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Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
(L. 22.04.1941/n. 633)
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Università Telematica Pegaso Il conflitto nella comunicazione
1 Definizione di conflitto
In psicologia, si parla di conflitto quando c’è la presenza di aspetti contrastanti tra
In altri termini il conflitto in psicologia indica uno scontro tra ciò che una persona, o il
proprio gruppo di appartenenza desidera e qualcosa che impedisce la soddisfazione del bisogno,
Il conflitto è molto legato alla frustrazione e ad emozioni come delusione, rabbia, paura e
vergogna.
- Conflitto intrapsichico
- Conflitto interpersonale
conflitti che si manifestano a livello conscio ed altri che si manifestano a livello inconscio (dei quali
Ad esempio, ognuno di noi sicuramente almeno una volta nella vita si sarà sentito in
conflitto rispetto la scelta tra sicurezza e libertà; oppure in PNL si parla spesso di
direzione le persone vanno e cosa le motiva. Vanno verso qualcosa oppure si allontanano da
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E’ uno schema comportamentale, un insieme di filtri percettivi, che usiamo inconsciamente per agire sulla realtà che
ci circonda.
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Hanno spesso difficoltà a definire gli obiettivi o sono distratti dalle difficoltà che possono
sorgere
Questo significa che un individuo abituato a notare per prima cosa le criticità o ciò che non
desidera, potrebbe trovarsi in conflitto quando gli viene proposta un’opportunità di lavoro perché
anche se ne ha desiderio, può essere distratto dalle difficoltà che potrebbero sorgere (es. distanza,
desiderio o il conseguimento di un obiettivo da parte del singolo entra in contrasto con i desideri o
Può definirsi anche conflitto sociale se interessa due o più gruppi sociali in lotta tra loro per
ottenere risorse esclusive o per uno scopo prettamente difensivo di conservazione o ancora, in
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riguarda generalmente i rapporti problematici che intercorrono tra le persone, gli scontri tra diversi
ruoli sociali, quindi è collegato solo secondariamente agli aspetti intimi o esistenziali della persona.
Per questo motivo è utile osservarlo attraverso varie sfumature ed esse sono:
si innesca questo processo c’è una moltiplicazione del numero delle questioni di disaccordo
- Negoziazione/mediazione/distruzione
Pensare al conflitto in questi termini può essere molto utile poiché spesso le emozioni
vengono “agite”; sapere che ci sono varie fasi mi aiuta a capire in quali di esse mi trovo e di
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circostanze.
Conflitto di interessi
E’ un termine che abbiamo ascoltato spesso: se ne parla in tv, nelle aule giudiziarie, in
politica ecc. Nelle relazioni interpersonali, ci si riferisce al fatto che una persona con i suoi
comportamenti oggettivamente arreca a noi un danno che può essere quantificato in termini
economici.
di avere torto, siamo di fronte ad un conflitto di interessi perché noi abbiamo effettivamente subito
un danno alla nostra auto e vogliamo che venga riparato, dall’altra parte il conducente vorrebbe
Conflitto di valori
In Programmazione Neuro Linguistica, per valore si intende “ciò che è importante per quella
persona” oppure “ciò che non tollera”. I valori possono riferirsi ad aspetti specifici e concreti
(denaro, famiglia, lavoro), oppure a concetti astratti (onestà, precisione, fiducia). Il valore risponde
lezione, è facile che nasca un conflitto perché l’insegnante non si sente rispettato.
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Nelle relazioni interpersonali la maggioranza dei conflitti sono di valori, e la cosa davvero
curiosa è che spesso tendiamo a confondere i conflitti di valori con i conflitti di interesse con
Avrai sicuramente letto sui giornali di omicidi avvenuti perché tra automobilisti c’è stata una
lite dovuta a problemi di parcheggio. Quello che inizialmente potrebbe sembrare un conflitto di
utilizzare più benzina), è in realtà un conflitto di valori; infatti uno dei due automobilisti potrebbe
infuriarsi perché per primo aveva visto il parcheggio libero (il valore in questo caso è la “lealtà, il
rispettare l’ordine di arrivo”), mentre l’altro è stato più scaltro e lo ha occupato per primo (in questo
Tutto questo rappresenta un danno così rilevante in termini economici per entrambi gli
automobilisti?
