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CONVEGNO EX ALLIEVI A BRESCIA - 17 NOVEMBRE 2018

SESSIONE PLENARIA:
LA SUPERVISIONE
Scopi:
 Aiutare il tp a capire meglio il pz sia in termini di contenuto che di processo
 Far diventare consapevole il tp delle sue risonanze emotive e dei suoi vissuti
 Supportare il lavoro del tp fornendo spunti integrabili 
 Attenzione agli interventi del tp e delle loro possibili conseguenze 
 Esplorare altre possibilità di intervento 

Una possibile procedura (di Vannotti): Supervisione di gruppo


 Quale domanda: focus sulla fase che precede la domanda, analisi della domanda che dev'essere chiara
 Quale emozioni ha il terapeuta rispetto al caso che porta
 Breve presentazione del caso da non interrompere
 Giro di feedback dal gruppo
 Riassunto
 Cosa si porta via di utile e tra le tante risposte quale ti dice cosa fare nella prossima seduta

“Il sintomo è il nostro più grande alleato perchè è il capo del filo che ci porta ad individuare il funzionamento
dell'individuo. Ogni individuo ha un Modello Operativo Interno composto da una serie di rappresentazione
interne di sé e dei caregivers, modelli di sé con l'altro ossia della relazione. I MOI operano al di fuori della
coscienza come organizzatori del comportamento.”

I DISTURBI SESSUALI
 Il sintomo, anche sessuale, ci porta ad individuare il funzionamento dell'individuo. 
 Un sintomo sessuale può esser visto come sintomo che apre comunque alle sette porte. Non può essere
distinto dalla persona e il pz essere mandato da uno sessuologo per questa tematica perché la sessualità è
qualcosa che fa parte di noi e del nostro funzionamento (non bisogna considerarlo come qualcosa di separato)
e anche i disturbi sessuali sono indicazione di un determinato funzionamento psicologico individuale. 
 Questo argomento porta molte resistenze anche rispetto alla persona stessa del terapeuta (come mi pongo io
rispetto a questa tematica?)

GLI INTERVENTI NELLE SEPARAZIONI CONFLITTUALI di Vicenza Bonsignore

Interventi possibili nelle separazioni conflittuali:


