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Lavoro subordinato, lavoro autonomo e forme parasubordinate:
1) Lavoro subordinato;
2) Collaborazioni etero-organizzative;
3) Collaborazioni coordinate continuative;
4) Lavoro autonomo.
ma deve rispettare ciò che gli viene detto dall’imprenditore). È l’elemento
essenziale della subordinazione;
Collaborazione all’interno dell’impresa, ovvero il lavoratore dev’essere
inserito nell’impresa perché altrimenti non può essere diretto
dall’imprenditore. È un elemento molto importante perché può rendere
difficile la distinzione con quelle forme di lavoro a metà strada tra
autonomo e subordinato, poiché anche in queste forme ci può essere la
collaborazione.
Il LAVORO AUTONOMO è definito nell’articolo 2222 Codice Civile – Contratto
d’opera, secondo il quale “Quando una persona si obbliga a compiere verso un
corrispettivo un’opera o un servizio con lavoro prevalentemente proprio2 e
senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente, si applicano le
norme di questo capo.”
Da questo articolo si evincono gli elementi del lavoro autonomo:
Contratto a prestazioni corrispettive, poiché viene erogato un
corrispettivo dal committente a fronte del compimento di un’opera o di un
servizio. Mentre il lavoratore subordinato si impegna a prestare il suo
lavoro (obbligazione di mezzo), il lavoratore autonomo si impegna ad
ottenere un certo risultato (obbligazione di risultato);
Senza vincolo di subordinazione, ovvero che il lavoratore autonomo non è
etero-diretto ma si auto-dirige;
Tutto ciò è stato complicato da un dato di fatto, perché nel corso degli anni tra
lavoro autonomo e lavoro subordinato si sono inserite tutta una serie di
Tutto ciò è stato complicato dal fatto che, nel corso degli anni, il legislatore ha
sdoganato alcune forme parasubordinate di lavoro autonomo, intermedie tra
lavoro autonomo e lavoro subordinato, che hanno meno tutele rispetto al
rapporto di lavoro autonomo.
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È uno dei tanti decreti che fa parte del jobs act.