Eppure, per la famosa “questione di principio” ne scaturisce una discussione, che nella
migliore delle ipotesi si può anche risolvere con un dietrofront con relative scuse da parte del
secondo automobilista, nel mezzo ci si manda a quel paese, e in una remota ma reale ipotesi
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I win- you lose: caratterizza lo stile competitivo. Voglio a tutti i costi uscire vincitore;
I lose- you win: rinuncio a far valere le mie ragioni, evito, mi allontano oppure ottengo un
I win-you win: entrambi usciamo vincitori dal conflitto, avviene una mediazione
soddisfacente
Un errore tipico che viene commesso rispetto alla modalità win-win è quello di pensare di
trovare un accordo a metà strada, tuttavia senza l’ascolto attivo si rischia di giungere ad un
Per comprendere meglio questo aspetto è bene che ti racconti una storia.
“Due bambine litigano per prendere l’unica arancia rimasta nel cesto della frutta. La prima
afferma: “l’arancia spetta a me perché sono la più grande! ” L’altra risponde: “No! spetta a me
La madre interviene, cercando di porre fine alla lite, tagliando l’arancia in due parti
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Le due bambine però non rimangono soddisfatte della decisione della madre e continuano a
litigare in quanto ognuna di loro vuole tutta l’arancia e non vuole cederne neanche un pezzo
all’altra.
Interviene la nonna, che dopo aver attentamente osservato la scena, domanda alle bambine
il motivo reale dell’interesse a voler l’arancia intera. La prima bambina risponde di aver sete e di
voler spremere l’arancia per berne il succo, l’altra risponde che vuole grattugiarne la buccia per fare
una torta. La nonna senza indugio spreme la polpa perché la più piccola ne possa bere il succo e
grattugia la buccia dell’arancia affinché l’altra possa usarla per fare la torta. In questo modo la
Analizzando la storia é possibile comprendere il reale valore della mediazione rispetto alla
comprendersi, focalizzandosi solo sul tentativo di far valere i propri diritti, impegnandosi
Neanche la soluzione proposta dalla madre (che assomiglia alla sentenza di un tribunale,
efficace ed a dare soddisfazione ad entrambe le bambine. La nonna infatti indaga sui reali motivi
che spingono le due bambine a volere l’arancia, spostando il fulcro della disputa dalle rigide
posizioni agli interessi sottostanti. La soluzione della nonna infatti soddisfa completamente
entrambe le bambine .
rende impossibili i tentativi di scovare soluzioni alternative, così come depotenzia il senso critico.
Occorre invece conoscere gli interessi delle parti e passare a prevedere più soluzioni, ricercando
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vantaggi comuni e allargando le prospettive. Il mediatore deve saper spostare l’attenzione su una
serie di criteri oggettivi che possano essere condivisi da entrambe le parti. La individuazione di una
soluzione basata su standard oggettivi (ad esempio leggi, precedenti favorevoli, rilevazioni
scientifiche, principi universali ecc.) può aiutare le parti ad allontanarsi da uno sterile confronto fra
posizioni preconcette. Il mediatore dovrà quindi indicare dei riferimenti esterni, indipendenti dalle
FASE O: creare le condizioni per lo svolgimento delle sei fasi. Entrambe le parti devono
essere disponibili a seguire questo percorso, avere l’intenzione di provare a praticare un terza
modalità con la quale cercare il più possibile il rispetto dei bisogni di entrambi.
FASE 3: valutare le soluzioni (soppesare le diverse soluzioni, gli aspetti positivi e negativi,
FASE 4: scegliere la soluzione accettabile per entrambi (senza imporre, persuadere ecc. ma
Questo metodo verrà attuato ascoltando, discutendo, parlando e confrontandosi; il tutto in un clima
di libertà e fiducia.
