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INDIA

L'India, lo Stato più esteso dell'Asia meridionale e il secondo dell'intero continente, comprende parte della
regione himalayana e tutta la penisola indiana, bagnata dell'Oceano Indiano, che prende il nome di Mare
Arabico a ovest e di golfo del Bengala a est. Fanno parte dell'India anche le isole Laccadive e le Andamane
e Nicobare.
Il territorio indiano può essere suddiviso in tre regioni. A nord e nord-est si trova la fascia montuosa
appartenente alla catena del Karakoram e al sistema Himalayano.
Al centro, si pone la vasta depressione del bassopiano indo gangetico, la più estesa pianura alluvionale della
Terra, formata dai depositi dei fiumi Indo, Gange e Brahmaputra, che verso il confine sud-occidentale con il
Pakistan dà luogo ad una fascia arida (Deserto di Thar).
A sud, si incontra infine l'altopiano del Deccan, grande massa del triangolare di antichissima origine, orlata a
est e a ovest dai modesti rilievi dei Ghati occidentali e orientali. Le coste sono prevalentemente piatte e poco
frastagliate.

• Fiumi e Clima
La sezione orientale del bassopiano è occupata dal grande bacino del Gange, che nasce dalle montagne
himalayane; dopo aver percorso circa 2.000 km, esso sfocia nel golfo del Bengala con un immenso delta, nel
quale confluisce anche il Brahmaputra, che appartiene solo per un tratto all'India. Scorre in questo stato, per
breve tratto del suo corso, anche il fiume Indo, che dal Karakoram scende a sud per attraversare il Pakistan e
sfociare nel Mare Arabico, anch'esso con un grande delta.
Il clima indiano è fortemente influenzato da venti stagionali, i monsoni. Nel semestre invernale, spira il
monsone di nord e nord-est, che, provenendo dall'interno dell'Asia, è secco e riesce a respingere gli umidi
venti marini, determinando una stagione quasi del tutto priva di precipitazioni. Nel semestre estivo spira,
invece, il monsone di sud e sud-ovest che proviene dal mare carico di umidità e dà luogo a forti
precipitazioni.

• Storia e cultura
Dal Il millennio a.C. la regione indiana fu occupata da vari popoli asiatici e successivamente vide lo
sviluppo di grandi imperi dell'area del Gange, dove fiori il movimento religioso del brahmanesimo,
all'origine dell'induismo.Alla fine X secolo, la regione viene sottomessa dai musulmani, che la unificarono
sotto l'impero della dinastia dei Moghul.
L'area indiana riacquistò finalmente l'indipendenza nel 1947, grazie all'azione di Mohandas Karamchand
Gandhi, detto Mahatma, che riuscì a mettere in difficoltà l'amministrazione britannica mobilitando tutte le
classi sociali del paese con forma di lotta non violenta.
A complicare ulteriormente la situazione indiana vi è, poi, il tradizionale sistema sociale a caste, che ha
confermato l'antica divisione tra sacerdoti, guerrieri, contadini liberi, e artigiani: coloro che non
appartengono ad alcuna casta sociale sono considerati paria (oggi dalit), cioè intoccabili, esseri umani da
categoria inferiore, relegati ai margini della società.
Formalmente abolito nel 1950, il sistema delle caste è invece ben vivo nella realtà quotidiana del paese.

• Stato
In base alla Costituzione del 1950, l'India ha l'ordinamento dei repubblica federale, amministrativamente
suddivisa in 28 Stati e 7 Territori. Il territorio indiano può essere impartito nelle cinque macroregioni del
Nord-ovest, della Regione gangetica, del Deccan centrale, del Sud e della Regione di nord-est, che
presentano alcune caratteristiche comuni.
Popolazione