 CTU nominato dal giudice per capire che tipo di decisione prendere. Il CTU è subito dai genitori e non è scelto
da loro e deve relazionare al giudice. Affronta coppie molto conflittuali. Dentro il processo. Psicologo direttivo.
Non c'è riservatezza perché deve relazionare al giudice. 
 Mediazione familiare: servizio spontaneo scelto dai genitori per trovare degli accordi pratici per la genitorialita
ma anche per elaborare la separazione. È volontaria e lo psicologo è scelto e incaricato dalle parti. Può essere
scelta anche dal giudice che però deve ottenere il consenso da parte dei genitori. Mediatore come facilitatore
della comunicazione che facilita la presa di consapevolezza da parte dei genitori dei bisogni dei figli. Affronta
coppie a basso-medio livello conflittuale. Prima, durante o dopo il processo di separazione o CTU. Psicologo
empatico ed equidistante. C'è riservatezza e dopo le parti decideranno cosa fare con il documento di intesa. 
 Coordinatore genitoriale: solitamente è ausiliario del giudice che serve per raggiungere degli accordi concreti
quando la separazione è già stata decisa, l'affidamento è già stato deciso ecc dentro una cornice che è già stata
decisa (es: chi porta il bambino a scuola). Il coordinatore, a differenza del mediatore, prende posizione sui
genitori e si sbilancia rispetto agli interessi dei bambini. Talvolta è individuato dal giudice, altri lo nominano per
mezzo dei legali mentre altri ancora solo su consenso delle parti. Affronta coppie molto conflittuali. Dopo il
processo o la CTU. Psicologo direttivo e assertivo. Non c'è riservatezza. 
 Supporto alla genitorialita: aiutare i genitori ad affrontare la separazione e far in modo che acquisiscano
consapevolezza degli effetti del conflitto sui figli. A volte viene deciso dal giudice al posto della CTU con l'idea di
anticipare e di inviare i genitori ad un supporto alla genitorialita fin da subito, prima della separazione. Affronta
coppie conflittuali. Al di fuori del processo o dopo processo e CTU. Psicologo empatico, assertivo e supportivo.
C'è riservatezza.
IL SUPPORTO ALLA GENITORIALITA'
La separazione è un intervento stressante che può riattivare sensazioni di rabbia, sfruttamento, ingiustizia ecc che le
persone hanno provato anche in altri contesti. Lavorando su questi aspetti si intende diminuire il conflitto e sottrarre i
minori ad esso, permettendo ai genitori di sintonizzarsi sui loro bisogni.
Il supporto alla genitorialita è un intervento alle coppie sui figli quando le separazioni permangono conflittuali e sofferenti.
Il percorso permette di:
 nominare gli affetti che ostacolano il procedere e impediscono la trasformazione del legame coniugale con la
possibilità di sciogliere i legami collusivi che tengono uniti al di la della volontà esplicita di separarsi
 affrontare i comportamenti ripetitivi di situazioni non risolte nella famiglie d'origine
L'intervento è:
 rivolto alle coppie con figli in cui nonostante gli accordi di mediazione, le sentenze di separazione o l'esito della
CTU continuano a permanere conflitti e sofferenze
 focalizzato sulla conflittualità e sulla dinamica che si sviluppa nel qui ed ora nonché la ricaduta sui figli in tutte
quelle ipotesi in cui la mediazione famigliare o la terapia appaiono poco adatte.
 teso a promuovere la tregua in tutta la famiglia dopo la separazione al fine di gestire la conflittualità che ha degli
effetti disastrosi sui figli.
 Può essere utilizzato anche in caso in cui i figli fatichino ad andare dal genitore non collocatario
La presa in carico ha l'obiettivo di supportare la capacità di essere genitore e di favorire la co-genitorialità: i genitori che
avvertendo una comune responsabilità per il benessere dei figli, sono in grado di collaborare e coordinare decisioni
riguardanti i loro figli e garantirgli un accesso ad entrambe le stirpi.
La ricerca evidenza la relazione tra la co-genitorialità e il benessere dei figli soprattutto in situazioni di separazione.
I figli hanno bisogno di poter continuare la loro vita quotidiana e di avere dei genitori che riescano ad occuparsene
insieme.
Quali punti toccare in colloquio?
 Si pare dal capire cosa impedisca ai genitori di gestire in modo sufficientemente adeguato la situazione,
andando oltre la separazione e collaborando rispetto alla crescita dei figli
 Si aiuta a capire che ciascuna delle parti contribuisce al problema ed entrambi possono disinnescare questo
conflitto, ed essere parte nella soluzione del problema
 Si lavora sulla relazione tra i genitori, esplicitando fantasie di riconciliazione o idealizzazione dei rapporti da
separati, migliori di quanto è avvenuto durante il rapporto di coppia o fantasie di eliminazione dei nuovi partner
 Si supporta il genitore nel mantenere l'altro genitore come interlocutore e negoziatore per le questioni importanti
relative ai figli
 Si aiuta a riflettere i genitori su come il conflitto in sede giuridica ostacoli la normalizzazione dei rapporti (anche
se non si tratta delle questioni economiche che sono demandate dai legali, se ne può parlare con l'obiettivo è
far capire come questi aspetti possono alimentare i conflitti tra i genitori)
 Si aiuta il genitore ad elaborare indirettamente la separazione e ad arrivare al divorzio psichico, permettendo
l'espressione delle emozioni
 Si aiuta i genitori a focalizzarsi sui bisogni dei figli, a sottrarre questi ultimi dall'identificazione con l'altro genitore,
evitando la parentificazione e la triangolazione ma anche l'identificazione dei comportamenti del figlio con l'altro
(ovvero aiutare a capire che non tutto ciò che arriva dal figlio (pensieri ed emozioni) è frutto della manipolazione
dell'altro)

