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GIANANDREA BONINI

AVVOCATO

PARERE PRO VERITATE SU POSSIBILE CONFUSIONE DEI BENI EREDITARI SOMMARIO: 1. PREMESSA IN FATTO 2. SUCCESSIONE TESTAMENTARIA 3. DIVIETO
DI

PATTO SUCCESSORIO - 4. SUCCESSIONE


ALLEREDIT

LEGITTIMA

- 5.

ACCETTAZIONE TACITA - 6. ACCETTAZIONE 7. RINUNCIA CONCLUSIONI. * * * 1) Premessa in fatto.

CON BENEFICIO DINVENTARIO DELLA

8. IMPUGNAZIONE

RINUNZIA 9.

Faccio seguito allincontro di marted scorso con Suo Padre e ai colloqui telefonici intercorsi nei giorni successivi direttamente con Lei per esprimere qui di seguito parere motivato circa il quesito se sussista il pericolo che, al momento della morte di Sua madre, i creditori di Suo padre possano rivalersi sulla quota di eredit (50%) a questi spettante, chiedendo alloccorrenza il sequestro conservativo e la vendita di entrambi gli immobili per il soddisfacimento dei propri diritti nei limiti del 50% del valore della vendita. Si domanda in particolare se - nel particolare contesto dellinizio di un principio di Alzhaimer cui pare sia affetta - Sua Madre possa redigere testamento a Suo favore, con il quale lasciare a Lei tutti i propri beni. 2) Successione testamentaria. Desidero preliminarmente rispondere al secondo quesito poich - salve le considerazioni di cui al successivo paragrafo 8) - la redazione del testamento consentirebbe a Sua Madre di attribuire entrambi i beni immobili direttamente a Lei estromettendo il Marito, laddove in difetto di

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disposizioni testamentarie1 allapertura della successione, essi cadrebbero nellasse ereditario da dividere in valore o in lotti - tra Lei e Suo Padre. Preciso che le disposizioni testamentarie possono essere redatte anche in modo olografo, senza cio la necessaria assistenza del Notaio ma che la redazione di proprio pugno di un testamento pu comportare il pericolo di soppressioni, di alterazioni o di smarrimento, nonch di minore autenticit della scrittura e della frima. Sar sufficiente, in tal caso, che il testamento sia scritto interamente a mano dallautore non in carattere stampatello , sia datato e sottoscritto. A questo punto, se vero come Lei mi accenna che Sua Madre affetta da un non meglio identificato problema di deficienza senile, mi pare improbabile che un Notaio sia disposto ad accettare un testamento in forma pubblica da chi versi in una situazione persino transitoria dincapacit di discernimento, se si considera che il Notaio avrebbe lonere di individuare esattamente l'interesse perseguito da Sua Madre, qualificando tecnicamente la volont che seppur in modo non tecnico - Sua Madre sarebbe comunque chiamata a dovere esprimere con piena consapevolezza. Pure ammesso che Sua Madre sia in grado di scrivere autonomamente un testamento o, alternativamente, di esprimere consapevolmente ad un Notaio la propria volont mi corre precisarLe che il testamento redatto da chi, sebbene non interdetto, si provi poi essere stato in quel momento incapace di intendere e di volere2 in s valido ed efficace ma pu essere
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Art. 581 del Codice Civile. Trib. Milano Sez. IV, 20/04/2011 L'incapacit naturale del disponente, che ai sensi dell'art. 591 c.c. determina l'invalidit del testamento, non si identifica in una generica alterazione del normale processo di formazione ed estrinsecazione della volont, ma richiede che, a causa dell'infermit, al momento della redazione del testamento, il soggetto sia assolutamente privo della coscienza del significato dei propri atti e della capacit di autodeterminarsi, cos da versare in condizioni analoghe a quelle che, con il concorso dell'abitualit, legittimano la pronuncia di interdizione. Inoltre, necessario che lo stato psicofisico del soggetto sia, in quel momento, tale da sopprimere l'attitudine a determinarsi coscientemente e liberamente, essendo regola la capacit di agire del soggetto e dovendo, pertanto, la sua incapacit - che costituisce un'eccezione essere provata in modo serio e rigoroso.

