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Definisci il diritto del lavoro, descrivi le sue principali aree di competenza e discuti chi e cosa
condiziona nel contesto di questa disciplina
Il Diritto del Lavoro è una branca del diritto che disciplina le relazioni tra datore di lavoro e lavoratore,
stabilendo le regole e i diritti che governano il mondo del lavoro. Si occupa di norme legali e
contrattuali che regolamentano l'occupazione, le condizioni di lavoro, la retribuzione e i diritti dei
lavoratori.
Principali Aree di Competenza del Diritto del Lavoro:
- Contratti di Lavoro: Regola la formazione, l'esecuzione e la risoluzione dei contratti di lavoro,
specificando i doveri e le responsabilità di entrambe le parti.
- Condizioni di Lavoro e Sicurezza: Stabilisce normative per garantire un ambiente di lavoro
sicuro e salubre, includendo regolamentazioni sulla sicurezza sul lavoro, orari di lavoro e ferie.
- Retribuzione e Benefit: Si occupa delle norme relative alla retribuzione, bonus, indennità e
altri benefit offerti ai dipendenti.
- Rappresentanza dei Lavoratori: Affronta la rappresentanza sindacale, le trattative collettive e
le relazioni industriali per tutelare gli interessi dei lavoratori.
- Diritti e Tutela del Lavoratore: Garantisce i diritti fondamentali dei lavoratori, come la libertà
sindacale, il diritto allo sciopero e la protezione contro discriminazioni o licenziamenti
ingiustificati.
- Licenziamento e Risoluzione del Rapporto di Lavoro: Regolamenta le condizioni e le
procedure per il licenziamento e la risoluzione del rapporto di lavoro.
Chi e Cosa Condiziona nel Contesto del Diritto del Lavoro:
- Datori di Lavoro: Le imprese, aziende o entità che assumono e gestiscono dipendenti sono
fortemente condizionate dal Diritto del Lavoro. Devono rispettare le normative sulle
condizioni di lavoro, la sicurezza e i diritti dei dipendenti.
- Lavoratori: I dipendenti sono direttamente influenzati dal Diritto del Lavoro, poiché esso
protegge i loro diritti, ne regola le condizioni contrattuali e assicura equità nelle relazioni di
lavoro.
- Sindacati: Le organizzazioni sindacali svolgono un ruolo cruciale, poiché il Diritto del Lavoro
regolamenta la loro attività, consentendo la rappresentanza dei lavoratori, le trattative
collettive e il diritto di sciopero.
- Legislazione Nazionale e Internazionale: Le leggi nazionali e, in alcuni casi, le convenzioni
internazionali del lavoro influenzano il Diritto del Lavoro, contribuendo a stabilire norme
standard e principi fondamentali.
- La disciplina del Diritto del Lavoro è quindi caratterizzata da un costante bilanciamento degli
interessi tra datori di lavoro e lavoratori, mirando a garantire equità, sicurezza e dignità nel
contesto dell'ambiente lavorativo.
Storia ed evoluzione del diritto del lavoro (1)
La storia del diritto del lavoro in Italia è caratterizzata da una serie di fasi cruciali che riflettono le
trasformazioni economiche, sociali e politiche del paese. Di seguito, fornisco una panoramica
dell'evoluzione del diritto del lavoro in Italia:
1. Primi Anni dell'Italia Unificata (XIX secolo):Con l'unificazione dell'Italia nel 1861, iniziano ad
emergere le prime forme di regolamentazione del lavoro. Nel 1886, viene adottato il Codice Civile,
che conteneva alcune norme sul contratto di lavoro.
2. Primi Anni del XX secolo:
Durante il primo decennio del XX secolo, l'Italia affronta importanti questioni sociali e operaie. Nel
1919, viene istituito l'Istituto Nazionale delle Assicurazioni Sociali (INAS), rappresentando un primo
passo verso la sicurezza sociale.
3. Fascismo e Leggi Razziali (1922-1945):
Durante il periodo fascista, il governo di Benito Mussolini introduce leggi che limitano i diritti dei
lavoratori e sopprimono il diritto di sciopero. Le leggi razziali del 1938 portano a discriminazioni
contro i lavoratori ebrei.