PROTOCOLLO
L'invio:
 In genere il giudice invita avvocati e parti a contattare un centro dove si pratica il supporto alla genitorialita e lo
inserisce nel verbale dando un termine entro il quale dovranno riferire di avere intrapreso il percorso, altrimenti
prenderà altri provvedimenti 
 Gli avvocati contattano il centro o i terapeuti direttamente
 Spiegate le modalità di lavoro agli avvocati, si fissa un primo incontro alla presenza solo dei genitori
 Se si sottoscrive il contratto all'udienza successiva i genitori riportano di aver iniziato il percorso e si lavora nel
tempo tra un'udienza e l'altra
 Ci possono essere anche persone che si rivolgono spontaneamente con una motivazione individuale per il
beneficio dei figli

Il primo contatto
Si cerca di fare un primo colloquio congiunto con i genitori , se possibile alla presenza di due terapeute in conduzione,
per capire la praticabilità dell'intervento e il livello di conflittualità al fine di capire come procedere (formati congiunti o
paralleli) = obiettivo. In particolare, comprendere l'ampiezza, la durata, l'intensità del conflitto, i ruoli giocati da ciascuno,
la capacità di essere sintonizzati con i bisogni dei figli o la tendenza a vedere solo l'altro genitore.
Durante il primo contatto:
 Presentare le modalità di lavoro, raccogliere la storia, le aspettative rispetto al percorso, la conclusione del
contratto e gli obiettivi di un lavoro comune
 Osservare le dinamiche e dar voce a ciascun genitore sulla possibilità di descrivere il problema e come stanno i
figli
 Nei primi incontri non si affronta la storia della coppia ma si cerca di individuare quali sono i momenti in cui gli
ex-partner si scontrano, facendo emergere anche le emozioni che provano e che verranno riprese negli incontri
successivi individuali

Il contratto
Particolare attenzione viene dedicata al contratto, in quanto spesso le aspettative del giudice, degli avvocati o dei
genitori sono rivolte verso un intervento valutativo dell'altro e della sua idoneità genitoriale e di un intervento in cui poter
modificare il regime di affidamento o collocamento. Tutto ciò non è invece possibile.

Fasi successive al contratto


La presa in carico si svolge lavorando in formati paralleli congiunti, individuali e familiari.
Attraverso colloqui di equipe si decide di volta in volta come procedere e su cosa lavorare se parallelamente o insieme.
Gli incontri individuali si fanno con ciascun genitore con ciascuna terapeuta con l'obiettivo di:
 sostenere, permettere, riflettere sull'incastro di coppia e la separazione, i bisogni dei figli, elaborazione della
separazione
 approfondire le emozioni che il genitore prova nel conflitto e affrontare la storia di ciascuno per verificare
quando e con chi il genitore ha provato la stessa rabbia che ora prova nei confronti dell'ex coniuge al fine di
ricostruire come ciascuno vive e ha vissuto il conflitto nella propria vita nonché le strategie e le risorse attivate
negli anno per affrontarlo al fine di aiutare entrambi a star meglio e a individuare strategie più efficaci
Parallelamente, diminuita l'emotività espressa e migliorata la comunicazione, è possibile affrontare la vita quotidiana e il
mancato rispetto degli accordi stabiliti, ipotizzando soluzioni. Il terapeuta parlerà soprattutto di accordi condivisi su
vacanze, modalità di visite o decisioni sulla vita dei bambini.
L'obiettivo è quello di riaprire i canali di comunicazione sui figli senza necessariamente passare dagli avvocati,
aumentare l'efficacia percepita individuale, la possibilità di percepire l'altro come una risorsa, di fare squadra insieme e di
riacquisire quel minimo di fiducia della capacità genitoriali dell'altro.

