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APPRENDIMENTO E CONDIZIONAMENTO

Apprendimento: cambiamento nel comportamento relativamente permanente che avviene come


risultato dell’esperienza. Esistono due tipi principali di apprendimento:
1. Non associativo: relativo a un singolo stimolo e comprende
- abituazione-> apprendimento caratterizzato dalla riduzione di una risposta comportamentale a uno
stimolo innocuo (un suono forte fa sobbalzare la prima volta, ma se si ripete in un breve periodo di
tempo il trasalimento si ridurrà).
- sensibilizzazione-> tipo di apprendimento caratterizzato dall’aumento della risposta
comportamentale a uno stimolo intenso.
Entrambe sono relativamente di breve durata: permangono da qualche minuto a poche ore.
2. Associativo: più complicato perchè implica l’apprendimento delle relazioni tra gli eventi. Include
- condizionamento classico
- condizionamento operante
che implicano la formazione di associazioni, ovvero l’apprendimento di certi eventi che si
verificano insieme.

Condizionamento classico – Pavlov


Pavlov notò che i cani nel suo laboratorio iniziavano a salivare semplicemente alla vista del piatto
di cibo, e gli parve che i cani avessero associato la vista del piatto al gusto del cibo. Decise così di
vedere se fosse possibile associare il cibo ad altri stimoli come una luce o un suono. Tramite i suoi
esperimenti Pavlov comprese i principi del condizionamento classico: processo appreso in cui uno
stimolo precedentemente neutrale si associa a un altro stimolo, a seguito di ripetute presentazioni
abbinate.
Esperimento -> Un tubicino viene applicato alla ghiandola salivare del cane per misurarne il flusso
della saliva. Il cane è posizionato di fronte a un recipiente in cui può essere versato il cibo.
Risposta Incondizionata RI: risposta non appresa, la salivazione si verifica alla vista del cibo.
Stimolo incondizionato SI: cibo presentato da solo, che elicita una risposta senza precedente
condizionamento.
Stimolo Neutro SN: accensione di una luce che non causa salivazione.
Condizionamento: il ricercatore ha successivamente presentato in modo appaiato cibo e luce: prima
vene accesa la luce e dopo viene versato del cibo. Dopo un certo numero di tali presentazioni
appaiate il cane saliverà in risposta alla luce anche se non gli viene fornita alcuna carne.
Quindi il cane ha imparato due eventi:
Stimolo Condizionato SC: la luce associata al cibo, che causa una Risposta Condizionata RC:
salivazione in risposta alla luce.

Ogni presentazione abbinata luce -stimolo è chiamata prova di rinforzo: ripetuti abbinamenti si SC
e SI rafforzano l’associazione tra i due, questo è definito stadio di acquisizione del
condizionamento.

Se lo SI è ripetutamente omesso, la RC diminuirà gradualmente e non ci sarà più salivazione in


risposta alla luce se essa non è seguita dalla presentazione del cibo -> estinzione: apprendimento
che lo SC non è più predittivo dello SI.

Quando lo sperimentatore lascia che il cane si riposi per un certo periodo, e poi presenta ancora solo
la luce, l’estinta risposta di salivazione riappare -> fase chiamata recupero spontaneo: non sono
più necessarie prove di rinforzo, e lo SC porta di nuovo a una RC. In questo caso però la RC
recuperata è più debole rispetto alla fase subito dopo l’acquisizione. Il recupero spontaneo della RC
significa che il cane ricorda che la luce preannunciava il cibo.
Pavlov notò che i cani addestrati ad avere una RC verso un certo suono, mostravano la stessa
risposta a un suono di tonalità leggermente più alta o bassa -> risposta di generalizzazione: tanto
più simili sono i nuovi stimoli all’originale SC, più è probabile che si verifichi la medesima
risposta.

Mentre la generalizzazione è una reazione a fenomeni simili, la discriminazione degli stimoli è


una reazione alle differenze. La discriminazione condizionata si instaura attraverso rinforzi selettivi:
es due toni anzichè uno. Quello con frequenza più bassa SC1 è sempre seguito da una scarica
elettrica, mentre quello ad elevata frequenza SC2 non lo è. La risposta emotiva è misurata per
mezzo della risposta galvanica cutanea RGC che consiste nella variazione dell’attività elettrica
della pelle durante uno stress emotivo.
Nel corso del condizionamento, la risposta condizionata a SC1 aumenta progressivamente, mentre
quella della risposta a SC2 diminuisce. Questo accade perchè la presentazione contiene l’info che
nessuno shock verrà dato in seguito.

