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El Mundo

Passare dal come al perché

La teoria più conosciuta sull'origine dell'universo si concentra su un cataclisma cosmico senza


precedenti nella storia: il Big Bang. Questa teoria è nata dall'osservazione di altre galassie che si
allontanavano ad alta velocità dalla nostra in tutte le direzioni, come se fossero state respinte da
un'antica forza esplosiva.

Un prete belga di nome George Lemaître suggerì per primo la teoria del big bang negli anni '20,
quando propose che l'universo avesse avuto inizio da un singolo atomo primordiale.

Stephen Hawking: Cosa c'era prima del Big Bang?


Un comando certamente filosofico. Perché, posta in un’altra forma, equivale a chiedersi cosa ci fosse
prima dell'inizio del Tempo, o almeno prima dell'istante in cui ha cominciato ad avere senso la nostra
definizione di tempo.

Nella visione di Hawking, la prima cosa del Big Bang è la prima cosa del Big Bang: "Non c'è nulla a
sud del polo sud", dice lo scienziato, "quindi non c'era niente prima del Big Bang".

• Teoria della luce di Roberto Grossatesta

Già quasi un secolo fa Albert Einstein cercava alternative al modello del Big Bang perché un inizio
nel tempo non gli si addiceva. Era convinto che l'universo fosse statico, ma perché la sua teoria della
relatività generale era stata formulata per indicare che l'universo si espande.

• Teoria aristotelica Primo motore immobile


• Teoria della creazione di Agostino

Francesco: prospettiva teocentrica.


Questa si conferma nei suoi testi di preghiera, che esprimono l'immagine che egli ha di Dio:

Tu sei santo, Signore solo Dio, che compi meraviglie.


Tu sei forte, Tu sei grande, Tu sei altissimo,
Tu sei onnipotente, Tu, Padre santo, re del cielo e della terra.
Tu sei trino ed uno, Signore Dio degli dèi,
Tu sei il bene, ogni bene, il sommo bene,
Signore Dio vivo e vero.
LodAl 1-2, 3

Da questo, per così dire Tedeum francescano, si può rapportare alla persona di Dio padre come
creatore, le descrizioni di diversi attributi. Francesco è quindi sicuro che la creazione ha origine
dall'onnipotenza di Dio.

Antonio da Padova
• Nei Sermones anche si non si tratta di un'opera teologica in senso stretto, ma di una raccolta
di materiale per le prediche penitenziali del tempo, possiamo trovare un'idea dell'uomo e del
mondo:
o "Agevole e facile fu la creazione, che avvenne con una sola parola, anzi con la sola
volontà di Dio, il cui dire è volere".AntSer, Dom. IV postPascha 5: Levis et facilis fuit
creatio, quia solo tantum verbo immo sola Dei voluntate, cuius dicere est velle".
• Lo stesso atto creativo appare allora quasi come una produzione poetica, ludica, che esce dal
nulla ad opera della parola e della volontà di Dio: "Creare est ex nihilo aliquid facere"
(AntSer, Dom. XXIV).
• Di fronte alla creazione, colui che osserva è rimandato di nuovo al Creatore. Ogni cosa creata,
e quindi anche le cose meteriali/corporee, sono espressione della bontà e sapienza di Dio.
• Cercando di spiegare il concetto di «mundus», etimologicamente secondo la sua
comprensione, afferma che il mondo è detto «mundus» perché è sempre in movimento:
«Mundus mundanos significat, qui semper sunt ni motu». (AntSer, Dom. VI p. Pascha 8): Di
conseguenza considera la natura non come una creazione statica, ma come realtà in
processo dinamico.
• Antonio indica Dio creatore di tutte le cose e di tuti gli esseri, come origine e fine della
creazione che si svolge in processo dinamico.

Alessandro di Hales
• Nella sua riflessione metafisica su Dio, descrive como elemento essenziale dell'Essere divino
il suo essere-creatore.
• Produrre-Creare appartengono agli attributi essenziali di Dio. Di conseguenza il creare non
è solo un'azione, un'operazione di Dio, ma è anche una caratteristica del suo essere-Dio.
• Dio non agisce come creatore quando crea qualcosa al di fuori di sé e diviene creatore soltanto
attraverso questo suo agire, ma è creatore nella sua più propria natura, senza per questo
essere costretto a creare qualcosa:
o SuHal ,I pars I, inq. I, tract. ,I quaest. V, 378 (557 a-b): «Ad ilud ergo quod quaeritur
si consimilis est modus predicandi, cum dicitur "Deus est Dominus" et "Deus est
Creator" [...] hoc est quantum ad hoc quod divina essentia praedicatur ni una ut actio,
ut quando dicitur "Deus est Creator" [...] in alia, scilicet "Deus est Creator",
connotatur effectus qui est esse rei creatae de nihilo».
• A. vede una triplice forza dell'essere-causa: la forza della capacità di potere, la forza di
ordinare e disporre, e la forza di attuare.
• E Dio crea tutto dal nulla e secondo la sua libera volontà:
o SuHal ,I 218 b; ,I pars ,I inq. I, tract. V, sect. I, quaest. I, tit. ,120 (292 a): «Creatio
enim est de nihilo; unde non ponit rem praeexistentem, immo est de non-esse ad esse,
sive de nihilo in aliquid».
• Ergo: la bontà di Dio e rispecchiata nella creazione (espressione del suo amore trinitario). Dio
la ama dall'eternità. Dio è presente nella creazione e nelle creature stesse. É nelle creature, che
allo stesso tempo trascende:
o SuHal ,I pars I, inq. I, tract. I, quaest. III, tit. III, 45 (71 a): «Dicendum quod Deus est
in rebus et extra res; unde intra est non inclusus, extra non exclusus; et idem est dicere
Deus est extra res et Deus est in se».

