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Eustress: stress che dipende dall’attivazione psicofisica ed è benefico perchè “fa stare pronti per
un certo evento” stress positivo
Distress/overstress: sovrattivazione di condizioni emotive (paura, mancanza di autostima,…) che
provocano stress fisiologico e psicologico che diventa controproducente (può provocare
palpitazioni, attacchi di panico,…) stress negativo
Fattori che determinano una vita lavorativa stressante:
1. Fattori che dipendono dalla natura stessa dell’impiego (es. troppo/poco lavoro) distress
(troppo/poco lavoro possono essere anche strumenti di mobbing)
2. Fattori che dipendono dal proprio ruolo all’interno dell’organizzazione (es. livello di
responsabilità) distress
3. Fattori intrinsechi alla struttura dell’organizzazione (es. mancanza di comunicazione fra
colleghi e/o formazione di sottogruppi che comunicano solo tra loro) distress
4. Fattori legati alla carriera (es. frustrazione legate alle ambizioni personali) distress
5. Fattori che riguardano il rapporto con i superiori, clienti, subordinati, colleghi eustress
e distress
Quando si verificano queste circostanze di distress:
ASSIOMI DELLA SCUOLA DI PALO ALTO: scuola californiana che produce dei fondamenti di base
della comunicazione che sono sempre validi
1. Non si può non comunicare tutto è comunicazione (parole, silenzio, verbale e non
verbale)
2. Si comunica con il modulo numerico analogico la comunicazione verbale comunica la
parte cognitiva / la comunicazione non verbale comunica le emozioni che percepiamo
3. Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e uno di relazione in ogni atto
comunicazioni si può trovare ciò di cui si sta parlando, ma allo stesso modo si trova il
metodo con cui viene comunicato
4. Ogni comunicazione è dotata di una punteggiatura ciascun partecipante introduce in
maniera autonoma ciò che è causa e ciò che è effetto
5. Ogni comunicazione può essere simmetrica (= due partecipanti sono sullo stesso piano) o
complementare (= sbilanciamento tra i partecipanti: uno è sul piano superiore e uno è
subordinato oneup / onedown)
Ci sono situazioni di comunicazione complementare positive (es. soggetto che ha delle
competenze su un certo argomento), ma anche negative (un soggetto è sempre oneup che
provoca un conflitto di potere perché vuole tenere le redini della comunicazione in modo
da far rimanere sempre onedown l’altro soggetto)
BISOGNO: nessuna azione umana che viene compiuta è volta a soddisfare un bisogno personale e
anche soddisfacendo il bisogno di un altro è sinonimo di soddisfazione di un bisogno personale (=
bisogno di aiutare, di essere empatici,…)
I bisogni sono:
- Universali
- Essenziali
- Non dipendono dalla cultura, orientamento politico, età, etnia, genere,…
STRATEGIE: modo in cui il bisogno viene soddisfatto
RICHIESTA: consapevolezza di un bisogno
La richiesta comprende 6 bisogni:
1. Si rivolge ad una persona specifica
2. Riguarda il presente
3. È concreta
4. È espressa in forma positiva
5. È realizzabile
6. Lascia la scelta
3 tipi di richiesta:
- Connessione: richiesta in cui il soggetto si preoccupa che la sua comunicazione sia stata
recepita correttamente
- Volte ad un’azione:
- Raccolta di dati: avviene nel mondo del lavoro nel caso di interazione tra colleghi ed è
spesso utilizzata quando non piace il comportamento di un altro
DESIDERIO: proietta nel futuro (dimensione non reale) la richiesta sottostante è possibile che
on venga intesa
USCIRE DAL CONFLITTO NEI GRUPPI E NELLE ORGANIZZAZIONI
Mediazione: metodologia per la soluzione dei conflitti
Spazio negoziale o zona di accordo: possibilità di una o più soluzioni che recepiscono gli interessi
delle parti
punto di resistenza delle parti: soglia minima sotto cui nessuno vuole scendere per trovare un
accorso è il vantaggio che ognuno vuole ricavare dalla cooperazione con l’altro
Interessi diatralmente opposti: negoziazione distributiva = somma 0 risoluzione in cui uno
vince e uno perde (win to lose)
Interessi complementari: negoziazione integrativa = somma varibile risoluzione in cui vince
ciascuna delle parti coinvolte (win to win: soluzione utilizzata dalla mediazione non violenta)
NEGOZIAZIONE DISTRIBUTIVA: interessi diamatralmente opposti
Diverse tecniche:
1. Concedere
2. Abbandonare il negoziato
3. Non agire
4. Richiedere
- Minacciare
- Fare pressione
- Dichiarare una posizione irremovibile
- Impiegare argomentazioni persuasive
NEGOZIAZIONE INTEGRATIVA: interessi complementari
Ogni parte cede di più nelle pose di minor interesse e acquisisce di più in quelle di maggior
interesse
Scambio: cessione di risorse che hanno scarso valore per chi le cede e grande valore per chi le
riceve
3 tipi di approcci:
1. Item per item: ogni materia viene trattata in sequenza come se fosse l’unica posta in gioco
2. A testo unico: le parti lavorano su un testo unico
3. Per pacchetti: le materie interdipendenti vengono raggruppate e affrontate
congiuntamente
Maurizio Framonti: si rischia di chiudere l’azienda senza produzione all’estero
Giovanni Framonti: piuttosto che seguire le manie di grandezza, occupiamoci di questa sede
Matteo Liberti: è inutile avere il migliore direi prodotti se non lo pubblichiamo
Emanuele Ossolani: Se non ci decidiamo ad ampliare il nostro mercato all'estero saremo costretti a
tagliare del personale
Alberto Ossolani: che bei progetti che fate, ma al personale chi ci pensa
Maurizio Framonti: quando vedo i dati della produzione della nostra azienda non avanzano, mi sento
frustrato e penso che la soluzione migliore sarebbe quella di dislocare la produzione all’estero.
Giovanni Framonti: visti gli scarsi risultati ottenuti finora nella sede italiana, mi sento insoddisfatto e
ritengo necessario dover progredire prima con la sede italiana e crescere sul nostro mercato che con
quello estero.
Matteo Liberti: avendo a disposizione poco denaro per le campagne pubblicitarie, mi sento molto
frustrato, quindi ritengo necessario prestare maggiore attenzione alle campagne marketing
Emanuele Ossolani: sentendovi discutere sul futuro della nostra azienda, mi sento messo a dura prova
perché sento il bisogno di essere preso in considerazione con il progetto di ampliamento all’estero.
Alberto Ossolani: ascoltando i vostri progetti per l’estero, mi sento incerto sul mio futuro e quello dei
miei colleghi.