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“Promozione umana di minori vulnerabili per uno

sviluppo integrale a Tondo, nella periferia di Manila”

Sottotitolo: “Un’alternativa alla povertà estrema”

Distretto di Tondo
Arcidiocesi di Manila
Philippines
ENTE RICHIEDENTE

Istituto Suore Zelatrici del Sacro Cuore, “Ferrari”


SR. EVELYN A. DELGADO, Superiora Locale e Legale Rappresentante
Scuola Maria Ferrari de Manila “Laura Castri”
2905 Orion St. Manuguit Subd. Tondo, Manila
Tel.: +639292030787

Email : evedel12@gmail.com

CONTROPARTE OPERATIVA

L’organizzazione, la gestione e l’amministrazione finanziaria del progetto “Promozione


umana di minori vulnerabili per uno sviluppo integrale a Tondo, nella periferia di
Manila”, sottotitolo: “Un’alternativa alla povertà estrema”, è condivisa con la Comunità
Religiosa presente nelle Filippine, nella missione di Tondo, nella figura istituzionale della
Superiora Locale, responsabile operativa, con i seguenti dati di riferimento:

Sr. Evelyn Delgado,  Local Superior


Scuola Maria Ferrari De Manila.Inc.
2905 Orion St. Manuguit Bgy 208,
Zone 019 Tondo,  Manila
Philippines

San Roque de Manila Parish


Rizal Avenue, Blumentritt st.
Santa Cruz, Manila
Archdiocese of Manila

CONTESTO SOCIALE

Situate nell’Oceano Pacifico occidentale, le Filippine sono il secondo maggior arcipelago


del mondo dopo l’Indonesia.
Comprendono oltre 7000 isole, di cui 4600 hanno un nome e 1000 sono abitate.
Si dividono in tre gruppi principali: il gruppo di Luzon, il gruppo Visayan e le isole
Mindanao e Sulu.
Collocate sul cosiddetto “anello di fuoco” del Pacifico, le Filippine sono soggette a
frequenti terremoti ed eruzioni vulcaniche.
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Dalla caduta del regime di Marcos, nel 1986, i successivi governi hanno lavorato
duramente per portare stabilità politica al Paese.
L’espansione economica non è però riuscita a tenere il passo con l’enorme crescita della
popolazione.

Posizione nel mondo

PNL pro capite in $: $1200 / Al 108° posto nella classifica mondiale


Attesa di vita: 68 anni / Al 105° posto nella classifica mondiale
Alfabetizzazione: 95% / Al 73° posto nella classifica mondiale
Mortalità infantile: 35 per ogni 1000 nati vivi / Al 113° posto nella classifica mondiale

ISU
(Indice di Sviluppo Umano / Human Development Index )
Al 114° posto nella classifica mondiale

Con 0,654 indice medio-basso (Report ONU 2013)

La condizione dei poveri:


una società che non riesce a includere

Decenni dopo la rivoluzione contro il potere del dittatore Marcos, la nascente democrazia
fatica ancora ad affermarsi stabilmente e a superare il clima di costante emergenza
sociale, soprattutto al riguardo di un contrasto efficace alla povertà largamente diffusa
nelle sue molteplici manifestazioni.
Nelle Filippine attuali la condizione delle famiglie più povere si manifesta nell’impossibilità
di accedere al diritto alla salute, a un’abitazione dignitosa, a un lavoro idoneo alla
produzione di un reddito di sostentamento e, infine, nella costante situazione di marginalità
e di esclusione sociale e culturale.
Nella popolazione delle aree svantaggiate, soprattutto nell’immensa area di riferimento
della capitale, sono evidenti i segni della malnutrizione e della denutrizione.
La condizione della donna raggiunge livelli di preoccupante marginalità e il mercato
sessuale rappresenta una deplorevole manifestazione, peraltro troppo spesso senza
nessuna forma di contrasto, di una situazione esasperata di sopravvivenza economica,
anche a beneficio del nucleo familiare di appartenenza.

Economia ed occupazione

La cattiva amministrazione e la corruzione politica della nascente democrazia ha


comportato gravi conseguenze per l’economia.
Nell’ultimo decennio, l’aumento del prezzo del petrolio a livello mondiale, unitamente alla
caduta della moneta filippina, il “peso”, alla volatilità causata dagli umori del mercato
contro le amministrazioni statali, hanno scatenato un costante aumento dei prezzi dei beni
di maggior consumo.
Secondo una valutazione della Banca Asiatica per lo Sviluppo, le Filippine sono ancora
ritenute la seconda economia con la crescita più lenta dell’intera regione asiatica.

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In realtà la crescita è stata inconsistente in quanto limitata ad alcuni sotto-settori
dell’economia, più esattamente all’elettronica ed ai semiconduttori, con una sensibile
riduzione dell’occupazione ed una crescente sfiducia della popolazione in età lavorativa.

