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Specie notevoli, valori

ecologici e fitogeografici
ATLANTE FLORISTICO
DELLE DOLOMITI
D’AMPEZZO
Specie notevoli, valori

ATLANTE FLORISTICO DELLE DOLOMITI D’AMPEZZO


ecologici e fitogeografici
Nam clatinte conunum ortiliis, fure,
prei perit. Soliiss imurnit probse et pro,
con iam dit inatqui te cus, cut vissuam
oculienam perfess imusulocria dium dem
avo, comnequam detiorte que delinpr
arbitimis confecommod C. Sp. Opimum
hostora vis renihilin dit quam opulvirit.
Mae tertalabente aves sentrei sentrem mo

Michele Da Pozzo, Carlo Argenti, Cesare Lasen


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ATLANTE FLORISTICO
DELLE DOLOMITI
D’AMPEZZO
Specie notevoli, valori ecologici e fitogeografici

Si ringraziano sentitamente:
Giancarlo Donadelli per la fotografia di Salix caesia
Franz G. Dunkel per la determinazione di Taraxacum pacheri
Günther Göttschlich per la determinazione di Hieracium humile e Pilosella aurantiaca
Petra Mair per la determinazione di Rosa glauca
Filippo Prosser per la determinazione di Erigeron neglectus
Daniele Savio per l’impostazione della cartografia di base floristica

Tutte foto, esclusa quella della Salix caesia sono di Michele Da Pozzo
Foto in copertina: Fioritura di Sempervivum dolomiticum sull’Alpe di Lerosa

© 2016 Parco Naturale Regionale delle Dolomiti d’Ampezzo


ISBN 9788890880520

Michele Da Pozzo, Carlo Argenti, Cesare Lasen


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SOMMARIO

1 – Sommario
2 – Presentazione
3 – Introduzione, area di studio e metodi uti-
lizzati
4 – Aspetti biogeografici della flora ampezza-
na
5 – Storia dell’esplorazione floristica a Cortina
- Bibliografia
6 – Schede delle singole specie
7 – Tabella riassuntiva
8 – Lineamenti vegetazionali
9 – Specie di lista rossa e relazioni con gli ha-
bitat
10 – Gli hot spot della diversità floristica

„„
Fioritura di Scorzonera aristata sui pascoli di Falzarego con lo sfondo di Averau e Croda Negra

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PRESENTAZIONE

Le guide naturalistiche, e botaniche in parti- infatti possibile selezionare le 205 “migliori”.


colare, hanno una lunghissima tradizione, che Tra le prescelte figurano non solo molte specie
- fatalità - ha inizio proprio in Veneto, sul M. alla portata del normale escursionista, ma an-
Baldo, e precisamente nel 1565 con la pubbli- c h e alcune che, per essere riconosciute,
cazione del Viaggio di Monte Baldo di Fran- richiedono occhio affinato da anni di
cesco Calzolari. Con la nascita esercizio. Sicuramente vi sono rap-
del turismo, esse han- presentate le specie endemiche, ov-
no assunto una forma vero quelle che possono essere rin-
propria e specializzata, venute solo nell’area dolomitica o
e probabilmente il primo poco oltre.
esempio è il Naturführer
Particolarità, certamente positiva,
pubblicato nel 1913 da Karl
di questa guida è che le specie
Wilhelm Dalla Torre per il
non sono presentate solo una per
Tirolo, che includeva - altra
una tramite le classiche schede,
fatalità - anche l’Ampezza-
ma sono anche raggruppate
no. Il Naturführer riguardava
per territorio: vale a dire che,
tutto lo scibile naturalistico e
tra tutti i luoghi dell’Ampez-
ambientale in genere: per in-
zano, viene presentata una
tenderci, era una guida come
selezione di località (gli
quelle più vecchie del Touring,
“hotspot” floristici) in cui le
corpo piccolo, pagine sottili, nes-
specie prescelte ricorrono in
suna foto. Alle spalle Dalla Torre
numero superiore alla media. Al-
aveva la compilazione e pubblica-
tra particolarità, difficilmente riscontrabile in
zione di cataloghi, pure per molti
altre guide botaniche, è data dalla presentazio-
versi insuperati, riguardanti ogni branca del-
ne del livello di minaccia delle singole specie
la zoologia e della botanica di quel territorio.
dal quale viene dedotto il livello di rischio dei
Solo grazie a questi riuscì a realizzare un’ope-
singoli ambienti di crescita. A completamento
ra come il Naturführer.
dell’opera vi è un capitolo storico-botanico ed
Successivamente, le guide hanno comincia- un capitolo che sintetizza lo straordinario pae-
to a dotarsi di apparati grafici (foto, mappe saggio vegetale dell’area. Chiudo questa breve
ecc.) che le rendono accessibili ad un vasto nota con un sincero plauso agli autori, senza
pubblico, e l’Atlante floristico delle Dolomiti dubbio i migliori conoscitori della flora della
d’Ampezzo è senza dubbio un ottimo esempio zona, per la realizzazione di quest’opera che
al riguardo. Va subito detto che questa guida rimarrà per molti anni un riferimento impre-
può vantare, al pari del Naturführer di Dalla scindibile per la divulgazione delle conoscenze
Torre, una solida base di dati ed osservazioni, floristiche dell’Ampezzano.
accumulate dagli autori in oltre un ventennio
di ricerca sul campo, negli erbari e nella bi- Filippo Prosser
bliografia. Solo avendo sott’occhio, in maniera Conservatore Botanico
lucida, tutte le specie dell’Ampezzano è stato del Museo Civico di Rovereto „„
Fioritura di Ranunculus kuepferi e Draba aizoides sul Castel de Fòses, sullo sfondo la Remeda Rossa

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INTRODUZIONE
AREA DI STUDIO
E METODI
UTILIZZATI

Michele Da Pozzo
115 kmq, quella del territorio ampezzano è di
La pubblicazione della Lista Rossa delle specie poco inferiore ai 260 kmq; il territorio indagato
vascolari della Regione del Veneto nel marzo ha un’estensione complessiva che si aggira sui
2016, a distanza di quasi 12 anni dalla edizio- 350 kmq.
ne della prima Lista Rossa della Provincia di
Belluno, costituisce un’importante occasione Nella figura è riportata la cartografia di base
per fare il punto anche sulla situazione flori- utilizzata per la mappatura delle specie studia-
stica locale del Parco Naturale Regionale delle te; vi sono indicati il confine del Parco Naturale
Dolomiti d’Ampezzo e delle intere Dolomiti delle Dolomiti d’Ampezzo (in rosso), il confine „„
Fioritura di Dactylorhiza majalis sui prati di Cinque Torri, sullo sfondo la Torre Grande

Ampezzane e di rendere in forma divulgativa del territorio comunale di Cortina (in nero) e
il risultato di una ricerca ed esplorazione flori- gli elementi orografici principali (cime, valli e dovuti allo stimolo che i botanici del passato
curve di livello). Vi è stato sovrapposto anche Poiché per la valutazione dello status del-
stica che dura da almeno un ventennio. hanno lasciato con le loro testimonianze e a
il reticolo di quadratura della cartografia re- le specie non si è fatto ricorso a riferimenti
ricerche “mirate” che sono state fatte per ri-
Riteniamo che la conoscenza delle specie mi- gionale (CTR) in scala 1:5.000 (quadranti prin- bibliografici, ma solamente ad osservazioni
trovarle nei siti da loro indicati. I ritrovamenti
nacciate e rare, con fotografia e mappatura cipali e sottoquadranti di 5 km di lato), che si dirette effettuate nell’ultimo quindicennio,
di Plantago atrata a Fòses o di Poa cenisia sulle
di ognuna di esse, non sia solo strumento di utilizza di norma a fini scientifici per la localiz- l’unico elemento utilizzato per rappresentare
ghiaie del Boite da parte di Carlo Argenti ne
conservazione diretta per chi si occupa di pro- zazione delle specie su territori a piccola scala. la presenza certa di una specie, è l’indicazione
sono un esempio eloquente. Viceversa, diver-
tezione della natura, ma anche strumento di di un punto rosso nel quadrante di pertinenza.
se specie sinantropiche o legate a coltivazioni
tutela indiretta, attraverso la divulgazione a Non sono state fatte distinzioni fra l’interno e
tradizionali, in parte citate anche nel capitolo
tutti gli appassionati che frequentano ogni an- l’esterno dell’area protetta “Dolomiti d’Am-
della storia dell’esplorazione floristica, risulta-
golo naturale del territorio ampezzano e con- pezzo”, in quanto il territorio ampezzano è
no definitivamente estinte e non sono più da
siderano il suo patrimonio floristico come un parzialmente interessato anche da due altre
ricercare, quali: Agrostemma githago, Anchusa
bene collettivo da tutelare. Tale territorio è in- aree Natura 2000: “Pelmo – Mondeval – For-
arvensis, Bromus secalinus, Chenopodium vulva-
teressato già da 25 anni da un’area protetta re- mìn verso sud-ovest e “Antelao – Marmarole
ria, Geranium dissectum, Lolium temulentum, Ne-
gionale e dal 2009 è compreso nel Patrimonio – Sorapìs” verso sud-est. La scheda di ogni
slia paniculata, Valerianella dentata.
Mondiale dell’UNESCO come bene naturale. singola specie riporta invece indicazioni più
precise in merito alla sua localizzazione e ad Una trentina di specie risultano, invece, del
L’area oggetto di studio non si limita al solo
una sua eventuale presenza nell’area di studio, tutto nuove per la flora ampezzana rispetto
Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo,
anche esternamente al confine ampezzano. alle conoscenze del passato; ciò è dovuto in
ma si estende a tutto il territorio ampezzano
buona parte alle migliori possibilità di esplo-
e alle aree circostanti i suoi confini, comprese Seppure la presente pubblicazione non sia
razione in aree di difficile accesso, soprattutto
nella Regione del Veneto, che appartengono basata su un lavoro di ricerca bibliografica,
in alta quota, ma anche, in parte, all’ingresso
ai bacini idrografici della Val Costeana (Passo ma quasi esclusivamente “sul campo”, molti
spontaneo di nuove specie nell’area ampez-
Giau) e dell’alta Val d’Ansiei (Misurina, Tre ritrovamenti di specie importanti della flora
zana causato dai mutamenti climatici. Sei di
Cime). L’estensione complessiva del Parco è di ampezzana in essa riportati sono comunque

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queste trenta specie, anche se in parte rinve- „„ Gravemente minacciata - sigla CR (Critically certi, magari per difficoltà di determinazione Le valutazioni espresse in questo lavoro,
nute in contemporanea in altre stazioni vicine, Endangered) di alcuni taxa critici, sono state escluse a priori. pur fondate sulle stime numeriche dei criteri
sono risultate nuove anche per la Provincia di specie considerate a rischio estremamente IUCN, si fondano anche su una valutazione
Nelle schede monografiche vengono appro-
Belluno e addirittura per il Veneto; si tratta di elevato di estinzione in natura di eccezionalità e non riproducibilità, che na-
fonditi i tratti riguardanti alcune delle specie
Carex hartmanni, Crepis terglouensis, Hieracium sce dall’esperienza personale di una vita su
„„ Minacciata - sigla EN (Endangered) che costituiscono il patrimonio floristico del-
humile, Orobanche purpurea, Taraxacum pacheri, questo territorio. Per dirla con le parole dei
specie ad elevato rischio di estinzione in natura le Dolomiti d’Ampezzo. I criteri adottati per
Utricularia stygia. due studiosi che hanno contribuito anche alla
l’inserimento in questo gruppo d’élite sono
„„ Vulnerabile - sigla VU (Vulnerable) redazione di questo volume, Carlo Argenti e
La recente scoperta di nuove entità su tutto il sostanzialmente riconducibili a:
specie considerate a rischio di estinzione in na- Cesare Lasen, “l’estinzione di una specie di
territorio provinciale e, nondimeno, sul ter-
tura „„ uno status di riconosciuta ed accentuata ra- grande valore biogeografico, pur potendo es-
ritorio ampezzano, da parte degli autori, in
rità e vulnerabilità a livello sovraprovincia- sere computata in termini probabilistici secon-
primis, ma anche da parte di alcuni altri ap- „„ Quasi a rischio - sigla NT (Near Threatened) le, ovvero tutte le specie della lista rossa bel- do il differente livello di minaccia, costituisce
passionati, che nel tempo si sono aggiunti alla
specie prossime ad essere considerate a ri- lunese classificate come CR, EN, VU ed NT; una perdita di biodiversità e anche culturale
squadra di ricercatori, è stata innegabilmente e
schio e che in assenza di adeguate misure di che certamente merita di essere attentamente
fortemente stimolata anche dalla pubblicazio- „„ una presenza connotata da rilevante inte-
protezione corrono il pericolo di diventare mi- considerata”.
ne nel 2004 della Lista Rossa della Provincia di resse fitogeografico;
nacciate in un futuro prossimo.
Belluno (ARGENTI C., LASEN C., 2004. Lista
Esistono dei criteri quantitativi ben precisi, fis- „„ una rarità combinata con una spiccata rap-
Rossa della flora vascolare della Provincia di Bel-
sati dall’IUCN (International Union for Con- presentatività ecologica in sede locale e non;
luno. ARPAV). Essa costituisce, a parere dello
servation of Nature) per attribuire una specie Le specie comprese in questi due ultimi gruppi
scrivente, un punto di riferimento fondamen-
ad una delle precedenti classi di rischio; si va possono non soddisfare i criteri di inclusione
tale per il progresso delle conoscenze floristi-
dal numero di stazioni note in natura, alla con- in alcuna delle categorie di rischio, ma presen-
che moderne nel territorio compreso nell’area
sistenza delle singole popolazioni, al trend re- tano un certo interesse per Cortina, in quanto
di studio.
cente della specie per numero di stazioni ed rare in questo ambito territoriale, o perché si
individui, alla vulnerabilità trovano al limite di areale o in habitat che mo-
dell’habitat proprio di ogni strano segni di regressione e vulnerabilità. Tali
specie. Applicare in manie- specie sono indicate nelle singole schede con il
ra rigorosamente quanti- simbolo IL (specie di interesse locale).
tativa i criteri IUCN ad un
territorio ristretto come le
Dolomiti d’Ampezzo sareb-
be stato tuttavia difficile o
fuorviante in parecchi casi,
per cui, ad una valutazio-
ne quantitativa si è spesso
associata una valutazione
esperta, fondata sì sui cri-
teri oggettivi elencati, ma
„„
Lago di Fedèra anche su un giudizio com-
plessivo dello status di ogni
Nell’ambito territoriale indagato sono attual- specie a livello dolomitico e provinciale.
mente censite circa 1200 specie di piante va- Altre due categorie della classificazione IUCN
scolari; la check-list floristica completa è in non sono state utilizzate in questo contesto,
fase di elaborazione, ma purtroppo non ancora in quanto non se ne è ravvisata la necessità.
pubblicabile in questa edizione. 156 delle 205 Si tratta delle RE (Regionally extinct), ovvero
specie schedate nella presente pubblicazione specie estinte a livello locale, in quanto nell’ul-
sono comprese nella lista rossa della Provincia timo quindicennio, quantunque alcune specie
di Belluno e, in parte anche del Veneto, come abbiamo dimostrato forti segni di regresso,
rare, minacciate, o a rischio di estinzione. non si è registrata alcuna estinzione documen-
I criteri e le sigle utilizzate per le liste rosse tabile con certezza, e delle DD (Data deficient),
provinciali e regionali sono i seguenti: in quanto le specie di cui non si conoscono dati „„
Fioritura di Soldanella pusilla in una valletta nivale in alta Val Travenanzes, sullo sfondo la Tofana di Ròzes

10 11 11
„„
Fioritura di Crepis aurea presso il Lago di Rudo con lo sfondo de Ra Lavinòres

12 13 13
ASPETTI endemismi e biodiversità rispetto alle Dolomi-
ti meridionali; tuttavia, le specie strettamente
Mentre Campanula morettiana si spinge da sud-
ovest fino sulla Croda da Lago, Nuvolau e To-

BIOGEOGRAFICI endemiche dolomitiche presenti nell’Ampez-


zano sono ben 8, altre 12 sono subendemiche
fana, Rhizobotrya alpina arriva fin sul Lagazuoi
e gli endemismi più tipici delle alte quote (Dra-

DELLA FLORA ed un’altra ventina sono alpiche. La percen-


tuale complessiva delle endemiche ed alpiche
ba dolomitica, Saxifraga facchinii) sono presenti
sulla Tofana, sul Lagazuoi e le Cime di Fanes

AMPEZZANA raggiunge il 20% della biodiversità floristica


complessiva, valore comunque significativo se
confrontato con quello di altri territori alpini.
e rimangono relegati sulla sinistra orografica
della valle, così come diversi endemismi alpi-
ci (Salix caesia, Salix foetida, Salix glaucosericea,
Taraxacum pacheri), altre specie a gravitazione
A livello locale vi sono tuttavia delle compo-
orientale (Allium ochroleucum, Seseli kochii, Po-
nenti biogeografiche particolari, al limite di
lygala forojulensis, Euphrasia cuspidata, Cardami-
areale, che meritano di essere considerate e
ne trifolia) ed alcuni altri endemismi (Primula
conferiscono ad alcuni settori delle montagne
tyrolensis, Galium margaritaceum) sono presenti
ampezzane una loro precisa fisionomia, diver-
a Cortina esclusivamente sul Sorapìs e non su-
sa dagli altri e, di conseguenza, estremamente
perano verso ovest la conca di Cortina; analo-
interessanti. Un’analisi comparata dello spet-
Michele Da Pozzo go comportamento sembra avere Artemsia ni-
tro corologico delle specie presenti sulle mon-
La gestione a basso impatto perpetuata per tida, che rimane confinata alle rupi soleggiate
tagne poste ad ovest della valle di Ampezzo
La ricchezza floristica del territorio ampez- del Cristallo, del Pomagagnon e della Croda
secoli dalla comunità dei consorti regolieri ha con quelle presenti sui massicci orientali, per-
zano è indubbiamente dovuta, in primis, alla Rossa, senza spingersi più ad ovest e a sud.
consentito a diversi habitat, naturali e antropi- mette di riconoscerne una certa percentuale
varietà dei substrati geologici e alla estrema Sembra quasi che il versante sud del Sorapìs
ci (prati da sfalcio soprattutto), di mantenersi esclusiva di uno dei due versanti e di indivi-
variabilità geomorfologica e microclimatica, costituisca una avamposto carsico-illirico ver-
nel tempo in uno stato di conservazione buo- duare una immaginaria barriera, decorrente
nonché alla storia della gestione agricola e sil- so le Dolomiti interne e l’area di Falzarego –
no e diffuso. da NNO a SSE e non superata dalle suddette
vo-pastorale che questa vallata dolomitica ha Valparola e Lagazuoi costituisca una avampo-
La posizione del territorio ampezzano nel specie, che potrebbe coincidere con il grande
avuto in epoca storica. sto endalpico-retico verso le Dolomiti esterne.
contesto sudalpino e dolomitico e l’altitudi- flusso glaciale che ha attraversato ripetuta-
ne media dei massicci montuosi e dei territori mente la valle di Ampezzo durante il Quater- I già citati endemismi delle alte quote, forse
antropizzati di fondovalle hanno determinato nario ed ha determinato il relativo isolamento gli unici a poter essere definiti come specie di
a loro volta gli influssi che le glaciazioni e le dei due versanti per prolungati periodi di tem- “nunatak” nel contesto ampezzano, crescono
altre variazioni climatiche quaternarie hanno po. al di sopra dei 2800 metri di quota solamen-
avuto sulla distribuzione della flora di questo
territorio. Le dinamiche degli influssi biocli-
matici succedutisi sulle Dolomiti sono an- eurasiatiche 19,9%; 19,9
cora in parte leggibili nel corteggio floristico eurosibiriche 9,3%; 9,3
mediterraneo-montane 13,3%; 13,3
complessivo, attualmente composto, in buona
parte, dal contingente orofilo (endemiche, al- circumboreali 16%; 16
piche, artico-alpine, mediterraneo-montane),
strettamente legato ad ambienti montuosi, eurimediterranee 3,1%; 3,1

nonché dai contingenti a gravitazione orienta-


le (illirico, pontico, est-alpino), di zone tempe-
rato-fredde (circumboreale, eurosibirico), cen-
troeuropeo e di zone mediterranee.
illiriche - pontiche 7,6%; 7,6
Fra le specie orofile rientrano anche le ende-
miche, ad areale più o meno ristretto, che sono
fra le componenti più nobili della flora di que- artico-alpine 8,5%; 8,5
cosmopolite 4,9%; 4,9

sto territorio e che ne caratterizzano, più delle


altre, l’identità. La posizione interna delle Do- endemiche 8,9%; 8,9

lomiti d’Ampezzo nel contesto dolomitico e alpiche 8,5%; 8,5

l’estesa glacializzazione che hanno subito nel


„„
Fioritura di Orchis ustulata si prati fra Cadin e Cadelverzo
Quaternario rendono le stesse meno ricche di „„
Spettro corologico della flora ampezzana

14 15 15
te sulla Tofana, Cime di Fanes, Lagazuoi e la Se lo studio dello spettro corologico della flo-
quota minima a cui gli stessi si attestano sulle ra ampezzana aiuta a chiarire le dinamiche di
Dolomiti occidentali va progressivamente di- molti episodi della storia bioclimatica di que-
gradando verso ovest a quote inferiori (fino a sto territorio, rimangono comunque alcuni
2400 metri). Sulle cime ad est di Cortina esse enigmi senza un’apparente spiegazione logi-
sono invece del tutto assenti e ciò fa ipotizza- ca, le cui lacune distributive, presumibilmente
re che gli spessori raggiunti dalla calotta nel non influenzate da fattori antropici, compli-
pleniglaciale siano stati progressivamente cano il quadro distributivo della flora locale
maggiori verso est, tanto da sommergere com- (ad esempio Heliosperma veselskyi - endemica
pletamente anche le cime al di sopra dei 3000 delle Dolomiti sudorientali - solo a Cimaban-
metri (Sorapis, Cristallo, Antelao, Tre Cime, che, Arenaria huteri - endemica dell’Oltrepia-
ecc.) e non lasciare aree emerse dal ghiaccio a ve - sul versante nord della Croda Rossa, Ra-
fungere da zona di rifugio, com’è invece avve- nunculus parnassifolius - sud-ovest alpica - alle
nuto più a occidente. Tre Cime). Questi interrogativi, ancora senza
risposta, sono uno stimolo ad approfondire
Un fenomeno a cui si assiste sempre più spesso
ulteriormente lo studio corologico dei singoli
anche sulle Dolomiti d’Ampezzo, ma assai più
massicci montuosi, dei loro collegamenti con
generalizzato e legato al cambiamento climati-
altri e del loro relativo isolamento, in un qua-
co globale, è la risalita di specie termofile me-
dro biogeografico ancora ricco di mistero e di
diterranee lungo il fondovalle, soprattutto alle
fascino.
quote più basse (Acquabona, Pian da Lago) e il
confinamento delle specie artico-alpine a quo-
te sempre più elevate, con rischio di estinzione
locale sempre più concreto per alcune di esse.

„„
Fioritura di Gymnadenia conopsea e Trollius europaeus sui prati di Cadin „„
Fioritura di Campanula morettiana sulle Cinque Torri

16 17 17
„„
Fioritura di Hedysarum hedysaroides in Val Travenanzes; sullo sfondo il Castelletto

18 19 19
STORIA DELLA in cui fu coadiutore a Sesto in Pusteria, ebbe
modo di erborizzare più volte nell’alta val-
A onorare con le sue ricerche la flora ampez-
zana negli anni 1906 e 1907, è il grande bota-

ESPLORAZIONE le del Boite. Le sue raccolte sono illustrate in


un lavoro del 1870 e soprattutto nella Flora di
nico ungherese Árpad von Degen (1866-1934),
autore della famosa Flora dei Monti Velebit.

FLORISTICA A Landro e dintorni (Huter, 1872), a cui eviden-


temente ha dato una interpretazione alquanto
Anche se non ha dedicato un contributo speci-
fico, i risultati della sue ricerche sono riportati

CORTINA estesa comprendendo anche l’Ampezzano. Il


suo ricchissimo erbario, di proprietà del Semi-
nario Vizentinum di Bressanone, è oggi con-
in Pampanini 1932. A Degen si deve la primo
ritrovamento sicuro per l’Ampezzano (Croda
Rossa) di Rhizobotrya alpina.
servato al Museo di Bolzano, che lo sta sche-
Il primo organico contributo alla flora am-
dando. Di rilievo alcune sue prime indicazioni
pezzana è dato dalla monumentale Flora von
di specie significative per la flora ampezzana,
Tirol di Dalla Torre e Sarnthein (1906-1913),
quali, ad esempio: Sanguisorba officinalis, Ga-
in cui sono numerosi i riferimenti a Cortina,
lium margaritaceum, Artemisia nitida, Campa-
all’epoca unita al Tirolo. In particolare uno dei
nula morettiana, Androsace hausmannii, Planta-
due autori, il tirolese Ludwig von Sarnthein
go atrata, Poa cenisia e di altre in seguito non
(1861-1914), fu residente a Cortina tra il 1906
Carlo Argenti più ritrovate, quali: Drosera longifolia, Lychnis
e il 1908, quale direttore dell’i.r. Capitanato ed
Un contributo più recente a cura di C. Lasen e viscaria, Dianthus carthusianorum, Valerianel-
ebbe così modo di esplorare con cura il terri-
Cortina dimostra la sua particolarità anche la dentata, Anchusa arvensis. Da ricordare in
M. Spampani è contenuto in Spampani (1997). torio. Gli appunti presi da Sarnthein in quel
nella storia dell’esplorazione floristica del pro- particolare Hieracium sparsiramum raccolto da
A tali lavori si rimanda per una esauriente periodo furono successivamente pubblicati da
prio territorio. La ricchezza e la qualità dei rife- Huter lungo il greto del Boite e descritto come
esposizione dell’argomento; in questa sede ci Dalla Torre nel 1920 come Zur Flora von Ampez-
rimenti ne fanno un episodio per molti aspetti ssp. ampezzanum (Gottschlich, 2007), entità che
si limiterà a ricordare i contributi più significa- zo und Umgebung.
unico in ambito provinciale. Già R. Pampanini ricorda nel nome la Conca e che in seguito non
(1932, 1948) ha esaminato puntualmente come tivi, non dimenticando che sono state decine e è stata più trovata. Del 1928 sono le capillari raccolte della C.ssa
nel tempo siano state approfondite le cono- decine i botanici - in particolare dell’area mit- Onorina Bargagli-Petrucci (1889-1966), ora
scenze floristiche dell’area ampezzana. teleuropea - che a partire dall’800 hanno avuto intercalate nell’Erbario dell’Orto Botanico
modo di occuparsi, a vario titolo, della flora dell’Università di Padova. Fiorentina, gran-
della Conca Ampezzana. de viaggiatrice, tra l’agosto e il settembre di
Le prime raccolte floristiche documentate quell’anno erborizzò sul Popena, Croda da
per Cortina sono di Francesco Facchini (1788- Lago, Falzarego, 5 Torri, Col dei Bos, Pocol,
1852), medico fassano ed insigne florista, a cui Val Costeana; i risultati delle sue indagini sono
molto deve la flora dolomitica. Egli fu a Corti- stati successivamente illustrati da Pampanini
na sul finire della prima metà dell’800. Nella (1932).
sua Flora Tiroliae Cisalpinae non appare nessun Nel 1939 appare la Flora montana e alpina di Cor-
riferimento alla zona considerata. È solo dai tina d’Ampezzo, un accurato lavoro in cui sono
lavori di Bertoloni (1835-1854) e di Ambrosi riassunti i risultati delle ricerche di Rinaldo
(1854-1857), a cui Facchini aveva trasmesso i Zardini (1902-1988), ampezzano, ben più noto
propri ritrovamenti, che abbiamo notizia delle come paleontologo, ma che all’inizio della sua
prime piante determinate per Cortina: Dian- attività di naturalista si occupò soprattutto di
thus monspessulanus e Carex ornithopodioides. flora. Come precisato nella premessa del vo-
Altre specie raccolte da Facchini a Cortina non lumetto, la Flora raccoglie l’elenco delle spe-
sono state pubblicate, ma sono tuttora conser- cie che Zardini aveva osservato a partire dal
vate nell’Erbario di Bertoloni all’Università di 1928. Nella Flora, accanto al nome scientifico,
Bologna (Pampanini & Zardini, 1948). Anche è riportata la località di ritrovamento, l’ecolo-
nell’erbario Facchini a Trento potranno essere gia e i mesi di fioritura; alcune foto a colori di
presenti campioni raccolti a Cortina. fiori completano l’opera. Di tale opera è stata
La conoscenza della flora ampezzana riceve un curata una riedizione in fac-simile a cura della
significativo impulso ad opera del rev. Rupert Cooperativa di Cortina.

„„
Renato Pampanini (per concessione della Biblioteca Huter (1834-1919). Il sacerdote tirolese, soprat- Già alla fine dell’800 e quindi per quasi tutta
dell’Orto Botanico dell’UnIversità degli Studi di Padova) tutto a partire dal 1871 e negli anni successivi, „„
Rinaldo Zardini la prima metà dell’900, l’alta valle del Boite è

20 21 21
oggetto delle attente ricerche del prof. Renato La pubblicazione della Flora di Cortina di Zar- entità floristiche del Cadore (Zenari, 1946-1956). A prova dell’indubbia valenza floristica del
Pampanini (1875-1949), a cui si deve probabil- dini nel 1939 è stata l’occasione per l’inizio di Ricche sono state anche le raccolte compiute territorio ampezzano, sono infine da segnalare
mente il maggiore contributo alla conoscenza un lavoro comune con Pampanini, collabora- nella Conca Ampezzana dal dr. Alessandro ancora le ricerche condotte negli ultimi anni,
della flora ampezzana. Di famiglia originario zione poi concretizzatasi in una seconda e più Marcello (1894-1980), tra gli anni ’30 e ’50 del per lo più da ricercatori locali, che hanno por-
di S. Vito di Cadore, ottimo florista e conser- accurata edizione della Flora di Cortina d’Am- secolo scorso, anche queste ora conservate tato alla scoperta di entità non ancora segnala-
vatore dell’Erbario dell’Università di Firenze, pezzo apparsa nel 1948, frutto in particolare di nell’Erbario del Orto Botanico dell’Università te o a una più puntale conoscenza della diffu-
indagò con cura la flora ampezzana con par- una attenta revisione del materiale dell’erba- di Padova. Tali indagini non hanno per altro sione di specie poco frequenti; si segnalano in
ticolare riferimento ai gruppi critici: generi rio composto da Zardini. Tale opera deve esse- portato ad alcuna pubblicazione specifica. proposito: Spampani, 1988; Lasen & Spampa-
Alchemilla, Hieracium e Rosa in primis. Tra gli re tutt’ora considerata il lavoro di riferimento ni, 1992; Spampani, 1997; Tomaselli et al., 2006;
In anni più recenti sono infine da rilevare le
Hieracium è da ricordare la ssp. tofanae di Hie- per la flora ampezzana. Argenti et al., 2006; Da Pozzo, 2006; Argenti
ricerche compiute negli anni ’70 del secolo
racium murorum, che nel nome ricordano il luo- et al., 2008; Argenti, 2009; Da Pozzo, 2009; Da
Meno conosciute, ma di assoluta rilevanza, scorso nell’Ampezzano dai prof.ri Erica e San-
go dove è stata scoperta per la prima volta. Il Pozzo & Lasen, 2010; Lasen & Da Pozzo, 2011.
sono pure le ricerche condotte nell’alta valle dro Pignatti, all’epoca entrambi all’Università
frutto delle ricerche di Pampanini nella zona è
del Boite, negli anni ’30 e ’40 del secolo scor- di Trieste. Anche se le loro indagini avevano
compreso nella fondamentale opera La Flora del
so, dalla prof. ssa Silvia Zenari (1895-1956). un carattere prevalentemente vegetazionale,
Cadore, pubblicata postuma nel 1958. Il lavoro
Friulana di origine, fu docente all’Istituto di di rilievo per Cortina è il lavoro di argomento
di Pampanini si distingue per precisione e ac-
Botanica dell’Università di Padova; si occupò floristico di E. Wikus Pignatti, Aggiornamenti
curatezza; tutte le sue indicazioni sono suppor-
a lungo della flora della provincia di Belluno, sulla flora delle Dolomiti (1978), in cui è segnala-
tate da exsiccata nel caso si avesse bisogno di
del Cadore e di Cortina in particolare, località to, tra l’altro, Chenopodium vulvaria, in seguito
riscontri. Gli esemplari d’erbario da lui raccolti
dove soggiornò per diverse estati raccoglien- non più ritrovato a Cortina. Il nome di Corti-
nella conca ampezzana - sull’ordine di alcu-
do consistenti quantità materiale d’erbario, na ricorre anche nella Flora d’Italia di Pignatti
ne migliaia - sono ora conservati nell’Erbario
anche in questo caso conservato nell’Erbario (1982), in cui appare l’interessante indicazione
dell’Orto botanico dell’Università di Padova.
dell’Università di Padova. Anche se non ha di Arabis nemorensis, probabile casuale succes-
A Pampanini va anche il merito di aver par-
dedicato uno specifico contributo alla flora sivamente non più ritrovata.
ticolarmente curato la storia dell’esplorazione
ampezzana, numerose segnalazioni per Cor-
floristica del Cadore e di Cortina in particolare
tina sono contenute in molti suoi lavori ed in
(Pampanini, 1932; Pampanini & Zardini, 1948).
particolare in La distribuzione stazionale delle

„„
Guida della flora di Cortina d’Ampezzo di Pampanini e Zardini – 1939 „„
Fioritura di Potentilla nitida a Forcella Travenanzes

22 23 23
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sitae) im Herbarium Rupert Huter (Vizentinum Brixen, 225-232, 27: 102-111, 27: 207-215, 28: 205-217, 29: 26-39,
BRIX). Veröffentlichungen des Tiroler Landesmuseums 29: 114-123, 29: 188-199, 29: 308-319, 30: 42-57, 30: 85-96,
Ferdinandeum, 86: 5-416. 30: 138-149, 31: 34-45, 31: 117-124, 32: 22-33, 32: 71-86.
„„
Fioritura di Aconitum paniculatum sul Rufiédo

24 25 25
„„
SCHEDE DELLE
Fioritura di Doronicum columnae alle falde del Nuvolau,
sullo sfondo le Cinque Torri

SPECIE Michele Da Pozzo

„„
Fioritura di Doronicum columnae alle pendici del Nuvolau; sullo sfondo le Cinque Torri

26 27 27
Lista Rossa BL

Lista R. Ven.
Lista Rossa BL

Lista R. Ven.

Int. loc.
forma

Int. loc.
forma N° Specie elemento corologico habitat
N° Specie biologica
elemento corologico habitat biologica

eurosibirico- torbiere e cinture


1 Achillea macrophylla H scap alpica megaforbieti NT NT 31 Carex chordorrhiza G rhiz
nordamericano perilacuali
CR CR

2 Adoxa moschatellina G rhiz circumboreale boschi mesofili freschi LC IL aggallati e ambiti


32 Carex diandra H caesp circumboreale
perilacuali
VU VU
3 Aethionema saxatile Ch suffr med-mont detriti termofili LC LC IL

prati arido-steppici e torbiere basifile e di


4 Allium ochroleucum G bulb S-illirico NT LC
33 Carex dioica H caesp eurosibirico
transizione
VU VU
subrupestri
5 Allium oleraceum G bulb eurasiatico sinantropico NT LC
34 Carex hartmanii G rhiz eurosibirico torbiere e siti umidi CR CR

6 Allium schoenoprasum G bulb circumboreale torbiere e prati umidi NT NT


35 Carex lasiocarpa H caesp circumboreale torbiere di transizione VU VU

praterie subalpine, torbiere e depressioni


7 Allium victorialis G bulb circumboreale NT NT
36 Carex vesicaria He circumboreale
umide
EN NT
arbusteti
stazioni termofile bordi di ruscelli,
8 Alyssum alyssoides T scap euri-mediterraneo EN LC
37 Catabrosa acquatica G rhiz circumboreale
nitrofila
CR CR
aride
faggete termo-
9 Anchusa officinalis H scap pontico sinantropica VU LC 38 Cephalanthera damasonium G rhiz euri-mediterraneo LC LC IL
mesofile
detriti e sfasciumi di
10 Androsace hausmannii Ch pulv endemico VU VU boschi asciutti, sia
alta quota 39 Cephalanthera rubra G rhiz eurasiatico
faggete che di conifere
NT LC IL
11 Arctium tomentosum H bien eurasiatico sinantropico VU VU
40 Chamorchis alpina G bulb artico-alpino praterie alpine, elineti NT NT
detriti e sfasciumi di
12 Artemisia genipi Ch suffr alpica
alta quota
VU VU 41 Chondrilla chondrilloides H scap E-alpico greti torrentizi NT NT

stazioni termofile 42 Circaea alpina H scap artico-alpino boschi mesofili freschi LC LC IL


13 Artemisia nitida Ch suffr endemico erboso-rupestri di VU VU 43 Crepis alpestris H ros orofilo SE-europeo praterie subalpine VU LC
quota
44 Crepis pontana/Crepis bocconi H scap N-illirico praterie subalpine VU VU
14 Asplenium seelosii H ros med-mont pareti calcaree NT NT
firmeti e stazioni
15 Astragalus alpinus H scap artico-alpino praterie alpine, elineti NT NT 45 Crepis terglouensis H ros endemico alpico
erboso-detritiche
EN EN

16 Astragalus australis H scap eurasiatico praterie alpine VU VU parassita su specie di


46 Cuscuta epithymum T par eurasiatico
parateria o di siepe
LC LC IL
17 Astragalus cicer H scap pontico sinantropico, orli VU VU
boschi mesofili
S-europeo
18 Astragalus depressus H ros
S-siberiano
ripari sottoroccia VU NT 47 Cyclamen purpurascens G bulb med-mont asciutti, ma anche LC LC IL
praterie termofile
radure boschive,
19 Atropa belladonna H scap med-mont
nitrofila
LC LC IL 48 Cynoglossum officinale H bien eurasiatico ripari sottoroccia NT LC

boschi e radure con


Blitum virgatum/Chenopodium 49 Cypripedium calceolus G rhiz eurosibirico NT NT
20 T scap euri-mediterraneo ripari sottoroccia CR CR substrato drenante
foliosum
artico-alpino
21 Bupleurum ranunculoides H scap circumboreale praterie asciutte LC IL 50 Dactylorhiza cruënta G bulb
(eurasiatico)
torbiere VU VU

22 Campanula carnica H caesp endemico rupi LC IL 51 Dactylorhiza incarnata G bulb eurosibirico torbiere, prati umidi VU VU
23 Campanula latifolia H caesp europeo orli umidi VU VU praterie mesofile
52 Dactylorhiza sambucina G bulb europeo
subacide
LC LC IL
24 Campanula morettiana H caesp endemico pareti calcaree NT NT
53 Dactylorhiza lapponica ssp. rhaetica G bulb alpico torbiere, pendii umidi VU DD
25 Campanula spicata H bien alpico prati arido-rupestri LC LC IL
54 Descurainia sophia T scap euri-mediterraneo ripari sottoroccia VU LC
forre, faggete, abieti-
26 Cardamine pentaphyllos G rhiz SE-europeo
faggeti
LC IL
praterie mesofile
55 Dianthus barbatus H scap med-mont
subacide, orli
LC LC IL
27 Cardamine pratensis agg. H caesp europeo prati umidi CR NT
detriti di falda,
28 Cardamine trifolia H ros N-illirico faggete, abieteti NT LC 56 Dianthus sternbergii H scap med-mont
mughete rade
LC IL

aggallati e ambiti detriti innevati con


29 Carex acutiformis G rhiz europeo
perilacuali
LC IL 57 Doronicum columnae G rhiz med-mont NT LC
ciottoli gorossolani
30 Carex bicolor G rhiz circumboreale alluvioni glaciali CR CR sfasciumi di cresta
58 Draba dolomitica H ros endemico
subnvali
CR CR

28 29 29
Lista Rossa BL

Lista Rossa BL
Lista R. Ven.

