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ISTITUTO SUPERIORE DI SCIENZE RELIGIOSE

DI GENOVA

GRAMMATICA
ELEMENTARE DI
EBRAICO
BIBLICO

tydIWhy> ^yd,b'[]-la, an"-rB,D;


Wnx.n"a] ~y[im.vo yKi
(cf 2 Re 18,26)
L’Ebraico è la lingua parlata dagli Israeliti dall’insediamento nella terra promessa fino ai
primi secoli anteriori all’era cristiana. In essa furono redatti quasi tutti i libri dell’A.T.
durante un periodo di 10 secoli con l’eccezione delle parti in aramaico, per la verità molto
esigue (Ger 10,11; Dan 2,4-7,28; Esd 4,8-6,18; 7,12-26). Si mantenne pressoché uniforme
nel frasario, nel lessico e nella sintassi grazie a due importanti fattori:
a) la volontà degli scrittori biblici, che preferirono sempre attenersi al tipo sacro e classico
dei libri antichi, anziché seguire l’evoluzione della lingua parlata;
b) l’attività degli scribi posteriori, che con un lavoro paziente e tenace, sostenuto dalla
venerazione di cui era circondato il testo sacro, hanno conservato e tramandato i testi con
rigorosa integrità: si tratta soprattutto dei naqdanîm (“puntatori”) che tra il VI e l’VIII
secolo d.C. fissarono la pronuncia tradizionale anche negli elementi meno solidi e più
fluttuanti, le vocali, e dei massoreti che introdussero nel testo sacro tutto quel complesso di
note e osservazioni che erano state accumulate dalla tradizione orale.
Così, grazie a questi fattori, la lingua ebraica della Bibbia è giunta fino a noi nella sua
integrità. Le scoperte dei rotoli del Mar Morto presso Qumran (1947), che hanno portato
alla luce testi ebraici del II e I secolo a.C., danno una preziosa conferma della estrema
fedeltà di questa trasmissione.

Le lingue semitiche
L’Ebraico appartiene al gruppo delle lingue dette “semitiche”, perché parlate dai popoli
discendenti da Sem (Gen 10,21-31): la loro zona di diffusione sono le regioni asiatiche che
vanno dal Tigri al Mediterraneo (direzione est-ovest) e dai monti dell’Armenia all’Arabia
meridionale (direzione nord-sud); in epoca più recente si sono diffuse nell’Africa
settentrionale e nell’Etiopia. Ecco una mappa essenziale che ci offre l’idea della
collocazione cronologica e geografica della nostra lingua ebraica:

SEMITICO ORIENTALE (Mesopotamia)


Accadico: la più antica lingua semitica conosciuta; conserviamo testi cuneiformi dal
2360 a.C. al 100 d.C.; celebre il codice di Hammurabi del sec. XVIII a.C. Discendenti
diretti dell’Accadico sono il Babilonese e l’Assiro.

SEMITICO NORD-OCCIDENTALE
Eblaitico: testi dal 2500 a.C. scoperti recentemente a Ebla
Amorreo: cfr onomastica del II millennio a.C.
Ugaritico: testi del XIV-XIII sec a.C. scoperti a Ugarit
Cananeo: la lingua parlata in Canaan prima dell’ingresso degli Israeliti e in seguito da
essi adottata. Ad esso si accostano:
Fenicio: iscrizioni del I millennio a.C. trovate a Tiro e Sidone
Punico: nelle colonie fenicie del Mediterraneo (Cartagine)
Ebraico: la nostra lingua
Moabitico e Ammonitico: al di là del Mar Morto nell’attuale Giordania
Aramaico: penetra nella Palestina a partire dall’VIII secolo a.C.; dal III secolo a.C.
sostituisce completamente l’Ebraico nell’uso quotidiano; possiamo distinguere diversi
gruppi:
Aramaico antico: iscrizioni del IX sec a.C.
Aramaico dell’impero: papiri di Elefantina, brani in Esdra e Neemia
Aramaico occidentale:
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Nabateo parlato a Petra 100 a.C. / 200 d.C.
Palmireno del 100 a.C. / 200 d.C.
Giudeo-aramaico: Qumran, Targumîm, Talmud palestinese
Samaritano del IV sec d.C.
Cristiano-palestinese del 400/600 d.C.
Aramaico orientale:
Siriaco tra il 200/1200 d.C.
Giudeo-babilonese la lingua del Talmud babilonese
Mandeo tra 200/600 d.C.

SEMITICO MERIDIONALE
Nordarabico:
Arabo pre-classico tra 400 a.C. / 300 d.C.
Arabo classico la lingua del Corano
Dialetti arabi moderni
Sudarabico antico: tra 700/500 a.C.; comprende
Sabeo, Mineo, Qatabanico, Hadramutico
Etiopico: dal I millennio d.C. usato come lingua religiosa.

Caratteristiche dell’Ebraico
L’Ebraico è una lingua molto differente dalle nostre lingue indo-europee:
– sotto l’aspetto grafico la scrittura procede da destra a sinistra;
– sotto l’aspetto fonetico presenta suoni inesistenti nelle nostre lingue;
– sotto l’aspetto morfologico si caratterizza soprattutto per il trilitteralismo delle radici.
La maggior parte delle parole e dei verbi è composta da tre consonanti fondamentali
alle quali è annessa l’espressione di un concetto: alcuni schemi vocalici, prefissi,
infissi e suffissi danno la singola forma nominale o verbale. Così ad esempio la
radice ebraica gdl esprime il concetto di “grande”: da essa derivano le forme
verbali
 gādal = egli è (diventato) grande;
 giddēl = egli ha allevato;
 higdîl = egli ha reso grande, esaltato;
 hitgaddēl = egli si è fatto grande;
 gādol = grande (aggettivo);
 gōdel = grandezza (sostantivo);
 migdal = torre (sostantivo);
 magdèlet = lente d’ingrandimento (nell’ebraico moderno).
L’Ebraico è una lingua relativamente facile:
– il verbo, che ha solo due tempi, non ha nulla della complessità del verbo greco;
– il nome non ha declinazione;
– il vocabolario è relativamente povero;
– la sintassi è semplice e piana, ama mettere in fila le sue proposizioni coordinandole
con una semplicità che potremmo dire infantile: è la “paratassi” ebraica.

Grammatica elementare di ebraico biblico 3


Lezione 1
ALFABETO EBRAICO
Valore
Segno nome trascrizione pronuncia
numerico
a
alef ’ muta (= spirito dolce) 1
B b bet b/v b (se B) oppure v (se b) 2
G g ghimel g g dura come gh 3
D d dalet d d 4
h he h h lievemente aspirata 5
w waw w u come w inglese 6
z zayin z z dolce (alla francese) 7
x het ḥ h aspirata 8
j tet ṭ t enfatica 9
y yod y y / i consonantica 10
K k $ kaf k k 20
l lamed l l 30
m ~ mem m m 40
n ! nun n n 50
s samek s s 60
[ ‘ayin ‘ forte aspirazione (= sp. aspro) 70
P p @ pe p/f p (se P) oppure f (se p) 80

c # sade ṣ z dura 90
q qof q q (= k) 100
r reš r r 200
f śin ś s 300
v šin š sc (come in sci) 300
T t taw t t 400

lezione prima
Grammatica elementare di ebraico biblico 4
L’Ebraico si scrive da destra a sinistra. Alla fine del rigo la parola non viene mai spezzata.
Per la pronuncia:

a rappresenta la emissione di fiato richiesta dalle vocali proferite isolatamente;


somiglia alla h muta francese di heure, honneur.

w suona come w nell’inglese well; attualmente pronunciato v (vela)

y suona come y nell’inglese yes

z una z dolce o una s sonora come nell’italiano rosa

x è una h fortemente aspirata, fricativa faringale sorda, quasi come la j spagnola


o ch nel tedesco nach

j è una t enfatica, attualmente pronunciata come t

s è una s sorda come nell’italiano mese

[ è una gutturale (fricativa faringale) sonora, tutta propria delle lingue semitiche

c è una s enfatica sorda; come z tedesca (ts); cfr l’italiano senza

q è una k enfatica, attualmente pronunciata come k

f col punto diacritico a sinistra: s sorda come in sole

v col punto diacritico a destra: sc come in scena

Le sei consonanti b, g, d, k, p, t raggruppate nella voce mnemonica “begadkefàt” hanno


due suoni: - munite di punto hanno suono forte, esplosivo: B G D K P T
- senza punto hanno suono aspirato: b g d k p t
Nella trascrizione, il suono aspirato, senza punto, talvolta si segnala con un trattino sotto la
consonante: b, g, d, k, p, t; ma tale pratica non è obbligatoria e si può omettere.
Attualmente, secondo la pronuncia corrente nell’ebraico israeliano la distinzione tra suono
forte e suono aspirato si fa sentire solo con le lettere:
B= b b = v
K =k k = ch
P =p p =f
Il punto all’interno delle begadkefàt si chiama dagheš lene.
Cinque lettere, come puoi osservare nello schema, si scrivono in maniera diversa se sono
poste alla fine della parola. Sono kaf, mem, nun, pe, sade.
Le consonanti si possono raddoppiare. Il raddoppiamento viene indicato con un punto
inserito all’interno della consonante. In questo caso il punto si chiama dagheš forte.
Le consonanti a h x [ r non possono raddoppiare. Per questo, nei casi in cui il
raddoppiamento sia necessario, esse restano non raddoppiate, ma la vocale precedente si
allunga “per compenso”.
lezione prima
Grammatica elementare di ebraico biblico 5
I segni vocalici dell’ebraico secondo i masoreti

con
vocale trascrizione trascrizione trascrizione trascrizione
matres
lectionis lunghe medie brevi

A hb' bâ b' bā b; ba b] bă
qames patah hatef patah

E ybe bê be bē b, be b/ bĕ
sere segol hatef segol

I ybi bî bi bī bi bi
hireq hireq

O wO ô bo bō b' bo b\ bŏ
holem qames hatuf hatef qames

U W û bu bu
šureq qibbus

Inoltre:
b. be šewah

a) è quiescente (non si pronuncia e non si trascrive) se viene dopo una vocale media o
breve: ADs.x; (ḥas-dô), rB;d>mi (mid-bar), hm'k.x' (ḥŏk-mâ).
b) è sonoro (si pronuncia come «e» brevissima) negli altri casi: tyrIB. (berît), Wxl.v.yI
(yiš-leḥû), yliL.h; (hal-lelû).
Questo quadro ti può servire per imparare a leggere. Per il momento è sufficiente che impari i segni e il nome
corrispondente. Con la pratica non ci sarà problema. Torneremo a insistere più avanti su questo sistema di
vocali. Come esercizio impara a memoria l’alfabeto e le vocali.

primo esercizio

Grammatica elementare di ebraico biblico 6


1.1 IMPARIAMO A LEGGERE E A TRASLITTERARE

Salmo 100 (99)


hd'Atl. rAmz>mi
`#r,a'h'-lK' hw"hyl; W[yrIh'
hx'm.fiB. hw"hy>-ta, Wdb.[i
`hn"n"r>Bi wyn"p'l. WaBo
~yhil{a/ aWh hw"hy>-yKi W[D>
Wnx.n:a] al{w> Wnf'['-aWh
`Aty[ir>m; !acow> AM[;
hd'AtB. wyr'['v. WaB
hL'hit.Bi wyt'rocex]
`Amv. Wkr]B' Al-WdAh
hA'hy> bAj-yKi
ADs.x; ~l'A[l.
`Atn"Wma/ rdow" rDo-d[;w>

Salmo 117 (116)


~yIAG-lK' hw"hy>-ta, WlL.h;
`~yMiauh'-lK' WhWxB.v;
ADs.x; Wnyle[' rb;g" yKi
~l'A[l. hw"hy>-tm,a/w<
`Hy"-WlL.h;

Grammatica elementare di ebraico biblico 7


Lezione 2

LE SILLABE
a) Ogni sillaba in ebraico deve contenere una vocale e cominciare per consonante. L’unica
eccezione è la congiunzione W (“e”) che si attacca direttamente all’inizio della parola
successiva e fa sillaba da sé.

b) Ci sono due classi di sillabe: aperta: termina in vocale


chiusa: termina in consonante
Esempi: sillaba aperta rv'–y" Wm–q' aWh
sillaba chiusa bwOj qyDI–c; ~x;–l.nI
Nota: nel caso di aWh la consonante finale è muta e non è considerata consonante quindi
la sillaba è aperta; nel caso di ~x;l>nI lo shewa sotto il lamed è quiescente quindi non è
vocale.

c) Quando c’è una consonante raddoppiata con il dagheš forte, questa si scompone e forma
due sillabe:
Esempi: qyDI–c; siad-dîq rwOBgI gib-bor

d) Quando c’è shewa sotto la consonante iniziale di parola, questa non fa sillaba a sé, ma si
unisce alla seconda e terza consonante:
Esempio: ~T,l.j;q. qetial-tem

e) Due shewa consecutivi mediani appartengono a due sillabe diverse:


Esempi: Wlj.q.yI yiq-tielû hk'r.b.nI niv-rekā

f) Due shewa finali appartengono alla stessa sillaba. La sillaba infatti può terminare con
due consonanti solo in finale di parola e queste vengono munite di due shewa, uno
quiescente e l’altro mobile:
Esempio: T.l.j;q' qa-tialte

g) Una sillaba aperta è lunga, cioè ha vocale lunga o media; ma questa può ridursi in
determinate condizioni, come vedremo; una sillaba chiusa può essere sia lunga (=
vocale lunga) sia breve (= vocale breve).

GLI ACCENTI
Le parola in ebraico si accentano sempre sull’ultima o sulla penultima sillaba. Il primo
modo è il più comune.
La sillaba accentata si chiama tonica; le due precedenti pre-tonica e propre-tonica.

Grammatica elementare di ebraico biblico 8


lezione seconda

GENERE DEL SOSTANTIVO


Ci sono due generi in ebraico: maschile e femminile (non c’è neutro). I nomi di specie
animate hanno il genere corrispondente al sesso.
Regola generale: sono femminili tutti i nomi terminanti in -àh, -et, -àt
Esempi: hK'l.m; malkāh = regina t[;D; dàʿat = conoscenza
TB; bat = figlia tr,a,p.Ti tipʾéret = gloria
Il resto dei nomi è maschile; a meno che non si indichi il contrario. Ma ci sono abbondanti
eccezioni.

IL NUMERO
In ebraico esistono tre categorie di numeri: il singolare, il duale, il plurale. Tanto il duale
come il plurale hanno una finale specifica; per il singolare maschile non esiste una finale
specifica:
singolare duale plurale
dy" ~yId;y" twOdy: mano/ due mani/ mani

~wOy ~yIm;wOy ~ymiy" giorno/…

!Be ~ynIB' figlio/ figli

tB; twOnB' figlia/ figlie

L’uso del duale è molto ristretto: parti del corpo ed espressioni di tempo e di numero.

Finali specifiche: maschile plurale ~yI duale: ~yI ;


femminile plurale twO femminile singolare h'

Ci sono molte eccezioni:


- talvolta nel plurale si altera la radice; è il caso di
%l,m, Plurale ~ykil'm. re

vyai ~yvin"a\ uomo/uomini

~wOy ~ymiy" giorno/giorni

- altre volte nomi maschili hanno al plurale finale femminile e viceversa; è il caso di
ba' (m) padre Plurale twOba' padri

hv'ai (f) donna/ moglie ~yvin" donne

Ma in questi casi il sostantivo non muta il genere a seconda della finale che assume.

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lezione seconda

ARTICOLO DETERMINATO

La forma base dell’articolo determinato è h;. Si aggiunge direttamente al nome con un


raddoppiamento (dagheš forte) della consonante seguente.
Non esiste in ebraico articolo indeterminato: un nome senza articolo è indeterminato.
tyIB; casa/ una casa tyIB;h; la casa

r[;n: ragazzo/ un ragazzo r[;Nh: ; il ragazzo

%l,m, re/ un re %l,M,h; il re

Il vocativo si esprime generalmente anteponendo al nome l’articolo; vedi “o re”.

PREPOSIZIONI
Vi sono tre classi di preposizioni:
a) unite direttamente alla parola. Sono: B. be (= in), l. le (= a), K. ke (= come).
Quando il nome è determinato dall’articolo, queste preposizioni si combinano con
l’articolo in una sola sillaba che ha la stessa vocale dell’articolo
%l,m, un re %l,M,h; il re

%l,mB, . in un re %l,M,B; nel re

%l,ml, . a un re %l,M,l; al re

%l,mK, . come un re %l,M,K; come il re

b) unite con maqqep (trattino) alla parola. Sono: la, ʾel- (a, verso)

l[; ‘al- (su, sopra)

!mi min- (da)

tyIB;h;-l[; sopra la casa

tyIB;h;-la, verso la casa

tyIB;h;-!mi dalla casa

c) separate dalla parola. Sono la maggior parte. Alcuni esempi:

tyIB;h; lc,ae vicino alla casa

~['h' dg,n< davanti al popolo

%l,M,h; ynEp.li in presenza del re

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lezione seconda

FRASI CON PREDICATIVO AVVERBIALE


Molti detti in ebraico si possono comporre con un nome più una frase preposizionale.
Si sottintende il verbo essere che in ebraico non è in questi casi esplicitato.
L’ordine normale è: soggetto – predicato o frase preposizionale.
Ma un avverbio interrogativo sta sempre prima nella frase; l’ordine quindi è:
avverbio – soggetto.
Esempi:
tyIB;B; r[;N:h; hannáʿar babbáyit il ragazzo è nella casa

~v' r[;N:h; hannáʿar šām il ragazzo è là

r[;Nh: ; hYEa; ʾayyēh hannáʿar dov’è il ragazzo?

REGOLE dello ŠeWAH


Prima: due sillabe consecutive con šewah sonoro non sono tollerate; si produce quindi un
cambiamento:
la sequenza: cons. + šewah + cons. + šewah
diventa: cons. + i + cons. + šewah quiescente
esempio: ~yaybn>li  ~yaybn>l.
Seconda: lo šewah semplice che precede uno šewah composto si trasforma nella vocale dei
hatefîm:
la sequenza: cons. + šewah + gutt. + hatef patah
diventa: cons. + a + gutt. + hatef patah
esempio: ymwlx]b;  ymwlx]b.
(lo stesso vale per le vocali hatef seghol e qames hatuf)

Terza: lo šewah composto che precede uno šewah semplice si trasforma nella vocale dei
hatefîm:
la sequenza: cons. + hatef patah + cons. + šewah
diventa: cons. + patah + cons. + šewah
esempio: ymk.x;  ymk.x]

REGOLE delle GUTTURALI


1. Non si raddoppiano mai.
2. Non sono mai seguite immediatamente da šewah; lo šewah è sostituito in genere da hatef
patah ( ]).

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secondo esercizio

2.1 VOCABOLARIO

nomi r[;n: náʿar ragazzo, giovane uomo; servo, attendente


!qez" zāqēn vecchio, anziano (della città)
tyIB; báyit casa
rh'n" nāhār fiume
hd,f' śādéh campo
%r<D< dérek strada, via (m. o f.)
preposizioni -l[; ʿal- su, sopra, contro, a causa di, riguardo a
B. be in
lc,ae ʾēsiel vicino, a fianco di
avverbi ~v' šām là, in quel posto
hYEa; ʾayyēh dove? in che posto?
w> we e, congiunzione (prefisso alla parola seguente)

2.2 Dividi ciascuna delle seguenti parole in sillabe:

ynI[em'v. šemāʿēnî yBek.wOKmi mikkôkebê


WrB.d:yIw: waydabberû wyr'b'D> debārâw
^yTiv.qB; i biqqaštîkā ~yvilv. šelōšîm
WhnET.yI yittenēhû Wdm.v.y" yošmedû
ynIker]B' bārăkēnî ~k,yt,wOdf. śedôtêkem
ynIT;dG:hi higgadtánî Wdm.[y; : yaʿamdû
tm'Y"w: wayyāmot ~h,ynEq>zI ziqnêhem

2.3 Traduci dall’ebraico:

1. ʾayyēh hannáʿar? hannáʿar babbáyit. tyIB;B; r[;N:h; År[;N:h; hYEa; 1


2. ʾayyēh hazzāqēn? hazzāqēn šām. ~v' !qEZ:h; Å!qEZ"h; hYEa; 2
3. ʾayyēh habbáyit? habbáyit ʾēsiel hannāhār. rh'N"h; lc,ae tyIB;h tyIB;h; hYEa; 3
4. haśśādeh ʾēsiel hannāhār. rh'N"h; lc,ae hd<F'h; 4
5. hannáʿar wehazzāqēn baśśādeh. hd<FB' ; !qEZh" ;w> r[;Nh: ; 5
6. ʾayyēh hazzāqēn? hazzāqēn ʿal-haddérek. %r<D<h;-l[; !qEZ"h; :!qEZ"h; hYEa; 6

2.4 Traduci in ebraico:


a) Dov’è il ragazzo? Dov’è il vecchio? Dov’è la casa?
b) Il ragazzo è là. Il vecchio è nel campo. La casa è vicina alla strada.
c) La casa e il campo sono presso il fiume.

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Lezione 3

ABBREVIAZIONE DI VOCALI

Se alla parola aybin" (profeta) aggiungiamo la finale del plurale maschile ~y i, possiamo
osservare che la vocale q' amesi si cambia in > shewa: ~yaiybin.>
Regola: le vocali qamesi e siere si cambiano in shewa nelle sillabe propretoniche aperte.
Una riduzione simile avviene anche quando il sere si trova in sillabe pretoniche aperte, se
la propretonica non può cambiare. Esempio:
jpewOv šōpēti (giudice) ~yjip.wOv šōpetiîm.
Considera i seguenti nomi:
bekôr bekôrîm
a. rwOkB. ~yrIwOkB. primogenito
hiālôm hiālômôt
~wOlx] twOmwOlx] sogno

dābār debārîm
b. rb'D' ~yrIb'D> parola
zāqēn zeqēnîm
!qez" ~ynIqez> vecchio
māqôm meqômôt
~wOqm' twOmwOqm. luogo

Nei nomi (a) la vocalizzazione della prima sillaba non cambia: è già brevissima;
nei nomi (b) il qamesi della prima sillaba si riduce in shewa.

Considera anche il plurale dei seguenti nomi di due sillabe, caratterizzati dall’accento sulla
penultima: sono i cosiddetti nomi “segolati” (perché vocalizzati con segol):
mélek melākîm
$.l,m, ~ykIl'm. re
zébah zebāhîm
xb;z< ~yxIb'z> sacrificio
sēper sepārîm
rp,s, ~yrIp's. libro

r[;n: naʿar ~yrI['n> neʿārîm giovane

db,[, ʿebed ~ydIb'[] ʿābādîm servo

CONSONANTI GUTTURALI E REŠ


- Non vogliono daghes forte o raddoppiamento. Al suo posto si allunga la vocale che
precede. Per esempio nell’aggiunta dell’articolo: vyaih' e non vyaih; .
- Le gutturali preferiscono il suono “a” (patah) sotto di esse. Non sono mai seguite
immediatamente da shewa semplice: ~k'x' (uomo saggio) al plurale diventa ~ymikx
' ]
e non ~ymikx ' ..
- I nomi con finale gutturale aggiungono un patah sotto la gutturale finale, chiamato
patah “furtivo”: x:lewv
O .
- Le vocali che seguono una gutturale non si abbreviano in shewa ma in semivocale.

