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Partendo dalla lettura del romanzo di Aldous Huxley “Il mondo nuovo” (1932),
questa analisi vuole cercare di individuare quale sia il ruolo della letteratura nella
società odierna. È anch’essa diventata ormai un semplice bene di consumo, un ramo
dell’industria del divertimento, prodotta in serie seguendo schemi fissi e collaudati e
secondo un canone prestabilito? Stiamo assistendo ad un processo di massificazione
della letteratura, almeno per quanto riguarda il contesto occidentale, dettata da una
filosofia del consumo? Quali ripercussioni potrebbe avere questo sullo sviluppo del
pensiero critico degli individui? Come punto di partenza per sviluppare questo studio
ho utilizzato l’analisi dello studioso inglese originario del Pakistan Tariq Ali
intitolata: Literature and market realism, da cui ho ricavato l’idea di partenza per
questa breve analisi. Inoltre cercherò di condurre uno studio parallelo a quello che il
filosofo tedesco esponente della scuola di Francoforte, Theodor Adorno, condusse
sulla musica nella moderna società a capitalismo avanzato, la quale rischia di
diventare una merce destinata semplicemente al consumo. Infine, per analizzare le
possibili conseguenze di una letteratura pensata per il puro e semplice consumo
riprendo le teorie elaborate dal filosofo italiano Antonio Gramsci sull’egemonia
culturale all’interno dei Quaderni dal carcere. Le conclusioni che cerco di trarre da
questo studio