Ogni metodo di trattativa può essere giudicato correttamente attraverso 3 requisiti: 1. deve portare ad un accordo ragionevole 2. deve essere efficiente 3. dovrebbe migliorare, o almeno non danneggiare, i rapporti fra le parti Non trattare da posizioni, non porta a termine nessuno dei 3. Essere gentili (entrambi) non è una soluzione: 1-;2+;3- solitamente usato quando l’obiettivo principale è mantenere i rapporti (famiglia/amici…), troppe concessioni ecc. Inoltre nella trattativa di posizione il gioco duro batte quello morbido. Alternativa: il gioco del negoziato si svolge su 2 livelli: 1. il negoziato mira alla sostanza 2. si concentra implicitamente sulla procedura per arrivare alla sostanza Negoziato di Principi / Negoziato sui meriti: (Harvard Negotiation Project) 4 elementi fondamentali del negoziato: 1. Persone: scindere le persone dal problema. Prima di lavorare sulle questioni di merito, quelle personali devono essere trattate a parte, i partecipanti dovrebbero arrivare a vedersi come “collaboratori”. 2. Interessi: concentrarsi sugli interessi, non sulle posizioni. Una posizione negoziale spesso copre i reali interessi. 3. Opzioni: generare una gamma di possibilità prima di decidere cosa fare. Obiettivo: escogitare soluzioni ottimali 4. Criteri: insistere affinché i risultati si basino su qualche unità di misura oggettiva. L’accordo deve riflettere dei criteri di equità indipendenti dalla volontà delle parti. 3 fasi del negoziato: 1. Analisi 2. Pianificazione 3. Discussione: comprendere interessi reciproci; generare soluzioni vantaggiose per entrambi e cercare un’intesa per risolvere gli interessi opposti con criteri oggettivi.
Seconda Parte: il Metodo
I negoziatori sono innanzitutto persone Rapporto: fiducia, rispetto, comprensione vengono costruiti giorno per giorno e rendono ogni nuovo negoziato più facile ed efficiente. Malinteso: frutto di errate percezioni delle intenzioni altrui. 2 interessi dei negoziatori: 1. raggiungere un accordo che soddisfi i propri interessi 2. il rapporto con la controparte Il rapporto tende ad incrociarsi con la sostanza. La trattativa di posizione mette in conflitto il rapporto e l’oggetto (migliore è il mio risultato, peggiore sarà il rapporto con l’altro al termine della trattativa) Consiglio: separare rapporto e oggetto trattare direttamente i problemi personali. Per trovare la soluzione attraverso i problemi personali è utile pensare in termini di 3 categorie: 1. Percezione comprendere il modo di pensare della controparte aiuta a risolvere il problema, il modo di pensare è il problema perché le divergenze partono proprio dalle 2 diverse prospettive mettetevi nei loro panni (sospendendo il giudizio) non deducete le loro intenzioni dalle vostre paure non attribuite alla controparte la responsabilità per il vostro problema (sennò attacco/contrattacco) discutere le reciproche intenzioni esplicitamente, in modo onesto e chiaro Cercate le occasioni per agire in modo diverso dai pregiudizi che la controparte ha su di voi Interessate la controparte al risultato facendola partecipare al processo, specialmente se essa deve accettare una conclusione sgradevole diventa fondamentale coinvolgerla nel suo raggiungimento Salvategli la faccia: rendete le vostre proposte compatibili con i valori altrui 2. Emozione le sensazioni possono essere più importanti delle parole le emozioni di una parte contagiano l’altra Per prima cosa riconoscete e comprendete le emozioni vostre e degli altri Esplicitate le emozioni e riconoscetele come legittime Consentire alla controparte di sfogarsi senza replicare agli attacchi, la gente ricava sollievo psicologico anche solamente riepilogando i motivi del proprio malcontento Non reagite agli sfoghi emotivi Fate gesti simbolici, atti che provocano nell’altro un’emozione positiva, spesso presentare le proprie scuse fa disperdere la tensione emotiva. 3. Comunicazione senza comunicazione non c’è negoziato 3 grossi problemi: a) l’altro non comunica con voi: spesso una delle parti ha chiuso con l’altra e non si sforza di stabilire una seria comunicazione, parlando invece solo per avere effetti su terzi o sulla propria platea. b) l’altro non vi sta a sentire c) il fraintendimento Soluzioni: o ascoltate attentamente ciò che viene detto: “se ho capito bene voi state dicendo che…” la controparte si rende conto che state prestando attenzione. Mentre ripetete ciò che avete compreso utilizzate un giro di parole che metta in evidenza la bontà delle argomentazioni altrui. Attenzione: comprendere non significa approvare! o parlate per essere capito o parlate di voi e non degli altri “mi sento abbandonato” anziché “avete mancato di parola” se emettete un giudizio sulla controparte che non riterrà vero, questa non vi ascolterà ma, un’affermazione su come voi vi sentite risulta difficile da controbattere. o parlate a proposito quando risentimento ed incomprensione sono forti, è meglio che certi pensieri non vengano espressi Meglio prevenire: A volte il momento migliore per trattare i problemi personali è prima che essi lo diventino costruite un rapporto attivo conoscere personalmente la controparte è utile (base di fiducia e meno fraintendimenti/pregiudizi) Il momento giusto per sviluppare questo tipo di rapporto è prima che il negoziato cominci, incontrando l’altro in modo “informale” arrivare in anticipo e trattenersi dopo la chiusura dell’incontro per creare due finestre utili a questo scopo. affrontate il problema, non le persone se i negoziatori si vedono come avversari in un rapporto faccia a faccia è difficile scindere il loro rapporto personale dalla sostanza. Strutturate il negoziato come un’attività di fianco a fianco nella quale ambedue, con le vostre percezioni ed i vostri interessi differenti, fronteggiate insieme un compito comune. Per passare dal face2face al fianco a fianco parlate esplicitamente delle cose, evidenziando le caratteristiche comuni tra voi e l’altro (“siamo entrambi imprenditori…”)