La sfida alla povertà e alle divisioni sociali

Tutti i presidenti che si sono succeduti non sono stati in grado di elaborare una strategia
efficace per vincere la povertà; anzi, i vari governi non sono stati in grado di attirare gli
investitori e l’immissione di capitali necessari al potenziamento di infrastrutture inadeguate
E’ ancora tutto da sviluppare il senso della responsabilità civile, della trasparenza, della
prevedibilità e della partecipazione per informare ed ispirare l’azione dei governi in sintonia
con le attese di una popolazione che, nonostante le tante difficoltà disseminate sul
cammino della democrazia, è maturata politicamente.

CONTESTO DI RIFERIMENTO

Manila, una capitale grande quanto una nazione

Manila (in filippino Maynila, nome completo Lungsod ng Maynila), situata sulla costa est
della baia omonima sulla più grande delle isole dell’arcipelago, Luzón, è la capitale delle
Filippine.
Nonostante le sacche di povertà presenti, è una delle città più cosmopolite del mondo e la
sua area metropolitana è il centro economico, culturale e industriale del paese.
E’ il centro di una prospera area metropolitana con oltre 12 milioni di abitanti.
L'area di Metro Manila, alla quale la città di Manila appartiene, è un'enorme metropoli
costituita da 17 città e molte municipalità.

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La città stessa, con il suo milione e mezzo di abitanti, è la seconda città più popolosa delle
Filippine; soltanto Quezon, un'area suburbana nonché la precedente capitale del Paese, è
più popolosa.
Manila nacque nel XVI secolo da una colonia musulmana chiamata May Nilad sulle rive
del fiume Pasig nella sede del governo coloniale spagnolo che controllò le Filippine per
333 anni.
Nel 1898 gli Stati Uniti occuparono e presero il controllo dell'arcipelago fino al 1935 e
Manila divenne una delle più note città dell'oriente.
Durante la Seconda guerra mondiale, gran parte della città venne distrutta ma in seguito
venne ricostruita.
Nel 1975, per gestire meglio quanto avveniva nella regione in rapido sviluppo, la città di
Manila, i paesi e le città nei dintorni vennero incorporati in un'entità indipendente, Manila
Metropolitana.
Questo venne stabilito l'8 novembre 1975 mediante il decreto presidenziale numero 824
dal precedente presidente Ferdinand Marcos che creava la "Metropolitan Manila
Commission", diventata poi la "Metro Manila Development Authority".
Oggi la città e l'area metropolitana costituiscono un importante centro economico e
culturale, ma esistono grossi problemi legati alla sovrappopolazione, al traffico,
all’inquinamento e alla criminalità.
È a circa 950 km a sud-est di Hong Kong e 2.400 km a nord-est di Singapore.
E’ costruita quasi totalmente sopra secoli di depositi alluvionali portati dal fiume Pasig che
la divide in due e su alcune zone di terreno contese alla baia di Manila.
Lo schema della città risale grosso modo al periodo della dominazione spagnola quando vi
erano una serie di villaggi attorno all'Intramuros, la città circondata dalle mura originarie.
Manila confina con altre città e comuni del dipartimento di Metro Manila: Navotas e
Caloocan a nord, Quezon a nord-est, San Juan e Mandaluyong ad est, Makati a sud-est e
Pasay a sud.
La città è divisa in 16 distretti geografici.
Solo un distretto non esisteva ai tempi della città originaria.
Gli otto distretti della parte a nord del fiume Pasig sono: Binondo, Quiapo, Sampaloc, San
Miguel, San Nicolas, Santa Cruz, Santa Mesa e Tondo.
Gli altri otto sono: Ermita, Intramuros, Malate, Paco, Pandacan, Port Area, San Andres e
Santa Ana.
San Andres era precedentemente parte di Santa Ana e Santa Mesa parte di Sampaloc.
Ognuno dei distretti, eccetto la Port Area, ha la propria chiesa e molti di questi distretti
hanno ottenuto il riconoscimento dei propri diritti.
Il distretto di Binondo è abitato soprattutto dalla popolazione di origine cinese.
Tondo è il distretto più povero mentre Ermita e Malate sono ben conosciuti dai turisti in
quanto vi sono presenti numerosi bar, ristoranti, hotel di lusso e centri commerciali.
Il fiume Pasig è attraversato da numerosi ponti.
A partire da est si incontrano i seguenti ponti: Roxas (conosciuto anche come ponte Del
Pan), Jones, McArthur, Quezon, Ayala, Nagtahan (conosciuto anche come ponte Mabini),
Pandacan e Lambingan.

La città con la più alta densità abitativa del mondo

Con una popolazione di 1.581.082 abitanti registrata nei primi anni del terzo millennio e
una superficie di 38,52 km², Manila ha in media la più alta densità abitativa del mondo con
41.014 ab./km².
Tondo con oltre 60.000 ab./km² è uno dei distretti maggiormente popolati.

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Ogni giorno si aggiungono agli abitanti della capitale circa un milione di persone fra
lavoratori e studenti.
La densità di popolazione di Manila surclassa quelle di Parigi (20.164 abi./km²), Shanghai
(16.364 ab./km²), Buenos Aires (2.179 ab./km², con una densità massima di 10.444),
Tokyo (10.087 ab./km²), Città del Messico (11.700 ab./km²) ed Istanbul (1.878 ab./km²).

