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TFA Sostegno per la Scuola Secondaria di I°grado

Università Kore di Enna

Laboratorio 5: Didattica per le disabilità sensoriali

Sottogruppo 8:
Cavaliere Simona
Cento Alessandro
Criscione Michela
D’Anna Carmelisa
Contesto scuola

Denominazione: Istituto Comprensivo Statale Santo Calì

Luogo: Linguaglossa (CT)

Indirizzo: Scuola secondaria di I grado a indirizzo musicale

Caratteristiche: ubicata ai piedi dell’Etna, gode dell’influenza di un turismo invernale. E’ l’unica scuola di
I° grado presente nel territorio.

Mette a disposizione del territorio la propria palestra e la fruizione a titolo gratuito degli strumenti
musicali a coloro i quali ne fanno richiesta.
Contesto classe

Classe: 3ª C , a indirizzo musicale


Alunni: 25 alunni di cui 3 con Bisogni Educativi Speciali
B.E.S : 1 alunna ipoacusica con impianto cocleare, 1 alunno straniero
(ucraino), 1 alunno cieco

Le relazioni tra gli alunni sono basate su antipatie personali e competizione negativa. Il
clima classe dunque non è sereno, positivo, collaborativo o basato sull’ascolto reciproco.
Non vi è socializzazione.
Obiettivi

❏ Appianare gli asti personali;


❏ Favorire la collaborazione e la socializzazione;
❏ Valorizzare tutte le differenze individuali;
❏ Favorire una competizione positiva;
❏ Migliorare i livelli di autostima ed autoefficacia degli alunni;
❏ Valorizzare la comunicazione in ambiti alternativi a quello linguistico;
❏ Sviluppare processi metacognitivi.
Traguardi per lo sviluppo delle competenze
Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012

L’alunno partecipa in modo attivo alla realizzazione di esperienze musicali attraverso l’esecuzione e
l’interpretazione di brani strumentali e vocali appartenenti a generi e culture differenti.
Usa diversi sistemi di notazione funzionali alla lettura, all’analisi e alla produzione di brani musicali.
Comprende e valuta eventi, materiali, opere musicali riconoscendone i significati, anche in relazione alla
propria esperienza musicale e ai diversi contesti storico-culturali.
Integra con altri saperi e altre pratiche artistiche le proprie esperienze musicali, servendosi anche di
appropriati codici e sistemi di codifica.
Metodologie

TIPO DI LEZIONE: partecipata.

METODOLOGIE DIDATTICHE: attività laboratoriali (laboratorio teatrale, laboratorio


musicale), cooperative learning, tutoring.

METODOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE:

1. Verbale
2. Iconica (oggetti di uso comune)
3. Musicale
SPAZI
LABORATORIO DI
MUSICA

TEATRO STRUMENTI
LABORATORIO Foto, video, immagini,
TEATRALE costumi, colori, fogli,
strumenti musicali (violino,
CLASSE–LABORATORIO (SPAZI
FLESSIBILI) viola, violoncello, flauto,
TEMPI
oboe, clarinetto,
contrabbasso corni, LE ATTIVITÀ SI
fagotto), testo in Braille, 7 SVOLGERANNO IN
racconto “Pierino e il lupo”. QUATTRO FASI, PER UN
TOTALE DI 25 ORE,
SCANDITE NEL CORSO DI
QUATTRO SETTIMANE.
● AREA DISCIPLINARE: MUSICA
● DESTINATARI: CLASSE TERZA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO
● DISCIPLINE COINVOLTE: ITALIANO, ARTE E IMMAGINE.
ATTIVITA’: “Nei panni di un altro”

ATTIVITA’ DI TIPO TEATRALE E MUSICALE- SCOPO EDUCATIVO E DIDATTICO


La scelta di questo tipo di attività è motivata dal concetto di teatro come
forma di espressione del corpo e del linguaggio. Attraverso questa attività
l’alunno vede riconosciuta la propria individualità e si valorizzano le sue
capacità. Egli viene messo al corrente dell’esistenza di linguaggi e mezzi
espressivi diversi. In questo modo si favoriscono le relazioni interpersonali
e gli alunni imparano ad esternare le proprie emozioni, a comunicare con
forme alternative e dunque, a creare le basi dell’inclusione.
PIANIFICAZIONE
Fase 1 – Costituzione del gruppo “teatro” questa fase prevede:

● la calendarizzazione degli incontri, la presentazione del progetto alla classe.

Fase 2 – Definizione dei ruoli a seconda delle attività e delle differenze individuali,
questa fase prevede:

● l’organizzazione degli allievi in gruppi di lavoro seguendo le inclinazioni e le scelte iniziali


degli stessi;
● si costituiscono le equipe di lavoro differenziando e definendo le azioni ;
● si articolano i calendari di lavoro per ogni equipe.

