Quaderno “SportG.

dizionario di
scienze dello sport

a cura di Tiziano Marini

Centro di Documentazione Sportiva

Comitato Provinciale CONI di Varese
2004

1
A
È un’abilità nella quale l’azione è generalmente
breve, con un inizio ed una fine identificabili.

Abilità chiusa
Abalakov (test di)
È un’abilità per la quale l’ambiente è stabile o
Variante del Sargent Test che misura l'elevazione
prevedibile e ciò permette l’organizzazione preli-
verticale. Un nastro metrico avvolge i fianchi del
minare del movimento.
soggetto, l'altra estremità è fissata al suolo tra i
piedi del valutato. Quando l'atleta salta il nastro si
Abilità motoria
srotola e si misura direttamente l'altezza del salto.
1. È un’abilità per la quale la determinante prima-
(inferiore a 30 cm = debole; superiore a 80 cm =
ria del successo è la componente motoria stessa.
eccellente).
2. Sequenza di movimenti più o meno complessa
che si automatizza con la ripetizione.
Abduttore
Muscolo che esegue il movimento che allontana un
Abilità psichica
arto dalla linea mediana del corpo (movimento di
Insieme di capacità cognitive ed emotive che per-
abduzione).
mettono all’atleta un perfetto controllo dei tempi di
reazione, delle abilità di coordinazione fine, della
Abduzione
ansia e della capacità di gestione dei rapporti inter-
1. Movimento laterale di un arto rispetto all’asse
personali nell’ambito della competizione.
mediano del corpo.
2. Termine di C.S. Peirce riferito ai processi
Abilità semplice
cognitivi per i quali le ipotesi sono generate sulla
È un’abilità implicante un piccolo numero di movi-
base di alcuni fatti conosciuti. L’abduzione, nella
menti articolari, e nel quale la coordinazione tra i
concezione di Peirce, è una componente fonda-
segmenti è minimizzata.
mentale del pensiero creativo.
Abilità seriale
Abilità
È un’abilità composta di parecchie azioni discrete
1. È una capacità di produrre un risultato finale con
legate le une alle altre e l’ordine di concatenamen-
un massimo di certezza, un minimo di energia o un
to delle azioni è spesso essenziale per la riuscita.
minimo di tempo.
2. Si intende la tecnica automatizzata, un auto-
Abilità tattiche
matismo motorio formatosi come prodotto dello
Elementi automatizzati delle azioni tattiche che
insegnamento e poi della frequente ripetizione di
permettono di eseguire azioni di attacco e di difesa
una determinata azione motoria.
in base a determinate fasi di gioco.
Abilità aperta
Abilità tecnica
È un’abilità per la quale l’ambiente è imprevedi-
Componente della prestazione nell’attività umana
bile o instabile e che impedisce di preparare in
automatizzata attraverso lo apprendimento e la
precedenza il movimento.
ripetizione sulla base delle capacità motorie.
Abilità cognitiva
Abilità tecnica sportiva
È un’abilità per la quale le determinanti fondamen-
Presupposto specifico coordinativo della presta-
tali del successo sono legate alla presa di decisione
zione per la realizzazione della tecnica necessaria
e al funzionamento intellettivo.
ad una determinata azione sportiva che, di norma,
deve essere acquisito attraverso un lungo processo
Abilità complessa
di apprendimento e d’allenamento, legato alla
È un’abilità che necessita dei movimenti di nume-
formazione di automatismi (parziali) di
rose parti del corpo così come la loro coordina-
regolazione.
zione nel corso del tempo.
Abreazione
Abilità continua
Termine psicoanalitico per descrivere il processo
È un’abilità nella quale l’azione si svolge continua-
attraverso il quale l’ansia viene eliminata o
mente senza inizio né fine identificabili.
diminuita nel rivivere l’esperienza che ha originato
tale tensione. Il “rivivere” può riferirsi ad una
Abilità di criterio
esperienza immaginale o emotiva come ad una
È la versione o la situazione ultima nella quale
reale.
l’abilità appresa durante la pratica deve essere ap-
plicata; è l’obiettivo della pratica.
Acclimatazione
Abilità discreta

2
Adattamento fisiologico determinato dall’esposi-
zione duratura a particolari condizioni climatiche;
ad esempio, quelle dell’alta montagna o degli am-
bienti caldi.
Accomodamento
Processo d'adattamento che permette ad un orga-
nismo di sopportare, senza pericolo, le modifica-
zioni del suo ambiente esterno.
Accrescimento
Si intende il complesso dei fenomeni vitali che
determinano il passaggio dalla struttura e dina-
mismo del neonato alla struttura e dinamismo dello
uomo adulto, a sviluppo completo. Questo processo
coinvolge tutte le componenti psicofisiche dello
organismo e può essere distinto, dal unto di vista
didattico in: fisico, intellettivo ed emozionale.
Acetilcoenzima A
Acido acetico che proviene dalla degradazione
dell'acido piruvico, nel mitocondrio, e che permette
l'innesco del ciclo di Krebs.
Acetilcolina
Sostanza chimica implicata in diverse importanti
funzioni fisiologiche come, ad esempio, la trasmis -
sione di un impulso elettrico da una fibra nervosa
ad un altro neurone attraverso la sinapsi.
Achille (tendine di)
Tendine terminale del tricipite surale che si attacca
alla metà inferiore della faccia posteriore del
calcagno, da cui è separato da una borsa sierosa. E'
soggetto a rottura parziale o totale.
Acido grasso
Elemento di costituzione dei grassi. Si trovano i
trigliceridi (lipidi semplici, 95% di acidi grassi)
immagazzinate nelle cellule adipose del corpo. Un
trigliceride comprende una molecola di glicerolo e
tre molecole di acidi grassi. Gli acidi grassi possono
essere insaturi ( (lipidi a temperatura ambiente
come gli oli vegetali) o saturi (solidi abitualmente
come i grassi animali: bue e maiale; ma anche come
dei grassi vegetali: olio di palma o margarina). Se
gli acidi grassi saturi devono essere sorvegliati nella
nostra alimentazione, gli acidi grassi insaturi
possiedono buone qualità nutrizionali in quanto
sono modificati dal calore e possono essere e danno
anche sostanze tossiche. In uno sforzo di lunga
durata, di potenza inferiore al 75% del PMA, la
partecipazione di acidi grassi liberi, per la fornitura
d'energia al motore muscolare, permette di
raggiungere dal 50 al 60% del consumo totale di
ossigeno.
Acido lattico (lattato)
3
Metabolita affaticante prodotto dal sistema dello
acido lattico; deriva dalla scissione incompleta del
glicoso.
Acido piruvico (piruvato)
Prodotto finale della glicolisi anaerobica; è il
precursore dell’acido lattico (lattato).
Acquiescenza
Una tendenza ad essere d’accordo con il punto di
vista altrui. Spesso il termine viene usato
intendendo che in presenza di un’autorità la persona
acquiescente tenderà a rispondere alla natura delle
richieste.
Acromegalia
Disturbo cronico causato da una iperfunzione delle
cellule del lobo anteriore dell’ipofisi, con il
risultato di un’eccessiva produzione di ormone
della crescita. I sintomi caratteristici sono costituiti
dall’allungamento delle ossa delle estremità (in
particolare delle mani e dei piedi), del viso e della
mascella.
Acromio-clavicolare (articolazione)
Artrodia che unisce l'estremità esterna della
clavicola all'acromion. Le superfici articolari sono
praticamente piatte. I mezzi d'unione sono la
capsula, rinforzata da uno spesso legamento
superiore (acromio-clavicolare) e il legamento
conide (acromio-coracoideo). Si nota frequente-
mente la presenza di un menisco. I movimenti sono
limitati a scivolamenti dell'omoplata e delle
elevazioni-abbassamenti, abbassamento e arretra-
mento della clavicola.
Actina
Sottile miofilamento della miofibrilla (diametro =
90 Å). Su questa proteina sono localizzate altre due
proteine: la tropomiosina e la troponina.
Acuità
La capacità di discriminare bene i dettagli: finezza
della percezione. Quasi sempre si riferisce
all’acuità visiva.
Adattamento
1. Qualità degli organismi viventi che attraverso lo
sviluppo corporeo, forme funzionali, prestazioni,
componenti e le diverse esigenze stabilizzano le
loro condizioni di esistenza.
2. La natura del processo di adattamento, secondo
Verchoshanskij, sta non solo nella ricerca della
crescita del potenziale motorio dell’atleta, ma an-
che nel fatto che l’atleta è sempre più capace di
utilizzare al massimo questo potenziale per la
soluzione dei problemi motori che deve affrontare
nella sua attività. con questa concezione l’adatta-
mento non può essere considerato semplicemente
un processo di equilibrio o di compensazione, ma il
mantenimento dinamico di un certo livello di
squilibrio tra individuo ed ambiente, che è la causa
principale che provoca e permette lo svilupparsi
delle trasformazioni adattative nell’organismo.
3. Facoltà che ha un organismo di mantenersi in
vita e di sviluppare le sue potenzialità in un am-
biente dato, nonché di registrare senza proprio
danno le variazioni di tale ambiente.
L’adattamento è perciò una funzione che determina
il soggetto a mettere in opera le sue facoltà psi-
chiche e motorie per integrarsi nella realtà socio-
culturale, mantenervisi, e, all’occorrenza, modifi-
carle.
Adattamento compensatorio
Rappresenta il processo di formazione delle
reazioni primarie di adattamento, dirette al
mantenimento del necessario livello del
funzionamento dell’organismo in condizioni
inadeguate, per un periodo di tempo sufficiente allo
sviluppo delle forme stabili dell’adattamento. Il
meccanismo fisiologico dell’adattamento compen-
satorio è un mezzo di emergenza dell’organismo
nelle situazioni estreme che rappresenta la base per
lo sviluppo dell’adattamento stabile a lungo
termine.
Adattamenti strutturali
Modificazioni anatomo -morfologiche dovute a corteccia surrenale. Inoltre, spesso gioca un ruolo
stimoli di allenamento.
Addominali (muscoli)
Muscoli che formano la cintura addominale,
colleganti il torace alla colonna vertebrale e alle
anche (sono: grande retto dell'addome, grande e
piccolo obliqui, trasverso dell'addome).
Adduttori
Muscoli che eseguono il movimento che avvicina
un arto alla linea mediana del corpo (movimento di
adduzione).
Adenosindifosfato (ADP)
Composto chimico complesso che, combinato con
fosfato inorganico (Pi), forma ATP.
Adenosintrifosfato (ATP)
Composto chimico complesso formato a spese di
energia liberata dagli alimenti. Esso è immagazzi-
nato in tutte le cellule, e particolarmente in quelle
muscolari. La cellula può effettuare un lavoro sol-
tanto utilizzando l’energia liberata dalla rottura dei
legami ad alto contenuto energetico presenti in
questo composto.
Adiadococinesia
Disturbo specifico dei movimenti alternati ripeti-
tivi, come ad esempio battere sulle cosce alternati-
vamente prima il palmo e poi il dorso delle mani. Il
movimento diviene immediatamente disordinato e
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confuso, forse a causa della perdita della capacità di
prevedere l’adeguata successione dei vari segmenti
di movimento.
ADP à vedi Adenosindifosfato.
Adolescenza
1. Periodo postpuberale nel quale comincia a raf-
forzarzi il sentimento di responsabilità individuale.
Sono già manifesti i caratteri della maturità fisica.
2. Periodo della vita che va da 14-16 anni fino a
18-20 anni nei ragazzi, e da 11-14 anni a 18 anni
nelle ragazze. L'apparizione e la durata dell'adole-
scenza variano secondo gli individui, l'ambiente
sociale e culturale, le condizioni materiali di vita.
Per i biologi comincia con la pubertà, mentre per
gli etonologi è il passaggio dall'infanzia all'età
adulta attraverso un tiro iniziatico.
Adrenalina
Ormone secreto dalla zona midollare della ghian-
dola surrenale, avente effetti sul cuore, sui vasi
sanguigni, sul metabolismo e sul sistema nervoso
centrale.
Adrenocorticotropo (ACTH), ormone
Ormone secreto dalla parte anteriore dell’ipofisi
che agisce sulla crescita e sullo sviluppo della
critico nel funzionamento della corteccia surrenale,
stimo -lando la produzione di glucocorticoidi e
controllan-do quella del testosterone.
Adultomorfismo
L’interpretare il comp ortamento di un bambino da
un punto di vista adulto; l’attribuire in modo
ingiustificato ad un bambino caratteristiche, tratti o
processi dell’adulto.
Aerobico
Processo chimico che si svolge solo in presenza di
ossigeno molecolare.
Afasia
Qualsiasi perdita parziale o totale delle capacità
linguistiche. L’origine è sempre organica ed è
costituita, più precisamente, da una lesione
cerebrale.
Afasia motoria
Una forma di afasia caratterizzata da una perdita
parziale o completa della capacità di produrre
linguaggio articolato. Spesso viene definita con tale
termine una particolare varietà dell’afasia di Broca.
Afferenza
Successione di segnali provenienti da un recettore,
cioè dall’organo ricevente di un analizzatore, inol-
trata attraverso le vie nervose afferenti agli organi
centrali (centri sensoriali). In senso generale è
anche la globalità dei processi funzionali di rece-
zione, inoltro e primo trattamento delle infor-
mazioni dell’organismo.
Affettività
1. Insieme delle modalità del rapporto che
intrattiene il soggetto con gli altri: piacere, gioia,
dispiacere, dolore e anche sorpresa, choc.
2. Componente della personalità che rinvia
all'insieme dei sentimenti e delle emozioni (piacere,
gioia, collera, aggressività, paura, angoscia…)
provate e vissute dall'individuo nelle differenti
situazioni della vita. Questa dimensione è
fondamentale alla costruzione e alla maturazione
individuale, in particolare allo sviluppo intellettivo
e cognitivo del bambino. Pertanto la sicurezza e la
gioia possono favorirla, mentre l'insicurezza, la
tristezza e l'angoscia possono contrariarla e
provocare disadattamenti sociali.
Affiliazione
Significa associarsi, tenersi in contatto. La
connotazione è sempre positiva: l’affiliazione si
associa alla cooperazione, alla compagnia e anche
all’amore. Alcuni teorici della personalità hanno
anche formulato l’ipotesi dell’esistenza di un
bisogno d’affiliazione.
Aggiustamento
La relazione che ogni organismo stabilisce con il
proprio ambiente. Il termine si riferisce, di solito,
all’aggiustamento sociale o psicologico e comporta
delle connotazioni positive; l’individuo è coinvolto
in un processo di sviluppo progressivo e nel quale
reagisce, all’ambiente e in parte lo modifica.
D’altro canto, è possibile trovare anche una
connotazione più negativa del termine, che si
evidenzia nella sovrapposizione semantica con
conformità (dove con l’aggiustamento la persona
abbandona l’iniziativa personale).
Aggiustamento, meccanismo di
Nelle comunicazioni interpersonali, ogni dichiara-
zione o espressione che abbia lo scopo di correg-
gere un’incomprensione o un malinteso. I
meccanismi di aggiustamento rivestono una
particolare importanza nelle prime fasi di
acquisizione del linguaggio, durante le quali u
genitore deve frequentemente “aggiustare” una
mancata comprensione causata dall’utilizzazione di
un linguaggio superiore alle competenze del
bambino oppure a una mancanza d’attenzione da
parte del bambino stesso.
Aggressione
Termine generico per indicare una varietà di azioni
che includono l’attacco, l’ostilità, ecc. In modo
specifico si riferisce a quelle azioni che possono
essere motivate da: a) paura della frustrazione, b)
desiderio di indurre paura o fuga in altre persone, c)
5
tendenza a mettere avanti le proprie idee o i propri
interessi.
Aggressività
1. Il mostrare un comportamento aggressivo. A
tendenza ad impegnarsi in atti ostili e aggressivi.
2. Sicurezza di sé, la tendenza a lavorare energi-
camente per la realizzazione di uno scopo
personale.
3. La tendenza al controllo delle azioni e delle
convinzioni altrui all’interno di un gruppo. A
seconda del contesto, il termine può avere
connotazioni positive o negative.
Agnosia
È un disturbo della percezione che rende il soggetto
incapace di interpretare ed utilizzare le sensazioni
ricevute.
Agonismo
1. È un comportamento motivato che trae origine
dal bisogno d’affermazione e d’autorealizzazione
dell’individuo, ed è condizione fondamentale per
acquisire identità e stabilità psicologica. L’energia
che lo determina è l’aggressività.
2. È la manifestazione matura, costruttiva e crea-
tiva, dell’aggressività, volta all’autorealizzazione
dell’individuo. Essa tende a far uscire l’essere
umano dalla passività, a portarlo a contrastare le
tendenze regressive dell’aggressione, ed a farlo
emergere dalle difficoltà e dalle minacce del mon-
do esterno.
Agonista
Muscolo che esercita un’azione in un determinato
senso su un segmento osseo, producendo un deter-
minato movimento.
Aggressività
1. Reazione intenzionale destinata ad infliggere un
dolore o a causare un danno ad un'altra persone.
2. E' la disposizione ad aggredire, essendo l'aggres-
sione l'atto o il passaggio all'atto il cui fine è la
distruzione parziale o totale, letterale o figurata,
dell'oggetto.
3. L'aggressività raggruppa l'insieme delle condotte
aggressione o dei comportamenti offensivi.
Aldosterone
Il più attivo dei mineralocorticoidi prodotti dalla
corteccia surrenale. L’aldosterone regola il
metabolismo del sodio, del potassio e della colina.
Algoritmo
1. Un metodo o procedura per risolvere un
problema particolare e che garantisce di giungere,
eventualmente, alla sua soluzione. In alcuni casi,
l’algoritmo serve ad eseguire complicate divisioni,
per risolvere equazioni complesse, ecc.
2. Si intende la successione ordinata, secondo una
struttura ramificata, di regole, nessi logici, passi o
tappe, che da condizioni accertate, attraverso
differenti procedure note, conduca a più operazioni
possibili.
Allenamento
1. Insieme delle azioni programmate ed adeguate al
loro oggetto esercitate sulla capacità di prestazione
sportiva e sulla disponibilità alla prestazione dello
atleta attraverso la sua attività d’allenamento, come
anche delle azioni di direzione e controllo da parte
degli allenatori con lo scopo di migliorare e
stabilizzare la capacità di prestazione.
2. L’allenamento sportivo è un processo peda-
gogico che tende, attraverso un’influenza metodica
e sistematica a permettere all’atleta il raggiun-
gimento delle prestazioni massime, in relazione alle
sue possibilità, in una determinata disciplina
sportiva.
3. Programma di esercizio finalizzato alla prepara-
zione di un atleta per un evento particolare.
4. Perfezionamento dell’esecuzione del un gesto
atletico e aumento delle capacità energetiche sono
di pari importanza.
Allenamento complesso
Integra, in una forma di allenamento specifico di un
dato sport, le componenti condizionali generali e
speciali della prestazione con quelle tecnico-tattiche
orientandosi sulle condizioni proprie dell’attività di
gara.
Allenamento dei bambini
L’allenamento dei bambini ha come compito essen-
ziale la preparazione ad un allenamento in una
disciplina che si presenta sotto l’aspetto di forme
motorie multifunzionali e anche specifiche.
Per mezzo di forme giocose si devono acquisire
molteplici esperienze motorie, negli esercizi fina-
lizzati si devono fare le prime esperienze con la
disciplina sportiva e nell’attività collettiva devono
essere trovate delle possibilità di cooperazione.
L’obiettivo, in primo luogo, è l’espansione di tutte
le possibilità motorie fino ad una vasta riserva di
movimenti dalla quale le forme motorie specifiche
possono essere apprese più in fretta ed in modo più
mirato. L’obiettivo non è l’aumento estensivamente
rapido dei rendimenti sportivi, che è possibile, ma
di regola ha una durata assai breve, poiché ben
presto subentra una saturazione a causa della atti-
vità praticata.
Nell’età infantile si dovrebbe fondare soprattutto la
base con la quale l’atleta può affrontare le presta-
zioni sportive con un alto rado di qualità e per
lungo tempo. Questo è possibile soltanto quando al
talento specifico si affianca la disponibilità al
rendimento e la capacità di proseguire l’attività che
acquista il suo completo significato solo più tardi.
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Allenamento della tecnica
Si intende tutto l’insieme dei provvedimenti che
contribuiscono, in modo organico, all’aumento
della maestria generale dell’atleta e che lo mettono
in grado di poter realizzare azioni sportive con una
tecnica adeguata e controllata dal punto di vista
coordinativo.
Allenamento di alto livello
L’ultima tappa nella costruzione a lungo termine
della prestazione in uno sport, nella quale i
contenuti e la struttura dell’allenamento sono volti
all’ottenimento di prestazioni sportive di vertice.
Sue condizioni fondamentali sono: la programma-
zione individuale dell’allenamento sulla base della
struttura dell’attività di gara e della capacità di
prestazione individuale attuale; la divisione in cicli
dell’allenamento, concentrata sul momento culmi-
nante della stagione o sulla serie di gare principali;
il costante controllo dell’allenamento.
Allenamento di base
Formazione multilaterale in uno sport, che ha lo
scopo principale di utilizzare in modo efficace le
caratteristiche ontogenetiche dei giovani atleti per
la formazione dei presupposti fondamentali e
specifici della prestazione, e di rilevare l’attitudine
degli atleti alla prosecuzione dell’allenamento di
alto livello. Nella maggior parte degli sport
quest’allenamento viene effettuato prima della
pubertà e si estende su un periodo di tre anni.
Allenamento di costruzione
Formazione relativamente multilaterale in uno
sport, con un’elevata quota di allenamento generale
ed un incremento dell’allenamento speciale, che ha
la finalità di incrementare la capacità di carico e il
livello di formazione dei presupposti generali della
prestazione; di sviluppare la coordinazione fine
delle azioni motorie specifiche; di migliorare la
capacità d’azione tecnico-tattica; di ottenere uno
sviluppo accentuato della rapidità e della forza
rapida; di contribuire allo sviluppo dei presupposti
cognitivi, emotivo-motivazionali, e di altri presup-
posti psichici della prestazione. La sua durata
media è di tre anni.
Allenamento di passaggio a quello di alto livello
Tappa di collegamento tra allenamento dei princi-
pianti e allenamento di alto livello, che ha l’obiet-
tivo di ottenere risultati elevati di passaggio, suscet-
tibili di miglioramento, per poi passare a
prestazioni di punta di livello mondiale. In questo
allenamento aumentano notevolmente il volume
totale e l’inten-sità del carico, vengono
ulteriormente aumentate le percentuali di
allenamento speciale. L’allenamento viene
strutturato attraverso i metodi della periodiz-
zazione e della divisione in cicli.
Allenamento ideomotorio
1. Tutte quelle forme di esercitazione nelle quali si
ha una autorappresentazione mentale, sistematica-
mente ripetuta e cosciente dell’azione motoria che
deve essere appresa, perfezionata, stabilizzata o
precisata, senza che si abbia una esecuzione reale,
visibile esternamente, di momenti parziali o glo-
bali.
2. Si intende l’esecuzione mentale del gesto non
accompagnata dalla sua reale messa in atto.
3. E' una forma di esercitazione mentale che ha lo
scopo di aumentare nell'atleta la capacità di
apprendimento motorio, precisione nell'esecuzione,
stabilizzazione delle sequenze motorie, capacità di
coordinamento. L'A.I. può essere utilizzato anche
per modificare schemi motori già acquisiti, in parte
errati.
4. Si intendono tutte quelle forme di esercitazione
mentale nelle quali si ha autorappresentazione
mentale, sistematicamente ripetuta e cosciente
dell'azione motoria che deve essere appresa,
perfezionata, stabilizzata o precisata, senza che si
abbia un'esecuzione reale, visibile esternamente, di
movimenti parziali o globali.
Allenamento intervallato
Metodo di condizionamento fisico secondo cui
l’organismo viene sottoposto a brevi e ripetuti epi-
sodi di lavoro estenuante interrotti da adeguati
intervalli di sollievo (riposo).
Allenamento mentale
1. L’espressione Allenamento Mentale (AM) è usa-
ta per definire una serie di tecniche psicologiche
mirate al controllo e/o cambiamento di compor-
tamenti e di esperienze esterne, interne, fisiche,
mentali di un individuo; si tratta di un allenamento
sistematico di abilità mentali, in grado di modi-
ficare atteggiamenti e strategie, basato sul princi-
pio che le capacità mentali possono essere gestite
esattamente allo stesso modo delle capacità fisico-
motorie.
2. L’allenamento mentale o mental training si può
definire un programma articolato di allenamento
psicologico, finalizzato all’ottenimento di una mi-
gliore sensibilità psicofisica dell’atleta, in grado di
favorire così un migliore rendimento agonistico,
realizzabile attraverso una metodologia psicologica
così strutturata.
3. Insieme di metodi utilizzati per migliorare l’ap-
proccio mentale delle abilità, in particolare agli alti
livelli di prestazione.
4. Si tratta della rappresentazione mentale detta-
gliata, sistematica ed intensiva di un’azione senza
che sia realmente eseguita.
Allenamento per osservazione
L’allenamento per osservazione comprende la
ripetizione programmata e mirata dell’osservazione
dell’esecuzione di altri atleti.
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Allenamento verbale
L’allenamento verbale consiste in una comunica-
zione verbale programmata, ripetuta e finalizzata su
come si svolge l’abilità sensomotoria che deve
essere appresa.
Allenatore sportivo
Insegnante sportivo che svolge un ruolo direttivo
nel processo di allenamento degli atleti e che è
responsabile del raggiungimento di buoni risultati
sportivi ed educativi.
Alone (effetto)
Una tendenza a considerare un’impressione gene-
rale su una persona o un singolo tratto emergente
come rappresentativo di quella persona. Emerge
frequentemente come pregiudizio nella valutazione
della personalità.
Altruismo
Il considerare il benessere, la felicità, gli interessi o
perfino la spravvivenza degli altri come più
importanti della propria.
Ambidestrismo
È la possibilità di servirsi indifferentemente di en-
trambe le mani per compiere le attività quotidiane.
L’ambidestrismo, piuttosto raro, è soprattutto uno
stato transitorio, ad esempio per il bambino prima
che si stabilisca definitivamente la dominanza late-
rale e la scelta di una mano per scrivere all’in-
gresso nella scuola materna.
Amfetamina
Farmaco preparato sinteticamente, molto simile
all’adrenalina; è uno stimolante del sistema nervo-
so centrale.
Aminoacido
Parte di un vasto gruppo di composti organici
caratterizzati dalla presenza di un gruppo aminico e
di un gruppo carbossilico. Sono collegati tra loro da
legami peptidici per formare le proteine; sono
conosciuti oltre 20 aminoacidi diversi, necessari
come fonte energetica per il metabolismo e la
crescita. Molti di questi sono precursori di
neurotrasmettitori o funzionano essi stessi come
trasmettitori.
Ampiezza
Nel compito di puntamento è la distanza tra i centri
dei due bersagli (“A” nella Legge di Fitts).
Ampiezza del bersaglio
È la distanza lineare che attraversa un segmento
dall’inizio alla fine di un compito di puntamento.
Anabolizzante
Che stimola l’accrescimento dei tessuti favorendo
la sintesi proteica.
Anaerobico
Processo chimico che si svolge solo in assenza di
ossigeno molecolare.
Analisi della covarianza
Un’estensione dell’analisi della varianza utilizzata
in presenza di un controllo improprio di una o più
variabili. La procedura tiene conto del “controllo
statistico” delle variazioni incontrollate, in modo da
poter applicare le normali tecniche di analisi senza
distorcerne i risultati.
Analisi della gara
Procedure per il rilevamento e la valutazione
dettagliata della prestazione degli atleti e delle
squadre durante una gara o una serie di gare, come
pure per il rilevamento delle tendenze nel
miglioramento della struttura dell’attività di gara.
Analisi della varianza
Un metodo statistico utilizzato per confrontare
simu ltaneamente due o più medie. Un’analisi della
varianza fornisce una serie di valori (valori F) che
possono essere sottoposti a test statistico per
verificare l’esistenza di una relazione significativa
tra le variabili sperimentali.
Analisi del compito
È il processo che consiste nel determinare la com-
posizione di un compito o di un’occupazione in
termini di attitudini.
Analisi fattoriale
È una tecnica statistica per vedere le interrelazioni
che esistono fra i diversi indici; il punto di parten-
za è una matrice, cioè una tabella a doppia entrata,
di correlazione. I dati della matrice sono costituiti
dai coefficienti di correlazione tra ognuno degli
indici con tutti gli altri.
Analizzatore
1. Denominazione introdotta da I.P. Pavlov per
indicare l’apparato neuronico che veicola le infor-
mazioni sensorie dalla periferia alla corteccia cere-
brale. Si compone del recettore dell’organo di
senso, dei neuroni afferenti e delle terminazioni
centrali dell’analizzatore cioè dei gruppi di cellule
cerebrali che operano l’elaborazione dell’informa-
zione. Gli analizzatori essenziali per la coordina-
zione dei movimenti sono quello cinestetico (nel
quale la ricezione delle informazioni avviene
attraverso i cosiddetti propriocettori muscolari,
tendinei ed articolari), quello tattile (il tatto), quello
statico-dinamico (l’equilibrio), quello ottico (la
vista) e quello acustico (l’udito).
2. Organo che riceve, decodifica ed inoltra l’infor-
mazione dopo un primo trattamento; è formato da
un recettore, da vie nervose afferenti e dal centro
sensorio cerebrale.
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Anamnesi
Insieme di informazioni che è possibile raccogliere
per l’elaborazione di una diagnosi tenuto conto dei
precedenti che rappresentano, in qualche modo, la
storia del soggetto stesso.
Androgeni
1. Ormoni sessuali maschili che vengono formati
prevalentemente nei testicoli. Hanno effetto anabo-
lizzante e psicotropo.
2. Ogni ormone maschile responsabile dello
sviluppo delle caratteristiche sessuali dell’uomo.
Gli androgeni vengono secreti principalmente dai
testicoli e dalla corteccia surrenale nell’uomo, in
piccola quantità dalle ovaie nella donna.
Androstenedione
Un androgeno presente sia negli uomini che nelle
donne, prodotto in maggior parte dalla corteccia
surrenale e, in minor misura, dalle gonadi. È il
diretto precursore del testosterone, il più potente
degli androgeni.
Angolo assoluto
Angolo di un segmento del corpo rispetto a un rife-
rimento assoluto, con l’origine al centro prossi-
male (generalmente rispetto alla linea orizzontale).
Ansia
Insieme di una serie di stati emozionali che sono
basati su situazioni di minaccia presunte o reali
causati da fattori interni o esterni; è descritta con
concetti quali angoscia, agitazione, paralisi, in-
quietudine.
Ansia cognitiva
Componente mentale dell’ansia determinata da
attese negative e/o da scarsa stima di sé e delle pro-
prie capacità.
Ansia competitiva di stato
Insieme di risposte fisiologiche e psichiche dello
organismo, in situazioni competitive, come reazio-
ne a percezione di pericolo o danno potenziali e/o
reali.
Ansia competitiva di tratto
Tendenza a percepire situazioni competitive come
paurose o pericolose ed a rispondervi con ansia di
stato.
Ansia di stato
1. Stato emozionale transitorio caratterizzato da
sentimenti negativi di apprensione e tensione, asso-
ciato ad un’attivazione dell’organismo. Si manife-
sta in situazioni specifiche.
2. È considerata come uno stato emotivo passeg-
gero, che si manifesta quando un individuo
percepisce come ansiogene specifiche situazioni e
si caratterizza come un sentimento di tensione e di
eccessiva preoccupazione, con modificazioni a
carico del sistema nervoso autonomo coerenti con
le caratteristiche della personalità biologica del
soggetto.
Ansia di tratto
Predisposizione soggettiva a percepire certi stimoli
ambientali come potenzialmente pericolosi ed a
rispondervi con vari livelli di ansia di stato.
Ansia somatica
Componente fisiologica dell’ansia che origina
direttamente dall’arousal dell’organismo.
Antagonista
Muscolo che esercita un’azione su un segmento
osseo in senso opposto a quello dell’agonista, pro-
ducendo un determinato movimento opposto a
quello prodotto dall’agonista.
Anticipazione
1. È la modificazione dei processi decisionali, preli-
minari alla comparsa del segnale d’esecuzione, che
ha per conseguenza la riduzione di una o più tappe
dell’elaborazione dell’informazione richiesta per
fornire la risposta.
2. E' un processo psichico alla base di qualsiasi
attività umana e fondato sulla capacità di prevedere
lo svolgimento ed il risultato di un processo, sulla
base delle percezioni iniziali del soggetto.
Anticipazione motoria
Condotta motoria di un praticante che, nello svol-
gimento spaziale e temporale del suo intervento,
prende attivamente in considerazione l’evoluzione
potenziale della situazione al fine di prepararsi ad
agire nelle migliori condizioni possibili.
Aprassia
Dal greco, significa privo di azione. Quindi,
parziale o completa perdita della capacità di
eseguire correttamente movimenti finalizzati. Il
termine viene utilizzato solo per quelle condizioni
nelle quali le lesioni corticali responsabili non
hanno causato paralisi o perdita di sensibilità.
Aprassia ideocinetica
Una forma di aprassia caratterizzata dall’incapacità
di portare a termine una serie di movimenti
ordinati. Il paziente può essere capace di compiere
ogni atto separatamente, ma confonde l’ordine
sequenziale.
Aprassia ideomotoria
Una forma di aprassia caratterizzata dall’incapacità
di eseguire correttamente un singolo movimento
complesso. Il paziente eseguirà movimenti impropri
nel corso della sua azione.
9
Aprassia motoria
Termine generale per indicare qualsiasi forma di
aprassia nella quale il paziente sia incapace di
eseguire le azioni progettate.
Apparato locomotore
È l’insieme dei mezzi di cui dispone il praticante
per mettere il suo corpo in una buona configu-
razione e spostare i suoi differenti elementi in un
concatenamento logico, definito dall’insieme dei
carichi della disciplina praticata ad un dato livello.
Apprendimento ad apprendere
Il termine si riferisce al fato che con presentazioni
successive di problemi simili, il soggetto migliora
notevolmente le capacità di risoluzione; cioè
apprende come apprendere. In accordo con alcune
considerazioni teoriche, l’apprendimento ad
apprendere è precisato per la formazione di
un’appropriata disposizione all’apprendimento.
Apprendimento associativo
Apprendimento per associazione, che si verifica
attraverso un processo di collegamento od unione.
Apprendimento, curva dell’
Qualsiasi rappresentazione grafica del processo
d’apprendimento o, più esattamente, la rappresenta-
zione che si presume lo rifletta. Generalmente la
variabile indipendente è tracciata sull’asse
orizzontale e quella dipendente sull’asse verticale.
Apprendimento dei parametri
Significa imparare ad assegnare dei parametri per
un programma motorio generalizzato dato, al fine
di adattarsi alle differenti richieste ambientali.
Apprendimento di programma
È l’acquisizione di nuovi “patterns” d’azione o
nuovi programmi motori generalizzati.
Apprendimento motorio
1. Si può ritenere che l’apprendimento motorio sia
espresso da un cambiamento relativamente perma-
nente nella prestazione o nella potenzialità del
comportamento, derivante dall’allenamento o da
una precedente esperienza nella situazione.
2. Si intende un insieme di operazioni interne asso-
ciate alla pratica o all’esperienza che portano ad un
guadagno relativamente permanente della capacità
alla prestazione.
3. Acquisizione di competenze d’azione motoria
tramite l’acquisizione di abilità e modi di comporta-
mento opportuni.
Apprendimento percettivo
Apprendimento nel quale il soggetto arriva a
percepire gli stimoli in modo diverso con la
semplice esposizione e con la pratica diretta

