are “spi-
10 rare”, “morire”) sum”. Idque ita evenit, tamen post aliquot (“alcuni”) dies Pompeius a Caesare victus est.
(liberamente tratto da Plinio il Vecchio, I sec. d.C., Naturalis historia)

19 Milziade cerca, senza successo, di rendere autonoma


la Grecia dal dominio persiano
VERSIONE

In occasione della spedizione di Dario


in Europa, Milziade, sfruttando le dif- IL PERSONAGGIO Milziade
icoltà incontrate dal persiano, cerca di Milziade il Giovane, principe greco, fu tiranno del Chersoneso
convincere i suoi compatrioti alla ribel- (odierna Turchia). Nel 490 a.C., come stratega, impegnò i Per-
siani e il loro re Dario I nella vittoriosa battaglia di Maratona,
lione contro il tiranno orientale, ma si
risparmiando ad Atene l’occupazione persiana. Forte della vit-
oppone al suo progetto il milesio Istieo
toria convinse gli Ateniesi a liberare le isole Cicladi dal domi-
(Histiaeus, -ii m. - Milesiı̆us, -a, -um), che nio persiano ma, nel ruolo di stratega, fallì e fu ferito; venne
teme che la morte di Dario possa rica- accusato di essersi fatto corrompere da Dario e condannato a
dere su di loro; prevalendo la sua te- una pesantissima multa, che non pagò in quanto sopraggiun-
si, Milziade è costretto a rifugiarsi ad se la morte.
Atene.

1 Illis temporibus Persarum rex Darius, ab ambitione pulsus, ex Asia in Europam exercitum traiec-
2 turus erat et Scythis bellum ducturus; pontem fecit in Histro lumine et custodes illius pontis re-
3 liquit principes civitatum secum ductos ex Ionia et Aeolide (“Ionia ed Eolide”); nam rex Graecas
4 nationes sub sua potestate retenturus erat tradens illis custodiam oppidarum; inter illos principes
5 erat Miltiades. Quia a nuntiis cognovit de diicultatibus Darii, quem (“che”, ogg.) Scythi bello
6 superaturi erant, Miltiades cupiebat res secundas in utilitatem suam convertere: “Darius paucis
7 diebus exercitum et vitam amissurus erit, sic Europa et Graecia a tyrannide liberabuntur”. Ad
8 hoc consilium multi accessuri erant, praeter Histiaeum Milesium: “Ego timeo Darei mortem,
9 quia nos, illius socii, potestate expulsi, propter hosti Dario idem nostram daturi poenas civibus
10 nostris erimus”. Itaque quod omnes huius sententiam acceperant, Miltiades, quia sua consilia
11 perventura erant ad aures regis, sine dubitatione Chersonesum reliquit ac Athenas demigravit.
12 Huius ratio etsi non valuit tamen laude digna est, quia Miltiades futurus erat amicus libertatis
13 omnium et dominationem suam neglecturus erat.
(da Nepote, I sec. a.C., De viris illustribus)

COMPRENSIONE DEL TESTO


■ Chi viene messo a guardia del ponte da Dario?
■ Qual è il piano di Milziade?
■ Perché Istieo è contrario al progetto di Milziade?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Sottolinea le perifrastiche attive presenti nel brano e ricostruisci il paradigma del verbo da cui derivano.

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178 UNITÀ 12 QUINTA DECLINAZIONE

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE Il lessico della morte
LESSICO Questo laboratorio ti aiuterà a sviluppare la conoscenza dei lessici speciali, utili sia
per memorizzare vocaboli in vista della traduzione sia per capire numerosi aspetti
della civiltà latina.
[▶ CIVILTÀ p. 184]

L’ esperienza della morte lascia profonde tracce


nella letteratura latina; ci sono testimonianze
che approfondiscono il tema del morire, al-
tre che mettono a fuoco il timore della morte, altre
che, rifacendosi ad alcune ilosoie greche come l’e-
dalla vita e come l’inizio di un viaggio di cui non è
chiara né conosciuta la meta.
Pure nell’aggettivo exanimis, e (attestato anche nella
forma exanimus, a, um), che signiica “senza vita, mor-
to”, la preposizione ex esprime un’idea di allontana-
picureismo, cercano di neutralizzarlo e inibirlo, altre mento dall’anima, ae, cioè dal principio vitale.
ancora che ricostruiscono immaginarie discese agli Alla morte è legato il concetto di lutto. Tale termine
inferi o persino ritorni da essi, altre che descrivono il italiano traduce il vocabolo latino luctus, ūs, m., che
dolore della perdita dei propri cari causata appunto esprime la manifestazione di dolore legata alla mor-
dalla ine dell’esistenza umana. te di una persona cara. Tale vocabolo si collega eti-
Il lessico legato a questo campo è pertanto ricco e si- mologicamente al verbo lugĕo, es, luxi, luctum, ēre,
gniicativo; analizziamolo nelle sue principali e più che ha il signiicato di “piangere” e quindi comunica
comuni accezioni. molto chiaramente la reazione emotiva di chi sofre
Il termine più ricorrente è: per un “lutto”.
■ mors, mortis, f., il vocabolo ha la medesima ra- Altri vocaboli legati al lessico della morte sono:
dice del verbo morior, ĕris, mortuus sum, mori; ■ funus, ĕris, n., che ha i seguenti principali signi-
sostantivo e verbo esprimono l’idea di morte e icati: “cerimonia funebre, cadavere, morte vio-
del morire come ine della vita. lenta e strage, distruzione”;
■ letum, i, n., che signiica “morte, rovina”.
Quando si tratta di morte violenta il latino presenta
anche l’impiego del seguente vocabolo:
■ nex, necis, f., il termine, proprio perché esprime Veriica delle competenze
una ine della vita caratterizzata da violenza può
essere tradotto anche con “uccisione, strage”, ri- a Con l’aiuto del vocabolario di latino e di italiano
chiarisci l’etimologia (che ha derivazione sia latina
manda al verbo noceo, es, nocui, nocĭtum ēre, che
sia greca) e il signiicato dei seguenti vocaboli.
signiica “nuocere, recare danno, danneggiare”.
1. funerale 2. funebre 3. fatale 4. necrologio
Ci sono poi altri vocaboli composti che esprimono il 5. moribondo 6. letale 7. obitorio 8. necroforo.
concetto di morte e che risultano particolarmente in-
teressanti dal punto di vista dell’etimologia; essi sono: b Nelle seguenti frasi sottolinea i termini apparte-
nenti al lessico della morte, poi traduci.
■ interĭtus, ūs, m., che deriva dal verbo intereo, is,
1. Latronibus iusta nex dabitur, innocentibus inius-
ii, itum, ire;
■ obĭtus, ūs, m., che deriva dal verbo obeo, is, ii,
ta. 2. Multi strenui pugnam pugnaverant sed propter
itum, ire; exitium exanimes a sociis capti erant. 3. Pro patria
■ exitĭum, ii, che deriva dal verbo exeo, is, ii, itum,
illi letum oppetebant et luctum inter cives concita-
ire e indica morte violenta; bant. 4. Mors honesta saepe vitam quoque turpem
■ decessus, ūs, che deviva dal verbo decedo, is, cessi,
ornat, vita turpis ne morti quidem honestae locum re-
cessum ĕre. linquit. (da Cicerone) 5. Victoria egregia parta est,
tristis tamen claris funeribus. (da Livio) 6. Magni
Tali sostantivi, in quanto composti, esprimono nei reges ex amicis Alexandri Magni post obitum illius
verbi eo (andare) e cedo o nella preposizione l’idea imperia ceperunt. (da Nepote)
del viaggio, della partenza, dell’allontanamento: la
morte viene pertanto presentata come una dipartita

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3 Le preposizioni che reggono l’accusativo e l’ablativo 179

3 Le preposizioni che reggono l’accusativo e l’ablativo

Riconoscere, distinguere e tradurre le preposizioni che reggono sia l’accusativo sia l’ablativo

20 Individua il complemento introdotto dalla preposizione, poi traduci.


LB ESEMPIO sub mensem ➞ complemento di tempo ➞ subito prima/dopo il mese
1. super mensem praeteritum (“trascorso”) . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5. in hostibus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2. super haec. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6. sub occasu (“tramonto”) solis . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. super philosophia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7. sub bello Carthaginiensi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4. in hostes . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8. super tribunal . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

21 Traduci le seguenti frasi.


LB a 1. In senatu sub consulis litteras lectae sunt litterae Caesaris. 2. In proelio Germani sub oculis
uxorum ac liberorum pugnabant. 3. Sub reditum legati verba Gallorum nuntiantis magna fuit
Caesaris ira in hostes. 4. Turris, super naves efecta (“costruita”), aditum portus impediebat. 5. Bel-
lo Samnitico Romani rem turpem tolerare coacti sunt; nam sub oculis hostium exercitus sub iugum
missus est. 6. Xerxes Persarum rex totam Graeciam sub suam potestatem redacturus erat. 7. In epu-
lis gladius super capite Damoclis (“di Damocle”) semper pendebat (“pendeva”). 8. Super periculis
rei publicae epistulam tibi scribam. 9. Dux super lumen castra ponere decrevit. 10. Romani super
Gallos ultra lumen Rhenum signa Romana ducturi sunt, sed sub caedem in silvis Germaniae ab hoc
consilio destiterunt (“desistettero”).
b 1. Il pastore sorvegliava (custodio, is, ivi, itum, ire) le pecore, stando sotto l’ombra di un’alta quer-
cia. 2. Il comandante schierò (instruxit) l’esercito (usa acies, ei) sotto le mura della città. 3. Subito dopo
il ritorno di Milziade (Miltiades, is) gli Ateniesi aidarono (usa do) la lotta a quel grande comandante,
che (qui) ridusse (redegit) in suo potere le isole del mar Egeo (Aegei). 4. Sul far della sera Annibale con-
dusse l’esercito che si trovava nell’accampamento, sopra la città di Suessa (Suessa, ae), ai piedi del monte.

22 Traduci le seguenti frasi.


1. Acies barbarorum in nostros milites, super collem instructos, proelium ducebat, sed reiciebatur
a funditoribus. 2. Ego saepe cultrum super iugulum meum posui me occisurus, sed sub ictum ides
amicorum in me et species iliorum in mentem perveniebant; sic rem deponebam. 3. Si domi maio-
rum eigies in parietibus ponuntur, super has progenies illustrium virorum animos et virtutes spec-
tat. 4. Sub specum pastores cum ovibus confugerunt, quia in animalia magna grandinis vis de caelo
concidit. 5. Cum sub galli cantum sol in caelo apparet, agricolae in agros veniunt, sub vespere fessi
domum revertunt. 6. In diem posterum pater tenuem spem habuit, postremo super ilii morte spe
deiectus est et in magna desperatione fuit. 7. Semel in anno consules, cum oicium perfecturi erant,
super tribunal ascendentes, multitudini res gestas ostendebant et ab illa iudicium accipiebant. 8. Sub
occasu mater magna cum trepidatione reditum mariti et iliorum exspectat, quia super totum diem
in agris procul fuerunt. 9. Si sub Augusto Roma super omnes urbes assurrexit, sub Tiberio res publi-
ca motibus et seditionibus vexata fuit, sub Nerone ad perniciem ivit (“andò”). 10. hesauri sub terra
conduntur, res familiares in sacculo ponuntur, tabulae pictae et eigies super parietibus suspendun-
tur, virtutes in cordibus iacent.

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180 UNITÀ 12 QUINTA DECLINAZIONE

23 Azioni di Druso e di suo fratello Nerone VERSIONE

Sotto l’impero di Augusto (Augustus, i m.), i Romani cercano di assoggettare le popolazioni della Germa-
nia. Le operazioni sono afidate a Druso (Drusus, i m.), che però a causa di un incidente muore in battaglia
(9 a.C.). Il fratello, Tiberio Claudio Nerone (Nero, onis), il futuro imperatore, recupera il suo cadavere e lo
porta a Roma. Gli onori non spetteranno solo al generale caduto, ma anche al fratello.

1 Civitates Germaniae trans Rhenum positae obsessae sunt a Druso; postquam ara Caesaris super
2 lumen Rhodanum dicata est, sacerdos creatus est unus e Gallis. Bello contra Germanos Drusus ab
3 equo, qui (“che”, sogg. m. sing.) super crus (crus, cruris, n. “gamba”) eius (“di lui”, “sua”) ceciderat,
4 occisus est. Nero rater, simul ac nuntium mortis Drusi cognovit, in Germaniam pervenit atque cor-
5 pus ratris Romam vexit. Romae Druso, laudato ab Augusto, multi honores dati sunt, sicut Neroni
6 ratri. Hic enim pacem cum Parthis fecerat et ob hanc rem signa Romana, quae (“che”, sogg. m.
7 plur.) sub Crasso et postea (“poi”) sub Antonio capta erant, a Parthorum rege reddita sunt.
(liberamente tratto dalle Periochae di Tito Livio)

24 Un centurione di Cesare si sacrifica per la salvezza


dei suoi uomini
VERSIONE

Durante la spedizione di Cesare in Gallia un centu-


rione di Cesare, di nome Petronio, poiché i suoi uo- IL PERSONAGGIO Centurione
mini si trovano in grave dificoltà, decide di sacri- Per capire ino in fondo l’atto eroico compiuto dal
icare la sua stessa vita per la salvezza dei soldati; centurione Petronio è opportuno chiarire che il cen-
pertanto rinuncia ai soccorsi e con atto eroico muo- turione ricopriva un ruolo di comando piuttosto se-
condario, in quanto era a capo della centuria, unità
re, consentendo agli altri di fuggire e trovare rifugio
di base della legione romana costituita da un nume-
presso la legione. Cesare, comandante dei Romani
ro limitato di soldati (da un minimo di 80 a un massi-
e autore del testo, enfatizza l’azione eroica del cen- mo di 160); due centurie costituivano un manipulus.
turione tramite il ricorso al discorso diretto. [▶ p 89]

1 Illo tempore, sub bello Gallico, Caesar in alias regiones perrecturus erat et nationum inimica-
2 rum seditiones repressurus. At in oppido Fabius et socii, qui (“i quali”) murum ascenderant et
3 iam super moenia erant, ab hostibus circumventi atque interfecti de muro praecipitabantur. Tum
4 M. Petronius, illius legionis centurio, sub oppido positus, cum portas excidere conatus erat (“aveva
5 tentato” + inf.), a multitudine oppressus ac saluti desperans (+ dat), quia ab illo multa iam vul-
6 nera accepta erant, manipularibus suis, qui (“che”) idem illi saepe ostenderant: “In hunc diem
7 concordes pugnavimus; sed nunc quoniam – dixit – me vobiscum servaturus non sum, vestrae
8 vitae prospiciam, quia vos cupiditate gloriae adductus in periculum deduxi. Meam perniciem
9 ignorate et saluti vestrae consulite”. Simul in medios hostes irrupit et, postquam paucos interfece-
10 rat, omnes alios porta paulum submovit. Quamquam manipulares centurioni subventuri erant,
11 tamen Petronius, iam e vita decessurus, “Frustra – dixit – meae vitae subvenitis, quia me iam
12 sanguis viresque deiciunt”. Super haec adiunxit: “Perniciem fugite, dum est facultas et spes, vos-
13 que ad legionem recipite.” Ita pugnans brevi tempore concidit sed manipularibus fugituris salu-
14 tem paravit.
(da Cesare, I sec. a.C., De bello Gallico)

COMPRENSIONE DEL TESTO


■ Qual è il destino di Fabio?
■ Quale invito rivolge Petronio ai suoi uomini?
■ Qual è l’ultimo consiglio che Petronio rivolge ai suoi soldati?

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3 Le preposizioni che reggono l’accusativo e l’ablativo 181
ATTIVITÀ SUL TESTO
■ Analizza sul piano morfologico (genere, numero, caso) i participi futuri evidenziati e chiariscine la funzione
nella frase.
■ Evidenzia tutte le preposizioni presenti nel brano che hanno doppia reggenza (accusativo e ablativo)
e precisa di quali complementi si tratta.
■ Precisa la natura dei seguenti complementi.
1. illo tempore (riga 1) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4. vobiscum (riga 7) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2. ab hostibus (riga 3) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5. porta (riga 10) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. de muro (riga 3) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6. e vita (riga 11) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

4 I sostantivi di origine greca

Riconoscere, analizzare e tradurre i sostantivi di origine greca

25 Nelle seguenti frasi evidenzia i sostantivi greci, indicando a quale declinazione appartengono,
poi traduci.
1. Si grata terra est, omnis populus Alcmenen tuam defendet. (da Seneca) 2. Tollitur et iuvenum magno
cum murmure clamor lebilis: ardebat namque Ilion illa. Inter illos gemitus coniunx provolat Androma-
che mediosque inmittere in ignes se cupit Astyanacta tenens. (da Ilias Latina) 3. Mezentius Aenean ter
(“per tre volte”) magna voce vocavit. Aeneas illum adgnovit enim laetusque dicit: “Sic pater ille deorum
faciat (“faccia”), sic altus Apollo!”. (da Virgilio) 4. Te maestae volucres, Orpheu, te turba ferarum, te rigi-
di silices, te silvae leverunt. (da Ovidio) 5. Aeneis duodecim (“dodici”, indeclinabile) libris componitur:
primi sex (“sei”) ad imaginem Odyssiae dicti sunt, alii autem sex (“sei”) ad imaginem Iliados dicti sunt.
(da Servio) 6. Anaximenes aera deum statuit; ille gignitur et est immensus et ininitus et semper in motu;
aer deus sine forma est. (da Cicerone) 7. Zeuxin, tum longe aliis pictoribus eccellentem, magno pretio con-
ductum adhibuerunt. (da Cicerone) 8. Commissum erat proelium inter Macedonas Ariosque. (Curzio
Rufo) 9. Haec omnia genera hendecasyllabi Catullus, et Sappho et Anacreonta et alios auctores simu-
lans, non ut vitiosa vitavit sed ut legitima inseruit. (da Cesio Basso) 10. Aurea sunt iuvenum simulacra
per aedes lampadas igniferas dextris manibus retinentia et domus argento auroque fulget. (da Lucrezio)

5 I sostantivi composti

Riconoscere, analizzare e tradurre i sostantivi composti

26 Nelle seguenti frasi evidenzia i sostantivi composti, poi traduci.


1. Cum interrogabuntur, obligabuntur non solum iuris iurandi periculo, sed etiam communi inter
se conscientia. (da Cicerone) 2. Diviciacus (“Diviziaco”) ex civitate profugit et Romam ad senatum
venit auxilii petitionis causa, quod solus neque iure iurando neque obsidibus tenebatur. (da Ce-
sare) 3. Isti propter metum poenae, peccatorum conscii novos motus conversionesque rei publicae
quaerunt et propter insitum animi furorem discordiis civium ac seditione pascuntur. (da Cicero-
ne) 4. Haec deorum immortalium vox est, cum mundus, cum maria terrae motu contremiscunt et
inusitato sono incredibilique adversum nuntium praedicunt. (da Cicerone) 5. Dei hominum ani-
mos terrent fulminibus, tempestatibus, nimbis, nivibus, grandinibus, pestilentia, terrae motibus,
sed etiam lapideis imbribus et guttis imbrium cruentis. (da Cicerone) 6. Ericen Graeci vocant ru-

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182 UNITÀ 12 QUINTA DECLINAZIONE

ticem non multum a vitice diferentem, colore roris marini; haec herba obsistit serpentibus. (da Pli-
nio il Vecchio) 7. Crassus non causam apud viros egit nec contra iuris consultos dixit. (da Cicero-
ne) 8. Nam quamquam multa legibus constituta sunt, saepe illa iuris consultorum ingeniis corrupta
ac depravata sunt. (da Cicerone) 9. De his rebus tribus (“tre”) libris exposui, uno de agri cultura,
altero de re pecuaria, tertio (“il terzo”) de villaticis pastionibus. (da Varrone) 10. Ut alimenta sanis
corporibus agri cultura, sic sanitatem aegris medicina promittit. (da Celso)

6 I sostantivi e gli aggettivi indeclinabili

Riconoscere, analizzare e tradurre i sostantivi (e gli aggettivi) indeclinabili

27 Nelle seguenti frasi riconosci ed evidenzia i sostantivi e gli aggettivi indeclinabili, poi traduci.
1. Britanni leporem et gallinam et anserem gustare fas non putant; haec tamen alunt animi vo-
luptatisque causa. (Cesare) 2. Nefas est nocere patriae, ergo civi, quia is pars patriae est. (Sene-
ca) 3. Ariovistus ad postulata Caesaris pauca respondit, de suis virtutibus multa praedicavit: is su-
peraverat Rhenum non sua sponte, sed rogatus et arcersitus a Gallis. (Cesare) 4. Nos et nostra sponte
bene irmi et auctoritate tua inlammati vicimus omnes abstinentia, iustitia, facilitate, clementia.
(Cicerone) 5. T. Manlius cultro succinctus mane in urbem atque a porta domum confestim ad M.
Pomponium tribunum pergit. (Livio)

28 Traduci, usando ove possibile i sostantivi e gli aggettivi indeclinabili.


1. È lecito per l’uomo onesto governare lo stato, non è lecito tradire un giuramento. 2. Per la paura
del terremoto tutti di nostra spontanea volontà uscimmo dalla casa. 3. Gli dèi degli inferi apprezza-
rono Orfeo, poiché col canto era capace di stimolarli. 4. Con un senato consulto fu decisa la pace,
poiché era necessario richiamare in patria gli uomini e accrescere le forze dello stato. 5. Spontanea-
mente Ulisse presso Calipso spesso piangeva; egli, uomo frugale e buono, era come un prigioniero
in una prigione dorata.

RIEPILOGO PER RIPASSARE ESERCIZI INTERATTIVI


ZTE

VERIFICA DELLE COMPETENZE DI TRADUZIONE

29 Traduci le seguenti frasi.


1. Omnes iusiurandum fecerunt et societatem inter se statuerunt; necesse erat convenire pro re pu-
blica, fas erat convenire per deos. 2. Aeneas non sua sponte Troia discessit et in Italiam venit; fata
Aenean duxerunt et illi nefas erat deorum voluntatem repellere. 3. Terrae motu regio perturbata
est: omnes operae cessaverunt, etiam agricultura neglecta est; haec rerum condicio civitatem pessum
dedit. 4. Eurydice coegit Orphea nefas homini facere, id est (“cioè”) in Inferos descendere et Ache-
ronta superare, quia uxorem recipere cupiebat. 5. Necesse est, antequam de tribunatu P. Sesti dicere
incipiam, exponere superioris (“precedente”, gen.) anni totum nauragium rei publicae. (da Cicero-
ne) 6. Etiam ille felix auctor Aeneidos contulit (“portò”) arma virumque in Tyrios toros et de toto
poemate legitur maxime pars de amore nefas, quia non legitimo foedere iunctus est, inter Aenean et

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RIEPILOGO 183

Didonem. (da Ovidio) 7. Est hic iuris consultus leguleius cautus et acutus, praeco actionum, cantor
formularum, auceps syllabarum. (da Cicerone)

30 Traduci le seguenti frasi.


1. Conon (“Conone”) apud Cnidum (“Cnido”) magno proelio hostes fugat, multas naves capit, mul-
tas deprimit. Hac victoria non solum Athenae, sed etiam cuncta Graecia, sub Lacedaemoniorum
imperio posita, liberatura fuit. (da Nepote) 2. Numa Salios (“i Salii”) sacerdotes Marti legit, tunicae
pictae insigne dedit et super tunicam aeneum pectori tegumen; Salii caelestia arma, ancilia appella-
ta, ducebant per urbem canentes carmina cum tripudiis sollemnique saltatu. (da Livio) 3. Sub illud
tempus Caesar Calpurniam (“Calpurnia”) iliam L. Pisonis (“Pisone”) successuri sibi in consulatu
duxit uxorem suamque iliam, Iuliam nomine, Pompeio collocavit. (da Svetonio) 4. Morte Tiberii
populus contentus fuit: alii ad primum nuntium discurrentes:“Tiberium in Tiberim!” clamabant,
alii Terrae matri ac deis Manibus ultionem petebant, exacerbati super memoriam pristinae cru-
delitatis etiam recenti atrocitate. (da Svetonio) 5. Multis annis post Troiae expugnationem et post
Herculis mortem, Pelopis progeniem, quae (“che”) omni hoc tempore, postquam a regione pepulerat,
Peloponnesi imperium obtinuerat, ab Herculis progenie expellitur. (da Velleio Patercolo)

31 La successione a Nerone:
Otone si impadronisce del potere
VERSIONE TUTOR

Otone ci viene presen-


tato come una figura PERSONAGGI ED EVENTI L’anno dei quattro imperatori (69 d.C.)
fosca, inafidabile e op- Nell’aprile del 68 d.C. Galba e Vindice si ribellarono a Nerone; mentre il se-
portunista: prima entra condo veniva sconitto e ucciso, Galba era riconosciuto dall’esercito impera-
nelle grazie di Nerone, tore (giugno 68 d.C.). Le legioni del Reno riiutarono però di giurare fedeltà
poi trama insieme a Gal- a Galba, acclamando a loro volta Vitellio imperatore (gennaio 69 d.C.). Men-
ba contro l’imperatore, tre Galba veniva ucciso dai pretoriani il senato, non riconoscendo Vitellio,
infine fa eliminare lo sceglieva Otone come princeps. Vitellio, pertanto, affrontò nell’aprile del
69 d.C. Otone, che, sconitto, si suicidò. Una insurrezione delle legioni della
stesso Galba, suo con-
Giudea e di quelle sul Danubio proclamò a sua volta Vespasiano, il loro co-
corrente alla successio-
mandante, imperatore. Vitellio, sconitto, fu ucciso nel Palazzo imperiale e
ne al trono, e si fa no- Vespasiano, riconosciuto anche dal senato (dicembre 69 d.C.), gettò le basi
minare principe dalla della dinastia Flavia.
massa.

1 Otho imperator a prima adulescentia prodigus, procax et luxuriem cupiens, insinuatus Nero-
2 ni facile insignem locum inter amicos tenuit congruentia morum, omnium consiliorum secre-
3 tarumque rerum particeps. Quoniam super Neronis insania iam imperatori inimicus et ide
4 indignus putabatur, ut primum occasio ultionis data est, Otho ad conatus Galbae, qui (“che”)
5 Neronem imperio spoliaturus erat, primus accessit et illo momento spem imperii cepit. In dies
6 exspectabat adoptionem a Galba, sed postquam Piso (“Pisone”, nom.) electus est, Otho spe decĭdit
7 et rebus adversis ad vim conversus est, instigatus super animi dolorem etiam magnitudine ae-
8 ris alieni. Ergo destinata die mane Galbam salutavit sub aede Saturni, deinde quasi venalem
9 domum inspecturus abscessit, in castra contendit et a praesente comitatu imperator salutatus est
10 inter faustas acclamationes strictosque gladios. Postquam missi sunt sicarii interfecturi Galbam
11 et Pisonem, ad summae rerum occupationem Otho in senatum venit, quasi raptus de vulgo et
12 suscipere imperium vi coactus; deinde Palatium (“reggia”, acc.) petivit. Super alias laudantium
13 blanditias a plebe appellatus erat Nero nec recusavit.
(da Svetonio, II sec. d.C., De vita Caesarum)

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184 UNITÀ 12 QUINTA DECLINAZIONE

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
La morte antica:
credenze e rituali
CIVILTÀ

[▶ LESSICO p. 178]

Il destino di tutti ■ L’idea della morte come


destino fatale a cui nessuno può sottrarsi è evo-
cata molto spesso dagli autori antichi: uno po-
trebbe pure serrarsi in un nascondiglio fatto di
ferro e di bronzo, ma alla ine la morte riuscireb-
be sempre a stanarlo, sentenzia Properzio (I se-
colo a.C.) in una delle sue Elegie (III, 18, 25 s.).
La constatazione della morte come dato dell’e-
Apoteosi di Vibia sistenza certo e irreversibile conduce, da una parte, al tema della fragilità dei beni terreni:
Sabina, II secolo d.C. colui che se li è procurati con tanta fatica, non potrà averne con sé alcuno dopo la morte,
Roma, Musei Capitolini,
Palazzo dei Conservatori. per cui afannarsi in vita per l’accumulo delle ricchezze perde inevitabilmente ogni attrat-
Il rilievo rappresenta tiva. All’Acheronte, il iume che scorre nell’oltretomba, si giunge nudi, secondo Properzio,
l’apoteosi di Vibia Sabina,
moglie dell’imperatore
e il ricchissimo Creso re di Lidia non sta lontano da Iro, personaggio di povertà proverbiale
Adriano. Sopra la pira (Elegie, III, 5, 13 ss.). Dall’altra parte, la stessa coscienza della initudine delle cose umane
funebre, la donna spicca suggerisce l’esortazione a godere appieno, e senza indugio, delle gioie dell’esistenza, viven-
il volo verso il cielo,
trasportata da Aeternitas. do ogni giorno come se dovesse essere l’ultimo: si pensi a Catullo (84-54 a.C. ca.), quan-
Seduto su uno scranno è do invita la sua ragazza a godere con lui della vita e dei piaceri dell’amore, perché, alla ine
Adriano. La scena indica che dei nostri giorni, tutti «dobbiamo dormire una sola interminabile notte» (Carmi, 5, 6).
la donna, dopo la morte,
era stata assunta tra gli dèi
e perciò da quel momento,
Le anime nell’aldilà ■ Tra le rappresentazioni dell’aldilà che ci hanno lasciato i poeti
sulla terra, le venivano latini, una delle piú note è senz’altro contenuta nel VI libro dell’Eneide, dove Virgilio
tributati onori divini. Il (70-19 a.C.) racconta il viaggio di Enea nel regno dei morti. L’eroe troiano, accompa-
termine latino per indicare la
divinizzazione – apotheosis gnato dalla Sibilla Cumana, arriva negli Inferi passando per una grotta, che è situata pres-
in greco – è consecratio, e so il lago d’Averno in Campania, e poi ritorna fra i vivi attraverso una delle due porte del
divus è detto il personaggio Sonno (quella eburnea, mentre l’altra è di corno). La struttura dell’oltretomba virgiliano
divinizzato.
è articolata e complessa: ci sono luoghi e personaggi che fanno ormai parte dell’imma-
ginario collettivo sul mondo ultraterreno (il nocchiero Caronte che fa traghettare al di
là dell’Acheronte i defunti, i latrati di Cerbero tricefalo, l’Elisio luminoso...); ma l’idea
fondamentale – la stessa che si trova per esempio nell’oltretomba di Dante – è quella
delle anime che, in base alla loro condotta terrena, possono venire punite con supplizi
tremendi oppure essere destinate a un’esistenza serena.
Il ilosofo e la morte ■ Di tenore ben diverso è lo scenario prospettato dai ilosoi,
che non mancarono di screditare la fede in una vita ultraterrena in cui si devono subire
orribili punizioni. Nelle Discussioni tusculane di Cicerone (106-43 a.C.), i racconti sui
tormenti dell’oltretomba sono attribuiti a una vecchia delirante (I, 21, 48). Lucrezio (I
secolo a.C.), invece, si propone di scardinare la paura della morte che attanaglia gli esseri
umani, ricorrendo alla dimostrazione della mortalità dell’anima (La natura delle cose,
libro III). Poiché la morte consiste nella disgregazione corporea – sostiene Lucrezio –,
quando essa giunge, anche l’anima si disgrega e viene meno, col venir meno dell’anima,
ogni sensazione; perciò è fasulla la credenza in un aldilà popolato dalle anime dei de-
funti che conducono un’esistenza miserabile: la morte è assenza di vita e di conseguenza
la paura della morte non deve riguardare gli uomini (v. 830 nil igitur mors est ad nos).

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Civiltà La morte antica: credenze e rituali 185

Stele di Pacuvio, ricordo di lui fosse mantenuto Corteo funebre, I secolo


II secolo d.C. Parma, Museo tra i vivi. All’inizio dell’iscrizione a.C. L’Aquila, Museo
Archeologico Nazionale, sono menzionati, in caso dativo Nazionale d’Abruzzo.
Palazzo della Pilotta. plurale, gli dèi Mani, D(is) In questo rilievo è rafigurato
La stele funeraria aveva lo M(anibus), «agli dèi Mani», il funerale di un personaggio
scopo di segnalare la presenza a indicare che il sepolcro era facoltoso. Il corpo del defunto,
di un sepolcro e la scritta a loro consacrato (sacrum), e che ha il capo coronato d’alloro,
riportata su di essa dava alcune quindi inviolabile. In questa è disteso su un letto coperto
indicazioni riguardo all’identità stele è rafigurato anche il da un baldacchino e viene
del defunto, in modo che il ritratto del defunto. trasportato da otto persone.

Funus ■ Per quanto riguarda il rituale funerario, il termine funus designa il complesso
delle pratiche osservate dal momento del decesso sino alla sepoltura del morto. La casa in
cui era avvenuto il decesso – dove la salma restava esposta per alcuni giorni, per l’ultimo
saluto di parenti e amici – era detta domus funesta, cioè «in lutto», ma anche «impu-
ra»: opera in questo caso la concezione del cadavere che contamina chi vi entri in qualche
modo in contatto, toccandolo oppure guardandolo; l’impurità permaneva ino a quando
non veniva efettuata la sepoltura e non si era provveduto ad appositi riti lustrali.
L’estinto veniva trasportato su una lettiga sino al luogo della sepoltura, che era posto
fuori dall’area urbana. Lo accompagnava il corteo funebre, chiamato pompa o exse-
quiae. Se la persona apparteneva a un’illustre casata, la cerimonia, particolarmente
sontuosa, era scandita da due momenti di grande impatto emotivo: (1) un gruppo
di uomini silava davanti al feretro, indossando delle maschere in cera (imagines) che
riproducevano le fattezze degli antenati del defunto; (2) nel foro, la processione si ar-
restava e ascoltava il discorso di celebrazione del defunto (laudatio funebris), pronun-
ciata dal iglio o da un altro membro della famiglia.
ANIMAZIONE Come forme di sepoltura, erano praticate sia l’incinerazione sia l’inumazione. Lo
Il compianto funebre
storico Tacito rileva che l’imperatore Nerone, nel 65 d.C., aveva preferito far imbal-
samare la moglie Poppea, alla maniera dei sovrani stranieri, piuttosto che ricorrere alla
cremazione, secondo il costume romano (Annali, XVI, 6, 2); invece dal II secolo d.C.
il rito inumatorio si impone progressivamente su quello incineratorio.

Veriica delle competenze


Nella scena che vedi nell’immagine in alto è rappre- due praeicae; due cornicines; un tubicen; otto lecti-
sentato un corteo funebre molto affollato. Individua i carii; il dissignator (che cammina a ritroso!); quattro
seguenti personaggi: i parenti del defunto; il defunto; tibicines.

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PER COMINCIARE FORMA DELLE PAROLE STORIOGRAFIA

13 ABLATIVO ASSOLUTO
UNITÀ Natura duce I preissi Il fratricidio

1 L’ablativo assoluto [▶ MANUALE 39.2.2.2]

STRUTTURA PARTICIPIO VERBI SIGNIFICATO ESEMPI


a) soggetto ■ presente tutti attivo Romulo regnante “regnando Romolo”
(sostantivo o pronome) (contemporaneità)
in ablativo + participio
in ablativo ■ perfetto transitivi passivo (anteriorità) victis hostibus “vinti i nemici”
b) sostantivo in ■ nessuno nessuno attivo Romulo rege “mentre Romolo è/era re”
ablativo + sostantivo/ Romulo vivo “mentre Romolo è/era vivo”
aggettivo in ablativo

■ L’ablativo assoluto può essere tradotto:


● in forma implicita, con un’analoga forma italiana (= participio/gerundio + soggetto)
● in forma esplicita, con una congiunzione subordinante temporale, causale, concessiva o, più
raramente, ipotetica [▶ LdC p. 192]
Romulo regnante, multa bella fuerunt.
Regnando Romolo/Mentre regnava Romolo (“Durante il regno di Romolo”) ci furono
molte guerre.
His rebus cognitis, Caesar Gallos conirmavit.
(Essendo state) conosciute queste cose/Dopo che queste cose erano state conosciute
Cesare rassicurò i Galli.
■ Frequente la locuzione XY consulibus “sotto/durante il consolato di X e Y”, usata in latino per deinire
l’anno
Q. Fabio M. Claudio consulibus, Cato tribunus militum in Sicilia fuit.
Sotto il consolato di Quinto Fabio e Marco Claudio, Catone fu tribuno militare in Sicilia.
■ Forme particolari di ablativo assoluto sono le locuzioni formate dal solo participio perfetto (neu-
tro singolare)
(in)augurato “dopo avere preso gli auguri”
auspicato “dopo avere preso gli auspici”
inauspicato “senza avere preso gli auspici”
debellato “a guerra inita”
certato “dopo aver combattuto”
cognĭto “essendosi venuto a sapere”
nuntiato “essendo stato annunciato”
sortito “essendo stato estratto a sorte”
Romulus urbem condidit auspicato. (Cicerone)
Romolo fondò la città dopo aver preso gli auspici.

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1 L’ablativo assoluto 187

1 L’ablativo assoluto

LESSICO di BASE MEMENTO

Da questa Unità ino alla ine del volume non compariranno più esercizi a lessico chiu- rango, is, rēgi, ractum, ĕre
so, cioè contenenti solo termini del Lessico di Base. Continueremo tuttavia a fornire, rompere, spezzare
in apertura di ciascuna Unità, un elenco di parole signiicative del Lessico di Base della incēndo, is, incendi, incensum, ĕre
lingua latina. Inoltre, da questa Unità in poi, per le parole che non conosci dovrai con- incendiare
sultare il vocabolario completo non più il dizionarietto in appendice a questo volume. occŭpo, as, āvi, ātum, āre
occupare, anticipare
Sostantivi e aggettivi Verbi posco, is, poposci, ĕre domandare,
albus, a, um bianco animadverto, is, i, sum, ĕre chiedere
auspicĭum, ii, n. auspicio, presagio rivolgere l’attenzione, constatare statŭo, is, statŭi, statūtum, ĕre
caecus, a, um cieco arcesso, is, īvi, ītum, ĕre mandare a collocare, fondare, stabilire
limen, ĭnis, n. soglia chiamare, far venire
Parti invariabili
praesidĭum, ii, n. presidio, ascendo, is, scendi, scensum, ĕre
postrēmo inine (avverbio)
guarnigione salire
tunc allora ( avverbio)
tempestas, ātis, f. tempo, despĕro, as, āvi, ātum, āre disperare,
usque ad ino a (+ accusativo)
tempesta perdere la speranza in
vincŭlum, i, n. legame, catene, igo, is, ixi, ictum, ĕre coniggere,
prigione (plurale) issare

Riconoscere, analizzare e tradurre l’ablativo assoluto

1 Traduci i seguenti ablativi assoluti formati con il participio presente.

RICORDA L’ablativo assoluto con il participio presente, essendo di signiicato attivo, viene
impiegato con tutti i verbi, sia transitivi sia intransitivi.

a 1. Romulo regnante 2. occidente sole 3. viris cupientibus 4. nimiis viribus praesentibus 5. oranti-
bus matribus 6. oriente luna 7. voluptate dominante 8. natura ducente 9. dis adiuvantibus 10. ma-
nentibus bellis 11. rebus adversis perdurantibus 12. te absente (da absum) 13. consule aciem (compl.
ogg.) instruente 14. die ad noctem vergente 15. multis oppidum obsidentibus 16. duce imperante.
b 1. mentre l’esercito sopraggiunge 2. al sorgere del sole 3. mentre l’oratore ancora parlava 4. al
soiare del vento 5. disperando i cittadini della salvezza 6. mentre i soldati dormivano 7. al soprag-
giungere della primavera 8. stando così le cose.

2 Forma l’ablativo assoluto con il participio presente del verbo e con il sostantivo (al singolare o
al plurale) indicati tra parentesi, poi traduci la frase.
ESEMPIO Puellis cupientibus (puella - cupio), domina ad lumen curribus pergebat. ➞
Desiderando le ragazze (“su desiderio delle ragazze”), la signora con i carri si dirigeva al iume.
1. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (mater - oro), Iuppiter iuvenum vitas servavit et illis salutem dedit.
2. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (eques - appropinquo), acies pedestris terga in fugam vertit.
3. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (avis - volo), Romulus auspicia ad novam urbem habiturus erat.
4. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (miles - peto), legatus legionis clam duce cibum et aquam distribuit.
5. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (athleta clarus - vinco), adversarii de certamine desistebant.
6. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (magister- convoco), omnes parentes discipulorum in ludum anxii pervenerunt.

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188 UNITÀ 13 ABLATIVO ASSOLUTO

7. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (timeo - pastor), animalia a lupis et feris igni et canibus defendebantur.


8. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (ignis - saevio), arbores totius regionis, herbae et lores uruntur lammarum vi.

3 Sottolinea gli ablativi assoluti, poi traduci le seguenti frasi.


1. Nilo super ripas diffluente, fecundus limus agros laetos facit atque humus omnium ructuum fertilis
est. 2. Veniente hieme, quia nix planitiem tectura erat, agricolae oves in ovilia duxerunt. 3. Xerxe
Athenas aciem ducente, cives in naves ascenderunt et Salamina iter direxerunt. 4. Uxore ilium
pariente auxilio matris, maritus cum parentibus et aliis iliis in domus limine anxius stat. 5. La-
tronibus currum vi quatientibus, magna copia rerum ex auro argentoque et series vestium sericarum
ceciderunt. 6. Vocantibus amicis, adulescens lecturus librum de vita Caesarum, a Suetonio scriptum,
domo decedit et ad forum pergit ubi, histrionibus ab Etruria venientibus, ludi scaenici sunt. 7. Mu-
lieres in templis deorum stant, iuvenes et veteres fugiunt, alii super montem alii sub specum se reci-
pientes, de urbis salute iam militibus desperantibus. 8. Magnam spem civibus habentibus, tamen
consules rem publicam bene non administrabant; hanc ob rem ab omnibus vituperabantur. 9. Im-
perantibus ducibus, milites aciem instruxerant et pugnaturi erant; sed, nocte subveniente, in castra
reverterant. 10. Discipuli, magistro docente, saepe neglegentes sunt, iocos risusque notitiis de historia
philosophiaque anteponentes.

4 Mentre Cesare e Crasso combattono all’estero,


a Roma si prepara il dramma della guerra civile
VERSIONE

Cesare, una volta stipulato il triumvi-


rato con Pompeo e Crasso, viene man- IL PERSONAGGIO Marco Licinio Crasso
dato in Gallia e Illiria a combattere; è Di famiglia nobile e benestante, Crasso divenne l’uomo più
talmente forte e valoroso da conqui- ricco di Roma approittando delle disgrazie dei proscritti di
stare anche la Britannia e parte della Silla e acquistandone i beni; si segnalò poi in ambito militare
riuscendo a soffocare nel 71 a.C. la rivolta degli schiavi guida-
Germania, subendo solo tre sconfit-
ta da Spartaco a Capua. Nel 70 fu console insieme a Pompeo
te. Nel frattempo Crasso conduce una
e nel 60 stipulò il primo triumvirato con lo stesso Pompeo e
spedizione sfortunata in Oriente con- Cesare. Nella spartizione del territorio gli toccò la Siria; in
tro i Parti. Mentre queste cose accado- Oriente Crasso cercò di aumentare il suo potere con una spe-
no all’estero, a Roma Pompeo prepara dizione contro i Parti, ma ne uscì pesantemente sconitto a
l’offensiva contro Cesare, avviando di Carre nel 53 a.C.; in tale battaglia perse anche la vita.
fatto la guerra civile. [▶ pp. 44, 89]

1 Iulius Caesar cum L. Bibulo consul nominatus est. Decreta est illi Gallia et Illiricum cum
2 decem (“dieci”) legionibus. Ille primus vicit Helvetios, nunc appellatos Sequanos, deinde, op-
3 pugnantibus hostibus, victoriis et bellis gravibus usque ad Oceanum Britannicum processit.
4 Domuit fere omnem Galliam, vastam regionem inter Alpes, lumen Rhodanum, Rhenum et
5 Oceanum. Britannis bellum duxit (illis ante ne nomen quidem Romanorum cognitum erat),
6 illosque victos stipendiarios fecit. Germanos trans Rhenum pugnans immanibus proeliis vicit.
7 Caesare multa bella gerente et multos successus appetente, Romanis clades fuerunt solum tres
8 (“tre”): una (“una”) apud Arvernos, duae (“due”) in Germania, ubi legati Romani Titurius et
9 Aurunculeius per insidias caesi sunt. Illis temporibus Crassus, collega Pompei Magni in consu-
10 latu secundo, contra Parthos missus est: apud Carras etiam contra omen et auspicia dimicans,
11 postremo victus cum ilio, claro et praestanti iuvene, interfectus est. Has res gestas his ducibus
12 in nationibus barbaris facientibus, Romae bellum civile parabatur: propter istud lacrimabile
13 bellum, praeter calamitates in omni proelio accidentes, etiam populi Romani fortuna mutata
14 est. Caesare ex Gallia revertente et alterum consulatum poscente, Pompeius exercituum di-

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1 L’ablativo assoluto 189

15 missionem et ad urbem militum sine armis reditum iussit. Propter hanc iniuriam Caesar ab
16 Arimino, ubi milites congregatos habebat, adversum patriam cum exercitu venit. Illo armis
17 urbem occupante, Pompeius cum consulibus, senatu et universa nobilitate ex urbe fugiebat, in
18 Graeciam perveniebat et ibi in Caesarem bellum paraturus erat.
(da Eutropio, IV sec. d.C., Breviarium ab Urbe condƱta)

COMPRENSIONE DEL TESTO


■ Elenca le conquiste di Cesare
■ I Romani subiscono sconitte?
■ Dove muore Crasso?
■ Quali sono le condizioni che Pompeo pone a Cesare per il suo rientro a Roma?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Evidenzia tutti i participi e, in colore diverso, quelli usati nella struttura dell’ablativo assoluto.
■ Chiarisci la funzione dei seguenti participi.
1. appellatos (riga 2) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5. victus (riga 10-11) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2. victos (riga 6) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6. congregatos (riga 16) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. pugnans (riga 6) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7. paraturus (riga 18) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4. dimicans (riga 10) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

5 Traduci i seguenti ablativi assoluti con il participio perfetto.

RICORDA L’ablativo assoluto con il participio perfetto, essendo di signiicato passivo, viene
impiegato soltanto con i verbi transitivi.
Relicto equo, barbarus fugit. (da relinquo, transitivo attivo) (Essendo stato) lasciato il cavallo, il
barbaro fuggì.

a 1. traditis armis 2. exercitu inimico fugato 3. his rebus cognitis 4. paucis diebus interiectis 5. istis
piratis captis 6. confecto proelio 7. obsidibus acceptis 8. re rumentaria comparata 9. illis rebus nun-
tiatis 10. Graecis devictis 11. hac oratione habita 12. nostris victis et interfectis 13. irmo praesidio
relicto 14. condita urbe et re publica instituta 15. regibus expulsis 16. terra marique pace parta.
b 1. chiesta la pace 2. saputo il responso del dio 3. espugnata Cartagine e vinti i nemici 4. essen-
do stato tagliato il ponte 5. poiché i cavalieri erano stati arruolati 6. dopo che erano stati uccisi i
fanti 7. benché la gara fosse stata terminata 8. accettati gli ostaggi e catturato il re.

6 Forma l’ablativo assoluto con il participio perfetto del verbo e con il sostantivo indicati tra pa-
rentesi, poi traduci la frase.
ESEMPIO Pugnata pugna (pugna - pugno...-āre), exercitus milites in castra reverterunt.
Combattuta la battaglia (al termine della battaglia), i soldati dell’esercito ritornarono
nell’accampamento.
1. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (pax - facio...-ĕre), nova spes idesque in re publica et inter cives fuerunt.
2. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (urbs - circumdo...-āre), hostes moenia capturi et obsides paraturi erant.
3. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (res familiaris - servo ... āre), pater familias alteram partem iliis, alteram uxori dedit.
4. . . . . . . . . . . . . . . . . . (aedes, sing. - aperio...-īre), sacerdotes intraverant et super altari animale sacriicaverant.
5. . . . . . . . . . . . . . . . . . (ager - relinquo...-ĕre), agricolae res rusticas relinquunt et in urbe vitam ducunt.
6. . . . . . . . . . . . . . . . . . (praesidium - pono...-ĕre), dux magnis itineribus cum exercitu Neapolim petiturus erit.
7. . . . . . . . . . . . . . . . . . (planities - exploro...-āre), sub arboribus multos angues inveni et prae metu steti.

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190 UNITÀ 13 ABLATIVO ASSOLUTO

7 Distingui gli ablativi assoluti costruiti con il participio presente da quelli costruiti con il partici-
pio perfetto, poi traduci.
1. Consulibus propter victoriam laudatis, populus deis gratias agit. 2. Sparta, Athenis impe-
rium maritimun habentibus, copias pedestres corroboravit. 3. Navibus a procella deletis, nautae
omni spe deiecti erant. 4. Alpibus ab exercitu Hannibalis superatis, Italia propter metum tre-
muit. 5. Cicerone in foro orationem dicente, silentium est. 6. Scipione duce, Carthagine victa,
Romanis imperium totius maris fuit. 7. Caesare in Gallia et Crasso in Asia pugnantibus, tamen
Romae non regnat pax. 8. Remo occiso a ratre, nova urbs condita erat. 9. Oedipo oraculum con-
sulente, spes in hebanis erat; veritate cognita, cives spe privati sunt. 10. Sacerdotibus deos pro
urbis salute orantibus, mulieres comam scindebant.

8 Evidenzia gli ablativi assoluti, poi traduci.


1. Quotannis diebus statutis certamine scaenico indicto, Athenae magnum theatrum iebant (“diventa-
va”) et multis hospitium dabant, a tota Grecia spectatoribus vocatis ad spectacula. 2. Accepta ide a ci-
vibus, consules non interposita mora rem publicam regere inceperunt, alter rebus civilibus operam dans,
alter rebus militaribus et externis. 3. Sub terra condita arca cum aureis nummis, piratae pecuniam
non invenerunt et, propter praedae absentiam ira incensa, omnes uxores violaverunt, atque homines
interfecerunt. 4. Amissa re familiari et usta domu propter incendium, mater multas lacrimas efudit,
pater, paucis rebus et vestibus collectis, in urbem venit et domino servivit. 5. Dum servi in Campania
a dominis deiciunt, Romae, illa re nuntiata, vinctis omnibus servis catenis ferreis, domini rei inem
exspectabant. 6. Si mecum super montis cacumen veneritis, timore reposito et collectis viribus, sub ocu-
lis vestris mare caeruleum et planitiem viridem videbitis, super caput vestrum caelum serenum. 7. Hoc
bello commisso et istis hostibus victis, milites triumphantes Romam venerunt. 8. Dux, occupato oppido,
praesidium misit et super muros vigilias collocavit, exercitu in castris posito. 9. Mater deo Aesculapio
albam ovem sacriicium immolavit, servata iliae vita et debellato morbo. 10. Postquam Pyrrhus in Ita-
liam venerat, paucis diebus interiectis, spes victoriae exstincta est elephantorum adventu. 11. Ab omni-
bus aequalibus reiectus aut irrisus, auxilium et misericordiam ne a ratre quidem accipiens, desperatis
rebus, puer domo fugiturus erat. 12. Navibus ractibus propter tempestatem et nautis prae undarum
motibus impeditis, spes salutis defecit et multi nauragi luctibus hausti sunt. 13. Spe immissa militibus
et reintegrato animo, proelio nuntiato Alexander aciem istruxit, tuba signo dato pugnam commisit et,
equitatu arcessita, peditatum hostilem fugavit.

9 Crasso e il nemico temporeggiano in attesa delle mosse


dell’avversario
VERSIONE

Publio Licinio Crasso, durante la


spedizione di Cesare in Gallia, si IL PERSONAGGIO Publio Licinio Crasso
appresta a combattere contro le Il protagonista della versione non è Marco Licinio Crasso (di cui si
popolazioni barbare dei Vocati e è parlato a p. 188), bensì Publio Licinio Crasso, suo iglio, che seguì
dei Tarusati; costoro, però, si rin- Cesare nei primi anni della campagna contro i Galli, poi fu con il
padre nella guerra contro i Parti, conclusasi con la disfatta di Carre
forzano chiedendo aiuto alle po-
nel 53 a.C. Anch’egli perse la vita in tale occasione, suicidandosi
polazioni circostanti. Il generale
per aver fallito un attacco. Un aneddoto racconta che la sua testa
romano allora decide di non per- tagliata da un nemico fu inilzata su un giavellotto e mostrata a
dere tempo e muove contro l’ac- suo padre e a tutti i Romani.
campamento nemico.

1 Armis obsidibusque acceptis, Crassus in fines Vocatium et Tarusatium venit. Tum vero bar-
2 bari commoti, quod aliud oppidum, et natura loci et manu munitum, paucis diebus a Ro-

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1 L’ablativo assoluto 191

3 manis expugnatum erat, legatos mittere, coniurare, copias parare inceperunt. Mittuntur
4 etiam ad civitates Hispaniae legati; ab illis auxilia ducesque arcessuntur. Illorum adventu
5 spe confirmata, magna cum auctoritate et magna cum hominum multitudine Galli bellum
6 gesturi sunt. Id ubi primum Crassus animadvertit, hac re ad consilium delata, cum omnes
7 consentientes intellexit, posterum diem pugnae constituit. Prima luce productis omnibus co-
8 piis, duplici acie instituta, auxiliis in mediam aciem coniectis, consilia et motus inimicorum
9 exspectavit. Illi propter multitudinem et veterem belli gloriam paucitatemque nostrorum
10 pugnam sine periculis existimabant, atque sine vulnere et periculo pugnaturi erant, obses-
11 sis viis et commeatu intercluso; sic barbari, hoc consilio probato, a ducibus productis copiis,
12 milites suos in castris tenebant. Hac re perspecta, Crassus, postquam hostium cunctationem
13 timoris indicium putavit, omnibus Romanis pugnare cupientibus, milites suos incitavit et
14 ad hostium castra contendit.
(da Cesare, I sec. a.C., De bello Gallico)

COMPRENSIONE DEL TESTO


■ Per quale motivo i barbari sono impauriti?
■ Da dove ricevono aiuti?
■ Qual è la strategia bellica dei barbari? Come reagisce Crasso?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Cerchia tutti i participi che ci sono nel brano.
■ Tra i participi perfetti, evidenzia quelli usati nella struttura dell’ablativo assoluto.
■ Chiarisci la funzione dei seguenti participi.
1. commoti (riga 2) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3. consentientes (riga 7) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2. gesturi (riga 6) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4. pugnaturi (riga 10) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

10 Traduci i seguenti ablativi assoluti nominali o costituiti dal solo participio perfetto.
1.Philippo rege 2. Catone iam sene 3. me adhuc iuvene 4. invito Iove 5. certato et debellato 6. fe-
mina duce 7. auctoribus magistratibus 8. re placida 9. Cicerone et Antonio consulibus 10. augu-
rato et auspicato 11. omnibus ignaris 12. re publica placida 13. Alexandro duce 14. hoste vivo.

11 Evidenzia gli ablativi assoluti, poi traduci le seguenti frasi.


1. Sacerdotes, postquam decreta erat pugna navalis, auspicato de expeditionis prolatione ducibus
consilium dederunt. 2. Me incolumi, amici mei vitam in discrimen adduxerunt, quia necessa-
riam cautionem non adhibuerant. 3. Rege Romulo Roma crevit et res humanas et civiles para-
vit, Numa rege res divinas et religionem curavit. 4. Augusto principe, Vergilius de Aeneae fuga
ab Asia et adventu in Italiam carmen scripsit. 5. Te praetore, civitas in diicultatibus saepe a me
adiuta et sustenta est; cum ego praetor eram, omnibus modis civitati favi. 6. Omnibus deis igna-
ris, Iuppiter Promethei supplicium decrevit: ad montem Titanum vinxit et aquila omni die illi
iecur devorabat, sed iecur nocte rursus crescebat. 7. Pompeio Caesareque ducibus, exercitus Ro-
mani inter se certaverunt: alter cum Pompeio ad rei publicae tutelam, alter cum Caesare ad urbis
et orbis imperium. 8. Certato et debellato, dux cum equitatu peditatuque patriam revenit et, in
urbem intraturus, secundo populo, conscendens super currum triumphum celebravit. 9. Aucto-
ribus senatoribus et consule adiutore, populus decrevit publicas laudes ad ducem victorem et sta-
tuam ex auro et ebore in foro posuit. 10. Catone censore, nobilibus series inspectionum de rebus
familiaribus et de moribus imposita est.

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192 UNITÀ 13 ABLATIVO ASSOLUTO

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
Come tradurre un ablativo assoluto
Questo laboratorio ti aiuterà a chiarire i passaggi che si devono compiere per ana-
ANALISI lizzare la struttura dell’ablativo assoluto in vista di una corretta traduzione.
E TRADUZIONE

Una volta che si è riconosciuto un ablativo assoluto, ■ participio perfetto = gerundio composto passi-
devono essere chiari i passaggi che vanno fatti per vo oppure participio passato.
poter approdare a una traduzione eicace e corretta: 3. Terza operazione Quando è possibile, esplicita-
1. Prima operazione Constatare se l’ablativo as-
re le forme implicite inora usate; ricordiamo che un
soluto sia costituito da un participio presente o per- ablativo assoluto può esprimere una proposizione cir-
fetto (non può mai esserci il participio futuro); si costanziale temporale, causale, concessiva, ipoteti-
possono veriicare pertanto due condizioni, a cui ca (protasi), mai inale e mai consecutiva:
corrisponderanno due diverse valutazioni e quindi ■ in base al contesto in cui il costrutto è inserito,
traduzioni: scegliere quale subordinata usare (ci sono casi in
■ participio presente = azione attiva e contempo-
cui la scelta è ambigua e per i quali è consigliabile
ranea rispetto alla sovraordinata; lasciare il gerundio);
■ participio perfetto = azione passiva e anteriore
■ esplicitando il costrutto, rispettare la relazione di
rispetto alla sovraordinata (eccetto nei verbi de- contemporaneità o anteriorità con il tempo della
ponenti che studieremo più avanti). reggente; per esempio, se c’è rapporto di contem-
2. Seconda operazione Proporre conseguente- poraneità e nella reggente c’è un presente, la subor-
mente una traduzione generica: dinata si esprime in italiano con un presente, se c’è
■ participio presente = gerundio semplice attivo op-
un tempo storico si esprime con un imperfetto.
pure participio presente (poco usato in italiano); Proviamo a riassumere con una tabella:
Ablativo assoluto Traduzione in forma implicita Traduzione in forma esplicita
participio presente gerundio semplice (attivo) proposizione circostanziale attiva
puellis laudantibus lodando le ragazze – mentre/quando le ragazze lodano/lodavano
– poiché/dato che le ragazze lodano/lodavano
– benché/sebbene le ragazze lodino/lodassero
– se/qualora le ragazze lodino/lodassero
participio perfetto gerundio composto (passivo) proposizione circostanziale passiva
puellis laudatis essendo state lodate – dopo che le ragazze sono/erano/furono state lodate
le ragazze – poiché/dato che le ragazze sono/erano/furono state lodate
– benché/sebbene le ragazze siano/fossero state lodate
– se/qualora le ragazze sono/erano/siano/fossero state lodate

Le forme passive, una volta compreso il signiica- è costituito da un participio presente, quindi ha
to, possono essere volte all’attivo, forma più usata valore attivo ed esprime azione contemporanea
nella nostra lingua. rispetto alla principale. Pertanto la prima tradu-
Proviamo ora ad applicare lo schema a due frasi zione sarà con un gerundio semplice attivo:
contenenti l’ablativo assoluto, una costruita con I nemici, dormendo le sentinelle, presero la città.
il participio presente, l’altra con il participio per- In forma esplicita, il contesto suggerisce il valo-
fetto. re temporale o causale ed esclude quello conces-
■ Hostes, vigiliis dormientibus, urbem ceperunt. sivo e ipotetico. Quindi le possibili traduzioni
L’ablativo assoluto è vigiliis dormientibus. Esso saranno:

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1 L’ablativo assoluto 193

Mentre le sentinelle dormivano, i nemici presero tuito da un participio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .


la città. ........................, quindi ha valore . . . . . . . . . . . . . . . .
Poiché le sentinelle dormivano, i nemici presero la . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ed esprime
città. azione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . rispetto alla principale. Pertanto la prima tra-
In entrambi i casi l’imperfetto “dormivano” espri-
me contemporaneità rispetto al passato remoto del- duzione sarà con un gerundio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . o un . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
la frase principale.
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . , dunque: . . . . . . . . . . . . . . . .
■ Hostes, necatis vigiliis, urbem ceperunt. .................................................................
L’ablativo assoluto è necatis vigiliis. Esso è costituito Provando a esplicitare, la frase può avere valore . . .
da un participio perfetto, quindi ha valore passivo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . in base al contesto.
ed esprime azione anteriore rispetto alla principale. Quindi la/e possibile/i traduzione/i sarà/saranno:
Pertanto la prima traduzione sarà con un gerundio ...............................................................
composto passivo o un participio passato passivo: .........................................
I nemici, essendo state uccise/uccise le guardie, È possibile anche volgere la traduzione dell’ablati-
presero la città. vo assoluto in modo più libero, (ed eventualmente
In forma esplicita, suggerisce il valore temporale in forma attiva) nella seguente forma: . . . . . . . . . . . . . . . .
o causale ed esclude quello concessivo e ipotetico. ...............................................................

Quindi le possibili traduzioni saranno: 1. Accipiter fugit veniente columbā. 2. Terra ma-
Dopo che furono uccise le guardie, i nemici pre- rique fugientibus certamen hostibus, Samum, unde
sero la città. venerat, classis repetit. (Livio) 3. Caesar exposito
Poiché furono uccise le guardie, i nemici presero exercitu et loco castris idoneo capto, cohortibus decem
la città. (“dieci”) ad mare relictis et equitibus trecentis (“tre-
In entrambi i casi il passato remoto “furono uccise” cento”), de tertia vigilia ad hostes contendit. (Ce-
esprime anteriorità rispetto al passato remoto della sare) 4. Laudatis pro contione victoribus Caesar
frase principale (si potrebbe usare anche il trapassa- congeriem armorum struxit. (Tacito) 5. Cunctis
to prossimo “erano state uccise”). clementiam laudantibus, tamen dux proditores co-
In questi casi inoltre è possibile anche volgere la tra- ram populo interfecit. (da Svetonio) 6. Exercitus
duzione dell’ablativo assoluto all’attivo in modo più Cn. Pompei hiemavit in Gallia M. Fonteio imperan-
libero, nella seguente forma: te. (Cicerone) 7. Iamque ordine iusso arma, dapes
I nemici, dopo che ebbero ucciso/dopo aver ucci- ignemque ferunt. (Stazio) 8. L. Quintus Flamini-
so le sentinelle, presero la città. nus, rater consulis, navali proelio Attalo rege et Rho-
dis adiuvantibus Euboeam et maritimam oram ce-
pit. (Livio) 9. Ille Croesus inter reges opulentus post
Veriica delle competenze
terga vinctis manibus ductus est. (Seneca) 10. Om-
Traduci le frasi che seguono contenenti ciascuna un ni Galliā devicta Caesar a superiore aestate belli
ablativo assoluto, quindi, per veriicare la tua tra- tempus non intermisit militesque hibernorum quiete
duzione, trascrivi e completa per ciascuna di esse lo refecit a tantis laboribus. (Cesare) 11. Vespere facto
schema seguente.
venit cum duodecim (“i dodici”); discumbentibus il-
L’ablativo assoluto presente nella frase è . . . . . . . . . . . . lis et manducantibus Iesus panem accepit et benedi-
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Esso è costi- cens regit et dedit illis. (dalla Vulgata)

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194 UNITÀ 13 ABLATIVO ASSOLUTO

12 Un discorso di Camillo convince i Romani a ricostruire la città VERSIONE

390 a.C.: Roma viene saccheggiata


e semidistrutta dai Galli; i Roma- IL PERSONAGGIO Camillo
ni manifestano l’intenzione di ab- Marco Furio Camillo, appartenente a una nobile famiglia patrizia,
visse fra il V e il IV sec. a.C, svolse attività politica, combatté in dife-
bandonare la città e di trasferirsi
sa di Roma celebrando ben quattro trioni e fu stimato moltissimo
a Veio, ma un discorso del dittato-
dai suoi concittadini, al punto che venne nominato per ben cinque
re Camillo, che fa leva soprattutto volte dittatore e fu onorato col titolo di pater patriae. La carica di
sul sentimento religioso, convince dictator era una carica straordinaria; il dittatore non veniva eletto
i cittadini a restare e a ricostruire bensì scelto dal console in situazioni di particolare gravità e rima-
la città, che gli dèi hanno voluto neva in carica al massimo sei mesi.
diventasse padrona del mondo.

1 Lucio Valerio et Marco Manlio consulibus, Roma a Gallis direpta et usta, dum nobiles urbem de-
2 serturi erant et, invitis multis, Veium migraturi, Furio Camillo dictatore, e tribunali haec verba
3 ad hortationem populi, ad urbis refectionem et cultuum observantiam resonuerunt: “Quirites,
4 confugimus in Capitolium ad deos, ad sedem Iovis; sacra alia in ruina rerum nostrarum sub
5 terra occultavimus, alia avecta in initimas urbes amovimus ab hostium oculis; urbem deseren-
6 tibus dis hominibusque, tamen deorum cultum non intermisimus. Reddiderunt igitur patriam
7 et victoriam et antiquum belli decus amissum, et in hostes qui (“che”) caeci avaritia in pondere
8 auri foedus ac idem fefellerunt, verterunt terrorem fugamque et caedem. Haec culti aut neglecti
9 numinis tanta monumenta in rebus humanis cernentes, Quirites, vixdum e nauragiis culpae
10 cladisque emergentes, nefas facturi sumus. Urbem auspicato inauguratoque conditam habemus;
11 omnes loci in ea religionum deorumque sunt pleni; sacriiciis sollemnibus dies constituti et loca
12 statuta sunt. Hos omnes deos publicos privatosque, Quirites, deserturi estis? Hic (“qui”) Capito-
13 lium est, ubi quondam capite humano invento monstratum est hunc locum caput imperii; hic
14 (“qui”) augurato Vestae ignes, hic (“qui”) ancilia caelo demissa, hic (“qui”) omnes propitii ma-
15 nentibus vobis di.” Oratione habita et accepta condicione, civitas rursus aediicabatur.
(da Livio, I sec. a.C. - I d.C., Ab Urbe condƱta)
COMPRENSIONE DEL TESTO
■ Dove si rifugiano i nobili?
■ Quale argomento principale propone Furio Camillo nel suo discorso?
■ Perché il Campidoglio porta questo nome?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Evidenzia tutti i participi che ci sono nel brano e, in colore diverso, quelli usati nella struttura dell’ablativo
assoluto.
■ Chiarisci la funzione dei seguenti participi e riporta il paradigma completo di ogni verbo.
1. deserturi (righe 1-2) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2. avecta (riga 5) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .......................................................
3. amissum (riga 7) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ......................................................
4. neglecti (riga 8) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ......................................................
5. cernentes (riga 9) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ......................................................
6. statuta (riga 12) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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1 L’ablativo assoluto 195

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
Il lessico della cucina
Questo laboratorio ti aiuterà a sviluppare la conoscenza dei lessici speciali, utili sia
LESSICO per memorizzare vocaboli in vista della traduzione sia per capire numerosi aspetti
della civiltà latina

[▶ CIVILTÀ p. 198]

Q uando e che cosa mangiavano i Romani?


I Romani si nutrivano tre volte al giorno:
mattina, mezzogiorno e sera (un po’ come
noi). Ecco quali erano i loro pasti principali:
pesce, valorizzava primariamente le salse e i condi-
menti. L’ingrediente più importante nelle ricette
romane è il garum, i, n., una salsa di pesce che so-
stituiva il sale; tale tipo di salamoia veniva chiama-
■ ientaculum, i, n., è la colazione del mattino, un ta anche con il termine, per noi poco invitante, di
pasto frugale solitamente a base di pane, formag- liquamen, inis, n. (termine che etimologicamente
gio e un po’ d’acqua; signiica “miscuglio”) e si preparava con le interiora
■ prandium, ii, n., è il pranzo, ovvero il pasto di del pesce unite a pezzettini di pesce, il tutto mesco-
metà giornata; anch’esso era leggero, a base di lato ino a formare una poltiglia poi fatta fermen-
pane, carne, frutta e vino; tare al sole. I cibi venivano arricchiti anche con un
■ coena, ae, f., era questo il pasto principale; inizia- abbondante utilizzo di spezie, in particolare pepe
va nel tardo pomeriggio, quando cessavano le atti- (piper, eris, n.) e cumino (cuminum, i, n.).
vità lavorative e sociali, e proseguiva talvolta ino I Romani amavano sia il pesce sia la carne, prevalente-
a notte inoltrata o all’alba del giorno successivo. mente di maiale e di bue, compresa la selvaggina. Alto
Approfondiamo il “rito” della cena. era anche il consumo di frutta (mele, pere, susine, uva;
Nelle realtà familiari più semplici la cena era con- non conoscevano invece ancora gli agrumi). La cena
sumata nell’atrio della casa; invece nelle dimore dei era di solito accompagnata con vino (vinum, i, n.)
nobili e dei ricchi la cena era servita nel triclinium, annacquato (il vino puro, detto merum, i, n., era in-
-ii, n., il locale riservato a questa occasione, il cui no- fatti eccessivamente alcolico e quindi poco gradito) o
me di origine greca indica la presenza di tre “divani” arricchito con del miele (mulsum, i, n.). Il vino veniva
(triclinaria, -ium, n.); su ciascuno di essi si sistema- utilizzato anche per la cottura di alcuni cibi.
vano tre persone semisdraiate, appoggiate al braccio
sinistro e con il braccio destro libero per prendere le
Veriica delle competenze
pietanze, collocate su tavolini bassi al centro dell’am-
biente [▶ p. 164]. Il numero ideale di commensali in Nelle seguenti frasi sottolinea i termini appartenenti al
lessico della cucina (troverai anche vocaboli non riporta-
una cena era quindi di nove o multipli di nove. Gli
ti nella scheda, da cercare sul vocabolario), poi traduci.
schiavi se ne stavano in piedi o seduti per terra vici-
no al divano, pronti a intervenire in caso di bisogno 1. Dominus amicos ad cenam invitavit et carnem
(in particolare per pulire il vomito o gli sputi dei lo- assam garo condītam cum multo vino illis praebu-
ro signori); altri schiavi servivano le varie portate e il it. 2. Tricliniarches merum deligit et hoc cum aqua
vino. Il capo del banchetto, chiamato con il termine miscet, deinde convivis ministrat. 3. Coena incipien-
greco tricliniarches, ae, m., dettava i tempi della ce- te dominus gustationem convivis dabat; gustatione
na e sceglieva il vino da mescere. consummata, a servis sus cumino coctus et liquamine
I cibi erano presi con le mani dai piatti di portata e condītus in triclinium geritur. 4. In mensam vomi-
sempre con le mani venivano accostati alla bocca; turus eram quia nimios pisces comederam et nimium
non si utilizzavano posate e piatti. mulsum hauseram. 5. Magna villa ruri amico meo
Riguardo alle pietanze, la fonte da cui possiamo at- est; in hac villa sunt multa triclinia et saepe ille ad
tingere è il trattato-ricettario De re coquinaria scrit- coenam me cum omnibus amicis invitat. 6. Domi-
to da Apicio, un famoso esperto di arte culinaria di ni hospes multam carnem assam onagri cum boletis
età imperiale (I sec. d.C.). in triclinio stratus voravit, servus vomitum detersit,
La cucina romana, sia che venisse cucinata carne o deinde ille uvam cerasaque cum mulso avide edit.

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196 UNITÀ 13 ABLATIVO ASSOLUTO

RIEPILOGO PER RIPASSARE ESERCIZI INTERATTIVI


ZTE

VERIFICA DELLE COMPETENZE DI TRADUZIONE

13 Traduci le seguenti frasi con 2 livelli di dificoltà.


1. Veniens ad urbem rex portis clausis exclusus est. (da Eutropio) 2. Imperator saepe praesedit spec-
taculis, adclamante populo. (da Svetonio) 3. Tarquinius bellum Romanis fecit, auxilium ducente
Porsenna Tusciae rege, et Romam paene cepit. (da Eutropio) 4. Sacriicio facto dona et sacerdotibus
et deo data sunt, populo Iovem consulente. (da Curzio Rufo) 5. Commovit bellum urbi Romae rex
Tarquinius, qui (“che”) erat expulsus, et collectis multis gentibus ad regni restitutionem dimicavit.
(da Eutropio) 6. Consules bonos amisimus: Hirtius, paucis diebus magno proelio victo, in victo-
ria occidit; Pansa fugerat vulneribus acceptis. (da Cicerone) 7. Orgetorix, nobilis apud Helvetios,
M. Messalla M. Pisone consulibus regni cupiditate inductus coniurationem nobilitatis fecit. (Cesa-
re) 8. Otho gratiam auxit, detecta equitis raude: ille paraverat necem sed, prodentibus servis, impe-
rator eam rem cognoverat. (da Svetonio) 9. Ubi lux adventabat, defessis iam hostibus ac paulo ante
somno captis, de improviso milites Mario duce clamorem tollunt et e portis erumpunt. (da Sallustio)
10. Tribuni militum non loco castris capto, non praemunito vallo, nec auspicato nec litato, instru-
unt aciem. (da Livio) 11. Marco Antonio Publio Dolabella consulibus, imperium Romanum iam
ad Caesarem transferente fortuna, varius et multiplex motus civitatis fuit. (da Floro) 12. Imperator
dimotis omnibus requievit, sed illum curas animo volutantem repens (agg.) tumultus avertit, nun-
tiata consternatione ac licentia militum. (da Tacito) 13. Romulus non cum globo iuvenum (nec enim
erat ad vim apertam par), sed aliis alio itinere iussis certo tempore ad regiam venire pastoribus, ad
regem impetum facit; et a domo Numitoris alia comparata manu adiuvat Remus. Ita regem obtrun-
cat. (Livio) 14. Tusci in utrumque mare (“in entrambi i mari”) vergentes incoluerunt terras, prius cis
Appenninum ad inferum mare, postea trans Appenninum; coloniis missis, etiam occupaverunt trans
Padum omnia loca, excepto Venetorum angulo, et usque ad Alpes illa tenuerunt. (Livio)

14 Roma, sollecitata su vari fronti, risponde con brillanti successi VERSIONE

Dopo la vittoria sui Cartagine-


si nella prima guerra punica L’EVENTO Le guerre puniche
(264-241 a.C.), Roma intervie- La lunga fase storica caratterizzata dal conlitto fra i Romani e i Carta-
ne in aiuto al re dell’Egitto, ginesi durò complessivamente più di un secolo e si articolò in tre gran-
affronta i Liguri, rintuzza un di momenti: la prima guerra punica (264-241 a.C.), combattuta preva-
lentemente nel mare attorno alla Sicilia, che vide Roma vincitrice; la
tentativo punico di riaccen-
seconda guerra punica (218-202 a.C.), che ebbe inizio con l’assedio di
dere il conflitto attraverso
Sagunto da parte di Annibale, proseguì con la sua discesa in Italia dal-
la ribellione dei Sardi, porta le Alpi (ricordiamo le terribili sconitte romane al lago Trasimeno e a
guerra contro gli Illiri e af- Canne), terminò con la vittoria romana su Annibale a Zama da parte
fronta la discesa dei Galli. Fra di Scipione; la terza guerra punica (149-146 a.C.), che si concluse con il
tante guerre c’è però spazio saccheggio e la distruzione di Cartagine: il nemico africano era deini-
anche per un breve periodo tivamente debellato.
di pace.

1 Finito bello Punico, quod (“che”, sogg.) per multos annos tractum est, Romani iam clara gloria
2 noti legatos ad Ptolomaeum, Aegypti regem, miserunt auxilia promittentes, quia rex Syriae An-
3 tiochus bellum illi indixerat. Ille gratias Romanis egit, auxilia a Romanis non accepit; iam enim
4 erat pugna transacta. Illo tempore potens rex Siciliae Hiero Romam venit ad ludos et dona po-

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RIEPILOGO 197

5 pulo exhibuit. L. Cornelio Lentulo Fulvio Flacco consulibus etiam contra Ligures intra Italiam
6 bellum gestum est et de his triumphatum (est). Carthaginienses tamen bellum reparare tempta-
7 bant, Sardiniensibus ad defectionem impulsis. Venit tamen Romam legatio Carthaginiensium
8 et pacem impetravit. T. Manlio Torquato C. Atilio Bulco consulibus Romani Sardos vicerunt et
9 pace omnibus locis facta bella non habuerunt; pax in toto imperio post Romam conditam semel
10 tantum Romanis, Numa Pompilio regnante, contingerat. L. Postumius Albinus Cn. Fulvius
11 Centumalus consules bellum contra Illyrios gesserunt et multis civitatibus captis etiam reges in
12 deditionem acceperunt. L. Aemilio consule ingentes Gallorum copiae Alpes superaverunt, sed
13 pro Romanis tota Italia consensit, multis hominibus ad id bellum paratis. Sed res per consulem
14 tantum prospere (“favorevolmente”) gesta est et triumphus Aemilio decretus est.
(da Eutropio, IV sec. d.C., Breviarium ab Urbe condƱta)

15 La posizione del nobile Curio nella congiura di Catilina VERSIONE TUTOR

Catilina, nel suo disegno eversivo contro la res publica romana, aveva coinvolto nella sua congiura del 63
a.C. anche alcuni nobili, fra i quali un certo Curio. Questi, però, non seppe tacere e rivelò le trame all’amante
Fulvia, la quale, a sua volta, svelò il complotto. Tutto il senato, spaventato dalla situazione, avallò pertanto
l’elezione a console di Cicerone, riiutando la candidatura al consolato di Catilina. [▶ p. 99]

1 In illa coniuratione fuit Q. Curius, natus haud obscuro loco, lagitiis atque facinoribus coopertus;
2 illum censores a senatu probri gratia moverant. Huic homini erant vanitas et audacia: neque
3 reticebat audita, neque sua scelera occultabat. Erat illi cum Fulvia, muliere nobili, stupri vetus
4 consuetudo. Quoniam illi mulieri minus (“meno”) gratus erat, quia inopia paucas res donabat,
5 repente glorians maria montesque promittebat. At Fulvia, insolentiae Curi causa cognita, peri-
6 culum rei publicae haud occultum habuit, sed sublato auctore de Catilinae coniuratione multis
7 amicis et familiaribus narravit. Ea res (“Tale situazione”) in primis studia hominum adcen-
8 dit ad designationem M. Tulli Ciceronis ut (“come”) consulis. Namque antea nobilitas invidia
9 aestuabat et quasi polluentem consulatum credebat Cicerone consule, homine egregio sed novo.
10 At periculo adveniente, invidia atque superbia post fuerunt. Igitur, etiam Catilina consulatum
11 petente, comitiis habitis consules declarantur M. Tullius et C. Antonius. Illud factum primo po-
12 pularem coniurationem concusserat. Neque tamen Catilinae furor minuebatur, sed in dies multa
13 agitabat et arma per Italiam locis opportunis parabat.
(da Sallustio, I sec. a.C., De Catilinae coniuratione)

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198 UNITÀ 13 ABLATIVO ASSOLUTO

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE Bere, mangiare,
CIVILTÀ stare a tavola

[▶ LESSICO p. 195]

Natura morta con Il vino ■ I Romani avevano a disposi-


bottiglia e bicchiere, III-IV
secolo d.C. Tunisi, Museo zione un gran numero di vini. Tra i piú
del Bardo. rinomati vi erano il Cecubo, provenien-
Questo mosaico celebra il te dal Lazio meridionale, e il Falerno, vi-
vino, la bevanda più amata
dai Romani. Il vino rosso no campano assai forte, che non doveva
(vinum atrum), e bianco mai essere servito prima della cena e ve-
(vinum candidum), venivano
sempre allungati con acqua
niva fatto a lungo invecchiare. Nel ban-
calda o fredda, in modo chetto serale, che costituiva un momento sociale molto importante, si brindava varie
da ridurne la gradazione volte in onore di amici, conoscenti o personaggi famosi. L’epigrammista Marziale (40
alcolica.
ca.-104 d.C.) ricorda l’uso secondo cui ogni commensale bevesse tante coppe quante
erano le lettere di cui era composto il suo nome (Epigrammi, XIV, 170).
Vari autori antichi tramandano il racconto di una donna che, sorpresa dal marito – un certo
Egnazio Mecennio – a bere vino, era stata da lui uccisa impunemente. L’uso di tale bevanda
era ritenuto pericoloso per la condotta sessuale femminile, e quindi vietato alle donne: il
vino poteva renderle lascive, compromettendo così la loro castità, e l’adulterium era punito
con severità nel mondo romano. Per veriicare che questo divieto fosse rispettato, esisteva
il «diritto del bacio» (ius osculi), cioè il bacio sulla bocca che la donna riceveva dai parenti
maschi sino al sesto grado incluso, i quali si accertavano che l’alito di lei non sapesse di vino.
Cibi frugali e luxus alimentare ■ Un luogo molto comune nella letteratura latina
è la contrapposizione tra i primi Romani, frugalissimi a tavola, e i Romani delle età
successive – soprattutto dell’età imperiale – dediti agli eccessi nei banchetti. Il poeta
Orazio (65-8 a.C.) parla del suo pranzo leggero e poi di una parca mensa, la sera, ap-
Quadri di nature morte
parecchiata con suppellettili modeste (Satire, I, 6, 114-118):
con frutta e recipienti «Poi me ne torno a casa, a una scodella di porri, ceci e frittelle. Tre garzoni a servire la
di vetro, 45-79 d.C. Napoli,
Museo Archeologico cena, un piano di marmo con sopra due coppe e una mestola, e accanto una saliera da
Nazionale. poco, un’ampolla con il suo piatto, tutta suppellettile campana». (trad. M. Labate)
La passione dei Romani
per la frutta è testimoniata Il rovesciamento di questo modello di vita frugale è quello del padrone di casa (dominus)
da numerose pitture di che organizza un banchetto a base di cibi rainati ed esotici, vini di pregio e vasellame
natura morta. Essi erano
grandi consumatori di costoso, soltanto per fare sfoggio delle proprie ricchezze. Sono personaggi di questo
frutta fresca ed essiccata. tipo il Nasidieno ricordato da Orazio in una satira (II, 8) o l’ex schiavo Trimalcione,
Insieme col miele la frutta
veniva utilizzata anche come l’arricchito protagonista di un celebre episodio del Satyricon (26-77), di Petronio (I
contorno alla carne. secolo d.C.). L’imperatore Vitellio, secondo Svetonio (I-II secolo d.C.), banchettava
tre, anche quattro volte al giorno, e
si procurava il vomito per far fronte
a tutte le abbufate (Vita di Vitellio,
13, 1). Seneca (4 ca. a.C.-65 d.C.) de-
scriveva questa abitudine del vomito
provocato, dicendo che i Romani del
suo tempo «vomitano per mangiare,
mangiano per vomitare» (Consola-
zione alla madre Elvia, 10, 3).

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Civiltà Bere, mangiare, stare a tavola 199

Scena di banchetto, Cibo per i morti ■ Alle tombe dei propri familiari i Romani usavano portare cibi di
I secolo d.C. Pompei, Casa natura diferente, sia solidi sia liquidi, con l’idea che tali oferte avrebbero in qualche
dei Casti Amanti.
In questa pittura pompeiana modo alimentato il defunto. Nelle tombe sono stati ritrovati dei tubicini in piombo o
è rafigurata una scena in argilla che mettevano in comunicazione l’esterno della sepoltura, dove veniva intro-
triclinare in cui due coppie
di amanti banchettano. Al
dotto il cibo, con l’interno, dove giaceva l’estinto. Un’occasione per oferte di questo
centro del dipinto si trova tipo era la novendialis cena, il banchetto allestito presso la tomba il nono giorno dopo
un tavolino a tre gambe, la sepoltura (parallelo al banchetto funebre consumato il giorno stesso del funerale).
chiamato mensa delphica,
perché si richiamava al Nel mese di maggio, poi, aveva luogo la cerimonia dei Lemuria, con cui si voleva pla-
tripode sacro collocato nel care, anche con del cibo, i Lemures, cioè gli spiriti dei trapassati ostili ai vivi. Il rito è
tempio di Apollo a Deli. descritto da Ovidio (43 a.C.-17 d.C.): a mezzanotte, il pater familias romano si alzava
Mosaico pavimentale dal letto e si aggirava per la casa gettando alle proprie spalle delle fave nere, gli spiriti
con avanzi di un
banchetto, II secolo raccoglievano le fave e se ne andavano dalla casa (Fasti, V, 429-444).
d.C. Città del Vaticano,
Musei Vaticani, Museo Usi e superstizioni a tavola ■ I Lari, divinità del culto domestico, avevano un ruo-
Gregoriano Profano. lo importante durante il pasto, al quale si riteneva presenziassero. Nel citato episodio
Questo tipo di decorazione
pavimentale a mosaico con della cena di Trimalcione, un gruppo di servitori depone sulla mensa le loro statuet-
avanzi di pasto, frequente te (Satyricon, 60, 8). La mensa, a sua volta, era consacrata a Vesta, la dea del focolare.
nel mondo romano, prende Era consuetudine che i commensali indossassero un abito speciico per il banchetto,
il nome di asárotos oikos,
espressione in lingua greca di tipo confortevole (vestis cenatoria/convivialis, synthesis); inoltre si liberavano delle
che signiica «stanza non calzature e anche degli anelli. Una preziosa fonte relativa ad usi curiosi a cui i Romani
spazzata».
si attenevano a tavola è un passo di Plinio il Vecchio (23-79 d.C.), tratto dalla Storia
naturale (XVIII, 26 s.):
«Se capita di parlare di incendi, a tavola, storniamo l’infausto presagio versando ac-
qua sotto la mensa. Si giudica di pessimo augurio spazzare il pavimento quando qual-
cuno si alza da tavola o togliere la mensa o il portavivande mentre un commensale
beve [...]. Se il cibo cadeva di mano, si restituiva, per lo meno a tavola, ed era proibito
soiarci sopra per pulizia». (trad. U. Capitani)
Anche questo cibo inito accidentalmente sul pavimento – prosegue Plinio – costitui-
va un cattivo segno e, per riparare all’incidente, era opportuno bruciarlo in oferta al
Lare. C’è qui l’idea che il cibo, cadendo, sia stato in contatto con il suolo ed è perciò
rischioso servirsene, in quanto il suolo è collegato agli spiriti dei morti.

Veriica delle competenze


Procurati il testo della Satira VIII di Orazio (libro II), citata del banchetto che ha luogo in casa del parvenu Nasidieno.
nella scheda. In esso sono elencate le numerose portate Descrivi come viene servita agli ospiti la murena (vv. 42-53).

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PER COMINCIARE FORMA DELLE PAROLE STORIOGRAFIA

14 PRONOMI RIFLESSIVI
UNITÀ Omnia mea mecum Preissi verbali (1) Il ratto delle Sabine

AGGETTIVI POSSESSIVI
1 I pronomi riflessivi [▶ MANUALE 12.2]
■ I pronomi rilessivi si riferiscono al soggetto della frase in cui compaiono e possono essere di 1a,
di 2a o di 3a persona.
■ Per la 1a e la 2a si impiegano come rilessivi gli stessi pronomi personali. [▶ Unità 6]
Per la 3a singolare e plurale il pronome rilessivo è se:
Nom. // //
Gen. sui di sé (di loro)
Dat. sibi a sé, si (a loro)
Acc. se sé, si (loro)
Abl. se da sé
● l’accusativo se può presentare la forma raforzata sese “se stesso”; il dativo sibi può presentare la
forma raforzata sibĭmet “ a se stesso”
● la preposizione cum in unione con l’ablativo se è posposta: secum “con sé”.

2 Gli aggettivi (e pronomi) possessivi.


Il possessivo di 3a persona [▶ MANUALE 12.3, 12.2.2]
Singolare Plurale
1a meus, a, um mio noster, nostra, nostrum nostro
2a tuus, a, um tuo vester, vestra, vestrum vostro
3a suus, a, um suo suus, a, um loro
■ Per il possessivo di 3a persona:
● la forma suus, a, um è impiegata sia per il singolare (“suo”) sia per il plurale (“loro”) e viene usata
soltanto con valore rilessivo, quindi in riferimento al soggetto della frase
Parentes liberos suos diligunt.
I genitori amano i loro (= dei genitori) igli.
● se il possessore è costituito da un termine diverso dal soggetto, il latino usa:
– eius (= genitivo singolare m., f., n. del pronome personale is, ea, id, propriamente “di lui”, “di
lei”, “di esso/essa” [▶ Unità 15]), se il possessore è singolare
In foro consulem cum liberis eius vidimus.
Nel foro vedemmo il console con i suoi (lett. “di lui” = “del console”) igli.
– eorum/earum (= genitivo plurale rispettivamente m., n., f. del pronome personale is, ea, id,
propriamente “di loro”, “di essi”, “di esse”), se il possessore è plurale
Venatores leones cum catulis eorum ceperunt.
I cacciatori catturarono i leoni con i loro (lett. “di essi” = “dei leoni”) cuccioli.

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memorandum 201

3 Il congiuntivo presente attivo e passivo e il congiuntivo esortativo [▶ MANUALE 17.4; 38.2.1.1]

CONGIUNTIVO PRESENTE ATTIVO


I coniugazione II coniugazione III coniugazione IV coniugazione verbi in -io verbo sum
che ami che distrugga che invii che oda che prenda che sia
a
Sing. 1 amem deleam mittam audiam capiam sim
2a ames deleas mittas audias capias sis
3a amet deleat mittat audiat capiat sit
Plur. 1a amēmus deleāmus mittāmus audiāmus capiāmus simus
2a amētis deleātis mittātis audiātis capiātis sitis
3a ament deleant mittant audiant capiant sint
CONGIUNTIVO PRESENTE PASSIVO
I coniugazione II coniugazione III coniugazione IV coniugazione coniug. mista
che sia amato che sia distrutto che sia inviato che sia udito che sia preso
Sing. 1a amer delear mittar audiar capiar
2a amēris deleāris mittāris audiāris capiāris
3a amētur deleātur mittātur audiātur capiātur
Plur. 1a amēmur deleāmur mittāmur audiāmur capiāmur
2a amemĭni deleamĭni mittamĭni audiamĭni capiamĭni
3a amentur deleantur mittantur audiantur capiantur

Il congiuntivo esortativo
■ Il congiuntivo presente in proposizione indipendente (cioè nella frase principale) esprime un’e-
sortazione o un comando o una proibizione. Sostituisce le persone mancanti dell’imperativo pre-
sente. Viene perciò usato nella 1a persona plurale e nella 3a persona singolare e plurale
Amemus patriam. Amiamo la patria!
● La negazione è ne
Ne relinquamus urbem. Non lasciamo la città!

4 Il congiuntivo imperfetto attivo e passivo [▶ MANUALE 17.5]

CONGIUNTIVO IMPERFETTO ATTIVO


I coniugazione II coniugazione III coniugazione IV coniugazione verbi in -io verbo sum
che amassi che distruggessi che inviassi che udissi che prendessi che fossi
a
Sing. 1 amārem delērem mittĕrem audīrem capĕrem essem
2a amāres delēres mittĕres audīres capĕres esses
3a amāret delēret mittĕret audīret capĕret esset
Plur. 1a amarēmus delerēmus mitterēmus audirēmus caperēmus essēmus
2a amarētis delerētis mitterētis audirētis caperētis essētis
3a amārent delērent mittĕrent audīrent capĕrent essent
CONGIUNTIVO IMPERFETTO PASSIVO
I coniugazione II coniugazione III coniugazione IV coniugazione coniug. mista
che fossi amato che fossi distrutto che fossi inviato che fossi udito che fossi preso
Sing. 1a amārer delērer mittĕrer audīrer capĕrer
2a amarēris delerēris mitterēris audirēris caperēris
3a amarētur delerētur mitterētur audirētur caperētur
Plur. 1a amarēmur delerēmur mitterēmur audirēmur caperēmur
2a amaremĭni deleremĭni mitteremĭni audiremĭni caperemĭni
3a amarentur delerentur mitterentur audirentur caperentur

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202 UNITÀ 14 PRONOMI RIFLESSIVI - AGGETTIVI POSSESSIVI

5 La subordinata inale [▶ MANUALE 43.5]


■ Si trova per lo più in forma esplicita al congiuntivo, introdotta dalle congiunzioni:
● ut, se è positiva (“ainché”)
● ne, se è negativa (“ainché non”)
■ I tempi del congiuntivo sono:
● il presente, se nella reggente c’è un tempo presente o futuro (tempi principali)
● l’imperfetto, se nella reggente c’è un tempo passato, cioè l’imperfetto, il perfetto o il piucche-
perfetto (tempi storici)
Cives arma sumunt (sument), ut urbem defendant.
I cittadini prendono (prenderanno) le armi, ainché difendano (= per difendere) la città.
Milites acriter pugnabant (pugnaverunt/pugnaverant), ne urbs ab hostibus caperetur.
I soldati combattevano (combatterono/avevano combattuto) con accanimento, ainché la
città non fosse presa dai nemici.
■ Talvolta può essere espressa in forma implicita mediante:
● il supino (sempre in dipendenza da un verbo di moto)
Hostes legatos miserunt pacem petitum.
I nemici inviarono ambasciatori per chiedere la pace.
● il participio futuro (quando si esprime un’intenzione)
Bitugires ad Haeduos legatos mittunt subsidium rogaturos.
I Bitugiri inviano ambasciatori agli Edui per chiedere aiuto.
SUBORDINATA FINALE
Forma Congiunzione Modo/Tempo
Esplicita ut/ne congiuntivo presente
(in dipendenza da tempi principali)
congiuntivo imperfetto
(in dipendenza da tempi storici)
Implicita – supino
(in dipendenza da verbo di moto)
participio futuro
(quando esprime intenzione)

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1 I pronomi riflessivi 203

1 I pronomi riflessivi

LESSICO di BASE MEMENTO

Sostantivi Verbi metŭo, is, metŭi, metūtum, ĕre


rigus, ŏris, n. freddo carpo, is, carpsi, carptum, ĕre temere
fulmen, ĭnis, n. fulmine prendere pezzo per pezzo, cogliere promitto, is, misi, missum, ĕre
invitus, a, um controvoglia, dubĭto, as, āvi, ātum, āre essere promettere, impegnarsi a
malvolentieri (me invito contro la in dubbio, dubitare
mia volontà) fundo, is, fūdi, fūsum, ĕre versare, Parti invariabili
lingua, ae, f. lingua spargere rursus di nuovo (avverbio)
litus, ŏris, n. lido, costa iaceo, es, iacui, ēre giacere scilĭcet evidentemente, s’intende
Manes, ium, m. plur. gli dèi imbuo, is, i, imbūtum, ĕre (avverbio)
Mani, anime dei morti bagnare, imbevere temĕre alla cieca, avventatamente
mollis, e molle, dolce, debole lateo, es, ui, ēre stare nascosto, (avverbio)
sanguis, ĭnis, m. sangue sfuggire

Riconoscere, analizzare e tradurre i pronomi riflessivi di 1a, 2a e 3a persona

1 Traduci, usando i pronomi personali e riflessivi.


1. sui 2. tibi 3. eius 4. tui 5. eorum 6. sibimet 7. vobis 8. sibi 9. secum 10. sese 11. mihi
12. tecum 13. se 14. mecum 15. te 16. me 17. earum 18. vos.

2 Traduci, seguendo le indicazioni date tra parentesi.


a sé (rifl.) 2. di noi 3. mi (ogg.) 4. proprio a sé 5. a loro (rifl.) 6. con te 7. ti (termine) 8. a
1.
me 9. con loro (ril.) 10. di loro (ril.) 11. di sé 12. si (termine) 13. con me 14. con sé 15. a loro (ril.).

3 Traduci le seguenti frasi con 2 livelli di dificoltà.


1. Catilina, a senatoribus eiectus, se ex curia domum prorupuit, multa secum volvens. (da Sallu-
stio) 2. Rana, propter corporis bovis magnitudinem invida, inlavit sese sed rupto corpore iacuit.
(da Fedro) 3. Vulcanalia (“Le feste in onore di Vulcano”) a Vulcano, ignis deo, nomen accipiunt:
tum feriae sunt et illo die populus pro se in ignem animalia mittit. (da Varrone) 4. Nero cibum ve-
neno imbutum Britannico secum cenanti praebuit et ille ad primum gustum concidit, sed mortem
eius comitiali morbo ex consuetudine imperator adtribuit. (da Svetonio)
5. Igitur perterritis ac dubitantibus ceteris, C. Cornelius eques Romanus et L. Vargunteius senator
cum armatis hominibus promiserunt in Ciceronem vim et eius mortem. (da Sallustio) 6. Omnium
oculos animosque in semet averterant captivae, mater coniunxque Darei: illa non maiestate solum
sed etiam aetate venerabilis, haec formae pulchritudine ne illa quidem sorte corruptae. (da Curzio
Rufo) 7. Apollinis consilio et hemistoclis iussu cives in naves se suaque ducebant, quia navis erat
murus ligneus a deo indicatus. Tali consilio probato se in naves miserunt. (da Nepote)

4 L’occhio del padrone è sempre molto attento VERSIONE

Un padrone è sempre molto vigile nei confronti dei propri beni, è come se avesse cento occhi pronti a co-
gliere ogni minimo dettaglio. Questa volta a farne le spese è un povero cervo che, inseguito dai cacciatori,
crede di trovare salvezza in una stalla; ma le cose, purtroppo per lui, andranno diversamente.

1 Cervus ex nemorum latibulis excitatus, ut efugeret (“per fuggire”) venatores et instantem


2 necem, caeco timore captus vicinam villam petit et in bovili se condidit. Bos illi latenti dixit:
3 “Ruinam tibi paravisti, infelix, quia ad necem cucurristi hominum tecto te committens.” At

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204 UNITÀ 14 PRONOMI RIFLESSIVI - AGGETTIVI POSSESSIVI

4 ille supplex, sibimet metuens, respondit: “Vos modo mihi parcite (+ dat.); occasione data rursus
5 e bovili erumpam et in silva me occultabo”. Cum dies inem habiturus erat, bubulcus rondem
6 gerit sed cervum non videt. Excedunt et revertunt subinde omnes rustici, nemo (“nessuno”, sogg.)
7 illum animadvertit: in stabulum etiam vilicus venit nec eum (“lo”) sentit. Tum secum gaudens
8 cervus salvum se putabat et bubus quietis gratias agebat, quia ei (“gli”, “a lui”) hospitium illi dede-
9 rant adverso tempore sibi spatium subtrahentes. Respondit unus: “Salvum te cupimus quidem;
10 sed si dominus, oculos centum (“cento”, indeclinabile) habens, venerit, magnum periculum tibi
11 et vitae tuae erit”. Inter haec dominus a cena decessit et, quia boves neglectos viderat, accedit ad
12 praesepe et se irā incensum ostendens clamavit: “Cur rondes paucae sunt et stramenta desunt
13 (“mancano”)? Cur haec aranea sublata non sunt?” et, dum omnia inspiciuntur, cervi quoque
14 alta cornua videntur. Convocata familia, cervus occisus est et dominus bonam praedam sibi pro-
15 curavit. Hac fabula dominus sedulus ad sese et res suas signiicatur.
(da Fedro, I sec. d.C., Fabulae)
COMPRENSIONE DEL TESTO
■ Dove si rifugia il cervo? È un luogo sicuro?
■ Perché il cervo è grato ai buoi?
■ In quale modo il padrone scopre la presenza del cervo? Come reagisce?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Evidenzia tutti i pronomi personali presenti nel brano e precisane il caso.
■ Analizza i participi evidenziati e precisane la funzione: attributiva, sostantivata e verbale; riconosci e
trascrivi gli ablativi assoluti.

2 Gli aggettivi (e pronomi) possessivi. Il possessivo di 3a persona

Riconoscere, analizzare, concordare e tradurre gli aggettivi e i pronomi possessivi di 1a, 2a e 3a persona

5 Traduci, seguendo le indicazioni date tra parentesi.

RICORDA Di norma l’aggettivo possessivo si colloca dopo il sostantivo cui si riferisce: pater
meus, ilius tuus, ecc.

1.del mio libro 2. il vostro giardino (ogg.) 3. alla tua speranza 4. con i nostri amici 5. delle vostre
diicoltà 6. alla sua (del sogg.) casa (moto a luogo) 7. della loro (non del sogg.) vita 8. con la sua
(non del sogg.) rovina 9. ti (termine) 10. il loro (del sogg.) giorno (sogg.).

6 Nelle seguenti frasi inserisci la forma corretta fra quelle proposte tra parentesi, poi traduci.
1. Per ilium . . . . . . . . . . . . . . (eius/suum) Marcus salutem dixit patri . . . . . . . . . . . . . . (eius/suo), Neapoli vitam
agenti. 2. Canibus et . . . . . . . . . . . . . . (suorum/eorum) latratibus per omnem diem a studiis meis impe-
ditus sum. 3. Ille Hannibal, Carthaginiensium dux, propter . . . . . . . . . . . . . . (eius/suum) odium in Ro-
manos, adhuc iuvenis fuit. . . . . . . . . . . . . . (eorum/suorum/suus) acer hostis. 4. De historia et . . . . . . . . . . . . . .
(sua/eius) utilitate ad iuvenum educationem magistri disputabant, sed quisque (“ciascuno”, sogg.)
. . . . . . . . . . . . . . (suam/eius) opinionem conirmabat. 5. Nuntii, ad hiberna nostra postquam venerant,
proposuerunt . . . . . . . . . . . . . . (eius/sui/eorum) ducis opinionem et de pace condiciones . . . . . . . . . . . . . . (eius/
suas/eorum) explanaverunt. 6. Si . . . . . . . . . . . . . . (eorum/suorum/suam) rem publicam consules bene
administraverint, cives publice in contione nostra . . . . . . . . . . . . . . (suas/eorum) laudes dicent.

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2 Gli aggettivi (e pronomi) possessivi. Il possessivo di terza persona 205

7 Traduci le seguenti frasi con 2 livelli di dificoltà.

RICORDA Il vocativo singolare dell’aggettivo meus è mi.

1. Tullius Marcellinus, adulescens quietus et cito senex, morbo et non insanabili correptus sed longo et
molesto et multa imperante, incepit deliberare de morte sua. (da Seneca) 2. Et constitutiones quidem
et earum partes exposuimus, nunc exempla autem omnis generis earum exposituri sumus. (da Cice-
rone) 3. Hermippum, prudentem atque bonum virum, splendidum atque ornatum civitatis suae,
probris omnibus maledictisque iste vexat. (da Cicerone) 4. Catilina maxime adulescentium fami-
liaritates adpetebat: eorum animi molles etiam et aetate luxi dolis haud diiculter capiebantur. (Sal-
lustio) 5. Numquam ego pecuniam neque meam neque sociorum ambitione dissipavi; numquam
ego per sociorum vestrorum oppida misi praefectos eorum bona rapturos. (da Catone) 6. Aliae res in
nostra potestate sunt, aliae nos vi sua rapiunt nec regressum relinquunt. (da Seneca)
7. Ergo sustulerant animos et iugum excusserant, nec iam nobiscum de sua libertate sed de nostra
servitute certabant ac ne indutias quidem nisi aequis condicionibus accipiebant. (da Plinio il Giova-
ne) 8. Te vero, mi Rufe, diligo: tete mihi fortuna dedit ampliicatorem dignitatis meae, ultorem non
modo inimicorum sed etiam invidorum meorum et eorum scelerum. (da Cicerone) 9. C. Marius,
victis proelio Teutonis, reliquias eorum, quia nox intervenerat, circumsedens, sublatis subinde clamo-
ribus per paucos suorum militum territavit insomnemque hostem detinuit. (Frontino) 10. Helvetii
iam per angustias et ines Sequanorum suas copias traduxerant et in Haeduorum ines pervenerant
eorumque agros vastabant. (da Cesare) 11. Psyche cum sua sibi perspicua pulchritudine decoris sui
ructum non percipit: spectatur ab omnibus, laudatur ab omnibus sed nemo (“nessuno”) cupiens eius
nuptiarum petitor accedit. (da Apuleio)

8 Alcune avventure della vita di Ercole VERSIONE

Ercole affronta alcune avven-


ture con personaggi potenti, IL PERSONAGGIO Ercole
con divinità, ma anche con i Eroe del mito legato al commercio, ai mercati, ai trafici. Non a caso
propri familiari; l’eroe alter- molti luoghi di culto a lui dedicati erano posti lungo importanti vie di
comunicazione. Ercole rimane comunque particolarmente famoso per le
na imprese gloriose, come
12 fatiche attribuitegli già nella tradizione greca, dalla quale apprendiamo
quella contro Lico (Lycus, -i
anche l’atroce vicenda della sua morte. Una tragedia (Trachinie, di Sofocle)
m.) e il centauro Eurizione narra che il suo corpo venne corroso dal sangue velenoso di un centauro
(Eurytion, -onis m.), ad azio- che l’essere mostruoso aveva per vendetta dato a Deianira, seconda mo-
ni folli, come l’uccisione del- glie dell’eroe, spacciandolo per un iltro amoroso che le avrebbe restituito
la prima moglie Megara e dei l’amore del marito. Preso da pietà per le sue atroci sofferenze, Giove, suo
igli Terimaco (Therimachus, vero padre, assunse Ercole in cielo dove sposò Ebe, dea della giovinezza.
-i m.) e Oite.

1 Hercules ad canem tricipitem ab Eurystheo rege missus est; multo tempo intermisso, quia a Lyco
2 Neptuni ilio Hercules putatus erat mortuus, Lycus Megaram Creontis iliam uxoremque eius et
3 ilios herimachum et Ophiten (“Oite”, acc.) intericere cupivit et regnum occupare. Hercules,
4 labore perfecto, intervenit et Lycum interfecit: postea ab Iunone insania obiecta, Megaram et i-
5 lios suos herimachum et Ophiten interfecit. Postquam sui compos rursus fuit, ab Apolline petivit
6 sibi responsum quomodo scelus suum purgaret (“come pagare la colpa per il suo misfatto”); quod
7 illi Apollo sortem non reddidit, Hercules iratus de fano eius tripodem sustulit et secum gessit (sed
8 illum postea Iovis iussu reddidit). Hercules ob illud furtum a Mercurio Omphalae (“Onfale”)
9 reginae in servitutem datus est. Postquam Hercules ad Dexamenum regem venerat et in hospi-

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206 UNITÀ 14 PRONOMI RIFLESSIVI - AGGETTIVI POSSESSIVI

10 tium eius se dederat eiusque iliam Deianiram devirginaverat idemque dederat de nuptiis eius
11 secum, post discessum eius Eurytion Ixionis et Nubis ilius centaurus petit Deianiram uxorem.
12 Eius pater centauri vim timens illam ei (“a lui”) promisit. Die constituta venit cum ratribus suis
13 ad nuptias, sed Hercules intervenit, centaurum interfecit et sibi uxorem illam duxit.
(da Igino, II-III sec. d.C., Fabulae)
COMPRENSIONE DEL TESTO
■ Qual è il progetto di Lico? Ha successo?
■ Che cosa fa Ercole adirato con Apollo?
■ Quali sono gli ostacoli al matrimonio di Ercole con Deianira?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Distinguendo fra forme rilessive e non rilessive, rispondi alle seguenti domande.
1. uxorem eius (riga 2) di chi è la uxor? 6. eiusque iliam (riga 10) di chi è la ilia?
2. ilios suos (righe 4-5) di chi sono i ilii? 7. de nuptiis eius (riga 10) a chi si riferisce eius?
3. compos sui (riga 5) a chi si riferisce sui? 8. discessum eius (riga 11) di chi è discessum?
4. scelus suum (riga 6) chi ha commesso scelus? 9. fratribus suis (riga 12) di chi sono i fratres?
5. de fano eius (riga 7) di chi è il fanum? 10. sibi (riga 13) a chi si riferisce?
■ Evidenzia e analizza gli ablativi assoluti presenti nel testo.

3 Il congiuntivo presente attivo e passivo e il congiuntivo esortativo

Riconoscere, analizzare e tradurre il congiuntivo presente attivo e passivo delle quattro coniugazioni
distinguendo forme e usi, in particolare la funzione esortativa nelle proposizioni indipendenti

9 Analizza e traduci i seguenti congiuntivi presenti attivi.


a 1. sim 2. veniamus 3. necem 4. pergant 5. videas 6. saliat 7. pareatis 8. sint 9. fugemus
10. fugiamus.

b 1. essi siano 2. voi lodiate 3. io orni 4. egli coltivi 5. noi comandiamo 6. tu scriva 7. voi prepariate
8. tu sia 9. essi vincano 10. essi leghino.

10 Analizza e traduci i seguenti congiuntivi presenti passivi.


a 1. tollaris 2. servemur 3. scribamini 4. habeatur 5. putentur 6. cogar 7. periciamini 8. qua-
tiantur 9. vulnereris 10. teneatur.
b 1. tu sia temuto 2. noi siamo gettati 3. io sia collocato 4. voi siate assediati 5. egli sia condanna-
to 6. esse siano restituite 7. io sia lodato 8. voi siate deposti 9. tu sia vinto 10. ella sia legata.

11 Evidenzia nelle seguenti frasi il congiuntivo esortativo, poi traduci.


1. Pater ad scholam ilium suum mittat. 2. Magistratus aequitate iustitiam semper defendat, ne ma-
los homines probet. 3. Amicus bonis hominibus, inimicus malis sis, ne impius erga deos sis. 4. Die sta-
tuta legati Corintho Athenas veniant et populi sui mandata exponant. 5. Quia mare placidum est,
nos natemus, nautae magna cum tranquillitate navigent. 6. Pueri magistri sui praecepta audiant et
illum semper colant. 7. Parentes ilios suos ament, ilii parentibus suis pareant. 8. Si vir sum, auxi-
lium a me petentes semper adiuvem, mala facinora acturos semper vitem. 9. Vivamus, mea Lesbia,
atque amemus. (da Catullo) 10. Secedant improbi, secernant se a bonis, unum in locum congregen-
tur, muri denique secernantur a nobis. (Cicerone)

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3 Il congiuntivo presente attivo e passivo e il congiuntivo esortativo 207

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
Il lessico della famiglia
Questo laboratorio ti aiuterà a sviluppare la conoscenza dei lessici speciali, utili sia
LESSICO per memorizzare vocaboli in vista della traduzione sia per capire numerosi aspetti
della civiltà latina.

[▶ CIVILTÀ p. 212]

I l fondamento della società romana era la familia.


La famiglia romana era diversa rispetto alla no-
stra. Noi non consideriamo membri della fami-
glia la cameriera, la donna delle pulizie, la baby-sit-
ter ecc.; i Romani, invece, nel termine familia, ae, f.,


patruus, i, m., avunculus, i, m. “zio paterno - zio
materno”
amĭta, ae, f., matertĕra, ae, f. “zia paterna - zia
materna”

comprendevano padre, madre, igli e rispettivi discen- Padre e madre in una familia avevano ruoli e svol-
denti, parenti ma anche tutte le persone, compresi gli gevano compiti diversi; mentre l’uomo si dedicava
schiavi, che a vario titolo lavoravano per i membri di prevalentemente alla politica, alla guerra, ai com-
quel gruppo. merci e alla gestione economica della casa, la donna
Tutti i membri della familia erano sottomessi all’au- sorvegliava gli schiavi, eseguiva alcuni lavori dome-
torità indiscussa del pater familias, cioè il rappre- stici, ricamava e, naturalmente, faceva igli (ritenuto
sentante maschile più anziano, fosse egli il padre o un dovere sociale). Va tuttavia precisato che la mo-
il nonno. Pertanto il termine pater familias indica glie romana, oltre ad avere una buona educazione,
non necessariamente il padre ma piuttosto colui era più libera rispetto alla donna greca (che invece
che esercita la patria potestas, il maschio che detie- stava chiusa in casa), cooperava con il marito nella
ne il potere assoluto su tutti i membri della familia. conduzione della casa, lo seguiva nei banchetti, di-
Tale potere, che durava ino alla morte del pater fa- videva con lui l’autorità su igli e schiavi.
milias, veniva esercitato sulla base di precisi diritti Ogni familia inine aveva una “sua” religione: venera-
che la legge romana riconosceva al detentore della va infatti i Lares, cioè le divinità protettrici del foco-
patria potestas: lare domestico le cui statuette erano oggetto di culto
– il diritto di allevare ma anche di esporre i propri da parte dei membri della famiglia e venivano con-
igli, in altri termini di ripudiarli servate in una piccola cappellina nell’atrio della casa,
– il diritto di mettere in vendita coloro che erano detta Lararium.
sottomessi al suo potere
– il diritto di vita e di morte su quanti erano a lui Veriica delle competenze
subordinati.
Nelle seguenti frasi evidenzia i termini appartenenti
La moglie del pater familias, a lui sottomessa, era la al lessico della famiglia, poi traduci.
mater familias. Quanti nascevano dal pater, ma an- 1. Pater familias filios filiasque amat et cum uxo-
che i suoi nipoti, pronipoti e discendenti, erano i- re servos corrigit. 2. Mors patruum ceperat, nepotes
lii familias se maschi, iliae familias se femmine; diu lugebant. 3. Rex patres familias vocabat et, quod
mater, ilii e iliae erano tutti ugualmente sottomessi res publica ab hostibus oppugnabatur, bellum para-
alla patria potestas. bat. 4. Cum matre familias avia Laribus lores car-
Altre igure appartenenti alla familia e legate da vin- pserat et apud domus aram illos posuerat. 5. Amitae
coli stretti di parentela erano: morbo adlictae amata neptis cum nepote per multos
■ avus, i, m., avia, ae, f. “nonno - nonna” dies consolationem dedit et patrem familias de illius
■ proavus, i, m., proavia, ae, f. “bisnonno - bisnonna” valetudine certiorem fecit (“informò”). 6. Familia
■ nepos, ōtis, m., neptis, is, f. “il nipote - la nipote” trucidata, domu incendio deleta, matre familias ne-
■ pronepos, ōtis, m., proneptis, is, f. “il pronipote cata, iliis et iliabus a piratis raptis, pater Larem ora-
- la pronipote” vit et ab illo ultionem petivit.

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208 UNITÀ 14 PRONOMI RIFLESSIVI - AGGETTIVI POSSESSIVI

12 Plinio esorta se stesso e il popolo a lodare l’imperatore Traiano VERSIONE

Plinio il Giovane, amico e gran-


de ammiratore dell’imperato- IL PERSONAGGIO Traiano
re Traiano, nel suo Panegirico L’imperatore Marco Ulpio Nerva Traiano governò l’impero romano dal
98 al 117 d.C, succedendo a Nerva; sotto di lui l’impero raggiunse la
ringrazia Giove per aver dato a
massima estensione e visse un periodo particolarmente felice e di gran-
Roma una guida tanto autore-
de prosperità. Traiano realizzò opere pubbliche di grande utilità, fra
vole, spera che la sua oratoria cui il foro ancora oggi visitabile a Roma; dispose inoltre che anche i più
sia all’altezza dei meriti dell’im- poveri potessero studiare cercando di favorire l’istruzione e la cultura.
peratore ed esorta il popolo ad In politica estera conquistò la Dacia, avanzò oltre il Danubio, conquistò
amare e preservare un uomo l’Armenia, la Mesopotamia, l’Arabia.
tanto grande.
1 Traianus non occulta potestate fatorum, sed ab Iove imperator electus est. Ergo aptum piumque
2 sit te, Iuppiter, antea conditorem, nunc conservatorem imperii nostri orare et tibi gratias agere;
3 sit oratio mihi digna (+ abl.) consule, digna senatu, digna principe; verba a me dicta libertas,
4 ides, veritas conirment; a specie adulationis remota sit gratiarum actio mea. Recedant voces il-
5 lae metum exprimentes, quia hoc tempus a praeterito tempore diversum est; itaque discernatur
6 orationibus nostris diversitas temporum. Nusquam Traianum laudemus ut (“come”) deum,
7 nusquam ut (“come”) numen: non enim de tyranno sed de cive, non de domino sed de paren-
8 te disputamus. Intellegamus ergo bona nostra dignosque nos illis usu probemus. Etiam populus
9 quidem Romanus principem diligat et servet nec eigiem memoriamque eius neglegat, sed eius
10 pietatem, abstinentiam mansuetudinemque semper laudet.
(da Plinio il Giovane, I-II sec. d.C., Panegyricus)
COMPRENSIONE DEL TESTO
■ Da chi, secondo Plinio, Traiano è stato eletto imperatore?
■ Che cosa si augura Plinio riguardo alle sue parole di celebrazione dell’imperatore?
■ Quale invito muove l’autore ai Romani?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Evidenzia tutti i congiuntivi esortativi presenti nel brano.

4 Il congiuntivo imperfetto attivo e passivo

Riconoscere, analizzare e tradurre il congiuntivo imperfetto attivo e passivo

13 Analizza e traduci i seguenti congiuntivi imperfetti attivi.


a 1. munirem 2. appellaretis 3. putares 4. peteres 5. obsiderent 6. disceremus 7. docere-
tis 8. esset 9. servarem 10. servirem.
b 1. noi mostrassimo 2. tu bevessi 3. io fuggissi 4. io mettessi in fuga 5. egli facesse 6. voi inse-
gnaste 7. essi eleggessero 8. egli restituisse 9. tu vivessi 10. noi fossimo.

14 Analizza e traduci i seguenti congiuntivi imperfetti passivi.


a 1. existimarer 2. conspiceremur 3. moneremini 4. tradereris 5. vincirentur 6. discere-
tur 7. obsideremur 8. vinceremini 9. tribuerer 10. conderetur.
b 1. noi fossimo uccisi 2. tu fossi deposto 3. essi fossero scossi 4. ella fosse desiderata 5. voi foste
rimproverati 6. io fossi spaventato 7. essa fosse saccheggiata 8. tu fossi distrutta 9. noi fossimo ve-
nerati 10. egli fosse conosciuto.

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5 La subordinata inale 209

5 La subordinata inale

Riconoscere, distinguere e tradurre la subordinata inale

15 Traduci le seguenti frasi, poi volgile al passato o al presente.


ESEMPIO Athenas venio ut Graecam linguam discam ➞Vengo ad Atene per imparare la lingua
greca. ➞Athenas veni ut Graecam linguam discerem.
1. Super montem ascendi ut naturae et caeli speciem spectarem. 2. Mulier cum serva in cubile
se abdit ut filium pariat. 3. Caesar in senatum venerat ne pavidus putaretur. 4. Cupiebatis
oratorem audire ut artem oratoriam disceretis. 5. Cives epistulam ad ducem mittent, ut ille
eorum res adversas et necessitatem reditus sui cognoscat. 6. Sine aliis impedimentis pace facta,
legati in urbes suas reverterunt ut civibus rem laetam nuntiarent. 7. Ne virtus spernatur et ig-
noretur iuvenum moribus, fidem et prudentiam parentes docent. 8. Ut rem publicam civium
aequabilitate administrarent, principes in iustitia et iure a claris magistris eruditi erant. 9. Sa-
lute capta, ne ingrati putarentur, omnes cives super altaria deum animalia sacrificaverant, ut
illis gratias agerent.

16 Traduci le seguenti frasi; per rendere la inale utilizza anche, ove sia possibile, il supino attivo
e il participio futuro.
ESEMPIO Venne a Roma per discutere della tregua in senato. ➞
Romam venit ut in senatu de indutiis disputaret/disputaturus/disputatum.
1. Gli uomini dormono di notte per compiere il giorno dopo i propri doveri. 2. L’oratore aveva
detto poche parole, perché tutti le capissero. 3. Romolo e Remo, per decidere il fondatore di Roma,
osservavano il volo degli uccelli. 4. Per non essere ritenuto vile il soldato da solo sidò le armi del ne-
mico. 5. Il lupo entrò nella caverna per divorare le pecore, ma il pastore lo uccise.

17 Traduci le seguenti frasi.


1. Caesar primum suo, deinde omnium ex conspectu remotis equis, ut aequato omnium periculo
spem fugae tolleret, proelium commisit. (Cesare) 2. Sub vesperum Caesar portas clausit militesque
ex oppido avertit, ne nocte oppidani a militibus iniuriam acciperent. (da Cesare) 3. Antequam
consules in Etruriam pervenerant, hostes multitudine ingenti ad oppidum venerunt legionem Ro-
manam castraque oppugnaturi. (da Livio) 4. Eumenem Perdiccas praefecerat (+ dat.) parti Asiae
inter Taurum montem atque Hellespontum et illum unum opposuerat Europaeis adversariis; ipse
(“Perdicca personalmente”) Aegyptum oppugnatum adversum Ptolemaeum perrexerat. (da Ne-
pote) 5. Consulum alter in acie ceciderat, alter procul ab Italia ablegatus erat et in Arica erat;
duo (“due”) praetores in Sicilia atque Sardinia occupati erant; M. Minucius magister equitum, ne
hostem videret, ne res bellicas gereret, prope in custodia habebatur. (da Livio) 6. Dum elephanti
traiciuntur, interim Hannibal Numidas equites ad castra Romana miserat exploratum copias et
alios belli apparatus. (da Livio) 7. Dum (“inché”) intolerabilia rigora erant, quies militi data est;
et ad prima ac dubia signa veris Hannibal exercitum ex hibernis in Etruriam ducit illam quoque
gentem, sicut Gallos Liguresque, aut vi aut voluntate adiuncturus. (Livio) 8. Catilina, postquam
omnium animos alacres vidit, impellens ut socii petitionem suam curae haberent, conventum di-
misit. (da Sallustio)

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210 UNITÀ 14 PRONOMI RIFLESSIVI - AGGETTIVI POSSESSIVI

18 I Galli minacciano l’Italia: orgogliosa è la reazione dei Romani VERSIONE

Siamo nel IV secolo a.C.; i Galli Sèno-


ni, scendono in Italia alla ricerca di IL POPOLO I Galli Sènoni
Provenienti da nord, attraversarono le Alpi intorno al 400 a.C. e si
nuove sedi. La loro discesa minaccia
stanziarono lungo la costa adriatica, dove fondarono Sena Galli-
gli alleati di Roma e Roma stessa,
ca (Senigallia). Da quella posizione strategica presero la mossa le
che da poco era uscita vittoriosa, ma diverse incursioni sia verso sud sia verso ovest. In particolare nel
provata, dalle guerre contro le città 391 a.C. i Galli Senoni occuparono l’Etruria e misero sotto assedio
di Fidene e di Veio. Immediata tut- la città di Chiusi; i suoi abitanti chiesero aiuto ai Romani, che inter-
tavia è la reazione romana, non solo vennero ma furono sconitti nella battaglia presso il iume Allia.
in ambito militare (dove peraltro i In conseguenza di tale sconitta Roma stessa fu saccheggiata dai
Galli sembrano avere la meglio), ma Galli, guidati da Brenno. Solo un secolo dopo, nella battaglia di
anche e soprattutto sul piano mo- Sentino (295 a.C.), Roma riuscirà a debellarli e, alcuni anni più tar-
rale, a salvaguardia della dignità e di, a sottometterli deinitivamente.
dei valori.

1 Confecto et victo bello in Fidenates et Veientes, novae minae Romanis fuerunt. Galli Senŏnes,
2 gens naturā ferox, moribus incondită, corporum mole et armis ingentibus, copias cogebant ut
3 (“costringevano a” + cong.) homines delerent ac urbium stragem facerent; hi ab ultimis terrarum
4 oris et cingente omnia Oceano ingenti agmine venerant Italiam occupatum et, positis inter Alpes
5 et Padum sedibus, ne his quidem contenti per Italiam errabant novas alias sedes sibi paraturi.
6 Tum Clusium urbem obsidebant. Pro sociis ac foederatis Romani intervenerunt et missi sunt
7 (“furono inviati”) ex more legati, ut res observaretur et cum barbaris colloquium eiceretur. Sed
8 illi ferociter egerunt; inde certamen. Legatis Romam revertentibus, ad Alliam lumen cum exer-
9 citu Fabius consul occurrit hostes oppugnaturus, sed cladem non impedivit. Fuso exercitu iam ad
10 moenia Galli appropinquabant captum urbem; non erant praesidia. Tum igitur apparuit vera
11 illa Romana virtus. Maiores natu (“gli anziani”) in forum venerunt et ibi, devovente pontiice,
12 se diis Manibus consecraverunt statimque, postquam in suas aedes reverterant, in curulibus sellis
13 sese reposuerunt, ut in sua dignitate vitam amitterent. Pontiices et lamines sacra aut in terra
14 recondiderunt aut, inposita plaustris, secum Veios duxerunt, ne in potestatem hostium venirent.
15 Iuventus vero duce Manlio arcem Capitolini montis insedit templum Iovis defensura.
(da Floro, I-II sec. d.C., Epitomae de Tito Livio)
ATTIVITÀ SUL TESTO
■ Analizza le inali evidenziate nel brano; poi, se è possibile, trasformale nelle forme alternative.

19 Nelle seguenti frasi riconosci i diversi usi di ut (temporale, comparativo, inale) e di ne (avver-
bio, congiunzione inale), poi traduci.
1. Proximo die Caesar ex castris copias suas eduxit, aciem instruxit hostibusque pugnae potestatem
fecit. Ut (..........................) eorum moram intellexit, circiter meridiem exercitum in castra reduxit. (da
Cesare) 2. Sic armatas quadrigas, ut (..........................) in motibus liberae essent, in prima acie, ut
(..........................) ante dictum est, locaverat rex. (da Livio) 3. Catilina, ut (..........................) erat paratus
ad dissimulationem omnium rerum, demisso vultu, voce supplici postulabat a patribus, ne (“che non”)
de se temĕre famam crederent. (da Sallustio) 4. Catilina iuventutem, multis modis - ut (..........................)
supra diximus - illectam, mala facinora edocebat. Ex illis testes signatoresque falsos commodabat; idem
fortunas pericula vilia habebat; post ut (..........................) eorum famam atque pudorem adtriverat, alia
imperabat. (da Sallustio) 5. Balbus quaestor, magno pondere auri et argenti coacto de publicis exac-
tionibus, ne (..........................) stipendio quidem militibus reddito duxit se a Gadibus et tempestate per
multos dies ad Calpem retentus est. (da Cicerone)

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RIEPILOGO 211

RIEPILOGO PER RIPASSARE ESERCIZI INTERATTIVI


ZTE

VERIFICA DELLE COMPETENZE DI TRADUZIONE

20 Traduci le seguenti frasi.


1. Caesar in Sardiniam nuntios cum litteris et in reliquas provincias initimas dimisit, ut sibi au-
xilia, commeatus, rumentum pararent exoneratisque partim navibus longis Rabirium Postumum
in Siciliam mittit secundum commeatum arcessitum. (da Bellum Aricum) 2. Audi, ne longe a re
discedam, verba Epicuri e vita excedentis, ut recognoscas - ut iam dixi - discrepantiam factorum eius
cum eius dictis. (da Cicerone) 3. Rectores elephantorum hostium ludiicatione concitati in fossam
elephantos egerunt: ut in illam devecti sunt, partim magnitudine telorum confecti, partim retro in
suos acti totam aciem turbaverunt. (da Frontino) 4. Quia Xerxes - ut historici narrant - et mari et
terra bellum universae inducebat Europae cum magnis copiis, huius de adventu quoniam fama in
Graeciam pervulgata erat et maxime Athenienses periculum suscepturi erant propter pugnam Ma-
rathoniam, illi miserunt Delphos consultum Pythiam de rebus suis. (da Nepote) 5. Parcat iuventus
pudicitiae suae, ne spoliet alienam, ne efundat patrimonium, ne faenore trucidetur, ne incurrat in
alterius (“di un’altra”) domum atque familiam, scelere careat. (Cicerone)

24 Un ambizioso africano corrompe il senato di Roma VERSIONE TUTOR

Giugurta, coltivando il
progetto di diventare IL PERSONAGGIO Giugurta
re di Numidia e cono- È un personaggio inquietante, che ha utilizzato l’inganno e la corruzione per
scendo la natura faci- raggiungere i suoi scopi. Come salì al potere e divenne re della Numidia? Ov-
viamente con l’inganno. Nel 119 a.C. morì il re Micipsa, che lasciò in eredità il
le alla corruzione dei
regno ai suoi igli Aderbale e Iempsale e al nipote Giugurta. I due fratelli non
nobili romani, riesce
avevavo alcuna intenzione di dividere il regno con il cugino; costui allora invi-
a corromperli con oro tò a casa sua Iempsale con la scusa di trattare ma lo fece assassinare; poi mosse
e argento; viene così guerra all’altro cugino Aderbale, il quale venne sconitto e chiese aiuto a Ro-
scritta una pagina ver- ma. Giugurta tuttavia corruppe il senato romano, che assegnò a lui la parte più
gognosa per il senato ricca della Numidia. Successivamente riuscì a impadronirsi di tutta la regione.
di Roma. [▶ p. 91]

1 Iugurtha, ut Numidiam, Aricae claram regionem, in suam potestatem redigeret, insidiis cir-
2 cumvenit et necavit Hiempsalem, atque eius ratrem Adherbalem proelio lacessivit. Postquam
3 celeri bello victus erat, Adherbal Romam statim contendit ut senatui ratris necem nuntiaret et
4 poenas repeteret. Iugurtha vero populum Romanum timebat, at, quia cognoscebat Romanae
5 nobilitatis viros divitiarum avidos, magna pecunia patres familias et senatores corrupturus erat.
6 Legatos igitur cum auro et argento Romam misit et praecepit ut (“comandò che”) veteribus ami-
7 cis multa dona darent atque novos amicos pararent. Cum legati enim Romam venerunt, omnes
8 primores comiter inviserunt eorum favorem sibi paraturi et illis Iugurthae aurum donaverunt.
9 Ita ex magna invidia Iugurtha in nobilium gratiam venit. Nam primores, quia praemiis in-
10 ducebantur, operam dederunt ne senatores res adversas decernerent in Iugurtham. Postquam
11 legati confecerant corruptionis sordidum facinus, die statuta iudicium in Iughurtam inceptum
12 est; Iughurta, quamquam homines nobiles veniae contrarii erant, tamen a multis senatoribus
13 absolvebatur; legati in Aricam victores et turpi facinore contenti revertebant Iughurtae absolu-
14 tionem nuntiatum.
(da Sallustio, I sec. a.C., Bellum Iugurthinum)

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212 UNITÀ 14 PRONOMI RIFLESSIVI - AGGETTIVI POSSESSIVI

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE La rete della familia romana
CIVILTÀ

[▶ LESSICO p. 207]

Rilievo funerario di
Gaio Marullo e della sua
famiglia, ine del I secolo
d.C. Parigi, Museo del
Louvre.
In questo rilievo funerario
è ritratta tutta la famiglia
di Gaio Marullo, la igura
a sinistra; accanto a lui la Padri e igli ■ A giudicare da quanto riferiscono le testimonianze antiche, era consue-
moglie Secera e di seguito tudine che i padri romani si comportassero con grande severità nei confronti della pro-
i tre igli, al centro il iglio
più piccolo.
le. Quando il iglio era bambino, la igura paterna era fortemente presente nella sua vita:
Catone il Censore cercava in ogni modo di essere presente nel momento in cui la moglie
lavava e fasciava il loro piccolo; quando poi il bambino era cresciuto, curava di persona la
sua educazione, senza ricorrere allo schiavo-precettore che era di moda nelle famiglie ari-
stocratiche del tempo (▶ Unità 25, pp. 396-399 Famiglia e scuola: i luoghi della formazione
culturale). Con i igli adulti, invece, sembra che i padri tenessero un atteggiamento piú di-
staccato: stando a Cicerone (106-43 a.C.), per esempio, secondo il costume romano era
Rilievo con scena di ritenuto sconveniente che padri e igli si vedessero nudi, e
banchetto funerario,
II secolo d.C.,
che quindi in occasione del bagno si lavassero insie-
Soia, Natsionalen me; divieto di vedersi nudi che valeva, tra l’altro,
Archeologitcheski Muzej anche tra genero e suocero (I doveri, I , 129).
Ban.
La patria potestas romana prevedeva che il ca-
po della familia fosse anche l’unico proprieta-
rio dei beni familiari, per cui accadeva che un
iglio, anche molto adulto, dal punto di vista
patrimoniale non disponesse di nulla se il pater
familias era ancora vivente. Per mantenere una
certa agiatezza, il iglio riceveva dal padre delle
quote mensili o annue, e talora anche un pic-
colo patrimonio (peculium), che amministrava
liberamente, ma che sul piano giuridico restava
di proprietà del padre.
Il parricidio ■ Il parricidio era concepito co-
me un crimine odiosissimo e pertanto veniva
punito con una pena assai crudele, la cosiddet-
ta «pena del sacco» (poena cullei): colui che
aveva ucciso il padre era condotto in carcere
con zoccoli di legno e il capo coperto da una
pelle di lupo. Si preparava un sacco coperto di
pece, nel quale il reo entrava insieme ad alcuni
animali (cane, gallo, vipera e scimmia). Il sac-
co veniva trasportato su un carro, trainato da
un bue nero, sino alle rive del Tevere, e qui lo
si gettava nel iume.

