• A -Agricoltura
• B -Industria, Energia
• C -Trasporti, Turismo
Gli aspetti caratterizzanti il contesto territoriale e socio economico del
Paese, in particolare, le dinamiche demografiche e i comportamenti dei
soggetti economici (famiglie e imprese), sono strettamente connessi alle
pressioni antropiche che minacciano l’ambiente nazionale (inquinamento
dell’aria, dell’acqua, del suolo e della natura, produzione di rifiuti,
consumo e degrado delle risorse naturali).
A -Agricoltura
1 - Agricoltura
2 - Pesca , acquacoltura
3 - Settore no food : i Biocarburanti
I settori
forniscono numerosi servizi, tra cui la
• fornitura di cibo, fibre tessili e legname;
• la regolazione del ciclo idrico, del carbonio e dell’azoto;
• il mantenimento della biodiversità.
Nel corso del Ventunesimo secolo, l’agricoltura italiana ha registrato
uno straordinario avanzamento della produttività, delle colture e degli
allevamenti. Questo progresso può essere attribuito a una serie di
fattori tra i quali, di maggior rilievo, sono le politiche di
ristrutturazione aziendale, un vigoroso processo di motorizzazione e
meccanizzazione, l’apporto di fertilizzanti e pesticidi e l’adozione del
le tecnologie più avanzate per l’allevamento degli animali . Com’è
facilmente immaginabile, queste trasformazioni hanno avuto
un grande impatto sull’ambiente. Oggi l’agricoltura viene
considerata, soprattutto quando assume forme di intensificazione e
specializzazione, una delle principali responsabili dell’inquinamento
delle acque, dell’erosione, dell’inquinamento e
dell’acidificazione dei suoli, dell’aumento dell’effetto serra, della perdita
di habitat e di diversità biologica.
Alcuni sistemi di produzione agricola, quali l’agricoltura biologica,
l’agricoltura integrata e l’agroecologia, possono avere un ruolo positivo
sulla riduzione dell’inquinamento e del degrado ambientale e sul ripristino
della capacità di fornire beni e servizi, da quello turistico-ricreativo e
storico culturale a quello di regolazione del clima e della qualità dell’aria
locale, e di mitigazione dei cambiamenti climatici globali in atto
Negli ultimi due decenni gli indirizzi della Politica Agricola
Comune hanno spostato il focus dalla concessione di sussidi diretti alla
produzione agricola, verso i pagamenti agli agricoltori. Lo scopo è
stato di diminuire le esternalità negative del settore, producendo nel
contempo beni e servizi pubblici, e cercando di mantenere elevati livelli di
produttività, sia qualitativa sia quantitativa.
A livello mondiale l’agricoltura è una delle principali fonti di emissioni di
gas a effetto serra, tra cui anidride carbonica (CO2),metano (CH4) e
protossido di azoto (N2O) e contribuisce in modo rilevante a determinare i
cambiamenti climatici in atto.
Secondo la FAO nel 2014 le emissioni agricole ammontano a 5,3 miliardi
di tonnellate, pari all’11,5% del totale delle emissioni di tutti i settori.
• Il settore primario rappresenta l'1,9% dell'economia del paese
(VAL totale)(poco più della media dell'UE a 27, pari all'1,7%) e il
3,8% dell'occupazione totale(rispetto al 5,2% dell'UE a 28).
• Le aziende agricole italiane (1 620 900) sono prevalentemente di
piccole dimensioni: il 51% di esse occupa una superficie inferiore ai 2
ettari.
• Il profilo di età degli agricoltori è più alto rispetto all'UE a 28: in
Italia soltanto il 5,1% degli agricoltori ha meno di 35 anni (contro il
7,5% nell'UE a 28), mentre il 37,2% ha più di 64 anni (contro il 29,7%
nell'UE a 28).
• L’agricoltura italiana, che insiste su circa il 40% del
territorio nazionale, ha un ruolo fondamentale nel
mantenere l’ambiente in una buona condizione di
equilibrio delle varie componenti ecosistemiche.
• secondo l’ISTAT gli occupati agricoli si sono attestati, nel
2014, intorno a 907 mila unità, ossia il 3,7% del totale
degli occupati dell’intera economia nazionale, in aumento
dell’1,4% rispetto al 2010.
