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BENVENUTI
GASTRONOMIA
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GRAMMATICA
A A Q KU
B Bi R ERRE
C Ci S ESSE
D Di T Ti
E E U U
F EFFE V Vi
G Gi W DOPPIA Vi
H ACCA X ICS
I I Y IPSILON o Y GRECA
J I LUNGA Z ZETA
K CAPPA
L ELLE
M EMME
N ENNE
O O
P Pi
1) MAIUSCOLE. A, B, C, D, F, G, H, I, J, K, L, M, N, O, P, Q, R, S, T, U, V, W,X,Y,Z.
2) minuscole: a, b, c, d, e, f, g, h, i, j, k, l, m, n, o, p, q, r, s, t, u, v,w,x,y, z.
Ancona
Bologna
Cagliari
Domodossola
Enna
Firenze
Genova
Hotel
Isernia
Livorno
Milano
Napoli
Ostuni
Palermo
Quarto
Roma (la capitale italiana!)
Sassari
Torino
Urbino
Venezia
Zagarolo
CHE-CHI:
La G:
Anche la g cambia suono a seconda delle vocali che vengono dopo, quindi se si
trova davanti alla a, o, u, avrà un suono “duro”,
g + e/ i = suono dolce
come in “gelato” oppure in “gioco”.
GHE-GHI:
La H:
capelli/cappelli
pala/palla
tono/tonno
osso – oso
panni – pani
torri – tori
nonna – nona
sonno – sono
canne – cane
rossa -rosa
lesso – leso
nonno – nono
penna – pena
sete – sette
rete – rette
Ano – Anno
coro – corro
loto – lotto
baco – bacco
Differenza tra E-I e S-Z (Per imparare a riconoscere i suoni e-i e s-z )
r Rr tr
ci chi ce che
NUMERI
1 UNO
2 DUE
3 TRE
4 QUATTRO
5 CINQUE
6 SEI
7 SETTE
8 OTTO
9 NOVE
10 DIECI
11 UNDICI
12 DODICI
13 TREDICI
14 QUATTORDICI
15 QUINDICI
16 SEDICI
17 DICIASSETTE
18 DICIOTTO
19 DICIANNOVE
20 VENTI
21 VENTIUNO (VENTUNO)
22 VENTIDUE
23 VENTITRE
24 VENTIQUATTRO
25 VENTICINQUE
26 VENTISEI
27 VENTISETTE
28 VENTIOTTO (VENTOTTO)
29 VENTINOVE
30 TRENTA
40 QUARANTA
50 CINQUANTA
60 SESSANTA
70 SETTANTA
80 OTTANTA
90 NOVANTA
100 CENTO
200 DUECENTO
300 TRECENTO
400 QUATTROCENTO
500 CINQUECENTO
600 SEICENTO
700 SETTECENTO
800 OTTOCENTO
900 NOVECENTO
Gennaio enero
Febbraio febrero
Marzo marzo
Aprile abril
Maggio mayo
Giugno junio
Luglio julio
Agosto agosto
Settembre septiembre
Ottobre octubre
Novembre noviembre
Dicembre diciembre
LUNEDI’ (lunes)
MARTEDI’ (martes)
MERCOLEDI’ (miércoles)
GIOVEDI’ (jueves)
VENERDI’ (viernes)
SABATO (sábado)
DOMENICA (domingo)
Salve ( Saluto che si usa sia Formale che Informale e puo’ sostituire il
Buongiorno e Buonasera )
STAGIONI
Primavera primavera
Estate verano
Autunno otoño
Inverno Invierno
Però si dice:
01:00 (è l’una e non "la una".)
01:30 (è l’una e mezza.)
12:00 (è mezzogiorno oppure è mezzanotte.)
UNITA´ 2
CORPO UMANO
I nomi propri indicano una specifica persona, uno specifico animale o una specifica cosa.
Esempi
I nomi comuni indicano in modo generico persone, animali e cose, siano esse astratte
o concrete, reali o immaginarie.