Lista R. Ven.
Int. loc.

Int. loc.
forma forma
N° Specie biologica
elemento corologico habitat N° Specie biologica
elemento corologico habitat

sfasciumi di cresta ambienti umidi,


59 Draba hoppeana H ros alpico
subnvali
VU VU 86 Galium uliginosum H scap europeo
torbiere
VU VU

60 Draba nemorosa T scap eurasiatico orli, sinantropica (CR) IL Gentiana brachyphylla ssp. favratii/ praterie discontinue e
87 H scap eurasiatico VU VU
Gentiana orbicularis detriti subnivali
61 Draba siliquosa H ros med-mont rupi e sfasciumi EN EN
margini e orli in
ripari sottoroccia e 88 Gentiana cruciata H ros med-mont
stazioni con calpestio
LC IL
62 Draba thomasii/Draba stylaris H ros med-mont
paretine
NT NT
stazioni erboso-
63 Draba tomentosa H ros med-mont pareti calcaree NT NT 89 Gentianella pilosa H bien endemico
detritiche
LC IL

64 Drosera rotundifolia H ros circumboreale torbiere acide VU VU sfasciumi e siti erbosi


90 Gentianella tenella T scap artico-alpino
di quota
NT NT
65 Eleocharis uniglumis G rhiz cosmopolita prati umidi, torbiere NT NT
stazioni erboso-
66 Empetrum hermaphroditum Ch frut artico-alpino brughiere subalpine NT NT 91 Heliosperma alpestre/Silene alpestris H caesp endemico E-alpico
rupestri
NT LC

aggallati, stazioni nicchie rupestri e


67 Epilobium nutans H scap med-mont
umide subnivali
VU VU 92 Heliosperma veselskyi/Silene veselskyi H caesp endemico VU VU
ripari imbrifobi
68 Epipactis palustris G rhiz circumboreale torbiere VU NT stazioni fresche,
93 Herminium monorchis G bulb eurasiatico
mesoigrofile
CR VU
boschi freschi su
69 Epipogium aphyllum G rhiz eurosibirico
humus
CR EN
stazioni termofile
depressioni umide, 94 Hieracium humile H scap med-mont erboso-rupestri di CR NT
70 Equisetum fluviatile G rhiz circumboreale
torbiere
VU VU quota

boschi umidi e radure boschive e orli


95 Hierochloë australis H caesp SE-europeo
termofili
LC IL
71 Equisetum hyemale G rhiz circumboreale depositi limoso- LC LC IL
sabbiosi stazioni umide,
96 Hierochloë odorata H caesp circumboreale
subnivali
CR CR
72 Equisetum pratense G rhiz circumboreale boschi umidi VU VU
laghetti e pozze oligo-
sfasciumi e praterie 97 Hippuris vulgaris I rad cosmopolita EN VU
73 Erigeron neglectus H scap alpico
discontinue
VU VU mesotrofiche

sorgenti, margini Hornungia alpina ss. brevicaulis/


74 Eriophorum scheuchzeri G rhiz artico-alpino NT NT 98 H ros med-mont sfasciumi subnivali VU VU
lacustri Pritzelago alpina
75 Erysimum sylvestre H scap N-illirico siti erboso-rupestri LC IL Hornungia pauciflora/Hymenolobus ripari sottoroccia,
99 T scap endemico VU VU
pauciflorus stazioni subrupestri
boschi freschi,
76 Euphorbia carniolica H scap SE-europeo
soprattutto faggete
LC LC
100 Inula salicina H scap europeo pendii erbosi umidi NT LC
stazioni 101 Iris sibirica G rhiz pontico stazioni erbose umide CR CR
77 Euphorbia esula H scap eurosibirico sinantropriche, orli EN LC
boschivi alluvioni glaciali e
102 Juncus arcticus G rhiz (circ.) artico-alpino stazioni innevate CR CR
orli e stazioni erbose umide
78 Euphorbia triflora ssp. kerneri Ch suffr endemico
discontinue
LC IL
stazioni arido-rupestri
stazioni erboso-
103 Juniperus sabina P rept circumboreale
e cespuglieti
NT NT
79 Euphrasia tricuspidata ssp. cuspidata T scap endemico
detritiche
NT NT
104 Lappula deflexa T scap (circ.) artico-alpino ripari sottoroccia EN EN
detriti di falda e
80 Festuca austrodolomitica H caesp endemico
roccette subnivali
NT NT pietraie grossolane
Leucopoa spectabilis/Festuca
105 H caesp E-alpico termofile in parte NT LC
ambienti umidi, spectabilis consolidate
81 Festuca trichophylla H caesp S-europeo
torbiere
EN VU
prati magri
ripari sottoroccia, 106 Linum viscosum H scap med-mont termoxerofili su suolo LC LC IL
82 Fumaria vaillantii T scap euri-mediterraneo
stazioni aride
VU LC
evoluto
pascoli pingui, presso boschi, su humus e
83 Gagea fragifera G bulb eurasiatico
le malghe
NT LC 107 Listera cordata G rhiz circumboreale NT NT
suolo acido
formazioni erbacee Lomatogonium carinthiacum/ siti erbosi esposti di
84 Galium boreale H scap eurosibirico e orli boschivi meso- VU VU 108 T scap artico-alpino VU VU
Gentianella carinthiaca quota elevata
igrofili
boschi mesoigrofili e
85 Galium margaritaceum H scap endemico detriti di falda VU VU 109 Malaxis monophyllos G rhiz circumboreale
radure su muschi
NT NT

30 31 31
Lista Rossa BL

Lista Rossa BL
Lista R. Ven.

Lista R. Ven.
Int. loc.

Int. loc.
forma forma
N° Specie biologica
elemento corologico habitat N° Specie biologica
elemento corologico habitat

torbiere e depressioni Potamogeton filiformis/Stuckenia


110 Menyanthes trifoliata I rad circumboreale
umide
NT NT 138 I rad cosmopolita laghetti alpini CR CR
filiformis
pareti calcaree di alta 139 Potamogeton lucens I rad circumboreale laghetti montani EN NT
111 Minuartia cherlerioides Ch pulv alpica
quota
LC LC IL
140 Potamogeton perfoliatus I rad cosmopolita laghetti meso-eutrofici CR LC
pareti calcaree e
112 Minuartia rupestris Ch suffr alpica marnose di quota LC IL 141 Potentilla brauneana H scap med-mont vallette nivali NT NT
elevata
torbiere e cinture
113 Moehringia glaucovirens Ch suffr endemico pareti calcaree EN EN
142 Potentilla palustris Ch suffr circumboreale
perilacuali
CR CR

boschi di conifere su praterie montano-


114 Monotropa hypopytis G par circumboreale
aghi
NT LC 143 Primula elatior H ros europeo DD LC
subalpine fresche
115 Myricaria germanica P caesp europeo greti torrentizi VU VU praterie subalpine e
144 Primula halleri H ros med-mont
subacide
LC IL
116 Nigritella miniata G bulb alpico praterie subalpine VU LC
145 Primula tyrolensis H ros endemico rupi e sfasciumi LC IL
117 Nigritella nigra ssp. austriaca G bulb artico-alpino praterie subalpine NT NT
versanti cespuglaiti
praterie monano- 146 Prunus padus P caesp eurosibirico
umidi o rivieraschi
NT NT
118 Onobrychis montana H scap europeo
subalpine
NT NT
praterie asciutte
119 Ophioglossum vulgatum G rhiz circumboreale siti erbosi subumidi EN EN 147 Pulmonaria australis H scap alpico
montano-subalpine
LC LC IL

120 Ophrys insectifera G bulb europeo otli e radure NT LC praterie subalpine e


148 Pulsatilla vernalis H scap artico-alpino
creste ventose
NT NT
orli e stazioni erbose
121 Orchis militaris G bulb eurasiatico
subumide
NT NT
boschi su aghi di
149 Pyrola chlorantha H ros circumboreale
conifere
EN VU
orli e siti erbosi
122 Orchis ustulata / Neotinea ustulata G bulb europeo
mesofili
VU NT
detriti subnivali su
150 Ranunculus glacialis H scap artico-alpino
suolo acido
NT NT
Orobanche purpurea/Phelipanche S-europeo stazioni arido-
123 T par VU NT
purpurea S-siberiano cespugliose praterie subalpine
151 Ranunculus kuepferi H scap orofilo SW-europeo
subnivali subpingui
NT NT
praterie subalpine
124 Oxytropis campestris H scap circumboreale
anche discontinue
LC IL detriti fini instabili e
152 Ranunculus parnassifolius H scap orofilo SW-europeo
subnivali
CR CR
megaforbieti e orli
125 Pedicularis hacquetii H scap med-mont
subigrofili
NT NT detriti subnivali su
153 Ranunculus seguieri H scap orofilo SW-europeo
suolo acido
LC LC IL
126 Pedicularis palustris H bien artico-alpino torbiere NT NT
Ranunculus confervoides/R. artico-alpino
siti erboso-cespuglosi 154 I rad specchi d’acqua NT NT
127 Pedicularis recutita H scap alpico LC IL trichophyllus ssp. eradicatus (europeo)
umidi, megaforbieti
praterie più o meno
128 Persicaria amphibia G rhiz cosmopolita laghetti NT LC 155 Rhinanthus alectorolophus T scap centro-europeo
pingui
NT LC

129 Physoplexis comosa H scap endemica alpico pareti calcaree NT LC detriti ghiaioso-
156 Rhizobotrya alpina H ros endemico
sabbiosi subnivali
EN VU
Pilosella aurantiaca/Hieracium
130 H scap europeo praterie subacide LC IL
aurantiacum margini boschivi e
157 Ribes alpinum NP eurosibirico
cespuglieti freschi
NT LC
praterie subalpime
131 Plantago atrata H ros med-mont
pingui
EN LC margini boschivi e
158 Ribes petraeum NP eurosibirico
cespuglieti freschi
LC LC IL
boschi relativamente
132 Platanthera chlorantha G bulb eurosibirico
termofili
NT LC margini boschivi e
159 Ribes uva-crispa NP eurasiatico
cespuglieti freschi
NT NT
stazioni subalpine
133 Poa cenisia H caesp endemica alpico
erboso-detritiche
EN EN depressioni umide
160 Rorippa islandica T scap cosmopolita
perilacuali subnitrofile
EN VU
siti erboso-cespuglosi
134 Polemonium caeruleum H scap circumboreale
umidi, megaforbieti
VU NAT IL margini boschivi e
161 Rosa glauca NP med-mont
cespuglieti freschi
LC LC IL
stazioni erboso-
135 Polygala forojulensis H scap endemica alpico
detritiche
LC IL pendii umidi e
162 Salix caesia NP endemico alpico
sorgentizi, subalpini
VU VU
136 Polystichum x illyricum G rhiz circumboreale forre umide e ombrose LC IL
pendii umidi e
137 Potamogeton alpinus I rad circumboreale laghetti alpini CR CR
163 Salix foetida NP endemico alpico
sorgentizi, subalpini
VU VU

32 33 33
Lista Rossa BL

Lista Rossa BL
Lista R. Ven.

Lista R. Ven.
Int. loc.

Int. loc.
forma forma
N° Specie biologica
elemento corologico habitat N° Specie biologica
elemento corologico habitat

cespuglieti subalpini siti erboso-rupestri


164 Salix glaucosericea NP endemico alpico EN EN
subacidi 191 Trisetaria spicata H caesp subcosmopolita subnivali su suoli NT NT
subacidi
165 Salix rosmarinifolia Ch frut SE-europeo ambienti torbosi VU VU
ristagni temporanei,
prati pingui 192 Typha shuttleworthii G rhiz europeo
anche subeutrofici
EN EN
166 Sanguisorba officinalis H scap circumboreale
mesoigrofili
EN NT
193 Urtica urens T scap subcosmopolita ripari sottoroccia NT LC
stazioni erboso-
167 Saussurea alpina H ros artico-alpino detritiche con NT NT margini di specchi
ruscellamenti
194 Utricularia australis I nat europeo
d’acqua
CR VU

stazioni erboso- 195 Utricularia minor I nat europeo pozze e laghetti EN EN


168 Saxifraga adscendens H bien med-mont
detritiche subalpine
VU VU
stazioni umide con
sfasciume detritico eurosibirico
169 Saxifraga facchinii H scap endemico EN EN
196 Utricularia stygia I rad
(N-Americano)
ristagni a livello CR CR
subnivale, rupi variabile
170 Schoenus ferrugineus H bien europeo torbiere basifile NT NT sinantropica, di
197 Veronica polita T scap paleotemperato colture sarchiate e LC IL
prati magri e incolti
171 Scorzonera humilis H scap europeo
subumidi
NT NT
prati termoxerofili
stazioni umide 198 Veronica teucrium H scap europeo
e orli
LC LC IL
172 Scutellaria galericulata G rhiz circumboreale
subeutrofiche
VU LC
boschi di latifoglie
stazioni erboso- 199 Vinca minor Ch rept europeo
mesofile
LC LC IL
173 Sempervivum dolomiticum Ch succ endemico
rupestri subalpine
VU VU
boschi di latifoglie
sinantropico, ripari 200 Viola mirabilis H scap eurosibirico
mesofile
LC IL
174 Senecio viscosus T scap europeo
sottoroccia
NT NT
201 Viola palustris H ros circumboreale torbiere acide NT NT
stazioni erbose aride e
175 Seseli kochii ssp. gouanii H scap S-illirico
discontinue
NT LC
siti erboso rupestri
202 Viola pinnata H ros eurasiatico
aridi
EN VU
176 Silene noctiflora T scap eurosibirico sinantropica VU VU
siti erbosi su depositi
laghetti e pozze oligo- 203 Viola rupestris H scap eurosibirico
morenici e alluvioni
VU NT
177 Sparganium erectum ssp. neglectum I rad eurasiatico
mesotrofiche
LC IL
torbiere e prati umidi
specchi d’acqua 204 Willemetia stipitata H ros med-mont
di scorrimento
LC IL
178 Sparganium natans I rad eurosibirico
subdistrofici
EN EN
205 Woodsia glabella H caesp artico-alpino pareti calcaree VU VU
stazioni umide di
179 Stachys palustris H scap circumboreale
fondovalle
LC IL

stazioni umide di
180 Succisa pratensis H scap eurosibirico
fondovalle
LC LC IL

detriti di falda
181 Taraxacum pacheri H ros endemico alpico
subnivali
CR CR

182 Taraxacum sect. palustria H ros eurasiatico prati umidi pingui VU VU

183 Taxus baccata P scap paleotemperato forre e dirupi boscati LC LC IL

184 Tephroseris tenuifolia H ros endemica E-alpica pascoli pingui LC IL

185 Thalictrum lucidum H scap SE-europeo prati umidi e orli NT LC

186 Thalictrum simplex H scap eurosibirico prati magri e freschi LC LC

artico-alpino (euro- scorrimenti e alluvioni


187 Tofieldia pusilla H scap
americano) subglaciali
CR CR

sorgenti e siti umidi


188 Tozzia alpina H scap med-mont
cespugliosi, greti
EN EN

189 Trichophorum alpinum G rhiz circumboreale torbiere NT NT

pozze e margini su
190 Triglochin palustris G bulb cosmopolita
terreni umidi instabili
NT NT

34 35 35
„„
Riparo sottoroccia a Sotecòrdes

36 37 37
Adoxa moschatellina L. Aethionema saxatile (L.) R. Br.
Adoxaceae Brassicaceae

Ecologia e habitat:
cresce su ghiaioni termofili e greti torrentizi a
quote non elevate. Il suo habitat potenziale sa-
rebbe molto più esteso della sua reale presen-
za; in molte stazioni subisce la concorrenza di
altre specie glareicole più competitive e non è
pertanto molto diffusa.
Periodo di fioritura:
giugno - luglio.
Note biogeografiche:
è una specie mediterraneo-montana, diffusa in
tutta Italia e in tutto il Veneto. Nelle Dolomiti
d’Ampezzo è nota per poche stazioni, lungo il
Boite e sui versanti più caldi della destra oro-
grafica, fra il Col Rosà e Cianderòu.
Grado di minaccia:
Specie non minacciata, di interesse locale (IL).

Ecologia e habitat:
vegeta in piceo-faggeti e abieteti ombrosi e ric-
chi di humus, su versanti lungamente innevati
ed esposti a nord, fino a 1500 metri di quota.
In zone al limite del suo areale, come sulle Do-
lomiti d’Ampezzo, la specie è relegata in sta-
zioni di forra.
Periodo di fioritura:
giugno - luglio.
Note biogeografiche:
è una specie circumboreale, diffusa in tutta Ita-
lia e nelle province montane del Veneto. Nelle
Dolomiti d’Ampezzo è nota per una sola sta-
zione, nella zona de I Laghe ed è rara perché si
trova al suo limite altitudinale superiore.
Grado di minaccia:
Specie non minacciata, di interesse locale (IL).

38 39
Allium ochroleucum Waldst & Kit. Allium oleraceum L.
Amaryllidaceae Amaryllidaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


specie a fioritura tardiva che vegeta su rupi e vegeta sporadicamente in stazioni incolte, un
ghiaie dolomitiche molto calde in estate, espo- tempo destinate a coltivazione agricola in aree
ste a sud e riparate dal vento. Caratterizza la di fondovalle; altrove può vegetare fino al pia-
vegetazione basale delle pareti fra i 1300 e i no subalpino. È caratteristico per l’ombrella a
1500 metri di quota, sul versante soleggiato densi bulbilli e predilige terreni calcarei.
della valle, nelle aree a clima meno continen-
tale. Periodo di fioritura:
luglio - agosto.
Periodo di fioritura:
agosto – inizio settembre. Note biogeografiche:
è una specie a distribuzione euroasiatica, pre-
Note biogeografiche: sente in tutta Italia e non rara in provincia di
è una specie illirica, presente nelle Alpi sud- Belluno. A Cortina è estremamente localiz-
orientali con molte lacune. Nelle Dolomiti zata, per la ristrettezza dell’habitat che le è
d’Ampezzo la sua presenza è limitata a 2-3 proprio. Trovandosi prossima alla zona indu-
stazioni, sulle rupi basali della Punta Nera striale di Pian da Lago, come l’Alyssum alyssoi-
– Sorapìs, e può essere considerata il limite des, rischia l’estinzione locale.
nord-occidentale dell’areale di diffusione ve-
neta della specie. È presente anche oltre il con- Grado di minaccia:
fine con San Vito, verso le pendici meridionali nella lista rossa della Provincia di Belluno.
dell’Antelao.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

40 41
Allium schoenoprasum L. Allium victorialis L.
Amaryllidaceae Amaryllidaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


è una specie tipica di prati umidi, torbiere Vegeta sporadicamente in pascoli di alta quo-
basse con scorrimento idrico e aree sorgenti- ta e al margine di alnete e mughete, in zone
zie, fra i 1.400 e i 2.400 metri di quota. Specie pingui ad alte erbe; è specie caratteristica an-
aromatica, è coltivata in molti orti della conca che delle praterie a Carex ferruginea. Predilige
ampezzana per il suo uso nella gastronomia substrati marnoso-terrigeni, non francamente
tradizionale. calcarei. È l’unico aglio locale a foglie larghe.
Periodo di fioritura: Periodo di fioritura:
luglio - agosto. luglio - agosto.
Note biogeografiche: Note biogeografiche:
è una specie circumboreale, presente sulle è una specie circumboreale, presente in Italia
Alpi e l’Appennino centro-settentrionale e settentrionale e, in Veneto, solo in provincia di
in Veneto solamente a Vicenza e Belluno; in Belluno. A Cortina è molto rara; le sue stazio-
quest’ultima provincia è più abbondante a ni ampezzane sono localizzate nell’area delle
settentrione. A Cortina è localizzata, come lo Cinque Torri. Le altre stazioni, dei valichi di
sono i suoi habitat di elezione, siti per lo più Giau e Valparola, si trovano più a sud-ovest e
ad ovest della conca. sono esterne al confine ampezzano.
Grado di minaccia: Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno. nella lista rossa della Provincia di Belluno.

42 43
Alyssum alyssoides (L.) L. Anchusa officinalis L.
Brassicaceae Boraginaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


è una specie termo-xerofila che caratterizza specie tipica di ambienti ruderali, scarpate
la vegetazione di roccette calcaree e muretti a stradali e movimenti di terra, su terreni ricchi
secco, in prossimità del fondovalle e in esposi- di sostanze nutrienti. Ha carattere termofilo e
zioni molto soleggiate. Si accompagna spesso quindi, in zona alpina, si trova in prossimità
a piante grasse del genere Sedum e si spinge dei fondovalle e delle zone abitate o coltivate.
poco oltre i 1.200 metri di quota.
Periodo di fioritura:
Periodo di fioritura: giugno – agosto.
luglio.
Note biogeografiche:
Note biogeografiche: è una specie pontico-europea, diffusa in Italia
è specie euri-mediterranea presente in tutta settentrionale e in gran parte delle province
Italia e in tutto il Veneto; in provincia di Bel- venete. In provincia di Belluno è rara; a Cor-
luno è assai sporadica. A Cortina è estrema- tina è rarissima e conta un’unica stazione, di
mente rara e presente in un’unica stazione, in recente scoperta, nei pressi di Campo di Sotto.
quanto si trova al limite altitudinale ed occupa È molto più frequente e addirittura abbondan-
un tipo di habitat particolare e localizzato. Ve- te in Val Pusteria.
getando presso la zona industriale di Pian da È una specie sensibile ai diserbanti, soprattut-
Lago, come l’Allium oleraceum, rischia l’estin- to lungo le scarpate stradali.
zione locale.
Grado di minaccia:
Grado di minaccia: nella lista rossa della Provincia di Belluno.
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

44 45
Androsace hausmanni Leyb. Arctium tomentosum Mill.
Primulaceae Endemica Asteraceae

Ecologia e habitat:
specie di grossa taglia, che si comporta come
ruderale e vegeta nelle aree di fondovalle,
lungo le scarpate e in zone antropizzate, ma
non inquinate. Vegeta su substrati calcarei e
ricchi di sostanze nutritive, fino a 1.500 metri
di quota.
Periodo di fioritura:
giugno – luglio.
Note biogeografiche:
specie euroasiatica, presente su tutte le Alpi,
ma in modo molto sporadico. Nelle Dolomiti
d’Ampezzo non è rara ed è presente in tutto il
fondovalle, dai 1.500 metri del Tornichè fino ai
1.100 metri di Dogana Vecchia.
Ha i caratteristici frutti ad uncino che si attac-
cano al pelo degli animali per farsi dissemina-
re a distanza.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

Ecologia e habitat:
specie pulvinante di piccole dimensioni; vege-
ta su rocce e detriti dolomitici al di sopra dei
2.000 metri di quota. Si spinge fin sulle creste
più alte della Tofana e del Cristallo, oltre i
3.000 metri.
Periodo di fioritura:
giugno – luglio.
Note biogeografiche:
specie endemica delle Alpi orientali, sempre
piuttosto rara e localizzata, presente in Vene-
to solamente nella provincia di Belluno. Sul-
le Dolomiti d’Ampezzo preferisce le zone di
cresta su Dolomia Principale, ove non è mai
abbondante.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

46 47
Artemisia genipi Weber ex Stechm. Artemisia nitida Bertol.
Asteraceae Asteraceae Endemica

Ecologia e habitat:
questa preziosa specie endemica cresce su
rupi dolomitiche termofile, esposte a sud e ri-
parate dal vento, ma non strapiombanti; non
disdegna nemmeno i calcari. Caratterizza la
vegetazione basale delle pareti fra i 1400 e i
2000 metri di quota, sui versanti soleggiati
della valle.
Periodo di fioritura:
luglio – agosto.
Note biogeografiche:
specie endemica delle Alpi sud-orientali, rara
e localizzata, in Veneto solo in provincia di
Belluno. Sulle Dolomiti d’Ampezzo è pre-
sente alla base delle pareti poste sulla sinistra
orografica della valle del Boite (Croda Rossa,
Pomagagnon e Cristallo) e della Val di Fanes
(Col Bechéi, Taé).
È specie aromatica, come tutte le Artemisie.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.
Ecologia e habitat:
vegeta su rocce e sfasciumi di cresta in zone
ventose di alta quota, al di sopra dei 2500 me-
tri di altitudine. Predilige substrati in parte
marnosi o arenacei, come la Formazione di
Travenanzes o il Rosso Ammonitico.
Periodo di fioritura:
luglio – agosto.
Note biogeografiche:
specie endemica alpica, rara e localizzata nelle
Alpi sud-orientali e nelle Dolomiti, molto più
comune sui massicci cristallini delle Alpi cen-
tro-occidentali. In Veneto si trova nella parte
alta della provincia di Belluno; sulle Dolomiti
d’Ampezzo è presente solamente sulle cime
più alte del Lagazuoi Piccolo, della Croda del
Vallon Bianco e della Tofana de Inze.
È specie aromatica, come tutte le Artemisie.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

48 49
Asplenium seelosii Leyb. Astragalus alpinus L.
Aspleniaceae Fabaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


si accompagna spesso ad alcune specie ende- vive in praterie di alta quota dai 1.900 ai 2.500
miche, come Physoplexis comosa, con le quali metri, su terreni non troppo drenanti. Sulle
condivide il particolare habitat. Si tratta di un Dolomiti d’Ampezzo predilige i substrati del-
ambiente fatto di piccole nicchie rocciose, su la Formazione di Travenanzes, in elineti pros-
pareti calcareo-dolomitiche, di solito riparate simi a valichi e forcelle.
da strapiombi e non colpite direttamente dalla
Periodo di fioritura:
pioggia battente.
luglio
Periodo di sporificazione:
Note biogeografiche:
come tutte le felci, rimane verde fino a stagio-
ne inoltrata. specie artico-alpina, diffusa su tutto l’arco al-
pino e nel Veneto solamente in provincia di
Note biogeografiche: Belluno. A Cortina e nei dintorni è presente
nobile specie ovest-mediterraneo-montana, soprattutto in prossimità di valichi e forcelle
presente, più o meno sporadicamente, su tutto ad ovest della conca, da Valparola a Falzarego
l’arco alpino e prealpino. A Cortina e nei din- e a Giau. Cresce anche sui substrati marnosi
torni è diffusa; la si può trovare alla base del- degli altopiani di Lavaredo.
le rupi della Tofana e delle Cinque Torri, ma
Grado di minaccia:
anche a quote più basse come a Pocol e sopra
Dogana Vecchia. nella lista rossa della Provincia di Belluno.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

50 51
Astragalus australis (L.) Lam. Astragalus cicer L.
Fabaceae Fabaceae

Ecologia e habitat:
vive in praterie di alta quota sopra i 1800 me-
tri, prevalentemente su terreni di origine vul-
canica. È presente per lo più fuori confine,
sulle creste del Passo Giau, poggianti sulla
Formazione di Wengen. Non disdegna tutta-
via il Rosso Ammonitico della Croda Rossa ed
altri sedimenti terrigeni.
Periodo di fioritura:
luglio.
Note biogeografiche:
specie euroasiatica, diffusa sull’arco alpino e
appenninico e, in Veneto, solamente in pro-
vincia di Belluno. A Cortina e nei dintorni è
presente in due sole stazioni: sul Passo Giau e
sotto la Remeda Rossa.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

Ecologia e habitat:
vive in ambienti di prateria da sfalcio e in
ex-coltivi, dal fondovalle fino a 1.500 metri
di quota. Avendo carattere steppico, predili-
ge ambienti piuttosto xerici e soleggiati, non
lontani dalle aree di fondovalle. Frequenta
habitat antropizzati, ma a basso impatto e con
buona qualità ambientale.
Periodo di fioritura:
giugno - luglio.
Note biogeografiche:
specie europeo-sudsiberiana, diffusa in Italia
settentrionale e molto sporadica nel Bellunese
e nel territorio dolomitico. In Ampezzo è una
specie rara, presente in più stazioni del fondo-
valle, su entrambi i versanti, da Campo, a Po-
col, a Lariéto, ma sempre con pochi individui.
Rilevata anche sul fondovalle d’Ansiei.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

52 53
Astragalus depressus L. Atropa belladonna L.
Fabaceae Solanaceae

Ecologia e habitat:
nelle Dolomiti è specie legata al passaggio
di ungulati e greggi transumanti; frequenta
pertanto tratturi e ripari sottoroccia ove vi sia
stanziamento di camosci e sia presente una
certa componente terrigena. È specie termofi-
la ed estremamente eliofila, che non disdegna
siti con elevato grado di continentalità.
Periodo di fioritura:
giugno - luglio.
Note biogeografiche:
specie sudeuropea – sudsiberiana, presente in
Veneto solo nelle province di Verona e Belluno
e assai rara nelle Dolomiti. A Cortina è stata
trovata di recente in un’unica stazione, in un
grande riparo sottoroccia sul versante meri-
dionale della Croda Rossa – Ra Šares.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

Ecologia e habitat:
frequenta normalmente radure boschive ric-
che di nutrienti nella fascia della faggeta. È
specie piuttosto sporadica, ma dove è pre-
sente forma popolamenti anche consistenti. A
Cortina vegeta in una pecceta montana.
Periodo di fioritura:
luglio - settembre.
Note biogeografiche:
specie mediterraneo-montana, diffusa in tutta
Italia e nelle province montane del Veneto, ma
sempre sporadica. A Cortina è rara e presente
in una sola stazione di fondovalle, a sud del
paese, sopra Acquabona, probabilmente al li-
mite altitudinale di areale.
È specie fortemente e notoriamente tossica.
Grado di minaccia:
Specie non minacciata, di interesse locale (IL).

54 55
Blitum virgatum L. = Chenopodium foliosum Asch. Bupleurum ranunculoides L.
Amaranthaceae Apiaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


specie spiccatamente nitrofila, che identifica vegeta in prati aridi e stazioni erboso-rupestri
nelle Dolomiti lo specifico habitat dei ripari rigorosamente calcaree, fino a 2.000 metri di
sottoroccia frequentati da ungulati. Non tolle- altitudine. Nel territorio ampezzano è una
ra la pioggia battente e, trovandosi al riparo di specie spiccatamente xerofila ed eliofila, che
strapiombi in zone molto soleggiate, è xerofi- non si spinge oltre i 1.100 metri di quota ed è
la. Può crescere direttamente sugli escrementi tendenzialmente esalpica.
dei camosci.
Periodo di fioritura:
Periodo di fioritura: luglio – agosto.
luglio - agosto.
Note biogeografiche:
Note biogeografiche: è una specie orofila centro e sudeuropea, dif-
specie sudeuropea e sudsiberiana presente in fusa nelle province montane del Veneto. Nelle
Italia solo sulle montagne delle Alpi orientali; Dolomiti d’Ampezzo è nota per una sola sta-
in Veneto è presente solo nelle province di Bel- zione, nella pineta a monte di Dogana Vecchia.
luno e Verona. È una specie molto rara, consi- In area prealpina è assai più comune, mentre
derata la limitatezza dell’habitat dei ripari sot- quella ampezzana sembra essere la stazione
toroccia e a Cortina è diffusa in molte località, più interna nelle Dolomiti Venete.
ma mai abbondante.
Grado di minaccia:
Grado di minaccia: specie non minacciata, di interesse locale (IL).
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

56 57
Campanula carnica Mert. & W.D.J. Koch Campanula latifolia L.
Campanulaceae Subendemica Campanulaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


vegeta su pareti e scarpate calcareo-dolomi- specie di grossa taglia, che vegeta in boschi
tiche stillicidiose e riparate, in aree non trop- umidi e ripariali con presenza di ontano bian-
po esposte alla radiazione solare. A Cortina è co; è tendenzialmente sciafila. Predilige sub-
presente fino a 1800 metri di quota, ma può strati ricchi di sostanza organica, non troppo
spingersi molto più in basso. drenanti e non troppo basici, da 500 a 1.600
metri di altitudine.
Periodo di fioritura:
giugno - luglio. Periodo di fioritura:
luglio.
Note biogeografiche:
specie subendemica, presente sulle Alpi sud- Note biogeografiche:
orientali. Piuttosto comune nel Bellunese e in specie europeo-caucasica presente in gran
zona prealpina, a Cortina è rara e presente in parte d’Italia, ma sempre sporadica; in Vene-
poche stazioni lungo la Val Costeana, proba- to è solo in provincia di Belluno, dov’è molto
bilmente al limite di areale. localizzata. Non è presente a Cortina, anche
se non manca il suo habitat potenziale. È se-
Grado di minaccia:
gnalata sul fondovalle d’Ansiei, nelle alnete di
Specie non minacciata, di interesse locale (IL). Palus San Marco.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

58 59
Campanula morettiana Rchb. Campanula spicata L.
Campanulaceae Endemica Campanulaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


assieme ad altre specie nobili ed endemiche vegeta in ambienti detritici e rocciosi ed è ten-
delle Dolomiti, occupa la speciale nicchia del- denzialmente calcifila; a Cortina predilige in
le fessure rocciose strapiombanti, non diretta- verità substrati più acidofili, come nell’Alto
mente investite dalla pioggia battente. Nelle Agordino. Predilige versanti caldi e soleggiati
Dolomiti interne è tendenzialmente eliofila e e si spinge fino a 1.700 – 1.800 metri di quota.
si spinge da 1.400 a 2.500 metri di quota.
Periodo di fioritura:
Periodo di fioritura: giugno - luglio.
luglio - agosto.
Note biogeografiche:
Note biogeografiche: specie endemica alpica, piuttosto diffusa sulle
è l’endemismo delle Dolomiti per eccellenza, Alpi e anche sulle Dolomiti, specialmente su
anche se in realtà manca nei loro settori più substrati vulcanici e cristallini. A Cortina è se-
settentrionali e orientali. A Cortina, infatti, è gnalata in una sola stazione, presso la Porta
presente in modo abbastanza diffuso sui mas- del Dio Silvano.
sicci della Tofana, Lagazuoi, Averau e Croda
Grado di minaccia:
da Lago, mentre in sinistra orografica del Boi-
te compare solo alle falde della Punta Nera. Specie non minacciata, di interesse locale (IL).
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.
Non è considerata specie rara, ma è compresa
nell’elenco europeo delle policy species. (Alle-
gato IV della Direttiva “Habitat”)

60 61
Cardamine pentaphyllos (L.) Crantz Cardamine pratensis agg. L.
Brassicaceae Brassicaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


è una specie legata ad ambienti freschi ed è specie preminentemente legata ai prati umi-
umidi, su terreni ricchi di humus, fino a 1400 di da sfalcio (prati a Molinia), ma non disde-
metri di altitudine. Frequenta soprattutto fag- gna i pascoli torbosi a quote più elevate, fino a
gete e boschi di forra, ma non disdegna aceri- 1.800 metri di quota. Un tempo era più diffusa
frassineti e alnete a ontano bianco. sui prati di fondovalle, attualmente è molto
rara a causa della riduzione dell’habitat che le
Periodo di fioritura:
è proprio.
maggio - giugno.
Periodo di fioritura:
Note biogeografiche:
maggio - giugno.
orofita sud-ovest europea, è presente in tutta
l’Italia centro-settentrionale e risulta diffusa Note biogeografiche:
nella fascia prealpina. La sua presenza si va specie diffusa in tutta Europa, e in Italia set-
rarefacendo verso le Alpi interne; a Cortina tentrionale, dove tuttavia è presente con molte
conta un’unica stazione, fra Cojana e Fraina, lacune ed è ovunque minacciata. In Val Pu-
che ne costituisce il limite di espansione alti- steria è relativamente comune; in Ampezzo è
tudinale. presente in quattro stazioni, due di fondoval-
le, una sul pascolo di Rucurto, con pochi indi-
Grado di minaccia:
vidui ed una, più consistente, alle sorgenti del
Specie non minacciata, di interesse locale (IL). Boite, dove è vulnerabile a causa del pascolo
intensivo.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

62 63
Cardamine trifolia L. Carex acutiformis Ehrh.
Brassicaceae Cyperaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


vegeta in boschi montani mesofili, prevalen- vegeta sul bordo di acquitrini e di corsi d’ac-
temente in faggete miste ad abete bianco e qua a deflusso lento, nonché in paludi interne
faggete pure, fino a 1.400 metri di quota; pre- ad ontanete e frassineti. Predilige acque basi-
dilige suoli calcarei e umidi. È stata scoperta che e tollera livelli di eutrofizzazione anche
di recente nei boschi ampezzani e alle falde notevoli, risultando quindi poco vulnerabile;
settentrionali del Sorapìs. si spinge dalla pianura alla fascia montana e
Periodo di fioritura: nell’area di studio raggiunge la quota di 1.700
metri.
maggio - giugno.
Periodo di fioritura:
Note biogeografiche:
giugno - luglio.
è specie est-alpino-carpatica, di buon valo-
re fitogeografico, presente sulle Alpi centro- Note biogeografiche:
orientali; risulta diffusa nella fascia prealpina, entità europea, presente in tutta Italia e in
mentre diviene sporadica verso le Alpi inter- tutto il Veneto; in provincia di Belluno risulta
ne. A Cortina vegeta in un’unica stazione, nei diffusa alle quote inferiori, mentre a Cortina è
boschi di Valbona, che ne costituiscono il limi- presente in un unico sito, nei pressi della Ru-
te dell’areale regionale verso nord-ovest. viéta, il quale rappresenta il limite altitudinale
Grado di minaccia: della specie nell’area dolomitica di studio; una
seconda stazione, vicina e fuori confine, si tro-
nella lista rossa della Provincia di Belluno. va al margine del pascolo di Misurina.
Grado di minaccia:
Specie non minacciata, di interesse locale (IL).