In questo contesto è cruciale lo sviluppo di approcci di produzione nel
settore primario sostenibili ed economicamente efficienti, orientati
• a un minor uso di prodotti chimici,
• di energia e acqua,
• e alla valorizzazione della conservazione della diversità biologica,
• della capacità di fissazione del carbonio atmosferico
• e della fornitura di biomassa in sostituzione delle fonti fossili di
energia e altri materiali ad alta intensità energetica
La popolazione mondiale è più che raddoppiata negli ultimi 50 anni, dai 3
miliardi di esseri umani del 1960 ai circa 7 miliardi di oggi, ed è destinata
a raggiungere 9 miliardi nel 2050.
Per questo motivo l'Unione europea detta regole precise per la loro
salvaguardia, prevedendo l'istituzione di appositi regimi normativi di
qualità, a tutela della buona fede dei consumatori e con lo scopo di
dotare i produttori di strumenti concreti per identificare e promuovere
meglio prodotti aventi caratteristiche specifiche, nonché proteggerli da
pratiche sleali.
• Il Regolamento (UE) N. 1151/2012 (articolo 5) descrive
puntualmente il significato degli acronimi DOP e IGP precisando che:
• con il marchio DOP (Denominazione di Origine Protetta) si
identifica un prodotto originario di un luogo, di una regione o di un
paese, la cui qualità o le cui caratteristiche sono dovute essenzialmente
o esclusivamente ad un particolare ambiente geografico ed ai suoi
intrinseci fattori naturali e umani e le cui fasi di produzione si
svolgono nella zona geografica delimitata;
• con il marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta) si designa un
prodotto originario di un determinato luogo, regione o paese, alla cui
origine geografica sono essenzialmente attribuibili una data qualità, la
reputazione o altre caratteristi che e la cui produzione si svolge per
almeno una delle sue fasi nella zona geografica delimitata.
• Solo quelle produzioni che dimostrano una tradizione
produttiva consolidata e codificata, un legame inscindibile
con il territorio di provenienza, un tessuto socio-
imprenditoriale adeguato e che riescono a raggiungere
elevati standard qualitativi, certificati da organismi terzi di
controllo, possono aspirare ad ottenere e conservare
l'ambito riconoscimento comunitario e la contemporanea
iscrizione al registro europeo dei prodotti DOP e IGP.
• Specialità tradizionali Garantite – STG
• Ci si riferisce, quindi, a prodotti ottenuti secondo un
metodo di produzione tipico tradizionale di una particolare
zona geografica, al fine di tutelarne la specificità.
• La produzione agricola in Italia
• Le nostre produzioni sono sempre migliori sotto
l'aspetto della qualità e sono in crescita i prodotti
DOP (Denominazione di Origine Protetta),
• IGP (Indicazione Geografica Protetta) e scrupolosi
controlli vengono effettuati oltre che nel settore
dei prodotti ortofrutticoli, anche in quelli oleico e
quello vitivinicolo, con laboratori ufficiali
autorizzati al rilascio delle certificazioni dei vari
settori
Affinché un prodotto sia DOP, le fasi di
• produzione,
• trasformazione
• ed elaborazione
devono avvenire in un'area geografica delimitata. Chi fa
prodotti DOP deve attenersi alle rigide regole produttive
stabilite nel disciplinare di produzione, e il rispetto di tali
regole è garantito da uno specifico organismo di
controllo
• Alcuni prodotti italiani
• Asiago
• Fontina
• Gorgonzola
• Grana Padano
• Mozzarella di Bufala Campana
• Parmigiano Reggiano
• Pecorino Romano
• Fico d'India dell'Etna
• Mela della Val di Non
• Pomodoro S. Marzano dell'Agro
• Prosciutto di Parma
• Prosciutto di San Daniele
• Prosciutto Toscano
• Salsiccia di Calabria
• Soppressata di Calabria
IGP
Il termine indicazione geografica protetta, meglio noto con l'acronimo
IGP, indica un marchio di origine che viene attribuito a quei prodotti
agricoli e alimentari per i quali una determinata qualità, la reputazione o
un'altra caratteristica dipende dall'origine geografica,
e la cui produzione, trasformazione e/o elaborazione avviene in un'area
geografica determinata.
Per ottenere la IGP quindi, almeno una fase del processo produttivo deve
avvenire in una particolare area. Chi produce IGP deve attenersi alle
rigide regole produttive stabilite nel disciplinare di produzione, e il
rispetto di tali regole è garantito da uno specifico organismo di controllo
• Arancia Rossa di Sicilia
• Cappero di Pantelleria
• Carciofo Romanesco del Lazio
• Castagna del Monte Amiata
• Clementine di Calabria
• Clementine del Golfo di Taranto
• Lenticchia di Castelluccio di Norcia
• Limone Costa d'Amalfi
• Limone di Sorrento
Specialità tradizionali Garantite - STG