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ETÀ DEL BRONZO - 2021

Questa è la
nostra
Storia
Per capire, devi partire da
dove tutto è iniziato

Ignacio Pereyra

Parrucchiere

A.F 2020/2021
Paleolitico
1 Iniziò del mestiere

Medioevo
2 Primi sviluppi

INDICE
ETÁ MODERNA
3 Dove siamo arrivati

Cosa siamo Oggi


4 Siamo più di questo
Paleolitico
Le Origini

Nel Paleolitico il taglio dei capelli era affidato alle


più alte autorità della tribù-comunità e assumeva un
significato molto vicino alla rimozione della
negatività accumulata; tagliare i capelli diventava
così un modo per rinnovare ed equilibrare le energie
positive.
Gli Antichi Greci

I rasoi più antichi ritrovati dagli archeologi risalgono a ben 3.500


anni fa in Egitto, durante l’Età del Bronzo.
Gli antichi Greci si dedicarono invece alla creazione dei primi
negozi di barbieri: è qui che l’acconciatura diventa una
professione e i negozi un punto di ritrovo per la vita cittadina;
questi luoghi diventano come una sorta di club per gli uomini, dove
godevano di riunioni con lunghe conversazioni di filosofia, di
politica, o di questioni comunali. Tali negozi di barbiere erano per
loro tanto importanti come l’Agorà, il loro luogo di riunione
pubblica.
ANTICA ROMA
Anche nell’antica Roma i capelli avevano un ruolo
importante per il rango e il riconoscimento sociale; il
primo cittadino romano illustre che adottò la
rasatura come segno distintivo fu Publio Cornelio
Scipione Africano, noto anche semplicemente come
Scipione l’Africano, generale dell’esercito romano e
console.
Medioevo

Durante il medioevo in Europa si diffuse la pratica dei


barbieri-chirurghi: oltre ad occuparsi dei capelli, i barbieri
potevano curare mali minori ed effettuare pratiche come i
salassi . È qui infatti che comincia la curiosa storia
dell’insegna per barbieri, quell’asta più o meno lunga con un
pomo di bronzo all’estremità e una spirale di strisce
bianche e rosse che ne percorre la lunghezza (nella
versione americana compare anche il colore blu). Ecco il
perché della forma: l’asta rimandava al palo che veniva
dato da stringere al paziente durante il salasso, in modo
che il braccio restasse orizzontale e le vene risultassero
ben visibili. Il pomo in bronzo all’estremità aveva la forma
del vaso in cui il sangue si raccoglieva, mentre le strisce
rosse simboleggiavano le garze insanguinate.
Medioevo
Nel Seicento e nel Settecento i parrucchieri tornano a occuparsi solo dei capelli, o
meglio, delle parrucche! Questo è infatti il periodo dei parrucconi incipriati, vere e
proprie sculture di capelli usate dall’aristocrazia europea. Sulle chiome delle dame
venivano incorporati fiori, frutta, gioielli, piume e addirittura statuine e ciò
avveniva non solo in base alle mode del momento, ma anche secondo gli eventi che
scandivano le giornate: i torrioni di capelli venivano impreziositi con magistrali
giochi plastici che illustravano simbolicamente gli avvenimenti del tempo.

D’ora in avanti i parrucchieri entrano nell’immaginario comune come veri artisti del
capello, grazie anche a opere come Il barbiere di Siviglia del compositore
ottocentesco Gioacchino Rossini.

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IL SIMBOLO
La storia del palo da barbiere però comincia nel medioevo quando il barbiere non si
occupava unicamente di tagliare i capelli e radere le barbe incolte, ma, nella sua
bottega forniva alcuni servizi medici, come la rimozione di pulci, zecche e pidocchi,
toglievano denti marci e curavano fratture, ma la loro specialità erano i salassi con le
sanguisughe.
Questa pratica infatti era di poco conto per i medici e i chirurghi dell’epoca che inviavano
i loro pazienti nelle botteghe dei barbieri, ormai diventati esperti in questo tipo di
pratiche. D’altra parte, dopo il primo Concilio Lateranense, i sacerdoti cattolici e gli
altri membri del clero, che avevano buona conoscenza dell’anatomia umana, non
potevano svolgere più alcun tipo di professione medica, dando così larga clientela ai
barbieri medievali.
HI barbieri del tempo per pubblicizzare la loro attività di novizi medici cominciarono ad esporre
fuori dalle finestre delle loro botteghe grandi flaconi dei sangue, prelevato dai pazienti che gli
avevano fatto visita così da attirare l’attenzione dei passanti ed altri potenziali clienti.
Da lì a poco, per questioni igieniche, i barbieri dovettero sostituire i flaconi di sangue con qualcosa di
meno macabro, nacque così il tradizionale palo a strisce rosse e bianche che richiamava l’asta data
da stringere ai pazienti che si sottoponevano ai salassi in modo da tenere il braccio sotto sforzo e
ben teso durante le pratiche, per rendere ben visibili le vene. Il palo da barbiere esposto fuori dalle
botteghe aveva all’estremità superiore un pomo in bronzo che rimandava al vaso dove veniva
raccolto il sangue e le strisce rosse erano delle semplici garze sporche di sangue avvolte intorno
al palo che venivano lasciate asciugare al sole.
TAXIMOTION

ETÁ MODERNA
IL PHON
ALEXANDER GODEFROY
Il primo vero asciugacapelli fu inventato dallo stilista francese Alexander

Godefroy, consisteva in un cofano con cappuccio attaccato a un tubo

proveniente da una stufa a gas. Era pesante e ingombrante, la cliente

doveva sedersi sotto e una manovella le soffiava l’aria calda sui capelli.

Un altro tentativo di asciugare i capelli usando uno strumento meno

ingombrante fu proprio il caso dell’aspirapolvere che aspirava aria da un

lato e la spingeva fuori dal retro. Si può facilmente immaginare quanti

problemi questo potesse comportare, oltre a un’enorme scomodità, finché,

poco tempo dopo, dall’idea di unire l’aria uscente dall’aspirapolvere con un

motore da frullatore nacque il primo asciugacapelli portatile.


IL PHON

La svolta degli anni sessanta

I primi modelli erano grandi e pesanti, in metallo e molto pericolosi: bastava

un po’ d’acqua per procurare un cortocircuito. Nel 1951 venne creato un

nuovo tipo di asciugacapelli che consisteva in un tubo attaccato a un

cappello collegato all’asciugacapelli. Quando azionato l’aria usciva dai fori

del cofano, asciugando ad una potenza superiore dei modelli precedenti,

circa 300 watt.


L’AVVENTO DI PARLUX: IL
PRIMO ASCIUGACAPELLI IN
PLASTICA AL MONDO

nel 1977 Parlux presentò il phon Parlux Superturbo 1500, il primo

phon al mondo a essere realizzato in plastica, materiale molto più

leggero e sicuro.

Questo è stato il primo phon a montare un motore davvero

performante, in grado di soddisfare le esigenze professionali dei

saloni di bellezza, raggiungendo temperature maggiori e dotato di

interruttori comodi e pratici.

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