4. Dopoguerra e Costituzione (1945-1948):
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, l'Italia si impegna nella ricostruzione del paese. La Costituzione
Italiana del 1948 sancisce i principi fondamentali del diritto del lavoro, riconoscendo i diritti dei
lavoratori e sottolineando la dignità del lavoro.
5. Statuto dei Lavoratori (1970):
Uno dei momenti più significativi nell'evoluzione del diritto del lavoro italiano è rappresentato dalla
promulgazione dello "Statuto dei Lavoratori" nel 1970. Questo atto normativo introduceva importanti
diritti per i lavoratori, come la tutela contro il licenziamento ingiustificato e la promozione della
partecipazione sindacale.
6. Evoluzione Contemporanea:
Nel corso degli anni successivi, il diritto del lavoro in Italia è stato soggetto a continue revisioni e
adattamenti per rispondere alle sfide economiche e sociali. Riforme successive hanno cercato di
flessibilizzare il mercato del lavoro, ma talvolta hanno suscitato dibattiti e proteste sindacali.
7. Flessibilità del Mercato del Lavoro (2010-oggi):
Nel contesto della crisi economica globale e delle pressioni per aumentare la competitività, diverse
riforme sono state introdotte per rendere il mercato del lavoro più flessibile. La Legge Fornero del
2012 ha apportato modifiche significative, inclusa la riforma delle pensioni e delle tutele contro il
licenziamento.
8. Pandemia di COVID-19 (2020-oggi):
La pandemia di COVID-19 ha portato a nuove sfide per il diritto del lavoro, con l'introduzione di
misure straordinarie per affrontare la crisi economica e proteggere i lavoratori.
L'evoluzione del diritto del lavoro in Italia è stata influenzata da una combinazione di fattori storici,
politici ed economici. Le riforme e gli sviluppi hanno cercato di equilibrare la protezione dei lavoratori
con la necessità di promuovere la flessibilità e la competitività nel mercato del lavoro.
Descrizione del rapporto di lavoro a tempo determinato: (5)
Il rapporto di lavoro a tempo determinato è una tipologia contrattuale in cui le parti (datore di lavoro
e lavoratore) concordano un periodo di impiego prestabilito nel tempo. Questo tipo di contratto può
essere utilizzato per soddisfare esigenze temporanee, stagionali, sostituire personale assente o per
progetti specifici con una durata predeterminata.
Le caratteristiche principali del rapporto di lavoro a tempo determinato includono la durata prefissata
del contratto, che può essere stabilita in base a leggi, contratti collettivi o accordi individuali. La
scadenza del contratto di lavoro determinato è fissata in anticipo, definendo la data di inizio e di
termine dell'impiego.
Durante il periodo di validità del contratto a tempo determinato, il lavoratore ha diritto agli stessi
benefici, tutele e diritti di un lavoratore a tempo indeterminato, come il diritto alla retribuzione, al
riposo settimanale, alle ferie retribuite, e alla sicurezza sul lavoro.
Questa tipologia di contratto viene introdotta dalla L 230/1962.
Definisci il lavoro autonomo
Viene descritto nell’articolo 2222 del Codice Civile. Il lavoratore rende un servizio prevalentemente
con la propria manodopera, senza vincolo di subordinazione, lo fa per un commitente verso un
corrispettivo. I poteri e obbligi del lavoro subordinato non sono applicabili.
1. Le fonti internazionali
Rilevanza primaria a queste fonti e non alla Costituzione.
A. La convenzione dell’OIL (ORG INT DEL LAVORO; nato con il trattato di Versailles, organismo
d carattere internazionale a cui partecipano tutti gli Stati a livello mondiale; partecipano sia i
rappresentati degli stati che dei sindacali+ rappr. Datori di lavoro). Serve a dare delle indicazioni sul
mondo del lavoro; promulgare delle convenzioni con carattere generali. La difficoltà: di difficile
attuazione, sono degli slogan che hanno una difficoltà a concretizzarsi.
