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Introduzione
Definizione di GEMMOTERAPIA
Per Gemmoterapia s’intende l’utilizzo in prima diluizione decimale ( 1 DH) di estratti
vegetali, ottenuti per macerazione in solvente idro-glicer-alcolico di tessuti embrionali di
vegetali freschi.
Si utilizzano: gemme, giovani getti, giovani radici, boccioli, amenti, scorze interne di
giovani rami e radici, i semi e qualsiasi altro tessuto embrionale.
Sono compresi nella Gemmoterapia solo gli alberi e gli arbusti. Per la parte erbacea si
usano i boccioli fiorali.
Si considera in particolar modo lo strato arboreo ed arbustivo della FORESTA
MEDIOEUROPEA
" L’albero è la più gigantesca proliferazione vegetale verso la luce e l’insieme delle
sue foglie offre la più grande superficie di contatto con l’atmosfera. L’albero è la più
grande officina fotosintetica ed il suo germoglio è la miglior sintesi del suo
adattamento embrionale alla più grande produzione. “ Pol Henry
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Alla sua base infatti esiste un tessuto, chiamato tessuto meristematico, che ha il compito
di costruire migliaia di cellule vegetali indispensabili per l’allungamento del ramoscello,
per le foglie, per i fiori, per la corteccia, per il legno, per i vasi conduttori.
In primavera i fitocromi, corpuscoli pigmentati i quali registrano le trasformazioni
climatiche e la forza del sole, lanciano alla pianta messaggi chimici , perché riprenda la
sua attività di crescita. I fitocromi sono sensori simili a dei radar.
Tali segnali mettono in moto gli ormoni, che agiscono come messaggeri chimici.
Le gemme pronte dall’autunno cominciano ad accrescersi , producendo fiori, se sono
gemme fiorali o foglie e rami, se sono gemme fogliari.
"L’arte di pilotare" la vita della pianta, avviata dal fitocromo dopo lo stimolo del raggio
di luce solare permette agli ormoni vegetali: auxina, giberellina, citochinina di entrare
nel circolo delle piante e di dare il loro stimolo chimico ai tessuti meristematici i quali si
attivano (attivazione, eccitazione, accelerazione…).
Nei germogli, nelle gemme, nei boccioli, nella scorza interna delle giovani radici, ed in
altri tessuti embrionali di un vegetale, si ritrovano, qualunque sia l’età della pianta, le
proprietà anaboliche primitive della cellula vegetale.
I tessuti meristematici come tutti i tessuti embrionali sono caratterizzati da un intenso
ritmo moltiplicativo cellulare e da accelerati processi anabolici atti a concorrere
all’istogenesi e all’organogenesi, racchiudendo in potenza tutta l’energia vitale ed i
principi attivi necessari per lo sviluppo della pianta stessa e che serviranno a formare le
parti nuove del vegetale dopo il suo riposo invernale.
Essi pertanto sono capaci di attivare diversi processi biologici e di apportare un valido
contributo terapeutico all'organismo sofferente.
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Cenni storici nella GEMMOTERAPIA
Negli anni ’50 Paul Henry fondatore del metodo,
indirizzò la propria ricerca sullo studio delle variazioni del profilo proteico, espresse
tramite l'elettroforesi, riuscendo a stabilire, per ogni tessuto embrionale vegetale
esaminato, l'attività sull'uomo e la relativa risposta alla flogosi. La ricerca sperimentale
si avvalse anche dello studio e delle variazioni indotte dai meristemi sui colloidi proteici
del siero, di studi citologici epatici, di studi sul mielogramma, sulla risposta ottenuta
dalle cellule macrofagiche, dalle cellule linfatiche e da quelle spleniche.
Pol Henry valutò inoltre l'azione dei tessuti vegetali sulla coagulazione ematica
mediante lo studio delle variazioni tromboelastografiche.
