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ALCUNE NOTIZIE SU SPECIE OFFICINALI

COLTIVATE E SU SPECIE ERBACEE, ARBUSTIVE,


ARBOREE SPONTANEE PIU’ COMUNI DI INTERESSE
ERBORISTICO
ACHILLEA
(Achillea millefolium)

Descrizione: possiede un fusto slanciato e resistente. Le foglie sono finemente


pennate, lunghe, assai frastagliate in segmenti lineari acuti.
I capolini fiorali, di colore bianco e rosato, sono piccoli e riuniti in vistosi corimbi. La
fioritura avviene in primavera-estate. La pianta è alta 50-60 cm.

Ambiente: l'achillea ha sovente carattere infestante. E' diffusa dalla pianura alla
montagna, nei prati, lungo i sentieri, negli incolti. In Italia si rinviene assai
frequentemente.

Raccolta: si utilizzano le sommità fiorite che vengono fatte essiccare in luogo


ombroso dopo averle legate in mazzetti non stretti appesi. La raccolta avviene in
estate durante la fioritura.

Precauzioni: evitare di esporre ai raggi solari la pelle bagnata dal succo della pianta.

Uso: trova impiego nei disturbi genitali femminili (mestruazioni irregolari, ansia da
menopausa), nei disturbi digestivi, nei casi di perdite sanguigne causate da emorroidi e
ferite, nei problemi di circolazione.

Informazioni extra: l'achillea ha un sapore amarognolo poco gradito in cucina. Più


successo ha nella preparazione di impacchi di bellezza, se ne fanno impacchi per
eliminare punti neri ed eccessi sebacei della pelle. Prende il nome dall'eroe Achille
che, vuole il mito, la utilizzava per curare le ferite riportate in battaglia.
ALCHEMILLA
(Alchemilla vulgaris)

Descrizione: ha un fusto esile ascendente-eretto. Le foglie inferiori sono glabre o


leggermente pelose arrotondate, con 7-11 lobi dentati. Le foglie sul fusto sono più
ridotte nelle dimensioni. I fiori sono piccoli, di colore giallo-verdognolo e formano
corimbi poco appariscenti. La fioritura avviene in primavera estate. La pianta
raggiunge i 40 cm di altezza.

Ambiente: pianta erbacea molto comune in montagna cresce ai margini dei boschi, nei
prati umidi e nelle radure. Frequente nei prati concimati della zona alpina.

Raccolta: si utilizza tutta la pianta essiccata in ambiente areato al riparo dal sole.

Precauzioni: nessuna in particolare

Uso: le virtù della pianta sono molteplici: astringenti, antidiarroiche, utile


nell'arteriosclerosi. E' ricca di tannini e lipidi.

Informazioni extra: l'alchemilla è conosciuta anche con i nomi di erba memoria, erba
stella, erba rugiada. Non è usata in campo alimentare, mentre in campo estetico trova
alcune interessanti applicazioni: il suo decotto dona elasticità alla pelle e combatte le
smagliature.
BARDANA
(Arctium lappa)

Descrizione: pianta dotata di una voluminosa radice cilindrica, ha un fusto robusto e


ramoso, solcato da scanalatura. Le foglie di forma cordato-ovata, sono molto grandi
alla base. Nella pagina superiore sono verdi, mentre in quella inferiore assumono
tonalità grigiastre. I fiori di color porporino, poco appariscenti, sono assembrati in
corimbi racchiusi in un involucro con brattee uncinate. La fioritura avviene in estate.
La pianta può superare il metro e mezzo d'altezza.

Ambiente: è una pianta infestante, diffusa nei terreni incolti, vicino ai vecchi muri, nei
sentieri, comune dalla pianura alla montagna.

Raccolta: si utilizzano le lunghe e grosse radici fresche raccolte in autunno


estirpandole da piante che hanno 2 anni di età. Possono essere utilizzate anche le
foglie, raramente i semi.

Precauzioni: nessuna in particolare.

Uso: pianta dalle grandi foglie carnose che possono essere impiegate in cucina lessate
con altre verdure. Ai fini salutari si impiega principalmente la grossa radice che
manifesta prorietà medicinali nei casi di dermatosi, foruncolosi, acne, piaghe in
genere, ma svolge anche un'azione intensa contro gli acidi urici che vengono eliminati
con la minzione.

Informazioni extra: la bardana è una pianta medicinale apprezzata fin dall'antichità.


Le sue proprietà sono state confermate dai ricercatori moderni. E' una pianta
biennale, usata sia in cucina che in cosmesi dove l'olio che se ne estrae serve a
depurare le pelli grasse con tendenza all'acne.
BETULLA
(Betula pendula)

Descrizione: pianta arborea dal fusto agile, corteccia bianca e liscia la quale tende a
screpolarsi e sfogliarsi con l'avanzare dell'età. Le foglie si presentano romboiformi a
base trapezoidale, con margine seghettato. I fiori maschili fioriscono in aprile-maggio
e sono raccolti in amenti lunghi e pendenti; quelli femminili sono più brevi. La pianta
può raggiungere i 25 metri d'altezza.

Ambiente: popola le regioni settentrionali europee, in Italia è abbastanza diffusa


nelle zone montagnose. Talvolta viene coltivata nei giardini a scopo ornamentale.

Raccolta: si utilizzano le giovani foglie raccolte in estate e fatte essiccare all'ombra.


Si utilizza pure la corteccia, le gemme e la linfa colta in primavera.

Precauzioni: nessuna in particolare.

Uso: la betulla possiede notevoli proprietà medicinali. L'infuso serve ottimamente per
combattere gotta e renella, nonchè la cistite e reumatismi. La corteccia trova impiego
come febbrifugo e contro il colesterolo.