Gli incontri con i figli


L'incontro con i figli viene pensato in ottica relazionale per:
 essere informati e rassicurati del fatto che nonostante il conflitto i genitori sono li insieme per loro
 osservare come stanno, al fine di proporre eventuali prese in carico o diagnosi specialistiche
 permettere loro di esprimere le loro emozioni, sofferenze e fatiche
 comprendere come si situano rispetto allo schieramento del conflitto

Atti professionali
A seconda dei casi, potrebbe essere offerta la possibilità di:
 creare un gruppo di whatsapp o che le comunicazioni via email vengano messe per cc al fine di consentire un
canale diretto ma monitorato tra le parti
 un terzo che svolga ruolo di interfaccia tra i genitori e possa ricevere tutte le comunicazioni relative
all'andamento della situazione e alle criticità che possono emergere durante il percorso

Conclusione
Quando il percorso procede positivamente è possibile che i genitori riescano a ridurre la conflittualità ed elaborare il
divorzio psichico, consentendo un maggiore accesso del figlio all'altro genitore.
Gli indicatori sono il fatto che i genitori riescano a:
 accordarsi sulla vita dei figli
 riprendere una comunicazione diretta senza passare necessariamente tramite legali
 andare oltre la squalifica, riacquisendo la capacità di fare squadra
 recuperare quel poco di fiducia nelle capacità genitoriali dell'altro da permettere un accesso più fluido

IL CONFLITTO DI LEALTÀ DEL BAMBINO CONTESO NEL CONTESTO DI SEPARAZIONE O NEI CONTESTI
AFFIDATARI E ADOTTIVI (di Paolo Berti)

Il conflitto di lealtà:
 Impossibilità del bambino di uscire dal gioco: anche lui involontariamente diviene soggetto attivo del gioco a suo
malgrado, agirà in modo più o meno intenzionale per ridurre lo stress. Un elemento che contribuisce ad
aumentare la tensione è che motiva alcuni comportamenti e il conflitto di lealtà.
 La tensione generata da pensieri ed emozioni ambivalenti che il bambino sperimenta di fronte alla separazione
dalle figure di attaccamento prodotta dalla sua percezione in merito alle aspettative relazionali. Deriva dal modo
in cui il bambino interpreta la realtà che sta vivendo. Il bambino è esposto alla pressione di una scelta implicita o
esplicita. Il bambino non può uscire dal gioco perchè non può rischiare di non appartenere. Il legame di
attaccamento per il bambino non è facilmente rinunciabile, neanche di fronte a figure maltrattanti.
 Non è espresso direttamente, è un processo. È il vissuto del bambino che non sa e non può prendere una
decisione e rimane sotto la pressione interna di una scelta che non può essere presa

 Se il bambino non è in grado di prendere una posizione da un punto di vista psicologico in qualche modo lo
stress si riduce e c'è la necessità di attivare meno difese psicologiche e anche una riduzione dei sintomi
 La scelta è un modo di uscire dal conflitto di lealtà e ridurre la tensione che è incapace di in tollerare la
pressione. È una via di fuga o è espressa sotto la pressione degli adulti stessi che cercano alleanza esplicite
con il bambino o contro l'altro genitore 

Obiettivi terapeutici: Aiutare il bambino nel processo di elaborazione del conflitto di lealtà
Non è l'aiuto a separare e ad allearsi con il contendente “sano” ma è un lavoro per tenere insieme le parti e dare
significato alle differenze. E' aiutare il bambino a costruire ponti. Non bisogna quindi allearsi con la parte più sana o più
forte ma evidenziare anche le risorse della parte più negativa e maltrattante (nell'affido, bisogna anche fare il tifo per la
famiglia di origine e permettere al bambino di essere contento non solo con la famiglia non biologica ma anche con
quella naturale). Bisogna fare un lavoro di integrazione dove l'operatore interviene per aggiungere qualcosa.

Caratteristiche dei contesti relazionali dove può sorgere un conflitto di lealtà


I componenti del sistema:

L'utilizzo della matrice dell'attaccamento come strumento per l'analisi del conflitto di lealtà. L'attaccamento sicuro nei
contesti di separazione da il messaggio al bambino che puoi stare con me ma puoi stare anche con l'altro. Chi è evitante
dice stai pure con l'altro ma io soffriro. Chi è ambivalente dice se stai con me non stai con l'altro è se stati con l'altro non
stai con me. Chi è disorganizzato e o stai con me o non stai con nessuno. È chiaro che se prima, quando i genitori
stavano insieme e offrivano al bambino un attaccamento sicuro, quando si separano, il genitore più fragile e debole avrà
problemi sull'a manifestazione dell'attaccamento.