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


Civiltà La rete della familia romana 213

Ritratto del panettiere Le iglie ■ La possibilità che il pater


Terentius Neo con
la moglie, I secolo
familias decidesse di abbandonare la
d.C. Napoli, Museo iglia femmina dopo la nascita era piú
Archeologico Nazionale. frequente rispetto al caso di abbando-
I due coniugi sono
ritratti con strumenti no di un figlio maschio, soprattutto
che rimandano nell’età piú arcaica, in cui la bambina
all’amministrazione del loro appariva meno utile nel contesto di
paniicio: la moglie con una
tavoletta cerata e uno stilo un’economia agricola.
e il marito con un rotolo di Riguardo al potere disciplinare, il pa-
papiro.
dre esercitava di norma il diritto di vita e di morte (ius vitae et necis) sulle iglie nel caso
Bolla per schiavo, IV-VI
secolo d.C. Roma, Museo
di violazioni di natura sessuale. Per i Romani una donna ‘perbene’ non doveva avere
Nazionale Romano, Terme rapporti con partner diversi dal marito, poco importava se fosse o meno consenzien-
di Diocleziano. te: i igli nati fuori dal matrimonio erano considerati un pericolo per la purezza della
Sulla targhetta appesa
a questo collare in ferro stirpe. In Livio si legge la triste storia di Virginia e Appio Claudio, il capo degli uomini
era indicato il nome del che erano stati incaricati di redigere le prime leggi scritte di Roma, cioè le XII tavole
padrone dello schiavo, a cui (metà del V secolo a.C.). Appio Claudio aveva cercato con l’inganno di possedere la
ricondurlo in caso di fuga.
Il collare era un’alternativa ragazza, sedotto dalla sua straordinaria bellezza. Virginia, che era stata promessa in
alla marchiatura a fuoco sposa a Lucio Icilio, fu considerata disonorata per questo episodio e il padre Virginio
dello schiavo.
la colpí a morte con un coltello per liberarla dal disonore (III, 44-48).
Rilievo con la liberazione
di uno schiavo, I secolo Gli schiavi ■ Con la conquista romana del Mediterraneo (III-II secolo a.C.) sia da Orien-
a.C. Roma, Museo della
Civiltà Romana. te sia da Occidente conluí in Italia un grandissimo numero di schiavi, la cui manodopera
In questo rilievo viene veniva impiegata in particolare nei campi e nelle miniere. Nell’ottica dei Romani, si trat-
rafigurata una scena di tava di semplici strumenti di produzione: Catone il Censore (III-II secolo a.C.) prescri-
liberazione di uno schiavo
(manumissio). veva al proprietario terriero di sfruttarli al meglio, senza dare loro troppo da mangiare
quando fossero ammalati, e liberandosene quando fossero vecchi o malandati, cosí come
ci si libera del bestiame o di arnesi non piú utilizzabili per il lavoro (L’agricoltura, II, 4 e 7).
Il pater familias proprietario dello schiavo poteva a suo piacimento renderlo libero,
attraverso una procedura giuridica denominata manumissio, «afrancamento di uno
schiavo». Essa poteva avvenire sia quando il padrone era in vita sia dopo che era mor-
to, tramite testamento. Lo schiavo afrancato veniva detto libertus, mentre l’ex padro-
ne si chiamava patronus. In genere il liberto acquisiva dal patrono il diritto alla citta-
dinanza romana, che a propria volta trasmetteva ai suoi discendenti.
Veriica delle competenze
Cerca nel vocabolario il signiicato dei seguenti termini di no in latino gli antenati? E i discendenti? Qual è l’etimo-
parentela: adgnatio, cognatio, adinitas. Come si chiama- logia del termine “parricidio” citato nella scheda?

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PER COMINCIARE FORMA DELLE PAROLE STORIOGRAFIA

15 PRONOMI DETERMINATIVI
UNITÀ Ipse dixit Preissi verbali (2) Sparizione di Romolo

E RELATIVI (I)
1 I pronomi-aggettivi determinativi is, idem e ipse [▶ MANUALE 13.2]
is, ea, id egli, quello, questo
Singolare Plurale
Maschile Femminile Neutro Maschile Femminile Neutro
Nom. is eă id ii (ei) eae eă
Gen. eius eius eius eorum earum eorum
Dat. ei ei ei iis (eis) iis (eis) iis (eis)
Acc. eum eam id eos eas eă
Abl. eo eā eo iis (eis) iis (eis) iis (eis)
■ Is, ea, id può essere usato:
a
● come pronome personale di 3 persona non rilessivo: “egli, ella (essa), ciò” [▶ Unità 14]
● come pronome- aggettivo dimostrativo: “quello”, “questo”
● come antecedente del pronome relativo (vd. sotto).

idem, eădem, idem stesso, medesimo


Singolare Plurale
Maschile Femminile Neutro Maschile Femminile Neutro
Nom. idem eădem idem iidem (eidem) eaedem eădem
Gen. eiusdem eiusdem eiusdem eorundem earundem eorundem
Dat. eidem eidem eidem iisdem (eisdem) iisdem (eisdem) iisdem (eisdem)
Acc. eundem eandem idem eosdem easdem eădem
Abl. eodem eādem eodem iisdem (eisdem) iisdem (eisdem) iisdem (eisdem)
ipse, ipsa, ipsum stesso, in persona, proprio (lui)
Singolare Plurale
Maschile Femminile Neutro Maschile Femminile Neutro
Nom. ipse ipsă ipsum ipsi ipsae ipsă
Gen. ipsīus ipsīus ipsīus ipsorum ipsarum ipsorum
Dat. ipsi ipsi ipsi ipsis ipsis ipsis
Acc. ipsum ipsam ipsum ipsos ipsas ipsă
Abl. ipso ipsā ipso ipsis ipsis ipsis

2 I pronomi relativi [▶ MANUALE 14.1-2]


qui, quae, quod che, il quale
Singolare Plurale
Maschile Femminile Neutro Maschile Femminile Neutro
Nom. qui quae quod qui quae quae
Gen. cuius cuius cuius quorum quarum quorum
Dat. cui cui cui quibus quibus quibus
Acc. quem quam quod quos quas quae
Abl. quo quā quo quibus quibus quibus
■ Al posto di cum quo, cum quā e cum quibus si possono trovare le forme quocum, quācum, quibuscum.
■ Per quanto riguarda l’uso, il pronome relativo:
● si riferisce a una parola (sostantivo o pronome) che lo precede (antecedente), con cui concorda
in genere e in numero (il caso dipende dalla funzione che il relativo svolge nella frase)

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memorandum 215

● costituisce un elemento subordinante che introduce una proposizione subordinante relativa


che di norma ha l’indicativo.
In foro consulem vidi, qui cum ratre suo deambulabat.
Nel foro vidi il console, che passeggiava con suo fratello.
Frater meus est vir, cum quo (quocum) consul in foro deambulat.
È mio fratello l’uomo, con il quale il console passeggia nel foro.

3 ll congiuntivo perfetto e piuccheperfetto attivi e passivi [▶ MANUALE 18.2.4; 19.4]

CONGIUNTIVO PERFETTO ATTIVO


Persona I coniugazione II coniugazione III coniugazione IV coniugazione verbi in -io verbo sum
che abbia che abbia che abbia che abbia che abbia che sia stato
amato distrutto inviato udito preso
Sing. 1a amavĕrim delevĕrim misĕrim audivĕrim cepĕrim fuĕrim
2a amavĕris delevĕris misĕris audivĕris cepĕris fuĕris
3a amavĕrit delevĕrit misĕrit audivĕrit cepĕrit fuĕrit
Plur. 1a amaverĭmus deleverĭmus miserĭmus audiverĭmus ceperĭmus fuerĭmus
2a amaverĭtis deleverĭtis miserĭtis audiverĭtis ceperĭtis fuerĭtis
3a amavĕrint delevĕrint misĕrint audivĕrint cepĕrint fuĕrint
CONGIUNTIVO PERFETTO PASSIVO
Persona I coniugazione II coniugazione III coniugazione IV coniugazione verbi in -io
che sia stato che sia stato che sia stato che sia stato che sia stato
amato distrutto inviato udito preso
Sing. 1a amatus, a, um sim deletus, a, um sim missus, a, um sim auditus, a, um sim captus, a, um sim
2a sis sis sis sis sis
3a sit sit sit sit sit
Plur. 1a amati, ae, a simus deleti, ae, a simus missi, ae, a simus auditi, ae, a simus capti, ae, a simus
2a sitis sitis sitis sitis sitis
3a sint sint sint sint sint
CONGIUNTIVO PIUCCHEPERFETTO ATTIVO
Persona I coniugazione II coniugazione III coniugazione IV coniugazione verbi in -io verbo sum
che avessi che avessi che avessi che avessi che avessi che fossi
amato distrutto inviato udito preso stato
Sing. 1a amavissem delevissem misissem audivīssem cepissem fuissem
2 a amavisses delevisses misisses audivīsses cepisses fuisses
3a amavisset delevisset misisset audivīsset cepisset fuisset
Plur. 1a amavissēmus delevissēmus misissēmus audivissēmus cepissēmus fuissēmus
2a amavissētis delevissētis misissētis audivissētis cepissētis fuissētis
3a amavissent delevissent misissent audivīssent cepissent fuissent
CONGIUNTIVO PIUCCHEPERFETTO PASSIVO
Persona I coniugazione II coniugazione III coniugazione IV coniugazione Verbi in -io
che fossi stato che fossi stato che fossi stato che fossi stato che fossi stato
amato distrutto inviato udito preso
Sing. 1a amatus, a, um essem deletus, a, um essem missus, a, um essem auditus, a, um essem captus, a, um essem
2a esses esses esses esses esses
3a esset esset esset esset esset
Plur. 1a amati, ae, a essēmus deleti, ae, a essēmus missi, ae, a essēmus auditi, ae, a essēmus capti, ae, a essēmus
2a essētis essētis essetis essētis essētis
3a essent essent essent essent essent

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216 UNITÀ 15 PRONOMI DETERMINATIVI E RELATIVI (I)

4 Il cum + congiuntivo [▶ MANUALE 43.1.2, 43.2]


È una struttura subordinante che precede per lo più la frase reggente e corrisponde in italiano a
un gerundio o a una proposizione temporale, causale, più raramente concessiva o ipotetica.
I tempi del congiuntivo dipendono dalla relazione temporale che si stabilisce tra il tempo del
verbo della subordinata e quello della reggente (consecutio temporum) come indica la tabella che
segue. [▶ anche LdC p. 227]

Relazione Tempo reggente Congiuntivo Traduzione Esempio


temporale
Contemporaneità principale presente gerundio Cum dux milites exprobret, omnes
(presente semplice tacent. Rimproverando (= mentre
o futuro) (o temporale, rimprovera) il comandante i soldati,
causale, tutti tacciono.
concessiva,
ipotetica)

storico imperfetto Cum Romanis mulieres non essent,


(impf. o pf. Romulus Sabinorum mulieres
o ppf.) rapuit. Non avendo (= poiché non
avevano) donne i Romani, Romolo
rapì le donne dei Sabini.
Anteriorità principale perfetto gerundio Cum Latinum sermonem didicerint,
(presente composto discipuli laeti sunt. Avendo imparato
o futuro) (o temporale, (= poiché hanno imparato) la lingua
causale, latina, gli alunni sono contenti.
concessiva,
ipotetica)
storico piuccheperfetto Cum vulnerati essent, milites tamen
(impf. o pf. acriter pugnabant. (Pur) essendo
o ppf.) stati feriti (= sebbene fossero stati
feriti) tuttavia i soldati combattevano
accanitamente.

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1 I pronomi-aggettivi determinativi is, idem e ipse 217

1 I pronomi-aggettivi determinativi is, idem e ipse

LESSICO di BASE MEMENTO

Sostantivi e aggettivi Verbi sentio, is, sensi, sensum, īre


crux, crucis, f. croce noceo, es, nocui, nocĭtum, ēre percepire, accorgersi
lux, lucis, f. luce nuocere (+ dat.) tacĕo, es, tacui, tacĭtum, ēre
medius, a, um medio, centrale patĕo, es, patŭi, ēre essere aperto, tacere
natura, ae, f. natura estendersi turbo, as, āvi, ātum, āre turbare,
obscūrus, a, um oscuro, nascosto (per)suadeo, es, suasi, suasum, ēre sconvolgere
orbis, orbis, m. globo, mondo persuadere
Parti invariabili
ordo, ĭnis, m. ordine, classe quiesco, is, quiēvi, quiētum, ĕre
nequīquam invano, inutilmente
reus, a, um imputato, accusato riposare
nuper da poco (avverbio)
(colpevole) requīro, is, quisīvi, quisītum, ĕre
postea dopo, in seguito (avverbio)
ricercare
abbastanza (avverbio).

Riconoscere, analizzare, concordare e tradurre i pronomi determinativi

1 Analizza e traduci in tutti i modi possibili.


ESEMPIO idem ➞ nom. sing. m./nom. plur. m./nom. e acc. sing. n.
➞ “il medesimo” - “i medesimi” - “la medesima cosa”
1. ipsarum 2. ipsae 3. eiusdem 4. ipsi 5. eaedem 6. earundem 7. iisdem 8. ipsă 9. ipsā 10. ipsum
11. eādem 12. eădem 13. eō 14. ii 15. eorum 16. eă 17. iis 18. eae 19. ei 20. eos.

2 Declina le seguenti locuzioni.


1. pater ipse 2. eadem mater 3. idem animal 4. res ipsa 5. cornu ipsum 6. idem senatus 7. is
dies 8. eă regio 9. id bellum.

3 Traduci.
a 1. consulis ipsius 2. eadem lege 3. hostium ipsorum 4. spei ipsius 5. idem rex 6. te ipsum vi-
deo 7. sub eodem caelo sunt 8. eadem verba audio 9. eidem magistro pareo 10. ab hoste ipso ca-
piar 11. eundem consulem 12. lex ipsa 13. quercubus ipsis 14. spei ipsi 15. pelagus ipsum 16. eadem
facio 17. domibus ipsis deletis 18. regis ipsius verba ipsa 19. magister ipse venerat 20. eisdem legibus
regimur 21. id genus animalium 22. iis locibus 23. prae eis insidiis 24. Romae eum non vidi 25. re-
sponde ei! 26. propter eorum amicitiam 27. eos vicit.
b 1. delle medesime paure 2. con la stessa arte (mezzo) 3. la medesima cosa (sogg.) 4. di quel me-
desimo diritto 5. proprio io (sogg.) 6. persino di quell’uomo 7. dallo stesso popolo (agente) 8. noi
stessi (ogg.) 9. a te stesso 10. di codesti vostri costumi 11. con loro (compagnia) 12. in quel luo-
go 13. a quell’animale 14. di loro (femminile) 15. le dico 16. gli rispose 17. non li vide 18. obbe-
dirono a loro.

4 Traduci le seguenti frasi.


1.Urbis nostrae salutis ipsius illi viri strenui ipsi causa fuerunt. 2. Samnites Romanos vicerunt et
postea eos sub iugum miserunt. 3. Eodem anno ab iisdem militibus deletae sunt duae (“due”) cla-
rae urbes, Carthago et Corinthum. 4. Exercituum alter ipse celeriter in hostes proelium commisit,
alter, post moram, celer idem fecit. 5. Sub ipsis radicibus montis luebat lumen; in ipso milites fessi

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218 UNITÀ 15 PRONOMI DETERMINATIVI E RELATIVI (I)

corpora sua ob iter sordida abluerunt. 6. Ut nos eadem faciamus, inter nos disputemus ut eandem
opinionem habeamus. 7. Hostes, quia pacem desiderabant, Romam miserunt legatos; hi de ea in
Curia egerunt. 8. Omnis homo se ipsum amat et magnam curam sui ipsius habet, ut per omnes dies
vitae suae laetus sit. 9. Populi totius orbis eădem cogitant et easdem cupiditates habent, aliis moribus
vitam suam ducunt. 10. Coniurati eodem die in eundem locum se convenerunt ut omnes participes
eiusdem seditionis ipsi essent. 11. Isti homines scelerati, iisdem facinoribus commissis, in tribunal
ut se defendant ipsi veniant. 12. Filius quia timebat patris poenam, errorem suum ei non ipse dixit,
sed per ratres suos rem illi nuntiavit. 13. Galba imperator ad lacum Curtii a militibus necatus est
et eo loco ab iis relictus est. 14. Coriolanus Romam oppugnavit; rustra Romani legatos ad eum mi-
serunt et ab eo veniam petiverunt.

5 Traduci le seguenti frasi con 2 livelli di dificoltà.


1. Aequitas lucet ipsa per se, dubitatio cogitationem signiicat iniuriae. (Cicerone) 2. Igitur ubi
iter eius ex perfugis cognovit, castra propere movit ac sub ipsis radicibus montium consedit. (Sallu-
stio) 3. Augustus proscripsit C. Toranium tutorem suum, eundem collegam patris sui Octavi in
aedilitate. (Svetonio) 4. Non eadem omnibus sunt honesta atque turpia, sed omnia maiorum in-
stitutis iudicantur. (Nepote) 5. Gallorum eadem atque Belgarum oppugnatio est haec: testudine
facta portas succendunt murumque subruunt. (Cesare) 6. Dux in subiectos hostes decucurrit et equi-
tatum eorum a latere invasit: in equites aversos et eorundem pedites proturbantes impetum fecit et
claram victoriam obtinuit. (da Frontino) 7. Samia mihi mater fuit: ea habitabat Rhodi. (Teren-
zio) 8. Amicus meus in foro non est. Nam eum gravis morbus invasit. (da Plauto)
9. Helvetii reliquos Gallos virtute (compl. limitazione) praecedunt, quod cotidianis proeliis cum Ger-
manis contendunt, cum aut suis inibus eos prohibent aut ipsi in eorum inibus bellum gerunt. (Ce-
sare) 10. Pompeianus miles ratrem suum, deinde cognito facinore se ipsum interfecit, ut Sisenna
memorat. (Tacito) 11. Interim M. Petreius et Cn. Piso cum equitibus Numidis electis peditatuque
eiusdem generis suis occurrunt ut illis auxilium darent. (da Bellum Aricum) 12. Vatinius, quia
animadvertebat se neque navium magnitudine neque numero hosti parem, fortuitae dimicationi
rem commisit; itaque ipse primus nave sua in navem ipsius hostis impetum fecit. (Bellum Alexandri-
num) 13. Quamquam idem timuimus, idem doluimus, idem levimus, eundem patrem habuimus,
eandem matrem, eandem novercam, tamen non omnibus mortalibus natura idem ingenium tribuit:
animus huius est durus, illius clemens. (da Seneca) 14. Helvetii in Haeduorum ines pervenerant
eorumque agros populabantur. Haedui ab iis defendere non poterant (“potevano”), itaque legatos ad
Caesarem miserunt. (da Cesare)

6 Ottaviano chiude il tempio di Giano e pacifica tutto l’impero VERSIONE

Dopo aver combattutto molte guerre,


tutte risolte positivamente, Ottaviano IL PERSONAGGIO Giano e il suo tempio
con un gesto simbolico chiude le por- Il nome del dio Giano (Ianus, i, m.) richiama il vocabolo latino
te del tempio di Giano, stabilendo la ianua, “porta”, luogo di passaggio. A lui erano dedicati il me-
se che “apre” l’anno (Ianuarius) e più in generale tutti gli inizi
pace in tutto l’impero. I Romani rico-
e tutti i passaggi (compresi ponti, case, porte di città ecc.): per
noscono ad Ottaviano enormi meriti e
questo era rappresentato bifronte. In tempo di guerra le por-
una indiscussa grandezza assegnando- te del suo tempio restavano spalancate e si facevano sacriici
gli vari epiteti, fra i quali quello di Au- per raccogliere vaticini sull’esito dell’impresa; in tempo di pa-
gusto, con cui la sua memoria diverrà ce, due volte solo prima di Augusto, vennero chiuse.
eterna.

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1 I pronomi-aggettivi determinativi is, idem e ipse 219

1 Omnibus ad occasum et meridiem pacatis gentibus, ad septentrionem quoque intra Rhenum atque
2 Danuvium, item ad orientem intra Cyrum et Euphratem, illi quoque populi inmunes imperii
3 sentiebant tamen Romanorum ipsorum magnitudinem et victorem gentium eundem populum
4 Romanum celebrabant. Ob eam rem et Scythae et Sarmatae legatos suos Romam miserunt ami-
5 citiam petituri. Sic ubique cuncta atque eadem totius generis humani aut pax fuit aut pactio;
6 tandem Caesar Augustus septingentesimo (“settecentesimo”) ab urbe condita anno Iani templi
7 ianuas clausit, bis (“due volte”) ante se ipsum clausas sub Numa rege et victa primum (“per la pri-
8 ma volta”) Carthagine. Sic saeculum pronum in omnia mala et in luxuriam luens gravibus seve-
9 risque legibus multis ab Octaviano principe ipso coercitum est, ob haec facta ingentia idem dictator
10 perpetuus et pater patriae nominatus est ab ipsis senatoribus. Iidem nomen Augusti ei dederunt,
11 ut scilicet iam tum imperator, dum adhuc in terra vivit, ipso nomine et titulo coleretur.
(da Floro, I-II sec. d.C., Epitomae de Tito Livio)
COMPRENSIONE DEL TESTO
■ Quali sono i conini dell’impero di Augusto?
■ In quali occasioni, prima di Augusto, erano state chiuse le porte del tempio di Giano?
■ Quali titoli il senato assegnò a Ottaviano?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Evidenzia nel brano tutti i pronomi-aggettivi determinativi, precisandone con attenzione il signiicato
e cercando di tradurli nel modo più idoneo.
■ Considera l’ultima frase del brano (righe 10-11) ed esegui le seguenti attività:
1. Fai l’analisi del periodo.
2. Idem può trovarsi scritto anche in altre forme? Se sì, quali?
3. Analizza il pronome ei.
4. Chiarisci quale complemento esprimono i termini nomine et titulo.
5. Vivit: motiva l’uso di questo modo e tempo verbale.
6. Coleretur: motiva l’uso di questo modo e tempo verbale.

2 I pronomi relativi

Riconoscere, analizzare, concordare e tradurre i pronomi relativi

7 Analizza e traduci in tutti i modi possibili.


1. quarum 2. quod 3. qua 4. quae 5. quas 6. quo 7. quem 8. cui 9. quocum 10. quos.

8 Traduci.
1.del quale 2. che (acc. m. sing.) 3. alle quali 4. al quale 5. i quali (nom. m.) 6. con la quale 7. alla
quale 8. che (nom. n. plur.) 9. i quali (acc. m.) 11. delle quali 12. per i quali.

9 Traduci i seguenti sintagmi.


1.animalibus quibus agrum aravi 2. puellae quas amavisti 3. nuntiorum per quos pacem pete-
mus 4. vitium de quo tecum disputavi 5. laudo viros qui strenui sunt 6. laudati sunt viri quos vidi
in acie 7. Romae cui hostes ipsi parent 8. Athenae a quibus anno praeterito venistis 9. vir qui uxo-
rem suam interfecit 10. virus quod in poculo Socrates ipse bibit 11. virium quibus certamen vice-
ram 12. vires quae in corpore nostro sunt.

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220 UNITÀ 15 PRONOMI DETERMINATIVI E RELATIVI (I)

10 Analizza il pronome relativo sottolineato, poi traduci la frase.


ESEMPIO Il cavaliere (sogg.) che vidi sul monte
ANALISI “che” si riferisce a “cavaliere” ed è complemento oggetto
TRADUZIONE Eques quem in monte vidi
1. La padrona (sogg.) con cui le ancelle vivono
2. Tu, che tutti deiniscono buono, stai per portarmi l’aiuto che ti ho chiesto?
3. L’albero che è nel giardino è pieno di frutti, con cui vivremo durante il prossimo mese.
4. Per essere apprezzato dai igli che ami compi i doveri che la vita ti chiede!

11 Con la coppia di frasi che ti viene data, forma un periodo costituito da una principale e da una
subordinata relativa (sono stati evidenziati i termini da mettere in relazione), poi traduci la
frase di arrivo.
ESEMPIO Pastores oves suas curant - Pastoribus animalia lac et carnem dant. ➞
Pastores, quibus animalia lac et carnem dant, oves suas curant. ➞
I pastori, ai quali gli animali forniscono latte e carne, si prendono cura delle loro pecore.
1. Ille consul est pater domini mei. - Consulem omnibus diebus in senatu vides.
2. Amata es ab omnibus amicis tuis. - Amicas semper contemnisti.
3. Nero delectatus erat ab histrionibus. - Histriones cotidie in arena se ostentabant.
4. Si res gestas cognoscis, horum hominum ingenium aestima! - Dei nobis ingenium donaverunt.
5. Ne in pericula milites adduceret, dux in castra revertit. - Nox instans periculis obiectabat.

12 Traduci le seguenti frasi.


1. Mensis, qui ad bellum in barbaros institutus est, incepturus est; milites, ad discessum parati
este. 2. Ius, quod fundamentum vitae civilis est, institutum est a Romanis, qui rem publicam servare
cupiebant. 3. Puellae, quarum vestes a matribus nuper ablutae sunt, fulgentes ad principis epulum per-
gunt. 4. Verre praetore, Sicilia, quam omnes maris nostri margaritam appellant, vexata est. 5. Dux,
obsidibus vinctis et praesidiis solidatis, ex castris, quae in colle posuerat, exploratores misit. 6. Partes,
propter quas motus per multos dies in urbe fuerunt, tandem pro multitudine in concordiam redege-
runt. 7. Si rus, quod est nobis victus fons, ructus non genuerit, fame consumemur. 8. Vulnera, quae
accepta sunt a latrone, sanentur a medico, quem peritum et diligentem in eius arte putamus. 9. Ut tole-
retis res adversas, quas fortuna paraverit, patientiam et modum suadeo vobis, qui sapientes estis. 10. In
urbem legatus, qui ab acie revertebat, venit nuntiatum cladem, quae exercitum deminuerat et deleverat.

13 Traduci le seguenti frasi.

ATTENZIONE Mentre in italiano l’antecedente si trova sempre vicino al pronome relativo, in latino può
essere collocato in modo molto più libero.

1.Ad eos Curio equitatum et duas (“due”, acc.) cohortes misit, quorum impetum equites hostium non
toleraverunt, sed admissis equis ad suos refugerunt; relicti ab his, qui procurrerant, circumvenieban-
tur atque intericiebantur a nostris. (Cesare) 2. Actis illis rebus, quas supra diximus, et re divina
facta in eo loco, qui nunc Lupercal dicitur, ludibundi discurrerunt. (Pseudo Vittore) 3. Lepidum
cupido divitiarum, quarum spes ex perturbatione rei publicae erat, Antonium cupido ultionis de his
qui eum hostem iudicaverant, agitabat. (Floro) 4. Domitianus haruspicem ex Germania missum,
qui consultus de fulgure mutationem rerum praedixerat, audivit condemnavitque. (Svetonio) 5. Hoc
modo agmen pervenit ad urbem, cui tum maxime Persae subiciebant ignem, ne opulentum oppidum

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


2 I pronomi relativi 221

hostis invaderet. (Curzio Rufo) 6. Agitabatur in dies Catilinae animus ferox inopia rei familiaris et
conscientia scelerum, quae iis artibus auxerat, quas supra memoravi. Incitabant praeterea conrupti
civitatis mores quos luxuria et avaritia vexabant. (Sallustio) 7. Haec est tyrannorum vita, in qua
non ides, non caritas, non stabilis benevolentiae iducia est, omnia semper suspecta atque sollicita,
non locus amicitiae. Quis (“Chi”) enim aut eum diligit, quem metuit, aut eum, a quo metuitur?
(da Cicerone) 8. Himera urbe sublata, illa bona, de quibus dixi, alia Gelensibus alia Agrigentinis
reddita sunt, in quibus etiam ille nobilis taurus, quem crudelis tyrannus Phalaris habuerat. (da Ci-
cerone) 9. Propter Verris adrogantiam multi cives, quod metuebant, non solum ex agris sed etiam
ex civitatibus suis profugerant; illi ipsi qui remanserant relicturi agros omnes erant. (da Cicerone)

14 Il famoso giudizio di Paride VERSIONE

Paride, iglio del re di Troia Priamo, è chiamato a giudicare chi fra Giunone, Minerva e Venere sia la più bel-
la. Il giudizio del giovane, favorevole alla dea della bellezza, comporterà una serie di disastri, in particolare
la guerra di Troia, provocati dalle altre dee adirate per non essere state scelte.

1 Quoniam hetis Peleo nubebat, ad epulum omnes deos convocavit excepta Eride, quae est Discor-
2 dia; ista postquam supervenerat, quod non admittebatur ad epulum, ab ianua misit in medium
3 malum, quod dari debebat deae pulcherrimae (“la più bella”, dat. sing.). Iuno, Venus et Minerva
4 formam sibi vindicare inceperunt, inter quas magna discordia fuit; Iuppiter imperat Mercurio
5 ut deducat (“di condurre”) eas in Idam montem ad Alexandrum Paridem, qui earum formam
6 iudicabit. De donis incepta comparatione, Iuno promisit illi, qui eas iudicaturus erat, regnum in
7 omnibus terris et divitias praeter ceteros; Minerva vires et usum omnis artiicii; Venus, cui nota
8 est humani animi concitatio ad muliebrem pulchritudinem, ut contentionem vinceret promisit
9 eius coniugium cum Helena Tyndarei ilia, cuius venustas et forma erat causa certaminis inter
10 nobiles mares. Paris hoc donum aliis anteposuit, Venus ab eo pulcherrima (“la più bella”) iudica-
11 ta est; ob id Iuno et Minerva Troianis fuerunt infestae. Alexander Paris Veneris impulsu Lace-
12 daemone ab hospite Menelao Troiam abduxit Helenam, quam in coniugio habuit cum ancillis
13 Aethra et hisadie (“Etra e Tisadie”, ablativi), quas aliquando reginas Castor et Pollux captivas ei
14 adsignaverant. Rapta Helena, illum bellum incepit, propter quod per multos annos viri Graeci
15 et Troiani omnibus viribus inter se contenderunt.
(da Igino, II-III sec. d.C., Fabulae)
COMPRENSIONE DEL TESTO
■ Chi non venne invitata alle nozze di Peleo e Teti?
■ A chi viene afidato il giudizio sulle tre dee?
■ Quali conseguenze ebbe il giudizio di Paride?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Nelle righe 2-3 del brano ci sono due quod; chiariscine la diversa natura e funzione.
■ Nel brano sono presenti dieci pronomi relativi: individuali e analizzali.
ESEMPIO quae ➞ nom. f. sing. riferito a Eride, funge da soggetto della relativa
■ Nel brano sono presenti altri pronomi: individuali e analizzali.
ESEMPIO ista ➞ pronome dimostrativo, nom. f. sing., riferito a Eride

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222 UNITÀ 15 PRONOMI DETERMINATIVI E RELATIVI (I)

15 Il trionfo ateniese nella battaglia di Maratona VERSIONE

La battaglia di Maratona fu combattuta nel 490 a.C. e segnò la prima sconitta dell’armata persiana da par-
te degli Ateniesi e dei loro alleati (per la verità assai pochi). I Persiani, guidati dai generali Dati e Artaferne,
si accampano nella pianura e si apprestano allo scontro, convinti di vincere; gli Ateniesi, sotto la guida di
Milziade, con un’intelligente strategia e con grande coraggio debellano il nemico e garantiscono alla Gre-
cia la sopravvivenza. [▶ p. 177]

1 Datis et Artaphernes, quibus Persarum naves militesque commissi erant, ut sui imperii ines pro-
2 pagarent cum ingenti exercitu in Atticam pervenerant et in campo Marathonio castra posuerant.
3 Athenienses, qui tanto tumultu permoti erant, statim civitates Graecas in auxilium vocaverant,
4 sed eorum postulationi responderant Plateenses tantum (“soltanto”), qui auxilia sua miserant.
5 Athenienses exercitui praeposuerunt Miltiadem, cui inter cives erat clara fama propter antiqui-
6 tatem generis et maiorum gloriam. Miltiade duce Athenienses milites, quorum ingens putabatur
7 cupiditas belli et quibus mirabilis animus erat, ex urbe discesserunt et castra in planitie posue-
8 runt, ad bellum paraturi. Die statuta Miltiadis iussu sub montis radicibus copias disposuerunt;
9 mons altitudine Graecum exercitum protegebat et arbores, quae erant multae in illo loco, Per-
10 sarum equitatum impediebant. Tamen Datis, cui magna spes victoriae erat propter numerum
11 militum, proelium commisit. Athenienses, quorum numerus parvus sed vires magnae erant,
12 virtute Persas vicerunt et totius Graeciae salutem, quam hostes dubiam fecerant, servaverunt.
(da Nepote, I sec. a.C., De viris illustribus)

16 La fondazione di Alba Longa e i successori di Ascanio VERSIONE TUTOR

Ascanio, dopo essere rimasto per


trent’anni a Lavinio, riconosce il momen- I LUOGHI Lavinio e Alba Longa
to idoneo per la fondazione di una nuova Le due città si trovano entrambe nel Lazio. Lavinio fu fondata
città. Alla sua morte, dopo una contesa da Enea nel luogo in cui egli, profugo da Troia, sbarcò in compa-
gnia del padre Anchise e del iglio Ascanio; Alba Longa fu fon-
per il potere, succede una serie di re, ca-
data dal iglio di Enea, trent’anni dopo la fondazione di Lavinio.
ratterizzati tutti dal soprannome Silvio.

1 Post haec Ascanius, completis in Lavinio triginta (“trenta”) annis, agnovit tempus ideoneum
2 ad novae urbis aediicationem ex numero porculorum, quos pepererat sus alba; circumspectis
3 initimis regionibus, eligens montem editum, qui nunc ab ea urbe, quae in eo monte condita
4 est, Albanus nuncupatur, civitatem communit eamque ex forma, quod in longum porrecta est,
5 Longam, ex colore suis Albam nominavit. Postea simulacra deorum penatium, quorum cultus
6 Lavinii erat, in illam urbem duxit, ut deorum gratiam sibi et urbi suae conciliaret. At Ascanius
7 postquam excesserat e vita, inter Iulum ilium eius et Silvium Postumum, qui ex Lavinia geni-
8 tus erat, de administratione imperii fuit contentio. Permissa disceptatione eius rei, ab universis
9 rex Silvius declaratus est. Eiusdem posteri omnes, qui Albae regnaverunt, habuerunt cognomen
10 Silvii usque ad conditam Romam. Igitur regnante Latino Silvio multae coloniae deductae sunt.
11 Post eum regnavit Tiberius Silvius, Silvii ilius, qui adversus initimos bellum inferentes copias
12 eduxit et in Tiberim lumen vitam amisit. Post illum regnavit Aremulus Silvius, cui magna
13 superbia fuit non adversum homines modo, sed etiam deos, qui tamen istum puniverunt: nam
14 fulmine, quod dei de caelo iecerant, ictus raptusque turbine in Albanum lacum praecipitatus est.
15 Post illum regnavit Aventinus Silvius; isque initimis bellum inferentibus in pugna ab hostibus
16 a quibus circumventus erat prostratus est ac sepultus circa radices montis, cui ex se nomen dedit.
(da Pseudo Vittore, IV sec. d.C., Origo gentis Romanae)

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2 I pronomi relativi 223

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
Il lessico della politica
Questo laboratorio ti aiuterà a sviluppare la conoscenza dei lessici speciali, utili sia
LESSICO per memorizzare vocaboli in vista della traduzione sia per capire numerosi aspetti
della civiltà latina.

[▶ CIVILTÀ p. 230]

N el periodo storico successivo alla monar-


chia (dopo il 509 a.C.) lo stato romano è
ritenuto una res publica, una “cosa” di tut-
ti, nei confronti della quale tutti i cives hanno respon-
sabilità e doveri; il governo repubblicano nasce sul
I consoli, usciti di carica diventavano consulares, cioè
ex-consoli, ai quali era aidata l’amministrazione delle
province.
Per quel che riguarda la censura, il censor rimaneva
in carica cinque anni, aveva l’incarico di controllare
compromesso fra i patrizi e i plebei e si fonda su un i patrimoni dei cives e con essi anche la loro morali-
insieme di magistrature, con competenze ben deinite tà e la loro condotta pubblica e privata. Ai censori
e gestite in autonomia, tutte di breve durata tempora- spettava il giudizio sui senatori, che potevano anche
le (per lo più annuale). essere da loro espulsi dal senato.
La carriera politica a Roma, aperta sia a patrizi sia a L’organismo politico per eccellenza era il senatus;
plebei, si esplica nel cursus honorum, cioè nella suc- il termine deriva da senex, in quanto all’inizio i se-
cessione degli honores, delle cariche pubbliche. Le natores erano gli anziani della città. Il senato era
cariche principali erano le seguenti: costituito da 300 membri e presieduto dal prin-
■ tribunatus militaris. Dopo il servizio militare, ceps senatus (“presidente del senato”): valutava ed
intorno ai vent’anni un romano veniva nomina- esprimeva parere sulle proposte di legge da presen-
to tribunus militaris, cioè uiciale dell’eserci- tare ai comizi, regolava la politica estera, dirigeva la
to, e ricopriva tale carica di solito per un paio di politica inanziaria, deiniva le provinciae. Il senato
anni; si riuniva nella Curia.
■ quaestura. La carica poteva essere ricoperta a
partire dai 30 anni d’età; il quaestor svolgeva Veriica delle competenze
incarichi inanziari; la questura rendeva un civis
Nelle seguenti frasi sottolinea i termini appartenenti
Romanus membro del senato;
al lessico della politica, poi traduci.
■ aedilitas. L’aedilis, che doveva aver superato
i 35 anni, si occupava di infrastrutture e di fac- 1. Consules senatui novam legem proposuerunt, ut
cende amministrative, in particolare della polizia de illa senatores iudicium facerent. 2. Censuram,
urbana e della cura ludorum (organizzazione dei quam ille bene exercuerat, eidem cives rursus dede-
giochi); runt. 3. Res publica, quam cives ipsi strenui defen-
■ tribunatus plebis. Era una carica equivalente derant, consulibus iducia dignis et praetoribus exper-
alla precedente e veniva ricoperta solo da espo- tis tradita est. 4. Consules, ad exercitus victoriam et
nenti di famiglie plebee di cui il tribunus plebis, ducis triumphum ludos paraturi, aedilibus oicium
garantito dalla inviolabilità della persona, tute- dant et a quaestore pecuniam petunt. 5. Cursum ho-
lava i diritti; norum per vitam meam magna cum honestate feci;
■ praetura. Il praetor “pretore”, che assumeva la ca- nunc consularis provinciam, quae a Roma longinqua
rica intorno ai 40 anni, amministrava la giustizia; est, rego; epistulam senatui missurus sum ut me in pa-
■ consulatus. I consules erano sempre due, erano triam revocet. 6. Tribuno plebis populus se tradide-
eponimi (davano il nome all’anno), dovevano rat, ut iustitiam a senatu peteret; senatus praetorem,
avere almeno 42 anni d’età ed avevano principal- cui iustitiae administratio erat, convocavit.
mente due compiti: la direzione del governo e il
comando militare.

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224 UNITÀ 15 PRONOMI DETERMINATIVI E RELATIVI (I)

3 ll congiuntivo perfetto e piuccheperfetto attivi e passivi

Riconoscere, analizzare e tradurre i congiuntivi perfetti attivi e passivi

17 Analizza e traduci i seguenti congiuntivi perfetti attivi.


a 1. appropinquaverim 2. responderint 3. manserit 4. interfecerimus 5. intellexeritis 6. reddi-
derimus 7. tribueris 8. fuerint.
b 1. voi abbiate fondato 2. tu abbia passeggiato 3. essi siano andati 4. egli sia stato 5. essi abbiano
respinto 6. noi abbiamo fatto 7. io sia stato schiavo 8. tu abbia temuto.

18 Analizza e traduci i seguenti congiuntivi perfetti passivi.


a 1. monitae sint 2. quaesita sint 3. petita sit 4. dictum sit 5. expulsi simus 6. creatus sim 7. sus-
cepta sis 8. confecti sitis 9. tacta sim 10. actum sit.
b 1. io sia stato difeso 2. tu sia stata costretta 3. voi siate stati mostrati 4. ciò sia stato stimato 5. noi
siamo stati visti 6. esse siano state legate 7. essi (n.) siano stati mandati 8. egli sia stato abbandonato.

19 Date le seguenti voci verbali al congiuntivo perfetto, traducile, poi volgi al passivo (ove possi-
bile) le forme attive e viceversa; scrivi quindi il futuro anteriore attivo e il perfetto indicativo
attivo mantenendo invariata la persona.
ESEMPIO voce verbale al traduzione corrispondente futuro anteriore indicativo perfetto
congiuntivo perfetto attivo/passivo attivo attivo
tetigerim io abbia toccato tactus sim tetigero tetigi
perveneritis voi siate giunti // perveneritis pervenistis
1. vexerint 2. factus sis 3. pepererit 4. prodiderimus 5. contemptum sit 6. cognoveritis 7. inve-
nerim 8. ducta sint 9. paruerim 10. defenderint.

20 Analizza e traduci i seguenti congiuntivi piuccheperfetti attivi.


a 1. habuissem 2. pervenissent 3. fuissemus 4. scripsissetis 5. iacuisses 6. iecisset 7. fugis-
sem 8. suscepissemus 9. petivissent 10. accepisses.
b 1.egli avesse detto 2. voi aveste amato 3. essi avessero retto 4. noi avessimo alzato 5. tu avessi
trasportato 6. noi fossimo fuggiti 7. io fossi venuto 8. tu avessi rapito.

21 Analizza e traduci i seguenti congiuntivi piuccheperfetti passivi.


a 1. ductus esses 2. scripta essent 3. inventum esset 4. pugnatus essem 5. dicatae essetis 6. dicta es-
ses 7. capti essent 8. facta esset 9. quassa essent 10. quaesiti essemus.
b 1. fosse stata catturata 2. fossero stati chiusi (n.) 3. io fossi stato alzato 4. tu fossi stata tradi-
ta 5. foste stati legati 6. ciò fosse stato detto 7. io fossi stato scosso 8. fosse stato gettato.

22 Date le seguenti voci verbali al congiuntivo piuccheperfetto, traducile, poi volgi al passivo (ove
possibile) le forme attive e viceversa; scrivi quindi il congiuntivo presente e imperfetto attivo
mantenendo invariata la persona.
ESEMPIO voce verbale al congiuntivo traduzione corrispondente congiuntivo congiuntivo
piuccheperfetto attivo/passivo presente attivo imperfetto attivo
putavisses tu avessi ritenuto putatus esses putes putares
ambulavissent avessero camminato // ambulent ambularent
1. audivissem 2. habitae essetis 3. fuissent 4. pulsus essem 5. fugavissetis 6. fugissetis 7. inventa es-
sent 8. egissem 9. sumpta essem 10. monuisses.

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4 Il cum + congiuntivo 225

4 Il cum + congiuntivo

Riconoscere, distinguere e tradurre il cum + congiuntivo

23 Completa la frase inserendo il congiuntivo del verbo indicato tra parentesi nel tempo opportu-
no, poi traduci utilizzando il gerundio.
1. Aeneas, cum Troia ............................ ( uro ) propter Graecorum impetum, cum patre et filio
fugit. 2. Aiax, cum Achillis arma non ei sed Ulixi ............................ (do), mortem sibi consciturus
erat. 3. Vellus aureum, cum a monstro .............................. (custodio), tamen ab Iasone captum
est fascinis Medeae, quae illius Gaeci viri amore capta erat. 4. Cum amicus tuus auxilio tuo
....................... (servo ), semper in te ipsum gratus erit. 5. Dido regina Carthaginis, cum Aeneas,
quem amabat, nocte a portu navem ....................... (solvo), in ensem se iaciens suis ipsis manibus vi-
tam amisit. 6. Cum per multos annos ....................... (erro) per mare et .......................(supero) multa
pericula, Ulixes in patriam suam revertit. 7. Interfecto Hectore, Priamus pater, cum nocte in
Graecorum castra ........................... (venio), ipse filii corpus petivit ab Achille, qui eum occide-
rat. 8. Cum rex corporis Polynicis sepulturam .............................. (veto), tamen Antigone soror eius
regis decreto non obtemperavit et, cum illum ............................. (sepelio), capta est. 9. Cum Iphigenia,
ilia Agamennonis, in ara .............................. (sum) ut pro communi utilitate immoletur, dea Diana,
cum puellam ab altari .............................. (tollo), in locum eiusdem animal substituit.

24 Traduci usando il cum + congiuntivo nelle subordinate.


1. Poiché la neve si è sciolta durante la notte, il iume è pieno di acqua. 2. Quando giunse il giorno
stabilito, la donna chiamò sua madre, poiché stava per partorire. 3. Benché i nemici fossero molti,
tuttavia vincemmo la battaglia grazie al nostro coraggio e alla loro stoltezza. 4. Quando videro la ca-
valleria e la fanteria nella pianura vicino alle mura, i cittadini chiusero le porte della città. 5. Il medi-
co, che era apprezzato da tutti, venne a casa mia per curare mio iglio.

25 Traduci le seguenti frasi; per la traduzione del cum + congiuntivo utilizza prima la forma impli-
cita, poi quella esplicita. [▶ LdC p. 227]
1. Cum peteres Siciliam, traiecisti retum. (Seneca) 2. Non sentio in animo aetatis iniuriam, cum
sentiam in corpore. (Seneca) 3. Milites, cum imbribus tardarentur, tamen omnia haec superaverunt.
(Cesare) 4. Caesari cum nuntiatum esset hostium iter per provinciam nostram, (Caesar) maturavit
ab urbe excedere et magnis itineribus ad Genavam pervenit. (da Cesare) 5. Helvetii repentino Cae-
saris adventu commoti, cum id quod ipsi multis diebus confecerant, ut lumen transirent, ille uno die
fecisset, legatos ad eum miserunt. (Cesare) 6. In carcere Socrates cum multis disputavit et, cum essent
amici qui promittebant fugam, remansit, ut duarum (“di due”) rerum gravium hominibus metum
demeret, mortis et carceris. (da Seneca) 7. Phocion cum ad mortem duceretur, obvius ei fuit amicus
Euphiletus; is cum lacrimans dixisset: “Indigna toleras, Phocion!”, huic ille “At non inopinata” res-
pondit: “hunc enim exitum multi clari viri habuerunt Athenienses.” (da Nepote) 8. Domi sedens,
ut solebat, cum et ego essem cum eo et pauci admodum familiares, in eum sermonem ille incidebat,
qui tum multis erat in ore. (Cicerone) 9. C. Laelius nocte ad Hipponem Regium cum accessisset,
luce prima devastaturus agrum sub signis milites sociosque in auxilium duxit. (da Livio) 10. Nocte
Romani necopinatum impetum fecerunt in Poenos, quorum gemitus primo cadentium auditus est;
deinde subita consternatio fuit cum tumultus causa ignoraretur. (da Livio)

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226 UNITÀ 15 PRONOMI DETERMINATIVI E RELATIVI (I)

26 Traduci le seguenti frasi con 2 livelli di dificoltà, prestando attenzione ai vari tipi di cum presenti.
1. Cum domum meam cum ratre tuo venis, cum per forum iter facias, parentes meos saluta. 2. Dum
per urbem cum iliis meis deambulo, sol defecit, cum caligo e mari venisset et omnia obscuravis-
set. 3. Cum electus sit consul, se ipsum beatum putat sed de periculis et oiciis sollicitus est et cum
amicis de his rebus saepe disputat. 4. Cum haec docuero, tum illud ostendam. (Cicerone) 5. De-
cember est mensis cum maxime civitas sudat. (Seneca) 6. Cum crescimus vita decrescit; hunc ipsum
quem agimus diem cum morte dividimus. (Seneca)
7. Multos tibi dabo qui non amico sed amicitia caruerunt: hoc non potest (“può”) accidere cum animos
in societatem honesta aequabilitate voluntas trahit. (da Seneca) 8. Cum violata iam virgis corpora
tribunorum vidissent, tum vero in rabiem accensi sine respectu non maiestatis modo sed etiam huma-
nitatis, in legatum impetum fecerunt. (Livio) 9. Haec dicta erant cum Romani equites in medios in-
vecti hostes simul pedestres copias turbaverunt, simul equitibus Hispanorum viam clauserunt. (da Li-
vio) 10. Haec Carthagine parabant agitabantque, cum ad Laelium praedas ingentes ex agro inermi
ac nudo praesidiis agentem Masinissa fama Romanae classis excitus cum equitibus paucis venit. (Livio)

27 Con un po’ di fortuna Alessandro penetra in Cilicia VERSIONE

Alessandro Magno, nella sua spedizione in Oriente,


penetra in Cilicia attraverso un passo chiamato “Por- IL LUOGO La Cilicia
te” (333 a.C.). Non incontra resistenza, in quanto il go- La regione chiamata Cilicia si trovava nell’attuale
Turchia meridionale e si affacciava sul mar Medi-
vernatore Arsame aveva optato per la fuga lasciando
terraneo; di fronte alla Cilicia c’era l’isola di Cipro,
il territorio completamente devastato e abbandonato;
mentre a nord la catena del Tauro separava la re-
anche i pochi soldati persiani rimasti di guardia erano gione dal vasto altopiano anatolico.
fuggiti, ritenendo di essere stati traditi. [▶ p. 125]

1 Interea Alexander, Abistamene (“Abistamene”, abl. sing.) Cappadociae praeposito, Ciliciam


2 petens cum omnibus copiis pervenerat in eam regionem, quae castra Cyri appellatur. Stativa
3 illic (“lì”) habuerat Cyrus, cum adversus Croesum in Lydiam exercitum duceret. Longinqua
4 erat ea regio ab aditu, per quem Ciliciam intramus: Pylas (“porte”, acc. plur.) incolae dicunt
5 artas fauces, cum eae naturali situ munimenta, quae manu ponimus, simulent. Igitur Arsames
6 (“Arsame”, sogg.), Persarum dux, qui princeps Ciliciae erat, igni ferroque Ciliciam vastat, ut
7 hosti solitudinem faciat; omnia corrumpit, relicturus sterile ac nudum solum, quod is defen-
8 surus non erat. Nunc paucis militibus, ut callibus praesiderent, relictis, retro ipse concessit, cum
9 vastavisset eam terram, quam a populationibus defendere debebat. Ergo cum Persarum milites,
10 qui relicti erant, se proditos putarent, cum pauci locum defensuri essent, tamen ne conspectum
11 quidem hostis sustinuerunt. Itaque Alexander, cum in impedimenta non incurreret, per fauces
12 in Ciliciam intravit; cum spectavisset locorum situm, pro fortuna sua gratias egit, quia aditus
13 per eas fauces periculi plenus erat, cum iter vix quaternos (“quattro per volta”) armatos caperet
14 et dorsum montis immineret viae non modo angustae sed etiam praeruptae.
(da Curzio Rufo, I-II sec. d.C., Historiae Alexandri Magni )
COMPRENSIONE DEL TESTO
■ Perché la regione in cui si stanzia Alessandro si chiama “accampamenti di Ciro”?
■ Qual è l’azione di Arsame, condottiero persiano?
■ Perché Alessandro si ritiene fortunato?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Nella versione sono presenti diversi cum: analizzali e speciicane la funzione.
■ Analizza e deinisci le proposizioni evidenziate nel brano.

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4 Il cum + congiuntivo 227

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
Come tradurre il cum + congiuntivo
Questo laboratorio ti aiuterà a individuare le diverse fasi di riconoscimento, distin-
ANALISI zione e traduzione del costrutto cum + congiuntivo.
E TRADUZIONE

Le fasi per tradurre correttamente il cum + congiun- con molta attenzione i rapporti temporali fra la
tivo sono le seguenti: reggente e la subordinata; a questo punto decidi
1. Individuata la presenza del cum + congiunti- quale gerundio utilizzare come prima traduzione,
vo (da non confondere con il cum temporale con scegliendo fra quello semplice o quello composto.
l’indicativo né con il cum + ablativo), osserva Ricorda che:
Reggente Subordinata col cum + congiuntivo
tempo contemporaneità anteriorità
principale (pres., fut.) congiuntivo presente congiuntivo perfetto
storico (impf., pf., ppf.) congiuntivo imperfetto congiuntivo piuccheperfetto

Traduzione
gerundio semplice gerundio composto
lodando transitivo attivo avendo lodato
essendo lodato transitivo passivo essendo stato lodato
andando intransitivo essendo andato

2. Dopo aver fatto la prima traduzione con il gerun- secutivo (per es. un tamen nella reggente garantisce
dio e aver tradotto tutto il brano, valuta con molta che, con certezza quasi assoluta, il cum + congiuntivo
attenzione il contesto, cogli eventuali altri indicato- avrà valenza concessiva).
ri presenti nel periodo (complementi, avverbi ecc.),
quindi cerca di capire quale sia il valore del costrutto 3. A questo punto ritraduci la frase esplicitando il
con il cum, scegliendo fra temporale, causale e con- gerundio, mantenendo inalterati i rapporti tempo-
cessivo o più raramente ipotetico, mai inale né con- rali; ecco lo schema di riferimento:
Reggente Traduzione implicita Traduzione esplicita
tempo principale gerundio semplice indicativo/congiuntivo presente
(presente, futuro) lodando poiché/quando lodo; benché lodi
essendo lodato poiché/quando sono lodato; benché sia lodato
andando poiché/quando vado; benché vada
gerundio composto indicativo passato prossimo/congiuntivo passato
avendo lodato poiché/quando ho lodato; benché abbia lodato
essendo stato lodato poiché/quando sono stato lodato; benché sia stato lodato
essendo andato poiché/quando sono andato; benché sia andato
tempo storico gerundio semplice indicativo/congiuntivo imperfetto
(imperfetto, perfetto, lodato poiché/quando lodavo; benché lodassi
piuccheperfetto) essendo lodato poiché/quando ero lodato; benché fossi lodato
andando poiché/quando andavo; benché andassi
gerundio composto indicativo pass. rem. - trap. pross./congiuntivo trapassato
avendo lodato poiché/quando lodai- avevo lodato; benché avessi lodato
essendo stato lodato poiché/quando fui - ero stato lodato; benché fossi stato lodato
essendo andato poiché/quando andai - ero andato; benché fossi andato

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228 UNITÀ 15 PRONOMI DETERMINATIVI E RELATIVI (I)

Veriica delle competenze Reggente Resa implicita Resa esplicita

a Applica la procedura sopra indicata alla seguente frase 1: tempo


coppia di frasi, seguendo le indicazioni proposte. ................ ..................... .....................
1. Achilles, cum propter iram non pugnaret, tamen in frase 2: tempo
corde suo ardebat. ................ ..................... .....................
2. Achilles, cum propter iram non pugnet, cum servis et
amicis suis inter epulas diem consumit. Traduzioni conclusive

Sottolinea il cum + congiuntivo e osserva con mol- frase 1: .....................................................


ta attenzione i rapporti temporali fra la reggente
e la subordinata a partire dagli schemi visti nella
frase 2: .....................................................
scheda.
b Applica il medesimo percorso alle seguenti tre cop-
Fatta la prima traduzione con il gerundio valuta con pie di frasi.
molta attenzione il contesto, cogli eventuali altri indi- 1. Cum per omnem diem iter fecerint, tamen milites
catori presenti nel periodo. magnam alacritatem ostendunt.
1. frase 1: presenza di indicatori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.Cum per omnem diem iter fecissent, milites fessi erant.
2. frase 2: presenza di indicatori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1. Cum Caesar lumen tranaret, violenta procella lu-
3. Visto il contesto e valutati gli eventuali indicatori, minis aquam movebat.
si ipotizzano le seguenti interpretazioni: 2. Cum Caesar lumen tranavisset, tandem in praeto-
frase 1: proposizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . rio suo quievit.
frase 2: proposizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1. Mater tua, cum videat corpus tuum sordidum et neg-
A questo punto ritraduci le frasi esplicitando il gerun- lectum, tibi suscenset.
dio, mantenendo inalterati i rapporti temporali, se- 2. Mater tua, cum vidisset corpus tuum sordidum et neg-
condo il seguente schema di riferimento. lectum, a te causam petivit.

RIEPILOGO PER RIPASSARE ESERCIZI INTERATTIVI


ZTE

VERIFICA DELLE COMPETENZE DI TRADUZIONE

28 Traduci le seguenti frasi con 2 livelli di dificoltà.


1. Poeni, cum prope iam ad desperationem pervenissent, imperatorem fecerunt Hamilcarem, qui
hostes a muris Karthaginis removit, cum multi essent. (Nepote) 2. Per idem tempus Masinissa, rex
Numidarum, cum per multos annos amicus populi Romani fuisset, e vita excessurus, quattuor (“quat-
tro”) iliis relictis, Scipionem divisorem regni inter ilios suos nominavit. (da Eutropio) 3. Hannibal
autem velut hereditate relictum odium paternum erga Romanos conservavit, qui quidem, cum patria
pulsus esset et alienarum opum indigeret, numquam destitit animo bellare cum Romanis. (da Ne-
pote) 4. M. Plautius Silvanus tribunus plebis Cneo Pompeio Strabone L. Porcio Catone consulibus
secundo (“secondo”) anno belli Italici, cum equester ordo in iudiciis dominaretur, novam legem tulit
(“promulgò”) adiuvantibus nobilibus. (Asconio) 5. Cyzicus rex in insula Propontidis Argonautas
hospitio liberali excepit; illi cum ab eo loco discessissent totumque diem navigavissent, nocte cum
tempestas fuisset ad eandem insulam ignari delati sunt. (Igino) 6. Varro consul apud Cannas cum
Carthaginiensibus infeliciter dimicavit ob iram Iunonis quod, cum ludos circenses aedilis faceret, in
tensa Iovis posuerat histrionem, ut exuvias teneret. (Valerio Massimo)

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RIEPILOGO 229

7. Hominem audacem nuper habuimus in civitate, C. Fimbriam et, ut inter omnes constat nisi inter
eos qui ipsi quoque insaniunt, insanum. (da Cicerone) 8. Itaque tum Scaevola cum in eam ipsam
mentionem incidisset, exposuit nobis sermonem Laeli de amicitia habitum ab illo secum paucis die-
bus post mortem Aricani. (Cicerone) 9. A Socrate, qui Apollinis oraculo sapiens est iudicatus, qui
non tum hoc, tum illud, ut multi, sed idem semper dixit, animi hominum putantur divini iisque,
cum ex corpore excesserint, reditus in caelum patet. (da Cicerone) 10. Eodem anno lectisternium Ro-
mae habitum est; consules, iussu populi cum misissent legatos ut Samnitibus bellum indiceretur, ipsi
magno conatu cuncta parabant. (da Livio) 11. P. Valerius consul accitis Latinorum Hernicorumque
auxiliis cum exercitu Veios missus castra Sabina, quae pro moenibus sociorum locata erant, confestim
oppugnat. (Livio) 12. Atlas duodecim (“dodici”) ilias habuit et ilium Hyantem, quem ab apro vel
leone occisum dum lugent sorores, ab eo luctu consumptae sunt. Ex his quinque (“cinque”) inter si-
dera locum habent, quae a ratris nomine appellantur Hyades. (Igino) 13. Absyrtus, Medeae rater,
timens patris praecepta, ut Medeam et Iasonem eius maritum caperet ad insulam Minervae perve-
nit; ibi cum sacriicaret Minervae Iason et Absyrtus intervenisset, ab Iasone est interfectus iuvenis,
cuius corpus Medea sepulturae dedit. (da Igino)

29 I Romani sono sempre minacciati su vari fronti VERSIONE TUTOR

Siamo verso la metà del II se-


colo a.C.; si presentano due IL POPOLO I Galli Boi
situazioni di pericolo per Ro- Popolazione celtica, forse originaria dell’Europa centrale (Boemia?) mi-
ma: una rivolta di schiavi in grata dalla Gallia alla Pianura Padana intorno al VI sec. a.C. I Galli Boi
entrarono in contatto con gli Etruschi che si erano a loro volta stabiliti in
Etruria, soffocata dal pretore
quella zona provenendo da sud dell’Appennino e si sostituirono a loro.
Acilio Glabrione e un attacco
Emblematico il caso di Felsina, la Bologna etrusca, che divenne Bononia,
da parte prima dei Galli Boi, nome di probabile origine celtica, proprio in seguito all’avvicendamento
guidati da Corolamo, poi dei tra Etruschi e Galli Boi. Dal nord queste tribù si spinsero verso Roma, co-
Galli Insubri; a questi ultimi stituendo ino a tutto il III secolo a.C. una seria minaccia per le frequenti
tentativi pone rimedio Marco scorrerie.
Marcello.

1 Cum haec in Graecia Macedoniaque et Asia gererentur, Etruriam infestam prope coniuratio
2 servorum fecit. Ut eam opprimeret Acilius Glabrio praetor, cui inter cives peregrinosque iuris-
3 dictio obtigerat, cum una legione urbana est missus. Alios vagos ipse comprehendit, alios, cum
4 iam ad pugnam parati essent, vicit: ex iisdem multi occisi, multi capti; alios verberatos crucibus
5 adixit, qui principes coniurationis fuerant, alios dominis restituit. Interim consules in provin-
6 cias venerunt. Cum Marcellus in Boiorum ines intravisset, fatigatis per diem totum militibus
7 cum longum iter factum esset, eidem duci castra in tumulo ponenti Corolamus quidam (“un
8 certo Corolamo”), dux Boiorum, cum magna manu occurrit et multos Romanos occidit; etiam
9 inlustres viri in isto tumultuario proelio ceciderunt, inter quos praefecti sociorum et tribuni mi-
10 litum. Castra tamen ab Romanis permunita retentaque sunt, cum hostes prospera pugna excitati
11 nequiquam oppugnavissent. In stativis deinde iisdem Marcellus per multos dies sese tenuit, cum
12 saucios curaret et a tanto terrore animos militum reiceret. Boi, qui sunt gens ad morae taedium
13 impatiens, in castella sua vicosque passim se disperserunt. Postea Marcellus Pado confestim tra-
14 iecto in agrum Comensem legiones ducit; sed Galli Insubres, in quorum potestate regio erat, in
15 ipso itinere in Romanos proelium commiserunt; cum Marcellus id animadvertisset, equitum La-
16 tinorum omnes turmas in hostem emisit; omnis acies Romana restitit et, cum a Gallis certamen
17 non sustineretur, hostibus fugatis vicit.
(da Livio, I sec. a.C. - I d.C., Ab Urbe condı̆ta)

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230 UNITÀ 15 PRONOMI DETERMINATIVI E RELATIVI (I)

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
Le istituzioni
CIVILTÀ
del periodo monarchico
e repubblicano
[▶ LESSICO p. 223]

Denario con la L’età regia ■ Il quadro politico-istituzionale delle


testa di Anco Marzio,
56 a.C. Berlino, origini di Roma già agli occhi degli stessi autori anti-
Pergamonmuseum. chi appariva diicile da ricostruire e oggi la storicità delle
Su questa moneta di età vicende relative ai sette re viene messa in dubbio (a comincia-
repubblicana è rafigurata
la testa di Anco Marzio, re dal numero di sette). Questi re sono igure dai tratti spesso leggendari che, in quan-
quarto re di Roma, coronata to capi della comunità disponevano allo stesso tempo dell’autorità politica, religiosa
da un diadema. Sulla
sinistra compare il bastone
e militare. Ai re la tradizione attribuiva la creazione di alcune importanti istituzioni
dell’àugure (lituus), a forma politiche: a Romolo il senato, formato da cento membri, e a Servio Tullio l’assemblea
di punto interrogativo, e, dei comizi centuriati (che invece quasi sicuramente nascono nel V-IV secolo a.C.).
sotto, la scritta ANCUS.
La caratteristica peculiare della monarchia romana era il fatto di essere elettiva: il re
veniva scelto dagli anziani (senes) che formavano il senato. I senatori, chiamati «pa-
dri» (patres), aiancavano il re nell’esercizio del potere politico-religioso, potere che
esercitavano direttamente nell’arco di tempo, detto interregnum, che intercorreva tra
la morte di un re e la nomina del successore.
Il nucleo sociale fondamentale in questo periodo era la gens, «casata», cioè un insieme
Bruto Capitolino, inizio
del III secolo a.C. Roma,
di famiglie che riconoscevano di avere in comune tradizioni e un antenato fondatore: tali
Musei Capitolini, Palazzo gruppi basavano il proprio potere sull’antichità, sulla ricchezza (fondiaria), nonché sull’a-
dei Conservatori. bilità di avere al séguito persone libere che si mettevano alle loro dipendenze in cambio di
Il personaggio rappresentato
è stato identiicato con beneici di vario tipo, i cosiddetti clientes. I senatori erano i membri piú in vista di queste
Lucio Giunio Bruto, che casate (i patrizi, che si afermarono come ceto sociale dominante in contrapposizione ai
secondo la tradizione fu plebei, si vantavano di essere i discendenti dei primi senatori voluti da Romolo).
uno dei fondatori della
Repubblica, nonché Due raggruppamenti altrettanto importanti erano le tribú, create secondo la tradi-
il primo ad avere zione da Romolo (in tutto tre: i Tizii, i Ramni e i Luceri), e le curie (ogni tribú era
ricoperto
la carica divisa in dieci curie, per un totale di trenta curie), delle quali non conosciamo di
di console. preciso la funzione e l’organizzazione originarie.
La respublica ■ Con la ine della monarchia (data convenzionale 509 a.C.),
le prerogative che erano state del re furono trasferite in blocco ai due consoli.
Ognuno dei due aveva uguali poteri e poteva opporsi all’operato del collega, se lo
riteneva dannoso per lo Stato; peraltro, mentre fuori dalla città il potere dei con-
soli era assoluto, dentro le mura ogni cittadino, in caso fosse stato condannato
a morte dai consoli, aveva il diritto di fare appello all’assemblea popola-
re (provocatio ad populum). Era norma che, per aspirare al consolato,
occorresse appartenere a una famiglia della nobilitas, vale a dire una
famiglia che avesse antenati consoli; in realtà, occasionalmente fu-
rono eletti consoli anche i cosiddetti homines novi, cioè persone
provenienti da una famiglia dove non vi erano mai stati consoli.
Le assemblee popolari ■ Oltre alle magistrature annuali (que-
stura, edilità, tribunato della plebe, pretura e consolato) e al
senato, già menzionati nella scheda lessicale, vanno ricordate le
assemblee popolari (comitia e concilia), che costituivano il terzo
cardine dello Stato romano repubblicano. Per accedervi bisognava

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Civiltà Le istituzioni (periodo monarchico e repubblicano) 231

Veduta del Foro romano, Roma. svolgevano le attività politiche,


Il Foro romano, che si trova nella commerciali e religiose dell’antica
zona compresa fra il Campidoglio Roma.
e il Palatino, era il luogo in cui si

essere maschi, adulti, di condizione libera, e in possesso della civi-


tas, la «cittadinanza» (essa si acquisiva per diritto di nascita, in
quanto igli legittimi di padri cittadini, ma potevano ottenerla
anche membri di altre città e i liberti, che erano gli ex schiavi).
La libertà d’azione di queste assemblee era fortemente limitata:
si riunivano solo su iniziativa del magistrato incaricato di pre-
siedere l’adunanza (console o pretore), il quale issava l’ordine
del giorno e presentava le proposte di legge elaborate da un ma-
gistrato (rogationes): l’assemblea poteva accettare o respingere le
proposte di legge, ma non modiicarle.
La piú antica assemblea erano i comitia curiata, i quali eleggeva-
no i magistrati superiori (pretori, consoli e censori) e svolgevano
anche un’attività legislativa, circoscritta però a questioni di diritto
Rilievo marmoreo con internazionale, come le dichiarazioni di guerra. Nei comitia centuriata i cittadini non
senatori davanti al Tempio votavano individualmente, ma erano suddivisi in unità di voto, chiamate centuriae, in
di Giove Capitolino, II
secolo d.C. Parigi, Museo tutto 193, per cui ogni centuria aveva diritto di esprimere un solo voto. Le centurie era-
del Louvre. no strettamente collegate a un’altra suddivisione in vigore tra i cittadini, cioè quella per
Alcuni senatori, vestiti con
la toga, discutono davanti al classi di reddito: le classi di reddito piú elevate avevano a disposizione il maggior numero
Tempio di Giove Capitolino, di centurie, vale a dire la maggioranza dei voti.
in Campidoglio. Qui si I comitia tributa sceglievano i magistrati minori (questori ed edili), e svolgevano at-
svolgevano le assemblee
solenni del senato. tività legislativa per gli ambiti che non erano di competenza dei comizi centuriati.
Anche in questo caso non si votava ‘a testa’, ma in base alla tribú territoriale in cui si
era iscritti, che costituiva l’unità di voto: il numero delle tribú arrivò a 35, di cui 31
rustiche per gli abitanti della campagna e 4 urbane per gli abitanti della città (quindi
gli abitanti della campagna avevano un peso maggiore nell’assemblea).
Nel corso del conlitto tra patrizi e plebei, all’inizio dell’età repubblicana, i plebei cre-
arono un’assemblea loro propria, chiamata concilia plebis tributa, da cui era escluso il
patriziato. Votavano per tribú – come i comizi tributi – ed eleggevano i tribuni della
plebe e gli edili plebei; inoltre emanavano anche dei provvedimenti, detti plebiscita,
che però per vario tempo non ebbero valore vincolante per lo Stato, ma furono eicaci
solo per l’ordine plebeo.

Veriica delle competenze


Col supporto di un manuale di storia romana, rispondi no le sedute delle assemblee popolari? (3) Di che cosa si
alle seguenti domande: (1) quali erano le magistrature occupavano rispettivamente il praetor urbanus e il prae-
curuli e perché si chiamavano cosí? (2) Dove si svolgeva- tor peregrinus?

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PER COMINCIARE FORMA DELLE PAROLE STORIOGRAFIA

16 PRONOMI RELATIVI (II)


UNITÀ Absit iniuria verbis Preissi verbali (3) I successori di Romolo

COMPOSTI DI SUM
1 Usi particolari del pronome relativo [▶ MANUALE 14.2]
■ Concordanza con l’apposizione: il relativo, anziché con l’antecedente, può concordare con l’ap-
posizione (che può essere trasferita all’interno della proposizione relativa)
Proserpina rapta est ex Hennensium nemore, qui locus umbilicus Siciliae nominatur.
Proserpina fu rapita da un bosco di Enna, luogo che è chiamato l’ombelico della Sicilia.
Traduciamo come se fosse ...ex Hennensium nemore, loco qui ...
■ Ellissi dell’antecedente: se l’antecedente è espresso da un pronome dimostrativo o determinati-
vo, questo è spesso omesso, specialmente quando i due pronomi sono nello stesso caso
Digni laude erunt qui pro patria ceciderint.
Saranno degni di lode coloro che saranno caduti (= cadranno) in difesa della patria.
Nella frase è stato omesso l’antecedente ii, al nominativo (come il relativo qui).
■ Prolessi del relativo: la relativa è spesso anticipata rispetto alla reggente, mentre l’antecedente logico
(il dimostrativo/determinativo) si viene a trovare dopo, nella reggente. In questi casi va ricostruita la
successione richiesta dall’italiano, ovvero va tradotta prima la reggente e poi la relativa
Qui in castra erant, eos consul cepit (= consul cepit eos, qui...).
Il console catturò quelli che si trovavano nell’accampamento.
● Quando l’antecedente (logico) è costituito da un sostantivo, questo viene trasferito nella pro-
posizione relativa, mentre nella reggente compare un pronome di richiamo
Quos montes occupaverat, in iis castra posuit (= posuit castra in iis montibus, quos occupaverat).
Pose l’accampamento fra i monti che aveva occupato.
■ Nesso relativo: il pronome relativo all’inizio di un periodo, non prolettico, serve a collegare il
nuovo periodo al precedente, e si rende con un pronome dimostrativo (“questo” o “quello”) pre-
ceduto eventualmente da “e” o “ma”
Quae cum Caesar cognovisset... (E) Cesare, dopo essere venuto a conoscenza di quelle notizie...
Quibus rebus cognitis... Apprese queste cose...

2 I pronomi relativi indeiniti [▶ MANUALE 14.3]


■ Quicumque, quaecumque, quodcumque “chiunque, qualunque cosa”: si declina come qui, quae,
quod con l’aggiunta del suisso indeclinabile -cumque.
Singolare Plurale
Maschile Femminile Neutro Maschile Femminile Neutro
Nom. quicumque quaecumque quodcumque quicumque quaecumque quaecumque
Gen. cuiuscumque cuiuscumque cuiuscumque quorumcumque quarumcumque quorumcumque
Dat. cuicumque cuicumque cuicumque quibuscumque quibuscumque quibuscumque
Acc. quemcumque quamcumque quodcumque quoscumque quascumque quaecumque
Abl. quocumque quacumque quocumque quibuscumque quibuscumque quibuscumque
■ Quisquis, quidquid (quicquid) “chiunque, qualunque cosa”: si usano solo le forme quisquis (nom.
sing. m.) e quidquid (scritto anche quicquid: nom.-acc. sing. n.); quoquo (abl. sing.), usato soltanto
come aggettivo in locuzioni come quoquo modo “in qualunque modo” o quoquo tempore “in qua-
lunque circostanza”.
■ I relativi indeiniti sono usati come i pronomi relativi.

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memorandum 233

3 I composti di sum [▶ MANUALE 23.1.1]


■ I più frequenti sono
ab-sum, abes, afui (abfui), abesse “essere lontano/assente, distare”
ad-sum, ades, adfui, adesse “essere presente, assistere”
de-sum, dees, defui, deesse “mancare”
inter-sum, interes, interfui, interesse “essere tra/in mezzo, prendere parte”
pos-sum, potes, potui, posse “potere, essere capace di” (ind. pres.: possum, potes, potest, possumus,
potestis, possunt ; cong. impf. possem, posses, posset, ecc. e inf. pres. posse)
pro-sum, prodes, profui, prodesse “giovare, essere utile a” (ind. pres.: prosum, prodes, prodest, prosumus,
prodestis, prosunt)
prae-sum, praees, praefui, praeesse “essere a capo di”
super-sum, superes, superfui, superesse “essere superstite, sopravvivere”
■ Questi verbi reggono generalmente il dativo
Vir bonus omnibus prodest. L’uomo buono giova a tutti.
Pugnae intererat consul. Il console partecipava alla battaglia.

4 La subordinata consecutiva [▶ MANUALE 43.6]


■ È espressa sempre al congiuntivo, introdotto da:
● ut, se è positiva
● da ut non, se è negativa
■ L’antecedente può essere:
● un avverbio: ita, sic “così”; tam “tanto”; tantum “tanto”; adeo (eo) “a tal punto”
● un aggettivo: tantus, a, um “tanto, così grande”; talis, e “tale”; tot (indeclinabile, in senso nume-
rico) “tanto”; is, ea, id “tale, di tal genere”.
■ Il congiuntivo può essere presente, imperfetto, perfetto (usati in senso assoluto, cioè senza seguire
la consecutio temporum), e si può rendere con l’indicativo italiano dei tempi corrispondenti (forma
esplicita) o con l’ininito (forma implicita) [▶ LdC p. 243]
Discipulus tam sedulus est ut magnam laudem mereat.
L’alunno è tanto diligente che merita (= da meritare) un grande elogio.
Tantus est patriae amor ut Ulixes non anteposuerit Ithacae immortalitatem.
È così grande l’amore per la patria che Ulisse non preferì ad Itaca l’immortalità.

5 Le relative improprie [▶ MANUALE 42.2]


■ Si deiniscono improprie le proposizioni relative che corrispondono per la loro funzione a subor-
dinate circostanziali inali, consecutive, causali, concessive.
■ Il modo è sempre il congiuntivo. Nella traduzione si può conservare il pronome relativo (seguito dal
congiuntivo o condizionale) oppure esplicitare il valore speciico della relativa [▶ LdC p. 242]
Neque is sum qui mortis periculo terrear.
Né sono un uomo tale da essere atterrito (lett. = che sia atterrito) dal pericolo della morte.
(Consecutiva)
Pater librum emit, quod ilio daret.
Il padre ha comprato un libro da dare (= perché lo desse) al iglio. (Finale)
Iter feci pedibus, qui incommode navigavissem.
Ho fatto il viaggio a piedi (= per terra), poiché per mare avrei viaggiato in modo scomodo.
(Causale)
Milites, qui saucii essent, tamen hostem a castris propulerunt.
I soldati, sebbene fossero feriti, tuttavia respinsero il nemico dall’accampamento. (Concessiva)

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234 UNITÀ 16 PRONOMI RELATIVI (II) - COMPOSTI DI SUM

1 Usi particolari del pronome relativo

LESSICO di BASE MEMENTO

Sostantivi e aggettivi Verbi miscĕo, es, miscui, mixtum, ēre


collēga, ae, m. collega ardeo, es, arsi, ēre ardere, bruciare mischiare, mescolare
currus, us m. carro, cocchio adiŭvo, as, adiūvi, adiūtum, āre provĭdĕo, es, vidi, visum, ēre
fumus, i, m. fumo aiutare prevedere, provvedere
furor, ōris, m. furore, rabbia collĭgo, is, collēgi, collēctum, ĕre vendo, is, dĭdi, dĭtum, ĕre
imber, bris, m. pioggia, raccogliere vendere
temporale emo, is, emi, emptum, ĕre vindĭco, as, āvi, ātum, āre
lapis, ĭdis, m. pietra, sasso comprare rivendicare
pes, pedis m. piede exhaurĭo, is, hausi, haustum, īre
pondus, ĕris, n. peso attingere, esaurire Parti invariabili
victor, ōris, m. vincitore itĕrum di nuovo (avverbio)
paene quasi (avverbio)

Riconoscere, analizzare e tradurre il pronome relativo

1 Completa le seguenti frasi, inserendo, se necessario, l’antecedente del pronome relativo, poi traduci.
1. Apud Romanos laudibus publicis digni putabantur . . . . . . . . . . . . . . . . . . qui vitam suam pro patriae
salute immolabant. 2. Graeci laudibus publicis dignos putabant . . . . . . . . . . . . . . . . . qui litterarum stu-
diis vitam adhibebant. 3. Lacedaemone latrones existimabantur; itaque Lacedaemonii pro fur-
to praemium dabant . . . . . . . . . . . . . . . . . quos Athenienses damnabant. 4. Pater familias semper fa-
cit . . . . . . . . . . . . . . . . . quae sunt utilia ad uxoris iliorumque felicitatem. 5. Pater familias semper facit
. . . . . . . . . . . . . . . quae uxor et ilii utilia putant ad felicitatem suam. 6. Cum in castra milites revertissent,
dux obiurgabat . . . . . . . . . . . . . . . quos alii milites laudabant, quod vitam suam et suorum sociorum in
discrimen ipsi adduxerant. 7. Ut spes habeamus et vitam beatam vivamus, deos oremus et semper
sacriicia immolemus . . . . . . . . . . . . . . . quorum voluntas mundum rexit, regit et semper reget.

2 Sottolinea l’antecedente del relativo, poi traduci; quando è presente il pronome misto “chi”,
scioglilo.
ESEMPIO Non conosco chi (= colui che) è venuto a casa mia, ma conosco coloro che ha portato con sé.
➞ Ignoro eum qui domum meam venit, sed cognosco quos secum duxit.
1. Sopraggiunse colui che era stato inviato da coloro che stavano spiando le mosse dei nemici. 2. Sba-
glia chi (..............................) non sostiene l’immortalità dell’anima. 3. Poiché ciò che avevo fatto era
stato fatto da me con lealtà, ottenni il perdono anche da coloro che sempre giudicano con molta se-
verità. 4. I Greci giudicavano barbara la lingua di chi (..............................) non parlava la loro lingua.

3 Completa le seguenti frasi, inserendo l’antecedente pronominale, di cui il relativo è prolettico;


poi traduci.
1. Qui vestrum patriam et civitatem prodiderunt, ............... populus damnavit. 2. Quae ad valetudi-
nem nostram utilia sunt, ............... nobis paremus, quae noxia ................vitemus. 3. Quocum per hortos
soror tua deambulat, ............... etiam ego saepe ipse urbis viis ambulo, quia iucundus est. 4. Qui rem
publicam rexerant iustis legibus et a quibus civitas adiuta erat, ................ a civibus magna praemia ac-
ceperunt. 5. Cum bellum confectum sit, quorum fama virtutis audaciaeque pervulgata est, ................
rei publicae administratio saepe committitur. 6. Quod aliis militibus erat causa iactationis, saepe

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1 Usi particolari del pronome relativo 235

magnis ducibus solitum erat. 7. Qui agri sui ructibus vivit, .......... agricola nominatur, qui
............
mercaturas facit, ......... nominant mercatorem, quem Romani furem putabant.

4 Evidenzia nelle seguenti frasi il nesso relativo, trasformalo in un pronome o aggettivo dimo-
strativo e aggiungi, se è il caso, una congiunzione (copulativa o avversativa); poi traduci.
ESEMPIO Quo confecto proelio, superstites corpora illorum qui vitam amiserant collegerant.
➞ (Et) illo (igitur) confecto proelio, superstites corpora illorum qui vitam amiserant collegerant.
➞ Terminata dunque quella battaglia, i superstiti avevano raccolto i corpi di coloro che erano morti.
1. Pater meus ad bellum perrexit; quem cum salutarem, lacrima ex oculis meis cecidit. 2. Athle-
ta Olympiae certamen vicit; qui postquam domum reverterat, famam quam sperabat non habu-
it. 3. Magistratu consulum confecto, senatores convenerunt. Quo concilio convocato, rursus electi sunt
iidem consules. 4. Quae res cum ita essent, legati iterum dixerunt eadem quae praeterito die dixerant
praesente ipso rege. 5. Qui sapientes sunt, naturam amant: quae omnium hominum domus commu-
nis est; quam qui foedant, turpes et indocti putantur. 6. Venus Paridi promisit Helenam. Quam cum
desideravisset, vir Troianus Veneri formae palmam dedit; qua re Helenam uxorem duxit. 7. Alpes
sunt inis inter Galliam et Italiam; per quas multi duces, qui regionem Padanam occupaturi erant,
iter fecerunt; inter quos fuit etiam Hannibal, Carthaginiensium dux. 8. Vergilius fuit praeclarus
poeta. Qui carmina de Aeneae itinere Troia ad Italiam narravit cum ingenio et peritia; quam ob rem
pueri eius carmina memoriae mandant. 9. Apertis Troiae portis, Graeci ad urbem appropinquave-
runt. Qui cum portas intravissent, cladem hostium fecerunt. Qua urbe capta, viri domum reverturi
erant. 10. A nautis peritiā navis per procellam ducebatur; qua vitas multorum hominum, qui iter
faciebant ut ad mercatus in Aricam venirent, servaverunt.

5 Traduci le seguenti frasi con 2 livelli di dificoltà.


1. Propter quam causam Brutus, parens et ipse Tarquinii, populum concitavit et Tarquinio ademit
imperium. (Eutropio) 2. Pacem ab eo petit. Quam cum impetravisset, in ide non mansit et se ad
hostem recepit. (da Nepote) 3. Quod cum animadvertisset, Caesar quos laborantes conspexerat his
subsidia submittebat. (Cesare) 4. Quam causam iudices noluerunt (“non vollero”), eandem isti de-
cemviri susceperunt. (Cicerone) 5. Valerius Publicola Sp. Lucretium Tricipitinum collegam sibi fe-
cit, Lucreatiae patrem; qui morbo cum vitam amiserat, Horatium Pulvillum collegam sibi sumpsit.
(da Eutropio) 6. Non qui dicit mihi “Domine Domine” intrabit in regnum caelorum, sed qui facit
voluntatem Patris mei qui in caelis est. (Vangelo di Matteo)
7. Apollonius, qui cum mercede docebat, non tolerabat eos quos non idoneos oratores iudicabat; quos
dimittebat et ad quam artem putabat aptam illis, ad eam eos impellebat. (da Cicerone) 8. Apud
Lacedaemonios quidem qui amplissimum (“la più alta”) magistratum gerunt, ut sunt sic etiam no-
minantur senes. (Cicerone) 9. Qui alienum aes grande conlaverat, ut lagitium aut facinus redime-
ret, praeterea quos manus atque lingua periurio aut sanguine civili alebat, postremo quos lagitium,
egestas, conscius animus exagitabat, ii Catilinae proximi familiaresque erant. (Sallustio) 10. Sed
urbana plebes praeceps erat de multis causis. Quos lagitium aut facinus domo expulerat, ii omnes
Romam sicut in sentinam conluxerant. (Sallustio) 11. Perseus cum Andromeda in patriam revertit;
Proetus ut vidit Perseum pertimuit eius virtutem; quem per dolum intericere voluit (“volle”); qua
re cognita Perseus caput Gorgonis ei ostendit; qui ab humana specie est immutatus in lapidem. (da
Igino) 12. Itaque qui procedunt per campos illius regionis, modo navigantium nocte sidera observant,
ad quorum cursum iter dirigunt. (Curzio Rufo)

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236 UNITÀ 16 PRONOMI RELATIVI (II) - COMPOSTI DI SUM

6 L’ingloriosa morte di Focione VERSIONE

Focione, grande politico e generale ateniese vissuto nel IV secolo a.C., fu soprattutto un uomo onesto. Dopo
aver contribuito a diverse iniziative per salvaguardare l’indipendenza di Atene, egli assunse una posizio-
ne ilomacedone all’interno del partito aristocratico, scontrandosi con la fazione ilomacedone di matrice
popolare.

1 Erant eo tempore Athenis duae factiones, quarum altera populi causam agebat, altera optima-
2 tium; in qua erat Phocion et Demetrius Phalereus. Quarum utraque factio (“l’una e l’altra fa-
3 zione”) Macedonum patrocinia habebant: nam qui populares erant Polyperchonti favebant, qui
4 optimates cum Cassandro sentiebant. Interim a Polyperchonte Cassandrus Macedonia pulsus est.
5 Quo facto populus Atheniensis statim duces adversariae factionis capitis (“a morte”) damnatos
6 patria propulit, in quibus Phocionem et Demetrium Phalereum; de qua re populus legatos ad
7 Polyperchontem misit, ut ab eo peterent poenae conirmationem. Phocion ipse in Macedoniam
8 pervenit et causam apud Philippum regem verbo, re ipsa quidem apud Polyperchontem dixit:
9 namque is tum regis rebus operam dabat. Quem ab Agnone accusatum ut proditorem ex consilii
10 sententia in custodiam coniectum Athenas legati rursus deduxerunt. Ad quam urbem ut perve-
11 nit, cum propter aetatem is pedibus iam non valeret vehiculoque portaretur, magni concursus fue-
12 runt: qui magnam famam habuerat, alii ei misericordiam habebant, alii ei succensebant propter
13 proditionis suspicionem. Qua re ne defensionis quidem ei data est facultas; Phocion traditus est
14 magistratibus, quibus ad supplicium more Atheniensium damnati traduntur. Qui ad mortem
15 ductus est. Quod corpus relictus erat, illud a servis sepultus est.
(da Nepote, I sec. a.C., De viris illustribus)

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Evidenzia tutti i pronomi relativi presenti nel brano; per ciascuno di essi, dopo averne fatto l’analisi,
chiarisci l’utilizzo, speciicando se si tratta di uso semplice, corrispondente a quello italiano, di prolessi,
di nesso e indicando sempre l’antecedente.
ESEMPIO analisi morfologica utilizzo e funzione antecedente
quarum gen. plur. f. uso semplice duae factiones

2 I pronomi relativi indeiniti

Riconoscere, analizzare e tradurre i pronomi relativi indeiniti

7 Analizza e traduci i seguenti pronomi relativi indeiniti.


1. quemcumque 2. quarumcumque 3. quodcumque 4. quocumque 5. quisquis 6. cuicumque
7. quoquo 8. quascumque 9. quaecumque 10. quicquid.

8 Traduci in base alle indicazioni fornite, utilizzando quicumque e, ove possibile, quisquis.
1. dativo plurale femminile 2. accusativo singolare maschile 3. genitivo singolare neutro 4. ablativo
singolare maschile 5. ablativo singolare neutro 6. nominativo plurale femminile.

9 Metti accanto a ciascun lemma il pronome (o i pronomi) relativi indeiniti che concordano con
esso, poi traduci.
ESEMPIO rei ➞ cuiuscumque - cuicumque ➞ di qualunque cosa, a qualunque cosa
1. rege 2. animal 3. viribus 4. patrum 5. hostes 6. cornu 7. vir 8. quercuum 9. rebus secundis.

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2 I pronomi relativi indeiniti 237

10 Traduci le seguenti frasi con 2 livelli di dificoltà.

ATTENZIONE Quicumque e quisquis si trovano molto frequentemente in posizione prolettica


rispetto alla reggente:
Quemcumque quaerit, calamitas facile invenit.
Chiunque cerchi, la sventura (lo) trova facilmente (= La sventura trova facilmente chiunque essa cerchi).
Quisquis is est, ei numquam amicus ero.
Chiunque sia quello, non sarò mai suo amico (lett. a lui non sarò mai amico).
Come si vede dagli esempi, questi pronomi sono seguiti dall’indicativo, mentre nella traduzione
italiana dobbiamo usare di norma il congiuntivo.

1. Quicumque in Graecia de arte poetica contendebat, Homeri carmina exemplar habebat, quisquis
philosophiae studebat, Platonis Aristotelisque doctrinas cognoscebat. 2. Quascumque pacis condicio-
nes Romani proposituri erant hosti, idem, qui odium perpetuum Romanis promiserat, eas repelle-
bat. 3. Stomacho autem apta sunt quaecumque austera sunt et etiam quae acida sunt quaeque con-
tacta sale sunt. (Celso) 4. At quorumcumque stilus velox est, tarda memoria est. (Seneca) 5. Omnia
quaecumque toto orbe terrarum committuntur scelera, circumspicite, iudices: pleraque (“la maggior
parte”) ex cupiditate gignuntur. (Quintiliano) 6. Quibuscumque oculi sunt longi, illi oculi indicant
homines moribus maleicos. (Trogo)
7. Quemcumque videmus in diicultatibus quia caret rebus necessariis ut vivat, eum adiuvemus, illi
parantes quicquid a nobis quaerit. 8. Cum sis ambitiosus, quaecumque consilia acceperis, ea negleges, a
quibuscumque eadem data erunt; sed quicumque aliorum consilia non accipit vitam periculi plenam vic-
turus est. 9. Cum sit geometria divisa in numeros atque formas, numerorum quidem notitia non oratori
modo sed cuicumque primis saltem (“almeno”) litteris erudito necessaria est. (Quintiliano) 10. Quicquid
erit igitur quacumque ex arte quocumque de genere, orator id dicet melius quam (“in modo migliore
che”) ipse ille eius rei inventor atque artifex. (Cicerone) 11. Te tamen oramus, quibuscumque erimus
in terris, ut nos liberosque nostros defendas, ut amicitia nostra et tua ides postulabit. (Cicerone)

11 Solo il ricordo affidato alla cultura rende l’uomo immortale VERSIONE

Non incarichi importanti né la fre-


quentazione di personaggi illustri IL PERSONAGGIO Lucilio
renderà immortale il nostro nome, Del Lucilio destinatario delle Epistole ilosoiche di Seneca sap-
piamo solo quel poco che trapela dalle lettere stesse. Del resto
se non sarà ricordato nelle opere let-
ancora oggi si discute se il ilosofo si servisse della forma epistola-
terarie. Conosciamo il personaggio
re unicamente per afidarvi il proprio pensiero o se le lettere sia-
di Idomeneo (Idomeneus, -ei; acc. no testimonianza di una corrispondenza reale con il destinatario.
Idomenea) solo perché è stato cita- Seneca si ispira a Epicuro e a Cicerone, nonché a Platone i quali,
to da Epicuro, conosciamo Attico solo soprattutto i due greci, ricorsero spesso alle lettere per illustrare
grazie a Cicerone. Anche Seneca pro- le loro dottrine ai discepoli, come farà anche Paolo, contempora-
mette al suo discepolo Lucilio la fama neo di Seneca.
attraverso i suoi scritti.

1 Studia tua te clarum et nobilem eicient. De qua re exemplum Epicuri tibi dabo. Cum Idome-
2 neo, regiae tunc potentiae ministro et magna tractanti, scriberet et illum a vita speciosa ad ide-
3 lem stabilemque gloriam revocaret, “Etiam si gloriā” scripsit “tangeris, notum te epistulae meae
4 facient, non omnia ista quae colis et propter quae coleris”. Falsum non dixit: nos Idomenea cogno-
5 scimus solum quia Epicurus illum litteris suis nominavit. Nomen Attici non evanescit propter Ci-
6 ceronis epistulas. Profunda super nos altitudo temporis veniet et quibuscumque occurrerit omnes
7 istos delebit, pauca ingenia caput exerent et oblivioni resistent ac se diu vindicabunt. Quod Epi-

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238 UNITÀ 16 PRONOMI RELATIVI (II) - COMPOSTI DI SUM

8 curus amico suo promisit, hoc tibi promitto, mi Lucili: ego habebo apud posteros gratiam, mecum
9 alia nomina et cum his tuum nomen servabo. Quoscumque fortuna claros fecit, quisquis membra
10 ac partes alienae potentiae fuerant, horum gratia viguit et domus requentata est, dum ipsi stete-
11 runt: post ipsos cito (“rapidamente”, avverbio) memoria defecit. Ingeniorum crescit dignatio nec
12 ipsis tantum honor habetur, sed accipitur quidquid illorum memoriae adhaesit.
(da Seneca, I sec. d.C., Epistulae morales ad Lucilium)

3 I composti di sum

Riconoscere, analizzare e tradurre i composti di sum

12 Analizza e traduci le seguenti voci del verbo possum.


a 1. potuissemus 2. potuisse 3. potero 4. potuerint 5. potuerunt 6. possitis 7. poteras 8. potestis
9. possent 10. potentibus.

b 1. potere 2. possono 3. abbiate potuto 4. avrai potuto 5. potevamo 6. puoi 7. avessero potuto
8. avevate potuto 9. io possa 10. potranno.

13 Analizza e traduci le seguenti voci del verbo prosum.


a 1. profuerimus 2. prodes 3. prodesse 4. profuerant 5. prosimus 6. proderatis 7. profui 8. pro-
dessetis 9. profuistis 10. prodeste.
b 1. giovano 2. gioverete 3. giovammo 4. avevi giovato 5. abbiate giovato 6. aver giovato 7. tu giovi
8. (che) tu giovi 9. gioviate 10. giovassi.

14 Analizza e traduci le seguenti voci dei composti di sum.


a 1.dees 2. adessetis 3. interfueramus 4. praesitis 5. absint 6. afuissemus 7. aderit 8. adsint 9. pra-
eerunt 10. praefuistis.
b 1. mancherete 2. (che) foste stati assenti 3. eri lontana 4. sopravvisse 5. siate presenti 6. ero
assente 7. noi assistiamo 8. sarò a capo 9. avrai partecipato 10. ero stata presente.

15 Traduci le seguenti frasi con 2 livelli di dificoltà.


RICORDA
■ Absum di solito regge ab + ablativo (più raramente l’ablativo semplice)
Consul aberat ab urbe. Il console era assente/lontano dalla città.
■ Possum è seguito dall’ininito: possum dicere/facere/scribere “posso dire/fare/scrivere”.
1.Cum superfuerint pauci milites, multis ab hostibus interfectis, urbis salutem conirmare non poteri-
mus. 2. Si populus abest a iure et legibus, si rei publicae procurationi non interest, si in contionibus
non adest, civitas in tyranni potestatem ventura est. 3. Cum Graeci Troiam cepissent et moenia
evertissent, non virorum virtus, non mulierum constantia, non deorum auxilium civitati prodesse
poterant. 4. Multum cum in omnibus rebus, tum in re militari potest fortuna. (Cesare) 5. Ab iis
quae laedunt ad ea quae prosunt refugiamus. (Quintiliano) 6. Itaque in luctu et squalore sum, qui
provinciae, qui exercitui praesum, qui bellum gero. (Cicerone) 7. Qui autem in virtute magnum
bonum ponunt, illi bene faciunt quidem, sed haec ipsa virtus amicitiam et gignit et continet, nec si-
ne virtute amicitia esse potest. (Cicerone) 8. Labienus suos intra munitiones continebat timorisque
opinionem quibuscumque poterat rebus augebat. (Cesare)

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3 I composti di sum 239

9. Alfenus, ut omnes intellegere possent, ne suspicio rei iudicio subesse posset, viros bonos advocavit. (da
Cicerone) 10. Gnaeus Pompeius, cum neque opera consummare, quae instituerat, neque populi expec-
tationem, quam de adventu suo fecerat, privatis opibus explere posset, turbabat omnia ac permiscebat.
(da Svetonio) 11. Hiems est et crudum mare hibernum est; ille adesse non potuit. Cum ver adfuerit,
vernae tempestates incertae et dubiae erunt. Ver exactum est: aestas est calida et sol navigantes urit et
homo nauseat. (da Frontone) 12. Ille omnia signa, tabulas, ornamentorum quod superfuit in fanis et
locis communibus in tota Graecia atque insulis omnibus honoris populi Romani causa domum suam
deportavit. (Cicerone) 13. Nec Herculi nocere Deianira voluit (“volle”) cum ei tunicam sanguine Cen-
tauri tinctam dedit, nec prodesse Iasoni is qui gladio vomicam eius aperuit, quam sanare medici non
potuerant. (Cicerone)

16 Quinto Fabio prende l’iniziativa e attacca i Sanniti VERSIONE

Durante la seconda guerra sannitica, mentre


L’EVENTO Le guerre sannitiche
il dittatore Papirio si reca temporaneamente
Si tratta di tre guerre combattute fra il IV e il III sec. a.C.
a Roma, Quinto Fabio, capo della cavalleria,
da Roma contro i Sanniti, popolazione italica dell’Italia
vista la situazione favorevole, víola gli ordini centrale con mire espansionistiche; Roma risultò vincitri-
ricevuti e, con il sostegno inale della fante- ce in tutti i conlitti.
ria, attacca i nemici, facendone strage.

1 Bello Samnitico incepto, Papirius dictator, cum Romam reverteret, Q. Fabio, qui magister equitum
2 exspeditioni intererat, denuntiavit ut (“che”) sese loco teneret neu (“e che non”), absente se, cum
3 hoste manum consereret. Sed ille, cum post profectionem dictatoris per exploratores omnia comperis-
4 set, sive ferox adulescens indignitate accensus quod omnia in dictatore reposita erant sive occasione
5 inductus, exercitu instructo paratoque cum Samnitibus conlixit. In illa pugna fortuna Romanis
6 profuit et, quamquam dictator afuerat, tamen magister equitum rem gerere bene potuit; non dux
7 militibus, non milites duci defuerant. Equites etiam, duce L. Cominio tribuno militum qui per-
8 rumpere non poterat hostium agmen, detraxerunt renos equis atque ita eos concitaverunt calcari-
9 bus: illos nulla (“nessuna”) vis sustinere poterat, itaque stragem dederunt; pedites impetum equitum
10 imitaverunt et, turbatis hostibus, proelium etiam ipsi commiserunt. Ex hostibus eo die pauci super-
11 fuerunt. Aliqui (“alcuni”) auctores narrant duas (“due”) pugnas cum Samnitibus dictatore absente,
12 in libris antiquorum scriptorum una haec pugna inest; in aliis annalibus tota res praetermissa est.
(da Livio, I sec. a.C. - I d.C., Ab Urbe condı̆ta)

4 La subordinata consecutiva

Riconoscere, distinguere e tradurre le subordinate consecutive

17 Inserisci nelle consecutive il verbo indicato nel tempo opportuno, e nella principale l’antece-
dente, poi traduci rendendo la consecutiva nella forma esplicita e, ove possibile, anche in quel-
la implicita.
ESEMPIO Arbores in suis ramis tantos ructus habebant ut ramos ad terram lecterent (lecto). ➞
Gli alberi avevano sui loro rami tanti frutti che piegavano (da piegare) i rami verso terra.
1. . . . . . . . . . . . . . . . . multitudo hominum et mulierum in foro erat ut currus victoris non . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
(procedo). 2. Mucius Scaevola virtute et animo plenus erat . . . . . . . . . . . ut manum dexteram in ignem
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (pono). 3. Acies nostra in . . . . . . . . . audaciae pervenit ut, armis depositis, manibus et
morsibus hostes . . . . . . . . . . . . . . . . . . (intericio). 4. Frater meus ob amici sui proditionem . . . . . . . . . . ofensus

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240 UNITÀ 16 PRONOMI RELATIVI (II) - COMPOSTI DI SUM

est ut ei ignoscere non . . . . . . . . . . . . . . . . . (possum). 5. . . . . . . . . . . . corpora vulneribus plena sunt ut medicus,


etsi peritus est, ea sanare non . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (possum). 6. Aliis prodesse est . . . . . . . . . . suave ut vita sine
caritate . . . . . . . . . . . . (sum) ut lumen sine aqua aut rosa sine spinis. 7. . . . . . . . . . . . . . auctoritas in illo viro
fuit ut in tribunali non magni oratoris verbis se . . . . . . . . . . . . . . . . . . (defendo), sed ipse paucis verbis et cum
dignitate . . . . . . . . . . . . . . . . (explano) quae fecerat.

18 Traduci le seguenti frasi.


a 1. Tanta munera ille susceperat ut eidem non temporis punctum erat ut otio se traderet et re-
quiesceret. 2. Ut foliae, quae vento avolant, sic vita hominum tam ragilis et levis est ut sine stre-
pitu evanescat. 3. Quamquam Socrates innocens erat, tamen eius verba iudices concitaverunt ut
eum capitis (“a morte”) damnaverint. 4. Dux tantum afuit ab insolentia gloriae ut semper mili-
tibus suis victoriae laudes tribueret. 5. Planities sic aperta est ut hostes adventum suum occultare
non possint et nostram aciem visuri sint. 6. Eurydices ab Orphaeo amata est tam ut ille in inferos
descenderit mulierem recepturus et cantu suo iudices inferorum moverit adeo ut ii illi Eurydicem
reddiderint. 7. In Alexandri Magni animo tanta audacia inerat ut in rebus adversis et in dii-
cultatibus semper ipse adesset et, quicquid faciebat, ipse se periculis opponeret. 8. Ii tam stulti non
erant ut ignorarent horum nostrorum verborum veritatem; nos tam stulti non eramus ut eorum
opiniones neglegeremus. 9. Quos videramus, iidem, qui ex pugna superfuerant, venerunt et per
tot dies in urbe nostra manserunt ut magno afectu ab omnibus civibus acciperentur.
b 1. Tanto è il desiderio di soldi che spesso gli uomini sono disposti a vendere la loro stessa di-
gnità. 2. Se puoi venire a casa mia, ti aspetto così da poter leggere con te il nuovo libro di sto-
ria. 3. Questi erano tanto felici da ridere ino alle lacrime, questi erano tanto tristi da versare mol-
te lacrime. 4. Ainché non fosse ritenuto complice dei congiurati, disse al console qualsiasi cosa
avesse visto, in modo tale da apparire fedele allo stato. 5. Ai fanti mancarono le forze a tal punto
che furono sostituiti dai cavalieri, che erano pronti al combattimento poiché durante la notte ave-
vano riposato.

19 Traduci le seguenti frasi.


1. In rumenti penuria curationem annonae ita administravi ut intra dies paucos metu et periculo
praesenti civitatem universam liberaverim impensa et cura mea. (Augusto) 2. Nulla (“nessuna”)
domus tam stabilis, nulla (“nessuna”) tam irma civitas est, ut non odiis et discidiis funditus (“in
dalle fondamenta”, avverbio) possit everti. (Cicerone) 3. Quorum impetum adeo pertimuerunt
hostes, ut in fuga spem salutis conlocarent; sed id rustra: namque ex ea fuga pauci ad regem refu-
gerunt, paene omni reliqua multitudine interfecta. (Bellum Alexandrinum) 4. Quae contentio
divina et humana cuncta permiscuit eoque vecordiae processit, ut studiis civilibus bellum atque
vastitas Italiae inem faceret. (Sallustio) 5. Magna ante te, magna post te, iuxta te tamen maxi-
ma (“grandissima”) quies: tantum silentium, tam altus pudor, ut ex domo principis modestiae et
tranquillitatis exempla nuntientur. (Plinio il Giovane) 6. Tanta vis probitatis est, ut eam vel in
eis, quos numquam vidimus, vel in hoste etiam diligamus. (Cicerone) 7. Ino (“Ino”, nom. sing. f.),
Cadmi et Harmoniae ilia, coniuravit ut ruges torrerent ita ut, cum sterilitas et penuria rugum
esset, civitas tota partim fame, partim morbo vitam amitteret. (Igino) 8. Cum vulpes decidisset in
puteum, hirco sitienti, qui in eundem locum venerat, illa dixit: “Descende, amice; tanta bonitas est
aquae ut voluptas mea satiari non possit”. (da Fedro)

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4 La proposizione consecutiva 241

Riconoscere, analizzare e tradurre le congiunzioni ut e ne

20 Traduci le seguenti frasi, nelle quali le congiunzioni ut e ne assumono valenze diverse; specii-
cane la funzione nello spazio apposito.
1. Ut (......................) saepe nobilitatem, sic ea tempestate plebem ex secundis rebus insolentia ceperat. (Sal-
lustio) 2. Vilica ne (.............................) nimium luxuriosa sit; vicinas aliasque mulieres ne (..............................)
domum nec ad sese recipiat. (Catone) 3. Caesaris furor atque Pompei urbem, Italiam, gentes, nationes,
totum denique imperium corripuit, adeo ut (.........................................) id non tantum civile dicatur, ac ne
(...................................) sociale quidem, sed commune bellum. (Floro) 4. Ut (....................................) tot amnes,
tantum superne deiectorum imbrium, tanta medicatorum vis fontium non mutant saporem maris, ne
(................................) remittunt quidem, ita adversarum impetus rerum viri fortis non vertit animum.
(Seneca) 5. Turris diu quassata prociderat perque ruinam eius cohors Poenorum impetu facto signum
imperatori dederat; Hannibal totis viribus urbem momento cepit, signo dato ut (.....................) omnes
puberes intericerentur. (Livio) 6. Tam eras excors ut (..........................) tota in oratione tua tecum ipse
pugnares, non modo non cohaerentia inter se diceres, sed maxime diiuncta atque contraria. (Cicerone)

21 Amilcare Barca VERSIONE

a Nella sua biograia Nepote ricostruisce la vicenda di Amilcare Barca, generale cartaginese impegnato da
giovane, ai tempi della prima guerra punica (264-241 a.C.), in terra siciliana, dove mostrò il suo valore nella
difesa di Erice, cittadina nella Sicilia occidentale (vicina all’odierna Trapani) e il suo orgoglio nei confronti
delle pretese di Lutazio Catulo, il console romano vincitore. [▶ pp.108, 195]

1 Hamilcar, Hannibalis ilius, cognomine Barca, Karthaginiensis, primo Poenico bello adulescen-
2 tulus in Sicilia praefuit exercitui. Cum ante eius adventum et mari et terra male res gererentur
3 Karthaginiensium, ipse, ubi adfuit, numquam hosti cessit. Quo facto, cum paene omnia in Sicilia
4 Poeni amisissent, ille Erycem sic defendit, ut bellum eo loco fuisse non videretur (“non sembrava
5 ci fosse stata”). Interim Karthaginienses classe apud insulas Aegates (“Egadi”) a C. Lutatio, con-
6 sule Romanorum, superati statuerunt belli facere inem eamque rem arbitrio permiserunt Ha-
7 milcaris. Ille etsi lagrabat belli cupiditate, tamen paci servivit, quod patria exhausta sumptibus
8 calamitates belli tolerare non poterat, sed ita ut statim mente agitaret id, bellum renovare. Hoc
9 consilio pacem conciliavit, in quo tanta fuit ferocia ut, cum Catulus negaret pacem et postularet
10 a Sicilia discessum eius cum suis, qui Erycem tenuerant, succumbente patria ipse dedecori Car-
11 thaginis mortem suam anteposuerit; non tam vilis erat ut arma a patria accepta adversus hostes
12 adersariis traderet. Huius pertinaciae cessit Catulus.
b Rientrato in patria, Amilcare seppe affrontare i problemi interni e riprendere in Spagna l’ostilità con i Romani.
1 At ille ut Karthaginem venit, rem publicam ractam et dissolutam invenit. Namque diuturni-
2 tate externi mali tantum exarsit intestinum bellum, ut numquam pari periculo fuerit Karthago
3 nisi (“se non”) cum deleta est. Mercennarii milites totam abalienaverunt Aricam, ipsam Kar-
4 thaginem oppugnaverunt. Quibus malis adeo sunt Poeni perterriti, ut etiam auxilia ab Romanis
5 petiverint eaque impetraverint. Sed extremo, Hamilcarem imperatorem fecerunt. Is non solum
6 hostes a muris Karthaginis removit, sed etiam eo compulit, ut locorum angustiis clausi multi fa-
7 me vitam amitterent. Neque eo fuit contentus, sed in tota Arica tantum otium reddidit, ut in
8 ea bellum per multos annos non fuerit. Perseveravit in proposito suo tantum ut imperator cum
9 exercitu in Hispaniam missus sit, et secum duxit ilium Hannibalem.
(da Nepote, I sec. a.C., De viris illustribus)

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242 UNITÀ 16 PRONOMI RELATIVI (II) - COMPOSTI DI SUM

5 Le relative improprie

Riconoscere, distinguere e tradurre le relative improprie

22 Traduci le seguenti coppie di frasi, di cui la prima è una relativa propria, la seconda impropria;
di quest’ultima fornisci prima la traduzione letterale, poi traducila tenendo conto della propo-
sizione circostanziale che esprime.
ESEMPIO a Mox exercitus quoque ducem suum, qui civitatem oppugnabat, reliquit.
➞ Subito anche l’esercito lasciò il suo comandante che espugnava la città.
b Mox exercitus quoque ducem suum, qui civitatem oppugnaret, reliquit.
➞ Subito anche l’esercito lasciò il suo comandante che espugnasse la città.
➞ Subito anche l’esercito lasciò il suo comandante ainché espugnasse (ad espugnare) la città.
1. a) Phaedri fabulae multa exempla proponebant quibus homines vitia sua intellegebant.
b) Phaedri fabulae multa exempla proponebant quibus homines vitia sua intellegerent.
2. a) Ad hominum laetitiam magnam vim habet amicitia, quam omnes quaerunt et desiderant.
b) Ad hominum laetitiam tam magnam vim habet amicitia, quam omnes quaerant et desiderent.
3. a) Demosthenes, qui iuvenis erat balbus, se exercuit adeo ut princeps oratorum Graecorum putatus sit.
b) Demosthenes, qui iuvenis esset balbus, tamen se exercuit adeo ut princeps oratorum Graecorum
putatus sit.
4. a) Priscus Tarquinius numerum senatorum duplicavit, circum Romae aediicavit, ludos Romanos
instituit, qui ad nostram memoriam permanent.
b) Priscus Tarquinius numerum senatorum duplicavit, circum Romae aediicavit, ludos Romanos
instituit, qui ad nostram memoriam permanerent.
5. a) Gratiam tibi ago, quia mihi dixisti verba quae dolorem meum propter uxoris mortem mitigare
potuerunt.
b) Gratiam tibi ago, quia mihi dixisti verba quae dolorem meum propter uxoris mortem mitigare
potuerint.

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
Relative proprie e improprie
Questo laboratorio ti aiuterà a focalizzare l’attenzione sulle fasi di riconoscimento,
ANALISI distinzione e traduzione delle relative proprie e improprie.
E TRADUZIONE

In latino la prima distinzione da fare per riconoscere Ma come scegliere il significato? In questo caso si
le relative improprie riguarda il modo verbale: possono fornire solo linee di indirizzo, non cer-
■ se la relativa ha l’indicativo, è una relativa propria tezze.
(anche se può talvolta essere colta una sfumatura Possiamo afermare che:
temporale); ■ se nella reggente è presente un antecedente come
■ se la relativa ha il congiuntivo, è una relativa im- sic, ita, tam, tantus, quasi sicuramente la relativa
propria e, come tale, potrà assumere signiicato impropria avrà valore consecutivo;
inale, consecutivo, causale, concessivo. ■ se nella reggente è presente un correlativo del ti-

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5 Le relative improprie 243

po tamen, quasi sicuramente la relativa impropria 1. Nella prima frase la causale quia matri suae eas
sarà concessiva; donare cupiebat, speciicando la causa per cui la ra-
■ se nella relativa impropria è presente un congiun- gazza raccoglieva i iori, raforza il valore inale della
tivo presente o imperfetto, essa può avere tutte le relativa; quindi tradurremo:
valenze; La ragazza veniva alla riva del iume per raccoglie-
■ se nella relativa impropria è presente un congiun- re i iori, poiché desiderava donarli a sua madre.
tivo perfetto o piuccheperfetto, essa non sarà mai
inale (in quanto la inale ammette solo il con- 2. Nella seconda frase la inale ut vestes sordidas lue-
giuntivo presente e imperfetto); ret, raforzata dall’avverbio maxime, fa capire che il
■ se la relativa impropria presenta tempi del con-
motivo per cui la ragazza viene al iume non è la rac-
giuntivo non in relazione con la reggente (senza colta dei iori bensì il lavaggio delle vesti; quindi la
rapporti di anteriorità, contemporaneità o poste- relativa assumerà valenza concessiva; la frase avrà la
riorità), essa sarà sicuramente una consecutiva (in seguente traduzione:
quanto essa è l’unica proposizione in cui i tempi La ragazza, benché raccogliesse i iori, veniva alla
del congiuntivo sono usati con valore assoluto). riva del iume soprattutto per lavare le vesti sporche.
Altro non si può dire, se non invitare a valutare sem- 3. Nella terza frase l’aggiunta del complemento sine
pre con la massima attenzione il contesto, che de- festinatione porta ad attribuire alla relativa un valore
terminerà spesso il valore della relativa impropria causale, che spiega cioè come mai l’arrivo al iume
(peraltro non sempre deinito con assoluta certezza). avvenga senza fretta. Quindi tradurremo:
Facciamo un esempio. La ragazza, poiché raccoglieva i iori, veniva alla
1. Puella, quae lores carpebat, ad luminis ripam veniebat. riva del iume senza retta.
2. Puella, quae lores carperet, ad luminis ripam veniebat.
4. Inine la quarta frase, aggiungendo il comple-
La prima frase, avendo l’indicativo è senza dubbio una mento tanta tranquillitate con l’evidente presenza
relativa propria (anche se si può dedurre una sfumatura di un aggettivo “spia” che orienta verso una conse-
di tipo temporale); ne consegue la seguente traduzione: guenza, assegna alla relativa un valore consecutivo;
La ragazza che (mentre, quando) coglieva i iori la traduzione pertanto potrebbe essere la seguente:
veniva alla riva del iume. La ragazza giungeva alla riva del iume con tanta
La seconda frase ha il congiuntivo, dunque è una tranquillità da raccogliere i iori.
relativa impropria. Non ci sono però spie tali che
Veriica delle competenze
possano indirizzare l’interpretazione; solo il senso
ci suggerisce un valore inale. Tradurremo dunque: Nelle seguenti coppie di frasi distingui fra relativa
La ragazza veniva alla riva del iume per cogliere i iori. propria e impropria, dando ragione delle tue scelte;
poi traduci.
Valutiamo però ora il peso del contesto, attraverso
vari apporti. Se la frase latina fosse completata nei 1. a) Romae iustitia, quae vitam civitatis semper
seguenti modi, varierebbero le interpretazioni: rexit, in legibus ponitur.
1. Puella, quae lores carperet, ad luminis ripam ve- b) Romae iustitia, quae vitam civitatis semper
niebat, quia matri suae eos donare cupiebat. rexerit, in legibus ponitur.
2. Puella, quae lores carperet, ad lumini ripam ve- 2. a) Deus, quem aemulare homo non potest, hominis
niebat maxime ut vestes sordidas lueret. vultum habet.
3. Puella, quae lores carperet, ad luminis ripam ve- b) Deus, quem aemulare homo non possit, hominis
niebat sine festinatione. vultum habet.
4. Puella, quae lores carperet, tanta tranquillitate
ad luminis ripam veniebat.
3. a) Hannibal, quem Romani semper timuissent, ta-
men ab ipsis propter virtutem suam existimabatur.
Le quattro diverse precisazioni indirizzano l’inter- b) Hannibal, quem Romani semper timuerant,
pretazione della relativa impropria in quattro dire- etiam ab ipsis propter virtutem suam existima-
zioni diverse. batur.

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244 UNITÀ 16 PRONOMI RELATIVI (II) - COMPOSTI DI SUM

23 Distingui fra relative proprie e improprie; delle seconde chiarisci il tipo con una traduzione
esplicita.
1. Maiores nostri bellum parabant qui pacem haberent et sine curis vivere possent. 2. Pater meus
punivit me a quo oicia confecta essent non illa cura quam habere poteram. 3. Oratio Ciceronis
tam acris fuerat quae Verrem, qui Romae in ius vocabatur propter Siculorum vexationem, ter-
ruerit et eundem ad fugam coegerit. 4. Quos multitudo celebrat et laudat, iis idem nostram non
tribuamus, quia vulgus indoctum saepe non virtutem sed simulacrum virtutis percipit. 5. Legati,
qui haec iam dixissent antequam illa exploratores viderunt, tamen a senatu ide digni putati non
sunt. 6. Leonida ad hermopylas missus est cum paucis militibus, quibus Persarum incursum
impediret. 7. Imperator, qui proelium vicisset et aciem hostium delevisset, tamen victoriae ruc-
tus, quos speraverat, non obtinuit. 8. Miltiades, qui callidus dux putaretur, missus est ad Mara-
tonam, quae erat planities iuxta Athenas. 9. Hostes ne caperentur a victoribus, qui eos obsides in
patriam ducere cupiebant, fugerunt et tam veloces fuerunt qui a sequentibus comprehensi non sint.

24 Traduci le seguenti frasi con 2 livelli di dificoltà.


1. Nulla (“nessuna”) Lacedaemone vidua tam est nobilis, quae non ad cenam veniat mercede con-
ducta. (Nepote) 2. Est enim genus eorum qui se philosophos putant, quorum libri multi sunt;
quos non contemno equidem, quippe quos numquam legerim. (da Cicerone) 3. Iuppiter Neptuno
imperium dat maris, qui insulis omnibus et, quae secundum mare loca erant, illis omnibus regna-
ret. (da Ennio) 4. Cotta qui timuisset haec in itinere atque ob eam causam profectionis auctor non
fuisset, communi saluti non deerat et, cum appellaret et incitaret milites, imperatoris et militis in
pugna oicia praestabat. (da Cesare) 5. Postero die Caesar promota turri perfectisque operibus,
quae facere instituerat, iis qui primi murum ascendissent praemia proposuit. (Cesare) 6. His ani-
mis regem audiverunt; dimissique ferreos cuneos, quos inter saxa deigerent, validosque funes pa-
rabant. (Nepote) 7. Numquam sine lectione apud Atticum cenaverunt, ut non solum ventre sed
etiam animo convivae delectarentur: namque is eos vocabat, quorum mores a suis non abhorre-
rent. (da Nepote) 8. Ubi (“dove”) tantum robur animi inveniemus, ubi tam irmam solidamque
mentem quae non dolore vincatur, non ignibus cedat, non verberibus ingemescat? (Quintiliano)
9. Legati missi sunt cum nostris, qui rem gestam nuntiarent; qui ad oppidum cum venissent, qui
fuissent nostri equites Romani et senatores, intrare in oppidum non poterant. (da Bellum Hispa-
niense) 10. Fuerunt multi etiam in vita otiosa qui aut magna investigarent aut interiecti inter
philosophos et eos qui rem publicam administrabant suae rei familiari operam darent. (da Cice-
rone) 11. Domuisti gentes immanitate barbaras, multitudine innumerabilīs, locis ininitas, omni
copiarum genere abundantīs: ea tamen vicisti quae et naturam et condicionem ut vinci possent
habebant. Nulla (“nessuna”) est enim tanta vis quae non ferro et viribus debilitari rangique pos-
sit. (Cicerone) 12. At Tyrii, qui capere, non intericere hostes cupirent, natantium manus stipi-
tibus saxisque lacerabant. (da Livio) 13. Dux tuba signum dabat, cuius sonus propter remitum
vix exaudiebatur; ergo perticam, quae undique conspici posset, supra praetorium statuit, ex qua
signum eminebat omnibus conspicuum: observabatur ignis nocte, fumus die. (da Curzio Rufo)

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RIEPILOGO 245

RIEPILOGO PER RIPASSARE ESERCIZI INTERATTIVI


ZTE

VERIFICA DELLE COMPETENZE DI TRADUZIONE

25 Traduci le seguenti frasi con 2 livelli di dificoltà.


1. Inter quos erat quidam (“un tale”) Graecae Persicaeque linguae peritus; ille, qui expertus loci esset,
diicultates itineris illustrabat. (Livio) 2. Erant duo (“due”) itinera, quibus itineribus domo discede-
re possent: unum per Sequanos, angustum et diicile, per quod vix carri ducerentur, alterum per pro-
vinciam nostram. (Cesare) 3. Scipio, qui multa bene in Hispania egerat, consul nominatus est et in
Aricam missus. Cui viro divinum quiddam (“qualcosa di divino”) inesse existimabatur, adeo ut pu-
taretur etiam cum numinibus habere sermonem. (Eutropio) 4. Tanti honores in me cumulavisti ut
nihil (“nulla”) felicitatae meae desit. (da Tacito) 5. Cum multi ex Romanis viris res Romanas Graeco
sermone narravissent, sive aemulatione gloriae sive varietate et novitate operis delectatus vir priscae elo-
quentiae, Trogus Pompeius, Graecas et totius orbis historias Latino sermone conposuit, ut, cum nostra
Graeco sermone, Graeca quoque nostra lingua legi possent. (Giustino)
6. Fortuna eripit quod dedit; virtutem autem non dat nec detrahit: libera est, inviolabilis, immota,
inconcussa, sic contra casus indurata ut ne inclinari quidem nec vinci possit. (Seneca) 7. Posteris ea
quae possint prodesse conscribo; salutares admonitiones, velut medicamentorum utilium compositio-
nes, litteris mando; quod sero cognovi et lassus, illud rectum iter aliis monstro. (Seneca) 8. Magnis
in laudibus fuit in Graecia Olympiae victor nec in scaena esse ac populo spectaculum dare in eisdem
gentibus fuit turpe. Quae omnia apud nos Romanos partim infamia, partim humilia atque ab ho-
nestate remota ponuntur. (Nepote) 9. Alexander cum toto exercitu feris circumdabatur. Inter quas
cum leo magnitudinis rarae ipsum regem invasurus incurreret, Lysimachus, qui postea regnavit, pro-
pinquus Alexandro venabulum obicere ferae inceperat. (da Curzio Rufo)

26 Sallustio introduce la sua opera storica VERSIONE TUTOR

Bellum Iugurthinum
La guerra contro il re africano Giugurta (112-105 a.C.), secondo Sallustio, fu grandiosa e terribile, ma soprat-
tutto fece emergere la malafede della nobiltà romana e provocò gravi conseguenze in Italia. La nobiltà non
seppe sfruttare i buoni rapporti che in passato erano stati intessuti fra Massinissa, re di Numidia, e Scipione
l’Africano. La morte del re numidico segnò l’inizio della rovina. [▶ pp. 91, 210]

1 Bellum scripturus sum, quod populus Romanus cum Iugurtha rege Numidarum gessit, primum
2 (“per prima cosa”) quia magnum et atrox variaque victoria fuit, deinde quia tunc primum su-
3 perbiae nobilitatis obviam itum est (“ci si scontrò con” + dat.); quae contentio divina et humana
4 cuncta permiscuit et eo vecordiae processit, ut bellum atque vastitas Italiae studiis civilibus inem
5 faceret. Sed priusquam huius modi rei initium expedio, pauca supra repetam, quibus omnia
6 illustria omnibus nota sint. Bello Punico secundo, quo dux Carthaginiensium Hannibal post
7 magnitudinem nominis Romani Italiae opes maxime adtriverat, Masinissa rex Numidarum
8 in amicitiam receptus a Publio Scipione, cui postea Aricano cognomen ex virtute fuit, multa et
9 praeclara rei militaris facinora fecerat. Ob quae victis Carthaginiensibus et capto Syphace, cuius
10 in Arica magnum atque latum imperium valuit, populus Romanus, quascumque urbes et agros
11 manu ceperat, donavit regi qui illi idus esset. Igitur amicitia Masinissae bona atque honesta no-
12 bis permansit. Sed imperi vitaeque eius inis idem fuit.
(da Sallustio, I sec. a.C., Bellum Iugurthinum)

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PER COMINCIARE FORMA DELLE PAROLE STORIOGRAFIA

17 PAROLE INVARIABILI:
UNITÀ Saepe est etiam... Preissi verbali (4) Orazio Coclite

AVVERBI E PREPOSIZIONI
1 Gli avverbi [▶ MANUALE 27.1-2]
■ Avverbi con forma propria (non derivati da altre parole)
iam “già, ormai” non “non” semper “sempre”
ita “così” saepe “spesso” tamen “tuttavia”
mox “presto”, “poco dopo” sic “così” tum “allora”
■ Avverbi derivati da aggettivi o sostantivi:
● avverbi di modo, derivati dal tema degli aggettivi qualiicativi con l’aggiunta delle termina-
zioni:
– -e (per gli aggettivi della 1a classe)
avide “avidamente” (da avidus, a, um “avido”)
– -iter o -ter (per gli aggettivi della 2a classe)
acriter “accanitamente” (da acer, acris, acre “acuto”, “accanito”)
● avverbi derivati da aggettivi o sostantivi cristallizzati in alcuni casi:
– accusativo, fra questi gli avverbi di modo uscenti in -im
partim “in parte” (da pars, partis “parte”), paulatim “a poco a poco” (da paulus, a, um “poco”),
foras “fuori” (da foris, is “porta”)
– ablativo
brevi “in breve” (da brevis, e “breve”), forte “per caso” (da fors, fortis “caso”, “sorte”), subĭto
“all’improvviso” (da subĭtus, a, um “improvviso”)
● avverbi di quantità, derivati da aggettivi (o pronomi) indeiniti, prevalentemente nella forma
dell’accusativo singolare neutro
multum “molto” (da multus, a, um “molto”), paulum “poco” (da paulus, a, um “poco”).

