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Anethum graveolens

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Aneto puzzolente

Anethum graveolens

Classificazione Cronquist Dominio Eukaryota Regno Plantae Superdivisione Spermatophyta Divisione Magnoliophyta Classe Magnoliopsida Sottoclasse Rosidae Ordine Apiales Famiglia Apiaceae Genere Anethum Specie A. graveolens Classificazione APG Regno Plantae

(clade) Angiosperme (clade) Eudicotiledoni (clade) Tricolpate basali (clade) Asteridi (clade) Euasteridi II Ordine Apiales Famiglia Apiaceae Nomenclatura binomiale Anethum graveolens
L., 1753

Nomi comuni finocchio bastardo finocchio fetido finocchio rizu (DE) Dill (FR) Aneth odorant (EN) Dill

L'Aneto puzzolente (nome scientifico Anethum graveolens L.) una pianta erbacea dai piccoli fiori appartenente alla famiglia delle Apiaceae.
Indice
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1 Etimologia 2 Descrizione 2.1 Radici 2.2 Fusto 2.3 Foglie 2.4 Infiorescenza 2.5 Fiore 2.6 Frutti 3 Riproduzione 4 Distribuzione e habitat 4.1 Fitosociologia 5 Sistematica 5.1 Filogenesi 5.2 Variabilit 5.3 Sinonimi 5.4 Specie simili 6 Usi 6.1 Farmacia

o o

6.2 Cucina 6.3 Coltivazione 7 Altre notizie 8 Note 9 Bibliografia 10 Altri progetti 11 Collegamenti esterni

Etimologia [modifica]
Il nome del genere deriva dal greco anethon (Anice), il quale deriva a sua volta dall'antico egizio. Questa termine pu essere tradotto con allontana i malori in riferimento alle propriet medicamentose. L'epiteto specifico graveolens deriva dal latino gravis (pesante, forte) et olens (sentore), in quanto ha un odore forte[1]. Il binomio scientifico attualmente accettato (Anethum graveolens) stato proposto da Carl von Linn (1707 1778) biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione Species Plantarum del 1753.

Descrizione [modifica]

Descrizione delle parti della pianta

Il portamento

L'altezza di queste piante annuali (ma in alcuni casi anche biennali[2]) varia da 2 a 10 dm (massimo15 dm). La forma biologica terofita scaposa (T scap), ossia sono piante che differiscono dalle altre forme biologiche poich, essendo fondamentalmente annuali, superano la stagione avversa sotto forma di seme; sono inoltre munite di asse fiorale eretto e spesso privo di (o con poche) foglie. Tutta la pianta glauca e aromatica ma con un odore sgradevole.

Radici [modifica]
Le radici sono secondarie da fittone.

Fusto [modifica]

Parte ipogea: la parte sotterranea del fusto un fittone. Parte epigea: la pianta ha una aspetto caulescente con un fusto ramoso solo nella parte alta. I fusti sono eretti, un po' gracili, a sezione cilindrica con superficie striata. I fusti inoltre sono articolati in nodi e internodi.

Foglie [modifica]

Le foglie Le foglie, a disposizione spiralata, sono del tipo pinnato-composto (3 4 pennatosette) con segmenti filiformi, il contorno della lamina pi o meno romboidale; i segmenti basali sono pi ovati, quelli dell'ultimo ordine sono capillari. I vari segmenti si presentano con una nervatura mediana. Il colore glauco. La larghezza delle foglie circa di 1 mm; in particolare i segmenti pi esterni hanno le seguenti dimensioni: larghezza 0,5 mm; lunghezza 4 20 mm.

Infiorescenza [modifica]

Infiorescenza L'infiorescenza una tipica ombrella composta: ombrella di ombrelle; i raggi per ogni ombrella sono 20 30 diseguali. Non presente n l'involucro e neppure l'involucretto (strutture tipiche delle ombrellifere). Dimensione dell'infiorescenza: 5 8 cm. Lunghezza dei raggi: 3 5 cm. Lunghezza dei pedicelli: 6 10 mm.

Fiore [modifica]

I fiori I fiori sono piccoli di colore giallognolo (giallo - verdastro). Sono ermafroditi, attinomorfi, 4-ciclici (a 4 verticilli: calice corolla androceo gineceo), pentameri (i vari verticilli sono composti da 5 elementi ciascuno). Dimensione del fiore: 2 mm.