La presenza delle Suore Zelatrici del Sacro Cuore a Tondo

Da oltre un decennio le Suore Zelatrici del Sacro Cuore si sono inserite a Tondo, il
Distretto più depresso dell’immensa area urbana che costituisce Metro Manila.
In uno dei quartieri più densamente popolati vivono a contatto giornaliero con situazioni
umane di povertà estrema.
Accolte come un dono da una popolazione che lotta per una sopravvivenza troppo spesso
sub-umana, la Comunità Religiosa si è subito stabilizzata rilevando una costruzione in
prossimità di una vasta area di baraccati e di vulnerabili.
La conoscenza del territorio e dei suoi abitanti ha favorito la nascita di un rapporto
costruttivo di vicinato e ha agevolato ogni forma di accoglienza per promuovere un
cammino di crescita umana non disgiunto da una costante azione di carità.
I bambini e le donne hanno rappresentato l’anello di congiunzione con un ambiente che le
ha saputo assorbire in tempi brevi.
Piccole iniziative di aggregazione, di animazione, di sostegno nutrizionale rivolte ai
bambini vulnerabili hanno creato il miglior presupposto per il dialogo con le donne, con le
mamme.
Le suore hanno raccolto le loro istanze e le loro aspettative per tentare di contrastare una
vita esposta al disagio costante della povertà, molto spesso estrema, nella quale la
vulnerabilità diventa il limite di una sopravvivenza nell’esclusione e nella marginalità.
A ridosso delle discariche, dei liquami, delle strade trafficatissime e inquinate per lo
scarico dei mezzi di trasporto pesanti che riforniscono l’immensa area metropolitana dello
Stato Capitale di Manila, il Distretto di Tondo rappresenta la sintesi di un’immensa città
nella quale la povertà estrema e le situazioni di benessere non riescono a incontrarsi mai
e a creare i presupposti di quell’equità sociale di cui necessiterebbe il contesto di
riferimento.
Nella povertà delle baraccopoli, che sorgono in ampi spazi o lungo le canalizzazioni del
Distretto, le manifestazioni della promiscuità, della violenza familiare, dell’alcolismo e della
prostituzione, dell’esclusione scolastica e socio-culturale, della riduzione della donna a
figura comprimaria familiare, rappresentano insieme il livello peggiore di una condizione
sub-umana che fatica a trovare la sua dignità.
Intere famiglie provengono dall’area rurale o dalle tante altre isole; hanno abbandonato i
loro villaggi di nascita in cerca di una vita migliore nella capitale, finendo tristemente per
popolare i quartieri più disastrati di Manila e dello Stato Capitale.
Le Suore Zelatrici del Sacro Cuore ritengono che sia giunto il momento per un intervento
progettuale in grado di innescare un processo irreversibile di sviluppo.
Intendono proporsi come una chiave per scardinare la marginalità e l’esclusione di tanti
bambini e di tante giovani donne, esposti quotidianamente ai rischi della devianza nelle
sue forme più subdole, che include il mercato sessuale inteso anche come la
conseguenza logica del diritto di sopravvivere alla stessa miseria.

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Alcune premesse per comprendere meglio


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Povertà infantile in Asia e nelle Filippine: reddito e disuguaglianze

Recenti studi sulla povertà infantile da parte delle Agenzie delle Nazioni Unite, “Child
Poverty en East Asia and the Pacific: Deprivation and Disparities”, dimostrano che diventa
sempre più necessario andare oltre i dati degli indicatori di reddito familiare, per
comprendere come i bambini vivano in modo diverso e penalizzante le situazioni di
povertà rispetto agli adulti.
Analizzando la situazione economica e sociale nel periodo 2007-2010 di sette Paesi della
regione (Cambogia, Laos, Mongolia, Filippine, Thailandia, Vanuatu e Vietnam) con una
popolazione infantile complessiva di quasi 100 milioni di bambini, lo studio ha rilevato
come almeno 30 milioni abbiano sofferto una forma o più forme di privazione grave, in
relazione alle seguenti tematiche:
 l’impossibilità di andare a scuola
 le carenze croniche di cibo
 l’impossibilità di accedere all’acqua potabile
 la mancanza di servizi igienici e sanitari

