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TASSONOMIA

La nomenclatura binomia è un nome scientifico costituito da 2


termini latini: il primo termine indica il genere a cui viene assegnato
l’organismo, mentre il secondo termine rappresenta il nome specifico
all’interno del genere. Il nome generico va scritto con la lettera
maiuscola, ed entrami vanno scritti in corsivo o sottolineato. Non è
possibile usare lo stesso nome generico per più specie animali ma si
può usare lo stesso nome specifico appartenente a generi diversi.
Solitamente, il secondo termine, viene scelto sulla base della
provenienza geografica o per indicare una particolare caratteristica
morfologica: è quindi possibile che esistano diverse specie,
appartenenti a gruppi di organismi molto diversi tra loro, che condividono questo nome specifico.
Esempio di nomenclatura binomia è data dal nome scientifico Homo sapiens.

Linneo ha introdotto 4 categorie: specie, generi, ordine e classi,


ora sono aumentate. Linneo si occupa della natura a tutto campo:
produce opera monumentale “sistema nature”, nel mondo
vivente e non vivente (dei minerali), quella relativa a piante ed
animali ha fatto storia, atto fondante. Ordinato per classe, ordine,
regno ecc
Da un nome binomio ad animale, nome genere e specie. Nel
genere incluse più specie, il primo nome è del genere, il secondo
della specie. Prima Maiuscola e poi minuscola es Homo sapiens.
Nomenclatura
binomia: ad ogni
nome associata una breve descrizione con caratteri fondamentali.
Diversi livelli individuati, 5 categorie:
specie , genere, famiglia, ordine e la classe

 Es LEOPARDO
SPECIE PANTHERA PARDUS
GENERE PANTHERA
FAMIGLIA FELIDAE
ORDINE CARNIVORA
CLASSE MAMMALIA
PHYLUM CHORDATA
REGNO ANIMALE

Linneo si pose solo il problema di fare ordine fra le specie


animali, la sua visione della specie era “fissista”, le specie sono immutabili create con atto divino, non esiste
estinzione, né nascita di nuove specie.  teologico.
Si basava solo su aspetto esterno, es rinoceronte, molte specie riportano Linneo 1758.
TASSONOMIA OGGI: basata su storia evolutiva animale, caratteri in cui si può riconoscere omologia. Ci sono a
volte dei caratteri simili che non hanno nessun riscontro dal punto di vinta parentale, perché vivono in
ambienti simili o in condizioni simili, necessariamente per volare ad es. hanno dovuto costruire una struttura
ampia per il volo.

La classificazione gerarchica invece prevede quindi il raggruppamento degli organismi in categorie


tassonomiche più ampie.

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Più specie riconosciute simili vengono
riunite in un unico genere, generi con
caratteristiche simili vengono riuniti
nella categoria più ampia della
famiglia, famiglie riconosciute simili
vengono riunite in un ordine, ordini
che condividono determinate
caratteristiche saranno raggruppati
nella categoria più ampia della classe,
più classi verranno raggruppati in un
phylum e più phyla in un regno.
Si possono anche introdurre delle
categorie intermedie che si adoperano
quando il phylum è talmente grande che la classificazione richiede di essere suddivisa
ulteriormente. Recentemente è stato aggiunto il livello di dominio, superiore al regno.

La classificazione può essere espressa attraverso la costruzione di un albero filogenetico dove il rapporto fra i
gruppi tassonomici si riflette nelle ramificazioni progressivamente più sottili di ciascun albero.

La tassonomia dovrebbe essere basata sulla storia


evolutiva degli animali e dovrebbe raggrupparli in base
alle affinità dovute al rapporto di parentela (omologia di
discendenza) piuttosto che secondo somiglianze dovute
alla pressione ambientale (analogie).
Può essere d’aiuto verificare i rapporti anatomici, anche
se in alcuni casi le omologie che non sono evidenti tra
organismi adulti, ma possono essere riconosciute solo
durante lo sviluppo embrionale (omologia embrionale).

Tuttavia, quando si confrontano organismi molto diversi


tra loro, come insetti e mammiferi, l’omologia anatomica,
così come l’omologia embrionale, non è utilizzabile a causa della mancanza di strutture confrontabili;
pertanto, si ricorre utilmente all’analisi della sequenza degli acidi nucleici o delle proteine, che permette di
evidenziare le omologie molecolari.

Lo studio comparato permette di stabilire se noi


confrontando due caratteri simili possiamo stabilire se si
tratta di caratteri derivati da una forma comune ancestrale
quindi ereditati, queste sono le omologie oppure caratteri
che sono molto simili ma che non hanno nulla a che fare con
la parentela che le presenta (analogie). A sinistra vi è uno
schema di un omologia della conformazione dell’arto
anteriore che nei vertebrati ha lo stesso piano strutturale
tuttavia può assumere forme diverse a seconda dell’uso che
l’animale ne fa.

Le ossa sono le stesse ma rispetto alla balena per esempio


sono più corte di quelle umane, troviamo anche le falangi anche se non del tutto sviluppate, gli uccelli
mantengono le ossa lunghe ma senza mano e dite, l’ala del pipistrello ha la mano con dita lunghissime.
Varianti diverse ma uno stesso schema ereditato da una forma ancestrale di vertebrati. Questi sono casi di
omologie e sono importantissimi per ricostruire le parentele fra i gruppi animali.
L’omologia scheletro-osseo è per il gruppo dei vertebrati, un’omologia derivata. Invece le vertebre sono
un’omologia primitiva comparse nell’antenato prima di quello che ha dato origine a tutti i vertebrati con lo
scheletro osseo.

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I caratteri analoghi sono delle somiglianze le quali
apparentemente inducono a pensare che le specie che li
presentano siano imparentate tuttavia così non è. Per
esempio prendiamo le ali del pipistrello e dell’uccello, sono
simili dal punto di vista struttura in quanto indispensabili per
il volo. Se noi consideriamo gli arti anteriori sono omologhi
per riconoscerli come vertebrati poiché ancestralmente i
vertebrati avevano 4 arti di cui quelli anteriori costruiti in un
modo che si è mantenuto in tutti i discendenti.
L’albero si divide, il pipistrello e gli uccelli appartengono a
linee evolutive diverse. Se noi diciamo che l’ala dell’uccello e
quella del pipistrello sono caratteri omologi perché sono
varianti dell’arto anteriore dei vertebrati diciamo una verità, se invece diciamo che sono omologhi come ali
non è vero perché si sono sviluppati indipendentemente dalla linea dei mammiferi e degli uccelli poiché i
loro antenati non possedevano ali, l’ala è stata evoluta indipendentemente quindi è un carattere analogo.

Le analogie sono il risultato di evoluzione convergente quindi c’è stato in entrambi i casi l’acquisizione di uno
stile di vita di volo che ha delle richieste tra cui le ali. Questa similitudine è apparente perché non ci dà
informazioni sull’antenato, è un caso di convergenza ossia evoluzione che ha portato a strumenti simili in
modo indipendente.
Un altro caso di convergenza: alcune specie di scoiattoli che vivono vita arboricola hanno la capacità di
potere attraverso una membrana di spostarsi con un volo planato da un albero all’altro, sono i cosiddetti
scoiattoli volanti. Si tratta di due specie, una australiana e una americana che hanno sviluppato questa
capacità indipendentemente l’una dall’altra, questo carattere è analogo.
Un carattere omologo può essere la struttura degli ossicini (parlato nei recettori); dal timpano alla coclea ci
sono staffa, incudine e martello e questo vale per tutti i vertebrati anche se con piccole differenze. Quindi è
un carattere che denota una parentela(omologo).

Il punto interrogativo indica che non c’è


l’antenato in comune (della vita). Ci
sono 3 domini: Arcahea, Bacteria e
Eukarya. Corrispondono ai 6 regni della
vita: Archeobatteri, Eubatteri, Protisti,
Funghi, Animali e Piante (ultimi tre
negli Eukarya).
Sono indicati gli Archeobatteri e Eubatteri
che prima erano nei Procarioti, ora ci sono
due regni dato che le molecole hanno
dimostrato esserci una distanza genetica
ampia e necessità di smembramento.

STUDIO DELLA DIVERSITA’ ANIMALE

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Lo studio della diversità animale è il risultato di una varia e
differente storia evolutiva e di adattamento.

Ad esempio, le dimensioni possono essere varie e in


relazione all’organizzazione (uni- o multicellulare) e al
rapporto superficie/volume.

Per quanto riguarda la forma, è invece correlata a strutture


interne, alla presenza di scheletro e all’abilità al movimento.
I Protisti hanno forma che può essere variabile e definitiva,
mentre gli animali hanno forma definita che può essere
irregolare o regolare.

Gli animali hanno maggiori dimensioni in relazione al numero di cellule di cui sono composti e anche dal
rapporto superficie volume, la superficie del corpo è l’interfaccia tra il mezzo interno ed esterno, un alto
rapporto favorisce la respirazione. Gli animali hanno dimensioni vari, il fatto che sia microscopico non
significa che sia primitivo o semplice strutturalmente, la dimensione piccola e la primitività non sono
correlate.

La simmetria animale è la ripetizione, in modo speculare, di un piano lungo un’ideale linea di


divisione. Essa può essere:
• Simmetria sferica  qualsiasi piano passante per il centro è un piano di simmetria che divide l’animale in
2 parti uguali;
• Simmetria radiale  si ha la presenza di 1 o più piani passanti longitudinalmente per il centro;
• Simmetria bilaterale  gli animali sono divisibili attraverso un piano saggitale.

Ci sono alcuni esempi di simmetrie (corpi geometrici), nei


protisti ci sono dei casi simmetria più vari rispetto agli
animali dove dominano due tipi.
A sinistra c’è un caso di protista sferico che ha tante silicie
disposte come i raggi di un sole, questa simmetria non
c’è tra gli animali, negli animali l’unico momento in cui si
può riconoscere è l’ovocita.

Esiste negli animali la simmetria radiale (es: actinia


equinia) che comporta che l’animale abbia un asse di
simmetria centrale in cui la base e la faccia superiore
sono diverse, essendo un cilindro può essere attraversato
da
tanti piani di simmetria, se ci sono strutture come tentacoli e li contiamo (8) diciamo che c’è una s. raggiata
di ordine 8 cioè ci sono 8 piani di simmetria che possono tagliare il corpo cilindrico in due parti equivalenti.
Più diffusa è la simmetria bilaterale che comparirà con i platelminti che si muove con locomozione
unidirezionale e quindi si attua in una direzione preferenziale poiché c’è una parte del corpo, capo, portata
sempre in avanti, poi abbiamo un estremità posteriore, una parte destra e una sinistra specularmente
identica, ci sono organi pari o impari come la bocca che si trova sul piano di simmetria, riconosciamo anche
un dorso e un ventre. Tutto ciò è possibile solo in questo tipo di simmetria collegata generalmente agli
animali più mobili.

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Gli EUCARIOTI possono essere sia unicellulari (protisti) o
pluricellulari (piante, funghi, animali).

TEORIA ENDOSIMBIONTICA MARGULIS: L’origine della cellula eucariotica sia il risultato di varie simbiosi tra
cellule procariotiche ancestrali.
Mitocondri e plastidi sono dei procarioti che in tempi ancestrali hanno fatto simbiosi e hanno creato un
sistema di membrane e di organuli, che ora sono centrali energetiche e contengono ancora parte del DNA
originario.

PROTISTI

I Protisti sono un regno di organismi eucarioti, un gruppo


eterogeneo in cui si includono gli eucarioti che non si possono
considerare appartenenti ai regni animali, piante o funghi. Sono
eucarioti unicellulari, ci sono protisti che formano anche colonie, la
maggior parte unicellulari. È un regno polifiletico, che all’interno è
composto da linee evolutive indipendenti.

 cigliati paramecio(ciglia) , fitoflagellato (microalghe che


hanno plasmidi e sono fotosintetici), zooflagellati (parassiti
patogeni, non fotosintetici) protisti che vivono associati a un
sedimento con peduncolo.

Essi comprendono una grande quantità di specie e assemblano insieme tanti gruppi di origine diversa, cioè
molte linee evolutive indipendenti.
Analizzeremo nello specifico il sottoregno dei Protozoi: essi si suddividono in 3 phylum:

1. Sarcomastigophora  a sua volta suddiviso nelle classi Mastigophora (sono i flagellati) e Sarcodina (si
muovono tramite pseudopodi) sono inseriti insieme perché esistono specie che hanno sia flagelli che
pseudopodi.;
2. Apicomplexa  di cui fa parte la classe Coccidia;
3. Ciliophora  di cui fa parte la classe Ciliata;

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Phylum Sarcomastigophora – classe
Mastigophora
Questa classe a sua volta si suddivide in 3 sottoclassi:

• Dinoflagellati
• Phytoflagellati
• Zooflagellati

Per quanto riguarda i Dinoflagellati, sono chiamati microalghe.


Essi sono in genere molto piccoli e comprendono forme libere, planctoniche, marine o dulciaquicole, che
possono essere sia fotoautotrofe che eterotrofe.
Sono caratterizzati da una parete di cellulosa che li garantisce una forma ben definitiva. Altra caratteristica è
la presenza di 2 flagelli che hanno il compito di muovere la cellula.

Esempi di dinoflagellati sono la Noctiluca, un organismo fluorescente, e il Glenodinium, dinoflagellati dotati


di pigmento rosso.
-Noctiluca fosforescente, vive in mare, quando di riproduce crea
degli effetti scintillanti.
-Ceratium, acqua dolce, scheletro con tante punte, è una forma
planctonica, vive nella colonna d’acqua, gli animali che vivono
nel plancton sono soggetti a un affondamento per forza di
gravita, perciò molti si adoperano per aumentare la superfici del
corpo in modo da creare attrito all’acqua e scendere più
lentamente.
-Ostreopsis ovata, compare nelle coste adriatiche, è una
microalga tossica, queste esplosioni di microalghe tolgono O2
alle alghe e provocano moria per asfissia per i pesci. Alcune
produce tossine e gli effetti negativi per la fauna acqua diventano
pesanti.

I Phytoflagellati sono organismi verdi che, di solito, si riproducono


asessualmente, anche se esistono individui che utilizzano la
riproduzione sessuata. Sono costituiti da una cellula allungata
dotata di spessa membrana. Anche in questo caso, si nota la
presenza di un flagello posto anteriormente che contente il
movimento.
Organismi singoli hanno la tendenza a formare colonie per
garantire una suddivisione del lavoro: all’interno di una colonia,
sono in grado di riprodursi solamente gli individui posti
internamente, mentre gli individui posti esternamente sono adibiti
al movimento.
Esempio di phytoflagellati è Euglena Viridis, organismo dotato di un
solo flagello e di un fotorecettore (sigma) adibito alla garanzia del suo orientamento.
Altro esempio è rappresentato dall’ordine delle Volvox, phytoflagellati che nuotano nell’acqua
ruotando su se stessi.

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Questi organismi si riproducono anche sessualmente: alcuni organismi della colonia si comportano
come gameti femminili, altri come gameti maschili.
Le acque dolci sono pericolose: ci sono due periodi critici, estate e inverno in qui ci può essere evaporazione,
o congelamento in inverno. Per superare tali momenti critici si ha la riproduzione sessuata. Ciò permetterà
di aumentare la variabilità genetica per far fronte a momenti sfavorevoli.

Gli Zooflagellati sono una sottoclasse formata da forme eterotrofe e si suddividono in diversi ordini. Non
fotosintetici, tendono a formare piccoli gruppi, 5 cellule con cui condividono una sorta di peduncolo
attaccati ad un substrato, coano, fa riferimento alla presenza di un collaretto, sono filtratori, usano il flagello
per creare un vortice d’acqua che attraversa il collaretto, una sorta di griglia formata da sottili pseudopodi,
l’acqua passa attraverso la palizzata, lascia il materiale che poi la cellule fagocitate questi sono liberi.
Uno di questi ordini è rappresentato dai Coanoflagellati, organismi che vivono in acque
dolci.
Presentano un unico flagello circondato da un anello di protrusioni di actina, chiamati
microvilli, adibito a catturare il cibo disciolto in acqua.
Sono quindi dei filtratori. Inoltre, sviluppano un’estensione della cellula che li fissa al
substrato.

Altro ordine è rappresentato dai Trichomonadida, parassiti anaerobici


piuttosto piccoli, di forma tondeggiante. Possiedono un citoscheletro che
rende la struttura della cellula molto resistente e un flagello che consente alla
cellula di muoversi.
Struttura assile di sostegno che attraversa la cellula, è un fascio si microtubuli
e c’è un flagello grazie a cui si muove nelle mucose delle vie urinarie. Si
riproduce asessualmente mediante riproduzione binaria.

Abbiamo poi l’ordine degli Hypermastigina, organismi simbionti che possiedono molti
flagelli all’estremità della cellula.
Possiedono enzimi che consentono di digerire la cellulosa. Hanno flagelli molto grossi,
anteriormente hanno tantissimi flagelli, possono deformare il corpo, non si muovono
attivamente e vivono come simbionti nell’intestino degli insetti xilofagi. (termiti).
Hanno enzimi per digerire la cellulosa, infatti consentono alle termiti di mangiare il
legno.

Importante è la famiglia Trypanosomatidae, che fa parte dell’ordine Kinetoplastida.


A questa famiglia appartengono alcune forme patogene per l’uomo e per gli animali domestici come i

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Trypanosoma e la Leishmania, trasmesse dalla puntura di
insetti e di pappatacei, capaci di muoversi all’interno del
sangue circolante.
L’azione dei tripanosomi sull’uomo provoca la cosiddetta
malattia del sonno e può anche essere letale, in quanto
danneggia il sistema nervoso centrale.
Tale famiglia, che si riscontra nelle zone africane, è
polimorfica, cioè i singoli individui possono assumere
differenti forme a seconda della posizione del flagello. I
tripanosomi si riproducono per scissione.
Assumono forme diverse nel loro ciclo biologiche. È
perciò una famiglia polimorfica.

Un esempio sono i brucei che parassitano i grandi animali ma ultimamente anche l'uomo. es
trypanosoma brucei gambiense e rhodesiense, sono 2 sottospecsie della specie brucei, sono dei parassiti
dei ungulati selvatici che circolano nelle savane. Hanno evoluto il parassitismo nei confronti dell’uomo.
Gambiense diffuso zona occidentale, rhodesiense orientale.

Questi organismi non sono in grado di passare da uomo a uomo, tuttavia vi è un secondo ospite che può fare
da tramite: la mosca tze-tze, una mosca ematofaga dotata di apparato pungente.
Durante la puntura in un mammifero, la mosca inietta i cosiddetti tripomastigoti metaciclici nel tessuto
cutaneo, che inizieranno poi a circolare nel flusso ematico. A questo punto, i tripomastigoti circolanti
vengono trasportati in altri distretti corporei, dove inizieranno a moltiplicarsi per scissione binaria e
inizieranno a recare danni al sistema nervoso dell’ospite.
Quando poi l’ospite verrà punto nuovamente da una mosca, essa si infetterà con i tripomastigoti che, sono
capaci si moltiplicarsi nuovamente nell’intestino medio dell’insetto, convertendosi in tripomagstigoti
prociclici. Questi ultimi sono in grado di raggiungere le ghiandole salivari della mosca e si riproducono
nuovamente diventando tripomastigoti metaciclici.

Utilizzano per la diffusione una moca ematofoga, genere glossina, mosca tzetze che funziona da vettore per
questo parassita che non passa mai all’esterno viene inoculato dalla mosca tramite sppsrssto pungitore al
momento del pasto ematico e poi viene inoculato nel sangue. Parassiti di questa famiglia hanno capacità di
cambiare orma durante il loro ciclo bio, e ci sono
forme anche senza flagello, genere leishmania,
parassita stessa famiglia è senza flagello ma ha
corpo basale. Spesso questi parassiti cambiano
forma in base all’ospite, nell’uomo la forma
tripaanosoma è quella con cellula allungata,
flagello anteriore, post c’è il fotoblasto, c’è un
lungo tratto del flagello che è collegato alla cellula
attraverso un’espansione della membrana della
cellula stessa, che abbraccia il primo tatto del
flagello, si forma cosi una
membrana, nota come membrana ondulante
responsabile del contorno sinuoso.
Membrana ondulante si dimostra uno strumento
efficace per spostarsi nel mezzo liquido. Sono parassiti intercellulari, si trovano tra i globuli rossi.

Nel gambiense si ha la possibilità che i tripanosomi


entrino nel liquor, ovvero il liquido contenuto nel SNC, perché sono in grado di superare la barriera
ematoencefalica, che serve per evitare l’ingresso nei patogeni. Il trip riesce ad entrare e dà dei sintomi
neurologici, letargia, sonnolenza patologica e vi può essere condizione letale. Il ciclo può espandersi grazie

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alla mosca che funge da vettore e lo trasporta in altre persone. Sintomi neuro sono più presente soprattutto
nella specie gambiense.

Altro tripanosoma, si trova centro sud America, specie diversa, si chiama cruzi, l’ospite è un insetto emittero,
cimice, l’obbiettivo nell’uomo è il sistema reticolo endoteliale, quel sistema che ha a che fare con il sistema
immunitario, fegato e milza. Si localizza in un tessuto piuttosto che circolare nel sangue, l’infestazione
avviene per penetrazione delle forme che si trovano nella cimice e che emette con le feci, rimangono sulla
pelle dell’uomo, ha un apparato pungitore, ma non inocula, pungendo determina la reazione di grattamento
da parte del paziente nel punto della puntura e ciò crea una lesione nella pelle attraverso cui le forme che la
cimice ospita penetrano e vanno a collocarsi nei tessuti epatici.
La forma mobile, individui con flagello, collocandosi in un organo perde flagello e assume forma senza
flagello, che ha il corpo basale e che poi è in grado di ripristinare la presenza del flagello, è un ciclo per
scissione binaria, asessuata. Il trip cruzi crea la malattia di chagas, è una splenomegalia, ingrossamento
fegato, milza, in condizioni poco igieniche.
La leishmania, altro genere trip che è in forma non flagellata, varie specie, donovani è un parassita umano, e
ci sono delle forme per cui i cani vengono vaccinati, forme aggressive.

Phylum Sarcomastigophora – classe Sarcodina


Questa classe a sua volta si suddivide in sottoclassi:

• Amoebe
• Tecamoebe
• Radiolaria
• Heliozoa
• Foraminiferida

Le Amoebe sono protisti liberi o parassitari di acqua dolce,


che strisciano poggiando sul suolo solo alcune parti della
cellula (movimento ameboide). Possiedono degli pseudopodi, estroflessioni
della membrana plasmatica, che consentono di ridurre l’attrito.
Amebe hanno nucleo, inclusioni cristalline, vacuolo, ci sono vacuoli contrattili che servono per espellere
eccesso d’acqua. Le amebe fanno movimento ameboide, sfruttano correnti citosol che producono
pseudopodi tozzi nel caso delle amebe libere, che vengono spinti in una direzione, non aderisce
completamente il substrato, lo tocca solo in alcuni punti, limita il dispendio energetico, diminuisce l’attrito
con il substrato.
Ci sono amebe parassiti, riproduzione asessuata, scissione binaria, es amebe intestinali responsabili
amebiasi, provocano dissenteria.
L'Entamoeba coli è un parassita che vive come
simbionte nell'intestino senza dar fastidio: solo in
condizioni di eccessiva riproduzione possono dare
fastidi intestinali.

L’Entamoeba istolitica, invece, anche se presente


nell’intestino in minor numero, è aggressiva e crea
dissenterie emorragiche. Questa lisa i tessuti, è
aggressiva, stesso ambiente è patogena, penetra
nella parete intestinale provocando ulcere e
provoca dissenterie emorragiche.

Le amene sono molto rapide nella divisione binaria,


vengono emesse dall’ospite con le feci, prima di essere eliminate producono delle cisti, determinate a

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resistere nell’ambiente esterno fino a quando non verranno ingerite da un nuovo ospite. Contengono
dei nuclei, e permettono di capire di che entamoeba si tratti.
La contaminazione accidentale avviene attraverso scarsa igiene degli alimenti, o contaminazione con acque
in cui ci sono cisti di persone infestate. Contaminazione più facile in zone calde.

Queste due forme di amebe vengono assunte tramite cibo e bevande e vivono all’interno di cisti,
specialmente in condizioni umide.

Le Tecamoebae sono amebe protette da un guscio che sintetizzano


regolare chiamato teca, formato da proteine strutturali o da un guscio
costruito assemblando particelle di sabbia con escrezioni della cellula
stessa. Sono in acqua dolce. Sono tutte amebe libere con un'apertura
sul guscio e pseudopodi.

I Radiolari (importanti nella formazione dei sedimenti marini), sono organismi


che hanno un endoscheletro perforato in grado di consentire scambi
dall'interno all'esterno della cellula.
Hanno un aspetto raggiato, con un nucleo centrale e pseudopodi radiali,
sostenuti da fasci di microtubuli. Hanno scheletri interni molto delicati, fini,
ornamentati, porosi perché sono protisti planctonici fluttuano nella colonna
d’acqua, componente è la silice.
Oltre agli pseudopodi, si estendono anche spicole silicee che formano appunto l'endoscheletro. Vivono nel
plancton marino.

Gli Eliozoi sono animali che vivono in acqua dolce. Anche essi presentano un
endoscheletro siliceo e la cellula è sferica con una parte molto ampia di
citoplasma ricco di vacuoli.
Questi vacuoli possono essere pieni di acqua o di olio e sono necessari per
galleggiare nella colonna d'acqua.

I Foraminiferida sono organismi che hanno un esoscheletro calcareo che


impedisce il galleggiamento, e quindi li ritroviamo sui fondali oceanici.
Hanno gusci che assomigliano ai gusci dei molluschi ma in realtà sono molto
perforati per far uscire gli pseudopodi sottili e lunghi che servono per
intrappolare il cibo che sta in sospensione.
Hanno un ciclo vitale aplo-diploide: ogni specie ha due forme, una aploide
(forma mega) che vive e si riproduce sessualmente dando vita poi ad un
individuo diploide (forma micro) che ha una sua vita. C’è meiosi intermedia. I
f sono marini, scheletri formati da più camere, vivono nei sedimenti, e il
guscio calcareo è finemente perforato perché ha pseudopodi sottili.
Pseudopodi spesso si ramificano e vengono utilizzati per riamare ancorati al substrato e captare particelle
alimentari.

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Phylum Apicomplexa – classe Coccidia

Questi organismi sono tutti endoparassiti. Il loro nome è dato dalla parte
apicale, definita microporo, che consente la penetrazione nella cellula ospite.
L’organo apicale è formato da strutture ghiandolari che secernono all’apice
della cellula una sostanza litica, enzima in grado si perforare altre cellule, sono
parassiti, hanno punto in cui membrana ispessita si interrompe, microporo,
punto in cui cellule fagocitano.
All’apice anteriore della cellula c’è struttura appuntita che raccoglie secrezioni
di queste strutture ghiandolari e comporta l’emissione di questa sostanza litica
nei confronti dell’ospite

Il loro ciclo vitale è costituito da una prima e una terza


fase di riproduzione asessuata (merogonia e sporogonia)
e da una seconda fase di riproduzione sessuata
(gametognia).
La prima fase asessuata avviene all’interno di un ospite,
spesso vertebrato, mentre la fase sessuata e la seconda
fase asessuata si attuano in un secondo ospite, spesso
rappresentato da un insetto.

All’interno di questo gruppo ritroviamo diverse forme


patogene per uomo e animali, come il parassita
Plasmodium, responsabile della malaria e il parassita
Toxoplasma gondii.

Sono protisti che hanno riproduzione sessuale e a differenza di altri, il ciclo biologico prevede la
riproduzione sessuale alternata a due fasi asessuali.
Sporozoiti individui che entrano in ospite e si dirigono verso cellule. Molto piccoli, aploidi.
Sporozoite entra in ospite, attacca livello endocellulare. All’interno si riproducono x scissione binaria ฀

Merozoiti parti di un individuo originale che si è diviso per scissione. A volte alcuni individui abbassano il
metabolismo e si insediano in un organo interno di solito fegato e rimangono come in un momento di pausa
del ciclo biologico.
Raggiunta certa quantità di individui in organo, la cellula si trasforma in gamete

In apicomplexa è vistosa, uno dei due gameti è flagellato, l’altro no. Si fondono fra loro e producono uno
zigote che effettuerà poi la meiosi. Sessuale successiva ad asessuale, obbligatoria e dà luogo a zigote che va
incontro a divisione meiotica: 4 cellule formate all’interno di oocisti (involucro), iniziano a dividersi
asessualmente per aumentare numero di individui.

Fase asessuata: sporogonia formazione di sporozoiti che si disperderanno e continueranno infestazione.


Generalmente in due ospiti diversi, in una prima fase asessuale, nell’altro le altre due (sessuata e sporgonia).
Prima fase asessuale in un ospite, rapida x aumento numero individui, passaggio a secondo ospite dove si ha
fecondazione e produzione zigote (stato diploide) va in meiosi, prodotti meiosi si riproducono
asessualmente.

In particolare, il parassita responsabile della malaria fa parte della classe dei Coccidia.

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Per quanto riguarda questo parassita, l’uomo è l’ospite
intermedio, all’interno del quale avviene solamente la
prima fase di riproduzione asessuata. Vi è una trasmissione
diretta da uomo a zanzara e viceversa.
La zanzara inocula nell’uomo assieme alla saliva anche
sporozoiti, ovvero agenti infettanti che arrivano al fegato
dove il parassita cresce e incomincia a riprodursi. Dopo un
certo tempo, i parassiti si liberano nel sangue circolante e,
in questo modo, attaccano i globuli rossi, entrandovi e
nutrendovi. All’interno degli eritrociti si trasformano in
trofozoiti e raggiunte le dimensioni giuste per la
produzione asessuata, si dividono e vengono chiamati
merozoiti.
Quando una successiva zanzara punge l’uomo, i merozoiti entrano nella saliva. All’interno della zanzara poi, i
merozoiti si dividono per riproduzione sessuata, dando vita ad uno zigote. Lo zigote dà poi origine agli
sporozoiti, pronti a riattaccare un altro ospite.

Ciclo si svolge fra uomo che è ospite intermedio in cui avviene solo asessuale, l’altro ospite dove avvengono
le altre 2 fasi è una zanzara di genere Anopheles è ematofaga (la femmina).
Infesta attraverso puntura inocula sporozoiti, viaggiano con torrente circolatorio che li dirotta verso fegato.
Con circolazione di ritorno, arrivano a fegato e si fermano per un certo tempo. Alcuni di individui che si
riproducono asessualmentestadio latente per un po’ di tempo, anche per anni.
A un certo punto numero individui sufficiente entrano in sistema circolatorio e vanno in vari tessuti oltre
che nel sangue. Cellule del plasmodio entrano in globuli rossi dove si nutrono di emoglobina, quindi c’è fase
di infestazione asessuata che interessa uomo, a un certo punto alcuni individui si trasformano in forme pre
sessuata, fase sessuata avviene in zanzara che si infesta attraverso pasto ematico, può risucchiare e infestarsi
di sporozoiti e forme pre-sessuate che in intestino zanzara si trasformano in gameti.

Gameti diversi hanno forma diversa, si forma lo zigote che deve effettuare meiosi.
Zigote ha capacità di movimento, penetra parete dell’intestino e si ferma sotto membrana che riveste
intestino. Va in meiosi, forma 4 cellule diverse fra loro che cominciano a dividersi e si formano numerosi
individui dai 4 prodotti iniziali della meiosi, membrana intanto si rompe, individui formati escono e si
trovano in cavità corpo della zanzara perché sistema circolatorio zanzara è aperta dove si trova emocele.

Sporozoiti raggiungono ghiandole salivari della zanzara che viene iniettata dalla zanzara al momento della
puntura. Si ha fase asessuata in uomo, due fasi sessuata in intestino zanzara, asessuata in cisti in zanzara.

Fino ad oggi, i parassiti individuati responsabili della malaria sono Plasmidium falciparum, Plasmidium ovale,
Plasmidium viva e Plasmiduim malariae. Quest’ultimo è capace di causare recidive di malaria anche a
distanza di anni

Plasmodium falciparumpiù diffuso e aggressivo, attacca globuli rossi si divide x scissione multipla in
globuli rossi e produce altri individui. Globulo rosso si rompe e libera nuovi individui.
Le forme che compaiono ad un certo punto in sangue ad infestazione avanzata, devono essere acquisite da
zanzara per formare gameti. Uomo è infatti ospite intermedio, mentre la zanzara è l’ospite definitivo.
Plasmodium ovale, P.vivax ,P malariae che ha fra i vari sintomi degli attacchi febbrili fino a 42 gradi con
cadenza regolare.

In funzione di tipo di plasmodium si ha una malaria chiamata terzana o quartana a seconda che
avvengano attacchi febbrili ogni terzo o quarto giorno. Terzana prodotta da falciparum, ovale e vivax. In

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assenza di terapia è letale, malaria di falciparum terzana maligna Malaria di ovale e vivax terzana
benigna.

In concomitanza in cui c’è scissione multipla di molti individui, molti globuli rosso si rompono e vengono
messi in sistema circolatorio molti parassiti risposta immunitaria da cui spiega picco febbrile così alto.
Malaria malattia diffusa a livello globale, adesso soprattutto in africa è in crescita. In realtà non esiste
vaccino, ma chimino come sostanza di profilassi. Letale in assenza di cure, miete moltissime vittime. Sfida
scientifica perché dove non c’è terapia facile come paesi occidentali, tasso mortalità è elevato.

Per quanto riguarda Toxoplasma gondii, invece, è


un parassita dei felini e di alcuni canidi domestici
e selvatici che rappresentano il loro ospite
definitivo.
Esso ha una forma ovale e si divide per scissione
binaria.
Nel gatto si ha una prima fase asessuata del
parassita, che porterà alla formazione dei
gameti; successivamente, si ha la fecondazione e
il prodotto è uno zigote che produce, a sua volta,
varie cellule che danno vita a ovocisti che il
gatto, però, elimina attraverso le feci.

È un parassita che vive in mucose intestinali e si divide per scissione binaria molto rapidamente. Verrà
emesso all’esterno con le feci, toxoplasma ha delle cisti che giunte all’esterno resistono e possono essere
trasportate anche dal vento. Cisti inavvertitamente ingerite da altro animale, in questo ospite a questo
punto, gli sporozoiti che si liberano dalla cisti perforano parete intestinale e raggiungono muscoli e si
insidiano in fibre muscolari di animale. Felino mangia animale infestato e cisti si aprono in stomaco felino e
ricomincia ciclo.
Per carnivorismo le cisti tornano all’intestino. In gatto non necessariamente si limitano a colonizzare mucosa
intestinale, ma anche altri organi come cervello.
L’uomo può fungere da ospite intermedio accidentalmente. Infestazione asintomatica, può avvenire a livello
superficiale e sistema immunitario forma anticorpi contro toxoplasma.

L'assunzione di tale parassita può causare un rallentamento della crescita embrionale nella gravidanza. In
assenza di tassi anticorpali contro il toxoplasma, questo può provare idrocefalo, aborto e corioretiniti.
Screenig pre-nataledonna che non ha anticorpi contro toxoplasma, e non ha mai sviluppato risposta
immunitaria potrebbe venire infestata durante gravidanza e problema è grave perché penetra in barriera
placentare e attacca feto determinando anche l’aborto o malformazioni importanti a livello di calcificazioni
cerebellare, problemi agli occhi. Screening per verificare presenza o assenza di anticorpi di toxoplasma.

Phylum Ciliophora – classe Ciliata

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Questi organismi hanno un rivestimento ciliare che consente alla cellula di muoversi ma anche di
raccogliere particelle di cibo per farle poi entrare nel citostoma. Il movimento ciliare è un movimento
coordinato. Questo coordinamento si chiama sistema
infraciliare e regola il coordinamento del movimento
cigliare in modo che le ciglia lavorino in modo coordinato
permettendo un movimento unidirezionale.

L’ordine dei Parameci ha un poro centrale che serve alla


fagocitosi, è il citostoma, la membrana al di sotto delle
ciglia, c’è un’organizzazione di vescicole e mionemi,
filamenti contrattili che fanno sì che le ciglia possano
lavorare in modo coordinato su ciascuna fila.
Presenta due diversi tipi di nuclei, di cui uno si occupa
della riproduzione (micronucleo) e uno si occupa delle
funzioni metaboliche (macronucleo). Questa condizione è definita eterocariosi.
La riproduzione è asessuale, quindi mantiene identica la specie, formando quindi dei cloni. Il
macronucleo è poliploide, quindi presenta molti corredi cromosomici, e questo lo rende molto
ricco di geni e quindi è particolarmente importante nella sintesi proteica.
Diversamente dal micronucleo che effettua una mitosi, il macronucleo si divide semplicemente in due, senza
seguire le fasi del processo mitotico: questo a lungo andare può provocare degli errori che causano la
sostituzione della riproduzione asessuale con una riproduzione sessuale, che rimette a posto le cose
rimescolando il patrimonio genetico.

Si vede il nucleo più grande, macronucleo che controlla le


funzioni vitali invece è poliploide, e poi c’è il micronucleo, è
diploide, si occupa della riproduzione asessuata scissione bin, ma
c’è anche riproduzione sessuata, non regolare, ma è possibile e
avviene per aumento di variabilità genetica, scissione binaria può
accumulare mutazioni negative e accade che il clone si riproduce
sessualmente per ripristinare condizione migliore. Nella cellula dei
cigliati, se ci troviamo in acqua dolce ci sono i vacuoli contrattili.
C’è riproduzione asessuale, la cellula è allungata perciò si può dire scissione trasversale, si divide secondo
l’asse minore formando individui identici. Questi si separano e ciascuno avrà un macronucleo e un
micronucleo derivato da quello originario, il micro si moltiplica per mitosi, il macro che è poliploide, si divide
non per mitosi regolare per questo si creano nel tempo degli errori genetici, e il macro si dice che si divide
per amitosi. I pro cigliati fanno riproduzione sessuata, e si chiama coniugazione e siccome il nucleo
riproduttivo è il micro, è quest’ultimo ad essere interessato dai fenomeni sessuali, da una situazione in cui ci
sono 2 individui geneticamente diversi che provengono da individui diversi, subiscono ciascuno una mitosi a
carico del micro, ogni individuo effettua meiosi e il micro produce 4 micro, saranno differenti tra di loro.
Dopo la meiosi scompare, il macro degenera, di questi 4 micro 3 degenerano e ne rimane 1. Questo micro
che si trova in ciascuno degli individui con corredo genetico diverso, si incontrano e aderiscono tra loro. Tra
il citostoma di un e il cito dell’altro si forma una connessione citoplasma, i citoplasmi delle due cellule si
fondono, il micro rimasto si divide in 2, una parte migra nel partener e uno dei due nuclei del partner migra
nell’individuo di partenza, perciò c’è scambio di uno dei 2 nuclei prodotti, perciò si parla di nuclei gametici, i
2 partner si scambiano parte del nucleo, ogni partner ha un suo micro derivato dalla propria meiosi, e uno
che arriva dal partner. Da 4 ne rimane 1 che poi si divide in 2. La riproduzione sessuata serve per un rinnovo
genico, non per produrre nuovi individui, avviene coniugazione

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Per fare in modo che avvenga la riproduzione,
si assiste all’avvicinamento di due individui
che provengono da cloni diversi e il
successivo contatto viene regolato da segnali
chimici. Quando i due organismi si pongono a
contatto, creano un ponte citoplasmatico nel
citostoma, si fondono e
contemporaneamente il micronucleo entra in
meiosi, portando alla formazione di quattro
micronuclei aploidi.
Di questi quattro nuclei, uno permane e gli
altri tre degenerano: l’unico micronucleo
aploide rimasto si divide in due; a questo
punto, attraverso il ponte citoplasmatico, uno
di questi due nuclei passa nel partner; quindi,
ogni individuo cede un micronucleo e ne prende un altro. Questi due nuclei poi si fondono ricostituendo
un micronucleo diploide.
Al termine della coniugazione i due individui si separano, e a questo punto la cellula dovrà ricostituire il
macronucleo che si era andato disgregando durante la fase di riproduzione.

Paramecio cigliato, viene evidenziato nucleo, c’è il


spitostomo che è molto lungo, le ciglia che ricoprono in
corpo tendono a concentrarsi in modo diverso vicino al
citostoma, la cigliatura assume un altro aspetto e aiuta la
vorticazione dell’acqua in modo da favorire il passaggio di
materiale alimentare verso la bocca. C’è una sorta di imbuto
e le ciglia spingono l’acqua all’interno dove poi si trova la
bocca.

Stentor si trova acqua dolce mare, ha una forma ad imbuto,


ha ciglia corte sul corpo ad imbuto e lunghe e producono un
aspirale intorno al citostoma, intorno alla bocca dove si
formano i vacuoli alimentari e sono organizzate per vorticare. Alcuni ospitano dei simbionti, ospitano
dei fitoflagellati che sono verdi, c’è interazione tra organismi, cigliati usano sostanza organica prodotta
dai flagellati fotosintetici e i flagellati trovano riparo nel corpo del cigliato e non usano il flagello.

Vorticella: ci sono all’interno dei simbionti colorazione


verde, cigliatura nella zona larga del suo corpo a calice,
vive fisso con un peduncolo, cigliatura serve il
movimento dell’acqua.

Ipotrichi: cellula appiattita, cellula che tocca il substrato,


ciglia si aggregano a formare dei pennelli cigliari che si
chiamano cirri come se fossero dei piedini e quindi si
muove rapidamente tramite il movimento con ciuffi cigliari.