Apprendimento per osservazione
È il processo mediante il quale un allievo acqui-
sisce la capacità per l’azione osservando gli altri.
Apprendimento selettivo
Termine molto generico applicato a quelle
situazioni di apprendimento nelle quali una o poche
risposte specifiche sono scelte (dallo sperimentatore
o dalle contingenze ambientali), rinforzate e quindi
apprese, mentre le altre vengono tralasciate.
Approccio differenziale
È un metodo di approccio del comportamento che
si centra sulle differenze individuali e le attitudini.
Aprassia
Disturbo dell’efficienza motoria in virtù del quale il
soggetto è incapace di realizzare movimenti e gesti.
Aprassia ideatoria interessa il livello della
concezione, mentre l’aprassia ideomotoria si
traduce in una impossibilità di esecuzione dello
ordine impartito, o del gesto, secondo un dato
modello. Questa “dimenticanza” si nota nelle
operazioni che riguardano soltanto il soggetto (farsi
il segno della croce, soffiarsi il naso, ecc.) o in
quelle che richiedono la manipolazione di un
oggetto (accendere un fiammifero).
Area premotoria
Area della corteccia cerebrale situata appena
davanti alla corteccia motoria primaria.
Arousal
L’arousal (attivazione psicofisiologica) è definito
come uno stato di attivazione fisiologica e psichica
dell’organismo che varia lungo un continuum fra
sonno profondo e intensa eccitazione. È uno stato
“neutrale” che riflette l’intensità delle risposte del-
l’organismo, indipendentemente dalle emozioni
vissute. Dal punto di vista teorico, alcuni autori
(Jones, 1990; Jones e Hardy, 1989) distinguono
concettualmente tra arousal e attivazione: l’arousal
è considerato come risposta del sistema nervoso
agli stimoli in entrata per preparare i processi
percettivi; l’attivazione, invece, come preparazione
della risposta motoria alla fine del processo di
trattamento delle informazioni. In genere i due
termini vengono usati come sinonimi.
Asincronia
Mancanza di coordinazione temporale tra eventi.
L’uso del termine viene generalmente limitato a
quelle situazioni in cui la sincronia è prevista o
normale.
Asincronismo
Sensazione disturbata del tempo, in particolare
quella causata da voli in aereo che comportano
10
spostamenti da 5 a 10 fasce orarie, cosa che altera
enormemente i ritmi biologici
Asinergia
Perdita parziale o completa di coordinazione tra
gruppi muscolari in movimenti complessi.
Generalmente le risposte richieste dall’esaminatore
sono condotte in serie piuttosto in “un tutt’uno”
coordinato. Questo disturbo è rilevabile in casi di
patologia o lesione cerebellare.
Asma
Termine generale per indicare diversi disturbi
bronchiali caratterizzati da uno spasmo delle vie
aeree superiori con difficoltà di respirazione
causata da una costrizione spasmodica delle vie
bronchiali o dalla loro congestione, per un edema
della mucosa. Gli attacchi di asma spesso
accompagnano reazioni allergiche e a volte
rappresentano compli-canze secondarie alle
infezioni respiratorie. Tuttavia, l’asma viene
generalmente classificata tra i disturbi
psicosomatici, poiché le reazioni asmatiche tendono
ad accompagnare stati di ansia e conflitti nevrotici.
Asomatognosia
È l’impossibilità, per il soggetto, di prendere cono-
scenza delle diverse parti del corpo.
Asse corporeo
L’asse corporeo è materializzato dalla linea media-
na rappresentata dalla colonna vertebrale. Ma
questa rappresentazione è insufficiente; infatti l’as-
se corporeo è investito di funzioni nel contempo
toniche, motorie e di orientamento spaziale. Esso è
costituito dall’asse mediano del volto, del collo, del
tronco (torace e regione addominale) e del bacino.
L’integrazione dell’asse corporeo è un elemento
essenziale per la costruzione dello schema corpo-
reo. Esso svolge la funzione di un asse referenziale.
Il bambino costruisce questo asse, e se ne serve
come di un punto di riferimento, attraverso un
procedimento complesso che coinvolge le sue
strutture neuromotorie, gnosiche e percettive.
L’integrazione dell’asse corporeo accompagna e
sottintende l’acquisizione della lateralizzazione
(verso i 6 anni) e permette dunque al bambino di
orientarsi secondo la destra e la sinistra del suo
proprio corpo. In seguito, verso gli 8-9 anni, per-
mette la proiezione di tali punti di riferimento sul
mondo e sugli altri e, quindi, l’organizzazione dello
spazio. È sempre in relazione a questo asse che è
reso possibile l’orientamento spaziale.
Assone
Ramo principale della cellula nervosa che trasmet-
te l’eccitazione in modo centrifugo; il suo diametro
determina la velocità di conduzione. Nelle unità
motorie lente il diametro è inferiore a quello delle
unità motorie rapide.

Assioma
Una proposizione la cui veridicità è ritenuta
evidente di per sé. Gli assiomi non possono essere
sottoposti a prove o confutazioni. Nella costruzione
logica delle teorie, gli assiomi costituiscono gli
elementi fondamentali sui quali si fonda l’intera
teoria.
Assorbimento
Si intende quella serie di fenomeni passivi ed attivi
mediante i quali l’alimento, trasformato e solubi-
lizzato dalle diverse secrezioni digestive, riesce a
superare la parete del canale digerente ed a pene-
trare nell’ambiente interno dell’organismo.
Solamente dopo questo passaggio l’alimento entra
veramente a far parte dell’economia dell’individuo;
finché rimane nel lume intestinale è ancora fuori,
esterno all’organismo e, quindi, inutilizzabile.
Astenia
Debolezza, incapacità, mancanza o perdita di forza.
In fisiologia e medicina, il termine è generalmente
utilizzato per indicare una debolezza di origine
muscolare o cerebrale. Negli studi sulla personalità
e l’affettività, indica una sensazione generale di
debilitazione, depressione ed inibizione.
Astenico, tipo
1. Una persona cronicamente stanca, che mostra
bassi livelli energetici, tendenza ad affaticarsi
rapidamente ed una generale mancanza di
entusiasmo per la vita.
2. Nel vecchio sistema classificatorio Kretschmer,
un tipo fisico magro, esile, che egli riteneva
associato ad una predisposizione per la
schizofrenia.
Atassia
Generale mancanza di coordinazione motoria, che
si manifesta nonostante l’assenza di deficit dello
apparato muscolare. Frequentemente si manifesta
con una scorretta combinazione di movimenti e con
vistosi ritardi nell’inizio dei movimenti.
Aterosclerosi
Una forma di arterosclerosi caratterizzata dallo
accumulo di sostanze lipidiche nei vasi sanguigni,
che progresssivamente vengono ostruiti creando un
deficit circolatorio.
Atetosi
Un disturbo caratterizzato da movimenti lenti,
contorti, simili a quelli di un serpente, soprattutto a
carico degli arti superiori e delle dita. Se ne
conoscono varie cause, tra le quali l’encefalia e la
tabe dorsale.
ATP à vedi Adenosintrifosfato.
11
ATPasi
Enzima che facilita la scissione dell’ATP.
Atteggiamento
Rappresenta uno stato di buona volontà che eser-
cita una influenza importante sulla risposta dello
individuo secondo gli obiettivi e la situazione.
L’atteggiamento è una caratteristica propria a
ciascun individuo, relativamente stabile e che lo
predisporrà a determinati comportamenti.
Attenzione
1. Può essere considerata un filtro o una serie di
filtri suscettibili d’intervenire a vari livelli del pro-
cesso elaborativo per eliminare o attenuare la
analisi di informazioni irrilevanti a vantaggio di
quelle rilevanti o, anche, una capacità generale,
comunque limitata, che può essere allocata su
diverse funzioni e operazioni nell’arco del processo
stesso, a seconda delle caratteristiche del compito
motorio affrontato nonché dello stato attuale di chi
esegue (fatica, livello di attivazione) e delle sue
finalità.
2. Processo selettivo delle capacità cognitive, del
pensiero, dello stato di coscienza con differenti
gradi di chiarezza della percezione, della rappre-
sentazione e del pensiero.
3. Insieme di meccanismi interni che da un lato
regolano l’elaborazione dell’informazione e dallo
altro contribuiscono a determinare le condizioni di
entrata dell’informazione stessa nel sistema.
Attenzione fluttuante
Si intende il fatto che l’adulto modula continua-
mente la quantità di risorse erogate in funzione
delle caratteristiche del compito che sta svolgendo:
nella lettura di un brano, ad esempio, verbo e
soggetto richiamano più attenzione rispetto alle
proposizioni. Il bambino, invece, è costretto a
prestare attenzione ad ogni sillaba, non essendo in
grado di anticipare, tenendo conto del contesto, la
parola che incontrerà successivamente e non sapen-
do che probabilità ha l’informazione in arrivo di
essere utile o necessaria alla comprensione.
Attitudine
1. È un tratto stabile, persistente, essenzialmente
definito geneticamente, sul quale si basa la
prestazione delle abilità motorie.
2. Potenziale per il conseguimento di risultato. Il
termine è utilizzato per connotare una persona che
mostra una propensione per qualcosa, intesa come
una capacità quantificabile, che permette di predire
un notevole aumento di rendimento dopo un
training addizionale.
Attitudine motoria generale
È una concezione vecchia, errata, secondo la quale
tutti i comportamenti motori devono basarsi su una
attitudine generale unica.
Attivazione

B
Denota sia il livello di attività in cui si trova un
organismo sia la sua intensificazione. È una varia-
bile psicofisiologica che si manifesta attraverso
variazioni fisiologiche correlate e misurabili: elet-
Banda A
troencefalogramma, frequenza cardiaca, ritmo
Porzione centrale del sarcomero, contenente fila-
respiratorio, dilatazione delle pupille, ecc. determi-
menti di actina e miosina.
na la disposizione ad agire e reagire dell’orga-
nismo o dei suoi sistemi ed apparati di organi.
Banda I
Viene vissuta come distensione, tensione, od ecci-
Porzione chiara di una miofibrilla, contenente
tamento, ed oltre a componenti fisiologiche pre-
unicamente filamenti di actina e bisecata da una
senta aspetti emotivi ed emozionali.
linea Z.
Atto motorio
Betabloccante
Parte dell’attività motoria che si sviluppa sulla base
Farmaco che agisce sul sistema nervoso autonomo
di una anticipazione e scelta cosciente così come
che regola, ad esempio, il funzionamento del cuore.
attraverso un processo di controllo e regolazione
analitico sintetico.
Beta-ossidazione
Serie di reazioni chimiche mediante le quali la
Autoefficacia
molecola di un acido grasso, formata da più o meno
Viene definita come la fiducia che una persona
lunghe catene di atomi di carbonio, viene
ripone nella propria capacità di affrontare un
scomposta fino a molecole costituite da due unità di
compito specifico.
carbonio ciascuna, che possono entrare nel ciclo di
Krebs.
Autoemotrasfusione (doping ematico)
Rimozione e successiva reinfusione di sangue di
Bilancio energetico negativo
uno stesso individuo, eseguita allo scopo di aumen-
Condizione metabolica in cui viene introdotta meno
tare temporaneamente il volume di sangue e il
energia (alimenti) di quanta ne venga utilizzata; di
numero dei globuli rossi.
conseguenza, diminuisce il peso corporeo.
Automatismi
Bilancio energetico positivo
Sono l’insieme degli atti riflessi, genetici o
Condizione metabolica nella quale viene introdotta
acquisiti, il cui comando sfugge all’attività coscien-
più energia (alimenti) di quanta ne venga utilizzata;
te del soggetto. Dal punto di vista psicomotorio,
di conseguenza, aumenta il peso corporeo.
l’acquisizione e l’organizzazione degli automa-
tismi costituiscono la base dell’elaborazione di una
Bioenergetica
motricità cosciente. Tuttavia, nel corso della
Studio delle trasformazioni di energia che si attuano
maturazione, è necessario che il soggetto accom-
negli organismi viventi.
pagni la presa di coscienza del proprio corpo con
quelle degli automatismi che gli sono propri, così
Biopsia
da sviluppare una motricità volontaria e differen-
Prelievo ed esame di campioni di tessuto
ziata.
proveniente da un corpo vivente.
Azione motoria
Body building
1. Si intende l’insieme di quei processi mentali che
Letteralmente “costruzione del corpo”. È una forma
organizzano e rendono possibile il movimento
di allenamento di derivazione culturista, che tramite
come fatto consapevole, intenzionale, programmato
l’utilizzo dei sovraccarichi ricerca prevalentemente
e controllato di cui, di volta in volta, possono essere
lo sviluppo delle masse muscolari.
colti i momenti cognitivi, emotivi e sociali.
2. Si intende il sistema di operazioni (semplici
Bradicardia
movimento) ordinato dal punto di vista spaziale e
Diminuzione della frequenza cardiaca al di sotto dei
temporale, diretto all’ottenimento di un obiettivo
valori normali.
concreto. La realizzazione di un simile sistema, in
condizione di attività muscolare intensa da parte
dell’uomo rappresenta il processo di soluzione di
un compito motorio.
3. Sistema di operazioni (semplici movimenti)
ordinati dal punto di vista spaziale e temporale e
diretto al conseguimento di un obiettivo concreto.

