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IL SETTORE DELL’ACQUACOLTURA OGGI

Fonte: CENADAC –Centro Nacional de Desarrollo Acuícola, 2007

Il settore dell’acquacoltura argentino é protagonista di una crescita lenta ma permanente


che comprende tanto lo sviluppo di tecnologia in stabilimenti di grandi dimensioni,
come la moltiplicazione di piccole aziende grazie ai programmi di promozione. Le
prospettive del mercato e la possiblitá di ampliare la produzione sono promettenti.
Profili attuale dell’ativitá e i progetti della Subsecretaría de Pesca y Acuicultura.

Il settore dell’Acquacoltura argentino mostra una crescita lenta, come conseguenza di


diversi fattori. Tra questi figurano la lunga tradizione del Paese nella coltivazioni
agricole e nell’allevamento del bestiame e la mancanza di esperienza per quanto
riguarda un’attivitá che risulta “nuova” per il produttore; l’assenza di programmi
specifici di sviluppo e sostegno diretto al produttore; l’inesistenza di sistematizzazione
dell’attivitá; la mancanza di conformitá delle normative sanitarie che regolano il settore
che permettano, in modo particolare, di aumentare il volume delle esportazioni, con
certificazioni ad hoc.

Tuttavia, i produttori e le produzioni non hanno smesso di crescere nell’ultimo


decennio. Sebbene durante gli anni di crisi economica la crescita si sia fermata, a partire
dal 2003 si é tornati a registrare un incremento del numero di produttori relazionati,
principalmente, con il settore agricolo.

Il nuovo scenario economico, inoltre, ha permesso di incentivare nuovamente


l’esportazione della trota verso gli Stati Uniti – attualmente con buoni profitti -, e
esistono possibilitá che in un futuro prossimo i produttori raggiungano nuovi mercati
per l’esportazione, tanto per la trota come per le produzioni di ostrica concava o
giapponese, che giá attualmente registrano un volume regolare e in aumento.

L’inizio dell’acquacoltura di consumo si osservó nei primi anni ‘90, lasciando indietro
le produzioni artigianali precedenti (con l’eccezione della trota) per iniziare un periodo
di maggiori investimenti e allevamenti di tipo intensivo, con l’applicazione di maggiori
tecnologie (in celle sospese), con una più elevata densitá di colture, e quindi con
maggiori volumi di produzione. A giudicare dai nuovi permessi concessi ( sia in Rio
Negro sia in Neuquén) nel bacino di Alicurá, queste aziende potranno duplicarsi o
triplicarsi nei prossimi anni, accompagnate da un controllo sanitario attualmente in fase
di sviluppo.

Questo non significa che abbiano smesso di esistere le produzioni minori (da 15 a 30
tonnellate all’anno), legate principalmente al turismo.

Comunque l’espansione del settore a partire dai suoi inizi non é testimoniato solo dalla
crescita della produzione di trota (circa il 68% della produzione totale nel 2006). E’
degna di nota anche la diversificazione nell’allevamento delle specie che si producono
nel Paese, avvenuta negli ultimi anni, e anche lo sviluppo delle “policoltivazioni” di
varie specie di pesci.

In generale, il settore ha aumentato la sua produzione in diversi modi. Nel caso del
pacu, per esempio, la sua produzione é aumentata fino a raggiungere un 20% della
produzione totale del Paese. Il terzo posto é occupato dalle ostriche e la quarta dalle 4
varietá di carpa alevate nelle “policoltivazioni”. Altre produzioni devono crescere
ancora per incidere sul volume totale. Tuttavia, tutte le specie sono commercializzate
sul mercato interno, e talune anche in quelli esterni.

A queste produzioni vanno aggiunte le corrispondenti coltivazioni di vegetali inferiori


(alghe microscopiche). Sotto questo aspetto, per esempio, esistono nel Paese due
produttori dell’alga Cyanofita, di carattere microscopico denominata Spirulina (=
Arthrospira) nella provincia di Santa Fe, che si commercializzano nel mercato interno
come prodotti medicinali variati (Laboratori Hydrogrow e Bogado); al giorno d’oggi si
parla ampiamente di produzione di biodiesel come prodotto delle microalghe, al
momento soprattutto nella provincia di Chubut. Anche questi progetti fanno parte
dell’attivitá del settore.

La produzione totale dell’acquacoltura animale destinata al Paese, ha superato nel 2006


le 2500 tonnellate e il totale degli animali acquatici allevati nel territorio, da Jujuy alla
Terra del Fuoco, ha raggiunto le 14 specie , tutte con caratteristiche diverse. La maggior
parte di queste si producono in un clima temperato o temperato caldo, dal río Colorado
verso nord; invece i molluschi bivalvi (ostriche e cozze) sono coltivate sul litorale
marittimo , dal sud della provincia di Buenos Aires (Bahía Anegada) e diversi luoghi
nella zona di Chubut, fino a raggiungere il punto più australe in Bahía Almanza, nella
Terra del Fuoco.

La produzione di trota si estende da Jujuy fino al sud dell’isola della Terra del Fuoco, in
funzione delle acque di qualitá delle montagne nel NOA ( Nord-Oeste Argentina) e nel
centro del Paese, o in funzione delle eccellenti acque provenienti dai ghiacciai o dai
fiumi diretamente o indirettamente collegati a questi; la zona di maggiore sviluppo
attuale é il nord della Patagonia , che nel 2006 ha prodotto oltre 1300 tonnellate.