impugnato da chiunque vi abbia interesse nel termine di 5 anni dallinizio dellesecuzione delle disposizioni testamentarie. Va precisato che il regime della prova3 dello stato di incapacit varia a seconda della gravit (e del carattere manifesto) della malattia e che i soggetti legittimati4 a richiedere lannullamento del testamento coincidono con chiunque abbia un interesse - diretto ed attuale e non eventuale e futuro - ad ottenerlo, al fine di ricevere un concreto ed effettivo vantaggio dalla pronuncia di inefficacia delatto. Quanto al caso in esame, se si considera che allannullamento delleventuale testamento conseguirebbe lapertura della successione legittima (50% dei beni a Lei e 50% a Suo padre) evidente che i creditori di Suo Padre avrebbero interesse e chiederne la pronuncia di inefficacia, quanto meno sotto il profilo dellincapacit naturale di chi lo ha redatto. 3) Divieto di patto successorio. Non possibile che Suo Padre rinunci preventivamente alleredit della Moglie, pena la nullit della rinuncia ai sensi dellart. 458 del Codice Civile, in questo caso imprescrittibile (fatto salvo lusucapione di terzi e la prescrizione dellazione di ripetizione) e, anche in questo caso, eccepibile da chiunque ne abbia interesse.

Si veda Cass. civ. Sez. II, 15/04/2010, n. 9081 secondo cui l'annullamento di un testamento per incapacit naturale del testatore postula l'esistenza non gi di una semplice anomalia o alterazione delle facolt psichiche ed intellettive del "de cuius", bens la prova che, a cagione di una infermit transitoria o permanente, ovvero di altra causa perturbatrice, il soggetto sia privo in modo assoluto, al momento della redazione dell'atto di ultima volont, della coscienza dei propri atti ovvero della capacit di autodeterminarsi, con il conseguente onere, a carico di chi quello stato di incapacit assume, di provare che il testamento fu redatto in un momento di incapacit di intendere e di volere.2. Si veda, per, anche Cass. civ. Sez. II, 03/03/2010, n. 5091, secondo cui Qualora venga impugnato il testamento redatto da una persona mentre era affetta da una grave e conclamata malattia mentale, tale da far ritenere provata l'irreparabile alterazione della sua capacit di intendere e di volere, incombe sul convenuto che voglia avvalersi di tale testamento l'onere di dimostrare che esso fu predisposto in un momento di lucido intervallo. 4 Cass. civ. Sez. II, 04/12/1998, n. 12291.

4) Successione legittima. Laddove Sua Madre muoia senza lasciare testamento, si aprir una successione legittima, a seguito della quale il patrimonio del de cuius non passerebbe automaticamente in capo a Lei e a Suo Padre, essendo necessario che entrambi accettino leredit. Pertanto, prima dellaccettazione, ancora non pu parlarsi di erede ma solo di legittimato allacquisto delleredit che, giova ripetere, assumer diritti e obblighi dellerede solo attraverso un atto di accettazione delleredit. La questione relativa allaccettazione assai delicata, atteso che essa pu essere espressa o tacita e, laddove avvenga tacitamente, non potr essere presidiata dal beneficio dellinventario. 5) Accettazione tacita. Richiesto di esprimere un quesito circa la soluzione migliore da adottare in vista della salvaguardia dei beni del de cuius, limiter a questo punto la mia trattazione agli aspetti relativi alla condotta che Suo Padre dovr adottare al fine di evitare che questi possano essere oggetto di aggressione da parte dei propri creditori. Partendo dal presupposto che la Legge vieta laccettazione parziale di eredit, pare subito pacifico che Suo Padre non dovr compiere atti tali da farlo diventare automaticamente erede, se si considera che la Legge non riconosce il beneficio di inventario quanto allaccettazione tacita di eredit. Orbene, in linea generale, comportano laccettazione delleredit e la qualit di erede ogni comportamento che 1) presumi necessariamente la volont di accettare leredit e 2) che il chiamato non avrebbe il diritto di fare se non nella qualit di erede. Per quanto concerne la presunzione della volont di accettare, occorre prestare massima attenzione a come ci si comporti nei confronti dei beni facenti parte della massa ereditaria, poich la Giurisprudenza ritiene che non occorre valutare se la volont di accettare sussista in concreto poich

