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PAGINA 1
Vietata la duplicazione del presente ebook.
VITA: istruzioni per l’uso
Giovanna Garbuio
PAGINA 2
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VITA: istruzioni per l’uso
INDICE
Frammenti di Verità......................................................................pag.34
Leggenda Indù..............................................................................pag.35
Il valore di un sorriso....................................................................pag.36
Chiodi................................................................................pag.57
CAPITOLO 3. Il Rispetto...................................................................pag.58
CAPITOLO 4. Altruismo...................................................................pag.76
Riflesso............................................................................pag.90
CAPITOLO 5. Amicizia.......................................................................pag.91
Sassi.........................................................................pag.103
PAGINA 3
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VITA: istruzioni per l’uso
CAPITOLO 6. Carpe Diem..............................................................pag.106
CAPITOLO 8. La Felicità.............................................................pag.136
La storia di Rob............................................................................pag.145
Crescendo impari........................................................................pag.153
CAPITOLO 9. Conclusione............................................................pag.160
Bibliografia e Sitografia..............................................................pag.166
PAGINA 4
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VITA: istruzioni per l’uso
Smack! Giò
PAGINA 5
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VITA: istruzioni per l’uso
Ho imparato che…
(Paulo Coelho)
PAGINA 6
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VITA: istruzioni per l’uso
• Ho imparato che è meglio dare consigli solo in due circostanze: quando
sono richiesti e quando ne dipende la vita.
• Ho imparato che quando sei innamorato, si vede.
• Ho imparato che appena una persona mi dice, “mi hai reso felice! “, mi
rende felice.
• Ho imparato che essere gentili è più importante dell’aver ragione.
• Ho imparato che non importa quanto la vita richieda che tu sia serio...
Ognuno ha bisogno di un amico con cui divertirsi.
• Ho imparato che la vita è come un rotolo di carta igienica... Più ti avvicini
alla fine, più velocemente va via.
• Ho imparato che dovremmo essere contenti per il fatto che Dio non ci dà
tutto quello che gli chiediamo.
• Ho imparato che i soldi non possono acquistare la classe.
• Ho imparato che sono i piccoli avvenimenti giornalieri a fare la vita così
spettacolare.
• Ho imparato che sotto il duro guscio di ognuno c’è qualcuno
che vuole essere apprezzato e amato.
• Ho imparato che ogni persona che incontri merita d’essere salutata con
un sorriso.
• Ho imparato che non c’è niente di più dolce che dormire coi tuoi bambini
e sentire il loro respiro sulle tue guance.
PAGINA 7
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VITA: istruzioni per l’uso
• Ho imparato che nessuno è perfetto, fino a quando non te ne innamori.
• Ho imparato che le opportunità non si perdono mai, qualcuno sfrutterà
quelle che non hai colto tu.
• Ho imparato che desidererei aver detto una volta in più a mio padre che
lo amavo, prima che se ne andasse, ma adesso è troppo tardi.
• Ho imparato che non importa quanto sia buona una persona, ogni tanto ti
ferirà. E per questo, bisognerà che tu la perdoni.
• Ho imparato che ci vogliono anni per costruire la fiducia e solo pochi
momenti per distruggerla.
• Ho imparato che non dobbiamo cambiare amici, se comprendiamo
che gli amici cambiano.
• Ho imparato che le circostanze e l’ambiente hanno influenza su di noi,
ma noi siamo responsabili di noi stessi.
• Ho imparato che, o sarai tu a controllare i tuoi atti, o essi controlleranno
te.
• Ho imparato che gli eroi sono persone che hanno fatto ciò che era
necessario fare,affrontandone le conseguenze.
• Ho imparato che la pazienza richiede molta pratica.
• Ho imparato che ci sono persone che ci amano, ma che semplicemente
non sanno come dimostrarlo.
• Ho imparato che a volte, la persona che tu pensi ti sferrerà il colpo mortale
quando cadrai, è invece una di quelle poche che ti aiuteranno a rialzarti.
PAGINA 8
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VITA: istruzioni per l’uso
• Ho imparato che solo perché qualcuno non ti ama come tu vorresti, non
significa che non ti ami con tutto se stesso.
• Ho imparato che non si deve mai dire ad un bambino che i sogni sono
sciocchezze: sarebbe una tragedia se lo credesse.
• Ho imparato che non sempre è sufficiente essere perdonato da qualcuno.
Nella maggior parte dei casi sei tu a dover perdonare te stesso.
• Ho imparato che non importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato; il
mondo non si ferma, aspettando che tu lo ripari.
• Ho imparato che le apparenze, possono ingannare.
• Ho imparato che bisogna cercare quello che fa sorridere il tuo cuore.
• Ho imparato che bisogna mettersi sempre nei panni degli altri.
Se ti senti stretto, probabilmente anche loro si sentono così.
• Ho imparato che le più felici delle persone, non necessariamente hanno il
meglio di ogni cosa; soltanto traggono il meglio da ogni cosa che capita
sul loro cammino.
PAGINA 9
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VITA: istruzioni per l’uso
Lavora come se non avessi bisogno dei soldi.
Ama come se nessuno ti avesse mai fatto soffrire.
Balla come se nessuno ti stesse guardando.
Canta come se nessuno ti stesse sentendo.
PAGINA 10
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VITA: istruzioni per l’uso
CAPITOLO 1
Chi è Dio?
L’altra sera alla riunione del catechismo di Ale hanno posto questa domanda:
“Chi è Dio Per Te?”.
PAGINA 11
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VITA: istruzioni per l’uso
Ha Dio volontà di impedire il male, ma non può farlo? Allora non è
onnipotente. Ne ha il potere ma non la volontà? Allora è maligno.
Ne ha ad un tempo la volontà e il potere? Allora di dove viene il male?
Epicuro
Epicuro dice davvero una grande verità valutata dal punto di vista razionale
umano, ma credo che in questa affermazione, non si tenga conto di un
particolare fondamentale: la nostra umanità appunto! L’uomo è un essere
limitato, Dio no!
Il piccolo rispose: “Voglio mettere tutta l’acqua del mare dentro la buca che
ho scavato!”. L’uomo, divertito e con aria di sufficienza bonaria, replicò:
“Ma non vedi che l’acqua viene assorbita e sparisce poco dopo che l’hai
versata? E come può quel mare immenso che vedi entrare in una buca così
piccola come quella che hai scavato?”. Il bimbo lo fissò e tacque alcuni
istanti. Poi replicò:”Io non posso svuotare il mare e farlo entrare in questa
buca? E tu, come puoi pensare di comprendere, nella tua piccola intelligenza,
la grandezza di Dio che è infinitamente più grande del mare?”.
PAGINA 12
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VITA: istruzioni per l’uso
Il grande pensatore chinò il capo, umiliato, e dopo alcuni istanti lo rialzò
commosso. Senonchè, secondo diversi esperti di parabole e leggende a
quanto sembra le cose non sarebbero andate così come le abbiamo
raccontate, perché, prima che l’angelo sparisse, il Santo aveva potuto a sua
volta replicare che la risposta non lo convinceva, che se l’uomo non aveva
ricevuto una mente sufficientemente potente da capire il mistero divino, la
colpa sarebbe da imputare a Dio, che non aveva appunto voluto che i suoi
misteri fossero compresi dall’uomo.
“Perché Dio non vuole essere capito?” avrebbe domandato il Santo al pargolo
divenuto improvvisamente pensieroso. “Te lo dimostro subito” rispose il
bambino dopo un momento di perplessità e così, mentre parlava, con la
conchiglia divenuta improvvisamente grandissima e mostruosa, in un sol
colpo raccolse l’acqua del mare, prosciugandolo, e la pose nella buca, che
si allargò a dismisura fino ad inghiottire il mondo. A quella vista il Santo si
svegliò con le lacrime agli occhi e capì.
Fonte: arslibera.splinder.com
PAGINA 13
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VITA: istruzioni per l’uso
Dio è senz’altro indefinibile, incomprensibile, irraggiungibile e pertanto
incomunicabile a parole, immagini o qualunque altro tipo di esternazione
umana.
Pertanto, ogni azione o situazione che pretenda di fare qualcosa del genere,
non può che essere considerata un abuso. E’ senz’altro un abuso considerare
Dio responsabile del male quale suo creatore.
Nello stesso tempo è un abuso negare la sua esistenza perché il male esiste
o per il fatto che Dio non è visibile e non interviene direttamente
per evitare le disgrazie, magari sovvertendo le regole della natura. Noi
non siamo in grado di comprendere i perché o i meccanismi alla base.
Un abuso è senza ombra di dubbio, non riconoscere come “figlio di Dio” o
come fratello chi la pensa in modo differente; di conseguenza è un abuso
pretendere di convincere, magari anche con la forza, altri a pensarla a
nostro modo, nel nome di Dio. Non possiamo pensare Dio, siamo troppo
piccoli e pertanto non possiamo nemmeno costringere altri a pensare Dio
come ce lo figuriamo noi. Sarebbe una forzatura.
PAGINA 14
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VITA: istruzioni per l’uso
Io vi insegno il superuomo. L’uomo è qualcosa che deve essere superato.
Che avete fatto per superarlo?
Tutti gli esseri hanno creato qualcosa al di sopra di sè: e voi volete essere
il riflusso in questa grande marea e retrocedere alla bestia piuttosto che
superare l’uomo?
Che cosa é per l’uomo la scimmia? Un ghigno o una vergogna dolorosa.
E questo appunto ha da essere l’uomo per il superuomo: un ghigno o una
dolorosa vergogna. Avete percorso il cammino dal verme all’uomo, e molto
in voi ha ancora del verme. In passato foste scimmie, e ancor oggi l’uomo
é più scimmia di qualsiasi scimmia.
E il più saggio tra voi non é altro che un’ibrida disarmonia di pianta e
spettro. Voglio forse che diventiate uno spettro o una pianta?
Vedete, io vi insegno il superuomo! Il superuomo è il senso della terra.
La vostra volontà vi dica: sia il superuomo il senso della terra!
Vi scongiuro, fratelli rimanete fedeli alla terra e non credete a quelli che
vi parlano di speranze ultraterrene! Essi sono degli avvelenatori, che
lo sappiano o no. Sono spregiatori della vita, moribondi ed essi stessi
avvelenati, dei quali la terra è stanca: se ne vadano pure! Una volta il
sacrilegio contro Dio era il sacrilegio più grande, ma Dio è morto, e sono
morti con Dio anche quei sacrileghi.
Commettere sacrilegio contro la terra è ora la cosa più spaventosa, e fare
delle viscere dell’imperscrutabile maggior conto che del senso della terra!
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L’uomo è in grado di crearsi appunto solo un superuomo che con Dio a mio
avviso ha ben poco in comune.
PAGINA 17
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VITA: istruzioni per l’uso
Gesù quindi dice “chiedi e ti sarà dato”, il Buddha invece sostiene “Non
chiedere e ti sarà dato” perché il Buddha sa che sta già accadendo tutto ciò che
è giusto: tu devi solo essere consapevole e crederci, l’esistenza continuerà
a concederti mille e una benedizioni. Questa è la chiave per raggiungere il
Nirvana.
Perché quello a cui aspiriamo con la preghiere è l’unità con l’assoluto, con il
divino; la salute, il benessere la serenità che chiediamo pregando, sono solo
la strada per fonderci nell’UNO. Quando lo spirito divino che è dentro di noi
e fa parte di noi (anima?!?) si amalgama al divino assoluto, salute, felicità,
benessere, potere, successo e tutto ciò a cui aspiriamo, sono già nostri senza
bisogno di chiedere. Chiunque ha una piena coscienza spirituale, ha già
tutto ciò che vuole.
Ecco che Gesù e Buddha dicono la stessa cosa, solo che da prospettive
diverse.
Questo significa che nell’uomo e nella sua comunione con Dio, c’è un
grandissimo potere.
Vi voglio raccontare una storia che è uno dei cavalli di battaglia di Gregg
Braden.
PAGINA 18
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VITA: istruzioni per l’uso
La pubblicò per la prima volta nel suo libro “L’effetto Isaia”, ma in realtà
è un racconto (pare sia un episodio vero) che lui utilizza spesso nelle sue
conferenze per spiegare cosa intende per preghiera. E per far capire il
concetto questo racconto è davvero molto efficace. Io credo davvero che
questo sia il vero e unico modo utile di pregare. A ben vedere è esattamente
ciò che anche Gesù ci ha sempre insegnato.
E’ la storia di un episodio avvenuto tra due amici, uno dei quali è appunto
Gregg Braden, l’altro un indigeno messicano di nome David (non credo che
sia il nome vero).
Ed è per questo che i due amici si sono recati in quel posto “sacro” nel
deserto: “sul suolo vi era un cerchio formato da bellissime pietre, e ogni
pietra era sistemata con una cura, una precisione che non lasciava alcun
dubbio: erano pietre sistemate con amore e rispetto verso se stessi, la terra
e le forze dell’universo intero.”
PAGINA 19
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VITA: istruzioni per l’uso
Gregg sempre più perplesso chiede spiegazioni: “Andiamo già via? Cosa
abbiamo fatto? Ma non dovevamo pregare per la pioggia?”
David sorridendo mentre si infila nuovamente le scarpe, alza gli occhi verso
l’amico e dice: “No! Non dovevamo pregare per la pioggia, noi siamo venuti
a parlare con la pioggia!”
Ecco cosa significa pregare: sentire dentro di noi che ciò che chiediamo
l’abbiamo già ottenuto.
PAGINA 20
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VITA: istruzioni per l’uso
Non ha senso chiedere due volte la stessa cosa se si ha fiducia, se si è certi
che si verrà accontentati. Non ha senso continuare a chiedere; se si sa di
ottenere si può solo ringraziare per avere ottenuto. Perché si ha la certezza
che sia così.
PAGINA 21
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VITA: istruzioni per l’uso
Albert Einstein rifiutò l’immagine tradizionale di un Dio personale che
si occupa delle nostre vite, che ci giudica alla morte, che interviene nella
sovversione delle leggi naturali da lui create con i miracoli, risponde alle
nostre preghiere e così via.
Egli credeva in un Dio la cui natura razionale è espressa agli occhi dell’uomo
nell’universo.
L’esperienza più bella e profonda che un uomo possa avere è il senso del
mistero: è sentire che dietro qualsiasi cosa che possa essere sperimentata
c’è qualcosa che la nostra mente non può cogliere del tutto e la cui bellezza
e sublimità ci raggiunge solo indirettamente, come un debole riflesso. E’
l’emozione fondamentale che accompagna la nascita dell’arte autentica
e della vera scienza. Colui che non la conosce, colui non può più provare
stupore e meraviglia è già come morto e i suoi occhi sono incapaci di vedere.
