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CARTESIO

Nasce aristocratico e fa la scuola dei gesuiti la Flèche (solo per élite). I gesuiti nascono per istruire
l’élite e per diffondere il cristianesimo in Cina e tra gli indigeni. Insegnano matematica e scienze
naturali con un metodo che funziona. Cartesio finita la scuola parte per la guerra dei 30anni e
sfrutta l’occasione per girare l’Europa. *
Pubblica un saggio sulla Diottrica, uno sulla Meteora e uno sulla Geometria perché era
appassionato dalla matematica ma anche dalla geometria. Inserisce un’introduzione chiamata
“discorso sul metodo”: spiega come procedono le scienze e perché funzionano, e funzionano
perché basati su 4 elementi: 1)evidenza; 2) analisi; 3) sintesi; 4) enumerazione e revisione. Lui
afferma che l’errore è sempre dietro l’angolo e a volte l’uomo sbaglia perché segue questi passaggi
in modo frettoloso, la fretta o il desiderio di avere un risultato portano all’errore.
Meditazione sulla filosofia prima titolo del libro di Cartesio.
Cartesio chiama “dubbio metodico”, il dubbio che uno scienziato deve avere per produrre
conoscenza e per conoscere le cose. Spingendosi così tanto a meditare inizia a chiedersi se la
matematica non sia una scienza perfetta ma un’illusione, un sogno. Dice che se il Dio che lo ha
creato non fosse buono ma dotato di maligno ingegno lo illude anche nella matematica che
diventa un’illusione  DUBBIO IPERBOLICO. Trova certezza in:
Res extensa, Res cogitans(mente o anima) sono le 2 sostanze cartesiane su cui si fonda l’esistenza.
Sono i fondamenti dell’esistenza.  Dualismo cartesiano.
Res cogitans (mente o anima) mantiene degli elementi non oggettizzabili e ancora oggi è discussa.
Queste sostanze si incontrano nell’epifisi (ghiandola pineale).
Cartesio analizza le idee del Cogito (io) e trova idee avventizie (idee che vengono alla mente
quando l’io si confronta con l’esterno) e idee fattizie (idee che noi creiamo con la fantasia
partendo dallo stimolo dell’esperienza) e idee innate (idee che abbiamo già quando nasciamo e
che apparentemente non hanno una causa). Cartesio va alla ricerca delle cause delle idee innate e
ne analizza alcune e da 3 prove. 1) l’idea di infinito = capisce che non può venire da se perché
l’uomo è finito e non può neanche venire dall’esterno perché l’universo che lo circonda si pensava
fosse finito. Quindi deduce che l’infinito derivi da una causa anch’essa infinita e identifica questa
causa come Dio. 2) Idea della perfezione = la causa va cercata esternamente deve essere un
qualcosa di esterno e perfetto quindi di nuovo Dio. 3) si rifà alla prova a priori di Anselmo che
afferma che Dio in quanto essere perfetto non può non esistere, ma questo modo di ragionare si
basa sull’idea di Aristotele che l’atto è maggiore della potenza e quindi ciò che è nella realtà ha un
grado di perfezione maggiore di ciò che è solo pensato o immaginato.

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