Con una popolazione superiore al miliardo, L'India è al secondo posto nel mondo, per numero di abitanti,
dopo la Cina. La sua crescita demografica costante, ma oggi assai inferiore a quella raggiunta nel XX secolo,
che richiese drastiche misure di pianificazione familiare.
L'India costituisce tuttora un immenso paese rurale, punteggiato di villaggi, dove il fenomeno dell'esodo dei
contadini verso i centri urbani - caratteristico del mondo
in via di sviluppo - ha rilievo modesto: oltre 760 milioni di Indiani vivono fuori dalle città e oltre 660
milioni i vivono di agricoltura. Pertanto, le regioni più popolate sono soprattutto quelle lungo il corso
inferiore dei fiumi e nelle aree monsoniche, più favorevoli alle coltivazioni per natura del suolo e condizioni
climatiche. Alla caratterizzazione "rurale" del paese si deve anche il permanere del sistema delle caste: nella
realtà delle campagne, meno dinamica e più legata alla tradizione rispetto a quella cittadina, esso risulta
infatti determinante, creando problemi di convivenza civile e di sviluppo economico, tali da pesare
sull'intera società indiana.
Inoltre, i cinque millenni della sua storia hanno lasciato all'India come eredità
anche una composizione etnica eterogenea, da cui deriva la compresenza di culture diversissime: solo le
lingue parlate sono 179, delle quali 16 ufficiali, tra cui l'inglese, quella dei colonizzatori, usata
nell'amministrazione e negli affari. Anche se il tasso di urbanizzazione dell'India consiste in un modesto
28%, bisogna considerare che esso corrisponde comunque a poco meno di 300 milioni di persone. Le città
indiane, più fitte nelle regioni del bassopiano e del Deccan, sono infatti molte e di notevoli dimensioni: già
33 superano il milione di abitanti (si prevede che saranno 50 entro il 2015) e di esse ben dieci ne hanno fra i
2 e i 5 milioni, con aree metropolitane ancora più consistenti. Per non parlare, poi, di Bombay e Delhi,
entrambe al centro di aree con una popolazione di oltre 17 milioni, che le colloca fra le prime dieci del
mondo.

Il problema sono le immense periferie: per lo più costituite di baraccopoli, offrono condizioni di vita misere,
talvolta ai limiti della sopravvivenza, e presentano un contrasto davvero drammatico con la
grande bellezza del paesaggio e lo splendore architettonico dei quartieri più antichi.
Fra le metropoli indiane più "attrattive", spiccano innanzi tutto la già citata Bombay, principale scalo
marittimo e centro di industrie manifatturiere, e Calcutta, primo polo industriale del paese; mentre la capitale
federale New Delhi, nell'area metropolitana di Delhi, svolge per lo più funzioni politico-amministrative. Ad
esse si affiancano Madras, attivissimo porto dotato di moderne industrie, e Ahmadabad, centro delle
produzioni tessili e alimentari. Un discorso a parte meritano, infine, Bangalore e Hyderabad, poli tecnologici
(elettronica, aeronautica, informatica) e della ricerca scientifica (farmacologia, biotecnologie), che
costituiscono due punti chiave per lo sviluppo non solo economico del paese.

• Economia
La politica economica allora attuata dallo Stato, che privilegiava l'agricoltura a scapito del settore
secondario, si è successivamente modificata, favorendo gli investimenti esteri, che potevano trarre vantaggio
da una manodopera abbondante e poco costosa e da un mercato interno in via di espansione, per lo più
costituito dalle classi medie cittadine formatesi nel frattempo.
Ancora oggi il 35% della popolazione urbana e il 40% di quella rurale non riescono a sfamarsi, collocandosi
al di sotto della soglia di povertà stabilita dai parametri dell'ONU.

L'agricoltura indiana, che utilizza oltre metà della superficie nazionale e resta l'attività più diffusa,
contribuisce solo per il 23% alla formazione del PIL. Ciò dipende dal fatto che essa è per lo più limitata alla
sussistenza, in quanto i piccoli produttori non sono in grado di attuare la costosa modernizzazione delle
tecniche (uso di sementi selezionate e tertilizzanti chimici, meccanizzazione, irrigazione delle terre), la
cosiddetta "rivoluzione verde", che dagli anni sessanta ha invece permesso ai ricchi proprietari e alle grandi
aziende di aumentare enormemente la produzione e il reddito. Cereali (miglio, riso, grano), piante industriali
(canna da zucchero, tè, iu-ta, cotone, arachide), spezie, frutti tropicali sono i principali prodotti della terra,
mentre dalle foreste provengono pregiati legni da ebanisteria. L'allevamento riveste scarsa importanza,
poiché la carne bovina non viene utilizzata dagli induisti per motivi religiosi.
Arretrata per alcuni aspetti (lavoro nero e minorile), per altri l'industria indiana è invece all'avanguardia:
attualmente la crescita economica è legata soprattutto allo sviluppo dei settori ad alta tecnologia
(aeronautica, elettronica, informatica); intorno ad essi, inoltre, sono nate una serie di attività collegate
(ricerca e produzione di software, telecomunicazioni, contabilità informatica) che hanno un peso crescente
nel terziario indiano, tradizionalmente dominato dal commercio e dalla pubblica amministrazione e
notevolmente penalizzato dalla carenza delle infrastrutture, in buona parte risalenti al periodo coloniale.

