N.

247 MENSILE - GENNAIO 2024 - 3 EURO

ELLE
FANNING
BUONI PROPOSITI
PER L’ANNO NUOVO:
PIÙ TEMPO
PER LE AMICHE
Poste Italiane Spa - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 art. 1, comma 1, LO/Mi - Austria Euro 6,50 - Belgio Euro 5,60 - Francia Euro 5,50 - Principato di Monaco Euro 5,50
Germania Euro 7,00 - Portogallo (Cont.) Euro 4,90 - Spagna Euro 4,90 - Svizzera Canton Ticino Chf 6,95 - P.I. 2-1-2024

L’OROSCOPO
YOGA
SEGNO PER SEGNO
LE POSIZIONI E GLI STILI
PER FAR VOLARE IL TUO 2024
>
40247
ISSN 1723 2724

BELLEZZA CUCINA BENESSERE

272005

PELLE GIOVANE: LA TUA IL MENU GOURMET VIA LE NEGATIVITÀ

ROUTINE VISO E CORPO CHE RICICLA GLI AVANZI DALLA TUA VITA
771723

IN 6 MOSSE
MODA VIAGGI
9

SULLA NEVE: CALDA SCI, FONDO E CIASPOLE: LA DIETA ANTISMOG

LANA E CAPI TECNICI 7 METE SULLE ALPI CHE FA BENE ANCHE A TE
natural
sommario
GENNAIO 2024 - NUMERO 247

In copertina:
Elle Fanning fotografata
da Trunk Archive.

4 EDITORIALE
5 NATURAL NEWS
6 ZOOM
9 SCELTE NATURAL

WOMEN
10 COVER
Elle Fanning

14 NATURAL WOMAN
Serena Confalonieri, creativa

18 SVOLTE
Francesca Garaventa, biologa marina

20 STORIES
Sei donne, una passione: la neve

YIN & YANG

24 Marion Cotillard: «Io sto con Greenpeace»
25 Jason Momoa: «Aquaman e l’oceano» 48 E tu di che asana sei? Ameriga Giannone, antropologa
con la passione per le stelle e per lo yoga spiega,
segno per segno, lo stile più adatto e le posizioni più energetiche.
BEAUTY
28 LE BUONE ABITUDINI
33 Ingrediente: la vaniglia
34 Make up: fondotinta
35 Occhi: creme e sieri
36 Piccole cisti, come trattarle
FASHION
38 AD ALTA QUOTA
Giacche imbottite, pullover in lana
e capi tecnici per vivere la montagna

44 L’INTERVISTA
Thom Browne

Paula Cademartori, designer

45 NATURAL FASHION NEWS 68 La piscina del Fonteverde Lifestyle & Thermal Retreat,
a San Casciano dei Bagni (Siena). È tra le Spa
con un programma che abbina ai trattamenti cibi leggeri e gourmet.
46 L’ABITO BUONO
2
92 Colori chiari, linee pulite: rinnova
la tua casa con arredi e oggetti
in stile minimal, rispettosi dell’ambiente. 48 SPECIALE
OROSCOPO 2024
14 I bicchieri
della collezione
Calypso e il vaso
Lo yoga declinato segno per segno

Masai prodotti da
Serena Confalonieri.
WELLNESS
58 SARÀ UN ANNO A LIETO FINE
62 VIA LE ENERGIE NEGATIVE
64 CACAO, CIBO DEGLI DEI
Incontri nelle piantagioni del Guatemala

68 CHILETTI DA SMALTIRE? ALLA SPA

72 A PIEDI IN GALLURA, D’INVERNO
75 ARRAMPICATA: DOVE PROVARLA
I consigli e le mete di una campionessa

78 METTITI IN CONVALESCENZA!
80 ORHAN PAMUK, IL PITTORE
82 SEI SUCCHI TOCCASANA
84 LA DIETA ANTISMOG
88 PET THERAPY
90 Junior: lo slang dei teenager

28
Comincia
HOME
92 IL MINIMAL CHE EMOZIONA
il nuovo anno 96 Casa green: in bagno ci si specchia
con le buone
abitudini per la
98 ORCHIDEE, CHE PASSIONE!
pelle: detersione 102 MENU: AGRUMI & AVANZI
con prodotti
delicati,
107 Ricetta vegana: raviolo esotico
idratazione, 108 Ecofood: insalate gourmet
creme e sieri
naturali. RELAX
110 DOVE LA NEVE È PIÙ BIANCA
Sci e ciaspole: 7 mete sulle Alpi

117 LIBROTERAPIA
Giacca oversize
118 OROSCOPO
in tessuto tecnico, Diego M. 120 LAST PAGE di G. Soleri e F. Fabrizio
3
natural
editoriale
Portiamoci fortuna
di LUCA DINI Direttore di Natural style
G
iorni fa, a Trieste, si è celebrato il settantennale
della Facoltà in cui mi sono laureato, la Scuola per
Interpreti e Traduttori, e per l’occasione sono
stato chiamato a parlare agli iscritti di oggi.
Raccontavo del mio primo sogno che avevo accan-
tonato perché non mi sembrava raggiungibile dalla mia realtà
di provincia, il giornalismo, e di come avevo quindi perseguito
la mia altra grande passione, le lingue, e di come il fatto di avere
imboccato quella prima sliding door e di essere diventato inter-
prete – un mestiere che in sé non mi interessava più di tanto – mi
avesse poi fornito gli strumenti – la conoscenza delle lingue ma
soprattutto l’amore per le parole e l’abitudine ad ascoltare l’al-
tro e mettersi nei suoi panni – che mi hanno portato per una
strada più tortuosa a entrare nel mondo del giornalismo e a
raggiungere traguardi che neppure nei più audaci sogni di
bambino avrei mai immaginato.
Ai ragazzi dell’università ho detto una frase che mi capita spesso
di usare: «Dovete educare i sogni». Non nel senso di rinunciare
ai sogni: nel senso di riportarli alla concretezza del qui e dell’o-
ra, di perseguirli se hanno una minima possibilità di riuscita, di
accantonarli se sono – almeno per il futuro immaginabile –
impossibili, di puntare su quelli che audaci ma possibili sono, e
soprattutto di riconoscere quelli che non immaginavamo, che ci
passano di fronte, e che possono essere i sogni che non sapevamo
di avere, e cambiarci la vita.
SCRIVETEMI: carodirettore.naturalstyle@cairoeditore.it
4
Plutone, dio del fuoco
e della trasformazione,
prende per mano
l’Acquario, segno
della libertà: il loro
raro incontro inizia
il prossimo 20 gennaio,
e a renderlo ancora
più potente è la presenza
contemporanea del Sole.
Ci ho ripensato quando ho letto l’oroscopo su questo numero. Il 20
gennaio succede qualcosa che in astrologia non accadeva da più di
due secoli: Plutone, pianeta delle grandi trasformazioni, entra in
Acquario, il segno del progresso e della libertà, e ci resta vent’an-
ni. La volta precedente fu tra il 1778 e il 1798, e coincise con la
Rivoluzione Americana e quella Francese, per dire. Il 2024 insom-
ma ha tutta l’aria di essere un anno rivoluzionario, per i diritti e le
libertà, per il progresso tecnologico, per le nostre vite.
Però, come dice l’astrologa Chiara Viola, le stelle del tema natale
di ciascuno di noi – la “fotografia” del momento della storia dell’u-
niverso in cui siamo nati, una fotografia del macrocosmo che per
chi ci crede influenza il nostro microcosmo personale, anche se
© RIPRODUZIONE RISERVATA - Illustrazione di Sara Stefanini
nessuna scienza ha dimostrato il se e il come – «non ci impongono
nulla, perché esiste il libero arbitrio». Chiunque, spiegano gli
astrologi seri, può andare contro quello che le stelle gli hanno
scritto dentro, anche se presto o tardi nella vita quelle “scritte”
torneranno a galla. E se una rivoluzione diventa pace o guerra,
evoluzione o esplosione, dipende solo da noi esseri umani.
E allora, lo dico anche a me stesso e a voi: educhiamo i sogni per
questo 2024. Cogliamo al volo le opportunità di migliorare la vita
a noi stessi e agli altri. Rifuggiamo le occasioni che ci permette-
rebbero di fare (e farci) del male. Comportiamoci come se karma
e reincarnazione fossero realtà incontrovertibili. Nutriamo di
bellezza la nostra anima, costruiamo la serenità del suo futuro.
Vogliamo (e vogliamoci) bene. Portiamoci fortuna. Buon anno.
SEGUITEMI: Luca Dini sonolucadini sonolucadini
 natural

news
a cura di DIANA DE MARSANICH

Fulvio Di Piazza, Approdo, 2023, olio su tela.

PALAZZO ALBERGATI - BOLOGNA

Le luci di Kusama
Giapponese, classe 1929, Yayoi
Kusama (sopra) è famosa per
Bestiario fantastico
le opere colorate: i pois, le zucche, È il primo zoo d’artista. Un giardino delle meraviglie abitato da
le sculture con gli oggetti riciclati, animali fantastici: sculture, installazioni, pitture realizzati da
la sua immagine col caschetto. ventitré artisti contemporanei ed esposti a Palazzo Albergati a
Fino al 24 marzo 2024, Palazzo Bologna, fino al 5 maggio 2024. L’idea nasce per trasformare
della Ragione a Bergamo ospita l’habitat museale in una sorta di safari pedonale: i visitatori en-
una delle sue Infinity Mirror Room trano in una favola, una sorta di pianeta ideale dove umani e
più iconiche. S’intitola Fireflies
animali hanno pari diritti. Come spiega Gianluca Marziani, che
on the Water: una stanza buia,
ha curato la mostra insieme a Stefano Antonelli: «Abbiamo alle-
rivestita di specchi. Al centro,
una pozza d’acqua con una stito un mondo ideale, forse utopico, ma certamente affascinante
piattaforma panoramica simile dove gli animali sembrano vivere in un felice equilibrio vitale
a un molo e centocinquanta piccole che coivolge lo spettatore davanti allo spettacolo dell’arte che
luci appese al soffitto che, come Marco Mazzoni, Hyperfocus, 2022, diventa natura». Le opere esposte richiamano documentari, og-
suggerisce il titolo inglese fireflies, matite colorate su carta. getti di design, reel, teorie filosofiche, romanzi, serie in strea-
sembrano lucciole. www.theblank.it ming e film come Approdo del palermitano Fulvio Di Piazza: un
enorme pesce mutante in un paesaggio apocalittico che ricorda
Veganuary le atmosfere di Jurassic Park e Avatar. Le farfalle di Marco Maz-
Torna a gennaio l’iniziativa globale zoni in Hyperfocus sottolineano il legame tra donne e piante e le
per aiutare le persone a ridurre arti segrete di guaritrici e levatrici, mentre appartiene al bestia-
il consumo di carne. Basta iscriversi rio fantastico anche Elefante rosa di Valentina De Martini. Ro-
sul sito per ricevere per trentuno mana, l’artista trasforma i soggetti che dipinge in vanitose star
giorni le ricette prive di proteine da copertina. D’altronde tra cartoni animati e libri illustrati, gli
e derivati animali. veganuary.com animali sono i primi divi del nostro immaginario infantile, i pri-
Valentina De Martini, Elefante rosa mi compagni dei nostri sogni a occhi aperti. Info: Animali Fanta-
Vino & suolo (Pink Elephant), 2012, olio su tela. stici. Il Giardino delle Meraviglie; www.palazzoalbergati.com
Il 70 per cento dei suoli europei
è in cattiva salute a causa
di inquinamento, urbanizzazione,
Justin Leighton / Alamy Stock Photo

errori di gestione e cambiamento

Il crollo che cambiò il mondo
© RIPRODUZIONE RISERVATA

climatico. Ecco perché Slow Wine

Fair, a BolognaFiere dal 25 al 27 Il 9 novembre 1989 cadeva il Muro di Berlino e il confine che
febbraio, dedica alla fertilità del aveva diviso in due la città. Nel 2024 ricorrono i trentacinque
suolo il tema della nuova edizione. anni di questo evento epocale che verrà festeggiato con una
Al «Suolo, bene comune serie di cerimonie. I più sportivi possono pedalare sulla
è dedicata anche una conferenza Ciclabile del Muro: quattordici itinerari di lunghezza compresa
online gratuita il 17 gennaio tra i sette e i ventuno chilometri ciascuno, per un totale
alle 18. slowinefair.slowfood.it di centocinquantacinque chilometri. www.germany.travel
natural
zoom
di CHIARA DALL’ANESE

CREARE IMMAGINI E TESTI CON L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE INQUINA

Anche l’AI minaccia il pianeta?

ChatGPT e le piattaforme per generare immagini o melodie sui nostri device
hanno un impatto ambientale. Ecco come ridurlo

I
l 25 marzo scorso, su Twitter (l’attuale X), compare una foto
di Papa Francesco con indosso un lungo piumino bianco. Vi-
sta da 23 milioni di persone, diventa virale. Mentre alcuni
utenti cercano di scoprire quale sia la marca del piumino, il
social rivela che la foto è un fake: è stata generata con
Midjourney, piattaforma che crea immagini con l’AI, l'intelligen-
za artificiale. Come Dall-E, Runway e strumenti simili, permette
di dar vita a foto partendo da una breve descrizione, per esempio
Torre Eiffel ricoperta di fiori e piante. Le potenzialità di questa e
altre piattaforme sono tantissime: vuoi scrivere una didascalia
interrogano su un altro aspetto di questa tecnologia. Produrre
testi, immagini e suoni richiede enormi quantità di energia: que-
sto può costituire una minaccia per l’ambiente?
GIOCATTOLO COSTOSO
La velocità con cui questi algoritmi lavorano ci spinge a pensare
che la creazione di immagini, parole o musica sia semplice e, so-
prattutto, a costo zero. Ma non è così. Un team di ricercatori della
Carnegie Mellon University di Pittsburgh e della startup di intelli-
Illustrazione di Mirco Tangherlini

efficace per un post su Instagram? Prova Jasper, che crea testi a
partire da poche indicazioni, oppure ChatGPT, entrambi gratui-
ti. E poi c’è la musica. Vorresti ascoltare Taylor Swift che intona
Yesterday dei Beatles? C’è YouArtist.AI, che riproduce le voci di
artisti famosi facendo intonare loro una melodia a scelta, o Dre-
am Track, che crea brani nello stile di alcuni cantanti.
E mentre l’Unione Europea approva la prima legge per regola-
mentare l’uso dell’intelligenza artificiale, molti scienziati si
genza artificiale Hugging Face ha deciso di calcolare l’impronta
ecologica di questi strumenti. Ha così scoperto, per esempio, che
generare una singola immagine richiede la stessa energia neces-
saria per ricaricare la batteria di uno smartphone. Mille richieste
all’algoritmo, inoltre, costano tra 100 e 500 grammi di CO2: per
fare un paragone, volare in aereo produce in media 285 grammi di
CO2 per ogni passeggero per ogni chilometro percorso. Un impatto
molto superiore, dunque, ma quello dell’AI non è trascurabile.

6
 I DATI AL FRESCO
Foto, chat e tutte le operazioni che eseguiamo
online sono conservate nei data center. Essendo
strutture altamente energivore, le aziende
adottano soluzioni per ridurne l'impatto
ambientale. A destra, il data center Google
a Berkeley (South Carolina) usa acqua piovana
nel sistema di raffreddamento. Sotto: a sinistra,
quello Google di Hamina (Finlandia) impiega
l’acqua di mare per raffreddare gli impianti;
a destra, quello di Meta a Luleå (Svezia),
che sfrutta l’aria fredda esterna.

L’attivista Greta Thunberg,
invecchiata di qualche decade,
circondata da città in cui
la natura è finalmente
protagonista. È un esempio
di immagine realizzata
con l’intelligenza artificiale.
Le piattaforme che producono “solo” testi hanno un impatto infe-
riore: richiedono il 16 per cento circa di energia necessaria per ri-
caricare uno smartphone. Dal momento che ChatGPT, però, è
utilizzata da 10 milioni di persone al giorno e che gli utenti attivi
ogni mese sono circa 100 milioni, questi dati vanno moltiplicati per
l’uso che tutti noi ne facciamo.
Senza contare che la fase di addestramento di un singolo strumen-
to di intelligenza artificiale richiede, secondo uno studio della MIT
Technology Review, 284 tonnellate di anidride carbonica, pari a
quella prodotta da cinque auto nel loro intero ciclo di vita.
C’È, MA NON SI VEDE
«L’intelligenza artificiale utilizza un hardware molto perfor-
© RIPRODUZIONE RISERVATA
energia maggiore per l’addestramento del modello. Quello che
cambia, però, è la produzione di CO2 moltiplicata per tutte le
volte in cui utilizziamo il programma. Mentre usiamo ChatGPT,
per esempio, abbiamo la sensazione di poter decidere quando
farlo funzionare. In realtà, noi tutti viviamo immersi nell’intelli-
genza artificiale: basti pensare ai sistemi di riconoscimento fac-
ciale o ai programmi di traduzione istantanea, o a sistemi,
inclusi Facebook e Google, che utilizzano questi sistemi per ren-
dere il loro funzionamento più efficiente. Non li vediamo, ma
tutto ciò incrementa l’impatto ambientale».
NON SIAMO IN VENDITA
Secondo alcuni studi, entro il 2025 l’intelligenza artificiale po-
trebbe assorbire il dieci per cento dell’utilizzo mondiale di elet-
tricità. I big della tecnologia cercano soluzioni per ridurre i
consumi, per esempio potenziando i sistemi di raffreddamento
dei propri data center.
Ognuno di noi, però, può contribuire facendo un uso più oculato
di questi strumenti. È nell’interesse dell’ambiente, ma anche
nostro: «Chiediamo alla natura di darci molto, ma la natura
qualcosa in cambio ci chiede. Pensiamo che la videoconferenza

mante, dedicato, spesso specifico e molto oneroso dal punto di
vista dei consumi energetici, anche perché viene modificato
spesso per rispondere alle esigenze di continuo miglioramento»,
spiega Giovanna Sissa, docente alla scuola di dottorato in
Scienze e tecnologia per l’Ingegneria elettronica e delle teleco-
municazioni dell’Università di Genova. «Aumenta la potenza di
calcolo, perché sono necessari tanti processori in parallelo.
Rispetto ai programmi tradizionali, inoltre, c’è un consumo di
sia una sorta di magia, e non ci rendiamo conto di quanta ener-
gia stiamo consumando. Ciò che avviene fuori dal nostro con-
trollo diretto non è gratis, e non ci domandiamo come mai
qualcosa ci venga offerto gratuitamente. I nostri dati, uniti a
quelli di tutti gli altri, diventano enormemente rilevanti. Non
dimentichiamo mai che sono proprio questi dati che permetto-
no di addestrare i sistemi di intelligenza artificiali per renderli
sempre più performanti e accattivanti».

7
 natural

scelte
a cura di CHIARA DALL’ANESE e VALENTINA PAGNI
Collana lunga
in ottone
con maxi
pendente
Un augurio per il nuovo anno? Bilancia,
Affidiamoci alla nostra buona stella, Jil Sander.
e che faccia il suo dovere... Palette
di ombretti
segni d’acqua,
Water Fantasy
di Make Up
Revolution.

Fermacarte handmade in oro

24 carati e porcellana, L’Objet.

Clutch a libro numerata

in feltro ricamato a mano
con filo di seta, Olympia LeTan.

Fragranza speziata,
Ombre des Merveilles
di Hermès.

Pump
in vernice,
Christian
Louboutin.

Gin artigianale Leone con note

di salvia e rosmarino, Gingillo
Le Costellazioni di Nannoni Grappe.
Thom Browne

Clutch
con pavé
di cristalli,
Judith Leiber.

Candela Sagittario Crema corpo

con oud, zafferano e timo alla rosa damascena
in vaso di ceramica, e chiodi di garofano, Piatto in terraglia
IMAXtree

Zodiac Collection Stellae bianca lavorata

di Maison La Bougie. di Emanuela Biffoli. al tornio, Paravicini.
9
 natural
COVER

Elle
UN BUON PROPOSITO
Fanning
PER IL 2024? COLTIVARE
DI PIÙ LE AMICIZIE
Ex bambina prodigio, ha debuttato a due anni. Oggi che ne ha
25, è una star di Hollywood che vuole crescere sul lavoro
ma anche avere più tempo per sé: «Sono stata una secchiona
del set, ora investo in relazioni autentiche»

di ALESSANDRA MATTANZA

H
a debuttato a teatro con Appropriate (in cartellone fino al 3
marzo 2024), insieme a Sarah Paulson, di cui è diventata mol-
to amica, al The Hayes Theater di New York: un dramma fami-
liare e cupo del drammaturgo Branden Jacobs-Jenkins. «In-
terpreto River, una donna dallo spirito libero che cerca di
mantenere la pace tra i fratelli. Per me calcare il palcoscenico
è stato un modo per rendere la mia recitazione più naturale e
autentica». Grandi occhi blu, capelli biondi, alta e snella, Elle Fanning è dotata
di una spontaneità genuina, che non cela ipocrisie. A volte la mamma o la
nonna l’accompagnano sul set, e paiono davvero una famiglia normale e unita.
Eppure Elle è una star di Hollywood, così come sua sorella Dakota, ma pare
un’antidiva, non si dà arie, nonostante il suo aspetto glamour sul red carpet.

Il successo non l’ha cambiata, sembra sempre la «ragazza della porta ac-
canto», come dicono negli Stati Uniti. È così?
Recito da quando ho due anni, stare sul set è piuttosto normale: mi sento sicu-
ra e protetta davanti alla telecamera. Qualcuno potrebbe dire che sono cresciu-
ta in una bolla, spesso mi hanno paragonata a una fata piena di grazia e gen-
tilezza ma, in realtà, sono semplicemente io. Per me recitare è un lavoro nor-
male a tutti gli effetti. In fondo sono cresciuta nel mondo del cinema, anche mia
sorella Dakota era una star fin da bambina. Non ho mai amato gli eccessi, non
mi sono mai fatta trascinare dalla malia dei party o dalla ricerca del lusso.
Sono una sorta di secchiona del set, nel senso che mi sono dedicata totalmente
alla mia carriera e a migliorare me stessa.
10
 Da Caterina la Grande
al biopic su Bob Dylan
Mary Elle Fanning nasce il 9 aprile
del 1998 a Conyers, Georgia, da madre
tennista e padre ex giocatore di
baseball. Ha una sorella di quattro anni
più grande, Dakota, anche lei attrice.
Attrice e produttrice della serie tv
The Great, dedicata a Caterina
di Russia, la vedremo con Timothée
Chalamet nel biopic su Bob Dylan
A Complete Unknown.
Trunk Archive
 natural
COVER

TRE PASSIONI GREEN

Ho molta cura dei miei capelli,
mi faccio spesso fare massaggi
al cuoio capelluto, per stimolare
la circolazione e farli crescere più
velocemente. Applico oli prima di
lavarli o maschere che li rendono più
forti e belli. Allo stesso modo dedico
molta attenzione alle mie sopracciglia.
Mia madre mi ha insegnato a non
toccarle mai e a pettinarle soltanto.
Adoro i bagni di sale marino iodato.
Spesso compero un intero pacco
e mi immergo nell’acqua salata calda.
Mi aiuta a rimanere in forma e mi
rilassa. Oltre ai bagni caldi, pratico
la boxe per restare in forma,
mi alleno con un boxeur professionista
che mi segue anche negli esercizi
cardio. Mi piacciono anche lo yoga
e la danza e, appena posso, mi piace
montare a cavallo. A Los Angeles,
dove vivo, faccio anche lunghe
passeggiate col mio cane e vado
regolarmente in una Spa coreana.
Molti mi considerano all’antica
perché sono malinconica, adoro
il vintage e recitare in costume. Per
questo amo Londra. Ma, soprattutto,
credo agli oroscopi, così come
alla cristalloterapia e all’energia.

Sopra, da sinistra,
Dakota, 29 anni,
insieme a Elle Fanning, A Hollywood si è distinta per la sua etica e serie-
25. «Siamo cresciute tà. Chi le ha trasmesso questa disciplina?
in una famiglia I miei genitori: erano sportivi professionisti, mia
di ex sportivi, siamo madre nel tennis, mio padre nel baseball. Vincere,
determinate e siamo essere competitivi e dediti al lavoro per loro erano
state allenate priorità. Hanno instillato gli stessi principi in me e
anche ai fallimenti», mia sorella: lavorare sodo per ottenere quello che
hanno raccontato si vuole, essere sempre puntuali e affidabili, pren-
le due sorelle. dersi cura di se stesse, mantenendosi sane e in
forma. Ogni volta che studio per un’audizione è
come se mi preparassi per un match di pugilato!
(ride, ndr). So che devo vincere.
Lavora anche con i brand di moda e come testi-
monial. Al Silencio Club di Parigi, per il lancio di
Rabanne x H&M collection, ha incantato con un
abito argento e un make-up da schianto.
Anche se nella vita di tutti i giorni sono quasi sem-
pre acqua e sapone, sul red carpet e alle feste mi
diverto a osare. Ho venticinque anni, mi sento una
donna e voglio sperimentare il mio essere artista
anche nell’aspetto! E poi la moda è sempre stata
una grande passione per me. Adoro i vestiti, quelli
contemporanei così come quelli vintage e le scar-
pe. Mi ispiro a Katharine Hepburn, che ha sempre
saputo essere bella con una certa ironia, rimanen-
Esprime femminilità e sensualità, doti che sono
insite in me. C’è qualcuno che mi considera ancora
una bambina, ma in realtà so essere un vero pepe-
rino. Quando mi arrabbio, ho un carattere non fa-
cile da tenere a freno. Se si tratta di amore, poi, a
volte mi scappano vere sfuriate. Ho temperamento,
come mi hanno detto molti registi.
E amicizie ne ha?
Non ho molto tempo a disposizione, dato che lavo-
ro sempre tantissimo, forse anche per questo la
mia migliore amica è mia sorella Dakota. Abbiamo
anche abitato insieme per lungo tempo, rubandoci
i vestiti dagli armadi a vicenda e condividiamo la
passione per i mercatini delle pulci. Per il nuovo
anno, voglio dedicare più tempo alle persone care
e avere più cura di me stessa. L’autostima è fonda-
mentale e penso che questa nuova sicurezza mi
abbia aiutato ad affermarmi a Hollywood. Nella
vita privata tendo ad avere solo relazioni serie e
credo nelle amicizie autentiche: il resto non mi in-
teressa, è una perdita di tempo.
Con la serie tv The Great è diventata anche pro-
duttrice. Come mai?
Volevo raccontare la storia di Caterina II di Russia.
Le sue armi di seduzione, il suo rapporto libero
© RIPRODUZIONE RISERVATA - Getty Images

do autenticamente se stessa. con il sesso e la voglia di indipendenza mi hanno

È anche testimonial di Cartier per la collezione
Grain de Café, amata da Grace Kelly.
Mi sento onorata soprattutto perché la principessa
Grace è sempre stata la mia icona di stile. Mi ispiro
anche a mia nonna, anche lei era bionda come me:
ogni mattina si fa ancora trucco e capelli.
Anche lei è considerata un’icona di stile dalle
giovani donne. Paco Rabanne ha persino creato
un profumo dedicato a lei, Fame.
È una fragranza giocosa, proprio come me, combi-
na note contrastanti: gelsomino, mango, incenso.
12
conquistata. Da lei ho imparato a chiedere per ot-
tenere quello che voglio per essere felice, a non
avere paura di nessuno, a fare sentire la mia voce.
Lei è stata una bambina prodigio. Come si è dife-
sa dall’ambiente tossico del cinema?
La mia famiglia era sempre presente per controlla-
re e proteggermi. Ma poi bisogna trovare la forza
dentro se stessi. Per tanto tempo ho creduto di es-
sere troppo giovane e di dover stare zitta e ascolta-
re, ma ora so che al contrario le mie idee contano.
Adesso so come farmi ascoltare.
 Ex bambina prodigio,
ora è una star
Elle debutta al cinema a due anni nel film
Mi chiamo Sam, dove recita con Sean Penn e la sorella.
Tra i suoi film di maggiore successo, Maleficent,
Ginger & Rosa e la serie drammatica The Girl
Trunk Archive

from Plainville, da lei anche prodotta. Dopo quattro anni

di relazione con il regista britannico Max Minghella
che l’ha diretta in Teen Spirit, ora è single.
 natural
WOMAN

I colori e gli oggetti

che fanno compagnia
Tinte pastello, ricordi di viaggi, arredi
di design e manufatti sono raccolti nella casa
milanese della designer Serena Confalonieri.
Un luogo leggero, dove nascono le idee

di ILARIA DE BARTOLOMEIS

E
ra alla ricerca di uno spazio a Milano in cui far
coincidere casa e studio, ma quando si è imbattu-
ta in un loft in zona Lambrate, Serena Confalo-
nieri, designer fra le più interessanti del panora-
ma contemporaneo, ha cambiato idea. L’abbon-
dante luce naturale, i soffitti altissimi e l’incastro di volu-
mi che dividono concettualmente gli ambienti hanno con-
quistato la creativa, che ha deciso di destinare questo Il grande divano Pixel
luogo silenzioso e sospeso nel tempo esclusivamente ad di Saba (sabaitalia.
abitazione: al suo interno ha raccolto oggetti progettati da com) è rivestito
lei e molti ricordi di viaggi. Così ha preso forma una piace- con il tessuto
vole atmosfera in cui vivere con spensieratezza, senza
jacquard Loop de
l’Opificio (lopificio.it).
pensare troppo al lavoro.
Sopra il tavolo,
la lampada Tropicana
Come è nato il progetto di questa nuova abitazione? di Houtique
Ho giocato con i colori per accentuare l’architettura, evi- (houtique.es).
denziando la struttura del soppalco e il soffitto, e ho sfrut-
tato la parete principale per creare una quadreria che rac- Qui a sinistra,
contasse la mia vita, i miei progetti, il mio girovagare per il i bicchieri della
mondo. collezione Calypso
E lo studio? e il vaso Masai.
Non è lontano dal mio nido domestico. Se la casa è un rifu- Tutto autoprodotto da
gio, ma anche il posto dove posso riflettere e pensare a nuo-
Serena Confalonieri
(serenaconfalonieri.
ve idee, lo studio è il luogo dove queste prendono forma.
com).
Su che cosa si concentra quando progetta un arredo?
Cerco di fare in modo che l’oggetto possa creare un legame
con chi lo sceglierà perché i pezzi che suscitano in noi un’e- Assolutamente sì, sono compagni di vita e, spesso, riescono
mozione sono quelli che ci porteremo dietro tutta la vita. In a evocare emozioni e momenti del nostro passato. Amo, in-
tale processo il colore ha un ruolo fondamentale: arriva fatti, circondarmi di ricordi di viaggio, oggetti autoprodotti
immediatamente all’occhio di chi guarda, ancor prima del- che raccontano straordinarie tecniche manifatturiere e
la forma. Anche nel progetto di questa casa ho lavorato pezzi che da sempre mi seguono nei vari traslochi.
sulla narrazione cromatica, utilizzando quattro tonalità Per esempio?
Beppe Brancato

pastello della palette di Wilson&Morris: verde, azzurro, Una coperta ricamata a mano che ho acquistato anni fa
giallo e rosa. durante un viaggio in Messico: in ogni casa che ho abitato
Come diceva il maestro del design Achille Castiglioni, gli ho sempre trovato spazio per conservarla ed esporla.
oggetti devono fare compagnia? Che cosa rappresenta la sua collezione autoprodotta?

14
Serena Confalonieri,
43 anni, posa nella
sua nuova abitazione
milanese: un loft
luminoso che
raccoglie come
in un racconto molti
dei suoi progetti
e ricordi di viaggio.
Sullo sfondo, il mobile
progettato dalla
designer, rivestito
con superfici Alpi
(alpi.it) della
collezione Quadra.
natural
WOMAN

Qui sopra, la cucina Zdora di MyHomeCollection

disegnata da Serena Confalonieri
con Very Simple Kitchen
(verysimplekitchen.com)
e La Pietra Compattata
(lapietracompattata.it), fa parte
del progetto anche il tavolo da
pranzo. Le poltroncine Baba sono
(myhomecollection.it). A sinistra,
alcuni oggetti realizzati da
Serena Confalonieri, fra cui i vasi
con rete metallica Mia di Mason
Editions (mason-editions.com);
il gioco Mulino è di Alberto Fiocco
(albertofiocco.com).

L’autoproduzione mi consente di sperimentare materiali Anche per l’arredo vale la regola comprare meno e com-
sempre diversi con grande libertà espressiva, ma soprattut- prare meglio?
to mi dà il privilegio di lavorare a tu per tu con artigiani e Assolutamente sì. Penso anche che comprare meno e com-
© RIPRODUZIONE RISERVATA - Beppe Brancato

piccole realtà locali, da cui imparo continuamente qualcosa
di nuovo. Negli anni ho scoperto tecniche straordinarie e
tradizioni che non conoscevo, e ho incontrato persone spe-
ciali il cui lavoro prezioso va preservato. Molto spesso sono
io a cercare gli artigiani, attraverso contatti comuni e passa-
parola. Altre volte, il ponte sono state iniziative nate proprio
con l’obiettivo di mettere in relazione designer e piccole ec-
cellenze manifatturiere, come nel caso del progetto Artija-
nus Artijanas: grazie a Fondazione Cologni, Triennale Mila-
no e Fondazione di Sardegna ho realizzato un workshop con
il laboratorio tessile M&Dusa, specializzato nell’antica tec-
nica di tessitura a grani, i Pibiones, tipica della Sardegna.
16
prare meglio non significhi per forza acquistare manufatti
o complementi d’arredo più costosi di altri, ma vuol dire
provare a scegliere qualcosa con cui crediamo di riuscire a
instaurare un legame e che, di conseguenza, porteremo
con noi nel tempo. Questo spirito ha un risvolto etico: ac-
quistando oggetti di cui difficilmente ci stancheremo ridur-
remo gli sprechi.
Quale oggetto non deve mancare in casa sua?
Un bel servizio da tavola, da tirare fuori quando si organiz-
zano cene con gli amici perché può contribuire a rendere
l’atmosfera ancora più speciale. Il cibo, e come lo si consu-
ma, è un fattore di benessere.
Serena Confalonieri
con il compagno Marcello
e il loro Lakeland Terrier
Fausto. I gradini
d’ingresso della casa sono
contenuti da un grande
terrario, che consente
alla coppia di godere
di un giardinetto in casa.
 natural
SVOLTE

Francesca Garaventa, 50 anni, biologa marina, è Prima

Ricercatrice CNR, Istituto per lo studio degli Impatti
Antropici e Sostenibilità in ambiente marino (CNR-IAS).

