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Infernale**
Il III canto dell'Inferno di Dante Alighieri rappresenta un'entrata straordinaria nella "Divina
Commedia", segnando l'inizio del viaggio epico attraverso gli inferi. Questo canto offre uno
sguardo iniziale sulla condizione umana, con la figura di Dante smarrito in una selva oscura,
simbolo della disorientazione morale e spirituale.
Il canto si apre con Dante che si trova in una situazione di smarrimento in una selva buia,
rappresentazione delle tenebre dell'ignoranza e del peccato che avvolgono la sua anima. La
selva, in questo contesto, diviene un simbolo potente della condizione umana alienata da
Dio a causa del peccato originale.
L'arrivo di Virgilio, inviato dalla Beatrice celeste, assume un significato cruciale. Virgilio,
guida e mentore di Dante nel suo viaggio, rappresenta la ragione e la virtù umana, la luce
che può guidare l'uomo fuori dall'oscurità del peccato. La sua presenza indica la possibilità
di redenzione attraverso la conoscenza e la saggezza.
Il III canto non solo introduce il tema del viaggio attraverso l'Inferno, ma getta le basi per il
percorso interiore di Dante, segnato dalla ricerca della verità e dalla purificazione dell'anima.
La selva oscura e l'incontro con Virgilio sottolineano la necessità dell'umanità di affrontare le
proprie ombre, abbracciare la conoscenza e cercare la guida spirituale per superare le sfide
morali.