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CORRADO LEZ 3

LA SPALLA DELL’ATLETA

COMPLESSO ARTICOLARE DELLA SPALLA

1. GLENO-OMERALE
2. SOTTOGLEONOIDEO
3. SCAPOLO-TORACICO
4. ACROMIO-CLAVEARE
5. STERNO-CLAVICOLARE
IL FEEDBACK PROPRIOCETTIVO MUSCOLARE ALIMENTA IL CERVELLO CON INFORMAZIONI RELATIVE
ALLA VELOCITÀ ISTANTANEA E ALLA DIREZIONE DEI MOVIMENTI IN CORSO.

LA PERDITA DEL FEEDBACK PROPRIOCETTIVO CONTRIBUISCE ALL’INSTAURARSI DELL’INSTABILITA’


FUNZIONALE, PORTANDO AD UN CIRCOLO VIZIOSO DI PERDITA DI TENUTA MUSCOLARE RIFLESSA,
MICRO E MACRO INFORTUNI RIPETUTI E LASSITA’ PROGRESSIVA.
VINCOLI ARTICOLARI DELLA SPALLA

FATTORI STATICI FATTORI DINAMICI


SUPERFICI ARTICOLARI CUFFIA DEI ROTATORI
LABBRO GLENOIDEO CAPO LUNGO DEL BICIPITE
CAPSULA E LEGAMENTI MOBILITA’ SCAPOLO-TORACICA
PRESSIONE INTRA-ARTICOLARE

FATTORI STATICI
1. SUPERFICI ARTICOLARI

2. LABBRO GLENOIDEO
Il cercine glenoideo o labbro glenoideo è un anello fibro-cartilagineo, con uno spessore di 5mm,
fissato attorno al margine della cavità glenoidea della scapola. Per la precisione, è uno
stabilizzatore passivo, che contribuisce a rendere più profonda la cavità glenoidea, così da
rinforzare il rapporto tra quest’ultima e la testa dell’omero.
3. CAPSULA ARTICOLARE E LEGAMENTI
• LEGAMENTO CORACO-OMERALE
• LEGAMENTO GLENO-OMERALE SUPERIORE, MEDIO, INFERIORE

LEGAMENTO GLENO-OMERALE SUPERIORE


Si oppone alla traslocazione inferiore della testa omerale ma anche alle traslocazioni anteriori e
posteriori quando l’arto è addotto.

LEGAMENTO GLENO-OMERALE MEDIO


Assente nel 30% della popolazione, limita la traslocazione anteriore della testa omerale quando il
braccio è abdotto da 60° a 90° ed extra ruotato, e la traslocazione inferiore quando il braccio è
addotto al fianco.

LEGAMENTO GLENO-OMERALE INFERIORE


È il principale stabilizzatore della spalla nelle manovre di abduzione ed extra rotazione.

4. PRESSIONE INTRA-ARTICOLARE NEGATIVA


Esiste una modesta pressione negativa all’interno dell’articolazione gleno-omerale integra che
gestisce i movimenti articolari e le strutture della spalla. Una modificazione di tale pressione può
essere determinata da una traslocazione e\o distrazione che aumenta il volume articolare e di
contro riduce la pressione intra-articolari.
FATTORI DINAMICI

1. CUFFIA DEI ROTATORI


La cuffia dei rotatori è il complesso di muscoli e tendini che ha il compito fondamentale di stabilizzare
l'articolazione gleno-omerale della spalla. A costituire la cuffia dei rotatori sono i muscoli:

SOVRASPINATO → abduce ed extraruota l’omero


SOTTOSPINATO → extraruota l’omero
PICCOLO ROTONDO → abduce ed extraruota l’omero
SOTTOSCAPOLARE → abduce ed intraruota l’omero

MUSCOLI FONDAMENTALI DELLA SPALLA


GLENO-PROTETTORI = MUSCOLI DELLA CUFFIA DEI RUOTATORI
SCAPOLO-OMERALI = TRAPEZIO, ELEVATORE DELLA SCAPOLA, ROMBOIDE, PICCOLO PETTORALE
OMERALI = DELTOIDE, GRANDE PETTORALE, GRANDE DORSALE

2. CAPO LUNGO DEL BICIPITE


Muscolo fondamentale dell’arto superiore che va ad inserirsi sulla struttura glenoidea per la
stabilizzazione anteriore dell’articolazione gleno-omerale e per migliorare la compressione articolare,
soprattutto durante l’abduzione e l’extrarotazione.