E’ stato messo in evidenza come gli incrementi di reddito nei Paesi esaminati, non si sono
poi sempre tradotti in corrispondenti vantaggi per i bambini.
“Qualsiasi politica basata sull’equità e sulla riduzione delle disparità deve cominciare dalla
riduzione della povertà infantile”.
Il rapporto ha evidenziato diversi tipi di disparità:

 tra ambiente rurale e urbano: la povertà infantile era del 30% più elevata nelle
zone rurali della Cambogia rispetto a quelle urbane; del 60% più elevata nelle zone
rurali della Thailandia, del 130% più alta nelle zone rurali delle Filippine e il 180%
più elevata nelle zone rurali del Vietnam;

 all’interno dei singoli Paesi: le disparità interne sono, in alcuni casi, più
pronunciate persino rispetto a quelle tra Paesi a basso e medio reddito. Ad
esempio, il numero dei bambini che soffrono di gravi forme di privazione in Vietnam
era 6 volte più alto nel Nord-Ovest rispetto alla regione del delta del Fiume Rosso.
In Thailandia era del 50% più alto che nel Sud;

 tra le minoranze etniche: povertà e privazioni sono più diffuse tra i bambini
appartenenti a minoranze etniche in tutti i Paesi esaminati. Nelle Filippine, i
bambini appartenenti a minoranze etniche più marginali hanno moltissime
più probabilità di soffrire di gravi privazioni rispetto a quelli provenienti da
gruppi etnici dominanti. Nelle Filippine questa probabilità è 9 volte maggiore, e in
Thailandia è di ben 15 volte più elevata;

 in base al livello di istruzione del capo di famiglia: i tassi di privazione sono


mediamente doppi nelle famiglie in cui il capofamiglia possiede il solo diploma di
scuola primaria, rispetto alle famiglie in cui il capofamiglia ha avuto un’istruzione
secondaria o superiore.

L’abbandono di minori nelle Filippine

Nelle Filippine le principali cause di abbandono di minori sono due:


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 l’estrema povertà delle famiglie

 la pressione sociale contro le madri non sposate

Rimane difficile credere che possano esistere livelli tali di povertà da costringere ad
abbandonare un figlio perché si è nell’impossibilità di mantenerlo.
Nelle Filippine questa condizione esiste, soprattutto nelle immense baraccopoli urbane e
nelle zone rurali lontane dalle città.
Esiste anche il fattore sociale: le madri nubili vengono emarginate dalla società finché
tengono il figlio nato al di fuori del matrimonio.
Senza entrare nel merito di considerazioni morali, nell’evidente percezione di
inaccettabilità di una valutazione discriminante e di genere, sarebbe opportuno cercare di
comprendere la mentalità filippina: abbandonando un figlio, meglio ancora se destinato
all’adozione internazionale, i genitori compiono un ultimo gesto d’amore scegliendo per un
bambino/a un futuro migliore di quello che sarebbe stato possibile assicurargli, che include
l’accattonaggio, la baby prostituzione, l’emarginazione nella povertà estrema, e altro.

Fame e denutrizione per i bambini delle Filippine

Almeno il 30% dei bambini delle Filippine soffre di malnutrizione e di fame.


Almeno il 20% della popolazione non ha l’accesso all’acqua potabile e la stragrande
porzione di popolazione, soprattutto nell’area rurale o nelle immense baraccopoli urbane,
non ha l’accesso ai servizi sanitari.

Sfruttamento sessuale dei bambini e delle donne nel turismo, a scopo di lucro

Con la transizione dell’economia, da quella pianificata a quella di mercato, e con l’apertura


economica, nelle Filippine sono aumentati sensibilmente i casi di prostituzione e di traffico
di esseri umani.
Esiste certamente una connessione della prostituzione con il turismo ed è stato
notato che, in alcuni casi, le proposte sono state fatte per procurare donne agli investitori
esteri come incentivo per concludere affari.
Spesso scarsamente istruite, le donne hanno pochi modi di guadagnarsi la vita e molte
entrano nel giro della prostituzione per assicurare la sopravvivenza alle loro famiglie.
Secondo alcune stime, nelle Filippine ci sono oltre 100.000, molte delle quali sono
bambine.
Vengono regolarmente condotte irruzioni negli “stabilimenti del piacere”, come bar e
discoteche, con l’imposizione di una ferrea regolamentazione.
Le segnalazioni di abusi sessuali in relazione al turismo sono aumentate; le
Organizzazioni non Governative denunciano il triste fenomeno della prostituzione minorile
e delle giovani donne come una piaga che non conosce ancora la possibilità di una
sensibile riduzione.

Perché solo ora un progetto? All’origine di un’iniziativa

Alcune riflessioni

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1)Vivere in discarica

Dal 1953, nell’area di Tondo, funziona l’immensa discarica dei rifiuti urbani di Manila
conosciuta come la Smokey Mountain che ha mutato il volto della baia.
Era stata scelta e destinata a ricevere i rifiuti di una metropoli in continua crescita.
Gli strati di immondizia per decenni si sono sovrapposti fino a formare una specie di
dorsale collinare che si stende per circa 30 ettari fra la baia e le bidonvilles di Navotas
Malabon, uno dei quartieri più popolati di Manila.
Gli insediamenti di famiglie all'interno di Smokey Mountain sono cominciati verso la metà
degli anni Sessanta: oggi, si calcola che nei due villaggi vivano circa tremila nuclei
familiari, per una cifra totale di abitanti oscillante fra i quindici e i ventimila.
In fondo, Smokey Mountain è un caso spinto all'estremo dai fenomeni di inurbamento
selvaggio causato dalla povertà, tipici dei paesi in via di sviluppo, di cui Manila stessa è un
esempio da manuale.
Navotas Malabon, il quartiere dove si trova la discarica, una parte di Tondo, è la più
grande zona di slums di tutta l'Asia.
In Tondo, decine di migliaia di persone vivono in baracche senz'acqua e senza luce,
appena migliori di quelle che sorgono addirittura sulla Smokey Mountain.
Addentrandosi nei vicoli di questo mondo di spazzatura si cammina sopra una poltiglia
grigiastra di rifiuti, respirando un odore acre che quasi stordisce.
La gente vive ammassata in baracche costruite con materiali di recupero, dove lo spazio
familiare a disposizione è in media di due o tre metri quadrati a persona.