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lezione terza

ARTICOLO DETERMINATIVO (continua)


Davanti alle gutturali, non potendo queste raddoppiare, l’articolo ha delle regole particolari
nell’assumere la vocalizzazione.

a) Davanti a a e r l’articolo è h' :


vyai vyaih' b['r' b['r'h'

b) Davanti a [ l’articolo è normalmente h':


ry[ii ry[ih'
ma se [ è seguito da un qamesi non accentato, l’articolo è h,:

~yrI[' ~yrI[h,

c) Davanti a h e x l’articolo è normalmente h; (senza raddoppiamento):

lk'yhe lk'yheh;
ma se h è seguita da un qames non accentato, o se x è seguito da un qames sia accentato
che non accentato, l’articolo è h,:

~yrIh' ~yrIh'h, ~k'x' ~k'x'h,

d) Quando precedono le preposizioni B. / l. / K. l’articolo è assimilato con la rispettiva


vocale:
vyaih' vyail' ~yrIh'h, ~yrIh'B,

e) Davanti a y> e m. l’articolo prende patah h; senza raddoppiamento della consonante


iniziale:
~ydIl'y> ~ydIl'y>h; raoy> raoy>h; ~yliG>r;m. ~yliG>r;mh. ;
c’è invece il raddoppiamento quando y> e m. sono seguiti da h o [:

~ydIWhy> ~ydIWhY>h;

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terzo esercizio

3.1 VOCABOLARIO

nomi vyai ʾîš (pl. irreg. ~yvin"a] ʾănāšîm) uomo, marito


hV'ai ʾiššāh (pl. irreg. ~yvin" nāšîm) donna, moglie
~yTiB*' bāttîm (pl. irreg. di tyB;) case
yéled
dl,y< (pl. –îm) ragazzo, fanciullo
hêkāl
lk'yhe (pl. –îm) palazzo, tempio
mélek
%l,m, (pl. –îm) re
sēper
rp,se (pl. –îm) libro
db,[, ʿébed servo, schiavo
ry[i ʿîr (pl. irreg. ~yrI[' ʿārîm) città (f)
pronomi aWh hûʾ egli, esso
ayhi hîʾ ella, essa

ymi chi?
pōh
avverbi hPo qui, in questo posto
hpoyae ʾêpōh dove?

3.2 Forma i plurali dei seguenti nomi usando le desinenze indicate:


lWbG> gebûl (-îm) !n"[' ʿānān (-îm)
bwOxr> e
r hiôb (-ôt) rh'n" nāhār (-ôt)
ab'c' siābāʾ (-ôt) !kev' šākēn (-îm)
dl,y< yéled (-îm) !qez" zāqēn (-îm)
~c,[, ʿésiem (-ôt) %r<D< dérek (-îm)
r[;n: náʿar (-îm) rd<x, hiéder (-îm)

3.3 Da’ a ciascun nome la propria forma di articolo:


rd"h' rp'[' ~d"a' byrI hm'd"a] bl'x' hm'k.x' lk'yhe

3.4 Traduci:
hāʾănāšîm bāʿîr. ry[iB' ~yvin"a]h' 1
hannāšîm babbáyit. tyIB;B; ~yviN"h; 2
hammélek wehāʿăbādîm bahêkāl. lk'yheB; ~ydIb'[]hw' > %l,M,h; 3
hassepārîm babbáyit. ty>B;B; ~yrIpS' h; 4
ʾayyēh hanneʿārîm? hanneʿārîm baśśādeh. hd<f'B; ~yrI[N' h> ; Å~yrI['N>h; hYEa; 5
ʾêpōh habbāttîm? habbāttîm bāʾîr. ry[iB' ~yTiBh*' ; Å~yTiBh*' ; hpoyae 6
ʿêpōh hannehārôt? hannehārôt šām. ~v' twOrh'N>h; ÅtwOrh'N>h; hpoyae 7
heʿārîm šām wehaddérek pōh. hPo %r<D<h;w> ~v' ~yrI['h, 8

Grammatica elementare di ebraico biblico 15


Lezione 4

L’AGGETTIVO
Concorda in genere e numero con il nome. Per il maschile singolare non esiste una finale
specifica; esiste invece per il femminile singolare e per il maschile e femminile plurali.
Vediamo per esempio le forme che assume l’aggettivo tiôb (buono):

Singolare Plurale
Maschile
bwOj ~ybIwOj
Femminile
hb'wOj twObwOj
Aggiungendo una sillaba, si segue la legge della riduzione vocalica, quando necessaria.
Ad esempio:
lwOdG" hl'wOdG> ~yliwOdG twOlwOdG>
~k'x' hm'k'x] ~ymIk'x] twOmk'x]

Gli aggettivi monosillabici al femminile singolare e al maschile e femminile plurale


raddoppiano la seconda consonante.

br; hB'r; ~yBIr: twOBr:


z[; hZ'[; ~yZI[; twOZ[;
yx; hY"x; ~yYIx; twOYx;
lD: hL'D: ~yLiD: twOLD:

Se però questa è gutturale non la raddoppiano, ma allungano la vocale precedente in


qames:
rm; hr'm' ~yrIm' twOrm
[r: h['r" ~y[Ir" twO[r"

Gli aggettivi terminanti in –eh hanno perdono la consonante finale h e assumono le


seguenti forme:

hp,y" hp'y" ~ypiy" twOpy"


hv,q" hv'q" ~yviq" twOvq'

Grammatica elementare di ebraico biblico 16


lezione quarta

USO DELL’AGGETTIVO
L’aggettivo è usato con due funzioni diverse: attributiva e predicativa.

1) Funzione attributiva: “leggo un buon libro”.


In ebraico l’aggettivo attributivo segue il nome e concorda in genere, numero, caso e
definitività; se il nome ha l’articolo, anche l’aggettivo ha l’articolo:

bwOj vyai un uomo buono, un buon uomo


bwOJh; vyaIh' l’uomo buono, il buon uomo
~ybiwOj ~yvIn"a] uomini buoni
~ybiwOJh; ~yvIn"a]h' gli uomini buoni

hb'wOj hV'ai una donna buona, …


hb'wOJh; hV'aih' la donna buona, …
twObwOj ~yvIn" donne buone
twObwOJh; ~yviN"h; le donne buone

hl'wOdG> ry[i una grande città (f)


hl'wOdG>h; ry[Ih' la grande città
twOlwOdG> ~yrI[' grandi città
twOlwOdG>h; ~yrI[h' , le grandi città

2) Funzione predicativa: “l’uomo è buono”.


In ebraico l’aggettivo in funzione predicativa può seguire o precedere il nome ma è sempre
senza articolo determinativo.

vyaih' bwOj
bwOj vyaih' l’uomo è buono

hV'aih' hb'wOj la donna è buona


hb'wOj hV'ahi '
~yvin"a]h' ~ybiwOj gli uomini sono buoni

~yviNh" ; twObwOj le donne sono buone

Se il soggetto è indeterminato, il significato può risultare ambiguo. Decide il contesto:


hb'wOj hm'k.x' = la buona sapienza, oppure
la sapienza è buona.

Grammatica elementare di ebraico biblico 17


lezione quarta

GENERE E NUMERO DI SOSTANTIVI E AGGETTIVI (schema


riassuntivo)

I II III IV
maschile singolare sWs aybiN" rysIa' bk'wkO
femminile singolare hs'Ws ha'ybin> hr"ysia]
maschile plurale ~ysIWs ~yaIybin> ~yrIysIa] ~ybik"wOk
femminile plurale twOsWs twOaybin> twOrysIa]

Colonna I: monosillabo con vocale lunga tra due consonanti. Non cambia con l’aggiunta
di una nuova sillaba.
Colonna II: bisillabo con qames nella prima sillaba. Aggiungendo una nuova sillaba il
qames si cambia in shewa.
Colonna III: uguale alla seconda colonna però con gutturale nella prima sillaba: c’è shewa
composto (semivocale) nella prima sillaba invece di shewa semplice.
Colonna IV : bisillabo con vocale piena nella prima sillaba. Questa vocale rimane nella
declinazione senza cambiare.

NOMI PLURALI (continua)


Altri importanti modi di comporre il plurale dei nomi:
a) Con la prima sillaba chiusa, non subiscono cambiamenti di rilievo:

jP'v.mi ~yjiP'v.mi
%a'l.m; ~ykial' .m
x;Bez>mi twOxB.z>mi

b) Con vocale lunga immutabile nella prima sillaba, il sere diventa shewa, mentre il qames
non cambia; con le gutturali lo shewa assume la forma composita:

byEao ~ybiy>ao
!heKo ~ynIh]Ko
bk'wKO ~ybik"wOK
lk'yhe ~ylik'yhe

Grammatica elementare di ebraico biblico 18


quarto esercizio

4.1 VOCABOLARIO

nomi rb'D" parola, cosa, fatto, affare


b['r" carestia
#r<a, terra, nel senso di paese
rh; montagna
~[; popolo
!G: giardino

aggettivi bwOj buono


lwOdG" grande
!joq" piccolo, poco importante
hp,y" bello, piacevole
[r: cattivo, malvagio

avverbi daom. molto; quando segue un aggettivo lo rafforza


a volte col senso di superlativo: “buono molto = buonissimo”

4.2 Componi tutte e quattro le forme: maschile, femminile, singolare,


plurale:
vwOdq' bwOrq" amec' qwOxr" dbeK' ~lev'

4.3 Metti al plurale:


rpeso !x'l.vu !K'vimi d[ewmO vD"q.mi bN"G:

4.4 Traduci:
daom. h['r" hV'ahi ' 1
hp,y" aWh 2
daom. ~ypiy" hV'aih'w> vyaih' 3
hN"j;Q>h; ry[iB' ~ybiwOJh; ~yvina" h] ' Å~ybiwOJh; ~yvin"a]h' hYEa; 4
lwOdG"h; tyIB;B; aWh Å[r:h' r[;N:h; hpoyae 5
lwOdG"h; lk'yheB; aWh Å%l,M,h; hY:a; 6
hp'Y"h; hv'ahi ' hb'wjO ÅbwOj ymi 7
daom. bwOj rb'D"h; 8
ry[iB' b['r"h' lwOdG" 9
daom. ~y[ir" ~ydIb'[]h' 10
tyIB;h; lc,ae ~ynIqeZh> ; 11
lwOdG"h; rh'N"h; lc,ae twONj;Q>h; ~yrI[h' , 12

Grammatica elementare di ebraico biblico 19


Lezione 5

PARTICIPIO ATTIVO
In ebraico da una comune radice si possono comporre più nomi: es, la radice brk

%WrB' bārûk benedetto


%rEb'm. mebārēk colui che benedice
%r:Bo bōrak egli fu benedetto
%rEBe bērēk egli benedisse
hk'r"B. b rākāh
e benedizione

In queste trasformazioni, oltre ad eventuali preformativi e desinenze, l’elemento mutevole


sono le vocali. Ora, lo schema di vocali holem-sere è caratteristico per la formazione del
participio attivo con un gruppo di radici di tipo triconsonantico. Esempio:

bteKo kōtēb scrivente %leho hōlēk camminante


bvey yōšēb sedente drEyO yōrēd discendente

Il participio attivo rispetta lo schema della formazione dell’aggettivo e la sua sintassi,


preferendo però la finale –et alla più comune –ah per il femminile singolare:

maschile bvey yōšēb ~ybiv.y yōšebîm sedente


femminile tb,vy, yōšébet twObv.y yōšebôt

Il participio, come l’aggettivo, può essere usato in due diverse funzioni:

l’uomo scrivente o
- attributiva bteKho ; vyaih' l’uomo che sta scrivendo

l’uomo scrive o
- predicativa bteKo vyaih' l’uomo sta scrivendo

COMPLEMENTO DIRETTO = -ta,


Quando l’oggetto diretto di un verbo è un nome definito, cioè ha l’articolo, è abitualmente
preceduto dal segno proprio dell’accusativo: -ta, unito alla parola talvolta con maqqep,
altre volte senza. Esempi:

hr'wOTh;-ta, rmEvo vyaih' l’uomo osserva la legge


dwID"-ta, bheao ~i['h; il popolo ama Davide

Ma se l’oggetto è indefinito non si mette:


rb'D' bteKo vyaih' l’uomo sta scrivendo una parola

lezione quinta
Grammatica elementare di ebraico biblico 20
LA PREPOSIZIONE !mi
a) Davanti a lettere ordinarie (eccetto gutturali e res)  perde il nun e raddoppia la
consonante iniziale:
%l,m, un re %l,M,mi da un re

b) Davanti a gutturale o reš  perde il nun e allunga l’hireq in sere:


ry[i una città ry[ime da una città
varo un capo varome da un capo

c) Davanti all’articolo  me : se è unito alla parola (= b); !mi : se unito con maqqep (= a)
%l,M,h;me oppure %l,M,h;-!mi

d) Davanti a y> si comporta come segue: hd'Why>  hd'Whymi (da Giuda)

IL COMPARATIVO
Il comparativo si esprime con l’aggettivo + min unito al termine della comparazione:
r[;Nh: ;me ~k'x" vyaih' l’uomo è più saggio del ragazzo
hr"[]N:h;me hV'aih' hp'y" la donna è più bella della ragazza

La stessa costruzione può anche significare: “troppo… per”:


vyaih'me hd"wOb[]h' hv'q" il lavoro è troppo duro per l’uomo

IL RELATIVO
Il relativo si esprime con rv,a] invariabile.

ry[iB' rv,a] vyaih' l’uomo che è nella città

#r,aB' ' rv,a] ~['h' il popolo che è nella terra

Non si usa davanti ad aggettivi e participi:

l’uomo che è saggio = ~k'x'h, vyaih'


l’uomo che è seduto = bveYh; vyaih'

quinto esercizio

Grammatica elementare di ebraico biblico 21


5.1 VOCABOLARIO
nomi jpevo giudice
%a'l.m; messaggero, angelo
aSeKi trono (pl. irreg. twOas.Ki)
bh'z" oro
hm'k.x' sapienza
@s,K, argento, denaro
hd"wOb[] lavoro, servitù, schiavitù
hc'[e consiglio

verbi bteKo scrivere bt;K'


lkeao mangiare lk;a'
!tenO dare, porre !t;n"
%leho andare, camminare %l;h'
bvey sedere, dimorare, abitare bv;y"
aggettivi rq'y" prezioso
rv'y" retto, giusto
qyDIc; giusto, innocente
hv,q' difficile, duro, arduo
[v'r" cattivo, malvagio, colpevole

avverbio ynEy[eB. agli occhi di, alla presenza

nomi propri dwID" Davide


laeWmv. Samuele

~Il;vW' ry> Gerusalemme

5.2 Traduci:

ÅlwOdG:h; lk'yheh;-la, ~ykil.ho ~yvina" h] ' Åvyail' rp,Seh;-ta, !tenO jpevoh; 1


Årh'N"h;-la, ~ykl.ho ~yrI[N' h> ; ÅtyIB;B; tl,k,aow> tb,vy, hv'ahi ' 2
ÅrpeSB; btekow> bvey %l,M,h; Ålk'yheB; aSeKih;-l[; bvey %l,M,h; 3
Å~['h' ynEy[eB. rb'D"h; [r: Ålk'yheh;-la, ~ykil.ho ~ykia'l.M;h; 4
Årp,Seh;-l[; ~yrIbD' >h;-ta, bteKo aWh Å~Il;v'WryBi ~ybiv.y ~yvin"a]h'w> dwID" 5
ÅlaeWmV.mi qyDIc; ymi Å~yqIydICh; ;w> ~yrIvy' >h; hYEa; 6
Ådaom. h['r" hc'[eh' 7
Lezione 6

Grammatica elementare di ebraico biblico 22


PLURALE DEI NOMI (continua)
Ci sono due tipi di nomi monosillabici:
(a) quelli che al plurale non subiscono variazioni nella radice
ryvi ~yrIyvi canzone
sWs ~ysIWs cavallo
twOa twOtwOa segno
~D" ~ymiD" sangue
#[e ~yci[e albero

(b) quelli che al plurale raddoppiano la consonante finale e possono pure variare la vocale:
~[; ~yMi[; popolo
#xe ~yCIxi freccia
qxo ~yQixu statuto

PARTICIPIO CON GUTTURALI


A causa delle consonanti gutturali, può cambiare un po’ la vocalizzazione.
Ecco alcuni esempi:
2a gutturale: q[ec tq,[,co ~yqI[c] o twOq[]co gridante
3a gutturale: x;rEBo tx;r;Bo ~yxir>Bo twOxr>Bo fuggente
3a aleph: arEqo tarEqo ~yaIr>qo twOar>qo chiamante

METEG
È una piccola linea perpendicolare collocata sotto la consonante e a sinistra della vocale (se
c’è): il suo nome significa “briglia”. Fra le varie finalità, questa è la principale:se è messo
vicino a un qames seguito da shewa indica che si tratta di qames e non di qames hatuf:
ynIker>b*"y> si legge yebarekenî e non yeborkenî.

PARTICELLE DI ESISTENZA
Sono due particelle che funzionano come predicati verbali per indicare presenza o assenza.
L’uso è sempre indeterminato e non subisce variazioni a seconda dei soggetti:

a) vyE c’è hV'ai vyE / vyai vyE c’è un uomo / c’è una donna
~yvin"a] vyE ci sono uomini

b) !yae non c’è vyai !yae / hV'ai !yae non c’è uomo / non c’è donna

Si usa anche per indicare il possesso:


@s,K, vyail" !yae non c’è all’uomo denaro = l’uomo non ha denaro
hV'ail" vyai vyE c’è un uomo alla donna = la donna ha un marito

Nota la differenza di significato:


tyIB;B; vyaih' = l’uomo è in casa tyIB;B; vyai vyE = c’è un uomo nella casa
lezione sesta

Grammatica elementare di ebraico biblico 23


I PRONOMI PERSONALI
I pronomi personali hanno due forme: a) una separata e indeclinabile che esprime il
nominativo; b) un’altra a mo’ di suffisso che esprime i casi obliqui (accusativo e genitivo).
a) forma “separata” dei pronomi personali:
singolare plurale
1
ykinOa' / ynIa] Wnx.n:a]
2m
hT'a; ~T,a;
2f
T.a; hN"Tae ; / !T,a;
3m
aWh ~he / hM'he

3f
ayhi hN"he
b) forma “a-sufisso” dei pronomi personali:
persona con un verbo con un nome/preposizione

sing 1
ynI— y—
2m
^— ^—
2f
%— %—
3m
Wh— wO— wO—
3f
h'— H— h'—
pl 1
Wn— Wn—
2m
~k, — ~k, —
2f
!k, — !k, —
3m
~— ~— ~h, —
3f
!— !— !h, —
I suffissi pronominali si uniscono ad altri elementi del discorso:
- con un verbo indicano l’accusativo: xl;v' = egli mandò; ynIx;lv ' . = egli mandò me;
- con un nome esprimono il genitivo: ba' = padre; ybia' = mio padre (padre di me);
- con una preposizione indicano gli altri casi: yli = a me; ybi = con me, ecc.
I suffissi di 2a e 3a plurale sono detti “gravi” (perché sono accentati).
lezione sesta

Grammatica elementare di ebraico biblico 24


LE PREPOSIZIONI B. - l. - K. - ta, CON SUFFISSI PRONOMINALI
Quando un pronome personale è oggetto di una preposizione, si attacca direttamente come
suffisso alla preposizione stessa, secondo le seguenti declinazioni:

B. l. K. ta,
sing 1
yBi yli ynIwOmK' ytiao
2m
^B. ^l. ^wOmK' ^t.ao
2f
%B' %l' %t'ao
3m
wOB wOl WhwOmK' wOtao
3f
HB' Hl' h'wOmK' ht'ao
pl 1
WnB' Wnl' WnwOmK' Wnt'ao
2m
~k,B' ~k,l' ~k,K' ~k,t.a,
2f
hn"k,l' !k,t.a,
3m
~B' / ~h,B' ~h,l' ~heK' ~t'ao
3f
!h,B' !h,l' hN"heK' !t'ao
I suffissi uniti al segno dell’accusativo ta, assumono il valore di pronome oggetto, per cui
ytiao significa “me”: quindi, «egli mandò me» si può dire anche = ytiao xl;v.' Bisogna fare
attenzione a non confondere questa forma con la preposizione tae che significa “con”, la
quale, unita ai suffissi pronominali, raddoppia il t e assume la vocale «i»: con me = yTiai.

AGGETTIVI e PRONOMI DIMOSTRATIVI


I pronomi dimostrativi sono propriamente i tre che indicano “questo”; per indicare “quello”
si adoperano i pronomi di terza persona. Ecco la tabella completa:

singolare plurale
masch
hz< hL,ae questo

femm
tazo
masch
aWh ~he quello

femm
ayhi hN"he

Grammatica elementare di ebraico biblico 25


lezione sesta

L’aggettivo dimostrativo ha una funzione simile a quella degli altri aggettivi. Nella frase
sta dopo il nome e, se c’è un altro aggettivo, sta dopo l’aggettivo; concorda in numero e
genere con il nome e se il nome ha l’articolo anche il dimostrativo ha l’articolo.
hZ<h; vyaih' questo uomo aWhh; vyaih' quell’uomo
taZOh; hV'ahi ' questa donna ayhih; hV'yaih' quella donna
hL,aeh' ~yvin"a]h' questi uomini ~heh' ~yvin"a]h' quegli uomini
hL,aeh' ~yviNh" ; queste donne hN"heh' ~yviN"h; quelle donne

hZ<h; bwOJh; vyaih' questo uomo buono


taZOh; hb'wJO h; hV'aih' questa donna buona

Invece, senza articolo e posto prima del nome, ha funzione di pronome dimostrativo.
Considera attentamente come cambia il senso in questa serie di esempi:
vyaih' hz< questo è l’uomo
hV'aih' tazO questa è la donna
~yrIb'D>h; hL,ae queste sono le parole (o le cose)

In alcuni casi l’articolo stesso può avere un valore dimostrativo: ~wOYh; (il giorno) significa
“oggi”, cioè “questo giorno”. Cf. la frase: vyaih' hT'a; = “tu sei quell’uomo!” (2Sam 12,7).

PRONOME INTERROGATIVO
I pronomi interrogativi, indeclinabili, sono solo due:

ymi = chi? hm' = che cosa?

Il nome dell’angelo Michele deriva da questo pronome: lae-k'-ymi = “chi-come-Dio?” (cf.


Dn 12,1)
Davanti a gutturali hm' può diventare hm,: “che cosa hai fatto?” = t'yfi[' hm, (Gn 4,10).
Talvolta il qames diventa patah, il pronome è unito con maqqef e si raddoppia la prima
consonante del nome seguente: “che cosa hai fatto?” = tyfi[' taZO-hm; (Gn 3,13).
Nel racconto dell’Esodo si fa riferimento alla forma poetica di questo pronome per
spiegare l’origine dello strano nome della manna; gli Israeliti infatti si domandarono l’un
l’altro: «Che cosa è questo? » = aWh !m' (Es 16,15).
Con la stessa forma, può avere anche valore di pronome indefinito = “chi, chiunque”. Vedi
la formula usata da Mosè per convocare i fedeli: yl'ae hw"hyl; ymi = «Chi è per il Signore, a
me!» (Es 32,26). È usata anche la forma rv,a] ymi con lo stesso significato = “Chiunque è
per Davide, segua Ioab!” (2Sam 20,11).