A me basta la meraviglia di questi segreti e tentare umilmente di cogliere
con la mia mente una semplice immagine della sublime struttura di tutto ciò
che è lì presente.
Albert Einstein
PAGINA 22
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VITA: istruzioni per l’uso
E ancora Albert Einstein dichiara:
E ancora:
E’ certo che alla base di ogni lavoro scientifico un po’ delicato si trova la
convinzione che il mondo è fondato sulla ragione e pertanto può essere
compreso. Questa convinzione legata al sentimento profondo dell’esistenza
di una mente superiore e incomprensibile in toto, che si manifesta in modo
conoscibile nel mondo dell’esperienza, costituisce per me l’idea di Dio.
Tuttavia questo non significa che non esista una sfera dell’assoluto.
Una Verità, un Amore assoluto c’è, anche se non siamo in grado di conoscerlo
e di comprenderne meccanismi e ragioni, di intenderne la realtà fisica o
metafisica, di contemplare la sua natura ragionevole o empirica.
Quindi se Dio è l’assoluto, non può essere il relativo a cui tutte le religioni
(escluso forse il buddhismo, che per altro non è una religione) lo hanno sempre
ridotto applicandogli varie sembianze antropomorfe, che rispecchiano i
nostri desideri, i nostri pensieri, i nostri sentimenti e soprattutto i nostri
timori e le nostre paure, rendendolo simile a noi... al massimo dotato di
qualche superpotere.
PAGINA 23
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VITA: istruzioni per l’uso
Ci rimane una sola vera possibilità: si può cogliere Dio solo attraverso
l’amore.
Il mio Dio non risiede in cielo. Egli deve realizzarsi sulla terra.
Egli è qui, con voi e con me.
E’ onnipotente e onnipresente.
Non c’è bisogno di pensare al mondo dell’aldilà.
Se possiamo fare il nostro dovere qui,
l’aldilà si prenderà cura di sé stesso.
Gandhi
PAGINA 24
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VITA: istruzioni per l’uso
Dio è Verità e Amore;
Dio è Moralità ed Etica;
Dio è Scienza e Conoscenza;
Dio è Coraggio e Altruismo;
Dio è Luce ed Energia;
Dio è Coscienza.
Egli è personale per chi ha bisogno della sua presenza intima, è assoluto per
chi ha necessità di leggi universali.
E’ oggettivo e allo stesso tempo soggettivo.
E’ tutto e il contrario di tutto.
E’ l’essenza più pura e l’incarnato più terreno per chi ha bisogno di essere
sfiorato dalla sua mano.
Dio è Vita!
Ma Dio è al di là, è oltre e al di sopra di tutte queste cose!
E allora perché esiste il male?
Dio è maligno?
Non è onnipotente?
Il male è una punizione di un Dio vendicativo?
E’ il modo di metterci alla prova di un Dio Sadico?
Se così fosse non avrebbe più alcun senso quanto sostenuto fin’ora e
soprattutto non avrebbe alcun senso nulla!
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VITA: istruzioni per l’uso
La risposta che mi è piaciuta di più è ancora una volta quella del Mahatma
Gandhi:
E questo è perfettamente in linea con quanto citato poco prima, non sta a noi
occuparci delle cose dell’aldilà, come possiamo essere così presuntuosi da
credere di poter parlare e capire il linguaggio di Dio?
Anche il grande Albert Einstein era arrivato alla stessa intuizione del
Mahatma anche se partendo da un approccio più scientifico:
PAGINA 26
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VITA: istruzioni per l’uso
Il professore rispose: “Se Dio ha creato tutto, allora Dio ha creato il male,
poiché il male esiste e, secondo il principio che afferma che noi siamo ciò
che produciamo, allora Dio è il Male”.
Ogni corpo od oggetto può essere studiato solo quando possiede o trasmette
energia ed il calore è proprio la manifestazione di un corpo quando ha o
trasmette energia. Lo zero assoluto (-273 °C) è la totale assenza di calore;
tutta la materia diventa inerte ed incapace di qualunque reazione a quella
temperatura. Il freddo, quindi, non esiste. Noi abbiamo creato questa parola
per descrivere come ci sentiamo... se non abbiamo calore”.
PAGINA 27
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VITA: istruzioni per l’uso
L’oscurità è in realtà assenza di luce. Noi possiamo studiare la luce, ma non
l’oscurità. Infatti possiamo usare il prisma di Newton per scomporre la luce
bianca in tanti colori e studiare le varie lunghezze d’onda di ciascun colore.
Ma non possiamo misurare l’oscurità.
A questo punto lo studente replicò “Il male non esiste, signore, o almeno non
esiste in quanto tale. Il male è semplicemente l’assenza di Dio. E’ proprio
come l’oscurità o il freddo, è una parola che l’uomo ha creato per descrivere
l’assenza di Dio.
Dio non ha creato il male. Il male è il risultato di ciò che succede quando
l’uomo non ha l’amore di Dio presente nel proprio cuore. E’ come il freddo
che si manifesta quando non c’è calore o l’oscurità che arriva quando non
c’è luce”.
PAGINA 28
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VITA: istruzioni per l’uso
Il rettore dell’Università si diresse verso il giovane studente e gli domandò:
E’ la paura che ci blocca, che non ci fa riuscire negli intenti, che non ci fa
realizzare i nostri desideri che non ci fa crescere, che ci paralizza. E’ dalla
paura che scaturisce il male.
PAGINA 29
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VITA: istruzioni per l’uso
Gesù disse mentre l’apostolo stava affondando nel mare: “Vieni!” Ma quello
ebbe paura ed affondò. La fiducia e la consapevolezza ci salvano da ogni
paura, e la consapevolezza è sostenuta dall’amore che abbiamo dentro di
noi, dalla nostra comunione con gli altri e con il divino.
Nell’amicizia e nell’inimicizia,
nel coraggio e nella paura,
nel dolore e nella gioia,
rimani te stesso.
Shiva
Chi non conosce questa legge costante agisce e combatte il “male” relativo
e attira su di sé la disgrazia.
PAGINA 30
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VITA: istruzioni per l’uso
Dio è AMORE e l’unico modo per conoscerlo ed accettarlo è amare… anche
inconsapevolmente.
Dio si può cogliere in infiniti modi, che non hanno nulla a che fare con il
pensiero o con la razionalità.
Il signor Sempere (…) era un uomo di fede. Credeva nei suoi Amici, nella
verità delle cose e in qualcosa a cui non osava dare un nome e un volto
perché diceva che per fare questo c’erano i preti. Il signor Sempere credeva
che tutti facciamo parte di qualcosa, e che , lasciando questo mondo, i nostri
ricordi e i nostri desideri non andranno perduti, ma diventano i ricordi e i
desideri di chi prende il nostro posto. Non sapeva se avevamo creato Dio a
nostra immagine e somiglianza, o se Lui aveva creato noi senza sapere bene
quello che faceva. Credeva che Dio, o chiunque ci abbia messo qui, vive in
ciascuna delle nostre azioni, in ciascuna delle nostre parole, e si manifesta
in tutto ciò che ci fa essere qualcosa di più che semplici statue di fango.
Carlos Ruiz Zafon – “Il gioco dell’angelo”
PAGINA 31
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Orme sulla Sabbia
Margaret Fishback Powers
Ho guardato indietro e ho visto che ad ogni giorno della mia vita, apparivano
due file di orme sulla sabbia: una mia e una del Signore.
Così sono andato avanti, finché tutti i miei giorni si sono esauriti.
Allora mi sono fermato guardando indietro, Ho notato che in certi punti
c’era solo una fila di orme... Ho visto che questo si era verificato nei momenti
più bui della mia vita; i giorni di maggior angustia, di maggiore paura e di
maggior dolore.
Ed il Signore rispose: “Figlio mio, Io ti amo e ti dissi che sarei stato con te e
che non ti avrei lasciato solo neppure per un attimo. Eri tu a non accorgerti
più della mia presenza, ma io sono rimasto sempre con te. I giorni in cui tu
hai visto solo una fila di orme sulla sabbia, sono stati i giorni in cui ti ho
portato in braccio”.
Sono convintissima che la verità sia questa: Dio ci ama! Ci ama tutti
indistintamente. All’occorrenza prende in braccio chi ne ha bisogno.
Noi non possiamo capire Dio, non possiamo comprendere il suo motore e le
sue ragioni, ma possiamo fidarci e affidarci.
PAGINA 32
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VITA: istruzioni per l’uso
Se sarà necessario ci prenderà in braccio. Noi non ce ne accorgeremo, ma
questo non sarà importante; troveremo la forza per rimetterci in piedi e
continuare il cammino al suo fianco!
E soprattutto...
...Non credere a quanto ti viene annunciato come verità dottrinale solo per
la forza carismatica di chi lo fa; né devi credere per un fatto di religione,
di cultura, di casta, o di razza;né per un’imposizione qualunque, sia pure
manifestata in buona fede. Credi solo se quanto ti viene indicato trova
corrispondenza nella tua anima e nel sano giudizio che alberga in te. Solo
così sarai un uomo libero e capace di promulgare, a tua volta, la Verità agli
altri.
PAGINA 33
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Frammenti di Verità
1. Il giorno più importante? Oggi.
2. La cosa più facile? Sbagliarsi.
3. L’ostacolo più difficile? La paura.
4. L’errore più grande? Disperarsi.
5. Il passatempo più utile? Il lavoro.
6. Il difetto peggiore? La tristezza.
7. La radice di tutti i mali? L’egoismo.
8. L’attitudine fondamentale? Relazionarsi.
9. I migliori pedagoghi? I bambini.
10. L’occasione che rende più felici? Aiutare gli altri.
11. La persona più pericolosa? Chi dice menzogne.
12. Il sentimento peggiore? Il rancore.
13. Il bisogno più vero? Essere amati.
14. Il dono più gradito? Essere perdonati.
15. La sensazione più dolce? La pace interiore.
16. La medicina migliore? L’ottimismo.
17. La protezione più efficace? Il sorriso.
18. Il sentimento più bello? L’amore.
19. La forza più potente? La fede.
20. Il mistero più profondo? L’eternità.
Anonimo
PAGINA 34
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Leggenda Indù
Una vecchia leggenda Indù racconta che vi fu un tempo in cui tutti gli uomini
erano dei.
Essi però abusarono talmente della loro divinità, che Brahma Signore degli
dei, decise di privarli del potere divino e decise di nasconderlo in un posto,
dove fosse impossibile trovarlo.
Quando gli dei minori furono riuniti a consiglio per risolvere questo dilemma,
essi proposero la cosa seguente: “Sotterriamo la divinità dell’uomo nella
terra”. Brahma tuttavia rispose: ‘”No, non basta perchè l’uomo scaverà e la
ritroverà”. Gli dei allora replicarono: “In tal caso, gettiamo la divinità nel
più profondo degli oceani”. E di nuovo Brahma rispose “No, perchè prima
o poi l’uomo esplorerà le cavità di tutti gli oceani e sicuramente un giorno
la ritroverà e la riporterà in superficie”. Gli dei minori conclusero allora:
“Non sappiamo dove nasconderla, perchè non sembra esistere sulla terra o
in mare luogo alcuno che l’uomo non possa una volta raggiungere”.
E fu così che Brahma disse: “Ecco ciò che faremo della divinità dell’uomo.
La nasconderemo nel suo io più profondo e segreto, perchè è il solo posto,
dove non gli verrà mai in mente di cercarla”.
PAGINA 35
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Il valore di un Sorriso
Padre Faber
Donare un sorriso
rende felice il cuore.
PAGINA 36
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Un sorriso dona sollievo a chi è stanco,
rinnova il coraggio nelle prove,
e nella tristezza è consolazione.
Rinnova il coraggio.
PAGINA 37
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CAPITOLO 2
L’importanza di Ridere
Trova il tempo
Trova i tempo di pensare
Trova il tempo di ridere
E’ la fonte del potere
E’ il più grande potere sulla terra
E’ la musica dell’anima.
Madre Teresa
Al giorno d’oggi non è sempre facile ridere: lo stress il degrado della qualità
della vita del nostro tempo, le difficoltà di relazione, ci spingono ad optare
per un tipo di esistenza il più delle volte insalubre, sia dal punto di vista
fisico che mentale. Tutto questo spesso ci porta ad incappare in danni fisici,
psichici e sempre più sovente psicosomatici.
...ma l’unico pericolo che sento veramente è quello di non riuscire più a
sentire niente il profumo dei fiori, l’odore della città, il suono dei motorini,
il sapore della pizza, le lacrime di una mamma, le idee di uno studente,
gli incroci possibili in una piazza, di stare con le antenne alzate verso il
cielo...
Jovanotti
PAGINA 38
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VITA: istruzioni per l’uso
PAGINA 39
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VITA: istruzioni per l’uso
gola, contrazioni concatenata di molti muscoli (in particolare facciali e
addominali), scopertura dei denti, e talvolta lacrimazione. Il riso è una
manifestazione tipicamente umana, non presente negli animali, che fin
dall’antichità ha sollevato interrogativi concettuali di natura filosofica,
psicologica, fisiologica, comportamentale, e così via.
PAGINA 40
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Tramite il senso dell’umorismo in generale diventa possibile attuare
una costante rielaborazione degli accadimenti, rivalutandone positivamente
le relative emozioni.
C’E’ DI PEGGIO!!! Quindi in fin dei conti ci è andata sempre bene!
“Per fortuna che non era forcelluto” come disse quel tale che si portò via un
occhio con un ramo.
PAGINA 41
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Per inciso, per me non c’è niente di peggio di chi risponde seriamente ad
una battuta. E’ la situazione imbarazzante per antonomasia!!
Chi ha la sfortuna di nascere senza il sesto senso cerca in linea di massima
di sostituirlo con il “sarcasmo” (pessima idea!!!).
Anche l’ironia senza senso dell’umorismo rimane scialba nella migliore
delle ipotesi, oppure diviene in escalation inopportuna, esagerata, irritante
fino alla tragedia dell’ironia aggressiva e acida che si trasforma in polemica
per degenerare nel deleterio sarcasmo.
Ma non disperiamo per le persone dotate di elasticità mentale sufficiente
(l’eccezione che conferma la regola: chi non ha senso dell’umorismo è
un imbecille!), anche il senso dell’umorismo si può acquisire (conoscerei
un paio di ottimi insegnanti)!
L’umorismo e l’ironia sono una sorta di filtro delle emozioni immediate e
sono una forma di intelligenza e saggezza antica.
L’umorismo è una caratteristica propria delle menti sottili e allenate a pensare
e riflettere e soprattutto, quello genuino, quello che fa davvero ridere, è
sempre generato da sentimenti positivi.