Esempi
In Italiano un nome può essere maschile o femminile. La regola d'oro per conoscere il
genere di un sostantivo è consultare il vocabolario, anche se molti indizi li ricaviamo:
Per quanto riguarda le desinenze, sono usualmente maschili i nomi che terminano
per -o o per -consonante (tipico delle parole straniere).
Per quanto riguarda le desinenze, sono usualmente femminili i nomi che terminano
in : a, i, tù, tà.
Il genere dei nomi può essere maschile o femminile, per quanto riguarda le persone e
gli animali, il genere coincide con il sesso:
Tuttavia, non sempre esiste una corrispondenza e ci sono alcuni casi in cui il “genere
grammaticale” non corrisponde al “genere naturale”:
Con i nomi di cose che indicano oggetti, azioni o concetti astratti, il genere dei nomi è
puramente grammaticale e non ha alcun legame con le loro caratteristiche fisiche.
Oltre all’esperienza, ci sono due elementi che ci possono aiutare a definire il genere dei
nomi: la terminazione e il significato. Però, In caso di dubbio, è raccomandabile
ricorrere all’uso del dizionario.
Secondo la Terminazione :
I nomi con la desinenza in (i) sono di genere femminile tranne pochissime eccezioni
come “il brindisi”: la crisi l`analisi
I nomi che terminano con una (consonante) sono normalmente di origine straniera e
generalmente vengono considerate di genere maschile
Però ci sono casi in cui si tende anche a preferire il genere di quello che sarebbe il
corrispondente italiano della parola presa in prestito:
– alcuni nomi femminili che terminano con la vocale -o: un’auto, due auto;– alcuni
nomi monosillabici: uno sci, due sci;
Nomi plurali con cambio di genere (di solito dal maschile al femminile)
uovo – uova
dito – dita
I Pronomi in italiano
Innanzitutto, cos’è un pronome? Un pronome è quella parte variabile del
discorso che si usa in sostituzione del nome; indica direttamente persone o
cose presenti nella realtà o già nominate, oppure richiama il contenuto di intere
frasi.
I pronomi in italiano sono delle parole che indicano una persona, un animale,
una cosa o un concetto senza nominarlo esplicitamente. Essi possono
sostituire o accompagnare il nome o il sostantivo che si riferisce alla persona
o alla cosa di cui si parla.
- Pronomi personali (e.g. io, tu, lui/lei/esso, noi, voi, loro): indicano la persona
grammaticale, ovvero il soggetto o l'oggetto a cui si riferisce il verbo.
- Pronomi possessivi (e.g. mio, tuo, suo, nostro, vostro, loro): indicano il
possesso di qualcosa da parte di una persona o di un gruppo di persone.
- Pronomi relativi (e.g. che, cui, chi, il quale): introducono una proposizione
relativa che specifica o descrive meglio la persona o la cosa di cui si parla.
- Pronomi interrogativi (e.g. chi, che cosa, quale): servono per porre domande
sulla persona o la cosa di cui si parla.
I pronomi possono essere usati in diversi modi e contesti, a seconda del loro
tipo e della loro funzione grammaticale. In genere, essi aiutano a rendere il
linguaggio più preciso, conciso ed elegante.
Quando gli articoli accompagnano un nome invariabile1 ( nomi che non cambiano dal
singolare/plurale o dal maschile/femminile) la loro presenza è fondamentale per
distinguere genere e numero.
Cosa sono gli articoli nella nostra grammatica? Come distinguiamo gli articoli
determinativi da quelli indeterminativi? Esempi e differenze ci aiutano sicuramente a
capire meglio, ma partiamo dall’inizio.
Gli articoli determinativi si usano nella frase per determinare, come dice il nome stesso,
o specificare, indicare un soggetto specifico. Si possono riferire a persone, animali,
oggetti, concetti.