64 65
Carex bicolor All. Carex chordorrhiza L. f.
Cyperaceae Cyperaceae

Ecologia e habitat:
tipica componente delle torbiere di transizio-
ne, con accumuli di torba rilevanti, seppur non
estremamente acidificati. Vegeta nelle cinture
perilacuali dei piani alpino e subalpino, ove è
presente un consistente strato muscinale, pe-
rennemente imbevuto d’acqua.
Periodo di fioritura:
luglio - agosto.
Note biogeografiche:
specie boreale con areale disgiunto sulle Alpi,
dove risulta tuttavia molto rara e vulnerabile.
In Italia è segnalata solamente nelle province
di Belluno e Bolzano. Le stazioni ampezza-
ne sono localizzate nelle torbiere circostanti
i laghi di Fòses; altre stazioni vicine sono sui
vicini Colli Alti (lago de Fojedöra) e nell’Alto
Ecologia e habitat:
Comelico (Torbiere di Coltrondo).
vegeta in torbiere basse di alta quota, al di
sopra dei 2000 metri, caratterizzate da scor- Grado di minaccia:
rimento idrico, definite anche “alluvioni dei nella lista rossa della Provincia di Belluno.
torrenti glaciali”. Può essere presente anche La specie è fortemente vulnerabile al pascolo
sulle sponde di alcune pozze e laghetti di alta ovino in alta quota, come nel caso dell’Alpe di
quota, in aree di altopiano impermeabilizzate Fòses, e rischia l’estinzione locale.
da sedimenti argillosi.
Periodo di fioritura:
luglio - agosto.
Note biogeografiche:
entità artico-alpina, è specie guida dell’habi-
tat delle alluvioni dei torrenti glaciali (Cari-
cion bicoloris-atrofuscae); risulta presente, ma
mai abbondante, nelle regioni più interne ed
elevate dell’arco alpino, con estremo orientale
sugli Alti Tauri. A Cortina è rarissima, in una
piccola area dell’Alpe di Fòses; sugli altopiani
di Lavaredo e di Cengia raggiunge l’estremo
sud-orientale del suo areale alpino.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.
La specie è fortemente vulnerabile al pascolo
ovino in alta quota, come nel caso dell’Alpe di
Fòses, e rischia l’estinzione locale.

66 67
Carex diandra Schrank Carex dioica L.
Cyperaceae Cyperaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


è specie delle cinture perilacuali, ove forma vive in torbiere basifile di scorrimento, anche
una caratteristica fascia di vegetazione acqua- a quote elevate, quasi sempre accompagnata
tica. Può essere presente anche nelle depres- dalla Carex davalliana, con la quale si può con-
sioni acquitrinose ormai interrate e coperte di fondere. Necessita di suoli molto impregnati,
vegetazione, ove la falda acquifera è ancora anche se non totalmente immersi.
quasi affiorante. Può spingersi fino a 1.900
metri di quota.
Periodo di fioritura:
maggio - giugno.
Periodo di fioritura:
luglio - agosto.
Note biogeografiche:
specie eurosibirica, presente in tutta Europa,
Note biogeografiche: e su tutte le Alpi; in Veneto è localizzata nella
specie euroasiatica, che dà luogo ad una tipica sola Provincia di Belluno. A Cortina è diffusa
associazione di vegetazione acquatica (Carice- nelle torbiere di media ed alta quota, fra Fò-
tum diandrae); risulta presente, ma mai abbon- ses, Ciampo de Crosc, Valparola, Falzarego,
dante, su tutto l’arco alpino. A Cortina è molto Cinque Torri e Croda da Lago; presente anche
localizzata, sulle sponde di diversi laghetti, a Convento.
pozze e depressioni umide del fondovalle; tali
zone umide sono in buona parte situate nei
Grado di minaccia:
corpi di frana delle grandi aree dissestate ad nella lista rossa della Provincia di Belluno.
est e ad ovest della conca (Staulìn, Costalaresc, La specie è vulnerabile agli abbassamenti di
Maiorèra, Garlante). Ben presente ai Laghi di falda e ai prosciugamenti, nonché ad eventua-
Misurina e Antorno. li bonifiche e canalizzazioni delle aree paludo-
se; si trova in torbiere relativamente integre e
Grado di minaccia: poco manomesse.
nella lista rossa della Provincia di Belluno.
La specie è vulnerabile agli abbassamenti di
falda e ai prosciugamenti, nonché ad un even-
tuale inquinamento delle acque per eutrofiz-
zazione (liquamazione).

68 69
Carex hartmanii Cajander Carex lasiocarpa Ehrh.
Cyperaceae Cyperaceae

Ecologia e habitat:
vive in torbiere intermedie a quote non ele-
vate, in zone umide con ristagno idrico; evita
le aree con eccessivo scorrimento. Non è una
specie particolarmente acidofila e a Cortina è
poco diffusa a causa della rarità degli habitat
idonei, situati di preferenza a fondovalle.
Periodo di fioritura:
giugno - luglio.
Note biogeografiche:
specie circumboreale, presente in tutte le re-
gioni alpine, ma in Veneto solamente nelle
province di Belluno e Verona. A Cortina è lo-
calizzata nelle torbiere di Colfiere, Parù Longo
Ecologia e habitat: e Prenzèra de Lago.
è una specie di difficile riconoscimento, simile Grado di minaccia:
ad altre carici di ambienti umidi. Il suo habitat nella lista rossa della Provincia di Belluno.
è quello delle torbiere basse o di transizione La specie è vulnerabile agli abbassamenti di
su substrato basico, ma può localizzarsi anche falda e ai prosciugamenti, nonché ad eventuali
nei prati umidi da sfalcio poco drenati (Moli- bonifiche e canalizzazioni delle aree paludose.
nieti). Cresce fino a 1.500 di quota e quindi, a
Cortina, non si spinge oltre i prati di fondo-
valle.
Periodo di fioritura:
giugno - luglio.
Note biogeografiche:
specie eurosibirica, presente sull’arco alpino
italiano solamente in Trentino, Piemonte e
Veneto; nella nostra regione e in Provincia di
Belluno si trova solamente a Cortina e a Danta
di Cadore. In Ampezzo è presente in un prato
umido di fondovalle, regolarmente sottoposto
a sfalcio, in località Manaigo.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.
La specie è vulnerabile agli abbassamenti di
falda e ai prosciugamenti causati da drenag-
gi, nonché al costipamento dei trattori utiliz-
zati nei lavori di fienagione. A Cortina rischia
l’estinzione locale, anche per l’esigua superfi-
cie della stazione.

70 71
Carex vesicaria L. Catabrosa aquatica (L.) P. Beauv.
Cyperaceae Poaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


vive in cinture perilacuali e stagni di bassa e vive sulle sponde di acque e canali debolmen-
media quota, con acque ricche di nutrienti e te fluenti, a regime non torrentizio, in terreni
tendenzialmente basiche. È talvolta difficil- perennemente impregnati. Vegeta dalla pia-
mente riconoscibile, in quanto immersa in una nura fino al piano alpino e tollera una certa
fitta vegetazione di canneto. eutrofizzazione delle acque, ma non il loro
prosciugamento e per tale ragione risulta piut-
Periodo di fioritura:
tosto vulnerabile.
giugno - luglio.
Periodo di fioritura:
Note biogeografiche:
giugno - luglio.
specie circumboreale, è presente in tutta Euro-
pa, ma nelle provincie venete è vulnerabile a Note biogeografiche:
causa della riduzione massiccia del suo habi- specie circumboreale, presente in tutta Euro-
tat. A Cortina è localizzata in uno stagno sotto pa e in gran parte d’Italia, ma ovunque vul-
Cojana, al margine del campo da golf, ad una nerabile a causa della riduzione massiccia del
quota di 1250 metri. suo habitat. A Cortina è localizzata in un uni-
co sito, sulle sponde dell’emissario del Lago
Grado di minaccia:
Grande di Fòses, ad una quota di 2.150 metri.
nella lista rossa della Provincia di Belluno.
La specie è vulnerabile agli abbassamenti di Grado di minaccia:
falda e ai prosciugamenti, nonché ad eventua- nella lista rossa della Provincia di Belluno.
li bonifiche e canalizzazioni delle aree palu- La specie è vulnerabile e in netto regresso in
dose e nel sito ampezzano è a forte rischio di tutta Europa a causa della riduzione dell’ha-
estinzione a causa della contiguità con un’area bitat che le è proprio. A Cortina rischia l’estin-
sportiva. zione locale.

72 73
Cephalanthera damasonium (Mill.) Druce Cephalanthera rubra (L.) Rich.
Orchidaceae Orchidaceae

Ecologia e habitat:
magnifica orchidea, che vive in boschi aper-
ti di abete bianco e faggio, o in piceo-abieteti
Ecologia e habitat: montani su versanti soleggiati; predilige sub-
è un’orchidea di faggeta o di abieti-faggeto strati calcarei. Se ombreggiata da vegetazione
termofilo, non troppo ombreggiato e denso. forestale, può rimanere dormiente per molti
Predilige substrati calcarei ed è comunque anni e rifiorire nel momento in cui il terreno
più localizzata della congenere Cephalanthera riceve nuovamente radiazione solare diretta
longifolia; si spinge fino a 1.400 metri di alti- dopo un taglio o uno schianto.
tudine.
Periodo di fioritura:
Periodo di fioritura: giugno - luglio.
giugno.
Note biogeografiche:
Note biogeografiche: specie euroasiatica, presente in tutta Europa e
specie euri-mediterranea, presente in tutta Eu- in tutta Italia, diffusa, ma mai abbondante. A
ropa e in tutta Italia, relativamente comune, Cortina è molto localizzata, non solo nei ver-
ma mai abbondante. A Cortina è molto loca- santi a sud del paese, ma anche in prossimi-
lizzata, poiché si trova al suo limite altitudi- tà del Tornichè e della Costa dei Sié. Discre-
nale. Si conosce un’unica stazione nei boschi tamente presente anche sul versante sinistro
sopra Acquabona. della Val d’Ansiei.
Grado di minaccia: Grado di minaccia:
Specie non minacciata, di interesse locale (IL). Specie non minacciata, di interesse locale (IL).

74 75
Chamorchis alpina (L.) Rich. Chondrilla chondrilloides (Ard.) H. Karst
Orchidaceae Asteraceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


minuscola orchidea, che cresce nelle praterie è una specie che caratterizza le alluvioni de-
rase di altitudine su substrato calcareo-dolo- tritiche di materiali calcareo-dolomitici lungo
mitico (elineti o firmeti). Vive spesso in zone i torrenti. Non supera i 1.500 metri di quota
di cresta o su versanti molto soleggiati e ven- e risulta competitiva sulle altre specie proprio
tilati, al di sopra dei 2.000 metri di altitudine. laddove le ghiaie sono più spesso movimenta-
Difficile da riconoscere per il colore e le mode- te. Il greto del Boite nei tratti non arginati è il
ste dimensioni. suo habitat ideale.
Periodo di fioritura: Periodo di fioritura:
luglio - agosto. giugno - agosto.
Note biogeografiche: Note biogeografiche:
specie artico-alpina, presente in tutte le regio- specie endemica alpica, presente nelle regioni
ni alpine e in Veneto solamente nelle province alpine centro-orientali; in Veneto è presente
montane. Sulle montagne ampezzane è diffu- con certezza solo nella Provincia di Belluno. In
sa, ma mai abbondante; la si riscontra in par- Ampezzo è presente sulle alluvioni detritiche
ticolare sul Monte Muro, Ra Lavinòres e Col del Boite a nord di Fiames e a sud di Acqua-
Bechéi, nonché sulle Cime di Marcuoira e sul- bona, nonché sulle ghiaie alla base della Punta
la Rocchetta. Nera.
Grado di minaccia: Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno. nella lista rossa della Provincia di Belluno.

76 77
Circaea alpina L. Crepis alpestris (Jacq.) Tausch
Onagraceae Asteraceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


è una specie tipica di boschi montani di coni- vegeta in ambienti di margine, fra aree prati-
fere, molto umidi ed esposti a nord, edificati ve e boschi semiaridi, a quote comprese fra i
in prevalenza da abete bianco. Nelle Dolomiti 1.100 e i 1.500 metri. Predilige terreni magri su
vive in fitte formazioni boscate, nei piani mon- substrato calcareo-dolomitico, in buona espo-
tano e subalpino, su terreni ricchi di humus a sizione al sole.
reazione neutra o leggermente acida.
Periodo di fioritura:
Periodo di fioritura: giugno - luglio.
giugno - luglio.
Note biogeografiche:
Note biogeografiche: specie orofila sud-est europea, presente solo
specie artico-alpina presente in tutto il nord nelle province montane del Veneto. A Cortina
Italia e nelle province montane del Veneto. A vegeta al margine di alcune aree boscate del
Cortina vegeta negli ambienti boscati di fon- fondovalle; conta un numero discreto di sta-
dovalle caratterizzati da maggior indice di zioni, ma non è mai abbondante.
oceanicità, come Valbona e la bassa Val d’Or- Specie di difficile riconoscimento, come altre
tié. del genere Crepis.
Grado di minaccia: Grado di minaccia:
Specie non minacciata, di interesse locale (IL). nella lista rossa della Provincia di Belluno.

78 79
Crepis pontana (L.) Dalla Torre = Crepis bocconi P. D. Sell Crepis terglouensis (Hacq.) A. Kern.
Asteraceae Asteraceae Endemica

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


è specie tipica dei prati a Carex ferruginea, con cresce su ghiaie dolomitiche consolidate, do-
scorrimento idrico sottocotica; cresce nelle tate di una certa componente terrigena, al di
praterie alpine e subalpine a substrato calca- sopra dei 2300 metri di quota. Gli ambienti
reo, sopra i 1.500 metri di quota, su versanti in sono soleggiati e ventosi, in genere in zone di
prevalenza ripidi e soleggiati. altopiano o prossime alle creste.
Periodo di fioritura: Periodo di fioritura:
giugno - luglio. luglio - agosto.
Note biogeografiche: Note biogeografiche:
specie orofila sud-est europea, presente nelle specie endemica delle Alpi centro-orientali,
regioni alpine e, in Veneto, solo nella provin- presente in Veneto solo nella parte alta del-
cia di Belluno. Le due stazioni certe si collo- la provincia di Belluno. A Cortina e alle Tre
cano esternamente al confine ampezzano, in Cime è presente in prevalenza sugli affiora-
un caso per poche decine di metri, nell’area di menti terrigeni in alta quota della Formazione
Valparola, nonché sul versante sud della Roc- di Tavenanzes; se ne annoverano 7-8- stazioni,
chetta. ma sempre localizzate e con pochi esemplari.
Si confonde facilmente con Hypochaeris uniflo- Si può confondere con Leontodon montanus,
ra, che può talvolta coabitare con essa. che condivide lo stesso habitat.
Grado di minaccia: Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno, nella lista rossa della Provincia di Belluno.
ancorché molto rara.

80 81
Cuscuta epithymum (L.) L. Cyclamen purpurascens Mill.
Convolvulaceae Primulaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


specie parassita, priva di clorofilla, foglie e ra- primulacea di nota bellezza, vive in boschi
dici, che si attacca alle piante ospiti e ne sfrutta montani mesofili, su substrato calcareo-dolo-
le risorse. Vive normalmente a carico di piante mitico ed è dotata di buona plasticità ecolo-
erbacee di prateria, preferibilmente legumi- gica. Nella Valle del Boite trova condizioni fa-
nose; è quindi propria di ambienti luminosi e vorevoli nelle pinete della sinistra orografica,
relativamente secchi. A Cortina si spinge fin che mostrano tendenza evolutiva alla pecceta
oltre i 2.000 metri di quota. xerica o al piceo-faggeto.
Periodo di fioritura: Periodo di fioritura:
luglio - settembre. luglio - settembre.
Note biogeografiche: Note biogeografiche:
specie euroasiatica, presente in tutta Europa e specie orofila nord-mediterranea, presente in
in tutta Italia, assai comune in altre zone mon- tutta Europa e in tutta l’Italia settentrionale,
tane e collinari, ma a Cortina estremamente assai comune in altre zone montane e colli-
localizzata; l’unica stazione nota si trova alle nari, ma a Cortina estremamente localizzata;
pendici meridionali della Tofana di Ròzes. l’unica stazione nota si trova nei boschi di Ac-
quabona.
Grado di minaccia:
Specie non minacciata, di interesse locale (IL). Grado di minaccia:
Specie non minacciata, di interesse locale (IL).

82 83
Cynoglossum officinale L. Cypripedium calceolus L.
Boraginaceae Orchidaceae

Ecologia e habitat:
in area dolomitica è strettamente legata ad
ambienti nitrofili sottoroccia, tipici staziona-
menti di ungulati. È una specie eliofila e re-
lativamente termofila, che a Cortina tuttavia,
in esposizioni favorevoli, si spinge fin oltre i
2000 metri di quota.
Periodo di fioritura:
giugno - luglio.
Note biogeografiche:
specie euroasiatica, presente in tutta Europa
e in gran parte d’Italia; in Veneto è relativa-
mente diffusa nelle province montane. A Cor-
tina è relegata alle nicchie rupestri attorno ai
massicci della Tofana e del Cristallo ed è poco
comune.
Grado di minaccia: Ecologia e habitat:
nella lista rossa della Provincia di Belluno. magnifica orchidea, un tempo rara e oggetto
di raccolta indiscriminata, è oggi abbastanza
diffusa, dagli ambienti alluvionali di fondo-
valle, alle peccete e pinete montane, fino alle
mughete dei versanti subalpini. Gli ambienti
sono sempre ricchi di detrito dolomitico e po-
veri di nutrienti. Nell’area ampezzana mostra
una buona plasticità ed occupa varie nicchie
ecologiche.
Periodo di fioritura:
maggio - giugno.
Note biogeografiche:
specie eurosibirica, presente in tutta Europa
e in Italia settentrionale; in Veneto è presente
nelle province montane, ma solo nel bellunese
è relativamente diffusa. A Cortina conta deci-
ne di stazioni in tutto il fondovalle e si spinge
fino alla stazione ai piedi della Gusèla, a oltre
2.200 metri di quota.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.
Da noi non è considerata specie particolarmen-
te rara, ma è compresa compresa negli allegati
II e IV della Direttiva Europea “Habitat”.

84 85
Dactylorhiza incarnata (L.) Soó ssp. cruënta (O.F. Müll.) P.D. Sell Dactylorhiza incarnata (L.) Soó ssp. incarnata
Orchidaceae Orchidaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


questa orchidea è legata, come la maggior par- anche questa specie è legata, come la maggior
te delle sue congeneri, ad ambienti di torbiera; parte delle orchidee del genere Dactylorhiza,
in Ampezzo è presente in molte torbiere basse ad ambienti di torbiera; in Ampezzo è presen-
e di scorrimento ed è tendenzialmente basifi- te in diverse torbiere basse e di scorrimento
la. È assai più rara della sottospecie incarnata, ed è tendenzialmente basifila. È più comune
da cui si distingue per la presenza della ma- della sottospecie cruënta, da cui si distingue
culatura delle foglie, anche sulla pagina infe- per l’assenza totale di maculatura sulle foglie.
riore. Si spinge dal fondovalle fino a oltre 2000 Esiste tuttavia tutta una serie di ibridi fra le
metri di quota. due che risulta di difficile discriminazione. Si
spinge dal fondovalle fino a oltre 1.700 metri
Periodo di fioritura:
di quota.
giugno - luglio.
Periodo di fioritura:
Note biogeografiche:
giugno - luglio.
specie artico-alpina, presente e rara in tutte
le Alpi, in Veneto solamente nella parte alta Note biogeografiche:
della provincia di Belluno. A Cortina sembra specie eurosibirica, presente in tutta Europa
essere più frequente ad est della valle e risulta e in Veneto solamente nelle province monta-
comunque piuttosto sporadica ovunque, sep- ne. A Cortina si mantiene a quote inferiori ri-
pur presente in una quindicina di stazioni. spetto alla D. cruënta ed occupa di preferenza
il settore sud-occidentale della vallata, dove
Grado di minaccia:
conta una quindicina di stazioni, con soggetti
nella lista rossa della Provincia di Belluno. abbastanza numerosi.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

86 87
Dactylorhiza sambucina (L.) Soó Dactylorhiza lapponica H. Baumann & R. Lorenz ssp. rhaetica
Orchidaceae Orchidaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


specie di prateria calcarea o decalcificata a è più rara delle altre Dactylorhiza di torbiera;
zolla continua, sia su pascolo che su prati da in Ampezzo è presente in alcune torbiere bas-
sfalcio. Può spingersi fino a 2.000 metri di al- se e di scorrimento, anche in ruscellamenti su
titudine, ma si insedia normalmente in aree ghiaie, ed è tendenzialmente basifila. È una
del piano montano; vegeta su terreni piutto- specie molto variabile e ha di norma steli sotti-
sto profondi e strutturati, (a reazione almeno li, con pochi fiori. Si spinge dal fondovalle fino
blandamente acida) ed è eliofila. Fiorisce pre- a quasi 2000 metri di quota. Come sottospecie
cocemente ed ha la caratteristica della dicro- è stata descritta e distinta da altre congeneri,
mia, con fiori di colore giallo pallido e rosa con le quali tende facilmente ad ibridarsi, solo
scuro. una decina di anni fa.
Periodo di fioritura: Periodo di fioritura:
maggio - giugno. giugno - luglio.
Note biogeografiche: Note biogeografiche:
specie europeo-caucasica, presente in tutta specie endemica delle Alpi, presente e rara
Europa e in gran parte del Veneto, dov’è molto nelle regioni alpine centro-orientali e in Vene-
diffusa nella fascia prealpina; nelle Dolomiti to solamente nelle province montane. A Cor-
tende a rarefarsi verso le aree più interne fino tina conta sei-sette stazioni, con pochi e sparsi
a sparire del tutto. A Cortina è specie rara, poi- esemplari; quattro sono i siti di fondovalle,
ché si trova al limite areale di distribuzione; vi sui prati di Cadin, a Oltres, al Parù de Chi de
si contano tre stazioni; due vicine in alta Val Zana e a Sopìs; Pian de ra Bigontina, Cinque
di Gotres e a Ra Stua ed una sui Prati di Pocol. Torri, Pian dei Menìs si trovano invece nel pia-
no subalpino.
Grado di minaccia:
Specie non minacciata, di interesse locale (IL). Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

88 89
Descurainia sophia (L.) Webb ex Prantl Dianthus barbatus L.
Brassicaceae Caryophyllaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


in area dolomitica è strettamente legata ad bel garofano che cresce nei prati da sfalcio o
ambienti nitrofili sottoroccia, tipici staziona- in pascoli estensivi, con terreno drenante, ma
menti di ungulati. È una specie eliofila e re- con una certa componente terrigena. Permane
lativamente termofila, che a Cortina, tuttavia, nei prati anche in seguito all’abbandono del-
in esposizioni favorevoli, si spinge fin oltre i lo sfalcio, ma tende a regredire con l’incedere
2.000 metri di quota. dell’incespugliamento spontaneo.
Periodo di fioritura: Periodo di fioritura:
giugno - luglio. giugno - luglio.
Note biogeografiche: Note biogeografiche:
specie euri-mediterranea, presente in tutta specie mediterraneo-montana, presente in
Europa e in gran parte d’Italia; in Veneto è gran parte d’Europa e in buona parte dell’Ita-
presente per lo più in pianura ed è ovunque lia centro-settentrionale; in Veneto è presente
molto rara, salvo che in Provincia di Verona. A per lo più in provincia di Belluno, dove non è
Cortina è relegata alle nicchie rupestri attorno rara, soprattutto verso est. A Cortina conta tre
al massiccio della Tofana ed è molto localiz- sole stazioni, due a bassa quota, presso Acqua-
zata. bona, ed una nel Parco sopra la ex cantoniera
de Ra Nona. Più diffusa a San Vito, Auronzo e
Grado di minaccia:
Centro Cadore.
nella lista rossa della Provincia di Belluno.
Grado di minaccia:
Specie non minacciata, di interesse locale (IL).

90 91
Dianthus sternbergii Capelli Doronicum columnae Ten.
Caryophyllaceae Asteraceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


specie delle mughete e dei ghiaioni di bassa e cresce su macereti dolomitici umidi e drenan-
media quota, decisamente eliofila e termofila; ti, su versanti ombrosi ad innevamento pro-
è legata a terreni molto drenanti, esclusiva- lungato. Si spinge fino a 2.400 metri di quota,
mente calcareo-dolomitici. Solo sulle falde del su ghiaie consolidate e si trova spesso alla base
Piz Popena raggiunge i 2.000 metri di altitu- delle pareti e su pendii con residui valanghivi.
dine.
Periodo di fioritura:
Periodo di fioritura: luglio.
giugno - luglio.
Note biogeografiche:
Note biogeografiche: specie orofita sud-est europea, diffusa su tutte
specie endemica est-alpina, presente in ab- le montagne della penisola; in Veneto è pre-
bondanza sulle Dolomiti Cadorine e d’Oltre- sente solo nelle province montane. A Cortina
piave; a Cortina raggiunge il suo limite areale risulta relativamente diffusa su tutti i massicci
sui versanti detritici e soleggiati del Sorapìs e principali, ma mai abbondante.
del Cristallo; il suo limite di diffusione alpino
Grado di minaccia:
non supera verso nord-ovest il solco della Val-
le del Boite, se non alla base sud dei Lastoi di nella lista rossa della Provincia di Belluno.
Formìn.
Grado di minaccia:
Specie non minacciata, di interesse locale (IL).

92 93
Draba dolomitica Buttler Draba hoppeana Rchb.
Brassicaceae Endemica Brassicaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


cresce fra i 2.600 e i 3.200 metri, su substrati cresce sopra i 2.600 metri su substrati mar-
dolomitici, ma dotati di una certa componente noso-terrigeni di natura calcarea, non solo
marnoso-terrigena e sempre in prossimità di in zone cacuminali, ma anche in prossimità
creste ventose, con scarso innevamento. È una di vallette nivali e altre zone a innevamento
delle poche specie propriamente definibili di prolungato. Si distingue dalla congenere Dra-
“nunatak”, in quanto non scende mai al di sot- ba dolomitica, con la quale condivide in parte
to di certe quote. Si distingue dalla congenere il medesimo habitat, per il colore giallo vivo
Draba hoppeana, con la quale condivide in par- dei petali.
te lo stesso habitat, per il colore giallo pallido
Periodo di fioritura:
dei petali.
giugno - luglio.
Periodo di fioritura:
Note biogeografiche:
giugno - luglio.
specie endemica delle Alpi, dove frequenta i
Note biogeografiche: massicci calcarei più glacializzati. In Veneto
specie endemica delle Dolomiti centro-occi- conta meno di dieci stazioni nell’Alto Bellune-
dentali, dalle quali irradia su alcuni massicci se; a Cortina è rarissima e presente in un’unica
calcarei esterni, siti più a nord e più ad ovest. stazione, sul Lagazuoi Piccolo.
In Veneto conta una decina di stazioni nell’Al
Grado di minaccia:
to Bellunese; a Cortina è presente in tre soli siti
cacuminali, sulla Tofana de Inze, sul Lagazuoi nella lista rossa della Provincia di Belluno.
Piccolo e sulla Croda del Valon Bianco. È uno
degli endemismi più nobili e localizzati della
flora del Parco.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

94 95
Draba nemorosa L. Draba siliquosa M. Bieb.
Brassicaceae Brassicaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


è una specie fondamentalmente sinantropica, cresce in macereti e praterie rase o discontinue
che tende ad occupare nicchie di erosione in al di sopra dei 2.000 metri di quota, su terre-
spazi aperti, anche in zone di scarpata e di ni poveri, ma dotati di una certa componente
orlo, su terreni mediamente fertili e ricchi di terrigena. Rispetto alle altre congeneri tollera
azoto. Un tempo considerata specie rara, ha anche terreni a reazione acida o neutra; non
manifestato in anni recenti una certa tendenza disdegna siti con elevato grado di continenta-
all’espansione. lità.
Periodo di fioritura: Periodo di fioritura:
maggio - giugno. giugno - luglio.
Note biogeografiche: Note biogeografiche:
specie circumboreale, diffusa in tutta Europa e specie mediterraneo-montana, presente in tut-
in Italia settentrionale; in Veneto e nel Bellune- te le regioni alpine; in Veneto è presente solo
se è sporadicamente presente, ma ha ampliato in provincia di Belluno, dove si limita ai mas-
notevolmente il suo areale negli ultimi anni. sicci montuosi più interni. A Cortina è rarissi-
Piuttosto diffusa in Cadore, a Cortina conta ma e nota in due uniche stazioni, sui Crepe de
un’unica stazione nei pressi di Zuel; una se- Val Salata e in un riparo sottoroccia alla base
conda stazione si trova in prossimità del Lago del Castelletto; risulta più frequente sulle rupi
d’Antorno. vulcaniche dell’Alto Agordino (Col di Lana,
Padon).
Grado di minaccia:
Specie non minacciata, di interesse locale (IL). Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

96 97
Draba tomasii W.D.J. Koch. = Draba stylaris W.D.J. Koch Draba tomentosa Clairv.
Brassicaceae Brassicaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


nelle Dolomiti predilige la nicchia dei ripari come le congeneri dai petali gialli, è specie che
sottoroccia ricchi di nitrati, anche se non di- vive sulle alte creste dolomitiche, dai 2.400 fin
sdegna altri siti alla base di paretine rocciose. oltre i 3.000 metri di quota. Vegeta su rocce
Cresce al di sopra dei 2.000 metri di quota, in calcareo-dolomitiche o su detrito grossolano,
zone molto soleggiate ed aride, su substrato preferibilmente in aree cacuminali, ventose e
dolomitico o marnoso. poco innevate.
Periodo di fioritura: Periodo di fioritura:
giugno - luglio. luglio.
Note biogeografiche: Note biogeografiche:
specie mediterraneo-montana a baricentro oc- specie mediterraneo-montana, presente su
cidentale, presente nelle regioni alpine centra- tutto l’arco alpino; in Veneto si trova nelle pro-
li; in Veneto si trova solo in provincia di Bel- vince di Belluno e Verona, dove è localizzata.
luno, dove è limitata ai massicci montuosi più A Cortina è relativamente diffusa su tutte le
interni. A Cortina conta una decina di stazioni cime principali, dalla Tofana, alla Croda Ros-
e si localizza sui massicci ad ovest della conca, sa, al Cristallo.
dal Nuvolau alla Cima Falzarego.
Grado di minaccia:
Grado di minaccia: nella lista rossa della Provincia di Belluno.
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

98 99
Drosera rotundifolia L. Eleocharis uniglumis Link (Schult.)
Droseraceae Cyperaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


è una specie tipicamente acidofila, che cresce è una specie acquatica o di torbiera, come tutte
nei tappeti di sfagni costantemente imbevuti le sue congeneri; è legata a terreni impregnati
d’acqua, in torbiere alte o di transizione. Può d’acqua, ma può tollerare temporanei periodi
vegetare in zone aperte e anche sotto copertu- di prosciugamento. Predilige substrati neutri
ra arbustiva; non si spinge oltre i 2.000 metri. o basici e non supera in altitudine i 1.600 me-
tri.
Periodo di fioritura:
luglio - agosto. Periodo di fioritura:
luglio - settembre.
Note biogeografiche:
specie circumboreale, presente nelle regioni Note biogeografiche:
del centro-nord; in Veneto si trova solo nelle specie subcosmopolita, presente in quasi tutta
province di Belluno e Vicenza, dove è localiz- Europa e in gran parte d’Italia. Anche in Vene-
zata. Vegeta nell’unica torbiera alta di Cortina, to è presente in tutte le provincie, ma sempre
presso I Laghe, in uno spazio ristrettissimo; è molto rara e localizzata, a causa della vulnera-
assai più comune nelle torbiere alte del Come- bilità dell’habitat che le è proprio. A Cortina è
lico. presente nelle zone umide di fondovalle, fra
Note: è una delle più note piante carnivore, Cadin, Convento, Manaigo e Laguscìn.
con foglie perfettamente adattate a questa fun-
Grado di minaccia:
zione. È difficile vederla in fiore mentre molto
più appariscenti sono le foglie con le loro pro- nella lista rossa della Provincia di Belluno.
tuberanze rosse.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

100 101
Empetrum hermaphroditum Hagerut Epilobium nutans F.W. Schmidt
Ericaceae Onagraceae

Ecologia e habitat:
è una specie di brughiera di alta quota, ove
tende a vegetare sotto la copertura di altre eri-
cacee, come mirtillo e rododendro, o del pino
mugo, su tappeti di muschi o sfagni. Vegeta
di preferenza su terreni acidificati, anche se
su substrato calcareo-dolomitico, su versan-
ti esposti a nord, a innevamento prolungato,
fino a 2.400 metri.
Periodo di fioritura:
maggio - giugno.
Note biogeografiche:
è una specie tipicamente artico-alpina, limita-
ta in Italia alle regioni settentrionali e in Vene-
to alle province di Belluno e Vicenza. A Corti-
na è diffusa, ma non comune, nelle mughete e
larici-cembreti dei versanti settentrionali, sui
principali massicci montuosi.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

Ecologia e habitat:
è una specie di torbiera, per lo più legata ad
aree sorgentizie, ma anche ad aree di ristagno
idrico. Predilige substrati acidi o neutri e ve-
geta in zone umide prive di copertura foresta-
le, fra i 1.400 e i 2.400 metri di quota.
Periodo di fioritura:
luglio - agosto.
Note biogeografiche:
è fra le poche specie di torbiera ad avere distri-
buzione mediterraneo-montana, in Italia pre-
sente solo nelle regioni settentrionali. In Ve-
neto cresce nella parte alta della provincia di
Belluno, in particolare sui massicci a substrato
cristallino. A Cortina conta un’unica stazione,
nella torbiera del Passo Falzarego, su substrati
argillosi della Formazione di Travenanzes.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

102 103
Epipactis palustris L. Crantz Epipogium aphyllum Sw.
Orchidaceae Orchidaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


bella orchidea igrofila, legata a torbiere basse magnifica e rarissima orchidea saprofita, det-
basifile, anche di scorrimento, oppure a moli- ta anche “orchidea fantasma” per l’incostanza
nieti. A Cortina si spinge fino a 1.650 metri di delle sue fioriture; il rizoma può permanere
quota e risulta rara, perché presente solo nelle nel terreno più di 10 anni senza che la pianta
zone umide di fondovalle ad est della conca. si manifesti. Fiorisce di preferenza nei piceo-
faggeti del piano montano, fino a 1.600 metri,
Periodo di fioritura:
su terreni ricchi di humus e lettiera. Essendo
luglio - agosto. priva di clorofilla, non necessita di luce e fre-
Note biogeografiche: quenta boschi ombrosi
specie circumboreale, diffusa in tutta Europa Periodo di fioritura:
e in tutta Italia. In Veneto è altrettanto diffusa, luglio - agosto.
ma sempre piuttosto rara, a causa della vulne-
rabilità del suo habitat. A Cortina conta cin- Note biogeografiche:
que stazioni, dal Parù Longo alle paludi sopra specie eurosibirica, ad ampia distribuzione
Chiamulèra e Staulìn, fino alle zone umide di europea e diffusa in gran parte d’Italia, ma
Valbona; più ad est è presente con una certa sempre estremamente localizzata; in Veneto
frequenza, in molte torbiere della Val d’An- solo nelle province di Belluno, Treviso e Vi-
siei. cenza. A Cortina sono note due sole stazioni,
scoperte di recente, con pochissimi individui,
Grado di minaccia:
in destra orografica del Rio Sorapìs, a Valbona
nella lista rossa della Provincia di Belluno. e nella bassa Val d’Ortié.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

104 105
Equisetum fluviatile L. Equisetum hiemale L.
Equisetaceae Equisetaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


legata ad ambienti molto umidi o perenne- specie legata ad ambienti umidi, come tutti gli
mente inondati, questa pteridofita vive nelle equiseti; non vive tuttavia in habitat acqua-
cinture perilacuali o su sponde fluviali a scor- tici, ma in boschi umidi, nelle aree depresse
rimento lento. A Cortina vive solo nelle acque con falda idrica poco profonda. Si spinge fino
ferme e mesotrofiche di alcuni laghetti di fon- a 2.000 metri di quota, anche in boschi radi,
dovalle, raggiungendo la quota massima di purché ombrosi.
1.600 metri.
Periodo di sporificazione:
Periodo di sporificazione: maggio - giugno.
giugno - agosto.
Note biogeografiche:
Note biogeografiche: specie circumboreale, ad ampia distribuzione
specie circumboreale, ad ampia distribuzione europea ed italiana, con una certa diffusione in
europea e diffusa in gran parte d’Italia, tutta- tutte le province montane del Veneto. In pro-
via molto localizzata per la ridotta estensione vincia di Belluno è abbastanza diffuso, men-
del suo habitat; in Veneto solo nelle province tre a Cortina è presente in un’unica stazione,
di Belluno e Treviso. A Cortina è presente in 6 dietro il colle di Sant’Uberto; più abbondante
stazioni, sotto il Ponte de r’Ancona, nei laghet- ad est di Cortina, in Val d’Ansiei e a Misurina.
ti di Tamarin e dei Vence, nonché nelle torbie-
Grado di minaccia:
re della Boa Granda e del Parù Longo.
Specie non minacciata, di interesse locale (IL).
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

106 107
Equisetum pratense L. Erigeron neglectus A. Kern.
Equisetaceae Asteraceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


a discapito del nome, questo equiseto cresce piccola asteracea che vegeta in elineti o sfa-
in boschi umidi e in aree vicine ai corpi idrici, sciumi di cresta, preferibilmente su substra-
con falda superficiale; risulta assai più raro e to terrigeno, anche se calcareo-dolomitico. È
localizzato dell’E. hiemale, che frequenta po- microterma ed eliofila, come tutte le specie di
tenzialmente lo stesso habitat. A Cortina si alta quota in zone ventose. È facilmente con-
spinge fino a 1.500 metri di quota, in zone con fondibile con il congenere E. alpinus.
scarsa insolazione.
Periodo di fioritura:
Periodo di sporificazione: luglio - agosto.
maggio - giugno.
Note biogeografiche:
Note biogeografiche: è un endemismo alpico, diffuso nei paesi e
specie circumboreale, ad ampia distribuzione nelle regioni alpine; in Veneto è presente so-
europea, ma molto più localizzata delle altre lamente nella parte alta della provincia di Bel-
specie di equiseto; in Italia si trova solo nelle luno. A Cortina è assai raro e cresce solamen-
regioni alpine centrali e in Veneto solo nella te sulle creste della Croda del Valon Bianco e
parte alta della provincia di Belluno. A Cor- Ciadin del Laudo.
tina è stato rilevato in un’unica stazione, at-
Grado di minaccia:
torno ai Laghi di Rufiédo; più abbondante ad
est di Cortina, nelle zone di Somadida e Val nella lista rossa della Provincia di Belluno.
Visdende.
Non è di facile distinzione da altre specie del
genere Equisetum.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

108 109
Eriophorum scheuchzeri Hoppe Erysimum sylvestre (Crantz) Scop.
Cyperaceae Brassicaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


è strettamente legato alle zone umide, come è una specie relativamente termofila, legata ad
tutti gli eriofori; vegeta in torbiere basse o di ambienti detritici, molto aridi e soleggiati; può
transizione in alta quota, o anche nelle allu- spingersi fino a 2.500 metri di quota. Mentre
vioni dei torrenti glaciali, a quote superiori in zona prealpina vegeta di preferenza su ma-
ai 1.800 metri. Si può confondere con E. vagi- cereti calcarei, nelle Dolomiti interne predilige
natum, a pennacchio singolo, il quale vegeta rupi vulcaniche o arenarie della Formazione
tuttavia in torbiere alte, a reazione più acida. di Travenanzes.
Periodo di fioritura: Periodo di fioritura:
luglio - agosto. giugno - luglio.
Note biogeografiche: Note biogeografiche:
è una specie artico-alpina, presente nelle re- è una specie endemica est-alpina e in Veneto
gioni centro-settentrionali italiane e in Vene- è presente nelle province montane. Piuttosto
to solo nelle province di Belluno e Verona. A frequente in determinate aree dolomitiche,
Cortina cresce nelle torbiere di Fòses, Col dei compreso l’Alto Agordino, a Cortina è assai
Bòs, Cinque Torri, Croda da Lago e Rocchetta. localizzato ed è stato rilevato solamente sulle
arenarie a monte del rifugio Dibona.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno. Grado di minaccia:
Specie non minacciata, di interesse locale (IL).