ANIMALIA

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Gli animali compaiono all’inizio del Paleozoico.
Si hanno testimonianze fossili di Molluschi già nel Cambriano, e
diventano più numerose avvicinandosi ai tempi attuali: c’è stata
una radiazione adattativa con aumento della diversità. Ciò vale
anche per altri organismi come i Cordati (inclusi gli uomini). Per
i Graptoliti (organismi simili alle spugne) la sagoma ci dice che si
sono estinti nel Paleozoico. Quindi abbiamo info di come il
gruppo si è espanso nei vari periodi di tempo.

Animalia è un regno di organismi multicellulari, eterotrofi, mobili e con una differenziazione cellulare in
tessuti e organi.
Questi organismi possiedono una bocca con cui ingerire.
Gli animali si muovono e si spostano nel loro ambiente a differenza delle piante che muovono solo parti
della loro struttura.
La DIVISIONE TASSONOMICA è basata su diversi elementi:

• Segmentazione  i protostomi hanno una segmentazione spirale, in cui alla terza divisione
(embrione formato da 8 cellule)
si trovano 4 blastomeri superiori
e 4 blastomeri
inferiori sfalsati, mentre i
deuterostomi (cordati ed
echinodermi) hanno una
segmentazione radiale dove i
piani di divisione sono regolari
ed ortogonali.

• Numero di strati cellulari  ad esempio, gli Cnidari (polipi e meduse) sono composti da due strati e la
situazione viene chiamata diblastica: in questo caso, tra ectoderma ed endoderma c’è uno strato
intermedio definito mesoglea privo di cellule o con cellule. Invece, i Platelminti sono formati da tre
strati (ectoderma, mesoderma e endoderma) e quindi vengono definiti animali triblastici.

• Architettura corporea  possiamo trovare animali


celomati, ovvero che possiedono il celoma, o animali
privi di questa cavità. Negli animali acelomati troviamo
quindi un’architettura che in sezione li fa apparire
pieni.
E’ una situazione tipica dei Platelminti.
Animali celomati sono invece i Nematodi e gli Anellidi: il
celoma è sviluppata cavità che si trova nell’intestino,
funge da tampone meccanico tra i due tubi, serve a far
crescere l’animale e consente delle facili comunicazioni
fra le parti diverse del corpo perché contiene liquidi,
oppure fa da spazio in cui accumulare sostanze di riserva o gameti.

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Se la cavità piena di liquido è chiusa e circondata da muscolatura, funziona anche come scheletro
idrostatico fornendo sostegno all’animale. La cavità è scavata nella muscolatura ed è provvista di una
propria parete detta peritoneo.
La cavità può separare l’intestino dalla muscolatura, separa l’ectoderma dall’endoderma, ma negli
pseudocelomati è il residuo della cavità embrionale, quindi non è delimitata da pareti proprie, deriva
dal blastocele ed in realtà è un blastocele che persiste nell’adulto.

• Simmetria  forma del corpo in cui si ripetono parti identiche sull’asse simmetrico.
La simmetria raggiata è caratteristica di animali di forma tubulare nei quali non si può distinguere né
dorso, né capo, né coda (es. cnidari).
La simmetria bilaterale è caratteristica degli animali che hanno una locomozione orientata, con un piano
sagittale mediano che divide il corpo in due metà speculari destra e sinistra e permette migliori capacità
di movimento rispetto alla simmetria raggiata.

• Metameria  gli animali possono essere formati da metà che si ripetono lungo l’asse longitudinale, e
quindi possono essere caratterizzati da una divisione in tanti elementi uguali (metameria omonima
degli Anellidi) o diversi (metameria eteronoma di Artropodi e Cordati).

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Trattiamo adesso i vari Philum del regno Animalia.

PORIFERA
I Poriferi appartengono al Subregnum Parazoa, un
sottoregno di animali caratterizzati dall’assenza di
differenziazione delle cellule in tessuti e organi. Gli animali
appartenenti a questo sottoregno vengono definiti con il
termine Radiata, che indica quindi gruppi che presentano
una simmetria raggiata. Le spugne sono prevalentemente
marine, ad eccezione di poche specie di acqua dolce.

I poriferi sono circa 9.000 specie, sono spesso colorati e


hanno un aspetto cilindrico.
Possiedono un sistema acquifero costituito da pori inalanti detti ostii, i quali conducono attraverso dei canali
afferenti l’acqua al coanoderma, spesso organizzato in camere flagellate. Qui sono presenti i coanociti,
cellule che grazie al loro flagello generano una corrente d’acqua. Queste cellule si affacciano alla cavità
interna e hanno il compito dell’alimentazione e della digestione intracellulare: questi presentano alla loro
estremità distale un flagello circondato da una ventina di tentacoli, in una struttura in grado di trattenere le
particelle organiche.
Il sistema acquifero prosegue nei canali efferenti, per ritornare in superficie alle aperture esalanti dette
osculi.

I poriferi sono sessili e quindi vivono piantati al terreno in acqua.


Le loro dimensioni vanno da pochi millimetri a 2 metri e sono animali presenti in tutti i mari del mondo, che
si possono trovare a diverse profondità e temperature; inoltre, la competizione per lo spazio può portare le
spugne a crescere una sopra l’altra senza arrecarsi danni apparenti.

Le Demospongiae prediligono zone riparate


dalla luce, invece l’illuminazione può favorire
la presenza di simbionti unicellulari autotrofi
all’interno delle spugne e quindi stimolare la
sintesi di pigmenti endogeni.
Il livello di differenziazione è cellulare, quindi
troviamo pochi tipi di cellule diverse fra di
loro: queste cellule non sono collegate da
lamina basale quindi sono vicine,
compongono uno strato ma sono
indipendenti e possono avvalersi di
movimento ameboide.

Altri tipi di cellule riscontrabili nei poriferi


sono i porociti (cellule a tubo), cellule che nelle spugne più
semplici permettono l’ingresso dell’acqua.
Gli amebociti sono invece cellule che si muovono con movimenti ameboidi e permettono di distribuire le
particelle organiche di cibo a tutti i distretti del corpo. Troviamo anche gli archeociti, cellule totipotenti
indifferenziate che posso differenziarsi in qualsiasi tipo cellulare).

La cavità della spugna è detta Spongocele, qui si affacciano i conociti che sono cellule che somigliano a protisti
detti coanoflagellati. Queste cellule hanno un flagello con alla base un collaretto (coano) formato da
espansioni citoplasmatiche sottili. E’ una struttura che serve a filtrare materiale piccolo, i Poriferi si nutrono
infatti di batteri e protisti. Il flagello movimenta l’acqua e forma la corrente d’acqua, e poi i coanociti servono
a nutrirsi.

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Dal punto di vista alimentare sfruttano le particelle organiche portate dall’acqua, quindi sono animali
filtratori.

 dettaglio della parete del corpo di una spugna: le


cellule gialle rappresentano le cellule piatte di
rivestimento , a destra c’è lo spongocele a cui si
affacciano i coanociti. Ci sono elementi scheletrici
(spicola in blu) formai da cellule totipotenti che
producono lo scheletro della spugna. In rosso è
evidenziata una cellula che sta formando una spicola,
oppure quelle in bianco, sono cellule ameboidi (dette
anche amebociti o archceociti) libere che hanno la
possibilità di differenziarsi in qualsiasi tipo cellulare.

Lo scheletro è importante per il sostegno delle spugne. Gli


scheletri sono vari. La forma delle spicole permette di far
riconoscere la specie. Si tratta di un endoscheletro prodotto
nella parete del corpo dalle cellule totipotenti.

Costruzione spicola ogni cellula costruttrice si occupa di un


raggio ella futura spicola, si parte da un gruppo di 3 cell si
divide in 2 e costruisce uno dei raggi della spicola, una delle 2
cell sta alla base della spicola e una sulla punta e secernono il
materiale e l’allungano la cell che si trova sulla punta
neoformata ritorna verso la base e si rifonde con le altre. È una peculiarità dei
poriferi. Una spicola con quattro assi è detta tetrassone.

Il materiale da cui le spicole sono costituite è carbonato di calcio, ci sono anche gruppi di spugne che usano
la silice (spicole più fragili e delicate, caratteristiche delle spugne che vivono in profondità dove le correnti
no sono forti).
Le spicole più grandi formano l’impalcatura scheletrica, quelle più piccole e di forma varia danno consistenza
alla parte del corpo della spugna (formata da cellule moto indipendenti ed è pertanto vulnerabile).

Un altro scheletro che caratterizza delle spugne più piccole è la spongina. La spongina è un prodotto
dell’animale che può associarsi alle spicole o sostituirle. La spugna da bagno naturale è di questo tipo: ha
uno scheletro flessibile, contiene molta acqua e ha ampi spazi tra i filamenti di spongina per mantenere
l’acqua preziosa per la spugna.

Tra i ruoli che gli archeociti hanno, c’è la sintesi delle spicole
usando gli ioni calcio presenti in acqua ed elaborando
carbonato di calcio. Nella cellula a quattro assi si mettono
insieme tre cellule, ognuna si divide in due e ogni coppia si
occupa di sintetizzare un raggio della spicola. Sintetizzati i primi
tre raggi viene aggiunto il quarto. Terminato il compito della
costruzione di tali raggi, le cellule si fondono di nuovo tra loro
e vagano nel corpo della spugna, pronte per un altro ruolo.

I poriferi non hanno apparati respiratori ed escretori, non


hanno gonadi e cellule muscolari e non hanno cellule nervose motivo per il quale sono animali ma non
hanno tutte le caratteristiche degli animali.

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Siccome la filtrazione è importante per le spugne, da una situazione abbastanza semplice delle spugne
primitive (Ascon), molte spugne hanno cercato di perfezionare questo processo e hanno quindi subito
modificazioni di tipo fisico aumentando le dimensioni. La dipendenza dalla corrente di acqua fa sì che nelle
spugne ci sia stata una complicazione
strutturale.
Ci possono essere vari modelli, del corpo
body plan, il più semplice è la struttura
ascon.
Nell’evoluzione delle spugne c’è stata la
tendenza ad aumentare le dimensioni, ciò
ha causato un problema idraulico, perché se
vengono aumentate le
dimensioni mantenendo struttura ascon si
sarebbe avuta massa s’acqua nella spugna
difficile da ricambiare, i flagelli micro dei
coanociti che tappezzano la cavita sono in
grado di muovere la massa d’acqua entro
certi limiti, altrimenti non ci sarebbe
ricambio.
Perciò spugne più grandi hanno
modificato struttura primitiva
producendo delle digitazioni della cavità interna nella parete.
La parete si ispessisce, la cavità interna si mantiene ridotta e si prolunga in espansioni scavate nelle pareti e
sono dei canali aperti nella cavita interna. I conociti rimangono nei canali, che hanno volume molto piccolo e
la funzione dei conociti è efficiente, cosi la circolazione dell’acqua si complica, deve seguire un percorso
tortuoso, entrare nei canali radiali, lasciare materiale alimentare nei coanociti ed essere spinta nella cavità
interna da cui uscirà verso l’alto. Questa struttura
si chiama sycon.
C’è una complicazione ulteriore, sempre per
aumentare la dimensione della struttura, ogni
canale radiale si espande e forma delle
estroflessioni, una specie di grappolo, camerette
comunicanti, ciò riduce lo spazio d’azione dei
coanociti che si trovano in queste camerette.
L’acqua dall’esterno fa un percorso tortuoso e
arriva tramite canalini alle camerette flagellari
dove bloccano materiale alimentare e spingono
l’acqua nella cavità interna, che si è ridotta, ovvero
un canale, e l’acqua uscirà dall’alto. La struttura si
chiama leucon. (coanociti filtrano
l’acqua e poi la mandano verso l’oscolo)

Distinguiamo tre tipi di spugne, prodotto di processi evolutivi:

• Ascon  il corpo è una semplice unità tubulare con pareti che racchiudono una cavità centrale
(spongocele) tappezzata da coanociti e all’apice del tubo si apre l’osculo; queste specie sono filtratrici poco
efficienti, quindi hanno anche dimensioni ridotte;

• Sycon  in questo caso le pareti del corpo sono ripiegate, le tasche prodotte si sovrappongono e sono a
fondo cieco (canali radiali); le pliche aumentano la superficie del coanoderma, mentre la riduzione della
cavità interna diminuisce il volume dell’acqua che deve circolare, quindi vi è una più elevata efficienza di
filtrazione;

• Leucon  viene persa la simmetria raggiata e i coanociti sono raggruppati in camere sferiche definite
camere coanocitarie; la diminuzione del volume dell’acqua contenuta nella spugna genera un flusso

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ancora più veloce ed efficiente, quindi l’acqua che entra nei pori inalanti passa poi nella rete di canali
afferenti che sboccano nelle camere flagellate.

Le spugne hanno inseminazione esterna, ovvero i gameti maschili vengono


emessi con l’acqua che esce dall’osculo.
Per quanto riguarda gli ovociti, essi hanno capacità ameboidi e restano nel
corpo della femmina.
I gameti maschili entrano nella cavità femminile e i coanociti, quando
riconoscono lo spermatozoo della stessa specie, si fondono ad essi diventando
cellule di trasporto (carrier) che raggiunge l’ovocita. Parliamo quindi di
fecondazione interna.
Quindi il coanocita funge anche da trasportatore dei gameti: a contatto con lo
spermatozoo di quella specie, abbandona il flagello, ingloba lo spermatozoo
senza digerirlo e muovendosi con movimento ameboide, raggiunge l’ovocita rimasto nella parete del
corpo della spugna femmina.
Se a contatto con il coanocita arriva lo spermatozoo di un’altra specie, allora il coanocita lo digerisce. C’è
un riconoscimento specie specifico. Quindi la riproduzione di base è sessuale.

Ruoli coanocita produrre flusso d’acqua, digerire materiale alimentare, fungere da vettore al momento
della riproduzione.

I primi stadi dello sviluppo si svolgono nella spugna femmina: lo zigote viene trattenuto fino a quando
non diventa una blastula o gastrula, e a questo stadio si formano ciglia esterne che rendono autonomo
l’organismo, che a questo punto può uscire dalla
spugna madre tramite la corrente esalante. La spugna
da adulta è fissa al fondo e quindi la colonizzazione di
nuove aree viene effettuata da stadi giovanili che
vengono trascinati con le correnti: quando hanno poi
raggiunto un certo stadio di sviluppo, scendono sul
fondo, riconoscono un substrato adatto e si
stabilizzano.

Vi è una modalità di riproduzione asessuale tipica


delle spugne di acqua dolce (Spongillidae). Ovvero la
gemmazione: le spugne producono forme di
resistenza, dei corpuscoli che hanno il significato di far
sopravvivere le cellule di spugna fino al ritorno delle
condizioni normali; si tratta di una massa di archeociti
su cui viene depositato uno strato di spicole, che
hanno il compito di isolare la massa di cellule interne.
Si chiamano gemmule e sono sia delle forme di
resistenza a condizioni estreme sia degli elementi di
dispersione.
Le gemmule sono gruppi di cellule totipotenti che si formano nella parete del
corpo, rivestite da un guscio di spicole, formano strutture dure con apertura
disposta per l’uscita di cellule che si trovavano all’interno.

La classificazione delle spugne si basa sulla natura dello scheletro (calcareo o siliceo) formato da spicole
(elementi minerali di carbonato di calcio o biossido di silicio) e/o da fibre proteiche di natura collagenosa, la
spongina.

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Le spicole sono distinte in megasclere, elementi principali di sostegno dello scheletro o microsclere, molto
più piccole, con funzione di rinforzo.
Nelle spugne definite “spugne cornee”, le fibre di spongina si intrecciano formando l’intero scheletro.

Distinguiamo 3 classi dei Poriferi:

• Calcarea
• Hexactinellida
• Demospongiae

Phylum Poriferi – classe Calcarea


Gli organismi appartenenti a questa classe hanno uno scheletro calcareo ricco di
carbonato di calcio e hanno una forma semplice, cilindrica, e sono le più
semplici. Sono piccole (max 10cm), la struttura interne è ad Ascon o a volte
Sycon, le spicole sono ad un solo asse o a quattro assi, che partono da un punto
centrale e si dispongono ad angoli ottusi. Sono tutte specie marine, costiere e la
colorazione deriva da pigmenti nelle cellule.
Spesso, questi organismi si mettono in simbiosi con altri animali e le loro cavità
vengono utilizzate da altri animali come rifugio (ad esempio gamberetti). Un
esempio è rappresentato dalla sottoclasse Leucosolenia.

Phylum Poriferi – classe Hexactinellida


Gli organismi di questa classe hanno una simmetria radiale, sono spugne di fondi molli, dette “spugne
di vetro” a causa dell’elegante e fragile aspetto del loro
scheletro siliceo formato da megasclere a 3 assi. Cercano
acque tranquille e si trovano anche a grandi profondità,
hanno forma a Sycon e sulla parete del corpo vi sono anche i
canali radiali; sono formate da un’impalcatura di spicole che
chiudono l’osculo come una specie di griglia per proteggersi
da cadute di corpi dall’alto, quindi gli animali simbionti
rimangono intrappolati.
Un esempio è rappresentato dalla sottoclasse Eupectella

Phylum Poriferi – classe Demospongiae


Questa è la classe più differenziata e comprende anche le spugne di acqua dolce
(comprendono anche le spugne da bagno).
Hanno una struttura a Leucon che fa perdere alla spugna la simmetria raggiata, la
cavità interna si riduce ad un sistema di canali e diventano spugne asimmetriche. Si
sviluppano in orizzontale sugli scogli, quindi su fondi duri.
Le spicole possono avere struttura a mono-, tri- e tetra-actine (soprattutto tetra-
assoni). Qui comprare la spongina che viene formata solo da questa specie di
spugne: è una proteina che si può associare o no alle spicole; se non si lega alle
spicole, la consistenza della spugna sarà più morbida.
Nelle spugne con forma irregolare non si riconoscono i vari individui. Esempi sono
rappresentati dalle sottoclassi Geodia e Spongilla.
Nelle demospongiae c’è un numero elevato di spicole di riempimento, di microspicole che hanno forme
variabili, sono microsclere che nelle d sono molto numerose e servono a dare consistenza al corpo delle
spugne.
Nella crescita di questi animali, questi gruppi di individui mantengono propria identità di solito, ma
soprattutto nelle demosponge gli individui che gemmano si fondono con gli individui che vengono gemmati
e si formano delle colonie con andamento verticale (axinella) struttura molto elevate oppure hanno

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andamento incrostante, colonie si sviluppano in senso orizzontale e ricoprono superfici di roccia, spugna
hanno forma varia a seconda del substrato in cui si trovano a vivere, hanno plasticità morfologica che
dipende dall’habitat.

|Sponginaproteina formata dalle spugne, scheletro


proteico, presente a volte con spicole, altre da solo. Quando
animale muore lascia scheletro.|

Coppa di nettuno: fa parte delle Demospongiae, ha spicole.


La sua consistenza è dura, è alta e pesante, vive sul fondo del
mare.
Ci sono fenomeni di simbiosi, es. paguri cercano spugna. In
questo modo acquisiscono possibilità di spostarsi. Si trovano
facilmente in zone dove ci sono correnti continue.

Spugne hanno grande plasticità morfologica. Avendo riproduzione asessuata colonizzano velocemente,
possono farlo sviluppandosi in orizzontale o verticale. Gemmano e formano masse irregolari che si adattano
al substrato su cui crescono.
Sono animali molto antichi. Animali che sono cambiati poco, calcaree più antiche. Altre spugne hanno
terminato la loro storia estinguendosi.
Poriferi gruppi molto antico, primitivo, ad es gruppo estinto Archaeocyatha compare 500milioni di anni fa.

All’interno dei Poriferi non si può dire quale sia il gruppo più
antico dal momento che si ha documentazione fossile di tali
gruppi fino al Cambirano. Le calcaree forse sono le più affini
ai gruppi estinti. Le Hexactinellida sono diverse dalle altre e
probabilmente hanno avuto una storia a parte.
Le Demospongiae sono le più presenti oggi e hanno dato
luogo alla diversità attraverso una radiazione adattativa.

Coanoflaellati gruppo fisso al suoloflagellati liberi, hanno


una forma simile ai coanociti delle spugne. E’ stato ipotizzato
che le spugne possano aver avuto origine da colonie di
Coanoflagellati.

Relazioni filogenetiche dei poriferi: da un antenato ancestrale


coanoflagellati si hanno i parazoi e gli eumetazoi, da cui si
diramano i bilaterali che si dividono in protostomi e
deuterostomi. Dai protostomi ci sono i lofotrocozoi, animali
che hanno il lofoforo, organo cigliato o un anello di ciglia, gli
ecdisozoa, fanno la muta, cambia la parete del corpo ad es
artopodi

Da questo schema possiamo vedere come i Poriferi vengono


assunti come un sottoregno del regno animale sono
Parazoi. Gli Eumetazoa sono gli altri animali di cui ci occuperemo da subito con gli Cnidari. L’albero si
ramifica con un numeor elevato digruppi con caratteri che gli Eumetazoa sviluppano e i Poriferi no.

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CNIDARI
Gli Cnidari appartengono al Subregnum Eumetazoa,
quindi sono metazoi caratterizzati da una maggiore
complessità strutturale, in quanto qui compaiono
tessuti e organi veri e propri; inoltre hanno una
simmetria radiata.
Questi animali presentano due morfotipi, uno di
polipo (asessuale) e uno di medusa (sessuale). Si ha
infatti un ciclo metagenetico in cui si alterna una
fase di riproduzione asessuale e una sessuale. Le
meduse conducono una vita solitaria, mentre i
polipi possono vivere in solitaria o in gruppi; le
meduse si riproducono sessualmente e sono
natanti, mentre i polipi si riproducono
asessualmente.

Sia polipo che medusa hanno gli stessi strati, hanno ectoderma ed endoderma; nel polipo sono limitati da
uno strato connettivale molto sottile chiamato mesoglea, è molto più sviluppato nella medusa, e ciò
consente di contenere molta acqua e di avvicinare il suo peso specifico all’acqua di mare e facilitare
galleggiamento e nuoto. Bocca rivolta verso l’alto nel polipo, medusa rivolta il verso basso. Spesso si apre
alla fine di un breve tubo chiamato manubrio, che porta la bocca all’apice, corpo polipo cilindrico, medusa è
a ombrello con simmetria raggiata. La cavità interna è ampia nel polipo, medusa ha copro più compatto, con
asse più corto, il celenteron tende a suddividersi in canali e ciò permette di distribuire i nutrimenti meglio,
dato che digestione avviene all’interno di questa cavità.
Le cnidocisti si trovano sui tentacoli del polipo e medusa e anche sulla parete del corpo.

I loro tessuti sono organizzati a formare una


struttura diblastica, quindi sono animali formati
da due strati, ovvero l’ectoderma esterno e
l’endoderma (o gastroderma) interno.
Quest’ultimo circonda una spaziosa cavità
digestiva detta celenteron, che possiede una
struttura incompleta e comunica con l’esterno
tramite la bocca.
Tra i due foglietti cellulari è interposto uno
strato gelatinoso chiamato mesoglea. Gli cnidari
sono orticanti poiché presentano cellule dette
cnidociti, che presentano delle capsule pungenti
dette cnidocisti, utilizzate per predare e
paralizzare organismi anche molto più grandi di loro.
Non vi è apparato respiratorio e circolatorio.

La riproduzione nei polipi avviene asessualmente tramite gemmazione o strobilazione, mentre nelle
meduse avviene sessualmente attraverso fecondazione esterna. Gli cnidari costituiscono gran parte del
plancton marino.

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Hanno uno scheletro idrostatico, possibilità di
sostenere corpo attraverso cavità piena di liquido nei
confronti dell’ambiente esterno.
Liquido su cui la muscolatura che circonda la cavità
esercita, contraendosi una certa pressione determina
stato di turgoreciò è importante nel polipo che ha
andamento verticale, asse di simmetria più lungo
spesso solitario, e non ha scheletro, ha acqua che entra
nella cavità e viene messo sotto pressione dalla
muscolatura presente nella parete del corpo.
E‘ lo strumento che permette ai polipi di grandi
dimensioni di sostenersi, questa cavità è chiusa nei
confronti dell’ambiente esterno se il polipo tiene la bocca chiusa, perché la cavita comunica con l’esterno
con la bocca, perciò scheletro idro funziona bene se tiene bocca chiusa, se la apre per nutrirsi scheletro
non funziona più.
La cavità si estende anche nei tentacoli che sono cavi, attraverso variazione di pressione del liquido l’animale
li può muovere, lentamente perché muscolatura è liscia e non permette movimenti rapidi.

L’endoderma è formato da tante cellule che hanno struttura cilindrica con base allargata che si connette con
le basi di altre cellule e si forma l’endoderma. Queste cellule secernono enzimi digestivi nella cavitò a cui si
affacciano, serve per digestione che avviene nella cavità.
Hanno un flagello che serve per determinare un certo movimento del liquido nella cavità e facilita
la digestione. Ci sono cellule ghiandolari che producono enzimi digestivi. Ci sono cellule nervose
scorrono fra i2 strati e si trovano nella mesoglea.

La base delle cellule mioepiteliali affacciate alla cavita interna, i fil contrattili e la possibilità di contrazione
che queste cellule assicurano è legata al fatto che ci sono molti fil contrattili alla base di queste cellule
contro la mesoglea.
Nell’ ectoderma ci sono cellule cilindriche epiteliali, la base ha capacita contrattili, ci sono cellule interstiziali
totipotenti, il differenziamento cellulare negli cnidari è maggiore che nei poriferi, quando una cellula si è
differenziata in un tipo cellulare rimane di quel tipo cellulare, perciò c’è riserva di queste cellule interstiziali
totipotenti.
Ci sono numerose cellule nervose, ci sono recettori legati alle cellule nervose legate alle cellule della
mesoglea.

Cnidocisti o nematocisti sono organuli intracellulari


orticanti, che si aprono rilasciando questo liquido
orticante, spesso c’è un fil avvolto su se stesso, che
quando cnidocisti si apre porta all’esterno il liquido
della cisti, e questi uncini che ci sono alla base del fil
sono utili per penetrare nel corpo della preda e il fil
veicola il liquido nella preda che poi viene paralizzata.
Quando la cnidocisti esplode la cellula degenera e si
formeranno nuove cnidocisti a carico di altre nuove
cellule.
Gli cnidociti di solito hanno un ciglio che sporge,
quando viene stimolato da stimoli meccanici, chimici,
provoca l’apertura della cisti ed espulsione dalla cisti.

Possiedono dei tentacoli che si estroflettono dalla bocca per portare cibo alla cavità gastrovascolare e hanno
un sistema digerente incompleto, ovvero privo di ano. Il sistema nervoso è rappresentato da una rete di
neuroni diffusa per tutto il corpo.

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Nella parete diblastica degli Cnidari troviamo questi tipi cellulari:

Cellule mioepiteliai, ovvero filamenti contrattili che sono in grado di funzionare con muscolatura circolare e
longitudinale: la longitudinale prevede un allungamento e una riduzione della muscolatura, mentre la
circolare permette un accorciamento e una dilatazione della muscolatura (scheletro idraulico ottenuto
grazie alla pressione dell’acqua nella cavità celenterica);

• Cellule interstiziali, ovvero cellule interposte tra le cellule mioepiteliali, che rappresentano
elementi totipotenti in grado di differenziarsi negli altri tipi cellulari;

• Cellule sensoriali che permettono la percezione delle variazioni di intensità luminosa e della
posizione spaziale
dell’organismo;

• Cellule nervose multipolari che si connettono tramite connessioni sinaptiche formando una rete
diffusa nella quale
l’impulso si propaga in tutte le direzioni dando origine a movimenti generalizzati (sistema nervoso
a rete diffusa);

• Cellule ghiandolari che secernono enzimi digestivi necessari nella digestione;

Cnidociti caratterizzati da organuli pungitori detti


cnidocisti: questi sono le armi degli cnidari e sono
costituiti da una capsula contenete un filamento
tubulare invaginato (cnidociglio): quando questo
viene toccato, fa aumentare la pressione nella
capsula in seguito a stimoli meccanici e chimici,
quindi viene fatto fuoriuscire un filamento che
inietta la sostanza orticante nella preda; una volta
che questo filamento è stato estroflesso, è
necessaria la produzione di nuovi cnidociti che
danno vita a nuove cnidocisti. Alcuni cnidari hanno
una vera e propria sostanza velenosa ed orticante.
Un esempio è la Physalia che possiede delle sacche nelle quali contiene il veleno ed una sua iniezione può
risultare letale.

Ciclo metagenetico
Nella maggior parte di idrozoi, scifozoi e cubozoi, i polipi
sono coinvolti nella riproduzione asessuale mentre le
meduse, generalmente a sessi separati, si riproducono
sessualmente. In questo modo si stabilisce un tipico ciclo
metagenico caratterizzato da due fasi riproduttive. Il ciclo
inizia quando la larva planula, strisciante o natante, si fissa
al substrato metamorfosando in un polipo planare. Questo
polipo inizia a riprodursi asessualmente fino a formare una
colonia che, sotto l’influenza di stimoli esterni, produce
gemme di medusa. Le meduse si staccano dalla colonia
iniziando una vita planctonica, maturando le gonadi e si
riproducono sessualmente dando origine ad una nuova
planula.
Fasi della formazione cnidocisti in una cellula specializzata che si chiama cnidocita.

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Lo cnidocita all’inizio è una cellula normale, poi inizia a formare un organulo che è una cisti ovale, e poi
nell’organulo si forma un filo e l’organulo si riempie di liquido tossico nella cellula, questa cellula inizia a
produrre un ciglio, che si allunga, è lo strumento che determina esplosione della cisti durante la necessità,
quando ciglio percepisce stimolo provoca esplosione, e poi la cellula degenera e verrà sostituito da cellule
indifferenziate.

Il polipo è bentonico e sessile e ha un corpo colonnare


che aderisce al substrato attraverso un disco pedale, un
disco orale che porta al centro la bocca. La bocca è
normalmente contornata da una corona di tentacoli. In
alcune specie il cono orale si ripiega all’interno del
celenteron formando un faringe che ha l’aspetto di un
tubo appiattito.

La medusa ha una struttura a ombrella dove


distinguiamo un'eso-ombrella (parte superiore) e una
sub-ombrella (parte inferiore concava): al centro della cavità subombrellare è appesa una struttura
tubulare detta manubrio, con il suo bordo distale libero rappresentato dalla bocca e tentacoli che si
trovano verso il margine; il manubrio comunica con un sistema di canali gastrovascolari composto da
canali radiali che corrono dalla base del manubrio al margine dell’ombrella, dove si connettono con un
canale circolare; la medusa presenta una grande mesoglea perché deve galleggiare.

Esistono quattro classi di Cnidari:

• Idrozoi
• Scifozoi
• Cubozoi
• Antozoi

Phylum Cnidari – classe Idrozoi


In questa classe il ciclo vitale prevede, solitamente, due
morfotipi, anche se a prevalere è il polipo: la medusa
infatti è normalmente di piccole dimensioni, con un
manubrio al cui centro si apre la bocca che porta ad uno
stomaco, il quale si suddivide in quattro canali radiali.

Alcuni generi non presentano la medusa, come la specie


Hydra: è verde perché nella parte possiede protisti
fotosintetici, vive dove arriva la luce.
In questa specie entrambe le fasi di riproduzione sono a
carico del polipo, quindi vengono prodotte le gonadi sulla
porzione ectodermica che poi verranno fecondate.
Possono essere animali sia bentonici (come la specie Obelia) che natanti.

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Le meduse in genere presentano il velum, ovvero un velo che chiude parzialmente l’ombrella, e vengono
chiamate meduse craspedote.
Meduse idrozoi sono molto piccole, hanno tanti tentacoli, presentano una zona centrale dove si apre
la bocca e poi presentano 4 masse ai lati che
sono le gonadi, testicoli e ovari. La medusa è
sessuata e ha aggregazioni di gameti che si
trovano nella cavita interna, ci sono 4 canali a 90
gradi l’uno rispetto all’altro che si dirigono verso
il bordo, sono i canali radiali, si connettono a un
canale circolare e il celenteron ha un aspetto di
ruota 4 raggi. Le gonadi si trovano sui canali della
cavita interna, i gameti vengono emessi nel
celenteron e usciranno con la bocca

Idrozoi possono essere solitari o coloniali, es


producono scheletri calcarei, sono i milleporini,
chiamati colonie di fuoco, formate da colonie di
idrozoi.
Hidra viridis è un polipo solitario, producono colonie per gemmazione, dalla sua parete cilindrica emette una
protuberanza che cresce e si stacca se il polipo è solitario, e rimane in connessione con l’individuo che l’ha
formata e si formano colonie in cui ci sono individui che hanno funzioni diverse.

Obelia: colonia con polipi di forma diversa, quando ci sono colonie polimorfiche con individui che hanno
varie morfologie, 1 differenziazione riguarda individui che si specializzano alla sola riproduzione, gemmano e
non si nutrono e devono essere nutriti dagli altri, ciò è possibile perché le cavità interne dei polipi sono in
comunicazione.
Ci sono tentacoli, alla fine c’è un rigonfiamento, è un aggregazione di organi di senso, perché la medusa
nuota e deve essere informata della situa esterna, ci sono fotocettori, statocettori, chemiocettori, che si
trovano proprio alla base dei tentacoli.

Le colonie sono polimorfiche, ovvero presentano diverse specie con diverse funzioni: vi sono polipi chiamati
Gastrozoidi che sono adibiti all’alimentazione, Dattilozoidi che sono adibiti alle difese, o Gonozoidi che sono
adibiti alla riproduzione.
Le colonie presentano un rivestimento esterno che funge de esoscheletro che ricopre tutto il corpo del
polipo, detto perisarco.

Meduse emettono i propri gameti, hanno una


fecondazione esterna.
Lo zigote si sviluppa libero in acqua e da questo
deriva un larva cigliata (detta planula), nuota e dopo
un certo tempo sceglie il substrato su cui insediarsi
perché il suo destino sarà produrre un polipo.

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Tra gli Idrozoi troviamo le specie Obelia, Millepora (un
genere noto come corallo di fuoco, è estremamente
orticante), Hydra viridis e Tubularia, che è una specie
coloniale che non presenta rivestimento esterno.

Gli idrozoi hanno polipi molto piccoli, quando formano


colonie possono raggiungere dimensioni di alcuni dm.

Tubularia produce colonie in senso orizzontale.


Millepora produce scheletri calcarei, scheletro
massiccio, hanno un numero elevato di polipi che coprono estese superfici.

Un altro ordine è Siphonophora, che presenta colonie


di polipi e meduse, con meduse modificate che
permettono alla colonia di spostarsi. La medusa si
gonfia di aria o di gas e funziona da organo
galleggiante.

Il compito delle meduse tramite contrazione


consentono spostamento di questo organismo che
può accogliere numerosi organismi, mentre polipi,
alcuni addetti alla difesa, alimentazione riproduzione,
si trovano nella parte bassa.

Un esempio è Velella o vela di san Giovanni, ha


dimensioni molto piccole: è una colonia con una medusa modificata come una sorta di vela sopra, mentre
sotto ci sono piccoli polipi modificati per l’alimentazione.

Phylum Cnidari – classe Scifozoi


In questa classe la medusa viene rappresentata molto di più
rispetto al polipo, che viene chiamato scifostoma.

Il ciclo degli scifozoi parte dalla medusa: la planula si


posiziona sul substrato e forma lo scifistoma, che poi si
sviluppa attraverso strobilazione dando origine a giovani
meduse chiamate efire.
Il polipo è solitario e non forma colonie, riproduzione
sessuata diversa, non gemma ma strobila, si scinde più volte
a livello della parte superiore dove c’è la bocca e forma
elementi discoidali piatti, questi si staccano dal polipo e sono
mobili e sono le future meduse, che sono in stadi giovanili chiamati efira. Quest’ultima ha delle
braccia prensili, ha struttura piatta, non ha ancora un corpo ad ombrella, cresce e si trasforma
nella medusa matura.

La fecondazione è esterna, si forma lo zigote e poi la planula che scende sul fondo se il ciclo prevede il
polipo, altrimenti si formerà un’efira e poi medusa.

Cicli che privilegiano fase medusoide, che diventano con strutture più complesse, più grandi, sempre
simmetria raggiata, corpo ad ombrello, tendono a ridurre il numero dei tentacoli, addirittura scomparire,

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dato che i tentacoli servono per predare, se non ci sono vuol dire che è evoluto un nuovo modo per
cacciare.

Le meduse degli scifozoi sono grandi, altamente velenose (a volte letali) e non hanno velo, hanno una cavità
gastrovascolare molto ramificata e uno stomaco con quattro cavità che si ramificano per la distribuzione di
nutrienti a tutti i distretti.
Le meduse sono molto più grandi e sviluppate rispetto al polipo
Inoltre, il loro manubrio si allunga a formare quattro lunghe braccia chiamate braccia orali, che vengono
usate per la cattura della preda.
Il margine dell’ombrella presenta organi sensoriali complessi, chiamati ropali, e tentacoli molto lunghi che
partono dal margine dell’ombrello.

La medusa ha un prolungamento che si


chiama manubrio, all’apice c’è la bocca,
questo tende a dividersi i 4 braccia
prensili ricche di cnidocisti. La bocca dà
adito a una zona centrale che è lo
stomaco nelle scifomeduse ha una
forma a quadrifoglio, forma 4 tasche, ne
ampliano la superficie, da 4 tasche la
cavità forma dei canali sottili e ramificati
che si dirigono verso il bordo
dell’ombrella, sono tantissimi canali,
vuol dire che nella medusa più grande
c’è il problema della distribuzione dei
nutrienti.
Il celenteron oltre ad aumentare le
capacita digestive formando 4 tasche
forma dei canali che distribuiscono i nutrimenti tutti i distretti del
corpo.

Sono individui sessuati, le gonadi sono in rapporto con la cavità digestiva perciò i gameti possono essere
dalla bocca, ma non sempre, le gonadi si trovano a livello delle tasche gastrali, le gonadi si affacciano allo
stomaco, a volte si formano delle fessure che permettono alle gonadi di emettere gameti all’esterno, oppure
i gameti usciranno dalla bocca.

Le Coronatae sono chiamate così perché vi è un


solco anulare che divide le parti, con la parte
apicale che somiglia ad una corona. Si trovano in
mari freddi e tropicali, hanno ombrella a forma di
corona, meno tentacoli, meduse piccole.

Le Stauromedusae sono meduse che hanno un


peduncolo con cui aderiscono alla vegetazione,
quindi restano capovolte; i tentacoli si diramano
prima in quattro e poi in due per ogni tentacolo. Si
trovano di solito in mari freddi.

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Le Semeostomeae sono:
-la Pelagia noctiluca, organismo che si illumina di
notte, pelagia forma questi gruppi sottocosta, molto
urticante, è fluorescente, ha 4 bracci, hanno
rigonfiamenti con cnidocisti, e pochi tentacoli;
-l’Aurelia aurita, ha tasche gastrali e gonadi, grande
numero di tentacoli;
-la Cyanaea, si trova nei mari freddi polari, è molto
grande e arriva a diametro di 1 metro e mezzo e
anche più;

In quest’ordine ci sono anche forme molto grandi, in cui le braccia


orali sono vicine e ci sono molte strutture urticanti. I tentacoli non
sono tanti. Un esempio è Chrysaora colorata.

La medusa più grande al mondo è la Nemopilema nomurai.

Le Rhizostomae hanno le braccia orali in cui il manubrio si era


suddiviso che si fondono alla base e chiudono la bocca, si
formano canalicoli che mettono in comunicazione interno ed
esterno, le braccia tendono a ramificarsi cariche di nematocisti,
no tentacoli.
Quindi le braccia non sono più quattro e ognuna delle
ramificazioni delle braccia è molto ricca di strutture urticanti.
Esse predano con le braccia urticanti e riversano all’esterno
della preda enzimi digestivi: la bocca è stata sostituita da
canalini che mettono in comunicazioni lo stomaco con
l’esterno. Quindi la digestione è esterna, poi attraverso i canalicoli orali assorbe il prodotto della digestione
sterna.

Sono la Rhizostoma pulmo, organismo innocuo privo di cnidocisti, e la Cassiopea, caratterizzata da un


ombrello che presenta una gobba sulla corona. Cassiopea è molto grande, non ha tentacoli, ha delle
ramificazioni di canali che si appoggiano sul fondo rovesciati rivolgendo le braccia orali verso l’alto, si pone
sul fondo.

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Phylum Cnidari – classe Cubozoi
Questi animali sono meduse cubiche ricoperte da
velum, che possiedono i tentacoli ai quattro
angoli e hanno delle strutture ispessite chiamate
pedagli. Il pedaglio può portare massimo cinque
tentacoli.
Il polipo esiste ma è molto piccolo.
Charybdaea marsupialis è una medusa molto
orticante, molto piccola. Presenta un’ombrella
cunìbica,
Sono sessuate, producono gameti, in alcuni casi i
gameti femminili non vengono emessi, gli
spermatozooi arrivano e penetrano nella cavità
subombrellare della medusa femmina e c’è una
fecondazione interna. La femmina non emette subito
zigoti, ma i primi stadi di sviluppo avvengono nella madre, vengono emesse larve già autonome, quando escono non
hanno ancora aspetto dell’adulto, aspetto simile al polipo, non si appoggiano mai dul fondo. Ci sono casi di part senza
fecondazione
Chironex fleckeri è una medusa mortale che produce una cardiotossina che si attiva in pochi secondi.