Informazioni extra: in campo culinario la betulla non trova impiego, in campo estetico
il decotto mescolato con olio di oliva serve a combattere la caduta dei capelli. Sempre
il decotto viene utilizzato per combattere i casi di cellulite. Anticamente la sua linfa
era ritenuta un rimedio efficacissimo contro i calcoli renali e della vescica, inoltre la
scorza veniva utilizzata sia per confezionare scatolette e oggetti vari sia come esca
per accendere il fuoco.
BIANCOSPINO
(Crataegus oxyacantha)

Descrizione: arbusto spinoso, cespuglioso, con corteccia giallastra che inscurisce con
l'età. Le foglie presentano lobi più o meno marcati. I fiori, riuniti in corimbi, sono
piccoli, bianchi o rosati, assai profumati. Fiorisce in primavera. I frutti sono delle
piccole drupe rosse dalla polpa farinosa ed ispida. La pianta raramente supera i 5
metri di altezza.

Ambiente: diffuso nelle regioni mediterranee, in Italia si rinviene nei boschi e nelle
siepi dalla pianura alla montagna.

Raccolta: si utilizzano i fiori colti prima dell'apertura in primavera e i frutti a fine


estate. Questi vengono fatti essiccare in forno.

Precauzioni: controindicato per chi soffre di bassa pressione arteriosa. Rispettare le


dosi.

Uso: contiene flavoni, tannini e vitamina C. Le proprietà medicinali della pianta


interessano in particolar modo quanti soffrono di arteriosclerosi, ipertensione,
nervosismo, vertigini ed insonnia. A questo scopo si utilizzano gli infusi.

Informazioni extra: in cucina i frutti del biancospino vengono usati per confezionare
una delicata marmellata, mentre in campo cosmetico il bagno di biancospino è
apprezzato per le proprietà rilassanti.
BORRAGINE
(Borago officinalis)

Descrizione: pianta con stelo peloso e ramificato. Le foglie, rugose di forma ovale,
sono ricoperte di una fitta peluria e disposte in modo alterno. I fiori sono blu
peduncolati assai vistosi a forma di stella, disposti a grappolo. La fioritura avviene da
maggio a settembre. La pianta raggiunge il mezzo metro d'altezza.

Ambiente: assai diffusa in Italia, frequente negli incolti, nei campi, nelle vicinanze dei
vecchi muri, si rinviene dal piano fino alla montagna.

Raccolta: si utilizzano le sommità fiorite, le foglie, i fusti succosi. La raccolta va fatta


in estate a fioritura appena iniziata. La pianta può essere consumata fresca o
essiccata.

Precauzioni: filtrare sempre accuratamente i preparati a base di borragine per


eliminare i peli.

Uso: dimostra proprietà salutari discrete. Si impiega nelle malattie dell'apparato


respiratorio, come raffreddori, bronchiti, pleuriti, per le quali si prepara il decotto.
L'infuso si può utilizzare esternamente per fare gargarismi nei casi di infiammazione
della cavità orale o nei casi di idropisia e artrite.

Informazioni extra: pianta forse sconosciuta in epoche antiche, perchè


probabilmente introdotta in europa solo nel Medioevo. La borragine non trova
particolare impiego in cucina mentre in campo estetico si può preparare un bagno
decongestionante. Inoltre si dice, ma questo non è provato, che la borragine abbia il
potere di suscitare il buon umore.
CAMOMILLA ROMANA
(Anthemis nobilis)

Descrizione: ha fusto ascendente ramificato e foglie di color verde grigiastro bi-


tripennate, i fiori gialli riuniti in capolini solitari, hanno ligule di color bianco. La
fioritura avviene in estate. La pianta può raggiungere i 40 centimetri d'altezza.

Ambiente: la camomilla romana si trova raramente allo stato spontaneo come pianta
sfuggita alle coltivazioni per fini terapeutici.

Raccolta: si utilizzano soprattutto i capolini i quali vengono raccolti in estate man


mano che fioriscono. La raccolta deve essere fatta con il bel tempo e in giornate
asciutte. L'essiccazione va effettuata in luogo ventilato e ombroso distendendo i
capolini in strati sottili.

Precauzioni: sconsigliato l'uso ai soggetti sofferenti di diarrea. Controindicata alle


donne gravide.

Uso: la camomilla romana ha un sapore amarognolo ed un profumo penetrante. La


pianta contiene un olio essenziale e altri principi attivi che la rendono un valido
antispasmodico, emmenegogo e vulnerario. Nei casi di nervosismo o mestruazioni
dolorose si consiglia l'utilizzazione dell'infuso, mentre per le digestioni difficili e per i
disturbi collaterali che esse comportano si può utilizzare il vino di camomilla romana.

Informazioni extra: pianta dall'origine incerta, non viene citata dagli autori antichi.
L'attributo di romana lo deve al fatto che veniva frequentemente coltivata nei
giardini romani. Attualmente la pianta è coltivata in molti paesi europei e la droga che
se ne ricava è alquanto costosa. Il decotto si utilizza generalmente per schiarire i
capelli, invece in cucina non trova impiego.
EQUISETO o CODA CAVALLINA
(Equisetum arvense)

Descrizione: pianta che in primavera dalla stessa base emette due fusti, di cui uno
sterile dotato di cloroplasti, alto anche mezzo metro, di color verde, rigato, recante
stami verticillati; l'altro fertile, privo di cloroplasti, alto una ventina di centimetri,
recante alla sommità uno strobilo. Alla caduta delle spore lo strobilo scompare ed il
fusto fertile diviene simile a quello sterile.

Ambiente: è una pianta a carattere talvolta infestante, abbastanza comune nell'Italia


Settentrionale. Predilige i fossati, le scarpate, i luoghi incolti.

Raccolta: si utilizzano i fusti sterili, previa essiccazione al sole o al forno.

Precauzioni: nessuna in particolare.