Nel momento in cui un cane è stato condizionato a salivare in risposta a una luce, è possibile
condizionare il cane a salivare in risposta ad altri stimoli-> condizionamento di secondo livello:
una volta che la luce ha assunto il ruolo di SC, acquisisce il potere di uno SI -> se il cane è esposto
a un tono SC2 seguito da una luce SC1, il tono da solo finirà per sollecitare una risposta
condizionata nonostante non sia mai stato abbinato al cibo.

Il condizionamento classico ha un ruolo anche nelle reazioni emotive come la paura: il


condizionamento classico alla paura sembra essere alla base di diversi disturbi d’ansia. Se uno SC
fa prevedere con sicurezza che sta arrivando uno stimolo doloroso, allora l’assenza di quello SC
predice che NON sta arrivando alcun dolore e l’organismo può rilassarsi.

FATTORI COGNITIVI
Pavlov riteneva che fosse sufficiente, per avere un condizionamento, che SC e SI fossero contigui
temporalmente: presentati vicini nel tempo. Tuttavia, dagli esperimenti sembrerebbe che il
condizionamento avvenga qualora lo SC predica lo SI: cioè lo SI è contingente allo SC.
Una serie di esperimenti hanno riscontrato che lo SC deve essere un predittore affidabile dello SI->
la semplice contiguità temporale non è quindi sufficiente.

VINCOLI BIOLOGICI
I primi comportamentisti assumevano che le leggi dell’apprendimento fossero le stesse per tutte le
specie, e che qualsiasi SC potesse essere associato a qualsiasi SI per mezzo del condizionamento
classico.
Gli etologi però spostano l’attenzione su lfatto che ciò che un organismo ha bisogno di apprendere
dipende dalla sua storia evolutiva-> es disgusto appreso: sembra essere un tipo di condizionamento
classico, il sapore del cibo associato al malessere. Tuttavia molti episodi di disgusto avvengono in
seguito ad una sola brutta esperienza con il cibo in questione: non sono quindi necessari ripetuti
abbinamenti. L’esistenza di una risposta di disgusto appresa suggerisce come gli organismi siano
molto selettivi in ciò che possono imparare: alcune associazioni vengono apprese molto
rapidamente mentre altre possono non essere mai apprese.
Ricerche sottolineano l’importanza delle predisposizioni biologiche nell’apprendimento: nonostante
a dei ratti vengano presentati in successione una fiala con un particolare sapore, una luce e un click.
Successivamente vengono lievemente intossicati per capire quale tra gli stimoli assoceranno alla
sensazione di malessere. Nell’ultimo stadio dell’esperimento ai topi vengono presentati talvolta la
fiala con lo stesso sapore iniziale, senza luce nè click, e talvolta una fiala senza sapore
accompagnata da luce e click. Gli animali evitano la soluzione quando ha lo stesso sapore
dell’iniziale, ma non quando viene presentata la luce o il click -> hanno associato solo il sapore alla
sensazione e al malessere.
Condizionamento operante – Skinner
Se il condizionamento classico riguarda l’apprendimento di una relazione tra eventi, il
condizionamento operante riguarda l’apprendimento di una relazione tra delle risposte
comportamentali e le loro conseguenze.
Lo studio del condizionamento operante inizia con gli studi di Thorndike, che concluse che gli
animali non apprendono grazie all’insight (cioè ad una improvvisa comprensione della situazione)
ma apprendono attraverso prove ed errori. Se una ricompensa segue immediatamente un
comportamento, l’apprendimento di questa azione è rinforzato = legge dell’effetto.

In un tipico esperimento di Skinner, un animale affamato (es, ratto) è posto in una gabbia ( skinner
box), all’interno della quale è presente una barra sporgente sotto la quale sta un piatto per il cibo.
Lasciato solo nella gabbia, il ratto si muove esplorando fin quando ispeziona la barra e la spinge->
la forza con cui il ratto spinge la barra per la prima volta è definito livello base di pressione.
Ogni volta che il ratto spinge la barra, cade nel piatto una piccola pallina di cibo. Il ratto la mangia e
subito dopo spinge di nuovo la barra, con una frequenza di pressione maggiore.
Se il contenitore di cibo viene disinserito, la frequenza della pressione tende a diminuire -> una
risposta strumentalmente condizionata è soggetta a estinzione se non c’è rinforzo.
Rinforzo: quando l’offerta di uno stimolo aumenta la probabilità di un comportamento.