Phylum Cnidari – classe Antozoi


Questi organismi hanno la forma di un fiore e
presentano solo la fase polipoide. Le meduse non
sono presenti.
I polipi gemmano e si riproducono asessualmente,
però ha anche le gonadi pertanto ha una doppia
possibilità di riproduzione.
Il polipo degli Antozoi può essere solitario ed è
abbastanza grande ma può essere anche coloniale
e le sue dimensioni sono minori.
E’ sicuramene più complesso strutturalmente
rispetto al polipo degli Idrozoi, questo perché la
sua grande cavità interna è divista in tasche grazie
al fatto che la parete del corpo produce dei setti
muscolari che si dirigono verso il centro del corpo.
Ciò permette di aumentare la superficie digestiva.
Inoltre, a livello della bocca c’è una introflessione della parete del corpo che forma una specie di tubo che non
arriva fino alla base del polipo ma è abbastanza lungo, tale tubo è detto faringe ed è un adattamento alla
predazione. Il faringe e i setti, rendono più complesso il corpo di tale polipo.
I setti si saldano al faringe per la lunghezza del faringe: la cavità iberna è suddivisa in tanti spazi.
Le gonadi si trovano sul bordo interno di tali setti.
I gameti usciranno tramite l’unica apertura ossia la bocca.
Infine ci sono le aconzie ossia dei filamenti lunghi che tali setti formano verso la base del corpo del polipo, sono
cariche di cnidociti e sono così lunghe che possono essere fatte fuoriuscire dalla bocca e si aggiungono ai
tentacoli come strumento di predazione e di difesa.

Nei polipi degli Antozoi compare il primo faringe del regno animale, l’ectoderma si introflette a livello della
cavità gastrovascolare e troviamo docce cigliate, chiamati sifonoglifi, adibiti a portare all’interno o espellere
all’esterno le sostanze.
Troviamo anche le aconzie, ovvero filamenti che vengono estroflessi per catturare prede ed immobilizzarle:
le aconzie si originano dal cordone dei setti mesodermici.

Simmetria raggiata ha un numero base di 8 o 6, da qui suddivisione in 8coralli o 6coralli.

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Hanno struttura più complessa, hanno introflessioni del corpo che si dirigono verso l’interno, parete del corpo
produce delle pieghe che sono 8 negli 8coralli o 6 negli 6coralli, ciò aumenta la superfice digestiva.
Numero dei tentacoli aumenta, 8 negli ottocorallo o 6.
Riproduzione asessuata, per gemmazione, devono acquisire capacita di riproduzione sessuata, presentano
gonadi, masc femm che si trovano sui bordi di questi setti. Ci sono anche ermafroditi.
Alcuni di questi polipi sono solitari e ingeriscono prede grandi che quando arrivano nella cavita possono essere
ancora vive, le aconzie sono strumenti accessori aggiuntive che servono per uccidere eventuali prede ingerite
non paralizzate.

Gli Antozoi si dividono in due sottoclassi: gli Octocorallia, chiamati così perché hanno un numero fisso di
otto tentacoli, anche pennati, e otto setti mesenterici, e gli Exacorallia che hanno sei o multipli di sei tentacoli
non pennati e sei o multiplo di sei mesenterici

Tra gli Octocorallia abbiamo l’ordine degli


Stoloniferi, organismi polipoidi costituiti da strati di
scheletro di polipi già morti.
Questi gemmano, si formano colonie con tanti
polipi l’uno parallelo all’altro, ogni polipo secerne
uno scheletro calcareo rosso per la presenza di Sali
di ferro, ha forma particolare con tubi, perciò
viene chiamato organo di mare. Formano alla base
del corpo di ogni polipo delle protuberanze che
gemmano parallelamente al polipo originale. Le
colonie si estendono in senso orizzontale.

All’ordine dei Gorgonacei, invece, appartengono i coralli a ventaglio e i coralli a frusta (o a candelabro); i polipi
sono esterni e all’interno di ogni ramo vi è uno scheletro assile formato da una proteina che prende il nome di
Gorgonina; nella mesoglea vi sono degli scleriti che possono essere tra loro compattati o meno, da cui dipende
la rigidità del corpo.
Sempre ai gorgonacei appartiene il corallo rosso, è una colonia con rami estroflessi, possono contrarsi come
difesa al passaggio di un predatore. Vi è il ramo fiorito del corallo, ramo assile della colonia con scheletro
calcareo, è un endoscheletro, in vivo è ricoperto da tessuto in cui si trovano i polipi.
Nel corallo rosso gli scleriti sono di carbonato di calcio e si compattano per formare lo scheletro interno.

Nell’ordine dei Pennatulacei, penne di mare,


appartiene la Pennatula rosea, organismo dove il
polipo primario presenta dei rami su cui sono presenti
polipi secondari che di notte si illuminano. C’è un
polipo centrale fondatore, gemma lungo la parete ad
intervalli regolari e si forma una struttura a penna con
i polipi disposti ordinatamente, i setti interni vengono
eliminati.
Polipo centrale ha un celenteron molto grande che
funziona da asse della colonia e si appoggia su fondi
molli, c’è scheletro idraulico.
La parete del corpo della colonia contraendosi fa sì che
l’acqua nella cavità del polipo fondatore, abbia un
aumento di pressione e la colonia si erge con portamento verticale (scheletro idrostatico).
Con un movimento peristaltico, basato sullo scheletro idrostatico, la base della colonna viene infossata.

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Altro ordine facente parte della sottoclasse
Octorallia sono gli Alcyonacea, i cosiddetti coralli
molli con scheletro costituito da spicole
carbonatiche sparse nel mesoglea, gli scleriti non si
compattano e lasciano flessibilità al corpo.

E’ una colonia, prende il nome di mano di morto o


alcionium, formata da numerosi individui, si
sostengono attraverso una cavita comune piena di
liquido, c’è scheletro idraulico.
Di notte hanno aspetto lobato, se vengono disturbati
emettono acqua interna e la colonia appare come se
fosse collassata.

Gli Hexacorallia presentano 6 tentacoli e 6 setti.


L’animale può essere coloniale o solitario (grandi
dimensioni).

Troviamo l’ordine degli Actiniari, che comprende l’Actinia


equina (pomodoro di amre) e Calliactis parasitica.
Quest’ultima ha il corpo alto e tentacoli radi e ha la
tendenza di vivere sulle conchiglie paguri. Le attinie
possono avere tentacoli corti o lunghi, corti possono
contraendosi retrarli e assumere aspetto diverso per
difesa, se sono lunghi non possono retrarsi. La bocca è
diventata una fessura, per la presenza della
faringe, se è in riposo cioè chiuso la bocca ha un aspetto di fessura. Le spugne possono instaurare rapporti con
animali che si muovono.
Possono essere solitarie, possono avere forme simbiotiche, si sistemano sulla conchiglia che ospita il paguro,
quindi simbiosi con animali che si muovono più rapidamente hanno tentacoli e proteggono il simbionte, (le
attinie di solito questi si muovono da soli, strisciano sul fondo)

Tra l’ordine dei Madreporari abbiamo Acropora e Fungia,


polipo solitario caratterizzato da scheletro calcareo esterno
e deposto dal polipo all’interno dei setti endodermici
caratteristici. Entrambe le specie stabiliscono un rapporto di
simbiosi Madreporari- Zooxantelle (Fitoflagellati e
Dinoflagellati) che facilita la deposizione dello scheletro e
costituiscono le scogliere coralline, considerate l’ambiente
marino più diversificato a livello mondiale.
Hanno uno scheletro calcareo, non si muovono, i coloniali
formano strutture molto grandi, 1m 2m, compongono
scogliere coralline, lo scheletro calcareo viene deposto dal
polipo durante la crescita nei setti, introflettendolo verso il
centro.
Lo scheletro calcareo rispecchia la disposizione dei setti di tessuto, ogni setto calcareo funge da anima, viene
secreto all’interno di un setto di un endoderma.
Si può vedere come possano essere numerosi questi setti che dividono cavita digestiva, e quanto numerosi
possano essere tentacoli che aumentano di numero durante la vita dell’animale.
Nelle madre esiste la simbiosi con dei protisti flagellati fotosintetici, le zooxantelle, instaurano simbiosi stretta e
consentono alla madre di avere vantaggio nella velocita di deposizione dello scheletro.

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I colori sono dovuti ai pigmenti dei protisti fotosintetici che si trovano nella parete di questi polipi.
Le scogliere coralline sono ambienti che
offrono spazi tridimensionali, fungono da
rifugio a gruppi di animali marini, ecosistemi
importanti.
I polipi hanno una certa tolleranza, nel tempo
hanno raggiunto un adattamento a
temperature molto elevate, un riscaldamento
di 1-1,5 grado può mandare in sofferenza
questi polipi, con l’aumentare delle
temperature si
possono danneggiare.
Il vantaggio delle zooxantelle alle madri non solo in termini di produzione di sostanza organica di queste zoo,
ma le zoo attraverso fotosintesi captano co2, questo assorbimento sposta quella reazione che la co2 ha in
acqua che tende a formare acido carbonico, acido debole e si formano carbonati. Le zooxantelle assorbendo
co2 spostano questa reazione di equilibrio e facilitano la precipitazione dei carbonati, facilitano deposizione
dello scheletro di questi animali, e ciò è molto rapida, c’è vantaggio trofico e fisiologico.
Madre hanno questa specie di simbiosi obbligatoria, e i loro tessuti sono verdi o blu, colori dai pigmenti che
le zoo usano per la fotosintesi.

L’ordine degli Antipatari comprende colonie di polipi con


sei tentacoli sorretti da uno scheletro assile composto da
chitina e proteine in strati alternati.
Sono detti coralli neri, formano colonie nere. Si trovano in
acuque profonde, hanno 6 tentacoli

L’ordine dei Ceriantari comprende polipi solitari che


vivono dentro un tubo membranoso.
Simili alle attinie, hanno i tentacoli lunghi disposti in 2
cerchi concentrici, sono escoralli che si trovano su fondi
molli, si infossano e rivestono il loro corpo cilindrico di un
involucro di granuli di sabbia cementati con muci, che proteggono la parete, molto longevi, hanno tentacoli
colorati.
Gli Zoanteidea sono un ordine coloniale, orizzontali,
attraverso un’espanione della parete del corpo alla
base che produce un polipo parallelo al primo. Sono
colonie che si estendono nello spazio e coprono
delle superfici, hanno numerosi tentacoli multipli di
6, sono appariscenti.

Parazoanthus axinellae si trova sulle spugne, coralli


che si localizzano sopra le spugne, che sono animali
sessili, se vengono ricoperti soffrono perché non
hanno possibilità di movimento perciò c’è una
competizione di spazio sui fondi marini fra questi
gruppi che non si muovono.

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La documentazione degli Cnidari riguarda le forme che hanno scheletro, dato che le forme fossili si conservano
meglio. La documentazione risale al Cambriano.

Filogenesi: gli cnidari sono a un livello di complessità


maggiore dei poriferi, sono eumetazoi e si trovano tra
quei gruppi a simmetria raggiata.

Gli ctenofori sono un philum affine agli Cnidari, sono


le meduse non urticanti, o dette noci di amre,
somigliano alle meduse ma non hanno le cnidocisti.

Adesso lasciamo i radiati e ci dedichiamo agli animali che hanno sviluppato simmetria bilaterale che orienta il
copro, da adesso si parla di capo, estremità posteriore, lato sinistro e lato destro

PLATELMINTI
I Platelminti sono noti come vermi piatti per la loro forma
depressa del corpo: sono conosciute sia forme libere che forme
parassitarie.
Hanno una simmetria bilaterale quindi hanno un capo, una coda
e un piano di simmetria.
Sono un gruppo centrale nell’evoluzione per il motivo
strutturale: hanno 3 strati, (non 2 come gli cnidari) tra
l’endoderma e l’ectoderma il mesoderma, il quale è un tessuto
importantissimo per creare l’architettura interna degli animali.
Ben due delle tre classi in cui viene diviso il philum, sono
parassiti, sono circa 30000 specie. hanno aspetto vermiforme.
Sulla sinistra ci sono delle forme libere. Sono mobili e si spostano differentemente dalle meduse, hanno un
ectoderma cigliato quindi utilizzano un movimento cigliare per strisciare lentamente sul substrato. Le forme
marine sono più appariscenti mentre quelli di acqua dolce sono più piccoli e meno appariscenti. Le due classi
trematode e cestode sviluppano adattamenti al parassitismo che non sono presenti nei turbellaria. I
turbellaria sono tutte le forme libere dei platelminti quindi è la più antica.

Questi animali sono a simmetria bilaterale e acelomati, ovvero privi di celoma: mancando di celoma lo spazio fra
i vari organi è riempito da un tessuto connettivo noto come parenchima. Inoltre, sono privi di un vero e proprio
apparato circolatorio e di organi deputati alla respirazione. Nelle forme libere, la circolazione dei nutrienti è
garantita dall’apparato digerente.
Le forme parassite, vivendo in ambienti privi di ossigeno, sono in grado di attuare una respirazione
anaerobica. Sono animali triblastici, ovvero formati da tutti e 3 i foglietti embrionali. Troviamo la
presenza di un’epidermide ciliata che ricopre tutta la superficie corporea.

I platelminti presentano un apparato digerente incompleto, ovvero formato da bocca, faringe, intestino cieco ma
privo di ano. La struttura della faringe differisce tra le diverse classi e può essere rappresentata da una struttura
dilatata e ripiegabile che consente di catturare prede di grandi dimensioni che verranno ingerite intere. Infatti,
normalmente sono predatori, anche se alcune classi possono essere erbivore e simbionti. Normalmente, la
preda viene portata alla bocca grazie al movimento ciliare.

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Per quanto riguarda le forme parassitarie, esse possono vivere, ad esempio, dell’intestino dei ricci di mare o nel
canale digerente dei molluschi, e si nutrono di tessuti o liquidi corporei, oppure del cibo ingerito che arriva
nell’intestino dell’ospite.

Il sistema escretore è costituito dai protonefridi, canali a fondo cieco che si aprono all’esterno con una serie di
pori e verso l’interno terminano con la cosiddetta cellula a fiamma. Alla base di questa cellula vi è un ciuffo di
ciglia che con il suo movimento facilita sia la filtrazione che il movimento del materiale filtrato verso il
nefridioporo.
Compare il sistema osmoregolatore-escretore, provvede all’osmoregolazione ed escrezione. I protonefridi
hanno il primo apparato osmoescretore per espellere scorie azotate.

I vermi piatti possiedono un sistema nervoso centrale costituito da un ganglio nervoso cefalico bilobato, dal
quale si dipartono uno o più cordoni nervosi longitudinali che si estendono in direzione posteriore lungo tutto il
corpo. In questo caso, parliamo di cefalizzazione: il sistema nervoso centrale è localizzato nella parte anteriore
del corpo, ovvero nel capo.
C’è l’aggregazione del sistema nervoso centrale a livello del capo dove c’è un doppio ganglio (si parla di cervello
bilobato in realtà il cervello è un organo pari formato da due unità strettamente connesse quindi si tratta di due
gangli celebroidi dai quali partono due nervi (fasci di assoni) che si allungano per tutti il corpo e connessi da
delle commisure trasversale nervoso che mettono in connessione questi nervi longitudinali paralleli)

Visto l’alto rapporto superficie volume e le dimensioni di questi animali(piccole) le cellule anche dell’esoderma
non sono molto lontane dall’ambiente esterno quindi non c’è un sistema circolatorio e respiratorio, è l’intestino
che destina i prodotti della digestione alle cellule, l’intestino si ramifica in modo tale da distribuire i nutrienti.

Per quanto riguarda il sostegno strutturale del corpo, è garantito dalla presenza di una membrana basale fibrosa
situata sotto l’epidermide. Anche l’elasticità della parete e la muscolatura del corpo contribuiscono al sostegno.
La maggior parte dei platelminti striscia sul substrato per mezzo del movimento ciliare.
Il materiale lubrificante per l’avanzamento è garantito da un muco prodotto dalle cellule ghiandolari.

La riproduzione può essere asessuale e sessuale. La


riproduzione asessuale, che avviene per scissione
trasversale, fa in modo che il corpo si restringa a metà a
formare due individui completi, ciascuno dei quali si divide
di nuovo e così via fino a che non si forma una catena di
individui che successivamente si separano. Questo
fenomeno prende il nome di paratomia.
Se invece la scissione avviene dietro alla faringe e le due
parti che si formano rigenerano ciascuna le parti mancanti,
si parla di architomia

Esiste anche una riproduzione sessuale: in questo caso, i platelminti sono tutti ermafroditi e vi è una
fecondazione interna incrociata, con inserzione dell’organo maschile nell’atrio femminile.

Liberi in tutti gli ambienti ma molto legati all’acqua per via dell’epitelio cigliato. Sono marini, di acqua dolce
anche terrestri ma in contesti umidi come la foresta pluviale. Sono ectoparassiti o endoparassiti.

Esistono 3 classi di platelminti:

• Turbellaria comprende le forme libere


• Trematoda comprende ectoparassiti ed endoparassiti
• Cestoda comprende solo endoparassiti

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Philum Platelminti – Classe Turbellaria
I Turbellaria sono specie libere marine e di acqua
dolce e possiedono un’epidermide ciliata con
presenza di rabdoidi, ovvero strutture a forma di
bastoncello prodotte dalle cellule dell’epidermide
che, una volta emesse all’esterno, producono una
grande quantità di muco. Hanno un intestino
incompleto semplice o ramificato privo di ano,
sono provvisti di protonefridi e di un sistema
nervoso con un ganglio cefalico bilobato e due
cordoni longitudinali. Non hanno apparato di
respirazione perché sono organismi molto piatti.
Nelle immagini ci sono due esemplari di policladi,
grandi dimensionalmente (lunghi alcuni centimetri), spesso appariscenti, strisciano sul substrato grazie alle
ciglia, sono molto attivi, possono nuotare per brevi tratti. In acqua dolci troviamo insieme altri ordini come i
tricladi (planaria nella foto). Il nome usato (policladi, tricladi ecc) fa riferimento all’intestino che comincia a
ramificarsi, nei tricladi i rami principali sono 3, nei policladi si divide in
molti rami.
L’ordine dei Rabdocele invece comprende numerose specie che sono
sia in mare sia in acqua dolce che in ambiente terrestre e hanno un
intestino non ramificato

1. epiderma cigliato (importante per la locomozione)

2.ci sono delle strutture tra le cellule epidermiche che servono a


produrre muco soprattutto nelle forme terrestri, il muco serve per far
lavorare bene le ciglia; viene prodotto dalle cellule epidermiche in
questo modo: vengono sintetizzate delle sorte di bastoncelli(si
chiamano rabditi) che poi vengono fatti fuoriuscire che si sciolgono e
formano il muco.
3. l’intestino è semplice o ramificato a seconda dell’ordine, senza l’ano.

4. i protonefridi caratterizzano tutte le forme libere che hanno


anche un sistema nervoso a simmetria bilaterale più sviluppato
rispetto alle forme parassite e avranno quindi più recettori,
avranno dei lunghi cordoni nervosi connessi in modo che le
informazioni giungano a entrambi i lati del corpo.

5. i sistemi riproduttivi sono piuttosto complicati e le uova


possono essere endo o esolecitiche.(termini ce si riferiscono al
fatto che l’uovo possa maturare al suo interno il vitello, in
questo caso è endolecitico mentre il caso più frequente si ha quando le
sostanze nutritive non sono all’interno(eso) e durante la riproduzione compaiono delle ghiandole in grado di
produrre cellule piene di vitello e che poi verrano unite all’uovo all’interno di una capsula

6. lo sviluppo è diretto o indiretto quindi l’embrione può direttamente sviluppare un individuo che ha già
l’aspetto dell’adulto ma non maturo sessualmente oppure può sviluppare una larva. Lo sviluppo indiretto è
tipico dei policladi. Le uova dei turbellari maturano nell’ovario, nello schema si vede l’apparato riproduttore;
hanno testicoli e ovari sia a destra che a sinistra, gli ovari producono ovociti che possono sintetizzare sé stessi
e il vitello quindi diventeranno uova con il vitello all’interno del citoplasma(uova endolecitiche). Più
frequente è che l’ovario matura gli ovociti che non hanno il vitello oppure poco quindi ci sono lungo il dotto
una serie di ghiandole del tuorlo le quali hanno il compito di produrre cellule piene di vitello che verranno

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aggregate all’ovocita quando questo si avvia verso il poro genitale, si formano quindi degli aggregati di
ovocita e cellule vitelline, questa massa cellulare viene incapsulata e quando l’uovo sarà fecondato la capsula
sarà all’interno.

7.L’apparato maschile varia moltissimo da specie a specie, spesso sono tanti testicoli collegati fra di loro in modo
che gli spermatozoi possono confluire in un dotto e avviarsi verso il poro genitale, normalmente c’è l’organo
copulatore e si chiama cirro poiché non è muscolare ma reversibile, c’è la fecondazione interna e quindi la
fecondazione tra due ermafroditi prevede che ci sia anche una sacca (ricettacolo seminale) che immagazzina gli
spermatozoi poiché l’apparato femminile non è ancora maturo.
A quel punto l’ovociti scenderanno verso il poro genitali e nella zona vicino alla secca verranno fecondati e poi
fuoriusciranno.
In basso vi è uno schema della disposizione dei protonefridi che sono organizzati in maniera regolare su tutto il
corpo, ci sono numerosissime cellule a fiamma, il loro tubuli sono connessi e i pori escretori sono al lato
dell’estremità caudale.
Vi è un preparato istologico di un turbellaria, si vede un ectoderma sottile rivolto verso il basso, si vede la lamina
basale, verso l’alto c’è il mesoderma, fra le cellule che formano l’ectoderma alcune presentano bastoncini
(rapditi) di una secrezione proteiche che colliquano formando il muco.

8.Aumentando le dimensioni l’intestino incompleto è salciforme


nei rabdoceli mentre nei tricladi e policladi si ramifica e quindi
maggiore nutrimento e quindi raggiungimento dimensioni
maggiori. In alto a destro c’è una planaria in cui è stato iniettato
colorante, la zona bianca è la bocca, dalla bocca parte l’intestino
e c’è un ramo che si dirige verso il capo e due posteriormente.
Nei policladi invece l’intestino si divide maggiormente (immagine
in basso)

C’è un gruppo nei turbellari che è un enigma evolutivo, Sono


delle forme piccolissime che vivono fra i granelli di sabbia e si
chiamano aceli (significa senza cavità ossia intestino); al posto
dell’intestino hanno una massa di cellule digestive ma non
hanno la bocca. Sono forme antiche di turbellari oppure sono
regredite. Hanno dei simbionti. Nell’immagine in basso a
destra l’animale è ricchissimo di zoclorel ossia microalghe
verdi (simbionti).
Sono numerosissimi e marini.

C’è un’evoluzione che riguarda anche la bocca che spesso non


è situata sul corpo ma a metà del corpo, in alcuni gruppi forma
un tratto chiamato faringe che è molto muscoloso (strumento
dato che sono carnivori), nell’immagine sembra una specie di
proboscide. A sinistra ci sono le diverse modalità in cui la
faringe può essere prolungata.

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RIPRODUZIONE

Può essere asessuale perché c’è un numero sufficiente di


cellule totipotenti soprattutto nella parte anteriore e quindi
ci sono delle capacità di rigenerazione che però diminuiscono
via via andando verso la parte posteriore, quindi se l’animale
viene frammentato alcune parti potranno rigenerare mentre
altri no.
In basso ci sono fasi di scissione binaria, a volte per motivi
sperimentali o traumatici ci possono essere rigenerazioni
parziali.
La riproduzione asessuale avviene per scissione binaria
trasversale e il piano di scissione si posiziona poco dietro la faringe: avviene anche una rigenerazione dove le
parti mancanti vengono rigenerate (architomia).

Hanno un complesso sistema di riproduzione sessuale.


L’apparato riproduttore femminile è composto da una
o più coppie di ovari, da una coppia di ovidotti e da
numerose ghiandole vitellogene poste ai lati degli
ovidotti.
Possono essere prodotte sia uova endolecitiche che
uova esolecitiche. Nel primo caso è presente un solo
organo che produce sia uova che materiale vitellino,
detto germovitellario.
Nel secondo caso invece, l’ovario è separato dalle
ghiandole vitellogene.

Tipica sottoclasse che produce uova endolecitiche è la sottoclasse Archoophora: questi organismi sono specie
con sole ovaie e tra queste, alcuni ordini come Catenulida e Macrostomida, producono cellule figlie che
rimangono attaccate al genitore fino a quando non sono grandi.
La sottoclasse Neophora, invece, comprende le specie che hanno sia le ovaie che il vitellario e quindi, questa
sottoclasse, produce uova esolecitiche.
Tra gli Archoophora, troviamo gli ordini di Acoela (privi di intestino), di Polycicladia (intestino con molte
ramificazioni) e di Catenulida e Macrostomida.
Tra i Neophora abbiamo gli ordini di Rhabdocoela e di Tricicladia.

La condizione sessuale è di ermafroditismo in genere sequenziale, matura prima l’apparato maschile poi quello
femminile(si definisce proterandrico).

I testicoli sono molto numerosi e quindi disposti sia a destra che a sinistra, ciascuno ha il proprio spermidotto i
quali si collegano e lo spermidotto generale si dirige verso il poro genitale. Vi è una vescicola seminale dove si
raccolgono gli spermatozoi in attesa di essere trasferiti nel partner e c’è un organo copulatore eversibile (cirro).
C’è anche una borsa seminale che servirà al momento dell’accoppiamento a ricevere gli spermatozoi per
mantenerli in attesa che maturi l’apparato femminile

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Gli aceli sono le forme regredite o primitive, sono marini come i plicladi che producono uova endolecitiche. In
questo gruppo di uova endolecitiche ci sono altre forme di acqua dolce. In basso ci sono altre forme di acqua
dolce ectolecitiche (rabdoceli e tricladi).

Lo sviluppo è diretto (l’individuo esce dalla capsula già con


l’aspetto da adulto) ad eccezione della sottoclasse dei Policlasi
dove lo sviluppo è indiretto: essi presentano una forma larvale
natante cigliata denominata larva di Muller, che nuota alcuni
giorni prima di insediarsi sul fondo e subire la metamorfosi.

Philum Platelminti – Classe Trematoda


Questi organismi sono vermi lunghi pochi centimetri, con
corpo appiattito o cilindrico. Sono tutti eso- o endoparassiti
e possiedono quindi ventose o uncini per aderire all’ospite.
Normalmente i loro ciclo vitale comprende 2 o 3 ospiti. A
differenza degli altri Platelminti, non possiedono la
cigliatura, l’epitelio degenera e sono dotati di un nuovo
strato esterno denominato neoderma.
Possiedono un intestino cieco molto semplice e non
ramificato.
Presentano un sistema escretore dotato di protonefridi e
un sistema nervoso molto semplice, in quanto hanno poca relazione con l’esterno: hanno infatti un cervello
molto piccolo, ma sono provvisti di organi tattili e chimici, molto utili dal punto di vista orientativo in quanto in
vita adulta non hanno occhi.
La fecondazione è interna, quindi hanno gonadi e gonodotti posti tra le gonadi e l’esterno; gli ermafroditi
cambiano forma da specie a specie e le uova sono esclusivamente esolecitiche.

Le forme parassite hanno semplificato alcune strutture e ne hanno evolute altre come adattamenti alla vita
parassitaria quindi sono diverse dai turbellaria pur mantendo il corpo piatto.
I trematodi sono ectoparassiti o endoparassiti, la fasciola epatica è un parassita della pecora però una specie
simili è questa è anche umana (fasciolopsis si chiama però). All’interno della classe noi abbiamo parassiti di
vertebrati acquatici come pesci o anfibi. A sinistra vi è un immagine di uno girodactilus che attacca le branche di
un pesce. La distinzione tra monogenea e digenea che prevede che la classe trematode sia divisa in due classi.
Monogenea significa un ospite solo e su questo svolgono il proprio ciclo come ectoparassiti mentre digena
significa due ospiti e spesso dall’ectoparassitismo passano all’endoparassitismo. La fasciola epatica ha una sede
nel fegato, nei vasi biliari mentre schistosoma mansoni ha la sua sede nel sistema circolatorio.

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1. i monogenei sviluppano degli organi adesivi
molto muscolarizzati in forma di ventosa
(organi di attacco) che sono presenti anche
nei digenei ma meno imponenti in forma di
due ventose.

2. il termine neoderma fa riferimento al fatto


che durante lo sviluppo embrionale questi
ma anche i cestodi hanno un epiderma
cigliati ma poi viene perduto quindi hanno
uno strato esterno che è formato dal
mesoderma che quindi sostituisce
l’epiderma e nel disegno si vedono le
cellule del mesoderma al di sotto della
lamina basale le quali inviano dei prolungamenti al di sopra della lamina basale, e questi fondendosi formano
una parete del corpo nuova di origine mesodermica. Comporta il fatto di non avere più ciglia.

3. L’intestino è anche più semplice di quello dei turbellaria, si tratta di forme piccole, ha solo due ramificazioni
principali.

4. i protonefridi sono presenti anche qui (caratteristica generale dei platelminti)

5. sistema nervoso con cervello più semplificato poiché ha una funzione importante nel coordinamento della
muscolatura ma non ha una vita di relazione esterna così attiva

6. Il sistema riproduttivo è complesso, tuti i trematodi hanno uova isolecitiche cioè che sono accompagnate
dalle cellule vitelliniche

7. lo sviluppo è indiretto quindi avremo delle larve la cui


produzione interessa un ospite diverso da quello in
cui vive l’adulto(digenea), se nello
stesso(monogenea)

La sottoclasse Monogenea comprende specie molto


piccole e parassite di pesci, rettili e anfibi. Il loro ciclo
vitale comprende un solo ospite, hanno una
riproduzione sessuale e sono ermafroditi.
Possiedono sviluppo indiretto, con la presenza di uno
stadio larvale dove la larva, chiamata oncomiracidio, è
libera e ciliata: la larva perde poi le ciglia quando trova
l’ospite adatto.
Questa larva sviluppa organi adesivi, come un uncino
utilizzato per attaccarsi ad altri organismi: dopo
l’adesione, la larva subisce la metamorfosi e si
trasforma in adulto.
Le uova fecondate vengono liberate nell’acqua dove si sviluppa la larva e su base chimica
cerca il nuovo ospite, ha un sistema di attacco all’ospite, attraverso degli uncini aderisce
all’ospite e si trasforma in un adulto perdendo le ciglia.
Diplozon è un parassita di pesce che allo stadio adulto inizia l’accoppiamento con un partner
che rimane cosi permanentemente sull’ospite.

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A sinistra invece un girodactilus le cui larve cercano i girini degli anfibi e il ciclo di questo parassito segue
quello della lana e le larve dell’adulto si situano nella vescica della rana e quindi le uova di questo parassita
usciranno con l’urina della rana.

La sottoclasse Digenea, invece, comprende specie


parassite di animali e umani, con il ciclo vitale che
comprende 2 o più ospiti; per aderire all’ospite,
possiedono due ventose, una anteriore e una
posteriore; hanno riproduzione sessuale a asessuale e
lo sviluppo è indiretto con molteplici stadi larvali.
Hanno un ciclo più complicato perché si completa su
due ospiti diversi: uno detto intermedio dove si
sviluppano alcuni stati larvali e uno definitivo dove si
sviluppa l’adulto. Gli stati larvali possono essere fino a
5: anche qui c’è uno stadio larvale iniziale cigliato ma
non ha gli uncini dei precedenti, la sporocisti in cui la
cigliatura è perduta e quindi si ricostituisce la parete
del corpo, la redia, la cercaria e infine la metcercaria.
Non tutti hanno tutti 5 gli stadi.

A questa sottoclasse appartiene la Fascicola epatica, un parassita che vive nei canalicoli biliari di alcuni ospiti,
uomo compreso, causando una grave infezione.
Gli organismi adulti possiedono un corpo piatto, ovale, di circa 1\4 cm, largo circa 10 mm. Il ciclo vitale
comprende minimo 2 ospiti.
All’interno dell’ospite, solitamente rappresentato da un vertebrato, vengono deposte delle uova, che poi
verranno espulse con le feci. Dopo di che, le uova si schiudono e si forma il miracidio, capace di nuotare in acqua
fino a quando non riesce a penetrare in un secondo ospite, spesso rappresentato da un mollusco. All’interno del
mollusco si generano altre forme larvali, denominate redie, che poi vengono espulse dall’animale. Si forma poi
un’altra forma natante chiamata cercaria, che raggiunge l’ospite definitivo e vi penetra attraverso la pelle.

Ciclo della fasciola hepatica: questi animali si trovano


a livello epatico nella pecora.
Aspetto dell’animale a destra, ha due ventose una
anteriore che comprende la bocca e una ventrale, il
corpo è piatto, in giallo è segnato l’ovario e ci sono
sempre le ghiandole del vitello, il testicolo ha un
aspetto ramificato, gli apparati sboccano nel poro
genitali che si trova vicino alla ventosa ventrale.
Essendo nei dotti biliare della pecora emettono uova
fecondate, quando raggiungono ambiente acquatico
si schiudono e cercano l’ospito intermedio ossia un
mollusco gasteropode. Il miracidio oltre alle ciglia ha
anche delle ghiandole litiche che gli consentono di
penetrare la parete del corpo del mollusco e all’interno si svolgono le successive fasi larvali: la sporocisti in cui
perdono le ciglia, la redia e la cercaria (con la coda singola), la cercaria ha già la struttura dell’adulto, la coda è
muscolare e consente il movimento. La cercaria esce dal mollusco e si incista sulle erbe di riva dello stagno e
quindi la metacercaria è una forma incistata che è in grado di rimanere sull’erba per moltissimo tempo
dopodiché un erbivoro si può contaminare.

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Altro parassita è la Fasciolopsis buski, un parassita di
circa 3\4 cm che si situa a livello epatico e intestinale. Il
suo ospite definitivo è rappresentato dall’uomo o dal
suino, mentre l’ospite intermedio è rappresentato da
molluschi gasteropodi.
E’ diffuso soprattutto nelle zone dell’estremo Oriente.
Le uova vengono deposte all’interno del vertebrato e poi
espulse con le feci: successivamente si schiudono e nasce
il miracidio, larva capace di nuotare e insediarsi
all’interno del mollusco, penetrando grazie alla presenza
di cellule secernenti enzimi litici che degradano la parete
molle del piede del mollusco. Il miracidio penetra così
nell’epatopancreas e perde la sua epidermide ciliata,
dando origine alle sporocisti, che per riproduzione asessuale danno
origine alle redie. L’ultimo stadio larvale è rappresentato dalla cercaria,
larva di aspetto giriniforme in grado di uscire dal mollusco e incistarsi
nella vegetazione di riva.

Nell’immagine: c’è la bocca all’interno della ventosa anteriore, c’è una


ventosa ventrale, c’è l’ovario, i testicoli e poi le ghiandole vitellogene
sistemate sui lati, c’è una struttura in più che complica l’apparato
riproduttore dei trematodi: vicino al poro genitale c’è un utero(un tubo
pieno di capsule ovigere da espellere)
Altro parassita è l’Opistorchis sinensis, un piccolo
parassita umano che si instaura nei dotti biliari. Oltre
all’ospite intermedio e all’ospite definitivo, il ciclo
prevede anche un terzo ospite, solitamente
rappresentato da un pesce.
Qua le uova dove si incistano a livello dei muscoli per
diventare metacercarie; l’ingestione di pesci parassitati
consumati crudi o poco cotti determina un’infestazione
diretta e la ripresa di un nuovo ciclo.

Più piccolo del precedente, la struttura nera


dell’immagine è l’utero, in basso i testicoli e ai lati le
ghiandole. E’ umano e si trova nei dotti biliari e emette delle capsule ovigere che però hanno già iniziato lo
sviluppo embrionale e il miracidio che ne esce va in cerca del mollusco.
Si succedono i vari stadi: le cercarie si muovono nell’acqua ma non vanno a incistarsi nell’erba circostante bensì
cercano un altro ospite intermedio che di solito è un pesce: qui si incistano a livello dei muscoli e quindi
diventano metacercarie in un secondo ospite e quindi l’ingestione avviene consumando questi pesci crudi o
poco cotti.

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Il paragonimus ringeri è un altro parassita umano, nella
foto si vedono i due rami intestinali e al centro si vede
la zona dei testicoli mentre le ghiandole sono disposte
ai lati, ha un ciclo analogo al precedente, anche qui gli
stati larvali proseguono in secondo ospite: il primo è un
mollusco gasteropode (ogni parassite ha una sua specie
di mollusco obiettivo dello sviluppo larvale), il secondo
è un granchio il quale è consumato.
In questo caso quindi, il terzo ospite è rappresentato da
un granchio, quindi il consumo di crostacei crudi o poco
cotti determina l’infestazione.
Gli organismi adulti vanno ad insediarsi nei polmoni
dell’uomo, quindi creano polmoniti e problemi
respiratori gravi.

Anche qui la sequenza del ciclo è la stessa: disseminazione delle capsule ovigere attraverso feci o espettorato.
Tale capsula è resistente ma a contatto con l’acqua si apre, si ha il miracidio che cerca il primo ospite intermedio
(mollusco). Ogni parassita ha la sua specie di mollusco Gasteropode ospite. Nel mollusco si forma sporocisti
redia, poi la cercaria che si libera ma viene ingerita da un secondo ospite intermedio che spesso è un crostaceo,
granchi. I ranghi sono onnivori. Le forme larvali si incistano nei muscoli dei granchi.
La via di trasmissione è il consumo diretto di crostacei crudi o poco cotti che hanno le metacercarie. Non solo
l’uomo è l’ospite definitivo ma ci sono anche suini o altri mammiferi, quindi tale parassita è meno selettivo
rispetto al precedente.
E’ abbastanza diffuso a livello globale e non è solo presente in Estremo Oriente.

Infine c’è schistosoma che ha tre specie: il più diffuso è


schistosoma mansoni che è l’eccezione alla regola perché
ha i sessi separati: il maschio è più corto e largo mentre la
femmina è più lunga e cilindrica: il maschio accoglie
ventralmente la femmine e vivono in accoppiamento
permanente nel sistema circolatorio enterico nelle prime
due specie e urinario nel caso della terza specie (vene della
vescica).
È un altro parassita tipico degli umani e di altri animali.
Nell’apparato circolatorio di questi ospiti vivono insieme sia
il maschio che la femmina, che quindi si riproducono sessualmente. Quindi, a differenza degli altri platelminti
che, nella maggior parte dei casi, sono ermafroditi, per questi parassiti si può parlare di dimorfismo sessuale.
La distribuzione della s,mansoni è nel sistema circolatorio quindi le coppie producono uova con una punta che
serve a perforare la parete dei vasi e quindi poter cadere nel lume dell’intestino e poi raggiungere le feci.

Per quanto riguarda la terza specie la perforazione delle uova consente loro di essere eliminate con le urine.
Le larve sono cigliate e cercano un mollusco dove si sviluppano gli stadi larvali tranne la redia che manca in
questo parassita. Questa cercaria ha una coda bifida molto attiva la quale penetra direttamente all’interno del
corpo dell’ospite definitivo e lo fa a livello degli arti inferiori.

Queste larve si possono trovare nelle risaie e in assenza di stivali di gomma la pelle si macera e diventa più
attraversabile, questi parassiti hanno enzimi litici quindi riescono direttamente nell’ospite definitivo uomo e
raggiungere il sistema circolatorio.

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Philum Platelminti – Classe Cestoda
Sono una classe parassita che ha evoluto il
parassitismo da forme antiche di turbellari, quindi
tra trematodi e cestodi non c’è parentela stretta,
sono due linee discendenti da gruppi diversi da
turbellari.
Il loro parassitismo è esclusivamente
endoparassitismo e sono un gruppo di 5000 specie
e hanno cambiato l’aspetto morfologico: sono
diventati animali segmentati pur mantenendo il
corpo piatto tipico dei platelminti (può raggiungere
anche una decina di metri di lunghezza). Hanno una
forma allungata, piatta a simmetria bilaterale.
Sono triblastici, quindi si sviluppano da un
embrione costituito da tre foglietti: endoderma, che andrà a formare la cavità intestinale; mesoderma, che
formerà poi il mesenchima, ed ectoderma, materiale di partenza dell'epidermide.
Sono costituiti da uno scolice, che rappresenta il capo ed è formato da 4 ventose e da un collare di uncini
chiamato rostello.
Lo scolice possiede delle strutture di ancoraggio, come delle ventose, per attaccarsi all’epitelio intestinale
dell’ospite.
Inoltre, possiedono uno strobilo, parte allungata composta da numerosi segmenti chiamati proglottidi che
formano il corpo di questi animali.

1. E’ formato da numerosi segmenti che si chiamano proglottidi, a sinistra la parte anteriore dell’animale che ha
in genere degli organi adesivi per aderire alla mucosa intestinale.
Nell’immagine si vedono 3 delle 4 ventose che la parte anteriore di nome scolice presenta.
2.Questo animale si trova nell’intestino che reagisce con dei movimenti per liberararsi ma questi animali hanno
una muscolatura sviluppata e con gli adesivi si contrappongono ai movimenti, la zona sotto lo scolice si chiama
collo in cui vengono prodotti i vari segmenti secondo una modalità di riproduzione asessuata: una scissione
ripetuta e si chiama strobilazione per cui l’organismo si divide più volte e produce degli elementi che si
susseguono e rimangono uniti formando questa catena.
Possiedono un apparato escretore costituito da protonefridi che permettono l’osmoregolazione e l’escrezione
dei prodotti di scarto.