GRUPPO PER BAMBINI DI GENITORI SEPARATI di Daniela Spera e Francesca Marella

Lavori di gruppo 
Lavori individuali che vengono inseriti all'interno di un fascicoletto personale 

Disegno della pioggia per capire le risorse protettive possedute e date al bambino (ombrello grande, senza ombrello ecc)

Cosa è piaciuto del capitolo con colori caldi cosa non è piaciuto con colori freddi

L'INTEGRAZIONE TRA MODELLO SISTEMICO E TECNICHE DI ELABORAZIONE DEL TRAUMA

Lavorare su trauma e dissociazione con bambini e adolescenti di Laura Garini 

Due tipi di trauma:


 Trauma per un evento catastrofico 
 Trauma più complesso dovuto a pluri esperienze traumatiche derivanti da esperienze relazionali, eventi
scatenanti o traumi legati anche dalla figura di attaccamento che è sia fonte di sicurezza che fonte di
trascuratezza, maltrattamento ecc  che provoca disintegrazione della personalità del bambino che si manifesta
in età adulta: da una parte in una personalità apparentemente normale (ANP) che funziona e da una personalità
che invece rimane bloccata all'età del trauma (EP) che reagisce con le stesse difese che aveva manifestato
all'epoca del trauma attraverso morte simulata, freezing ecc ogni volta che incontra un elemento attivatore
(trigger)

Le immagini scelte dalla bambina del caso per rappresentare le sue due personalità sono state prese dal gioco in
scatola Dixit, dove le viene detto di sceglierne due che sente più vicine a lei e in grado di descriverla.

Tecnica della linea della vita: con l'aiuto dei genitori si chiede al bambino di tracciare la linea della vita dalla nascita fino
ad oggi dove in basso vengono messi gli eventi negativi e in alto eventi positivi 

CURA DELLA BULIMIA: LA TERAPIA FAMIGLIARE CORNICE SALDA E INDISPENSABILE PER UN INTERVENTO
CON L'EMDR. UNA SPERIMENTAZIONE. 

EMDR per ridurre la sofferenza della ragazza nel minor tempo possibile 
 
L'EMDR da un linguaggio veloce e specifico per aiutare i genitori e il pz a mettere chiarezza
Primo colloquio: convocazione dei genitori + pz Chiara non richiedente 
Secondo colloquio: si è svolto secondo il modello dell'EMDR

Le cose buone emerse nella seduta di EMDR individuale vengono riportate nel contesto di terapia famigliare e viceversa 

LA PRATICA DELLA MINDFULNESS NELLA PSICOTERAPIA E NELLA CURA DEL TRAUMA di Domenico Paciello

Pazienza 
Non giudizio 
Lasciar andare: prendere distanza dalle emozioni negative 
Respiro: importanza di fermarsi e respirare correttamente 
Fiducia intesa come fiducia in se stessi e negli altri e nel fatto che le cose possono cambiare se c'è volontà di
cambiamento
Mente del principiante 

Da praticare sia in seduta che a casa:


Pratica formale: legata agli esercizi fatti in una data posizione e in un determinato momento in modo abbastanza
strutturato 
Pratica informale: portare attenzione e consapevolezza a tutto ciò che si sta facendo nella quotidianità (disinserire il
pilota automatico, provandosi a ritagliare dei momenti in cui prestiamo attenzione all'esperienza che stiamo vivendo es:
mangiare) 

Meglio praticarla da seduti 

Effetto\obiettivo minduflness anche se non c'è, è quello di vedere cosa c'è nel momento in cui mi fermo e mi rilasso:
pensieri intrusivi, tensioni, emozioni

Inviato da iPad

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