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mi recassi da una persona che fuma per strada e le chiedessi di spegnere la sigaretta perché fa male
alla salute, secondo il metodo Gordon, il problema è il mio e non dell’altro. Inoltre, finché l’altra
persona non comprenderà di avere un problema, qualsiasi tentativo di persuasione che andremo a
Nell’ambito del conflitto , la prima cosa da fare è valutare lo stadio nel processo del
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Il modello transteorico del cambiamento (MTC; Prochaska e Di Clemente, 1982), considerato come uno dei
modelli più utilizzati nella prevenzione e promozione della salute
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Inoltre, se vogliamo davvero che noi\gli altri cambino in modo efficace, occorrono sdai 3 ai
6 mesi per adottare un nuovo comportamento, circa 1-2 anni per renderlo parte integrante del
proprio stile di vita. Per cui pazienza e conflitti vanno di pari passo.
intermedie. Dobbiamo immaginare questo processo come un percorso a spirale, via via si passa da
Talvolta possono esserci delle ricadute, e allora ci ritroviamo ad uno stadio precedente, ma
dell’operatore;
degli aspetti negativi del vecchio comportamento domina su quelli positivi, la persona mostra
apertura verso suggerimenti, generalmente questo stadio ha una durata minore rispetto ai
precedenti. Qui si può regredire o procedere verso gli stadi ulteriori. Fondamentale l’intervento
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cui sia presente una ricaduta, più questa viene colpevolizzata, più è forte il rischio di non
Se dunque, percepiamo che noi o gli altri ci troviamo in una fase di “precontemplazione”
rispetto ad un certo comportamento o modo di pensare, risulterà più difficile trovare un buon
accordo. Differente se noi o gli altri ci troviamo nella fase della “determinazione al cambiamento”.
All’interno di un confronto, può essere utile la tecnica del MESSAGG-IO detto anche
messaggio in prima persona.. Consiste nell’usare l’Io e non il Tu. Es. «Io sono arrabbiata» e non
«tu mi fai arrabbiare». Ciò permette di esprimere i propri sentimenti e non mette sulle difensive
l’altro. Troppo spesso utilizziamo frasi come “sei disordinata”,”sei un maleducato”, “sei
inaffidabile” ecc.
congruente. Dato che esprime unicamente la vostra realtà interiore, non contiene valutazioni,
giudizi o interpretazioni sugli altri. Messaggio in prima persona positivo Un messaggio in prima
persona positivo contribuisce molto a rafforzare il rapporto quando non ci sono problemi, comunica
sentimenti positivi e descrive gli effetti concreti positivi che il comportamento di un altra persona
ha su di voi. Spesso vostro figlio si comporta in modo particolarmente accettabile per voi, assume
comportamenti che vi piacciono, che apprezzate, che vi rallegrano e per cui vi sentite grati.
Esprimere i vostri sentimenti positivi vi darà fiducia in voi stessi come genitori e, soprattutto, vostro
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Una frase tipica potrebbe essere “Arrivi sempre in ritardo e sei inaffidabile!”
Attraverso il messaggio-io possiamo invece esprimerci in un modo che l’altro non si senta
giudicato o colpevolizzato e che quindi lo induce più facilmente a prestarci ascolto e anche a
riflettere sulle conseguenze delle sue azioni. Il messaggio Io è un modo di esprimersi in prima
Il concetto chiave del messaggio Io è “Io sento”, piuttosto che “Tu sei”.
circostanziato)
Ad esempio: «Quando tu arrivi in ritardo anche solo di dieci minuti, io mi sento poco
rispettato, perché penso di non essere importante, e mi sento a disagio dover aspettare da solo al
giudizio alla persona, e soprattutto esprime l’emozione di chi parla, la conseguenza che il
reazione. Può sembrare che ci mettiamo in una posizione di debolezza manifestando ad esempio che
siamo feriti ed esprimendo un nostro bisogno; in realtà è invece una posizione forte, di chi con
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Secondo la Psicologia della Gestalt e anche in Programmazione NeuroLinguistica, la generalizzazione è un processo
cognitivo mediante il quale la mente riesce ad elaborare molte informazioni e metterle insieme, tuttavia può risultare
dannosa quando ad es. si è morsi da un cane e concludiamo che tutti i cani mordono.
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fermezza manifesta una necessità o che venga rispettato un suo diritto senza aggredire o insultare,
ma portando l’altro a ragionare sul proprio comportamento. È una tecnica spesso efficace perché
rende più probabile che l’altro, senza doversi difendere o controbattere, si metta davvero in ascolto
e comprenda gli effetti dei suoi comportamenti, e lo induce con più facilità a modificarli.
Ovviamente non è una formula magica, pertanto non sempre verremo riconosciuti nei nostri
sentimenti e non sempre riceveremo delle scuse o dei cambiamenti negli altri; tuttavia applicato in
permette di trasformare in modo più funzionale emozioni che ci fanno star male.