Uso: il fusto verde, ramificato e dotato di nodi, è la parte utilizzata a scopo


terapeutico. I principali costituenti dell'equiseto o coda cavallina sono un principio
amaro, l'acido salicilico, saponine e glucosidi. Esso dimostra spiccate qualità
diuretiche, per questo viene impiegato per combattere i calcoli ai reni e i dolori alle
articolazioni. La coda cavallina trova impiego pure nei disturbi epatici, negli edemi e
negli emottisi. La sue proprietà astringenti ne fanno un valido rimedio per curare
piaghe e ferite, il succo fresco ha una forte azione emostatica.

Informazioni extra: in cucina la coda cavallina non trova particolari applicazioni, se


non quella di essere aggiunta come ingrediente nei minestroni. In cosmesi si utilizza
contro l'eccessiva traspirazione dei piedi.
FINOCCHIO SELVATICO
(Foeniculum vulgare)

Descrizione: ha fusto eretto, ramificato. Le foglie bi-tripennate hanno lobi filiformi e


sono attaccate al fusto mediante una guaina. I fiori sono di color giallo riuniti in
vistose ombrelle apicali. La fioritura avviene in estate. I semi sono di colore scuro,
scanalati. La pianta può superare un metro e mezzo d'altezza.

Ambiente: il finocchio selvatico ama le colline esposte al sole, i luoghi asciutti, le


regioni costiere e sub-montane dell'Italia Centro-Meridionale. Più raro nell'Italia
Settentrionale.

Raccolta: si utilizzano le foglie fresche, e i semi che si raccolgono a fine estate.


Raramente si utilizza la radice essiccata colta alla fine del primo anno.

Precauzioni: rispettare scrupolosamente le dosi prescritte.

Uso: il finocchio, pianta assai usata nelle regioni mediterranee per aromatizzare carni
e pietanze, oltre sali minerali e vitamine, contiene un'essenza, l'anetolo, che si
concentra in particolar modo nei semi e favorisce la digestione. Le sue proprietà sono
varie: tra queste ricordiamo che l'infuso stimola la secrezione lattea nelle puerpere e
riduce la sensazione di nausea.

Informazioni extra: oltre ad aromatizzare carni e pietanze, con il finocchio si


confeziona un eccellente liquore carminativo e diuretico. I semi di finocchio pestati ed
uniti ad argilla verde ventilata servono per preparare un dentifricio che rinfresca
l'alito e rinforza le gengive.
GENEPI
(Artemisia genipì, A. glacialis, A. spicata, A. mutellina)

Descrizione: pianticella erbacea con la base del fusto in parte lignificata. Le foglie
sono 2-3 pennatosette, picciolate, di color bianco argenteo, setose con segmenti
pressoché lineari. I fiori sono di colore giallo riuniti in capolini. La fioritura avviene in
estate. La pianta è alta circa 10-15 centimetri.

Ambiente: pianta caratteristica delle regioni alpine, cresce abbarbicata tra i massi in
piccoli ciuffi ad altezze comprese tra i 1500 e i 3000 metri.

Raccolta: a scopo medicinale si utilizzano la pianticella fiorita raccolta all'inizio della


fioritura e fatta essiccare in luogo ombroso e ventilato. Si può impiegare anche la
radice raccogliendola in estate.

Precauzioni: attenersi scrupolosamente alle dosi indicate.

Uso: l'artemisia genipì e le altre varietà consimili sia nell'aspetto che nelle proprietà
(glacialis, spicata, mutellina) sono venute alla ribalta in un passato abbastanza recente.
Attualmente se ne pratica la coltivazione a quote basse, anche perché in molte zone
alpine questa pianta rientra tra le specie protette. Le proprietà del genepì e delle
varietà consimili s'incentrano sui principi amari in esse contenuti che le rendono
eccellenti per confezionare aperitivi e digestivi. Inoltre può essere utilizzato per
combattere le affezioni dell'apparato respiratorio.

Informazioni extra: in cucina non viene impiegato, mentre nel campo cosmetico può
essere utilizzato per detergere le pelli grasse e combattere i punti neri. I montanari
utilizzano le molte specie di genepì macerandole nella grappa, ottenendone un liquore
stomachino che sembra abbia la capacità di guarire il mal di montagna.
GENZIANA MAGGIORE
(Gentiana lutea)

Descrizione: pianta con grossa radice cilindrica assai lunga di color bruno-giallastro. Il
fusto è eretto. Le foglie di grandi dimensioni sono ovali, opposte, peduncolate corte
quelle inferiori, sessili quelle superiori, solcate da nervature convergenti all'apice. I
fiori di colore giallo sono posti in numero da 3 a 10 all'ascella foliare. La fioritura
avviene in estate. La pianta può raggiungere i 120 centimetri d'altezza.

Ambiente: cresce nei prati e nei pascoli delle Alpi e degli Appennini, dall'alta collina
fino ai 2500 metri di altezza.

Raccolta: si utilizza la radice raccolta da settembre a novembre, essiccata finché


spezzandola non riveli all'interno il tipico colore giallo. Il sapore della droga è
dapprima dolciastro e quindi piacevolmente amarognolo.

Precauzioni: attenersi scrupolosamente alle dosi e alle modalità prescritte. In dosi


elevate la genziana danneggia la digestione e causa vomito. Sconsigliato l'uso alle
gestanti. Mai usare la radice di genziana maggiore fresca, perché velenosa. Mai
confondere la genziana maggiore con il veratro bianco o l'elleboro bianco che sono
velenosi.

Uso: la genziana maggiore è una pianta che cresce nei pa{coli e nei prati concimati di
montagna. Di essa si utilizza la radice essiccata che ha un caratteristico sapore
amarognolo conferitole da alcune sostanze amare in essa contenute, in particolare da
un eteroside amaro, la genziopicrina. Il decotto di radice di genziana si utilizza sia
contro l'inappetenza sia nei casi di stanchezza fisica ed intellettuale.