Sperimentò inoltre le modificazioni enzimatiche indotte dai gemmoterapici, elaborando
così il concetto di "sindrome biologica sperimentale" con il quale intendeva tutte quelle
modificazioni ottenute dai gemmoderivati sui parametri biologici o paraclinici e risultate
dall'azione di un determinato germoglio o di un tessuto meristematico, valutati mediante
elettroforesi delle proteine, test di flocculazione,tromboelastogramma e studi citologici
I suoi studi e la sua metodologia furono proseguiti ed approfonditi dal Prof. Netien
(Facoltà di Medicina e Farmacia di Lione), da Didry, Martin, Paquelet, Ramussent e
Reymond. Al Prof. Netien si deve, fra l'altro, la messa a punto di un controllo
cromatografico per i diversi "gemmoderivati" e la ricerca di alcuni principi attivi
presenti nei tessuti meristematici. Grande impulso alla sperimentazione e alla verifica
clinica è stato dato dal contributo degli studi dei dottori M. Tétau di C. Bergeret che
hanno sviluppato la cosiddetta Fitoterapia rinnovata e la Gemmoterapia clinica.
Metodo di Studio
P.Henry per la scelta dei tessuti embrionali vegetali da sperimentare a scopo terapeutico,
valutò accuratamente la distribuzione delle specie vegetali sul globo terrestre che dal
grande freddo del Polo Nord, passano dalla tundra alla taiga, alla fascia forestale
siberiana, scandinava e canadese, soffermandosi in modo particolare sulle foreste di
conifere fino ai boschi di latifoglie dell’Europa mediterranea. Per ogni specie egli
esaminò il comportamento dei vegetali rispetto alla composizione chimica del terreno su
cui crescevano e la loro capacità di colonizzare suoli aridi e di fertilizzare terreni sterili.
A ciò, egli aggiunse la valutazione delle caratteristiche di vita per specie isolate o in
gruppo ed i rapporti tra specie coabitanti (fitosociologia).
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"…la biologia sperimentale permette, attraverso uno studio preciso dell’azione degli
alberi e delle piante sulle proteine dei mammiferi, di farli quadrare perfettamente con
l’evoluzione del terreno e con l’idrofobia di una foresta in cui le condizioni del clima
varino poco. L’evoluzione della foresta permette di associare un terreno vegetale
caratteristico ad una sindrome biologica animale e così di portare più avanti una
corretta informazione in vista di una terapia adeguata, dolce e profonda."
2) La vita animale dipende completamente da quella vegetale, ciò che permette la vita
animale può anche rigenerarla dalle alterazioni morfo-patologiche.
3) L’albero è il vegetale più potente, l’energia vitale si esprime ogni anno con un grande
accrescimento cellulare. Tutti i suoi meristemi sono i più indicati per disintossicare,
rigenerare e curare le cellule animali.
E’ a mezzo delle piante che noi siamo connessi alla terra: esse sono le nostre radici,
poiché per loro mezzo succhiamo dalla terra le proteine del nostro sangue e i fosfati
delle nostre ossa. Noi pensiamo in quanto la pianta vegeta. (Moleschott)
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Gli studi di Pol Henry ci riconducono ad una nozione chiave:
“l’adattamento strutturale più marcato in certe piante, condizionate da un ambiente di
vita difficile, determina un nuovo sviluppo di organizzazione che si adatta alla terapia
del mammifero attraverso l’intermediario di un determinatore comune: la proteina.”
(Pol Henry)
Sostanzialmente sono due i Punti a Favore dell’utilizzo dei Gemmoderivati:
1) Superiorità farmacologica: L’utilizzo dei tessuti embrionali permette di avere
rimedi più attivi e non necessita la prescrizione di dosi massicce.
2) Organotropismo specifico: I tessuti embrionali sono caratterizzati da precise
indicazioni cliniche, un’azione elettiva particolareggiata, mentre le piante adulte hanno
proprietà più numerose, a largo spettro (digestive, carminative, sedative, eutoniche,etc)
ed essenzialmente di stimolo funzionale.