Fase 3 – Costituzione dei gruppi:


● gruppo riprese video e foto: (regista video);
● gruppo musica;
● gruppo scenografia, costumi e attrezzistica.
Ruoli
Seguendo le inclinazioni e le scelte iniziali degli alunni si definiscono i seguenti ruoli:

Alunno cieco: narratore e musicista

Alunno ipoacusico: tutor per gruppo di drammatizzazione

Alunno straniero: musicista

Altri alunni:

A) drammatizzazione;
B) scenografia, costumi e attrezzi;
C) riprese audio/video
DOCENTI CURRICULARI

RISORSE
(MUSICA, STRUMENTO,
ITALIANO, ED. MOTORIA,
ARTE)

DOCENTE DI SOSTEGNO

COMPAGNI
Fasi del lavoro
1. Attività stimolo, attraverso la lettura della fiaba
2. Discussione in grande e piccolo gruppo
3. Uscita didattica al teatro
4. Definizione degli elementi scenici, effetti sonori e accompagnamenti musicali
5. Individuazione alunni tutor, per supporto ed aiuto ai compagni con BES
6. Scelta e assegnazione ruoli, narratore, gruppo musicale, assegnazione strumento
7. Produzione grafico-pittorica del teatro e sonorizzazione del racconto
8. Scelta dei costumi
9. Organizzazione spazio scenico
10. Presentazione al pubblico della rappresentazione teatrale
1. LEGGIAMO
Cosa fanno i docenti
Gli insegnanti suddividono il gruppo-classe in cinque sottogruppi da cinque. I
gruppi vengono organizzati dagli insegnanti in maniera funzionale alle
problematiche presenti. L’insegnante di italiano incarica, in ogni sottogruppo, un
ragazzo scegliendolo in base alla sua capacità di lettura (fluida, chiara,
comprensibile e scorrevole) e lo denomina “il narratore”.
Pertanto, spiega ai narratori, che devono leggere la fiaba “Pierino e il lupo” ai
membri del proprio sottogruppo, ed a tutti gli altri alunni, che devono ascoltare e
comprendere
Cosa la fiaba.
fanno gli alunni
I ragazzi ascoltano la consegna fornitagli dall’insegnante. Poi, ogni narratore legge
“Pierino e il lupo” ai membri del proprio sottogruppo che lo ascoltano. Il ragazzo con
disabilità visiva, fluido nella lettura, funge da narratore utilizzando il suo testo in
Braille. Il ragazzo con disabilità uditiva
2. USCITA DIDATTICA AL TEATRO

Cosa fanno i docenti


La classe viene accompagnata ad un’uscita didattica presso il Teatro
“Massimo Bellini” di Catania.

Cosa fanno gli alunni


Gli alunni vanno al teatro ed assistono all’esecuzione musicale della favola
“Pierino e il lupo”. Ciascun alunno documenta l’esperienza con ausili
cartacei e tecnologici.
3. PREPARAZIONE DEL TEATRO
Cosa fanno i docenti
Chiedono alla classe di produrre una drammatizzazione creativa utilizzando un
linguaggio dei segni non convenzionale (coro scenico/ Manos Blancas). L’insegnante
di arte invita i ragazzi a disegnare e a colorare i personaggi presenti nella fiaba. Gli
insegnanti fungono da mediatori rivoluzionando e amplificando gli spazi e le modalità
operative.
Cosa fanno gli alunni
I ragazzi si confrontano tra di loro sui personaggi e collaborano per la realizzazione di uno sfondo creativo ed originale. Scelgono
costumi; organizzano lo spazio scenico e utilizzano gli strumenti per sonorizzare il racconto. Il violino, la viola, il violoncello e
contrabbasso, interpreteranno Pierino; il flauto interpreta l’uccellino; l’anatra è interpretata dall’oboe, il gatto dal clarinetto; il nonno
interpretato dal fagotto; il lupo dai corni e
I cacciatori sono interpretati dal clarinetto, dall’oboe, dal fagotto (legni) e gli spari dei fucili dai timpani.

L’alunna ipoacusica farà da tutor ai compagni nell’apprendimento e nella fluidità dei gesti utili alla drammatizzazione (peer tutoring).
l’alunno non vedente ripasserà i contorni delle figure con la colla a caldo che asciugandosi formerà un profilo in rilievo, tattile. Il
riempimento interno sarà realizzato con dei colori a cera la cui stesura è leggermente tattile, oppure con tempere tattili apposite.
4. ENTRIAMO IN SCENA

Cosa fanno i docenti


Il docente di musica guida gli alunni nel percorso e mediante gesti concordati, curerà l’apertura e la
chiusura di ciascun intervento.