Informazioni extra: in cosmesi l'infuso di genziana si usa per detergere le pelli


grasse e lentigginose. Con la radice si preparano ottimi liquori dalla funzione digestiva.
Nei rimedi popolari la genziana veniva usata per combattere la febbre del cane.
GINEPRO
(Juniperus communis)

Descrizione: arbusto legnoso o basso alberello dal portamento talvolta strisciante,


altre volte eretto. Le foglie aghiformi, appuntite, disposte tre a tre, sono solcate da
una linea chiara nella pagina superiore. I fiori di colore giallo-verdastro, pressoché
insignificanti, sono disposti in prossimità dell'ascella foliare. La fioritura avviene in
primavera. I frutti, detti coccole, sono piccole bacche sferiche di colore verde il
primo anno, e nero bluastre il secondo allorché giungono a maturazione. La pianta può
raggiungere i 5 metri d'altezza.

Ambiente: è una pianta indigena della Penisola. Cresce lungo i pendii collinari e
montani. Nei terreni magri prende le forme di un cespuglio, mentre nelle vallate e nei
giardini assume l'aspetto di un alberello.

Raccolta: si utilizzano i rametti fogliosi e soprattutto le coccole raccolte in autunno


mediante scuotimento della pianta. Queste vengono fatte essiccare in luogo ventilato
evitando la formazione di muffe.

Precauzioni: in dosi elevate i frutti possono provocare irritazione all'apparato


urinario. Astenersi in caso di infiammazioni renali. Vietato alle donne gravide e negli
stati infiammatori del tubo digerente.

Uso: le coccole del ginepro si fanno apprezzare soprattutto per le proprietà


aromatiche utili ad insaporire le carni e a confezionare liquori. Nei confronti dello
stomaco il ginepro svolge una funzione stimolante e curativa. Si usa contro il
meteorismo e i bruciori di stomaco, per combattere i reumatismi, come diuretico e
come regolatore delle mestruazioni.

Informazioni extra: il ginepro è tuttora una pianta apprezzata dai montanari che ne
utilizzano le bacche per aromatizzare grappe ed arrosti. I cacciatori non ignorano che
i tordi sono ghiotti di coccole di ginepro e che la loro carne assume per questo un
sapore particolarmente prelibato. Nell'allevamento dei bachi da seta, i rami di ginepro
vengono arsi per disinfettare i ricoveri.
ISSOPO
(Hyssopus officinalis)

Descrizione: pianta dotata di fusti quadrangolari, ascendenti, ramificati. Ha foglie


opposte di forma oblunga-lanceolata, con nervatura evidenziata. I fiori di un bel
colore blu-violetto, sono raccolti in spighe alle ascelle foliari. La fioritura avviene in
estate. La pianta può raggiungere il metro d'altezza.

Ambiente: pianta spontanea, diffusa nei climi temperati e miti, predilige le zone
soleggiate della collina e della montagna, i terreni sciolti, asciutti, sassosi. Talvolta la
pianta viene coltivata negli orti per le proprietà aromatiche.

Raccolta: si utilizzano le foglie e le sommità fiorite raccolte all'inizio della fioritura,


essiccate in luogo ombroso e ventilato e conservate in luogo asciutto.

Precauzioni: in dosi elevate l'essenza può causare crisi epilettiche in individui


predisposti. Controindicato per chi soffre di malattie nervose.

Uso: l'issopo oltre che essere una pianta medicinale, viene impiegato per
aromatizzare alcune pietanze in cucina. La pianta contiene un olio essenziale, tannini e
un glucoside flavonico, la diosmatina. A scopo medicinale la pianta può essere
utilizzata sotto forma di infuso per curare la tosse, il catarro bronchiale, l'asma e il
raffreddore.

Informazioni extra: in cucina viene utilizzato per aromatizzare minestre, frittate e


carni. In campo industriale viene impiegato per aromatizzare liquori e aceti. L'infuso
può essere bevuto come se fosse un tè per tonificare il sistema nervoso e per
alleviare gli stati ansiosi. Lo stesso infuso allevia la tosse e la raucedine, stimolando
l'appetito e facilitando la digestione.
LAVANDA
(Lavandula angustifolia)

Descrizione: arbusto di piccole dimensioni, legnoso alla base. Ha foglie lineari-


lanceolate di colore verde-grigiastro. I fiori, alquanto profumati, sono di colore
violetto raggruppati in spighe. La fioritura avviene in estate. La pianta può raggiungere
il metro d'altezza.

Ambiente: pianta rustica e resistente, allo stato spontaneo la lavanda cresce sulle
colline aride e sassose dell'Italia meridionale. è coltivata in ampie distese a scopo
industriale, come pure si rinviene con frequenza negli orti e nei giardini. Di lavanda ne
esistono più specie che dimostrano però tutte le medesime proprietà medicinali.

Raccolta: si utilizzano le sommità fiorite fatte essiccare in luogo ombroso e ventilato.


Le spighe fiorali hanno la proprietà di mantenere per lungo tempo il profumo intenso.
Esse possono essere conservate in sacchetti di tela, di carta o in vasetti di vetro.

Precauzioni: attenersi scrupolosamente alle dosi prescritte. Incompatibile con ferro e


iodio.

Uso: i fiori della lavanda erano utilizzati fin dall'antichità per ricavarne l'essenza
tutt'ora assai stimata. Oltre a questa prerogativa, la lavanda dimostra qualità
officinali non indifferenti. E' un eccellente antisettico delle vie urogenitali e come
tale può essere impiegata per combattere leucorree, cistiti, nonchè le infiammazioni
intestinali a carattere infettivo, come talune diarree. Contro le affezioni che
colpiscono l'apparato respiratorio, la pianta sviluppa un'azione espettorante e
fluidificante, per cui può essere impiegata per combattere tossi, bronchiti, laringiti e
asma.