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I sentieri che corrono fra le capanne si trasformano ogni volta che piove in fiumiciattoli neri
e untuosi, dove sguazzano insieme bambini cenciosi, polli scheletrici e qualche maiale.
Fogne, acqua corrente e luce elettrica sono beni irraggiungibili.
Queste migliaia di disperati hanno trovato in Smokey Mountain e in Tondo una possibilità
di sussistenza, probabilmente l'unica possibile.

2)Professione: scavenger
Tutti gli abitanti, compresi i bambini, vivono rovistando nell'immondizia e vendendo quello
che trovano.
Non si tratta semplicemente di sopravvivere cercando qualcosa da mangiare fra i rifiuti,
come accade in situazioni simili in altre bidonvilles del terzo mondo.
In realtà, intorno alla discarica ruota un sistema economico abbastanza complesso, basato
sul riciclaggio dei rifiuti urbani.
L'area di Metro Manila - l'insieme di Manila e del suo hinterland - con i suoi oltre 10 milioni
di abitanti, produce circa oltre 5.000 tonnellate di rifiuti solidi urbani al giorno, secondo dati
del Department of Environment and Natural Resources.
Di queste, circa 3400 vanno a finire nelle discariche, mentre il resto viene semplicemente
buttato per strada o nelle fogne a cielo aperto.
Ogni giorno, centinaia di camion entrano in Smokey Mountain e si arrampicano fra le sue
colline di spazzatura compressa, fino a raggiungere il centro della discarica, una sorta di
altopiano formato dall'azione incessante dei bulldozer che comprimono i mucchi scaricati
dai camion.
Ogni volta che un camion carico fa il suo ingresso nella discarica, gli scavengers corrono a
circondarlo, per non perdere la prima raccolta - la più ricca - e cercando di battere sul
tempo i bulldozer che sono pronti a spianare i rifiuti appena depositati.

Gli scavengers lavorano sotto il sole impietoso o la pioggia battente del monsone
rovistando nei cumuli di spazzatura con un lungo uncino di ferro.
Raccolgono plastica, carta, cartone, bottiglie di vetro, lattine, metalli vecchi. I diversi
materiali vengono separati e raccolti in sacchi che sono poi portati a spalla giù negli
insediamenti/baraccopoli.
Li inizia la fase del ciclo economico dei rifiuti: esiste infatti una catena piuttosto complessa
di compratori e rivenditori che inizia con i piccoli scavengers e termina poi in una vera e
propria industria.
Lo scavenger rivende la propria raccolta ad un piccolo compratore, il quale poi a sua volta
si rivolge a un compratore più grande.
Ovviamente, il prezzo cambia e lievita attraverso tutte queste diverse mediazioni di filiera.
Il piccolo scavenger rivende un chilo di plastica per 1 peso, e un chilo di bottiglie per circa
40 centavos (un dollaro usa al cambio legale equivale a circa 28 pesos).
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Gli scavengers hanno contatti solo con lo small buyer, il piccolo compratore che trovano
nel villaggio, quello che pesa i loro sacchi e li paga secondo il prezzo del giorno.
Non è possibile sapere niente di preciso su come avvengano effettivamente questi
procedimenti di riciclaggio; la voce comune vuole che nelle Filippine esistano degli impianti
nei quali i diversi materiali vengono trattati.
Nessuno, a parte il personale religioso, si è mai preoccupato di informare gli abitanti di
Smokey Mountain sul livello di tossicità dei rifiuti.
Arrivano anche i sacchi rossi degli ospedali, che finiscono ugualmente bruciati.
Le bottigliette di medicinali usate sono fra gli articoli da riciclo più ambiti.