B. Tutte le disposizioni che riguardano l‘UE (nasce con questa dicitura soltanto nel 2006 con il
Trattato di Lisbona), prima si parlava di CECA ( Comunità Economica Del carbone e acciaio), la prima
formazione ( con l’Italia + altri 5 stati). La UE nasce con finalità economiche.
C. Normative europee
- Le direttive promulgate dal Consiglio dell’UE che sono degli atti normativi imp. per il diritto del
lavoro: non direttamente obbligatori per l’ordinamento nazionale ma vincolanti solo per lo Stato. Non
solo vincolanti per i cittadini italiani; ci deve essere una norma che recepisca le normative e quindi
applicabile ai cittadini italiani (necessità quindi di passaggio). Moti disposizione del diritto del lavoro
recepiscono delle direttive europee. Gli atti percepiti si caratterizzano con una prima parte con una
serie di definizioni. Dlgs 151/2001 sulla maternità; direttiva con una serie di definizioni ( per
uniformare la finalità della direttiva, dare delle info chiare che specifichino gli obiettivi della
normativa). - Non c’è una lingua dell‘ UE (non è il francese); non c’è l’obbligo di parlare una sola
lingua. - Funzione unificante dell’UE, trattati i cui principi tendono a produrre una certa uniformità
(es. Trattato di Lisbona). Crta di Nizza altro principio fondamentale.
D. I regolamenti UE;
altra fonte normativa Una norma che però non deve essere percepito in Italia, non ha la necessità di
avere una norma interna che recepisca il contenuto di quella norma dell‘UE. È direttamente
applicabile in Italia. Regolamento privacy: regolamento che risale al 2016, entrato in vigore nel
maggio 2018. Una serie di atti normativi che si scontrano, riguarda il lavoro (guarda lo Statuto dei
lavoratori con norma art 14 sulle discriminazioni; norma che vieta al datore di lavoro di indagare sulla
personalità del lavoratore+ art 2). Prima norma sula privacy nel 96’, per il rapporto lavoro (tutela
dignità lavoratore esiste negli anni 70’).
E. Decisioni: obbligatorie ma non vincolanti (solo per il risultato; non recepire la decisione con
un atto normativo interno).
2. Le fonti nazionali
La Costituzione 1948 Pone dei principi fondamentali
Nel 2007 si rende obbligatoria l'assunzione tramite convenzioni, anche per le aziende nelle quali la
pericolosità delle lavorazioni/ sostanze che prima erano invece esonerate. Si tratta di fare lavorare il
disabile presso un’altra sede dove viene meglio collocato, quindi non nella sede del datore di lavoro. Il
datore di lavoro assume lavoratore, che viene mandato presso altre cooperative. Ci sono alcune
attività che non si prestano a queste situazioni,come vigili del fuoco, cantieri, polizia e trasporti.
DIRIGENTE
In ragione delle sue funzioni e delle responsabilità che gli vengono attribuite, riveste sempre un ruolo
particolare all’interno dell’azienda. Si tratta di una figura che ha sua serie di poteri, perché non è
soggetto ad una serie di norme. Non è soggetto ad un orario di lavoro, non riceve da
nessun altro indicazioni o direttive, si “autoregola”. Può svolgere più ore di quelle previste dalla legge
sull’orario di lavoro, perché ha una responsabilità maggiore.
QUADRO
introdotto con L 190/1985, nel periodo in cui ci si rese conto che i contratti di lavoro avevano
introdotto delle categorie contrattuali. Si ebbe la necessità di collocare qualcuno nella
posizione a metà fra queste due categorie così diverse, quindi questo intermedio fungeva
delle funzioni di minore responsabilità rispetto a dirigente, ma caratterizzate da una certa
autonomia a livello: gestionale, organizzativo, decisionale (sia nei confronti di sé stesso, ma
anche nei confronti di altri lavoratori).
IMPIEGATI ED OPERAI
L 1924/1925 riguarda la definizione degli impiegati privati, coloro che svolgono attività non
manuale, bensì sostanzialmente intellettuale. Di contro, gli operai svolgono attività manuale.