2 L’imperativo futuro [▶ MANUALE 38.3]

I coniugazione II coniugazione III coniugazione IV coniugazione Verbi in -io Verbo sum


a
Sing. 1
2a amāto delēto mittĭto audīto capĭto esto
3a amāto delēto mittĭto audīto capĭto esto
Plur. 1a
2a amatōte deletōte mittitōte auditōte capitōte estōte
a
3 amanto delento mittunto audiunto capiunto sunto
■ Usato soprattutto nei precetti sacrali e nelle disposizioni giuridiche, può essere tradotto con un
futuro indicativo, con un imperativo presente (per le seconde persone) o con un congiuntivo
presente (per le terze persone)
Deorum Manium iura sancta sunto. I diritti degli dèi Mani saranno (siano) inviolabili.
■ La forma negativa è introdotta da ne
Hominem mortuum in urbe ne sepelīto.
(Uno) non seppellisca un cadavere (lett. un uomo morto) in città.
■ Sostituisce l’imperativo presente con i verbi scio “sapere” (scito “sappi”, scitōte “sappiate”) e memini
“ricordarsi” (memento “ricordati”, mementōte “ricordatevi”).

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memorandum 247

3 I complementi di qualità e di limitazione [▶ MANUALE 33.1.5; 35.2.4]


■ Complemento di qualità
● genitivo (raramente ablativo) per le qualità morali permanenti, spesso accompagnato da un
aggettivo qualiicativo (magnus, maximus, nimius ecc.)
T. Manlius Torquatus priscae ac nimis durae severitatis. (Livio)
Tito Manlio Torquato, (uomo) di una severità antica e troppo dura.
● ablativo per le qualità isiche o le qualità morali temporanee
Is litterarum ignarus, corpore valido. (Tacito) Egli privo di cultura, ma di corporatura robusta.
Sum animo perculso et abiecto. (Cicerone) Sono di animo sbigottito e depresso.
■ Complemento di limitazione
● ablativo, per lo più in dipendenza da verbi che indicano
– superiorità o eccellenza, come excello, praesto, supĕro
Si qui ex reliquis excellit dignitate. (Cesare) Se qualcuno degli altri eccelle in dignità.
– “diferire”, “divergere”, “dissentire” come difĕro, dissentio
Hi omnes linguā, institutis, legibus inter se difĕrunt.(Cesare)
Tutti questi (popoli) diferiscono tra loro per lingua, istituzioni e leggi.
● Sono ablativi di limitazione: natu nelle espressioni maior/minor/maximus/minimus natu “più
vecchio/più giovane/il più vecchio/il più giovane”; meā/tuā… sententiā “a mio/tuo... parere”;
meo/tuo... arbitrio “a mio/tuo... giudizio”; re “di fatto”; nomine “di nome”, ecc.

4 Le preposizioni (quadro riassuntivo) [▶ MANUALE 28.1-2]


PREPOSIZIONI CHE REGGONO L’ACCUSATIVO
Preposizione Signiicati Complementi Esempi
ad a, verso moto a luogo ad lumen venio
giungo al iume
presso stato in luogo ad lumen maneo
rimango presso il iume
a, per ine ad gloriam pugno
combatto per la gloria
ante davanti a luogo (stato o moto) ante oculos
davanti agli occhi
prima di tempo ante lucem
prima dell’alba
apud presso, vicino a luogo (stato) apud castra
presso l’accampamento
apud te maneo
rimango a casa tua
circa/circum intorno a luogo circa/circum oras insulae
intorno alle coste dell’isola
contra contro, di luogo (anche contra Italiam di fronte all’Italia
fronte a igurato) contra hostes pugno combatto contro i nemici
erga verso, riguardo moto a luogo amor erga patriam
a igurato l’amore verso la patria
inter tra luogo inter Gallos et Germanos
tra i Galli e i Germani
iuxta vicino a luogo iuxta murum
vicino al muro
secondo relazione iuxta praeceptum secondo l’ordine
ob per, a causa di causa ob iram a causa dell’ira
Segue

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248 UNITÀ 17 PAROLE INVARIABILI: AVVERBI E PREPOSIZIONI

Segue
PREPOSIZIONI CHE REGGONO L’ACCUSATIVO
Preposizione Signiicati Complementi Esempi
per per, attraverso moto per luogo per agros
attraverso i campi
per, durante tempo continuato per multos annos
per molti anni
per mezzo di mezzo (con persone) per legatos
per mezzo di ambasciatori
post dietro a luogo post castra
dietro l’accampamento
dopo tempo post multos annos
dopo molti anni
praeter davanti a luogo praeter castra
davanti all’accampamento
oltre a, eccetto esclusione o eccezione praeter modum
oltre misura
omnes praeter Epicurum
tutti eccetto Epicuro
prope vicino a luogo prope urbem
vicino alla città
propter per, a causa di causa propter timorem
a causa della paura
trans al di là, oltre luogo trans pontem
al di là del ponte

PREPOSIZIONI CHE REGGONO L’ABLATIVO


Preposizione Signiicati Complementi Esempi
a/ab da moto da luogo ab Asia venio vengo dall’Asia
agente Roma a Romulo condĭta est
Roma fu fondata da Romolo
coram davanti a, alla presenza di luogo coram senatu dico parlo davanti al senato
cum con, insieme con compagnia o cum ingenti exercitu venio
unione vengo con un grande esercito
con modo cum cura ago agisco con sollecitudine
de da, dall’alto di moto da luogo de monte descendo scendo dal monte
riguardo a, su argomento de ira librum scribo scrivo un libro sull’ira
e/ex da moto da luogo ex urbe decedo
(e davanti (da un interno) mi allontano dalla città
solo a da, dopo tempo ex fuga dopo la fuga
consonanti) ex illo tempore da quel tempo
(fatto) di materia statua ex auro una statua d’oro
di, fra partitivo unus ex nobis uno solo di noi
prae davanti luogo prae me mitto mando davanti a me
per, a causa di causa prae metu non pugno
(impediente) non combatto per la paura
pro davanti luogo pro castris maneo
rimango davanti all’accampamento
per, in difesa di vantaggio pro patria pugno
combatto per (in difesa della) la patria
invece di, al posto di scambio pro homine animal immolo
sacriico un animale al posto di un uomo
sine senza esclusione Romam sine ratre veni
venni a Roma senza (mio) fratello

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memorandum 249

PREPOSIZIONI CHE REGGONO L’ACCUSATIVO E L’ABLATIVO


Preposizione Signiicati Complementi Esempi
in
+ accusativo in, dentro moto a luogo in portum pervenio
arrivo nel porto
verso (in direzione di) in Graeciam pergo
mi dirigo verso la Grecia
verso, contro moto a luogo igurato liberalis in alios
generoso verso gli altri
in hostem impetum facio
faccio un assalto contro il nemico
ino a tempo in multam noctem
ino a tarda notte
+ ablativo in, dentro, su, tra stato in luogo in urbe maneo rimango in città
hostia in ara est
la vittima è sull’altare
in stato in luogo igurato in rebus adversis
nelle avversità
in moto a luogo circoscritto in horto deambulo
passeggio nel giardino
in, durante tempo in vita durante la vita
sub
+ accusativo sotto, ai piedi di moto a luogo exercitum sub iugum mitto faccio
passare l’esercito sotto il giogo
sub montem accedo
mi avvicino ai piedi del monte
in prossimità di tempo sub noctem sul far della notte
sub haec verba
subito dopo subito dopo queste parole
sotto (il dominio di) moto a luogo igurato sub meam potestatem redigo
riduco in (mio) potere
+ ablativo sotto, ai piedi di stato in luogo (anche figurato) culter sub veste abditus
il coltello nascosto sotto la veste
sub monte sum
sono ai piedi del monte
sub oculis omnium
sotto gli occhi di tutti
al momento di, verso tempo sub adventu Caesaris
all’arrivo di Cesare
sotto (il dominio di) stato in luogo igurato sub rege sum
sono sotto la dominazione di un re
super
+ accusativo sopra (a), al di sopra moto a luogo super aspidem assideo
mi siedo sopra un aspide
super lumen instruo aciem
schiero l’esercito sopra (sulla riva
di) un iume
oltre misura super haec oltre a queste cose
vulnus super vulnus
una ferita dopo l’altra
+ ablativo sopra (a) stato in luogo ensis super cervice pendet
una spada pende sopra il collo
durante tempo super media nocte
nel cuore della notte
su, riguardo a argomento super hac re scribo
scrivo su questo argomento

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250 UNITÀ 17 PAROLE INVARIABILI: AVVERBI E PREPOSIZIONI

1 Gli avverbi

LESSICO di BASE MEMENTO

Sostantivi e aggettivi prudens, ēntis previdente, esperto postŭlo, as, āvi, ātum, āre
auctor, ōris, m. promotore, universus, a, um tutto intero chiedere, pretendere
fondatore valetūdo, ĭnis, f. salute solvo, is, vi, ūtum, ĕre sciogliere
constans, antis stabile, coerente sterno, is, strāvi, strātum, ĕre
Verbi
contĭo, ōnis, f. assemblea stendere, distendere
accēdo, is, cessi, cessum, ĕre
exigŭus, a, um esiguo, piccolo valeo, es, valui, ēre essere forte,
avvicinarsi, aderire
insignis, e notevole, distinto stare bene
adhĭbĕo, es, adhibŭi, adhibĭtum,
Lar, Laris, m. Lare (divinità
ēre impiegare, usare Parti invariabili
tutelare della casa)
fallo, is, fefelli, falsum, ĕre deinde poi (avverbio)
nobilĭtas, ātis, f. nobiltà, i nobili
ingannare diu a lungo (avverbio)
ortus, ūs, m. il sorgere, inizio, nascita

Riconoscere e tradurre gli avverbi

1 Forma l’avverbio dall’aggettivo che ti viene proposto, poi traduci.


ESEMPIO aggettivo signiicato classe tema avverbio signiicato
turpis, e vergognoso 2a turp- turpiter vergognosamente
avidus, a, um avido 1a avid- avide avidamente
1. dignus, a, um 2. dulcis, e 3. irmus, a, um 4. honestus, a, um 5. acer, cris, cre 6. audax, acis 7. par,
is 8. Latinus, a, um 9. clarus, a, um 10. utilis, e 11. celer, is, e 12. piger, gra, um 13. pulcher, cra,
crum 14. validus, a, um 15. humilis, e 16. felix, icis.

2 Traduci l’avverbio proposto, poi risali all’aggettivo.


ESEMPIO avverbio signiicato tema sufisso classe aggettivo
longe (da) lontano long- -e 1a longus, a, um
velociter velocemente veloc- -iter 2a velox, ocis
1. suppliciter 2. nobiliter 3. faciliter 4. libere 5. pie 6. laete 7. pigre 8. immortaliter 9. poten-
ter 10. requenter 11. graviter 12. male 13. bene 14. severe 15. similiter 16. sacre.

3 Inserisci l’avverbio derivante dall’aggettivo indicato, poi traduci.


1. De multis rebus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (sapiens, entis) philosophus disputavit coram populo. 2. Inter-
dum ne venia quidem . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (liberalis, e) donata idem redintegrare potest. 3. Quan-
tum potes, . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ( fortis, e) age sed . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (suavis, e) audi eos qui in te ocu-
los convertent. 4. Quae vulgus indoctum . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (communis, e) vera credit, saepe a
veritate longinqua sunt. 5. Libenter Alexander cum amicis suis in epulis . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (im-
modicus, a, um ) bibebat et edebat. 6. Primum . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ( acer, cris, cre ) pugnave-
runt, deinde . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (strenuus, a, um) e vita discesserunt. 7. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (ce-
ler, is, e) Galli ad Caesaris hiberna legatos miserunt qui pacem peterent. 8. Consules, quia
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ( rectus, a, um) et . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ( iustus, a, um) rem publicam rexerunt, a
senatoribus et civibus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (apertus, a, um) laudati sunt. 9. Postquam . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
(indignus, a, um) milites pugnaverant, confecto proelio dux in castris contionem convocavit et
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (asper, era, um) suos reprehendit.

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


1 Gli avverbi 251

4 Traduci le seguenti frasi con 2 livelli di dificoltà ed evidenzia gli avverbi presenti.
1. Circa corporis curam Caesar morosus fuit, ut non solum tonderetur diligenter ac raderetur, sed vel-
leretur etiam. (Svetonio) 2. Epaminondas erat modestus, prudens, gravis, tempora sapienter adhi-
bens, peritus belli, veritatis diligens. (da Nepote) 3. Lysander cum venisset in Aricam, multum eum
antistites Iovis fefellerunt. (da Nepote) 4. Asinus iacentem vidit in prato lyram. Accessit et temptavit
chordas ungula; sonuerunt tactae. “Pulchra res est sed male cessit - dixit - quia artis sum nescius”.
(Fedro) 5. Rufus diu manipularis, dein centurio, mox castris praefectus, antiquam duramque mi-
litiam revocabat. (Tacito) 6. Philosophum nomine Peregrinum, virum gravem atque constantem,
vidimus, cum Athenis essemus, in tugurio extra urbem. Cumque ad eum requenter ventitaremus,
multa dicta ab eo utiliter et honeste audivimus. (Gellio) 7. Multum in amicitia amicorum bene sua-
dentium valeat auctoritas, eaque et adhibeatur ad admonitiones non modo aperte, sed etiam acriter,
si res postulabit, et ei adhibitae pareatur. (Cicerone)
8. Iamque nocturno itinere fessis omnibus Sulla pariter cum ortu solis castra circumscribebat, cum
equites Mauri nuntiant Iugurthae adventum. Quod postquam audiverunt, tum vero ingens metus
nostros invadit. (da Sallustio) 9. Caesar ex castris copias suas eduxit, aciem instruxit hostibusque
pugnae potestatem fecit. Ubi ne tum quidem eos prodire (“che quelli avanzavano”) intellexit, circi-
ter meridiem exercitum in castra reduxit. Tum demum Ariovistus partem suarum copiarum misit.
Acriter utrimque (“da entrambe le parti”) usque ad vesperum pugna ducta est. (Cesare) 10. Agesilaus
Hellespontum copias traiecit tantamque celeritatem habuit, ut, quod iter Xerxes anno vertente
confecerat, hic confecit triginta (“trenta”) diebus. Cum iam haud ita longe abesset a Peloponneso,
obstiterunt ei Athenienses et Boeotii aliique eorum socii apud Coroneam: quos omnes gravi proe-
lio vicit. (da Nepote) 11. Atticus sic Graece loquebatur (“parlava”), ut Athenis genitus putabatur;
tanta autem suavitas erat sermonis Latini, ut appareret in eo lepos nativus, non ascitus. Idem
poemata pronuntiabat et Graece et Latine. (da Nepote) 12. Hannibal per Ligures Appenninum
superavit. Hoc itinere adeo gravi morbo adicitur oculorum, ut postea numquam dextrum aeque
bene adhibuerit. Qua valetudine cum etiamnum premeretur lecticaque gereretur, C. Flaminium
consulem apud Trasumenum cum exercitu insidiis circumventum occidit. (da Nepote)

5 Breve resoconto degli imperi di Galba, Otone e Vitellio VERSIONE

Alla morte di Nerone nel 68 d.C. ci fu una fase di grande confusione, in cui si alternarono tre imperatori:
Galba, eletto dagli Spagnoli e dai Galli e accettato dall’esercito, che fu ucciso da Otone, che ne prese il posto;
costui, incalzato dalle truppe germaniche, fu sconitto e si uccise. Divenne imperatore inine Vitellio, uomo
poco virtuoso in vita e la cui morte fu caratterizzata dal disonore subito e dalle offese ricevute. [▶ p. 183]

1 a Successit primum Galba, antiquae nobilitatis senator, ab Hispanis et Gallis electus, mox ab
2 universo exercitu libenter acceptus. Nam privata eius vita insignis fuerat militaribus et civilibus
3 rebus. Saepe consul, saepe pro consule, requenter dux in gravibus bellis. Huius breve imperium
4 fuit; insidiis Othonis occisus est, iugulatus in foro Romae sepultusque in hortis suis, qui sunt Aurelia
5 via non longe ab urbe Roma. Otho occiso Galba invasit imperium. In privata vita mollis et Neroni
6 familiaris, in imperio documentum sui non potuit ostendere. Nam cum isdem temporibus, quibus
7 Otho Galbam occiderat, etiam Vitellius nominatus esset a Germanicianis exercitibus imperator,
8 bello contra eum suscepto cum brevi proelio victus esset, voluntaria morte obiit (“morì”).
1 b Dein Vitellius imperium obtinuit, familia honorata sed non nobili. Nam pater eius non ad-
2 modum clare natus tamen tres (“tre”) ordinarios consulatus gesserat. Hic cum multo dedecore

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252 UNITÀ 17 PAROLE INVARIABILI: AVVERBI E PREPOSIZIONI

3 imperavit et gravi saevitia notabilis, praecipue ingluvie et voracitate. Nota certe cena memoriae
4 mandata est, quam ei Vitellius rater (il fratello era omonimo) exhibuit, in qua super ceteros
5 sumptus duo milia (“duemila”) piscium, septem milia (“settemila”) avium adposita traduntur.
6 Hic cum Neroni similis esse cuperet atque id adeo prae se gereret ut etiam exequias Neronis, quae
7 humiliter sepultae fuerant (= erant), honoraret, a Vespasiani ducibus occisus est. Interfectus est
8 autem magno dedecore: tractus per urbem Romam publice, nudus, erecto coma capite et subiecto
9 ad mentum gladio, stercore in vultum et pectus ab omnibus obviis adpetitus, postremo iugulatus
10 et in Tiberim deiectus etiam communi caruit sepultura.
(Eutropio, IV sec. d.C., Breviarium ab Urbe condı̆ta)

2 L’imperativo futuro

Riconoscere, analizzare e tradurre le forme di imperativo futuro

6 Analizza e traduci le seguenti forme di imperativo futuro.


1. esto 2. habento 3. vincĭto 4. vincīto 5. paranto 6. parento 7. pariunto 8. ne iuvatote 9. ne
estote 10. mittitote.

7 Traduci usando l’imperativo futuro.


1.consegnerai! 2. toccherà! 3. sia egli! 4. avrete! 5. rimanga egli! 6. daranno! 7. sapran-
no! 8. temerete! 9. narri tu! 10. verrai! 11. vivrà! 12. vincerete!

8 Traduci le seguenti frasi.


1. Estote parati, quia non putatis qua (“in quale”) hora Filius hominis venit. (Vangelo di Luca) 2. Do-
num ne capiunto neve danto. (Cicerone) 3. Venturae memores iam nunc estote senectae. (Ovidio) 4. Si
me diligis, si a me diligi vis (“vuoi”), ad me litteras, ut laetitia aiciar, mittito. (Cicerone) 5. Privatim
colunto deos quos rite a patribus acceperint; in urbibus delubra habento; lucos in agris habento et La-
rum sedes. (Cicerone) 6. Haec est praeclara nostri poetae sententia: laudato ingentia rura, exiguum
colito (Columella) 7. Quam ob rem, Quirites, quoniam ad omnia pulvinaria supplicatio decreta est,
celebratote illos dies cum coniugibus ac liberis vestris. (Cicerone) 8. Pythio Apollini re publica vestra
bene gesta servataque lucris meritis donum mittitote deque praeda manubiis spoliisque honorem habe-
tote; lasciviam a vobis prohibetote. (Livio) 9. “Qua re, si haec ita sunt, sic me colitote ut deum; sin una
est interiturus animus cum corpore, vos tamen deos timentes qui hanc omnem pulchritudinem regunt,
memoriam nostri pie inviolateque servabitis.” Cyrus quidem haec moriens (“morendo”) dixit. (Cice-
rone) 10. Cum de bello Romano cogitabis, inter primos amicos Hannibalem habeto: si qua res te ad
pacem compellet, in id consilium alium cum quo deliberes, quaerito. (Livio)

9 Le leggi della mia città ideale VERSIONE

La città ideale emana le sue leggi, comunicandole direttamente ai suoi cittadini che, a partire da quelle
norme, dovranno essere educati. Sono leggi fondate su principi di rispetto, ospitalità, tolleranza, senso di
appartenenza, sentimento religioso.

1 Urbs mea perfecta has leges edet, quibus civium vitam et mores dirigat: “Homines inter se colun-
2 to, quia illi pares idemque sunt; mulieres suas multum amanto et eas aequales sibi putanto. Cives
3 naturam defendunto, ut pueri et iuvenes bene vivere possint; semper hospitaliter liberaliterque

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2 L’imperativo futuro 253

4 peregrinos accipiunto, quod Iuppiter protegit hospites et hospiti iniuriam facere est deum ofen-
5 dere. Si cives in castris fuerint propter bellum, ducibus parento et strenue pugnanto, semper urbis
6 salutem saluti suae anteponentes et, si res id postulabit, suam vitam fortiter danto pro utilitate
7 communi. Quicumque in aliam regionem venerit, de re publica sua bene dicito et superbus patria
8 sua esto.” Postea leges ad ipsos cives se convertent: “Estote integri, ideles, constantes; ne proditote
9 idem ne per cruciatum quidem, ne insontes accusatote, ne sontes occultatote, sed semper veritatis
10 defensores estote. Et vos, pueri, parentes amatote, qui vitam vobis donaverint et vos cotidie adiu-
11 vant. Mementote: ilius gratus erga patrem matremque amatur a deis, ilius ingratus severe adro-
12 gantiae suae poenam luet.” Sic mea urbs tam suos cives amabit ut his legibus liberaliter eos educet.

3 I complementi di qualità e di limitazione

Riconoscere, distinguere e tradurre i complementi di qualità e di limitazione

10 Nelle seguenti frasi sottolinea i complementi di qualità, poi traduci.


1. Horatius poeta magnae prudentiae sapientiaeque erat. 2. Puer nigris oculis et lava coma est.
3. Lesbia, puella excelsa forma et elegantia, ab omnibus cupiebatur. 4. Pater meus, qui saepe in foro
de re publica dicit, vir magni ingenii a senatoribus putatur. 5. Ille gladiator, parvo corpore sed mag-
na vi, in arena certaturus erat. 6. Quoniam Cato magnae severitatis et integritatis erat, cives mag-
na prudentia eum colebant, illi pravo ingenio vitabant. 7. Carthaginienses homines animi inidi
semper Romani iudicaverunt. 8. Athenae urbs eleganti amoenitate iudicabantur ab omnibus qui
eas visitaverant. 9. Simulacrum nimia magnitudine et templum eburneum incredibili vastitate in
Aegypto vidi. 10. Incolae illius urbis, quae est in magnis periculis, nullae conscientiae cives apparent.

11 Nelle seguenti frasi sottolinea i complementi di limitazione, poi traduci.


1. Audacia haud dubie Catilina excellebat. 2. Cicero eloquentia omnes superavit, Caesar virtu-
te. 3. Athenienses hemistoclem disciplina militari peritum putabant. 4. Magistri Latina lin-
gua periti sunt, sed Graeco sermone indocti. 5. Histriones, qui ab Etruria veniunt, omnes facetiis
superant. 6. Romulus et Remus non solum corpore, sed etiam ingenio et moribus dissimiles fue-
runt. 7. Milites lingua prompti sed manu ignavi rei publicae semper nocebunt. 8. Graeci navali
pugna faciliter et semper valebant, terrestri pugna saepe vincebantur. 9. Fratres, quibus facile in foro
occurrimus, similes apparent, sed aetate dissimiles sunt. 10. Romae Vespasianus Colosseum aediica-
verat, quod inter omnes aedes publice factas magnitudine et magniicentia excellebat.

12 Nelle seguenti espressioni riconosci i complementi evidenziati, poi traduci.

a 1. Vir magnae severitatis ( ..................) est. 2. Mater magna cura ( ..................) filiam edu-
cat. 3. Equus velocitate (..................) excellit, aper nimio impetu (..................) agros vastat. 4. Do-
mus Marcelli (..................) omnes domos magniicentia (..................) superabat. 5. A servis patris mei
(..................) is homo magnae humanitatis (..................) existimatur.
b 1. Con l’oro (..................) fu costruita una statua di grande bellezza (..................). 2. Augusto era rite-
nuto abile nell’arte politica (..................) ed esperto nell’arte oratoria (..................). 3. Eroi di eccelso co-
raggio (..................) e valorosi nella lotta (..................) erano in battaglia (..................) i Tebani. 4. Con pa-
zienza (..................) studiò la storia e superò i compagni nella conoscenza (..................) dei fatti (..................).

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254 UNITÀ 17 PAROLE INVARIABILI: AVVERBI E PREPOSIZIONI

13 Traduci le seguenti frasi.


1. Aristoteles, vir summo ingenio, prudentiam cum eloquentia coniunxit. (Cicerone) 2. Statius Cae-
cilius comoediarum scriptor natione Gallus Insuber fuit. (Svetonio) 3. In Syria Chaldaei cognitione
astrorum sollertiaque ingeniorum antecellunt. (Cicerone) 4. Acri ingenio et sermone eleganti, va-
letudine incommoda C. Sextius Calvinus fuit. 5. Agesilaus et statura fuit humili et corpore exiguo
et claudus altero pede. (Nepote) 6. Pythagoras, cum in Italiam venisset, exornavit eam Graeciam,
quae Magna dicta est, praestantissimis et institutis et legibus. (Cicerone) 7. Mulier illa abundat
audacia, consilio et ratione deicitur. (Cicerone) 8. Peripatetici Academicique re consentientes, vo-
cabulis diferebant. (Cicerone)

4 Le preposizioni (quadro riassuntivo)

Distinguere tra preposizioni e avverbi

14 Strategie di Cesare VERSIONE

Cesare, contrariamente alle sue abi-


tudini, durante l’inverno viene perso- ESPRESSIONI MILITARI Hiemare
nalmente in Italia sia per sostenere la Il verbo ha in sé la radice del sostantivo hiems, hiemis, f.,
“inverno”; significa genericamente “passare l’inverno,
candidatura al sacerdozio di Antonio,
svernare”, ma nel linguaggio militare indica l’allestimento
suo questore in Gallia nel 52 a.C., sia
dell’accampamento nei quartieri d’inverno, nei quali i soldati
per visitare le colonie e i municipi che restavano accampati, riposandosi, curandosi, allenandosi, si-
lo avevano sempre appoggiato e che stemando gli armamenti, in attesa di riprendere in primavera
lo accolgono con grandissimi onori. Poi le spedizioni e le guerre.
ritorna presso l’esercito.

1 Caesar in Belgio cum hiemaret, unum illud propositum habebat, continere in amicitia civitates,
2 spem aut causam non dare armorum inter populos ne, sub decessum suum cum exercitum de-
3 ducturus esset, bellum relinqueretur. Itaque, de pace per legatos pactionibus factis, honoribus et
4 praemiis Galliam in pace continuit. Ipse hibernis peractis contra consuetudinem in Italiam mag-
5 nis itineribus contendit, ut municipia et colonias appellaret, quibus M. Antonii, quaestoris sui,
6 commendaverat sacerdotii petitionem. Contendebat enim gratia cum libenter pro homine sibi
7 coniuncto, quem paulo ante praemiserat ad petitionem, tum acriter contra factionem et poten-
8 tiam paucorum. Iustam sibi causam municipia et colonias visere existimavit, ut iis gratias ageret.
9 Exceptus est Caesaris adventus ab omnibus municipiis et coloniis incredibili honore atque amore.
10 Tum primum enim, ob continua proelia, veniebat ab illo universae Galliae bello. Nihil (“nul-
11 la”) relinquebatur, quod ad ornatum portarum, itinerum, locorum omnium sine parsimonia
12 excogitari poterat. Cum omnes regiones Galliae togatae Caesar pro utilitate sua percucurrisset,
13 celeriter ad exercitum revertit legionibusque ex omnibus hibernis ad ines Treverorum evocatis
14 eo (“là”) venit ibique exercitum lustravit.
(da Irzio, I sec. a.C., VIII libro del De bello Gallico)
ATTIVITÀ SUL TESTO
■ Nel testo sono evidenziate le preposizioni; riportale con i vocaboli retti, speciicando di volta in volta
la reggenza e il tipo di complemento:
ESEMPIO in Belgio ➞ in + abl. ➞ stato in luogo
■ Evidenzia gli avverbi presenti nel testo e precisa la derivazione di quelli formati dal tema di aggettivi.

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4 Le preposizioni (quadro riassuntivo) 255

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE Le differenze fra preposizioni e avverbi
ANALISI Questo laboratorio elenca le principali forme che possono fungere sia da preposi-
zione sia da avverbio, e ti aiuterà a distinguerle e a tradurle.
E TRADUZIONE

In latino molte forme possono svolgere funzione sostantivo in un determinato caso, si tratta di pre-
di avverbio e di preposizione. L’elemento distinti- posizione, se non regge alcun sostantivo si tratta di
vo è costituito dalla reggenza: se la forma regge un avverbio.

Preposizione Avverbio
ante + acc. ■ davanti a, prima di ■ avanti, davanti
ante milites davanti ai soldati ante pugnare combattere di fronte
circa/circum + acc. ■ intorno a ■ intorno, da ambo i lati
circa forum nei pressi del foro qui circa erant quelli che erano intorno
clam + acc./abl. ■ di nascosto a ■ di nascosto
clam vobis a vostra insaputa clam esse restare nascosto
contra + acc. ■ contro, di fronte a ■ di fronte, dirimpetto, al contrario
contra Galliam contro/di fronte alla Gallia totum contra est è tutto il contrario
coram + abl. ■ alla presenza di ■ personalmente, apertamente
coram conventu davanti al congresso ut veni coram quando mi presentai
iuxta + acc. ■ vicino a ■ vicino, accanto
iuxta castra vicino all’accampamento statua iuxta posita statua posta vicino
post + acc. ■ dietro a, dopo ■ dietro, dopo
post castra dietro l’accampamento post esse essere dietro
praeter + acc. ■ davanti a ■ oltre, eccetto
praeter castra davanti all’accampamento nihil praeter canna est non è che una canna
prope + acc. ■ vicino a ■ vicino, accanto
prope castra vicino all’accampamento prope consistere stabilirsi nelle vicinanze
super + acc./abl. ■ sopra, oltre ■ sopra, al di sopra
super tumulum sopra la tomba super inicere disporre sopra

Veriica delle competenze stituisset suam neque longe abesset Lysander, praetor
Speciica se nelle frasi proposte le forme in neretto Lacedaemoniorum, contra (....................) Athenien-
sono usate come preposizione o avverbio, poi traduci. sibus exhaustis praeter (....................) arma et naves
nihil (“nulla”) erat super (....................), Alcibiades ad
1. At Vercingetorix, castris prope ( ...................... ) exercitum venit Atheniensium ibique praesente vulgo
oppidum in monte positis, mediocribus circum sermonem fecit. (Nepote) 4. Caesar cum septimam
(..........................) se intervallis separatim civitatum legionem quae iuxta (....................) constiterat item ve-
copias conlocaverat. (Cesare) 2. Auditis condicioni- xatam ab hoste vidisset, tribunos militum monuit ut
bus pacis Marcellus ipse legatos Syracusas misit qui (“ammonì a”) paulatim sese legiones coniungerent.
coram (....................) cum praetoribus de renovatione (Cesare) 5. Ipse post (....................) paucos annos mor-
foederis agerent. (Livio) 3. Alcibiades a caritate pa- bo atque aetate confectus cum inis vitae aderat coram
triae non potuit recedere. Nam cum apud Aegos lu- (....................) amicis et cognatis et iliis haec verba dixit.
men Philocles, praetor Atheniensium, classem con- (da Sallustio)

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256 UNITÀ 17 PAROLE INVARIABILI: AVVERBI E PREPOSIZIONI

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
Il lessico del divertimento
Questo laboratorio ti aiuterà a sviluppare la conoscenza dei lessici speciali, utili sia
LESSICO per memorizzare vocaboli in vista della traduzione sia per capire numerosi aspetti
della civiltà latina.

[▶ CIVILTÀ p. 258]

I Romani dedicavano buona parte del loro tempo


al divertimento e alle attività ludiche e rilassanti.
A Roma si giocava: giocavano i bambini e gio-
cavano i grandi, si giocava da soli o in gruppo, per
divertimento e per passatempo.
te; giocavano poi a imitare gli adulti o gli animali;
utilizzavano inine oggetti importati dall’oriente e
ben noti e apprezzati anche ai nostri giorni (l’altale-
na, l’aquilone ecc.).
Gli adulti amavano molto i giochi d’azzardo; in par-
I tre vocaboli più comuni che indicano il gioco sono: ticolare giocavano con i seguenti oggetti:
■ ludus, i, m., “gioco, divertimento, scherzo”; nel-
■ talus, i, m., l’astragalo, cioè l’osso del tarso di un
la forma plurale ludi indica i giochi pubblici e gli piede umano; nel contesto del gioco indica una
spettacoli, che soprattutto gli imperatori romani specie di dado da lanciare, fatto con ossa lun-
amavano organizzare per celebrare particolari fe- ghe e sottili di animale e quindi con sole quattro
steggiamenti e per attirare a sé i favori del popolo facce;
(es. i ludi circenses cioè i giochi del circo); ludus ■ tessera, ae, f., il dado per giocare, fatto di sei fac-
indica anche la scuola, più precisamente la scuola ce; sappiamo che il gioco dei dadi era la passione
di base e la scuola per diventare gladiatore; il ter- di molti Romani, che spesso perdevano grosse
mine ha la medesima radice del verbo ludo, is, lusi, cifre giocando d’azzardo con le tesserae.
lusum, ĕre, “giocare, divertirsi”, ma anche “cantare e Gli adulti amavano anche alcuni giochi di rilessione
suonare”; da tale vocabolo deriva anche il termine costituiti da una specie di scacchiera, chiamata tabula
ludibrĭum. ii, n., che signiica “scherno, befa”. lusoria (“tavola da gioco”), su cui venivano mossi pez-
■ lusus, us, m., identiica il gioco, il passatempo,
zi di pietra (calculi, orum, m.) secondo regole simili a
lo spettacolo, la festa; il termine ha la medesima quelle della nostra dama o degli scacchi; inine i Ro-
radice di ludus. mani per divertirsi e svagarsi frequentavano le terme
■ iocus, i, m., indica il gioco inteso prevalentemen-
e il campo Marzio e amavano nuotare, fare esercizi
te come “scherzo, burla”; nella forma plurale ioci, atletici e isici, ballare, partecipare ai giochi pubblici e
indica “scherzi poetici, svaghi, trastulli anche agli spettacoli teatrali.
amorosi”.
I giochi preferiti dai bambini romani erano: Veriica delle competenze
■ par impar, gioco che assomiglia moltissimo al no-
Nelle seguenti frasi sottolinea i termini appartenenti
stro “pari o dispari”, con la diferenza che i bambi-
al lessico del divertimento, poi traduci.
ni romani tenevano nella mano sassolini o noci e
invitavano il compagno a indovinare se fossero in 1. Imperatore iubente saecularibus iocis iuvenes noc-
quantità pari o dispari; turna spectacula non requentaverant. 2. Illi homi-
■ capita et navia è il nostro “testa o croce”: si lan- nes, labore adsiduo et cotidiano adsueti, ad pila aut
ciava in alto una moneta riportante su una faccia ad talos aut ad tesseras saepe veniunt aut etiam no-
l’eigie di un dio, sull’altra l’immagine di una vum ludum excogitant. 3. Mors iuvenes nostros io-
nave e si doveva indovinare quale faccia sarebbe cis, venere, conviviis, ludo privavit. 4. Sapientes mi-
rimasta in evidenza. scent illas voluptates et interponunt vitae ut ludum
Inoltre i ragazzi giocavano moltissimo con le noci, iocumque inter seria. (da Seneca) 5. Res est ridicula
ora mettendole una sopra l’altra senza farle cadere, et nimis iocosa (Catullo) 6. Fortuna inpotens, multos
ora cercando di lanciarle all’interno di un recipien- ex humanis malis tibi ludos facis! (da Seneca).

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RIEPILOGO 257

RIEPILOGO PER RIPASSARE ESERCIZI INTERATTIVI


ZTE

VERIFICA DELLE COMPETENZE DI TRADUZIONE

15 Traduci le seguenti frasi.


1. Contentus esto negotiis in quae descendisti. (Seneca) 2. Non oicium, non ius sanctum atque in-
tegrum eius scelus atque peridia violavit et imminuit: itaque virum bonum eum iudicatote, iudices.
(da Cicerone) 3. Saepe ad nos scribe; si tantam rem non habebis ut scribas, quod in buccam vene-
rit scribito. (da Cicerone) 4. Naturale est ut (“che”) desiderio amici torquearis: da ius lacrimis tam
iuste cadentibus. (da Seneca) 5. Miles prospĭcit videtque et aegram et facie pulchra feminam. (Fe-
dro). 6. Galli non multum rumento, sed magnam partem lacte atque pecore vivunt multumque
sunt in venationibus. (da Cesare) 7. Haec scripsi properans et timide; posthac ad te aut, si idelem
habebo servum cui litteras dem, scribam plane omnia, aut, si obscure scribam, tu tamen intelleges.
(da Cicerone) 8. Nec vero umquam animus hominis naturaliter divinat, nisi cum ita solutus est
et vacuus ut ei plane nihil (“nulla”) sit cum corpore. (Cicerone) 9. Maiores nostri cum sapienter
tum etiam utiliter instituerunt per commentariorum relationes cogitatas res tradere posteris. (Vi-
truvio) 10. Pugnaverunt acriter. Nostri tamen, quod neque ordines servare neque irmiter insistere
poterant atque alius alia ex navi quibuscumque signis occurrerat se adgregabat, magnopere pertur-
babantur. (da Cesare) 11. L. Tarquinius ratrem habuĕrat Arruntem Tarquinium mitis ingenii iu-
venem.(Livio) 12. Lacedaemonius Agesilaus nomine, non potestate fuit rex. (Nepote)

16 Come coltivare l’erba persiana VERSIONE

Columella dà indicazioni ai contadini su come coltivare l’erba medica (l’erba dei Medi), utile per fertilizzare
i campi e curare gli animali ammalati e particolarmente proliica. Questo testo ti richiederà un po’ di lavoro
di ricerca sul vocabolario; parecchi aiuti ti vengono comunque forniti all’interno del testo stesso.

1 Sed ex herbis, quae placent, eximia est herba Medica, quod semel seritur sed saepe demetitur (de-
2 meto, is, messui, messum, ĕre “mietere, cogliere”) quod agrum stercorat, quod omne emaciatum
3 armentum ex ea pinguescit, quod aegrotanti pecori remedium est, quod iugerum eius toto anno
4 tribus (“per tre”, concordato con equis) equis abunde suicit. Locum, in quo Medicam proximo
5 vere saturus es (da sero, is, sevi, satum, ĕre), proscindito circa Kalendas Octobris (“verso il primo
6 di ottobre”) et eum tota hieme putrescere sinito, deinde Kalendis Februariis (“il primo di febbra-
7 io”) diligenter iterato (itero, as, avi, atum, āre “arare una seconda volta”) et lapides omnes eligito
8 glaebasque obringito, postea circa Martium mensem tertiato (tertio, as, avi, atum, āre “arare una
9 terza volta”) et occato (occo, as, avi, atum, āre “lavorare con l’erpice”). Cum sic terram subegeris, in
10 morem horti areas latas facito, ut per semitas aqua ministrari possit aditusque utraque parte (“da
11 entrambe le parti”) runcantibus pateat. Deinde vetus stercus inicito atque ita mense ultimo Aprili
12 serito. Quod ubi feceris, ligneis rastris id enim multum prodest statim iacta semina obruantur;
13 nam celeriter sole aduruntur. Tarde messim primam eius facere oportebit (“sarà opportuno” + inf.);
14 deseca herbam et iumentis praebe sed parce (avverbio), dum consuescunt, ne novitas pabuli noceat;
15 inlat enim et multum creat sanguinem. Cum secueris (da seco) autem, saepe eam rigato, paucos
16 deinde post dies, ubi inceperit ruticare, omnis alterius generis herbas eruncato. Sic culta sexiens
17 (“per sei volte”) anno demeti poterit.
(Columella, I sec. d.C., De re rustica)

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258 UNITÀ 17 PAROLE INVARIABILI: AVVERBI E PREPOSIZIONI

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
Homo ludens
CIVILTÀ

[▶ LESSICO p. 256]

Il gioco della palla, Imparare giocando ■ La scuola elementare, in cui si insegnava a leggere e a scrivere, a
prima metà del II secolo Roma era chiamata ludus litterarius, la «scuola dell’alfabeto» (▶ Unità 25, pp. 396-399
d.C. Roma, Museo
Nazionale Romano, Terme Famiglia e scuola: i luoghi della formazione culturale): secondo una difusa etimologia
di Diocleziano. ciò si doveva, per contrapposizione di idee, al fatto che la scuola fosse l’esatto opposto
Nell’antica Roma il gioco
della palla era praticato di un luogo dove si giocava. In realtà, gli autori antichi non mancarono di elaborare
da tutti e a tutte le età. modelli pedagogici in cui l’aspetto ludico veniva valorizzato nell’apprendimento. Si
Esistevano vari tipi di palle, pensi per esempio a quanto dice Quintiliano (35 ca.-96 d.C.) all’inizio del trattato
diversi per dimensioni
e materiali. L’educazione dell’oratore (I, 1, 20):
«[...] il primo errore da evitare è che un ragazzo, non ancora in grado di afezionarsi
agli studi, li prenda in odio e resti traumatizzato, anche dopo i primissimi anni, da
quella spiacevole impressione. Si faccia in modo che per il bambino lo studio sia un
gioco, lo si inviti con dolcezza, lo si lodi, e sempre egli sia lieto di aver fatto qualcosa;
talvolta, se lui non vuole, si insegni qualcosa a un altro, sì da farlo ingelosire: e intan-
to prenda gusto all’emulazione e creda assai spesso che lui è migliore, e sia invogliato
anche con premi, i quali fanno gran presa su quell’età». (trad. R. Faranda)
Bambini e bambine ■ Vi erano alcuni giochi considerati di pertinenza prettamente in-
fantile. «Costruire casette, aggiogare i topi al carrettino, giocare a pari e dispari, andare a
cavalluccio di una lunga canna: se di ciò si diletta uno che ha già la barba, è la follia che lo
sconvolge», dice il poeta Orazio (65-8 a.C.) in una satira (I, 3, 248 s.). Anche il famoso
gioco delle noci veniva abbandonato una volta raggiunta l’età adulta, tanto che l’espres-
sione nuces relinquere, «smettere di giocare alle noci», indicava il non essere piú bambini.
Le bambine giocavano con le bambole (pupae). Gli esemplari di queste bambole anti-
che rinvenuti soprattutto nelle tombe hanno le fattezze di ragazze nel iore degli anni
(non a caso il termine pupa può designare sia il giocattolo sia la giovane donna in carne
e ossa). Era uso che le ragazze in procinto di sposarsi (nubentes) facessero dono delle lo-
ro bambole alla dea Venere. Si tratta di un rito di passaggio, comune anche nel mondo

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Civiltà Homo ludens 259

Rilievo con fanciulli che


giocano alle noci, II secolo
d.C. Roma, Museo della
Civiltà Romana.
Uno dei giochi più praticati
con le noci era il ludus
castellorum “noci a
castelletto”, che consisteva
nel porre a terra tre noci a
formare un triangolo, su cui
il giocatore doveva posare
una quarta noce senza far
crollare il mucchio (nuces
castellatae).
Bambola in legno,
150-160 d. C. Roma,
Antiquarium comunale.
Questa bambola in legno,
con articolazioni snodate,
proviene dal sarcofago
di una donna di nome
Crepereia Thryphaena. La
pupa era stata deposta nella
greco, con cui veniva sancito tomba della sua proprietaria
l’approdo a una nuova fase della insieme a un ricco corredo
in miniatura costituito da
vita; con il matrimonio, infatti, la gioielli, cofanetto, chiave,
giovane abbandonava la condi- pettini e specchietti.
zione di donna non sposata (vir-
go) e acquisiva il nuovo statuto di
moglie.
Il mondo animale è variamente presente in associazione con l’infanzia. Grazie ai ritrova-
menti archeologici, possediamo moltissimi animali-giocattolo in miniatura appartenuti
a bambini romani, ma anche poppatoi e sonagli zoomori. Gli uccelli erano compagni
di gioco privilegiati, come il passero addomesticato di Lesbia, la ragazza (puella) di Ca-
tullo (84-54 a.C.), la cui morte suscitò profonda tristezza nel poeta: (Carmi, 3, 3-10)
«È morto il passero della mia ragazza, | il passero, tesoro della mia ragazza; | lei lo ama-
va più dei propri occhi, | perché era dolce come il miele e la riconosceva | così come una
bimbetta la sua mamma; | mai che si scostasse dal suo grembo | e, saltellando intorno
Gruppo in terracotta con qua e là, | cinguettava sempre, solo rivolto alla sua padrona». (trad. F. Della Corte)
giocatrici di astragali, 330-
300 a.C. Londra, British Giochi pericolosi ■ Fra gli adulti erano popolarissimi i dadi, a cui si giocava con poste
Museum.
Questa scultura rafigura di denaro anche molto alte. Il biografo Svetonio (I-II secolo d.C.) riferisce della pas-
due fanciulle che giocano sione smodata degli imperatori per questo gioco d’azzardo. Dopo la disfatta di due
con gli astragali, cioè ossicini
del tarso di alcuni ovini, che lotte, nel 38 a.C., durante la guerra di Sicilia, circolò un malizioso epigramma secon-
erano usati come dadi. do il quale Ottaviano, per vincere una buona volta, non faceva altro che giocare a dadi
(Vita di Augusto, 70, 2). Nerone era solito giocare quattrocento
sesterzi al colpo (Vita di Nerone, 30, 3). In una feroce satira con-
tro Claudio (Seneca, Apocolocyntosis, 14, 4 s.), si ironizza sul vi-
zio dell’imperatore per le tesserae, rappresentandolo nell’oltre-
tomba che tenta invano di giocare a dadi con un bossolo forato
(il bossolo era il recipiente in cui i dadi venivano agitati prima
di essere lanciati sul tavolo da gioco per vederne il risultato).
Le fonti antiche ricordano provvedimenti legislativi che colpi-
vano i giocatori di dadi, come per esempio la lex alearia citata
da Plauto (III-II secolo a.C.) nella commedia Il soldato spacco-
ne (v. 164); per contro, è noto che si poteva giocare legalmente
in occasione dei Saturnalia, nel mese di dicembre, una festa in

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260 UNITÀ 17 PAROLE INVARIABILI: AVVERBI E PREPOSIZIONI

Mosaico con scena di onore del dio Saturno dal carattere ‘carnevalesco’, caratterizzata dal sovvertimento
gioco dei dadi, III secolo temporaneo delle regole e delle convenzioni sociali (gli schiavi sedevano alla stessa
d.C. Tunisi, Museo del
Bardo. tavola dei padroni, si mangiava e beveva senza controllo...).
Scena di taberna con Il gioco d’azzardo era ritenuto socialmente pericoloso, in quanto poteva turbare l’ordi-
giocatori di dadi, I secolo
a.C.- I secolo d.C. Pompei. ne pubblico, come rileva Ovidio (43 a.C.-17 d.C.) nell’Arte amatoria (III, 371-377):
Il mosaico e la pittura «Privi di ogni freno, nella febbre del gioco ci scopriamo: | nel gioco i nostri senti-
parietale rafigurano due
scene di gioco dei dadi menti si rivelano nudi. | Ci assale l’ira, vergognoso male, e l’ansia del guadagno; |
attorno a un tavolo. I dadi poi insulti, risse, e il rancore che tormenta. | Si scambiano accuse e l’aria risuona di
utilizzati presso i Romani grida: | a suo favore ciascuno invoca l’ira degli dèi | (non c’è lealtà al tavolo da gioco:
(tesserae), molto simili ai
nostri, a sei facce, potevano con le preghiere che cosa non si chiede?)». (trad. E. Pianezzola)
essere in avorio, in osso o in
bronzo e venivano lanciati Il giocatore, prima di essere un problema sociale, è anzitutto moralmente riprovevole:
con particolari bussolotti, mosso dalla posta di denaro in palio, perde il dominio su di sé e, in un simile stato di
non con le mani, per evitare
che si barasse. vulnerabilità, diviene facile preda di una passione come l’ira, che lo spinge all’aggres-
sività verbale e isica contro l’avversario. A essere compromesso è il sistema stesso dei
valori tradizionali: per la brama di vincere, si è disposti a commettere ogni slealtà e
non ci si fa scrupolo di chiamare in causa anche le divinità.
Feste e spettacoli ■ Gli spettacoli occupavano uno spazio molto importante nella
vita sociale romana ed erano parte integrante dei cosiddetti ludi, cioè feste in ono-
re degli dèi che prevedevano un complesso di azioni rituali (processioni e sacriici).
Tali feste potevano essere a scadenza issa, quindi celebrate con regolarità, per lo piú
annualmente, ma anche straordinarie, in occasione di un avvenimento di particolare
rilievo, politico e non, come un trionfo militare e la morte di un personaggio illustre.
Le grandi star degli spettacoli erano senz’altro i gladiatori, propriamente coloro che
combattono con il gladius, la «spada». I gladiatori lottavano nell’aniteatro tra loro,
in gruppo o in coppia (munera gladiatoria), oppure afrontavano animali selvaggi ed
ANIMAZIONE esotici, simulando una scena di caccia (venationes). Assai spesso si trattava di prigio-
La lotta con le iere
nieri di guerra (captivi) e condannati a morte (damnati), che si esibivano in scontri
eferati; perché fossero piú feroci e quindi il combattimento piú sensazionale, le belve
erano sovente afamate e tormentate con ferite.
Altrettanto spettacolari erano le messe in scena delle battaglie navali (naumachiae), in
bacini naturali oppure creati artiicialmente. Svetonio ci dà notizia di una naumachia
organizzata da Claudio sul lago Fucino (a est di Roma, presso Avezzano), in cui i com-

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Civiltà Homo ludens 261

Aurighi appartenenti Particolare di mosaico con scene il nome dei due uomini a terra è il
a quattro diverse di circo: lotte di gladiatori, 320-330 cosiddetto theta nigrum e indica che
fazioni, III secolo d.C. Roma, Galleria Borghese. il combattente è morto nell’arena
d.C. Roma, Museo Il mosaico rafigura una cruenta lotta (theta è la lettera iniziale della parola
Nazionale Romano, fra gladiatori. Il segno posto sotto greca thanatos, «morte»).
Palazzo Massimo alle
Terme.
In ognuno di questi
riquadri pavimentali
(emblemata), provenienti
dalla Villa di Baccano,
sulla via Cassia a Roma,
è rafigurato un auriga
che tiene per le redini il
proprio cavallo. Il diverso
colore della tunica
indica la squadra di
appartenenza (factio). A
partire dall’alto: la factio
prasina (verde), la factio
russata (rossa), la factio
albata (bianca) e la factio
veneta (azzurra).

battenti, che erano dei condannati a morte, prima di iniziare la battaglia pronunciarono
la famosa frase: morituri te salutant, al cospetto dell’imperatore (Vita di Claudio, 21, 6).
Le corse coi carri, che avevano luogo nel circo (ludi circenses), facevano acquistare grande
notorietà e ricchezza agli aurighi. Anche questi spettacoli erano seguíti da un pubblico
infervorato. Plinio il Vecchio (23-79 d.C.) racconta che, al funerale di un auriga di nome
Felice, un suo tifoso eccessivamente devoto si suicidò gettandosi sul rogo funebre (Storia
naturale, VII, 186). Le gare atletiche (certamina athletica), di tradizione greca, erano se-
guite con favore soprattutto dalle classi ricche e acculturate, che potevano apprezzarne
i dettagli tecnici (il certamen quinquertium, corrispondente al pentathlon greco, preve-
deva cinque prove, cioè lotta, salto, corsa, lancio del disco e del giavellotto).
Una posizione di rilievo, nell’àmbito degli spettacoli pubblici, è occupata dai ludi scaenici,
durante i quali si svolgevano le rappresentazioni teatrali. La prima opera teatrale latina a
essere messa sulla scena fu una tragedia di Livio Andronico, nel 240 a.C. Dal III al I se-
colo a.C., si contano almeno quattro importanti feste nel calendario romano in cui erano
previste le rappresentazioni teatrali: (1) i ludi Megalenses, in aprile, dedicati alla Grande
Madre; (2) i ludi Apollinares, in luglio, in onore di Apollo; (3) i ludi Romani, in settembre,
per Giove Ottimo; inine (4) i ludi plebei, in novembre, per Giove. Nella stagione di mag-
giore ioritura della produzione drammatica, i poeti scenici si cimentarono sia nel genere
tragico, di ambientazione greca o romana, sia in quello comico, anch’esso in abito greco
oppure romano; invece, in età imperiale presero il sopravvento forme di spettacolo quali il
mimo e il pantomimo, che andavano incontro alle esigenze di un pubblico vasto e meno
rainato rispetto al passato: nel mimo, per esempio, si puntava sul gusto per l’orrido, co-
me il sangue autentico esibito sulla scena, e sulle situazioni licenziose, con lo spogliarello
delle attrici (denudatio mimarum) (nel mimo per la prima volta potevano recitare le don-
ne, mentre nella fase teatrale precedente i ruoli femminili erano interpretati da uomini).
Nel caso del pantomimo, un ballerino si esibiva da solo sulla scena, facendo tutte le parti,
con l’accompagnamento di un’orchestra e di un coro che cantava il testo dell’azione. Que-
sto ballerino era chiamato ludius o ludio: il termine è connesso col verbo ludere, che eviden-
temente valeva anche nell’accezione di «danzare» e «recitare una parte».
Veriica delle competenze
Un gioco che divertiva molto i Romani era quello del- dividua il signiicato delle voci pila, trigon, harpastum,
la palla, di cui esistevano diverse tipologie variamente paganica e follis. Trova almeno due rappresentazioni ico-
documentate dalle fonti. Con l’aiuto del vocabolario, in- nograiche antiche in cui sia presente questo gioco.

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PER COMINCIARE FORMA DELLE PAROLE STORIOGRAFIA

18 COMPARATIVI
UNITÀ Omnia praeclara rara Preissi avverbiali Mucio Scevola

E SUPERLATIVI
1 Il comparativo di maggioranza di aggettivi e avverbi [▶ MANUALE 10.2]
■ Il comparativo di maggioranza degli aggettivi si forma con l’aggiunta al tema dell’aggettivo dei suissi:
● -ior per il maschile e femminile
● -ius per i casi retti del neutro
■ Si declina come i sostantivi della terza declinazione (1° gruppo).
Singolare Plurale
Maschile/Femminile Neutro Maschile/Femminile Neutro
Nom. dulcior dulcius dulciōres dulciōra
Gen. dulciōris dulciōris dulciōrum dulciōrum
Dat. dulciōri dulciōri dulciorĭbus dulciorĭbus
Acc. dulciōrem dulcius dulciōres dulciōra
Voc. dulcior dulcius dulciōres dulciōra
Abl. dulciōre dulciōre dulciorĭbus dulciorĭbus
■ Il comparativo di maggioranza degli avverbi è costituito dal nominativo, accusativo singolare
neutro dell’aggettivo da cui deriva
clare “chiaramente” (da clarus) ➞ clarius “più chiaramente”
fortiter “fortemente” (da fortis) ➞ fortius “più fortemente”
La stessa forma in -ius hanno gli avverbi non derivati da aggettivi
saepius “più spesso” (da saepe “spesso”)
diutius “più a lungo” (da diu “a lungo”)

2 Il secondo termine di paragone e il comparativo assoluto [▶ MANUALE 10.6.1, 10.6.4]


■ Secondo termine di paragone (o complemento di paragone)
● quam + il caso del primo termine (unica possibilità quando il primo termine è costituito da
un caso obliquo)
Cicero disertior fuit quam Hortensius. Cicerone fu più eloquente di Ortensio.
Divitiae a stultis magis quam a sapientibus expetuntur.
La ricchezza è cercata più dagli stolti che dai sapienti.
● ablativo semplice (di norma quando il secondo termine sia un pronome relativo oppure quando
la frase sia di forma o di senso negativo)
Cicero disertior fuit Hortensio. Cicerone fu più eloquente di Ortensio.
Cicero, quo nemo disertior fuit, ab Antonio occisus est.
Cicerone, di cui nessuno fu più eloquente, fu ucciso da Antonio.
Neminem Lycurgo maiorem Sparta genuit.
Sparta non generò nessuno più grande di Licurgo.
■ Il comparativo assoluto (cioè usato senza un secondo termine di paragone) esprime una sfumatu-
ra di intensità, che può essere tradotta con: “piuttosto, alquanto, troppo, un po’ troppo”
Cum epistulas scribis, saepe longior es. (aggettivo)
Quando scrivi le lettere, spesso sei piuttosto prolisso.
Milites diutius pugnaverant. (avverbio)
I soldati avevano combattuto troppo a lungo.

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memorandum 263

3 Il comparativo di minoranza e di uguaglianza [▶ MANUALE 10.6.1]


■ Comparativo di minoranza
● minus + aggettivo (il secondo termine è introdotto da quam + il caso del primo termine)
Consulem minus severum puto quam te. Reputo il console meno severo di te.
■ Comparativo di uguaglianza
● tam... quam “tanto... quanto”
● ita... ut “così... come”
● aeque... ac/atque/et “del/al pari... di, ugualmente... come”
Lupus tam ferox quam leo est. Il lupo è feroce tanto quanto il leone.
Aeque ac tu doleo. Sono addolorato al pari di te.

4 Usi particolari del comparativo e inale introdotta da quo [▶ MANUALE 10.6; 43.5]
Usi particolari del comparativo
■ Comparazione tra due aggettivi (o avverbi)
● i due aggettivi (o avverbi) assumono entrambi il grado comparativo, mentre il secondo è in-
trodotto da quam:
Consul contionem veriorem quam gratiorem populo habuit.
Il console tenne un discorso più veritiero che gradito al popolo.
● i due aggettivi (o avverbi) rimangono entrambi di grado positivo: il primo preceduto da ma-
gis, il secondo da quam:
In pugna milites magis audaces quam animosi erant.
In battaglia i soldati erano più temerari che coraggiosi.
■ Comparativo (di un aggettivo o di un avverbio) rafforzato da avverbi di quantità in -o: multo
“molto”, paulo “un po’”, quanto (quo)... tanto (eo)/tanto (eo)... quanto (quo) “quanto... tanto”
multo/paulo fortior “molto/poco più forte”
Eo gravior est dolor quo culpa maior. (Cicerone)
Quanto più grave è il dolore tanto maggiore è la colpa.
■ Primo termine di paragone costituito da un sostantivo + genitivo
● il secondo termine può essere espresso da quam + genitivo con l’omissione del pronome dimo-
strativo (ellissi del secondo termine), sempre espresso in italiano (“di quello di”)
Animi lineamenta sunt pulchriora quam corporis. (Cicerone)
I tratti dell’anima sono più belli di quelli del corpo.
■ Comparatio compendiaria (“comparazione abbreviata”)
● con i verbi di eccellenza o con locuzioni che stabiliscono un confronto fra due termini, nel se-
condo elemento del confronto il caso del dimostrativo omesso viene trasferito nel sostantivo che
lo determina (originariamente in genitivo)
Hominum nostrorum prudentiam Graecis antepono.
Preferisco la prudenza dei nostri uomini a (quella dei) Greci.
Finale introduttiva da quo
■ Una inale contenente un comparativo si esprime con:
●quo e il congiuntivo (presente o imperfetto).
Magister discipulis bona praecepta tradit/tradebat, quo facilius Latinum sermonem discant/discerent.
Il maestro impartisce/impartiva agli alunni buoni insegnamenti, ainché piu facilmente
apprendano/apprendessero la lingua latina.

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264 UNITÀ 18 COMPARATIVI E SUPERLATIVI

5 Il superlativo, formazione e usi [▶ MANUALE 10.3, 10.7]


■ Il superlativo dell’aggettivo, che presenta un’unica forma sia per quello relativo sia per quello as-
soluto, si forma aggiungendo al tema dell’aggettivo il suisso -issimus, a, um
altus, a, um “alto” tema alt- sup. alt-issimus, a, um “il più alto, altissimo”
dulcis, e “dolce” tema dulc- sup. dulc-issimus, a, um “il più dolce, dolcissimo”.
■ Il superlativo dell’avverbio si forma:
● da quello dell’aggettivo con la terminazione -e
clare “chiaramente” ➞ clarissime; fortiter “fortemente” ➞ fortissime
● dal superlativo neutro singolare dell’aggettivo
plurimum “moltissimo” (da multum)
summum “al massimo (grado)” (da supra)
■ Il complemento partitivo si trova espresso:
● con il genitivo (il caso più frequente)
Leo ferocissumus animalium est. Il leone è il più feroce degli animali.
● con e, ex + ablativo (più raramente con de + ablativo)
Promptissimus e legatis erat Fabius. Fabio era il più deciso fra i legati.
● con inter (o apud) + accusativo
Fortissimus inter hostes est. È il più forte fra i nemici.
■ Il superlativo di un aggettivo o di un avverbio può essere rafforzato da:
● longe “di gran lunga”
longe fortissimus “di gran lunga il più forte”
● quam (+ possum, coniugato secondo il contesto)
quam celerrime “il più velocemente possibile”
quam maximis potest itineribus “a marce più forzate possibili”
● vel “anche, perino, veramente”
Victoriae vel maxima fuit laus. La gloria della vittoria fu particolarmente grande.
● prae- o per- davanti all’aggettivo di grado positivo
clarus “famoso” ➞ praeclarus “famosissimo”; magnus “grande” ➞ permagnus “grandissimo”.

6 I comparativi e superlativi notevoli [▶ MANUALE 10.4-5]


■ Gli aggettivi in -er formano il superlativo in -errimus, a, um
miser, a, um “infelice” superlativo miserrimus “il più infelice, infelicissimo”
■ Alcuni aggettivi in -ilis formano il superlativo in -illimus, a, um
facilis, e “facile” superlativo facillimus (comparativo facilior)
diicilis, e “diicile” superlativo diicillimus (comparativo diicilior)
similis, e “simile” superlativo simillimus (comparativo similior)
dissimilis, e “dissimile” superlativo dissimillimus (comparativo dissimilior)
gracilis, e “gracile” superlativo gracillimus (comparativo gracilior)
humilis, e “umile” superlativo humillimus (comparativo humilior)
■ Gli aggettivi in -dicus, -icus e -volus e altri tre aggettivi hanno il comparativo in -entior e il super-
lativo in -entissimus:
Grado positivo Grado comparativo Grado superlativo
maledĭcus maldicente maledicentior maledicentissimus
benefĭcus generoso beneicentior beneicentissimus
benevŏlus benevolo benevolentior benevolentissimus
providus provvido providentior providentissimus
validus vigoroso valentior valentissimus
egēnus bisognoso egentior egentissimus

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memorandum 265

■ Gli aggettivi in -ĕus, -ĭus e -ŭus (ma non quelli in -quus, come aequus) formano il comparativo con
magis (“più”) + l’aggettivo, e il superlativo con maxime (“massimamente”) + l’aggettivo:
Grado positivo Grado comparativo Grado superlativo
idonĕus adatto magis idoneus maxime idoneus
dubĭus incerto magis dubius maxime dubius
ardŭus elevato, diicile magis arduus maxime arduus
■ Forme suppletive, cioè ricavate da radici diverse che completano quelle mancanti nel paradigma:
Grado positivo Grado comparativo Grado superlativo
bonus, a, um buono melior, melius optimus, a, um
magnus, a, um grande maior, maius maximus, a, um
malus, a, um cattivo peior, peius pessimus, a, um
multus, a, um molto plus n. (gen. pluris) plurimus, a, um
parvus, a, um piccolo minor, minus minimus, a, um
■ Comparativi e superlativi privi di grado positivo (rappresentato per lo più da un avverbio o da
una preposizione):
Grado positivo Grado comparativo Grado superlativo
ante prima anterior anteriore
citra al di qua citerior più al di qua citĭmus il più vicino
extra fuori exterior esteriore extremus estremo
inra sotto inferior inferiore infĭmus inimo
intra dentro interior interiore intĭmus intimo
post dopo posterior posteriore postremus ultimo
prae davanti prior primo (tra due) primus primo (tra molti)
prope vicino propior più vicino proxĭmus vicinissimo
supra sopra superior superiore supremus supremo, sommo
ultra al di là ulterior più al di là, ulteriore ultĭmus ultimo
■ Aggettivi che formano il comparativo o il superlativo da altri di signiicato aine:
Grado positivo Grado comparativo Grado superlativo
dives ricco ditior (da dis, ditis) ditissimus
ferus feroce ferocior (da ferox) ferocissimus
iuvenis giovane iunior admodum iuvenis (o minimus natu)
novus nuovo recentior (da recens) novissimus/recentissimus
sacer sacro sanctior (da sanctus) sanctissimus
senex vecchio senior admodum senex (o maximus natu)
vetus vecchio vetustior (da vetustus) vetustissimus/veterrimus

7 La subordinata comparativa [▶ MANUALE 43.9]


■ La proposizione comparativa può essere:
● di maggioranza, preceduta nella reggente da antecedenti come magis, plus, amplius, potius
“più, piuttosto”, e introdotta da quam
● di minoranza, preceduta nella reggente da minus “meno”, e introdotta da quam
● di uguaglianza, evidenziata dalle locuzione correlative come: sic/ ita ... ut “così... come”; tantum
... quantum “tanto... quanto”; talis ... qualis “tanto... quanto”; quo magis ... eo magis “quanto
più... tanto più”; un aggettivo (come similis “simile”, aequus “uguale”, ecc.)/un avverbio (come
aliter “diversamente”, pariter “ugualmente”, ecc.)... ac/ atque.
■ Il modo è l’indicativo
Amicus plus donat quam accepit. L’amico dona più di quanto ha ricevuto.

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266 UNITÀ18
UNITÀ 18 COMPARATIVI
COMPARATIVIEESUPERLATIVI
SUPERLATIVI

8 I verbi volo “voglio”, nolo “non voglio”, malo “preferisco” [▶ MANUALE 23.4]
INDICATIVO PRESENTE CONGIUNTIVO PRESENTE
volo nolo malo velim nolim malim
vis non vis mavis velis nolis malis
vult non vult mavult velit nolit malit
volŭmus nolŭmus malŭmus velīmus nolīmus malīmus
vultis non vultis mavultis velītis nolītis malītis
volunt nolunt malunt velint nolint malint

INDICATIVO IMPERFETTO CONGIUNTIVO IMPERFETTO


volebam nolebam malebam vellem nollem mallem
volebas nolebas malebas velles nolles malles
volebat nolebat malebat vellet nollet mallet
volebamus nolebamus malebamus vellēmus nollēmus mallēmus
volebatis nolebatis malebatis vellētis nollētis mallētis
volebant nolebant malebant vellent nollent mallent

INDICATIVO FUTURO IMPERATIVO


volam nolam malam Presente Futuro
a
voles noles males 2 sing. noli nolīto
a
volet nolet malet 2 plur nolīte nolitōte
volēmus nolēmus malēmus
volētis nolētis malētis PARTICIPIO PRESENTE
volent nolent malent volens, -entis nolens, -entis

INFINITO
Presente Presente Presente
velle nolle malle
■ I verbi volo, nolo, malo nel sistema del presente hanno alcune forme atematiche (quelle evidenziate
in neretto); i tempi del sistema del perfetto sono invece regolari secondo il modello dei perfetti in
-ui: volui, voluĕram, voluĕro, voluĕrim, voluissem, voluisse.
■ I verbi volo e malo non hanno imperativo presente e futuro; il verbo malo non ha participio pre-
sente.
■ Questi verbi si comportano come verbi servili e sono seguiti per lo più dall’ininito semplice
A te probari volo. Voglio essere approvato da te.
In otio languere nolebamus. Non volevamo languire nell’ozio.
Mavultis fame perire? Preferite morire di fame?
■ Le forme noli/nolīte + ininito esprimono l’imperativo negativo [▶ Unità 19]
Noli putare! Non pensare!
■ Il verbo malo, poiché esprime un’idea di confronto, è spesso seguito da un secondo termine di
paragone (sostantivo o ininito) introdotto sempre da quam
Oblivionis artem quam memoriae malo.
Preferisco l’arte della dimenticanza a (= che) quella della memoria.
Maluerunt tacere quam stulta dicere. Preferirono tacere piuttosto che dire cose stolte.

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1 Il comparativo di maggioranza di aggettivi e avverbi 267

1 Il comparativo di maggioranza di aggettivi e avverbi

LESSICO di BASE MEMENTO

Sostantivi e aggettivi soror, ōris, f. sorella leo, es, evi, etum, ēre piangere
angustus, a, um stretto, limitato suavis, e soave, dolce foveo, es, fovi, fotum, ēre
calĭdus, a, um caldo venĭa, ae, f. perdono assecondare, sostenere
cognatus, i, m. congiunto praesto, as, stĭti, stĭtum, āre
cor, cordis, n. cuore Verbi eccellere, primeggiare, assicurare
condicĭo, ōnis, f. accordo, patto, alo, is, alŭi, altum, ĕre nutrire, far recipĭo, is, cēpi, cēptum, ĕre
situazione crescere ricevere, riprendere, ritirarsi
desiderĭum, ii, n. desiderio, careo, es, ui, ēre essere privo di, sancio, is, sanxi, sanctum, īre
nostalgia stare lontano da (+ abl.) rendere sacro, sancire, ratiicare
dignitas, atis, f. dignità, carica contĭneo, es, ui, tentum, ēre sperno, is, sprēvi, sprētum, ĕre
exitĭum, ii, n. rovina, morte tenere insieme, contenere, disprezzare
habĭtus, ūs, f. condizione, trattenere
aspetto, abbigliamento converto, is, verti, versum, ĕre Parti invariabili
maiestas, atis, f. dignità, volgere, rivolgere fere circa, quasi (avv.)
grandezza custodio, is, ivi (ii), itum, ire fortasse forse (avv.)
munus, ĕris, n. dovere, dono custodire, proteggere hodie oggi (avv.)
odor, ōris, m. odore, profumo decĭpĭo, is, cēpi, ceptum, ĕre nusquam in nessun luogo (avv.)
paucus, a, um poco ingannare omnīno del tutto, completamente
quaestor, ōris, m. questore dimitto, is, misi, missum, ĕre (avv.)
sanctus, a, um sacro lasciare andare, allontanare,
sollemnis, e solenne, rituale congedare

Riconoscere, analizzare e tradurre i comparativi di maggioranza di aggettivi e avverbi

1 Ricava il tema dell’aggettivo, poi forma il comparativo di maggioranza; aggiungi anche la for-
ma del comparativo dell’avverbio.
ESEMPIO grado positivo tema comparativo comp. avverbio
audax, ācis audac- audacior audacius
1.avidus, a, um 2. gratus, a, um 3. turpis, e 4. brevis, e 5. celer, eris, ere 6. saluber, bris, bre 7. pi-
ger, gra, grum 8. sapiens, entis 9. paucus, a, um 10. constans, antis.

2 Completa le forme seguenti con il grado comparativo di maggioranza in base alle indicazioni fornite.
ESEMPIO plenus (gen. sing. m.) ➞ plenioris (acc. plur. n.) ➞ pleniora (gen. plur. f.) ➞ pleniorum
1. iustus (dat. plur. n.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (abl. sing. m.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (abl. sing. n.) . . . . . . . . . . . . . . . . .
2. miser (acc. plur. m.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (nom. plur. f.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (dat. sing. m.) . . . . . . . . . . . . . . . .
3. nobilis (voc. sing. f.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (gen. plur. n.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (acc. plur. n.) . . . . . . . . . . . . . . . . .
4. inanis (nom. sing. f.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . (nom. sing. n.) . . . . . . . . . . . . . . . . . (voc. plur. m.) . . . . . . . . . . . . . . . . .
5. constans (acc. plur. f.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (gen. sing. m.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . (acc. sing. n.) . . . . . . . . . . . . . . . .
6. crudelis (dat. sing. n.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (acc. sing. m.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (gen. plur. f.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

3 Analizza e trasforma le forme degli aggettivi e degli avverbi, espresse in grado positivo, nelle
corrispondenti forme in grado comparativo.
ESEMPIO turpis facinoris ➞ gen. sing. n. ➞ turpioris facinoris
1. in rebus adversis 2. apud domum irmam 3. dulciter et feliciter 4. dulce carmen 5. nominum cla-
rorum 6. mari levi 7. per securos dies 8. acri vulneri 9. vatum sacrorum 10. verbis faciliter nuntiatis.

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268 UNITÀ 18 COMPARATIVI E SUPERLATIVI

2 Il secondo termine di paragone e il comparativo assoluto

Riconoscere, analizzare e tradurre il comparativo di maggioranza, assoluto e il secondo termine di paragone

4 Traduci.
ESEMPIO fallaciori homini ➞ a un uomo più (troppo) falso
1. gentes bellicosiores 2. cornu velocius 3. montium altiorum 4. sapientius atque doctius 5. propter
timorem acriorem 6. natione bellicosiore 7. cornu audaciori 8. proelia velocius gesta 9. causa mortis
iustioris 10. in Asia pulchriore.

5 Nelle seguenti frasi evidenzia la forma comparativa dell’aggettivo e/o dell’avverbio e il secon-
do termine di paragone. Distingui nella traduzione i comparativi veri e propri da quelli assoluti.
1. Praeteritis diebus caelum erat aestuosius; hodie aer rigidior est et urbis viis libentius deambula-
mus. 2. Lupo interfecto, pastori facilius fuit ab ovili abducere oves, quae longius clausae erant prop-
ter animalis periculum. 3. Res adversas tolerabiles putant sapientes, res adversiores ne a sapientibus
quidem longius tolerari possunt. 4. In rebus diicilioribus etiam viri patientiores saepe tolerare non
possunt et impotentius agunt. 5. Turpiter vivunt homines sine spe, turpius vivunt homines cum pra-
vis propositis et altioribus cupiditatibus. 6. Magistri inter discipulos diligentiores semper laudabunt,
ignaviores semper contemnent, hebetioribus, qui in magnam diicultatem incucurrerint, semper
aderunt. 7. Qui feliciores sunt et ob suam felicitatem alios spernunt, illos fortuna saepe deicit et, quia
fortunati fuerunt, miseriores tristioresque eos facit. 8. Antiquis temporibus, ut historia docet, bella
multa sed brevia erant et viros ad virtutem incitabant; temporibus nostris pauciora sed cruentiora
et perniciosiora, quod infestius geruntur. 9. Bibere utilius quam edere est, immodice bibere pericu-
losius est, immodice edere perniciosius. 10. Aqua quae e fontibus rigida puraque proluit per dies
aestuosos aestatis quam per hiemem gratior est. 11. Semper vitam civium liberorum optabiliorem
vita servorum putabimus, quia nihil (“nulla”) dulcius libertate est. 12. Carmina, quorum venusta-
te homines alliciuntur vehementius venustate aliarum artium, a Musis concitantur. 13. Maiores
nostri Corsicam insulam incultiorem quam Sardiniam, Sardiniam aridiorem quam Siciliam pu-
tabant. 14. Graeci philosophos rei publicae utiliores militibus existimaverunt, quia hominum cogi-
tationes eicaciores quam armorum vis esse possunt.

6 Analizza le frasi, poi traduci solo le forme comparative e i termini a cui si riferiscono.
1.Con soldati più coraggiosi e senza timori troppo acuti vincerò più facilmente e celermente lo scon-
tro. 2. Per uno stato più utile ai cittadini serve la collaborazione di tutti e una più acuta coscienza
civile 3. Per il vostro bene il maestro adotterà una condotta più severa, ma non agirà troppo dura-
mente.

7 Traduci le seguenti frasi con 2 livelli di dificoltà.


1.Facilius in morbos incidunt adulescentes, gravius aegrotant, tristius curantur; itaque pauci veniunt
ad senectutem. (Cicerone) 2. Inter hos Atizyes (“Atizie”, nom.) et Rheomithres (“Reomitre”) et Sa-
baces (“Sabace”), praetor Aegypti, magnorum exercituum praefecti noscitabantur; circa eos cumula-
ta erat peditum equitumque obscurior turba. (Curzio Rufo) 3. Iamque barbari ad feminas perve-
nerant, quibus, si cariora ornamenta erant, violentius detrahebantur. (da Curzio Rufo) 4. Primo
clamore oppidum praeter arcem captum est. In arcem oppidani refugerunt cum coniugibus ac liberis
nuntiosque Romam, qui certiorem de suo casu senatum facerent, miserunt. (da Livio)

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2 Il secondo termine di paragone e il comparativo assoluto 269

5. Non exercitus neque thesauri praesidia regni sunt, verum amici, quos neque armis cogere neque
auro parare potes: oicio et ide pariuntur. Quis (“Chi”) autem amicior quam rater ratri? (da
Sallustio) 6. Capti ab Iugurtha alii in crucem acti, alii bestiis obiecti sunt, pauci, quibus relic-
ta est anima, clausi in tenebris cum maerore et luctu morte graviorem vitam exigunt. (da Sallu-
stio) 7. Ego autem illum male sanum semper putavi, nunc etiam impurum et sceleratum puto
nec tamen mihi inimiciorem quam sibi. (Cicerone) 8. Sed ubi in Aricam venit, exercitus Metel-
lo traditus est a Sp. Albino proconsule iners, inbellis, neque periculi neque laboris patiens, lingua
quam manu promptior, sine imperio et modestia habitus. (Sallustio) 9. Ea quae dico dicturusque
sum notiora sunt omnibus qui in Italia tum fuerunt quam mihi qui non fui. (Cicerone) 10. Ad
alteram partem succedunt Ubii, quorum fuit civitas ampla atque lorens; hi quam eiusdem ge-
neris alii sunt humaniores, quod Rhenum attingunt multumque ad eos mercatores ventitant.
(da Cesare)

8 Ificrate introduce novità nell’equipaggiamento della fanteria VERSIONE

Il generale ateniese Iicrate, vissuto nella


prima metà del IV secolo a.C., è famoso ARMATURA Parma, pelta, lorica
soprattutto per le innovazioni apporta- Parma (parma, -ae f.) e pelta (pelta, -ae f.) sono due tipi di
te negli armamenti impiegati dai fanti; scudo; il primo era rotondo o ellittico, aveva un’intelaiatura
di ferro e circa un metro di diametro; il secondo era a forma
i suoi interventi ebbero come obiettivo
di crescente (un cerchio tagliato ai lati con due sagome a mez-
quello di alleggerire il corpo dei soldati
zaluna) ed era di vimini, quindi molto più leggero del primo
senza indebolirne la protezione. Iicrate tipo di scudo. La lorica, -ae f. è la corazza usata per protegge-
è famoso anche per l’ordine che impo- re il corpo; poteva esser fatta di maglie intrecciate, di bronzo
se all’esercito e per l’eficienza che riuscì o di lino.
ad ottenere.

1 Iphicrates Atheniensis clarior disciplina militari quam magnitudine rerum gestarum putatus
2 est. Fuit enim talis dux, ut non solum aetatis suae cum primis compararetur, sed ne alius dux
3 quidem anteponeretur. Multum vero bellis interfuit, saepe exercitibus praefuit, nusquam culpa
4 male rem gessit, semper consilio vicit tantumque eo valuit, ut multa in re militari partim nova
5 adduxerit, partim eicientiora fecerit. Namque ille pedestria arma mutavit. Cum (“Mentre”,
6 con valore avversativo) ante illum imperatorem magnis clipeis, brevibus hastis, minutis gladiis
7 pugnarent, ille e contrario peltam pro parma fecit (a quo postea peltastae pedites appellabantur),
8 ut ad motus concursusque essent leviores, hastae modum duplicavit, gladios longiores fecit. Idem
9 genus loricarum mutavit et pro sertis (“maglie intrecciate”) atque aeneis linteas dedit. Quo facto
10 expeditiores milites reddidit: nam pondere detracto, milites sublevati sunt ita ut aeque corpus
11 tegeretur et levius esset. Bellum cum hracibus gessit; Seuthen (“Seute”), socium Atheniensium,
12 in regnum restituit. Apud Corinthum tanta severitate exercitui praefuit, ut numquam in Grae-
13 cia exercitatiores copiae et propensiores ad oicia exercitu Iphicratis fuerint, in eamque consue-
14 tudinem induxit, ut, cum proelii signum ab imperatore esset datum, sine ducis opera ordinatae
15 velocius consisterent. Hoc exercitu moram Lacedaemoniorum interfecit, quod valdius tota cele-
16 bratum est Graecia.
(da Nepote, I sec. a.C., De viris illustribus)

COMPRENSIONE DEL TESTO


■ Per quale motivo è particolarmente famoso Iicrate?
■ Quali interventi fa sugli armamenti? Con quale esito?
■ Nel brano c’è anche l’etimologia di un nome: quale?

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270 UNITÀ 18 COMPARATIVI E SUPERLATIVI

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Nel brano sono presenti dieci forme di comparazione; analizzale tutte ripetendo il seguente schema:
clarior è l’aggettivo/avverbio di grado comparativo di clarus, è un nominativo singolare maschile, in
quanto è riferito a Iphicrates; il paragone è posto fra disciplina militari (1o termine) e quam magni-
tudine rerum gestarum (2o termine); quest’ultimo è/non è obbligatoriamente espresso con quam, in
quanto il 1o termine è in caso ablativo; non si può/si può usare la forma alternativa ................
■ Nel brano sono presenti diversi ut; analizza per ciascuno la forma verbale da esso retta e chiarisci di
quale proposizione si tratti.

3 Il comparativo di minoranza e di uguaglianza

Riconoscere, analizzare e tradurre i comparativi di minoranza e di uguaglianza

9 Riconosci le comparazioni presenti nelle seguenti frasi, poi traduci.


1. Vedemmo un esercito tanto numeroso quanto le stelle del cielo e tanto compatto quanto un muro.
2. Per essere giudicato meno arrogante dei tuoi compagni, agisci in modo meno superbo e più umile.
3. Edipo fu meno fortunato di Achille, tanto colpevole quanto Teseo, più coraggioso di Aiace.

10 Traduci le seguenti frasi con 2 livelli di dificoltà.


1. Dareo Alexandri non minus iustitia quam virtus erat perspecta. (Curzio Rufo) 2. “Non minus
pro tua ide - crede - quam pro mea salute sum sollicitus”. (Curzio Rufo) 3. Dux non minus in mi-
lite modestiam et continentiam quam virtutem atque animi magnitudinem desiderabat. (da Ce-
sare) 4. Passer dulcis aeque ac mel erat et dominam suam tam bene cognoscebat quam puella ma-
trem. (da Catullo) 5. Nec tam servi illi dominorum sunt quam tu libidinum neque tam fugitivi a
dominis quam tu ab iure et a legibus neque tam barbari lingua et natione quam tu natura. (Cice-
rone) 6. Nullus homo novus tam clarus neque tam egregiis factis erat, quam Marius, qui autem
indignus illo honore habebatur. (da Sallustio)
7. Athenienses, prudentiores viri, bello domi relicto, auctore Alcibiade aeque impigro ac nobili iuve-
ne, magna classe in Siciliam transmissa, una pugna navali lorentem rem publicam suam in perpe-
tuum adlixerunt. (da Livio) 8. Ut ego aestimo, minus lagitiosum est cum rex armis quam muni-
icentia vincitur. (da Sallustio) 9. Si homo minus beatus quam alius est, hic alterius vitam beatioris
concupiscit; beatus autem aliam vitam suae numquam praeponit. (da Seneca) 10. Socrates puerum
interrogat de dimensione quadrati; ad ea sic ille respondit ut puer, et tamen ita faciles interrogationes
sunt ut, gradatim respondens, ille ad responsa exacta perveniat. (da Cicerone)

11 Le attenzioni di un oratore e di un senatore VERSIONE

In questo brano tratto dal De legibus, un dialogo in tre libri in cui l’autore affronta il tema della natura
delle leggi e della giustizia, Cicerone approfondisce quali siano le caratteristiche dell’oratore nei con-
fronti del senato e del popolo, e del senatore nei confronti del popolo; la questione affrontata riguarda
soprattutto i discorsi e il parlare (così nel brano andranno tradotti rispettivamente i termini tecnici actio,
onis, f. e agƟre).

1 Disputemus nunc de oratoribus, quibus ius actionis est cum populo aut cum senatu. Est lex tam
2 gravis quam, ut puto, clara: “quae cum populo quaeque in patribus agentur, modica sunto”, id
3 est (“cioè”) modesta aeque ac sedata. Orator enim non minus aptus quam ictor est et ingit non

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3 Il comparativo di minoranza e di uguaglianza 271

4 modo mentes ac voluntates, sed paene vultus eorum, apud quos agit. Quod si est in senatu, non
5 diicile; est enim ipse senator minus inirmus quam homo vulgaris et talis ut non ab oratore do-
6 minetur animus. Huic oratori iussa tria (“tre”) sunt: adsit, nam gravitatem res habet, cum re-
7 quentior contio est; loco (“in base al suo turno”) dicat, cum est rogatus; modo dicat, ne sit ininitus
8 et longior. Nam brevitas non modo senatoris sed etiam oratoris magna laus est in sententia, nec
9 umquam orator peritus longiorem orationem adhibet nisi cum magna causa est. Senatori est ne-
10 cessarium cognoscere rem publicam. Est in illo omne genus scientiae, diligentiae, memoriae, de quo
11 non paratus esse senator nullo pacto (“in nessun modo”) potest. Deinceps sunt cum populo actiones,
12 in quibus primum praeceptum est: “vis abesto”. Nihil (“nulla”) est enim exitiosius civitatibus, tam
13 contrarium iuri ac legibus, minus civile et minus humanum, quam in composita et constituta re
14 publica agere per vim.
(da Cicerone, I sec. a.C., De legibus)

COMPRENSIONE DEL TESTO


■ Come si deve parlare con il popolo?
■ Quali sono le tre “regole d’oro” dell’oratore?
■ Quali competenze deve possedere un senatore?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Nel brano sono presenti diverse forme di comparazione; riconoscile e classiicale come indicato;
precisa inoltre il secondo termine di paragone.
COMP. DI MAGGIORANZA COMP. DI MINORANZA COMP. DI UGUAGLIANZA 2O TERMINE DI PARAGONE
.............................. .............................. .............................. ..............................
.............................. .............................. .............................. ..............................
.............................. .............................. .............................. ..............................
.............................. .............................. .............................. ..............................
.............................. .............................. .............................. ..............................

4 Usi particolari del comparativo e inale introdotta da quo

Riconoscere, analizzare e tradurre il comparativo nei suoi usi particolari

12 Nelle seguenti frasi sottolinea le comparazioni, poi traduci.


1. Amicus meus aliquanto pavidior quam prudentior fuit, cum fugit in specum, supervenien-
te apro. 2. Romani per multos annos pugnaverunt bella minus atrocia quam longa et secundiora
quam adversiora. 3. Pulchrum est tam bene quam secure vivere, pulchrius est generosius quam avi-
dius vitam agere. 4. Nero opulentius aeque ac instructius quam alii imperatores ludos fecit et ipse
in certaminibus se ostentavit. 5. Bello confecto, cum milites in castra revertunt, oculi ducis minus
intenti quam animosi sunt et saepe multo paratiores ad miserationem quam propensiores ad iudi-
cium. 6. Cum occidente sole pastor ad tugurium suum venit, erat paulo fessior quam cibi cupidior
et, ut primum in cubile recubuit, somno se dedit. 7. In villis divitum sunt multa pulchriora quam
utiliora, in casis pauperum pauca sunt quae tam utilia quam necessaria putantur. 8. Macedonis
adhuc illa disciplina, paupertate magistra, stetit: fatigatis humus cubile est; cibus, quem occupant,
satiat; tempora somni artiora quam noctis sunt. (Curzio Rufo) 9. Natura mulieri domestica negotia

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272 UNITÀ 18 COMPARATIVI E SUPERLATIVI

tradidit et, quoniam hunc sexum custodiae et diligentiae adsignaverat, timidiorem reddidit quam
viriliorem. (da Columella) 10. At nobis est domi inopia, foris aes alienum, mala res, spes multo as-
perior. (Sallustio) 11. Athenienses deos publicos suosque patrios ac penates, quo facilius ab hoste pos-
sent defendere, muris saepserunt. (da Nepote) 12. Galli minus strenui quam Germani sunt ita ut ne
ipsi quidem suam virtutem comparant cum Germanis. (da Cesare) 13. Carinae Treverorum navium
aliquanto planiores quam nostrarum navium, quo facilius vada ac decessum aestus excipere possent.
(Cesare) 14. Ubi primum ex nobilitate reperti sunt, qui optiones verae gloriae iniustae potentiae
anteponerent, mota est civitas et dissensio civilis exstitit. (da Sallustio)

13 Distingui nelle seguenti frasi i casi di ellissi del 2o termine di paragone o di comparatio compen-
diaria, poi traduci.
ESEMPIO Mulierum Romanarum libertatem mulieribus Graecis antepono ➞ (comparatio compendiaria)
➞ Antepongo la libertà delle donne romane a quella delle donne greche.
1. Catonis firmitas in nobiles manifestior fuit quam aliorum censorum Romanorum.
(......................................) 2. Animus militum apud Thermophylas omnes alios Graecos antecessit
(..................................), quia pauciores viri hostibus multo frequentioribus obstiterunt. 3. His-
toricis antiquis iter Alexandri per Asiaticos ines apparuit longior atque distinctior quam alio-
rum ducum Graecorum Romanorumque. (........................................ ) 4. Philosophus, quia sa-
pientior est, pauperum humilem vitam divitibus anteponit ( ........................................... ) et
pauperes laetiores quam divites existimat. 5. Vergilius carmina tam pulchra et clara quam Ho-
ratii scripsit, graviora quam Catulli, minus obscura quam Lucani. (...........................................)
6. Res gestae hemistoclis ad Athenarum salutem superaverunt Periclem ad urbis potentiam et
Alcibiadem ad Atheniensium imperium. (...........................................) 7. Hieme diei spatium bre-
vius quam noctis est (...........................................), aestate solis praesentia in caelo multo lunam superat.
(...........................................) 8. Romani eruditiores et civiliores barbaris erant, sed barbarorum mentes
cordaque libertatem cupiebant valdius quam Romanos. (...........................................) 9. Uxor idelis amo-
rem erga maritum iliis anteponit (..................................), at saepe sollicitudines a iliis paratae graviores
quam a marito sunt. (...........................................)

14 Gli uomini sono molto diversi tra loro VERSIONE

Ogni uomo ha in comune con gli altri la ragione, ma nei restanti aspetti della sua personalità è diverso; co-
me ci sono persone dal corpo veloce, forte, bello, così, riguardo all’animo, nella storia ci sono stati uomini
famosi per la loro astuzia, altri per la loro avversione alla menzogna, altri per i loro atteggiamenti servili.
Insomma, siamo diversi. Per dimostrarlo Cicerone porta parecchi esempi, tratti dal mondo greco, cartagi-
nese e romano.

1 Nos a natura induti sumus duabus (“due”) personis (traduci con “personalità”); quarum una per-
2 sona, quae praestat bestias, ratio communis est, a qua omne honestum decorumque trahitur, altera
3 autem quae proprie singulis est tributa. Ut (“come”) enim in corporibus magnae dissimilitudines
4 sunt, alios videmus velociores, alios fortiores, itemque in formis aliis dignitas inest, aliis venustas
5 pulchrior est quam aliorum, sic in animis existunt magnae varietates. De Graecis autem dulcem et
6 facetum festivique sermonis atque in omni oratione simulatorem Socratem accepimus, contra Py-
7 thagoras et Pericles magnam auctoritatem habuerunt sine hilaritate. Callidus Hannibal ex Poe-
8 nis, ex nostris ducibus callidior Q. Maximus, qui facilius celabat, tacebat, dissimulabat, praeripie-
9 bat hostium consilia. In quo genere Graeci hemistoclis et Iasonis calliditatem ceteris anteponunt,
10 sed etiam callidius fuit factum Solonis, qui, quo et tutior eius vita esset et aliquanto valdius rei pu-

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4 Usi particolari del comparativo e inale introdotta da quo 273

11 blicae prodesset, furere se simulavit. Sunt his alii multum dispares, minus callidi aut simplices et
12 aperti, qui fuerunt veritatis cultores, raudis inimici, itemque alii, quorum animus servilior quam
13 aliorum civium. Itaque hominibus innumerabiles dissimilitudines sunt naturae morumque.
(da Cicerone, I sec. a.C., De oficiis)
COMPRENSIONE DEL TESTO
■ Quali sono le due personalità di cui parla il testo?
■ Quali esempi sono portati per far capire le differenze fra gli uomini?
■ Come viene giudicato Solone?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Nel brano sono presenti due fenomeni di ellissi del 2o termine di paragone e uno di comparatio
compendiaria; riconoscili.
■ Riconosci e analizza le forme di comparazione, precisando se si tratti di un comparativo di maggioranza,
minoranza, uguaglianza, se di comparativo relativo o assoluto; se il comparativo è relativo, speciica il 2o
termine di paragone (anche se è sottinteso).
ESEMPIO forma tipo di comparazione 2o termine di paragone
velociores maggioranza sottinteso

5 Il superlativo, formazione e usi

Riconoscere, analizzare e tradurre le forme del superlativo e il complemento partitivo

15 Ricava il tema dell’aggettivo, poi forma il superlativo; aggiungi anche la forma del superlativo
dell’avverbio.
ESEMPIO grado positivo tema superlativo superlativo dell’avvebio
audax, ācis audac- audacissimus audacissime
1. alienus, a, um 2. gratus, a, um 3. dulcis, e 4. frequens, entis 5. fortis, e 6. honestus, a, um
7. plenus, a, um 8. brevis, e 9. mitis, is 10. liber, era, um.

16 Analizza e trasforma gli aggettivi e gli avverbi, espressi in grado positivo, nelle corrispondenti
forme in grado superlativo, mantenendo genere, numero e caso.
ESEMPIO felici puellae ➞ dat. sing. f. ➞ felicissimae puellae
a caris parentibus 2. virus turpe 3. viro turpi 4. homines strenue pugnantes 5. rem publicam com-
1.
munem. 6. in hostes crudeles 7. domini potentis 8. Syracusis claris 9. puella feliciter amata.

17 Nelle seguenti frasi forma il superlativo relativo con l’aggettivo indicato fra parentesi, introdu-
ci il complemento partitivo in base alle indicazioni, poi traduci.

ATTENZIONE Mentre in italiano si distingue tra superlativo relativo (“il più grande di tutti”) e superla-
tivo assoluto (“grandissimo”) il latino ha un’unica forma (“gratissimus”, “il più grato”, “gratissimo”).

ESEMPIO Numidae erant compositissimi (compositus, a, um) inter milites (“fra i soldati”).
➞I Numidi erano i più ordinati tra i soldati.
1. Ut fabulam agerent in theatro coram omni populo delegeram . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (“fra i miei
alunni”) illos qui actionis scaenicae. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (peritus, a, um) erant. 2. Ut primum hostis
e vinculis solutus fugit, custos, ne captivus se abderet, equum . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (velox, ocis)
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (“fra gli animali”) quae in stabulis erant cepit et istum rapidius comprehen-

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274 UNITÀ 18 COMPARATIVI E SUPERLATIVI

dit. 3. Qui se ostenderunt . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (valens, entis) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (“fra i cittadini”), illos


consules celebraverunt et putaverunt . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (utilis, e) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (“fra gli
uomini”) quos dei urbi donaverant. 4. Si Romani . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ( fortis, e) et . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . (audax, acis) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (“fra le genti”) totius orbis, Graeci Roma-
nis doctiores fuerunt et . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (doctus, a, um) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . (“fra gli uomini antichi”) et tam eruditi quam Aegypti. 5. Tam fessa sunt quae putem
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (inutilis, e) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (“di tutte le cose”) legere librum de antiquis
fabulis, quem iudico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (iucundus, a, um) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (“di tutti i libri”)
quos habeo.

18 Traduci le seguenti frasi.


1. Validissimae Indorum gentes erant et bellum impigre parabant ducemque virum spectatissimae vir-
tutis elegerant. (da Curzio Rufo) 2. Inter castra et Caesaris iter lumen intercedebat angustum altissi-
mis ripis quod in Nilum inluebat. (Anonimo Bellum Alexandrinum) 3. Ille beatissimus est et securus
sui possessor qui crastinum sine sollicitudine expectat. (Seneca) 4. Divinĭtas et caelitum societas nobi-
lissima ex feminis in Sybilla fuit, ex viris in Melampode (“Melampode”) apud Graecos, apud Romanos
in Marcio. (Plinio il Vecchio) 5. Inter quos hic princeps earum gentium erat, longe potentissimus om-
nium Hispanorum; audita suorum clade, quam rapidissime venit. (da Livio) 6. Chauci (“i Cauci”),
populus inter Germanos nobilissimus, non solum amplissimum spatium tenent sed etiam implent. (da
Tacito) 7. Ad hoc discrimen procedunt postero die Hannibal et Scipio, opulentissimorum populo-
rum longe clarissimi duces, fortissimi exercitus, multa ante parta decora aut cumulaturi eo die aut
eversuri. (Livio) 8. Non enim consiliis solum et studiis sed armis etiam et castris dissidebamus. Erat
obscuritas, erat certamen inter praeclaros duces, multi dubitabant. (da Cicerone)

19 Cesare preferisce rafforzare le province prima di tornare in patria VERSIONE

Dopo la vittoria su Pompeo a Farsalo nel 48 a.C. Cesare, nonostante da Roma gli giungessero notizie preoc-
cupanti, preferì rafforzare il suo potere nelle varie regioni dell’Asia, distribuendo riconoscimenti e incarichi
di prestigio a chi si sottomettava al suo potere e si dichiarava amico di Roma. [▶ p. 44]

1 Cum in Syriam Caesar ex Aegypto venisset atque ab iis qui Roma venerant ad eum cognosceret
2 multas infeliciores quaestiones Romae, quod et contentionibus tribuniciis perniciosissimae seditiones
3 surgebant et ambitione atque indiligentia tribunorum militum et eorum qui legionibus praeerant,
4 tamen quas in provincias regionesque venerat, eas ita cupivit relinquere constitutas ut domesticis
5 dissensionibus liberarentur, iura legesque acciperent, externorum hostium metum deponerent. Haec
6 in Syria Cilicia Asia celerius confecit, quod hae provinciae bello non premebantur; Bithynia one-
7 rosior erat tam quam Pontus. Cum staret longius fere in omnibus civitatibus quibus praeclara erat
8 dignitas, praemia bene meritis et viritim et publice tribuit, de controversiis veteribus certior fuit ac
9 statuit; reges et tyrannos provinciae initimos, qui omnes ad eum concurrerant, receptos in idem
10 condicionibus impositis dimittit et sibi et populo Romano amicissimos. Paucis diebus in ea provin-
11 cia consumptis, Caesar Sextum Caesarem amicissimum inter omnes et necessarium suum legioni
12 Syriaeque praeicit; ipse eadem classe qua venerat perbrevi tempore pergit in Ciliciam.
(da Anonimo, I sec. a.C., Bellum Alexandrinum)
COMPRENSIONE DEL TESTO
■ Quali problemi ci sono a Roma mentre Cesare è in Siria?
■ Quali azioni compie Cesare nelle province in cui si reca?
■ Chi è Sesto Cesare?

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6 I comparativi e superlativi notevoli 275

6 I comparativi e superlativi notevoli

Riconoscere, analizzare e tradurre i comparativi e superlativi notevoli

20 Forma il comparativo e il superlativo dei seguenti aggettivi e dell’avverbio da essi derivato.


ESEMPIO grado positivo comp. agg. superl. agg comp. avv. superl. avv.
aeger, gra, grum aegerior, ius aegerrimus aegerius aegerrime
1. saluber, bris, bre 2. acer, cris, cre 3. pulcher, chra, chrum 4.difficilis, e 5. humilis, e 6. similis, e
7. benedicus, a, um 8. malevolus, a, um 9. terriicus, a, um 10. providus, a, um.

21 Analizza e trasforma le seguenti forme degli aggettivi e degli avverbi, espresse in grado posi-
tivo, nelle corrispondenti forme in grado comparativo e superlativo.
ESEMPIO diicili re ➞ abl. sing. f. ➞ diiciliore re ➞ diicillima re
1. ob maledica verba 2. prae gracili corpore 3. idoneorum athletarum 4. similibus ratribus 5. dif-
icili facinori 6. facili spe 7. pulchros viros 8. nigros lapides 9. arduis rebus gestis 10. in salubri ma-
ri 11. ad valida bella.

22 Traduci le seguenti espressioni.


1.per una battaglia molto ardua 2. sotto una quercia bellissima 3. a Roma alquanto magniica (stato in
luogo) 4. a donne umilissime 5. presso il bosco nerissimo 6. a Roma assai magniica (moto a luogo).

23 Forma il comparativo e il superlativo suppletivo dei seguenti aggettivi e degli avverbi corrispondenti.
1. multus 2. malus 3. parvus 4. magnus 5. bonus.

24 Analizza e trasforma le seguenti forme, espresse in grado positivo, nelle corrispondenti in gra-
do comparativo e superlativo.
ESEMPIO magnae laudes ➞ nom. plur. f. ➞ maiores laudes ➞ maximae laudes
1. magnis tempestatibus 2. magna vulnera 3. propter multam iram 4. multorum luminum 5. bo-
nam spem 6. bonae famae causa 7. mali tyranni 8. malo facinore 9. parvarum apium 10. parvas
res familiares.

25 Traduci le seguenti frasi.


1. Ad rivum eundem lupus et agnus venerant siti compulsi; superior stabat lupus longeque inferior
agnus. (Fedro) 2. Vita morti propior est cotidie, et hoc minus perveniet ad me muneris, quo (“quan-
to”) plus consumet temporis dilatio. (Fedro) 3. Vulpes, cubile fodiens, dum terram eruit agitque
plures altius cuniculos, pervenit ad draconis speluncam ultimam, qui custodiebat thesauros abditos.
(Fedro) 4. In electione magistratuum maxima fuit centuriarum sapientia, cum iuniores a senio-
ribus consilium de electione consulum petiverunt. (da Floro) 5. Postremo Superbi illius inportuna
dominatio plurimum profuit; sic enim efecit, ut agitatus iniuriis populus cupiditate libertatis in-
cenderetur. (da Floro) 6. Cum Athenis ludis vir in theatrum grandis natu venisset, magno consessu
locus nusquam ei datus est a suis civibus. (Cicerone) 7. Domitianus instituit et quinquennale cer-
tamen musicum, equestre et gymnicum Capitolino Iovi, et cum pluribus coronatorum quam nunc.
(da Svetonio) 8. Galba Germanorum cohortem a Caesaribus olim ad custodiam corporis institutam
multisque experimentis idelissimam dissolvit ac sine commodo eam remisit in patriam, quia Cn.
Dolabellae pronior erat. (da Svetonio)

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276 UNITÀ 18 COMPARATIVI E SUPERLATIVI

26 Ritratto di Dionisio, tiranno di Siracusa VERSIONE

Alla morte di Dionisio il Vecchio (367 a.C.) a Siracusa salì al potere il iglio Dionisio il Giovane, che divenne
famoso per la sua crudeltà. Quando i Siracusani si ribellarono, fuggì a Locri, nell’attuale Calabria; dopo sei
anni di tirannide, fu cacciato anche dai Locresi e riparò a Corinto in Grecia, dove morì.

1 Cum in Sicilia Dionysius senior, crudelissimus ex Syracusanorum tyrannis, decessisset, milites


2 primum et maximum natu ex iliis eius, nomine Dionysium iuniorem, sufecerunt, quia existima-
3 bant regnum irmiorem, si penes unum remansisset (“fosse rimasto”). Filius autem crudelior atque
4 luxuriosior quam pater fuit. Nam regni initio propinquos, velut aemulos imperii et hortatores ad
5 divisionem regni, tollere cupiebat. Itaque non solum cognatos ratrum, sed etiam ratres interfecit
6 tyrannidemque in cives prius quam in exteros exercuit. Mox, celerrime saginatus (“ingrassato”)
7 exquisitis epulis, in morbum incidit oculorumque valetudinem contraxit: non solem, non pul-
8 verem, non splendorem lucis tolerabat; quapropter, ne ob morbum maiestas sua contemneretur,
9 atrocissima scelera commisit et plus crudelitatis in facinoribus suis ostendit. Nec, ut pater, carcerem
10 servis, sed civitatem caedibus replevit; ita, quia ferocissimus apparebat, contemptior et invisior
11 omnibus erat. Cum motum adversus Dyonisium Syracusani decrevissent, cum omni apparatu re-
12 gio in Italiam profugit et ultionem vitatum Locros venit; ibi arcem occupavit et solitam saevitiam
13 exercuit. Nam ditissimos viros aut e civitate pepulit aut interfecit, ut bona omnia invaderet. His
14 artibus cum per sex (“sei”) annos regnavisset, conspiratione Locrensium ex urbe pulsus esset, Co-
15 rinthum in exilium migravit et in deterrimum vitae genus descendit; sic vitam egit miserrimam
16 usque ad vitae ultimos dies.
(da Giustino, II-III sec. d.C., Epitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo)
COMPRENSIONE DEL TESTO
■ Da chi fu eletto Dionisio il Giovane?
■ Nella sua crudeltà chi uccise? Che tenore di vita mantenne a Siracusa? Che cosa questo gli provocò?
■ Perché fuggì a Locri?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Individua, analizza e declina oralmente i comparativi e superlativi presenti nel brano.
■ Individua e trascrivi le subordinate inali presenti nel brano.

7 La subordinata comparativa

Riconoscere, distinguere e tradurre le proposizioni comparative

27 Nelle seguenti frasi riconosci i valori di quam, ut, quo evidenziati, poi traduci.
1. Melius est pro patria pugnare quam (...................) pro negotiis domesticis laborare maximo stu-
dio, quo (...................) saepe ditissimos quaestus appetimus. 2. Ut (...................) Nero tam inep-
tus fuerat ut (...................) ab plurimis historicis demens putetur, sic Titus tam mitem se ostende-
rat ut (...................) a civibus suis “deliciae generis humani” nominatus sit. 3. Statua equestris ex
ebore, quam (...................) pro duce in foro cives exstruxerant, multo melior erat quam (...................) il-
la quam (...................) Iovi Optimo Maximo intra templi parietes posuerant ut (...................) deus cele-
braretur. 4. Currus quo (...................) duceris Nepolim sic velox est ut (...................) rapidus erat equus
quo (.....................) praeterito mense Romam venisti, sed vehiculum certe firmius tutiusque est quam
(...................) animal. 5. Admodum iuvenes saniores fortioresque quam (...................) maximi natu sunt et, ut
(...................) currere et ludere possunt, statim a cogitationibus liberant mentem, quam (...................) senes multis
curis plenam habent, quo (...................) laetissime cum amicis vitam beatam agant.

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7 La subordinata comparativa 277

28 Traduci le seguenti frasi.


1. Benevolentior quam semper fui esse non possum. (Cicerone) 2. Dices me leniorem quam mutum
est mare, liquidiusculusque ero tam quam ventus est favonius. (Plauto) 3. Pax tamen clarior ma-
iorque quam bellum in Etruria eo anno fuerat parta est. (Livio) 4. Tenuitas illius hominis est talis
ut dissimulari non possit atque eo magis eluceat quo magis occultatur. (da Cicerone) 5. Tatius La-
vinii, cum ad sollemne sacriicium venisset, concursu facto intericitur; eam rem minus aegre quam
dignum erat toleravit Romulus. (Livio) 6. Is collis, ubi castra posita erant, paululum ex planitie edi-
tus tantum adversus in latitudinem patebat, quantum locum acies instructa tenere poterat. (Cesare)
7. Divus Augustus, cui dii dederunt plura quam alio viro praestiterunt, non desiit quietem sibi
invocare et vacationem a re publica petere. (da Seneca) 8. Scipionis animus in caelo est, non quia
magnos exercitus duxit sed ob egregiam moderationem et pietatem, quam magis in illo admirabi-
lem iudico cum reliquit patriam quam cum defendit. (da Seneca)

29 Cesare sconfigge gli Elvezi VERSIONE

Cesare si trova a dover affrontare gli Elvezi, una popolazione alquanto bellicosa e ostile ai Romani,
alla ricerca di nuove terre; essi chiedono al generale il permesso di transitare attraverso la provincia
romana, ma Cesare nega loro l’autorizzazione e, dato che i nemici insistono, li sconigge in battaglia
e li umilia. [▶ p. 89]

1 Helvetii, cum angustiorem regionem colerent, e inibus suis excedere statuerant, quo quaere-
2 rent meliores latioresque agros et vitam facilem agerent magis quam in minima regione vivere
3 poterant. Helvetiis, ut copias in alīus populi terram traducerent, erant itinera duo (“due”):
4 alterum, per Sequanorum regionem, angustum et diicillimum procedebat atque Helvetii
5 timebant ne (timeo ne + cong., “temo che”) intercluderentur propter locum maxime imper-
6 vium; alterum per provinciam Romanam erat, multo facilius et expeditius, quod Rodanus,
7 lumen vadosum, luit. Caesar, cum exploratores illum certiorem fecerunt de Helvetiorum
8 audaci consilio, magnis itineribus Roma in Galliam pervenit; itaque Helvetii legatos civium
9 nobilissimos ad Caesarem miserunt, petitum ut (“che”) per provinciam Romanam iter face-
10 rent. Caesar, ostendens se minus indulgentem quam esse cupiebat, cum antiquitus cognovisset
11 Helvetios bellicosos et populo Romano infensos tam quam natura eorum ingenium rude fece-
12 rat, negavit transitus concessionem. Cum Helvetii non desisterent, a Caesare impetus ductus
13 est et hostes omnino proligati sunt. Tunc lentes ad ducis Romani pedes procubuerunt et mi-
14 sericordiam veniamque rogaverunt. Caesar victos in deditionem accepit: sic optime consuluit
15 provinciae securitati.
(da Cesare, I sec. a.C., De bello Gallico)

COMPRENSIONE DEL TESTO


■ Perché gli Elvezi volevano emigrare dai loro territori?
■ Quali erano i due percorsi che avrebbero potuto seguire? Quale decisero di seguire? Quali ostacoli
incontrarono?
■ Perché Cesare negò agli Elvezi il transito attraverso la provincia romana?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Trascrivi le proposizioni comparative presenti nel brano, chiarendo se siano di maggioranza,
minoranza, uguaglianza.

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278 UNITÀ 18 COMPARATIVI E SUPERLATIVI

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
Come riconoscere alcune delle principali
funzioni di quam
ANALISI
Questo laboratorio ti aiuterà a riconoscere e distinguere l’uso di quam e a tradurlo
E TRADUZIONE correttamente.

Nella lingua latina quam può avere diverse funzioni, capire che si tratta di una frase relativa, di cui appun-
può essere infatti: to quam è il pronome relativo accusativo femminile
1. accusativo singolare del pronome relativo qui, singolare concordato in genere e numero con puel-
quae, quod; la; nella seconda situazione la presenza della forma
2. correlativo di tam o sic “tanto... quanto”; comparativa avverbiale libentius ci induce a conside-
3. raforzativo del superlativo; rare quam come elemento che introduce il 2o termi-
o
4. elemento che introduce il 2 termine di paragone; ne di paragone (de historia, con omissione di libros).
5. elemento che introduce una comparativa ipote- La traduzione sarà pertanto la seguente:
tica (quam si). “La ragazza, che la maestra elogia, legge più volentie-
■ Il primo caso è riconoscibile in quanto quam, co- ri libri di poesia che (libri) di storia.”
me pronome relativo, concorda nel genere e nel Nella frase:
numero con un termine femminile precedente o Quam plurimos milites dux in hostes duxit et pu-
successivo (in caso di prolessi del relativo); la tra- gnavit tam acriter quam strenue.
duzione sarà pertanto “che”, “la quale”; sono presenti due quam; nel primo caso la presenza
■ nel secondo caso la presenza del correlativo ren-
del superlativo plurimos posposto a quam ci indiriz-
de inequivocabile l’interpretazione di quam, che za verso la valutazione di quam come raforzativo del
quindi andrà tradotto con “quanto”; superlativo; nella seconda situazione la presenza di
■ il terzo caso si identiica in quanto, dopo quam, è pre-
tam ci orienta a considerare quam come correlativo.
sente un superlativo (aggettivo o avverbio), e quam La traduzione sarà pertanto la seguente:
va tradotto con l’espressione “ il più .... possibile”; “Il generale condusse contro i nemici il maggior nu-
■ nel quarto caso quam seguirà sempre una forma
mero possibile di soldati e combatté tanto duramen-
comparativa di un aggettivo o di un avverbio o te quanto coraggiosamente.”
anche di un verbo che presupponga una compa-
razione (per es. il verbo malo “preferisco”, che ve- Veriica delle competenze
dremo in questa unità). La traduzione di quam Nelle seguenti frasi riconosci le funzioni di quam, poi
dovrà tenere conto della sua funzione di introdur- traduci.
re il secondo termine di paragone;
1. Quam (.........................) primum naves in portum
■ l’ultima possibilità presenta la forma quam segui-
revertent et accipientur a civibus tam laetis quam
ta sempre dalla congiunzione si; nella traduzione
(.........................) impatientibus. 2. Demosthenes melior
si dovrà tener conto della sua funzione introdut-
quam (.........................) Cicero fuit arte oratoria, Cicero pe-
tiva di una proposizione comparativa ipotetica
ritior rei publicae administratione quam (.........................)
(tale costrutto sintattico è stato appena accenna-
Graecus et magis idoneus quam (.........................) Pom-
to nella presente unità e sarà approfondito nel 2o
peius. 3. Quam (.........................) celerrime veniam ad
volume degli esercizi).
te, quam (.........................) videre cupio tam rapide quam
L’identiicazione della valenza di quam è dunque
(.........................) quiete, quod per multos menses a te
molto importante ai ini della traduzione. Faccia-
afui. 4. Quam (.........................) patriam dei vobis dede-
mo un paio di esempi. Nella frase:
runt, eam amatote quam (.........................) vehementissime,
Puella, quam magistra laudat, libentius libros de
quia patria hominibus est talis quam (........................) ma-
carminibus quam de historia legit.
ter. 5. Pulchrior quam (.........................) honestior putata
sono presenti due quam; nel primo caso la presenza erat Vestalis, quam (.........................) sacerdos in templo Io-
di puella, della virgola e del verbo ci fa chiaramente vis quam (.........................) plurimis annis occulte amaverat.

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8 I verbi volo “voglio”, nolo “non voglio”, malo “preferisco” 279

8 I verbi volo “voglio”, nolo “non voglio”, malo “preferisco”

Riconoscere, analizzare e tradurre le forme di volo e dei suoi composti

30 Analizza e traduci le seguenti voci verbali.


a 1. nolint 2. malle 3. nolentium 4. maluerint 5. voluerunt 6 mavultis 7. nolles 8. nolite
9. vis 10. nolebamus 11. malim 12. voluisse 13. malam 14. volent 15. non vultis 14. noli.
b 1. io preferissi 2. volere 3. a colui che vuole 4. preferirà 5. avessero preferito 6. vuole 7. vor-
rete 8. non volevamo 9. non avevi voluto 10. avranno preferito 11. io voglia 12. essi non voglia-
no 13. tu volessi 14. che voi preferiste.

31 Traduci la forma verbale proposta, poi volgila al plurale o al singolare.


1. velint 2. noles 3. malebant 4. non vult 5. nolimus 6. volentium 7. nolito 8. mavis 9. vo-
lent 10. nollem 11. nolui 12. malueratis 13. voluero 14. voluerim 15. voluistis 16. nollent 17. ma-
luerunt 18. mallemus 19. volueris 20. maluisset.

32 Traduci le seguenti frasi.


1. Libenter homines id quod volunt credunt. (Cesare) 2. Malle pro magis velle, nolle pro non velle,
dein pro deinde dicimus. (da Cicerone) 3. Talis iniuria cogit amantem amare magis sed bene velle
minus. (da Catullo) 4. Proximis litteris consilium meum expedietur; nam neque deesse neque supe-
resse rei publicae volo. (Cicerone) 5. Omnis gratia, potentia, honos, divitiae apud illos sunt aut ubi
(“dove”) illi volunt; nobis reliquerunt pericula, repulsas, iudicia, egestatem. (Sallustio) 6. Aper, cum
vellet facere generosum impetum asello eum inridenti, repressit iram et dixit: “Facilis vindicta est
mihi, sed inquinari nolo ignavo sanguine”. (da Fedro) 7. Statuas et imagines, non animorum simu-
lacra sed corporum, studiose multi homines reliquerunt; consiliorum relinquere ac virtutum nostra-
rum eigiem multo malle debemus summis ingeniis expressam et politam. (da Cicerone) 8. Nolite,
iudices, brevitate orationis meae potius quam rerum ipsarum magnitudine crimina huiusce Verris
ponderare. (Cicerone) 9. Androsthenes, praetor hessaliae, cum se victoriae Pompei comitem esse
mallet quam socium Caesaris in rebus adversis, omnem ex agris multitudinem servorum ac libero-
rum in oppidum cogit portasque praecludit. (Cesare) 10. Disciplina in Britannia reperta atque inde
in Galliam transducta existimatur, et nunc qui diligentius eam rem cognoscere volunt, plerumque
in illam regionem veniunt ut eam discant. (da Cesare)

33 Catilina rivolge ai congiurati un discorso di esortazione VERSIONE

Prima di dare il via alla sua congiura (63 a.C.)


che mira a rovesciare le istituzioni dello stato, IL PERSONAGGIO Il ruolo di Catilina
Catilina, dopo aver contattato singolarmente Catilina manifesta una grande cura nel preparare psi-
tutti i congiurati, li convoca e rivolge loro un cologicamente i suoi soci alla congiura contro lo stato;
l’illegalità dell’azione afiora chiaramente dal fatto che
accorato discorso di esortazione, facendo le-
la riunione si tiene in una casa privata e senza la pre-
va sul fatto che essi sono vittime di profonde
senza di possibili testimoni; l’argomento principale del
ingiustizie da parte dello stato, il cui potere è discorso del capo ruota attorno alla contrapposizione
in mano a pochi; al termine si propone come potenti = ricchi e congiurati = poveri.
comandante e soldato. [▶ p. 99]

1 Catilina, ubi socios coniurationis convenerant, tametsi cum singulis multa saepe egerat, tamen
2 cum mallet universos appellare et vellet eos incitare, in abditam partem aedium secedit atque

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280 UNITÀ 18 COMPARATIVI E SUPERLATIVI

3 ibi, omnibus arbitris procul amotis, orationem habuit: “Quia multis et magnis tempestatibus
4 vos cognovi fortissimos idelissimosque mihi, animus meus voluit maximum atque pulcherri-
5 mum facinus incipere, simul quia vobis eadem quae a me bona malaque intellexi; nam idem
6 velle atque idem nolle, ea irma amicitia est. Postquam res publica in paucorum potentium ius
7 atque dicionem concessit, semper omnis gratia, potentia, honos, divitiae apud illos sunt aut ubi
8 (“dove”) illi volunt. Vitam agere per virtutem quam vitam miseram atque inhonestam per de-
9 decus amittere non maletis? Victoria in manu nobis est, viget aetas, animus valet et vult; contra
10 illis annis atque divitiis omnia consenuerunt. Illis divitiae supersunt, nobis res familiaris etiam
11 ad necessaria deest: homo, cui virile ingenium est, id tolerare non potest. Nunc illa, illa quam
12 saepe voluistis libertas, praeterea divitiae, decus, gloria in oculis vestris sita sunt; fortuna omnia
13 ea victoribus praemia posuit. Vel imperatorem vel militem me adhibete ut voletis: neque animus
14 neque corpus a vobis aberit. Haec ipsa, ut spero, vobiscum consul agam, nisi (“a meno che”) forte
15 me animus fallit et vos servire magis quam imperare mavultis.”
(da Sallustio, I sec. a.C., De Catilinae coniuratione)

COMPRENSIONE DEL TESTO


■ Catilina dove tiene il suo discorso?
■ In cosa consiste, secondo Catilina, la vera amicizia?
■ Quali sono le qualità che avvantaggiano i congiurati rispetto ai potenti di Roma?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Individua e analizza le forme di volo e dei suoi composti presenti nel brano.
■ Individua e analizza le forme dei composti di sum presenti nel testo.

RIEPILOGO PER RIPASSARE ESERCIZI INTERATTIVI


ZTE

VERIFICA DELLE COMPETENZE DI TRADUZIONE

34 Traduci le seguenti frasi con 2 livelli di dificoltà.


1. Cato esse quam videri (“sembrare”) bonus malebat: ita, quo minus petebat gloriam, eo magis ea
augebat. (da Sallustio) 2. Quod pulcherrimum, idem tutissimum est: in virtute spem positam habe-
re. (Livio) 3. Maior ea clades superioribus cladibus fuit; quam ob rem socii, qui ad eam diem ide-
lissimi steterant, tum labaverunt. (da Livio) 4. Magnus animus magna contemnit ac mediocria ma-
vult quam nimia; illa enim utilia vitaliaque sunt, at haec quo magis inutilia sunt eo magis nocent.
(da Seneca) 5. Livius Andronicus fuit maior natu quam Plautus et Naevius. (Cicerone) 6. Vergi-
nius Rufus accepit tertium consulatum, ut summum fastigium privati hominis impleret, cum prin-
cipis noluisset. (da Plinio il Giovane) 7. Druentia lumen, Alpinus amnis, longe omnium Galliae
luminum diicillimus transitu est; nam cum aquae vim vehat ingentem, non tamen navium patiens
est, quia non coercitus est ripis et pluribus simul neque iisdem alveis luit. (da Livio)
8.Populo Romano antiquis temporibus numquam ars oratoria fuit, quia prudentissimi maxime
negotiosi erant, ingenium sine corpore non exercebant, optime facere quam dicere, propter sua be-
ne facta ab aliis laudari quam aliorum narrare malebant. (da Sallustio) 9. Senatu populoque
Romano consentientibus ut curator legum et morum summa potestate solus crearer, magistratum
contra morem maiorum nolui recipere. Quae tum per me gerere senatus voluit, per tribuniciam

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RIEPILOGO 281

potestatem perfeci. (da Augusto) 10. Hac in utramque partem disputatione habita (“Dopo aver
discusso del pro e del contro”), cum Cotta primique ordines acerrime resisterent, “Vincite, si ita
vultis”, dixit Sabinus et id clariore voce, ut magna pars militum exaudiret “neque is sum qui gra-
vissime ex vobis mortis periculo terrear”. (da Livio) 11. Quantum spatium aetatis maiores ad se-
nectutis initium esse voluerunt, tantus Valerio Corvino cursus honorum fuit; atque huius extrema
aetas hoc beatior quam media, quod auctoritatis habebat plus, laboris minus. (Cicerone) 12. In
Miltiade erat cum summa humanitas tum mira communitas, ut nemo (“nessuno”, sogg.) tam hu-
milis esset, cui non ad eum aditus pateret; magna auctoritas apud omnes civitates, nobile nomen,
laus rei militaris maxima; haec populus respiciens maluit illum innoxium plectere quam se diutius
esse in timore. (Nepote) 13. Pittacus ille, cum Mytilenaei multa iugerum ei agri muneri (“in do-
no”) darent, “Nolite - dixit - id mihi dare, quod multi invideant, plures etiam concupiscant. Nolo
amplius quam centum (“cento”) iugera, quae et meam animi aequitatem et vestram voluntatem
indicent; nam minora munera diutina sunt.” (Nepote)

35 Catone il censore VERSIONE TUTOR

Catone il Censore, uno dei personaggi più autorevoli della storia di Roma (II sec. a.C.), viene presentato at-
traverso i passi da lui compiuti nel cursus honorum; in particolare viene approfondito il periodo in cui de-
tenne la censura, carica per la quale divenne famoso ma che gli attirò anche molto odio, e si rimarca la sua
passione per la cultura. [Riguardo alle cariche politiche in età repubblicana ▶ p. 223]

1 M. Cato adulescentulus vixit in Sabinis, Romae proximis. Inde hortatu L. Valerii Flacci, quem
2 in consulatu censuraque habuit collegam, Romam demigravit in foroque esse incepit. Tribunus
3 militum in Sicilia fuit. Praetor provinciam obtinuit Sardiniam, ex qua quaestor superiore tem-
4 pore ex Arica decedens Q. Ennium poetam deduxerat, quod pluris (gen. di stima) aestimamus
5 quam alium amplissimum Sardiniensem triumphum. Consulatum gessit cum L. Valerio Flacco,
6 sorte provinciam Hispaniam citeriorem habuit exque ea triumphum deportavit. Ibi cum diutius
7 esset, P. Scipio Aricanus consul iterum (“per la seconda volta”), cuius in priori consulatu quaestor
8 fuerat, voluit eum de provincia depellere et ipse ei succedere, neque hoc per senatum eicere po-
9 tuit, quod tum Romani magis iure quam potentia rem publicam administrare malebant. Cato,
10 censor cum eodem Flacco electus, optime et severissime praefuit ei potestati. Nam et in complures
11 nobiles et in ditiores viros animadvertit et plurimas res novas in edictum addidit, qua re luxuria
12 reprimeretur, quae iam tum incipiebat pullulare. Usque ad extremam aetatem ab adulescentia
13 rei publicae causa suscipere inimicitias non destitit et virtutum laude crevit. Cupidissimus litte-
14 rarum fuit et artes liberales discere voluit; quarum studium etsi senior arripuerat, tamen maxi-
15 mum progressum fecit ita, ut diicillime reperiri possit neque de Graecis neque de Italicis rebus,
16 quod ei fuit incognitum.
(da Nepote, I sec. a.C., De viris illustribus)

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PER COMINCIARE FORMA DELLE PAROLE STORIOGRAFIA

19 PRONOMI E AGGETTIVI
UNITÀ Improbe Amor... Pronomi Menenio Agrippa

INTERROGATIVI
1 I pronomi, aggettivi e avverbi interrogativi [▶ MANUALE 14.5-7]
quis?, quid? chi, che cosa?
Singolare Plurale
Maschile/Femminile Neutro Maschile/Femminile Neutro
Nom. quis quid qui quae
Gen. cuius cuius (rei) quorum quorum (quarum rerum)
Dat. cui cui (rei) quibus quibus (rebus)
Acc. quem quid quos quae
Abl. quo quo (qua re) quibus quibus (rebus)
■ Nei casi obliqui del neutro in età classica sono preferite le forme dell’aggettivo concordate con
il sostantivo res.
■ L’aggettivo interrogativo qui?, quae?, quod? “che?”, “quale?” si declina come il pronome relativo
qui, quae, quod. [▶ Unità 15]
■ Dal pronome quis?, quid?, come dall’aggettivo qui?, quae?, quod?, mediante l’aggiunta del suisso
-nam e dei preissi ec- e num-, derivano:
– quisnam?, quidnam? (cuiusnam ecc.) “chi mai?, che cosa mai?”/quinam?, quaenam?, quodnam,
(cuiusnam ecc.) “che/quale mai”?
– ecquis?, ecquid? “forse qualcuno?, forse qualcosa?; chi mai?, che cosa mai?”/ecqui?, ecquae?, ec-
quod? “forse alcuno?, forse qualche?; che/quale mai?”
– numquis?, numquid? “forse qualcuno?, forse qualcosa?”/numqui?, numquae?, numquod? “forse
alcuno?, forse qualche?”
■ Accanto a cum quo? e a cum quibus? si registrano le forme quocum? e quibuscum? “con chi”.
■ Quando il pronome interrogativo è seguito dal genitivo del pronome personale di 1a pers. (noi) e
di 2a pers. (voi), questo assume la forma del partitivo: quis nostrum/vestrum?
■ Il pronome quis?, quid? e l’aggettivo qui?, quae?, quod? possono essere usati anche in frasi escla-
mative
Quibus consevimus agros! Per chi abbiamo coltivato i campi!
uter?, utra?, utrum? chi/quale dei due?, quale delle due cose?
Singolare Plurale
Maschile Femminile Neutro Maschile Femminile Neutro
Nom. uter utra utrum utri utrae utra
Gen. utrīus utrīus utrīus utrorum utrarum utrorum
Dat. utri utri utri utris utris utris
Acc. utrum utram utrum utros utras utra
Abl. utro utrā utro utris utris utris
● Il pronome uter?, utra?, utrum? può essere seguito dal genitivo partitivo
Uter vestrum hoc fecit? Chi di voi due ha fatto questo?
● Come aggettivo concorda con il sostantivo
Uter exercitus proligatus est? Quale dei due eserciti fu sconitto?