Formula fiorale: per questa pianta viene indicata la seguente formula fiorale: * K 5, C 5, A 5, G (2), infero, schizocarpo[3][4]

Calice: il calice ridotto a 5 dentelli. Corolla: i petali della corolla sono minuscoli (la funzione vessillifera svolta da tutta l'infiorescenza), arrotondati all'apice; sono ripiegati all'indietro e sono bilobi; sono glabri e non sono cigliati. Appassiscono velocemente. Androceo: gli stami sono 5. Gineceo: i carpelli sono due con ovario infero biloculare. La parte superiore del pistillo formato da due stili liberi e divergenti all'apice, mentre alla base sono ingrossati in un cuscinetto (chiamato stilopodio) nettarifero e persistente alla fruttificazione. Fioritura: da luglio a settembre.

Frutti [modifica]

I frutti I frutti sono degli diacheni (composti da due mericarpi ossia due acheni saldati lungo l'asse centrale) chiamati anche frutti secchi schizocarpici. Sono alati, derivati dalle ali dei due singoli frutti saldati insieme. Sono piccoli a forma ovale, appiattiti sul dorso e a coste preminenti, di colore

bruno e con superficie liscia e glabra; una volta raggiunta la maturazione in agosto-settembre si scindono in due parti. Dimensione del frutto: 4 5 mm.

Riproduzione [modifica]

Impollinazione: l'impollinazione garantita soprattutto da diversi insetti, come api e vespe in quanto sono piante nettarifere (impollinazione entomogama). Riproduzione: la fecondazione avviene sia tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).

Distribuzione e habitat [modifica]

Distribuzione della pianta (Distribuzione regionale[5] Distribuzione alpina[6])

Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) Sud Ovest Asiatico. Questa specie di origine asiatica e successivamente naturalizzatasi in Europa meridionale; quindi in Italia da considerare specie esotica naturalizzata[5] o avventizia[7]. Distribuzione: questa specie poco diffusa sul territorio italiano; considerata rara. Si trova in parte al nord (Veneto, Friuli Venezia Giulia e forse in Liguria e Trentino Alto Adige) e in parte al centro (Marche, Abruzzo e Molise). Fuori dall'Italia (sempre nelle Alpi) si trova in Francia (dipartimento di Drme) e in Austria (Lnder del Vorarlberg, Tirolo Settentrionale, Carinzia, Stiria, Austria Inferiore). Sugli altri rilievi europei si trova nel Massiccio Centrale e nei Monti Balcani. Habitat: l'habitat tipico sono gli incolti e orti (coltivi utilitari). Il substrato preferito sia calcareo che siliceo con pH neutro, medi valori nutrizionali del terreno che deve essere secco. Distribuzione altitudinale: l'Aneto si trova raramente al di sotto dei 600 metri, mentre sui rilievi queste piante si possono trovare fino a 1000 m s.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare e in parte montano.

Fitosociologia [modifica]
Dal punto di vista fitosociologico la specie di questa voce appartiene alla seguente comunit vegetale[6]: Formazione: delle comunit terofiche pioniere nitrofile Classe: Stellarietea mediae Ordine: Sisymbrietalia Alleanza: Sisymbrion

Sistematica [modifica]
Il genere dell'Anethum graveolens (Anethum L.) comprende poche specie (non pi di una ventina una sola presente in Italia) ed distribuito soprattutto nell'Emisfero boreale (Europa, Asia occidentale e India); la sua famiglia, delle Apiaceae Lindley, comprende 460 generi per 4250 specie[4] (440 generi e 3500 specie secondo altre fonti[8]). Nelle vecchie classificazioni di questa specie la famiglia di appartenenza si chiama Umbelliferae (un altro nome molto ricorrente Ombrellifere). Il numero cromosomico di A. graveolens : 2n = 22[9][10].

Filogenesi [modifica]
L'analisi filogenetica[11] fatta su diverse specie della famiglia delle Apiaceae ha evidenziato 12 cladi principali. La specie Anethum graveolens ha una posizione pi o meno centrale nell'evoluzione della famiglia insieme alle specie di altri generi come Apium, Foeniculum e Ridolfia. Gli ultimi due generi sono caratterizzati dall'avere fiori giallastri e foglie filiformi come l'Aneto. Tutti sono privi di involucro.