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VITA: istruzioni per l’uso
Se alla base della battuta ci sono sentimenti negativi si può parlare solo di
sarcasmo (e torniamo alla sfera del bicchiere mezzo vuoto). Il sarcasmo spesso
è causa di vere degenerazioni dell’ambiente sociale in cui si manifesta.
Chi si dà da fare per mettere in ridicolo gli altri forzatamente rende spesso
sterili i rapporti umani, perdendo lui stesso per primo dignità e credibilità (e
soprattutto ricordiamo che chi è sarcastico è spessissimo ANTIPATICO!!).
Ridere di qualcuno è lecito solo quando quel qualcuno siamo noi stessi,
rientrando prepotentemente nell’area dell’umorismo e dell’autoironia.
Quindi l’umorismo, oltre ad essere un’esperienza gradevole e gratificante,
ha grandissimo valore aggiunto nei rapporti interpersonali.
Va da sé che chi parte la mattina con questo stato d’animo, sarà più facilmente
ironico, riuscirà a sdrammatizzare le situazioni e affronterà le questioni con
una buona dose di umorismo, tornando a casa la sera più rilassato e più
predisposto ad affrontare anche nuove grane.
Non prendersi sul serio, mantenere uno stato di autoironia sottile, intelligente,
facilita il crescere dei rapporti interpersonali, dove al giorno d’oggi l’altro
viene considerato con diffidenza, e accolto come antagonista.
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VITA: istruzioni per l’uso
Imparare a mettere in risalto i lati comici della vita, del nostro carattere,
scherzare con noi stessi, raffigurare in maniera buffa i nostri difetti, ci dà un
aspetto simpatico e accattivante che difficilmente può essere scalfito.
L’autoironia, utilizzata a proposito e con il giusto stile, è un artificio che
permette ad sdrammatizzare le negatività, crea una valvola di sfogo anche
per sfiatare le tensioni provocate dal logorio della vita moderna, sempre
piena di problematiche e di situazioni stressanti.
In altre parole, è necessario riuscire a dare il giusto peso alle situazioni che
ci coinvolgono.
Chi legge la vita con gli occhiali neri e perde il controllo anche davanti ai
piccoli problemi quotidiani, chi continua a lamentarsi e a piangersi addosso,
vivrà sempre male, in balia di una continua insoddisfazione.
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VITA: istruzioni per l’uso
Invece, chi riesce a vedere ogni situazione dalla prospettiva positiva, e sa che
in ogni situazione c’è sempre di peggio, e per questo focalizza costantemente
il suo pensiero sul meglio, godrà sempre dell’equilibrio necessario per
affrontare la vita con la meritata spensierata gioia.
Perciò una sincera risata ci permette allo stesso tempo di riflettere e divertirci;;
di valutare un problema con atteggiamento distaccato e quindi più
costruttivo, di constatare l’eventuale presenza di un problema con allegra
e produttiva indulgenza.
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VITA: istruzioni per l’uso
Ridere è il mezzo più sano ed economico per vivere meglio e più a lungo
sfidando le frustrazioni della vita.
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VITA: istruzioni per l’uso
La risata è un vero e proprio farmaco:
CONTROINDICAZIONI: nessuna.
Alcuni studiosi sostengono che il meccanismo fisico della risata si origina
nel midollo allungato (una regione antica del nostro cervello, detto anche
cervello “rettile”) che si occupa di alcune funzioni vitali come la respirazione,
il battito cardiaco, la vigilanza ecc.
Come mai una funzione così “futile” come la risata trova posto con simili
funzioni vitali così nobili, nella parte più “antica” del nostro cervello?
Fin dalla notte dei tempi l’essere umano ha utilizzato la risata per dar vita
e salvaguardare legami profondi e affettivi all’interno dei gruppi sociali e
delle famiglie.
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VITA: istruzioni per l’uso
E’ indispensabile per esorcizzare e sdrammatizzare il male, la paura,
l’angoscia, l’ansia, lo stress, la rabbia, e addirittura la depressione.
Ridere è un’espressione innata e tutti possiamo farlo fin dalla sesta settimana
(circa) di vita.
Tra tutti gli esseri viventi solo l’uomo ha il dono del sorriso volontario.
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VITA: istruzioni per l’uso
generale risparmio di psicofarmaci!) ci alleggerisce la mente, ci rende liberi,
e ci mette in connessione con il più intimo della nostra anima, ci mette in
relazione con gli altri, in sintonia con l’universo.
In sintesi una sana risata migliora la qualità della vita, delle relazioni umane,
di tutto il nostro essere.
Nel 2003 si è scoperto con esprimenti empirici che durante una risata si
attivano le aree celebrali del piacere e della ricompensa, avendo una
forte influenza sui circuiti delle emozioni, quindi anche sull’ansia e la
frustrazione da stress.
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VITA: istruzioni per l’uso
12. Aumento dell’energia psichica.
13. Azione neutralizzante sugli effetti dello stress e dell’ansia.
14. Sviluppo di una maggiore predisposizione ai rapporti sociali.
15. Maggiore produttività dell’individuo.
Tutti questi effetti così positivi li possiamo rendere reali attraverso un’azione
meccanica che non richiede alcuno sforzo e che non ci ruba nemmeno del
tempo prezioso, può durare solo una manciata di secondi.
L’ultima magia ancora vera nel XXI secolo, che non ha spiegazioni
scientifiche, né ricette speciali. Un’azione che è nata con l’uomo di cui
troppo spesso dimentichiamo la portata e la potenza.
Comunque ridere è molto più facile di quanto si possa credere. Al limite
basta imitare qualcuno che lo fa. La risata si sa è contagiosa.
E quando ridiamo dobbiamo identificare e memorizzare la fisiologia dello
stato d’animo correlato alla risata, in modo da poterlo richiamare in superficie
ad ogni occorrenza. Solo modificando la fisiologia dei nostri atteggiamenti
emozionali negativi potremo sconfiggere la sfortuna e il destino contrario
sempre in agguato dietro l’angolo.
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VITA: istruzioni per l’uso
Chi ride ultimo non ha capito la battuta.
Boris Nackorsko
Il riso può aggiungere un filo alla trama brevissima della vita.
Lorenzo Sterne
Il riso fu dato all’uomo perché ne usi. Chi non ride mai non è un uomo.
L’anima è una cisterna che si secca
se non è irrorata dal riso e dalla giovialità.
Vincenzo Gioberti
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VITA: istruzioni per l’uso
L’umorismo è il più eminente meccanismo di difesa.
Sigmund Freud
A parte l’uomo tutti sanno che lo scopo principale della vita è godersela.
Samuel Butler
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VITA: istruzioni per l’uso
Perchè le persone amano lo stress?
Stress, tensione e adrenalina sono comuni nella società moderna.
Ormai lo stress è diventato una parte naturale di noi stessi ed è entrato a far
parte della nostra zona di comfort.
Di seguito le motivazioni del perchè, secondo noi, alla gente piace rimanere
stressata:
*TI DA’ UNA SCOSSA CHIMICA*. Lo stress può essere considerato uno
stimolatore a basso prezzo e ti può dare una ‘carica’ in qualsiasi momento.
Stai attento, potresti diventare drogato della tua stessa adrenalina.
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VITA: istruzioni per l’uso
*LO STRESS TI AIUTA ANCHE A MANTENERE IL TUO STILE DI
MANAGEMENT AUTORITARIO*. Lo stile autoritario che usano coloro
che dicono “Fai quello che ti dico!” è generalmente permesso in condizioni
di crisi. Se mantieni un’atmosfera di crisi perenne, puoi giustificare questo
stile autoritario per sempre.
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VITA: istruzioni per l’uso
*PERSONALIZZA TUTTE LE CRITICHE*. Chiunque critichi qualsiasi
aspetto del tuo lavoro, famiglia, cane, casa o automobile cerca di farti un
attacco personale. Non perdere tempo ad ascoltare. Invece, offenditi e poi
torna all’attacco! Mantieni il ciclo il più a lungo possibile.
*(uguale per uomini e donne) - SII UN MACHO*. Non chiedere mai aiuto,
e se vuoi fare le cose giuste, falle da solo!
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VITA: istruzioni per l’uso
*FAI DUE FIGLI A 14 MESI DI DISTANZA*. Ma questo è un tipo di
stress che passa in fretta!!!!!!!!!!
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VITA: istruzioni per l’uso
Chiodi
C’era una volta un ragazzo con un bruttissimo carattere.
Suo padre gli diede un sacchetto di chiodi e gli disse di piantarne uno sul
muro del giardino ogni volta che avesse perso la pazienza o avesse litigato
con qualcuno.
Il primo giorno ne piantò 37 nel muro.
Le settimane successive, imparò a controllarsi, ed il numero di chiodi piantati
diminuì giorno dopo giorno: aveva scoperto che era più facile controllarsi
che piantare chiodi.
Infine, arrivò un giorno in cui il ragazzo non piantò nessun chiodo sul
muro.
Allora andò da suo padre e gli disse che quel giorno non aveva piantato
nessun chiodo.
Suo padre gli disse allora di togliere un chiodo dal muro per ogni giorno in
cui non avesse mai perso la pazienza.
I giorni passarono e infine il giovane poté dire a suo padre che aveva levato
tutti i chiodi dal muro.
Il padre condusse il figlio davanti al muro e gli disse : “Figlio mio, ti sei
comportato bene, ma guarda tutti i buchi che ci sono sul muro. Non sarà mai
più come prima.
Quando litighi con qualcuno e gli dici qualcosa di cattivo, gli lasci una ferita
come queste.
Poco importa quante volte ti scuserai, la ferita resterà. Una ferita verbale fa
male tanto quanto una fisica (a volte anche di più!).
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VITA: istruzioni per l’uso
CAPITOLO 3
Il Rispetto
SEMBRA FACILE!
Mi riferisco al rispetto che devo a tutto ciò che è “altro” da me, e anche al
rispetto che devo a tutto ciò che esiste, me incluso.
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VITA: istruzioni per l’uso
Qualunque persona, dal momento che esiste come tale, merita e ha il diritto
al rispetto di tutto il mondo che la circonda. E appena l’essere umano diviene
un essere consapevole, ha il dovere di corrispondere lo stesso rispetto che
gli è dovuto.
Tutti questi elementi si pongono nei confronti del rispetto sullo stesso
livello. Non può esserci rispetto per un individuo, senza che ci sia lo stesso
rispetto per ciò che pensa quell’individuo. Non si può rispettare una persona
per quello che è se non si ha rispetto per quello che fa, qualunque sia la sua
attività, anche la più “umile”.
L’uomo non è che una canna, la più debole della natura; ma è una canna
pensante. Non c’è bisogno che tutto l’universo s’armi per schiacciarlo: un
vapore, una goccia d’acqua basta a ucciderlo. Ma, anche se l’universo lo
schiacciasse, l’uomo sarebbe ancor più nobile di chi lo uccide, perché sa
di morire e conosce la superiorità dell’universo su di lui; l’universo invece
non ne sa niente. Tutta la nostra dignità consiste dunque nel pensiero. E’
con questo che dobbiamo nobilitarci e non già con lo spazio e il tempo
che potremmo riempire. Studiamoci dunque di pensare bene: questo è il
principio della morale.
Blaise Pascal, “Pensieri”
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VITA: istruzioni per l’uso
Il rispetto è: non smettere mai di pensare!
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VITA: istruzioni per l’uso
I bambini imparano quello che vivono
Se i bambini vivono con le critiche,
imparano a condannare.
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VITA: istruzioni per l’uso
Se i bambini vivono con la lode,
imparano ad apprezzare.
Dorothy L. Nolte
Chi riceve il rispetto, come l’amore, nel modo corretto, sarà in grado di
essere una persona rispettosa senza sforzo, in modo naturale. Altrimenti,
nella migliore delle ipotesi, una persona comunque buona e intelligente
che riesca a capire l’importanza fondamentale del rispetto, avendolo appreso
in modo mnemonico come un assimilazione razionale, molto lontana
dal suo vissuto emozionale, avrà difficoltà ad adeguarsi a queste regole
comportamentali e sarà, per lui, sempre una forzatura faticosa.
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VITA: istruzioni per l’uso
Il legame che unisce la tua vera famiglia non è quello del sangue,
ma quello del rispetto e della gioia per le reciproche vite.
Richard Bach
Non avrai niente da dare agli altri se non ti sarai prima preso cura di te stesso.
Se tu sei sereno gli altri apprezzeranno la tua compagnia, se sei frustrato,
nervoso, isterico, sarai solo un fastidio, per chi ti sta intorno. Quando stai
bene e sei felice non devi nemmeno pensare a “dare” perché sarà il tuo
modo naturale di essere. Quindi è assolutamente inutile sacrificarsi per glia
altri se questo ti fa stare male, non ne verrà nessun beneficio per nessuno.
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VITA: istruzioni per l’uso
Aver ben chiaro fino a dove ci spingono i nostri bisogni è utile al fine di farsi
rispettare e di rispettare gli altri. Alcuni bisogni sono creati da un certo tipo
di educazione carente e il soddisfarli diventa un’esigenza molto forte che
può perfino andare in contrasto con i valori stessi dell’individuo. Una vera
lacerante contraddizione esistenziale.
Purtroppo però questo non è quello che si è sempre pensato, anzi ancora
oggi molti sono convinti che il rispetto sia legato ad una quantità di fattori
cosiddetti antropologici, piuttosto che morali o culturali o etici, sociali,
storici o filosofici.
Partendo da questo punto di vista si sono giustificati atteggiamenti che si
sono rivelati a volte davvero deleteri per generazioni, per popolazioni intere
e anche per l’umanità.
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VITA: istruzioni per l’uso
Si sono legittimate superiorità a priori (per volere divino) e si sono rivendicate
verità assolute che hanno dato enorme potere a pochi nei confronti di molti,
giustificando forme terribili di razzismo, di integralismo e di assoggettamento
culturale.
Buttando invece a mare tutte le ideologie perché appunto “figlie del diavolo”
e responsabili di tutto il male del mondo, ci troviamo di fronte ad un vuoto
di moralità che rischia di fare ancora più danni.
Così come dice il popolo, ”abbiamo buttato via i panni assieme all’acqua
sporca!” E questa mancanza di rispetto continua ad essere la causa di
mali analoghi, in un clima di mancanza di responsabilità nel continuare ad
adottare comportamenti privi del legittimo rispetto.
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VITA: istruzioni per l’uso
(AAAAARGH!!!!!!!!!)