L'industria si concentra nelle aree favorite dalla presenza di materie prime (carbone, ferro, cromo, bauxite,
manganese) o dalla vicinanza di grandi porti. Di rilievo i comparti siderurgico (acciaio) e meccanico
(biciclette, autoveicoli, motori elettrici e diesel, macchine tessili), di antica tradizione quello tessile (cotone,
seta, fibre artificiali), più recenti quello chimico (caucciù sintetico, fertilizzanti, prodotti farmaceutici) e
quello cinematografico, che ha sede a Bombay.

India, la terra delle spezie

Cosa ti viene in mente quando pensi alla cucina indiana? Al curry, ovviamente! Sia al piatto che alla
miscela di spezie? Oppure pensi allo zenzero, al cumino e al cardamomo? Già solo il pensiero delle
singole spezie tipiche della cucina indiana, fa già venire l'acquolina in bocca! E questo non ci
sorprende: la varietà e la diversità di questo grande paese si riflette nella sua ampia scelta di spezie e,
di conseguenza, nel cibo...

L'India è uno dei più grandi paesi del mondo, con una popolazione enorme e una grande diversità per quanto
riguarda le caratteristiche geografiche. Nel subcontinente indiano possiamo trovare grandi spiagge di sabbia
bianca e le altissime montagne dell'Himalaya. Quindi non è facile catturare la vera essenza della classica
cucina indiana e descriverla. Ci sono molte culture diverse e caratteristiche regionali che sono state
influenzate nel corso della storia da molti fattori.

Nella cucina indiana si ritrovano spesso influenze religiose e storico-culturali. Ovviamente vi sono molti
elementi della cucina orientale, eppure anche se le ex potenze coloniali hanno lasciato il segno. Tuttavia,
sebbene ci siano così tante differenze regionali, è possibile identificare alcune caratteristiche nazionali della
cucina indiana.

Caratteristiche della cucina indiana

Alimenti fondamentali sono il riso, il frumento e i legumi. Nel nord si coltiva ad esempio il grano,
soprattutto perché questo è l'alimento base più importante in quella determinata zona. La carne, nella dieta
indiana, ha un un ruolo di subordine, per svariati motivi. In primo luogo, il cibo vegetariano in India è molto
diffuso a causa della religione induista. Tuttavia, non mangiare carne non è un dogma, solo la carne di
manzo è considerata tabù. Circa il 20% della popolazione indiana osserva una dieta strettamente vegetariana.
Presso le popolazioni di religione musulmana, ovviamente, il consumo di carne di maiale è vietato.
Sappiamo che in India purtroppo vi è ancora molta povertà, di conseguenza i prodotti lattiero-caseari ed i
legumi rappresentano la fonte di proteine primaria. La caratteristica comune in tutte le zone dell'India è
l'impiego di una complessa e variegata miriade di spezie. Nel mondo occidentale, con l'eccezione della Gran
Bretagna, la cucina indiana ha iniziato a diffondersi circa negli anni '90. Tra i motivi della "scoperta" del
cibo indiano è stato il numero sempre più frequente di turisti che si recavano in India e degli immigrati
indiani che hanno portato a noi occidentali la loro cultura culinaria. Uno degli alimenti indiani più
conosciuto è il curry, che indica una miscela di spezie che vanno a creare una polvere dal colore giallo-
senape fortemente profumata.