Ragazze, studiate la scienza

F
rancesca Garaventa, 50, è una
scienziata, ma non se ne sta
chiusa in laboratorio: la mag-
è DonnAmbiente 2023. Un premio
gior parte del tempo lo passa in
mezzo all’acqua. La sua passio-
ne è condividere con il pubblico i risultati
degli esperimenti che conduce per moni-
torare l’impatto che, dal Mediterraneo ai
Caraibi, le azioni umane producono sul
mare. Le sue capacità di trasmettere la
fragilità e la bellezza dell’ambiente mari-
no le sono valse il Premio DonnAmbiente
2023 dedicato all’impegno delle scienzia-
te nella divulgazione scientifica e ambien-
tale. Un riconoscimento promosso dall’as-
sociazione ambientalista 5 Terre Academy
per abbattere i pregiudizi che contraddi-
stinguono il rapporto scienza-donna.
18
Francesca Garaventa
per il suo impegno a favore
della divulgazione scientifica
e della parità di genere
di ILARIA AMATO
La passione per il mare da dove nasce?
Sono nata a Genova: ho un rapporto for-
te con il mare. Un legame che si è raffor-
zato quando frequentavo le medie: la
professoressa di italiano ha regalato a
ogni alunno un libro che secondo lei
rappresentava ciò che sarebbe stato il
nostro futuro lavoro. A me è toccato Ma-
re Ultima Speranza di Jacques Couste-
au. Aveva già capito quale sarebbe stata
la mia strada. Tanto che poi mi sono
iscritta al liceo scientifico, ho studiato
Biologia marina e seguito l’iter classico
della ricercatrice, con tanta gavetta e
spostamenti.
Sacrifici che sono stati premiati.
Sì. Il Premio DonnAmbiente è un ricono-
scimento che mi onora molto perché con-
ferma il mio impegno a combattere lo
stereotipo che persiste su donne e scien-
za. Negli incontri nelle scuole e con il
pubblico non perdo occasione di comuni-
care alle ragazze l’importanza di intra-
prendere un percorso di studi STEM.
Perché la scienza ha bisogno del punto di

1
3
4 5
vista femminile: noi ricercatrici possia-
mo dare un impulso nuovo, proponendo
interconnessioni creative inedite.
Lei incontra molte giovani nella sua at-
tività di divulgatrice. Quali sono le rea-
zioni più comuni?
Quando racconto il mio andare per mare
© RIPRODUZIONE RISERVATA - Lorenzo Moscia per Greenpeace
riscontro sempre un grande fascinazio-
ne, ma avverto anche tanta disillusione:
questa generazione è molto spaventata
dal degrado dell’ambiente e soprattutto
dal fatto che non si faccia nulla per fer-
marlo. È a quel punto che racconto un
ulteriore aspetto, forse meno noto, del
mio lavoro, cioè sedere ai tavoli con le
istituzioni, con chi prende le decisioni,
dove porto risultati scientifici utili a indi-
care degli approcci più ecosostenibili.
Ci spiega meglio?
I risultati della ricerca devono essere co-
municati all’esterno, non soltanto perché
il CNR, l’ente per cui lavoro, viene finan-
ziato con contributi pubblici, ma perché
2 come quelle degli attivisti, ma può forni-
CUSTODE DEL MARE
1. 3. e 4. La biologa Francesca Garaventa
nel Mar Tirreno durante i campionamenti di acqua
per la campagna di monitoraggio microplastiche
Mayday SOS Plastica, promossa da Greenpeace
Italia. 2. Immersione nell’area marina protetta
di Portofino. 5. La consegna del Premio
DonnAmbiente 2023 di 5 Terre Academy.
coinvolgere e rendere più consapevoli le
persone comuni può aiutare a cambiarne
i comportamenti, riducendo per esempio
il consumo di plastica e le emissioni che
alterano il clima. Faccio parte della dele-
gazione italiana che partecipa all’Inter-
national Maritime Organization, l’agen-
zia dell’Onu che si occupa delle questioni
inerenti la navigazione dove studiamo
strategie meno impattanti. L’idea che gli
scienziati possano interagire con chi fa le
leggi restituisce fiducia alle persone.
Ha lavorato anche con le Ong?
Sì, con Greenpeace ho collaborato sull’e-
mergenza della presenza della plastica e
L’Intelligenza Artificiale
non scopre nulla
di nuovo: rielabora
quel che già sappiamo.
L’attore principale
è la persona, la mente
umana è insostituibile
microplastica in mare. Certo, il CNR non
può fare delle manifestazioni eclatanti
re dati scientifici e informazioni corrette
al grande pubblico. Ho anche partecipato
a una campagna con Exodus di Don Maz-
zi all’Isola d’Elba, salendo a bordo delle
barche a vela che la fondazione usa come
strumento di aiuto ai ragazzi problemati-
ci. A dimostrazione della validità dell’ap-
proccio «One health», per cui la salute
umana è legata a quella dell’ambiente e
viceversa. Ma anche l’Intelligenza Artifi-
ciale può darci una mano.
In che modo?
Nel 2023 ho lavorato a un progetto finan-
ziato dal PNRR (Il Piano Nazionale di Ri-
presa e Resilienza per rilanciare l’econo-
mia dopo la pandemia e permettere lo
sviluppo verde e digitale del Paese, ndr),
che ha base in Liguria. Si chiama Raise
(Robotics and AI for socio-economic em-
powerment), e prevede la progettazione
di robot per il monitoraggio ambientale
gestiti dall’Intelligenza Artificiale. La
mole di dati che è in grado di elaborare ci
offre un grande aiuto per capire dove an-
dare a fare ricerca, quali sono le zone più
a rischio, oltre che fare previsioni più
precise e analisi mirate.
La natura, però, a volte è imprevedibile.
È vero. Le variabili sono infinite, oltretut-
to conosciamo solo un quinto del sistema
marino, ed è su quello che si basano le
previsioni. L’Intelligenza Artificiale non
scopre nulla di nuovo, lavora e rielabora
quello che già sappiamo, è uno strumen-
to che aiuta il confronto tra diverse ricer-
che e piani studio, ma la visione espe-
rienziale e la valutazione empirica ri-
mangono attività ad appannaggio uma-
no. L’attore principale rimane la persona,
la mente umana. Che, ricordiamoci, è
insostituibile. Per questo invito le ragaz-
ze a non aver paura e fare studi scientifi-
ci. Di loro avremo bisogno per salvare il
Pianeta. E il nostro mare.
19
 natural
STORIES

Le signore della neve

Dirigono ristoranti, rifugi ed eco-hotel. Lavorano
in quota per preparare le piste da sci, accogliere
gli sciatori tra le cime innevate e tenerli al caldo
con la giusta attrezzatura. Ecco 6 custodi delle vette

A cura di DIANA DE MARSANICH - Testi di MARIA LAURA RAMELLO

L
e montagne, simbolo di durevolezza e resistenza, sono
in realtà sempre più in pericolo. Con le temperature che
si alzano e i ghiacciai che si ritirano c’è la necessità di
una maggiore consapevolezza e, come sottolinea in un
recente report Legambiente, di «instaurare un nuovo
rapporto tra uomo e natura, pensando a questi stupendi ecosi-
stemi come a uno spazio di sperimentazione della sostenibilità e
della sobrietà del vivere». C’è urgenza di fare qualcosa e di corsa:
va invertita la rotta del 2023, anno in cui, come riporta il rappor-
to di Greenpeace Italia e del comitato glaciologico italiano, «è
stato superato ogni record di fusione dei nostri ghiacci».
Per fortuna c’è già chi con passione e competenza sperimenta
ogni giorno un diverso modo di vivere e di lavorare, un modello
turistico e d’accoglienza più sostenibile, che rispetta la monta-
gna e è capace di adeguarsi al clima che cambia. Abbiamo inter-
vistato sei «custodi delle vette», donne che in ambiti e territori
diversi sono un esempio virtuoso di quel che si può fare nel ri- Siria Fedrigucci, 54. È direttrice del ristorante
spetto del mondo che ci ospita. Ecco le loro storie. Kosmo Taste The Mountain, a Livigno (Sondrio).
www.kosmotastethemountain.com

SIRIA FEDRIGUCCI
Lische, pelle di pesce, bucce e torsoli. Non si butta via niente
Di cosa si occupa?
Dirigo il ristorante Kosmo Taste The
Mountain e il Téa del Cosmo, un fine di-
ning di cinque tavoli a Livigno. Propongo
cucina no waste, sostenibile e il menù è
creato sulle disponibilità stagionali.
Cosa intende per no waste?
Senza sprechi perché i nostri scarti di cu-
cina sono solo del 2%. Studiamo ricette che
permettano di usare davvero tutte le parti
degli ingredienti: con le bucce o con la pel-
le del pesce si fanno chips per guarnire i
piatti, con la coda e le lische della trota si
20
creano brodi ristretti che accompagnano il
piatto, torsoli e semi duri si polverizzano
per insaporire salse e cocktail. Sostenibile
perché scegliamo materie prime di monta-
gna, acquistate da produttori locali per
diminuire l’impatto ambientale dello spo-
stamento su gomma. I nostri fornitori sono
allevatori di montagna, che alimentano il
bestiame in modo naturale. Inoltre acqui-
stiamo solo animali anziani.
Temete il cambiamento climatico?
La nostra filosofia di cucina si adatta a
quello che la montagna ci dà. Le faccio un
esempio concreto: alcuni prodotti che
non si trovavano in altura stanno comin-
ciando ad arrivare sulle nostre tavole.
Penso all’olio. Noi utilizziamo solo quel-
lo di vinacciolo, perché non esistevano
fino a poco fa coltivazioni di olive nelle
nostre zone, ma in Valtellina gli olivi
stanno cominciando a crescere e non
escludiamo di inserire in futuro anche
l’olio di oliva.
Il piatto da assaggiare a gennaio?
La carbonara realizzata con formaggi di
montagna e tagliolini di pasta fresca.
Valeria Dallapé, 26,
è la «Cavaliera» che accoglie
gli sciatori tra le cime
dell’area vacanza sci & malghe
Rio Pusteria. (Bolzano).
www.riopusteria.it/it
VALERIA DALLAPÉ
Sono la prima «Cavaliera» delle piste da sci altoatesine
Di cosa si occupa?
Sono la «Cavaliera» del comprensorio
Gitschberg Jochtal, tra la Valle Isarco e la
Val Pusteria, in Alto Adige. Assisto i visi-
tatori sui cinquantacinque chilometri di
piste sui Monti di Fundres: aiuto chi è in
difficoltà, offro caramelle ai bambini e
suggerisco i percorsi per raggiungere le
baite dove sostare. Indosso un mantello e
un cappello, sopra il caschetto.
Come si diventa Cavaliera?
Ho risposto a un annuncio per gioco, per-
ché era rivolto ai ragazzi. Per tradizione
questa figura è sempre stata maschile,
sono la prima donna a ricoprire il ruolo.
Ha visto cambiare le montagne?
Purtroppo sì, il cambiamento climatico si
percepisce ovunque e noi facciamo la no-
stra parte per contrastarlo. Le ovovie
vanno più lente per consumare meno, ci
sono i pannelli solari e puntiamo sulle
energie rinnovabili. La tecnologia poi
aiuta: la neve che si spara coi cannoni
oggi ha un tipo di fiocco diverso, un cri-
stallo studiato per resistere fino a marzo
senza sciogliersi.
Ci consiglia qualche esperienze da fare
nell’area vacanze Rio Pusteria?
Qui ci sono venticinque piste da sci e
snowboard, quattro da slittino, quindici
impianti di risalita e ventidue tra malghe
e baite, con vista su ben cinquecento
montagne del comprensorio Gitschberg
Jochtal. A chi volesse incontrarmi consi-
glio la fiaccolata a Valles, alle 17:30 del
mercoledì. Partiamo dalla base degli im-
pianti e risaliamo a piedi fino alla malga
Kurzkofelhütte dove attorno a un falò si
gustano un tè o un vin brûlé.
21
natural
STORIES
Christine Ladstätter, 55. Lavora per Salewa, un brand
di abbigliamento tecnico per la montagna. www.salewa.com/it
JULIA MOLING
Sono la “gattista delle nevi”: preparo le piste
Di cosa si occupa?
Preparo le piste da sci nella zona di Colfo-
sco, in Alta Badia: alla guida di un cingo-
lato da undici tonnellate muovo la neve e
rendo il terreno un manto soffice, pronto
ad accogliere gli sciatori il giorno dopo.
Quando ha cominciato?
Quest’anno è la sesta stagione, ma ci sia-
mo fermati durante la pandemia. Ho ini-
ziato seguendo le orme di mio fratello e
del mio ragazzo, entrambi gattisti. Appe-
na potevo li accompagnavo e così un
giorno ho deciso di farmi avanti e pro-
pormi. Da lì ho cominciato questo lavoro,
che amo moltissimo.
Cosa le piace di più?
Tutto, dalla possibilità di governare un
mezzo così imponente alla sensazione
che si prova nel guidare soli, di notte, tra
le montagne. Di solito, se non è prevista
neve, si parte una mezz’ora dopo la chiu-
sura delle piste e impiego dalle sette alle
otto ore per portare a termine il lavoro.
22
CHRISTINE LADSTÄTTER
Scelgo lana alpina di pecore felici
Di cosa si occupa?
Sono Innovation & Special Projects Manager di Salewa, un brand
che produce attrezzature e capi di abbigliamento per la montagna.
Offriamo prodotti di consumo durevoli nel tempo e portatori di una
filosofia che rispetta la nostra casa, le Dolomiti.
In cosa si concretizza questo rispetto?
Tutti i nostri fornitori devono firmare un codice di condotta e il
92 per cento dei nostri prodotti tessili proviene da fabbriche con-
trollate. Rispettiamo le più severe disposizioni in materia di pro-
tezione degli animali, nessuna pecora viene maltrattata, e le
nostre anatre sono protette da abusi quali la nutrizione forzata o
la spiumatura in vivo. Usiamo fibre naturali come la canapa e ne
stiamo studiando di nuove, performanti e green. Nel nostro store
di Bolzano abbiamo tre spazi che rispecchiano la nostra idea di
sostenibilità: il corner riparazione, quello per l’acquisto «second
life», per dare una nuova vita a abiti usati, e lo spazio noleggio.
Qual è il giusto abbigliamento in montagna?
Quello a strati. Il primo: l’intimo in lana, perfetto termoregolato-
re, non dà fastidio alla pelle e non dà odore. Poi uno strato inter-
medio termico, che isoli e mantenga il calore, e infine un guscio
esterno, una giacca antivento o impermeabile.
Il vostro prodotto must?
La giacca Ortles Hybrid con TirolWool, lana alpina di provenien-
za locale e pagata adeguatamente. È calda, antivento, idrorepel-
lente, perfetta sulla neve. A causa delle temperature più miti, sem-
pre più persone scelgono come meta la montagna, in futuro si dovrà
riflettere su come promuovere un turismo rispettoso dei luoghi.
Lavora in vetta, ha notato gli effetti del
cambiamento climatico?
Di certo non c’è più il freddo di una volta,
e nevica meno. Ormai sono anni che spa-
riamo la neve a inizio stagione per prepa-
rare al meglio le piste.
È l’unica donna a fare questo mestiere,
ha incontrato resistenze?
All’inizio sì, qualcuno non vedeva di
buon occhio il fatto che fossi una ragaz-
za. Quello del “gattista” era considerato
un lavoro da maschi anche se in realtà
non richiede molta forza fisica. In ogni
caso ormai sono passati così tanti anni
che tutti si sono abituati.
Lei è un’esperta di piste, qual è la più
Julia Moling, 25.
Gattista, è
emozionante per chi scia in Alta Badia?
l’unica donna
Ognuna ha la sua particolarità. Per gli
alla guida dei
sciatori esperti e intermedi c’è la pista mezzi battipista
rossa Boè, una delle più famose di Corva- in Alta Badia.
ra (Bz). Lontano dalla folla, la pista rossa www.altabadia.
Forcelles, che consideriamo un vero e org/it
proprio gioiello ancora poco frequentato.

Franziska Unterholzner
Ingrid Ladurner, 41, proprietaria del Vigilius Mountain Resort di Lana
(Bolzano). Ha dato un nuovo corso al femminile. Nella foto è con
le direttrici Eva-Maria Zöggeler, a destra, e Vera Dejori. vigilius.it
MELANIE VITTUR
Nel mio rifugio, l’identità del Sudtirolo
Di cosa si occupa?
La mia famiglia è proprietaria di un
ristorante ad alta quota, il ristorante
alpino Piz Arlara, in Alta Badia,
aperto da mio padre molti anni fa e
ora gestito da mio fratello Armin. Io
mi occupo dell’accoglienza clienti e
del servizio al tavolo.
L’aspetto natural del rifugio?
Intanto la nostra particolarità: lavo-
riamo soprattutto con clienti abitua-
li, sciatori e snowboarder che fre-
quentano il comprensorio Dolomiti
Superski. Certo, ci sono avventori
che capitano dalle nostre parti, ma
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ci piace stringere rapporti personali,
coltivare la relazione col cliente. La
nostra cucina è un mix di tradizione
ladina e tirolese, con un occhio all’e-
stetica e alla contemporaneità: usia-
mo prodotti tipici, materie prime
sceltissime che ci costano di più, ma
che scegliamo anche per sostenere i
INGRID LADURNER
Il mio eco-hotel è tutto rosa
Di cosa si occupa?
La mia famiglia è proprietaria del Vigilius Mountain Resort, un
eco design hotel a 5 stelle in Alto Adige, sul passo del Monte San
Vigilio. Dopo mio padre Ulrich, sono io a guidare la struttura
insieme a due direttrici, Vera Dejori ed Eva-Maria Zöggeler.
Qual è il valore aggiunto di un direttivo tutto al femminile?
L’ospitalità è un settore emotivo; agli uomini è concesso da poco
di mostrare le proprie emozioni, noi donne in questo siamo più
evolute: abbiamo insiti i concetti di cura e accoglienza.
Il Vigilius si definisce un eco-design hotel, cosa significa?
L’eco-design è un approccio olistico che tiene conto dell’impatto
ambientale dell’intero ciclo di vita di un prodotto. I materiali
predominanti sono il legno di larice, il vetro, la pietra (quarzite
argentea) e l’argilla. In più ci troviamo a 1.500 metri, siamo rag-
giungibili solo tramite la funivia. L’architetto Matteo Thun l’ha
ideato seguendo la filosofia «Eco not Ego», un rifugio in cui la
natura si esprime in tutta la sua potenza.
Come rispondete al cambiamento climatico?
Siamo il primo hotel in classe energetica A sul territorio italiano.
Usiamo un impianto a cippato, cioè ci riscaldiamo con legno pro-
veniente dai contadini della zona. Abbiamo bandito il monouso e
acquistiamo prodotti certificati dall’Alto Adige e dall’arco alpino.
Ci consiglia un’esperienza green nella natura?
Suggerisco di prendere la funivia per raggiungere Lana in sei
minuti e poi continuare sulla suggestiva vecchia seggiovia o, per
chi se la sente, di fare una passeggiata per raggiungere la chiesa
medievale di Vigiljoch, a 1.793 metri di altitudine.
Melanie Vittur 35, è la responsabile del Piz Arlara,
rifugio alpino a 2.040 metri, sopra Corvara (Bolzano),
in Alta Badia. www.pizarlara.it
lavoratori locali e per evitare inutili
spostamenti che inquinano.
Percepite il clima che cambia?
Sì, il meteo è molto più imprevedibile
di un tempo, le temperature schizza-
no da -10 allo 0 in un solo giorno, e
c’è molto più vento. Per questo con-
tribuiamo come possiamo, evitiamo
la plastica monouso e rispettiamo
l’ecosistema in cui ci troviamo.
Dove si trova il rifugio?
Direttamente sulle piste da sci, il
Sellaronda e il Giro della Grande
Guerra sono a un passo da noi. E
dall’ovovia Piz La Ila suggerisco ai
clienti di fare una passeggiata facile
e bellissima.
Il vostro piatto imperdibile?
I canederli che prepara mia mamma
Berta. Che siano in brodo o col gu-
lasch, la sua è una ricetta segretissi-
ma che non ha voluto condividere
nemmeno con me. Una delizia.
23
natural
YIN & YANG
10 DOMANDE A MARION COTILLARD

Per star bene

medito (e aiuto
Greenpeace)
di SALVO BARBASSO

1 Qual è il suo elemento naturale?

L’acqua. Sono nata a Parigi e cresciuta in campa-
gna, nei pressi di Orléans, in un ambiente creativo.
I miei nonni mi hanno trasmesso l’amore per la na-
tura, se penso a loro li vedo con le mani nell’orto:
mi hanno insegnato a innaffiare con cura.

2 Sostiene Greenpeace dal 2001, a cosa si è dedi-

cata in particolare?
Alla tutela degli oceani e delle foreste, sono ecosi-
stemi connessi, indispensabili per la sopravviven-
za. Con Greenpeace ho viaggiato in Congo per visi-
tare la foresta tropicale messa in pericolo dall’in-
dustria del legno. In Antartide ho visto i danni
provocati dalle compagnie petrolifere e dall’abuso
di plastica usa e getta.

3 In questo momento cosa la preoccupa?
La guerra, la follia dell’individualismo a discapito
degli interessi della gente, l’incoscienza di chi re-
spinge i migranti che chiedono ospitalità e i bambi-
ni abbandonati che fuggono da drammi terribili.
4 Come vive il presente?
Cerco di conciliare il mio mestiere di attrice con
l’impegno sociale. Nel 2015 ho prestato la voce a un
video di Greenpeace per spiegare i danni che sta
producendo il taglio illegale di alberi in Amazzo-
nia. Mi aiuto con la meditazione, un mondo miste-
rioso, ma incredibilmente affascinante che ho sco-
perto grazie al coach Martin Hayward.
5 Cosa l’ha resa sicura di sé?
Lo scorrere del tempo. Adesso so di essere una bra-
Gene Kelly con grande stupore e divertimento dei OSCAR ALL’IMPEGNO
miei fratelli. È stato allora che ho deciso che da Marion Cotillard, 48,
grande avrei fatto l’attrice. attrice, ottiene il primo
ruolo importante
7 Ha lavorato con registi del calibro di Tim Bur- nel 1998 con Taxxi, scritto
ton, Ridley Scott, Woody Allen, Christopher No- e prodotto da Luc Besson.
lan: il momento più emozionante? Nel 2005 vince il César
La conquista del premio Oscar con La Vie en Rose, il con Una lunga domenica
di passioni. Nel 2008
film dedicato alla vita della cantante francese Édith
si aggiudica l’Oscar con
Piaf: un’esperienza professionale e umana unica. E
La Vie en Rose, tre anni dopo
poi recitare in Un sapore di ruggine e ossa, in cui
è in Inception di Christopher
interpretavo un’addestratrice di orche finita in se- Nolan, poi Midnight in Paris
dia a rotelle a causa di un incidente avvenuto du- di Woody Allen, Contagion
rante uno show con gli animali marini. di Steven Soderbergh
e Piccole bugie tra amici
8 Una sua regola di vita? diretta dal regista
Proteggo la mia sfera privata: la mia famiglia, i miei Guillaume Canet. Sposati
© RIPRODUZIONE RISERVATA - Getty Images

va attrice, conosco bene l’ambiente, capisco quanto amici e le amiche d’infanzia con le quali ho un rap- dal 2017, hanno due figli
è importante mettersi in discussione, ma ci sono porto bellissimo. Marcel, 12, e Louise, 6.
stati momenti, specialmente agli inizi della mia
carriera, in cui mi sentivo fragile e insicura. Ho do- 9 Il suo gesto ecosostenibile? IL LATO YIN
Se sono dell’umore sbagliato
vuto tirare fuori il carattere per superarli. Non uso più le bottiglie di plastica, giro sempre con
divento intrattabile.
la borraccia.
6 Quando ha deciso di fare l’attrice? IL LATO YANG
Sono cresciuta in una famiglia di artisti, mio padre 10 Passioni Natural? Combatto l’individualismo.
ci leggeva le commedie che scriveva, mia madre Mi piace tornare nei luoghi dove sono cresciuta e Mi impegno per la
curava la dizione. Da bambina ballavo e imitavo fare lunghe passeggiate nei boschi con i miei figli. salvaguardia ambientale.
24
 natural
YIN & YANG
10 DOMANDE A JASON MOMOA

Sono Aquaman,
mangio vegano
e salvo l’oceano
di SALVO BARBASSO

1 Qual è il suo elemento naturale?

L’acqua, mi sento in profonda connessione con l’o-
ceano. Sognavo di fare il biologo marino, purtroppo
anche se sono nato a Honolulu, nelle Hawaii, sono
cresciuto in Iowa, tra colline e campi di mais.

2 Come è diventato attore?

Casualmente. Mi trovavo alle Hawaii per fare surf e
mi hanno scritturato per la serie tv Baywatch. Ho
fatto il modello e recitato in diversi film, ma è inter-
pretando il supereroe capace di respirare sott’ac-
qua e comunicare con le creature marine in Aqua-
man e il regno perduto che mi è cambiata la vita.

3 Come si mantiene in forma?

Vivo ad Auckland e lì ho un magazzino dove faccio
boxe, conservo le biciclette e la mia Land Rover vin-
tage. Inoltre ho un allenatore e uno chef che mi aiu- 7 Ci spiega meglio? EROE AMBIENTALISTA
tano a seguire un programma di corsa e palestra. Grazie alla partnership tra la mia azienda e la on- L’attore Jason Momoa, 44,
Mangio sano, seguo un’alimentazione priva di gras- lus Earth Angel ci impegniamo a fornire oggetti e recita nel ruolo di Khal Drogo
si e proteine animali. packaging in alluminio ai set televisivi e cinemato- nel Trono di Spade.
grafici. È una rivoluzione green che vede coinvolta Nel 2011 è Conan il barbaro
4 Ha fondato una compagnia idrica per eliminare l’industria hollywoodiana. in Conan the Barbarian.
la plastica monouso. Come mai? Nel 2023 diventa famoso
nei panni del supereroe
Mi occupo della protezione del nostro oceano e del- 8 Il suo gesto ecosostenibile?
Aquaman in Aquaman
le piccole nazioni insulari, ho fondato la Mananalu Mi batto in prima persona per sensibilizzare le per-
e il regno perduto.
per salvare le balene e le barriere coralline: vendo sone sui problemi dei rifiuti marini, dell’inquina- Nello stesso anno approda
acqua purificata in bottiglie di alluminio riciclabili mento e della pesca illegale che mette a rischio la nella saga di Fast&Furious.
che si acquistano su Amazon e da Whole Foods. I biodiversità. È stato sposato con l’attrice
proventi ripuliscono le acque dalla plastica. Lisa Bonnet (la Denise
9 È al cinema con Aquaman 2. Sarà l’ultimo atto? della serie tv I Robinson),
5 Qual è il suo impegno per l’ambiente? Credo di sì. Aquaman è probabilmente il personag- dalla quale ha avuto Lola
Nel mio discorso durante un incontro dei Small gio più difficile nella storia dei fumetti. È stato ridi- Iolani, 16, e Nakoa-Wolf
Island Developing States (Piccoli stati insulari in via colizzato da moltissime persone negli anni, ho cer- Manakauapo Namakaeha,
© RIPRODUZIONE RISERVATA - Getty Images

di sviluppo), nella sede dell’ONU a New York, non ho cato di dargli una identità superiore, facendolo di- 15. Fa parte della famiglia
Zoë Kravitz, 35, figlia
usato mezze misure: siamo in uno stato di emer- ventare l’eroe che salva il mondo dalla distruzione
di Bonet e di Lenny Kravitz.
genza perché i rifiuti del mondo finiscono nelle ac- irreversibile. E ne sono fiero.
que delle nazioni insulari. Ci sono più rifiuti di pla- IL LATO YIN
stica negli oceani che stelle nella Via Lattea. 10 Progetti? Quando non sono sul set,
Ho girato in Italia In The Hand of Dante, un crime sono pigro.
6 La soluzione? thriller legato a Dante Alighieri e La Divina Comme-
Attivare i governi per attuare un cambiamento di dia, in cui recito con Gerard Butler. Nel film si in- IL LATO YANG
rotta prima che sia troppo tardi, la mia è una sfida trecciano due piani temporali, due mondi comple- Cerco di coinvolgere gli altri
ambiziosa che intendo vincere col cinema. tamente diversi. nelle mie battaglie green.
25
 natural

BEAUTY
Skincare
meditativo
Una linea che ridefinisce l’ovale
a base di guggul, resina simile
alla mirra estratta dalla pianta
indiana di mukul, conosciuta
già ai tempi di re Salomone.
Diamond, gamma composta
da siero e crema, è la soluzione
di Lakshmi contro i cedimenti
del viso: agisce come un filler
con attivi naturali e certificati
Aiab, ispirati alla tradizione
ayurvedica. Il marchio,
italianissimo, che si avvale
di materie prime della
campagna toscana, ha un filo
diretto con il Kerala.
© RIPRODUZIONE RISERVATA - Laurent Darmon / Trunk Archive
 natural
BEAUTY

Le buone
abitudini
Una routine cosmetica su misura è essenziale per il benessere, e quindi la bellezza,
della pelle: parte dalla pulizia accurata, adatta a stagione e tipologia cutanea,
per continuare con lozione, siero e crema. E accoglie nuovi rituali dall’Oriente

di ANNA CAPELLI

R
affiche di vento, sbalzi di temperatura
tra appartamenti troppo riscaldati ed
esterni gelidi, inquinamento e polveri
sottili a livelli record: d’inverno le ag-
gressioni alla pelle si moltiplicano in
misura esponenziale, tanto che anche chi non ha
problemi di ipersensibilità può ritrovarsi con irri-
tazioni, rossori e soffrire di secchezza e screpola-
ture. La soluzione è affidarsi a una buona routine
cosmetica, diversa da quella estiva, ed essere co-
stanti perché – mai come nella cura del viso – la
asfittica e opaca, proprio a causa del fondotinta tol-
to malamente e del sebo rimasto. «Allo stesso mo-
do – al mattino – il viso va deterso per rimuovere
cellule morte, detriti e lipidi accumulati in superfi-
cie, per ossigenare la cute e permetterle di assorbi-
re al meglio gli attivi delle creme. Bisogna, però,
scegliere un detergente specifico, adatto alla tipolo-
gia di pelle, alla stagionalità e perfino all’età, da
utilizzare rigorosamente mattino e sera».
DETERGENTE: OGNI PELLE
Benjamin Kaufmann / Trunk Archive

disciplina premia con un incarnato luminoso.

«Tutto parte dalla detersione, che non va mai tra-
scurata, soprattutto quella serale, specie in presen-
za di make up», spiega Corinna Rigoni, dermatolo-
ga a Milano e presidente delle Donne Dermatologhe
Italia. La pulizia è davvero il gesto essenziale:
asportare ogni residuo di trucco e smog prima di
dormire deve diventare automatico come lavarsi i
denti. Altrimenti l’epidermide finisce per diventare
(ED ETÀ) HA IL SUO
«Se la cute è giovane e impura, per esempio, atten-
zione alla detersione troppo aggressiva: lavarla e
sgrassarla all’eccesso, infatti, può farle produrre
più sebo per riequilibrarsi, il cosiddetto effetto re-
bound. Meglio utilizzare un latte detergente specifi-
co per l’acne – solo due o tre volte a settimana – e
per il resto ricorrere a un prodotto lenitivo ed

28
natural
BEAUTY
1 2
emolliente. Al contrario, è secca o matura? Se rea-
gisce irritandosi a cosmetici troppo forti, opta per
un olio detergente o una mousse, che liberino in
dolcezza l’epidermide da ogni traccia di sporco, di
smog o di grasso», continua la dermatologa.
Da qualche anno trionfano le acque micellari: sono
consigliabili? «Vanno bene, soprattutto, per struc-
care e detergere la zona oculare e perioculare, ma
si chiamano così perché contengono delle micelle
di tensioattivi, cioè di sapone. Questo significa che
bisogna sempre risciacquarle, almeno con uno
spruzzo di acqua termale. Dopo di che – proprio
per il contenuto di tensioattivi e la mancanza di
lipidi – le acque micellari si addicono di più alla
pelle mista o grassa che a quella secca, la quale
avrà, poi, necessità di essere nutrita».
DOPPIA DETERSIONE: PERFETTA
PER LE PIÙ SENSIBILI
«Per la cute sensibile è indicata la doppia detersio-
ne alla coreana. Prima si applica una crema o un
balsamo che inglobino particelle di sporco, polveri
sottili e cellule morte, poi si massaggia un olio che
elimini – per affinità – impurità oleose come trucco
o sebo senza stressare l’epidermide, anzi nutren-
dola. In questo modo si rimodula il suo ecosistema
in dolcezza». Infatti, già solo lavarsi il viso con l’ac-
qua asporta il 40 per cento dei lipidi presenti sulla
superficie, per cui l’ideale è utilizzare – almeno due
o tre volte a settimana – un detergente oleoso.
30
3 1Adatto alla pelle mista o grassa,
la libera dalle impurità con menta
piperita bio, Esfoliante Viso Solido
di Yves Rocher (14,95 euro).
4 5 2 Grazie all’enzima del melograno
e alla presenza di vitamine uniforma
l’incarnato, Maschera Gommage
Illuminante Glow Peel Off Réponse
Éclat di Matis Paris (38 euro).
3 Texture gelatinosa e infusione di
pompelmo energizzante per la mousse
detergente, Granité Nettoyant Visage
Clean di Baïja (22,90 euro).
4 A base di estratto di mangostano
e di avena rhealba bio purifica
la cute grassa a tendenza acneica,
Gel Detergente Schiumogeno Biology
AC di A-Derma (15,90 euro).
5 Minimizza i pori e illumina l’essence
con acqua di rosa damascena,
Lozione Essenza Rivelatrice di Bellezza
Aquabella di Nuxe (19,90 euro).
Sos luminosità e idratazione
«L’uso settimanale di una maschera adatta alla propria pelle va a completare
una buona routine cosmetica», dice Corinna Rigoni. «Ormai ne esistono di ogni
tipo: possono essere astringenti e purificanti, di solito a base di argilla bianca
o verde; idratanti e lenitive, ricche di acido ialuronico, aloe vera o burri vegetali
come il karité; illuminanti, grazie alla presenza di antiossidanti, principi attivi
leggermente esfolianti e vitamina C; antietà, con un mix di acido ialuronico,
vitamine, peptidi o estratti botanici come alghe e funghi». Le maschere hanno
di solito una consistenza gelatinosa: le più pratiche si trovano, dunque, spesso
spalmate su un foglio di cellulosa monouso, da applicare direttamente sul volto.
La stessa cosa accade per il contorno occhi che, avendo un pH cutaneo diverso
dal resto del viso, richiede prodotti specifici. Ecco perché esistono patch di ogni
tipo – decongestionanti, idratanti, rassodanti, antirughe – da lasciare in posa
sulla zona almeno una decina di minuti.
Quest'ultimo non solo rimuove lo sporco, ma depo-
sita i grassi buoni in grado di mantenere integro il
film idrolipidico protettivo.
Benjamin Kaufmann / Trunk Archive
TONICO, LOZIONE, ESSENCE:
LA GIUSTA SEQUENZA
Dopo la pulizia è la volta del tonico, non alcolico,
che si può picchiettare per riequilibrare il pH cuta-
neo. «Si tratta di un prodotto in disuso, un po’
astringente, che può essere irritante: meglio optare
per le lozioni o essence, ricche di attivi botanici e
natural
BEAUTY
2 3
1 1Contiene alghe, glicerina e squalano
4 5 A base di dodici acidi ialuronici,
alfaidrossiacidi, che promuovono un micropeeling
molto leggero, compattano, idratano, leniscono e
preparano la cute a ricevere gli attivi successivi».
Si tratta di prodotti tipici del beauty rituale corea-
no, il cui utilizzo dipende molto dalle preferenze
individuali. C’è chi non può più fare a meno di
un’essence e chi invece preferisce passare diretta-
mente dalla detersione al siero o alla crema.
SIERO: LA CONCENTRAZIONE
È IL SUO PUNTO FORTE
Per l’appunto, facciamo chiarezza: meglio siero,
crema o entrambe? «Il siero ha una formula a base
acquosa, per cui può contenere una concentrazio-
ne elevata di attivi – anche quelli termolabili – che
non reggerebbero le alte temperature necessarie
per miscelare le componenti grasse e acquose nel-
le creme. Per esempio, la vitamina C», avverte la
dermatologa Corinna Rigoni.
Il siero – di solito ricco di acido ialuronico intensa-
mente idratante e di vitamine come la B3, che re-
gola la produzione di sebo – illumina e uniforma
l’incarnato, ed è un vero e proprio booster che re-
stituisce splendore e freschezza alla carnagione e
compattezza all’ovale. «Consiglio di applicarlo an-
che sul collo e sul décolleté. Perfetto per i mesi cal-
di, d’inverno si abbina al meglio con le creme di
trattamento, a meno che la pelle non sia sufficien-
temente grassa da avvertire una sensazione di
pieno comfort anche solo con il siero».
32
il detergente in schiuma che rispetta
il pH, Soft Foaming Cleanser Visible
Difference di Elizabeth Arden (24 euro).
2 Flacone in plastica riciclata
e riciclabile con il 98 per cento di
ingredienti naturali, Latte Detergente
di Eau Thermale Avène (18,90 euro).
3 Con estratto di lime upcycled,
derivato dagli scarti agroalimentari,
e vitamina C, Detergente e Struccante
Micellare Lime di Vagheggi
Phytocosmetici (34 euro).
4 Formula waterless, si fonde
diventando olio a contatto con la pelle,
5 Burro Struccante Detergente
di Collistar Milano (27 euro).
cera d'api e oli naturali può essere
usato come primo step della doppia
pulizia, Balsamo Detergente Intenso
Fillerina Cleansing Collection
di Labo Suisse (47 euro).
Filtro contro l’inflammaging
Si chiama inflammaging ed è una forma cronica di micro infiammazione
della pelle, che ne provoca l’invecchiamento precoce. Il responsabile è lo stile di
vita e in particolare l’esposizione a freddo, vento, inquinamento; l’alimentazione
disordinata; l’abuso di alcol; il fumo; la sedentarietà e naturalmente il sole.
Tutti elementi che aumentano la produzione di radicali liberi. «Le zone fotoesposte,
come viso e mani, sono quelle che soffrono di più. Si macchiano, avvizziscono
e si solcano di rughe», dice la dermatologa Corinna Rigoni. «Per questo bisogna,
prima di tutto, schermare la pelle con un Spf adeguato non appena c’è una buona
solarità. Alla nostra latitudine questo significa proteggersi dal mese di febbraio
fino all’autunno inoltrato». Non è necessario applicare un solare specifico,
a meno che non si trascorrano dei periodi in montagna. In città è sufficiente
scegliere una crema da giorno con Spf 30, che proteggerà il viso sia dai raggi Uv,
sia dalla luce blu di schermi, pc e smartphone.
CREMA: DIFFERENTI ATTIVI
PER IL GIORNO E PER LA NOTTE
© RIPRODUZIONE RISERVATA
«La crema da giorno dev’essere idratante e ricca di
ceramidi per ristabilire l’integrità del mantello li-
pidico, proteggere dalla disidratazione e dalle ag-
gressione di germi e batteri. Quella da notte, al-
trettanto indispensabile, ha una funzione più atti-
va, contiene retinoidi antietà, alfaidrossiacidi e
altre sostanze che esfoliano, riparano e regolano il
metabolismo cellulare».
 natural
BEAUTY

AROMI GOLOSI

Mia carissima,
dolce vaniglia
Una spezia tra le più costose, dopo il mondo
dei profumi conquista anche la cosmesi
come fattore antietà e rigenerante per la pelle

di SABRINA BOTTONE

Della vaniglia ci si può innamorare, ma anche prendere le

distanze, molto dipende dalla varietà e dal luogo in cui
sboccia il suo fiore, l’orchidea. Arriva da Réunion, Madaga-
scar, Tahiti, Messico e ha caratteristiche molto diverse:
ogni specie possiede un gusto particolare che può essere
associato a caramello, cacao, legno ma anche rum e liqui-
rizia. Tra le più apprezzate c’è la vaniglia Bourbon che na-
1 5
sce dal fiore della Vanilla planifolia: usata per produrre lo
zucchero vanigliato è amata da chef e maestri profumieri,
primo fra tutti Aimé Guerlain che – a fine Ottocento – la
inserì nel bouquet di Jicky, dedicato alla sua amata, e qual- 2 3 4
che anno dopo in Shalimar, la prima fragranza orientale
che rivoluzionerà il mercato dei profumi.

