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DIAGRAMMA CIRCOLARE DI HEYLAND

Il diagramma circolare consente di valutare, per ogni punto di funzionamento della macchina, tutte le
caratteristiche, come ad esempio la corrente assorbita, lo sfasamento, la coppia, la potenza assorbita, ecc.

Per riferirci al diagramma delle correnti di statore e, in particolare, al funzionamento della macchina come
motore, si considera lo schema equivalente semplificato, con i parametri rotorici riportati allo statore (si
ricorda che per portare un’impedenza dal rotore allo statore occorre moltiplicarla per n2, essendo per
definizione n = E1/E2(1) ), e con i parametri trasversali Ra - Xµ sottoposti direttamente alla tensione di
alimentazione secondo quanto schematizzato in figura in basso.

Schema del motore con rotore separato dallo statore e, in basso, lo schema equivalente semplificato, riportato a statore.

Si ricorda che la resistenza rotorica R2/s, riportata a statore, tiene conto della resistenza complessiva rotorica, cioè
carico + resistenza di fase del rotore (vi si impegna tutta la potenza trasmessa).

La Xe’ è invece la somma della X1 e della X2(1) riportata allo statore e valgono le seguenti espressioni:
R2' R2 2
X e' = X 1 + X 2 (1) ⋅ n 2 = X 1 + X 2' (1) = ⋅n
s s
Nello schema equivalente semplificato della macchina, con riporto delle grandezze rotoriche allo statore, si è
spostato il ramo trasversale a monte della R1 e X1: pertanto la macchina viene considerata funzionante a flusso
costante, qualunque sia il carico del motore.

Questa semplificazione operativa porta a una peggiore approssimazione rispetto a quanto accade per il
trasformatore, a causa della presenza non trascurabile, qui, della corrente a vuoto Io. Tuttavia quest’ipotesi
semplificativa non altera sostanzialmente le conclusioni che si desidera raggiungere. In particolare, se lo
scorrimento è basso, gli errori si riducono.

Dallo schema in basso di figura si può inoltre dedurre che, per la condizione di s=∞, si ha la seguente situazione:
V1 f X e'
I1' = tanψ (∞) =
(R1 )2 + (X e' )2 R1

per cui la corrente di reazione non si va a collocare a 90° in ritardo rispetto alla U1 (come accadeva lavorando con
lo schema di statore, separato da quello di rotore della figura in alto). Il ritardo è deducibile dall’angolo ψ(∞) ed è
inferiore a 90°, tanto più quanto maggiore è la resistenza dell’avvolgimento di statore R1. Naturalmente con s=∞ è
nulla la resistenza complessiva che proviene dal rotore.
COSTRUZIONE DEL DIAGRAMMA CIRCOLARE DI HEYLAND
Per costruire il diagramma circolare delle correnti statoriche assorbite dal motore per vari valori di
velocità e quindi di scorrimento, si considerano i risultati della prova a vuoto e a rotore bloccato.

Per il tracciamento occorre conoscere:

• la misura della resistenza di fase R1 dell’avvolgimento di statore (riportata alla temperatura


convenzionale di funzionamento 75°C o 115°C);

• la corrente assorbita Io e il relativo sfasamento φo dedotti dalla prova a vuoto;

• la corrente statorica di avviamento Icc e il relativo sfasamento φcc riportati alla temperatura
convenzionale, dedotti dalla prova in corto circuito;

• si stabilisce la scala delle correnti, ad esempio: SCALA DELLE CORRENTI 1 cm ⇔ 1 A

Seguendo ora la costruzione secondo la figura sottostante, volendo rappresentare sull’asse delle ordinate
la tensione di fase del motore, si collocano in scala, e con gli sfasamenti ricavati, sia la corrente Io, a cui
corrisponde s≈0, sia la corrente all’avviamento Icc, per la quale è s=1.

 Si congiungono i loro estremi che apparterranno al cerchio e quindi il segmento PoPcc sarà una corda
del cerchio da costruire.

 L’asse mediano della corda PoPcc, che occorre tracciare in figura, passa per il centro del cerchio; il
centro del cerchio sta nel mezzo del diametro; il diametro che consideriamo è quello che parte
dall’estremo della Io ed è orizzontale, parallelo cioè all’asse delle ascisse. Per individuarlo come diametro
si fa partire dal punto Po una semiretta orizzontale che, nel punto di intersezione con l’asse della corda
PoPcc, individua finalmente il centro C.

 Col compasso si centra in C, con apertura pari al raggio PoC e si costruisce il cerchio, che
sicuramente passerà anche per Pcc.

Pcc s=1

Icc

ϕcc
ϕo
C
Io Po s≈0
COME SI UTILIZZA IL DIAGRAMMA CIRCOLARE

Il cerchio è il luogo geometrico degli estremi di tutte le correnti di statore per ogni condizione di velocità
e quindi di scorrimento.