Tipici spezie indiane sono:

Fieno greco: il fieno greco è molto importante nella cucina indiana. I semi sono piccoli, di forma allungata e
marrone chiaro. I semi essiccati e macinati sono spesso utilizzati in diverse miscele di spezie. Peperoncino: è
originario del Sud America ed è arrivato in India attraverso le potenze coloniali. Questo alimento è stato
accolto dalla popolazione indiana con entusiasmo e da allora il Chili fa parte della loro cucina. Curry: le
foglie di curry essiccate hanno un odore speziato e derivato dall'albero del curry. Può essere cucinato, ad
esempio, come noi occidentali usiamo le foglie di alloro.

Semi di finocchio: è stato coltivato nella regione del Mediterraneo. Da lì si diffuse rapidamente ed è stato
così anche in India. Questa spezia è ormai un ingrediente di molte miscele speziate.

Cardamomo: fa parte della famiglia dello zenzero. I frutti del cardamomo sono contenuti in capsule. Essi
contengono molti oli essenziali, quindi sono molto profumati e sono utilizzati in miscele di spezie.
Coriandolo: grazie alla presenza di questa spezia, il curry acquista un sapore piccante e terroso. Viene
utilizzato fresco anche in zuppe e insalate.

Curcuma: questa spezia è anche chiamata "zafferano delle Indie". Appartiene alla famiglia dell
Zingiberaceae. La curcuma è uno degli ingredienti principali di quasi tutte le miscele delle spezie indiane.
Cumino: i semi di cumino hanno un sapore leggermente amaro ed un odore fragrante. Anice stellato: è una
spezia popolare in tutta l'Asia. Fa parte di molti curry.

Cumino nero (nigella): è commestibile sia cotto che crudo. I semi essiccati vengono utilizzati come spezie.
Ha un sapore dolce che ricorda le castagne. I suoi semi sono simili a quelli del finocchio e dell'anice ma
sono più piccoli e scuri. In Asia, questa spezia è anche chiamato "cipolla dai semi neri".

Zenzero: questa pianta è una delle spezie più note. Viene largamente usato in cucina per la preparazione di
dolci e pietanze e nell'ambito fitoterapico nell'ausilio di alcune malattie legate al sistema gastrointestinale.
PAKISTAN
Il Pakistan si trova nell'Asia centro-meridionale ad ovest dell'India ed a sud è bagnato dal Mar Arabico. Il
territorio è abbastanza variegato, visto che si va dalle altissime vette del Karakoram a nord (col K2 che è la
seconda montagna della Terra) all'ampia pianura dell'Indo, fiume che attraversa da nord a sud tutto il Paese, fino
alle catene montuose occidentali, in prossimità dei confini con Afghanistan ed Iran.

Forma di governo Repubblica federale parlamentare


Superficie 796.096 Km²
Popolazione 207.685.000 ab. (censimento 2017)
235.825.000 ab. (stime 2022)
Densità 296 ab/Km²
Capitale Islamabad (1.009.000 ab., 4.702.000 aggl. urbano)
Moneta Rupia pakistana
Indice di sviluppo umano 0,544 (161° posto)
Lingua Urdu, Inglese (entrambe ufficiali), Punjabi

Confini: Iran ad OVEST, Afghanistan a NORD-OVEST, Cina a NORD-EST India a SUD-EST, Mare Arabico (Oceano
Indiano) a SUD

Territorio, monti e pianure

Il territorio si può dividere in tre aree geografiche, la parte settentrionale montuosa, la pianura centro-orientale
dell'Indo e dei suoi affluenti e la parte centro e sud-orientale del Belucistan, regione costituita da rilievi montuosi
di media entità ed altipiani desertici. La zona più settentrionale del Pakistan è interessata dalle catene montuose
più alte del Mondo, Himalaya e Karakoram, in quest'ultima si trova la vetta più alta del Paese e seconda di tutto il
Pianeta, il K2 (8.611 m.), al confine con la Cina; la cima himalayana del Pakistan più elevata è invece il Nanga
Parbat (8.126 m.).