L’ORO DEL MADAGASCAR

Dopo lo zafferano, la vaniglia è la spezia più costosa pre-
sente sul mercato. «Un millìlitro di olio essenziale di vani-
glia può costare fino a 35 euro. Meno cara la vanillina,
aromatizzante usato principalmente nell’industria alimen-
tare, ma che si trova anche in detergenti, bagnoschiuma,
creme corpo e mani, deodoranti e perfino nel burrocacao»,
spiega Andrea Righetti, farmacista e cosmetologo a Mode-
na. Sintetizzata per la prima volta nel 1875 dal chimico te-
desco Wilhelm Haarmann, è un’aldeide
dall’aroma zuccheroso che evoca l’odo-
re dei dolci. Quanto alla Vanilla planifo-
lia – originaria del Madagascar, anzi
dell’isola di Nosy Be – si conferma uno Nutri & rimpolpa MORBIDI ABBRACCI
degli ingredienti star antietà: dai suoi 1. Limited edition all’aroma speziato, Crema
Proteggi le labbra dal freddo con Mani Spice Infusion Yves Rocher (4,95 euro).
frutti ancora verdi, chiamati erronea-
© RIPRODUZIONE RISERVATA - Ipa

mente baccelli, derivano attivi rigene-
ranti; dai fiori, preziosi antiossidanti;
dalle foglie, cellule staminali dall’azio-
ne riparatrice. Dai frutti si estrae anche
un olio essenziale antistress: poche
gocce nell’acqua calda della vasca o in
un diffusore rilassano, aggiunte a tre
cucchiai di olio vegetale, con il massag-
gio, sciolgono le tensioni.
un burrocacao goloso. In una ciotolina
di vetro versa cinque grammi di burro
di karité e tre grammi di cera d’api. Aggiungi
due gocce di vitamina E, aromatizzata con
cinque gocce di olio essenziale di vaniglia.
Dopo aver mescolato con cura, riponi
il burrocacao in una scatolina e tienila
in frigo per almeno un giorno e una notte.
2. Avvolge e profuma, Gel Doccia Fava Tonka
Laboratoires Klorane (8,95 euro).
3. L’assoluta più preziosa arriva dal nord,
Eau de Parfum Vaniglia Madagascar Accordi
di Profumo The Merchant of Venice (65 euro).
4. Con estratto e acqua distillata di vaniglia
del Madagascar, Crema Profumata Corpo
Vaniglia L’Erbolario Lodi (18,50 euro).
5. Formula vegan e delicata, Bagnodoccia
Vaniglia Bianca Nature's (12,50 euro).
33
natural
BEAUTY
make up

SECONDA PELLE

La giusta 1

copertura
Fondotinta e creme colorate
uniformano e illuminano il viso,
proteggendolo da freddo e smog

2 3 4
di ALICE ROSATI

Fondotinta e creme colorate sono i truc-

chi più venduti: nel 2022 il volume di ven-
dite ha raggiunto i 282 milioni di euro
(dati Cosmetica Italia). In particolare, il
fondotinta – negli ultimi anni – è diventa-
to simbolo del make up inclusivo, con
sessanta shade che coprono quasi tutte le
nuance e i sottotoni cutanei. La scelta del
colore è, infatti, fondamentale per perfe-
zionare l’incarnato con un effetto molto
naturale, come una seconda pelle.
«Per trovare il fondotinta giusto devi con-
siderare sottotono e tipologia della pelle,
oltre alla texture del prodotto», dice Ele-
na Gentile, make up artist a Milano. «Per
capire qual è il tuo sottotono, guarda le
vene del polso: se sono blu-viola è freddo,
se tendono al verde è caldo, se sono blu- 5
verdi è neutro. Nel primo caso la sfuma-
tura raccomandata ha una punta di rosa,
nel secondo il fondotinta dorato contiene
arancione e si adatta agli incarnati più
caldi, mentre per i neutri va bene il beige.
Le sigle in etichetta aiutano: la lettera C
indica le tinte fredde; la N le neutre; la W
le calde, ma possono essere combinate
anche tra loro». La prova del nove? Testa-
re il fondotinta sulla mandibola, mai sul-
le mani o sui polsi che hanno un colore
differente rispetto al viso.
6
La consistenza del prodotto, invece, è le-
gata alla tipologia cutanea: il fondotinta 1. Illumina e perfeziona 3. Acqua di uva bio, acido 5. Spugna blender
liquido – facile da stendere – copre le im- la limited edition con peonie, ialuronico, pigmenti minerali per fondotinta, garantisce
Phyto-Blanc Le Cushion per un incarnato perfetto, la giusta applicazione in ogni
© RIPRODUZIONE RISERVATA

perfezioni, ma non è adatto a tutti. La

versione in polvere è più indicata per pel-
li grasse, perché minimizza i pori dilata-
ti, mentre quella cremosa è pensata per
chi ha bisogno di coprenza. Per le over
quaranta meglio formule idratanti e an-
tiage, infine i fondotinta mat e glow ga-
rantiscono un finish vellutato e luminoso.
34
Blooming Peonies Collection
Sisley Paris (115 euro).
2. Vitamina D e filtro
Spf 15 per la crema colorata
idratante e uniformante,
Vitamin Enriched Skin Tint
Bobbi Brown (50 euro).
Crème Teintée Vinocrush
Caudalie (31,90 euro).
4. Cristalli di Dolomite,
rosa alpina, vitamina E,
Fondotinta Difesa Spf 50
Anti-Photoaging Dolomia
(29,80 euro).
punto del viso, Oval Ethos
Profumerie (6,90 euro).
6. Fondotinta liquido
in 45 shade, effetto seconda
pelle, dura tutta la giornata,
Teint Idole Ultra Wear
Lancôme (54 euro).
 natural
BEAUTY
cosmesi green
a cura di
UMBERTO BORELLINI
Farmacista e cosmetologo
Docente alla Scuola
di Medicina a indirizzo
Estetico Agorà di Milano
e alla Sime (Fondazione
Sguardo fresco
Fatebenefratelli) di Roma.
Scrivete a tutto il giorno
natural@cairoeditore.it
Creme nutrienti sopra l’occhio,
cosmetici drenanti sotto. Così eviti
borse, occhiaie e piccole rughe

Ventimila battiti di palpebre al giorno e 22 musco-

Macedonie
antiage
Ritenzione idrica, elevato
consumo di grassi e sale,
cambiamenti ormonali,
residui di make up,
mancanza di sonno ed età
rendono la zona contorno
occhi vulnerabile.
Le formulazioni cosmetiche
vanno quindi accompagnate
da una dieta bilanciata
e dal rispetto dei ritmi
circadiani. È indispensabile
dormire un numero di ore
sufficiente e arricchire
l’alimentazione con cibi
ricchi di sostanze che
aiutano la microcircolazione,
come mirtilli e frutti di bosco.
li coinvolti rendono il contorno occhi la zona più
mobile del viso. Qui, le cellule hanno un altissimo
dispendio di energia. Inoltre è l’unica area del vol-
to priva di ghiandole sebacee, per cui priva del
prezioso film idro-lipidico. Ecco perché i cosmetici
per il contorno occhi devono essere formulati con
principi attivi specifici: idratanti, seborestitutivi,
drenanti e antiossidanti.
In questa area cosmetica, non sono soltanto le buo-
ne formulazioni ad agire, ma una serie di tratta-
menti completi che contrastano, minimizzano e
combattono le quattro problematiche legate allo
sguardo: rughe (o zampe di gallina), mancanza di
compattezza, borse e occhiaie.
Essendo ipersollecitata e avendo la cute sottile, la
zona del contorno occhi richiede formulazioni più
ricche rispetto alla crema viso. Inoltre, spesso sot-
to gli occhi si depositano liquidi che generano le
inestetiche borse. Occorrono, dunque, formulazio-
ni idratanti, drenanti e nutrienti senza soluzione
di continuità dai 20 anni in poi.
Le borse si formano per predisposizione costituzio-
nale, danni traumatici o anche per il progredire
dell’invecchiamento cutaneo, ma su di esse la va-
socostrizione determinata dal freddo può avere un
effetto benefico. Sicuramente, la notte è il momento
in cui il ristagno di liquidi può favorirne la forma-
zione, con gonfiori e accumuli sotto gli occhi.
Per scongiurare spiacevoli sorprese al risveglio, i
principi attivi drenanti non dovrebbero mai man-
care. La caffeina, per esempio, grazie alle sue pro-
prietà e alla capacità di stimolare il drenaggio e la
rimozione di liquidi stagnanti, riduce le borse che
– strano, ma vero – dal punto di vista della compo-
sizione dei tessuti altro non sono che minuscole
formazioni di cellulite. Anche il mirtillo aiuta, per
il suo effetto decongestionante dei capillari, che
favorisce lo smaltimento delle tossine.
Il contorno occhi è anche una zona del volto priva
di ghiandole sebacee, dove l’effetto idratante e nu-
triente, per esempio con acido ialuronico, oli e
burri vegetali, non va mai trascurato. La regola è:
sopra nutri e coccola, sotto drena. Va messa in
pratica anche per quanto riguarda la manualità,
importantissima durante l’applicazione dei pro-
dotti cosmetici, tanto che con movimenti specifici è
possibile amplificare gli effetti del cosmetico.

Scelte sicure a cura di CHIARA DALL’ANESE

© RIPRODUZIONE RISERVATA - Getty Images

1 2 3 4 1 La Lozione rilassante per occhi Infusion- 3 La Crema contorno occhi ai multi-peptidi di

Eyes di Matis (25 euro) aiuta a distendere
e riposare lo sguardo. Con acque floreali
di fiordaliso, calmante e lenitiva, e di tè
matcha, rinfrescante e antistress, utilizzata
dopo la detersione lascia la pelle morbida.
2 Con il Gel occhi idratante anti-stanchezza
di Patyka (20,90 euro) riduci occhiaie e borse.
Arricchito con acido ialuronico, stella alpina bio
e un complesso botanico anti-fatica, rende
lo sguardo fresco e riposato.
Naturium (21 euro su douglas.it) illumina lo
sguardo attenuando occhiaie e rughe sottili.
Contiene ingredienti botanici ricchi di nutrienti,
specifici per la delicata area perioculare.
4 Per dare immediato sollievo agli occhi
stanchi e arrossati ci sono le Gocce perioculari
Anjan di Lakshmi (20,90 euro). Contengono
estratto di eufrasia, nota per le sue proprietà
decongestionanti, e acqua distillata
di camomilla, addolcente e calmante.
35
natural
BEAUTY
salvare la pelle
a cura di
ANNA TRINK
Specialista
in dermatologia
e venereologia
presso il Poliambulatorio
San Luca di Udine.
Addio ai “pallini”
Scrivete a
natural@cairoeditore.it sotto la pelle
Le cisti sebacee sono noduli innocui
ma antiestetici. Ecco i prodotti
per prevenirli e le cure per eliminarli

Spesso ci si accorge della loro presenza quasi per

Vero e falso
sui cosmetici
Gel e fanghi aiutano
davvero a eliminare la
cellulite? I dentifrici
sbiancanti possono
rovinare lo smalto?
Risponde a queste e molte
altre domande sui prodotti
che usiamo ogni giorno
la biotecnologa Beatrice
Mautino nel libro La scienza
dei cosmetici. Dalla
skincare allo shampoo.
Ingredienti, bufale
& istruzioni per l’uso
(Gribaudo, 22 euro).
Dati scientifici alla mano,
rassicura chi teme tutto
ciò che è chimico e spiega
come scegliere prodotti
realmente efficaci e adatti
alla propria pelle.
caso. Le cisti sebacee sono piccoli rigonfiamenti
sottocutanei. Hanno un diametro di pochi milli-
metri, ma crescendo possono arrivare a qualche
centimetro. Provocano una certa apprensione, ma
nella maggior parte dei casi si tratta di formazioni
benigne: piccole capsule che si formano nel tessuto
sottocutaneo per occlusione di una ghiandola se-
bacea. Quando il dotto da cui fuoriesce il sebo (so-
stanza grassa che serve a lubrificare la cute) si
ostruisce, infatti, questo si accumula insieme alla
cheratina e si forma un piccolo nodulo. Di solito,
queste cisti compaiono su collo, schiena e cuoio
capelluto, o sull’inguine.
A favorirne la comparsa possono essere piccoli
traumi (banalmente, anche lo sfregamento dei tes-
suti), predisposizione genetica, patologie come
l’acne, abuso di alcol e tabacco e lo stress, che au-
menta la produzione di sebo. La visita dermatolo-
gica permette di escludere che si tratti di noduli di
natura diversa, e in caso di dubbio si esegue un’e-
cografia: quelle inguinali, per esempio, potrebbero
essere confuse con i linfonodi.
Le cisti, di solito, sono indolori e costituiscono per
lo più un problema estetico. In alcuni casi, però,
possono infiammarsi, provocando rossore e dolo-
re, o infettarsi, e in tal caso può formarsi un asces-
so e comparire la febbre. Per evitare che accada, si
raccomanda di non spremerle mai manualmente,
perché ciò può favorire l’ingresso di germi e batte-
ri e, di conseguenza, l’infezione.
Nella maggior parte dei casi, queste formazioni
non richiedono un trattamento medico, perché
tendono a involvere spontaneamente. Dal momen-
to che possono riformarsi, però, per prevenire le
recidive si consiglia di asportarne completamente
la capsula con un piccolo intervento chirurgico. Se
sono infiammate, invece, quest’ultimo va evitato e
si prescrive un trattamento locale, o per bocca, a
base di antibiotici e antinfiammatori.
Per far sì che le ghiandole sebacee non si ostrui-
scano, è fondamentale un’igiene personale accura-
ta con detergenti delicati. Dal make up alle creme
per viso e corpo, vanno evitati i cosmetici comedo-
genici (che favoriscono l’accumulo di sebo e la for-
mazione di punti neri e brufoli) e i prodotti per lo
styling (specie le cere) vanno risciacquati con cu-
ra, in modo che non persistano sul cuoio capelluto.

Nel beauty a cura di CHIARA DALL’ANESE

© RIPRODUZIONE RISERVATA - Getty Images

1 2 3 4 1 Il Fondotinta anti-imperfezioni 3 Formula vegetale per lo Shampoo

Comfort cover Aknet di BioNike (21 euro)
uniforma l’incarnato contrastando la
formazione di comedoni. Contiene anche
un principio attivo ad azione prebiotica,
per riequilibrare il microbiota cutaneo.
purificante seboregolatore Cédrat di
Phyto (12,50 euro). Con olio essenziale
di cedro ed estratti di piante, purifica
il cuoio capelluto lasciando i capelli
leggeri e voluminosi.

2 La Lozione idratante viso e corpo 4 Per detergere con delicatezza le pelli

di CeraVe (13,89 euro) ha una texture
leggera che non ostruisce i pori.
Con acido ialuronico e tre ceramidi,
rafforza la barriera protettiva della cute.
36
secche e sensibili c’è il Gel lavant Lipikar
di La Roche-Posay (12,89 euro). Lenitivo
e nutriente, contiene burro di karité
proveniente da circuiti etici.
 natural

FASHION

In pista
con stile
Adidas e Stella McCartney
tagliano un traguardo
importante e festeggiano
i vent’anni della loro
partnership, un successo
ottenuto grazie
a collezioni sportive dal forte
impatto green. Quella
di quest’inverno? È dedicata
allo sci e agli sport invernali,
© RIPRODUZIONE RISERVATA – DI GABRIELLA BENSA

e fonde moda e performance

elevate a un approccio
sostenibile. Le giacche,
i pantaloni e le tute sono
in tessuto riciclato al 100%
mentre l’underwear lo è al 70%.
Non sono da meno i doposci,
tecnici e vegani.
 natural
FASHION

Ad alta quota
Giacche imbottite, pullover in lana
e capi tecnici per resistere alle basse temperature.
Sempre in chiave green e stando attenti al pianeta
di ANNAROSA BERNASCONI

Pantaloni in tessuto
idrorepellente, Ienki
Ienki (1.090 euro).

Piumino corto
in 100% nylon
con imbottitura
in 100% poliestere
entrambi riciclati,
Canadian (165 euro).

Orologio
in policarbonato Boots vegani
e silicone riciclabile in tessuto tecnico,
e riutilizzabile, Tamaris
Hip Hop (45 euro). (89,95 euro).
IMAXtree
K-Way
 Berretto
in poliestere
riciclato,
Timberland
(45 euro).

Giacca oversize
in tessuto tecnico,
Diego M (750 euro).

Piumino in nylon
riciclato,
Bomboogie
(308 euro).
Budapest Select

Full Backpack in 100%

color
poliestere riciclato,
Patagonia (170 euro).

Piumino in taffetà
Tonalità brillanti,
imbottito
perfette per risaltare con piuma
sulla neve certificata,
Pyrenex (450 euro).
Maglia termica
elasticizzata
ad asciugatura rapida,
Under Armour
(65 euro). Stivali in vernice,
Colors of California
(115 euro).

39
 natural
FASHION

Cappello matelassé
idrorepellente,
Duvetica (150 euro).

Giacca realizzata
in Nylon Ripstop
ecologico,
Skin of Nature
(295,95 euro). Pantaloni in viscosa
realizzati in Italia,
Vicario Cinque
(184 euro).

Sciarpa
imbottita in nylon
riciclato, Abstract
(120 euro).

Boots in nylon imbottito

con suola in gomma,
Clark’s (140 euro).
Casablanca

Shopper in tessuto imbottito,

Mandarina Duck (130 euro).
 Parka in tessuto Gilet
biologico e riciclato in nylon
con imbottitura e cashmere,
in piuma certificata, Falconeri
Canada Goose (298 euro).
(1.575 euro).

Dolcevita
in cashmere
rigenerato, Malo
(800 euro).

Piumino lungo
in lana e nylon,
Blauer USA
Oblique Creations

(473 euro).

Bianco
candido
Chic ed elegante,
soprattutto
per l’inverno

Stivali
Felpa in nylon in poliestere
e viscosa, riciclato, Ecoalf
Beatrice .b. (149,90 euro).
IMAXtree

41
natural
FASHION
Pullover in pura
lana vergine,
Pomandère
(392 euro).

Piumino in tweed
di lana e raso tecnico,
Duno (679 euro).

Pantaloni cargo
in velluto a coste,
Antik Batik
(265 euro).

IMAXtree
Miu Miu

Boots con membrana Gore-Tex® e suola

in Eva bidensità, Scarpa (229 euro).
 Maxigilet in poliestere
riciclato da bottiglie
di plastica, Save
The Duck (199 euro).

Parka in nylon
riciclato
Cappa in cashmere, certificato,
Alonpi (1.580 euro). Marc O'Polo
per Chevignon
(399,95 euro).

Toni Berretto in cashmere

Max Mara

rigenerato, Rifò

naturali (45 euro).

Le nuance
della terra, calde
e avvolgenti

Occhiali da sole
in iniettato bio-based,
Timberland Eyewear
(125 euro). Boots in suède
con cuciture in lana,
Mou (299 euro).
Shopping in canvas,
poliestere riciclato
e ecopelle da riciclo
di plastica, V° 73
(199 euro).
43
natural
FASHION

L’INTERVISTA
Paula Cademartori, designer

Sulla cresta dell’onda

La vulcanica designer brasiliana racconta un nuovo progetto.
Che ha uno scopo preciso: portare acqua a chi non ne ha

di GABRIELLA BENSA

Per il quarto anno consecutivo, Coin so-
stiene Oxfam Italia, l’organizzazione im-
pegnata nella lotta alle disuguaglianze
per vincere la povertà. Per l’occasione ha
prodotto una collezione speciale, in limi-
ted edition, disegnata da Paula Cademar-
tori. È lei stessa a parlarci di un percorso
ambizioso, che fonde moda e solidarietà.
Lei lavora volentieri con altri brand per
dare vita a collezioni speciali. Lo ha fat-
to con Kartell e Bitossi, adesso con
Coin. Cosa le danno queste collabora-
zioni?
Nasco come designer industriale e, come
si dice, il primo amore non si scorda mai.
Ogni volta che affronto un nuovo progetto
è una grande emozione e ci metto tutta

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Su quali fronti Coin e Oxfam Italia si me stessa. Esprimere bellezza attraverso
impegnano anche grazie a questa cap- idee, oggetti di design e capi di moda è
sule? molto stimolante, è l’essenza del mio la-
GESTO D’AMORE
La collezione Paula Cademartori
L’obiettivo è quello di portare acqua alle voro. Questa collaborazione in particola-
per Coin è dedicata a Oxfam Italia
popolazioni colpite dalle più gravi emer- re è stata davvero speciale, perché porta che, grazie ai ricavi delle vendite,
genze umanitarie. Un gesto d’amore soli- un aiuto concreto alle persone più svan- porterà acqua pulita alle popolazioni
dale, un invito a sostenere le persone in taggiate. La solidarietà non ha stagioni colpite da emergenza umanitaria.
difficoltà che, anche grazie a questa part- ed è importante dedicare sempre un ge-
nership, potranno ricevere più acqua pu- sto di cura al prossimo.
lita per bere, lavarsi e cucinare.
Ci parli della collezione.
Ho creato un’edizione limitata per soste-
nere la causa di “Avvolgi chi ami, regala
un futuro”, per scaldare il cuore delle
persone, oltre che il corpo. È composta da
un pullover, un berretto e una sciarpa ed
è disponibile in tre colori: rosso, verde e
blu. Tutto ruota attorno all’acqua, ele-
mento vitale e protagonista di questo
progetto: dal blu, il suo colore simbolo,
alle stampe di onde e fiocchi di neve che
rappresentano i suoi vari “stati”, fino alle
icone di sport amatissimi, come il surf e
lo sci.
Da dove arriva l’ispirazione?
Ho pensato alla famosissima opera La
grande onda di Kanagawa del pittore
giapponese Hokusai, che ha in sé tutta la
forza dell’acqua. Mi è sembrata perfetta Un pullover, un berretto e una sciarpa in misto lana
per questa iniziativa così nobile e signifi- e alpaca: la limited edition genderless di Paula
cativa, che mi sta molto a cuore, Cademartori è in vendita negli store Coin e su coin.it.
44
 natural
FASHION

La montagna
nel cuore
di GABRIELLA BENSA

Alessandra e Silvia sono sorelle. Entrambe maestre di sci ed

ex atlete professioniste, nel 2019 decidono di unire le forze e
fondare Topless Wear Milano, un’etichetta dedicata alle donne
sportive come loro. Accanto a completi per lo yoga, al bea-
chwear per la bella stagione e ai tappetini per il fitness, oggi
lanciano Vital, un completo termico ecosostenibile, da usare
come underwear sotto la tuta da sci, ma anche per rilassarsi
a casa dopo una giornata sulle piste. Interamente prodotto in
Italia, è formato da una maglia girocollo con maniche lunghe
e da un paio di leggings a vita alta a effetto shape-up. La sua
particolarità sta nell’utilizzo di Q-Nova®, la fibra in poliammi-
de con il più basso impatto ambientale esistente. È ottenuta
infatti da materie prime rigenerate, derivate da scarti di altre
produzioni, lavorate riducendo l’emissione di CO2 e il consumo
di risorse idriche e utilizzando energia da fonti rinnovabili
certificate. Inoltre, il procedimento della rigenerazione è com-
pletamente tracciabile. Q-Nova® è anche super traspirante, Comfort a colori
quindi perfetto per un’intensa giornata sulla neve. Vital è di- Il completo termico ed ecosostenibile Vital di Topless Wear Milano
sponibile in cinque colori ed è confezionato in un packaging nella variante vanilla ice. Le altre nuance in collezione sono
interamente riciclato. il verde salvia, il viola mirtillo, il giallo ambra e il nero notte.

Handmade Rétro-spettiva
I guanti Reppucci sono Allure vintage
ricamati con motivi ispirati per In The Box, brand
a un viaggio in Thailandia, italiano di calze nato
ma sono più local che mai. 12 anni fa che oggi
Tutti realizzati a mano, sviluppa anche
con materiali riciclati una collezione apparel
e a km zero, nell’atelier attenta all’ambiente.
sulle Dolomiti. Come il pullover a destra,
in lana rigenerata.

Frozen chic Belli ed ecologici

Miu Miu affronta la neve Sci in legno come quelli
con spirito sostenibile. di una volta. O quasi.
Al centro dei suoi doposci Perché quelli di Opera Skis
© RIPRODUZIONE RISERVATA

c’è il nylon riciclato, sono fatti a mano,

lavorato a effetto con legno locale, al minimo
matelassé, come impatto ambientale. Sci
da tradizione del brand. moderni, che garantiscono
La suola in gomma performance eccezionali
completa il look. anche ai più esigenti.

45
natural
FASHION
l’abito buono
a cura di
ILARIA AMATO
giornalista, esperta
di sostenibilità e docente
al Milano Fashion Institute

La neve?
È più verde
I brand sportivi più all’avanguardia
fanno della ricerca la loro forza.
Per la salvaguardia del Pianeta

Materiali innovativi e alte prestazioni: l’abbi-

gliamento da montagna ha un ruolo chiave nel-
la transizione del settore moda verso un futuro
più green. Laboratori, test, sperimentazioni
sono alla continua ricerca del tessuto perfetto,
che sia capace di tenere caldo senza far sudare,
leggero anche in salita, e non da ultimo che sia
sostenibile. È questa la sfida sempre più impre-
scindibile oggi. Che impatto ha sull’ambiente e
sulle persone quello che indosso? Quali agenti
chimici sono stati usati per renderlo resistente
all’acqua e al freddo? Contiene PFC, cioè per-
fluorocarburi, quei trattamenti chimici per im-
permeabilizzare i capi risultati dannosi per
l’uomo e il Pianeta? E ancora, in che condizioni
di lavoro è stato prodotto? È progettato per du-
rare e resistere all’uso in condizioni “estre-
me”? E cosa ne faccio una volta che non lo uso
più? Questa è solo una parte delle domande a
cui le aziende del settore stanno cercando di
trovare una risposta concreta e attendibile. Qui
di seguito trovate alcuni esempi di marchi che
hanno iniziato a cercare una soluzione a questi
interrogativi, trovando il modo per ridurre il
proprio impatto ambientale, attraverso la pro-
gettazione di capi realizzati con materiali rici-
clati ed ecocompatibili, tecnologie innovative e
processi di produzione evoluti.
La tuta alla mela
Un marchio ultra contemporaneo, tecnologico, ecologico in grande sintonia
con la montagna, quella dell’Alto Adige, dove è nato nel 2018. Si chiama One More
e fonde la ricerca estetica a quella tecnica, creando capi di abbigliamento da sci
con forme e materiali innovativi, tra i quali l’Appleskin, una similpelle 100%
vegana, ottenuta dagli scarti industriali della lavorazione delle mele, prodotto
del territorio. Sempre in un’ottica di economia circolare, le imbottiture
delle giacche sono in Econyl®, il nylon rigenerato che ha le stesse caratteristiche
di quello vergine, ma può essere ricreato e rimodellato all’infinito. one-more.info
Sugli sci senza PFC
I capi con l’etichetta Salewa Committed – come
quelli della nuova collezione Sella – sono
socialmente ed ecologicamente responsabili.
Anche se, per ammissione dell’azienda stessa,
c’è ancora tanta strada da fare, i pezzi di questa
label soddisfano due requisiti fondamentali. Il primo
è che le sostanze chimiche utilizzate in fase
di produzione sono state verificate e, dove è previsto,
il trattamento DWR per l’impermeabilizzazione
è senza PFC. Negli stabilimenti, inoltre, vengono
rispettati gli standard sociali e le condizioni
di lavoro di tutti i dipendenti. salewa.com

Le fibre biodegradabili antiumidità

Mons Royale è un brand di abbigliamento sportivo, intimo e accessori nato tra le montagne
© RIPRODUZIONE RISERVATA

della Nuova Zelanda nel 2009 e produce capi in lana merino, un filato naturale ad alte
prestazioni che ha caratteristiche uniche: è antiodore, perché grazie alla struttura arricciata
delle fibre i batteri non vi si attaccano e i capi rimangono freschi più a lungo; è termoregolatrice,
al freddo rilascia calore e assorbe l’umidità prodotta dal corpo, con il risultato che anche sotto
sforzo non fa sudare e, infine, è molto soffice, quindi perfetta per essere indossata a contatto
con la pelle. E soprattutto è naturale e biodegradabile al 100%. eu.monsroyale.com

46
 natural
OROSCOPO
2024
E tu di che
asana sei?
Per ogni segno zodiacale c’è uno stile di yoga e una posizione “porta-benessere”.
Parola di astro-antropologa, che racconta il responso delle stelle per il nuovo anno
di AMERIGA GIANNONE
Due anni fa ho deciso di comprare un furgone
camperizzato, senza immaginare che questo mi
avrebbe avvicinato alle stelle.
Reduce da una rottura sentimentale che mi aveva
costretto ad allontanarmi dal posto dove avevo
vissuto per 7 anni, dagli amici e anche dal mio la-
voro, ho deciso di ricominciare da capo dando la
priorità a quello che mi rende felice: viaggiare,
svegliarmi in natura, arrampicare e fare kitesurf.
Tuttavia, a pochi mesi dalla decisione radicale di
vivere part-time nel mio furgone mi sono accorta
che questo nuovo stile di vita comportava coordi-
narsi con il macrocosmo naturale in una maniera
che, finché avevo vissuto chiusa in quattro mura,
non avevo potuto neanche immaginare.
Passando gran parte delle giornate all’esterno, ho
iniziato a connettermi sempre di più non solo ai
cambiamenti meteorologici, ma anche ai cicli sola-
ri e lunari. Mi sono accorta che i miei livelli di
energia e il mio umore non variavano solamente in
sintonia con il mio ciclo mestruale, ma anche in
base ai movimenti della luna. I temi importanti per
me seguivano il ciclo degli archetipi zodiacali, e
Mercurio retrogrado – che si muove all’indietro
sulla sua orbita, in realtà un’illusione ottica – pote-
va in effetti essere il colpevole per la connessione a
Internet che saltava.
Sebbene io abbia una formazione molto accademi-
ca (sono antropologa e ho un paio di master), sono
sempre stata affascinata dalla spiritualità e dall’e-
soterismo. Insegno yoga da quasi 10 anni, e du-
rante diversi viaggi in India mi ero avvicinata
all’astrologia vedica (joytish). In India yoga, ayur-
veda e joytish sono considerate scienze sorelle.
Queste tre discipline considerano gli elementi
(terra, acqua, aria e fuoco) come gli atomi di base
di tutto il creato. E così, come nell’ayurveda si
identificano costituzioni e personalità Vata, Pitta
e Kapha – in base alla preponderanza nel corpo
degli elementi vento, fuoco e terra/acqua – anche
tutti i segni zodiacali sono associati a un elemen-
to. Per anni mi sono interrogata su come mai fossi
così strana, quando invece sapere di avere ben 6
pianeti in aria mi ha dato il permesso di celebrare
la parte di me che ha tantissimi interessi, che si
muove in base alla sua curiosità, e che non riesce
a restare ferma in un posto.
Oltre a questo, lo yoga e l’astrologia sono due for-
me ancestrali di psicologia, che sono state stori-
camente usate come strumenti di introspezione.
Conoscere il proprio tema natale significa infatti
comprendere la propria composizione elementale
e gli archetipi psicologici ai quali ci si avvicina di
più, ed è quindi un ottimo punto di partenza ver-
so un lavoro di individuazione.
Allo stesso modo, i continui movimenti degli astri
sopra di noi creano energie cicliche con le quali
possiamo lavorare come potente strumento di
consapevolezza.
Nel 2024 i pianeti esterni si muoveranno dalle
frequenze più lente dei segni di terra e acqua ver-
so quelle più rapide di fuoco e aria, e questo ac-
celererà tanti processi.
Tutti gli astrologi sono concordi nel ritenere l’in-
gresso di Plutone in acquario come l’evento astro-
logico più importante dell’anno. Nelle pagine suc-
cessive scoprirete cosa hanno in serbo le stelle per
voi e per la vostra pratica yoga.
Ameriga Giannone
Siciliana di Piazza Armerina (Enna),
42 anni, ha una laurea in Lingue e civiltà
orientali, un master in Antropologia
e sviluppo alla London School
of Economics e uno in Yoga studies
alla Ca’ Foscari di Venezia. Ha abitato
in Giappone, Guinea Bissau e Cile. Ora
vive in un camper. Ig: @ameriga_spirit.
Sito: mindbodyalchemy.org.
natural
OROSCOPO
2024
Adho Mukha
Vrksasana
Verticale in appoggio
sulle mani: il segreto è
essere veloci ad alzare
la seconda gamba.
Utthita Hasta
Padangushtasana
Piegate il ginocchio
sollevato se non
riuscite ad afferrare
l’alluce.
Eka Pada Koundinyasana
Il trucco per restare
in equilibrio è appoggiarsi
su entrambi i gomiti.
50
ARIETE 21 MARZO — 20 APRILE
Coltiva la pazienza, diventa più riflessiva
L’Ariete dà avvio al ciclo zodiacale: siete
un segno pieno di energia, carismatico e
con incredibili doti di leadership, che il
sestile con Plutone nel 2024 farà emerge-
re alla luce del sole. Lo yoga per i nati sot-
to questo segno deve essere finalizzato a
bruciare l’eccesso di energia fisica e men-
tale, così da rallentare i vostri ritmi e ren-
dervi più pazienti e riflessivi. Da buon
segno di fuoco, l’Ariete ha bisogno di ca-
nalizzare il proprio dinamismo: lo stile di
yoga ideale per voi sono sequenze dina-
miche e intense di Vinyasa Flow, che vi
TORO 21 APRILE — 20 MAGGIO
Apriti agli altri e sii più flessibile
Il Toro è un segno che ama l’armonia e la
semplicità del nido domestico, ma con una
tendenza a indulgere un po’ troppo nei
piaceri della vita.
Il 2024 si prospetta come un anno impor-
tante per voi, dominato dall’energia caoti-
ca di Urano, che ormai viaggia nel segno
dal 2018, spronandovi a creare nuovi mo-
di per affermarvi e influenzato dall’in-
gresso di Plutone nei segni mutabili, che
può determinare crisi esistenziali e pro-
fondi cambiamenti.
Giove vi concede un attimo di respiro da
GEMELLI 21 MAGGIO — 21 GIUGNO
Un anno al bivio: concentrazione e lucidità
Chi appartiene al segno mentale per ec-
cellenza, quello dei Gemelli, vive costante-
mente immerso nel suo chiacchiericcio
interiore, grazie a una mente rapida e
brillante e all’elemento aria che lo rende
irrequieto, curioso e sempre alla ricerca
di nuove esperienze.
Nel 2024 i nati nei primi 15 giorni del se-
gno si troveranno in quadratura con Sa-
turno: potrebbe essere arrivato il momen-
to di mettere in discussione le decisioni
prese negli ultimi 7 anni e di impegnarsi
in cambiamenti costruttivi. Similmente, i
aiutano a “stancarvi” e a pacificare la
mente. D’altro canto, l’Ashtanga Vinyasa,
con la sua “corsa” verso la postura succes-
siva, potrebbe amplificare la vostra bra-
ma di competitività, mentre lo yoga “rilas-
sante” potrebbe annoiarvi e rendervi an-
cora più agitati.
Postura consigliata: verticale in appog-
gio sulle mani (Adho Mukha Vrksasana).
Perfetta per sfidarvi e scaricare l’energia,
la verticale non è una postura affatto sem-
plice e vi terrà occupati per diversi mesi
del vostro 2024!
questi transiti più complessi fino a mag-
gio, portando nel vostro segno ottimismo
ed energia per esprimere le vostre poten-
zialità.
Vi consigliamo uno yoga dinamico e ener-
gizzante come il Vinyasa Flow, dai movi-
menti fluidi eseguiti in coordinazione con
il respiro.
Postura consigliata: la vostra per il 2024
è la “Posizione della mano che afferra l’al-
luce”: richiede equilibrio e determinazio-
ne, vostre doti naturali, ma anche apertu-
ra e flessibilità, aspetti da integrare.
nati nell’ultima decade sentiranno l’in-
flusso di Nettuno sotto forma di confusio-
ne e incertezze sulla direzione in cui stan-
no andando.
Al Gemelli – per curare la sua innata ten-
denza alla superficialità – consigliamo
uno yoga dinamico e “disciplinato” come
l’Ashtanga, in cui la ripetizione delle po-
sture lo porta a coltivare maggiore profon-
dità e concentrazione.
Postura consigliata: Eka Pada Koundin-
yasana – una posizione dove il corpo vola
sebbene sia forte e radicato.
CANCRO 22 GIUGNO — 22 LUGLIO
Parola d’ordine: guardarsi dentro
Segno dalla natura sensibile ed empatica,
il Cancro è conosciuto per la sua emotività
che può tendere alla co-dipendenza.
Nel 2024 Plutone finalmente lascia il suo
posto in opposizione al tuo segno, che ti
ha richiesto tanto sforzo nel restare posi-
tivo dal 2008. Forse in questi anni hai tra-
sformato alcuni aspetti della tua vita, e
dal 2024 puoi finalmente rinascere, e go-
dere di una nuova leggerezza. In modo
particolare questo transito può portare
nuova consapevolezza nella tua relazione
con il denaro.
LEONE 23 LUGLIO — 23 AGOSTO
Ridimensiona l’ego, sarai più felice
I Leoni intorno a noi sono quasi sempre
individuabili chiaramente, con le loro per-
sonalità ottimistiche, creative e carisma-
tiche. Sono di compagnia e amano stare al
centro dell’attenzione, ma sono anche lea-
li e generosi. Il lato “oscuro” di questo se-
gno può essere la superbia, che può espri-
mersi anche con tendenze tiranniche e
narcisistiche. Nel 2024 l’opposizione con
Plutone in Acquario potrebbe portarvi a
lotte di potere, e a una fase di grande tra-
sformazione non solo personale ma anche
VERGINE 24 AGOSTO — 22 SETTEMBRE
Forte e precisa, lavora sui dettagli
Le parole chiave per la Vergine sono: per-
fezionismo, efficienza e servizio. Dotate di
uno spirito d’osservazione di molto supe-
riore a tutti gli altri segni, le Vergini non si
fanno sfuggire i dettagli, e per questo per
loro essere soddisfatte è un obbiettivo dif-
ficile.
Nel 2024 avrete bisogno di più tempo con
voi stessi per integrare i transiti che
avranno luogo, in modo particolare Sa-
turno che entra in opposizione ai nati di
fine agosto. Potreste sentirvi carichi di
responsabilità, o frustrati nelle vostre
Questo è facilitato anche da Giove, che si Baddha konasana
trova in sestile fino a maggio, aiutandoti a Se le ginocchia non toccano
ottenere quello che sogni senza troppi a terra, eseguite la postura
sforzi. a gambe aperte.
Postura consigliata: al Cancro suggeria-
mo uno yoga meditativo, lento, e con cura
di uno spazio sacro accompagnato da mu-
sica evocativa e elementi che invitino
all’introspezione.
Lo Yin yoga potrebbe essere la vostra scel-
ta, e la postura che vi suggeriamo è
Baddha Konasana, che vi invita a rivol-
gervi all’interno di voi stessi.
delle vostre relazioni. Questo transito por-
ta grande energia, canalizzatelo in qual-
cosa di costruttivo. Pincha Mayurasana
Postura consigliata: per questo motivo Provate a mantenere
lo yoga indicato ai nati sotto questo segno i gomiti a 90 gradi
è decisamente “acrobatico” – per esempio per un miglior
l’acroyoga dove si può brillare, ma che ri- equilibrio.
chiede allenamento costante e ridimen-
siona l’ego. La vostra postura nel 2024 è
Pincha Mayurasana, la verticale sugli
avambracci: infonde una sensazione di
potere, ma richiede tanto sforzo e umiltà.
Virabhadrasana II (Guerriero 2)
Sollevate l’arco interno del piede
posteriore per proteggere il ginocchio.
ambizioni. Sfruttate questo transito ti-
rando le somme delle decisioni che avete
preso 14 anni fa e rivalutatele alla luce di
chi siete diventati adesso.
Postura consigliata: lo yoga per i nati
sotto questo segno è preciso, lento e perfe-
zionista, senz’altro lo stile con cui andrete
a nozze è l’Iyengar. La posizione su cui vi
suggeriamo di lavorare è il Guerriero 2:
forte, preciso, dalla forma angolare, Vi-
rabhadrasana II è una postura che vi darà
modo di sbizzarrirvi a perfezionarne i
dettagli.
51
natural
OROSCOPO
2024
Guerriero 3
Piega leggermente il ginocchio
in equilibrio per reclutare
i muscoli della gamba.
Hanumanasana (split)
Lascia che il respiro ti guidi
nell’allontanare la gamba anteriore
di pochi centimetri alla volta.
Bakasana (il corvo)
Prova con un cuscino sotto al viso
nel caso l’uscita andasse storta.
52
BILANCIA 23 SETTEMBRE — 22 OTTOBRE
Meno compromessi: difendi i tuoi confini
Il segno della Bilancia è caratterizzato da
un’energia cooperativa e misurata, ama
l’armonia e l’equilibrio ed è un segno che
sta decisamente bene in relazione con gli
altri. Tuttavia spesso questa necessità di
armonia ha un prezzo molto alto: i bilan-
cia finiscono spesso per sentire la frustra-
zione di aver ceduto al compromesso al-
trui, e sentono che i loro confini vengono
calpestati.
Il 2024, con l’ingresso di Plutone in un se-
gno di aria innamorato con l’armonia e la
comunità come l’Acquario, sarà per voi un
SCORPIONE 23 OTTOBRE — 22 NOVEMBRE
Esci dalle trappole della tua mente
Dominato da Marte e Plutone, lo Scorpio-
ne è un segno dalla psiche complessa, con
una acuta capacità di andare in profondi-
tà, tanto potere ed energia. Gli Scorpioni
vivono in tensione tra due tendenze oppo-
ste: quella di sentire tutto e andare in pro-
fondità, dentro se stessi, lontano dagli al-
tri, e d’altro canto quella di essere dina-
mici, nomadi, e distaccati.
Dall’estate 2024 potreste sentirvi distur-
bati da Plutone in quadratura.
Lo Scorpione ama tutto ciò che è compli-
cato, si ritrova in labirinti mentali, e si
SAGITTARIO 23 NOVEMBRE — 21 DICEMBRE
Equilibrista e inguaribile ottimista
Segno caratterizzato dalla grande vitali-
tà, gioia di vivere, curiosità ed espansivi-
tà, il Sagittario è uno di quelli che nello
zodiaco meglio impersonificano gli arche-
tipi dell’Esploratore e del Giullare. Grazie
all’elemento fuoco che lo accende, questo
segno ha tantissima energia e per questo
amerà il Power Yoga, o qualsiasi tipo di
yoga dinamico in cui creatività e forza ab-
biano un ruolo di primo piano.
Postura consigliata: per questo motivo,
la vostra posizione nel 2024 è Bakasana,
cioè la Gru: una postura che richiede
anno stimolante, dove vi suggeriamo di
praticare il Guerriero 3, per imparare a
stare in equilibrio tra i poli opposti.
Attraverso la pratica posturale chi appar-
tiene al segno della Bilancia deve riuscire
a incarnare la propria assertività, metten-
dosi al centro.
Postura consigliata: per tutte queste ra-
gioni, a chi ha questo tipo di tendenze al-
truistiche, suggeriamo l’Ashtanga yoga
praticato in versione Mysore style: ognuno
pratica la sequenza per conto suo, con il
maestro che offre correzioni individuali.
incastra da solo nelle trappole della sua
mente. Per questo motivo amerete lunghe
sequenze di Vinyasa con transizioni com-
plesse, intense posture di allungamento
mantenute per diversi secondi, e musica
evocativa in sottofondo.
Postura consigliata: la vostra postura
nel 2024 si chiama Hanumanasana: è la
spaccata, complicata (chi non è allenato
dovrà cimentarsi gradualmente, senza
pretendere di toccare terra), intensa e
profonda, mantenetela per almeno 20 re-
spiri per scoprire dove può portarvi.
concentrazione, equilibrio e tanta forza, e
che riuscirà a canalizzare la vostra esube-
rante energia.
Da maggio 2024 in poi, Giove in opposizio-
ne porta rinnovato ottimismo ai nati di
questo segno. Questo transito potrebbe
rappresentare un punto culminante della
nostra vita, con grandi soddisfazioni per-
sonali e di espansione individuale.
Nettuno in quadratura per i nati dell’ulti-
ma decade potrebbe portare un po’ di
confusione e di incertezze riguardo alle
vostre scelte di vita.
 CAPRICORNO 22 DICEMBRE — 20 GENNAIO
E fattela una risata: consiglio di Krishna
Governato dal serissimo Saturno, il Capri-
corno è un segno di terra focalizzato
sull’eccellenza e il raggiungimento dei ri-
sultati. Per questo motivo a volte il Capri-
corno tende a prendere la sua vita un po’
troppo sul serio, dimenticandosi di diver-
tirsi. Nello yoga, un insegnamento utile ai
Capricorno è quello di Krishna che nel
secondo capitolo della Bhagavad Gita dice
“Non hai diritto ai frutti delle tue azioni”:
un invito al non-attaccamento ai risultati
(eventuali), conseguenze per nulla sconta-
te delle vostre azioni.
Comprenderlo sarà decisamente più facile Anahatasana
nel 2024, per l’allontanamento di Plutone Puoi separare le mani
dal vostro segno. oltre la distanza
Potreste sentirvi attratti dalla competiti- delle spalle.
vità dell’Ashtanga, ma lo yoga che potreb-
be farvi sentire più equilibrati invece po-
trebbe essere uno stile più rilassante e in
cui non dovete dimostrare nulla.
Postura consigliata: in questo contesto
vi suggeriamo di cimentarvi in Anahata-
sana, la posizione del Chakra del Cuore,
una splendida postura di apertura in un
ampio inchino verso Madre Terra.