Se ne disegna una qualsiasi, che parte dall’origine degli assi arrivando nel generico punto P. Da P si
abbassa la verticale fino al punto A, posto sull’ascissa. Il segmento PA vale:
PA = I1 ⋅ cos ϕ1 ∝ Pa = 3 ⋅ V1 ⋅ I1 ⋅ cos ϕ1
ed è quindi la componente attiva della corrente in esame.

Tuttavia, considerando la radice quadrata di 3 e la tensione di alimentazione, il segmento può


rappresentare, in opportuna scala, la potenza assorbita quando il motore assorbe la corrente I1.

La scala delle potenze assorbite, ricordando quella scelta per le correnti, diventa:

SCALA DELLE POTENZE 1 cm ⇔ 3 ⋅V1 ⋅ scala delle correnti

 Linea di riferimento della potenza attiva assorbita

L’asse delle ascisse diventa la linea di riferimento delle potenze assorbite: a partire dall’estremo di una
corrente statorica, abbassando la verticale, si trova la componente attiva della corrente, che però nella
scala delle potenze reali diventa la potenza assorbita dal motore.

In particolare, potendosi ritenere costanti le perdite meccaniche e nel ferro per qualunque corrente di
carico, la semiretta uscente da Po e parallela a quella delle potenze assorbite, delimita il tratto in cui le
perdite a vuoto saranno sempre ritenute costanti.

La potenza assorbita massima si ha tracciando la parallela all’asse delle potenze assorbite, tangente al
cerchio e misurando la distanza rispetto al “livello zero delle potenze assorbite” (è la verticale che passa
per il centro del cerchio e vale Pa Max nella figura successiva).

 Linea di riferimento della potenza reattiva assorbita

Poiché per il segmento PQ valgono le espressioni analoghe a quelle ricavate per il riferimento della
potenza assorbita dal motore:

PQ = I1 ⋅ sin ϕ1 ∝ Qa = 3 ⋅ V1 ⋅ I1 ⋅ sin ϕ1

si conclude che l’asse delle ordinate può essere considerato come linea di riferimento della potenza
reattiva, scambiata fra la rete di alimentazione e il motore. La scala ha la stessa misura ricavata per le
potenze reali, ma ovviamente l’unità di misura è il VAR.
 Linea di riferimento della potenza resa

La retta delle potenze rese all’albero (la potenza meccanica utile) si può individuare trovando due punti
di funzionamento per i quali la potenza resa sia nulla:

- un punto è Po, perché a vuoto il motore non trascina alcun carico;

- un altro punto è Pcc, poiché con il rotore bloccato non si fornisce potenza utile.

La retta passante per Po e Pcc è quindi la retta di riferimento delle potenze rese.

Partendo da una corrente di carico qualsiasi (ad esempio la corrente I1), si misura la lunghezza del
segmento PB e la si moltiplica per la scala delle potenze, ottenendo così la potenza sull’albero, per la
condizione di lavora scelta.

 La potenza resa massima si ha individuando la tangente al cerchio, parallela alla retta di riferimento
delle potenze rese (segmento Pr Max).

 Linea di riferimento della potenza trasmessa

Per il riferimento della potenza trasmessa occorre individuare il segmento PccE, dalla verticale passante
per il punto a scorrimento unitario. Dal punto F si riporta, con la scala delle potenze, la perdita nel rame
di statore prodotta dalla Icc e data dalla relazione: PJ 1cc = 3 ⋅ R1 ⋅ I cc2
a cui corrisponde, in Watt, il segmento FG.

Nota dimostrativa

Essendo il rotore bloccato, nel segmento PccE si possono individuare le seguenti potenze:

- segmento PccE = potenza assorbita all’avviamento;


- segmento FE = potenza persa nel ferro di statore e di rotore;
- segmento FG = potenza persa nel rame di statore;
- segmento PccG , che è quello rimanente, corrisponde nella scala delle potenze alla potenza persa
nel rame di rotore allo spunto e che, essendo s=1, è anche coincidente con la potenza trasmessa ,
che si trasmette dallo statore al rotore.

La semiretta che parte da Po e che passa per G, taglia il cerchio nel punto H. Per questa condizione
particolare di funzionamento della macchina, le uniche perdite sono quelle a vuoto (sempre costanti per
ipotesi) e quelle nel rame di statore (il segmento HJ, espresso in watt, è la perdita nel rame di statore).
Sono nulle le perdite nel rame di rotore e quindi si può concludere che in H si ha la condizione di
scorrimento s = ∞, che significa anche potenza sincrona nulla (in questa condizione la resistenza totale
rotorica R2’/s riportata a statore si annulla e l’unica potenza attiva si dissipa in R1).

