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Subordinazione e Autonomia

giovedì 1 ottobre 2020 13:15

La subordinazione è la fattispecie di accesso al diritto del lavoro. Il primo – uguaglianza formale – sancisce
l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge,
Per subordinazione si intende l’operazione di ricondurre la fattispecie concreta agli effetti previsti dalla norma. Il diritto del lavoro quindi è il diritto di specificando chiaramente le caratteristiche che
alcuni lavoratori, non tutti. Alla subordinazione corrispondeva la disciplina. All’interno dei principi costituzionali, art.35 Cost, si prevede che la repubblica erano e sono tuttora alla base della maggior
tuteli tutte le forme di lavoro. Per uguaglianza si fa riferimento all’uguaglianza formale e sostanziale; quest’ultima consente di trattare in modo diverso parte delle discriminazioni (e che non sono
situazioni diverse, rimuove gli ostacoli di ordine economico e sociale che rappresentano le differenze di base tra le persone. Il diritto del lavoro quindi comunque esaustive, concordano i
equilibra gli interessi delle 2 figure ovvero datore e lavoratore. Ci sono anche alcuni principi che riguardano la previdenza, si trattano di principi che costituzionalisti). In questo senso, però, i
riguardano l’assistenza nei confronti del bisogno. trattamenti differenziati sono permessi solo
quando servono a evitare situazioni penalizzanti
Il diritto del lavoro si fonda sulla subordinazione. Cosa vuol dire? Si parte dalle origini del diritto del lavoro. per certe categorie di cittadini. Si possono
insomma applicare trattamenti differenziati
Il diritto del lavoro è nato nella sua forma moderna con la nascita della società industriale. L’industrializzazione in Italia è iniziata verso la fine dell’800, in quando sarebbe la loro non applicazione a
quel periodo furono introdotte tariffe doganali che hanno portato alla costruzione delle prime infrastrutture industriali. determinare delle discriminazioni.

Vi era l’economia curtense ovvero quella della corte; non vi era la produzione dei beni di massa, vi erano commissioni da parte della classe nobiliare nei
Il secondo comma riguarda l’uguaglianza
confronti della classe artigiana. Con la nascita delle banche fu possibile ottenere prestiti a favori dei mercanti, una volta venduta la merce restituivano i
sostanziale: prevede cioè che lo Stato si impegni
prestiti; incominciano ad esistere persone non più a lavorare alla corte dei nobili ma erano dipendenti. L’industrializzazione inizia quando le prime
attivamente dal punto di vista politico,
fabbriche iniziano a concentrare fasi della produzione. Iniziano ad esistere gli operai di massa. economico e sociale per eliminare queste
Con il sistema capitalistico odierno emerge un nuovo aspetto ovvero la questione sociale; era l’esigenza di questa grande massa di persone prive della discriminazioni. Quindi, oltre che dal punto di
vista del diritto, l’articolo 3 sancisce
protezione dello Stato e che prestavano la propria attività lavorativa in condizioni estreme. Inoltre le loro retribuzioni erano erose da molte fattori
l’uguaglianza di fatto dei cittadini: e affida allo
come il fatto di acquistare da sé i materiali per lavorare. Si crea quindi un disagio sociale. Stato il compito di crearne le condizioni, che
Nei vari paesi europei questa questione viene affrontata con atti normativi circoscritti ed eterogenei, i primi tentativi furono le leggi sul lavoro delle prescrive l’obbligo per lo Stato di impegnarsi
perché tutti i suoi cittadini abbiano la possibilità
donne e dei fanciulli che vietavano lavori pesanti a questi soggetti. Verso la fine dell’800 nasce la Cassa integrazione per gli anziani e gli operai. In questo
di realizzare le proprie aspirazioni.
periodo il lavoro subordinato non esisteva in quanto tale, rappresentava una novità. Salvo in casi speciali, il CC non prevedeva nulla.
Per disciplinare il lavoro si faceva riferimento ai pochi schemi contrattuali presenti nel Codice di allora come la locazione, vi erano 2 teorie:

• Queste persone si impegnavano a svolgere un determinato lavoro e venivano ripagati al termine dell’opera (locatio operis)
• Questi lavoratori venivano pagati per l’impiego delle loro energie
La prima legge che si occupa di dare una definizione fu quella del 1924 sull’impiego privato; considerava impiego privato chi era assunto per svolgere in
azienda a tempo indeterminato un’attività professionale con funzione di collaborazione. Non si applicava però agli operai, riguardava solo le prestazioni
di tipo intellettuale.
Iniziano così a nascere le prime unioni operai che stabilivano leggi da applicare ai rapporti di lavoro. Bisogna aspettare il CC del 1942 per trovare la
definizione di subordinazione; si distingue tra lavoro autonomo e lavoro subordinato, è una contrapposizione rigida dell’ordinamento fra i 2 modelli.
Il lavoro subordinato si riferisce al lavoratore dipendente sottoposto ai poteri del datore di lavoro, poiché c’è questo squilibrio di potere tra le parti si
riconosce una disciplina inderogabile per bilanciare questo squilibrio. Per questo si ricollegano degli oneri al datore di lavoro che rappresentano dei
costi come iscrizione all’INPS, INAIL ma anche costi indiretti come quelli che impediscono al datore di prendere determinate decisioni nei confronti del
lavoratore subordinato. Assumere i lavoratori con un contratto subordinato concede un ampio spazio di manovra per il datore, dirige la prestazione
imponendola ai lavoratori. Vi sono quindi svantaggi e vantaggi per entrambe le parti.
Lavoro subordinato (art.2094 CC.): è prestatore di lavoro subordinato chi si obbliga mediante retribuzione a collaborare nell'impresa, prestando il proprio
lavoro intellettuale o manuale alle dipendenze e sotto la direzione dell'imprenditore. La retribuzione fa riferimento al lavoro subordinato, il corrispettivo
va al lavoro autonomo.
Lavoro autonomo (art.2222 CC): si ha contratto d’opera Quando una persona si obbliga a compiere verso un corrispettivo [2225] un'opera o un servizio,
con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente.
Qualsiasi attività manuale o intellettuale può essere svolta in entrambi i modi, cambiano i diritti e i poteri delle parti. Ciò che accumuna le 2 definizione è
la parola collaborare, la collaborazione nel lavoro subordinato non è la stessa che si ha nel lavoro autonomo.
Rispetto al termine collaborare, esso non definisce in maniera esclusiva il lavoro subordinato. L’altro termine interessante è dipendenze. Dal punto di
vista giuridico, nel subordinato c’è una dipendenza dal punto di vista contrattuale di una parte nei confronti dell’altra; illavoratore ha degli obblighi
nei confronti del datore. Il lavoratore d’altra parte non sopporta il rischio economico che è una prerogativa del datore.
Il potere direttivo è identificato nell’eterodirezione ovvero l’elemento centrale della subordinazione. Il rapporto di lavoro è riconducibile al subordinato
quando vi è una subordinazione in senso gerarchico, ovvero un assoggettamento del lavoratore al potere direttivo e disciplinare del datore. È il potere del Il requisito della eterodirezione
datore di disporre dell’attività lavorativa secondo le varie esigenze di tempo e luogo con l’imposizione delle proprie decisioni. Il datore riduce i costi di della prestazione lavorativa si
transazione controllando l’attività dei propri lavorativi. estrinseca in specifiche direttive e
Questo assoggettamento può essere d’intensità variabile, in alcuni casi gli ordini del datore di lavoro devono essere precisie puntuali, in altri casi no. controlli, da parte del datore di
In alcuni casi le modalità di lavoro rendono impossibile il continuo controllo del lavoratore da parte del datore, sono le forme di lavoro a distanza. Si è lavoro. Tali direttive (ad es. sul