Gli articoli determinativi possono essere maschili o femminili, plurali o singolari
N.B. La vocale dell’articolo LA cade se la parola che segue inizia per vocale. Al suo
posto useremo un apostrofo ‘. L’ isola, l’ ancora, l’ iniziativa, l’ amica
• l' apostrofo (lo apostrofo), l' hotel (lo hotel), l' ordine (lo ordine).. ( nomi maschili)
• l' aria (la aria), l' hostess (la hostess), l' acqua (la acqua).. (nomi femminili )
• Y , X , Z : lo yogurt, lo zucchero…
• S + consonante: lo sport…lo studente
• Gn , Pn , Ps : lo gnomo, lo gnocco, lo pneumatico, lo psicologo…
✓
✓ Articolo determinativo femminile plurale: LE
le case, le strade, le rose…
N.B. Si usa anche davanti alle parole che iniziano per vocale: le isole
N.B.
GLI si usa anche davanti ai nomi maschili plurali che iniziano con VOCALE : GLI AMICI
N.B. Se la parola che segue comincia per vocale, l’articolo UNA perde la sua vocale
finale e mettiamo l’apostrofo : un’ isola… un’ idea … un’ amica
Gli articoli indeterminativi non hanno plurale. Pertanto per esprimere una
quantità indeterminata al plurale dobbiamo usare il plurale degli articoli Partitivi.
Vengono utilizzati all’interno di una frase per indicare una parte non ben
definita di una quantità.
• Per indicare una parte di una categoria o di una specie con il significato
di “alcuni, alcune”.
Devo comprarmi dei vestiti nuovi (= alcuni vestiti)
Stasera vado al cinema con degli amici (= alcuni amici)
Come si forma
N.B. Se la parola che segue comincia per vocale, l’articolo DELLA perde la sua vocale
finale e mettiamo l’apostrofo: DELL’ isola…
degli alberi, degli sport (plurale di UNO, usato negli stessi casi in cui usiamo LO, UNO)
➢ Gli articoli DEI e DEGLI hanno le stesse regole degli articoli determinativi I e
GLI
____ studenti del mio corso sono di varie nazionalità: ____ ragazzo che è seduto vicino
a me è spagnolo ma ha____ zio che vive in Italia.
____ italiano non è ____ lingua facile ma mi piace molto ____ suo suono.
Io seguo con attenzione ____ spiegazione e ____ esempi e faccio sempre ____ esercizi a
casa.
B) Abito in ____ appartamento con altri due studenti della mia università. ____ mia
camera è grande e luminosa: c’è ____ letto ampio e comodo, ____ armadio dove posso
mettere tutti ____ miei vestiti, ____ libreria e ____ scrivania con ____ poltrona molto
comoda.
Ieri ho comprato ____ lampada per studiare anche di sera e ____ computer portatile.
Quando torno a casa, scrivo sempre ____ e-mail ai miei amici e alla mia famiglia.
____ cucina dell’appartamento è molto bella e funzionale. Ci sono anche due bagni e
____ terrazzo molto grande e panoramico.
C) ____ trattoria che sta sotto casa mia è molto buona. Ieri a pranzo ho preso ____
spaghetti, ____ carne, ____ insalata, mezzo litro di vino e ____ bottiglia di acqua
minerale. ____ conto non era molto alto: ho pagato solo 15 Euro e ____ qualità del cibo
era molto buona.
Anche ____ mia università ha ____ mensa dove ____ studenti possono mangiare. ____
pranzo completo costa solo 7 Euro e si mangia molto bene.
Di sera mangio in casa. Di solito preparo ____ insalata e mangio un po’ di formaggio
oppure prendo ____ tazza di latte e ____ biscotti perché non mi piace andare a letto con
____ stomaco pieno.
2. un’isola …………………………
3. un amico ………………………
4. un tavolo ………………………
6. un cellulare ……………………
8. un’idea…………………………
9. un esercito ……………………
6. Vorrei dei panini al prosciutto e della Coca Cola per la mia festa.
7. Non posso venire al cinema con te, devo fare ancora ................ compiti.
7. Non posso venire al cinema con te, devo fare ancora .................. compiti.
In italiano le preposizioni semplici sono: DI, A, DA, IN, CON, SU, PER, TRA,
FRA. Proviamo a capire come e quando usarle. Sapendo che non sempre ci
DI
Indica:
A
Indica:
DA
Indica:
IN
Indica:
CON
Indica:
SU
Indica:
PER
Indica:
• moto per luogo (= luogo attraverso cui passo per andare in un altro) → Vado a
Milano passando per Roma.
