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Per caciocavallo podolico s'intende quella particolare varietà di caciocavallo prodotta esclusivamente con il

latte delle vacche Podoliche, alla maniera tradizionale e solo in certi periodi dell'anno. Questa razza bovina
viene allevata in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise e Puglia.[1] Dove il pascolo è povero,
l'acqua poca ed è duro sopravvivere, la razza podolica, una razza di origine ucraina introdotta durante le
invasioni barbariche, trova il suo ambiente naturale.

Il caciocavallo podolico è un formaggio nobile, consumato soltanto in tavola, solitamente alla fine dei pasti.
Un avanzato grado di stagionatura (anche cinque, sei anni) gli conferisce una serie di qualità organolettiche:
profumi complessi, di pascolo e di macchia, nonché una persistenza gustativa inimitabile.

Le varietà più conosciute di questo formaggio sono:

caciocavallo podolico del Gargano

caciocavallo podolico lucano

caciocavallo podolico campano

Tutti e tre i prodotti sono stati riconosciuti dal ministero, per iniziativa delle regioni Puglia, Basilicata,
Campania tra i prodotti agroalimentari tradizionali italiani.
Rinnovabili: energia da reflui zootecnici, il primo anno di Biogas Wipptal

Oltre 30 mila tonnellate trattate di reflui zootecnici prodotti dalle aziende locali, che sono state trasformate
in energia elettrica rinnovabile pari a 4 milioni di kilowatt e in un’identica quantità di energia termica
utilizzata per l’essiccamento del digestato, producendo in questo modo un fertilizzante naturale e inodore.

rinnovabili

Sono alcune delle performance relative al primo anno di attività di Biogas Wipptal, l’impianto di Val di Vizze
nato dall’iniziativa di 62 allevatori dell’Alta Val d’Isarco; una realtà pressoché unica in Europa che è stata
inserita - relativamente al trattamento del digestato - tra i progetti italiani che beneficiano degli incentivi
europei del Programma LIFE+ riconosciuti in forza dell’insostituibile funzione di tutela ambientale
dell’impianto che consente il trattamento dei reflui zootecnici, inevitabilmente prodotti dagli allevamenti
della zona, e il loro riutilizzo controllato nelle coltivazioni agricole di pregio dell’Alto Adige (viticoltura e
frutticoltura).

I reflui zootecnici trattati - 60% letame e 40% liquame - hanno prodotto un quantitativo di energia tale da
comportare un risparmio di 900 tonnellate equivalenti di petrolio e, dopo un solo anno di attività,
l’impianto sta già producendo un quantitativo di energia pari al 50% delle proprie capacità, con l’obiettivo
di entrare a pieno regime nei prossimi mesi. Grazie a Biogas Wipptal - seguito nell’intero percorso dallo
studio legale Ambientalex - le imprese agricole della zona hanno evitato di ridurre i capi di bestiame in
esubero scendendo al di sotto della soglia critica di sopravvivenza, dal momento che il tradizionale
spandimento dei reflui zootecnici, anche per la ridotta disponibilità di terreni, non rientra più negli
stringenti canoni dettati dalle Direttive europee. In questo modo si è scongiurato il rischio della moria dei
masi e di un patrimonio di antichissime tradizioni, ma non solo: lo stoccaggio del digestato aiuta a ridurre i
costi e i fastidiosi odori derivanti dallo spargimento dei reflui zootecnici (soprattutto nella stagione
turistica), che vengono neutralizzati grazie alla conversione di parte del digestato in concime.