Nei tessuti meristematici vi sono più sostanze e principi attivi di quanto non ve ne siano
nella pianta adulta, essi sono particolarmente ricchi in enzimi, vitamine, fattori di
crescita, acidi nucleici/RNA DNA), ormoni vegetali (auxine, cinetine, gibberelline) oltre
ai principi attivi propri della specie (antociani, flavonoidi, ecc.).
Fra gemma e tessuto adulto sono state dimostrate notevoli variazioni qualitative e
quantitative in principi attivi. Uno studio comparativo realizzato presso la facoltà di
Lione dai Professori Netien e Rainaud, fra gemme e foglie di Ribes nigrum, ha
evidenziato differenze notevoli. Altri studi hanno dimostrato che le gemme del Tiglio
contengono più principi attivi delle altre parti della pianta. Rasmussen nel 1972 e Didry
nel 1977 hanno dimostrato che nelle foglie giovani del Rosmarino vi sono più
idrocarburi monoterpenici, di borneolo, dell’acetato di bornile, del terpinolo, e del
terpinene che nelle foglie adulte; al contrario la percentuale di canfora e di verbenone
aumentano con l’accrescimento delle foglie
STUDIO CITOLOGICO
Lo Studio citologico ha permesso a Pol Henry di evidenziare quali tessuti Meristematici
sono in grado di stimolare la formazione di cellule e quali stimolano linee cellulari.
I risultati nella sperimentazione, sui topi dimostrano che vi sono Gemmoderivati attivi
su una o più linee cellulari e altri che invece non hanno alcuna azione citologica
(Fraxinus exc., Rubus id.) indipendentemente dalla loro azione sul Protidogramma.
I Gemmoderivati attivi nella stimolazione cellulare, sono risultati capaci di favorire la
guarigione in infiammazioni locali tendenti alla cronicità.
Secondo P. Henry: "Sul piano della reazione immunitaria, si può definire il mammifero
come difeso da tre barriere.
La barriera delle cellule microfagiche
La barriera delle cellule macrofagiche
La barriera delle cellule linfo-plasma-monocitarie
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Ci sono gemmoderivati in grado di stimolare e attivare ognuna di queste barriere.
La barriera delle cellule microfagiche: nasce dalla stimolazione della linea mielocitaria
ed è formata da: eosinofili (globuli bianchi, con un sistema lisosomiale ricco di enzimi,
perossidasi, fosfatasi ecc.., che serve per la difesa dell’organismo, ma che possono,
distruggendo le cellule, ledere i tessuti se la reazione è esagerata); neutrofili, in grado di
fagocitare solo minuscole particelle.
I Gemmoderivati che agiscono sulla eosinofilia e sulla neutrofilia sono:
Rosmarinus officinalis: allergie epatodigestive
Viburnum lantana: allergie tracheobronchiali
Ficus carica: allergie mucosali ipoplasiche
Alnus glutinosa: allergie mucosali iperplasiche
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Questi gemmoderivati sono la chiave di stimolazione degli istiomonociti del fegato
(cellule di Kupffer) e per liberare l’organismo dalle tossine esogene e endogene
operando nello stesso tempo un’azione di drenaggio su altri sistemi. Juglans regia e
Cornus sang. sono attivi anche sulla terza barriera.
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Linea Granulociti Eosinofili: Alnus glutinosa stimola la linea mielocitaria e la serie
eosinofila è complementare a Ribes nigrum di cui potenzia l’azione. Ribes nigrum
domina la fase primaria dell’infiammazione soprattutto se è di origine allergica, stimola
l’eosinofilia. Viburnum lantana stimola la linea eosinofila.
