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Un lavoro di Mariana

CAMILLE CLAUDEL
Scotto Lavina VB classico

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H Camille Claudel nasce nel villaggio
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di Villeneuve-sur-Fère in Piccardia
nel 1864, da Louis-Prosper Claudel
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e Louise-Athanaïs Cerveaux.
BIOGRAFIA R Seconda di quattro gli, Camille
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comincia sin da bambina a
C dimostrare un forte interesse per la
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scultura, impastando l’argilla che
D trova in natura in una foresta che si
E trova nei pressi della sua dimora
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Nel 1976 si traferisce con la famiglia a
Nogent-sur-Seine, per una promozione
del padre, e la dodicenne Camille prende
BIOGRAFIA le prime lezioni dallo scultore locale
Alfred Boucher; sono di questo periodo
le sue prime opere ispirate ai grandi
conquistatori, ai paesani, ma il suo
modello preferito è il fratello Paul (allora
tredicenne), a cui dedica una serie di
disegni e busti, e che diverrà poi il
famoso poeta Paul Claudel.

Un esempio di busto del


fratello Paul in bronzo
Nel 1882 prende in a tto uno
studio con altre scultrici per lo
più inglesi, tra cui Amy Singer e
Jessie Lipscomb, con le quali
nascerà una profonda amicizia.
BIOGRAFIA

Prima di trasferirsi a Roma e dopo aver seguito Camille


Claudel per oltre tre anni, il maestro che l’aveva seguita
no ad allora, Boucher, chiede ad Auguste Rodin, al
tempo quarantunenne, di sostituirlo nel suo corso di
scultura. Questa sarà l’occasione per Rodin e Claudel di
incontrarsi e di dare inizio al loro rapporto tumultuoso e
passionale.
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“LE
“LE HO
HO INSEGNATO
INSEGNATO AA SCOPRIRE
SCOPRIRE L’ORO
L’ORO DENTRO
DENTRO LALA MATERIA,
MATERIA,
MA
MA L’ORO
L’ORO ERA
ERA DENTRO
DENTRO DI
DI LEI”.
LEI”.

– A. Rodin riferendosi a Claudel


Auguste Rodin (1840-1917), di 24 anni più

RODIN: UN AMORE
vecchio di Camille, è abbagliato dalla sua
bellezza e abilità. Nonostante la di erenza

TUMULTUOSO
d’età, tra i due scultori nasce subito un
legame senza precedenti nella storia
dell’arte: l’allieva Camille diventa modella,
sbozzatrice, amante, emulatrice e ispiratrice
di Rodin, nel suo atelier di rue de
l’Université.

Ritratti a matita
dei due artisti
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RODIN: UN AMORE
Durante il periodo in cui i due lavorano

TUMULTUOSO
insieme con passione e complicità, la mano
di Camille si confonde con quella di Rodin,
e insieme danno vita ad alcune tra le più
geniali opere del maestro, tra cui La porte
de l’infer, La Tête d’esclave, l’Avarice et la
Luxure, l’Homme aux bras croisés, Giganti,
l’Homme penché.
A partire dagli anni 1892-93 il rapporto tra

RODIN: UN AMORE
Claudel e Rodin comincia ad entrare in crisi.
Camille ritiene di non avere più la forza di
proseguire un rapporto senza futuro (infatti

TUMULTUOSO
Rodin le aveva fatto capire che non vi era
speranza di matrimonio tra i due) e, pertanto,
successivamente nel 1893, Camille a tta un
atelier in Boulevard d’Italie e riceve le prime
commissioni da mecenati privati.

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“HO PRESO
PRESO TUTTI
TUTTI II MIEI
MIEI STUDI
STUDI SULLA
SULLA CERA
CERA EE LI
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NEL FUOCO
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MI ACCADE
ACCADE QUALCOSA
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SPIACEVOLE.
SPIACEVOLE. PRENDO
PRENDO IL IL MIO
MIO MARTELLO
MARTELLO EE SCHIACCIO
SCHIACCIO UNA
UNA
FIGURA.”.
FIGURA.”.