prevista quindi una specifica eccezione per il lavoro a domicilio, è lavoratore a domicilio chi, con vincolo di subordinazione, esegue nel proprio domicilio, o tempo di lavoro) riguardano le
in un locale a disposizione, lavoro retribuito per conto di uno o più datori di lavoro. La prestazione non è direttamente controllata dal datore sul luogo di modalità di esecuzione della
lavoro, in questo caso la subordinazione ricorre quando il lavoratore a domicilio è tenuto ad osservare le direttive del datore circa le modalità di
esecuzione della prestazione. Ciò che identifica la subordinazione è l’esistenza di direttive alla quale il lavoratore si deve attenere, a volte capita che
prestazione stessa e la qualificano
queste direttive non vengano sempre impartite ma siano direttive alle quali comunque il lavoratore si deve attenere e che quindi impediscono al come subordinata. Esse sono
lavoratore di organizzarsi autonomamente. dirette a conformare l’attività
Altro caso simile è il telelavoro, non è una tipologia contrattuale ma una modalità di svolgimento della prestazione quindi si può avere sia per lavoro svolta dal lavoratore e dedotta nel
subordinato o lavoro autonomo. È telelavoratore colui che svolte il proprio lavoro tramite strumenti ICT, può essere svolto da casa o in centri di lavoro contratto di lavoro agli obiettivi
quindi con molte modalità alternativa. Con l’accordo quadro del 2002 trova la sua disciplina, è regolato da numerosi contratti collettivi che regolano la organizzativi e produttivi
disciplina. Recentemente vi è stato un richiamo legislativo, il legislatore ha incentivato il lavoratore al fine di conciliare la vita lavorativa e familiare; i
datori di lavoro che fanno ricorso al telelavorò possono escludere questi tipi di lavoratore dal calcolo dei computi numericiper l’applicazione di alcuni
dell’impresa
principi normativi.
Lavoro agile: è una modalità di esecuzione della prestazione. È lavoro agile quella modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato
caratterizzato dall'assenza di vincoli orari o spaziali e un'organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di
lavoro; una modalità che aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro e, al contempo, favorire la crescita della sua produttività. La
prestazione è svolta in parte all’interno delle mura aziendali in parte all’esterno, ciò che lo caratterizza che le parti tramite accordo stabiliscono le
modalità di esercizio e di controllo. Prevede alcune tutele minime riguardo salute, sicurezze, riposi e diritto di disconnessione. È subordinato ma
l’esecuzione del potere direttivo è fissato tra le parti.
Possono esserci prestazioni lavorative che per la loro professionalità richiede autonomie, esempio lavoro giornalistico. L’inserimento nella struttura
organizzativa dell’impresa rappresenta il riflesso dell’esistenza i un rapporto di subordinazione, non è necessario ma è un indicatore non sufficiente.
Quando si parla di lavoro subordinato si ha una diade ovvero potere direttivo e organizzativo.
Indici sussidiari alla subordinazione
Poiché non è sempre facile riscontrare questo tipo di dinamica, la giurisprudenza usa indici sussidiari della subordinazione,il primo è l’inserimento del
lavoratore nell’organizzazione d’impresa. Vi sono altri indici come il pagamento della retribuzione in modo periodico. Il rispetto di un orario di lavoro
rispecchia un potere direttivo. L’assenza di qualsivoglia rischio di impresa per il lavoratore e la continuità della prestazione. infine, il fatto che materiali e
attrezzature siano fornite dal datore di lavoro.
Ciascuno di questo indice ha il suo peso da valutare globalmente insieme agli alti indici di subordinazione, sono sussidiari.

Consulenza del lavoro Pagina 1


Ciascuno di questo indice ha il suo peso da valutare globalmente insieme agli alti indici di subordinazione, sono sussidiari.
esempio Pony Express

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