Grammatica elementare di ebraico biblico 26


sesto esercizio

6.1 VOCABOLARIO
nomi lwOq voce, suono
#[e albero, legno
~r<K, vigna
!aco gregge, piccolo bestiame
aybin" profeta
hn"yBi intelligenza
~x,l, pane, cibo

verbi q[eco gridare (nel pericolo) q[;c'


x;levo mandare, inviare xl;v'
[;jenO piantare (vigne, cereali) [j;n"
aceyO uscire ac;y"
drEyO scendere, andare giù dr;y"
aggettivi ryvi[' ricco
lD; povero
br; molto, numeroso

preposizione tx;T; sotto

particella yKi poiché, perché

6.2 Traduci:
rh'h'-l[; ~yBir: ~yci[e ~y[ij.nO ~yvin"a]h'; 1
!joq' !g; wOl' vyE yKi !G"B; rv,a] #[eh' tx;T; bvey r[;N:h; 2
rh'N"h; lc,ae rv,a] ~yci[eh'me ~yrIh'B, rv,a] ~yci[eh' ~yliwOdG> 3
daom. hb'wOj #r<a'h' yKi #r<a'B' ~ybiv.y ~yBir: ~yMi[; 4
hd"wOb[]h' daom. hv'q' yKi lwOdG" lwOqB. ~yqi[]co ~['h' 5
~Il;v'WryBi %l,m, !yae ÅtaZOh; h['r"h' ry[ih'-!mi aceyO ymi 6
hZ,h; rv'Y"h; %l,M,h; ynEy[eB. hL,aeh' ~yrIb'D>h; ~y[ir" 7
lwOdG" tyIB; Wnl' vyE yKi qyDIc; aybin" Wnl' x;levo aWh 8
ry[ih'-la, ~ykil.hoh; ~yvin"a]h' ymi 9
%l,M,h; [j;n" rv,a] ~r<K,B; ~ylik.aow> ~ybiv.y ~ydIl'y>h; 10
bh'z"w> @s,k, yli vyE Ådaom. ryvi[' ynIa] 11
~x,l, wOl !yaew> hZ<h; aybiN"h; lD; 12
~v' rv,a] ~yrIh'h,-!mi ~ydIr>yO hL,aeh' ~yvin"a]h' 13
qd<c,B. ~ykil.ho ~yrIv'y>h; ~yaiybiN>h; 14
hn"yBi ~h,l' !yae yKi ~['h' ~y[ir" 15

Grammatica elementare di ebraico biblico 27


Lezione 7

IL VERBO
I verbi ebraici hanno per lo più una radice di tre lettere. Ad esempio: btk (= scrivere); in
questa radice k è la prima consonante, t è la seconda, b è la terza. I verbi si dividono in :
a) attivi (se indicano un’azione) e stativi (se indicano uno stato o una qualità);
b) forti (se conservano le tre radicali) e deboli (se qualche consonante muta).
I verbi deboli si suddividono in base alle consonanti che danno problemi nella
coniugazione; per cui i grammatici hanno stabilito le seguenti classi di verbi:
I-gutturale verbi di prima gutturale iniziano con una gutturale dm;['
II-gutturale verbi di seconda gutturale hanno una gutturale in mezzo rx;b'
III-gutturale verbi di terza gutturale terminano con una gutturale [m;v'
III-a verbi di terza a terminano con una aleph ac'm'
I-n verbi di prima n iniziano con una nun lp;n"
I-y verbi di prima y iniziano con una yod bv;y"
III-h verbi di terza h terminano con una he hn"b'
II-w verbi di media w hanno al centro una waw (che spesso cade) ~Wq
II-y verbi di media y hanno al centro una yod (che spesso cade) ~yfi
geminati verbi che hanno le ultime due consonanti uguali bb;s'
Inoltre il verbo ebraico comprende varie forme dette coniugazioni; la più semplice è
chiamata Qal (lq; = leggero); le altre [che studieremo in seguito] prendono il nome dalle
forme base di ciascuna, partendo dal verbo paradigmatico l[;p' (= fare) che dà origine ai
seguenti termini: Niphal, Piel, Pual, Hiphil, Hophal, Hitpael.
Ogni coniugazione comprende alcuni modi verbali (piuttosto che “tempi”), che sono:
1. perfetto o qatal;
2. imperfetto o yiqtol;
3. imperativo;
4. infinito, dintinto in: a) assoluto; b) costrutto;
5. participio, distinto in: a) attivo; b) passivo
Cominciamo lo studio del verbo dalla forma Qal e dal modo Qatal.

IL PERFETTO — QATAL
Partendo dal verbo paradigmatico ljq ha origine la forma Qātal che conviene adoperare,
piuttosto che il termine “perfetto”, giacchè questa forma verbale ebraica non corrisponde
semplicemente al nostro “passato remoto”, ma possiede una gamma di significati che
dipendono dal contesto in cui viene usato. Quattro sono i significati usuali:
a) passato prossimo o remoto = “ho scritto, scrissi”;
b) presente per i verbi che indicano uno stato d’animo o una percezione = “amo, so”;
c) presente anche per i verbi stativi = “sono vecchio, sono forte”;
d) presente o anche futuro, in poesia, con valore “profetico”.
La variabilità di traduzione del qātal ebraico nelle nostre lingue mette in luce come il
verbo ebraico non esprime in primo luogo il tempo, ma l’aspetto dell’azione: azione
compiuta, incompiuta, duratura, ripetuta, istantanea. Tutte queste modalità s’imparano con
la pratica della traduzione. Per ora basta sapere che col qātal si esprime una azione già
realizzata, un fatto compiuto, una situazione stabile (ad es: so, perché ho studiato!).
Caratteristica del qātal sono i suffissi di ciascuna persona aggiunti all’unica radice.
Grammatica elementare di ebraico biblico 28
lezione settima

schema di coniugazione del verbo

Qal qātal
singolare plurale

3m bt;K'
3c Wbt.K'
3f hb't.K'
2m
T'b.t;K' 2m ~T,bt. ;K.
2f T.b.t;K' 2f !T,b.t;K.
1 yTibt. ;K' 1 Wnb.t;K'

Note:
- il paradigma dei verbi ebraici (perfetto e imperfetto) procede in maniera diversa
dall’italiano e dalle lingue indoeuropee: 3a - 2a - 1a persona singolare e plurale;
- un’altra originalità è il fatto che la forma verbale si coniughi rispetto al genere
nella 3a persona singolare, nella 2a persona singolare, nella 2a persona plurale;
- osserva la diversa vocalizzazione di ciascuna persona; la vocalizzazione di base
tende a rimanere, finchè lo permettono le regole dell’accentazione;
- i suffissi corrispondono in genere ai pronomi personali corrispondenti;
- tutte le persone del singolare e del plurale si vocalizzano nella prima sillaba con
qames, eccetto la 2a plurale che prende shewa, a causa dei suffissi gravi;
- quando la terza consonante della radice coincide con quella del suffisso, si
scrive solo una consonante, che prende daghes forte: tr:K'  yTir:K'.
È necessario imparare a memoria questo paradigma.

Grammatica elementare di ebraico biblico 29


lezione settima

ORDINE DELLE PAROLE IN UNA FRASE VERBALE


L’ordine delle parole in una frase verbale nella lingua ebraica è in genere costante e il
verbo ha abitualmente il primo posto, perché su di esso poggia il senso della frase:
Verbo + soggetto + complemento diretto /indiretto + altri elementi
Quando questo ordine è mutato, ciò significa che si vuole dare enfasi o mettere in rilievo
qualche altro particolare entro la frase. La particella aOl, posta davanti al verbo, lo nega.

~yrIb'D>h;-tae vyaih' rk;z" = l’uomo ricordò le parole


rp,SeB; rb'D"h;-ta, vyaih' bt;K' = l’uomo scrisse le parole nel libro
rb'D"h;-ta, yTr>k;z" alo = io non ricordai le parole

LE FORME DELLA CONGIUNZIONE w>


La congiunzione w è sempre unita alla parola che segue.
Generalmente si vocalizza con shewa  w> = #r,a'h'w> #r,a'h' taew> ~yIm;V'h; tae ~yhil{a/ ar'B'
Però modifica la vocalizzazione in base a ciò che segue:
 davanti a labiale (b – p – m) si cambia in  W = %v,xoh; !ybeW rAah' !yBe
 davanti a consonante con shewa si cambia in  W = ~ymiyl " .W ~ydI[]Aml.W
 davanti a sillaba tonica si cambia in w" = Whbow" Whto ht'y>h' #r,a'h'w>
 davanti a y> assume la forma ywI = hd'WhywI ywIle !A[m.vi !beWar>
 davanti a semivocale assume la vocale corrispondente = twOcr"a]w: / ~doa/w< / ynIa\w"
LA PARTICELLA INTERROGATIVA
Una frase può essere trasformata in domanda premettendo alla prima parola la particella h]
T'l.k'a' #[eh'-!mih] forse dell’albero hai mangiato?
ykinOa' yxia' rmevoh] forse custode di mio fratello (sono) io?
La vocalizzazione subisce modifiche in base a queste regole:
 davanti a consonante con shewa o hatef diventa  h; = ~T,b.t;K.h; (forse scriveste?);
 davanti a gutturale diventa  h; = dme[oh; (forse resiste?);
 davanti a gutturale con ā / o diventa  h, = T'l.k;a'h, (forse hai mangiato?).

IL SUFFISSO DI MOTO A LUOGO


Per indicare un movimento verso luogo si può unire a nomi propri e comuni, con o senza
articolo, il suffisso h–' che non è mai accentato, per cui si distingue dalla desinenza
femminile. Le principali forme che adoperano tale suffisso sono le seguenti:

hc'r>a; a terra ht'y>B' a casa hr'y[ih' in città


hm'y>r'c.mi in Egitto hr'h'h' verso il monte hm'y>m;V'h; verso il cielo
hm'lv'. 'Wry> a Gerusalemme hM'y" verso il mare hr'B;d>mi nel deserto

Grammatica elementare di ebraico biblico 30


settimo esercizio

7.1 VOCABOLARIO
qd,c, giustizia ~d'a' uomo
vae fuoco rp'[' polvere
tyviare inizio hm'd'a] terra
~wOy giorno ~wOqm' luogo, posto
hl'y>l; notte dx'a, uno
~yIm;v' cielo, cieli ~y" mare

verbi hn"B' costruire


hl'[' salire, ascendere
lp;n" cadere
dl;y" partorire, generare
ar'B' creare
rc;y" formare
#b;q' raccogliere
rk;z" ricordare

preposizione !yBe tra


%wOtB. in mezzo a %wOTmi dal mezzo di
particelle ~G: anche alo no, non

7.2 Traduci:
hd<V'h-; !ybeW rh'N"h;-!yBe vyaih' bv;y" 1
lwOdG"h; lk'yheh; lc,ae ~['h'-ta, aybiN"h; #b;q' 2
~yIm;V'h;-!mi vae hl'p.n(" aWhh; ~wOYB; 3
[v'r"h' aybiN"h;-la, Wkl.h*" aOlw> rv'Y"h; tpeVoh;-la, ~['h' Wkl.h*" 4
ry[ih'-la, ~ykil.hoh; ~yaiybiN>h; ymi 5
~yrIh'h,me ~yvin"a]h' Wdr>y" aWhh; hl'y>L;B; 6
aWhh; ~wOqM'h;-!mi Wnk.l;h' aOlw> ry[ih' %wOtB. Wnb.v;y" 7
~ypiy"w> ~yBir: ~ydIl'y> hV'aih' hd"l.y*" 8
bh'Z"h;-ta,w> @s,K,h-; ta, T'c.b;q' ymil. 9
~yrI['N>h;me dx'a, lp;n" aOl 10
laer'f.y-I lK'-la, hv,mo rk;z" rv,a] ~yrIb'D>h; hL,ae 11
#r,a'h' taew> ~yIm;V'h; tae ~yhil{a/ ar'B' tyviareb. 12
hm'd'a]h'-!mi rp'[' ~d'ah' '-ta, hw"hy> ar'B' 13
rc;y" rv,a] ~d'a'l' !d,[eB.-!G; ~yhil{a/ [j;n" 14

Grammatica elementare di ebraico biblico 31


Lezione 8
FORME PARTICOLARI DEL QATAL
Nella coniugazione dei verbi la presenza di consonanti particolari produce dei cambiamenti
nella vocalizzazione e talvolta anche nella stessa radice. Passiamo in veloce rassegna i
principali casi di mutazioni.

Verbi di I-gutturale:
poiché le gutturali non sopportano lo shewa, laddove capita uno shewa viene sostituito con
una semivocale; così alla 2a pl. si ha hatef patah: ~T,d>m;[] – !T,d>m;[]
Verbi di II-gutturale:
nella 3a fem. sing. e 3a pl. al posto dello shewa c’è hatef patah: hr"x]B' – Wrx]B'
Verbi di III-gutturale:
nella 2a fem. sing. al posto dello shewa c’è patah: T.[;m;v'
Verbi di III-Aleph:
il patah finale si cambia in qames per compensare la presenza di aleph quiescente e manca
il daghes lene al tau perché precede vocale: ac'm' - t'ac'm' - ytiac'm' ecc.
Verbi di III-He:
dato che la he non è consonante radicale ma solo “mater lectionis” viene sostituita
dall’originale yod; nella 3a fem. sing. compare l’antica desinenza tau; manca il daghes lene
al tau perché precede vocale:
3m hn"B' WnB'
3f ht'n>B'
2m t'ynIB' ~t,ynIB.
2f tynIB' !t,ynIB.
1 ytiynIB' WnynIB'
Verbo !t;n" (= dare):
questo verbo ha una coniugazione particolare, dovuta all’assimilazione del nun finale con
la consonante del suffisso:
3m !t;n" Wnt.n"
3f hn"t.n"
2m T't;n" ~T,t;n>
2f T.t;n" !T,t;n>
1 yTit;n" WNt;n"
Verbi di II-Waw (Yod):
si tratta in realtà di radici bi-consonantiche (= verbi sincopati) che solo in origine avevano
al centro una waw o una yod; in genere la prima consonante ha patah anziché qames e
manca sostanzialmente la vocale della II consonante caduta:
3m ~q' Wmq'
3f hm'q'
2m T'm.q; ~T,m.q;
2f T.m.q; !T,m.q;
1 yTim.q; Wnm.q;
Il verbo aB' avendo l’aleph come consonate finale modifica questa coniugazione con le
caratteristiche dei verbi di III-Aleph e conserva sempre il qames.

Grammatica elementare di ebraico biblico 32


lezione ottava

Verbi geminati:
davanti ad ogni suffisso consonantico si scrive una sola delle due consonanti uguali ma con
daghes forte e viene inserito un holem magnum:
3m bb;s' Wbb]s'
3f hb'b]s'
2m t'wOBs; ~t,wBO s;
2f twOBs; !t,wOBs;
1 ytiwOBs; WnwOBs;
I verbi geminati con doppia gutturale o res, non potendo raddoppiarla, allungano per
compenso la vocale iniziale: rr:a' – t'wOra' ecc.
Verbi stativi in –ē:
i verbi tipo dbeK' (= essere pesante), a parte la 3a m. sing. in –ē, sono totalmente regolari;
invece i verbi di III-Aleph in –ē (tipo: arEy" = temere) conservano sempre il seré e hanno le
caratteristiche dei III-a; inoltre i verbi di II-Waw in –ē (tipo: tme = morire) si coniugano
come ~q' e alternano fra seré e patah.
Verbi stativi in –ō:
i verbi tipo lkoy" (= potere) conservano sempre il holem nella coniugazione (nella 2a pl.
hanno hames hatuf), ma sono regolari per le desinenze; inoltre i verbi di II-Waw in –ō
(tipo: vBo = vergognarsi) conservano anch’essi il holem e si coniugano come ~q'.

IL VERBO “ESSERE”
Il verbo hy"h' si adopera solo quando si vuole sottolineare l’esistenza o per dare una
sfumatura temporale nel passato alle frasi nominali:
1. vyaih'i bwOj bwOj vyaih'i hy"h' L’uomo era buono
2. tyIB;B; vyaih' tyIB;B; vyaih' hy"h' L’uomo era nella casa
3. vyai vyE vyai hy"h' Ci fu un uomo
4. bwOj %l,m, dwID" bwOj %l,m,l. dwID" hy"h' Davide divenne un buon re

Con la preposizione l. il verbo “essere” assume il significato di “diventare”, ma può anche


conservare solo il valore di possessivo. Osserva questi esempi:

hV'ail. ~h'r"b.a;l. hr"f' ht'y>h' Sara divenne la moglie di Abramo


ba'K. r[;N:l; vyaih' hy"h'i L’uomo divenne per il ragazzo come un padre
~h'r"b.a;l. !aco hy"h' Abramo possedeva un gregge

Le frasi possono avere un predicato nominale senza verbo, con pronome personale o col
verbo essere. L’uso dei pronomi serve per dare enfasi ad una parte della frase. Osserva:

bwOj %l,m, dwID" Davide è un buon re


bwOj %l,m, aWh dwID" (chi è un buon re?) Davide è un buon re
aWh bwOj %l,m, dwID" (che cos’è Davide?) Davide è un buon re
bwOj %l,m, dwID" hy"h' Davide fu un buon re

Grammatica elementare di ebraico biblico 33


ottavo esercizio

8.1 VOCABOLARIO
rwOBGI eroe, valoroso vm,v, sole
~yIm; acqua x;rEy" luna
hn<x]m; accampamento bk'wKO stella
hm'x'l.mi guerra, battaglia !n"[' nuvola
yrIP. frutto hn"v' anno
!xe grazia, favore hr"wOT legge, istruzione
hk'r"B. benedizione tyrIB. alleanza, patto

dm;[' stare ac'm' trovare


rx;b' scegliere ar"q' chiamare, leggere
[s;n" muoversi, viaggiare hf'[' fare
[m;v' ascoltare ha'r" vedere
!t;n" dare hy"h' essere
gr:h' uccidere hy"x' vivere
[d:y" conoscere, sapere rm;a' dire
xq;l' prendere tr:K' tagliare (un patto)

ynEpl. i prima, davanti a, rmoale (dicendo) = : «….


~[i con -lK' / lKo tutto (indeclinabile)
-ta, / tae con K. come

8.2 Traduci:
aybiN"h;-ta, gr:h' aWh yKi yTi[.t;y" alo 1
%l,M,h; ynEp.li ~y[iv'r>h' ~ydIb'[]h' Wdm.[' 2
hZ<h; lwOdG"h; ~['h'-l[; %l,ml, . ^B. yTir>x;B' 3
ayhih; hm'x'l.MiB; ~yBir: ~yrIwOBGI Wlp.n" 4
hZ<h; ~wOqM'h;-la, ^t.ao xl;v' ymi 5
vyail' wOtao hn"t.n"w> yrIP.h;me hV'aih' hx'q.l' 6
%l,m,l. ~h,l' dwId"-ta, ~['h' Wrx]B' 7
!joQ'h; dl,Y<h;-ta, Wac.m' aOlw> ry[ih'-la, Wkl.h' 8
rh'h'-la, vyaih'-ta, T'x.lv; 'h] rmoale %l,M,h; wOl rm;a' 9
~yIm;V'B; ~ybik'wOKh;-ta,w> x;rEY"h;-ta,w> vm,Vh, ;-ta, ar"B' ymi 10
~T,r>ma; ] rv,a] ~yrIb'Dh> ; daom. ~y[ir" rmoale lwOdG" lwOqB. aybiNh" ; ar"q' 11
hZ<h; rb'D"h;-ta, t'yfi['h, rm;a'w> rb'D"h;-ta, jpeVoh; [d:y" 12
~['h'-ta, hwhy tr:K' rv,a] tyrIB.h;-ta, ~T,r>k;z>h; 13
hc'r>a; tl,p,nwO > ~yIm;V'h;me td<r<yO vae ytiyair" 14

Grammatica elementare di ebraico biblico 34


Lezione 9

LA CATENA “COSTRUTTA”
In ebraico non c’è una preposizione che corrisponda all’italiano “di” per esprimere il
genitivo; il caso genitivo ha il corrispondente ebraico nello “stato costrutto”, ma con una
importante differenza.
Nella frase “la casa del re”, casa è nome reggente e re è nome retto. Ora, mentre in greco e
in latino subisce un cambiamento il nome retto, cioè la parola re va in caso genitivo, in
ebraico il cambiamento lo subisce il nome reggente, per cui è il termine casa che assume
una forma diversa, detta “stato costrutto”.
I nomi hanno, dunque, due forme: assoluta e costrutta. Sono in stato assoluto quando non
reggono nessun altro termine, mentre si dicono in stato costrutto quando reggono un altro
termine che lo restringe e connota.
Alcuni nomi ebraici sono uguali in entrambe le forme; ma per lo più i vocaboli subiscono
piccole modifiche, soprattutto vocaliche, per formare lo stato costrutto.

STATO COSTRUTTO
Regole generali (relative al cambiamento vocalico)
1. Qames e sere non accentate diventano shewa
2. Qames in sillaba finale chiusa diventa patah
3. Sere in sillaba finale chiusa o resta invariata o diventa patah

Esempi:
assoluto costrutto regola
dy" dy: 2
~wOqm' ~wOqm. 1
aybin" aybin> 1
bk'wOK bk;wOK 2
lk'yhe lk;yhe 2
jP'vm. i jP;v.mi 2
rb'D" rb;D> 1e2
!qez" !q;z> 1e3
jpevo jpevo 3
bb'le bb;l. 1e2
%l,m, %l,m, nessuna
rp,se rp,se nessuna
r[;n: r[;n: nessuna

Forme particolari del singolare

 ba' (padre) e xa' (fratello) hanno suffisso –î: ybia] e yxia]


 i tipi tyIB; contraggono in tyBe – i tipi tw<m' contraggono in twOm
 !Be diventa proclitico: -!B,
 i nomi in –eh allungano in –ēh: hd,f' hdEf.

Grammatica elementare di ebraico biblico 35


lezione nona

 I nomi femminili seguono le tre regole generali; in più hanno alcune particolarità. I
nomi che hanno il suffisso –āh lo mutano il –at : hK'l.m; tK;l.m;; hn"v' tn:v.
 I nomi trisallibici con 1a sillaba chiusa hanno accentata la penultima e cambiano così:
hm'x'l.mi tm,x,l.mi; hx'P'v.mi tx;P;vm. i
 La maggior parte dei femminili in –at, –et, –ût, –ît non mutano.
 Da notare: hV'ai tv,ae; ~yvin" yven>

Forme particolari del plurale


 Il suffisso –îm cade e viene sostituito da –ê; inoltre le modificazioni vocaliche seguono
le tre regole generali (NB: il tema di partenza è quello del plurale assoluto). Esempi:
assoluto plurale costrutto regola
!Be ~ynIB' ynEB. 1
rb'D" ~yrIb'D> yrEb.DI 1 + reg.shewa
!heKo ~ynIh]Ko ynEh]Ko nessuna

 I nomi “segolati” hanno struttura vocalica propria (come nel plurale assoluto) e si
dividono in tre gruppi, secondo la vocale originale che riemerge. Esempi:
assoluto plurale costrutto
%l,m, ~ykilm' . ykel.m; vocale –a–
rp,se ~yrIp's. yrEp.si vocale –i–
vr<vo ~yvir"v\ yver>v' vocale –o–

 I nomi che hanno il plurale in –ôt conservano tale suffisso, operando le modificazioni
vocaliche secondo le regole. Esempi:
assoluto plurale costrutto regola
ble twOBli twOBli nessuna
~ve twOmve twOmv. 1
hk'r"B. twOkr"B. twOkr>Bi 1 + reg.shewa

 I nomi “segolati” con plurale in –ôt hanno la stessa struttura vocalica di quelli in –îm:
assoluto plurale costrutto
vp,n< twOvp'n> twOvp.n: vocale –a–

 I nomi in –āh con prima sillaba chiusa riprendono la stessa struttura vocalica che
avevano nel singolare: hK'l.m; twOkl'm. twOkl.m;

Grammatica elementare di ebraico biblico 36


nono esercizio

9.1 VOCABOLARIO
(pl. twOba;) ba' padre !x'l.vu tavola, mensa
(pl. twOMai) ~ae madre yliK. vaso, oggetto
(pl. ~yxia;) xa' fratello hw"cm. i precetto
(pl. ~ynIB') !Be figlio rwOa luce
(pl. twOnB') tB; figlia %v,xo tenebra
h['Wvy> salvezza rq,Bo mattino
hx'm.fi gioia br<[, sera
taJ'x; peccato [;yqir" firmamento
~ve nome hv'Biy' : terra asciutta
~wOlh] sogno bf,[e erba

aj'x' peccare rr:a' maledire


~l;x' sognare bz:[' abbandonare
dk;l' prendere rb;[' attraversare, violare
ht'v' bere vr:y" ereditare
~q' sorgere vr:D" cercare
~f' mettere xk;v' dimenticare
aB' venire bb;s' circondare

d[; verso, fino a !wOvarI 1° yviymix] 5°


rv,a]K; poiché, quando ynIve 2° yVivi 6°
hM'l' perché? yviyliv. 3° y[iybiv. 7°
ynEP-. l[; sulla superficie y[iybir> 4° !Ke così

9.2 Traduci una versione semplificata della creazione in Gn 1:


`#r,a'h' taew> ~yIm;V'h; tae ~yhil{a/ ar'B' !wOvarIh' ~wOYB; 1
~yIM;h; ynEP.-l[; hy"h' %v,xow> Whbow" Whto ht'y>h' #r,a'h'w> 2
hl'y>l' ar'q' %v,xol;w> ~Ay rAal' ar'q' .rAah'-ta, ~yhil{a/ ar"B' 3
dx'a, ~Ay rq,bo hy"h' br,[, hy"h' .~yhil{a/ hf'[' !Ke 4
[;yqir'h'-tx;T; rv,a] ~yIM'h; %AtB. [;yqir' ~yhil{a/ hf'[' ynIVeh' ~wOYB; 5
~yIm;v' [;yqir'l' ~yhil{a/ ar'q' .[;yqir"h'-l[; rv,a] ~yIM;h; !ybeW 6
dx'a, ~Aqm'-la, ~yIM;h;-ta, ~yhil{a/ #b;q' yviyliV.h' ~wOYB 7
~yMiy: ar'q' ~yIM;l;W #r,a, ~yhil{a/ ar'q' hv'B'Y:l; 8
yrIP. #[e-lKo-ta,w> #r,a'h' bf,[e-lKo-ta, ar"B' yviyliV.h' ~wOYB;-~G: 9
~ybik;wOKh;-ta,w> x;rEY"h;-ta,w> vm,Vh, ;-ta, ~yhil{a/ ar"B' y[iybir>h' ~wOYB; 10
hl'y>L;l; !joQ'h; rAah' x;rEY"h;w> ~AYl; rv,a] ldoG"h; rAah' aWh vm,Vh, ; 11
bAj-yKi ~yhil{a/ ha'r" .~yIm'V'h; [;yqir>Bi ~t'ao ~yhil{a/ !t;n" 12
Grammatica elementare di ebraico biblico 37
Lezione 10

USO DEI SUFFISSI


Per esprimere l’aggettivo possessivo (mio, tuo…) si unisce al nome un suffisso
pronominale (= di me, di te…); tali suffissi sono singolari (di me) e plurali (di noi) e
cambiano con nomi singolari (il mio cavallo) e nomi plurali (i miei cavalli).
Ecco lo schema da imparare bene a memoria.

