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LEOPARDI

Giacomo Leopardi è uno dei più importanti poeti della letteratura italiana dell'Ottocento. Le
sue vicende personali ci sono note anche grazie al suo diario personale di ricordi, noto con
il titolo di Zibaldone.
Leopardi nello Zibaldone descrive la madre come una donna molto fredda, rigida,
austera, non affettuosa.
I fratelli ricevettero un'istruzione privata ed a soli 14 anni Leopardi non aveva più nessuno
che potesse insegnargli, sapeva tradurre testi greci, latini ecc.

I TEMI PRINCIPALI DELLA POETICA DI LEOPARDI


I Temi principali sono:
1. La natura che illude l’uomo con false promesse di felicità,
2. il bisogno del piacere: l’uomo cerca il piacere che è limitato e temporaneo,
3. la felicità è irraggiungibile è solo un’illusione;
4. la noia generata dalla consapevolezza che la felicità è irraggiungibile. La noia può
fare da stimolo alla conoscenza, può sollecitare azioni eroiche.
Il nucleo del pensiero di Leopardi è il tema dell'infelicità dell'uomo che, secondo il
poeta, è causata dalla continua aspirazione ad un piacere infinito ma impossibile da
raggiungere.
Secondo Leopardi, infatti, nessuno dei piaceri goduti dall'essere umano può arrivare a
soddisfare la sua aspirazione al piacere infiito.
Si tratta di una tensione inappagata da cui nasce un senso di insoddisfazione
perpetua e di infelicità, che porta porta l'individuo a vivere un senso di nullità di tutte
le cose (ciò va inteso in senso puramente materiale).
L’uomo è dunque necessariamente infelice.
Tre sono le fasi del pessimismo Leopardiano:

Pessimismo storico: il male è nella storia: il progresso allontana l’uomo dall’innocenza e


dalla libertà, la nascita dell’organizzazione sociale , delle gerarchie e delle leggi, limitando
la libera soddisfazione dei nostri bisogni.
Pessimismo Cosmico: il male è universale indipendentemente dalle condizioni storiche,
sociali e individuali, la vera nemica è la natura che è matrigna, l’unico bene è la ragione
che smaschera le illusioni.
Pessimismo Eroico: preso atto della ostilità della natura e del dolore comune l’unico
rimedio contro la natura è la solidarietà tra gli uomini.

La poesia Leopardiana possiamo dividerla in 4 parti:

-Canti giovanili 1818- 1823: canzoni petrarchesche di stampo tradizionale


- Idilli 1819-1821: liriche più brevi in endecasillabi sciolti
 Grandi Idilli 1828- 1831: forma metrica nuova canzone a schema libero
 Ultimi canti 1831-1837: abbandono dell’idillio poesia filosofica per insegnare l’amara
verità
Leopardi attua una rivoluzione alla poesia di Petrarca:
Nelle sue canzoni Leopardi abbandona le regole ferree della canzone petrarchesca:
- Endecasillabi e settenari si possono alternare senza uno schema fisso
- Le rime non sono sempre presenti
- Il numero dei versi varia dall’una all’altra strofa.

LA GINESTRA
Nel poemetto La ginestra composto nel 1836 Il poeta dice che bisogna lottare contra la
natura e contro il destino l’unica arma che l’uomo ha per fronteggiare la natura e la
solidarietà.
La ginestra simboleggia la dignità dell’uomo sconfitto dalla natura ma non domato.

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