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L'Erbario di Officinaverde

Nome comune: Caprifoglio etrusco


Nome scientifico: Lonicera etrusca Santi Classe: Magnoliopsida Sottoclasse: Asteridae Ordine: Dipsacales Famiglia: Caprifoliaceae

Descrizione
(Da Giorgio De Maria : le nostre Erbe e Piante Medicinali - Fratelli Melita Editori) Nomi dialettali Caprifoegiu, Man de San Pietru (Lig.) Dent d'veja, Ciuccialt (Piem.) Cocn, Panadi de la Madonna (Lomb.) Ligabosco (Ven.) Ua di San Zun (Fri.) Caperfj, Fior dal cuc (Em.) Manciole (Umb.) Cascicavalle, Succhiamele (Abr.) Manicciola (Camp.) Deta della Madonna (Bas.) Caciocavallo (Pug.) Sucarella (Cal.) Lupa di boscu (Sic.) Caprifogliu (Sard.) Il caprifoglio sembra sia stato usato anticamente dagli Egizi, dai Greci e dai Romani. Specie relativamente longeva, pu vivere oltre una quarantina di anni; con i suoi fusti flessuosi si avviluppa solidamente ai sostegni ed alle piante ad alto fusto danneggiandole. Cresce comunemente nelle siepi e nei boschi dal mare fino alla zona montana di tutta la Penisola. Il suo nome deriva da Lonitzer, botanico di Norimberga del secolo XVI a cui stata dedicata. Le foglie leggermente astringenti forniscono dei buoni gargarismi per il mal di gola ed all'esterno, applicate fresche e contuse, sono detersive e cicatrizzanti. I fiori raccolti in boccio e seccati all'ombra, in infuso, si impiegano contro la tosse ed il singhiozzo. Le bacche sono diuretiche, ma occorre usarle con cautela perch sono anche emetiche e purgative. Sono pericolose specialmente per i bambini perch per la forma ed il colore possono essere confuse con il Ribes. Habitat: Siepi e boschi dalla zona marittima alla zona montana di tutta la Penisola. Da http://www.actaplantarum.org/floraitaliae/viewtopic.php?t=11009 Caprifoglio etrusco Tedesco: Etrusker-Geissblatt Inglese: Etruscan honeysuckle Spagnolo: Dolsamel, Camisicas de Virgen Francese: Chvrefeuille de Toscane Forma Biologica: P caesp - Fanerofite cespugliose. Piante legnose con portamento cespuglioso. P lian - Fanerofite lianose. Piante legnose incapaci di reggersi da sole e quindi con portamento rampicante. Descrizione: Fanerofita cespugliosa di 50-120 cm con fusti legnosi, ramosissimi e fistolosi, eretti, talora un po' volubili in alto, i giovani pubescenti o glabri. Foglie opposte, caduche, o semipersistenti, un po' coriacee; esse sono subsessili, obovate, acute e spesso mucronate e pelose sui rami sterili e alla base dei rami fertili; le superiori dei rami fioriferi sono connato-