Fiumi e laghi
L'Indo (2.200 Km il tratto pakistano, totale 3.200 Km) attraversa il Paese da nord a sud e riveste una grande
importanza per l'agricoltura, visto che rende fertile e coltivabile un'ampia zona altrimenti arida, gli altri corsi
d'acqua principali fanno parte del suo bacino idrografico, i maggiori sono il Sutlej (1.500 Km inclusi tratti
indiano e cinese), le cui acque sono però quasi tutte sfruttate prima del suo ingresso in Pakistan e Chenab (960
Km, incluso tratto indiano).
Il Lago Manchar (520 Km²) è il più grande bacino d'acqua dolce del Pakistan, ma è di origine artificiale e sorge
nel sud-est, le sue acque confluiscono nell'Indo; i laghi naturali sono in gran parte di alta montagna ed hanno
dimensioni alquanto ridotte.

Coste e isole
La parte più meridionale del Paese è bagnata dal Mare Arabico, per uno sviluppo costiero di 1.046 chilometri;
troviamo anche una decina di isole, a partire da Astola (6,5 Km²), la maggiore.

Clima
Il clima varia da tropicale arido a temperato, man mano che ci si allontana dal mare e l'altitudine cresce; pur
essendo toccato dai monsoni buona parte del Pakistan riceve scarse quantità di precipitazioni, le temperature
estive a sud raggiungono valori anche superiori ai 40° nei periodi più caldi.
ETNIE, RELIGIONI E CITTÀ DEL PAKISTAN
Il Pakistan è una federazione di 4 province, alle quali vanno aggiunti il distretto della capitale e due territori
autonomi nell'area contesa del Kashmir (Gilgit–Baltistan e Azad Kashmir); è un Paese ancora piuttosto rurale,
visto che il tasso di urbanizzazione è del 36%.

La popolazione si concentra soprattutto nell'area pianeggiante dell'Indo, Karachi (15.738.000 ab.), porto sul
Mare Arabico e Lahore (12.306.000 ab.) sono le due metropoli del Paese; superano inoltre il milione di abitanti
Faisalabad (3.210.000 ab., 3.961.000 aggl. urbano), la conurbazione Rawalpindi (2.098.000 ab.)-Islamabad
(1.009.000 ab.) con 4.702.000 persone complessive, Gujranwala (2.028.000 ab., 3.292.000 aggl. urbano),
Peshawar (1.970.000 ab., 2.798.000 aggl. urbano), Multan (1.873.000 ab., 2.598.000 aggl. urbano),
Hyderabad (1.734.000 ab., 2.305.000 aggl. urbano) e Quetta (1.023.000 ab.), oltre a Sialkot (657.000 ab.,
1.317.000 aggl. urbano), tenendo conto dell'intera area urbana.

Il Pakistan è abitato da vari gruppi etnici, sei quelli maggiori, Punjabi (44%), Pashtun (15%), Sindhi (14%),
Saraiki (11%), Muhajir (8%) e Baluchi (4%), il Paese accoglie inoltre circa 1.700.000 profughi afghani oltre
a minoranze provenienti in special modo da altre Nazioni di quest'area asiatica; il 96,5% degli abitanti è
musulmano, decisamente minore la percentuale di induisti (1,7%) e cristiani (1,3%).

Islamabad è la capitale della Repubblica Islamica del Pakistan dal 1967 (quella precedente era Karachi).
Islamabad è una città che è stata fatta costruire artificialmente, questo vuol dire che è stata fatta costruire
dall'esercito e dal governo interno per far si che si adatti alle esigenze dell'esercito e del governo, infatti qui vi è
presente la corte suprema del Pakistan, il Parlamento, la residenza del presidente, la residenza del primo ministro.

La città e divisa in settori, chiamati "Zone", e ognuno di questi ci sono diversi tipi di edifici, per esempio nel Red
Zone sono presenti le Ambasciate dei paesi esteri, mentre nella Blue Zone sono presenti centri commerciali e
negozi, nella Green Zone sono presenti Banche e compagnie assicurative. L'Islamabad si trova nella regione del
Territorio Capitale ("Capital Territory"), infatti non fa parte di nessuna altra regione. Islamabad è inoltre la
seconda città al mondo ad ospitare un hotel a sette stelle chiamato "The Centaurus". Oltre ad essere una
importantissima città per il Pakistan, essa è anche una città importante per il commercio internazionale.

Superficie: 906 km2


Abitanti: A Islamabad ci sono 1'875'000 di abitanti.

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