12
C
menti parziali, il loro ordinarsi e subordinarsi in un
tutto che serva a svolgere un compito motorio.

Capacità coordinative
Calcitonina
Classe di capacità motorie, determinate preva-
Ormone secreto dalla ghiandola tiroide, che
lentemente dai processi di regolazione del
provoca una diminuzione del livello ematico di
movimento che rappresentano qualità dello svolgi-
calcio. Si è ritenuto, da alcuni, che la calcitonina
mento, relativamente consolidate e generalizzate, di
possa essere secreta anche dalle ghiandole
questi processi. Si tratta di presupposti della
paratiroidi.
prestazione che permettono di superare richieste
soprattutto coordinative.
Caloria
Rappresenta la quantità di calore necessaria per
Capacità di anticipazione
elevare di un grado la temperatura di un
1. La capacità di anticipazione comprende la
chilogrammo d’acqua; per esempio un grammo
capacità dell’allievo di prevedere correttamente,
d’olio o di grasso sviluppa, bruciando, nove calorie,
basandosi su una prognosi probabilistica
cioè può innalzare di nove gradi la temperatura di
(estrapolazione), l’andamento ed il risultato
un chilogrammo di acqua distillata. Qualunque
dell’azione, ma anche il momento e la frequenza
grasso darà la stessa quantità di energia quando
del manifestarsi di certi risultati, e di programmare
viene assorbito e poi bruciato dall’organismo.
di conseguenza le operazioni successive.
2. La capacità di anticipazione è a capacità di
Capacità
prepararsi in anticipo ad avvenimenti, azioni,
1. Rappresentazione interna di un’abilità, acquisita
situazioni, ecc. (Pöhlmann e coll.)
con la pratica, che permette la prestazione di un
compito dato.
Capacità di apprendimento motorio
2. Sono le disposizioni di ogni individuo che però
È la capacità che permette ad un individuo di assi-
hanno bisogno, per il loro completo e massimo
milare nuovi movimenti e attraverso le ripetizioni
sviluppo, di un rapporto con l’ambiente che si
di questi giungere, dopo varie correzioni e adat-
realizza tramite gli esercizi. Sono i presupposti
tamenti, alla stesura di un programma motorio
funzionali del movimento.
“interno” appropriato e di renderlo preciso e per-
manente attraverso l’esercitazione e l’allenamento.
Capacità aerobica
1. Per capacità aerobica si intende il volume di
Capacità di controllo motorio
consumo di ossigeno al minuto, che è il criterio
La capacità di controllo motorio è la “facoltà”
lordo di valutazione della circolazione, della
complessa dell’individuo di controllare il
respirazione e del metabolismo. Si raggiunge con
movimento a livello conscio od inconscio, in modo
un lavoro intensivo dinamico di grandi gruppi mu -
tale che esso corrisponda ad un programma di
scolari di durata non inferiore ai 3 minuti.
azione precedentemente stabilito, cioè anteriore
(Weineck)
all’inizio del movimento stesso, e rispondente
2. Si intende il lavoro complessivo che può essere
adeguatamente a schemi che richiedono la massima
eseguito consecutivamente con l’impiego dei mec-
precisione a livello ritmico, spaziale e temporale.
canismi aerobici. (Conconi)
Capacità di differenziazione sensoriale
Capacità anaerobica
1. La differenziazione sensoriale è un processo ele-
La capacità anaerobica è data dal massimo debito di
mentare di riflessione psichica. È definito dal livel-
ossigeno contraibile in un lavoro dinamico di
lo di soglia allo stimolo dei singoli recettori e dalla
intensità massima, che abbia una durata fino a 3
loro capacità di suddivisione (dosare, differenziare,
minuti (rispetto al valore iniziale a riposo).
graduare) ulteriormente una impressione sensoriale
globale indifferenziata (sensazione) dei fenomeni
Capacità condizionali
della realtà oggettiva, in base ad un aumento della
Parte o classe delle capacità fisico-motorie che sono
sensibilità alle differenziazioni, secondo l’intensità
determinate da fattori energetici; nel caso
in cui si esprimono le particolarità.
particolare, quando sono richieste prestazioni di
2. È la capacità individuale di differenziare e di
impegno elevato.
precisare ulteriormente, per le necessità specifiche
di un’attività, le sensazioni che ricaviamo dagli
Capacità di coordinazione motoria
oggetti e dai processi attraverso i nostri organi di
1. È la capacità che assicura un adeguato combi-
senso.
narsi di movimenti ed operazioni parziali che si
svolgono contemporaneamente o in successione.
Capacità di espressione motoria
2. È la capacità di accordare tra loro il momento,
l’intensità e la durata dell’effetto dei vari mo vi-

13
Si intende la possibilità dell’atleta di costruire i suoi
movimenti in modo espressivo, con un elevato
contenuto di informazioni per lo più di carattere
estetico, di rendere ottimale, utilizzando la funzione
di comunicazione, l’andamento espressivo e di
impressione, o di mettere il suo repertorio motorio
al servizio delle leggi dell’estetica, dell’arte e della
comunicazione non verbale.
Capacità di gioco
Si tratta di una capacità complessa che consiste nel
sapere utilizzare le capacità condizionali, coordina-
tive, intellettive e le abilità tecniche in modo da
risolvere conformemente allo scopo i compiti posti
dal gioco, generalmente in modo personale.
La capacità di gioco emerge sempre durante la gara
ed è possibile valutarla o misurarla da come ven-
gono intuite e risolte le diverse situazioni. In questa
capacità complessa hanno un’importanza decisiva
due fattori: una buona capacità di individuare le
situazioni (intelligenza) e di reagire adeguatamente
(capacità coordinative). Così prevale l’interrela-
zione tra una componente mentale ed una attiva. Ed
in effetti è la qualità e l’interrelazione tra i due
fattori ad essere importante nella scelta della
variante della soluzione adatta.
Capacità di individuazione degli errori
È la capacità appresa di individuare i propri errori
analizzando il feedback prodotto dalla risposta.
Capacità di memorizzazione motoria
Consiste in un’esercitazione mentale fatta da atleti
evoluti per l’eliminazione volontaria degli errori di
esecuzione motoria. Questo tipo di allenamento è
chiamato “ideo-motorio” e consiste nel controllare
il movimento attraverso i recettori cinestesici.
Quindi, prima si progetta mentalmente un
movimento, poi lo si esegue.
Capacità di orientamento spazio-temporale
Permette di modificare la posizione ed il mo -
vimento del corpo nello spazio e nel tempo, in
riferimento ad un campo d’azione definito.
L’accento principale è soprattutto nel movimento
dell’intero corpo e non delle sue parti, rispetto ad
un oggetto fermo od in movimento, e rispetto ai
propri assi principali. Nei giochi sportivi, negli
sport di combattimento è d’importanza determi-
nante, a causa dei numerosi punti di riferimento
necessari allo strutturarsi delle tecniche sportive.
Capacità di osservazione
1. Capacità di percepire secondo un programma lo
svolgimento di un movimento proprio o altrui, di
oggetti immobili o mobili, sulla base di criteri
selezionati.
2. Capacità, attraverso la vista, l’udito, ecc. di
seguire secondo un piano fenomeni molto deter-
minati come, ad esempio, processi motori,
14
situazioni di gioco, condizioni del terreno, com-
portamenti di un avversario o oggetti. (Pöhlmann e
coll.)
Capacità di prestazione
Insieme dei presupposto che permettono ad un
soggetto di realizzare delle prestazioni motorie.
Capacità di rappresentazione
1. È la capacità di produrre e riprodurre i modelli
percettivi prevalentemente sulla base di osserva-
zioni percettive o mnesiche.
2. È la capacità di richiamare mentalmente, sulla
base delle informazioni disponibili, situazioni ben
determinate, processi di movimento, oggetti.
(Pöhlmann e coll.)
Capacità di reazione motoria
1. La capacità di reazione è un complesso
presupposto psicomotorio delle prestazioni che
permette di reagire rapidamente ed in modo
adeguato, in situazioni più o meno complicate. Si
distinguono: la reazione semplice, la reazione di
scelta nonché le reazioni motorie complesse.
2. La capacità di reazione è la capacità di reagire
rapidamente ed in modo corretto a determinati
stimoli. (Pöhlmann e coll.)
Capacità di ritmo
1. Per ritmo in senso stretto si intendono dei
processi periodici, secondo il modello di una
funzione ciclica. La capacità di ritmizzazione
comprende il potere dell’atleta di percepire in modo
schematico l’articolazione dinamico-cronologica di
un processo motorio, di utilizzare il modello
ritmico come un modello-guida per la regolazione
dell’azione e di fissare, secondo le tendenze di
raggruppamenti e successioni, i punti principali del
controllo del movimento, trai quali resta uno spazio
relativamente variabile per la plasticità della
espressione ritmica (relativa costanza della figura
temporale).
2. Per capacità di ritmo si intende la capacità
dell’atleta di articolare con un’accentuazione ade-
guata lo svolgersi di un movimento e di rag-
gruppare l’andamento temporale e dinamico che la
caratterizza secondo insiemi ritmicamente per-
cepibili. (Pöhlmann e coll.).
Capacità di trasformazione del movimento
Si intende la capacità che ha un individuo mentre si
svolge un’azione, in base alle variazioni percepite o
previste dalla situazione, di adattare l’azione
programmata (il programma d’azione) oppure di
proseguirla in maniera del tutto diversa. Le
variazioni della situazione che costringono
l’adattamento o al cambiamento dell’esecuzione
dell’azione, possono essere più o meno attese op-
pure improvvise e completamente inattese. (Blüme)
Capacità funzionale residua (CFR)
Volume di aria restante nei polmoni al termine di
una espirazione tranquilla.
Capacità inspiratoria (CI)
Massimo volume di aria che può essere inspirato
dal termine di una espirazione tranquilla.
Capacità polmonare totale (CPT)
Volume di aria contenuto nei polmoni al termine di
una inspirazione massimale.
Capacità motorie
Elementi essenziali della capacità di prestazione
motoria e sportiva. Sono presupposti funzionali per
l’apprendimento e l’esecuzione di azioni motorie
fisico-sportive.
Capacità reattiva
È una proprietà specifica dell’apparato neuro-
muscolare, che consiste nella capacità di esprimere
un impegno elevato di forza subito dopo un intenso
stiramento meccanico dei muscoli, cioè in un
rapido passaggio dal lavoro eccentrico a quello
concentrico, nelle condizioni del momento in cui si
sviluppa un carico dinamico.
Capacità tattiche
Potenzialità che ha un atleta di utilizzare le capacità
fisiche e psichiche, le abilità motorie e tattiche, a
seconda delle condizioni di gara, per la soluzione
dei compiti tattici individuali e collettivi.
Capacità vitale
È la quantità massima di aria che si può emettere
dai polmoni con una espirazione forzata, dopo una
inspirazione anch’essa forzata.
Capillari
Vasi di calibro minimo, interposti tra le arterie e le
vene, attraverso i quali avvengono gli scambi di
sostanze tra tessuti e sangue.
Caratteristiche di superficie
È un aspetto del movimento facilmente modifica-
bile, come il tempo di movimento o la sua
ampiezza, mentre la struttura profonda rimane
costante.
Carboidrato
Composto chimico la cui molecola è unicamente
costituita da atomi di carbonio, idrogeno e
ossigeno. Sono carboidrati gli zuccheri, l’amido, la
cellulosa. I carboidrati sono fondamentali per la
nutrizione umana.
Cardiomiopatia
Malattia del muscolo del cuore caratterizzata, tra
l’altro, da ingrossamento localizzato di questo
muscolo. La causa è molto spesso sconosciuta.
15
Carico di allenamento
È l’insieme di tutti li effetti dell’organismo
dell’atleta che provocano il cambiamento del suo
stato funzionale.
Carico fisico
Categoria centrale dell’allenamento che descrive
l’insieme degli stimoli che lo sportivo realizza in
funzione delle necessità fisiche, psichiche e
intellettuali adattandole sulla base delle finalità
dello allenamento.
Carpenter (effetto)
La rappresentazione mentale intensiva di un
movimento provoca una eccitazione centrale
dell’area motoria della corteccia e con essa
microcontrazioni dei muscoli interessati. Tale
attività prende il nome di effetto Carpenter.
Cartilagine
Tipo di tessuto connettivo che, per quanto meno
consistente del tessuto osseo, rappresenta un
importante componente strutturale di quelle parti
dell’apparato locomotore, costituite dalle articola-
zioni. Nel feto, gran parte dello scheletro è formato
interamente da cartilagine, poi gradualmente
trasformata in osso.
La cartilagine è costituita da cellule specializzate,
che sono dette condrociti, immerse in una matrice o
sostanza di base contenente quantità variabili di
collagene, una sostanza gelatinosa. Esistono tre
principali tipi di cartilagine: cartilagine ialina,
fibrocartilagina e cartilagine elastica, ognuna con
diversa percentuale di collagene e caratterizzata da
una funzione differente.
Catabolismo
Fase del metabolismo in cui si verifica la
trasformazione in energia dei materiali assimilati
dai tessuti.
Catecolamine
Gruppo di composti aventi azione di tipo
simpaticomimetico. Le più importanti di esse sono
l’adrenalina e la noradrenalina.
Catena muscolare
E' l'insieme dei muscoli che, inseriti su leve ossee
vicine, si aiutano nel produrre lo stesso tipo di
movimento, cioè sono sinergici tra loro nel
realizzare lo stesso movimento su articolazioni
consecutive.
Cattura visiva
È la tendenza dell’informazione visiva ad attirare
l’attenzione più facilmente che alte forme di
informazioni.
Cellula
Unità strutturale di base dell’organismo. Ogni
individuo è formato da miliardi di cellule, integrate
dal punto di vista strutturale e funzionale per
eseguire il numero pressoché infinito di funzioni
complesse necessarie per vivere.
Tra le diverse cellule dell’organismo esiste una
enorme variabilità. Per esempio, i globuli rossi ma-
turi hanno un diametro di soli 7 micron circa e sono
così specializzati nella funzione di trasporto
dell’ossigeno da essere privi di alcune strutture
interne normalmente presenti in altre cellule, quale
il nucleo. Le cellule nervose possono invece avere
una lunghezza superiore ad un metro e sono spe-
cializzate nel trasmettere impulsi nervosi.
Nonostante differenze nei dettagli, la maggior par-
te delle cellule dell’uomo ha una struttura sostan-
zialmente simile. Ogni cellula è un piccolissimo
involucro contenente una sostanza chiamata cito-
plasma, circondata da un rivestimento esterno, la
membrana cellulare. All’interno del citoplasma vi
sono il nucleo (tranne che nei globuli rossi) e
diverse altre strutture specializzate, chiamate orga-
nuli.
Cellula nervosa à vedi Neurone.
Cellulite
Infezione batterica della pelle e dei tessuti
sottostanti, comunemente provocata da strepto-
cocchi.
Il termine è anche molto spesso usato, impro-
priamente, per designare una modificazione del
tessuto sottocutaneo, dovuta a ritenzione di liquido,
con formazione di piccoli noduli dolorosi alla
pressione che conferiscono alla cute un caratte-
ristico aspetto a buccia d’arancia.
Cenestèsi
È una sensibilità diffusa concernente il
funzionamento vegetativo generale che si traduce in
sensazioni confuse, imprecise, ai livelli proprio-
cettivi ed interocettivi. Ne troviamo un esempio in
stato di rilassamento quando sorgono sensazioni
interne difficilmente verbalizzabili, come quella di
allungamento degli arti, di gonfiamento, di spez-
zettamento.
Cervelletto
Regione dell’encefalo interessata principalmente al
mantenimento della posizione nello spazio e dello
equilibrio, nonché della coordinazione del movi-
mento.
Cervello
La parte più voluminosa e sviluppata dell’encefalo,
sede della maggior parte delle attività della
coscienza e dell’intelligenza.
Il cervello è formato da due grandi masse che si
dipartono dalla parte superiore del tronco encefa-
lico, chiamate emisferi cerebrali. Nel complesso,
16
esse formano una massa pressoché continua che
racchiude gran parte del resto del cervello.
Per dimensioni rispetto al peso del corpo, e anche
per complessità, il cervello dell’uomo non ha pari
nel regno animale, tranne forse per quanto riguarda
alcuni mammiferi marini, quali i delfini. La sua
complessità fa apparire insignificanti anche le più
avanzate macchine costruite dall’uomo e, sebbene
la sua struttura e la sua funzione siano conosciute in
termini generali, gran parte del suo meccanismo
rimane, per grandi versi, un mistero ancora da
appurare.
Check-up
Serie di esami medici approfonditi eseguiti in
soggetti apparentemente sani allo scopo di
controllare le condizioni dei vari organi ed
effettuare così, eventualmente, la diagnosi
preventiva soprattutto di malattie cardiovascolari e
tumorali.
Chilocaloria
Unità di energia pari a 1000 calorie. Spesso, in
dietetica una chilocaloria viene semplicemente
chiamata con il termine caloria.
Chinestesia
Il senso deriva dalle contrazioni muscolari e dai
movimenti dei segmenti; è apparentata alla
propriocezione.
Cicatrice
Segno rimasto in un tessuto leso, dopo la
guarigione. Il tessuto cicatriziale non si forma solo
sul tessuto esterno (pelle), ma anche in tutte le
ferite interne (per esempio, dopo una lacerazione di
un muscolo o nella zona di un intervento
chirurgico).
L’organismo ripara una ferita, un’ulcera o un’altra
lesione accrescendo la produzione di collagene
nella sede della lesione. Il collagene contribuisce a
formare nuovo tessuto connettivo, che ricopre la
zona lesa. Se i margini di un’incisione vengono
mantenuti vicini durante il processo di guarigione,
la cicatrice che si forma è stretta e chiara; se sono
invece distanti, la cicatrice è ampia.
Cicloergometro
Attrezzatura (tipo bicicletta) che permette la
misurazione precisa del lavoro effettuato.
Ciclo cardiaco
Ciclo di contrazione (sistole) e successivo
rilasciamento (diastole) del muscolo cardiaco.
Ciclo di allenamento
1. Somma dei fenomeni, del lavoro e dei processi
che sono composti di periodi di allenamento e che
accompagnano lo sviluppo, la stabilizzazione e la
perdita temporanea della condizione sportiva, in un
dato periodo di tempo.
2. Segmento temporale del processo d’allenamento
che viene ripetuto per quanto riguarda la struttura
fondamentale dei suoi contenuti e dei suoi carichi, e
quindi la direzione principale della sua azione,
corrispondendo alla modificazione dello stato di
prestazione dell’atleta.
Ciclo di Krebs
Serie di reazioni chimiche che avvengono nei
mitocondri, nelle quali viene prodotta anidride
carbonica e vengono rimossi ioni idrogeno e
elettroni dagli atomi di carbonio (ossidazione).
Detto anche ciclo degli acidi tricarbossilici (TCA),
o ciclo dell’acido citrico.
Cinematica
Parte della dinamica che studia la geometria del
movimento, analizza i metodi per descrivere il
moto dei corpi aggiungendo la nozione del tempo.
Cinesica
Disciplina scientifica che studia i comportamenti
corporei e gestuali utilizzati come mezzo di
comunicazione.
Circuito gamma (gamma loop)
Circuito nervoso che, mediante la stimolazione dei
neuroni gamma, determina la contrazione dei fusi
muscolari, con conseguente stiramento della loro
porzione centrale e contrazione riflessa del muscolo
cui i fusi appartengono.
Classificazione
Distribuzione degli elementi di un insieme in un
certo numero di categorie omogenee riguardo a
criteri differenziali scelti.
Closed
Vengono definite così le discipline sportive nelle
quali le prestazioni si svolgono in condizioni
ambientali costanti e il suo svolgimento dipende
essenzialmente da informazioni propriocettive e da
programmi interni costruiti dall’atleta: ne sono un
esempio la ginnastica artistica, i tuffi o il bowling.
Closed skill
Abilità in cui l’ambiente è prevedibile.
Codice semiotorio
Sistema di segni e delle loro combinazioni prodotto
e/o interpretato dai soggetti agenti.
Colesterolo
Composto lipido-simile presente nei tessuti animali,
di fondamentale importanza biochimica. È ritenuto
responsabile delle alterazioni vascolari che
caratterizzano l’aterosclerosi.
17
Colpo (del gioco)
Ogni sequenza di gioco compresa tra due limiti
definibili in maniera precisa da ciascun gioco;
questi limiti variano, ben inteso, da gioco a gioco in
funzione delle caratteristiche di ciascuna situa-
zione ludica.
Colpo di calore
Disturbo causato dall’esposizione prolungata al
caldo, caratterizzato da alta temperatura corporea
(rettale), cute secca e calda (di solito arrossata),
stato di incoscienza. Può essere fatale.
Compatibilità stimolo-risposta
Si intende il fatto che ci sia corrispondenza spaziale
tra il luogo di apparizione di uno stimolo e la
risposta. Ad esempio, si risponde prima e meglio se
al comparire di un segnale luminoso da una certa
direzione la risposta motoria è da effettuarsi nella
stessa direzione.
Competitività
Si intende una disposizione a ricercare la
soddisfazione quando ci si confronta ad uno
standard d’eccellenza in presenza di valutatori
esterni.
Può essere considerata anche come un comporta-
mento di ricerca del successo in un contesto di
competizione in cui la valutazione sociale è un
fattore centrale.
Competizione
È un processo in cui la prestazione individuale
viene confrontata con uno standard, in presenza di
almeno un’altra persona che è a conoscenza del
criterio di comp arazione e che è in grado di
effettuare questo tipo di confronto.
Compito motorio
Insieme obiettivamente organizzato di condizioni
materiali e di obblighi definenti un obiettivo in cui
la realizzazione necessita la messa in gioco delle
condotte motorie o di parecchi partecipanti.
Co-motricità
Campo e natura delle situazioni motorie caratteriz-
zate dalla messa in gioco di interazioni motorie
essenziali.
Competizione
1. Confronto di prestazioni effettuato sulla base del
regolamento e delle disposizioni di gara (di uno
sport) tra atleti/atlete o squadre con lo scopo di
raggiungere le massime prestazioni o la vittoria e di
stabilire una classifica dei piazzamenti dei
partecipanti ad essa.
2. Situazione oggettiva di affronto motorio nel
corso della quale uno o parecchi individui
realizzano un compito motorio sottomesso impera-
tivamente a regole che ne definiscono gli obblighi,
il funzionamento e particolarmente i criteri di
riuscita o di insuccesso.
Comportamento motorio
Insieme delle manifestazioni motorie osservabili di
un individuo in azione. Il comportamento motorio
si definisce da ciò che si percepisce dall’esterno.
Comunicazione motoria
Interazione motoria di cooperazione, essenziale e
diretta.
Comunicazione prassica
Interazione motoria essenziale.
Comunicazione prassica diretta
Interazione motoria essenziale e diretta.
Comunicazione prassica indiretta
Interazione motoria essenziale e indiretta.
Concentrazione
1. È la capacità, da parte dell’atleta, di concentrare
le proprie risorse attentive sul compito rilevante in
quel dato momento e in quel dato luogo.
2. Capacità di focalizzare l’attenzione su di un
compito per un certo periodo di tempo, senza essere
disturbati o influenzati da stimoli esterni o interni
non pertinenti.
3. Capacità di dirigere e mantenere l’attenzione su
un compito specifico per un certo periodo di tempo.
Condizionamento
Aumento della capacità energetica di un muscolo,
ottenuto mediante svolgimento di un programma di
esercizio fisico. Il condizionamento non influisce,
in via primaria, sull’abilità di esecuzione del gesto
così come potrebbe farlo, invece, l’allenamento.
Condizione
Si intende il livello delle qualità morfofunzionali
dell’atleta che determinano le sue possibilità di
realizzare risultati sportivi.
Condotta motoria
Organizzazione significante del comportamento
motorio. La condotta motoria è il comportamento
motorio in quanto portatore di significato.
Conduzione
Trasferimento di calore tra oggetti che si trovino a
contatto diretto tra loro e che abbiano differenti
temperature.
Conduzione saltatoria
Propagazione dell’impulso nervoso da un nodo di
Ranvier ad un altro lungo una fibra mielinica.
Conoscenza dei risultati (CR)
18
Informazione aumentata, posteriore alla risposta,
verbalizzabile sul successo ottenuto in termini di
realizzazione dell’obiettivo ambientale.
Conoscenza della prestazione (CP)
È il feedback aumentato che descrive una
caratteristica del “pattern” del movimento prodotto.
Consumo di ossigeno
Quantitativo di ossigeno consumato durante l’unità
di tempo (1 minuto). Si può calcolare indiretta-
mente conoscendo il volume di scarica sistolica
(VS), la frequenza cardiaca (FC) e la differenza in
ossigeno tra il sangue arterioso e quello venoso
(diff. a-vO2 ) matematicamente è così definito: VO 2
= VS x FC x diff. a-vO2 .
Contratto ludico
Accordo esplicito o tacito che lega i partecipanti ad
un gioco fissando o riconducendo il sistema delle
regole di questo gioco.
Contrattura
Contrazione involontaria, persistente, spesso dolo-
rosa di uno o più muscoli che provoca una
limitazione funzionale di articolazioni o di sistemi
di articolazioni.
Contrazione concentrica
Contrazione del muscolo accompagnata dal suo
accorciamento.
Contrazione dinamica à vedi Contrazione
concentrica
Contrazione eccentrica
Contrazione del muscolo accompagnata dal suo
allungamento (con sviluppo di tensione).
Contrazione isocinetica
Contrazione nella quale il muscolo, accorciandosi a
velocità costante, sviluppa una tensione massimale
per tutta l’estensione del movimento.
Contrazione isometrica (statica)
Contrazione nella quale il muscolo sviluppa
tensione senza che si modifiche la sua lunghezza.
Contrazione isotonica
Contrazione nella quale il muscolo si accorcia
sviluppando una tensione costante. Indicata anche
come contrazione dinamica o concentrica.
Contrazione muscolare esplosivo-balistica
Caratterizza la messa in azione di una forza
massimale per un carico relativamente basso (per
esempio: i lanci in atletica).
Contrazione muscolare esplosivo-reattivo-
balistica
Caratterizza la messa in azione di una forza
massimale in risposta ad un forte stiramento
muscolare (per esempio: dei salti in seguito alla
fase di ammortizzamento).
Contrazione muscolare esplosivo-tonica
Permette di superare grandi resistenze con una
evoluzione rapida della forza (ad esempio: lo
strappo nel sollevamento pesi).
Contrazione muscolare fasica
Si ritrova, per la maggior parte del tempo, nei gesti
con carattere ciclico, nei quali sono necessarie
differenti grandezze di forza (ad esempio: il canot-
taggio).
Contrazione muscolare fasico-tonica
È una alternanza di contrazioni muscolari toniche e
fasiche (per esempio: una combinazione di ele-
menti ginnici).
Contrazione muscolare tonica
È una contrazione forte e lunga nella quale la
velocità di evoluzione della forza non è
determinante (per esempio: la croce agli anelli nella
ginnastica artistica).
Contro-comunicazione motoria
Interazione motoria d’opposizione, essenziale e
diretta.
Controllo a circuito aperto
Un modo nel quale le istruzioni per il sistema
effettore sono determinate in precedenza e si
svolgono senza feedback.
Controllo a circuito chiuso
Un modo di sistema di controllo implicante il
feedback e la individuazione e correzione degli
errori, applicabile al controllo motorio.
Controllo della prestazione e dell’allenamento
È l’azione mirata e sistematica sul processo di
sviluppo del livello di prestazione, esercitata
attraverso l’interazione organizzata (a breve, medio
e lungo termine) delle componenti rappresentate da
prognosi (previsione), pianificazione, diagnosi della
prestazione/dell’allenamento, e conclusioni/racco-
mandazioni in vista dell’ottenmento di risultati
sportivi.
Controllo muscolare
Nei vertebrati l’attività del muscolo viene
controllata tramite una serie di riflessi ed afferenze
dal S.N.C.. Vi appartengono: 1) Riflessi
propriocettivi monosinaptici e disinaptici, che
partono dagli organi sensori posti nel muscolo
stesso. Il riflesso monosinaptico controllato dai fusi
muscolari è un circuito per il mantenimento della
lunghezza muscolare in diverse condizioni di
19
carico. Il riflesso disinaptico, controllato dai
corpuscoli di Golgi è, fra l’altro, un riflesso di
protezione in presenza di carichi troppo grandi. 2)
Riflessi muscolari di- e polisinaptici partono da fusi
tendinei e muscolari situati in altri muscoli.
Contemporaneamente alla messa in funzione del
riflesso propriocettivo dell’agonista tramite l’azio-
ne di- o polisinapitici dei fusi muscolari, vengono
attivati muscoli sinergici ed inibiti gli antagonisti,
contemporaneamente vengono anche controllati i
corrispondenti muscoli della metà controlaterale del
corpo.
Contusione
È il risultato di un impatto diretto (trauma). Il
muscolo è schiacciato contro l’osso sottostante,
come per esempio quando il ginocchio di un
giocatore colpisce la coscia di un altro durante una
partita di calcio. Può verificarsi una lesione
muscolare con un vasto ematoma profondo
all’interno del muscolo.
Coordinazione
Particolare attività del sistema nervoso centrale che
regola il sincronismo e l’entità della contrazione e
del rilasciamento dei vari muscoli, rendendo così
possibile i movimenti complessi.
Coordinazione dinamica generale
È la capacità di coordinare più movimenti che
avvengono nello spazio e causano lo spostamento
del baricentro in varie direzioni e su diversi piani.
La coordinazione dinamica generale dipende da
altre capacità come quella di equilibrio, di coordi-
nazione sensomotoria, di differenziazione spazio-
temporale ed, inoltre, dalla conoscenza che ha un
soggetto del proprio corpo.
Coordinazione intermuscolare
Ordinamento e sincronia nell’attività di un’azione
motoria ordinata nell’impegno dei diversi gruppi
muscolari per l’effettiva soluzione del compito
motorio.
Coordinazione intramuscolare
Coordinazione tra le cellule muscolari di unità
motorie diverse nello stesso muscolo.
Coordinazione motoria
Capacità di organizzare e regolare il movimento.
Nell’interpretazione cibernetica del movimento è la
capacità di fare corrispondere il programma
motorio scelto (valore nominale) con l’effettiva
esecuzione (valore reale).
Corpuscoli tendinei del Golgi
Propriocettori incapsulati nelle fibre dei tendini.
Sono sensibili allo stiramento di elevata entità.
Possono avere un ruolo nell’inibizione della con-
trazione muscolare in caso di lesione.