Oggi la suddivisione risulta essere superata, se andiamo a vedere cosa viene poi svolto
nel concreto dal lavoratore. Cambia il ruolo di responsabilità che viene attribuito, perché da
un certo momento in poi si è voluta superare questa distinzione, infatti molti contratti collettivi
hanno cercato di unificare le due categorie. In realtà, la categoria torna fuori quando ci sono
determinati benefici, riconoscimenti destinati alla singola categoria,
es. indennità malattia. Il lavoratore viene pagato da INPS se il lavoratore è operaio, mentre se la
categoria è impiegato o quadro, il pagamento verrà erogato dal datore di lavoro.
I contratti collettivi specificano quali sono le categorie, il passo successivo è quello di dare la
professionalità circa ogni categoria, le caratteristiche specifiche connesse ad ogni posizione. Se però
andiamo a vedere i contratti collettivi, l’altro elemento fondamentale è dato dal livello, dove
se all’interno di ogni categoria troviamo la suddivisione ulteriore. Il livello è identificazione di
tutte le caratteristiche presentate nella specifica mansione.
Cosa é il livello?
Mentre prima del 2015 ci si riferiva alle indicazioni della legge, oggi con la nuova normativa ciò che
bisogna guardare è il contratto collettivo.
Il livello può comprendere più categorie, e per ogni categoria ci sono più livelli, che
indicano il tipo di professionalità che è credibile ad ogni livello. Troviamo all’interno di
questo la declaratoria, ovvero la descrizione del tipo di attività svolto da tutti coloro che sono
inquadrati in quel particolare livello e poi una serie di esemplificazioni. Oggi le categorie
tendono ad essere superate, perché si tende all’unificazione delle categorie
(impiegati-operai).
Oggi si trovano norme applicate sia agli impiegato sia ai operai. Elemento dato da evoluzione data da
2 condizioni –
1. spesso è difficile creare un distinguo tra le attivitá (tecnico)
2.impiegato e operai si sono sempre un po categorizzati. Impiegati sono scesi in piazza solo
una volta. Un operaio – tecnico con capacità difficilmente trovabili ha una retribuzione molto più
interessante.
Descrivi la L104/2022
decreto legislativo che si chiama trasparenza, ha imposto che nel contratto di
lavoro vengono specificati elementi relativi al rapporto di lavoro. Per queste si devono
riscrivere molte normative e un contratto diventa un libricino contenente tutto ciò che
riguarda la disciplina del mio lavoro.
Cosa é il superminimo?
Il termine “superminimo” si riferisce a una forma di integrazione salariale o straordinaria, che viene
stabilita da accordi collettivi tra sindacati e datori di lavoro in determinati settori o aziende. Il
superminimo può essere utilizzato per garantire ai lavoratori retribuzioni superiori al normale livello
contrattuale, spesso in situazioni eccezionali o per specifiche condizioni di lavoro.
Se un superminimo è dichiarato "assorbibile", significa che può essere conteggiato all'interno del
totale retributivo del lavoratore. In altre parole, il superminimo può essere considerato parte
integrante della retribuzione, e altri eventuali incrementi o benefici potrebbero essere calcolati
rispetto a questa nuova base.
Se un superminimo è dichiarato "non assorbibile", significa che non può essere considerato come
parte integrante della retribuzione base del lavoratore. In questo caso, il superminimo rappresenta un
incremento aggiuntivo e non viene utilizzato per calcolare altri benefici o voci retributive.
Quando il cambio di sede ha maniera definitiva, la sede può cambiare solo c'è una presenza
di art 2103 - "Il lavoratore non puo' essere trasferito da un'unita' produttiva ad un'altra se non
per comprovate ragioni tecniche, organizzative e produttive. ”
Sevo avere consenso, lo può volere anche il lavoratore.. Allora la prima condizione è
avere il consenso.
Se il lavoratore non dà consenso - il trasferimento avviene solo sotto determinate condizioni
Se ci sono esigenze tecniche, organizzative, produttive, ambito della organizzazione della azienda.
Spesso contratto collettivo prevede indennitá per trasloco, giorni malati, prevedono un
aiuto. Ragioni devono essere comprovate – nella comunicazione scritta di queste ragioni,
per verificare se esistono o no.