Cosa fanno gli alunni


I ragazzi si posizionano nello spazio scenico con i loro strumenti musicali e presentano al pubblico la
rappresentazione teatrale di “Pierino e il lupo”. Ogni alunno utilizza il proprio strumento musicale che
gli permette di sonorizzare il personaggio del racconto interpretato. Una voce “narrante” ovvero
l’alunno con disabilità visiva, accompagna il lavoro di sonorizzazione attraverso la lettura della
fiaba. L’alunna con disabilità uditiva, documenta attraverso l’ausilio di strumenti tecnologici l’intera
rappresentazione.
Pierino e il Lupo
di Prokofiev

Cosa racconta la storia?

Si racconta la storia di un bambino,


Pierino, che con l’aiuto di un
uccellino e altri amici animali riesce a
catturare un temibile lupo cattivo.
La voce narrante racconta la fiaba
mentre la musica commenta le
scene.
Obiettivi della fiaba musicale
● Riconoscere i timbri degli strumenti dell’orchestra;

● Capire come un’attenta selezione delle melodie e dei timbri possa essere
usata per rappresentare emozioni e personalità dei personaggi di una
favola;

● Conoscere in modo più approfondito alcuni strumenti musicali.


Manos Blancas

Manos Blancas è un metodo che consente a tutti


di essere protagonisti della musica, grazie alle
coreografie “diSegnate” nell’aria dai guanti bianchi
che danno il nome al progetto di musica
accessibile. Un’alternativa unica per poter vivere
la musica facendo parte di un coro silenzioso. I
gesti diventano un gioco applicato alla realtà
musicale che si trasforma in vibrazioni visive
rappresentanti i contenuti dei brani musicati con le
mani, con le braccia, con il capo e con
l’espressione del viso.
I personaggi
Pierino è l’eroe della fiaba.
Sarà lui a catturare il lupo
con l’aiuto dei suoi amici
animali.

Pierino è interpretato dagli


ARCHI ( violino, viola,
violoncello, contrabbasso) .
L’uccellino coraggioso
aiuterà Pierino a catturare il
lupo.
L’uccellino è interpretato dal
flauto.
Gli altri amici di Pierino sono
l’anatra e il gatto; la prima farà
una brutta fine, mentre il gatto
si salverà.

L’anatra è interpretata
dall’oboe, il gatto dal
clarinetto.
Pierino ha un nonno un po’
brontolone, ma che gli dà
saggi consigli.

Il nonno è interpretato dal


fagotto.
Il “cattivo” della fiaba è il lupo.
Vorrebbe mangiare Pierino e i
suoi amici ma non ci riuscirà.

Il Lupo è interpretato dai corni.


Sono da tempo in cerca del lupo:
vorrebbero ucciderlo sparandogli
con il fucile.

I cacciatori sono interpretati dal


clarinetto, oboe, fagotto (legni) e gli
spari dei fucili dai timpani.
Il testo della favola

Una mattina di buon’ora Pierino aprì il cancello e uscì sul prato verde che circondava la
sua casa. Sul ramo di un grande albero era appollaiato un uccellino, amico di Pierino. Non
appena lo vide arrivare cinguettò allegramente “È tutto tranquillo”. Una simpatica anatra
avanzò dondolandosi verso Pierino. Era contenta che il ragazzo non avesse chiuso il
cancello e decise di farsi una nuotatina nel profondo stagno in mezzo al prato. Vedendo
l’anatra, l’uccellino volò giù dall’albero, si posò sull’erba vicino a lei e alzò le spalle. “Ma
che razza di uccello sei che non sai volare” - disse. E l’anatra replicò:- “Ma che razza di
uccello sei tu che non sai nuotare”.
D’un tratto qualche cosa attirò l’attenzione di Pierino. Era un gatto che avanzava
misterioso tra l’erba.
Il gatto pensò: “ L’uccello è impegnato a discutere così non mi sarà difficile
catturarlo e mangiarlo”. E cominciò a strisciare verso di lui. “Attenzione!” gridò
Pierino e l’uccellino volò svelto sull’albero. Uscì il nonno. Era arrabbiato perché
Pierino aveva disobbedito.