3.La cigliatura viene persa e quindi si forma il neoderma (la parete del corpo formata dallo strato sottostante
l’epiderma che viene perduta e quindi è una parete del corpo di origine mesodermica).

4.L’aspetto più importante è che hanno perduto l’intestino e la bocca, l’alimentazione avviene attraverso
l’assorbimento attraverso la parete del corpo e ciò li lega all’ospite.
Numerose pieghe del tegumento, chiamate microtrichi, amplificano la superficie assorbente nei confronti di
molecole di piccole dimensioni.

5.Mantengono i protonefridi e il sistema nervoso pur semplificato (c’è un cervello e nervi longitudinali che si
estendono dallo scolice fino all’ultima proglottide perché hanno il compito di coordinare l’azione della
muscolatura)

6. Si riproducono sessualmente e sono ermafroditi proterandrici (maturano prima l’apparato maschile e on si


autofecondano), la cosa particolare è che l’apparato maschile e femminile è presente in ogni proglottide(ce ne
sono tanti quanti sono le proglottidi).
L’estremità anteriore è più sottili, le proglottidi via via aumentano di diametro e gli apparati vanno via via
maturando e verso la fine quelle più grandi contengono già uova fecondate pronte a uscire.(immagine a destra).
I segmenti terminali pieni di uova, si staccano dal resto del corpo, per passare poi all'esterno per mezzo delle
feci dell'ospite. Una volta all'esterno, gli individui nati dalle uova cercano un ospite intermedio in cui parassitare

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i muscoli o, più raramente, altri tessuti. Nel caso in cui due cestodi si incontrino, possono attuare anche la
riproduzione sessuata, fecondandosi reciprocamente.
La fecondazione è interna, quindi vi è un organo copulatore e lo sviluppo è indiretto e quindi prevede uno o due
stadi larvali in due ospiti vertebrati.
Lo sviluppo è indiretto e prevede delle larve: in genere si svolge tramite due ospiti vertebrati.

Ci sono delle immagine: in alto uno scolice che si dice


armato quando oltre alle ventose ha anche uncini rivolti
all’indietro e che fungono da organo di ancoraggio alla
mucosa (coadiuvano con le ventosa).
L’anello di uncini si chiama rostello.
Al centro uno scolice non armato.

Tenia solium ha lo scolice in alto a sinistra, la zona del collo


non segmentata si vede.
A destra in alto questa tenia(specie diversa dalla
precedente) ha degli adesivi allungati a forma di fessura
che si chiamano botrie.

Da specie a specie cambiano anche la morfologia delle proglottidi: possono essere corte, larghe, avere una
forma ovale.

Nel disegno si vede all’interno un ovario che si trova al


centro della proglottide, poi dei testicoli follicolari
(molto piccoli) collegati da dei dotti , i testicoli
confluiscono in un unico dotto che poi confluisce in un
poro genitale.
C’è la presenza di un organo cumulatore poiché la
fecondazione è interna.
C’è una zona centrale, vicino allovario, in cui gli ovociti
verranno associati alle cellule vitelline (anche i cestodi
hanno le uova ectolecitiche), qui gli ovociti e le cellule
vengono rivestite da un guscio e poi si accumulano
nell’utero che inizialmente è un sacchetto che si
allarga e si ramifica occupando tutta la proglottide tra
quelle
finali, non è aperto all’esterno quindi le uova si libereranno soltanto quando l’animale emetterà all’esterno
l’intera proglottide, cioè si staccano le proglottidi mature e all’esterno si disgregano e liverano le capsule ovigere
contenute.
Nello schema l’utero è ramificato mentre nel preparato microscopico si riconosce il poro genitale, il dotto che si
dirige verso il poro genitale che è il punto d’ingresso dell’apparato femminile, si vede l’ovario bilobo, si vede la
ghiandola vitellogena e poi si intravede l’utero ancora vuoto, le palline sono i testicoli.

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L’ordine dei Cyclophyllidea comprende le
Taenie. Queste hanno le ventose circolari,
due tenia umane sono Tenia Solium e Tenia
Soginata, la prima ha gli uncini la seconda
no.

La Taenia solium è il comune verme


solitario e vive nell’intestino umano,
raggiungendo i 3\5 metri di lunghezza. E’
chiamata in questo modo perché
solitamente vive in solitudine, in quanto
produce delle sostanze che inibiscono
l’insediamento di altri esemplari della
stessa specie.
Pertanto, avviene l’autofecondazione la
quale avviene tra diverse proglottidi mature: una in fase maschile e l’altra femminile, e vengono rilasciate
nell’intestino 3\4 proglottidi che poi vengono espulse con le feci umane.
Ogni proglottide è in grado di liberare circa 250.000 uova, le quali si schiudono solo se ingerite dall’ospite
intermedio, solitamente rappresentato da un suino.
Dopo di che, si forma una forma larvale in grado di perforare la parete dello stomaco dell’ospite; a questo punto,
la larva entra in circolo e raggiunge i vari distretti, soprattutto i muscoli. Questa forma larvale è chiamata
cisticerco.
Il ciclo si conclude quando un uomo ingerisce queste larve contenute nella carne di maiale infetta non
sufficientemente cotta o, addirittura, cruda.

La Taenia saginata, altro parassita che vive nell’intestino dell’ospite, possiede uno scolice senza uncini. In questo
caso, il cestode non vive in solitudine, quindi non avviene lo stesso meccanismo di fecondazione di Taenia
solium.
Il suo ciclo vitale dura all'incirca 8 anni. Esso si svolge principalmente tra l'uomo, che svolge il ruolo di ospite
definitivo e nel quale si ritrovano i parassiti adulti, e il bovino, che svolge il ruolo di ospite intermedio e nel quale
si ritrovano le larve incistate preferenzialmente a livello del muscolo e del sistema nervoso centrale.
Quindi il ciclo è lo stesso ma cambiano gli ospiti intermedi: nella solium l’ospite è un suino quindi l’ospite
definitivo (alloggia nell’intestino) emette con le feci le proglottidi (quelle di saginata sono più grandi e hanno una
muscolatura più sviluppata per cui sono in grado di uscire autonomamente forzando lo sfintere anale).

In tenia saginata ciò gli individui che si trovano nell’intestino possono essere anche tanti e quindi possono
esserci problemi di occlusione intestinali (in quanto sono animali molto lunghi).
Le proglottidi quindi si disgregano e liberano le capsule ovigere, qui non ci sono larve libere, le capsule
schiudono solo se vengono ingerite dall’ospite intermedio che nella saginata è un bovino mentre per la solium
un suino.
Una volta ingerita si forma una larva sferica con degli uncini, questa larva ha due nomi: oncosfera (larva sferica
che ha degli uncini), esacanta (larva sferica con 6 uncini). Questa oncosfera è in grado di perforare la parete dello
stomaco e dopo entra in circolazione e attraverso l’apparato circolatorio raggiunge i vari distretti del corpo
dell’animale, nei muscoli questa larva si accresce e inizia a formare lo scolice che è introflesso, questa forma
larvale(la più importante) si chiama cisticerco che è la forma infestante che può dare luogo a una teniasi
nell’ospite definitivo se quest’ultimo ingerisce carne contenenti questi cisticerchi, i quali nello stomaco
dell’ospite definitivo estroflettono lo scolice e raggiunge l’intestino dove comincia la produzione di proglottidi.
Questa è una trasmissione diretta dall’ospite intermedio a quello definitivo con un momento di passaggio
all’esterno rappresentato dalle capsule ovigere che sono estremamente resistenza. La diagnosi di teniasi si farà
sulle feci in cui si troveranno le proglottidi.
Tenia saginata può infestare anche gli animali domestici, è meno selettiva di solium.

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Altre tenie sono trasmissibili da altri mammiferi e occasionalmente l’uomo, sono meno selettive Tra
queste ritroviamo:

Il parassita Dipylidium caninum ha come


ospiti definitivi canidi e felinidi; è una tenia
intestinale e ha uno scolice armato.
Quando le proglottidi vengono escrete
attraverso le feci dell’animale, liberano le
capsule ovigere che vengono poi ingerite da
un ospite intermedio che si trova nei peli
dell’ospite definitivo, quindi solitamente
rappresentato da una pulce. All’interno del
corpo dell’insetto nascono quindi le forme
larvali del parassita.
La trasmissione avviene perché la larva
della pulce si nutre delle cellule di
sfaldamento della cute e quindi nella zona
perianale potrebbero anche ingerire le
capsule ovigere della tenia.
A questo punto nella pulce si sviluppa oncosfera cui segue la formazione del cisticerchio che è pronto per
continuare il suo ciclo perché gli animali si infestano leccandosi per via del prurito provocato dalle pulci che
accidentalmente vengono ingerite e quindi il cisticercoide nell’intestino si apre e dà luogo alla tenia che è
piuttosto lunga con delle proglottidi a forma di seme di zucca e che hanno due pori genitali per ciascuna quindi
ha due apparati ermafroditi per ciascuna e di conseguenza capacità riproduttive maggiori. L’uomo può fungere
da ospite definitivo portando alla bocca le mani dopo aver accarezzato il cane.

Echinococcus granulosus è un altro


parassita, di dimensioni molto piccole. Il suo
ospite definitivo è rappresentato dal cane e
l’ospite intermedio è la pecora.

Ha solo 3 proglottidi, lo scolici con gli uncini.


Una proglottide è immatura, l’altra matura
e l’altra gravida cioè piena di uova. Il suo
ciclo si svolge tra il cane (ospite definitivo) e
un erbivoro come la pecora. Le capacità di
riproduzione sono notevolmente minori
rispetto alle precedenti.
Il cane che ospita molti individui emette la
proglottide gravida e le capsule ovigere
vengono ingerite accidentalmente da un
erbivoro in cui si apre la capsula e forma l’oncosfera che si fa strada nella parete dello stomaco e attraverso
l’apparato circolatori si situa nei muscoli o in organi vitali come il cuore ecc… qui però il cisticerchio ha delle
capacità uniche come quella di aumentare di volume raggiungendo le dimensioni di un mandarino per esempio
e ovviamente da dei problemi di compressione all’organo.
All’interno del corpo della pecora si sviluppa l’oncosfera, ovvero il primo stadio larvale, che, attraverso il sistema
circolatorio, raggiunge anche organi vitali.
Inoltre ha al suo interno del liquido e lo strato più interno che si affaccia al liquido ha delle capacità di
gemmazione quindi può gemmare altri cisticerchi sia internamente sia esternamente quindi ci sono delle
capacità di riproduzione asessuale che moltiplicano il numero di cisticerchi nell’ospite intermedio quindi se
l’adulto non può produrre molte uova, il cisticercio ha la capacità di riproduzione asessuale.

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Il passaggio all’ospite definitivo si ha per carnivorismo, il cane per ingestione di carne dell’erbivoro l’animale può
ingerirli e qui si ha la produzione a livello intestinale nel cane. Il nome completo del cisticerchio è cisti idatidea
date le capacità di gemmazione.
L’uomo può sostituire in alcuni casi l’ospite intermedio sempre tramite ingestione ed è pericoloso soprattutto se
le masse si lacerano facendo fuoriuscire il liquido. L’uomo è un ospite alternativo occasionale. E’ una parassitosi
molto diffusa a livello globale.

Il problema è la diagnosi dei cisticerchi in funzione della loro collocazione: ad es in un polmone o nel fegato:
occorre TAC o RX, prima venivano scambiate per masse tumorali. Sono delle masse cave piene di liquido in cui
galleggiano cisticerchi figli. L’asportazione è delicata, dato che non sono delle masse solide e hanno la parete
molto sottile. Non devono rompersi, altrimenti il liquido si diffonde e potrebbe creare la cisticercosi diffusa.

Altra tenia è rappresentata da Diphyllobotrium


latum, che però fa parte dell’ordine
Pseudophyllidea: essa è la tenia più grande in
grado di parassitare l’uomo (30m di lunghezza).
Ha degli organi adesivi diversi chiamate botrie e
sembrano fessure quindi lo scolice ha un
aspetto allungato e sono le più lunghe che
parassitano l’uomo (30 metri).e’ diversa anche
per le proglottidi perché sono corte e larghe e a
differenza delle tenie l’utero è aperto non
chiuso quindi può emettere le capsule ovigere
singolarmente man mano che maturano quindi
non serve che esca l’intera proglottide. E’ molto
grande e non solitario, nelle proglottidi le zone
laterali sono occupate dai vitellari mentre nelle
tenie si trovavano vicino all’ ovario. Latum significa grande, difrillobotrium = di 2, botrium ossia botrie e fillo a
forma di foglia.Normalmente chiamato botriocefalo cioè col capo provvisto di foglie.

Questa tenia ha un ciclo che ricorda un po’ quello dei


trematodi, ci sono più di due larve.
Il ciclo prevede 2 ospiti intermedi e un ospite
definitivo: le capsule ovigere escono con le feci
dell’ospite portatore infetto e liberano una larva
ciliata libera che va a cercare un ospite intermedio,
solitamente rappresentato da un piccolo crostaceo.
All’interno del crostaceo, viene prodotto un secondo
stadio lavale(plerocercoide) che elimina la cigliatura.
Questo crostaceo infetto potrebbe essere mangiato
da un pesce, che quindi fungerà da secondo ospite
intermedio. All’interno del pesce, si svilupperà un
terzo stadio larvale. L’ospite definitivo, rappresentato
da uomo o altri animali, si infesta ingerendo carne cruda o poco cotta di pesci
Molto diffusa nelle zone con grandi laghi quindi nord America o nord Europa.

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Nell’immagine un albero evolutivo che ipotizza che
gli aceli siano forme antiche e che quindi
l’intestino sia stato prodotto successivamente e
che quindi le forme libere son più primitive di
quelle parassite.
C’è anche un’ipotesi di ramificazione evolutiva nell’ambito dei turbellari che comunque sono forme più primitive
degli altri. I trematodi a volte vengono divisi in trematodi e monogenea, la cosa non cambia perché le forme
parassite sono derivate dalle forme libere e i cestodi sono quelli più specializzati all’endoparassitismo.
Adesso si fanno tanti analisi molecolari che a volte confermano a volte no quelle filogenetica. Si vedono due
ipotesi una basata sulle analisi del 18s rDNA e l’altra sul 28S e qui si vede che gli aceli vengono staccati dagli altri
platelminti e quindi l’ipotesi oggi dibattuta è se effettivamente siano platelminti. Questo per dire che lo studio
delle linee evolutive è soggetto anche alle tecniche e il miglioramento di queste tecniche può portare a scenari
diversi dall’originale.

ASCELMINTI
I platelminti non hanno una cavità del corpo e poi ci sono animali che la hanno, e può essere di origine primaria,
il residuo di quella cavità embrionale che si forma allo stadio di blastula, oppure cavita ex novo all’interno del
mesoderma.
Nel 1 caso si parla di pseudocelomati, la cavita è residuo della cavità embrionale. Tra gli pseudocelomati ci sono
2 fila: i rotiferi e i nematodi.
Nei nematodi c’è cavita che circonda l’intestino, si trova fra intestino e mesoderma, il meso si trova
esternamente, sarà un differenza importante nei confronti dei celomati in cui la cavità sarà scavata nel
mesoderma e sarà rivestita interamente da mesoderma.
Negli pseudocelomati no, il mesoderma rimane confinato alla parete del corpo.
Vantaggi di avere cavita del corpo, è uno spazio che permette organi interni di diventare più complessi, essendo
pieni di liquido, agisce come ammortizzatori per i traumi che non vengono trasmessi agli organi interni, e spesso
questa cavita può funzionare da scheletro idraulico. E’ più efficace di quello dei polipi perché non c’è
un’apertura esterna, è una cavità piena di liquido circondato da muscolatura, e il fatto di avere liquido permette
una comunicazione tra le varie parti del corpo, sostituisce sistema circolatorio, che negli pseudocelomati non
c’è.

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PSEUDOCELOMATI sono bilaterali non
metamerici.
Sono piccoli, spesso hanno un aspetto
vermiforme, hanno cuticola, quindi sono
animali che all’esterno non presentano una
cigliatura estesa, quindi le ciglia ci sono ma
sono limitate ad alcune zone del corpo,
molti animali crescono attraverso delle
mute, hanno sincizio epidermico, le cellule
dell’epidermide tendono a fondersi, ci sono
elementi polinucleati che derivano dalla
fusione di cellule singole.
Hanno ghiandole adesive, sono forme
libere, in ambiente acquatico hanno
ghiandole adesive per ancorarsi
temporaneamente al substrato, hanno lo
pseudoceloma.
La muscolatura derivante dal mesoderma è organizzata in fasci, non è uno strato, ma ci sono fasci muscolari ben
definiti. Si ha intestino completo, che ha bocca ed ano, sono protostomi, prima bocca e poi ano, spesso dopo la
bocca, il primo tratto del digerente è molto muscoloso. I protonefridi si mantengono anche in questi gruppi
come organi escretori con cellule a fiamma.
Questa caratteristica di essere eutelici, quindi caratterizzati da eutelia e costanza cellulare, cioè al momento
della schiusa dall’uovo non ci sono più mitosi, il numero di cellule con cui l’embrione esce dall’uovo, sarà quello
definitivo L’animale se cresce, cresce per aumento di volume di queste cellule, non per il loro numero. EUTELIA
BLOCCO DELLLE MITOSI DALLA SCHIUSA DELL’UOVOQuesta caratteristica dell’eutelia, fa sì che siano molto
piccoli. La costanza cellule è simile, ma non la stessa cosa, la costanza cellulare, è la caratteristica per cui ogni
tessuto o ogni organo, ha un numero costante di cell, quindi il numero di cell fissato alla nascita è suddiviso tra i
vari tessuti e organo con una specificità di ogni tessuto e organo che ha una costanza cell. Specie a sessi separati,
con sistemi riproduttivi più semplici dei platelminti.

ROTIFERI
I Rotiferi sono un esempio di pseudocelomati,
quindi insieme ai Nematodi sono definiti
ASCHELMINTI.
Sono invertebrati trasparenti con simmetria
bilaterale.
Il nome Rotiferi significa “ruota porto”: tale
nome deriva dalla presenza di due anelli
concentrici di ciglia sull’estremità cefalica. Il
movimento rapido delle ciglia dà l’illusione di
una ruota che gira sul proprio asse. Sono
contraddistinti dalla peculiare ciliatura cefalica,
chiamata corona, questa corona serve alla
vorticazione, e consente all’animale di
nuotare, e hanno ghiandole adesive che
permettono aderenza al substrato. Sono
costituiti anche da un caratteristico apparato
masticatore chiamato mastax, con 7 pezzi chitinosi articolati tra loro e azionati da muscolatura che hanno
funzione di presa e masticazione.
La struttura e la posizione del mastax variano in funzione dello stile di vita della specie e della sua alimentazione.
La bocca si trova al centro della corona e l’ano è posto dorsalmente: hanno quindi apparato digerente completo.
Sono organismi eutelici, ovvero hanno un numero di cellule che non cambia nell’intera vita.

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Lo pseudocele costituisce l’idroscheletro, che agisce in antagonismo alla muscolatura corporea, la quale è
responsabile della detrazione della corona e del piede e della contrazione del corpo.
La muscolatura è costituita da distinti fasci di muscoli sia lisci che striati, disposti longitudinalmente e
circolarmente.
Sono rivestiti da cuticola e sono animali a sessi separati, anche se il dimorfismo è poco evidente. I maschi
sono più grandi delle femmine, non possiedono organi copulatori, trasferiscono spermatozoi alla femmina e
la fecondazione è interna. La riproduzione è mediante partenogenesi.

Sono 2000specie si dividono in 3 gruppi abbastanza


diversi su base biologica.
1. Seisonidei marini mentre la maggior parte sono
acqua dolce, hanno maschi e femmine, e hanno
replicazione anfigonica.

2.Monogononta: una sola gonade, c’è part di solito


avviene nelle stagioni più favorevoli ma
all’avvicinarsi dell’autunno compaiono i maschi, e si
ha riproduzione anfinittica
La riproduzione con fecondazione da parte di un
maschio aumenta la variabilità genetica.
Questi sono cicli eterogonici che sfruttano la rapidità
della partenogenesi e l’aumento della variabilità genetica.

3.Bdeilloidea solo partenogenesi, acqua dolce

Il ciclo eterogonico prevede una partenogenesi


(spesso diploide) alternata ad una anfigonica.

L’osmoregolazione e l’eliminazione dei cataboliti viene svolta da due tubuli protonefridiali disposti
longitudinalmente ai lati del corpo, che attraverso una serie di cellule a fiamma, drenano i liquidi delle cavità
interne. I tubi nefridiali si aprono in una vescica urinaria collegata alla cloaca.

Il sistema nervoso dei rotiferi consiste in un ganglio posto dorsalmente al di sotto della corona, detto cervello. A
questo si collegano due nervi pari che decorrono longitudinalmente fino al piede, diramandosi ai diversi organi.
Altri gangli minori possono essere presenti a livello del mastax e del piede, organo utile per aderire al substrato.
Diversi tipi di organi sensoriali, chemio-, foto- e meccano-recettori, sono presenti sulla corona, sulle antenne o
su una protrusione cefalica mobile, il rostro.

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Nei rotiferi c’è la possibilità di disidratarsi
come in pochi altri animali.
Sono animali importanti anche come cibo per
le prime forme di larve dei pesci. Hanno la
abilità di sospendere il metabolismo e quindi
l’attività vitale, in risposta a condizioni non
tollerabili, quali il congelamento,
l’essiccamento o la totale assenza di cibo
(criptobiosi): l’attività riprende quando le
condizioni proibitive cessano.

I rotiferi sono in grado di produrre forme di


resistenza, uova che hanno gusci molto duri che non si sviluppano subito e possono resistere a lungo, hanno
anche un’altra capacita che è caratteristica anche di nematodi tardigradi, ovvero criptobiosi, vita in stato latente.
Ovvero per una disidratazione progressiva l’animale si contrae drasticamente, molto rapidamente cambia forma
ed entra in uno stato latente, e vi può rimanere per molto tempo. In tal modo resistono all’azoto liquido, alla
presenza di vuoto, vivono in questo stato anche anni.
Quando per reidratazione torna allo stadio vegetativo riprende la vita dove l’aveva interrotta. (rotiferi spediti con
lo shuttle nel vuoto per poi riprendere la vita allo stato vegetativo)
Alcuni si formano sul fondo e sviluppano la cigliatura su dei tentacoli” monogononta è più sviluppata, e hanno
numerose forme.
Il phylum dei Rotiferi è organizzato in tre classi che si differenziamo per morfologia, anatomia, riproduzione ed
ecologia. Esse sono:

• Seisonidea
• Monogonocita
• Bdelloida

Phylum Rotiferi – classe Seisonidea


Il corpo allungato è organizzato in capo, collo, tronco e piede con cui aderiscono fermamente alla superficie del
crostaceo su cui vivono.
Sono note tre specie, esclusivamente marine. Sono sia maschi che femmine e quindi si riproducono
sessualmente.

Phylum Rotiferi – classe Monogonocita


Vivono in acqua dolce, sono formati da 1400
specie e sono i più diversificati; comprendono
specie sessili, coloniali, planctoniche e
bentoncihe; sono sospensivori, detritivori,
carnivori e alcuni anche parassiti; si
riproducono per partenogenesi (non cambia il
patrimonio genetico) e anfimissi (aumenta la
variabilità genetica).
Solitamente, i maschi sono di dimensioni
inferiori delle femmine. Sono suddivisi in tre
ordini: Ploima, Flosculariacea e Collotecacea.

Phylum Rotiferi – classe Bdelloida


Vivono in acqua dolce, sono formati da 450 specie e hanno sole femmine che si riproducono solo per
partenogenesi.

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Hanno un capo e un piede suddivisi in pseudosegmenti, capaci di rientrare uno sull’altro a teloscopio, si
muovono sul substrato come sanguisughe, attaccando capo e piede in successione.
Sono per lo più dotati di corona ciliata formata da due dischi (tronchi) sollevati su pedicelli retrattili.
Sono comuni in muschi, licheni e nel suolo umido.
Sono capaci di criptobiosi per superare periodi sfavorevoli.

NEMATODI
I nematodi sono importanti a livello ambientale, evolutivo, parassitologico e sono animali modello per la
ricerca biomedica. Sono individui pseudocelomati, dotati quindi di pseudocele;
Sono organismi bilaterali, non metamerici, di piccola taglia e vermiformi. Sono
28000 specie, la meta sono parassiti.
I nematodi sono definiti vermi cilindrici, in quanto
hanno un aspetto sottile ed allungato, a sezione
circolare e assottigliato alle estremità. All’interno c’è
cavità pseudocelomata che separa l’intestino dalla
muscolatura del mesoderma. Sono forme libere non
visibili ad occhio nudo.
Non hanno un capo ben definito.
Hanno il corpo ricoperto da una cuticola molto spessa e
robusta ma allo stesso tempo elastica e flessibile,
ricoperta da setole e ornamentazione.
obbliga l’animale attraverso mute, è inestensibile perciò
per crescere l’animale deve cambiarle, i n vanno incontro a un accrescimento discreto in momenti specifici,
ovvero della muta, ci sono 4 momenti di muta el ciclo bi.
La cuticola presenta diversi strati: partendo dall’esterno verso l’interno si ha un cortex contente glicoproteine e
lipidi, una zona mediana omogenea con canalicoli che penetrano nel cortex e una zona basale costituita da 2 o
3 strati di fibre collagene disposte obliquamente rispetto all’asse del corpo. Durante lo sviluppo post-
embrionale, i nematodi cambiano cuticola quattro volte compiendo quindi una muta, aumentando di
dimensioni da una muta all’altra.
Al di sotto della cuticola vi è l’epidermide sinciziale, costituita da un unico strato di cellule, i cui nuclei si
concentrano in quattro ispessimenti longitudinali, uno dorsale, uno ventrale e due laterali, che dividono la
superficie interna del corpo in quattro quadranti.
Al di sotto dell’epidermide si dispongono le fibrocellule muscolari in un unico strato, le quali non ricevono
innervazione ma inviano dei prolungamenti citoplasmatici ai cordoni nervosi.
I nematodi sono privi di scheletro ma il movimento è permesso dall’azione della spessa
cuticola e del liquido dello pseudocele. Cuticola e liquido pseudocelomatico formano lo
scheletro idraulico.
Questi animali si muovono strisciando o nuotando sul substrato mediante dei movimenti
ondulatori permessi dalla contrazione alternata delle fibre muscolari longitudinali dorsali
e ventrali e all’elasticità delle fibre incrociate della cuticola.
Gli scambi gassosi avvengono per diffusione attraverso la parete del corpo.

I nematodi hanno un’alimentazione molto varia: si nutrono di batteri, alghe unicellulari o


di funghi, alcuni sono predatori di protozoi o di altri piccoli invertebrati tra cui gli stessi nematodi, ma anche di
succhi vegetali estratti dalle radici delle piante.
Hanno un apparato digerente completo, provvisto di bocca e ano: la bocca si apre all’estremità anteriore,
mentre l’ano si apre ventralmente per la presenza di una coda più o meno lunga.

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La bocca presenta sei labbra fuse tra loro a formare la cavità boccale, in cui sono presenti i denti. Alla
bocca segue la faringe muscolosa, in grado di aspirare cibo effettuando una forte aspirazione per
controbilanciare la pressione del liquido dello pseudocele.
Nella faringe sono inoltre presenti anche ghiandole che secernono enzimi digestivi. Segue l’intestino e, di
seguito, un breve tratto muscoloso posteriore che forma il retto, il quale nelle femmine termina con l’ano,
adibito all’eliminazione delle componenti non digerite. Nel maschio invece nel retto fluiscono anche i dotti
deferenti formano quindi la cloaca.
C’è un rapporto particolare tra musc e sn, sono
animali che si muovono perciò hanno un sn con un
cervello e dei cordoni nerv che decorrono nei
cordoni dors e ventr. La musc tra un cordone
epidermico e laterale è formata da cell muscolari
che a differenza di altri animali in cui il sn si sfiocca
e i nervi si ramificano e portano i loro assoni livello
dei singoli muscoli, in questo caso sono le cell musc
che emettono un prolungamento che prende
contatto con il nervo, quindi cell muscol si
estendono.

I nematodi sono di sessi separati, anche se alcune specie son ermafrodite e capaci di autofencondarsi. Esiste un
dimorfismo sessuale, determinato soprattutto dalla cloaca del maschio costituita anche da spicole sclerificate
che introduce nella vagina durante l’accoppiamento.
Le femmine sono più grandi, in quanto devono contenere le uova all’interno dell’intestino, le quali verranno poi
espulse con le feci.
Presentano sviluppo indiretto e le forme larvali in tutto sono quattro.
Le uova si sviluppano all’interno del guscio dando origine ad una prima forma di larva: la prima forma larvale si
sviluppa quindi nel guscio dell’uovo e il ciclo continua se questo viene ingerito da qualche altro animale. Quando
l’uovo raggiunge lo stomaco dell’animale che lo ha ingerito, il guscio si apre. La larva fuoriesce e attraversa la
parete dell’intestino e grazie alle vene arriva ai polmoni; da qui, tramite le vie aeree, raggiunge la faringe e alla
seconda entrata dell’intestino la larva ha effettuato tutte le fasi dello sviluppo e può colonizzare l’intestino: a
sviluppo ultimato, il numero di cellule somatiche si mantiene più o meno costante per tutta la vita (eutelia),
quindi non sono in grado di rigenerare i tessuti in caso di lesioni.
Molte sono le specie parassitarie per l’uomo: alcune vivono allo stato adulto nell’intestino, altre specie,
particolarmente sottili vivono nell’apparato circolatorio. Queste vengono definite filarie.

Nematodi marini, e di terra, es cernorabditis elegans. Gli


altri sono parassiti.
I nematodi parassiti sono endoparassiti sia con piante che
con gli animali, sempre stessa forma, dimensioni possono
cambiare.

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Ascaris Lumbricoides
E’ un parassita umano di dimensioni macroscopiche (15-20 cm) e vive
nell’intestino tenue, dove si riproduce. Il maschio è più piccolo della
femmina.
Le uova, rivestite da guscio, vengono espulse con le feci e raggiungono il
terreno. Quando un uomo ingerisce le uova, per esempio da verdura non
lavata o acqua inquinata, la larva dal secondo stadio fuoriesce e raggiunge
l’intestino tenue che perfora, per raggiungere il ciclo sanguigno.
Il parassita compie una migrazione simile a quella dell’Ancylostoma per
ritornare nel tenue, dove diventa adulto. Dal sistema circolatorio possono
arrivare anche ai polmoni e salire fino a trachea e laringe.

Questo lungo viaggio è utile alla larva per compiere le 4 mute e


quindi per svilupparsi interamente, fino a raggiungere l’ultimo
stadio larvale capace di colonizzare l’intestino. Può provocare
occlusione intestinale, ma anche tosse e soffocamento.
Quindi queste larve sono in grado di perforare la parete dello
stomaco o intestino e di andare nel sistema circolatorio e le porta
ai polmoni dove possono risalire le vie respiratorie e quando
arriva a livello della faringe, una parte viene eliminata con
l’ispettorato e una parte può venire ingerita, riprendere strada
dell’apparato dige, arrivare all’intestino dopo che in questo
percorso si sono fatte le 4 mute sono diventati adulti.

Enterobius vermicularis
Si tratta di un parassita lungo pochi
millimetri che vive nell’intestino crasso
dell’uomo, in particolare a livello del
cieco. È presente un dimorfismo sessuale
e durante la notte, la femmina gravida si
sposta verso l’orifizio anale per deporre
le uova a gruppi, provocando prurito anale.
Se ingerite, le uova raggiungono l’intestino crasso e assumono lo
stadio adulto.
Questo parassita è definito anche verme dei bambini. Il termine dello
sviluppo larvale avviene nel tenue, gli adulti si trovano nella parte
terminale dell’intestino ossia il colon discendente.

Per la diagnosi è bene eseguire lo scotch test.


Non hanno bisogno di compiere lunghi viaggi all’interno del corpo in quanto le larve che si sviluppano dalle uova
sono già in grado di colonizzare l’intestino.

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Ancylostoma duodenale
Questi parassiti adulti sono lunghi 1-2 cm e vivono nell’intestino tenue
dove si nutrono della mucosa, mediante strutture sclerificate
(uncini/denti) della cavità boccale, provocando disturbi intestinali e
anemia.
Le uova fuoriescono con le feci e si sviluppano solo nel terreno umido e
caldo (25-30 °C).
Le larve di terzo stadio (filariformi) penetrano
attivamente, attraverso la pelle, nel sistema

circolatorio e, attraverso il cuore, giungono ai polmoni.


Da qui arrivano agli alveoli e risalgono le vie respiratorie fino alla
faringe, da cui poi scenderanno nell’apparato digerente.
Il loro sviluppo verrà completato durante il tragitto.
Il maschio ha un’estremità posteriore slargata che ospita le spicole
copulatrici.

Queste larve dopo 4 mute danno luogo a stadio aggressivo e


riescono a penetrare tramite denti, perfora cute e entrano nel
sistema circolatorio, raggiungono polmoni e poi in parte scendono verso stomaco e intestino e saranno adulti.
Provoca infiammazioni intestinali emorragiche, chiamata anemia dei minatori per un periodo. Primi stadi larvali
nel terreno, ultimo stadio entrane corpo.

L’ancilostomiasi (infestazione) provoca enteriti con perdita di


sangue e anemia, era nota come anemia dei minatori, quando le
gallerie si scavavano a mano, i minatori erano in ambiente buio e
umido, vista l’assenza delle cabine toilette, c’era la possibilità di
contaminazione fecale.
Questa specie è diffusa nei paesi mediterranei, particolarmente fra
contadini e minatori, in quanto i luoghi adatti per lo sviluppo di
questi parassiti sono terreni umidi, grotte, miniere, ecc..

Filarie sono un gruppo di nematodi molto lunghi e sottili. LA loro sede


è il sistema linfatico.
Possono infestare anche cani e animali domestici, c’è vaccino
veterinario.

La filaria umana si chiama wuchereria


bancrofti. L’adulto di questo parassita può
raggiungere i 10
cm e vive nei vasi linfatici che ostruisce,
provocando ristagni di linfa e rigonfiamento
abnorme dei tessuti (elefantiasi).
E’ un nematode che non esce mai all’esterno,
parassita il sistema linfatico, e viene trasmesso da ospite a ospite tramite zanzara, non ha stadi esterni, significa
che c’è stato un grande adattamento perché passa da ospite ad ospite, anche se è molto dipendente dall’
ospite. Possono ostruire i vasi linfatici e creare dei ristagni di linfa, (gamba deformata elefantiasi, vasi linfatici
occlusi e crea deformazioni a livello venoso e tissutali).
Le larve si formano principalmente nelle zanzare, ospite intermedio, essendo ematofaga nel suo pasto di sangue
assume anche le larve che si trovano nel sangue circolante, nella zanz perforano parete dello stomaco ed
entrano nel sist circ aperto della zanz e svolgono le altre 2 mute, si completa l’ultimo stadio larvale, che verrà
inoculato nell’uomo al successivo pasto ematico della zanzara.

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Gli stadi larvali sono contrassegnati da numeri. Quando
arrivano al terzo stadio, le larve migrano dentro il corpo
della zanzara fino ad arrivare all’apparato boccale. Si
spostano e al pasto ematico successivo, la zanzara inietta le
larve all’ultimo stadio pronte a raggiungere la sede finale.
Le sedi elettive dell’adulto sono il sistema linfatico e
circolatorio al momento della deposizione. Dato che
sistema linfatico e circolatorio sono in comunicazione, può
passare da uno all’altro.

Dracunculus medinensis ( verme di Guinea) Questo


parassita è diffuso in Asia e in Africa. L’adulto vive nel
sottocutaneo dell’uomo. Quando la femmina è gravida,
sottilissima e lunga 1 cm, provoca nella pelle delle
ulcerazioni.
Maschio piccolo, femm una volta fecondata produce
numerosissime uova che si sviluppano in larve già___0
nel sottocute dell’ospite uomo.
Quando femm è matura e le larve devono uscire,
femmina si pone nel sottocutaneo superficiale e produce
un ulcera, se viene a contatto con l’acqua, si apre ed esce
una nuvola i larve che cercheranno un ospite intermedio
che è un piccolo crostaceo del plancton, si inseriranno
nel crostaceo e l’infestazione avvien con l’assunzione di acqua contaminata, e quindi ingestione di crostacei
con le larve e poi si sviluppa l’adulto.
Quando questa ulcerazione viene a contatto con l’acqua, escono le larve che vanno ad infettare un ospite
intermedio, per esempio un crostaceo.
La contaminazione da questo parassita avviene bevendo acqua o mangiando crostacei contaminati.

Metodo antico per togliere il verme di Guinea: osservare le ulcere al momento della liberazione delle larve, in
questo momento al femmina è visibile. Usare un bastoncino e farlo passare nell’ulcera per far fuoriuscire la
femmina in fase dei liberazione delle larve e poi arrotolarlo introno al bastoncino. Efficace se la dracunculiasi
non era causata da molti individui.
Trichinella spiralis

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È un parassita intestinale
piccolissimo1 cm di lunghezza,
non solo dell’uomo ma anche
di altri animali carnivori.

Il ciclo si svolge tutto all’interno


dello stesso ospite: l’adulto, lungo pochi millimetri si
trova nel tenue e le femmine partoriscono le uova
nella parete dei muscoli, dove si incistano. L’uomo
assume il parassita ingerendo carne poco cotta o
cruda contenente le cisti.
Questa specie non è presente in Italia ma si può
assumere ingerendo insaccati o carne proveniente
da altri paesi.

3 ospiti uomo animale domestico come maiale con


stesso ciclo dell’uomo e animali selvatici. T può
svolgere il suo ciclo con larve che si pongono nei
muscoli, il passaggio da un ospite a un altro avviene
per carnivorismo, carne contaminata può liberare la
larva nello stomaco e permettere insediamenti
dell’adulto.
34 larve spirale, con capsule fibrose che contengono
larve.

Stiamo seguendo la via evolutiva dei


bilateri, che hanno simmetria bilaterali, ci
sono 2 linee evolutive protostomi e
deuterostomi, con questi gruppi siamo
PROTOSTOMI, platelminti, nematodi,
rotiferi, si sono evoluti indipendentemente
l’uno dall’altro.

Nematodi fanno mute come artropodi,


questa parentela fanno sì che vengano
riuniti in unico ramo, chiamato ecdisozoa
che si oppone ai lofotrocozoi che hanno
apparati cigliari.

ANELLIDI

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Gli Anellidi sono animali liberi, bilateri triblastici e
vermiformi, strettamente imparentati con i molluschi,
con i quali condividono le prime fasi dello sviluppo.
Hanno metameria, segm del corpo
Il corpo è formato da tanti metameri, implicano che
ci sono molti organi che ei ripetono in ogni
segmento, sopratto muscoli, c’è cavita che si forma
durante lo sviluppo ex novo all’interno del meso,
protagonista della costruzione degli organi interni.
Ogni segmento ha una sua porzione di meso che
evolve in muscolatura, ecto forma cuticola sottile.
Possiedono un celoma molto sviluppato originato per
schizocelia, ovvero per fessurazione del mesoderma:
questo celoma è utilizzato come supporto scheletrico
e ha le funzioni di mantenere la forma dell’animale e
di permettere il movimento..
Inoltre, il celoma funziona anche come organo di
accumulo sia di prodotti di rifiuto che di prodotti di
riserva. Sono dotati di un’epidermide che costa di
uno strato di cellule cigliate che secernono un
rivestimento protettivo chiamato cuticola.
Il phylum è rappresentato da circa 15.000 specie.

Schizocelomati, significa che il celoma viene formato


per fessurazione del meso, metamerici, numero
elevato di metameri uguali.
Gli anellidi sono animali metamerici, caratterizzati da
una segmentazione che conferisce la caratteristica
forma anulata: ciascun metamero ha le proprie
strutture, pertanto in ogni segmento di un anellide
sono ripetuti gli organi dei vari sistemi, come il
sistema escretore, riproduttore e nervoso. Solamente
il tubo digerente percorre tutta la lunghezza del
corpo.

Tra i metameri, il primo e l’ultimo sono diversi dagli


altri: il primo segmento del corpo dell’animale è il
protostomio (capo), mentre l’ultimo è definito pigidio
ed è il segmento in cui si apre l’ano.
Il segmento in cui si apre la bocca è detto peristomio.
I segmenti del tronco possono essere privi di
appendici o portare delle escrescenze carnose laterali
definite parapodi, che coadiuvano il movimento.

Nella maggior parte degli anellidi la diffusione dei gas respiratori avviene attraverso la parete del corpo e gli
scambi avvengono prevalentemente nell’area dei parapodi.
Quando il verme si muove attivamente può succedere che si formino estroflessioni per aumentare la superficie
corporea fino alla comparsa di branchie.

Gli anellidi possiedono un sistema circolatorio chiuso e un sistema escretore rappresentato dai metanefridi,
organi escretori utilizzati per la regolazione dell’acqua e il bilancio idrico salino. Questi organi filtrano il liquido
celomatico.

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Il metanefridio è formato da un imbuto ciliato detto nefrostoma da cui si diparte un tubicino che attraversa il
setto e si apre all’esterno con il nefridioporo nel segmento successivo.