• durata di tempo → Ha fatto la cantante per 3 anni.
• causa → Piango per la gioia
TRA, FRA
Sono sinonimi e indicano:
• la posizione di qualcosa che si trova in mezzo a 2 o più cose → Casa mia è tra la
chiesa e la farmacia.
• alternativa → Per la cena di stasera puoi scegliere tra carne o pesce.
Analizziamo alcuni casi che ci aiutano a capire quando è corretto usare una
preposizione semplice e quando invece è necessario usare una preposizione
articolata.
→ non si usa l’articolo davanti agli aggettivi possessivi mio-mia, tuo-tua, suo-
sua, nostro-nostra, vostro-vostra, quindi se dobbiamo usare una
preposizione, useremo una preposizione semplice: ho promesso a mia madre
che l’avrei aiutata, sono stato a cena da mio fratello;
→ quando il nome di parentela è alterato o è accompagnato da un
aggettivo o nel caso di mamma e papà l’articolo si usa e quindi si userà una
preposizione articolata: gli occhi della mia sorellina sono azzurri, ho
telefonato alla mia nonna materna;
Per esempio:
Vengo dall’ Italia. Sono appena tornato dalla Francia.
– Dell’, all’, dall’, nell’, sull’ davanti a nomi femminili e maschili singolari che
cominciano per vocale
– Della, alla, dalla, nella, sulla davanti a nomi femminili singolari che iniziano
per consonante
– Delle, alle, dalle, nelle, sulle davanti a nomi femminili plurali, sia quelli che
iniziano per consonante che quelli che iniziano per vocale
– Del, al, dal, nel, sul davanti a nomi maschili singolari e dei, ai, dai, nei,
sui davanti a nomi maschili plurali, tranne se il sostantivo comincia per z- x,
e y- oppure s + consonante o anche gn-, ps- pn. In questi casi utilizzeremo al
singolare dello, allo, dallo, nello e sullo e al plurale degli, agli, dagli, negli,
sugli.
il lo la l’ i gli le
L’uso di queste forme, però, non è diffuso, infatti si preferisce utilizzare la forma
staccata “con il”, “con lo”, “con i”… Tuttavia, è importante che tu sappia che
entrambe le forme sono corrette.
Per esempio:
Sbuccio la mela con il coltello. Sbuccio la mela col coltello.
Chiaramente, come si può intuire, le preposizioni semplici per, tra, fra quando
sono seguite dall’articolo determinativo rimangono invariate, cioè non si
uniscono all’articolo.
Per esempio:
Questo è il detersivo per il bucato.
da
con
per
di
in
per
tra
4- Fate tardi?
No, arriviamo ______ dieci minuti.
fra
con
da
5- Dove ci incontriamo?
Nella piazzetta ______ la chiesa e il comune.
in
tra
da
di
di
per
da
8- Stai uscendo?
Si vado a cena ______ il mio fidanzato.
in
con
fra
1- _________ (da, di, per) dove sei? Sono _________ (di, in, tra) Roma.
3- Abito __________ (su, in, a) Firenze, _________ (a, in, da) centro.
6- _________ (in, su, di) cucina c’è un vaso _________ (per, tra, di) fiori.
9- Oggi telefono ________ (a, con, su) Lisa _________ (in, per, di) andare al cinema.
10- Vieni _________ (da, di, per) me o ci vediamo _________ (su, in, con) spiaggia?
7.
8.
Parecchi verbi che finiscono in –ire alla 1°/2°/3° persona singolare e alla 3° persona
plurale prima di prendere la desinenza del tempo presente aggiungono “ isc ”.
No existe una regla para distinguir si un verbo italiano se conjuga con el sufijo -ISC.