Linea granulociti Neutrofili: Ficus carica stimola nettamente i neutrofili e leggermente
gli eosinofili, Corylus avellana stimola i neutrofili e l’eritropoiesi, Crataegus
oxyacantha e Tilia tomentosa stimolano leggermente la linea neutrofila.
Linea Plasmocitaria è stimolata da Juglans regia e Cornus sanguinea che è il grande
rimedio della necrosi acuta e delle condizioni infartuali per la capacità di stimolare
fortemente i mastociti e i plasmociti.
Linea Linfocitaria: Vitis vinifera gemme è indicato nelle leucocitosi con linfocitosi
Linea Ormonale: Ribes nigrum stimola la corteccia surrenale e gli 11- ossisteroidi,
Quercus peduncolata gemme stimola gli idrossicorticosteroidi 17-OH, Sequoia
gigantea aumenta i 17- chetosteroidi urinari.
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Linea Coagulativa: Cercis siliquastrum possiede marcata attività sugli stati di
trombofilia, è il rimedio antitrombofilico di prima scelta, Citrus limonum ha attività
antitrombotica anticoagulante, è indicato quando vi è aumento del fibrinogeno epatico,
Cornus sanguinea possiede attività antitrombotica è consigliato quando vi è un
aumento del test di resistenza all’eparina, Prunus amygdalus ha attività trombofilica è
indicato quando vi è una iperprotrombinemia.
Linea del S.R.E. (Sistema Reticolo Endoteliale): Betula pubescens gemme, Betula
verrucosa gemme, Fagus sylvatica; Rosa canina, Vitis vinifera.
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Tecniche di preparazione
Il metodo di preparazione dei Gemmoderivati è dettagliatamente descritto nella
monografia "Preparazioni omeopatiche" contenuta nella Farmacopea Francese del
1965. Ecco di seguito le varie fasi del procedimento di estrazione e preparazione:
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9) CONSERVAZIONE. I Gemmoderivati vanno infine conservati in recipienti di vetro
scuro ben chiusi, al fresco e al riparo dalla luce.
10) SCADENZA. Tutti i Macerati Glicerinati devono essere utilizzati entro 5 anni dalla
data di fabbricazione.
1) - PRESCRIZIONE ANALOGICA
2) - PRESCRIZIONE CLINICA
3) - PRESCRIZIONE DRENANTE
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sul protidogramma. E' infatti stata dimostrata l'esistenza di un parallelismo tra
l'evoluzione della foresta, l'elaborazione dell'humus e le modificazioni del l'elettroforesi
provocate da rimedi meristematici. A titolo di esempio: i rimedi meristematici che
agiscono sulla prima fase essudativa della flogosi sono, tra gli alberi: l’ALNUS
GLUTINOSA (Ontano nero), la BETULA PUBESCENS (Betulla pelosa), il POPULUS
NIGRA (Pioppo nero), il FRAXINUS EXCELSIOR (Frassino) e l’ULMUS
CAMPESTRIS (Olmo); mentre tra gli arbusti i più attivi in questa stessa fase della
flogosi troviamo: il CORNUS SANGUINEA (Sanguinella)), la ROSA CANINA (Rosa
canina) e il RIBES NIGRUM (Ribes nero). Quando l'infiammazione tende invece alla
cronicità, gli alberi e gli arbusti pionieri della foresta non possiedono più alcuna azione
sulla prima fase della flogosi essudativa; saranno allora indicate quelle piante che
crescono e vivono su di un humus più elaborato come: la BETULA VERRUCOSA
(Betulla bianca), la JUGLANS REGIA (Noce), il FAGUS SYLVATICA (Faggio), ecc.
