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1
Per seconda met dellopera intendo i libri dal ix al xv, cio sette libri sui
quindici totali. Circa la struttura del De trinitate e le altre questioni prelimina-
ri alla lettura dellopera, mi permetto di rinviare al mio Saggio introduttivo, in
Agostino, La Trinit, Testo latino a fronte, Saggio introduttivo e note al testo
latino di G. Catapano, Traduzione, note e apparati di B. Cillerai, Bompiani,
Milano 2012, pp. vii-cl. Da questa edizione sono tratte tutte le citazioni te-
stuali fatte nel presente contributo.
2
Cfr. Agostino, La Trinit, xv, vi, 10, p. 891: dal nono al quattordicesimo
libro ci siamo soffermati sulla creatura che siamo noi, per poter scorgere con
lintelletto le invisibili perfezioni di Dio attraverso le cose che sono state fatte
(con chiara allusione a Rm 1, 20). Il libro xv completa il discorso evidenzian-
do in che modo limmagine mentale di Dio sia simile e contemporaneamente
dissimile alla Trinit divina.
3
Il dibattito sulla questione ancora aperto. Cfr. da ultimo, lintervento di
N. Cipriani, La teologia di santAgostino. Introduzione generale e riflessione
trinitaria, Institutum Patristicum Augustinianum, Roma 2015, pp. 254-263.
4
Tutti concordano nel riconoscere due triadi principali: mente-conoscen-
za-amore e memoria-intelligenza-volont, ma quante e quali altre triadi siano
esposte nel De trinitate una questione che in genere o non viene affrontata
o viene lasciata aperta. La ricchissima rassegna bibliografica contenuta nel
libro di R. Kany, Augustins Trinittsdenken. Bilanz, Kritik und Weiterfhrung
der modernen Forschung zu De trinitate, Mohr Siebeck, Tbingen 2007,
purtroppo non presenta una sezione dedicata a questo problema.
5
Agostino, La Trinit, xv, iii, 5, p. 879.
6
Ivi, ix, viii, 13, p. 535.
7
Ivi, ix, xii, 18, p. 547.
8
Ivi, xv, iii, 5, p. 879.
9
Ivi, xiv, iii, 5, p. 803.
10
Ivi, xv, iii, 5, p. 879.
11
Ivi, xv, iii, 5, pp. 879-881.
12
Ivi, xiv, viii, 11, p. 825.
13
Ivi, xiii, xx, 26, p. 789.
14
Ivi, xiv, viii, 11, p. 825.
15
Si veda anche il testo 9b.
16
Ivi, xiv, iii, 5, p. 803.
17
Ivi, xiv, iii, 5, p. 805.
18
Ivi, xiv, iii, 5, pp. 801-803.
19
Ivi, xiv, ix, 12, pp. 829-831.
20
Ivi, xiv, x, 13, p. 831.
21
Ivi, xiv, vi, 8, pp. 813-815.
22
Ivi, xiv, vii, 10, p. 819.
23
Ivi, xiv, vii, 9, p. 817.
24
Ivi, xv, xxi, 41, p. 977.
25
Ivi, xv, xxvii, 50, p. 1005.
26
Ivi, xiv, xii, 15, p. 835.
27
Cfr. ad es. ivi, xiv, iii, 5, pp. 803-805, dove lanalogia fra le tre triadi viene
esplicitata.
28
Ivi, xiv, vi, 8, p. 813. Sul tema della memoria nel De trinitate, cfr. B. Cil-
lerai, La memoria come capacitas Dei secondo Agostino. Unit e complessit,
Edizioni ETS, Pisa 2008, pp. 277-349.
29
Cfr. Agostino, La Trinit, x, iii-iv, 6, pp. 56x7-569.
30
Per la differenza tra nosse e cogitare, cfr. la nota complementare in uvres
de saint Augustin, 16: La Trinit. Livres VIII-XV, Texte de ldition bndic-
tine, traduction par P. Agasse, Notes en collaboration avec J. Moingt, Institut
dtudes Augustiniennes, Paris 19912, pp. 605-607, e la letteratura citata nel
mio Saggio introduttivo, p. cxv, n. 28.
31
Si veda il passo citato supra nella nota 28.
32
Fra i tre termini della triade 4 non c identit di sostanza, bens diversit,
perch il corpo sensibile del tutto separato dalla natura dellessere vivente
(ivi, I, iii, 6, p. 615; cfr. anche ivi, xv, iii, 5, p. 879).
33
Cfr. ivi, x, v, 7, pp. 571-573; xiv, vi, 9vii, 10, pp. 815-821. Sulla nozione
di cogitatio in Agostino cfr. la relativa voce scritta da G. Watson in Augusti-
nus-Lexikon, vol. 1, a cura di C. Mayer, Schwabe, Basel 1994, coll. 1046-1051.
34
Si vedano i luoghi dei libri xiv-xv citati supra per la triade 12.
35
Cfr. Agostino, La Trinit, xii, i, 1ii, 2, pp. 655-657.
36
Cfr. i vari luoghi citati nel mio Saggio introduttivo, p. cxxxiii, n. 58.
37
Se ci riferiamo alla memoria interiore della mente con cui essa ha memoria
di s, e allintelligenza interiore con cui comprende s, e alla volont interiore
con cui ama s, dove queste tre <cose> sono insieme, e sempre sono state
insieme dal momento in cui hanno cominciato ad esistere, sia che fossero
pensate, sia che non fossero pensate, apparir certamente che limmagine di
quella Trinit appartiene anche alla sola memoria. Ma poich l non pu es-
serci una parola senza pensiero (noi pensiamo infatti tutto ci che diciamo,
anche quando lo diciamo con quella parola interiore che non appartiene alla
lingua di nessun popolo), piuttosto (potius) in quelle tre, cio nella memoria,
nellintelligenza e nella volont, che si riconosce (cognoscitur) questa immagi-
ne. Ma ora chiamo intelligenza quella con cui comprendiamo quando pensia-
mo, cio quando, ritrovate quelle cose che erano presenti nella memoria ma
non erano pensate, da esse viene informato il nostro pensiero (ivi, xiv, vii,
10, p. 819); quando la mente si volge verso di s con il pensiero, si produce
una trinit in cui gi si pu comprendere una parola; essa si forma difatti dal
pensiero stesso, con la volont che unisce i due termini. qui dunque che
si deve riconoscere, pi che altrove (magis agnoscenda est), limmagine che
cerchiamo (ivi, xiv, x, 13, pp. 831-833).
38
Ivi, xiv, xiv, 20. pp. 845-847.
39
Ivi, xv, xx, 39, pp. 973-975.
40
Ivi, XV, vi, 10, pp. 893-895.