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VITA: istruzioni per l’uso
Il primo comincia dal luogo che io occupo nel mondo sensibile esterno,
ed estende la connessione in cui mi trovo nell’infinitamente grande, con
mondi sopra mondi e sistemi di sistemi, e inoltre nei tempi illimitati del loro
movimento periodico, nel loro inizio e nella loro continuità. La seconda
comincia dalla mia invisibile identità, la personalità, e mi pone in un mondo
che possiede vera infinità, ma di cui si può accorgere solo l’intelletto, e
con il quale (ma grazie ad esso anche con tutti quei mondi visibili) io non
mi riconosco, come là, in una connessione puramente accidentale, ma in
una necessaria e universale. Il primo sguardo di una innumerabile quantità
di mondi per così dire annienta la mia importanza, che è quella di una
creatura animale, che dovrà restituire ai pianeti la materia da cui è sorta,
dopo essere stata dotata per breve tempo (non si sa come) di forza vitale.
Il secondo al contrario innalza infinitamente il mio valore, che è quello di
una intelligenza, grazie alla mia personalità, nella quale la legge morale
mi rivela una vita indipendente dall’animalità e anche dall’intero mondo
sensibile, perlomeno quanto può essere dedotto dalla destinazione finale
della mia esistenza attraverso questa legge, che non è limitata alla condizioni
e ai confini di questa vita, ma si estende all’infinito. Però, stupore e rispetto
possono sì spingere alla ricerca, ma non sostituirne la mancanza.
Kant, “Critica della ragion pratica”, A 287-290
Valorizzarle invece che temerle sarà l’arma vincente per il mondo, nel
rispetto delle culture differenti dei diversi popoli che portano ognuno il suo
fondamentale contributo alla crescita, all’evoluzione, allo sviluppo e alla
maturazione dell’intera umanità.
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VITA: istruzioni per l’uso
…e cerca una ragione perché ci sia una terra e ci sia una nazione
formata dai ragazzi e dalla gente di credo, di colore e di cultura
differente perché è l’unica strada ed è l’unica certezza
perché nei nostri cuori finisca l’amarezza.
Una tribù che balla - Jovanotti
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VITA: istruzioni per l’uso
Dunque lo rispetto anche se non lo capisco e lo accetto come parte di una
realtà più ampia della mia prospettiva, di un’oggettività che sto imparando
a conoscere gradualmente con la mia mente e con la mia anima, e anzi,
dovrei essere maggiormente grato per l’arricchimento che la diversità mi
porta.
Quindi il diverso non è per forza sbagliato, ma anche nell’eventualità che sia
sbagliato, non sarà mai un motivo sufficiente per giustificare la mancanza
di rispetto.
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VITA: istruzioni per l’uso
E se nonostante questo continuiamo ad essere convinti che il nostro
interlocutore sbagli, magari potremo anche trovare il coraggio per dirglielo,
ma continuando a rispettare lui e le sue idee.
Quest’affetto è spontaneo e naturale. Da suo figlio, la madre non si aspetta
nulla in cambio. È un affetto puro, senza calcolo, e senza questo sentimento
il figlio non potrebbe sopravvivere. Tutte le nostre vite sono cominciate
avendo, come primo supporto, l’affetto umano. I bambini che crescono
nell’affetto sono più sorridenti e amabili, sono generalmente più equilibrati.
A coloro cui questo affetto è mancato succede il contrario: sono più duri e
hanno più problemi.
Bisogna capire bene che l’affetto di cui parlo non ha un fine, non è dato con
l’intenzione di ricevere, non è un fatto sentimentale. Similmente, diciamo che
la vera compassione è priva di attaccamento. Bisogna prestare attenzione
a questo punto che contrasta con le nostre abitudini di pensiero. Non è
questo o quel caso particolare che desta la nostra pietà, non accordiamo la
nostra compassione a questa o a quella persona in seguito a una scelta: la
doniamo spontaneamente, pienamente, senza nulla sperare in cambio. E a
tutti.
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VITA: istruzioni per l’uso
Questa attitudine riguarda anche la coscienza che potrei avere del mio
stesso valore, se compio questa o quell’azione. Non devo impegnarmi col
desiderio di riuscire bene, di trarre da questa azione una soddisfazione
personale sotto forma di stima per me stesso. Questo desiderio nascosto,
difficile da smascherare, è sufficiente a inquinare le nostre azioni, perché
allora abbiamo un attaccamento, un’intenzione anche inconscia.
L’amore, è una sorta di chiara conoscenza che può svilupparsi fra due
esseri avendo come condizione il rispetto reciproco. Allora si vede apparire
un sentimento di vicinanza. I due individui che si amano si sentono vicini,
talvolta molto vicini l’uno all’altro. Da questa vicinanza può nascere una
compassione vera, come quella della madre per il figlio.
Non ho alcun dubbio che tutti gli esseri umani siano simili a me, che
sperimentino le stesse emozioni, le stesse aspirazioni, gli stessi timori.
Quel che ci accomuna è più forte di quel che ci distingue, molto più forte.
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VITA: istruzioni per l’uso
Soprattutto oggi, quando ci giungono immagini da ogni parte della terra, la
nostra unità profonda mi sembra evidente. Ogni nuova istituzione dovrebbe
prenderla come punto di partenza, come base.
Dalai Lama
Ma poiché noi abbiamo potere solo sui nostri comportamenti e non su quelli
degli altri, prima di esigere qualcosa dagli altri dobbiamo essere noi ad essere
in grado di riservare agli altri quella considerazione che pretendiamo.
Anche se si comportano male nei miei confronti, la sfida è: io sono tanto
forte della mia “rispettosità” che posso fregarmene. Anzi di più; non importa
come si comportano gli altri nei miei confronti, io li rispetterò comunque,
perché loro possono avere mille giustificazione per comportarsi “male” che
io non ho (anche qui si fa presto a parlare!!).
Se ci faremo guidare dal buon senso nelle nostre scelte, riusciremo tanto
più a comportarci rispettosamente nei confronti del mondo.
Guerre, uccisioni, violenze, offese sono la cronaca normale fin dall’età della
pietra.
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VITA: istruzioni per l’uso
Tuttavia il rispetto unito al buon senso sono la strada giusta per la nostra
serenità, per la nostra felicità e per la sopravvivenza nostra e del nostro
malandato pianeta.
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VITA: istruzioni per l’uso
Non c’è un’anatra che si sente superiore alle altre per il fatto che vola in capo
al gruppo e fa da “navigatore”, né che si sente inferiore” se vola dietro.
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18 Principi Fondamentali
del Dalai Lama
1.Tieni sempre conto del fatto che un grande amore e dei grandi risultati
comportano un grande rischio.
2.Quando perdi, non perdere la lezione.
3.Segui sempre le 3 “R”: Rispetto per te stesso. Rispetto per gli altri.
Responsabilità per le tue azioni.
4.Ricorda che non ottenere quel che si vuole può essere talvolta un
meraviglioso colpo di fortuna.
5.Impara le regole, affinché tu possa infrangerle in modo appropriato.
6.Non permettere che una piccola disputa danneggi una grande
amicizia.
7.Quando ti accorgi di aver commesso un errore, fai immediatamente
qualcosa per correggerlo.
8.Trascorri un po’ di tempo da solo ogni giorno.
9.Apri le braccia al cambiamento, ma non lasciar andare i tuoi valori.
10.Ricorda che talvolta il silenzio è la migliore risposta.
11.Vivi una buona, onorevole vita, di modo che, quando ci ripenserai da
vecchio, potrai godertela una seconda volta.
12.Un’atmosfera serena nella tua casa dev’essere il fondamento della
tua vita.
13.Quando ti trovi in disaccordo con le persone a te care, affronta soltanto
il problema attuale, senza rivangare il passato.
14.Condividi la tua conoscenza. E’ un modo di raggiungere
l’immortalità.
15.Sii gentile con il tuo pianeta.
16.Almeno una volta l’anno, vai in un posto dove non sei mai stato
prima.
17.Ricorda che il miglior rapporto è quello in cui ci si ama di più di
quanto si abbia bisogno l’uno dell’altro.
18.Giudica il tuo successo in relazione a ciò a cui hai dovuto rinunciare
per ottenerlo.
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VITA: istruzioni per l’uso
CAPITOLO 4
Altruismo
Da Wikipedia:
Con altruismo (dal latino alter let. altro) si indica la qualità (morale) di
interessarsi al benessere dei propri simili. Questo concetto è applicabile sia
nella biologia, che nella psicologia, sociologia, antropologia e filosofia. Il
concetto opposto è l’egoismo.
In generale con questo termine viene espresso l’interesse dimostrato nel
benessere, sia nel senso della sopravvivenza che in quello della qualità della
vita, dei membri della propria specie o perfino di altre specie. Normalmente
questo viene considerato come una qualità chiaramente positiva, perché
migliora indirettamente le proprie possibilità di sopravvivenza e benessere.
Se applicata agli umani viene considerata una qualità morale.
L’altruismo può esistere tra pari, in forma di collaborazione per un mutuo
vantaggio, ad esempio nella caccia, o può essere gerarchico, prendendo una
forma simile al paternalismo, ad esempio genitori che nutrono e crescono
i figli.
Spesso però viene considerato vero altruismo solo quello disinteressato,
che non si basa sul principio del do ut des. Applicato agli umani in contesto
morale, viene inteso soprattutto in questo secondo senso. Ad esempio, gli
aiuti umanitari sono una forma di altruismo.
Etimologia:
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VITA: istruzioni per l’uso
Il concetto che egli volle proporre con questo termine fu “la volontà di
vivere per gli altri”. Il Positivismo partiva dal postulato che l’uomo fosse
moralmente costretto ad adoperarsi per l’utile del prossimo, dando sempre
la precedenza al benessere degli altri prima che al proprio.
Significato:
Il significato della parola altruismo, può essere specificato con il termine
derivante dal greco “Filantropico” (filos antropos = amico dell’uomo).
Non si può pensare all’altruismo come ad una qualità insita nel dna di
ognuno di noi (positivismo).
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Il vero altruista è colui che agisce disinteressatamente e non basa la spinta
delle proprie azioni sul principio del “do ut des”. L’altruista è colui che
agisce perché spinto da motivazioni che nascono dentro di lui e non perché
costretto o spinto (ricompense o altro) da fattori esterni.
Con questo vocabolo quindi si intende un’azione completamente
disinteressata, Cioè il decidere di compiere un’azione buona nei confronti
di qualcuno, con l’assoluta consapevolezza di non avere proprio nulla in
cambio.
Prologo:
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Ognuno di noi è speciale, unico, ma allo stesso tempo irrisorio, molecola
infinitesimale in relazione ad altre molecole con cui permette l’esistenza di
un contesto più grande.
Far convivere questi due estremi in un equilibrio costantemente da ridefinire
è la prova di abilità più grande a cui siamo chiamati, ma è anche quella
più stimolante e coinvolgente perché ci fa sentire artefici protagonisti della
nostra vita e della vita del mondo.
Tutti gli altri organi della natura, siano essi minerali, vegetali ed
animali, seguono istintivamente le leggi altruistiche della natura, solo il
comportamento istintivo umano va contro se stesso, perché l’uomo è
un animale malvagio, ma è anche un animale intelligente e soprattutto
pensante.
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VITA: istruzioni per l’uso
Osservando la natura, risulta subito evidente che “l’altruismo” è da sempre
la legge fondamentale dell’esistenza. Così, per esempio, sebbene ogni
cellula del corpo umano è per essenza egoista, per vivere, deve rinunciare
al suo egoismo per il benessere generale del corpo, così da assicurare la
sopravvivenza sua e del corpo intero. Ma questo non è vero altruismo, si
fanno scelte altruistiche perchè così l’ego avrà maggiori vantaggi!
Ma andiamo per ordine: una spinta molto forte a compiere gesti generosi è
data dal riconoscimento sociale che ne scaturisce.
Latané e Darley, hanno compiuto degli studi da cui è derivato che la stessa
persona si comporta più facilmente in modo altruistico in presenza di terzi
piuttosto che in privato dove non c’è un pubblico che gratifica il suo gesto.
Questo non significa che i comportamenti “altruistici” intesi in questo modo,
risultino inutili, anzi tutt’altro.
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VITA: istruzioni per l’uso
Ma il punto è che spesso, vogliamo farci belli agli occhi degli altri passando
per persone che in realtà non siamo.
Poi c’è il falso altruismo: situazioni che si vogliono far passare per altruistiche
scaturiscono invece da pure e semplici fragilità umane.
Un esempio per tutti “ho sacrificato tutta la mia vita per i figli e la famiglia”
nasconde quasi sempre la reale: “mi sono dedicata alla famiglia perchè
questo mi ha riempito la vita più di ogni altra scelta alternativa”. Inoltre
queste situazioni forzate spesso raggiungono il limite in cui la gratificazione
personale non basta ed allora si accusano i “beneficiari” di non mostrare la
“dovuta” riconoscenza, e la si pretende a proprio modo, non ottenendola
(anche perché in questi casi ciò che si ottiene non è mai sufficiente) ne
scaturiscono rancore e frustrazione.
Non c’è niente di peggio di una scelta “altruistica” forzata che porta ad
uno stato di frustrazione da riversare su chi di tale scelta è stato la causa
apparente.
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VITA: istruzioni per l’uso
Le conseguenze di questi comportamenti saranno pagati a caro prezzo da
chi ne è l’autore e da chi ne è oggetto.
Queste sono quelle forme di “altruismo malato” che sarebbe meglio, anzi
sarebbe assolutamente doveroso, eliminare.
Oscar Wilde sosteneva che la maggior parte della gente rovina la propria
vita con un altruismo malsano ed esagerato.
Questo però non è mai possibile, perché in ogni caso, non possiamo controllare
la nostra soddisfazione personale, il nostro accrescimento interiore, il nostro
apprezzamento da parte degli altri, il nostro miglioramento sociale, tutte
cose che spesso derivano dagli atteggiamenti altruistici e spesso sono più
importanti e gratificanti di tanti beni materiali.
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VITA: istruzioni per l’uso
Con questo non voglio assolutamente sostenere che “l’altruismo” inteso in
questo senso non sia in ogni caso un atteggiamento positivo, ma soltanto che
nel mondo reale non è così onorevole come si vuole credere e che questo
modo di essere è più raro di quanto si pensi.
Quello a cui voglio arrivare è che questa forma di “altruismo” che preferisco
definire “sano egoismo” è assolutamente accettabile, auspicabile e da
ricercare.
In sostanza siamo tutti dei grandi egoisti! La differenza sta tra l’egoismo
sano e l’egoismo malato!
E che male c’è in tutto ciò? Faccio del bene a qualcuno e in più sto meglio
anch’io! …non è il massimo della vita?
Parole sante!!
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VITA: istruzioni per l’uso
Il “sano egoismo” è conveniente! Il “sano egoista” vive meglio, è più sereno
è più amato e soprattutto sa amare!!!
Se ci limitassimo sempre ad agire nel modo che ci è più congeniale, senza
secondi fini, ci sentiremmo tutti più soddisfatti, sereni, autentici e, in ultima
analisi, più noi stessi.