3)Inquinamento e povertà
Non è semplice valutare l'impatto ambientale complessivo che la discarica ha avuto negli
anni.
Pur essendo sotto la responsabilità della Metro Manila Authority, Smokey Mountain in
realtà è stata praticamente abbandonata a sé stessa per decenni.
Ufficialmente, a Smokey Mountain e nelle altre 8 discariche della città dovrebbe andare a
finire solo il rifiuto solido urbano, mentre sarebbe assolutamente proibito lo scarico di rifiuti
chimici e tossici, di liquami e di materiale proveniente da allevamenti di polli o di bestiame.
Visto il quadro generale, non è mai stato improbabile che le cose siano andate in realtà in
maniera ben diversa.
I problemi del controllo dei rifiuti cominciano già dal momento della raccolta.
Questo stato di cose ha creato un humus ideale per la corruzione, sia delle ditte
impegnate nella raccolta sia dei funzionari preposti al controllo.
In queste condizioni, non è per niente inverosimile che diversi camion contenenti rifiuti
chimici, o genericamente tossici, si siano arrampicati insieme agli altri su per le colline di
Smokey Mountain scaricando materiali di dubbia provenienza.
Durante la stagione delle piogge, da giugno a ottobre, tutto si trasforma in una palude di
fango nero e oleoso; il percolato si infiltra nel terreno per scaricarsi poi direttamente nella
baia e nelle falde acquifere.
Il vento trasporta le ceneri e il gas metano, mentre l'odore nauseabondo si fa sentire nel
raggio di chilometri, investendo tutta l'area di Navotas e Tondo con i suoi settantasettemila
abitanti.
Il fiume Malabon è ormai completamente morto, sia per gli scarichi industriali che per le
infiltrazioni provenienti dalla discarica.
Un piano di risanamento dell’area iniziato negli ultimi anni ha contenuto
l’estensione della discarica attuando una forma di controllo sulla provenienza dei
rifiuti.
L’insediamento dei poveri e le baraccopoli rimangono comunque il segno più
evidente di una situazione duratura di povertà urbana estrema, penalizzata
ulteriormente anche sul piano della salute a causa delle costanti esalazioni di
materiali maleodoranti, inquinanti e tossici.

All’origine di un’idea innovativa

L’idea di sviluppare un’iniziativa progettuale, inedita e innovativa, tra i baraccati dell’area


distrettuale di Tondo, in favore dei minori in età di scuola materna e delle giovani donne
vulnerabili, nasce dalla considerazione che le loro condizioni di vita subiscono
quotidianamente tutte le influenze e le conseguenze negative di un contesto di riferimento
caratterizzato fortemente dalla povertà estrema.

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Bambini e donne rappresentano il punto di vulnerabilità assoluta di una condizione di
marginalità, che spesso sfocia in situazioni di degrado morale e nella miseria dello
sfruttamento sessuale.

La Comunità Religiosa delle Suore Zelatrici del Sacro Cuore, in adesione agli aspetti di un
carisma caratterizzato fortemente “dall’andare incontro ai poveri e agli esclusi”, ha da
tempo iniziato un’azione di promozione umana che insiste sulla proposta di
un’integrazione scolastica dei minori e sollecita senza soste il potenziamento del ruolo
della donna: l’intento è di sottrarli a una condizione di sfruttamento, di esclusione e di
discriminazione di genere.

Le Suore, allargando il raggio dell’azione nella visita diretta ai baraccati di Tondo,


disseminati anche lungo alcuni canaloni di scarico fognario, hanno saputo creare e
sviluppare la qualità delle relazioni e la possibilità di manifestare ai nuclei familiari,
particolarmente ai bambini e alle donne, il senso dell’amicizia e della solidarietà, anche
con un costante supporto alimentare per i più piccoli.

L’obiettivo è sempre stato quello di creare da una parte le condizioni favorevoli per
l’inserimento dei bambini nella loro scuola materna e, dall’altra, di potenziare l’azione di
condivisione delle problematiche delle giovani donne vulnerabili.

Hanno potuto riscontrare come le condizioni precarie di vita espongano le donne a una
vulnerabilità alle malattie, anche in quelle situazioni che potrebbero essere facilmente
contrastate con la conoscenza delle più elementari norme igienico-sanitarie.

Nel Distretto di Tondo hanno saputo creare quei rapporti naturali di spontanea simpatia
che potrebbero diventare il presupposto di un dialogo socio-culturale ancora tutto da
costruire e da sostenere nell’ambito di un percorso graduale di sviluppo racchiuso negli
obiettivi di un progetto completamente dedicato.

L’idea maturata è, pertanto, quella di favorire e di accelerare in tutti i modi un cammino di


integrazione, di educazione e di formazione in una lotta decisa alla povertà, idoneo ad
affermare un vero processo di sviluppo integrato e sostenibile.

Le Suore hanno maturato ormai la certezza che sia giunto il momento di avviare un’azione
progettuale che risponda alle istanze che si sono maggiormente consolidate nel tempo.

Per la realizzazione del progetto intendono mettere a disposizione tutte le risorse di cui
dispongono: il terreno, gli spazi e i locali di una costruzione fatiscente che, adeguatamente
riadattata, potrebbe diventare funzionale agli obiettivi progettuali, ma anche l’entusiasmo
di una Comunità Religiosa che vuole sollecitare i poveri ad assumersi, in maniera fattiva,
la responsabilità di una crescita umana e materiale.

Con questi presupposti, il progetto “Promozione umana di minori vulnerabili per uno
sviluppo integrale a Tondo, nella periferia di Manila”, sottotitolato “Un’alternativa alla
povertà estrema”, può diventare una risposta naturale a una situazione di priorità e di
urgenza.