110 111
Euphorbia carniolica Jacq. Euphorbia esula L.
Euphorbiaceae Euphorbiaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


vegeta di norma in boschi freschi del piano è una specie prettamente sinantropica, che si
montano, ma in Ampezzo predilige orli pra- insedia presso orli boschivi o in prati poco di-
tivi presso i margini forestali del fondovalle. stanti dalle strade. È relativamente termofila
Esige terreni pingui e relativamente fertili, su e xerofila.
substrato calcareo.
Periodo di fioritura:
Periodo di fioritura: giugno - luglio.
maggio - giugno.
Note biogeografiche:
Note biogeografiche: specie eurosiberiana, diffusa in gran parte
è una specie sud-est europea, più o meno dif- del Veneto. Quantunque il suo indigenato sia
fusa in tutte le province venete. In provincia dubbio, in provincia di Belluno è rara e a Cor-
di Belluno la sua frequenza decresce verso tina è stata rilevata in una sola stazione, sui
nord-ovest, all’aumentare del gradiente di Prati di Pocol; appena oltre confine si trova
continentalità; a Cortina si trova al suo limite anche a Federavecchia.
di areale, nei pressi de I Ronche, Oltres, sopra
Grado di minaccia:
Cadin e sotto Cojana.
nella lista rossa della Provincia di Belluno.
Grado di minaccia:
Specie non minacciata, di interesse locale (IL).

112 113
Euphorbia triflora (Huter ex A. Kern.) Poldini ssp. kerneri Euphrasia tricuspidata L. ssp. cuspidata (Host) Hartl
Euphorbiaceae Orobanchaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


cresce in ambienti detritici di fondovalle o su cresce in lembi di prato magro o anche diret-
greti torrentizi, nonché in mughete e pinete tamente su ghiaie consolidate, al margine del-
del piano montano. È specie xerofila e amante le mughete e delle pinete di pino silvestre del
dei substrati calcareo-dolomitici, che può vi- piano montano. È specie xerofila, che predili-
vere anche su detrito mobile e non consolida- ge substrati sciolti di natura calcareo-dolomi-
to, fino a 1.500 metri di quota. tica e che a Cortina non si spinge oltre i 1.500
metri di quota.
Periodo di fioritura:
maggio - luglio. Periodo di fioritura:
luglio - settembre.
Note biogeografiche:
si tratta di un endemismo est-alpino che, come Note biogeografiche:
molti altri elementi corologici di questo tipo, è un endemismo sud-est europeo, con corolo-
è legato a detriti mobili dolomitici. In Italia gia assai simile a quella di altre specie che a
è presente solo in Veneto e Friuli; nel Bellu- Cortina sono presenti esclusivamente nel set-
nese è relativamente frequente e a Cortina si tore sud-est della valle e quivi raggiungono il
localizza lungo il greto del Boite e nelle pinete loro limite di areale. È presente solo in alcune
circostanti, a Fiames e Acquabona, nonché sui regioni del nord-Italia e, in Veneto, solamente
ghiaioni sud-occidentali del Sorapìs, fra Co- nelle province di Treviso e Belluno. In Ampez-
stalaresc e Dogana Vecchia; è presente anche zo si trova alle falde sud-occidentali del Sora-
lungo il greto dell’Ansiei. pìs, fra Dogana Vecchia e Mandres.
Grado di minaccia: Grado di minaccia:
Specie non minacciata, di interesse locale (IL). nella lista rossa della Provincia di Belluno.

114 115
Festuca austrodolomitica Pils & Prosser Festuca trichophylla (Ducros ex Gaudin) K. Richt.
Poaceae Endemica Poaceae

Ecologia e habitat:
è una specie descritta di recente, appartenen- Ecologia e habitat:
do ad un genere di difficile determinazione specie legata ad ambienti umidi, in buono sta-
come Festuca. Vegeta negli alti circhi dolomiti- to di conservazione; possono essere prati umi-
ci, su versanti detritici lungamente innevati e di a Molinia, torbiere o cinture perilacuali. La
in ambienti di valletta nivale; a Cortina va dai pianta è poco tollerante nei confronti dell’eu-
2.200 ai 2.700 metri di quota. trofizzazione e si spinge fino a 1.600 metri di
Periodo di fioritura: quota.
luglio - agosto. Periodo di fioritura:
Note biogeografiche: giugno - luglio.
si tratta di un endemismo dolomitico, proba- Note biogeografiche:
bilmente differenziatosi in epoche successi- è una specie sudeuropea presente in alcune
ve a quelle glaciali, presente solo in Veneto e regioni d’Italia, con molte lacune; in Veneto
Trentino. Nelle Dolomiti è piuttosto frequen- è presente e molto rara in tutte le province.
te, soprattutto nei settori sud-occidentali; a Analogamente, in provincia di Belluno risulta
Cortina è relativamente rara ed è stata rilevata localizzata, in quanto legata alla vulnerabilità
nel Ciadin de Lagazuoi, nel Ciadin del Laudo dell’habitat che le è proprio. A Cortina è stata
e presso Forcella Ambrizzola; potrebbe essere rilevata nella sola stazione del Lago dei Vence,
più diffusa di quanto finora rilevato. sotto Costalaresc.
Grado di minaccia: Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno. nella lista rossa della Provincia di Belluno.

116 117
Fumaria vaillantii Loisel. Gagea fragifera (Vill.) Ehr. Bayer & G. López
Papaveraceae Liliaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


è una pianta legata ad ambienti coltivati o a questa piccola e bella liliacea è tipica dei terre-
ripari frequentati da ungulati; è relativamente ni fortemente calpestati ed eutrofizzati attor-
termofila e xerofila, ma in stazioni idonee può no alle malghe, nei tratti dove riesce a vincere
spingersi fino a 2.000 metri. A Cortina si limita la concorrenza delle megaforbie nitrofile. Si
al bordo di piccoli campi coltivati. spinge da 1.500 a oltre 2.000 metri ed ha fio-
ritura precoce, appena dopo lo scioglimento
Periodo di fioritura:
della neve.
giugno - settembre.
Periodo di fioritura:
Note biogeografiche:
maggio - giugno.
è una specie euri-mediterranea, presente in
molte regioni d’Italia e in tutte le province del Note biogeografiche:
Veneto; essendo legata ad ambienti ad agricol- è una specie orofila sud-europea, presente in
tura tradizionale, viene da molti considerata tutta Italia e nelle province montane del Vene-
come un’archeofita. Nelle Dolomiti e a Cortina to, dove risulta abbastanza diffusa. A Cortina
è molto rara ed è presente solamente al mar- è piuttosto rara e cresce nelle immediate vici-
gine di alcuni campi coltivati a Zuel di Sotto e nanze delle malghe più alte: Ra Stua, Lerosa,
Manaigo. Fedèra, Coljarinéi, nonché presso le malghe di
Giau, Misurina e Maraia.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno. Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

118 119
Galium boreale L. Galium margaritaceum A. Kern.
Rubiaceae Rubiaceae Endemica

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


è una specie legata a prati umidi a Molinia o a cresce in ambienti detritici di fondovalle e
prati pingui e ad orli; a Cortina predilige prati media quota o su greti torrentizi, nonché in
di fondovalle tuttora sottoposti a sfalcio, dove prossimità delle mughete. È specie xerofila e
si accompagna a Sanguisorba officinalis, a quote amante dei substrati calcareo-dolomitici, che
comprese fra 1.200 e 1.600 metri di quota. Vive può vivere anche su detrito mobile e non con-
su suoli basici con buona capacità di ritenzio- solidato, fino a 2.000 metri di quota; si associa
ne idrica. spesso ad Euphorbia kerneri.
Periodo di fioritura: Periodo di fioritura:
maggio - giugno. giugno - luglio.
Note biogeografiche: Note biogeografiche:
è una specie circumboreale, presente in tutta è una specie endemica delle Dolomiti; in Ve-
Europa e nelle regioni settentrionali italiane. neto si limita alla provincia di Belluno, ove è
In provincia di Belluno è relegata a pochi siti presente soprattutto nei settori orientali. An-
del settore settentrionale. A Cortina cresce nei che a Cortina la sua presenza è relegata alla
prati falciati di Campo, Convento, Manaigo, sinistra orografica della valle, dai ghiaioni alle
Saliéto, Cadin e Chiamulèra. Come altre pian- falde della Punta Fiames e del Pomagagnon,
te dei prati umidi, risulta vulnerabile all’ab- alle pendici del Faloria e della Punta Nera.
bandono della pratica dello sfalcio.
Grado di minaccia:
Grado di minaccia: nella lista rossa della Provincia di Belluno.
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

120 121
Galium uliginosum L. Gentiana brachyphylla Vill. ssp. favratii (Rittener) Tutin
Rubiaceae = Gentiana orbicularis Schur
Gentianaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


cresce in zone umide e prati a Molinia; nell’area è una specie legata ad ambienti di valletta ni-
di studio vegeta in una torbiera di transizione vale o a ghiaie consolidate di altitudine, su
con un certo spessore di torba. Può spingersi substrato calcareo, ma con presenza di una
fino a 2.000 metri di quota, su substrato acido certa componente terrigena. In Ampezzo pre-
e non costantemente imbevuto d’acqua. Non dilige le marne della Formazione di Travenen-
si distingue facilmente dal congenere Galium zes e cresce da 2.000 a 2.700 metri di quota.
palustre, che vive spesso nello stesso habitat.
Periodo di fioritura:
Periodo di fioritura: luglio - agosto.
giugno - luglio.
Note biogeografiche:
Note biogeografiche: è una specie orofila sud-europea, con areale
specie euroasiatica, presente nelle regioni set- sulle Alpi centro-orientali; in Veneto è presen-
tentrionali italiane, e in Veneto solamente nel- te solo in provincia di Belluno, ove si concen-
le province montane. In provincia di Belluno tra nei settori occidentali. A Cortina, analoga-
si trova solo nella parte nord; nell’area di stu- mente, cresce in due-tre stazioni nel settore
dio è nota solamente la stazione del Paludetto ovest del Parco, sull’Alpe di Lagazuoi e nella
di Misurina, anche se probabilmente è presen- Alta Val Travenanzes.
te e non rilevata in altri siti limitrofi.
Grado di minaccia:
Grado di minaccia: nella lista rossa della Provincia di Belluno.
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

122 123
Gentiana cruciata L. Gentianella pilosa (Wettst.) Holub
Gentianaceae Gentianaceae Endemica

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


cresce in prati e pascoli relativamente aridi, non è facile distinguerla da altre congeneri,
talvolta anche degradati o calpestati, dove tol- ma l’habitat che frequenta può essere di aiu-
lera meglio di altre specie la tendenza all’in- to in tal senso; questa specie a fioritura tardi-
cespugliamento o la concorrenza con la De- va frequenta infatti mughete, pratelli aridi e
schampsia. Nel contesto ampezzano è specie ghiaioni calcareo-dolomitici di media e bassa
termofila ed eliofila, che cresce su terreni ba- quota, ove si trova spesso consociata con altri
sici e ricchi di nutrienti; si spinge fino a 2.000 endemismi, come il Galium margaritaceum.
metri di quota.
Periodo di fioritura:
Periodo di fioritura: agosto - settembre.
luglio - agosto.
Note biogeografiche:
Note biogeografiche: è una specie endemica est-alpina; in Veneto è
specie euroasiatica, presente nelle regioni presente nelle province montane e nel Bellu-
centro-settentrionali italiane, e in Veneto nelle nese è abbastanza diffusa. A Cortina è piutto-
province montane. In provincia di Belluno è sto rara, in quanto raggiunge il suo limite di
piuttosto diffusa a livello prealpino e si fa più areale; si trova sui versanti sud-occidentali
sporadica nelle Dolomiti interne. A Cortina del Faloria e della Punta Nera, sulle Cime del
è specie rara, nota per tre stazioni: Pales del Laudo e di Marcuoira e fa parte di quel con-
Cóolo, El Mantel e Pra Danèl. tingente di specie orientali che non superano
verso ovest il fondovalle ampezzano.
Grado di minaccia:
Specie non minacciata, di interesse locale (IL). Grado di minaccia:
Specie non minacciata, di interesse locale (IL).

124 125
Gentianella tenella (Rottb.) Borner Heliosperma alpestre (Jacq.) Rchb.
= Silene alpestris Jacq.
Gentianaceae Caryophyllaceae Endemica

Ecologia e habitat:
cresce in stazioni erboso-rupestri, anche de-
tritiche, su substrato rigorosamente calcareo-
dolomitico; è piuttosto mesofila dal punto di
vista dell’umidità e della luce. Può vegetare
dal piano submontano fino a quello subalpi-
no; la stazione ampezzana si trova nel punto
più basso della valle, a 1.060 metri di quota.
Periodo di fioritura:
giugno - luglio.
Note biogeografiche:
è una specie endemica delle Alpi Orientali,
presente nelle province montane del Veneto;
in provincia di Belluno è sporadica, soprat-
tutto sui massicci meridionali e orientali. A
Cortina è stata rilevata di recente in un’unica
stazione, sui detriti alluvionali del Boite sotto
il Pra Danèl; è probabilmente l’ultimo avam-
posto della specie verso nord-ovest e quindi il
limite del suo areale dolomitico.
Grado di minaccia:
Ecologia e habitat: nella lista rossa della Provincia di Belluno.
è una specie che vegeta in piccoli lembi erbo-
si di alta quota, su sfasciumi di cresta e, più
spesso, in prossimità delle forcelle. Tende a lo-
calizzarsi presso accumuli terrigeni o in elineti
sottocresta, in zone prevalentemente ventose;
a Cortina preferisce i substrati marnosi della
Formazione di Travenanzes.
Periodo di fioritura:
luglio - settembre.
Note biogeografiche:
è una specie artico-alpina, presente su tutte
le Alpi, e in Veneto solamente in provincia di
Belluno, ove tende a prevalere sulle montagne
settentrionali e occidentali. A Cortina è diffu-
sa, ma non frequente, su creste e forcelle dei
Lastoi di Formin, Nuvolau, Lagazuoi e Col dei
Bos, Tofana, Cime di Fanes e Col Bechéi.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

126 127
Heliosperma veselskyi Janka
= Silene veselskyi H. Neumayer Herminium monorchis (L.) R. Br.
Caryophyllaceae Endemica Orchidaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


fa parte dell’importante contingente di pian- è un’orchidea assai poco appariscente e oltre-
te dolomitiche specializzate nella nicchia dei modo rara nelle Dolomiti; vegeta in habitat di
ripari sottoroccia, frequentati da ungulati; è torbiera bassa alcalina, in zone di scorrimento
quindi specie imbrifoba e nitrofila. Sui mas- idrico e al margine di pozze con livello d’ac-
sicci esalpici vegeta dal piano submontano qua variabile nelle stagioni, spingendosi fino
fino al piano subalpino; in Ampezzo, dove è a 1.800 metri di quota.
stata scoperta solo qualche anno fa, si spinge a
Periodo di fioritura:
1.600 metri di quota.
giugno - luglio.
Periodo di fioritura:
Note biogeografiche:
giugno - luglio.
è una specie euroasiatica, che deve la sua ra-
Note biogeografiche: rità alla vulnerabilità del suo habitat più che
è una specie endemica delle Alpi sud-orienta- alla sua distribuzione. È presente e rara su
li; in Veneto è presente solamente in provincia tutte le Alpi e nelle province montane del Ve-
di Belluno, dov’è localizzata e trova il suo op- neto; nel Bellunese è molto localizzata, con
timum nei massicci delle Dolomiti Bellunesi. parecchie lacune. A Cortina è nota in un’unica
A Cortina è una specie rarissima, localizzata stazione, sui Prati di Pocol, anche se potrebbe
solamente nei landri alla base del Colfiédo; si essere sfuggita ad osservazione in altri siti.
trova anche più a nord in Valle di Landro. La
Grado di minaccia:
sua distribuzione è assai curiosa: è infatti una
specie a gravitazione esalpica, con un’ampia nella lista rossa della Provincia di Belluno.
lacuna che va dal Longaronese alla Croda Ros-
sa d’Ampezzo, per ricomparire più frequente
sulle Dolomiti della Pusteria.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

128 129
Hieracium humile Jacq. Hierochloë australis (Schrad.) Roem. & Schult.
Asteraceae Poaceae

Ecologia e habitat:
graminacea a fioritura precoce, che cresce nei
prati aridi, sugli orli delle mughete e nelle pi-
nete di pino silvestre a bassa quota; è specie
termofila, xerofila e calcifila, che a Cortina rag-
giunge il suo limite altitudinale, a circa 1.600
metri.
Periodo di fioritura:
aprile - maggio.
Note biogeografiche:
è una specie sud-est europea, presente solo
nel nord-est d’Italia e in Veneto nelle pro-
vince montane. Nel Bellunese è abbastanza
frequente e la sua presenza va rarefacendosi
verso nord-est; le stazioni presso Cimabanche
e nella Valle di Landro, in Alto Adige, costitu-
iscono il limite areale della specie; a Cortina
è presente, ma sporadica, nelle pinete di pino
silvestre del fondovalle.
Grado di minaccia:
Ecologia e habitat: Specie non minacciata, di interesse locale (IL).
rinvenuta e determinata di recente nel Parco
delle Dolomiti d’Ampezzo, questa composita
vive su rocce calcaree assolate, fino a 2.100 me-
tri di quota. Il genere Hieraciumè uno dei più
complessi e ricchi di specie della flora alpina e
la sua classificazione è materia per specialisti.
Periodo di fioritura:
giugno - luglio.
Note biogeografiche:
è una specie mediterraneo-montana, presente
in gran parte d’Italia e in Veneto nelle provin-
ce montane. Quantunque la sua corologia sia
piuttosto ampia, sulle Dolomiti essa mostra
una distribuzione prevalentemente occidenta-
le e nel bellunese è quindi molto rara; a Corti-
na è finora stata rinvenuta in una sola stazio-
ne, sui Crepe de ra Ola, nel Bosco di Rudo.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

130 131
Hierochloë odorata (L.) P. Beauv. Hippuris vulgaris L.
Poaceae Plantaginaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


rara graminacea igrofila, che cresce in torbie- è una specie acquatica, che vive nelle acque
re basse, aree sorgentizie e bordi di stagni ad ferme di stagni e laghi, con livello idrico ab-
umidità variabile. A Cortina raggiunge la quo- bastanza costante; necessita di acque oligo- o
ta di 2.100 metri, al Passo Falzarego. mesotrofiche e risulta pertanto vulnerabile
all’inquinamento. In Dolomiti può spingersi
Periodo di fioritura:
fino a oltre 2.000 metri di quota.
giugno.
Periodo di fioritura:
Note biogeografiche:
giugno.
è una specie circumboreale, presente in Ita-
lia nelle province di Belluno, Bolzano e Cu- Note biogeografiche:
neo, ma molto localizzata; le stazioni rilevate è una specie cosmopolita, diffusa in tutta Eu-
nell’area di studio sono le uniche per il Veneto. ropa e in gran parte d’Italia. In Veneto è pre-
A Cortina è presente in due sole stazioni: pres- sente in molte province, ma ovunque rara e
so i Laghi di Fòses e nella torbiera ad est del minacciata. In provincia di Belluno si limita
Passo Falzarego; appena fuori confine cresce alle zone più settentrionali; a Cortina è sta-
anche a Misurina e a Federavecchia. ta scoperta di recente un’unica stazione, nel
Lago Piccolo di Fòses; altre stazioni in Come-
Grado di minaccia:
lico e nell’Alto Agordino.
nella lista rossa della Provincia di Belluno.
La specie è fortemente vulnerabile al pascolo Grado di minaccia:
ovino in alta quota, come nel caso dell’Alpe di nella lista rossa della Provincia di Belluno.
Fòses e rischia l’estinzione locale.

132 133
Hornungia alpina (L.) O. Appel ssp. brevicaulis (Spreng.) O. Appel Hornungia pauciflora (W. D. J. Koch) Banfi & al.
= Pritzelago alpina ssp. brevicaulis (Spreng.) Greuter & Burdet = Hymenolobus pauciflorus (W.D.J. Koch) Schinz & Tell.
Brassicaceae Brassicaceae

Ecologia e habitat:
cresce in ambienti lungamente innevati, sia su
pendii rocciosi e detritici, sia in vallette nivali,
quasi sempre in esposizioni poco soleggiate e
al di sopra dei 2.000 metri, spingendosi fino a
3.000 di quota. Pur vegetando bene su substra-
ti calcareo-dolomitici, predilige la presenza di
una certa componente terrigena e in particolar
modo le marne ed arenarie della Formazione
di Travenanzes.
Periodo di fioritura:
luglio - agosto.
Note biogeografiche:
è una specie orofila sud-europea, presente in
Veneto solamente nella provincia di Belluno e
quivi solamente nel settore nord-occidentale.
A Cortina è una specie relativamente diffusa,
seppure mai abbondante, su tutti i massicci
posti ad ovest e a sud della conca; Col Bechéi,
Cime di Fanes, Lagazuoi, Tofana, Averau e
Croda da Lago.
Ecologia e habitat:
Grado di minaccia:
è una specie spiccatamente nitrofila, che in
nella lista rossa della Provincia di Belluno. Dolomiti caratterizza in modo specifico la ve-
getazione dei ripari sottoroccia, frequentati da
ungulati. Come altre specie di questo habitat
particolare, è imbrifuga e xerofila; può spin-
gersi fino a 2.500 metri di quota, ma è relativa-
mente termofila.
Periodo di fioritura:
giugno - agosto.
Note biogeografiche:
è endemica delle Alpi e in Veneto si trova so-
lamente nelle province di Verona e Belluno.
Quivi è presente, ma localizzata in ragione del
suo habitat ristretto, su tutte le montagne oc-
cidentali; a Cortina cresce nella gran parte dei
ripari sottoroccia di tutti i principali massicci,
dalla Tofana, alla Croda Rossa, al Cristallo.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

134 135
Inula salicina L. Iris sibirica L.
Asteraceae Iridaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


cresce in prati umidi (molinieti), su terreni a cresce in prati paludosi a Molinia e in torbiere
falda idrica superficiale o a matrice imperme- di scorrimento, su terreni basici e periodica-
abile; è più a suo agio su prati regolarmente mente imbevuti d’acqua; si spinge fino a 1.400
sfalciati, ma non disdegna prati pascolati in metri di quota. È una specie in forte declino e
modo estensivo; a Lariéto si spinge ad una vulnerabile, a causa delle bonifiche dei terre-
quota di 1.600 metri. È una specie in declino ni, dell’eutrofizzazione e della invasione della
a causa dell’abbandono dello sfalcio e della canna di palude (Phragmites) nelle aree non
concorrenza oppostale dalla canna di palude più sfalciate.
(Phragmites) nei siti più umidi.
Periodo di fioritura:
Periodo di fioritura: giugno.
giugno - settembre.
Note biogeografiche:
Note biogeografiche: specie eurosibirica, ovunque rara e minaccia-
specie europeo-caucasica, diffusa in tutte le ta in Veneto. In provincia di Belluno è molto
province del Veneto. In provincia di Belluno rara e limitata alla nostra area di studio alla
è diffusa sporadicamente, ma in regressione sinistra Piave e all’Alpago; a Cortina era pre-
a causa della riduzione di superficie del suo sente, fino a vent’anni fa, nei prati della frana
habitat; a Cortina è presente in alcuni prati di Crignes, ove si è in seguito estinta a causa
umidi di fondovalle, come a Cadin, Lariéto e del pascolamento ovino intensivo; è presente
Convento, con buone popolazioni. anche a Federavecchia, appena oltre il confine
ampezzano.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno. Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.
La specie è a forte rischio di estinzione locale.

136 137
Juncus arcticus Willd. Juniperus sabina L.
Juncaceae Cupressaceae

Ecologia e habitat:
raro giunco di alta quota che caratterizza l’ha-
bitat delle alluvioni dei torrenti glaciali (Cari-
cion bicoloris-atrofuscae); cresce da 2.000 a 2.400
metri di quota. È vulnerabile al cambiamen-
to climatico e al sempre più frequente inari-
dimento del suo habitat, nonché all’eutrofiz-
zazione e calpestìo causati dal pascolamento
ovino in alta quota.
Periodo di fioritura:
giugno -agosto.
Note biogeografiche:
specie artico-alpina, limitata in Veneto alla
provincia di Belluno, ove si trova solo nella
parte alta. Le Dolomiti ad ovest di Ampez-
zo sono uno degli hot spot della presenza di
questa rara specie sull’Arco Alpino orientale;
sono note 5-6 stazioni fra il Passo Falzarego e
Valparola; si trova poi sotto le Cinque Torri Ecologia e habitat:
e la Croda da Lago; fuori confine è presente
presso Forcella Forada (Pelmo) e in Val di Fa- è un arbusto xerofilo, che caratterizza am-
nes. bienti di brughiera a clima continentale. Nelle
Dolomiti predilige substrati vulcanici, ma non
Grado di minaccia: disdegna nemmeno rupi dolomitiche, calde e
nella lista rossa della Provincia di Belluno. riparate dal vento, dove non forma consorzi
estesi, ma si limita a singoli soggetti. Si spin-
ge dalle quote di fondovalle fino a 2.300 metri
sulle Torri di Falzarego.
Periodo di fioritura:
maggio - giugno.
Note biogeografiche:
specie circumboreale, presente nelle regioni
e province montuose d’Italia e del Veneto; in
provincia di Belluno si limita alle aree più con-
tinentali, dove è diffuso, soprattutto nei ver-
santi soleggiati dell’Alto Agordino. A Cortina
è pianta molto rara, presente sulle Torri di Fal-
zarego, sui Crepe dei Ronde e, nel fondovalle,
a monte di Cadelverzo. È molto più diffuso in
Val Badia.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

138 139
Lappula deflexa (Wahlenb.) Garcke Leucopoa spectabilis (Bertol.) H. Scholz & Foggi
Boraginaceae = Festuca spectabilis Bertol.
Poaceae

Ecologia e habitat:
vegeta su pietraie grossolane termofile, di na-
tura calcareo-dolomitica, in parte consolidate.
Si mantiene di preferenza nel piano orotem-
perato; nelle Dolomiti d’Ampezzo raggiunge
i 1.600 metri di quota, cresce quasi esclusiva-
mente in esposizioni marcatamente soleggia-
te e non disdegna i climi più continentali con
forti escursioni termiche.
Periodo di fioritura:
giugno - luglio.
Note biogeografiche:
specie est-alpino dinarica, che in Veneto è
presente solo nelle province montane centro-
orientali; nel Bellunese è relativamente dif-
fusa, ma incostante, mentre a Cortina conta
meno di una decina di stazioni: sui ghiaioni
meridionali de Ra Lavinòres, del Col Rosà e
del Pomagagnon, sulla Graa de Colfiédo, non-
ché alla base della Punta Nera e della Croda
Marcora.
Ecologia e habitat: Grado di minaccia:
è molto simile al non ti scordar di me (Myo- nella lista rossa della Provincia di Belluno.
sotis) e, come altre Boraginacee che crescono
in ambienti frequentati da ungulati, ha semi
uncinati, predisposti ad agganciarsi al pelo
degli animali per essere disseminati a distan-
za. È una specie spiccatamente nitrofila, che
in Dolomiti vive in ripari sottoroccia, ma può
prosperare anche in zone ruderali.
Periodo di fioritura:
giugno -agosto.
Note biogeografiche:
specie artico-alpina, limitata alle province al-
pine e, in Veneto, a quella di Belluno, ove è
sporadica, con molte lacune. Nelle Dolomiti
d’Ampezzo è assai rara e cresce in tre stazioni,
nei landri della Val Travenanzes e di Son Pòu-
ses. Risulta più diffusa in Val di Fassa.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

140 141
Linum viscosum L. Listera cordata (L.) R. Br.
Linaceae Orchidaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


è una specie eliofila e termofila, che cresce in mimetica orchidea, tanto minuscola quanto
prati aridi e magri su substrato calcareo. Nel- bella, che vegeta in peccete altimontane e su-
le Dolomiti d’Ampezzo si spinge fin sopra i balpine su humus acido. È specie sciafila e a
1.700 metri di quota, su versanti prativi ben Cortina è rara, in quanto le peccete acidofile,
consolidati, sia pure molto acclivi e soleggiati. con tappeti a sfagni, o altre briofite, sono a loro
volta localizzate, su versanti ombrosi e con
Periodo di fioritura:
substrato non calcareo-dolomitico; è presente
giugno - luglio. dal fondovalle fino a 1.900 metri di quota.
Note biogeografiche: Periodo di fioritura:
specie orofila sud-europea, presente in gran giugno - luglio.
parte d’Italia e nelle province montane del Ve-
neto; in quella di Belluno è diffusa, mentre a Note biogeografiche:
Cortina è una specie rara, in quanto si trova al specie circumboreale, sporadica in provincia
limite areale di espansione verso le Alpi Inter- di Belluno, con molte lacune, e presente so-
ne. Sono note quattro stazioni, sui prati aridi prattutto sui terreni non dolomitici. A Cortina
sopra Tamarìn e Staulìn, alla base delle Pales è nota in meno di dieci stazioni, sotto Fedèra
de Zumèles e in Valle Orita. e in Val d’Ortié, in Val di Formin e a Cióstego,
a Fiames e Pian de Loa, nonché nei valloni a
Grado di minaccia:
monte di Antruiles.
Specie non minacciata, di interesse locale (IL).
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

142 143
Lomatogonium carinthiacum (Wulfen) Rchb. = Gentianella Malaxis monophyllos (L.) Sw.
carinthiaca (Wulfen) Galasso, Banfi & Soldano Orchidaceae
Gentianaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


è specie a fioritura tardiva, come molte Gen- questa piccolissima orchidea cresce in zone di
zianacee, e cresce in zone di cresta o in aree torbiera e in radure boschive su muschi; pur
subpianeggianti a quota elevata, su substrato essendo pianta relativamente igrofila, non è
terrigeno; nell’area di studio predilige le mar- legata in modo stretto all’acqua di falda ed è
ne della Formazione di Travenanzes. Cresce mesofila dal punto di vista della temperatura
su praterie a cotico consolidato, in siti ventosi e della luce; vegeta bene su substrati modera-
prossimi a forcelle e valichi (elineti), sempre al tamente basici.
di sopra dei 2.000 metri.
Periodo di fioritura:
Periodo di fioritura: luglio - agosto.
agosto - settembre.
Note biogeografiche:
Note biogeografiche: specie circumboreale, presente nelle regio-
specie artico-alpina, presente nel Veneto sola- ni alpine orientali e nelle province montane
mente in provincia di Belluno, ove è rara e si orientali del Veneto; in provincia di Belluno
localizza negli estremi territori settentriona- è ovunque assai sporadica. Anche a Cortina
li. A Cortina era segnalata solo in prossimità la specie è sparsa e non comune, in tutte le
della Forcella Travenanzes, ma non vi sono torbiere e boschi umidi del piano montano;
conferme recenti; si trova invece appena oltre essendo specie difficilmente osservabile, la
confine, presso il valico di Valparola, ove oc- sua presenza viene talvolta sottovalutata. In
cupa due siti separati e distinti. Popolazioni ogni caso le popolazioni sono sempre di pochi
meno precarie sono localizzate nelle Dolomiti esemplari.
Occidentali e nell’area del Monte Peralba.
Grado di minaccia:
Grado di minaccia: nella lista rossa della Provincia di Belluno.
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

144 145
Menyanthes trifoliata L. Minuartia cherlerioides (Hoppe) Bech. ssp. cherlerioides
Menyanthaceae Caryophyllaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


bella pianta acquatica, che radica di preferen- specie rupicola pulvinante, le cui rosette dis-
za sulle sponde dei laghi, ma non disdegna seccate degli anni precedenti contribuiscono
torbiere basse e intermedie, anche su lievi all’accrescimento del pulvino. Vegeta su gran-
pendii con acqua di scorrimento; caratteriz- di massi o su paretine dolomitiche, dai 2.000
za spesso una specifica fascia di vegetazione metri fino alle zone cacuminali. La ssp. cherle-
nelle cinture perilacuali e contribuisce in ma- rioides è legata a substrati calcarei e può essere
niera consistente al progressivo interramento talvolta priva dei petali, avendo il calice for-
di pozze e laghetti. Può tollerare una leggera mato dai soli sepali verdi.
eutrofizzazione delle acque e una certa varia-
Periodo di fioritura:
bilità del loro livello.
luglio.
Periodo di fioritura:
Note biogeografiche:
giugno – luglio.
è un endemismo alpico, la cui ssp. cherlerioides
Note biogeografiche: si limita all’arco alpino centro-orientale; in Ve-
specie circumboreale, presente nelle province neto è presente solo sulle Dolomiti. A Cortina
montane del Veneto, dove risulta diffusa solo è specie abbastanza diffusa, assai difficile tut-
in provincia di Belluno e altrove molto più tavia da osservare nel momento della fioritu-
rara. A Cortina è parimenti abbastanza diffu- ra. Risulta particolarmente frequente nell’area
sa, in tutte le torbiere e laghetti, dal fondovalle di Intrà I Sas, Lagazuoi e Passo Falzarego.
fino al Lago di Fedèra, ove forma una consi-
Grado di minaccia:
stente popolazione; abbonda anche nei Laghi
di Misurina e d’Antorno. Specie non minacciata, di interesse locale (IL).
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

146 147
Minuartia rupestris (Scop.) Schinz & Thell. Moehringia glaucovirens Bertol.
Caryophyllaceae Caryophyllaceae Endemica

Ecologia e habitat:
vive su rupi dolomitiche strapiombanti, al
Ecologia e habitat: riparo dalla pioggia battente, come altri en-
cresce su pareti soleggiate e riparate, dove demismi dolomitici; predilige nicchie calde e
forma tappeti densi, aderenti alla roccia; non riparate, ma non si limita esclusivamente alle
sembra prediligere la dolomite, ma piuttosto i esposizioni meridionali. È presente già a 1.500
calcari o le rupi vulcaniche con un certo tenore metri sui Crepe de Ucèra e si spinge fin oltre i
basico. Sulle Dolomiti d’Ampezzo si localizza 2.500 metri sul Lagazuoi e sul Cristallo.
sugli affioramenti di Rosso Ammonitico e sul-
le areniti della Formazione di Travenanzes, da Periodo di fioritura:
2.000 fino a 2.900 metri di quota. giugno – luglio.
Periodo di fioritura: Note biogeografiche:
luglio. è un endemismo dolomitico e di alcuni mas-
sicci calcarei limitrofi, limitati al versante sud
Note biogeografiche: dell’arco alpino centro-orientale. In Veneto è
è un endemismo alpico; in provincia di Bellu- presente solo in provincia di Belluno, dove si
no è diffusa soprattutto sui massicci vulcanici concentra a Cortina e in alcune aree vicine. È
dell’Alto Agordino. Nelle Dolomiti d’Ampez- una specie rara, ma le Dolomiti d’Ampezzo
zo è piuttosto localizzata, si limita agli affiora- costituiscono uno hot-spot per la presenza di
menti geologici suddetti e si concentra mag- questa specie, soprattutto sulla Tofana, Cri-
giormente sul versante occidentale della valle. stallo, Croda da Lago e Nuvolau.
Grado di minaccia: Grado di minaccia:
Specie non minacciata, di interesse locale (IL). nella lista rossa della Provincia di Belluno.