Correlazione
1. Grandezza statistica che misura la relazione
reciproca tra due o più variabili; varia da più uno a
meno uno.
2. È un metodo statistico che valuta il grado di
relazione tra due variabili (r). Questa relazione non
implica causalità. (Schmidt)
Curva forza-velocità
Rappresenta la forza muscolare prodotta durante un
movimento eseguito a varie velocità.
Curve di prestazione
Grafi della prestazione media di un individuo o di
un gruppo in funzione delle prove di pratica.

D
Corteccia cerebrale
Porzione dell’encefalo responsabile delle funzioni
mentali, motorie, viscerali, percettive, comporta-
mentali e della loro integrazione.
Debito di ossigeno
Quantità di ossigeno consumato in eccedenza,
Corteccia motoria primaria
rispetto al quantitativo occorrente allo stato di ripo-
Area della corteccia cerebrale contenente cellule di
so, durante il restauro dall’esercizio. Si distinguo-
Betz e altri neuroni che partecipano al controllo
no una componente rapida (alattacida) ed una
motorio volontario.
componente lenta (lattacida) dell’ossigeno di
restauro.
Costituzione fisica
Si intendono le caratteristiche relativamente perma-
Debito di ossigeno alattacido
nenti della struttura del corpo, nonché le caratteri-
Ossigeno utilizzato durante il restauro per
stiche morfologiche e spesso anche funzionali degli
risintetizzare ATP e PC nei muscoli. È la
organi e degli apparati e dei sistemi organici.
componente rapida del debito di ossigeno.
Costruzione a lungo termine della prestazione
Debito di ossigeno lattacido
È un processo finalizzato di sviluppo della capacità
Porzione del debito di ossigeno durante la quale
di prestazione sportiva e della disponibilità alla
viene rimosso l’acido lattico accumulato nel sangue
prestazione, che inizia quando si incomincia
durante l’esercizio. È la fase lenta del pagamento
l’allenamento e va fino all’ottenimento di elevati
del debito.
risultati sportivi. Viene concepito e realizzato come
processo unitario, suddiviso in tappe con contenuti
Decentrazione sociomotrice
diversi, che si costruiscono l’una sull’altra.
Processo con il quale una persona agente adotta il
punto di vista di un altro partecipante provando a
Creatività
“mettersi al suo posto”.
È un modo attivo di correlarsi con la realtà
cognitiva. essa è una forma di “pensiero
Decisione motoria
divergente” (Guilford), che implica il superamento
Condotta motoria che manifesta nella sua
dell’esperienza ed impone all’individuo la
realizzazione una scelta legata all’incertezza di una
dimensione del gioco, e cioè “d’essere causa, di
situazione. Questa decisione presenta l’originalità
riscoprire un ruolo, di provocare l’attrattiva del
di prendere corpo in un comportamento motorio,
rischio, di barsi in balia all’illusione, di esprimersi,
nel corso del flusso stesso dell’azione, e di
di raggiungere un risultato novo ed originale”
partecipare sul campo alla risoluzione di un
(Gesell).
compito motorio.
Criterio
Decodificazione semiotrice
È il comportamento, compito o punteggio, definito
Processo d’interpretazione dell’ambiente e/o del
come obiettivo che deve essere previsto.
comportamento di altri con l’aiuto di codici
acquisiti durante esperienze precedenti e che si
Curva del lattato
manifesta nel corso stesso dell’azione motoria del
È il grafico che rappresenta il cambiamento della
praticante.
concentrazione di lattato ematico a seconda
dell’aumento della velocità sulla distanza o
Deficit di ossigeno
sull’intensità di lavoro dell’organismo.
Fase iniziale dell’esercizio durante la quale la
quantità di ossigeno consumato è inferiore a quella
Curva di dissociazione dell’ossiemoglobina
necessaria per ricostituire tutto l’ATP impiegato per
Grafico che illustra la relazione tra la quantità di
l’esecuzione dell’esercizio; è il periodo di tempo in
ossigeno combinata con l’emoglobina e la pressio-
cui si contrae i debito di ossigeno alattacido.
ne parziale di esso.
Dendrite

20
Breve prolungamento del corpo cellulare di un
neurone.
Densità
Massa dell’unità di volume di un qualsiasi corpo.
Densità dello stimolo
Rapporto fra il tempo di lavoro e il tempo di
recupero nell’ambito dell’unità o del ciclo di
allenamento considerato.
Densità relativa
Rapporto tra la densità di un qualsiasi corpo e la
densità dell’acqua.
Destrezza fine
Si intende la capacità di svolgere rapidamente ed
adeguatamente rispetto allo scopo compiti motori
fini. Per “fine”, dal punto di vista motorio, si
intende un’attività motoria che si svolge in uno
spazio ridotto, che richiede uno scarso impiego di
forza, ma una precisione o una rapidità elevate, se
non ambedue, e che viene esercitata con le mani e
le dita e talvolta anche dai piedi. (Meinel)
Determinazione dell’obiettivo
Procedura nella quale l’allievo è incoraggiato a
definire obiettivi personali di prestazione durante la
pratica.
Diagnostica della prestazione
Dottrina ed insieme di procedure per la diagnosi
della prestazione, cioè per il rilevamento e la
valutazione delle prestazioni sportive e della
capacità di prestazione – del livello di essa
raggiunto – attraverso indici, valori, parametri,
curve caratteris tiche della sua esecuzione, così
come di parametri relativi ai suoi presupposti
interni più importanti. In essa sono comprese le
relazioni tra i dati ricavati, cioè la struttura del
sistema della prestazione.
Diastole
Fase di riposo (rilasciamento miocardico) del ciclo
cardiaco.
Differenza arterio-venosa di ossigeno
Differenza di contenuto di ossigeno tra sangue
arterioso e sangue venoso misto. (diff. a-v O2 ).
Differenze individuali
La tendenza stabile, persistente, che hanno gli
individui ad essere differenti gli uni dagli altri in
termini di prestazione.
Digestione
Si intende una serie di processi chimici e meccanici
che si succedono in un determinato ordine e che
sono intimamente legati fra loro, mediante i quali
gli alimenti, in genere non immediatamente solubili
21
ed assorbibili, vengono trasformati in corpi chimici
sempre più semplici, sempre più solubili, sempre
più adatti ad essere assorbiti dalle pareti del canale
digerente.
Dimostrazione
È una procedura della pratica nella quale un’altra
persona dimostra la prestazione corretta dell’abilità
da apprendere.
Dinamica
Si propone di dedurre le caratteristiche del moto,
note che siano le cause determinanti, ai concetti
della cinematica quelli di massa e di forza.
Dinamometria
Misura delle grandezze dinamiche per la misura
delle forze di reazione che si producono alla
periferia del corpo umano. Le elaborazioni della
misura della forza possono essere elettroniche o
meccaniche. Una curva forza-tempo tracciata su
carta viene definita dinamografia.
Dirigente sportivo
Partecipante volontario alla direzione dello sport,
alla sua organizzazione e diffusione.
Disafferentazione
Sezione delle vie sensoriali afferenti che impedisce
al flusso nervoso della periferia di raggiungere il
midollo spinale.
Disequilibrio
Alterazione funzionale dell’equilibrio; alterazione
nell’interrelazione armonica tra singoli sistemi di
organi o tra organi (ad esempio: i muscoli).
Disidratazione
Condizione dovuta a perdita eccessiva di acqua
corporea.
Disorientamento
Confusione per quanto riguarda il tempo, lo spazio
o l’identità personale. Questo stato è simile al
risveglio dopo un sonno profondo. Di solito, il
disorientamento è provocato da un trauma cranico,
da intossicazione o da malattia cerebrale cronica,
quale la demenza.
Il linguaggio e il comportamento tendono ad essere
confusi e spesso il soggetto disorientato non riesce
a rispondere a semplici domande sull’ora o sulla
data, sul luogo dove si trova o sul suo nome o
indirizzo. Tali sintomi possono essere provocati da
isterismo o disattenzione; tuttavia, se il disorienta-
mento compare all’improvviso, è quasi sempre do-
vuto a una malattia cerebrale organica.
Displasia
Qualsiasi anomalia di sviluppo. Questo termine
viene infatti applicato sia a strutture ossee
deformate, per esempio il cranio (displasia cranica),
sia ad anomalie di singole cellule (displasia
cellulare). Le caratteristiche anomale delle cellule
comprendono dimensioni, forma e velocità di
moltiplicazione.
Dispnea
Respiro difficoltoso e penoso.
Disprassia
È una mancanza di organizzazione del movimento.
Il soggetto può essere di intelligenza normale e non
presentare alcuna lesione cerebrale, ma è incapace
di ordinare un movimento in rapporto al suo corpo,
né sa adattare il suo movimento a uno scopo
esterno. Questa incapacità è dovuta a una cattiva
conoscenza del proprio corpo, dello spazio interno
ed esterno.
Dissociazione
È l’attività volontaria del soggetto consistente
nell’azionare gruppi muscolari indipendentemente
gli uni dagli altri e nell’effettuazione simultanea di
movimenti non aventi il medesimo obiettivo
nell’ambito di una determinata condotta.
Distale
Termine che indica una parte del corpo lontana da
un punto centrale di riferimento. Per esempio, se si
considera come punto di riferimento il tronco, si
dice che le dita sono distali rispetto al braccio. Il
termine opposto a distale è prossimale.
Distanza di affronto motorio
Distanza codificata (media) che separa due
avversari di un gioco sportivo nel momento del loro
affronto diretto. (Parlebas)
Distanza di attesa
Distanza media che un giocatore lascia tra lui e il
detentore del diritto di presa (in certi giochi sportivi
è il detentore di palla). (Parlebas)
Distanza di carica
Distanza di affronto motorio che separa due
avversari di un gioco sportivo quando l’uno
“carica” l’altro che possiede il pallone.
Distanza di guardia
Distanza di affronto motorio che separa i due
avversari di un duello ludo-sportivo nel momento
che precede immediatamente l’atto offensivo di uno
dei due.
Distonia
Anomala rigidità muscolare che provoca spasmi
muscolari dolorosi, posture insolitamente fisse o
particolari tipi di movimento. La distonia può
interessare una zona localizzata dell’organismo o
essere più generalizzata.
22
I tipi più comuni di distonia localizzata sono il
torcicollo e la scoliosi conseguenti a lesioni al collo
o alla schiena che provocano facilmente spasmo
muscolare.
Distorsione
Lacerazione o stiramento dei legamenti che
tengono unite le estremità ossee di un’articolazione,
in seguito a trazione improvvis a. Talvolta, viene
lesa anche la capsula fibrosa che racchiude
l’articola-zione. La caviglia è l’articolazione che
subisce più spesso una distorsione, che di solito
avviene a seguito di cedimento della parte esterna
del piede, con la conseguenza che tutto il peso del
corpo è sostenuto dalla caviglia.
Una distorsione provoca gonfiore doloroso della
articolazione, che non può essere mossa senza
rendere più acuto il dolore. Può esservi anche uno
spasmo, cioè una contrazione involontaria dei
muscoli circostanti.
Distrofia
Qualsiasi disturbo in cui la struttura e la normale
attività delle cellule di un tessuto sono state
distrutte in seguito a inadeguato nutrimento. La
causa usuale è la scarsa circolazione sanguigna nel
tessuto, ma la distrofia può anche essere conse-
guenza a una lesione ai nervi o alla mancanza di
proteina catalitica (un enzima specifico) in quel
tessuto.
Distrofia muscolare
Malattia ereditaria, di causa sconosciuta, caratteriz-
zata dalla degenerazione lenta ma progressiva delle
fibre muscolari. Le diverse forme vengono
classificate in base all’età di comparsa dei sintomi,
alla velocità di progressione della malattia stessa e
al tipo di ereditarietà.
Diuresi
Escrezione dell’urina compiuta dalle cellule renali.
Il termine indica sia la quantità sia la composizione
dell’urina stessa.
DNA
Abbreviazione ad uso scientifico comune per
indicare l’acido desossiribonucleico, principale
portatore delle informazioni genetiche in quasi tutti
gli organismi viventi; fanno eccezione alcuni virus
che, per trasportare le informazioni genetiche,
utilizzano molecole di RNA o acido ribonucleico.
Il DNA si trova nei cromosomi delle cellule e la sua
struttura a doppia elica consente la precisa
duplicazione dei cromosomi nel corso del processo
di divisione cellulare.
Documentazione dell’allenamento
Si intende il processo di raccolta sistematica di
informazioni relative alle attività di allenamento
dell’atleta. Le informazioni condensate sono a
disposizione per operazioni di analisi.
Documentazione della performance
Si intende la procedura di raccolta sistematica di
informazioni su condizioni personali e non
personali e sulle caratteristiche della performance
atletica in rapporto con la performance dell’atleta.
Le informazioni condensate sono disponibili per
processi di analisi.
Dolore
Sensazione localizzata di diversa entità, da un
leggero fastidio a una sensazione atroce e
insopportabile. Il dolore è il risultato della stimo -
lazione di particolari terminazioni nervose senso-
riali conseguente a trauma o malattia.
Dominanza visiva
Tendenza della visione a dominare gli altri sensi
della percezione.
Dopamina
Mediatore chimico, la cui mancanza in alcune
regioni del cervello provoca la comparsa del morbo
di Parkinson. Le variazioni dei contenuti in
dopamina nell’organismo sembrerebbero anche in
relazione con l’insorgenza della schizofrenia.
Doping
1. Utilizzo di farmaci o sostanze ormonali per
ridurre il senso di fatica e aumentare la potenza
muscolare. Il doping è rigorosamente proibito ed
estremamente pericoloso per chi lo pratica.
2. Uso di sostanze (farmaci) non ammesse dalla
legge né dall’etica sportiva, con possibili effetti
collaterali dannosi per l’organismo, che possiedono
la possibilità di modificare la prestazione sportiva
di cui li assume.
Doppler, effetto
Mutamento della frequenza con cui le onde sonore
provenienti da una data fonte raggiungono
l’osservatore quando la fonte è in rapido movimenti
rispetto all’osservatore stesso. Quando un treno in
corsa fischia attraversando una stazione, stando
fermi sul marciapiede si sente un apparente
aumento della tonalità (frequenza), man mano che
il treno si avvicina e poi una riduzione di tonalità
una volta che il treno sia passato e si stia
allontanando. In realtà, il fischio ha una tonalità
costante, ma sembra crescere e poi diminuire
perché il treno è in movimento. Tale mutamento
della frequenza osservata del suono provocato dal
movimento viene chiamato effetto Doppler o
spostamento Doppler.
L’effetto Doppler è utilizzato in varie tecniche di
visualizzazione ecografica.
Dorsale
23
Relativo alla schiena (dorso), situato sopra o vicino
a essa, o indicante la parte posteriore di una
struttura corporea quando il soggetto si trova prono.
per esempio, la dorsalgia è un dolore alla schiena,
mentre la parte dorsale della lingua è la sua parte
posteriore. In anatomia umana, il termine dorsale è
sinonimo di posteriore.
L’opposto di dorsale è ventrale, cioè anteriore o
frontale
Down, sindrome di
Anomalia cromosomica che provoca ritardo
mentale e un aspetto caratteristico.
Originariamente, la sindrome di Down veniva
chiamata “mongolismo” perché si riteneva che i
lineamenti dei bambini colpiti fossero simili a
quello dei mongoli. Oggi, questo termine è ormai
desueto.
Duello
Situazione di affronto che oppone due avversari i
cui interessi sono diametralmente opposti: ciò che
uno guadagna è a scapito dell’altro che lo perde.
Durata dello stimolo
Tempo di attività del singolo esercizio fisico,
continua o intervallata, con diversa durata sia dello
stimolo che dell’intervallo.
E
Ecchimosi.
Stravaso di sangue dovuto a lesione che provoca,
sotto la zona della pelle colpita, una colorazione
iniziale blu o nera, quindi giallastra. Per ridurre il
dolore e il gonfiore di una grossa ecchimosi occorre
porvi sopra un panno imbevuto di acqua ghiacciata
per 10 minuti. Se l’ecchimosi non scompare dopo
circa una settimana, se appaiono ecchimosi senza
alcun motivo apparente o se compaiono ecchimosi
imponenti dopo lesioni di poco conto, occorre
consultare un medico perché potrebbe trattarsi di
segni di diatesi emorragica.
Eccitazione
Dal punto di vista fisiologico il termine indica sia la
reazione di una struttura vivente (cellula, ecc.) a
uno stimolo sia lo stato di attività di alcuni tessuti
(nervoso, ecc.) con associati fenomeni elettrici; dal
punto di vista psichico caratterizza uno stato di
esaltazione anche pericoloso.
Ecocardiografia
Metodo per ottenere un’immagine della struttura
cardiaca servendosi di ultrasuoni. Il suono viene
riflesso in modo diverso da ciascuna parte del
cuore, producendo quindi una serie completa di
echi che consente di ottenere un’immagine molto
precisa della struttura cardiaca.
Ecocinesia
Tendenza presente in alcuni malati mentali a
ripetere automaticamente i movimenti impressi al
loro corpo.
Ecografia
Tecnica diagnostica consistente nel far passare
attraverso il corpo onde sonore di frequenza molto
elevata (non udibili dall’orecchio umano); gli echi
prodotti vengono raccolti e analizzati per ottenere
un’immagine degli organi interni o del feto
nell’utero. Questa tecnica è considerata sicura e
indolore.
Ectomorfismo
Tipo di costituzione corporea caratterizzata da
longilineità, esilità e delicatezza del corpo.
Edema
Anomalo accumulo di liquido simile a siero nei
tessuti corporei. Può essere visibile (in questo caso
appare come un gonfiore) o invisibile e locale (per
esempio, conseguente a trauma) o generale, come
nello scompenso cardiaco.
Educativi
Compiti speciali concepiti per essere appresi prima
della pratica di un compito di criterio più
complesso o pericoloso.
Efedrina
Sostanza che stimola la liberazione di un elemento
neurotrasmettitore liberato dalle terminazioni
nervose. L’efedrina viene somministrata sotto
forma di collirio per far restringere i vasi sanguigni
dilatati e alleviare l’arrossamento degli occhi
provocato da leggere irritazioni, per esempio dal
fumo.
Effetto ludico perverso
Effetto collettivo che, nel corso dello svolgimento
di certi giochi sportivi, appare irrazionale o
aberrante che, sebbene non esplicitamente ricercato
da tutti gli individui agenti, risulta tuttavia dalla
composizione delle loro condotte motorie
individualmente razionali. Questo effetto illogico è
legato alla logica interna del gioco, alla sua
struttura d’interazione e particolarmente alla sua
rete di comunicazioni motorie.
Efficienza ventilatoria
Volume di aria ventilato per ogni litro di ossigeno
contemporaneamente consumato.
Egocentrismo
Si indica la tendenza, presente nel bambino in
forma accentuata (fino ai 5-6 anni), a non rendersi
24
conto che possono esistere punti di vista differenti
dal suo.
Elasticità del movimento
Si intende la capacità di coordinare la propria
esecuzione motoria con l’azione delle varie forze
prodotte, eseguendo i necessari movimenti di
arresto o di ritorno. L’attività muscolare cedente, ed
il conseguente accorciamento della muscolatura che
questo provoca, vengono coordinati in modo tale da
ottenere un arresto morbido ed una fluida
inversione del movimento, cioè un ritorno elastico,
una sorta di rimbalzo smorzato.
Elettrocardiogramma (ECG)
Tracciato relativo alla registrazione dell’attività
elettrica del cuore. le onde prodotte vengono
chiamate P, Q, R, S e T. L’ECG è un metodo utile
per diagnosticare alterazioni dell’attività elettrica
cardiaca, molte delle quali producono deviazioni
rispetto ai modelli elettrici normali.
Elettroencefalogramma (EEG)
L’EEG registra i minuscoli impulsi elettrici prodotti
dalla attività del cervello.
Elettrolisi
Dissociazione elettrochimica di una sostanza.
L’elettrolisi viene anche impiegata come terapia per
l’eliminazione di alcuni tumori (neuroni, ecc.),
l’allargamento di una stenosi, l’eliminazione di
bulbi piliferi.
Elettrolita
Sostanza che si ionizza in soluzione, ad esempio un
sale (NaCl), ed è perciò capace di condurre una
corrente elettrica.
Elettromiografia (EMG)
Studio dell’attività muscolare mediate la registra-
zione dei cambiamenti dei potenziali d’azione
innestati dall’eccitazione nervosa.
Elettromiogramma
Studio dell’attività elettrica dei muscoli, in
particolare del fenomeno di relazione che esiste fra
attività elettrica e tensione muscolare sviluppata.
Emartro
Presenza di sangue in una cavità articolare, causata
nella maggior parte dei casi da un trauma I sintomi
più frequenti sono l’ingrossamento dell’articola-
zione e il dolore. Terapia: bendaggio compressivo,
evacuazione del sangue mediante siringa
(artrocentesi).
Emartrosi
Emorragia in un’articolazione che provoca,
successivamente, il rigonfiamento della capsula
entro cui è racchiusa l’articolazione stessa.