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memorandum 283

■ Altri pronomi-aggettivi interrogativi


– qualis?, quale? “quale?”, “di che genere?”
– quantus?, quanta? quantum? “quanto grande?”
– quot? (indeclinabile) “quanti?” (= di numero preciso, usato in funzione di aggettivo)
– quam multi?, quam multae? quam multa? “quanti?” (= quanto numerosi)
■ Avverbi interrogativi
– cur? “perché?”
– quid? “perché?”
– quando? “quando?”
– quomodo? “come?”
– ubi? “dove?” (stato in luogo)
– quo? “dove?” (moto a luogo)
– unde? “da dove?” (moto da luogo)
– quā? “per dove?” (moto per luogo)

2 Le interrogative dirette semplici e disgiuntive [▶ MANUALE 30.2.3]


■ Le interrogative dirette sono proposizioni principali introdotte da:
● pronome-aggettivo interrogativo (come quis?, quid? o uter?, utra?, utrum?)
● avverbio interrogativo (come cur? o ubi?)
● particella enclitica -ne se la risposta rimane incerta
Estne rater tuus intus? È in casa tuo fratello?
● nonne se prelude a una risposta affermativa (interrogazione retorica)
Nonne canis similis est lupo? Non è forse il cane simile al lupo?
● num se prepara una risposta negativa (interrogazione retorica)
Num eloquentia Ciceronem superare possumus? Possiamo forse superare Cicerone nell’eloquenza?
■ Le interrogative possono essere di due tipi:
● semplici, quando sono costituite da una sola domanda
● disgiuntive (o doppie), quando sono costituite da due domande collegate da:
– utrum... an
Utrum defenditis an impugnatis plebem? (Livio) Difendete o contrastate la plebe?
– -ne... an
Romamne venio, an hic maneo? Vengo a Roma o rimango qui?
– ... an
Acturi estis an tempus perdituri? Intendete agire o perdere tempo?

3 Le interrogative indirette semplici e disgiuntive [▶ MANUALE 41.2]


■ Le interrogative indirette sono proposizioni subordinate introdotte dagli stessi pronomi/agget-
tivi o avverbi interrogativi e dalle stesse particelle interrogative di quelle dirette
Cur hoc facias nescio. Non so perché tu faccia (fai) questo.
Quaero nonne iustum sit idem facere. Mi chiedo se non sia giusto fare la stessa cosa.
■ Le disgiuntive sono introdotte da:
● utrum... an
● ne... an
● ... an
● -ne
Nescio utrum consules plebem defendant an impugnent.
Non so se i consoli difendano la plebe o (la) contrastino.
Nunc quaeremus an ira secundum naturam sit. (Seneca) Ora ci chiederemo se l’ira sia secondo natura.

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284 UNITÀ 19 PRONOMI E AGGETTIVI INTERROGATIVI

■ Le interrogative indirette dipendono da verbi che appartengono all’area del “dire”, “chiedere”, “sa-
pere”, “rilettere” e hanno sempre il verbo al congiuntivo secondo la consecutio temporum.
Tempo reggente Rapporto temporale Tempo interrogativa Esempio
subordinata/reggente (al congiuntivo)

Principale Nescio quid facias.


(presente, futuro) contemporaneità presente Non so che cosa (tu) faccia.
Nescio quid feceris.
anteriorità perfetto Non so che cosa (tu) abbia fatto.
posteriorità participio futuro + Nescio quid facturus sis.
sim (sis, sit...) Non so che cosa (tu) farai.
Storico contemporaneità imperfetto Nesciebam quid faceres.
(imperfetto, perfetto, Non sapevo che cosa (tu) facessi.
piuccheperfetto)
anteriorità piuccheperfetto Nesciebam quid fecisses.
Non sapevo che cosa (tu) avessi
fatto.
posteriorità participio futuro + Nesciebam quid facturus esses.
essem (esses, esset...) Non sapevo che cosa (tu) avresti
fatto.

4 L’imperativo negativo [▶ MANUALE 38.3.1]


■ È espresso da:
● ne + congiuntivo presente (per esprimere un’esortazione)
Patrem ne relinquas! Non lasciare il padre!
● ne + congiuntivo perfetto (per esprimere una proibizione)
Milites, ne fugeritis! Soldati, non fuggite!
● noli/nolīte + ininito [▶ Unità 18]
Noli putare! Non pensare!

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1 I pronomi, aggettivi e avverbi interrogativi 285

1 I pronomi, aggettivi e avverbi interrogativi

LESSICO di BASE MEMENTO

Sostantivi e aggettivi nota, ae, f. nota, marchio, segno haerĕo, es, haesi, haesum, ēre
cliens, entis, m. cliente patrōnus, i, m. patrono stare attaccato, incalzare
custos, custōdis, m. custode, pocŭlum, i, n. coppa, tazza iungo, is, iunxi, iunctum, ĕre
guardiano solus, a, um solo unire, congiungere
elŏquens, entis eloquente sponte (da spons, spontis) per propono, is, posŭi, posĭtum, ĕre
indicĭum, ii, n. denuncia, indizio volontà, spontaneamente porre davanti, proporre, esporre
iudex, ĭcis, m. giudice (sponte mea di mia volontà) subĭgo, is, subēgi, subactum, ĕre
iugum, i, n. giogo sottomettere, vincere
libīdo, ĭnis, f. piacere, desiderio Verbi uro, is, ussi, ustum, ĕre bruciare
machina, ae, f. macchina, congegno convenĭo, is, veni, ventum, ire
magnitūdo, ĭnis, f. grandezza, riunirsi, convenire
importanza

Riconoscere, analizzare, concordare e tradurre le forme dei pronomi e aggettivi interrogativi

1 Analizza e traduci i seguenti pronomi interrogativi.


a 1. cuius rei? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6. quid? ...................................................
2. utrum? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7. qua re? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. quibus? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8. quibus rebus? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4. ecquid? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9. utrīus? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5. cuiusnam? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10. utrā? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
b 1. che cosa? (oggetto) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6. forse qualcuno? (oggetto) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2. con chi? (compagnia) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7. che cosa mai? (soggetto) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. di quale dei due? (f. plur.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8. con quale delle due? (n. sing.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4. chi? (soggetto plur.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9. di quale dei due? (m. sing.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5. chi? (oggetto plur.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10. a quali cose? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

2 Traduci le seguenti espressioni.


a 1. quod vulgus? 2. utrorum consulum? 3. quantas res? 4. quot rebus? 5. quam multos vi-
ros? 6. cui diei? 7. a quantis urbibus? 8. per quam multa oppida? 9. utram aciem? 10. quibuscum
comitibus?
b 1. di quale dei due fratelli? 2. a quale animale? 3. quali nemici? (oggetto) 4. in quanti mari? (sta-
to in luogo) 5. che genere di ferita? (soggetto) 6. a causa di quanti cittadini? 7. da quanto grandi
eroi? (agente) 8. a quali eserciti? 9. in quali giorni? 10. quale vittoria? (oggetto)

3 Traduci le seguenti brevi frasi contenenti pronomi, aggettivi e avverbi interrogativi.

ATTENZIONE Distinguere fra quid? “che cosa?” (quid vis? “che cosa vuoi?”) e quid? “perché?” (quid venisti?
“perché sei venuto?”).

1. Utrius consulis fama est maior et clarior? 2. Quis vestrum pro patria pugnare vult? 3. Cur me
pepulisti? Quem mihi anteposuisti? 4. Quam multos hostes Caesar cepit in Gallia? 5. Quid pa-
rentes tuos contemnis? Quid vis? 6. Quibus viribus et per quot milites pugnam vicerunt? 7. Ubi
est rater tuus? Quam vitam agit? 8. Quos viros meliores quam ilios tuos putas? 9. Cuiusnam pa-

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286 UNITÀ 19 PRONOMI E AGGETTIVI INTERROGATIVI

ter est ille quem aliorum hominum ilii semper laudant? Quibus rebus sic existimatur? Qualis vir
est! 10. Apud urbis portas excubiae peregrinum interrogant: “ Quis es, in qua urbe vivis, unde venis,
quo contendis?”.

4 Traduci le seguenti frasi con 2 livelli di dificoltà.


1. Quis est in hac civitate eloquentissimus? (Cicerone) 2. O Romule, qualem te patriae custodem
di genuerunt! (Ennio) 3. Cuius artis fama et laus cum oratorum gloria comparabitur? (da Taci-
to) 4. Quorum nomina prius parentes liberis suis ingerunt? (Tacito) 5. Quem longioris vitae prae-
dem accipis? (Seneca) 6. Cur enim quaeritis quod scitis? (Livio) 7. Quomodo igitur Asiam etiam cum
istis iunioribus subegisti? (Curzio Rufo) 8. Altera ilium dat tibi, altera patrimonium: pater, utra
magis dives est? (Seneca) 9. Cur ego plebeios magistratus, cur Sicinium potentem video, sub iugum
missus, tamquam ab latronibus redemptus? (Livio) 10. Piratam vivum tenuisti. Quem ad inem?
Dum cum imperio fuisti. Quam ob causam, quo exemplo, cur tam diu? (Cicerone)
11. Quod tantum est in me scelus? Quid tanto opere deliqui illo die cum ad vos indicia, litteras, con-
fessiones communis exiti detuli (“sottoposi”), cum parui vobis? (Cicerone) 12. Quam multis divi-
tiae graves sunt! Quam multorum eloquentia sanguinem educit! Quam multi continuis volupta-
tibus pallent! (Seneca) 13. Scelesta, quae tibi manet vita? quis nunc te adibit (“corteggerà”)? cui
videberis (“sembrerai”) pulchra? Quem nunc amabis? quem basiabis? cui labella mordebis? (Catul-
lo) 14. Quid dicam (“dovrei dire”) de moribus facillimis, de pietate in matrem, liberalitate in sorores,
bonitate in suos, iustitia in omnes? Nota sunt vobis. (Cicerone) 15. Quaenam illa inscitia belli ac
pigritia est? Aut quonam modo isti ex Sidicinis Campanisque victoriam pepererunt? (Li-
vio) 16. Quod enim praestabilius est aut pulchrius munus deorum, quam castus et sanctus et dis
simillimus princeps? (Plinio il Giovane) 17. Catilina, libera rem publicam metu. Quid est? ecquid
attendis, ecquid animadvertis horum silentium? Quid exspectas auctoritatem loquentium (“di coloro
che parlano”), quorum voluntatem tacitorum perspicis? (Cicerone)

2 Le interrogative dirette semplici e disgiuntive

Riconoscere, distinguere e tradurre le interrogative dirette

5 Traduci le seguenti brevi frasi interrogative dirette semplici, introdotte da particelle interroga-
tive, chiarendo se presuppongono una risposta incerta, affermativa o negativa.
ESEMPIO Nonne Marcus pulcher et magnus erat? ➞
Non è forse vero che Marco era bello e grande? ➞ risposta affermativa
1. Lucretiamne ilius tuus amavit? 2. Nonne Remus prior quam Romulus volucres in caelo vi-
dit? 3. Num Romulus tyrannus fuerat et magna crudelitate Romae regnaverat? 4. Nonne putas Cae-
sarem meliorem quam Pompeium? 5. Num strenui viri vitam turpem morti clarae malent? 6. Visne
mecum Romam venire? 7. Nonne anseres Urbem servaverunt cum Galli eam obsiderent? 8. Num
Athenis mulieres ab hominibus existimabantur? 9. Nonne audiverunt? Num surdae sunt? 10. Die
statuta legatine venient ut pacem petant? Num illis idem habere possumus?

6 Traduci le seguenti frasi.


1.Non è forse vero che, per quel che riguarda la cultura, i Greci superarono i Latini? 2. A causa delle
conquiste per terra e per mare non giudichi i Romani più forti dei Cartaginesi? 3. Non vuoi sposare

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2 Le interrogative dirette semplici e disgiuntive 287

mia iglia? La giudichi forse indegna del tuo amore e della tua fedeltà? 4. Non è forse vero che Cice-
rone fu l’oratore migliore fra quelli che vissero durante la repubblica?

7 Traduci le seguenti frasi.


1. Num autem serias tantum partes dierum in oculis nostris coetuque consumis? (Plinio il Giova-
ne) 2. Estne verum, quod inter ista clamavimus: “O nos felices”? (Plinio il Giovane) 3. Nonne aut
in tabulis aut in testibus omnis exspectatio iudicum est? (Cicerone) 4. “Estne rater tuus intus?”
“Non est”. (da Terenzio) 5. Nonne causam hanc quam nos proposuimus cum illorum testimonia
tum istius taciturnitas perpetua conirmat? (Cicerone) 6. Num, tibi cum fauces urit sitis, aurea
quaeris pocula? Num esuriens fastidis omnia praeter pavonem rhombumque? Ambitiosa non est
fames. (Seneca) 7. Quid? Tu, cum pacem cupiebas, idne agebas ut tibi cum sceleratis an (“o”) cum
bonis civibus conveniret? (da Cicerone) 8. Iam a principio, regnante Romulo, Capitolio ab Sa-
binis capto, nonne intercursu matronarum inter acies proelium sedatum est? (Livio) 9. Quid est,
Catilina? Num dubitas (dubito + inf. = “esitare”) id me imperante facere quod iam tua sponte
faciebas? (Cicerone) 10. In Iovis epulo num alibi quam in Capitolio pulvinar suscipi potest? (Li-
vio) 11. Crasso nonne pecuniae magnitudo locupletis nomen dedit? Sed eidem postea inopia turpem
decoctoris appellationem inussit. (Valerio Massimo) 12. Potestisne referre (“riferire”) de mea domo,
quae, ut dixi, sola in hac urbe omni religione omnibus iudiciis liberata est? (Cicerone) 13. Nonne
furor et ultimus mentium error est, cum tam exiguum capias, cupere multum? (Seneca) 14. Ale-
xander de hoste dixit: “Videtisne istum obstinatum ad silentium? num genu posuit? num vocem
supplicem misit? Vincam tamen silentium et certe gemitu interpellabo.” (da Curzio Rufo) 15. O di
immortales! haec est illa exoptata iudiciorum severitas? corruptores nostri causam dicunt: nos qui
corrupti sumus non dicimus? Quid ergo? senatumne defendam hoc loco, iudices? Omni equidem
loco debeo. (Cicerone)

8 Riconosci i due membri dell’interrogativa, sottolineando in blu il primo, in rosso il secondo, poi
traduci.
ESEMPIO De philosophia magisterne meus sapientior est an tuus? ➞
Riguardo alla ilosoia è più sapiente il mio maestro o il tuo?
1. Athenis maxima laus a populo hemistocli data est an Pericli? 2. Utrum patri an matri ilia
amores suos secreto aperiet? 3. Servi servaeque dominone libentius oboediebant an dominae, domi-
num an dominam libentius colebant? 4. Utrum homines amatis qui vitam humilem sed honestam
agunt an qui claram sed turpem? 5. Salutine populi an famae suae milites contra hostes pugnaturi
sunt? 6. Parentes diligunt ilios qui parent an liberos quos semper propter eorum incuriam reprehen-
dere debent?

9 Dopo aver sottolineato in blu il primo membro dell’interrogativa e in rosso il secondo, traduci
le seguenti interrogative dirette, usando le tre possibili soluzioni.
ESEMPIO I cittadini stavano per deliberare riguardo alla tregua o alla guerra? ➞
Cives deliberaturi erant utrum de indutiis an de bello? ➞ de indutiisne an de bello?
➞ de indutiis an de bello?
1. Ti informarono della morte di tuo padre o la scopristi di persona? 2. È meglio perdere la vita
per gli altri o conservarla? 3. La scelta migliore è perdonare, punire o educare colui che ha com-
messo una colpa?

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288 UNITÀ 19 PRONOMI E AGGETTIVI INTERROGATIVI

10 Traduci le seguenti frasi.

ATTENZIONE Nella seconda domanda (o secondo membro) an non corrisponde a “o no”:


Romamne venio, an non? Vengo a Roma o no?

1.Utrum invides carniici tuo an parcis? (Seneca) 2. Corinthiis bellum indicamus an non? (Cice-
rone) 3. Utrum ea res ad opem an ad calamitatem clientium atque hospitum valere debebat? (Cice-
rone) 4. Oderunt (“odiano”) di homines iniuros. Egone an ille iniurie facimus? (Nevio) 5. Est ef-
icacius ad rectam vitam bene institui an feliciter nasci (“nascere”)? (da Plinio il Giovane) 6. Uter
tandem rex est, isne cui innocentes homines non resistunt, an is qui calamitosos non deserit? (Cice-
rone) 7. Si illa mulier virum meliorem habet quam tu habes, utrum tuum virum malis an illius?
(da Quintiliano) 8. Furorne caecus vos rapit an vis acrior an culpa? Responsum date. Tacent et albus
pallor ora inicit mentesque perculsae stupent. (da Orazio)

11 Aderbale si reca a Roma per attaccare Giugurta VERSIONE

Ricevuto dal senato di Roma, il principe africano Aderbale ricostruisce la vicenda della propria fami-
glia con un lungo discorso e, con una serie di domande, cerca di mettere in cattiva luce agli occhi degli
alleati romani la igura di Giugurta, nei cui confronti Roma manteneva un atteggiamento di eccessiva
tolleranza. [▶ p. 91]

1 “Pater nos duos ratres reliquit, tertium Iugurtham beneiciis suis putavit coniunctum nobis. Al-
2 ter eorum necatus est, alterius ipse ego manus impias vix efugi. Quid agam? aut quo potissimum
3 infelix adcedam? Generis praesidia omnia extincta sunt. Nunc ego vero exul patria, solus atque
4 omnium honestarum rerum egens, quo adcedam aut quos appellabo? Nationesne an reges, qui
5 omnes familiae nostrae ob vestram amicitiam infesti sunt? An quis erga nos misericordiam habere
6 potest, qui aliquando vobis hostis fuit? Postremo Masinissa nos ita instituit, patres conscripti, ut
7 coleremus populum Romanum, non societates, non foedera nova acciperemus. Virtute ac dis vo-
8 lentibus magni estis et opulenti, omnia secunda et oboedientia sunt. Frater animo meo carissime,
9 non regnum sed fugam, exilium, egestatem et omnes has quae premunt aerumnas cum anima
10 simul amisisti. At ego infelix, in tanta mala praecipitatus ex patrio regno, rerum humanarum spec-
11 taculum praebeo; incertus sum: quid agam, tuasne iniurias persequar (“vendicherò”) ipse auxili
12 egens an regno consulam, cuius vitae necisque potestas ex opibus alienis pendet? Patres conscripti,
13 per vos, per liberos atque parentes vestros, per maiestatem populi Romani, subvenite mihi misero”.
(da Sallustio, I sec. a.C., Bellum Iugurthinum)
COMPRENSIONE DEL TESTO
■ Quale tono ti pare presenti il testo? Come giudichi le domande poste da Aderbale?
■ Qual è il destino dei igli di Micipsa, Aderbale e Iempsale?
■ Quali incertezze esprime Aderbale al termine del suo discorso?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Evidenzia le proposizioni interrogative e analizzale sulla base della seguente classiicazione:
– Interrogative dirette semplici introdotte da pronomi, aggettivi, avverbi interrogativi.
– Interrogative dirette semplici introdotte da particelle interrogative presupponenti:
risposta affermativa/risposta negativa/risposta incerta.
– Interrogative dirette disgiuntive.
■ Nel testo sono presenti due forme di superlativo: identiicale, chiariscine la derivazione e precisa se si
tratti di superlativo assoluto o relativo.

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3 Le interrogative indirette semplici e disgiuntive 289

3 Le interrogative indirette semplici e disgiuntive

Riconoscere, distinguere e tradurre le interrogative indirette sulla base dei rapporti temporali che regolano
la consecutio temporum

12 Analizza e traduci le seguenti frasi, indicando il rapporto temporale fra la reggente e l’interrogativa.
ESEMPIO Nescio quid cogitetis ➞ contemporaneità ➞ Non so che cosa voi pensiate.
a 1. Cognoscere volebam quid facturi essent. 2. Dubium est utrum pater meus vitam amiserit an
vulneratus sit. 3. Dubium erat qualem belli rationem dux probaret. 4. A magistro mater rogabat
iliisne esset desiderium litterarum an otium. 5. Ignoraverant sacerdotes quot munera deis et deabus
datura essent. 6. Quaesivi a patre tuo num mulierem meam vidisset et cognosceret.
ESEMPIO Ignoro quale dei due comandanti sia stato più valoroso ➞ anteriorità
➞ Ignoro uter dux magis strenuus fuerit.
b 1. Il popolo chiedeva chi avrebbe retto lo stato. 2. Edipo volle conoscere chi erano stati suo padre
e sua madre. 3. Il maestro interrogò il ragazzo su chi fosse Cesare e cosa avesse fatto. 4. Spesso chie-
diamo a noi stessi dove saremo domani e cosa faremo.

13 Traduci le seguenti frasi, poi trasformane il verbo reggente da tempo principale a storico e vice-
versa e, di conseguenza, muta i tempi verbali dell’interrogativa indiretta e delle altre subordinate.
ESEMPIO Ex te quaero malisne mecum an cum ratre tuo in montem salire.
➞ Ti chiedo se preferisci salire sulla montagna con me o con tuo fratello.
➞ Ex te quaerebam mallesne mecum an cum ratre tuo in montem salire.
1. Ignorabamus uter consul proelium commissurus esset an in castra milites reversurus esset. 2. Nes-
ciunt Athenasne ilii sui pervenerint an Corinthi manserint ut in otio vivant. 3. Dubium fuit uter
consulum rem publicam prodidisset et qui cives coniurationi favissent. 4. Indutiis factis, dux in in-
certo erat num cives consentirent et pacem probaturi essent. 5. Cum advenam viderim, ex eo quaero
unde sit, quo contendat et hospitiumne petat an non subsistet in urbe. 6. Ignoro quid cogitaveritis
cum ilium meum saucium videritis; cur de salute eius me non rogatis? 7. Ne omnis pecunia a nobis
perderetur, nos interrogabas quid facturi essemus et ubi nummos condere vellemus. 8. Semper du-
bius ero meliusne sit vitam securam an periculorum plenam malle et qualem vitam eligam. 9. Quia
lumen imbribus auctum erat, dux optaturus erat utrum statim an postero die id superaturus es-
set. 10. Senatus cognoscere voluit quis ex omnibus civibus contra hostes fuisset optimus et quis pessi-
mus et pavidissimus.

14 Traduci le seguenti frasi, poi trasforma le interrogative indirette in dirette e le dirette in indi-
rette, introducendo queste ultime con l’espressione che di volta in volta ti viene fornita.
1. Ignoro annusne novus omnibus populis pacem an bellum daturus sit.
2. Nesciunt homines quid aut quis mundum creaverit sed sciunt quis mundum regat.
3. Horrebam quemadmodum vos rumores de rei publicae exitu et imperii adventu accepturi essetis.
4. Vultisne Athenas nobiscum venire an Romae manere mavultis? (A vobis quaero)
5. Cur non certiorem fecistis ducem de hostium deditione? Quis ex vobis silentium optavit? (A vobis
quaero)
6. Mare caeruleum et placidum amas an montes nive candidos mavis? (Ignorabam)
7. Epulis confectis, num sunt mulieres quae servos adiuvabunt ut conclave detergeatur? (Dominus
quaerebat)

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290 UNITÀ 19 PRONOMI E AGGETTIVI INTERROGATIVI

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
Come distinguere qui, quae, quod aggettivo
interrogativo dal pronome relativo
ANALISI
Questo laboratorio ti aiuterà a riconoscere le funzioni di qui, quae, quod e a distin-
E TRADUZIONE guere quando siano usati in frase interrogativa e quando nella relativa.

In una frase del tipo Ricorda che la relativa prolettica potrebbe presentarsi
Quae puella tecum meam domum veniet? anche con l’anticipazione del nome concordato col
data la presenza del punto interrogativo non c’è al- pronome “Quem hominem vides, ille est clarissimus
cun dubbio che la forma quae sia un aggettivo inter- orator ex omnibus”, in tal caso gli elementi per ricono-
rogativo, concordato al nominativo singolare con scere la relativa sono la presenza dell’indicativo vides
puella. e l’assenza di un verbo che introduce l’interrogativa.
Il problema si pone quando qui, quae, quod vengo- Facciamo altri esempi.
no a trovarsi in una interrogativa indiretta. A questo Cives certiores faciebant iudices, de quibus magna
proposito ricordiamo che: fama erat.
a. il pronome sostituisce sempre un nome, quindi, Cives certiores faciebant iudices de quibus sceleribus
di norma, non è accompagnato da un nome a esso iudicaturi essent.
concordato; l’aggettivo, al contrario, è sempre ac- La principale nei due esempi è identica, varia invece la
compagnato da un nome concordato; dipendente. Nel primo esempio si nota la presenza di
b. l’interrogativa indiretta è introdotta da alcune quibus non accompagnato da alcun nome e si constata
precise categorie verbali: che il verbo erat è all’indicativo; nel secondo caso, in-
■ verbi che esprimono una richiesta, una domanda vece, quibus è seguito dal sostantivo sceleribus e il verbo
(quaero, rogo, interrogo ecc.); è al congiuntivo (essent); pertanto la prima è una rela-
■ verbi che esprimono un’afermazione, un annuncio, tiva, la seconda un’interrogativa indiretta; ecco le tra-
una spiegazione (dico, respondeo, certiorem facio); duzioni:
■ verbi che esprimono conoscenza, non conoscenza, “I cittadini informavano i giudici, riguardo ai quali
dubbio, ricordo (intellego, nescio, ignoro, dubito); grande era la fama (= la cui fama era grande)”.
■ verbi che esprimono un pensiero (cogito, conside- “I cittadini informavano i giudici riguardo a quali
ro, opto ecc.). delitti avrebbero giudicato”.
Inoltre ricordiamo che la proposizione relativa può Un ultimo esempio.
avere sia l’indicativo (relativa propria) sia il congiun- Duces milites suos conirmaverunt qui bellum vir-
tivo (relativa impropria), mentre l’interrogativa indi- tute et animo renovarent.
retta ha sempre il congiuntivo. Duces milites suos certiores fecerunt in quos hostes
Consideriamo le seguenti frasi come esempi. impetum facturi essent.
Quem vides, ille homo est clarissimus orator ex om- In entrambi i casi siamo in presenza di una subordina-
nibus. ta con il congiuntivo; pertanto in tale situazione l’ar-
Ignoro quem hominem clarissimum oratorem ex gomento del modo verbale non può esserci d’aiuto;
omnibus putes. valutiamo allora come nella prima frase qui sia prono-
Nel primo caso noto la presenza di quem seguito me, in quanto non accompagnato da un nome, men-
da un indicativo presente vides; nel secondo veri- tre nella seconda quos sia aggettivo concordato con
fico la presenza di un verbo che esprime mancata hostes; inoltre nel secondo caso è presente una forma
conoscenza (ignoro), la concordanza quem homi- verbale che può essere seguita da una interrogativa in-
nem e la presenza del congiuntivo presente di 2a diretta. Nel primo esempio il congiuntivo può essere
pers. sing. putes: la prima frase è una relativa pro- spiegato come verbo di una relativa impropria, di va-
lettica (quem anticipa infatti ille homo) e si tradu- lore inale. Traduciamo le frasi:
ce “Quell’uomo, che vedi, è il più famoso oratore “I comandanti rinvigorirono i loro soldati ainché
fra tutti”; la seconda è invece una interrogativa essi con valore e coraggio riprendessero la guerra”.
indiretta e si traduce “Non so quale uomo tu ri- “I comandanti informarono i loro soldati contro
tenga il più famoso oratore fra tutti”. quali nemici stavano per muovere l’attacco”.

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3 Le interrogative indirette semplici e disgiuntive 291

Veriica delle competenze nostrum miserunt, qui eum de rebus adversis certiorem
Nelle seguenti frasi riconosci le relative proprie, le facerent. (...........................) 6. Romanis incertum erat
improprie e le interrogative indirette, speciicandolo qui socii et qui hostes inter nationes externas habuis-
negli spazi fra parentesi, poi traduci. sent. (.................................) 7. Cogitate quod periculum
vobis sit et quam salutem sperare possitis. (....................
1. Non intellego quod exemplum de integritate tua ...................) 8. Quod nix multa erat, quod iter malle
proponere possis. (...........................) 2. Magister noster melius esset nesciebant. (...........................) 9. Quos iu-
magna severitate nos docet quos sapientes doctosque fa- venes amant, eos senes patientia et severitate educant.
ciat. (...........................) 3. Senatus, quem cives colunt, (...........................) 10. Diligite iuvenes, qui vos amicos
rem publicam administrat et servat. (..........................) putent et vobis auxilium dent. (...........................).
4. Quam malum resecturi estis, in illa multa matura
mala sunt. (...........................) 5. Galli legatos ad ducem

15 Traduci le seguenti frasi con 2 livelli di dificoltà.


1. Iam me quis sim intelleges. (Bellum Aricum) 2. Ex virtute nostra intelleges, quid ex tuis copiis spe-
rare debeas. (Bellum Aricum) 3. Volo scire, utrum qui discedunt an qui retinentur me non tolerent.
(da Curzio Rufo) 4. Sed diu magnum inter mortales certamen fuit, vine corporis an virtute animi res
militaris magis procederet. (Sallustio) 5. Matrimonia contraxerit turpius an dimiserit an tenuerit, non
est facile discernere. (Svetonio) 6. Nunc vero non id agitur, bonisne an malis moribus vivamus, neque
quantum aut quam magniicum imperium populi Romani sit. (Sallustio) 7. Quaeritur utrum Caesar
an Pompeius possideat rem publicam: quid tibi est cum ista contentione? (Seneca) 8. Quo in iudicio
perspici non potest utrum severitas acerbior an benignitas quaestuosior sit. (Cicerone)
9. Quaero pace per te facta reversurusne extemplo in Italiam sis, classem exercitumque deducturus, an
expectaturus, quid de ea re consuli placeat, quid senatus censeat aut populus iubeat. (Livio) 10. Sed
Catilinae cariora semper omnia quam decus atque pudicitia fuit; pecuniae an famae minus parceret
(+ dat.), haud facile discerneres (“avresti potuto capire”). (da Sallustio) 11. Utrum facti virtus ornave-
rit orationem, an oratio factum nobilissimum aequiperaverit, incertus sum. (Frontone) 12. Ambiorix
copias suas iudicione non conduxerit an tempore exclusus et repentino equitum adventu prohibitus
dubium est. (Cesare) 13. Sciebant quam maiestatem senatus ipsi a patribus accepissent, quam liberis
tradituri essent. (da Livio) 14. Saepe ex me requiris, Iuste Fabi, cur, cum priora saecula eminentium
oratorum ingeniis gloriaque loruerint, nostra aetas deserta et laude eloquentiae orbata vix nomen
ipsum oratoris retineat. (Tacito)

16 La morte di per sé non è né un bene né un male VERSIONE

La morte, che non può essere evita-


ta, genera timore, ma non è di per I PERSONAGGI Zenone, Catone, Bruto
se stessa né un bene né un male; di- Nel testo è citato, fra gli altri, il ilosofo Zenone, che Seneca dei-
pende invece da come la si affron- nisce noster per distinguere il fondatore dello stoicismo, la scuola a
ta. Gli esempi di Catone e di Bruto, cui aderiva (IV-III secolo a.C.), da Zenone di Elea, ilosofo presocra-
tico (V secolo). Catone Uticense, politico romano suicida dopo la
entrambi suicidi, dimostrano che lo
vittoria di Cesare su Pompeo a Farsalo nel 48 a.C. e la conseguente
stesso tipo di morte in un caso è un
ine della res publica; Marco Giunio Bruto, uno dei cesaricidi, che
atto di eroismo, nell’altro di vigliac- si suicidò dopo la battaglia di Filippi del 42 a.C., nella quale Otta-
cheria. [▶ Per il destinatario dell’ope- viano, il futuro Augusto, sconisse appunto gli assassini di Cesare.
ra di Seneca, p. 237]

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292 UNITÀ 19 PRONOMI E AGGETTIVI INTERROGATIVI

1 Fortasse requiris quis sit mors. Otium sine litteris mors est et hominis vivi sepultura. Quid deinde
2 prodest secessisse? Quae latebra est in quam non intrat metus mortis? Quacumque te abdideris,
3 mala humana circumstrepent. Philosophia est inexpugnabilis murus, quem fortuna multis ma-
4 chinis non diruit. In insuperabili loco stat animus qui externa deseruit; non habet, ut putamus,
5 fortuna longas manus; itaque, quantum possumus, ab illa resiliamus. Faciet autem animum ir-
6 mum adsidua meditatio, si contra mortem te praeparaveris. Zenon noster dixit: “Nullum malum
7 gloriosum est; mors autem gloriosa est; mors ergo non est malum”. Non facile tibi dicam utrum
8 ineptior fuerit qui hac interrogatione iudicavit mortis metum extinguere, an qui hoc refellere
9 temptavit. Num paupertas laudatur, num exilium? Laudatur non paupertas, sed ille quem pau-
10 pertas non summittit; laudatur non exilium, sed ille qui forti vultu in exilium ivit (“andò”); nemo
11 (“nessuno”) mortem laudat, sed eum cuius mors ante subduxit animum quam conturbavit. Om-
12 nia ista per se non sunt honesta nec gloriosa, sed quidquid virtus tractavit honestum et gloriosum
13 facit. Interest (“importa”) utrum malitia illis an virtus manum admoverit; mors enim illa quae in
14 Catone gloriosa est in Bruto turpis est. Mors malum an bonum est? Ipsa nec malum est nec bonum;
15 mors honesta est per illud quod honestum est, id est (“cioè”) virtus et animus externa contemnens.
(da Seneca, I sec. d.C., Epistulae morales ad Lucilium)
COMPRENSIONE DEL TESTO
■ Qual è l’unico baluardo al timore della morte?
■ Quale giudizio dà Seneca sull’affermazione di Zenone?
■ Con quale giudizio si chiude il brano?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Evidenzia nel brano tutte le proposizioni interrogative, poi analizzale distinguendole fra dirette
semplici, dirette disgiuntive, indirette semplici, indirette disgiuntive.

4 L’imperativo negativo

Riconoscere, analizzare e tradurre le forme di imperativo negativo

17 Traduci le seguenti frasi, poi trasformane l’imperativo negativo nelle altre due forme.
ESEMPIO Noli me tangere, ne manus tuae sanguine meo foedentur.
TRADUZIONE Non mi toccare, ainché le tue mani non si sporchino del mio sangue.
TRASFORMAZIONE Ne me tetigeris - Ne me tangas
1. Ne quaesiveris utrum sis dives an pauper, sed laetusne an infelix! 2. Ne pareatis sceleratorum ho-
minum ordinibus, sed illis parentum vestrorum, qui vos amant! 3. Nolite victoriam celebrare ni-
mio triumpho, quia superbia etiam viros sapientes pessum dat! 4. Pater mi, si ilium iustum vis, ne
inhonesta lucra petiveris sed honestatem semper existima! 5. Noli res tam turpes agere ut omnibus
familiaribus tuis pessimam famam pares! 6. Cum ilium tuum obiurges, ne severior fueris at parce
(+ dat.) illi; qui semper misericordiae tuae memoriam servabit.

18 Traduci nei tre modi possibili gli imperativi negativi contenuti nelle seguenti frasi.
ESEMPIO Non dite parole vuote! ➞ Nolite dicere/Ne dixeritis/Ne dicatis verba vacua!
1. Non essere stolto e non agire senza una rilessione riguardo a ciò che stai per fare! 2. Sebbene tu sia
un ragazzo, non disprezzare mai un anziano e rispetta sempre i suoi consigli! 3. Non tradite lo stato
per non essere traditi dai vostri cittadini, quando la situazione sarà in pericolo.

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4 L’imperativo negativo 293

19 Traduci le seguenti frasi, distinguendo le varie funzioni di ne.

RICORDA Posto nel secondo membro di una interrogativa indiretta disgiuntiva necne
corrisponde a “o no”: Quaerimus sintne dii necne. Chiedamo se gli dèi esistano o no.

1. Ne (. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ) sui quidem id volunt, non modo ipse. (Cicerone) 2. Hominem


mortuum in urbe ne (. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ) sepelito. (Cicerone) 3. Homines quaerunt sint-
ne (. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ) dei necne (. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ) sint. (Cicerone) 4. An-
gustias enim hemistocles quaerebat, ne (. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ) multitudine circumdaretur.
(Nepote) 5. Tum Volscorum legiones, quia Romanum habebant ducem, quieverunt: vos, Romanus
exercitus, ne (. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ) destiteritis impio bello. (Livio) 6. Dominus operarium
mercenarium politorem diutius ne (. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ) habeat. (Catone) 7. Servusne
(. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ) est an liber? (Plauto) 8. Videsne (. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ) cacu-
men illud supra hostem? Arx illa est spei salutisque nostrae, si eam impigre capimus. (Livio) 9. Ne
(. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ) aequaveritis Hannibali Philippum nec Carthaginiensibus Macedo-
nas. (Livio) 10. Videbis portum quietissimum omnium quos aut natura posuit in tutelam classium
aut adiuvit manus, sic tutum ut ne (. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ) maximarum quidem tempesta-
tium furori locus sit. (Seneca)

20 Lucio Emilio Paolo muore a Canne VERSIONE

Il brano è ambientato a Canne, città dell’attuale Puglia, nel 216 a.C., durante la seconda guerra punica:
l’esercito romano è ormai allo sbando e in balia dei Cartaginesi, guidati da Annibale. Uno dei due consoli,
Lucio Emilio Paolo, vista la situazione tragica e irrecuperabile, sceglie di morire sul campo insieme ai suoi
uomini, evitando di dover affrontare, in caso di salvezza personale, le conseguenze di una pesantissima
sconitta. [▶ p. 85]

1 Cn. Lentulus tribunus militum cum praetervehens equo sedentem in saxo cruore oppletum con-
2 sulem vidisset, “Luci Aemili” dixit, “quem unum insontem culpae cladis hodiernae dei respicere
3 debent, cape hunc equum, dum et tibi vires supersunt et comes ego te tollere possum ac protegere.
4 Ne funestam hanc pugnam morte consulis feceris; etiam sine hoc luctus multus est: ne addide-
5 ris lacrimas lacrimis.” Ad ea consul: “Tu quidem, Cn. Corneli, macte virtute esto; sed exiguum
6 tempus, ut e manibus hostium evaderet, ne absumpseris. Fuge, persuade publice patribus ut (ut
7 ... muniant “a fortiicare”) urbem Romanam muniant. Ne obstiteris ne (“che”) ego in hac clade
8 militum meorum exspirem; ne aut reus iterum e consulatu sim aut accusator collegae exsistem, ut
9 alieno crimine innocentiam meam protegam.” Haec eos agentes prius turba fugientium civium,
10 deinde hostes oppresserunt; consulem ignorantes quis esset obruerunt telis, Lentulum in tumultu
11 abripuit equus. Tum undique efuse fugiunt; in minora castra, in maiora, in vicum ipsum Can-
12 nas perfugerunt; consul alter Venusiam perfugit.
(da Livio, I sec. a.C. - I d.C., Ab Urbe condı̆ta)

COMPRENSIONE DEL TESTO


■ Dove si trova il console Lucio Emilio?
■ Perché Lentulo chiede al console di mettersi in salvo?
■ Che cosa deve fare Lentulo secondo Lucio Emilio e perché?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Evidenzia tutte le forme di imperativo affermativo e negativo presenti nel brano e analizzale.

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


294 UNITÀ 19 PRONOMI E AGGETTIVI INTERROGATIVI

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
Il lessico del potere
Questo laboratorio ti aiuterà a sviluppare la conoscenza dei lessici speciali, utili sia
LESSICO per memorizzare vocaboli in vista della traduzione sia per capire numerosi aspetti
della civiltà latina.

[▶ CIVILTÀ p. 296]

N el mondo romano, come in quello greco, si Veriica delle competenze


sviluppò un’ampia rilessione sul tema del a Servendoti anche delle tue conoscenze di storia,
potere, i cui termini chiave sono: regnum, ricerca sul vocabolario l’etimologia e il signiicato dei
imperium, res publica, civitas. seguenti termini, cercando di capire a quale tipo e
■ regnum, i, n., identiica uno stato governato da forma di potere si riferiscano.
un potere assoluto, con livelli più o meno ac- 1. augustus, i, m. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
centuati di assolutismo (monarchia, tirannide, 2. auctoritas, atis, f. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
dispotismo); 3. dictator, oris, m. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
■ imperium, ii, n., indica il dominio, il coman- 4. imperator, oris, m. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
do, ma anche il territorio su cui si manifesta e 5. ius, iuris, n. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
si esprime l’autorità di chi detiene un potere as- 6. potestas, atis, f. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
soluto, che tuttavia gode di un riconoscimento 7. princeps, ipis, m. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
giuridico. Il termine quindi non ha accezione
b Traduci le seguenti frasi, evidenziando le espres-
negativa, anzi, esprime la condizione di Roma,
sioni e i vocaboli legati al lessico del potere.
che detiene un imperium sul mondo;
1. Nondum maturus imperio Ascanius Aeneae fi-
■ res publica, rei publicae, f., letteralmente “cosa
lius erat; tamen id imperium ei ad puberem ae-
pubblica” esprime la forma di governo dello sta-
tatem incolume mansit; tantisper tutela muliebri
to romano, l’idea che lo stato è “cosa” di tutti e
- tanta indoles in Lavinia erat - res Latina et regnum
quindi tutti ne sono responsabili; si tratta di un
avitum paternumque puero stetit. (Livio) 2. Occiso
tipo di potere condiviso, compartecipato, appro-
Ti. Graccho, qui regnum parabat, in plebem Roma-
vato dal popolo;
nam quaestiones habitae sunt; post C. Gracchi et C.
■ civitas, atis, f., è l’insieme dei cittadini Romani
Fulvi caedem item multi mortales in carcere necati
(ma non solo), che gode del diritto di cittadi-
sunt: utriusque (“di entrambi”) cladis non lex, ve-
nanza romana. La civitas è un’entità organizzata
rum libido eorum inem fecit. (da Sallustio) 3. Sed
e politicamente ben strutturata.
ubi ea Romae conperta sunt, metus atque maeror ci-
Ognuna delle forme di governo citate ha un suo les- vitatem invaserunt: pars dolebat pro gloria imperi,
sico “interno” che ne esprime i diversi aspetti e ca- pars insolita rerum bellicarum timebat libertati. (Sal-
riche: lustio) 4. Cares, qui tum Lemnum incolebant, etsi
■ il regnum si incarna nella figura del rex, regis, praeter opinionem res ceciderat, tamen non dicto, sed
m., termine imparentato con il sostantivo re- secunda fortuna adversariorum capti non restiterunt
gula, ae, f., indicante il “regolo”, quindi anche atque ex insula demigraverunt. Pari felicitate ceteras
la “norma”: è il re che detta le leggi e stabili- insulas, quae Cyclades nominantur, sub Athenien-
sce, a sua discrezione, ciò che è giusto e ciò sium Miltiades redegit potestatem. (Nepote) 5. Quo
che non lo è; facto perturbati celerius quam consuetudo fert (“com-
■ la res publica invece, in quanto forma di gover- porti”) equestris proelii, se receperunt amisso Vertisco
no compartecipata, si realizza nelle varie cariche principe civitatis praefecto equitum. (Irzio)
che costituiscono il cursus honorum (dalle cari-
che più basse a quelle più alte: quaestor, aedilis,
praetor, consul) e nelle assemblee, fra le quali, le
più importanti sono i comitia e il senatus.

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RIEPILOGO 295

RIEPILOGO PER RIPASSARE ESERCIZI INTERATTIVI


ZTE

VERIFICA DELLE COMPETENZE DI TRADUZIONE

21 Traduci le seguenti frasi con 2 livelli di dificoltà.


1. Malum ne alienum feceris tuum gaudium. (Publilio) 2. Ubi voles pater esse, ibi esto; ubi noles, ne fue-
ris pater. (Plauto) 3. Me vero posthac ne commendaveris Caesari tuo, ne te quidem ipsum, si me audies.
(Cicerone) 4. Ne inregeritis in manibus meis palmam, qua Herculem Liberumque Patrem, si invidia
afuerit, aequabo. (Curzio Rufo) 5. Inlustriores notissimique conspectum amicorum propinquorumque ef-
lagitabant atque inter se disputabant; quae res utilitatemne haberet, Caesarem non fallebat. (da Bellum
Aricum) 6. Rursus occurrebant maiora periculis praemia et, sicut dubium erat an ipse vinceret, ita certa
erat mors honesta et magna laus. (da Curzio Rufo) 7. Tu ne quaesiveris, scire nefas, quem mihi, quem tibi
inem di dederint, Leuconoe. (Orazio)
8.Tu mihi summum imperium, tu summam auctoritatem, tu gubernacula rei publicae petes? Utrum
lenocinium a grege delicatae iuventutis, an orbis terrarum imperium a populo Romano petebas? (Ci-
cerone) 9. At ii qui Alesiae obsidebantur praeterita die qua auxilia suorum exspectaverant, consum-
pto omni rumento, inscii quid in Haeduis gereretur, concilio coacto de exitu suarum fortunarum con-
sultabant. (Cesare) 10. Nolite hos vestro auxilio exspoliare qui vestrae salutis causa suum periculum
neglexerunt, nec stultitia ac temeritate vestra aut animi imbecillitate omnem Galliam prosternere et
perpetuae servituti addicere. An quod ad diem non venerunt, de eorum ide constantiaque dubitatis?
(Cesare) 11. Quaero a te quod genus improbitatis et sceleris in eo magistratu praetermiseris. Ac tibi
iam inde praescribo ne tuas sordes cum clarissimorum virorum splendore permisceas. (Cicerone)

22 Cicerone rivolge ai giudici le sue accalorate richieste VERSIONE TUTOR

Al termine di un importante processo politico, che nel 62 a.C. vide imputato Lucio Murena al quale era sta-
to sottratto il consolato con l’accusa di corruzione, Cicerone rivolge ai giudici la richiesta di restituire al suo
cliente la carica, cercando di toccare il cuore dei presenti con precisi riferimenti alla vita, alla famiglia, alla
dignità del suo assistito e al dramma dell’esilio, al quale Murena rischia di andare incontro.

1 Ita vos L. Murena, iudices, orat atque obsecrat, si iniuste neminem (“nessuno”) laesit, si nullius
2 (“di nessuno”) aures voluntatemve violavit, sit apud vos modestiae locus, sit demissis hominibus
3 perfugium, sit auxilium pudori. Quaero a vobis utrum spoliatio consulatus neglegentiam an mag-
4 nam misericordiam habere debeat, iudices; una enim eripiuntur cum (“insieme con”) consula-
5 tu omnia. Si hunc vestris sententiis adlixeritis, quo se Murena miser vertet? domumne? ut eam
6 imaginem clarissimi viri, parentis sui, quam paucis ante diebus laureatam in sua gratulatione
7 conspexit, eandem deformatam ignominia lugentemque videat? An ad matrem quae misera sol-
8 licita est ne (“di”) eundem paulo post spoliatum omni dignitate conspiciat? Sed quid eius matrem
9 aut domum appello quem nova poena legis et domo et parente et omnium suorum consuetudine
10 conspectuque privat? Ibit (“andrà) igitur in exsilium miser? Quo? ad Orientesne partes in quibus
11 annos multos legatus fuit an se in contrariam partem terrarum abdet? Quae si acerba, si misera,
12 si luctuosa sunt, si alienissima a mansuetudine et misericordia vestra, iudices, conservate populi
13 Romani beneicium, ne virum laude dignum contempseritis, reddite rei publicae consulem, da-
14 te hoc ipsius pudori, date patri mortuo, date generi et familiae, date etiam Lanuvio, municipio
15 honestissimo, quod in hac tota causa requens maestumque vidistis.
(da Cicerone, I sec. a.C., Pro Murena)

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296 UNITÀ 19 PRONOMI E AGGETTIVI INTERROGATIVI

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
Il potere:
limiti e accordo
CIVILTÀ
divino
[▶ LESSICO p. 294]

La leggenda di Romolo L’odioso potere unico ■ Nella storia di Ro-


e Remo, Ara Casali, ine
II secolo – inizi III secolo ma ci sono vari episodi incentrati sull’avver-
d.C. Città del Vaticano, sione nei confronti del regime monarchico.
Musei Vaticani, Museo L’idea che sta alla base di questa avversione è
Pio-Clementino.
Su questo rilievo sono che il potere necessariamente abbia bisogno
rafigurati alcuni episodi di essere distribuito e limitato temporalmen-
della leggenda di Romolo
e Remo, che celebrano le
te, ainché non produca delle degenerazioni:
origini di Roma. per tale ragione le magistrature del periodo
repubblicano erano collegiali (i magistrati or-
dinari erano piú di uno) e avevano durata cir-
coscritta nel tempo (principalmente annuale).
Sul conto di alcuni dei sette re circolavano rac-
conti poco ediicanti, che miravano a scredita-
re l’immagine di questi personaggi: Romolo, il
Busto di Giulio Cesare,
primo re della città, aveva ucciso il fratello Re-
I secolo d.C. Città del mo, e il suo delitto venne spesso considerato
Vaticano, Musei Vaticani, l’archetipo delle guerre civili che nel I secolo
Museo Pio-Clementino.
Numerosi sono i ritratti a.C. sconvolsero Roma. Servio Tullio sarebbe stato ucciso dai sicari assoldati dalla iglia
dedicati a Giulio Cesare, Tullia, la quale aveva poi inierito sul cadavere del padre, abbandonato per terra, passando-
uno dei personaggi più gli sopra col proprio carro. La ine stessa dell’età regia fu segnata, secondo la tradizione, da
importanti della storia
romana, che rivestì un un evento traumatico: Sesto, il iglio dell’ultimo re Tarquinio il Superbo, aveva violentato
ruolo di primo piano Lucrezia, moglie del patrizio Collatino; la donna si era suicidata per l’onta subíta, provo-
nel passaggio dalla fase
repubblicana a quella cando l’indignazione popolare e la conseguente cacciata dei Tarquini.
imperiale. Negli ultimi anni della Repubblica Giulio Cesare aveva concentrato nella sua persona un
numero senza precedenti di magistrature supreme, nonché di poteri straordinari (si pensi
al titolo di dictator perpetuus, «dittatore a vita», che gli attribuiva un potere vitalizio e
assoluto). Gli antichi dissero che era nelle sue intenzioni addirittura farsi incoronare re. Si
trattava quindi di una igura estremamente scomoda, che a un certo punto allarmò anche
alcuni dei suoi sostenitori. La ine è nota: alle Idi di marzo del 44 a.C., Cesare cadde vitti-
ma di una congiura, pugnalato nella curia di Pompeo, presso il Campo Marzio.
Il tema del potere che nelle mani di una sola persona produce degenerazioni di ogni ti-
po fu molto caro agli autori latini di tragedie. Nella produzione drammatica si trovano
infatti numerose rappresentazioni di tiranni sanguinari che compiono i peggiori delitti,
in quanto accecati dalla brama di dominio. Un caso emblematico è l’Atreo protagonista
della tragedia di Seneca (4 a.C.-65 d.C.) che si intitola Tieste. Atreo è il fratello di Tie-
ste, il quale gli ha strappato il regno con l’inganno. Il tiranno organizza una vendetta piú
terribile del torto patito: inge di riappaciicarsi col fratello, lo invita a banchetto e gli dà
da mangiare le carni dei igli che ha fatto rapire, uccidere e poi cucinare.

Il potere distribuito ■ Della suddivisione del potere a Roma, parla lo storico greco Polibio
(200-118 a.C. ca.), il quale trascorse svariati anni nell’Urbe ed ebbe modo di osservare di-
rettamente il funzionamento della sua macchina politico-costituzionale. Secondo Polibio

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Civiltà Il potere: limiti e accordo divino 297

Statuetta in bronzo di
littore, I secolo a.C.-
I secolo d.C. Londra, British
Museum.
I lictores erano un gruppo
di guardie con il compito
di proteggere i più alti
magistrati. Essi
camminavano in ila davanti
ai consoli, ai pretori e ai
dittatori e portavano con
sé i fasces, fasci di verghe
legate insieme con dentro
una scure, che costituivano
il simbolo dell’imperium.
Palladio trafugato da
Troia ad opera di Ulisse
e Diomede, I secolo
d.C. Sperlonga, Museo
Archeologico.
Il furto della statua di
Pallade Atena da parte di
Ulisse e Diomede durante
la guerra di Troia fu
considerato una delle cause
della sconitta troiana.

(Storie, libro VI), la Roma repubblicana coniugava insieme tutte e tre le forme di governo,
in un sistema ‘misto’: la monarchia era rappresentata dai consoli, l’oligarchia dal senato, e
inine la democrazia dalle assemblee popolari.
La forma di governo ‘misto’ era ritenuta migliore rispetto alle altre forme perché la
presenza di tutti e tre i principi garantiva compattezza e stabilità al sistema.
Gli dèi e il potere ■ Tra la ine del III e gli inizi del II secolo a.C. Roma aveva conqui-
stato l’egemonia mondiale, estendendo il proprio dominio prima sull’Italia e poi sul Me-
diterraneo. I Romani elaborarono la convinzione che un simile successo fosse il frutto del
favore degli dèi, i quali li premiavano per la loro grande devozione. In questa prospettiva, le
vittorie militari rappresentavano il segno tangibile di una situazione di accordo con il mon-
do divino, che occorreva in ogni modo preservare per la continuità del potere. A questo
proposito esisteva una tradizione secondo cui nell’Urbe erano presenti degli oggetti sacri,
ANIMAZIONE i cosiddetti pignora imperii: essi costituivano una «garanzia» (pignus) di questo potere
I simboli del potere
(imperium), che il popolo romano otteneva per mezzo del sostegno dei numi.
Tra questi oggetti iguravano, per esempio: lo scudo bronzeo, a forma di otto (ancile), ca-
duto dal cielo ai piedi del re Numa Pompilio e custodito dai Salii, sacerdoti di Marte;
la quadriga ittile presa come bottino di guerra a Veio; e il Palladio, la statua di legno
raigurante Pallade, che l’eroe Diomede aveva portato in Italia da Troia e poi aveva
donato ad Enea.
Veriica delle competenze
Nella scheda sono ricordati tre pignora imperii, ma nelle in totale sette). Con l’aiuto di un dizionario enciclopedico
testimonianze antiche ne sono indicati anche altri (il Ser- che tratti di antichità classiche, individua almeno altri due
vio Danielino, nel Commento a Eneide, VII, 188, ne conta oggetti a cui i Romani attribuivano tale particolare valore.

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PER COMINCIARE FORMA DELLE PAROLE STORIOGRAFIA

20 PRONOMI E AGGETTIVI
UNITÀ Suus rex reginae placet Voces mediae Le oche del Campidoglio

INDEFINITI (I)
1 L’indeinito quis, quid e i suoi composti [▶ MANUALE 15.1]

Pronomi/Aggettivi Signiicato Declinazione e usi


quis, quid (pron.) “qualcuno (uno)”, Si declinano rispettivamente come gli interrogativi quis?, quid? e
“qualcosa” qui, quae, quod (i casi diretti del neutro plurale hanno quă, oltre a
qui, qua (quae), quod “qualche”, “alcuno” quae sia per il pronome sia per l’aggettivo) [▶ Unità 19]
(agg.) Quis, quid è enclitico e si trova solo dopo
■ le congiunzioni si “se”, nisi “se non”, ne “ainché non”, ecc.

■ le particelle interrogative -ne, num, nonne


Si quid in te peccavi, ignosce.
Se ho commesso qualche sbaglio nei tuoi confronti, perdona(mi).
aliquis, aliquid “uno, qualcuno”, Si declinano rispettivamente come gli indeiniti quis, quid e qui,
(pron.) “qualcosa” qua, quod di cui sono composti, ma hanno un uso molto più esteso
di questi
aliqui, aliquă, “qualche”, “alcuno” Aliquis dicet.
aliquod (agg.) Qualcuno dirà (all’inizio di una frase).
Alicuius certae personae laus.
La lode di qualche persona determinata.
aliquot “un certo numero”, Aliquot viri.
(agg. indeclinabile) “alquanti” Un certo numero di (alquanti) uomini.
Aliquot mulierum.
Di un certo numero/Di (alquante) donne.
nonnullus, a, um (agg.) “qualche” “alcuno” (Al plurale nonnulli, ae, a “alcuni”, usato anche come pronome.)
quispiam, quidpiam “uno”, “qualcuno”, Forsitan quispiam dicat.
(pron.) “qualcosa”, di uso Qualcuno forse potrebbe dire.
raro
quispiam, quaepiam, Cum quaepiam cohors impetum fecerat, hostes velocissime refugie-
quodpiam (agg.) “qualche”, “alcuno” bant. (Cesare)
Quando qualche coorte muoveva all’attacco, i nemici si ritira-
vano in gran fretta.
quisquam, quidquam “uno”, “qualcuno”, Si trovano sempre in frasi di senso negativo
(quicquam) (pron.) “qualcosa” Nec reicit quemquam philosophia nec eligit. (Seneca)
La ilosoia non respinge né sceglie alcuno (= nessuno).
ullus, a, um (agg.)
“alcuno” (Illi) nec ullā spe decipi nec ullo metu terreri potuerunt. (Cicerone)
(Quelli) né poterono essere ingannati da alcuna speranza né
essere presi da alcuna paura.
quidam, quaedam, “uno”, “un certo”, Sub adventu Philippi quidam excesserunt urbe, alii mortem sibi
quiddam (pron.) “un tale” consciverunt.
All’arrivo di Filippo certuni si allontanarano dalla città, altri si
quidam, quaedam, diedero la morte.
quoddam (agg.) “uno”, “un certo”, In unione con un aggettivo, enfatizza o, talvolta, attenua il senso
“un tale” dell’aggettivo stesso
Salutaris quaedam res.
Una cosa davvero utile.
Divina quaedam mens.
Una mente in un certo senso divina.

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memorandum 299

■ Per comodità riportiamo per esteso la declinazione del pronome alĭquis, alĭquid
alĭquis, alĭquid qualcuno, qualcosa
Maschile/Femminile Neutro Maschile/Femminile Neutro
Nom. alĭquis alĭquid alĭquī alĭquă
Gen. alĭcuius alĭcuius rei alĭquōrum alĭquārum rerum
Dat. alĭcui alĭcui rei alĭquĭbus alĭquĭbus rebus
Acc. alĭquem alĭquid alĭquos alĭquă
Abl. alĭquō alĭquā re alĭquĭbus alĭquĭbus rebus
■ Altro pronome-aggettivo indeinito, non composto di quis, quid ma riportabile all’area inde-
inita di “una certa quantità” è plerīque, pleraeque, plerăque (pronome-aggettivo) “i più”, “la
maggior parte di” che si declina come un aggettivo della 1a classe + il suisso invariabile -que
Plerīque hostes capti sunt. La maggior parte dei nemici fu catturata (plerīque = aggettivo).
Plerīque eorum capti sunt. La maggior parte di loro fu catturata (plerīque = pronome).

2 Composti di quis, quid con valore principalmente distributivo:


quisque, unusquisque, quivis, quilibet [▶ MANUALE 15.1.6-8]

Pronomi/Aggettivi Signiicato Declinazioni e usi


quisque, quidque “ciascuno”, Non si trovano mai all’inizio di frase, ma seguono:
(o quicque) (pron.) “ciascuna cosa” ■ un pronome o avverbio relativo
Quod cuique obtigit, id quisque teneat. (Cicerone)
quisque, quaeque, Ciascuno si tenga ciò che gli è toccato. (lett. ciò che è toccato a
quodque (agg.) “ciascuno”, “ogni” ciascuno)
■ un rilessivo
Faber suae quisque fortunae.
Ciascuno è l’arteice della propria sorte.
■ un superlativo
Optimus quisque.
Tutti i migliori.
■ un numerale ordinale
Decimus quisque necatus est.
Uno su dieci (lett. ciascun decimo) venne ucciso.
unusquisque, “ciascuno”, Sono composti da unus, una, unum “uno” + quisque “ciascuno”,
unumquidque “ciascuna cosa”, entrambi declinati (unusquisque, unīuscuiusque, unicuique) e scritti
(pron.) anche separatamente (unus quisque, unīus cuiusque).
Si trovano al singolare, in tutti i contesti in cui non si può avere
unusquisque, “ciascuno”, “ogni” quisque (cfr. sopra), specialmente all’inizio di frase
unaquaeque, Unicuique suum! A ciascuno il suo!
unumquodque
(agg.)
quivis, quaevis, “qualsivoglia”, Sono composti da quis, quid/qui, quae, quod, + vis (2a pers. sing. del
quidvis (pron.) “qualsiasi (cosa)” verbo volo)/libet (3a pers. sing. del verbo libet “piace”): gen. cuiusvis,
dat. cuivis, acc. quemvis, ecc.; gen. cuiuslibet, dat. cuilibet, ecc.
quivis, quaevis, quemlibet, ecc.
quodvis (agg.) “qualsiasi”

quilibet, quaelibet, “chicchessia”,


quidlibet (pron.) “qualunque cosa”

quilibet, quaelibet,
quodlibet (agg.) “qualsiasi”

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300 UNITÀ 20 PRONOMI E AGGETTIVI INDEFINITI (I)

3 Il verbo fero, fers, tuli, latum, ferre “portare” [▶ MANUALE 23.2]


INDICATIVO CONGIUNTIVO
ATTIVO PASSIVO ATTIVO PASSIVO
Presente Imperfetto
Sing. 1a fero feror ferrem ferrer
2a fers ferris ferres ferrēris
3a fert fertur ferret ferrētur
Plur. 1a ferĭmus ferĭmur ferrēmus ferrēmur
2a fertis ferimĭni ferrētis ferremĭni
3a ferunt feruntur ferrent ferrentur
IMPERATIVO INFINITO
ATTIVO ATTIVO ATTIVO PASSIVO
Presente Futuro Presente
Sing. 2a fer ferto ferre ferri
3a ferto
Plur. 2a ferte fertōte
3a ferunto
■ Il verbo fero ha un paradigma formato da tre temi diversi:
fero, fers, tuli, latum, ferre.
■ Ha una lessione atematica nelle forme del sistema del presente, evidenziate in neretto; per le al-
tre forme del sistema del presente e per i tempi derivati dal perfetto e dal supino la coniugazione
è regolare.

4 I composti di fero [▶ MANUALE 23.2.1]

fero, fers, tuli, latum, ferre portare


Preposizione Verbo composto Signiicato
ab aufĕro, aufers, abstŭli, ablātum, auferre “portare via”
ad affĕro, affers, attŭli, allātum, afferre “apportare”, “arrecare”
cum confĕro, confers, contŭli, collātum, conferre “portare insieme”
ex effĕro, effers, extŭli, elātum, efferre “portare fuori”
ob offĕro, offers, obtŭli, oblātum, offerre “ofrire”, “porre contro”
per perfĕro, perfers, pertŭli, perlātum, perferre “portare a termine”, “sopportare”
prae praefĕro, praefers, praetŭli, praelātum, praeferre “portare avanti”, “preferire”
re refĕro, refers, rettŭli, relātum, referre “riportare”, “rendere”
trans transfĕro, transfers, transtŭli, translātum, transferre “trasportare”, “trasferire”

5 L’ut completivo volitivo e di fatto [▶ MANUALE 41.4, 41.8]


■ Oltre alle subordinate circostanziali (inali e consecutive), non indispensabili a completare il signi-
icato del verbo, la congiunzione ut introduce alcune subordinate dette completive, indispensabili
al “completamento” del senso del verbo della sovraordinata. Le completive possono avere valore di
soggetto, oggetto o epesegetico (cioè determinano un pronome, un sostantivo ecc.).
Le completive introdotte da ut possono essere di 3 tipi:
● completive volitive
● completive di fatto (o dichiarative)
● completive con i verba timendi.

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memorandum 301

L’ut completivo volitivo


■ ut (se la completiva volitiva è positiva) o ne (se negativa) + il congiuntivo presente o imperfetto
secondo la consecutio temporum della contemporaneità (il presente in dipendenza da tempi prin-
cipali, l’imperfetto in dipendenza da tempi storici). [▶ p. 216] Queste completive sono introdotte
nella sovraordinata da verbi o locuzioni verbali come
– curo, eicio “provvedere”
– caveo “guardarsi da”
– peto, rogo “chiedere”
– oro “pregare”
– (ad)moneo “esortare”, (per)suadeo “convincere”
– iubeo, impero “comandare”
– permitto “permettere”
– necesse est “è necessario”
– volo, nolo, malo “volere”, “non volere”, “preferire”
Traduzione:
● in forma esplicita con “che” + congiuntivo
● in forma implicita con una preposizione (in genere “a” o “di”) + l’ininito
Cura ut valeas. (Cicerone) Preoccupati di stare bene
Vatinius Cn. Pompeium monebat ut domum meam metueret. (Cicerone)
Vatinio esortava Gneo Pompeo a temere (lett. che temesse) la mia casa.
Senex Verres rogat eos ne oppugnent ilium suum. (Cicerone)
Il vecchio Verre li prega di non attaccare (lett. che non attacchino) suo iglio.
Ille cavet ne urbes aut castra capiantur. (Cicerone)
Quello sta attento che le città o gli accampamenti non vengano presi.
L’ut completivo di fatto
■ ut (se la completiva è positiva), ut non (se è negativa) + il congiuntivo con i tempi regolati dalla con-
secutio temporum [▶ p. 216], soprattutto presente e imperfetto. Queste completive sono introdotte da
– accidit, est, contingit “accade che”; eicitur “consegue che”; superest, reliquum est, “rimane che”
– locuzioni formate da sostantivo/aggettivo neutro + verbo sum, come: lex/mos est “è legge/con-
suetudine che”, tempus est “è tempo/il momento di/che”
Ex quo eicitur ut (sapientia) divina imitetur. (Cicerone)
Da cui consegue che (la sapienza) imiti le cose divine.
Accidit ut legati Prusiae Romae cenarent. (Nepote)
Accadde che gli ambasciatori di Prusia cenassero a Roma.
Reliquum est ut eum nemo defenderit. (Cicerone) Rimane il fatto che nessuno lo abbia difeso.

6 L’ut completivo con i verba timendi [▶ MANUALE 41.5]


■ ne (“che”) e ne non/ut (“che non”) + congiuntivo con i tempi regolati dalla consecutio temporum
(pres., pf., impf., ppf.). Queste completive sono introdotte nella sovraordinata da verba timendi
(timeo e metuo, “temere”, “avere paura”) o espressioni come periculum/metus/pavor... est ecc.
Timeo ne C. Verres omnia quae fecit impune fecerit. (Cicerone)
Temo che Caio Verre abbia fatto impunemente tutto ciò che ha fatto.
Timebam ne evenirent ea quae acciderunt. (Cicerone)
Temevo che capitassero quelle cose che accaddero.
Metuebam ne dolorem perferre non possent. (Cicerone)
Temevo che non potessero sopportare il dolore.

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302 UNITÀ 20 PRONOMI E AGGETTIVI INDEFINITI (I)

1 L’indeinito quis, quid e i suoi composti

LESSICO di BASE MEMENTO

Sostantivi e aggettivi pagus, i, m. villaggio incĭdo, is, cĭdi, ĕre cadere dentro,
cohors, tis, f. coorte (decima parte ripa, ae, f. riva capitare (da cado)
di una legione) procedo, is, processi, processum, ĕre
cunctus, a, um tutto intero (al Verbi andare avanti, avanzare,
plurale “tutti quanti”) concēdo, is, cessi, cessum, ĕre procedere
egregius, a, um eccellente, fuori ritirarsi (intr.), concedere (tr.) reverto, is, reverti, reversum, ĕre
del comune, insigne consīdo, is, sēdi, sēssum, ĕre ritornare
error, ōris, m. l’andare qua e là, acccamparsi, stabilirsi viŏlo, as, āvi, ātum, āre far
incertezza, errore erro, as, āvi, ātum, āre vagare, violenza, violare
formosus, a, um bello, di sbagliare
bell’aspetto exercĕo, es, exercŭi, exercĭtum, ēre Parti invariabili
multitūdo, ĭnis, f. moltitudine, esercitare, dar prova di item allo stesso modo (avverbio)
folla fero, fers, tuli, latum, ferre procul lontano (avverbio)
opinĭo, ōnis, f. congettura, portare, sopportare
opinione

Riconoscere, analizzare e tradurre l’indeinito quis, quid e i suoi composti

1 Declina nel caso, nel genere e nel numero indicati, utilizzando i vari pronomi e aggettivi indeiniti.

aliquis quidam quisquam aliqui, aliqua, aliquod


gen. m. sing. alicuius cuiusdam cuiusquam alicuius lupi. . . . . . . . . . . . . . (lupus)
nom. f. plur. ............. ............. .............. ................................ . . . . . . . . . . . . . . . (quercus)
nom. n. plur. ............. ............. .............. ................................ . . . . . . . . . . . . (periculum)
dat. m. sing. ............. ............. .............. ................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . (homo)
dat. f. sing. ............. ............. .............. ................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (regio)
gen. n. plur. ............. ............. .............. ................................ . . . . . . . . . . . . . . . . (animal)
abl. m. sing. ............. ............. .............. ................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (rex)

2 Nelle seguenti frasi sottolinea con una linea continua gli aggettivi, con una linea tratteggiata i
pronomi indeiniti; precisa se le frasi siano affermative, negative o ipotetiche, poi traduci.
ESEMPIO Aliquem inter amicos tuos dilexi. ➞ frase affermativa ➞ Amai qualcuno fra i tuoi amici.
1. Si quid inveniri potest quod salutem urbi det, si quis vir est qui cives defendat, nobis auxilium ne
deneget. 2. Quispiam me iniquum dicet, sed num quis vilem me dicere poterit? 3. Plerosque meliores
quam te multi iudicant, nonnullos formosiores, sed num quem fortiorem cognoscunt? 4. Aliquos ami-
cos exspectabam, sed ne ullus quidem venit; solum vidi quendam, qui nocte deambulabat. 5. Romani
proelium non virtute sed artiicio quodam et nonnullis dolis vicerunt; hostium plerosque interfece-
runt. 6. Nisi quis vestrum domum meam venerit, tristis mihi erit dies festivus.

3 Traduci le seguenti frasi.


1. Item reliquis itineribus nonnullae cohortes in agmen Caesaris, aliae in equites incidunt. (Ce-
sare) 2. Libris nulla res potest esse dulcior iis, qui aliquam cupiditatem habent notitiae clarorum
virorum. (da Nepote) 3. Si ulla meretrix domum meam venit aut cuiusquam servulus propter me
sollicitatus est, omnium nationum me nequissimum existimatote. (Gracco) 4. Nec quicquam Ale-

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1 L’indeinito quis, quid e i suoi composti 303

xandro minus quam multitudo militum defuit. (Curzio Rufo) 5. Iniuriae sunt, quae aut pulsatione
corpus aut convicio aures aut aliqua turpitudine vitam cuiuspiam violant. (Cicerone) 6. Est genus
quoddam hominum, quod Hilotae vocatur, quorum magna multitudo agros Lacedaemoniorum
colit. (Nepote) 7. De hemistoclis morte multis modis apud plerosque scriptum est, sed nos eundem
potissimum hucydidem auctorem probamus. (Nepote) 8. Cuius cognito consilio Caesar rustra die-
bus aliquot consumptis, ne reliquum tempus amittat, infectis iis quae agere destinaverat, in ulte-
riorem Galliam pervenit. (Cesare) 9. Dextrum cornu eius rivus quidam impeditis ripis muniebat;
quam ob causam cunctum equitatum, sagittarios funditoresque omnes sinistro cornu obiecerat. (Ce-
sare) 10. Cum aliquamdiu in colloquio fuissent et diverse discessissent iamque procul Datames abes-
set, Mithridates, priusquam ad suos perveniret, ne quam suspicionem pareret, in eundem locum venit
atque ibi resedit Datamemque revocavit. (Nepote)

4 Ariovisto e Cesare si preparano allo scontro VERSIONE

Le scorrerie di alcune tribù germaniche hanno sospinto verso sud-ovest alcune popolazioni galliche, che a
loro volta si sono riversate sul conine del territorio già controllato da Roma. Sollecitato dai capi di alcune
di queste tribù, Cesare coglie l’occasione per intervenire, ergendosi a difensore dei Galli contro Ariovisto
e i suoi Germani (58 a.C.). Il condottiero romano e quello germanico si studiano, osservano attentamente
le strategie e le forze belliche e numeriche dell’avversario, si preparano a sfruttare a proprio vantaggio le
proprie potenzialità, la natura del luogo, il valore dei propri uomini. [▶ p. 89]

1 Eodem die Ariovistus castra promovit et longe a Caesaris castris sub monte consedit. Postridie eius
2 diei praeter castra Caesaris suas copias traduxit et longe ultra eum castra fecit eo consilio ut (eo consi-
3 lio ut rumento commeatuque ... Caesarem intercluderet “con l’intento di impedire che Cesare rice-
4 vesse il grano e il rifornimento) rumento commeatuque, qui ex Sequanis et Haeduis supportaretur
5 (traduci all’indicativo), Caesarem intercluderet. Ex eo die dies continuos quinque (“cinque”) Cae-
6 sar pro castris plerasque ex suis copiis produxit et aciem instructam habuit, ut ei ulla potestas non
7 deesset. Ariovistus his omnibus diebus exercitum castris continuit, equestri proelio cotidie contendit.
8 Genus hoc erat pugnae quo se Germani exercuerant: multi equites erant, nonnulli numero pedites
9 velocissimi ac fortissimi, quos ex omni copia singuli singulos suae salutis causa delegerant; cum his
10 in proeliis erant, ad hos se equites recipiebant; hi, si quid erat durius, concurrebant; si qui graviore
11 vulnere accepto equo deciderat, circumsistebant; si quo (avverbio) necesse erat longius decedere aut
12 celerius recipere, tanta erat horum exercitatione celeritas, ut plerique iubis equorum sublevati cur-
13 sum adaequarent. Caesar castris idoneum locum delegit acieque triplici instructa ad eum locum
14 venit. Cum omni equitatu Ariovistus misit copias, quae nostros terrerent.
(da Cesare, I sec. a.C., De bello Gallico)

COMPRENSIONE DEL TESTO


■ Con quale intenzione Ariovisto muove il suo accampamento?
■ Quale tipo di battaglia si prepara? Chi è avantaggiato?
■ Qual è la strategia che Cesare intende adottare?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Evidenzia gli aggettivi e, con colore diverso, i pronomi personali, dimostrativi, determinativi,
indeiniti, relativi; classiicali come nell’esempio.
ESEMPIO Personale Dimostrativo Determinativo Indeinito Relativo
Aggettivo eodem
Pronone

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304 UNITÀ 20 PRONOMI E AGGETTIVI INDEFINITI (I)

2 Composti di quis, quid con valore principalmente distributivo:


quisque, unusquisque, quivis, quilibet
Riconoscere, analizzare e tradurre gli indeiniti distributivi

5 Traduci in base alle indicazioni che ti vengono fornite e usando sia quisque sia unusquisque.
ESEMPIO propter unumquemque populum ➞ aggettivo ➞ a causa di ciascun popolo
a 1. apud quamque urbem 2. per quodque mare 3. quidque 4. uniuscuiusque spei causa 5. in quem-
libet hostem 6. quoque anno et unoquoque mense 7. quibuslibet temporibus 8. a quavis parte 9. per
unumquemque legatum 10. ob unumquemque.
ESEMPIO a ciascun maestro ➞ aggettivo ➞ cuique - unicuique magistro
b 1. ciascuna ferita (acc.) 2. ciascun mese (acc.) 3. a causa di ciascuna tribù 4. da ognuno (agen-
te) 5. da ogni guerra (causa eiciente) 6. ogni (nom. n.).

6 Nelle seguenti frasi sottolinea una volta gli aggettivi, due volte i pronomi indeiniti, poi traduci.

ATTENZIONE Gli aggettivi quisque, quaeque, quodque e unusquisque, unaquaeque, unumquodque oltre
a “ciascuno”, signiicano “ogni”, come l’aggettivo ad altissima frequenza omnis, e, ma, mentre gli indeiniti
conservano il loro valore distributivo (si riferiscono cioè agli elementi di un insieme uno a uno), omnis, e
si riferisce all’insieme nella sua globalità (di qui il suo valore di “tutti” accanto a quello di “ogni”).

ESEMPIO Unamquamque iliam et unumquemque ilium mater diligit.


Una madre ama ciascuna iglia e ciascun iglio.
1. Cum quoque animali puer in area ludit, praeter mulum. 2. Unumquidque eveniet, tecum ero ut
omnes dolores tuos recreem. 3. Nisi quem hostem ceperit, quisque miles sine laudibus in patriam re-
vertet. 4. Piratae crudeles nonnullas matronas, unamquamque puellam, omnes pueros cuiusque pagi
rapuerant. 5. Unusquisque nostrum unicuique vestrum ignovit, quia omnes ratres sumus. 6. Romae
quaelibet culpa a iudicibus magna cum severitate puniebatur et omnes rei damnabantur.

7 Traduci le seguenti frasi con 2 livelli di dificoltà.


1. Ut histrioni actio, saltatori motus non quivis, sed certus quidam est datus, sic vita agenda est (“deve
essere condotta”) certo genere quodam, non quolibet. (Cicerone) 2. Catilina maledictis increpabat
omnes bonos, suorum unumquemque nominans laudabat, admonebat alium egestatis, alium cu-
piditatis suae, complures periculi aut ignominiae. (Sallustio) 3. Nero magnam imperii partem non
nisi consilio et arbitrio vilissimi cuiusque histrionum et aurigarum administravit et maxime Asiatici
liberti. (Svetonio) 4. Dux ab his omnes evocatos et centuriones, praeterea ex gregariis militibus opti-
mum quemque armatum in primam aciem subducit. (Sallustio) 5. Funera sunt pro cultu Gallorum
magniica et sumptuosa: omnia quaeque quae vivis cara fuerunt in ignem mittunt, etiam animalia.
(da Cesare) 6. Cuiusvis hominis est errare, nullius (“di nessuno”) nisi insipientis perseverare in erro-
re. (Cicerone) 7. At ille neque eorum quemquam nominavit et proximum quemque ac idissimum
tyranno suspectum reddidit increpitans Agrigentinis ignaviam ac timiditatem. (Valerio Massimo).
8. Nero in orchestram senatumque descendit et orationis quidem carminisque Latini coronam, de
qua honestissimus quisque contenderat, ipsorum consensu concessam sibi recepit. (Svetonio) 9. Bo-
num non in quolibet corpore, non in qualibet aetate invenitur et tantum abest ab infantia quantum
a primo ultimum, quantum ab initio perfectum. (Seneca) 10. Quod naturae satis est homini non est.
Inventus est qui concupisceret aliquid post omnia: tanta est caecitas mentium et tanta initiorum suo-

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2 Composti di quis, quid con valore principalmente distributivo: quisque, unusquisque, quivis, quilibet 305

rum unicuique, cum processit, oblivio. (Seneca) 11. Interea unamquamque turmam, manipulum,
cohortem temptabam quid facere posset; proeliis levibus spectabam eiusmodi quisque esset. (Cato-
ne) 12. Erat non oppidum, non praesidium quod se armis defenderet, sed in omnes partes dispersa
multitudo. Ubi cuique aut valles abdita aut locus silvestris aut palus impedita spem praesidii aut
salutis aliquam dabat, consederat. (Cesare) 13. Atque in castris Curionis magnus omnium incessit
timor animis; is variis hominum sermonibus celeriter augetur. Unusquisque enim opiniones inge-
bat, et ad id, quod ab alio audierat, sui aliquid timoris addebat. (Cesare) 14. Ipse enim se quisque
diligit, non ut aliquam a se ipse mercedem exigat caritatis suae, sed quod per se sibi quisque carus est.
(Cicerone) 15. Hoc spectaculo accensi dextra laevaque ante se quisque proelium cient; stant Samnites,
quamquam plura accipiunt quam faciunt vulnera. (da Livio)

3 Il verbo fero, fers, tuli, latum, ferre “portare”

Riconoscere, analizzare e tradurre le forme del verbo fero

8 Analizza e traduci le seguenti forme del verbo fero.


a 1. ferebantur 2. lati simus 3. ferar 4. tulisse 5. feratis 6. tuli 7. lata erat 8. lata sunt 9. ferre-
ris 10. fer 11. fers 12. ferris 13. feramus 14. tulerant 15. tulisses.
b 1. porteremo 2. fummo portati 3. eravate portati 4. portate! 5. di colei che porta 6. eri porta-
to 7. che siamo portati 8. che voi portaste 9. voi portaste 10. io sarò stato portato 11. noi saremo por-
tati 12. essere portato 13. essere stato portato 14. portava 15. aveva portato.

9 Traduci le seguenti forme del verbo fero, poi volgile al plurale o al singolare, mantenendo inal-
terata la persona.
1. tulerim 2. tuleram 3. tulerint 4. latus sit 5. lati essetis 6. ferrer 7. tulisti 8. ferentur 9. fereban-
tur 10. ferenti 11. ferunt 12. latae 13. fertis 14. fertur 15. tulero.

10 Traduci le seguenti forme del verbo fero, poi volgile al passivo o all’attivo, mantenendo inalte-
rata la persona.
1. fers 2. latum esse 3. ferent 4. lata sim 5. tulero 6. ferimur 7. tulissemus 8. ferebaris 9. ferre 10. latus
eris 11. ferebamus 12. feramini 13. lata sint 14. feres 15. ferrent.

11 Traduci le seguenti frasi con 2 livelli di dificoltà.

ATTENZIONE Fero è un verbo di grande frequenza che dal suo signiicato primo di “portare”, sviluppa
diverse accezioni: “sopportare” , “produrre” e “tramandare”. Nella forma rilessiva se ferre e passiva ferri,
il verbo assume spesso il signiicato di “dirigersi, “muoversi”, “spostarsi”:
Omnes qui arma ferre poterant, convocati sunt. Furono convocati tutti quelli che potevano portare le armi.
Servi iniurias nimias aegre ferunt. (Catone) Gli schiavi mal sopportano le ofese eccessive.
Fert Britannia aurum et argentum. (Tacito) La Britannia produce oro e argento.
Rhenus citatus fertur. (Tacito) Il Reno scorre veloce.

1. Cum tibi etiam tum cervices doluerint, non possum aequo animo ferre neque sane volo aut debeo.
(Frontone) 2. Romulum Remumque repertos apud arborem Faustulus regii gregis pastor tulit in ca-
sam atque educavit. (Floro) 3. Fratres arvales dicti sunt qui sacra publica faciunt propterea ut ruges
ferant arva. (Varrone) 4. Atheniensium res gestae, sicut ego aestimo, satis amplae magniicaeque fue-

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306 UNITÀ 20 PRONOMI E AGGETTIVI INDEFINITI (I)

runt, verum aliquanto minores tamen quam fama feruntur. (Sallustio) 5. Postquam Cato adsedit,
consulares omnes itemque senatus magna pars sententiam eius laudant, virtutem animi ad caelum
ferunt, alii alios increpantes timidos vocant. (Sallustio) 6. Sunt autem pauca verba quae magis per
anomaliam dicuntur, ut fero fers, volo vis, sum es. (Palemone)
7. Quibus rebus perturbatis nostris novitate pugnae tempore opportunissimo Caesar auxilium tu-
lit. Namque eius adventu hostes constiterunt, nostri se ex timore receperunt. (Cesare) 8. Ex multis
audiebam quam fortiter sapienterque ferres iniuriam temporum quamque te vehementer recrearet
conscientia factorum et consiliorum tuorum. (da Cicerone) 9. Draco Atheniensis vir bonus multaque
prudentia existimatus est iurisque divini et humani peritus fuit. Is Draco leges, quibus Athenienses se
regerent, primus omnium tulit. (Gellio) 10. Pro di immortales! quem ego hominem accuso? de quo
vos sententiam per tabellam feretis? (Cicerone) 11. Catilina polliceri (“prometteva”) tabulas novas,
proscriptionem locupletium, magistratus, sacerdotia, rapinas, alia omnia, quae bellum atque libido
victorum fert. (Sallustio)

12 Antonio è un nemico della patria peggiore di Tarquinio VERSIONE

Nel durissimo attacco che pro-


nuncia in senato contro An- I PERSONAGGI Antonio e Cicerone
tonio, Cicerone si compiace Dopo l’assassinio di Cesare (marzo del 44 a.C.), Marco Antonio, suo luo-
della cacciata del nemico e lo gotenente, divenne il capo dei populares e assunse nei fatti l’eredità del
leader ucciso. Cicerone non nascose il proprio appoggio ai congiurati e a
paragona a Tarquinio il Super-
Giunio Bruto in particolare, tanto da scagliarsi pubblicamente contro il
bo, l’ultimo re, anch’egli man-
nuovo capo del partito avverso, che minacciava di assumere i poteri propri
dato via da Roma, mostrando di un monarca. La sua presa di posizione divenne netta quando cominciò
con alcuni confronti come An- ad affermarsi la igura di Ottaviano, pronipote ed erede designato di Ce-
tonio sia persino peggiore del sare, nel quale l’oratore e uomo politico credette di trovare protezione.
sovrano etrusco.

1 Ea quidem quae dixi de Caesare deque eius exercitu iam diu nota sunt nobis. Virtute enim ad-
2 mirabili Caesaris constantiaque militum veteranorum legionumque earum quae optimo iudi-
3 cio auctoritatem nostram, libertatem populi Romani, virtutem Caesaris secutae sunt (“hanno
4 seguito”), a cervicibus nostris est depulsus Antonius. Sed haec, ut dixi, superiora fuerunt: hoc
5 vero recens edictum D. Bruti quod paulo ante latum est certe silentio non potest manere. Ille
6 enim - dicit - provinciam Galliam retinebit in senatus populique Romani potestate. O civem
7 (“o cittadino”, accusativo esclamativo) memorem sui nominis imitatoremque maiorum! Neque
8 enim Tarquinio expulso maioribus nostris tam fuit optata libertas quam est depulso Antonio.
9 Illi maiores regibus parere iam a condita urbe didicerant: nos post reges exactos servitutis obli-
10 vio ceperat. Atque ille Tarquinius quem maiores nostri non tulerunt non crudelis, non impius,
11 sed superbus est habitus et dictus: quod nos vitium in privatis saepe tulimus, id maiores nostri
12 ne in rege quidem ferre potuerunt. L. Brutus regem superbum non tulit: sceleratus atque im-
13 pius regnabit Antonius? Servabant auspicia reges; quae Antonius consul augurque neglexit,
14 et leges contra auspicia fert.
(da Cicerone, I sec. a.C, Philippicae)

COMPRENSIONE DEL TESTO


■ Quali sono i motivi della cacciata di Antonio dalla patria?
■ Perché la situazione che riguarda Antonio è peggiore di quella che riguardò Roma alla cacciata di
Tarquinio il Superbo?
■ In quale passaggio del testo viene coinvolto anche il sentimento religioso?

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4 I composti di fero 307

4 I composti di fero

Riconoscere, analizzare e tradurre le forme dei composti di fero

13 Analizza e traduci le seguenti forme dei principali composti di fero, speciicandone la deri-
vazione.
ESEMPIO effert ➞ ind. pres. 3a sing. ➞ egli porta fuori ➞ effero
1. collatae eratis 2. circumtulissem 3. deferuntur 4. oferabatur 5. sufert 6. oblati simus 7. efer-
ri 8. refert 9. pertulero 10. illati sumus.

14 Traduci le seguenti forme dei composti di fero.


1. trasporteremo 2. siamo stati tolti 3. sopportavate 4. (che) foste preferiti 5. foste preferiti 6. essere
sopportato 7. di coloro che portano dentro 8. innalzate! 9. recherai 10. porterà fuori.

15 Inserisci, nella forma indicata, il composto di fero più adeguato fra quelli di seguito riportati,
poi traduci.
aufero - circumfero - confero - defero - offero - praefero - refero - transfero
1. Puellae inter se suas comas . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (ind. impf. att.) et decernebant qualis lavissi-
ma esset.
2. Quia cadavera propter vulnera deformata erant, pueri a foro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (ind. pf. pass.),
ne illorum oculi et mentes commoverentur.
3. Cum a pugna in oppidum venissent, multa atrociora et terribiliora superstites civibus
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (ind. ppf. att.) et eorum lacrimas moverant.
4. Cum pueri personas ab histrionibus abstulerint, illas per urbis vias . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (ind. fut. att.)
inter iocos facetiasque.
5. Quam statuam a Iovis templo subduxerant, illam piratae navibus occulte ab Italiae ora in insulam
Cretam, ubi illis latebrae erant, . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (ind. pf. att.).

16 Traduci le seguenti frasi.


1. Iterum Tarquinius ut reciperetur in regnum bellum Romanis intulit, auxilium ei ferente Por-
senna, Tusciae rege, et Romam paene cepit. (Eutropio) 2. Si quis est pudor, oculi, diferte lacrimas!
(Quintiliano) 3. Missus adversus Hannibalem a Romanis, Quintus Fabius Maximus, cum pugnam
diferret, eum ab impetu regit, mox inventa occasione vicit. (da Eutropio) 4. Marcus Columella pa-
truus meus, acris vir ingeni atque inlustris agricola, quosdam mercatus in agros transtulit. (Columel-
la) 5. Infertur a Scipione et Masinissa, alio rege Numidarum, qui amicitiam cum Scipione fecerat,
Carthagini bellum. (Eutropio) 6. Disciplina Druidum in Britannia reperta atque inde in Galliam
translata existimatur, et nunc qui diligentius eam rem cognoscere volunt, plerumque illo veniunt. (da
Cesare) 7. Earum rerum, quae constant, exempla ponemus, harum quae dubiae sunt rationes afere-
mus. (da Cicerone) 8. Verum ubi pro labore desidia, pro continentia et aequitate libido atque super-
bia invaserunt, fortuna simul cum moribus inmutatur. Ita imperium semper ad optimum quemque a
minus bono transfertur. (Sallustio) 9. Totius diei pugna atque itineris labore defessi rem in posterum
diem distulerunt; Caesar quoque in proximo colle castra ponit. (Cesare) 10. In castris Helvetiorum
tabulae repertae sunt litteris Graecis confectae et ad Caesarem relatae, quibus in tabulis nominatim
ratio confecta erat, qui numerus esset eorum qui arma ferre possent. (da Cesare)

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308 UNITÀ 20 PRONOMI E AGGETTIVI INDEFINITI (I)

17 Si accende la contesa fra Silla e Mario VERSIONE

Mentre Silla sta combatten-


do in Oriente contro Mitri- IL PERSONAGGIO Silla
Lucio Cornelio Silla nacque a Roma nel 138 a.C.; dopo aver contribuito a
date re del Ponto e i suoi al-
varie vittorie di Gaio Mario, un generale plebeo a cui Silla era legato anche
leati, e arriva a stipulare con
da vincoli familiari, nel pieno della Guerra Sociale (contro i socii italici, 91-
lui un trattato di pace, Ma- 88 a.C.), si mise a capo del partito aristocratico avverso a Mario. Fu inviato
rio e Cinna a Roma assumo- nell’87 a.C. in Medio Oriente contro Mitridate, re del Ponto; Silla sconisse
no atteggiamenti violenti e Mitridate nella prima guerra mitridatica (88-84), ma intanto a Roma Mario
repressivi. Il senato romano aveva riconquistato il potere, mentre un esponente dei populares, Corne-
chiede allora aiuto a Silla; il lio Cinna, era diventato arbitro incontrastato della vita politica della città.
generale interviene, scon- Silla tornò a Roma, occupò con la forza la città, fu nominato dittatore e
igge i consoli e porta alla promulgò le “liste di proscrizione”, grazie alle quali poté impunemente
morte il iglio di Mario, as- massacrare e coniscare beni a chiunque egli considerasse avversario suo,
sediandolo a Preneste. e quindi di Roma.

1 Eo tempore Sulla etiam Dardanos, Scordiscos, Dalmatas et Maedos partim vicit, alios in i-
2 dem intulit. Sed cum legati a rege Mithridate, qui pacem petebant, venissent, non aliter illam
3 promisit Sulla, nisi rex relictis his, quae occupaverat, ad regnum suum se detulisset. Postea ta-
4 men ad colloquium venerunt. Pax inter eos a Sulla perlata est, ut is ad bellum civile festinans
5 a tergo periculum non suferret. Nam dum Sulla in Achaia atque Asia Mithridatem vincit,
6 Marius, qui fugatus erat, et Cornelius Cinna, unus ex consulibus, bellum in Italia reparave-
7 runt et, postquam Romam venerant, nobilissimos e senatu et consulares viros interfecerunt,
8 multos proscripserunt et detulerunt, ipsius Sullae domo eversa ilios et uxorem ad fugam con-
9 pulerunt. Universus reliquus senatus ex urbe fugiens ad Sullam in Graeciam venit, orans ut
10 (“pregandolo che”) patriae auxilium aferret. Ille in Italiam traiecit, bellum civile gesturus
11 adversus Norbanum et Scipionem consules. Et primo proelio contra Norbanum dimicavit non
12 longe a Capua. Tum multos milites eius cepit, paucos suos amisit. Inde etiam ad Scipionem se
13 convertit et ante proelium totum eius exercitum sine sanguine in deditionem accepit. Sed, cum
14 Romae mutati consules essent et Mario, Marii ilio, ac Papirio Carboni consulatus oblatus es-
15 set, Sulla contra Marium iuniorem bellum attulit. Mox etiam in urbem venit. Cum milites
16 suos Praeneste transtulisset, Marium, Marii ilium, obsedit et ad mortem conpulit.
(da Eutropio, IV sec. d.C., Breviarium ab Urbe condƱta)

COMPRENSIONE DEL TESTO


■ Quali condizioni pose Silla agli ambasciatori di Mitridate per concedere la pace?
■ Che cosa stava succedendo a Roma per mano di Mario e Cinna? Come reagì il senato?
■ Contro chi Silla fu costretto a combattere una guerra civile? Quale esito ebbe tale battaglia?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Evidenzia tutte le forme dei composti del verbo fero presenti nel brano, precisane la derivazione, poi
coniugale oralmente nel tempo e nel modo individuati.
■ Chiarisci quali proposizioni sono introdotte dai cinque nessi sintattici evidenziati nel testo.
1. cum (riga 2) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2. nisi (riga 3) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. ut (riga 4) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4. dum (riga 5) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5. postquam (riga 7) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


5 L’ut completivo volitivo e di fatto 309

5 L’ut completivo volitivo e di fatto

Riconoscere, distinguere e tradurre la congiunzione ut nelle subordinate completive, volitive e di fatto

18 Dopo aver individuato la funzione di ut e di ne, traduci le seguenti frasi. Modiica poi il tempo
della subordinata sulla base del verbo proposto per la principale.
ESEMPIO Supererat solum ut etiam mulieres a piratis caperentur. ➞ ut con espressioni di fatto
➞ Rimaneva solo che anche le donne fossero catturate dai pirati.
➞ Superest solum ut etiam mulieres a piratis capiantur.
1. Magno animo curaveramus ut magistri consiliis ilii nostri parerent. ut ................
Magno animo curabimus ut . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2. Necesse est ut pro libertate pugnemus. ut ................
Necesse erat ut . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. Deos puellae orabant ne ratres vitam amitterent. ne . . . . . . . . . . . . . . .
Deos puellae orant ne . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4. Rex efecerat ut cives rei publicae negotia non neglegerent. ut ................
Rex eiciebat ut . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5. Tempus erit ut homines cum deis pace et tranquillitate vivant. ut ................
Tempus fuit ut . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

19 Traduci le seguenti frasi.


1. Patres matresque deos orant ut ilii probi et iusti crescant. 2. Confecto proelio, accidit ut supersti-
tes non fugerent sed sauciis auxilium ferrent. 3. Nos semper iustitiam defendimus et vos rogamus ut
idem faciatis. 4. Reus iudices oravit obsecravitque ut culpas, de quibus accusabatur, magna cum ae-
quitate iudicarent. 5. Post procellam accidit ut ventus nubes cito dispellat. 6. Reliquum est ut Graeci
astutia et ingenio Persas superaverint. 7. Quotienscumque maximus imber efunditur, eicitur ut
Tiberis extra ripas diffluat. 8. Urbe victa et capta, dux imperavit ne cives intericerentur. 9. Lacae-
demone mos erat ut non viverent infantes, quibus vitium corporis erat. 10. Mulier coniugi numquam
suadebit (+ dat.) ut ilio permittat ut cum amicis montem ascendat. 11. Cavete ne propter nimiam
licentiam fama vestra corrumpatur.

6 L’ut completivo con i verba timendi

Riconoscere, distinguere e tradurre la congiunzione ut nelle subordinate completive con i verba timendi

20 Traduci le seguenti frasi.


1. Milites timebant ne ab hostibus vulnerarentur. 2. In magno timore sum ne amicus meus non ve-
niat. 3. Dux timebat ne milites obsides non coluissent. 4. Rex metuit ne cives urbis salutem et patriae
dignitatem non servent. 5. Cicero timebat ne Catilina plurimos socios coniurationis iam collegis-
set. 6. Est periculum ne, cum de re publica nostra tecum dissero, verba me deiciant. 7. Timuerunt
agricolae ne grando agros vastaret et ne rugibus damnum aferretur. 8. Metuis ne quid stulte faciam?
Ne timueris! Prudenter me geram. 9. Consul, cum timeret ne evenirent insidiae, magnis itineribus
exercitum in castra duxit. 10. Cum metueret ut discipuli historiam didicissent, magister bella Punica
iterum docuit. 11. Metu ne a piratis neceantur, nautae in portum revertunt.

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


310 UNITÀ 20 PRONOMI E AGGETTIVI INDEFINITI (I)

Riconoscere, distinguere e tradurre la congiunzione ut nelle subordinate completive volitive, di fatto e


con i verba timendi.

21 Traduci le seguenti frasi.


1. Legati ex oppido ad Metellum venerant orantes ut praesidium praefectumque mitteret. (Sallustio) 2. Ista
lex sacrata est, quam rogaverunt armati, ut inermes sine periculo possent esse. (Cicerone) 3. Oro vos, iudi-
ces, ut eam misericordiam tribuatis fortissimo viro quam ipse non implorat. (Cicerone) 4. Ut primum de
discessu nostro Caesar audiverat, laborare incepit ne omnes abessemus. (da Cicerone) 5. Postulo ut mihi
tua domus te praesente aut absente pateat. (da Terenzio) 6. Periculum est ne Sacrum montem, sicut quon-
dam irata plebs, aut Aventinum capiant. (Livio) 7. Volsci timentes ne interim exercitus Roma discederet
incursiones in extrema inium fecerunt. (da Livio) 8. Superest ut dicam de genere orationis; hic erat
propositus a nobis in divisione prima locus tertius: nam de arte, de artiice, de opere dicere volebam.
(da Quintiliano) 9. Pompeius timuerat ne eorum, quae primo consulatu adversus auspicia legesque
et intercessiones gesserat, rationem reddere cogeretur. (da Svetonio) 10. Apud maiores nostros mos
fuit ut magistratus post res serias quae consulto peragebantur in ine actus adderent “diis honorem
dico”. (Servio)

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
Come distinguere l’ut inale
dall’ut completivo
ANALISI
Questo laboratorio ti aiuterà a riconoscere le diferenti funzioni espresse da ut e il
E TRADUZIONE congiuntivo, in particolare come distinguere l’ut inale e l’ut completivo.

La diferenza tra una completiva e una inale sta nel- si”), oppure, come in questo caso, di una completiva
la natura delle due proposizioni: una frase principale (o complementare diretta), che svolge quindi la me-
senza una inale ha comunque un senso compiuto, desima funzione di un complemento oggetto e non
mentre una principale senza la completiva ne è priva. fornisce un’informazione accessoria, bensì un’in-
Facciamo un esempio. formazione necessaria per dare senso compiuto alla
Leggo un libro per apprendere alcune nozioni di principale.
meteorologia. Lo stesso vale per frasi del tipo
La frase reggente “Leggo un libro” ha un senso com- 1. Bisogna che gli occhi siano bene aperti.
piuto, mentre la dipendente esprime il ine per cui il 2. Temo che qualcuno parli troppo male di me.
libro viene letto: il messaggio diventa più ricco gra- 3. Accadde spesso in passato che la vendetta fosse
zie all’impiego di un’informazione accessoria, ma l’unica forma di giustizia.
non necessariamente più chiaro. 4. È legge dello stato che la repubblica sia fondata
Se dico sul lavoro.
Il generale ordinò che le truppe si ritirassero al In tutte queste frasi i verbi o i sintagmi sottolineati
più presto con una linea continua hanno bisogno, per avere un
la frase reggente “Il generale ordinò” non ha un sen- senso compiuto, delle completive (sottolineate con
so compiuto, ma necessita o di un nome in qualità una linea tratteggiata).
di complemento oggetto (“la ritirata”) o di una frase Un caso particolare è costituito dalle completive in-
con la medesima funzione (“alle truppe di ritirar- trodotte da verbi esprimenti volontà con il signii-

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6 L’ut completivo con i verba timendi 311

cato di “pregare”, “esortare”, “incitare” ecc.; in que- giunzione ut introduce senza dubbio una inale. Le
sti casi, infatti, le completive possono confondersi traduzioni saranno allora le seguenti
con delle inali, in quanto il completamento del si- 1. Il padre permise che i igli leggessero i libri del
gniicato del verbo sta proprio nella inalità per cui ilosofo greco.
un’azione viene compiuta. Nella pratica, però è im- 2. Il padre comprò i libri del ilosofo greco ainché
portante tradurre secondo la costruzione del verbo i igli li leggessero.
italiano corrispondente 3. Il padre ammonì i igli a leggere (che leggessero)
Peto a te, vel, si pateris, oro, ut homines miseros i libri del ilosofo greco.
conserves. (Cicerone)
Ti chiedo, o, se me lo consenti, ti prego di salvare Veriica delle competenze
dei disgraziati.
Nelle seguenti frasi riconosci le completive e le inali,
In questo caso chiedere e pregare preferiscono “di” poi traduci.
+ ininito, e sarebbe sbagliato e non coerente con 1. Milites, cum desperent victoriam, orant ducem ut
la loro costruzione italiana rendere con “Ti prego/ pacem petant. (proposizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . )
chiedo ainché”.
2. Milites, cum desperent victoriam, mittunt legatos ut
In latino inali e completive afermative hanno la
pacem petant. (proposizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . )
medesima costruzione (ut + congiuntivo), nelle
forme negative, invece, mentre la inale è sempre 3. Necesse est ut milites mittant legatos et pacem pe-
introdotta dalla congiunzione ne, nelle completi- tant. (proposizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . )
ve troviamo ne, ut non, ne non, a seconda dei verbi. 4. Timebamus ne mulieres nostrae ab hostibus rape-
Si intuisce pertanto come sia soprattutto il signii- rentur. (proposizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . )
cato del verbo a determinare il riconoscimento di 5. Rogabamus ne mulieres nostrae ab hostibus rape-
una inale o di una completiva, in quanto spesso rentur. (proposizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . )
i costrutti sono identici. Ai ini della traduzione, 6. Operam dabamus ne mulieres nostrae ab hostibus
tuttavia, non è secondario riconoscere le due di- raperentur. (proposizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . )
verse tipologie di proposizione, in quanto, nel caso
7. Ut virtute vivant, cavete ut discipuli consilia vestra
della inale, traducendo userò “ainché”, “per”, “al
ine di”, mentre nelle completive userò prevalente- colant. (proposizioni 1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
mente la congiunzione “che” oppure nelle forme 2. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . )
implicite la preposizione “di”. 8. Ut virtute vivant, eicite ut discipuli consilia vestra
colant. (proposizioni 1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Facciamo un esempio e consideriamo le tre frasi se- 2 ....................................................)
guenti
9. Aequum est ut discipuli consilia vestra colant, ut vos
1. Pater permisit ut ilii philosophi Graeci libros le-
gerent. diligant. (proposizioni 1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2. Pater philosophi Graeci libros emit ut ilii eos le-
2 .....................................................)
gerent. 10. Ut res publica servaretur, pueri et senes impulsi sunt
3. Pater monuit ilios ut philosophi Graeci libros le- ut arma caperent. (proposizioni 1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
gerent. 2 .....................................................)
11. Non periculum erit ne captivi fugiant, lex est ut
I tre verbi reggenti (sottolineati con una linea con-
capti vitam amittant. (proposizioni 1 . . . . . . . . . . . . . . .
tinua) hanno rispettivamente i signiicati di “per-
............................. 2 ..............................)
mettere”, “comprare”, “ammonire”. Il primo e il ter-
zo vengono completati dalla frase sottolineata con 12. Quia timebat ut venia a parentibus daretur, Mar-
una linea tratteggiata, mentre il secondo dal com- cus studuit ne servus ab agris decederet. (proposizioni
plemento oggetto libros (anch’esso sottolineato con 1 ..............................2 .............................)
una linea tratteggiata). Pertanto se ne deduce che
nella prima e terza frase siamo in presenza di pro-
posizioni completive, mentre nella seconda la con-

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312 UNITÀ 20 PRONOMI E AGGETTIVI INDEFINITI (I)

22 Roma è impegnata su diversi fronti contro nemici stranieri,


mentre maturano i semi della guerra civile
VERSIONE

Nel racconto tratto da Eutropio sono narrate diverse vicende relative a guerre che i Romani, prevalentemen-
te sotto la guida di Mario, affrontano con esiti diversi contro popolazioni straniere (Cimbri, Teutoni, Tuguri-
ni, Ambroni) e tribù italiche (primi anni del I secolo a.C.); ma il fatto grave è che, mentre Roma vince contro
i nemici, al suo interno stanno per germogliare i presupposti della guerra civile fra Mario e Silla. [▶ p. 308]

1 Dum bellum in Numidia contra Iugurtham geritur, accidit ut Romani consules M. Manlius
2 et Q. Caepio a Cimbris et Teutonis et Tugurinis et Ambronibus, quae erant Germanorum et
3 Gallorum gentes, victi essent iuxta lumen Rhodanum. Timor Romae grandis fuit, ne iterum
4 Galli Romam venirent. Ergo Marius post victoriam Iugurthinam secundo (“per la seconda
5 volta”) consul nominatus est et tempus idoneum fuit ut bellum ei contra Cimbros et Teuto-
6 nes decerneretur. Cum Cimbris itaque conlixit et vicit. Interea Cimbri et Teutones, quorum
7 copia adhuc ininita erat, ad Italiam milites transtulerant. Iterum a C. Mario et Q. Catulo
8 consulibus contra eos dimicatum est, sed a Catuli parte felicius. Sex. Iulio Caesare et L. Mar-
9 cio Philippo consulibus cum prope alia omnia bella cessarent, accidit ut in Italia gravissimum
10 bellum Picentes, Marsi Pelig-nique movissent. Hi cum annis numerosis iam populo Romano
11 oboedirent, tum impellebantur ut libertatem sibi aequam adsererent. Perniciosum admo-
12 dum hoc bellum fuit. P. Rutilius consul in eo occisus est, Caepio, nobilis iuvenis, Porcius Cato,
13 alius consul. Interim Romae bellum civile commotum est, eodem anno etiam Mithridaticum.
14 Causam bello civili C. Marius consul dedit. Nam cum Sulla consul contra Mithridatem ge-
15 sturus bellum, qui Asiam et Achaiam occupaverat, mitteretur, isque exercitum in Campania
16 paulisper teneret, Marius efecit ut ipse ad bellum Mithridaticum mitteretur. Qua re Sulla
17 commotus cum exercitu ad urbem venit.
(da Eutropio, IV sec. d.C., Breviarium ab Urbe condı̆ta)

COMPRENSIONE DEL TESTO


■ A quale vicenda storica è paragonato il timore provato dai Romani in occasione delle guerre contro
popolazioni nordiche?
■ Chi ebbe miglior esito in tali guerre, Mario o Catulo?
■ Quali sono i motivi che stanno per far scoppiare a Roma una guerra civile?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Fai l’analisi del periodo dell’intero brano, riconoscendo le proposizioni completive in base alle loro
caratteristiche (completive volitive, di fatto, in dipendenza da verba timendi).

RIEPILOGO PER RIPASSARE ESERCIZI INTERATTIVI


ZTE

VERIFICA DELLE COMPETENZE DI TRADUZIONE

23 Traduci le seguenti frasi con 2 livelli di dificoltà.


1. Me ille rogavit ut oicium acciperem; mihi legationem detulit. (da Cicerone) 2. Ille Romae re-
quens atque in foro et in ore omnium cotidie erat; magis exsultabat victoria nobilitatis quam time-
bat ne quid ex ea calamitatis sibi accideret. (da Cicerone) 3. Itaque ad adventum imperatorum de
foro decesserat, timens proscriptionem, latebatque apud Volumnium, cui, sicut ostendimus, paulo

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RIEPILOGO 313

ante opem tulerat. (Cicerone) 4. Cum primum legati, postea sacerdotes rustra Coriolanum oravis-
sent ne bellum patriae inferret, Veturia mater et Volumnia uxor impetraverunt ab eo ut recederet.
(da Livio) 5. Cum temptati essent animi servorum et spe et metu ut aliquid in quaestione dicerent,
tamen auctoritate advocatorum in veritate manserunt. (da Cicerone) 6. In ceteris rebus cum venit
calamitas, tum detrimentum accipitur; at in vectigalibus non solum adventus mali sed etiam metus
ipse adfert calamitatem. (Cicerone)
7. Moyses, unus exulum, Iudaeos monuit ne quam deorum hominumve opem expectarent, sed sibimet
crederent. (da Tacito) 8. Timens consul ne alia ignominia accideret, abdicavit se consulatu rebusque
suis omnibus Lavinium translatis civitate cessit. (da Livio) 9. Itaque ego, qui tum a fortibus viris et
sapientibus, Domitio et Lentulo, timidus dicebar (eram plane; timebam enim ne evenirent ea quae
acciderunt), idem nunc nullam rem timeo et ad omnem eventum paratus sum. (Cicerone) 10. Nolite
committere, quod ante in exercitu Caesaris non accidit, ut rei militaris dedecus admittatur, (aqui-
lam) incolumemque ad eum deferte. (Cesare)

24 Gli Allobrogi sono coinvolti nella congiura contro Roma VERSIONE

Catilina, attraverso i suoi scagnozzi e in particolare Publio Umbreno, personaggio già noto ai Galli, cerca
di coinvolgere nella sua congiura contro la repubblica romana gli ambasciatori della popolazione gallica
degli Allobrogi, che si trovavano in Italia per protestare contro le angherie del senato nei loro confronti.
Ma essi, venuti a conoscenza delle intenzioni dei congiurati, confessano i piani del nemico a Quinto Sanga,
collaboratore del console Cicerone, e salvano lo stato. [▶ p. 99]

1 Iisdem temporibus Romae Lentulus, sicut Catilina praeceperat, quoscumque moribus aut for-
2 tuna novis rebus idoneos credebat, aut per se aut per alios sollicitabat, neque solum cives, sed
3 cuiusque modi genus hominum. Igitur P. Umbreno cuidam negotium dat, ut legatos Allobrogum
4 requirat eosque aferat ad societatem belli: quod naturā gens Gallica bellicosa est, necesse erat ut
5 facile eos ad tale consilium adducere posset. Umbrenus, quod in Gallia negotiatus erat (“aveva
6 commerciato”, da negotior, verbo deponente), plerisque principibus civitatum notus erat. Itaque
7 sine mora, ubi primum legatos in foro conspexit, quasi dolens eorum casum requirere incepit,
8 quem exitum tantis malis sperarent. Quoniam illi timebant ne avaritia magistratuum deleren-
9 tur, referebant senatus iniurias et miseriis suis remedium mortem expectabant, dixit: “At ego
10 vobis, si modo viri esse vultis, aliquam rationem ostendam, qua tanta ista mala efugiatis”. Haec
11 ubi dixit, Allobroges in maximam spem adducti Umbrenum orabant, ut auxilium eis inferret.
12 Ille eos in domum D. Bruti intulit, quod foro propinqua erat, et coniurationem aperit, nominat
13 socios, praeterea multos cuiusque generis innoxios. Sed Allobroges metuebant ne coniurationis
14 pondus non perferrent et diu in incerto habuerunt, quidnam consilii caperent; haec illis volventi-
15 bus, tandem vicit fortuna rei publicae. Itaque Q. Fabio Sangae rem omnem aperiunt. Cicero per
16 Sangam consilio cognito legatis monuit, ut studium coniurationis vehementer simulent dentque
17 operam, ut eos quam maxume manifestos habeant.
(da Sallustio, I sec. a.C., De Catilinae coniuratione)

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PER COMINCIARE STORIOGRAFIA

21 PRONOMI E AGGETTIVI
UNITÀ Nil sine magno... Marco Furio Camillo

INDEFINITI (II)
1 Altri pronomi e aggettivi indeiniti [▶ MANUALE 15.2]
I composti di uter
Pronomi/Aggettivi Signiicato Declinazione Usi
uterque, utrằque, “l’uno e l’altro”, gen. utrīusque, dat. utrique, ecc. uterque consul (agg.)
utrumque “entrambi” “l’uno e l’altro console”
uterque vestrum (pron.)
“l’uno e l’altro di voi”
utervis, utrằvis, “qualsivoglia dei due” gen. utrīusvis, dat. utrivis, ecc. oculus utervis (agg.) “uno
utrumvis qualunque dei due occhi”
uterlibet, utralĭbet, “quale piaccia dei due” gen. utrīuslibet, dat. utrilibet, ecc. utervis vestrum (pron.)
utrumlibet “uno qualsiasi di voi due”
alteruter, alterutra, “l’uno o l’altro dei due” gen. alterutrīus,dat. alterŭtri, ecc. alteruter consul (agg.)
alterutrum gen. alterīus utrīus, dat. alteri utri, ecc. “l’uno o l’altro console”
alteruter vestrum (pron.)
“l’uno o l’altro di voi”

Alius, alter e le forme plurali con signiicato analogo


■ Per esprimere la nozione di “altro” il latino ricorre a:
● alius, alia, aliud “un altro (fra molti)” e alter, altera, alterum “l’altro (fra due)”, che seguono
la declinazione pronominale [▶ Unità 10]
● ceteri, ae, a “gli altri”, “tutti gli altri”, reliqui, ae, a “gli altri”, “i rimanenti”.

2 I pronomi e aggettivi indeiniti negativi [▶ MANUALE 15.4]


nemo m./f. nessuno nihil niente
Nom. nemo nihil (nīl)
Gen. (nullīus) (nullīus rei)
Dat. nemĭni (nulli rei)
Acc. nemĭnem nihil (nīl)
Abl. (nullo) (nulla re)

■ La declinazione di nemo e nihil è difettiva: nei casi mancanti si ricorre all’aggettivo nullus, a, um.
■ Nihil + aggettivo
● al genitivo, se è della prima classe: nihil novi “niente di nuovo”
● concordato con nihil, se è della seconda classe: nihil facile “niente di facile”.
■ Di norma in una frase latina compare una sola negazione
Neminem vidi. “Non ho visto nessuno”.
Nihil dixi. “Non ho detto niente”.
● notevoli le forme
– non nemo “qualcuno”; non nihil “qualcosa”; non nullus “qualche”
– nemo non “tutti”; nihil non “tutto”; nullus non “tutti”
– ne quis “ainché nessuno”; ne quid “ainché niente...”

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memorandum 315

■ In frasi introdotte da una congiunzione coordinante negativa si trova quisquam, quicquam “qual-
cuno” e l’aggettivo ullus, a, um “alcuno”
Neque praeter mercatores illo adit quisquam, neque his ipsis quicquam praeter oram maritimam
notum est. (Cesare)
Né tranne i mercanti alcuno (= nessuno) si reca là (= in Britannia), né a questi stessi è nota al-
cuna cosa (= niente) tranne la fascia costiera.
■ Neuter, a, um “nessuno dei due” ha la stessa declinazione e costruzione di uter, utra, utrum
(gen. sing. neutrīus, dat. sing. neutri):
● concordato con il sostantivo, se usato come aggettivo
neuter consul “nessuno dei due consoli”
● + genitivo partitivo, se è seguito da un pronome
neuter vestrum “nessuno di voi due”.

3 Pronomi, aggettivi e avverbi correlativi [▶ MANUALE 15.5; 27.2]


Correlazioni tra pronomi e aggettivi Correlazioni tra avverbi o avverbio e congiunzione
talis... qualis “tale... quale” tantum... quantum “tanto... quanto” (in riferimento a verbi)
tantus... quantus tam... quam “tanto...quanto” (in riferimento ad aggettivi o ad avverbi)
“tanto (grande)... quanto (grande)” ibi... ubi “lì/là... dove”
tam multi... quam multi cum... tum “sia...sia”, “non solo... ma anche”; in particolare cum...
“tanti (= tanto numerosi)... quanti” tum maxime (o simili) “sia... sia soprattutto”
tot... quot ita... ut “così... come”
“tanti... quanti” (di numero)

4 Il verbo eo, is, ii (ivi ), itum, ire “andare” [▶ MANUALE 23.3]


INDICATIVO CONGIUNTIVO
Presente Imperfetto Futuro Presente Imperfetto
Sing.1a eo ibam ibo eam irem IMPERATIVO
a
2 is ibas ibis eas ires Presente Futuro
3a it ibat ibit eat iret Sing. 2a i ito
Plur.1a imus ibamus ibĭmus eāmus irēmus 3a – ito INFINITO
2a itis ibatis ibĭtis eātis irētis Plur.2a ite itote Presente
3a eunt ibant ibunt eant irent 3a – eunto ire
■ Il verbo eo, is, ii (ivi), itum, ire nel sistema del presente ha una lessione atematica nelle voci evi-
denziate in neretto.
■ Il sistema del perfetto ha una coniugazione regolare:
indicativo: perfetto: ii (ivi), isti (ivisti), iit (ivit) ecc.; piuccheperfetto: ieram (iveram), ieras
(iveras), ierat (iverat), ecc.; futuro anteriore: iero (ivero), ieris (iveris), ierit (iverit), ecc.
congiuntivo: perfetto: ierim (iverim), ieris (iveris), ierit (iverit), ecc.; piuccheperfetto: issem
(ivissem), isses (ivisses), isset (ivisset), ecc.

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316 UNITÀ 21 PRONOMI E AGGETTIVI INDEFINITI (II)

5 I composti di eo [▶ MANUALE 23.3.1]


Verbo composto Signiicato
ab-ĕo, abis, abĭi, abĭtum, abīre “andare via”
ad-ĕo, adis, adĭi, adĭtum, adīre “andare verso”
circum-ĕo, circumis, circumĭi, circumĭtum, circumīre “andare attorno”
ex-ĕo, exis, exĭi, exĭtum, exīre “andare fuori”, “uscire”
in-ĕo, inis, inĭi, inĭtum, inīre “andare dentro”, “entrare”, “incominciare”
inter-ĕo, interis, interĭi, interĭtum, interīre “morire”
nequ-ĕo, nequis, nequīvi (nequĭi), nequĭtum, nequīre “non essere in grado di”, “non potere”
ob-ĕo, obis, obĭi (obīvi), obĭtum, obīre “andare incontro”
per-ĕo, peris, perĭi, (periturus), perīre “andare in rovina”, “perire”
praeter-ĕo, praetĕris, praeterĭi, praeterĭtum, praeterīre “passare oltre”
pro-d-ĕo, prodis, prodĭi, prodĭtum, prodīre “avanzare”, “uscire fuori”
qu-ĕo, quis, quīvi (quĭi), quĭtum, quīre “essere in grado di”, “riuscire a”
re-d-ĕo, redis, redĭi, redĭtum, redīre “ritornare”
sub-ĕo, subis, subĭi, subĭtum, subīre “andare sotto”
trans-ĕo, transis, transĭi, transĭtum, transīre “andare oltre”
vēn-ĕo, venis, venĭi, venīre “essere venduto”

■ Alcuni composti come adeo “vado verso”, quindi “afronto qualcuno”, transeo “attraverso”, ineo
nel senso temporale di “inizio qualcosa” sono usati in modo transitivo e, pertanto, presentano le
forme passive.
■ Pereo “andare in rovina”, “perire” viene spesso usato come passivo del verbo perdo “mandare in ro-
vina” (che non ha forme proprie passive), di qui il signiicato di “andare in rovina”.
■ Vēneo “essere venduto” è usato come passivo di vendo “vendere” (che non ha forme passive proprie).

6 Il genitivo partitivo [▶ MANUALE 33.1.6]


■ Il genitivo partitivo si trova in dipendenza da:
● sostantivi e aggettivi indicanti numero e quantità
pars militum “una parte dei soldati”
● il superlativo
pulcherrima omnium puellarum “la più bella di tutte le ragazze”
● pronomi e aggettivi interrogativi (quis?, quid? ecc.)
Quis vestrum veniet? “Chi di voi verrà?”
● pronomi e aggettivi indeiniti (aliquid/quid/nihil)
aliquid auxili “qualche aiuto”,
aliquid novi “qualcosa di nuovo”
● avverbi di quantità
multum vini “molto vino”
● avverbi di luogo
ubicumque terrarum “in qualunque parte del mondo”

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


1 Altri pronomi e aggettivi indeiniti 317

1 Altri pronomi e aggettivi indeiniti

LESSICO di BASE MEMENTO

Sostantivi e aggettivi Verbi licet, licuit, licĭtum est, ēre


ala, ae, f. ala adduco, is, duxi, ductum, ĕre è lecito, si può (impersonale +
carcer, ĕris, m. recinto, spazio condurre verso, portare verso ininito)
chiuso, barriere, cancelli contrāho, is, traxi, tractum, ĕre resisto, is, stĭti, ĕre resistere,
(al plurale) radunare, provocare, ridurre opporsi
consulātus, us, m. consolato fingo, is, finxi, fictum, ĕre retinĕo, es, tinŭi, tentum, ēre
cupidĭtas, ātis, f. desiderio, voglia, foggiare, plasmare, trattenere, conservare
brama ingere
expers, pertis privo, mancante eo, īs, ii(ivi), ĭtum, īre andare Parti invariabili
(+ genitivo) exsisto, is, stĭti, ĕre venire fuori, optime benissimo, nel modo
municipĭum, ii, n. municipio presentarsi, mostrarsi migliore (avverbio)
partĭceps, icĭpis partecipe laxo, as, āvi, ātum, āre partim in parte (avverbio)
praefectus, ūs, m. capo, allargare, allentare,
comandante, sovrintendente distendere
triumphus, i, m. trionfo

Riconoscere, analizzare, concordare e tradurre i pronomi e aggettivi indeiniti

1 Traduci le seguenti espressioni.


a 1. ob reliquas res . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5. alterius . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2. ceteros viros . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6. cetera . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. utraque lege . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7. reliquarum virium . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4. utrumque lumen . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8. utroque exercitu . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
b 1. con l’altra delle due . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5. di tutte le altre piante . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2. all’altro piede . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6. gli altri (sogg.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. entrambi i igli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7. tutte le altre (ogg.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4. con i restanti nemici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8. entrambi gli dei (sogg.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

2 Traduci le seguenti frasi.


1. Perterritis ac dubitantibus ceteris C. Cornelius eques Romanus operam suam promisit. (Sal-
lustio) 2. Utraque domus speculatorum et proditorum plena erat. (Livio) 3. Huius opera hostes,
cum castra iam intravissent, proligati sunt exercitusque reliquus conservatus regis est. (da Nepote)
4. Eumenes novissimo tempore praefuit etiam alterae equitum alae. Utrique regi, Philippo et Alexan-
dro, autem in consilio semper afuit et omnium rerum habitus est particeps. (da Nepote) 5. Plurimi
hostes se Sullae dediderunt, ceteri in acie, in castris, in fuga insatiabili ira victorum consumpti sunt.
Cn. quoque Carbo, consul alter, ab Arimino ad Siciliam fugit et ibi per Cn. Pompeium interfectus
est. (Eutropio) 6. Navium reliquarum ante portum aliae, aliae in portu deprensae, quaedam a Ni-
candro, dum discedunt a terra, captae sunt. (da Livio) 7. Auditis utriusque rebus gestis Minucio ne-
gatus triumphus, Acilio magno consensu decretus est. (Livio) 8. Cassius onerarias naves in nostras
naves circiter praeparatas ad incendium immisit, et lamma ab utroque cornu comprensa naves sunt
conbustae. (Cesare)

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318 UNITÀ 21 PRONOMI E AGGETTIVI INDEFINITI (II)

2 I pronomi e aggettivi indeiniti negativi

Riconoscere, analizzare, concordare e tradurre i pronomi e aggettivi indeiniti negativi

3 Traduci le seguenti espressioni.


a 1. neutrorum exercituum 2. neutra epistulā 3. nullius sapientia 4. nemini 5. nullius ur-
bis neutris populis 7. neutro populo.
6.
b 1. nessuno (ogg.) 2. con nessuna sorte 3. nulla (sogg.) 4. a causa di nessuna virtù 5. da nessun
cittadino (agente) 6. per nessuno (ine) 7. di nessuna casa.

4 Inserisci il pronome/aggettivo corretto tra quelli proposti, poi traduci.


1. Omnes equi cum equitibus et pedites salvi fugerant nec .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (ullam/nullam/neu-
tram) caedem hostes fecerunt nec . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (nihil/ullam rem/ullum) rapuerunt. 2. Con-
sules Romam reverterunt sed . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (nemini/cuiquam/neutri) populus triumphum de-
crevit, quia, bello victo, (ulla/nulla/aliqua) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . spolia ceperunt. 3. A patre duobus
(“ai due”) iliis suis eadem bona hereditate relicta erant, ne . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (neutrius/alterius/
alius) mestitia gaudium . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (neutrius/alterius/alius) turbaret. 4. Omnes a theatro
domum revertunt: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (nemo/quisquam/ullus) sine cupiditate alīus spectaculi est,
quia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (nullus/alter/ullus) histrio non aptus est, sed omnes peritissimi. 5. Tam
laetus erat dominus propter rumenti copiam ut . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (nullus/ullus/nemo) servus
sine praemio dimissus est: nam . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (quisquam/aliquis/nemo) laetior est quam do-
minus cuius horreum plenum est. 6. Cicero, ut omnes senatores facinora Catilinae audirent nec
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (quisquam/neuter/nemo) coniurationem ignoraret, in senatu reum accusavit om-
nibus praesentibus.

5 Traduci le seguenti frasi.


1. Demosthene nec gravior exstitit quisquam nec callidior nec temperatior. (Cicerone) 2. Amicum
ex consularibus neminem tibi video praeter Hortensium et Lucullum; ceteri sunt partim obscu-
rius iniqui, partim non dissimulanter irati. (Cicerone) 3. Primo concursu ab dextro cornu hos-
tes pelluntur atque in fugam coniciuntur; ab sinistro, cum primi ordines hostium transixi pilis
concidissent, tamen acerrime reliqui resistebant nec dabat suspicionem fugae quisquam. (Cesa-
re) 4. Nostrae naves tempestatibus detinebantur summaque erat vasto atque aperto mari, magnis
aestibus, raris ac prope nullis portibus diicultas navigationis. (da Cesare) 5. Eos deduxi testes
et eas litteras deportavi ut de istius facto dubium esse nemini possit. (Cicerone) 6. Imber ingens
grandine mixtus ita utramque aciem turbavit ut vix armis retentis in castra sese receperint. (Li-
vio) 7. Erant parati qui naves incenderent, incensisque qui subsidium repellerent; hi sic dispositi
erant ut a nullo conspici possent. (Bellum Hispaniense) 8. Verres nihil in aedibus cuiusquam, ne
in hospitis quidem, nihil in locis communibus, ne in fanis quidem, nihil apud Siculum, nihil apud
civem Romanum reliquit. (da Cicerone) 9. Caesar, cum scrinia deprendisset epistularum ad Cn.
Pompeium missarum ab iis qui aut in diversis aut in neutris fuerant partibus, combussit. (da Se-
neca) 10. Unusquisque facere se beatum potest. Leve momentum in adventiciis rebus est et quod
in neutram partem magnas vires habeat: nec secunda sapientem evehunt nec adversa demittunt.
(Seneca)

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2 I pronomi e aggettivi indeiniti negativi 319

6 Descrizione di un assedio VERSIONE

Avvincente descrizione dell’assedio di una città: vento, fuoco e proiettili mettono a dura prova la resistenza
degli assediati romani che però, grazie alla loro intelligenza tattica e alla loro abilità strategica, riescono ad
avere la meglio e a provocare fra i nemici una rilevante quantità di perdite umane.

1 Septimo (“nel settimo”) oppugnationis die maximo vento ferventes fusili ex argilla glandes fun-
2 dis et iacula fervefacta in casas, quae more Gallico stramentis erant tectae, iacere coeperunt (“co-
3 minciarono”). Hae celeriter ignem comprehenderunt et venti magnitudine in nullum castrorum
4 locum non distulerunt. Hostes maximo clamore, sicut parta iam atque explorata victoria, turres
5 testudinesque agere et scalis vallum ascendere coeperunt (“cominciarono”). At tanta militum
6 virtus atque ea praesentia animi fuit, ut, cum undique milites lamma torrerentur maximaque
7 telorum multitudine premerentur non modo fugae causa de vallo decederet nemo, sed paene ne
8 respiceret quidem quisquam ac tum omnes acerrime fortissimeque pugnarent. Neutra pars proe-
9 lium vitavit. Hic dies nostris longe gravissimus fuit; sed tamen hunc habuit eventum, ut eo die
10 maximus numerus hostium vulneraretur atque intericeretur, ut (valore causale) se sub ipso vallo
11 constipaverant recessumque primis ultimi non dabant.
(da Cesare, I sec. a.C., De bello Gallico)

COMPRENSIONE DEL TESTO


■ Da che cosa erano coperte le abitazioni dei Galli?
■ Con quali mezzi bellici viene condotto l’assalto?
■ Chi esce vincitore dallo scontro?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Nel brano sono presenti pronomi e aggettivi indeiniti: evidenziali e declinali oralmente.