148 149
Monotropa hypopytis L. Myricaria germanica (L.) Desv.
Ericaceae Tamaricaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


al pari di altre specie che vivono in boschi fitti, caratterizza l’associazione vegetale dei greti
privi di copertura erbacea di sottobosco e su torrentizi e fluviali; è assai vulnerabile alla re-
humus grezzo, è una specie saprofita e priva gimazione delle acque e al loro inquinamento
di clorofilla, che non necessita di luce per po- ed è una delle specie alpine che hanno subìto
ter vegetare. Nelle Dolomiti d’Ampezzo cre- un più drastico declino negli ultimi decenni.
sce in piceo-faggeti e abieteti, ma non disde- È concorrenziale sulle altre specie di greto (ad
gna neppure alcune dense perticaie di abete es. salici), soprattutto presso le sponde allu-
rosso di impianto artificiale, fino a 1.600 metri vionali soggette a forti correnti o a periodiche
di quota. esondazioni.
Periodo di fioritura: Periodo di fioritura:
luglio. giugno – luglio.
Note biogeografiche: Note biogeografiche:
è una specie circumboreale, presente in tutta è una specie europea, ovunque in forte re-
Europa; nel Veneto solo nelle province mon- gresso; in Veneto è quasi dappertutto in via di
tane, dove risulta piuttosto diffusa. A Cortina estinzione, salvo in provincia di Belluno, dove
non è frequente e cresce sporadica nei boschi vegeta ancora con buone popolazioni in Co-
di fondovalle, soprattutto a Valbona e nella melico e a Sappada e sul Cordevole a Capri-
parte bassa del bosco di Fedèra, nonché nelle le. A Cortina è rarissima, sul greto del Boite a
aree di Fiames e Pian de Loa. valle della confluenza della Val d’Ortié, dove
sopravvive con una decina di cespi arbustivi
Grado di minaccia:
ed è a rischio di estinzione locale.
Specie non minacciata, di interesse locale (IL).
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

150 151
Nigritella miniata (Crantz.) Janch. Nigritella nigra (L.) Rchb. ssp. austriaca Teppner & E. Klein
Orchidaceae Orchidaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


a differenza della congenere N. nigra, legata a vegeta in praterie di alta quota su substra-
substrati acidificati, la nigritella rossa vegeta to acidificato e, in particolare, nei pascoli a
su praterie subalpine a substrato calcareo-do- nardeto, dei quali è una specie guida; la ssp.
lomitico, seslerieti e firmeti in particolare, da austriaca non disdegna nemmeno gli elineti
1.700 a 2.400 metri. Alcuni testi citano la Ni- di cresta. Si distingue con una certa difficoltà
gritella miniata var. dolomitensis, con areale ri- dalla ssp. rhellicani, per l’infiorescenza più glo-
stretto alle Dolomiti di Ampezzo, Fanes e Bra- bosa e meno allungata; risulta peraltro assai
ies; recenti approfondimenti tassonomici non più rara e localizzata della prima; si spinge dai
conferiscono tuttavia a questa entità il rango 1.900 ai 2.500 metri.
di sottospecie, ma solamente di varietà. Periodo di fioritura:
Periodo di fioritura: luglio - agosto.
giugno – luglio. Note biogeografiche:
Note biogeografiche: è una specie artico-alpina, presente in Italia
è un endemismo alpico, presente, seppur spo- nel Veneto e Trentino-Alto Adige; in provin-
radicamente, in tutta la Provincia di Belluno. cia di Belluno è diffusa, ma non comune; a
A Cortina la specie è abbastanza localizzata e Cortina sono segnalate un paio stazioni sulla
poco frequente e si concentra soprattutto nel Rocchetta e sul Ciadin del Laudo, ma il nume-
Parco, attorno alla Croda Rossa e al Col Be- ro di stazioni potrebbe essere più numeroso di
chéi; sono segnalate alcune altre stazioni sul quanto attualmente rilevato.
Nuvolau e sul Ciadin del Laudo. Grado di minaccia:
Grado di minaccia: nella lista rossa della Provincia di Belluno.
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

152 153
Onobrychis montana DC. Ophioglossum vulgatum (L.)
Fabaceae Ophioglossaceae

Ecologia e habitat:
è una pteridofita decisamente igrofila, che
vegeta di preferenza in prati umidi con scor-
rimento idrico (molinieti) o presso gli orli fo-
restali di aceri-frassineti ed alnete; la specie è
piuttosto basifila e tollera diverse condizioni
di illuminazione. Può crescere dalla pianura
fino a 1.500 metri di quota e a Cortina è pianta
di fondovalle.
Periodo di sporificazione:
giugno - luglio.
Note biogeografiche:
è una specie circumboreale, diffusa in Vene-
to, ma ovunque minacciata dalla riduzione
del suo habitat e quindi molto localizzata. Nel
Bellunese è nota per la parte bassa della pro-
vincia; alcuni anni fa ne è stata scoperta una
stazione nei prati umidi di Cadin, a Cortina,
il che ha espanso notevolmente verso nord il
Ecologia e habitat: suo areale di diffusione; la stazione consta di
pochissimi esemplari ed è l’unica nelle Dolo-
bella leguminosa, tipica di praterie calcaree a miti d’Ampezzo.
seslerieto o a Carex ferruginea, con scorrimen-
to idrico sottocotica; non disdegna nemmeno Grado di minaccia:
aree pascolate, seppure in maniera non inten- nella lista rossa della Provincia di Belluno.
siva. È mesofila dal punto di vista dell’umi-
dità e delle sostanze nutritive del terreno; si
spinge dal piano montano fino a oltre 2.000
metri di altitudine.
Periodo di fioritura:
giugno - agosto.
Note biogeografiche:
specie europeo-caucasica, presente in Veneto
solamente nella provincia di Belluno, dov’è
diffusa localmente. A Cortina è sporadica e
presente soprattutto sulle praterie ripide, un
tempo falciate, localmente definite “pales”,
quali: Pales de Zumeles e Perósego, Pales de
Romerlo, Pales de Rucurto, nonché sulle pra-
terie di Cinque Torri.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

154 155
Ophrys insectifera L. Orchis militaris L.
Orchidaceae Orchidaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


è l’unica specie del genere Ophrys, le cui pian- pur essendo più mesofila delle Ophrys, questa
te sfruttano gli insetti per l’impollinazione, orchidea frequenta, nelle Dolomiti d’Ampez-
a crescere nelle Dolomiti e a raggiungere la zo, i medesimi ambienti della specie prece-
quota del piano montano. È specie xerofila e dente, ovvero orli boschivi xerofili; si spinge
termofila, come tutte le congeneri, e cresce in anch’essa fino a 1.500 di quota, nei pressi del
orli boschivi di pino silvestre o di mugheta, valico di Cimabanche.
nonché in pratelli aridi al margine di alluvioni
Periodo di fioritura:
torrentizie di fondovalle, sempre su substrato
calcareo-dolomitico. maggio-giugno.
Periodo di fioritura: Note biogeografiche:
giugno. è una specie euroasiatica, diffusa e mai abbon-
dante in gran parte della provincia di Belluno.
Note biogeografiche: Nelle Dolomiti d’Ampezzo è assai rara, e pre-
è una specie europea, diffusa e mai abbon- sente in 6 stazioni di fondovalle, al margine di
dante in gran parte della provincia di Bellu- boschi di pino silvestre sulla sinistra orogra-
no. Nelle Dolomiti d’Ampezzo è presente in fica della valle; le più consistenti sono presso
stazioni puntiformi, al margine di molti greti Brite de Val, Fraìna, Acquabona e Pra Danèl.
ghiaiosi di fondovalle e delle pinete di pino
Grado di minaccia:
silvestre in sinistra orografica della valle, da
Fiames a Dogana Vecchia; è presente anche nella lista rossa della Provincia di Belluno.
alla base del Col Druscié e lungo l’Ansiei.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

156 157
Orchis ustulata L. Orobanche purpurea Jacq. = Phelipanche purpurea Sojàk
= Neotinea ustulata R. M. Bateman, Pridgeon & M. W. Chase Orchidaceae Orobanchaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


cresce nei prati magri, preferibilmente da priva di clorofilla come tutte le congeneri, si
sfalcio, ma anche pascolati, seppure in modo caratterizza per essere una delle poche Oro-
non intensivo; è indifferente al substrato ed banche di colore violaceo; in genere è parassi-
è piuttosto eliofila, pur adattandosi anche a ta su piante del genere Achillea. È una specie
condizioni di orlo. In Ampezzo si spinge fino relativamente xerofila e termofila, indifferente
a 1.700 metri, ma predilige prati più termofili al substrato, che non si spinge oltre il piano
sul fondovalle, non concimati. montano.
Periodo di fioritura: Periodo di fioritura:
maggio-giugno. maggio-giugno.
Note biogeografiche: Note biogeografiche:
è specie europeo-caucasica presente in tutto specie sud-europeo-sud-siberiana, presente in
il Veneto, ma ovunque piuttosto sporadica. È tutto il Veneto; è stata rinvenuta solo di recen-
analogamente localizzata anche in provincia te in provincia di Belluno, ove conta presenze
di Belluno, ove patisce l’imboschimento spon- molto limitate. A Cortina è stata rilevata da
taneo degli ex-prati; in Ampezzo è rara e conta qualche anno in un’unica stazione, in un prato
3-4 stazioni di fondovalle, a Tamarìn, Cadin e arido nei pressi di Zuel; è presente e un po’
sulle Pales de Romerlo; più in quota cresce an- più diffusa anche nell’Alto Agordino e sulle
che sotto i Crepe de Ucèra e a Ra Stua. pendici de La Sentinella, a San Vito.
Grado di minaccia: Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno. nella lista rossa della Provincia di Belluno.

158 159
Oxytropis campestris (L.) DC. Pedicularis hacquetii Graf
Fabaceae Orobanchaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


cresce in praterie di alta quota sopra i 1.900 vegeta in consorzi di alte erbe e in orli boschi-
metri, su substrati preferibilmente vulcanici vi piuttosto igrofili, dove può trovare terreni
o, quantomeno, terrigeni. Vegeta in pascoli a pingui e fertili. Si limita al piano montano e a
curvuleto o nardeto, nonché su elineti di cre- Vervei raggiunge i 1.550 metri di quota. È una
sta e su pendii a Festuca varia, ove forma con- specie di taglia notevole, forse la più grande
sorzi generalmente abbastanza numerosi. delle Pedicularis, scoperta solo di recente in
territorio ampezzano, ove si trova quasi al li-
Periodo di fioritura:
mite di areale.
luglio - agosto.
Periodo di fioritura:
Note biogeografiche:
giugno - luglio.
specie eurosibirica, presente sulle montagne
venete, con particolare frequenza in quelle Note biogeografiche:
di Belluno. Si concentra sui massicci silicei è una specie orofila sud-est europea, presente
dell’Alto Agordino e del Comelico; a Cortina in Italia solo sulle Alpi di nord-est, e in Veneto
è presente in un’unica stazione presso il Passo solo in provincia di Belluno, dove è piuttosto
Falzarego, mentre risulta più abbondante sul- localizzata, seppure non minacciata. A Corti-
le creste del Passo Giau. na è molto rara e cresce in due sole stazioni,
a Vervei e sulla sponda destra dell’Ansiei a
Grado di minaccia:
Valbona; altre stazioni sono di poco esterne al
Specie non minacciata, di interesse locale (IL). confine verso est e verso sud.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

160 161
Pedicularis palustris L. Pedicularis recutita L.
Orobanchaceae Orobanchaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


vegeta in torbiere intermedie e basse, anche di specie tipica dei megaforbieti subalpini, o in
scorrimento ed è indifferente al substrato; si aree sorgentizie con arbusteti a salici o in alne-
spinge dal fondovalle fino al piano subalpino. te a ontano verde; è tendenzialmente acidofi-
Pur non essendo minacciata, è ovunque in re- la, ma non disdegna substrati calcarei ricchi di
gresso, a causa della sua scarsa tolleranza al humus acidificato. È anche piuttosto igrofila e
pascolo, all’eutrofizzazione e all’inaridimento sciafila, ma sui Piani di Cengia e di Lavaredo,
delle zone umide. ad esempio, cresce in aree molto aperte e so-
leggiate.
Periodo di fioritura:
giugno - luglio. Periodo di fioritura:
giugno - luglio.
Note biogeografiche:
è una specie artico-alpina, presente nelle pro- Note biogeografiche:
vince montane del Veneto. In provincia di Bel- è una specie endemica alpica, presente nelle
luno è presente, ma mai abbondante, in molte province montane del Veneto. In provincia
zone umide; analogamente accade per diverse di Belluno è piuttosto diffusa, soprattutto ai
torbiere ampezzane; In Son dei Prade, Colfié- margini dei consorzi a ontano verde dell’Alto
re, Prenzèra de Lago, Lariéto e Pian de ra Bi- Agordino e del Comelico; in Ampezzo è spe-
gontina sono i siti più significativi. cie rara e limitata ai versanti settentrionali del-
le Cinque Torri (Landrìes), del Sorapìs e dei
Grado di minaccia:
Crepe di Rudavoi.
nella lista rossa della Provincia di Belluno.
Grado di minaccia:
Specie non minacciata, di interesse locale (IL).

162 163
Persicaria amphibia (L.) Delarbre Physoplexis comosa (L.) Schur
Polygonaceae Campanulaceae

Ecologia e habitat:
vegeta nelle acque ferme di pozze e laghetti,
dove forma talvolta una vera e propria fascia
di vegetazione; è specie radicante, che può
avere rizomi anche molto lunghi ed ha foglie
piatte e galleggianti. È diffusa dalla pianura
fino al piano montano e a Cortina è prossima
al limite altitudinale. Può tollerare una certa
eutrofizzazione delle acque, ma è comunque
vulnerabile.
Periodo di fioritura:
luglio - agosto.
Note biogeografiche:
è una specie cosmopolita, diffusa con maggio-
re frequenza in pianura. In provincia di Bel-
luno è piuttosto localizzata; a Cortina conta
un’unica stazione acquatica, sulle sponde del
Lago di Pianòzes, con una popolazione abba-
Ecologia e habitat:
stanza vitale. Sono state censite almeno altre è una specie casmofita, tipicamente legata alle
due stazioni, a Socus e a Zuel, in cui si è ri- rupi strapiombanti, ove si associa spesso ad
scontrata la pianta in forma terrestre (anfibia). altri endemismi che occupano la medesima
nicchia ecologica (ad es. Asplenium seelosii). È
Grado di minaccia: imbrifuga e relativamente termofila, ma ve-
nella lista rossa della Provincia di Belluno. geta anche su pareti ombrose; nelle Dolomiti
d’Ampezzo cresce dalle rocce di fondovalle
(Grotte di Volpèra) fino a 2.500 metri di quota,
di preferenza su dolomite e meno su calcare.
Periodo di fioritura:
luglio - agosto.
Note biogeografiche:
è una specie endemica delle Alpi centro-orien-
tali, diffusa nelle province montane del Vene-
to e in tutta la provincia di Belluno. In Am-
pezzo cresce su tutte le pareti dolomitiche, su
ogni massiccio montuoso della valle.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.
Viene citata in quanto specie di grande bellez-
za e di interesse nazionale, ma a livello locale
non presenta alcun tipo di vulnerabilità. Fa
parte dell’elenco europeo delle “policy spe-
cies” (Aall. IV della direttiva “Habitat”).

164 165
Pilosella aurantiaca (L.) F.W. Schultz & Sch. Bip. Plantago atrata Hoppe ssp. atrata
Asteraceae Plantaginaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


cresce in praterie subalpine tendenzialmente vegeta in praterie e pascoli alpini al di sopra
acidofile, quali i nardeti o alcuni pascoli a Fe- dei 1.500 metri, preferibilmente su substrato
stuca; può risultare intollerante al pascolo in- calcareo. È una specie mesofila dal punto di
tensivo. Si spinge fino a 2.400 metri di quota vista dell’umidità. Tollera discretamente il pa-
ed è tendenzialmente eliofila. Come per tutte scolo pascolo ed elevate quantità di nutrienti,
le specie del genere |i come come molte specie del genere Plantago.
ilosella, si tratta di un genere di difficile deter-
Periodo di fioritura:
minazione, per specialsti.
giugno - luglio.
Periodo di fioritura:
Note biogeografiche:
luglio - agosto.
è una specie orofila sud-europea, presente
Note biogeografiche: in Veneto soprattutto nell’area prealpina oc-
è una specie europea, diffusa nelle regioni cidentale. In provincia di Belluno è molto
alpine e nelle province montane del Veneto. rara, ed è presente solo in Alpago, a Cortina
Nel Bellunese è abbastanza diffusa sui massic- e nell’Alto Comelico. In Ampezzo vegeta con
ci ove siano presenti praterie a nardeto, e in pochi individui in un’unica stazione, nei pres-
particolare nell’Alto Agordino e in Comelico; si della Croš del Griš. È presente sporadica-
a Cortina è specie rara, presente sui Prade de mente anche sui pascoli di Pratopiazza e del
Pocol, a Cióstego e sulle Pales de Rucurto. Passo Monte Croce Comelico.
Grado di minaccia: Grado di minaccia:
Specie non minacciata, di interesse locale (IL). nella lista rossa della Provincia di Belluno.

166 167
Platanthera chlorantha (Custer) Rchb. Poa cenisia All.
Orchidaceae Poaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


cresce in prati magri e orli boschivi, nelle zone cresce in macereti di altitudine con una certa
più calde della valle, spingendosi fino a 1.400 componente terrigena e in macereti alluviona-
metri di quota. È una specie termofila e, nelle li a quote inferiori, ove può essere stata fluita-
Dolomiti d’Ampezzo, tendenzialmente xerofi- ta a valle; in tal caso cresce nella vegetazione
la; si trova di preferenza al limitare di boschi dei greti, associata a Petasites paradoxus. La
di pino silvestre o larice. È di gran lunga meno presenza accertata in Ampezzo si riferisce a
frequente dalla congenere P. bifolia. questo secondo tipo di habitat.
Periodo di fioritura: Periodo di fioritura:
giugno - luglio. luglio - agosto.
Note biogeografiche: Note biogeografiche:
è una specie eurosiberiana, presente in quasi è una specie endemica alpica, diffusa princi-
tutto il Veneto, ove risulta piuttosto diffusa; palmente nei settori centro-occidentali; in Ve-
analogamente, sia pure meno frequente, lo neto è presente solo nelle province di Belluno
è in provincia di Belluno. A Cortina è specie e Vicenza, ove è molto rara. Nel Bellunese è
rara, in quanto si trova al limite di espansio- stata riaccertata una vecchia segnalazione di
ne altitudinale; sono note tre stazioni, presso Cortina, sul greto del Boite presso Pian de
Zuel, a Fraina e vicino al Lagušin. ra Spines, che costituisce attualmente l’unica
dell’area di studio e una delle poche della pro-
Grado di minaccia:
vincia.
nella lista rossa della Provincia di Belluno.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

168 169
Polemonium caeruleum L. Polygala forojulensis A. Kern.
Polemoniaceae Polygalaceae

Ecologia e habitat:
cresce su prati aridi e ghiaie più o meno con-
solidate, al margine delle mughete del piano
montano, ma anche sulle alluvioni del Boite. È
specie xerofila, termofila e amante dei substra-
ti calcareo-dolomitici; a Cortina non si spinge
oltre i 1.500 metri di quota.
Periodo di fioritura:
giugno - luglio.
Note biogeografiche:
è una specie endemica alpica, diffusa sul ver-
sante meridionale delle Alpi e presente in tutte
le province montane del Veneto. Nel Bellunese
è diffusa, seppur in modo localizzato, mentre
Ecologia e habitat: a Cortina è specie rara, limitata, come molte
altre, ai versanti basali della sinistra orografica
le stazioni primarie di questa bella e vistosa della valle; sono note le stazioni alla base della
specie sono megaforbieti subalpini e stazioni Punta Nera e sul greto del Boite, sopra e sotto
di orlo ad alte erbe, dal fondovalle fin oltre i Dogana Vecchia.
2.000 metri di quota; cresce su terreni pingui
ed è tollerante dal punto di vista dell’acidità. Grado di minaccia:
Predilige aree a clima continentale e mostra Specie non minacciata, di interesse locale (IL).
una certa tendenza all’espansione e all’occu-
pazione di nicchie ecologiche esterne al suo
areale.
Periodo di fioritura:
luglio - agosto.
Note biogeografiche:
è specie circumboreale, presente nelle regio-
ni alpine centrali. Il suo areale primario non
comprende le Dolomiti, ma negli ultimi de-
cenni si è naturalizzata localmente nelle zone
più settentrionali di questo territorio. In pro-
vincia di Belluno è nota per Sappada, Livinal-
longo, Rocca Pietore e Cortina, dove ha già da
tempo colonizzato, stabilmente, alcune sta-
zioni; quelle attualmente certe sono le sponde
terminali del torrente Costeana e l’area circo-
stante le malghe di Fedarola; è presente anche
in Valle di Landro.
Grado di minaccia:
Specie non minacciata, di interesse locale (IL).

170 171
Polystichum x illyricum (Borbàs) Hahne Potamogeton alpinus Balb.
Dryopteridaceae Potamogetonaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


si tratta di un ibrido fra due specie di felci: è una pianta acquatica, come tutte le congene-
Polystichum lonchitis e P. aculeatum; la prima ri e vive nelle acque fredde e oligotrofiche dei
abbastanza frequente e microterma, la secon- laghi alpini, fino a 2.300 metri di quota. Nelle
da più rara nei boschi di Ampezzo. Entrambi situazioni più favorevoli forma una cintura di
i progenitori e anche l’ibrido, di conseguenza, vegetazione ben definita; è poco tollerante alle
vegetano in forre rupestri, molto umide e con variazioni di livello dell’acqua e, in parte, an-
buon accumulo di humus e sostanza organica che all’eutrofizzazione ed è perciò specie assai
nel suolo. Il piano vegetativo è quello monta- vulnerabile.
no, su versanti ombrosi, con copertura foresta-
Periodo di fioritura:
le di piceo-faggeto o abieteto.
giugno - agosto.
Periodo di sporificazione:
Note biogeografiche:
luglio - agosto.
ha distribuzione circumboreale, in Veneto è
Note biogeografiche: presente solo in provincia di Belluno; quivi
come le specie progenitrici, è un elemento cir- è confinato in tre stazioni, all’estremo settore
cumboreale, presente nel nord-est italiano. In nord-ovest provinciale. A Cortina è rarissimo
provincia di Belluno è un ibrido che si forma e presente in due delle tre stazioni, con un
molto raramente, ove si verificano la contem- numero molto limitato di individui, ovvero
poranea presenza dei progenitori e le partico- il Lago Grande di Fòses e il Lago di Fedèra;
lari condizioni ecologiche dell’habitat di forra. la terza è il poco lontano laghetto di Gerda
A Cortina è stata rilevata nelle zone più angu- (Settsass). La specie risulta invece particolar-
ste de Ra Beguzèra. mente abbondante nei laghi di Senes e Foje-
döra.
Grado di minaccia:
entità assai rara, di interesse locale (IL), la cui Grado di minaccia:
vulnerabilità non può essere valutata a livello nella lista rossa della Provincia di Belluno.
di specie.

172 173
Potamogeton filiformis Pers. = Stuckenia filiformis (Pers.) Börner Potamogeton lucens L.
Potamogetonaceae Potamogetonaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


vive in laghetti di alta quota, anche delle di- vive in laghi e pozze, dalla pianura fino al pia-
mensioni di una pozza, e può tollerare, più di no montano; a Cortina raggiunge i 1.200 me-
altre specie congeneri, eventuali variazioni del tri di quota; è più tollerante di altre congeneri
livello dell’acqua; nelle Dolomiti vive in acque alla temperatura e può sopportare livelli medi
basse e molto limpide ed è anche piuttosto di eutrofizzazione. Vive anche in acque pro-
eliofila. È tuttavia assai oligotrofica e quindi fonde, dove sviluppa lunghi fusti subacquei.
vulnerabile a qualunque tipo di inquinamento
Periodo di fioritura:
organico, anche da sovrapascolamento, delle
aree circostanti. giugno - agosto.
Periodo di fioritura: Note biogeografiche:
giugno - agosto. è una specie circumboreale, presente in gran
parte del Veneto, dove vive generalmente a
Note biogeografiche: quote planiziali e collinari. In provincia di Bel-
è una specie cosmopolita, presente, in Vene- luno è specie rara e a Cortina raggiunge il suo
to, solo nella provincia di Belluno, ove rimane limite altitudinale, essendo presente nell’uni-
confinata all’estremo nord-ovest, ovvero nella ca stazione del lago di Pianòzes.
nostra area di studio. Quivi si trova solamente
Grado di minaccia:
nel Lago Grande di Fòses, nel Lago di Valpa-
rola e in alcune pozze degli altipiani di Lava- nella lista rossa della Provincia di Belluno.
redo e di Cengia. Presente anche in alcuni la-
ghetti dell’altipiano delle Cunturìnes.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

174 175
Potamogeton perfoliatus L. Potentilla brauneana Hoppe
Potamogetonaceae Rosaceae

Ecologia e habitat:
è una delle specie guida delle vallette nivali su
Ecologia e habitat: substrato calcareo; vive quindi al di sopra dei
vive in laghi anche profondi, ove sviluppa 2.000 metri e può raggiungere anche i 3.000
lunghi fusti, come la specie precedente; è piut- metri di quota ove la morfologia del terreno
tosto tollerante in termini di eutrofizzazione glielo consente. Si localizza nelle depressioni
e predilige acque tendenzialmente alcaline. con un minimo di substrato terrigeno e pen-
Vive dalla pianura fino al piano subalpino, denza ridotta. Nelle Dolomiti d’Ampezzo è
ove raggiunge i 1.700 metri di quota. spesso associata a Gnaphalium hoppeanum e Sa-
Periodo di fioritura: gina saginoides.
giugno - agosto. Periodo di fioritura:
Note biogeografiche: luglio - agosto.
è una specie cosmopolita, presente in tutto il Note biogeografiche:
Veneto. In provincia di Belluno è stata con- è una specie orofita sud-est europea, presente
siderata estinta per un periodo, fino a quan- nelle province montane del Veneto. In provin-
do non è stata ritrovata al Lago di Misurina, cia di Belluno è piuttosto diffusa e non presen-
unica presenza attualmente accertata, con una ta problemi di vulnerabilità; parimenti, nelle
buona popolazione. Un tempo era presente Dolomiti d’Ampezzo è diffusa su tutti i mas-
pure a Cortina, nel Lago di Costalareš, prima sicci montuosi, con versanti non troppo acclivi
che esso fosse bonificato e prosciugato. e a innevamento prolungato.
Grado di minaccia: Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno. nella lista rossa della Provincia di Belluno.

176 177
Potentilla palustris (L.) Scop. Primula elatior agg. (L.) Hill
Rosaceae Primulaceae

Ecologia e habitat:
cresce su prati pingui dei piani montano e
subalpino, nonché in radure boschive; ha fio-
ritura precoce come molte primule; predilige
terreni basici o neutri, anche vulcanici, e re-
lativamente ricchi di humus. È mesofila dal
punto di vista dell’umidità e si spinge fino a
2.300 metri di quota. La sottospecie intricata
dell’aggregato P. elatior sembra essere la spe-
cie prevalente nelle Dolomiti e quindi anche
in Ampezzo.
Periodo di fioritura:
aprile - giugno.
Note biogeografiche:
è una specie europea diffusa nelle province
montane del Veneto. In provincia di Belluno è
diffusa localmente, soprattutto nei settori occi-
dentali; a Cortina non è molto frequente ed è
Ecologia e habitat: presente soprattutto sui prati e pascoli da Po-
col verso il Passo Falzarego; altre due stazioni
è una specie di torbiera intermedia o alta, che sono segnalate a Ra Stua e presso i Laghi di
non disdegna nemmeno alcune cinture peri- Rufiédo.
lacuali con livello idrico variabile e una certa
acidità di base; si spinge fino a 2.300 metri di Grado di minaccia:
altitudine. È vulnerabile al disseccamento del- Specie non minacciata, di interesse locale (IL).
le torbiere o a prosciugamenti troppo prolun-
gati, nonché all’eutrofizzazione e al calpestìo
di un eventuale pascolamento in torbiera.
Periodo di fioritura:
giugno - agosto.
Note biogeografiche:
è una specie circumboreale presente in Vene-
to solamente nella provincia di Belluno; qui-
vi rimane confinata alle torbiere della parte
più settentrionale e risulta assai localizzata. A
Cortina è rarissima e presente solo nella tor-
biera di Fòses, mentre risulta più consistente
ai Laghi di Antorno e Misurina; forma buone
popolazioni anche nelle torbiere dell’Alto Co-
melico e dell’Alta Pusteria.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

178 179
Primula halleri J. F. Gmel. Primula tyrolensis Schott
Primulaceae Primulaceae Endemica

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


vegeta nelle praterie alpine a Sesleria su sub- questa preziosa specie vegeta sulle rupi dolo-
strato calcareo e su terreni superficiali o in mitiche e nella nostra area si localizza su pa-
parte rocciosi; nelle Dolomiti d’Ampezzo non reti ombrose e talvolta anche stillicidiose. Le
disdegna le aree carsiche. Può vegetare anche stazioni presenti nelle Dolomiti d’Ampezzo
su substrati silicei, come al Passo Giau. Prefe- si trovano fra i 1.400 e i 2.300 metri di quota,
risce pendii esposti a meridione, relativamen- anche se in certe località delle Dolomiti me-
te xerici e vegeta fra i 1.600 e i 2.500 metri di ridionali può spingersi fin sotto i 1.000 metri.
quota.
Periodo di fioritura:
Periodo di fioritura: maggio - giugno.
giugno - luglio.
Note biogeografiche:
Note biogeografiche: è uno dei più tipici endemismi dolomitici, il
è una specie orofita sud-est europea, presente cui areale non copre tuttavia tutte le Dolomiti,
nelle province montane del Veneto. In pro- ma in prevalenza quelle meridionali, dove è
vincia di Belluno è diffusa localmente, in tut- anche abbondante e certamente non vulnera-
ti i settori calcareo-dolomitici; a Cortina non bile. A Cortina raggiunge il suo limite nord-
è molto frequente ed è presente soprattutto occidentale di espansione, è da considerare
nell’area carsica di Fòses e Senes; cresce an- rara e confinata al versante nord del massiccio
che sul Col dei Bòs, sul Nuvolau e sui Piani di del Sorapìs, dalle Cime di Marcuoira ai Lan-
Longeres e Lavaredo. dre Scure. È assente in Alto Adige, mentre in
Trentino è presente solo nel Primiero; più fre-
Grado di minaccia:
quente nelle Dolomiti Friulane.
Specie non minacciata, di interesse locale (IL).
Grado di minaccia:
Specie non minacciata, di interesse locale (IL).

180 181
Prunus padus L. Pulmonaria australis (Murr) W. Sauer
Rosaceae Boraginaceae

Ecologia e habitat:
cresce in boschetti ripariali, associato ad on-
tano bianco, frassino o salici, ma a Cortina è
presente anche in numerose aree franose a
substrato argilloso, ove forma dei piccoli con-
sorzi a siepe assieme ad altri arbusti. È specie
di fondovalle, che si spinge fino a 1.500 metri
verso Cimabanche; è mesofila dal punto di vi-
sta del suolo e dell’umidità, ma predilige ter-
reni non troppo drenanti.
Periodo di fioritura:
maggio - giugno.
Note biogeografiche:
è una specie eurosiberiana; in Veneto si trova
allo stato spontaneo solo in provincia di Bellu-
no, ove è diffusa, ma non comune. A Cortina
è presente negli alvei di quasi tutti i corsi d’ac-
qua del fondovalle, nonché in una stazione
disgiunta e ben dotata sulle sponde dei Laghi
di Rufiédo.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno. Ecologia e habitat:
specie a fioritura precoce e ad ampio spettro
ecologico, che nelle Dolomiti cresce in praterie
subalpine, anche acidificate, fino a 2.200 metri
di quota e in esposizioni soleggiate. A Corti-
na vegeta in pascoli al limite superiore della
vegetazione arborea, su terreni evoluti, pog-
gianti su substrati marnosi della Formazione
di Travenanzes e del Cretaceo.
Periodo di fioritura:
aprile - maggio.
Note biogeografiche:
è specie endemica delle Alpi, presente nelle
province montane del Veneto. In provincia di
Belluno è piuttosto diffusa, mentre in Ampez-
zo risulta più localizzata, e limitata ai pascoli
di Falzarego, Lerosa e Fòses.
Grado di minaccia:
Specie non minacciata, di interesse locale (IL).

182 183
Pulsatilla vernalis (L.) Mill. Pyrola chlorantha Sw.
Ranunculaceae Ericaceae

Ecologia e habitat:
cresce in boschi fitti e ombrosi, ricchi di lettiera
e relativamente termofili, sia in pinete di pino
silvestre, sia in peccete o faggete. È mesofila
dal punto di vista dell’umidità e della fertilità,
mentre tende a prediligere substrati basici, an-
che se con humus acidificato.
Periodo di fioritura:
giugno - luglio.
Note biogeografiche:
specie circumboreale, presente nelle province
montane del Veneto. In provincia di Belluno è
specie rara e limitata ai settori centro-setten-
trionali; a Cortina è a sua volta rara, in alcuni
boschi del fondovalle, a sud del centro abita-
to, su entrambi i versanti della valle; Mandres,
Ciampusto, I Laghe e Ra Frata sono le stazioni
note.
Ecologia e habitat: Grado di minaccia:
specie a fioritura precoce, che forma estese nella lista rossa della Provincia di Belluno.
fioriture all’immediato sciogliersi delle nevi;
cresce nelle praterie alpine e subalpine, su tut-
ti i tipi di substrati. Le fioriture dei nardeti e
curvuleti acidofili sono più copiose rispetto a
quelle dei firmeti; vegeta comunque bene an-
che su lembi discontinui di prateria, alternati
a rocce o ghiaie.
Periodo di fioritura:
maggio - giugno.
Note biogeografiche:
specie artico-alpina, presente in Veneto so-
lamente nelle province di Vicenza e Belluno;
in quest’ultima risulta abbastanza diffusa,
soprattutto nella parte alta della provincia. A
Cortina è presente, ma non abbondante, su
quasi tutti i massicci montuosi; sembra man-
care verso est; le fioriture del Passo Giau sono
invece fra le più abbondanti e spettacolari del-
le Dolomiti.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

184 185
Ranunculus confervoides (Fr.) Fr. Ranunculus glacialis L.
ssp. eradicatus (Laest.) C.D.K. Cook = Ranunculus trichophyllus Chaix Ranunculaceae
Ranunculaceae

Ecologia e habitat:
vegeta alle maggiori altitudini nell’Arco Alpi-
no, vegeta al di sopra dei 2.300 metri e sulle
Alpi occidentali può raggiungere la quota re-
cord di 4.000 metri. Cresce su macereti silicei,
anche mobili, in prossimità delle forcelle o in
esposizione nord, sempre in zone a inneva-
mento prolungato. Ha petali bianchi, ma non
sono infrequenti esemplari e popolazioni con
colore rosa, talvolta anche carico.
Periodo di fioritura:
giugno - luglio.
Note biogeografiche:
specie artico-alpina, presente in Veneto sola-
mente nel bellunese, ove risulta diffusa sui
massicci silicei della parte alta della provincia.
Nel perimetro ampezzano non è presente per
la mancanza dei substrati adatti; lo è tuttavia
Ecologia e habitat: nell’alto bacino della Costeana, presso la For-
cella Giau; risulta più abbondante sul Padon,
vive in acque ferme o lentamente fluenti, a sul Col di Lana e sulla Cresta di Confine del
quote comprese fra i 1.200 e i 2.300 metri; a dif- Comelico.
ferenza della sottospecie nominale, che vive
anche in zone di pianura ed è radicante, la ssp. Grado di minaccia:
eradicatus non è ancorata a terra, risulta meno nella lista rossa della Provincia di Belluno.
frequente e non legata ad ambienti di acqua
corrente. Vive in acque limpide e fredde, ma
può tollerare un moderato grado di eutrofiz-
zazione.
Periodo di fioritura:
luglio - agosto.
Note biogeografiche:
specie artico-alpina, presente nelle province
montane del Veneto; abbastanza diffusa negli
specchi d’acqua del bellunese, a Cortina è se-
gnalata in tre stazioni; nei laghetti di Noulù
e d’Ajal e, con una buona popolazione, nel
Lago di Fedèra. È presente anche a Misurina,
nell’alto corso dell’Ansiei, probabilmente con
la ssp. trichophyllus.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

186 187
Ranunculus kuepferi Greuter & Burdet ssp. orientalis W. Huber Ranunculus parnassifolius L.
Ranunculaceae Ranunculaceae

Ecologia e habitat:
questo emblema di rarità cresce su macereti
calcarei con componente terrigena, tenden-
zialmente consolidati e su pendenze non ec-
cessive; nell’area di studio predilige i substrati
marnoso-argillosi della Formazione di Trave-
nanzes.
Ecologia e habitat: Periodo di fioritura:
vive in pascoli di altitudine su suolo acido o giugno - luglio.
decalcificato, a quote comprese fra i 1.800 e i Note biogeografiche:
2.500 metri. Predilige le praterie a curvuleto
o anche, nelle Dolomiti d’Ampezzo, a elineto, specie orofita sud-ovest europea, presente in
dove condivide lo stesso habitat della Pulsa- Veneto solamente nel bellunese, ove risulta ra-
tilla vernalis; ha fioritura abbastanza precoce, rissima e presente in un’unica stazione, com-
poco dopo lo scioglimento delle nevi. presa nella nostra area di studio e scoperta a
suo tempo da Rinaldo Zardini. Si tratta delle
Periodo di fioritura: pertinenze della Forcella Longeres, alle falde
maggio - giugno. meridionali delle Tre Cime di Lavaredo. In
tutte le Alpi Orientali la specie si trova sola-
Note biogeografiche: mente in altre quattro stazioni. Un’antica se-
specie orofita sud-ovest europea, presente gnalazione di Pampanini, sulla fede di Huter
in Veneto solamente nel bellunese, ove risul- (1889), per il versante est del Nuvolau, è stata
ta diffusa sui massicci silicei della parte alta più volte oggetto di verifica, ma senza succes-
della provincia. A Cortina è segnalato sulle so e, pertanto, resta da confermare.
praterie di Fòses, laddove i substrati del Rosso La specie è molto vulnerabile a qualsiasi mo-
Ammonitico risultano meno basici dei calcari; vimento di terra effettuato nelle pertinenze
è presente in abbondanza anche sulle praterie del parcheggio delle Tre Cime e rischia l’estin-
del Passo Giau. zione locale.
Grado di minaccia: Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno. nella lista rossa della Provincia di Belluno.

188 189
Ranunculus seguieri Vill. Rhinanthus alectorolophus agg. (Scop.) Pollich
Ranunculaceae Orobanchaceae

Ecologia e habitat:
è un gruppo tipico delle praterie pingui di
fondovalle (arrenatereti), ancora falciate con
una certa regolarità e non troppo eutrofizzate
dalla concimazione. Diverse entità di difficile
attribuzione afferiscono all’aggregato alecto-
rolophus, comunque interessanti per la loro
ecologia. Tutte prediligono substrati basici e
terreni mediamente umidi, fino a 1.700 metri
di quota; nei prati magri ampezzani, a secon-
da dell’andamento climatico primaverile, si
possono formare delle vistose e caratteristiche
fioriture a luglio, assieme a Salvia pratensis e
Onobrychis viciaefolia.
Periodo di fioritura:
giugno - agosto.
Note biogeografiche:
gruppo a corologia europea, piuttosto diffuso
sui prati montani del Veneto e del Bellunese.
Ecologia e habitat: A Cortina caratterizza uno specifico ambiente
colturale ed è diffuso su molti prati da sfalcio
cresce su macereti calcarei di alta quota con del fondovalle, anche dove la fienagione è sta-
componente terrigena o decalcificati e, al pari ta interrotta da qualche anno.
della specie precedente, predilige i substrati
marnoso-argillosi della Formazione di Trave- Grado di minaccia:
nanzes. La specie tollera anche il detrito mobi- nella lista rossa della Provincia di Belluno,
le, ma deve affondare le radici in substrati con ma localmente frequente.
buona capacità di ritenzione idrica; è specie
eliofila e si spinge dai 1.800 ai 2.600 metri di
quota.
Periodo di fioritura:
giugno - luglio.
Note biogeografiche:
specie orofita sud-ovest europea, come le con-
generi precedenti, presente in Veneto nelle
province di Vicenza e Belluno. In quest’ultima
è relativamente diffusa, soprattutto nella parte
alta della provincia. A Cortina conta una deci-
na di stazioni, dalla Croda Rossa, al Lagazuoi
– Col dei Bòs, Nuvolau e Lastoi de Formìn.
Grado di minaccia:
Specie non minacciata, di interesse locale (IL).