E l’egoismo per essere sano deve partire proprio dalla concentrazione su
noi stessi, dallo sviluppo dell’autostima e della fiducia in se stessi.
Se non si è sereni in se stessi, non si può neppure essere attenti agli altri.
Quando abbiamo la testa tra le nuvole, quando siamo sviati da mille pensieri
che ci impegnano la mente, finiamo col perdere il contatto più profondo con
noi stessi, ci dimentichiamo di tante cose e anche l’attenzione nei confronti
di chi ci sta attorno tende a diminuire.
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VITA: istruzioni per l’uso
Se si fa del bene agli altri che fanno parte del nostro mondo che fa parte di
noi, i primi ad avvantaggiarsene saremo proprio noi.
“Che ci piaccia o meno abitiamo tutti sullo stesso pianeta e facciamo tutti
parte della medesima famiglia umana. Europei o asiatici, americani o
africani, ricchi o poveri, uomini o donne, credenti o non credenti. In ultima
analisi ognuno di noi è un essere umano come tutti gli altri. E tutti noi,
tutti gli esseri umani, desideriamo essere felici e non provare dolore. E tutti
possediamo l’identico diritto a questa felicità, a questa assenza di dolore.
Fino a pochi decenni or sono, esistevano delle nazioni che potevano vivere
in parziale o totale isolamento. Oggi non esistono più. Sotto ogni aspetto,
politico, economico, culturale, ecologico.
Quello che avviene in una determinata parte del mondo, magari remota e
poco accessibile, si ripercuote subito in tutto il pianeta. Le informazioni
viaggiano alla velocità della luce, radio, televisioni, mass-media, internet
le trasmettono in un baleno ovunque.
L’egoismo è una delle malattie peggiori dei nostri tempi. Ci rende il cuore
piccolo e crea le condizioni per una vita peggiore per noi e per gli altri.
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VITA: istruzioni per l’uso
Questo non lo dovremmo dimenticare mai. La compassione, l’altruismo, il
buon cuore non sono unicamente nobili sentimenti di cui trae vantaggio il
nostro prossimo. Sono stati mentali, condizioni mentali di cui beneficiamo
anche noi stessi.
Il sano egoismo quindi è la vera fonte della serenità. Una persona ‘altruista’
è una costante fonte di energia positiva, di armonia, di tolleranza, ha in sé
capacità di perdono ed è dotato di una forza interiore e di fiducia in sè
stesso in grado di fargli superare la paura e l’insicurezza.”
Dalai Lama
Chi fa del bene al prossimo, anche se lo fa col cuore e con amore, fa del bene
anche a se stesso, ma in modo non intenzionale. Le persone normalmente
non apprezzano gli egoisti, gli scontrosi o gli egocentrici, eppure molti di noi
si comportano da egoisti, egocentrici e scontrosi. Probabilmente il motivo
è che non sappiamo fare diversamente e soprattutto non ci rendiamo conto
di quanto il nostro comportamento sia fastidioso e antisociale e dannoso
(principalmente a noi stessi).
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VITA: istruzioni per l’uso
Vogliamo essere felici e non ci riusciamo, stiamo male e siamo scontenti,
ma la colpa di questo stato d’animo è sempre degli altri, anche se siamo noi
i primi a trattare gli altri come delle “pezze da piedi”!
La soddisfazione personale per aver fatto qualcosa di utile, o per aver aiutato
qualcuno è una sensazione che da sola, può superare qualsiasi altro premio
o riconoscimento materiale.
Provare soddisfazione nel sapere che hai aiutato qualcuno non è un sentimento
negativo, è il carburante che ti fa continuare ad occuparti del bene del tuo
prossimo senza mai imporlo. E soprattutto non dobbiamo essere altruisti
solo con i nostri amici, in fondo anche l’amico più caro prima di incontrarlo
era un estraneo.
Vari studi mostrano che per star bene abbiamo bisogno degli altri.
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VITA: istruzioni per l’uso
Altri studi testimoniano che fare del bene al prossimo giova al cuore, al sistema
nervoso e al sistema immunitario. D’altro canto, i sentimenti di ostilità ,che
separano le persone, moltiplicano il rischio dei disturbi cardiaci.
L’idea che l’altruismo faccia bene alle persone potrebbe avere davvero un
profondo effetto sociale.
Non esiste un dare senza ricevere, e ciò non ha affatto una connotazione
negativa come può sembrare, è semplicemente la natura delle cose, di
conseguenza credo che nessuno dia senza ricevere, magari anche non
aspirando ad una contropartita materiale, ma anche nel caso in cui noi
facciamo un sacrificio per un amico o una persona cara, facciamo questo
sacrificio per avere la soddisfazione di aver aiutato quella persona, perché
quella persona nel limite del possibile non soffra più e noi con lei.
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VITA: istruzioni per l’uso
E’ quello che ci spinge istintivamente a preoccuparci per gli altri, a farci in
quattro senza chiedere nulla in cambio, se non la gioia di sapere di aver fatto
una cosa buona.
EPILOGO:
Tutti quelli che sono infelici al mondo,
lo sono perché desiderano la propria felicità.
Tutti quelli che sono felici al mondo,
lo sono perché desiderano la felicità degli altri.
Bodhicaryavatara
Non c’è modo che gli altri ci amino se noi stessi non siamo in grado di farci
amare. E’ davvero un assurdità che qualcuno si lagni di non essere amato
da qualcun altro come se l’amore fosse un dovere da parte degli altri e un
diritto da parte nostra. Nessuno DEVE amarti. E anche quando l’amore c’è
ed è ricambiato deve comunque essere mantenuto vivo. Se vogliamo stare
bene su questa terra, se vogliamo vivere in serenità ed essere circondati da
affetti, dobbiamo guadagnarcelo!!
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VITA: istruzioni per l’uso
Riflesso
Un padre e un figlio passeggiano su un sentiero tra le montagne.
Improvvisamente, il figlio perde l’equilibrio, cade, si ferisce e grida:
“Aaahhhhhhhhhhh!!!” Con sua massima sorpresa, il ragazzo coglie una
voce, proveniente da qualche parte della montagna: “Aaahhhhhhhhhhh!!!”
Curioso, si mette a gridare: “Chi sei?” E riceve la risposta...: “Chi sei?”
E allora urla di nuovo alla montagna: “L’ho chiesto prima io!” La voce
risponde: “L’ho chiesto prima io!” Arrabbiato per la risposta, urla:
“Codardo!” E riceve la risposta: “Codardo!” Il ragazzo guarda il padre e
chiede: “Papà, che sta succedendo?” Il padre sorride e gli dice: “Figlio mio,
fai attenzione...” E l’uomo si mette a gridare: “Sei un campione!” La voce
risponde: “Sei un campione!” Il ragazzo è sorpreso, ma non comprende.
Allora il padre gli spiega: “La gente la chiama ‘Eco’, ma in realtà questa è la
Vita. Ti restituisce qualsiasi cosa dici o fai. La nostra vita è semplicemente
un riflesso delle nostre azioni. Se vuoi più amore nel mondo, crea più amore
nel tuo cuore. Se vuoi più fiducia dal tuo prossimo, sii degno della fiducia
altrui. Questa relazione si applica a tutto, in ogni aspetto della vita. La vita
ti restituirà tutto quello che tu gli hai dato. La tua vita non è una coincidenza,
è il riflesso di te stesso.”
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CAPITOLO 5
Amicizia
Da Wikipedia:
L’amicizia è un sentimento di affetto vivo e reciproco tra due o più persone
dello stesso o di differente sesso, ma anche tra esseri umani ed esseri
appartenenti al mondo degli animali. È considerato uno dei più importanti
stati emozionali, dopo l’amore universale, alla base della vita sociale,
perché fonte di collaborazione al benessere comune, aiuto e condivisione
di momenti importanti.
Nello sviluppo della sfera emotiva personale, gli amici vengono subito dopo
il papà e la mamma e molto prima dei rapporti di coppia che si instaurano
vicino al raggiungimento della maturità (e se questa scala di valori rimanesse
invariata anche dopo la maturità nella vita ci sarebbero meno problemi
eheheheheh!).
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VITA: istruzioni per l’uso
Le prime forme “d’amicizia” si vivono anche da piccolissimi condividendo
gli stessi giochi e le stesse esperienze di crescita. In realtà non si tratta di
vera amicizia, ma di relazioni più semplici e assolutamente spontanee. Due
bambini che giocano insieme con continuità entrano in contatto stabilendo
una relazione istintiva che nel tempo li porta a conoscersi.
Io ho sempre come modello mio cugino Piero con il suo amico Franco & C.
Indissolubili fin dalla culla! Dalla culla forse no, ma dalla scuola elementare
sicuramente sì. Un gruppetto di bambini, che sono diventati ragazzi e poi
uomini e sono ancora sempre insieme! Il top!!!
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VITA: istruzioni per l’uso
Con l’ingresso alla scuola media e quindi avvicinandosi all’età
dell’adolescenza, le relazioni di cui abbiamo parlato si trasformano in veri
rapporti di amicizia, a volte anche molto seria e profonda.
Nel lasco di tempo che passa tra il termine della fanciullezza e l’inizio
dell’età adulta, gli amici sono quasi sempre l’elemento fondamentale su cui
poggia la serenità emotiva dei ragazzi, e in questo momento (adolescenza)
della vita le amicizie giungono a un livello di intimità e di intensità tale
che non si raggiungerà più in tutto l’arco della vita se non con le medesime
persone.
E’ poi con l’età adulta e con la maturità ( maturità che non tutti raggiungono
pur diventando prima o poi tutti adulti!) che l’amicizia diviene una splendida
avventura amorosa senza possesso, senza coinvolgimento fisico, senza
propositi utilitaristici e ormai senza gelosia.
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VITA: istruzioni per l’uso
Io sono felice quando il mio amico è felice sono triste se il mio amico è
triste. E questa è la grande essenza dell’AMICIZIA vera e matura.
Ecco, gli amici sono delle persone (spesso due, ma anche di più) appagate
semplicemente dallo stare insieme, unite da sentimenti di cameratismo,
intimità, stima e reciproco interesse.
Solo fra amici ci si chiama per nome o addirittura con un soprannome Tutti
gli altri vengono “apostrofati” non solo con il nome intero, ma anche con
il patronimico.
Gli amici inoltre possono essere solo coloro con i quali si ha un’intensa
consuetudine.
Anche nelle culture orientali l’amicizia fra maschi, sebbene meno evidente
che in Russia, è sempre molto intima a livello di effusioni e dimostrazioni
di affetto anche in pubblico, come baciarsi e tenersi per mano.
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VITA: istruzioni per l’uso
Nella nostra cultura cosiddetta “occidentale”, invece i contatti fisici intimi
hanno assunto negli ultimi due secoli una connotazione decisamente
“sessuale”, e praticarli fra amici, soprattutto maschi è una modalità di
comportamento alquanto rara se non del tutto inesistente. Tuttavia in
maniera rituale appena accennata (ricordo di un’antica cultura), anche da
noi gli amici si baciano e si abbracciano, ma in modo assolutamente pudico
e soprattutto solo in certe situazioni.
Due veri amici possono stare lontani anche senza comunicare; mancheranno
l’uno all’altro, ma non si perderanno.
Per me è esattamente così! Con le persone che amo, posso stare mesi, senza
vederle (anche se magari abitiamo a 2 chilometri luna dall’altra) ma quando
ci rivediamo è una gioia e la confidenza rimane sempre perfettamente intatta,
anzi con il tempo comunque cresce!
Amico è quella persona che c’è anche quando non lo vedi, che sa quando
hai bisogno di lui anche se non glielo dici, che ti guarisce le ferite senza
dirti “vedi ti ho guarito le ferite”, che ti fa volare via senza inseguirti perchè
tanto sa che tornerai, che non ti invidia se tu voli e lui in quel momento non
può e non te lo rinfaccerà mai.
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VITA: istruzioni per l’uso
E tu hai nei suoi confronti istintivamente lo stesso identico atteggiamento.
Ecco che l’incontro di amicizia genera semplicemente gioia, è un incontro
senza alcun fine materiale, anzi senza alcun fine punto!
Si sta insieme ci si cerca per il puro gusto di condividere del tempo e per la
gioia di stare insieme.
Anche per l’amicizia esiste una sorta di “colpo di fulmine”, quel ritrovarsi
in modo immediato sulla stessa lunghezza d’onda, dovuto ad una particolare
predisposizione d’animo, ad una condizione di apertura e disponibilità,
di scoperta di punti comuni e di disparità comunque arricchenti. Sì sì! Di
questo sono assolutamente convinta! Anzi nella mia vita direi che ci sono
stati più colpi di fulmine “amicali” che amorosi.
Amare l’altro per quello che è e non per ciò che è in grado di darci. Vista
in questa prospettiva l’amicizia non è solo una forma di affetto ma è vero
amore.
L’amicizia è una forma di amore puro, spirituale e libero. Una grande amicizia
può generare un’intimità, una familiarità, una confidenza paragonabile a
quella di un vero amore, può addirittura superarla per certi aspetti.
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VITA: istruzioni per l’uso
L’amicizia quindi è un sentimento, un’emozione soprattutto di natura
etica e morale, perchè fondata sulla stima reciproca e perchè ancora di più
“dell’amore” (che presuppone il rapporto fisico) è sensibile alle qualità
spirituali.
E’ un sentimento eterno non ti accorgi quando nasce ma sai che non morirà
mai. Essa si porta dietro altre sensazioni uniche come l’empatia, l’essere
in sintonia, la comprensione ma anche la fermezza la possibilità di dire
anche dure verità senza essere frainteso, la confidenza, la possibilità di poter
confidare i segreti più intimi perchè sai che non sarai mai tradito.
Se sono un amico rifletterò su quello che mi dici e rivedrò i miei modi di
fare o di agire... se non fossi un amico non me lo diresti!
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VITA: istruzioni per l’uso
L’amicizia è un cammino, una passeggiata insieme, anche in silenzio,
comprendendosi ugualmente e stimandosi sempre più, man mano che il
cammino prosegue, ammirando insieme ciò che si incontra e condividendolo,
lasciandosi andare ad altre avventure simili, che così si intrecciano e danno
vita a loro volta a stupore e meraviglia, linfa vitale di una esistenza felice.
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VITA: istruzioni per l’uso
Ma soprattutto l’amico è colui che se sappiamo essere felice ci riempie il
cuore di gioia e serenità, la cui serenità è motivo di euforia e contentezza
sincera per noi stessi; se lui sta male noi soffriamo di più che se il male fosse
capitato direttamente a noi.
Amico è colui a cui piace e che desidera fare del bene ad un altro e che
ritiene che i suoi sentimenti siano ricambiati.