Ematoma
Raccolta localizzata di sangue (in genere coagulato)
causata da un’emorragia conseguente la rottura di
un vaso sanguigno. L’ematoma può verificarsi
praticamente in qualsiasi parte del corpo e, secondo
la sede e la dimensione, la sua gravità varia da un
disturbo lieve a una condizione potenzialmente
mortale.
Ematosi
Ossigenazione del sangue venoso in arterioso negli
alveoli polmonari.
Embolia (malattia da decompressione)
Affezione provocata dallo sviluppo di bolle di azoto
dovuto a rapida decompressione (emboli gassosi);
può causare blocco della circolazione sanguigna e
danno dei tessuti.
Embolo
Coagulo, o altra masserella ostruente, trasportato,
per mezzo del sangue, da un vaso più grande a uno
più piccolo, e in questo sospinto così ad impedirne
la pervietà.
Emicrania
Grave cefalea, che può durare da due ore a due
giorni, accompagnata da disturbi della vista e/o
nausea e vomito.
Emiplegia
Paralisi o ridotta forza muscolare del braccio, della
gamba, del tronco o talvolta del viso in un solo lato
del corpo. Possono essere colpite contemporanea-
mente una o più aree. Quando i muscoli colpiti
sono rigidi, si parla di emiplegia spastica; quando i
muscoli sono molli e ipotrofici, viene usato il
termine emiplegia flaccida.
Emoconcentrazione
Diminuzione della componente liquida del sangue,
con sonseguente diminuzione della sua concen-
trazione.
Emodinamica
Studio fisico dei movimenti del sangue, ad esempio
nelle cavità del cuore.
Emoglobina
Molecola che compone il 95% dei globuli rossi. Ha
il compito di trasportare l’ossigeno da cuore-
polmoni ai muscoli.
Emoglobinuria
Presenza di emoglobina nelle urine. L’emoglobina
(il pigmento che trasporta l’ossigeno presente nel
sangue) è contenuta soprattutto nei globuli rossi,
sebbene una piccola quantità sia presente libera nel
plasma. La concentrazione di emoglobina può
25
essere accresciuta in presenza di una lisi dei globuli
rossi molto accentuata, che può essere provocata da
un forte sforzo fisico, dal clima freddo, ecc.
Emolisi
Rottura dei globuli rossi del sangue con conse-
guente fuoriuscita di emoglobina e sua dissoluzione
nel plasma.
Emorragia
Perdita di sangue dall’apparato cardiocircolatorio
provocata da una lesione dei vasi sanguigni o da
una malattia emorragica; può essere evidente
(esterna) o nascosta (interna). la perdita rapida di
più del 10% del volume del sangue può provocare
sintomi di shock caratterizzati da svenimento,
pallore e sudorazione.
Emotorace
Raccolta di sangue nella cavità pleurica (spazio
situato tra la parete del torace e i polmoni).
L’emotorace è conseguente soprattutto a un trauma
toracico, ma può verificarsi anche spontaneamente
in individui con difetti della coagulazione del
sangue o talvolta affetti da cancro. I sintomi
comprendono dolore nel lato interessato del torace
e della parte superiore dell’addome, affanno e
aumento della frequenza cardiaca. Se è esteso,
l’emotorace può comprimere il polmone
provocando un collasso parziale. Il sangue presente
nello spazio pleurico può essere aspirato con una
siringa.
Empatia
Capacità di condividere e comprendere i pensieri e i
sentimenti degli altri. È possibile condividere
un’emozione con un altro individuo confrontandola
con le proprie esperienze. In psicanalisi il terapeuta
si basa sull’empatia per stabilire un rapporto con il
paziente. Tale capacità può anche aiutare a
formulare una diagnosi.
Empatia sociomotoria
Processo con il quale un individuo interagente
prova a prendere il punto di vista di un altro co-
partecipante e ne tiene conto nel corso delle sue
proprie condotte motorie di risoluzione del
compito.
Enartrosi
Articolazione in cui i capi articolari presentano la
forma di segmenti di sfera, uno solido e l’altro
cavo. Questa struttura presenta ampie possibilità di
movimento.
Endomisio
Tessuto connettivo che circonda la singola fibra, o
cellula, muscolare.
Encefalo
Principale organo del sistema nervoso, situato nel
cranio. È l’organo del pensiero, del linguaggio e
delle emozioni, ma il suo ruolo principale è quello
di controllare le attività dell’organismo. L’encefalo
e il midollo spinale formano il sistema nervoso
centrale. L’encefalo riceve, seleziona e interpreta le
sensazioni provenienti dai nervi che dal sistema
nervoso centrale raggiungono tutte le parti dello
organismo; avvia e coordina l’impulso motorio
presente in attività come i movimento e il
linguaggio.
Endocardio
Sottile membrana che tappezza la superficie interna
delle cavità cardiache.
Endocrina, ghiandola
Ghiandola che secerne sostanze direttamente nel
sangue (cioè non attraverso un condotto). Esempi
sono la tiroide, le ovaie e i surreni che liberano,
rispettivamente, tiroxina, estrogeni e idrocortisone.
Nel loro insieme le ghiandole endocrine formano il
sistema endocrino.
Endogeno
Derivante da cause interne all’organismo. Per
esempio, può verificarsi un’infezione endogena se i
batteri che solitamente vivono in sede ano-rettale
invadono le vie urinarie. Il termine depressione
endogena veniva un tempo usato per descrivere la
depressione priva di cause esterne individuabili, per
cui la si riteneva conseguente ad uno squilibrio
chimico cerebrale.
La maggior parte delle malattie è comunque di tipo
esogeno (provocata da infezioni esterne, intossi-
cazioni o lesioni).
Endomorfismo
Tipo di costituzione corporea caratterizzata da
rotondità e morbidezza delle linee del corpo.
Endorfine
Le endorfine (cioè le “morfine interne”) sono dei
composti naturali prodotti dalle cellule del cervello,
che hanno la funzione di regolare i meccanismi del
dolore e del piacere. la corsa e l’esercizio fisico in
genere fanno aumentare la produzione di queste
sostanze.
Endoscopia
Esame di una cavità corporea attraverso un
endoscopio, strumento simile ad una sonda, dotato
di una lente e di una fonte luminosa. È una
procedura innocua e solo in alcuni casi richiede
l’anestesia generale. Insieme all’endoscopio è
possibile usare una telecamera o un videoregistra-
tore per ottenere la registrazione permanente
dell’aspetto degli organi interni del corpo da usare
come riferimento.
26
Endotelio
Lo strato di cellule che riveste internamente il
cuore, i vasi sanguigni e i vasi linfatici. Le cellule
sono squamose (sottili e piatte) e formano una
superficie liscia, che favorisce il flusso di sangue e
della linfa e contribuisce a prevenire la formazione
di trombi, coaguli di sangue.
Endurance
Per sport di endurance (di lunga durata o di
resistenza) si intendono tutte quelle attività sportive
caratterizzate dall’impiego di percentuali di masse
muscolari differenti a seconda del tipo di sport, per
un tempo prolungato. Queste discipline sportive
hanno nel metabolismo aerobico (ossidazione dei
substrati energetici ad opera dell’ossigeno,
attraverso il ciclo di Krebs) la principale via in
grado di provvedere alle specifiche richieste
energetiche. Pertanto, da un punto di vista
metabolico, possono rientrare in questo gruppo sia
le attività fisiche di durata non inferiore ai 4-5
minuti (tennis, canottaggio, canoa, sport di
squadra), sia quelle di durata maggiore, fino alle
specialità di maratona, ciclismo su strada, sci di
fondo, ecc.
Le attività di endurance sono favorite da un’elevata
percentuale di fibre muscolari lente o rosse (tipo I),
ricche di mitocondri e quindi degli enzimi necessari
per le reazioni chimiche del ciclo di Krebs (fattori
genetici e adattamenti metabolici), e dalla capacità
di rifornire le fibrocellule muscolari di adeguate
quantità di ossigeno (adattamenti cardiovascolari e
respiratori) e substrati energetici (corrette abitudini
alimentari).
Inoltre svolgono un ruolo di primaria importanza
anche la capacità di eliminare le quote elevate di
calore prodotte dalle reazioni chimiche che
avvengono durante la contrazione muscolare
(termoregolazione) nonché la capacità dei muscoli
di sostenere il carico di lavoro necessario per
portare a termine prove così lunghe (resistenza
muscolare).
Energia
Capacità di compiere un lavoro o di provocare un
mutamento fisico; oggi, i nutrizionisti definiscono il
contenuto energetico di un alimento come il suo
contenuto di “combustibile”.
Esistono molte forme di energia: luminosa, sonora,
termica, chimica, elettrica e cinetica o energia
posseduta da un soggetto a causa del suo movi-
mento; la maggior parte delle forme energetiche
possiede un ruolo nell’organismo. Per esempio, la
retina trasforma l’energia luminosa in impulsi
elettrici rendendo in tal modo possibile la visione. I
muscoli sfruttano l’energia chimica ricavata dagli
alimenti per produrre energia cinetica, cioè
movimento e calore.
Energia psichica
E' il vigore, la vitalità e l'intensità con la quale la
mente funziona ed è ala base della motivazione.
L'energia psichica è positiva o negativa, quindi è
associata ai vari stati emotivi come eccitazione e
felicità, dal punto di vista positivo, e ansia e rabbia
dal punto di vista negativo.
Enfisema
Malattia caratterizzata da perdita di elasticità degli
alveoli polmonari che provoca affanno e, nei casi
più gravi, può dar luogo a insufficienza respiratoria
e/o scompenso cardiaco.
Engramma
Schema motorio memorizzato nel cervello; sorta di
traccia permanente lasciata da uno stimolo nel
protoplasma del tessuto cerebrale.
Engramma motorio
Schema di attività motoria memorizzato e con-
servato nell’area motoria della corteccia cerebrale.
Enterocettori
Apparati neuronali recettori specializzati nel
rilevare ed elaborare l’informazione quando
riguardano le variazioni funzionali degli organi
viscerali; sono di questo tipo i recettori che
trasmettono le variazioni chimiche del sangue o i
valori della pressione arteriosa. Come per i
propriocettori, anche per questo tipo di recettori lo
stimolo trasmesso nasce all’interno dell’organismo.
Enzima
Catalizzatore biologico che permette lo svolgersi
delle reazioni chimiche in condizioni compatibili
con la vita, ad una velocità adeguata alle richieste
metaboliche.
Epicardio
Con questo termine si indica il foglietto profondo
del pericardio: è costituito da una sottilissima
membrana di tessuto epiteliale e da una tunica di
tessuto connettivo ricco di fibre elastiche.
Epicondilite
Infiammazione dolorosa di un epicondilo, una delle
sporgenze ossee del gomito poste all’estremità
inferiore dell’omero. Agli epicondili sono attaccati,
mediante tendini, diversi muscoli dell’avambraccio
che flettono ed estendono il polso e le dita.
L’eccessivo uso di questi muscoli può provocare
epicondilite, dovuta a stiramenti ripetuti esercitati
sui tendini nelo loro punto di attacco all’osso.
Epifisi
Una delle due estremità in crescita delle ossa
lunghe (femore, tibia, omero, ulna, radio, perone)
degli arti. L’epifisi è separata dalla diafisi da uno
strato di cartilagine detto lamina epifisaria o zona di
accrescimento. Nel corso dell’infanzia e della
27
adolescenza, le ossa crescono come conseguenza
dell’ossificazione, processo in cui le cellule di
cartilagine si moltiplicano e assorbono calcio
trasformandolo in osso. In tal modo, la cartilagine
della lamina epifisaria viene gradualmente sostituita
da osso nuovo.
Epifisite
Processo infiammatorio che interessa soltanto
l’estremità, cioè l’epifisi, di un osso lungo. Una
varietà particolare è rappresentata dall’epifisite
vertebrale dolorosa dell’adolescenza con dolore a
livello della regione dorso-lombare.
Epiglottide
Lembo di cartilagine posto dietro la lingua e
davanti all’ingresso della laringe, sede delle corde
vocali. A riposo, l’epiglottide è verticale e permette
all’aria di attraversare la laringe e le restanti vie
aeree. Durante la deglutizione si piega all’indietro,
coprendo l’ingresso della laringe e impedendo che
vengano incanalati cibi e bevande.
Epimisio
Tessuto connettivo che circonda l’intero muscolo.
Epistemologia
Analisi critica dei sistemi di conoscenza, del loro
genere, della loro struttura e del loro funziona-
mento.
Equivalente respiratorio à vedi MET
Ergometro
Apparato o macchinario, quale il tappeto traspor-
tatore o il cicloergometro, usato per la misurazione
del lavoro muscolare e dei suoi effetti fisiologici
Ergomotricità
Campo e natura delle pratiche motorie considerate
come un “lavoro” dalle istanze sociali e considerate
essenzialmente sotto l’angolo della messa in gioco
corporea che essi suscitano.
Errore
Si intende lo scostamento più o meno accentuato
dall’esecuzione definita “corretta”, cioè efficace in
termini di costi, di tempi e di obiettivi raggiunti.
Errore assoluto
Misurazione che indica l’ammontare della devia-
zione rispetto ad un criterio o obiettivo senza rife-
rimento alla direzione di questa deviazione. È regi-
strato su una prova singola o calcolato in relazione
al valore assoluto di errore del punteggio su una
serie di prove.
Esaurimento da calore
Condizione di grave affaticamento dovuta a pro-
lungata esposizione al caldo ambientale.