Questi tipi di rinforzi sono chiamati primari perchè soddisfano motivazioni fondamentali (es cibo);
ma esistono anche rinforzi condizionati o secondari: qualsiasi stimolo può diventare un rinforzo
secondario se costantemente abbinato a uno primario.
es. un ratto nella skinner box abbassa una leva -> si sente un suono (diventerà rinforzo sec.) ->
viene distribuito del cibo (rinforzo primario). Dopo che l’animale è stato condizionato in questo
modo, lo sperimentatore avvia il processo di estinzione e con il tempo l’animale smette di
abbassare la leva. Allora inserisce nuovamente il suono, ma non la somministrazione del cibo->
quando l’animale scopre che abbassando la leva si produce il suono, la freq del comportamento
aumenta superando l’estinzione anche se non si ottiene cibo. Il suono ha acquisito una qualità di
rinforzo: essendo costantemente abbinato al cibo, ha finito per indicare cibo.

La punizione è il contrario del rinforzo: diminuisce la probabilità di un comportamento e consiste:

Modellamento: per addestrare un cane a prendere la posta, si può dargli un rinforzo ogni volta che
si avvicina alla porta, inducendolo ad ogni rinforzo ad andare sempre più vicino alla posta. Questa
tecnica di rinforzare solo le variazioni di risposta che vanno nella direzione desiderata dallo
sperimentatore si chiama modellamento.
NB: non tutti i comportamenti possono essere modellati, la predisposizione comportamentale di
alcuni animali può mitigare il condizionamento operante di una risposta nuova.
Come per il condizionamento classico, gli organismi generalizzano ciò che hanno appreso e tale
generalizzazione può essere frenata dall’addestramento alla discriminazione. Se una bambina è
rinforzata dai genitori quando coccola il cane, presto generalizzerà questa risposta con gli altri
cani. Dato che ciò può essere pericoloso, i genitori possono addestrarla alla discriminazione, così
da rinforzarla quando coccola il cane di casa ma non gli altri.

Programmi di rinforzo
Una volta che un comportamento è stato acquisito può essere mantenuto anche rinforzandolo di
tanto in quanto, pertanto esistono dei programmi di rinforzo:
Programmi di rinforzo fissi -> A rapporto: Ad intervalli:
RF si ottiene il rinforzo dopo IF si ottiene il rinforzo sopo
un numero fisso di risposte che è trascorso un dato
intervallo di tempo
dall’ultima risposta rinforzata

Programmi di rinforzo variabili-> A rapporto: Ad intervalli:


RV si ottiene il rinforzo dopo IV si ottiene il rinforzo dopo che è
un certo numero di risposte trascorso un dato intervallo di tempo
che varia in modo non dall’ultima risposta rinforzata, ma la
prevedibile. durata dell’intervallo varia in modo
non prevedibile.

Condizionamento avversivo -> eventi negativi o avverivi possono essere utilizzati nel
condizionamento operante. Esistono tre tipi di condizionamento avversivo:
1. Punizione: risposta seguita da un evento avversivo che determina la soppressione della risposta.
Sebbene la punizione possa cancellare una risposta indesiderata, ha numerosi svantaggi: se la
ricompensa chiede di ripetere un azione e quindi la risposta alternativa viene fornita, la punizione
chiede “smettila” ma non fornisce un’alternativa di comportamento, pertanto il soggetto può
sostituire con una risposta ancora meno desiderabile; le punizioni inoltre portano a detestare chi la
somministra o può provocare una condotta aggressiva.
2. Fuga: l’organismo impara a dare una risposta per porre fine ad un evento avversivo in corso
(lasciare una stanza perchè c’è troppo rumore).
3. Evitamento: l’organismo impara a dare una risposta per impedire che l’evento avversivo cominci.

FATTORI COGNITIVI
Come nel condizionamento classico, i fattori cognitivi giocano un ruolo importante. Anche in
questo caso ci sono state varie ipotesi su quale sia il fattore critico che rende possibile il
condizionamento operante:
- ipotesi della contiguità temporale
- ipotesi del controllo: una risposta operante è condizionata solo quando l’organismo interpreta il
rinforzo come controllato dalla sua risposta. Questa ipotesi è avvalorata dal fenomeno
dell’impotenza appresa: l’essere incapace di evitare o sfuggire una situazione avversiva produce
un sentimento di impotenza che si estende a situazioni future => quindi l’organismo deve percepire
una contingenza tra le sue risposte e il rinforzo.