Pierino si era appena allontanato che un grande lupo grigio sbucò dalla foresta. In
un baleno il gatto si arrampicò sull’albero, l’anatra starnazzò terrorizzata e
stupidamente balzò sulla riva provando a correre con tutte le sue forze. Il lupo si
avvicinava, sempre di più, finché la raggiunse! Ne fece un sol boccone!
Intanto Pierino guardava quel che stava succedendo da dietro il cancello, senza
paura. Corse in casa, prese una corda robusta e si arrampicò sull’alto muro di
pietra, così si ritrovò sull’albero. Poi disse all’uccellino: “Vola giù e mettiti a
svolazzare intorno al muso del lupo!” L’uccellino quasi toccava il muso del lupo con
le ali, mentre questo, aprendo la bocca, spiccava salti fulminei.
Intanto Pierino aveva fatto un nodo e lo calò giù dall’albero. Riuscì ad infilarlo nella
coda del lupo e tirò con tutte le sue forze. Pierino lo legò l’altro capo della corda
all’albero. E più il lupo saltava, più stringeva il nodo. E proprio in quel momento... i
cacciatori uscirono dalla foresta. Seguivano le tracce del lupo e sparavano ad ogni
passo.
“Smettetela di sparare!” gridò Pierino, ancora seduto sul ramo dell’albero
“L’uccellino ed io abbiamo già catturato il lupo. Aiutateci piuttosto a portarlo al
giardino zoologico”.

Pierino in testa e dietro i cacciatori che trascinavano il lupo. Il nonno e il gatto


chiudevano il corteo. Sopra di loro volteggiava l’uccellino cinguettando
allegramente: “Però, che tipi coraggiosi siamo Pierino e io! Guardate che cosa
siamo riusciti a catturare!” E se qualcuno avesse ascoltato con attenzione, avrebbe
sentito l’anatra che faceva “qua qua” nella pancia del lupo, giacché questo, per la
fretta, l’aveva inghiottita viva.
CONCLUSIONI
Grazie alla drammatizzazione, che rappresenta un mezzo di espressione e di comunicazione, si
sono favorite ed incentivate le relazioni tra i ragazzi. Dal punto di vista della socializzazione la
drammatizzazione ha permesso la comunicazione tra i ragazzi e ha sviluppato lo spirito di
gruppo per mezzo della condivisione di idee ed emozioni nel costruire, nel realizzare e
rappresentare la storia “Pierino e il lupo”. Il ruolo che ogni singolo membro ha assunto
nell'esperienza di drammatizzazione e nel lavoro di gruppo è stato quello di suscitare
l'immaginazione e di stimolare l'osservazione, la riflessione, lo spirito critico. Ogni alunno ha
messo in atto la propria capacità creativa e l'espressione di sè, liberandosi dei conflitti interiori,
superando la timidezza. Gli studenti in piccoli gruppi, si sono aiutati reciprocamente
sentendosi corresponsabili del reciproco percorso.
Rubrica di valutazione
ALUNNO AUTONOMIA RELAZIONE PARTECIPAZIONE RESPONSABILITA’ FLESSIBILITA’ CONSAPEVOLEZZA

E’ capace di Interagisce con i Collabora, Rispetta i temi Reagisce a E’ consapevole degli


compagni, sa formula richieste assegnati e le fasi situazioni o effetti delle sue
reperire da solo

esprimere ed di aiuto, offre il previste del lavoro, esigenze non scelte e delle sue
strumenti o

infondere proprio porta a termine la previste con azioni


materiali

fiducia, sa contributo consegna ricevuta proposte


necessari e

creare un clima divergenti, con


usarli in modo

efficace positivo soluzioni


funzionali, con

utilizzo originale

di materiali
Codici di valutazione N=niente P=poco A=abbastanza M=molto
AUTOVALUTAZIONE STUDENTE

ATTIVITÀ SVOLTA

Ti è piaciuta l’attività svolta?

Hai partecipato attivamente al lavoro di


gruppo?
Hai fornito il tuo contributo?

Gli altri membri hanno offerto il loro


contributo?
Sei soddisfatto del ruolo che ti è stato
attribuito?
Ti è piaciuto lavorare con i compagni?

Ti piacerebbe ripetere l’esperienza?


AUTOVALUTAZIONE INSEGNANTE
COME HO SVOLTO LE ATTIVITA’ SI TALVOLTA NO
Sono stata sensibile?
Sono riuscita a motivare tutti i miei alunni?

Ho rispettato i loro tempi di attenzione e i loro ritmi


di apprendimento?
Ho utilizzato le metodologie più efficaci per il lavoro
da realizzare?
Ho facilitato la collaborazione del gruppo affinché
gli alunni possano imparare l’uno dall’altro?

Ho fatto rispettare facilmente le regole disciplinari a


tutti gli alunni?
Il percorso è stato inclusivo?
Cambierei qualcosa del lavoro svolto?
GRAZIE PER L’ATTENZIONE

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