190 191
Rhizobotrya alpina Tausch Ribes alpinum L.
Brassicaceae Endemica Grossulariaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


fra le specie più nobili della flora dolomitica, vegeta normalmente in ambienti umidi di for-
segnalata nel secolo scorso sulla Croda Rossa ra o in aceri-frassineti, ma nelle Dolomiti si
da Degen, ma mai ritrovata. È legata a rocce e spinge anche in alta quota e può frequentare
sfasciumi dolomitici stabilizzati, ove sia pre- ambienti più aperti e soleggiati. In Ampez-
sente un periodico e consistente dilavamento zo è comunque una specie di fondovalle, che
meteorico, fattore che la rende almeno mini- vive in zone di orlo boschivo piuttosto pingui
mamente competitiva con altre specie glarei- e dove partecipa a consorzi in cui si trova in
cole più comuni; cresce fra i 2.100 e i 2.800 me- concorrenza con diverse altre specie arbusti-
tri di quota e predilige aree con innevamento ve.
sufficientemente prolungato. La specie è re-
Periodo di fioritura:
putata ovunque in regresso nel suo areale, a
causa della sua difficoltà a fiorire e produrre maggio - giugno.
seme, forse dovuta anche al cambiamento cli- Note biogeografiche:
matico in atto.
è una specie eurosibirica, presente nelle pro-
Periodo di fioritura: vince montane del Veneto e relativamente dif-
luglio - agosto. fusa in tutta la provincia di Belluno. A Cortina
è specie molto rara, finora rilevata in due sole
Note biogeografiche: stazioni e con ridotto numero di individui; nel
è un endemismo dolomitico ad areale ristret- frassineto di Cucagna e al margine del bosco
to, fra i più caratteristici, limitato al Trentino sopra il villaggio di Brite; è presente anche in
Alto Adige e al Veneto; vegeta nelle Dolomi- Valle di Landro.
ti sud-occidentali, comprese quelle vicentine,
Grado di minaccia:
ed ha nelle stazioni ampezzane il suo limite
nord-orientale. A Cortina è una specie estre- nella lista rossa della Provincia di Belluno.
mamente rara, che si concentra attorno al Sas
de Stria e alle pendici sud-occidentali del La-
gazuoi Piccolo, fino a Forcella Selares.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

192 193
Ribes petraeum Wulfen Ribes uva-crispa L.
Grossulariaceae Grossulariaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


vegeta normalmente in arbusteti subalpini a cresce in zone di orlo piuttosto xerofile, ove si
ontano verde o in zone pingui ad alte erbe, associa ad altre specie arbustive (Rosa, Rubus,
vicine ai corsi d’acqua. Predilige substrati aci- Berberis) a formare delle piccole siepi; mostra
dificati ed ha un range altitudinale che va dal una certa tendenza alla continentalità ed è an-
fondovalle (1.100 metri) fin oltre i 2.000 metri; che tendenzialmente eliofila. Come le sue con-
a Cortina rimane legato ad ambienti prossimi generi è stata spesso utilizzata in passato per
ai torrenti, anche per la scarsa diffusione delle fini antropici e può essere rinvenuta in stazio-
alnete. ni sinantropiche nei pressi dei villaggi.
Periodo di fioritura: Periodo di fioritura:
maggio - giugno. maggio - giugno.
Note biogeografiche: Note biogeografiche:
è una specie eurosibirica, come le sue conge- è una specie euroasiatica, e in Veneto è pre-
neri, è presente nelle province montane del sente solo in provincia di Belluno. A Cortina
Veneto ed è diffusa nella parte alta della pro- è specie rara, rilevata come spontanea in tre
vincia di Belluno. A Cortina è specie rara, fino- sole stazioni e con pochi individui; presso le
ra rilevata in tre sole stazioni e con pochi indi- Cascate di Fanes, alla base della rupe di Po-
vidui; presso le Fontanes di Rufiédo, nell’alveo destagno e nei pressi di Acquabona; è più ab-
del Boite sotto Acquabona e presso il Pian dei bondante nell’Alto Agordino e in Alta Badia.
Menìs; è presente anche poco a nord del valico
Grado di minaccia:
di Valparola ed è nota la bella e copiosa stazio-
ne dei Serrai di Sottoguda. nella lista rossa della Provincia di Belluno.
Grado di minaccia:
Specie non minacciata, di interesse locale (IL).

194 195
Rorippa islandica (Oeder) Borbás Rosa glauca Pourr
Brassicaceae Rosaceae

Ecologia e habitat:
è una specie anfibia, che nelle Dolomiti caratte-
rizza le sponde limose e periodicamente inon-
date di alcuni laghetti di alta quota, ove può
associarsi spesso ad altre specie dell’habitat
delle alluvioni dei torrenti glaciali, come Carex
bicolor. In Ampezzo cresce tuttavia a quota più
bassa (1.750 m.), presso una pozza in una ra-
dura boschiva; è marcatamente condizionata
dal calpestìo del bestiame al pascolo.
Periodo di fioritura:
luglio - agosto.
Note biogeografiche:
è una specie artico-alpina, presente nelle pro-
vince di Belluno e Vicenza, dov’è ovunque
molto rara. A Cortina è stata finora rilevata in
un’unica pozza, nel bosco pascolato di Lariéto;
è presente anche nei laghetti degli altipiani Ecologia e habitat:
delle Cunturìnes, di Lavaredo e di Cengia.
è una specie eliofila e xerofila, che tende a
Grado di minaccia: formare piccoli cespuglieti, assieme ad altre
nella lista rossa della Provincia di Belluno. rosacee arbustive (Prunus e Rubus), nonché a
Berberis e Ribes, al margine dei prati di fondo-
valle più soleggiati. In Ampezzo non supera
i 1.500 metri di quota, ma può spingersi dal
piano submontano a quello subalpino. Il ge-
nere Rosa è di difficile classificazione; la glau-
cescenza delle foglie di R. glauca può aiutare
nella sua identificazione.
Periodo di fioritura:
giugno - luglio.
Note biogeografiche:
è una specie orofita sud-europea, presente
sulle Alpi e sugli Appennini e nelle province
montane del Veneto. Nel bellunese è spora-
dica, ma piuttosto diffusa; a Cortina è specie
interessante in quanto conta poche stazioni,
sparse nei prati di fondovalle di Convento,
Manaigo, Saliéto e Zuel, segnalata anche pres-
so la Galleria di Pocol.
Grado di minaccia:
Specie non minacciata, di interesse locale (IL).

196 197
Salix caesia Vill Salix foetida Schleich.
Salicaceae Salicaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


come molti altri salici è legato alle sponde dei è legato ad aree sorgentizie o di scorrimento
corsi d’acqua e ad aree sorgentizie o di scorri- idrico, anche torbose, nei piani subalpino e al-
mento idrico, anche torbose, nei piani subalpi- pino, dai 1.500 ai 2.300 metri di quota. È specie
no e alpino, dai 1.500 ai 2.300 metri di quota. tendenzialmente continentale, che nell’area di
È specie tendenzialmente continentale, che studio tende ad associarsi alla specie prece-
nell’area di studio tende ad associarsi al con- dente, per formare consorzi arbustivi in aree
genere Salix foetida per formare consorzi arbu- poco drenanti, poggianti su terreni argillosi
stivi in aree poco drenanti, poggianti su terre- delle Formazioni di Travenanzes e di San Cas-
ni argillosi della Formazione di Travenanzes. siano.
Periodo di fioritura: Periodo di fioritura:
giugno - luglio. giugno - luglio.
Note biogeografiche: Note biogeografiche:
è una specie endemica delle Alpi, presente in è una specie endemica delle Alpi, presente in
Veneto solamente nella provincia di Belluno, Veneto solamente nella provincia di Belluno,
dove ha una distribuzione frammentaria, li- dove ha una distribuzione frammentaria, li-
mitata al settore nord-occidentale. A Cortina è mitata al settore nord-occidentale. A Cortina è
specie localizzata solo ad ovest della valle, in specie localizzata solo nel settore occidentale,
prossimità dei valichi di Falzarego e Valparo- presso i valichi di Falzarego, Valparola e Giau,
la, nonché attorno alle Cinque Torri. nonché attorno alle Cinque Torri; risulta rela-
tivamente più rara della specie precedente.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno. Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

198 199
Salix glaucosericea Flod. Salix rosmarinifolia L.
Salicaceae Salicaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


vegeta nelle brughiere subalpine ed alpine ad è una specie igrofila, di taglia modesta, che
ericacee, dove si mescola spesso al rododen- raramente supera il mezzo metro di altezza e
dro ferrugineo e all’azalea delle Alpi; predili- vegeta in ambienti di torbiera bassa alcalina,
ge versanti a innevamento prolungato e sub- dal livello del mare fino al piano altimontano.
strati non calcarei, ragione per cui nell’area Rispetto alle congeneri precedenti è specie a
di studio risulta assai localizzato. È anch’esso basso grado di continentalità; predilige terreni
tendenzialmente continentale, come le specie magri e acque oligotrofiche.
precedenti e si spinge da 1.500 a 2.400 metri
Periodo di fioritura:
di quota.
maggio - giugno.
Periodo di fioritura:
Note biogeografiche:
giugno - luglio.
è una specie sud-est europea, presente in di-
Note biogeografiche: verse province del Veneto; in provincia di Bel-
è una specie endemica delle Alpi, presente in luno ha distribuzione frammentaria ed è piut-
Veneto solamente nella provincia di Belluno, tosto localizzato. Nell’area di studio arriva a
dove è rara e limitata all’alto Agordino e al lambire i confini di Cortina, dove è presente
settore occidentale delle Dolomiti d’Ampez- nell’unica stazione del Parù Longo; si trova
zo. Nell’area di studio si trova solo a sud del inoltre in un paio di torbiere sulla destra oro-
Passo Falzarego e, fuori confine, sul versante grafica della Val d’Ansiei e sul versante sud
nord del Passo Giau. della Rocchetta.
Grado di minaccia: Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno. nella lista rossa della Provincia di Belluno.

200 201
Sanguisorba officinalis L. Saussurea alpina (L.) DC.
Rosaceae Asteraceae

Ecologia e habitat:
vegeta in praterie umide da sfalcio, sia arrena-
tereti, sia prati magri a Molinia, dove si associa
tipicamente al Galium boereale, sia orli più pin-
gui a Filipendula ulmaria; a Cortina si mantiene
a quote comprese fra i 1.100 e i 1.300 metri.
Predilige terreni non troppo drenanti, prossi-
mi al fondovalle e regolarmente sfalciati; una
delle cause della sua rarefazione è certamente
l’abbandono dello sfalcio.
Periodo di fioritura:
giugno - agosto.
Note biogeografiche:
è una specie circumboreale, presente in Italia
centro-settentrionale e in gran parte del Ve-
neto, dove ha subìto un calo generalizzato e
risulta piuttosto rara; in provincia di Belluno
è molto localizzata e presente a Cortina, dove
cresce in diversi prati umidi del fondovalle,
a Misurina e al Passo Monte Croce Comeli-
co. L’area principale si trova sulla piana allu-
vionale di Campo di Sotto e di Saliéto; altre
stazioni disgiunte si trovano verso Convento, Ecologia e habitat:
Manaigo, Cojana e a Cadin.
vegeta in praterie discontinue ad Elyna, su cre-
Grado di minaccia: ste e dossi ventosi o altri siti di alta quota in
nella lista rossa della Provincia di Belluno. cui la neve staziona brevemente, su substrati
carbonatici, preferibilmente terrigeni (Forma-
zione di Tavenanzes, Rosso Ammonitico). Si
spinge dai 2.000 metri a 2.700 metri.
Periodo di fioritura:
luglio - agosto.
Note biogeografiche:
è una specie artico-alpina, presente in Veneto
nelle province di Vicenza e Belluno, in stazio-
ni sparse di alta quota, dove non è mai abbon-
dante. A Cortina occupa le creste più elevate
del Lagazuoi Piccolo e della Croda del Valon
Bianco; fuori confine è presente sulle ghiaie
meridionali delle Tre Cime di Lavaredo.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

202 203
Saxifraga adscendens L. Saxifraga facchinii W.D.J. Koch
Saxifragaceae Saxifragaceae Endemica

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


è una specie rupicola, che cresce tuttavia an- è una delle specie più nobili della flora delle
che su praterie magre, con roccia affiorante o Dolomiti e cresce ad alta quota solo su dolo-
a zolla discontinua, su substrato basico; predi- mia. Dove è più frequente, vegeta anche in
lige tavolati calcarei, elineti o firmeti, ma può aperta parete; nelle Dolomiti d’Ampezzo,
vegetare anche sulla roccia nuda. Nelle Preal- dov’è rarissima, predilige terrazzi rocciosi
pi cresce anche a 1.200 metri di altitudine; nel- subpianeggianti in zone di cresta, rigorosa-
le Dolomiti si spinge fino a 2.500 metri. È una mente al di sopra dei 2.700 metri di quota. La
specie biennale. sua scoperta a Cortina risale all’ultimo decen-
nio, in quanto i botanici del passato non l’ave-
Periodo di fioritura:
vano mai segnalata.
giugno - agosto.
Periodo di fioritura:
Note biogeografiche:
luglio - agosto.
è una specie mediterraneo-montana, presen-
te sulle montagne di tutta Italia e nel Veneto Note biogeografiche:
solamente nelle province di Verona e Belluno. è una specie endemica delle Dolomiti centro-
Quivi si concentra nei settori più a nord del occidentali, presente solo in Trentino-Alto
territorio provinciale; a Cortina è stata rileva- Adige e in provincia di Belluno. Qui è di-
ta in un’unica stazione, alla testata della Val stribuita solamente sui massicci dolomitici
Salata; due altre stazioni, fuori confine, si tro- dell’Agordino (Pale si San Martino, Marmo-
vano nei pressi della Cappella degli Alpini sui lada, Sella) e, marginalmente, nel settore più
Piani di Lavaredo e alla Forcella Giau. occidentale delle Dolomiti d’Ampezzo, ove
conta quattro sole stazioni: Monte Casale,
Grado di minaccia:
cresta nord della Tofana di Ròzes, parete sud
nella lista rossa della Provincia di Belluno. della Tofana di Mezzo e Terzo Torrione di Po-
medes. È una specie tipica di “nunatak”, che
si è differenziata durante le ere glaciali ed ha
trovato rifugio sulle cime più alte, rimaste sco-
perte dai ghiacci.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

204 205
Schoenus ferrugineus L. Scorzonera humilis L.
Cyperaceae Asteraceae

Ecologia e habitat:
è una specie di torbiera bassa basifila, che in
Ampezzo tende ad occupare zone umide con
scorrimento idrico, nelle quali è frequente-
mente associata a Carex davalliana. Si spinge
dalla pianura fino a 1.600 metri e può tollerare
anche un certo ombreggiamento; è sensibile
alla eutrofizzazione delle acque e pare vulne-
rabile anche all’invadenza della canna di pa-
lude (Phragmites australis).
Periodo di fioritura:
giugno - luglio.
Note biogeografiche:
è una specie europea, presente in Veneto solo
in provincia di Belluno, dove risulta localizza-
ta. A Cortina è rara e nota solamente in qual-
che palude attorno a Chiamulèra, a Col Ton-
do e al Lago di Tamarin dove si presenta in
popolamenti ridotti. In zona potrebbe essere
presente anche Schoenus intermedius, un ibrido
Ecologia e habitat:
stabilizzato fra Sc. ferrugineus e Sc. nigricans.
cresce in prati magri e umidi a Molinia o in
Grado di minaccia: torbiere basse basifile; vegeta particolarmente
nella lista rossa della Provincia di Belluno. bene nei molinieti ancora sottoposti a sfalcio
regolare, dove, alle quote più basse, si associa
a Sanguisorba officinalis e Galium boreale. Non
sopporta concimazioni eccessive e costipazio-
ni del suolo da parte di mezzi troppo pesanti.
Si spinge fino a 1.700 metri di quota.
Periodo di fioritura:
giugno - luglio.
Note biogeografiche:
è una specie europea, presente nelle regioni
centro-settentrionali italiane; in Veneto è pre-
sente solo nelle province di Treviso e Belluno.
Qui è distribuita in modo sporadico e localiz-
zato; a Cortina è abbastanza diffusa in tutti
prati magri e umidi del fondovalle; le popola-
zioni più rigogliose si riscontrano sui prati di
Cadin e di Convento.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

206 207
Scutellaria galericulata L. Sempervivum dolomiticum Facchini
Lamiaceae Crassulaceae Endemica

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


vegeta sul bordo di fiumi laghi e ristagni, in è il simbolo del Parco delle Dolomiti d’Am-
paludi a grandi carici o in canneti, parzial- pezzo, emblema dell’unicità e bellezza della
mente sommersi dall’acqua. Predilige acque flora dolomitica più nobile e rara. A nord di
tendenzialmente basiche e tollera bene anche Cortina e sugli altopiani Marebbani vegeta su
l’eutrofizzazione, ragione per cui non è rara in tavolati calcarei giurassici, di preferenza costi-
pianura. In area dolomitica è più termofila di tuiti da Rosso Ammonitico, ma anche da Cal-
altre piante igrofile e trova il suo limite altitu- cari Grigi, dove le sue rosette basali si ripro-
dinale verso i 1.200 metri. ducono per stoloni e danno vita ogni tanto ad
un fusto fiorifero. Cresce dal piano subalpino
Periodo di fioritura:
fino a 2.500 metri di quota ed è xerofila, come
giugno - agosto. tutte le piante grasse.
Note biogeografiche: Periodo di fioritura:
è una specie circumboreale, presente in quasi luglio - agosto.
tutta Italia e comune in tutto il Veneto, fatta
salva la provincia di Belluno, dov’è invece più Note biogeografiche:
rara e localizzata. A Cortina raggiunge il suo è un endemismo dolomitico fra i più caratteri-
limite altitudinale ed è confinata in un’unica stici, limitato al Veneto e Trentino Alto-Adige;
stazione, attorno ad una pozza nei pressi di in provincia di Belluno trova il suo hot-spot
Cojana. negli altopiani della Croda Rossa, ma si ritro-
va, seppur molto localizzato, anche su altri
Grado di minaccia:
massicci della parte occidentale della provin-
nella lista rossa della Provincia di Belluno. cia, fino alle Vette di Feltre. A Cortina è specie
rara, che cresce sparsa nell’area compresa fra
la Croda Rossa e le Lavinòres, spingendosi ol-
tre confine verso Senes e Fanes.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

208 209
Senecio viscosus L. Seseli gouanii Koch = Seseli kochii Beistr.
Asteraceae Apiaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


è una tipica specie ruderale, che nelle Dolomi- cresce su pendii arido-rupestri o direttamente
ti si comporta anche come nitrofila, vegetando su detriti consolidati di natura calcareo-do-
nei ripari sottoroccia frequentati da ungulati. lomitica; è specie termofila ed eliofila, che si
Cresce fin oltre i 2.000 metri di altitudine, è spinge dal piano fino a 1.500 metri di quota
eliofila e xerofila e tende ad evitare la pioggia nelle stazioni più calde.
battente; è piuttosto indifferente all’acidità del
Periodo di fioritura:
substrato e cresce su roccia o sfatticcio detri-
tico. agosto.
Periodo di fioritura: Note biogeografiche:
giugno - agosto. è una specie illirica, presente nelle regioni del
nord-est italiano e nelle province montane del
Note biogeografiche: Veneto. In provincia di Belluno è relativamen-
è una specie europea, presente nell’Italia cen- te diffusa sui versanti aridi della parte meri-
tro-settentrionale e, in Veneto, solamente nelle dionale, mentre si va rarefacendo verso nord.
province di Treviso e Belluno. In quest’ultima A Cortina raggiunge, come diverse altre spe-
cresce in località sparse e localizzate, data la cie illiriche, il suo limite nord-occidentale di
specificità del suo habitat; a Cortina è nota per areale, sul versante sud-est del Sorapìs; sono
le rupi basali della Rocca di Podestagno e dei note solo le stazioni alla base della Punta Nera,
Crepe de Ucèra, dove non sembra sfavorita sopra Piées de ra Mognes e Dogana Vecchia.
dal calpestìo degli arrampicatori alla base del-
Grado di minaccia:
le palestre di roccia.
nella lista rossa della Provincia di Belluno.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

210 211
Silene noctiflora L. Sparganium erectum L. ssp. neglectum (Beeby) K. Richt.
Caryophyllaceae Typhaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


è una specie sinantropica, che caratterizza i specie acquatica, che vive sulle sponde di
margini di alcune colture segetali su substrato corsi d’acqua lentamente fluenti o di pozze e
calcareo oppure zone ruderali, come i dintorni laghetti, con acque mesotrofiche o distrofiche
di stalle e fienili. Un tempo sicuramente più e non troppo fredde; è piuttosto indifferente
diffusa e presente nelle aree coltivate e nei vil- all’acidità e si spinge dalla pianura fino al pia-
laggi, è ora in forte regresso per la scomparsa no montano. Ove presente, tende a formare
dell’habitat che le è proprio e rimane confi- popolamenti abbastanza densi e coprenti.
nata alle poche aree dove sopravvive ancora
Periodo di fioritura:
qualche forma di agricoltura tradizionale; si
spinge fino a 1.200 metri di quota. luglio - agosto.
Periodo di fioritura: Note biogeografiche:
giugno - luglio. è una specie eurasiatica, presente in tutta Ita-
lia e in tutto il Veneto, ove risulta piuttosto co-
Note biogeografiche: mune, così come nel feltrino e nel bellunese. A
ha un’ampia distribuzione eurosibirica e an- Cortina è specie rara, in quanto ultimo avam-
che in Italia è diffusa nelle regioni del centro- posto verso nord; qui raggiunge il limite dei
nord; in Veneto si limita alle province mon- 1.700 metri di quota. L’unica stazione nota è
tane, dove sta mostrando notevoli segni di quella dei Laghi de ra Majorèra.
regressione. In provincia di Belluno è rara e
Grado di minaccia:
presente soprattutto nella parte settentrionale;
a Cortina conta un’unica stazione, nei pressi Specie non minacciata, di interesse locale (IL).
di un fienile a Zuel di Sotto, ma rischia l’estin-
zione locale.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

212 213
Sparganium natans L. Stachys palustris L.
Typhaceae Lamiaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


specie acquatica, che vive sulle sponde di poz- vegeta in prati pingui e acquitrinosi ad alte
ze e laghetti, con acque oligotrofiche o distrofi- erbe, spesso accompagnata da Filipendula ul-
che; è più microterma della specie precedente; maria; può vivere anche in prati umidi da sfal-
qui raggiunge i 1.800 metri. È vulnerabile alle cio a Molinia. È indifferente al substrato e pre-
variazioni eccessive del livello delle acque, ma dilige terreni comunque poco drenati e ricchi
a Cortina mostra una buona capacità di colo- di sostanza organica; vive dalla pianura fino a
nizzazione di pozze di neoformazione in zone 1.300 metri di quota.
franose e acquitrinose e cresce in popolazioni
Periodo di fioritura:
vitali.
luglio - agosto.
Periodo di fioritura:
Note biogeografiche:
luglio - agosto.
è una specie circumboreale, presente nell’Ita-
Note biogeografiche: lia centro-settentrionale e piuttosto comune in
è una specie eurosibirica, presente nell’Italia tutte le province del Veneto. In provincia di
centro-settentrionale e in Veneto solamen- Belluno è diffusa nel settore prealpino e si fa
te nelle province di Treviso e Belluno. In via via più sporadica procedendo verso nord;
quest’ultima è elemento raro e localizzato, che a Cortina è rara e localizzata, essendo stata ri-
si limita ad alcune stazioni nel settore nord; levata in un’unica stazione, alla base dei prati
a Cortina è a sua volta specie rara, nota per 6 di Convento.
stazioni, site per lo più lungo la valle del Rio
Grado di minaccia:
Bigontina; Parù Longo, Laghe de ra Majorèra,
Lago Scin, Lago dei Vence, Lago de Costalare- Specie non minacciata, di interesse locale (IL).
sc e, nel Parco, Parù de ra Ota.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

214 215
Succisa pratensis Moench Taraxacum pacheri Sch. Bip.
Caprifoliaceae Asteraceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


specie a fioritura tardiva, che cresce in zone vegeta in ambienti di valletta nivale, con accu-
acquitrinose o in prati umidi di fondovalle muli di limo glaciale, sui quali la specie tende
a Molinia, dei quali è uno degli elementi più ad insediarsi. Predilige aree subpianeggianti
caratterizzanti; le zone umide possono avere su substrato calcareo, ma poco drenante; nei
falda superficiale o anche scorrimento idrico rari siti dolomitici accertati vive a quote com-
in leggera pendenza. Tollera bene lo sfalcio, prese fra i 2.300 e i 2.700 metri, ma altrove può
ma può crescere anche in zone più cespugliate spingersi fino a 3.000 metri di quota.
ed ombreggiate, su terreni basici e fino a 1.500
metri di quota. Periodo di fioritura:
luglio - agosto.
Periodo di fioritura:
luglio - agosto. Note biogeografiche:
è un endemismo alpico, presente nelle Alpi
Note biogeografiche: centro-orientali e, in Italia, solo in Trentino
è una specie eurosibirica, presente in gran Alto Adige e in Veneto; la sua presenza nelle
parte d’Italia e del Veneto, dove mostra co- Dolomiti d’Ampezzo e in provincia di Belluno
munque segni di sofferenza per la riduzione è stata accertata di recente. Il ritrovamento di
dell’habitat che le è proprio. In provincia di questa rarissima specie nell’alto Vallone di La-
Belluno è diffusa nei settori meridionali e di- gazuoi costituisce un notevole arricchimento
viene più localizzata verso nord; a Cortina è nella check-list floristica del Parco, in quanto
una specie abbastanza rara, rilevata in sole 4 si tratta dell’unica stazione veneta e di una
stazioni: Parù Longo, I Ronche, Col Tondo e delle poche italiane.
Valbona; è più frequente nella media e bassa
Val d’Ansiei. Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.
Grado di minaccia:
Specie non minacciata, di interesse locale (IL).

216 217
Taraxacum sect. palustria Dahlst. Taxus baccata L.
Asteraceae Taxaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


appartiene a un genere critico, nel cui ambi- è l’albero più longevo fra le conifere presenti
to si riconosce abbastanza agevolmente que- sull’arco alpino; nelle Dolomiti interne è spe-
sto gruppo. Per determinazioni di dettaglio cie molto localizzata, a temperamento oceani-
a livello di singola entità sono necessari stu- co, le cui stazioni endalpiche hanno carattere
di specialistici. Nell’area di studio cresce su relitto. Vive in ambienti di forra, ombrosi e
sponde limose e periodicamente inondate di protetti dal vento, sotto la copertura di altre
alcuni laghetti o su scorticature in aree torbo- piante forestali; si spinge fino a 1600 metri di
se a substrato calcareo, ove si associa ad altre quota, ma è più frequente nei piceo-faggeti e
specie delle alluvioni dei torrenti glaciali ed abieteti del piano montano.
assume forme ridotte, con foglie molto strette.
Periodo di fioritura:
Periodo di fioritura: maggio - giugno.
giugno - luglio.
Note biogeografiche:
Note biogeografiche: è una specie paleotemperata, relitto di epoche
è un gruppo di specie euroasiatico, presente a clima più caldo e umido, che si sono alter-
in tutto il Veneto, dove appare in regresso per nate sull’arco alpino nei periodi interglaciali;
il degrado o la perdita di habitat. La distribu- in Veneto vegeta nei settori montani. In pro-
zione in provincia di Belluno è sporadica e vincia di Belluno è diffusa, limitatamente alle
lacunosa; a Cortina sono presenti popolazioni valli più chiuse e meno ventose e predilige le
di alta quota (sopra i 2000 m): Laghi di Fòses, aree esalpiche; a Cortina è specie rara ed ha tre
Rudo e Limides, Col dei Bòs, Parù de Sonfor- stazioni relitte a nord della valle, con singole
cia; è stato rilevato anche sulle sponde dei la- piante isolate (Costa dei Sié, Val Fiorenza, Jòu
ghetti degli Altopiani di Lavaredo e di Cengia. dei Comàte) ed altre stazioni nei piceo-faggeti
della bassa Val d’Ortié e di Valbona.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno. Grado di minaccia:
Specie non minacciata, di interesse locale (IL).

218 219
Tephroseris tenuifolia (Gaudin) Holub Thalictrum lucidum L.
Asteraceae Ranunculaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


è una specie che vive in prati e pascoli pingui, vegeta in prati acquitrinosi ad alte erbe, carat-
ma non troppo concimati, dal piano montano terizzati dalla presenza di Phragmites australis
fino a 2.300 metri di quota. Nelle Dolomiti e o Filipendula ulmaria; predilige terreni calcarei,
nel territorio ampezzano predilige aree a bas- anche con scorrimento idrico. È relativamente
so grado di continentalità e terreni a substrato termofilo per gli ambienti dolomitici e nella
calcareo. stazione di Pocol raggiunge i 1.600 metri di
altitudine.
Periodo di fioritura:
giugno - luglio. Periodo di fioritura:
luglio - agosto.
Note biogeografiche:
è un endemismo est-alpino, presente nelle Note biogeografiche:
province montane del Veneto; in zona preal- è una specie sud-est europea, presente in tutto
pina o esalpica è specie diffusa e talvolta ab- il Veneto, dov’è diffusa. In provincia di Bellu-
bondante. Nelle Dolomiti d’Ampezzo è specie no è un po’ meno frequente e si va rarefacendo
rara e conta solamente due-tre stazioni sui verso nord, all’aumentare dell’altitudine e del-
prati di Fraina e di Cinque Torri, ma si man- la continentalità. A Cortina è presente in un
tiene esterna ai confini del Parco. paio di stazioni al limite altitudinale: sui Prati
di Pocol e di Lariéto; fuori confine è segnalato
Grado di minaccia:
a Federavecchia, in Val d’Ansiei.
Specie non minacciata, di interesse locale (IL).
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

220 221
Thalictrum simplex L. Tofieldia pusilla (Michx.) Pers.
Ranunculaceae Tofieldiaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


vegeta in prati magri, tendenzialmente umi- è una specie tipicamente legata all’habitat
di, ma con tenore idrico anche variabile; vive delle alluvioni dei torrenti glaciali (Caricion
bene in piane alluvionali con livello variabile bicoloris-atrofuscae), dove si associa spesso a
della falda e in prati a substrato argilloso, sog- Kobresia simpliciuscula. Vegeta anche in torbie-
getto a disseccamento estivo. È una specie ten- re basifile di alta quota, soprattutto in presen-
denzialmente basifila che cresce dal livello del za di scorrimento idrico; nell’area di studio si
mare fino a 1.800 metri di quota; l’abbandono osserva fra i 1.900 e i 2.100 metri di quota, ma
dello sfalcio dei prati rappresenta una minac- può spingersi anche più in alto.
cia per questa specie.
Periodo di fioritura:
Periodo di fioritura: luglio - agosto.
giugno - luglio.
Note biogeografiche:
Note biogeografiche: è una specie a distribuzione artico-alpina, pre-
è una specie eurosibirica, presente in gran sente sulle Alpi centro-occidentali e con limite
parte del Veneto e del Bellunese, ma ovunque orientale in provincia di Belluno, la quale ospi-
sporadica. A Cortina è specie rara, nota per un ta le uniche stazioni del Veneto. In provincia è
paio di stazioni; sulla sponda del torrente Co- rarissima nei settori centro-meridionali e gran
steana fra Campo di Sotto e Socus e sui prati parte delle rare presenze si concentra nella
di Lariéto; una bella e copiosa stazione si trova nostra area di studio, ove sono note, ad oggi,
sui vasti prati pianeggianti e falciati di sinistra 5 stazioni, tutte di recente scoperta: versante
Ansiei, a Palus San Marco. ovest de Ra Lavinòres, Lago del Sorapìs, Lago
di Fedèra, Parù de Sonforcia, nonché presso la
Grado di minaccia:
Forcella Longeres.
Specie non minacciata, di interesse locale (IL).
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

222 223
Tozzia alpina L Trichophorum alpinum (L.) Pers.
Orobanchaceae Cyperaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


pianta annuale che predilige versanti freschi è una specie di torbiera, legata ad ambienti
con piccoli ruscelli e megaforbie (Adenostyles, di ristagno, con scorrimento ridotto, quindi
Petasites), sulle quali si comporta come specie a torbiere intermedie piuttosto acidofile; per
emiparassita. Si può osservare sia su cuscinetti tale ragione a Cortina è poco diffuso. Ama
muscosi, presso sorgenti, che su ghiaie di ap- terreni ed acque oligotrofiche e soffre l’eutro-
porto alluvionale. È sensibile all’inquinamen- fizzazione; cresce dal piano submontano fino
to e alla incostanza del flusso idrico. al piano subalpino, spingendosi poco oltre i
2.000 metri di quota.
Periodo di fioritura:
giugno - agosto. Periodo di fioritura:
luglio - agosto.
Note biogeografiche:
è una specie orofita sud-europea, presente, nel Note biogeografiche:
Veneto, solamente nel Bellunese; qui è molto è una specie circumboreale, presente in Ve-
localizzata, soprattutto nella parte nord della neto solamente nelle province di Vicenza e
provincia. A Cortina è specie rara, riaccerta- Belluno. Quivi è sporadico, con lacune, ma
ta di recente per una stazione storica, sulle abbastanza diffuso nel nord della provincia;
Ruoibes de Inze, e rinvenuta in altre nuove a Cortina conta 7-8 stazioni, dove non è mai
stazioni, più vitali, alla base de Ra Landrìes, a abbondante; le stazioni si trovano per lo più
Somerìda e, fuori confine, sull’Ansiei, sotto il in torbiere di fondovalle, anche fuori confine,
Lago di Misurina. in Val d’Ansiei; più in quota sono noti i siti di
Croda da Lago e Passo Falzarego.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno. Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

224 225
Triglochin palustris L. Trisetaria spicata (L.) Paunero ssp. Ovatipaniculata Banfi & Soldano
Juncaginaceae Poaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


vegeta in zone umide di varia natura, dalle vegeta in ambienti di cresta e forcelle di alta
torbiere basse, alle zone di scorrimento, alle quota, su praterie discontinue ad elineto e sfa-
scorticature in aree di sponda lacustre o tor- sciumi, di natura almeno in parte terrigena;
rentizia; predilige terreni con acque tenden- sulle Dolomiti predilige substrati della For-
zialmente basiche e oligotrofiche, ma tollera mazione di Travenanzes e del Rosso Ammo-
bene il disturbo e il calpestio. È specie eliofila, nitico, ma vegeta anche su calcescisti e lave
che si spinge dal piano submontano fino al vulcaniche. Condivide spesso l’habitat con
piano subalpino e supera in diverse stazioni i Gentianella tenella e cresce a quote comprese
2.000 metri di quota. fra i 2.500 e i 3.000 metri.
Periodo di fioritura: Periodo di fioritura:
maggio - giugno. luglio - agosto.
Note biogeografiche: Note biogeografiche:
è una specie cosmopolita, presente in alcune è una specie cosmopolita, presente solo in
province montane del Veneto; in quella di provincia di Belluno a livello regionale; quivi
Belluno è sporadica, ma abbastanza diffusa. è presente soprattutto sui massicci più elevati
Analogamente, nelle Dolomiti d’Ampezzo la delle zone centro-settentrionali. Nelle Dolomi-
specie gode di buona vitalità e conta una quin- ti d’Ampezzo è rara e nota per tre sole stazio-
dicina di stazioni, sparse per lo più nelle zone ni, sulla cima del Lagazuoi Piccolo, sulle cre-
umide di fondovalle, ma anche a Fòses, Falza- ste della Croda del Valon Bianco e alla Forcella
rego e al Lago di Fedèra. Giau, anche se la sua presenza è probabilmen-
te più diffusa e attualmente sottovalutata.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno. Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

226 227
Typha shuttleworthii W.D.J. Koch & Sond. Urtica urens L.
Typhaceae Urticaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


specie acquatica, che vive sulle sponde di la- è una specie nitrofila, come tutte le ortiche;
ghi o ristagni, anche temporanei; a Cortina non è tuttavia invadente e pronta ad occupa-
colonizza pozze, anche profonde, che si sono re ogni nicchia ecologica di carattere ruderale,
formate nelle conche impermeabili di una come la congenere U. dioica, ma risulta ovun-
grande frana in movimento ad ovest della val- que localizzata e più rara di un tempo, limi-
le. Vive in acque basiche, che possono essere tandosi, perlomeno in area dolomitica, all’ha-
anche relativamente calde ed eutrofiche e si bitat dei ripari sottoroccia. È tendenzialmente
spinge fino a 1.700 metri di quota. termofila e xerofila, oltre a prediligere terreni
basici e ben soleggiati; sotto strapiombi ben
Periodo di fioritura:
esposti e riparati si spinge fino a 2.000 metri
luglio - agosto. di altitudine.
Note biogeografiche: Periodo di fioritura:
specie europea, presente in Veneto solamente ottobre - novembre.
nella provincia di Belluno, ove è nota soprat-
tutto per le aree dell’Alpago e della Sinistra Note biogeografiche:
Piave. Verso nord è molto localizzata e la sta- specie subcosmopolita, con ampia diffusione
zione di Cortina appare alquanto isolata, con- nazionale e regionale, ma ovunque in rarefa-
siderato che la specie è assente anche in Alto zione e con stazioni sempre più sporadiche.
Adige; l’unica stazione ampezzana è suddivi- Un tempo segnalata nelle aree rurali di Cor-
sa in diverse piccole pozze, sulla grande fra- tina, vi risulta da anni scomparsa; di recente è
na di Garlante, a valle dell’ex lago de Ra Ma- stata scoperta una nuova stazione all’interno
jorèra. del Parco, sotto il grande landro de Ra Sciares,
sulla Croda Rossa; è attualmente l’unica pre-
Grado di minaccia:
senza ampezzana.
nella lista rossa della Provincia di Belluno.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

228 229
Utricularia australis R. Br. Utricularia minor L.
Lentibulariaceae Lentibulariaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


è una specie acquatica, non radicante e carni- è una specie acquatica, flottante e carnivora,
vora, che vegeta in pozze e laghetti distrofici, come tutte le Utricularie; vegeta sul bordo di
la cui temperatura estiva è relativamente alta. pozze e laghetti, anche soggetti a parziale
È una specie di pianura, che solo raramente abbassamento del livello idrico. A differenza
si spinge in montagna, in stazioni isolate e in della specie precedente, predilige acque oli-
condizioni ecologiche estremamente localiz- gotrofiche ed è alquanto più microterma, po-
zate. Viene spesso soffocata da vegetazione tendosi spingere fino a 2.000 metri di quota; è
algale e dalle foglie coprenti di alcune specie piuttosto indifferente all’acidità del substrato.
di Potamogeton.
Periodo di fioritura:
Periodo di fioritura: luglio - agosto.
luglio - agosto.
Note biogeografiche:
Note biogeografiche: specie europea, presente in Veneto solamente
specie eurasiatica, diffusa in termini areali, ma in provincia di Belluno, dove si riscontra so-
ovunque localizzata per la riduzione dell’ha- prattutto nelle aree più settentrionali. A Cor-
bitat che le è proprio; in Veneto è minacciata tina è da considerarsi molto rara, in linea con
in tutte le province. In provincia di Belluno le condizioni del suo habitat; ne sono note 5-6
ne sono note due sole stazioni, una delle quali stazioni: Laghe de ra Majorèra, Parù de ra Jam-
si trova a Cortina nei pressi di Cojana; la sta- bèrta, Parù Longo, Staulìn, Costalaresc; fuori
zione è estremamente vulnerabile all’inquina- confine forma buone popolazioni nell’area del
mento e all’eventuale prosciugamento che le Settsass - Pralongià.
può derivare dal vicino campo da golf.
Grado di minaccia:
Grado di minaccia: nella lista rossa della Provincia di Belluno.
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

230 231
Utricularia stygia G. Thor Veronica polita Fr.
Lentibulariaceae Plantaginaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


come le altre specie del genere Utricularia, è una specie sinantropica, che vegeta in am-
vegeta sul bordo di pozze e laghetti, anche bienti ruderali ed è spesso legata a colture
soggetti a parziale abbassamento del livello sarchiate di tipo tradizionale. Predilige terreni
idrico. Ha un’ecologia simile a U. minor, pre- calcarei non eccessivamente eutrofizzati e si
diligendo acque oligotrofiche, ma è più termo- spinge fino a 1.200 metri di quota.
fila e non si spinge oltre i 1.500 metri di quota.
Periodo di fioritura:
Alle nostre latitudini, questa rarissima specie
non fiorisce quasi mai e si riproduce tuttavia maggio - agosto.
per bulbilli (vedi foto); la sua variabilità ge- Note biogeografiche:
netica è comunque in erosione e le sue popo-
lazioni, sempre più ridotte, sono a rischio di è una specie paleotemperata, legata alle col-
estinzione locale. ture agricole e quindi alla presenza dell’uo-
mo; è diffusa ovunque in Italia e in Veneto; in
Periodo di fioritura: provincia di Belluno è parimenti abbastanza
luglio - agosto. diffusa lungo tutti i fondo valle, in prossimi-
tà dei paesi. A Cortina raggiunge il suo limite
Note biogeografiche: altitudinale ed è una specie molto rara, con
specie eurosibirica, presente in Italia solamen- un’unica stazione nota, presso Zuel di Sotto;
te in Alto Adige al Lago di Caldaro e nella no- un tempo era forse più diffusa.
stra area di studio; in Veneto e in provincia di
Grado di minaccia:
Belluno le nostre sono pertanto le uniche due
stazioni, vicine, ma separate una dall’altra. Specie non minacciata, di interesse locale (IL).
Esse si trovano nella parte orientale della con-
ca ampezzana (se ne omette la localizzazione
per ragioni di tutela) e sono alquanto vulne-
rabili, oltre che all’inaridimento, al pascolo
intensivo e ad eventuali franamenti e svuota-
menti improvvisi delle pozze che le ospitano.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

232 233
Veronica teucrium L. Vinca minor L.
Plantaginaceae Apocynaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


vegeta in prati aridi e in ambienti di orlo e vegeta in boschi montani misti con latifoglie e
margine prativo, su terreni a substrato calca- nell’area di studio in un piceo-faggeto; predi-
reo; è piuttosto xerofila e non disdegna climi lige terreni a substrato calcareo. È una tipica
a carattere continentale; può spingersi fino specie di sottobosco, a fioritura precoce, che
al piano subalpino, ma a Cortina si dimostra sopporta bene l’ombreggiamento e si spinge
piuttosto termofila. fino a 1.400 metri di quota. Nelle sue zone di
crescita ottimale tende a formare ampie colo-
Periodo di fioritura:
nie; la popolazione ampezzana è poco consi-
giugno - luglio. stente.
Note biogeografiche: Periodo di fioritura:
è una specie eurosibirica, presente in buona maggio.
parte del Veneto; nel Bellunese è piuttosto
diffusa nella parte bassa della provincia. A Note biogeografiche:
Cortina è estremamente rara, finora nota per è una specie europea, presente in gran parte
un’unica stazione, sui prati aridi di Cadin; è a del Veneto; nel Bellunese è comune nella parte
rischio di estinzione locale. bassa della provincia, nei boschi di latifoglie
dell’area esalpica. La sua frequenza diminui-
Grado di minaccia:
sce con l’aumentare della quota; a Cortina rag-
Specie non minacciata, di interesse locale (IL). giunge il suo limite di areale ed è una specie
molto rara, finora nota per un’unica stazione,
nel bosco fra I Ronche e Agnora.
Grado di minaccia:
Specie non minacciata, di interesse locale (IL).