Gli obiettivi racchiusi, infatti, rappresentano non soltanto la sintesi di un processo di


avvicinamento graduale a un percorso di sviluppo; possono essere piuttosto indicativi di

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propositi raggiungibili, tangibili e quantificati, diventando il presupposto di altri non
percepibili soltanto secondo uno schema di pura valutazione di parametri.

Si tratta, infatti, di una proposta progettuale orientata finalmente all’affermazione di


un modello di sviluppo umano integrato, capace di coinvolgere i bambini e le donne
in un processo mirato a sconfiggere una condizione inaccettabile di povertà
estrema.

OBIETTIVI GENERALI

Il progetto nei suoi obiettivi generali è finalizzato a:


 sviluppare un’azione efficace di contrasto alla povertà estrema dei nuclei familiari
nel contesto dei baraccati di Tondo;

 affermare il significato dell’inserimento scolastico nella scuola materna per i minori


svantaggiati prevenendo il precoce abbandono scolare;

 contrastare e contenere tutte le conseguenze della devianza minorile e delle


pratiche del mercato sessuale che coinvolge largamente i minori di nuclei
poverissimi;

 potenziare il ruolo della donna come presupposto di uno sviluppo sostenibile che la
includa come protagonista negli aspetti decisionali nel contesto socio-culturale di
riferimento
OBIETTIVI SPECIFICI

Nei suoi obiettivi specifici il progetto si propone di:

 rafforzare le capacità di accoglienza e di integrazione scolastica di minori


poverissimi nella scuola materna delle Suore Zelatrici del Sacro Cuore nel quartiere
di Tondo;

BENEFICIARI DIRETTI

 Almeno 150 / 200 bambini in età scolare materna inseriti nelle attività di
accoglienza e di integrazione nella didattica scolastica

BENEFICIARI INDIRETTI

 I nuclei familiari poverissimi dei bambini


 Il contesto di riferimento della baraccopoli di Tondo e di quelle confinanti nel
territorio del Distretto più esteso che potranno beneficiare degli effetti e dei risultati
positivi di un processo di sviluppo in atto
 L’area coinvolta di Metro Manila che potrà rifarsi a un’esperienza positiva da
valutare al riguardo dell’affermazione dei diritti dei minori e della donna, in un
contesto fortemente depresso, in cui si rende necessario contrastare le
conseguenze negative della povertà in tutte le sue manifestazioni di devianza

RISULTATI ATTESI
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 Almeno 150 / 200 bambini svantaggiati d’ambo i sessi sottratti all’abbandono
scolare e pronti all’inserimento nella scuola materna delle Suore Zelatrici del Sacro
Cuore nell’area di Tondo

PARAMETRI DI VALUTAZIONE

 I minori inseriti nella scuola materna perché i nuclei familiari sono diventati ricettivi
nella percezione dell’importanza di un’integrazione scolare
 La sensibile diminuzione dell’aggressività e della delinquenza dei minori, del
mercato sessuale

ATTIVITA’ E METODOLOGIA PROGETTUALE

Attuazione e metodo

Le Suore Zelatrici del Sacro Cuore si adopereranno perché il progetto, in tutte le sue fasi
di attuazione, sia sostenuto dalle forti motivazioni che lo hanno accompagnato nella fase
di elaborazione; gli stessi beneficiari, i minori vulnerabili della baraccopoli di Tondo,
saranno sollecitati ulteriormente ad assumersi la responsabilità di una partecipazione
attiva e responsabile.

Il progetto nasce pertanto dall’esperienza diretta delle Suore Zelatrici del Sacro Cuore con
la povera gente locale del contesto poverissimo di Tondo, diventando strettamente
connesso alle tipologie di un vero percorso di sviluppo integrato, che intende proporre
alcune soluzioni individuate dal contatto diretto con la popolazione.

Tutte le attività di accoglienza e di integrazione scolare, le attività educative e formative,


saranno interpretate come gli elementi fondamentali che consentiranno quel passaggio di
conoscenze e di competenze necessarie a consolidare la sostenibilità e la continuità del
progetto, portatrici di presupposti di miglioramento anche in altri ambiti del contesto socio-
culturale di riferimento.