Bonaventura - L'arte della creazione


• L'universo è da ricondurre a un'origine, ma prima della creazione per Bonaventura c'è soltanto
l'Essere stesso: «Lo stesso essere è primo e ultimo, eterno e presentissimo, è semplicissimo e
massimo» (Itin V, 7-8).
• Come origine, l'Essere è sorgente di forza, esemplarità fontale e comunicabilità di tutta la
creazione.
• Di conseguenza l'Essere che crea è in relazione; è un essere persona.
• Il dialogo, da cui la creazione proviene, presuppone un tale Essere personale, perché soltanto
un essere che è persona è capace di dialogo.
• B. descrive Dio, «Colui che è», come l'Essere personale in relazione, che comunica se stesso
e comunicando poi crea, la relazione e la comunicazione dell'Essere supremo devono
precedere la creazione. (Trinità1)

1
SentB I, dist. XXI, art. un., quaest. IV, concl. (I, 399).
• Dio è la ragione, la regola e la luce di tutte le cose. Egli è la verità che sta a fondamento di
tutti gli esseri, li porta all'esistenza, li conserva e il conduce a perfezione:
o Hex coll. X(V, 378 a): «Ut veritatis praeexistentis tripliciter: vel quantum ad
essentiam, vel quantum ad excellentiam, vel quantum ad relugentiam [...]. Si autem
claritas conside- ratur ut veritas efficiens [...]. Si autem claritas veritatis consideratur
ut reficiens [...]. Si autem consideratur ut consummans».
• La creazione è stata fatta dal nulla da Dio in tutte le sue dimensioni. Essa scaturisce dalla
conoscenza e dalla volontà di Dio, nasce come un'opera d'arte che corrisponde all'opera
d'arte originale.
o In conformità con questo, il Padre è la causa efficiente della creazione; il Figlio,
quale autentica immagine del Padre, è alla causa esemplare e modello della
creazione; lo Spirito Santo, come causa di perfezione, è il legame dell'amore, che
conserva la creazione nell'unione con il Creatore.
o Nel suo Commentario alle Sentenze egli lo indica nel modo seguente: «Dio ha fatto
tutto per sé stesso. Così, come somma potestà e maestà, ha fatto tutto per la sua lode;
come somma luce, ha fatto tutto per la sua manifestazione; come somma bontà, ha
fatto tutto per la sua comunicazione». (SentB I, dist. XVI, art. I, quaest. I, concl. (II,
394 b)).

Giovanni Duns Scoto - Primato dell'amore


• Due principi biblici guidano Scoto nella sua ricerca: «Io sono Colui che sono» (Es 3,14) e
«Dio è l'amore» (1Gv 4,16).
• Scoto indica come «Primo Principio» l'esistenza di un intelletto infinito e di una volontà
infinita. L'infinità non è un attributo di Dio, ma è l'elemento formale costitutivo dell'Essere
divino.
• L'amore è costitutivo della vita di Dio. Dio è infinito e perfetto amore. Dio e l'amore sono
identici.
• Una vita che produce movimento, dinamismo in Dio stesso. Questo vivente dinamismo
conserva la sua infinita, compiuta e perfetta unità.
o Per S. il primo oggetto della volontà divina è l'essenza divina. Dio vuole se stesso. Si
tratta del primato della volontà di Dio.
o Come atto dell'amore la volontà divina è vita.
o Ergo, la creazione è l'amore intradivino di Dio per sé stesso. Con una decisione
assolutamente libera della volontà Dio crea esseri non divini al di fuori di sé,
comunicando sé stesso.
o La creazione è un libero atto della volontà, per mezzo del quale l'amore intradivino
viene comunicato da Dio verso l'esterno (implosione-esplosione) mettendo così in
esistenza le creature come Dio le conosce nella sua libera volontà.
o Dio vuole la creazione per una libera decisione, così come egli la conosce in sé stesso.
• La creazione partecipa all'amore di Dio: questa è la sua natura. Solo per questo motivo essa
esiste: Dio si ama, questo amore si comunica all'esterno e là sorge qualcosa che non solo
corrisponde a tale amore, ma che anche lo rispecchia.
o Scoto è in questo totalmente nello spirito francescano che vede l'uomo come una parte
dell'amata totale creazione, ma che così riconosce la grande dignità della creazione
stessa.

Ma se ci chiediamo "perché?"

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