–Camille Claudel
Dopo una lunga parentesi creativa,
in Claudel iniziarono a sorgere i

IL MANICOMIO
primi segni di instabilità mentale e
fu internata in manicomio a
Montfavet appena una settimana
dopo la morte dell'amato padre nel
1913.

Fu proprio la madre, con la quale aveva


un rapporto molto di cile, a farla
rimanere lì a dispetto del parere dei
medici curanti che non ritenevano
Lettera al fratello
necessario un internamento per i
scritta durante la problemi psichici veri o presunti che
sua permanenza presentava la ragazza.
in manicomio
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Infatti secondo un giornalista
dell’epoca, era stata internata per

IL MANICOMIO
psicosi da persecuzione solo perché la
sua famiglia si vergognava di lei e dei
suoi comportamenti anticonvenzionali.

Tuttavia, nonostante ciò, distrusse molte delle sue


statue, scomparve per lunghi periodi di tempo,
mostrando quindi e ettivi segni di paranoia e
pertanto le fu diagnosticata la schizofrenia. Arrivò
per no ad accusare Rodin di aver rubato le sue
idee e di aver guidato una cospirazione per
ucciderla.
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Camille Claudel muore al manicomio di Montfavet il 19
ottobre 1943, probabilmente a causa
LA MORTE della malnutrizione dell'ospedale, all'età di 78 anni. Ella
viene sepolta, pochi giorni dopo la sua morte, nel
cimitero di Montfavet dove né la sua famiglia né suo
fratello Paul vi si recarono. Le sue spoglie verranno
successivamente trasferite nell'ossario, non essendo
state reclamate dai discendenti.

Dal 2008, un cenota o, eretto su iniziativa della


pronipote, "per riparare l'oblio voluto dalla famiglia
Claudel e da coloro che lo circondano", ricorda la
sua memoria e la sua presenza nel cimitero
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“CHE
“CHE SENSO
SENSO AVEVA
AVEVA LAVORARE
LAVORARE COSÌ
COSÌ DURAMENTE
DURAMENTE EE AVERE
AVERE
TALENTO,
TALENTO, ESSERE
ESSERE RICOMPENSATI
RICOMPENSATI ININ QUESTO
QUESTO MODO?
MODO? MAIMAI UN
UN
CENTESIMO,
CENTESIMO, TORMENTATO
TORMENTATO PER PER TUTTA
TUTTA LA
LA VITA.
VITA. ÈÈ ORRIBILE;
ORRIBILE;
NON
NON SI
SI PUÒ
PUÒ IMMAGINARE
IMMAGINARE ".
".

–Camille Claudel
Le sculture che ha realizzato nel corso della sua carriera sono
davvero innumerevoli, in questa presentazione verranno
discusse le seguenti

OPERE

- L’Âge mûre

- “La Vague”
L'opera comprende tre gure nude con drappi vorticosi: una
giovane donna inginocchiata che ha appena lasciato la mano
della seconda gura, un uomo più anziano in piedi, e viene
trascinato via dall'abbraccio della terza persona, una donna
L’ ÂGE MÛR anziana.

Può essere visto come un'allegoria


dell'invecchiamento, l'uomo che si
lascia alle spalle la giovinezza e
progredisce verso la maturità e in ne
la morte; ma può anche essere
interpretato come un ri esso
dell'abbandono di Claudel da parte di
Rodin: lei sta supplicando Rodin, ma
lui è tornato a Beuret (la sua
compagna).
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Gli anni che vanno dal 1892 al 1913 rimangono un
periodo cruciale per Camille Claudel. Produce
sculture intrise di giapponismo, un'in uenza che le

LA VAGUE
dà un nuovo respiro artistico. “La Vague”, ra nata
ma delicata, ricorda "La grande onda di
Kanagawa" (1831) dell'artista giapponese Hokusai.

L'Onda può essere vista come una


metafora del momento: infatti vediamo tre
gure che danzano imprudentemente
attimi prima di essere travolti dalla
maestosa onda che sembra quasi ferma
nel tempo .
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Un lavoro di Mariana
Scotto Lavina VB classico

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FINE
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