Il sistema nervoso è sviluppato, con una cefalizzazione più marcata: i gangli cerebroidi sono disposti dorsalmente
nel capo e sono molto sviluppati; da questi dipartono due cordoni che si estendono nel corpo in modo ventrale.
A volte si riscontra la presenza di assoni giganti, dei sistemi di miglioramento per il sistema nervoso, in quanto
conducono gli stimoli a maggiore velocità rispetto alle fibre di piccolo diametro, quindi sono molto utili nelle
reazioni di fuga.

La riproduzione asessuale è presente solo nella classe dei Policheti, mentre in tutti gli altri anellidi è utilizzata la
riproduzione sessuale: gli anellidi sono a sessi separati, ma sono presenti anche ermafroditi.

La fecondazione è esterna, lo sviluppo è spirale indiretto e prevede la formazione di larve chiamate trocofore
(larva ciliata), sulla cui superficie si trovano due bande cigliate che funzionano per il movimento e la nutrizione.
Larva trofocora negli anellidi, ha anello di ciglia, le consente di muoversi nel plancton, e di abbandonare il suo
habitat naturale, e quando scende sul fondo a formare stadio adulto e si possono trovare molto lontano da dove
è stato concepito.
In alcune forme terrestri e di acqua dolce o sviluppo è diretto, viene eliminato lo stadio larvale e ciò che esce
dall’uovo è una miniatura dell’adulto. Lombrichi, sanguisughe hanno sviluppo diretto.

Si riscontrano 2 classi di Anellidi:

• Policheti
• Clitellati

Phylum Anellidi – classe Policheti


I Policheti, di cui si conoscono circa 13.000 specie, sono animali liberi che vivono in acque marine.
Il loro corpo è caratterizzato da un protostomio e da un pigidio privo di appendici, mentre i restanti segmenti
interni ne sono dotati.
La loro metameria può essere omonoma, in cui i metameri
sono uguali tra loro, o eteronoma, che presuppone la
presenza di metameri diversi da zona a zona del corpo.

Si muovono sul fondo, grazie ai parapodi, espansione della


parete del corpo che portano un ciuffo di setole, usato per
ancorarsi al substrato man mano che l’animale procede, i
parapodi sono 2, per ciascun metamero, uno a destra, uno
sin.
Parapodi sono espansioni della parete del corpo in cui
celoma interno si espande, sono espansioni molle che
portano ciuffo di setole. Immagine capo prostomio ecc, tutti i metameri sono uguali oppure ci puo
essere una specializzazione e si parla di metameria eteronoma. Sono animali che possiedono dei
tentacoli che sono sede dei chemiorecettori e dei recettori tattili.

Hanno sessi separati, larva, stadio natante cigliato che si allunga.


Immagine giovane polichete in cui si sono formati questi segmenti, alcuni sono tubicoli, sono sessili, vivono
fermi sul fondo e costruiscono un tubo formato da materiale preso dal fondo cementato attraverso una
secrezione dell’animale, o un tubo interamente fatto dall’animale di natura prot da cui sporgono dalla parte ant
del corpo e formano una corona di tentacoli con varie ramificazioni.
Ciò provoca aumento della superficie e determina una strategia alimentare per filtrazione.
Ci sono i poli che si muovono, hanno organi di senso, occhi appendici, tentacoli, sono predatori

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Sono animali molto attivi che si muovono velocemente in acqua con movimenti serpentini: vivendo in acqua,
sono animali filtratori.
Esistono tuttavia alcuni policheti sedentari, come ad esempio Arenicola: questa specie non ha appendici, ma
scava gallerie ad U che creano un flusso d’acqua per ottimizzare la respirazione nella sabbia sui fondi del mare o
dell’oceano.

In questi animali notiamo la presenza di dimorfismo sessuale, e quindi sono a sessi separati.
La riproduzione è tipicamente sessuale anche se può essere anche asessuale per scissione, dove l’animale si
divide a metà e ciascuna metà rigenera le parti mancanti, o per
strobilazione. La riproduzione sessuale prevede invece una fecondazione
esterna. Inoltre, il loro sviluppo è indiretto, quindi si nota la presenza di
forme larvali autonome circondate da ciglia che consentono il
movimento.

Questi animali spesso presentano una modalità riproduttiva nota come


epitokia, in cui l’individuo maturo o parte di esso, sciama verso la
superficie per emettere le gonadi. Si assiste a modificazioni morfologiche
proprio delle zone del corpo contenenti le gonadi.

Gli ordini all’interno dei Policheti sono 25 e quelli più importanti sono i Phyllodocida, i Capitellida, gli
Eunicida, i Sabellida e gli Archianellida.
All’interno dell’ordine degli Eunicida troviamo il verme palolo, un
anellide proveniente dalle isole del Pacifico. Alcune popolazioni
indigene di queste isole utilizzano la parte riproduttiva del verme
come fonte di cibo.

Policheti erranti

-Nereis, a volte colorato capo in cui ha un grande numero di


occhi, nella prima parte del digerente vi possono essere 2
mandibole che l’animale può estroflettere all’esterno e usare
come pinza per predare.

I parapodi sono espansioni lobate sostenute da setole robuste e


sottili molto numerose che formano dei ciuffi, i parapodi hanno a
volte appendici aggiuntive che servono per aumentare superficie
per respirare, che è cutanea, anche per nereis. Muscolatura
molto sviluppata. Parapodi molto sviluppati, è una forma natante,
pelagica, molto piccoli.

Locomozione può essere lenta, si usano i parapodi come leve


contro substrato, aumentando la press nel celoma di un metamero, il
parapodio si allunga e tocca con le sue setole il substrato, i fasci muscolari
contraendosi permettono di portare in aventi il corpo, i 2 parapodi dest e
sin di uno stesso metamero sono in fasi alterne di movimento, un para da
un alto prende contatto con il substrato e quello controlaterale è ridotto e
contratto e sollevato dal terreno.
Quando l’animale vuole muoversi più rapidamente agisce anche con i fasci muscolari longitudinali che
attraversano tutto il corpo e si muove tramite onde muscolari che percorrono il corpo.

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Alciopa, Tomopteris sono forme planctomiche
I parapodi di queste forme planctomiche sono più lunghi e
trasparenti perché il celoma si ripiega all’interno. Alciopa ha
antenne lunghe per aumentare volume superficie volume e
ritardare l’affondamento, hanno grandi occhi, hanno
cristallino, sono più complessi rispetto ad altri anellidi

Policheti sedentari
-arenicola ha problemi respiratori, non si muove sul substrato ma scava gallerie, in cui l’acqua entra da un
apertura e ne esce da una altra, ha stile di vita fossorio, si nutre da detriti, da cui estrae particelle alimentari ed
elimina materiale non commestibile che lo accumula all’uscita della galleria come una montagna di sabbia.
In una galleria c’è problema di ossigenazione, contiene nel suo sistema circolatorio emoglobina, quindi rosso e
produce espansioni branchiali in alcune espansioni del corpo per favorire ossigenazione.

-spirographis spallanzanii ha dei tubicoli con corona di tentacoli primi metameri del capo, si ramificano e creano
questa struttura che serve per respirare, sono sessili, con CORONA

La riproduzione è anche asessuale per la presenza celulule


indifferenziate, può avvenire per scissione, (si scinde in 2 parti e ognuna
rigenera la parte mancante), oppure gemmazione produzione di più
elementi che si formano verso l’estremità caudale dell’animale.

Vi può essere scissione multipla, strobilazione, che comporta che una


catena di individui che si sviluppano via via allontanandosi dal genitore.
C’è anche riproduzione sessuale fra maschio e femm avviene con
fecondazione est.
Nel caso dei policheti c’è un sviluppo indiretto, c’è la larva, dal punto di vista embrionale è una gastrula hanno
forma a trottola.
Ha intestino completo e un anello di ciglia e nuota nella colonna d’acqua e poi al polo inferiore inizia a produrre i
metameri, e le cavita interne e poi si deposita sul fondo cambiando stile di vita.

Tanti policheti ci sono mobili, nereis, afrodite noto come topo di


mare, dors ha setol elinghe, Alciopa, Tomopteris forme
planctomiche, syllis molto frequente che tollera anche acque
inquinate.
Capitella appartiene a un ordine differente.
Altro ordine Eunice lungo poli, che viene utilizzata come alimento.
I sabellidid sono tubicoli con corone per appa resp, e il tubo in cui
si inseriscono, o corneo o calcareo, es serpulidi. Archianellidi
raccoglie forme di poli forse primitive, piccole che vivono
nell’ambiente interstiziali tra un grano di sabbia e l’altro, forse
forme antiche.

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EPITOCHIA: è un fenomeno legato a ripr sess, riguarda solo
alcune famiglie, è la differenziazione morfologica
dell’animale maturo nelle zone che contiene le gonadi, e
poi c’è e la regione sterile, senza gonadi. In prossimità della
maturazioni sess si ha differenze morfo molto pints tra la
parte fertile e sterile.
La parte sterile, epitoca in alcune specie si stacca e nuota
autonomamente verso gli strati superficiali dove avviene
liberazione dei gameti.

Fenomeno governato da calendari lunari, di solito di notte.


Es l’eunice, ha parte etipoca molto lunga, differenza molto dalla parte senza gonadi, si stacca dall’animale che
rimane sul fondo e migra sugli strati superficiali, ciò avviene contemporaneamente grazie a delle info chimiche
per milioni di questi animali nella stessa zona, e si ha rilascio simultaneo di gameti maschili e femminili a
fecondazione est, dovrebbe favorire il successo riproduttivo. Spesso questo alimento viene utilizzato come
alimento.

Phylum Anellidi – classe Clitellati


I Citellati sono forme animali più specializzate rispetto ai
Policheti: possiedono una struttura denominata clitello,
ovvero una zona del corpo ghiandolare che appare come
un manicotto rigonfio nella porzione anteriore del corpo e
secerne una sostanza mucosa che serve sia durante
l’accoppiamento sia per la secrezione del bozzolo in cui
vengono deposte le uova.
Questi animali sono per la maggior parte terrestri, alcuni di
dolci acque e pochi sono marini.
I clitellati sono prevalentemente ermafroditi e il loro
sviluppo è diretto, quindi non sono previste forme larvali.
Sono caratterizzati da metameria omonoma.

A questa classe appartiene la sottoclasse degli Oligocheti: in questi organismi, il clitello è presente solo
quando l’individuo è maturo sessualmente. Sono circa 3500 specie.
Gli Oligocheti hanno poche setole inserite direttamente nell’epidermide, senza i parapodi.

La loro muscolatura è sviluppata ed è a strati circolari e longitudinali,


antagonisti tra loro: la muscolatura circolare è estremamente sviluppata e
permette di penetrare anche terreni molto duri; inoltre la contrazione di
una o dell’altra muscolatura regola l’estrusione delle setole, che, durante
il movimento peristaltico, vengono utilizzate per far muovere l’animale.

Hanno poche setole, servono da punti di aggancio per il movimento


peristaltico.
Il SC è semplificato, animale meno attivo, scava gallerie e non ha foto o chemiocettori. La
metameria è omonoma (poli sia ononoma che eteronomi).

Questi animali hanno la capacità di inglobare il terreno da cui poi separano la componente organica. Possiedono
importanti ghiandole calcifere che servono a regolare il pH dei liquidi corporei e ad eliminare la CO2 in eccesso
sotto forma di carbonato di calcio.
L’intestino ha una sorta di introflessione e serve per aumentare la superficie digestiva, perché il tipo di
alimentazione è detritivoro, ciò comporta molto consumo di energia nella digestione e aumenta superficie. Il
mov peristaltico, inizia con contrazione di musc circolare, i metameri diventano stretti e lunghi e segue l’onda di

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contraz della musc long, e i metameri fìdiventano corti e larghe ed estroflettono le spicole che servono ad
ancorare l’animale nel movimento.
L’apparato riproduttore è caratterizzato da 2 testicoli e 2 ovari, posti nella zona interiore dell’animale; inoltre,
l’apparato maschile matura prima di quello femminile: per questo motivo, l’autofecondazione non è
sufficiente, ma è necessaria la ricerca di un partner per effettuare una fecondazione incrociata. Il clitello,
durante la riproduzione, secerne il muco che mantiene attaccati i due vermi, così che gli spermatozoi emessi da
un poro situato al 15° segmento vengano portati verso il 9° segmento del partner, dove verranno conservati nei
ricettacoli seminali.
Dopo di che, il clitello secerne il muco per formare il bozzolo dove verranno deposte le uova.

Fecondazione incrociata, il problema digli oligocheti, è che


i pori genitali che si trovano ant, non corrispondono
nell’accoppiamento come posizione, c’è distanza tra gli i 2
individui, perciò gli spermatozi devono fare una certa
distanza per poter essere trasmessi.
In ambiente terrestre è un problema perché lo
spermatozoo si andrebbe a disidratare, il clitello entra
all’opera, produce un involucro che forma u manicotto tra i
2 animali e crea una camera dove gli spermatozoi dal poro
genitale di uno, arrivano al polo gen dell’altro rimanendo
all’esterno, pero in ambiente protetto.
Ogni animale acquisisce fli sperm, e li raccoglie nel ricettacolo seminale, quando gli ovari matureranno. Il clitello
interviene di nuovo l momento di fecondare le uova, produce una secrezione a cintura che viene spinta dalla
posizione dove viene formata verso l’estremista dell’ animale e pasa davanti ai pori genitali, perciò riveve ovociti
e sperm, che si trovano in questo manicotto che scorre lungo il corpo, si sfila e quando arriva all’estremista
dell’animale, si stacca e forma un bozzolo,. La fecondazione e sviluppo avviene in questo bozzolo. Quindi clitello
interviene nell’accoppiamento e fecondazione.

Ci sono anche forme acquatiche come Tubifex, alimento pesci acquario, vive con parte ant in fissa con il terreno
e l’altra parte si muove in modo da creare corrente d’acqua per l’ossigenazione.
Lombrico ingerisce grande quantità di terra e può essere soggetto a un eccesso di ioni calcio, ci sono ghiandole
che eliminano eccesso di ioni calcio e correggono variazioni eccessive di acidità in base all’eccesso di terreno che
viene ingerito.

Altra sottoclasse è la sottoclasse Hirudinea: questi animali,


che possono essere di acque dolci, di acque marine o forme
parassite, sono gli Anellidi meno numerosi (circa 500 specie).

Presentano un clitello e hanno un corpo largo ma appiattito, con


due ventose. Sono organi di attacco, aderiscono al substrato con
queste 2 ventose e intervengono anche per il parassitismo.
Grazie alla presenza delle due ventose, una situata intorno alla
bocca e una nei pressi dell’ano, parleremo di locomozione a
compasso.
I metameri sono tutti uguali, quindi avremo metameria
omonoma. Negli euridinei sono 33, si sovrappone una superficiale segmentazione fissa che non corrisponde al
numero dei metameri, è una caratteristica dell’epiderma, celoma ridotto, erma e hanno il clitello che ha la
stessa funzione vista sopra.
Alcuni sono predatori, altri parassiti sanguisuga da salassi Hirudo medicinalis.

Il celoma è molto ridotto, quindi non c’è movimento peristaltico e la locomozione avviene grazie alla
muscolatura che è molto sviluppata. Questi animali sono ermafroditi.

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All’interno della bocca delle forme parassite ci possono essere delle mandibole taglienti utilizzate per poter
entrare nell’ospite. Inoltre, vi sono delle ghiandole salivari che secernono una sostanza anticoagulante chiamata
irudina, che permette loro, una volta trovata una vittima, di succhiare quanto più sangue possibile attraverso un
faringe muscoloso che funge da pompa. In tutto ciò, la vittima non si accorge di essere perforata perché l’irudina
è anche un potente anestetico locale.
Le sanguisughe sono un esempio di animali appartenenti a questa sottoclasse: esse sono ectoparassiti ematofagi
e quando si nutrono effettuano un pasto molto abbondante, per poi digerire molto lentamente. Sono
caratterizzate quindi da una flora batterica che non fa degradare il materiale da digerire.

Corpo appiattito per la presenza di fasci muscolari dorso-ventrali, e


tendono ad appiattire il corpo, intestino ramificato perché si ha un
aumento della superficie digerente, al momento del pasto, l’intestino
viene riempito, perché alimentazione è irregolare, e ci può essere
una modifica delle dimensioni del corpo dopo un pasto ematico,
sono ematofagi.
Locomozione per contrazione muscolare usando ventose come punti
d’attacco, viene chiamata loco a compasso, possono anche nuotare
per brevi tratti, contraggono muscoli dorso-ventrali e così si
allontanano da un predatore ecc.

Gli ordini di Irudinei sono Acanthobdellida, Branchiobdellida e


Gnathobdellida (sanguis medicinali): hanno delle lamine tagleinti che
usano per incidere la pelle e facilitare l’alimentaz ematica.

Sanguis marina, predatrice, parassita di pesci con estroflessioni che


servono per aumentare superficie, servono per respirare, respirazione
cutanea.
Colori scuri e mimetici, servono per facilitare predazione.
Poli sono più primitivi, i clitellata sono derivati, gruppi evoluti
successivamente da forme antiche di poli.

Anellidi si trovano tra i lofotrocozoi tra quelli che hanno le


ciglia, insieme a molluschi e nematodi.

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MOLLUSCHI
Il phylum dei Molluschi è uno dei più ricchi di specie (oltre 100.000) ed è anche uno dei più variegati.
Sono animali bilaterali, prevalentemente acquatici anche se alcune specie sono terrestri.
I gruppi attuali dei molluschi sono molto diversi tra loro perciò si parte da uno schema generale che era la forma
antica, da cui poi sono derivati tutti gruppi, bilaterali, protostomi, scizocelomati, ovvero una cavita del corpo che
si forma nello sviluppo tramite fessurazione del mesoderma, gli organi sono o pari o impari, non ripetuti, non c’è
metameria.

Il corpo di un mollusco è tipicamente formato, innanzitutto, da un piede, ovvero un organo muscolare


utilizzato per la locomozione. Anteriormente al piede,
si differenzia il capo, spesso munito di due tentacoli.
Sul capo sono presenti occhi, bocca radula, ovvero
una struttura utile all’animale per raschiare le
superfici.
Tutti i molluschi sono infatti raschiatori.
Dorsalmente al piede, ritroviamo invece il cosiddetto
sacco dei visceri, un sacco che contiene gli organi dei
vari sistemi, come quello digerente, escretore,
riproduttore e circolatorio.
Troviamo poi il mantello, una sorta di formazione
epidermica a cui si deve la secrezione della tipica
conchiglia, non sempre presente. Nella cavità del mantello ci sono anche le branchie molto vascolarizzate e i
pigmento respiratori.
La presenza della conchiglia causa un movimento lento.

Il canale digerente inizia con la bocca per poi continuare con un esofago che si dilata poi in uno stomaco, nel quale
il cibo viene in parte digerito e in parte spinto nei condotti di due grosse ghiandole digestive che costituiscono
l’epatopancreas, organo deputato all’assorbimento della particelle alimentari e della secrezione di enzimi
digestivi; infine l’ano si apre nella cavità palleale, ovvero nello spazio compreso tra il mantello e il resto del corpo
dell’animale.
Il celoma è ridotto, è una cavità mesodermica e riveste il cuore, è in connessione con gonadi e nefridi. I nefridi,
sono metanefridi. Le gonadi sono due o una sola, a stretto contatto.

La respirazione avviene attraverso due branchie poste nella cavità palleale.


La circolazione è aperta e il liquido che circola nel corpo è l’emolinfa; il cuore è costituito da un paio di atrii e da
un unico ventricolo.

Nei Molluschi si sviluppano vari tipi di organi escretori: possono svilupparsi le cosiddette ghiandole pericardiche
o può svilupparsi un vero e proprio organo renale. Vi sono poi i veri e propri organi escretori, ovvero i
metanefridi, con i dotti che si aprono nella cavità palleale.

Il sistema nervoso è complesso. Si possono distinguere due organizzazioni: l’organizzazione cordonale e


l’organizzazione gangliare.
Nell’organizzazione gangliare riscontriamo la presenza di due gangli cerebrali e due gangli pedali, da cui si
diramano i cordoni adibiti all’innervazione della muscolatura del piede.
Dai gangli cerebrali partono invece dei cordoni nervosi che innervano il resto del corpo.

Tali animali normalmente sono a sessi separati, anche se alcune specie sono ermafrodite.
Esiste sia una fecondazione interna che una fecondazione esterna: nella fecondazione esterna i gameti vengono
rilasciati direttamente in acqua o nel terreno.
Inoltre, salvo alcuni casi in cui avviene l’incubazione delle uova, le uova solitamente vengono deposte
nell’ambiente circostante. Le uova sono provviste di guscio e sono contenute all’interno di capsule ovigere per
un’ulteriore protezione.

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Dalle uova poi si svilupperanno forme larvali, per cui lo sviluppo è indiretto. La prima forma larvale che si
sviluppa all’interno della capsula ovigera prende il nome di pericalimna, mentre la seconda forma larvale viene
denominata velige, ed è adattata a vivere in acqua.
Questa larva è in grado di andare incontro a metamorfosi solamente se trova un substrato adeguato, altrimenti
muore. Il veliger presenta già definite alcune parti del corpo dell’individuo adulto, come il piede, il mantello e la
conchiglia. Si tratta di uno sviluppo indiretto.

Molluschi hanno un antenato, simile al modello visto prima.


I molluschi attuali sono diversi tra di loro, alimentazione diversa, forma della conchiglia diversa, movimento
diverso, perciò si dividono in classi, sono 7, le più numerose, le prime 3 classi hanno caratteristiche di primitività,
hanno caratteri ancestrali, il loro SN ha 2 cordoni longitudinali che partono da un cervello poco sviluppato e
sono connessi tra loro, come una scala a pioli.
Disposizione del SN primitiva, perciò anfineura, situa moll piu antichi, piccoli, non sempre conchiglia, e se ce
l’hanno è più semplice rispetto alle altre 4 classi, che vengono denominate conchifere.

Esistono 7 classi di molluschi:

• Aplacophora
• Monoplacophora
• Polyplacophora
• Scaphopoda
• Bivalvia
• Gastropoda
• Cephalopoda

Le prime 3 classi Aplacophora Monoplacophora Amphyneura Polyplacophora, placofori significa portatori di


piastre, strutture scheletriche, aplacofora senza piastre e hanno aspetto vermiforme, piccoli e vivono
infossati nella sabbia.
Gli altri hanno conchiglia, moloplaofor, un pezzo solo, polipi conchiglia divisa in parti.
Altre 4 classi conchiglia più spessa formata da più strati, SN modificato rispetto alla situ ancestrale. Scaphopoda
Bivalvia Conchifera Gastropoda Cephalopoda, le ultime 3 sono più rappresentative.

Phylum Molluschi – classe Aplacophora


Questa classe è rappresentata da circa 350 specie di dimensioni molto piccole,
dall’aspetto vermiforme e prive di conchiglia.
Questi animali vivono sotto la sabbia e possiedono un’epidermide dotato di ciglia.
Possiedono un piede, nefridi e cavità palleale ridotti rispetto agli altri molluschi. E’
presente un solco mediano definito solco pedale, che sul fondo possiede una o più
pieghe.
Nella parete del corpo hanno delle spicole e una sorta di scheletro utilizzato solo per indurirli.
Ventralmente c’è un solco che corrisponde negli altri molluschi sul lato ventrale al piede, è molto piccolo si vede
solo un solco ventrale, non usano il piede perché non si muovono.
Hanno una bocca e un ano alle estremità. Spicole danno aspetto peloso, sono solo molluschi marini che scavano
nei fondi molli.

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Phylum Molluschi – classe Monoplacophora Questa classe è costituita da
solamente 11 specie.
Possiedono una conchiglia e un grosso piede che consente loro di farli aderire
anche a fondi duri. Sono esclusivamente marine.
Hanno una sola conchiglia viene secreta a partire da un punto.
Il capo definito manca di occhi e di tentacoli ed è costituito da una bocca
ventrale dotata di radula.
Presentano inoltre 5\6 branchie: alla quinta branchia sono
connessi i due atrii del cuore, che è composto anche da due
ventricoli.
Inoltre, sono dotati di un sistema nervoso formato da un anello
circolare e da due paia di cordoni nervosi laterali e pedali.

Un esempio è rappresentato dalla specie Neopilina hanno


ripetizioni di organi, branchie e fasce muscolari, mantengono un
numero maggiore di branchie, non si tratta di metameria.

Phylum Molluschi – classe Polyplacophora


Questa classe è costituita da circa 600 specie a simmetria bilaterale e con corpo
depresso.
Questi animali possiedono una conchiglia generalmente piatta, formata da 8
piastre: questa conchiglia articolata è vantaggiosa per il movimento ma
svantaggiosa per proteggersi. Hanno corpi leggermente più grandi, la cintura del
mantello si ispessisce intorno alla conchiglia e si ha la ripetizione di alcuni organi.
La conchiglia è articolata e l’animale contraendosi può appallottolarsi, consente un
migliore movimento ma è anche vulnerabile in alcuni punti, dove ci sono arterie
Possiedono un capo definito privo di occhi e tentacoli ma dotato di bocca ventrale e
radula. Hanno inoltre un piede allungato per aderire ai fondali più duri.
Questi animali possiedono due metanefridi, laterali, simmetrici e più o meno ramificati.
Riscontriamo la presenza di dimorfismo sessuale, quindi sono a sessi separati.
Un esempio è rappresentato dalla specie Chiton: presenta forme colorate e più grandi, ci
sono fossili e si ha volvazione, capacità di appallottolarsi

Phylum Molluschi – classe Scaphopoda


Questa classe è rappresentata da circa 350 specie di dimensioni visibili (circa 10 cm).
Sono animali che in genere vivono sotto la sabbia e pertanto possiedono un piede di
piccole dimensioni.
Conchiglia forma più complesso, per questo vengono chiamati conchiferi,
conchiglia ha 3 strati 1 a contatto con l’animale 2 intermedio 3 uno esterno,
interamente organico, formato da una protuberanza, la conchiolina, gli altri 2 componenti organica e ioni
calcio, quindi duri, responsabile della robustezza, stato più interno è diverso dall’intermedio perché il
carbonato di calcio viene secreto sotto forma di lamelle, è una forma che viene chiamata aragonite, la
composizione è sempre carbonato di calcio, come lo strato intermedio, in cui ci sono prismi e quindi aumenta
spessore della conchiglia, un forma mineralogica detta calcite.
Possiedono anche, oltre alla conchiglia di forma tubulare, dei tentacoli molto
lunghi denominati captacoli, utilizzati dall’animale per trovare cibo, fungono quindi
da organi tattili, e portarlo poi alla bocca.
La conchiglia ha forma a cono con due buchi una per ogni estremità. Nell’apertura
più grande c’è un piede, con struttura compatta, piede musco, grazie agli spazi
pieni di dange che contiene, per contrazione della muscolatura può creare
scheletro idrostatico che viene usato dall’animale per spingere il piede nel
substrato, ha azione di scavo.

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La bocca è priva di radula.
Le branchie sono assenti e quindi la respirazione è cutanea; possiedono un cuore privo di atrio, costituito da un
solo ventricolo.
Lo sviluppo è indiretto e quindi si riscontra la presenza di forme larvali. Un
esempio è rappresentato dalla specie Dentalium.

Phylum Molluschi – classe Bivalvia


Questa classe conta circa 8.000 specie viventi tutte marine,
di dimensioni che possono raggiungere addirittura anche
qualche metro.
Vengono chiamati anche Acefali in quanto privi di capo
differenziato. Presentano una conchiglia formata da due
parti, definite appunto valve: queste hanno tre strati e la
componente inorganica è sempre il carbonato di calcio. La
parte dorsale della valva è denominata umbone; le due
valve sono articolate in un punto interno chiamato
cerniera, che non è altro che il dorso dell’animale.
L’apertura delle valve corrisponde al ventre. La chiusura e
l’apertura delle valve è mediata da due muscoli adduttori.
Questi animali sono privi di radula e hanno branchie sviluppate, doppie e lamellari, denominate branchie
bipettinate. Esse, oltre ad avere funzione respiratoria, risultano utili per filtrare le particelle di cibo disciolte nella
colonna d’acqua.
Le particelle alimentari filtrate di piccola taglia penetrano nei dotti che portano all’epatopancreas, dove vengono
digerite.
Le 2 valve passivamente si aprono, perciò la chiusura della conchiglia è una
azione attiva che costa energia al mollusco e si attua con questi 2 muscoli
chiamati adduttori.

Presentano inoltre due sifoni, uno inalante e uno esalante, strutture


anatomiche in cui scorre l’acqua che viene utilizzata poi per la locomozione, la
nutrizione, la respirazione e la riproduzione. Permette all’animale di rimanere
sotto la sabbia ma di continuare a comunicare con l’esterno.

Valve uguali destr sin, il punto di inizio di secrezione della conc


dove c’è la cerniera dove le valve si uniscono e vengono tenute
insieme da un legamento corneo ed è il lato dorsale.
Guardando all’interno una valva si vedono delle impronte come
macchie traslucide, biancastre, sono impronte dei muscoli
adduttori, spesso di vede anche una linea sottile parallela al
margine destro della conchiglia che va dall’impronta di un muscolo adduttore all’altro.
Era il limite del corpo di un animale, la linea che rappresenta il limite del contatto dell’epidema dell’animale
nella conchiglia.
Questa linea può avere un infossamento, in questi casi significa che il mollusco aveva in quella posizione dei
sifoni che metteva in collegamento l’esterno con la cavita interna anche quando l’animale era sotto la sabbia e
permettono all’animale di entrare e di uscire l’acqua tramite sifoni, i sifoni sono tipici dei bivalvi che si infossano.
Valve possono essere simmetricamente identiche o diverse tra di loro.

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Circolazione dell’acqua: entra posteriormente, passa attraverso le
branchie, scambi gassosi, alimentari e poi esce. Sotto sabbia ci
sono i sifoni, tubi che permettono passaggio acqua. Le
branchie sono lamellari, epitelio formano delle pliche molto fitte
che aumento superficie di scambio, l’epitelio è formato da cellule
cigliate, ciglia e muco servono ad intrappolare particelle
alimentari e portale alla bocca.

Le branchie di solito sono 2, sono bipettinate, nei bivalvi dove


hanno 2 funzioni, tendono ad allungarsi e ripiegarsi su se stessi
e si possono fondersi dove acqua deve rallentare e ciò facilita il
flusso e gli scambi.

Possiedono un sistema nervoso abbastanza semplice, costituito


da due gangli cerebrali che si trovano al di sopra dell’esofago.
Due gangli pedali e da due gangli viscerali, che si trovano al di sotto del muscolo adduttore posteriore.
Sono caratterizzati da un piede abbastanza piccolo, in quanto utilizzato solamente come organo di scavo. Gli
organi si senso sono rappresentati da statocisti, posti in profondità del piede, e da occhi, piuttosto complessi.

La fecondazione è generalmente esterna: è richiesta quindi una sorta di


comunicazione chimica tra maschio e femmina per sincronizzare
l’emissione di gameti da parte di entrambi.
Lo sviluppo è indiretto, con il passaggio attraverso lo stadio larvale
simile alla trocofora degli anellidi e, successivamente, del veliger, larva
capace di nuotare, colonizzare ambienti e secernere la conchiglia. In
alcune specie d’acqua dolce esiste una forma larvale particolare definita
glochidio, parassita dei pesci capace di attaccarsi alle pinne o alle
branchie.

Una specie di acqua dolce caratterizzata da questo stadio larvale è


l’Anodonta, una specie dulcacquicola che vive nei fondali. La
femmina di Anodonta non emette uova nell’acqua, ma comunque
riceve gli spermatozoi e li accumula tra le branchie: pertanto, in
questo caso, la fecondazione è interna.

Anodota è un mollusco molto grande, pesante, vive nei fondi


fangosi di acqua dolce.
I sessi sono separati: la femm non rilascia uova nell’ambiente,
viene fecondata dagli sperm e trattiene gli sperm e ovociti nelle
camere branchiali con una larva che viene custodita li fino a
quando acquisisce conchiglia e degli uncini, e tentacolo adesiva. Vengono emesse quando passa un pesce,
queste larve vengono proiettate al di fuori grazie alla corrente e tramite gli uncini aderiscono alle branchie del
pesce.
È un inquilinismo, rimangono attaccate al pesce che le porta in un altro ambiente e poi si lasciano cadere in altro
ambiente lontano, è una forma di dispersione. I bivalvi si sono molto differenziati, tutti filtratori ma si trovano in
collocazione ecologiche diverse.

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Es cozza mytilus è una specie che vive aggregata a un
substrato e forma gruppi legati tra loro tramite secrezione
particolare chiamata abisso, secrezione ghiandolare che si
trova nel piede, indurisce a contatto con acqua di mare,
forma filamenti che legano questi individui tra loro e con il
substrato. L’ostrica, una delle due valve aderisce alla roccia,
le vongole (tapes, pecten che ha 2 valve diverse una piatta e
una concava e rimane appoggiata a un substrato e può
muoversi in modo attivo contraendo velocemente muscoli
adduttori, chiamato anche nattera, ha anche piccoli occhi,
che sono importanti per il fatto che si muove e non è
infossato, dattero di mare infossato nella roccia grazie a secrezione chimica, scava gallerie, e si pone
all’interno) sono bivalvi affossatori e producono sifono.

Phylum Molluschi – classe Gastropoda


Questa classe è rappresentata da circa 40.000 specie di
dimensioni medio-grandi, che sono state capaci di adattarsi,
oltre all’ambiente acquatico, anche all’ambiente terrestre.
Possiedono un grosso piede ventrale che aderisce a tutti i
substrati e che utilizzano per muoversi sul suolo, attraverso un
velo di muco da esso stesso secreto: la maggior parte dei
gasteropodi striscia nel suolo grazie ad una successione di onde
determinate dalla contrazione dei muscoli pedali.
E’ sempre presente un capo ben distinto con la presenza di
occhi; inoltre, è presente anche la radula attraverso la quale
avviene l’alimentazione per raschiamento.

I visceri sono tutti raccolti all’interno della conchiglia, con lo spazio che prende il nome di sacco dei visceri: la
peculiarità sta nella torsione del sacco dei visceri di 180°, che ha portato la cavità palleale anteriormente e, di
conseguenza, le vie genitali, gli organi escretori e l’intestino si apriranno anteriormente.

In questa classe esistono specie velenose, specie che hanno perso la conchiglia, specie marine, di acqua dolce e
terrestri.

Sono animali marini e hanno branchie e terrestri hanno polmone di diffusione, cavita del mantello che ha
perso le branchie e ha assunto capacita di scambi
respiratori. Preferiscono fondi duri. La conchiglia è
spiralizzata (Turritella quando l’apice della conchiglia è
rivolto verso l’alto la bocca è a destra con avvolgimento
destrorso può essere anche sinistrorso). I gasteropodi più
primitivi hanno conchiglie coniche es patella è un mollusco
che aderisce agli scogli, si trova in zona intertidale.
Haliotis conch di mare, ha conchiglia con accenno di
spiralizzazione in un punto ma non ha una vera e proprio
spiralizzazione e ha anche dei buchini.
Murex accoglie specie commestibili, avvolgimento destrorso
o sinistr.
Planorbarius (freshwater) presenta avvolgimento planare e
di acqua dolce.
Le conchiglie generalmente sono avvolte a spirale, ad eccezione della specie Patella che invece ha una
conchiglia conica, sono di varie dimensioni e anche colorate; inoltre, le conchiglie, solitamente, si attorcigliano
attorno ad un asse e in esse vi è un’apertura da dove esce l’animale. In genere, l’avvolgimento della conchiglia è

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destrorso, ma esistono anche specie con conchiglie sinistrorse: l’avvolgimento dipende dalla posizione della
bocca.

Di solito però l’avvolgimento è planare, c’è un asse intorno a cui


viene secreta in modo regolare e diventa sempre più grande, e in
cui si trova corpo dell’animale.
C’è apice, punto iniziale, aumenta di dimensioni con l’età, si apre
all’estero con apertura circolare allungata da cui il mollusco può
uscire o retrarsi per proteggersi

I molluschi gasteropodi sono provvisti di


recettori tattili e chimici; presentano un
sistema circolatorio aperto, con il cuore
provvisto di un atrio e di un ventricolo.
Nei gasteropodi marini la fecondazione è
interna e lo sviluppo è indiretto, con la
formazione della larva pericalimna e, successivamente, del veliger. Quest’ultima forma larvale è provvista di un
apparato cigliare per il nuoto.

Il piede che si retrae, durante l’evoluzione c’è


stata una torsione del corpo e tutti gli sbocchi dei
vari apparati, ano, pori genitali che sfociavano
post qui sfociano anteriormente: c’è stata una
sorta di rotazione di 180. Modello simile a prima.
C’è stata torsione della parte centrale del corpo
perciò da una situa antica si è passati a una
rotazione, cavità del mantello, ano pori si trovano
anteriormente.
Ciò comporta un’alterazione degli organi, i
metanefridi erano 2, con una torsione 1 perde
funzionalità.
Questo è avvenuto forse perché le branchie
alloggiati post vicino ad ano e apparato
escretore, si è ipotizzato che ci potesse essere una difficoltà di ventilazione delle branchie e una facile
contaminazione. Nella nuova posizione le branchie si trovano sopra la testa, e l’animale che si muove può
facilitare la ventilazione e passaggio dell’acqua sopra le branchie che porterebbe all’eliminazione di feci,
prodotti escreti.
Questa torsione a livello del SN da cordoni nervosi paralleli si
ha nei cordoni principali del corpo: si ha incrocio dei cordoni
destro e sinistro, quindi alterazione anche del SN.

Si ha uno sviluppo indiretto con larva, appena acquisisce


conchiglia diventa più grande e pesante, la cigliatura si
espande, e prende il nome di velum e permettono il nuoto e la
larva si chiama veliger.

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Di questa classe fa parte la sottoclasse
Prosobranchia: questi animali possiedono una
conchiglia spiralata e mostrano una torsione del sacco
dei visceri con spostamento della cavità palleale in
avanti.
Quasi tutti questi animali possiedono una radula, la cui
morfologia può cambiare da specie a specie, in
particolare per quanto riguarda il numero di denti per
ogni fila.
Il numero di denti dipende dal tipo di alimentazione: gli
animali di questa sottoclasse possono avere
alimentazione sia erbivora che carnivora. Quest’ultima,
ovviamente, richiederà un numero maggiore di denti nella radula.
Specie di questa sottoclasse sono rappresentate dalla Patella, dal Conus Mediterraneus e da Murex.
Quest’ultimo ha conchiglia con espansione vistosa, bocca circolare, ha una specializzazione: una parte del suo
corpo forma uno scudetto corneo, che quando l’animale si ritira nella conchiglia, funge da chiusura della bocca.

Altra sottoclasse è la sottoclasse Opistobranchia:


questi organismi sono caratterizzati da una parziale
torsione del sacco dei visceri.
Questi animali possono essere scavatori di substrato,
nuotatori o bentonici.
La conchiglia, nel corso dell’evoluzione, in alcune
specie si è drasticamente ridotta, fino ad arrivare ai
Nudibranchi che ne sono privi. In questa specie, oltra
alla conchiglia, sono assenti anche branchie e cavità
palleale.
Spesso producono sostanze tossiche, hanno ridotto la
conchiglia che può essere interna nascosta oppure è
scomparsa, allora sono più vulnerabili perciò hanno sviluppato possibilità di secernere sostanze tossiche.

- Lepre di mare: conchiglia interna che non si vede -


Farfalle di mare con conchiglie ridotte ed espansione del
mantello che servono per muoversi nella colonna d’acqua,
con pteropodi espansioni di piede e mantello che formano
queste lobature che si usano per nuotare.
-Forma planctonica: riduce conch e sviluppa altre espansioni
per favorire il nuoto, e c’è un alleggerimento del copro per
permettere il movim.
- Nudibranchi, senza conchiglia, respirano con parete
del corpo, spesso creano delle protrusioni aggiuntive che
aumentano superficie del corpo e favoriscono respirazione
cutanea. Es ballerina spagnola. Producono sostanze tossiche.

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Altra sottoclasse è la sottoclasse dei Pulmonata: questi animali, come dice il nome, respirano attraverso i
polmoni: i polmoni possiedono un piccolo orifizio circolare definito pneumostoma, situato nel lato destro, che si
espande e si contrae ritmicamente.
Le branchie perdute, i polmonati hanno colonizzato le terre emerse, chiocciole le limacce, hanno sviluppo
diretto no larve e richiedono ambienti umidi e producono muco per poter usare piede come locomozione,
rivestito da epitelio cigliato
Possiedono cavità palleale, tuttavia la conchiglia non è sempre presente: gli animali che ne sono privi, come
strategia per vivere, si nascondono nel suolo e fuoriescono solamente quando l’ambiente è saturo di acqua.
Chiocciola conchiglia se presente è scura perché domina componente organica non c’è carbonato di calcio più
abbondante in mare.
Sono conch più leggere, meno robuste, alcuni eliminano la conchiglia, allora l’animale sarà più vulnerabile.
Poro nella parte ant è l’apertura del polm di diffusione che è la cavita del mantello che da ant si è portata al lato
destro dell’animale.
Questi individui sono ermafroditi e sono caratterizzati da una fecondazione interna.
Esempi di specie appartenenti a questa
sottoclasse è la Planorbis coneus e Helix
pomatia il quale è ermafrodita e presenta
una riproduzione crociata, depongono
uova che si sviluppano autonomamente
con conformazione dell’adulto.