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pronome io al posto di tu o voi; parte centrale del processo è descrivere le proprie emozioni
Per comprendere meglio perché questa tecnica è così efficace, possiamo prendere in
L’ambiente è la fonte delle opportunità e dei vincoli esterni ai quali il singolo deve
reagire…Il livello ambientale si collega alle reazioni delle persone e comporta il controllo di aspetti
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Robert Dilts, afferma che La nostra struttura mentale, il nostro linguaggio e i sistemi sociali nei quali viviamo
costituiscono altrettante gerarchie naturali o livelli di processo. Ciascun livello ha la funzione di sintetizzare,
organizzare e orientare le interazioni al livello sottostante. Ogni cambiamento a livello superiore crea necessariamente
cambiamento ai livelli inferiori.
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Immagine tratta da www.conveeds.com
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individuo nell’ambiente.
Le capacità sono i fattori che orientano e dirigono le azioni e i comportamenti per il tramite
delle mappe mentali, dei piani e delle strategie…coincidono con le strategie e le mappe mentali che
le persone sviluppano per orientare i comportamenti…Il livello delle capacità ha la funzione di dare
criterio centrale per la persona. La credenza è il modo attraverso il quale quel valore è collegato ad
altre cose in contesti diversi. Costituiscono la cornice entro la quale avvengono tutte le interazioni
determinano quindi il livello di motivazione. Stanno alla radice della motivazione e determinano
L’identità consiste nel ruolo assolto da una persona, nella missione che la ispira, e nel suo
senso di sé. Il livello dell’identità riguarda il senso che un gruppo o i membri di un gruppo hanno di
sé. E’ un costrutto di difficile definizione. E’ qualcosa di più astratto della credenza e ha a che fare
con i livelli più profondi del processo di incorporazione dell’informazione, quando la persona si
sente responsabile di ciò che ha appreso e avverte l’impegno a tradurlo in azione. L’identità ha a
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Il livello spirituale del cambiamento si collega al sistema allargato del quale il singolo
individuo fa parte e all’influenza che esso esercita sul gruppo e sull’organizzazione. Concerne il chi
altro e il cos’altro, vale a dire come influenzare il sistema più ampio nel quale ci si trova ad
operare. I fattori “spirituali” sono il portato della nostra percezione di appartenenza ai sistemi
sempre più ampi che ci circondano. Sono questi fattori a determinare la visione o la meta generale
Tutto questo significa che è differente comunicare ad una persona “quando tu arrivi
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Thomas Gordon6.
Per ogni persona con cui siamo in rapporto ci formiamo una finestra percettiva attraverso cui
osserviamo i suoi comportamenti. Ne abbiamo una diversa per ogni persona con cui ci rapportiamo.
intende qualcosa che possiamo udire o vedere concretamente, non il nostro giudizio su quella
persona.
inciderlo su nastro? Potrei ascoltarlo alla radio o vederlo alla TV ? Dunque, una prima abilità da
trovano a vivere di volta in volta due sentimenti diversi nelle relazioni interpersonali: accettazione
e non accettazione.
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Lo psicologo Thomas Gordon fu allievo di Carl Rogers, fu uno dei padri fondatori della Psicologia Umanistica,
corrente Psicologica in cui si evidenzia l'importanza delle risorse e delle potenzialita' insite in ogni Individuo.
E' stato candidato al Premio Nobel per la Pace per ben tre anni consecutivi 1997, 1998 e 1999.
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La linea che separa i comportamenti accettabili da quelli non accettabili non è statica; si
muove su e giù, spesso molto rapidamente nel corso di una giornata e varia da persona a persona;
può dipendere dal nostro umore, dai nostri valori che magari sono cambiati nel tempo ecc.
salute, impegni di lavoro, ecc. Possono esserci variazioni ad esempio nel mio stato
d’animo, indipendenti dal comportamento dell’altro, che possono influire sulla mia
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Immagine tratta da slideplayer.it
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Questo principio fu formulato inizialmente dal fondatore della semantica generale, Alfred Korzybski (1879-1950), e
riconosce la distinzione fondamentale tra le nostre mappe del mondo ed il mondo stesso. La PNL sostiene che tutti noi
abbiamo la nostra personale visione del mondo e che questa visione è basata sulle mappe interne, che abbiamo
costruito attraverso il linguaggio e i sistemi rappresentazionali sensoriali, come risultato delle esperienze della
nostra vita individuale.