3 Pronomi, aggettivi e avverbi correlativi

Riconoscere, analizzare, concordare e tradurre i pronomi, aggettivi e avverbi correlativi

7 Evidenzia i correlativi, poi traduci.


1. Ave, mi Gai, quem semper desidero, cum a me abes. Sed praecipue diebus talibus, qualis est ho-
diernus, oculi mei requirunt meum Gaium. (Augusto) 2. Philippus aliquantum ante aciem cum
equitibus paucis evectus in medios hostes ingentem cum suis ardorem, tum pavorem hostibus iniecit.
(Livio) 3. Si pacem populus Romanus cum Helvetiis faciet, Helvetii in eam partem ibunt (“andran-
no”) et ibi erunt ubi Caesar constituerit atque voluerit. (da Cesare) 4. Numerate quot ipsi sitis, quot
adversarios habeatis. Quot enim clientes circa singulos fuistis patronos, tot nunc adversus unum hos-
tem eritis. (Livio) 5. Talis est quaeque res publica, qualis aut natura aut voluntas eius qui illam
regit. (da Cicerone) 6. Epicydes in Achradinam agmen convertit, non tam vim multitudinemque
hostium metuens quam ne qua intestina raus per occasionem oreretur (“sorgesse”). (Livio) 7. Pote-
ratne illa civitas conquiescere in qua tot tyranni erant quot satellites? Ne spes quidem ulla libertatis
animis poterat oferri. (Seneca) 8. Nulla mulier tantum amatur quantum a me mea Lesbia amata
est. Nulla ides umquam in ullo foedere fuit tanta, quanta in amore tuo ex parte mea reperta est. (da
Catullo) 9. Ne curiosissimi quidem homines audire tam multa possunt quam sunt multa quae terra
mari paludibus luminibus existunt. (Cicerone)

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320 UNITÀ 21 PRONOMI E AGGETTIVI INDEFINITI (II)

8 Nelle seguenti frasi evidenzia tutti i pronomi (non gli aggettivi!), classiicali secondo la tabella
riportata qui sotto, poi traduci.
PRONOMI
personali dimostrativi rilessivi determinativi relativi interrogativi indeiniti correlativi

1. Pro tuo summo beneicio, Scipio, tibi gratias ago - non enim imperatorem te appello, quod mihi
vitam incolumitatemque belli iure capto promittis. (Bellum Aricum) 2. Proximis diebus habetur
extra urbem senatus. Pompeius eadem illa, quae per Scipionem ostenderat, agit, senatus virtutem
constantiamque conlaudat, copias suas exponit. (Cesare) 3. Fabius quidam ex inimis ordinibus de
exercitu Curionis magna voce Varum appellans requirebat. Ubi ille saepius appellatus aspexit ac
restitit et quis esset aut quid vellet quaesivit, umerum apertum gladio appetit, ut Varum interice-
ret. (da Cesare) 4. Currum Iovi sacratum albentes vehebant equi; hos eximiae magnitudinis equus,
quem Solis appellabant, sequebatur (“seguiva”). Haud procul erant vehicula multo auro argentoque
caelata. Sequebatur (“seguiva”) haec equitatus multorum gentium variis armis et moribus. (Curzio
Rufo) 5. Post haec Hannibal diidere iam de belli coepit eventu. Romanis ingens animus accessit;
itaque et ipsi evocaverunt ex Hispania P. Cornelium Scipionem. Is Romam cum ingenti gloria venit.
(Eutropio) 6. Verae amicitiae diicillime reperiuntur in iis, qui in honoribus et re publica sunt; ubi
enim istum invenias (“potresti trovare”), qui honorem amici anteponat suo? (Cicerone) 7. Interiec-
tis aliquot annis iterum se Gallorum copiae contra Romanos Tuscis Samnitibusque iunxerunt, sed
cum Romam tenderent, a Cn. Cornelio Dolabella consule deletae sunt. (Eutropio)

9 Ortensio e Cicerone, due grandi professionisti della parola VERSIONE

Mentre la fama di Ortensio Ortalo, il più grande oratore della prima metà del I secolo a.C. a Roma, comincia a
declinare dopo la sua carica a console anche perché gli studi e gli esercizi di oratoria vengono da lui trascurati,
sale all’orizzonte la stella di Cicerone, che non rinuncia mai all’esercizio utile per perfezionare la sua tecnica.

1 Hortensius post consulatum, quod ex consularibus nemo erat tam peritus quam ille et is neglegebat
2 eos qui consules non fuerant, summum illud suum studium eloquentiae remisit, quo a puero fuerat
3 incensus, atque in omnium rerum abundantia voluit beatius, ut ipse putabat, remissius certe (“o al-
4 meno più tranquillamente”) vivere. Primi anni tantum de eloquentiae veteris magniicentia detraxe-
5 rant, quantum non quivis unus ex populo, sed existimator doctus et intellegens poterat cognoscere.
6 Postea cum in ceteris eloquentiae partibus, tum maxime in celeritate et continuatione verborum coti-
7 die sui dissimilior erat. Nos (Cicerone parla di sé) autem non desistebamus cum omni genere exercita-
8 tionis tum maxime stilo augere nostrum illud patrimonium quod erat, quantumcumque erat. Cum
9 propter adsiduitatem in causis et industriam tum propter exquisitius et minime vulgare orationis
10 genus animos hominum ad me orationis novitate ipse converteram. Itaque cum iam paene evanuisset
11 Hortensius et ego consul nominatus essem, Hortensius revocare se ad industriam coepit (“cominciò”).
12 Sic in maximis causis, cum ego mihi illum anteferrem, sibi me ille anteferret, coniunctissimi fuimus.
(da Cicerone, I sec. a.C., Brutus)
COMPRENSIONE DEL TESTO
■ Quali sono le principali qualità che Cicerone riconosce a Ortensio?
■ Quali sono le caratteristiche che Cicerone riconosce alla sua eloquenza?
■ Cicerone e Ortensio furono avversari?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Nel brano sono presenti molti pronomi: evidenziali, poi classiicali secondo la seguente tabella.
PRONOMI
personali dimostrativi rilessivi determinativi relativi interrogativi indeiniti correlativi

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


3 Pronomi, aggettivi e avverbi correlativi 321

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
Il lessico della terra
Questo laboratorio ti aiuterà a sviluppare la conoscenza dei lessici speciali, utili sia
LESSICO per memorizzare vocaboli in vista della traduzione sia per capire numerosi aspetti
della civiltà latina.

[▶ CIVILTÀ p. 328]

L’ origine contadina del popolo romano, tenu-


ta nascosta dalle fonti letterarie, si è issata
nel lessico latino, che “proviene dalla terra”, è
cioè tipico di una società che vive di agricoltura e di
pastorizia. Tale lessico riguarda tanto il mondo agri-
tamente legato alla terra (pensiamo anche a pe-
culium, ii, che indica il bene personale dei servi
ma anche, seppur raramente, il proitto morale;
peculiaris, e, aggettivo indicante qualcosa di
personale, privato, originale e singolare; pecu-
colo, celebrato a Roma come l’attività in assoluto latus, us, vocabolo che indica appropriazione
più nobile e retta, quanto altri ambiti, anche astratti. indebita di denaro pubblico ecc.).
Consideriamo i due vocaboli che in latino esprimo-
no la realtà sociale e lavorativa legata alla terra: Alcuni altri vocaboli sono di particolare interesse:
■ agri cultura è il termine che indica l’attività di ■ robur, roboris indica prevalentemente la “forza

coltivare i campi; è formato dal genitivo di ager isica”, “il vigore statico e irremovibile” di contro
“campo” (che rimane invariabile) e dal termine alla “forza dinamica” della vis; ma il signiicato
cultura “coltivazione” (che si declina); questo primo del termine è “quercia, rovere”, quindi
vocabolo a sua volta deriva dal verbo colo, is, un legno particolarmente duro e resistente (da
colui, cultum, ĕre “coltivare”. La “cultura”, però, cui anche l’aggettivo robustus). Per esprimere il
sia in latino sia in italiano non è semplicemente concetto di solidità e vigore il latino si rifà dun-
legata alla vita rurale, bensì esprime anche una que alla durezza del legno di quercia;
■ egregius, a, um è un aggettivo che signiica
particolare cura nei confronti dell’educazione
dell’animo. La base di partenza infatti rimane il “egregio, esimio, eccellente, onorevole, straor-
verbo colo, che esprime un’attenzione nei con- dinario”; la sua etimologia rimanda all’espres-
fronti di vari ambiti (si dice anche colĕre urbem sione ex grege; pertanto un uomo “egregio”
col signiicato di “abitare una città”, colĕre deos è colui che si stacca dal gregge, che esce dalla
col signiicato di “onorare gli dei”ecc.). Al termi- massa o che si mette a capo di essa;
■ laetus, a, um esprime, nella sua natura di aggetti-
ne analizzato si collega anche il vocabolo agri-
cola, il contadino, cioè colui che coltiva (colo) il vo, l’idea di “allegro, gioioso, piacevole, rigoglio-
campo (ager); so”; proprio l’ultima accezione ci rimanda diret-
■ res pecuaria indica propriamente l’attività di pa- tamente a ciò che, in agricoltura, rende rigogliosi
scolare le greggi e signiica letteralmente “cosa” e loridi i campi, cioè il laetamen, lo sterco degli
del pecus, cioè del bestiame, del gregge; pecuari- animali. Anche in questo caso per esprimere una
us, ii è in latino l’allevatore; il termine pastor, is, condizione dell’animo umano si ricorre a un vo-
indicante il pastore del pecus inteso soprattutto cabolo di straordinaria... concretezza.
come gregge, deriva invece dal verbo pasco, is,
pavi, pastum, ĕre “pascolare”, “allevare”, “nutri- Veriica delle competenze
re”. Nel mondo latino delle origini la ricchezza Con l’aiuto del vocabolario, trascrivi il signiicato eti-
era costituita prevalentemente proprio dal pecus mologico e i signiicati comuni dei seguenti termini
posseduto da un allevatore; da ciò deriva il ter- legati al lessico della terra.
mine che in latino indica il denaro e la ricchezza, 1 . rivalis, e 2 . fructuosus, a, um 3 . fenerator,
cioè la pecunia. Questa naturalmente col tempo oris 4. gregarius, a, um 5. felicitas, atis 6. quaestus,
sarà monetizzata, ma il termine resterà concre- us 7. corroboro, as, avi, atum, are

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


322 UNITÀ 21 PRONOMI E AGGETTIVI INDEFINITI (II)

4 Il verbo eo, is, ii (ivi ), itum, ire “andare”

Riconoscere, analizzare e tradurre le forme del verbo eo

10 Analizza e traduci le seguenti forme del verbo eo.


a 1. i 2. eunt 3. iero 4. ieramus 5. euntes 6. ito 7. eas 8. ivisset 9. itum est 10. ivi 11. irent.
b 1.coloro che vanno (ogg.) 2. andranno! 3. vanno 4. che tu vada 5. essi andassero 6. che siamo
andati 7. siamo andati 8. con colei che va 9. andare 10. andrà.

11 Traduci le seguenti forme del verbo eo, poi volgile al plurale o al singolare mantenendo inalte-
rata la persona.
1. ivi 2. euntem 3. iretis 4. iisses 5. ituram esse 6. ibitis 7. ibunt 8. euntibus (dat.) 9. imus 10. eat
11. ibatis 12. ieris 13. ierint 14. eunt 15. eatis 16. ivistis.

12 Traduci le seguenti frasi.


1. Porrigat aliquis imaginem iuvenis occisi, ponat in sinu matris illas vestes, quibus ipsa iuvenem
misera comebat. Eamus ad tumulum, misceamus supra busta lacrimas. (Quintiliano) 2. Marius
quidem successor tarde veniet, propterea quod senatus ita decrevit ut cum legionibus iret. (da Cice-
rone) 3. Duo (“due”) muli gravati sarcinis ibant: unus ferebat iscos cum pecunia, alter tumentes
multo saccos hordeo. (da Fedro) 4. Fanum est in agro, propter ipsam viam qua itur Hennam; in eo
Chrysae simulacrum est praeclare factum e marmore. (da Cicerone) 5. Ex praetoribus, qui in provin-
cias ierant, Fabius Massiliae vitam amisit, cum in citeriorem Hispaniam iret. (Livio) 6. Quocumque
iusseris, ibimus; obscura pericula et ignobiles pugnas nobis deposcimus. (Curzio Rufo) 7. Callierates
suorum e numero Zacynthios adulescentes quosdam eligit cum audacissimos tum viribus maximis
hisque dat negotium ut ad Dionem eant inermes. (Nepote) 8. Hannibal dux Carthaginiensis equi-
tum peditumque longe primus erat; princeps in proelium ibat, ultimus conserto proelio excedebat.
(Livio) 9. Quod ubi Romani viderunt, expediunt sese ad pugnam. Ante signa modico intervallo ve-
lites eunt et Cretenses sagittarii et funditores. (Livio) 10. I ad illum quem magis amas quam patrem.
(Seneca) 11. Patres conscripti, per vos, per liberos atque parentes vostros, per maiestatem populi Ro-
mani, subvenite mihi misero, ite obviam iniuriae. (Sallustio)

13 Oreste e Ifigenia in Tauride VERSIONE

Oreste, giunto in Tauride nella spe-


ranza di porre ine alle sue sventure, IL PERSONAGGIO Oreste
rischia di essere immolato a Diana in Figlio di Agamennone e Clitemnestra, Oreste è protagonista
di diversi miti; il più famoso lo presenta come uccisore di sua
base agli ordini del re Toante; lo salva
madre e del suo amante Egisto; l’omicidio serve a vendicare il
Iigenia, sua sorella, che è la sacerdo-
padre che Clitemnestra aveva assassinato al suo ritorno dalla
tessa del tempio; riconosciuto il fratel- guerra di Troia. Perseguitato dalle Erinni o Furie, demoni della
lo, con uno stratagemma lo fa imbar- vendetta, Oreste si sottopone a un processo presso il tribunale
care su una nave e insieme a lui trova di Atene da cui viene assolto per decisione del dio Apollo.
rifugio presso un sacerdote di Apollo.

1 Orestem terra marique euntem Furiae cum exagitarent, ille Delphos ierat quaesitum quis
2 tandem modus esset aerumnarum. Responsum est ut in terram Taurinam ad regem hoan-
3 tem patrem Hypsipyles iret indeque de templo Dianae signum Argos aferret. Sorte audita
4 cum Pylade Strophii ilio sodale suo navem conscendit celeriterque ad Tauricos ines ierunt,
5 quorum fuit institutum ut qui intra ines eorum hospes ivisset templo Dianae immolaretur.

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


4 Il verbo eo, is, ii, itum, ire “andare” 323

6 Ibi Orestes et Pylades, cum in spelunca se protegerent et occasionem captarent, a pastoribus


7 deprehensi ad regem hoantem sunt deducti. Quos hoas suo more vinctos in templum Dia-
8 nae ut immolarentur duxit, ubi Iphigenia Orestis soror erat sacerdos; eosque ex signis atque
9 argumentis qui essent, quid ivissent postquam resciit, abiectis ministeriis ipsa incepit signum
10 Dianae avellere. Quo rex cum isset et rogitaret cur id faceret, illa dicit mendacium: illi sce-
11 lerati in templum euntes signum contaminaverant; oportebat ut signum ad expiationem ad
12 mare ferretur; rex interdixit civibus ne quis eorum extra urbem iret. Iphigenia, signo subla-
13 to, iens ad mare cum ratre Oreste et Pylade in navem conscendit; vento secundo ad insulam
14 Zminthen (“di Sminte”) ad Chrysen sacerdotem Apollinis delati sunt.
(da Igino, II-III sec. d.C., Fabulae)
COMPRENSIONE DEL TESTO
■ Quale responso viene dato a Oreste presso il santuario di Deli?
■ Quale destino tocca agli stranieri che giungono in Tauride?
■ Quale stratagemma inventa Iigenia per salvare suo fratello?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Evidenzia tutte le forma del verbo eo presenti nel brano, poi coniugale oralmente.
■ Riconosci nel brano e trascrivi le seguenti proposizioni: interrogativa indiretta, inale, completiva.

5 I composti di eo

Riconoscere, analizzare e tradurre le forme dei composti di eo

14 Analizza e traduci le seguenti forme dei principali composti di eo.

ATTENZIONE Non confondere alcune forme omofone di vēneo “essere venduto”, (come venis, venit... o
l’ininito venire) con vĕnio “venire” che ha la e breve ed è comunque usato in contesti diversi.

1. reditur 2. prodit 3. obiturus 4. abeant 5. interierint 6. circumeuntis 7. venitis 8. subibit 9. ne-


quibamus 10. transivisse.

15 Traduci le seguenti forme dei composti di eo.


1. che foste andati via 2. a coloro che escono 3. perisce 4. di colei che sta per entrare 5. io muoia
6. non essere stato capace 7. perisca 8. ritornavano 9. incominciarono 10. foste usciti.

16 Traduci le seguenti forme, poi volgile al plurale o al singolare, mantenendo inalterata la persona.
1. interiissent 2. nequivero 3. redeam 4. adibo 5. abeuntes 6. quiverim 7. veneunt 8. peribatis
9. abires 10. interieras.

17 Riconosci, analizza e traduci le seguenti forme verbali simili tra loro, ma di diversa derivazione.
ESEMPIO initis ➞ ind. pres. 2a plurale ➞ da ineo ➞ voi entrate
inestis ➞ ind. pres. 2a plurale ➞ da insum ➞ voi siete dentro
1. aderunt . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7. prodit . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13. veniamus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2. adierunt . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8. prosit . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14. veniemus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. adierant . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9. prodesse . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15. venimus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4. aderant . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10. prodiisse . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16. adesse . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5. is . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11. prodidisse . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17. adiisse . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
6. es . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12. veneamus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18. addidisse . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


324 UNITÀ 21 PRONOMI E AGGETTIVI INDEFINITI (II)

18 Traduci le seguenti frasi.


1. Tum multae civitates Romanorum, quae ad Hannibalem transierant prius, rursus se Fabio Ma-
ximo dediderunt. (Eutropio) 2. Sugambri, qui sunt proximi Rheno, transeunt Rhenum navibus
ratibusque multo inra eum locum, ubi pons erat perfectus praesidiumque a Caesare relictum. (da
Cesare) 3. Mandubii, qui eos oppido receperant, cum liberis atque uxoribus exire coguntur. (Ce-
sare) 4. Scipio, qui multa bene in Hispania egerat, consul electus est et in Aricam ivit. Cui viro
divinum quiddam inerat, adeo ut putaretur etiam cum numinibus habere sermonem. (da Eutro-
pio) 5. Caesar loco pro castris ad aciem opportuno atque idoneo, quod is collis, ubi castra posita
erant, paululum ex planitie editus ex utraque parte lateris deiectus (da deiectus, us) habebat et in
ronte leniter fastigatus paulatim ad planitiem redibat, ab utroque latere eius collis transversam
fossam obduxit. (Cesare) 6. Interii, si non invenio ego illas minas, et profecto, nisi illud argentum
perdo, periturus sum. (da Plauto) 7. Sapiens qui ipse sibi prodesse non quit, nequiquam sapit. (Cice-
rone) 8. Hac fugientium multitudine ac turba portae castrorum occupantur atque iter impeditur,
pluresque in eo loco sine vulnere quam in proelio aut fuga intereunt. (Cesare) 9. Vide quam multa
tempora etiam diligentissimis viris pereant: aliud valetudo sua cuique abstulit, aliud suorum, aliud
necessaria negotia, aliud publica occupaverunt. (da Seneca) 10. Inspectantibus vobis toto Capitolio
tabulae igebantur, neque solum singulis venibant immunitates sed etiam populis universis: civitas
non iam singillatim, sed provinciis totis dabatur. (Cicerone)

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
Come analizzare i periodi complessi
Questo laboratorio ti aiuterà a focalizzare gli elementi da analizzare per la scom-
ANALISI posizione del periodo e l’individuazione delle proposizioni che lo compongono in
E TRADUZIONE vista di una corretta traduzione.

La tua conoscenza del latino si è ormai arricchi- Facciamo un esempio.


ta della conoscenza di costruzioni sintattiche di Dum milites lumen transeunt ut sociorum cadave-
diversa natura; pertanto l’approccio al testo non ra colligerent, hostes, armis captis, cum fugam Ro-
può più limitarsi all’analisi logica (che pure è manorum animadvertissent, per agros cucurrerunt
determinante per la comprensione delle singole et, ut nostros viderunt, magna cum vi multa tela ab
proposizioni), ma deve allargarsi all’analisi del illis iacta sunt.
periodo. Osservando con attenzione il periodo notiamo la
Quest’ultima si basa su elementi chiave di struttu- presenza dei seguenti verbi:
a
ra: i verbi e i connettivi, cioè le “cerniere” che lega- ■ transeunt, indic. pres. att. 3 pers. plur.
a
no le frasi tra loro. ■ colligerent, cong. impf. att. 3 pers. plur.
Tale analisi spesso e opportunamente ricorre alla ■ captis, part. pf. dat./abl. plur. m./f./n.
a
“previsione”: in presenza di un determinato con- ■ animadvertissent, cong. ppf. att. 3 pers. plur.
a
nettivo o di un modo verbale mi aspetto qualcosa, ■ cucurrerunt, indic. pf. att. 3 pers. plur.
a
di cui poi vado a veriicare e constatare l’efettiva ■ viderunt, indic. pf. att. 3 pers. plur.
a
presenza. ■ iacta sunt, indic. pf. pass. 3 pers. plur. n.

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


5 I composti di eo 325

Riconosciamo poi la presenza dei seguenti con- cum fugam Romanorum animadvertissent,
nettivi: |
■ dum, so che introduce una temporale e mi aspetto cum + congiuntivo (gerundio passato)
un presente indicativo, che è transeunt;
■ ut, mi aspetto o un indicativo (in tal caso avrà va-
ut nostros viderunt
lore temporale o modale) o un congiuntivo (con |
valore inale o completivo); scarto il valore conse- proposizione temporale (“non appena”)
cutivo, in quanto nella frase precedente non trovo Se può essermi utile ricostruisco le singole frasi sul-
l’antecedente; la base della struttura italiana e ottengo la seguente
■ cum, mi aspetto o un ablativo (che non c’è - in tal ca- disposizione:
so sarebbe un complemento di compagnia), oppure Dum milites transeunt lumen ut colligerent cada-
un indicativo (introdurrebbe una temporale), oppu- vera sociorum, hostes, armis captis, cum animad-
re un congiuntivo (cum + congiuntivo); nella frase è vertissent fugam Romanorum, cucurrerunt per
presente un congiuntivo piuccheperfetto, che indica agros et, ut viderunt nostros, multa tela iacta sunt
un’azione anteriore rispetto alla reggente; ab illis cum magna vi.
■ et, la congiunzione lega due elementi della stessa
natura, nel nostro caso i due unici verbi che non Ne consegue la seguente traduzione letterale:
sono introdotti da connettivi subordinanti (cucur- “Mentre i soldati oltrepassavano il iume ain-
rerunt e iacta sunt) e che quindi sono i verbi della ché raccogliessero i cadaveri dei soci, i nemici, es-
proposizione principale e della sua coordinata; sendo state prese le armi, avendo capito la fuga
■ ut, mi aspetto o un indicativo (in tal caso avrà va-
dei Romani, accorsero per i campi e, non appe-
lore temporale o modale) o un congiuntivo (con na videro i nostri, molte lance furono scagliate da
valore inale, consecutivo o completivo); in que- quelli con grande forza.”
sto caso c’è l’indicativo, quindi sono quasi certo Ho così realizzato una traduzione “di servizio”, cioè
si tratti di una temporale. un testo su cui poter operare rielaborazioni oppor-
Rimane un unico verbo non considerato, ma si trat- tune ai ini di una resa migliore. L’operazione potrà
ta di un participio concordato con un termine in portare a un risultato di questo tipo:
ablativo (armis): sicuramente un ablativo assoluto.
“Mentre i soldati oltrepassavano il iume per racco-
A questo punto posso afermare che il periodo di
gliere i cadaveri degli alleati, i nemici, prese le armi,
partenza è costruito nel modo seguente:
dato che si erano resi conto della fuga dei Romani,
Dum milites lumen transeunt accorsero per i campi e, non appena videro i nostri,
| scagliarono molte lance con grande violenza.”
proposizione temporale (“mentre”)
Naturalmente quest’ultima non è l’unica traduzio-
ut sociorum cadavera colligerent, ne possibile, bensì la traduzione che il traduttore ri-
| tiene la migliore possibile (e non è detto che lo sia!)
proposizione inale (“ainché”)
Veriica delle competenze
hostes per agros cucurrerunt Prova ora ad applicare la stessa analisi e lo stesso
| modo di procedere usato nella scheda sul periodo
proposizione principale complesso tratto dalla Vita di Alcibiade di Cornelio
Nepote (testo parzialmente rielaborato).
et magna cum vi multa tela ab illis iacta sunt
| Bellum Peloponnesium ducentes Alcibiadis consilio
proposizione coordinata alla principale atque auctoritate Athenienses bellum Syracusanis in-
dixerunt: ut quod gereret, ipse dux delectus est; id cum
armis captis, appararetur, priusquam classis exibat, accidit ut una
| nocte omnes Hermae, qui in oppido erant Athenis, dei-
abl. assoluto (gerundio passato) cerentur praeter unum, qui ante ianuam erat Andocidi.

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326 UNITÀ 21 PRONOMI E AGGETTIVI INDEFINITI (II)

19 Livio alle prese con il racconto di una pestilenza VERSIONE

Livio racconta un tragico evento accaduto nel territorio romano: una terribile pestilenza, che, dopo aver
colpito gli animali, si abbatte anche sugli uomini.

1 M. Atilio praetori provincia Sardinia obvenerat; sed is cum legione nova, quam consules con-
2 scripserant, in Corsicam transiit. Dum is eo adit ut bellum gereret, Cornelio prorogatum est
3 imperium, ut obtineret Sardiniam. Interim novas legiones consules scribebant, sed nequibant
4 milites habere: dilectus consulibus diicilior erat, quod pestilentia, quae priore anno in boves
5 inierat, eo verterat in hominum morbos. Qui inciderant, haud facile septimum (“settimo”) diem
6 superabant. Servitia maxime interibant; eorum strages per omnes vias insepultorum erat. Ca-
7 davera intacta a canibus ac volturibus tabes absumebat. Cum pestilentiae inis non esset, senatus
8 decrevit, ut decemviri libros Sibyllinos adirent. Ex decreto eorum diem unum supplicatio fuit, et
9 Q. Marcio Philippo verba praeeunte populus in foro votum concepit: “Si morbus pestilentiaque
10 ex agro Romano abierint, biduum ferias ac supplicationem habebimus”.
(da Livio, I sec. a.C. - I d.C., Ab Urbe condı̆ta)

COMPRENSIONE DEL TESTO


■ Perché la leva di nuovi soldati risultava dificoltosa?
■ In quanti giorni un uomo malato di peste giungeva alla morte?
■ Che cosa decise il senato per far fronte alla pestilenza?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Evidenzia tutte le forme del verbo eo e dei suoi composti: precisa la derivazione di queste ultime, e
coniuga per esteso il verbo nel tempo e nel modo in cui si trova.

6 Il genitivo partitivo

Riconoscere, analizzare e tradurre il genitivo partitivo

20 Traduci le seguenti espressioni in cui è usato il complemento partitivo.


a 1. multis vestrum 2. nemo illarum 3. aliquid utile 4. nihil certi 5. nihil memorabile 6. facilli-
mus ex libris 7. maximus inter ratres 8. nec quisquam nostrum 9. paucorum ex hominibus.
b 1. a qualcosa di grande 2. nessuno dei due genitori 3. al peggiore fra i ragazzi 4. con qualcuno di
voi e di noi 5. qualcosa di facile 6. nulla di diicile 7. con qualcosa di aspro 8. di molti fra i nemici.

21 Traduci le seguenti frasi.


1. Si quid secundi evenerit, nulla in ea re sua pars erit, contra ea, si quid adversi acciderit, ipse unus
eius delicti reus putabitur. (da Nepote) 2. Haec cum dixisset, iuravit reliquosque ut idem facerent
monuit. Hoc laudans Pompeius idem iuravit, nec vero ex reliquis fuit quisquam qui iurare dubita-
ret. (da Cesare) 3. Ex hominibus pauci sunt qui consilio se suaque disponant. (da Seneca) 4. Rex
Iuba evocatus est litteris ab eodem praefecto Saburra cum parte exercitus contra Sittium relicto ut se-
cum ipse aliquid auctoritatis adderet exercitu Scipionis. (da Bellum Aricum) 5. Potest exercitatio et
temperantia etiam in senectute conservare aliquid pristini roboris. (Cicerone) 6. “Hicine (hic + -ne)
est ruptor foederis humani violatorque gentium iuris? Iam ego hanc mactatam victimam, si modo
sancti quicquam in terris esse di volunt, legatorum manibus dabo”. (Livio) 7. Nostri, dum corpora
corporibus applicant armaque armis iungunt, in artum compulsi, cum vix satis spatii esset, corona
hostium cincti ad multum diei caeduntur. (da Livio)

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RIEPILOGO 327

RIEPILOGO PER RIPASSARE ESERCIZI INTERATTIVI


ZTE

VERIFICA DELLE COMPETENZE DI TRADUZIONE

22 Traduci le seguenti frasi.


1. Redeo ad sementim: ubi quisque locus rigidissimus aquosissimusque erit, ibi primum serito. (Ca-
tone) 2. Idem ego ille qui vehemens in alios, qui inexorabilis in ceteros fui, persolvi patriae quod
debui; reliqua iam a me meae perpetuae consuetudini naturaeque debentur; tam sum misericors,
iudices, quam vos. (Cicerone) 3. Plurimi ex principibus senatus interfecti sunt, multi nobiles Cam-
pani in carcerem conditi sunt; alii per sociorum Latini nominis urbes in custodias dati variis casibus
interierunt: multitudo alia civium Campanorum venum data. (da Livio) 4. Equitatus hostium ab
utroque cornu circumire aciem nostram et aversos proterere incipit. Cum cohortes ex acie procucur-
rissent, Numidae integri celeritate impetum nostrorum efugiebant, rursusque ad ordines suos se re-
cipientes circumibant et ab acie excludebant. (Cesare) 5. Constituitur in foro spectaculum acerbum et
miserum et grave toti Asiae provinciae, grandis natu parens adductus ad supplicium, ex altera parte
ilius, ille quod pudicitiam liberorum, hic quod vitam patris famamque sororis defenderat. Flebat
uterque non de suo supplicio, sed pater de ili morte, de patris ilius. (Cicerone) 6. Itaque senatus de-
crevit ut darent operam consules, ne quid res publica detrimenti caperet. (da Sallustio) 7. Romani
cum tantum a muro recessissent ut extra ictum teli essent, acie derecta paulisper steterunt; postquam
nemo hostium contra exibat, redierunt in castra. Postero die Quinctius prope lumen praeter urbem
sub ipsas Menelai montis radices ducere copias instructas pergit: primae legionariae cohortes ibant,
levis armatura et equites agmen cogebant. (Livio) 8. Populo Romano iucunda suburbanitas est huiusce
provinciae: nihil ceterorum simile Graecorum, nulla desidia, nulla luxuries, contra summus labor in
publicis privatisque rebus, summa parsimonia, summa diligentia. (Cicerone)

23 Abitudini di vita di Attico VERSIONE TUTOR

Attico (I a.C.), amico di Cicerone, viene celebrato da Nepote per le sue grandi doti di ospitalità e lealtà. Gli
invitati a pranzo erano allietati da letture, perché potessero essere rifocillati non solo nel corpo ma anche
nella mente; nonostante fosse divenuto ricchissimo, Attico non mutò le sue abitudini di vita. Le sue doti
principali, del resto, furono la sincerità e la fedeltà nel mantenere ciò che aveva promesso. Così si prese cura
dei patrimoni degli amici e ciò lo allontanò dalla politica.

1 Nemo, iens in convivium Attici, umquam sine aliqua lectione apud eum cenavit, ut non minus ani-
2 mo quam ventre convivae delectarentur: namque ad eum ibant illi, quorum mores ab Attici mo-
3 ribus non abhorrerent. Cum tanta pecuniae fuisset accessio, nihil de cotidiano cultu mutavit, nihil
4 de vitae consuetudine tantamque moderationem habuit, ut, quamquam plurimum nummorum
5 a patre acceperat, parum se splendide gesserit parique fastigio steterit in utraque fortuna. Nullos
6 habuit hortos, nullam suburbanam aut maritimam sumptuosam villam neque in Italia, praeter
7 Arretinum et Nomentanum, rusticum praedium, omnisque eius pecuniae reditus ad eum redibat
8 ex Epiroticis et urbanis possessionibus. Mendacium neque dicebat neque tolerare poterat. Itaque
9 eius comitas non sine severitate erat neque gravitas sine facilitate, ut diicile esset intellegere, utrum
10 eum ceteri magis timerent an amarent. Quidquid alius rogabat, religiose promittebat. Numquam
11 susceptum negotium neglexit: nam in ea re ponebat suam existimationem, qua nihil habebat ca-
12 rius. Omnia Ciceronum, M. Catonis, Q. Hortensii, Auli Torquati, multorum praeterea equitum
13 Romanorum negotia procuravit; itaque non inertia, sed iudicio abiit a rei publicae procuratione.
(da Nepote, I sec. a.C., De viris illustribus)

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328 UNITÀ 21 PRONOMI E AGGETTIVI INDEFINITI (II)

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
Il lavoro
della terra
CIVILTÀ

[▶ LESSICO p. 321]

Rilievo con scena di Il ‘mito’ dell’agricoltura ■


mietitura, II secolo d.C. Nel pensiero antico sono molto
Virton, Musée Gaumais.
Questo rilievo, proveniente ricorrenti i richiami all’agricol-
da un monumento tura come attività culturalmen-
funerario, mostra un
dispositivo per la mietitura
te e moralmente elevata, la qua-
del grano trainato da un le nobilita l’uomo ofrendogli,
mulo. con i propri frutti, il necessario
per vivere, e rendendolo cosí li-
bero dal bisogno.
Catone il Censore (III-II secolo a.C.), nella prefazione del suo trattato (1-3) L’agri-
coltura aferma:
«I nostri antenati (...) quando lodavano un individuo degno, lo deinivano “buon
agricoltore e buon colono”, e si riteneva che ricevesse la massima lode chi in tali ter-
mini veniva lodato. (...) È dagli agricoltori che provengono gli uomini piú temprati
e i soldati piú valorosi e proprio nell’agricoltura si consegue un guadagno del tutto
onesto e sicuro e assolutamente non esposto all’odiosità; e coloro che si dedicano a
tale occupazione non possono essere afatto malpensanti» (trad. P. Cugusi e M.T.
Sblendorio Cugusi).
Chi si dedica all’agricoltura conduce una vita sana a contatto con la natura, grazie alla
quale è temprato nel corpo (e quindi abile soldato), ma anche nell’animo, che risulta
virtuoso (i guadagni sono onesti e sicuri, e perciò non suscitano né invidia nel prossi-
mo né cattivi pensieri nell’agricola).
Alla base dell’ideale del contadino romano virtuoso sta anche la nozione di paupertas,
Rilievo con contadino
che miete il grano,
il «possesso del poco» (paucus): la terra, che occorre lavorare duramente, non produce
II secolo d.C. Arlon, Musée ricchezze illimitate, ma quanto basta perché si possa vivere in maniera dignitosa. Di que-
de la Basilique et des sto poco è bene accontentarsi ogni giorno con serenità, senza giudicare la propria pau-
Thermes Romains.
In questo rilievo di pertas come una condizione penosa, di cui liberarsi il prima possibile e con ogni mezzo.
provenienza gallo-romana
è rafigurato un uomo che Origini agricole ■ Le pratiche agricole erano ritenute antichissime. Plinio il Vecchio
miete il grano con la falce. (23-79 d.C.) dice che Romolo, il re fondatore della città, creò i «sacerdoti dei cam-
pi» (arvorum sacerdotes) tra i primi e che a quel tempo ciascuno
dei cittadini romani disponeva di due iugeri di terra da coltivare,
dove iugerum indicava la supericie arabile in un giorno da una sola
coppia di buoi aggiogati (Storia naturale, XVIII, 5 ss.). Con «sa-
cerdoti dei campi» Plinio intende i Fratelli Arvali (Fratres Arva-
les), un sodalizio di dodici uomini addetti a sacriici per garantire
la fecondità dei campi (arva).
Secondo la tradizione, ad aver insegnato la coltivazione dei cam-
pi ai Romani sarebbero stati nientemeno che gli dèi. In Macro-
bio (IV-V secolo d.C.) si legge che, quando signore del Lazio era
Giano, arrivò su una nave Saturno. Costui istruí Giano nell’arte
dell’agricoltura e, come ricompensa per questo servizio, fu asso-

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Civiltà Il lavoro della terra 329

Mosaico con scene ciato nel regno (Saturnali, I, 7, 21). Virgilio (70-19 a.C.) riferisce un’altra versione:
di aratura e semina, primo in un tempo remoto gli esseri umani non avevano bisogno di lavorare la terra, ma essa
quarto del III secolo d.C.
Saint Germain-En-Laye, produceva spontaneamente ogni bene in abbondanza. Giove pose ine a questa età
Musée d’Archéologie e gli uomini furono costretti a imparare, con la propria esperienza, le diverse arti; in
Nationale.
Le attività della semina e questa occasione appresero dalla dea Cerere l’uso dell’aratro (Georgiche, I, 121-152).
dell’aratura sono rafigurate
in questo mosaico, con le I prodotti della terra ■ A Roma, cosí come anche in Grecia, alla base dell’alimenta-
igure del contadino che zione vi erano prodotti di derivazione cereale. Il farro (far, farris) ebbe un’importanza
regge il canestro dei semi dominante, soprattutto nell’età regia e in quella repubblicana: esso veniva macinato
e li getta sul terreno, a
sinistra, e dell’uomo che soltanto dopo che era stato abbrustolito e battuto. Una focaccia di farro veniva por-
dirige l’aratro trainato da tata in oferta dalla sposa durante il rito della confarreatio, che era una delle forme del
due buoi, a destra.
matrimonio romano. A base di farro era anche la puls, un preparato liquido o semili-
Mosaico “dei lavori
campestri”, prima
quido, considerato l’antenato della nostra polenta. Plinio il Vecchio lo deinisce il cibo
metà del III secolo piú antico del Lazio, e aggiunge che per lungo tempo i Romani si nutrirono di puls e
d.C. Cherchell, Musée non di pane (Storia naturale, XVIII, 83).
Archéologique.
Il mosaico rappresenta Meno difuso del farro era l’orzo (hordeum), che all’epoca di Plinio era ritenuto tipico
su due fasce sovrapposte di una fase alimentare arretrata, e perciò veniva dato quasi esclusivamente alle bestie
quattro uomini impegnati (ibid. 74). Molto richiesto invece era il frumento (triticum): tale richiesta fu sempre
nell’aratura e della semina.
piú crescente con l’aumento demograico, tanto che Roma si vide costretta all’impor-
tazione da vari luoghi, come Sicilia, Sardegna, Nordafrica e Penisola iberica.
ANIMAZIONE Gli ortaggi più coltivati erano leguminose (legumina), ortaggi verdi (olera), nonché
Le attività agricole
radici e tuberi. Ricordiamo fra i vari ortaggi i lupini, di grande consumo ma cataloga-
ti come cibo povero, cosí come anche il cavolo (brassica), e le rape, assai apprezzate.
Nell’àmbito dell’arboricoltura, i prodotti preminenti erano l’olio e il vino [▶ Unità
13, pp. 198-199, Bere, mangiare, stare a tavola]. L’olio di prima qualità poteva essere
fatto principalmente in tre modi: con olive verdi (oleum acerbum o aestivum), usato
come unguento o per scopi medicinali; con olive appena colorate, prodotto alla ine
di ottobre (oleum viride); oppure con olive mature (olei los, «iore dell’olio»), che
era quello di maggiore difusione e che si usava per il condimento delle verdure crude.

Veriica delle competenze


Nel passo di Catone citato in questa scheda compare il contesto? Quale è la sua radice? In quale altro vocabo-
termine «colono» (colonus). Che cosa signiica in questo lo afferente al lessico della terra si trova questa radice?

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


PER COMINCIARE STORIOGRAFIA

22 VERBI DEPONENTI
UNITÀ Fortiter malum qui... Attilio Regolo

1 I verbi deponenti [▶ MANUALE 22.1]


■ I verbi deponenti hanno forma passiva e signiicato attivo (o meno frequentemente rilessivo);
i modelli di coniugazione sono i seguenti e seguono la coniugazione passiva dei corrispondenti
verbi regolari:
– hortor, āris, ātus sum, āri “esortare” (I coniugazione)
– vereor, ēris, verĭtus sum, ēri “temere” (II coniugazione)
– sequor, ĕris, secūtus sum, sequi “seguire” (III coniugazione)
– largior, īris, ītus sum, īri “elargire” (IV coniugazione)
– patior, ĕris, passus sum, pati “sofrire”, “sopportare” (verbi in -ior)

2 L’imperativo presente deponente [▶ MANUALE 22.2]

I coniugazione II coniugazione III coniugazione IV coniugazione verbi in -ior


Sing. 2a hortāre verēre sequĕre largīre patĕre
Plur. 2a hortamĭni veremĭni sequimĭni largimĭni patimĭni

3 Ininiti e participi dei verbi attivi, passivi e deponenti [▶ MANUALE 22.2]


■ Parallelamente alle forme di ininito e di participio dei verbi deponenti e di ininito futuro di tutti
i verbi, riepiloghiamo anche le corrispondenti forme dei verbi attivi.
INFINITO PRESENTE
I coniugazione II coniugazione III coniugazione IV coniugazione verbi in -io
ATTIVO amāre delēre mittĕre audīre capĕre
PASSIVO amāri delēri mitti audīri capi
DEP. hortāri verēri sequi largīri pati

INFINITO PERFETTO
I coniugazione II coniugazione III coniugazione IV coniugazione verbi in -io
ATTIVO amavisse delevisse misisse audivisse cepisse
PASSIVO amātum, am, um; delētum, am, um; missum, am, um; audītum, am, um; captum, am, um;
os, as, a esse os, as, a esse os, as, a esse os, as, a esse os, as, a esse
DEP. hortātum, am, um; verĭtum, am, um; secutum, am, um; largītum, am, um; passum, am, um;
os, as, a esse os, as, a esse os, as, a esse os, as, a esse os, as, a esse

INFINITO FUTURO
I coniugazione II coniugazione III coniugazione IV coniugazione verbi in -io
ATTIVO amatūrum, am, um; deletūrum, am, um; missūrum, am, um; auditūrum, am, um; captūrum, am, um;
os, as, a esse os, as, a esse os, as, a esse os, as, a esse os, as, a esse
PASSIVO amātum iri delētum iri missum iri audītum iri captum iri
DEP. hortatūrum, am, um; veritūrum, am, um; secutūrum, am, um; largitūrum, am, um; passūrum, am, um;
os, as, a esse os, as, a esse os, as, a esse os, as, a esse os, as, a esse

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memorandum 331

■ L’ininito futuro attivo e deponente è costituito dal participio futuro (all’accusativo) + esse; l’in-
inito futuro passivo (raro) è formato dal supino + iri.
■ L’ininito futuro di sum è futurum, am, um; os, as, a esse o fore (forma invariabile).
■ L’ininito futuro dei verbi deponenti è attivo sia di forma sia di signiicato.
PARTICIPIO PRESENTE
I coniugazione II coniugazione III coniugazione IV coniugazione verbi in -io
ATTIVO amans, antis delens, entis mittens, entis audiens, ientis capiens, ientis
PASSIVO – – – – –
DEP. hortans, antis verens, entis sequens, entis largiens, ientis patiens, ientis
■ Il participio presente è privo della forma passiva. [▶ Unità 10]
■ Il participio presente dei verbi deponenti è attivo sia di forma sia di signiicato (“che esorta”, “che
teme” ecc.).
PARTICIPIO PERFETTO
I coniugazione II coniugazione III coniugazione IV coniugazione verbi in -io
ATTIVO – – – – –
PASSIVO amātus, a, um delētus, a, um missus, a, um audītus, a, um captus, a, um
DEP. hortātus, a, um verĭtus, a, um secutus, a, um largītus, a, um passus, a, um
■ Il participio perfetto
● nei verbi attivi ha signiicato passivo [▶ Unità 11]
amatus = essendo stato amato, che è/era stato amato, poiché/dopo che è/era stato
amato, sebbene sia/fosse stato amato
● nei verbi deponenti ha signiicato attivo
hortatus = avendo esortato, che ha/aveva esortato, poiché/dopo che ha/aveva esor-
tato, sebbene abbia/avesse esortato
PARTICIPIO FUTURO
I coniugazione II coniugazione III coniugazione IV coniugazione verbi in -io
ATTIVO amatūrus, a, um deletūrus, a, um missūrus, a, um auditūrus, a, um captūrus, a, um
PASSIVO – – – – –
DEP. hortatūrus, a, um veritūrus, a, um secutūrus, a, um largitūrus, a, um passūrus, a, um
■ Il participio futuro ha sempre signiicato attivo ed è proprio di tutti i verbi che abbiano il supino
[▶ Unità 12] o, nel caso dei verbi deponenti, che presentino la forma del perfetto.
■ Nei verbi deponenti il participio futuro è attivo di forma e di signiicato.

4 I verbi deponenti costruiti con l’ablativo [▶ MANUALE 35.2.1.1]


■ I seguenti verbi si costruiscono con l’ablativo
– utor, ĕris, usus sum, uti aliqua re ➞ “servirsi di”, “usare qualcosa”
– potior, īris, potītus sum, īri aliqua re ➞ “impadronirsi di qualcosa”
– ruor, ĕris, ruĭtus ( ructus) sum, rui aliqua re ➞ “godere di qualcosa”
– fungor, ĕris, functus sum, fungi aliqua re ➞ “adempiere qualcosa”
– vescor, ĕris, vesci aliqua re ➞ “nutrirsi di”, “mangiare qualcosa”
● Il verbo potior “impadronirsi di”, “conseguire”, oltre che con l’ablativo è costruito anche con il
genitivo, specialmente nella locuzione rerum potiri “impadronirsi del potere assoluto”.

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332 UNITÀ 22 VERBI DEPONENTI

5 Riepilogo degli usi della congiunzione ut [▶ MANUALE 45]

Ut + indicativo
Valore Esempi Note
comparativo Ut adulescentibus senes delectantur, sic Spesso in correlazione con sic “così”
“come” adulescentes senum praeceptis gaudent.
(Cicerone)
Come i vecchi si rallegrano dei giovani, così i
giovani godono degli insegnamenti dei vecchi.
temporale Homo ut haec audivit, exarsit. (Cicerone)
“quando”, “allorché”, L’uomo, quando/come udì queste cose, si ut primum signiica “(non) appena”
“come” esaltò.

Ut + congiuntivo
Valore Esempi Note
inale Haec a me proferuntur, ut nostrum cursum Tempi impiegati: presente, imperfetto
“ainché” perspicere, Brute, possis. (Cicerone)
Queste cose sono da me citate, ainché tu, o
Bruto, possa cogliere bene il mio percorso.
consecutivo Eum vitae cursum tenere potuerunt, ut in Spesso preceduto da antecedenti come
“cosicché” negotio sine periculo esse possent. (Cicerone) ita, sic “così”, tam/tantum “tanto”, adeo/
(Quegli uomini) poterono guidare il eo “a tal punto”; tantus “così grande”, talis
corso della loro vita, in modo tale da poter “tale”, tot “tanto”, is, ea, id “tale”, “di tal
partecipare all’attività pubblica senza genere”
pericolo.
Tempi impiegati: presente, imperfetto,
perfetto
concessivo Ut quaeras omnia, quomodo Graeci “ineptum” Tempi impiegati: presente, perfetto
“sebbene”, “benché”, appellent, non reperies. (Cicerone)
“anche se” Anche se indagassi in ogni direzione, non
(piuttosto raro) troverai come i Greci dicano ineptus.
completivo
– volitivo: “che” o Pater rogabat ut senatus ilio suo parceret. I tempi del congiuntivo sono regolati
“a/di” + ininito (Cicerone) dalle norme della consecutio temporum
Il padre chiedeva che il senato risparmiasse (contemporaneità e anteriorità)
suo iglio.
– di fatto Accidit ut legati Prusiae Romae apud
(dichiarativo): Flamininum cenarent. (Nepote)
“che” Accadde che gli ambasciatori di Prusia
cenassero a Roma a casa di Flaminino.
– con i verba timendi: Timeo ut sustineas. (Cicerone) Temo che tu
“che non” non resista.

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1 I verbi deponenti 333

1 I verbi deponenti

LESSICO di BASE MEMENTO

Verbi (deponenti) morior, ĕris, mortuus sum, mori patior, ĕris, passus sum, pati
adipiscor, ĕris, adeptus sum, adipisci morire sopportare, soffrire
conseguire, ottenere nanciscor, ĕris, nactus/nanctus sum, polliceor, ēris, pollicĭtus sum, ēri
arbitror, āris, ātus sum, āri nancisci ottenere, imbattersi in promettere
giudicare, ritenere nascor, ĕris, natus sum, nasci proiciscor, ĕris, profectus sum,
complector, ĕris, plexus sum, plecti nascere proicisci partire, mettersi in
abbracciare nitor, ĕris, nixus/nīsus sum, niti viaggio
coniteor, ēris, confessus sum, ēri appoggiarsi, fare assegnamento queror, ĕris, questus sum, queri
confessare, ammettere su, tendere a lamentarsi
ingredior, ĕris, gressus sum, grĕdi orior, ĕris/īris, ortus sum, orīri sequor, ĕris, secūtus sum, sequi
entrare, iniziare sorgere, nascere seguire
loquor, ĕris, locūtus sum, loqui paciscor, ĕris, pactus sum, pacisci ulciscor, ĕris, ultus sum, ulcisci
parlare pattuire, accordarsi vendicare, vendicarsi di
moror, āris, ātus sum, āri
indugiare (intr.), ritardare (tr.)

Riconoscere, analizzare e tradurre i verbi deponenti

1 Analizza e traduci le seguenti forme di verbi deponenti all’indicativo, poi scrivi il paradigma
verbale.

ATTENZIONE Il verbo orior “sorgere” segue fondamentalmente la quarta coniugazione; tuttavia la


2a pers. sing. è orĕris (oltre che orīris) e la 3a pers. sing. è orĭtur (oltre che orītur) e così il congiuntivo
imperfetto ha forme della terza coniugazione (orĕrer, orerēris, ecc.) accanto a quelle della quarta (orīrer,
orirēris, ecc.). Di qui il suo paradigma “misto”: orior, ĕris, ortus sum, orīri.

profectus es
1. 2. hortaberis 3. patiebaris 4. populatae erunt 5. arbitrati sunt 6. verentur 7. tuebi-
mini 8. oriar 9. natus eram 10. nactus est 11. loquuntur 12. experiebamur.

2 Analizza e traduci le seguenti forme di verbi deponenti al congiuntivo.


1. intuitus sim 2. conarentur 3. ulta essent 4. nati simus 5. experiremur 6. queraris 7. populemini
8. secuti essemus 9. polliceatur 10. morirer 11. aggressi sitis 12. locuta sim.

3 Traduci utilizzando i due verbi indicati tra parentesi dal signiicato simile (uno attivo, l’altro
deponente).
ESEMPIO essi siano usciti (exeo/egredior) ➞ exierint ➞ egressi sint
voi devastiate (vasto/populor) 2. che noi siamo ritornati (redeo/regredior) 3. tu mangiassi (edo/
1.
vescor) 4. esso (n.) abbia parlato (dico/loquor) 5. essi (n.) fossero partiti (discedo/proiciscor) 6. tu
esca (exeo/egredior) 7. egli abbia sopportatto (fero/patior) 8. voi cadiate (cado/labor) 9. che tu usi
(adhibeo/utor).

4 Analizza le seguenti forme facendo attenzione a distinguere le passive dalle deponenti.


profecti essemus
1. 2. largiar 3. populeris 4. quaereretur 5. quereretur 6. cogeremini 7. cunctare-
mur 8. geniti sint 9. nati essent 10. nactus es 11. passa erunt 12. verebitur 13. labebar 14. uten-
tur 15. laudemur.

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334 UNITÀ 22 VERBI DEPONENTI

5 Nelle seguenti frasi sostituisci il verbo evidenziato con il sinonimo deponente o attivo, poi tra-
duci.
1. Cives maximo animo suam urbem defenderant (. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . tueor), sed hostes, quia plu-
res quam cives erant, illam populati sunt (. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . vasto). 2. Quamvis multam pe-
cuniam a patre meo habuissem et paucis annis fortunas auxissem, tamen semper paupertatem
metuebam (. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . vereor). 3. Si nos amicis nostris dabimus quod promiserimus
(. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . polliceor), illi idos et laudibus dignos nos arbitrabuntur (. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
puto). 4. Cum duo milia militum decessissent (. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . morior), dux velo-
cissime in tabernaculum ingressus est (. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ineo) et nova consilia meditatus est
(. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . cogito). 5. Ut deam praecarentur (. . . . . . . . . . . . . . . . . . oro) sacerdotes vestalesque
in templum inierunt (. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ingredior) et, dum sacerdotes ritum faciunt, vestales deae
simulacrum complectae sunt.

6 Traduci le seguenti frasi.


1. Rem tene, verba sequentur. (Catone) 2. Orat, confitetur, purgat: quid vis amplius? (Teren-
zio) 3. Cuius adventu cognito hermus cohortes ex urbe reducit et profugit; milites in itinere ab
eo discedunt ac domum revertuntur. (Cesare) 4. Magnam potestatem nacti erant equites Graccha-
nis legibus et in multos clarissimos atque innocentissimos viros saevierunt. (da Velleio) 5. Ad omnes
adfectus impetu rapimur: vituperamus laudamus miseremur irascimur, utcumque praesens movit
adfectio. (Curzio Rufo) 6. Vos, quibus nihil est aliud propositum nisi rectum atque honestum, unde
oicii, unde actionis principium nascatur non reperietis. (da Cicerone) 7. Omnes, qui se incolumes
volent, sequentur auctoritatem consulis, soluti a cupiditatibus, liberi a delictis, cauti in periculis, non
timidi in contentionibus. (Cicerone)

7 Inizio della storia di Alessandro: la resa di una città VERSIONE

Il testo di Curzio Rufo apre il


racconto delle vicende di Ales- IL LUOGO L’impero di Alessandro Magno
sandro Magno con la descrizio- Alessandro Magno, re di Macedonia dal 336 a.C. al 323 a.C. (anno della
morte), in pochi anni di regno sottomise deinitivamente le città gre-
ne di un iume e della città da
che, conquistò l’impero Persiano, l’Asia Minore, l’Egitto e si spinse i-
esso attraversata, che Alessan-
no in India (i riferimenti geograici presenti nella versione riguardano
dro vuole conquistare. Nell’im- tutti il continente asiatico); si servì di fedeli collaboratori (fra i quali
presa ogni trattativa è inutile Clearco, citato nel testo). Si impegnò per la fusione della civiltà greca
e i cittadini, rispettando i pat- con quelle dei popoli che conquistò, dando vita al processo di elle-
ti concordati con il generale, si nizzazione del mondo orientale e alla diffusione di una cultura greca
consegnano a lui senza oppor- “contaminata” deinita poi “ellenistica”.
re resistenza. [▶ p. 125]

1 Inter haec Alexander ut conduceret ex Peloponneso milites, Cleandro cum pecunia misso Lyciae
2 Pamphyliaeque rebus compositis, ad urbem Celaenas profectus est et exercitum admovit. Media
3 illa tempestate moenia interluebat Marsyas amnis, quem carminibus Graeci poetae fabulosum
4 arbitrabantur. Fons eius cum ex summo montis cacumine egreditur in subiectam petram magno
5 strepitu aquarum cadit; inde difusus circumiectos rigat campos, liquidus et suas dumtaxat un-
6 das trahens. Ceterum quamdiu intra muros luit, nomen suum retinet; at cum extra munimenta
7 egreditur, maiore vi ac mole agentem undas Lycum appellant. Alexander quidem, cum urbem
8 destitutam ab suis ingressus esset, arcem vero, in quam confugerant, oppugnare adortus est et ca-
9 duceatorem praemisit. Cives caduceatorem in turrem et situ et opere multum editam perduxe-
10 runt, ut quanta esset altitudo intueretur, deinde imperaverunt ut nuntiaret Alexandro haec ver-

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


1 I verbi deponenti 335

11 ba: “Non eadem tu ipse et nos aestimatione munimenta metimur: nos inexpugnabiles sumus et
12 ad ultimum pro ide moriemur.” Sed quia circumdabatur arx et omnia sibi in dies artiora erant,
13 sexaginta dierum indutias pacti sunt: “Nisi intra eos dies auxilium Dareus ipse miserit, nos non
14 tuebimur et dedemus urbem”; postquam nihil inde praesidii mittebatur, morati non sunt et ad
15 praestitutam diem permiserunt se regi.
(da Curzio Rufo, I-II sec. d.C., Historiae Alexandri Magni)

COMPRENSIONE DEL TESTO


■ Dove scorreva il iume Marsia? Come era giudicato tale iume dai Greci?
■ Che cosa fanno sapere ad Alessandro i cittadini della città assediata?
■ Come inisce la vicenda?

2 L’imperativo presente deponente

Riconoscere, analizzare e tradurre l’imperativo presente deponente

8 Traduci le seguenti forme di imperativo, usando solo verbi deponenti.


1.partite 2. abbracciami 3. seguiteci 4. pensa 5. non morite 6. sopportate 7. non vendicarti 8. ac-
cordati 9. confessatevi 10. parla 11. non entrate.

9 Traduci le seguenti frasi.


1. Egredere, o quicumque es, coramque parentem adloquere ac nostris succede penatibus hospes. (Vir-
gilio) 2. Tu si et valde properas, aliter te interim oblecta; basia patrem tuum, amplectere, postremo
ipse eum lauda. (Frontone) 3. Scipio sic locutus est: “Patimini me, quoniam iam feriati sumus.” (da
Cicerone) 4. Cum tibi sint ratres, ratres ulciscere laesos. (Stazio) 5. Vos autem crescite et multipli-
camini et ingredimini super terram et implete eam. (Vulgata) 6. Adversus haec quae incidere possunt
etiam potentissimis adhortare te et indura. (Seneca) 7. Sequere illum impetum animi quo ad optima
quaeque calcatis popularibus bonis ibas. (Seneca)

10 È ora che Catilina se ne vada da Roma VERSIONE

Catilina, fallita per l’ennesima volta la candidatura al consolato, ha organizzato un vero e proprio colpo di
stato. Rivolgendosi direttamente a lui nell’aula del senato, Cicerone invita in modo esplicito Catilina ad an-
darsene dalla città e a recarsi dai suoi soci, guidati dal suo fedele complice Manlio. L’oratore chiede anche
ai Romani di rendere grazie agli dèi per aver salvato la città da una rovina tanto tremenda. [▶ p. 99]

1 Quae cum ita sint, Catilina, perge quo incepisti: egredere aliquando ex urbe; patent portae; pro-
2 iciscere. Nimium diu te imperatorem tua illa Manliana castra desiderant. Educ tecum etiam
3 omnes tuos; purga urbem. Magno me metu liberaveris, modo (“purché”) inter me atque te murus
4 intersit. Nobiscum versari (“restare”) iam diutius non potes; non feram, non patiar, non sinam.
5 Magnam dis immortalibus habeamus atque huic ipsi Iovi Statori, antiquissimo custodi huius
6 urbis, gratiam, quod hanc tam taetram, tam horribilem tamque infestam rei publicae pestem
7 totiens iam efugimus. Quam diu mihi consuli designato, Catilina, insidiatus es, non publico me
8 praesidio, sed privata diligentia defendi.
(da Cicerone, I sec. a.C., Oratio prima in Catilinam)

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336 UNITÀ 22 VERBI DEPONENTI

COMPRENSIONE DEL TESTO


■ Che cosa sono i Manliana castra (riga 2)?
■ A chi Cicerone rivolge i suoi ringraziamenti?
■ Con che cosa il console si è difeso dalle insidie di Catilina?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Classiica e analizza tutti gli imperativi e i congiuntivi esortativi presenti nel brano.

3 Ininiti e participi dei verbi attivi, passivi e deponenti

Riconoscere, analizzare e tradurre gli ininiti e i participi dei verbi attivi, passivi e deponenti

11 Scrivi tutti i participi (al maschile singolare) e gli ininiti dei seguenti verbi deponenti.

ESEMPIO verbo part. pres. part. pf. part. fut. inf. pres. inf. pf. inf. fut.
hortor hortans hortatus hortaturus hortari hortatum esse hortaturum esse
1. queror 2. moror 3. vereor 4. experior 5. morior 6. nascor 7. loquor 8. suspicor 9. comitor.

12 Traduci le seguenti espressioni.


1. le cose che sono nate (sogg.) 2. per mezzo di coloro che esortano (m.) 3. colei che ha sofferto
(f.) 4. quelle che sono morte (sogg.) 5. ai nascituri 6. da colui che tenta (agente) 7. i parlanti (ogg.).

13 Traduci i seguenti participi con il gerundio.


ESEMPIO amplexus puellam ➞ avendo abbracciato la ragazza
1. adipiscentes triumphum 2. donaturi rosas 3. muliere lapsa 4. metuti ab omnibus 5. appro-
pinquans ad lumen 6. comitatura matrem 7. ingressi in templum 8. populantes arva 9. eunte
comite 10. hortatus pueros.

14 Nelle seguenti frasi sostituisci, se possibile, le espressioni evidenziate con un participio del
verbo deponente indicato tra parentesi, poi traduci.
1. Milites, cum e castris exierint (............................................... egredior) et cum oppugnati sint a peditibus
equitibusque (............................................... aggredior), fugiunt. 2. Dum Pericles Athenis in animo
habet (............................................... meditor) magnam civitatem et Lacaedemoni insidias comparat
(............................................... aggredior), peste mortuus est. 3. Quoniam omnes agri vastati erant
(............................................... populor) et agricolae abierant (............................................... proiciscor),
urbs rumento nudata est. 4. Consules, cum populus senatores excitavisset (................................
............... hortor ) ut alterum pellerent alterum damnarent, quia morituri essent, postquam de
rebus adversis suis diu cogitavissent (.................................................. reor), sine ulla mora Roma
profecti sunt. 5. Quamvis pastor ovile suum tutum putaret (.................................................... arbi-
tror), postquam nocte lupus iniit (......................................... ingredior) et oves trucidavit (..................
................................ aggredior), canes comparavit ut ovile et animalia defenderent (.............................
.................. tueor).

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


3 Ininiti e participi dei verbi attivi, passivi e deponenti 337

15 Traduci le seguenti frasi.


1. A Lusitanis Romanorum periuria ultis gravis clades accepta est. (da Livio) 2. Utilius homini
nihil est quam recte loqui. (Fedro) 3. Quid tam est commune quam spiritus vivis, terra mortu-
is, mare luctuantibus, litus eiectis? (Cicerone) 4. T. etiam Quintius Cincinnatus Praenesti-
nos, qui usque ad urbis Romae portas cum bello venerant, persecutus ad lumen Alliam vicit,
octo (“otto”) civitates, quae sub ipsis agebant, Romanis adiunxit, ipsum Praeneste adgressus in
deditionem accepit. (Eutropio) 5. Egressis urbe Albanis Romanus passim publica privataque
omnia tecta adaequat solo, unaque hora quadringentorum (“quattrocento”) annorum opus qui-
bus Alba steterat excidio ac ruinis dedit. (Livio) 6. Senectutem ut adipiscantur omnes optant,
eandem accusant adepti. (Cicerone) 7. Caesar de tertia vigilia cum legionibus tribus (“tre”) e
castris profectus ad eam partem hostium pervenit quae nondum lumen transierat. Eos impeditos
et inopinantes adgressus magnam partem eorum concidit. (Cesare) 8. His omnibus druidibus
praeest unus, qui summam inter eos habet auctoritatem. Hoc mortuo aut, si qui ex reliquis excel-
lit dignitate, succedit aut, si sunt plures pares, sufragio druidum adlegitur. (Cesare) 9. Quos ubi
ad omnia paratos vidit, certiores suos inde facit, quo die cum exercitu Athamaniam ingressurus
esset. (Livio) 10. Tito imperatore mortuo tantus luctus publicus fuit, ut omnes tamquam in pro-
pria doluerint orbitate.

16 Una coraggiosa azione militare di Crasso VERSIONE

Mentre i nemici, convinti della loro forza, hanno scelto una tattica attendista inalizzata ad isolare gli av-
versari e non attaccano battaglia, Crasso, iglio di Marco Licinio Crasso, triumviro con Cesare e Pompeo,
decide di uscire allo scoperto. Cerca, quindi, di prendere i nemici di sorpresa, dopo aver intrapreso, come i
Romani erano soliti fare, anche un’azione di rinforzo psicologico dei suoi uomini attraverso grandi promes-
se e speranze per il futuro. [▶ p. 190]

1 Prima luce productis omnibus copiis, duplici acie instituta, auxiliis in mediam aciem coniec-
2 tis, Crassus morabatur ut intellegeret quid hostes consilii caperent. Illi etsi propter multitudi-
3 nem et veterem belli gloriam paucitatemque nostrorum facilem sibi pugnam rebantur, tamen
4 nostros impeditos in agmine et sub sarcinis inferiores adoriri malebant. Hoc consilio probato
5 a ducibus, productis Romanorum copiis sese e castris non egrediebantur. Hanc rem intuitus
6 Crassus, cum cunctantes hostes nostros milites alacriores ad pugnam efecissent, cohortatus
7 suos ad hostium castra proiciscitur. Crassus equitum praefectos cohortatus ut magna praemia
8 pollicerentur et suos excitarent, quid vellet ostendit. Illi, eductis iis cohortibus quae ad prae-
9 sidium castrorum relictae intritae ab labore erant, et longiore itinere circumductis, ne hostes
10 eas ex castris intueri possent, omnium oculis mentibusque ad pugnam intentis celeriter ad
11 munitiones pervenerunt atque his prorutis prius in hostium castris constiterunt, quam pla-
12 ne hi eas tuerentur aut quid rei gereretur cognoscere possent. Tum vero, clamore ab ea parte
13 audito, nostri redintegratis viribus acrius eos aggressi sunt. Hostes undique circumventi de-
14 speratis omnibus rebus fuga salutem petiverunt.
(da Cesare, I sec. a.C., De bello Gallico)

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Evidenzia tutti i participi e analizzali indicandone la derivazione e la funzione e precisando se esprimono
un’azione attiva o passiva.
■ Cerchia tutte le forme deponenti, analizzale e trascrivi l’intero paradigma del verbo.

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


338 UNITÀ 22 VERBI DEPONENTI

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
Il lessico della religione
Questo laboratorio ti aiuterà a sviluppare la conoscenza dei lessici speciali, utili sia
LESSICO per memorizzare vocaboli in vista della traduzione sia per capire numerosi aspetti
della civiltà latina.

[▶ CIVILTÀ p. 344]

I Romani regolavano il loro rapporto con gli dèi


nella prospettiva del do ut des: solo se l’uomo
rende i dovuti onori e culti alle divinità può spe-
rare di ricevere da loro l’aiuto necessario per afron-
tare le situazioni della vita; si tratta quindi di una
■ pietas, atis, f., esprime il “sentimento religioso”,
la “devozione” verso gli dèi;
■ res divinae, f., indica le “pratiche religiose”;
■ sacra, orum, n., traduce il riferimento a “cose,
riti, cerimonie religiose”.
visione utilitaristica della religione (visione che verrà Da tutto ciò risulta evidente come l’idea del religio-
radicalmente modiicata dal Cristianesimo). so nella cultura latina ofra varie prospettive di os-
In ambito lessicale il vocabolo principale è: servazione e considerazione.
■ religio, onis, f.
Interessanti sono anche alcuni aggettivi.
L’etimologia più probabile del termine rimanda al Da religio deriva l’aggettivo religiosus, che indica
verbo relĭgo, as, avi, atum, are, che signiica “legare”; l’uomo scrupoloso ma anche superstizioso, e sug-
in tal senso la “religione” è ciò che lega l’uomo agli dèi. gerisce, in genere, l’idea del sacro (per es. i religiosa
Il termine religio assume di conseguenza diversi signi- iura sono i diritti sacri, il locus religiosus è un luogo
icati, dai più generici di “scrupolo e coscienziosità” consacrato, dunque riservato al sacro, ecc.)
a quelli più speciici di “timore religioso, religiosità”, Al termine pietas si collega l’aggettivo pius, che in-
da quelli più astratti a quelli molto concreti di “culto, dica l’uomo che si comporta in modo conforme al
pratica, vincolo religioso, oggetto e luogo di culto”; dovere e alla religione; non a caso l’eroe a cui la tra-
inine molto frequente è anche l’impiego del termine dizione latina fa risalire le origini di Roma, cioè il
con valenza negativa, cioè con il valore di “superstizio- troiano Enea, è deinito pius. Ovviamente ciò che
ne” e persino di “sacrilegio”; alcune ilosoie, infatti, non è pius è impius, cioè sacrilego, scellerato, con-
in particolare l’epicureismo, considerano la religio un trario al volere degli dei; l’uomo impius è dunque lo
atteggiamento assai negativo per la serenità della vita. scellerato, il traditore, il facinoroso.
Questo ricchissimo apporto di signiicati è dovuto A sacrum si connette l’aggettivo sacer che, nella sua
proprio alla natura della “religione”, che nel deter- caratteristica di vox media, indica sia qualcosa di sa-
minare le relazioni fra l’umano e il divino propone cro e consacrato (sacrae aedes “tempio sacro”), sia an-
moltissime sfaccettature e valenze, anche alquanto che qualcosa di maledetto, esecrabile (in quanto vo-
diverse tra loro. tato agli dèi degli inferi; nelle Leggi delle XII Tavole
Altri vocaboli esprimono il concetto di “religione”; è presente l’imprecazione sacer esto, con la valenza di
in particolare: “sia maledetto”). Anche da questo aggettivo, dun-
■ cultus, us, m., deriva dal verbo colo nella valenza que, emerge un’idea piuttosto contrastata e anceps
di “venerare”, quindi signiica “venerazione”; (“ambivalente”) del religioso.
Veriica delle competenze

a Con l’aiuto del vocabolario, trova e riporta nelle caselle il signiicato esatto dei termini presenti nello sche-
ma, legati a diversi settori del contesto religioso.
L’idea del religioso e del divino Le cariche in ambito religioso Le pratiche religiose
fas augur auspicium
nefas pontifex sacriicium
numen sacerdos praecatio
oraculum haruspex suovetaurilia
omen lamen lustratio

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4 I verbi deponenti costruiti con l’ablativo 339

I luoghi della religione Gli dèi romani Effetti e manifestazioni


templum Lares prodigium
fanum Manes monstrum
delubrum Penates augurium
sacellum Quirinus ides
lucus Vesta superstitio

b Sottolinea i termini legati al lessico religioso, poi lumque Romanum ex caede miserrima, coniuges li-
traduci. berosque vestros virginesque Vestalis ex acerbissima
1 . Deorum Manium iura sancta sunto. (Cicero- vexatione, templa atque delubra, hanc pulcherrimam
ne) 2. Etiam me irrides, pessime ac sacerrime? (Tur- patriam omnium nostrum ex foedissima flamma,
pilio) 3. Persarum omnium eadem fuit vox: “Ne- totam Italiam ex bello et vastitate eripui. (da Cice-
fas est deserere regem”. (da Curzio Rufo) 4. Numa rone) 7. Hactenus populus Romanus pulcher, egre-
Pompilius eo denique ferocem populum redegit, ut, gius, pius, sanctus atque magniicus: reliqua saeculi,
quod vi et iniuria occupaverat imperium, religione ut grandia aeque, ita vel magis turbida et foeda, cre-
atque iustitia gubernaret. (Floro) 5. Xerxes her- scentibus cum ipsa magnitudine imperii vitiis. (Flo-
mopylis expugnatis protinus accessit astu idque nul- ro) 8. Per idem tempus Uticae forte C. Mario per
lis defendentibus interfectis sacerdotibus, quos in arce hostias dis supplicanti magna atque mirabilia haru-
invenerat, incendio delevit. (Nepote) 6. Vos popu- spex praedixerat. (da Sallustio)

4 I verbi deponenti costruiti con l’ablativo

Riconoscere, analizzare e tradurri i verbi deponenti costruiti con l’ablativo

17 Traduci le seguenti brevi frasi, poi volgile al singolare o al plurale.

ATTENZIONE Spesso il signiicato di utor “usare”, “servirsi di” deve essere più chiaramente determinato
nella traduzione in rapporto al sostantivo usato in ablativo, come nei seguenti esempi:
Hospitio alicuius uti. (Cesare) Avere rapporti di ospitalità con qualcuno.
Aliquo familiariter uti. (Cesare) Frequentare qualcuno.

1. Sapientes viri Socrate familiarissime utebantur. 2. Ut carne vescaris, animali potire et id


neca. 3. Amicitia mea ruituri estis, quia me tuiti estis. 4. Cum honoribus potiti erunt, vobis
ministris utentur. 5. Quaerebam utrum carne an piscibus vesci malles. 6. Rege rerum potito,
civitas novitatem semper molietur. 7. Cum oicio functi essent, magistratus laetitiam experti
sunt. 8. Silentio utar, ut silentio ruar.

18 Traduci le seguenti frasi con 2 livelli di dificoltà.


1. Omnium rerum cognitione ruiti sumus. (Seneca) 2. Quae est in hominibus tanta perversitas,
ut, inventis rugibus, glande vescantur? (Cicerone) 3. Id temptavit quo rui diu posset. (Quinti-
liano) 4. Assyrii principes omnium gentium rerum potiti sunt. (Velleio Patercolo) 5. Quo usque
tandem abutere (= abutēris), Catilina, patientia nostra? (Cicerone) 6. Neminem reperies, qui
non nequitiae praemiis sine nequitia rui malit. (Seneca) 7. Adulescentulus Romae ad Frontonem

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340 UNITÀ 22 VERBI DEPONENTI

Cornelium pergebam sermonibusque eius purissimis bonarumque doctrinarum plenis ruebar.


(Gellio) 8. Pleraque sunt vocabula, quibus vulgo utimur neque tamen liquido scimus, quid ea
proprie atque vere signiicent. (Gellio) 9. Numidae plerumque lacte et ferina carne vescebantur
et neque salem neque alia inritamenta gulae quaerebant. (Sallustio)
10. Eumenes Craterum ex acie semivivum elatum recreare studuit; cum id non posset, pro hominis
dignitate proque pristina amicitia (namque illo usus erat Alexandro vivo familiariter) amplo fune-
re extulit ossaque in Macedoniam uxori eius ac liberis remisit. (Nepote) 11. Tu quoniam minime
ignoras consuetudinem orationis meam, noli hac nova lenitate abuti mea, noli aculeos orationis meae,
qui reconditi sunt, excussos arbitrari. (Cicerone) 12. Agesilaus Lacedaemonius cum a ceteris scrip-
toribus tum eximie a Xenophonte Socratico collaudatus est: eo enim usus est familiarissime. (Nepote)
13. Orgetorix regni cupiditate inductus coniurationem nobilitatis fecit et civitati persuasit, ut de
inibus suis cum omnibus copiis exirent, quia perfacile erat totius Galliae imperio potiri. (da Cesa-
re) 14. Alterum genus est eorum qui, quamquam premuntur aere alieno, dominationem tamen
exspectant, rerum potiri volunt. (Cicerone) 15. Beatus est qui praesentibus voluptatibus ruitur
et ruiturus est aut in omni aut in magna parte vitae dolore non interveniente. (da Cicerone)

19 Alcune abitudini di vita dei Britanni VERSIONE

Durante la sua spedizione in Gallia Cesare si reca in Britannia (55-54 a.C.), sulla quale ha così modo di ri-
portarci importanti informazioni. In particolare, in questo brano si parla dei materiali preziosi utilizzati
dagli abitanti, dell’alimentazione, di alcune abitudini nel modo di proporsi nei combattimenti e nel mo-
do di trattare le donne. [▶ p. 89]

1 In Britannia hominum est ininita multitudo creberrimaque aediicia fere Gallicis consimi-
2 lia, pecoris numerus ingens. Utuntur aut aere aut nummo aureo aut taleis ferreis ad certum
3 pondus examinatis pro nummo. Nascitur ibi plumbum album in mediterraneis regionibus, in
4 maritimis ferrum, sed eius exigua est copia; aere utuntur importato. Materia cuiusque generis,
5 ut in Gallia, est praeter fagum atque abietem. Lepore et gallina et ansere vesci fas non putant;
6 his tamen ruuntur animi voluptatisque causa. Loca sunt temperatiora quam in Gallia re-
7 missioribus rigoribus. Ex his omnibus incolis longe sunt humanissimi qui Cantium incolunt,
8 quae regio est maritima omnis, neque multum a Gallica diferunt consuetudine. Interiores
9 plerique rumenta non serunt, sed lacte et carne vescuntur pellibusque sunt vestiti. Omnes
10 vero se Britanni vitro iniciunt, quod caeruleum eicit colorem, atque hoc horribiliores sunt
11 in pugna adspectu; capilloque sunt promisso atque omni parte corporis rasa praeter caput et
12 labrum superius. Uxores habent deni duodenique (“in dieci o dodici”) inter se communes et
13 maxime ratres cum ratribus parentesque cum liberis.
(da Cesare, I sec. a.C., De bello Gallico)

COMPRENSIONE DEL TESTO


■ Elenca la lora e la fauna indicata nel testo di Cesare.
■ Quali sono i rapporti tra uomini e donne presso i Britanni?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Evidenzia nel testo i verbi deponenti che reggono l’ablativo.

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4 I verbi deponenti costruiti con l’ablativo 341

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
Come distinguere una forma deponente
da una forma passiva
ANALISI
Questo laboratorio ti aiuterà a evidenziare gli elementi utili a distinguere le forme
E TRADUZIONE verbali deponenti da quelle passive.

Come fare per evitare di confondere una forma de- 2. Patres iliis iliabusque multa dona largiti sunt.
ponente con una passiva e viceversa? Fondamentale ■ c’è un verbo di forma passiva (largiti sunt) con un
è imparare a memoria il maggior numero possibi- soggetto maschile plurale (patres);
le di verbi deponenti, almeno i più frequentemente ■ c’è la presenza di un complemento (dona) che
utilizzati dagli autori latini. Non solo la memoria, può essere solo oggetto, in quanto il soggetto è
tuttavia, ci può aiutare; sono utili anche alcune in- già stato identiicato e dona può essere solo un ca-
dicazioni particolari: so diretto.
■ se nella frase c’è un verbo di forma passiva e si in- Ne consegue che il verbo è di forma passiva ma di si-
dividua la presenza di un complemento d’agente gniicato attivo, quindi è deponente (deriva dal ver-
o di causa eiciente, il verbo non sarà deponente bo largior, iris, largitus sum, iri); pertanto la tradu-
(in quanto la forma del deponente è passiva, ma zione della frase sarà: “I padri hanno elargito molti
il signiicato è attivo); doni ai igli e alle iglie”.
■ se nella frase c’è un verbo di forma passiva e si in- 3. Milites equis gradiuntur ad lumen.
dividua la presenza di un complemento oggetto, ■ c’è un verbo di forma passiva (gradiuntur) con un
il verbo sarà deponente; soggetto plurale, che sarà milites;
■ maggiori dubbi insorgono quando siamo in pre- ■ c’è la presenza di un complemento (equis) che po-
senza di un verbo deponente intransitivo, dato trebbe essere mezzo, modo, ma anche causa ei-
che non c’è complemento oggetto mentre ci può ciente, in quanto ablativo semplice;
essere un complemento di moto da luogo, che si ■ c’è un complemento di moto a luogo (ad lumen)
potrebbe confondere con un complemento d’a- che fa supporre la presenza di un verbo di moto,
gente, o un complemento di mezzo e modo, che quindi con buona probabilità intransitivo.
si potrebbe confondere con un complemento di A questo punto le osservazioni fatte non risolvono
causa eiciente. In questo caso la conoscenza del la questione. In questo caso o conosco il verbo (gra-
verbo o il controllo sul vocabolario risultano in- diuntur dal verbo gradior, -eris, gressus sum, gradi)
dispensabili. oppure, prima di procedere, devo consultare atten-
Facciamo alcuni esempi. tamente il vocabolario. Veriicato che il verbo è de-
1. Multa dona a patribus iliis iliabusque data sunt. ponente, equis sarà un ablativo di mezzo; pertanto la
■ c’è un verbo di forma passiva (data sunt) con un traduzione della frase sarà: “I soldati avanzano con i
soggetto neutro plurale (dona); cavalli verso il iume”.
■ c’è la presenza di un complemento (a patribus)
che può essere d’agente; Veriica delle competenze
■ manca un oggetto (dona infatti è già stato identi- Data la frase di partenza ripeti l’analisi proposta ne-
icato come soggetto). gli esempi della scheda, poi traduci.
Ne consegue che la forma verbale è passiva (deriva 1. Mulieres male versatae erant et a maritis vitupe-
dal verbo do, das, dedi, datum, dare) e che quindi rabantur.
la traduzione della frase sarà: “Molti doni dai padri 2. Amplectus ilios, dux venit ad pugnam et magna
sono stati dati ai igli e alle iglie”. virtute milites suos secutus est.

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342 UNITÀ 22 VERBI DEPONENTI

5 Riepilogo degli usi della congiunzione ut

Riconoscere, distinguere e tradurre i diversi valori di ut

20 Classiica le proposizioni introdotte da ut, poi traduci.


1. Philippus ut heri me salutavit, statim Romam profectus est (Cicerone) 2. Epistulam quam ad
Brutum, ut tibi placuerat, scripsi misi ad te. (Cicerone) 3. Curavi ut scires omnia haec quae ego
scivi. (da Plauto) 4. Postea secutus eos Camillus ita cecidit, ut et aurum, quod his datum fuerat
(= erat) et omnia, quae ceperant, militaria signa revocaret. (Eutropio) 5. Dolebamque quod non,
ut plerique putabant, adversarium aut obtrectatorem laudum mearum sed socium potius et con-
sortem gloriosi laboris amiseram. (Cicerone) 6. Darius autem, cum ex Europa in Asiam rediisset,
hortantibus amicis, ut Graeciam redigeret in suam potestatem, classem quingentarum (“cinquecen-
to”) navium comparavit eique Datim praefecit et Artaphernem. (Nepote) 7. Fuerunt igitur anno
primo ab expulsis regibus consules L. Iunius Brutus, qui maxime egerat, ut Tarquinius pelleretur, et
Tarquinius Collatinus, maritus Lucretiae. (Eutropio) 8. Cum inambularem et essem otiosus domi,
M. ad me Brutus, ut consueverat, cum T. Pomponio venerat, homines cum inter se coniuncti tum
mihi ita cari itaque iucundi, ut eorum aspectu omnis quae me angebat de re publica cura consederit.
(Cicerone)

21 Breve sintesi della storia di Roma VERSIONE

L’autore sintetizza in poche righe l’irrefrenabile ascesa del popolo Romano, grazie sia al valore sia alla sor-
te. Nel raccontarne le vicende decide di imitare la tecnica dei pittori, che in un solo quadro riescono a dare
l’immagine completa della realtà.

1 Populus Romanus a rege Romulo in Caesarem Augustum tantum operum pace belloque gessit,
2 ut, si quis magnitudinem imperii cum annis confert, aetatem ultra putet. Ita late per orbem ter-
3 rarum arma circumtulit, ut qui res illius legunt non unius populi, sed generis humani facta con-
4 discant. Tot in laboribus periculisque iactatus est, ut ad constitutionem eius imperii contenderint
5 Virtus et Fortuna. Qua re, quia ipsa sibi obstat magnitudo rerumque diversitas aciem intentio-
6 nis abrumpit, faciam quod solent (“sono soliti fare”) qui terrarum situs pingunt: in brevi quasi
7 tabella totam eius imaginem amplectar, non nihil, ut spero, ad admirationem principis populi
8 conlaturus, si pariter atque insemel universam magnitudinem eius ostendero.
(Floro, I-II sec. d.C., Epitoma de Tito Livio)

RIEPILOGO PER RIPASSARE ESERCIZI INTERATTIVI


ZTE

VERIFICA DELLE COMPETENZE DI TRADUZIONE

22 Traduci le seguenti frasi con 2 livelli di dificoltà.


1. Facere omnia, ut adipiscamur, quae secundum naturam sint, id est et honestum et solum bonum.
(da Cicerone) 2. Dux pepulit, quotienscumque congressus est, multo maiores adversariorum copias et
sic in Asia versatus est, ut omnium opinione victor duceretur. (Nepote) 3. Agesilaus cum adversarios
intra moenia compulisset et multi hortarentur ut Corinthum oppugnaret , negavit. (Nepote) 4. Ut
qui in villis intra consaepta morantur, ignavi habentur, sic qui sub umbra civitatis intra moenia de-

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RIEPILOGO 343

sides cunctantur segnes arbitrantur. (da Varrone) 5. Ino, Cadmi et Harmoniae ilia, coniuravit ut
ruges in sementem quas daret torrerent, ne nascerentur; ita ut, cum sterilitas et penuria rugum es-
set, civitas tota partim fame, partim morbo interiret. (Igino) 6. Argonautae praenavigantes Lemno
accesserunt; quos ut vidit Iphinoe custos portae, nuntiavit Hypsipylae reginae et dedit consilium ut
eos laribus hospitalibus obligaret hospitioque invitaret. (da Igino) 7. Hic tantus vir (Agesilaus) ut
naturam fautricem habuerat in attributione animi virtutum, sic maleicam nactus est in corporis
forma: nam et statura fuit humili et corpore exiguo et claudus altero pede. (da Nepote) 8. Alcibia-
des ut e navi egressus est, quamquam heramenes et hrasybulus eisdem rebus praefuerant simulque
venerant in Piraeum, tamen unum omnes illum prosequebantur. (Nepote)
9. Omne animal se ipsum diligit ac, ut ortum est, id agit, se ut conservet, quod a natura ei datur hic
primus appetitus ut omnem vitam tueatur. (da Cicerone) 10. Summa regis sollertia ita est ordinata
res publica, ut omnia patrimonii, dignitatis, aetatis, artium oiciorumque discrimina in tabulas re-
ferrentur, ac sic maxima civitas minimae domus diligentia contineretur. (Floro) 11. Haec est prima
aetas populi Romani et quasi infantia, quam habuit sub regibus septem, (“sette”), quadam fatorum
industria, tam variis ingenio, ut rei publicae ratio et utilitas postulabat. Nam quid Romulo arden-
tius? quid Numa religiosius? (Floro) 12. Polynices rogat Adrastum ut sibi exercitum commodaret
ut paternum regnum recuperaretur a ratre; cui Adrastus non tantum exercitum dedit sed ipse cum
aliis sex (“sei”) ducibus profectus est. (da Igino) 13. His rebus ita actis, constituta nocte qua proicis-
cerentur Cicero per legatos cuncta edoctus L. Valerio Flacco et C. Pomptino praetoribus imperat, ut
in ponte Mulvio per insidias Allobrogum comitatus deprehendant. (Sallustio) 14. Natura loquitur.
“Ista de quibus quereris omnibus eadem sunt; nulli dare faciliora possum, sed quisquis volet sibi ipse
illa reddet faciliora”. Quomodo? aequanimitate. (da Seneca)

23 Il regno di Romolo VERSIONE TUTOR

Romolo, primo re di Roma, fu allattato col fratello Remo da una lupa e allevato da un pastore. Seguì poi
la lotta per il primato tra i due fratelli, che portò alla morte di Remo. Romolo riuscì a raccogliere nella sua
città dai territori circostanti uomini e donne, trasformando i vari focolai di guerra in un accordo di pace;
inine scomparve durante una tempesta.

1 Primus ille et urbis et imperii conditor Romulus fuit, Marte genitus et Rhea Silvia. Hoc de se sa-
2 cerdos gravida confessa est, nec mox fama dubitavit; lupa secuta vagitum ubera admovit infantibus
3 matremque se gessit. Sic repertos apud arborem Faustulus regii gregis pastor tulit in casam atque
4 educavit. Gemini erant; uter auspicaretur et regeret, dubium erat. Remus montem Aventinum, Ro-
5 mulus Palatinum occupat. Prior ille sex (“sei”) vultures, hic postea, sed duodecim (“dodici”) vidit.
6 Remus occisus est: prima certe victima fuit munitionemque urbis novae sanguine suo consecravit.
7 Imaginem urbis magis quam urbem fecerat: incolae deerant. Romulus ex variis quasi elementis
8 congregavit corpus unum, populumque Romanum ipse fecit. Simulatis quippe ludis equestribus vir-
9 gines, quae ad spectaculum venerant, praedae fuerunt, et haec statim causa bellorum. Tandem pax
10 fuit secutaque res mira dictu (“a dirsi”), ut relictis sedibus suis novam in urbem hostes demigrarent
11 et cum generis suis avitas opes pro dote sociarent. His ita ordinatis repente, cum contionem haberet
12 ante urbem apud Caprae paludem, Romulus e conspectu ablatus est; oborta tempestas solisque de-
13 fectio consecrationis speciem praebuerunt, cui mox Iulius Proculus idem fecit: rex profectus erat
14 in caelum, Quirinus in caelo vocabatur; gentibus totis Roma potiebatur.
(da Floro, I-II sec. d.C., Epitomae de Tito Livio)

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344 UNITÀ 22 VERBI DEPONENTI

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE Il volere
CIVILTÀ degli dèi
e gli ‘operatori’
[▶ LESSICO p. 338]
del sacro
Augusto in abito Religio sommo bene o sommo
da àugure, I secolo d.C.
Firenze, Galleria degli
male ■ Nelle testimonianze anti-
Ufizi. che, non è diicile trovare valutazio-
L’imperatore Augusto ni di segno diverso della nozione di
è rafigurato come
àugure, al centro, con il religio. In un’orazione di Cicerone
lituus (il bastone arcuato (106-43 a.C.), per esempio, essa è in-
all’estremità superiore, clusa in un elenco di ‘prodotti’ ori-
tipico attributo degli àuguri)
e il pollo sacro ai piedi. ginari di Atene – come la cultura,
il diritto e la coltivazione dei campi
– che dalla Grecia sono stati difusi
nel mondo a beneicio dell’umanità (In difesa di Flacco, 62). Lucrezio (I secolo a.C.), per
contro, intende religio nel senso di paura superstiziosa nei riguardi di fenomeni inspie-
gabili razionalmente, paura che costituisce un pericoloso ostacolo alla felicità degli uo-
mini. In suo nome, sono stati commessi scellerati delitti, sostiene Lucrezio, ricordando
in proposito il mito greco della iglia di Agamennone, sacriicata dal padre sull’altare di
Diana, perché la dea placasse la sua ira (La natura delle cose, I, 82-101).
ANIMAZIONE Religione come atto di culto ■ Un elemento fondamentale della religione romana
Il sacriicio
è il cultus deorum, cioè il complesso di riti che sono stati tramandati nel corso delle
generazioni e a cui occorre scrupolosamente attenersi per essere in pace con gli dèi
(pax deorum). Se sussiste tale condizione, signiica che gli dèi sono bendisposti nei
confronti degli uomini, i quali prosperano grazie al loro concreto sostegno. In questa
prospettiva, un’azione di una certa importanza – sia individuale sia collettiva – si cre-
Rilievo con scena de che abbia successo perché intrapresa con il favore degli dèi (deis volentibus), mentre
di triplice sacriicio,
I secolo d.C. Parigi, Museo
il fallimento è il risultato del mancato favore dei numi (deis invitis).
del Louvre.
In questo rilievo sono Che cosa vogliono gli dèi: il collegio degli àuguri ■ Da quanto detto, si capisce come
rafigurati un toro, una una delle principali preoccupazioni dei Romani potesse essere quella di conoscere la di-
pecora e un maiale che sposizione degli dèi nei loro riguardi, per sapere se un’impresa avrebbe avuto o meno buon
vengono condotti verso
l’altare del sacriicio per esito. A tale scopo esistevano a Roma degli ‘operatori’, appositamente incaricati dallo Stato
essere immolati alla divinità. di interpretare la volontà divina, i quali potevano essere consultati solo da determinati ma-
Tale tipo di sacriicio
prendeva il nome di gistrati. Si tratta del collegio degli àuguri, la cui istituzione si doveva, stando alla tradizione,
Suovetaurilia. a Numa Pompilio, il prototipo del re pio. Gli àuguri arrivarono a essere in numero di sedi-
ci ed ebbero un grande peso nella vita politica romana.
I numi manifestavano la loro volontà per mezzo di
segni (signa), che potevano essere di varia natura: (1)
fulmini, lampi, tuoni; (2) il volo o il canto degli uccel-
li; (3) il movimento di quadrupedi o rettili; (4) il mo-
do di mangiare di polli sacri. L’àugure osservava que-
sti fenomeni e li interpretava, stabilendo se si trattava
di segni favorevoli o sfavorevoli (vedere un uccello
che arrivava in volo da destra, per esempio, era segno
favorevole, da sinistra invece sfavorevole).

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


Civiltà Il volere degli dèi e gli “operatori” del sacro 345

Statua della Vestale Gli altri collegi sacerdotali maggiori ■ I ponteici, guidati dal ponteice massimo, in
Massima, II secolo d.C. origine erano cinque, ma aumentarono, arrivando a sedici nel I secolo a.C. Si faceva
Roma, Museo Nazionale
Romano, Palazzo Massimo distinzione tra ponteici maggiori, cioè membri ordinari, e ponteici minori, di grado
alle Terme. inferiore. I ponteici costituivano la massima autorità religiosa dello Stato romano e
In questa scultura è ritratta
la Vestale Massima, che
oltre a disciplinare la vita religiosa pubblica e anche privata, esercitavano il controllo
presiedeva il gruppo delle sulle norme giuridiche e sul calendario.
Vestali. Esse vestivano Dal ponteice massimo dipendevano i sacerdozi di piú antica istituzione, quali il «re
sempre indumenti particolari
come il velo bianco, che delle cose sacre» (rex sacrorum, anche detto «re dei sacriici», rex sacriiculus), i lámini
copriva anche le spalle (lamines) e le Vestali (Vestales). Il re delle cose sacre, a cui era vietato ricoprire cariche
(sufibulum) e un copricapo politiche, aveva ereditato alcune competenze religiose proprie del monarca del periodo
a pieghe (infula).
regio ed era sacerdote del dio Giano. I làmini, in tutto quindici (tre lámini maggiori e
Ara Pacis, la processione
del lato meridionale, 13-9 dodici minori), rappresentavano la personiicazione in terra di alcune divinità: i lamini
a.C. Roma. maggiori, per esempio, personiicavano rispettivamente Giove (lamen Dialis, il piú im-
Nel fregio dei lati lunghi
dell’Ara Pacis sono
portante), Marte (lamen Martialis) e Quirino (lamen Quirinalis). Le sei Vestali, inine,
rafigurati i maggiori erano sacerdotesse di Vesta, la dea del focolare domestico. Loro compiti erano la custodia
rappresentanti dei collegi del fuoco sacro sull’altare del tempio della dea, che non doveva mai smettere di ardere, e
sacerdotali romani
(ponteici, àuguri, flámini, la preparazione della mola salsa, un preparato a base di farina di farro e sale, che durante
septemviri, quindecemviri), i sacriici veniva cosparso sulla testa della vittima (il verbo immolare signiica propria-
ai quali seguono i membri mente «cospargere di mola»). Si diventava Vestali tra i sei e i dieci anni e il sacerdozio
della famiglia imperiale. In
questo particolare del fregio durava trent’anni: durante questo periodo, le ragazze avevano l’obbligo della castità; se
si distinguono i quattro non vi si attenevano, venivano murate vive in una fossa sotterranea (il cosiddetto campus
flámini (lamines) che
indossano il tipico berretto sceleratus), che si trovava sul Quirinale, presso la porta Collina.
di pelle d’agnello (galerus), Molto antico era anche il collegio dei duoviri sacris faciundis, i due sacerdoti «incaricati di
ornato sulla punta da una compiere cose sacre», in séguito diventati quindici e perciò rinominati quindecimviri sacris
verghetta di olivo (apex).
faciundis. Custodivano i Libri Sibillini, una raccolta di riti, precetti e oracoli che secondo la
leggenda il re Tarquinio il Superbo aveva avuto dalla Sibilla Cumana. Nei momenti di crisi
dello Stato, quindi di mancato favore degli dèi, il senato si rivolgeva a questi sacerdoti, per-
ché consultassero i loro libri e suggerissero come ottenere di nuovo l’accordo con i numi.

Veriica delle competenze


Dopo aver riletto la scheda di p. 338 e con l’aiuto del vo- boli augurium, auspicium e templum, che sono connessi
cabolario, individua il signiicato e l’etimologia dei voca- con l’attività degli àuguri.

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


PER COMINCIARE STORIOGRAFIA

23 PROPOSIZIONE INFINITIVA
UNITÀ Factum est illud... Spartaco

VERBI SEMIDEPONENTI
1 La proposizione ininitiva [▶ MANUALE 39.1.2.2]
■ È una completiva con soggetto, sempre espresso, in accusativo e verbo all’ininito presente, per-
fetto o futuro, secondo il rapporto cronologico con il tempo della reggente.
Rapporto con la reggente Tempo dell’ininito Esempi
nell’ininitiva
contemporaneità presente Constat (scio) consulem animosum esse.
Si sa (so) che il console è coraggioso.
Constabat (sciebam) consulem animosum esse.
Si sapeva (sapevo) che il console era coraggioso.
anteriorità perfetto Constat (scio) consulem animosum fuisse.
Si sa (so) che il console è stato coraggioso.
Constabat (sciebam) consulem animosum fuisse.
Si sapeva (sapevo) che il console era stato coraggioso.
posteriorità futuro Constat (scio) consulem animosum futurum esse.
Si sa (so) che il console sarà coraggioso.
Constabat (sciebam) consulem animosum futurum esse.
Si sapeva (sapevo) che il console sarebbe stato coraggioso.
■ L’ininitiva soggettiva, con funzione di soggetto rispetto alla reggente, è introdotta:
● da verbi o locuzioni impersonali: constat “è noto”, “si sa”; decet “conviene”; licet “è possibile”, “è
lecito”; oportet/necesse est “è necessario”
a
● dalle locuzioni formate dall’aggettivo neutro (o da un sostantivo) + 3 pers. sing. del verbo
sum: iustum est “è giusto”; turpe est “è vergognoso”; longum est “è lungo”; fama est “è fama”
Dulce et decorum est pro patria mori. È dolce e bello morire per la patria.
■ L’ininitiva oggettiva, con funzione di oggetto rispetto alla reggente, è introdotta:
● da verbi che esprimono un sentimento o uno stato d’animo (verba affectuum), come gaudeo
“essere contento” o doleo “essere addolorato”
● da verbi che appartengono all’area del dire e del dichiarare (verba dicendi), come dico, adirmo “di-
re”, “afermare”, narro “raccontare”, respondeo “rispondere”, scribo “scrivere”, promitto “promettere”
● da verbi che esprimono un’opinione o una percezione isica o intellettiva (verba sentiendi),
come audio “sentir dire”, video “vedere”, scio “sapere”, cognosco “sapere”, “conoscere”, puto, existimo,
arbitror, reor “pensare”, “ritenere”, “credere”, spero “sperare”
● da verbi che esprimono una volontà (verba voluntatis), come volo, “volere” nolo, “non volere”,
cupio “desiderare”, prohibeo “proibire”, veto “vietare”, sino “permettere”
Video vos hoc fecisse. Vedo che avete fatto questo.
Reor vos hoc fecisse. Ritengo che abbiate fatto questo.
■ L’ininitiva epesegetica, che “spiega” un elemento anticipato nella reggente, è introdotta:
● da un pronome neutro
● da un sostantivo o da un avverbio
Illud libenter audio, ratrem tuum iustum virum esse.
Volentieri sento dire ciò, cioè che tuo fratello è un uomo giusto.
■ Quando il soggetto dell’ininitiva è un pronome di 3a persona, questo si trova nella forma ri-
lessiva se, quando coincide con il soggetto della reggente, eum quando non coincide con quello
Caesar dixit Labieno se sperare eum victurum esse hostes.
Cesare disse a Labieno che (= lui, Cesare) sperava che egli (= Labieno) avrebbe sconitto i nemici.

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memorandum 347

2 I verbi semideponenti [▶ MANUALE 22.4]


Verbo Signiicato
audeo, es, ausus sum, ēre “osare”
gaudeo, es, gavisus sum, ēre “godere”
soleo, es, solitus sum, ēre “solere”, “essere solito”
ido, is, isus sum, ĕre “idarsi di” (+ dativo)
confīdo, is, fīsus sum, ĕre “conidare in” (+ dativo o ablativo)
diffīdo, is, fīsus sum, ĕre “diidare di” (+ dativo)
■ Sono verbi di forma attiva nei tempi derivati dal tema del presente (audent “osano”, gaudebam
“godevo”).
■ Sono di forma passiva (ma di signiicato attivo) nei tempi derivati dal tema del perfetto (ausus
est “osò”, gavisi erant “avevano goduto”).

3 Participi perfetti deponenti e semideponenti che esprimono rapporto di tempo


e diatesi particolari [▶ MANUALE 22.3]
Participi perfetti che esprimono contemporaneità rispetto alla sovraordinata
ausus da audeo, es, ausus sum, ēre “osare” “osando, che osa/osava”
arbitrātus da arbitror, āris, arbitrātus sum, āri “ritenere” “ritenendo, che ritiene/riteneva”
conisus da confīdo, is, fīsus sum, ĕre “conidare” “conidando, che conida/conidava”
diisus da difīdo, is, fīsus sum, ĕre “diidare” “diidando, che diida/diidava”
isus da ido, is, isus sum, ĕre “idarsi” “idandosi, che si ida/idava”
gavisus da gaudeo, es, gavisus sum, ēre “godere” “godendo, che gode/godeva”
ratus da reor, ēris, ratus sum, ēri “pensare” “pensando, che pensa/pensava”
secutus da sequor, ĕris, secutus sum, sequi “seguire” “seguendo, che segue/seguiva”
solitus da soleo, es, solitus sum, ēre “essere solito” “essendo solito, che è/era solito”
usus da utor, ĕris, usus sum, uti “servirsi” “servendosi, che si serve/serviva”
verĭtus da vereor, ēris, verĭtus sum, ēri “temere” “temendo, che teme/temeva”
Participi perfetti deponenti con valore attivo e passivo
adeptus da adipiscor, ĕris, adeptus sum, i “avendo ottenuto, che ha/aveva ottenuto” o “essendo
“ottenere” stato ottenuto, che è/era stato ottenuto”
comitātus da comitor, āris, comitātus sum, āri “avendo accompagnato, che ha/aveva accompagnato” o “es-
“accompagnare” sendo stato accompagnato, che è/era stato accompagnato”
confessus da coniteor, ēris, confessus sum, ēri “avendo confessato, che ha/aveva confessato” o
“confessare” “essendo stato confessato, che è/era stato confessato”
expertus da experior, īris, expertus sum, īri “avendo sperimentato, che ha/aveva sperimentato” o “es-
“provare”, “sperimentare” sendo stato sperimentato, che è/era stato sperimentato”
pactus da paciscor, ĕris, pactus sum, i “avendo pattuito, che ha/aveva pattuito” o “essendo
“pattuire” stato pattuito, che è/era stato pattuito”
partītus da partior, īris, partītus sum, īri “avendo diviso, che ha/aveva diviso” o “essendo stato
“dividere” diviso, che è/era stato diviso”
populātus da populor, āris, populātus sum, āri “avendo devastato, che ha/aveva devastato” o “essendo
“devastare” stato devastato, che è/era stato devastato”

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348 UNITÀ23
UNITÀ 23 PROPOSIZIONE
PROPOSIZIONEINFINITIVA
INFINITIVA--VERBI
VERBISEMIDEPONENTI
SEMIDEPONENTI

4 Il verbo fio, fis, factus sum, fieri [▶ MANUALE 23.5]


INDICATIVO
Presente divengo, sono fatto Imperfetto divenivo, ero fatto Futuro diverrò, sarò fatto
Sing. 1a io iēbam iam
2a is iēbas ies
3a it iēbat iet
Plur. 1a imus iebāmus iēmus
2a itis iebātis iētis
3a iunt iēbant ient
CONGIUNTIVO IMPERATIVO
Presente Imperfetto che Presente Futuro
che divenga, che sia fatto divenissi, che fossi fatto divieni!, sii fatto! diverrai!, sarai fatto!
Sing. 1a iam iĕrem Sing. 2a i Sing. 2a ito
2a ias iĕres Plur. 2a ite 3a ito
3a iat iĕret Plur. 2a itōte
a
Plur. 1 iāmus ierēmus INFINITO
2a iātis ierētis Presente divenire, essere fatto
3a iant iĕrent iĕri
■ Il verbo io, is, factus sum, ieri nel sistema del presente segue la quarta coniugazione, tranne al cong.
impf. e all’ininito presente. Per le altre forme ricorre a quelle del passivo di facio; i tempi del siste-
ma del perfetto sono regolari.
■ L’ininito futuro è futurum, am, um; os, as, a esse (“stare per divenire”, “accadere”); il participio fu-
turo è futurus, a, um (“che accadrà”), forme mutuate dal verbo sum.
■ Il verbo io signiica innanzitutto“divenire” o “nascere”
Haec non iunt maiora. (Cicerone) Questi beni non diventano più grandi.
■ Viene usato in tutto il paradigma come passivo del verbo facio
Romae iudicia iebant. (Cicerone) I processi venivano fatti (= celebrati) a Roma.
■ Con valore impersonale (3a pers. sing.) signiica “accadere” ed è spesso seguito da una completiva con ut
Factum est ut Sulla cuperet Atticum secum deducere. (Nepote)
Accadde che Silla desiderasse riportare con sé Attico (a Roma).

5 I composti di facio [▶ MANUALE 23.5.1]


■ Composti con preverbo di una sola sillaba: si coniugano come verbi della coniugazione in -io
Composto Signiicato Passivo
con-icio, con-fĭcis, con-fēci, con-fectum, ĕre “fare in in fondo, portare a termine” con-icior
de-icio, de-fĭcis, de-fēci, de-fectum, ĕre “venir meno” de-icior
inter-icio, inter-fĭcis, inter-fēci, inter-fectum, ĕre “uccidere” inter-icior
pericio, per-fĭcis, per-fēci, per-fectum, per-icĕre “completare” per-icior
pro-icio, pro-fĭcis, pro-fēci, pro-fectum, ĕre “progredire” pro-icior
re-icio, re-fĭcis, re-fēci, re-fectum, ĕre “rifare” re-icior
suf-icio, suf-fĭcis, suf-fēci, suf-fectum, ĕre intr. “essere suiciente” tr. “sostituire” suf-icior
■ Composti con preverbo formato da più di una sillaba: al passivo seguono la coniugazione di io
Composto Signiicato Passivo
cale-facio, cale-facis, cale-fēci, cale-factum, cale-facĕre “riscaldare” cale-fìo
labe-facio, labe-facis, labe-fēci, labe-factum, labe-facĕre “far vacillare” labe-fìo
lique-facio, lique-facis, lique-fēci, lique-factum, lique-facĕre “liquefare” lique-fìo
pate-facio, pate-facis, pate-fēci, pate-factum, pate-facĕre “aprire” pate-fìo
satis-facio, satis-facis, satis-fēci, satis-factum, satis-facĕre “soddisfare” satis-fìo

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1 La proposizione ininitiva 349

1 La proposizione ininitiva

LESSICO di BASE MEMENTO

Sostantivi e aggettivi Verbi reor, ēris, ratus sum, ēri credere,


agmen, ĭnis, n. esercito (in accĭdo, is, accĭdi, ĕre cadere pensare
marcia), marcia vicino, accadere tego, is, texi, tectum, ĕre
imāgo, ĭnis, f. immagine, visione adicĭo, is, feci, fectum, ĕre (ri)coprire, proteggere
simulācrum, i, n. simulacro, fornire di, mettere in una certa tueor, ēris, tuitus/tūtus sum, ēri
statua condizione proteggere, difendere
sordĭdus, a, um sporco, meschino, experior, īris, expertus sum, īri vōveo, es, vovi, vōtum, ēre
spregevole sperimentare, ricorrere a, provare promettere in voto, desiderare
tectum, i, n. copertura, tetto io, is, factus sum, ieri essere
tutus, a, um sicuro, protetto, fatto, diventare, accadere Parti invariabili
difeso iubeo, es, iussi, iussum, ēre celerĭter rapidamente (avverbio)
voluntas, ātis, f. volontà, comandare quidem certamente (avverbio)
intenzione nubo, is, nupsi, nuptum, ĕre
votum, i, n. voto, desiderio sposarsi

Riconoscere, distinguere e tradurre le proposizioni ininitive

1 Analizza le seguenti frasi (indicando casi e modi-tempi verbali), poi traduci.


ESEMPIO FRASE
ANALISI
Mario
NOM. | ritiene | che | Silla | otterrà | la tirannide
IND. PRES. . ACC. INF. FUT. ACC
Marius arbitratur Sullam adepturum esse tyrannidem.
TRADUZIONE
1. È noto a tutti che il patrimonio è stato accresciuto dal lavoro del padre. 2. Fu annunziato che la
neve si era sciolta e che il iume sarebbe straripato. 3. Tutti sanno che la vita, che ci è stata donata, è
un bene prezioso. 4. Avendo saputo che i igli erano morti, le madri dissero che li avrebbero sepolti.

2 Inserisci la forma dell’ininito nel tempo adeguato, poi traduci.


ESEMPIO
C (contemporaneità) Caesar sciebat milites strenuos esse. (sum) Cesare sapeva che i soldati erano coraggiosi.
A (anteriorità) Caesar sciebat milites strenuos fuisse. Cesare sapeva che i soldati erano stati
coraggiosi.
P (posteriorità) Caesar sciebat milites strenuos futuros esse. Cesare sapeva che i soldati sarebbero stati
coraggiosi.
1. C Omnes putant homines . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (disco) utilia ab historia.
TRAD. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
A Omnes putant homines . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (disco) utilia ab historia.
TRAD. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
P Omnes putant homines . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (disco) utilia ab historia
2. C Iustum est obsides ab hostibus civitati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (reddo)
TRAD. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
A Iustum est obsides ab hostibus civitati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (reddo)
TRAD. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
P Iustum est obsides ab hostibus civitati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (reddo)
TRAD. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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350 UNITÀ 23 PROPOSIZIONE INFINITIVA - VERBI SEMIDEPONENTI

3. C Consul in senatu se cum iustitia Romam . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (rego) dixit


TRAD. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
A Consul in senatu se cum iustitia Romam . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (rego) dixit
TRAD. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
P Consul in senatu se cum iustitia Romam . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (rego) dixit
TRAD. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4. C Athenienses querebantur Athenas a Persis . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (capio)
TRAD. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
A Athenienses querebantur Athenas a Persis . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (capio)
TRAD. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
P Athenienses querebantur Athenas a Persis . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (capio)
TRAD. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5. C Sciebam te Syracusas . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (ire)
TRAD. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
A Sciebam te Syracusas . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (ire)
TRAD. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
P Sciebam te Syracusas . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (ire)
TRAD. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

3 Stabilisci il rapporto temporale dell’ininitiva con la reggente (Anteriorità, Contemporaneità,


Posteriorità), poi traduci le frasi in forma implicita, quindi rendile in italiano corretto.
ESEMPIO FRASE Scio fures domum tuam populatos esse et nunc illam ruere
RAPPORTO TEMPORALE A. C.
So i ladri avere devastato casa tua e ora quella crollare.
TRADUZIONE LETTERALE
So che i ladri hanno devastato la tua casa e che ora quella sta
TRADUZIONE DEFINITIVA
crollando.
1. Necesse erat homines probos rem publicam gerere. 2. Cives animadvertunt propter hostium vim
moenibus urbem defensum non iri. 3. Cicero scripsit uxori se ab hostibus vexari et Roma profec-
turum esse. 4. Sciebat mater iliam pulcherrimam natam esse, a multis amari sed nemini nuptu-
ram. 5. Consul iussit patres sua bona colligere et fuga salutem petere. 6. Necesse est quemque vitam
suam tueri.

4 Sottolinea con una linea continua le ininitive ed evidenzia i loro soggetti; indica se si tratti di
soggettive, oggettive o epesegetiche, poi traduci.
ESEMPIO Dei arbitrantur homines nasci ut terram colant. ➞ (ininitiva oggettiva) ➞
Gli dèi ritengono che gli uomini nascano per abitare la terra.
1. Iustum putatum est Romanos Graecos propter eorum sapientiam accipere. 2. Hoc scitote, mortem
hominibus numquam malum futuram esse. 3. Mortuis omnibus militibus, dux intellexit se victum
esse. 4. Nuntiatum est a legatis rem publicam obsides, quos petiverat, adepturam esse. 5. Necesse
erat iustitiam poena severa te punire. 6. Cum fama erat vos mentitos esse, nemo de re tam gravi vobis
idem dabat. 7. Hoc audivi, omnes de condicione sua queri. 8. Pastor volebat animalia cum tran-
quillitate herba vesci. 9. Licet nautas, quoniam domos suas regressi sunt, uxores iliosque complecti
et lere. 10. Finium una pars, quam Gallos obtinere dictum est, initium capit a lumine Rhodano.
(Cesare) 11. Milites totius Galliae sese potiri posse sperant. (Cesare)

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


1 La proposizione ininitiva 351

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
Come distinguere il soggetto dall’oggetto
nelle proposizioni ininitive
ANALISI
Questo laboratorio ti aiuterà ad analizzare gli elementi utili per distinguere nelle
E TRADUZIONE proposizioni ininitive gli accusativi con funzione di soggetto da quelli con funzio-
ni di complemento oggetto.

La proposizione ininitiva si caratterizza per il fatto che visti i loro signiicati, non lasciano dubbi al tradutto-
il soggetto si esprime in caso accusativo ed è sempre re: l’unica soluzione possibile è che siano i Germani
espresso. Ne deduciamo quindi che, se nella propo- a cacciare gli animali con le mani e i bastoni, non vi-
sizione ininitiva è presente un unico termine in ac- ceversa! Pertanto l’unica traduzione sensata, in base
cusativo, questo è necessariamente il soggetto. appunto al signiicato, sarà:
“Raccontano che i Germani caccino e uccidano
Nella frase:
gli animali con le mani e i bastoni”.
■ Discipuli magistrum libris suis usum esse dicebant.
Si possono però incontrare situazioni più ambigue,
l’unico accusativo presente, cioè magistrum, è sen-
nelle quali i due accusativi potrebbero tranquilla-
za dubbio il soggetto della proposizione ininitiva,
mente essere scambiati di ruolo senza che l’espres-
nella quale è presente un verbo intransitivo (come
sione perda senso.
infatti già sappiamo, utor regge l’ablativo). Quindi
la traduzione sarà: Nella frase:
“Gli alunni dicevano che il maestro si era servito ■ Parentes sciebant pueros puellas saepe clam amplec-
dei suoi libri”. tari.
In caso di verbo di moto dobbiamo prestare atten- si nota la presenza di due accusativi nell’ininitiva,
zione all’accusativo senza preposizione che esprime cioè pueros e puellas. La grammatica e il senso mi di-
il complemento di moto a luogo con i nomi di città cono che entrambi teoricamente potrebbero essere
e piccola isola; infatti in tal caso è vero che sono pre- sia soggetto sia oggetto; infatti è plausibile tanto che
senti due accusativi (il soggetto della frase e il com- i ragazzi abbraccino le ragazze quanto che siano le
plemento di luogo), ma non c’è possibilità di errore. ragazze ad abbracciare i ragazzi. Quindi si potreb-
bero proporre due traduzioni, entrambe possibili:
Nella frase: “I genitori sapevano che i ragazzi spesso di nasco-
■ Nauta dicit se Neapolim iturum esse. sto abbracciavano le ragazze”.
due sono gli accusativi presenti, se (pronome riles- “I genitori sapevano che le ragazze spesso di na-
sivo) e Neapolim; non c’è tuttavia possibilità di sba- scosto abbracciavano i ragazzi”.
gliarsi, in quanto il verbo di moto eo fa chiaramente
comprendere che Neapolim esprime il moto a luogo, Qual è quella giusta? In questo caso assume im-
quindi se è il soggetto dell’ininitiva; ne deriva la se- portanza fondamentale la posizione dei termini:
guente traduzione: nell’infinitiva il soggetto è posto normalmente
“Il marinaio dice che andrà a Napoli”. all’inizio della stessa, pertanto, quando ho due
accusativi e il signiicato è ambiguo, l’accusativo
Il problema si presenta invece quando la frase inini- messo al primo posto è da considerarsi il soggetto;
tiva è costruita con un verbo transitivo ed è espres- quindi la traduzione esatta della frase precedente
so il complemento oggetto: in questo caso ci si trova sarà:
in presenza di due accusativi, l’uno soggetto, l’altro “I genitori sapevano che i ragazzi spesso di nasco-
complemento oggetto. Nella maggior parte dei casi sto abbracciavano le ragazze”.
in tali circostanze sono il buon senso e il signiicato
complessivo della frase ad aiutarci; in una fase come: In sintesi dunque occorre prestare sempre molta at-
tenzione a questi elementi:
■ Ferunt Germanos manibus et fustibus animalia ve- a. la transitività o intransitività del verbo
nari et intericere. b. il signiicato della frase
i due accusativi presenti, cioè Germanos e animalia, c. la posizione del vocabolo in accusativo

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352 UNITÀ 23 PROPOSIZIONE INFINITIVA - VERBI SEMIDEPONENTI

Veriica delle competenze dux receptui cecinit. 5. Consul interrogatus a civi-


Nelle seguenti frasi sottolinea gli accusativi presenti,
bus dixit ianuas urbis pateieri a vigiliis. 6. Cupio
poi traduci.
te, amicum dulcissimum, solum suasorem meum de
1. Romani nuntiaverunt legatos Athenas profectu-
rei publicae rebus ieri. 7. Traditum est reges Roma-
ros esse. 2. Constat Graecos a Romanis victos esse nos septem (“sette”) fuisse et multos annos regnavis-
armis sed eos cultura vicisse. 3. Scimus pastores to- se. 8. Arbitraris virtutem nostram patriam servatu-
tam hiemem oves suas in ovilibus claudere. 4. Cum ram esse et a populo celebratum iri.
intellexisset hostes milites labefacere et arma rapere,

5 Traduci le seguenti frasi con 2 livelli di dificoltà.

ATTENZIONE Nelle ininitive l’ininito esse può essere sottinteso (specialmente nelle forme
perifrastiche):
Dico te stultum (esse). Dico che tu sei stolto.
Dico te venturum (esse). Dico che verrai.

1. Dixit ea omnia se tulisse patienter. (da Cesare) 2. Adrasto Polynices indicat se a hebis venisse.
(Igino) 3. Dux dixit sese signum proelii daturum. (da Cesare) 4. Creditum est Varronem consu-
lem apud Cannas cum Karthaginiensibus infeliciter dimicavisse ob iram Iunonis. (Valerio Massi-
mo) 5. Petreius ubi videt Catilinam magna vi tendere, cohortem praetoriam in medios hostes inducit.
(Sallustio) 6. Iason cogitare coepit quomodo Peliam, patruum suum, sine suspicione intericeret.
Hoc Medea se facturam pollicetur. (Igino) 7. Ferunt Iulium, cum mane ad comitia descenderet,
praedixisse matri se domum nisi pontiicem non reversurum. (da Svetonio) 8. Tanta tempestas
cooritur, ut numquam illis locis maiores aquas fuisse constaret. (Cesare)
9. Consul ilium suum, quod sine iussu ad pugnam descenderat, mactari iussit, satius esse iudicans patrem
forti ilio quam patriam militari disciplina carere. (Valerio Massimo) 10. Epicurus dixit exiguam fortu-
nam intervenire sapienti et ab eo gravissimas res administrari. (da Cicerone) 11. Scio fuisse nonnullos,
qui ita existimarent iuventutem, quae domum Catilinae requentabat, parum honeste pudicitiam ha-
buisse. (Sallustio) 12. Nemo dubitabat totam Hispaniam arsuram (esse) bello. (da Livio) 13. Caesar,
adversariis negantibus ullam se de re publica facturos pactionem, transiit in citeriorem Galliam. (Sveto-
nio) 14. “Iove nate, Hercules, salve; te mihi mater, veridica interpres deum, aucturum caelestium nu-
merum cecinit.” (Livio) 15. Omnes milites iam se ab equitatu circumveniri arbitrabantur. (da Cesare)

6 Accusa di empietà nei confronti di Alcibiade VERSIONE

Lo scenario storico in cui si inquadra


la versione è la guerra del Pelopon- IL PERSONAGGIO Alcibiade
neso (431-404 a.C.). Gli Ateniesi afi- Uomo politico e generale ateniese, nacque nel 450 a.C. ed era ni-
dano al giovane Alcibiade il comando pote di Pericle, che divenne suo tutore. Amato da Socrate per la
bellezza e l’intelligenza, dopo la morte di Pericle (429 a.C.) apparve
della spedizione in Sicilia; tuttavia in
subito come il suo naturale successore alla guida di Atene impegna-
patria i nemici del comandante lo ac-
ta nella Guerra del Peloponneso contro Sparta. La sua spregiudica-
cusano di empietà e ne richiedono il tezza gli fu fatale quando, la notte precedente la spedizione contro
rientro e il processo. Alcibiade deci- Siracusa (415 a.C.), si veriicò la profanazione delle erme (statue di
de di evitare l’umiliazione e si rifugia divinità), di cui fu incolpato. Condannato per empietà, decise di
a Sparta, diventando un alleato dei non tornare in città. Dopo varie vicissitudini fu fatto assassinare, in
nemici di Atene e quindi un traditore esilio, nel 404 a.C., dal satrapo Farnabazo, legato a Sparta.
della sua città.

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1 La proposizione ininitiva 353

1 Bello Peloponnesio, Graeciis pugnantibus inter se, cum res in maximis periculis esset, Athe-
2 nienses bellum Syracusanis indixerunt ut maris imperium propagarent; ad quod bellum Al-
3 cibiades ipse dux delectus est qui exercitum ageret. Sed Athenis inimici eius decreverunt se illi
4 nocituros esse dum cum ingenti classe navigat Siciliam; itaque magna cum calliditate insidias
5 paraverunt, quibus iuvenem ducem detrectatum iri sperabant. Sed ipsam patriam quoque lae-
6 sum iri non intellexerunt. Difuso nuntio Alcibiadem in insulam pervenisse, qui inimici eius
7 erant, ii reum illum fecerunt, quia sacra violavisset et sanctissima Mercurii simulacra muti-
8 lavisset. Qua de re postquam ei mandatum missum est, ut domum quam celerrime sua sponte
9 remearet et Athenis causam diceret, ille non parere noluit et in triremem ascendit. Cum autem
10 hurios pervenisset et putaret sibi melius esse publicam causam vitare et ista pericula repellere,
11 apud Lacedaemones se confugit, quibus auxilium contra Athenienses praebuit; itaque postea
12 idem patriae suae proditor putatus est.
(da Nepote, I sec. a.C., De viris illustribus)
COMPRENSIONE DEL TESTO
■ Qual è lo scopo della spedizione degli Ateniesi contro Siracusa?
■ Quale accusa viene mossa ad Alcibiade da parte dei suoi avversari ad Atene?
■ Quali ordini vengono impartiti ad Alcibiade dagli Ateniesi? Alcibiade li rispetta?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Sottolinea nel brano le proposizioni ininitive e classiicale.
■ Riconosci i costrutti e le funzioni dei termini evidenziati.

2 I verbi semideponenti

Riconoscere, analizzare e tradurre i verbi semideponenti

7 Analizza e traduci le seguenti forme di verbi semideponenti.


1. gavisi sint 2. audent 3. fidentibus 4. solitae erant 5. diffidamus 6. confidemus 7. ausa esse
8. auderetis 9. gavisum esset 10. solebunt.

8 Traduci utilizzando i verbi semideponenti.


1.noi osiamo 2. tu eri stato solito 3. ella avrà osato 4. a colei che si ida 5. godi! 6. che noi coni-
diamo 7. avere diidato 8. di coloro che godono 9. tu sarai solito 10. essi si idano.

9 Traduci le seguenti frasi.

ATTENZIONE Non confondere, nei tempi derivati dal tema del presente, le forme di audeo “osare”
(della seconda coniugazione) con quelle di audio “udire” (della quarta coniugazione):
audet “osa”, audebat “osava”, audebit “oserà”, ecc.
audit “ode”, audiebat “udiva”, audiet “udirà”, ecc.

1. Conidere dis debemus. (Frontone) 2. Cognita morte C. Treboni non plus gavisus sum quam do-
lui. (Cicerone) 3. Bellum cum captivis et feminis gerere non soleo. (Curzio Rufo) 4. Videte quam
valde malitiae suae conidat Timarchides. (Cicerone) 5. Gubernatores, alias imperare soliti, tum
metu mortis iussa exequebantur. (Curzio Rufo) 6. Tullus Hostilius provocare ausus est Albanos,
gravem et diu principem populum. (Floro) 7. Quo cognito consilio Caesar legiones plures quam so-

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354 UNITÀ 23 PROPOSIZIONE INFINITIVA - VERBI SEMIDEPONENTI

lebat educit. (Irzio) 8. Oppressi Carnutes hiemis diicultate, terrore periculi, cum tectis expulsi nullo
loco diutius consistere auderent, dissipantur in initimas civitates. (Irzio) 9. Persae clamore subla-
to, qualem victores solent edere, ferociter in hostem, quasi ubique proligatum, incurrerunt. (Curzio
Rufo) 10. Persae attoniti metu nec arma capere nec quiescere audebant. (Curzio Rufo)

10 La passione di Verre per la ricchezza VERSIONE

Cicerone nella sua durissima orazione contro


Verre, fra i molti argomenti utilizzati per de- IL PERSONAGGIO Verre
nigrare il funzionario romano, cita anche la Verre amministrò la Sicilia in qualità di propretore dal
sua smodata passione per le ricchezze: Verre, 73 al 71 a.C.: di fatto la saccheggiò e la derubò vergo-
sostiene l’oratore, aveva organizzato a Siracu- gnosamente. Contro di lui Cicerone scrisse 7 orazioni,
sa una oficina per cesellare oggetti preziosi; le Verrine. Dopo le prime due, pronunciate durante il
processo, Verre andò in esilio a Marsiglia. Le altre cin-
del resto egli amava passare molto tempo a
que orazioni furono scritte e pronunciate da Cicerone
lavorare e a trastullarsi con quei beni. Tutti lo
in un secondo tempo.
sanno, afferma il suo accusatore, ed è quasi
ridicolo parlarne.

1 Posteaquam Verres tantam multitudinem collegerat emblematum ut ne unum quidem cui-


2 quam reliquisset, instituere oicinam Syracusis in regia maximam ausus est. Palam artiices
3 omnes, caelatores ac vascularios, convocari iubet, quibus se idere constat. Eos concludit, mag-
4 nam hominum multitudinem. Tum illa multitudo, ex patellis et turibulis quae evellerat, ita
5 scite in aureis poculis inligabat, ita apte in scaphiis aureis includebat, ut ea ad illam rem nata
6 esse diceres (“si sarebbe potuto dire”); ipse tamen praetor, qui sua vigilantia pacem in Sicilia
7 dicit fuisse, in hac oicina maiorem partem diei cum tunica pulla sedere solebat et pallio ut
8 illis rebus gauderet. Haec ego, iudices, dicere gavisus non sum, sed ausus sum proferre, quia
9 vereor ne forte plura de isto ab aliis in sermone quam a me in iudicio vos audisse dicatis. Quis
10 enim est qui de hac oicina, qui de vasis aureis, qui de istius pallio non audiverit aliquem lo-
11 qui? Quem voles e conventu Syracusano virum bonum nomina (imperativo); producam; ne-
12 mo erit quin (“che non”) hoc se audisse aut vidisse dicat. O tempora, o mores! Ridiculum est
13 me nunc de Verre dicere.
(da Cicerone, I sec. a.C., Oratio secunda in Verrem)
COMPRENSIONE DEL TESTO
■ Quale attività avvia Verre a Siracusa?
■ In che cosa è specializzata la sua oficina? Qual era in essa il suo ruolo?
■ Su quale tasto batte il discorso di Cicerone per conquistare i giudici?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Evidenzia i verbi semideponenti presenti nel brano.

3 Participi perfetti deponenti e semideponenti che esprimono


rapporti di tempo e diatesi particolari
Riconoscere, analizzare e tradurre i participi perfetti deponenti e semideponenti che esprimono contem-
poraneità rispetto alla sovraordinata e participi perfetti deponenti con valore attivo e passivo

11 Inserisci il participio del verbo indicato tra parentesi, poi traduci la frase.
1. Galli, . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (vereor) ne Romani bellum gererent, dixerunt se pacem petituros es-
se. 2. Consul animadvertit omnes urbes provinciae, . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (populor) ab hostibus, relictas

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3 Participi perfetti deponenti e semideponenti ... 355

esse a civibus. 3. . . . . . . . . . . . . . . . (reor) ludum circensem pulcherrimum fore, ad circum imus ut specta-
culo gaudeamur. 4. Filia, . . . . . . . . . . . . . . . . (coniteor) se idem parentum prodidisse, . . . . . . . . . . . . . . (conido)
patris matrisque venia large levit. 5. Poeta, Homeri carmina . . . . . . . . . . . . . . (meditor), sacerdotes ad
templum . . . . . . . . . . . . . . . . (sequor), Iovi novum carmen canit. 6. Nuntius dixit milites, . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
(adipiscor) hostium deditionem, in patriam reverti victoria . . . . . . . . . . . . . . (gaudeo).