ACQUARIO 21 GENNAIO — 19 FEBBRAIO

Baciata da Plutone, restituisci il bene
L’Acquario, segno archetipo del ribelle,
ama fortemente la sua indipendenza, ma
ha anche una vocazione comunitaria. Il
2024 sarà un grande anno per gli Acqua-
rio, con Plutone che finalmente dopo 250
anni entra nel vostro segno e vi resta per i
prossimi venti. Non tutti gli Acquario han-
no la possibilità di attraversare un transi-
to di Plutone, quindi consideratevi molto
fortunati e baciati dall’energia che riceve-
rete, e usate le vostre capacità per elimi-
nare tutto ciò che è obsoleto nella vostra
vita e servire al meglio la comunità.
Chakrasana (il ponte)
L’Acquario, che è un segno fortemente do-
Separa mani e piedi oltre la distanza
minato dall’aria, spesso può sparire, sem-
delle anche per entrare più facilmente
brare distaccato, dissociarsi: per questo nella postura.
lo yoga ideale per queste persone – adora-
bili e volitive – include tanta apertura del-
le anche e inarcamenti all’indietro, nei
luoghi del corpo dove nascondiamo le
emozioni più difficili.
Postura consigliata: la vostra posizione
nel 2024 è Chakrasana – il ponte, che vi
porterà ad aprire lo spazio attorno al cuo-
re, spesso protetto dalla vostra maschera
da spirito libero.

PESCI 20 FEBBRAIO — 20 MARZO

Resta con i piedi (quasi) per terra

Segno di sognatori a occhi aperti, animi
sensibili e un po’ distaccati dalla realtà,
spesso se la raccontano e se ne creano
una parallela a loro piacimento. Sta di fat-
to che il Pesci ama vivere nel suo mondo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
il Power Yoga, o strutturato, come l’Iyen-
gar, per portare un po’ di fuoco o di terra
alla tendenze sognatrici di questo segno
d’acqua. Da giugno 2024, potreste avere la
sensazione che gli eventi iniziano a incep-
Visvamitrasana (il compasso)
Prova con il ginocchio a terra
per facilitarti la vita!

Lo yoga è fondamentale per aiutare que-
sto segno a radicarsi nel presente e ad
accettare ciò che non può cambiare. Medi-
tazione, canto dei mantra, esplorazione
degli stati alterati di coscienza sono natu-
ralmente attrattivi per i Pesci. Per questo,
lo yoga che consigliamo ai nati sotto que-
sto segno è invece uno yoga potente, come
parsi, e rischiate di perdere un po’ di otti-
mismo.
Postura consigliata: la posizione per il
vostro 2024 è Visvamitrasana (il compas-
so, o postura del Saggio Visvamitra): vi
dimostrerà la vostra forza interiore confe-
rendovi grande radicamento, e vi ricorde-
rà di vivere nel presente.
53
 Straight Leg

Extra Wide Leg Wide Leg Cargo

 Giri pagina
e giri l’Europa.

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 natural

WELLNESS
Impara a scalare
Si chiama Kletterzentrum (centro
arrampicata) la palestra di roccia
di Innsbruck, in Austria, 4500
metri quadrati di area dedicata.
Di questi, 3000 al chiuso e 1500
all’aperto. In totale si possono
scalare 208 vie (143 indoor, 65
outdoor). Le singole vie sono
solitamente attrezzate con 2-3
percorsi di diversi colori e livelli
di difficoltà, in modo da potersi
esercitare su circa 550 percorsi.
Biglietto d’ingresso a 15,30 euro.
www.kletterzentrum-innsbruck.at
© RIPRODUZIONE RISERVATA - Tirol Werbung / Gapp Stefan

Un anno a lieto fine
Cibo e risorse per tutti, la fine delle discriminazioni e delle guerre,
la sostituzione dei combustibili fossili con le fonti di energia pulita.
Il 2024 porterà tante cose buone. Volendo
di SARA SEGANTIN, scrittrice ed esploratrice della Society of woman geographers
A
nno nuovo, vita nuova… o for-
se no? È da anni ormai che
viviamo il fatidico passaggio
con l’angosciante domanda:
«Cosa di peggio può ancora
capitare?». Crisi climatica, pandemia,
guerre, disastri umanitari, povertà, vio-
lenza di genere: fermate il mondo, io vo-
glio scendere!
Come si fa ad augurare un felice 2024
senza temere che il nostro buon intento si
ribalti nella peggiore delle maledizioni
come succede nei film di fantasia?
Una strada può essere pensare alle pos-
sibilità di vittoria invece che alle alte
probabilità di un’ennesima sconfitta e,
per una volta, quando si arriva al bivio
prendere il coraggio a due mani e sceglie-
re quale strada vogliamo percorrere.
POTREMMO FERMARCI
E STARE IN SILENZIO
Siamo in piena emergenza climatica. Vite
portate via dall’Emilia-Romagna alla To-
scana, da Milano alla Sicilia: dalle Alpi
allo stretto fratelli siam tutti e paghiamo
insieme le conseguenze degli stravolgi-
menti ambientali in atto. Intanto romba-
no i carri armati e tuona la mitraglia,
bombe di odio e fiumi di sangue qui, ac-
canto a noi, e giorno e notte si confondo-
no nella conta dei morti e nei telegiornali
che vorremmo solo silenziare. Colpa degli
apatici, gli indifferenti, gli ipocriti, gli atti-
visti, dei negazionisti, o colpa di chi, in
malafede, specula sulla paura delle perso-
ne, condanna invece di costruire e lucra a
spese dei più vulnerabili?
Viviamo un’epoca storica che esige respon-
sabilità storiche. Non c’è giustizia climati-
ca senza la pace e viceversa. Investiamo
58
natural
WELLNESS
nelle armi e ci rifiutiamo di imparare i
nomi di chi da quelle armi sarà ucciso.
Arriviamo all’“ormai è troppo tardi” per
giustificare le misure e le decisioni più
ignominiose. Rifugiati, profughi, immi-
grati. Ci dimentichiamo troppo spesso che
nessuno vorrebbe lasciare il suo Paese.
Odi storici vengono alimentati per fomen-
tare guerre che convengono a pochi.
Nel 2024 ci fermeremo. Staremo in silen-
zio. Saremo lì, a costruire mattone su
mattone. I soldi delle armi li manderemo
nelle scuole e affinché ci sia acqua per
tutti e nessuno più debba fuggire. Smet-
teremo di fare affari per il petrolio e per
il gas e di rendere schiavi popoli interi.
Sarà superato il colonialismo che dilania
il mondo e noi stessi e vi saranno reti di
alleanza tra i popoli e non transazioni
economiche fra gli affaristi. Lettere di
amicizia, scambi, accoglienza. Fermata
l’onda di conquista e riconosciuti i crimi-
ni di guerra, ogni passo di oggi sarà fatto
per la pace.
Non importa che la chiamiamo crisi cli-
matica o inquinamento esasperato, crol-
lo della biodiversità, collasso dei nostri
mari, carenza idrica, desertificazione,
I soldi delle armi
li destineremo
alle scuole e affinché
ci sia acqua per tutti
e nessuno più
debba fuggire
falde acquifere contaminate, consumo di
suolo senza precedenti. Questa Terra che
puzza sempre più di veleni e fumi tossici,
dove la plastica è a ogni angolo – e anche
nel nostro stomaco ormai –, è frutto di un
rapporto malato fra di noi e con il mondo
naturale. Ci comportiamo come padroni
e non come ospiti, come strozzini e non
come custodi.
365 GIORNI UTILI
A INVERTIRE LA ROTTA
Energie rinnovabili, tutela della biodiver-
sità, riduzione delle diseguaglianze, diritti
delle donne e dei bambini: le guerre per
l’energia, per l’acqua, per il cibo, saranno
un ricordo del passato. Ci prenderemo un
giorno per fuggire lontano, per un momen-
to via dai rumori delle strade e delle città.
Chiudere gli occhi e ascoltare. Partiremo
dalla consapevolezza che siamo parte di
questo mondo e andremo lontano. Nel
2024 transizione ecologica non vorrà dire
un passaggio energetico da A a B – e non
importa chi resterà per strada, perché
tanto si ragiona in termini prettamente
numerici e qualche sacrificio umano è
concesso. No, nel 2024 transizione ecologi-
ca vorrà dire un cambio di paradigma cul-
turale. I jet privati saranno vietati, i voli
interni ridotti al minimo e i voli fantasma,
quelle decine di migliaia di aerei vuoti che
solcano i cieli d’Europa solo per mantene-
re la priorità di atterraggio negli aeropor-
Illustrazione di Sara Stefanini
ti, saranno cancellati. L’Italia non sarà più
il sesto Paese a investire nei combustibili
fossili, ponendosi addirittura davanti ad
Arabia Saudita e Russia. Tutti i miliardi
spesi per sussidi ambientalmente dannosi
verranno usati per una rete di trasporto
pubblico funzionante ed efficiente.
natural
WELLNESS
Un’Italia connessa da Nord a Sud e dove
nell’entroterra siciliano il trenino che non
si sa né se parte né se arriva verrà sosti-
tuito da una ferrovia efficiente, che per-
metta a ragazzi, lavoratori e turisti di
spostarsi senza auto. Le case del Sud sa-
ranno dotate di pannelli solari forniti dal-
lo Stato, capaci di rinfrescarle a costo ze-
ro tutta l’estate, mentre quelle del Nord
verranno coibentate ed efficientate per
limitare i consumi in inverno – e abbas-
sare le bollette. La carne tornerà a essere
un piatto raro, per poche occasioni, e la
meravigliosa cucina italiana che ci ha re-
si primi al mondo per qualità del cibo
tornerà a sfornare le pietanze tradiziona-
li a base di verdure, legumi, frutta, e ogni
tanto un po’ di formaggio, uova e pesce.
Le città saranno verdi, vivibili, poco in-
quinate. I centri pedonali si espanderan-
no e diventeranno veri e propri poli di
aggregazione sociale, mentre ragazze e
ragazzi in bicicletta potranno pedalare
veloci su strade sicure e a passo di essere
umano. Le poche auto rimaste saranno
elettriche… ma saranno poche poche,
perché fra treni, bus, biciclette e parchi
pedonali chi mai avrà voglia di rituffarsi
nel traffico e nella disperata ricerca di
parcheggi in centro città?
Pretenderemo un governo solido e affida-
bile nelle nostre città e nel nostro bel Pa-
ese e saremo capaci di fare dell’Europa
un’alleanza forte e coerente, che dimostri
nei fatti di essere ciò che dice di essere.
Un’Unione Europea capace di farsi carico
delle esigenze dei Paesi membri e di reg-
gere il confronto con un mondo in conti-
nuo cambiamento.
60
Orsi, lupi, linci
e tutti gli animali
che non hanno
più respiro avranno
corridoi per
muoversi in pace
BASTA PRINCIPI AZZURRI
E ROSE ROSSE
Non c’è giustizia ambientale senza giusti-
zia sociale. E si comincia dall’educazione.
Scuole che educano, non inculcano. Rispet-
to per il merito, attenzione alle differenze.
Gli insegnanti vedranno riconosciuto il lo-
ro ruolo di costruttori di società. Uomini e
donne insieme sulla via del rispetto, per-
ché i diritti, delle une e degli altri, si legano
insieme. Relazioni sane, non consumate, in
cui si ha bisogno perché si ama, non si ama
perché si ha bisogno. Rifuggiremo i falsi
miti dell’amore a tacchi alti, principi az-
zurri e rose rosse, costruiremo strade di
ostacoli superati e difficoltà affrontate ma-
no nella mano, a volte pestandosi i piedi,
ma senza rinunciare a camminare a un
passo condiviso. Non ci lanceremo alla di-
sperata ricerca di qualcuno che ci comple-
ti, ma impareremo a stare con noi stessi e
poi saremo pronti a donare una parte del
nostro essere. Ridipingeremo l’insegna
dell’amore dei colori dell’arcobaleno e lo
faremo senza sospetto né doppi messaggi,
solo chiarezza e affetto.
Busseremo alla porta del vicino non per
rubare o giudicare, ma per mangiare in-
sieme e capire cosa succede di là del muro
e, poi, al di là del mare. Accoglienza non
significa negare i problemi, ma affrontar-
li a testa alta, riconoscere le responsabili-
tà storiche e agire alle radici delle cose.
Ricorderemo che tutti, prima o poi, po-
tremmo avere bisogno di aiuto e che tutti,
prima o poi, potrebbero aiutarci.
Chi ha idee diverse sarà una ricchezza
per la democrazia e non un fastidio da
calpestare. Chi ha paura verrà messo nel-
le condizione di essere parte della solu-
zione e non del problema. La comunica-
zione non sarà ostile: di porta in porta, di
pagina in pagina, di schermo in schermo,
parleremo e ascolteremo la lingua degli
altri e costruiremo dialoghi e confronti
continui per trovare nuove prospettive,
scoprire nuovi mondi che senza quell’opi-
nione apparentemente assurda e distante
non avremmo mai immaginato.
Anche chi è altro da noi, stritolato fra i
palazzi e le strade, le navi e gli aerei avrà
verde per muoversi e non dovrà stare
rinchiuso in false riserve che sono pri-
gioni. Orsi, lupi, linci, sciacalli e tutti gli
animali che non hanno più respiro e si
trovano a vagare come anime in pena
per le strade delle nostre città, accecati
dalle luci e dai rumori, avranno corridoi
biodiversitari e potranno tornare a esse-
re sistema. Impareremo a conoscere e
quindi ad amare e troveremo insieme –
opinioni diverse – la via migliore per un
nuovo mondo possibile, in cui coesisten-
za e convivenza saranno la via più ovvia
e conveniente per tutti.
E torneremo allora a respirare, a guar-
darci allo specchio la mattina senza le
© RIPRODUZIONE RISERVATA - Illustrazione di Sara Stefanini
occhiaie profonde di un anno che piange.
Dormiremo sogni tranquilli pronti a un
lavoro che ci rende fieri senza massa-
crarci, che ci realizza pur tenendoci
umili. Famiglia, amici, natura, riposo,
saranno parte di una routine imprescin-
dibile che ci manterrà sani di mente e di
corpo. Una corsa, un sorriso, un altro
respiro e uno sguardo verso il cielo, in
delle notti in cui si potranno finalmente
vedere le stelle.
Questo non è un futuro possibile, è un
presente necessario. Il cambiamento non
è una scelta, è già qui. L’unica scelta è in
che direzione muovere i passi del cam-
biamento in atto. I nostri passi.
 2024 : UN ANNO COME LA TUA AGENDA
TUTTO ROSE E FIORI

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principali mostre orticole. Il tutto accompagnato dagli incantevoli ac-
querelli del pittore Stefano Faravelli che riempiranno di magia le tue
giornate. Un’agenda così bella che non puoi assolutamente perderla.

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Spazza via le negatività
C’è l’amica che emana cattive vibrazioni. I colleghi che sparlano alle tue spalle.
Soprattutto ci sei tu, che ti senti incompresa, inadeguata, piena di difetti
e insuperabili paure. Con il nuovo anno, pensa tutto in positivo. In sei mosse
di FLAMINIA NUCCI*
Ritrova la gratitudine
Mi sono imbattuta, su Instagram, in
un video in cui veniva chiesto a dei
bambini statunitensi: “Se avessi un
solo desiderio, quale sarebbe?”. Le ri-
sposte erano “un iPhone”, “soldi”, “un
milione di dollari”, “un trilione di dol-
lari”, “essere ricco”, “miliardi e mi-
liardi di dollari e una Lamborghini”.
La stessa domanda veniva posta a dei
bambini mediorientali e le risposte
erano “vorrei mangiare del pane”,
“vorrei mangiare dello zucchero”, “che
mio padre tornasse a casa senza feri-
te”, “vorrei che mio fratello fosse anco-
ra vivo, mi manca molto”.
Forse dovremmo imparare a essere
grati per tutto quello che abbiamo. Es-
sere nati in Europa è un privilegio che
non ci siamo meritati: non è una ri-
compensa, è una semplice fortuna, e
di questa fortuna noi siamo scarsa-
mente consapevoli o ci dimentichiamo
facilmente. Molti sarebbero disposti a
morire, o addirittura a uccidere, pur
di avere una vita come la nostra.
Il prossimo anno, invece di lamentarti in
continuazione per quello che non hai o
che non va esattamente come vorresti,
sii grato per tutto quello che hai (che non
è poco) e dai valore e importanza a tutto
quello che la vita ti ha dato in dono.
* psicanalista junghiana e scrittrice,
il suo ultimo libro è Come se finisse il mondo
(Robin 2024). È autrice, con Cristina D’Anna,
del podcast Dreamers, sull’analisi dei sogni.
Il suo sito: flaminianucci.it
62
natural
WELLNESS
Smetti di fare la vittima
Quando ci capita qualcosa di brutto, noi stessi. A partire dal prossimo an-
solitamente ci arrabbiamo o ci depri- no, cerca di considerare gli eventi
miamo. Inveiamo contro il destino negativi non come qualcosa che av-
avverso o contro gli altri e ci mettia- viene “contro” di te, ma “per” te. Non
mo nella posizione della “vittima”. fissarti sulla lamentela e sull’auto-
Sai perché facciamo questo? Perché commiserazione, prova piuttosto a
l’atteggiamento vittimistico contiene chiederti quali insegnamenti puoi
in sé una sottile gratificazione: quel- trarre dalla situazione e quali conse-
la di poter dare la colpa agli altri o guenze positive possono derivarne
alla sfortuna e di non assumersi al- per te. Se riuscirai a fare questo
cuna responsibilità per le proprie cambio di prospettiva ponendoti la
azioni passate o future. Di fronte a domanda giusta, scoprirai che la tua
un evento negativo, possiamo sem- mente si attiverà subito per trovare
pre scegliere come reagire: adagiarci una risposta. Con due immediate
nel ruolo passivo di vittima, oppure conseguenze: ti sarai liberata del
chiederci come possiamo usare l’ac- ruolo di vittima e vedrai accresciuto
cadimento negativo per migliorare il tuo potere personale.
Costruisci il tuo coraggio
Tutti pensano che il coraggio sia il contrario della paura e che le persone corag-
giose non abbiano mai timori esistenziali. Non è così. Il contrario del coraggio è
la vigliaccheria, ovvero il rifiuto di mettersi in gioco e di partecipare al grande
viaggio della vita. Le persone coraggiose non sono prive di paure, tutt’altro. Il
coraggio è proprio figlio della paura, altrimenti si chiamerebbe incoscienza.
Coraggiosi si diventa, e lo si diventa proprio a partire dalle proprie paure, dalla
volontà di superarle e di vincerle. Se vuoi cambiare la tua vita e migliorarla,
scrivi una lista delle cose che ti spaventano di più, dai timori più piccoli alle
paure più grandi, e pianifica, senza fretta e senza giudicarti, il modo di affron-
tarli uno a uno. Quando avrai sperimentato il primo successo, congratulati con
te stesso e condividilo con le persone che più ami e poi, a partire dal primo
mattoncino di coraggio che avrai costruito, sfida la paura successiva. Vedrai che
alla fine, mattone dopo mattone, avrai costruito una fortezza invincibile.
 Rivaluta i tuoi difetti: e se fossero pregi?
Ognuno di noi ha delle aree di fragilità,
dei punti deboli, quelli che siamo soliti
definire difetti. Alcuni hanno origine
complessuale e ci dobbiamo sicuramen-
te lavorare per migliorare, altri deriva-
no da ferite antiche che ci hanno segna-
to, ma le ferite sono sempre anche feri-
toie da cui può passare la luce. Cosa
intendo dire con questo? Voglio dire
che le soluzioni, i miglioramenti e le ve-
re trasformazioni psichiche passano
sempre dai nostri punti deboli, mai dai
punti di forza: è a partire dai nostri di-
fetti che possiamo evolverci, cambiare
la prospettiva, migliorare i rapporti e
trovare nuovi slanci.
Com’è possibile? Te lo spiego con degli
esempi. Sei un tipo tutto d’un pezzo che
fa fatica a scendere a compromessi e ti
viene rimproverato di essere rigido? A
fronte di questo rovescio della meda-
glia, prova a pensare che il “dritto” sa-
ranno qualità come la fierezza e la coe-
renza: in caso di conflitto, prova a spie-
gare le tue motivazioni a partire da
queste caratteristiche, avrai sicura-
mente più chance di essere compresa e
apprezzata. E forse, sentendoti capita,
finirai per essere meno intransigente.
Sei invece un tipo impaziente e pres-
sante? Quando stai facendo qualcosa
con gli altri, fai loro pressione e risulti
pesante? Il “dritto” della medaglia sa-
ranno, in questo caso, qualità come
l’efficienza e, conseguentemente, l’effi-
cacia. Prova a spiegare agli altri che la
tua impazienza deriva dalla volontà di
valorizzare il tempo a disposizione per
vivere insieme esperienze più ricche e
significative e costruire bellissimi ri-
cordi. Capiranno che la tua impazienza
è attaccamento nei loro confronti.

Combatti le paure immaginarie Proteggiti dalla negatività altrui

La paura è un’emozione molto importante: ci preserva da
azioni scriteriate, scelte inopportune, situazioni dannose.
In poche parole, può salvarci la vita, quindi non sentirti in
colpa e non vergognarti di provare paura, perché solo gli
incoscienti non la provano mai.
Ci sono, però, due tipi di paure: una sana, dettata appunto
dall’istinto di conservazione, e una paura immaginaria che
si manifesta con continui timori sul futuro e sulla nostra vita.
Questa seconda paura è un veleno che si insinua nella nostra
mente e ci condiziona negativamente, frenandoci da un pun-
to di vista esistenziale e minando la nostra fiducia negli altri
e in noi stessi. Quando cadiamo vittime di questi continui
rimuginamenti, di questi dubbi assillanti, di queste ansie
senza fondamento, finiamo solo per boicottarci e impedirci di
essere felici.
Per imparare a distinguere la paura sana che preserva la
tua vita, dalle paure immaginarie che la limitano, devi pri-
ma di tutto sforzarti di essere il più lucido possibile nell’e-
saminare la realtà: di fronte a una nuova situazione o una
possibilità emergente, chiediti qual è la reale probabilità
che le cose vadano male, invece di proiettare sul futuro il
tuo aprioristico pessimismo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La psiche umana è estremamente permeabile. Le emozio-
ni, i pensieri e i sentimenti delle persone che ci sono vici-
ne sono condotti a noi, anche nostro malgrado, dall’in-
conscio: anche se razionalmente sentiamo che tali senti-
menti e pensieri non ci appartengono, penetrano dentro
di noi inconsapevolmente. Questo fenomeno si chiama
contagio psichico ed è molto più potente di quanto creda
la nostra coscienza.
Ovviamente, quando siamo bambini, siamo molto più
esposti: se cresciamo con genitori ansiosi, per esempio,
ne assorbiremo a tal punto l’ansia da diventare adulti
ansiosi anche noi, ma il contagio dura per tutta la vita.
Per questo è estremamente importante esserne consape-
voli e mantenere alta la guardia. Quando una persona
invade il tuo spazio psichico con la sua negatività, river-
sando su di te le sue ansie, le sue paure, la sua rabbia o
il suo malcontento, hai solo due possibilità per difender-
ti: prendere le distanze, là dove possibile, evitandola o
frequentandola marginalmente, oppure costruire una
barriera invisibile di protezione. Come fare? Prima di
incontrare quella persona, visualizza un grande “uovo di
luce” in grado di contenerti: immagina di sederti dentro

Se non abbandonerai il tuo infondato scetticismo e non im-
parerai ad andare incontro alle novità con un atteggia-
mento mentale imparziale e neutrale, finirai per condizio-
nare negativamente la realtà, comportandoti come un
cattivo profeta che lancia sulla propria vita una maledizio-
ne destinata ad avverarsi.
questa sorta di guscio protettivo fatto di luce e di sentir-
tici al sicuro. Ovviamente non si tratta di credere inge-
nuamente alla sua esistenza sul piano materiale, ma
sappi che le visualizzazioni sono molto potenti, a livello
psichico, e consentono di vivere la realtà da una prospet-
tiva migliore e differente.

63
natural
WELLNESS

Cioccolata calda a base di cacao tostato, acqua bollente, zucchero di canna e un po’ di curcuma. Tavolette croccanti e profumate.

Svizzero? No, Maya! Nella selva

per gustare il cibo degli dei
Il viaggio di tre attiviste italiane per il clima e i diritti delle donne
continua. Eccole in Guatemala tra le Q’eqchi, coltivatrici di cacao

di SARA SEGANTIN, scrittrice ed esploratrice della Society of woman geographers

D
enso, scuro, dal sapore pro-
fondo. Una tazza fumante la
sera con gli amici, fuori la
neve che cade leggera, un
fiocco alla volta. Un morso e
uno scrocchiare appetitoso della tavo-
letta nera un poco gelata, in una pausa
fra una corsa e l’altra. La polvere che
cade nel latte, sul caffè o sui cereali la
mattina.
Il cacao non è certo un prodotto tipico
italiano, ma è entrato profondamente
nella nostra cultura. La tradizione del
cioccolato è una tradizione Maya e furo-
no i primi coloni spagnoli a portarlo con
loro in Europa, ancora nel ’500. All’inizio
non ci facemmo troppo caso: fra ori e
spezie, tesori e ricchezze di ogni tipo chi
faceva caso a quei frutti giallo-arancio
che assomigliano a dei grossi cetrioli? Si
racconta che quando gli aztechi offrirono
a Cortés una tazza di cioccolato lui lo ri-
fiutò con disgusto: “Bevono liquidi degni
dei porci”, riferì in patria. Del resto per i
Maya il cioccolato era una bevanda sa-
cra, consumata inizialmente mescolando
i semi polverizzati con acqua, spezie e
amido di mais e poi con l’aggiunta di pe-
peroncino – non esattamente il concetto
occidentale di “buono”. Le popolazioni
del Centro e del Sud America però cono-
scevano molto bene le proprietà energeti-
che e curative del cacao e lo usavano ad-
dirittura come moneta di scambio. Sim-
bolo d’amore, una leggenda narra che
l’albero di cacao germogliò dal sangue di
una principessa che piuttosto di tradire il Da destra: Sara Segantin, Magdalene
compagno si lasciò uccidere. Amaro, for- Pellegrin e Alice Franchi a Tuq’tuquilal.
te, rosso scuro, potente come l’amore:
questo è il cioccolato.
IL NOSTRO CONSUMO
Fu in un convento messicano che delle
suore ebbero l’idea di mescolare la pol-
vere di cacao con vaniglia e zucchero di
canna, per usarla come bevanda curati-
va. Mai medicina fu così dolce e gli
adombrati europei presero ben presto
l’abitudine di sorseggiarla nelle uggiose
giornate d’autunno e d’inverno. Così,
quella pianta che secondo i conquistatori
produceva un liquido buono per porci e
selvaggi, appena qualche anno dopo fu

64

battezzata dagli stessi europei Theobro-
ma cacao: “cibo degli dei”.
In Italia consumiamo ogni anno quasi
400 mila tonnellate di prodotti derivati
dal cacao: dalla cioccolata al gelato. Ma
non ne produciamo. La materia prima
viene da lontano e ormai la maggior par-
te la importiamo dall’Africa: Costa d’Avo-
rio, Ghana, Nigeria e Cameroon produco-
no il 70% del cacao mondiale e spesso,
con la nostra connivenza, non si tratta di
produzioni responsabili. Qualche voce si
alza di tanto in tanto per denunciare
Tuq’tuquilal
piantagioni sorte in riserve e parchi na-
zionali, monocolture e sfruttamento di
lavoratori che guadagnano meno di 50
centesimi al giorno. I colossi del cioccola-
to vengono accusati di supportare e trar-
re consapevolmente profitto dallo sfrut-
tamento illegale di migliaia di bambini e
bambine che lavorano in schiavitù nelle
piantagioni di cacao. E nei fiumi di cioc-
colato che arrivano sulle nostre tavole
scorre denso il sangue di chi muore per
pochi grammi di oro nero.
Non è però l’unica strada. Il cacao dà so-
stentamento a milioni di famiglie, soprat-
tutto nella zona del Centro America, dove
questa pianta esiste da sempre ed è parte
integrante della cultura locale. A diffe-
renza di quel che accade in Africa, qui la
produzione è generalmente in mano ad
A sinistra: le donne Q'eqchi
di Tuq'tuquilal, sui monti
del Guatemala, dopo avere
lavato la radice di curcuma
la tagliano in rondelle per
poi essiccarla. Qui sopra:
Silvia mentre lavora il
cacao riducendolo in
polvere. In basso: una
capanna del villaggio; i letti
per gli ospiti; il cacao sulla
piante e durante la
lavorazione; le tre attiviste
italiane Sara, Alice e Oddi
(dirittoaresistere.org).
agricoltori locali – anche se non sempre
purtroppo, e per un consumo responsabi-
le bisogna porre la dovuta attenzione (ve-
di box a pag. 67). È il caso del Guatemala,
dove sono circa 250.000 i produttori di
cacao, quasi tutti organizzati in associa-
zioni o cooperative. Non per niente è da
questo Paese che viene esportata una ti-
pologia di cacao particolarmente pregia-
ta, amata da chef e intenditori di tutto il
mondo, ma soprattutto dai buongustai
europei e statunitensi.
È proprio sulle montagne guatemalteche,
fra le piante di cacao, di banane, di yuca
e di Kala – una palma dal cuore tenero e
commestibile – che sorgono le capanne
65
natural
WELLNESS

Qui sopra: una ragazza riposa su un’amaca

il sabato sera, sgranocchiando cocco appena
raccolto. In basso: le donne Q’eqchi al lavoro
con i semi di cacao pronti per la tostatura.
A destra: i semi vengono girati con pazienza
su una piastra metallica sulla brace, pronti
per essere macinati o triturati. Nel centro
di lavorazione, fondato nel 2017, si evita che
il cacao venga comprato dai coyotes, finti
intermediari che speculano sul prezzo.

di Tuq’tuquilal, un centro rigenerativo
che si occupa di produrre cacao e curcu-
ma in collaborazione con il popolo Maya
Quetz’chi. A coltivare il cacao sono più di
sessanta famiglie che vivono fra i boschi
e in piccoli villaggi nell’area di Lanquin,
nel dipartimento dell’Alta Verapaz. Poi a
Tuq’tuquilal il frutto viene lavorato e i
prodotti che se ne ricavano sono venduti
al giusto prezzo nelle città del Paese ed
esportati all’estero.
Fondato nel 2017, il centro è un riferi-
mento per l’intera comunità e un punto
di incontro e confronto fra le famiglie del
vuol dire che i prezzi di vendita siano poi
equi, anzi! Questo cacao fine e pregiato
viene spesso comprato per un pugno di
centesimi dai cosiddetti coyotes, dei finti
mediatori che lo rivendono a prezzi stra-
tosferici sulle nostre tavole. Far sì che il
lavoro venga riconosciuto per quello che
vale davvero è quindi fondamentale per
un commercio sostenibile e responsabile.
Inoltre, a Tuq’tuquilal si tengono anche
percorsi di formazione sulle varie tecni-
che di produzione, in modo che la gente
del posto sviluppi competenze sempre
più diversificate e spendibili nel mondo
trovare un riposo spartano, ma genuino e
gustoso e, soprattutto, le donne scendono
dalle montagne per lavorare i semi di ca-
cao e farne polvere, granella, cioccolato
fondente, cioccolata calda e tanto altro.
Qui ci sono lavoro e rispetto, in un luogo
dove per le donne posto non ce n’è, e ciò
significa indipendenza, libertà, soldi per
studiare, ma anche una nuova consape-
volezza dei propri diritti e del valore della
propria cultura e della propria terra, così
ricca di tesori preziosi.
Vilma, Silvia e Secundina sono tre sorelle
che qui sono cresciute. Vilma non sa leg-
Tuq’tuquilal

villaggio. Perché anche se in Guatemala del lavoro. I maestri cioccolatieri e i vo- gere né scrivere e parla solo l’antica lin-
la produzione di cacao è maggiormente lontari vengono da tutto il mondo per in- gua Quetz’chi, perché quando lei era
distribuita e di matrice familiare, ciò non segnare e imparare, i turisti possono bambina la scuola non c’era. Silvia ha lo
66
 Il popolo Q’eqchi si riunisce il sabato alla chiesa del villaggio per celebrare la Vergine di Guadalupe, un rito misto cristiano e maya.
sguardo carico di dolcezza, due bimbe
piccole e il marito che lavora nei campi.
Secundina, la più giovane, è forte e batta-
gliera: sola con un bimbo di nove anni mi
insegna che “meglio sola che male ac-
compagnata”, si dice anche da queste
parti. Lavorano a Tuq’tuquilal da molti
anni ormai e mi insegnano i segreti di
questo seme così conosciuto eppure così
misterioso. Il cacao, ricco di magnesio,
carico di flavonoidi, sostanze benefiche
per il sistema cardiovascolare e che ren-
dono questo alimento un antiossidante
utile anche per fronteggiare l’età che
avanza e la degenerazione cellulare. Il
cioccolato fa bene al cervello, è energeti-
co, ma al contempo rilassa e rasserena:
cosa si può volere di più?
IL MIELE DI CACAO
Silvia non si limita a portarci il cioccolato
amaro – così come loro lo hanno sempre
fatto, con polvere di cacao tostata e sciol-
ta in acqua calda –, prepara tortillas al
cacao e ci versa sopra miele di cacao.
Miele degli dei dovrebbero chiamarlo:
estratto dai semi fermentati, è un liquido
denso e traslucido, dolce come il miele,
dall’aroma leggermente speziato che ri-
porta indietro nel tempo.
Ma un pasto qui non si fa solo con il ciocco-
lato: ci sono il cuore tenero di Kala e i po-
modori cotti sulla brace nelle foglie di pal-
ma, tortillas di radice di yuca e curcuma
profumata per condire ogni cosa. Il cacao
è un seme in un sistema in cui tutto è in-
© RIPRODUZIONE RISERVATA
terconnesso: le foglie, gli uccelli, le radici, i
fiori, i ragni, il tempo, il fiume, le mani, la
luna, la pioggia, le parole… basta chiudere
gli occhi e con il miele di cacao ci scorre
dentro un poco della storia dei Maya. Non
serve conoscere il Quetz’chi per capire il
senso delle voci argentate e calme di Vil-
ma, Silvia e Secundina. Basta ascoltare.
Il buono del Guatemala a casa tua
Ecco cinque proposte, che puoi acquistare in negozio oppure online,
per gustare il cioccolato dando valore ai piccoli produttori
di CHIARA DALL’ANESE
1 grammi) viene affinato in alta quota, sulle
2 naturale, con le piante di cacao irrorate dal
3
4 5
1 La pasta di cacao di Lavalove Cacao (55,90
euro la tavoletta da 450 grammi) è perfetta per
preparare un delizioso cioccolato in tazza. È a
base di cacao bio 100 per cento Criollo, raccolto
e lavorato dall’omonima cooperativa. Raschia
la tavoletta per ottenere circa 15 grammi
di scaglie, a cui puoi unire spezie, come
la cannella. Trasferisci in una tazza, aggiungi
200 millilitri di acqua calda (non bollente)
e mescola, lavalovecacao.com
2 Il Cioccolato Bean to bar Guatemala 72 per
cento di Ciocomiti (8 euro la tavoletta da 50
Dolomiti. I laboratori si trovano a Malè,
in provincia di Trento. Il cioccolato, prodotto
con fave selezionate di piccoli produttori, riposa
per due mesi all’interno di baite e rifugi,
per affinare i suoi sentori, prima di essere
messo in commercio, ciocomiti.com
3 A dare il nome al Cioccolato Bean to bar Noir
70 per cento La Laguna di Cluizel (8 euro
la tavoletta da 70 grammi) è la piantagione
La Laguna, situata all’interno di una riserva
fiume Rio Cahabón, pros.cluizel.com
4 Note di caramello per il Cioccolato al latte
50 per cento Bean to bar Guatemala di Duffy’s
(8 euro la tavoletta da 60 grammi). Il cacao
Criollo proviene da piccoli produttori
e cooperative, duffyschocolate.co.uk
5 La pasta di cacao in cubetti Q’Eqchi ·
Guatemala di Vai Cacao (14,90 euro la busta
da 180 grammi) proviene da cooperative gestite
da persone di etnia Maya Q’eqchi’ e Pocomchi’.
Metti un cubetto in una tazza, aggiungi acqua
calda e poco miele e mescola, vaicacao.com
67
natural
WELLNESS

Parola d’ordine:
smaltire
I chiletti messi su durante le feste, i gonfiori,
i malumori. Ecco 5 Spa con menu gourmet
super leggeri e programmi di remise en forme
di LUISA TALIENTO
D
opo i tanti brindisi, pranzi, cene e dopocena
a base di panettone, pandoro e cioccolatini è
del tutto normale ritrovarsi alle prese con
chiletti di troppo e liquidi in eccesso. Sul
serio: durante il periodo delle feste tra Natale
e l’Epifania si assumono circa 1.500 calorie in più al
giorno con il risultato che l’italiano medio ingrassa dai
due ai quattro chili (dati Istat). Ma si può rimediare. Ecco
cinque Spa dove riprendere il giusto peso con una dieta
equilibrata, mai drastica e penalizzante, sempre abbi-
nata a fitness, massaggi, terapie. Insomma tutto il
Alex Filz

“necessaire” per perdere qualche rotolino e ricomin-

ciare con la giusta leggerezza.

