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Brasile

Il Brasile è il quinto Paese al mondo per estensione, occupando circa la metà dell’America
meridionale. Confina a nord con Venezuela, Guyana, Suriname e Guyana francese, a ovest con
Colombia, Perù, Bolivia, Paraguay e Argentina, a sud con l’Uruguay e a est con l’Oceano Atlantico.
Con i suoi duecento milioni di abitanti, è il secondo Paese più popoloso d’America; la popolazione,
distribuita in modo molto disomogeneo, si concentra nelle città, lasciando inabitati gli altopiani
centrali e il bacino amazzonico.
Il Brasile può fare affidamento su risorse enormi, che però, come succede purtroppo in molti Paesi
dell'America meridionale, sono controllate da una cerchia ristretta di proprietari terrieri e
multinazionali straniere. L'economia del paese è stata rallentata a lungo dalla dittatura, caduta
negli anni Ottanta/Novanta del Novecento, ma negli ultimi anni ha vissuto un rapidissimo percorso
di crescita, sino a diventare uno dei protagonisti dell'economia mondiale (così come la Russia,
India, Cina e Sudafrica, che insieme al Brasile sono denominati BRICS).
Nonostante questa crescita economica esponenziale, il Brasile nella graduatoria mondiale ISU
occupa solo il settantanovesimo posto: questo perché i suoi abitanti percepiscono ancora un
reddito molto basso, e rispetto agli altri Paesi più sviluppati, l'aspettativa di vita e la scolarizzazione
sono molto basse.
Oltre ad avere una grande disponibilità di materiali come il petrolio, l’oro, il ferro e lo stagno, il
Paese è anche uno dei principali produttori di cacao: infatti qui sono state realizzate alcune grandi
piantagioni, sia gestite da latifondisti e sia gestite da multinazionali straniere. La coltivazione di
cacao su grandi estensioni di terreno è conveniente sia perché non richiede un particolare
investimento di capitali, e sia perché ha una resa elevata su larga scala. Questa coltura non
richiede l’impiego di macchinari particolarmente costosi, ma necessita comunque una grande
disponibilità di manodopera.
In Brasile la punta di diamante è senza dubbio Bahia: qui la produzione di cacao ha contribuito
molto allo sviluppo economico e sociale del posto, diffondendo la ricchezza e dando lavoro a
intere generazioni. Negli anni ’30-40 purtroppo anche la produzione di cacao ha cominciato a
soffrire la crisi economica, che insieme all’indifferenza dello Stato, ha causato l’abbassamento dei
salari dei lavoratori e il conseguente abbandono della produzione. In seguito, quest’ultima riprese,
sino a raggiungere il suo picco negli anni Ottanta con 383 tonnellate in una sola annata.
Sfortunatamente i problemi non finirono qui, perché negli anni 2000 le piantagioni brasiliane
furono colpite dall’azione di un disastroso fungo, che fece dimezzare la riproduzione della coltura;
ancora non si è trovato un rimedio efficace, l’unica cosa che i contadini possono fare è tagliare le
foglie.
Ecuador
Situato nella parte nord-occidentale del Sudamerica, l'Ecuador confina a nord con la Colombia, a
est e a sud con il Perù, e a ovest si affaccia sull'Oceano Pacifico. Prende il suo nome dall’equatore,
da cui è attraversato. La capitale, Quito, è stata dichiarata nel 1970 Patrimonio dell’Umanità
perché possiede il centro storico più integro e meno alterato dell’America del sud. Ha una
popolazione di circa 16 milioni di abitanti e la città più popolosa è Guayaquil.
Simile alla situazione del Brasile, è anche quella dell’Ecuador. Anch’esso negli ultimi anni ha subito
una notevole trasformazione, passando da un’economia prevalentemente agricola, a un’economia
che sta progredendo molto in fretta sia nell’ambito industriale che in quello dei servizi.
Nonostante questa crescita però, il problema dei salari dei lavoratori, dell’aspettativa di vita,
dell’istruzione e dello sfruttamento minorile, così come molti altri che purtroppo anche altri Paesi
dell’America del Sud condividono, persistono ancora oggi.
Anch’esso è uno dei maggiori produttori di cacao a livello mondiale e pure qui sono stati realizzate
grandi estensioni di terreno dedicate alla coltivazione del cacao, sempre per motivi di guadagno
economico.
Rinomata è la varietà di cacao ecuadoriana “Nacional”, che ha un gusto forte, aromatico e per
niente acido, per questo motivo in passato era utilizzata dagli Spagnoli per fornire un aroma
particolare alle miscele di cioccolato amaro. Con il passare dei decenni però la produzione è
diminuita di molto, lasciando spazio ad altre varietà di una più bassa qualità. La sua coltivazione
non è però scomparsa: esiste ancora oggi nelle piantagioni più antiche de Paese grazie ad alcune
antiche famiglie della tribù Kitchwa; viene prodotto principalmente nella zona situata sulla riva sud
del fiume Upper Napo.

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