E’importante sottolineare l’esistenza di numerose produzioni legate alla terra sviluppate


grazie all’uso di serbatoi e raceways. Queste derivano da piccoli e medi produttori legati
generalmente alle rotte del turismo attuale in crescita, sia nel nord (Salta, Jujuy e
Córdoba), sia al sud ( Terra del Fuoco, Bariloche, El Bolsón, ecc.).

Nel contesto mondiale, negli ultimi deceni, l’acquacoltura é cresciuta a livello globale,
raggiungendo le 63 milioni di tonnellate nel 2005 (Tacon, 2007) a un tasso medio di
crescita annuale che oscilla tra l’8 e il 10%. E’ una delle produzioni di alimenti
attualmente in evidente aumento e dalla quale ci si aspetta che continui a farlo, per lo
meno nell’attuale decennio.

Il valore di questa produzione (animale e vegetale) é stata valutata in 78,4 miliardi di


dollari americani. Tale crescita ha superato nettamente le aspettative previste negli anni
dagli esperti, anche se é importante notare che il maggiore produttore é la Cina, con
circa il 70% della produzione totale, seguita da distante dall’India, con volumi di molto
inferiori (4,5%).

Gran parte della produzione cinese é assorbita dal suo mercato interno , ma una buona
proporzione di questa va all’estero (principalmente gamberetti marini, tilapia, pesci
gatto e altri prodotti), accedendo ai mercati asiatici, europei e statunitensi.

Tra i Paesi il cui settore dell’acquacoltura é avanzato recentemente in modo rapido, si


possono menzionare il Vietnam, con la produzione di due specie di pesce gatto
Pengasius collocate fortemente nel mercato russo ed europeo attuale e che hanno
raggiunto il milione di tonnellate, con allevamenti sviluppati in stagni e in celle
galleggiantisul fiume Mekong.

Il Brasile, approfittando delle eccellenti condizioni climatiche del suo territorio, sta
sviluppando molto attivamente l’acquacoltura. Le sue produzioni includono gamberetti
di mare, tilapia, pesce gatto randi, pacu, tambaqui vari tipi di carpa, channel catfish,
pirapitai, cozze, ostriche e cappesante. Nelle produzioni pilota sviluppa inoltre alcune
specie di pesci marini.

Come attivitá primaria della produzione di alimenti di qualitá, l’acquacoltura puó


generare guadagni significativi e ,inoltre, partecipare alla crescita degli introiti della
famiglie rurali. Questo risulta importante per la creazione di posti di lavoro,
ammortizzando cosí le migrazioni dalla campagna verso le grandi cittá. Dall’altra parte
contribuisce anche all’aumento della sicurezza alimentare e dà una risposta alla
domanda del mercato mondiale di prodotti di animali e vegetali acquatici con un alto
contenuto proteico, contribuendo in questo modo allo sviluppo di altri prodotti e allo
sviluppo delle industrie affini.

Il numero attuale dei produttori nel nostro Paese (non tutti sono regolarmente registrati
nel Registro Nazionale) ha superato il centinaio di unitá (attivitá rurale estensiva, semi-
intensiva e intensiva) con diversi prodotti che raggiungono i mercati e rispondono alle
richieste di differenti categorie: prodotti rurali che diversificano le loro produzioni;
medi produttori (tipo Piccole e Medie Imprese) e grandi produttori, principalmente nel
nord della Patagonia e Misiones (trota e pacu rispettivamente).

La provincia di Misiones ha sviluppato, in collaborazione con il Consiglio Federale


degli Investimenti, un Programma per i microimprenditori. Attualmente se ne contano
circa 250 , ai quali nel 2007 se ne sono aggiunti 100 in più, ma che ancora non sono in
grado di commercializzare, quindi il totale dei produttori di acquacoltura presenti nel
Paese superano i 500.

In relazione alla sua scala di produzione, al giorno d’oggi la produzione di pesce nel
Paese utilizza soprattutto i sistemi di produzione considerati estensivi (a basso costo,
con fertilizzanti, con o senza alimentazione esterna) e, quindi, con bassa produttivitá
(familiare e/o rurale); i semi-intensivi (maggiore densitá di coltivazioni, aporto
supplementare di alimenti, fertilizzanti e maggiore tecnologia) con produzione di 3 o
più tonnellate per ettaro, e finalmente le coltivazioni conosciute come intensive (alta
densitá di 10kg/m3, tecnologia avanzata, alimentazione completa e costante) con alta
produttivitá (per adesso sviluppata solo per le coltivazioni di trota).

La categoria delle specie coltivate comprende pesci d’acqua dolce (attualmente la


maggiore produzione del Paese), crostacei d’acqua dolce, molluschi marini bivalvi
(ostriche e cozze), anfibi e rettili acquatici. Nella ategoria dei pesci si coltivano trota
arco-iris, pacu, surubí, tilapia, carpa comune, cabezona, argento e amur. La carpa si
produce in “policultivi” nella zona di Misiones e vari produttori stanno provando
l’utilizzo di specie come il sabalo, randiá, pacu e tilapia. Queste quattro, per adesso,
in volumi bassi.

La coltivazione di crostacei si limita all’aragosta di acqua dolce red claw con bassi
volumi, e al gamberetto di mare in acqua dolce, per adesso in maniera sperimentale. Gli
anfibi sono rapresentati dalla rana toro e i rettili acquatici da due specie autoctone di
alligatori. Per quanto riguarda i molluschi, la specie di ostrica coltivata é la concava,
giapponese o del Pacifico; invece, la produzione di cozze comprende due specie
differenti (cozze azzurre e cozze del Beagle), entrambe con un’alta percentuale di carne
utilizzabile.

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