68
 ALTO ADIGE Adler Ortisei —Dove il peso torna Essential CALDO RELAX
Nella pagina accanto:
La sala da pranzo dedicata a chi segue i programmi alla visita include bio-impedenziometria (per valutare l’area relax dell’Adler
detox dell’Adler Spa Resort Balance di Ortisei si affac- massa magra e grassa, grasso sano e patologico), Spa Resort di Ortisei
cia sulle montagne. E già questo regala una giusta check-up bioelettrico (per la funzionalità degli organi in cui la vista spazia
sugli alberi del parco
dose di tranquillità mentre si aspetta a tavola dove ci interni e il livello di acidificazione e intossicazione dei
di 9.000 mq.
sono già acqua depurante a pH 7, olio d’oliva toscano tessuti), il PPG Stress Flow (per un check del sistema
Sopra a sinistra:
biologico e una selezione di spezie da usare per insa- nervoso e della sua influenza sul benessere). La dieta l’architettura
porire le pietanze. Zuppe (ottima quella di carote con personalizzata si abbina a trattamenti relax tra saune, ecologica, in legno,
pepe Sichuan), insalate, tranci di tonno, spaghetti di hammam e piscine, attività fisica, con Erich Kostner, della nuova area
zucchine con pomodorini e ceci, pasta integrale condi- in palestra, nello spazio Yoga (dove si fa anche Qi dedicata alle saune.
ta con verdure di stagione. Un menu equilibrato messo Gong) e all’aperto tra le montagne protette Unesco. A destra: la piscina
a punto dalla dottoressa Aura Colombo Romeo che Info: Pacchetto Peso Essential, di 3 notti, da 617 euro all’aperto con
accoglie gli ospiti che scelgono uno dei percorsi detos- a persona, pernottamenti esclusi. Adler Spa Resort idromassaggio dove
sinanti. Per chi ha poco tempo consigliamo il Peso Es- Balance, Ortisei (Bolzano). Tel. 0471.775660; respirare l’aria pura
sential (c’è anche l’Intensive di 7-14 notti), che oltre www.adler-med.it/it di montagna.

BAGNI RIGENERANTI
A sinistra: la piscina
esterna Le Palme,
di 800 mq, con
il rivestimento in ioni
d’argento che
la rende antibatterica
al 99%. A destra:
il percorso acquatico
con camminamento
su pietre di fiume,
all’interno della Spa,
ideale per riattivare
la circolazione.

VENETO Terme di Montegrotto —La dieta vegetale e i fanghi detox

L’AlcaRelilax è la dieta equilibrata propo-
sta dal Terme di Relilax Boutique Hotel &
Spa di Montegrotto che si basa sulla rela-
zione tra acidità e alcalinità che nel nostro
corpo dovrebbe essere costante. Quindi
frutta e verdura crude, cereali integrali,
acqua ed estratti vegetali, ovvero succhi
che grazie alla lunga spremitura manten-
Stefano Scatà
anche in modo localizzato, su diverse par-
ti del corpo, in particolare sul fegato, con
l’aggiunta della tintura madre di achillea,
per un effetto depurativo. Poi bagni ter-
mali con acqua ozonizzata dall’effetto os-
sigenante e rilassante, massaggi linfodre-
nanti secondo il metodo Vodder, una tec-
nica manuale utile per ridurre gli accu-
causati dalla cellulite. Terapie presenti nel
pacchetto Fattore D³, che include la visita
con il dottor Guglielmo Di Blasio e la dieti-
sta, pensato per tutti, senza limiti di età,
da fare anche più volte all’anno.
Info: Pacchetto Fattore D³, da 1.220 euro
a persona da lunedì a giovedì, soggiorno
incluso; da giovedì a domenica, da 1.290.

gono le sostanze nutritive. Un modo per muli di tossine e il ristagno di liquidi, Terme di Relilax Boutique Hotel & Spa,
perdere peso che si potenzia grazie ai pre- trattamenti di bio-mesoterapia iniettiva Montegrotto (Padova). Tel. 049.8911755;
ziosi fanghi termali che vengono applicati per contrastare gli inestetismi della pelle www.relilax.it

69
natural
WELLNESS

COSTUME E ACCAPPATOIO
La grande piscina interna Bioaquam,
con getti, sedute, lettini massaggianti
e la vetrata che si affaccia sul panorama
della Val d’Orcia. In basso: la zona Otium,
per rilassarsi dopo i trattamenti
sorseggiando una tisana di erbe toscane.

TOSCANA Fonteverde —San Casciano dei Bagni

(Ri)educazione alimentare e pratiche anti-stress
Mettete in conto almeno una settimana,
ma i risultati saranno garantiti. Il nuovo
programma Equilibrium Dieta Purifican-
te Total Green del Fonteverde Lifestyle &
Thermal Retreat è un vero e proprio mix
di educazione alimentare (utile quando si
torna a casa), trattamenti termali, tecni-
che anti-stress e attività fisica, anche
all’aperto, nel magnifico scenario delle
colline della Val d’Orcia. Stiamo parlando
di nordic walking, camminate per racco-
tenzione va all’alimentazione sostenibile,
con prodotti biologici stagionali e del ter-
ritorio, oltre a erbe officinali toscane. Nei
sette giorni della dieta si passa dalla gior-
nata Equilibrium a quella purificante,
quindi alla giornata energizzante e a
quella riequilibrante e di mantenimento,
per provare diverse forme di benessere.
Info: Equilibrium Dieta Purificante To-
tal Green, da 3.272 euro a persona, per-
nottamenti inclusi. Fonteverde Lifestyle
Antonio Saba

gliere le piante officinali, sessioni di Ha- & Thermal Retreat, San Casciano dei
tha yoga e Power Yoga, trattamenti Spa Bagni (Siena). Tel. 0578.572333;
mirati e massaggi rilassanti. Grande at- www.fonteverdespa.com

70
 ANTI-ETÀ GARDONE Maison du relax
VISO E CORPO
A sinistra, sopra: una Il pieno di coccole sul lago
maschera di bellezza La Maison du Relax è una vera e propria casa, calda, accogliente,
viso, collo e décolleté con tredici mini-suite sul lago di Garda. Sarà forse per questo
preparata in base che il Weekend di Benessere risulta ancora più piacevole e non
alle esigenze viene mai voglia di togliersi l’accappatoio bianco per uscire. Tut-
dell’ospite, pensata te le mattine s’incontra il medico, viene stabilita una terapia ali-
per purificare, mentare personalizzata a finalità dimagrante, disintossicante ed
idratare e cancellare
energetica e anche una terapia medica a base di integrazione con
le piccole rughe
oligoelementi. Il resto è puro piacere tra massaggi fisioterapici
d’espressione
per alleviare tensioni a livello del sistema muscolo-tendineo, gin-
e il colorito spento.
nastica posturale, stretching dei meridiani, trattamenti estetici,
A sinistra, sotto: un
massaggio corpo per pressoterapia ed elettroscultura, e anche un trattamento di Pola-
diminuire le tensioni rity, tecnica di digitopressione sul corpo che libera la muscolatu-
muscolari, migliorare ra e migliora la circolazione sanguigna.
la circolazione Info: Weekend di Benessere di 3 giorni, da lunedì a giovedì, da
e contrastare la 1.950 euro a persona, pernottamento incluso; da giovedì a dome-
comparsa di cellulite nica 2.450 euro. La Maison du Relax, Gardone (Brescia). Tel.
e smagliature. 0365.290484; www.maisondurelax.com

TEMPO (PREZIOSO) PER SÉ
Qui sopra: un momento di relax nella piscina
dove le scintillanti tessere del mosaico creano
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LOMBARDIA Erbusco
Le delizie della dieta Bio-Light firmata Chenot
Nel verde della Franciacorta è facile di-
menticare tutto. Perché durante il per-
corso Rebalance dell’Espace Chenot,
presso l’Albereta, le giornate sono scan-
dite in modo da avere sempre un appun-
tamento fissato nella Spa o qualche atti-
ialuronico), perché anche l’estetica in un
programma dedicato alla perdita di peso
è importante. La dieta Bio-Light è quella
firmata Chenot, che contempla anche un
moderato apporto di proteine e carboi-
drati, con ricette gustose che appagano il

un gioco di colori, dal verde al turchese,
dall’effetto rilassante. A destra: la vasta
piscina esterna e interna è il cuore della Spa
di Erbusco, uno spazio di 2.000 metri
quadrati, suddiviso in tre livelli, con
dipartimenti medici, cabine per i trattamenti,
sauna, bagno turco e palestra attrezzata per
l’allenamento cardiovascolare.
vità da seguire. Si può iniziare al mattino
con una passeggiata nel Parco delle Scul-
ture che abbraccia l’Albereta, un po’ di
nuoto controcorrente dall’effetto rigene-
rante, lezioni di Pilates di 45 minuti,
massaggi rilassanti e rigeneranti, ma
anche trattamenti per il viso (come quello
con ultrasuoni e la mesoterapia con acido
gusto e la vista (c’è anche una app di ri-
cette che permette di riprodurle a casa).
E poi a letto presto, perché il sonno è ri-
generativo.
Info: Pacchetto Rebalance (3 giorni) 1.448
€ a persona pernottamento escluso. Che-
not Espace L’Albereta Erbusco (Brescia).
Tel. 030.7760550; www.albereta.it.

71
natural
WELLNESS
Il cantautore Jack Jaselli
(a sinistra) con altri
partecipanti all’iniziativa
Noi camminiamo in Sardegna,
15 trekking nella natura
dell’isola. Sullo sfondo,
scorcio spettacolare del
Supramonte di Dorgali (Nu).
Destinazione
Paradisola
A piedi in Sardegna tra stazzi,
alberi secolari e scenari
da far west: il racconto
di una scrittrice con la passione
per la natura (e la tavola)
di MARINA MORPURGO
N
on so chi abbia coniato per
la Sardegna il nome di Para-
disola, ma vorrei dirgli che è
un genio perché è riuscito a
catturare l’essenza di un’i-
sola nota per il suo mare e le spiagge e
che però è un paradiso per chi le spiagge
le detesta (ebbene sì, noi esistiamo e sia-
mo nascosti tra voi), e mentre è lì in co-
stume da bagno non vorrebbe altro che
infilarsi un paio di scarponcini e imboc-
care un sentiero nel bosco mediterraneo,
o un paio di scarpette da arrampicata per
danzare su una roccia perfetta, o pedala-
re, pedalare su e giù per le colline.
In un paradiso è normale che accadano
miracoli, e che cosa c’è di più miracoloso
della caduta di un pregiudizio? Quindi
sto per raccontarvi di una vacanza di
72
scoperta in Gallura, e della pesante scon-
fitta di un pregiudizio.
Quando la Regione di Sardegna e Terre
di mezzo mi avevano invitata al grande
evento Noi camminiamo in Sardegna,
che prevedeva che 15 gruppi variamente
assortiti di camminatori si distribuissero
lungo altrettanti itinerari, per poi condi-
videre l’esperienza, avevo fatto i salti di
gioia. Adoro il trekking! Adoro l’entroter-
ra sardo! Adoro che ci sia l’appoggio di
Fa’ la cosa giusta!, sarà di sicuro una va-
canza rispettosa, che non mi farà venire
brividi ambientali!
A pochi giorni dalla partenza però il colpo
al cuore. Mi hanno assegnato un percorso
che non è chiamato trekking, ma «pelle-
grinaggio», in un paese in Gallura che si
chiama Luogosanto: il programma cita
parecchie chiese, e una messa. Sono una
vecchia agnostica, Giamburrasca della
religione: aiuto, non ce la posso fare.
Gli amici con i quali mi confido ne appro-
fittano per mandarmi spezzoni di Bran-
caleone alle crociate, mi prospettano la
presenza di gente che grida «Deus vult!»
e di guide locali che prima di un ponte ci
ordinano di «transire lo cavalcone in fila
longobarda». Ma gli organizzatori mi ras-
sicurano: il posto è bellissimo, ed è pos-
sibile anche una sua narrazione laica,
naturalistica, sportiva, gastronomica.
Come si vedrà, non avevano ragione: ave-
vano ragionissima.
TRA PANADAS E NURAGHI
Quanto io abbia nutrito timori infondati
diventa evidente già dalle prime ore a
Luogosanto. La costa Smeralda è appena a
18 km, ma guardando il paesino, inerpi-
cato in posizione panoramica a 300 metri
di quota, si potrebbe pensare a una di-
stanza di migliaia di chilometri, perché è
come stare in un altro universo. Le case
sono semplici ma in ordine, le strade puli-
tissime, l’atmosfera quella di un posto
dove si conoscono tutti (e in effetti gli abi-
Alessandro Spanu, Ettore Cavalli, Salvatore Frau
tanti sono solo un migliaio). Il paesaggio è
molto particolare: il granito qui in Gallu-
ra, eroso dal vento e dalla salsedine, pren-
de forme spettacolari, cime, creste, affio-
ramenti di roccia sono come opere d’arte,
talvolta sono facce, animali, quello che il
nostro occhio riesce a vedere.
Il nostro primo vero contatto con il terri-
torio è in un’enoteca, La Bottega dei Sapo-
ri, dove facciamo conoscenza con chi ci
guiderà nelle escursioni, e soprattutto
con l’enogastronomia gallurese. Mi com-
 Un asinello nella campagna di Orgosolo. A sinistra:
la chiesa bizantina di Sant’Elia lungo il Cammino
minerario di Santa Barbara, un percorso di 500 km
in 30 tappe nel Sulcis Iglesiente.

ni e giorni a provare i movimenti che per-

muovo in particolare di fronte a certe pa-
nadas di carciofi, dei deliziosi pasticcetti
ripieni. Ma anche i vini non scherzano, e
dopo il colpo di grazia di un divino passi-
to, torniamo sulla strada camminando
un po’ storti. Sarà una costante del sog-
giorno: da queste parti non appena ti sie-
di qualcuno ti piazza sotto il naso qualco-
sa di molto buono, sembriamo caduti
nelle mani della strega di Hansel e Gretel,
che mette all’ingrasso i bambini!
Per fortuna smaltiamo qualcosa già con
una gita pomeridiana, raggiungendo,
lungo un sentiero molto agevole nel bosco
fitto, un’altura che domina il paese: lassù
c’è un antichissimo sito nuragico con una
gigantesca sala riunioni. Ce ne parla Ric-
cardo Mura, una guida dalla preparazio-
ne straordinaria che seguiremo devota-
mente, perché ascoltarlo è un piacere.
Ecco, a mio parere da queste parti accon-
tentarsi di una pagina web o di una guida
cartacea sarebbe un errore, si perdereb-
be molto. Ci sono tanti giovani del posto
innamorati del proprio territorio e pronti
a proteggerlo dalle forme più industriali
e devastanti del turismo, che si sono or-
ganizzati per proporre escursioni di ogni
genere. Scendendo dal sito nuragico Ric-
cardo, saputo che mi interessa l’arrampi-
cata, mi spiega che nel bosco c’è una me-
ravigliosa area boulder (vedi il servizio a
pag. 75), massi isolati sui quali i climber
agili (quindi io no!) si divertono per gior-
mettono di andare in cima.
Quanto sia importante essere guidati ci
appare più che mai chiaro durante il
trekking del secondo giorno: i sentieri
sono molto buoni, facili, a tratti sono ad-
dirittura stradelli sterrati perfetti per le
mountain bike, ma non ci sono (per ora)
cartelli e segnali sufficienti per non fini-
re a vagare come anime perse nei boschi
e nella macchia mediterranea, tra cisti e
corbezzoli. A un certo punto ci affaccia-
mo sulle bocche di Bonifacio e sulla Cor-
sica (è un momento piuttosto emozio-
nante perfino per noi odiatori del mare),
in altri tratti c’è un paesaggio scabro e
bellissimo che ricorda i film western.
SUA MAESTÀ IL LECCIO
Lungo la strada incontriamo molte quer-
ce da sughero e Riccardo ci racconta co-
me il mestiere del sugheraio sia redditi-
zio ma molto faticoso e delicato: sbagliare
il taglio della corteccia significherebbe
ferire la pianta, farla ammalare e impe-
dire il perfetto riformarsi della “corazza”,
che avviene in una decina d’anni (il su-
ghero è un materiale rinnovabile e soste-
nibile, ottimo anche come isolante). A me
resta impresso il dettaglio delle formiche
rosse, tante formiche rosse, che ti cadono
addosso quando stacchi la corteccia per
portarla via, e del gran caldo con cui de-

Come equipaggiarsi vono combattere i tagliatori.

Nello zaino non devono mai
mancare una giacca
impermeabile e un capo
antivento. Indossate pantaloni
lunghi con l’elastico
alla caviglia, per proteggervi
dalla vegetazione spinosa
e da eventuali zecche lungo
i sentieri e scarpe da
camminata di buona qualità
chiuse. Le maglie di cotone
tendono a infradiciarsi
di sudore, meglio ricorrere
a quelle tecniche per ogni
stagione, o di lana merino
in versione estiva, che
aiutano a mantenere la pelle
fresca e asciutta.
Non bisogna lesinare sulle
scorte d’acqua: ottime sono
le borracce a imboccatura
larga, che oltre a essere molto
capienti permettono di
aggiungere all’acqua pastiglie
o bustine di minerali
per recuperare quelli persi
con la sudorazione.
Lungo il cammino incontriamo un’altra
creatura vegetale eccezionale: il leccio
secolare detto Alburu di la Rasgioni, che
compare nell’elenco ufficiale degli alberi
monumentali italiani. Non è solo un al-
bero, è una sede… di tribunale. I suoi
rami secondari, piegati dal vento, creano
una serie di scranni e panche naturali,
quindi alla sua ombra riposavano e
73
natural
WELLNESS

riposano le bestie, mentre i pastori si riu-

nivano in assemblea (donde il nome). Ric-
cardo e il muscoloso Telemaco Murgia –
un simpatico armadio a tre ante che or-
ganizza escursioni e avventure, anche in
kayak, con la sua agenzia Mediterranea
Adventure – ci raccontano la storia degli
“stazzi”, gli insediamenti rurali tipici di
questa zona. Ne incontriamo alcuni lun-
go il percorso, e infatti quello che stiamo
facendo oggi si chiama “trekking degli
stazzi”. A pranzo ci fermiamo davanti al-
la chiesa di Santa Maria della Neve, una
delle tante chiesette campestri distribui-
te in questo posto che non si chiama Luo-
gosanto mica per niente! Solo
il pensiero che dopo il caffè ci
toccherà affrontare un’altra
salita (per fortuna in un bo-
sco ombroso) mi impedisce
di fare strage di puligioni, i
ravioli galluresi ripieni di ri-
cotta, e di casgiatini, dolcetti
di ricotta in un guscio di pa-
sta. Il banchetto all’aperto è
stato allestito con l’aiuto di
volontari, e chiacchierando
con loro scopriamo quanto
entusiasmo nutrano per le
attività sul territorio e in par-
ticolare per le feste religiose, che qui so-
no intense e spettacolari, con cavalcate
tradizionali, pellegrinaggi, rappresenta-
zioni. Insomma, dopo aver tanto temuto
l’esuberanza religiosa adesso quasi mi
rammarico di non essere capitata qui nel
pieno delle Festa Manna di Gaddura, che
si tiene a Luogosanto da ben 800 anni,
con il clou l’8 settembre: esperienza in-
dimenticabile, dicono.
Rimessici in marcia, camminiamo e cam-
miniamo, finché con un certo sollievo ci
troviamo di fronte a un cartello che ci an-
nuncia il ritorno a Luogosanto. La giorna-
La salita verso la chiesa campestre di Santa Maria
della Neve, a Luogosanto; oltre il crinale si vede
la Corsica. A lato: i partecipanti al trekking
di Luogosanto. In prima fila con la maglia scura,
la nostra inviata Marina Morpurgo.
bici a pedalata assistita aiuti nelle salite,
e mi vedo già agonizzante. In realtà sarà
piacevolissimo. Pedalando attorno a Luo-
gosanto visitiamo il Castello di Balaiana,
dopo aver parcheggiato le bici e risalito
un ripidissimo ma ben gradinato sentie-
ro dove un mancorrente facilita l’ascesa e
ta però non è finita, ci attendono una cena la discesa: è un castello medievale picci-
paesana e perfino le danze popolari. Di no piccino (la monumentalità qui non è di
fianco al luogo in cui mangiamo c’è l’Ere- casa) e Riccardo Murgia ci parla un po’
mo di San Trano, che al buio appare anco- del Medioevo sardo, del tutto diverso da
ra più misterioso e austero. quello “continentale”. Un breve sentiero
collega il castello alla minuscola chiesa
GALLURA IN BICI di San Leonardo, che si fa risalire al XII
secolo e ha la caratteristica di essere tut-
Le nostre guide di oggi sono Enrico e ta in granito, tetto compreso. A pochi
Bruna di Sardinia Bike Service, che ci chilometri esploriamo un altro insedia-
vengono a prendere al nostro agrituri- mento medievale dall’aria un po’ miste-
smo, Vaddidulimu. Io ho l’aria allegra riosa, con questi ruderi tra gli alberi: è il
della pecora al macello perché non ho Palazzo di Baldu. Sarebbe un ottimo po-
mai provato le e-bike, non so quanto la sto, di notte, per un horror gotico. Intanto
però è già possibile vedere scorci di que-
sti luoghi nel film Il muto di Gallura, sto-
© RIPRODUZIONE RISERVATA - Gianluca Flore

ria di una faida tremenda e di un muto

Contatti utili
• RICCARDO MURA lo trovate
presso l’Ufficio Turistico
di Luogosanto (https://www.
comuneluogosanto.ss.it/it/
contenuti/articoli/
dettagli/448/)
• LA MEDITERRANEA
ADVENTURE di Telemaco
Murgia ha un sito http://www.
mediterraneaadventure.it/
74
mediterraneaadv.php e una
pagina Facebook: i programmi
(kayak, trekking, mountain bike
si concordano a seconda
di capacità ed esigenze).
• GLI ADORABILI ENRICO E
BRUNA hanno un sito https://
www.sardiniabikeservice.com/
about, nel quale sono elencati
tutti i servizi, che comprendono
anche la riparazione delle
biciclette, e non solo il noleggio
e le escursioni guidate.
• LA BOTTEGA DEI SAPORI DI
LUOGOSANTO https://www.
labottegadeisaporiluogosanto.
it/, oltre all’enoteca/ristorante
c’è un piccolo negozio
stracolmo di prelibatezze
locali.
dalla mira assassina.
La pedalata si conclude, manco a dirlo…
a tavola! Un’ultima ripida salita ci porta
ai vigneti della cantina Siddùra, dove si
usano tecnologie molto moderne (sensori
che segnalano le esigenze delle piante) e
metodi antichi come quello di piantare
rose vicino ai filari, a fare da sentinella
nei confronti dei parassiti. Usciamo dalle
cantine un po’ stanchi e molto felici. La
Paradisola ha colpito ancora.
 natural
WELLNESS
Vita da arrampicatrice
Vice campionessa
mondiale a soli 22 anni,
attivista per la parità
di genere, Camilla Moroni
racconta il suo sport.
Adrenalinico e molto
adatto alle donne, basato
su agilità ed equilibrio.
Ecco dove provare
© Polizia di Stato / E. Felicetti
e allenarsi, in e outdoor
di BENEDETTA SANGIRARDI
R
isaltano i muscoli alle braccia,
nonostante il maglione di lana
spesso. Rappresentano la sto-
ria di anni e anni di sacrificio e
allenamento, su e giù dalle pa-
reti ad arrampicarsi. Camilla Moroni non
è abituata alle interviste, perché, ammet-
te, «l’arrampicata è diventato sport olim-
pico solo alle ultime Olimpiadi di Tokyo, e
in pochi anni da un’attività di nicchia si è
trasformata in una pratica sportiva sem-
pre più amata, soprattutto dalle donne».
Timida ma con la battuta pronta, la geno-
vese a soli 22 anni è già vice campionessa
del mondo di boulder, specialità dell’ar-
rampicata senza casco, imbracature e
corde, grazie alla medaglia d’argento
vinta nel 2021. Non ancora 18enne aveva
già portato a casa quattro titoli italiani.
Atleta del gruppo sportivo Fiamme Oro,
Camilla Moroni durante
il Campionato italiano lead
a ottobre 2022, ad Arco
di Trento. Si è classificata
prima. Camilla pratica diversi
stili di arrampicata: boulder
(senza corda), speed
(velocità) e lead (difficoltà).
studentessa (in pausa) in Biotecnologie,
tra gare, viaggi, ore in palestra, trova an-
che il tempo per dedicarsi a progetti e
campagne sulla parità di genere.
Ha iniziato sugli alberi al parchetto?
No, ho fatto subito sul serio. Già a pochi
mesi i miei genitori, scalatori per hobby,
mi portavano a Finale Ligure, patria di
questo sport, a scalare sulla roccia. Tutti
i weekend fuggivamo da Genova per im-
mergerci nella natura, le falesie sono sta-
te un po’ le mie baby sitter. Ho ricordi
meravigliosi dell’infanzia, i miei mi han-
no trasmesso tutta la passione per le pa-
reti. Poi, a 12 anni, ho iniziato ad alle-
narmi più seriamente nelle palestre in-
door attrezzate, a 14 sono entrata nella
squadra nazionale e ho visto davanti in
modo molto chiaro il mio futuro.
75
natural
WELLNESS

Che cosa l’ha appassionata?

I movimenti esplosivi, dinamici, la forza
che serve per scalare, la tecnica. Il boul-
der, la disciplina che ho scelto, mi dà
un’adrenalina pazzesca. È una forma di
arrampicata indoor il cui scopo è riuscire
a scalare un percorso predefinito che si
alterna tra diverse prese colorate. Per
raggiungere la cima della parete, chiude-
re con successo un cosiddetto blocco e
vincere una gara, bisogna risolvere par-
ticolari sequenze di movimenti, come
fossero problemi, per cui sono necessari
non solo una buona tecnica di arrampi-
cata, ma anche tanta logica e un pizzico
di creatività.
Non ha mai paura senza imbracature?
No, vince sempre la voglia di arrivare in
cima. Pensi che da bambina avevo paura
di volare, l’ho vinta allenandomi e sfi-
dando me stessa. E poi ai piedi della pa-
rete vengono posizionati dei materassini
di protezione, detti crash pad, che ser-
vono per ammortizzare le possibili ca-
dute. E poi il boulder, a differenza
dell’arrampicata classica, lo speed e il
lead, dove vince chi arriva per primo su
pareti che variano tra i 15 e i 25 metri, si
sviluppa su pareti non troppo alte, circa
4/5 metri.
In inverno come si organizza per gli al-
lenamenti?
È il periodo più importante per preparar-
si, visto che le gare sono in primavera e in
estate. Ma purtroppo a Genova non ci so-
no molte palestre attrezzate. Almeno tre
volte alla settimana vado a Milano, dove
di anno in anno costruiscono gigantesche
Un momento della multipitch
(o via lunga, dove si usano
più corde) Scimmia nuda,
in val Bavona (Svizzera),
lo scorso ottobre.
strutture per chi ama l’arrampicata. Mi
alleno tutti i giorni, con due sessioni, al
mattino e al pomeriggio.
Quali i benefici fisici?
Aumenta la forza, migliora moltissimo
l’equilibrio e la coordinazione, ma anche
la gestione della respirazione, la musco-
latura di braccia e gambe, oltre a essere
un ottimo allenamento cardiovascolare.
Allena anche la mente?
È lo sport antistress per eccellenza. Sulla
parete serve massima concentrazione,
non si ha tempo per pensare a tutto ciò
che c’è fuori. L’arrampicata mi consente
ogni giorno di aumentare la fiducia in me
stessa e l’autostima, senza avere timore
degli errori. Si sbaglia, si ripete, si ritenta,
e si va avanti senza arrendersi, cosa che
rafforza anche l’autocontrollo e la gestio-
ne dell’ansia e della paura. E poi nessuna
pratica come l’arrampicata abbatte le dif-
ferenze di genere.
In che senso?
È uno sport in cui la parità tra uomo e
donna è una realtà, perché si basa sulla
tecnica prima che sulla prestazione fisi-
ca. Loro hanno sicuramente una forza
maggiore con cui gestire i movimenti ma
noi ragazze emergiamo su tecnica, movi-
mento ed equilibrio. Questo sport regala
uno spazio proprio a tutti.
Per chi vuole iniziare, che cosa serve
sapere?
Che chiunque può praticarlo, a meno che
non si soffra di vertigini. Sempre più
bambini finalmente iniziano a scalare,
c’è un vero e proprio boom che sta favo-
rendo l’apertura di nuove palestre, sem-
pre più colorate e attraenti. Dico ai geni-
tori: se tuo figlio ama giocare ad arram-
picarsi in giro per casa e in giardino,
forse è il caso di fargli provare questo
sport. Molte sale boulder comprendono
aree per bambini, pensate per le loro esi-
genze e capacità. Dai 4/5 anni è molto
utile per affinare le abilità motorie. Ma si

Dove arrampicare di LUISA TALIENTO

Chi si trova a Finale Ligure può contare
su circa 3800 vie libere e 200 pareti
attrezzate, da un minimo di 10 metri
a un massimo di 250 metri. Le migliori
per iniziare sono Rocca di Perti e Boragni
(visitfinaleligure.it). Altrettanto famosa
è Arco, sul Garda Trentino, che ospita
a settembre il Rock Master, il Campionato
del mondo di arrampicata sportiva.
I principianti possono scegliere
(Federazione Arrampicata Sportiva
Italiana), ci sono la Urban Wall di Milano
(urbanwall.it), la Rockit di Roma
(rockit-arrampicataroma.it) e Mandela
Forum di Firenze (caifirenze.it/palestra),
dove fare una lezione di prova di un’ora,
per prendere confidenza con lo sport,
e poi seguire corsi per acquisire
la tecnica di base di progressione
su roccia, le tecniche di assicurazione
Helmuth Rier

la Massone, Muro dell’Asino e la Regina (lunghezza della corda, imbracatura,

In Alto Adige, la palestra dell’hotel Sonnwies a Luson,
del Lago (gardatrentino.it). Tra i centri nodi, moschettoni) e il corretto utilizzo
con istruttori abilitati. Info: sonnwies.com
indoor più grandi e con istruttori FASI dell’attrezzatura.
76
 Corda tra i denti, un’altra immagine
di Camilla Moroni al Campionato italiano
lead di Arco di Trento nel 2022.
può provare anche da adulti, è diverten-
tissimo e liberatorio, consiglio di iscri-
versi a un corso con istruttori qualificati.
È vero che piace parecchio alle donne?
Secondo un’indagine della Federazione
arrampicata sportiva le donne sono circa
il 40% degli iscritti ai centri di arrampi-
cata indoor. Contrariamente a quanto si
pensa, l’arrampicata si basa su agilità e
© RIPRODUZIONE RISERVATA - Polizia di Stato / E. Felicetti
mobilità articolare, più che sulla forza. In
questo senso le donne sono più efficienti,
perché hanno un rapporto peso-potenza
migliore degli uomini.
Attrezzatura indispensabile?
Abiti comodi e sportivi, come top e leg-
gings, per muoversi liberamente. Fonda-
mentali le scarpe adatte all’arrampicata,
per le prime volte da noleggiare in pale-
stra: sono leggere, con la suola con la cur-
vatura accentuata per far aderire al me-
glio i piedi sulle prese. E poi il sacchetto
porta magnesite, elemento indispensabi-
le dell’equipaggiamento di uno scalatore,
serve ad asciugare il sudore dalle mani e
avere una migliore presa sugli appigli.
Utilissimi anche gli spazzolini da attacca-
re al sacchetto della magnesite per pulire
le prese, si trovano in tutti i negozi sporti-
vi, colorati o con fantasie allegre.
Come trascorre le vacanze invernali?
Con i miei amici a scalare su roccia per
qualche giorno, poi dovrò dedicarmi agli
allenamenti indoor in vista delle Olim-
piadi di Parigi. Trascorro tutte le vacanze
e i momenti liberi ad ammirare le pareti
rocciose. La condivisione di una passione
è la mia ricetta di felicità, appena possia-
mo fuggo in mezzo alla natura per rige-
nerarmi. A Natale sono stata come faccio
spesso in Spagna, a Margalef e Siurana, a
un paio d’ora da Barcellona, dove ci sono
pareti rocciose di tutti i tipi e la loro qua-
lità è incredibile: grandi strapiombi, pre-
se enormi, buchi piccoli. Il vero paradiso
degli arrampicatori.
In Italia invece per scalare all’esterno
dove consiglia di andare?
A Finale Ligure, ci sono falesie per tutti i
livelli, dai principianti a chi vuole mi-
gliorare la tecnica. Qui ci si arrampica in
un ambiente spettacolare dove domina-
no l’azzurro del mare e il verde dei bo-
schi, e si ammirano le chiare pareti cal-
caree che hanno reso questa località fa-
mosa nel mondo dell’arrampicata fin da-
gli anni ’70. Ma anche Arco di Trento,
con vie mozzafiato, paesaggio stupendo e
pareti da sogno.
Che cosa le ha insegnato più di ogni al-
tra cosa l’arrampicata?
A fissare obiettivi e raggiungerli, la ca-
parbietà e la voglia di farcela sempre,
sulla parete o fuori dalla palestra, la pa-
zienza di ritentare. Ad alzare l’asticella
dei desideri.
Passioni oltre l’arrampicata?
I viaggi, il mare, la focaccia ligure, il mio
fidanzato, Pietro Vidi, anche lui arrampi-
catore. Scalare insieme è divertente, ci
unisce molto ed è stimolante per entram-
bi. Il mio mondo per ora è questo, c’è po-
co spazio per altro, ho messo in pausa
persino gli studi in Biotecnologie per con-
centrarmi sul più grande degli obiettivi,
vincere una medaglia alle Olimpiadi.
77