3. MOBILITA’ SCAPOLO-TORACICA
Il rapporto di escursione articolare tra la porzione gleno-omerale e quella scapolo-toracica è di 2:1
e ciò mantiene un piano glenoideo stabile al di sotto della testa omerale durante l’abduzione.
LA SPALLA INSTABILE
SI DEFINISCE INSTABILITA’ DELLA SPALLA IL SINTOMO DOLOROSO CHE IL
PAZIENTE AVVERTE QUANDO LA SPALLA NON RIMANE NELLA SUA
NORMALE O CORRETTA POSIZIONE.

CAUSE
LESIONE DEL CERCINE GLENOIDEO PER UN EVENTO ACUTO DI LUSSAZIONE GLENO-OMERALE
(UNIDIREZIONALE)

IPERLASSITÀ ARTICOLARE
(MULTIDIREZIONALE)

LESIONE DEGENERATIVA DEL CERCINE GLENOIDEO DOVUTA A SUB-LUSSAZIONI CONTINUE


DELL’ARTICOLAZIONE GLENO-OMERALE

LESIONI ASSOCIATE ALL’INSTABILITA’


La lesione della cuffia dei rotatori (65%)
Fratture della glena (5%)
Fratture del processo coracoideo

DIFFERENZA TRA INSTABILITA’ E LASSITA’


Rispetto a condizioni cliniche di ipermobilità o lassità articolare, l’instabilità si differenzia perché è
sintomatica, ricordando che la lassità di spalla non implica necessariamante un processo
pataologico.
LUSSAZIONE ACUTA TRAUMATICA
CLASSIFICAZIONE PER DIREZIONE

ANTERIORE
(SUBCORACOIDEA, SUBGLENOIDEA, SUBCLAVICOLARE, INTRATORACICA)

POSTERIORE (2\3%)

INFERIORE (RARA)

SUPERIORE (RARISSIMA)

COMPLICANZE = LUSSAZIONE RICORRENTE


SPALLA DEL LANCIATORE

L’INTRAROTAZIONE DELLA SPALLA DURANTE IL LANCIO ‘’OVERHEAD’’ È IL MOVIMENTO UMANO


PIU’ VELOCE CHE SIA MAI STATO REGISTRATO
FASI CRITICHE

COLPIRE IN RITARDO

SEGUIRE IL MOVIMENTO
LE PIU’ COMUNI LESIONI DELLA SPALLA DEL LANCIATORE
LESIONE ‘’SLAP’’ → LESIONE AL CERCINE DELLA SPALLA
BANKART → LESIONE DELLA REGIONE ANTERO-INFERIORE DEL LABBRO GLENOIDEO
SSP e CLB → TENDINOPATIA E LESIONE DELLA CUFFIA DEI ROTATORI
BORSITE SUBCROMIALE
‘’GIRD’’ → DEFICIT DI INTRAROTAZIONE GLENO-OMERALE
‘’SICK SCPULA’’ → DISCINESIA (alterazione del movimento) SCAPOLO-TORACICA

TRATTAMENTO
CONSERVATIVO (riposo, riabilitazione, ghiaccio, fans, fisioterapia e infiltrazioni)
CHIRURGICO (artroscopia con riabilitazione post-chirurgica)

Il punto chiave per una riabilitazione efficace è un approfondito e accurato esame obiettivo delle
strutture ossee, capsulo-legamentose e muscolari con la diagnosi differenziale essenziale per
stabilire un corretto programma riabilitativo.

ESAME OBIETTIVO DELLA SPALLA


ISPEZIONE
PALPAZIONE
VALUTAZIONE DEL ROM ATTIVO E PASSIVO
TEST CLINICI PER LA CUFFIA DEI ROTATORI E PER L’INSTABILITA’
VALUTAZIONE POSTURALE
JOBE → PALMI IN FUORI

PALM-UP → PALMI IN SU

APPRENSIONE → Il test dell’apprensione anteriore è eseguito con il paziente supino e il braccio in


posizione neutra a 90° di abduzione (con il gomito alla stessa altezza della spalla) e con l’esaminatore
che con una mano tiene il braccio del paziente e con l’altra gli afferra il polso.
L’esaminatore ruota esternamente la spalla (spinge il polso verso il basso).
Il test è positivo se il paziente avverte dolore o sensazione di imminente sublussazione o lussazione.

