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Passando a Frescobaldi, anch’egli scrive per esteso fioriture ed abbellimenti, ma “la scrittura più

frastagliata, le figurazioni più varie, l’uso di uno stile da tasto non vincolato da un preciso numero di
parti, richiedono libertà e fantasia nell’esecuzione delle parti”1, rendendo necessari alcuni espedienti:

1. Nell’ultima nota, così de trilli come di passaggi di salto o di grado, si dee fermare ancorché
detta nota sia croma o biscroma, o dissimile alla seguente; perché tal spostamento schiverà il
confonder un passaggio con l’altro
2. Le candenze benché sieno scritte veloce convien sostenerle assai; e nello accostarsi il
concluder de passaggi o cadenze si anderà sotstenendo il tempo più adagio. Il separare e
concluder de passi sarà quando troverassi la consonanza insieme d’ambedue le mani scritta
di minime.
3. Quando si troverà un trillo della man destra o vero della sinistra, e che nello stesso tempo
passeggierà l’altra mano, non si deve compartire à nota per nota, ma solo cercare che il trillo
sia veloce et il passaggio sia portato men velocemente et affettuoso; altrimente farebbe
confuzione2

In altri compositori, come Michelangelo Rossi e Giovanni Maria Trabaci, si trovano


concordanze e differenze relativamente alla notazione dei disegni ornamentali.

La complessità aumenta inoltre anche per il le differenze nel significato che i termini trillo e
groppo hanno tra i diversi compositori, tra le diverse aree geografiche e nei diversi momenti
storici.

Per il trillo vi erano due possibili tipi di esecuzione:

a) Ripercussione della stessa nota con accelerazione, ad esempio in Caccini.


b) Alternanza di due note diverse, ad esempio in Frescobaldi. In questo caso veniva usato
il termine tremolo.

N il groppo aveva diversi significati:

a) Alternarsi di due note con la risoluzione.


b) Ampie fioriture procedenti per gradi congiunti o per salti di terza o per ripetizione della
stessa nota.
c) Alternanza della nota principale con la sua ausiliaria inferiore.

Aggiungo anche che la figura di alternanza con inizio dalla nota superiore (che consiste di una
breve appoggiatura anteposta al trillo con risoluzione) al tempo di Frescobaldi non era ancora

1
Bonaccorsi Nunziata, L’ornamentazione, pg. 90.
2
Frescobaldi Girolamo, Toccate d’intavolatura di cimbalo e organo.
considerata un trillo ma un groppo, ornamento che non segue le regole del trillo, la cui
esecuzione dovrebbe essere “agile e leggiadra”3, ma dovrebbe eseguirsi più lentamente e con
maggiore precisione metrica; non è un piccolo abbellimento della nota ma formula con disegni
più ampi in funzione melodico-decorativa.

Esempio di groppo, Diruta

2.2 La scuola tedesca

All’inizio del Seicento, specialmente per la musica vocale, l’ornamentazione tedesca si ispira a
modelli italiani, non solo mantenuti senza variazioni notevoli nello stile, ma anche adottando gli stessi
nomi conservati nella lingua originale italiana o latina.
Nel corso del secolo la musica tedesca evolve, rimanendo permeata da quella italiana e continuando
ad assorbirne lo stile. Per una specifica trattazione puntuale ed approfondita di questi temi rimando
al testo di Nunziata Bonaccorsi già citato in precedenza, cap. V, stile italiano nel Seicento tedesco.
Anche la musica francese ebbe un’importante influenza, in particolare grazie al balletto e all’ Opera.
Al tempo di Bach vi era quindi una grande varietà di soluzioni, data dalla confluenza di stilemi italiani
e francesi. Da ciò risulta improbabile “l’ipotesi di una pratica unificata nell’interpretazione della
musica tedesca”4.
Johann Joachim Quantz (Oberscheden, 30 gennaio 1697 – Potsdam, 12 luglio 1773), compositore
e flautista tedesco, in uno scritto del 1752 (Versuch einer Anweisung, die Flote traversiere zu spielen)
descrive con chiarezza la situazione di commistione di stile nella musica tedesca:

3
Diruta G., Il Transilvano, pt.I, libro I, pg. 10.
4
Bonaccorsi Nunziata, L’ornamentazione, pg. 138.
Se si ha il discernimento di scegliere il meglio dagli stili di differenti paesi, ne risulta uno stile
misto, che senza oltrepassare i limiti della modestia può essere chiamato stile tedesco, non
soltanto perché già da molti anni è stato introdotto in diversi luoghi della Germania e ancora
fiorisce, ed è apprezzato sia in Italia, sia in rancia, sia in altri paesi […]. In considerazione di tutte
le riflessioni e le esperienze finora riportate sulle differenze degli stili anche se si dovesse
accordare una preferenza al gusto italiano rispetto a quello francese, tutti risponderanno invece
che dovrebbe essere più universale e piacevole immancabilmente il gusto misto che mescoli e
metta assieme ciò che c’è di buono in entrambi gli stili, perché il gusto italiano non è più così ben
fondato, come lo era un tempo, ma è diventato insolente e bizzarro, mentre il francese al contrario
è rimasto fin troppo semplice.5

Idealmente, la scuola tedesca trova una sintesi nazionale nelle figure dei suoi più importanti
esponenti: J. S. Bach, C. P. E. Bach, F. W. Marpurg, J. F. Agricola. Essi sono uniti dalle comuni
caratteristiche teoriche e pratiche di precisione nella scrittura e di scelte orientate all’esecuzione in
battere di tutti gli ornamenti.
J. S. Bach è interessante per la sua abitudine a scrivere gli ornamenti, per esteso e con simboli, sia per
lo stile italiano che per quello francese. Un’altra caratteristica, per quanto riguarda l’assimilazione
della pratica italiana, è la sua preferenza a scrivere in notazione regolare la grande ornamentazione.
Bonaccorsi arriva a parlare di “cura quasi eccessiva” nella scelta degli abbellimenti. Un
interessantissimo esempio, che ci porta inoltre a pensare a come Bach facesse scelte precise, e non
affidasse l’ornamentazione all’improvvisazione, è data dalla Sarabanda della Partita in mi minore
(BWV 830), della quale esistono ben due versioni ornate.

5
Johann Joachim Quantz, Versuch einer Anweisung, die Flote traversiere zu spielen.

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