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La musica sacra nel

Rinascimento
Le divisioni della chiesa
Nel 1517 Martin Lutero dà avvio alla riforma protestante. In Europa quindi si formano due chiese:
una cattolica e una protestante.
L’obiettivo di Lutero era quello di FAVORIRE LA PARTECIPAZIONE DEI FEDELI alla preghiera.
Quindi decise di:
• Tradurre le sacre scritture in lingua tedesca (Lutero era tedesco)
• Elaborare una messa in parte diversa da quella cattolica, maggiormente partecipata e più
semplice: per esempio decide che la lingua della messa non è più il latino, ma la lingua locale

Secondo Lutero la chiesa cattolica era diventata corrotta nei suoi principi fondamentali: la
povertà, la semplicità e la purezza della fede.
La chiesa cattolica «risponde» con il Concilio di Trento, nel quale si ribadiscono i prìncipi della
chiesa cattolica, ma si cerca comunque un certo rinnovamento interno.
Queste idee e questo scontro si riflette anche in musica: la musica della chiesa protestante
luterana si discosta da quella della chiesa cattolica.
Tipologie musica sacra

01 Musica cattolica 02 Musica protestante


Forma musicale: LA MESSA Forma musicale: IL CORALE

Scuola Romana Scuola veneziana

Scuola Fiamminga
–LA MESSA CATTOLICA
La messa è il rito più importante della Chiesa cattolica ed è una
celebrazione fatta di tanti momenti diversi. Esiste però anche una
FORMA MUSICALE chiamata messa: sin dal medioevo, con il canto
gregoriano infatti i canti accompagnavano la messa, talvolta la messa
era interamente cantata. Nel Rinascimento questa pratica di cantare
durante la messa si consolida: nasce la MESSA come forma musicale
Caratteristiche della messa nel Rinascimento
La messa quindi è una forma musicale che accompagna la celebrazione, ed è composta da
cinque parti fisse: Kyrie (Signore), Gloria, Credo, Sanctus (Santo) e Agnus Dei (Agnello di Dio).
Questi brani hanno caratteristiche diverse a seconda del momento della celebrazione per il
quale sono scritti: iniziare o concludere la cerimonia, sottolinearne i momenti, annunciare
letture e preghiere.
Formata da brani con caratteristiche diverse, la messa è quindi una composizione molto
complessa e articolata, la più prestigiosa tra le forme di musica sacra, anche perché destinata ad
accompagnare il momento centrale della vita dei credenti. Tre sono i principali centri nei quali
si sviluppò durante il Quattrocento e il Cinquecento la produzione di messe: le Fiandre, Roma e
Venezia.
01
La scuola
fiamminga
La regione delle Fiandre (corrispondente agli attuali Belgio e
Olanda) visse, nel Quattrocento, un periodo di grande potere
economico e commerciale. I Fiamminghi (così si chiamano gli
abitanti delle Fiandre) con le ricchezze accumulate abbellirono
le loro città costruendo monumenti, palazzi e meravigliose
cattedrali. Nelle corti i musicisti approfondirono le ricerche
sulla polifonia dando vita a un’importante scuola, detta
appunto scuola fiamminga. Questi musicisti portarono al
massimo splendore la polifonia, che organizzarono secondo
schemi compositivi e regole molto complesse, tanto da
produrre brani anche a trenta e più voci.
Ecco un esempio:
Deo Gratias a 36 voci

Johannes Ockeghem
02
La scuola
romana
Ritorno alla semplicità
La Chiesa cattolica, dopo la Riforma protestante di Lutero (1517),
visse una profonda crisi che cercò di superare promuovendo un
rinnovamento spirituale (la Controriforma) che coinvolse anche la
musica. Le forme polifoniche fiamminghe erano talmente evolute da
diventare troppo spettacolari e rappresentare quindi una possibile
fonte di distrazione per i fedeli. Inoltre, il gran numero di voci
impediva la comprensione delle parole. La Chiesa stabilì quindi che
le composizioni non dovessero avere alcun accompagnamento
strumentale, non prendessero spunto da melodie tratte dal repertorio
profano e che il testo fosse facilmente comprensibile (nonostante le
promesse dei musicisti, i testi continueranno a essere
incomprensibili nella maggioranza dei casi).
Pierluigi da Palestrina
Il più importante dei compositori della scuola romana.
La Missa Papae Marcelli è una delle messe di Palestrina più conosciute ed
eseguite (è spesso cantata durante la messa dell’incoronazione papale). Fu
composta nel 1562 in onore di papa Marcello II, che nel 1555 regnò per sole tre
settimane.
In questo periodo la polifonia era portata al massimo splendore: venivano
composte messe anche a trenta e più voci che però rischiavano di creare
atmosfere “fredde” perché eccessivamente tecnicistiche. Palestrina invece,
nello spirito della Controriforma della Chiesa romana, pur dimostrandosi uno
straordinario conoscitore delle tecniche della polifonia, nei suoi brani riesce
sempre a creare un grande raccoglimento e una toccante spiritualità
Ascolto: Sanctus dalla Missa Papae Marcelli
03
La scuola
veneziana
In netto contrasto con lo stile solenne e rigorosamente vocale della scuola romana, la
scuola veneziana sviluppò uno stile musicale dal carattere brillante e fastoso, in cui gli
strumenti trovarono ampio spazio. In questo periodo, nella basilica di San Marco,
venne installato un secondo organo a sottolineare l’importanza della musica
strumentale in una città dove era del tutto normale accompagnare i canti di una messa
con trombe, flauti e altri strumenti.
Ecco un esempio, eseguito nella splendida basilica di San Marco di Venezia:
Claudio Monteverdi, Vespro alla Beata Vergine
https://www.youtube.com/watch?v=1d2k6jsysyQ
Jubilate Deo – Giovanni Gabrieli
☩ Giovanni Gabrieli nacque a Venezia nel 1557. Nipote e discepolo dell’altro famoso
musicista Andrea Gabrieli, fu uno degli autori più significativi di tutto il Rinascimento.
Dopo alcuni anni trascorsi a Monaco di Baviera, c he gli permise-ro di diventare
celebre in tutta Europa, nel 1586 tornò a Venezia dove prese il posto dello zio come
organista a San Marco. Il suo talento straordinario gli consentì di continuare le
importanti sperimentazioni di Andrea Gabrieli nell’utilizzo degli strumenti per
sostenere e accompagnare le voci, nonché di diventare l’esponente di maggior rilievo
della scuola veneziana. Morì a Venezia nel 1612.

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