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-1 ) Illustrare le reazioni di polimerizzazione per condensazione.

RISOLUZIONE: Tali reazioni si basano sulla capacità di alcuni particolari monomeri


di formare legami allontanando ,da loro stessi, delle molecole come ad esempio H2O.
I sostituenti che consentono la polimerizzazione devono essere posti
all’inizio ed alla fine della catena costituente il monomero e per tale motivo
questi monomeri sono detti bifunzionali: Esaminiamo, a titolo di esempio, la
reazione di polimerizzazione del Nylon 6 – 10:

Il monomero di partenza è: 1 - 6 diammino esano il quale ha due gruppi NH2 posti ai


suoi estremi. Esaminando il suo nome possiamo vedere come i sostituenti
siano legati al 1° e al 6° atomo di carbonio (1-6), vi sono 6 atomi di
carbonio (esano) e i sostituenti amminici (NH2) sono due. La reazione avviene
con l’acido sebacico che e’ un acido dicarbossilico ( organico) e quindi
caratterizzato da due gruppi carbossilici (–COOH). Quando il nomomero 1-6 diammino
esano reagisce, in presenza di opportuni catalizzatori, con la testa e coda
dell’acido sebacico , ha luogo la formazione del legame tra gli atomi
di azoto del monomero e gli atomi carbonio posti alle estremità dell’acido con
conseguente scissione di ioni H+ e di gruppi OH- i quali daranno luogo alla
formazione di 2H2O.

-2 ) Illustrare le proprietà degli elastomeri e la reazione di produzione della


gomma.
RISOLUZIONE: Gli elastomeri sono polimeri che si ottengono con reazioni di
polimerizzazione per addizione. Hanno la tendenza a deformarsi e ritornare nella
posizione naturale quando viene rilasciato lo stress che tende a deformarli e ,al
contrario dei materiali costituiti da polietilene sono gommosi. Essi mantengono la
caratteristiche di elasticità per un certo intervallo di temperatura che può essere
reso ampio ma non e’ illimitato. Se cerchiamo,ad esempio, di far scendere di
temperatura uno di questi materiali immergendoli nell’azoto liquido (-196°C) essi
produrrà rumore di tipo vetroso a seguito di urti, perderà le caratteristiche di
elasticità e deformabilità ed , inoltre, si romperà facilmente. La gomma si
ottiene con reazione di polimerizzazione per addizione dell’isoprene il
quale è un monomero derivato dal butano con un radicale metile ( CH3) in
sostituzione dell’atomo di H posto sul 2° atomo di carbonio della struttura. Con
l’uso di opportuni catalizzatori si romperanno i doppi legami presenti
negli atomi di C 1,3 presenti nell’isoprene ed esso si legherà ad altre due
identiche catene in fondo ed in testa. Dato che rimangono delle valenze libere
sugli atomi di carbonio 2,3 si formerà un doppio legame tra di essi. La catena
polimerica cosi’ ottenuta sarà diversa dal polietilene, oltre che la
presenza del radicale metile, per il doppio legame tra gli atomi 2,3 di C che
daranno luogo ad una struttura planare. La gomma sintetica si differenzia dalla
gomma naturale (poli isoprene) per la presenza di un atomo di H in sostituzione
del radicale metile.

-3 ) Che cos’è la temperatura di transizione vetrosa per i polimeri?


E’ la temperatura per la quale un polimero passa dallo stato amorfo (stato solido
in cui non vi e’ una struttura ordinata e periodica nelle molecole) allo
stato cristallino. Tale temperatura è inferiore rispetto a quello in cui il
polimero si trova in stato amorfo. Tale transizione porta ad una perdita
delle caratteristiche di morbidezza e resistenza allo stress meccanico
tipica di materiali come la gomma.
-4 ) Illustrare che cosa sono le reazioni di polimerizzazione con
particolare riguardo a quelle di addizione.
RISOLUZIONE Le reazioni di polimerizzazione sono delle reazioni nelle quali si
ottengono delle macromolecole ad elevato peso molecolare formando , nella maggior
parte dei casi, dei materiali plastici. La base di partenza è una molecola
piccola (monomero) che ha la capacitaà di addizionarsi a se stessa o a
diverse altre molecole producendo delle catene costituite da migliaia di monomeri.
E’ possibile illustrare il meccanismo della polimerizzazione prendendo
sotto esame le polimerizzazioni per addizione nelle quali le basi di partenza
sono monomeri contenenti, come nel caso degli Alcheni, atomi di C con doppio legame
( C = C). Ad esempio il Polietilene (PE) si ottiene dalla polimerizzazione
dell’etene con procedimento illustrato nell’immagine sottostante:

-5 ) Illustrare alcuni esempi di materie plastiche.


RISOLUZIONE POLIETILENE(PE): Come visto nei precedenti esercizi il monomero di
base ha formula base -( - CH2-CH2 - )n –. Vi sono due tipi di Polietilene: 1)A
bassa densità ( LDPE): Usato per sacchi di plastica, imballaggi, laminati,
contenitori etc. 2)Ad alta densità (HDPE) : Essendo piu’ robusto viene usato per
bottiglie, serbatoi , bidoni etc. PROPILENE(PP) : Il monomero di partenza e’
sempre l’etene nel quale, però, vi è un gruppo CH3 che sostituisce un atomo di H.
Si forma un polimero dove si trovano, alternativamente, atomi di H e gruppi CH3.
POLISTIRENE(PS): Il monomero di partenza è lo stirene che è l’etene con un radicale
fenile (C6H5) che sostituisce un atomo di H. La catena e’ simile a quella del PP
con atomi di H e radicali fenili che si alternano.
PVC – POIVINICLORURO: Si parte dal monomero cloruro di vinile il quale ha struttura
simile all’etene con un atomo di Cl in sostituzione di un atomo di H. Nel polimero
si alternano atomi di H e atomi di Cl.

-6 ) Un eutettico, o miscela eutettica, è una miscela di sostanze il cui punto di


fusione, all’equilibrio, è più basso di quello delle singole sostanze che la
compongono. Tale miscela eutettica è composta da sostante completamente miscibili
allo stato liquido e con solubilità nulla allo stato solido. La temperatura sopra
citata è la temperatura eutettica che individua, al raffreddamento,la più bassa
temperatura in corrispondenza della quale e’ ancora presente del liquido nel
sistema nonché la temperatura di fine solidificazione dei componenti del sistema.
In corrispondenza di tale temperatura si avrà un punto eutettico, caratterizzato da
una determinata concentrazione relativa dei componenti, nel quale coesistono
contemporaneamente la fase liquida e la fase solida dei componenti del sistema
stesso e in corrispondenza del quale è possibile passare dalla fase liquida alla
fase solida del sistema senza transitare in situazioni termodinamiche nelle quali
coesistono più fasi.
In particolare definiamo Lega ipoeutettica una lega la cui composizione percentuale
è inferiore a quella eutettica; se tale composizione è superiore a quella eutettica
allora si parla di lega ipereutettica.

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