12 Traduci le seguenti frasi con 2 livelli di dificoltà.


1. Ob hanc moram tibi reddam operam ubi voles, ubi iusseris. Habe rem pactam. (Plauto) 2. Ci-
cada acerbum noctuae convicium faciebat, solitae victum in tenebris quaerere cavoque ramo capere
somnum interdiu. (Fedro) 3. Siculi, populati atque vexati, cuncti ad me saepe venerunt. (Cicerone)
4. Helvetii cum omnibus suis carris secuti impedimenta in unum locum contulerunt. (Cesare)
5. Insulam evitare duo veteres imperatores utile arbitrati suam classem suppresserunt. (Nepote)
6. Equites Curioniani diffisi Scipioni eiusque copiis complures se eodem conferebant. (Bellum
Africum)
7. Leviora sunt ea, quae repentino aliquo motu accidunt, quam ea, quae meditata et praeparata in-
feruntur. (Cicerone) 8. Cohors quoque, quae excubabat ad tabernaculum regis, verita ne maioris
motus principium esset, se armavit. (da Curzio Rufo) 9. Hostes omnem spem in celeritate ponebant
atque hanc adepti victoriam in perpetuum se fore victores conidebant. (Cesare) 10. Omnia experti
Galli, quod res nulla successerat, postero die consilium ceperunt ex oppido profugere, hortante et iu-
bente Vercingetorige. (Cesare) 11. Appius Claudius ab Inregillo, magna clientium comitatus manu,
Romam transfugit. (Livio)

13 La pace con gli Albani ha breve durata VERSIONE

La tregua fra Roma e Alba Longa non dura: Tullo Ostilio, terzo re di Roma (VII a.C.), manifestando astuzia e
giocando sull’inganno, coinvolge nel conlitto Albani, Fidenati e Veienti, mettendoli gli uni contro gli altri;
alla ine lo scontro, dopo aver dato occasione a Tullo di istituire culti in favore del Pallore e della Paura, è
favorevole ai Romani, che sbaragliano i nemici mettendoli in fuga.

1 Nec diu pax Albana mansit. Cum Fidenae aperte descissent, Tullus contra hostes ducit. Ubi
2 Anienem transiit, conlocat castra. Inter eum locum et Fidenas Veientium exercitus Tiberim tran-
3 sierat. Hi in acie prope lumen tenuerunt dextrum cornu; in sinistro Fidenates propius montes
4 consistunt. Tullus adversus Veientes hostes derigit suos, Albanos contra legionem Fidenatium con-
5 locat. Albano duci non plus animi erat quam idei (gen. partitivo). Nec manere ergo nec transire
6 aperte ausus, sensim ad montes succedit; inde satis subisse sese ratus, erigit totam aciem. Mirati
7 sunt primo Romani qui proximi steterant ut nudari latera sua sociorum digressu senserunt; inde
8 eques nuntiat regi abire Albanos. Tullus in re trepida vovit Salios fanaque Pallori ac Pavori. Post-
9 ea instat Tullus fusoque Fidenatium cornu in Veientes ferocior redit. Nec illi tulerunt impetum,
10 sed a fuga lumen arcebat. Postea alii arma foede iactantes et socios perterritos secuti in aquam
11 ruebant, alii dum cunctantur in ripis oppressi sunt. Tullus victoriam adeptus discessit; non alia
12 ante Romana pugna atrocior fuit.
(da Livio, I sec. a.C. - I d.C., Ab Urbe condƱta)

COMPRENSIONE DEL TESTO


■ Presso quali iumi si svolse lo scontro e quali popoli ne furono coinvolti?
■ Chi annunciò al re che gli Albani si stavano allontanando?
■ Quale fu l’esito della battaglia?

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356 UNITÀ 23 PROPOSIZIONE INFINITIVA - VERBI SEMIDEPONENTI

4 Il verbo fio, fis, factus sum, fieri

Riconoscere, analizzare e tradurre le forme del verbo fio

14 Analizza e traduci nei diversi modi possibili le seguenti forme del verbo fio.
1. iat 2. iet 3. facti estis 4. factum est 5. iebam 6. factum iri 7. factae erimus 8. facta es-
set 9. facta sint 10. ietis 11. imus 12. ieretis 13. facti erant 14. ient 15. iebas.

15 Traduci le seguenti forme verbali utilizzando il verbo fio.


1. noi diventassimo 2. essi fossero stati fatti 3. noi siamo fatte 4. accadde 5. eravate diventate 6. es-
sere accaduto 7. a colui che è diventato 8. accadrà 9. essere diventato 10. tu diventerai 11. noi sia-
mo state fatte 12. ciò fu fatto 13. diventa! 14. di coloro che sono stati fatti 15. accadeva.

16 Traduci nei vari modi possibili la forma del verbo fio, poi volgila al plurale o al singolare, man-
tenendo inalterata la persona.
ESEMPIO iunt ➞ essi sono fatti/diventano ➞ it
1. facti simus 2. ieres 3. facta essem 4. factum erat 5. iebamus 6. iet 7. futurorum 8. fac-
ta 9. iatis 10. factum est 11. ies 12. facta sum 13. facta erant 14. factum esse 15. imus 16. ie-
batis 17. factae essent 18. facti erimus

17 Traduci le seguenti frasi, poi volgile all’attivo o al passivo (attenzione ai verbi deponenti!).
1. Fit pons a barbaris, ut faciliorem equis et viris transitum luminis et velocius iter faciant. 2. His-
triones in theatro claram tragoediam fecerant. 3. A poeta factum est carmen pulcherrimum, quo
omnes gavisi sunt. 4. Vos, soliti claros facere illos qui oicium suum faciunt, nos, quia ab omnibus
putamur idi, clarissimos facietis. 5. Nautis secutis sidera caeli navigatio nocturna luce caelesti se-
cura ac tranquilla iet. 6. Novos consules faciunt quotannis Romani, ne libido gloriae diuturnitate
honoris nimia et rei publicae noxia iat. 7. Magister discipulos ad eorum oicium hortatus est adeo
ut illi diligentes facti sint.

18 Traduci le seguenti frasi facendo attenzione al valore da assegnare a fio.


1. Factum est ut omnes agros hostes populati essent. 2. Cum Plato philosophiam suam docuisset,
multi discipuli eius facti sunt. 3. Saepe iebat ut belli rationes a ducibus factae non essent. 4. In arte
oratoria cotidie se exercens Demosthenes abilissimus oratorum factum est. 5. Tantus clamor iebat
ut vox nuntii a civibus audita non sit et contio confusa et perturbata facta sit.

19 Traduci le seguenti frasi con 2 livelli di dificoltà.


1. Latrocinia nullam habent infamiam quae extra ines cuiusque civitatis iunt. (Cesare) 2. Ita it ut
bellum sine tumultu possit, tumultus sine bello esse non possit. (Cicerone) 3. Si in terra et tabulato
olea nimium diu erit, putescet, oleum foetidum iet. (Catone) 4. Unus Miltiades maxime niteba-
tur, ut primo quoque tempore castra ierent. (Nepote) 5. Ubi de Caesaris adventu Helvetii certio-
res facti sunt, legatos ad eum mittunt nobilissimos civitatis. (Cesare) 6. Orator lectis verbis utitur;
requentibus sententiis, splendore vocis, dignitate motus it speciosum et inlustre quod dicitur. (da
Cicerone) 7. Dux monet ut ignes in castris ieri prohibeat, ne qua eius adventus procul signiicatio
iat. (Cesare) 8. Nos etiam languidiores facti sumus postea quam M. Antoni non solum audaciam
et scelus sed etiam insolentiam superbiamque perspeximus. (Cicerone)

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4 Il verbo fio 357

9. Infans fuit; factus est pubes: alia eius proprietas it; ille enim inrationalis est, hic rationalis.
(Seneca) 10. Fiebat ut omnium oculos, quotienscumque in publicum Alcibiades prodisset, ad se
converteret. (Nepote) 11. Vercingetorix minoribus itineribus Caesarem subsequitur et locum cas-
tris deligit paludibus silvisque munitum; ibi quid ieri vellet imperabat. (Cesare) 12. Qua re per
exploratores cognita Caesar continuato diem noctemque opere ad luminis declinationem huc iam
deduxerat rem, ut equites, etsi diiculter atque aegre iebat, possent tamen atque auderent lumen
transire. (da Cesare)

20 Alcibiade si ricorda di essere Ateniese e si schiera per la sua città VERSIONE

Dopo aver contribuito alla vittoria degli Spartani su Atene, Alcibiade, sospettato dagli stessi Spartani, si
rifugia in Asia presso un funzionario del re Dario e prepara la riscossa; riconquista molti territori e città
asiatiche un tempo appartenenti ad Atene (fra cui Bisanzio), poi, ormai vincitore e arricchito dal bottino
di guerra, si presenta di nuovo nella sua città natale. [▶ p. 352]

1 Alcibiades ad Tissaphernem, qui praefectus regis Darii factus erat, se contulit. Cuius socius cum
2 ieret et in intimam amicitiam brevi tempore pervenisset, cum Atheniensium opes senescere, con-
3 tra Lacedaemoniorum ieri secundas videret, initio cum Pisandro praetore, qui apud Samum
4 exercitum habebat, per internuntios colloquitur; illo tempore it ut Alcibiades de reditu suo faciat
5 mentionem. Erat Pisander enim eodem sensu (“partito”) quo Alcibiades, populi non amicus et
6 optimatium fautor factus erat. Horum in imperio tanta commutatio rerum facta est, ut Lace-
7 daemonii, qui paulo ante victores viguerant, perterriti pacem peterent. Victi enim erant quinque
8 (“cinque”) proeliis terrestribus, tribus (“tre”) navalibus, in quibus ducentas (“duecento”) naves
9 triremes amiserant, quae captae in hostium venerant potestatem. Factum est ut Alcibiades simul
10 cum collegis recepisset Ioniam, Hellespontum, multas praeterea urbes Graecas, quae in ora sitae
11 sunt Asiae, quarum expugnaverant complures. In his erat Byzantium. Ita victores facti, praeda
12 onusti, locupletato exercitu, maximis rebus gestis Athenas venerunt.
(da Nepote, I sec. a.C., De viris illustribus)

COMPRENSIONE DEL TESTO


■ Di chi diventa amico Alcibiade?
■ Quali sono i motivi che portarono Alcibiade ad agire nuovamente a favore di Atene?
■ Grazie all’azione di chi gli Ateniesi ebbero la meglio su Sparta?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Analizza tutte le forme del verbo io presenti nel brano (evidenziate in neretto), ed esplicita per ciascuna
il signiicato che ha nel contesto.
factus erat (riga 1) ................................................................................................................................................................
ieret (riga 2) .........................................................................................................................................................................
ieri (riga 3) ...........................................................................................................................................................................
it (riga 4) ...............................................................................................................................................................................
factus erat (riga 6) ................................................................................................................................................................
facta est (riga 6) ...................................................................................................................................................................
factum est (riga 9) .................................................................................................................................................................
facti (riga 11) .........................................................................................................................................................................

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358 UNITÀ 23 PROPOSIZIONE INFINITIVA - VERBI SEMIDEPONENTI

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
Il lessico della guerra
Questo laboratorio ti aiuterà a sviluppare la conoscenza dei lessici speciali, utili sia
LESSICO per memorizzare vocaboli in vista della traduzione sia per capire numerosi aspetti
della civiltà latina.

[▶ CIVILTÀ p. 362]

I n latino i principali vocaboli indicanti la guerra so-


no:
■ bellum, i, n.
Proelium è quindi una battaglia, un combattimento
inteso più come la singola performance all’interno di
un conlitto (in altre parole in un bellum possono es-
■ proelium, i, n. serci tanti proelia). In senso igurato signiica scontro,
■ pugna, ae, f. lotta, gara.
■ certamen, inis, n. Anche questo termine si unisce a diverse forme verba-
Bellum deriva dall’arcaico duellum, termine che indi- li a costituire espressioni notevoli del tipo:
cava una lotta fra due, essendo connesso con il termi- ■ proelium committĕre “attaccare battaglia”
ne duo; in efetti le modalità con cui anticamente si ■ proelium restituĕre “rinnovare lo scontro”
risolvevano i conlitti rimandano proprio allo scon- Trattandosi di singolo scontro, la presenza di alcu-
tro fra i due eroi rappresentativi degli schieramenti ni aggettivi ne determina la tipologia oppure l’esito.
nemici (si pensi, per esempio, alla vicenda di Achille Quindi, per esempio:
ed Ettore nell’Iliade o allo scontro fra Orazi e Curiazi ■ equestre proelium è il combattimento di cavalleria
nella storia romana). Bellum indica la guerra in sen- ■ pedestre proelium è il combattimento di fanteria
so sia proprio sia igurato (contesa), primariamente la ■ navale proelium è la battaglia navale in mare
guerra nel suo complesso e non vista nelle sue singole ■ anceps proelium indica uno scontro dall’esito in-
battaglie (per esempio, il Bellum Gallicum è una guer- certo
ra durata sette anni e caratterizzata da tanti scontri, ■ adversum proelium e secundum proelium indicano
dalle modalità e dagli esiti diversi, sostenuti da Cesare rispettivamente uno scontro dall’esito negativo,
contro le tribù della Gallia). dunque una sconitta, e uno inito bene, dunque
Il vocabolo bellum svolge la funzione di complemen- una vittoria;
to diretto necessario di diversi verbi, a signiicare le ■ Cannense proelium indica inine, tramite l’agget-
varie fasi di una guerra. Quindi: tivo di luogo, una battaglia precisa (nel caso spe-
ciico quella di Canne, combattuta fra Romani e
■ bellum parare “preparare la guerra”, cioè fare i pre- Cartaginesi nel 216 a.C.).
parativi in vista di un conlitto
■ bellum inferre (o movēre) “portare guerra”
Pugna esprime invece una valenza più generale e in-
■ bellum indicĕre “dichiarare guerra”
dica uno scontro fra persone (anche inteso come lo
■ bellum inire “entrare in guerra”
scontro corpo a corpo che si veriica all’interno di
■ bellum gerĕre (o facĕre o ducĕre) “fare guerra”
un proelium) o gruppi; pertanto signiica rissa, lotta,
■ bellum componĕre (o conicĕre) “concludere una
scontro ma anche gara; battaglia intesa come fatto
guerra”, quindi fare la pace. d’armi, ma anche battaglia intellettuale, quindi con-
I Romani hanno afrontato tante externa bella nella tesa, disputa, polemica.
loro storia, cioè conlitti fuori dai conini dell’Urbe, Per quanto riguarda il signiicato in ambito bellico
prima con popoli italici (nella prima fase della storia anche il termine pugna contribuisce a completare la
repubblicana), poi contro popolazioni straniere, nel costruzione di alcuni verbi nella creazione di espres-
periodo di espansionismo; Roma però ha conosciuto sioni notevoli:
anche il dramma del bellum civile, cioè della guerra ■ pugnam instruĕre “preparare la battaglia”
intestina e fratricida nell’ultima fase della repubblica, ■ pugnam committĕre “attaccare battaglia”
prima dell’avvento al potere di Ottaviano Augusto. ■ pugnam pugnare (accusativo dell’oggetto inter-
Proelium presenta la medesima radice del verbo proe- no) “sostenere una battaglia”
lior, āris, atus sum, ari, che significa combattere. ■ pugnam mutare “mutare l’ordine del combattimento”.

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4 Il verbo fio 359

Inine certamen, meno ricorrente in ambito milita- La guerra poi è fatta di diverse fasi: le indutiae, cioè la
re rispetto ai precedenti, esprime l’idea di scontro e tregua, le insidiae, ovvero l’agguato, il triumphus, cioè
combattimento; esso è maggiormente impiegato in il solenne corteo con cui veniva celebrata una vittoria,
ambito politico, giudiziario, ilosoico ad indicare di- il foedus, inteso come il patto fra contendenti, e a con-
sputa, dissenso, conlitto, competizione e lotta. clusione la pax, che pone ine al bellum.

Veriica delle competenze

a Trova, con l’aiuto del vocabolario, e riporta nello schema il signiicato dei termini proposti, legati a diversi
settori del contesto militare.

Gli attori della guerra I luoghi della guerra Le macchine da guerra


exercitus castellum turris
acies castra ballista
copiae vallum vinea
legio tabernaculum aries
turma hiberna musculus
Le armi di difesa Le armi da lancio Le armi da taglio
clipeus funda ferrum
galea hasta gladius
lorica pilum pugio
parma sagitta ensis
scutum telum veru

b Nelle seguenti frasi sottolinea i termini legati al acriter pugnatum est. (Cesare) 6. Neque pax est
lessico della guerra, poi traduci. indutiae - bellum enim manet, pugna cessat - neque
1. Ea potestas per senatum more Romano magistra- in solis castris neque paucorum tantum dierum in-
tui maxima permittitur: exercitum parare, bellum dutiae sunt. (Gellio) 7. Prius quam istam pugnam
gerere, coercere omnibus modis socios atque cives. pugnabo, ego etiam prius dabo aliam pugnam cla-
(Sallustio) 2. Relinquitur magis castris praesidium ram et commemorabilem. (Plauto) 8. Temptavit
quam satis virium ad certamen. (Livio) 3. Cae- iustis legibus et aequis condicionibus bellum compo-
sar illum adhortatus atque omnibus laudibus pro- nere. (Velleio) 9. De urbis possessione propter pul-
secutus dat sig num pugnae. (Bellum Alexandri- chritudinem etiam inter deos certamen fuisse prodi-
num) 4. Hac re ad consilium delata ubi omnes tum est. (Cicerone) 10. Profectus est nocte, ignibus
idem sentire intellexit, posterum diem pugnae con- factis tabernaculisque paucis relictis, ut insidiarum
stituit. (Cesare) 5. Ita ancipiti proelio diu atque metus contineret Romanos. (Livio)

5 I composti di facio

Riconoscere, analizzare e tradurre i diversi composti di facio

21 Traduci le forme verbali dei composti di facio, poi scrivi la corrispondente forma attiva o passiva.
a 1. mansuefactus sim 2. defecisti 3. proicies 4. satisfaceremus 5. liqueieri 6. defectum 7. sui-
ciunt 8. labefaciatis 9. reicerentur 10. caleiunt.
b 1. essere liquefatto 2. scaldava 3. ammansimmo 4. ero stato rifatto 4. sarà suiciente.

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360 UNITÀ 23 PROPOSIZIONE INFINITIVA - VERBI SEMIDEPONENTI

22 Traduci le seguenti frasi.


1. In Capitolio complures res de caelo sunt percussae, cum et simulacra deorum depulsa sunt et sta-
tuae veterum hominum deiectae et legum aera liquefacta. (da Cicerone) 2. Adsiduis interroga-
tionibus argumenti satietate iam defecti rursum ad viam prodeunt. (Quintiliano) 3. Naves adeo
graviter inter se incitatae conlixerunt, ut vehementissime utraque ex concursu laborarent, altera
vero praeracto rostro tota conlabeieret. (Cesare) 4. Anxium regem circumfusi amici orabant ut
arbitraretur animi sui magnitudinem unicum remedium deicientis exercitus esse. (da Curzio Ru-
fo) 5. Ea quae cupiditates nostras inritant deprimunt quoque animum et labefaciunt et inlant ac
multa vanitate deludunt. (Seneca) 6. Etiam ipsi parentes non probitati neque modestiae parvulos
adsuefaciunt, sed lasciviae et dicacitati. (Tacito) 7. Ego ita censeo, necesse esse legatos extemplo
Romam mittere qui senatui satisfaciant, alios qui Hannibali nuntient ut exercitum ab Sagunto
abducat. (da Livio)

23 Lo scontro con i Liguri fra timori e prodigi


Siamo all’inizio del II secolo a.C.; Roma si trova ancora una volta a dover combattere su due fronti, contro
i nemici (in questa circostanza i Liguri) da un lato, contro la superstizione dall’altro: molti prodigi e fatti
eccezionali accaduti nelle regioni dell’Italia portano i Romani a temere per l’esito dello scontro e quindi a
cercare di placare con sacriici l’ira degli dèi e di renderli a loro favorevoli. Inine l’azione militare contro i
Liguri viene realizzata con successo.

1 Priusquam consul praetoresque in provincias proiciscerentur, supplicatio facta est prodigiorum


2 causa. Capram sex (“sei”) haedos uno fetu edidisse ex Piceno nuntiatum est et Arreti puerum
3 natum unimanum, Amiterni terra pluvisse, Formiis portam de caelo tactam et patefactam. Ce-
4 terorum prodigiorum causa supplicatum est, ut dei satisierent. Tiberis infestiore quam priore
5 anno impetu inlatus urbi duos (“due”) pontes, aediicia multa maxime circa Flumentanam por-
6 tam labefecit. Saxum ingens sive imbribus seu motu terrae leni labefactum in vicum Iugarium
7 ex Capitolio procidit et multi interfecti sunt. Priusquam L. Quinctius consul in provinciam per-
8 veniret, Q. Minucius in agro Pisano cum Liguribus signis conlatis pugnavit: novem (“nove”)
9 milia hostium interfecit, ceteros fusos fugatosque in castra compulit. Ea usque in noctem magno
10 certamine oppugnata defensaque sunt. Nocte clam profecti sunt Ligures, prima luce vacua ca-
11 stra Romanus exercitus invasit. Minucius nihil deinde laxamenti hostibus dedit: ex agro Pisano
12 in Ligures profectus castella vicosque eorum patefecit et igni ferroque populatus est. Ibi praeda
13 Etrusca, quae missa a populatoribus fuerat, satisfacti sunt milites Romani.
(da Livio, I sec. a.C. - I d.C., Ab Urbe condı̆ta)

COMPRENSIONE DEL TESTO


■ Che cosa era successo ad Arezzo? e a Formia?
■ Che cosa era successo a Roma nella zona del Campidoglio?
■ Come si comportarono i Liguri durante lo scontro con i Romani?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Evidenzia e analizza tutte le forme verbali di facio e dei suoi composti.

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RIEPILOGO 361

RIEPILOGO PER RIPASSARE ESERCIZI INTERATTIVI


ZTE

VERIFICA DELLE COMPETENZE DI TRADUZIONE

24 Traduci le seguenti frasi con 2 livelli di dificoltà.


1. Ab his urbibus it artius mare, nec iam adluit terras, sed rursus dividens angusto Hellesponti reto
litus obvium indit, facitque ut iterum terrae qua luit latera sint. (Mela) 2. Praeterea scriptum legi-
mus Gallos in venatibus tinguere elleboro sagittas. (Gellio) 3. Althaea mater ut audivit ilium suum
tantum facinus esse ausum, ex arca prolatum in ignem coniecit. (Igino) 4. Oppidani primum impe-
tum hostium sustinuerunt; deinde cum iam non armis modo sed etiam operibus oppugnarentur, dif-
isi praesidio urbis in arcem universi concesserunt. (Livio) 5. Ex his locis errans Ulixes nauragio facto
sociis amissis enatavit in insulam Aeaeam, ubi Calypso Atlantis ilia nympha erat, quae specie Ulixis
capta anno toto eum retinuit neque a se dimittere voluit donec Mercurius Iovis iussu denuntiavit nym-
phae ut eum dimitteret. (Igino)
6. Cum in circo ludi ierent, murmur repente populi tota spectacula pervasit pugnatum esse in Ma-
cedonia et devictum regem esse; dein remitus increvit. (Livio) 7. Varia est opinio: alii redituras pu-
tant animas mortuorum, alii etsi non redeant non extingui tamen, sed ad beatiora transire. (da Me-
la) 8. Postero die senatus in curia habitus est, supplicationesque decretae et senatus consultum factum
est. (Livio) 9. Quod temperamentum omnes in illo subito pietatis calore servamus, hoc singuli quoque
meditatique teneamus, sciamusque nullum esse acceptius genus gratiarum, quam illas acclamatio-
nes. (da Plinio il Giovane) 10. Ceteri cum hebas oppugnarent et hebani regibus suis diiderent,
Tiresias augur praemonuit, si ex dracontea progenie aliquis interiisset (“fosse morto”), oppidum ea
clade liberari. Menoeceus cum vidit se unum civium salutem posse redimere, muro se praecipitavit;
hebani victoria sunt potiti. (Igino)

25 La città di Vaga, istigata da Giugurta si ribella a Roma VERSIONE TUTOR

Il re della Numidia, Giugurta, divenuto ormai nemico dei Romani, cerca di favorire la ribellione contro Roma
da parte della popolazione africana; in particolare trova l’appoggio degli abitanti di Vaga, i quali ospitano
nelle loro mura un presidio romano; in un giorno festivo essi fanno strage dei nemici e l’unico che riesce a
fuggire incolume dall’agguato è il prefetto Turpilio Silano. [▶ p. 91]
1 Iugurtha, cum ex Romanorum hostibus acerrimus factus esset, ratus se a Romanis labeieri et tru-
2 cidatum iri, bello incepto magna cura parat omnia: exercitum cogit, rebelles civitates formidine
3 aut praemiis adfectat, communit suos locos; arma telaque reiciuntur, servitia Romanorum alli-
4 ciuntur et milites ipsi in praesidiis pecunia temptantur et iunt regis socii; Iugurtha cuncta agitat
5 et audet. Igitur Vagentes, quia Metellus in urbe eorum praesidium imposuerat, inter se coniu-
6 rant. Nam vulgus seditiosum atque discordiosum erat, novarum rerum cupidum, quieti et otio
7 adversum esse solebat. Dein principes civitatis constituunt se a Romanis descituros esse die festo
8 ludorum. Cum dies statuta venisset, domuum ianuae pateiunt et cives centuriones tribunosque
9 militares et ipsum praefectum oppidi Turpilium Silanum domos suas invitant, ut fallaci hos-
10 pitio eos acciperent et eorum interfectores ierent. Romani omnes praeter Turpilium inter epulas
11 intericiuntur, postea cives milites vagantes inermes appetunt. Idem a plebe it et Romani milites
12 trepidant; mulieres puerique pro tectis suarum domuum saxa contra eos mittunt. In ea asperitate
13 Turpilius praefectus, veritus ne intericeretur, solus ex omnibus Italicis intactus profugit.
(da Sallustio, I sec. a.C., Bellum Iugurthinum)

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362 UNITÀ 23 PROPOSIZIONE INFINITIVA - VERBI SEMIDEPONENTI

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE I Romani come igli di Marte
CIVILTÀ

[▶ LESSICO p. 358]

Busto in marmo di Sotto il segno di Marte ■ Nella leggenda delle origini di


Marte, II secolo d.C. Roma,
Museo Nazionale Romano, Roma, Marte è il padre di Romolo, fondatore di Roma.
Palazzo Altemps. La stirpe romana nasce quindi sotto il segno del dio della
Il busto, proveniente dal guerra. Una constatazione che non stupisce, se si considera
tempio del foro di Augusto
a Roma, ritrae il dio della come tutta la storia di Roma sia costellata di conlit-
guerra con elmo e corazza. ti sanguinosi, contro pericolosi nemici esterni
Il tempio del foro di
Augusto era dedicato a
(Etruschi, Galli, Cartaginesi...) o anche tra
Marte Ultore (l’epiteto concittadini romani (le guerre civili).
signiica «vendicatore»), per Il dio Marte, identiicato con l’Ares greco,
commemorare la vendetta
sul popolo dei Parti, era uno dei piú venerati a Roma. La sua i-
responsabili della disfatta gura era strettamente connessa con l’attivi-
dell’esercito romano a Carre
(nell’attuale Turchia), nel
tà guerresca, tanto che il nome stesso del dio
53 a.C. poteva essere impiegato nel senso di bellum: si
veda per esempio l’espressione virgiliana invadunt
Martem, «incominciano il combattimento» (Eneide,
VII, 712).
Tra religione e diritto ■ La guerra nel mondo romano era saldamente connessa con
la sfera giuridico-religiosa. Si può ricordare in proposito la nozione di bellum iustum,
che non va inteso nel senso moderno di «guerra giusta», bensí di guerra condotta
conformemente alle disposizioni giuridiche (ius) vigenti in materia di diritto interna-
zionale. Del rispetto di tali ordinamenti si occupava il collegio sacerdotale dei feziali
(in numero di venti), che una tradizione voleva istituito dal re Numa Pompilio. Co-
storo erano incaricati di dichiarare la guerra e di concludere i trattati di pace. In caso di
conlitto con un popolo, i feziali si recavano in ambasceria a chiedere un risarcimento
per il danno subito; se la negoziazione falliva, il capo dei feziali (pater patratus), spin-
tosi sino al conine del territorio nemico, scagliava una lancia insanguinata e recitava
formule di rito: questi atti costituivano una dichiarazione di guerra.
Il romano va alla guerra ■ Nel corso della storia romana, l’organizzazione militare
subí profondi mutamenti. L’unità fondamentale dell’esercito fu, sin dalle origini, la
legione (legio, dal verbo legere, «scegliere», siccome i soldati erano scelti nel delectus,
la «leva militare»). La ‘legione romulea’ – cosí detta perché la si faceva risalire già a
Romolo – era formata da 3000 fanti e 300 cavalieri (detti celeres). Con la riforma mi-
litare che la tradizione attribuisce al re Servio Tullio, i cittadini furono divisi in classi
sulla base della ricchezza: ciascuna di queste classi doveva fornire un certo numero di
combattenti, i quali si procuravano a proprie spese l’equipaggiamento, che nella for-
ma piú completa prevedeva elmo, scudo, corazza, schinieri, spada e lancia; di regola
i nullatenenti erano esentati dall’arruolamento. All’inizio dell’età repubblicana, che
comincia per convenzione nel 509 a.C., l’esercito era costituito da due legioni, la cui
componente principale erano i fanti con armatura pesante (gli ‘opliti’, per usare un
termine greco), aiancati dai cavalieri (equites) e dagli armati alla leggera (velites).
Al tempo delle guerre sannitiche (metà IV-inizi del III a.C.), il numero delle legioni fu

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Civiltà I Romani come igli di Marte 363

Ara di Domizio Enobarbo, ca 100 a.C. Parigi, Museo del


Louvre. Particolare.
In questo particolare del rilievo proveniente dall’Ara di Domizio
Enobarbo è rafigurato il sacriicio di un toro, una pecora e un
maiale (suovetaurilia) al dio della guerra Marte, ritratto in armi
a sinistra accanto all’altare.

aumentato a quattro (due per ogni console) e si afer-


mò la tattica manipolare (che sostituiva quella a falan-
ge, sul modello greco). Ogni legione veniva organizzata
in unità minori, i manipoli appunto, che si disponeva-
no a scacchiera su tre linee, a intervalli di circa 18 metri:
sulla prima linea dieci manipoli di hastati, sulla secon-
da dieci manipoli di principes, sulla terza dieci manipoli
di triarii (i cavalieri stavano sulla prima linea, ai due lati
degli astati, mentre gli armati alla leggera erano sparsi
e compivano azioni di disturbo del nemico). Come ar-
mi da ofesa, i soldati delle prime due linee avevano il
giavellotto dalla punta di ferro ailata (pilum), mentre
quelli dell’ultima linea avevano la lancia da urto (ha-
sta). Un’altra importante riforma dell’esercito si deve a
Gaio Mario, che alla ine del II secolo a.C. pose ine al
sistema dell’arruolamento per censo, reclutando tutti
i volontari, purché disponessero della cittadinanza ro-
mana e delle qualità isiche necessarie (si afermava cosí
la igura del soldato di mestiere).
Colonna Traiana, Il nemico ■ È interessante osservare che uno dei termini con cui in latino si designa il
110-113 d.C. Roma. «nemico», hostis, in uno stadio arcaico della lingua indica lo «straniero», a cui si ri-
Nel fregio che avvolge il
fusto della Colonna Traiana conoscono il possesso di leggi proprie e di diritti uguali (pari iure) a quelli del popolo
ricorrono scene di battaglie romano. Tale uso rilette il fatto che, in questo caso, il nemico era considerato in una
particolarmente cruente,
combattute dalla fanteria
condizione di parità rispetto al civis, il «cittadino» (il verbo hostire signiica appunto
e dalla cavalleria romane, «pareggiare»): dal riconoscimento di tale parità discendeva la necessità di rispettare i
sotto la guida di Traiano, giuramenti e i patti siglati con il nemico; quando invece all’avversario veniva negata la
durante le due guerre
che portarono Roma alla condizione di parità, i Romani non avevano scrupolo di attenersi ad alcuna regola. Per
conquista della Dacia. questo principio Cicerone (106-43 a.C.), nel trattato I doveri (III, 107), può afermare
che non tenere fede agli accordi presi con i pirati, anche con un giuramento, non im-
plicherebbe spergiuro, perché i pirati non godono della parità giuridica con i Romani.
Puriicazioni ■ L’uccisione degli avversari rappresentava motivo di onore per il soldato;
tuttavia sul piano religioso il contatto con i cadaveri era ritenuto pericoloso, in quanto
contaminante. Per questa ragione, si celebrava l’Armilustrium, la cerimonia di purii-
cazione delle armi dell’esercito. Si tratta di una festa in onore di Marte, in cui un ruolo

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364 UNITÀ 23 PROPOSIZIONE INFINITIVA - VERBI SEMIDEPONENTI

Sarcofago del Portonaccio,


con scena di battaglia, ultimo
ventennio del II secolo d.C. Roma,
Museo Nazionale Romano, Palazzo
Massimo alle Terme.
Il sarcofago, che probabilmente
apparteneva a un generale romano
che aveva combattuto nelle
campagne germano-sarmatiche di
Marco Aurelio, presenta una scena di
combattimento fra Romani e barbari:
cavalieri e fanti travolgono i nemici.

fondamentale era svolto dai Salii, i sacerdoti del dio; si svolgeva il 19 ottobre, a con-
clusione della stagione di guerra, che era stata aperta il 19 marzo con il Tubilustrium,
durante il quale invece si puriicavano le trombe (tubae) impiegate nei sacriici.
Riflessioni sulla guerra ■ Il motivo della Pax Augusta fu un tema assai ricorrente nel
piano propagandistico di Ottaviano Augusto: l’imperatore rivendicò a se stesso il merito
di aver inaugurato un periodo di pace e prosperità nella storia di Roma, ponendo ine alla
Parti prigionieri,
203 d.C. Roma, lunga e dolorosa stagione delle guerre civili (nel 31 a.C. ad Azio, presso le coste dell’Epi-
Arco di Settimio Severo. ro, aveva sconitto la lotta di Antonio e Cleopatra). Tuttavia, il ricordo di quella ‘pagina
Sui plinti che reggono le
colonne dell’Arco
nera’ della respublica romana, nei poeti dell’età augustea, è ancora molto vivo, e costitui-
di Settimio Severo sono sce sovente lo spunto per alcune rilessioni di carattere generale sulla guerra e le atrocità
rafigurati i prigionieri che essa comporta. Ecco per esempio come si esprime Tibullo (Elegie, I, 10, 1-10):
Parti, catturati durante
le campagne partiche «Chi per primo ha inventato le orribili spade? | Che uomo feroce! Era davvero di
condotte dall’imperatore.
I prigionieri sono vestiti ferro! | Iniziarono allora per il genere umano le carneicine, allora le guerre; | allora si
dei loro abiti caratteristici schiuse piú breve la strada dell’inesorabile morte. O forse colpa l’infelice non ebbe?
e stanno a capo chino
in segno di sottomissione. A nostro danno | volgemmo quanto ci diede da usare su belve infuriate. | Questo è il
malanno dell’oro opulento; guerre non c’erano | quando coppe di faggio si ergevano
davanti a cibi imbanditi. | Non c’erano fortiicazioni, né trincee; tranquillo il pastore
| prendeva sonno in mezzo alle pecore sparse» (trad. F. Della Corte).
Tibullo vagheggia con nostalgia un lontano passato in cui l’esistenza dell’uomo trascor-
re felice, ignara degli orrori della guerra. Una vita semplice – come indica il riferimen-
to alle umili coppe di faggio –, ma sicura, in cui il pastore può addormentarsi tra le sue
greggi senza alcuna preoccupazione. Poi questa età felice si è estinta; seguono a essa gli
anni delle stragi e delle carneicine, compiute grazie alle armi – le spade – portatrici di
morte. Ma l’autore dell’elegia non si scaglia contro l’inventore delle spade, che all’ini-
zio dovevano essere usate «contro le belve infuriate», vale a dire per la caccia; furono
gli uomini a snaturare le armi della loro originaria funzione, impiegandole per uccidere
i propri simili. Le guerre, secondo il poeta, sono guerre per l’«oro opulento»: è cioè il
desiderio di ottenere ricchezze che spinge gli esseri umani a entrare in conlitto tra loro.
L’impero di Roma raggiunse la sua massima estensione territoriale sotto l’imperatore
Traiano (98-117 d.C.). La mentalità bellicistica romana si fondava sul presupposto che
la guerra doveva essere combattuta perché avrebbe portato la pace. Uno dei piú famo-
si atti d’accusa contro questo tipo di propaganda è contenuto nell’Agricola di Tacito

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Civiltà I Romani come igli di Marte 365

Ara Pacis, 13-9 a.C. Roma.


La costruzione dell’Ara Pacis
venne decretata dal senato di
Roma per celebrare la vittoria
di Augusto sulla Spagna e sulla
Gallia. Questo altare rappresenta
una delle testimonianze più
signiicative dell’arte augustea,
interprete degli ideali di pace che
caratterizzavano il messaggio
politico dell’imperatore.
Rilievo della Cancelleria
con partenza dell’imperatore
Domiziano, 93-95 d.C. Città del
Vaticano, Musei Vaticani, Museo
Gregoriano Profano.
La scena rappresenta il momento
della partenza (profectio) di
Domiziano per la guerra. La testa
dell’imperatore, il quarto da sinistra,
è stata distrutta e sostituita con
quella del suo successore Nerva.

(30, 4), opera dedicata alla igura di Giulio Agricola, conquistatore della Britannia: «(i
Romani) dove fanno il deserto, lo chiamano pace» (ubi solitudinem faciunt, pacem ap-
pellant). La formulazione, divenuta proverbiale, è tratta dal discorso di Calgàco, uno
dei capi dei Britanni, e costituisce una eicace deinizione della Pax Romana dal punto
di vista delle vittime. I Romani promuovono l’immagine di se stessi come paciicatori,
quando in realtà le loro conquiste militari sono ottenute a prezzi altissimi, in termini di
perdite umane e devastazioni.
Una prospettiva in parte diversa è espressa da Plinio il Vecchio (23-79 d.C.) che, pur
muovendo da una generale condanna degli aspetti negativi della guerra, non manca di
mettere in luce i beneici che all’occasione possono derivare dalle conquiste militari,
come l’incremento delle conoscenze in campo scientiico e geograico. La spedizione
di Alessandro Magno in Oriente, per esempio, aveva favorito la conoscenza di piante
‘esotiche’ quali il pepe e lo zenzero (Storia naturale, XII, 21 ss.), mentre la relazione di
Domizio Corbulone (58-63 d.C) riguardo alla sua campagna contro i Parti, costituiva
una fonte d’informazione assai preziosa sulla regione del Caucaso (ibidem, VI, 23).

Veriica delle competenze


A pagina 363 è riportato un particolare del fregio della 2) In quali anni l’imperatore condusse le campagne daci-
colonna traiana. Con l’aiuto di un manuale di storia ro- che? 3) Come si chiamava il re dei Daci che è rafigurato
mana, rispondi alle domande: 1) Dove si trovava la Dacia? sulla colonna e come morì?

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


PER COMINCIARE STORIOGRAFIA

24 NUMERALI
UNITÀ Tria praestanda sunt... Decio Mure

1 Le quattro serie numerali [▶ MANUALE 11.1]


I numerali cardinali
■ I cardinali indicano una quantità precisa. Di questi si declinano:
● unus, una, unum “uno (solo)” (pron.), “unico, il solo” (agg.), segue la declinazione pronominale
(gen. unīus, dat. uni) [▶ p. 149]; al plurale si trova con i sostantivi pluralia tantum (una castra “un
[solo] accampamento”), in correlazione con alteri o alii (“gli uni... gli altri”) o nell’accezione di
“gli unici”, “i soli”
● duo “due” e tres “tre”, che si declinano come segue:

duo, duae, duo due tres, tria tre


Maschile Femminile Neutro Maschile - Femminile Neutro
Nom. duo duae duo tres tria
Gen. duōrum duārum duōrum trium trium
Dat. duōbus duābus duōbus tribus tribus
Acc. duos duas duo tres tria
Abl. duōbus duābus duōbus tribus tribus
● le centinaia (escluso centum “cento”): ducenti, ae, a; trecenti, ae, a... (come aggettivi plurali della
1a classe). ducenti viri “duecento uomini”, ducentae mulieres “duecento donne”
● le migliaia (escluso mille “mille”) in particolare: milia... (gen. milium, dat. milibus, acc. milia, abl.
milibus) + genitivo (partitivo). tria milia militum, “tremila soldati (lett. “tre migliaia di soldati”)”.

I numerali ordinali
■ Gli ordinali indicano l’ordine all’interno di una serie. Si declinano tutti come aggettivi della 1a
classe (quintus, decimus ecc.) in particolare:
● “primo”= primus (superlativo) “primo tra molti”, prior (comparativo) “primo tra due”
● “secondo”= secundus “secondo tra molti”, alter “secondo tra due”
■ Gli ordinali vengono usati nelle date. [▶ LdC p. 370]

I numerali distributivi
■ I numerali distributivi indicano come è distribuito un certo numero di elementi, “quanti per volta”
o “quanti per ciascuno”. Si declinano come aggettivi plurali della 1a classe (seni, ae, a “6 alla volta”)
Ea via singuli carri duci poterant. (Cesare) Per quella strada poteva passare un solo carro alla volta.
■ Con i nomi pluralia tantum i distributivi sostituiscono i cardinali (in questo caso si usa uni, ae, a
al posto di singuli, ae, a e trini, ae, a al posto di terni, ae, a)
Una/bina/trina hiberna. Uno/due/tre quartiere/i invernale/i.

Gli avverbi numerali


■ Gli avverbi numerali indicano quante volte si veriica un certo evento:
● semel, bis, ter, quater, i primi quattro, hanno una formazione particolare
● tutti gli altri si formano dalla base del cardinale + il suisso -ies: quinquies “cinque volte”, decies
“dieci volte”, centies “cento volte”
Semel in anno licet insanire. Una volta all’anno è lecito fare pazzie.

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memorandum 367

TABELLA SINOTTICA DEI NUMERALI


Cifra araba Cifra romana Cardinali Ordinali Distributivi Avverbi numerali
1 I unus, a, um primus, a, um singuli, ae, a semel
2 II duo, duae, duo secundus, a, um bini, ae, a bis
3 III tres, tria tertius, a, um terni, ae, a ter
4 IV (IIII) quattuor quartus, a, um quaterni, ae, a quater
5 V quinque quintus, a, um quini, ae, a quinquies
6 VI sex sextus, a, um seni, ae, a sexies
7 VII septem septimus, a, um septēni, ae, a septies
8 VIII octo octavus, a, um octōni, ae, a octies
9 IX novem nonus, a, um novēni, ae, a novies
10 X decem decimus, a, um deni, ae, a decies
11 XI undĕcim undecimus, a, um undēni, ae, a undecies
12 XII duodĕcim duodecimus, a, um duodēni, ae, a duodecies
13 XIII tredĕcim tertius decimus terni deni ter decies
14 XIV qattuordĕcim quartus decimus quaterni deni quater decies
15 XV quindĕcim quintus decimus quini deni quindecies
(quinquies decies)
16 XVI sedĕcim sextus decimus seni deni sedecies
(sexies decies)
17 XVII septendĕcim septimus decimus septēni deni septies decies
18 XVIII duodeviginti duodevicesĭmus duodevicēni octies decies
19 XIX undeviginti undevicesĭmus undevicēni novies decies
20 XX viginti vicesĭmus (vigesĭmus) vicēni vicies
21 XXI viginti unus, a, um unus et vicesĭmus singuli et vicēni vicies semel
(vicesimus unus) (vicēni singuli) (semel et vicies)
22 XXII viginti duo, ae, o alter et vicesĭmus vicēni bini vicies bis
(vicesimus alter)
28 XXVIII duodetriginta duodetricesĭmus duodetricēni duodetricies
29 XXIX undetriginta undetricesĭmus undetricēni undetricies
30 XXX triginta tricesĭmus (trigesĭmus) tricēni tricies
40 XL quadraginta quadragesĭmus quadragēni quadragies
50 L quinquaginta quinquagesĭmus quinquagēni quinquagies
90 XC nonaginta nonagesĭmus nonagēni nonagies
100 C centum centesĭmus centēni centies
101 CI centum (et) unus centesimus primus centeni singuli centies semel
400 CD (CCCC) quadringenti, ae, a quadringentesimus quadringeni quadringenties
500 D quingenti, ae, a quingentesimus quingeni quingenties
600 DC sescenti, ae, a sescentesimus sesceni sescenties
900 CM nongenti, ae, a nongentesimus nongeni nongenties
1000 M mille millesimus singula milia millies
2000 MM duo milia bis millesimus bina milia bis millies
10.000 &&,‫ڐڐ‬ decem milia decies millesimus dena milia decies millies

100.000 C centum milia centies millesimus centena milia centies millies

1.000.000 ❘X❘ decies centena milia decies centies millesimus decies centena milia decies centies
millies

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368 UNITÀ24
UNITÀ 24 NUMERALI
NUMERALI

2 Il complemento d’età [▶ MANUALE 32.3.2]


■ Può essere espresso con:
● il numerale cardinale (in acc.) + participio perfetto natus
Caesar interfectus est quinquaginta sex annos natus.
Cesare fu ucciso all’età di cinquantasei anni.
● il numerale ordinale aumentato di uno in dipendenza da ago
Antonius vigesimum annum agebat.
Antonio aveva 19 anni (lett. “Antonio conduceva il 20o anno”).
● il genitivo del cardinale retto dai sostantivi puer (ino a 16 anni), adulescens (ino a 30
anni), iuvenis (ino a 45 anni), vir (ino a 60 anni), senex (oltre i 60 anni) anni
Puer quindecim annorum.
All’età di 15 anni (lett. “un ragazzo di 15 anni”).

3 Le subordinate concessive esplicite [▶ MANUALE 43.3]


■ Sono introdotte:
● dalle congiunzioni quamquam, etsi, tametsi “sebbene”, “benché”, “anche se” + indicativo [▶ p. 114]
● dalle congiunzioni quamvis, licet e ut + congiuntivo (secondo le norme della consecutio tem-
porum) [▶ p. 284]
Quamvis res mihi non placeat, tamen contra hominum auctoritatem pugnare non potero.
Sebbene la cosa non mi piaccia, tuttavia non potrò lottare contro il prestigio di (tali) uomini.
● dalla congiunzione etiamsi + indicativo o congiuntivo
Haec omnia, etiamsi voluntate Dolabellae iebant, per istum tamen gerebantur. (Cicerone)
Tutte queste cose, anche se avvenivano per volontà di Dolabella, tuttavia erano eseguite per
mezzo di costui.
● dalla proposizione relativa (impropria) con il congiuntivo [▶ p. 233]
Milites, qui saucii essent, tamen hostem a castris propulerunt.
I soldati, sebbene fossero feriti, tuttavia respinsero il nemico dall’accampamento.

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1 Le quattro serie numerali 369

1 Le quattro serie numerali

LESSICO di BASE MEMENTO

Sostantivi e aggettivi singularis, e unico, isolato, parco, is, peperci, parsum/


celerĭtas, ātis f. rapidità, velocità straordinario parcĭtum, ĕre risparmiare
dissimĭlis, e diverso, differente socĭus, ĭi m. compagno, alleato, (+ dativo)
los, oris m. iore socio subicio, is, iēci, iēctum, ĕre
passus, ūs m. passo (anche come mettere sotto, sottomettere
misura di una distanza) Verbi
pedes, ĭtis m. fante consisto, is stĭti, ĕre fermarsi Parti invariabili
paupertas, ātis f. povertà constitŭo, is, stitŭi, stitūtum, ĕre facĭle facilmente (avverbio)
quattuor quattro (numerale collocare, stabilire, decidere haud non (avverbio usato per
indeclinabile) disto, as, āvi, ātum, āre essere negare una singola parola)
quinque cinque (numerale distante, distare plurĭmum moltissimo, più di tutti
indeclinabile) opprĭmo, is, pressi, pressum, ĕre (avverbio)
senectus, ūtis f. vecchiaia comprimere, soffocare, schiacciare

Riconoscere, analizzare e tradurre i numerali

1 Traduci.
a 1. unius genus 2. quarto decimo die 3. duarum regionum 4. tribus milibus civium 5. tria ma-
ria et duo lumina 6. septenis legionibus 7. ducentorum cadaverum 8. quattuor iliis 9. singuli ra-
tres 10. in uno oppido 11. duarum dominarum 12. per quaternos nuntios.
b 1. con tre mele (mezzo) 2. del sesto ponte 3. con settecento elefanti 4. venti senatori per vol-
ta (ogg.) 5. il settimo re (sogg.) 6. a cento prigionieri alla volta 7. di due orecchie 8. all’otta-
va ora 9. al cinquecentoquattresimo voto 10. tremila fanti (ogg.) 11. mille colpe e un colpevole
(ogg.) 12. alla prima dea.

2 Traduci le seguenti frasi.


1. Caesar Rhodias naves IX habebat - nam, decem missis, una in cursu litore Aegyptio defecerat. (Bel-
lum Alexandrinum) 2. Hi postquam in una moenia convenerunt, dispari genere, dissimili lingua,
alius alio more viventes facile coaluerunt. (da Sallustio) 3. Regnavit Ancus annos quattuor et vigin-
ti, cuilibet superiorum regum belli pacisque et artibus et gloria par. (Livio) 4. Romulus ad ostium
Tiberis urbem condidit colonisque irmavit; atque ita cum tres et viginti regnavisset annos, vitam
amisit (da Cicerone) 5. Intervallum iustum arborum, si solum aratur, quadrageni pedes in terga
rontemque, in latera viceni; si non aratur, hoc in omnes partes. (Plinio il Vecchio) 6. Caesar consilio
eius probato, etsi opinione trium legionum deiectus ad duas redierat, tamen unum communis salutis
auxilium in celeritate ponebat; venit magnis itineribus in Nerviorum ines. (Cesare) 7. Haec civitas
longe plurimum totius Galliae equitatu valet magnasque habet copias peditum Rhenumque, ut su-
pra demonstravimus, tangit. In ea civitate duo de principatu inter se contendebant, Indutiomarus
et Cingetorix. (Cesare) 8. Imperator apud lumen Strymona magnas copias hracum fugavit, oppi-
dum Amphipolim constituit eoque decem milia Atheniensium in coloniam misit. Idem iterum apud
Mycalen Cypriorum et Phoenicum ducentarum navium classem devictam cepit. (Nepote) 9. Hostis
qua sex mensibus iter fecerat, eadem minus diebus triginta in Asiam venit; sic unius viri, hemis-

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370 UNITÀ 24 NUMERALI

toclis, prudentia Graecia liberata est Europaeque succubuit Asia. (da Nepote) 10. Ut vero medica-
mentum se difudit in venas et sensim toto corpore vir salubritatem percipere potuit, primum animus
vigorem suum, deinde corpus quoque recuperavit: quippe post tertium diem, quam in hoc statu fue-
rat, in conspectum militum venit Alexander. (da Curzio Rufo) 11. Aricanus suo cognomine declarat
tertiam partem orbis terrarum se subegisse. (Cicerone)

3 La costruzione di un ponte VERSIONE

Dovendo oltrepassare il iume Reno, Cesare preferisce non utilizzare le navi ma costruire un ponte; viene
così descritta nei dettagli la straordinaria opera di ingegneria che porta i soldati, nel giro di soli dieci giorni,
ad ediicare un ponte in grado di reggere alle forti correnti del iume; così l’esercito di Cesare può prose-
guire nella sua marcia.
1
2 Caesar his de causis, quas commemoravi, Rhenum transire decreverat. Sed navibus transire ne-
3 que satis tutum erat neque sibi neque populo Romano dignum erat. Itaque etsi summa diicul-
4 tas proponebatur ut pontem faceret propter latitudinem, rapiditatem altitudinemque luminis,
5 tamen id facere voluit. Rationem pontis hanc instituit: tigna bina sesquipedalia paulum ab imo
6 praeacuta dimensa (“commisurati”) ad altitudinem luminis intervallo pedum duorum inter se
7 iungebat. Haec cum machinationibus immissa in lumen deixerat festuculisque adegerat, non
8 sublicae modo derecte ad perpendiculum, sed prone ac fastigate, ut secundum naturam luminis
9 procumberent, his item contraria duo ad eundem modum diiuncta intervallo pedum quadra-
10 genum ab inferiore parte contra vim atque impetum luminis conversa statuebat. Haec utra-
11 que insuper bipedalibus trabibus immissis, quantum eorum tignorum iunctura distabat, binis
12 utrimque ibulis ab extrema parte distinebantur. Quibus disclusis atque in contrariam partem
13 revinctis multa erat operis irmitudo. Haec derecta materia iniecta contexebantur et longuriis
cratibusque consternebantur. Diebus decem omni opere efecto exercitus traducitur.
(Cesare, I sec. a.C., De bello Gallico)

COMPRENSIONE DEL TESTO


■ Quali erano le dificoltà per la costruzione di un ponte sul iume Reno?
■ A quale distanza fra loro posero i pali?
■ Perché i pali non furono piantati perpendicolarmente al terreno?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Classiica i numerali presenti nel testo.
ESEMPIO NUMERALI
cardinali ordinali distributivi avverbi
bini
■ Identiica e trascrivi le seguenti proposizioni presenti nel brano.
1. inale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2. concessiva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. relativa propria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4. relativa impropria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5. ablativo assoluto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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1 Le quattro serie numerali 371

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
La traduzione di una data
In questo laboratorio sono elencati e analizzati i modi in cui nei testi latini sono
ANALISI date indicazioni di tempo, in particolare anno, mese, giorno, ora di un certo avve-
E TRADUZIONE nimento.

Come si indicava l’anno? Il giorno si deiniva sempre in relazione a queste tre


In tre modi: date e quindi:
a. con i nomi dei consoli in carica in ablativo a. un giorno isso con il termine in ablativo accom-
b. con il numerale ordinale in ablativo accompagna- pagnato dall’aggettivo del mese
to dal termine anno e seguito dall’espressione ab Urbe b. il giorno precedente al giorno isso con pridie segui-
condĭta, cioè “dalla fondazione di Roma” (753 a.C.) to dall’accusativo del giorno isso e del nome del mese
c. dopo la difusione del cristianesimo (quindi in c. il giorno successivo al giorno isso con postridie segui-
epoca ormai tarda) con il numerale ordinale in abla- to dall’accusativo del giorno isso e del nome del mese
tivo accompagnato dal termine anno e seguito dalle d. gli altri giorni contando i giorni ino alla data is-
espressioni ante Christum natum (prima della nasci- sa successiva, compresi quello di partenza e quello di
ta di Cristo) e post Christum natum (dopo la nascita arrivo, ed esprimendo il numero con un numerale
di Cristo). ordinale in ablativo concordato con die seguito da
Se, per esempio, voglio indicare che Cicerone e An- ante + accusativo della data issa - in alternativa si
tonio furono consoli nell’anno 63 a.C., posso utiliz- usava tutta l’espressione in accusativo preceduta da
zare i tre seguenti modi: ante. Per esempio:
a. Cicerone et Antonio consulibus 1 luglio = Kalendis Quintilibus
b. Anno sescentesimo nonagesimo ab Urbe condĭta 30 giugno = pridie Kalendas Quintiles
c. Anno sexagesimo tertio ante Christum natum. 2 di luglio = postridie Kalendas Quintiles
Come si indicava il mese? 22 giugno = decimo die ante Kalendas Quintiles
Si utilizzava il nome del mese in caso ablativo con- 6 luglio = pridie Nonas Quintiles
cordato, come un aggettivo della 1a o 2a classe, con 9 luglio = septimo die ante Idus Quintiles.
il vocabolo mense. Come si indicava l’ora?
I mesi erano inizialmente dieci, poi dodici: Ianua- La giornata era divisa in:
rius, Februarius, Martius, Aprilis, Maius, Iunius, ■ dies, dalle 6 alle 18, diviso in dodici horae
Quintilis (poi Iulius), Sextilis (poi Augustus), Sep- ■ nox, dalle 18 alle 6, divisa in quattro vigiliae di tre
tember, October, November, December. ore ciascuna (18-21, 21-24, 24-3, 3-6), corrispon-
Per esempio: denti ai turni di guardia.
“A gennaio” si traduce, mense Ianuario, “ad Apri- Per esempio:
le” mense Aprili. tre del pomeriggio = hora nona
Come si indicava il giorno? nove di mattina = hora tertia
Nel 45 a.C. Cesare introduce l’anno solare di 365 dieci di sera = secunda vigilia
giorni (bisestile ogni quattro anni, proprio come cinque del mattino = quarta vigilia
ora); prima l’anno era lunare, e ne contava quindi
355. In ogni mese tre erano le date fondamentali
Veriica delle competenze
(corrispondenti alle tre fasi lunari):
■ Kalendae, arum, f. plur., le “Calende”, cioè il pri- a Traduci le seguenti indicazioni di tempo.
mo giorno del mese 1. Die octavo ante Kalendas Apriles. 2. Anno ducentesi-
■ Nonae, arum, f. plur., le “None”, il 5° giorno del mo primo ab Urbe condĭta. 3. Die quarto ante Idus Sep-
mese; il 7° in Marzo, Maggio, Luglio, Ottobre tembres. 4. Idibus Decembribus tertia vigilia. 5. Anno
■ Idus, uum, f. plur., le “Idi”, il 13° giorno del mese; millesimo decimo post Christum natum. 6. Die decimo
il 15° in Marzo, Maggio, Luglio e Ottobre. tertio ante Kalendas Sextiles hora quinta.

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372 UNITÀ 24 NUMERALI

b Traduci le seguenti frasi, che presentano tutte in- facere incipiunt. (da Cesare) 5. Nemo Habonio mo-
dicazioni temporali. lestus est neque Kalendis Decembribus neque Nonis
1. Die secundo ante Nonas Ianuarias naves solvit. (da neque Idibus. (Cicerone) 6. Anno trecentensimo al-
Cesare) 2. L. Octavio et C. Cottae consulibus sena- tero quam condĭta Roma erat iterum mutatur forma
tus permisit ut vini et olei decumas et rugum minu- civitatis. (Livio) 7. Victi consensu omnium comitia
tarum Romae venderent. (Cicerone) 3. Decembri tribunorum militum habuerunt qui Kalendis Octo-
mense summo patrum studio L. Quinctius Cincinna- bribus magistratum occiperent, seque ante eam diem
tus, pater Caesonis, consul creatur qui magistratum magistratu abdicaverunt. (Livio) 8. Polydamas ves-
statim occiperet. (Livio) 4. Cum Caesaris castra po- tem Macedonicam sumit et in tabernaculum Clean-
sita essent tabernaculaque constituta, hostes sese subi- dri - praetor hic regius erat - quarta vigilia pervenit.
to proripiunt hora circiter sexta eiusdem diei et iter (Curzio Rufo)

2 Il complemento d’età

Riconoscere, distinguere e tradurre il complemento d’età

4 Sottolinea il complemento di età, trasformalo negli altri modi possibili, poi traduci.
ESEMPIO Amicus meus, septendecim annorum puer, maximus natu est ex ratribus suis.
➞ septendecim annos natus/duodevicesimum annum agens
➞ Il mio amico di diciassette anni è il più vecchio fra i suoi fratelli
1. Cum decimum annum ageret, Hannibal a patre contra Romanos latus est. 2. Cicero, adulescens
viginti annorum, propter eloquentiam suam iam clarissimus erat inter Romanos oratores. 3. Senec-
tus Catonem non regit ita ut ille octoginta sex annum agens causam dixerit. 4. Etsi est vir quinqua-
ginta annorum iste disputat ut puer decem annorum. 5. Cum undevicesimum annum egeris, civis
putaberis et tibi omnia oicia et omnes potestates erunt. 6. Consul, quia octoginta annorun senex
erat, ab iuniore consule, qui erat quinquaginta annos natus, substitutus est. 7. Sors terribilis orbavit
me, qui duodecimum annum agebam, patre meo, qui erat iuvenis quadraginta quattuor annorum,
et matre mea, quae tricesimum septimum annum agebat. 8. Illa puella, septem annos nata et minor
quam ceterae amicae suae, saltat tam bene ut comparari possit cum saltatrice undevicesimum annum
agente. 9. Homini, cum est puer duorum annorum, quattuor crura sunt, cum est adulescens qua-
draginta annorum duo crura, cum senex octuaginta annorum tria crura: hoc est aenigma Sphingis,
quod Oedipus solvit.

5 Traduci le seguenti frasi.


1. Divus Iulius annum agens sextum decimum patrem amisit. (Svetonio) 2. Missi sunt duo con-
sules, Pansa et Hirtius, et Octavianus, adulescens annos decem et octo natus, Caesaris nepos, quem
ille testamento heredem reliquerat. (da Eutropio) 3. Pyrrus cum virtute tyrannidem sibi peperis-
set, magna retinuit felicitate: maior enim annos sexaginta natus decessit lorente regno. (Nepo-
te) 4. Iulius periit sexto et quinquagensimo aetatis anno atque in deorum numerum relatus est.
(Svetonio) 5. Ennius, septuaginta annorum senex, ferebat duo quae maxima onera putantur, pau-
pertatem et senectutem. (da Cicerone) 6. Interea ad Hispanias, ubi, occisis duobus Scipionibus,
nullus Romanus dux erat, P. Cornelius Scipio mittitur, ilius P. Scipionis, qui ibidem bellum ges-

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2 Il complemento d’età 373

serat, annos natus quattuor et viginti, vir Romanorum omnium et sua aetate et posteriore tempo-
re fere primus. (Eutropio) 7. Alcibiades annos circiter quadraginta natus diem obiit supremum.
Hunc infamatum a plerisque tres gravissimi historici summis laudibus extulerunt: hucydides,
qui eiusdem aetatis fuit, heopompus, post aliquanto natus, et Timaeus. (Nepote) 8. Dioni in urbe
celeberrimo loco, elato publice, sepulcri monumentum donaverunt. Diem obiit circiter annos quin-
quaginta quinque natus, quartum post annum, quam ex Peloponneso in Siciliam redierat. (da Ne-
pote) 8. Asinius Pollio in tertio historiarum suarum libro centum et triginta annos Arganthonium
explevisse commemorat. (Valerio Massimo)

6 L’inizio e la fine del racconto delle imprese di Augusto VERSIONE

Augusto ricostruisce personal-


mente tutta la sua carriera po- IL PERSONAGGIO Ottaviano Augusto
litica, riassumendo con precisio- Gaio Ottavio Turino fu adottato da Cesare nel 44 a.C. come iglio ed
ne e quantiicando nei dettagli erede con il nome di Gaio Giulio Cesare Ottaviano. Condivise con Mar-
tutti i benefici che egli, nelle co Antonio e con Lepido il secondo triumvirato (43 a.C.), e sconisse
l’esercito dei cesaricidi a Filippi nel 42 a.C. In seguito Ottaviano dichia-
varie cariche che ricoprì, diede
rò guerra a Marco Antonio, sconiggendolo ad Azio (31 a.C.). Arbitro
a Roma. Nella versione sono ri-
assoluto di Roma, nel 27 a.C. ottenne il consolato rinnovabile, l’impe-
portate la parte iniziale e inale rium proconsolare decennale, il titolo di Augustus, fondato sul con-
del testo, che è ritenuto un ve- sensus universorum di senato e popolo romano e il titolo di Princeps
ro testamento politico dell’im- (“primo cittadino”). Ottenuta la tribunicia potestas (inviolabilità della
peratore romano, redatto dallo persona) e la carica di Pontifex Maximus, inaugurò l’impero, anche
stesso Augusto e probabilmente se non tolse al senato e all’aristocrazia i suoi privilegi. Impose la pax
concluso nelle ultime settimane Augusta. Morì nel 14 d.C.
di vita.

1 Annos undeviginti natus exercitum privato consilio et privata impensa comparavi, per quem
2 rem publicam a dominatione factionis oppressam in libertatem vindicavi. Qui parentem meum
3 necaverunt, eos in exilium expuli iudiciis legitimis et postea bellum inferentes rei publicae vici
4 bis acie. Bella terra et mari civilia externaque toto in orbe terrarum saepe gessi victorque omni-
5 bus veniam petentibus civibus peperci. Milia civium Romanorum sub sacramento meo fuerunt
6 circiter quingenta. Ex quibus deduxi in colonias aut remisi in municipia sua milia aliquanto
7 plura quam trecenta et iis omnibus agros adsignavi aut pecuniam pro praemis militiae dedi.
8 Naves cepi sescentas. Bis ovans triumphavi et tris egi curules triumphos et appellatus sum viciens
9 et semel imperator. Ob res a me aut per legatos meos auspiciis meis terra marique prospere gestas
10 quinquagiens et quinquiens decrevit senatus supplicia dis immortalibus. Tertium decimum con-
11 sulatum cum gerebam, senatus et equester ordo populusque Romanus universus appellavit me
12 patrem patriae idque in vestibulo aedium mearum et in curia Iulia et in foro Augusti scripsit.
13 Cum scripsi haec, annum agebam septuagensimum sextum.
(da Augusto, I sec. a.C-I d.C., Res gestae divi Augusti)

COMPRENSIONE DEL TESTO


■ Quali atteggiamenti ha assunto Augusto nei confronti delle popolazioni assoggettate?
■ Quanti uomini inviò nelle colonie e nei municipi?
■ Quante volte Augusto ricoprì la carica di console? A quale età fu proclamato pater patriae?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Nel brano compaiono due complementi di età; trascrivili ed esprimili negli altri modi possibili.
■ Classiica i numerali presenti nel testo, distinguendo tra: cardinali, ordinali, distributivi e avverbi
numerali.

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374 UNITÀ 24 NUMERALI

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
Il lessico del tempo
Questo laboratorio ti aiuterà a sviluppare la conoscenza dei lessici speciali, utili sia
LESSICO per memorizzare vocaboli in vista della traduzione sia per capire numerosi aspetti
della civiltà latina.

[▶ CIVILTÀ p. 378]

I Romani, così come i Greci, sapevano prendersi


nel corso della giornata e dell’anno ampi spazi di
riposo (detti feriae, arum, f. plur., termine che in-
dica appunto i giorni di festa e di riposo).
Il vocabolo comune per indicare il tempo in latino è
Come sappiamo la giornata a Roma era divisa in
due frazioni di dodici ore ciascuna, dalle sei della
mattina alle sei della sera e dalla sei della sera alle
sei della mattina [▶ p. 371]; il periodo diurno si ar-
ticolava in ore, pertanto per esempio la hora nona
tempus, ŏris, n., termine che esprime la misura del- corrispondeva alle nostre ore quindici (le tre del
la durata di qualcosa. Esso rimanda al verbo greco pomeriggio); il periodo notturno invece era scan-
tèmno, che signiica “tagliare”; chiaro è pertanto il dito dal succedersi delle vigiliae, arum, f.: il voca-
signiicato: il tempo, ovvero la durata, è ciò che io bolo indica i turni di guardia (ognuno durava tre
“ritaglio” dal tutto e che dedico a una certa azione; ore), per cui in una notte si alternavano, come sap-
pertanto tempus è impiegato anche per indicare l’op- piamo, quattro vigiliae. [▶ p. 371]
portunità, l’occasione, la circostanza. Con la mede- Un ultimo concetto fondamentale per capire l’idea
sima accezione è utilizzato in latino anche il termine del tempo presso i Romani è la distinzione netta fra
spatium, ii, n. (anche in italiano si usa l’espressione otium, ii, n. e negotium, ii, n.: il primo è il tempo li-
“spazio di tempo”). bero da occupazioni e che quindi può essere impie-
Un’idea di tempo più complessiva, meno fraziona- gato non tanto nell’inattività (per noi essere in ozio
ta, è espressa invece dai vocaboli aetas, ātis, f., ed signiica sostanzialmente evitare ogni tipo di fatica)
aevum, i, n.: il primo indica la vita e i suoi anni (per quanto nelle attività che danno diletto alla mente,
es., prima aetas indica la giovinezza, detta anche bo- al corpo, all’animo (nell’otium rientra per esempio
na aetas, al cui opposto si colloca la mala aetas, ov- il tempo impiegato per lo studio, per la musica, per
vero la vecchiaia), la generazione, l’epoca; il secondo il riposo, per attività di interesse personale e collet-
esprime piuttosto l’idea di eternità, di tempo uni- tivo); il tempo impiegato invece per svolgere lavori
versale (anche se non mancano attestazioni in cui è faticosi e trattare afari è il negotium (nec otium), ov-
impiegato come sinonimo di aetas). vero la negazione dell’otium.
Il tempo dell’uomo è espresso, nella sua scansione
essenziale, attraverso il seguente lessico:
■ hora, ae, f., è l’ora, l’unità di misura principale
Veriica delle competenze
del tempo (in latino i minuti e i secondi non Sottolinea nelle seguenti frasi i termini del lessico
sono speciicati in maniera precisa, ma normal- relativo al tempo, poi traduci.
mente per essi vengono impiegate le espressioni 1. Dux die in castris mansit, nocte quarta vigilia cas-
assai generiche ma nello stesso tempo molto ei- tra movit. 2. Omnem aetatem homines negotia
caci di punctum temporis e momentum) agunt. 3. Aetas hominis, si aevum consideras, tempo-
■ dies, ēi, m., è il giorno ris punctum est. 4. Ad temporis tranquillitatem atque
■ nox, noctis, f., è la notte otium bella et discordiae nocent. 5. Mi Lucili, tempus
■ mensis, is, m., è il mese (non esiste in latino un quod aut subripiebatur aut excidebat collige et serva;
termine speciico per indicare la settimana) tempora eripiuntur nobis, subducuntur, effluunt. (da
■ annus, i, m., è l’anno, ovvero l’insieme di dodici Seneca) 6. Philosophia laudatur, cui qui paret omne
mesi tempus aetatis sine molestia degit. (da Cicerone)
■ saeculum, i, n., il termine, utilizzato anche per
indicare uno spazio di cento anni, è in realtà
maggiormente impiegato con la valenza di “ge-
nerazione, epoca, stirpe”.

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


3 Le subordinate concessive esplicite 375

3 Le subordinate concessive esplicite

Riconoscere, distinguere e tradurre le subordinate concessive

7 Fa’ l’analisi del periodo delle seguenti frasi, poi traduci le proposizioni concessive nella forma
che ritieni più opportuna.
1. Se i nostri soldati fossero stati più vigili avrebbero vinto lo scontro, nonostante esso fosse stato
portato da diecimila nemici. 2. Dopo aver sconitto Pompeo, Cesare, nonostante la situazione stes-
se degenerando, tuttavia, prima di tornare a Roma, percorse tutta l’Africa e la Spagna per sedare le
ultime rivolte. 3. Come giunsero in città, i superstiti, pur essendo stanchissimi a causa del viaggio e
tristi per la morte di duemilacinquecento compagni, tuttavia si recarono dal re per riferire quanto era
accaduto. 4. Interrogati sul perché fossero stati sconitti, i soldati ammisero che, nonostante i nemici
avessero combattuto con un esercito molto preparato e con uomini abilissimi, essi erano colpevoli.

8 Evidenzia le proposizioni concessive, poi traduci le seguenti frasi con 2 livelli di dificoltà.

RICORDA Un valore concessivo può assumere anche il cum + congiuntivo [▶ p. 216]:


Cum vulnerati essent, milites tamen acriter pugnabant.
Essendo (= sebbene fossero) feriti, i soldati tuttavia combattevano accanitamente.

1. Caesar et pervenit, priusquam Pompeius sentire posset, et tametsi erant munitiones castrorum
magnae, tamen sinistro cornu, ubi erat ipse, Pompeianos ex vallo deturbavit. (Cesare) 2. Senectus
quamvis non sit gravis, ut Cato mecum et cum Scipione disputavit, tamen aufert eam viriditatem,
in qua etiam nunc erat Scipio. (da Cicerone) 3. Cum Plato a Dionysio crudeliter violatus esset, ta-
men Syracusas rediit eiusdem Dionis precibus adductus. (da Nepote) 4. Equitatus noster ab utroque
latere, etsi deiectis atque inferioribus locis constiterat, tamen summa virtute in iugum it. 5. Anno
quadringentesimo septuagesimo septimo, cum iam clarum urbis Romae nomen esset, arma tamen
extra Italiam mota non fuerant. (Eutropio)
6. Alexander, quamquam angustias naturali situ munitas ac valida manu barbari defendebant, ta-
men arietibus admotis munimenta, quae manu adiuncta erant, concussit fundisque et sagittis pro-
pugnantium plerosque deiecit. (Curzio Rufo) 7. Ea tempestate mihi imperium populi Romani multo
maxime miserabile visum est (“sembrò”). Cui cum ad occasum ab ortu solis omnia domita armis pare-
rent, domi otium atque divitiae adluerent, fuerunt tamen cives, qui seque remque publicam obstinatis
animis delerent. (da Sallustio) 8. Sed cum tot signis eadem natura declaret quid velit, anquirat, desi-
deret, tamen obsurdescimus nec ea, quae ab ea monemur, audimus. (Cicerone)

9 In Illirico Gabinio, alleato di Cesare, sottovaluta il nemico Ottavio VERSIONE

La battaglia di Farsalo del 48 a.C., in cui Cesare sconisse il nemico Pompeo, ebbe molti strascichi provocati da
tentativi di fuga degli alleati di Pompeo e inseguimenti da parte dei seguaci del vincitore. In questo brano si
racconta una vicenda accaduta nella regione dell’Illirico, nella quale Gabinio non dà suficiente peso alla forza
dell’avversario e alla situazione climatica e ambientale, trovandosi così in gravi dificoltà. [▶ p. 44]

1 a Sub idem tempus in Illyrico est incommodum acceptum, quae provincia superioribus mensi-
2 bus retenta non tantum sine ignominia, sed etiam cum laude erat. Namque eo missus aestate cum
3 duabus legionibus Q. Corniicius Caesaris quaestor pro praetore, quamquam erat provincia mini-
4 me copiosa et initimo bello ac dissensionibus confecta et vastata, tamen prudentia ac diligentia sua

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376 UNITÀ 24 NUMERALI

5 et recepit et defendit. Namque et castella complura locis editis posita, quorum opportunitas castel-
6 lanos impellebat ut decursiones facerent et bellum inferrent, expugnavit eaque praeda milites do-
7 navit. Quae etsi erat tenuis, tamen in tanta provinciae desperatione erat grata, praesertim virtute
8 parta, et cum Octavius ex fuga Pharsalici proelii magna classe in illum se sinum contulisset, paucis
9 navibus Iadestinorum, quorum semper in rem publicam singulare constiterat oicium, dispersis
10 Octavianis navibus efecerat, ut vel classe dimicare posset adiunctis captivis navibus sociorum.
1 b Cum diversissima parte orbis terrarum Cn. Pompeium Caesar victor sequeretur (“inseguisse”
2 + acc.), tamen quia complures adversarii in Illyricum propter Macedoniae propinquitatem se reli-
3 quiis ex fuga collectis contulerant, litteras ad Gabinium mittit, ut cum legionibus tironum quae nu-
4 per erant conscriptae iret in Illyricum coniunctisque copiis cum Q. Corniicio periculum provinciae
5 depelleret. Gabinius ut in Illyricum venit hiberno tempore anni ac diicili sive copiosiorem provin-
6 ciam existimans sive multum fortunae victoris Caesaris tribuens sive virtute et scientia sua conisus
7 (+ abl.), qua saepe in bellis magnas res et secundas gesserat, bellum gerebat. Sed is, qui facile hostes
8 vincere putaret, tamen, cum durissimis tempestatibus propter inopiam castella aut oppida expugnare
9 cogeretur, crebro incommoda accipiebat adeoque est a barbaris contemptus ut Salonam se recipiens in
10 oppidum maritimum, quod cives Romani fortissimi idelissimique incolebant, in agmine dimicare
11 sit coactus. Quo proelio, etiamsi magna virtute pugnavisset, tamen duobus milibus militum amplius
12 amissis, cum reliquis copiis Salonam se recepit summaque ibi diicultate rerum omnium pressus
13 paucis mensibus morbo periit. Cuius et infelicitas vivi et subita mors quamquam in magnam spem
14 Octavium adduxit, tamen iste diligentia Corniicii virtuteque Vatinii velocissime victus est.
(da Anonimo, I sec. a.C., Bellum Alexandrinum)

COMPRENSIONE DEL TESTO


■ Chi era Corniicio? Come si comportò nella regione dell’Illirico?
■ In che modo egli fu coinvolto nella guerra civile fra Cesare e Pompeo?
■ Quali errori commise Gabinio, inviato da Cesare nell’Illirico? Da chi venne aiutato?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Individua e classiica tutte le proposizioni subordinate del brano (a).
■ Nel brano (b) sono evidenziati alcuni termini; di ciascuno di essi indica la funzione.

RIEPILOGO PER RIPASSARE ESERCIZI INTERATTIVI


ZTE

VERIFICA DELLE COMPETENZE DI TRADUZIONE

10 Traduci le seguenti frasi con 2 livelli di dificoltà.


1. Castra communita sunt et, quia Gallis defuit spes, refecti sunt militum animi, quamquam quin-
genti ceciderant. (da Livio) 2. Antonius legiones duxit duas, secundam et quintam, et cohortes prae-
torias duas, unam suam, alteram Silani. (da Cicerone) 3. Capere virginem minorem quam annos
sex maiorem quam annos decem natam nefas est. (da Gellio) 4. Quamquam adeo excellebat Aristides
abstinentia, ut unus post hominum memoriam cognomine Iustus sit appellatus, tamen a hemisto-
cle exilio decem annorum multatus est (+ abl.). (da Nepote) 5. Vitligo (“vitiligine”, una malattia del-
la pelle) quoque quamvis per se nullum periculum adfert, tamen et foeda est. Eius tres species sunt.
(Celso) 6. Tres personae tragoediam itemque comoediam peragunt; si tamen quarta interponitur,

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RIEPILOGO 377

verbum dicere non debet, sed adnuere et statim dimitti. (da Poririo) 7. Nostri tametsi ab duce et a
fortuna deserebantur, tamen omnem spem salutis in virtute ponebant, et quotiens quaeque cohors
procurreret, ab ea parte magnus numerus hostium cadebat. (Cesare)
8. Ubi per exploratores Caesar certior factus est tres iam partes copiarum Helvetios id lumen tra-
duxisse, quartam vero partem citra lumen Ararim reliquam esse, de tertia vigilia cum legionibus
tribus e castris profectus ad eam partem pervenit quae nondum lumen transierat. (Cesare) 9. Tum
vero non ora, non arma, non clamorem hostium barbari tolerare potuerunt omnesque efusis habenis
- namque equestris acies erat - capessunt fugam. Quos rex, quamquam vexationem invalidi corporis
tolerare non poterat, per octoginta tamen stadia iter perseveravit. (da Curzio Rufo) 10. Consul alter
Postumius pervastaverat Volsiniensem agrum; duo milia octingenti Etruscorum caesi; ceteros propin-
quitas urbis servavit. 11. Tarquinius Priscus, quamvis transmarinae originis, regnum ultro petens
accepit ob industriam atque elegantiam, qui oriundus Corintho Graecum ingenium Italicis artibus
miscuerat. Hic et senatus maiestatem numero ampliavit, et centuriis tribus auxit (da Floro) 12. O pa-
tria! Quater ipso in limine portae equus substitit atque utero sonitum quater arma dederunt; instamus
tamen immemores caecique furore et monstrum infelix sacrata arce sistimus. (da Virgilio) 13. Sulla
descenderit licet e dictatura sua et se togae reddiderit, quis tamen umquam tyrannus tam avide huma-
num sanguinem bibit quam ille, qui septem milia civium Romanorum trucidavit? (Seneca)

11 La straordinaria versatilità di Catone VERSIONE TUTOR

Catone, noto come il Censore,


fu un abile agricoltore, un gran- IL PERSONAGGIO Catone il Censore
de giurista e oratore, un esperto Marco Porcio Catone nacque nel 234 a.C. nella cittadina di Tuscolo
comandante, un eccellente stori- da famiglia plebea. Condotto a Roma, percorse tutte le tappe del
cursus honorum divenendo console nel 195 a.C. e censore nel 184,
co; nei suoi libri intitolati Origines
ruolo che ricoprì per 4 anni. In questa funzione si oppose al lusso e
viene trattata la storia di Roma e
alle abitudini che conluivano a Roma dalla Grecia con cui le classi
dell’Italia dalle origini ai suoi gior- sociali in vista erano entrate in contatto. Espresse queste idee con-
ni. Il rigore della sua attività in va- servatrici anche nella sua opera di oratore e di storico (ricordiamo i
ri settori, sempre di alta qualità, Libri ad Marcum ilium o Praecepta ad Marcum ilium, di cui si con-
rende Catone uno dei personaggi serva per intero soltanto il Liber de agri cultura). Morì nel 149 a.C.,
più versatili e per questo affasci- a 85 anni.
nanti della storia di Roma.

1 Cato censor, cum Flacco factus, severe praefuit ei potestati. Nam et in complures nobiles ani-
2 madvertit et multas res novas in edictum addidit, qua re luxuria reprimeretur, quae iam tum
3 incipiebat pullulare. Circiter annos octoginta, usque ad extremam aetatem ab adulescentia, rei
4 publicae causā suscipere inimicitias non destitit. A multis tentatus non modo nullum detrimen-
5 tum existimationis fecit, sed, quoad vixit, virtutum laude crevit. In omnibus rebus singulari fuit
6 industria: nam quamvis agricola sollers, tamen et peritus iuris consultus et magnus imperator et
7 probabilis orator et cupidissimus litterarum fuit. Quarum studium etsi senior arripuerat, tamen
8 tantum progressum fecit, ut non facile reperiatur neque de Graecis neque de Italicis rebus, quod ei
9 fuit incognitum. Ab adulescentia confecit orationes. Senex historias scribere instituit; earum sunt
10 libri septem. Primus continet res gestas regum populi Romani, secundus et tertius unde quaeque
11 civitas orta sit (“sorse”) Italica, ob quam rem omnes Origines appellatae sunt. In quarto autem
12 bellum Poenicum est primum, in quinto secundum. Reliquaque bella pari modo narravit usque
13 ad praeturam Servii Galbae, qui diripuit Lusitanos: atque horum bellorum duces non nomina-
14 vit, sed sine nominibus res notavit.
(da Nepote, I sec. a.C., De viris illustribus)

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378 UNITÀ 24 NUMERALI

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
La misura
CIVILTÀ
del tempo

[▶ LESSICO p. 374]

Colonna con meridiana, Le ore ■ A Roma il punto di riferimen-


I secolo a.C.- I secolo d.C.
Pompei, Tempio di Apollo. to principale durante le ore di luce era il
A Pompei sono stati mezzogiorno (meridies), per cui la gior-
ritrovati vari esemplari di nata si divideva in antimeridiana (prima
orologi solari, una trentina
circa, di diverso materiale, del mezzogiorno), dedicata allo svolgi-
dal marmo al tufo, sia in mento delle attività pubbliche e private
giardini privati sia in spazi
pubblici.
piú importanti, e postmeridiana (dopo il
mezzogiorno), in cui le attività comincia-
vano progressivamente a rarefarsi. Il mez-
zogiorno veniva annunciato da un messo
dei consoli – che si trovava nel foro, presso
la Curia Ostilia – quando scorgeva il passaggio del sole tra i Rostri, cioè la tribuna da cui
parlavano gli oratori, e la Grecostasi, il luogo dove venivano ricevuti gli ambasciatori
greci in attesa dell’udienza senatoria.
Nel 263 a.C. i Romani prelevarono da Catania un horologium (solare) che fu portato
nella capitale, per essere messo in esposizione su una colonna presso i Rostri; tuttavia
questo strumento era stato creato per la latitudine catanese e quindi a Roma risultava
impreciso. Soltanto un secolo piú tardi i Romani furono in possesso di un orologio che
dava indicazioni piú precise, installato accanto al vecchio orologio siciliano. L’introdu-
zione del primo orologio ad acqua (clepsydra o horologium ex aqua) è invece attribuita a
Scipione Nasica nel 159 a.C. La clessidra aveva il vantaggio di consentire la misurazione
del tempo anche in assenza del sole, quindi di notte e nelle giornate nuvolose.

Giorni, mesi e anni ■ Nel corso del mese i Romani individuavano tre giorni-chiave,
sulla base delle fasi della luna (mese lunare), che servivano da riferimento per indicare
gli altri. Il primo giorno del mese erano le Calende, corrispondenti al novilunio. Quan-
do spariva l’ultima falce della luna calante, il ponteice – quindi un’autorità religiosa –
«proclamava» le Calende (il verbo è calare, a cui si riconduce il nome del giorno Ka-
lendae) e poi quanti giorni mancavano alla data-chiave successiva, cioè le None; le Idi,
inine, a metà mese, corrispondevano al plenilunio, in cui l’astro era visibile nella sua
ANIMAZIONE interezza.
Il calendario
Il calendario lunare, che secondo la leggenda era stato introdotto da Romolo, compren-
deva dieci mesi, da marzo a dicembre: Martius (sacro a Marte, dio della guerra), Aprilis
(dal verbo aperire, in riferimento allo schiudersi dei germogli in primavera), Maius (sacro
a Maia, divinità legata alla vegetazione), Iunius (sacro a Giunone), Quintilis (quinto mese
dell’anno), Sextilis (sesto mese), September (settimo mese), October (ottavo mese), No-
vember (nono mese), December (decimo mese). In séguito Quintilis fu mutato in Iulius,
in onore di Giulio Cesare, e Sextilis divenne Augustus, in onore dell’imperatore Ottavia-
no Augusto. Al re Numa Pompilio si attribuiva il merito di aver portato il numero dei
mesi da dieci a dodici, con l’aggiunta, tra dicembre e marzo, di Ianuarius e di Februarius.
Nel 46 a.C. Giulio Cesare, il quale ricopriva la carica di ponteice massimo, avvalen-
dosi dell’aiuto dell’astronomo alessandrino Sosigene, riformò il calendario ‘numano’,

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Civiltà La misura del tempo 379

Le quattro stagioni, II su base puramente solare: portò l’anno a 365 giorni (dai 355 che aveva in preceden-
secolo d.C. Tripoli, Museo za), suddividendolo in mesi di 31 giorni, con l’eccezione di aprile, giugno, settembre
della Jamahiriya.
Le personiicazioni delle e novembre, di 30 giorni, e febbraio, di 28 giorni (però di 29 giorni ogni quattro an-
stagioni, provenienti dalla ni, per l’aggiunta di un bisextus dies). Il calendario giuliano, con una lieve variante, è
villa romana di Dar Buc
Ammera, presso Zliten, in
quello ancora oggi in vigore.
Libia, sono rafigurate entro Con questa riforma, si issavano anche con precisione i giorni delle date-chiave: le Ca-
emblèmata, cioè quadretti lende il primo del mese, le None il 5 del mese (tranne che in marzo, maggio, luglio e
a mosaico, inseriti entro un
tappeto musivo a motivi ottobre, dove cadevano il 7), le Idi il 13 del mese (tranne che in marzo, maggio, luglio
geometrici. In alto l’Inverno e ottobre, dove cadevano il 15).
è rappresentato con un
mantello che gli copre il
Per l’indicazione dell’anno, il sistema piú comune consisteva nella menzione dei no-
capo, dal quale spuntano mi propri dei due consoli in carica in quell’anno: C. Caesare et L. Bibulo consulibus =
canne lacustri; a sinistra la 59 a.C. Il registro con i nomi dei consoli era conservato dai ponteici. Un uso difuso
Primavera è rafigurata con
il capo cinto da una corona in àmbito dotto era l’indicazione degli anni a partire dalla fondazione di Roma (ab
di iori; a destra l’Estate Urbe condĭta), issata al 21 aprile 753 a.C. da Marco Terenzio Varrone (‘data varronia-
con le spighe di grano che na’). Con il Cristianesimo, come punto di riferimento per il calcolo, si afermò la na-
decorano la chioma; in basso
l’Autunno con grappoli d’uva scita di Cristo, sistema seguíto anche attualmente (ante Christum natum = a.C.; post
e pampini. Christum natum = d.C.).
Fasti Verulani, prima
metà del I secolo d.C. Fasti, nefasti e ‘giorni neri’ ■ Il termine calendarium, in latino, designa il registro delle
Veroli, Casa Reali. somme di denaro prestate a interesse, che venivano riscosse alle Calende. Il corrispettivo
In questa lastra marmorea
sono incisi, su tre colonne, i del nostro ‘calendario’ sono i Fasti, la lista dove venivano indicati tutti i giorni dell’anno
primi tre mesi del calendario. con le feste e altri avvenimenti notevoli: i giorni fasti (dies fasti) erano quelli in cui gli dèi
La lastra originariamente era erano favorevoli e quindi era lecito (fas) intraprendere attività politico-giuridiche; per
afissa nel foro della città
laziale di Verulae (da qui il contro, tali attività non erano lecite (nefas) nei giorni indicati come nefasti (dies nefasti).
nome di Fasti Verulani) da Il giorno nefasto poteva anche commemorare un episodio particolarmente tragico per la
dove venne rimossa in un
secondo tempo.
storia di Roma, un ‘giorno nero’ (per esempio il 18 luglio, anniversario della disastrosa
sconitta che nel 390 a.C. i Romani subirono al iume Allia ad opera dei Galli).

Veriica delle competenze


Con l’aiuto di un dizionario etimologico, individua da bruarius, introdotti secondo la tradizione da Numa
quali termini derivano i nomi dei mesi Ianuarius e Fe- Pompilio.

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PER COMINCIARE STORIOGRAFIA

25 GERUNDIO e GERUNDIVO
Nam miranda canunt... Lucrezia
UNITÀ

PERIFRASTICA PASSIVA
1 Il gerundio [▶ MANUALE 39.3]
DECLINAZIONE DEL GERUNDIO
I coniugazione II coniugazione III coniugazione IV coniugazione Verbi in -io
Nom. – – – – –
Gen. amandi delendi mittendi audiendi capiendi
Dat. amando delendo mittendo audiendo capiendo
Acc. ad amandum ad delendum ad mittendum ad audiendum ad capiendum
Abl. amando delendo mittendo audiendo capiendo

■ A diferenza del gerundio italiano, il gerundio latino è la declinazione dell’ininito presente; ha


sempre forma e signiicato attivi ed è proprio anche dei verbi deponenti:
● il genitivo è retto per lo più da un sostantivo
studium legendi “la passione del leggere (= della lettura)”
● il dativo, raro, dipende per lo più da aggettivi ed ha valore di ine
utilis legendo “utile a leggere (= alla lettura)”
● l’accusativo preceduto da ad ha sempre valore inale
aptus ad legendum “adatto a leggere (= alla lettura)”
● l’ablativo semplice ha valore strumentale ed è l’unico caso che può essere tradotto con il gerun-
dio semplice italiano
legendo “con il leggere (= con la lettura)” oppure “leggendo”
■ Frequente il genitivo retto dalle preposizioni (per lo più posposte) causā e gratiā con valore inale:
legendi causa “per leggere” e l’ablativo retto da una preposizione (specialmente: in, ex, ab, de), la
cui funzione ne determina il valore: in legendo “nel leggere”, ex legendo “dal leggere”, de legendo
“sul leggere”.

2 Il gerundivo [▶ MANUALE 39.4]


I coniugazione II coniugazione III coniugazione IV coniugazione Verbi in -io
amandus, a, um delendus, a, um mittendus, a, um audiendus, a, um capiendus, a, um
■ Il gerundivo è un aggettivo verbale ricavato dal gerundio + le terminazioni degli aggettivi della
1a classe.
■ Indica necessità, ha valore passivo ed è proprio di tutti i verbi transitivi (deponenti compresi)
vir non spernendus “un uomo da non disprezzare (che non deve essere disprezzato)”
milites hortandi “soldati da esortare (che devono essere esortati)”.
■ Il gerundivo è spesso concordato con un sostantivo, che nello scioglimento del costrutto deve es-
sere riportato in italiano come un complemento oggetto retto da un ininito
cupiditas legendi libri “desiderio di leggere un libro”
utilis legendis libris “utile per leggere libri”
aptus ad legendos libros “adatto a leggere libri”
in legendis libris “nel leggere i libri”

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memorandum 381

Casi in cui il latino usa il gerundio e casi in cui preferisce il gerundivo


■ Il latino usa il gerundio quando dall’ininito non dipende un complemento oggetto
initium narrandi “l’inizio del raccontare (= del racconto)”
■ Se dal gerundio dipende un complemento oggetto viene preferito l’uso del gerundivo, secondo
il costrutto
sostantivo (nel caso del gerundio) + gerundivo (concordato con il sostantivo)
Per esempio, la locuzione “la passione di leggere i libri”, può essere espressa in due diversi modi:
● con il gerundio: studium legendi libros
● con il gerundivo: studium legendorum librorum.
■ L’alternativa gerundio/gerundivo di fatto esiste soltanto con il genitivo (studium legendi libros
o studium legendorum librorum “la passione di leggere i libri”) e con l’ablativo semplice (legendo
libros o legendis libris “con il leggere i libri”); in tutti gli altri casi (dativo, prep. + accusativo, prep.
+ ablativo) si incontra il gerundivo
– utilis legendis libris “utile per leggere libri” (non *legendo libros)
– aptus ad legendos libros “adatto a leggere libri” (non*ad legendum libros)
– in legendis libris “nel leggere i libri” (non*in legendo libros)
■ Il dativo del gerundivo (come quello del gerundio) è piuttosto raro e si trova:
● in dipendenza da aggettivi che richiedono il completamento del dativo, come utilis “utile”, aptus
“adatto”, idoneus “idoneo”, ecc.
● in dipendenza da sostantivi indicanti pubblici funzionari, di cui speciicano la carica attraverso
formule isse, come il gerundivo (e gerundio) in -undus, a, um, anziché -endus, a, um
Decemviri legibus scribundis. Decemviri incaricati di scrivere le leggi.

3 Il verbo edo, edis, edi, esum, edƟre “mangiare” [▶ MANUALE 23.6]

INDICATIVO CONGIUNTIVO IMPERATIVO


Presente Presente Presente
Sing. 1a
edo Sing. 1 a
edim (edam) Sing. 2a es (ede)
2a es (edis) 2a edis (edas) Plur. 2a este (edĭte)
3a est (edit) 3a edit (edat)
Plur. 1a edimus Plur. 1a edīmus (edāmus) Futuro
2a estis (editis) 2a edītis (edātis) Sing. 2a esto (edĭto)
3a edunt 3a edint (edant) 3a esto (edĭto)
Plur. 2a estōte (editōte)
Imperfetto INFINITO
Sing. 1 a
essem (edĕrem) Presente
2a esses (edĕres) esse (edĕre)
3a esset (edĕret)
Plur. 1a essēmus (ederēmus)
2a essētis (ederētis)
3a essent (edĕrent)
■ Nella tabella sono evidenziate le forme particolari di ĕdo, edis, ēdi, ēsum, ĕre “mangiare”, graicamente
identiche a quelle del verbo sum e il congiuntivo presente che utilizza l’antico suisso di ottativo in -ĭ-.
■ Al passivo il verbo edo si lette regolarmente secondo la coniugazione tematica (ind. pres: edor,
edĕris, edĭtur, ecc.).
■ Come edo si coniugano i suoi composti, fra i quali i più usati sono
– comĕdo, is, comēdi, comēsum, comedĕre “mangiare, divorare”
– exĕdo, is, exēdi, exēsum, exedĕre “mangiare/divorare (completamente)”

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


382 UNITÀ 25 GERUNDIO e GERUNDIVO - PERIFRASTICA PASSIVA

4 I verbi difettivi del sistema del presente [▶ MANUALE 24.1-3]


Verbi privi del sistema del presente
■ coepi, coepisti, coeptum, coepisse “avere cominciato”:
● possiede tutte le forme derivate dal perfetto e dal supino
● le forme del perfetto (e tempi derivati) esprimono valore e tempi propri del perfetto
indicativo perfetto: coepi “cominciai”, piuccheperfetto: coeperam “avevo cominciato”, futuro
anteriore: coepero “avrò cominciato” e così anche per il congiuntivo e gli altri modi.
■ memini, meministi, meminisse “ricordare”, “ricordarsi”, odi, odisti, odisse “odiare” e novi, novis-
ti, novisse “sapere” hanno solo il sistema del perfetto, ma le loro forme esprimono il risultato nel
presente di un’azione iniziata nel passato (perfetto resultativo o perfetto logico)
– perfetto ➞ presente: memini “(io) ricordo”; odi “(io) odio”, novi “(io) so”...
– piuccheperfetto ➞ imperfetto: memineram “(io) ricordavo”, oderam “(io) odiavo”, noveram
(noram, sincopato) “(io) sapevo”...
– futuro anteriore ➞ futuro semplice: meminero “(io) ricorderò”, odero “(io) odierò”, novero
“(io) conoscerò”...
● Del verbo memini sono notevoli le forme dell’imperativo futuro memento “ricorda!” e
mementōte “ricordate!”.

Verbi con forme isolate


■ ait/aiunt (da aio “dico”) in frasi incidentali (ut ait “come dice”, ut aiunt “come dicono”), all’inter-
no di un discorso (diretto o indiretto).
■ inquam “dico/rispondo” (spesso come presente storico “dissi/risposi”), inquit “dice/risponde”,
“disse/rispose” all’interno di un discorso diretto
Erit, inquit M. Brutus, aut iam iste quem exspectas?
Ci sarà - dice/disse Bruto - o c’è già costui che attendi?
Nescio, inquam. “Non lo so” - rispondo/risposi.
■ fari “parlare” (in modo solenne o sacrale); di questo verbo deponente le forme più usate sono
– indicativo presente: 3a sing. fatur, 3a plur. fantur
– indicativo perfetto: 3a sing. fatus est, 3a plur. fati sunt
– ininito presente: fari
– participio perfetto: fatus, a, um
– gerundio: gen. fandi, dat./abl. fando
■ quaeso (1a sing.) e quaesumus (1a plur.), formule intercalate nel discorso diretto: “per favore”,
“prego”; cedo, forma molto frequente nella lingua parlata: “su”, “dammi”, “dimmi”; ave/avēte, sal-
ve/salvēte, vale/valēte, imperativi impiegati come formule di saluto: “salute”, “sta’/state bene”, ma
anche “buongiorno”, ecc.

5 Le proposizioni inali (riepilogo) [▶ MANUALE 43.5]

Finale esplicita Finale implicita

Ha sempre il congiuntivo: Può avere diversi modi indeiniti.


– presente, se nella reggente c’è un tempo principale
(presente o futuro),
– imperfetto, se nella reggente c’è un tempo storico
(imperfetto, perfetto o piuccheperfetto).

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


memorandum 383

Finale esplicita Finale implicita

Il congiuntivo è introdotto da: I modi indeiniti sono:


● ut, se è positiva ● ad + gerundio o gerundivo
Cives arma sumunt, ut urbem defendant. Hieronymus legatos Carthaginem misit ad foedus cum
I cittadini prendono le armi, ainché difendano Hannibale faciendum. (Livio)
(= per difendere) la città. Geronimo inviò ambasciatori a Cartagine per
concludere un patto con Annibale.
● ne, se è negativa ● causā/gratiā + genitivo del gerundio o gerundivo
Milites acriter pugnabant, ne urbs ab hostibus caperetur. Ex reliquis navibus una praemissa est Massiliam huius
I soldati combattevano accanitamente, ainché la città nuntii perferendi gratiā. (Cesare)
non fosse presa dai nemici. Una delle navi superstiti fu inviata a Marsilia per
portare questa notizia.
● quo, se contiene un comparativo ● dativo del gerundio o gerundivo, in frasi formulari
Magister discipulis bona praecepta tradit (tradebat), o attribuzioni solenni di incarichi (triumvir coloniis
quo facilius Latinum sermonem discant (discerent). deducendis, “triumviro preposto alla fondazione delle
Il maestro impartisce (impartiva) agli alunni buoni colonie”) o con aggettivi indicanti attitudine
insegnamenti, ainché più facilmente apprendano Utilis bibendo.
(apprendessero) la lingua latina. Utile per bere.
● un pronome relativo (relativa impropria) ● il participio congiunto (specialmente futuro)
Misimus qui afferat agnum quem immolemus. (Cicerone) Senones Galli venerunt legionem romanam castraque
Mandammo uno che prendesse l’agnello oppugnaturi. (Livio)
(a prendere l’agnello) che immolammo (da immolare). I Senoni vennero per attaccare la legione romana e
l’accampamento.
● il supino in -um (in dipendenza da verbi che
indicano movimento)
Porsenna ilium suum Ariciam oppugnatum mittit. (Livio)
Porsenna invia suo iglio ad assediare Ariccia.

6 La perifrastica passiva [▶ MANUALE 39.4.2]


■ Costruzione che prevede il gerundivo unito a una voce del verbo sum; esprime necessità o dovere.
PERIFRASTICA PASSIVA gerundivo + sum
Costruzione personale Costruzione impersonale
● signiicato passivo ● signiicato attivo
● coi verbi transitivi (attivi e deponenti) ● coi verbi intransitivi e transitivi senza complemento oggetto
● soggetto espresso ● nessun soggetto
● verbo sum (che alla terza persona può ● gerundivo in -ndum (neutro sing.)
essere sottinteso) e gerundivo concordato ● il verbo sum è sempre alla 3a pers. sing. (spesso sottinteso)
● dativo di agente, quando è espresso ● dativo di agente = sogg. logico, quando è espresso

Hic liber legendus est omnibus. Currendum est militibus.


Questo libro deve essere letto da tutti. I soldati devono correre (lett. “Bisogna correre da parte dei soldati”).
➞ Tutti devono leggere questo libro. Legendum est mihi.
(Io) devo leggere (lett. “Bisogna leggere da parte mia”).

■ Il complemento d’agente con i verbi che reggono normalmente l’ablativo (utor, ruor, fungor, po-
tior, vescor) è espresso con a/ab + ablativo
A principe utendum est clementiā. Il principe deve servirsi della clemenza.

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384 UNITÀ 25 GERUNDIO E GERUNDIVO - PERIFRASTICA PASSIVA

1 Il gerundio

LESSICO di BASE MEMENTO

Sostantivi e aggettivi faveo, es, favi, fautum, ēre recūso, as, āvi, ātum, āre
aes, alienum n. debito favorire (+ dat.) riiutare
artĭfex, fĭcis m. arteice, artista ignosco, is, ignōvi, ignōtum, ĕre repĕrio, is, reppĕri, repertum, īre
beneicĭum, ĭi n. beneicio, favore perdonare trovare, scoprire
commodum, i n. vantaggio impĕtro, as, āvi, ātum, āre ottenere rumpo, is, rupi, ruptum, ĕre
mirus, a um meraviglioso, insto, as stĭti, āre sovrastare, rompere, spezzare
straordinario, strano incalzare, essere imminente scio, is, īvi (scĭi), ītum, īre
monumentum, i n. ricordo, irascor, ĕris, irātus sum, irasci sapere
memoria, monumento adirarsi (+ dat.) sero, is, sevi, satum, ĕre seminare
orīgo, ĭnis f. origine, nascita memini, isti, isse ricordarsi tempĕro, as, āvi, ātum, āre
pavor, ōris m. paura, sgomento obliviscor, ĕris, oblītus sum, oblivisci regolare, moderare, trattenersi da
porta, ae f. porta dimenticare volvo, is, volvi, volūtum, ĕre
ruber, bra, brum rosso offendo, is, ofendi, ofensum, ĕre volgere, far rotolare, meditare
salvus, a, um integro, intatto colpire, offendere
sublīmis, e che è in alto, elevato, permoveo, es mōvi, mōtum, ēre Parti invariabili
nobile turbare, sconvolgere adhuc inora, ancora (avverbio)
tenuis, e leggero, sottile, ine placeo, es, placui, placĭtum, ēre clam di nascosto (avverbio)
tumultus, ūs m. rivolta, confusione piacere, sembrar bene/ obvĭam incontro a, contro (+ dat.)
opportuno (impersonale) (avverbio)
Verbi premo, is, pressi, pressum, ĕre palam apertamente,
(ad)miror, āris, mirātus sum, āri premere manifestamente (avverbio)
meravigliarsi, ammirare prohĭbeo, es prohibui, porro più oltre, inoltre (avverbio)
dispono, is posŭi, posĭtum, ĕre prohibitum, ēre proibire,
porre, disporre, issare impedire, allontanare da
ĕdo, is, ēdi, ēsum, ĕre mangiare

Riconoscere, analizzare e tradurre le forme del gerundio

1 Traduci le seguenti frasi.


1. Spe et desiderio patriam nostram defendendi et hostium regionem populandi. 2. Tempus colendo
aptum et idoneum ad gestandum curru per urbem. 3. Exercendi et vincendi causā poeta in specum
se recipere solebat ut carmina sua diceret. 4. Locus idoneus castra ponendo et praesidia faciendo a
duce maxima cura quaerebatur. 5. Vita humana laborando et nitendo it utilis ut eiciamus famam.

2 Traduci le seguenti frasi con 2 livelli di dificoltà.


1. Neque vero coniuncti Albici comminus pugnando deiciebant neque multum cedebant virtute nos-
tris. (Cesare) 2. Saepe ipsa plebs, aut dominandi studio permota aut superbia magistratuum, armata
a patribus secessit. (Sallustio) 3. Caesar sub castris Arani consistit et ibi paulisper sub armis moratus
facit aequo loco pugnandi potestatem. (Cesare) 4. Quid ego de studiis dicam cognoscendi semper ali-
quid atque discendi? (Cicerone) 5. Alcibiades erat ea sagacitate, ut decipi non posset, praesertim cum
animum attendisset ad cavendum. (Nepote) 6. Ubi primum dubiis rebus novandi spes oblata est, vetus
certamen animos eorum adrexit. (Sallustio) 7. Memorare possum, quas urbes natura munitas pugnan-
do populus Romanus ceperit. (Sallustio) 8. Magna mihi copia est memorandi, patres conscripti, quae
reges atque populi ira aut misericordia inpulsi male consuluerint. (Sallustio) 9. Praeoccupatus animus
Attianorum militum timore et fuga et caede suorum nihil de resistendo cogitabat. (Cesare)

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


1 Il gerundio 385

10. Caesar dando sublevando ignoscendo, Cato nihil largiendo gloriam adeptus est. (Sallu-
stio) 11. Non votis neque suppliciis muliebribus auxilia deorum parantur; vigilando, agendo, bene
consulendo prospere omnia cedunt. (Sallustio) 12. Non fuit mihi consilium socordia atque desidia
bonum otium conterere, neque vero agrum colendo aut venando, servilibus oiciis, intentum aetatem
agere. (Sallustio) 13. Fere quem locum quisque vivus pugnando ceperat, eum amissa anima corpo-
re tegebat. (Sallustio) 14. Dum haec parat atque administrat, C. Fabium legatum cum legionibus
tribus, quas Narbone circumque ea loca hiemandi causā disposuerat, in Hispaniam ille praemittit.
(Cesare) 15. Postquam Antonius cum exercitu adventabat, Catilina per montes iter faciebat, modo
ad urbem, modo Galliam versus castra movebat, hostibus occasionem pugnandi non dabat. (da Sal-
lustio) 16. A principio consulatus sui Cicero multa pollicendo per Fulviam efecerat, ut Q. Curius
consilia Catilinae sibi proderet. (Sallustio)

3 Attico e la sua permanenza ad Atene VERSIONE

Attico, iglio di un padre amante del-


la cultura, rischiava la vita a Roma per IL PERSONAGGIO Attico e la guerra civile
questioni di parentela; decise così di Tito Pomponio Attico, appartenente al ceto equestre, (I sec.
trasferirsi ad Atene, ove la sua politi- a.C.), uomo di grandi interessi culturali, amico intimo di Cicero-
ne, disinteressato per scelta alla politica, nella prima parte della
ca ilantropica e l’attenzione alle fasce
sua vita fu coinvolto suo malgrado nella guerra civile, che vede-
più deboli e povere della popolazio-
va contrapporsi due fazioni, quella che faceva capo all’aristo-
ne, manifestate anche attraverso aiuti cratico Silla e quella guidata dal ilopopolare Cinna. La fazione
concreti, gli procurarono le simpatie di sillana alla ine risulterà vincente e imporrà a Roma la dittatura.
tutti gli Ateniesi.

1 T. Pomponius Atticus, ab origine ultima stirpis Romanae generatus, usus est patre diligente et,
2 ut tum erant tempora, diti (= diviti) inprimisque cupĭdo litteris studendi (+ dat.). Pater mature
3 decessit. Ipse adulescentulus propter ainitatem P. Sulpicii, qui tribunus plebis interfectus est, non
4 expers fuit illius periculi: namque Anicia, Pomponii consobrina, nupserat Servio, ratri Sulpicii.
5 Itaque interfecto Sulpicio posteaquam vidit civitatem esse perturbatam neque sibi dari faculta-
6 tem in securitate vivendi, idoneum tempus ratus studiis obsequendi suis Athenas se contulit et
7 magnam partem fortunarum traiecit suarum. Hic ita vivendo efecit, ut universis Atheniensibus
8 merito esset carissimus. Nam praeter gratiam, quae iam in adulescentulo magna erat, saepe suis
9 opibus inopiam eorum publicam levavit: neque indulgendo inveterascere eorum aes alienum pa-
10 tiebatur neque multiplicando usuras crescere. Auxit hoc oicium alia quoque liberalitate: nam
11 ad vescendum universos rumento donavit.
(da Cornelio Nepote, I sec. a.C., De viris illustribus)
COMPRENSIONE DEL TESTO
■ Quali erano le qualità del padre di Attico?
■ Perché Attico decise di trasferirsi ad Atene? Che cosa portò con sé?
■ Perché ad Atene Attico fu molto amato dalla popolazione locale?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Nel brano sono presenti diverse forme di gerundio: collocale opportunamente nello schema.

genitivo dativo accusativo ablativo


............................. ............................. ............................. .............................
............................. ............................. ............................. .............................
............................. ............................. ............................. .............................
............................. ............................. ............................. .............................

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


386 UNITÀ 25 GERUNDIO E GERUNDIVO - PERIFRASTICA PASSIVA

2 Il gerundivo

Riconoscere, analizzare e tradurre le forme di gerundivo e di gerundio

4 Traduci le seguenti forme verbali in tutti i modi possibili.


ESEMPIO timendae ➞ di/a colei che deve essere temuta - coloro che devono essere temute
1. laudandos 2. rangenda 3. consulibus creandis 4. amandis 5. movendum 6. mare contemplan-
dum 7. ad pollicendum 8. largienda 9. ab hominibus vocandis 10. ob genua lectenda

5 Passa, ove possibile, dai costrutti con gerundivo a costrutti con gerundio, poi traduci.
ESEMPIO gerundivo gerundio traduzione
vivere laudandis deis vivere laudando deos vivere lodando gli dèi
vivere ad amicos amandos impossibile vivere per amare gli amici
1.spes urbis capiendae 2. de timenda paupertate loqui 3. proicisci ad hostes intericiendos 4. castigan-
dis reis pueros educere 5. legendis libris disciplinam discere 6. per nuntios mittendos pacem quaerere

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
Come distinguere un gerundio da un gerundivo
Questo laboratorio ti aiuterà a focalizzare gli elementi che aiutano a distinguere le
ANALISI strutture formate dal gerundio da quelle costruite con il gerundivo.
E TRADUZIONE

L’interpretazione corretta e il riconoscimento tra oltretutto, nella sua natura di verbo transitivo,
le due forme si sempliica di molto se ragioniamo regge un complemento oggetto (bellum);
sul gerundio e gerundivo ricorrendo alle categorie ■ nel secondo caso, invece, siamo in presenza di un
grammaticali del sostantivo e dell’aggettivo; ricor- gerundivo: infatti pugnandi concorda in genere, nu-
diamo che, sempliicando: mero e caso con il sostantivo belli (in genitivo singo-
■ gerundio = sostantivo verbale lare) quindi si comporta come un aggettivo.
■ gerundivo = aggettivo verbale La resa in italiano attiene principalmente alla fun-
Il sostantivo è una parte del discorso autonoma, zione delle voci verbali: in questo caso, trovandoci
mentre l’aggettivo concorda con un sostantivo a cui di fronte a un genitivo, tradurremo entrambi i co-
si riferisce. Questa distinzione, che vale anche per strutti con l’espressione “la forza di combattere la
il gerundio e il gerundivo, consente di riconoscere guerra” o con forme alternative che il contesto ci
quest’ultimo dal fatto che concorda in genere, nu- può suggerire.
mero e caso con un sostantivo; il gerundio, invece,
non subisce alcuna concordanza e, nella sua natu- Veriica delle competenze
ra verbale, regge un sostantivo nel caso richiesto dal Riconosci nelle seguenti espressioni le forme di ge-
verbo stesso. Consideriamo le due espressioni: rundio e gerundivo, poi traduci.
vis pugnandi bellum 1. res idonea vivendo 2. vivere ad amandos homi-
vis pugnandi belli
Apparentemente nei due casi la voce verbale è identi- nes 3. facultas audiendi poetam 4. apparatus ad
ca, in realtà le due forme sono radicalmente diverse: proiciscendum 5. timendis hostibus 6. puella lau-
■ nel primo caso si tratta di un gerundio in caso ge- danda 7. urbis defendendae facultas 8. furor agros
nitivo: infatti pugnandi non subisce alcuna con- populandi 9. quaerendo multa novisse 10. constan-
cordanza, pertanto è un sostantivo verbale, che tia in oiciis eiciendis

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2 Il gerundivo 387

6 Traduci, valutando perché siano usati il gerundivo piuttosto che il gerundio e viceversa.
1. Belgae ea, quae ad efeminandos animos pertinent, important. (Cesare) 2. Est ardalionum quae-
dam Romae natio, trepide concursans, occupata in otio, gratis anhelans, multa agendo nihil agens,
sibi molesta et aliis odiosissima. (Fedro) 3. L. Sergius Catilina, nobilissimi generis vir, sed ingenii
pravissimi, ad delendam patriam coniuravit. (Eutropio) 4. Natura loci sic muniebatur, ut magnam
ad ducendum bellum daret facultatem. (Cesare) 5. Hac oratione habita, mirum in modum conver-
sae sunt omnium mentes summaque alacritas et cupiditas belli gerendi iniecta est. (Cesare) 6. Haec
mihi dederunt voluntatem adiuvandi me et patiendi omne tormentum. (Seneca) 7. Nostri acriter
in hostes signo dato impetum fecerunt, itaque hostes repente celeriterque procurrerunt, ut spatium
pila in hostes coniciendi non daretur. (Cesare)

7 Traduci le seguenti frasi.


1. Iste quam audax est ad conandum tam est obscurus in agendo. (da Cicerone) 2. Iam consilium
Alexandri dolor vicerat, et non immerito verebatur ne cura recuperandi sua milites a proelio aver-
teret. (Curzio Rufo) 3. Verres ut apertus in corripiendis pecuniis fuit, sic in spe corrumpendi iudicii
perspicua sua consilia conatusque omnibus fecit. (Cicerone) 4. Iamque luce orta duces ad accipienda
imperia convenerant insolito circa praetorium silentio attoniti. (Curzio Rufo) 5. Probat rem senatus
de mittendis legatis; sed qui mitterentur non reperiebantur. (Cesare) 6. Nec accipiendo operi, quo
Macedones continenti insulam iungere parabant, quicquam magis quam ventus obstabat. (Curzio
Rufo) 7. Ubi pericula virtute propulerant, sociis atque amicis auxilia portabant, magisque dandis
quam accipiendis beneiciis amicitias parabant. (da Sallustio) 8. Quis mortalium, cui virile ingenium
est, tolerare potest illis divitias superare, quas profundant in extruendo mari et montibus coaequandis,
nobis rem familiarem etiam ad necessaria deesse? (Sallustio) 9. Hostis, Caesaris adventu cognito, pro-
fugit. Relictus in itinere cum paucis incidit in Vibullium Rufum missum a Pompeio in agrum Picenum
conirmandorum hominum causa. (Cesare)

8 Il processo contro Verre e il suo significato politico ed etico VERSIONE

Il processo contro Verre serve a Cicerone e a tutto lo stato non solo per condannare un colpevole, ma anche per
ridare credibilità al valore e all’eficacia del sistema della giustizia e per eliminare l’opinione ormai diffusa che
un colpevole possa essere assolto grazie al suo denaro e al suo potere. [▶ p. 354]

1 Quod, iudices, ad infamiam iudiciorum sedandam maxime pertinebat, id non humano consilio sed
2 prope divinitus datum vobis est. Inveteravit enim iam illa opinio, perniciosa rei publicae vobisque pe-
3 riculosa, his iudiciis pecuniosum hominem damnari non posse. Nunc reus ad iudicium accipiendum
4 adductus est C. Verres, homo vita atque factis omnium iam opinione damnatus, pecuniae magnitudi-
5 ne sua spe et praedicatione absolutus. Huic ego causae, iudices, cum summa voluntate et exspectatione
6 populi Romani actor accessi, ut infamiae communi succurrerem. Verres quam audax est ad conan-
7 dum tam est obscurus in agendo; cum incredibili eius audacia singularis stultitia coniuncta est; nam
8 ut apertus in corripiendis pecuniis fuit, sic in spe corrumpendi iudicii perspicua sua consilia omnibus
9 fecit. Itaque ego diem inquirendi in Siciliam perexiguam postulavi et Siciliam totam quinquaginta
10 diebus sic obii ut omnium populorum privatorumque litteras iniuriasque cognoscerem.
(da Cicerone, I sec. a.C., Oratio secunda in Verrem)
COMPRENSIONE DEL TESTO
■ Quale opinione viene ritenuta particolarmente pericolosa da Cicerone?
■ Da che cosa Verre è già stato condannato prima del processo? Da che cosa invece assolto?
■ Quale tentativo ha messo in atto Verre per sfuggire alla condanna?

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


388 UNITÀ 25 GERUNDIO E GERUNDIVO - PERIFRASTICA PASSIVA

3 Il verbo edo, edis, edi, esum, edƟre “mangiare”

Riconoscere, analizzare e tradurre le forme del verbo edo

9 Evidenzia le forme del verbo edo, poi traduci le seguenti frasi.


1. Visne dies noctesque esse et bibere? (da Plauto) 2. In epulis dominus est plus quam capit, et ingenti
aviditate onerat ventrem. (da Seneca) 3. Quid interest, utrum (“Che cosa importa se”) morticinas
editis volucres an (“o”) pisces, quos nisi mortuos estis numquam? (Varrone) 4. P. Clodius, cum caveā
liberati pulli non pascerentur, mergi eos in aquam iussit, ut biberent, quoniam esse nolebant. (da
Cicerone) 5. Brassĭcam esto vel coctam vel crudam. (Catone) 6. Avidienus (“Avidieno”), cui Canis
ex vero ductum cognomen adhaeret, quinquennīs oleas est. (Orazio)

4 I verbi difettivi del sistema del presente

Riconoscere, analizzare e tradurre le forme dei verbi difettivi

10 Analizza e traduci le seguenti forme di verbi difettivi.


1.memineratis 2. noverunt 3. coeperimus 4.oderant 5. odisse 6. meminerim 7. coepisti 8. coe-
perat 9. meminissemus 10. oderit 11. aiunt 12. fatur 13. inquit 14. quaeso 15. salvete 16. fandi.

ATTENZIONE Coepi è usato soprattutto con valore di verbo servile, seguito dall’ininito:
Helvetii nostros lacessere coeperunt. Gli Elvezi cominciarono a provocare i nostri.
Quando segue un ininito passivo, la forma passiva viene trasferita anche al verbo coepi:
Undique lapides iaci coepti sunt. (Cesare)
Da ogni parte si cominciò a lanciare pietre (lett. Pietre furono cominciate a essere lanciate).

11 Traduci le seguenti frasi relative alla costruzione del verbo coepi.


1. Erigere in colles aciem coeperunt. (Nepote) 2. Scalae multis simul partibus erigi coeptae sunt.
(Livio) 3. Diutius cum sustinere nostrorum impetus non possent, se, ut coeperant, in montem re-
ceperunt. (Cesare) 4. Degredi paulatim et circumire terga vincentium coeperant. (Nepote) 5. Ipse
triduo intermisso cum omnibus copiis eos sequi coepit. (Cesare) 6. Moveri civitas et dissensio civilis
quasi permixtio terrae oriri coepit. (Sallustio) 7. Sermo coeptus est a Caesare, qualem ira et dissimu-
latio gignit. (Tacito) 8. Sugambri ex eo tempore quo pons institui coeptus est inibus suis excesserant
suaque omnia exportaverant seque in solitudinem ac silvas abdiderant. (Cesare)

12 Traduci le seguenti frasi.


1. Agricola (nome proprio) honestius putabat ofendere quam odisse. (Tacito) 2. Facile est ubi
non noveris divitias esse pauperem. (Seneca) 3. Interea suos in agros remigrare iusserunt, princi-
pesque undique convenire et se civitatesque suas Caesari commendare coeperunt. (Cesare) 4. Tum
breviter Dido vultum demissa profatur: “Solvite corde metum, Teucri, secludite curas”. (Virgi-
lio) 5. Linguam debere aiunt non esse liberam nec vagam, sed vinclis de pectore imo ac de corde
aptis moveri et quasi gubernari. (Gellio) 6. Domitianus primis annis moderatus in imperio fuit,
mox ad ingentia vitia progressus tantum odii in se concitare coepit, ut merita et patris et ratris
aboleret. (da Eutropio)

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


4 I verbi difettivi del sistema del presente 389

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
Il lessico della cultura
Questo laboratorio ti aiuterà a sviluppare la conoscenza dei lessici speciali, utili sia
LESSICO per memorizzare vocaboli in vista della traduzione sia per capire numerosi aspetti
della civiltà latina.

[▶ CIVILTÀ p. 396]

I l vocabolo italiano “cultura” trova la sua radice nel


verbo colo, is, colui, cultum, ĕre, che signiica pri-
mariamente “coltivare”. Il passaggio dall’ambito
della campagna a quello igurato è tipico di un popolo
contadino: la “cultura” è ciò che “coltiva”, quindi ren-
dato alla scrittura e che diventa patrimonio fru-
ibile da parte di tutti coloro che sanno leggere;
pertanto litterae esprime anche l’idea di “cultura
umanistica e letteraria”, di “letteratura”, di “studi
letterari” (e talvolta anche scientiici)
de fertile e produttivo l’animo umano. ■ eruditio, onis, f., rimanda al verbo erudio, is, ivi,
In latino i termini più generici per indicare quella itum ire, “istruire, educare”, costituito a partire
che in italiano deiniamo “cultura” sono: da ex + rudis + io = erudire, con il senso di al-
■ cultus, us, m., signiica “coltivazione, cura, rispetto, lontanare dalla rozzezza, da ciò che è grezzo, non
ossequio”, ma anche “modo di vivere, civiltà, lusso”. “lavorato”; di qui il signiicato di eruditio, cioè
■ cultura, ae, f., indica in senso lato la “coltivazione” “insegnamento, istruzione, cultura e scienza” in-
(tanto che, preceduto dal genitivo agri, esprime tesi come fatto acquisito che allontana l’uomo
l’attività dell’agricoltore), in senso più ristretto i dalla dimensione di rudezza e grettezza.
concetti di “cura, educazione” (tanto che, prece- Da tutti i termini analizzati emerge l'idea della cultu-
duto dal genitivo animi, esprime la “coltivazione ra come percorso, cammino dell’animo. Partendo da
dello spirito”). livelli di fertilità in potenza ma non in atto, l’animo
Come si può facilmente dedurre, entrambi i sostan- viene guidato e stimolato, sia attraverso insegnamenti
tivi si rifanno all’idea e all’attività del “coltivare” in provenienti dall’esterno sia tramite processi graduali di
senso anche metaforico. acquisizione di dati e di informazioni che devono essere
Il latino dispone di altri quattro termini per espri- interiorizzati. Al termine di questo processo esso diven-
mere l’idea di “cultura”: humanitas, doctrina, litterae ta “educato, produttivo, levigato”, quindi bello e nobile.
ed eruditio.
■ humanitas, atis, f., è un termine molto difuso
nella letteratura latina a partire dal II secolo a.C. Veriica delle competenze
in poi, specie nell’ambito della ilosoia stoica; Traduci queste frasi, facendo attenzione all’accezio-
è costruito sulla radice che rimanda al termi- ne propria dei termini legati al lessico della cultura.
ne homo, hominis. Il signiicato di humanitas è 1. Si vero habet aliquod tamquam pabulum studii
articolato ed esprime tanto la “natura umana” atque doctrinae, nihil est otiosa senectute iucundius.
quanto i “sentimenti umani”, in particolare “be- (Cicerone) 2. Huius belli gesta multi memoriae pro-
nevolenza, mitezza”; spesso acquisisce la valenza diderunt, sed ex his duo, qui cum Hannibale in castris
di “cultura, educazione, civiltà”; il termine indica fuerunt simulque vixerunt, Silenus et Sosylus Lacedae-
quindi quella condizione che promuove la natura monius. Atque hoc Sosylo Hannibal litterarum Gra-
umana sia nella sua dimensione soggettiva sia nel- ecarum usus est doctore. (Nepote) 3. Vides quanto
le sue relazioni interpersonali. Epicurum non tantum eruditiores sed haec quoque inpe-
■ doctrina, ae, f., rimanda al verbo doceo, es, docui, ritorum turba miretur. (Seneca) 4. Moderati et nec dif-
doctum, ēre, “insegnare”; la doctrina pertanto è l’e- iciles nec inhumani senes tolerabilem senectutem agunt,
ducazione, la cultura derivante da apprendimen- inportunitas autem et inhumanitas omni aetati molesta
to, soprattutto in ambito ilosoico e scientiico; è est. (Cicerone) 5. Duces ii deliguntur, qui una cum Q.
ciò che qualcuno insegna e che entra a far parte del Sertorio omnes annos fuerant summamque scientiam rei
bagaglio culturale e della formazione personale. militaris habere existimabantur. (Cesare) 6. Attice, no-
■ litterae, arum, f., plur., al plurale signiica “scrit- vi non solum moderationem animi tui et aequitatem sed
to, documento”, quindi qualcosa che viene ai- humanitatem et prudentiam intellego. (da Cicerone)

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390 UNITÀ 25 GERUNDIO E GERUNDIVO - PERIFRASTICA PASSIVA

5 Le proposizioni inali (riepilogo)

Riconoscere, distinguere e tradurre i vari modi in cui è espressa la proposizione inale

13 Classiica i quo evidenziati nelle seguenti frasi, distinguendo fra congiunzione inale, pronome
relativo o interrogativo, avverbio relativo o interrogativo, aggettivo indeinito ecc., poi traduci.
1. Uxor neque in convivium adhibetur nisi propinquorum, neque sedet nisi in interiore parte ae-
dium, quo nemo accedit nisi propinqua cognatione coniunctus. (Nepote) 2. Dux reliquos cohorta-
tus milites signa inferre et manipulos laxare iussit, quo facilius gladiis uti possent. (Cesare) 3. Quo
factum est ut plus quam collegae Miltiades valeret. (Nepote) 4. Cum iam dux in eo esset, ut oppido
potiretur, procul in continenti lucus, nescio quo casu nocturno tempore incensus est. (Nepote) 5. Quo
proelio sublati Helvetii novissimo agmine proelio nostros lacessere coeperunt. (Cesare) 6. Corpora
curate, ut integri vigentesque eodem animo in castra hostium inrumpatis quo vestra tutati estis. (Li-
vio) 7. Is veniens eodem itinere, quo etiam Hannibal venerat, a consulibus apud Senam in insi-
dias conpositas incidit. (Eutropio) 8. Ipse de quarta vigilia eodem itinere, quo hostes ierant, ad eos
contendit equitatumque omnem ante se mittit. (Cesare) 9. Illi ex equitum et calonum fuga, quo in
loco res esset quantoque in periculo et castra et legiones et imperator versaretur, cognoverunt. (Ce-
sare) 10. Postea Perperna, consul Romanus, qui successor Crasso veniebat, audita belli fortuna ad
Asiam celeravit et acie victum Aristonicum apud Stratonicen civitatem, quo confugerat, fame ad de-
ditionem conpulit. (Eutropio)

14 Traduci le seguenti frasi.


1. Populus Campanus legatos ad vos, patres conscripti, misit amicitiam in perpetuum vobis petitum.
(Livio) 2. Iulius, composita seditione civili Rhodum secedere statuit, et ad declinandam invidiam et
ut per otium ac requiem Apollonio Moloni clarissimo tunc dicendi magistro operam daret. (Sveto-
nio) 3. Multa saepe ad te cohortandi gratiā scripsimus. (Cicerone) 4. heseus, posteaquam Cretam
venit, ab Ariadne, Minois ilia, est adamatus adeo ut ratrem (= il Minotauro) proderet et hospitem
servaret; ea enim heseo monstravit labyrinthi exitum, quo heseus cum introisset et Minotaurum
interfecisset, foras est egressus. (Igino)

15 Si cerca di coinvolgere Cesare nelle responsabilità


della congiura di Catilina contro lo stato romano
VERSIONE

Catulo e Pisone, due nemici di Cesare per motivi diversi, cercano invano di attribuire a lui la responsabilità della
congiura contro la repubblica romana tramata da Catilina; sull’altro fronte, mentre proseguono i tentativi di
sobillare la popolazione, Cicerone si afida all’autorità del senato per risolvere l’intricata questione. [▶ p. 99]

1 Iisdem temporibus Q. Catulus et C. Piso neque precibus neque pretio neque gratia Ciceronem
2 inpellere potuerunt, ut per Allobroges aut alium indicem C. Caesar falso nominaretur. Nam
3 uterque cum illo graves inimicitias exercebat: Piso oppugnatus in iudicio pecuniarum repetun-
4 darum, Catulus ex petitione pontiicatus odio incensus, quod extrema aetate, maximis honoribus
5 usus, ab adulescentulo Caesare victus discesserat. Res autem opportuna videbatur (“sembrava”);
6 sed ubi consulem ad tantum facinus inpellere nequeunt (“non possono”) ipsi singillatim circu-
7 meundo atque ementiendo, quae se ex Volturcio aut Allobrogibus audisse dicebant, magnam
8 illi invidiam conlaverant. Sic nonnulli equites Romani, qui custodiae agendae causa cum telis
9 erant circum aedem Concordiae, quo studium suum in rem publicam clarius esset, egredienti ex

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5 Le proposizioni inali (riepilogo) 391

10 senatu Caesari gladio minitabantur. Dum haec in senatu aguntur et dum legatis Allobrogum et
11 T. Volturcio, conprobato eorum indicio, praemia decernuntur, liberti et pauci ex clientibus Len-
12 tuli diversis itineribus opiices atque servitia in vicis ad eum eripiendum sollicitabant, partim
13 exquirebant duces multitudinum, qui pretio rem publicam vexare soliti erant. Cethegus autem
14 per nuntios familiam atque libertos suos, lectos et exercitatos, orabat in audaciam, ut grege facto
15 cum telis ad sese inrumperent. Consul ubi ea parari cognovit, dispositis praesidiis, ut res atque
16 tempus monebat, convocato senatu refert, quid de iis ieri placeat, qui in custodiam traditi erant.
17 Sed eos paulo ante requens senatus iudicaverat contra rem publicam fecisse.
(Sallustio, I sec. a.C., De Catilinae coniuratione)

COMPRENSIONE DEL TESTO


■ Perché Pisone e Catulo hanno in odio Cesare?
■ Quale effetto hanno le false accuse dei due nei confronti di Cesare?
■ Quali sono le decisioni del console Cicerone, vista la gravità della situazione?