Esercizi di gara
Si intendono quegli esercizi che corrispondono alle
azioni svolte in gara, nello sport considerato, con lo
stesso svolgimento, gli stessi parametri motori, e le
stesse modalità di esecuzione per quanto riguarda il
rispetto dei regolamenti.
Esercizi generali
Si intendono gli esercizi preparatori, che possono
essere tratti anche da altri sport, che non hanno
affinità con i movimenti eseguiti in gara.
Esercizi speciali
Si intendono tutti gli esercizi che contengono
elementi del movimento di gara dello sport
considerato, con il quale mostrano ampie affinità,
ma con altre richieste di carico, con altre affinità di
tipo tecnico o tattico, o con impegni di tipo parziale
rispetto alla realizzazione del movimento eseguito
in gara.
Esercizio aciclico
Esercizio in cui, in maniera diversa dagli esercizi
ciclici, le azioni sono eseguite solo una volta ed in
breve tempo e sono poi seguite da altri esercizi
diversi.
Esercizio ciclico
Esercizio in cui i movimenti sono ripetuti
sistematicamente e più volte, mantenendo lo stesso
ordine di ripetizione.
Esercizio di riscaldamento
Adattamento completo dell’organismo al grande
sforzo fisico e psichico che dovrà essere effettuato;
gli esercizi di riscaldamento constano di due parti:
quella generale e quella specifica.
Esercizio elaborativo
Si intende un’esecuzione guidata (pedagogica-
mente) e ripetuta di azioni motorie.
Esercizio non standard
Esercizio che, diversamente dagli esercizi standard,
è eseguito in condizioni instabili e suscettibili di
mutamento.
Esercizio standard
Esercizio in cui il movimento avviene in condizioni
identiche e stabili, in accordo con uno stereotipo
fissato.
Esperienza
Si può definire come una forma di “vocabolario di
situazioni passate” che l’atleta si è formato nel
corso delle sue precedenti competizioni, e che gli
permette di cogliere dall’ambiente o dal comporta-
mento motorio dell’avversario alcuni indici cruciali
per la scelta del movimento da effettuare. È inte-
28
ressante notare che questa “memoria dei movi-
menti” formatasi su un alto numero di ripetizioni di
quella data condizione, si dimostra inefficiente
quando l’avversario mette in atto un comporta-
mento motorio inusuale o addirittura completa-
mente nuovo.
Estensori
Muscoli che eseguono il movimento di estensione
di un’articolazione.
Esterocettivo
Informazione sensoriale essenzialmente derivata
dall’esterno del corpo.
Esterocettori
Apparati neuronali recettori specializzati nel rile-
vare ed elaborare l’informazione quando è molto
vicina o in contatto con il corpo, ma comunque
all’esterno dell’organismo; appartengono a questo
gruppo tutti i recettori della pelle e quelli gustativi.
Estremità
Termine che indica sia gli arti inferiori che quelli
superiori.
Età biologica
Età determinata sulla base di significative caratteri-
stiche biologiche, particolarmente su elementi qua-
li le caratteristiche di maturazione ossea e delle
caratteristiche sessuali primarie e secondarie, statu-
ra, massa corporea e altre.
L’indicazione dell’età (anni; mesi) stabilita in base
al grado di espressione di determinati indicatori
biologici. Viene stabilita confrontando i livello di
sviluppo di questi indicatori con il momento
cronologico in cui compaiono più frequentemente,
in modo da stabilire una scala cronologica. Le de-
viazioni dall’età cronologica vengono indicati con i
termini di accelerazione e ritardo. I metodi più usati
per definire l’età biologica sono:
1. la determinazione dell’età scheletrica (il mo -
mento dell’ossificazione delle sincondrosi epifisa-
rie o delle comparsa di nuclei di ossificazione nello
scheletro cartilagineo, normalmente effettuata
radiologicamente);
2. la determinazione di alcuni indici antropometrici
caratteristici, cioè del momento in cui vengono
raggiunti determinati rapporti nelle proporzioni
corporee, che cambiano continuamente con lo
sviluppo e che sono valutabili quantitativamente
come, ad esempio, il rapporto tra la lunghezza degli
arti superiori e la testa (indice di Philip).
Solo la correlazione dei dati ottenuti con le diverse
procedure permette di ricavare conclusioni sullo
andamento generale dello sviluppo.
Età cronologica
È il tempo durante il quale l’individuo è vissuto
partendo dalla nascita. Si computa in mesi e giorni
(ad esempio 0;2;20 cioè due mesi e venti giorni, per
i bambini più piccoli; le divisioni non si indicano
con la virgola o il punto, ma con il punto e virgola).
Età scheletrica
Lo sviluppo osseo durante la pubertà è progressivo
e lo stato di avanzamento di tale processo può
essere valutato radiologicamente. Il metodo più
semplice è quello di Tanner, che si basa sulla
radiografia della mano e del polso. Il metodo di
Malina (che studia 20 ossa diverse) è più preciso,
anche se meno pratico. L’età ossea è stabilita in
base a tabella statistiche. Nella popolazione
generale degli adolescenti età media ossea e
cronologica coincidono. Nei singoli si può avere sia
un ritardo che un anticipo dell’età ossea rispetto a
quella cronologica.
Etnomotricità
Campo e natura delle pratiche motorie considerate
sotto l’angolo del loro rapporto con la cultura e
l’ambiente sociale in seno al quale esse si sono
sviluppate.
Extrasistole
Battito cardiaco estraneo al normale ritmo di
autoeccitazione del cuore.
F
Fantasia motoria
Si intende la ricchezza di idee, l’ingegnosità
personale che mettono un individuo in grado di
risolvere in modo nuovo ed autonomo dei problemi
motori, risolvendoli creativamente.
È una capacità complessa che è costituita dalla
anticipazione motoria, dalla rappresentazione
mentale del movimento e dalla memoria motoria.
Farmaco
Sostanza chimica somministrata con l’intento di
prevenire o curare una malattia, o anche di
accrescere il benessere fisico o mentale di uomini o
animali.
Fartlek
È un termine di origine svedese e letteralmente si
traduce in “fai da te”; più recentemente gli
americani lo hanno definito “speed play”, cioè
“giochi di velocità”. Il fartlek è una metodica di
allenamento che si esegue in ambienti naturali
(parchi, boschi, prati), alternando liberamente i
ritmi e le andature di corsa.
Fascicolo muscolare
Gruppo, o fascio, di fibre muscolari scheletriche
tenute insieme da tessuto connettivo detto peri-
misio.
29
Fatica
Condizione di una condizione reversibile delle
capacità funzionali dell’organismo in seguito a un
forte impegno psicofisico; se ne identificano due
fondamentali: una muscolare e/o nervosa.
Fattore
Elemento che concorre a determinare o a formare
un sistema. Parte di un sistema o di un settore che
non può più essere decomposto in nuove unità.
Feedback
1. Informazione di ritorno. In un sistema di
controllo è costituito dalle informazioni sullo stato
reale raggiunto e consente di modificare adeguata-
mente le istruzioni successive in funzione dello
scopo prestabilito o previsto.
2. È la differenza tra lo stato di un sistema ed il suo
obiettivo, spesso utilizzato per significare feedback
aumentato, o estrinseco, nel settore dell’apprendi-
mento motorio.
Feedback attenuato
Una pianificazione del feedback nella quale la
frequenza relativa è elevata all’inizio, per diminuire
in seguito.
Feedback aumentato
à Vedi feedback estrinseco.
Feedback estrinseco
Feedback fornito artificialmente oltre a quello che
si riceve naturalmente dal movimento.
Feedback fuori limiti
Una maniera di dare il feedback segnalando gli
errori se cadono al di fuori di un certo margine di
esattezza.
Feedback in riassunto
Informazione relativa ad un insieme di prove,
presentato solamente una volta che l’insieme è stato
eseguito.
Feedback istantaneo
Presentazione del feedback senza alcuna latenza di
feedback.
Feedback medio
Feedback basato sulla media di parecchie prove
piuttosto che su una tra loro in particolare.
Feedback normativo
Feedback che orienta l’allievo verso la correzione
dell’errore.
Femore
L’osso della coscia, il più lungo del corpo.
L’estremità inferiore del femore forma un cardine
con la tibia, dando luogo all’articolazione del
ginocchio. L’estremità superiore è arrotondata a
forma di sfera (testa del femore) ed è alloggiata in
una cavità della pelvi formando l’articolazione
dell’anca. La testa del femore è unita all’asta da
uno stretto segmento osseo chiamato collo del
femore. Esso consente all’articolazione dell’anca
un’ampia possibilità di movimento; tuttavia,
rappresenta anche un punto di debolezza strutturale
e diviene così una sede frequente di fratture.
Fenotipo
Insieme delle caratteristiche fisiche dell’individuo
determinate dal patrimonio genetico.
Ferita
Lesione della pelle e/o dei tessuti sottostanti,
provocata da un incidente, da un atto di violenza o
da un intervento chirurgico. Le ferite in cui la pelle
o la mucosa vengono lacerate sono dette aperte,
quelle che restano intatte si chiamano chiuse.
Fibra extrafusale
La tipica fibra muscolare capace di dar luogo a
contrazione.
Fibra FT
Fibra muscolare caratterizzata da rapido tempo di
contrazione, alta capacità anaerobica e bassa capa-
cità aerobica. Risulta, pertanto, adatta alle attività di
elevata potenza.
Fibra intrafusale
Cellula muscolare (fibra) contenuta nel fuso
neuromuscolare.
Fibra nervosa amielinica
Fibra nervosa completamente priva di guaina
mielinica.
Fibra nervosa mielinica
Fibra nervosa completa di guaina contenente
mielina.
Fibra ST
Fibra muscolare caratterizzata da un tempo di
contrazione lento, bassa capacità anaerobica e alta
capacità aerobica; è adatta ad attività di bassa
potenza e di lunga durata.
Fibrillazione
Contrazione incoordinata delle fibre miocardiche
che causa irregolarità della forza di contrazione e
del ritmo del cuore, con conseguente svuotamento
inefficiente delle cavità di esso.
Fibrinogeno
Sostanza proteica (globulina) presente nel plasma
ed in alcuni essudati. Per azione di un enzima si
trasforma in fibrina.
30
Fibrinolisi
Scissione o dissoluzione della fibrina. E’ il
principale componente di un coagulo di sangue.
Filogenesi
Storia della specie. Le specie di organismi viventi
sulla terra sono derivate da forme più semplici che
le hanno precedute.
Finta
Operazione che mira a creare nell’avversario
aspettative errate e a far scattare una risposta non
appropriata.
Fitness
Termine anglosassone con il quale si indica una
condizione fisica ottimale, corrispondente
all’italiano “essere in forma”.
Flaccidità
Mancanza di tono muscolare.
Flessibilità
Capacità di eseguire movimenti a grande ampiezza
di escursione, presuppone che tutte le articolazioni
siano libere e integre e i gruppi muscolari elastici
ed estensibili nei limiti fisiologici (sinonimi:
mobilità articolare, scioltezza, articolarità).
Flessibilità dinamica
Viene definita come l’opposizione o la resistenza di
un’articolazione al movimento. Riguarda le forze
che si oppongono a che il movimento abbia luogo
su qualsiasi piano diverso da quello proprio
dell’articolazione stessa.
Flessibilità statica
Può essere definita come l’ambito di movimento
possibile intorno ad un’articolazione.
Flessione
Movimento in cui sono impegnati i muscoli flessori
e che comporta l’accostamento (flessione) di una
parte del corpo sull’altra, in direzione ventrale.
Flessometro
Strumento impiegato per misurare l’ampiezza del
movimento di un’articolazione.
Flessori
Muscoli che eseguono il movimento di flessione (o
piegamento) di un’articolazione).
Flusso ottico
È la tendenza che hanno i “patterns” di raggi
luminosi dell’ambiente di analizzare (esplorare) la
retina, permettendo la percezione del movimento,
della posizione e del conteggio del tempo.
Fisiatria
Specialità medica che si occupa della riabilitazione
dei pazienti rimasti invalidi per lesioni provocate da
traumi (soprattutto delle articolazioni e dei
muscoli), per una malattia o per una condizione
neurologica come quella dell’ictus paralitico. Il
medico specializzato in terapia riabilitativa esamina
e valuta i pazienti, stabilisce un programma di
riabilitazione e sovrintende ad un gruppo di
terapisti che aiutano il paziente nella realizzazione
di questo programma.
Fisica, terapia
Terapia di disturbi o traumi mediante metodi fisici
o sostanze; comprende l’esercizio fisico, il massag-
gio, la termoterapia, comprese la terapia ultrasonica
e la diatermia ad onde corte, il freddo, l’acqua , la
luce e la corrente elettrica. Gli esercizi possono
essere passivi (il fisioterapis ta muove parte del
corpo del paziente) o attivi (al paziente viene
insegnato a contrarre o rilasciare determinati gruppi
muscolari o a eseguire movimenti specifici). La
fisioterapia viene usata per prevenire o ridurre la
rigidità articolare e ripristinare la forza muscolare
nella terapia delle artropatie o dopo la guarigione
di una frattura. È anche utilizzata per alleviare il
dolore, l’infiammazione, lo spasmo muscolare,
rimobilizzare le articolazioni e i muscoli dopo un
ictus o una lesione del sistema nervoso.
Fisiologia
Studio dell’attività funzionale dell’organismo, cioè
dei processi fisici e chimici delle sue cellule, dei
suoi tessuti e dei suoi organi e apparati, comprese le
varie interazioni tra essi. Insieme all’anatomia in
cui si studia la struttura del corpo, la fisiologia
rappresenta il fondamento della scienza medica.
Fissazione
Idea fissa ed irrazionale che non è condivisa dagli
altri e non viene influenzata da una discussione
razionale. L’idea centrale di una fissazione
paranoide riguarda una persecuzione o la gelosia.
Per esempio, l’individuo può essere convinto di
venire avvelenato o che il partner gli sia
costantemente infedele. Una persona che soffra di
mania di grandezza può essere convinta di
appartenere ad una famiglia di sangue reale.
Fissazioni persistenti sono segno di malattie
mentali gravi, soprattutto di schizofrenia e di
demenza.
Forma fisica
Capacità di eseguire un impegno che consente di
condurre le normali attività quotidiana senza
comparsa di stanchezza. La forma fisica dipende
dalla forza (capacità di esercitare uno sforzo
spingendo, tirando, sollevando o attraverso altre
azioni corporee) dalla flessibilità (attitudine a
piegarsi, stirarsi e girarsi in un ambito completo di
31
movimento) e dalla resistenza (idoneità a
mantenere una certa quantità di sforzo per un
periodo di tempo determinato).
Forza di partenza
Si intende la capacità del sistema neuromuscolare
di produrre nel minor tempo possibile grandissimi
impulsi di forza.
Forza esplosiva
Si intende la capacità del sistema neuromuscolare
di accrescere in modo massimale la forza e la
velocità di contrazione nello svolgimento di un
movimento (salto, calcio).
Forza massima
1. La forza che un muscolo, o gruppo muscolare,
può esercitare contro una resistenza in uno sforzo
massimale.
2. Capacità che si esprime nella massima forza
muscolare che può essere prodotta attraverso una
contrazione volontaria per vincere una resistenza
fissa o per spostare un peso massimale.
Forza rapida
1. È la capacità del sistema neuromuscolare di
superare le resistenze con elevata rapidità di
contrazione.
2. Capacità di mobilitare rapidamente la forza
muscolare attraverso una contrazione muscolare, e
di raggiungere il massimo della forza nel tempo
ottimale più breve.
Forza reattiva
1. Si manifesta nel potenziamento dell’impulso di
forza durante un ciclo accorciamento-allungamento
ed è determinata essenzialmente dal grado di
formazione della forza massima, dal tipo di
attivazione nervosa della muscolatura, e dalle
proprietà elastiche dei muscoli interessati e dei
tendini inseriti su di essi.
2. Capacità di forza che si manifesta nel
potenziamento dell’impulso di forza durante un
ciclo allungamento-accorciamento.
Fosfageni (ATP e CP)
Molecole che hanno la caratteristica di accumulare
in ponti fosforici energia e di cederla in modo
semplice. L’ATP è il più frequente nei processi
biologici.
Fosfati
Sali contenenti una combinazione di fosforo,
ossigeno e un altro elemento quale il sodio o il
calcio. I fosfati costituiscono una parte essenziale
dell’alimentazione e sono presenti nei cereali, nei
latticini, nelle uova e nella carne.
Fosfocreatina (PC)
Composto chimico immagazzinato nel muscolo; la
sua scissione libera energia utilizzabile per la
risintesi dell’ATP. È costituito da una molecola di
creatina combinata con acido fosforico mediante un
legame ad alto livello energetico.
Fotofobia
Sensibilità abnorme o intolleranza alla luce. La
fotofobia provoca dolore ed è associata ad altri
disturbi oculari, come abrasione e ulcerazione
corneale, cheratite acuta (infiammazione della
cornea), uvetite acuta (infiammazione dell’iride e
del corpo ciliare) e glaucoma congenito (aumento
della pressione dei liquidi oculari).
Il termine fotofobia viene anche usato spesso (e in
modo impreciso) per indicare qualsiasi disturbo
provocato dalla luce intensa.
Fotosensibilità
Reazione anomala alla luce solare. In genere la
fotosensibilità assume la forma di un’eruzione
cutanea che compare come reazione agli effetti
esercitati dalla luce sulla pelle. Spesso compare
dopo l’ingestione di una sostanza o alla sua
applicazione topica. Tra queste sostanze, chiamate
fotosensibilizzanti, vi sono alcuni farmaci,
coloranti, sostanze presenti nei profumi e nei saponi
e piante come il ranuncolo, la pastinaca e la
mostarda. La fotosensibilità è anche una caratteri-
stica di alcune malattie che non interessano solo la
pelle, ma anche gli organi interni; l’esposizione alla
luce può aggravare queste malattie.
Fotosintesi
Processo mediante i quale le piante verdi formano il
proprio nutrimento organico utilizzando anidride
carbonica, acqua e energia solare.
Fragilità
Si distinguono una fragilità ossea, di tipo ereditario,
che riguarda la formazione stessa dell’osso
(osteogenesi), e una fragilità globulare con riduzio-
ne della resistenza dei globuli rossi.
Frattura
Rottura di un osso, generalmente provocata da una
caduta. Di solito l’osso si frattura in senso
trasversale, ma può fratturarsi anche longitudinal-
mente, in direzione obliqua o a spirale.
Fremito
Sensazione di vibrazione percepibile appoggiando
la mano a piatto sulla parte anteriore del torace. È
indotta da un’anomalia del flusso sanguigno nel
cuore, conseguente a lesioni di una valvola cardiaca
o ad una forma di cardiopatia congenita. Vi è
sempre associato un soffio cardiaco ben udibile.
Frequenza assoluta
32
Il numero reali di presentazioni di feedback dati nel
corso di una serie di prove di pratica.
Frequenza d’impulso
Numero di stimoli nervosi al secondo che provo-
cano una contrazione muscolare.
Frequenza relativa
La proporzione di prove che ricevono un feedback
durante la pratica; frequenza assoluta divisa per il
numero di prove.
Frustrazione
Profondo sentimento di scontentezza e tensione
causato, in generale, da problemi irrisolti, da
necessità insoddisfatte o dal fatto che la strada per
raggiungere un obiettivo non è percorribile. In un
soggetto sano di mente la frustrazione può essere
affrontata in una maniera socialmente accettabile.
In individui meno adatti può provocare regressione
(ritorno ad un comportamento infantile) e soprat-
tutto aggressività o depressione.
Fulcro
Punto di supporto rigido attorno al quale ruota una
leva.
Funzione metamotrice
Organizzazione delle condotte motorie che
presentano l’originalità di produrre dei significati di
secondo grado, di tipo istituzionale, affettivo o
referenziale portante sulla loro propria realizza-
zione.
Funzione prassica
Organizzazione delle condotte motorie la cui messa
in opera sfocia nella realizzazione di un compito
motorio.
Funzione semiotica
Organizzazione di una capacità generale a cui dare
un significato che ha per ruolo la produzione
(codificazione) e la ricezione (decodificazione) dei
segni.
Funzione semiotrice
Settore della funzione semiotica il cui campo di
realizzazione è l’azione motoria.
Fusi neuromuscolari
Organi deputati alla registrazione delle modifica-
zioni meccaniche del muscolo che informano sulla
tensione dei muscoli e provocano il riflesso da
stiramento.
G
Gambe, crampi alle
Sindrome consistente in una fastidiosa sensazione
di bruciore, di puntura o di dolore sordo ai muscoli
delle gambe. I sintomi tendono a comparire di notte
quando il soggetto riposa a letto, tuttavia, talvolta,
questo malessere può insorgere anche quando si sta
a lungo seduti. Un certo sollievo viene ottenuto solo
con il movimento, per esempio camminando.
I crampi alle gambe compaiono fino al 15% della
popolazione, sebbene in molti casi siano lievissimi.
Tendono ad essere ereditari e sono più frequenti
nelle donne di mezza età, in persone che
consumano molta caffeina, nei fumatori e nelle
gestanti. Spesso questo disturbo si manifesta nei
malati di artrite reumatoide.
La causa precisa è sconosciuta: apparentemente non
è presente alcun disturbo nevoso, muscolare o
circolatorio. I sintomi possono essere mitigati
applicando impacchi freddi o mantenendo le gambe
al caldo.
Gambe a X
Curvatura delle gambe verso l’interno, così che i
ginocchi si toccano e i piedi vengono allontanati. In
alcuni bambini questa condizione rientra in un tipo
di sviluppo normale ed è frequente tra i 3 e i 5 anni.
Può essere anche conseguente ad un trauma o ad
una malattia. Tra le cause più comuni vi sono le
malattie che provocano il rammollimento delle oca
(quali il rachitismo o, l’osteomalacia), l’artrite
reumatoide o l’artrosi del ginocchio oppure una
frattura della parte inferiore del femore o di quella
superiore della tibia non saldatasi correttamente in
linea verticale.
Gambe arcuate
Curvatura verso l’esterno delle ossa delle gambe. È
frequente in bambini molto piccoli e costituisce una
fase normale dello sviluppo. Di solito la curvatura
scompare man mano che il bambino cresce ma, se è
accentuata o persiste dopo i 6 anni di età, occorre
consultare il medico. Può essere necessario un
intervento di chirurgia correttiva. Raramente questa
deformazione è provocata da malattie delle ossa, in
particolare dal rachitismo, dovuto a carenza di
vitamina D.
Gammaglobulina
Sostanza presente nel sangue umano che si
identifica con gli anticorpi diretti contro le infezioni
più comuni.
Gangli
Formazioni nervose situate sui nervi misti spinali
ed ecenfalici: trasmettono gli stimoli sensoriali
dalla periferia al centro.
Gara
È un confronto di prestazioni tra atleti/e svolto
secondo le regole attualmente vigenti, che viene
valutato in base a normative sociali. Esige dai
33
partecipanti la rivalità, la ricerca del risultato ed il
piacere di confrontarsi con un avversario. Le
esperienze di successo e di insuccesso che risultano
da questo confronto di prestazioni caratterizzano la
valutazione individuale del risultato della gara.
Gelone
Rigonfiamento pruriginoso di colore rosso cupo,
che compare di solito su un dito del piede o della
mano, provocato dal restringimento eccessivo dei
piccoli vasi sanguigni posti sotto la pelle, in
condizioni di basse temperature.
I geloni sono più frequenti nei giovani e negli
anziani e le donne i sono più esposte degli uomini.
In genere guariscono senza alcuna terapia; il prurito
può essere parzialmente alleviato con
l’applicazione di talco. I soggetti predisposti ai
geloni possono cercare di prevenirli tenendo caldi i
piedi e le mani quando fa freddo.
Generalizzazione
Operazione che consiste nell’applicare a ciò che è
stato imparato in una classe di compiti, altri
compiti, non praticati, della stessa classe.
Generatore di pattern centrale
È un meccanis mo di controllo, localizzato central-
mente, che produce azioni essenzialmente definite
geneticamente, analogo ad un programma motorio.
Gestema
Classe di atteggiamenti, di mimiche, di gesti, di
comportamenti motori realizzati con lo scopo di
trasmettere sia una domanda, sia un’indicazione, sia
un’ingiunzione tattica o relazionale con semplice
sostituzione alla parola.
Gestione dell’allenamento
È l’utilizzazione pratica dei mezzi scelti, il
controllo e la misurazione dei risultati. Si effettuano
periodicamente speciali test per verificare le
condizioni e le prestazioni dell’atleta e determinare
se corrispondono, superano o meno il modello
organizzativo del programma.
Gettata cardiaca
Quantità di sangue pompata da ciascun ventricolo
durante un minuto; si calcola moltiplicando il
volume di scarica sistolica (VS) per la frequenza
cardiaca (FC).
Ginnastica isometrica
Metodica di allenamento elaborata negli anni
cinquanta da Hettinger e Muller. Si esegue, in
pratica, esercitando una tensione muscolare, che nel
caso degli sportivi deve essere sempre massima,
contro resistenze fisse; pertanto la lunghezza del
muscolo non varia e non si produce movimento.
Le singole contrazioni devono protrarsi per 6
secondi, con un recupero tra una contrazione e
l’altra di circa un minuto. L’allenamento per uno
stesso gruppo muscolare deve essere effettuato a
differenti angoli articolari (almeno tre: largo,
medio, stretto), poiché l’aumento della forza si
manifesta soprattutto nella posizione di esercizio.
Gioco
È un’attività fine a se stessa, cioè una “finalità
senza fine” ma non degradata, che è piacevole di
per sé e che si sottrae alle categorie temporali e che,
proprio per queste caratteristiche, si contrappone
all’attività lavorativa. Il gioco è anche un’attività
biologica, cioè finalizzata a registrare l’equilibrio
neurodinamico mediante una scarica motoria in cui
viene liberato il surplus energetico.
Gioco paradossale
Gioco sportivo in cui le regole di pratica
determinano interazioni motorie affette di
ambiguità e di ambivalenza e che sfociano su effetti
contraddittori e irrazionali.
Gioco psicomotorio
Gioco sportivo corrispondente alle situazioni
psicomotorie.
Gioco sociomotorio
Gioco sportivo corrispondente alle situazioni
sociomotorie.
Gioco sportivo
1. Situazione motoria di affronto codificata,
denominata “gioco” e “sport” dalle istanze sociali.
Un gioco sportivo è definito dal suo sistema di
regole che ne determinano la logica interna.
(Parlebas).
2. In generale, si definisce un gioco come una lotta
per la conquista di un territorio con un insieme di
regole (parametri strutturali) che includono delle
strategie significative (cognizione) e degli aspetti
tecnici (azione) e in cui l’anticipazione/coinci-
denza è della massima importanza. La lotta per la
conquista di un territorio è regolata da un sistema di
punteggio che simbolizza l’importanza della
vittoria. Il regolamento identifica i problemi e
garantisce per l’insieme delle squadre o degli
individui l’uguaglianza delle possibilità.
(Brackenridge)
Gioco sportivo istituzionale
Gioco sportivo retto da un’istanza ufficialmente
riconosciuta (federazione) e anche consacrata
dall’istituzione; un gioco sportivo istituzionale è
uno sport.
Gioco sportivo tradizionale
Gioco sportivo, spesso radicato in una lunga
tradizione culturale, ma che non è stato consacrato
dalle istanze istituzionali.
34
Giunzione neuronale
Struttura in cui si attua l’unione tra una fibra
muscolare e la terminazione di una fibra nervosa
motoria ad essa destinata. Viene anche detta placca
motoria.
Glicina
Aminoacido avente struttura assai semplice,
ritenuto essere il più importante trasmettitore
inibitorio del midollo spinale.
Glicocorticoidi
Ormoni secreti dalla zona corticale della ghiandola
surrenale, che provocano l’aumento della sintesi del
glicoso a partire dagli aminoacidi (gliconeo-
genesi), deprimono la lipogenesi epatica
(formazione del grasso), mobilizzano il grasso del
tessuto adiposo, mantengono la reattività vascolare
e inibiscono le reazioni infiammatorie.
Glicogeno
Polimero del glicoso; costituisce la forma nella
quale questo zucchero viene immagazzinato dal
corpo, principalmente nei muscoli e nel fegato.
Glicogenolisi
Scissione del glicogeno in glicoso.
Glicolisi
Scissione incompleta del glicogeno o del glicosio.
Nella glicolisi aerobica il prodotto finale è l’acido
piruvico; nella glicolisi anaerobica (sistema dello
acido lattico), il prodotto finale è l’acido lattico.
Glicolisi anaerobica
Demolizione chimica incompleta del glicosio. In
questa scissione, le reazioni che, in assenza di
ossigeno, liberano energia per la generazione di
ATP portano alla produzione di acido lattico (la
glicolisi anaerobica costituisce il cosiddetto
“sistema dell’acido lattico”).
Gliconeogenesi
Sintesi di carboidrati (glicosio e, quindi, glicogeno)
a partire da fonti non glicidiche, quali grassi e
proteine.
Glicosio
Carboidrato appartenente alla classe degli zuccheri
semplici.
Grafo
Termine matematico che, nel caso più semplice che
consideriamo qui, indica una coppia di due insiemi
(X, U) in cui X è un insieme di elementi chiamate
sommità del grafo ed U un sotto-insieme del
quadrato cartesiano X x X; questo sotto-insieme di
X x X è costituito da coppie di sommità chiamate
archi di grafo. L’insieme U definisce così una
relazione binario su X.
Grande ciclo di adattamento (GCA)
È una componente strutturalmente integrata e
relativamente interdipendente del processo di
adattamento. I suoi contenuti, organizzazione e
durata sono legati alla realizzazione della riserva
attuale di adattamento dell’organismo. In altre
parole, il GCA è una fase completa di sviluppo del
processo di adattamento, caratterizzata dalla
formazione di trasformazioni morfologiche
relativamente stabili dell’organismo e, su questa
base, del suo passaggio ad un nuovo, più elevato,
livello di capacità specifica di lavoro.
Grande motricità
Movimento del corpo e delle membra in modo
adeguato alle condizioni spaziali e temporali;
l’impegno dei segmenti è significativo e si
distingue dalla motricità fine per l’impegno
organico che è molto più elevato.
Grasso
Composto chimico prevalentemente costituito dalla
combinazione del glicerolo con acidi grassi.
Rappresenta uno dei componenti degli alimenti
fondamentali per l’uomo.
Gruppo
Un gruppo è un insieme di individui che
interagiscono, si sentono e si percepiscono uniti,
perseguono scopi condivisi da tutti, si danno una
struttura gerarchico-organizzativa ed hanno
un’ideologia comune a guida della propria
condotta.
Guaina mielinica
Struttura composta principalmente da lipidi e
proteine; riveste alcune fibre nervose (assoni),
perciò dette mieliniche.
Guida
È una procedura utilizzata nella pratica nella quale
l’allievo è fisicamente o verbalmente diretto
attraverso la realizzazione al fine di diminuire gli
errori.
K
Kinantropologia
Scienza o disciplina dell’uomo in mo vimento.
Kinantropometria
È l’applicazione delle misure allo studio delle
dimensioni umane, delle forme, proporzioni,
composizione, maturazione o funzioni principali.
Ha lo scopo di aiutare a capire il movimento umano
nel contesto della crescita, dell’esercizio, della
prestazione e dell’alimentazione.
Kilojoule (kJ)
Unità di misura dell’energia (equivale a 1000
joule).
Kinologia
Termine che potrà corrispondere alla scienza della
motricità, così come “motorologia” per esempio.
I
Immagine motoria
Riproduzione mentale dell’esecuzione di un
movimento. Per avere una reale rappresentazione
motoria è necessario che il movimento sia stato
realmente eseguito, cioè che si abbiano esperienze
motorie elaborate consapevolmente ed anche
espresse verbalmente. Le prime rappresentazioni di
un movimento, prevalentemente ottiche, che danno
solo una raffigurazione spaziale, senza componenti
cinestetiche non sono ancora una vera e propria
rappresentazione motoria. Questa si sviluppa
quando nel processo di apprendimento motorio se
viene formata e resa sempre più precisa espres-
samente.
Impegno mentale
Si intende la quota più o meno fissa di capacità
attentiva che il soggetto può distribuire
volontariamente fra i vari compiti e che è legato al
determinarsi di un'interferenza quando lo

H
svolgimento contemporaneo di due compiti richiede
un impegno mentale superiore a quello disponibile
in un dato momento all'osservatore.
Habitus
Impulso nervo
Abitudini e atteggiamenti socialmente acquisti che
Perturbazione dello stato elettrico membranario di
sottendono e predeterminano parzialmente le
un neurone, che si genera nel punto di stimolazione
maniere di pensare, sentire e agire di ogni individuo
e si autopropaga lungo tutto l’assone.
e traducono particolarmente il rapporto che mantie-
ne con il suo corpo.
Incertezza
Proprietà di imprevedibilità collegata a certi
elementi di una situazione.