C’era una volta
la convalescenza
S
embra che nella nostra socie-
tà in costante e apprensiva
corsa non sia più concesso
prendersi i sacrosanti giorni
di riposo dopo un’influenza,
un’operazione, un infortunio di vario ge-
nere. Il che è profondamente sbagliato
perché il tempo di recupero è fondamen-
tale affinché il nostro organismo possa
rimettersi in forze, evitando ricadute e
peggioramenti. Ne ha scritto di recente il
Newyorker, denunciando in un articolo
“la scomparsa della convalescenza”, un
concetto desueto appartenuto al secolo
scorso. Anche il manuale Guarigione,
scritto dal medico e divulgatore scozzese
Gavin Francis, pubblicato in Italia dall’e-
ditore EDT, ribadisce il concetto: “Rita-
gliarsi una pausa temporale necessaria
per guarire deve diventare una priorità”.
Così come capire il significato profondo
della parola salute e comprendere che la
guarigione è un processo tutt’altro che
passivo. Benché i suoi ritmi e i suoi tempi
siano spesso lenti e dolci, si tratta infatti
di un’azione, e l’agire ci richiede di esse-
re presenti a noi stessi, di impegnarci, di
non risparmiarci. Come sottolinea il dot-
tor Francis, “l’idea di convalescenza è
oggi totalmente trascurata dai sistemi
sanitari e perfino dagli ammalati”. Ma
invertire la rotta è assolutamente possi-
bile, oltre che auspicabile. Ne abbiamo
parlato con i nostri esperti.
BENEDETTA ED EMILIA:
DUE CASI CLINICI
La verità è che per molte persone la con-
valescenza è un lusso. «Vedi il caso di
Benedetta, commessa 40enne: si fa male
scivolando sulle scale di casa, un inci-
dente banale, ma che ha per risultato una
78
natural
WELLNESS
Giorni dedicati al recupero
delle forze dopo una malattia,
incidente o intervento: oggi
prendersi qualche giorno in più
per oziare, leggere, passeggiare
è un tabù. Ma tre specialisti
qui spiegano perché completare
il riposo è parte della cura
di MARZIA NICOLINI
frattura al polso e una lunga serie di
ematomi sparsi sul corpo», racconta Giu-
seppe Malaguti, chirurgo generale e me-
dico del lavoro. «Dopo il canonico mese di
gesso a metà braccio, Benedetta ha ur-
genza di tornare a occuparsi di casa, la-
voro e bambini (ne ha due, di 3 e 5 anni,
e in più è fresca di divorzio). In teoria il
polso fratturato andrebbe mantenuto an-
cora un paio di settimane in condizioni di
semi-riposo, ma Benedetta sente di non
poterselo permettere e non si risparmia.
Morale: dopo due mesi il polso continua
a dolerle a ogni minimo sforzo. E che co-
sa dire di Emilia, 35 anni? Un’operazione
IL LIBRO
Guarigione. L’arte
perduta della
convalescenza
del medico e
divulgatore Gavin
Francis (144
pagine, EDT, 12
euro).
programmata per risolvere un’ernia ad-
dominale e la prescrizione da parte del
chirurgo di minimo una settimana di
assoluto riposo e di due mesi senza prati-
care attività sportiva intensa. Ma con il
fatto che insegna nuoto ai bambini con
contratto a chiamata, Emilia dopo tre
giorni è già a bordo piscina (e talvolta an-
che direttamente in vasca), facendo movi-
menti assolutamente vietati in fase post
intervento. Al check in ospedale dopo un
mese i punti non risultano ben saldati ed
Emilia accusa fitte nel punto dell’ernia
ogni volta che si siede e si alza». E come
dimenticare tutte quelle madri che, a po-
chissimi giorni dal parto, magari difficol-
toso e preceduto da lunghe ed estenuanti
ore di travaglio, sentono il dovere di ri-
prendere in mano email e chiamate
dall’ufficio, quando sulla carta dovrebbe-
ro solo riposare e pensare al proprio
bebè? In questo caso il primo impatto ne-
gativo è sulla salute emotiva: l’ansia sale e
spesso si palesano attacchi di panico.
RELAX, CIBO LEGGERO
E PROTEICO
«Non esiste una forma standard di con-
valescenza, ma esistono delle buone re-
gole», spiega Malaguti. «Prassi vuole che
dopo un infortunio e/o una malattia sia
previsto un adeguato periodo con la fina-
lità di riprendere la forma fisica e rimet-
tersi in forze. Fino alla completa guari-
gione. In linea generale, la convalescen-
za si accompagna alla necessità di cibar-
si in modo bilanciato e leggero, aiutan-
dosi con l’eventuale assunzione di inte-
gratori alimentari (sempre sotto prescri-
Getty Images
zione). Dopo un infortunio o dopo un’o-
perazione è facile che vengano prescritti
cicli di fisioterapia e riabilitazione. È

sempre il medico curante che valuterà se
il paziente ha davvero recuperato la for-
ma fisica desiderata». Anche secondo la
dottoressa Valentina Finotti, chirurgo
plastico-ricostruttivo, il non accelerare i
tempi di recupero e il ricevere indicazio-
ni molto accurate (da seguire con rigore)
sono i fattori che più di tutti influiscono
sulla riuscita della guarigione. «Anche la
mente necessita di questo tempo: che sia
a seguito di malattia, incidente oppure
intervento chirurgico, c’è sempre un
trauma da elaborare e superare. Il che
non significa necessariamente dover ri-
manere l’intera giornata a letto. Qualora
sia possibile, infatti, sono indicate lun-
ghe passeggiate, a patto di non affannar-
si e stancarsi. Se però ci sono ferite è be-
ne non stressarle con il movimento, per
© RIPRODUZIONE RISERVATA
permettere una restitutio ad integrum
dei tessuti corretta. Lato alimentazione:
è importantissima la componente protei-
ca per sostenere i processi di guarigione
e cicatrizzazione, quindi sì a legumi e
tofu se siete vegetariane, oltre a uova,
carne magra e pesce se consumate pro-
dotti di origine animale».
VOLERSI BENE
Un tè caldo in compagnia dei propri
cuccioli, una serie tivù: il tempo per
rimettersi in forma è il più prezioso.
L’ASPETTO PSICOLOGICO
DEL RECUPERO
Convalescenza: dal latino convalescens
che deriva da convalescere, cioè ristabi-
lirsi, riprendere forza, guarire. Come sot-
tolinea la psicologa e psicanalista Elena
Benvenuti: «L’etimologia ci parla già in
modo molto chiaro. La convalescenza è
quel fondamentale periodo in cui tutto il
nostro sistema chiede di riprendersi do-
po qualsiasi incidente di percorso. Posso-
no occorrere giorni o settimane e non si
tratta solo di curare il corpo, ma anche di
ricaricare le batterie interiori. Il tutto
senza sensi di colpa. Perché dico questo?
In una società nella quale il nostro opera-
to viene valutato in base alla velocità e
alla quantità di compiti che riusciamo a
compiere in una giornata (più sono e me-
glio è), concedersi un periodo di fermo da
dedicare alla convalescenza viene visto
ormai come un capriccio. Tra l’altro per-
mane in molti uffici e società la cultura
del premiare chi, a fine anno, si è preso
pochi giorni di malattia, come se chi si
fermasse per problemi di salute avesse
una qualche colpa. E non è solo il fisico a
risentire del non ritagliarsi, quando ne-
cessario, il tempo di recupero: anche e
soprattutto la mente risulta stremata dal
mancato riposo post evento traumatico.
Quel che conta, quando e se si è ottenuta
la fase di convalescenza, è affiancare alle
prescrizioni mediche una sana autotera-
pia delle energie interiori». Come fare?
«In primis tagliate il tempo trascorso
passivamente davanti allo schermo di
smartphone e tv, in favore di attività in
grado di sciogliere ogni negatività e rica-
ricare» risponde la psicanalista. «Medi-
tazione, arte-terapia, coccole agli anima-
li di famiglia, passeggiate nel verde, mu-
sica e lettura aiutano a nutrire la mente e
il cuore, aiutando a mantenere uno stato
d’animo positivo e ad avvicinarsi a una
completa guarigione. Che è un po’ una
rinascita, una sorta di nuovo capitolo che
si apre, tutto da scrivere».
79
natural
WELLNESS
Un labirinto di disegni
«Il paesaggio ha a che fare con i sentimenti. È nei paesaggi che registro le mie emozioni».
Parole dello scrittore Orhan Pamuk. In una mostra imperdibile, i suoi dipinti
S
e c’è una cosa per cui vale la
pena viaggiare, sostenere la
fatica di muoversi, in sostanza
vivere, è andare alla ricerca di
paesaggi. Con i paesaggi ci si
può riempire gli occhi e stamparseli nel
cuore, che è qualcosa di poetico, ma allo
stesso tempo di molto concreto, qualcosa
che tutti abbiamo fatto. Certi paesaggi, in
particolare, hanno una specialità: di sem-
brarci immediatamente famigliari, come
se li avessimo già abitati e fossero diven-
tati una parte nascosta di noi.
Arrivare in un giorno d’inverno al Labi-
rinto della Masone di Franco Maria Ricci,
in località Fontanellato, una ventina di
chilometri fuori Parma, è ritrovarsi im-
mersi in uno scatto di Luigi Ghirri: quella
80
di LAURA PEZZINO
nebbia che cancella l’orizzonte, quella
luce di latte e quel freddo, che nella foto-
grafia è solo immaginato e che invece,
nell’aperto della campagna emiliana, è
qualcosa di reale, che scarnifica.
Non sorprende, quindi, una volta entrati,
ritrovarsi avvolti da un altro paesaggio,
diverso ma analogo, stesse foschie e bru-
me, ma con un’unica eppur fondamentale
Ricordi di montagne
lontane (Einaudi,
34 euro) raccoglie
un’ampia selezione
dei taccuini dello
scrittore Orhan Pamuk,
accompagnati
dai relativi testi.
Orhan Pamuk,
71 anni, romanziere
turco tradotto
in oltre 60 lingue,
ha ricevuto il Nobel
per la letteratura
nel 2006.
differenza: al posto della terra in letargo
della bassa, una distesa compatta d’ac-
qua, quella a volte dorata a volte color
indaco dello Stretto di Istanbul, il braccio
di mare che separa due continenti, l’Eu-
ropa dall’Asia, e taglia in due l’affasci-
nante città della Turchia.
È proprio quello, il magnifico Bosforo,
l’ossessione di Orhan Pamuk, probabil-
mente il romanziere più famoso del suo
Paese, vincitore nel 2006 del premio No-
bel. Un’ossessione che impariamo a rico-
noscere addentrandoci nella mostra Paro-
Kerem Uzel/Laif
le e immagini a cura di Edoardo Pepino
(fino al 17 marzo), che ci racconta un lato
meno conosciuto dello scrittore de Il mu-
seo dell’innocenza e Le notti della peste
 che lo ha spiegato così: «Fra i 7 e i 22 anni
ho creduto che sarei stato un pittore. A 22
anni il pittore in me è morto e ho comin-
ciato a scrivere romanzi. Nel 2008 sono
entrato in un negozio per uscirne con due
sacchetti pieni di matite e pennelli, poi ho
cominciato a disegnare su piccoli taccui-
ni, fra il piacere e il timore». Da allora,
non ha più smesso di riempire quotidia-
namente quei piccoli taccuini – dei classici
Moleskine, i quaderni con la copertina in
pelle nera feticcio di scrittori e artisti, da
Hemingway a Chatwin, da Van Gogh a Pi-
casso –, accostando tra loro disegni e pa-
role. A volte, ha raccontato, limitandosi a
scrivere soltanto e lasciando poi degli spa-
zi bianchi che, in un secondo momento,
riempirà di colori. O viceversa.
Ora, 12 di questi taccuini-diari, scelti da
autore e curatore tra quelli le cui imma-
gini sono più belle ed evocative, sono sta-
ti esposti in apposite teche, e commentati
in un percorso scenografico che com-
prende anche uno schermo digitale attra-
verso il quale è possibile sfogliarne vir-
tualmente le pagine e leggerne i testi in
traduzione.
L’esposizione è inoltre arricchita da un
documentario-intervista inedito, dove Pa-
muk racconta l’origine della sua passione:
venendo da una famiglia di ingegneri civi-
li, è praticamente cresciuto tenendo una
matita o un pennello in mano. Quando
disegna, spiega, si sente «felice come un
uomo che canta sotto la doccia» e raccon-
ta anche un episodio esemplare capitato
in gioventù: alle superiori aveva un inse-
gnante che gli proibiva nella maniera più
assoluta di scrivere «sui» disegni, così lui,
per tutta la vita, e forse come moto di ri-
bellione, si è invece ostinato a mescolare
tra di loro lettere, forme e colori.
L’ultima sala, allestita con grandi scher-
mi e tappeti orientali, è ispirata alla casa
di Istanbul dello scrittore: è proprio da
© RIPRODUZIONE RISERVATA
quelle grandi finestre, che sono anche un
luogo simbolico in quanto soglia tra il
dentro e il fuori, che Pamuk osserva da
sempre i suoi grandi amori, la città e il
Bosforo, un soggetto che non si stancherà
mai di ritrarre: «Avendolo disegnato
un’infinità di volte, in diverse stagioni e
in diversi momenti della giornata, alla
fine è come se avessi finito per disegnare
il tempo». Per Pamuk, infatti, è proprio il
landscape painting, ossia il disegno di
paesaggi, «l’espressione più pura della
pittura» e questo perché «il passaggio ha
a che fare con i sentimenti. È nei paesag-
gi che registro le mie emozioni».
In contemporanea con la mostra, è uscito
per l’editore Einaudi il suggestivo Ricordi
di montagne lontane, un libro che pre-
senta un’ampia selezione dei taccuini ac-
compagnati dai relativi testi, che spazia-
no dal processo creativo dei romanzi a
Quattro illustrazioni, parte della mostra Orhan
Pamuk - Parole e immagini, da visitare fino
al 17 marzo 2024 al Labirinto della Masone
di Franco Maria Ricci a Fontanellato (Parma).
osservazioni sull’arte, da ricordi dell’in-
fanzia a veri e propri resoconti della gior-
nata trascorsa. Per esempio, nel 2020
scrive: «Dopo aver disegnato a uno a uno
tutti i mattoni del muro, mi viene voglia
di riflettere su che cosa significhi. Ero
felice come un bambino disegnando e co-
lorando questi mattoni. Era come riempi-
re un album da colorare». Nel 2010: «Al
mattino vado in spiaggia da solo, prestis-
simo. Prima di entrare in acqua guardo
la sabbia, le colline lontane aureolate di
foschia. Potente impressione metafisica:
perché sono qui, che cosa significa que-
sta presenza?». E nel 2016: «Se penso ai
miei contemporanei la cui opera fa inte-
ragire testo e immagine, penso a
Raymond Pettibon e Cy Twombly. Avrei
voluto saper dipingere come loro, sì. No,
no, avrei voluto dipingere come me, ma
come loro avrei voluto poter dedicare tut-
ta la vita alla pittura».
La mostra dedicata ai diari di Pamuk è
allestita all’interno della galleria che
ospita la piccola ma sorprendente colle-
zione d’arte – ci sono alcune sculture di
Adolfo Wildt, le stupende ballerine di De-
metre Chiparus e delle interessanti ba-
cheche dedicate ai «memento mori» – di
Franco Maria Ricci, geniale designer ed
editore (la Masone è anche la sede della
casa editrice FMR, la cui rivista da qual-
che mese ospita pure una rubrica firmata
da Pamuk, «Il signor PA va al museo»)
morto nel 2020, ideatore del Labirinto
della Masone, il più grande del mondo in
bambù (si estende su una superficie di 7
ettari). Ricci, originario di Parma, ha col-
tivato per tutta la vita una luminosa pas-
sione per l’arte ed è stato amico di gente
come Italo Calvino e lo scrittore argenti-
no Jorge Luis Borges, il primo al quale,
negli anni Ottanta, aveva confidato la
propria intenzione di costruire un labi-
rinto. Inaugurato nel 2015, è poi diventa-
to in breve una delle principali attrattive
della zona, con circa 100mila visitatori
all’anno. In effetti l’esperienza di perder-
si in un labirinto è qualcosa che va fatto
prima o poi nella vita. E all’uscita, poi,
può anche capitare che si sia appena
messo a nevicare. E così il paesaggio è
cambiato, un’altra volta.
81
natural
WELLNESS
Il succo della vita
Sei bevande (da acquistare o preparare a casa) a base di bacche,
frutti, piante. Piacevoli da sorseggiare, toccasana per l’inverno
di MARZIA BRENTANI
BACCHE DI ACAI
1 Stop
al colesterolo
Dal sapore acidulo ma gradevole, che ri-
corda quello dei frutti di bosco con note di
cacao amaro, le bacche di acai sono picco-
li frutti rotondi, dal colore viola scuro,
raccolti da una palma arborea diffusa nel
Sud America. Molto usato in Brasile (so-
prattutto dalle popolazioni della foresta
Amazzonica), l’acai rientra a pieno titolo
nei superfood, per il suo elevato contenuto
di nutrienti. «Il suc-
co, cioè una purea di
frutta diluita con
acqua, svolge diver-
se azioni. Innanzi-
tutto, grazie al mix
di vitamine (la A, la C, la E e quelle del
gruppo B), di minerali (ferro, calcio, zinco
e rame) e di bioflavonoidi è un potente an-
tiossidante», spiega la dottoressa Federica
Almondo, specialista in scienza dell’ali-
mentazione e direttrice del Nutrition and
Antiaging Center Cerva 16, di Milano.
«Inoltre, è indicato nelle diete perché ha
un effetto blandamente anoressizzante
(riduce l’appetito), e nei casi di ipercole-
sterolemia perché apporta diversi grassi
“buoni” in grado di contrastare colestero-
lo e trigliceridi. Come l’avocado, infatti, è
uno scrigno di acidi grassi insaturi pre-
ziosi per la salute del cuore e delle arterie,
come l’acido oleico e gli omega 3, 6 e 9, che
abbassano la frazione LDL del colestero-
lo». Un bicchiere di succo di acai a colazio-
ne, quindi, rappresenta un salutare
“buongiorno” per affrontare la giornata
con il piede giusto.
82
ACEROLA
2 Rafforza le difese
immunitarie
Il sostegno naturale per il tuo apparato
di difesa? Due bicchieri di succo di ace-
rola concentrato, il rimedio supereffica-
ce, privo di effetti collaterali, per preve-
nire e combattere le sindromi influenza-
li. Nota anche con il soprannome di “ci-
liegia delle Barbados”, per il suo colore
rosso intenso e per la sua diffusione in
Centro e Sud America, l’acerola ha pro-
prietà immunostimolanti dimostrate da
diversi studi scientifici. «Innanzitutto è
un’eccezionale fonte di vitamina C. Non
solo ne contiene 75 volte di più rispetto
all’arancia ma è anche maggiormente
biodisponibile, cioè meglio assimilabile
dal nostro organismo», puntualizza la
dottoressa Federica Almondo. «E sap-
piamo che la vitamina C stimola la pro-
duzine dei linfociti, i nostri “soldatini”
impegnati a difenderci dall’attacco di
virus e batteri, oltre a favorire l’assorbi-
mento del ferro (il minerale anti-stan-
chezza) e la sintesi
del collagene nel der-
ma. L’alta biodisponi-
bilità della vitamina
C fornita dall’acerola
è dovuta alla presen-
za di rutina ed espe-
ridina, due bioflavonoidi che, oltre a la-
vorare in sinergia con la regina delle vi-
tamine, vantano un’azione capillaropro-
tettrice poiché rafforzano l’endotelio dei
vasi sanguigni». Due vantaggi con un
succo solo, quindi. Per un inverno a pro-
va di colpi di tosse.
MELAGRANA
3 Hai il sangue
troppo “dolce”?
Simbolo dell’autunno e dell’inverno, la
melagrana conquista il palato per i suoi
chicci rossi e succosi, tutti da sgranare.
Il suo succo, disponibile in ogni super-
mercato, può essere facilmente prepara-
to a casa grazie a un estrattore o a un
semplice mixer, e conservato in frigori-
fero per tre giorni. Grazie alla presenza
di antociani e di tannini,
ha proprietà astringenti
utili in caso di diarrea e
di “influenza intestina-
le”, diuretiche e antin-
fiammatorie. «Ma è so-
prattutto come rimedio
naturale utile ad abbassare glicemia e
insulina che la melagrana è popolare»,
spiega la dottoressa Almondo. «Indicato
per chi soffre di diabete o di insulino-
resistenza (la sua anticamera), il succo
abbassa il livello di zuccheri nel sangue
grazie a due meccanismi di azione: di-
retta, perché riduce la sintesi epatica di
glucosio, e indiretta perché inibisce l’a-
milasi, l’enzima che scinde gli amidi
contenuti in pane, pasta, patate e pro-
dotti da forno in zuccheri semplici. Di
conseguenza, diminuisce l’assorbimen-
to del glucosio a livello intestinale e la
Getty Images, Shutterstock
curva glicemica non si impenna». Il me-
rito di questo effetto ipoglicemizzante
va attribuito all’acido ellagico contenuto
nella melagrana, ma anche a un pool di
molecole naturali tra cui spicca la puni-
calagina, un polifenolo oggi al centro di
diverse ricerche.
 CRANBERRY
4 Cistite addio
(basta ricadute)
Si chiama cranberry ma nel nostro Paese
è conosciuto con il nome di “mirtillo ros-
so americano” perché cresce nei Paesi
freddi del Nord America e in Canada. Ne-
gli ultimi anni il suo succo, puro e “bio”,
è passato alla ribalta perché preziosa
fonte di sostanze naturali, particolar-
mente amiche del tratto urinario. Quella
zona segreta del corpo che, in alcune
donne, va spesso soggetta a infezioni re-
cidivanti. «Merito del mix unico di flavo-
noidi (proantociani-
dine, antocianidine
e flavonoli) che, in-
sieme agli acidi fe-
nolici e ai benzoati,
funzionano come “agenti antiadesivi”.
Che cosa significa? Significa che impedi-
scono l’adesione dei batteri alle pareti
della vescica e dell’uretra, favorendo la
rapida risoluzione degli episodi di cistite
e aiutando a prevenire le ricadute», pun-
tualizza la dottoressa Federica Almondo.
Insomma, un succo dall’azione terapeuti-
ca, soprattutto se usato in combinazione
con i probiotici e con il D-mannosio, lo
zucchero che vanta anch’esso funzioni
antiadesive, contrastando l’attecchimen-
© RIPRODUZIONE RISERVATA
to dei patogeni nelle vie urinarie. Un mo-
do sano e supernaturale, dunque, per
proteggere il sistema urinario, sia quan-
do è “sotto attacco” sia nei periodi di tre-
gua. Oltretutto il cranberry ha un sapore
più dolce rispetto al mirtillo nero: bere il
succo è perciò un rituale molto gradevole
in ogni momento della giornata.
ARONIA
5 Ossa forti
e vista da aquila
Ottimo per preparare macedonie, frullati
e smoothies, il succo di aronia si ottiene
dalla spremitura delle bacche di un arbu-
sto appartenente alla famiglia delle Ro-
sacee, diffuso in Russia e nei Paesi
dell’Est. «È sempre più utilizzato nella
medicina naturale sia per le sue proprie-
tà antiossidanti, sia perché aiuta a man-
tenere una buona densità ossea», spiega
la dottoressa Laura Bettarini, dietista
presso la Medical Spa di Bagni di Pisa.
«La benefica azione anti-osteoporosi è
legata all’alta concentrazione di vitami-
na K che, insieme alla D, serve a fissare il
calcio nelle ossa, evitando che si depositi
in altri distretti corporei, come le arterie,
dove il suo accumulo risulterebbe nocivo.
Un bicchiere di succo di aronia al matti-
no, a digiuno, è quindi un toccasana per
tutte le donne in menopausa che vogliano
mantenere giovane l’apparato muscolo-
scheletrico. Inoltre l’aronia è una minie-
ra di antociani (ben 1,5
g per 100 g), che rinfor-
zano la parete interna
dei vasi, e di carotenoi-
di che proteggono
dall’invecchiamento la
macula, la parte cen-
trale e nobile della retina, chiamata a
“catturare” e trasformare i segnali lumi-
nosi». Tra i carotenoidi spiccano la lutei-
na e la zeaxantina, che sostengono i foto-
recettori e così migliorano l’acuità visiva
e la cosiddetta visione crepuscolare, indi-
spensabile per chi guida per molte ore.
OLIVELLO SPINOSO
6 Digestione lenta
e pressione alta?
È il momento d’oro dell’olivello spinoso,
una pianta arbustiva molto ramificata che
può raggiungere anche i sei metri di altez-
za, diffusa soprattutto nell’Asia Centrale e
lungo le coste atlantiche. Si presenta piena
di spine e di piccole drupe raccolte a grap-
polo, di colore giallo intenso, la cui forma
allungata ricorda quella delle olive. Star
del momento, si trova in molti integratori,
confetture, sciroppi densi o sotto forma di
succo biologico. A cosa
deve il suo successo?
«Alla concentrazione di
minerali (ferro, calcio,
potassio, fosforo, rame e
magnesio), di vitamine
(C, A ed E) e di grassi
salutari (omega 3 e 6) che lo rendono un
ottimo ricostituente naturale, indicato nei
periodi di stress per la sua azione adatto-
gena», chiarisce la dottoressa Laura Bet-
tarini. «Oltre a essere un tonico rimine-
ralizzante, il succo di olivello spinoso
racchiude un cocktail di carotenoidi, poli-
fenoli, fitosteroli, triterpeni e acidi organi-
ci che favoriscono la digestione, come l’a-
cido citrico e clorogenico. Per questo si
consiglia di prendere due cucchiai di suc-
co a fine pasto, specie se si soffre di di-
sturbi digestivi». Altro atout di questa
pianta officinale? Aiuta a regolare la pres-
sione arteriosa ed è quindi molto utile per
chi ha valori “ballerini”, tendenti verso
l’alto. In caso di ipertensione stabile, inve-
ce, è bene evitare il fai da te e rivolgersi al
medico di base o a un cardiologo.
83
natural
WELLNESS
La dieta antismog
Consuma meno prodotti
industriali e di allevamento
la cui produzione rilascia
polveri sottili nell’atmosfera.
E mangia ogni giorno cibi
ad alto potere antiossidante
e disintossicante, per il corpo
e la pelle. Ecco il menù ideale
di ANGELA ALTOMARE
84
O
ggi, vivere in una grande
città o in campagna non fa
più tanta differenza. Se-
condo l’Organizzazione
mondiale della sanità, ben
nove persone su dieci nel mondo respira-
no aria inquinata.
La situazione peggiora soprattutto nel
clou dell’inverno, complici l’utilizzo dei
riscaldamenti domestici e la ormai cro-
nica scarsità di precipitazioni.
Anche i numeri degli effetti dello smog
sono abbastanza allarmanti: sempre se-
condo l’Oms, l’esposizione all’inquina-
mento atmosferico rappresenta il princi-
pale fattore di rischio ambientale per la
salute. Ogni anno è responsabile di al-
meno un terzo dei decessi causati da di-
sturbi respiratori, tumori polmonari,
ictus e infarto.
Gli studi più recenti indicano che, per
compensare lo smog generato da traffico
veicolare, attività industriali e combu-
stibili fossili per il riscaldamento, è ne-
cessario ripensare le abitudini quotidia-
ne, come muoversi di più a piedi, spo-
starsi con macchine elettriche, abbassa-
re i termostati, spegnere le luci.
Anche adottare uno stile più sostenibile
Shutterstock
a tavola aiuta, perché oltre a ridurre
l’inquinamento può mitigarne gli effetti
sulla nostra salute.
 Le dritte da seguire
ai fornelli
Oltre ad arieggiare e accendere la cappa
da cucina per ventilare l’ambiente
e disperdere gli inquinanti generati
dal riscaldamento di olio, grassi e altri
ingredienti, prediligi le cotture rapide
e segui queste dritte per la preparazione
dei cibi più comuni

1. PASTA: SCOLALA 2. CEREALI IN CHICCO

AL DENTE
Le cotture prolungate, oltre
ad aumentare i consumi
energetici, rendono gli amidi
di cui è ricca più assimilabili
aumentando il rischio
di sovrappeso, malattie
cardiovascolari e diabete
di tipo 2.
Cuocili ad assorbimento,
aggiungendo per ogni
porzione, pari a mezza tazza
di prodotto crudo, un paio di
bicchieri di acqua. In questo
modo i tempi di cottura si
riducono e alcune vitamine
del complesso B
si preservano meglio.
3. LEGUMI Ceci,
lenticchie, fagioli vanno
mangiati spesso:
cuocili nella pentola
a pressione, che riduce
i tempi di cottura
e preserva le loro proprietà.
4. VERDURE E ORTAGGI
Meglio mangiarli crudi
quando è possibile oppure
farli al vapore (anche in
pentola a pressione, con
l’apposito cestello) o saltarli
in padella con olio evo.
5. CARNE E PESCE
In alternativa al forno e alla
griglia, la rosolatura a fuoco
lento evita la formazione
di sostanze potenzialmente
cancerogene, tra cui
l’acrilamide.

DAL CAMPO
ALL’ATMOSFERA
In un’analisi del 2021 sulla rivista di
scienze ambientali Environmental Rese-
arch Letters, si legge che il sistema ali-
mentare, che include coltivazioni, alleva-
menti, produzione e lavorazione delle
materie prime, distribuzione, consumo e
gestione dei rifiuti, ha un ruolo importan-
te nell’immissione di polveri sottili
nell’atmosfera, esattamente come le atti-
vità industriali e i trasporti. Infatti, è re-
sponsabile del 58 per cento delle emissio-
ni globali di particolato fine ambientale
(PM 2,5). Queste particelle sono talmente
minuscole da riuscire a penetrare i pol-
moni ancora più in profondità delle più
Getty Images
attraverso il flusso sanguigno. Questo,
alla lunga, aumenta l’inflammaging, pro-
cesso di infiammazione cronico a livello
sistemico, implicato nell’aterosclerosi,
nel cancro, nelle sindromi metaboliche
tra cui il diabete di tipo 2 e persino nelle
malattie neurologiche, nella demenza e
nell’invecchiamento precoce. Da qui, la
necessità di adottare una dieta capace di
mitigare l’impatto del consumo di cibo
sull’inquinamento atmosferico e, nello
stesso tempo, aumentare l’efficienza di
tutti quei processi che l’organismo ha a
disposizione per fronteggiarlo.
PIETANZE PLANT BASED
Negli ultimi anni un’alimentazione plant
seguire anche in ottica antismog. Metten-
do in tavola durante la settimana meno
carne, sia rossa sia bianca, affettati, for-
maggi e tanti altri prodotti di provenien-
za animale, oltre a diminuire l’assunzio-
ne di acido arachidonico, un precursore
di molecole infiammatorie chiamate pro-
staglandine E2 (PGE2), si contribuisce a
rendere l’aria più pulita. Sia gli alleva-
menti di ruminanti, quindi di bovini, ca-
pre, pecore,sia di pollame rilasciano in-
fatti nell’atmosfera metano e ammonia-
ca, due potenti gas che contribuiscono
alla formazione delle polveri sottili
nell’atmosfera.
Per rendere la dieta più salutare e soste-
nibile e produrre meno smog basterebbe
iniziare a mettere in tavola questi cibi

conosciute polveri sottili prodotte da based a tavola è diventata una priorità con minore frequenza, sostituendoli in
traffico, riscaldamento e industria (PM per tutti, ambientalisti e non. E sempre almeno tre pasti settimanali con fonti
10) ed entrare in circolo nell’organismo più studi indicano che è la via giusta da proteiche vegetali come i fagioli, i ceci,
85
natural
WELLNESS
le lenticchie e le altre varietà di legumi.
«Questi alimenti fertilizzano in modo na-
turale sia i terreni, riducendo il ricorso ai
fertilizzanti chimici altamente inquinan-
ti sia il microbiota intestinale, dal quale
dipende l’efficienza delle cellule immuni-
tarie, il sistema di protezione che difende
l’organismo oltre che dall’attacco di vi-
rus e batteri anche dalla tossicità delle
particelle inalate», spiega la nutrizioni-
sta Maria Rosaria Baldi. «Le fibre di cui
sono ricchi i legumi, inoltre, favoriscono
la produzione di metaboliti batterici che
riducono gli stati infiammatori, compresi
quelli generati dall’esposizione all’aria
inquinata».
BIO È MEGLIO
Ed è questa anche una delle tante buone
ragioni per cui non si dovrebbe mai fare a
meno nei menù della verdura e della frut-
ta, ma occorre scegliere con attenzione
privilegiando quelle di stagione e prodot-
te senza pesticidi e fertilizzanti. Gli inqui-
nanti atmosferici prodotti dall’agricoltura
intensiva si è visto che con il tempo sono
in grado di compromettere la fotosintesi,
mettendo a rischio negli anni a venire la
produzione e la sicurezza alimentare.
«Un punto di forza dei vegetali è che ga-
rantiscono un tesoretto esclusivo di fito-
composti che potenziano le difese antios-
sidanti dell’organismo», spiega l’esperta.
«I carotenoidi, che abbondano nelle va-
rietà di colore rosso, giallo e arancione,
come le arance, i mandarini, la barbabie-
tola, il radicchio, la zucca, aiutano a pro-
durre il retinolo, una molecola preziosa
per la salute degli occhi, che lo smog met-
te a rischio. La verza, i broccoli, gli spina-
ci e tante altre varietà che troviamo dal
fruttivendolo in questo periodo apportano
luteina e zeaxantina, che aiutano a stare
alla larga da congiuntivite, degenerazione
maculare senile e tanti altri disturbi, in
cui l’esposizione a lungo alle particelle
inquinanti può giocare un ruolo crucia-
le», precisa l’esperta. «La verdura, gli or-
taggi, specialmente consumati crudi o
cotti velocemente, insieme alla frutta fre-
sca sono inoltre le fonti migliori di vitami-
na C, che riduce il livello di proteina C-
reattiva nel sangue, che viene sintetizzata
in risposta ai processi infiammatori.
Basti pensare che anche mangiando
un’insalata mista accompagnata da una
86
I magnifici tre
da mettere
in tavola
AVENA Garantisce betaglucani e
avenantramidi, composti che
contrastano l’infiammazione cronica.
BROCCOLI Sono uno scudo protettivo
contro lo stress ossidativo. Il merito è
della ricchezza di sulforafani, composti
presenti anche nelle altre crucifere del
periodo (cavoli, cavolfiori, cavolini di
Bruxelles, cime di rapa).
ARANCE Oltre a essere ricche
di vitamina C, preziosa per il corretto
funzionamento del sistema
immunitario, forniscono betacarotene,
il precursore della vitamina A,
utile per rafforzare le difese
delle mucose nasali.
semplicissima mela oppure un paio di ki-
wi si riesce a soddisfare una buona per-
centuale del fabbisogno giornaliero di
questo micronutriente».
CHICCHI E SEMI INTERI
Una menzione speciale va riservata alle
verdure a foglia verde. «Tra le tante so-
stanze contenute in questi ortaggi tro-
viamo, oltre all’acido ascorbico, il gluta-
tione e tanti folati, che svolgono un ruolo
importante nei meccanismi di difesa,
contribuendo a potenziare il sistema
immunitario e a ridurre l’infiammazio-
ne cronica. Anche mangiare meno pane
bianco, dolciumi e tanti altri prodotti
confezionati a base di zuccheri semplici
e farine ultra raffinate potrebbe aiutare
a produrre meno smog». Questi alimen-
ti, che spesso dominano nei carrelli della
spesa e abbondano a tavola, oltre ad aver
prodotto maggiori emissioni di gas serra
già in fase di produzione, nell’organismo
favoriscono la glicazione, processo che
porta ad aumentare la produzione di gli-
cotossine pro infiammatorie. Meglio, in-
vece, scegliere chicchi e semi, alternan-
do a tavola il consumo dei più comuni
cereali con quello degli pseudocereali.
La quinoa, il grano saraceno, l’amaranto
per esempio sono molto ecologici. Met-
terli in tavola inoltre aiuta a contrastare
le malattie cardiometaboliche, tra cui il
diabete di tipo 2, il cui rischio con l’espo-
sizione all’inquinamento atmosferico
aumenta».
PESCE LOCALE
E DI STAGIONE
Negli ultimi anni, gli scienziati e gli
esperti si sono molto interessati alla rela-
zione tra neuroinfiammazione e inquina-
mento dell’aria. In uno studio condotto
dall’Università di Birmingham e pubbli-
cato sulla rivista Pnas si è visto che le
polveri sottili dai polmoni possono rag-
giungere addirittura il cervello, diven-
tando una fonte cronica di fattori pro in-
fiammatori, di citochine e di specie reat-
tive dell’ossigeno (ROS), che con il tempo
possono avere un peso importante
nell’insorgenza delle malattie del siste-
ma nervoso centrale.
«Una dieta ricca di grassi buoni a catena
lunga, come EPA e DHA, di cui è ricco il
pesce secondo uno studio condotto dalla
Columbia University e pubblicato sulla
rivista Neurology, aiuta a proteggere il
cervello dagli effetti dello smog per via
della loro eccellente azione antinfiamma-
toria». Quali specie scegliere? Quello pe-
scato in mare e di stagione ha un minore
impatto ambientale. Quindi sì in questo
periodo alle sardine e agli sgombri, ma
anche triglie, ricciole e spigole. Via libera
anche a noci, mandorle, nocciole, pistac-
chi. «Basta una manciata al giorno per
assicurarsi lipidi, tocoferoli, zinco e sele-
nio, nutrienti che proteggono dai danni».
 Il tuo menù
settimanale
Condisci piatti e pietanze con l’olio
d’oliva: è ricco di lipidi salutari,
polifenoli e vitamina E, che
contrastano i processi ossidativi.
Per insaporire invece opta per
le erbe aromatiche come
il prezzemolo, il rosmarino,
l’alloro e la salvia.

LUNEDÌ
Colazione: tisana
allo zenzero, yogurt
greco senza zuccheri
aggiunti, pane
integrale tostato,
mela e noci.
Spuntino: un frutto
fresco di stagione
(mele, pere, kiwi, arance, mandarini). insalata di cavolo cappuccio crudo, con di stagione (mele, pere, arance, kiwi).
Pranzo: zuppa di verza, quinoa e ceci e olio e aglio. Cena: formaggio di capra, insalata di
insalata mista. Merenda: un frutto fresco di stagione scarola e pane integrale.
Merenda: macedonia di frutta di (mele, pere, kiwi, arance, mandarini).
stagione (mele, pere, kiwi, arance, Cena: alici al cartoccio con broccoli SABATO
mandarini). lessati, conditi con un filo di olio d’oliva Colazione: tè verde, yogurt di capra, una
Cena: tacchino al rosmarino, insalata di e limone. manciata di fiocchi per la prima colazione,
bietole condite con olio e limone, pane mele o pere.
integrale. GIOVEDÌ Spuntino: infuso alla malva con una
Colazione: tè bianco, pane tostato manciata di frutta secca a guscio.
MARTEDÌ integrale, burro di noci. Pranzo: pasta integrale con cavolfiori e
Colazione: tè Spuntino: una spremuta di agrumi. ceci.
verde, pane tostato Pranzo: sgombro al limone, insalata di Merenda: una
integrale, ricotta, radicchio e mela, pane integrale mela cotta con
pere e noci. Merenda: un frutto fresco di stagione cannella.
Spuntino: una manciata di mandorle. (mele, pere, kiwi, arance, mandarini). Cena: carne di
Pranzo: cavolfiori ripieni di patate e Cena: hummus di tacchino,
carne macinata di manzo. lenticchie e carote, broccoletti saltati
Merenda: un frutto fresco di stagione insalata verde con in padella e pane tostato integrale.
(mele, pere, kiwi, arance, mandarini). mandorle e pane
Cena: frittata con spinaci, insalata di integrale. DOMENICA
finocchi con olio d’oliva e prezzemolo, Colazione: tisana allo zenzero con
VENERDÌ
© RIPRODUZIONE RISERVATA - Getty Images

pane integrale. cannella, una fetta di pane integrale

Colazione: un frullato a base di kefir, tostato con un velo di ricotta e una
MERCOLEDÌ kiwi e mela. manciata di noci.
Colazione: tè verde, yogurt greco magro Spuntino: una manciata di frutta secca a Spuntino: spremuta di agrumi.
con fiocchi di crusca e noci. guscio. Pranzo: pollo ruspante con patate al
Spuntino: un frutto fresco di stagione Pranzo: branzino al cartoccio con grano forno, cicorie saltate in padella con pane
(mele, pere, kiwi, saraceno e integrale.
arance, pomodorini, Merenda: frutta
mandarini). insalata di rucola mista.
Pranzo: polpette con pere e noci. Cena: insalata
di amaranto e Merenda: un di farro, finocchi
lenticchie, frutto fresco e fagioli.