Phylum Molluschi – classe Cephalopoda


Questa classe è rappresentata da circa 650 specie, di
dimensioni medio-grandi: questi animali sono predatori
e si muovono velocemente.

Sono provvisti di radula e anche di un becco corneo


formato da due pezzi cuticoari, utilizzato per bloccare la
preda e spesso collegato a ghiandole velenifere in modo
da paralizzarla.
Il piede, spostato anteriormente, è trasformato in una
serie di braccia orali munite di 8-10 ventose, disposte
appunto sul capo attorno alla bocca, con una struttura
ventrale chiamata imbuto che regola l’uscita dell’acqua
dalla cavità palleale. Il piede è diventato lo strumento che coadiuva il nuoto a getto.
Gli assoni sono giganti per la rapida conduzione degli stimoli (la guaina mielinica infatti è presente solo nei
vertebrati). Inoltre, possiedono un occhio a camera che ha una complessità paragonabile a quella dell’occhio dei
vertebrati (anche se l’evoluzione è indipendente rispetto ai
vertebrati). Inoltre ci sono i recettori tattili e chimici.
Sono tutti marini, la modalità di alimentazione è la predazione.
Fanno parte del Necton che si differenzia dal plancton che viene
trasportato passivamente dal mare. I necton invece sono in grado
di contrastare le correnti del mare e nuotare con efficienza.

Nelle forme fossili le conchiglie sono settate con setti interni che
mostrano ispessimento delle pareti. Nelle forme oggi viventi al
conchiglia esterna è presente in Nautilus che è un fossile vivente.
Durante l’evoluzione, la conchiglia dei cefalopodi si è ridotta fino a
sparire, essa rappresenta infatti un peso.

Ci sono spirule che contiene la conchiglia spiralata ma è piccola e leggera, è ridotta, viene mantenuta aria o gas
tra i setti in modo da neutralizzare il peso della conchiglia che è interna.

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L’osso di seppia è la conchiglia della seppia. Nella seppia la conchiglia spiralata è diventata piatta e i setti si sono
addossati l’uno all’altro mantengo aria in messo.
La concilia residua del calamaro è ridotta ad una stecca trasparente (parte dorsale dell’osso di seppia), infatti o
calamari sono più veloci.
L’octopus (polpo) ha ridotto del tutto la conchiglia, la muscolatura del polpo è molto forte ed usa i tentacoli per
spostarsi, non è un grande nuotatore.

Hanno la capacità di cambiare colore e mimetizzarsi sul fondo, compensando così la perdita della difesa
offerta dalla conchiglia esterna. La pelle dei cefalopodi possiede quindi diversi tipi di cromatofori, ovvero
sacchetti elastici pieni di pigmento.

I sessi sono separati e parliamo quindi di dimorfismo sessuale:


il maschio è più piccolo della femmina e ha un tentacolo
specializzato per la fecondazione.
In questo tentacolo vi sono una specie di cucchiai che
raccolgono gruppi di spermatozoi chiamati spermatofore, che
verranno poi portati all’interno del mantello della femmina
dove ci sono gli organi femminili.
Il tentacolo funziona anche come organo copulatore.
Quindi la fecondazione è interna.

L’apparato circolatorio nei molluschi è aperto mentre nei cefalopodi è chiusi: hanno evoluto tale apparato dato
che consumano molto, hanno cuori aggiuntivi alla base delle due branchie per assicurare una circolazione
aggiuntiva. Questo è un adattamento secondario.

Sottoclasse Tetrabranchiata: hanno quattro branchie.


Nautilus pompilius è un fossile vivente, mantiene una conchiglia e nelle camere c’è
gas, l’animale vive nell’ultima camera più grande e sporge dall’apertura della
conchiglia con i tentacoli. Il capo è protetto nella conchiglia.
Ha a livello epidermico (martello) un prolungamento che attraversa tutti i setti, in
ogni setto c’è un’apertura. Il cordone di tessuto epiteliale si prolunga in tutte le
camere fino alla prima e secerne gas. Nelle camere vuote quindi c’è gas per alleggerire il corpo dell’animale.
10-20 cm di diametro.

Sottoclasse Dibranchiata: hanno due branchie. Nei Dibranchiati si distinguono due


ordini: Octopodi e Decapodi. Analizziamo i Decapodi.
Ci sono il calamaro con corpo a sacco contornato da un prolungamento esterno utile
quando non hanno nuoto a getto ma fluttuano nell’acqua, quindi è una pinna
stabilizzatrice. Ha grandi occhi e tentacoli che tiene raggruppati quando si muove.
Alcune specie che vivono in prudono possono produrre lampi di luce per comunicare: questo deriva da simbiosi
con batteri che permettono di emettere tale luce.
La seppia ha una pupilla orizzontale caratteristica, è più legata al fondo rispetto al calamaro. Ci
sono anche dei calamari giganti che vivono molto in profondità.

Gli Octopodi hanno 8 tentacoli e tra questi troviamo Octopus vulgaris, ossia il polpo.
Non ha la conchiglia e l’animale usa i tentacoli per sportarsi sui fondi duri e per nascondersi. Ha capacità di
mimetismo grazie a cellule pigmentate (cromatofori) dell’epiderma che gli consentono di mimetizzarsi con il
fondo roccioso. Presenta occhi molti grandi.
Ha l’imbuto alla base del corpo a sacco, ha la funzione di raccogliere l’acqua del mantello, l’acqua è fatta defluire
con una certa violenza all’esterno attraverso l’imbuto. L’imbuto ha un’apertura piccola e determina una spinta
all’indietro, anche se normalmente sposta con i tentacoli.
Tutti i cefalopodi hanno la ghiandola del nero, sacca piena di pigmento nero che può venire espulso che crena
una nuvola nera ed oscura l’animale dai predatori.

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I polpi tra i cefalopodi hanno uno sviluppo psichico elevato.

I molluschi sono celomati e sono affini agli


Anellidi (che però hanno celoma più ampio
dei molluschi). Anche le ciglia sono presenti
e li uniscono.
Gli Artropodi invece non hanno ciglia.

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ARTROPODI

Siamo sempre nei Protostomi, abbandoniamo


i Locotrofozoa e entriamo negli Ecdisodozoa di
cui abbiamo già visto i nematodi.

Gli Artropodi comprendono circa 1.500.000 di


specie. Sono più dell’80% degli animali.
Di tutti gli artropodi il 90% sono insetti.
Sono protostomi appartenenti agli Eumetazoa
con simmetria bilaterale.

Gli artropodi presentano un esoscheletro molto spesso e scuro, formato da cuticole


prodotte dall’epidermide che formano vari strati: lo strato più superficiale è
chiamato epicuticola e lo sottostante è chiamato procuticola, a sua volta diviso in
esocuticola e endocuticola.
L’esoscheletro ha permesso la conquista delle terre emerse e prevede un
meccanismo di muta dell’involucro stesso per permettere l’accrescimento dell’animale.
Inoltre, l’esoscheletro protegge l’animale dalla disidratazione.
Gli Artropodi sono metamerici ed ogni metamero è rivestito da un suo anello esoscheletrico.
Vi sono zampe articolate che consentono un movimento rapido, in quanto i muscoli striati si vanno ad inserire
nell’esoscheletro. Quindi, oltre al corpo, anche le zampe sono rivestite da esoscheletro e sono articolate in
segmenti o pezzi rigidi chiamati scleriti.

La cuticola è costituita da proteine e chitina, un polisaccaride azotato costituito da unità di Nacetilglucosamina.


Le proteine costituenti la cuticola (in particolare l’esocuticola) subiscono un processo definito tannizzazione,
conferendo rigidità a questo strato.
Gli artropodi presentano dei peli tattili che attraversano tutta la cuticola e permettono di trasmettere il segnale
esterno al sistema nervoso.
Gli artropodi sono animali attivi che hanno cercato di colonizzare tutti gli ambienti, anche quelli aerei.
Hanno la necessità di crescere attraverso mute o ecdisi, processo nel quale l’esoscheletro si stacca
dall’epidermide e quest’ultima inizia a produrre una nuova cuticola. La muta è un momento di vulnerabilità per
l’animale, spesso rimane dentro il vecchio involucro mentre quello nuovo si indurisce.
Il distacco è determinato dalla secrezione di un liquido esuviale i cui enzimi vanno a digerire l’endocuticola, tutto
ciò sotto l’effetto dell’ormone ecdisone.
Quando si effettua il distacco del vecchio, viene prodotto il nuovo. Poi c’è l’abbandono del vecchio esoscheletro
e l’attesa dell’indurimento del nuovo.
E’ l’unico momento in cui l’animale può accrescere le dimensioni.

L’animale cambia di dimensioni periodicamente: la nuova cuticola si inizia a formare quando ancora c’è quella
vecchia, quindi la vecchia cuticola si rompe da alcune linee di rottura predisposte e l’animale esce dal vecchio
esoscheletro (esuvia).

Le zampe anteriori sono appendici modificate per l’alimentazione, ovvero per ingerire, predare e rompere il
materiale da mangiare.

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Il sistema digerente è completo, quindi hanno un apparato buccale, l’ano, intestino lungo e un grosso
epatopancreas.
A livello cefalico ci sono appendici (pezzi boccali): catturano, smembrano, ingeriscono.

La respirazione delle forme acquatiche avviene tramite le branchie oppure con la aprete del corpo se
l’esoscheletro è sottile, ma la maggior parte degli Artropodi sono terresti e hanno polmoni a libro (ragni) e
trachee.

Il sistema circolatorio è aperto: si ha la cavità interna del corpo, l’emocele, dove scorre l’emolinfa. È
presente anche un cuore prolungato anteriormente in un’aorta, provvisto di piccole aperture chiamate osti,
con valvole attraverso le quali l’emolinfa rientra nel vaso dorsale.

L’escrezione nelle forme terrestri avviene tramite i tubi di Malpighi, ovvero estroflessioni lunghe e sottili che
sboccano nel retto ed espellono cataboliti insieme alle feci.
Strutture riconducibili a metanefridi sono rappresentati dalle ghiandole antennali e mascellari nei Crostacei e
dalle ghiandole coxali negli Aracnidi.

La riproduzione degli Artropodi è sessuale e non hanno la capacità di rigenerarsi.


Sono a sessi separati, ma ci sono anche casi di ermafroditismo e partenogenesi, in quanto è necessaria per
colonizzare velocemente l’ambiente.
Nelle forme terrestri la riproduzione avviene per fecondazione interna, mentre nelle forme acquatiche per la
fecondazione esterna.
Le forme più antiche erano acquatiche, oggi sono rimasti pochi tra cui i crostacei. Tutti gli altri sono terrestri. Se
sono acquatici in acqua dolce, è stata una colonizzazione successiva. Gli altri sono simbionti, commensali e
parassiti.
Derivano dal subphilum Tri obita,
estinto. Questo aveva già sviluppato
l è
le caratteristiche come la
metameria, l’esoscheletro,
mantenute negli Artropodi.
Ci sono altri Subphilum:
-c ostac a sono tutti acquatici
-cr elic erata sono arth provvisti di
cheliceri
h e , che sono delle appendici
specializzate, più antico , più
strettamente imparentato con i
trilobiti
-un r mia arth che hanno zampe
uniramose,
i a zampe semplici, non
bifide, questo per distinguerle dai
crostacei che hanno tutte le
appendici bifide. A questo
subphilum appartengono i
Centopiedi e i millepiedi e gli insetti.

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Phylum Artropodi – subphylum Trilobiti
Questi animali sono estinti e sono chiamati così perché sono divisi longitudinalmente in
tre settori: cephalon (testa), formata da segmenti fusi in unico piano, thorax
(metamerico) formato da segmenti incernierati tra di loro e pygidium o telson (coda),
ma come la testa, fusi insieme in un unico piatto.
Cercavano il cibo tramite le antenne ma anche grazie alla presenza di due occhi
composti.

Animali di dimensioni varie dal mm a metro, hanno corpo metamerico, formato da tanti segmenti in cui gli
organi si ripetono, c’è una fusione del primi segmenti anteriore del capo
(cefalizzazione) avevano occhi composti, suddiviso in un tronco e c’è la presenza
dell’ultimo metamero diverso dagli altri, pigiddio o telson, che dividono in 3 parti il
corpo del trilobita.
La metameria è omonima e ‘ultimo segmento è il pigiddio.
È possibile individuare una suddivisione longitudinale del corpo una parte del corpo
longitudinale e una laterale. Animali attivi e detritivori

Trilobito: copro diviso in tre parti sia in senso longitudinale che trasversale.
L’ambiente di vita era esclusivamente marino. La loro documentazione parte del cambriano.

Phylum Artropodi – subphylum Chelicerati


Questi animali sono forme marine e terrestri, caratterizzati dall’avere
delle appendici anteriori sul capo, dette cheliceri, con cui attaccano la
preda. Non possiedono un capo specializzato per la presa e la
triturazione del cibo, ma una regione anteriore che porta la bocca, vari
organi di senso e appendici con funzione locomotoria.
Non hanno le antenne e il corpo è diviso in due parti: un addome (o
opistosoma) e un cefalotorace (o prosoma), solitamente rivestito
dorsalmente da un carapace.
La prima parte viene definita cefalotorace, quindi unisce il capo con il torace, presenta 6 paia di appendici, con il
primo paio rappresentato dai cheliceri e il secondo paio rappresentato dai pedipalpi, ovvero strutture con
funzione prensile, sensoriale o copulatoria, quindi le altre 4 paia di appendici addizionali sono utilizzate per la
locomozione, mentre l’addome non è provvisto di appendici.
Alcuni hanno occhi composti, ma solitamente sono semplici, non sono perfezionati come negli insetti.

Questo subphylum è diviso in 3 classi: Merostomata o Xiphosura, Arachnida e Pychnogonida.

Subphylum Chelicerati – classe Merostomata La


classe dei Merostomata è una classe molto antica
che comprende solo forme marine.
Hanno grandi dimensioni (40-50 cm) e il cefalotorace
è ricoperto dorsalmente da un robusto scudo a ferro
di cavallo, in cui sono presenti un paio di occhi
composti, invece ventralmente è presente la bocca
che si allunga fra le zampe come una fessura
longitudinale.
Anteriormente ad essa sono presenti dei piccoli cheliceri e ai suoi lati vi sono cinque paia di zampe, di
cui le prime quattro sono chelate, utilizzate per triturare il cibo, mentre l’ultimo di zampe sono utilizzate
per scavare.
L’addome è invece provvisto da sei paia di appendici laminari: il primo paio è detto opercolo, che copre i
genitali, e le altre cinque paia portano delle branchie a libro e servono per nuotare.

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È presente anche un telson (pigidio) molto sviluppato rappresentato dalla coda, che utilizzano per rigirarsi
quando le onde li ribaltano.

L’apparato circolatorio è aperto ma ben sviluppato, invece l’apparato escretore è costituito dalle ghiandole
coxali, ovvero dei metanefridi trasformati che sboccano alla base dell’ultimo paio di zampe.
Le femmine sono più grandi dei maschi e si muovono fuori dall’acqua soprattutto per la riproduzione, la quale è
esterna in quanto la femmina depone le uova in una fossa nella sabbia e il maschio le ricopre con gli spermi.
Lo sviluppo è indiretto, con presenza di stadi larvali.
Un esempio è Limulus: alcuni crostacei si pongono in simbiosi sul suo rivestimento duro, sono filtratori e ovviano
la mancanza del movimento in questo modo.
La classe dei Merostoma è quella meno numerosa ed è più collegata alla forme estinte.

Subphylum Chelicerati – classe Aricnida


A questa classe appartengono gli ordini degli scorpioni,
degli pseudo scorpioni, degli acari, degli opilioni, dei
picnogonidi e degli araneidi, tutti provvisti di pedipalpi
e cheliceri per trattenere e attaccare i piccoli artropodi
che costituiscono il loro cibo.
La respirazione avviene tramite polmoni a libro o
trachee, la fecondazione è interna e lo sviluppo è
diretto.
Nel corpo degli Aracnidi, prosoma ed opistosoma sono
solitamente distinti da una strozzatura, la quale è
particolarmente marcata nei ragni e il telson è
presente solo in alcuni ordini.

Come in tutti gli Artropodi, l’apparato circolatorio è aperto: un sistema di arterie è presente negli Aracnidi
provvisti di polmoni per favorire l’ossigenazione di tutti i tessuti.
L’apparato escretore degli Aracnidi è rappresentato da ghiandole coxali e/o da tubuli del Malpighi. Quest’ultimi
riversano i cataboliti sottoforma di acido urico nell’intestino posteriore, che è una cloaca in cui confluiscono i
prodotti dell’escrezione e i residui della digestione.
Il sistema nervoso è rappresentato dalla fusione di gangli ventrali in una massa nervosa unica.
Solo nell’opistosoma degli scorpioni si hanno un paio di gangli per ogni segmento.
Sono a sessi separati, solitamente si riproducono per anfigonia (fusione di due gameti) ma possono anche
esserci casi di partenogenesi.
I maschi racchiudono gli spermi in una spermatofora e la femmina ci colloca sopra l’apertura vaginale,
permettendo la fuoriuscita degli spermi dalla spermatofora e il loro ingresso nelle vie genitali femminili.

Questa classe si divide in diversi ordini.

Ordine Scorpioni
Gli scorpioni sono gli Aracnidi più antichi.
Hanno cheliceri, che sono a chela e servono a pinzettare il materiale
alimentare a lato della bocca, poi ci sono appendici successive che
formano le chele, e sono i pedipalpi, le 2 appendici specializzate a cui
seguono le 4 zampe.
L’opistosoma è allungato e diviso in due parti: quella anteriore è chiamata
mesosoma, più ampia e sulla sua superficie ventrale si trovano le aperture
di quattro paia di polmoni a libro, le aperture genitali e un paio di organi
tattili ed olfattivi, detti pettini.

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Il metasoma è invece la porzione posteriore: è più sottile e si può ripiegare dorsalmente o anteriormente e
termina con un telson a forma di aculeo, contenente ghiandole velenifere.
L’animale blocca la preda con i pedipalpi e poi la trafigge con l’aculeo dell’estremità post.
Ci sono organi di senso tattile e chimico ventrali tipici degli scorpioni chiamati pettini, tenute raso terra mentre
l’animale si sposta e dà info sull’ambiente.
La riproduzione sessuale avviene per fecondazione interna, sempre tramite spermatofore. I
sessi sono separati, la femmina è più grande ed è vivipara.
C’è corteggiamento, maschio depone sul terreno spermatofore, pacchetti di spermatozoi, il maschio guida la
femmina verso le spermatofore sino a quando non si trovano in corrispondenza del polo genitale.
I piccoli nascono e in un primo momento vengono portati sul corpo della madre, ci sono cure parentali.

Ordine Araneidi
Questi animali sono detti comunemente ragni e
sono rappresentati da 30.000 specie, infatti
costituiscono l’ordine più grande degli Aracnidi.
Sono tutti predatori. Hanno dei piccoli e acuminati
cheliceri in cui sboccano ghiandole velenifere. I
pedipalpi sono più piccoli delle zampe, privi di chele
e rivolte in avanti, sono ricchi di sensilli (organi di
senso degli artropodi, ricchi di cellule sensoriali) e
nel maschio servono per trasportare gli spermi
nelle vie genitali femminili.
La punta dei pedipalpi del maschio possiede un
serbatoio a forma di bulbo che il maschio riempie
con gli spermi. Il bulbo comunica con un dotto
eiaculatore che termina con una struttura atta alla penetrazione, detta embolo.
Durante l’accoppiamento il pedipalpo si inturgidisce per l’afflusso di emolinfa, l’embolo viene introdotto
nell’orifizio genitale femminile e gli spermi vengono trasferiti al suo interno.

Prosoma ed opistosoma sono collegati da un peduncolo, provvisto da un paio di appendici, le filiere, in cui
sboccano le ghiandole sericigene per la produzione della tela. La tela può avere diverse funzioni: intrappolare le
prede, ritirarsi rapidamente verso l’alto o per interrompere una caduta e per formare sacchetti in cui contenere
le uova.

Ci sono 8 occhi semplici disposti in maniera frontali


più sviluppati i regni diurni.
Alle estremità opposte dell’addome ci sono
protuberanze, che sono gli sbocchi, di ghiandole
interne che producono un secrezione proteica che
indurisce all’aria e forma la seta, formano tele, in
alcuni ragni servono ad avvolgere le uova, a
formare una sorta di bozzolo per le uova.

I ragni sono ricoperti di preli tattili, meno importante la vista, molto importante il senso chimico.
C’è cervello dors, i cordoni nervosi decorrono ventralmente, e c’è uno anello dii connettivo che lega cervello e
nervi, il SN è molto concentrato perché il corpo è più compatto e ci sono gangli nella parte ant. Circolazione
aperta, cuore dorsale, c’è ghiandola digerente, ovario o testicoli, poli genitali o ano rivolti bìventralmente, si
sono le aperture dei polmoni a libro, trasmissione diretta di aria alle cellule.

I ragni si cibano prevalentemente di insetti e alcuni di dimensioni maggiori anche di piccoli vertebrati.
Paralizzano la preda pungendola con i cheliceri e riversano all’esterno gli enzimi digestivi prodotti dal loro

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stomaco: questi digeriscono parzialmente i tessuti della preda che poi verrà risucchiata all’interno dell’apparato
digerente.

Il veleno dei ragni è quasi sempre inoffensivo per l’uomo, fatta eccezione per la specie di “vedova nera”.

-Ragni lupo che costruiscono tane, tela usata per foderare la tana, non tutti ragni fanno le tele, sono strumenti di
predazione perché il ragno viene informato dall’impatto della preda con la tela tramite vibrazione, usa i cheliferi
e la avvolge con seta e la immagazzina per mangiarla in un secondo momento.
-Argyroneta ragno acquatico. Fa aderire alle aperture dei polmoni a libro una bolla d’aria, può vivere in questa
bolla e la sfrutta per la predazione.
Il modo di formazione delle tele dipende da specie a specie, alcuni ragni inseguono la preda altri saltano, tutti
usano i chiliferi per paralizzare, fanno digestione esterne, ricoprono le prede con secrezioni digestive e poi
aspirano il contenuto semidigerito.
-Licosa tarentula velenoso per l’uomo, non letale.
-Vedova nera, corpo globoso, macchie rosse, 13 macchie femm che sta facendo il bozzolo, ama zona aride
cenrosud italia

Alcuni ragni corrono o saltano, sono predatori da inseguimento. Può essere un sistema di fuga o di caccia e
hanno occhi molto sviluppati. Quelli che tessono la tela e aspettano invece hanno i recettori tattili più sviluppati.

Ordine Opillioni
Questi animali sono caratterizzati da un corpo ovoidale, in quanto prosoma ed
opistosoma sono uniti. Le zampe sono molto lunghe e sottili e i pedipalpi sono
piccoli e rivolti in avanti.
I cheliceri sono invece costituiti da tre articoli e terminano a pinza.
Nel prosoma ci sono ghiandole odorifere che l’animale usa quando si sente
minacciato.
Sono privi di ghiandole velenifere.
La respirazione avviene per trachee ed effettuano l’escrezione mediante ghiandole coxali. L’inseminazione è
interna grazie a un pene estroflettibile del maschio.

Ordine Pseudoscorpioni
Somigliano agli scorpioni ma non lo sono. I cheliceri sono corti e i pedipalpi sono
lunghi.
Sono predatori e le loro dimensioni sono molto piccole, qualche mm.
Non c’è coda, no ghiandole del veleno, animali liberi, onnivori, si nutrono di materiale
morto, sotto le cortecce nel bosco.

Ordine Acari
Questi animali sono di dimensioni piccolissime, da 0,2 a 10 mm, ad eccezione delle zecche che possono arrivare
fino a 3 cm. Prosoma ed opistosoma non sono distinguibili ma è presente una regione anteriore chiamata rostro,
atta a perforare, mordere e succhiare, dove si ritrovano cheliceri e pedipalpi. Nella regione posteriore sono
presenti quattro paia di zampe.
Respirano per trachee o per via cutanea e gli organi escretori sono tubuli del Malpighi.
Sono un ordine, corpo compatto, tutti i segmenti sono fusi e hanno un corpo piatto o globoso, i cheliferi e i
pedipalpi sono unite le une alle altre e fungono da strumento per perforare, chiamato rostro, sono predatori e
parassiti.
Possono vivere nel suolo, in acqua dolce o da ectoparassiti come le zecche: queste si
cibano di sangue di vertebrati e le femmine, siccome il loro scheletro è meno
sclerotizzato rispetto quello del maschio, si ingrossano man mano che si riempiono di
sangue. Quindi dopo il pasto le femmine cadono al suolo e depongono le uova.
Se vivono liberi, acq o terr hanno fotocettori, chemiocettori, tattocettori.

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Sono molto attivi con zampe molto lunghe, che vengono chiamati ragnetti rossi, tendono a predare piante,
parassiti vegetali. Hanno modificato perciò tratti morfo del corpo, occhi semplici, info visiva può essere utile ma
non è fondamentale.
-Zecche, sono acari parassiti unione di due cheliceri e due
pedipalpi formano una struttura conica che serve per
perforare nell’ospite, rimangono infissi nella parete del
corpo.
Hanno intestino dilatabile, possono aumentare
dimensioni durante il pasto.
Sono ematofagi, secernono un anticoagulante per non
avere problemi e sostanze anestetiche.

–Acari parassiti, molto numerosi tendono ad accorciare lunghezza zampe, perché queste servono ad ancorarsi
alla parete del copro, e queste terminano con un uncino, molto sviluppato il rostro, che è lo strumento per
perforare, corpo diventa piatto, favorisce adesione al substrati, rende più difficile la rimozione del parassito
dall’ospite.
Si riduce il SN che negli acari è presente, più sviluppato nelle forme libere, vista la compattazione del corpo, tutti
gli organi interni sono molti ridotti di dimensioni e tendono a compattarsi di dimensioni.

-Sarcoptes scabiei (acaro della scabbia): è un’infestazione dell’uomo, dall’ectoparassitismo a un endo, inferiori al
mm, femmina più grande del maschio, zampe ridotte, molto sviluppate le setole.
La superficie dorsale è molto scolpita, sono animali che scavano gallerie sotto l’epiderma, e si pongono nel
sottocutaneo, le femmine depongono uova al fondo delle gallerei.
Lo sviluppo è diretto, aumenta numero, e crea prurito, trasmissione per contatto.
Forma analoga rogna a carico dei cani gatti, animali selvatici, ci sono anche danni alla superficie della pelle,
spesso perdono mantello dei peli.

Subphylum Chelicerati – classe Pychnogonida


Per quanto riguarda invece la classe Pychnogonida, essa è costituita da
animali sottili, provvisti di lunghe zampe (da 3 a 5 paia) che costituiscono
gran parte del loro corpo.
Sono detti anche ragni di mare e vivono tra le alghe, su colonie di Cnidari o
su spugne.
Il corpo presenta un rostro al cui apice si apre la bocca, a cui segue il
prosoma mentre, l’opistosoma è ridotto ad un semplice moncherino.
Si nutrono di Cnidari e sono a sessi separati.
Siccome il loro tronco è di dimensioni ridotte, le diramazioni delle gonadi continuano nelle zampe, in cui si
aprono anche i gonopori. Il maschio si occupa di inseminare le uova man mano che le femmina le depone. Una
volta che le uova sono fecondate, vengono cementate a formare delle masserelle che vengono attaccate a un
paio di piccole appendici, dette ovigeri, fino alla schiusa.

Forse si tratta di una linea evolutiva antica, sono marini


come gli antenati. Ha atrofizzato l’addome e sviluppato la
locomozione mediante tali zampe.
Anche i merostomi hanno mantenuto l’ambiente marino e
poi ci sono gli aracnidi terrestri che hanno sviluppato vari
adattamenti.

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Phylum Artropodi – subphylum Crustacea
Il subphylum dei Crostacea comprende circa 65000 specie.
Questi animali hanno simmetria bilaterale e sono costituiti da
metameri diversi tra loro (metameria eteronoma).
Questi animali hanno mantenuto la vita marina e si differenziano
dagli altri artropodi per la presenza nel capo (cephalon) di due
paia di antenne, ovvero le antennule e le antenne.

Inoltre, si differenziano per la presenza delle appendici,


tipicamente biramose, costituite da una porzione basale (il
protopodite), da cui partono due rami, uno mediale (detto
endopodite) e uno laterale (detto esopodite).

Le appendici dei crostacei possono essere fillopodiali (laminari)


o stepoidali (a sezione cilindrica).
Il cephalon è solitamente costituito da 6 segmenti e anche da un
paio di mandibole e due paia di mascelle.
Sono costituiti da torace e addome e solo in alcuni è presente il
telson, sottoforma di segmento post-anale, che può portare un
paio di rami caudati che costituiscono la furca e formano il
ventaglio caudale.
Le appendici utilizzate per muoversi sono localizzate nel torace.
Le appendici dell’addome hanno funzioni varie: organi propulsori del nuoto, trattenere le uova nelle femmine.
Le appendici del penultimo segmento si affiancano
all’ultimo segmento e si forma il ventaglio caudale che
viene usato a volte per la fuga.
È frequente la presenza di un carapace.

Ci sono appendici ventrali intorno alla bocca che hanno


funzioni alimentari, mandibole app corte con bordo
interno dentellato con funzione di triturazione. Ci sono 2
coppie di mascelle, 3 paia di appendici che formano
apparato boccale. Le prime appendici del cefalotorace
spesso diventano più corte delle successive e
acquisiscono funzioni a supporto dell’alimentazione,
sono i massilipidi.

Quindi ci sono un paio di mandibole, due paia di mascelle e un certo numero di zampe aggiuntive con funzioni
alimentari e poi ci sono zampe che servono per la locomozione a volte con chele, a volte no.

Le appendici dell’addome non hanno funzione di locomozione, spesso protezione delle uova e incubazione delle
larve. L’ultimo segmento prima delle larve, appendici chiamate uropodi che formano il ventaglio caudale.
L’apparato digerente è completo, ghiandola digerente è anteriore, mentre l’ano sbocca ventralmente al telson.
SN cefalizzato, c’è cervello dorsale, connesso con 2 connettici ai cordoni ventrali, e presentano dei gangli uno per
metamero più grossi in corrispondenza dei metameri delle zampe.
Sistema circolatorio aperto, vaso e cavita emocelica, gonadi sono dorsali vicine al cuore.
I pori gen escretori sono tutti ventrali, organi escretori con ghiandola antennale.
Le branchie sono protette sotto l’esoscheletro che forma piastra dorso laterale, aperta ventralmente in modo da
permettere ingresso dell’acqua e la ventilazione delle branchie pur proteggendole da predatori.

L’esoscheletro può essere più o meno calcificato (se calcificato è più resistente) e per respirare utilizzano le
branchie.

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Gli organi escretori che eliminano ammoniaca sono le ghiandole antennali o le ghiandole mascellari. Il
sistema nervoso dei crostacei è costituito dal cerebro e da una catena ventrale di gangli, con tendenza
alla fusione e cefalizzazione.
Gli organi di senso sono, oltre alle antenne, gli ocelli semplici,
gli occhi composti, i chemiocettori, i propriocettori e setole
tattili.
Riproduzione sessuale, generalmente sono gonocorici, ma
molti
anche ermafroditi.
Ci sono vari casi di partenogenesi e lo sviluppo prevede delle
larve.
Primo stadio larvale larva è il nauplius: larva micro non
segmentata che ha solo 3 paia di appendici con cui nuota, sono le antenne prime e seconde e mandibole anche
se nella larva hanno ancora funzione di zampe, c’è un occhio semplice.
Secondo stadio di larva è detto zoea ha aspetto simile all’adulto, nuota ancora nella colonna d’acqua, e già
provvista di occhi composti e corpo segmentato, sono caratterizzate da spine, lunghe appendici del’’eso che
hanno il significato di aumentare rapporto superficie volume e di favorire galleggiamento delle microlarve e
dispersione.
Altre specie hanno invece sviluppo diretto.

Questo subphylum si divide in diverse classi: Branchipoda,


Copepoda, Cirripedia, Malacostarca.

Subphylum Crustacea – classe Branchipoda


La classe dei Branchipoda è costituita da animali microfiltratori che
vivono prevalentemente in acqua dolce, con la respirazione che
avviene tramite branchie.

Questa classe si divide in ordini.

Ordine Anostraca
Questi animali sono privi di carapace e facilmente riconoscibili per i grandi occhi peduncolati.
Hanno delle seconde antenne che nel maschio sono più grandi e servono per trattenere la
femmina durante l’accoppiamento.
Gli Anostraci nuotano solitamente sul dorso muovendo le appendici toraciche: in questo
modo possono trattenere plancton e detriti organici per alimentarsi.
In periodi sfavorevoli, gli embrioni all’interno delle uova possono sospendere il loro sviluppo
e andare in quiescenza. Quando le condizioni ritornano ad essere favorevoli le uova si schiudono ed esce il
nauplius.
Per esempio, l’Artemia salina vive nel lago di Pilato e mostra popolazioni partenogenetiche che possono
conferire un colore rossastro ai bacini in cui si moltiplicano.

Ordine Cladocera
Questi animali sono chiamati anche pulci d’acqua: l’ordine comprende specie
provviste di un carapace che racchiude tutto il corpo tranne il capo, quindi per
nuotare utilizzano le grandi antenne biramose del secondo paio e si nutrono per
filtrazione, tramite le setole delle appendici del tronco. Spesso con il genere
Daphnia viene indicato tutto l’ordine.
Dei piccoli crostacei un paio di mm, la più nota è daphnia, dafnia pulex è un crostaceo in cui si è formata una
plica dell’eso che copre interamente il corpo, esternamente appare come rivestito da un astuccio. Questa plica
che inizia nella regione del collo, si chiama carapace, una struttura cornea proteica di rivestimento, e ha un
aspetto molto compatto, zampe e vasi sono racchiusi in questo carapace che è diviso in due parti speculari

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uguali, da cui fuoriesce il capo con un occhio composto e con delle antenne, e sono le due che servono
all’animale per nuotare.
E tra il digerente e il lato dorsale ci sono le uova, e le tengono incubate per un periodo poi le liberano e sono le
nauplius.
Si trovano in ambienti variabili, soprattutto nelle zone temperate, l’acqua dolce si scalda d’estate, si raffredda in
inverno, cambia la densità, e per gli animali panctomici è un problema, e c’è problema di affondamento perciò si
ha un fenomeno chiamato ciclomorfosi per cui a seconda della stagione e dell’acqua in cui vivono la morfo del
capo cambia, nella stagione est in cui il fenomeno dell’affondamento è maggiore l’animale aumenta la sua
superficie corporea, attraverso espansioni del capo.
L’aspetto più normale di dafnia si ha in altre stagioni in cui dafnia ha dimensioni normali.
I cladoceri si riproducono mediante partenogenesi ciclici in cui si hanno differenti generazioni di sole femmine,
alternata da una generazione anfigonica: quando le temperature sono troppo basse o diminuisce la disponibilità
di cibo, le femmine danno origine, sempre per partenogenesi, ad una generazione in cui sono presenti anche i
maschi.
Può così avvenire la riproduzione sessuale biparentale (o anfigonica) e le femmine feconde produrranno uova
fecondate resistenti (uova durature), che si schiuderanno la primavera successiva e origineranno solo femmine.

Subphylum Crustacea – classe Copepoda


La classe dei Copepoda è costituita da animali che vivono in ambienti acquatici sia
dolci che salati.
Rappresentano la più importante risorsa trofica per molti pesci, soprattutto quelli
di interesse economico come aringhe, sardine e sgombri ma anche per mammiferi
marini e per tutti gli altri organismi che si nutrono di plancton.
Sono di piccole dimensioni, possono condurre vita libera e in genere sono filtratori, ma anche parassiti.
Sono caratterizzati dalla presenza dell’occhio naupliare impari e dalle antennule più lunghe delle antenne. Es
ciclops con forma allungata, i metameri in cui il corpo è suddiviso si vedono bene nel torace, addome, femm
con uova fecondata, incubazione delle uova, nuotano con le antenne, usano le prime e sono molto lunghe con
movimento a frusta, molto rapido.

Subphylum Crustacea – classe Cirripedia


Gli animali appartenenti alla classe dei Cirripedia, in passato erano compresi tra i molluschi, ma il loro stadio
larvale permette di inserirli tra i crostacei: allo stadio di nauplius segue una larva planctonica, la cypris, che
possiede una carapace bivalve.
La cypris si attacca ad un substrato (nel caso delle forme sessili a vita libera) o all’ospite (nel caso deli epizoi o
parassiti), mediante delle antennule, provviste di particolari ghiandole secernenti una sostanza adesiva, il
cemento.
Il genere Balanus vive in gruppi anche sugli scogli nella zona intertidale (zona tra alta
e bassa marea).
Presentano un esoscheletro fortemente calcarizzato indurito da carbonato di calcio.
È presente un'apertura dalla quale l'animale fa uscire le zampe bifide, le quali non
servono al movimento, ma per creare la corrente d'acqua utile alla respirazione e
all'escrezione.

Il genere Lepas, presenta invece uno scheletro lamellare e si attaccano ai substrati


duri.
Vivono in gruppi e l’eso è diviso in piastre, e c’è un peduncolo carnoso che collega il
corpo con un substrato duro. Vivono anche in acque alte su un oggetto, boa, chiglia
barca.
Le uova fecondate emesse dall’animale che diventano larve, queste sono libere e fanno parte del plancton,
servono per colonizzare nuovi sedimenti e fare dispersione. Larva cambia aspetto, comincia a produrre il suo
esoscheletro, diventa pesante e scende verso il fondo dove si insedia e diventa adulto.

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Subphylum Crustacea – classe Malacostraca La
classe dei Malacostraca è formata da animali il cui
corpo è organizzato in tre regioni o tagmi:
cephalon, pereion e pleon, con un numero fisso di
segmenti e con appendici variamente specializzate.
Il cephalon è costituito da sei segmenti e porta
antennule e antenne nei segmenti preorali e
mandibole, mascelle I e mascelle II nei segmenti
postorali.
Il pereion è costituito da otto segmenti, ognuno dei
quali porta un paio di appendici stenopoidali
(pereiopodi), queste possono differenziarsi in
massillipedi, se coadiuvano le
appendici del cephalon nella manipolazione del
cibo, o in zampe se impiegate nel movimento.
Il pleon è costituito da sei segmenti, provvisti di appendici (pleopodi) e da un segmento postanale, il telson, che
non porta appendici. I pleopodi possono essere utilizzati per il nuoto, trasferimento degli spermi o incubazione
delle uova.
Quelli del sesto segmento sono chiamati uropodi e spesso formano insieme al telson il ventaglio caudale, utile
per il nuoto.
Solitamente il cephalon è indistinguibile dal pereion perché spesso il carapace ricopre tutti i segmenti del
pereion.

Gli organi di senso sono antenne, occhi composti, occhi semplici impari, statocisti, propriocettori, setole tattili e
chemiorecettrici. Le setole chemiorecettrici sono sulle antenne, antennule e appendici boccali, invece quelle
tattili sono sulla cuticola.
Alla base delle antenne ci sono un paio di statocisti, delle fossette nell’esoscheletro contenenti dei granelli di
sabbia cementati, utili all’animale per il movimento, orientamento e per percepire vibrazioni del substrato.

Questa classe si divide in diversi ordini.


Ordine Stomatopodi
Questi animali sono di medie e grandi dimensioni (fino a 30 cm), hanno occhi
molto sviluppati, antennule con tre rami e antenne con esopodite laminare, 5 paia
di massillipedi chelati.
Hanno 3 paia di zampe gracili, quindi il movimento è garantito dai pleopodi (che
portano le branchie) e dalle masse muscolari del pleon. Uropodi e telson sono
larghi e spinosi, spesso usati per chiudere le tane dove nascondono le uova.
La specie più diffusa nel mediterraneo è la Squilla Mantis, chiamata volgarmente canocchia.

Ordine Isopoda
Questi animali sono solitamente di piccole dimensioni, quasi sempre bentonici, sia
marina che di acqua dolce, e alcuni sono parassiti dei pesci ossei.
Sono caratterizzati da assenza di carapace, occhi sessili, il primo segmento del pereion
è fuso con il cephalon e se disturbati sono in grado di appallottolarsi su se stessi
(volvazione).

Esistono anche forme terrestri, conosciuti come porcellini di terra o porcellini di


Sant’Antonio. Hanno zampe più corte, antenne occhi composti, non peduncolati,
mimeticic, cicono sottobosco, fenomeno della valvazione, se disturbati si
appallottolano su se stessi, detritivori.

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Ci Sono forme parassite isopode che si è adattato a parassitare un pesce osseo
predatore, si aggrappa alla lingua, le riserve alimentari del pesce vengono sfruttate
dall’isopoda. Possono essere grandi, sono ectoparassiti, le zampe si sono piegate
ad uncino in modo da rimanere aggrappate alla parete esterna di un pesce.

Ordine Amphypoda
Gli Anfipodi, come gli Isopodi, mancano di carapace, hanno occhi sessili e il
primo segmento (a volte anche il secondo) del pereion è fuso con il
cephalon e un paio di massilipedi, hanno antenne sensoriali e zampe
molto lunghe orientate in modo diverso per permettere loro di muoversi
con scatti improvvisi (in acqua nuotano, in ambiente semiacquatico
compiono dei salti). anfipodi hanno dimensioni cm 2 cm, hanno zampe divise in 2 gruppi, doppie
zampe, sono crostacei con segmenti visibili, non c’è carapace, occhi composti, hanno lunghe antenne sensoriali,
zampe sia quelle toraciche sono molto lunghe, e sono orientate in modo diverso, un gruppo orientate ant e un
gruppo post , ciò permette di muoversi a scatto che in acqua determinano il nuoto in ambiente semiacq,
battigia, fanno dei salti, hanno corpo compresso lateralmente. Fanno dei buchini che sono le tane in cui si
riparano e ne escono di notte per nutrirsi e riprodursi.