John M.Reisman
Per Cicerone l’amicizia “non è altro che un accordo perfetto su tutte le cose
divine ed umane, accompagnato da benevolenza e da amore” e “eliminano
dal mondo il sole coloro che eliminano dalla vita l’amicizia, della quale
noi non abbiamo ricevuto dagli dèi immortali nulla di meglio, nulla di più
piacevole”.
E ancora “Volere le stesse cose, non volere le stesse cose, questa è la vera
amicizia”.
Per Leopardi l’amicizia, di cui parla nello Zibaldone e nelle Operette morali
se è vera è “capace di far sacrificare l’uno amico all’altro” è rarissima
perché non ci può essere amicizia senza il fondamento della virtù. Dove
regna l’egoismo, il contrario della virtù e “principale ostacolo all’amicizia”
questa diventerà introvabile.
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VITA: istruzioni per l’uso
Confucio elencava cinque tipi fondamentali di relazioni interpersonali. La
relazione fra imperatore e suddito, quella fra padre e figlio, la relazione
fra uomo e donna e quella fra fratello maggiore e fratello minore. Tutte
relazioni gerarchiche.
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VITA: istruzioni per l’uso
Ma è Oscar Wilde quello che ha visto in profondità la vera essenza
dell’amicizia:
E’ nei momenti in cui sei più felice che ti accorgi quanto una persona ti è
realmente vicina... una persona che cerchi anche quando sei felice e che ti
cerca anche quando è serena, quando non ha bisogno di niente da te e tu
non hai bisogno del suo aiuto, ti dimostra l’importanza che tu hai per lei e
viceversa, perché ci si sente di starsi accanto anche se in quel momento non
manca niente.
Ma è ancor più vero che quando stai bene e sei sereno cerchi di circondarti
delle persone che ami veramente.
“Non è vero che l’amico si vede nel momento del bisogno: l’amico si vede
sempre!”
Sì!
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VITA: istruzioni per l’uso
Questa è l’essenza dell’amicizia: L’AMICO SI VEDE SEMPRE!
Perché
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VITA: istruzioni per l’uso
Sassi
Il corso faceva parte di una delle cinque sessioni della loro giornata di
formazione, e il professore aveva a disposizione solamente un’ora “per fare
lezione”.
Da sotto al tavolo che lo separava dagli allievi, il vecchio tirò fuori un grande
recipiente di vetro da più di 4 litri, e lo posò delicatamente davanti a lui. Poi
tirò fuori una dozzina di ciottoli grandi all’incirca come delle palle da tennis
ed uno ad uno li mise delicatamente dentro il vaso.
Quando questo fu riempito fino al bordo e fu impossibile aggiungere anche
un solo sasso, alzò lentamente gli occhi verso i suoi allievi e domandò:
“Questo vaso è pieno?”. Sorridendo, tutti risposero “Sì”. Attese qualche
secondo e aggiunse: “Davvero?” Allora si chinò di nuovo e tirò fuori da
sotto al tavolo un secondo contenitore, questa volta pieno di ghiaia. Con
attenzione versò questa ghiaia sui grossi sassi e poi scosse leggermente il
vaso.
I pezzettini di ghiaia si infiltrarono tra i sassi, fino al fondo del recipiente.
L’anziano professore alzò nuovamente lo sguardo verso il suo uditorio e
ridomandò: “Questo vaso è pieno?”.
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VITA: istruzioni per l’uso
Questa volta i suoi brillanti allievi cominciavano a comprendere il suo
armeggiare. Uno di essi rispose: “Probabilmente no!”. “Bene”, rispose
l’anziano professore. Allora si piegò di nuovo e questa volta tirò fuori da
sotto al tavolo un secchio di sabbia. Con delicatezza versò la sabbia nel
vaso. La sabbia andò a riempire gli spazi tra i grossi ciottoli e la ghiaia
Ancora una volta domandò: “Questo vaso è pieno?”.
L’anziano professore alzò allora gli occhi verso il gruppo e domandò: “Quale
grande verità ci dimostra questo esperimento?”.
Il più furbo, il più audace dei suoi allievi, ripensando all’argomento del
corso rispose: “Dimostra che anche quando si crede che la nostra agenda
sia completamente piena, ci si possono aggiungere altri appuntamenti, altre
cose da fare”. “No”, rispose il vecchio professore, “Non è questo”.
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VITA: istruzioni per l’uso
Se si dà priorità alle minuzie (la ghiaia, la sabbia) ci si riempirà la vita di
inezie e non si avrà a sufficienza del tempo prezioso da consacrare alle cose
importanti.
Anonimo
PAGINA 105
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CAPITOLO 6
Carpe Diem
Tu non chiedere (è inutile saperlo) quale fine gli dei abbiano assegnato a
me, quale a te, oh Leuconoe, e non tentare i calcoli dei babilonesi.
Quanto meglio sarà sopportare qualsiasi cosa, sia che Giove ci abbia
assegnato molti inverni, sia che che ci abbia assegnato l’ultimo, che ora
squassa il mar Tirreno sugli opposti scogli: sii saggia, mesci il vino e recidi
la lunga speranza poiché lo spazio è breve. Mentre parliamo il tempo
invidioso sarà già passato: cogli l’attimo, confidando il meno possibile nel
domani.
Orazio
La sua filosofia però è particolarmente condivisibile, anzi direi che ne ho
fatto la mia filosofia.
Da wikipedia:
PAGINA 106
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VITA: istruzioni per l’uso
La filosofia del “Carpe diem” come è conosciuto ai più il pensiero del grande
poeta romano Orazio, molto spesso è stata male interpretata e identificata
in modo a dir poco semplicistico, con un gretto opportunismo o con il più
gaudente edonismo. In realtà le teorie di Orazio poggiano sulla razionale
considerazione che all’uomo non è permesso conoscere il futuro, e meno
che mai gli è permesso determinarlo.
Nel consiglio dei grandi giorni si pose la domanda: “quale fu il più grande?”
il giorno in cui scoppiò la rivoluzione francese? Quando fu lanciata la prima
bomba atomica? Quando i titoli dei quotidiani annunciarono incidenti e
crimini sensazionali?
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VITA: istruzioni per l’uso
Dopo lunghe discussioni e riflessioni i partecipanti giunsero a una conclusione
che stupì molti: il premio veniva assegnato a un giorno in cui gli uomini
vissero e diffusero la gioia.
Tempo di essere liberi e sentirsi bene, tempo di riposo e nuovo inizio, tempo
per l’amore. “Quando è questo giorno?”chiese un membro del consiglio.
La domanda rimase senza risposta, finché qualcuno ebbe un’idea geniale:
questo giorno è OGGI! E ritornerà tutte le volte che ci sono delle persone
che percepiscono l’attimo dell’essere e lo vogliono sfruttare.
Carpe diem è la formula più breve e conosciuta per chi vede la vita come
un regalo, un nuovo invito a cominciare ogni nuovo giorno. “Sfrutta il
giorno!”
In realtà la filosofia di vita di Orazio aveva un elemento di originalità rispetto ai
pensatori contemporanei proprio perché permeata di senso dell’umorismo.
Ma, sia chiaro, l’intento di Orazio non era di spingere l’uomo a godere la
vita senza preoccupazioni ed affanni.
PAGINA 108
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VITA: istruzioni per l’uso
Una convinzione diffusa è che il ‘Carpe Diem’ oraziano sia un programma
di edonismo semplicistico, che identifica la felicità con i piaceri materiali di
una vita dissoluta, identificata simbolicamente nel banchetto, o addirittura
nella baldoria e nella gozzoviglia fine a se stesse.
Questo però è l’ideale di vita di questa filosofia solo nel senso popolare del
termine, in realtà anche la stessa dottrina epicurea, di cui tramite la scuola
di Napoli, Orazio era seguace, ad uno sguardo un po’ meno superficiale è
decisamente più profonda.
La filosofia del Carpe Diem quindi, non è così banale come si pensa
popolarmente;; non significa vivi il momento e fregatene di tutto di tutte
le conseguenze che i tuoi comportamenti possono provocare sugli altri e
su te stesso. La Morale del Carpe Diem e decisamente più profonda come
abbiamo visto, ma è anche dannatamente saggia!
PAGINA 109
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VITA: istruzioni per l’uso
La coscienza di ciò è la base del suo pensiero, non il cinismo di chi disilluso
non ha nulla da chiedere alla vita e da essa nulla si aspetta per tanto non gli
resta che affogare nel piacere sfrenato. La morale oraziana riflette invece
l’amarezza ed il disincanto di chi si rende conto dell’assurdità di spendere
la nostra unica e breve vita a rincorrere costantemente ciò che ci sfugge.
Cogliere l’attimo quindi non significa ottenere tutto e subito con poco sforzo,
anzi direi che stiamo parlando di un atteggiamento mentale molto distante
da questa visione.
Senza rendercene conto ci sfugge che ogni momento della nostra esistenza
è un istante irripetibile che non tornerà mai più, da afferrare continuamente
e vivere intensamente e soprattutto consapevolmente.
PAGINA 110
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VITA: istruzioni per l’uso
Ogni 60 secondi che sprechi, arrabbiato, incavolato, infuriato, sono un
intero minuto di felicità che non ti verrà mai restituito.
Non so chi l’ha detto, ma era un saggio.
Non è necessario realizzare grandi opere per sentirsi vivi, non è necessario
aspettare l’incerto transito di difficili treni da prendere al volo, per cogliere
le nostre occasioni che sole ci permetteranno di percorrere con serenità la
nostra strada (ma va là!!!).
Ecco è esattamente questo che intendo! Essere felici di quello che ci capita
e rendersene conto nel momento in cui ci capita!
PAGINA 111
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VITA: istruzioni per l’uso
Cosa c’è di più bello, coinvolgente e gratificante di stare bene con chi
amiamo?
Ho letto da qualche parte di qualcuno che riportava di aver visto una scritta
su di un muro in una città che recitava più o meno: Non possiamo vivere
l’oggi perché siamo troppo occupati ad assicurarci il domani e qualcun
altro che molto efficacemente sotto aveva aggiunto: tajate i cavei e va a
lavorar.
PAGINA 112
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VITA: istruzioni per l’uso
L’esempio per comprendere come abbiamo sempre una scusa pronta per
scivolare via dal contingente e rimandare a domani l’opportunità di vivere!
Ma quanto è importante qualunque progetto o proposito? E se poi non
arrivassimo mai a vederlo realizzato?
Il rischio di rincorrere costantemente nuove mete, altri scopi, diversi fini,
è che una volta raggiunti quelli, non riusciamo ancora a godere della
soddisfazione che potrebbe darci ciò che abbiamo conquistato, ma ci manca
sempre “un scheo per far un franco”!
PAGINA 113
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VITA: istruzioni per l’uso
Ci agitiamo tanto e ci diamo tanto da fare perché in un continuo movimento
vorticoso le cose rimangano sempre immutate e uguali a sé stesse, perché è
il cambiamento, è il mistero delle cose che non conosciamo che ci angoscia
e ci sgomenta, ed è dalla paura di queste che ci facciamo guidare.
Per molto tempo ho avuto l’impressione che la vita stesse per iniziare la
vita vera. Ma c’era sempre qualche ostacolo sulla via, qualcosa che prima
bisognava risolvere, qualche affare in sospeso che richiedeva ancora tempo,
o un debito da estinguere. In seguito la vita sarebbe iniziata. Alla fine mi
sono reso conto che questi ostacoli erano la mia vita.
Alfred D. Souza
PAGINA 114
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VITA: istruzioni per l’uso
Non esiste una strada che porta alla felicità. La felicità è sulla strada!
Siamo convinti che la nostra vita sarà migliore quando saremo sposati,
quando avremo dei figli, quando avremo un altro figlio. Poi ancora ci
sentiamo frustrati perché i nostri figli non sono abbastanza grandi e saremo
più contenti quando lo diventeranno. In seguito siamo esasperati perché
dobbiamo occuparci di adolescenti. Siamo convinti che saremo felici
quando avremo superato questa fase della loro vita. Ci diciamo che staremo
meglio quando il nostro compagno avrà risolto i suoi problemi, avremo
un’automobile migliore, potremo fare una bella vacanza, quando andremo
in pensione. La verità è che non c’è un momento migliore per essere felici di
quello che stiamo vivendo. Se non ora quando? La vita sarà sempre piena
di sfide: è meglio accettarlo ed essere comunque felici!
PAGINA 115
Vietata la duplicazione del presente ebook.
VITA: istruzioni per l’uso
Dobbiamo continuare ad andare costantemente alla ricerca di eventi sempre
più eccitanti, e di novità sempre diverse ed entusiasmanti precipitandoci
a rotta di collo verso l’esaurimento energetico (e nervoso) per nascondere
un profondo vuoto interiore, e una costante inspiegabile insoddisfazione,
oppure dobbiamo cercare di risvegliare i nostri sensi, ritornare, anche se
pervasi dall’esperienza di anni di vita, a quell’atteggiamento di stupore e di
meraviglia per ogni minima sensazione, impressione, turbamento, emozione
propria dei bambini?
Vivere il presente non dando sempre per scontato tutto ciò che accade e che
ci circonda!
PAGINA 116
Vietata la duplicazione del presente ebook.
VITA: istruzioni per l’uso
Pertanto un uomo che gode del presente sarà sempre consapevole delle gioie
che la vita gli offre e solo questa consapevolezza gli permetterà di vivere
con serenità e continuità.
PAGINA 117
Vietata la duplicazione del presente ebook.
VITA: istruzioni per l’uso
Ecco quindi che da questo punto di vista perde qualunque valore la corsa
sfrenata all’accumulo di beni materiali e all’acquisizione del potere che
procurano solo vuoto interiore, inquietudine e angoscia nel momento in
cui ci rendiamo conto che attraverso queste cose non raggiungeremo mai
quella felicità e quella serenità a cui agogniamo e che speriamo di procurarci
correndo freneticamente dappertutto.
PAGINA 118
Vietata la duplicazione del presente ebook.
VITA: istruzioni per l’uso
Sempre nella lettera a Bullazio, alla strenua inertia, l’inguaribile incapacità
di vivere, il poeta mette di fronte l’animus aequus, l’equilibrio del giusto
mezzo che ci fa apprezzare la quotidianità.
PAGINA 119
Vietata la duplicazione del presente ebook.
VITA: istruzioni per l’uso
Principalmente l’equilibrio interiore che si riesce a raggiungere attraverso
il concetto del giusto mezzo, porta come conseguenza immediata
un’automatica armonia con il prossimo.
PAGINA 120
Vietata la duplicazione del presente ebook.
VITA: istruzioni per l’uso
Tratto da: De Brevitate Vitae (Seneca)
La maggior parte dei mortali, o Paolino, si lagna per la cattiveria della
natura, perché siamo messi al mondo per un esiguo periodo di tempo, perché
questi periodi di tempo a noi concessi trascorrono così velocemente, così in
fretta che, tranne pochissimi, la vita abbandoni gli altri nello stesso sorgere
della vita.