Per la sua consistenza, il digestato può penetrare velocemente nel terreno e fornire rapidamente
nutrimento alle piante: questo riduce l´ingresso di nitrati nelle acque sotterranee, rispettando in questo
modo le Direttive europee; si ottiene inoltre un fertilizzante di alta qualità che può essere utilizzato dai
coltivatori di frutta e vino in sostituzione dei fertilizzanti chimici. La valenza del sistema integrato è tale che,
tra gli altri, sono divenuti partner anche la cantina di Tramin, la libera Università di Bolzano e l’Università di
Torino, note per i loro progetti di ricerca sull’agricoltura di montagna, mentre la ditta tedesca Zunhammer
ha realizzato un prototipo di transporter agricolo altamente tecnologico per lo spargimento ad alta
precisione del fertilizzante sui terreni alpini. Lo scorso ottobre, la Repubblica Federale di Germania ha
scelto Biogas Wipptal come unica realtà italiana che contribuirà, per conto del Governo di Berlino, a
identificare le migliori tecniche disponibili nel settore della gestione degli effluenti dalla tenuta di bovini per
la produzione di latte. A novembre, nel corso della Fiera Ecomondo di Rimini, Biogas Wipptal ha vinto il
Premio Sviluppo Sostenibile nella categoria “Energia da Fonti Rinnovabili” per aver realizzato “un progetto
industriale assolutamente innovativo in pieno spirito di economia circolare con alte possibilità di
diffusione”. Il 13 giugno scorso, infine, la Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea ha
offerto una positiva valutazione su “un impianto innovativo e ambizioso, che è stato realizzato con una
particolare attenzione alla qualità degli equipaggiamenti e alla loro efficienza sia energetica che
produttiva”.

“Il modello Biogas Wipptal per la gestione dei reflui zootecnici - spiega Giuseppe Francesco Marinello,
Presidente della Commissione Ambiente del Senato - rappresenta un virtuoso esempio di economia
circolare; si tratta di una soluzione che può essere esportata in diversi territori a vocazione agricola che
hanno la necessità di proteggere la natura, il turismo e l’economia locale. L’impianto è una realtà in linea
con le future politiche ambientali europee e dimostra come innovazione e tecnologia, già oggi, giochino un
ruolo fondamentale per salvaguardare la preziosa biodiversità del territorio italiano”.

Per il Vice Presidente del Consorzio Italiano Biogas, Angelo Baronchelli, “Biogas Wipptal rappresenta un
unicum nel panorama italiano, poiché si tratta di un impianto di grandi dimensioni che trasforma in energia
elettrica, calore e digestato i reflui zootecnici di decine di piccoli allevatori in zone ad alta sensibilità
ambientale e turistica. Per questo crediamo che le soluzioni e le pratiche adottate possano essere di
interesse anche per altri territori che faticano a bilanciare la sostenibilità ambientale ed economica
dell’agricoltura e dell’allevamento”.

Cos’è l’Agricoltura 4.0

L’Agricoltura 4.0 è l’insieme di strumenti e strategie che consentono all’azienda agricola di impiegare in
maniera sinergica e interconnessa, tecnologie avanzate di informazione e telecomunicazione (ICT)
nell’agricoltura, con lo scopo di rendere più efficiente e sostenibile la produzione. Con queste tecnologie si
calcola in maniera precisa il fabbisogno idrico di una coltura evitando lo spreco di acqua, si monitorano le
piante e si possono prevedere malattie o l’insorgere di parassiti, risparmiare sulle forniture, l’uso dei
macchinari ecc. inoltre si può tracciare la filiera agroalimentare raccogliendo i dati e tenere sotto controllo
ogni fase e passaggio della produzione, con l’obbiettivo di ottenere un prodotto di qualità in maniera
ecosostenibile.

Quindi l’Agricoltura 4.0 è una sinergia dell’utilizzo di diverse tecnologie digitali innovative come l’Internet of
Things (IoT),e 5G Radio, i Big Data Analytics, l’Intelligenza Artificiale e la Robotica che danno la possibilità di
ampliare l’approccio della valorizzazione dei dati a più funzioni aziendali (es. logistica, pianificazione,
controllo di gestione, ) e, all’intera filiera agroalimentare, finalizzate a migliorare la resa e la sostenibilità
dell’attività agricola, la qualità produttiva e di trasformazione, le condizioni sociali e l’impatto ambientale
dell’intera filiera agroalimentare eccellenza del Made in Italy.

Le potenzialità dell’Agricoltura 4.0 sono a beneficio delle aziende agricole in primis, ma anche dei fornitori
dei consumatori, distributori, trasformatori, ecc.

L’elaborazione intelligente dei dati (come, per esempio, il rilievo tramite sensori sul campo delle
caratteristiche fisiche e biochimiche del suolo) è il valore aggiunto. Si parla di tracciabilità, di tecnologia
blockchain, di raccolta di dati impiegati al servizio della filiera agroalimentare.

Grazie a queste tecnologie digitali avanzate, siamo in grado di creare informazioni che possano essere
utilizzate, per generare valore economico, ambientale e sociale con lo scopo di rendere più efficiente e
sostenibile la produzione.

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