Parla del orario di lavoro
La durata massima della giornata lavorativa va stabilita dalla legge, dal articolo 36 della costituzione.
Ma orario massimo giornaliero non é previsto. Direttiva europea del 1993 e 2002 - non specifica le
ore di giorno, dice che c'è un orario normale di lavoro – 40 ore settimanali. Contratto collettivo può
prevedere anche un orario inferiore.
In un lavoro multiperiodale, il orario di lavoro si puo adattare alle esigenze della organizzazione. I
contratti collettivi possono introdurre una media, si prende un periodo di tempo nelle quali la media
deve essere 40 (massimo 1 anno). Queste 40 ore settimanali non contano le pause. La durata
settimanale dell'orario di lavoro non può superare le 48 ore, comprese le ore di lavoro straordinario,
come media con riferimento a un periodo non superiore a 4 mesi estendibile fino a 12 mesi da parte
dei contratti collettivi a fronte di ragioni obiettive, tecniche o inerenti all'organizzazione del lavoro.
Il limite delle ore di lavoro é determinato sulle ore di riposo, che sono minimo 11 ore al giorno.
Dobbiamo contare anche le pause durante il lavoro, che sono almeno 10 minuti ogni 6 ore di lavoro
ininterrotto. 12 ore e 40 minuti risultano essere l’ orario di lavoro massimo
Cosa é la RAL?
Retribuzione Annua Lorda - Si tratta del valore totale della retribuzione che un dipendente percepisce
nell'arco di un anno, al lordo della tassazione dello stipendio. il contratto collettivo mi dice quante
mensilitá ci sono, che si devono pagare – sono 13/14, possono essere anche 15.
Per calcolare la RAL moltiplichiamo la retribuzione mensile lorda per il numero delle mensilitá.
Possiamo elevare una contestazione disciplinare sulla base delle informazioni rilevate dalle
telecamere aziendali?
Dobbiamo capire se la telecamera è stata autorizzata e se non si usa per controllare i
lavoratori. Potenzialmente potremmo dire di si
I gps non devono essere autorizzati, cosí come altri strumenti di lavoro
le informazioni raccolte tramite tutti questi strumenti (anche la videosorveglianza) possono
essere utilizzati anche ai fini connessi ai rapporti di lavoro. Il lavoratore deve avere informazioni su
tutti gli strumenti utilizzati nel lavoro e anche sulle modalità del controllo.
Nel diritto del lavoro dovremmo fare una distinzione - malattia occorsa fuori o dentro del luogo del
lavoro.
La malattia professionale si distingue dalla malattia classica, ovvero dettata da cause non correlate al
lavoro.
L’infortunio è determinato, invece, da una causa immediata e violenta che determina danni fisici o
psichici del lavoratore, come per esempio se si cade durante le mansioni lavorative e ci si rompe una
gamba.
Cosa é DUVRI?
documento unico della valutazione dei rischi – comporta anche le misure da individuare di fronte a
questi rischi.
Quali sono gli elementi importanti della sicurezza all’interno dei luoghi di lavoro?
DUVRI - documento unico della valutazione dei rischi – comporta anche le misure da individuare di
fronte a questi rischi. Al di là di questo documento di valutazione dei rischi, il datore deve comunque
intervenire attraverso misure quotidiane, obbligo di formazione, informazione ed addestramento.
L'RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione) è una figura presente in azienda,
nominata dal datore di lavoro, che ha il compito di organizzare e gestire il sistema di prevenzione e
protezione dai rischi con l'eventuale supporto di addetti coadiuvanti (ASPP)
RLS - il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è la figura, eletta o designata, che ha il compito
in un'azienda di rappresentare i lavoratori per quanto concerne la salute e sicurezza nei luoghi di
lavoro
Medico competente - pagato dall'azienda, deve effettuare sorveglianza della salute dei lavoratori,
hanno visite quando sono assunti e poi frequenti (ogni anno, 6 mesi…), dipende dall'ambiente di
lavoro. Esito della tutela sanitaria e di queste visite - è di giudizio, idoneità, parziale idoneità o
inidoneità.