È così: non riceviamo una vita breve, ma l’abbiamo resa noi, e non siamo
poveri di essa, ma prodighi. Come sontuose e regali ricchezze, quando siano
giunte ad un cattivo padrone, vengono dissipate in un attimo, ma, benché
modeste, se vengono affidate ad un buon custode, si incrementano con
l’investimento, così la nostra vita molto si estende per chi sa bene gestirla.
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VITA: istruzioni per l’uso
Tratto da: Il deserto dei Tartari
Fino allora egli era avanzato per la spensierata età della prima giovinezza,
una strada che da bambini sembra infinita, dove gli anni scorrono lenti e con
passo lieve, così che nessuno nota la loro partenza.
Si cammina placidamente, guardandosi con curiosità attorno, non c’è proprio
bisogno di affrettarsi, nessuno preme di dietro e nessuno ci aspetta, anche i
compagni procedono senza pensieri, fermandosi spesso a scherzare.
Dalle case, sulle porte, la gente grande saluta benigna, e fa cenno indicando
l’orizzonte con sorrisi di intesa; così il cuore comincia a battere per eroici e
teneri desideri, si assapora la vigilia delle cose meravigliose che si attendono
più avanti; ancora non si vedono, no, ma certo, assolutamente certo che
un giorno ci arriveremo. Ancora molto? No, basta attraversare quel fiume
laggiù in fondo, oltrepassare quelle verdi colline.
O non si è per caso già arrivati? Non sono forse questi alberi, questi
prati, questa bianca casa quello che cercavamo? Per qualche istante si ha
l’impressione di sì e ci si vorrebbe fermare. Poi si sente dire che il meglio è
più avanti e si riprende senza affanno la strada. Così si continua il cammino
in una attesa fiduciosa e le giornate sono lunghe e tranquille, il sole risplende
alto nel cielo e sembra non abbia mai voglia di calare al tramonto. Ma a un
certo punto, quasi istintivamente, ci si volta indietro e si vede che un cancello
è stato sprangato alle spalle nostre, chiudendo la via del ritorno. Allora si
sente che qualche cosa è cambiato, il sole non sembra più immobile ma si
sposta rapidamente, ahimè, non si fa tempo a fissarlo che già precipita verso
il fiume dell’orizzonte, ci si accorge che le nubi non ristagnano più nei golfi
azzurri del cielo ma fuggono accavallandosi l’una sull’altra, tanto è il loro
affanno; si capisce che il tempo passa e che la strada un giorno dovrà pur
finire. Chiudono a un certo punto alle nostre spalle un pesante cancello,lo
rinserrano con velocità fulminea e non si fa tempo a tornare.
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VITA: istruzioni per l’uso
Gioventù
La gioventù non è un periodo della vita: è una forma del pensiero, è una
condizione della volontà, una facoltà dell’immaginazione, una forza pura dei
sentimenti, un predominio del coraggio sulla timidezza e della aspirazione
di avventura sull’amore di comodità.
Siamo giovani quanto la nostra fede, vecchi quanto il nostro dubbio; giovani
quanto la fiducia di noi stessi, vecchi quanto la nostra paura;; giovani quanto
la nostra speranza, vecchi quanto la nostra delusione.
Rimarrete giovani finché il vostro cuore sarà recettivo ai messaggi
di bellezza, gioia, coraggio, grandiosità e forza della natura, dall’uomo e
dall’infinito. Quando tutto sarà a terra, quando il più recondito angolo del
vostro cuore sarà ricoperto dalla neve del pessimismo e dal ghiaccio del
cinismo, allora e solo allora sarete veramente vecchi.
Samuel Ullman
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VITA: istruzioni per l’uso
Lentamente muore
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e
i puntini sulle “i” piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che
fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle
che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi
non rischia la certezza per l’incertezza, per inseguire un sogno, chi non si
permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio, chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia
incessante.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede
uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.
Martha Medeiros
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VITA: istruzioni per l’uso
Vivi la Vita
Rudyard Kipling
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VITA: istruzioni per l’uso
CAPITOLO 7
Piangersi addosso
Questo argomento l’ho trattato per inciso nei capitoli precedenti. Volevo
approfondire leggermente la cosa, dato che mi sta piuttosto a cuore, ma
poiché riguarda una categoria di persone verso cui (pur nel rispetto per il
loro appartenere al genere umano) non riesco nella maniera più assoluta ad
essere tollerante (ci sto lavorando… forse verso gli 80 anni supererò questo
mio blocco)... ne è venuto fuori un capitolo a sé.
Quando ci si lamenta, con i parenti, sul lavoro o con gli amici, con i conoscenti,
difficilmente si pensa che il lamento possa diventare un’opportunità di
crescita, ci si lamenta semplicemente perché ci si sente terribilmente vittime
degli eventi.
Il lamento pare diventato lo sport nazionale, anzi, una competizione tra chi
è più sfortunato.
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VITA: istruzioni per l’uso
L’arte di non lamentarsi mai o anche di lamentarsi poco, pare sia diventata
una virtù talmente rara da essere in pericolo di estinzione, non comprendendo
invece la raffinatezza di questa capacità remota, che in realtà è alla portata
di tutti.
Non ci si può sempre aspettare che la soluzione dei nostri guai arrivi per
miracolo dall’interessamento degli altri. Imparando ad assumerci le nostre
responsabilità oltre ad avere un atteggiamento produttivo si riuscirà anche
a dare una carica alla fiducia (evidentemente scarsa) che riponiamo in noi
stessi.
PAGINA 127
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VITA: istruzioni per l’uso
Brontolare diventa un modo di essere da cui si dipende come da una droga.
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VITA: istruzioni per l’uso
Il lamento è un prurito mentale:
più si gratta, più cresce.
Alessandra Locatelli
Ogni fatto della vita, brutto o bello, importante o secondario, può essere
un valido pretesto per brontolarci su. Si pensa che lagnandosi di continuo
si possa evitare l’invidia da parte degli altri, e poi se siamo così sfortunati
avremo pure il diritto di sfogarci!
Però la prospettiva cambia quando a lamentarsi sono gli altri: quelli che
appena vediamo in lontananza cambiamo strada, perchè sappiamo già che
ci sommergerebbero con tutti i loro guai... e arriviamo così al paradosso di
lamentarci di chi si lamenta!!! Un bel circolo vizioso, per definizione, senza
via d’uscita.
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VITA: istruzioni per l’uso
Intendiamoci: i lamenti possono costituire una reazione episodica,
istintiva e difensiva di fronte ad un improvviso dolore
che produce una sofferenza acuta, imprevista, superiore alle nostre forze.
Luciano Ballabio
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VITA: istruzioni per l’uso
Personalmente ho un amico cieco dalla nascita e un altro che, a causa di
un incidente, zoppica in maniera vistosa: ebbene, si tratta di due persone
straordinarie, dotate di spirito e con un grande senso dell’ironia, che non
ho mai sentito lamentarsi di nulla. Anche le difficoltà possono diventare
un’occasione di crescita.
Luciano Ballabio
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VITA: istruzioni per l’uso
Tutti però inesorabilmente continuano a rompere vigorosamente l’anima al
proprio prossimo!
La guerra tra chi si lamenta di più lascia sul campo solo una distesa di
cadaveri, come tutte le guerre, senza vincitori.
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VITA: istruzioni per l’uso
Chi si lamenta avvelena anche te!
Digli di smettere!
Alessandra Locatelli
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VITA: istruzioni per l’uso
• Di fronte a un cambiamento imprevisto, a una sorpresa sgradita, a un
insuccesso inaspettato, se non riusciamo a superare le emozioni negative,
come paura, delusione e senso di impotenza, è facile lamentarsi della
sfortuna, della sorte avversa, delle congiunzioni astrali negative. Ma
invece è più utile cercare di “leggere” l’evento come la strada verso una
nuova opportunità.
PAGINA 134
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VITA: istruzioni per l’uso
Se non puoi fare niente, perché ti lamenti?
Se puoi fare qualche cosa, perché ti lamenti?
Proverbio cinese
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CAPITOLO 8
Felicità
Da quanto detto fin’ora risulta evidente che è felice chi impara a vivere
nell’alternanza dei sentimenti, chi è ottimista e ironico, chi riesce a mantenere
il buon umore nella maggior parte delle situazioni, chi ama senza aspettarsi
nulla dall’altro, chi si compiace della buona sorte degli amici, chi supera
l’odio senza rancore, chi è sufficientemente fatalista da vivere intensamente
il presente e chi è soddisfatto e consapevole di ciò che ha, perché la felicità
distaccata dalle condizioni pratiche della vita non è indicativa di un vero
stato di benessere.
Da wikipedia:
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VITA: istruzioni per l’uso
Tale concezione varia, naturalmente, col variare della visione-concezione
del mondo e della vita su di esso. Le sue caratteristiche sono variabili
secondo l’entità che la prova. Quando è presente associa la percezione di
essere eterna, IL TIMORE CHE FINISCA LA FINISCE!
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VITA: istruzioni per l’uso
Se diamo spazio alle emozioni, siamo destinati a perdere quel dominio
disciplinato che l’uso della ragione ci consente e ci promette.
In realtà però, sono le emozioni il sale della vita, ciò che ci fa assaporare
l’esistenza, e sono sempre le emozioni che ci procurano continuamente
nuovi stimoli e ci danno motivo di continuare il nostro percorso per quanto
accidentato. In effetti non si riesce a considerare una vita “ricca” quella
di chi non ha mai provato, sensazioni di gioia, trepidazione, turbamento,
paura, passione, nostalgia, ma anche dolore e sofferenza. Perché chi non ha
conosciuto le sensazioni e le emozioni spiacevoli non sarà mai veramente
in grado di apprezzare le gioie delle emozioni positive.
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A questo stato d’animo celestiale si giunge attraverso le emozioni positive
che però non ci piovono in testa per grazia ricevuta. E’ senz’altro vero che chi
non è in grado di farsi coinvolgere e di vivere appieno le emozioni negative,
non è capace nemmeno di apprezzare completamente e consapevolmente le
emozioni positive che ci conducono alla meta ambita.
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VITA: istruzioni per l’uso
Questo atteggiamento però è un atteggiamento vizioso. Non si arriverà mai
ad ottenere qualcosa di sufficientemente positivo perché non saremo mai
nella predisposizione d’animo per apprezzare veramente ciò che ci accade.
Saper vivere e godere delle fredde giornate di tempesta non solo può
paradossalmente diventare motivo di gioia in sè, ma sicuramente ci insegnerà
a vivere con anche più intensità le calde giornate di sole. Chi non riesce a
vivere con pienezza le difficoltà non potrà nemmeno mai essere veramente
felice.
Ogni discrepanza dal progetto iniziale viene vissuta come una sciagura. Con
questo tipo di atteggiamento, ci si oppone allo scorrere dell’esistenza e si
combatte continuamente contro l’imperscrutabile fatalità della vita su cui
l’essere umano non ha nessuna padronanza, e proprio in questo sta la base
dell’insoddisfazione e della sofferenza, più che nelle effettive contingenze
negative.
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VITA: istruzioni per l’uso
Aiutati che il ciel ti aiuta.
Il rispetto verso se stessi e verso gli altri è la pietra su cui edificare la propria
felicità.
Nello stesso modo siamo liberi di non prendere di petto le nostre difficoltà,
di non affrontare i nostri dolori, di chiuderli dentro di noi diventando tristi e
depressi, di focalizzarci su di essi, di annegare i nostri dispiaceri nell’alcol,
solo se in tutto questo “scatafascio” non coinvolgiamo terze persone da
portare a fondo con noi, che magari libere dalla nostra influenza farebbero
scelte opposte alle nostre.
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VITA: istruzioni per l’uso
I tuoi figli non sono figli tuoi
Sono i figli e le figlie della vita stessa.
Perchè la loro anima abita nella casa dell’avvenire, dove a te non è dato di
entrare, neppure col sogno.
Puoi cercare di somigliare a loro ma non volere che essi somiglino a te.
Khalil Gibran
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VITA: istruzioni per l’uso
Senza cuor contento non c’è bene che valga,
come col cuor contento non c’è male che nuoccia in questo mondo.
M. D’Azeglio
E’ risaputo che se uno è di buon umore affronta la vita con il sorriso sulle labbra
e si relaziona agli altri in maniera molto più ben disposta e tollerante rispetto
a quando si sveglia con la luna rovescia. Ad esempio, si è trovato che il buon
umore porta a descrivere in modo positivo gli eventi sociali a percepirsi come
socialmente competenti, a provare sicurezza in se stessi e autostima (Bower).
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VITA: istruzioni per l’uso
Il bene e il male non sono altro che le due facce della stessa medaglia è
impossibile godere di uno senza affrontare l’altro.
La felicità la troviamo solo dentro noi stessi; niente e nessuno può donarcela
se non siamo predisposti a riceverla.
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VITA: istruzioni per l’uso
La storia di Rob
È un ottimista.
Se un collega ha un giorno no, Rob riesce sempre a fargli vedere il lato
positivo della situazione. Vederlo mi incuriosiva e così un giorno gli chiesi
“Io non capisco, non è possibile essere ottimisti ogni giorno, come fai?”
Rob mi rispose: “Ogni giorno mi sveglio e mi dico, oggi avrò due possibilità.
Posso scegliere di essere di buon umore o posso scegliere di essere di cattivo
umore, e scelgo di essere di buon umore.
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VITA: istruzioni per l’uso
Dopo quella conversazione ci perdemmo di vista perché io cambiai lavoro,
ma spesso mi ritrovai a pensare alle sue parole, quando dovevo fare una
scelta nella mia vita, invece di reagire agli eventi. Ho saputo che Rob aveva
avuto un brutto incidente sul lavoro, era caduto da 18 metri di altezza, e
dopo 18 ore di sala operatoria fu rilasciato dall’ospedale con una piastra
d’acciaio nella schiena.
Sono andato a trovarlo e gli ho chiesto come si sentisse: “Se stessi meglio
sarei due persone” mi rispose, “vuoi vedere le mie cicatrici?”
“Ma come fai?” Gli chiesi “ad essere cosi positivo dopo quello che ti è
successo?”
Tutti scoppiarono a ridere, ed io dissi: “Ed ora operatemi da uomo vivo, non
come se fossi già morto.”
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VITA: istruzioni per l’uso
Dopo tutto, oggi è il domani di cui ti preoccupavi ieri.
http://angelinonvolanopiu.blog.dada.net
L’ottimismo trasforma le sfide in opportunità ed è un atteggiamento mentale
che si può raggiungere anche se non l’abbiamo innato.