Informazioni extra: l'infuso di lavanda si usa in cosmesi sia per lavare i capelli grassi
sia per profumare il bagno. L'abitudine di mettere le infiorescenze della lavanda in
sacchetti per profumare la biancheria è una pratica assai antica. Forse meno noto è il
fatto che questa usanza era parte di un rituale che si potrebbe definire magico:
particolare doveva essere la posizione del sacchetto e la cucitura che lo chiudeva.
Talvolta i sacchettini venivano portati al collo come portafortuna.
MALVA
(Malva silvestris)

Descrizione: ha fusto in parte eretto, in parte coricato. Le foglie, alquanto picciolate,


palminervie presentano 3-7 lobi. I fiori di colore rosa-lilla, sbocciano in primavera-
estate all'ascella delle foglie. La pianta ha un'altezza variabile dai 15 ai 60 centimetri.

Ambiente: pianta spontanea dei prati e dei luoghi incolti della pianura e della collina.
E' molto diffusa in Italia: la facilità con cui si rinviene e l'abitudine della pianta di
crescere presso gli abitati la rende facilmente riconoscibile anche agli inesperti.

Raccolta: si utilizzano soprattutto i fiori raccolti all'inizio della fioritura e le foglie.


L'essiccazione va fatta in luogo ombroso e ventilato.

Precauzioni: nessuna in particolare.

Uso: oltre alle sue note proprietà emollienti, la malva viene usata nelle irritazioni della
cavità dei denti, dello stomaco, dell'intestino e delle vie urinarie. Inoltre l'elevato
contenuto di mucillagini ne fa una pianta lassativa.

Informazioni extra: la malva può essere usata con successo anche in cucina come
ingrediente nelle verdure rinfrescanti. Era una pianta talmente usata in passato che i
nostri vecchi la consideravano la regina di tutte le piante medicinali.
MELISSA
(Melissa officinalis)

Descrizione: ha fusto ramificato alla base, che procura un portamento cespuglioso alla
pianta. Le foglie sono picciolate, ovali pelose, con margine dentato, solcate da
numerose nervature. I fiori, dapprima di colore giallo-biancastro, in seguito assumono
tonalità rosate. La fioritura avviene in estate. La pianta può raggiungere gli 80
centimetri di altezza.

Ambiente: un tempo coltivata negli orti, ora vi compare più raramente. In compenso si
è propagata lungo i sentieri, le strade, le siepi, le macerie ed i ruderi, dalla pianura
fino alla collina.

Raccolta: si utilizzano le foglie e le sommità fiorite. L'essiccazione avviene in luogo


ombroso e ventilato.

Precauzioni: nessuna in particolare

Uso: ha qualità medicinali che ne fanno una pianta di comune impiego. L'infuso in
particolare serve a combattere le vertigini e il nervosismo, a stimolare l'appetito e a
facilitare la digestione. Per uso esterno il bagno di melissa è antireumatico.

Informazioni extra: la melissa al profano si rivela per il leggero e gradevole profumo


di limone che emana dalle foglie fresche se leggermente strofinate. In cucina la
melissa trova svariati impieghi. In particolare è l'ingrediente principale del Gran
Charteuse, meglio noto col nome di Liquore di Francia. Esso fu creato dai benedettini
ed ottenne un successo così ampio da divenire celebre in tutta Europa. Questo liquore,
oltre ad un gradevolissimo sapore, ha anche proprietà altamente digestive, e ciò veniva
sovente preso come scusa dalle dame per farne un uso non sempre moderato.
MIRTILLO
(Vaccinium myrtillus)

Descrizione: piccolo arbusto semilegnoso da cui si dipartono fusti eretti ramificati. Le


foglie sono ovate, alterne, dotate di breve picciolo e margine finemente dentato. I
fiori sono di colore rosato. La fioritura avviene in primavera-estate. Il frutto è una
bacca rotondeggiante di colore nero-bluastro scuro. La pianta può raggiungere il
mezzo metro d'altezza.

Ambiente: cresce abbastanza frequentemente nelle zone alpine ed appenniniche.


Predilige i suoli acidi ed i terreni ben dotati di humus. E' diffuso dalla collina fin oltre
i 2000 metri di altezza.

Raccolta: si utilizzano le foglie fresche o essiccate e le bacche raccolte a perfetta


maturazione.

Precauzioni: l'uso prolungato delle foglie può essere pericoloso. Non confondere i
frutti con altri vegetali velenosi come il Mirtillo palustre (Vaccinium uliginosum) o con
il Mirtillo rosso (Vaccinium vitis-idaea).

Uso: i frutti del mirtillo sono ricchi di vitamina A e C nonchè di acidi organici, tannini
e sali minerali. Il succo fresco giova alla vista. Il frutto fresco o l'infuso di frutti
essiccati si consigliano nelle diarree essendo un buon disinfettante dell'intestino.
Inoltre, sempre l'infuso, è di giovamento per chi soffre di arteriosclerosi e disturbi
circolatori, per la sua proprietà di mantenere elastici i vasi sanguigni.

Informazioni extra: i frutti del mirtillo sono molto ricercati e trovano un largo
impiego in cucina. In cosmesi il decotto serve ad eliminare i punti neri dal viso.
ORTICA
(Urtica dioica)

Descrizione: pianta con rizoma superficiale, l'ortica ha fusto con sezione


quadrangolare, eretto. Le foglie sono opposte, ovali, cordate alla base, picciolate, con
margine alquanto seghettato. Foglie e piccioli sono ricoperti da peli urticanti. I fiori
sono piccoli e verdognoli. La fioritura avviene dall'estate all'autunno. La pianta può
superare il metro d'altezza.

Ambiente: pianta spontanea, si rinviene con estrema frequenza lungo i cigli delle
strade, tra le macerie, nelle radure boscose, nei pressi di case abbandonate. Forma
nutrite colonie che tendono a progredire velocemente.