Se il processo flogistico si è ormai organizzato nei tessuti alterandone la struttura
proteica, saranno gli arbusti e le piante dei terreni degradati ad avere più attività
terapeutica in tal senso. Così l'ultima fase dello stato infiammatorio che corrisponde alla
degenerazione fibrinoide delle proteine, alla ialinizzazione sino alla amiloidosi
d'organo, avremo una maggior attività terapeutica da parte del RUBUS
FRUCTICOSUS (Rovo), del CORYLUS AVELLANA (Nocciolo) e della CALLUNA
VULGARIS (Erica). Questo meccanismo di analogia tra le modificazioni del suolo
della foresta da parte della flora medicinale e le corrispondenti alterazioni del tracciato
elettroforetico umano da parte di quadri morbosi, è stato sperimentato e verificato
mediante lo studio delle modificazioni che gli stessi tessuti meristematici possono
indurre sul tracciato elettroforetico.
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prescrizione, tiene dunque conto soprattutto del quadro clinico del paziente, senza
soffermarsi su quanto detto al punto 1) - Il metodo clinico è pertanto eminentemente
allopatico e più facile da utilizzare per il medico "tradizionale". Questo metodo
prescrittivo è il più diffuso ed anche il più semplice; così ad esempio nelle allergie si
prescriverà il RIBES NIGRUM Ribes nero), perché le gemme di questo arbusto
possiedono un'azione antiflogistica ad azione cortisone-simile (senza averne gli effetti
collaterali); nell'insonnia o negli stati di irrequietezza, si prescriverà la TILIA
TOMENTOSA (Tiglio): in una sindrome clinica contraddistinta da iper-gamma-
globulinemia si dovrà somministrare il CORNUS SANGUINEA (Sanguinello), la
JUGLANS REGIA (Noce) e JUNIPERUS COMMUNIS (Ginepro) ecc. In questo tipo
di prescrizione il terapeuta può avvalersi anche di dati strumentali o paraclinici come
l'elettroforesi delle proteine per individuare il rimedio più adatto da somministrare.
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favorire l'escrezione di metaboliti e cataboliti anomali che si sono cumulati in diversi
livelli degli spazi biologici. A titolo di esempio vale la pena ricordare il test di Halpern
che permette di valutare l'attività granulopoietica delle gemme di BETULA
PUBESCENS (Betulla pelosa) sul Sistema Reticolo Endoteliale (SRE). Questo sistema
è infatti in grado di "fagocitare" e neutralizzare sostanze che sono estranee
all’organismo e le eventuali tossine che si accumulano nel nostro organismo; le gemme
di Betulla hanno dimostrato, confronto a placebo, di stimolare nettamente questa
proprietà. Il drenaggio biologico è pertanto una particolare metodica terapeutica che si
avvale di medicamenti fito-gemmo-terapici, i quali si sono dimostrati capaci di
sollecitare l'eliminazione di tossine o di residui catabolici dall'organismo ripristinando
l’omeostasi interna. In questo modo la Gemmoterapia, grazie all’apporto di
biostimoline vegetali è particolarmente attiva non solo nei confronti di determinati
organi, ma è capace di stimolare il Sistema Reticolo-Endoteliale; essa ha pertanto un
campo di azione terapeutica che in talune patologie è più profondo ed esteso della
Fitoterapia tradizionale.
Nella tecnica del drenaggio i Gemmoderivati vengono prescritti alle dosi di 1/2 o 2/3
delle dosi usuali.
POSOLOGIA
I dosaggi che generalmente gli addetti ai lavori utilizzano consigliare sono:
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BIBLIOGRAFIA
Brigo, B.: L’uomo, la fitoterapia, la gemmoterapia. Ed. tecniche nuove, Milano 1997.
Piterà, F.: Qualità non comuni di Rubus fructicosus. Medicina naturale, Tecniche
Nuove, 3, II, Milano, Settembre 1992.
Piterà, F.: Viburnum lantana. Farmacia naturale, Tecniche Nuove, 6, II, Milano
Settembre 1992.
Piterà, F.: La Meristemoterapia nella pratica clinica. in "Aver cura dell’uomo", a cura
di I. Li Vigni, P.A. Rossi, S. Zuffi, Erga Edizioni, Genova 1995.
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