Ordine Decapodi
L’ordine dei Decapodi è un ordine molto vasto e comprende sia
animali terrestri che marini, quelli marini nuotano movendo le zampe
che diventano molto lunghe, così come le antenne: hanno 10 paia di
zampe, con prime e seconde antenne più lunghe delle prime, occhi
composti, appendici boccali, mandibole prime e seconde mascelle,
zampe toraciche (una parte di queste ha funzioni alimentari, alcune
hanno piccola chela e vengono usate per spezzare il cibo).

Di 8 paia di zampe del torace, ci sono 3 paia di massilipori, uno di solito molto grande, c’è un pezzo basale su cui
si articolano 2 pezzi che si muovono a pinza, sono strumenti di predazione, e si uniscono alle 5 paia di zampe
locomotorie. Fusione dei metameri del capo e torace che copre capo e torace, e si tratta di un cefalotorace,
ovvero zona che comprende sia capo che torace a scopo
difensivo. Rimangono in vista metameri add che non hanno
appendici, solo
ultimo segmento espande le sue appendici a formare ventaglio
caudale.
Può essere diviso in due gruppi: Natanti e Reptanti.
I Reptanti sono caratterizzati da corpo e zampe robuste e da
pleon depresso. Sono divisi in quattro sezioni:

• I Palinuri  specie marine con pleon allungato, ventaglio


caudale e zampe mai chelate, fra queste ritroviamo Palinurus
elephas (aragosta);

• Gli Astacuri  hanno il pleon allungato come i Palinuri, ma le prime tre paia di zampe sono chelate.
Sono marini come Nephrops norvegicus (scampo) o Homarus gammarus (astice) o possono essere anche
d’acqua dolce come Astacus fluviatilis (gambero d’acqua dolce);

• Gli Anomuri  non hanno mai il terzo paio di zampe chelate ed il pleon tende spesso a modificarsi.
I più noti sono Eupagurus bernhardus (paguri), il cui pleon molle e asimmetrico, o ridotto, è protetto in una
conchiglia di mollusco gasteropode;

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• I Brachiuri  sono i granchi, caratterizzati da un ampio carapace, dal sottile pleon ripiegato sotto il pereion e
dal primo paio di zampe dotato di grande chele.
Vivono in mare, sulle spiagge o sulle coste rocciose e possono tornare in mare solo per riprodursi.

-Es homarus gamberone, nefros scampo: sono specie macrure a corpo lungo che si spostano camminando sul
fondo.
-Palinurus è il genere che accoglie l’aragosta (si vede ventaglio caudale che spesso viene usato come leva per
sfuggire da un predatore), cicala di mare.
–Il gambero Austropotamobius pallipes: indicatore di acque contaminate, rischio estinzione predilige acque
fredde, ha un esoscheletro più leggero, più piccolo delle forme marine.
-Procambarus clarkii più aggressivo, può uscire dall’acqua ha tolto l’habitat all’austro.
I Natanti presentano adattamenti al nuoto, come zampe gracili e pleon lungo e compresso con pleopodi
sviluppati per il nuoto. Hanno un esoscheletro più leggere e le zampe provviste di setole per la filtrazione.
Sono riconoscibili per il tipico aspetto a gamberetto (caridoide). Tipici
dei nostri mari sono Penaeus kerathurus (mazzancolla o gamberone),
Parapenaeus longirostris (gambero bianco o gambero rosa) e Aristeus
antennatus (gambero rosso o gambero viola).

Esistono anche forme che nuotano, corpo schiacciato


lateralmente, le dimensioni diminuiscono, esoscheletro è più
leggero, nuotano attivamente grazie ad appendici molto lunghe.
Aumento superficie in rapporto al volume per evitare
affondamento, sono specie che respirano con la cute e filtrano,
zampe hanno setole che aiutano funzione di filtrazione.

Palaemon gamberetto alcuni nuotano, molti si appoggiano, esoscheletro trasparente, molti instaurano
simbiosi con spugne attinie.

Poi ci sono anche i decapodi a corpo corto e durante sviluppo embrionale, la larva ripiega l’addome al di sotto
del torace, quindi di un granchio dal punto di vista dorsale si vede solo il cefalotorace, che è la parte anteriore.
L’addome è ridotto, le zampe sono quelle del torace, 5 paia di zampe, spesso il primo paio di zampe perde
funzioni locomotorie, e assume funzione di alimentazione e riproduzione.
La locomozione che consente di spostarsi rapidamente sia in acqua che su terra, appoggiano solo la punta delle
zampe.
Ci sono anche granchi di grandi dimensione, cefalotorace pieno di spine, quando solo al di fuori dall’acqua
scavano tane nella zona di battigia, e resp anche al di fuori
dell’acqua. In acqua dolce eso è meno calcarizzato, composto
da più prot, antenne corte.
I paguri hanno mura, corpo asimmetrico, di solito cerca un
mollusco gasteropode per avvolgere l’addome, ha struttura
simile al gambero, ha massilipari, recettori, 2 paia di zampe
motorie, le altre sono ridotte perché addome è atrofico e non è
sclerificato, per questo l’animale aumentando dimensioni cerca
una coniglia vuota di gasteropodi in cui l’addome a spirale possa
inserirsi.
Spesso associazione con attinie che danno armi di difesa in più
perché hanno cnidocisti, simbiosi anche con spugne che
insediano sulla conchiglia e la coprono.

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Phylum Artropodi – subphylum Uniramia
Il subphylum degli Uniramia comprende
piccoli animali con appendici uniramose,
cioè semplici, a
funzione prevalentemente locomotoria.
Spesso hanno un corpo diviso in 2 o 3
parti, ovvero 2 3 tagmata, le zampe
sono 6 negli insetti.
Il capo porta un paio di antenne, un
paio di mandibole e uno/due paia di
mascelle, il tronco è costituito da un
numero variabile di metameri, la
respirazione è cutanea, ma avviene
anche tramite trachee. Il sistema
circolatorio è aperto, l’escrezione è
svolta da un paio di tubuli Malpighiani
e vi è anche un epatopancreas.

Sono a sessi separati e la partenogenesi è frequente, inoltre


ci sono sia forme acquatiche che terrestri, ma esistono
anche eso--\endoparassiti.
C’è riproduzione anfigonica e anche la partenogenesi.

Questo subphylum si divide in quattro classi


Miriapodi termine che viene usato per indicare a queste
quattro classi che hanno tante zampe.

Subphylum Uniramia – classe Chilopoda La classe dei


Chilopoda, comunemente chiamati centopiedi,
comprende animali che sono attivi predatori, costituiti da
diversi segmenti. Spesso la metameria è omonoma.
Gli occhi sono semplici perché si muovono e cacciano
grazie all’olfatto, mediante stimoli chimico-fisici. Visti
ventralmente presentano delle antenne e hanno pezzi
boccali simili ai crostacei.
Ci sono due paia di mandibole che hanno forma diversa:
il primo paio presenta il margine interno dentellato,
serve per triturare.
Il primo paio di appendici del tronco è trasformato in
forcipule velenifere utilizzate per predare queste zampe modificate ad una funzione alimentare sono dette
massillipedi.
Le ultime appendici non sono utilizzate per la locomozione ma per funzioni sensoriali o per difesa. La
respirazione avviene mediante trachee.
Nelle femmine le gonadi sono dispari, nei maschi possono esserci più testicoli disposti longitudinalmente. Le
gonadi sboccano posteriormente nel penultimo segmento.
I Chilopodi si muovono con movimenti veloci e sono mal protetti dalla disidratazione, per questo vivono in
ambienti umidi.

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Subphylum Uniramia – classe Diplopoda
La classe dei Diplopoda (doppio paio di zampe per ogni
metamero ed ogni segmento rappresenta la fusione di due
segmenti originari, ecco il significato del termine)
comunemente chiamati millepiedi, è composta da animali
che sono provvisti di molti segmenti: dopo un primo
metamero privo di appendici e tre segmenti ciascuno
provvisto di un paio di zampe, il corpo prosegue con una
serie di diplosegmenti, ciascuno dei quali deriva dalla
fusione di due metameri consecutivi e presenta pertanto
due paia di appendici locomotorie, di stigmi, di gangli e di
ostii cardiaci (questa fusione avviene nello sviluppo
embrionale).
Il capo è dignato, presenta oltre alle mandibole un solo paio di mascelle, queste modificate in una struttura
chiamata gnatochilario. I pezzi boccali di mandibole e mascelle sono fusi e si formano pezzi imapri nella parte
ventrale dove si apre la bocca.
Le antenne sono brevi e solitamente hanno occhi semplici, rari sono gli occhi composti.
L’esoscheletro è proteico, scuro ed è molto spesso (così come nei Chilopodi).
Sono spazzini e non predatori, quindi sono detritivori del terreno (importanti nella decomposizione di vegetali) e
se sono attaccati, si arrotolano.
La riproduzione è gonocorica e la fecondazione tramite spermatofore.
Sono in grado di difendersi dai predatori secernendo un secreto irritante o tossico dalle ghiandole repugnatorie,
che si aprono ai lati del corpo.

Subphylum Uniramia – classe Symphyla


La classe dei Symphyla è composta da piccoli artropodi incolori con un corpo
depigmentato, provvisti di un paio di lunghe antenne.
Probabilmente una loro forma antica ha dato origine alla classe degli insetti.
Presentano un apparato boccale costituito da un paio di mandibole e due paia di mascelle.
Sono ciechi come i Pauropodi e il tronco è formato da 15-22 segmenti, dei quale solo 10-12 portano le zampe.
Utilizzano una respirazione cutanea in quanto hanno un unico paio di stigmi respiratori che si aprono sul capo. I
sessi sono separati e presentano due strutture sensoriali caudali.

Subphylum Uniramia – classe Pauropoda


La classe dei Pauropoda è formata da animali che presentano un capo dignato
privo di occhi, con due antenne triforcate. Il tronco è costituito da 12 segmenti con
8-11 paia di zampe. Sono trasparenti e non hanno occhi, ci sono delle setole tattili
per compensare la mancanza di occhi.
Sono di piccole dimensioni (0,05-2 mm) e solitamente mancano di sistema
circolatorio e tracheale.
I sessi sono separati e prediligono terreni umidi e materiale vegetale in decomposizione.
Subphylum Uniramia – classe Hexapoda
Gli animali appartenenti a questa classe sono chiamati anche insetti.
Tutto il loro piano strutturale è stato modificato per il volo, quindi hanno un esoscheletro leggero e presenza di
ali.

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Sono specie con un distinto capo, torace, addome, sono terrestri
ma anche volatili.
Il capo è provvisto di organi di senso come le antenne, con
recettori olfattivi e tattili e gli occhi sono sia semplici che composti
con numerosi ommatidi (elementi costituenti gli occhi composti).
A livello del capo sono presenti anche setole (es. insetti) e vi sono
appendici ventrali modificate per l’alimentazione: i pezzi boccali
sono interni, è presente un labbro superiore o labrum, mandibole
spesso provviste di robusti denti, mascelle con un palpo mascellare
(importanti sono i prolungamenti esterni delle due mascelle che sono strumenti sensoriali chiamati palpi) e un
labbro inferiore o labium.
L’apparato boccale piò subire modificazioni in rapporto all’alimentazione, il più primitivo è di tipo masticatore,
ma può essere anche lambente, succhiante o pungente.
L’apparato succhiante vero e proprio si osserva nei Lepidotteri ed è caratterizzato dalla spirotromba, che può
essere estroflessa per immissione di sangue forzata dalla contrazione dei muscoli del capo; per le zanzare, invece,
si allungano tutti i pezzi boccali, trasformati in stiletti.

Al capo segue il torace, costituito da tre segmenti, con un paio di zampe appartenenti a ciascun segmento.
L’estremità degli arti è provvista di una o due unghie e modifiche delle zampe sono in rapporto al nuoto, alla
cattura della preda e all’attività fossoria.
Al torace segue l’addome, privo di appendici e costituito da più segmenti circa 11-12, quindi il corpo di un
insetto è corto. La metameria è eteronoma.
A volte la femmina può mostrare l’ovopositiore, ossia un prolungamento in corrispondenza del poro genitale che
si trova nell’addome e questo può essere motivo di dimorfismo sessuale ma normalmente l’insetto non ha
appendici addominali.
La respirazione avviene tramite trachee che si aprono ventralmente mediante orifizi chiamati spiracoli, quindi
non c’è contributo del sistema circolatorio per trasportare gas (sistema circolatorio sanguigno aperto). Il sistema
nervoso presenta due gangli che si collegano a due cordoni, mentre gli organi escretori sono i tubuli del
Malpighi, localizzati nell’emocele e sfociano dell’intestino.

Il successo degli insetti si deve al grande sviluppo e alla


modificazione delle appendici, inoltre sia il torace che
l’addome hanno le ali.
Le appendici sono molto variabili, le appendici cefaliche
sono le antenne, sono appendici sensoriali di tipo tattile
e chimico, molto sviluppato in insetti notturne. Negli
insetti diurni sono piu importanti gli occhi, negli insetti ci
sono gli occhi composti.

Le appendici toraciche, zampe sono formate da alcuni


articoli e terminano con unghie, se l’insetto è anche
adattato al nuoto, la zampa modifica la forma, e presenta varie setole per aiutare il nuoto. Es grillo talpa, zampe
anteriore è conformato per lo scavo. Ci sono zampe adattate al salto, es pulce, articoli piu lunghi sono piu lunghi,
poi zampa di un ape operaia ha una tasca in cui accumula il polline raccolto, adattamento per la nutrizione della
colonia. Ci sono zampe con setole che servono per la pulizia degli occhi composti, es farfalla.

Le ali sono diverse da specie a specie, sono delle pliche dell’esoscheletro che all’interno presentano dei dotti per
la respirazione, e le venature sono più visibili nelle ali primitive.
Gli Apterigoti sono insetti primariamente prime di ali, mentre gli Pterigoti hanno le ali ma ci possono essere tra
questi forme aptere che hanno perduto le ali nell’evoluzione.

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Gli insetti sono detti atteri quando hanno perso secondariamente le ali in rapporto ad adattamenti particolari.
Le ali anteriori sono sclerotizzate in blatte, mantidi, …, negli Emitteri è sclerotizzata solo la metà basale mentre
nei Coleotteri sono interamente sclerotizzate.
Le ali si muovono grazie a contrazioni dei muscoli longitudinali, che ne determinano un abbassamento, e dei
muscoli dorso-ventrali, che ne determinano un innalzamento.
Sono muscoli indiretti perché non si attaccano direttamente alla base dell’ala, quindi la deformazione dei
segmenti toracici accumula energia potenziale elastica che viene restituita come energia meccanica. Una volta
innescato il volo volontariamente, poi il volo è automatico e gli organi mantengono il volo, però il sistema è
molto costoso energeticamente.
Ali lepidottero sono ricoperte di scaglie colorate che hanno struttura complessa, ali sviluppate.
Coccinella coleottero, ha 1 paio di ali sclerificate in una sorta di protezione nei confronti del corpo e delle 2 ali,
che sono simili alle 1, volano con le 2 ali, le 1 sono di protezione per il corpo e le ali post.
Il volo negli insetti viene realizzato in modi molto differenti, buoni volatori come ditteri e volatori meno efficienti
come coccinella.
Cavalletta ha prime ali sono un po’ schierificate, non utilizzate per il volo, usano le 2 per il volo.
Le ali possono assumere varie posizioni e ciò dipende dai muscoli che si contraggono deformando il corpo
dell’insetto.
Il movimento delle ali viene innescato volontariamente ma poi ha dei meccanismi automatici, ciò implica un
SN adeguato.
Anche gli apparati boccali sono molto varie:
due mandibole, organi pari, spesso hanno
un bordo interno seghettato, prime mascelle
dotate di prolungamento esterno chiamato
palpo, è un organo sensoriale che dà info
sulla commestibilità del cibo e poi le
seconde mascelle che si fondono in un pezzo
impari, e presentano dei palpi. Spesso negli
insetti si può essere una differenziazione
cuticolare, protezione anteriore nei confronti
dei pezzi boccali che cambiano forma e
sviluppo in base all’alimentazione, una sorta
di labbro superiore.
Es nell’ape c’è un grande sviluppo della
parte inferiore della bocca, le prime mascelle si allungano e viene chiamato lambente, che raccoglie nettare.
I lepidotteri sviluppano le prime mascelle, in ciò che viene chiamata spiritromba che è avvolta su se stessa ma
può anche venire estroflessa o allungata.
Dittero o zanzara, ha parti boccali a stiletto con lunghi palpi che sono importanti per saggiare l’alimento e questo
stiletto viene usato per perforare la parete di u alimento o una pianta e nutrirsi di liquido.
Sn molto centralizzato cervello molto grande diviso in 2 3 parti soprattutto per gli insetti diurni che hanno anche
recettori sul capo, l’intestino completo ha una grossa ghiandola digestiva e nella parte terminale sbocca
apparato escretore rappresentato dai tubuli del Malpighi.
L’occhio composto come nei crostacei è un occhio composto mai peduncolato, il campo visivo dipende dal
numero di ommatidi che lo compongono, tanto piu è alto il numero, tanto piu convessa diventa la superficie
dell’occhio e il campo visivo aumenta. Ape ha occhi composti con peli tattili.

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La riproduzione è esclusivamente sessuale, sono insetti
anfigonici, sono spesso a sessi separati e con dimorfismi
sessuali, quindi i maschi sono diversi dalle femmine per
colorazione o grandezza.
Lo sviluppo è indirettoe avviene tramite muta
(metamorfosi), le uova fecondate vengono deposte dalla
femmina dalla quale si formano individui che sono molto
diversi dall’adulto.
Gli Eterometaboli hanno un aspetto simile ma non uguale
all’adulto, quindi si ha una metamorfosi graduale in
differenti ambienti e i primi stadi larvali non hanno ancora
l’abbozzo delle ali (es. gli Emitteri sviluppano delle forme
chiamate ninfe acquatiche). Gli stadi giovanili vengono denominati neanidi e ninfe che vengono assegnati agli
stadi giovanili che ancora non hanno abbozzi delle ali, che si formano dopo. Neanidi sono gli stadi piu giovani,
ninfe hanno già abbozzi alari che si trasformano nell’adulto che viene chiamato immagine. Es pidocchi.
Spesso gli stadi giovanili vivono in ambiente diverso dall’adulto, ciò implica una minore competizione delle
risorse alimentari tra giovani adulti

Mentre negli Olometaboli l’individuo appena nasce è molto


diverso dall’adulto, quindi avviene una metamorfosi
completa, dove si può distinguere una larva/pupa/ninfa ed
uno stadio immaginale con aspetto completamente diverso. Si
passerà attraverso uno stadio distruttivo, di
riorganizzazione completa del piano strutturale dell’animale,
tra l’uno e l’altro tra stadio giovanile e stadio adulto, si ha
larva, uno stadio di immobilità che si chiama pupa da cui
uscirà l’insetto o immagine.
Non mette in competizione stadi giovanili e stadi adulti della
stessa specie perché si nutrono in modo diverso. Bruco è il
nome con cui si definisce la larva di lepidotteri, crisalide si
definisce la pupa dei lepidotteri dal quale esce poi la farfalla adulta.
Es coleotteri coccinelle, mosca è un dittero, molto diverse dall’adulto, zanzare, c’è anche un cambiamento di
ambiente, gli stadi giovanili vivono in acqua, l’adulto no.

La muta negli ecdisozoi è sotto controllo ormonale e l’ormone ecdisone è l’ormone che scatena il processo di
muta. Viene secreto a livello di due ghiandole a livello cerebrale, sono neurormoni.

Gli esapodi sono divisi in due sottoclassi.


Gli Apterygota, che comprende forme più
primitive di insetti che non hanno mai
sviluppato le ali, molto piccoli e poco noti,
sono quasi del tutto scomparsi e si
dividono a loro volta in quattro ordini ossia
Tysanura (pesciolini d’argento), Collemboli,
Potura, Diplura.
I Tysanura sono più mobili mentre i
Collemboli sono un po’ mobili perché
hanno un’espansione all’estremità caudale
che permette loro di fare dei salti.

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Gli Pterygota, che vivono sul terreno, alcuni al buio, hanno le ali e magari le perdono successivamente in seguito
a cambiamenti dello stile di vita. Tra gli Pterygota distinguiamo, appunto, gli eterometaboli e gli olometaboli.

Ordine Odonati (Eterometaboli) Questo ordine è l’ordine delle libellule.


Hanno un corpo molto grosso e due paia di grandi ali, ma sono cattivi volatori perché
mancano di un dispositivo di aggancio tra le due paia di ali che possiedono.
I loro stadi giovanili sono sempre di grandi dimensioni e sono acquatici, le forme larvali
hanno delle trachee in grado di assorbire l’ossigeno disciolto nell’acqua, ma queste
strutture negli adulti scompaiono.
Hanno grandi occhi composti, ma anche un terzo occhio che percepisce l’intensità di
luce e sono eterometaboli, con la forma larvale (ninfa) che conduce vita libera in acqua.

Ordine Ephemeroptera (Eterometaboli)


Gli Ephimeri hanno due paia di ali, ma sono cattivi volatori; vivono in acqua per un giorno
o poche ore, infatti gli adulti dopo la riproduzione muoiono; hanno ninfe acquatiche con
tracheo-branchie come adattamento per lo scambio di ossigeno disciolto nell’acqua,
spesso nascono con un sistema digerente incompleto.

Ordine Orthoptera (Eteromateboli)


L’ordine dei Ortotteri comprende grilli, cavallette e locuste.
Hanno tre paia di zampe con il terzo utilizzato per il salto, inoltre hanno lunghe antenne e
occhi composti (l’appendice finale è l’ovopositore nelle femmine).
Sono eterometaboli, hanno la capacità di ricevere ed emettere suoni a scopo sessuale
sfregando le parti basali delle zampe lungo il corpo.
Presentano un apparato boccale masticatore e un secondo paio di ali che utilizzano per il volo.

Ordine Blattoidea (Eterometaboli)


Questo ordine è l’ordine delle blatte. Hanno due paia di ali che non vengono utilizzate per il volo o molto
raramente, sono onnivori con un apparato boccale masticatore e conducono vita libera. Hanno zampe
sviluppate e corrono molto. Hanno lunghe antenne.
Ordine Isoptera (Eterometaboli)
Questo ordine è l’ordine delle termiti.
Hanno un numero molto elevato di maschi e femmine sterili utilizzati come soldati.
Presentano uno spiccato polimorfismo: i maschi hanno grandi appendici e le femmine
hanno mandibole piccole.
Vivono al buio sotto terra in una serie di cunicoli collegati tra di loro, quindi sono spesso
ciechi. Sia maschi che femmine hanno le ali che servono al volo, in quanto i due sessi lo
effettuano al momento della riproduzione, che poi perdono dopo la fecondazione.
Si nutrono esclusivamente di cellulosa (legno) e alcuni zooflagellati vivono in simbiosi
con le termiti per collaborare alla digestione della cellulosa.

Regina isolatamolto grande rispetto ad individui, produce molte uova, addome molto
grande, non si nutre da sola, viene aiutata dalle operaie. Le colonie di termiti sono sotterrane, ma
impastando la terra con la saliva, le colonie espandono la colonia all’esterno e i termitai espandono anche
metri al di fuori della terra.
Ordine Anoplura (Eterometaboli) Questo ordine è l’ordine dei pidocchi.
Sono ectoparassiti di mammiferi e uccelli e secondariamente atteri: per
l’acquisizione di questo stile di vita, hanno perso le ali.
Sono eterometaboli, il piccolo assomiglia all’adulto e l’adulto punge, quindi
la trasmissione avviene per contatto.
Hanno sei zampe (3 paia), mentre le zecche ne hanno otto (4 paia), inoltre
hanno il corpo molto segmentato, quindi sono diversi dai chelicerati.

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Esistono diverse tipologie di Pediculus a seconda della localizzazione (capo, corpo, pube, …); inoltre,
esiste il pidocchio dei vestiti e il pidocchio dei capelli.
Nel caso dei pidocchi dei capelli, le uova vengono incollate ai capelli, le uova sono chiamate lendini, le uova
vengono cementate, larve molto resistenti. Da questo uovo emerge una neanide e poi la ninfa, attraverso una
serie di mute animale diventa adulto, aumenta di dimensione anche se sono comunque molto piccolo. Il
pediculus umanus è presente in 2 varietà, una forma che parassita la cute del capo capelli, e poi c’è un’altra
forma che si trova in un’altra zona provvista di peli, ascelle, inguine. Lo
ptirius pubi, altro genere, si trova nei peli del pube, piu piccolo dell’altro, piu compatto, stessi adattamenti,
zampe uncino ha occhi e antenne sviluppo eterometabolo.
Tutti questi parassiti sono molto appiattiti, in modo da avere la magg della superficie adesa all’ospite in
modo da rendere difficile l’asportazione. Per la diagnosi si cercano le uova.

Ordine Hemiptera (Eterometaboli)


L’ordine degli Emitteri comprende cicale, afidi e cimici.
Hanno il primo paio di ali sclerotizzato per metà lunghezza, spesso è colorato ed è utilizzato
per proteggere le seconde ali.
Hanno un apparato boccale pungente (alimentazione liquida di succhi vegetali), sono liberi e
alcuni sono parassiti terrestri (pochi acquatici per adattamento).
La cicala è un insetto stridulatore, mentre gli afidi sono parassiti di piante, con presenza di
forme partenogenetiche che generano delle vere e proprie invasioni.
Ranatra linearis ha zampe lunghissime e si sposta sulla superficie dell’acqua sfruttando la
tensione superficiale, mentre la cimice è un ematofago privo di ali (sono tutti eterometaboli).

Ordine Coleoptera (Olometaboli)


L’ordine dei Coleotteri comprende coccinelle, scarabei, cervi volanti, ecc..
Hanno il primo paio di ali completamente sclerotizzate che non servono al volo. Hanno l’apparato masticatore e
sono olometaboli, quindi presentano una metamorfosi completa da larva ad adulto.
C’è una specializzazione alimentare che permette di sfruttare una vasta gamma di risorse.
Non sono parassiti, alcuni si sono adattati a una vita acq, sempre resp aria. Hanno ali
sclerificate, i coleotteri volano con il secondo paio di ali, le prime fungono da astuccio
protettivo, spesso colorate e caratterizzano ad es coccinella

Ordine Siphonatteri (Olometaboli)


Questo ordine è l’ordine delle pulci. Sono olometaboli, hanno perso le ali ma hanno un adattamento al salto
grazio allo sviluppo dell’ultimo paio di zampe (molto utile per passare da un ospite ad un altro) e hanno occhi
composti.
La larva ha un apparato boccale masticatore, mentre l’adulto ha un apparato boccale pungente (ematofago),
quindi gli adulti sono anche ectoparassiti di Mammiferi e Uccelli e vettori di Cestodi (la tenia del cane o del gatto
ha come ospite intermedio proprio queste pulci).

Ordine Hymenoptera (Olometaboli)


L’ordine degli Imenotteri comprende formiche, vespe e api.
Hanno le due paia di ali che sono connesse fra loro, quindi gli permettono non avere interferenze durante il volo
e ciò li rende ottimi volatori, ma in alcuni casi vengono perse.
La larva presenta un apparato masticatore, mentre l’adulto succhiante. La femmina presenta un ovopositore che
è un prolungamento a livello del poro genitale che aiuta la deposizione delle uova, inoltre può trasformarsi in
aculeo quando non svolge più il suo ruolo iniziale. Sono olometaboli e hanno la capacità di percepire le
radiazioni UV grazie ad occhi composti con ommatidi. Le vespe sono autonome, poche sono sociali e creano
colonie temporanee, mentre il calabrone è l’unica vespa pericolosa per l’uomo in Italia.

Le api, invece, sono molto sociali: la regina è più grande degli altri individui ed è l’unica che produce uova. Le
prime uova si sviluppano partenogeneticamente, quindi nasceranno i maschi che hanno una vita breve perché
il loro unico scopo è quello di fecondare la regina.

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Le operaie, invece, sono sterili perché nutrite in modo differente quindi non riescono a sviluppare l’apparato
riproduttore (le api hanno l’aculeo collegato ai visceri, quindi estraendolo muoiono, mentre la vespa ha la
possibilità poi di retrarlo).
A livello del terzo paio di zampe, le api, hanno sviluppato delle sacche per contenere il polline.
Le formiche perdono le ali dopo la fecondazione, poi formano un formicaio sotterraneo con colonie attere (prive
di ali): il soldato è capace di spruzzare una secrezione acida con funzione protettiva (formiche e termiti
competono).

Formiche sono alate al momento del volo nuziale, sia maschi che femm poi scendono a terra e costruiscono un
formicaio sotterraneo, formato da numerose gallerie deputate alla coltivazione di funghi o allevamento di afidi.
Quando costruiscono formicaio perdono le ali, le colonie sono attere, no società matriarcale, operaie femm,
soldati masch con mandibole sviluppate con possibilità di sfruttare acido formico, repellente per predatori. Solo
sotterranea.

Ordine Diptera (Olometaboli)


L’ordine dei Ditteri comprende mosche, tafani e zanzare.
Hanno due ali che sono solo le prime due dato che il secondo paio di ali diventa bilanciere,
ovvero un organo di senso ed equilibrio durante il volo, quindi il volo è deputato alle ali
anteriori.

La larva ha un aspetto vermiforme e un apparato masticatore, mentre l’adulto ha un


apparato pungente, infatti alcuni sono parassiti ematofagi (sviluppo olometabolo).
Anopheles è il vettore della malaria. Le zanzare hanno larve e pupe acquatiche.

Oridne Lepidoptera (Olometaboli)


L’ordine dei Lepidotteri è l’ordine delle farfalle.
La larva è chiamata bruco e la pupa è chiamata crisalide, quindi sono olometaboli. Hanno un
apparato boccale specializzato per l’assunzione di alimenti liquidi, chiamato spiritromba.
Hanno due paia di ali connesse tra di loro e possono essere diurne o notturne, quindi con
differenti colorazioni: spesso hanno anche delle macchie con lo scopo di spaventare i
predatori occhi finti per allontanare i predatori.
Le squame colorate sono diverse da specie a specie e se, per contatto queste squame si tolgono dalle ali, non
possono essere rigenerate e quindi l’animale non è più in grado di volare.
La larva viene chiamata bruco, mentre la pupa crisalide.
Tra diurne e notturne c'è anche una differenzia di antenne; le antenne notturne sono più
sviluppate.
ECHINODERMI
Gli Echinodermi sono un phylum di circa 7000 invertebrati
deuterostomi marini, distribuiti in tutti i mari del mondo. Si tratta
di animali molto caratteristici e diversissimi tra loro, ben noti e da
sempre conosciuti. Sono differenziati, hanno o aspetto globosi,
come riccio di mare, o oloturie, cetrioli di mare, altri 3 gruppi in
cui il corpo è piatto, con aspetto stellato, stelle fi mare, stelle
serpentine e gigli di mare o crinoidi.

Essi, da larve, sono organismi bilaterali, mentre in vita adulta


possiedono simmetria radiale e pentamera: questo ultimo termine
sta ad indicare la presenza di 5 parti periferiche del corpo che si ripetono intorno ad una parte centrale.
L’embrione assomiglia molto a quello dei cordati.

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Questi animali sono enterocelomati, ovvero hanno il celoma
che si forma dall’intestino: il celoma è molto sviluppato e
produce dei sistemi di canali che nel loro insieme prendono il
nome di sistema vascolare acquifero, un sistema idraulico che
permette il movimento, la cattura della preda e la
respirazione.

Possiedono un endoscheletro calcitico di natura inorganica


(carbonato di calcio e carbonato di magnesio) e organica,
rappresentata da fibre di collagene.
Uno degli aspetti particolari è che questo endoscheletro viene
continuamente eroso e ricostruito durante la vita dell’animale
(turn-over) e questo consente all’animale di crescere
gradualmente.
Possiedono anche aculei o pedicelli per difendersi dai
predatori.
Il loro corpo è rivestito da piastre calcaree poste al di sotto dell’epidermide.
Gli echinodermi sono caratterizzati da una lenta locomozione: infatti, possiedono un metabolismo piuttosto basso
e, pertanto, conducono una vita sedentaria, anche se comunque sono in grado di muoversi attivamente
utilizzando le diverse appendici per realizzare movimenti come il nuoto e lo spostamento. Nelle stelle marine, per
la locomozione, notevole importanza la giocano la contrazione e la deformità della parete corporea.

Per quanto riguarda l’alimentazione, gli echinodermi comprendono specie erbivore (ricci di mare), sospensivore
(gigli di mare), detritivore (cetrioli di mare) e carnivore predatrici (stelle marine).

Il sistema digerente è ben sviluppato e completo, provvisto di bocca e ano, anche se comunque differisce da
classe a classe e può essere più o meno complesso. Attorno all’ano sono localizzate le gonadi maschili e
femminili.
Possiedono una grande povertà di organi e apparati: mancano infatti specifici organi dell’apparato escretore e
respiratorio.
Questo è spiegato dalla presenza di epiteli ben sviluppati, che consentono un facile ingresso per diffusione
semplice dell’ossigeno e un’agevole e pronta eliminazione dei rifiuti azotati o gassosi.
In rari casi sono riconoscibili espansioni superficiali specializzate deputate alla respirazione: queste strutture, nei
ricci di mare prendono il nome di branchie dermali, mentre nelle stelle marine sono chiamate papule.
Non hanno sistema escretore e circolatorio.
Il sistema nervoso manca di cefalizzazione, ma presenta una complessa organizzazione tripartita.

Sono caratterizzati da dimorfismo sessuale, fecondazione esterna, quindi i gameti verranno espulsi
nell’ambiente circostante, e da sviluppo indiretto.
La larva possiede la capacità di nuotare e presenta ciglia che consentono il movimento: ogni classe ha una sua
specifica larva, che poi si posizionerà sul fondo marino e andrà incontro a metamorfosi per dare origine
all’animale adulto.
Nelle stelle di mare c’è anche capacita di rigenerazione, che permette la formazione asessuale (non è una
riproduzione ma rigenerazione) di individui, viene usata se sono sottoposti a un trauma e perdono un
braccio, lo rigenerano, ma non usano la rigenerazione per dividersi in 2. Sono tutti marini.

Di solito la simmetria radiale è pentamera, ma è tipica degli adulti, perché la larva ha simmetria bilaterale.
L’animale adulto ha un endoscheletro, che cambia struttura e acquisisce una simmetria di solito 5 oppure
dispari, è il motivo si basa su spiegazioni meccaniche.
In caso di simmetria dispari: una linea di frattura che interessa l’animale fra un braccio e l’altro avrebbe meno
possibilità di spezzare in due l’animale rispetto a una situa a 6 braccia in cui potrebbe spezzare piu facilmente
l’animale in due.

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L’endo è leggero, si trova tra l’epiderma ed interno del corpo e deve permettere comunicazioni tra interno ed
esterno, formato carbonato di calcio e magnesio, scheletro poroso, non è compatto.
Queste spicole che formano questo reticolo con dei singoli cristalli di calcite. È sottoposto ad un turnover
continuo, quando l’animale cresce, ad es lo scheletro di un riccio da quando assume aspetto da adulto forma
globosa fino a quando raggiunge dimensioni definitive possono passare diversi mesi.
L’animale aumenta di dimensione, viene eroso dall’interno e ricostruito dall’esterno, c’è crescita continua che
segue endoscheletro che viene continuamento rifatto sottoposto a ricambio continuo.
C’è interazione tra scheletro e celoma.
L’endoscheletro ha delle protrusioni a forma di spine, articolate su scheletro rigido, forma una teca globosa
rigida coperta dall’epiderma e ci sono aculei articolati con lo scheletro interno tramite fasci muscolari e
l’animale li può muovere. E li utilizza flettendoli mentre si muove (es riccio in cui sono piu lunghi,nelle stelle
sono piu corti) quando muore e i muscoli si deteriorano lo scheletro non mostra piu le spine perché i muscoli
che le sostenevano vengono degradati. Cicale di mare scheletro ridotto, sviluppano molto la muscolatura, sono
ferme sul fondo, ha spicole immerse nella parte del corpo.

I ricci si muovono grazie a un sistema acquifero, prodotto dalla


avita celomatica, è un sistema di canali, c’è un canale ad anello
da cui si dipartono 5 canali ad andamento radiale che si
suddividono in pedicelli, hanno parete muscolare e finiscono con
una ventosa.
Sono estensioni che si portano fuori dal corpo e servono a
prendere contatto con il substrato, ogni pedicello ha un suo
serbatoio, un’ampolla che si trova nel braccio. Quindi dal braccio
si vedono i pedicelli ma non mostrano le ampolle, che sono una
per ogni pedicello e si trovano nel braccio.
Movimento su base idraulica che si basa su contrazione delle
ampolle che spinge il liquido che circola nel sistema nel pedicello, questo si allunga, la sua ventosa prende
contatto con il substrato, parete muscolare si contrae in modo da spingere il corpo verso una direzione, il
pedicello si svuota e rispedisce liquido nell’ampolla e ciò consente retrazione o estensione.
È un sistema coordinato con il SN, ci sono dei gangli nervosi a livello di ogni braccio.
Questo sistema è pieno di acqua di mare, perché c’è comunicazione, piastra scheletrica particolare, chiamata
madreporite che lascia entrare acqua nel sistema che quindi è pieno di acqua di mare, perciò è un sistema
idraulico.

I pedicelli dei ricci devono essere piu lunghi delle spine, riccio colorato e ciò mostra che nel copro globoso si
riconosce una simmetria di ordine 5, nei ricci i pedicelli decorrono, lungo un meridiano che va dal polo superiore
al polo inferiore dell’animale che ha forma a sfera. Ci sono una serie di settori che portano i pedicelli, fra un
settore e l’altro che corrispondono alle braccia delle stelle.
Tra un settore e l’altro c’è un tratto che non ha pedicelli dove lo scheletro forma delle piastre saldate tra loro, ed
è un settore che non ha funzione locomotoria, nei ricci queste funzioni sono deputate a 5 settori radiali che di
solito sono sottili e in cui i pedicelli sono tutti organizzati secondo l’andamento di un meridiano, non ci sono
pedicelli tra i 2 settori.
Di fianco all’ano c’è una piastra che è il madreporite, piastra che mette in comunicazione sistema interno e
son ambiente esterno e cosi l’acqua può entrare nel sistema acquifero.
10 nel riccio c’è un amplissimo celoma, occupa quasi tutto lo spazio della teca scheletrica, c’è intestino lungo
che parte dal polo inferiore dell’animale, i ricci sono detritivori e hanno un apparato che serve a pinzettare il
materiale dall’esterno, li raccolgono attraverso 5 denti e sono una struttura interna formata da scheletro
chiamata lanterna di aristotele, caratteristica solo dei ricci.
Intetsino lungo, sono erbivori, l’ano sbocca al polo sup, intorno ci sono le aperture dei poli genitali dove ci sono
le gonadi, che sono masch o femm, animali sessi separati, si affacciano sul celoma, di solito quelle femm sono
piu grandi e colorati e fanno uscire i gameti dal poro vicino all’ano, vi sono 5 pori genitali vicino all’ano. Non ci
sono organi resp, escretori e nè circ.

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Esistono diversi subphylum, che a loro volta vengono suddivisi in differenti classi.

Phylum Echinodermi – subphylum Crinoidea


Questo subphylum è rappresentato da circa 600 specie
viventi: tra queste ritroviamo i cosiddetti gigli di mare,
caratterizzati da un corpo a calice sostenuto da un lungo
peduncolo basale fissato al substrato. Il calice è coperto
da uno strato di
tegumento
membranaceo, a livello
del quale si aprono bocca
e ano. Dal calice si
dipartono le 5 braccia,
variamente ramificate e
provviste di numerose
ramificazioni laterali,
denominate pinnule.

Le braccia sono utili per la filtrazione di particelle alimentari, in quanto composte


da cellule ciliate che producono un muco appiccicoso.
Sono, infatti, animali filtratori. Inoltre, presentano uncini prensili con cui si
ancorano al substrato, chiamati cirri.
Le gonadi sono localizzate sulle braccia, in quanto all’interno del corpo vi è poco spazio per i numerosi
organi: quindi le gonadi sono esterne al corpo ed emettono i gameti nell’ambiente circostante. Per cui, la
fecondazione è esterna.
Lo sviluppo indiretto comporta la schiusa precoce dell’uovo e la nascita di una prima forma larvale planctonica:
seguono altri stadi larvali, tra cui una forma larvale sessile e peduncolata, da cui poi si svilupperà l’adulto.
Es antedon, se disturbata può allentare la presa dei suoi cirri e nuotare tramite
movimento delle braccia. Molto colorate, animali vistosi, trovati anche in
profondità.

Phylum Echinodermi – subphylum Asteroidea


Questo subphylum è rappresentato dalle stelle marine, caratterizzate da
un corpo a stella con vistosa simmetria raggiata, di solito 5 braccia, anche
se in alcune specie le braccia possono essere 6 o 7.
Le braccia possono essere lunghe e slanciate, oppure corte e tozze.
Nella parte inferiore di ogni braccio vi è un solco in cui sono localizzati i
pedicelli, provvisti di ventose terminali.
Dal punto di vista alimentare, possiamo distinguere stelle marine
microfaghe e macrofaghe; le prime sono, in genere, carnivore e
predatrici, mentre le seconde sono depositivore o sospensivore. Sono
predatori a spese di molluschi bivalvi, digerire il bivalve in situ.