Sin embargo existe una técnica que puede ayudar, aunque no es aplicable en todos los
casos:
Si la quinta letra (contando de la última) del infinitivo de un verbo con terminación -IRE
es una vocal, este verbo se conjuga con el sufijo -ISC; si es una consonante, se conjuga
de manera regular.
EJEMPLO:
Existen algunos verbos que no siguen esta regla, tales como: COLPIRE, COSTRUIRE,
FORNIRE, RESTITUIRE y TRASFERIRSI que se conjugan con -ISC a pesar de que
tienen como quinta letra una consonante.
RIEPILOGO
• ECCEZIONI
I verbi che finiscono in – care e – gare alla 2°persona singolare e alla 1°persona
plurale prendono una “ H ” prima della desinenza del tempo presente.
PRONOMI RIFLESSIVI :
IO MI
TU TI
LUI/LEI SI
NOI CI
VOI VI
LORO SI
ESSERE AVERE
Io sono ho
Tu sei hai
Lui/lei e’ ha
Io sono al telefono.
Luisa è malata.
Carlo dorme.
Paolo sta parlando.
Guardo un film molto bello.
Mangio un panino con prosciutto e formaggio.
Per parlare di un futuro quasi sicuro (si usa solo nel linguaggio quotidiano).
io LEGGO un giornale.
Giulia MANGIA un panino.
Gli studenti CANTANO una canzone.
Daniela CAPISCE il cinese.
Dante e Dario FINISCONO i compiti.
I miei vicini di casa SENTONO la musica.
Tu e Franco GUARDATE la televisione.
Federica ASCOLTA il rumore della pioggia.
Il cantante e la cantante BEVONO una birra.
Thomas - Roma
(aiutare) ? Grazie.
trasferirò a Milano per sei mesi. (Cercare) una persona per uno scambio
Grazie.
▪ Io (andare) a Roma.
▪ Niente dolcificante se si (volere) dimagrire.
▪ Quali (essere) i primi sintomi di una gravidanza?
▪ Noi (rimanere) a casa perché la TV (dire) che farà mal
tempo.
▪ Tu (lavorare) in fabbrica.
▪ Sara (uscire) tutte le sere.
▪ Acquistando delle azioni (comprare, noi) una fetta di azienda.
▪ I giovani (dovere) studiare nella propria città.
▪ Io e la mia famiglia (stare) molto bene a Firenze.
▪ Mi chiedevo se voi (dire) sempre la verità?
▪ Io (andare) spesso in montagna a sciare.
▪ Tu (bere) una tazza di tè.
▪ Lui mi (dare) coraggio, mi (fare) credere
che (avere, io) ancora tutta la vita davanti per avere la mia rivincita.
▪ Più passa il tempo, più mi rendo conto che noi due (essere) proprio
identiche!
▪ Voi (fare) i regali ai nonni del vostro ragazzo?
▪ Mi (piacere) le parole che (finire) in - ezza.
▪ Gianni, (essere) abbastanza chiaro che tu non (potere) vivere
tutta la tua vita solo.
▪ Voi (salire) su quest’autobus o su quell’altro?
▪ Loro (preparare) la cena per i nostri amici.
▪ La scuola (organizzare) ogni mese delle gite turistiche.
▪ Gianni (accompagnare) gli studenti al museo.
▪ Tu (appartenere) a questa commissione?
▪ Queste scatole (contenere) caramelle e dolci.
▪ Che cosa (bere) Luigi?
▪ Che cosa (voi, stare) leggendo?
▪ Oggi (noi, potere) andare al cinema.
▪ I ricchi non (dare) niente ai poveri.
Correggi:
Correggi l'esercizio
Correggi:
verbo POTERE
Io posso
Tu puoi
Lui/lei può
Noi possiamo
Voi potete
Loro possono
verbo VOLERE
Io voglio
Tu vuoi
Lui/lei vuole
Noi vogliamo
Voi volete
Loro vogliono
verbo DOVERE
Io devo
Tu devi
Lui/lei deve
Noi dobbiamo
Voi dovete
Loro devono
Esempio :
Ci sono poi dei verbi che hanno un participio passato completamente irregolare…vi
elenchiamo di seguito i più utilizzati:
Quando si usa?
ma :
ESSERE O AVERE?