Un altro punto per il quale sono nulle sia la potenza sincrona, sia la perdita joule nel rame di rotore, è il
punto di funzionamento a vuoto Po
Si giustifica quindi il passaggio della retta di riferimento della potenza sincrona (o quella della Pcu2=0)
per i punti Po e P∞.
 Linea di riferimento della coppia trasmessa

Definita la retta di riferimento delle potenze sincrone, considerata la proporzionalità fra potenza e coppia
60 ⋅ Pt
sincrona, in base alla relazione: Ct =
2π ⋅ n

si può considerare la stessa retta come riferimento per la coppia trasmessa, cambiando la scala:

P ⋅ 60 scala delle potenze ⋅ 60


SCALA DELLE COPPIE 1 cm ⇔ = [ N ⋅ m]
2π ⋅ n 2π ⋅ n

Con questa scala si determinano, in particolare:


• la coppia prodotta nella condizione di funzionamento in P, data dal segmento verticale PK;
• la coppia all’avviamento o coppia di spunto PccG;
• la coppia massima, ottenuta tracciando la tangente al cerchio, parallela alla retta di riferimento delle
coppie (segmento TMax). La zona di funzionamento stabile è compresa fra Po e il punto di coppia
massima; il tratto instabile fra il punto di coppia massima e Pcc.
Diagramma circolare delle correnti statoriche

Dal diagramma circolare, per la condizione di carico che corrisponde al punto P, si deducono, nelle
rispettive scale:

• corrente assorbita I1 = PO nella scala delle correnti


• corrente a vuoto Io = PoO nella scala delle correnti
• corrente di reazione I’1 = PPo nella scala delle correnti
• fattore di potenza del motore in quella condizione di carico = cosφ1
• potenza attiva assorbita = PA nella scala delle potenze
• potenza reattiva = PQ
• potenza resa = PB
• potenza sincrona = PK
• perdita nel rame di statore = KL
• perdita nel rame di rotore = BK
• perdite meccaniche e perdite nel ferro = LA
• coppia generata = PK (nella scala delle coppie)
• scorrimento =BK/PK, essendo s=Pcu2/Ps (sul diagramma questo rapporto è di difficile lettura, viste
le dimensioni dei segmenti)
• rendimento = PB/PA = Presa/Passorbita (anch’esso di difficile determinazione per l’esiguità dei
segmenti)

Per rendere più precisa la determinazione dello scorrimento e del rendimento si utilizzano costruzioni
grafiche particolari, che consistono in un’amplificazione di scale sfruttando dei triangoli simili.
 Linea di riferimento dello scorrimento

Per ricavare lo scorrimento occorre:

a) tracciare la tangente alla circonferenza in Po ;

b) prolungare la retta delle potenze rese;

c) individuare, parallelamente alla retta delle coppie, un segmento divisibile in 100 parti, compreso tra la
tangente e il prolungamento della retta delle potenze rese.

d) Per conoscere lo scorrimento che corrisponde alla condizione di carico individuata ad esempio dal
punto P, si prolunga la corrente di reazione che parte da Po e va a tagliare in s1 la retta di riferimento degli
scorrimenti. Se la scala va da 0 a 1 si legge lo scorrimento; se è divisa da 0 a 100 si legge lo scorrimento
percentuale.

Si osservi che i triangoli individuati dai punti 1-0-Po e P-K-Po sono simili, come pure s1-0-Po e B-K-Po.
La costruzione ha amplificato la lettura delle grandezze Pcu2 = BK e Ps1 = PK.

Determinazione dello scorrimento per il punto di funzionamento P


 Linea di riferimento del rendimento

Per ricavare il rendimento occorre:

a) Si prolunga la retta di riferimento delle potenze rese PoPcc fino ad incontrare l’ascissa nel punto W e si
prosegue fino ad R0.

b) Da W si traccia la parallela alla tangente al cerchio in Po (con il cerchio avente il centro corretto la
tangente in Po non è verticale come qui).

c) Fra queste due direzioni si traccia un segmento orizzontale che sarà diviso in 100 parti uguali (scala
che va da 0 a 1, o da 0 a 100 per il η%).

d) Il rendimento relativo al generico punto P si ottiene partendo dall’estremo della corrente in gioco e
passando per il punto W fino a tagliare la retta del rendimento, dove se ne legge il valore direttamente.

La giustificazione del procedimento grafico è simile a quella relativa al calcolo dello scorrimento. Il
rendimento relativo al funzionamento nel punto P si ottiene dal rapporto fra potenza resa PB e la potenza
assorbita PA. Poiché i segmenti sono di dimensioni ridotte, anche qui si ricorre ad un’amplificazione
grafica delle scale, sfruttando la similitudine fra triangoli, facilmente individuabili dal grafico sottostante.

Scala amplificata per la determinazione del rendimento

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