Raccolta: si utilizzano le piante e le foglie giovani, raccolte in primavera-estate e


fatte essiccare all'ombra. Si impiegano pure rizoma e radici estirpati in autunno,
mondati dalla terra e fatti essiccare in luogo ombroso.

Precauzioni: non consumare i semi.

Uso: difficilmente si potrebbe pensare che una pianta così fastidiosa possa
nascondere tante proprietà medicinali. In effetti l'ortica, oltre ad essere ricca di
clorofilla, contiene vitamina C, sali minerali, ferro, silicio, calcio, potassio e manganese.
Dal fusto della pianta si estrae una fibra tessile simile a quella del lino, utilizzata in
altri tempi per preparare reti e cordami. Fresca può essere utilizzata come
depurativo del sangue. Inoltre il suo contenuto di ferro e sali minerali la rende utile
per quanti soffrono di stati anemici.

Informazioni extra: l'ortica per la delicatezza del sapore trova impiego in cucina per
preparare svariati piatti. Gli acidi formici e le sostanze urticanti contenute nei peli
vengono neutralizzate con la cottura. Alcuni contadini preparano dei pastoni con
ortiche tritate finemente da somministrare alle galline perchè producano un maggior
numero di uova. In agricoltura biologica la pianta serve per preparare un macerato da
spruzzare sulle piante per combattere i parassiti animali.
ROSA CANINA
(Rosa glauca, leucochroa)

Descrizione: arbusto cespuglioso dotato di numerosi rami semplici, eretti alla base,
cascanti superiormente, ricoperti di numerosi aculei robusti ripiegati verso il basso.
Le foglie imparipennate sono composte da 5-7 foglioline di forma ovale a margine
seghettato. I fiori presentano un delicato color bianco-rosato. La fioritura avviene a
fine primavera-estate. I frutti, piccoli acheni pelosi, sono racchiusi in un falso frutto
rosso di forma ovoidale, carnoso. La pianta può superare i tre metri di altezza.

Ambiente: la rosa canina è diffusa nelle regioni temperate. In Italia si rinviene con
facilità lungo le siepi, nelle radure, nelle macchie, lungo i sentieri, ai margini degli
incolti fino ai 1500 metri d'altezza.

Raccolta: si utilizzano le foglie, ma soprattutto i fiori in bocciolo o aperti. I fiori


vengono fatti essiccare in luogo ombroso e ventilato e conservati in vasetti di vetro
chiusi. Si utilizzano anche i falsi frutti, che possono essere essiccati artificialmente o
colti in inverno dopo che i primi freddi ne hanno resa tenera la polpa. Aprire i falsi
frutti ed eliminare i peli.

Precauzioni: filtrare sempre accuratamente i preparati.

Uso: l'infuso dei petali di rosa ha proprietà astringenti, toniche, e può essere
utilizzato per combattere le diarree, e per fare gargarismi nel mal di gola. I falsi
frutti contengono vitamina C e altre vitamine che li rendono preziosi contro lo
scorbuto e nei casi di avitaminosi.

Informazioni extra: è detta anche 'rosa di macchia'. Il succo ricavato dalla


spremitura dei petali si può usare come collirio. In campo culinario sempre con i petali
si può fare un ottimo liquore o se ne può ricavare un tè dal sapore un po' acidulo.
ROVO
(Rubus fruticosus)

Descrizione: suffrutice ramificante, assai spinoso, ha getti con portamento variabile;


alcuni sono eretti, altri ricadenti, taluni striscianti. Le foglie sono pennate, composte
da 3-5-7 foglioline di forma ovale con margine dentato. Piccioli e nervatura mediana
sono spinosi. I fiori di colore bianco o rosato sono riuniti in grappoli alle estremità dei
rami. La fioritura avviene in primavera-estate. Il frutto globoso è formato da piccole
drupe, dette 'more', che da verdi divengono rosse e, quando mature, nere.

Ambiente: il rovo è diffuso in oltre 100 specie. In Italia è comunissimo nei boschi, tra
le siepi e le sterpaglie, nei terreni incolti, nelle macchie, dalla pianura alla collina.

Raccolta: le foglie sono raccolte in aprile e maggio prima che la pianta fiorisca, ed
essiccate all'ombra. I fiori si raccolgono in primavera prima dell'apertura e si
essiccano all'ombra. I frutti sono raccolti in estate a maturazione avvenuta.

Precauzioni: filtrare sempre accuratamente con garza i preparati a base di rovo, per
trattenere le spine.

Uso: i succosi frutti sono ricchi di vitamina C. Il decotto che si ottiene dal rovo è
utilissimo nei casi di diarree e nelle dissenterie, nei casi di reumatismi e mestruazioni
eccessive. E ancora per uso esterno si può utilizzare per fare gargarismi nei casi di
affezioni della cavità orale e per lavaggi vaginali.

Informazioni extra: con i frutti si fa un'ottima marmellata.


SALVIA
(Salvia officinalis)

Descrizione: suffrutice con fusto eretto, quadrangolare, ramificato. Le foglie, di


forma oblunga e crenata, sono picciolate, persistenti, ricoperte da una leggera peluria.
I fiori di color blu violetto sono raccolti in spighe terminali. La fioritura avviene dalla
primavera all'estate. La pianta può raggiungere i 60-70 centimetri di altezza.

Ambiente: comunque nelle regioni mediterranee dove viene coltivata negli orti,
raramente si rinviene allo stato selvatico.

Raccolta: si utilizzano le foglie raccolte prima della fioritura fresche o essiccate. Si


possono utilizzare anche le sommità fiorite. Conservare in vasetti di vetro al riparo
della luce.

