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Dante Alighieri. La sua storia è raccontata nel Canto XXXIII del poema, dove viene
condannato al nono cerchio dell'Inferno, riservato ai traditori.
Ugolino era un nobile e potente politico pisano del XIII secolo. Tuttavia, la sua ambizione e
rivalità con l'arcivescovo Ruggieri degli Ubaldini portarono a una guerra civile che si
concluse con la sconfitta di Ugolino. Ruggieri, temendo che il suo nemico politico potesse
riprendere potere, lo fece imprigionare insieme ai suoi figli e nipoti nella Torre della Muda.
Nel Canto XXXIII, Dante incontra Ugolino nel nono cerchio dell'Inferno, dove i traditori della
famiglia o della patria sono condannati a un'eterna pena. Ugolino narra la sua terribile
esperienza di prigionia e il tragico destino dei suoi figli.
Ugolino racconta che, dopo mesi di fame e disperazione, i suoi figli implorarono di essere
sacrificati per salvare la propria vita. Alla fine, Ugolino cedette alla loro richiesta e si nutrì dei
corpi dei suoi stessi figli. Questo atto estremo di sopravvivenza e disperazione è considerato
uno degli episodi più drammatici e sconvolgenti dell'intera Divina Commedia.
L'immagine di Ugolino che si nutre dei suoi figli è un potente simbolo di abiezione e rovina
morale. Questa scena rappresenta la completa perdita di dignità e umanità di un uomo che,
spinto dalle circostanze estreme, compie un orribile gesto che contraddice il legame più
sacro e naturale, quello tra genitore e figlio.
Dante, nel suo incontro con Ugolino, dimostra compassione e pietà per la sua terribile
sofferenza. Tuttavia, la condanna di Ugolino all'Inferno è una rappresentazione della
giustizia divina, in cui il tradimento e l'estremo abuso del potere non possono restare
impuniti.
La figura di Ugolino solleva molte questioni morali e filosofiche. Il suo destino suscita dibattiti
sulla natura della colpa e della responsabilità individuale. Ugolino è stato condannato per il
suo tradimento e per l'omicidio dei suoi figli, ma la sua storia solleva interrogativi sulla sua
responsabilità effettiva, considerando le circostanze estreme in cui si trovava.