87
natural
PET THERAPY
MASSIMO MANNI
attivista e fondatore
del Santuario Capra Libera Tutti

Oggi salvo
gli animali
dal macello
Ex allevatore, Massimo ha creato
un santuario per vitelli, galline, maiali.
E, con un libro, aiuta a farli vivere liberi

di BENEDETTA SANGIRARDI

F
in da bambino, dice, non desiderava al-
tro che stare con gli animali. «Ero la cro-
ce dei miei genitori: appena ne trovavo
uno per strada, lo portavo a casa. Poi gli
passa, diceva mia madre». Non gli è pas-
sata. Massimo Manni, fondatore del Santuario Ca-
pra Libera Tutti, «un luogo in cui viene restituita la
dignità a ogni animale», finite le scuole medie va a
lavorare a Roma, in un negozio che gli animali li
vende. Poi al circo, a pulire la stalla degli elefanti,
a osservare i leoni e le tigri, a guardare spettacoli
che oggi definisce orrendi. Trent’anni fa il salto:
acquista un terreno per diventare allevatore. Si
circonda di conigli nani, gatti persiani, pulcini,
pecore e galline, li vende ai negozianti, alcuni li
mangia, e anche se si accorge che si crea un forte
legame con i suoi animali, che c’è qualcosa che
non va, fa finta di niente. Sei anni dopo, la svolta.
Cosa ha cambiato la sua prospettiva?
Avevo appena venduto alcuni agnellini, mentre li
caricavano sul camion le madri piangevano dispe-
rate. Hanno continuato per giorni, non dormivo la
notte, sentivo il loro pianto e mi dicevo: ma che
cosa ho fatto? Sono tornato dal commerciante e ho
ricomprato gli agnellini al doppio del prezzo. In
quel momento ho capito che stavo sbagliando tut-
to, non era quello il modo di amare gli animali,
dovevo salvarli anche da me stesso.
Com’è nata l’idea di creare il santuario?
nome Santuario Capra Libera Tutti. Un rifugio per-
manente, un luogo di resistenza, in cui convivono
tantissime specie come in un grande asilo, con lo
scopo di riportarli a vivere allo stato brado, liberi
di riconquistare la propria natura.
Chi sono gli ospiti?
Oltre quattrocento animali di tutte le specie: muc-
che, tori, galline, agnelli, lama, maiali e anche pe-
sci rossi. Arrivano qui attraverso attivisti che si
occupano di liberarli, segnalazioni o sequestri: UN LIBRO CHE AIUTA
offriamo nutrimento e tutte le cure necessarie per
GLI ANIMALI
riabilitarsi dai traumi fisici e psicologici subiti e
ritrovare la serenità. A ognuno diamo un nome,
L’allevatore pentito
come in una grande famiglia: la gallina Filomena, Massimo Manni (in alto,
il maiale Pierporco, il vitello Ferruccio... nella foto con il toro
Com’è la sua giornata tipo? Lorenzino), ha scritto
Impegnativa: so quando mi sveglio, non quando il libro Parola agli animali
andrò a dormire. Dalla burocrazia alla ricerca di (Vallardi, 19,90 euro),
fondi, dalla cura e pulizia degli animali al cibo e i in cui ha raccolto le storie
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il primo passo è stato diventare vegano, poi mi
sono documentato sulla realtà dei santuari in Eu-
ropa e ho capito la mia missione: crearne uno e
salvare gli animali dal macello o dallo sfrutta-
mento a vita. In quel periodo, era il 2015, avevo
appena salvato alcuni capretti, tra cui Thomas
che ormai è una star dei social, e da cui è nato il
88
farmaci, insieme al mio compagno di vita Simone e
di quelli che ha accolto
alcuni volontari ci occupiamo di tutto.
a Nerola (Roma),
Ha raccolto le storie più belle degli animali che
vivono nel santuario in un libro. Ci racconta un nel Santuario Capra Libera
aneddoto che le sta più a cuore? Tutti (capraliberatutti.org).
La storia del vitello disabile Niccolò che, a pochi Parte dei proventi sarà
giorni dalla nascita, era caduto, lesionandosi la devoluta al santuario.
Fido? Portiamolo al lavoro con noi
di MANUELA PORTA
Riducono i livelli di stress e cre-
ano armonia in ambienti lavo-
rativi: ecco perché sempre più
aziende ammettono gli animali
in ufficio. Come Purina, che ha
lanciato l’iniziativa Pets At
Work e Pets At Work Alliance
(www.purina.it/cani-in-ufficio),
mettendo a disposizione la sua
esperienza in un toolkit che
aiuta a rendere gli uffici pet-
friendly. Guido Poncini, medico
veterinario e advocacy training
manager di Purina Italia, e Sa-
ra Faravelli, corporate Commu-
nication Director Purina Sud
Europa, spiegano le norme es-
senziali di convivenza tra cani e
lavoratori.
Dividiamo gli spazi
Creiamo ambienti in cui i cani
siano i benvenuti e aree in cui
Con l’arrivo dell’inverno,
tanti randagi si
rifugiano in cerca
di calore sotto le auto.
Controlliamo sotto il
non possono avere accesso, per un patentino che permette di motore e all’interno
permettere a tutti i dipendenti approfondire la comprensione del passaruota.
di scegliere se entrare in con- dei gesti del cane nel nuovo am- E diamo dei leggeri
tatto con loro, nel rispetto di biente. L’animale deve imparare colpi sul cofano prima
eventuali timori, paure o aller- a gestire un contesto fatto di di partire, in modo
gie. È consigliato un limite tante persone e altri cani con che possano fuggire.
massimo di cani che possono cui fare amicizia, superare la Altri consigli per
proteggere gli animali
accedere alla struttura per fa- paura, soprattutto non scorraz-
dal freddo su lndcani-
vorire un’atmosfera leggera e zare e abbaiare senza sosta.
malprotection.org
rilassata. Prima di tutto però è
bene organizzare una sessione
pratica con esperti cinofili per
valutare l’attitudine del singolo
cane. Controlliamo anche il li-
bretto sanitario.
L'educazione prima di tutto
Il cane è un animale sociale,
quindi sarà felice di fare compa-
gnia al suo padrone in ufficio. Ci
sono degli step da seguire e un
percorso da portare a termine,
che include il conseguimento di

spina dorsale. Ce l’hanno portato, l’abbiamo por- I prodotti del mese

tato alla clinica dell’Università di Perugia e curato
anche grazie a un’osteopata. Sembrava una causa
persa, ma nel giro di un anno si è rimesso in piedi.
Oggi sta bene, gioca con gli altri animali anche se
non può correre. Credo sia stato il primo bovino a
ricevere trattamenti di osteopatia. E poi non c’è
giorno che non pensi a Bruno, il primo toro arriva-
to al santuario e che ora non c’è più.
Pisolino Miao è un ONE Bifensis Purina Sunday Lunch di Lily’s
È possibile visitare il santuario?
tappettino fatto a mano supporta le difese Kitchen è un cibo umido
Sì, organizziamo visite ed eventi aperti a tutti due
da persone con fragilità. immunitarie e protegge per cani senza cereali,
volte al mese. Ma non di più, non è uno zoo. Di Jofi CoEvolution, il microbioma intestinale. a base di pollo e verdure
Come possiamo aiutare? si acquista a 40 euro. In vendita a 2,99 euro. fresche. 3,95 euro.
Il santuario sta in piedi grazie alla generosità
delle persone e alla nostra buona volontà. Per
mantenere tutti gli animali abbiamo bisogno di
circa diecimila euro al mese. Le donazioni si fan-
no attraverso il sito, sono fondamentali, ma an-
che con l’adozione a distanza di uno degli abitan-
ti del santuario, acquistando felpe, cornici, ma-
gliette e tazze on line o con l’acquisto del libro
(vedi box, ndr). La struttura dentellata Il collare Memopet di Crocchette ricche di maiale
Che cosa le insegnano ogni giorno gli animali? favorisce l’igiene orale. My Family ha un chip NFC ad alto contenuto
A prendere la vita in modo più leggero e a gestire i Con lievito, vitamina E, che contiene tutti i dati energetico e proteico.
momenti difficili. Quando sono stanco, o preoccu- erba gatta. Actibones e le informazioni del pet. Otto Hunter di Raggio
pato, mi sdraio con loro sull’erba e tutto passa. di Camon, 3 euro. È venduto a 16,90 euro. di Sole, 41 euro (15 kg).
89
natural
WELLNESS
junior
a cura di
CHIARA DALL’ANESE
Giornalista scientifica
di Natural style e F

Bro, conosci
la mia crush?
Tradotto per i nati prima del 1995:
«Amico, conosci la tipa che mi piace?».
Guida allo slang dei teenager

Se hai figli o nipoti adolescenti, ti sarà capitato di

sentirli pronunciare espressioni poco comprensi-
bili. Termini come ghostare (sparire senza farsi
sentire, dall’inglese ghost, fantasma), sis (sorella,
si usa tra amiche, dall’inglese sister), boomer (chi
Liste nascita pensa o fa cose da vecchio, ovvero appartenente
ecologiche alla generazione dei baby boomer) per un adulto
non hanno alcun significato, ma per i nati tra il
Sterilizzatori, scalda 1995 e il 2010 (Gen Z), sono lessico quotidiano.
biberon, bidoni getta
Gli adolescenti da sempre adottano codici lingui-
pannolini. Quali oggetti
stici specifici per sentirsi parte del gruppo (si pensi
sono veramente necessari
quando in casa arriva al gergo dei paninari), ma oggi i social e la conta-
un neonato? Risponde minazione con altre lingue rendono tale slang mol-
Lisa Casali, scienziata to più ricco e articolato. «Il vocabolario adolescen-
ambientale, scrittrice e ziale fa parte di un processo di acquisizione della
blogger nel libro Genitori propria identità», spiega Alberto Rossetti, psicote-
green e bambini felici rapeuta e autore di Viva la libertà. Gli adolescenti
(Gribaudo, 18,90 euro). hanno bisogno di farne esperienza (San Paolo Edi-
Tanti consigli e zioni, 18 euro). «Adottare un linguaggio che inclu-
suggerimenti, con alcuni de sottoculture giovanili permette di segnare le
approfondimenti a cura del
distanze dal mondo esterno e riconoscersi in un
GEPO - Gruppo Educazione
gruppo attraverso l’abbigliamento, le passioni co-
Pediatrica Ostetrica, per
prendersi cura del proprio muni e anche il modo in cui si parla».
bambino senza spendere A che età si sente l’esigenza di adottare tale codi-
una fortuna e senza ce? «Di solito, in età preadolescenziale e adole-
impattare in maniera scenziale. Poi, con il finire dell’adolescenza, alcu-
negativa sull’ambiente. ne parole rimangono, ma viene a mancare quella
spinta a parlare in un certo modo per identificarsi
con un gruppo: a 20 anni, si vogliono esplorare al-
tri mondi». I social, tramite il potere capillare che
hanno, omologano molto di più il parlare dei giova-
ni adulti, anche a livello culturale: si usa un certo
lessico perché lo utilizzano tutti, anche se non c’è
più la motivazione adolescenziale».
Ci sono genitori o adulti che tentano, spesso con
risultati un po’ comici, di parlare come i teenager
per mostrarsi più vicini a loro. Altri, al contrario,
criticano e rifiutano i loro neologismi. Qual è il giu-
sto atteggiamento? «Nessuno dei due. L’adulto che
parla il linguaggio dei giovani è – come direbbe un
adolescente – cringe (imbarazzante): è fuori tem-
po. È positivo, invece, un atteggiamento di curiosi-
tà e interesse, anche di ironia magari, per esempio
raccontando quali erano le espressioni che si uti-
lizzavano durante la propria adolescenza. Bisogna
accettare che questi linguaggi cambino nel tempo,
senza impossessarsi di quelli appartenenti alle
nuove generazioni di adolescenti».

I prodotti del mese

© RIPRODUZIONE RISERVATA - Getty Imaeges

1 3 1 Con il Thermos Friends di Maiuguali (39
euro) le bevande calde mantengono la loro
2 4 temperatura per nove ore e quelle fredde
per 15. Ha una doppia parete in acciaio
inossidabile e una capienza di mezzo litro.
2 In caso di mal di gola e riniti, le
Compresse Gola Defens doppia azione di
Apropos (9,50 euro) donano sollievo alle
prime vie respiratorie. Con propoli, mirra,
malva e timo lenitivi, contengono zinco e
vitamine utili al sistema immunitario.
90
3 Il peluche Gatto Ginger, nella collezione
Planet Love di FAO Schwarz (29 euro),
è realizzato in plastica 100 per cento
riciclata. Su una zampa, il messaggio
Salva la Terra ricorda ai bambini
di amare e rispettare il pianeta.
4 Sherlock Holmes. Uno studio in rosso
di A. C. Doyle di Rizzoli (28 euro) è la
prima, epica avventura dell'investigatore
più eccentrico di sempre. Un'edizione
illustrata per i ragazzi dai nove anni in su.
 natural

HOME
Come vuoi tu
Da una struttura essenziale
e completamente personalizzabile
nasce il sistema Cover di Rimadesio,
adatto per arredare la cucina, la zona
notte o la cabina armadio. I montanti
in alluminio si fissano a soffitto e a
pavimento, le ante in vetro, grès o
tessuto si agganciano a cardini
invisibili, le mensole e le cassettiere si
incastrano permettendo disposizioni
libere e modificabili nel tempo. La
scelta di utilizzare materiali
completamente riciclabili è coerente
con l’impegno di Rimadesio
nell’ambito della sostenibilità. Da 15
anni il polo produttivo è alimentato a
pannelli solari, che consentono di
coprire oltre il 60% del fabbisogno
energetico. Inoltre, un nuovo
macchinario per la chiarificazione
delle acque garantisce l’abbattimento
dell’80% del consumo necessario alla
lavorazione del vetro. rimadesio.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA
 natural
LIVING

Il minimal
che risveglia
le emozioni
Se pensi che essenziale faccia rima con impersonale, sbagli.
Bastano dettagli di stile, superfici materiche e tessuti caldi
per portare in casa una bella sensazione di accoglienza
di ILARIA DE BARTOLOMEIS

COME UN’OPERA D’ARTE Il tappeto in lana taftato a mano Bombom Tutti Frutti
è un progetto dell’artista Joana Vasconcelos per Roche Bobois. roche-bobois.com

TOTAL BLACK Il tavolo ARTIGIANALE Lampadario

1969M in marmo Nero Antonym di Bottega
Marquina e le sedie 1978 Intreccio realizzato
Tre3 con struttura in midollino intrecciato
in legno. Tutto a mano, il ricamo
di Agapecasa. decorativo è in rafia.
agapecasa.it bottegaintreccio.it
 In salotto, il camino
La lampada nera elettrico da incasso
da tavolo Night Owl Alisa Verticale
di Fritz Hansen è di MaisonFire.
è in metallo laccato. maisonfire.com
fritzhansen.com

A sinistra,
Qui sotto, il divano il candelabro Nodo
a fagiolo Honorè di Westwing
di De Padova è rivestito è in gres. westwing.it
in tessuto; i piedini
sono in legno.
depadova.com

93
natural
LIVING
TECNO-CALORE La stufa
a pellet Like80 di EK63
è dotata di Bluetooth e WiFi
per personalizzare
le impostazioni relative a
timer e potenza. ek-63.com
94
IN EQUILIBRIO Il tavolo A TAVOLA Le cocotte
da pranzo Materic di Porro in ghisa vetrificata
(qui sotto) è realizzato e la coppia di macinini
in legno: il grande piano in materiale sintetico fanno
ovale poggia su una base parte della linea Marble
conica. porro.com di Le Creuset. lecreuset.it
 I cagnolini Wan di Riva 1920
sono realizzati in legno
massello di cedro, lavorato
da un blocco unico. Ispirati
alla razza Maltese, sono
proposti in tre dimensioni:
quello più grande può anche
essere utilizzato come
sgabello. riva1920.it

Il sacco copripiumino di Mango

è in cotone ricamato, con chiusura a bottoni.
È disponibile in diverse misure. mango.com

La panca Naturale in travertino è un progetto

di Leonardo Talarico per Lapis Vitae
con Travertino Toscano. travertinotoscano.it

Qui a destra, il rivestimento

Less di Terratinta Ceramiche
è in gres. È disponibile
in vari formati.
terratintagroup.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA

A sinistra, la lampada
da tavolo Taccia di Flos ha
il diffusore in vetro e la
base in alluminio. flos.com
natural
HOME
casa green
a cura di
CHIARA DALL’ANESE
Giornalista scientifica
di Natural style e F

Un bagno bello
e “buono”
Gel disinfettanti o tavolette profumate?
Ecco i prodotti che garantiscono
più igiene e meno impatto sull’ambiente

Tavolette al profumo di fiori e frutti, gel disinfet-

Energia verde
e salva tasche
Che tu viva in una casa
singola o in un condominio,
puoi dire addio a gas
e combustibili fossili:
è una scelta che fa bene
al pianeta e anche a te,
perché alleggerisce
le bollette. Lo spiega
Sergio Ferraris nel libro
Vivere felici senza gas
(TerraNuova, 15 euro),
in cui descrive le soluzioni
pulite e alternative (per
esempio pompe di calore,
fotovoltaico, solare
termico) che permettono
di affrancarsi dalle fonti
non rinnovabili, dannose
per il pianeta e foriere
di conflitti globali.
tanti colorati, detergenti in pastiglie. Sugli scaffali
si moltiplicano i prodotti per la cura del wc. Ma
quali sono veramente indispensabili? L’abbiamo
chiesto a Fabrizio Zago, chimico industriale.
«Esistono tre tipologie di questi prodotti. I primi
sono a base di acidi cloridrico o muriatico in per-
centuale elevata, intorno al 10-12 per cento. Vanno
maneggiati con cura, dato che sono estremamente
corrosivi per la pelle e alcune superfici, tra cui il
marmo. Sono stati i primi a essere messi sul mer-
cato, e sono nati principalmente per eliminare il
calcare, che è un vero e proprio ricettacolo, data la
sua struttura simile a una spugna rugosa, per re-
sidui di escrementi, batteri e muffe. Un sanitario
decalcificato si sporca molto meno di uno con mol-
to calcare, e una porcellana bianca e brillante ri-
duce la quantità di germi che possono annidarsi
all’interno del wc». L’acido cloridrico inoltre non
lascia sopravvivere nessun battere. «Questi pro-
dotti in genere sono viscosizzati, quindi il tempo di
contatto dell’acido con il calcare è maggiore ri-
spetto a quello di un prodotto liquido. Dato che le
materie prime che li compongono costano poco,
infine, non sono molto cari».
La seconda categoria di detergenti per il wc in-
clude i prodotti disinfettanti a base di ipoclorito,
facilmente riconoscibile per il forte odore di cloro
tipico delle piscine. «L’ipoclorito disinfetta e ucci-
de i batteri, ma non ha alcuna capacità anticalca-
re. Non va mai mescolato con i prodotti della prima
categoria, perché si svilupperebbe gas cloro, un
veleno molto potente».
La terza categoria, infine, include prodotti costitu-
iti da acidi deboli, come l’acido citrico o tartarico.
Sono profumati, ma non disinfettano».
Dal punto di vista ecologico, i prodotti promossi
(ma da usare con parsimonia) sono quelli del primo
gruppo: «L’acido cloridrico inquina, ma l’ipoclorito
è molto più tossico per gli ambienti acquatici, per-
ché forma legami molto resistenti, che fanno fatica
a degradarsi, mentre i prodotti a base di profumo
hanno un’azione negativa sull’ambiente».
Con quale frequenza vanno utilizzati? «Una volta
alla settimana è più che sufficiente per i disinfet-
tanti a base di acido cloridrico. Gli altri andrebbe-
ro impiegati quotidianamente ma, visti i loro effet-
ti sugli ecosistemi, sarebbe meglio evitarli».

Scelte sicure
© RIPRODUZIONE RISERVATA - Getty Images

1 3 1 Con il detersivo in spray Piccolo 3 Note di ylang-ylang, fiori d’arancio,

Bucato di Nuncas (6,95 euro) non
2 4 occorrono bacinelle e ammollo. Bagni
il capo da lavare sotto il rubinetto del
lavandino, spruzzi il prodotto, strofini
e risciacqui. Perfetto per biancheria
intima, calzini e tessuti delicati.
2 Riduci gli sprechi di cibo in frigo con
il dispositivo Shelfy di Vitesy (149 euro).
Abbatte la carica batterica e fungina fino
a dieci volte e riduce i cattivi odori.
96
caprifoglio e gelsomino per il Detergente
doccia di Method (5 euro). Si spruzza su
pareti e piastrelle dopo la doccia, senza
strofinare, per evitare che si formino
depositi di sapone e calcare.
4 Al posto della carta da cucina usa e
getta ci sono i Panni riutilizzabili di
Banbu (10,50 euro). In fibra di bambù
compostabile, si utilizzano asciutti
o umidi e ogni rotolo ne contiene 20.
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natural
VERDE

CATTLEYA
Per crescere bene queste orchidee richiedono almeno 13 °C, molta umidità e luce indiretta.

Vieni con me
a fare Cattleya?
Occhio: è un invito erotico (da qualcuno che ha letto Proust).
Ecco la storia del fiore più sexy, l’orchidea. E le dritte per coltivarla

di MARGHERITA LOMBARDI Agronoma, collaboratrice di Gardenia

U
na sera d’estate di molti,
molti anni fa, avevo vent’an-
ni o poco più, uscii a cena
con un signore più grande e
sposato, amico del mio ra-
gazzo di allora. Fu una serata molto piace-
vole, peccato che alla fine il signore in que-
stione ci abbia provato con me! Mesi dopo,
erano i giorni prima di Natale, ricevo da
parte sua, per chiedermi nuovamente scu-
sa, un enorme mazzo di orchidee recise:
meravigliose Phaleanopsis, bianche come
la neve, miste a spighe dorate… Un regalo
costosissimo, che nessun mio coetaneo a-
vrebbe potuto permettersi. Ricordo il mio
imbarazzo e le occhiatacce di mia madre,
la quale oltretutto, visto che eravamo in
partenza per le vacanze, mi obbligò a do-
narlo alla nonna. Il fatto è che a quei tempi
orrendamente maschilisti era considerato
di cattivo gusto offrire questi fiori preziosi
e sensuali alle ragazze e alle donne nubili
in generale – una specie di insulto.
Le orchidee, pregiudizi a parte, sono da
subtropicali dell’Asia, dell’America centrale
e del Sudamerica, hanno iniziato ad arriva-
re in Europa ai primi dell’Ottocento, ma per
molto tempo non si seppe come coltivarle
né tantomeno riprodurle da seme. A meno
che non si riuscisse a ottenere nuove pian-
te, ma comunque in numero esiguo, attra-
verso la divisione degli esemplari già in col-
tura, l’unico modo per procurarsene in
gran quantità era l’importazione, cosa di
per sé laboriosa e costosissima.
BELLEZZA INGANNEVOLE
Inoltre, attirano i loro insetti impollinatori
con l’inganno: i loro fiori simulano nella
forma e nei colori l’aspetto delle femmine
o ne riproducono i feromoni, inducendo
l’avvicinamento dei maschi, che nel tenta-
tivo di accoppiarsi portano il polline da u-
no all’altro, fecondandoli. Non a caso, nel
suo celebre romanzo À la recherche du
temps perdu, Marcel Proust conia l’espres-
sione «Fare Cattleya» (l’orchidea più in
Ipa

sempre sinonimo di eleganza, lusso e stra- voga ai primi del Novecento), per indicare
vaganza: originarie delle foreste tropicali e gli incontri sotto le lenzuola fra Swann e

98
PHALAENOPSIS
Può fiorire anche due-tre volte l’anno.
In estate portatela all’esterno, all’ombra
di un portico o di altre piante.

99
natural
VERDE
CYMBIDIUM
Resistono fino a -2 °C, quindi in molte zone possono stare all’aperto anche in inverno.
Odette. Nel 1922, la svolta: il professor
Lewis Knudson dell’Università di Cornell,
nello Stato di New York, scoprì che i minu-
scoli semi di questi fiori così preziosi e dif-
ficili germinano in fretta e bene su agar-a-
gar, un gelificante naturale derivato dalle
alghe marine. Agli appassionati di orchide-
e si aprì così un mondo nuovo, che favorì
l’ibridazione, con la conseguente creazio-
ne di un numero sempre maggiore di va-
rietà, sempre più curiose e facili da coltiva-
re. Poi, dalla metà degli anni Cinquanta, si
iniziò a sviluppare la tecnica della moltipli-
cazione in vitro partendo da alcune cellule
dell’apice vegetativo di un germoglio, favo-
rendone ulteriormente la diffusione.
Oggi, le orchidee recise – le famigerate
Phaleanopsis della mia gioventù, le intri-
ganti Cattleya di proustiana memoria e le
Cymbidium, robuste e colorate – non si u-
sano più: si preferisce ormai venderle sol-
tanto in vaso, nelle apposite scaglie di cor-
teccia, o montate su “zattere” di sughero.
Le Phaleanopsis sono diventate le piante
da fiore più vendute al mondo, declinate in
innumerevoli colori e dimensioni fino a va-
rietà in miniatura, dalle corolle piccine co-
me farfalle. Oltre a essere decisamente e-
conomiche (in base all’ibrido e alle dimen-
sioni della pianta), la loro fioritura dura
anche tre-quattro mesi. Il mio primogeni-
to, oramai un giovane uomo, me ne regala
una ogni Natale, ma confesso di non esse-
re mai riuscita a farle rifiorire. Non avevo
le condizioni adatte, ma ora sì, perché ho
trasformato la porta d’ingresso della cuci-
na in finestra, dotata di un ampio davan-
zale interno: la colpa quindi è solo mia, che
non mi occupo di loro come dovrei. Ma
quest’anno mi ci impegno sul serio!
100
VANDA COERULEA
Vuole molta acqua e molta luce: in estate
anche mezza giornata di sole diretto.
I vivai dove
acquistarle
Giulio Celandroni Orchidee
via Statale Abetone 61,
San Giuliano Terme (PI),
tel. 347 8811029,
www.celaorchidee.it
Orchideria di Morosolo
via Preja 8, Casciago (VA),
tel. 329 1248363,
www.orchideria.it
Varesina Orchidee
via Spalato 1, Varese,
tel. 320 1942591
www.varesinaorchidee.it
COME FAR CRESCERE
LE PIÙ FACILI
La famiglia delle Orchidaceae comprende
circa 25 mila specie, di ogni dimensione e
provenienti dai più diversi habitat, e un
numero sconfinato di ibridi e varietà. Si
dividono in terrestri (di cui 85 specie vivo-
no in Italia) ed epifite, che vivono attaccate
ai rami degli alberi o alle rocce, nelle cui
spaccature, grazie a radici aeree, assorbo-
no acqua e nutrimenti insieme alle foglie e
agli steli. Le epifite sono tutte esotiche: al-
cune tollerano il freddo, ma non il gelo,
altre richiedono invece temperature eleva-
te. Fra le più facili da coltivare in casa vi
sono Vanda coerulea e sue varietà, le Pha-
leanopsis, i Cymbidium, le Cattleya e le
Cambria: in vaso, si accontentano di un’u-
midità media e possono fiorire più volte
durante l’anno.
Innanzitutto, collocatele su un davanzale
interno rivolto a nord o est, oppure, se a
sud e a ovest, schermatele con un cannic-
ciato o una tenda capace di filtrare la luce,
in modo da proteggerle dai raggi diretti del
sole; devono inoltre essere al riparo dagli
spifferi. Tuttavia, avrebbero bisogno di
un’escursione della temperatura fra il gior-
no e la notte di 5-10 °C: un calore costante
induce infatti una crescita continua, che le
indebolisce, con minori probabilità di rifio-
rire. L’ideale sarebbe spostarle all’aperto
durante la notte, purché la temperatura
non scenda sotto 15 °C, ma anche 10 °C per
le Vanda e addirittura gli 0 °C nel caso delle
Cambria, che derivano da specie andine. In
estate potete metterle all’aperto, in un luo-
go fresco e ombreggiato.
In generale, bagnatele solo quando vedete
che le radici aeree da verdi diventano gri-
gie: immergete il vaso in una bacinella e
lasciatelo in acqua finché il substrato ne
sia bene impregnato; scolate con cura l’ac-
qua in eccesso e non lasciatela mai rista-
gnare nel sottovaso, né all’ascella delle fo-
glie, perché facilmente induce lo sviluppo
di malattie fungine e marcescenze. Le Van-
da vanno bagnate più spesso: una-due vol-
te alla settimana in inverno e tutti i giorni
in estate; inoltre richiedono maggiore umi-
dità e illuminazione. Tutte quante, comun-
© RIPRODUZIONE RISERVATA - Getty Images, Ipa
que, apprezzeranno nebulizzazioni quoti-
diane con acqua non calcarea. Ogni due
settimane distribuite un concime specifico
per orchidee e ogni due-tre anni rinvasate-
le, per rinnovare le scaglie di corteccia; u-
tilizzate sempre contenitori trasparenti,
affinché la luce possa raggiungere le radi-
ci: i coprivasi, quindi, non sono una buona
idea. Una volta che un’orchidea finisce di
fiorire, tagliate i rami solo fino al nodo che
sta seccando, poco sopra l’ultima gemma
sana: da qui partirà una nuova ramifica-
zione che fiorirà in seguito.
 natural
FOOD
CINQUE RICETTE CON DOLCI E ALTRI AVANZI DELLE FESTE

Il menu antispreco
Il panettone rimasto in dispensa? Diventa la base per una torta
profumata. Mentre con frutta secca e mandarini cinesi crei gustosi
accostamenti. Ecco i piatti zero waste e i vini da abbinare
a cura di CHIARA DALL’ANESE – ricette di CLAUDIA COMPAGNI

Irina Meliukh / Stock Food / La Camera Chiara

Torta con crema di pistacchi

La ricetta è a pagina 106
Zucca ripiena
con ceci e ribes
TEMPO 80 MINUTI —
ESECUZIONE FACILE

Ingredienti per 4 persone: una

zucca violina da circa 1,2 kg, 200
g di quinoa mista (rossa, bianca e
nera), 250 g di ceci lessati, 50 g di
gherigli di noce, 2 spicchi d’aglio,
un rametto di rosmarino, 4 ramet-
ti di timo, uno scalogno, 100 g di
confettura di mirtilli rossi, 2 ra-
metti di ribes, 30 g di rucola, olio
extravergine di oliva, acqua, pepe
nero, sale, acqua

Preparazione. Taglia la zucca a

metà nel senso della lunghezza,
elimina i semi e i filamenti e inci-
di la polpa con alcuni tagli a cro-
ce. Condisci le due metà con due
cucchiai di olio e una presa di
sale, unisci uno spicchio d’aglio
schiacciato e mezzo rametto di
rosmarino, timo e cuocile in forno
preriscaldato a 180° per 40 minu-
ti. Versa la quinoa in un colino e
sciacquala a lungo sotto l’acqua
corrente. Scalda due cucchiai di
olio in una casseruola, aggiungi
la quinoa e lo scalogno sbucciato
e tritato, tostali per 30 secondi,
versa 400 millilitri di acqua calda
e una presa di sale e cuocila per
10 minuti su fiamma bassa. Tra-
sferiscila in una ciotola e mesco-
lala con i gherigli di noce tritati, i
ceci, una presa di sale e una ma-
cinata di pepe. Elimina l’aglio e il
rosmarino dalle due metà della
zucca e farciscile con la quinoa.
Cospargi con le bacche di ribes,
irrora con un cucchiaio di olio su
ciascuna e cuocile per altri 10 mi-
nuti. Cospargile con la rucola e
servi accompagnando con la con-
fettura di mirtilli rossi.
103
natural
FOOD Torta di crêpe
con lemon curd
TEMPO 40 MINUTI, PIÙ IL RIPOSO —
ESECUZIONE MEDIA

Ingredienti per 8 persone: 80 g di farina 00, 130

millilitri di latte, acqua, 2 uova, 30 g di burro, 30 g
di zucchero, 100 g di lemon curd (o marmellata di
limoni), 200 g di mascarpone, 200 millilitri di pan-
na fresca, 80 g di zucchero a velo, otto clementine

Preparazione. Frulla nel mixer il latte con la fari-

na, il burro sciolto a bagnomaria, lo zucchero, le
uova e sette cucchiai di acqua, fino a ottenere una
pastella liscia e omogenea. Trasferiscila in una
ciotola, coprila e lasciala riposare 30 minuti. Scal-
da un padellino antiaderente con il fondo di dia-
metro 18 centimetri, versa un mestolino di pastel-
la, distribuiscila sul fondo e cuoci la crêpe fino a
quando i bordi diventano dorati. Girala, cuocila
per altri 30 secondi, falla scivolare in un piatto e
ripeti il passaggio fino a terminare la pastella.
Monta il mascarpone con la panna e lo zucchero a
velo con un paio di fruste elettriche, spalma il
composto sulla superficie delle crêpe e impilale in
un piatto. Sbatti leggermente il lemon curd per
ammorbidirlo e lascialo colare sul dolce. Completa
con le clementine sbucciate.

Pollo arrosto agrumato

TEMPO 70 MINUTI — ESECUZIONE FACILE

Ingredienti per 4 persone: un petto di pollo diviso

a metà, 2 cosce di pollo, 100 g di marmellata di
arance, 1/2 limone, 1 arancia, 2 cucchiaini di sena-
pe di Digione, 2 spicchi d’aglio, salsa Worcester, 4
mandarini cinesi, 2 clementine, rametti di rosma-
rino, 50 g di bacche di cranberry (o ribes rosso), 100
g di confettura di cranberry (o ribes o mirtilli rossi),
1 cucchiaio di aceto di mele, pepe nero, sale

Preparazione. Massaggia le parti del pollo con

una presa di sale e pepe e disponile in una teglia
rivestita con carta da forno. Spremi l’arancia e
mescolane il succo con la marmellata di arance, il
succo di limone, qualche goccia di salsa Worcester
Irina Meliukh / StockFood / La Camera Chiara

e la senape. Spennella il composto sul pollo, ag-

giungi gli spicchi d’aglio schiacciati, copri la teglia
con un foglio di stagnola e cuoci in forno preriscal-
dato a 180° per 30 minuti. Togli la stagnola e pro-
segui la cottura per altri 30 minuti, bagnando
ogni 10 minuti circa il pollo con il suo fondo di
cottura. Elimina l’aglio, disponi la carne nel piatto
da portata e decora con i cranberry, le clementine
e i mandarini cinesi tagliati a metà e qualche ra-
metto di rosmarino. Accompagna con la confettu-
ra di cranberry diluita con l’aceto di mele.
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natural
FOOD

a cura di ADUA VILLA

Sommelier Master Class ed enogastronoma,
ogni mese svela le novità dal mondo dei vini green

Mandarini sciroppati TEMPO 60 MINUTI — ESECUZIONE FACILE
Ingredienti per 8 persone: 1 kg di
mandarini sbucciati e privati dei fila-
menti bianchi, 500 g di zucchero, una
La Valle d’Aosta
nel calice
Con le sfiziose portate di questo mese,
propongo due vini valdostani.
Mon Blanc Les Crêtes nasce da una sele-
zione di uve a bacca bianca, di vitigni
autoctoni e internazionali, coltivati a
un’altitudine compresa tra i 500 e i 700
metri. Bianco dal profilo delicato, regala
al sorso tutta la piacevolissima freschez-
za del terroir alpino e il profumo di agru-
mi, frutti esotici e cenni di erbe alpine.
Il Fumin La Griffe des Lions di La Crotta
di Vegneron, invece, è un rosso di grande
intensità e vivacità, con riflessi malvacei.
È prodotto da una realtà cooperativa na-
ta nel 1980 grazie a un gruppo di viticol-
tori decisi a recuperare i pendii che, dopo
anni di abbandono, rischiavano di diven-
tare pericolosi e poco accoglienti per i
turisti. Sprigiona sensazioni olfattive
molto intense, che si chiudono con note
di caramella alla liquirizia, noce mosca-
ta e una sfumatura di pepe.
incisa nel senso della lunghezza e lo
zucchero. Porta a ebollizione, spegni il
fornello e lascia raffreddare. Trasferi-

© RIPRODUZIONE RISERVATA - Irina Meliukh / StockFood / La Camera Chiara

bacca di vaniglia, acqua
Preparazione. Disponi i mandarini in
un vaso con coperchio a chiusura er-
metica da due litri, lavato e asciugato.
Versa mezzo litro di acqua in una cas-
seruola, aggiungi la bacca di vaniglia
sci lo sciroppo nel vaso e chiudilo. Si-
stemalo in una pentola alta, coprilo
A sinistra, Mon Blanc
con acqua fredda e porta a ebollizione. di Les Crêtes.
Abbassa la fiamma, cuoci per 10 mi- A destra, Fumin
nuti, spegni e lascia raffreddare l’ac- La Griffe des Lions
qua prima di togliere il vaso. di La Crotta
di Vegneron.

Torta con crema ai pistacchi TEMPO 20 MINUTI, PIÙ IL RIPOSO — ESECUZIONE FACILE
Ingredienti per 8 persone: un
panettone da 1 kg avanzato, 300
g di ricotta di pecora, 200 millili-
tri di panna fresca, 100 g di cioc-
colato fondente, 50 g di pistacchi
sgusciati e pelati, 50 g di zucche-
ro, clementine non trattate per il
decoro, zucchero a velo.
106
Preparazione. Ricava dal panet-
tone due dischi alti tre-quattro
centimetri circa. Posiziona il pri-
mo all’interno di uno stampo a
cerniera che lo contenga a misu-
ra. Frulla la ricotta con lo zuc-
chero fino a ottenere una crema,
aggiungi il cioccolato, i pistacchi
tritati e la panna montata con un
paio di fruste elettriche e mesco-
la. Disponi il composto sulla base
del panettone. Copri con il disco
rimasto e trasferisci il dolce in
frigorifero per due-tre ore. Sfor-
malo sul piatto e decora con le
clementine e lo zucchero a velo.
 natural
FOOD
cucina vegetariana
a cura di
PIETRO LEEMANN
e SAURO RICCI
Rispettivamente Patron
del Joia, ristorante di alta
cucina vegetariana a Milano,
e suo Chef Executive nonché
Crema
direttore di Joia Academy
(www.joia.it) speziata
Dahl di lenticchie rosse e barbabietola,
il suo raviolo con ripieno esotico
e contrasto di yogurt al curry

INGREDIENTI PER 8 PERSONE

Miscele
aromatiche
Fin dall’antichità, le spezie
hanno giocato un ruolo da
protagoniste. Attraversano
le culture in maniera
trasversale per una loro
fondamentale peculiarità,
ovvero la capacità di
intrecciare cucina e
medicina, grazie alle
proprietà antiossidanti,
antinfiammatorie e
antibiotiche. In cucina
esaltano, complementano o
velano i gusti, sterilizzano
e possono avere funzioni
addensanti. Il loro insieme
assume nomi specifici nelle
diverse tradizioni culturali:
curry, za’atar, ras el
hanout, bouquet garni e
garam masala (in alto).
Per l’infusione: 4 foglie di kaffir lime, 1 peperonci-
no jalapeño, 3 stecche di lemon grass, 400 g di lat-
te di cocco, zenzero fresco. Per il dahl: 100 g di
fondo di verdure (sedano, carote e cipolla), 150 g di
barbabietola, 750 g di acqua, 250 g di lenticchie
rosse, 10 g di sale. Per il raviolo e il suo ripieno:
100 g di barbabietola, 50 g di yogurt di cocco, 4 g
di succo di un lime con le sue scorze, sale. Per il
contrasto: 50 g di latte di soia, 120 g di olio di se-
mi, 5 g di succo di limone, 5 g di succo di yuzu, 3 g
di curry himalayano, 2 g di sale. Per decorare: 50
g di prezzemolo, 100 g di parti verdi del cipollotto,
200 g di olio di semi.
PREPARAZIONE
1. Per l’infusione, lasciare per 15 minuti, nel latte
di cocco caldo, il kaffir lime con il jalapeño, il le-
mon grass a tocchetti e un pezzetto di zenzero. Per
il dahl, preparare un soffritto con le verdure e la
barbabietola a cubetti. Unire le lenticchie prece-
dentemente sciacquate, il sale, l’acqua e far bollire
dolcemente per circa 30 minuti con il coperchio.
Frullare l’infusione e filtrarla al colino fine, unirla
alle lenticchie e frullare il composto.
2. Per il raviolo, affettare finemente la barbabietola
e dare alle fette la forma di un cerchio di cinque
TEMPO 90 MINUTI + RIPOSO — ESECUZIONE FACILE
centimetri circa di diametro. Farle marinare con
un pizzico di sale. Condire lo yogurt di cocco in
una ciotola con il succo del lime e la sua scorza
grattugiata. Disporre un punto di salsa allo yogurt
su un disco di barbabietola e sovrapporre un altro
disco chiudendo come fosse un raviolo.
3. Per il contrasto, montare il latte di soia con l’olio
e gli altri ingredienti in un bicchiere stretto con un
mixer a immersione, fino a ottenere un’emulsione.
4. Per la decorazione, emulsionare il prezzemolo e
le parti verdi del cipollotto con l’olio in un frullato-
re potente. Filtrare e mettere a decantare.
5. Per concludere, disporre sul piatto un mestolata
di dahl, decorare con il contrasto al curry in modo
da ottenere motivi irregolari. Disporre al centro il
raviolo e ultimare con un giro d'olio al prezzemolo.
Lo yuzu è un agrume molto diffuso nei Paesi asia-
tici. Dal momento che ha un sapore molto acidulo,
non si mangia come frutto fresco, ma si usa per
aromatizzare dolci e altri piatti.

