Sei sulla pagina 1di 9

a cura di A.S.D.

Arcieri della Sila


“Il gesto dell’arciere deve essere svolto sempre allo stesso modo, quasi senza sforzo”

 La suddetta affermazione rappresenta un caposaldo nella disciplina del tiro con l’arco ed è
assolutamente valida e veritiera; il suo conseguimento incide soprattutto sul risultato e fa si
che la prestazione risulti elevata.
 E' chiaro e provato che centinaia di migliaia di frecce svilupperanno nell'arciere un controllo
inconscio ed una percezione motoria che rendono l'esecuzione quasi sempre uguale e per
giunta in ogni condizione.
 Da ciò si intuisce che il gesto tecnico è composto da un insieme di momenti e movimenti che
vengono svolti impegnando sempre allo stesso modo i distretti muscolari e nervosi preposti.
 Sicuramente all’inizio il gesto non apparirà fluido a causa dei numerosi controlli effettuati
consciamente dall'arciere; non è da escludere nemmeno una eventuale condizione fisica non
particolarmente brillante.
 E' necessariamente importante conoscere la struttura del gesto tecnico: per il neofita
rappresenterà uno schema chiaro di esecuzione, da seguire pedissequamente, che consentirà
di sviluppare tutti quei meccanismi di automatizzazione (ripetitività) che col tempo
produrranno una buona fluidità, economia di risorse mentali e fisiche e di conseguenza
migliori raggruppamenti delle frecce al bersaglio.
 La ripetitività del gesto, in pratica, libera l'atleta da una molteplicità di controlli (necessari nella
prima fase evolutiva), limitandoli in seguito a due tre punti cruciali, a vantaggio di una
maggiore fluidità del tiro evitando, quindi, inutili e dannose interferenze muscolari.

arcieridellasila.it
 Possedere una buon appoggio sul terreno e'
sinonimo di garanzia ai fini dell’ottenimento
di una buona postura di tiro che produrrà
efficienza.
 Bisogna disporsi per il tiro in maniera tale
che una linea immaginaria, tangente alla
punta dei piedi, sia diretta al centro del
bersaglio.
 La distanza ottimale fra i due piedi e' quella
risultante uguale alla larghezza delle spalle.
 Non è escluso che con il tempo, l’esperienza
ed i consigli di un tecnico questa distanza
possa essere “personalizzata” a seconda
delle caratteristiche antropomorfiche
dell’atleta.

arcieridellasila.it
 L’operazione che si compie in questo
passaggio è quella di incoccare la freccia,
ovvero di “agganciare” la parte posteriore della
freccia, detta cocca, alla corda dell’arco.
 Si passa poi all'aggancio delle dita sulla corda.
In seguito si potrà constatare come una
diversa pressione sulla corda possa produrre
un effetto variabile sull'impatto della freccia.
 Dopo aver agganciato la corda, si controlla la
posizione della mano sulla grip (impugnatura),
considerando che se l'alloggiamento della
mano varia, varieranno anche le pressioni
esercitate sulla grip con la conseguenza di
rosate e/o frecce con diversi raggruppamenti.
 Si può adottare qualsiasi tipo di impugnatura
(a seconda della forma della mano e dello stile
di tiro) ma tutte devono avere un obiettivo
comune: spingere la mano nel punto pivot.

arcieridellasila.it
 Il braccio dell'arco, al contrario di quanto si devastanti.
possa pensare, ha un compito importantissimo  Talvolta la spalla dell'arco sale in fase di
nel tiro e pertanto le sue funzioni e reazioni trazione. Normalmente la causa che produce
vanno esaminate attentamente. La principale questo effetto può essere determinata da uno
regola è che la trazione deve essere effettuata sforzo eccessivo per effettuare la trazione (arco
dai muscoli della spalla e della schiena; quelli molto duro).
delle braccia hanno un ruolo soltanto nella La trazione deve avvenire in modo lento e fluido,
primissima parte della trazione. non di scatto, per dare la possibilità al muscolo
 Ci sono tre stili di azione dinamica (trazione): deltoide di esprimersi al massimo. Eventuali
1.anteriore – push (spingere) 2.posteriore – pull tremori possono imputarsi ad uno squilibrio tra
(tirare) 3.compensata - push&pull il muscolo agonista ed il suo antagonista
(spingere&titare) (rinforzare il più debole) oppure ad un allungo
 E' raro trovare arcieri che adottano uno dei due non appropriato.
primi stili. L’ultima, impropriamente detta
push&pull, risulta essere la più efficace in
quanto lo sforzo è equamente distribuito: il
braccio dell'arco ha esclusivamente il ruolo di
leva e quindi esente da probabili torsioni o
irrigidimenti.
 Può capitare che la naturale distensione del
braccio porti ad un errato posizionamento del
gomito: la rotazione dello stesso, in posizione
verticale, favorirà il passaggio della corda
evitando contatti particolarmente dolorosi e

arcieridellasila.it
 Esistono due tipi di ancoraggio: centrale o
laterale.
 La scelta del tipo di ancoraggio e' sempre in
funzione delle caratteristiche antropomorfiche
dell'arciere.
 A prescindere dalla scelta che si andrà a fare, il
miglior ancoraggio è quello che avrà più punti
di riferimento sul viso. Per esempio, nel caso
dell’arco olimpico si ricercheranno tre punti
sul viso: mento, labbra e centro-naso.
 C’è da dire che comunque l’ancoraggio laterale
permette una migliore azione dinamica.

arcieridellasila.it
 La mira in genere viene effettuata con un
solo occhio aperto.
 E’ buona norma conoscere qual è
l’occhio dominante.
 Si può mirare anche tenendo entrambi
gli occhi aperti; il maggior svantaggio in
questo caso è rappresentato dalla
maggiore influenza sulla mira di quello
che ci sta attorno, dovuta ovviamente al
maggior campo visivo.
 In ogni caso è provato che una mira
esasperata crea soltanto danni alla
fluidità del gesto con probabili
conseguenze in negativo per la riuscita
di una buona rosata.

arcieridellasila.it
 Il rilascio e' una azione che avviene
naturalmente ed è solo e soltanto la
conseguenza del rilassamento della
tensione nella dita che tengono la corda.
 E' buona norma in questa fase non porre
particolare attenzione sulla tipologia del
rilascio perché deve avvenire
spontaneamente.
 Le cause di un cattivo rilascio possono
essere varie, non escluso il fatto che può
anche essere dovuto ad un cattivo
allungo (normalmente corto).

arcieridellasila.it
 Il follow-through è una fase del tiro che
bisogna attuare in quanto consente di
ottenere, oltre ad un buon tiro, migliori
indicazioni per eventuali errori
commessi.
 Consente nel rimanere in mira fino al
momento dell'impatto della freccia sul
bersaglio onde evitare bruschi cali di
tensione che causerebbero, ad esempio,
l’abbassamento immediato del braccio
dell'arco, con la conseguenza di causare
disturbo alla freccia e, quindi, effetti
negativi alla precisione di mira

arcieridellasila.it

Potrebbero piacerti anche