NOME CON SUFFISSI PRONOMINALI


nome singolare

suffissi singolari suffissi plurali

1
(il mio cavallo) ysiWs (il nostro cavallo) WnseWs
2m
^s.Ws ~k,s.Ws
2f
%seWs !k,s.Ws
3m
wOsWs ~s'Ws
3f
Hs'Ws !s'Ws

nome plurale

suffissi singolari suffissi plurali

1
(i miei cavalli) ys;Ws (i nostri cavalli) WnyseWs
2m
^ys,Ws ~k,yseWs
2f
%yIs;Ws !k,yseWs
3m
wys'Ws ~h,yseWs
3f
h'ys,Ws !h,yseWs

Grammatica elementare di ebraico biblico 38


lezione decima

Regole generali (relative al cambiamento vocalico)


– Il nome, prima di aggiungere il suffisso, prende generalmente la stessa struttura
vocalica che avrebbe al plurale (nb: qames e sere propretonica si cambiano in shewa).
Ad esempio: (sing) rb'D' > (pl) ~yrIb'D> > (con suff) yrIb'D> (= la mia parola).
– Mentre tutti i suffissi iniziano per vocale (e sono detti “lievi”), solo i due della 2a pers.
plurale iniziano per consonante (e sono detti “gravi”). Quindi, davanti ai suffissi gravi
la forma del nome è simile a quella dello stato costrutto singolare. Ad esempio:
(sing. ass) rb'D' > (sing. costr) rb;D> > (con suff. grave) ~k,r>b;D> (= la vostra parola).
– I nomi femminili in –āh sostituiscono questo suffisso con –āt (prima dei suffissi lievi) e
con –at (prima dei suffissi gravi). Ad es: hr'wOT > (s. lievi) ytir'wOT > (s. gravi) ~k,t.r;wOT

Regole per i plurali


– I nomi che al plurale hanno il suffisso –îm, perdono tale suffisso, sostituito
semplicemente dai suffissi pronominali. Ad esempio: ~ysIWs > ys;Ws (= i miei cavalli).
– Per i nomi che hanno variazioni vocaliche, davanti ai suff. lievi il tema è quello del
plurale assoluto (~yrIb'D> > yr;b'D> = le mie parole); mentre davanti ai suff. gravi il tema
è quello del plurale costrutto (yrEb.DI > ~k,yrEb.DI = le vostre parole).
– I nomi che hanno il plurale in –ôt, non perdono tale suffisso; i suffissi pronominali si
aggiungono ad esso. Ad esempio: hr'wOT > twOrwOT > yt;wOrwOT (= le mie leggi).
– Per i nomi che hanno variazioni vocaliche, si ricordi che davanti a tutti i suffissi il tema
è sempre quello del plurale costrutto. Ad esempio:
tB; > (pl. ass) twOnB' > (pl. costr) twOnB. > (s. lievi) yt;wOnB. > (s. gravi) ~k,ytewOnB.

PARTICOLARITÀ DEI NOMI “SEGOLATI”


I nomi “segolati” (cioè segol e accento sulla penultima) in origine erano nomi mono-
sillabici, con una sola vocale, detta “primitiva”. Questa può essere: patah, hireq o holem.
In base alla diversa vocale primitiva i nomi segolati si dividono in tre tipi principali:
a) %l,m, > vocale –a– > * malk
b) rp,se > vocale –i– > * sifr
c) vd,qo > vocale –o– > * qodš

– Nel plurale assoluto tutti i segolati assumono le vocali shewa-qames (%l,m, > ~ykilm
' .).
– Nel plurale costrutto ogni tipo di segolato riprende la vocale primitiva (%l,m, > ykel.m;).
– Con i suffissi pronominali, al singolare i segolati adoperano sempre la forma del plurale
costrutto; mentre al plurale, davanti ai suffissi lievi si usa la forma del plurale assoluto
e davanti ai suffissi gravi quella del plurale costrutto. Ecco lo schema sintetico:
assoluto pl. assoluto pl. costrutto suff. sing s. pl. lievi s. pl. gravi
%l,m, > ~ykilm' . > ykel.m; > ykil.m; yk;lm' . ~k,ykelm. ;
rp,se > ~yrIp's. > yrEp.si > yrip.si yr;p's. ~k,yrEp.si
vd,qo > ~yvid"q\ > yved>q' > yvid>q' yv;d"q\ ~k,yvedq> '

Grammatica elementare di ebraico biblico 39


decimo esercizio

10.1 VOCABOLARIO
gd" pesce ~d"a' uomo = a;nqrwpoj
@wO[ uccelli hm'd"a] terra
hY"x; essere vivente ~l,c, immagine
hm'heB. bestiame rk'z" maschio
hk'al'm. lavoro hb'qen> femmina
rz<[e aiuto wO–dg< n <–K. come di fronte a lui
[l'ce costola vx'n" serpente
rWra' maledetto ~Wr[' furbo
hb'yae inimicizia varo testa
[r;z< seme ê bqE[' calcagno
tb;v' smettere tyvi mettere
rmoale “dicendo” @Wv insidiare

10.2 Traduci una versione semplificata da Gn 1-3:

`twOrh'N>b;W ~yMiY:B; rv,a] ~ygID"h;-ta, ~yhil{a/ ar"B' yviymixh] ' ~wOYB; 1


`~yIm;V'h; [:yqir> ynEP.-l[;w> #r,a'h'-l[; rv,a] @wO[h'-ta, ~G: hf'[' 2
`hm'heB.-lK'-ta,w> #r,a'h' tY:x;-ta, ~yhil{a/ hf'[' yViVih' ~wOYB; 3
`~t'ao ar"b' hb'qen>W rk'z" .~yhil{a/ ~l,c,B. hm'd"a]h'me ~d"a'h'-ta, rc;y" 4
`hf'[' rv,a] hk'al'M.h;-lK'mi ~yhil{a/ tb;v' y[iybiVh. ' ~wOYB; 5
`tB'V;h; ~wOy aWh wOB ~yhil{a/ tb;v' rv,a] y[iybiVh. ' ~wOYh; 6
`~yIm;V'h; @wO[l.W hm'heB.h;-lk'l. twOmve ~d"a'h' ar"q' 7
wODg>n<K. rz<[e hy"h' aOl ~d"a'l'w> 8
hV'ail. ~d"a'h'-!mi xq;l' rv,a] [l'Ceh;-ta, ~yhil{a/ hwhy hn"B' 9
~yhil{a/ hwhy hf'[' rv,a] hd<F'h; tY:x;-lK'mi ~Wr[' hy"h' vx'N"h; 10
hl'k.a*' !G"h; %wOtB. rv,a] #[eh' yrIP.miW vx'N"h; lwOq-la, hV'aih' h['m.v*' 11
hV'aih' wOl hn"t.n"* rv,a] yrIP.h;-ta, ~d"a'h'-~G: lk;a' 12
T'l.k;a' !G"h;-%wOtB. rv,a] #[eh'-!mih] rmoale ~d"a'h'-la, ~yhil{a/ rm;a' 13
#[eh'-!mi yli hn"t.n"* ayhi ydIM'[i T't;n" rv,a] hV'aih' rmoale ~d"a'h' rm;a' 14
tyfi[' taZO-hm; hV'ail' ~yhil{a/ hwhy rm;a' 15
h'yl,ae vx'N"h; rm;a' rv,a-] lK'-ta, wOl hr"m.a'* ayhiw> 16
hm'heB.h;-lK'mi hT'a; rWra' tazO t'yfi[' yKi vx'N"h;-la, hwhy rm;a' 17
… H['_r>z: !ybeW ^[]r>z: !ybeW hV'aih'( !ybeW ^n>yBe tyvia'Ÿhb'yaew> 18
`bqE[' WNp,WvT. hT'a;w> varoê^p.Wvy> aWh 19
~yhil{a/ hwhyl; taJ'x; Waj.x'* yKi !G"h;-!mi hV'aih'w> ~d"a'h' Wac.y"* 20

Grammatica elementare di ebraico biblico 40


Lezione 11

Schema di coniugazione del verbo

Qal yiqtōl
singolare plurale

3m bToky. I 3
m
WbT.k.yI
3f bTokT. i 3f hn"b.Tok.Ti
2m bTokT. i 2
m
WbT.k.Ti
2f ybiTk. .Ti 2f hn"b.Tok.Ti
1 bToka. , 1 bTokn. I

Note:
- l’imperfetto (o futuro) indica azione ripetuta e/o incompiuta;
- si traduce con presente o futuro o imperfetto;
- esprime anche il valore del congiuntivo con varie sfumature;
- la vocale tematica diventa shewa davanti ai suffissi vocalici
(–î, –û)

È necessario imparare a memoria questo paradigma!

Grammatica elementare di ebraico biblico 41


lezione undecima

FORME PARTICOLARI DELLO YIQTOL


Come già visto per il qātal, anche in questo caso la presenza di consonanti particolari
produce dei cambiamenti nella vocalizzazione e talvolta anche nella stessa radice.
Passiamo in veloce rassegna i principali casi di mutazioni.
Verbi stativi, di II-III gutturale e alcuni altri verbi:
hanno come vocale principale “a” invece di “o”: rx;b' rx;b.yI / dm;l' dm;l.yI
Verbi di III-Aleph:
anch’essi hanno come vocale principale “a”; ma il patah finale si cambia in qames per
compensare la presenza di aleph quiescente: ar'q' ar'q.yI
Verbi di I-gutturale:
– quelli che hanno il tema in “o”, dato che la I-gutturale vuole la vocale composta ( ]), nel
prefisso impiegano la vocale patah dmo[]y:
– quelli che hanno il tema in “a”, con la I-gutturale usano come vocale composta ( /) e nel
prefisso impiegano la vocale segol qz:x/y<
Verbo aj'x' (= peccare):
questo verbo assomma in sé le caratteristiche dei due tipi (I-gutt e III-a) aj'x/y<
Verbi di I-Aleph:
– quelli che hanno il tema in “o”, dato che la I-Aleph vuole la vocale composta ( /), nel
prefisso impiegano la vocale segol rsoa/y<
– quelli che hanno il tema in “a”, poiché la I-Aleph resta senza vocale, nel prefisso
impiegano la vocale holem lk;ayO - lk;aTo – Wlk.aTo - lk;anO
– il verbo rm;a' (dire) ha forma rm;ayO; ma nel più comune wayyiqtol è rm,aYOw:
Verbi di I-Nun:
– cade la nun e si raddoppia la seconda consonante;
– alcuni hanno il tema in “o”: lp;n" lPoyI
– altri hanno il tema in “a”: [s;n" [S;yI
– il verbo !t;n" (dare) ha il tema in “e” !TeyI - !Teti
– appartiene a questo gruppo anche il verbo xq;l' (prendere) xQ;yI
Verbi di I-Yod:
– in alcuni la yod cade, hanno il tema e il prefisso in “e”: bv;y" bveyE
– appartengono a questo gruppo anche: %l;h' %leyE e [d;y" [d;yE
– in altri la yod non cade, il tema è in “a” e una yod resta senza vocale: vr;y" vr;yyI
Verbi di III-He:
davanti ai suffissi vocalici la he cade; davanti al suffisso consonantico la he viene sostituita
dall’originale yod; negli altri casi resta la he:
3m hn<b.yI Wnb.yI
3f hn<b.iTi hn"yn<b.iTi
2m hn<b.iTi Wnb.iTi
2f ynIb.iTi hn"yn<b.iTi
1 hn<b.a, hn<b.nI
Grammatica elementare di ebraico biblico 42
lezione undecima

Verbi di II-Waw:
si tratta in realtà di radici bi-consonantiche (= verbi sincopati) che solo in origine avevano
al centro una waw; mentre nel qatal non compare, nell’yiqtol la waw è presente ma senza
valore consonantico; il tema è in “û” e il prefisso in “a”:
3m ~Wqy" WmWqy"
3f ~WqT' hn"ym,WqT.
2m ~WqT' WmWqT'
2f ymiWqT' hn"ym,WqT.
1 ~Wqa' ~Wqn"
Il verbo aB' ha il tema in “o”  awOby"
Verbi di II-Yod:
anche queste radici bi-consonantiche in origine avevano al centro una yod; mentre nel qatal
non compare, nell’yiqtol la yod è presente ma senza valore consonantico; il tema è in “î” e
il prefisso in “a”:
3m ~yfiy" Wmyfiy"
3f ~yfiT' hn"ym,yfiT.
2m ~yfiT' WmyfiT'
2f ymiyfiT' hn"ym,yfiT.
1 ~yfia' ~yfin"
Verbi geminati:
– quelli che hanno il tema in “o”, nel prefisso impiegano la vocale qames; la vocale
doppia scompare; ricompare con daghesh davanti ai suffissi: bb;s' bsoy" – WBsoy"
– quelli che hanno il tema in “a”, nel prefisso impiegano la vocale sere; la vocale doppia
scompare; ricompare con daghesh davanti ai suffissi: ll;q' lq;yE – WLq;yE

Forme irregolari nel wayyiqtol:


I verbi di III-He hanno una forma propria per lo iussivo, che risulta una forma apocopata
dell’imperfetto senza la finale he e con l’accento ritirato; queste forme sono generalmente
usate con il waw consecutivo (vd. pagina seguente).
Ecco uno schema dei principali verbi che hanno questa forma irregolare:

verbo perfetto imperfetto wayyiqtol


costruire hn"B' hn<b.yI !b,YIw:
piangere hk'B' hK,b.yI %b.YwE :
rivelare hl'G" hl,g>yI lg<YIw:
vedere ha'r' ha,r>yI ar>Y:w:
rispondere hn"[' hn<[]y: ![;Y:w:
salire hl'[' hl,[]y: l[;Y:w:
fare hf'[' hf,[]y: f[;Y:w:
essere hy"h' hy<h.yI yhiyw> :
Grammatica elementare di ebraico biblico 43
Lezione 12

LA SEQUENZA NARRATIVA
In una frase narrativa con più forme verbali coordinate l’ebraico adopera un procedimento
per noi strano: infatti, se è preceduto dalla congiunzione waw vocalizzato con patah (e il
raddoppiamento della prima consonante del verbo) l’imperfetto assume il valore del
perfetto ed esprime un’azione compiuta.
In tal caso si chiama “imperfetto inverso”, o meglio: wayyiqtol. Ad esempio vd. Gn 3,1-6:

hd,F'h; tY:x; lKomi ~Wr[' hy"h' vx'N"h;w> 1 e il serpente era più furbo di ogni animale del campo
hV'aih'-la, rm,aYOw: 2 e disse alla donna…
vx'N"h;-la, hV'aih' rm,aTow: 3 e disse la donna al serpente…
#[eh' bAj yKi hV'aih' ar,Tew: 4 e vide la donna che buono (era) l’albero
lk;aTow: Ayr>Pimi xQ;Tiw: 5 e prese del suo frutto e mangiò
`lk;aYOw: HM'[i Hv'yail.-~G: !TeTiw: 6 e diede anche al suo uomo con lei ed egli mangiò

VOCABOLARIO
vx'N" serpente Wlk.ato mangerete (yiq 2 pl di lk;a')
~Wr[' furbo (agg.) lkeanO mangeremo (yiq 1 pl di lk;a')
hY"x; essere vivente W[G>ti toccherete (yiq 2 pl di [g:n")
@a; forse (partic. interrogativa) !Wt)muT. morirete (yiq 2 pl di twOm)
%AtB. in mezzo (avv.) tAm morire (infinito assoluto)
WNM,mi !mi + suff. 3a m. sing. ~k,lk. 'a] il vostro mangiare (inf. costr. + suff. pr)
!P, affinché non Wxq.p.nIw> si apriranno (weqataltî Ni di xq;p')
lk'a]m; cibo ~t,yyIh.wI sarete (weqataltî di hy"h')
hw"a]t; piacere ar,Tew: e vide (wayyiqtol 3 f.s. di ha'r")
dm'x.n< desiderabile (ptc Ni) lyKif.h; diventare saggio (inf. Hiphil di lk;f')
Hv'yai vyai + suff. 3 f. s. xQ:Tiw: e prese (wayyiqtol 3 f.s. di xq;l')
!TETiw: e diede (wayyiqtol 3 f.s. di !t;n")
lk;aYOw:/ lk;aTow: e mangiò (wayyiqtol 3 m/f. s. di lk;a')

Proviamo a tradurre il testo di Genesi 3,1-6:


~yhi_la{ / hw"hy> hf'[' rv<a] hd,F'h; tY:x; lKomi ~Wr[' hy"h' vx'N"h;w> 1
`!G"h; #[eîlKomi Wlk.ato al{å~yhil{a/ rm:a'-yKi @a; hV'aih'-la, rm,aYOw:
`lkeanO !G"h;-#[e yrIP.mi vx'_N"h;-la, hV'aih'( rm,aTow: 2
~yhil{a/ rm:a' è!G"h;-%AtB. rv<a] é#[eh' yrIP.miW 3
`!Wt)muT.-!P, AB+ W[G>ti al{w> WNM,mi Wlk.ato) al{
`!Wt)muT. tAm-al{) hV'_aih'(-la, vx'N"h; rm,aYOw: 4
WNM,mi ~k,l.k'a] ~AyB. yKiª~yhil{a/ [;dye O yKi 5
`[r'w( " bAjïy[ed>yO ~yhil{aKe( ~t,yyIh.wI ~k,y_ nEy[e Wxq.p.nIw>
lk'a]m;l. #[eh' bAj yKiähV'aih'( ar,Tew: 6
lyKif.h;l. #[eh' dm'x.n<w> ~yIn:y[el' aWh-hw"a]t; ykiw>
`lk;aYOw: HM'[i Hv'yail.-~G: !TeTiw: lk;_aTow: Ayr>Pimi xQ:Tiw:
Grammatica elementare di ebraico biblico 44
lezione dodicesima

LE FRASI TEMPORALI
Le espressioni o le particelle che introducono una frase temporale si inseriscono nella
sequenza narrativa davanti alla frase che modificano e sono introdotte dal wayyiqtol del
verbo essere (yhiy>w: = e avvenne) per il passato. La sequenza abituale è:
wayyehî (e avvenne) + frase temporale/causale + wayyiqtol (e fece)….

Ad esempio: (wayyiqtol introduttivo) yhiyw> : [e avvenne]


(frase temporale ) rq,Bob; al mattino
(wayyiqtol principale) dwID' bTok.YIw: [e] scrisse Davide
(altri elementi della frase) hZ,h; rp,Seh;-ta, questo libro

Lo stesso vale anche per le promesse al futuro, ma in tal caso si adopera la forma inversa
del qatal (weqataltì) del verbo essere (hy"h'w> = e avverrà). La sequenza è analoga:
wehāyāh (e avverrà) + frase temporale/causale + weqataltì (e farà)….

Ad esempio: (weqataltì introduttivo) hy"h'w> [e avverrà]


(frase temporale ) aWhh; ~AYB; in quel giorno
(weqataltì principale) hwhy tr;k'w> [e] stipulerà il Signore
(altri elementi della frase) hv'd'x] tyrIB. un’alleanza nuova

Le particelle che introducono in genere le frasi temporali/causali sono:


rv,a]K; = quando, poichè ~wOy = giorno (con la prep. B.)
yKi = quando, ogni volta che hn"v' = anno
t[e = tempo

VOCABOLARIO
rx;a; dopo (prep.) rm,aYOw: e disse (wayyiqtol di rm;a')
tyrIxa] ; fine hS'nI tentare (qatal Piel)
hl'b.si peso lD;g" diventar grande
lqo voce aceYEw: e uscì (wayyiqtol di ac;y")
qr'b' fulmine ar>Y:w: e vide (wayyiqtol di ha'r")
!n"[" nuvola tyOh.Bi quando fu (be+infinito di hy"h')
dbeK' pesante (agg.) !Akn" stabile (ptc Niphal di !Wk)
~aun> oracolo ytiabehew> e farò venire (weqataltì Hiphil di awOB)
~yIr'h\C' mezzogiorno ~yaiB' “venienti” (ptc Q plurale di awOB)
tyrIB. alleanza (f.) tr;K' tagliare, stipulare [un’alleanza]
vd'x' nuovo (agg.) hwIhy> NB: YHWH con le vocali di ~yhil{a/

Grammatica elementare di ebraico biblico 45


lezione dodicesima

Proviamo a tradurre queste frasi temporali:

(Gn 22,1) hL,aeh' ~yrIb'D>h; rx;a; yhiy>w:


~h'rb' .a; wyl'ae rm,aYOw: ~h'rb' .a;-ta, hS'nI ~yhil{a/h'w>
(Es 2,11) ~heh' ~ymiY"B; yhiy>w:
~t'l{b.siB. ar>Y:w: wyx'a,-la, aceYEw: hv,mo lD;g>YIw:
(Es 19,16) rq,Boh; tyOh.Bi yviyliVh. ; ~Ayb; yhiy>w:
rh'h'-l[; dbeK' !n"['w> ~yqir'b.W tl{qo yhiy>w:
(2Sam 11,14) rq,Bob; yhiy>w:
`hY"rWI a dy:B. xl;vY. Iw: ba'Ay-la, rp,se dwID' bTok.YIw:
(Is 2,2) ~ymiY"h; tyrIx]a;B. hy"h'w>
hw"hy>-tyBe rh; hy<h.yI !Akn"
(Am 8,9) hwIhy> yn"doa] ~aun> aWhh; ~AYB; hy"h'w>
~yIr'h\C'B; vm,V,h; ytiabehwe >
(Ger 31,31) hw"hy>-~aun> ~yaiB' ~ymiy" hNEhi
hv'd'x] tyrIB. laer'f.yI tyBe-ta, yTir;k'w>

Grammatica elementare di ebraico biblico 46


Lezione 13

le forme del QAL

qatal bt;k' [coniugato]


scrisse

yiqtol btok.yI [coniugato]


scriveva
scrive
scriverà

imperativo btok. [coniugato solo alla 2a persona]


scrivi tu
ybit.ki / Wbt.ki / hn"b.tok.

infinito costrutto btok. [unito ai suffissi pronominali]


scrivere
ybit.K' = il mio scrivere (kotbî)
~k,b.t.K' = il vostro scrivere (kotbekem)

infinito assoluto bwOtk' [invariato]


scrivere

participio passivo bWtk' [declinato per genere e numero]


scritto
hb'Wtk. / ~ybiWtk. twObWtk.

participio attivo bteko [declinato per genere e numero]


scrivente
hb't.ko / ~ybit.ko twObt.ko
tb,t,ko

Grammatica elementare di ebraico biblico 47


lezione tredicesima

IMPERATIVO
La struttura di base dell’imperativo è sempre strettamente relativa al corrispondente yiqtol
e ha le stesse desinenze delle 2 persone dell’imperfetto.
Davanti alle desinenze vocaliche (–î, –û) la vocale tematica si cambia in shewa; di
conseguenza si applica la regola dello shewa A (vd. pag. 12)
singolare plurale