Precauzioni: controindicata per i soggetti nervosi e pericolosa per le donne che


allattano, non deve essere posta a contatto con recipienti di ferro. Rispettate
scrupolosamente le dosi. L'olio essenziale è velenoso, tossico per il sistema nervoso,
può causare crisi epilettiche anche in dosi minime. Non utilizzare la tisana per lunghi
periodi in dosi elevate.

Uso: come tonico, stimolante, digestivo, emmenagogo, si utilizza l'infuso che inoltre,
sotto forma di compresse sulla parte malata, combatte dermatosi, eczemi, ulcere e
piaghe. Il decotto, invece si usa nei casi di catarri di stomaco e per fare i gargarismi
nelle infiammazioni del cavo orale, nelle tonsilliti e per rinfrescare l'alito pesante. Il
bagno con acqua alla salvia si consiglia a quanti soffrono di dolori addominali e ai
soggetti nervosi.

Informazioni extra: preziosa pianta aromatica, la salvia era stimata fin dall'antichità,
tanto che il suo stesso nome indicava salute. Oltre ad essere largamente utilizzata in
cucina, con la salvia si può preparare un ottimo dentifricio o più semplicemente si
possono strofinare i denti con una foglia fresca. Un tempo si riteneva che la salvia
possedesse poteri particolari. Come tale si usava nei riti magici e nella composizione di
pozioni afrodisiache.
SAMBUCO
(Sambucus nigra)

Descrizione: alberello o arbusto con corteccia grigio scuro, porta rami che all'interno
contengono un midollo bianco. Le foglie, di colore verde brillante, sono picciolate,
opposte, imparipennate con 5-7 foglioline ovato-lanceolate appuntite a margine
seghettato. I fiori sono di colore bianco, raccolti in vistose false ombrelle piatte. La
fioritura avviene a fine primavera estate. Il frutto è una piccola bacca succosa, che a
maturazione assume un bel colore nero lucente. La pianta può raggiungere i 6-7 metri
di altezza.

Ambiente: originario dell'Europa meridionale, in Italia il sambuco è diffuso dal piano


alla prima montagna. Si rinviene lungo i viottoli, i torrenti, negli incolti, nelle boscaglie,
nelle siepi, vicino alle case coloniche.

Raccolta: a scopo medicinale si utilizzano i fiori, i frutti maturi e la seconda


corteccia. Essiccare all'ombra in luogo asciutto e ventilato. Meno impiegate le foglie
essiccate.

Precauzioni: i frutti consumati in grande quantità (in particolare se crudi o acerbi), la


corteccia e le foglie causano nausea e vomito. Controindicato per i soggetti delicati di
stomaco. Non confondere le bacche del sambuco con quelle dell'ebbio che sono
velenose e, in forti dosi, mortali.

Uso: i fiori di questa pianta hanno potere diuretico e vengono anche utilizzati per
combattere febbri, bronchiti e stati influenzali. Il decotto che si ottiene con la
corteccia risulta utile nei casi di gotta in quanto favorisce l'eliminazione dell'acido
urico. I fiori e le foglie fresche pestati in un mortaio formano una poltiglia che si usa
sulla parte dolorante per emorroidi ed ascessi.

Informazioni extra: il midollo del Sambuco assomiglia molto al moderno polistirolo


espanso, e infatti una volta veniva usato come imballaggio o supporto per piccolissimi
oggetti molto delicati. Questa pianta trova qualche impiego in cucina, viene utilizzata
in cosmesi sotto forma di decotto per schiarire la pelle scura del viso. E' una pianta
molto appetita dagli animali. In certi luoghi il sambuco veniva piantato vicino alle
abitazioni perchè si pensava avesse la capacità di tenere lontane le streghe.
SERPILLO
(Thymus serpillum)

Descrizione: arbusto sempreverde con fusto prostrato e rametti che tendono ad


ergersi nella parte finale. Le foglie sono piccole, oblunghe, con margine intero. I fiori,
rosa lillà, profumati, stanno riuniti in dense spighe apicali. La fioritura avviene in
estate. La pianta, nonostante il portamento prostrato, raggiunge i 40 centimetri
d'altezza. Il timo serpillo assomiglia alquanto nell'aspetto e nelle proprietà al timo
volgare, ma da questo si differenzia per le foglie distese e per la mancanza, nella
pagina inferiore delle stesse, di quell'aspetto cotonoso tipico del timo.

Ambiente: frequente nell'area mediterranea, in Italia predilige i terreni incolti e


solatii, ma cresce anche al margine delle boscaglie, lungo i pendii, nei prati come tra le
rocce ed i terreni poveri. Diffusa dalla pianura alla montagna.

Raccolta: si utilizzano le sommità fiorite raccolte all'inizio della fioritura e fatte


essiccare in mazzi non stretti in luogo ventilato e ombreggiato.

Precauzioni: nessuna in particolare.

Uso: è ricco di proprietà in particolare antisettiche ed antispasmodiche. E' utile nei


casi di tosse, catarri bronchiali, asma. E' uno stimolate dell'apparato digestivo per cui
è consigliato nei casi di astenia, stati di debolezza e affaticamento.

Informazioni extra: dal serpillo si estrae un'essenza simile a quella estratta dal timo,
che ha un'azione vermicida e balsamica. In cucina viene ampiamente impiegato come
pianta aromatica per insaporire carni e pesci.
TARASSACO o DENTE DI LEONE
(Taraxacum officinale)

Descrizione: pianta con radice fittonante e stelo fiorale che parte dalla base. Ha
foglie lanceolate più o meno incise, disposte in una rosetta basale. Lo stelo fiorale, se
reciso, lascia uscire un lattice bianco. I fiori sono di un bel colore giallo, riuniti in
grandi capolini singoli. La fioritura avviene da marzo a novembre. Il frutto è un
achenio. La pianta può raggiungere i 40 centimetri di altezza.