VINCOLI BIOLOGICI
Anche in questo caso la biologia pone dei limiti a ciò che può essere appreso con il
condizionamento operante. Si tratta di limiti che stabiliscono quali rinforzi possono essere associati
a determinate risposte. Con i piccioni, quando il rinforzo è il cibo, l’apprendimento è più rapido se
la risposta è beccare un pulsante piuttosto che sbattere le ali, ma se il rinforzo è l’interruzione di una
scossa elettrica, l’apprendimento è più rapido quando la risposta è battere le ali anzichè beccare un
pulsante.
Apprendimento e cognizione
Secondo la prospettiva cognitiva, il punto cruciale dell’apprendimento è l’abilità di un organismo a
rappresentarsi mentalmente aspetti del mondo, e quindi operare su queste rappresentazioni mentali
piuttosto che sul mondo stesso.
Apprendimento osservativo- Bandura: apprendimento attraverso l’imitazione e l’osservazione
che è il risultato di rinforzi vicari: osservando il comportamento di un modello, colui che imita si
aspetta si aspetta di essere rinforzato come il modello stesso.
Inoltre, credenze preesistenti possono restringere ciò che la persona può imparare: ciò indica che
l’apprendimento include anche processi che esulano dalla semplice associazione tra più input.

Apprendimento e cervello
Il primo a ritenere che l’apprendimento fosse un processo che riguarda modificazioni nell’attività
neurale fu Hebb, che studiò i cambiamenti neurali sottostanti all’apprendimento. Egli ipotizzò che
la ripetizione della stessa risposta comporta cambiamenti a livello delle sinapsi tra neuroni = regola
dell’apprendimento di Hebb. Ai tempi di Hebb questa era solo una speculazione teorica, che gettò
le basi per poter oggi parlare di plasticità neurale: abilità del sistema nervoso di cambiare in
risposta all’esperienza.

Abituazione e sensibilizzazione: i meccanismi neurali delle forme non associative di


apprendimento – abituazione e sensibilizzazione – sono stati studiati (kandel) in animali invertebrati
come lumache.
Abituazione -> una risposta comportamentale si riduce a seguito di successive presentazioni dello
stimolo. È mediata dalla riduzione della quantità di neurotrasmettitore secreta dai neuroni sensoriali
della lumaca.
Sensibilizzazione-> una risposta comportamentale che aumenta alla presentazione di stimoli intensi.
È mediata dall’incremento della trasmissione sinaptica.

Condizionamento classico: per comprendere i meccanismi neurali alla base del condizionamento
classico sono stati utilizzati due modelli sperimentali:
1. Condizionamento del riflesso di ammiccamento-> quando si dirige verso l’occhio un soffio (SI)
si produce un riflesso di ammiccamento (RC): questa RC può essere condizionata se il soffio è
preceduto da uno SC come un suono. Dopo l’addestramento, lo SC riuscirà a produrre la RC di
ammiccamento anche in assenza del soffio d’aria-> i circuiti neurali alla base di questa forma di
condizionamento sembrano risiedere nel cervelletto (studi su conigli): infatti animali con lesioni
cerebellari non sono in grado di apprendere o ricordare l’ammiccamento condizionato, sebbene
mostrino una normale RI di ammiccamento. Il condizionamento del riflesso di ammiccamento si
associa a modificazioni della trasmissione sinaptica a livello del cervelletto =si tratta della
depressione a lungo termine, cioè della riduzione a lungo termine della trasmissione sinaptica
della corteccia cerebellare.
2. Condizionamento della paura-> l’area coinvolta nell’apprendimento e nel ricordo delle
esperienze che inducono timore è l’amigdala: animali con lesioni all’amigdala non sono in grado di
apprendere o ricordare risposte di paura. Sembra che l’apprendimento a livello dell’amigdala sia
mediato dal potenziamento a lungo termine: persistente incremento della trasmissione sinaptica
nelle vie neurali che trasportano le info sugli SC.

Apprendimento e motivazione
Secondo Hebb, l’arousal è un importante concetto motivazionale. Questo ha due dimensioni:
1. fisiologica-> livello di allerta di un organismo;
2. psicologica-> tensione che può accompagnare diversi livelli di arousal, che vanno dalla calma
all’ansia.
Secondo Hebb, un soggetto sarebbe motivato a mantenere il livello di arousal che è più appropriato
per il comportamento che sta attuando -> dal momento che compiti molto complessi richiedono
livelli elevanti di arousal, essi spingono il soggetto a cercare uno stato di calma; al contrario compiti
molto semplici possono diventare noiosi.

Secondo uno approccio cognitivo allo studio della motivazione, l’enfasi viene posta sulla
comprensione e sull’interpretazione di un soggetto circa le sue stesse azioni.
Motivazione intrinseca: deriva da fattori interni come il sentirsi soddisfatti e competenti.
Motivazione estrinseca: deriva da fattori esterni come ricompense.
Le ricerche hanno dimostrato che soggetti spinti da motivazione intrinseca sono più persistenti nei
compiti-> attribuire il proprio coinvolgimento in un compito ad una ricompensa esterna può
danneggiare la motivazione intrinseca, così come la prestazione.

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