Le novità verdi a cura di CHIARA DALL’ANESE

1 4 1 Se non c’è tempo per lavare, tagliare e
cuocere le verdure, c’è il Mix di melanzane,
olive e pomodorini semidry surgelato Crea
Tu di Orogel (2,99 euro). Con un pizzico di
© RIPRODUZIONE RISERVATA
3 Gusto delicato, con un fine aroma di vino
rosso, per il Formaggio Vino di Latteria Tre
Cime, storica cooperativa altoatesina di
Dobbiaco (17,90 euro). È fatto con Latte

peperoncino, è ottimo per condire la pasta,
3 insaporire una frittata o farcire una torta
salata ed è pronto in sette minuti.
2 Pranzo leggero e sfizioso con l’insalata di
2 radicchio, noci e Grana Padano Dop Cuor di
gusto di OrtoRomi (2,99 euro). Con dressing
e forchettina, per il pranzo fuori casa.
Fieno, prodotto da mucche alimentate con
erba fresca, fieno e piante di campo.
4 La mela Kissabel è interamente rossa,
dalla buccia alla polpa. Per gustarla tutto
l’anno c’è la Spremuta di Mela a Polpa
Rossa Leni’s di Vog Products (4 euro),
perfetta anche per insoliti cocktail.
107
natural
FOOD
tendenze eco
a cura di
ANNA FREGONARA
Esperta in Scienza
della nutrizione
e comunicazione
Rinnova
le tue insalate
Carpacci di agrumi e barbabietole,
dressing aromatici, aceti di frutta
per marinare. Piatti unici gourmet

Se tra i buoni propositi del nuovo anno hai inserito

Mai provato
il sushi veg?
Loop è una ganache
al gianduia con mousse
ai frutti tropicali. Sud è la
pizza plant-based con San
Marzano, pistacchi
di Bronte e stracciatella
di anacardi. Al Sushi bar,
invece, trovi gli uramaki
con salmone, tonno e
pulled pork vegetale. Li
puoi gustare, insieme alle
altre proposte gourmet,
da Linfa Eat Different,
il primo ristorante italiano
completamente vegetale
e 100 per cento senza
glutine. Aperto a Milano,
in via Bergognone, da
Edoardo Valsecchi, utilizza
ingredienti provenienti
da agricoltura biologica
e materie prime locali e
stagionali. linfamilano.com
quello di mangiare più verdure, parti da un’insala-
ta. Grazie alla varietà di ortaggi e frutta che l’Italia
offre in tutte le stagioni dell’anno, con questo piat-
to porti a tavola la biodiversità, amica del pianeta
e della salute. Lo spiegano Valentina Raffaelli e
Laura Spinelli nel libro Insalate per un anno (Gui-
do Tommasi Editore, 25 euro).
Dimentica il classico mix di foglie di lattuga, carote
grattugiate e pomodorini con mais, olive, mozzarel-
la e tonno. Per quanto riguarda gli ingredienti,
sfatiamo il mito secondo cui associare l’inverno
alle insalate è impossibile. Ecco qualche idea: car-
di crudi marinati, cedro, mela, germogli e polvere
di barbabietola (in alto); gazpacho ai cavoletti di
Bruxelles con mandorle e robiola; finocchi, ceci
tostati e agrumi con senape in grani; radicchio,
more sciroppate e acciughe; verza cruda con pata-
te, scampi e uovo mimosa; indivia belga, uva, Par-
migiano, piattoni e kefir. Oppure, carpaccio di
agrumi e barbabietole colorate, feta di pecora e
mandorle tostate.
Abituati a utilizzare i condimenti in un modo ina-
spettato. Un tipico errore è unire gli ingredienti e
condire a occhio. Al contrario, ogni vegetale va trat-
tato separatamente e poi unito alla fine, in modo
che ognuno abbia la giusta dose di condimento, che
ne esalti il sapore e si combini nell’insieme finale in
modo armonioso. In questo modo, l’insalata si ar-
ricchisce e si stratifica: ci sarà un condimento
principale, di solito un olio extravergine di oliva
italiano estratto a freddo, ma si distingueranno i
gusti di ogni ingrediente a seconda delle note che
si vogliono far risaltare.
Per la marinatura, per esempio, sono ideali gli ace-
ti di vino rosso e bianco, o quello di riso. Quello di
mele va meglio per i condimenti delicati, mentre
l’aceto di lamponi si abbina alle insalate dai sapori
decisi. Per gli oli, quello di noci e nocciole è indica-
to con barbabietole, carote, cavolfiori, broccoli,
arance, mele e pere. In un’insalata esotica, invece,
meglio l’olio di semi di sesamo, mentre quello di
vinacciolo, il più neutro, è perfetto per essere aro-
matizzato con aglio, aromatiche o agrumi.
Infine, prova l’olio al limone: in un flacone da 330
millilitri, spremi e filtra il succo di tre limoni. Ag-
giungi olio extravergine di oliva fino a riempirlo,
lasciando uno spazio dal bordo per mescolare.

1 2 1 Angélique Schmeinck, 2 Coronation Food 3 A scuola di cucina

chef olandese, aveva un Project porta la firma di sostenibile con il
© RIPRODUZIONE RISERVATA - Laura Spinelli

sogno: preparare piatti re Carlo III d’Inghilterra. concorso didattico Avanzi

squisiti durante un
viaggio in mongolfiera,
utilizzando il pallone,
grazie a un sistema di
carrucole, come un
3 enorme forno a
convezione. Sogno
realizzato con CuliAir,
primo ristorante in
mongolfiera. Costo
dell’esperienza: 550 euro
a persona. culiair.nl
108
Obiettivo: raccogliere
fondi a sostegno delle
associazioni che
riducono lo spreco
alimentare e aiutano le
famiglie nel Regno Unito.
Sarà creata una rete di
centri dove il cibo
recuperato viene
conservato e trasformato
per distribuire 200
milioni di pasti l’anno.
con gusto! Gli studenti
delle scuole d’infanzia,
primarie e secondarie di
primo grado devono
creare ricette con i cibi
che avanzano più spesso
in cucina. Ci si può
iscrivere fino alle 12 del
22 marzo, in palio buoni
acquisto per cancelleria.
concorsoeducational.
parmalat.it
 natural

RELAX

Sci ai piedi
Al cospetto del Parco Nazionale
degli Alti Tauri, in Austria,
il Gradonna Mountain Resort
Châlets & Hotel è un villaggio
alpino sulle piste da sci
con eco-chalet nel bosco
e una torre specchiata che
simboleggia il campanile. Suite
e camere profumate di cirmolo,
Spa e piscina riscaldata
Gert Perauer - © RIPRODUZIONE RISERVATA

con vista. Autosufficiente, ha

ottenuto il certificato ISO14001
per la gestione consapevole
delle risorse. www.gradonna.at
natural
VIAGGI

Sei da sci
o ciaspole?
Sette mete
sulle Alpi
Piste da discesa, anelli da fondo e slittino.
E ancora, camminate nei boschi e al chiaro di luna.
Ecco le proposte per passare qualche giorno
sulla neve. In Italia, Francia, Svizzera e Austria

A cura di DIANA DE MARSANICH - Testi di ORNELLA D’ALESSIO

ALTO ADIGE • Val Ridanna

In vetta, a tutto fondo

A pochi chilometri da Vipiteno, la Val Ridanna è una delle mete
meno affollate dell’Alto Adige. Si passeggia sui sentieri innevati e
si ciaspola nel bosco, anche al chiaro di luna, in un paesaggio
alpino incantato. La rete di percorsi battuti è ideale per chi ama
camminare circondato da distese immacolate, con le racchette ai
piedi ognuno sceglie il proprio ritmo per procedere nella natura,
con lo slittino ci si diverte a ogni età e poi ci sono trenta chilome-
tri di piste da fondo tra i paesi di Ridanna e Racines, speciali per
chi cerca scenari fiabeschi. Racines fa parte del circuito Alpine
Pearls che riunisce le località turistiche lungo l’arco alpino che
propongono vacanze eco-sostenibili associate alla mobilità dolce:
lo skibus gratuito fino ad aprile porta dagli alloggi agli impianti
di risalita. Il fascino di queste montagne è irresistibile per chi fa
sci alpinismo e risale passo dopo passo con fatica fino alla cima
Einachtspitze (2.305 m), per poi scendere tuffandosi nella neve
fresca e polverosa. È una meta ideale anche per chi viaggia con Emozioni in bianco (formato famiglia)
bimbi piccoli che qui possono prendere confidenza sul tappeto Premiato al Gist Green Travel Award come Best Green Family Hotel 2023,
magico e per i fondisti che possono cimentarsi su due diverse pi- lo Schneeberg Family Resort & Spa è un ecohotel 4 stelle per le famiglie
ste: il tracciato di dodici chilometri da Colle a Vallettina e quello con bambini anche molto piccoli. Il miniclub offre attività nella natura:
escursioni alla scoperta del paesaggio alpino, sul sentiero dei minatori
più in quota, per godersi il percorso panoramico Monte Piatto,
o sulle tracce degli animali del bosco. L’area benessere di 8mila mq con
nell’area sciistica Racines-Giovo. Il comprensorio si trova a 2.150
scivoli d’acqua, tunnel, piscina per neonati è aperta a tutta la famiglia;
metri di altitudine: offre ventotto chilometri di piste da sci e un la Spa Adults only offre 2mila mq con piscina interna a sfioro
Funpark dove freeskier e snowboarder possono esercitarsi per di 25 metri, lettini idromassaggio e zone relax. Da 150 euro a persona
Klaus Peterin

fare le piroette acrobatiche sulla neve. Se la Kicker-Line conqui- in doppia All Inclusive Light (prima colazione e buffet di mezzogiorno).
sta gli intrepidi, la Wave-Line è perfetta per cominciare prima di • Info: Schneeberg Family Resort & Spa, Ridanna (Bolzano). Tel.
lanciarsi sulla Funslope tra discese ripide, curve e salti. 0472.656232; www.schneeberg.it, www.racines.info, suedtirol.info
 Sopra, una veduta dello
Schneeberg, incorniciato
dal monte Giovo. L’hotel
è alimentato da una centrale
idroelettrica e dal
teleriscaldamento a cippato
(proveniente da legno
residuo e di scarto).
Il ristorante offre piatti
Da sinistra, la piscina interna riscaldata della nuova area Adults Only accessibile dai 14 anni compiuti; le nuove Maiern Family della tradizione altoatesina,
Suite (ca 45 mq), e i bambini sul tappeto magico che funge da skilift per bob e sciatori e che si trova nel giardino dell’albergo. proposte vegetariane e ci
Lo Schneeberg è anche un punto di partenza perfetto per raggiungere il comprensorio sciistico Racines-Giovo. sono anche pizzeria e pub.
natural
VIAGGI

SVIZZERA • Zermatt

Ai piedi del Cervino

È qui che si allenano gli atleti per le Olim-
piadi. Zermatt, nel Vallese, in Svizzera, è
uno dei pochi posti al mondo dove si scia
365 giorni all’anno. Ci sono piste per tut-
ti, anche per chi ama lo sport estremo,
per chi cerca quel senso di libertà assolu-
ta che si prova disegnando una serpenti-
na in neve fresca con gli sci ai piedi, al
cospetto del monte Cervino. Da provare
la discesa che dalla stazione a monte del
Matterhorn Glacier Paradise conduce in
paese con un dislivello importante di La piscina della Mountain Ashram Spa e, sotto, una camera del Cervo Mountain Resort a Zermatt.
2.263 metri. In più, percorsi fuori pista e
di freeride oltre all’après ski che qui ini-
Immersi nel bosco
zia alle tre del pomeriggio.
Accanto al bosco e alle piste da sci, a due passi
Assoluta novità la traversata delle Alpi:
dal centro, il Cervo Mountain Resort & Spa
da quest’anno anche chi non scia può
offre camere, suite e lodge (max 12 persone), e la
raggiungere da Zermatt il comprensorio Mountain Ashram Spa con sauna, bagno di vapore
di Breuil-Cervinia con gli impianti. L’a- e bhutanese, sale massaggi. Doppia in b&b
rea sciistica Ski Paradise offre un totale da 470 euro. • Info: Cervo Mountain Resort & Spa,
di 360 chilometri di piste di vari gradi di Zermatt (Svizzera). Tel. 0041.279681212;
difficoltà, 200 sul versante svizzero e 160 cervo.swiss; www.zermatt.ch; www.svizzera.it
su quello italiano.

AUSTRIA • Sillian

Paradiso dello sci

Il Dolomiten Residenz Sporthotel Sillian, con gli impianti da sci, e una camera dal design alpino (sotto).
Coccole & neve
Vicino alla ciclabile della Drava,
il Dolomiten Residenz Sporthotel Sillian si
affaccia sugli anelli da fondo con 200 km
di piste. In più piscine, saune, bagni di
vapore. Da 150 euro a notte in doppia,
mezza pensione gourmet. • Info: Dolomiten
Quando arriva l’inverno Sillian, in Alta
Val Pusteria, quasi al confine tra Italia e
Austria, diventa una delle mete preferite
per chi ama le vacanze attive: è il paradi-
so di sci, freeride, snowboard, arrampi-
cate sul ghiaccio e offre trenta piste per
lo slittino, alcune aperte anche di notte.
Ai piedi del Thurntaler, che si staglia ma-
estoso con i suoi 2.440 metri di altitudi-
ne, ci sono circa ventitré chilometri di
piste, tra i 1.100 e i 2.400 metri, e tanti
rifugi dove assaggiare i piatti tipici.
L’innevato snow park accontenta anche i
più esigenti e il club Bobo offre attività
per bambini (da tre anni e mezzo). Indos-
sando i pattini si può scivolare sul ghiac-
cio sia nel centro del paese sia
nell’Eisarena. Gli intrepidi possono pro-
vare il parapendio (www.bluesky.at), per
godere della vista dall’alto di Sillian e del
castello turrito di Heinfels (in inverno
apre su richiesta per piccoli gruppi: in-
fo@burg-heinfels.com), considerato la re-
gina della Val Pusteria. Per lo struscio,
Gert Perauer

Residenz Sporthotel Sillian, Sillian San Candido dista solo dieci chilometri
(Austria). Tel. 0043.484260110; www. mentre il centro pedonale di Lienz si rag-
sporthotel-sillian.at; www.osttirol.com giunge comodamente in treno.
112
 Lo Chalet Il Gufo, immerso nel bosco, si trova a cinque minuti a piedi dal centro di Breuil-Cervinia, in Valle d’Aosta.

VALLE D’AOSTA • Cervinia

Ciaspolate lungo il lago e piste aperte tutto l’anno Chalet ski-in/ski-out

La piramide di granito del monte Cervino
si staglia contro il blu del cielo. Intorno
una distesa incantata: la neve è regina
incontrastata degli inverni a Breuil-Cer-
vinia. La località, da cui si raggiungono i
3.480 metri di Plateau Rosà, ospita uno
dei comprensori sciistici più vasti delle
Alpi: i centocinquanta chilometri di piste
diventano trecentocinquanta con il colle-
gamento internazionale, tra Italia e Sviz-
zera, di Zermatt. Sullo sfondo del Cervino,
con i suoi 4.478 metri, e del Piccolo Cer-
vino a 3.883 metri, si scia cambiando
sempre itinerario. Chi preferisce le cia-
spole può scegliere tra due itinerari. Il
percorso del lago Blu inizia dal centro del
paese e porta lungo una strada innevata
fino al lago circondato dalle montagne.
Quello che porta al lago Goillet inizia dal
parcheggio di Plan Maison e attraversa
boschi incantati. Per assaggiare i piatti
tipici della tradizione valdostana come la
fonduta di fontina c’è il ristorante La
Chandelle, guidato dallo chef Giovanni
Porretto, all’interno del lussuoso Hotel
Hermitage Relais & Châteaux.
Esclusivo con una vista incomparabile
sul monte Cervino, lo Chalet Il Gufo offre
sei camere da letto con interni di design
contemporaneo, grandi spazi per
l’intrattenimento, una gaming room,
Spa interna con piscina di dieci metri.
In pieno bosco, offre accesso diretto alle
piste da sci e ospita massimo 14 persone.
In posizione strategica, si trova a pochi
minuti a piedi dal centro di Cervinia.
Da 40mila euro alla settimana, personale
incluso. • Info: Chalet Il Gufo Breuil-Cervinia
(Aosta). info@chaletilgufo.com;
www.chaletilgufo.com; www.lovevda.it;
bookingvalledaosta.it

Il living e la vista
dalla piscina interna
dello Chalet Il Gufo
a Breuil-Cervinia,
una struttura
nuova ed elegante,
affacciata sulle piste.
In ogni ambiente
è stata posta
grande attenzione
Andy Parant

agli arredi
e all’ottimizzazione
della luce naturale.
113
natural
VIAGGI

VENETO • Misurina

Al chiaro di luna
Lento, sostenibile e consapevole. Il turi-
smo è slow sulle Tre Cime di Lavaredo, in
Veneto, nelle Dolomiti bellunesi. La ma-
gia di camminare in un paesaggio total
white sotto alle maestose cime è unica. I
sentieri sono ben battuti e segnalati, da
percorrere a piedi o con le ciaspole. Meri-
ta la passeggiata al rifugio Col de Varda e
il percorso di due ore che da Misurina
porta al Rifugio Bosi sul Monte Piana,
scenario della Grande Guerra che custo-
disce tracce di trincee. Imperdibile il 27 Lo spettacolare scenario del lago di Misurina ghiacciato e, sotto, una veduta di Auronzo.
gennaio la Festa della luna piena: si co-
mincia al calar del sole con vin brulé e
Nelle montagne bellunesi
dolci tipici accanto al fuoco e si continua
Immerso nella natura, vicino al bosco, l’Hotel
con il piatto della luna piena, specialità
Lavaredo Misurina è un tre stelle situato proprio
proposte nei locali del posto. Dopo cena
davanti al lago. Nelle camere domina il legno
ci si scatena: salite con le ciaspole ac- e la colazione spazia dalle torte fatte in casa ai
compagnati dalle guide alpine, discese prodotti locali. La Spa usa solo prodotti naturali.
con gli slittini dal Rifugio Auronzo delle Doppia in b&b da 70 euro a persona. • Info: Hotel
Tre Cime di Lavaredo, sci di fondo nella Lavaredo Misurina, Misurina (Belluno). Tel.
pista Loita, e sci alpinismo sulla pista del 0435.39227; lavaredohotel.it; auronzomisurina.it
Col de Varda, illuminati solo dalla luna.

ALTO ADIGE • Plan de Corones

Mai provato il böckl?

Plan de Corones, nelle Dolomiti di Braies,
tra Brunico, San Vigilio e Valdaora, è tra
le destinazioni più all’avanguardia
dell’Alto Adige per gli sport invernali con
trentadue impianti di risalita ultramo-
derni e quasi centoventi chilometri di pi-
ste per ogni tipo di sciatore. Principianti
e appassionati apprezzano le tranquille
discese sulle piste lunghe e ampie mentre
i più esperti si misurano sulle black five,
le cinque nere che richiedono maggiori
abilità. Qui ristoranti stellati e piste da
sogno sono un binomio inscindibile, an-
che a 1.600 metri gli sciatori gourmand
possono degustare vini, gustare speciali-
Sciatori, sullo sfondo il Messner Mountain Museum di Plan De Corones. Sotto, l’Hotel Tharewirt.
tà casearie o anche solo fare un’abbon-
dante colazione. Da provare il böckl: un
attrezzo da discesa, un tempo usato dai
Nel regno della neve
Harald Wisthaler, Nicola Bombassei

bambini per andare a scuola, che sfrec-

L’Hotel Tharerwirt di Valdaora, tra le cime
dolomitiche e i boschi di montagna, è la
base ideale per amanti della natura e degli
sport all’aria aperta, molto comodo anche il
residence. Doppia in b&b da 190 euro a
notte, baita a uso esclusivo 380 euro notte.
• Info: Hotel Tharerwirt, Valdaora (Bolzano).
Tel. 0474.496150; www.tharerwirt.com;
valdaora.net; www.plandecorones.net
114
cia come uno sci, si usa come una rac-
chetta da neve e richiede la posizione
dello slittino. Per guidarlo si sposta il
peso del corpo, per frenare si usano i pie-
di, sapendolo usare si sfiorano i cento
chilometri orari. Snowboarder e free-
styler si ritrovano nello Snowpark Plan
de Corones a 2.230 metri.
 Tra le tante attività possibili in Val d’Isère c’è anche lo sleddog per esplorare il territorio con i cani da slitta.

FRANCIA • Val d’Isère Notti in quota

Avventure con i cani da slitta e randonnée
Tanta neve e uno straordinario paesag-
gio alpino hanno reso famoso Val d’Isère,
un villaggio francese a pochi chilometri
dal confine con l’Italia. L’inverno è la sta-
gione più bella per scoprirlo, quella che
ha creato la sua immagine internaziona-
le di mondanità. Il borgo montano si tro-
va nel Parco Nazionale della Vanoise
(www.espritparcnational.com), un’im-
mensa area naturale dove la fauna e la
flora sono protette, che confina con il val-
dostano Parco Nazionale del Gran Para-
diso. Qui i momenti nella natura sono
scanditi dal ritmo delle attività outdoor
che possono essere diverse ogni giorno:
oltre ai trecento chilometri di piste da
sci, il comprensorio offre venti chilometri
di percorsi da fondo e strepitosi fuoripi-
sta, randonnée con le ciaspole, gite con i
cani da slitta, motoslitta e fat bike (le bici
da neve), scalate sulle cascate ghiacciate
e parapendio oltre alle passeggiate gui-
date per tutta la famiglia.
Qui va forte il dopo sci, sia sulle piste sia
in paese, con musica dal vivo, dj set, hap-
py hour e serate a tema.
A 2.551 metri di altitudine, il Refuge
de Solaise in inverno si raggiunge solo
con la funivia de Solaise. L’architettura
è essenziale con muri in pietra a vista
e legno, terrazze soleggiate e grandi vetrate
per ammirare il paesaggio. I bambini (6/12
anni) hanno a disposizione un’area giochi
con animazione al pomeriggio. Ci sono 16
tra camere e suite, quattro appartamenti
e un dormitorio con 14 posti letto per le
famiglie o gruppi di amici. I soggiorni
prevedono la mezza pensione: una prima
colazione gourmet e la cena dai sapori
locali Chez Gigi. Doppia da 574 euro.
• Info: Le Refuge de Solaise, Val d’Isère
(Francia). Tel. 0033.4.58830090; www.
lerefuge-valdisere.com; www.valdisere.com

Riconnettersi con
© RIPRODUZIONE RISERVATA - Luca Truchet

la natura e ricaricare
corpo e mente.
È questa la filosofia
del Refuge de Solaise
in Val d’Isère che
offre trattamenti
rilassanti anche nella
sfera-spa vetrata con
vista sulle montagne.
Anche nelle camere
dominano i colori
alpini e il legno
(a destra, nella foto).
115
 INDIRIZZI MODA
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Valentina Valota Lorena Maroni
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MODA SEGRETERIA è una rivista del gruppo Cairo Editore, che comprende anche le seguenti testate:
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116
 natural
LIBROTERAPIA di ANTONELLA FIORI

LA SCRITTRICE DEL MESE

Il cibo, un antistress
Lo sappiamo, ma non ce ne ricordiamo mai abbastanza: il cibo, quando
è condiviso, rappresenta un momento di felicità. Eppure Nitani, impie-
gato super efficiente in una grande azienda di Tokyo, non ne vuol sape-
re. L’idea che il suo tempo possa essere in qualche modo sprecato, con-
dizionato da pranzo e cena gli è insopportabile. L’intoppo nella sua vita
c’è quando inizia a provare attrazione/repulsione per Ashikawa, che
considera una lavativa e che oltretutto ha l’abitudine di preparare per i
colleghi deliziosi ed elaborati dolci fatti in casa. Una scelta inaudita, la
sua “rivoluzione della lentezza”, che comporta la cura di sé e degli altri
in una società che impone ritmi professionali frenetici. Un romanzo che
TAKASE JUNKO
anche attraverso la satira mette in scena i conflitti di un Paese diviso
È stata acclamata come una delle autrici più interessanti della
tra tradizionalismo e ribellione, dove è difficilissimo trovare un equili- letteratura giapponese contemporanea e con questo romanzo ha
brio tra la carriera e il privato; una scissione che si riflette anche nel ottenuto il premio Akutagawa, il più importante riconoscimento
modo in cui ognuno sceglie di fare la spesa, per insegnare anche a noi letterario del suo Paese. 35 anni, nei suoi libri riprende alcuni temi
occidentali come vivere una vita più serena. spirituali trattati da scrittori giapponesi tradotti in Occidente e amati
T. Junko, Le delizie della signorina Ashikawa, Marsilio, 16 euro. da tutti, con riferimento particolare a Banana Yoshimoto.

Specchiarsi nell’altra Salvare il mondo Superare il patriarcato

Due sorelle cresciute assieme
e che proprio per crescere
hanno dovuto emergere e
prendere le distanze per svi-
luppare caratteristiche uni-
che? Capita a Emma e Agathe
Delorme. Agathe, la minore, che ha sem-
pre dominato la scena. Si ritrovano dopo
5 anni, nella casa delle vacanze, da svuo-
tare in una settimana dopo la morte della
nonna. Un ritrovarsi che attraversa la
forza e fragilità dei sentimenti e le incom-
prensioni familiari.
Virginie Grimaldi, Una vita bella, e/o,
288 pagine, 17 euro.
Lai Zhen è una giovane
esperta che, sul tema della
sopravvivenza, dopo alcuni
traumi adolescenziali, tiene
conferenze in giro per il mon-
do. L’incontro con Martha
Einkorn che lavora per creare un sistema
di aree protette, dove tutelare quel che
resta della natura inviolata, scatena un
meccanismo inarrestabile che ci mostra
cosa potrebbe succedere al pianeta in un
futuro non troppo lontano. Un appello ad
agire per salvarci dalla catastrofe.
Naomi Alderman, Il futuro, Feltrinelli,
448 pagine, 22 euro.
Come cresce un giovane ma-
sculo nella Sicilia degli anni
’80? Che uomo diventerà?
Giovanni e Santino sono divi-
si tra i loro sogni e le aspetta-
tive delle rispettive madri.
Salvarsi, ritrovare la propria identità
sembra impossibile: a “redimerli” dalla
violenza e dalla corruzione imperanti ci
provano Anna, avvocatessa impegnata, e
Margherita, una moglie devota. Un ro-
manzo che è uno spaccato sociale su de-
stini personali che diventano fatali.
Simonetta Agnello Hornby, Era un bra-
vo ragazzo, Mondadori, 240 p., 19 euro.

Legami di sangue
© RIPRODUZIONE RISERVATA - Rana Shimada / Kodansha Ltd

A Willoughby Chase, in LA ZATTERA DI SALVATAGGIO

un’Inghilterra immagina-
ria, tra lupi e foreste, una
bambina di nome Bonnie
Green attende l’arrivo della
cugina Sylvia. Con i genitori
in viaggio, le piccole vengono affidate alle
cure di una tremenda istitutrice. Si fanno
forza grazie all’affetto che le unisce e al
coraggio, riuscendo a superare prove dif-
ficili e a sventare un piano contro la loro
famiglia. Un romanzo per ragazzi da 8 a
80 anni e più.
Joan Aiken, I lupi di Willoughby Chase,
Adelphi, 191 pagine, 20 euro.
Il richiamo della natura
Un romanzo che, per la sua delicatezza e la sua autenticità, dietro le
parole riesce a far avvertire le sensazioni di tutte le creature che si
muovono nella storia. Non c’è un tempo né un’età per leggere Bambi,
capolavoro di Felix Salten che tutti abbiamo conosciuto nella versione cinemato-
grafica disneyana, sciogliendoci in lacrime e forse vivendo una prima espressione
del lutto, identificandoci nel dolcissimo cucciolo protagonista. La storia del cerbiat-
to che resta orfano nell’originale è meno fiabesca e tocca le corde di un universale
dolore, dato dalla crudeltà dell’uomo verso la natura innocente. In questo volume
le bellissime illustrazioni di Fabian Negrin parlano al cuore di tutti noi che ci
comportiamo peggio degli animali che lottano per la sopravvivenza. E ci identifi-
chiamo col cerbiatto, che deve compiere un percorso di educazione ai sentimenti.
Felix Salten, Bambi illustrato, Giunti, 224 pagine, 28,40 euro.

117
natural
OROSCOPO
IL CIELO DI GENNAIO
Plutone e Acquario: rivoluzione sotto il Sole
a cura di VERA PRISCO
Il primo mese del nuovo anno è particolarmente positivo per i
segni di terra, con molti pianeti in Capricorno. Sarà facile supe-
rare i contrasti con intelligenza, affrontare le situazioni di petto
senza acrimonia, con analisi lucide e risolutive. La grande novità
tuttavia è Plutone (Efesto) che il 20 gennaio entra in Acquario
dove trova il Sole e sprigionerà una rara potenza. Dio del fuoco,
dei fabbri e delle fucine, pare che Plutone avesse braccia e spalle
tanto muscolose che ogni opera forgiata dalle sue mani risultava
perfetta. Gettato alla nascita nell’oceano dalla madre a causa
© RIPRODUZIONE RISERVATA - Illustrazione di Sara Stefanini
della sua bruttezza, viveva in una spelonca sotto il vulcano Etna,
e si diceva che le eruzioni del monte fossero dovute all’incessan-
te brontolio suo e dei suoi aiutanti. Nei segni d’aria spazzerà via
ogni reticenza e genererà una volontà capace di modificare e da-
re senso e luce a tutto ciò che è nascosto, facendo vibrare le corde
dell’anima, del cuore e della mente. Fino al 23, Venere in Sagitta-
rio incentiva nei segni di fuoco la gioia di vivere e viaggiare,
mentre Mercurio dal 15, Saturno e Nettuno per tutto il mese con-
fermano la loro protezione ai segni d’acqua.
 ARIETE 21 MARZO — 20 APRILE
Venere in aspetto positivo per quasi tut-
to gennaio enfatizza la tua voglia di so-
cializzare inducendoti a dedicare molte
energie alle relazioni senza fare distin-
zioni, che a volte sono necessarie. Que-
sto potrebbe comportare impegno e ge-
nerosa disponibilità verso chi non se lo
merita, con inevitabili delusioni in futu-
ro. Negli ultimi dieci giorni la carica
FUOCO
emotiva si stempera e la razionalità di-
venta la tua guida.
TORO 21 APRILE — 20 MAGGIO
Sei entrata nel nuovo anno con il piede
giusto e il primo mese conferma lo stato
di grazia nei tuoi rapporti d’amore, di
lavoro e di amicizia. Se hai trascorso le
Feste in famiglia, nei primi venti giorni
puoi organizzare un viaggio da sogno
con la persona amata: partire e vedere
luoghi esotici è un toccasana per il tuo
cuore. Tutto fluirà grazie a elementi co-
TERRA
muni che creeranno un’atmosfera diste-
sa ma anche eccitante, tutta da vivere.
GEMELLI 21 MAGGIO — 21 GIUGNO
Dal 15 in poi la tua estrosità trionfa e le
storie che racconti trovano nel tuo clan
la platea ideale. Le tue quotazioni amo-
rose e di seduzione toccano il vertice,
puoi contare sulla complicità dei tuoi
familiari, sempre disponibili e protetti-
vi nei tuoi confronti. Tutto gioca a tuo
favore, eventuali errori ti sono subito
perdonati, ma non tirare troppo la cor-
da: Saturno potrebbe chiederti il conto
ARIA
e il prezzo da pagare rivelarsi salato.
CANCRO 22 GIUGNO — 22 LUGLIO
Nelle prime tre settimane del mese è
severamente vietato impigrirsi. Molti
pianeti ti sono favorevoli e lasciano in-
tendere che le circostanze fortunate
devono essere sfruttate fino in fondo
perché non è detto che si ripetano. La-
sciati trascinare dall’entusiasmo ma
senza esagerare, non hai bisogno di tra-
visare i fatti ad arte per realizzare le
ACQUA
tue ambizioni, l’amore ti sorride, sorri-
digli di rimando.
LEONE 23 LUGLIO — 23 AGOSTO
Le questioni legate al lavoro diventano
ai tuoi occhi sempre più importanti. Le
stelle consigliano di darti da fare al
massimo se hai in ballo incontri, collo-
qui, cambi di mansioni, richieste di
spostamenti in sedi diverse perché pia-
neti favorevoli promettono risposte con-
crete che vanno proprio nel senso che
desideri. I tempi sono stretti perché dal
20 in poi importi sarà più complicato e
dovrai lottare.
VERGINE 24 AGOSTO — 22 SETTEMBRE
Il mese inizia illuminato dalla Luna nel
tuo segno con tanti pianeti importanti
che si schierano al tuo fianco per facili-
tare le tue scelte e farti brillare come
meriti. Nei rapporti affettivi hai una
grande libertà di movimento e da metà
gennaio anche la chiarezza mentale per
capire dove, quando e come mettere
bocca per indirizzare gli eventi a tuo
favore. Con poche mosse sai conquista-
re chi ti interessa.
BILANCIA 23 SETTEMBRE — 22 OTTOBRE
Dovrai armarti di pazienza – che non è
il tuo forte – se vorrai superare indenne
la prima metà del mese quando ti sem-
brerà che la buona sorte ce l’abbia con
te per qualche inspiegabile ragione e
anche le cose più semplici appariranno
di complicata gestione. L’amore è l’isola
felice sulla quale puoi rifugiarti a lec-
carti le ferite che tuttavia guariranno in
fretta. Celebrerai il rilancio di fascino e
fortuna dal 20 in poi.
SCORPIONE 23 OTTOBRE — 22 NOVEMBRE
Una volta messo a fuoco un problema,
con la necessaria concentrazione, la
sua soluzione è istantanea. Per tutta la
prima parte del mese hai questa facilità
e saprai metterla a frutto in modo da
non incontrare più nessun inciampo ca-
pace di frenare la tua corsa verso ottimi
risultati in ambito professionale. Dal 15
in poi c’è un grande fermento dentro di
te, la tua capacità di manovrare il pros-
simo ti rende irresistibile.
SAGITTARIO 23 NOVEMBRE — 21 DICEMBRE
Fino al 23 Venere nel tuo segno proteg-
ge l’amore e gli affetti, t’induce a godere
dei piccoli e grandi piaceri della vita, ti
rende disponibile all’ascolto e all’acco-
glienza degli altri favorendo legami sta-
bili e molto soddisfacenti. Per una volta
non fantasticherai di veleggiare in luo-
ghi lontani dal solito entourage, ma
avrai voglia di farti coccolare da chi
ami per stabilire una nuova complicità.
Mese dedicato agli amici e all’amore.
CAPRICORNO 22 DICEMBRE — 20 GENNAIO
Il mese ha in serbo opportunità interes-
santi con tanti pianeti che stimolano la
tua personalità e ti rendono protagoni-
sta assoluta in ogni ambito nel quale ti
interessa essere presente. La vera novi-
tà per un essere che ama la solitudine e
disprezza le smancerie come te è una
nuova apertura verso il mondo e le nuo-
ve conoscenze, fatte nel mondo reale o
in rete, in ambienti diversissimi tra lo-
ro. Tendi una mano al prossimo.
ACQUARIO 21 GENNAIO — 19 FEBBRAIO
La prima metà di gennaio è la prepara-
zione per un avvenimento eccezionale
che si protrarrà per anni e i cui frutti
cominceranno ad apparire già in quello
in corso quando il 20 Plutone entrerà
nel tuo segno, unendosi al tuo Sole.
Emanerai un forte magnetismo che ti
aprirà molte strade e ti porterà consen-
si e successo, riconoscimenti nella pro-
fessione, premi in carriera. È il tuo mo-
mento. E il tuo anno di svolta.
PESCI 20 FEBBRAIO — 20 MARZO
Saturno e Nettuno racchiudono il tuo
segno tra due parentesi, la ragione e la
determinazione se sei nata nei primi
gradi, la creatività e la fantasia se sei
nata negli ultimi. L’amore, tiepido all’i-
nizio, si scalda con il passare dei giorni
e si surriscalda dopo il 15 grazie al velo
di piccoli segreti e di mistero di cui ti
ammanti agli occhi di chi ami che non
saprà negarti nulla. Gioca tutte le tue
carte, senza remore.
natural
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Tremate, tremate...
di GIORGIA SOLERI e FEDERICA FABRIZIO*

S
e avessimo potuto dare un paio di consigli i gruppi di auto-aiuto e autocoscienza, oggi anche i so-
alle piccole Giorgia e Federica del passato, le cial. Ogni periodo storico ha catalizzato una specifica
avremmo sicuramente messe in guardia su forma di sorellanza. E infatti le streghe non le hanno
cosa volesse dire essere giovani donne politi- bruciate tutte. Altrimenti noi non saremmo qui a racco-
camente schierate nel 2024. Non ci frainten- glierne l’eredità e a riappropriarci del loro nome.
dete, nella vita c’è sempre di peggio, lo sappiamo (pensa- Nella storia dei movimenti, molti gruppi marginalizzati
te essere giovani negazioniste della crisi climatica, o hanno lottato per capovolgere il significato degli insulti.
giovani fasciste, nel 2024), però, insomma, qualche sec- Basti pensare alla parola queer, inizialmente creata con
catura comporta. Avremmo detto loro che sul lavoro sa- un intento meramente discriminatorio e poi spogliata
ranno considerate signorine, mai professioniste, che del suo significato offensivo proprio dalla comunità
avranno un nome, a volte anche un soprannome, ma mai LGBTQIA+, tanto da renderla una definizione di cui an-
un cognome. Avremmo detto loro che la maggior parte dare fiere e fieri. Ci chiamate streghe cercando di offen-
degli uomini con cui avranno a che fare non le prende- derci? Bene, noi vi ringraziamo.
ranno sul serio, penseranno che ogni argomento solleva-
to sia un capriccio dettato dalla moda del momento, mai Oltre a una specifica categoria di detrattori, ogni perio-
una presa di posizione politica. Ah sì, perché nel 2024 do storico ha i suoi temi sul tavolo. Alcuni rimangono a
racconteranno che il femminismo è impolverarsi per decenni, in attesa
un argomento che va di moda, ten- che la società ne prenda atto e se ne
tando disperatamente di svuotarlo faccia carico. Per esempio, trovia-
del suo significato. Come se le mode, mo da decenni pile di leggi e prov-
tra l’altro, non fossero un fenomeno
Le streghe non vedimenti che tutto fanno tranne
socio-politico-culturale. le hanno bruciate tutelare (come dovrebbero) l’auto-
Però, alle piccole Giorgia e Federi- tutte, o noi non determinazione individuale, come
ca, avremmo anche detto che ogni la legge 194 del ’68 che regola l’a-
periodo storico ha i suoi uomini che
saremmo qui oggi borto o la legge 164 in materia di
non ci prendono sul serio, che ten- a raccoglierne riallineamento di genere.
tano di cancellarci dalla storia, di l’eredità Corpi, diritti, salute mentale, op-
rinchiuderci nelle mura domesti- pressioni sono argomenti compli-
che, perfino di ammazzarci, e che cati – come il cambiamento clima-
quella del 2024 non è altro che una tico – e spesso considerati lontani
delle infinite declinazioni di questa tra di loro. Inoltre, districarsi tra
storia. Il controllo dei corpi femminili è sempre stato tutti i temi di dibattito è complesso, ce ne rendiamo
una moda. È quello che abbiamo provato a dire con Igni- conto. Ecco perché il femminismo che scegliamo e pro-
fughe - Le streghe del XXI secolo, il nostro podcast: met- viamo a praticare ogni giorno è quello intersezionale,
tere in guardia le nostre sorelle, per farle arrivare più che ci suggerisce che, in realtà, questi argomenti non
preparate nello scontro con un sistema che ci discrimi- sono compartimenti stagni ma intrinsecamente colle-
na e per creare una collettività di lotta sempre più am- gati. In ultima istanza, se vogliamo provare a costrui-
pia, esattamente come altre sorelle hanno fatto con noi. re una società in cui ogni persona viva il più serena-
mente possibile, dobbiamo smantellare tutte le discri-
Pensate alle streghe e alla persecuzione che hanno su- minazioni, non solo alcune, non solo quelle che ci toc-
bito. Sagge portatrici di saperi popolari, lavoratrici, in- cano da vicino, senza creare una personale scala di
dipendenti, colpevoli unicamente di perseguire la loro priorità. Ciò che è una priorità per me può non esserlo
libertà senza farne mistero. Eco-femministe, diremmo per te. Quindi, per distruggere ogni forma di discrimi-
oggi, vittime di una delle prime campagne d’odio della nazione dobbiamo abbattere un intero sistema che a
storia, ben prima dell’avvento dei social. oggi, ancora, crea terreno fertile per silenziarci, an-
Siamo sempre state in grado di unirci per combattere. nullarci, emarginarci, ammazzarci. Quel sistema si
Nel Rinascimento le congreghe di streghe, negli anni ’70 chiama patriarcato.

*27enni, femministe e animaliste, ne parlano nel podcast Ignifughe - Le streghe del XXI secolo, su Storytel. Soleri, in prima linea per il riconoscimento
di malattie croniche come la vulvodinia, ha pubblicato La signorina Nessuno (Vallardi, 2022) e Fabrizio, su IG @federippi, Femminucce (Rizzoli, 2023).

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