RELOCAZIONE → si esegue immediatamente dopo un risultato positivo al test di apprensione. Il


paziente deve trovarsi nella stessa posizione del test di apprensione ovvero supino con il braccio
abdotto e flesso a 90° e il gomito piegato ad angolo retto.
L’esaminatore applica una forza posteriore sulla testa dell’omero.
Una diminuzione del dolore o dell’apprensione suggerisce instabilità gleno-omerale anteriore.

CASSETTO → test eseguito con il braccio abdotto di 60-80°, utile per diagnosticare l’instabilità
traumatica anteriore della spalla.

FULCRUM → il paziente è in decubito supino con l’arto abdotto ed extra ruotato di 90°.
L’esaminatore pone un pugno sotto l'omero prossimale a fare da "fulcro" mentre con l'altra mano
esegue una spinta verso il basso del gomito
Questa manovra provoca una traslazione anteriore della testa omerale sulla glenoide simile a quella
del precedente test di apprensione.
DISCINESIA SCAPOLO-TORACICA
ALTERAZIONE DEL MOVIMENTO DELLA SPALLA

CAUSE
Aumento della rotazione interna della scapola
Squilibrio muscolare dovuto ad un indebolimento del dentato anteriore e del trapezio inferiore

CONSEGUENZE
Indebolimento della cuffia per perdita dell’equilibrio di tensione muscolare
Antiversione della glenoide con la scopertura della porzione anteriore della testa omerale e
conseguente aumentato rischio di lussazione anteriore
Aumentato rischio di conflitto tra la glenoide posteriore e la porzione posteriore della cuffia

FATTORI DI RISCHIO RISCONTRI DIAGNOSTICI


STANCHEZZA RADIOGRAFIA
FRATTURE, LUSSAZIONI, CISTI
‘’OVERUSE’’
GESTO ATLETICO IMPROPRIO ECOGRAFIA
LESIONI TENDINEE
ECCESSO DI FORZA
TAC e RM (poco utilizzata)

PREVENZIONE
EQUIPAGGIAMENTO ADEGUATO
GESTO ATLETICO → un corretto gesto atletico prevede una giusta elasticità, forza muscolare,
coordinazione, sincronismo ed efficienza neuromuscolare
PREPARAZIONE ATLETICA
AMBIENTE
PRIMA FASE – ACUTA

OBIETTIVI
CONTROLLO DOLORE E INFIAMMAZIONE
RECUPER DEL MOVIMENTO FISIOLOGICO
INCREMENTO DELL’ELASTICITA’ MUSCOLARE
RECUPERO DELL’EQUILIBRIO MUSCOLARE

TERAPIA STRUMENTALE
CRIOTERAPIA
IONOFORESI
TENS

STRETCHING ED ESERCIZIO TERAPEUTICO


AUMENTO DELL’ELASTICITA’ IN ADDUZIONE ORIZZONTALE
GRADUALE RECUPERO DELLA FLESSIONE ANTERIORE
ELETTROSTIMOLAZIONE ASSOCIATA AGLI ESERCIZI PER LA SPALLA
ESERCIZI DI RINFORZO DELLA CUFFIA E RIPOSIZIONAMENTO DELLA SCAPOLA
ESERCIZI PROPRIOCETTIVI E DI STABILIZAZZIONE DINAMICA
SECONDA FASE – SUBACUTA
OBIETTIVI
PROSEGUIRE IL RINFORZO MUSCOLARE
RECUPERO DELL’EQUILIBRIO MUSCOLARE
INIZIARE LA STABILIZZAZIONE DINAMICA

TERZA FASE – AVANZATA


OBIETTIVI
RINFORZARE MUSCOLARE INTENSIVO
INCREMENTO DELL’ATTIVITA’ DINAMICA
RIPRISTINO DEL CONTROLLO NEUROMUSCOLARE
ESERCIZI DI TONIFICAZIONE CONTRO RESISTENZA E DI LANCIO LEGGERO
STRETCHING PRIMA E DOPO L’ATTIVITA’ E ALLENAMENTO DINAMICO

QUARTA FASE – RITORNO ALL’ATTIVITA’


OBIETTIVI
MIGLLIORAMENTO DI ELASTICITA’ E FORZA MUSCOLARE
PROGRESSIONE DEL LANCIO IN PALESTRA
RITORNO AL LANCIO AGONISTICO
ESERCIZI AVANZATI DI LANCIO

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