Hanno la caratteristica di poter estroflettere lo stomaco.


Il sistema acquifero delle stelle marine è organizzato in canali radiali.
Possiedono un sistema nervoso acefalizzato, estremamente complesso,
formato da un anello nervoso localizzato attorno alla bocca e da un nervo radiale che
corre lungo ciascun braccio.

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La loro riproduzione è asessuale per fissione e frammentazione, seguita da rigenerazione di individui completi
grazie a riserve di cell staminali totipotenti che si trovano tra un braccio e l’altro.
La rigenerazione è possibile solo se, nell’individuo frammentato, rimane integra la porzione centrale del corpo.
Sulla superficie di una stella di mare ci sono spine articolate con fasci musc, ci sono delle pedicellarie, strutture
a pinza formate da pezzetti di scheletro che servono a liberare la superficie della stella di mare da corpi estranei
che possono cadere sull’animale.
Le papule sono espansioni semitrasparenti tra una spina e l’altra, estensioni dell’epiderma, aumentano
superficie e di facilitare la respirazione cutanea. Contengono liquido e terminano con una ventosa. Grandi
capacita rigenerative per cell stminali che si trovano nel disco centrale, vi può essere rigeneraz eccessiva. Es
linckia, acanthaster molte spine lunghe, è un predatore di corallo.

Phylum Echinodermi – subphylum Ophiuroidea


Gli Ophiuridea, comunemente chiamati stelle serpentine, sono animali che presentano
una forte analogia con le stelle marine, anche se rispetto ad esse presentano un disco
centrale maggiormente riconoscibile, dove sono contenuti i principali organi viscerali
Le braccia sono più piccole rispetto a quelle delle stelle marine, sono lunghe e flessibili e
sono capaci di articolati movimenti serpentini.
Hanno stomaco senza ano, c’è scolo bocca, stomaco cieco. Bocca rivolta verso il basso, con
forma a stella e 5 denti e sulla faccia superiore non c’è nessuna fessura
Alla base della braccia sono presenti 5 coppie di tasche ventrali, le borse, a presunto significato respiratorio: le
borse rappresentano il punto dove si aprono le gonadi.
I pedicelli, posti nelle estremità delle braccia, hanno sviluppato caratteristiche sensoriali, per cui non sono adibiti
alla locomozione ma alla ricezione sensoriale.
Sono animali molto mobili, ma non sono predatori, bensì scavatori o detritivori e, in alcuni casi, carnivori. Questi
animali possiedono una grande capacità rigenerativa, è sufficiente infatti un quinto del disco centrale per
rigenerare tutto l’animale.
Sono animali a sessi separati e sono caratterizzati da fecondazione esterna e sviluppo indiretto che prevede vari
stadi larvali.

Phylum Echinodermi – subphylum Echinoidea


Il subphylum Eichinoidea comprende i comuni ricci di mare, animali caratterizzati da un corpo di forma globosa,
senza braccia ma caratterizzati da settori radiali ad andamento meridiano.
Il corpo è sostenuto da un esoscheletro di calcite che forma una teca sferica: esternamente la teca è formata da
10 di questi settori radiali, alcuni forellati per la fuoriuscita degli organi di
movimento e altri che contengono le gonadi.
Sono animali detritivori e si muovono lentamente.
Inoltre, presentano spine mobili legate a fasci muscolari che spesso vengono
usate per la locomozione e per la difesa: negli echinoidei regolari, le spine
hanno tutte la medesima lunghezza.
I ricci di mare possiedono la cosiddetta lanterna di Aristotele, ovvero un
apparato calcareo formato da pezzi che vengono mossi tramite muscoli: è un
sistema che sporge dalla bocca e viene usato come apparato che raccoglie
sostanze nutritive dal substrato.
I pedicelli sono lunghi, ci sono le pedicellarie che sono strutture scheletriche
per togliere elementi estranei dalla superficie dell’animale.
Inoltre, i settori radiali si dividono, alcuni rimangono nella faccia superiore
dell’animale e altri sulla faccia opposta: i settori localizzati nella faccia inferiore
vengono utilizzati per la locomozione, mentre quelli dello strato superiore
diventano strutture recettoriali.

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Meno mobili, lentamente, su fondi duri detritivori. C’è un polo orale che è a
contatto con il substrato e un polo aborale, superiormente e su cui sbocca l’ano, e intorno ci sono 5 aperture
delle gonadi, che rimangono protette in corrispondenza dei settori interadiali. I gameti vengono fatti uscire verso
l’alto direttamente delle gonadi.

Alcune specie di ricci di mare sono Echinodei irregolari: sono caratterizzate da uno scheletro compresso e da un
corpo appiattito; in questo caso, viene persa la simmetria raggiata e l’animale assume una simmetria bilaterale.
Lo scheletro piu delicato fragile, e sono animali che vivono sotto la sabbia si creano delle gallerie e comunicano
con canali. I pedicelli hanno altre funzioni, alcuni diventano piu lunghi, servono a lasciare libera lì apertura della
tana, sono detritivori, spatangus, non hanno spine difensiove, molto sottili e corte, come delle setole.
La bocca non si trova piu al centro del corpo, si è portata all estremità ant. Ano rimane al centro della parte
sup, piu spesso migra verso l’estremità post, si ha cambiamnto della simmetria In
figura ci sono i dollari della sabbia: hanno i 5 pori genitali, la bocca e l’ano
posteriore. Ci sono i petaloidi sulla superficie superiore di tali ricci: settori radiali
che vanno da un polo all’altro polo, quando l’animale si appiattisce, ogni settore
radiale si divide in due e una parte rimane sulla faccia superiore e un’altra su
quella inferiore. I pedicelli che rimangono sulla faccia inferiore funzionano ancora
perché toccano il substrato, quelli sulla faccia superiore invece hanno funzioni
spesso sensori. Ogni settore radiale si divide in due parti e vediamo le parti superiori dei cinque settori
radiali.

Phylum Echinodermi – subphylum Holothuroidea


Gli Holothuroidea, noti anche come cetrioli di mare, sono animali diffusi
nei mari di tutto il mondo, caratterizzati da un corpo cilindrico allungato.
Sono animali a simmetria bilaterale, ma presentano comunque
caratteristiche della simmetria pentaraggiata: possiedono, infatti, 5 file
longitudinali di pedicelli, di cui 2 dorsali e 3 ventrali, adibite alla
locomozione.
Ad un’estremità dove c’è la bocca sviluppa una serie di tentacoli ramificati
che servono all’animale per alimentazione per filtrazione, hanno perciò epiderma con muco che trattiene
alimenti e li porta in bocca per poi estroflettersi.
Lo scheletro è scomparso, è rimasto sotto forma di spicole, ha muscolatura molto sviluppata

Sono caratterizzati da dimensioni notevoli e un elevato


metabolismo, quindi è importante la respirazione: gli alberi
respiratori, o meglio i polmoni acquiferi, sboccano nella
parte terminale chiamata cloaca (il digerente raccoglie più di
un apparato ed è detto cloaca).
Garantisce la possibilità di usufruire dell’o2 disciolto in
acqua, è necessario perché questi raggiungono grandi
dimensioni, 50-60 cm, hanno anche un certo metabolismo,
respirazione sia attraverso cute che tramite queste strutture
che vengono riempite d’acqua e svuotate periodicamente e che servono a coadiuvare la respirazione.

La bocca possiede dei tentacoli ramificati adibiti alla filtrazione, quindi con funzione alimentare.
L’endoscheletro è ridotto a spicole calcaree immerse nel derma, e infatti il corpo ha consistenza elastica.
Possiedono anche essi grandi capacità rigenerative e una sviluppatissima muscolatura.
Hanno un celoma, ampio con forte parete musc che può essere usato come scheletro idrostatico, se l’animale contrae la
musc della parete il celoma è pieno di liquido isolato dall’esterno, diventa durissimo e sfrutta il sostegno.
Possiedono solamente una gonade ramificata che sbocca vicino alla bocca e sono quindi organismi ermafroditi.

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Stichopus ocellatus: può espandere i tentacoli mediante un meccanismo idrostatico,
contraendo la muscolatura. I tentacoli sono cavi e hanno espansioni del celoma, il celoma
aumenta la pressione e i tentacoli vengono estrusi.

Caratteristica degli Oloturi: le spicole del corpo hanno capacità di rigenerazione per svolgere
eviscerazione: minacciate da un predatore emettono attraverso la cloaca una parte di
intestino e i polmoni acquiferi, poi gli organi vanno rigenerati.

Echinodermi: segmentazione radiale, formazione di blastula. Le larve hanno ciglia, con forme particolari per
specie.
Echinoidei hanno larve con forma piramidale, con intestino completo, hanno bande cigliate che servono per
aumentare la superficie per muoversi meglio.

immagini blastula gastrula


Stella di mare, gastrula si trasforma nella bipinnaria, prima delle 2
larve che si vanno a formare.
Dà origine a una larva piu complessa aumenta numero di braccia e
ciglia e produce braccia con strutture adesive, larva che scende sul
fondo e formerà l’adulto cambiando simmetria.
Oleoturie larve cigliate, appaiono anelli cigliati, cambia forma e mostra
un intestino e c’è la banda cigliata, crinoidea larva cigliata, stadio
giovanile con un peduncolo e poi adulto.
Sviluppo indiretto, intestino si forma precocemente, anche celoma è
precoce, si forma dall’intestino sotto forma di tasche e poi si
staccano in vescicole.
Si formano 3 sacche che poi diventano 3 vescicole e sarà il celoma, che darà vita ad altri sistemi, sistema
acquifero formato dal secondo paio di vescicole celomatiche.
L’ultimo paio di sacche celomatiche forma la maggior parte del celoma.
Tanti fossili, ma difficile ricondurli a quelli attuali.
Deuterostomi comprende echinodermi, emicordati, e poi ci sono i cordati, con 3 linee evolutive differenti.
emicordati (animali marini sessili filtratori )e cordati hanno ancestrale comune
CORDATI
Il phylum dei Cordati comprende circa 65.000 specie di animali molto diversi tra loro nello stadio adulto.
Si tratta di deuterostomi a simmetria bilaterale.
Sono metamerici ossia la costruzione modulare del corpo in segmenti che si specializzano in regioni diverse, è
un fenomeno che si è evoluto nei protostomi e deuterostomi ed è in genere collegata a un attivo movimento
Tutti questi animali però, condividono alcuni fondamentali caratteri strutturali, che in alcuni gruppi sono visibili
solo durante gli stadi embrionali o larvali e scompaiono o diventano meno evidenti nell’adulto. Ad esempio,
sono tutti accumunati dalla presenta della notocorda, ovvero l’asse di sostegno del corpo che si sviluppa dal
mesoderma dorsale.
Presentano inoltre un sistema nervoso dorsale con struttura tubulare che si forma dall’ectoderma dorsale
dell’embrione. Origina da un’introflessione dell’epiderma nello sviluppo embrionale.
Sono caratterizzati dalla presenza di fessure branchiali laterali alla faringe, utilizzate per gli scambi gassosi,
comunica con l’ambiente esterno, serve anche all’alimentazione. Possiedono un cuore ventrale e un sistema
circolatorio chiuso, molto sviluppato nei vertebrati, negli altri cordati meno.
Sono celomati anche se il celoma nei cordati si riduce e viene prodotta dall’intestino(formazione
enterocelica). Il corpo è molto lungo è c’è una coda (parte posteriore all’ano che quindi è subterminale) La
riproduzione è sessuale ma ci sono dei cordati soprattutto più primitivi che mantengono delle capacità
(avendo cellule totipotenti) di riproduzione asessuale.

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Nell’immagine c’è il piano strutturale dei cordati: è un animale
allungato con una testa e coda, un ano che si apre prima dell’estremità
posteriore, all’interno in azzurro il sistema nervoso, c’è la notocorda
poi c’è un faringe, lo stomaco e intestino, il cuore è ventrale. In una
sezione trasversale si vede l’intestino, subito sopra la corda e il sistema
nervose che è un tubo neurale. Le due sezioni in basse presentano le
fessure branchiali.

Nell’immagine c’è un albero complessivo in cui


ricompaiono le origini di questi gruppi di cui non
abbiamo fossili risalenti al paleozoico, all’interno delle
linee evolutive dei cordati ci sono 3 linee evolutive:
cefalocordati,tunicati e vertebrati, gli ultimi sono quelli
che hanno realizzato più linee evolutive, le prime due
sono animali marini che hanno conservato le forme
antiche dei cordati che erano marine, di fondo e
filtratrici. Verrà invece evoluta questa forma dai
vertebrati la cui documentazione fossile è più recente.

Dal punto di vista della classificazione, abbiamo una distinzione in tre subphylum, data dalla differente
strutturazione corporea:

• Urocordati o tunicati • Cefalocordati


• Vertebrati  a loro volta vengono suddivisi in più linee evolutive
I vertebrati sono quella più numerosa ma non l’unica, ci sono anche i non vertebrati.

Phylum Cordati – subphylum Urocordati


Definiti anche Tunicati, questo subphylum è rappresentato da circa 3000 specie.
Il nome tunicati deriva dalla presenza della tunica, strato protettivo che riveste il corpo dell’animale, formato da
proteine, carboidrati e fibre di cellulosa.
Questi animali sono invertebrati marini, caratterizzati da
notocorda e da celoma ridotto.
La notocorda è completa solamente nello sviluppo
embrionale e si trova nella coda: in vita adulta, perdendo
la coda, questi animali saranno privi di notocorda. La
forma larvale si muove attraverso una muscolatura, e
successivamente, a seguito di metamorfosi, l’individuo si
fissa al substrato, alimentandosi per filtrazione.
L’adulto sviluppa molto il fraringe branchiale perché sono
animali filtratori.

A sua volta, sono presenti tre classi differenti di questo subphylum.

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La prima classe che analizzeremo è la classe degli Ascidiacea: questa classe comprende specie distribuite in
tutti gli oceani e mari, dove vivono attaccate a
substrati.
Alcune ascidie presentano il corpo trasparente o il
corpo colorato con colori brillanti.
Presentano un sifone branchiale adibito all’entrata di
acqua e un sifone atriale adibito all’uscita di acqua,
posti entrambi nell’estremità superiore del corpo.
Le ascidie non presentano un capo ben distinto, in
quanto l’interazione con l’acqua è scarsa. Fanno
entrare acqua dall’apertura apicale, passa attraverso
il faringe, deposita il materiale alimentare che poi va
nello stomaco, nel passare ventila il tessuto, porta via
la CO2, la corrente attraversa le fessure branchiali ed esce dall’altro sifone è una circolazione ad U. Inoltre,
in genere sono ermafroditi e hanno la capacità di riprodursi asessualmente, per gemmazione grazie alle
cellule staminali presenti nel loro corpo. Sono ermafroditi.
Gli organismi di questa classe hanno la tendenza a formare colonie: hanno la bocca all’esterno, all’estremo
opposto hanno l’altro sifone. L’unione di tutti i sifoni degli elementi delle colonie allontana le scorie.
Spesso sono colorati, altre volte trasparenti.
La larva con l’estremità anteriore si attacca al fondo, fa una metamorfosi, cambia stile di vita, sviluppa il frange e
si ha l’adulto.
A questa classe appartengono le specie Ciona e Clavelina.

Ulteriore classe è formata dalla classe Thaliacea: questi animali sono trasparenti e spesso si trovano associati a
specie di anfipodi che vivono all’esterno o all’interno del loro corpo.
L’organizzazione corporea è simile a quella delle ascidie, con la differenza associata alla posizione del sifone
orale e del sifone atriale, disposti all’estremità del corpo.
Sono caratterizzati da anelli muscolari che favoriscono il flusso dell’acqua nell’animale.
Si tratta di animali planktonici che raccolgono i loto visceri compattandoli in un punto del corpo(pallina che si
vede nelle immagini) e si chiama nucleo.
Ha un enorme faringe branchiale quindi l’acqua entra dalla bocca ed esce dal sifone. In grado di gemmare:
gemmano in punto preciso del corpo specializzato e qui ci sono anche dei cicli metagenetici(visto negli cnidari).
Ci sono specie che alternano generazioni asessuata e generazioni che si riproducono sessualmente spesso
ermafrodite

Ecco un ciclo metagenetico in cui c’è un individuo che si


riproduce asessualmente nello stolone specializzato a
gemmare, forma tanti individui legati che poi si separano e
ciascuno di loro maturerà delle gonadi e quindi si riprodurrà
sessualmente e il frutto sarà un individuo asessuato. In Salpa
questo ciclo si sovrappone alle stagioni: quella calda promuove
la gemmazione poi però in inverno compaiono gli individui
sessuati. Nella foto una salpa maxima di diversi centimetri, è un
individui solitario, si vedono bene gli organi raccolti in una
massa, si vede anche un cordone di cellule ghiandolari che si
chiama endostilo e questa struttura è omologa alla nostra
tiroide. In basso si vede una catena di
individui prodotti per gemmazione che rimangono uniti per molto tempo. Anche i thaliacea possono formare
delle colonie, queste pyrosoma(significa corpo di fuoco) è una colonna di thaliacei molto piccola che si
organizzano a formare una specie di sacco in cui ogni individuo ha la bocca rivolta verso l’esterno e il sifone
rivolto verso la cavità interna, gli individui sono tanti e piccoli, formazione planktonica quindi nuova, è anche un
genere sfosforescente.

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Sono animali ermafroditi e anche questi individui tendono a formare colonie.
Specie appartenenti a questa classe sono Salpa, Tethys e Doliulum.
La specie Salpa è caratterizzata da un complesso ciclo vitale, con un’alternanza
obbligata di enerazioni.
La fase di vita solitaria, conosciuta come fase oozoide, è caratterizzata da un
animale singolo che si riproduce asessualmente formando una catena di centinaia
di individui. Questi individui rimangono attaccati tra loro e ciascuno cresce e si
riproduce sessualmente. Gli ozooidi risultanti vengono rilasciati per ricominciare il
ciclo.

La classe Larvacea è costituita animali solitari che mantengono la loro forma


larvale anche in vita adulta. Gli animali appartenenti a questa classe vivono
all’interno di un involucro mucopolissaridico trasparente, denominato nicchia,
secreto dall’animale stesso. Questa nicchia è dotata di due orifizi inalanti ed uno
esalante che favoriscono il passaggio di acqua e, quindi, la filtrazione delle
particelle alimentari. Sono quindi animali filtratori. Le nicchie di diverse specie possiedono
un’apertura aggiuntiva attraverso cui l’animale può uscire e entrare.
Si riproducono solo sessualmente, ad eccezione di Oikopleura dioica che è una specie ermafrodite che si
riproduce asessualmente. La fecondazione è esterna.

Phylum Cordati – subphylum Cefalocordati


Chiamati anche Anfiossi dato che sono il genere più numeroso, sono i più
primitivi dei cordati e sono animali caratterizzati da corda completa che
mantengono per tutta la vita.
La locomozione è garantita da fasci muscolari noti come miomeri, posti ai
lati dell’animale: essi consentono anche agli individui di infossarsi sotto la
sabbia.
Vivono infatti in fondali sabbiosi, da cui fanno fuoriuscire solamente la bocca, da cui entra l’acqua per filtrazione.
L’acqua raggiunge poi la faringe, da cui fuoriesce attraverso le fessure branchiali. Intanto, le particelle di cibo
vengono intrappolate da un muco secreto in questa zona. Questi animali si alimentano quindi per filtrazione.
L’apparato circolatorio chiuso manca di un vero e proprio cuore, mentre l’apparato escretore è costituito da due
solenociti che versano le sostanze di rifiuto in tubi colletori fino all’atrioporo.
Il sistema nervoso è costituito da un tubo neurale, situato dorsalmente alla corda, che si dilata poi in una
vescicola cerebrale ricca di recettori olfattivi e fotorecettori.
L’apparato riproduttore è formato da gonadi metameriche: i gameti vengono liberati, attraverso l’atrioporo,
nell’ambiente circostante dove avviene poi la fecondazione.
Phylum Cordati – subphylum Vertebrati
Il subphylum dei Vertebrati comprende circa 60.000 specie di animali a simmetria bilaterale, caratterizzati da
una struttura ossea e\o cartilaginea.
Nell'embrione è presente una corda dorsale che è sostituita poi da una colonna vertebrale metamerica costituita
da una struttura scheletrica molto robusta, formata dalla sovrapposizione di resistenti pezzi ossei chiamati
vertebre, intercalati da dischetti cartilaginei che rendono la colonna flessibile. Questi animali possono essere sia
terrestri che marini.
Le porzioni in cui è suddiviso il loro corpo sono capo, collo, tronco e coda; il collo è presente solo nei vertebrati
terrestri, mentre la coda è presente in tutti gli individui, fatta eccezione per alcuni primati e per le rane, che però
la possiedono nello stadio larvale.
Il capo è molto specializzato a causa del grande sviluppo del sistema nervoso centrale, che si differenzia in
midollo spinale ed encefalo. Per quanto riguarda il tronco, esso può essere suddiviso in cavità addominale,
cavità pericardica e cavità pleuriche.

Per quanto riguarda la sistematica, i vertebrati vengono, a loro volta, suddivisi in due superclassi:

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• Agnatha • Gnathostomata

La superclasse degli Agnatha comprende sia gruppi di animali ormai estinti ma anche animali ancora esistenti,
come gli animali della classe Mixinoidea e Petromyzonta. Questi non avevano sviluppato ancora la amndibola e
la mascella.
Tutti gli animali di questa superclasse sono accumunati dall’assenza di mascella, per cui possiedono una bocca
non mobile che rimane sempre aperta. Sono animali marini, molto mobili, che quindi hanno una muscolatura
molto sviluppata.

Gli animali della classe Mixinoidea (missine) sono creature anguilliformi,


scheletricamente dotate del solo cranio.
Possiedono una bocca priva di mascella, dotata di 6 tentacoli sensoriali e una lingua
a pistone.
Le loro fessure branchiali sono leggermente spostate in direzione caudale: in questo
modo, l’animale non ha difficoltà nella respirazione durante il pasto.
Se minacciati, questi animali possono secernere un muco fibroso dalle ghiandole disposte lungo tutto il corpo:
questo muco è in grado di ostruire le branchie dei pesci che tentano di mangiarli, provocando difficoltà
respiratorie.
Lo sviluppo di questi individui è diretto, per cui non si assiste alla presenza di
forme larvali.

Gli animali della classe Petromyzonata (lamprede) sono sempre sprovvisti di


mascella e possiedono una bocca circolare provvista di denti utili per
l’ectoparassitismo nei pesci.
Oggi le Lamprede sono grandi parassiti di pesci, hanno modificato la bocca. Sono
sia in mare che in acqua dolce.
Inoltre, sono caratterizzati da occhi a camera molto semplici.
Lo sviluppo in questo caso è indiretto: le larve sono meno mobili rispetto agli
individui adulti e si nutrono per filtrazione, attuata da una serie di aperture
branchiali.
Sono animali cefalizzati e possiedono un cuore ventrale. Sono presenti anche degli
occhi.
Lo stadio giovanile ricorda l’antico cordato, vive libero e filtra, quando diventa
adulto cambia alimentazione e morfologia.

Le specie della superclasse Gnathostomata sono circa 40.000 e sono caratterizzate dalla presenza di mandibole
e mascelle. Anche in questo caso, possiamo riscontrare la presenza di animali sia acquatici che terrestri.
A loro volta, vengono divisi in varie classi.

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Negli agnati c’è scheletro dermico, presente in
forme estinte, protegge capo in cui c’è
cervello e bocca, dal cervello non poco
sviluppato c’è il cordone nervoso, sotto c’è la
corda che negli agnati è ancora importante, è
un sistema assile, scheletro idraulico. Il capo
porta la bocca, sotto c’è primo tratto
intestino, dalla nocca al faringe, ovvero il
faringe branchiale, far perforato, è un far che
permette all’acqua della bocca di uscire dalle
fessure branchiali.
Le fessure sono sostenute da delle arcate di
scheletro cartilagineo.
Ciò che era rappresentato negli agnati dai due
archi branchiali, negli gnatostomi subiscono
una trasformazione importante, il primo e il secondo si sdoppiano, il primo arco si allunga, si divide in due
parti che diventano mobili, il secondo arco branchiale si modifica, mentre gli altri archi rimangono uguali.
I primi archi diventano il sostegno dei denti che fanno sì che gli animale li usi per la preda.
Il secondo arco branchiale si modifica per sostenere la solidità dello scheletro per aiutare alla predazione C’è un
condrocranio che protegge il cervello, il SN, la notocorda e poi tutti gli elementi che formano parte boccale, il
primo arco brachiale è diventato set di mandibole e mascelle, il secondo arco che funge da sostegno e poi le
varie parti metameriche che iniziano il corpo. Splacnoscranio che ha a che fare con bocca, fessure branchiale e
inizio tubo digerente.
A partire dagli urocordati, poi gnatostomi si ha avito una duplicazione del set genomico, dell’originale set
genetico ancestrale dei cordati nelle forme piu recenti c’è stata duplicazione dei geni, questa è una caratteristica
dei bert, di alcuni geni abbiamo un nemero maggiore di copie, l’azione di questi geni aumenta, è sinergica.

La prima classe che verrà trattata è la classe del


Chondroichthyes (condoritti), caratterizzata da circa 1200
specie diverse, caratterizzate da un tipico corpo appiattito
sul lato dorso-ventrale. Mantengono le caratteristiche delle
forme fossili.
Sono solo marini, la notocorda scompare. Questi animali,
definiti nel linguaggio comune pesci cartilaginei, sono
caratterizzati da una scarsa simmetria su un piano orizzontale, in particolar modo, la bocca si trova più in basso.
Hanno la peculiarità di possedere uno scheletro interno cartilagineo, da cui il nome della classe.
Sono caratterizzati da 5-7 paia di branchie che rimangono utili per la respirazione dell’animale, mentre per il
movimento risulta essenziale la presenza di pinne. Le pinne vengono distinte in pinna dorsale, pinna adiposa,
pinne pelviche, pinna caudale, pinna anale e pinne pettorali.
L’escrezione e l’osmoregolazione sono controllate dai reni e dalle branchie e sono animali ammonio\urotelici.
Questi animali possono essere sia ovipari che vivipari.

La riproduzione è sessuata con fecondazione interna, che avviene grazie alla presenza nei maschi di
pterigopodi, due appendici con funzione copulatoria che si estendono dalle pinne pelviche. Fanno
parte di questa classe gli squali, le razze e il pesce martello.

La classe degli Osteichthyes (osteitti), o pesci ossei, rappresenta la maggior parte dei pesci viventi conosciuti:
conta infatti circa 33.000 specie, caratterizzate da un corpo appiattito ai fianchi.
Derivano da uno dei gruppi di pesci antichi.

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A differenza dei pesci cartilaginei, i pesci ossei possiedono uno scheletro osseo che si viene a formare per
ossificazione dello scheletro embrionale cartilagineo. Si differenziano dalla classe precedente
anche per una maggiore simmetria sul piano orizzontale, in particolare per quanto riguarda
la posizione della bocca e delle pinne.
Sono animali sia marini che animali di acqua dolce.
Anche in questo caso, la respirazione avviene attraverso le 5 paia di branchie, che sono
rivestite dall’operacolo, strato protettivo che non si osserva nei pesci cartilaginei.
Chi non ha squame produce muco.
Anche questi pesci possono essere sia ovipari che vivipari e la fecondazione è
prevalentemente esterna. Questi individui, come i pesci cartilaginei, sono
ammonio\urotelici.
Appartengono a questa classe il tonno, il cavalluccio marino, il pesce gatto (sviluppa
organi tattili nei confronti del fondo), il pesce pappagallo, il pesce Napoleone, lo
scorfano, il pesce ragno ecc..

La classe degli Amphibia è costituita da vertebrati tetrapodi: nello specifico, le due paia di zampe con 5 dita
ciascuna sono andate a sostituire le pinne dei pesci. Sono di acqua dolce.
Gli anfibi sono stati i primi vertebrati a colonizzare l’ambiente terrestre: rimangono però ancora estremamente
legati all’acqua.
Presentano infatti uno sviluppo indiretto, dove lo stadio larvale è prevalentemente acquatico, mentre
l’individuo adulto è prevalentemente terrestre. Da qua il significato del nome che vuol dire ‘doppia vita’.
Presentano un endoscheletro osseo e una lingua estensibile per catturare al meglio le prede, solitamente
rappresentate da piccoli insetti.
In questi animali un organo che si è molto evoluto è l’orecchio: in questo modo gli anfibi sono in grado di
percepire molto bene i suoni che viaggiano nell’aria.
Questi animali vanno ciclicamente incontro al fenomeno della muta: durante questa fase, l’animale cambia pelle
e quindi essa periodicamente si stacca e viene ingerita dall’animale stesso. La pelle degli anfibi è ben
vascolarizzata ed ha una funzione protettiva nei confronti dell’animale, oltre a partecipare, insieme ai polmoni,
alla respirazione.

Gli anfibi, infatti, attuano prevalentemente una respirazione cutanea, motivo per cui la pelle deve sempre essere
umidificata da ghiandole specializzate.
Il sistema circolatorio in questi animali è costituito da un cuore che consta di 2 atrii e un ventricolo, dove il
sangue ossigenato si mescola al sangue deossigenato.

Gli arti degli anfibi sono quattro, due anteriori e due posteriori, poco sviluppati ma ben adattati al salto,
soprattutto nelle rane. Il tronco corto, la parte posteriore allungata e la mancanza della coda nell'adulto, infatti,
fanno sì che essi siano in grado di compiere balzi anche di un certo rilievo.
L'apparato digerente finisce con un canale chiamato cloaca, attraverso cui vengono espulsi anche gli scarti
dell'apparato escretore e i gameti. Per cui, possiamo intuire che la fecondazione è esterna e che sono animali
ovipari.
La fecondazione è esterna, la femmina depone uova in forma di cordoni e il maschio (più piccolo) e cosparge di
sperma.

La classe degli anfibi si suddivide in 3 sottoclassi, che sono la sottoclasse Urodela,


di cui fanno parte le salamandre e i tritoni, la sottoclasse Anura, che comprende
le varie rane e i rospi, e la sottoclasse Apoda.
questi sono anfibi che hanno regredito le zampe.
La classe dei Reptilia è composta da circa 11.000 specie, che furono le prime ad
adattarsi all’ambiente terrestre.
Ciò è dovuto soprattutto a determinate caratteristiche di questi animali che evitano la disidratazione fuori
dall’ambiente acquatico: queste caratteristiche sono rappresentate dalla pelle altamente cheratinizzata e

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squamosa, dall’elevato sviluppo dei polmoni e dall’uovo dotato di un robusto guscio che permette la schiusa
solamente quando l’individuo è giunto a maturazione.
Sono quindi animali che attuano una respirazione polmonare, anche perché possiedono uno scheletro dermico
formato da piastre che rende impossibile la respirazione cutanea.
Possiedono denti, una lingua non protrusibile e sono organismi eterotermi, ovvero animali a sangue freddo che
producono poco calore.
Hanno mandibola e mascelle si possono sganciare tra di loro ed ingerire delle prede molto più grandi di loro che
poi digeriranno.
I rettili possiedono una circolazione chiusa e un cuore a tre camere, in particolare 2 atrii e un ventricolo; le due
circolazioni sono funzionalmente controllate separatamente. Coccodrilli e alligatori presentano però un cuore a
4 camere.
Sono organismi uro-\uricotelici.
La loro fecondazione è interna e il loro sviluppo è indiretto. Troviamo
diversi ordini.
Abbiamo l’ordine degli Squamata, a cui appartengono le lucertole e le iguane e l’ordine degli Ofidi, a cui
appartengono i serpenti.
I serpenti non hanno le zampe e vanno ciclicamente incontro al fenomeno della muta.
Troviamo poi l’ordine dei Coccodrilli, che mantengono abitudini sedentarie e possono effettuare scatti fulminei
per attaccare le prede, e l’ordine dei Cheloni, a cui appartengono le tartarughe.
Le tartarughe presentano un carapace che avvolge tutto il corpo, a cui è collegata la spina dorsale. Sono
animali prevalentemente terresti anche se ritroviamo anche specie che si sono adattate alla vita acquatica.
Nei cheloni c’è la fusione della gabbia toracica al carapace esterno, l’anatomia rispetto agli altri rettili cambia
molto.
Le specie di terra possiedono un lungo collo, utile per brucare.

La classe Aves, a cui appartengono gli uccelli, è composta da un gruppo di circa 14.000 vertebrati che hanno
avuto un buon successo evolutivo che gli ha fatto acquisire la capacità di volare. Il volo è consentito grazie alla
presenza di penne, di un endoscheletro leggero e la modifica degli arti anteriori in ali. Sono quindi animali
bipedi.
Le ali vengono mosse in seguito ad un’azione muscolare, mentre le zampe posteriori mantiene la struttura a 4
dita e sono utilizzate per la locomozione.
Altre caratteristiche degli uccelli sono la presenza di un becco corneo e l’assenza di denti.
L’uccello più antico conosciuto è l’Archaeopteryx, che presentava un lungo corpo, un becco dotato di denti,
artigli all’estremità degli arti anteriori ed era bipede.
Gli uccelli hanno sviluppato molte tipologie di alimentazione, al punto che il becco cambia forma in funzione
dell’uso; allo stesso modo, si modificano anche le ali, gli organi sensoriali ed altre parti del corpo.
Presentano, inoltre, 3 paia di sacchi aerei, strutture sacciformi annesse al sistema polmonare: grazie a queste
strutture, l’aria passa sulle superfici respiratorie in maniera unidirezionale e ciò consente una maggiore
efficienza negli scambi gassosi. Inoltre, i sacchi aerei si insinuano nelle cavità ossee aumentano così la superficie
delle cavità respiratorie.
Presentano anche una lingua molto ridotta e una pelle molto sottile, che consente loro di attuare anche un
minimo di respirazione cutanea.
Sono animali omeotermi, quindi animali capaci di regolare la temperatura corporea interna.
Sono caratterizzati da una doppia circolazione e da un cuore a 4 camere, in particolare 2 atrii e 2 ventricoli.
L’apparato escretore consta di 2 reni, da ognuno di cui si diparte un uretere che sbocca nella parte dorsale della
cloaca, parte terminale dell’intestino in cui sboccano anche i condotti delle gonadi.
Inoltre, sono animali privi di vescica urinaria e uricotelici, quindi il prodotto di rifiuto del loro metabolismo è
l’acido urico.
Sono animali a sessi separati, caratterizzati da fecondazione interna, sviluppo diretto e oviparità.
A questa classe appartengono vari ordini.
Abbiamo, innanzitutto, l’ordine dei Rapaces, comprendente uccelli predatori come l’aquila reale e il gufo reale.

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Per cacciare al meglio, utilizzano la parte finale del becco e i potenti artigli delle zampe posteriori e, inoltre, sono
caratterizzati da una vista molto acuta: le specie notturne, infatti, sono in grado di percepire la profondità
proprio grazie agli occhi, posti frontalmente.
L’ordine Ciconiformes consta invece di specie di grossa stazza, che possiedono un’ottima capacità di volare e
tendono a compiere migrazioni verso altre zone. Possiedono un lungo becco e delle lunghe zampe posteriori e,
solitamente, i loro predatori sono rappresentati dai pesci. A questo ordine appartengono animali come le

cicogne.
Abbiamo poi l’ordine dei Passeriformes, rappresentato da animali di piccola taglia e con becco corto, l’ordine dei
Culumbiformes, di cui fanno parte piccioni e colombe, l’ordine degli Struthioniformes, di cui fanno parte gli
struzzi, e l’ordine degli Sphenisciformes, di cui fanno parte i pinguini.

La classe dei Mammalia comprende circa 5.500 specie differenti per forma e dimensioni, che possono misurare
da pochi centimetri a parecchie tonnellate come la balenottera, il più grande mammifero esistente. Essi
colonizzano praticamente ogni ambiente, dalle calotte glaciali ai deserti più aridi: alcune specie sono riuscite
anche a colonizzare gli ambienti acquatici, mentre altre hanno sviluppato le ali e sono quindi in grado di volare,
come i pipistrelli. I mammiferi sono caratterizzati da due paia di arti più lunghe rispetto a quelli di rettili e anfibi,
ogni arto dotato di 5 dita. Possiedono uno scheletro osseo e polmoni di ventilazione.
L’apparato respiratorio è costituito, oltre che dai polmoni, anche da la laringe, la trachea e i bronchi, che si
ramificano in un gran numero di bronchioli, terminanti in tante piccole ampolle a parete sottile, gli alveoli, sede
degli scambi gassosi.
Lungo il tratto respiratorio vi sono le corde vocali che, vibrando al passaggio di aria, consentono ai mammiferi di
produrre suoni differenti.
Possiedono un cuore a 4 camere e quindi le due circolazioni sono totalmente separate tra loro.
L’apparato escretore è rappresentato dai reni metanefrici, localizzati nella parte dorsale del corpo.
Sono animali ureotelici, ovvero il prodotto di rifiuto è l’urina: una volta prodotta, essa viene convogliata,
mediante gli ureteri, alla vescica urinaria e da qui all’esterno attraverso l’uretra.
Questi animali sono omeotermi e presentano viviparità, ad eccezione di alcune specie ovipare.
In questi animali la forma ed il numero di denti variano a seconda della funzione che devono svolgere: ad esempio,
vi sono specie di mammiferi che sono caratterizzati da denti tutti uguali (dentatura omodonte) che non vengono
mai ricambiati durante tutto il corso della vita, mentre altri mammiferi, come l’uomo, sappiamo possedere denti
differenti (dentatura eterodonte) che vengono sostituiti da una seconda dentizione definitiva.
Altri mammiferi, invece, possiedono le cosiddette zanne, lunghi denti canini utilizzati per la difesa o per la lotta
per il partner sessuale.
I mammiferi possono essere sia carnivori, erbivori, insettivori e onnivori.
La loro lingua è dotata di sensori gustativi chiamati papille gustative, che consentono di percepire il gusto di un
cibo.
Sono caratterizzati da fecondazione interna e da sviluppo diretto e, inoltre, possiedono ghiandole mammarie per
allattare la prole.
Questa classe può essere distinta in due sottoclassi.

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La sottoclasse dei Prototheria è costituita da animali definiti
monotremi, ovvero animali primitivi ma altamente specializzati, come
l’ornitorinco. Il loro sistema di riproduzione è simile a quello dei rettili:
depongono uova che possono essere incubate in un nido oppure in una
determinata borsa cutanea. Le ghiandole mammarie di questi animali
non sono organizzate in vere e proprie mammelle, ma sboccano
direttamente in campi ghiandolari.
Questi individui, in fase adulta, non possiedono i denti, ma il muso
termina con una sorta di becco.

Un’altra sottoclasse è la sottoclasse Theria, che comprendono i marsupiali e gli animali euplacentati.
Sono animali vivipari, dotati di una placenta che nutre l’embrione, almeno nei primi stadi dello sviluppo. Inoltre,
possiedono capezzoli adibiti all’allattamento della prole e sono caratterizzati dall’assenza di cloaca, in quanto le
vie uro- genitali e le vie digerenti sboccano in due distinte aperture.
I marsupiali possiedono una tasca addominale ventrale chiamata, appunto, marsupio, in cui avviene lo sviluppo
dell’embrione. Infatti, a differenza degli altri mammiferi, nei marsupiali lo sviluppo embrionale non avviene
all’interno dell’utero.
Esempi di animali marsupiali sono il canguro, il koala e il diavolo della tasmania.

Gli euteri sono i mammiferi che hanno realizzato la placenta che permette al feto di essere nutrito e protetto
fino a un certo livello di autonomia. Sono vivipari e normalmente hanno una fase post nascita di cure parentali
come l’allattamento durante il quale la madre dà protezione al piccolo, il numero di piccoli. Gli euplacentati sono
chiamati in questo modo perché durante l’evoluzione hanno sviluppato la placenta, che permette al feto di
essere nutrito e protetto fino ad un certo periodo dello sviluppo.

Tra questi animali vi è l’ordine degli Artiodactyla, comprendenti l’ippopotamo e i suini: questi animali hanno un
numero pari di dita nelle zampe.
Altro ordine è l’ordine dei Carnivora, che comprende orsi, faine, felini, canidi e altri animali: questi animali sono
tutti predatori, presentano artigli e hanno spesso abitudini sociali.

Ulteriore ordine è rappresentato dall’ordine dei Cetacea, organismi che


hanno un adattamento secondario all’acqua.
In questi animali gli arti, chiamati natatoie, hanno assunto una forma che
ricorda la pinna. Animali che fanno parte di questo ordine sono le balene e i
delfini.
Infine, abbiamo l’ordine dei Primata: in questi individui vi è l’uso di tutte 4 le
zampe per muoversi/arrampicarsi.

Tuttavia, le specie più vicine all’uomo sono caratterizzate dal bipedismo, soprattutto per ridurre l’attrito e per
permettere alle zampe anteriori di fare altro. Lo scimpanzé è la specie più vicina all’uomo.
L’uomo ha avuto un’evoluzione recente, la sua storia nasce in Africa e si sono sviluppate poi diverse specie del
genere Homo: l’unica specie rimasta ora è l’Homo Sapiens, che è uscita dall’Africa e ha colonizzato varie aree.

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