Per quanto riguarda i verbi intransitivi molti prendono come ausiliare essere
altri avere
N.B.
•Il verbo si dice transitivo quando l’azione passa direttamente dal soggetto che la
compie all’oggetto (persona, animale o cosa) che la riceve o subisce. Pertanto, i verbi
transitivi ammettono il complemento ➔oggetto
•Il verbo si dice intransitivo quando invece l’azione non passa direttamente dal
Nelle frasi che seguono, l’azione descritta dal verbo (sottolineato) transita
(“passa”) dal soggetto a qualcuno o a qualcosa che subisce l’azione?
Esempi, esercizi
E ora frasi con verbi intransitivi (cioè verbi che non rispondono alla domande
“Chi/Che cosa?” ma ad altre)
• Venire (intransitivo)
Vieni a casa
• Arrossire (intransitivo)
Ilaria arrossì
• Cadere (intransitivo)
Luisa cade dalla sedia
• Scegliere (transitivo)
Io scelgo questo libro antico
• Vedere (transitivo)
Mattia ha visto la televisione
• Partire (intransitivo)
Sono partiti ieri
• Correre (intransitivo)
Devo correre veloce per salire sull’autobus
✓ i verbi riflessivi
1. Mi sono lavato
2. Maria si è vestita
1. ho salito le scale
2. sono salito fino all’ultimo piano
3. il prezzo della frutta è ribassato di oltre il 20%
4. il supermercato qui vicino ha ribassato i prezzi
Verbi modali :
Verbo Significado
Potere poder
Volere querer
Sapere saber
5. _Ho visto__(vedere, io) che __hai comprato_ (comprare, tu) un’auto nuova.
10. _hanno detto__(dire, loro) che __sono stati_(essere, loro) bene in Italia
dormire dormito
sognare sognato
volare volato
partire partito
credere creduto
capire capito
essere stato
stare stato
venire venuto
dire detto
chiudere chiuso
Giorgio (sapere) che Laura ieri (fare) una gita con la sua
amica Annette ed (visitare) la città i, le sue chiese e la Rocca. In
particolare (salire) alla Basilica Superiore e (ammirare) gli
affreschi di Giotto. Le due amiche poi (fare) una passeggiata
e (pranzare) al sacco. Prima di tornare (comprare)
qualche souvenir. La sua (essere) una giornata interessante; la giornata
di Neil, al contrario, (essere) piuttosto monotona e noiosa.
3. La ragazza (correré).
FUTURO SEMPLICE
FUTURO SEMPLICE
La buona notizia è che le desinenze del futuro semplice sono uguali per tutti i
Hai notato la particolarità dei verbi in -ARE? La lettera -A di -ARE diventa una -E!
ATTENZIONE:
I verbi che terminano in -CARE e -GARE prendono una H dopo la -C e la -G in tutte
le persone! Per esempio:
PAGARE COMUNICARE
io pagherò io comunicherò
tu pagherai tu comunicherai
COMINCIARE MANGIARE
io comincerò io mangerò
tu comincerai tu mangerai
ESSERE AVERE
io sarò io avrò
tu sarai tu avrai
2) alcuni verbi in -ERE come DOVERE, SAPERE, VIVERE, POTERE, VEDERE, CADERE
(N.B. tra questi, anche ANDARE!!!) si comportano come AVERE, vale a dire perdono
anche la prima E oltre che la seconda ! Ecco le coniugazioni complete:
ANDARE
io andrò
tu andrai
noi andremo
voi andrete
loro andranno
3. Un altro uso molto interessante è quello del futuro per esprimere ipotesi.
Per esempio:
Questo vestito costerà almeno 400 euro! Non posso permettermelo!
Andiamo ___________
Iniziano ____________
Prenoti ____________
Capite ____________
Sono ____________
Mangia ____________
Cambi ____________
Scriviamo ____________
Hai ____________
Tengo ____________
Conoscete ____________