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Alla metà del Quattrocento, nelle più colte e ricche città del Veneto (prima
fra tutte Padova, ma anche Venezia e Verona) prende l’avvio un ritorno
all’antico di nuova natura, che in poco più di una decina d’anni muterà il volto
del libro umanistico, riorganizzando profondamente l’assetto grafico e i
rapporti reciproci fra scrittura capitale, littera antiqua e corsiva all’antica.
Si tratta di fatti che singolarmente sono in massima parte noti, ma che non
trovano ancora sistemazione in un quadro di sintesi (di cui in questa occasione
vorrei tentare un primo abbozzo) per la varietà dei protagonisti di queste
vicende, che solo in alcuni casi s’identificano nella figura del copista di
professione (troviamo anche scultori, pittori, miniatori, antiquarii e personaggi
eclettici, come il Feliciano, che riuniscono in sé più competenze e abilità, quali
letterato, copista, miniatore, orafo) e per la conseguente varietà delle
testimonianze grafiche, che debbono essere ricercate non solo nei libri, ma
anche nei documenti e nei prodotti, maggiori e minori, delle arti figurative del
periodo. L’inevitabile, parziale ignoranza di un panorama così vario, così
difficilmente dominabile, ha attardato anche la necessaria riflessione storica su
un complesso di realizzazioni che trovano evidente origine nella cultura grafica
dell’Italia veneta e padana, ma presentano elementi rilevanti di discontinuità
rispetto a quelle pur profonde radici.
Con questa relazione, affrontando brevemente tre oggetti di studio, vorrei
esaminare proprio i problemi connessi al senso della continuità e alla
consapevolezza della cesura nella cultura grafica antiquaria; i tre argomenti,
che mi sembrano idonei per riflettere sui modi, i tempi, la specificità di
innovazioni che segnano profondamente la storia del libro in età moderna,
sono: la restaurazione della capitale di modello epigrafico classico; la
normalizzazione che queste nuove maiuscole comportano sulle più alte
realizzazioni in scrittura umanistica; la nascita di un libro all’antica, connotato
da una nuova organizzazione dei testi iniziali e da un inedito repertorio di
immagini.