2 masch btoK. Wbt.Ki


2 femm ybitK. i hn"b.toK.
La negazione dell’imperativo avviene in modo speciale. Non si usa mai il verbo
all’imperativo, bensì all’imperfetto (o iussivo) e con due tipi di negazione:
– la; con valore immediato e particolare (hf,[]T;-la; = non fare “ora”): cf 2Sam 13,12
– aOl con valore permanente e universale (hf,[]T;-aOl = non fare “mai”): cf Es 20,10
Talvolta si aggiunge all’imperativo la particella an":- col senso di “per favore, ti prego”; in
genere, però, non conviene tradurla. Vi si può aggiungere anche il suffisso –āh per
determinare un tono enfatico. Ecco un esempio famoso entrato nella nostra liturgia:
– aN"-h['yviAh (imperativo Hiphil di [v;y" = salvare) Osanna! = Per favore, salva!
(Sal 118,25) `aN"-hx'ylich. ; hw"hy>÷aN"a' aN"-h['yviAh hw"hy>âaN"a'

Esempi di uso nel testo biblico


a) imperativo maschile singolare:
(Gn 22,2) hY"rIMoh; #r,a,-la, ^l.-%l,w> T'b.h;a'-rv,a] ^d>yxiy>-ta, ^n>Bi-ta, an"-xq; rm,aYOw:
- xq; = imperativo di xq;l' (prendere)
- %le = imperativo di %l;h' (andare)
(Es 17,14) [;vAu hy> ynEza> 'B. ~yfiw> rp,SeB; !ArK'zI tazO btoK. hv,mo-la, hw"hy> rm,aYOw:
- btoK. = imperativo di bt;k' (scrivere)
- ~yfi = imperativo di ~yfi (mettere)
b) imperativo femminile singolare:
(Zac 9,9) %l' aAby" %Kel.m; hNEhi ~l;iv'Wry> tB; y[iyrIh' !AYci-tB; daom. yliyGI
- yliyGI = imperativo Q di lyGI (rallegrarsi)
- y[iyrIh' = imperativo Hiphil di [wr (gioire)
c) imperativo maschile plurale:
(Sal 100,1-2) hn"n"r>Bi wyn"p'l. WaBo hx'm.fiB. hw"hy>-ta, Wdb.[i #r,a'h'-lK' hw"hyl; W[yrIh'
- W[yrIh' = imperativo Hiphil di [wr (gioire)
- Wdb.[i = imperativo Q di db;[' (servire)
- WaBo = imperativo Q di awOB (venire)
(Sal 117,1-2) Hy"-WlL.h; — ~yIAG-lK' hw"hy>-ta, WlL.h;

Grammatica elementare di ebraico biblico 48


lezione tredicesima

INFINITO COSTRUTTO
L’infinito è il “nome di una azione” (= lo scrivere). Questa forma ebraica di infinito si dice
costrutto, perché viene “costruito” con i suffissi pronominali (= il mio scrivere).
Per molti verbi ha forma relativa all’imperfetto, in alcuni casi identica all’imperativo; per
altri verbi, invece, ha forma irregolare. L’aggiunta dei suffissi pronominali (come avviene
per i nomi) provoca mutamenti nella struttura vocalica: per lo più si tratta di una riduzione
di holem (ō) in qames hatuf (ŏ):

da solo btoK.
con suffissi ybitK. ' ^b.t.K' wObt.K' WnbetK. '
(kŏtbî) (kŏtbeka) (kŏtbô) (kŏtbénû)
il mio scrivere il tuo scrivere il suo scrivere il nostro scrivere

Esempi di uso nel testo biblico


a) con le preposizioni B. o K. e suffisso pronominale:
in questa costruzione l’infinito equivale ad una frase avverbiale, spesso con valore
temporale: “nel mio scrivere” = “quando io scrivo/scrivevo”. Si adopera frequentemente
nelle frasi temporali introdotte da wayehî.
(Gn 39,15) `hc'Wxh; aceYwE : ylic.a, Adg>Bi bzO[]Yw: : yliAq-ta, A[m.v'k. yhiy>w:
> A [m.v' k. = ke + ascoltare + suo = “quando ascoltò”
(Dt 6,7) ^T.b.viB. = be + tb,v, (inf. costrutto di bv;y") + ka (tuo) “nel tuo stare”
^T.k.l,B. = be + tk,l, (inf. costrutto di %l;h') + ka (tuo) “nel tuo camminare”
^B.k.v'B. = be + bkov. (inf. costrutto di bk;v)' + ka (tuo) “nel tuo coricarti”
^m,WqB. = be + ~Wq (inf. costrutto di ~Wq) + ka (tuo) “nel tuo alzarti”

b) con la preposizione l.:


unito a questa preposizione ha in genere valore finale:
(Es 3,4) hv,mo hv,mo rm,aYOw: ~yhil{a/ wyl'ae ar'q.YwI : tAar>li rs' yKi hw"hy> ar>Y:w:
> tAar> li = le + tAar> (inf. costrutto di ha'r" - vedere) = “a vedere”
mentre col verbo rm;a' (dire) ha valore di gerundio (rmoale = dicendo), ma corrisponde ai
nostri “due punti” come segno che introduce un discorso diretto:

(Gn 2,16) `lkeaTo lkoa' !G"h;-#[e lKomi rmoale ~d'a'h'-l[; ~yhil{a/ hw"hy> wc;y>w:

c) l’infinito costrutto è negato dalla particella yTil.bil:.


(Gn 3,11) hT'a'_ ~roy[e yKiî^l. dyGIhi ymi…rm,aYOw:
`T'l.ka'( ' WNM,mi-lk'a] yTil.bil. ^ytiyWIci rv<a] #[eh'-!mih]
> lk'a] è inf. costrutto di lk;a' (mangiare) preceduto da negazione  “di non mangiare”

Grammatica elementare di ebraico biblico 49


lezione tredicesima

Impariamo lo «Shema‘ Israel» (Dt 6,4-7):


`dx'a, hw"hy> Wnyhel{a/ hw"hy> laerf' .yI [m;v. 4
`^d,aom.-lk'b.W ^v.p.n:-lk'b.W ^b.b'l.-lk'B. ^yh,l{a/ hw"hy> tae T'b.h;a'w> 5
`^b,b'l.-l[; ~AYh; ^W>c;m. ykinOa' rv,a] hL,aeh' ~yrIb'D>h; Wyh'w> 6
^m,Wqb.W ^B.k.v'b.W %r,D,b; ^T.k.l,b.W ^t,ybeB. ^T.b.viB. ~B' T'r>B;dIw> ^yn<b'l. ~T'n>N:vwi > 7
note:
> [m;v. = imptv Q 2 s di [m;v' (ascoltare)
> T'b.h;a'w> = weqataltì Q 2 m s di bh;a' (amare)
> ^W>c;m. = ptc Piel di hwc (comandare) + suff. pron. 2 m s
> ~T'n>N:viw> = weqataltì Piel 2 m s di !nv (ripetere) + suff. pron. 3 m pl
> T'r>B;dIw> = weqataltì Piel 2 m s di rBedI (parlare), regge la prep. B.
> ^T.b.viB. = prep. B. + inf. costr. di bv;y" (abitare) + suff. pron. 2 m s (vd. p. 50)

INFINITO ASSOLUTO
Questa forma di infinito di dice assoluto, perché è “sciolta” da ogni legame con altri
lessemi e compare sempre da solo: ha sostanzialmente il valore di un avverbio.
Per la grande maggioranza dei verbi la sua struttura vocalica è ā – ô ( wO – '). Resta sempre
invariata e non cambia né per declinazione né per coniugazione.

bwOtK' = scrivere

Esempi di uso nel testo biblico

a) con valore di rafforzativo, precede una forma finita dello stesso verbo:
(Gn 2,17) WNM,mi lk;ato al{ [r'w" bAj t[;D;h; #[emeW
tWmT' tAm WNM,mi ^l.k'a] ~AyB. yKi
> tAm è infinito assoluto di tAm “morire morirai” = certamente morirai

b) per indicare che l’azione perdura, segue una forma finita dello stesso verbo:
(Ger 22,10) dA[ bWvy" al{ yKi %lehol; Akb' WkB.
> Akb' è infinito assoluto di hk'B' “piangete piangere” = continuate a piangere

c) con valore simile all’imperativo:


(Dt 5,12) ^yh,l{a/ hw"hy> ^W>ci rv,a]K; AvD>q;l. tB'V;h; ~Ay-ta, rAmv'
> rAmv' è infinito assoluto di rm;v' (custodire) = rmov.  “custodisci”

lezione tredicesima
Grammatica elementare di ebraico biblico 50
PARTICIPIO PASSIVO
Il participio è praticamente un aggettivo e come tale si comporta, cioè viene declinato al
singolare/plurale e maschile/femminile.
Il ptc passivo ha struttura vocalica ā – û ( W – )' ; ma nella declinazione il qames diventa
shewa per la legge della propretonica:

singolare plurale
masch bWtK' ~ybiWtK.
femm hb'WtK. twObWtK.

Esempi di uso nel testo biblico


(Sal 40,8-9) yh;l{a/ ^n>Acr>-tAf[]l; yl'[' bWtK' rp,se-tL;gIm.Bi ytiab'-hNEhi yTir>m;a' za'
> ytiab' = qatal Q 1 s di aB' (venire)
> bWtK' = ptc passivo di bt;K' (scrivere) “sta scritto”
> tAf[]l; = inf. costrutto di hf'[' (fare) + prep. l. con valore finale

(Gn 14,19) #r,a'w" ~yIm;v' hnEqo !Ayl.[, lael. ~r'b.a; %WrB' rm;aYOw: Whker>b'y>w:
> Whker>b'y>w: = wayyiqtol Piel 2 m s di %rB (benedire) + suff. pron. 3 m s
> %WrB' = ptc passivo di %rB (benedire) “benedetto”
> hnEqo = ptc attivo di hn"q' (fondare) è un titolo di Dio “Creatore”

(Gn 3,14-15) évx'N"h;-la,( ~yhil{a/ hA'hy> rm,aYOw:


hd,_F'h; tY:x; lKomiW hm'heB.h;-lK'mi hT'a; rWra' taZO t'yfi[' yKi
`^yY<)x; ymey>-lK' lk;aTo rp"[w' > %lete ^n>xoG>-l[;
H['_r>z: !ybeW ^[]r>z: !ybeW hV'aih'( !ybeW ^n>yBe( tyvia' hb'yaew>
`bqE)[' WNp,WvT. hT'a;w> varo ^p.Wvy> aWh
> t'yfi[' = qatal Q 2 m s di hf'[' (fare)
> rWra' = ptc passivo m s di rr:a' (maledire) “maledetto”
> %lete = yiqtol Q 2 m s di %l;h' (andare)
> tyvia' = yiqtol Q 1 s di tyvi (mettere)
> ^p.Wvy> = yiqtol Q 3 m s di @Wv (insidiare) + suff. pron. 2 m s
> WNp,WvT. = yiqtol Q 2 m s di @Wv (insidiare) + suff. pron. 3 m s

Grammatica elementare di ebraico biblico 51


lezione tredicesima

PARTICIPIO ATTIVO
Il ptc attivo si comporta allo stesso modo: l’abbiamo già studiato (vd. p. 21). Spesso è
usato come forma verbale finita, sottintendo il verbo essere = “io (sono) scrivente” (cf
l’inglese: I am writing).
Ha struttura vocalica ō – ē ( e– o); ma nella declinazione il sere diventa shewa per la legge
della propretonica; al femminile singolare si preferisce la forma “segolata”:

singolare plurale
masch bteKo ~ybit.Ko
femm tb,t,Ko twObt.Ko

Esempi di uso nel testo biblico


(Sal 136,1) ADs.x; ~l'A[l. yKi bAj+-yKi hw"hyl; WdAh
(Sal 136,5) ADs.x; ~l'A[l. yKi hn"+Wbt.Bi ~yIm;V'h; hfe[ol.
(Sal 136,10) ADs.x; ~l'A[l. yKi ~h,_yreAkb.Biâ~yIr;cm. i hKem;l.
(Sal 136,13) ADs.x; ~l'A[l. yKi ~yrI+z"g>li @Ws-~y: rzEgOl.
(Sal 136,16) ADs.x; ~l'A[l. yKi rB"+d>MiB; AM[;â%yliAml.
(Sal 136,25) ADs.x; ~l'A[l. yKi rf'B'-lk'l. ~x,l, !tenOl.
> WdAh = imperativo Hiphil 2 m pl di hdy (lodare), regge la prep. l.
> hfe[ol. = le + ptc attivo Q di hf'[' (fare) “colui che fa”
> hKem;l. = le + ptc attivo Hiphil di hkn (colpire) “colui che colpisce”
> rzEgOl. = le + ptc attivo Q di rz"G" (dividere) “colui che divide”
> %yliAml. = le + ptc attivo Hiphil di %l;h' (andare) “colui che fa andare”
> !tenOl. = le + ptc attivo Q di !t;n" (dare) “colui che da”

(Qoh 1,4) `lb,h' lKoh; ~ylib'h] lbeh]


td,m,[o ~l'A[l. #r,a'h'w> aB' rAdw> %leho rAD
> %leho = ptc attivo m s di %l;h' (andare) “(è) andante” = va
> aB' = ptc attivo m s di aB' (venire) “(è) veniente” = viene
> td,m,[o = ptc attivo f s di dm;[' (stare) “(è) stante” = resta

(Is 12,6) `laerf' .yI vAdq. %BEr>qiB. lAdg"-yKi !AY=ci tb,v,Ay yNIrow" ylih]c;
> ylih]c; = imptv Q 2 f s di lh;c' (gioire)
> yNIrow" = cong. waw + imptv Q 2 f s di !n:r" (rallegrarsi)
> tb,v,Ay = ptc attivo f s di bv;y" (abitare) “colei che abita”
> %Ber>qiB. = be + br,q, (seno, mezzo) + suff. pron. 2 f s

Grammatica elementare di ebraico biblico 52


Lezione 14

Le CONIUGAZIONI = Verbi derivati


nome forma significato
sigla

1. Qal bt;K' Q forma primaria di base [= semplice]

2. Niphal bT;k.nI Ni - passivo [fu scritto];


- medio o riflessivo [si fermò, si lavò]
- variazioni non classificabili [!m;a.n<]

3. Piel lDeGI Pi - intensivo [uccise con forza];


- fattivo [santificò];
- denominativo [da rb'd'  parlò];
- variazioni non classificabili [dMeli]

4. Pual lD;GU Pu - passivo del Piel

5. Hiphil dymivh. i Hi - causativo [fece uscire];


- denominativo [da !z<ao  ascoltò];
- dichiarativo [giustificò];
- variazioni non classificabili [!ymia/h,]

6. Hophal dm;v.h'i Ho - passivo dell’Hiphil

7. Hithpael lDeGt: .hi Hit - riflessivo intensivo [si santificò];


- variazioni non classificabili [%Leh;t.h]i

Grammatica elementare di ebraico biblico 53


lezione quattordicesima

NIPHAL
Il Ni corrisponde al medio-passivo; caratteristico è il prefisso nun. All’imperfetto il nun
viene assimilato alla prima consonante del tema e la raddoppia.
Ecco lo schema della coniugazione di un verbo forte:
perfetto imperfetto imptv inf. costr inf. ass ptc. att ptc. pass

bT;k.nI bteK'yI bteK'hi bteK'hi bwOtk.nI — bT'k.nI


Ha il significato base di passivo nei verbi transitivi  bT;k.nI = fu scritto.
Ha anche valore di medio (xT;p.nI = si aprì) o riflessivo (la;g>nI = si riscattò).
Importante è il significato risultativo, che dice uno stato rB;v.nI = è rotto. In questo caso ci
sono alcune interessanti variazioni, perché il Ni indica l’effetto o la condizione: ad es.
“vedere” apparire (ha'r>nI);
“trovare” esistere (ac'm.nI);
“temere” essere terribile (ar"wnO );
“mangiare” essere commestibile (lk;a/n?);
“amare” essere amabile (bh;a/n?).
Alcuni verbi hanno solo il Ni, mentre non sono attestati in altre coniugazioni. Ad esempio:
combattere (~x;l.nI); nascondersi (rT;s.nI); fuggire (jl;m.nI); addormentarsi (~D:r>nI).

Esempi di uso nel testo biblico


~r'b.a; ^m.v-i ta, dA[ areQ'yI-al{w> (Gn 17,5)

^yTit;n> ~yIAG !Amh]-ba; yKi ~h'r'b.a; ^m.vi hy"h'w>


areQ'yI = Ni yiqtol 3 m s di ar"q' (chiamare) “si chiamerà”

`aWh !m'a/n< ytiyBe-lk'B. hv,mo yDIb.[; !ke-al{ (Num 12,7)

!m'a/n< = Ni ptc m s di !ma (essere stabile) “accreditato” (= pisto,j)

`dx'a, dnE Wdm.[;y:w> hl'[.ml' .mi ~ydIr>YOh; ~yIM;h; !WtreKy' I (Gs 3,13)

!WtreK'yI = Ni yiqtol 3 m pl di tr:K' (tagliare) “si separarono”


hl'y>L'h; ~Alx]B; hmol{v.-la, hA'hy> ha'r>nI !A[b.gIB. (1Re 3,5)

%l'-!T,a, hm' la;v. ~yhil{a/ rm,aYOw:


ha'r>nI = Ni qatal 3 m s di ha'r" (vedere) “apparve”
~a'b'c.-lK' wyPi x;Wrb.W Wf[]n: ~yImv; ' hw"hy> rb;d>Bi (Sal 33,6)

Wf[]n: = Ni qatal 3 m pl di hv'[' (fare) “furono fatti”

Grammatica elementare di ebraico biblico 54


lezione quattordicesima

PIEL
Il Pi (= Qittel) si può definire intensivo e ha valore attivo. Caratteristico è il
raddoppiamento della seconda consonante e la vocalizzazione particolare
Ecco lo schema della coniugazione di un verbo forte:
perfetto imperfetto imptv inf. costr inf. ass ptc. att ptc. pass

lDEGI lDEg:y> lDEg: lDEg: lwODg: lDEg:m. —

Quanto al significato e alla traduzione si possono notare queste varie sfumature:


a) fattitivo: un verbo che al Qal ha significato intransitivo o stativo, al Piel ricupera il senso
transitivo con la sfumatura del “fare”. Ad esempio:
[Q] ld;g" (essere grande) [Pi] lDEgI (fare grande, ingrandire);
[Q] vd;q' (essere santo) [Pi] vDEqi (far santo, cioè santificare);
[Q] dm;l' (imparare) [Pi] dM;li (far imparare, cioè insegnare).
b) denominativo: senza che esista la forma Qal, da un nome deriva al Piel il verbo
corrispondente. Ad esempio:
[nome] rb'd' (parola) [Pi] rBedI (parlare);
[nome] rp,se (libro) [Pi] rPesi (raccontare);
[nome] hK'r"B. (benedizione) [Pi] %r:Be (benedire);
[nome] hw"cm
. i (comando) [Pi] hW"ci (comandare).
c) intensivo: soprattutto in poesia il Piel offre una sfumatura, non sempre evidente, di
significato intensivo rispetto al senso espresso dal Qal. Ad esempio:
[Q] lj;q' (uccidere) [Pi] lJeqi (uccidere con violenza).
[Q] xl;v' (mandare) [Pi] xL;vi (mandare subito).
[Q] rb;v' (rompere) [Pi] rBevi (rompere in tanti pezzi).
d) altre forme verbali al Piel non hanno una chiara origine o spiegazione

Esempi di uso nel testo biblico


hv,m-o la, hw"hy> rB,DI-rv,a] ~yrIbD' >h;-lK' tae !roh]a; rBed;y>w: (Es 4,30)

rBed;y>w: = Pi wayyiqtol 3 m s di rBedI (parlare)

`aWh yli hm'heB.b;W ~d'aB' ' laer'f.yI ynEb.Bi rAkB.-lk' yli-vD,q; (Es 13,2)

vD,q; = Pi imptv 2 m s di vd;q' (essere santo) “santifica”


laer'f.yI-lK' ynEy[eB. [;vuAhy>-ta, hw"hy> lD;GI aWhh; ~AYB;: (Gs 4,14)

lD;GI = Pi qatal 3 m s di ld;g' (essere grande) “fece grande”


hm'd'a] ynEP. vDex;tW. !WareBy' I ^x]Wr xL;v;T. (Sal 104,30)

xL;v;T. = Pi yiq 2 m s di xl;v' (mandare) “manda presto”


vDex;t. = Pi yiq 2 m s di vd:x' (essere nuovo) “rendi nuovo”
`hBer>h; ~ylivm' . !QeTi rQexiw> !ZEawi > ~['h'-ta, t[;D;-dM;li tl,h,qo (Qoh 12,9)

dM;li (insegnò) - !ZEai (ascoltò) - !QeTi (meditò) - rQexi (scrisse) = Pi qat 3 m


s

Grammatica elementare di ebraico biblico 55


lezione quattordicesima

PUAL
Il Pu (= Quttal) corrisponde al Pi con valore passivo. È forma rara e si incontra soprattutto
al participio. Caratteristico è il raddoppiamento della seconda consonante e la
vocalizzazione particolare.
Ecco lo schema della coniugazione di un verbo forte:
perfetto imperfetto imptv inf. costr inf. ass ptc. att ptc. pass

lD:GU lD:gUy> — — — — lD:gUm.


Quanto al significato e alla traduzione le varie forme corrispondono alle sfumature del
Piel: lD:gU (fu magnificato); vQ:bu (fu cercato); lL:hu (fu pregato).
Sono importanti soprattutto i participi: %r"bom. (benedetto); vQ'bum. (ricercato).

Esempi di uso nel testo biblico


^yQ,xu dm;l.a, ![;m;l. ytiyNE[u-yki yli-bAj (Sal 119,71)

ytiyNE[u = Pu qatal 1 s di hn"[' (essere umile) “sono stato umiliato”


WtreKy' I wyl'L'qum.W #r,a' Wvr>yyI wyk'r'bom. (Sal 37,22)

~ykir'bom. = Pu ptc pl di %rb (benedetti); ~yl.L'qum. (maledetti)


Wmx'nUT. ~l;ivW' rybiW ~k,mx. ,n:a] ykinaO ' !Ke WNm,x]n:T. AMai rv,a] vyaiK. (Is 66,13)

WNm,x]n:T. = Pi yiq 3 f s di ~xn (consolare) + suff. pron “lui”


~k,m.x,n:a] = Pi yiq 1 s di ~xn (consolare) + suff. pron “voi”
Wmx'nUT. = Pu yiq 2 m pl di ~xn (consolare)  “sarete consolati”

Grammatica elementare di ebraico biblico 56


lezione quattordicesima

HIPHIL
L’Hi (= Hiqtîl) si può definire causativo e ha valore attivo. Caratteristico è il prefisso h–,
che però non compare nell’imperfetto, e l’inserzione di una yod fra la seconda e la terza
consonante del tema.
Ecco lo schema della coniugazione di un verbo forte:
perfetto imperfetto imptv inf. costr inf. ass ptc. att ptc. pass

dymiv.hi dymiv.y: dmev.h; dymiv.h; dmev.h; dymiv.m; —

Quanto al significato e alla traduzione si possono notare queste varie sfumature:


a) causativo: un verbo che al Qal ha significato transitivo o intransitivo, all’Hi assume il
senso transitivo con la sfumatura del “causare”. Ad esempio:
[Q] [m;v' (ascoltare) [Hi] [ymiv.hi (fare sì che uno ascolti);
[Q] ac'y" (uscire) [Hi] ayciwOh (far uscire);
[Q] hl'[' (salire) [Hi] hl'[/h, (far salire);
[Q] bv' (tornare) [Hi] byvihe (far tornare);
[Q] aB' (venire) [Hi] aybihe (far venire, portare).
b) permissivo: si tratta di una semplice sfumatura del causativo. Ad esempio:
[Q] ha'r" (vedere) [Hi] ha'r>h, (ha permesso di vedere: Gn 48,11).
c) denominativo: senza che esista la forma Qal, da un nome deriva all’Hiphil il verbo
corrispondente. Ad esempio:
[nome] !z<ao (orecchio) [Hi] !yzIa/h, (ascoltare);
[nome] br<[, (sera) [Hi] byrI[/h, (fare qualcosa di sera).
d) altre forme verbali all’Hi non hanno una chiara origine o spiegazione, anche se il senso
causativo è quello determinante. Ad esempio:
[Ni] !m;a/n< (essere stabile) [Hi] !ymia/h, (considerare stabile  credere).