Terza parte: Concentratevi sugli interessi, non sulle posizioni:
Per una soluzione ragionevole, conciliate gli interessi, non le posizioni: Poiché il problema delle parti appare come un conflitto di posizioni, e poiché il loro scopo è accordarsi su una posizione, esse tendono a pensare in termini di posizione arrivando ad un punto morto nella maggior parte dei casi. gli interessi definiscono il problema problema non sta nelle posizioni contrapposte ma nel conflitto degli interessi (bisogni, desideri, preoccupazioni, paure); interessi motivano la gente dietro posizioni opposte spesso ci sono interessi condivisi e compatibili (oltre a quelli in conflitto) interessi comuni e interessi diversi ma complementari possono servire come materiale per la costruzione di un buon accordo Come identificare gli interessi: Una posizione è, di solito, concreta ed esplicita; gli interessi sottostanti possono anche non essere espressi. Come identificarli: Chiedetevi il perché analizzare la posizione altrui chiedendosi le ragioni sottostanti (i reali interessi), è anche possibile chiedere direttamente le motivazioni alla controparte Chiedetevi “perché no?”, Considerate la loro scelta identificare la decisione fondamentale che quelli dell’altra parte probabilmente pensano voi vogliate imporre e chiedetevi perché non l’hanno presa loro Rendetevi conto che ogni parte ha interessi molteplici perseguite quindi sia i vostri interessi indipendenti che comuni (arrivare all’accordo) Gli interessi più potenti sono i bisogni umani elementari sicurezza, benessere economico, senso di appartenenza, riconoscimento, controllo sulla propria vita (gestire bene le preoccupazioni principali) Fate un elenco per estrarre i vari interessi è d’aiuto scriverli man mano migliora la qualità delle vostre analisi e stimola idee su come andare incontro all’altro Parlate degli interessi: Come discutere di interessi in modo costruttivo? Se volete che la controparte prenda in considerazione i vostri interessi, spiegate loro quali sono. Fate vivere i vostri problemi: spiegare e far capire all’altro quanto siano importanti e legittimi i vostri problemi (immedesimazione) essendo precisi nella spiegazione (particolari concreti rendono la vostra esposizione più credibile e le aggiungono forza) Riconoscete gli interessi della controparte come parte del problema: tutti si preoccupano maggiormente dei propri problemi, se comprenderete, dimostrandolo, i problemi dell’altro sarà più propenso ad ascoltarvi quando toccherà a voi Esponete il problema prima della soluzione: esponete interessi e osservazioni, solo alla fine proposte e considerazioni Guardate avanti non indietro: invece di disputare con la controparte sul passato, parlate di quello che vorreste succedesse in futuro Siate concreti ma elastici: dovete sapere dove state andando, tuttavia essere anche aperti a nuove idee Siate duri con il problema, morbidi con le persone: Attaccate il problema senza darne la colpa alle persone. Utile regola: dimostrare simpatia alla controparte con forza pari a quanto enfatizzate il problema. Attaccando il problema ed esprimendo al contempo simpatia a chi rappresenta il problema creerete una dissonanza cognitiva nell’altro (= gente odia l’incoerenza e agisce per limitarla ed eliminarla) e, per superarla, lui sarà tentato di dissociarsi dal problema e di mettersi con voi a cercare una soluzione. Quarta parte: Inventa soluzioni vantaggiose per entrambe le parti: Diagnosi: le parti coinvolte ritengono di avere la risposta esatta: il loro punto di vista, che deve prevalere sull’altro. 4 ostacoli principali nei negoziati: 1. Giudizio prematuro: il giudizio ostacola l’immaginazione, la vostra creatività viene soffocata dalla presenza della controparte 2. Ricerca di una sola risposta: guardando fin dall’inizio ad una soluzione ottimale, mandate in cortocircuito un processo decisionale più ragionevole nel quale scegliereste in un’ampia gamma di risposte possibili 3. Assunzione della torta come fissa: o a me, o a lui; spesso non è così data la molteplicità di interessi 4. Pensare che risolvere il problema sia affar loro: preoccupazione esclusiva delle parti per i propri interessi immediati. Questo porta a sviluppare il negoziato con posizioni di parte, argomentazioni di parte, soluzioni unilaterali. Cura: Per inventare soluzioni creative dovete: Separare il momento dell’invenzione da quello della decisione: fare una sessione di brainstorming con amici o colleghi per produrre quante più idee possibili su come risolvere il problema, come? definite il vostro scopo 5/8 persone scegliete spazi e tempi diversi dai soliti momenti di discussione clima informale scegliete un partecipante che funga da facilitatore (facilita discussione, da modo di parlare a tutti, stimola la discussione con domande, ecc.)
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