6 La perifrastica passiva

Riconoscere e tradurre la perifrastica passiva personale

16 Opera in italiano la trasformazione delle frasi, adattandole alla costruzione latina della perifra-
stica passiva, poi traduci.
ESEMPIO I igli devono amare i genitori. ➞ I genitori devono essere amati dai igli. ➞
TRADUZIONE Parentes amandi sunt iliis.
1. Il maestro doveva esortare i suoi alunni. 2. Se siete coraggiosi, dovete legare gli animali e portarli
nell’arena. 3. I cittadini dovranno sempre difendere la loro patria. 4. L’esercito dovette costruire un
ponte per attraversare il iume. 5. Avevamo dovuto evitare la battaglia.

17 Traduci letteralmente, poi proponi una resa italiana più adeguata, volgendo la frase in forma
attiva o proponendo altre soluzioni.
ESEMPIO Urbi rex existimandus erat. ➞ Il re doveva essere stimato dalla città. ➞
La città doveva stimare (bisognava che la città stimasse) il re.
1. Cato dicebat Carthaginem delendam esse Romanis. 2. Sine armis duellum pugnandum fue-
rat militi. 3. Ad Romam condendam et conditorem eligendum Remus Romulo interficiendus
erat. 4. Cum coniurationem contra rem publicam fecisset, Catilina populo Romano morte punien-
dus erat. 5. Livius historicus dixit ad celebrandum populum Romanum operam magnam sibi scri-
bendam esse. 6. Tanta nix erat ut animalia hominibus trahenda essent. 7. Potestati urbem admi-
nistrandi, non desiderio vitam otiosam agendi viri impellendi erunt. 8. Si nemo ad oicia vestra vos
revocaverit, et consuli et magistrato et duci revocandi eritis.

18 Traduci le seguenti frasi.


1.Ambobus populis sic venerandus eris. (Ovidio) 2. Generi humano venia tribuenda est. (Sene-
ca) 3. Ille dolor verbis emoderandus erit. (Ovidio) 4. Sane ne haec quidem mihi res placebat; neque
tantopere quid in hac sorte metuendum mihi esset intellegebam. (Cicerone) 5. De Catilinae mori-
bus pauca explananda sunt, priusquam initium narrandi faciam. (da Sallustio) 6. Contra ea Cae-
sar neque satis militibus perterritis conidebat spatiumque interponendum ad recreandos animos

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392 UNITÀ 25 GERUNDIO E GERUNDIVO - PERIFRASTICA PASSIVA

putabat. (Cesare) 7. Neque sunt isti audiendi, qui virtutem duram et quasi ferream esse quandam
volunt. (Cicerone) 8. Si pravum maleicumque ingenium cuicumque puniendus est, poena nemi-
nem excipiet. (Seneca) 9. Si vera dicenda sunt, cupido imperii duos cognatos vicinosque populos ad
arma stimulat. (Livio) 10. Sic praeparandus est animus iudicum ut etiam levioribus argumentis
commoveri possit. (Quintiliano) 11. Corrigendus est qui peccat et admonitione et vi, et molliter et
aspere. (Seneca) 12. Diu cogita an tibi in amicitiam aliquis recipiendus sit. (Seneca) 13. Haec orator
cum animadverterit, perspiciat deinceps quonam modo tractandus sit discentis animus. (Quintilia-
no) 14. Erat convallis satis magna latitudine, altitudine praerupta, quae erat transgredienda Cae-
sari antequam ad eum collem quem capere volebat perveniretur. (Bellum Aricum) 15. Eo tempore
Galli castra munire instituerunt, et sic erant animo consternati homines insueti laboris, ut omnia
quae imperarentur sibi patienda et perferenda existimarent. (Cesare)

Riconoscere e tradurre la perifrastica passiva impersonale

19 Opera in italiano la trasformazione delle frasi, adattandole alla costruzione latina della perifra-
stica passiva, poi traduci.
ESEMPIO Dobbiamo servirci dei cavalli per andare a Siracusa. ➞
Ci si deve servire da parte nostra dei cavalli per andare a Siracusa. ➞
TRADUZIONE Nobis utendum est equis ut Siracusas eamus.
1. Si dovrà andare incontro alla morte. 2. Poiché dovevi dormire, cercasti una grotta. 3. Devo venire
dalla Sicilia in Africa. 4. Erano ritenuti tanto forti da doversi impadronire di tutta la regione. 5. Se
il dolore è tenue, si deve perseverare.

20 Traduci letteralmente le seguenti frasi, poi proponi una resa italiana più adeguata, volgendo la
frase in forma attiva o proponendo altre soluzioni.
ESEMPIO Si dux convocat, nobis statim veniendum est ad eum. ➞
Se il comandante convoca, da parte nostra si deve andare subito da lui. ➞
Quando il capo convoca, dobbiamo immediatamente andare da lui.
1. De historia Graeca et Romana omnibus loquendum erit. 2. Cum lacte pecorum militibus ves-
cendum fuisset, in urbe regressi voluerant carne vesci. 3. Ut pueri doctiores iant, legendum scri-
bendumque sit et patrum senumque res gestae audiendae sint. 4. Cicero putavit sibi utendum esse
vulgi favore. 5. Verebar ne militibus nostris cedendum esset, quia pugnando graciliores quam hostes
erant. 6. Cum disputandum de Iesu resurrectione esset apud Athenienses, Paulo Athenis proiciscen-
dum fuit. 7. Homini semper recordandum est sibi moriendum esse, quia vita brevis est et homo cito
senex it.

21 Traduci le seguenti frasi.


1.Ingenti periculo transeundum per hostium custodias erat. (Livio) 2. Sic se gerendo, minime est mi-
randum, si et vita Cimonis fuit secura et mors acerba. (Nepote) 3. Tum hraeces eas regiones tenebant
cum quibus armis erat dimicandum. (Nepote) 4. Non arbitror esse praetermittendum quemadmo-
dum exercitus utriusque fuerint in aciem instructi. (Bellum Aricum) 5. Cum Aequis post aliquanto
pugnatum est, invito quidem consule quia loco iniquo subeundum erat ad hostes. (Livio) 6. Nulli
nocendum: si quis vero laeserit, multandum simili iure fabella admonet. (Fedro) 7. Tum autem erat
Caesari laborandum ut consuefaceret milites hostium dolos insidias artiicia cognoscere. (Bellum
Aricum) 8. De oicio erga patres liberorum ex philosophiae libris scriptum quaesitumque est, an
omnibus patris iussis obsequendum sit. (da Gellio) 9. Si verum est, quod nemo dubitat, ut populus

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6 La perifrastica passiva 393

Romanus omnes gentes virtute superaverit, non est initiandum Hannibalem tanto praestitisse ce-
teros imperatores prudentia, quanto populus Romanus antecedat fortitudine cunctas nationes. (Ne-
pote) 10. Ego cum sperarem aliquando ad vestrum consilium auctoritatemque rem publicam esse
revocatam, manendum mihi statuebam quasi in vigilia quadam consulari ac senatoria. (Cicerone)
Riconoscere, distinguere e tradurre la perifrastica passiva con agente espresso da a/ab + ablativo

RICORDA ■ Se il verbo espresso dal gerundivo richiede il dativo per il suo completamento
semantico, l’agente è espresso regolarmente da a/ab + ablativo. Questi i verbi costruiti con il dativo:
– faveo, es, favi, fautum, ēre “favorire”
– ignosco, is, ignovi, ignotum, ĕre “perdonare”
– invideo, es, vidi, visum, ēre “invidiare”
– parco, is, peperci/parsi, parcitum/parsum, ĕre “risparmiare”
– (per)suadeo, es, suasi, suasum, ēre “persuadere”
– satisfacio, is, feci, factum, ĕre “soddisfare”, “dare soddisfazione”
– succurro, is, curri, cursum, ĕre “aiutare”, “soccorrere”
Ab omnibus invidendum erat Caesari. Tutti dovevano invidiare Cesare.
■ Il complemento d’agente è espresso con a/ab + ablativo anche con i verbi che reggono normalmente
l’ablativo, quali: utor, ruor, fungor, potior, vescor
A principe utendum est clementiā. Il principe deve servirsi della clemenza.

22 Nelle seguenti frasi sottolinea i dativi e gli ablativi presenti e chiariscine le funzioni, poi traduci.
ESEMPIO Succurendum est Bruto, omnes undique copiae conligendae. (Cicerone)
Bruto ➞ dativo retto dal verbo succurro.
TRADUZIONE Si deve correre in aiuto a Bruto, da ogni parte si devono radunare tutte le truppe.
1. Discrucior, quia a domo abeundum est mihi. (Terenzio) 2. Nemo est civis Romanus qui sibi ulla
excusatione utendum putet. (Cesare) 3. Nullum animal morosius est, nullum maiore arte tractandum
quam homo, nulli magis parcendum. (Seneca) 4. Giton, non oblitus misericordiae suae, reserandum
esse ostium succurrendumque periclitanti censebat. (Petronio) 5. Multis malis magnoque metu vic-
ti Segestani praetoris imperio parendum esse decreverunt. (Cicerone) 6. Nescio an ignoscendum sit
huic si tanto opere laborat. (Cicerone) 7. Irae vestrae magis ignoscendum quam indulgendum est.
(Livio) 8. His locis et laudandi et vituperandi saepe nobis est utendum in omni genere causarum.
(Cicerone) 9. Abstinendum est ab omnibus rigidis: neque enim res ulla magis iecur laedit. Frictioni-
bus utendum in extremis partibus: vitandus omnis labor, omnis vehementior motus. (Celso) 10. Ille
Roma, quod nemo umquam post hominum memoriam fecit, cum sibi in provinciam proiciscendum
putaret, litteras ad Siciliae civitates misit, per quas hortatur et rogat ut arent, ut serant. (da Cicerone)

23 Marcello rimprovera i suoi soldati dopo una sconfitta VERSIONE

Durante la guerra contro Cartagine


l’esercito romano subisce un’umilian- IL PERSONAGGIO Claudio Marcello
te sconitta; Marcello rimprovera du- Grande generale romano, visse nel II sec. a.C. Nella guer-
ramente i suoi soldati e dice loro che il ra contro i Galli Insubri (222 a.C.) vinse ed ebbe l’onore del
trionfo. Durante la 2a guerra punica, dopo le pesanti scon-
perdono per la loro vigliaccheria potrà
itte romane al lago Trasimeno e a Canne, Marcello prese il
essere ottenuto solo sul campo. I solda-
comando dell’esercito romano ormai allo sbando; non fu in
ti romani, consapevoli del loro errore, grado di evitare la caduta della città di Capua nelle mani del
si preparano a riscattare il giorno suc- nemico, ma difese eficacemente altre città dell’Italia meri-
cessivo l’umiliazione del giorno prece- dionale evitando la capitolazione dei Romani; la sua fama è
dente, convinti che la fama di Roma di- legata alla conquista di Siracusa nel 212 a.C.
penda dal loro comportamento.

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394 UNITÀ 25 GERUNDIO E GERUNDIVO - PERIFRASTICA PASSIVA

1 Marcellus, postquam in castra reditum est, contionem adeo saevam atque acerbam apud milites
2 habuit ut proelio tristior iis irati ducis oratio esset. “Dis immortalibus a nobis gratulandum est
3 quod victor hostis, incidentibus vobis in vallum portasque, non ipsa castra est adgressus. Qui
4 pavor hic, qui terror animos cepit? Iidem sunt hi hostes quos vincendo et victos sequendo priorem
5 aestatem absumpsistis, quibus dies noctesque fugientibus per hos dies institistis, quos levibus proe-
6 liis fatigavistis, quos hesterno die nec iter facere nec castra ponere passi estis. Mihi dicenda sunt
7 pauca de iis rebus. Adhuc caesis legionibus Romanis ab Hannibale gloriandum erat: vos illi ho-
8 dierno die primum fugati exercitus dedistis decus.” Clamor inde ortus ut veniam eius diei daret:
9 “Ego vero experiar,” inquit “milites, et vos crastino die in aciem educam, quod vobis victoribus
10 potius quam victis impetranda est venia quam petitis.” Ita contio dimissa est; milites dicebant
11 illo die neminem in acie Romana fuisse virum praeter unum ducem, cui aut morte satisfacien-
12 dum aut egregia victoria esset. Postero die ornati armatique ad edictum aderant. Imperator dicit
13 omnibus pugnandum ac vincendum esse et adnitendum singulis universisque ne prius hesternae
14 fugae quam hodiernae victoriae fama Romam perveniat.
(da Livio, I sec. a.C. - I d.C., Ab Urbe condı̆ta)

COMPRENSIONE DEL TESTO


■ Chi va ringraziato, secondo Marcello, e per quale motivo?
■ Su quali elementi viene fatto il confronto fra il passato e il presente?
■ Come reagiscono i soldati romani al duro discorso del loro comandante? Che giudizio hanno di lui?

ATTIVITÀ SUL TESTO


■ Evidenzia le perifrastiche passive presenti nel brano e analizzale chiarendo in particolare la funzione
di dativi e ablativi; traducile letteralmente, poi in forma più adeguata all’uso dell’italiano.
■ Nel brano sono stati evidenziati in neretto alcuni termini: chiarisci se si tratta di dativi o ablativi e
indicane la funzione sintattica.

RIEPILOGO PER RIPASSARE ESERCIZI INTERATTIVI


ZTE

VERIFICA DELLE COMPETENZE DI TRADUZIONE

24 Traduci le seguenti frasi con 2 livelli di dificoltà.


1. Is primum militem vitiosum et ignavum exercendo magis quam puniendo sine aliqua acerbitate
correxit. (Eutropio) 2. Aranius Petreiusque terrendi causa atque operis impediendi copias suas ad
inimas montis radices producunt et proelio lacessunt. (Cesare) 3. Procris profugit in Cretam insu-
lam, ubi Diana venabatur. Quam cum Diana conspexisset, ait ei: “Mecum virgines venantur, tu vir-
go non es; recede de coetu”. (Igino) 4. Vespasianus huic successit, factus apud Palaestinam imperator,
princeps obscure quidem natus, sed optimis conparandus, privata vita inlustris. (Eutropio) 5. Han-
nibal, qui victo Antiocho, ne Romanis traderetur, ad Prusiam, Bithyniae regem, fugerat, repetitus
est etiam per T. Quintium Flamininum. Et, cum tradendus Romanis esset, venenum bibit et apud
Libyssam in inibus Nicomedensium sepultus est. (Eutropio) 6. Principibus Galliae evocatis Caesar
ea quae cognoverat dissimulanda sibi existimavit et bellum cum Germanis gerere constituit. (Cesa-
re) 7. Caesar censuit pecunias eorum publicandas, ipsos per municipia in custodiis habendos. (Sal-
lustio) 8. Faciendum est igitur nobis, patres conscripti, ut ea quae sua sponte clarissimus adulescens
gessit et gerit hac auctoritate nostra comprobentur. (Cicerone) 9. His de rebus Caesar certior factus

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RIEPILOGO 395

et inirmitatem Gallorum veritus, quod sunt in consiliis capiendis mobiles et novis plerumque rebus
student, nihil his committendum existimavit. (Cesare) 10. Alexander multas adhuc reliquias habe-
bat nec semper inter angustias poterat deprendi: transeundus erat Alexandro Euphrates Tigrisque,
magna munimenta regni sui; veniendum in campos, ubi paucitate suorum erubescendum erat. (da
Curzio Rufo) 11. Furius Camillus cum Faliscos obsideret ac ludi litterarii magister principum ilios
ad eum adduxisset, vinctum eum iisdem pueris in urbem redigendum et verberandum tradidit.
Statim Falisci se ei ob tantam iustitiam dediderunt. (Vittore) 12. Senatui qui non paret, non ab eo
mandata accipienda sunt, sed ipse est potius repudiandus. (Cicerone) 13. Frater animo meo carissi-
me, quamquam tibi inmaturo vita erepta est, tamen laetandum magis quam dolendum puto casum
tuum. (Sallustio)
14. Quibus rebus Caesar vehementer commotus maturandum sibi existimavit, ne minus facile resisti
posset; itaque re rumentaria comparata, quam celerrime potuit, magnis itineribus ad Ariovistum
contendit. (Cesare) 15. Maiores vestri, parandi iuris et maiestatis constituendae gratia, bis per seces-
sionem armati Aventinum occupaverunt; vos pro libertate, quam ab illis accepistis, nonne summa
ope nitemini? (Sallustio) 16. Caesar, quod memoria tenebat L. Cassium consulem occisum exerci-
tumque eius ab Helvetiis pulsum et sub iugum missum, iter concedendum esse non putabat; neque
homines inimico animo, data facultate per provinciam itineris faciendi, temperaturos ab iniuria et
maleicio existimabat. (Cesare) 17. Erat eo tempore Antonius Brundisii; is virtute militum conisus
scaphas navium magnarum cratibus pluteisque contexit eoque milites delectos inposuit atque eas in
litore pluribus locis separatim disposuit navesque triremes duas per causam exercendorum remigum
ad fauces portus prodire iussit. (Cesare)

25 Crasso in Aquitania sbaraglia i nemici VERSIONE TUTOR

Durante la campagna di Cesare in Gallia, Crasso e i suoi uomini si trovano ad affrontare il nemico in Aqui-
tania, regione in cui in passato l’esercito romano aveva subito una pesante sconitta; pertanto il generale
romano cura con particolare attenzione la preparazione dello scontro. L’attacco del nemico avviene mentre
ancora l’esercito romano è in marcia; tuttavia Crasso non solo vince il nemico sul campo, ma ne conquista la
città (55 a.C.), ottenendo la resa dei Soziati, il popolo in assoluto più potente della zona. [▶ p. 89]

1 Eodem fere tempore P. Crassus, cum in Aquitaniam pervenisset, cum intellegeret in illis locis
2 sibi bellum gerendum, non mediocrem sibi diligentiam adhibendam intellegebat. Itaque re ru-
3 mentaria provisa, auxiliis equitatuque comparato, multis praeterea viris fortibus Tolosa et Car-
4 casone et Narbone, quae sunt civitates Galliae provinciae initimae his regionibus, nominatim
5 evocatis in Sotiatium ines exercitum introduxit. Cuius adventu cognito Sotiates magnis copiis
6 coactis primum equestre proelium commiserunt, deinde equitatu suo pulso atque insequentibus
7 nostris subito pedestres copias, quas in convalle in insidiis conlocaverant, ostenderunt. Hi nostros
8 disiectos adorti proelium renovaverunt. Pugnatum est diu atque acriter, cum Sotiates superio-
9 ribus victoriis reti in sua virtute totius Aquitaniae salutem ponendam esse putarent, nostri au-
10 tem, quid sine imperatore et sine reliquis legionibus adulescentulo duce eicere possent, perspici
11 cuperent. Tandem confecto vulneribus hosti terga vertenda fuerunt. Quorum magno numero
12 interfecto Crassus ex itinere oppidum Sotiatium oppugnare coepit. Quibus fortiter resistentibus
13 vineas turresque egit. Illi alias eruptione temptata, alias cuniculis ad aggerem vineasque actis,
14 ubi diligentia nostrorum nihil his rebus proici posse et sibi pacem petendam esse intellexerunt,
15 legatos ad Crassum mittunt ad deditionem agendam.
(da Cesare, I sec. a.C., De bello Gallico)

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396 UNITÀ 25 GERUNDIO E GERUNDIVO - PERIFRASTICA PASSIVA

LABORATORIO
DELLE COMPETENZE
Famiglia e scuola:
CIVILTÀ
i luoghi della formazione culturale

[▶ LESSICO p. 389]

Natura morta con


strumenti per scrivere,
I secolo d.C. Napoli,
Museo Archeologico
Nazionale.
In questo dipinto sono
presentati i più importanti
strumenti e materiali usati
dai Romani per la scrittura.
A partire da destra sono
rafigurati: un rotolo
semiaperto (volumen),
una penna (stilus),
appoggiata a un doppio
calamo, una tavoletta
lignea formata da quattro
superici, e una spatola
per cancellare.

Il padre-maestro ■ La famiglia, nel mondo romano, è il primo e piú importante luo-


go dove ci si prende cura del processo di formazione culturale del futuro cittadino. In
questo processo, un ruolo cardine è svolto dall’autorità del pater familias, il quale ha
il compito di vigilare in prima persona sulla crescita e l’apprendimento del giovane
iglio. Un eicace e dettagliato ritratto di padre-maestro si trova nella Vita di Catone
(20, 4-7), scritta in lingua greca da Plutarco di Cheronea (50-120 d.C. ca.):
«Quando gli nacque il iglio, nessuna occupazione era per lui cosí necessaria, tranne
il caso che si trattasse di una questione di pubblico interesse, da impedirgli di assistere
la moglie mentre lavava e fasciava il bambino (...). Dopo che il bambino cominciò a
capire, lui stesso prese a insegnargli a scrivere. Eppure aveva in casa uno schiavo istrui-
ANIMAZIONE to, di nome Chilone, che era maestro e insegnava a molti ragazzi. Pensava non fosse
Come scrivevano
gli antichi dignitoso, come egli stesso diceva, che uno schiavo potesse rimproverare suo iglio nel
caso che fosse lento nell’apprendere, né che fosse debitore a uno schiavo di una cosa
cosí grande come l’istruzione: lui stesso fu il suo maestro di grammatica, lui stesso il
maestro di diritto, lui stesso il maestro di ginnastica, e gl’insegnò non solo a lanciare
il giavellotto, a maneggiare le armi e a cavalcare, ma gl’insegnò anche il pugilato, a
sopportare il caldo e il freddo e a superare a nuoto la violenza della corrente vorticosa
e agitata dal iume. Racconta lui stesso di avere scritto di sua mano a grossi caratteri i
fatti della storia, perché suo iglio avesse in casa sua di che apprendere gli avvenimenti
antichi riguardanti la propria patria. Si guardava dal dire brutte parole in presenza del
fanciullo non meno che se fosse stato alla presenza delle Vergini sacre che chiamano
Vestali» (trad. A. Traglia).
Il personaggio di cui sta parlando Plutarco è Catone Maggiore (III-II secolo a.C.), cosí de-
nominato per distinguerlo da Catone l’Uticense (detto anche Catone Minore). Uomo di
Stato e scrittore, fu soprannominato ‘il Censore’, sia perché ricoprí la carica della censura,
sia per le posizioni di rigido moralismo che contrassegnarono la sua igura.
Il passo della Vita sopra riportato ofre vari spunti di rilessione: anzitutto, è interes-

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Civiltà Famiglia e scuola: i luoghi della formazione culturale 397

Rilievo funerario con a forma di rotolo. Accanto lezione, oppure un servo


scena di scuola, II-III secolo al maestro, a destra, si in attesa della ine della
d.C. Treviri, Rheinisches vede un secondo allievo, lezione.
Landesmuseum. anch’egli seduto su sedia a
In questo rilievo è schienale alto e con un libro Statua di Marco Mettio
rappresentata una lezione in mano. Il personaggio in Epafrodito, II secolo d.C.
scolastica: il maestro, con piedi sulla sinistra è stato Roma, Palazzo Altieri.
la barba (il secondo, da variamente interpretato: un La scultura ritrae il
destra), ascolta uno scolaro terzo studente, che regge grammaticus Marco Mettio
che si esercita nella lettura, alcune tavolette di scrittura Epafrodito, insegnante di
tenendo in mano un libro e arriva in ritardo alla greco.

sante, nella prospettiva della pedagogia antica, la notazione su Catone che non manca
di assistere la moglie durante il cambio del pannolino del bambino, a sottolineare la
vigile presenza paterna in tutti i momenti che riguardano la vita del piccolo. In secon-
do luogo, viene posta in rilievo la scelta, efettuata da Catone, di curare personalmente
la formazione del iglio, senza delegarla allo schiavo Chilone, che pure – dice Plutarco
– «insegnava a molti ragazzi». Il riferimento, a questo proposito, è all’uso, assai difu-
so presso le famiglie aristocratiche dell’epoca, di aidare l’educazione della prole a uno
schiavo precettore. Secondo la visione catoniana, tale consuetudine deve essere respinta
per due ragioni, la prima delle quali è di ordine sociale: l’alunno, di condizione libera,
viene a essere esposto ai rimproveri del precettore, che però è a lui inferiore in quanto di
condizione servile; dall’altra parte, il compito educativo è stimato come troppo impor-
tante per essere delegato a persona diversa dal pater familias.
Di notevole interesse, ancora nel brano plutarcheo, è la lista delle discipline d’insegna-
mento previste per l’istruzione del iglio di Catone. Un posto privilegiato è occupato
dall’educazione isica, che contempla forme di addestramento atletico e militare (lancio
del giavellotto, combattimento in armi, equitazione, pugilato), con una predilezione
per prove di resistenza isica (sopportazione del caldo e del freddo, nuoto in un iume
vorticoso). Per quanto riguarda, inine, l’attività intellettuale, oltre alla grammatica e al
diritto, viene menzionata la storia romana, che è studiata con particolare attenzione, gra-
zie all’ausilio di un compendio dei principali avvenimenti, redatto dallo stesso Catone.

Le donne ■ Un ruolo non trascurabile nell’educazione domestica era svolto anche da


igure femminili della familia. Lo storico Tacito (I-II secolo d.C.), in un brano del Dialo-
go sull’oratoria (28, 6), richiama alcuni nomi di madri note per aver avuto parte attiva
nella formazione dei propri igli (praefuisse educationibus): Cornelia madre dei due tri-
buni della plebe Tiberio e Gaio Gracco, Aurelia madre di Giulio Cesare, e Azia madre
di Ottaviano Augusto. Si tratta, in ogni caso, di igli illustri, che, una volta diventati
adulti, con le loro imprese avrebbero contribuito a rendere grande il nome di Roma.

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398 UNITÀ 25 GERUNDIO E GERUNDIVO - PERIFRASTICA PASSIVA

Bambino che legge un rotolo,


I secolo a.C. Pompei, Villa dei Misteri.
In questo particolare della decorazione
parietale del triclinio della Villa dei
Misteri è rafigurato un bambino che
legge da un rotolo. Un altro rotolo
chiuso è tenuto in mano dalla donna
che sta alle sue spalle.
Ritratto di fanciulla, la cosiddetta
Saffo, I secolo d.C. Napoli, Museo
Archeologico Nazionale.
La fanciulla ritratta, che è stata
identiicata con la poetessa greca
Saffo, appoggia lo stilo alle labbra
e tiene nella mano sinistra quattro
tavolette riunite a formare un libro.

Nel paragrafo precedente del Dialogo, inoltre, Tacito ricorda l’an-


tico uso di scegliere, nelle famiglie, una parente anziana, la quale,
con il proprio contegno austero e rispettabile, vigilava sia sugli stu-
di e l’educazione dei bambini, sia sui momenti di gioco e di svago.
Il periodo dell’educazione domestica terminava verso i diciasset-
te anni, quando il giovane romano veniva uicialmente integrato
nel corpo civico, con l’assunzione della toga virile [▶ Unità 6, pp.
76-77, Abito e identità]. A questo punto l’iter educativo proseguiva
sotto la guida di un amico di famiglia, generalmente un personag-
gio prestigioso e di grande esperienza, che preparava il ragazzo a
completare la propria formazione, in vista del suo ingresso nella vita pubblica. Spes-
so gli autori della letteratura latina, nelle loro opere, manifestano un profondo debi-
to di riconoscenza nei confronti di questi maestri del sapere, ai quali si legavano in
età adulta: si può per esempio citare il discepolato di Cicerone (106-43 a.C.) presso
Quinto Muzio Scevola Àugure, ricordato con grande afetto al principio del dialogo
Sull’amicizia.
La cultura greca ■ Si è detto della consuetudine, contrastata da Catone, di ricorrere
a precettori privati per i rampolli della nobiltà. Il primo esempio a noi noto di questa
igura del precettore privato è quello del greco Livio Andronico, portato a Roma come
schiavo durante la guerra di Roma contro Taranto (280-272 a.C.). Un personaggio,
quindi, di origine straniera e di condizione servile.
L’uomo colto romano, del resto, era un ottimo conoscitore della cultura greca, la cui
lingua apprendeva sin dai primi anni della vita, in concomitanza con quella latina. In
virtú di questo prestigio esercitato dalla cultura greca, non era infrequente che fossero
i giovani stessi a trasferirsi per un certo periodo in terra ellenica, al ine di frequentare
le lezioni di docenti rinomati (si pensi a Cicerone presso Molone di Rodi); ma altret-
tanto difuso fu il movimento contrario, per cui gli insegnanti greci, molto apprezzati
a Roma, andavano a cercare fortuna nella capitale.
La scuola pubblica: educazione primaria ■ Accanto alla consuetudine del precetto-
re privato, abbiamo varie notizie sulla difusione delle scuole pubbliche, sulle materie
di studio e sui gradi di insegnamento. Occorre sottolineare, anzitutto, che queste scuole
erano frequentate sia dai ragazzi sia dalle ragazze, e che i gradi piú elevati dell’istruzione
erano un privilegio delle classi dominanti.
Secondo Plutarco (Questioni romane, 59), il primo ad aprire una scuola ‘elementare’ sareb-
be stato un liberto, di nome Spurio Carvilio (seconda metà del III secolo a.C.). Alla scuo-
la elementare (ludus litterarius) si accedeva a sette anni, e vi si rimaneva sino agli undici o
dodici anni; il maestro (magister) insegnava principalmente a leggere, a scrivere e a fare di

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Civiltà Famiglia e scuola: i luoghi della formazione culturale 399

Sarcofago di M. Cornelio conto, non senza ricorrere alla temutissima ferula, la «sferza» con cui all’occasione veniva
Stazio, seconda metà del punito il cattivo discepolo. La igura del maestro è distinta da quella del paedagogus (parola
II secolo d.C. Parigi, Museo
del Louvre. di origine greca, formata da pais, «bambino», e agogos, «guida, accompagnatore»): uno
Nel fronte del sarcofago di schiavo incaricato dalla famiglia di condurre il bambino a scuola e, terminate le lezioni, di
un bambino, M. Cornelio
Stazio, sono rappresentati riportarlo a casa, dove poi lo poteva seguire nello svolgimento dei compiti.
alcuni momenti della sua
vita. Da sinistra il bambino Educazione secondaria ■ Nella scuola secondaria, che durava sino al raggiungimen-
viene allattato dalla madre to della maggiore età (17 anni), il professore (grammaticus) impartiva i fondamenti
in presenza del padre; di della lingua e afrontava lo studio dei grandi poeti della letteratura greca e latina. Per la
seguito viene tenuto in
braccio dal padre; al centro letteratura greca, uno degli autori senz’altro piú letti fu Omero: è noto che i Romani
è rappresentato invece avevano a disposizione una traduzione ‘artistica’ in latino dell’Odissea curata da Li-
un momento di gioco
del bambino che guida vio Andronico, di cui si conservano purtroppo solo pochi versi. Per il latino, gli autori
un carretto a due ruote scolastici maggiormente in auge furono Virgilio per la poesia e Cicerone per la prosa.
(plostellum); inine a destra Come già il maestro elementare, anche il grammaticus aveva metodi pedagogici non
il bambino, cresciuto, è al
cospetto del padre-maestro. troppo rainati: un caso famoso è quello dell’insegnante che il poeta Orazio (65-8
a.C.) descrive come plagorus «molto manesco» (Epistole, II, 1, 70 s.).
Educazione superiore ■ La scuola superiore, inine, frequentata sino ai vent’anni o
anche oltre, era incentrata sulla retorica, la disciplina che fornisce gli strumenti per or-
ganizzare un discorso in modo eicace: è questo uno dei requisiti imprescindibili per
l’uomo politico romano. L’insegnamento retorico fu inaugurato a Roma con la cosid-
detta scuola dei Rhetores latini, fondata nel 93 a.C. per iniziativa di Lucio Plozio Gal-
lo, ma costretta a chiudere l’anno successivo, perché gli efetti della sua attività erano
stati ritenuti socialmente pericolosi. Nel 78 d.C., sotto l’imperatore Vespasiano, la pri-
ma cattedra di eloquenza con stipendio pubblico venne aidata al retore Quintiliano.
Quale scuola per i igli? ■ Scegliere se aidare la formazione culturale del proprio iglio
a un precettore privato o alla scuola pubblica doveva rappresentare, già per i Romani,
una questione molto dibattuta. Lo si vede bene dalle rilessioni contenute ne L’educa-
zione dell’oratore quintilianea (I, 2): l’autore del trattato, infatti, dopo aver ripercorso i
principali termini del dibattito, si pronuncia a favore dell’istruzione pubblica, che a suo
avviso ha il merito di svincolare il giovane dall’ambiente della famiglia, la quale talora
può anche avere degli efetti negativi sul comportamento del bambino; inoltre, alla scuo-
la pubblica, l’alunno apprende con maggiore eicacia, perché è arricchito dalla presenza
dei compagni, con i quali si confronta ed entra in sana competizione.

Veriica delle competenze


Sulla base di quanto hai letto in questa scheda, scrivi un renze tra il sistema educativo dei Romani e quello dei
breve testo (massimo 15 righe) sulle afinità e le diffe- nostri giorni.

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DIZIONARIETTO

ITALIANO/LATINO suspĭcĭo, -is, -spēxi, -spēctum, diligentia, -ae, f. casa aedes, -ium, f. pl. / domus,
Il dizionarietto comprende -ĕre (+ acc.) attività opĕra, -ae, f. -us, f.
tutti i termini degli esercizi amare amo, -as, -āvi, -ātum, -āre audace audax, -ācis casa di campagna villa, -ae, f.
delle unità 1-12. ambasciatore legātus, -i, m. audacia audacĭa, -ae, f. castello castrum, -i, n.
amica amīca, -ae, f. autorità pubbliche honestātes Catilina Catilīna, -ae, m.
amicizia amicitia, -ae, f. civitātis, honestātum civitātis, Catone Cato, -ōnis, m.
A amico (agg.) amicus, -a, -um f. pl. cattivo malus, -a, -um
amico (sost.) amicus, -i, m. avere habeo, -es, habŭi, catturare capio, -is, cēpi,
abbandonare relinquo, -is amore amŏr, -ōris, m. habĭtum, -ēre captum, -ĕre
relīqui, relictum, -ĕre ancella ancilla, -ae, f. avido avĭdus, -a, -um causa causa, -ae, f.
abbondanza copia, -ae, f. anche etiam / anche se avorio ebur, -ŏris, n. / d’avorio cavaliere eques, -ĭtis, m.
abitante incŏla, -ae, m. (concessiva) quamquam - etsi - eburnĕus, -a, -um cavalleria equitātus, -us, m.
accadere accĭdo, -is, accĭdi, -ĕre tametsi + ind. avverso adversus, -a, -um cavallo equus, -i, m.
/ evenĭo, -is, -veni, -ventum, -īre andare vĕnio, -is, vēni, ventum, situazione sfavorevole: res celebre celĕber, -bris, -bre
accampamento castra, -orum, n. -īre adversae, pl. cena cena, -ae, f.
accogliere recĭpĭo, -is, -cēpi, anfora amphŏra, -ae, f. azione factum, -i, n. / facĭnus, cercare peto, -is, ivi, -itum, -ĕre
-cēptum, -ĕre animale anĭmal, -ālis, n. -ŏris, n. / quaero, -is, -ivi, -itum, -ĕre
accordare (concedere) tribŭo, -is, animo anĭmus, -i, m. Cesare Caesar, -ăris, m.
tribŭi, tribūtum, -ĕre Annibale Hannĭbal, -ălis, m. chiedere peto, -is, ivi, -itum, -ĕre
accortezza prudentĭa, -ae, f. anno annus, -i, m. B / quaero, -is, -ivi, -itum, -ĕre
accrescere augĕo, -es, auxi, annunciare nuntio, -as, -āvi, chiudere claudo, -is, clausi,
auctum, -ēre -ātum, -āre bambino infans, -āntis, m. clausum, -ĕre
acqua aqua, -ae, f. antichità antiquĭtas, -ātis, f. banchetto epŭlae, -ārum, f. pl. Cicerone Cicĕro, -ōnis, m.
acuto acūtus, -a, -um / acer, Antonio Antonĭus, -i, m. barbaro barbărus, -a, -um cielo caelum, -i, n.
acris, acre appena (non appena) simul barca scapha, -ae, f. Cinzia Cynthĭa, -ae, f.
adatto aptus, -a, -um (+ dat. / ac - simul atque + ind. / battaglia pugna, -ae, f. / circondare circumdo, -as, -dĕdi,
ad + acc.) ubi (primum) + ind. / ut proelĭum, -ĭi, n. -dătum, -ăre
affare negotĭum, -ĭi, n. (primum) + ind. bello pulcher, -chra, -chrum città urbs, urbis, f.
affermare irmo, -as, -āvi, apprezzare exĭstimo, -as, -āvi, benevolenza benevolentĭa, città-cittadinanza civĭtas,
-ātum, -āre -ātum, -āre -ae, f. -atis, f.
afidare trado, -is, tradĭdi, approvare probo, -as, -āvi, bere bibo, -is, bibi, -ĕre città fortiicata oppĭdum, -i, n.
tradĭtum, -ĕre -ātum, -āre bosco silva, -ae, f. cittadino civis, -is, m.
affollato celĕber, -bris, -bre argento argentum, -i, n. / bottino praeda, -ae, f. codesto iste, ista, istud
Africa Arĭca, -ae, f. d’argento argentĕus, -a, -um bramoso cupĭdus, -a, -um colono colōnus, -i, m.
agire ago, -is, egi, actum, -ĕre arguzie sales, -ĭum, m. pl. breve brevis, -e coltivare colo, -is, colui, cultum,
agricoltore agricŏla, -ae, m. armi arma, -orum, n. pl. bue bos, bovis, m. -ĕre
agro ager, agri, m. arrivare pervenĭo, -is, -veni, buono bonus, -a, -um colto erudītus, -a, -um / doctus,
aiuto auxilĭum, ii, n. -ventum, -īre -a, -um
ala cornu, -us, n. arrivo adventus, -us, m. comandante dux, ducis, m.
Alessandro Alexander, -dri, m. arte ars, artis, f. C comandare impĕro, -as, -āvi,
allietare delecto, -as, -āvi, asciugare sicco, -as, -āvi, -ātum, -ātum, -āre
-ātum, -āre -āre cadere cădo, -is, -cecĭdi, -ĕre comando imperĭum, -ĭi, n.
allontanarsi decēdo, -is, decessi, ascoltare audio, -is, -ivi (ii), Calipso Calypso, -us, f. combattere pugno, -as, -āvi,
decessum, -ĕre -itum, -īre campagna rus, ruris, n. -ātum, -āre
Alpi Alpes, -ĭum, f. pl. Asia Asĭa, -ae, f. campo campus, -i, m.; ager, combattimento proelĭum, -ĭi, n.
altare ara, -ae, f. / altāre, -is, n. aspro asper, -ĕra, -ĕrum -gri, m. come (comparativo) ut
alto altus, -a, -um assalto impĕtus, -us, m. Canne Cannae, -ārum, f. pl. cominciare incĭpĭo, -is, incēpi,
altro (fra due) alter, -ĕra, -ĕrum assemblea contĭo, -ōnis, f. canto carmen, -ĭnis, n. inceptum, -ĕre
altro (fra molti) alĭus, -a, -um Atene Athēnae, -ārum, f. pl. capace potis, agg. indecl. commettere committo, -is, -misi,
alunna discipŭla, -ae, f. ateniese Atheniēnsis, -e capelli coma, -ae, f. -missum, -ĕre
alunno discipŭlus, -i, m. attaccare oppūgno, -as, -āvi, capo dux, ducis, m. compiere gero, -is, gessi, gestum,
alzare levo, -as, -āvi, -ātum, -āre -ātum, -āre carattere ingenĭum, -ĭi, n. -ĕre
/ alzare gli occhi (verso qualcosa) attenzione cura, -ae, f. / caro carus, -a, -um comune commūnis, -e

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Italiano – latino 401
concentrazione animi intentĭo, delizia deliciae, -ārum, f. pl. esempio exemplum, -i, n. fuoco ignis, -is, m.
-ōnis, f. denaro pecunia, -ae, f. esercito militia, -ae, f. / exercĭtus, futuro futura, -orum, n. pl.
concludere conicĭo, -is, -feci, deporre depōno, -is, -posŭi, -us, m. / acĭes, -ēi, f.
-fectum, -ĕre -posĭtum, -ĕre esilio exilĭum, -ĭi, n.
concordia concordĭa, -ae, f. descrivere describo, -is, -scripsi, esito exĭtus, -us, m. G
condannare damno, -as, -āvi, -scriptum, -ĕre esperto expērtus, -a, -um
-ātum, -āre desiderare cupĭo, -is, -īvi, -ītum, essere, esserci sum, es, fui, esse Galli Galli, -orum, m. pl.
condurreduco, -is, duxi, -ĕre estate aestās, -ātis, f. genitore parens, -entis, m. e f.
ductum, -ĕre desideroso cupĭdus, -a, -um evitare vito, -as, -āvi, -ātum, gente gens, gentis, f.
condurre (trascorrere) la vita destro dexter, -era, -erum -āre germano Germānus, -a, -um
vitam ago, -is, egi, actum, -ĕre devastare vasto, -as, -āvi, -ātum, gettare iacĭo, -is, iēci, iactum,
conine inis, -is, m. -āre -ĕre
conoscere cognosco, -is, cognōvi, difendere defendo, -is, defendi, F giacché quia - quod - quoniam
cognĭtum, -ĕre defensum, -ĕre + ind.
conquistare capio, -is, cēpi, dificile diicĭlis, -e faccende umane res, rerum giardino hortus, -i, -m.
captum, -ĕre diligente sedŭlus, -a, -um humanae, f. pl. ginocchio genu, -us, n.
conservare servo, -as, -āvi, diligenza diligentia, -ae, f. fama fama, -ae, f. gioia laetitia, -ae, f. / deliciae,
-ātum, -āre dio deus, -i, m. famiglia familia, -ae, f. -ārum, f. pl.
considerare existĭmo, -as, -āvi, dire dico, -is, dixi, dictum, -ĕre famoso clarus, -a, -um giorno dies, -ēi, m. e f.
-ātum, -āre / puto, -as, -āvi, dirigersi pergo, -is, perrexi, fanteria peditātus, -us, m. giovane iuvenis, -is
-ātum, -āre perrectum, -ĕre fare facio, -is, fēci, factum, -ĕre Giove Iuppiter, Iovis, m.
console consul, -is, m. diritto ius, iuris, n. fatica labor, -ōris, m. giudicare exĭstimo, -as, -āvi,
contadino agricŏla, -ae, m. discepolo discipŭlus, -i, m. fattoria villa, -ae, f. -ātum, -āre
coraggio anĭmus, -i, m. discordia discordia, -ae, f. fedele idus, -a, -um giungere pervenĭo, -is, -veni,
coraggioso animōsus, -a, -um discorso sermo, -ōnis, m. felice beātus -a, -um -ventum, -īre
corona corona, -ae, f. disprezzare contemno, -is, femore femur, -ŏris, n. giuramento ius iurandum, iuris
corpo corpus, -ŏris, n. contempsi, contemptum, -ĕre ferire vulnĕro, -as -āvi, -ātum, iurandi, n.
correre curro, -is, cucūrri, distruggere deleo, -es, -evi, -āre giusto iustus, -a, -um
cursum, -ĕre -etum, -ēre feroce ferus, -a, -um / ferox, gloria gloria, -ae, f.
cosa res, rei, f. divino divinus, -a, -um / -ōcis governare rego, -is, rexi, rectum,
costa ora, -ae, f. faccende divine res, rerum ferro ferrum, -i, n. / di ferro -ĕre
costante constans, -āntis divinae, f. pl. ferrĕus, -a, -um gradito gratus, -a, -um
costanza constantia, -ae, f. dolce dulcis, -e fertile uber, -ĕris / felix, -īcis grande magnus -a, -um /
costume mos, moris, m. dolore dolor, -ōris, m. idato idus, -a, -um ingens, -ēntis
Creta Creta, -ae, f. donare dono, -as, -āvi, -ātum, iducia ides, -ĕi, f. grato gratus, -a, -um
crudele saevus, -a, -um / -āre iera fera, -ae, f. gratuito gratuītus, -a, -um
crudēlis, -e donna femĭna, -ae, f. / mulier, iero ferox, -ōcis grazia gratĭa, -ae, f. / rendere
cruento cruentus, -a, -um -ĕris, f. igli libĕri, -orum, m. pl. grazie gratĭas agĕre
curare curo, -as, -āvi, -ātum, dono donum, -i, n. iglia ilia, -ae, f. Grecia Graecia, -ae, f.
-āre dopo (che / di) post(ea)quam iglio ilĭus, -ĭi, m. greco Graecus, -a, -um
cuscino pulvīnar, -āris, n. + ind. Filippo Philīppus, -i, m. guardare aspĭcĭo, -is, aspēxi,
dorato aurĕus, -a, -um ilosofo philosŏphus, -i, m. aspēctum, -ĕre
dotto doctus, -a, -um iume luvĭus, -ĭi, m. / lumen, guerra bellum, -i, n.
D dottrina doctrīna, -ae, f. -ĭnis, n.
dovere oicĭum, -ĭi, n. flotta classis, -is, f.
danneggiare noceo, -es, nocui, dracma drachma, -ae, f. foro (piazza del mercato) forum, I
nocĭtum, -ēre (+ dat.) / duro durus, -a, -um -i, n.
corrumpo, -is, -rūpi, -ruptum, forte fortis, -e ignorante indōctus, -a, -um
-ĕre fortiicare munio, -is, -īvi illecito nefas, n. indecl.
danno damnum, -i, n. E (munĭi), -ītum, -īre immagine eigĭes, -ēi, f.
dare do, -as, dedi, datum, -are fortuna fortūna, -ae, f. immortale immortālis, -e
dea dea, -ae, f. e et, atque, ac, -que forza vis, f. impadronirsi (di) corrĭpĭo, -is,
debole infīrmus, -a, -um eccessivo nimĭus, -a, -um fratello rater, ratris, m. -ripŭi, -rēptum, -ĕre
decidere statŭo, -is, statui, educare educo, -is, -duxi, freccia sagitta, -ae, f. imparare disco, -is, didĭci, -ĕre
statutum, -ĕre -ductum, ĕre frequentare requento, -as, -āvi, impedire impedĭo, -is, -īvi,
decisione consilĭum, -ĭi, n. eleggere sufĭcĭo, -is, -fēci, -ātum, -āre -ītum, -īre
dedicare dedĭco, -as, -āvi, -fēctum, -ĕre frode raus, raudis, f. impegno cura, -ae, f. / labor,
-ātum, -āre elogiare laudo, -as, -āvi, -ātum, frugale rugi, agg. indecl. -ōris, m.
degno dignus, -a, -um (+ abl.) -āre frutto pomum, -i, n. / ructus, impervio invius, -a, -um
dei inferi infĕri, -orum, n. pl. eloquente elŏquens, -ēntis -us, m. impresa facĭnus, -ŏris, n.
Deli Delphi, -orum, m. pl. Enea Aenea(s), -ae, m. fuga fuga, -ae, f. incerto incērtus, -a, -um /
delitto facĭnus, -ŏris, n. equestre equēster, -stris, -stre fuggire fugĭo, -is, fūgi, -ĕre anceps, -cipĭtis

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402 DIZIONARIETTO

incolume incolŭmis, -e luoghi stretti angustiae, -ārum, N P


incominciare incĭpĭo, -is, incēpi, f. pl.
incēptum, -ĕre luogo locus, -i, m. Napoli Neapŏlis, -is, m. pace pax, pacis, f.
indegno indignus, -a, -um luogotenente legātus, -i, m. narrare narro, -as, -āvi, -ātum, padre pater, patris, m.
(+ abl.) lupo lupus, -i, m. -āre padrona domĭna, -ae, f.
indurre impēllo, -is, impŭli, nave navis, -is, f. padrone domĭnus, -i, m.
impūlsum, -ĕre (con ad + acc.) neanche ne… quidem parere opinĭo, -ōnis, f.
infatti nam, enim M necessario necesse, agg. indecl. parola verbum, -i, n.
infelice miser, -ĕra, -ĕrum nemico (agg.) inimīcus, -a, passeggiare deambŭlo, -as, -āvi,
ingegno ingenĭum, -ĭi, n. ma sed -um -ātum, -āre
ingiuria contumelĭa, -ae, f. madre mater, matris, f. nemico (sost.) hostis, -is, m. pastore pastor, -ōris, m.
ingiusto iniqŭus, -a, -um maestra magistra, -ae, f. nero niger, -gra, -grum patria patria, -ae, f. / domus, -us, f.
insegnamento praeceptum, -i, n. maestro magister, -stri, m. nessuno (tra due) neuter, -tra, patrimonio res, rei familiaris, f.
insidia insidiae, -ārum, f. pl. magistrato / magistratura -trum patto foedus, -ĕris, n.
insidioso insidiōsus, -a, -um magistrātus, -us, m. nessuno (tra molti) nullus, -a, paura metus, -us, m.
inutile inutĭlis, -e mai numquam / umquam in -um pazienza patientia, -ae, f.
invece contra / autem frase negativa nettare nectar, -ăris, n. pecora ovis, -is, f.
inviare mitto, -is, misi, missum, maiale sus, suis, m. neve nix, nivis, f. pedestre pedester, -tris, -tre
-ĕre malato aeger, -gra, -grum nome nomen, -ĭnis, n. penetrante acer, acris, acre
invidia invidĭa, -ae, f. malattia morbus, -i, m. non non perché (causale) quia - quod -
ira ira, -ae, f. malvagio pravus, -a, -um nostro noster, -stra, -strum quoniam + ind.
isola insula, -ae, f. mandare mitto, -is, misi, notizia notitĭa, -ae, f. perdere perdo, -is, perdĭdi,
istruito doctus, -a, -um missum, -ĕre notte nox, noctis, f. perdĭtum, -ĕre / amitto, is
Italia Italia, ae, f. manipolo manipŭlus, -i, m. nozze nuptiae, -ārum, f. pl. -misi, -missum, -ĕre
mano manus, -us, f. numero numĕrus, -i, m. perenne sempiternus, -a, -um
marcia iter, itinĕris, n. nuovo novus, -a, -um pericolo pericŭlum, -i, n.
L mare pontus, -i, m. / pelăgus, -i, perla margarīta, -ae, f.
n. / mare, maris, n. permettere permitto, -is, -misi,
laborioso sedŭlus, -a, -um marinaio nauta, -ae, m. O -missum, -ĕre
lago lacus, -us, m. Mario Marĭus, -ii, m. pertanto igĭtur
lancia hasta, -ae, f. matrona matrona, -ae, f. o (oppure) aut pesce piscis, -is, m.
largo latus, -a, -um medico medĭcus, -i, m. obbedire oboedio, -is, -īvi, piacere (sost.) voluptas, -ātis, f.
lasciare relinquo, -is, relīqui, mentre (temporale) dum + -ītum, -īre / pareo, -es, parŭi, piangere leo, -es, -ēvi, -ētum, -ēre
relictum, -ĕre ind. -ēre (+ dat.) pianto letus, -us, m.
latino Latīnus, -a, -um mercato forum, -i, n. occhio ocŭlus, -i, m. pianura campus, -i, -m. /
lauto sumptuōsus, -a, -um meritare merĕo, -es, merŭi, odio odĭum, -ĭi, n. planitĭes, -ēi, f.
lavare lavo, -is, lavi, lautum, merĭtum, -ēre offrire praebĕo, -es, praebŭi, piccolo parvus, -a, -um
-ĕre mese mensis, -is, m. praebĭtum, -ēre pieno plenus, -a, -um
lecito fas, n. indecl. mettere in fuga fugo, -as, -āvi, ogni omnis, -e pietà pietas, -ātis, f.
legato legātus, -i, m. -ātum, -āre ombra umbra, -ae, f. pio pius, -a, -um
legge lex, legis, f. Milano Mediolānum, -i, n. Omero Homērus, -i, m. pioggia imber, -bris, m.
leggere lego, -is, lēgi, lectum, militare militāris, -e / arte della onesto honestus, -a, -um / pioppo pōpŭlus, -i, f.
-ĕre guerra: res militaris praeclārus, -a, -um pirata pirāta, -ae, m.
leggero levis, -e minaccia minae, -ārum, f. pl. onorevole honestus, -a, -um platano platănus, -i, f.
legione legio, -ōnis, f. minaccioso minax, -ācis opera opĕra, -ae, f. / opus, plebe plebs, plebis, f.
legno lignum, -i, n. / di legno mio meus, -a, -um -ĕris, n. poco paucus, -a, -um
lignĕus, -a, -um misero miser, -ĕra, -ĕrum oratore orator, -ōris, m. poesia carmen, -ĭnis, n.
lettera (missiva) littĕrae, -arum, misfatto facĭnus, -ŏris, n. ordine imperĭum, -ĭi, n. / ordo, poeta poēta, -ae, m.
f. pl. / epistŭla -ae, f. mite mitis, -e -ĭnis, m. poiché quia - quod - quoniam
lettere (letteratura) littĕrae, moderato modĭcus, -a, -um Orfeo Orfĕus, -ĕi, m. + ind.
-arum, f. pl. moglie uxor, -ōris, f. organizzare paro, -as, -āvi, ponte pons, pontis, m.
libertà libertas, -ātis, f. molto multus, -a, -um -ātum, -āre popolo pŏpŭlus, -i, m. / natĭo,
libro liber, -bri, m. monte mons, montis, m. orgoglioso superbus, -a, -um -ōnis, f.
lieto laetus, -a, -um mortale mortālis, -e ornare orno, -as, -āvi, -ātum, portare porto, -as, -āvi, -ātum,
lingua lingŭa, -ae, f. / linguaggio morte exitĭum, -ii / mors, -āre -āre / gero, -is, gessi, gestum, -ĕre
sermo, -ōnis, m. mortis, f. oro aurum, -i, n. / d’oro aurĕus, possedere habeo, -es, habui,
lodare laudo, -as, -āvi, -ātum, mostrare ostendo, -is, ostendi, -a, -um habĭtum, -ēre
-āre ostentum, -ĕre osservare specto, -as, -āvi, potente potens, -ēntis
loro (agg.) suus, -a, -um muovere moveo, -es, mōvi, -ātum, -āre potere imperĭum, -ĭi, n.
luna luna, -ae, f. mōtum, -ēre osso os, ossis, n. povero miser, -ĕra, -ĕrum /
lungo longus, -a, -um - longe (a mura moenĭa, -ĭum, n. pl. ostacolo impedimēntum, -i, n. pauper, -ĕris
lungo - avv.) muro murus, -i, m. ovile ovile, -is, n. povertà inopia, -ae, f.

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Italiano – latino 403
pranzo cena, -ae, f. restituire (rendere) reddo, -is, salvezza salus, -ūtis, f. situazione sfavorevole res, rerum
preda praeda, -ae, f. reddĭdi, reddĭtum, -ĕre salvo salvus, -a, -um adversae, f. pl.
pregare oro, -as, -āvi, -ātum, -āre rete rete, retis, n. sano intĕger, -gra, -grum sofiare spiro, -as, -āvi, -ātum,
prendere capio, -is, cēpi, ricchezza divitiae, -ārum, f. pl. Sardegna Sardinĭa, -ae, f. -āre
captum, -ĕre /carpo, -is, carpsi, ricco opulentus, -a, -um / dives, sbagliare erro, -as, -āvi, -ātum, soldato miles, -ĭtis, m.
carptum, -ĕre -ĭtis -āre solerte sedŭlus, -a, -um
preoccupazione cura, -ae, f. ricevere accipĭo, -is, accēpi, scacciare pello, -is, pepŭli, solo (agg.) solus, -a, -um
preparare paro, -as, -āvi, -ātum, acceptum, -ĕre pulsum -ĕre soltanto tantum
-āre richiamare revŏco, -as, -āvi, scavare fodio, -is, fōdi, fossum, soprattutto praecipŭe
pretore praetor, -ōris, m. -ātum, -āre -ēre sorella soror, -ōris, f.
prevalere (su) vinco, -is, vici, ricompensa praemĭum, -ii, n. scegliere delĭgo, -is, -legi, sorte fortūna, -ae, f. / sors,
victum, -ĕre riferire enuntĭo, -as, -āvi, -ātum, -lectum, -ĕre sortis, f.
prezioso pretiōsus, -a, -um -āre scendere descendo, -is, descendi, sostanze facultates, -ium, f.
prigione vincŭla, -ōrum, n. pl. riiutare respŭo, -is, -i, -ĕre descensum, -ĕre sostenere sustinĕo, -es, -tinŭi,
prigioniero captivus, -a, -um rifugiarsi confugĭo, -is, -fugi, -ĕre schiavo servus, -i, m. / essere -tentum, -ēre
prima (che / di) antequam + ind. rigoglioso laetus, -a, -um / schiavo di servĭo, -is, -īvi, Sparta Lacedaemon, -ŏnis, f.
/ priusquam + ind. lorĭdus, -a, -um -ītum, -īre (+ dat.) spaventare terreo, -es, terrui,
procurare paro, -as, -āvi, -ātum, rilassare laxo, -as, -āvi, -ātum, schierare instruo, -is, -struxi, terrĭtum, -ēre
-āre -āre -structum, -ĕre specie genus, -ĕris, n.
provocare concĭto, -as, -āvi, rimanere manĕo, -es, mansi, Scipione Scipĭo, -ōnis, m. speranza spes, spei, f.
-ātum, -āre mansum, -ēre scontrarsi (con) conlīgo, -is, spesso saepe
punire punio, -is, -īvi, -ītum -īre rimproverare reprehendo, -is, -i, -līxi, -līctum, -ĕre (con cum spingere (indurre a) impēllo, -is,
punizione poena, -ae, f. reprehensum, -ĕre + abl.) impŭli, impūlsum, -ĕre (con
rinomato nobĭlis, -e sconvolgere turbo, -as, -āvi, ad + acc.)
rispettare colo, -is, colui, cultum, -ātum, -āre spontaneo (spontaneamente,
Q -ĕre scorgere conspĭcĭo, -is, -spēxi, di spontanea volontà) sponte
risplendere luceo, -es, luxi, -ēre / -spēctum, -ĕre sempre preceduto da agg. poss.:
quando cum + ind. / simul ac - fulgĕo, -es, fulsi, -ēre scrivere scribo, -is, scripsi, meā, tuā, suā, nostrā, vestrā
simul atque + ind. (non appena) rispondere respondeo, es, scriptum, -ĕre spossato fessus, -a, -um
/ ubi (primum) + ind. (non respōndi, responsum, -ēre scuotere quatĭo, -is, quassum, sprone calcar, -āris, n.
appena) / ut (primum) + ind. ritardo mora, -ae, f. -ĕre stabile irmus, -a, -um / constans,
(non appena) ritenere puto, -as, -āvi, -ātum, se si + ind. / se non nisi + ind. / -āntis
quantità copia, ae, f. -āre se invece sin + ind. stabilito statūtus, -a, um
(abbondanza) ritornare reverto, -is, reverti, sebbene quamquam - etsi - stanco fessus, -a, -um
quello ille, illa, illud / is, ea, id reversum, -ĕre tametsi + ind. stare sto, -as, steti, statum,
quercia quercus, -us, f. ritorno redĭtus, -us, m. secco siccus, -a, -um -āre
questo hic, haec, hoc / is, ea, id riunire coniugo, -is, -iunxi, segnale signum, -i, n. stato res, rei publica, f.
-iunctum, -ĕre selva silva, -ae, f. statua statŭa, -ae, f.
rocca arx, arcis, f. semplice simplex, -ĭcis stella stella, -ae, f.
R Roma Roma, -ae, f. sempre semper stimare exĭstimo, -as, -āvi,
romano Romānus, -a, -um senato senātus, -us, m. -ātum, -āre
raccontare narro, -as, -āvi, rosa rosa, -ae, f. senato consulto senatus stimolare incĭto, -as, -āvi,
-ātum, -āre rovina ruīna, -ae, f. / pernicĭes, consultum, -i, n. -ātum, -āre
racconto fabŭla, -ae, f. -ēi, f. senatore senator, -ōris, m. stirpe natĭo, -ōnis, f.
ragazza puella, -ae, f. rubare abripĭo, -is, abripui, sentenza sententĭa, -ae, f. storia historia, -ae, f.
ragazzo puer, -i, m. abreptum, -ĕre sentinelle vigilĭae, -ārum, f. pl. strada via, -ae, f.
ragione ratio, -ōnis, f. sentire audio, -is, -īvi (audĭi), strage caedes, -is, f.
rallegrare delecto, -as, -āvi, -ītum, -īre straniero advĕna, -ae, m.
-ātum, -āre S sera vesper, -eri, m. studio studĭum, -ĭi, n.
rapire rapĭo, -is, rapŭi, raptum, servire (essere schiavo di) servĭo, subdolo subdŏlus, -a, -um
-ĕre saccheggiare vasto, -as, -āvi, -is, -īvi, -ītum, -īre (+ dat.) suo suus, -a, -um
re rex, regis, m. -ātum, -āre servo servus, -i, m. superare supĕro, -as, -āvi,
recitare recĭto, -as, -āvi, -ātum, sacerdote sacerdos, -ōtis, m. e f. severo sevērus, -a, -um -ātum, -āre
-āre sacriicio sacriicĭum, -ii, n. sforzo labor, -ōris, m. supplice, supplichevole supplex,
regalare dono, -as, -āvi, -ātum, sacro sacer, -cra, -crum Sicilia Sicilĭa, -ae, f. -ĭcis
-āre saggio doctus, -a, -um / sapĭens, sicuro certus, -a, -um suscitare suscĭto, -as, -āvi,
regione ora, -ae, f. / regio, -ōnis, f. -ēntis silenzio silentĭum, -ii, n. -ātum, -āre
regno regnum, -i, n. saldo irmus, -a, -um silvestre silvēster, -tris, -tre
rendere facio, -is, fēci, factum, -ĕre sale sal, -is, m. sinistro sinīster, -stra, -strum
reputazione fama, -ae, f. salutare salūber, -bris, -bre Siracusa Syracūsae, -ārum, f. pl. T
respingere repello, -is, -pŭli, salvare servo, -as, -āvi, -ātum, situazione favorevole res, rerum
-pulsum, -ĕre -āre secundae, f. pl. temerarietà audacĭa, -ae, f.

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404 DIZIONARIETTO

temerario audax, -ācis tranquillità tranquillĭtas, U veleno virus, -i, n.


temere timeo, -es, timui, -ēre -ātis, f. veloce cĭtus, -a, -um / celer,
tempesta procella, -ae, f. / tranquillo secūrus, -a, -um uccello avis, -is, f. -ĕris, -ĕre
tempestas, -ātis, f. trappola insidiae, -ārum, uccidere neco, -as, -āvi, -ātum, vendere vendo, -is, vendĭdi,
tempio templum, -i, n. / aedes, f. pl. -āre / intericĭo, -is, -feci, vendĭtum, -ĕre
-is, f. sing. trascinare traho, -is, traxi, -fectum, -ĕre venerare colo, -is, colŭi, cultum,
tempo tempus, -ŏris, n. tractum, -ĕre uccisore interfector, -ōris, m. -ĕre
tenere tenĕo, -es, tenŭi, tentum, trascurare neglĕgo, -is, -lexi, udire audĭo, -is, -īvi, -ītum, -īre venire (per)vĕnio, -is, vēni,
-ēre / habĕo, -es, habŭi, -lectum, -ēre Ulisse Ulixes, -is, m. ventum, -īre
habĭtum, -ēre trasportare gero, -is, gessi, umano humānus, -a, -um vento ventus, -i, m.
terra terra, -ae, f. / humus, -i, f. gestum, -ĕre umido umĭdus, -a, -um veste / vestito vestis, -is, f.
terremoto terrae motus, -us, m. trattenere retinĕo, -es, -tinŭi, uno unus, -a, -um via via, -ae, f.
terreno solum, -i, n. -tentum, -ēre uomo vir, -i, m. / homo, -ĭnis, m. viaggio iter, itinĕris, n.
territorio regĭo, -ōnis, f. / ines, tribuna, tribunale tribūnal, uscire excēdo, -is, -cēssi, -cēssum, villa (di campagna) villa, -ae, f.
-ĭum, m. pl. -ālis, n. -ĕre vincere vinco, -is, vīci, victum, -ĕre
terrore terror, -ōris, m. tribuno tribūnus, -i, m. uso usus, -us, m. vino vinum. -i, n.
terrorizzare perterrĕo, -es, triumviro triūmvir, -i, m. utile (agg.) utĭlis, -e violenza violentĭa, -ae, f.
-terrŭi, -terrĭtum, -ēre troppo (aggettivo) nimĭus, -a, Virgilio Vergilĭus, -ii, m.
testimone testis, -is, m. -um viscere exta, -orum, n. pl.
tetto tectum, -i, n. trovarsi (essere in una certa V vita vita, -ae, f.
tiranno tyrannus, -i, m. posizione o condizione) sum, es, vittima sacriicale hostia, -ae, f.
Tivoli Tibur, -ŭris, n. fui, esse vagare erro, -as, -āvi, -ātum, vittoria victoria, -ae, f.
tormentare vexo, -as, -āvi, truppe copiae, -ārum, f. pl. -āre vivere vivo, -is, vixi, victum, -ĕre
-ātum, -āre truppe ausiliarie auxilĭa, -orum, valore pretium, -ii, n. vivo vivus, -a, -um
toro taurus, -i, m. n. pl. valoroso strenŭus, -a, -um vizio vitium, -ii, n.
torre turris, -is, f. tuo tuus, -a, -um vaso vas, vasis n. (pl. vasa, -ōrum) voce vox, vocis, f.
torto (offesa) iniurĭa, -ae, f. tuttavia tamen vate vates, -is, m. volentieri libēnter
tortuoso tortuōsus, -a, -um tutto universus, -a, -um / vecchio senex, senis, m. / vetus, volgo vulgus, -i, n.
tradire prodo, -is, prodĭdi, cunctus, -a, -um / omnis, -e / -ĕris vostro vester, -stra, -strum
prodĭtum, -ĕre totus, -a, -um vedere vidĕo, -es, vidi, visum, -ēre vuoto vacuus, -a, -um

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


Latino – italiano 405

LATINO/ITALIANO adduco, -is, -duxi, -ductum, -ĕre aedifĭco, -as, -āvi, -ātum, -āre ago, -is, ēgi, actum, -ĕre fare,
aggiungere, condurre erigere agire, esercitare, trascorrere,
Il dizionarietto comprende
tutti i termini degli esercizi
adicĭo, -is, -feci, -fectum, -ĕre aeger, -gra, -grum malato trattare
delle unità 1-12.
portare, arrecare, rendere affetto Aegeus, -i, m. / Aegeus, -a, -um agricŏla, -ae, m. contadino
da, indebolire Egeo agricultūra, -ae, f. agricoltura
I vocaboli contrassegnati adinĭtas, -ātis, f. parentela aegre a fatica (avv.) Agrippīna, -ae, f. Agrippina
dal quadratino in colore sono adlīgo, -is, -lixi, -lictum, -ĕre aegrimonĭa, -ae, f. ansietà, (madre di Nerone)
quelli del lessico di base. abbattere tristezza ala, -ae, f. ala
adhibĕo, -es, adhibŭi, adhibĭtum, Aegyptĭus, -a, -um Egiziano alacer, -cris, -cre alacre, ardente,
A -ĕre impiegare, usare Aegyptus, -i, f. Egitto pronto
adhuc ancora (avverbio) Aemilĭus, -ii, m. Emilio Albani - ōrum, m. pl. Albani
abluo, -is, -lŭi, -lūtum, -ĕre lavare adĭmo, -is, -emi, -emptum, -ĕre aemulus, -a, -um rivale (abitanti di Alba Longa)
Aborigĭnes, -um, m. pl. Aborigeni togliere, sottrarre Aenea(s), -ae, m. Enea albus, -a, -um bianco, chiaro
(primi abitanti dell’Italia) adiungo, -is, -iunxi, -iunctum, Aenēis, -ĭdos, f. Eneide Alcibiădes, -is, m. Alcibiade
abripĭo, -is, abripui, abreptum, -ĕre aggiungere, ammettere aeneus, -a, -um di bronzo, di rame Alcmēne, -es, f. Alcmena
-ĕre rubare adiŭvo, -as, adiūvi, adiūtum, aenīgma, -ătis, n. enigma alea, -ae, f. dado
abscido, -is, -scidi, -scisum, -ĕre -āre aiutare aequālis, -e uguale, coetaneo Alexander, -dri, m. Alessandro
tagliare administratĭo, -onis, f. aequĭtas, -ātis, f. uguaglianza, Alexandria, -ae, f. Alessandria
abscindo, -is, -scidi, -scissum, amministrazione moderazione, giustizia aliēno, -as, -āvi, -ātum, -āre
-ĕre recidere administro, -as, -āvi, -ātum, aequo, -as, -āvi, -ātum, -āre allontanare, rendere nemico
absolvo, -is, -solvi, -solūtum, -āre amministrare uguagliare, pareggiare alienus, -a, -um altrui, estraneo,
-ĕre assolvere admiratĭo, -ōnis, f. ammirazione aequus, -a, -um uguale, equo, lontano, straniero
abstinentĭa, -ae, f. astinenza, admirātor, -ōris, m. ammiratore giusto, imparziale alimēntum, -i, n. alimento,
moderazione admoneo, -es, -monui, aer, aĕris, m. aria sussistenza
abstraho, -is, -traxi, -tractum, -monĭtum, -ēre ammonire aerumna, -ae, f. angoscia, aliunde da altro luogo
-ĕre trascinare adolesco, -is, adolēvi, adultum, dolore, disgrazia (avv. moto da luogo)
absurdus, -a, -um assurdo -ĕre crescere aes, aĕris, n. bronzo alĭus, -a, -um altro (fra molti)
accēdo, -is, -cessi, -cessum, -ĕre adoptĭo, -ōnis, f. adozione aes alienum, n. debito Allia, -ae, f. Allia (iume)
avvicinarsi, aderire adposĭtus, -a, -um posto vicino, Aesōpus, -i, m. Esopo, favolista allicĭo, -is, -lexi, -lectum, -ĕre
accendo, -is, accendi, accensum, coninante (+ dat.) greco attirare, allettare, ammaliare
-ĕre accendere, appiccare il adrogantĭa, -ae, f. arroganza, aestās, -ātis, f. estate Allobrŏges, -um, m. pl. Allobrogi
fuoco, eccitare presunzione aestīvus, -a, -um estivo (popolazione dei Galli)
accĭdo, -is, accĭdi, -ĕre cadere adsentĭo, is, -sensi, -sensum, -īre aestuōsus, -a, -um infuocato alo, -is, alŭi, altum, -ĕre nutrire,
vicino, accadere approvare aestus, -us, m. bollore, calore, allevare
accīdo, -is, -cīdi, -cīsum -ĕre adsuētus, -a, -um abituato, solito flutto Alpes, -ĭum, f. pl. Alpi
tagliare adsurgo, -is, -surrexi, -surrectum, aetas, -ātis, f. età, epoca Alpinus, -a, -um alpino, delle Alpi
accipĭo, -is, accēpi, acceptum, -ĕre alzarsi, elevarsi aeternitās, -ātis, f. eternità altāre, -is, n. altare
-ĕre accogliere, accettare, adtollo, -is, -ĕre innalzare, aeternus, -a, -um eterno, alter, -ĕra, -ĕrum altro (fra due)
ricevere sollevare immortale altus, -a, -um alto, profondo
accipĭter, -tris, m. falco, sparviero adtraho, -is, -traxi, -tractum, Aethiŏpes, -um, m. pl. Etiopi alvĕus, -i, m. letto del iume,
acclamatĭo, -ōnis, f. grido -ĕre attirare Aetna, -ae, f. Etna alveo
accūmbo, -is, -cubui, -cubĭtum, adulescens, -ēntis giovane Afer, -ri, m. Afro, Africano amārus, -a, -um amaro, penoso
-ĕre porsi a giacere, mettersi a adulescentĭa, -ae, f. gioventù afflīgo, -is, afflīxi, afflīctum, ambitĭo, -ōnis, f. ambizione
(+ dat.) adulter, -ĕra, -ĕrum adultero -ĕre colpire ambitiōsus, -a, -um ambizioso
accurātus, -a, -um accurato adulterĭum, -ii, n. adulterio, Arĭca, -ae, f. Africa ambŭlo, -as, -āvi, -ātum, -āre
accurro, -is, accucurri (accurri), tradimento Aricānus, -a, -um Africano camminare, passeggiare
accursum, -ĕre accorrere adultus, -a, -um adulto Agamēmnon, -ŏnis, m. amīca, -ae, f. amica, amante
accūso, -as, -āvi, -ātum, -āre advĕna, -ae, m. straniero Agamennone amicitĭa, -ae, f. amicizia
accusare, rimproverare advĕnio, -is, vēni, ventum, -īre ager, -gri, m. campo, campagna, amicus, -i, m. amico, amante
acer, acris, acre acuto, arrivare, sopraggiungere territorio amĭta, -ae, f. zia
penetrante, accanito adventus, -us, m. arrivo Agesilāus, -i, m. Agesilao amitto, is -misi, -missum, -ĕre
Achaia, -ae, f. Acaia (regione del adversarĭus, -a, -um avversario, (re di Sparta) perdere, mandare via
Peloponneso) nemico agger, -ĕris, m. terrapieno, amo, -as, -āvi, -ātum, -āre amare
Achĕruns, -untis, m. Acheronte adversus, -a, -um avverso - bastione amŏr, -ōris, m. amore, affetto
Achilles, -is, m. Achille res adversae, pl.: situazione agĭto, -as, -āvi, -ātum, -āre amoenus, -a, -um ridente, ameno
acĭes, -ēi, f. punta, esercito, sfavorevole mettere in movimento, agitare, amoveo, -es, -movi, -motum,
battaglia advŏco, -as, -āvi, -ātum, -āre pensare -ēre spostare
acūmen, -ĭnis, n. punta, chiamare, convocare agmen, -ĭnis, n. esercito, marcia, amphŏra, -ae, f. anfora
acutezza aedes, -is, f. sing. tempio colonna militare amplus, -a, -um ampio, magniico
acutus, -a, -um acuto, aguzzo aedes, -ium, f. pl. casa agnosco, -is, agnōvi, agnĭtum, Amyntha, -ae, f. Aminta (madre
addo, -is, addĭdi, addĭtum, -ĕre aediicatĭo, -ōnis, f. costruzione -ĕre riconoscere di Filippo)
aggiungere aediicĭum, -ii, n. ediicio agnus, -i, m. agnello Anacrĕōn, -ontis, m. Anacreonte

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406 DIZIONARIETTO

Anaximĕnēs, -is, m. Anassimene arbiter, -tri, m. arbitro, aspicĭo, -is, aspēxi, aspēctum, avōlo, -as, -āvi, -ātum, -āre
anceps, -cipĭtis dall’esito incerto testimone, giudice -ĕre guardare, esaminare, volare verso
ancīle, -is, n. scudo sacro arbitrĭum, -ii, n. decisione, osservare, vedere avus, -i, m.nonno, antenato
ancilla, -ae, f. ancella, serva giudizio, capriccio assensĭo, -ōnis, f. approvazione
Ancus, -ii, m. Anco arbŏr, -ŏris, f. albero, pianta assīdo, -is -assēdi, assēssum, -ĕre
Androgĕus, -i, m. Androgeo arca, -ae, f. scrigno, cassa, posarsi B
(iglio di Minosse) armadio assidŭus, -a, -um diligente,
Andrŏmăche, -es, f. Andromaca Arcadia, -ae, f. Arcadia (regione zelante, persistente Babylōn, -ōnis, f. Babilonia
anguis, -is, m. serpente del Peloponneso) astūtĭa, -ae, f. astuzia, scaltrezza Bacchus, -i, m. Bacco
angŭlus, -i, m. angolo arceo, -es , arcui, -ēre trattenere, Astyănax, -actis, m. Astianatte balsămum, -i, n. balsamo
angustiae, -ārum, f. pl. luoghi allontanare at ma, ma almeno (congiunzione) barba, -ae, f. barba
stretti, gola arcesso, -is, -īvi, -ītum, -ĕre ater, -tra, -trum nero barbarĭa, -ae, f. / barbarĭes,
anĭma, -ae, f. anima, spirito vitale chiamare, cercare Athēnae, -ārum, f. pl. Atene -ēi, f. paese straniero, barbarie,
animadverto, -is, -i, -sum, -ĕre Archĭa, -ae, m. Archia (poeta) Athenienses, -ium, m. pl. Ateniesi rozzezza
rivolgere l’attenzione, constatare Archimēdes, -is, m. Archimede Atheniensis, -e ateniese barbărus, -a, -um barbaro
anĭmal, -ālis, n. animale (matematico e inventore) athlēta, -ae, m. atleta, lottatore crudele, straniero
anĭmus, -i, m. animo, coraggio, arcus, -us, m. arco atrĭum, -ii, n. atrio beātus -a, -um felice
spirito, mente, pensiero Ardĕa, -ae, f. Ardea, città atrox, -ōcis terribile, atroce Belgae, -ārum, m. pl. Belgi
annona, -ae, f. raccolta, carestia dei Rutuli Attĭca, -ae, f. Attica (popolazione della Gallia)
annus, -i, m. anno ardeo, -es, arsi, -ēre ardere, Attĭcus, -i, m. Attico Belgium, -ii, n. territorio
anser, -ĕris, m. e f. oca bruciare attingo, -is, -tĭgi, -tactum, -ĕre dei Belgi
antĕa prima (avv.) ardor, -ōris, m. ardore toccare bellātor, -ōris, m. combattente
antepōno, -is, -posui, -posĭtum, arduus, -ua, -uum arduo, duro atrocĭtas, -ātis, f. atrocità, crudeltà bellicōsus, -a, -um bellicoso
-ĕre anteporre arēna, -ae, f. arena, deserto, auceps, aucupis, m. uccellatore bellĭcus, -a, -um bellico, guerriero
Antiochus, -i, m. Antioco spiaggia, aniteatro auctor, -ōris, m. capostipite, belligĕro, -as, -āvi, -ātum, -āre
(re di Siria) arenarĭum, -ii, n. cava di fondatore, promotore guerreggiare
antīquus, -a, -um antico, sabbia auctorĭtas, -ātis, f. autorità, bellum,-i, n. guerra
vecchio areŏla, -ae, f. aiuola ordine belua, -ae, f. belva, animale
Antonĭus, -ii, m. Antonio aresco, -is, arui, -ēre inaridirsi audacĭa, -ae, f. audacia bene bene, rettamente (avv.)
anŭlus, -i, m. anello argentĕus, -a, -um d’argento audax, -ācis temerario, beneicĭum, -ĭi, n. beneicio,
anxĭus, -a, -um ansioso, argentum, -i, n. argento spericolato, audace favore, gratitudine
inquieto Argi, -orum, m. pl. Argo audio, -is, -īvi (audĭi), -ītum, benevolentĭa, -ae, f. affetto,
aper, -pri, m. cinghiale Argīvus, -a, -um argivo, di Argo -īre sentire, udire, apprendere benevolenza
aperio, -is, aperŭi, apertum, argumēntum, -i argomento, augeo, -es, auxi, auctum, -ēre bĕnignus, -a, -um benigno,
-īre aprire prova accrescere, aumentare amorevole, benevolo
apērtus, -a, -um aperto Ariadna, -ae, f. Arianna Augūstus, -i, m. Augusto bibliothēca, -ae, f. biblioteca
apis, -is, f. ape arĭdus, -a, -um secco, arido Aulis, -ĭdis, f. Aulide (porto della bibo, -is, bibi, -ĕre bere
apparĕo, -es, apparui, -ēre Ariovīstus, -i, m. Ariovisto Beozia) Bibrax, -āctis, f. Bibracte
apparire, mostrarsi (re dei Germani) aura, -ae, f. sofio d’aria, vento (città della Gallia)
appēllo, -as, -āvi, -ātum, -āre arma, -orum, n. pl. armi aurĕus, -a, -um d’oro, dorato biga, -ae, f. biga
chiamare armatūra, -ae, f. armatura auris, -is, f. orecchio Bithynia, -ae, f. Bitinia (regione
Appennīnus, -i, m. Appennino armātus, -a, -um armato aurum, -i, n. oro dell’Asia Minore)
appeto, -is, -īvi, -ītum, armentum, -i, n. armento, auspicĭum, -ii, n. auspicio, blanditĭa, -ae, f. lusinga, carezza
-ĕre cercare di raggiungere, mandria presagio Boeotĭa, -ae, f. Beozia
pretendere armilla, -ae, f. braccialetto auspĭco, -as, -āvi, -ātum, -āre bona, -orum, n. pl. sostanze,
applĭco, -as, -āvi, -ātum, -āre aro, -as, -āvi, -ātum, -āre arare prendere gli auspici patrimonio
accostare, volgere ars, artis, f. arte, abilità Auster, -tri Austro (vento del sud) bonum, -i, n. bene, vantaggio,
appropīnquo, -as, -āvi, -ātum, artĭfex, -fĭcis, m. arteice, artista autem invece rettitudine
-āre avvicinarsi artiicĭum, -ii, n. mestiere, autūmnus, -i, m. autunno bonus, -a, -um buono, bravo,
aprīcus, -a, -um soleggiato stratagemma auxilĭa, -orum, n. pl. truppe prospero, valoroso
apto, -as, -āvi, -ātum, -āre artus, -us, m. arto, membro ausiliarie bos, bovis, m. e f. bue, mucca
preparare, adattare arx, arcis, f. fortezza, rocca auxiliarĭus, -a, -um ausiliario brachium, -ii, n. braccio
aptus, -a, -um adatto, Ascanĭus, -ii, m. Ascanio auxilĭum, ii, n. aiuto brevis, -e breve, corto, basso
favorevole, conveniente ascendo, -is, -scendi, -scensum, avaritia, -ae, f. avidità Britannĭa, -ae, f. Britannia
(+ dat. o ad + acc.) -ĕre salire avarus, -a, -um avido, avaro Britannus, -a, -um britanno
Apulia, -ae, f. Apulia ascensĭo, -ōnis, f. ascensione, averto, -is, averti, aversum, Brundisĭum, -ii, n. Brindisi
aqua, -ae, f. acqua, acquedotto salita -ĕre volgere indietro, deviare, Brutus, -i, m. Bruto
aquĭla, -ae, f. aquila Asia, -ae, f. Asia allontanarsi, rubare
Aquitanĭa, -ae, f. Aquitania Asiatĭcus, -a, -um asiatico avĭa, -ae, f. nonna
ara, -ae, f. altare asper, -ĕra, -ĕrum aspro, ruvido avĭdus, -a, -um avido, bramoso, C
Arabs, -is, m. Arabo aspērgo, -is, aspērsi, aspērsum, desideroso
arātrum, -i, n. aratro -ĕre cospargere avis, -is, f. uccello cadāver, -ĕris, n. cadavere

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Latino – italiano 407

cădo, -is, -cecĭdi, -ĕre cadere carmen, -ĭnis, n. canto, cesso, -as, -āvi, -ātum, -āre Cleopătra, -ae, f. Cleopatra
Cadmus, -i, m. Cadmo componimento poetico smettere di (+ inf.) (regina d’Egitto)
cadūcus, -a, -um destinato a carniicīna, -ae, f. esecuzione, cetĕrus, -a, -um rimanente, clientela, -ae, f. clientela
cadere, fragile tortura restante (aggettivo e pronome cloāca, -ae, f. fogna
caecus, -a, -um cieco Carnūtes, - um, m. pl. Carnuti indeinito) coctĭo, -ōnis, f. cottura
caedes, -is, f. uccisione, strage (popolazione della Gallia) Chabria(s), -ae, m. Cabria codicīllums -i, m. tavoletta da
caedo, -is, cecīdi, caesum, -ĕre caro, carnis, f. carne (generale ateniese) scrivere, scritto
tagliare, uccidere carpo, -is, carpsi, carptum, Cherr(s)onēsus, -i, f. cogitatĭo, -ōnis, f. pensiero,
caelātus, -a, -um cesellato -ĕre prendere pezzo per pezzo, Chersoneso, penisola della Tracia riflessione
caelestis, -e celeste cogliere Christiāni, -ōrum, m. pl. Cristiani cogĭto, -as, -āvi, -ātum, -āre
caelicŏla, -ae, m. abitatore Carthaginiēnses, -ium, m. pl. Christus, -i, m. Cristo pensare
del cielo, divinità Cartaginesi cibarĭa, -orum, n. pl. cibo, vitto cognōmen, -ĭnis, n. soprannome,
caelum, -i, n. cielo, clima Carthaginiēnsis, -e cartaginese cibus, -i, m. cibo cognome
caenum, -i, n. fango Carthāgo, -ĭnis, f. Cartagine cicāda, -ae, f. cicala cognosco, -is, cognōvi, cognĭtum,
caerulĕus, -a, -um azzurro (città dell’Africa) Cicĕro, -ōnis, m. Cicerone -ĕre conoscere
Caesar, -ăris, m. Cesare carus, -a, -um caro, gradito Cimon, -ōnis, m. Cimone cogo, -is, coēgi, coāctum, -ĕre
Caĭus, -ii, m. Gaio casa, -ae, f. casupola, capanna (comandante ateniese) costringere (+ inf.), raccogliere,
Calabria, -ae, f. Calabria Cassĭus, -ii, m. Cassio Cincinnātus, -i, m. Cincinnato radunare
calamĭtās, -ātis, f. calamità, castellum, -i, n. castello, fortezza cingo, -is, cinxi, cinctum, -ĕre cohibĕo, -es, -hibui, -hibĭtum,
disgrazia castra, -orum, n. accampamento cingere, proteggere -ĕre trattenere
calcar, -āris, n. sprone, sperone castrum, -i, n. castello, fortezza circensis, -e del circo cohors, -tis, f. coorte, corteo
calefacĭo, -is, -fēci, -factum, -ĕre catēna, -ae, f. catena circŭlus, -i, m. cerchio, bracciale Collatīnus, -i, m. Collatino
scaldare casus, -us, m. evento, occasione, circum attorno (+ acc.) collega, -ae, m. collega
calesco, -is, -ĕre scaldarsi casualità circumdo, -as, -dĕdi, -dătum, collĭgo, -is, collēgi, collēctum,
calĭdus, -a, -um caldo Catilīna, -ae, m. Catilina -āre circondare, rinchiudere -ĕre raccogliere
calīgo, -ĭnis, f. nebbia, caligine Catilinarĭus, -a, -um Catilinario circumdūco, -is, -duxi, -ductum, Collinus, -a, -um Collino (riferito
callĭdus, -a, -um astuto, scaltro, Catĭna, -ae, f. Catania -ĕre portare attorno a un quartiere di Roma)
furbo, ingegnoso Cato, -ōnis, m. Catone circumpadānus, -a, -um situato collis, -is, m. colle
calor, -ōris, m. calore Catŭlus. -i, m. Catulo attorno al Po collŏco, -as, -āvi, -ātum, -āre
calx, calcis, f. calcio, piede caupōna, -ae, f. osteria circumspicĭo, -is, -spexi, collocare, stanziare, dare in moglie
Camīllus, -i, m. Camillo causa, -ae, f. causa, motivo, -spectum, -ĕre guardare, colloquĭum, -ii, n. colloquio
Campania, -ae, f. Campania pretesto, affare avvistare collum, -i, n. collo
Campānus, -a, -um Campano cautus, -a, -um prudente, circumsto, -as, -stĕti, -āre stare colo, -is, colui, cultum, -ĕre
campus, -i, m. campo, pianura cauto attorno, circondare coltivare, abitare, venerare,
canis, -is, m. e f. cane, cagna cavus, -a, -um cavo, vuoto circus, -i, m. circo rispettare
Cannae, -ārum, f. pl. Canne celĕber, -bris, -bre frequentato, Cirta, -ae, f. Cirta (città della colonia, -ae, f. colonia
(località dell’Apulia) popoloso, celebre Numidia) colōnus, -i, m. colono
Cannensis, -e di Canne celĕbro, -as, -āvi, -ātum, -āre cista, -ae, f. cesta, cassa color, -ōris, m. colore
cano, -is, cecĭni, cantum, -ĕre celebrare, frequentare Citĭum, ii, n. Cizio (città Colossēum, -i, n. Colosseo
cantare, suonare celer, -ĕris, -ĕre celere, veloce dell’isola di Cipro) columba, -ae, f. colomba
cantus, -us, m. canto celerĭtas, -ātis, f. rapidità citus, -a, -um rapido, pronto coma, -ae, f. chioma
capēlla, -ae, f. capretta celerĭter velocemente (avverbio) civīlis, -e civile, politico comes, -ĭtis, m. compagno
caper, -pri, m. caprone celo, -as, -āvi, -ātum, -āre civis, -is, m. cittadino comitātus, -us, f. seguito
capīllus, -i, m. capello nascondere civĭtas, -atis, f. comunità, città, comitĭum, -ii, n. comizio,
capio, -is, cēpi, captum, -ĕre cena, -ae, f. pranzo cittadinanza assemblea
prendere, espugnare, catturare ceno, -as, -āvi, -ātum, -āre cĭtus, -a, -um veloce commendo, -as, -āvi, -ātum,
capĭtal, -ālis, n. delitto capitale pranzare clades, -is, f. disastro, disfatta -āre afidare
Capitolĭum, -ii, n. Campidoglio centurĭo, -ōnis, m. centurione clam di nascosto (avverbio) commilĭto, -ōnis, m. commilitone,
capra, -ae, f. capra cera, -ae, f. cera clamo, -as, -āvi, -ātum, -āre compagno d’armi
caprarĭus, -ii, m. capraio, cerăsus, -i, f. ciliegio gridare committo, -is, -mīsi, -missum,
pastore cerebrum, -i, n. cervello clamor, -ōris, m. grido, -ĕre intraprendere, afidare,
captivus, -a, -um prigioniero cerno, -is, crevi, cretum, -ĕre schiamazzo attaccare, commettere
di guerra vedere clarus, -a, -um illustre, famoso, commodum, -i, n. vantaggio
capto, -as, -āvi, -ātum, -āre certamen, -ĭnis, n. competizione, luminoso commŏdus, -a, -um
cercare di prendere lotta, conflitto classis, -is, f. flotta conveniente, favorevole
captus, -a, -um preso, catturato certe certamente (avverbio) Claudĭus, -ii, m. Claudio commōtus, -a, -um agitato,
Capŭa, -ae, f. Capua certo, -as, -āvi, -ātum, -āre claudo, -is, clausi, clausum, -ĕre commosso
caput, -ĭtis, n. testa, persona, gareggiare, combattere chiudere commoveo, -es, -movi, -motum,
vita, inizio certus, -a, -um stabilito, deciso, claudus, -a, -um zoppo -ēre sconvolgere, turbare,
Caria, -ae, f. Caria (regione sicuro clausus, -a, -um chiuso suscitare
dell’Asia Minore) cerva, -ae, f. cerva clementĭa, -ae, f. clemenza, communĭco, -as, -āvi, -ātum,
carĭtas, -ātis, f. amore, stima cervix, -īcis, f. nuca, collo dolcezza, bontà -āre comunicare

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408 DIZIONARIETTO

commūnis, -e comune, generale confertus, -a, -um serrato, consortĭo, -ōnis, f. emozione convŏco, -as, -āvi, -ātum, -āre
communĭtas, -ātis, f. ammassato conspectus, -us, m. vista, chiamare, radunare, convocare
socievolezza conficĭo, -is, -feci, -fectum, presenza copia, ae, f. abbondanza,
comoedĭa, -ae, f. commedia -ĕre compiere, portare a conspicĭo, -is, -spexi, -spectum, possibilità
comparatĭo, -ōnis, f. confronto termine, consumare, -ĕre vedere, guardare, scorgere copiae, -ārum, f. pl. truppe
compăro, -as, -āvi, -ātum, abbattere constans, -āntis stabile, coerente copiōsus, -a, -um abbondante,
-āre 1. preparare, ottenere, confīgo, -is, -ixi, -ictum, -ĕre constantia, -ae, f. costanza, ricco
procurare; 2. mettere a traiggere fermezza coquo, -is, coxi, coctum, -ĕre
confronto conirmo, -as, -āvi, -ātum, -āre constitŭo, -is, -stitŭi, -stitūtum, cucinare, cuocere
compello, -is, compŭli, rafforzare, consolidare -ĕre regolare, collocare cor, cordis, n. cuore
compulsum, -ĕre spingere, conlīgo, -is, -līxi, -līctum, -ĕre constans, -āntis stabile, coerente Corinthius, -a, -um di Corinto
sospingere (+ ininito), opporre, contrastare, scontrarsi consto, -as -stĭti, -āre fermarsi, Corinthus, -i, f. Corinto
sostenere (cum + abl.) essere evidente, essere formato Coriolanus, -i, m. Coriolano
comperio, -is, compĕri, confodĭo, -is, -fōdi, -fossum, -ĕre da (con ex + abl.) Coriŏli, -ōrum, m. pl. Corioli
compertum, -īre conoscere a traiggere consuetūdo, -ĭnis, f. abitudine, (città del Lazio)
fondo, accertare conformatĭo, -ōnis, f. frequentazione cornu, -us, n. corno, ala
compingo, -is, -pēgi, -pactum, conformazione consuētus, -a, -um abituato, usuale dell’esercito
-ĕre rinchiudere confŭgio, -is, -fugi, -ĕre rifugiarsi consul, -is, m. console corona, -ae, f. corona
complexus, -us, m. abbraccio (con in / ad + acc.) consulātus, -us, m. consolato corpus, -ŏris, n. corpo
compono, -is, -posui, -positum, congĕlo, -as, -āvi, -ātum, -āre consŭlo, -is, -sulŭi, -sultum, -ĕre corrĭgo, -is, -rexi, -rectum, -ĕre
-ĕre comporre congelare consultare, riflettere, provvedere raddrizzare, correggere
compos, -ŏtis padrone (+ gen.) congrĕgo, -as, -āvi, -ātum, -āre a (+ dat.) corripĭo, -is, -ripŭi, -reptum,
composĭtus, -a, -um ordinato radunare, ammassare consultum, -i, n. decisione, -ĕre afferrare, impadronirsi di,
comprehendo, -is, -i, -sum, -ĕre congruentĭa, -ae, f. conformità decreto raccogliere
afferrare, intendere conicĭo, -is, -iēci, -iēctum, -ĕre consumo, -is, -sumpsi, corrobŏro, -as, -āvi, -ātum, -āre
comprehensĭo, -ōnis, f. arresto gettare (insieme) -sumptum, -ĕre consumare, irrobustire, rafforzare
comprīmo, -is, -pressi, -pressum, coniugĭum, -ii, n. unione, distruggere, logorare, inire corrumpo, -is, -rupi, -ruptum,
-ĕre schiacciare matrimonio contagĭo, -ōnis, f. contagio -ĕre distruggere, rovinare,
conātus, -us, m. tentativo coniungo, -is, -iunxi, -iunctum, contĕgo, -is, -texi, -tectum, -ĕre corrompere
concēdo, is, -cessi, -cessum, -ĕre -ĕre congiungersi, unirsi, allearsi coprire corruo, -is, corrui, -ĕre crollare
concedere coniunx, -iugis, m. e f. coniuge contemno, -is, contempsi, costa, -ae, f. costola
concha, -ae, f. conchiglia coniuratĭo, -ōnis, f. complotto, contemptum, -ĕre disprezzare cotidiānus, -a, -um quotidiano
concĭdo, -as, -cĭdi, -ĕre cadere alleanza contemplatĭo, -ōnis, f. cras domani (avverbio)
concilĭo, -as, -āvi, -ātum, -āre coniurātus, -a, -um congiurato osservazione, contemplazione Crassus, -i, m. Crasso
accettare coniūro, -as, -āvi, -ātum, -āre contendo, -is, contendi, cratera, -ae, f. vaso
concilĭum, -ii, n. assemblea, congiurare contentum, -ĕre tendere a, creber, -bra, -brum frequente,
riunione conquiesco, -is, conquiēvi, affrettarsi, combattere denso
concipĭo, -is, -cepi, -ceptum, -ĕre conquiētum, -ĕre riposarsi contentĭo, -ōnis, f. sforzo, lotta credo, -is, credĭdi, credĭtum, -ĕre
concepire conquisītus, -a, -um ricercato, contentus, -a, -um soddisfatto credere
concitatĭo, -ōnis, f. emozione rafinato (+ abl.) credŭlus, -a, -um ingenuo,
concĭto, -as, -āvi, -ātum, -āre conrūptus, -a, -um corrotto contĕro, -is, contrīvi, contrītum, iducioso
provocare, stimolare conscendo, -is, -scendi, -ĕre consumare, sciupare creo, -as, -āvi, -ātum, -āre
conclāve, -is, n. camera, stanza -scensum, -ĕre salire (+ acc.) contĭo, -ōnis, f. assemblea creare, eleggere
conclūdo, -is, -clūsi, -clūsum, conscientĭa, -ae, f. coscienza contra contro (+ acc.) cresco, -is, crēvi, crētum, -ĕre
-ĕre chiudere, inire conscĭus, -a, -um conscio, contrāho, -is, -traxi, -tractum, crescere, aumentare
concordĭa, -ae, f. concordia, partecipe di una conoscenza -ĕre provocare Creta, -ae, f. Creta
armonia consecrātus, -a, -um consacrato contŭmax, -ācis ostinato, iero crimen, -ĭnis, n. accusa,
concors, -cordis unito, concorde consĕcro, -as, -āvi, -ātum, -āre contumelĭa, -ae, f. insulto, offesa imputazione, delitto
concrĕmo, -as, -āvi, -ātum, -āre consacrare, divinizzare conveho, -is, -vexi, -vectum, -ĕre crinis, -is, m. capello
bruciare completamente consentĭo, -is, -sensi, -sensum, -īre trasportare crinītus, -a, -um dalla lunga
concurro, -is, -curri, -cursum, essere d’accordo, concordare convenĭo, -is, -veni, -ventum, chioma, (stella) cometa
-ĕre accorrere, azzuffarsi conserva, -ae, f. e conservus, -i, -īre convenire, essere crudēlis, -e crudele
concursatĭo, -ōnis, f. scorreria m. compagna/o di schiavitù conveniente (+ dat.) crudelĭtas, -ātis, f. crudeltà
condemno, -as, -āvi, -ātum, -āre conservatĭo, -ōnis, f. conservazione conventicŭlum, -i, n. luogo crudus, -a, -um crudo
condannare considĕro, -as, -āvi, -ātum, -āre di riunione cruentus, -a, -um sanguinoso,
condicĭo, - ōnis, f.accordo, considerare conventus, -us, m. riunione, insanguinato, sanguinario
patto, situazione consīdo, -is, -sēdi, -sēssum, -ĕre assembramento cruor, -ōris, m. sangue
condĭtor, -ōris, m. fondatore accamparsi converto, -is, -verti, -versum, crux, -crucis, f. croce, patibolo
condo, -is, condĭdi, condĭtum, consilĭum, -ĭi, n. consiglio, -ĕre volgere, rivolgere Ctesiphōn, -ontis, m. Ctesifonte
-ĕre fondare, nascondere decisione, progetto, piano convīva, -ae, m. e f. invitato/a al (città dell’Asia)
conexĭo, - ōnis, f. consisto, -is -stĭti, -ĕre fermarsi banchetto, commensale cubicŭlum, -i, n. stanza
concatenamento consolatĭo, -ōnis, f. consolazione convivĭum, -ii, n. banchetto cubīle, -is, n. giaciglio, letto, tana

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Latino – italiano 409

cudo, -is, cudi, cusum, -ĕre decēdo, -is, decessi, decessum, demigro, -as, -āvi, -ātum, -āre destitŭo, -is, -stitŭi, -stitūtum,
battere, coniare -ĕre morire, allontanarsi trasferirsi -ĕre abbandonare
culpa, -ae, f. colpa, io decerno, -is, -crēvi, -crētum, -ĕre demitto, -is, -misi, -missum, detĕgo, -is, -texi, -tectum, -ĕre
culīna, -ae, f. cucina decidere, deliberare -ĕre far scendere scoprire, svelare
culter, -tri, m. coltello decerpo, -is, decerpsi, demonstro, -as, -āvi, -ātum, detergeo, -is, -tersi, -tersum, -ēre
cultūra, -ae, f. coltivazione decerptum, -ĕre cogliere, -āre dimostrare detergere, pulire
cultus, -us, m. coltivazione, cura, raccogliere, staccare demoveo, -es, mōvi, mōtum, detinĕo, -es, -tinŭi, -tentum, -ĕre
rispetto, modo di vivere decĭdo, -is, -cĭdi, -ĕre cadere, -ēre dimettere detenere, trattenere, arrestare
cumulus, -i, m. mucchio venir meno (+ abl.) denĭque inine, quindi detrimēntum, -i, n. danno, perdita
cunctus, -a, -um tutto intero - decīdo, -is, -cīdi, -cīsum, -ĕre dens, dentis, m. dente deus, -i, m. dio, divinità
pl. = tutti tagliare densus, -a, -um denso, itto devincio, is, -vinxi, -vinctum,
cunĕus, -i, m. cuneo declāro, -as, -āvi, -ātum, -āre denuntio, -as, -āvi, -ātum, -āre -īre legare, incatenare
cupidĭtas, -ātis, f. desiderio, manifestare, annunciare denunciare devinco, is, -vici, -victum, -īre
voglia, brama decresco, -is, -crevi, -cretum, -ĕre depello, -is, -pŭli, -pulsum, -ĕre debellare
Cupīdo, -ĭnis, m. Cupido diminuire scacciare, respingere devōlo, -as, -āvi, -ātum, -āre
cupĭdus, -a, -um desideroso decrētum, -i, n. decisione, decreto deplōro, -as, -āvi, -ātum, -āre, volare via
cupĭo, -is, -īvi, -ītum, -ĕre decurro, -is, -curri, -cursum, -ĕre intr. piangere, disperarsi di (con devŏro, -as, -āvi, -ātum, -āre
desiderare (+ inf.) scorrere de + abl.) divorare
cupressus, -i, f. cipresso decus, -ŏris, n. decoro, dignità depōno, -is, deposŭi, deposĭtum, devŏveo, -es, -vōvi, -vōtum, -ēre
cur perché? (avv. interrogativo) dedĕcus, -oris, n. disonore -ĕre deporre consacrare, maledire
cura, -ae, f. cura, deditĭo, -ōnis, f. resa deporto, -as, -āvi, -ātum, -āre, dexter, -(e)ra, -(e)rum destro,
preoccupazione, inquietudine dedĭtus, -a, -um dédito, devoto intr. trasportare, riportare favorevole
curia, -ae, f. curia, luogo dedo, -is, dedĭdi, dedĭtum, -ĕre deprehendo, -is, -i, -sum, -ĕre diabolĭcus, -a, -um diabolico
di riunione consegnare sorprendere dialŏgus, -i, m. dialogo
curiosĭtas, -ātis, m. curiosità dedūco, -is, -duxi, -ductum, -ĕre deprĭmo, is, -pressi, -pressum, Diāna, -ae, f. Diana
curo, -as, -āvi, -ātum, -āre allontanare, condurre -ĕre affondare dicĭo, -ōnis, f. dominio, autorità
curare, amministrare, defectĭo, -ōnis, f. defezione, derelīctus, -a, -um dico, -as, -āvi, -ātum, -āre
occuparsi di mancanza, eclissi abbandonato, trascurato dedicare (+ dat.)
curro, -is, cucurri, cursum, -ĕre defendo, -is, defendi, defensum, descendo -is, descendi, dico, -is, dixi, dictum, -ĕre dire
correre -ĕre difendere, proteggere descensum, -ĕre (di)scendere, dictātor, -ōris, m. dittatore
currus, -us, m. carro defensĭo, -ōnis, f. difesa venire (giù) diductĭo, -ōnis, f. separazione
cursus, -us, m. corso, rotta defensor, -ōris, m. difensore descisco, -is, -scīvi, scītum, -ĕre Dido, -onis, f. Didone
custodĭa, -ae, f. prigione, deicĭo, -is, -feci, -fectum, -ĕre ribellarsi dies, -ēi, m. e f. giorno
sentinella, guardia mancare, venir meno describo, -is, -scripsi, -scriptum, diicĭlis, -e dificile, dificile da
custōdio, -is, -īvi (ĭi), -ītum, -īre defīgo, -is, -ixi, -ixum, -ĕre -ĕre tracciare, descrivere trattare
custodire, difendere infliggere, coniccare desĕro, -is, deserŭi, desērtum, diicultas, -ātis, f. dificoltà
custos, custōdis, m. custode, deluo, -is, -luxi, -luctum, -ĕre -ĕre separarsi da, abbandonare difundo, -is, -fusi, -fusum, -ĕre
guardiano scorrere desērtus, -a, -um abbandonato, spandere, diffondere
Cyprus, -i, f. Cipro (isola) dēgo, -is, dēgi, ĕre trascorrere deserto digĭtus, -i, m. dito
cytisus, -i, m. e f. citiso (tipo degusto, -as, -āvi, -ātum, -āre desiderĭum, -ii, n. desiderio, dignitas, -ātis, f. dignità, carica
di erba) assaggiare nostalgia dignus, -a, um degno (+ abl.)
deicĭo, is -iēci, -iectum, -ĕre desidĕro, -as, -āvi, -ātum, -āre dilanĭo, -as, -āvi, -ātum, -āre
precipitare, abbattere desiderare dilaniare, fare a pezzi
D deinde poi, in seguito (avv.) desidĭa, -ae, f. inerzia dilectus, -a, -um caro
delectamēntum, -i, n. designo, -as, -āvi, -ātum, -āre dilectus, -us, m. scelta,
Dacĭa, -ae, f. Dacia divertimento designare, delimitare arruolamento
Daedălus, -i, m. Dedalo delectatĭo, -ōnis, f. svago desilĭo, -is, -silŭi, -sultum, -īre diligens, -ēntis attento, diligente,
damnatĭo, -ōnis, f. condanna delecto, -as, -āvi, -ātum, -āre saltare giù impegnato
damno, -as, -āvi, -ātum, -āre allettare, rallegrare desĭno, -is, desīvi, desĭtum, -ĕre diligentia, -ae, f.
attenzione,
condannare delēctus, -a, -um scelto smettere (+ ininito) diligenza, impegno
damnum, -i, n. danno, perdita deleo, -es, -evi, -etum, -ēre desisto, -is, -stĭti, -stĭtum, -ĕre dilĭgo, -is, dilexi, dilectum -ĕre
Danai, -ōrum, m. pl. Danai (Greci) sterminare, distruggere cessare, smettere amare, apprezzare
daps, dapis, f. cibo delibĕro, -as, -āvi, -ātum, -āre desperatĭo, -ōnis, f. disperazione dimĭco, -as, -āvi, -ātum, -āre
Darīus, īi, m. Dario, re di Persia deliberare, decidere desperātus -a, -um disperato combattere, lottare
dea, -ae, f. dea deliciae, -ārum, f. pl. gioia, desperdĭtus -a, -um rovinato dimitto, -is, -misi, -missum,
deambŭlo, -as, -āvi, -ātum, piaceri despĕro, -as, -āvi, -ātum, -āre -ĕre lasciare andare, allontanare,
-āre passeggiare delĭgo, -is, -legi, -lectum, -ĕre disperare, perdere la speranza congedare
debēllo, -as, -āvi, -ātum, -āre scegliere (+ dat.) Dionysĭus, -ii, m. Dionisio
sconiggere delinĕo, -as, -āvi, -ātum, -āre despicĭo, -is, -spēxi, -spēctum, dirigo, -is, -rexi, -rectum, -ĕre
debeo, -es, debŭi, -ĭtum, -ēre disegnare -ĕre disprezzare dirigere, indirizzare
dovere Delphi, -orum, m. pl. Deli destĭno, -as, -āvi, -ātum, -āre diripĭo, -is, -ripŭi, -reptum, -ĕre
debĭtus, -a, -um dovuto Delphĭcus, -a, -um di Deli destinare, designare depredare

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410 DIZIONARIETTO

discēdo, -is, discessi, discessum, divitiae, -ārum, f. pl. ricchezza, E erudĭo, -is, -īvi, -ītum, -īre
-ĕre allontanarsi, fuggire beni istruire
discēpto, -as, -āvi, -ātum, -āre divūlgo, -as, -āvi, -ātum, -āre ebrietas, -ātis, f. ubriachezza erumpo, -is, -rupi, -ruptum, -ĕre
discutere divulgare ebur, -ŏris, n. avorio attaccare, lanciarsi fuori
discessus, -us, m. partenza divus, -a, -um divino eburnĕus, -a, -um d’avorio eruptĭo, -ōnis, f. sortita, irruzione
disciplīna, -ae, f. insegnamento, do, -as, dedi, datum, -are dare ecce ecco esca, -ae, f. cibo
disciplina docĕo, -es, docui, doctum, -ēre edīctum, -i, n. editto esurĭens, -ēntis affamato
discipŭla, -ae, f. alunna insegnare, istruire edo, -is, edi, esum, -ĕre et e (congiunzione copulativa)
discipŭlus, -i, m. alunno docilĭtas, -ātis, f.attitudine mangiare etiam anche (avv.)
disco, -is, didĭci, -ĕre imparare, a imparare edo, -is, -dĭdi, -dĭtum, Etrurĭa, -ae, f. Etruria
apprendere doctrĭna, -ae, f. insegnamento -ĕre emettere, organizzare, Eurōpa, -ae, f. Europa
discordia, -ae, f. discordia, doctus, -a, -um dotto, istruito pubblicare Eutropĭus, ii, m. Eutropio
dissenso documentum, -i, n. esempio, educatĭo, -ōnis, f. educazione (storico)
discrīmen, -ĭnis, n. pericolo, monito educo, -is, duxi, ductum, -ĕre evādo, -is, -vāsi, -vāsum, -ĕre
separazione dolābra, -ae, f. scure condurre fuori, educare fuggire, salvarsi
discurro, -is, -curri, -cursum, doleo, -es, dolui, -ēre dolere, eicĭo, -is, -feci, -fectum, -ĕre evanesco, -is, evanŭi, -ĕre
-ĕre correre qua e là dolersi produrre, compiere, ottenere dileguarsi, sparire
disīcio, -is, disiēci, disiēctum, dolor, -ōris, m. dolore eigĭes, -ēi, f.
rafigurazione, evenĭo, -is, -veni, -ventum, -īre
-ĕre disperdere dolus, -i, m. astuzia, inganno immagine, efigie accadere
disiungo, -is, -iunxi, -iunctum, domestĭcus, -a, -um domestico efrenātus, -a, -um sfrenato eventus, -us, m. evento,
-ĕre separare, dividere domicilĭum, -ii, n. domicilio, efugĭum, -ii, n. scampo avvenimento
dispergo, -is, -spersi, -spersum, dimora efundo, -is, -fūdi, -fūsum, -ĕre eversĭo, -ōnis, f. distruzione, rovina
-ĕre spargere qua e là domĭna, -ae, f. padrona diffondere, versare everto, -is, -versi, -versum, -ĕre
displicĕo, -es, -plicŭi, -plicĭtum, dominatĭo, -ōnis, f. tirannide egĕo, -es, egŭi, -ēre essere privo, sconvolgere, agitare
-ĕre dispiacere, riuscire dominĭum, -ii, n. proprietà essere mancante di (+ abl.) evŏlo, -as, -āvi, -ātum, -āre
sgradito domĭnus, -i, m. padrone egestas, -ātis, f. povertà, miseria fuggire via, volare via
dispono, -is, -posŭi, -posĭtum, Domitiānus, -i, m. Domiziano egregĭus, -a, -um eccellente Eurydica, -ae, f. Euridice
-ĕre porre, disporre, issare domo, -as, domŭi, domĭtum, elegantĭa, -ae, f. inezza, buon exacerbo, -as, -āvi, -ātum, -āre
dispŭto, -as, -āvi, -ātum, -āre -āre addomesticare, gusto, eleganza irritare
discutere sottomettere elabŏro, -as, -āvi, -ātum, -āre exāctor, -ōris, m. esattore
dissĕro, -is, disserui, dissertum, domus, -us, f. casa, patria lavorare accuratamente exaestuo, -as, -āvi, -ātum, -āre
-ĕre dissertare, discutere dono, -as, -āvi, -ātum, -āre elephantus, -i, m. elefante ribollire, essere rovente
dissimulatĭo, -ōnis, f. donare, dare elīgo, -is, -lēgi, -lectum, -ĕre exagĭto, -as, -āvi, -ātum, -āre
dissimulazione, inzione donum, -i, n. dono scegliere sollevare, eccitare, agitare
dissĭpo, -as, -āvi, -ātum, -āre dormĭo, -is, -īvi, -ītum, -īre elŏquens, -ēntis eloquente, exanĭmus, -a, -um terrorizzato,
dissipare, sperperare, spargere, dormire facondo senza vita
diffondere drachma, -ae, f. dracma eloquentĭa, -ae, f. eloquenza exardesco, -is, exarsi, -ĕre
dissocio, -as, -āvi, -ātum, -āre Druentia, -ae, m. Druenza emo, -is, emi, emptum, -ĕre iniammarsi
disgregare, dividere (iume della Gallia) comprare exaspĕro, -as, -āvi, -ātum, -āre
dissolūtus, -a, -um indolente, Druĭdes, -um, m. pl. Druidi enervātus, -a, -um snervato, irritare, esasperare
scapestrato (sacerdoti Galli) indebolito, iacco exaudio, -is, -īvi, -ītum, -īre
dissolvo, -is, solvi, solūtum, -ĕre dubitatio, -ōnis, f. incertezza, enim infatti (congiunzione udire, esaudire
annullare, distruggere dubbio dichiarativa) excēdo, -is, -cessi, -cessum, -ĕre
distribuo, -is, -tribui, dubĭto, -as, -āvi, -ātum, -āre Epirōtae, -ārum, m. pl. Epiroti allontanarsi
-tribūtum, -ĕre distribuire, essere in dubbio Epīrus, -i, m. Epiro excelsus, -a, -um alto
dislocare dubĭus, -a, -um incerto, epistŭla, - ae, f. lettera, missiva excīdo, -is, -cīdi, -cīsum, -ĕre
diu a lungo (avv.) dubbioso, impreciso epŭlae, -ārum, f. pl. banchetto abbattere
diūrnus, -a, -um diurno ducēnti, -ae, -a duecento eques, -ĭtis, m. cavaliere excipĭo, -is, -cepi, -ceptum, -ĕre
diuturnĭtas, -ātis, f. durata, duco, -is, duxi, ductum, equēster, -stris, -stre equestre, sopportare, sorreggere, seguire,
lunghezza -ĕre guidare, comandare, della cavalleria tenere dietro a
diutūrnus, -a, -um durevole condurre equīnus, -a, -um equino excĭto, -as, -āvi, -ātum, -āre
divello, -is, -velli, vulsum, -ĕre ductus, -us, m. comando equitātus, -us, m. cavalleria suscitare, provocare, eccitare,
divellere, strappare dulcēdo, -ĭnis, f. dolcezza equĭto, -as, -āvi, -ātum, -āre svegliare, stanare
diversitas, -ātis, f. diversità dulcis, -e dolce cavalcare exclūdo, -is, -clūsi, -clūsum, -ĕre
diversus, -a, -um opposto, duplĭco, -as, -āvi, -ātum, -āre equus, -i, m. cavallo escludere, chiudere fuori
contrario, diverso raddoppiare, ripetere erga verso (+ acc. - prep.) excruciātus, -a, -um tormentato
dives, -ĭtis ricco duresco, -is, durŭi -ĕre indurirsi ergo dunque (avv.) excrucĭo, -as, -āvi, -ātum, -āre
divĭdo, -is, divīsi, divīsum, -ĕre duritĭa, -ae, f. asprezza, erĭce, -es, f. erica tormentare
dividere durezza eripĭo, -is, -ripŭi, -reptum, -ĕre excurro, -is, -(cu)curri, -cursum,
divinus, -a, -um divino - durus, -a, -um duro strappare, eliminare, saccheggiare -ĕre correre, procedere,
res divinae, pl.: “cose” divine dux, ducis, m. comandante, erro, -as, -āvi, -ātum, -āre estendersi
Divitiacus, -i, m. Diviziaco capo, guida vagare, scorrere, sbagliare excusatĭo, -ōnis, f. giustiicazione

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


Latino – italiano 411

excutĭo, -is, -cussi, -cussum, -ĕre externus, -a, -um straniero, fasces, -ium, m. pl. fasci initĭmus, -a, -um coninante
togliere, staccare esterno, supericiale fatĭgo, -as, -āvi, -ātum, -āre (+ dat.)
exemplar, -āris, n. esemplare, extraho, -is, -traxi, -tractum, -ĕre affaticare, tormentare, stimolare irmităs, -ātis, f. stabilità,
esempio estrarre fatum, -i, n. destino, morte fermezza
exemplum, -i, n. esempio, modello extrēmum, -i, n. estremità, faustus, -a, -um favorevole, irmo, -as, -āvi, -ātum, -āre
exercĕo, -es, exercŭi, exercĭtum, termine di buon augurio rafforzare, consolidare
-ēre esercitare extrēmus, -a, -um estremo, faux, faucis, f. gola, stretto irmus, -a, -um stabile, forte,
exercĭtus, -us, m. esercito ultimo passaggio saldo
exhālo, -as, -āvi, -ātum, -āre exūlto, -as, -āvi, -ātum, -āre faveo, -es, favi, fautum, -ēre issus, -a, -um diviso in due parti,
esalare esultare favorire (+ dat.) spaccato
exĭgo, -is, -ēgi, -actum, -ĕre exuviae, -arum, f. pl. spoglie favor, -ōnis, m. favore ixus, -a, -um immutabile
pretendere, cacciare, riscuotere febris, -is, f. febbre Flaccus, -i, m. Flacco
exigŭus, -a, -um esiguo, piccolo felicĭtas, -ātis, f. felicità, fortuna lagro, -as, -āvi, -ātum, -āre
exilĭum, -ii esilio F felix, -īcis fertile, favorevole, ardere, bruciare
existimātor, -ōris, m. estimatore fortunato Flaminīnus, -i, m. Flaminino
exĭstimo, -as, -āvi, -ātum, faber, -bri, m. fabbro, arteice, femĭna, -ae, f. donna, femmina Flaminĭus, -ii, m. Flaminio
-āre stimare, valutare, ritenere, costruttore femur, -ŏris (-ĭnis), n. femore lamma, -ae, f. iamma, fuoco
giudicare, apprezzare Fabĭus, -ii, m. Fabio fenestra, -ae, f. inestra lavus, -a, -um biondo, giallo
exitĭum, -ii rovina, morte fabricātor, -ōris, m. costruttore, fera, -ae, f. belva, animale feroce lebĭlis, -e compassionevole,
exĭtus, -us, m. partenza, uscita, arteice fere circa, quasi (avv.) commovente
morte fabŭla, -ae, f. favola, mito, ferio, -is, -īre colpire lecto, -is, lexi, lexum, -ĕre
exordium, -ii, n. inizio, origine racconto, rappresentazione ferocĭa, -ae, f. arroganza, piegare
expeditĭo, -ōnis, f. spedizione fabulōsus, -a, -um leggendario, ierezza leo, -es, -ēvi, -ētum, -ēre
expedītus, -a, -um veloce incredibile ferox, -ōcis impetuoso, iero piangere
expello, -is, -puli, -pulsum, -ĕre facĭes, -ēi, f. aspetto, igura ferrĕus, -a, -um ferreo letus, -us, m. pianto, lamento
cacciare fuori/via, scagliare, facĭle facilmente (avv.) ferrum, -i, n. ferro, spada, arma lo, -as, -āvi, -ātum, -āre
scacciare facĭlis, -e facile, trattabile fertilĭtas, -ātis, f. fertilità sofiare
experimēntum, -i esperimento, facilĭtas, -ātis, f. facilità, ferus, -a, -um selvaggio, feroce lorĕo, -es, lorŭi, -ĕre iorire,
prova accondiscendenza, adattabilità fervĭdus, -a, -um ardente segnalarsi
expers, -pertis privo, mancante facĭnus, -ŏris, n. atto, impresa, (de)fessus, -a, -um stanco lorĭdus, -a, -um iorente, vivace,
(+ gen.) fatto, misfatto, delitto festinatĭo, -ōnis, f. fretta rigoglioso
expērtus, -a, -um esperto facio, -is, fēci, factum, -ĕre fare, festīno, -as, -āvi, -ātum, -āre los, loris, m. iore
explāno, -as, -āvi, -ātum, -āre compiere, provocare, nominare, affrettarsi luctŭo, -as, -āvi, -ātum, -āre
spiegare, esporre rendere ictus, -a, -um inventato, falso fluttuare, essere incerto
explĭco, -as, -āvi (-icui), -ātum factĭo, -ōnis, f. setta, fazione idelis, -e fedele, leale luctus, -us, m. onda
(-icitum), -āre rivelare, svelare factum, -i, n. fatto, azione idelităs, -ātis, f. lealtà, fedeltà lumen, -ĭnis, n. iume
explorātor, -ōris, m. esploratore facultas, -ātis, f. facoltà, Fidēnae, -ārum, f. pl. Fidene luo, -is, luxi, luxum, -ĕre
expōno, -is, -posŭi, -posĭtum, capacità (città sabina) scorrere
-ĕre esporre, sbarcare facultates, -ium, f. pl. sostanze Fidenātes, -ium, m. pl. Fidenati luvĭus, -ĭi, m. iume
expositĭo, -ōnis, f. esposizione Faesulae, -ārum, f. pl. Fiesole (abitanti di Fidene) luxus, -a, -um instabile,
exprobro, -as, -āvi, -ātum, -āre (città dell’Etruria) ides, -ĕi, f. lealtà, iducia efimero
rimproverare, rinfacciare fagus, -i, f. faggio ido, -is, isus sum, -ĕre focus, -i, m. focolare, fuoco
expugnatĭo, -ōnis, f. conquista Falerĭì, -ōrum, m. pl. Falerii (città idarsi (+ dat.) fodio, -is, fōdi, fossum, -ēre
expugno, -as, -āvi, -ātum, -āre dell’Etruria) iducĭa, -ae, f. iducia zappare, traiggere, scavare
espugnare fallax, -ācis ingannevole idus, -a, -um idato, fedele, foederātus, -a, -um alleato
exsanguis, -e senza sangue, fallo, -is, fefelli, falsum, -ĕre devoto foedus, -a, -um brutto,
pallido, debole ingannare igo, -is, ixi, ictum, -ĕre vergognoso, atroce
exsilĭo, -is, -silŭi, -īre saltar fuori falsus, -a, -um falso coniccare, appendere, scolpire, foedus, -ĕris, n. patto
exsisto, -is, -stĭti, -ĕre presentarsi, falx, falcis, f. falce costruire folĭum, -ii, n. foglia
mostrarsi fama, -ae, f. fama, diceria igŭlus, -i, m. vasaio fons, fontis, f. fonte
exsolvo, -is, -solvi, -solutum, -ĕre famelĭcus, -a, -um affamato, ilia, -ae, f. iglia forma, -ae, f. forma, aspetto
sciogliere famelico ilĭus, -ĭi, m. iglio isico, disegno
exspecto, -as, -āvi, -ātum, -āre fames, -is, f. fame ilum, -i, n. ilo formo, -as, -āvi, -ātum, -āre
aspettare, indugiare familia, -ae, f. famiglia, servitù indo, -is, idi, issum, -ĕre plasmare, educare
exspīro, -as, -āvi, -ātum, -āre familiāris, -e familiare, dividere fornax, -ācis, f. forno
spirare domestico - res familiaris: ines, -ium, m. pl. territorio forsitan forse (avv.)
exsplendesco, -is, -splendŭi, -ĕre patrimonio domestico ingo, -is, inxi, ictum, -ĕre forte per caso (avv.)
risplendere famōsus, -a, -um famigerato plasmare, simulare, ingere fortis, -e forte, coraggioso
exstingŭo, -is, -stinxi, -stinctum, famŭlus, -i, m. servitore, inĭo, -is, -īvi, -ītum, -īre fortitūdo, -ĭnis, f. coraggio
-ĕre spegnere, estinguere schiavo limitare, issare fortuĭtus, -a, -um casuale
exsul, -ŭlis, m. e f. esule fanum, -i, n. santuario inis, -is, m. e f. limite, conine, fortūna, -ae, f. fortuna, sorte (sia
exta, -orum, n. pl. viscere fas, n. (indecl.) lecito conclusione buona che cattiva), successo