Esempi di uso nel testo biblico


`~ydIb'[] tyBemi ~yIr;c.mi #r,am, e ^ytiaceAh rv,a] ^yh,l{a/ hw"hy> ykinaO ' (Es 20,2)

^ytiaceAh = Hi qatal 1 s di ac'y" (uscire) + suff. pron “te” ti ho fatto uscire


`hm'd'a]h'-ta, dbo[]l; !yIa; ~d'a'w> #r,a'h'-l[; ~yhil{a/ hw"hy> ryjim.hi al{ (Gn 2,5-6)

`hm'd'a]h'-ynEP.-lK'-ta, hq'vh. iw> #r,a'h'-!mi hl,[y] : daew>


ryjim.hi (far piovere) - hl,[y] : (far salire) - hq'vh. i (far bere) = Hi qat 3 m s
Wnmea'te al{ yKi Wnymiat] ; al{ ~ai (Is 7,9)

Wnymia]t; = Hi yiq 2 m pl di !ma  “crederete”; Wnmea'te = Ni yiq “resisterete”


hT'a' ~roy[e yKi ^l. dyGIhi ymi rm,aYOw: (Gn 3,11)

dyGIhi = Hi qat 3 m s di dgn (solo Hi, con caduta di nun) “raccontare”


ypi-yrem.ai #r,a'h' [m;v.tiw> hr'Bed;a]w: ~yIm;Vh' ; WnyzIa] (Dt 32,1)

WnyzIa] = Hi imptv 2 m pl di !za “ascoltate”

Grammatica elementare di ebraico biblico 57


lezione quattordicesima

HOPHAL
L’Hophal (= Hoqtal) corrisponde all’Hiphil con valore passivo, come il Pual corrisponde
al Piel. È forma abbastanza rara. Caratteristico è il prefisso h–vocalizzato con qames hatuf.
Ecco lo schema della coniugazione di un verbo forte:
perfetto imperfetto imptv inf. costr inf. ass ptc. att ptc. pass

dm;v.h' dm;v.y" — — — — dm'v.m'


hŏšmad yŏšmad mŏšmād
Quanto al significato e alla traduzione le varie forme corrispondono alle sfumature
dell’Hiphil: dm;v.h' (fu distrutto); ab'Wh (fu fatto venire, fu portato); rB'v.h' (fu ferito).

Un esempio di uso nel testo biblico


yTirB> 'v.h' yMi[-; tB; rb,v,-l[; (Ger 8,21)

rb,v, = ferita; yTir>Bv' .h' = Ho qat 1 s da rb;v' (spezzare) “sono affranto”

HITPAEL
L’Hitpael (= Hitqattel) corrisponde al Piel con valore riflessivo. Anche questa è forma
rara. Caratteristico è il prefisso hit– e il raddoppiamento della 2a consonante del tema.
Ecco lo schema della coniugazione di un verbo forte:
perfetto imperfetto imptv inf. costr inf. ass ptc. att ptc. pass

lDEG:t.hi lDEG:t.yI lDEG:t.hi lDEG:t.hi — lDEG:t.mi —

In genere si tratta di verbi intransitivi, che hanno un senso riflessivo rispetto all’analoga
forma di altre coniugazioni. I significati principali sono:
a) riflessivo: vDEq;t.hi si santificò;
aBex;th. i si nascose;
b) reciproco: ha'r"t.hi si guardò l’un l’altro;
c) riflessivo indiretto: lLePt; .hi pregò = si cercò un mediatore (lyliP');
d) iterativo: %Leh;t.hi passeggiò = andò avanti e indietro;
e) denominativo: aBen:t.hi fece il profeta (da aybin" = profeta).

Esempi di uso nel testo biblico


~AYh; x;Wrl. !G"B; %Leh;t.mi ~yhil{a/ hw"hy> lAq-ta, W[m.v.YIw: (Gn 3,8)

!G"h; #[e %AtB. ~yhil{a/ hw"hy> ynEP.mi ATv.aiw> ~d'ah' ' aBex;t.YIw:
%Leh;t.mi = Hit ptc m s da %l;h' (andare) “passeggiante”
aBex;t.YIw: = Hit way 3 m s da ab'x' (essere nascosto) “si nascose”
^yl,ae dysix'-lK' lLeP;t.yI tazO-l[; (Sal 32,6)

lLeP;t.yI = Hit yiq 3 s m “prega”


Grammatica elementare di ebraico biblico 58
testi

Salmo 118
`AD*s.x; ~l'A[l. yKiÞ bAj+-yKi hw"hyl; WdAh 1
`AD*s.x; ~l'A[l. yKiÞ laer_ 'f.yI an"-rm;ayO* 2
`AD*s.x; ~l'A[l. yKiÞ !ro=h]a;-tybe an"-Wrm.ayO* 3
`AD*s.x; ~l'A[l. yKiÞ hw"+hy> yaer>yI an"-Wrm.ayO* 4
`Hy") bx'r>M,b; ynIn[" ' HY"+ ytiar'q' rc:Meh;-!mI) 5
`~d'(a' yli hf,[]Y:-hm; ar'_yai al{ yliâhw"hy> 6
`ya'(nf> ob. ha,r>a, ynIa]w: yr'z_ >[oB. yliâhw"hy> 7
`~d'(a'B' x;joB.mi hw"+hyB; tAsx]l; bAj 8
`~ybiy( dIn>Bi x;jBo .mi hw"h+ yB; tAsx]l; bAj 9
`~l;y( mia] yKiähw"hy> ~veB. ynIWb+b's. ~yIAG-lK' 10
`~l;y( mia] yKiähw"hy> ~veB. ynIWb+b's.-~g: ynIWBs; 11
`~l;y( mia] yKi hw"hy> ~veB. ~yciA_ q vaeK. Wk[]Do ~yrIAbd>ki ynIWBs; 12
`ynIr)z" "[] hw"hyw: lPo+n>li ynIt:yxid> hxoD; 13
`h['(Wvyli yli-yhiy>w:) Hy"+ tr'm.zIw> yZI[' 14
`lyIx") hf'[oåhw"hy>÷!ymiy> ~yqI+yDIc; yleh\a'B. h['WvywI) hN"rI lAq 15
`lyIx' hf'[oåhw"hy>÷!ymiy> hm'_meAr hw"hy> !ymiy> 16
`Hy") yfe[]m;( rPes;aw] :÷hy<+x.a,-yKi tWma' aOl 17
`ynInt") 'n> al{tå w<M'l;w> HY"+ yNIrS: .yI rSoy: 18
`Hy") hd,Aa ~b'-aboa'( qd,c,-_ yre[]v; yli-Wxt.Pi 19
`Ab* Waboy" ~yqiyDIc÷h; w"+hyl; r[;Vh; ;-hz< 20
`h['(Wvyli yli-yhiT.w: ynIt"+ynI[] yKiä^d>Aa 21
`hN")Pi varol. ht'y>h'÷ ~ynI+ABh; Wsa]m' !b,a, 22
`WnynEy[eB. tal'p.nI ayhi taZO= ht'y>h' hw"hy> taeme 23
`Ab hx'm.f.nIw> hl'ygIn" hw"h+ y> hf'[' ~AYh;-hz< 24
`aN")-hx'ylich. ; hw"hy>÷aN"a") aN"+-h['yviAh hw"hy> aN"a' 25
`hw")hy> tyBemi ~k,Wnk.r;(Be÷hw"h+ y> ~veB. aB'h;â%WrB' 26
`x;Be(z>Mih; tAnr>q;-d[; ~yti_bo[]B; gx;-Wrs.ai Wnl' ra,Y"w: hw"hy> lae 27
`&'m<mA. ra] yh;l{a/÷&'d+A< aw> hT'a; yliae 28
`AD*s.x; ~l'A[l. yKiÞbAj+-yKi hw"hyl; WdAh 29

Grammatica elementare di ebraico biblico 59


‫)‪La creazione (Gen 1‬‬
‫ל־פ ֵנָ֣י‬
‫הו וָּ ֹ֔בהו וְּ ִׁ֖ח ֶשְך ַע ְּ‬
‫יְּתה ֹ֙ת ֹ֙‬
‫ֹלהים ֵ ֵ֥את ַה ָּש ַ ִׁ֖מיִ ם וְּ ֵ ֵ֥את ָּה ָּ ָֽא ֶרץ׃ ‪2‬וְּ ָּה ָָּ֗א ֶרץ ָּה ָּ ֵ֥‬
‫אשית ָּב ָּ ָ֣רא ֱא ִ ִ֑‬
‫ְּב ֵר ִ ִׁ֖‬
‫ל־פ ֵנֵ֥י ַה ָּ ָֽמיִ ם׃‬
‫ֹלהים ְּמ ַר ֶ ִׁ֖ח ֶפת ַע ְּ‬
‫ְּת ִ֑הֹום וְּ ָ֣ר ַוח ֱא ִֹ֔‬
‫י־אֹור׃‬
‫ֹלהים יְּ ִ ָ֣הי ִ֑אֹור ַ ָֽוַֽיְּ ִה ָֽ‬
‫אמר ֱא ִ ִׁ֖‬
‫‪ 3‬וַ ֵ֥י ֶ‬
‫ובין ַה ָֽח ֶשְך׃‬
‫ֹלהים ֵ ֵ֥בין ָּה ִׁ֖אֹור ֵ ֵ֥‬
‫י־טֹוב וַ יַ ְּב ֵ ָ֣דל ֱא ִֹ֔‬
‫ת־ה ִׁ֖אֹור ִכ ִ֑‬
‫ֹלהים ֶא ָּ‬
‫‪ 4‬וַ ַי ְַּֽרא ֱא ִ ִ֛‬
‫י־ב ֶקר יֵ֥ ֹום ֶא ָּ ָֽחד׃ פ‬
‫י־ע ֶרב ַ ָֽוַֽיְּ ִה ִׁ֖‬
‫אֹור יֹ֔ ֹום וְּ ַל ִׁ֖ח ֶשְך ָּ ָ֣ק ָּרא ָּלִ֑יְּ ָּלה ַ ָֽוַֽיְּ ִה ֶ ֵ֥‬
‫ֹלהים׀ ָּל ֹ֙‬
‫‪ 5‬וַ יִ ְּק ָּ ֹ֙רא ֱא ִ ִ֤‬
‫יהי ַמ ְּב ִ ֹ֔דיל ֵ ֵ֥בין ַ ִׁ֖מיִ ם ָּל ָּ ָֽמיִ ם׃‬
‫ֹלהים יְּ ִ ֵ֥הי ָּר ִ ִָׁ֖ק ַיע ְּב ָ֣תֹוְך ַה ָּ ִ֑מיִ ם וִ ִ ָ֣‬
‫אמר ֱא ִֹ֔‬
‫‪ 6‬וַ ָ֣י ֶ‬
‫יע וַ יַ ְּב ֵ ָ֗דל ֵ ִ֤בין ַה ַֹ֙מיִ ֹ֙ם ֲא ֶש ֹ֙ר ִמ ַ ָ֣ת ַחת ָּל ָּר ִֹ֔ק ַיע ֵובָ֣ין ַה ַֹ֔מיִ ם ֲא ֶ ִׁ֖שר ֵמ ַעָ֣ל‬
‫ת־ה ָּר ִק ַ ַ֒‬
‫ֹלהים֘ ֶא ָּ‬
‫‪ 7‬וַ ַי ַָ֣עׂש ֱא ִ‬
‫י־כן׃‬
‫ָּל ָּר ִ ִָ֑ק ַיע ַ ָֽוַֽיְּ ִה ֵ ָֽ‬
‫י־ב ֶקר יֵ֥ ֹום ֵש ִ ָֽני׃ פ‬
‫י־ע ֶרב ַ ָֽוַֽיְּ ִה ִׁ֖‬
‫ֹלהים ָּ ָֽל ָּר ִ ִָׁ֖ק ַיע ָּש ָּ ִ֑מיִ ם ַ ָֽוַֽיְּ ִה ֶ ֵ֥‬
‫‪ 8‬וַ יִ ְּק ָּרא ֱא ִ ִ֛‬
‫י־כן׃‬
‫ל־מ ָ֣קֹום ֶא ָֹּ֔חד וְּ ֵת ָּר ֶ ִׁ֖אה ַהיַ ָּב ָּ ִ֑שה ַ ָֽוַֽיְּ ִה ֵ ָֽ‬
‫ֹלהים יִ ָּקֹ֙וו ַה ַַּ֜מיִ ם ִמ ַ ִ֤ת ַחת ַה ָּש ַֹ֙מיִ ֹ֙ם ֶא ָּ‬
‫אמר ֱא ִָ֗‬
‫‪ 9‬וַ ָ֣י ֶ‬
‫י־טֹוב׃‬
‫ֹלהים ִכ ָֽ‬
‫ול ִמ ְּקֵוֵ֥ה ַה ַ ִׁ֖מיִ ם ָּק ָּ ָ֣רא יַ ִ ִ֑מים וַ ַ ֵ֥י ְַּֽרא ֱא ִ ִׁ֖‬
‫ֹלהים׀ ַליַ ָּב ָּש ֹ֙ה ֶֹ֔א ֶרץ ְּ‬
‫‪ 10‬וַ יִ ְּק ָּ ֹ֙רא ֱא ִ ִ֤‬
‫ֹלהים ַ ָֽת ְּד ֵ ִ֤שא ָּה ָֹּ֙א ֶר ֹ֙ץ ֶ ֹ֔ד ֶשא ֵ ֵ֚ע ֶׂשב ַמזְּ ִ ָ֣ר ַיע ֶֹ֔ז ַרע ֵעָ֣ץ ְּפ ִ ִ֞רי ִ֤ע ֶׂשה ְּפ ִ ֹ֙רי ְּל ִמינֹ֔ ֹו ֲא ֶ ֵ֥שר‬
‫אמר ֱא ִָ֗‬
‫‪ 11‬וַ ָ֣י ֶ‬
‫י־כן׃‬
‫ל־ה ָּ ִ֑א ֶרץ ַ ָֽוַֽיְּ ִה ֵ ָֽ‬
‫עֹו־בֹו ַע ָּ‬
‫זַ ְּר ִׁ֖‬
‫עֹו־בֹו ְּל ִמ ֵינִ֑הו וַ ַ ֵ֥י ְַּֽרא‬
‫ה־פ ִ ִ֛רי ֲא ֶ ֵ֥שר זַ ְּר ִׁ֖‬
‫תֹוצא ָּה ַָּּ֜א ֶרץ ֶ ֶּ֠ד ֶשא ֵע ֶָׂ֣שב ַמזְּ ִ ִ֤ר ַיע ֹ֙ ֶז ַר ֹ֙ע ְּל ִמ ֹ֔ ֵינהו וְּ ֵעץ ָֽע ֶׂש ְּ‬
‫‪ 12‬וַ ֹ֙ ֵ‬
‫י־טֹוב׃‬
‫ֹלהים ִכ ָֽ‬
‫ֱא ִ ִׁ֖‬
‫ישי׃ פ‬
‫־ב ֶקר יֵ֥ ֹום ְּש ִל ִ ָֽ‬
‫י־ע ֶרב ַ ָֽוַֽיְּ ִהי ִׁ֖‬
‫‪ָֽ ַ 13‬וַֽיְּ ִה ֶ ֵ֥‬
‫ֹלהים יְּ ִ ִ֤הי ְּמאר ֹ֙ת ִב ְּר ִ ָָ֣ק ַיע ַה ָּש ַֹ֔מיִ ם ְּל ַה ְּב ִ ִּ֕דיל ֵ ֵ֥בין ַהיִׁ֖ ֹום ֵובָ֣ין ַה ָּלִ֑יְּ ָּלה וְּ ָּהיִ֤ ו ְּלאת ֹ֙ת‬
‫אמר ֱא ִָ֗‬
‫‪ 14‬וַ ָ֣י ֶ‬
‫וליָּ ִ ִׁ֖מים וְּ ָּש ִ ָֽנים׃‬
‫ֹוע ִ ֹ֔דים ְּ‬
‫ול ָ֣מ ֲ‬
‫ְּ‬
‫י־כן׃‬
‫ל־ה ָּ ִ֑א ֶרץ ַ ָֽוַֽיְּ ִה ֵ ָֽ‬
‫‪ 15‬וְּ ָּהיִ֤ ו ִל ְּמאֹור ֹ֙ת ִב ְּר ִ ָָ֣ק ַיע ַה ָּש ַֹ֔מיִ ם ְּל ָּה ִ ִׁ֖איר ַע ָּ‬
‫ת־ה ָּמ ִ֤אֹור‬
‫ש ֶלת ַהיֹ֔ ֹום וְּ ֶא ַ‬
‫ת־ה ָּמ ִ֤אֹור ַהגָּ דלֹ֙ ְּל ֶמ ְּמ ֶ ָ֣‬
‫ת־ש ֵנֵ֥י ַה ְּמא ִׁ֖רת ַהגְּ ד ִ ִ֑לים ֶא ַ‬
‫ֹלהים ֶא ְּ‬
‫‪ 16‬וַ ַי ַָ֣עׂש ֱא ִֹ֔‬
‫כֹוכ ִ ָֽבים׃‬
‫ש ֶלת ַה ֹ֔ ַליְּ ָּלה וְּ ֵ ִׁ֖את ַה ָּ‬
‫טן ְּל ֶמ ְּמ ֶ ָ֣‬
‫ַה ָּק ֹ֙‬
‫ל־ה ָּ ָֽא ֶרץ׃‬
‫ֹלהים ִב ְּרָ ִ ָ֣ק ַיע ַה ָּש ָּ ִ֑מיִ ם ְּל ָּה ִ ִׁ֖איר ַע ָּ‬
‫‪ 17‬וַ יִ ֵ ֵ֥תן א ָּ ִ֛תם ֱא ִ ִׁ֖‬
‫י־טֹוב׃‬
‫ֹלהים ִכ ָֽ‬
‫וב ֹ֔ ַליְּ ָּלה וָֽ לֲ ַה ְּב ִ ֹ֔דיל ֵ ֵ֥בין ָּה ִׁ֖אֹור ֵובָ֣ין ַה ִ֑ח ֶשְך וַ ַ ֵ֥י ְַּֽרא ֱא ִ ִׁ֖‬
‫‪ 18‬וְּ ִל ְּמשלֹ֙ ַביָ֣ ֹום ַ‬
‫יעי׃ פ‬
‫י־ב ֶקר יֵ֥ ֹום ְּר ִב ִ ָֽ‬
‫י־ע ֶרב ַ ָֽוַֽיְּ ִה ִׁ֖‬
‫‪ָֽ ַ 19‬וַֽיְּ ִה ֶ ֵ֥‬
‫ל־פ ֵנִׁ֖י ְּר ִ ֵָ֥ק ַיע ַה ָּש ָּ ָֽמיִ ם׃‬
‫ל־ה ָֹּ֔א ֶרץ ַע ְּ‬
‫עֹופָ֣ף ַע ָּ‬
‫עֹוף יְּ ֵ‬
‫ֹלהים יִ ְּש ְּר ָ֣צו ַה ַֹ֔מיִ ם ֶ ִׁ֖ש ֶרץ ֶנ ֶָ֣פש ַחיָּ ִ֑ה וְּ ֹ֙‬
‫אמר ֱא ִֹ֔‬
‫‪ 20‬וַ ָ֣י ֶ‬
‫ל־נ ֶָ֣פש ַ ָֽה ַחיָּ ָ֣ה׀ ָּ ָֽהר ֶֶ֡מ ֶׂשת ֲא ֶשר֩ ָּש ְּר ֹ֙צו ַה ַַּ֜מיִ ם‬
‫ת־ה ַתנִ ִינִׁ֖ם ַהגְּ ד ִ ִ֑לים וְּ ֵ ָ֣את ָּכ ֶ‬
‫ֹלהים ֶא ַ‬
‫‪ 21‬וַ יִ ְּב ָּ ָ֣רא ֱא ִֹ֔‬
‫י־טֹוב׃‬
‫ֹלהים ִכ ָֽ‬
‫־עֹוף ָּכנָּ ֹ֙ף ְּל ִמ ֹ֔ ֵינהו וַ ַ ֵ֥י ְַּֽרא ֱא ִ ִׁ֖‬
‫ְּל ִ ָֽמינֵ ֶָ֗הם וְּ ֵֹ֙את ָּכל ִ֤‬
‫ת־ה ַֹ֙מיִ ֹ֙ם ַביַ ִֹ֔מים וְּ ָּה ִׁ֖עֹוף יִ ֵֶַֽ֥רב ָּב ָּ ָֽא ֶרץ׃‬
‫ומ ְּל ִ֤או ֶא ַ‬
‫אמר ְּפ ָ֣רו ְּור ָ֗בו ִ‬
‫ֹלהים ֵל ִ֑‬
‫‪ 22‬וַ יְּ ָּב ֶרְך א ָּ ִ֛תם ֱא ִ ִׁ֖‬
‫ישי׃ פ‬
‫י־ב ֶקר יֵ֥ ֹום ֲח ִמ ִ ָֽ‬
‫י־ע ֶרב ַ ָֽוַֽיְּ ִה ִׁ֖‬
‫‪ָֽ ַ 23‬וַֽיְּ ִה ֶ ֵ֥‬
‫י־כן׃‬
‫תֹו־א ֶרץ ְּל ִמ ָּינִּ֑ה ַ ָֽוַֽיְּ ִה ֵ ָֽ‬
‫תֹוצא ָּה ַָּּ֜א ֶרץ ֶנ ִֶ֤פש ַחיָּ ֹ֙ה ְּל ִמ ֹ֔ ָּינּה ְּב ֵה ָּ ֵ֥מה וָּ ֶ ִ֛ר ֶמׂש וְּ ַ ָֽחיְּ ֶ ִׁ֖‬
‫ֹלהים ֹ֙ ֵ‬
‫אמר ֱא ִָ֗‬
‫‪ 24‬וַ ָ֣י ֶ‬
‫ל־ר ֶמׂש ָּ ָֽה ֲא ָּד ָּ ִׁ֖מה ְּל ִמ ֵינִ֑הו‬
‫ת־ה ְּב ֵה ָּמ ֹ֙ה ְּל ִמ ֹ֔ ָּינּה וְּ ֵ ִ֛את ָּכ ֶ ֵ֥‬
‫ת־ח ת ָּה ַָּּ֜א ֶרץ ְּל ִמ ָ֗ ָּינּה וְּ ֶא ַ‬
‫ים ֶא ַ יַֹ֙‬
‫ֹלה ֩‬
‫‪ 25‬וַ ַי ַָ֣עׂש ֱא ִ‬
‫י־טֹוב׃‬
‫ֹלהים ִכ ָֽ‬
‫וַ ַ ֵ֥י ְַּֽרא ֱא ִ ִׁ֖‬
‫‪Grammatica elementare di ebraico biblico‬‬ ‫‪60‬‬
‫וב ְּב ֵה ָּמ ֹ֙ה‬
‫וב ָ֣עֹוף ַה ָּש ַָ֗מיִ ם ַ‬
‫מותנו וְּ יִ ְּרדו֩ ִב ְּדגַֹ֙ ת ַה ַָּּ֜ים ְּ‬
‫ֹלהים ַנ ֲָֽע ֶ ֵׂ֥שה ָּא ָּ ִ֛דם ְּב ַצ ְּל ֵ ִׁ֖מנו ִכ ְּד ֵ ִ֑‬
‫אמר ֱא ִֹ֔‬
‫‪ 26‬וַ ָ֣י ֶ‬
‫ל־ה ָּ ָֽא ֶרץ׃‬
‫ל־ה ֶ ִׁ֖ר ֶמׂש ָּ ָֽהר ֵ ֵ֥מׂש ַע ָּ‬
‫וב ָּכ ָּ‬
‫ל־ה ָֹּ֔א ֶרץ ְּ‬
‫וב ָּכ ָּ‬
‫ְּ‬
‫ֹלהים ָּב ָּ ָ֣רא א ִ֑תֹו זָּ ָּ ֵ֥כר ונְּ ֵק ָּ ִׁ֖בה ָּב ָּ ֵ֥רא א ָּ ָֽתם׃‬
‫ת־ה ָּא ָּד ֹ֙ם ְּב ַצ ְּל ֹ֔מֹו ְּב ֶ ֵ֥צ ֶלם ֱא ִ ִׁ֖‬
‫ֹלהים׀ ֶא ָּ ָֽ‬
‫‪ 27‬וַ יִ ְּב ָּ ֹ֙רא ֱא ִ ִ֤‬
‫ש ָּה ְּור ִ֞דו ִב ְּד ַגִ֤ת‬
‫ת־ה ָּ ִׁ֖א ֶרץ וְּ ִכ ְּב ִ֑‬
‫ומ ְּל ֵ֥או ֶא ָּ‬
‫ֹלהים ְּפ ֵ֥רו ְּור ִ֛בו ִ‬
‫אמר ָּל ֶַּ֜הם ֱא ִָ֗‬
‫ם וַ ֹ֙י ֶ‬
‫ֹלהי ַ֒‬
‫‪ 28‬וַ יְּ ָּ ָ֣ב ֶרְך א ָּתם֘ ֱא ִ‬
‫ל־ה ָּ ָֽא ֶרץ׃‬
‫ל־ח ָּיִׁ֖ה ָּ ָֽהר ֶ ֵ֥מ ֶׂשת ַע ָּ‬
‫וב ָּכ ַ‬
‫וב ָ֣עֹוף ַה ָּש ַֹ֔מיִ ם ְּ‬
‫ַהיָּ ֹ֙ם ְּ‬
‫ל־ה ָֹּ֔א ֶרץ‬
‫ל־פ ֵנָ֣י ָּכ ָּ‬
‫ל־ע ֶָׂ֣שב׀ ז ֵ ָ֣ר ַע ֶָ֗ז ַרע ֲא ֶש ֹ֙ר ַע ְּ‬
‫ת־כ ֵ‬
‫ֹלהים ִהנֵ ֩ה נָּ ַֹ֙ת ִתי ָּל ֶַּ֜כם ֶא ָּ‬
‫אמר ֱא ִָ֗‬
‫‪ 29‬וַ ָ֣י ֶ‬
‫י־עץ ז ֵ ָ֣ר ַע ָּ ִ֑ז ַַֽרע ָּל ֶ ֵ֥כם יִ ְָּֽהיֶ ִׁ֖ה ְּל ָּא ְּכ ָּ ָֽלה׃‬
‫ר־בֹו ְּפ ִר ֵ ִׁ֖‬
‫ל־ה ֵ ִ֛עץ ֲא ֶש ֵ֥‬
‫ת־כ ָּ‬
‫וְּ ֶא ָּ‬
‫ר־בֹו ֶנ ֶָ֣פש ַח ָֹּ֔יה‬
‫ל־ה ָָּ֗א ֶרץ ֲא ֶש ֹ֙‬
‫רֹומׂש ַע ָּ‬
‫ול ָ֣כל׀ ֵ ָ֣‬
‫ל־עֹוף ַה ָּש ַַּ֜מיִ ם ְּ‬
‫ול ָּכ ֹ֙‬
‫ל־ח ַיָ֣ת ֶּ֠ ָּה ָּא ֶרץ ְּ‬
‫‪ 30‬וָֽ ְּל ָּכ ַ‬
‫י־כן׃‬
‫ל־י ֶַֽרק ֵ ִׁ֖ע ֶׂשב ְּל ָּא ְּכ ָּלִ֑ה ַ ָֽוַֽיְּ ִה ֵ ָֽ‬
‫ת־כ ֶ ֵ֥‬
‫ֶא ָּ‬
‫י־ב ֶקר יֵ֥ ֹום ַה ִש ִ ָֽשי׃ פ‬
‫י־ע ֶרב ַ ָֽוַֽיְּ ִה ִׁ֖‬
‫ה־טֹוב ְּמ ִ֑אד ַ ָֽוַֽיְּ ִה ֶ ֵ֥‬
‫שר ָּע ָֹּׂ֔שה וְּ ִהנֵ ִׁ֖‬
‫ל־א ֶ ָ֣‬
‫ת־כ ֲ‬
‫ים ֶא ָּ‬
‫ֹלה ֹ֙‬
‫‪ 31‬וַ ַ ִ֤י ְַּֽרא ֱא ִ‬

