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SCHEDE LAVORO
di Antonella Faucci
§§§
FONTI SOVRANAZIONALI.
Diritto internazionale
1919 Carta Internazionale del Lavoro
1944 Dichiarazione di Philadelphia
1961 Carta Sociale Europea
1964 Codice Europeo di Sicurezza Sociale
1966 Patto delle N.U. sui diritti economici, sociali e culturali
Convenzioni OIL
Diritto Comunitario
FONTI STATUALI
1942
Entra in vigore il Codice Civile: si ha una sistemazione organica della materia
lavoristica cui è dedicata una disciplina ben distinta di quella concernente i
contratti in genere ricompresa unitariamente a quella della impresa e della
società nel libro V (fase della incorporazione del diritto del lavoro nel diritto
privato).
1948
Leggi successive:
L. 264/1949 in materia di collocamento
L. 25/1955 apprendistato
L.264/1958 lavoro a domicilio
L. 339/1959 lavoro domestico
L 1369/60 appalto di manodopera
L. 230/1962 contratto di lavoro a tempo determinato
L. 604/1966 licenziamenti individuali
L. 300/70 Statuto dei Lavoratori
§§§
Con l’avvento del fascismo si attua in Italia una sistematica demolizione delle
livbertà sindacali e si realizza il sistema corporativo con l’obiettivo di
sueprare l’antagonismo fra gli interessi di classe subordinandoli all’interesse
comune dello Stato.
In questo periodo l’intervento del legislatore si sviluppa attraverso la c.d.
incorporazione dei principi che disciplinano il lavoro nel sistema del diritto
privato: il codice civile del 1942 ha infatti unificato, nel proprio ambito
Nel 1948 - ovvero nel momento in cui con il concorso delle forze politiche
rappresentative del movimento operaio, di quelle di ispirazione cattolica e
del pensiero di matrice repubblicana è varata la Costituzione repubblicana -
viene data la massima dignità e rilevanza ad alcuni istituti essenziali di
garanzia e di tutela del mondo del lavoro, a partire dalle indicazioni intese
alla complessiva emancipazione della classe lavoratrice contenute nella parte
dedicata ai principi fondamentali (la solenne affermazione di cui al primo
comma dell’’art. 1 - “L’Italia è una repubblica democratica, fondata sul
lavoro”, - il capoverso dell’’art. 3 - per cui “è compito della Repubblica
rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la
libertà e la uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della
persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori
all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese” - ed il primo
comma dell’’art. 4, secondo il quale “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini
il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo
diritto”).
Gran parte del titolo III della prima parte della Costituzione, dedicato ai
“rapporti economici”, prende in esame i diritti dei lavoratori e delle
formazioni sindacali: il diritto alla formazione ed all’elevazione professionale,
il diritto del lavoratore “ad una retribuzione proporzionata alla quantità e
qualità” del lavoro prestato e “in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla
famiglia una esistenza libera e dignitosa”, la previsione di una durata
massima della giornata lavorativa, il diritto alle ferie ed al riposo settimanale,
la parità di diritti della donna lavoratrice, la tutela delle lavoratrici madri, la
tutela del lavoro minorile, il diritto alla previdenza ed all’’assistenza, il diritto
all’inserimento lavorativo dei disabili, la libertà dell’organizzazione
sindacale, il riconoscimento dell’efficacia della contrattazione collettiva, il
diritto di sciopero, i limiti posti alla libertà dell’iniziativa economica privata.
Le direttive della Costituzione in materia di lavoro sopra citate costituiscono i
tasselli di una visione complessiva ed armonica che - se letta in sintonia con il
riconoscimento dei diritti inviolabili e con il programma di affrancamento dal
bisogno affidato alla Repubblica dal II comma dell’art. 3 - esprimono, per un
verso, il riconoscimento del lavoro come “elemento fondamentale
dell’ideologia politica informatrice dell’intero assetto statale” e, per altro
verso, stabiliscono i fondamenti del modello di stato sociale disegnato dalla