35
Inconscio motorio
Contenuto ed organizzazione delle condotte
motorie di una persona agente, considerate sotto
due differenti prospettive:
- una prospettiva descrittiva: traduce il fatto che
solamente una parte molto debole delle operazioni
innescate dalle condotte motorie (percezione,
motivazione, mobilizzazione, e regolazione
neuromuscolare...) è oggetto di una reale “presa di
coscienza”;
- una prospettiva dinamica: sottolinea che le
condotte della persona agente sono spesso spinte a
sua insaputa da mobili ignorati, rifiutati e portatori
in maniera conflittuale di un senso latente
mascherato da un senso apparente manifesto.
Indice
Elemento osservabile di una situazione motoria,
suscettibile di rappresentare un altro elemento
assente o, in maniera più ampia, di testimoniare un
avvenimento, una proprietà od un progetto non
immediatamente percepibile.
Indice ponderale
Rapporto tra la statura e la radice cubica del peso
corporeo.
Infarto cardiaco
Blocco del flusso sanguigno in una porzione del
muscolo cardiaco. Detto anche infarto miocardico.
Inseguimento
È una classe di compiti nella quale una traiettoria
mobile deve essere seguita, generalmente con
movimenti di un controllo manuale.
Insulina
Ormone secreto dalle cellule beta del pancreas, che
causa l’aumento della captazione di glicoso da parte
delle cellule.
Integrazione
Uso di sostanze ammesse dalla legge, perché
usualmente introdotte con l’alimentazione, e che
non costituiscono illecito sportivo quando usate in
modo scientificamente corretto, che si considerino
insufficientemente presenti negli alimenti o,
comunque, in quantità non adeguata all’aumento di
richieste indotto dall’esercizio fisico strenuo sui
processi metabolici.
Intelligenza motricizzante
Espressione che mira a sottolineare il fatto che
l’intelligenza, il cui sviluppo dipende dalla
motricità, può a sua volta essere all’origine dei
principi organizzatori dell’azione motoria.
Intelligenza motricizzata
36
Espressione che sottolinea il fatto che, per una parte
importante, l’intelligenza è uscita dalle esperienze
motorie del giovane bambino.
Intelligenza psicomotoria
Capacità cognitive di rappresentazione e di
decisione messe in gioco dal soggetto nel corso di
situazioni psicomotorie.
Intelligenza sociomotoria
Capacità cognitive, di rappresentazione e di
decisione, messe in gioco dalle persone interagenti
nel corso di situazioni sociomotorie.
Intensità
1. Indica l’impegno in percentuale del massimo o,
se si preferisce, il rapporto tra impegno e tempo
(velocità dio corsa, livello di impegno del singolo
gesto). I due parametri intensità e quantità
coesistono in ogni caso, per esempio 3 serie di 6
ripetizioni (quantità) con 70 Kg sulle spalle
(intensità) nella ½ accosciata; 5 Km di corsa in 5’,
40” per Km, ma pur coesistendo sono tra loro
contrastanti perché aumentando l’uno in una
determinata misura, obbligatoriamente deve
diminuire l’altro.
2. La modificazione dell’intensità del carico con
più alta intensità o impegno relativo al soggetto può
essere indicato con coefficienti matematici del
lavoro esterno in una unità di allenamento o in un
ciclo. Si può identificare un massimale o un
submassimale e così via attraverso percento del
carico massimo realizzabile dall’atleta.
Intensità di allenamento
Componente del carico di allenamento caratterizza-
ta dalla forza (percentuale del massimo) del carico
condotto attraverso esercizi, serie di esercizi,
competizioni nell’unità di tempo.
Interazione di segno
Comunicazione o contro-comunicazione motoria
che permette di raggiungere gli obiettivi codificati
di un gioco sportivo e dotato di statuto ludico
valorizzato: modificazione del punteggio o
cambiamento di statuto sociomotorio.
Interazione motoria
C’è interazione motoria quando, nel momento della
realizzazione di un compito motorio, il
comportamento motorio di un individuo influenza
in maniera osservabile il comportamento motorio di
uno o di parecchi altri partecipanti.
Interazione motoria diretta
Interazione motoria essenziale (o comunicazione
prassica) esplicitamente retta o sanzionabile dalle
regole, che definisce le caratteristiche tecniche dei
rapporti d’opposizione e/o cooperazione intrattenuti
dai partecipanti.

Interazione motoria essenziale
Interazione motoria che partecipa in maniera
costitutiva alla realizzazione strumentale del
compito motorio considerato, e che è effettuata da
interventi esplicitamente previsti a questo effetto
dalle regole di gioco.
Interazione motoria indiretta
Interazione motoria essenziale (o comunicazione
prassica) altro che diretta. (Parlebas)
Interazione motoria inessenziale
Interazione motoria che non possiede
caratteristiche di un’interazione essenziale.
Interneurone (o neurone internuciale)
Neurone interposto tra una cellula nevosa afferente
(sensitiva), ed una efferente (motoria). Agisce come
intermediario tra impulsi in ingresso al sistema
nervoso centrale e in uscita da esso.
Interval training
Metodo di allenamento che si effettua alternando
tratti di corsa a brevi periodi di riposo in cui le
energie spese vengono solo in parte ristabilite. Le
pause terminano quando la frequenza cardiaca è
scesa a circa 120 pulsazioni/minuto, non devono
comunque mai essere inferiori a 45” né superiori ai
90”. Le distanze di corsa sono in genere comprese
tra i 100 e i 400 metri, le ripetizioni possono variare
da 6 a 12 e più.
Invariante
Caratteristica di un insieme di movimenti che
rimane costante, o invariante, mentre le caratteri-
stiche di superficie cambiano.
Iperplasia
Aumento del numero di cellule di un tessuto o di un
organo.
Iperpnea
Aumento della ventilazione polmonare, con o senza
aumento della frequenza dei respiri.
Ipertensione
Elevata pressione del sangue.
Ipertermia
Aumento della temperatura corporea al di sopra del
valore normale.
Ipertrofia
Processo di adattamento di organi o di parti di
organi alle aumentate prestazioni di lavoro.
Iperventilazione
Ventilazione polmonare eccessiva rispetto alla
quantità di anidride carbonica contemporaneamen-
te prodotta e destinata ad essere eliminata. La si
ottiene mediante aumento della profondità e/o della
frequenza dei respiri. È da distinguersi dalla iper-
pnea.
Ipervigilanza
Stato di agitazione elevato che porta a prese di
decisione inefficaci, ad una scadente prestazione;
panico.
Ipossia
Mancanza di una quantità adeguata di ossigeno
dovuta a riduzione della sua riduzione parziale.
le
Ipotalamo
Porzione dell’encefalo che esercita un controllo
sulle attività viscerali, sull’equilibrio idrico, sulla
temperatura corporea e sul sonno.
Ipotensione
Ridotta pressione del sangue.
Ipotesi di specificità
È una concezione delle attitudini motorie la quale
dice che i compiti sono composti di numerose
attitudini indipendenti.
Ischemia
Deficienza locale e temporanea di irrorazione
sanguigna dovuta, principalmente alla costrizione
di vasi sanguigni.
Isocinetica
Metodica di allenamento per lo sviluppo della forza
muscolare, che prevede l’utilizzo di macchine
particolari e molto costose, utilizzata con successo
in campo rieducativo. In queste esercitazioni il
soggetto lavora a velocità costante, in quanto la
resistenza da vincere non è fissa, ma si adegua alle
possibilità muscolari che variano con il modificarsi
della lunghezza muscolare. In questo modo, a
differenza di quanto avviene nei classici esercizi
con manubri e bilanciere, è possibile applicare la
massima forza possibile per tutto l’arco del
movimento.
L
Larghezza del bersaglio
Nei compiti di puntamento è la dimensione del
bersaglio parallelamente alla direzione globale del
movimento (“W” nella Legge di Fitts).
Larghezza di bersaglio effettiva
In un compito di puntamento è la distribuzione, o la
variabilità, dei punti terminali del movimento
attorno al bersaglio; la larghezza “effettiva” del
bersaglio (Wo).
37

