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MicroCap: Due classici circuiti, per

cominciare
Paragrafi dell'articolo:

1. Partitore resistivo
2. Circuito R-C

Circuito partitore a resistenze

Ci proponiamo di studiare il comportamento di un partitore resistivo alimentato da una batteria a


12V. Cominciamo col disegnarlo.

Dobbiamo aprire un nuovo file, quindi click su File/New../(Schematic file) OK, per far apparire
una pagina bianca.

Qui dobbiamo cercare col mouse l'icona della batteria e piazzarla sul lato sinistro dello schermo. In
un riquadro a destra ci viene chiesto di stabilirne la tensione e scriviamo 12 (ovviamente sono Volt),
poi il tasto OK.

Ora cerchiamo l'icona della resistenza e la piazziamo in alto (a destra della batteria). Ci viene
chiesto il valore e scriviamo 100 (ovviamente sono ohm), poi OK.

Sotto questa ne piazziamo un'altra uguale (basta semplicemente OK) ed alla sua destra un'altra
ancora, ma da 1000 ohm (e scriviamo semplicemente 1K, poi OK).

Con questo abbiamo disegnato tutti i componenti necessari. Dobbiamo ora collegarli.

Clickando nell'apposita icona (vedi fig.) possiamo disegnare col mouse le rette di collegamento,
terminando col piazzare nella posizione inferiore il simbolo di massa (questo è importante perché
sarà il riferimento delle tensioni dei vari "nodi" del circuito).
Dobbiamo ora dire a MicroCap di calcolare le tensioni ai nodi e le correnti nei singoli rami del
circuito.

Per questo lanciamo Analysis/Transient ./Run, e apparirà un grafico che per il momento
ignoriamo, anzi lo chiudiamo per far riapparire il disegno nel riquadro principale (Main).
Automaticamente (o attivando le icone indicate) si visualizzano (o si nascondono): la numerazione
dei nodi (violetto) e nello stesso spazio le rispettive tensioni (in V), e nei riquadri blu le correnti di
ramo (vedi freccia per il senso e la "m" indica che il valore è in mA).

Questo è tutto!. Ma si invita a cambiare valori per vederne l'effetto (ad es. di come varia la tensione
al nodo 2 al variare di R3) e a riflettere sulla facilità di progettare in questo modo.

Circuito capacitivo - resistivo


Dopo l’esperienza del partitore, affronteremo un altrettanto semplice circuito a capacità e resistenza
alimentato dapprima con una forma d’onda quadra ed, in un secondo tempo, con onda sinusoidale.

Non dovrebbero esserci problemi ad aprire un nuovo progetto e piazzarvi un condensatore da 0,1 uF
(microfarad, dove u sta per micro) ed una resistenza da 10Kohm (10K).

Una novità è invece il generatore: non più una batteria, ma un generatore di tensione che può essere
programmato per fornire qualsiasi tipo di forma d’onda.

Questo è il riquadro relativo e si possono vedere (in rosso) le selezioni effettuate.

In definitiva, dopo aver impostato questi valori (impulso di 5V, largo 0.5ms e con periodo 1ms) e
verificata la forma d’onda (con Plot…) si conferma (OK) e si ottiene V1.
Completato con i collegamenti e l’attribuzione dei nodi, il circuito finale è:

Dobbiamo ora passare al calcolo, richiamando Analysis/Transient….

Nella finestra d’impostazione, poniamo i dati del grafico che, come un oscilloscopio, con Run ci
mostrerà le forme d’onda risultanti:
(si notino gli effetti del transitorio nei primi 2 impulsi)

Si consiglia ora di modificare la resistenza R1, per es. da 10 ad 1 K, per vedere la differenza di
comportamento.

Passiamo ora al funzionamento del generatore in alternata. Basta selezionare V1 (doppio click) e
cambiare l’impostazione delle funzioni (da Pulse a Sin).

La tensione è già 5V, ma ora e’ il valore di picco di una sinusoide (controllare con Plot), ed infine
assegnare la frequenza (50Hz). Con Run, V1 è ora un generatore di alternata.

Naturalmente occorre avviare il ricalcolo (Analysis/Transient….) ed adattare le scale del grafico


nella finestra Transient Analysis Limits (vanno semplicemente moltiplicate per 10 quelle dei
tempi).

Con Run si otterrà il grafico:

La traccia blu è tensione al nodo 1, cioè del generatore V1, mentre quella rossa è la tensione ai capi
della resistenza (nodo 2): si vedono nettamente gli effetti dell’attenuazione e dello sfasamento (in
anticipo), nonché del transitorio (prima sinusoide).
Come si vede, non c’è che da prendere confidenza con le impostazioni, ma poi si ha a disposizione
un formidabile mezzo di analisi (vedremo in seguito la completa applicazione ai diagrammi di
Bode).

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