Ambiente: pianta comunissima, sovente a carattere infestante, si rinviene con


estrema facilità nei prati, negli incolti, lungo i bordi delle strade, anche tra le fessure
dei marciapiedi. Diffusa dalla pianura alla montagna.

Raccolta: si utilizza la radice lavata, tagliata a fettine e fatta essiccare rapidamente,


e le foglie raccolte in primavera.

Precauzioni: si sono riscontrati avvelenementi in bambini che hanno succhiato la linfa


lattea dai fusti fiorali.

Uso: da sempre il tarassaco è apprezzato per le proprietà diuretiche, depurative e


lassative, che lo rendono utile per combattere molte affezioni, e probabilmente è
stata una delle erbe più usata dai nostri nonni. Ne è consigliato il consumo ai diabetici
in quanto abbassa la glicemia.

Informazioni extra: comunissima erba dai vistosi fiori gialli che si trasformano in
sfere cenerognole pronte a disperdere il loro frutti al primo soffio di vento. Il
tarassaco è conosciuto anche con il nome di dente di leone, piscialetto, soffione, tanto
per citarne alcuni. In cucina è una verdura stimatissima dal sapore piacevolmente
amarognolo.
TIGLIO
(Tilia cordata)

Descrizione: il tiglio è un bellissimo albero a fusto eretto con corteccia liscia in età
giovanile e screpolata in età avanzata, di colore scuro con riflessi violacei. Le foglie
sono cordate, picciolate, con margine seghettato. I fiori, di colore bianco giallastro,
sono profumatissimi. La fioritura avviene in giugno-luglio. I frutti hanno la grandezza
di un pisello con un pericarpo duro. La pianta può raggiungere i 30 metri di altezza.

Ambiente: di tigli ne esistono varie specie tra le quali è assai comune il platyphyllos. Il
Tilia cordata si rinviene nei boschi cedui, nelle macchie, sui pendii e le rocce solive,
lungo le rive dei fiumi nelle zone montane e submontane. I tigli sono spesso spesso
impiegati per ombreggiare i viali delle città ed adornare parchi e giardini.

Raccolta: si utilizzano le giovani infiorescenze e le brattee, raccolte a fioritura


appena iniziata e fatte debitamente essiccare. Usata anche la corteccia raccolta in
primavera.

Precauzioni: nessuna in particolare.

Uso: pianta profumatissima, contiene un olio essenziale, mucillagini, tannini, zuccheri,


pigmenti flavonici e viene utilizzata come sedativo, antispasmodico, emolliente e
antireumatico. Spesso viene utilizzata anche nei casi di angoscia e di cefalea.

Informazioni extra: pianta non usata in cucina, in campo cosmetico l'infuso può
essere applicato a mo' di compresse per rilassare le palpebre stanche. Lo stesso
infuso può essere un buon pediluvio per i piedi gonfi se diluito in acqua.
TIMO
(Thymus vulgaris)

Descrizione: piccolo arbusto con fusto molto ramoso. Ha foglie lineari-lanceolate di


piccole dimensioni, cotonose, biancastre nella pagina inferiore. I fiori di colore bianco
rosato o lillà sono raggruppati in spighe all'ascella foliare. La fioritura avviene dalla
primavera al primo autunno. La pianta può raggiungere i 30 centimetri di altezza.

Ambiente: pianta aromatica, il timo ama i terreni solatii, le colline sassose e aride: si
rinviene con frequenza nelle zone mediterranee lungo i litorali e le coste. E' diffuso
dalla pianura alla montagna.

Raccolta: si utilizzano le foglie e i rametti fioriti raccolti da maggio a luglio tagliando i


fusti fin dove non sono lignificati. L'essiccazione avviene in luogo asciutto e ventilato.

Precauzioni: rispettare scrupolosamente le dosi.

Uso: pianta aromatica che per distillazione fornisce un olio aromatico che ha
proprietà balsamiche ed antisettiche. L'infuso si utilizza nei casi di tosse convulsa e
per aiutare le digestioni pigre, per quanti soffrono di astenia e affezioni alle vie
respiratorie. Il piacevole aroma lo rende utile nella preparazione di un vino che
aumenta le mestruazioni nelle donne che le hanno scarse.

Informazioni extra: pianta molto usata in cucina per aromatizzare pietanze e liquori,
in campo estetico l'olio di timo viene utilizzato sulle pelli molto grasse con tendenza ai
foruncoli, dove penetrando in profondità svolge una forte azione antisettica.
VALERIANA
(Valeriana officinalis)

Descrizione: pianta dal fusto eretto, cavo, solcato da scanalature. Ha foglie opposte,
imparipennate con foglioline più o meno strette, dentate. I fiori sono piccoli di color
bianco o rosati raccolti in ombrelle. La fioritura avviene in primavera estate. La pianta
può raggiungere i 150 centimetri di altezza.

Ambiente: cresce nei boschi umidi, nelle radure, lungo i ruscelli delle Alpi e degli
Appennini fin oltre i 2000 metri di altezza.

Raccolta: si utilizza il rizoma fresco o essiccato con le radici, raccolto da piante di


ameno 2 anni di età in primavera o in autunno.

Precauzioni: l'uso eccessivo della pianta può originare tossicomania. Ogni 7 giorni
cessare l'uso e riprenderlo eventualmente dopo 15-20 giorni. Controindicata per chi
soffre di bassa pressione arteriosa.

Uso: pianta stimata fin dal Medioevo, la valeriana ha goduto e gode di grande
considerazione per le proprietà sedative. La valeriana ha anche proprietà
antispasmodiche e risulta un discreto rimedio contro l'emicrania e per quanti soffrono
di stati ansiosi.

Informazioni extra: la valeriana non trova impiego nè in cucina, nè in campo estetico.


Il suo odore attira irresistibilmente i gatti che volentieri vi si strofinano contro. Da
non confondere nel nome con la verdura da tavola detta "valerianella" o "valeriana".

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