Variabilit [modifica]
Nella tabella seguente sono indicate alcune sottospecie e variet non presenti sul territorio italiano. L'elenco pu non essere completo e alcuni nominativi sono considerati da altri autori dei sinonimi della specie principale o anche di altre specie: Sottospecie:

subsp. sowa (Roxburgh) N.F.Koren subsp. australe N.F.Koren (1988)

Variet:

var. anatolicum N.F.Koren (1988) var. copiosum N.F.Koren (1988) var. nanum N.F.Koren (1988) var. parvifolium N.F.Koren (1988) var. tenerifrons N.F.Koren (1988)

Sinonimi [modifica]
Questa entit ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi pi frequenti:

Anethum arvense Salisb. (1796) Anethum benevolens Lunell Anethum sowa Roxburgh Ferula marathrophylla W. G. Walpers Peucedanum anethum Baillon Peucedanum graveolens L. Peucedanum sowa (Roxburgh) Kurz.

Specie simili [modifica]


I fiori delle Apiaceae sono piccoli e poco significativi e quindi facilmente confondibili ad uno sguardo veloce. Diverse specie sono pi o meno simili a quella di questa voce; l'elenco seguente ne descrive alcune: Pastinaca sativa L. - Pastinaca comune: i fiori sono molto simili, ma si pu distinguere per le foglie i cui segmento sono ovato-rombici. comune in tutta l'Italia. Foeniculum vulgare Mill. - Finocchio comune: i fusti di questa pianta sono ramosi anche nella parte inferiore; le foglie sono molto simili; il profumo dolce e intenso. comune in tutta l'Italia. Peucedanum officinale L. - Finocchio porcino: una pianta pi alta; le foglie hanno i segmenti di tipo falciforme. comune al nord e al sud. Ridolfia segetum Morris - Ridolfia delle messi: l'infiorescenza in genere ha un numero maggiore di raggi; le foglie sono molto simili; l'odore sgradevole. Si trova (raramente) al sud e nelle isole.

Usi [modifica]
Le informazioni qui riportate hanno solo un fine illustrativo: non costituiscono e non provengono da prescrizione n da consiglio medico. Wikipedia non d consigli medici: leggi le avvertenze.

Farmacia [modifica]
Le sue propriet hanno blandi effetti benefici per lo stomaco: digestive, aperitive, carminative (favorisce la fuoriuscita dei gas intestinali), antispasmodiche (attenua gli spasmi muscolari, e rilassa anche il sistema nervoso), diuretiche (facilita il rilascio dell'urina) e anti-infiammatorie (attenua uno stato infiammatorio), calmanti e preparatorie per il sonno[2]. In particolare:

utilizzato in infusione, l'aneto favorisce la digestione e lenisce i dolori colitici[12]; i semi, in infusione, permettono di fermare il singhiozzo, il mal di testa e la tosse infantile[senza fonte]; altri utilizzi: indigestione, vomito nervoso, flatulenza, aiuta l'allattamento, gas intestinali, spasmi, crampi e anche come antisettico intestinale[13].

Storicamente, fu anche utilizzato per l'epilessia[senza fonte] e per favorire l'allattamento delle bambinaie (antichi greci)[senza fonte], per calmare gli ospiti di banchetti che avevano bevuto troppo. (Carlo Magno) [senza fonte] , per le sue virt afrodisiache[senza fonte] e contro la mala sorte, (streghe e maghi del Medioevo) [senza fonte] , per aumentare le capacit cerebrali XVII secolo[senza fonte], per mantenere il calore e

l'energia del corpo e donare un'intensa vitalit[senza fonte] e anche per aumentare il potere d'attrazione nei confronti del sesso opposto XVII secolo[senza fonte]. Un infuso delle foglie serve anche contro la nausea.

Cucina [modifica]
L'Aneto coltivato come pianta da condimento. Le foglie e i semi sono molto aromatici, e si avvicina al finocchio per il suo odore e le sue propriet, da ci i suoi nomi di: finocchio bastardo, finocchio fetido e finocchio rizu. una spezia molto utilizzata in Germania, nell'Est Europeo e in Scandinavia, ma anche in India, e in numerosi altri paesi del mondo prevalentemente in piatti a base di pesce. Inoltre le foglie, fresche o secche, sono impiegate per aromatizzare differenti preparazioni culinarie, generalmente le insalate, i pesci, le carni e le salse; mentre i semi servono per profumare i liquori e le confetture. Dai semi si ricava anche un olio (Olio di aneto)[2].

Coltivazione [modifica]
In genere sono piante vigorose e robuste, quindi di facile coltivazione. L'Aneto apprezza l'esposizione al sole pieno e i terreni ben drenati. Teme i suoli troppo umidi e le male-erbe per cui sono necessarie ripetute sarchiature per tenere libero il terreno attorno alle piante. In Inghilterra, coltivata fin dal XVI secolo.

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