la Legge richiede soltanto che possa presupporsi in base a valutazioni di comune esperienza. Pertanto, sarebbe sufficiente un solo atto di disposizione ed anche di mera gestione (non meramente conservativa) se incompatibile con la volont di rinunciare.5 Oltre alla presunzione della volont di accettare leredit necessario che sussista, nella condotta del legittimato, anche lidoneit dellatto. La dottrina ritiene che qualunque atto non autorizzato che sorpassi lesercizio delle azioni possessorie a tutela dei beni ereditari (senza il materiale impossessamento), che vada oltre il compimento di semplici atti conservativi, di vigilanza e di amministrazione temporanea comportino necessariamente la presunzione che lautore abbia accettato leredit e abbia voluto assumere la veste di erede. Ad esempio, la Giurisprudenza ha considerato semplice indizio liberamente valutabile dal Giudice la presentazione della dichiarazione di successione6 (cui, peraltro, obbligato anche il semplice chiamato) e il pagamento della relativa imposta, laddove stato considerato comportamento di accettazione tacita il ricorso alla Commissione Tributaria contro lavviso di accertamento e il successivo concordato. La semplice immissione nel possesso dei beni (che, daltra parte, sconsiglio nella maniera pi assoluta), non stato considerato atto univoco tale da ingenerare il sospetto che il chiamato abbia gito come erede. E stato (comprensibilmente) considerato atto concludente il rilascio di una procura per la vendita dei beni ereditari, come anche (ovviamente) la domanda volta al reclamo della propriet e al risarcimento per la mancata disponibilit dei beni, come anche (naturalmente) la domanda di divisione di un bene o ladesione alla stessa da parte degli altri chiamati.
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Di contro, Cass. 5 novembre 1987, n8123. Cass. 13 maggio 1999, n4756; Cass. 27 marzo 1996, n2711.

E stato giudicato atteggiamento concludente la riscossione di un assegno rilasciato al defunto, come anche la voltura catastale dei beni immobili appartenuti allo stesso. Costituiscono invece fattispecie di accettazione presunta quelle codificate dagli articoli 477 e 478 del Codice Civile che prevedono le ipotesi in cui il chiamato alleredit doni, venda o ceda i propri diritti di successione ad un estraneo o ad uno ovvero a tutti gli altri chiamati, come anche la rinuncia ai diritti di successione se accompagnata dalla riscossione di un corrispettivo. 6) Accettazione con beneficio di inventario. Premesso che appare sconveniente che Suo Padre accetti leventuale eredit con accettazione pura e semplice e che laccettazione tacita delleredit inibisce lesercizio del beneficio dell inventario, ne consegue che, alla morte di Sua madre, Suo Padre dovr mantenere il pi rigoroso distacco dai beni facenti parte delleredit, valutando dal di fuori se accettare leredit con beneficio di inventario oppure rinunciarne. Se laccettazione pura e semplice provoca la confusione del patrimonio del defunto con quello dellerede, per cui egli risponde dei debiti ereditari anche con i propri beni, con laccettazione con beneficio dinventario i due patrimoni rimangono distinti e lerede risponde dei debiti del de cuius soltanto nei limiti del valore dei beni a lui pervenuti. A questo punto, se si considera che il quesito sottoposto ha ad oggetto una fattispecie del tutto speculare - vale a dire ladozione di strategie atte a salvaguardare i beni ereditari dalle pretese dei creditori del chiamato -, mi corre di sconsigliare leventualit di accettare leredit, seppur con il beneficio dinventario, poich non sussistendo passivit sulla massa ereditanda allesercizio del beneficio non conseguirebbe alcun vantaggio ma, automaticamente, lacquisizione della qualit di erede. Si consideri infatti che, a seguito dellesercizio del beneficio, Suo padre diverrebbe erede di due masse patrimoniali distinte: quella costituita dai beni personali (che gi aveva) riservata alla soddisfazione dei soli creditori