‫)‪Shema‛ Israel (Dt 6,4-9‬‬


‫וב ָּכל־נַ ְּפ ְּשָךִׁ֖‬
‫ל־ל ָּב ְּבָךֵ֥ ְּ‬
‫ֹלהיָך ְּב ָּכ ְּ‬
‫הוָ֣ה ֱא ֶ ִ֑‬
‫הוֵ֥ה׀ ֶא ָּ ָֽחד׃ ‪ 5‬וְּ ָּ ָ֣א ַה ְּב ָֹּ֔ת ֵ ִׁ֖את יְּ ָּ‬
‫ֹלהינו יְּ ָּ‬
‫הוֵ֥ה ֱא ֵ ִׁ֖‬
‫‪ְּ 4‬ש ַ ִׁ֖מע יִ ְּׂש ָּר ֵ ִ֑אל יְּ ָּ‬
‫ל־מא ֶ ָֽדָך׃‬
‫וב ָּכ ְּ‬
‫ְּ‬
‫ל־ל ָּב ֶ ָֽבָך׃‬
‫‪ 6‬וְּ ָּהיִ֞ ו ַה ְּד ָּב ִ ָ֣רים ָּה ֵָ֗א ֶלה ֲא ֶֹ֙שר ָּאנ ִכי ְּמ ַצוְּ ָךִ֛ ַהיִׁ֖ ֹום ַע ְּ‬
‫ובקו ֶ ָֽמָך׃‬
‫וב ֶל ְּכ ְּתָךָ֣ ַב ֶ ֹ֔ד ֶרְך וָֽ ְּב ָּש ְּכ ְּבָךִׁ֖ ְּ‬
‫ית ָֹ֙ך ְּ‬
‫‪ 7‬וְּ ִשנַ נְּ ָּ ָ֣תם ְּל ָּב ֹ֔ ֶניָך וְּ ִד ַב ְּר ָּ ִׁ֖ת ָּ ִ֑בם ְּב ִש ְּב ְּתָךִ֤ ְּב ֵב ֶֹ֙‬
‫וק ַש ְּר ָּ ֵ֥תם ְּל ִׁ֖אֹות ַעל־יָּ ֶ ִ֑דָך וְּ ָּהיֵ֥ ו ְּלט ָּט ִׁ֖פת ֵ ֵ֥בין ֵע ֶינָֽיָך׃‬
‫‪ְּ 8‬‬
‫וב ְּש ָּע ֶ ָֽריָך׃ ס‬
‫יתָך ִ‬
‫זוזת ֵב ֶ ִׁ֖‬
‫ל־מ ֵ֥‬
‫וכ ַת ְּב ָּ ִ֛תם ַע ְּ‬
‫‪ְּ 9‬‬

‫‪Grammatica elementare di ebraico biblico‬‬ ‫‪61‬‬


‫)‪Il sacrificio di Isacco (Gen 22,1-19‬‬
‫אמר ִה ֵ ָֽננִ י׃‬
‫אמר ֵא ֹ֔ ָּליו ַא ְּב ָּר ָּ ִׁ֖הם וַ ֵ֥י ֶ‬
‫ת־א ְּב ָּר ָּ ִ֑הם וַ ָ֣י ֶ‬
‫ֹלהים נִ ָּ ִׁ֖סה ֶא ַ‬
‫וַ יְּ ִָ֗הי ַא ַח ֹ֙ר ַה ְּד ָּב ִ ָ֣רים ָּה ֵֹ֔א ֶלה וְּ ָּ ָ֣ה ֱא ִֹ֔‬
‫ל־א ֶרץ ַהמ ִר ָּיִ֑ה‬
‫ְך־ל ָֹ֔ך ֶא ֶ ִׁ֖‬
‫ר־א ַֹ֙ה ְּב ָֹּ֙ת ֶאת־יִ ְּצ ָֹּ֔חק וְּ ֶל ְּ‬
‫ת־בנְּ ָֹ֙ך ֶאת־יְּ ִ ָֽח ְּידָךִ֤ ֲא ֶש ָּ‬
‫ח־נא ֶא ִ‬
‫אמר ַק ֶָּּ֠‬
‫‪ 2‬וַ ֶ֡י ֶ‬
‫וְּ ַה ֲע ֵלִ֤הו ָּש ֹ֙ם ְּלע ֹ֔ ָּלה ַ ֵ֚על ַא ַ ָ֣חד ֶ ָֽה ָּה ִ ֹ֔רים ֲא ֶ ִׁ֖שר א ַ ֵ֥מר ֵא ֶ ָֽליָך׃‬
‫ת־ש ֵנִ֤י נְּ ָּע ָּר ֹ֙יו ִא ֹ֔תֹו וְּ ֵ ִׁ֖את יִ ְּצ ָּ ָ֣חק ְּבנִ֑ ֹו וַ יְּ ַב ַק ֹ֙ע‬
‫ת־חמ ֹ֔רֹו וַ יִ ַ ִ֞קח ֶא ְּ‬
‫‪ 3‬וַ יַ ְּש ֹ֙ ֵכם ַא ְּב ָּר ַָּּ֜הם ַב ָ֗ב ֶקר ַוַָֽֽיַ ֲחב ֹ֙ש ֶא ֲ‬
‫ֹלהים׃‬
‫ר־א ַמר־לֵ֥ ֹו ָּה ֱא ִ ָֽ‬
‫ל־ה ָּמ ִׁ֖קֹום ֲא ֶש ָּ ָֽ‬
‫ֲע ֵצָ֣י ע ֹ֔ ָּלה וַ ָּיָ֣ ַָּֽקם וַ ֵֹ֔י ֶלְך ֶא ַ‬
‫ת־ה ָּמ ִׁ֖קֹום ֵמ ָּר ָֽחק׃‬
‫ת־ע ָּינִ֛יו וַ ַ ֵ֥י ְַּֽרא ֶא ַ‬
‫ישי וַ יִ ָּ ֹ֙שא ַא ְּב ָּר ָּהם ֶא ֵ‬
‫‪ַ 4‬ביָ֣ ֹום ַה ְּש ִל ִָ֗‬
‫ד־כה וְּ ִ ָֽנ ְּש ַת ֲחֶוִׁ֖ה‬
‫ם־ה ֲח ֹ֔מֹור וַ ֲא ִנָ֣י וְּ ַה ֹ֔ ַנ ַער נֵ ְּל ָּ ִׁ֖כה ַע ִ֑‬
‫בו־ל ֶ ֵ֥כם פ ֹ֙ה ִ ָֽע ַ‬
‫אמר ַא ְּב ָּר ַָּּ֜הם ֶאל־נְּ ָּע ָּ ָ֗ריו ְּש ָּ‬
‫‪ 5‬וַ ֹ֙י ֶ‬
‫יכם׃‬
‫ובה ֲא ֵל ֶ ָֽ‬
‫וְּ נָּ ֵ֥ש ָּ‬
‫־ה ַמ ֲא ֶכ ִֶ֑לת‬
‫ת־ה ֵ ִׁ֖אש וְּ ֶאת ַ ָֽ‬
‫ת־ע ֵצָ֣י ָּהע ָ֗ ָּלה וַ יָֹּ֙ ֶׂש ֹ֙ם ַעל־יִ ְּצ ָּ ָ֣חק ְּבנֹ֔ ֹו וַ יִ ַ ָ֣קח ְּביָּ ֹ֔דֹו ֶא ָּ‬
‫‪ 6‬וַ יִ ַ ֹ֙קח ַא ְּב ָּר ַָּּ֜הם ֶא ֲ‬
‫יהם יַ ְּח ָּ ָֽדו׃‬
‫וַ יֵ ְּל ֵ֥כו ְּשנֵ ֶ ִׁ֖‬
‫אמר ִה ֵנִ֤ה ָּה ֵא ֹ֙ש וְּ ָּ ָ֣ה ֵע ִֹ֔צים‬
‫אמר ִה ֶנ ִ ָָֽ֣ני ְּב ִנִ֑י וַ ָ֗י ֶ‬
‫אמר ָּא ִֹ֔בי וַ ִׁ֖י ֶ‬
‫ל־א ְּב ָּר ָּ ִ֤הם ָּא ִב ֹ֙יו וַ ָ֣י ֶ‬
‫אמר יִ ְּצ ַָּּ֜חק ֶא ַ‬
‫‪ 7‬וַ ֹ֙י ֶ‬
‫וְּ ַא ֵיֵ֥ה ַה ֶ ִׁ֖שה ְּלע ָּ ָֽלה׃‬
‫יהם יַ ְּח ָּ ָֽדו׃‬
‫ֹלהים יִ ְּר ֶאה־לֵ֥ ֹו ַה ֶ ִ֛שה ְּלע ָּלִׁ֖ה ְּב ִנִ֑י וַ יֵ ְּל ֵ֥כו ְּשנֵ ֶ ִׁ֖‬
‫אמ ֹ֙ר ַא ְּב ָּר ָֹּ֔הם ֱא ִִ֞‬
‫‪ַ ֹ֙ 8‬וי ֶ‬
‫ת־ה ִמזְּ ֵֹ֔ב ַח ַ ָֽוַֽיַ ֲע ִׁ֖רְך‬
‫ם וַ יִֹ֙ ֶבן ָּ ִ֤שם ַא ְּב ָּר ָּה ֹ֙ם ֶא ַ‬
‫ֹלהי ַ֒‬
‫שר ָּ ָֽא ַמר־לָ֣ ֹו ָּה ֱא ִ‬
‫ל־ה ָּמקֹום֘ ֲא ֶ ָ֣‬
‫‪ 9‬וַ יָּ ָ֗באו ֶ ָֽא ַ‬
‫ל־ה ִמזְּ ֵֹ֔ב ַח ִמ ַ ִׁ֖מ ַעל ָּל ֵע ִ ָֽצים׃‬
‫תֹו ַע ַ‬
‫ת־ה ֵע ִ ִ֑צים ַ ָֽוַֽיַ ֲעק ֹ֙ד ֶאת־יִ ְּצ ָּ ָ֣חק ְּבנֹ֔ ֹו וַ ָּי ִֶׂ֤שם א ֹ֙‬
‫ֶא ָּ‬
‫ת־בנָֽ ֹו׃‬
‫ת־ה ַמ ֲא ֶכ ִֶ֑לת ִל ְּש ִׁ֖חט ֶא ְּ‬
‫‪ 10‬וַ יִ ְּש ַלִ֤ח ַא ְּב ָּר ָּה ֹ֙ם ֶאת־יָּ ֹ֔דֹו וַ יִ ַ ִׁ֖קח ֶא ַ ָֽ‬
‫אמר ִה ֵנָֽנִ י׃‬
‫אמר ַא ְּב ָּר ָּ ָ֣הם׀ ַא ְּב ָּר ָּ ִ֑הם וַ ִׁ֖י ֶ‬
‫ן־ה ָּש ַֹ֔מיִ ם וַ ִׁ֖י ֶ‬
‫‪ 11‬וַ יִ ְּק ָּ ֹ֙רא ֵא ַּ֜ ָּליו ַמ ְּל ַ ִ֤אְך יְּ הוָּ ֹ֙ה ִמ ַ‬
‫ים‬
‫ֹלה ֹ֙‬
‫ומה ִ ָ֣כי׀ ַע ָּ ָ֣תה יָּ ַ ָ֗ד ְּע ִתי ִ ָֽכי־יְּ ֵ ִ֤רא ֱא ִ‬
‫ל־ת ַעׂש לִׁ֖ ֹו ְּמ ִ֑א ָּ‬
‫ל־ה ֹ֔ ַנ ַער וְּ ַא ַ ֵ֥‬
‫ל־ת ְּש ַלִ֤ח ָּי ְַָּֽֽד ָֹ֙ך ֶא ַ‬
‫‪ 12‬וַ ָ֗יא ֶמר ַא ִ‬
‫ת־בנְּ ָךֵ֥ ֶאת־יְּ ִח ְּידָךִׁ֖ ִמ ֶ ָֽמנִ י׃‬
‫ַֹ֔א ָּתה וְּ ֵ֥לא ָּח ַ ִׂ֛ש ְּכ ָּת ֶא ִ‬
‫ה־א יִ ל ַא ִַּ֕חר נֶ ֱא ַ ֵ֥חז ַב ְּס ַ ִׁ֖בְך ְּב ַק ְּר ָּנִ֑יו וַ ֵי ִֶ֤לְך ַא ְּב ָּר ָּה ֹ֙ם וַ יִ ַ ָ֣קח‬
‫ת־ע ָ֗ ָּיניו וַ יַ ְּר ֹ֙א וְּ ִהנֵ ַֹ֔‬
‫‪ 13‬וַ יִ ָּ ֹ֙שא ַא ְּב ָּר ַָּּ֜הם ֶא ֵ‬
‫ת־ה ַֹ֔איִ ל וַ יַ ֲע ֵ ֵ֥להו ְּלע ָּלִׁ֖ה ַ ֵ֥ת ַחת ְּבנָֽ ֹו׃‬
‫ֶא ָּ‬
‫יְּהוִׁ֖ה יֵ ָּר ֶ ָֽאה׃‬
‫הוָ֣ה׀ יִ ְּר ֶ ִ֑אה ֲא ֶש ֹ֙ר יֵ ָּא ֵ ָ֣מר ַהיֹ֔ ֹום ְּב ַ ֵ֥הר ָּ‬
‫ם־ה ָּמ ֵ֥קֹום ַה ִׁ֖הוא יְּ ָּ‬
‫‪ 14‬וַ יִ ְּק ָּרא ַא ְּב ָּר ָּ ִ֛הם ֵ ָֽש ַ‬
‫ן־ה ָּש ָּ ָֽמיִ ם׃‬
‫ל־א ְּב ָּר ָּ ִ֑הם ֵש ִנִׁ֖ית ִמ ַ‬
‫הוִׁ֖ה ֶא ַ‬
‫‪ 15‬וַ יִ ְּק ָּ ִ֛רא ַמ ְּל ַ ֵ֥אְך יְּ ָּ‬
‫ת־בנְּ ָךֵ֥‬
‫ת־ה ָּד ָּ ָ֣בר ַה ֶֹ֔זה וְּ ֵ֥לא ָּח ַ ִׁׂ֖ש ְּכ ָּת ֶא ִ‬
‫ית ֶא ַ‬
‫הוִ֑ה ִָ֗כי ַי ֵַ֚ען ֲא ֶ ִ֤שר ָּע ִ ֹׂ֙ש ָֹּ֙‬
‫אמר ִ ֵ֥בי נִ ְּש ַ ִׁ֖ב ְּע ִתי נְּ אם־יְּ ָּ‬
‫‪ 16‬וַ ִּ֕י ֶ‬
‫ידָך׃‬
‫ֶאת־יְּ ִח ֶ ָֽ‬
‫ל־ׂש ַ ָ֣פת ַהיָּ ִ֑ם‬
‫כֹוכ ֵבָ֣י ַה ָּש ַֹ֔מיִ ם וְּ ַכ ִּ֕חֹול ֲא ֶ ִׁ֖שר ַע ְּ‬
‫י־ב ֵ ָ֣רְך ֲא ָּב ֶר ְּכ ָָ֗ך וְּ ַה ְּר ָֹּ֙בה ַא ְּר ֶ ִ֤בה ֶ ָֽאת־זַ ְּר ֲע ָֹ֙ך ְּכ ְּ‬
‫‪ָֽ ִ 17‬כ ָּ‬
‫יְּביו׃‬
‫וְּ יִ ַ ָ֣רש זַ ְּר ֲע ָֹ֔ך ֵ ִׁ֖את ַ ֵ֥ש ַער א ָּ ָֽ‬
‫גֹוי ָ֣י ָּה ָּ ִ֑א ֶרץ ִּ֕ ֵע ֶקב ֲא ֶ ֵ֥שר ָּש ַ ִׁ֖מ ְּע ָּת ְּבק ִ ָֽלי׃‬
‫‪ 18‬וְּ ִה ְּת ָּב ֲר ָ֣כו ְּבזַ ְּר ֲע ָֹ֔ך ִׁ֖כל ֵ‬
‫ל־ב ֵ ָ֣אר ָּ ִ֑ש ַבע וַ ֵי ֵֶ֥שב ַא ְּב ָּר ָּ ִׁ֖הם ִב ְּב ֵ ֵ֥אר ָּ ָֽש ַבע׃ פ‬
‫‪ 19‬וַ ָּי ִָּ֤שב ַא ְּב ָּר ָּה ֹ֙ם ֶאל־נְּ ָּע ָּ ֹ֔ריו וַ יָּ ִָ֛קמו וַ יֵ ְּל ֵ֥כו יַ ְּח ָּ ִׁ֖דו ֶא ְּ‬

‫‪Grammatica elementare di ebraico biblico‬‬ ‫‪62‬‬


‫)‪La vocazione di Samuele (1 Sam 3‬‬
‫הוה ָּהיָּ ִ֤ה יָּ ָּק ֹ֙ר ַביָּ ִ ָ֣מים ָּה ֵֹ֔הם ֵ ֵ֥אין ָּחזִׁ֖ ֹון‬
‫הוִׁ֖ה ִל ְּפ ֵנָ֣י ֵע ִ ִ֑לי ְּוד ַבר־יְּ ָּ ָ֗‬
‫מואל ְּמ ָּש ֵ ֵ֥רת ֶאת־יְּ ָּ‬
‫וְּ ַה ַנ ַער ְּש ֵ ִ֛‬ ‫‪1‬‬