Accoglienza e integrazione di minori svantaggiati nella scuola materna di Tondo

Nelle Filippine tutti i cittadini devono frequentare per legge la scuola di base, almeno nel
percorso primario e l’obiettivo governativo ha sensibilmente innalzato il livello
dell’istruzione raggiungendo percentuali importanti.
Pur tuttavia, le condizioni di estrema indigenza di gran parte della popolazione frenano
l’accesso scolastico al di là degli enunciati governativi, soprattutto nei contesti urbani
maggiormente caratterizzati dalla povertà estrema.
La percentuale negativa della partecipazione scolare della popolazione delle baraccopoli
rappresenta l’indice di una situazione che tende ad appesantire ulteriormente i parametri
dissestati che la riguardano.
La condizione dei bambini e dei ragazzi della baraccopoli, nello specifico l’agglomerato di
baracche vicino la struttura delle Suore Zelatrici del Sacro Cuore, è contigua
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all’analfabetismo: sono esclusi dall’accesso scolare soprattutto a causa della condizione di
estrema indigenza dei nuclei familiari, sono nella reale impossibilità di rivendicare un
minimo diritto spettante di integrazione senza un intervento di tutela esterna fin dall’età
della scuola materna.
Alcuni minori in età della primaria hanno avuto un approccio iniziale con la scuola, prima di
perdersi nel precoce abbandono: è la linea di confine con il rischio della devianza, con il
vagabondaggio e con le forme iniziali di una microcriminalità che tende a risucchiarli
irrimediabilmente al suo interno.
L’idea progettuale delle Suore Zelatrici del Sacro Cuore si propone, pertanto, di favorire un
approccio didattico per i bambini di nuclei familiari poverissimi fin dall’età della scuola
materna: l’accoglienza e l’integrazione devono essere le caratteristiche di un’azione di
promozione della scuola, intesa anche come prevenzione dell’abbandono scolare,
dell’aggressività minorile, della devianza in tutte le sue forme negative, comprensive dei
giri perversi del mercato sessuale dei minori.
La didattica della scuola materna sarà organizzata secondo lo schema governativo.
Le attività scolari avranno un aspetto continuativo per tutta la durata del progetto;
dovranno essere realizzate nelle aule, propedeutiche a tutte le alle altre attività di
aggregazione e di educazione che avranno luogo nelle ore pomeridiane.
Sussidi didattici, schede, il ricorso a immagini e a power-point saranno abbondantemente
utilizzati per il pieno raggiungimento di un risultato positivo.
Attività ludiche saranno utilizzate per coinvolgere maggiormente tutti i minori della
baraccopoli di Tondo, soprattutto per creare un clima di familiarità e per favorire il
contenimento di ogni forma di aggressività o di dispersione scolastica.
I giochi collettivi e di squadra contribuiranno a sviluppare le capacità relazionali,
l’accettazione dell’altro, la padronanza dei movimenti corporali, la spazialità e la
temporalità.
L’utilizzo di una biblioteca e di una videoteca dell’infanzia allestita all’occorrenza, l’attività
di disegno libero, l’osservazione dell’ambiente e della natura, consentiranno di
incrementare quella soglia di concentrazione e di attenzione che si riveleranno
fondamentali per la piena integrazione dei bambini in particolare, dei ragazzi più grandi in
generale.
La proposta di partecipazione alle attività di educazione e di formazione, ludiche e
musicali, sarà comunque strettamente connessa alla partecipazione alle attività didattiche
e aperta, in maniera primaria, ai bambini particolarmente esposti al disagio dell’abbandono
scolare per le gravi situazioni di povertà del nucleo familiare di appartenenza.
La responsabile operativa del progetto solleciterà tutte le mamme, spesso giovanissime,
all’assiduità dei loro figli nella partecipazione scolastica, senza ricorrere in alcun modo a
forme di pressione psicologica o coercitiva.
I bambini dovranno, infatti, maturare gradualmente quel senso di appartenenza, di
responsabilità individuale e collettiva che consentirà di raggiungere risultati abbondanti e
duraturi nel tempo.
Il sostegno nutrizionale caratterizzerà l’attività di accoglienza e di integrazione dei minori
nella scuola materna di Tondo.
Sarà inteso come un intervento necessario, propedeutico alla stessa didattica, dettato
dalla costante situazione di denutrizione e di malnutrizione che coinvolge i bambini del
contesto di riferimento.
Si tratterà, quindi, di un momento progettuale mirato a colmare una privazione di assoluta
gravità, penalizzante sotto l’aspetto dello sviluppo fisico e psichico, per determinare
quell’innalzamento delle capacità di concentrazione, di apprendimento e di partecipazione
diretta di cui potrà avvalersi l’iniziativa progettuale.
L’attività scolastica materna sarà tutti i giorni, dal lunedì al sabato, dalle ore 9 alle ore 16.
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RISORSE NECESSARIE

Risorse Umane

 La responsabile del Progetto “Promozione umana di minori vulnerabili per uno


sviluppo integrale a Tondo, nella periferia di Manila”, sottotitolo: “Un’alternativa
alla povertà estrema”, nella figura istituzionale della Superiora della Comunità
Religiosa delle Suore Zelatrici del Sacro Cuore presenti nell’area di Tondo

Ambienti

 6 aule scolastiche
 1 grande aula polivalente per le attività educative e di formazione professionale
 1 aula per le attività educative in ambito igienico-sanitario
 L’ambiente esterno alla scuola

Tutti gli ambienti interni necessitano di una riabilitazione, non strutturale.

Preventivi / Quotations
 Preventivi dei materiali per la sala giochi
 Preventivi di 3 TV Monitors
 Preventivi dei Robot

Please visit the website for the TV Monitor:

https://www.abenson.com/samsung-uhd-ua50au7000gxxp.html

Please visit this website per i giochi dei bambini


https://www.toykingdom.com.ph/products/blue-3-in-1-slide-swing-and-basketball-hoop?

Tondo, Manila
03 Giugno 2023

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