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4-Altro spunto interessante lo fornisce Giulio Ferroni (1995), specifica che: «La
letteratura di una certa lingua è l’insieme delle opere scritte e pervenute fino al
presente. Tale definizione non è affatto scontata e va precisata sotto diversi aspetti. Da
un lato, le definizioni che sono state date del termine, sensibili a diverse ideologie,
visioni del mondo, sensibilità politiche o filosofiche, sono diverse tra loro e spesso
assolutamente inconciliabili».
1-La letteratura italiana, riassumendo, comprende tutte quelle opere che esprimono il
pensiero dell’autore, sono autonome (non supportate quindi, ad esempio, dalla musica,
come le canzoni) e scritte da italiani, anche se non necessariamente in italiano.
2- La letteratura italiana è l’esposizione dei movimenti letterari che si sono succeduti
nella vita culturale della nostra nazione dal medioevo ad oggi. Essa presenta
soprattutto le opere dei più grandi autori, nella loro genesi e nel loro valore. La
letteratura è l’espressione della spiritualità di una generazione, oltre che dei grandi
autori che la creano, e bisogna inquadrare i movimenti letterari e le grandi opere, che
ne sono l’espressione, nella spiritualità non solo di questi grandi esponenti, anche in
quella della generazione in cui fiorirono.
• La critica del testo è la disciplina che mira a ricostruire un testo nel modo più
aderente possibile alle intenzioni originali dell’autore. È un’operazione necessaria
per quelle opere delle quali non abbiamo l’originale e che sono state trascritte più
volte, accumulando errori, lacune e fraintendimenti (cosa che avveniva
regolarmente prima dell’avvento della stampa).
• La critica letteraria fa invece parte dell’accezione di ‘critica’ come ‘esame di
opere artistiche, specialmente a fini di valutazione estetica: critica letteraria,
figurativa, cinematografica, critica d’arte’, per usare l’autorevole definizione del
vocabolario Lo Zingarelli. Questa disciplina, quindi, non si focalizza solo
sull’interpretazione delle intenzioni dell’autore, ma mira anche a fornire un
giudizio estetico sull’opera.
Anche questo premio nasce in tempi di dittatura fascista nel 1929, con lo spirito di
proporre una competizione sana e soprattutto libera da qualsiasi influenza politica.
Ogni estate si occupa di premiare le migliori opere di narrativa, poesia e saggistica
pubblicate in Italia tra il 1° giugno dell’anno precedente e il 31 maggio dell’anno in
corso.