‫נִ ְּפ ָּ ָֽרץ׃ ס‬


‫יוכל ִל ְּר ָֽאֹות׃‬
‫הי ַביָ֣ ֹום ַה ֹ֔הוא וְּ ֵע ִ ִׁ֖לי ש ֵכָ֣ב ִב ְּמק ִ֑מֹו) וְּ ֵעינָּ ו( ]וְּ ֵעינָּ ֹ֙יו[ ֵה ֵ ָ֣חלו ֵכ ֹ֔הֹות ֵ֥לא ַ ִׁ֖‬
‫‪ָֽ ַ 2‬וַֽיְּ ִ ֹ֙‬
‫ֹלהים׃ פ‬
‫ר־שם ֲא ֵ֥רֹון ֱא ִ ָֽ‬
‫הוה ֲא ֶש ָּ ִׁ֖‬
‫מואל ש ֵכִ֑ב ְּב ֵה ַיכָ֣ל יְּ ָּ ֹ֔‬
‫וש ֵ ִׁ֖‬
‫ים ֶ ָ֣ט ֶרם יִ ְּכ ֶֹ֔בה ְּ‬
‫ֹלה ֹ֙‬
‫‪ 3‬וְּ ֵנִ֤ר ֱא ִ‬
‫אמר ִה ֵנָֽנִ י׃‬
‫מואל וַ ֵ֥י ֶ‬
‫ל־ש ֵ ִׁ֖‬
‫הוִ֛ה ֶא ְּ‬
‫‪ 4‬וַ יִ ְּק ָּרא יְּ ָּ‬
‫אתי ָ֣שוב ְּש ָּכִ֑ב וַ יֵ ִֶׁ֖לְך וַ יִ ְּש ָּ ָֽכב׃ ס‬
‫א־ק ָּ ִׁ֖ר ִ‬
‫אמר ָֽל ָּ‬
‫את ֹ֔ ִלי וַ ֵ֥י ֶ‬
‫י־ק ָּ ָ֣ר ָּ‬
‫אמר ִהנְּ נִ ֹ֙י ִ ָֽכ ָּ‬
‫ל־ע ָ֗ ִלי וַ ִ֤י ֶ‬
‫‪ 5‬וַ ָּיָ֣ ַָּֽרץ ֶא ֵ‬
‫אמר‬
‫את ִ ִ֑לי וַ ִ֛י ֶ‬
‫אמר ִהנְּ ֹ֔ ִני ִ ֵ֥כי ָּק ָּ ִׁ֖ר ָּ‬
‫ל־ע ֹ֔ ִלי וַ ָ֣י ֶ‬
‫מואלֹ֙ וַ ֵי ֶָ֣לְך ֶא ֵ‬
‫ואל ַ֒ וַ ָּ ִ֤י ַָּֽקם ְּש ֵ‬
‫עֹוד ְּשמ ֵ‬
‫הוה ְּק ָ֣רא ֘‬
‫‪ 6‬וַ ָ֣י ֶסף יְּ ָּ ָ֗‬
‫אתי ְּב ִנִׁ֖י ֵ֥שוב ְּש ָּ ָֽכב׃‬
‫א־ק ָּ ֵ֥ר ִ‬
‫ָֽל ָּ‬
‫הוה׃‬
‫הוִ֑ה וְּ ֶ ִ֛ט ֶרם יִ גָּ ֶ ֵ֥לה ֵא ָּלִׁ֖יו ְּד ַבר־יְּ ָּ ָֽ‬
‫מואל ֶ ִׁ֖ט ֶרם יָּ ַ ָ֣דע ֶאת־יְּ ָּ‬
‫וש ִֵּ֕‬
‫‪ְּ 7‬‬
‫את ִ ִ֑לי וַ ָּי ֶָ֣בן ֵע ֹ֔ ִלי ִ ֵ֥כי‬
‫אמר ִהנְּ ֹ֔ ִני ִ ֵ֥כי ָּק ָּ ִׁ֖ר ָּ‬
‫ל־ע ֹ֔ ִלי וַ ָ֣י ֶ‬
‫ת וַ יָֹּ֙ ָּק ֹ֙ם וַ יֵ ֶָ֣לְך ֶא ֵ‬
‫א־שמו ֵא ֘ל ַב ְּש ִל ִשי ַ֒‬
‫הוֵ֥ה ְּקר ְּ‬
‫‪ 8‬וַ ֹ֙י ֶסף יְּ ָּ‬
‫הוִׁ֖ה ק ֵ ֵ֥רא ַל ָּנ ַָֽער׃‬
‫יְּ ָּ‬
‫הוה ִ ֵ֥כי ש ֵ ִׁ֖מ ַע ַע ְּב ֶ ִ֑דָך‬
‫מוא ֘ל ֵלְָ֣ך ְּש ָּכ ַ֒ב וְּ ָּהיָּ ֹ֙ה ִאם־יִ ְּק ָּ ָ֣רא ֵא ֹ֔ ֶליָך וְּ ָּ ָֽא ַמ ְּר ָֹּ֙ת ַד ֵבָ֣ר יְּ ָּ ֹ֔‬
‫אמר ֵע ִ ָ֣לי ִל ְּש ֵ‬
‫‪ 9‬וַ ֹ֙י ֶ‬
‫קֹומֹו׃‬
‫מואל וַ יִ ְּש ַ ִׁ֖כב ִב ְּמ ָֽ‬
‫וַ ֵי ֶָ֣לְך ְּש ֵֹ֔‬
‫מואלֹ֙ ַד ֵֹ֔בר ִ ֵ֥כי ש ֵ ִׁ֖מ ַע‬
‫אמר ְּש ֵ‬
‫מואל וַ ִ֤י ֶ‬
‫מואל׀ ְּש ֵ ִ֑‬
‫ם־ב ַ ִׁ֖פ ַעם ְּש ֵ ָ֣‬
‫‪ 10‬וַ יָּ ִ֤בא יְּ הוָּ ֹ֙ה וַ יִ ְּתיַ ַֹ֔צב וַ יִ ְּק ָּ ֵ֥רא ְּכ ַ ָֽפ ַע ְּ‬
‫ַע ְּב ֶ ָֽדָך׃ פ‬
‫ל־ש ְּמ ֹ֔עֹו ְּת ִצ ֶלִׁ֖ינָּ ה ְּש ֵ ֵ֥תי‬
‫ואל ִה ֵנה ָּאנ ִ ִ֛כי ע ֶ ֵׂ֥שה ָּד ָּ ִׁ֖בר ְּביִ ְּׂש ָּר ֵ ִ֑אל ֲא ֶש ֹ֙ר ָּכ ָ֣‬
‫ל־שמ ֵֹ֔‬
‫אמר יְּ הוָּ ֹ֙ה ֶא ְּ‬
‫‪ 11‬וַ ִ֤י ֶ‬
‫ָּאזְּ ָּנָֽיו׃‬
‫יתֹו ָּה ֵ ִׁ֖חל וְּ ַכ ֵ ָֽלה׃‬
‫ל־ב ִ֑‬
‫ל־א ֶ ֵ֥שר ִד ַ ִׁ֖ב ְּר ִתי ֶא ֵ‬
‫ל־ע ֹ֔ ִלי ֵ ִ֛את ָּכ ֲ‬
‫הוא ָּא ִ ָָ֣קים ֶא ֵ‬
‫‪ַ 12‬ביִ֤ ֹום ַה ֹ֙‬
‫י־מ ַ ָָֽק ְּל ִ ִ֤לים ָּל ֶה ֹ֙ם ָּב ֹ֔ ָּניו וְּ ֵ֥לא‬
‫ד־עֹולִ֑ם ַב ֲעֹוָ֣ ן ֲא ֶשר־יָּ ַ ָ֗דע ִ ָֽכ ְּ‬
‫ָּ‬ ‫יתֹו ַע‬
‫ת־ב ִׁ֖‬
‫‪ 13‬וְּ ִה ַ ָ֣ג ְַּֽד ִתי ֹ֔לֹו ִ ָֽכי־ש ֵ ֵ֥פט ֲא ִנִ֛י ֶא ֵ‬
‫ִכ ָּ ִׁ֖הה ָּ ָֽבם׃‬
‫ד־עֹולם׃‬
‫ָּ ָֽ‬ ‫וב ִמנְּ ָּ ִׁ֖חה ַע‬
‫ית־ע ִ ִ֛לי ְּב ֶז ֵַ֥בח ְּ‬
‫‪ 14‬וְּ ָּל ֵ ֵ֥כן נִ ְּש ַ ִׁ֖ב ְּע ִתי ְּל ֵבָ֣ית ֵע ִ ִ֑לי ִ ָֽאם־יִ ְּת ַכ ִ֞ ֵפר ֲעֹון ֵב ֵ‬
‫מואל יָּ ֵ ֹ֔רא ֵמ ַה ִ ֵ֥גיד‬
‫וש ֵ ָ֣‬
‫הוִ֑ה ְּ‬
‫ת־ד ְּל ָ֣תֹות ֵבית־יְּ ָּ‬
‫ד־ה ֹ֔ב ֶקר וַ יִ ְּפ ַ ִׁ֖תח ֶא ַ‬
‫מואלֹ֙ ַע ַ‬
‫‪ 15‬וַ יִ ְּש ַ ִ֤כב ְּש ֵ‬
‫ל־ע ִ ָֽלי׃‬
‫ת־ה ַמ ְּר ָּ ִׁ֖אה ֶא ֵ‬
‫ֶא ַ‬
‫אמר ִה ֵנָֽנִ י׃‬
‫מואל ְּב ִנִ֑י וַ ִׁ֖י ֶ‬
‫אמר ְּש ֵ ָ֣‬
‫מואל וַ ִׁ֖י ֶ‬
‫ת־ש ֵֹ֔‬
‫‪ 16‬וַ יִ ְּק ָּ ִ֤רא ֵע ִ ֹ֙לי ֶא ְּ‬
‫יֹוסיף‬
‫ים וְּ ָ֣כה ִֹ֔‬
‫ֹלה ֹ֙‬
‫ה־לָךִ֤ ֱא ִ‬
‫ל־נֵ֥א ְּת ַכ ֵ ִׁ֖חד ִמ ֶ ִ֑מנִ י ָ֣כה יַ ֲע ֶׂש ְּ‬
‫שר ִד ֶבָ֣ר ֵא ֹ֔ ֶליָך ַא ָּ‬
‫אמר ָּ ִ֤מה ַה ָּד ָּב ֹ֙ר ֲא ֶ ָ֣‬
‫‪ 17‬וַ ָ֗י ֶ‬
‫ר־ד ֶ ֵ֥בר ֵא ֶ ָֽליָך׃‬
‫ל־ה ָּד ָּ ִׁ֖בר ֲא ֶש ִ‬
‫ם־ת ַכ ֵ ִ֤חד ִמ ֶֹ֙מנִ ֹ֙י ָּד ָֹּ֔בר ִמ ָּכ ַ‬
‫ִא ְּ‬
‫הוָ֣ה ֹ֔הוא ַה ֵ֥טֹוב ְּב ֵע ָּינִׁ֖ו יַ ֲע ֶ ָֽׂשה׃ פ‬
‫אמר יְּ ָּ‬
‫ל־ה ְּד ָּב ִ ֹ֔רים וְּ ֵ֥לא ִכ ֵ ִׁ֖חד ִמ ֶ ִ֑מנו וַ י ִַּ֕‬
‫ת־כ ַ‬
‫מואלֹ֙ ֶא ָּ‬
‫‪ 18‬וַ יַ גֶ ד־לִ֤ ֹו ְּש ֵ‬
‫ל־ד ָּב ָּ ִׁ֖ריו ָּ ָֽא ְּר ָּצה׃‬
‫א־ה ִ ֵ֥פיל ִמ ָּכ ְּ‬
‫מואל ַ ָֽויהוָּ ֹ֙ה ָּהיָּ ָ֣ה ִע ֹ֔מֹו וְּ ָֽל ִ‬
‫‪ 19‬וַ יִ גְּ ַ ִׁ֖דל ְּש ֵ ִ֑‬
‫יהוה׃‬
‫מואל ְּלנָּ ִ ִׁ֖ביא ַל ָּ ָֽ‬
‫ד־ב ֵ ָ֣אר ָּ ִ֑ש ַבע ִ ֵ֚כי נֶ ֱא ָּ ָ֣מן ְּש ֵֹ֔‬
‫‪ 20‬וַ יֵֹ֙ ַד ֹ֙ע ָּכל־יִ ְּׂש ָּר ֵֹ֔אל ִמ ָּ ִׁ֖דן וְּ ַע ְּ‬
‫הוה׃ פ‬
‫מואל ְּב ִשלִׁ֖ ֹו ִב ְּד ַ ֵ֥בר יְּ ָּ ָֽ‬
‫ל־ש ֵ ִ֛‬
‫הוה ֶא ְּ‬
‫הוִׁ֖ה ְּל ֵה ָּר ָ֣אה ְּב ִשֹלִ֑ ה ִ ָֽכי־נִ גְּ ָּ ֹ֙לה יְּ ָּ‬
‫‪ 21‬וַ ֵ֥י ֶס ף יְּ ָּ‬

‫‪Grammatica elementare di ebraico biblico‬‬ ‫‪63‬‬


‫)‪Il Decalogo (Dt 5,1-21‬‬
‫ת־ה ִמ ְּש ָּפ ִֹ֔טים‬
‫ת־הח ִ ָ֣קים וְּ ֶא ַ‬
‫אמר ֲא ֵל ֶָ֗הם ְּש ַ ִ֤מע יִ ְּׂש ָּר ֵאלֹ֙ ֶא ַ‬
‫ל־כל־יִ ְּׂש ָּר ֵאל ַ֒ וַ ָ֣י ֶ‬
‫וַ יִ ְּק ָּ ָ֣רא מ ֶש ֘ה ֶא ָּ‬
‫וש ַמ ְּר ֶ ִׁ֖תם ַל ֲעׂש ָּ ָֽתם׃‬
‫ול ַמ ְּד ֶ ָ֣תם א ָֹּ֔תם ְּ‬
‫ֲא ֶש ר ָּאנ ִ ִ֛כי ד ֵ ֵ֥בר ְּב ָּאזְּ נֵ ֶיכִׁ֖ם ַהיִ֑ ֹום ְּ‬
‫ֹלהינו ָּכ ַ ֵ֥רת ִע ָּ ִ֛מנו ְּב ִ ִׁ֖רית ְּבח ֵ ָֽרב׃‬
‫הוָ֣ה ֱא ֵָ֗‬
‫‪ 2‬יְּ ָּ‬
‫ת־ה ְּב ִ ָ֣רית ַה ִ֑זאת ִ ָ֣כי ִא ָָּ֗תנו ֲאנַֹ֙ ְּחנו ֵ ֵ֥א ֶלה ִ֛פה ַהיִׁ֖ ֹום כ ָּ ֵ֥לנו ַח ִיָֽים׃‬
‫הוִׁ֖ה ֶא ַ‬
‫ת־אב ֵֹ֔תינו ָּכ ַ ֵ֥רת יְּ ָּ‬
‫‪ָ֣ 3‬לא ֶא ֲ‬
‫הוה ִע ָּמ ֶכִ֛ם ָּב ָּ ִׁ֖הר ִמ ֵ֥תֹוְך ָּה ֵ ָֽאש׃‬
‫‪ָּ 4‬פ ִנָ֣ים׀ ְּב ָּפ ָ֗ ִנים ִד ֶֹ֙בר יְּ ָּ‬
‫את ֹ֙ם ִמ ְּפ ֵנָ֣י ָּה ֵֹ֔אש‬
‫הוִ֑ה ִ ִ֤כי ֵיְּר ֶ‬
‫ת־ד ַ ָ֣בר יְּ ָּ‬
‫יכ ֹ֙ם ָּב ֵעָ֣ת ַה ִֹ֔הוא ְּל ַה ִ ֵ֥גיד ָּל ֶכִׁ֖ם ֶא ְּ‬
‫ובינֵ ֶ‬
‫הוִ֤ה ֵ ָֽ‬
‫‪ָּ ֶּ֠ 5‬אנ ִכי ע ֵֹ֙מד ֵבין־יְּ ָּ‬
‫אמר׃ ס‬
‫יתם ָּב ָּ ִׁ֖הר ֵל ָֽ‬
‫א־ע ִל ֶ ֵ֥‬
‫וְּ ָֽל ֲ‬
‫אתיָך ֵמ ֶ ֵ֥א ֶרץ ִמ ְּצ ַ ִׁ֖ריִ ם ִמ ֵ ָ֣בֵ֥ית ֲע ָּב ִ ִ֑דָֽים׃‬
‫הֹוצ ִ ִ֛‬
‫ֹלהיָך ֲא ֶשר ֵ‬
‫הוָ֣ה ֱא ֶֹ֔‬
‫‪ָֽ ָּ 6‬אנ ִ ֹ֙כי יְּ ָּ‬
‫ל־פ ָּ ָ֗ ָֽניַ ׃‬
‫ֹלהים ֲא ֵח ִ ִׁ֖ ַּ֜רים ַע ָּ‬
‫ֵ֥ה־ל ִָ֛֩ך ֱא ִ ֹ֙ ֵ֥‬
‫‪ָ֣ 7‬לא יִ ְּה ֶי ְּ‬
‫ל־תמונָֹּ֔ ֶ֡ה ֲא ֶ ִ֤שָ֣ר ַב ָּש ַ ָֹ֣֙מיִ ֹ֙ם׀ ִמ ַֹ֔ ֶ֡מ ַעל וַ ֲא ֶ ֵ֥שר֩ ָּב ָּ ִֹׁ֖֙א ֶרץ ִמ ָּ ִַּ֑֜ת ַחת וַ ֲא ֶ ֵ֥שר ַב ַ ִׁ֖מָ֣יִ ם׀‬
‫ה־לָךֵ֥ ָ֣ ֶֹ֙ ָ֣פ ֶסלֹ֙ ׀ ָּכ ְּ‬
‫א־ת ֲע ֶ ֵׂ֥ש ְּ‬
‫‪ָ֣ ָֽ 8‬ל ַ‬
‫ִמ ַ ֵ֥ ָ֣ת ַחת ָּל ָּ ָ֗ ָֽא ֶרץ׃‬
‫ל־ב ִנִ֛ים‬
‫ֹלה ֹ֙יָך ֵ ָ֣אל ַק ֹ֔ ָּנא ֶּ֠פ ֵקד ֲעֹֹ֙ון ָּאבֹות ַע ָּ‬
‫הוִ֤ה ֱא ֶֹ֙‬
‫ם ִ ָ֣כי ָּאנ ִִ֞כי יְּ ָּ‬
‫א־ת ְּש ַת ֲ ֶח ֵ֥ו ָ֣ה ָּל ֶ ִׁ֖הם֘ וְּ ָ֣לא ָּת ָּע ְּב ֵ ִ֑ד ַ֒‬
‫‪9‬ל ִ‬
‫ל־ר ֵב ִ ִׁ֖עים ְּלׂשנְּ ָּ ָֽ ִ֑אי׃‬
‫ל־ש ֵל ִ ֵ֥שים וְּ ַע ִ‬
‫וְּ ַע ִ‬
‫ֹותי[׃ ס‬
‫ֹותו( ] ִמ ְּצ ָּ ָֽ‬
‫ולש ְּמ ֵ ֵ֥רי) ִמ ְּצ ָּ‬
‫‪ 10‬וְּ ִ֤ ֵ֥ע ֶׂשה ֶ ִֹׁ֖֙ח ֶס ֹ֙ד ַ ָֽל ֲא ָּל ִ ִֹ֑֔פים ְּלא ֲה ַ ִׁ֖בי ְּ‬
‫ת־ש ִׁ֖מֹו ַל ָּ ָֽשוְּ א׃‬
‫הוה ֵ ִ֛את ֲא ֶשר־יִ ָּ ֵ֥שא ֶא ְּ‬
‫ֹלהיָך ַל ָּ ִ֑שוְּ א ִ ָ֣כי ִ֤לא יְּ נַ ֶק ֹ֙ה יְּ ָּ ֹ֔‬
‫הוֵ֥ה ֱא ֶ ִׁ֖‬
‫ת־שם־יְּ ָּ‬
‫‪ֵ֥ 11‬לא ִת ָּ ִ֛שא ֶא ֵ ָֽ‬
‫ס‬
‫ֹלהיָך׃‬
‫הו ָ֣ה ֱא ֶ ָ֗ ָֽ‬
‫ֹום ַה ַש ָּ ִֹׁ֖֙בת ְּל ַק ְּד ִַּ֑֜שֹו ַכ ֲא ֶ ֵ֥שר ִצוְּ ָךִׁ֖ ָ֣׀ יְּ ָּ ֵ֥‬
‫‪ָּ 12‬ש ָ֣ ִ֛מ ֹור ֶאת־יֵ֥ ֩‬
‫֒‬
‫אכ ֶ ָֽתָך׃ ַ֒‬
‫ל־מ ַל ְּ‬
‫ית ָּכ ְּ‬
‫ים ַ ָֽת ֲע ֹ֔ב ֘ד וְּ ָּע ִ ִׁ֖ ָׂ֣ש ָּ‬
‫‪ִ֤ ֵ 13‬ש ֶָ֣שת יָּ ִ ָ֣מ ֹ֙‬
‫־וב ֶ ָ֣תָך‬
‫ובנְּ ָךָֽ ִ‬
‫אכה ַא ָּ ָ֣תה ִ‬
‫ל־מ ָּל ֶָּ֡‬
‫ׂשה ָּכ ְּ‬
‫ֹלהיָך ָ֣לא ַת ֲע ֶ ָ֣‬
‫יהוָ֣ה ֱא ֶ ִָ֑֗‬
‫יעי ַש ָּ ִׁ֖בָ֣ת׀ ַל ָּ ִׁ֖‬
‫ֹום ַה ְּש ִב ַּ֜ ִֹ֔‬
‫‪ 14‬וְּ ֹ֙י ֹ֙‬
‫שר ִב ְּש ָּע ֶ ֹ֔ריָך ְּל ַָ֗מ ַען יָּ נִ֛ ַוח ַע ְּב ְּדָךֵ֥ וַ ֲא ָּמ ְּתָךִׁ֖‬
‫ל־ב ֶה ְּמ ֶָ֗תָך וְּ ֵג ְַָּֽֽר ָֹ֙ך ֲא ֶ ָ֣‬
‫שֹור ָֹ֙ך וַ ֲח ָֽמ ְּר ַָּ֜ך וְּ ָּכ ְּ‬
‫וְּ ַע ְּב ְּדָךָֽ ַ־ו ֲֶּ֠א ָּמ ֶתָך וְּ ְּ‬
‫ָּכ ָֽ ִ֑מֹוָך׃‬
‫טויה‬
‫ובזְּ ָ֣ר ַע נְּ ָּ ִֹ֑֔‬
‫ֹלה ֹ֙יָך ִמ ָֹּ֔ש ֹ֙ם ְּ ָּב ִ֤י ֵ֥ד ֲחזָּ ָּ ִָׁ֖ק ֹ֙ה ִ‬
‫הוה ֱא ֶ ִֹ֤֙‬
‫ית׀ ְּב ֶ ָ֣א ֶרץ ִמ ְּצ ַֹ֔ ָ֗ריִ ם וַ י ֹ֙ ִצ ֲא ַּ֜ ָ֩ך יְּ ָֹּ֙ ִ֤‬
‫היִ ָ֣ ָֹּ֙‬
‫י־ע ֵֶ֥בד ָּ ֹ֙‬
‫‪ 15‬וְּ זָּ ַכ ְּר ִ֞ ָָּ֗ת ִ ָ֣כ ֶ ִ֤‬
‫ֹלהיָך ַל ֲע ִׁׂ֖שֹות ֶאת־יֵ֥ ֹום ַה ַש ָּ ָֽבת׃ ס‬
‫הוָ֣ה ֱא ֶֹ֔‬
‫ל־כן ִצוְּ ָֹ֙ך יְּ ָּ‬
‫ַע ֵָ֗‬
‫ָ֣יטב ֹ֔ ָּלְך‬
‫ול ַֹ֙מ ַ ֹ֙ען יִ ַ‬
‫יַא ִריכָ֣ן יָּ ֶָ֗מיָך ְּ‬
‫ֹלהיָך ְּל ַ ָ֣מ ַען׀ ֲ‬
‫הוָ֣ה ֱא ֶ ִ֑‬
‫ת־א ֶֹ֔מָך ַכ ֲא ֶ ֵ֥שר ִצוְּ ָךִׁ֖ יְּ ָּ‬
‫ת־א ִֹ֙ב ֹ֙יָך וְּ ֶא ִ‬
‫‪ַ 16‬כ ֵ ִ֤בד ֶא ָּ‬
‫ֹלהיָך נ ֵ ֵ֥תן ָּ ָֽלְך׃ ס‬
‫הוֵ֥ה ֱא ֶ ִׁ֖‬
‫ַ ֵ֚על ָּ ָֽה ֲא ָּד ָֹּ֔מה ֲא ֶשר־יְּ ָּ‬
‫‪ֵ֥ 17‬לִׁ֖א ִת ְּר ָּ ָֽצח׃ ס‬
‫‪ 18‬וְּ ִׁ֖ ָ֣לא ִתנְּ ָּ ָֽ ִ֑אף׃ ס‬
‫‪ 19‬וְּ ִׁ֖ ָ֣לא ִתגְּ ֹ֔ ָֽנב׃ ס‬
‫א־ת ֲע ֶנֵ֥ה ְּב ֵ ָֽר ֲעָךִׁ֖ ֵ ֵ֥עד ָּ ָֽשוְּ א׃ ס‬
‫‪ 20‬וְּ ָֽל ַ‬
‫שֹורֹו וַ ֲחמ ֹ֔רֹו וְּ ִׁ֖כל‬
‫תֹו ָ֣‬
‫‪ 21‬וְּ ֵ֥לא ַת ְּח ִׁ֖מד ֵ ָ֣א ֶשת ֵר ֶעִָ֑ך ס וְּ ֹ֙לא ִת ְּת ַא ֶ ַּ֜וה ֵבָ֣ית ֵר ָ֗ ֶעָך ָּׂש ֵ ַּ֜דהו וְּ ַע ְּב ִ֤דֹו וַ ֲא ָּמ ֹ֙‬
‫ֲא ֶ ֵ֥שר ְּל ֵר ֶ ָֽעָך׃ ס‬

‫‪Grammatica elementare di ebraico biblico‬‬ ‫‪64‬‬

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