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VITA: istruzioni per l’uso
Ci vuole allenamento perché l’ottimismo è una consuetudine mentale, un
atteggiamento spirituale che impariamo fin da piccoli osservando chi ci
circonda. Se siamo ottimisti, pensiamo di essere persone di valore e stimabili;
se siamo pessimisti, non ci riterremo mai all’altezza della situazione.
Il punto è che per l’ottimista ogni successo dipende dalle proprie capacità,
il pessimista invece troverà sempre motivi estranei a se stesso responsabili
del proprio fallimento.
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VITA: istruzioni per l’uso
Quando siamo di buon umore e stiamo bene siamo portati a vedere l’esistenza
in policolor, ogni problema ci appare più facilmente risolvibile le difficoltà
meno difficili, e chi ci circonda assume sempre sembianze migliori ai nostri
occhi. Probabilmente è grazie a questi meccanismi mentali che le persone
serene risultano più disponibili, tolleranti, elastiche nei confronti degli altri
e conseguentemente divengono più simpatiche e accattivanti.
Non può essere uno stato d’animo definibile univocamente in modo chiaro
e oggettivo. E non è nemmeno uno stato d’animo universale, poiché ciò
che procura felicità ad un individuo non necessariamente la procura ad un
altro.
PAGINA 149
Vietata la duplicazione del presente ebook.
VITA: istruzioni per l’uso
La felicità deve essere vista come un esperienza poliedrica, composta da
una moltitudine di caratteristiche per lo più personali e soggettive, ma in
sostanza risulta essere lo stato emotivo più intenso tra quelli che l’uomo
può sperimentare, tanto da risultare un’emozione assoluta che ha bisogno
di mostrarsi solo come fine a sè stessa.
L’uomo più felice è colui che non vuole cambiare il proprio stato.
Émilie du Châtelet
PAGINA 150
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VITA: istruzioni per l’uso
Un reale valore non esiste, perché ogni essere umano è preziosissimo e
ogni persona ha un valore inestimabile e ognuno possiede delle potenzialità
enormi. La differenza sta nell’esserne o non esserne consapevoli.
Allo stesso modo, quanto più un individuo pensa di avere il controllo della
sua situazione affettiva, sociale, sentimentale, lavorativa, ecc. tanto più
facilmente potrà essere una persona realizzata e felice.
Capita di sentirsi sconfitti, di non raggiungere gli obiettivi che ci eravamo
prefissati, di fallire. Di solito questo capita quando ci lasciamo prendere
la mano dalle situazioni, ci facciamo guidare dalle contingenze invece di
essere noi a plasmare gli eventi.
PAGINA 151
Vietata la duplicazione del presente ebook.
VITA: istruzioni per l’uso
La strada che porta alla realizzazione personale è semplicemente questa: se ho
fiducia in me stesso e mi faccio guidare nelle scelte dall’ottimismo e dalla
determinazione con consapevolezza, avendo ben chiaro cosa voglio, perché
lo voglio e come posso ottenerlo, niente potrà fermare la mia scalata.
Uno dei grandi segreti della felicità è amare ciò che già si possiede.
Émilie du Châtelet
PAGINA 152
Vietata la duplicazione del presente ebook.
VITA: istruzioni per l’uso
Crescendo impari
PAGINA 153
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VITA: istruzioni per l’uso
E impari che sentire una voce al telefono, ricevere un messaggio inaspettato,
sono piccolo attimi felici.
E impari ad avere, nel cassetto e nel cuore, sogni piccoli ma preziosi.
E impari che tenere in braccio un bimbo e’ una deliziosa felicità.
E impari che i regali più grandi sono quelli che parlano delle persone che
ami...
E impari che c’e’ felicità anche in quella urgenza di scrivere su un foglio i tuoi
pensieri, che c’e’ qualcosa di amaramente felice anche nella malinconia.
E impari che nonostante le tue difese, nonostante il tuo volere o il tuo
destino, in ogni gabbiano che vola c’e’ nel cuore un piccolo-grande Jonathan
Livingston.
E impari quanto sia bella e grandiosa la semplicità.
Anonimo
Penso che prima di tutto essere in buona salute vi rende felici, ma funziona
anche nell’altro modo. Secondo me è molto meno probabile che un uomo
felice si ammali che non un uomo infelice.
Bertrand Russel
PAGINA 154
Vietata la duplicazione del presente ebook.
VITA: istruzioni per l’uso
Normalmente gli individui felici provano una maggiore sensazione di libertà
e sono più spontanei, più liberi ed espansivi. Partecipano una sensazione di
benessere in riferimento a se stessi e a coloro che li circondano e inoltre
descrivono la realtà che li circonda in modo colorato, positivo e ottimista.
Maslow - Privette
Non è facile dare una ricetta della felicità e forse non sarebbe proprio
possibile farlo, ma giocosamente ecco:
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VITA: istruzioni per l’uso
La ricetta per la Felicità
La ricetta per la felicità, in realtà come già detto, non esiste, in sostanza
bisogna solo essere sè stessi e farsi guidare da una buona dose di ottimismo
e di libertà.
PAGINA 156
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VITA: istruzioni per l’uso
Dobbiamo sentirci liberi di fare ciò che vogliamo e ciò che riteniamo giusto
senza condizionamenti, se non quelli che vengono dal noi stessi.
EPILOGO
PAGINA 157
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VITA: istruzioni per l’uso
Da “L’Alchimista” di Paulo Coelho
Un mercante, una volta, mandò il figlio ad apprendere il segreto della felicità
dal più saggio di tutti gli uomini. Il ragazzo vagò per quaranta giorni nel
deserto, finché giunse a un meraviglioso castello in cima a una montagna.
Invece di trovare un sant’uomo, però, il nostro eroe entrò in una sala dove
regnava un’attività frenetica: mercanti che entravano e uscivano, ovunque
gruppetti che parlavano, una orchestrina che suonava dolci melodie. E c’era
una tavola imbandita con i più deliziosi piatti di quella regione del mondo.
Il Saggio parlava con tutti, e il ragazzo dovette attendere due ore prima che
arrivasse il suo turno per essere ricevuto.
Allora, gli domandò questi “Hai visto gli arazzi della Persia che si trovano
nella mia sala da pranzo? Hai visto i giardini che il Maestro dei Giardinieri
ha impiegato dieci anni a creare? Hai notato le belle pergamene della mia
biblioteca?”
PAGINA 158
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VITA: istruzioni per l’uso
Il ragazzo, vergognandosi, confessò di non avere visto niente. La sua unica
preoccupazione era stata quella di non versare le gocce d’olio che il Saggio
gli aveva affidato.
“Ebbene, allora torna indietro e guarda le meraviglie del mio mondo.”, disse
il Saggio. “Non puoi fidarti di un uomo se non conosci la sua casa.”
“Ma dove sono le due gocce d’olio che ti ho affidato?” domandò il Saggio.
“Il segreto della felicità consiste nel guardare tutte le meraviglie del mondo
senza dimenticare le due gocce d’olio nel cucchiaino.”
Il segreto della felicità sta proprio nel non perdere la capacità di meravigliarsi
e godere delle bellezze che ci si presentano davanti, rimanendo comunque
consci dei propri limiti e dei propri doveri.
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VITA: istruzioni per l’uso
CAPITOLO 9
Conclusione
Per concludere vi dico l’ultima cosa importante che mi viene in mente: alzare
la voce è un comportamento molto antipatico, maleducato e anti sociale.
Comunque ricordate bene che ogni volta che alzerete la voce in pubblico
otterrete solo il risultato di fare la figura dei cafoni. Si fa ascoltare molto di
più e raggiunge lo scopo chi riesce a mantenere la calma e il controllo ed è
molto più incisivo tutto ciò che viene detto in tono pacato.
PAGINA 160
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VITA: istruzioni per l’uso
Un giorno, un pensatore indiano fece la seguente domanda ai suoi discepoli:
“Perché le persone gridano quando sono arrabbiate?” “Gridano perché
perdono la calma” rispose uno di loro. “Ma perché gridare se la persona
sta al suo lato?” disse nuovamente il pensatore. “Bene, gridiamo perché
desideriamo che l’altra persona ci ascolti.” replicò un altro discepolo.
Il fatto è che quando due persone sono arrabbiate i loro cuori si allontanano
molto. Per coprire questa distanza bisogna gridare per potersi ascoltare.
Quanto più arrabbiati sono tanto più forte dovranno gridare per sentirsi
l’uno con l’altro.
D’altra parte, che succede quando due persone sono innamorate? Loro
non gridano, parlano soavemente. E perché? Perché i loro cuori sono molto
vicini. La distanza tra loro è piccola.
A volte sono talmente vicini i loro cuori che neanche parlano, solamente
sussurrano. E quando l’amore è più intenso non è necessario nemmeno
sussurrare, basta guardarsi. I loro cuori si intendono.
E’ questo che accade quando due persone che si amano si avvicinano.Infine
il pensatore concluse dicendo: “Quando voi discuterete non lasciate che i
vostri cuori si allontanino, non dite parole che li possano distanziare di più,
perché arriverà un giorno in cui la distanza sarà tanta che non incontreranno
mai più la strada per tornare.”
PAGINA 161
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VITA: istruzioni per l’uso
50 AZIONI PER CAMBIARE IL MONDO
Marco Paolini
PAGINA 162
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VITA: istruzioni per l’uso
29 Trova del tempo per te stesso.
30 Cucina qualcosa per un amico.
31 Chiudi il rubinetto mentre ti spazzoli i denti.
32 Fai qualcosa che pensi di non saper fare.
33 Ricicla i tuoi libri.
34 Acquista prodotti del commercio equo e solidale.
35 Scrivi a qualcuno che ti ha ispirato.
36 Prenditi del tempo per ascoltare.
37 Lascia passare almeno un’auto in ogni viaggio.
38 Non riempire il bollitore oltre ciò che ti serve.
39 Acquista prodotti locali.
40 Sorridi quando rispondi al telefono.
41 Abbraccia qualcuno.
42 Non ridere dei sogni degli altri.
43 Fai crescere qualcosa con un bambino.
44 Combatti per una causa in cui credi.
45 Dai il tuo numero di telefono a 5 persone nella via.
46 Utilizza entrambe le facciate di un foglio.
47 Non gettare le immondizie per terra.
48 Suggeriscici un’azione.
49 Apprendi di più, agisci di più.
50 Fai qualcosa gratuitamente.
PAGINA 163
Vietata la duplicazione del presente ebook.
VITA: istruzioni per l’uso
Il Treno della Vita
da: Forrest Gump
Ma altre persone salgono sul treno; e qualcuna sarà per noi molto importante,
sono i nostri fratelli e sorelle, i nostri amici e tutte le persone meravigliose
che amiamo, e qualcuna di queste persone che sale, considera il viaggio
come una breve passeggiata. Altri trovano, invece, una grande tristezza nel
loro viaggio. E poi ci sono altri ancora, sul treno, sempre presenti e sempre
pronti ad aiutare coloro che ne hanno bisogno, qualcuno lascia, quando
scende, una nostalgia perenne.
Ci sorprende che qualcuno dei passeggeri, a cui vogliamo più bene, si segga
in un altro vagone e che in questo frangente ci faccia fare il viaggio da soli
Allora facciamo in modo di trovarlo spingendoci alla sua ricerca negli altri
vagoni del treno.
Purtroppo, qualche volta, non possiamo accomodarci al suo fianco, perché
il posto vicino è già occupato.
PAGINA 164
Vietata la duplicazione del presente ebook.
VITA: istruzioni per l’uso
Così è il viaggio: pieno di sfide, sogni, fantasie, speranze e addii. Cerchiamo
di compiere il nostro viaggio nel miglior modo possibile. Il grande mistero
del viaggio è che non sappiamo quando scenderemo definitivamente, e
tantomeno quando i nostri compagni di viaggio lo faranno; neanche colei
(o colui) che sta seduta (o) proprio vicino a noi. Mettiamocela tutta per
lasciare, quando scendiamo, un posto vuoto, che trasmetta nostalgia e bei
ricordi in coloro che proseguono il loro viaggio.
BUON VIAGGIO!
PAGINA 165
Vietata la duplicazione del presente ebook.
VITA: istruzioni per l’uso
Bibliografia e Sitografia
PAGINA 166
Vietata la duplicazione del presente ebook.
VITA: istruzioni per l’uso
“Critica della ragion pratica”, Immanuel Kant
“La divinità nell’uomo” Leggenda indù
www.sahajayogatoscana.it
“Nel cuore del mondo”, Madre Teresa, Rizzoli editore
“Fango”, Jovanotti, edizione Sole Luna/Universal
“Perché le persone amano lo stress”, www.rivelazioni.com
“Chiodi ” www.webalice.it/teresa.catalini
“L’Essenza del Cristianesimo”, Ludwig Feuerbach, Feltrinelli
“Pensieri”, Blaise Pascal, BUR
“Pensa” Fabrizio Moro, CGD/EastWest Italy
“I bambini imparano quello che vivono” Dorothy L. Nolte, Fabbri Editore
“Illusioni”, Richard Bach, BUR
Una tribù che balla - Jovanotti, LaFeltrinelli
“18 principi del Dalai Lama per il nuovo millennio” www.dalailama.it
“1970”, Latanè e Darley, Giunti.
“Serena”, Sergio Bambaren, NLP Italy
“Sassi” www.rivelazioni.com
“Carpe Diem”, Orazio Q. Flacco, Mondadori
“L’alchimista”, Paulho Coelho, Bompiani
“Midnight Muse” Crystal Boyd
“Discorso sulle ricchezze” Jean Jacques Rousseau, Sudest
PAGINA 167
Vietata la duplicazione del presente ebook.
VITA: istruzioni per l’uso
“De brevitate vitae”, Seneca, Morlacchi editore
“Il deserto dei Tartari”, Dino Buzzati, Mondadori
“Vivi con entusiasmo”, Samuel Ullman
“Lentamente muore”, Martha Medeiros
“L’arte di non lamentarsi mai”,Luciano Ballabio, Franco Angeli
Alessandra Locatelli www.donnamoderna.com
“Acqua e Vino”, Trilussa, Mondadori
“Perfetto difettoso”, Piero Pelù, Mondadori
“Il profeta”, Khalil Gibran, Mondadori
“La storia di Rob” angelinonvolanopiu.blog.dada.net
“Quaderni di Psicologia” D’Urso e Trentin, La Terza
“Crescendo impari” www.poesia-creativa.it
“Perché le persone gridano”, Gandhi
“Change the world for a fiver”, Marco Paolini
“Il treno della vita” www.slideshare.net/federiconeri
PAGINA 168
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VITA: istruzioni per l’uso
Sito web di Giovanna Garbuio: giopop.blogspot.com
PAGINA 169
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