personali e quella dei beni ereditari aggredibile da ogni creditore. 7) Rinuncia alleredit. A parere di chi scrive, non resta quindi altra soluzione che rinunciare alleredit, tenendo in debita considerazione quanto prescritto dallart. 524 del Codice Civile. Tramite rinuncia - da farsi con dichiarazione ricevuta da un notaio o dal Cancelliere del Tribunale del circondario in cui si aperta la successione il chiamato alleredit non diviene erede e la parte di eredit si accrescerebbe a Suo favore. 8) Limpugnazione della rinunzia. Lart. 524 del Codice Civile prescrive che Se taluno rinunzia, bench senza frode, a un'eredit con danno dei suoi creditori, questi possono farsi autorizzare ad accettare l'eredit in nome e luogo del rinunziante, al solo scopo di soddisfarsi sui beni ereditari fino alla concorrenza dei loro crediti. Il diritto dei creditori si prescrive in cinque anni dalla rinunzia. La norma applicabile anche nellambito della rinuncia ad eredit relitta per testamento7 - prevede quindi che i creditori di Suo Padre possano ottenere lautorizzazione ad accettare leredit stessa in nome e per conto del proprio debitore, al fine di evitare il pregiudizio che la rinunzia causerebbe al proprio diritto di credito, non potendo giovarsi del maggior patrimonio del debitore. Il presupposto dellimpugnazione la sussistenza di un danno prevedibile, ossia che vi siano fondate ragioni per ritenere che il patrimonio del debitore non sia sufficiente al soddisfacimento dei crediti8 ed irrilevante che la rinunzia sia stata posta in essere in frode alle ragioni dei creditori o che, in ogni caso, il debitore o gli ulteriori chiamati alleredit fossero consapevoli del possibile danno.9
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Cass. civ. Sez. II, 29-07-2008, n. 20562. Si veda Trib. Roma, 20 ottobre 1994. 9 Cass. 25 marzo 1995, n3548.

Lunico destinatario dellazione dimpugnazione il rinunziante, senza che il suo eventuale decesso possa pregiudicare lesercizio dellazione che, in tale caso, pu essere promosso nei confronti degli eredi, anche se questi avessero accettato con il beneficio dinventario. Leffetto dellaccoglimento della domanda dimpugnazione della rinunzia il diritto dei creditori di aggredire, nei limiti della quota spettante al rinunziante, i beni ereditari per la soddisfazione dei propri crediti. In tale evenienza, al fine di evitare lazione esecutiva, gli eredi che avessero accettato in luogo del rinunziante potrebbero scegliere di rilasciare i beni ereditari ovvero offrire ai creditori lequivalente di quanto si sarebbe potuto ricavare dalle vendita dei beni stessi. 9) Conclusioni. In conclusione, la Legge prevede un sistema di norme atte a tutelare la posizione giuridica di chi vanti un credito nei confronti di colui che, a seguito dellapertura di una successione, potrebbe pregiudicare la propria capacit economica mediante rinuncia alleredit. Si prospettano daltra parte soluzioni che, tuttavia, meritano di essere valutare con estrema cautela, al fine di non incorrere nel divieto del compimento di atti in frode alla Legge o dei creditori, a cui seguirebbe il loro annullamento per annullamento e/o revocazione.

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