234 235
Viola mirabilis L. Viola palustris L.
Violaceae Violaceae

Ecologia e habitat:
è una specie igrofila, che vegeta sui muschi
e sugli sfagni costantemente imbevuti delle
torbiere intermedie e alte; è di piccola taglia
e si nasconde spesso nel fitto dei cariceti a
Carex nigra. Ha un temperamento acidofilo e
nell’area di studio risulta pertanto rara e loca-
lizzata; cresce dai 1.500 ai 2.500 metri di quota.
Periodo di fioritura:
giugno - luglio.
Note biogeografiche:
ha distribuzione circumboreale, presente sola-
mente nelle province montane del Veneto. Nel
Bellunese è sporadica nella parte bassa della
provincia, mentre è maggiormente diffusa
verso nord, soprattutto in Comelico e nell’Alto
Agordino; a Cortina è rara e limitata alle tor-
biere di alta quota con spessori di torba acida,
quali Fòses e Prenzèra de Lago; fuori confine è
presente anche al Paludetto di Misurina.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.
Ecologia e habitat:
vegeta in boschi montani misti con latifoglie e
in ambienti di orlo boschivo; questa bella vio-
la, dai fiori spesso nascosti tra le foglie, è ter-
mofila ed ha fioritura piuttosto precoce; predi-
lige terreni basici e relativamente umidi e può
crescere fino a 1.300 metri di quota.
Periodo di fioritura:
maggio.
Note biogeografiche:
è una specie eurosibirica, presente in gran par-
te del Veneto; nel Bellunese è diffusa nella par-
te bassa della provincia e si fa via via più rara
verso nord. A Cortina raggiunge il suo limite
di areale ed è una specie rara; ne sono note tre
stazioni, tutte al margine del bosco, fra Morti-
sa e Volpèra, a Oltres e presso I Ronche.
Grado di minaccia:
Specie non minacciata, di interesse locale (IL).

236 237
Viola pinnata L. Viola rupestris F.W. Schmidt
Violaceae Violaceae

Ecologia e habitat: Ecologia e habitat:


è amante dei terreni calcarei e secchi e vegeta è una specie xerofila e legata a substrati basici,
nelle chiarìe delle pinete di pino silvestre, op- cresce su rupi soleggiate o su pratelli aridi a
pure su pratelli arido-rupestri; predilige sta- cotico discontinuo, drenante, su substrati an-
zioni a clima continentale, con estati calde. Si che alluvionali; a Cortina è legata al substrato
trova sui versanti soleggiati della valle, in aree delle Marne del Puez. Sulle Alpi predilige i cli-
riparate dal vento, fra i 1.000 e i 2.000 metri mi continentali, come la specie precedente, ed
di quota, dove si associa spesso ad Artemisia è tendenzialmente endalpica.
nitida.
Periodo di fioritura:
Periodo di fioritura: maggio - luglio.
maggio - luglio.
Note biogeografiche:
Note biogeografiche: è una specie eurosibirica, ad ampia diffusio-
è una specie euroasiatica, presente nelle pro- ne; in Veneto è limitata alle zone montane e in
vincie montane del Veneto, dove è considerata provincia di Belluno agli estremi settori meri-
ovunque rara; in provincia di Belluno è loca- dionale e settentrionale. A Cortina è una spe-
lizzata per lo più nei settori nord-occidentali. cie rara, nota per una sola stazione, nel Valon
A Cortina sembra godere di buona vitalità, Scuro a monte di Malga Ra Stua, ma proba-
con più di una decina di stazioni, concentrate bilmente presente in altre stazioni, ancora da
soprattutto nella parte nord del fondovalle, fra rilevare.
Fiames, Val di Fanes, Son Pòuses e rupi basali
Grado di minaccia:
della Croda Rossa.
nella lista rossa della Provincia di Belluno.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

238 239
Willemetia stipitata (Jacq.) Dalla Torre Woodsia pulchella Bertol.
Asteraceae Woodsiaceae

Ecologia e habitat:
vegeta in prati palustri e in torbiere basse con
scorrimento idrico; è piuttosto indifferente
all’acidità del substrato ed è relativamente
eliofila e microterma; cresce fra i 1.500 e i 2.300
metri di quota.
Periodo di fioritura:
luglio - agosto.
Note biogeografiche:
è una specie mediterraneo-montana, limitata
alle regioni del nord-est italiano e nel Veneto
alle province montane; nel Bellunese è piut-
tosto diffusa, soprattutto nella parte alta del-
le provincia. Parimenti a Cortina, è presente
in quasi tutte le torbiere di scorrimento al di
sopra dei 1.500 metri, in più di una decina di
stazioni; è presente anche nell’area di Misuri-
na – Tre Cime e a sud della Rocchetta.
Grado di minaccia:
Specie non minacciata, di interesse locale (IL).

Ecologia e habitat:
è una specie rupicola, che cresce sulle spor-
genze e nelle fessure delle rocce calcareo-
dolomitiche, sia in aree strapiombanti, sia su
speroni esposti alla pioggia. È decisamente
eliofila e anche relativamente xerofila.
Periodo di sporificazione
luglio - agosto.
Note biogeografiche:
è una felce a distribuzione artico-alpina, pre-
sente nelle province montane del Veneto e in
tutto il Bellunese, ma ovunque sporadica e lo-
calizzata. A Cortina è nota in 3-4 stazioni po-
ste ad ovest della valle, fra le rupi di Ròzes e
Sotecòrdes e attorno alle Cinque Torri e Crepe
dei Ronde.
Grado di minaccia:
nella lista rossa della Provincia di Belluno.

240 241
„„
Cypripedium calceolus var. citrinus

38 39 39
LINEAMENTI matrice argillosa e versanti interessati da slavi-
namento. In esse è caratteristico il ricco sotto-
valenza di entità gravitanti in Erico-Pinetalia)
a subigrofili (pecceta a megaforbie), peraltro

VEGETAZIONALI bosco a megaforbie igrofile (Adenostylion).


Il faggio è ancora ben presente, ma in consorzi
poco comuni nel territorio ampezzano, per via
dei substrati spesso molto drenanti. Pur non
mancando affioramenti di natura marnosa e
misti con gli abeti e relegato a versanti umi-
reazione subacida, non si segnalano gli aspet-
di e/o di forra. Si tratta di abieti-faggeti che
ti tipici dei substrati silicatici (con Luzula lu-
rientrano nella serie dell’abete bianco e diffu-
zuloides). Al contrario, su estesi versanti, sono
si solo sui versanti freschi della Val d’Ansiei
molto diffuse le peccete dei suoli carbonatici
(Valbona) e nella bassa Val d’Ortié. Essi sono
(Adenostyles glabra, Calamagrostis varia), carat-
di apprezzabile valore fitogeografico poiché
terizzate da specie tipiche dei suoli a umidità
ospitano, fra l’altro, anche entità qui rare quali
alternante. Un aspetto raro e peculiare è quello
Cardamine trifolia e Epipogium aphyllum.
Cesare Lasen di alcuni lembi diffusi su alluvioni torrentizie
Rispetto ad altre aree dolomitiche, quindi, con specie guida Petasites paradoxus (Rufiédo,
mancano sia gli orno-ostrieti che gli aceri-ti- Brite de Val).
Vegetazione forestale glieti.
Il clima continentale del distretto ampezzano, Qui, come nel resto del territorio dolomitico, è
praticamente assente l’ontano nero. Al contra- Un ruolo importante in tutto il territorio, spe-
associato alle quote, sempre superiori ai 1100
rio Alnus incana è largamente diffuso in tutte cialmente sui versanti assolati e terreni primi-
m, riduce la competitività delle latifoglie che
le aste torrentizie e, talvolta, anche su versanti tivi, è svolto dalle pinete di pino silvestre. Esse
raramente formano consorzi tipici, se non
franosi esterni (Socrepes, Prati di Pocol). formano boschi belli e assai estesi. Da nuclei
quelli azonali delle sponde fluviali (alnete,
primitivi, in parte ancora discontinui su coltri
saliceti) o qualche nucleo secondario di rico- L’alneta di ontano verde (Alnetum viridis) è in- sabbioso-ghiaiose a contatto delle mughete e
lonizzazione da parte di Fraxinus excelsior o, vece abbastanza frequente, a livello altimonta- in diretta successione con esse, a formazioni
meno frequentemente, di Populus tremula. no e subalpino, in corrispondenza, di suoli con mature e continue, senza fenomeni di traspor-
to solido, in cui già a primavera si apprezza
un roseo tappeto di Erica carnea, a quelli più
evoluti in cui, progressivamente, entra l’abe- „„
Abieti-faggeto a Valbòna
te rosso. Più stabili alcune formazioni miste in
cui, a pino silvestre e abete rosso, si associa il
larice e, localmente, nelle aree più continenta- Nessun dubbio, peraltro, che se si dovesse
li, anche il pino cembro. Per effetto della mor- identificare la formazione forestale che meglio
fologia (zona di Volpèra) può essere presente di ogni altra caratterizza il paesaggio ampez-
anche il faggio. zano, si debba indicare il larici-cembreto.

Gli abieteti sono un’espressione forestale tra I lariceti puri, che rendono inimitabili le so-
le più emblematiche dell’area dolomitica ed leggiate giornate autunnali, sono stati spesso
esprimono una notevole varietà di situazioni. mantenuti dall’attività selvicolturale e/o dal
Nelle aree a clima continentale gli abieteti oc- pascolo. In seguito al ridotto utilizzo delle su-
cupano i versanti freschi (Valbona, I Laghe, I perfici erbose, i lariceti ospitano crescenti per-
Pišandre). Quasi sempre l’abete rosso vi parte- centuali di abete rosso (lariceti in successione
cipa in modo significativo, ma l’appartenenza con pecceta, appunto). Esistono anche lariceti
alla serie degli abieteti, più che dalla minore naturali in stazioni impervie (Rhodothamno-
percentuale di Picea, è riscontrabile dallo stra- Laricetum), puri o misti con pino cembro nel
to erbaceo ancora ricco di specie fagetali. settore a clima più continentale. Dove sono
originari, il sottobosco è rappresentato da ro-
Certamente la specie nemorale più abbondan- dodendri, ginepro nano e altri arbusti, mentre
te resta l’abete rosso, che forma diversi tipi la prevalenza di specie erbacee indica che essi
di peccete. Esse sono prevalenti nella fascia sono stati interessati dal pascolo. Nel territo-
altimontana e, con i larici-cembreti, anche in rio dolomitico vi sono apprezzabili nuclei radi
„„
Larici-cembreto sui Crépe de Ra Ola quella subalpina. La loro articolazione ecolo- di pino cembro, quasi puro su spuntoni rupe-
gica è molto varia, con aspetti da xerici (pre- stri (i larici-cembreti più belli delle Dolomiti

242 243243
d’Ampezzo si trovano sopra le Sorgenti del di Cianderòu). Più frequente, invece, è la con- Prati magri quali si affermano comunità del Poion alpinae,
Boite, nelle valli di Gotres e Padeon, nelle alte sociazione del pino mugo con i rododendri che offrono belle fioriture di emicriptofite ro-
I veri brometi sono molto rari nelle Dolomiti
valli del Falzarego e della Costeana, a Cinque (Rhododendretum ferruginei), il ginepro nano sulate (Crepis aurea, Leontodon hispidus, Hormi-
interne e localizzati su versanti caldi e asciutti.
Torri, a Tardeiba e alle falde della Croda da (junipero-rodoreto) e i salici (soprattutto Salix num pyrenaicum). In genere sono sempre ben
Più diffusi, certamente, i nardeti, anche ricchi
Lago e Formìn). glabra, Salix waldsteiniana, Salix hastata). Le mu- riconoscibili le comunità originarie a secondo
di specie, che spesso tollerano bene il pasco-
ghete termofile sono caratterizzate da Amelan- della prevalenza di specie basifile (Seslerietalia)
lo estensivo (raramente, infatti, sono falcia-
Arbusteti chier ovalis e Cotoneaster tomentosus. o acidofile (Nardetalia).
ti, come si verifica in alcune limitrofe vallate
Oltre alle già citate alnete di ontano verde, nel dell’Alto Adige). Notevoli le fioriture con
territorio ampezzano sono diffuse altre for-
Formazioni erbacee: praterie e Gentiana kochiana, Arnica montana, Geum mon- Praterie primarie su suoli neutro-
mazioni arbustive e tra queste occupano uno pascoli tanum, diverse specie di Hieracium, Polygala alcalini o ricchi di basi
spazio rilevante soprattutto le mughete, for- vulgaris e un buon numero di orchidee (Nigri-
Storicamente, praterie e pascoli in fiore rap- Sono prevalenti in gran parte dell’area dolomi-
mazioni caratterizzanti il territorio dolomitico tella rhellicani, Gymnadenia conopsea, Pseudorchis
presentano uno dei connotati più peculiari del tica con la sola eccezione dei settori corrispon-
e considerate prioritarie a livello europeo nella albida, Dactylorhiza sambucina, Coeloglossum
paesaggio dolomitico. I fenomeni di abbando- denti agli affioramenti di substrati silicatici. Su
rete Natura 2000. Esse sono tipiche del livello viride, ecc.). I nardeti del Passo Giau, in par-
no da un lato e di intensificazione dall’altro quelli vulcanici (ma anche su marne subacide
subalpino (orotemperato), a livello dei larici- te ancora falciati, sono fra i più spettacolari e
stanno qua e là riducendo la qualità naturali- tipo la Formazione di Travenanzes) si notano
cembreti e poco sopra (fascia boreale), fino a rappresentativi delle Dolomiti.
stica di questi ambienti. I prati attorno a Cor- spesso situazioni intermedie con notevole ric-
circa 2300 m, ma scendono fino al fondovalle tina conservano un apprezzabile interesse per chezza di specie (ad esempio sotto le Cinque
sui versanti detritici. Si distinguono aspetti ba- la tutela della biodiversità in quanto ancora Prati umidi Torri e attorno al Lago di Valparola).
sifili con prevalenza di rododendro irsuto ed regolarmente falciati e concimati in modo di- I veri molinieti (apprezzabili aspetti con visto-
erica, ma appena il suolo evolve, coesistono scontinuo e non eccessivo. Possiamo ricono- se fioriture di Lychnis flos cuculi o Succisa pra-
spesso con quelli più acidificati (Rhododendron scere diversi tipi. tensis) sono rari e formano spesso transizioni
ferrugineum, Calluna vulgaris, talora anche Em-
con gli altri tipi, oppure sono limitati ad aree
petrum hermaphroditum). I mirtilli (Vaccinium
torbose in prossimità dei laghetti. Più frequen-
myrtillus, V. vitis-idaea e V. gaultherioides), dif-
ti, invece, le situazioni con Caltha palustris o
fusi in tutta la fascia, caratterizzano anch’essi,
con alte erbe igrofile quali Filipendula ulmaria,
ove dominanti, aspetti più maturi e a reazione
Scirpus sylvaticus, Phragmites australis, carici di
acida. In molti versanti dolomitici le mughete
media taglia (ricchi di specie sono i prati umi-
sono a contatto con formazioni erbacee quali
di di Cojana e di Cadin).
seslerieti, firmeti e cariceti ferruginei, e di falde
detritiche, con comunità pioniere dei ghiaioni.
Sui versanti freschi, detritici e valanghivi, al
mugo si associa spesso la betulla pubescente
che talvolta costituisce delle comunità in cui è
prevalente (una rarità, ad esempio sulla destra „„
Prato pingue a Sanguisorba officinalis e Filipendula vul-
orografica della Val di Fanes e sul versante nord garis sul Pian da Ciampo

Prati pingui e semipingui


Comprendono arrenatereti e, a quote maggio-
ri o in luoghi più freschi, triseteti. Frequenti le
situazioni di transizione, per via dei cambia-
menti nella gestione. Rilevante ed esclusiva,
nel territorio bellunese, la presenza di San-
„„
Fioritura di Persicaria amphibia al Lago de Pianòzes

guisorba officinalis (prati di Campo, Saliéto e


Convento). Assai apprezzabili sono i mosaici „„
Prateria a Carex ferruginea con fioritura di Paradisea lilia-
sia con prati più umidi, che ospitano elementi Pascoli ben utilizzati strum sulle Pales de Zumèles

di Caricion davallianae e di Molinietalia, sia con Nell’ampezzano (Ra Stua, Lerosa, Fedèra, Co- I veri seslerieti occupano versanti asciutti, ac-
prati magri e acidofili (nardeti). ljarinéi, Larieto, Pezié de Parù) si osservano clivi e con scorrimento superficiale. I firmeti,
„„
Mugheta sulla Croda de r’Ancona, sullo sfondo la Tofana
spesso aree con pascolamento regolare, nelle invece, caratterizzano suoli più primitivi, a co-
e le Cime di Fanes

244 245245
pertura discontinua, su falde detritiche conso- I dintorni di Cortina, ricchi di piccoli laghetti Carex chordorrhiza sono molto localizzati. Le ombrosi si osservano spesso aspetti ricchi di
lidate. Gli elineti sono osservabili a quote ele- naturali in zone argillose e franose, ospitano torbiere più diffuse sono quelle basse, sia ne- felci (Cystopteris, Asplenium viride) ma la specie
vate (oltre i 2300-2400 m) in corrispondenza di diverse comunità vegetali anche poco comuni gli aspetti basifili del Caricion davallianae (più guida più caratteristica è Valeriana elongata. In
creste e crinali (Lavinòres, Cime del Laudo). con presenze importanti quali Sparganium na- ricchi di specie, con belle fioriture primaverili ambienti con stillicidio, su parete o alla base,
Per effetto del pascolo ovino possono apparire tans, Utricularia minor e, più localizzate anche a Primula farinosa ed estive con orchidee del è talvolta prevalente Carex brachystachys. Tutti
più degradati e semplificati con il prevalere di altre, rare e importanti, specie di Utricularia. genere Dactylorhiza) che in quelli acidofili del gli ambienti primitivi sono di apprezzabile in-
aspetti a Poa alpina o Poa supina. Sui terreni con Al Lago Fedèra e anche a Fòses è presente Po- Caricion nigrae, questi ultimi sia su lievi pendii teresse fitogeografico e basti citare le presenze
migliore rifornimento idrico e, di regola, suoli tamogeton alpinus. Nei laghetti di Fòses (car- che in depressioni, pianori e sponde lacustri. dell’endemica Primula tyrolensis, della suben-
un po’ meno superficiali, si affermano comu- tografia di dettaglio in Tomaselli et al., 2006), Belle e assai durevoli in estate le popolazioni demica Moehringia glaucovirens, del sempre
nità del Caricion ferrugineae (ad esempio con biotopi di particolare pregio, vegetano anche di Eriophorum sp. originale Physoplexis comosa e del semprevivo
Festuca norica) spesso interessanti per le fiori- Potamogeton filiformis e Hippuris vulgaris e nelle (Sempervivum dolomiticum) simbolo del parco
Habitat di eccezionale interesse, ma molto
ture e ricche di specie. In stazioni a lungo inne- aree torbose circostanti spicca la ancor più rara naturale, che predilige ambienti carsificati con
raro e localizzato, è quello delle alluvioni dei
vamento sono ampiamente diffuse comunità a in ambito alpino Carex chordorrhiza. vegetazione discontinua, ma evita pareti ver-
torrenti glaciali, con aspetti a Carex bicolor, Ko-
salici nani (Salicetum retuso-reticulatae). ticali scarsamente colonizzate. Ad alta quota
bresia simpliciuscula, Juncus triglumis, Juncus
le specie guida più emblematiche sono Rhi-
arcticus, Tofieldia pusilla (Fòses, Lavinòres, In-
Praterie primarie su suoli acidi zobotrya alpina e Androsace haussmannii. Sugli
trà I Sas, Falzarego, Cinque Torri, Prenzèra de
sfasciumi delle creste più elevate (Androsaci-
I nardeti subalpini si spingono fino a 2200 m, Lago, Parù de Sonforcia).
Drabion) spiccano i consorzi con le endemiche
in prossimità del limite della foresta. Nel ter- e rare Draba dolomitica e Saxifraga facchinii.
ritorio ampezzano le altre formazioni tipiche Rupi e detriti
di questa serie sono del tutto assenti o limitate
Le pareti verticali e le guglie, non meno delle
a lembi frammentari. Sopra i 2200 m, o anche
estese falde detritiche che si sviluppano alla
sotto in stazioni innevate, la vegetazione po-
loro base, e gli sfasciumi su alcuni crinali e
tenziale è rappresentata dai curvuleti (Cima
pianori glaciocarsici, sono tra gli aspetti che
Falzarego e Col dei Bòs), sovente a contatto,
meglio connotano il paesaggio dolomitico.
in stazioni più esposte, con formazioni basse
ricche di ericacee ad azalea nana (Loiseleurie-
tum s.l.) o, nelle conche e nei pianori in cui la
stagione vegetativa è più breve, con le vallette
„„
Torbiera e Laghi di Fòses

nivali del Salicion herbaceae. In stazioni accli- Sui greti fluviali, oltre alle formazioni erbacee
vi, soleggiate, si sviluppano le formazioni a pioniere (ad esempio con Calamagrostis pseu-
Festuca varia, talvolta assai interessanti per la dophragmites, Tolpis staticifolia, Chondrilla chon-
ricchezza di specie (ad esempio Plantago atrata drilloides, Hieracium piloselloides, con Petasites
presso la Croš del Griš). Secondo le condizioni paradoxus comune in molti habitat), i consor-
„„
Fioritura di Campanula morettiana sulle dolomie stra-
piombanti della Tofana
ecologiche, altri tipi di festuceti sono diffusi. zi arbustivi di salici di ripa (Salix eleagnos, S.
Le specie di volta in volta dominanti possono purpurea, S. daphnoides) sono ben sviluppati, Molto più articolata è la vegetazione dei ghia-
essere Festuca melanopsis, Festuca picturata, Fe- mentre più rara è Myricaria germanica. Sui greti ioni dolomitici con aspetti lungamente inneva-
stuca paniculata, Juncus trifidus. torrentizi, oltre alle specie pioniere dei ghiaio- ti a Papaver rhaeticum, Saxifraga sedoides, Achil-
ni, e ai salici, si formano pinete di pino mugo lea oxyloba. Rare e solo a quote elevate sono
Ambienti umidi e/o pino silvestre, mentre non mancano mai
„„
Fioritura di Artemisia nitida sullo Spalto del Col Bechéi
osservabili popolazioni di Crepis terglouensis e,
nuclei di ontano bianco (Alnetum incanae s.l.). sotto le Tre Cime, di Ranunculus parnassifolius.
Quasi tutti gli ambienti umidi dell’area dolo-
Sulle pareti la vegetazione più tipica è quella Su quelli a clasti meno grossolani si affermano
mitica, ad eccezione delle situazioni artificia- Sorgenti e torbiere sono sempre ambienti na-
delle rocce carbonatiche, con varie comunità comunità con Athamanta cretensis, associata a
li o degradate, sono classificati come biotopi turalisticamente affascinanti in cui si concen-
vegetali, tra le quali il Campanuletum morettia- Trisetum argenteum su carbonati puri e a Tri-
e offrono una notevole varietà di ambienti, trano anche specie rare di lista rossa.
nae e lo Spiraeo-Potentilletum caulescentis (che setum distichophyllum su calcari marnoso-ter-
come risulta dal censimento riguardante la
Nel territorio ampezzano vi è un solo piccolo però non raggiunge la conca d’Ampezzo) sono rigeni. Diffusi gli aspetti con Festuca pulchella
conca ampezzana (Da Pozzo & Lasen, 2010).
esempio di torbiera alta e molto acida (I La- endemiche. Potentilletum nitidae e Minuartie- subsp. jurana o con Saxifraga aizoides. Ad alta
Anche gli ambienti fluviali, soprattutto Boite
ghe). Più frequenti, invece, sono le torbiere di tum rupestris caratterizzano bene la vegetazio- quota, in presenza di soliflussione su terreni
e Ansiei, offrono scorci di pregio, almeno in
transizione con vari aspetti di Caricion lasio- ne delle pareti e degli sfasciumi in aree esposte a matrice argillosa, è caratteristico il Leonto-
alcuni tratti, nonostante i diversi interventi di
carpae, tra i quali i più frequenti sono quelli a e ben soleggiate di alta quota. Negli anfratti dontetum montani. Fra le diverse comunità del
sfruttamento idroelettrico.
Carex rostrata, mentre quelli a Carex diandra e Petasition paradoxi, è interessante il festuceto a

246 247247
Festuca spectabilis, una graminacea di robusta Ambienti sinantropici e ruderali
taglia che colonizza pietraie su versanti rela-
La forte antropizzazione dei fondovalle do-
tivamente caldi. Nella fascia altimontana e
lomitici, non dissimile da quella degli altri
subalpina, su versanti freschi e soggetti a lie-
territori alpini, ha sensibilmente aumentato
ve ruscellamento, spesso su tappeti muscosi,
la diversità floristica, anche se non si tratta di
forma popolazioni cospicue e riconoscibili (sia
indicatori di qualità, tutt’altro. Alcune specie,
pure su superficie mai molto estese) Cystopte-
tuttavia, sono poco comuni e possono meritare
ris montana. A quote inferiori, nella fascia mon-
qualche attenzione. Tra queste Arctium tomen-
tana, in ambienti termofili e analoghi ai greti
tosum, Astragalus cicer.
torrentizi, un’altra robusta graminacea è pre-
valente: Achnatherum calamagrostis. Sui versanti dolomitici bellunesi, invece, sono
ormai del tutto scomparse le tradizionali col-
ture di cereali con il loro corredo di specie se-
getali archeofite. Le specie alloctone invasive,
invece, stanno progredendo, soprattutto nelle
zone più basse (a parte Erigeron annuus che va
anche in quota), ma fortunatamente non inci-
dono ancora sul paesaggio come, invece, si ve-
rifica nella parte meridionale della provincia e
in pianura.

„„
Fioritura di Aquilegia einseleana in un riparo sottoroccia „„
Muri a secco di antichi terrazzamenti a Zuel
in Val Travenanzes

Un cenno particolare, infine, meritano i ripari


sottoroccia frequentati, soprattutto per lo sver-
namento, dagli ungulati. Gli esempi migliori si
osservano nelle zone di Sotecordes, Ra Šares e
Perósego. Le comunità vegetali che si svilup-
pano sono molto selezionate e includono spe-
cie non comuni quali Hornungia pauciflora, De-
scurainia sophia, Cynoglossum officinale, Lappula
deflexa, Draba stylaris, Urtica urens, Astragalus
depressus.
„„
Pavimenti calcarei – habitat del Sempervivum dolomiticum (rosette basali) e di Dryoipteris villarii

248 249249
„„
Taraxacum pacheri nel Vallone di Lagazuoi

250 251251
SPECIE DI È interessante notare che più della metà delle
specie CR ed EN e ben 58 specie sulle 156 to-
in buona parte relegate a quote superiori e in
parte endemiche; le Dolomiti d’Ampezzo ne

LISTA ROSSA E tali sono legate ad ambienti umidi o acquatici,


dalle sponde dei laghi e dei torrenti, alle aree
sono dotate come molte altri distretti dolomi-
tici ed anche per esse queste specie rupicole

RELAZIONI CON sorgentizie, alle alluvioni dei torrenti glaciali,


alle torbiere, ad altri tipi di habitat condiziona-
sono motivo di specificità e ricchezza, ma sono
le entità legate alle zone umide e ai prati da

GLI HABITAT ti dall’elevata disponibilità di acqua.


Seppure in misura minore, anche gli habitat
sfalcio a fare la differenza con altre vallate do-
lomitiche. È il paesaggio ampezzano, infatti,
con la sua storia di utilizzo sostenibile, il vero
di prateria e, in particolare, i prati da sfalcio,
capitale, la cui copertura vegetale e qualità na-
contengono 24 specie di lista rossa e si confer-
turalistica sono determinanti.
mano ambienti che, quantunque seminaturali,
sono vulnerabili e impoveriti floristicamente, Vale la pena, infine, far notare che 11 delle 25
sia dall’abbandono che dall’aumento della fer- specie rupestri di lista rossa afferiscono in real-
tilizzazione. tà alla più specifica nicchia ecologica dei ripari

Michele Da Pozzo
Osservando la tabella riassuntiva delle specie, Fra gli ambienti più ricchi di biodiversità van-
il loro grado di minaccia a livello provinciale e no segnalati anche quelli di carattere rupestre
i contesti ambientali in cui esse sono inserite, si e di alta quota, caratterizzati da significative
può facilmente arguire che vi sono alcuni am- presenze endemiche. Si tratta di siti che nei pe-
bienti, naturali o anche seminaturali e gestiti, riodi glaciali hanno funzionato da rifugio e nei
nei quali si concentra buona parte della biodi- quali si è, appunto, differenziata la maggior
versità floristica e che risultano molto più do- parte delle specie endemiche delle Dolomiti.
tati di specie minacciate rispetto ad altri, in In effetti, mentre le specie di interesse floristico
quanto essi stessi vulnerabili, o per la riduzio- presenti nel Parco delle Dolomiti d’Ampezzo
ne della loro estensione o per il degrado del afferiscono in buona parte a questa seconda
loro stato di conservazione. categoria e sono specie di altitudine, buona
parte delle specie di fon-
dovalle vegetano in habitat
più delicati, seminaturali
oppure soggetti ad antro-
pizzazione o abbandono.
Come evidenziato in pre-
messa, 156 delle 205 specie
considerate nel nostro at-
lante risultano minacciate,
a vari livelli, secondo la lista
della Provincia di Belluno;

„„ 22 specie sono CR
„„
Fioritura di Ranunculus parnassifolius a Forcella Longeres, sullo sfondo il Cristallo

(Ctitically endangered),
Proprio dai contingenti delle specie legate alle sottoroccia (località in cui svernano o sostano
„„ 26 specie sono EN
(Endangered), zone umide e ai prati da sfalcio emerge quindi a lungo gruppi di camosci), limitatissima in
la specificità e la ricchezza della flora ampez- termini di superficie, ma a sua volta deposi-
„„ 48 specie sono VU zana, la quale ancora trova rifugio in ambienti taria di un interessante contingente floristico,
(Vulnerable),
gestiti a basso impatto e con una qualità natu- esclusivo e specializzato, che arricchisce ul-
„„ 60 specie sono NT ralistica ancora soddisfacente. teriormente la biodiversità e l’interesse della
(Near threatened) nostra flora.
„„
Alluvioni dei torrenti glaciali con Juncus arcticus a Limides, sullo sfondo il Sas de Altre 25 specie di lista rossa sono invece pro-
Stria prie per lo più di ambienti rocciosi e detritici,

252 253253
„„
Gentianella tenella sulla cima del Lagazuoi Piccolo

254 255255
GLI HOT CRODA DA LAGO – ROCCHETTA
La foresta di questo comprensorio, fra le più
del Ru d’Ortié, dalla incredibile successione
di pozze cristalline, marmitte di evorsione e

SPOT DELLA estese e poco frammentate di tutto il territo-


rio, si spinge ininterrotta dal Boite fino al li-
cascate. Notevoli per bellezza e stato di con-
servazione le zone umide de I Laghe e Parù

DIVERSITÀ mite superiore del bosco, passando dai piceo-


faggeti del fondovalle fino ai larici-cembreti
Longo, con torbiere ricche di specie rare e il
greto del Boite all’altezza dei Carbonìs, con

FLORISTICA della Rocchetta e di Formìn; le praterie di alta


quota, su substrati in buona parte silicei, sono
habitat ripariali vulnerabili e altrove scom-
parsi.
assai sviluppate, al pari delle zone umide, an- Specie da segnalare: Drosera rotundifolia,
che sui versanti esterni di Mondeval e Giau. Le Utricularia minor, Sparganium natans, Epi-
matrici geologiche sono molto varie, così come pactis palustris, Salix rosmarinifolia, Carex
è notevole la diversità, anche su piccola scala, lasiocarpa, Pyrola chlorantha, Myricaria ger-
delle situazioni geomorfologiche, che danno manica
origine a complessi di vegetazione ed habitat
di grande varietà e ricchezza.