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perfogliate e glabre con apice ottuso. Inflorescenza in fascetto terminale verticillato su un lungo peduncolo (fino a 4 cm) glabro, spesso di color vinato, con 12-20 fiori ermafroditi, ternata con inflorescenze laterali secondarie, talvolta meno sviluppate. Calice persistente gamosepalo con con brevi denti triangolari, circondato da piccole bratteole ovali e purpuree. Corolla (30-40 mm) gamopetalo zigomorfa bilabiata, rosa-purpurea all'esterno, bianca all'interno, con tubo glabro o con peli ghiandolosi sparsi; essa caratterizzata dal labbro superiore a 4 lobi e dal labbro inferiore intero, riflesso. Androceo con 5 stami molto sporgenti (5-10 mm) a filamenti uguali; ovario supero; stilo filiforme, glabro, con stimma capitato. Il frutto una bacca subsferica (4-7 mm), rossa a maturit e contenente numerosi semi discoidi. Tipo corologico: Euri-Medit. - Specie con areale centrato sulle coste mediterranee, ma con prolungamenti verso nord e verso est (area della Vite). Antesi: maggiogiugno Distribuzione in Italia: Presente in tutto il territorio, ad esclusione di Trentino Alto Adige. Habitat: Boschi e boscaglie meso-termofili mediterranei (querceti, leccete), siepi, di preferenza su substrato calcareo, da 0 a 1100 m s.l.m. Note di Sistematica: Pu essere confusa con altri congeneri che presentano fioriture in fascetti terminali. Lonicera implexa Aiton subsp. implexa si differenzia per le foglie persistenti; l'inflorescenza inserita in modo sessile al centro dell'ultimo paio di foglie formanti una brattea ellittica ad imbuto larga fino a 4 cm; gli stami sono poco sporgenti e lo stilo peloso su tutta la lunghezza. Presente in Liguria e in tutte le regioni centro-meridionali, isole comprese, a partire da Toscana e Marche. Lonicera perclymenum L.. ha l'inflorescenza peduncolata, le foglie superiori ovali-lanceolate ad apice acuto con base tronca, subsessili, ma libere, non connate. Solo l'ultimo paio di foglie sono collegate l'una all'altra da una fascia larga 1/2 mm al pi. Presente in PIE, LOM, VEN, LIG e TOS, dubbia in VDA. Lonicera caprifolium L. ha foglie brevemente picciolate, glabre, ovate, con esile margine ialino, trasparente; le superiori connate; l'inflorescenza in fascetti sessili al centro dell'ultimo paio di foglie concresciute e connate. Presente in tutto il territorio ad esclusione di VDA, SIC e SAR. Tassonomia filogenetica Magnoliophyta Eudicotiledoni Asteridi OrdineDipsacales Juss. ex Bercht. & J.Presl TribLonicereae Etimologia: Il nome del genere dedicato Adam Lonitzer (1528-1586), medico e botanico tedesco, autore di Naturalis historiae opus novum. L'epiteto lat. 'etruscus, -a, -um', probabilmente in riferimento all'areale di diffusione maggiore nelle zone peninsulari centro-meridionali.

Propriet
(Da Giorgio De Maria : le nostre Erbe e Piante Medicinali - Fratelli Melita Editori) Propriet: Tossifughe, espettoranti, antinfiammatorie, astringenti. Fioritura: Aprile-Maggio. Tempo balsamico: Giugno. Parti usate: Fiori e foglie. Componenti principali: Acido salicilico, mucillagine. Preparazioni Infuso (Gargarismi per la gola):In un decilitro d'acqua mettere in infusione gr 5 di fiori. Far colare, lasciare intiepidire, e usare per sciacqui e gargarismi. Decotto (Tosse, raffreddore):Le stesse quantit usate per l'infuso si fanno bollire per circa 10 minuti. Dopo aver filtrato il liquido, se ne usano 2-3 bicchierini al giorno lontano dai pasti nelle infiammazioni delle vie respiratorie. Utile anche in caso di singhiozzo.

Da http://www.actaplantarum.org/floraitaliae/viewtopic.php?t=11009

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Propriet ed utilizzi: Lonicera etrusca Santi contiene gli stessi principi attivi di Lonicera caprifolium L. e di Lonicera implexa Aiton subsp. implexa e prevede gli stessi utilizzi. Contiene acido salicilico, olio essenziale, tannini, glucosidi. Fiori e foglie essiccati hanno propriet antisettiche, astringenti, diuretiche, bechiche, antispasmodiche, antinfiammatorie e toniche. Vengono utilizzati come espettorante, sedativo dei bronchi e per calmare la tosse e il singulto. La corteccia e anche il fusto si impiega come anticatarrale, diuretico, depurativo, diaforetico, nella renella, le congestioni del fegato e della milza. In Sardegna venivano utilizzate le foglie per guarire le ferite, come cicatrizzante. Per uso cosmetico foglie e fiori vengono utilizzati come astringente e nella cura di dermatosi. Molto pi noto l'impiego in profumeria del distillato che se ne ricava. Curiosit: I fiori di Lonicera etrusca sono molto profumati la sera e la notte e attirano pronubi soprattutto dell'ordine degli sfingidi che ne garantiscono la impollinazione. Principali Fonti Conti, F.; Abbate, G.; Alessandrini, A.; Blasi, C.-An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora, Palombi Editori, Roma, 2005 Pignatti, S.-Flora d'Italia (vol. II), Edagricole, Bologna, 1982 Zangheri, P.-flora italica I-II, CEDAM, Padova, 1976 Flora Iberica Scheda realizzata da Anja Michelucci

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