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412 DIZIONARIETTO

fortūnae, -ārum, f. pl. beni Furĭus, -a, -um Furio gloria, -ae, f. gloria, onore, hiems, -hiemis, f. inverno
di fortuna (nome di una gens romana) fama hinnulĕus, -i, m. cerbiatto
fortunātus, -a, -um fortunato, furor, -ōris, m. furore, rabbia gloriōsus, -a, -um glorioso, Hippia(s), -ae, m. Ippia
prospero furtivus, -a, -um furtivo illustre (iglio di Pisistrato)
forum, -i, n. foro, piazza, furtum, -i, n. furto gracŭlus, -i, m. cornacchia Hipparchus, -i, m. Ipparco
mercato, carriera politica fuscus, -a, -um nero, cupo Graecia, -ae, f. Grecia (iglio di Pisistrato)
fossa, -ae, f. fossato futūrus, -a, -um futuro Graeci, -ōrum, m. pl. Greci hīra, -ae, f. intestino (plur .budella)
fossĭlis, -e fossile Graecus, -a, -um Greco hircus, -i, m. capro
foveo, -es, fovi, fotum, -ēre grando, -ĭnis, f. grandine Hispania, -ae, f. Spagna
assecondare, sostenere, nutrire G gratĭa, -ae, f. benevolenza, historia, -ae, f. storia
ractūra, -ae, f. frattura favore, gradevolezza, histrio, -ōnis, m. attore
ragĭlis, -e fragile, debole Gabĭi, -orum, m. pl. Gabii ringraziamento Hister, -stri, m. Istro, Danubio
ragilĭtas, -ātis, f. fragilità, (città del Lazio) gratus, -a, -um grato, gradito, hodie oggi
caducità Gades, -ĭum, f. pl. Cadice riconoscente Homērus, -i, m. Omero
ragrantĭa, -ae, f. profumo (città della Spagna) gravis, -e pesante, grave homo, -ĭnis, m. uomo
rango, -is, rēgi, ractum, -ĕre Galba, -ae, m. Galba gravĭtas, -ātis, f. peso honestas, -ātis, f. dignità, onestà
rompere, spezzare, annientare Galli, -ōrum, m. pl. Galli gressus, -us, m. passo honestus, -a, -um onorevole,
rater, ratris, m. fratello gallīna, -ae, f. gallina grex, gregis, m. gregge, turba, onesto, nobile
raus, raudis, f. frode Gallia, -ae, f. Gallia combriccola honor/s, -ōris, m. onore, carica
reni, -ōrum, m. pl. morsi, briglie Gallice alla maniera gallica (avv.) gubernātor, -ōris, m. pubblica
requens, -ēntis affollato, Gallĭcus, -a, -um gallico, timoniere honorarĭum, -ii, n. contributo
frequente, frequentato, numeroso della Gallia gusto, -as, -āvi, -ātum, -āre volontario
requentia, -ae, f. numero Gallus, -a, -um gallico, gallo gustare, assaggiare honōro, -as, -āvi, -ātum, -āre
requento, -as, -āvi, -ātum, -āre (abitante della Gallia) gutta, -ae, f. goccia onorare, celebrare
frequentare, riempire, accrescere gallus, -i, m. gallo gymnasĭum, -ii, n. ginnasio, hora, -ae, f. parte di tempo
retum, -i, n. stretto di mare gaudeo, -es, gavīsus sum, -ēre palestra (ora, stagione)
rigĭdus, -a, -um freddo, fresco godere, rallegrarsi (+ abl.) gyrus, -i, m. giro, circolo Hora, -ae, f. Ora (dea della
rigus, -ŏris, n. freddo, inverno gaudĭum, -ĭi, n. gioia, contentezza gioventù)
rondōsus, -a, -um frondoso gelĭdus, -a, -um gelido, freddo Horae, -ārum, f. pl. Ore
rons, rontis, f. fronte, gemēllus, -a, -um gemello H Horatĭus, -ii, m. Orazio
il davanti gemma, -ae, f. gemma, pietra horrendus, -a, -um orrendo,
ructus, -us, m. frutto, vantaggio, preziosa habeo, -es, habui, habĭtum, orribile
proitto gena, -ae, f. guancia -ēre avere, possedere, tenere, horrĕum, -i, n. granaio
rugīfer, -era, -erum fruttifero, gener, -ĕri, m. genero dominare, stimare hortātus, -us, m. esortazione
fertile genĕro, -as, -āvi, -ātum, -āre habĭto, -as, -āvi, -ātum, -āre hortus, -i, m. giardino
rumentarĭus, -a, -um di grano generare abitare hospes, -ĭtis, m. ospite
- res rumentaria: provviste di generosĭtas, -ātis, f. Hadriānus, -i, m. Adriano hospitĭum, -ii, n. ospitalità,
grano magnanimità, buona qualità (imperatore romano) ricovero
rumēntum, -i, n. frumento gens, gentis, f. gente, popolo, Hadriatĭcus, -a, -um Adriatico hostia, -ae, f. vittima sacriicale
rustra invano (avv.) stirpe, casato Haedui, -ōrum, m. pl. Edui hostīlis, -e del nemico, nemico
rux, rugis, f. produzione - genu, -us, n. ginocchio (popolo della Gallia) hostis, -is, m. nemico
pl. raccolto genus, -ĕris, n. nascita, stirpe, haedus, -ai, m. capretto humanĭtas, -ātis, f. umanità,
fuga, -ae, f. fuga genere, specie haerĕo, -es, haesi, haesum, -ēre benevolenza, cultura
fugĭo, -is, fūgi, -ĕre fuggire, evitare geometrĭcus, -a, -um stare attaccato, incalzare humānus, -a, -um umano, mite,
fugo, -as, -āvi, -ātum, -āre geometrico (con in + abl.) colto - res humanae, pl.: “cose”
mettere in fuga Germani, -ōrum, m. pl. Germani Hamilcar, -aris, m. Amilcare umane
fulgĕo, -es, fulsi, -ēre risplendere Germānus, -a, -um germano, (padre di Annibale) humĭlis, -e basso, modesto
fulmen, -ĭnis, n. fulmine abitante della Germania Hannĭbal, -ălis, m. Annibale humilĭtas, -ātis, f. bassezza
fundamēntum, -i, n. germĕn, -ĭnis, n. germoglio, Hasdrŭbal, -alis, m. Asdrubale humus, -i, f. terra, suolo
fondamenta, principio gemma hasta, -ae, f. asta, lancia
fundĭtor, -ōris, m. fromboliere gero, -is, gessi, gestum, -ĕre haud non
fundo, -is, fūdi, fusum, -ĕre portare, condurre, compiere haurĭo, -is, hausi, haustum, -īre I
versare, produrre in abbondanza, gesta, -orum, n. imprese attingere
abbattere, mettere in fuga gesticulatĭo, -ōnis, f. gesticolazione hebesco, -is, -ĕre diventare stupido iaceo, -es, iacui, -ēre giacere
fundus, -i, m. podere gesto, -as, -āvi, -ātum, -āre Hector, -ŏris, m. Ettore iacĭo, -is, iēci, iactum, -ĕre
funēstus, -a, -um luttuoso, portare Helena, -ae, f. Elena gettare
doloroso, mortale gigno, -is, genŭi, genĭtum, -ĕre Helvētii, -orum, m. pl. Elvezi iacto, -as, -āvi, -ātum, -āre
funus, -ĕris, n. funerale, morte generare herba, -ae, f. erba gettare, scagliare, vantare
fur, furis, m. ladro gladiatorĭus, -a, -um gladiatorio Hercules, -is, m. Ercole iactūra, -ae, f. sacriicio, perdita,
furens, -ēntis infuriato, furioso gladĭus, -ĭi, m. spada hiberna, -orum, n. pl. danno, elargizione
furiōsus, -a, -um furibondo, glans, glandis, f. ghianda accampamento invernale iacŭlum, -i, n. giavellotto
arrabbiato globŭlus, -i, m. giro, polpetta hiemālis, -e
invernale iam già, ormai (avverbio)

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Latino – italiano 413

ianŭa, -ae, f. porta imperĭum, -ĭi, n. comando, incredŭlus, -a, -um incredulo inhumanĭtas, -ātis, f. crudeltà,
ibi lì (avverbio) ordine, potere incremēntum, -i, n. aumento, barbarie
Icarĭus, -a, -um di Icaro impĕro, -as, -āvi, -ātum, -āre sviluppo, progenie, avanzamento inicio, -is, -iēci, -iēctum, -ĕre
Icărus, -i, m. Icaro comandare (trans. e con dat.), incūltus, -a, -um incolto, gettare contro
ico, -is, ici, ictum, -ĕre colpire dominare disordinato, rozzo inimīcus, -a, -um nemico,
ictus, -us, m. colpo impĕtro, -as, -āvi, -ātum, -āre incumbo, -is, -cubui, -cubitum, avversario
idonĕus, -a, -um idoneo (+ dat.) ottenere -ĕre appoggiarsi, piombare su, iniquĭtas, -ātis, f.
iecur, iecŏris, (iecinŏris), n. impĕtus, -us, m.slancio, incombere disuguaglianza, svantaggio
fegato movimento, assalto, impeto incurro, -is, -curri (-cucurri), iniqŭus, -a, -um sfavorevole,
ieiūnus, -a, -um digiuno impĭus, -a, -um empio -cursum, -ĕre spingersi avverso
Iesus, -us, m. Gesù impleo, -es, -evi, -etum, -ēre correndo initĭum, -ii, n. inizio, principio
igitur dunque (avverbio) riempire incursĭo, -ōnis, f. attacco, scorreria iniurĭa, -ae, f. ingiustizia, danno
ignārus, -a, -um ignaro, implĭco, -as, -plicŭi, -plicĭtum, incūrsus, -us, m. irruzione iniustus, -a, -um ingiusto
inesperto -āre coinvolgere, stringere incustodītus, -a, -um inlumĭno, -as, -āvi, -ātum, -āre
ignavĭa, -ae, f. pigrizia, indolenza implōro, -as, -āvi, -ātum, -āre incustodito illuminare, rischiarare
ignāvus, -a, -um pigro, indolente invocare, implorare inde da lì (avv. luogo) innŏcens, -ēntis innocente
ignis, -is, m. fuoco impōno, -is, posŭi, posĭtum, -ĕre India, -ae, f. India innocentĭa, -ae, f. innocenza
ignominĭa, -ae, f. disonore imporre indicĭum, -ii, n. denuncia, innoxĭus, -a, -um innocente
ignoratĭo, -ōnis, f. igoranza, non imprŏbus, -a, -um cattivo, indizio inopia, -ae, f. mancanza
conoscenza malvagio indīco, -is, indixi, indictum, di mezzi, povertà
ignōro, -as, -āvi, -ātum, -āre improvĭdus, -a, -um incauto, -ĕre dichiarare, annunciare inops, -ŏpis privo di mezzi, povero
ignorare ingenuo indignātus, -a, -um indignato, inritamentum, -i, n. stimolo
ignōtus, -a, -um sconosciuto imprudentĭa, -ae, f. imperizia, sdegnato insanabĭlis, -e insanabile
Ilĭa, -ae, f. Ilia imprevidenza indignus, -a, -um indegno insania, -ae, f. follia
Ilias, -ados, f. Iliade impūrus, -a, -um impuro (+ abl.) insanio, -is, -īvi, -ītum, -īre
illustris, -e chiaro, celebre, illustre inanĭmus, -a, -um inanimato indōctus, -a, -um ignorante essere pazzo
imāgo, -ĭnis, f. immagine, visione inānis, -e vuoto, vano induco, -is, -duxi, -ductum, -ĕre inscius, -a, -um inconsapevole
imbecillus, -a, -um debole incaŭtus, -a, -um incauto, introdurre, spingere insepūltus, -a, -um insepolto
imber, -bris, m. pioggia, imprudente indulgĕo, -es, indulsi, indultum, insidiae, -ārum, f. pl. agguato,
temporale incēndo, -is, incendi, incensum, -ēre accondiscendere, insidia, trappola
imbuo, -is, -i, imbutus, -ĕre -ĕre incendiare assecondare (+ dat.) insigne, -is, n. segno, insegna,
bagnare, imbevere, inzuppare incēdo, -is, -cessi, -cessum, -ĕre induo, -is, -dui, -dutum, -ĕre fregio
immanis, -e immane, enorme avanzarsi, camminare indossare insignis, -e notevole, distinto
immemor, -ŏris immemore, incendĭum, -ii, n. incendio industria, -ae, f. attività, insilĭo, -is, -silŭi, -sultum, -īre
dimentico incensus, -a, -um ardente, acceso operosità, impegno saltare sopra
immensus, -a, -um smisurato, inceptum, -i, n. inizio, principio, indutiae, -ārum, f. pl. tregua insinuatĭo, -ōnis, f. insinuazione
illimitato impresa inedĭa, -ae, f. digiuno, mancanza insinŭo, -as, -āvi, -ātum, -āre
imminĕo, -es, -ēresovrastare, incertus, -a, -um dubbio, di cibo insinuarsi nel favore (+ dat.)
minacciare, incombere irregolare, insicuro infans, -āntis bambino insolĭtus, -a, -um insolito,
imminŭo, -is, -minui, -minūtum, incestus, -us, m. incesto infecūndus, -a, -um sterile strano, straordinario
-ĕre diminuire, ridurre incĭpĭo, -is, incēpi, inceptum, infēlix, -īcis infecondo, inspicĭo, -is, -spexi, -spectum,
immitto, -is, -misi, -missum, -ĕre cominciare (+ inf.) sfortunato -ĕre osservare attentamente,
-ĕre immettere incitamēntum, -i, n. stimolo infĕri, -orum, n. pl. dèi inferi consultare
immoderātus, -a, -um smodato incĭto, -as, -āvi, -ātum, -āre infēstus, -a, -um ostile, instīgo, -as, -āvi, -ātum, -āre
immŏlo, -as, -āvi, -ātum, -āre incitare, stimolare aggressivo istigare
sacriicare, immolare inclementĭa, -ae, f. inclemenza, infīdus, -a, -um inido, sleale institŭo, -is, -i, -tutum, -ĕre
immortālis, -e immortale durezza ininītus, -a, -um ininito, istituire, porre
immūndus, -a, -um sporco inclūdo, -is, -cludi, -clusum, -ĕre immenso institutĭo, -ōnis, f. formazione,
immūto, -as, -āvi, -ātum, -āre rinchiudere inirmus, -a, -um debole, educazione
mutare, cambiare incognĭtus, -a, -um sconosciuto instabile instrūctus, -a, -um equipaggiato,
impar, -ăris impari inchŏo, -as, -āvi, -ātum, -āre inluo, -is, -luxi, -luctum, -ĕre preparato
impedimēnta -orum, n. pl. incominciare scorrere instrumēntum, -i, n.
bagagli dell’esercito incŏla, -ae, m. abitante infundo, -is, fūdi, -fusum, -ĕre equipaggiamento, strumento
impedimēntum, -i, n. ostacolo incŏlo, -is, -colui, -cultum, -ĕre versare, introdurre instruo, -is, -struxi, -structum,
impedio, -is, -īvi, -ītum, -īre abitare ingemesco, -is, -gemŭi, -ĕre -ĕre allestire, schierare
impedire incolŭmis, -e incolume, integro lamentarsi, gemere insula, -ae, f. isola, quartiere
impēllo, -is, impŭli, impūlsum, incolumĭtas, -ātis, f. incolumità, ingeniōsus, -a, -um abile, acuto insūlsus, -a, -um sciocco
-ĕre colpire, spingere, indurre integrità ingenĭum, -ĭi, n. indole, intĕger, -gra, -grum integro, illeso
(con ad + acc.) incommŏdum, -i, n. danno, carattere, ingegno integrĭtas, -ātis, f. integrità (isica
imperātor, -ōris, m. disagio ingens, -ēntis grande, ingente e morale)
comandante, imperatore (dopo incredibĭlis, -e eccezionale, ingenŭus, -a, -um nato libero intellĕgo, -is, -lexi, -lectum, -ĕre
Cesare) incredibile ingrātus, -a, -um ingrato capire

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414 DIZIONARIETTO

intelligentĭa, -ae, f. conoscenza, itaque pertanto, perciò Laelius, -ii, m. Lelio libens, -ēntis favorevole, contento
intelletto, concetto iter, itinĕris, n. viaggio, marcia Laenius, -ii, m. Lenio libēnter volentieri (avv.)
intemperantĭa, -ae, f. itĕrum di nuovo (avv.) laetitĭa, -ae, f. gioia liber, -ĕra, -ĕrum libero
intemperanza Ithaca, -ae, f. Itaca laetus, -a, -um rigoglioso, Liber, -eri, m. Libero - Bacco
intemperĭes, -ēi, f. intemperie, iubeo, -es, iussi, iussum, -ēre gradito, lieto liber, -bri, m. libro
irregolarità comandare Laevinus, -i, m. Levino libĕri, -orum, m. pl. igli
intēntus, -a, -um attento iucūndus, -a, -um piacevole, Laius, -ii, m. Laio libĕro, -as, -āvi, -ātum, -āre
intercedo, -is, -cessi, -cessum, gradevole lamēnta, -orum, n. pl. lamenti liberare, affrancare
-ĕre intercorrere, frapporsi iudex, -ĭcis, m. giudice lamina, -ae, f. placca, piastrina libertas, -ātis, f. libertà
intercludo, -is, -cludi, -clusum, iudicĭum, -ii, n. giudizio lana, -ae, f. lana libertus, -i, m. liberto, schiavo
-ĕre chiudere, impedire iudĭco, -as, -āvi, -ātum, -āre lanĕus, -a, -um di lana affrancato
interdum talvolta (avv.) giudicare languesco, -is, langŭi, -ĕre libidinōsus, -a, -um dissoluto,
interea frattanto (avv.) iugūlo, -as, -āvi, -ātum, -āre indebolirsi, illanguidirsi sfrenato
interfector, -ōris, m. uccisore sgozzare, trucidare languor, -ōris, m. spossatezza libīdo, -ĭnis, f. piacere, desiderio
intericĭo, -is, -feci, -fectum, -ĕre iugŭlum, -i, n. gola lanĭo, -as, -āvi, -ātum, -āre licentĭa, -ae, f. arbitrio,
distruggere, uccidere iugum, -i, n. giogo, cresta dilaniare, lacerare sfrenatezza, anarchia, possibilità
intĕrim frattanto (avv.) Iugurtha, -ae, m. Giugurta, lapsus, -us, m. crollo, frana ligneus, -a, -um di legno
intermitto, -is, -misi, -missum, re di Numidia laquĕus, -i, m. laccio, trappola lignum -i, n. pezzo di legno
-ĕre interrompere Iugurthīnus, -a, -um giugurtino largitĭo, -ōnis, f. generosità, limōsus, -a, -um fangoso
interrogo, -as, -āvi, -ātum, -āre Iulia, -ae, f. Giulia dono, corruzione limpĭdus, -a, -um limpido,
interrogare iungo, -is, iunxi, iunctum, -ēre lascivĭa, -ae, f. allegria, sfrenatezza trasparente
intervallum, -i, n. intervallo, aggiogare, legare, unire latĕbra, -ae, f. rifugio, lingua, -ae, f. lingua
distanza Iuno, -ōnis, f. Giunone nascondiglio, tana linter, lintris, f. barchetta
intestīnum, -i, n. intestino Iuppiter, Iovis, m. Giove Latīnus, -a, -um latino lintĕus, -a, -um di lino
intestīnus, -a, -um interno, civile iurgĭum, -ii, n. alterco, litigio Latĭum, -ii, n. Lazio liquefacĭo, -is, -fēci, -factum,
intro, -as, -āvi, -ātum, -āre iuro, -as, -āvi, -ātum, -āre latro, -as, -āvi, -ātum, -āre -ĕre sciogliere
entrare giurare abbaiare liquĭdus, -a, -um liquido, fluido
invādo, -is, invasi, invasum, ius, iuris, n. diritto, giustizia latro, -ōnis, m. ladro, bandito, littĕra, -ae, f. lettera dell’alfabeto
-ĕre aggredire, invadere iussus, -us, m. comando soldato mercenario littĕrae, -arum, f. pl. missiva,
invĕnio, -is, invēni, iustitia, -ae, f. giustizia latrocinĭum, -ii, n. rapina, furto letteratura
inventum, -īre trovare, iustus, -a, -um giusto latus, -a, -um ampio, largo litus, -ŏris, n. lido, costa
scoprire, inventare iuvenis, -is, m. e f. giovane latus, -ĕris, n. ianco, lato Livia, -ae, f. Livia
inventor, -ōris, m. inventore iuventus, -ūtis, f. gioventù laudo, -as, -āvi, -ātum, -āre Livĭus, -ii, m. Livio
inveterāsco, -is, -veterāvi, Iuverna, -ae, f. Irlanda lodare loca, -orum, n. luoghi
-veterātum, -ĕre invecchiare, iuvo, -as, iuvi, iutum, -āre laurus, -i, f. alloro loci, -orum, m. passi di un libro
rafforzarsi giovare (+ acc.) laus, -laudis, f. lode, elogio, gloria locuplēto, -as, -āvi, -ātum, -āre
invidia, -ae, f. ostilità, invidia lautus, -a, -um sontuoso arricchire
invĭdus, -a, -um invidioso, geloso Lavinĭum, -ii, n. Lavinio locus, -i, m. luogo, posto,
invīsus, -a, -um odioso (+ dat.) K (città del Lazio) condizione, posizione
invĭus, -a, -um inaccessibile lectīca, -ae, f. portantina longe lontano (avv. - con ab + abl.)
invīto, -as, -āvi, -ātum, -āre Karthāgo, -ĭnis, f. Cartagine lectisternĭum, -ii, n. lettisternio longinqŭus, -a, -um lontano
invitare (banchetto per gli dei) longitūdo, -ĭnis, f. lunghezza
invōco, -as, -āvi, -ātum, -āre lectus, -i, m. letto longus, -a, -um lungo, esteso
invocare, chiamare L legatĭo, -ōnis, f. ambasciata loricŭla, -ae, f. parapetto
involvo, -is, -volvi, - volūtum, legātus, -i, m. ambasciatore, lucĕo, -es, luxi, -ĕre risplendere,
-ĕre avvolgere labor, -ōris, m. fatica, sforzo, luogotenente brillare
Iocāsta, -ae, f. Giocasta lavoro legio, -ōnis, f. legione lucĭdus, -a, -um luminoso
iocus, -i, m. scherzo laborans, -āntis affaticato, colpito legionarĭi, -ōrum, m. pl. legionari Lucĭus, -ii, m. Lucio
Ionius, -a, -um Ionio labōro, -as, -āvi, -ātum, -āre legislātor, -ōris, m. legislatore Lucretia, -ae, f. Lucrezia
Iphigenīa, -ae, f. Iigenia affaticarsi, tormentare lego, -as, -āvi, -ātum, -āre lucrum, -i, n. guadagno
ira, -ae, f. ira, rabbia labyrinthum, -i, n. labirinto mandare come ambasciatore luctus, -us, m. lutto, dolore
irātus, -a, -um irato lac, lactis, n. latte lego, -is, lēgi, lectum, -ĕre luculentus, -a, -um splendido,
irrīdeo, -es, irrīsi, irrīsum, -ēre Lacedaemon, -ŏnis, f. Sparta leggere, scegliere, raccogliere notevole
deridere, schernire Lacedaemonĭus, -a, -um spartano legulēius, -i, m. leguleio lucus, -i, m. bosco, bosco sacro
irrĭgo, -as, -āvi, -ātum, -āre lacesso, -is, -īvi, -ītum, -ĕre (conoscitore delle procedure ludibrium, -ii, n. scherno, beffa,
innafiare, irrigare provocare legali) oltraggio
irritatĭo, -ōnis, f. provocazione, lacrĭma, -ae, f. lacrima lenis, -e dolce, leggero ludus, -i, m. gioco, scherzo,
incitamento lacūna, -ae, f. pozza, laghetto leo, leōnis, m. leone spettacolo (pl.), scuola
irrumpo, -is, -rupi, -ruptum, lacūnar, -āris, n. sofitto letum. -i, n. morte ludo, -is, lusi, lusum, -ĕre
-ĕre precipitarsi lacus, -us, m. lago levis, -e leggero, di poca importanza giocare, divertirsi
Italia, ae, f. Italia laedo, -is, laesi, laesum, -ĕre levĭtas, -ātis, f. leggerezza, futilità lugĕo, -es, luxi, luctum, -ēre
Italĭcus, -a, -um italico danneggiare lex, legis, f. legge piangere, lamentarsi

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Latino – italiano 415

luna, -ae, f. luna manifestus, -a, -um manifesto, Memphis, -is, f. Meni moderātus, -a, -um moderato
lŭo, -is, lui, luĭtum, -ĕre pagare evidente (città dell’Egitto) modestĭa, -ae, f. modestia
lupa, -ae, f. lupa manipulāris, -is, m. soldato mendacĭum, -ii, n. menzogna modestus, -a, -um moderato,
Lupercalia, -ium, n. pl. semplice mendīcus, -a, -um mendicante modesto, misurato
Lupercali (feste in onore di Pan) Manlĭus, -ii, m. Manlio Menelāus, -i, m. Menelao modĭcus, -a, -um moderato
lupus, -i, m. lupo mano, -as, -āvi, -ātum, -āre mens, mentis, f. mente, pensiero modo ... modo ora ... ora
luscinia, -ae, f. usignolo emanare, diffondere mensa, -ae, f. mensa modus, -i, m. modo, misura
lustro, -as, -āvi, -ātum, -āre mansuetūdo, -ĭnis, f. mitezza, mensis, -is, m. mese moenĭa, -ĭum, n. pl. mura
passare in rassegna docilità mentĭo, -ōnis, f. accenno molestĭa, -ae, f. fastidio
Lutatĭus, -a, -um Lutazio manus, -us, f. mano, truppa mercatūra, -ae, f. commercio molestus, -a, -um molesto,
lutum, -i, n. fango, creta Marathonĭus, -a, -um mercennarĭus, -a, -um venale, fastidioso
lux, lucis, f. luce di Maratona mercenario mollis, -e molle, dolce, debole,
luxurĭa, -ae, f. / luxurĭes -ēi, f. Marcellus, -i, m. Marcello Mercurĭus, -ii, m. Mercurio (dio) effeminato
rigoglio, lussuria Marcĭus, -ii, m. Marzio meridĭes, -ēi, m. mezzogiorno, momentum, -i, n. impulso,
luxuriōsus, -a, -um Marcus, -i, m. Marco sud spazio, fase, momento, attimo
lussureggiante, fertile, sfrenato mare, maris, n. mare merĭtus, -a, -um meritato, giusto monarchĭa, -ae, f. monarchia
luxus, -us, m. lusso, lussuria margarīta, -ae, f. perla Metēllus, -i, m. Metello moneo, -es, monui, monĭtum,
Lycurgus, -i, m. Licurgo maritĭmus, -a, -um marittimo, metŭo, -is, metŭi, metūtum, -ēre ammonire, consigliare,
(legislatore spartano) marino -ĕre temere esortare
Lysander, -dri, m. Lisandro marītus, -i, m. marito metus, -us, m. paura, timore monīle, -is, n. monile, gioiello
(generale spartano) Marĭus, -ii, m. Mario Mezentĭus, -ii, m. Mezenzio mons, montis, m. monte
marmor, -ŏris, n. marmo meus, -a, -um mio monstro, -as, -āvi, -ātum, -āre
marmorēus, -a, -um di marmo mīca, -ae, f. briciola mostrare
M Mars, Martis, m. Marte miles, -ĭtis, m. soldato monstrum, -i, n. mostro
mas, maris, m. maschio militāris, -e militare - monumēntum, -i, n. ricordo,
Macedŏnes, -um, m. pl. mascŭlus, -a, -um maschio, res militaris: arte della guerra memoria
Macedoni maschile militia, -ae, f. esercito, servizio mora, -ae, f. indugio
Macedonia, -ae, f. Macedonia Masinissa, -ae, m. Massinissa militare, pratica militare morbus, -i, m. malessere,
machĭna, -ae, f. congegno, (re di Numidia) milĭto, -as, -āvi, -ātum, -āre malattia
macchina Massilĭa, -ae, f. Marsiglia prestare servizio militare mors, mortis, f. morte
maestitĭa, -ae, f. tristezza Massiliēnses, -ium, m. pl. Milo, -ōnis, m. Milone morsus, -us, m. morso
maestus, -a, -um triste Marsigliesi Miltiades, -is, m. Milziade mortālis, -e mortale
maga, -ae, f. maga mater, matris, f. madre (generale ateniese) mortifĕr(us), -a, -um mortale
magister, -stri, m. maestro, capo materĭa, -ae, f. / materĭes, -ēi, f. minae, -ārum, f. pl. minacce mortŭus, -a, -um morto
magistra, -ae, f. maestra materia, legname minax, -ācis minaccioso mos, moris, m. costume, usanza,
magistrātus, -us, m. magistrato, matrimonĭum, -ii, n. Minerva, -ae, f. Minerva comportamento
magistratura matrimonio minister, -stri, m. servitore, motus, -us, m. movimento, moto,
magniicentia, -ae, f. nobiltà, matrŏna, -ae, f. signora, matrona aiutante, ministro, sacerdote impulso, sedizione
sontuosità, lusso maturĭtas, -ātis, f. maturazione ministerĭum, -ii, n. funzione moveo, -es, mōvi, mōtum, -ēre
magnifĭcus, -a, -um grandioso, matūro, -as, -āvi, -ātum, -āre minīstro, -as, -āvi, -ātum, -āre muovere, provocare, turbare,
splendido, sontuoso affrettare servire agitare
magnitūdo, -ĭnis, f. grandezza matūrus, -a, um maturo Minos, -ōis, m. Minosse mox subito, presto, poco dopo,
magnus, -a, -um grande, ampio, maxĭme soprattutto (avv.) (re di Creta) più tardi (avv.)
potente maxĭmus, -a, -um massimo Minotaurus, -i, m. Minotauro Mucĭus, -ii, m. Muzio
maior, -oris natu più vecchio medicamēntum, -i, n. medicina, mirabĭlis, -e stupendo, mucro, -ōnis, m. punta, spada
maiōres, -um, m. pl. antenati unguento meraviglioso mugio, -is, -īvi, -ītum, īre
male male, malamente (avv.) medicīna, -ae, f. medicina, arte mirus, -a, -um meraviglioso, muggire
malitĭa, -ae, f. cattiveria medica, rimedio straordinario, strano mulctra, -ae, f. secchio
mălum, -i, n. male, delitto medĭcus, -i, m. medico miscĕo, -es, miscui, mixtum, -ēre mulgeo, -es, mulsi, mulctum
mālum, -i, n. mela mediocris, -e debole, scarso mischiare, congiungere (+ dat.) (mulsum), -ēre mungere
malus, -a, -um cattivo, malvagio, Mediolānum, -i, n. Milano miser, -ĕra, -ĕrum misero, mulier, -ĕris, f. donna
deforme, dannoso medium, -ii, n. centro infelice, povero multitūdo, -ĭnis, f. moltitudine,
mālus, -i, f. pianta del melo medius, -a, -um medio, centrale miseratĭo, -ōnis, f. pietà, folla
mandātum, -i, n. ordine, mel, mellis, n. miele compassione multum molto (avverbio)
incarico Melĭta, -ae, f. Malta (isola) misericordia, -ae, f. compassione multus, -a, -um molto,
mando, -as, -āvi, -ātum, -āre mellītus, -a, -um di miele, Mithridatĭcus, -a, -um abbondante, numeroso
consegnare, afidare dolciastro mitridatico, di Mitridate mulus, -i, m. mulo
mane di mattino (avv.) membrum, -i, n. membro mitĭgo, -as, -āvi, -ātum, -āre Mummĭus, -ii, m. Mummio
manĕo, -es, mansi, mansum, (del corpo) mitigare, addolcire Munda, -ae, f. Munda
-ēre rimanere, restare fermo memor, -ŏris, m. memore mitis, -e dolce, mite (città della Spagna)
Manes, -ium, m. pl. dei Mani, memoria, -ae, f. ricordo, mitto, -is, misi, missum, -ĕre munditĭa, -ae, f. pulizia,
anime dei morti tradizione mandare, inviare rafinatezza

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416 DIZIONARIETTO

mundus, -i, m. mondo nego, -as, -āvi, -ātum, -āre nullus, -a, -um nessuno (agg.) obtrēcto, -as, -āvi, -ātum, -āre
municipĭum, -ii, n. municipio mutare Numa, -ae, m. Numa (re di Roma) attaccare, biasimare
muniicentia, -ae, f. generosità negotĭum, -ĭi, n. faccenda, numĕrus, -i, m. numero, obtrunco, -as, -āvi, -ātum, -āre
munifĭcus, -a, -um muniico, occupazione quantità, gruppo massacrare
generoso nemus, -ŏris, n. bosco Numĭda, -ae, m. numida (della obūmbro, -as, -āvi, -ātum, -āre
munio, -is, -īvi (munĭi), -ītum, nepos, nepōtis, m. nipote Numidia) adombrare
-īre fortiicare, difendere, nepticŭla, -ae, f. nipotina Numidĭa, -ae, f. Numidia, obvĭus, -a, -um che viene
proteggere Neptūnus, -i, m. Nettuno (dio) regione africana incontro, incontro (+ dat.)
munitĭo, -ōnis, f. fortiicazione nequitĭa, -ae, f. cattiveria, nummus, -i, m. moneta occaeco, -as, -āvi, -ātum, -āre
munus, -ĕris, n. dovere, dono dissolutezza, malvagità numquam non ... mai (avv.) accecare
Murēna, -ae, m. Murena Nero, -ōnis, m. Nerone nunc ora occasĭo, -ōnis, f. occasione,
murus, -i, m. muro (imperatore romano) nuntio, -as, -āvi, -ātum, -āre opportunità
Musa, -ae, f. Musa nescĭo, -is, -īvi (ĭi), -ītum, -īre annunciare occāsus, -us, m. tramonto
musĭca, -ae, f. musica, poesia ignorare, non sapere nuntĭus, -ĭi, m. messaggero, occidens, -ēntis, m. occidente, ovest
musso, -as, -āvi, -ātum, -āre neuter, -tra, -trum nessuno messaggio, notizia, annuncio occĭdo, -is, occĭdi, occāsum, -ĕre
esitare dei due nuper da poco (avv.) cadere, morire, tramontare
muto, -as, -āvi, -ātum, -āre nex, necis, f. morte nupta, -ae, f. sposa occīdo, -is, occīdi, occīsum, -ĕre
mutare nidus, -i, m. nido nuptiae, -ārum, f. pl. nozze uccidere
mutus, -a, -um muto niger, -gra, -grum nero, scuro Nympha, -ae, f. Ninfa occulte nascostamente (avv.)
Nilus, -i, m. Nilo occūlto, -as, -āvi, -ātum, -āre
nimĭus, -a, -um eccessivo, nascondere
N troppo (grande) O occultus, -a, -um nascosto,
nisus, -us, m. sforzo segreto
nam infatti (cong. coordinante) nitor, -ōris, m. splendore obicĭo, -is, -iēci, -iēctum, -ĕre occumbo, -is, -cubŭi, -cubĭtum,
narro, -as, -āvi, -ātum, -āre nix, nivis, f. neve gettare -ĕre cadere, soccombere
narrare nobĭlis, -e noto, rinomato, nobile obiurgo, -as, -āvi, -ātum, -āre occupatĭo, -ōnis, f. presa,
natalis, -e natale, della nascita nobilĭtas, -ātis, f. nobiltà - i rimproverare occupazione, conquista
nati, -orum, m. pl. igli nobili oblectatĭo, -ōnis, f. godimento, occŭpo, -as, -āvi, -ātum, -āre
natĭo, -ōnis, f. origine, stirpe, noceo, -es, nocui, nocĭtum, -ēre divertimento occupare
popolo nuocere (+ dat.) oblĭgo, -as, -āvi, -ātum, -āre occurro, -is, occurri, occursum,
natūra, -ae, f. natura nocturnus, -a, -um notturno vincolare, legare -ĕre presentarsi, andare
naturālis, -e naturale Nola, -ae, f. Nola oblōngus, -a, -um allungato incontro (+ dat.)
natus, -a, -um nato (città della Campania) obmutesco, -is, -mutŭi, -ĕre Oceănus, -i, m. Oceano
nauragĭum, -ii, n. naufragio nomen, -ĭnis, n. nome, titolo, ammutolire Octaviānus, -i, m. Ottaviano
naurăgus, -i, m. naufrago dignità obnubĭlo, -as, -āvi, -ātum, -āre octavus, -a, -um ottavo
nauta, -ae, m. marinaio nomĭno, -as, -āvi, -ātum, -āre annebbiare ocŭlus, -i, m. occhio
navālis, -e navale nominare, eleggere oboedientĭa, -ae, f. obbedienza odĭum, -ii, n. odio
navicŭla, -ae, f. barca non non (avverbio) oboedio, -is, -īvi (oboedĭi), Odyssēa, -ae, f. Odissea
navigatĭo, -ōnis, f. navigazione nonnullus, -a, -um qualche, -ītum, -īre obbedire (+ dat.) Oedĭpus, -i, m. Edipo
navĭgo, -as, -āvi, -ātum, -āre alcuno obsaepĭo, -is, -saepsi, -saeptum, ofendo, -is, ofendi, ofensum,
navigare nonus, -a, -um nono -ĕre sbarrare -ĕre colpire, offendere
navis, -is, f. nave Norĭcus, -a, -um del Norico obscurĭtas, -ātis, f. umiltà oicīna, -ae, f. laboratorio,
ne ... quidem neanche, neppure (regione dell’Austria) obscūro, -as, -āvi, -ātum, -āre bottega
(avv.) norma, -ae, f. norma, regola oscurare, nascondere oicĭum, -ii, n. servizio, dovere,
Neapŏlis, -is, m. Napoli noster, -stra, -strum nostro obscūrus, -a, -um buio, nascosto, compito, rispetto, favore
nebŭla, -ae, f. nuvola, nebbia nota, -ae, f. nota, indizio, segno umile olea, -ae, f. ulivo, oliva
nec (neque) ... umquam e non ... notĭo, -ōnis, f. indagine, obsequĭum, -ii, n. rispetto, olim una volta, un tempo (avv.)
mai (avv.) conoscenza, nozione compiacenza Olympĭcus, -a, -um olimpico, di
necessarĭus, -a, -um inevitabile, notitĭa, -ae, f. notizia, nozione observo, -as, -āvi, -ātum, -āre Olimpia
necessario notus, -a, -um noto, osservare, rispettare Olympus, -i, m. Olimpo
necessĭtas, -ātis, f. necessità, conosciuto obses, -ĭdis, m. ostaggio omitto, -is, -misi, -missum, -ĕre
bisogno novĭtas, -ātis, f.novità, obsidĕo, -es, -sēdi, -sessum, -ēre deporre
neco, -as, -āvi, -ātum, -āre innovazione, cambiamento assediare omnis, -e ogni, tutto
uccidere novus, -a, -um nuovo, recente, obsidĭo, -ōnis, f. assedio onĕro, -as, -āvi, -ātum, -āre
nectar, -ăris, n. nettare strano, insolito obsto, -as, obstĭti, obstĭtum, -āre caricare, appesantire
nefas, n. (indecl.) illecito nox, noctis, f. notte opporsi, impedire (+ dat.) onus, -ĕris, n. peso
nefarĭus, -a, -um empio, noxĭus, -a, -um colpevole, obtempĕro, -as, -āvi, -ātum, opĕra, -ae, f. azione, attività,
malvagio dannoso -āre obbedire (+ dat.) lavoro
neglegentĭa, -ae, f. negligenza, nubes, -is, f. nuvola obtestatĭo, -ōnis, f. giuramento opinĭo, -ōnis, f. congettura,
trascuratezza nudo, -as, -āvi, -ātum, -āre obtinĕo, -es, obtinui, obtentum, opinione
neglĕgo, -is, -lexi, -lectum, -ēre spogliare, sguainare, depredare -ēre tenere, conservare, oppĕto, -is, -ivi, -itum, -ĕre
trascurare, non tenere conto nudus, -a, -um nudo, spoglio ottenere affrontare

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Latino – italiano 417

oppidānus, -a, -um di una città, ostendo, -is, ostendi, ostentum, pasco, -is, pavi, pastum, -ĕre perceptĭo, -ōnis, f. raccolta
provinciale -ĕre mostrare, presentare, pascolare, nutrire percipĭo, -is, -cēpi, -ceptum, -ĕre
oppĭdum, -i, n. città fortiicata esporre Pasiphăa, -ae, f. Pasifae (moglie raccogliere, afferrare,
oppōno, -is, -posŭi, -posĭtum, ostentatĭo, -ōnis, f. ostentazione di Minosse) comprendere
-ĕre opporre, contrapporre ostento, -as, -āvi, -ātum, -āre pastor, -ōris, m. pastore percrebresco, -is, -crebrŭi, -ĕre
opportunĭtas, -ātis, f. occasione, presentare, ostentare, esibire patefacĭo, -is, -feci, -factum, -ĕre diffondersi
convenienza Ostia, -ae, f. Ostia aprire, svelare percurro, -is, -cucurri, -cursum,
opprĭmo, -is, -pressi, -pressum, ostĭum, -ii, n. porta patĕo, -es, patŭi, -ēre essere -ĕre percorrere
-ĕre calpestare, sorprendere, Otho, -ōnis, m. Otone aperto, estendersi percutĭo, -is, -cussi, -cussum, -ĕre
soffocare (imperatore) pater, patris, m. padre colpire
opprobrĭum, -ii, n. disonore, otiōsus, -a, -um inoperoso, libero patiens, -ēntis resistente, perdo, -is, perdĭdi, perdĭtum,
vergogna da impegni lavorativi tollerante (+ gen.) -ĕre perdere, distruggere
oppugnatĭo, -ōnis, f. assalto otĭum, -ĭi, n. tempo libero, patientĭa, -ae, f. pazienza, perduco, -is, -duxi, -ductum,
oppūgno, -as, -āvi, -ātum, -āre riposo, tranquillità resistenza, sopportazione -ĕre persuadere
assalire ovile, -is, n. ovile Patrae, -arum, f. pl. Patrasso peregrinatĭo, -ōnis, f. viaggio,
ops, opis, f. aiuto ovis, -is, f. pecora patrĭa, -ae, f. patria soggiorno all’estero
opes, -ium, f. pl. risorse, patrĭus, -a, -um paterno peregrīnus, -a, -um straniero,
ricchezze, potenza patrōna, -ae, f. protettrice, signora forestiero
optabĭlis, -e desiderabile P patrōnus, -i, m. protettore, signore pererro, -as, -āvi, -ātum, -āre
optimātes, -ĭum, m. pl. ottimati, paucitas, -ātis, f. scarsezza percorrere, aggirarsi
aristocratici pabŭlum, -i, n. pascolo, cibo paucus, -a, -um poco perfēctus, -a, -um compiuto,
optĭo, -ōnis, f. scelta Padus, -i, m. Po paulum un poco (avv.) completo, perfetto
opto, -as, -āvi, -ātum, -āre paene quasi (avv.) pauper, -ĕris povero pericĭo, -is, -fēci, -fēctum, -ĕre
desiderare paeninsŭla, -ae, f. penisola paupertas, -ātis, f. povertà compiere, concludere
opulentĭa, -ae, f. ricchezza, pagĭna, -ae, f. foglio di carta pausa, -ae, f. pausa, sosta peridĭa, -ae, f. slealtà, peridia
benessere pala, -ae, f. badile Pausania, -ae, m. Pausania perfĭdus, -a, -um sleale, perido,
opulentus, -a, -um ricco Palladĭum, -ii, n. Palladio paveo, -es, pavi, -ēre essere traditore
opus, -ĕris, n. opera, lavoro (statua di Atena) spaventato, temere perfŭga, -ae, m. disertore
ora, -ae, f. spiaggia, costa Pallas, -ădis, f. Pallade Atena pavĭdus, -a, -um pauroso, timido perfugĭum, -ii, n. rifugio, asilo
oracŭlum, -i, n. oracolo, palma, -ae, f. vittoria pavimēntum, -i, n. pavimento Pergamēni, -ōrum, m. pl.
responso paludōsus, -a, -um paludoso pavo, -ōnis, m. pavone abitanti di Pergamo
oratĭo, -ōnis, f. orazione, palus, -ūdis, f. palude pax, pacis, f. pace pergo, -is, perrexi, perrectum,
discorso pando, -is, -i, pansum, -ĕre peccatum, -i, n. peccato, colpa, -ĕre dirigersi
orator, -ōris, m. oratore distendere, spiegare errore periculōsus, -a, -um pericoloso
oratorĭus, -a, -um oratorio, Panhormum, -i, n. Palermo pectus, -ŏris, n. petto pericŭlum, -i, n. pericolo, rischio
dell’oratore panis, -is, m. pane pecunia, -ae, f. denaro perĭmo, -is, -ēmi, -emptum, -ĕre
orbātus, -a, -um privato Papirĭus, -ii, m. Papirio pecus, -ŏris, n. gregge, pecora, annientare, uccidere
orbis, -is, m. globo, mondo par, paris pari, uguale, capo di bestiame peritĭa, -ae, f. abilità, esperienza
orbĭtas, -ātis, f. mancanza equivalente, simile pecus, -ŭdis, n. bestia perītus, -a, -um esperto (+ gen.)
orbo, -as, -āvi, -ātum, -āre parātus, -a, -um pronto pedes, -ĭtis, m. fante perlustro, -as, -āvi, -ātum, -āre
privare (+ abl.) (con ad + acc.) pedester, -tris, -tre pedestre, scrutare, esaminare
Orchomenii, -ōrum, m. pl. parco, -is, peperci, parsum/ della fanteria permanĕo, -es, -mānsi, -mānsum,
abitanti di Orcomeno parcĭtum, -ĕre risparmiare (+ dat.) peditātus, -us, m. fanteria -ēre rimanere, persistere
(città della Beozia) parcus, -a, -um sobrio, moderato pelăgus, -i, n. mare permitto, -is, -misi, -missum,
ordĭno, -as, -āvi, -ātum, -āre pareo, -es, parŭi, -ēre obbedire pello, -is, pepŭli, pulsum, -ĕre -ĕre lasciare, concedere
disporre, ordinare (+ dat.) spingere, respingere, scacciare permoveo, -es -movi, -motum,
ordo, -ĭnis, m. ordine, classe parens, -entis, m. e f. genitore Peloponnēsus, -i, f. Peloponneso -ēre sconvolgere
oriens, -ēntis, m. oriente, est parĭes, -ētis, f. parete Pelops, -ŏpis, m. Pelope pernicĭes, -ēi, f. rovina, sventura
orīgo, -ĭnis, f. origine, nascita pario, -is, pepĕri, partum, -ĕre Pelusĭum, -ii, n. Pelusio perniciōsus, -a, -um dannoso
oriundus, -a, -um oriundo, generare, partorire (città dell’Egitto) pernicĭtas, -ātis, f. agilità, velocità
originario Paris, -ĭdis, m. Paride Penātes, -ĭum, m. pl. Penati perpetuo senza interruzione (avv.)
ornamēntum, -i, n. ornamento paro, -as, -āvi, -ātum, -āre (dei della famiglia) perpetŭus, -a, -um continuo,
ornātus, -a, -um ornato preparare, procurare pendeo, -es, pependi, -ēre essere permanente, eterno
orno, -as, -āvi, -ātum, -āre pars, partis, f. parte sospeso Persa, -ae, f. Persia
ornare, adornare, abbellire parsimonĭa, -ae, f. moderazione penĕtro, -as, -āvi, -ātum, -āre Persae, -ārum, m. pl. Persiani
oro, -as, -āvi, -ātum, -āre pregare Parthi, -orum, m. pl. Parti insinuarsi perscrībo, -is, -scripsi, -scriptum,
Orpheus, -ei, m. Orfeo partĭceps, -icĭpis partecipe penna, -ae, f. penna -ēre scrivere, descrivere
ortus, -us, m. origine, il nascere, partes, -ium, f. pl. fazione penuria, -ae, f. carenza, scarsità persevēro, -as, -āvi, -ātum, -āre
il sorgere politica, partiti politici peragro, -as, -āvi, -ātum, -āre perseverare, persistere
os, oris, n. bocca, volto partim in parte (avverbio) percorrere Persĭcus, -a, -um persiano
os, ossis, n. osso partus, -us, m. parto percello, -is, -cŭli, -culsum, -ĕre persōna, -ae, f. maschera
oscŭlum, -i, n. bacio, labbro parvus, -a, -um piccolo colpire abbattersi teatrale, personaggio

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418 DIZIONARIETTO

perspicĭo, -is, -spexi, -spectum, planitĭes, -ēi, f. pianura postŭlo, -as, -āvi, -ātum, -āre pravus, -a, -um malvagio
-ĕre considerare, esaminare, planta, -ae, f. pianta, albero chiedere, pretendere precatĭo, -ōnis, f. preghiera
cogliere, riconoscere planus, -a, -um piano, facile, potens, -ēntis potente, capace precipĭto, -as, -āvi, -ātum, -āre
perspicŭus, -a, -um chiaro, chiaro potentia, -ae, f. potenza, potere precipitare
evidente, illustre platănus, -i, f. platano potestas, -ātis, f. potere, potenza, premo, -is, pressi, pressum, -ĕre
pertineo, -es, -tinui, -ēre riferirsi, plaustrum, -i, n. carro autorità, possibilità premere, incalzare, tormentare,
riguardare (con ad + acc.) plausus, -us, m. approvazione, praebĕo, -es, praebŭi, opprimere
perturbatĭo, -ōnis, f. applauso praebĭtum, -ēre offrire pretiōsus, -a, -um prezioso,
turbamento, disordine plebs, -plebis, f. plebe praeceps, -cipĭtis a capoitto, pregiato, costoso
pertūrbo, -as, -āvi, -ātum, -āre plenus, -a, -um pieno, ricco a precipizio pretium, -ii, n. premio,
scompigliare (+ gen. / + abl.) praecēptum, -i, n. insegnamento, apprezzamento, valore
pervenĭo, -is, -veni, -ventum, plorātus, -us, m. pianto, norma prex, precis, f. preghiera
-īre giungere, pervenire lamento praecipĭto, -as, -āvi, -ātum, -āre Priamus, -i, m. Priamo
pervĭcax, -ācis ostinato, fermo plumbum, -i, n. piombo far cadere, gettare giù pridem da tempo (avv.)
pes, pedis, m. piede pluo, -is, plui, -ĕre piovere praecipŭus, -a, -um particolare, primum dapprima, per prima
pestĭlens, -ēntis pestilenziale, pluvĭa, -ae, f. pioggia insigne, importante cosa (avv.)
rovinoso pocillātor, -ōris, m. coppiere praeclūdo, -is, clūsi, -clūsum, primus, -a, -um primo
pestis, -is, f. flagello, distruzione pocŭlum, -i, n. coppa, tazza -ĕre sbarrare, ostruire princeps, princĭpis primo,
petitĭo, -ōnis, f. domanda, poena, -ae, f. pena, sofferenza, praeco, -ōnis, m. banditore principale, capo, principe,
candidatura castigo, punizione praeconĭum, -ii, n. annuncio, sovrano
peto, -is, -ivi, -itum, -ĕre poenitentĭa, -ae, f. rimorso elogio principālis, -e primo, primitivo,
chiedere (con a/ab + abl.), Poenus, -a, -um fenicio, praeda, -ae, f. bottino, preda principale
dirigersi, aspirare a (+ acc.) cartaginese, punico praedīco, -is, -dixi, -dictum, -ĕre principātus, -us, m. impero
Petronĭus, -ii, m. Petronio poĕta, -ae, m. poeta predire, profetare Priscus, -i, m. Prisco
Phaedrus, -i, m. Fedro, favolista poetĭcus, -a, -um poetico praefēctus, -i, m. prefetto, satrapo pristĭnus, -a, -um precedente,
latino polio, -is, -īvi (polĭi), -ītum, -īre praeicĭo, -is -feci, -fectum, -ĕre antico
phalanx, -āngis, f. falange levigare, riinire, ripulire mettere a capo (+ dat.) privātus, -a, -um privato,
(formazione di combattimento) politĭcus, -a, -um politico praemĭum, -ii, n. premio, privato cittadino
phalerae, -arum, f. pl. falere pollicitatĭo, -ōnis, f. promessa ricompensa, vantaggio pro al posto di, a vantaggio di
(borchie metalliche) pompa, -ae, f. processione, Praeneste, -is, n. Preneste (+ abl.)
pharĕtra, -ae, f. faretra corteo, parata (città del Lazio) probātus, -a, -um apprezzato
Pharsālus, -i, f. Farsàlo (località Pompeii, -orum, m. pl. Pompei praenuntĭum, -ii, n. preannuncio probĭtas, -ātis, f. onestà
della Tessaglia) Pompeĭus, -a, -um Pompeo praeparatĭo, -ōnis, f. preparazione probo, -as, -āvi, -ātum, -āre
Pharus, -i, f. Faro (nome di una famiglia romana) praepono, -is -posui, -posĭtum, approvare, provare
(isola dell’Egitto) Pomponĭus, -ii, m. Pomponio -ĕre mettere a capo (+ dat.) probrum, -i, n. disonore, offesa
Philīppus, -i, m. Filippo pomum, -i, n. frutto praeruptus, -a, -um dirupato, probus, -a, -um buono, onesto
philosophĭa, -ae, f. ilosoia pondus, -ĕris, n. peso scosceso procax, -ācis arrogante, sfrenato
philosŏphus, -i, m. ilosofo pono, -is, posŭi, posĭtum, -ĕre praesagĭum, -ii, n. profezia, procedo, -is, processi, processum,
Phoebus, -i, m. Febo Apollo porre, riporre, collocare predizione -ĕre andare avanti, avanzare,
Phoenicĭus, -a, -um fenicio pons, pontis, m. ponte praescrībo, -is, -scripsi, -scriptum, procedere
Phrygia, -ae, f. Frigia pontĭfex, -ĭcis, m. ponteice -ĕre stabilire procella, -ae, f. tempesta
pictus, -a, -um colorato pontus, -i, m. mare praesens, -ēntis presente, procellōsus, -a, -um tempestoso
pietas, -ātis, f. pietà, affetto, populatĭo, -ōnis, f. saccheggio, immediato proclīvis, -e disposto, incline
devozione devastazione praesentĭa, -ae, f. presenza proconsul, -is, m. proconsole
piger, -gra, -grum pigro, pŏpŭlus, -i, m. popolo praesidĭum, -ii, n. difesa, procreatĭo, -ōnis, f. procreazione
indolente pōpŭlus, -i, f. pioppo guarnigione procul lontano (avverbio)
pilum, -i, n. giavellotto porta, -ae, f. porta praesto, -as, -stiti, -stitum, -āre procumbo, -is, -cubui, -cubitum,
pinguesco, -is, -ĕre ingrassarsi portēntum, -i, n. prodigio eccellere, primeggiare, assicurare -ĕre prostrarsi, sdraiarsi
pinna, -ae, f. penna, ala portĭcus, -us, m. portico praesumo, -is, -sumpsi, procūro, -as, -āvi, -ātum, -āre,
pirāta, -ae, m. pirata portus, -us, m. porto -sumptum, -ĕre sostituire tr. occuparsi di, curare
pirum, -i, n. pera posco, -is, poposci, -ĕre praeter tranne (avv.) prodigĭum, -ii, n. prodigio,
pirus, -i, f. pianta del pero domandare, chiedere praeterea inoltre (avv.) miracolo, mostro
piscātor, -ōris, m. pescatore posĭtus, -a, -um posto, collocato praeterĭtus, -a, -um passato prodĭgus, -a, -um scialacquatore
piscis, -is, m. pesce post dopo (+ acc.) praetor, -ōris, m. pretore proditĭo, -ōnis, f. tradimento
Pisistrătus, -i, m. Pisistrato postĕa poi, dopo (avverbio) praetorĭum, -ii, n. pretorio, prodĭtor, -ōris, m. traditore
(tiranno di Atene) postĕri, -orum, m. pl. tenda del generale prodo, -is, prodĭdi, prodĭtum, -ĕre
Pistorĭum, -ii, n. Pistoia discendenti, posteri praevaleo, -es, -valui, -ēre tradire
pius, -a, -um pio, devoto postĕrus, -a, -um successivo prevalere, essere molto forte proelĭum, -ĭi, n. battaglia,
placĭdus, -a, -um calmo, mite postrēmo inine (avverbio) praevideo, -es, -vīdi, -vīsum, combattimento
placo, -as, -āvi, -ātum, -āre postulātum, -i, n. richiesta, -ēre vedere prima, prevedere profectĭo, -ōnis, f. partenza
placare, calmare pretesa prandĭum, -ii, n. pranzo profūndo, -is, -fūdi, -fūsum, -ēre
plāga, -ae, f.trappola, rete, ferita postulātus, -us, m. lagnanza pratum, -i, n. prato spargere, versare

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Latino – italiano 419

progenĭes, -ēi, f. progenie, stirpe puer, -i, m. ragazzo, fanciullo, R regŭla, -ae, f. norma, regola
prohĭbeo, -es, prohibui, schiavo reicĭo, -is, -iēci, -iectum, -ĕre
prohibĭtum, -ēre proibire, pueritia, -ae, f. infanzia, radius, -ii, m. raggio riiutare, rigettare
impedire, allontanare da (trans. fanciullezza radix, -īcis, f. radice, base religĭo, -ōnis, f. religiosità,
e con abl.) pugĭo, -ōnis, m. pugnale raeda, -ae, f. carrozza scrupolo, superstizione, culto
Promethĕus, -i, m. Prometeo pugna, -ae, f. battaglia, ramus, -i, m. ramo relinquo, -is, relīqui, relictum,
promissĭo, -ōnis, f. promessa combattimento rana, -ae, f. rana -ĕre lasciare, abbandonare
promiītto, -is, -misi, -missum, pugno, -as, -āvi, -ātum, -āre rapĭdus, -a, -um travolgente, veloce reliqŭus, -a, -um rimanente
-ĕre promettere combattere rapīna, -ae, f. rapina, furto remedĭum, -ii, n. rimedio
promptus, -a, -um disponibile, pugnus, -i, m. pugno rapĭo, -is, rapŭi, raptum, -ĕre remĕo, -as, -āvi, -ātum, -āre
manifesto pulcher, -chra, -chrum bello portare via, rapire ritornare
promulgatĭo, -ōnis, f. pulchritūdo, -ĭnis, f. bellezza ratio, -ōnis, f. conto, metodo, remītto, -is, -misi, -missum, -ĕre
pubblicazione pullus gallinacius, -i, m. pulcino ragione, dottrina, causa rimandare indietro
pronuntĭo, -as, -āvi, -ātum, -āre pulmo, -ōnis, m. polmone rebēllo, -as, -āvi, -ātum, -āre, removeo, -es, -mōvi, -mōtum,
pronunciare pulvīnar, -āris, n. cuscino, letto ribellarsi ēre allontanare, rimuovere
propāgo, -as, -āvi, -ātum, -āre, Punĭcus, -a, -um punico, recēdo, -is, -cessi, -cessum, -ĕre remus, -i, m. remo
tr. ampliare di Cartagine ritirarsi, rinunciare Remus, -i, m. Remo
propĕre rapidamente, in fretta punio, -is, -ivi, -itum, -īre punire recens, -ēntis recente renovo, -as, -āvi, -ātum, -āre
(avverbio) purgatĭo, -ōnis, f. pulizia, pulitura recenseo, -es, -censui, -censum rinnovare, restaurare
propinqŭus, -a, -um vicino purgo, -as, -āvi, -ātum, -āre /-censitum, -ēre passare in renuntio, -as, -āvi, -ātum, -āre
propitĭus, -a, -um favorevole, pulire, liberare (+ abl.) rassegna rinunciare
propizio purpŭro, -as, -āvi, -ātum, -āre, receptacŭlum, -i, n. rifugio reparo, -as, -āvi, -ātum, -āre
propōno, -is, -posŭi, -posĭtum, ornare, abbellire receptus, -us, m. ritirata riacquistare, rinnovare
-ĕre proporre purus, -a, -um puro recipĭo, -is, -cēpi, -cēptum, -ĕre rependo, -is, -pendi, -pensum,
proposĭtum, -i, n. proposito, scopo Puteŏli, -ōrum, m. pl. Pozzuoli ricevere, riprendere, ritirarsi -ĕre ricompensare
proprietas, -ātis, f. proprietà (città della Campania) recĭto, -as, -āvi, -ātum, -āre repeto, -is, -īvi, -ītum, -ĕre assalire
proprius, -a, -um proprio puteŭs, -i, m. pozzo leggere in pubblico, recitare repente improvvisamente,
propugnacŭlum, -i, n. baluardo, puto, -as, -āvi, -ātum, -āre reclāmo, -as, -āvi, -ātum, -āre velocemente (avv.)
difesa pensare, considerare, credere, reclamare repĕrio, -is, reppĕri, repertum,
proscriptus, -i, m. proscritto ritenere reclūdo, -is, -clusi, -clusum, -ĕre -īre trovare, scoprire
prospĕrus, -a, -um felice, propizio Pyrr(h)us, -i, m. Pirro (re) aprire reprehendo, -is, -i, reprehensum,
prospicĭo, -is, -spēxi, -spēctum, Pythia, -ae, f. Pizia recognosco, -is, -cognōvi, -ĕre rimproverare
-ĕre, tr. avvistare, prendersi cura, -cognĭtum, -ĕre riconoscere reprĭmo, -is, reprēssi, repressum,
provvedere a (+ dat.) recreo, -as, -āvi, -ātum, -āre -ĕre trattenere, ostacolare, frenare
prostratus, -a, -um sdraiato Q ristorare, rinvigorire repudĭo, -as, -āvi, -ātum, -āre
protĕgo, -is, -texi, -tectum, -ĕre rectus, -a, -um diritto, giusto, respingere, riiutare
proteggere, nascondere quaero, -is, -ivi, -itum, -ĕre schietto, retto, onesto repuerasco, -is, -ĕre ritornare
proverbĭum, -ii, n. proverbio chiedere, cercare (con a/ab + recumbo, -is, -cubŭi, -ĕre fanciullo
providentĭa, -ae, f. prudenza abl.) - meditare (de + abl.) sdraiarsi repugno, -as, -āvi, -ātum, -āre
provĭdus, -a, -um prudente quaeso, -is, -ĕre supplicare recupĕro, -as, -āvi, -ātum, -āre opporsi
provincia, -ae, f. provincia quaestĭo, -ōnis, f. argomento, recuperare, riconquistare repŭto -as, -āvi, -ātum, -āre
provŏco, -as, -āvi, -ātum, -āre, questione recūso, -as, -āvi, -ātum, -āre, ripensare
tr. sidare quare perciò (avv.) riiutare requīro, -is, -quisīvi, -quisītum,
proxĭmus, -a, -um molto vicino quartus, -a, -um quarto reddo, -is, reddĭdi, reddĭtum, -ĕre -ĕre ricercare
prudens, -ēntis previdente, quasi come se restituire, dare, consegnare, res, rei, f. cosa, fatto, situazione
esperto quatĭo, -is, quassum, -ĕre rendere reservo, -as, -āvi, -ātum, -āre
prudentia, -ae, f. saggezza, scuotere redĭgo, -is, -ēgi, -actum, -ĕre riservare, conservare
esperienza quercus, -us, f. quercia ricondurre, ridurre resisto, -is, -stĭti, -ĕre resistere,
Prusia(s), -ae, m. Prusia querēla,-ae, f. lamentela redĭtus, -us, m. ritorno opporsi
(re di Bitinia) questus, -us, m. lamento redūco, -is, -duxi, -ductum, -ĕre resŏno, -as, -āvi (-ŭi), -āre
pubes, -is, f. gioventù quidem certamente (avv.) ricondurre risuonare
publĭcus, -a, -um pubblico - quiēs, -ētis, f. calma, riposo, reicĭo, -is, -feci, -fectum, -ĕre respondeo, es, respōndi,
res publica: stato, governo, quiete ricostruire, riparare, confortare responsum, -ēre rispondere
repubblica quiesco, -is, quiēvi, quiētum, regĭa, -ae, f. reggia respōnsum, -i, n. risposta
pudicitĭa, -ae, f. pudore, castità -ĕre riposare regīna, -ae, f. regina restitŭo, -is, -stitŭi, -stitūtum,
pudīcus, -a, -um pudico, quiētus, -a, -um tranquillo regio, -ōnis, f. regione -ĕre ricollocare, restituire,
virtuoso Quinctĭus, -ii, m. Quinzio (nome regĭus, -a, -um regio, regale rinnovare
pudor, -ōris, m. pudore, gentilizio) regnum, -i, n. regno, monarchia resto, -as, restĭti, -āre restare
vergogna, modestia Quintus, -i, m. Quinto rego, -is, rexi, rectum, -ĕre rete, retis, n. rete
puella, -ae, f. ragazza, fanciulla, Quirītes, -ium, m. pl. Quiriti reggere, dirigere retinĕo, -es, -tinŭi, -tentum, -ēre
schiava (cittadini romani) regredĭens, -ēntis retrogrado, trattenere, frenare, conservare
puellŭla, -ae, f. bambina quoque anche (avv.) - postposto all’indietro reus, -a, -um colpevole

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420 DIZIONARIETTO

revello, -is, -velli, -vulsum, -ĕre saecŭlum, -i, n. generazione, età, scapha, -ae, f. barca sepăro, -as, -āvi, -ātum, -āre
strappare via secolo scelerātus, -a, -um scellerato, separare, dividere, distinguere
revenĭo, -is, -veni, -ventum, -īre saepe spesso (avverbio) macchiatosi di un delitto septentrĭo, -ōnis, m. settentrione,
ritornare saeptum, -i, n. recinto, luogo scelus, -ĕris, n. delitto, empietà, nord
reverentĭa, -ae, f. rispetto chiuso scelleratezza septĭmus, -a, -um settimo
reverto, -is, -reverti, reversum, saeta, -ae, f. crine schola, -ae, f. scuola, lezione sepulcrum, -i, n. tomba
-ĕre ritornare saevitĭa, -ae, f. violenza, furia scientĭa, -ae, f. conoscenza, Sequăni, -ōrum, m. pl. Sequani
revoco, -as, -āvi, -ātum, -āre saevus, -a, -um crudele, violento scienza (popolo della Gallia)
richiamare, far restituire saga, -ae, f. maga, strega scio, -is, -īvi (scĭi), -ītum, -īre serēnus, -a, -um sereno,
rex, regis, m. re sagitta, -ae, f. freccia sapere, conoscere tranquillo
Rhea, -ae, Silvia, -ae f. Rea sal, salis, m. sale Scipĭo, -ōnis, m. Scipione serĭcus, -a, -um di seta
Silvia Salamis, -īnos, f. Salamina scortum, -i, n. sgualdrina serĭes, -ēi, f. serie, successione
Rhenus, -i, m. Reno (isola) scribo, -is, scripsi, scriptum, -ĕre sermo, -ōnis, m. discorso, lingua
rhetor, -ŏris, m. retore sales, -ium, m. pl. arguzie scrivere, reclutare sero, -is, sevi, satum, -ĕre
ridĕo, -es, risi, risum, -ēre ridere salio, -is, salui, saltum, -īre scriptor, -ōris, m. scrittore seminare
rima, -ae, f. fenditura, spaccatura saltare, danzare scriptum, -i, n. ciò che è scritto serpo, -is, serpsi, serptum, -ĕre
ripa, -ae, f. riva Sallustĭus, -ii, m. Sallustio scriptūra, -ae, f. opera scritta, serpeggiare, insinuarsi
rivus, -i, m. ruscello (storico latino) composizione serva, -ae, f. serva
robur, -ŏris, n. durezza, solidità, salsus, -a, -um salato scrupŭlus, -i, m. scrupolo, servātor, -ōris, m. salvatore
energia, forza, aggressione saltatus, -us, m. danza inquietudine servĭo, -is, -ivi (ii), -itum, -īre,
robūstus, -a, -um robusto, salto, -as, -āvi, -ātum, -āre scutum, -i, n. scudo intr. essere sottomesso, essere
vigoroso saltare, danzare Scythiae, -ārum, m. pl. Sciti schiavo di, servire (+ dat.)
rogātum, -i, n. domanda saltus, -us, m. bosco, passo Scythus, -a, -um Scito, servitus, -ūtis, f. schiavitù
rogo, -as, -āvi, -ātum, -āre salūber, -bris, -bre salubre, della Scizia Servĭus, -ii, m. Servio
chiedere con insistenza salutare seco, -as, secui, sectum, -āre tagliare servo, -as, -āvi, -ātum, -āre
Roma, -ae, f. Roma salubrĭtas, -ātis, f. salubrità, sanità secretus, -a, -um particolare, conservare, salvare, custodire
Romani, -ōrum, m. pl. Romani salus, -ūtis, f. salvezza nascosto, segreto servus, -i, m. schiavo, servo
Romānus, -a, -um romano salutatĭo, -ōnis, f. saluto, omaggio secundum in base a, dopo Sestius, -i, m. Sesto
Romŭlus, -i, m. Romolo salūto, -as, -āvi, -ātum, -āre (+ acc. - prep.) severĭtas, -ātis, f. severità, rigore
rosa, -ae, f. rosa salutare, acclamare secundus, -a, -um secondo, sevērus, -a, -um severo, rigido
rostra, -orum, n. pl. tribuna salvus, -a, -um salvo favorevole- res secundae, pl.: Sextius, -a, -um Sestio
dell’oratore Samus, -i, f. Samo situazione favorevole (nome gentilizio romano)
ruber, -bra, -brum rosso (isola dell’Egeo) secūrus, -a, -um senza sic così (avv.)
Rubĭco, -ōnis, m. Rubicone sanctor, -ōris, m. istitutore preoccupazioni, tranquillo, sicuro sica, -ae, f. pugnale
(iume presso Rimini) sanctus, -a, -um santo, sacro sed ma, però (congiunzione sicarĭus, -ii, m. assassino
ruīna, -ae, f. rovina, macerie sanguis, -ĭnis, m. sangue avversativa) siccĭtas, -ātis, f. secchezza, siccità
rumor, -ōris, m. diceria sano, -as, -āvi, -ātum, -āre sedeo, -es, sedi, sessum, -ēre siccus, -a, -um secco
rumpo, -is, rupi, ruptum, -ĕre guarire, risanare sedere Sicilĭa, -ae, f. Sicilia
rompere sanus, -a, -um sano sedes, -is, f. sede Sicŭlus, -a, -um siculo, di Sicilia
ruo, -is, rui, rutum, -ĕre sapĭens, -ēntis saggio, intelligente sedīle, -is, n. sedile, seggio sidus, -ĕris, n. stella, astro
lanciarsi, crollare sapientia, -ae, f. saggezza seditĭo, -ōnis, f. rivolta signifĭco, -as, -āvi, -ātum, -āre
ruptus, -a, -um rotto Sappho, -us, f. Saffo sedo, -as, -āvi, -ātum, -āre indicare, annunciare
rursus di nuovo (avverbio) sarcĭna, -ae, f. bagaglio placare, far cessare signum, -i, n. segno, insegna,
rus, ruris, n. campagna sarcŭlum, -i, n. sarchiello sedŭlus, -a, -um laborioso, segnale, indizio, ordine, statua
rustĭcus, -a, -um rustico, rozzo, Sardinĭa, -ae, f. Sardegna sollecito, attento, diligente silentĭum, -ii, n. silenzio
campagnolo - res rusticae, pl.: Sardus, -a, -um sardo segnitĭa, -ae, f. pigrizia, indolenza silva, -ae, f. bosco, selva
agricoltura Sarmatae, -ārum, m. pl. semel una volta sola (avverbio) silvēster, -tris, -tre silvestre, del
Sarmati (abitanti della Sarmazia semen, -ĭnis, n. seme bosco, selvaggio
a nord del mar Nero) semĭta, -ae, f. sentiero, vicolo simĭlis, -e simile (+ gen. o dat.)
S Saronĭcus, -i, m. Saronico (golfo- semper sempre (avverbio) similitūdo, -ĭnis, f.
mare) senator, -ōris, m. senatore somiglianza
Sabinus, -a, -um Sabino satĭo, -as, -āvi, -ātum, -āre senātus, -us, m. senato simplex, -ĭcis semplice
sabŭlum, -i, n. sabbia saziare, appagare Senĕca, -ae, m. Sèneca simul nello stesso tempo (avv.)
saccŭlus, -i, m. borsellino satrăpes, -is, m. satrapo senecta, -ae, f. vecchiaia simulo, -as, -āvi, -ātum, -āre
sacer, -cra, -crum sacro, maledetto (governatore) senectus, -ūtis, f. vecchiaia ingere
sacerdos, -ōtis, m. e f. sacerdote, Satrĭcum, -i, n. Satrico senex, senis, m. vecchio simulācrum, -i, n. simulacro,
ministro (città volsca del Lazio) sensus, -us, m. senso, sentimento, statua
sacramentum, -i, n. giuramento Saturnus, -i, m. Saturno pensiero sincērus, -a, -um sincero, puro,
sacriicĭum, -ii, n. sacriicio saucĭus, -a, -um ferito sententia, -ae, f. parere, schietto
sacrifĭco, -as, -āvi, -ātum, -āre saxum, -i, n. sasso, pietra pensiero, massima, intenzione sine senza (+ abl.)
sacriicare scaena, -ae, f. scena, teatro sentio, -is, sensi, sensum, -īre singulāris, -e singolo, particolare,
sacrilĕgus, -a, -um sacrilego Scaevŏla, -ae, m. Scevola percepire, accorgersi straordinario

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


Latino – italiano 421

sinīster, -st(e)ra, -st(e)rum spectātor, -ōris, m. spettatore studeo, -es, studui, -ēre dedicarsi, supericĭes, -ēi, f. parte superiore,
sinistro, sfavorevole, funesto specto, -as, -āvi, -ātum, -āre aspirare (+ dat.) supericie
sino, -is, sivi, situm, -ĕre guardare, osservare studiōsus, -a, -um dedito (+ dat.) supĕri, -orum, m. pl. dèi superi
permettere, posare specŭlum, -i, n. specchio studĭum, -ĭi, n. passione, (del cielo)
sinuōsus, -a, -um tortuoso specus, -us, m. caverna, spelonca interesse, impegno supĕro, -as, -āvi, -ātum, -āre
sinus, -us, m. golfo, seno, grembo spelūnca, -ae, f. grotta stultitĭa, -ae, f. stupidità superare, attraversare
sisto, -is, stĭti, statum, -ĕre fermarsi sperno, -is, sprēvi, sprētum, -ĕre stultus, -a, -um stupido, insensato superstes, -stĭtis superstite
sitis, -is, f. sete disprezzare stupro, -as, -āvi, -ātum, -āre supervacŭus, -a, -um inutile
situs, -a, -um posto, collocato, spero, -as, -āvi, -ātum, -āre violentare supervenio, -is, -veni, -ventum,
costruito sperare suadeo, -es, suasi, suasum, -ēre -īre sopraggiungere
sive o se, o piuttosto / sive ... sive: spes, spei, f. speranza, aspettativa esortare, persuadere suppellex, suppellectĭlis, f.
o ... o sphaera, -ae, f. sfera, palla suāvis, -e soave, dolce, gradito suppellettile
socer, -eri, m. suocero sphynx, sphyngis, f. singe suavĭtas, -ātis, f. dolcezza supplex, -ĭcis supplice, supplichevole
socĭa, -ae, f. compagna spirĭtus, -us, m. sofio, respiro, sub sotto, verso, presso (+ acc. supplĭcium, -ii, n. tortura
societas, -ātis, f. società, alleanza spirito o abl.) supplĭco, -as, -āvi, -ātum, -āre
socĭus, -ĭi, m. compagno, alleato, splendĭdus, -a, -um splendente, subduco, -is, -duxi, -ductum, supplicare
socio brillante, magniico -ĕre sottrarsi surgo, -is, surrēxi, surrēctum,
socordĭa, -ae, f. pigrizia spolĭa, -orum, n. pl. preda, subĭgo, -is, subēgi, subactum, -ĕre alzarsi, sorgere
sol, solis, m. sole bottino -ĕre sottomettere, vincere surripĭo, -is, -ripŭi, -reptum,
solacĭum, -ii, n. conforto, sollievo spolĭo, -as, -āvi, -ātum, -āre subito subito, repentinamente (avv.) -ĕre rubare
solĭdus, -a, -um solido, compatto derubare, spodestare subĭtus, -a, -um improvviso suscipĭo, -is, -cēpi, -cēptum -ĕre
solitarĭus, -a, -um solitario, isolato sponsa, -ae, f. idanzata sublevo, -as, -āvi, -ātum, -āre sostenere, prendere, subire,
solitūdo, -ĭnis, f. solitudine, sponte per volontà, alleviare, aiutare intraprendere
luogo deserto spontaneamente submoveo, -es, mōvi, mōtum, suscĭto, -as, -āvi, -ātum, -āre
solĭum, -ii, n. seggio, trono spuo, -is, spui, sputum, -ĕre -ēre rimuovere, allontanare suscitare, provocare
sollemnis, -e solenne sputare subrēpo, -is, -repsi, -reptum, -ĕre suspicĭo, -ōnis, f. sospetto
sollicĭto, -as, -āvi, -ātum, -āre sputum, -i, n. sputo insinuarsi sus, suis, m. e f. maiale, scrofa
sollecitare, provocare squalor, -ōris, m. squallore, subsidĭum, -ii, n. rinforzo, aiuto suspectus, -a, -um sospetto,
sollicĭtus, -a, -um agitato, rozzezza subsisto, -is, -stĭti, -ĕre fermarsi sospettato
ansioso, preoccupato stabĭlis, -e stabile, saldo substituo, -is, -i, -stitūtum, -ĕre suspendo, -is, -pendi, -pensum,
Solo(n), -ōnis, m. Solone stabŭlum, -i, n. stalla, ovile sostituire -ĕre appendere
(legislatore ateniese) statim subito subtīlis, -e sottile, preciso sustinĕo, -es, -tinŭi, -tentum,
solubĭlis, -e solubile statua, -ae, f. statua subtilĭtas, -ātis, f. esattezza, -ēre sostenere, difendere,
solum soltanto (avv.) statūra, -ae, f. altezza, statura precisione sopportare
solus, -a, -um solo statŭo, -is, statŭi, statūtum, -ĕre subvenio, -is, -veni, -ventum, susurro, -as, -āre sussurrare
solūtus, -a, -um sciolto, libero collocare, fondare, stabilire -īre venire in aiuto, soccorrere suus, -a, -um suo, loro, proprio
solvo, -is, solvi, solūtum, -ĕre statūtus, -a, um issato, stabilito (+ dat.) (rif. al soggetto)
sciogliere, slegare, salpare stella, -ae, f. stella, astro succedo, -is, successi, successum, syllaba, -ae, f. sillaba (pl. versi)
somnĭum, -ii, n. sogno sterculīnum, -i, n. letamaio -ĕre accadere Syracūsae, -ārum, f. pl. Siracusa
somnus, -i, m. sonno, sogno sterĭlis, -e sterile, infecondo succendo, -is, succendi, Syria, -ae, f. Siria
sonĭtus, -us, m. suono, rumore stilus, -i, m. stilo (per scrivere) succensum, -ĕre incendiare
sono, -as, -āvi, -ātum, -āre stimŭlo, -as, -āvi, -ātum, -āre successĭo, -ōnis, f. successione
suonare, cantare, risuonare stimolare, spronare succingo, -is, -cinxi, -cinctum, T
sonus, -i, m. suono stimŭlus, -i, m. stimolo -ĕre cingere
sopor, -ōris, m. sonno stipendĭum, -ii, n. imposta, Suēbi, -ōrum, m. pl. Svevi taberna, -ae, f. bottega, bordello
sordes, -ium, f. pl. sudiciume, stipendio, servizio militare Suebus, -a, -um svevo tabernacŭlum, -i, n. tenda,
sporcizia stips, stipis, f. offerta Suessa, -ae; Aurunca, -ae, f. padiglione
sordĭdus, -a, -um sporco, stipŭla, -ae, f. paglia Sessa Aurunca (città della tabŭla, -ae, f. tavola, tavoletta
meschino stirps, stirpis, f. ceppo, stirpe Campania) per scrivere
sordus, -a, -um sordo, insensibile sto, -as, steti, statum, -āre stare, Sugambri, -ōrum, m. pl. tacĕo, -es, tacui, tacĭtum, -ēre
(+ dat.) stare fermo Sigambri (tribù germanica) tacere
soror, -ōris, f. sorella stoĭcus, -a, -um stoico, suilla, -ae, f. carne suina tacĭtus, -a, -um silenzioso
sors, sortis, f. sorte, sorteggio della ilosoia stoica Sulla, -ae, m. Silla taedĭum, -ii, n. noia
sospes, -ĭtis, sano e salvo, superstite stramen, -ĭnis, n. paglia sum, es, fui, esse essere, esserci, talis, -e tale, siffatto
spargo, -is, sparsi, sparsum, -ĕre stramenticĭus, -a, -um di paglia stare, trovarsi tamen tuttavia
spargere stratum, -i, n. gualdrappa, sella summa, -ae (rerum), f. potere tandem inalmente, inine (avv.)
sparsus, -a, -um sparso strenuus, -a, -um valoroso, sumo, -is, sumpsi, sumptum, tango, -is, tetĭgi, tactum, -ĕre
Sparta, -ae, f. Sparta coraggioso -ĕre prendere, afferrare toccare
Spartānus, -a, -um spartano stridor, -ōris, m. rumore, stridore superbĭa, -ae, f. superbia, Tantălus, -i, m. Tàntalo
spatĭum, -ĭi, n. spazio stringo, -is, strinxi, strictum, arroganza tantum solo, soltanto (avverbio)
specĭes, -ēi, f. aspetto, vista, specie -ĕre stringere, brandire superbus, -a, -um superbo, tantus, -a, -um tanto grande
spectaculum, -i, n. spettacolo stropha, -ae, f. astuzia, raggiro orgoglioso, insolente tardus, -a, -um tardo, lento

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


422 DIZIONARIETTO

Tarentīni, -ōrum, m. pl. Tarantini hurii, -ōrum, m. pl. Turi transporto, -as, -āvi, -ātum, -āre turpis, -e vergognoso, turpe
Tarentum, -i, n. Taranto (città del Bruzzio) trasportare turris, -is, f. torre
Tarquinĭus, -ii, m. Tarquinio Tiberis, -is, m. Tevere Trasumēnus, -i, m. Trasimeno Tusculānus, -a, -um abitante
Tartărus, -i, m. Tàrtaro Tiberĭus, -ii, m. Tiberio (lago) di Tuscolo
taurus, -i, m. toro (imperatore romano) tremebūndus, -a, -um tremante Tuscŭlum, -i, n. Tuscolo
tectum, -i, n. tetto, casa tibia, -ae, f. flauto trepidatĭo, -ōnis, f. agitazione (città del Lazio)
tego, -is, texi, tectum, -ĕre coprire tibīcen, -ĭnis, m. flautista trepĭdo, -as, -āvi, -ātum, -āre Tuscus, -a, -um tosco, etrusco
tegŭmen, -ĭnis, n. copertura Tibur, -ŭris, n. Tivoli trepidare, agitarsi tussis, -is, f. tosse
tela, -ae, f. tela (città del Lazio) tribūnal, -ālis, n. tribuna, tutēla, -ae, f. protezione, difesa
tellus, -ūris, n. terra, suolo tignārius, -ii, m. falegname tribunale tutor, -ōris, m. protettore, tutore
telum, -i, n. freccia, lancia, timeo, -es, timui, -ēre temere tribūnus, -i, m. tribuno tūtus, -a, -um sicuro, difeso
giavellotto timĭdus, -a, -um timoroso, tribuo, -is, tribui, tribūtum, tŭus, -a, -um tuo
temerĭtas, -ātis, f. avventatezza pauroso -ĕre assegnare, concedere tyrannis, -ĭdis, f. tirannide
temperantĭa, -ae, f. timor, -ōris, m. paura, timore tribus, -us, f. tribù tyrānnus, -i, m. tiranno
moderazione, misura Titānus, -i, m. Titano tribūtum, -i, n. tributo Tyrius, -a, -um di Tiro,
temperātus, -a, -um moderato, Titus, -i, m. Tito tribūtus, -a, -um tributo, purpureo
regolato tolerāndus, -a, -um per tribù
temperĭes, -ēi, f. equilibrio, sopportabile Tricastini, -ōrum, m. pl.
moderazione tolĕro, -as, -āvi, -ātum, -āre Tricastini U
tempestas, -ātis, f. tempo, sopportare, tollerare Trigorii, -ōrum, m. pl. Trigori
tempesta tollo, -is, sustŭli, sublātum, -ĕre triplex, -ĭcis triplo uber, -ĕris abbondante, ricco,
templum, -i, n. tempio alzare, sollevare, togliere Tripolis, -is, f. Tripoli fertile
tempto, -as, -āvi, -ātum, -āre tondeo, -es, totondi, tonsum, tripudĭum, -ii, n. danza sacra, ubertas, -ātis, f. fertilità,
sperimentare, provare, assalire -ēre tosare, rasare tripudio abbondanza
tempus, -ŏris, n. tempo, Torquatus, -i, m. Torquato tristis, -e triste, infausto ubi dove (avv.)
circostanza torquĕo, -es, torsi, tortum, -ēre tristitĭa, -ae, f. tristezza Ulixes, -is, m. Ulisse
tenax, -ācis tenace, implacabile torturare triumpho, -as, -āvi, -ātum, -āre ullus, -a, -um alcuno
tendo, -is, tetendi, tentum/ torques, -is, m. e f. collana trionfare ultĭmus, -a, -um ultimo
tensum, -ĕre tendere, porgere tŏrus, -i, m. letto triumphus -i, m. trionfo ultĭo, -ōnis, f. vendetta
tenĕbrae, -ārum, f., pl. tenebre totus, -a, -um tutto (intero) triūmvir, -i, m. triumviro ulŭlo, -as, -āvi, -ātum, -āre
tenĕo, -es, tenŭi, tentum, -ēre tractabĭlis, -e docile Troia, -ae, f. Troia ululare
tenere, afferrare, trattenere, tracto, -as, -āvi, -ātum, -āre Troiānus, -a, -um troiano umbra, -ae, f. ombra
mantenere trattare tropaeum, -i, n. trofeo della Umbrenus, -i, m. Umbreno
tener, -ĕra, -ĕrum tenero tractus, -us, m. tratto, spazio vittoria, trionfo umĕrus, -i, m. spalla
tentorĭum, -ii, n. tenda traditĭo, -ōnis, f. consegna trucīdo, -as, -āvi, -ātum, -āre unda, -ae, f. onda
tenuis, -e leggero trado, -is, tradĭdi, tradĭtum, trucidare, massacrare unguēntum, -i, n. unguento,
tepĭdus, -a, -um tiepido -ĕre consegnare, afidare, trunco, -as, -āvi, -ātum, -āre profumo
tepor, -ōris, m. tepore tramandare, tradire troncare, recidere unguis, -is, f. unghia
tergum, -i, n. tergo, il dietro - traduco, is, -duxi, -ductum, -ĕre truncus, -a, -um mutilato, universus, -a, -um tutto intero
pl. le spalle trasferire, far passare difettoso unus, -a, -um uno solo
termĭnus, -i, m. termine tragĭcus, -a, -um tragico trux, trucis minaccioso, violento, urbānus, -a, -um cittadino,
terra, -ae, f. terra tragoedĭa, -ae, f. tragedia feroce cortese, garbato
terreo, -es, terrui, terrĭtum, -ēre traho, -is, traxi, tractum, -ĕre tuba, -ae, f. tromba urbs, urbis, f. città
atterrire, spaventare, terrorizzare trascinare, attirare tugurĭum, -ii, n. capanna uro, -is, ussi, ustum, -ĕre
terribilis, -e terribile Traianēus, -a, -um traianeo, Tullia, ae, f. Tullia bruciare
terrifĭcus, -a, -um spaventoso di Traiano Tullĭus ii, m. Tullio ursus, -i, m. orso
territorĭum, -ii, n. territorio traicio, -is, -iēci -iēctum, -ĕre tum allora (avv.) usitātus, -a, -um consueto,
terrĭtus, -a, -um spaventato gettare, far passare tumĕo, -es, -ēre goniarsi comune
tertĭus, -a, -um terzo traiectus, -us, m. passaggio, tumultuarĭus, -a, -um usque ad ino a (+ acc.)
testa, -ae, f. tegola, vaso, conchiglia traversata improvvisato, disordinato usus, -us, m. uso, impiego,
testimonĭum, -ii, n. trano, -as, -āvi, -ātum, -āre tumultus, -us, m. rivolta, vantaggio, bisogno, pratica
testimonianza passare a nuoto confusione uter, utra, utrum chi /quale dei
testis, -is, m. e f. teste, testimone tranquillĭtas, -ātis, f. tranquillità, tumŭlus, -i, m. mucchio due?
texo, -is, texui, textum, -ĕre pace, calma tunc allora (avv.) uterque, utraque, utrumque
tessere, ilare tranquīllus, -a, -um tranquillo, tunĭca, -ae, f. tunica ciascuno dei due, entrambi
theātrum, -i, n. teatro calmo turba, -ae, f. folla, massa utĭlis, -e utile, vantaggioso
hebae, -ārum, f. pl. Tebe transduco, -is, -duxi, -ductum, turbĭdus, -a, -um burrascoso, utilĭtas, -ātis, f. interesse,
hebānus, -a, -um tebano -ĕre trasferire, far passare furioso utilità
hemistocles, -is, m. Temistocle transfugio, -is, -fugi, -fugĭtum, turbo, -as, -āvi, -ātum, -āre utrimque da entrambe le parti
thesaŭrus, -i, m. tesoro -ĕre passare al nemico turbare, sconvolgere (avv.)
heseus, -i, m. Teseo transmitto, -is, -misi, -missum, turbulentus, -a, -um agitato, uva, -ae, f. uva
hracia, -ae, f. Tracia -ĕre trasferire turbato, turbolento uxor, -ōris, f. moglie

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


Latino – italiano 423

V veneratĭo, -ōnis, f. venerazione viandante visĭto, -as, -āvi, -ātum, -āre


Venethi, -ōrum, m. pl. Venedi vicīnus, -a, -um vicino (+ gen.) visitare
vacuus, -a, -um vuoto, libero da (popolazione slava) vicissitūdo, -ĭnis, f. cambiamento vita, -ae, f. vita
(+ abl.) venĭa, -ae, f. perdono victĭma, -ae, f. vittima vitālis, -e vitale
vagīna, -ae, f. fodero vĕnio, -is, vēni, ventum, -īre victor, -ōris, m. vincitore Vitellĭus, -ii, m. Vitellio
valde fortemente, assai (avv.) venire, giungere, andare victoria, -ae, f. vittoria vitium, -ii difetto, colpa, vizio,
valeo, es, valui, -ēre aver valore, ventus, -i, m. vento victrix, -īcis, f. vincitrice punto debole
stare bene Venus, -ĕris, f. Venere victus, -us, m. cibo, tenore di vito, -as, -āvi, -ātum, -āre evitare
Valerĭus, -ii, m. Valerio venustus, -a, -um bello, elegante vita vitupĕro, -as, -āvi, -ātum, -āre
valetūdo, -ĭnis, f. salute ver, veris, n. primavera vicus, -i, m. villaggio biasimare, rimproverare
valĭdus, -a, -um forte, vigoroso, verber, -ĕris, n. verga, frusta, vidĕo, -es, vidi, visum, -ēre vivo, -is, vixi, victum, -ĕre vivere
importante, valido frustata vedere vitrum, -i, n. vetro
vallis, -is, f. valle verbĕro, -as, -āvi, -ātum, -āre vigeo, -es, vigui, -ēre aver vigore vitulīna, -ae, f. carne di vitello
vallum, -i, n. vallo, trincea, palizzata frustare, bastonare, maltrattare vigil, -ĭlis sveglio, vigile vivus, -a, -um vivo
vanus, -a, -um vano, inutile verbōsus, -a, -um loquace, vigilĭa, -ae, f. veglia vociferatĭo, -ōnis, f. grido
vapor, -ōris, m. vapore, calore, prolisso vigilĭae, -ārum, f. pl. sentinelle voco, -as, -āvi, -ātum, -āre
vampa verbum, -i, n. parola vigĭlo, -as, -āvi, -ātum, -āre chiamare, invitare, convocare
variĕtas, -ātis, f. varietà Vercingetorix, -īgis, m. vegliare Volcānus, -i, m. Vulcano,
vario, -as, -āvi, -ātum, -āre Vercingetorige (capo dei Galli) vigor, -ōris, m. vigore, energia dio del fuoco
rendere vario, screziare vere veramente (avverbio) villa, -ae, f. casa di campagna, volo, -as, -āvi, -ātum, -āre
varius, -a, -um vario, incoerente, verecundĭa, -ae, f. timore, fattoria volare
mutevole venerazione, vergogna viminĕus, -a, -um di vimini Volscus, -a, -um volsco (dei
vas, vasis n. (pl. vasa, -ōrum) vaso Vergilĭus, -ii, m. Virgilio vincio, is, vinxi, vinctum, -īre Volsci)
vastātus, -a, -um rovinato, vergo, -is, -ĕre volgersi, tendere, legare, incatenare volŭcer, -cris, -cre alato, rapido,
danneggiato declinare vinco, -is, vīci, victum, -ĕre leggero
vasto, -as, -āvi, -ātum, -āre verĭtas, -ātis, f. verità vincere, essere superiore, volŭcris, -is, f. uccello
devastare, saccheggiare vernus, -a, -um primaverile prevalere (su) voluntas, -ātis, f. volontà,
vastus, -a, -um deserto, ampio vero in verità, certamente (avv.) vincŭlum, -i, n. legame; catene, intenzione
vates, -is, m. e f. vate, profeta, poeta Verres, -is, m. Verre prigione (pl.) voluptas, -ātis, f. piacere
vectīgal, -ālis, n. imposta, tassa, verso, -as, -āvi, -ātum, -āre vindĭco, -as, -āvi, -ātum, -āre votum -i, n. desiderio, preghiera,
tributo girare volgere rivendicare voto
vectĭo, -ōnis, f. trasporto verto, -is, verti, versum, -ĕre vinum, -i, n. vino vox, vocis, f. voce, eco
vehĕmens, -ēntis impetuoso, volgere, voltare viŏla, -ae, f. viola vulgus, -i, n. volgo
veemente veru, -us, n. spiedo violātor, -ōris, m. profanatore vulnĕro, -as -āvi, -ātum, -āre
veho, -is, vexi, vectum, -ēre verum ma in verità (avverbio) violentĭa, -ae, f. violenza ferire
trasportare verus, -a, -um vero, sincero violēntus, -a, -um violento, vulnus, -ĕris, n. ferita
Veiēntes, -ium, m. pl. Veienti vesper, -eri, m. - vesper, -ĕris, crudele vulpecŭla, -ae, f. volpe
(abitanti di Veio) m. sera viŏlo, -as, -āvi, -ātum, -āre vulpes, -is, f. volpe
Veii, -ōrum, m. pl. Veio vester, -stra -strum vostro far violenza, danneggiare vultur, -ŭris, m. avvoltoio
(città dell’Etruria) vestibŭlum, -i, n. atrio, vestibulo vipĕra, -ae, f. vipera vultus, -us, m. volto, viso
velamēntum, -i, n. velo, involucro vestigĭum, -ii, n. orma, impronta vir, -i, m. uomo, marito, maschio,
velox, -ōcis veloce, rapido, vestimēntum, -i, n. vestito eroe
pronto, agile vestĭo, -is, -īvi, -ītum, -īre vestire virāgo, -ĭnis, f. donna (robusta) X
velum, -i, n. vela vestis, -is, f. veste virga, -ae, f. ramo, bastone
venālis, -e in vendita veterānus, -a, -um veterano virgo, -ĭnis, f. vergine, ragazza Xerxes, -is, m. Serse
venatĭo, -ōnis, f. caccia vetus, -ĕris vecchio virĭdis, -e verde
venātor, -ōris, m. cacciatore vetūstas, -ātis, f. antichità virtus, -ūtis, f. virtù, valore
venatorĭus, -a, -um venatorio, vexo, -as, -āvi, -ātum, -āre virus, -i, n. veleno Z
da cacciatore tormentare, devastare vis, f. forza, vigore, eficacia,
venēnum, -i, n. veleno, iltro via, -ae, f. via, strada quantità Zephirus, -i, m. Zeiro
magico viator, -ōris, m. viaggiatore, visĭo, -ōnis, f. vista Zeuxis, -ĭdis, m. Zeusi

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


IL VOCABOLARIO
Istruzioni per l’uso
1 Com’è strutturato
Il vocabolario di latino è innanzitutto uno strumento di mediazione culturale: esso è bilingue, cioè
presenta il lessico di due diverse lingue (nel nostro caso latino e italiano) e, per ciascun termine, for-
nisce informazioni di vario genere (fonetiche, morfologiche, sintattiche) e traduzioni, corredate da
un ampio apparato di spiegazioni tecniche e di citazioni d’autore.
Nel vocabolario le parole, denominate vocaboli o lemmi, sono ordinate ed elencate in ordine alfa-
betico. Ogni vocabolo compare in una sola delle forme che può assumere nel discorso, cioè la forma
base; più precisamente:
● i sostantivi sono presentati al caso nominativo singolare (plurale per i pluralia tantum)
● i verbi sono presentati alla prima persona singolare dell’indicativo presente; i verbi difettivi del
presente sono presentati nella forma attestata del perfetto
● gli aggettivi di entrambe le classi sono presentati al nominativo singolare maschile
● i pronomi sono presentati al nominativo singolare maschile
● le parti invariabili (avverbi, congiunzioni, preposizioni, interiezioni) vengono presentate nella
loro forma unica.
Riassumiamo con alcuni esempi:
sostantivi puella, -ae, f.; ager, agri, m.; divitiae, -arum, f. pl.; consul, -is, m.; arcus, -us, m.; res, rei, f.
verbi audio, -is, -ivi, -itum, -ire, 4 tr.; memini, -isti, -isse, intr. e tr. difett.
aggettivi bonus, -a, -um; acer, acris, acre; utilis, -e; vehemens, -entis
pronomi hic, haec, hoc, pron. dimostr.; qui, quae, quod, agg. e pron. rel.
parti invariabili prae, avv. e prep.; cras, avv.
Per ciascun lemma il vocabolario riporta i signiicati utilizzando un criterio che privilegia, di solito,
l’enfatizzazione del signiicato denotativo, ossia quello di base, per poi procedere verso sfumature che
si allontanano dal signiicato di partenza. Alcuni vocabolari sono corredati di appendici che, secondo
criteri enciclopedici e concettuali, forniscono informazioni utili alla comprensione dei testi, segna-
lando riferimenti storici, culturali ecc. Ogni vocabolario, inine, ofre l’elenco delle abbreviazioni e
l’elenco di autori e opere citati.
Come nel vocabolario di italiano, il vocabolo riportato in ciascuna pagina (o coppia di pagine)
nell’angolo in alto a sinistra è quello con cui si apre la pagina (o la coppia), quello invece in alto a de-
stra è il vocabolo con cui si chiude: dobbiamo quindi scorrere il vocabolario guardando solo questi
vocaboli, per individuare la pagina in cui è riportato il termine che stiamo cercando.
Gli elementi essenziali di apparato di un vocabolario sono i seguenti:
■ voce la trattazione di ogni singolo vocabolo; le voci sono riportate in ordine alfabetico
■ lemma il nome del vocabolo, scritto come prima parola di una voce, di solito in grassetto
■ glossa l’insieme delle informazioni relative agli aspetti rilevanti di ogni vocabolo
■ traducente il termine italiano che esprime il signiicato del lemma latino; spesso i traducenti sono
più di uno, poiché anche in latino, come in tutte le lingue, i vocaboli sono polisemici,
cioè hanno più signiicati
■ etimologia la spiegazione dell’origine del vocabolo attraverso l’indicazione degli elementi che lo
costituiscono, oppure attraverso il confronto con la lingua greca

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


1 Com’è
Italiano – latino
strutturato 425

■ informazioni numerose e di diverso tipo; elenchiamo le principali:


● culturali segnalano l’autore e/o l’opera da cui è ricavata la citazione
● linguistico-morfologiche indicano:
la desinenza, il genere
la parte del discorso
il paradigma verbale
le particolarità del vocabolo
● linguistico-semantiche indicano:
l’uso igurato del lemma
aspetti culturali
usi particolari del vocabolo (come le “eccezioni”)
● linguistico-sintattiche indicano:
reggenze e costruzioni verbali
A questi elementi fondamentali di apparato se ne aggiungono altri, non sempre presenti, ma comun-
que utili (indicatori delle aree semantiche del lemma, specchietti riassuntivi, indicazione di omograi,
rinvio alle appendici di approfondimento ecc.).
Si intuisce facilmente come la conoscenza della struttura di un vocabolario sia fondamentale per
sfruttarne a pieno le preziose informazioni, al ine di approdare a una traduzione adeguata.
Facciamo ora alcuni esempi per chiarire quanto si è detto, considerando un sostantivo e un verbo.
lemma

informazione linguistico-morfologica:
desinenza e genere

traducente (principale)

VOCE
GLOSSA

informazione linguistico-sintattica:
costruzione sintattica implicita

informazione culturale:
segnalazione di autore e opera

traducente (secondario)

informazione linguistico-semantica:
precisazione culturale
etimologia

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


426 IL VOCABOLARIO Istruzioni per l’uso

lemma
informazione linguistico-morfologica:
paradigma, coniugazione e genere

traducente (principale)

VOCE
GLOSSA

traducente raro
etimologia

Tutte le voci riportate sono tratte da Castiglioni -Mariotti, Il Vocabolario della lingua latina, Loe-
scher, Torino 2007, IV edizione.
Proponiamo ora alcuni esercizi per aiutarti a familiarizzare con il vocabolario e a capirne la strut-
tura.

1 Ti viene proposta la voce di un sostantivo: osservala con attenzione e riporta, nella colonna
laterale, le opportune deinizioni relative alle indicazioni trascritte dalla voce.
familia: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
gen. in -as: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

adetti al tempio: ......................................

2 famiglia: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
in familiam clarissimam nubere, andar sposa in
una famiglia molto nobile: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

pl.: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

familiam ducere, essere capo di una famiglia (in


senso igurato, esser il capo): . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
............................................................

cic. Div. 2, 3: .........................................

nel lat. eccl.: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .


famiglia di Dio, chiesa: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
............................................................

fămŭl + -ĭa: ............................................

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1 Com’è
Italiano – latino
strutturato 427

2 Ti viene proposta la voce di un verbo: osservala con attenzione e rispondi alle domande poste a lato.
Il lemma è . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Il paradigma è . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
La coniugazione è . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Il traducente principale è . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
I traducenti secondari sono . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Le costruzioni sintattiche principali sono: . . . . . . .
............................................................
............................................................
Gli autori citati sono: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
L’opera citata di Cicerone è . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Da Ovidio è usato in due opere, cioè: . . . . . . . . . . . . .
col signiicato rispettivamente di: . . . . . . . . . . . . . . . . .
............................................................
Il riferimento etimologico è . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

2 Il pronome aliquis
Se si cercano sul vocabolario le costruzioni verbali, spesso si incontrano indicazioni del tipo:
quaerere ab (ex, de) aliquo aliquid ➞ cercar di sapere una cosa da qualcuno
certiorem facere aliquem de aliqua re ➞ informare qualcuno di qualcosa
pudet aliquem alicuius rei ➞ vergognarsi di qualcosa
donare aliquem aliqua re
oppure ➞ donare qualcosa a qualcuno
donare aliquid alicui
Dagli esempi si intuisce come, per decifrare e riconoscere tali costrutti, sia indispensabile conoscere
la declinazione del pronome di riferimento; per questo proponiamo qui la declinazione singolare del
pronome indeinito aliquis, aliquid.
maschile neutro
Nominativo aliquis qualcuno aliquid qualcosa
Genitivo alicuius di qualcuno alicuius rei di qualcosa
Dativo alicui a qualcuno alicui rei a qualcosa
Accusativo aliquem qualcuno aliquid qualcosa
Ablativo aliquo con qualcuno aliqua re con qualcosa
Riprendendo ora i precedenti costrutti verbali e sostituendo ai pronomi i casi, avremo:
quaerere ➞ ab (ex, de) + ablativo della persona interrogata (aliquo) e accusativo
della cosa richiesta (aliquid)
certiorem facere ➞ accusativo della persona che viene informata (aliquem) e de + ablativo
della notizia (aliqua re)
pudet ➞ accusativo della persona che si vergogna (aliquem) e genitivo del motivo
per cui si prova il sentimento (alicuius rei)
donare ➞ accusativo della persona a cui si dona (aliquem) e ablativo della cosa che
viene donata (aliqua re)
oppure
➞ accusativo della cosa donata (aliquid) e dativo della persona a cui si fa il
dono (alicui).

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428 IL VOCABOLARIO Istruzioni per l’uso

3 Completa la tabella costruendo una frase come nell’esempio (i vocaboli da inserire sono da
lasciare nell’ordine indicato) o risalendo al costrutto verbale dalla frase proposta.
Costrutto verbale Vocaboli Frase
Petĕre aliquid ab aliquo auxilia Militum imperator auxilia a sociis petebat.
Chiedere qualcosa a qualcuno socius Il comandante dei soldati chiedeva truppe agli alleati.
Venire contra aliquem et pro aliquo latro
Venire in tribunale contro/in difesa di dominus
uno
Gaudēre alicui aliqua re civis
Rallegrarsi con qualcuno per qualcosa amor patriae
Docēre aliquem aliqua re discipulus
Istruire qualcuno in qualcosa litterae
Aliquid in alicuius memoriam revocare iter
Richiamare qualcosa nel ricordo di comes
qualcuno
hasta Miles hastam a legionarii vulnere eximebat.
vulnus Il soldato toglieva la lancia dalla ferita del
legionario.
sacriicium Dii semper ab hominibus piis sacriicia eicient.
homo Gli dei sempre otterranno sacriici dagli uomini pii.
iniuria Patres saepe leves iniurias iliis concedunt.
ilius Spesso i padri perdonano ai igli le ofese veniali.

3 La ricerca dei verbi, il paradigma e la costruzione


La ricerca di un verbo sul vocabolario rimanda alla prima persona del presente indicativo; di seguito
è riportato il paradigma del verbo, cioè la seconda persona, il perfetto, il supino e l’ininito; seguono
poi l’indicazione della coniugazione, l’indicazione del genere (transitivo, intransitivo), l’elenco dei
signiicati e le varie costruzioni. È quindi indispensabile, a partire da qualsiasi forma verbale, saper
risalire al presente indicativo (va peraltro precisato che il vocabolario fornisce anche indicazioni re-
lative ai perfetti non regolari: se cerco fefelli, il dizionario mi dice che si tratta del perfetto di fallo).

4 Data una voce verbale, risali alla prima persona dell’indicativo presente.
tradas . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . traduxero . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . rectus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
pepulissemus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . positus essem . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . emi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
accīdi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . accĭdi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . raudabamus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
iecisti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . iacuisti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ictorum . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
obtendant . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . fecisti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . strictae sunt . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Quando si ricerca sul vocabolario una voce verbale, oltre agli aspetti morfologici, bisogna prestare
molta attenzione alle costruzioni, che esprimono spesso una pluralità di signiicati; pertanto la con-
sultazione di una voce verbale su un dizionario richiede molta cura nell’osservare i casi o i costrutti
che accompagnano il verbo in quella speciica situazione di contesto in cui il verbo è usato.
Prendiamo come esempio il comunissimo verbo facĭo, -is, fēci, factum, -ĕre, 3 tr. e intr.; il paradigma
chiarisce che tale verbo ammette tanto la costruzione transitiva quanto quella intransitiva. Natural-
mente il valore denotativo del verbo esprime genericamente l’idea di “fare”.
Nella sua valenza transitiva e intransitiva il verbo acquista, in base alla costruzione, diversi signiicati,
tutti evidenziati nel corso della voce. Data la complessità della glossa, il Castiglioni-Mariotti sintetizza
tutti i valori del verbo in apertura, su fondino:

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3 La ricerca dei verbi, il paradigmaItaliano – latino
e la costruzione 429

Nella sua valenza transitiva il verbo presenta diverse


costruzioni e signiicati:
a. “costruire”, “comporre”, “esercitare”. In base al
complemento oggetto verrà deinito il signiicato
speciico del verbo (pontem = “costruire”; carmen
= “comporre”; iram = “suscitare” ecc.); all’interno
di tale costrutto è presente anche la valenza di “sti-
mare”, accompagnata da un genitivo di stima (ma-
gni, parvi ecc. = “stimare molto, poco...”)
b. con doppio accusativo (al passivo con doppio nomi-
nativo) = “creare”, “nominare”; in tale ottica rientra
anche la costruzione certiorem facere aliquem de ali-
qua re = “informare qualcuno di qualcosa”
c. particolari espressioni, determinate dal tipo di accu-
sativo che segue: iacturam facere = “subire una per-
dita”; tributum facere = “raccogliere un tributo”;
verbum facere = “parlare” ecc.
d. con ut, ne, ut non e cong. = “fare in modo che”

Invece nella sua valenza intransitiva il verbo signi-


ica:
a. con de + abl., abl. sempl., dat., con avverbio: “ope-
rare”, “agire”
b. “farlo” con signiicato osceno o erotico
c. con cum aliquo/contra aliquem: “essere dalla parte-
di qualcuno/contro qualcuno”
d-e. con ad + acc.; dat. = “far bene per” (in medicina);
d
“essere adatto a”
f. facere alicui aliqua re = “sacriicare a qualcuno con
qualcosa”
g. facere cum aliqua = “essere unito in matrimonio
con una”
h. se facere aliquo = “recarsi in un qualche luogo”.

Come si può capire, solo un’attenta consultazione del vocabolario consente di cogliere con precisione
il signiicato del verbo facĕre in un determinato contesto o con una precisa costruzione.
Molti altri verbi latini, come facĭo, mutano signiicato in relazione al costrutto sintattico con cui ven-
gono usati.

5 Consultando il vocabolario cerca i costrutti e i relativi signiicati dei seguenti verbi.


peto, -is, -ivi, -itum -ĕre quaero, -is, -ivi, -itum, -ĕre dō, das, dĕdi, dătum, dăre

6 Consultando il vocabolario cerca il signiicato esatto delle seguenti espressioni costruite con il
verbo accipı̆o, -ı̆s, -cēpi, -ceptum, -ĕre.
Hospites a dominā commode accepti sunt. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Consules secundis auribus pacis petitionem accipiebant. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Caesar arma obsidesque ab hostibus accipiet. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Domum iliae tuae amicos cum benevolentia accepisti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Socio meo acceptam veniam faciam. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Nuntios primos cives Lacedaemonii acceperunt. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Accepi magnum dolorem, cum cladem accepissem. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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INDICE ANALITICO

INDICE ANALITICO
A ceteri: 314 subordinanti: vd. le rispettive subordina-
coepi, coepisse: 382 te; quadro sinottico delle congiunzioni
ablativo: deinizione 8-9; assoluto 186; comparatio compendiaria: 263 subordinanti con l’indicativo: 114
di agente 50; di argomento 30; di causa comparativi degli aggettivi e degli av- coniugazione: deinizione 9; dei verbi
15; di causa eiciente 50; di compagnia verbi: 262-266 (di maggioranza 262, in -io: vd. i singoli modi; delle quattro
(unione) 30; di limitazione 247; di ma- 264-265; di minoranza e uguaglianza coniugazioni tematiche: vd. i singoli
teria 114; di mezzo (o strumento) 15; 263); usi 262- 263 (secondo termine di modi; di sum vd. sum
di modo 30; di moto da luogo 16, 95; paragone, comparativo assoluto, com- consecutio temporum: del congiuntivo
di moto per luogo 30; di paragone 262; paratio compendiaria, comparativo tra 284
di qualità 247; di stato in luogo 15, 95; due aggettivi o avverbi, raforzamento) coordinanti: vd. congiunzioni
di tempo 79 complemento: di agente: 50 (con la pe- coordinate: vd. congiunzioni coordi-
accento (regole dell’): 3 rifrastica passiva 383); di argomento 30; nanti
accusativo: deinizione 8-9; del comple- di causa 15, 63; di causa eiciente 50; di cum: congiunzione con l’indicativo 31,
mento oggetto 14; del complemento compagnia (unione) 30; di età 368; di con il congiuntivo 216; preposizione
predicativo dell’oggetto 31; del moto a ine 49; di limitazione 247; di materia (con l’ablativo) 30
luogo 15, 95; del moto per luogo 30; di 114; di mezzo 15, 63; di modo 30; di
ine 49; di tempo 79 moto a luogo 15, 95; di moto da luogo D
ad: 63 16 (a/ab, e/ex), 95 (de); di moto per luo-
aissi: (preissi e suissi): 8 go 30; di paragone (secondo termine di dativo: deinizione 8-9; di agente (con la
aggettivi: della I classe, 20, 35, 48; della paragone) 262; di qualità 247; di spe- perifrastica passiva) 383; di ine 49; di in-
II classe 130; indeclinabili 170; posses- ciicazione 15; di stato in luogo 15; di teresse 62; di possesso 62; di termine 15
sivi 200; pronominali 149 tempo 79; di termine 15; di vantaggio de (preposizione con l’ablativo): 30 (ar-
aggettivo: attributo 15; gradi dell’agget- (o svantaggio) 62; di vocazione 9, 14; gomento), 95 (moto da luogo)
tivo: vd. comparativi e superlativi; nome oggetto, 9, 14; partitivo 264 (col su- declinazione: che cosa è la declinazione
del predicato 15; uso sostantivato 48 perlativo); predicativo dell’oggetto 31; 8; le cinque declinazioni 9;
ait/ aiunt: 382 predicativo del soggetto 31, 50 –declinazione I 14; particolarità 16
alfabeto: 2 composti: vd. sostantivi –declinazione II 30; particolarità 33
aliquis, aliquid: 298 concordanza: dell’attributo 53 –declinazione III: sostantivi del 1°
aliquot: 298 congiuntivo gruppo 78; sostantivi del 2° gruppo 94;
alius: 149 –formazione del congiuntivo sostantivi del 3° gruppo 112; particola-
alter: 149 –presente attivo e passivo 201 (quattro rità della III declinazione 112; quadro
alteruter: 314 coniugazioni e verbi in -io) riassuntivo dei sostantivi della III decli-
an: nelle interrogative disgiuntive 283 –imperfetto attivo e passivo 201 (quat- nazione 113
anteriorità (vs. contemporaneità vs. tro coniugazioni e verbi in -io) –declinazione IV 148
posteriorita): vd. tempi (usi dei tempi –perfetto attivo e passivo 215 (quattro –declinazione V 168
nelle ininitive); legge dell’anteriorità 95 coniugazioni e verbi in -io) deponenti (verbi): 330; vd. anche verbi
apposizione: 30 –piuccheperfetto attivo e passivo 215 e participio
apud: 63 (quattro coniugazioni e verbi in -io) desinenza: 8
assoluto: ablativo 186; comparativo –uso del congiuntivo deus (declinazione di): 33
262; superlativo 264 –esortativo 201 dittonghi: 3
ave/avete: 382 congiunto: vd. participio domus: 149
avverbi: formazione degli avverbi 246; congiunzioni: duo, duae, duo: 366
interrogativi 283; correlativi 315; nu- –coordinanti
merali 366 –avversative 32 E
–conclusive 50
C –copulative 32 e, ex preposizioni con l’ablativo: 16
–correlative 50 moto da luogo), 114 (materia)
caso: deinizione 8; i casi latini e loro uso 8-9 –disgiuntive 32 edo: 381
cedo (forma isolata): 382 –esplicative 33 ellissi (dell’antecedente): 232

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INDICE ANALITICO 431

eius, eorum/earum: come possessivo di –passivo 49 (quattro coniugazioni) -ne (particella enclitica interrogativa):
3a persona 200 –perfetto 283
eo: 315; composti 315-316 –attivo 78 (quattro coniugazioni e ver- negazione: con i pronomi indeiniti 314
epesegetica: completiva 300; ininitiva bi in -io) nemo: 314
346 –passivo 113 (quattro coniugazioni e ne... quidem: 50
etiam: 50 verbi in -io) nesso (relativo): 232
–piuccheperfetto neuter, neutra, neutrum: 315
F –attivo 94 (quattro coniugazioni) 95 nihil: 314
(verbi in -io) nolo: 266
facio (composti di): 348 –passivo 113 (quattro coniugazioni e nominativo: deinizione 8-9; del soggetto
fari: 382 verbi in -io) e del nome del predicato 14; del comple-
fero (e composti): 300 –futuro anteriore mento predicativo del soggetto 31, 50
io (e composti): 348 –attivo (quattro coniugazioni e verbi nomi di città e piccola isola: vd. luogo
lessione: 8 in -io) (particolarità)
frase: interrogativa diretta (semplice e –passivo 113 (quattro coniugazioni e nonne (particella interrogativa): 283
disgiuntiva) 283 verbi in -io) nonnullus: 298
infinitiva: 346 (soggettiva, oggettiva, novi: 382
G epesegetica) nullus: 314
ininito: num (particella interrogativa): 283
genitivo: deinizione 8-9; di qualità 247; –presente: attivo 14 (quattro coniugazio- numerali: 366
di speciicazione 15; partitivo 316 ni), 62 (verbi in -io); passivo 49 (quattro
gerundio (modo del verbo): 381 coniugazioni), 62 (verbi in -io)
gerundivo: 380, 386 –perfetto: attivo 79 (quattro coniugazio- O
greci (nomi). vd. sostantivi ni e verbi in -io); passivo 330 (quattro
odi, odisse: 382
coniugazioni e verbi in -io)
oggetto: vd. complemento oggetto
H –futuro attivo e passivo 330 (quattro
coniugazioni e verbi in -io)
hic, haec, hoc: 148 inquam: 382 P
inter: 63
I interrogativa (frase). vd. frase parole: invariabili 8; variabili 8
interrogative indirette: vd. subordinate participio:
idem, eadem, idem: 214 ipse, ipsa, ipsum: 214 –presente 131 (formazione e funzioni)
ille, illa, illud: 149 is, ea, id: 214 –perfetto 113 (formazione), 149 (fun-
imperativo iste, ista, istud: 149 zioni)
–presente attivo: delle quattro coniuga- –futuro 168 (formazione e funzioni),
zioni 14; dei verbi in -io 62; dei verbi L 202 (con valore inale)
deponenti 330 –il participio perfetto nei verbi deponen-
–futuro 246 luogo (particolarita dei complementi ti: 331, 347
–negativo: 284 di) –il participio perfetto nei verbi semide-
in (preposizione con l’ablativo e con –nella I e II declinazione 33 ponenti: 347
l’accusativo): 63 –nella III declinazione 95 –usi
indicativo –assoluto (ablativo) 186
–presente M –attributivo 131, 149, 168
–attivo 14 (quattro coniugazioni), 62 –congiunto 131, 149, 168
(verbi in -io) malo 266 –sostantivato 131, 149, 168
–passivo 49 (quattro coniugazioni), 62 memento vd. memini penultima (legge della): vd. accento
(verbi in -io) memini, meminisse: 382 per (preposizione con l’accusativo): 79
–imperfetto modi (del verbo): vd. indicativo, impe- perifrastica: attiva 168; passiva 383-384
–attivo 31 (quattro coniugazioni), 62 rativo, congiuntivo, ininito, participio plerique: 299
(verbi in -io) pluralia tantum: vd. declinazione I, II,
–passivo 49 (quattro coniugazioni), 62 N III s.v. particolarità
(verbi in -io) possum: vd. sum (composti)
–futuro semplice ne: nelle subordinate inali 202, nelle su- predicativo: dell’oggetto 31; del sogget-
–attivo 31 (quattro coniugazioni) bordinate completive 301 to 31, 50

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432 INDICE ANALITICO

preisso: vd. aissi S –composti di sum: 233


preposizioni: con l’ablativo 150; con suus, a, um: 200
l’ablativo e l’accusativo 169; con l’ac- secondo termine di paragone: vd. com- superlativi (degli aggettivi e degli avver-
cusativo 132; quadro riassuntivo delle plemento di paragone bi): 264-265; usi 264 (complemento
preposizioni 247-249 semideponenti: vd. verbi partitivo, raforzamento)
presente vd. indicativo, congiuntivo, im- si (nisi, sin): 63 supino: supino in um con valore inale
perativo, ininito, participio sillabe: 3 202
prolessi: del pronome relativo 232 soggetto: 14
pronomi: correlativi 315; determinativi sostantivi: composti 170; greci 170; in-
214; dimostrativi 148-149; indeiniti declinabili 170 T
298, 314; indeiniti negativi 314; inter- subordinate (proposizioni)
rogativi 282-283; personali: di 1a e 2a –all’indicativo: 114 tema 8
persona 62, di 3a persona 214; posses- –attributive: vd. relative tempi: vd. i singoli modi; uso dei tempi
sivi 200; relativi: declinazione 214, uso –causali: 50 (quod, quia, quoniam), 216 nelle ininitive 346
214-215 e 232; relativi indeiniti 232; (cum + cong.) terminazione: 8
rilessivi 200 –comparative 114, 265 totus 149: (declinazione)
pronuncia: 2 –completive: 300; con i verba timendi tres, tria: 366
proposizioni: vd. subordinate 301; di fatto (introdotte da ut/ ut non)
301; volitive (introdotte da ut/ ne) 301
U
Q –concessive: 114 (con l’ind.); 216 (cum
+ cong.); sintesi delle concessive espli-
ullus: 298
quaeso (quaesumus): 382 cite 368
unus: 149
qualis?: 283 –consecutive: 233
unusquisque: 299
quam multi?: 283 –inali: 202 (con ut/ ne); 202 (con par-
ut: temporale 79, comparativo 114,
quantus?: 283 ticipio futuro e supino); 263 (con quo
inale 202, consecutivo 233, comple-
qui, quae, quod: pronome relativo 214 + comparativo); riepilogo 383
tivo 300, riepilogo degli usi di ut 332
qui?, quae?, quod?: aggettivo interroga- –interrogative indirette: semplici e di-
uter?, utra?, utrum?: 282; composti di
tivo 282 sgiuntive 283-284
uter 314-315
qui, quae, quod: aggettivo indefinito –ipotetiche: con l’indicativo 63
uterlibet: 314
298 –oggettive: vd. ininitiva oggettiva
uterque: 314
quia: (causale) 50 –relative: 215; improprie 233
utervis: 314
quicumque, quaecumque, quod- –soggettive: vd. ininitiva soggettiva
utor (costruzione di): 331
cumque: 232 –temporali: 31 (cum + ind.), 79 (ut,
utrum... an: nelle interrogative disgiun-
quid?: “perché?” 283 ubi, simul ac/atque + ind.), 216 (cum
tive 283
quidam, quaedam, quiddam: 298 + cong.)
quilibet: 299 suisso: vd. aissi
quispiam, quidpiam: 298 sum (coniugazione): V
quisquam, quidquam: 298 –imperativo presente: 14
quisque, quidque: 299 –indicativo vale/valete: 382
quisquis, quidquid: 232 –presente: 14 verba timendi: completive introdotte dai
quis?, quid?: pronome interrogativo 282 –futuro semplice: 31 301
quis, quid: pronome indeinito 298 –imperfetto: 31 verbale (funzione del participio): vd.
quivis: 299 –perfetto: 78 congiunto
quo: nelle subordinati inali (con compa- –piuccheperfetto: 94 verbi: atematici vd. i singoli verbi (edo,
rativo) 263 –futuro anteriore: 95 eo, fero, fio, volo, nolo, malo); depo-
quod (causale): 50 –ininito nenti: 330; deponenti costruiti con
quoniam (causale): 50 –presente: 14 l’ablativo 331; difettivi 382; quadro
quoque: 50 –perfetto: 79 sinottico (imperativo, ininito, parti-
quot?: 283 –futuro: 331 cipio) delle 4 coniugazioni e di quella
–congiuntivo in -io 330-331
R –presente: 201 vocale tematica: 8
–imperfetto: 201 vocali: 2
radice: 8 –perfetto: 215 vocativo: 8-9
reliqui: 314 – piuccheperfetto: 215 volo 266

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INDICE DEI LABORATORI DELLE COMPETENZE


ANALISI E TRADUZIONE LESSICO CIVILTA’
■ La questione dell’articolo p. 13 ■ Il lessico dell’abbigliamento p. 72 ■ Abito e identità p. 76
■ La costruzione della frase: confronto ■ Il lessico dell’amore p. 108 ■ Manifestazioni di Amor p. 110
fra italiano e latino p. 24 ■ Il lessico del viaggio p. 120 ■ In viaggio con i Romani p. 128
■ Differenza fra cum preposizione ■ Il lessico del corpo p. 139 ■ La cura del corpo p. 146
e cum congiunzione p. 45 ■ Il lessico dell’abitare p. 164 ■ Forme di organizzazione dello
■ La concordanza tra aggettivo spazio abitato p. 166
e sostantivo p. 53 ■ Il lessico della morte p. 178 ■ La morte antica: credenze e rituali
■ L’uso dei pronomi personali p. 184
soggetto p. 64 ■ Il lessico della cucina p. 195 ■ Bere, mangiare, stare a tavola p. 198
■ Il nominativo dei sostantivi ■ Il lessico della famiglia p. 207 ■ La rete della familia romana p. 212
della terza declinazione p. 83 ■ Il lessico della politica p. 223 ■ Le istituzioni del periodo
■ Come si risale dal perfetto monarchico e repubblicano p. 230
al presente di un verbo p. 88 ■ Il lessico del divertimento p. 256 ■ Homo ludens p. 258
■ Espressioni ricorrenti della quarta ■ Il lessico del potere p. 294 ■ Il potere: limiti e accordo divino
declinazione p. 154 p. 296
■ Il vocabolo res p. 172 ■ Il lessico della terra p. 321 ■ Il lavoro della terra p. 328
■ Come tradurre un ablativo assoluto ■ Il lessico della religione p. 338 ■ Il volere degli dèi e gli ‘operatori’
p. 192 del sacro p. 344
■ Come tradurre il cum + congiuntivo ■ Il lessico della guerra p. 358 ■ I Romani come igli di Marte p. 362
p. 227 ■ Il lessico del tempo p. 374 ■ La misura del tempo p. 378
■ Relative proprie e improprie p. 242 ■ Il lessico della cultura p. 389 ■ Famiglia e scuola: i luoghi
■ Le differenze fra preposizioni della formazione culturale p. 396
e avverbi p. 255
■ Come riconoscere alcune delle
principali funzioni di quam p. 278
■ Come distinguere qui, quae, quod INDICE DELLE FINESTRE DI CONTESTUALIZZAZIONE
aggettivo interrogativo dal pronome
La guerra civile p. 44 Le guerre puniche p. 196
relativo p. 290
Cicerone p. 68 Ercole p. 205
■ Come distinguere l’ut inale dall’ut
Esopo e Fedro p. 74 Traiano p. 208
completivo p. 310
Annibale p. 85 I Galli Sènoni p. 210
■ Come analizzare i periodi complessi
La guerra gallica p. 89 Giugurta p. 211
p. 324
La guerra giugurtina p. 91 Giano e il suo tempio p. 218
■ Come distinguere una forma
Catilina p. 99 Lavinio e Alba Longa p. 222
deponente da una forma passiva
Coriolano p.102 La Cilicia p. 226
p. 341
Gneo Pompeo Magno p. 106 I Galli Boi p. 229
■ Come distinguere il soggetto
Amilcare Barca p. 107 Lucilio p. 237
dall’oggetto nelle proposizioni
Archimede p. 109 Le guerre sannitiche p. 239
ininitive p. 351
Temistocle p. 122 Hiemare p. 254
■ La traduzione di una data p. 371
Alessandro Magno p. 125 Parma, pelta, lorica p. 269
■ Come distinguere un gerundio
I pirati p. 142 Il ruolo di Catilina p. 279
da un gerundivo p. 386
Milone di Crotone e Polidamante p. 155 Zenone, Catone, Bruto p. 291
Fedro p. 157 Antonio e Cicerone p. 306
I Suebi p. 158 Silla p. 308
Agamennone e gli Atridi p. 160 Oreste p. 322
Il Rubicone p. 174 L’impero di Alessandro Magno p. 334
Ammone p. 174 Alcibiade p. 352
Milziade p. 177 Verre, p. 354
Centurione p. 180 Ottaviano Augusto, p. 373
L’anno dei quattro imperatori p. 183 Catone il Censore, p. 377
Marco Licinio Crasso p. 188 Attico e la guerra civile p. 385
Publio Licinio Crasso p. 190 Claudio Marcello p. 393
Camillo p. 194

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INDICE DELLE VERSIONI TUTOR


Unità 3 Laboriosità e coraggio dei Siciliani e p. 28
Unità 4 La misera storia del lupo e dell’agnello e p. 47
Milziade e le sue principali imprese
Unità 5 Non gridare “al lupo” senza motivo: è pericoloso
Unità 6 La storia dei due Tarquinii, i re etruschi di Roma e p. 75
Unità 7 La situazione in Gallia all’arrivo di Cesare e p. 93
Cicerone, in partenza da Brindisi, saluta la moglie e i igli
Unità 8 La tragica morte di Archimede a Siracusa e p. 109
Unità 9 La conclusione della prima guerra punica
Unità 11 A Roma cresce il timore per la congiura di Catilina e p. 165
Le ultime imprese di Enea e l’ascesa di Ascanio
Unità 12 La successione a Nerone: Otone si impadronisce del potere e p. 183
Alcune vicende mitiche raccontate da Igino
Unità 13 La posizione del nobile Curio nella congiura di Catilina e p. 197
Alcune avventure della vita di Ercole
Unità 14 Un ambizioso africano corrompe il senato di Roma e p. 211
Unità 15 La fondazione di Alba Longa e i successori di Ascanio e p. 222
I Romani sono sempre minacciati su vari fronti e p. 229
Unità 16 Sallustio introduce la sua opera storica Bellum Iugurthinum e p. 245
Ercole muore per colpa di Deianira e del veleno di Nesso
Unità 17 Il ritratto di Agricola
Unità 18 Catone il censore e p. 281
Unità 19 Cicerone rivolge ai giudici le sue accalorate richieste e p. 295
Unità 20 Gli Allobrogi sono coinvolti nella congiura contro Roma e p. 313
Unità 21 Abitudini di vita di Attico e p. 327
Agesilao: Cornelio Nepote presenta il personaggio
Unità 22 Il regno di Romolo e p. 343
Unità 23 La città di Vaga, istigata da Giugurta, si ribella a Roma e p. 361
Unità 24 La straordinaria versatilità di Catone e p. 377
Unità 25 Crasso in Aquitania sbaraglia i nemici e p. 395

INDICE DELLE ANIMAZIONI


Unità 6 Le acconciature femminili
Unità 8 Il matrimonio
Unità 10 Le terme
Unità 11 La domus
Unità 12 Il compianto funebre
Unità 17 La lotta con le iere
Unità 19 I simboli del potere
Unità 21 Le attivita agricole
Unità 22 Il sacriicio
Unità 24 Il calendario
Unità 25 Come scrivevano gli antichi

Agazzi, Sisana AD LITTERAM © Zanichelli 2013 Esercizi 1


1 2

Pierangelo Agazzi Lucio Sisana

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Corso di lingua e cultura latina
Manuale

Ad litteram dice Quintiliano citando “letteralmente” un passo


di Cicerone.
Il corso coniuga il rigore dello studio degli aspetti morfologici,
sintattici e lessicali del latino con l’interesse per le espressioni
culturali e letterarie del mondo romano.

Nel libro
• Esposizione chiara e rigorosa dei contenuti di Fonetica, Morfologia
e Sintassi.
• Approfondimenti sullo sviluppo dei fenomeni linguistici latini
nell’italiano e nelle lingue moderne (Il latino ieri e oggi).
• in forma di domanda e risposta
(Per capire meglio).

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