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che i bambini giochino a pallone in cortile, probabilmente non mi andrà bene che lo
facciano in salotto.
seconda dell'età, personalità, sesso, ecc. , di quest’ ultimo. problema, che vive
un’esperienza.
Lo scopo del metodo Gordon è quello di acquisire le competenze necessarie per ridurre il
più possibile le due aree problematiche nella relazione interpersonale. Di conseguenza, l’area non
problematica diventa più grande. Una abilità fondamentale da sviluppare è quella di imparare a
dire: "Mi piace, lo accetto, sono a mio agio, non mi sento minacciato, irritato, arrabbiato, deluso;
posso accettare che l’altro sia com’è; mi sento neutrale; i miei bisogni sono soddisfatti". Un
comportamento è inaccettabile quando potreste dire: "Non mi piace, non lo accetto; mi sento
minacciato (o irritato, arrabbiato, spaventato, deluso); voglio che i miei bisogni vengano soddisfatti.
Nella nostra Società è radicata l’idea che, quando qualcuno si trova in difficoltà, basta dire
qualsiasi cosa per essere di aiuto. In realtà non è così: spesso con le migliori intenzioni si rischia di
peggiorare la situazione.
Questi tentativi vengono definiti metodi tradizionali di aiuto o barriere della comunicazione
e sono:
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Per evitare di mettere in atto tutte queste modalità di comunicazione “inefficace”, , Gordon
presenti affinché una persona in difficoltà si senta aiutata. Quest’ultima deve sentire che chi si offre
1. Accettante: mi lascia essere quello che sono, con il mio modo di pensare, sentire, parlare
2. Empatica: mi comprende davvero, intuisce i miei veri sentimenti, mi fa capire che mi sta
ascoltando con attenzione. Sa mettersi nei miei panni e mi comunica la sua percezione di
quell’esperienza.
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L’ascolto attivo è una tecnica di comunicazione di tipo assertivo, basato sull’accettazione e l’empatia, utile non solo a
promuovere la capacità di esprimere in modo corretto ed efficace le proprie emozioni o argomentazioni, ma anche a
saper ascoltare e percepire le ragioni e i sentimenti degli altri, stabilendo quel contatto autentico che può diventare base
per relazioni arricchenti ed efficaci. Ascoltare in modo attivo vuol dire collegarsi all’altro attraverso la meta-
comunicazione, cogliere ogni aspetto del messaggio, la postura, il tono di voce, le esitazioni e le emozioni che trapelano
da quanto viene detto.
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Carl Ramson Rogers è stato uno psicologo statunitense, fondatore della terapia non direttiva e noto per i suoi studi sul
counseling e la psicoterapia all'interno della corrente umanistica della psicologia.
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Ovviamente, ciò che viene definito come ascolto attivo richiede molta più interazione e
molte più prove che chi sta ascoltando non abbia soltanto sentito ma abbia davvero capito. L’ascolto
attivo, in quanto opposto all’ascolto passivo (silenzio), comporta l’interazione con l’utente, e fa
anche in modo che l’utente abbia delle prove (feedback) che l’operatore lo capisca.
riconosciuti nei sentimenti, di essere stati accettati e di non essere stati giudicati.
L’ascolto attivo tende a ridurre paura ed ansia e facilita l’insight11 del reale problema e di
conseguenza inizia la risoluzione dello stesso, lasciando alla persona la responsabilità di trovare una
soluzione.
mantenendolo in uno stato di dipendenza (ad esempio riparandogli oggetti, dicendogli cosa fare se è
annoiato, ecc.). Il genitore può aiutare il bambino con l'ascolto attivo e le frasi invito,
accompagnandolo nelle varie fasi del processo di soluzione del problema. L'ascolto attivo e il
problem-solving guidato possono senz’altro accelerare il passaggio del bambino dalla dipendenza
all'indipendenza. A volte il bambino trova difficile prendere una decisione o affrontare un problema
perché gli manca un metodo efficace. Abilità comunicative relative all’area non problematica In
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Insight (letteralmente "visione interna") è un termine di origine inglese usato in psicologia, e definisce il concetto di
"intuizione", nella forma immediata ed improvvisa rispetto la risoluzione di un problema.
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Bibliografia
Gordon T. (1991) Insegnanti efficaci, Ed. Giunti
Mulino, 1999.
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