Michele Da Pozzo „„ La perla del massiccio è il Lago di Fedèra, il


più grande di Cortina, ricco di vegetazione
Nel redigere un atlante delle peculiarità flori- Ci corre l’obbligo, in questa sede, di precisa- acquatica, profondo 8 metri e privo di im-
stiche delle Dolomiti d’Ampezzo non si vuo- re che siamo consci del limite, molto delicato, missario; vi sono state censite ben 26 specie
le omettere una sommaria rassegna delle sue che si frappone fra la divulgazione e la tutela di alghe diatomee. Al lago si associa il siste-
emergenze naturalistiche, ove per “emergen- dei siti e degli habitat; ogni visitatore in più ma di torbiere e alluvioni dei torrenti gla-
za” si intende qualunque parte di territorio che questa pubblicazione può addurre in de- ciali che occupano le depressioni più a sud
che abbia caratteristiche di naturalità, biodi- terminati ambienti, di per se stessi preziosi e verso la forcella Ambrizzola, che un tempo
versità e stato di conservazione fuori dal co- vulnerabili, può essere infatti al tempo stesso erano esse stesse dei bacini lacustri, sbar-
mune e costituisca di per sé uno “hot spot” da un potenziale disturbatore e/o un potenziale rate a valle da un cordone morenico. Sulle
custode di questo patrimonio. Peraltro, al di
„„
I Laghe de Val d’Ortié
conoscere e tutelare. Questa visione di sintesi rupi de ra Ciadénes, sopra il lago, allignano
non deriva peraltro solamente da valutazioni fuori delle sommarie cartografie e delle cita- piante di larice e pino cembro vecchie più
sulla ricchezza floristica, ma anche dall’analisi zioni toponomastiche delle singole schede flo- di 400 anni. „„ Le zone a dolomie fratturate de I Cuaire,
del modo in cui la presenza umana si è inte- ristiche, nessuna indicazione viene fornita su Specie da segnalare: Potamogeton alpinus, Peronàte, Bèche d’Ajal e Crépe de ra Sta-
grata in queste aree o anche, talora, dalla totale eventuali vie per raggiungere i siti, che ogni Carex diandra, Ranunculus confervoides, To- les, immerse nel folto della foresta di Fe-
assenza di influsso antropico. visitatore potrà individuare solo se dotato di fieldia pusilla, Juncus arcticus, Carex dioica, dèra, ove si nascondono anguste e profonde
sufficiente curiosità e intuito. Campanula morettiana
È infatti luogo comune che nelle Dolomiti spaccature, fittamente coperte di muschi e
d’Ampezzo, nonostante una notevole e diffusa Si è omesso di citare puntualmente alcune felci e dove le difficoltà di esbosco hanno
presenza umana, non solo turistica, culminata delle specie floristiche più vulnerabili, per ov- impedito da sempre l’utilizzo del bosco, ric-
all’inizio del secolo scorso con l’occupazione vie ragioni di tutela. co di piante secche in piedi e di schianti.
dei territori più alti ed impervi nella Grande Senza poter essere esaustivi e cercando di es- Specie da segnalare: Polystichum x illyricum,
Guerra, non vi siano plaghe di territorio tut- sere il più possibile oggettivi nella valutazione Listera cordata, Epipogium aphyllum, Adoxa
tora incontaminate dalla mano dell’uomo; al della biodiversità e del “grado di naturalità”, moschatellina, Circaea alpina, Taxus baccata,
contrario, molte zone conservano al meglio procederemo secondo un criterio geografi- Campanula morettiana, Asplenium seelosii
gli elementi della loro evoluzione naturale ed co per singoli massicci montuosi, precisando „„ I larici-cembreti al limite superiore del bo-
hanno ancora da offrire un grande patrimonio tuttavia che zone molto ricche di biodiversità sco nell’area di Coljarinéi – Sonforcia, as-
di conoscenza quanto alla loro ricchezza bio- potrebbero non risultare le meglio conservate, solutamente intatti e non interessati dai
logica e al loro stato di conservazione. Aree, come nel caso delle Cinque Torri, del Passo
quindi, che sono portatrici di un valore che „„
Lago di Fedèra tagli della guerra, si esauriscono nelle spet-
Falzarego e Lagazuoi o delle Tre Cime, mentre tacolari morene a grandi blocchi sottostanti
ognuno attribuisce loro in maniera soggettiva aree estremamente naturali e ricche di wilder- il Becco di Mezzodì e nei tavolati calcarei
e molto personale, ma del quale vi è ormai co- ness potrebbero risultare relativamente povere delle Rocchette; molto ben conservata la
mune e condivisa coscienza e, di conseguenza, di habitat e specie, come nel caso di alcuni ver- „„ I boschi di abete bianco e faggio della bassa torbiera del Parù de Sonforcia.
il buon proposito di conservarle e tramandarle santi del massiccio del Sorapìs. Val d’Ortié, con gli ultimi residui alberi mil-
Specie da segnalare: Tofieldia pusilla, Carex
ai posteri. lenari di tasso, nei quali si incassa la forra
dioica.

256 257257
CRODA ROSSA Specie da segnalare: Artemisia nitida, Viola e del Felizon; notevoli i boschi relitti di abe- Specie da segnalare: Primula tyrolensis, To-
È il massiccio più “endalpico” delle Dolomiti pinnata, Astragalus depressus, Urtica urens, te bianco sul fianco sud. fieldia pusilla
d’Ampezzo, caratterizzato, più degli altri, da Heliosperma veselskyi, Asplenium seelosii, Specie da segnalare: Artemisia nitida, Viola „„ I boschi di abete bianco e faggio dell’alta
vaste praterie di alta quota, storicamente pa- Blitum virgatum, Sempervivum dolomiticum pinnata, Leucopoa spectabilis, Lappula defle- Valle d’Ansiei, dalla Foresta di Somadida
scolate, da torbiere e da estese pinete di pino xa, Cephalanthera rubra su fino alla piana di Valbona e Sopìš, sono
cembro e pino silvestre; il fenomeno carsico fra i più fertili e imponenti del territorio
è altrettanto rilevante, così come le forme de- SORAPÌS
ampezzano, a densità elevata e con alberi di
rivanti dal glacialismo e i substrati geologici È il settore che più di altri rappresenta il “mas- abete bianco alti anche 40 metri; al loro in-
giurassici e cretacei, che danno origine a com- siccio dolomitico” per antonomasia, con ver- terno sono sparse alcune piante millenarie
plessi di vegetazione e di habitat molto ricchi. santi e pareti molto alti, anche superiori ai 2000 di tasso, residuo di altre epoche e altri climi
metri sul fondovalle e con assoluta prevalenza e si localizzano anche alcune torbiere, ben
„„ La conca glaciocarsica dei Laghi di Fòses di substrati rocciosi, dolomitici e calcarei; è la conservate e di indubbio interesse.
racchiude il sistema di torbiere di alta quota più glacializzata delle montagne ampezzane.
Specie da segnalare: Epipactis palustris, Dact-
più vasto e ben conservato delle Dolomiti Gran parte del massiccio presenta caratteristi-
ylorhiza cruenta, Dactylorhiza lapponica ssp.
d’Ampezzo; il loro emissario si infila in un che di elevata naturalità ed inaccessibilità, con
rhaetica, Cypripedium calceolus, Pedicula-
inghiottitoio, segue un percorso sotterraneo prevalenza di estese mughete e ghiaioni; da
ris hacquetii, Cardamine trifolia, Epipogium
e va ad alimentare le sorgenti del Boite. Di un lato si estendono le pinete di pino silvestre,
„„
Riparo sottoroccia su Ra Šares aphyllum, Tozzia alpina, Taxus baccata, Pri-
grande rilievo ed estensione anche gli ha- mentre su quello opposto, in Val d’Ansiei, pre-
mula tyrolensis
bitat di prateria e il sistema carsico epi- ed valgono gli abieteti, di notevole fertilità e sta-
ipogeo che circonda la conca, con grandi „„ Le praterie di Lerosa, disseminate di larici tura, e i larici-cembreti, di grande valore am- „„ Le vaste pinete di pino silvestre e pino mugo
campi carreggiati e profonde grotte. e pini cembri secolari, sono il gioiello pae- bientale. A causa della sua posizione orientale che dalla Valle Orìta e Mondeserto si esten-
Specie da segnalare: Carex chordorrhiza, Ca- saggistico del Parco, al pari dei soprastanti e della sua esposizione sulla Valle del Boite, è dono verso i Piées de ra Mognes fino a San
rex bicolor, Catabrosa aquatica, Hierochloë circhi delle Valbònes e della Val Montejè- sede di specie est-alpine e termofile, che non Vito, sono intervallate da numerose colate
odorata, Hippuris vulgaris, Potamogeton fi- la; notevoli le particolarità geomorfologi- spingono oltre, verso ovest, il loro areale. detritiche; non sempre dei più accattivanti,
liformis, Potentilla palustris, Sempervivum che del rock-glacier di Val Montejèla e del sono ambienti primitivi e molto dinamici,
dolomiticum, Plantago atrata, Astragalus au- sovrascorrimento calcareo del Castel de ra „„ Il Lago del Sorapìs, situato ai piedi di soggetti a periodiche alluvioni e sempre
stralis, Nigritella miniata Valbònes. un’ampia conca glaciale, con le sue acque ricchi di nuove nicchie ecologiche, con un
turchesi, possiede un valore paesaggistico regime termico e di insolazione favorevole
Specie da segnalare: Sempervivum dolomiti-
fuori dal comune, pur non essendo partico- a specie termofile e allo svernamento della
cum, Gagea fragifera, Nigritella miniata, Pri-
larmente ricco di biodiversità; degni di nota fauna.
mula halleri
sono comunque i saliceti sulle alluvioni gla- Specie da segnalare: Cypripedium calceolus,
„„ La testata della Valle del Boite, da Ra Stua ciali a monte del lago. Veramente notevoli Galium margaritaceum, Seseli gouanii, Allium
fino alle sorgenti di Cianpo de Croš, ancor- per forma e dimensioni, i secolari cirmoli ochroleucum, Euphrasia cuspidata, Polygala
ché storicamente ed intensamente pascola- cresciuti sulle rupi ad est del lago e il bosco forojulensis, Ophrys insectifera, Viola pin-
ta, ospita uno dei “Boschi de ra Ciòces” più assolutamente integro che si estende a valle nata, Bupleurum ranunculoides, Chondrilla
suggestivi, con abeti alti 40 metri e di dia- del lago stesso verso la cascata del Pìs. chondrilloides, Euphorbia triflora ssp. kerneri
metro superiore al metro; importanti anche
le zone umide e sorgentizie, ricche di specie,
che si originano su substrati impermeabili
e ricchi di testimonianze fossili (marne del
„„
Conca glacio-carsica dei Laghi di Fòses Puez e Rosso Ammonitico).
Specie da segnalare: Cardamine pratensis,
„„ Le erte lastronate calcaree de Ra Šares sono Dactylorhiza cruënta, Viola rupestris, Gagea
uno dei luoghi rupestri più inaccessibili e fragifera, Orchis ustulata, Dactylorhiza sam-
selvaggi di Cortina; la loro esposizione a bucina
sud e la presenza di ripari sottoroccia ne
„„ Pur essendo stata interessata da intense at-
fa una delle zone di elezione per lo sverna-
tività belliche, la rupe di Son Pòuses è in-
mento della fauna; le pinete endalpiche alle
teressante per la sua esposizione a sud, fa-
pendici de Ra Šares, mai interessate da ta-
vorevole a diversi habitat floristici e per la
gli forestali, sono le meglio conservate del
sua posizione a cavallo fra le valli del Boite „„
Lago del Sorapìs „„
Pineta rupestre sopra Piées de ra Mognes
Parco.

258 259259
LAGAZUOI – FANES hoppeana, Androsace haussmannii, Gentiana „„ L’ampio valico di Valparola, disposto a ca- glossum officinale, Artemisia nitida, Moehrin-
Più aperto e solare verso sud, ove dominano brachyphylla ssp. favratii, Astragalus alpinus vallo di tre diverse valli, è occupato dalla gia glaucovirens
vasti spazi di alta quota, con praterie fram- „„ Seppur frequentatissima in tutte le stagioni imponente marocca glaciale di Intrà i Saš „„ La fascia dei Crépe de Rudavoi e delle Pa-
mentate da detriti e tavolati calcarei, il massic- di apertura della funivia, l’area circostante e da un’ampia conca di pascolo, ove hanno les de Valorié è costituita da un interessan-
cio si fa via via più impervio ed angusto ver- la cima del Lagazuoi Piccolo riveste un par- sede la piccola perla del Lago di Valparola e te mosaico di praterie ripide esposte a sud,
so nord, ove le valli di Fanes e Travenanzes si ticolare interesse floristico, dovuto all’af- la torbiera che lo circonda; le vicine forcelle rupi termofile e pecceta subalpina; quest’ul-
approfondiscono verso la comune confluenza. fioramento ad alta quota (2770 metri) della del Piz Ciampéi, esposte ai venti provenien- tima forma un bel bosco invecchiato a tergo
L’influsso umano in quest’area, attualmente formazione terrigena di Travenanzes, che ti dalla Val Badia, sono assai ricche di flora. dei Crépe de Rudavoi (In po’ Traversada),
assai frequentata dal turismo estivo ed inver- dà notoriamente origine ad assetti floristi- Specie da segnalare: Lomatogonium carin- con notevole statura, presenza di piante
nale nella sua parte meridionale, non è con- co-vegetazionali di particolare ricchezza. thiacum, Crepis bocconi, Draba hoppeana, monumentali e accumulo di legno morto.
dizionato tanto dall’uso silvo-pastorale, non Specie da segnalare: Draba dolomitica, Draba Astragalus alpinus, Allium victorialis, Juncus L’area di Pòusa Marza è ricca di pozze e
essendovi né malghe né boschi di particolare hoppeana, Artemisia genipi, Androsace haus- arcticus, Salix foetida, Potamogeton filiformis zone umide.
estensione, quanto dalle attività della Grande smannii, Hutchinsia alpina ssp. brevicaulis, „„ La cima della Croda del Valon Bianco, estre- Specie da segnalare: Sparganium natans, Ca-
Guerra, che qui, più che altrove, hanno lascia- Rhizobotrya alpina, Gentianella tenella, Tri- ma propaggine settentrionale della catena rex acutiformis, Moehringia glaucovirens
to tracce profonde ed indelebili, oggi molto setaria spicata delle Cime di Fanes e Fucia Rossa, alta ed
visitate. Nonostante la notevole altitudine me- „„ La base nord-occidentale delle Cime del Fo-
„„ Le pareti del Col dei Bòs, Cima Falzarego e isolata sopra le valli di Fanes e Travenanzes, ràme riveste un particolare interesse idrolo-
dia, questo territorio è ricco di specie, a causa presenta interessanti affioramenti terrigeni
della varietà dei substrati e delle morfologie Lagazuoi, ottimamente esposte a meridione gico in quanto sede degli ameni Lago Negro
sopra la valle del Falzarego, sono buoni ha- giurassico-cretacei, dovuti ai sovrascorri- e Lago de Rufiédo. Da rilevare, a monte dei
del paesaggio, nonché in virtù della sua posi- menti di vetta che ne hanno tormentato la
zione geografica, che è la più occidentale delle bitat rupestri e presentano anche una inte- laghi sui versanti più ombrosi, interessanti
ressante serie di ripari sottoroccia, occupati sommità; la flora è molto particolare e spe- lembi di pecceta e di mugheta a sfagni.
montagne ampezzane. cifica delle aree di cresta.
da fauna svernante e da flora specializzata. Specie da segnalare: Cypripedium calceolus,
„„ Il contrasto fra le grandi marocche glacia- Specie da segnalare: Campanula morettiana, Specie da segnalare: Saxifraga facchinii, Dra- Listera cordata, Equisetum pratense, Primula
li, i massi erratici di grandi dimensioni e Moehringia glaucovirens, Descurainia sophia, ba dolomitica, Artemisia genipi, Trisetaria spi- elatior
gli affioramenti argillosi delle cosìddette Hornungia pauciflora, Draba thomasii cata, Gentianella tenella, Hornungia alpina
“Terre Rosse” è la dominante del paesag- ssp. brevicaulis, Sempervivum dolomiticum
gio nell’alta Val Travenanzes; sui substra-
CRISTALLO – POMAGAGNON
ti impermeabili che circondano le sorgenti
del Rio Travenanzes sono presenti vallette Il Cristallo e l’antistante barriera del Pomaga-
nivali e zone umide di notevole valenza gnon costituiscono il fianco solatio della conca
naturalistica, mentre sui tavolati calcarei e ampezzana, verso la quale espongono versan-
sulle creste ventose prevalgono interessanti ti in parte prativi e in parte boscati, in preva-
praterie di alta quota ad elineto e gli unici lenza a larice; le praterie utilizzate a pascolo
curvuleti delle Dolomiti Ampezzane. sono poco estese, mentre più sviluppate sono
le mughete e i versanti detritici. Di indubbio
valore paesaggistico e naturalistico è la lunga
fascia di ripide praterie, che cinge alla base i
due massicci, dal Pomagagnon verso est fin „„
Lago de Rufiédo
sopra il Lago di Misurina.
„„ L’estremità nord-ovest della giogaia del
„„ La bassa falesia rocciosa che si erge sopra i
Pomagagnon è il punto in cui le pareti roc-
lariceti di Miétres e Lariéto fino al Ru de ra
ciose più si avvicinano al fondovalle, con
Jères e a Po’ Pontió, è a sua volta sormontata
la Punta Fiames, Ra Pezorìes e la forra del
da una lunga e ripida fascia di praterie, un
Felizon, che le separa dalla Rocca di Bote-
tempo falciate, che si estendono dalle Pales
stagno; queste rupi, alternate a profondi
de Zumèles alle Pales de Peróşego; l’alter-
canaloni detritici, albergano una flora ricca
nanza di creste ed avvallamenti, la presenza
„„ di endemismi, soprattutto sui versanti più
Cima del Lagazuoi Piccolo di ripari sottoroccia e di alberi isolati la ren-
riparati e soleggiati.
dono ricca di habitat e molto favorevole allo
Specie da segnalare: Crepis terglouensis, Ta- svernamento della fauna stanziale. Specie da segnalare: Artemisia nitida, Mo-
ehringia glaucovirens, Galium margarita-
raxacum pacheri, Gentianella tenella, Draba „„
Torbiera in alta Val Travenanzes Specie da segnalare: Blitum virgatum, Cyno-
ceum, Euphrasia cuspidata, Cypripedium

260 261261
calceolus, Ophrys insectifera, Viola pinnata, con mezzi di esbosco e mai tagliata, il mitico dei torrenti glaciali ospitano alcune piante „„ Il larici-cembreto de Ra Landrìes e Valon
Leucopoa spectabilis, Ribes uva-crispa “Bosco de ra Ciòces”. Parecchie decine di rare e minacciate. Šcuro, ben strutturato e ricco di grosse e
piante superano il metro di diametro e rag- Specie da segnalare: Blitum virgatum, Draba vecchie piante, si distingue da altre forma-
LAVINÒRES – COL BECHÉI giungono stature inusuali, dando forma ad zioni forestali consimili per la ricchezza di
stylaris, Hornungia pauciflora, Campanula
Compreso fra le valli di Fanes e del Boite, un fitto bosco vetusto, ricoperto di licheni e morettiana, Asplenium seelosii, Woodsia pul- acque sorgive e di vegetazione erbacea a
questo nodo orografico è interamente inclu- pieno di fascino e di naturalità. chella, Moehringia glaucovirens, Androsace megaforbie; la presenza dell’ontano verde
so nel parco naturale e si presenta come una Specie da segnalare: Tozzia alpina, Listera cor- haussmannii, Dactylorhiza lapponica ssp. nei canaloni più umidi ed ombrosi del ver-
delle aree più integre e meno antropizzate del data rhaetica, Salix foetida, Juncus arcticus, Scor- sante arricchisce la diversità di questo bel
territorio ampezzano; poche strade forestali e zonera humilis, Allium schoenoprasum, Al- bosco di alta quota.
sentieri di attraversamento, con sporadiche e lium victorialis Specie da segnalare: Achillea macrophylla,
marginali tracce di attività pastorale e selvicol- Tozzia alpina
turale sono gli unici segni di presenza umana. „„ Il mosaico di praterie a nardeto, brughiere
Da versanti densamente boscati, con alcuni ad ericacee e zone umide dell’Alpe di Fal- „„ I boschi di Cióštego e Val de ra Fontanes
siti di autentica eccellenza, emerge una fascia zarego, cresciuto sui substrati argillosi della sono fra i meno disturbati del massiccio
compatta e continua di mughete e una serie Formazione di Travenanzes, è uno scrigno di del Nuvolau, e sono edificati da una bella
di pareti rocciose non molto alte, ad eccezio- biodiversità vegetale, ancorché interessato ed integra pecceta subalpina, solo in parte
ne del Taé, spesso fragili e franose; le praterie da piste da sci ed impianti. La ricchezza di trattata, ove abbondano gli abeti colonnari;
sommitali del Col Bechéi e de Ra Lavinòres, acque sorgive, la posizione di valico e l’alter- comprendono una copiosa fascia di sorgen-
lontane ed isolate dal fondovalle, sono pasco- nanza di creste ventose e depressioni torbose ti. Sulla sinistra della valle, le rupi termofile
late solo da camosci e marmotte e sono fra le contribuiscono alla varietà degli habitat. dei Crépe de Ucèra e le soprastanti praterie
meglio conservate di Ampezzo. Specie da segnalare: Hierochloë odorata, Epi- delle Pales del Cóolo, un tempo falciate,
„„
Fioritura di Sempervivum dolomiticum a Rudo de Sote lobium nutans, Juncus arcticus, Astragalus sono particolarmente ricche di flora.
„„ L’altopiano carsico di Rudo, interessato da alpinus, Dactylorhiza cruënta, Salix caesia, Specie da segnalare: Campanula carnica,
diffusi fenomeni carsici di superficie e di Salix foetida, Salix glaucosericea Cynoglossum officinale, Hornungia pauciflo-
profondità, è coperto da un rado ed esteso
AVERAU – NUVOLAU
ra, Senecio viscosus, Moehringia glaucovi-
larici-cembreto, ricco di sottobosco ad eri- È il settore montuoso meno impervio e più „„ I nardeti del Passo Giau, meritano una men-
rens, Orchis ustulata, Pilosella aurantiaca,
cacee; dal primo dopoguerra il Bosco de circoscritto delle Dolomiti d’Ampezzo, non- zione per le spettacolari fioriture di arnica,
Gentiana cruciata
Rudo non ha più subìto interventi di taglio ché il più antropizzato. Lo sviluppo della rete genziana punteggiata e rododendro ferru-
e gode di un ottimo stato di conservazione, escursionistica non è certo casuale, visto che in gineo che ammantano i pendii sommitali.
particolarmente favorevole alla presenza quest’area si concentrano bellezze paesaggisti- Gli affioramenti vulcanici di Punta Zonia e
dei galliformi alpini. che di prim’ordine e che qui la Natura stessa è le marocche glaciali alla base della Gusèla
stata generosa in quanto a varietà di habitat e arricchiscono ulteriormente il paesaggio e
Specie da segnalare: Sempervivum dolomiti-
di specie, con una buona estensione di praterie gli habitat naturali del valico.
cum, Hieracium humile
e boschi di alta quota. La più disparate geo- Specie da segnalare: Androsace haussman-
„„ La parte sommitale de Ra Lavinòres è in morfologie e la notevole diversità di substrati nii, Cypripedium calceolus, Allium victorialis,
gran parte rivestita di praterie di alta quo- geologici, sommate ad una storica e discreta Astragalus australis, Salix caesia, Salix foeti-
ta dei substrati calcarei (elineti), in stato di attività silvo-pastorale, fanno infatti di questo da, Salix glaucosericea, Sedum alpestre
assoluta integrità. Sul versante sud prevale territorio un concentrato di biodiversità e va-
la copertura a zolla continua, sul versante lori naturalistici, nel quale più che altrove si
nord la zolla discontinua; quivi emergono gioca la sfida dell’equilibrio fra la conservazio-
alcuni lembi di zone umide e sorgentizie ne e la fruizione degli ambienti naturali. „„
Torbiera di Cinque Torri
ascrivibili al prezioso e raro habitat delle
alluvioni dei torrenti glaciali, con speciali „„ Le Cinque Torri sono uno straordinario
emergenze floristiche. ammasso di blocchi dolomitici, dotato non TOFANA
Specie da segnalare: Tofieldia pusilla, Semper- solo di eccezionali scorci panoramici e rocce Unico massiccio interamente ampezzano, la
vivum dolomiticum, Androsace haussmannii, arrampicabili, ma anche di habitat rupestri Tofana è la montagna più alta ed imponente
Chamorchis alpina e ripari sottoroccia, ricchi di specie endemi- che sovrasta la conca ed è ricca di situazioni
che. Di grande rilievo e buono stato di con- ambientali diversificate, anche contrastanti; da
„„ Il colle de Ra Ruoibes poggia su substra- servazione sono anche le praterie a nardeto una parte è relativamente antropizzata, dalla
ti marnosi del Cretacico superiore; la sua di Naeròu, un tempo falciate, e la piana pa- parte opposta è molto impervia e selvaggia.
sommità è ammantata di una pecceta subal- lustre a sud della Torre Grande, ove una bel- „„
Fioritura di Pulsatilla vernalis al Passo Giau Presenta altresì un versante solare e luminoso
pina particolarmente fertile, irraggiungibile la torbiera basifila e un lembo di alluvione a sud della Tofana di Ròzes, simbolo delle cime

262 263263
ampezzane, con ampia diffusione di praterie e Specie da segnalare: Saxifraga facchinii, Dra- glaciali, che si connotano come aree subpia- di prateria a molinieto di Palus San Marco,
spazi aperti, e un versante ombroso e valan- ba dolomitica, Artemisia genipi, Androsace neggianti a cavallo del valico spartiacque che vengono tuttora regolarmente falciati,
ghivo verso la bassa Val Travenanzes, con mu- haussmannii fra le valli dell’Ansiei e della Rienza. Le seppure non concimati, e sono particolar-
ghete estese ed intricate. I versanti meridionali „„ Oltre la lunga piana alluvionale del tratto torbiere sono fra le poche di carattere acido- mente ricchi di flora e ben conservati.
ed orientali del massiccio sono più differenzia- mediano, la bassa Val Travenanzes assume filo in tutta l’area di studio e ne accrescono Specie da segnalare: Iris sibirica, Hierochloë
ti dal punto di vista dei substrati e, di conse- la forma di una vera e propria valle glaciale l’interesse floristico. odorata, Dactylorhiza cruënta, Pedicularis
guenza, della copertura vegetale, ricca di vari ad U, con alte pareti, talora aggettanti, rin- Specie da segnalare: Potentilla palustris, Ca- palustris, Trichophorum alpinum, Astragalus
habitat forestali e di prateria; i versanti opposti, serrate fra la Croda del Valon Bianco e gli rex diandra, Galium uliginosum, Hierochloë cicer, Campanula latifolia, Dianthus barba-
in linea con la maggiore uniformità geologica, Orte de Tofana; una serie continua di casca- odorata, Carex dioica tus, Thalictrum simplex
risultano meno ricchi di biodiversità, seppure te e stillicidi cade dagli alti circhi di Poto-
ben conservati e ad elevata naturalità. fana.
„„ I pendii rupestri di Sotecòrdes e Ròzes Specie da segnalare: Campanula morettia-
sono fra le aree floristiche più ricche di spe- na, Cypripedium calceolus, Lappula deflexa,
cie delle Dolomiti d’Ampezzo, anche per Cynoglossum officinale, Hornungia pauciflora
il notevole sviluppo dei ripari sottoroccia, „„ I lariceti compresi fra il Col Druscié e Ra
che qui assumono dimensioni veramente Sponàtes sono molto naturaliformi, piutto-
eccezionali. Nella complessiva dovizia di sto radi, ricchi di frutti di sottobosco e pian-
biodiversità sono ben rappresentate anche te secche. I vicini pendii rupestri dei Crépe
le specie endemiche, che qui hanno trovato de Cianderòu sono buone aree di sverna-
aree di rifugio particolarmente ospitali. mento, con alcuni elementi floristici di par-
Specie da segnalare: Blitum virgatum, Cyno- ticolare pregio.
glossum officinale, Descurainia sophia, Hor- Specie da segnalare: Moehringia glaucovi-
„„
Lago d’Antorno
nungia pauciflora, Draba thomasii, Cuscuta rens, Galium margaritaceum, Cypripedium
epithymum, Moehringia glaucovirens, Cam- calceolus, Viola pinnata, Aethionema saxati- „„ I Piani di Longeres, di Lavaredo e di Cen-
panula morettiana, Woodsia pulchella, An- le, Leucopoa spectabilis gia poggiano su un basamento di dolomie
drosace haussmannii orizzontali, al di sopra delle quali affiorano
estesi lembi della Formazione di Travenan-
CADINI – TRE CIME zes; si trovano pertanto diffuse aree sorgen-
tizie e di scorrimento, nonché laghetti di
L’area è esterna al Comune di Cortina, ma affe-
alta quota e creste su detrito marnoso. Tutti
risce all’alto bacino dell’Ansiei, è velocemente
questi habitat di alta quota sono poco co- „„
Torbiera a Palus San Marco
accessibile da Cortina ed è contigua al Parco
muni in area dolomitica e ricchi di una flora
d’Ampezzo; presenta inoltre alcune aree di va-
specifica e rara, che rende questa zona unica
lenza floristica fuori dal comune e scenari pae- FONDOVALLE DI AMPEZZO
dal punto di vista floristico.
saggistici di prim’ordine. L’area è ricca di zone
Specie da segnalare: Ranunculus parnassi- L’ampia conca per la quale Cortina è giusta-
umide di varia natura, dai Laghi di Misurina e
folius, Saussurea alpina, Astragalus alpinus, mente famosa, poggia su un letto di sedimenti
d’Antorno alle torbiere di Misurina, Rinbianco
Crepis terglouensis, Saxifraga adscendens, Pe- argillosi (Formazione di San Cassiano) ed è ca-
e Federavecchia, fino alle alluvioni dei torrenti
dicularis recutita, Potamogeton filiformis, Ro- ratterizzata da diverse colate di frana che con-
glaciali di Longeres e Lavaredo. Questo settore
rippa islandica, Carex bicolor, Tofieldia pusilla vergono verso il fondovalle; è quindi diffusa
dolomitico si caratterizza per la quota media
la presenza di zone umide di varia natura, che
relativamente elevata e per la geomorfologia „„ Il fondovalle dell’Ansiei ha una confor-
punteggiano a macchia di leopardo ogni an-
ad altopiano, con estesi affioramenti terrigeni mazione ad U più spiccata di altre vallate
„„
Fioritura di Saxifraga facchinii sul Terzo Torrione di Po- in altitudine, con il corteggio floristico e di ha- contermini, segno di una forte impronta
golo della valle e ne arricchiscono in maniera
médes considerevole la biodiversità. Sui prati da sfal-
bitat che tali affioramenti comportano, nonché glaciale pregressa. I monumentali abieteti
cio esterni alla cintura urbana e, nondimeno,
„„ Le creste sommitali delle Tofane albergano per la lunga e profonda valle glaciale dell’An- del Bosco di Somadida e alnete ad ontano
in tutti gli ambiti agricoli che si interpongono
alcuni endemismi fra i più tipici delle Dolo- siei. bianco ben sviluppate caratterizzano gli as-
fra un villaggio e l’altro, è riscontrabile una
miti; la cima della Tofana de Inze si distin- setti forestali del fondovalle. Esso è tuttavia
„„ I Laghi di Misurina e Antorno, così come il diffusa naturalità, frutto di un lavoro secola-
gue anche per la presenza di calcari selciferi caratterizzato anche da un buon numero di
Paludetto di Misurina e la torbiera di Rin- re di foraggicoltura, la quale si è mantenuta,
del Rosso Ammonitico, ivi dislocati da un torbiere di scorrimento e di canneti, come
bianco, sono residui geomorfologici post- anche in anni recenti, su livelli poco intensivi
sovrascorrimento di vetta. a Federavecchia, nonché dagli ampi lembi
ed ha conservato numerose specie ed habitat

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altrove scomparsi. Questa ricchezza è forse la „„ L’ambito prativo di Convento e Sote Morti- „„ I prati compresi fra Pian da Lago, Zuel e ganium natans, Carex diandra, Dactylorhi-
meno nota fra tutti i valori naturalistici di cui ja è fra i più vasti ed aperti del fondovalle, Salandro sono i più bassi di quota nel fon- za cruënta, Equisetum fluviatile, Pedicularis
Cortina è depositaria ed è anche la più fragi- spingendosi fino ai saliceti del Boite; ancora dovalle di Ampezzo; al pari di molti prati palustris, Epipactis palustris, Inula salicina,
le, perché legata in modo indissolubile ad una completamente falciato, è ascrivibile al tipo derivanti da ex-coltivi, sono spesso bordati e Scorzonera humilis, Malaxis monophyllos,
pratica agricola difficile da mantenere in vita e, delle praterie pingui da fieno a Sanguisorba, sostenuti da muri a secco e conservano mol- Astragalus cicer, Thalictrum simplex
soprattutto, al basso livello di impatto con cui in Provincia di Belluno presente ormai solo ti elementi di flora termofila e legata a zone „„ I fitti canneti compresi fra il Col Tondo e
viene attualmente praticata. L’imboschimen- a Cortina ed ovunque in forte regresso. Gra- marginali, oggi divenuta molto rara e a Cor- Tamarìn, anche se parzialmente imboschi-
to dei fondi abbandonati su proprietà spesso zie alla scarsa concimazione e allo sfalcio tina esclusiva di questo interessante sito. ti, ospitano una interessante torbiera, che si
frammentate per un verso e l’eccessiva inten- ritardato, è ottimo habitat floristico e fauni- Specie da segnalare: Orobanche purpurea, evidenzia su questo versante del fondovalle
sivizzazione agricola per l’altro verso, costitu- stico per specie ornitiche vulnerabili. I prati Alyssum alyssoides, Draba nemorosa, Sile- assieme al vicino Lago di Tamarìn come un
iscono perciò le grosse minacce alla sopravvi- umidi della grande frana di Crignes ospita- ne noctiflora, Allium oleraceum, Arctium to- significativo biotopo ricco di specie.
venza di questi preziosi ambienti colturali e vano fino a pochi anni fa una stazione relitta mentosum, Rosa glauca, Dianthus barbatus, Specie da segnalare: Utricularia minor, Carex
del loro corredo di biodiversità, in altre valli del rarissimo Iris sibirica, ora degradata ed Astragalus cicer, Thalictrum simplex, San- diandra, Dactylorhiza cruënta, Epipactis pa-
dolomitiche già irrimediabilmente perduti. annientata dal pascolo ovino. guisorba officinalis lustris, Scorzonera humilis, Schoenus ferrugi-
Specie da segnalare: Sanguisorba officinalis, neus, Galium boreale
„„ Le aree dei Laghe de ra Majorèra e Garlan- „„ Fra Cojana e Fraìna, il Lago Marzo e le zone
Galium boreale, Inula salicina, Dactylorhiza
te, fra le più franose di Cortina, abbonda- umide sottostanti impreziosiscono un ricco „„ L’articolato ed esteso sistema di prati fal-
cruënta, Scorzonera humilis, Eleocharis uni-
no di pozze d’acqua e boschetti ripariali ad sistema di prati pingui con Filipendula ulma- ciati compreso fra Cadìn di sopra e di sot-
glumis, Stachys palustris, Astragalus cicer,
ontano bianco, molto evolutivi, ma anche ria, già in avanzato stato di imboschimento to e Cadelverzo, con l’interposta zona de I
Rosa glauca
ricchi di specie e di nicchie continuamente naturale. Il lago è spiccatamente distrofico e Corniéi, è forse il più bello e ben conservato
rinnovate; parimenti interessanti, seppure ricco di specie, alcune delle quali presenti a dei prati umidi della conca; si tratta di un
intersecati da piste da sci, i vicini prati ma- Cortina solo in questo sito. complesso mosaico di colli ed avvallamenti,
gri delle Pales de Farnaères e Romerlo. Specie da segnalare: Utricularia australis, rispettivamente coperti da prati a nardeto
Specie da segnalare: Typha shuttleworthii, Scutellaria galericulata, Carex vesicaria, San- e da piccole torbiere e canneti, di notevole
Utricularia minor, Sparganium natans, Spar- guisorba officinalis, Inula salicina, Scorzonera biodiversità, ma altrettanto fragile per il ri-
ganium erectum, Eleocharis uniglumis, Dact- humilis, Orchis militaris, Cardamine penta- schio di cambio delle tecniche di produzio-
ylorhiza lapponica ssp. rhaetica, Dactylorhiza phyllos, Ribes alpinum ne e raccolta del foraggio, miracolosamente
cruënta, Malaxis monophyllos, Orchis ustula- mantenutesi a basso impatto fino ad oggi.
ta, Astragalus cicer Specie da segnalare: Sanguisorba officinalis,
„„ I prati situati a monte di Pocol, dal Cornèl Galium boreale, Dactylorhiza cruënta, Dact-
da Pèra su fino a In Són dei Prade, sono im- „„
Fioritura di Iris sibirica sui prati di Crignes ylorhiza lapponica ssp. rhaetica, Scorzonera
bevuti d’acqua e costellati di zone umide e humilis, Inula salicina, Carex diandra, Eleo-
boschetti ad ontano bianco; anch’essi inte- charis uniglumis, Ophioglossum vulgatum,
„„ I prati di Ciampo, Saliéto e Manaigo, an-
ressati da piste da sci, sono ancora in parte Astragalus cicer, Orchis ustulata
cor più di quelli di Convento, sono ricchi
falciati e ricchi di specie palustri, particolar- di Sanguisorba e classificabili come praterie „„ L’alveo del Boite, forzatamente arginato
mente rare e minacciate. pingui da fieno di bassa quota, a gestione lungo tutto l’attraversamento del centro
Specie da segnalare: Herminium monorchis, estensiva; di notevole interesse anche gli abitato, conserva a monte e a valle di esso
Pedicularis palustris, Scorzonera humilis, ambienti di sponda che costeggiano i tor- „„
Prati da sfalcio a Mortisa dei tratti naturali, ove le piene espandono
Thalictrum lucidum, Dactylorhiza cruënta, renti Boite e Costeana verso la comune con- liberamente la loro portata idrica e detritica
Malaxis monophyllos, Pedicularis hacquetii, fluenza di Socús e la vicina zona umida del „„ I franosi versanti del torrente Bigontina, a e l’ampiezza dell’alveo è considerevole. La
Euphorbia esula, Pilosella aurantiaca, Dact- Lago de ra Taies. monte di Alverà, sono da entrambe le parti piana alluvionale a monte di Fiames, fino al
ylorhiza sambucina Specie da segnalare: Sanguisorba officinalis, caratterizzati da diffuse zone umide, pozze Pian de ra Spines, vede cambiare ad ogni
„„ Le Grotte di Volpèra e la soprastante rupe Galium boreale, Inula salicina, Dactylorhiza e laghetti, ricchi di biodiversità. Fra i tanti, si stagione il corso del torrente ed è in conti-
di Crépa, sono fra le poche zone rupestri del cruënta, Dactylorhiza lapponica ssp. rhaeti- segnala per il particolare stato di naturalità il nua evoluzione, ma anche molto naturale e
fondovalle; l’ammasso di blocchi rocciosi è ca, Scorzonera humilis, Persicaria amphibia, Lago dei Vence; sopra il Lagušìn, un secon- ricca di elementi tipici di questi habitat allu-
attualmente immerso in un fitto bosco misto Polemonium caeruleum, Astragalus cicer, do laghetto, in parte prosciugato, è altrettan- vionali e ripariali.
di conifere e latifoglie e rivestito di muschi Thalictrum simplex, Rosa glauca, Ribes uva- to ricco e ben conservato; da segnalare anche Specie da segnalare: Cypripedium calceolus,
e felci. crispa, Anchusa officinalis, Cypripedium cal- le pozze e i prati accanto ai Brìtes Vèce de Ophrys insectifera, Aethionema saxatile, Poa
- Specie da segnalare: Asplenium seelosii, Hor- ceolus Lariéto, con altre interessanti specie. cenisia, Chondrilla chondrilloides, Euphorbia
nungia pauciflora, Moehringia glaucovirens Specie da segnalare: Utricularia minor, Spar- triflora ssp. kerneri

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part_testiintura a Carex rostrata al Lago Piccolo di Fòses

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finito di stampare aprile 2016

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