Latenza del feedback
È l’intervallo di tempo tra la fine del movimento e
la presentazione del feedback.
Lavoro
L’applicazione di una forza per una distanza. Per
esempio, l’applicazione della forza di un kilogram-
mo per la distanza di un metro equivale al lavoro di
1 kilogrammetro.
Lavoro continuo
Esercizi eseguiti fino a completamento, senza
periodi di riposo.
Lavoro intermittente
Esercizi eseguiti in alternanza con periodi di riposo;
contrapposto al lavoro continuo.
Leadership
Si intende quel processo volto ad influenzare
attività di un individuo o di un gruppo che si
impegna per il raggiungimento di obiettivi in una
determinata realtà.
Legge del cuore di Starling
Aumento del volume di scarica sistolica in risposta
all’aumentato volume di sangue che riempie il
ventricolo al termine della diastole.
Legge del “tutto o niente”
Se si stimola una fibra muscolare o una fibra
nervosa, la contrazione o, rispettivamente, l’impul-
so nervoso si producono o in modo massimale o
non si producono affatto; ciò vuol dire che
qualunque stimolo, purché sopraliminare, causa una
risposta massima.
Legge di Fitts
Il principio secondo il quale il tempo di movimenti
nei compiti di puntamento è una funzione lineare
del log2 (2A/W); A = ampiezza, W = larghezza del
bersaglio.
Legge di Hick
Il principio secondo il quale il tempo di reazione di
scelta varia linearmente con il logaritmo del
numero di possibilità stimolo-risposta.
Lesioni da sovraccarico funzionale
Si intende l’effetto su varie sedi e tessuti anatomici
di gesti ripetuti per tempi molto prolungati e con
intensità elevate tali da determinare un danno
strutturale che, nel tempo e perdurando lo stimolo,
evolve inevitabilmente verso quadri clinici
estremamente impegnativi sia dal punto di vista
prognostico che terapeutico.
Leva
38
Asse rigido (ad esempio, un osso) che è libero di
ruotare attorno ad un punto fisso, detto fulcro (ad
esempio, un’articolazione).
Linea Z
Struttura di natura proteica che delimita i confini
del sarcomero nella miofibrilla.
Lipoproteine a bassa densità (LDL)
Lipoproteine plasmatiche contenenti la maggior
parte del colesterolo circolante. Si ritiene che siano
responsabili della degenerazione ateromatosa delle
pareti delle arterie.
Lipoproteine a bassissima densità (VLDL)
Lipoproteine plasmatiche contenenti una parte del
colesterolo circolante. Si ritiene che siano causa
della degenerazione ateromatosa delle pareti delle
arterie.
Lipoproteine ad alta densità (HDL)
Lipoproteine plasmatiche contenenti una parte del
colesterolo circolante. Si ritiene che queste lipo-
proteine siano agenti protettivi contro la malattia
coronarica.
Locogramma
Rappresentazione schematica dello spostamento
spaziale di uno o di parecchi giocatori (eventual-
mente di un oggetto come il pallone) nel corso di
una sequenza definita di un gioco sportivo.
Logica interna
Sistema dei tratti pertinenti di una situazione
motoria e delle conseguenze che determina nella
realizzazione dell’azione motoria corrispondente.
Ludema
Comportamento motorio che, nel corso di un gioco
sportivo, funziona come un segno.
Ludicità
Natura e caratteristiche delle pratiche di gioco
considerate particolarmente sotto l’angolo delle
iniziative e delle decisioni prese dai giocatori.
Ludizzare
Rendere ludico.
Ludizzazione
Azione di rendere ludico: processo che favorisce
l’apparizione dei caratteri di piacere e di
motivazione gioiosa, sprovvisti di finalità utilitaria,
abitualmente associati al gioco.
Ludogramma
Rappresentazione grafica della sequenza dei sotto-
ruoli sociomotori (eventualmente dei ruoli
sociomotori) successivamente assunti da un
giocatore nel corso dello svolgimento di un gioco
sportivo.
Ludomotricità
Natura e campo delle situazioni motorie che
corrispondono ai giochi sportivi.
Ludo-sistema
Insieme organizzato degli elementi umani e
materiali (giocatori, regole, ambiente, attrezzi,
spazio...) che condizionano sul campo l’attuazione
e lo svolgimento di un gioco sportivo.
Ludosportivo
Carattere delle attività motorie che si riferiscono ai
giochi sportivi.
M
Macrociclo
Segmento cronologico dell’allenamento costituito
da più mesocicli, che si ripete in modo
programmato nel processo d’allenamento, per
quanto riguarda struttura di base dei contenuti,
metodologia e didattica, carichi, e sua direzione
principale d’effetto, che ha come scopo la
formazione della capacità di prestazione complessa
ad un livello sempre più elevato.
Maestria tecnico-sportiva
È la capacità dell’atleta di utilizzare efficacemente
il suo potenziale motorio nelle condizioni di
allenamento e di gara. Ne deriva che la maestria
tecnico-sportiva non è uno stato che viene
raggiunto una volta per tutte, ma è il risultato
attuale di un processo continuo ed interminabile di
evoluzione.
Malessere
Percezione da parte dell’individuo della sensazione
di non essere in buono stato di salute. Si tratta di
una sensazione soggettiva che ha cause fisiche o
psicologiche e non è sinonimo di malattia o
disturbo.
Malformazione
Deformità, soprattutto conseguente a mancato
sviluppo o a sviluppo anomalo di organi o tessuti.
Mal di montagna
Malessere che deriva dall’esposizione ad alta quota.
I sintomi consistono in nausea, vomito, cefalea,
polso frequente e perdita di appetito.
Manipolazione
Nel significato terapeutico è l’uso abile delle mani
per manipolare una parte del corpo, un’articola-
39
zione o un muscolo specifico, ai fini di trattare
anche patologie. Talvolta, la manipolazione viene
eseguita da un medico, anche in anestesia generale.
La tecnica di manipolazione è ampiamente praticata
dai fisioterapisti, dagli osteopati e dai chiropratici.
La manipolazione viene usata per eliminare una
deformità allineando le ossa di una frattura
scomposta, rimettere in sede un’articolazione dopo
una lussazione o distendere una contrattura. Può
essere eseguita anche per accrescere l’ambito del
movimento di un’articolazione rigida, in genere a
causa di un trauma. Talvolta è utile nel trattamento
della spalla congelata mentre, in genere, non allevia
la rigidità conseguente ad artrite.
Manovra di Valsalva
Sforzo espiratorio a glottide chiusa.
Marcia, frattura da
Rottura di una delle ossa metatarsali provocata da
ripetuti contraccolpi. La frattura da marcia, che
solitamente riguarda il secondo o il terzo metatar-
sale, è conseguente all’avere effettuato, di corsa o
camminando, lunghe distanze su una superficie
dura. Il termine trae il nome dalla sua incidenza
elevata tra i soldati dopo marce prolungate.
Intorno alla sede della frattura si manifestano
dolore, indolenzimento o gonfiore. Talvolta le
radiografie non mostrano tuttavia la frattura finché
non è iniziata la guarigione, quando il callo (osso
nuovo) appare come un’ombra bianca. La terapia
comprende riposo e talvolta ingessatura.
Marfan, sindrome di
Rara malattia ereditaria del tessuto connettivo che
provoca anomalie dello scheletro, del cuore e degli
occhi. L’incidenza della sindrome di Marfan è di
circa due casi per 100.000 individui. La causa
principale è sconosciuta.
Massaggio
Sfregamento e “impastamento” di alcune zone del
corpo, solitamente ottenuti con le mani. Il
massaggio viene compiuto per alleviare uno
spasmo muscolare doloroso, curare traumi
muscolari, ridurre un edema e, nel trattamento delle
cicatrici, impedire aderenze fra la pelle dei tessuti
sottostanti. Il massaggio accresce il flusso
sanguigno, allevia il dolore profondo stimolando le
terminazioni nervose della pelle, rilassa i muscoli e
accresce l’elasticità della pelle. L’automassaggio,
cioè il massaggio effettuato da se stessi, è una
forma terapeutica assai praticata.
Massimale
Sta ad indicare, nel gergo degli allenatori, il carico
o la resistenza che si è in grado di vincere una sola
volta o al massimo due. Di solito ha un valore
quantificabile, ma più estensivamente l’impegno
massimale è quello sforzo sostenibile o per un
tempo ridottissimo e/o di prestazioni e applicazioni
di livello non superabile in quel dato momento
della preparazione per quel soggetto.
Massima potenza aerobica à vedi Massimo
consumo di ossigeno
Massimo consumo di ossigeno (VO2 )
Massima quantità di ossigeno che può essere con-
sumata entro un minuto; indica la potenza del
sistema aerobico, o dell’ossigeno.
Massimo carico per numero di ripetizioni (RM)
Carico massimo che un gruppo muscolare può
sollevare per un numero di ripetizioni. Per esempio,
un carico 10 RM indica il massimo carico che può
essere sollevato per 10 ripetizioni.
Matrice d’interazioni motorie
Tabella incrociata che prende in considerazione le
interazioni motorie pertinenti osservate tra i
giocatori, dei ruoli o dei sotto-ruoli sociomotori nel
corso di una situazione sociomotoria.
Maturazione
Si intende il processo di sviluppo di natura
endogena che porta a completezza i modelli motori
esistenti alla nascita. Ciò avviene secondo stadi
relativamente fissi, che si svolgono in periodi
temporali abbastanza ben circoscrivibili.
Meccanismo aerobico
Consiste nella trasformazione ossidativa, la
combustione, degli alimenti da parte dell’ossigeno
trasportato dall’emoglobina del sangue fino ai
capillari e quindi diffuso attraverso le membrane
cellulari e gli spazi interstiziali, fino ai mitocondri,
parte della cellula deputata alla sua utilizzazione.
Meccanismo anaerobico alattacido
Ricava energia dalla scissione della fosfocreatina
(PC), una molecola simile all’ATP e anch’essa
presente nel muscolo in piccole quantità (15-20
mmol/kg). La ricostituzione delle scorte della
fosfocreatina avviene poi a spese del meccanismo
aerobico.
Meccamismo anaerobico lattacido
La trasformazione in assenza di ossigeno,
anaerobica appunto, del glicogeno o del glucosio in
acido lattico. Il glicogeno è presente nelle fibre
muscolari come sostanza di riserva, il glucosio
viene continuamente rifornito alle cellule dalla
corrente sanguigna per diffusione.
Meccanoterapia
Utilizzazione di speciali apparecchiature per fare
compiere alle articolazioni movimenti attivi e
passivi.
40
Mediano
Termine scientifico che significa posto verso la
linea mediana del corpo, come il nervo mediano.
Più raramente indica lo stato intermedio di una
struttura dell’organismo, come nel caso della parate
di un vaso sanguigno.
Mediastino
Spazio posto tra i polmoni e altre strutture presenti
in questa cavità. Il mediastino si trova tra lo sterno
anteriormente e la colonna vertebrale posterior-
mente e tra l’imbocco del dotto toracico il alto e la
cupola del diaframma in basso. Contiene il cuore, la
trachea, l’esofago, il timo, i principali vasi
sanguigni che entrano ed escono dal cuore, i
linfonodi, i vasi linfatici e i nervi, tra cui il nervo
vago e il nervo frenico.
Meditazione
Concentrazione su un oggetto, una parola o un’idea
tale da poter indurre un’alterazione dello stato della
coscienza. Tradizionalmente diversi tipi di medita-
zione rappresentano una caratteristica di molte
religioni, soprattutto orientali.
Al livello più profondo, la meditazione è simile allo
stato di trance e può essere un’esperienza spirituale
che assorbe completamente. Più spesso è una
terapia fisicamente rilassante per il corpo e la
mente. Alcune sperimentazioni cliniche hanno
dimostrato che la meditazione può divenire una
terapia preziosa per ridurre il livello dello stress e
contribuire a trattarne i disturbi associati.
Melanina
Pigmento di colore giallo, bruno o nero che
conferisce il colore alla pelle, ai peli, ai capelli e
all’iride. La quantità di melanina presente in un
individuo dipende dalla razza e dall’esposizione
alla luce solare. Questo pigmento viene prodotto da
cellule chiamate melanociti la cui attività è
controllata da un ormone secreto dall’ipofisi, che è
posta nell’encefalo.
L’esposizione alla luce solare stimola la produzione
di melanina, che protegge la pelle dagli effetti
dannosi dei raggi ultravioletti, e questo processo
provoca lo scurimento della pelle.
Membrana
Strato di tessuto, sovente molto sottile, con funzioni
alquanto diverse; riveste una superficie corporea
(per esempio, le meningi, che ricoprono la
superficie dell’encefalo); tappezza una cavità (per
esempio, il peritoneo, che riveste la cavità
addominale); delimita uno spazio o un organo (per
esempio, la membrana timpanica o timpano, che
separa il condotto uditivo dall’orecchio medio);
delimita il confine delle singole cellule.
Membrana alveolo-capillare
Sottile membrana che separa l’aria contenuta negli
alveoli dal sangue dei capillari polmonari.
Attraverso essa avvengono gi scambi gassosi della
respirazione esterna.
Memoria
Capacità del cervello di conservare informazioni
per tempi più o meno lunghi. Tale meccanismo
consente all’uomo di incamerare in maniera più o
meno duratura le esperienze, richiamandole poi in
occasioni opportune: senza la memoria non
saremmo capaci di apprendimento, vivremmo
esclusivamente nel presente ed avremmo, quindi,
un’autocoscienza molto limitata.
Memoria a lungo termine
Contiene informazioni durature, soggette in parte
ad oblio per decadimento della traccia biochimica
con il passare del tempo, qualora non vengano di
tanto in tanto rinforzate dall’uso. In questo tipo di
memoria sono anche registrate le strategie di
risposta elaborate in precedenza: i modelli di
movimento e i programmi motori.
Memoria episodica
Le informazioni sono codificate mantenendo
relazioni spazio-temporali precise (ordinate
temporalmente)
Memoria semantica
Si trovano conoscenze libere da ogni dipendenza
contestuale organizzate in un complesso sistema di
relazioni che rende possibile specificare di volta in
volta significati più puntuali in relazione alla
situazione concreta nella quale entrano.
Memoria sensoriale
Registra momentaneamente tracce non più
realmente presenti nel campo percettivo, alle quali
non è ancora stato attribuito un significato.
Meniscectomia
Intervento chirurgico consistente nell’asportazione
parziale o totale di un menisco da un’articolazione.
La meniscectomia viene quasi sempre eseguita sul
ginocchio.
Si effettua quando un menisco è gravemente leso,
in genere a causa di un trauma che provoca il
blocco del ginoccho o il suo ripetuto cedimento.
L’asportazione della parte lesa di menisco riduce i
sintomi, ma può accrescere la probabilità di artrosi
prematura dell’articolazione. Oggi questo
intervento viene eseguito raramente.
Per appurare con certezza che i sintomi siano
provocati dalla lacerazione di un menisco e per
localizzare tale danno viene eseguita un’artro-
scopia. la porzione di menisco lacerata è quindi
asportata attraverso strumenti che sono inseriti
nell’artroscopio. L’incisione viene suturata con un
41
punto; quindi si applica una benda e il paziente
viene dimesso.
Di solito, nel caso di un intervento per via
artroscopica, i pazienti possono tornare a casa nella
stessa giornata e camminare normalmente nel giro
di qualche giorno.
Menisco
Disco di tessuto cartilagineo a forma di mezzaluna
presente in varie articolazioni del corpo.
L’articolazione del ginocchio è dotata di due
menischi; l’articolazione del polso e ogni
articolazione temporo-mandibolare ne possiede
uno. La principale funzione del menisco, che viene
tenuto insieme dai legamenti, è quella di ridurre lo
sfregamento durante il movimento dell’articolazio-
ne.
Mesociclo
Segmento cronologico d’allenamento costituito da
più microcicli, che si ripete nel processo
d’allenamento nella sua struttura di base per quanto
riguarda contenuti, metodologia e didattica, carico e
quindi direzione principale della sua azione,
riflettendo il cambiamento dello stato di prestazione
dell’atleta.
Mesomorfismo
Tipo di costituzione corporea caratterizzata da un
corpo massiccio e da una muscolatura robusta e
prominente.
MET (Equivalente respiratorio)
Unità di misura del dispendio energetico umano.
Corrisponde alla quantità di ossigeno occorrente
per minuto in condizione di riposo assoluto.
Equivale a 3,5 ml di ossigeno consumato per
chilogrammo di peso corporeo e per minuto
(ml/Kg/min).
Metabolismo
L’insieme delle reazioni chimiche che avvengono
nell’organismo.
Metabolita
Sostanza che prende parte a una reazione
metabolica (reazione biochimica che si verifica
nell’organismo). Nella scissione del glucosio
(zucchero) per produrre energia i metaboliti sono il
glucosio, l’anidride carbonica e l’acqua. Il termine
metabolita viene anche usato, a volte, per indicare
solamente i prodotti di una reazione metabolica.
Metacarpale, osso
Una delle cinque ossa lunghe cilindriche, presenti
nel corpo della mano, che decorrono dalla base di
ciascun dito al polso. Sul palmo della mano le ossa
metacarpali sono ricoperte da uno spesso strato di
fasce (tessuto connettivo fibroso); sul dorso della
mano sono visibili e palpabili attraverso la pelle. Le
teste delle ossa metacarpali formano le nocche, che
appaiono sporgenti quando la mano viene serrata a
pugno. La frattura delle ossa metacarpali è
abbastanza frequente; in genere è provocata da una
caduta sulla mano o da un colpo inferto alle nocche.
Metacomunicazione motoria
Significato portato da una comunicazione prassica,
di tipo tattico, affettivo e referenziale, in cui il
senso primario si riferisce all’esecuzione immediata
e puntuale dell’atto in corso.
Metamotricità
Caratteristiche e campo delle situazioni motorie in
cui certi atti sono portatori di un secondo
significato che opprime (sovraccarico) il senso
immediato della realizzazione del compito in corso.
Metaplasia
Alterazione tessutale conseguente alla trasforma-
zione di un tipo di cellula in un altro. In genere, la
metaplasia è benigna; talvolta, è una condizione
precancerosa. Può colpire la mucosa di vari organi,
quali i bronchi (vie aeree) e la vescica.
Metatarsale, osso
Una delle cinque lunghe ossa cilindriche presenti
nel piede. Queste ossa formano lo scheletro centrale
del piede e sono mantenute ad arco dai legamenti
circostanti. La frattura delle ossa metatarsali può
essere provocata dalla caduta di un oggetto pesante
sul piede, da un trauma da torsione in cui il piede
gira sul suo margine esterno, da una marcia oppure
da una corsa prolungata su una superficie dura.
Metatarsalgia
Manifestazione dolorosa al piede. Alcune delle
possibili cause sono la frattura di una delle ossa
metatarsali.
Metodo
1. La via idealmente perfetta che conduce ai fini
della didattica. È l’itinerario considerato migliore,
posto che intenda adeguarsi ad un ordine oggettivo
di fattori che influiscono in un determinato
processo. Pertanto, dire metodo, equivale a dire
ordine (R. Titone).
2. Modo di organizzare e attuare complesse
procedure di insegnamento/apprendimento.
3. Specifica procedura atta a raggiungere determi-
nati effetti di carico mediante gli esercizi fisico-
sportivi.
Metodo a intervalli
È il metodo usato prevalentemente prevalentemente
per lo sviluppo della resistenza di media durata, ma
anche di quella di lunga durata. Prevede un carico
intermittente, cioè la sua ripetizione, intercalata da
pause di recupero, che permettono, però, solo un
42
recupero parziale. A seconda dei gradi di intensità
del carico, si distinguono:
a) un metodo ‘estensivo ad intervalli’, che prevede
basse intensità di movimento ed un numero elevato
di ripetizioni.
Il ‘metodo intensivo a intervalli’, che prevede
intensità elevate e un numero non elevato di
ripetizioni.
Metodo della durata
È il metodo di allenamento usato per la formazione
della resistenza di lunga durata e della resistenza
alla forza. È caratterizzato da un carico ininterrotto,
di intensità scarsa, prolungato per diversi minuti, se
non per ore.
Metodo della ripetizione
È il metodo fondamentale per l’allenamento della
rapidità di reazione, della forza rapida, della forza
massima, della resistenza alla velocità e della
tecnica. In esso si usano intensità di movimento
massime, o vicine al massimo, e recuperi che
permettono il ristabilimento completo, o quasi,
dell’atleta.
Metodo didattico
Costituisce l’itinerario e la procedura di cui
l’insegnante di serve per la gestione del processo
d’insegnamento/apprendimento, affinché si verifi-
chino le modificazioni significative ipotizzate nella
programmazione.
Metodo d’urto
Consiste nell’utilizzare, per la stimolazione della
tensione neuromuscolare, l’energia cinetica
accumulata in un attrezzo o nel corpo dell’atleta,
durante la sua caduta libera da un’altezza
rigorosamente dosata. L’arresto del corpo (o
dell’attrezzo) su una traiettoria relativamente breve
provoca un brusco stiramento muscolare “d’urto”
(da cui il nome di questo metodo) che stimola (cioè
aumenta) l’intensità della salva di impulsi inviata
dalla zona motoria centrale ai neuroni motori e
crea un notevole potenziale di tensione muscolare
elastica. Ciò aumenta la velocità della successiva
contrazione muscolare e diminuisce la durata della
fase di passaggio dal lavoro eccentrico (cedente) a
quello concentrico (superante). Non è da
confondere con il metodo pliometrico. Il metodo
d’urto è stato introdotto da Verchoshanskij.
Metodo piramidale
Metodo che prevede esercizi con l’uso di resistenze
che vengono incrementate gradualmente con un
numero di ripetizioni decrescenti; raggiunta una
certa entità delle resistenze, queste vengono
progressivamente diminuite ed il numero di
ripetizioni aumentate.
Mialgia
Termine per indicare il dolore muscolare. La
mialgia è frequente nelle malattie virali (come
l’influenza) e si verifica anche in molte malattie
reumatiche come l’artrite reumatoide. La mialgia è
il sintomo principale della polimiosite e della
dermatomiosite, che causano infiammazione del
tessuto muscolare.
Miastenia grave
Malattia caratterizzata dall’indebolimento e dalla
facile affaticabilità dei muscoli. Di solito, colpisce
soprattutto i muscoli degli occhi, del viso, della
gola e degli arti. Tipicamente, il malato presenta
ptosi (caduta) palpebrale, un’espressione assente e
un linguaggio debole ed esitante.
Miatonia
Scomparsa o diminuzione del tono muscolare.
Micosi
Malattie delle pelle o di altri organi indotte dalla
moltiplicazione dalla moltiplicazione e dalla
diffusione di microrganismi fungini. Le infezioni
possono essere lievi e passare inosservate oppure
gravi e talvolta mortali. I miceti possono provocare
anche asma bronchiale e alveolite allergica, che
tuttavia sono malattie di tipo allergico e non
infettivo.
Microciclo
Segmento cronologico dell’allenamento di durata
relativamente breve, costituito da diverse sedute,
che si ripete durante l’allenamento nella sua
struttura di base per quanto concerne contenuti,
metodologia e didattica, carichi e quindi direzioni
principali d’azione, riflettendo la modificazione
dello stato dell’atleta.
Midollo allungato (o bulbo)
Porzione dell’encefalo che superiormente si con-
tinua con il ponte e inferiormente con il midollo
spinale; si trovano in esso i centri del controllo
cardiorespiratorio.
Midollo osseo
tessuto a componente adiposa, molle, presente nelle
cavità delle ossa; può essere rosso o giallo. Il
midollo osseo rosso è un tessuto che produce gli
elementi figurati del sangue ed è presente in tutte le
ossa alla nascita. Durante l’adolescenza, in alcune
ossa viene gradualmente sostituito dal midollo
giallo, meno attivo. Nell’adulto, il midollo rosso è
presente soprattutto nella colonna vertebrale, nello
sterno, nelle coste, nelle clavicole, nelle scapole,
nelle ossa iliache e nelle ossa craniche.
Il midollo rosso fabbrica la maggior parte delle
cellule del sangue. Le cellule capostipite presenti
all’interno del midollo rosso vengono stimolate a
formare i globuli rossi del sangue della
eritropoietina, ormone che origina nel rene. Nel
43
midollo rosso le cellule del sangue attraversano
diverse fasi di maturazione prima di essere pronte
per venire immesse nella circolazione. Il midollo
giallo produce alcuni globuli bianchi.
Midollo spinale
Tessuto nervoso di forma cilindrica lungo circa 45
cm e dello spessore di circa 2,5 cm che decorre nel
canale centrale della colonna vertebrale; esso
rappresenta un’estensione verso il basso dello
encefalo. Il midollo spinale e l’encefalo possono
essere considerati parte di un’unità, il sistema
nervoso centrale.
Miectomia
Parziale o completa asportazione chirurgica di un
muscolo. La miectomia può essere eseguita per
esempio per ridurre la forza di un muscolo oculare
al fine di correggere lo strabismo oppure per
asportare un fibroma attraverso un intervento
chiamato miomectomia. Inoltre, la miectomia
rappresenta una tecnica che riguarda il rattamento
di gravi lesioni o di infezioni muscolari.
Mielina
Sostanza grassa, composta da lipidi e proteine, che
forma una guaina protettiva intorno ad alcuni tipi di
fibre nervose. La mielina conferisce un aspetto
alquanto caratteristico alla sostanza cerebrale, che è
per la maggior parte formata da fibre nervose
mielinizzate.
Oltre ad avere una funzione di protezione, la
mielina funge da isolante elettrico, aumentando
pertanto l’efficienza della conduzione dei differenti
impulsi nervosi. La rottura anomala della mielina
viene chiamata demielinizzazione. Si verifica in
alcune malattie del sistema nervoso, soprattutto
nella sclerosi multipla.
Millimole
Millesima parte della mole.
Mineralcorticoidi
Ormoni secreti dalle ghiandole surrenali, favorenti
il riassorbimento del sodio dai tubuli distali del
rene. Il più importante mineralcorticoide è
l’aldosterone.
Miocardio
Particolare tipo di tessuto muscolare striato che
forma la porzione contrattile del cuore.
Miocardite
Infiammazione del muscolo cardiaco. Talvolta, la
diagnosi di miocardite viene formulata postmortem,
quando un soggetto giovane muore inaspettata-
mente durante un esercizio fisico intenso.
Mioclono
Insieme di scosse o spasmi rapidi e incontrollabili
di uno o più muscoli che si verificano a riposo o
durante il movimento. Il mioclono è associabile a
una malattia nervosa o muscolare. Può verificarsi
durante una crisi epilettica o essere sintomo di una
malattia cerebrale come l’encefalite.
Il mioclono può essere presente anche in individui
sani: un esempio è lo “scatto” di un arto che
talvolta si verifica prima di addormentarsi.
Miofibrilla
Componente della fibra muscolare, simile all’emo -
globina, costituita di filamenti proteici di miosina e
di actina.
Miogelosi
Affezione muscolare caratterizzata dall’alterazione
dello stato chimico-fisico dei collodi costituenti le
fibre, che produce un indurimento osseo del
muscolo con sensazione di dolore alla pressione.
Mioglobina
Proteina muscolare che ha il compito di trasportare
l’ossigeno insieme ad una serie di enzimi.
Costituisce il colore rosso delle fibre lente.
Mioglobinuria
Presenza di mioglobina nelle urine: può essere
essenziale (senza alcuna causa apparente) o
successiva a trauma, sforzo muscolare, intossica-
zione, infezione o insufficienza renale.
Miopatia
Malattia muscolare, in genere di tipo degenerativo,
ma talvolta conseguente a intossicazione chimica,
all’effetto indesiderato di un farmaco o a una
malattia cronica del sistema immunitario. Un
esempio di miopatia è la distrofia muscolare.
Miosina
Proteina implicata nella contrazione muscolare.
Si differenziano una miosina A (proteina di alto
peso molecolare, presente nel tessuto muscolare) e
una miosina B (associata all’actina, un’altra
proteina muscolare): questo complesso, noto anche
come actomiosina, conferisce al muscolo la sua
capacità contrattile.
Miosite
Infiammazione dei tessuti muscolari che determina
dolore, indolenzimento e marcata debolezza.
Miotonia
L’incapacità di un muscolo a rilassarsi, una volta
superato il periodo della contrazione volontaria. È
presente come sintomo soprattutto in due gravi
malattie neurologiche. la miotonia congenita è una
forma morbosa ereditaria in cui la rigidità
muscolare compare nel primo anno di vita e, in
genere, si riduce con il passare degli anni. nella
44
distrofia miotonica. La miotonia è invece associata
a debolezza muscolare e ad altri caratteristici stati
patologici. La miotonia può essere alleviata con
alcuni farmaci.
Mitocondrio
Struttura subcellulare che si trova in tutte le cellule
capaci di metabolismo aerobico e nella quale si
svolgono tutte le reazioni del ciclo di Krebs e del
sistema di trasporto degli elettroni.
Mobilità articolare
Capacità motoria che rappresenta il presupposto per
raggiungere ampiezze sufficientemente elevate
nell’escursione delle articolazioni durante l’esecu-
zione di movimenti o nell’assunzione di determi-
nate posizioni.
Mobilizzazione
Processo mediante il quale una parte del corpo
viene messa in grado di muoversi. Con questo
termine si indicano le terapie atte ad accrescere la
mobilità di una parte del corpo che stia
riprendendosi da un trauma o sia stata colpita da
una malattia.
Ne sono esempi gli esercizi per trattare la spalla
congelata o la rigidità articolare provocata
dall’artrite e quelli di riabilitazione al movimento
dopo un ictus o dopo la frattura di un arto inferiore.
Mole (pl. moli)
Unità di quantità di sostanza (simbolo: mol) di un
sistema contenente tante entità elementari quanti
atomi sono pesenti in 0,012 Kg di carbonio 12. Nel
caso di entità costituite da mlecole, la mole
corrisponde al peso molecolare espresso in grammi.
Per esempio, una mole di glicoso, C6 H12 O6 ,
corrisponde a (6 x 12) + (12 x 1) + (6 x 16) = 72 +
12 + 96 = 180 grammi, essendo il peso atomico del
carbonio (C) = 12, dell’idrogeno (H) = 1, e
dell’ossigeno (O) = 16.
Modello
1. Nel settore scientifico, un modello è una
rappresentazione semplificata sotto una forma più o
meno astratta e se possibile matematizzata, di una o
di parecchie relazioni, di tipo casuale o descrittivo,
che legano gli elementi di un sistema. Il modello
crea una rete d’interazioni tra le unità di un
insieme. Esso simula la realtà o quantomeno gli
aspetti della realtà che corrispondono alla
pertinenza del punto di vista adottato.
2. È un’analogia, o simulazione, nella quale i
concetti sono legati a sistemi conosciuti o a sistemi
destinati a facilitare la comprensione.
3. Rappresentazione generalizzata e semplificata
della realtà.
Modeling
Si intende un processo di acquisizione che si basa
sul concetto secondo cui ognuno di noi apprende
alcuni comportamenti osservando il comportamento
di altre persone o più esattamente di un modello.
Monitoraggio
Costante controllo delle condizioni di un paziente
in modo che sia possibile rilevare tempestivamente
eventuali mutamenti del suo stato e decidere il
trattamento più opportuno.
Morte improvvisa
Morte che sopraggiunga improvvisamente in
soggetti apparentemente sani e che non rivelino
alcun sintomo di malattia (vengono esclusi in
questa definizione i decessi direttamente conse-
guenti a tutti i tipi di incidenti).
La causa più frequente di morte improvvisa è
l’arresto cardiaco. Spesso, l’autopsia eseguita su
individui di età superiore ai 35 anni, morti per
arresto cardiaco, rivela che soffrivano di
coronaropatia. Frequentemente, in individui più
giovani si rivela la presenza di un’anomalia
cardiaca congenita. La morte improvvisa può
colpire anche individui affetti da miocardite non
diagnosticata o essere conseguente a un ictus.
Per ridurre il rischio di morte improvvisa da
cardiopatia, che desideri affrontare un programma
di esercizio fisico, dopo un periodo di inattività,
dovrebbe consultare il medico per sottoposi a un
controllo generale, soprattutto se sotto sforzo
presenta dolore toracico, affanno, affaticamento,
affaticabilità estrema o palpitazioni oppure se è
sovrappeso, fuma o ha una storia familiare di
coronaropatia.
Motivazione
L’insieme delle ragioni e dei motivi per il concreto
agire dell’uomo.
Motoneurone (neurone motorio)
È una cellula nervosa in cui prolungamenti
innervano un muscolo: tali cellule sono situate nelle
corna anteriori del midollo spinale e nei nuclei
motori dei nervi cranici. Nei vertebrati, i
motoneuroni sono i punti d’arrivo di tutti i riflessi
muscolari importanti.
Motoneurone alfa
Cellula nervosa efferente che innerva le fibre
muscolari extrafusali.
Motoneurone gamma
Cellula nervosa efferente che innerva le fibre di un
fuso muscolare (intrafusale)
Motricista
Specialista, il cui intervento di tipo pedagogico o
terapeutico, porta su condotte motorie delle persone
di cui è responsabile.
45
Motricità
1. Campo e natura delle condotte motorie.
(Parlebas)
2. L’insieme delle funzioni che dirigono e
controllano il movimento. (Manno)
Movimenti aperti
Si hanno movimenti aperti quando il contesto
presenta un alto numero di variabili che non
possono essere controllate e quindi l’ambiente non
è predicibile. Tipici esempi di movimenti aperti si
hanno in tutte quelle attività sportive in cui l’atleta
è opposto ad un avversario. In quel tipo di
condizione il movimento non può essere
completamente programmato in anticipo, perché la
sua esecuzione deve tener conto ed adattarsi a tutte
quelle improvvise variazioni che comp ongono il
comportamento dell’avversario. Ne deriva che il
successo o meno nei movimenti aperti dipende in
massima parte dalla capacità e dalla velocità di
adattamento all’ambiente esterno.
Movimenti chiusi
Sono tutti quei movimenti messi in atto all’interno
di un ambiente stabile, dove le variabili sono
costanti e controllabili. (Singer, 1980) Nell’ambito
delle attività sportive si hanno movimenti chiusi per
esempio nel tiro a segno (limitatamente alle gare
con bersagli fissi), nel bowling, nelle gare di
ginnastica, nel gioco del biliardo ed in generale
dove le variabili esterne sono pressoché fisse e
possono facilmente essere previste e controllate.
Data la prevedibilità ambientale, il requisito
fondamentale per l’adeguata esecuzione di questo
tipo di movimenti è quindi la corretta
programmazione dell’azione. (Nicoletti)
Movimenti continui
Sono movimenti in cui non è possibile individuare
un inizio ed una fine. Ne sono tipici esempi il
cammino, la corsa e il nuoto ed è piuttosto evidente
che il tempo di esecuzione di questa categoria di
movimenti è più lungo di quello impiegato per i
movimenti discreti.
Movimenti discreti
Movimenti nei quali possono essere individuati il
momento di inizio e quello di fine. Calciare, portare
un oggetto alla bocca, dare uno schiaffo, saltare un
ostacolo sono alcuni esempi di questa categoria di
movimenti. Una caratteristica che solitamente si
accompagna ai movimenti discreti è la velocità che
è quasi sempre maggiore rispetto a quella osservata
nei movimenti continui.
Movimenti seriali
Sono una somma di più movimenti discreti legati
tra loro. Benché possano facilmente essere
identificati il loro inizio e la loro conclusione, il
tempo di esecuzione può essere anche molto lungo
perché sono il risultato della concatenazione di più
movimenti. Un buon esempio di movimento seriale
può essere rappresentato dalla preparazione del
caffè. Occorre svitare la macchinetta da caffè,
togliere il filtro, versare l’acqua nel serbatoio,
riempire il filtro, premere la polvere di caffè,
avvitare la macchina, porla sul fornello ed
accendere il fuoco. Appare evidente che questo tipo
di attività motoria è la somma di più movimenti
discreti e che soltanto quel particolare ordine
sequenziale può portare al raggiungimento dello
scopo. Altri movimenti seriali possono essere ad
esempio allacciarsi le scarpe, cambiare marcia
durante la guida, cucire a macchina, ecc.
Movimento
1. Sinonimo di motricità nell’interpretazione
funzionale; nelle scienze fisiche è lo spostamento di
un corpo o di un punto nel tempo.
2. Si intende qualsiasi traslazione di un corpo o di
un oggetto nello spazio.
Movimento automatico
Ha origine da una serie di ripetizioni. La volontà
interviene soltanto per dare inizio, modificare o
interrompere il movimento; non comporta, perciò,
un sovraccarico di informazioni a livello corticale.
Movimento riflesso
1. La corteccia cerebrale non interviene diretta-
mente, anche se è raggiunta da segnali di informa-
zione provenienti dal midollo spinale, a livello del
quale si effettua questo tipo di movimento.
2. Ad un segnale corrisponde una sola ed unica
risposta (es.: riflesso rotuleo, riflesso achilleo,
riflesso delle palpebre ad un rumore o ad una luce
improvvisa, ecc.). La corteccia cerebrale non
interviene direttamente, anche se è raggiunta da
segnali provenienti dal midollo spinale, a livello del
quale si effettua questo tipo di movimento.
Movimento stereotipato
Ripetizione uniforme della stessa sequenza di
movimenti.
Movimento volontario
È eseguito coscientemente per realizzare un fine
preciso. Per la sua effettuazione è necessaria una
stimolazione proveniente dall’interno o dall’ester-
no dell’organismo, l’elaborazione dello stimolo
corticale e l’insorgenza della motivazione. Segue la
programmazione della risposta e l’esecuzione della
stes sa, quindi la contrazione muscolare.
Multilateralità globale
Si intende il miglioramento efficace e al controllo della coscienza; da qui deriva il nome
proporzionale all’età e allo stadio di sviluppo, dei
presupposti della prestazione (in campo giovanile)
o il notevole innalzamento della base funzionale
46
(nel settore dell’alta prestazione) ottenuti tramite
l’applicazione mirata di esercizi d’allenamento
appartenenti ai diversi sport.
Multilateralità specifica
Si intende la formazione dell’atleta alla molteplicità
del repertorio tecnico-tattico di uno sport o delle
sue discipline, o di uno sport con strutture simili,
con lo scopo di utilizzare i presupposti della
prestazione nella disciplina specifica.
Muscolatura cardiaca
Questo tipo di muscolatura, chiamata anche
miocardio, è presente solo nel cuore; possiede
proprietà particolari che le consentono di contrarsi
circa 100.000 volte al giorno per spingere il sangue
attraverso il sistema circolatorio. La struttura del
muscolo cardiaco è simile a quella del muscolo
scheletrico.
la contrazione di tale muscolo viene stimolata dal
sistema nervoso autonomo, da vari ormoni e dallo
stiramento delle fibre muscolari.
Per agire come una pompa efficiente, il muscolo del
cuore deve contrarsi in maniera ordinata e regolare.
Le singole fibre muscolari sono unite, estremità
contro estremità, da zone di pieghe estese che
consentono la rapida trasmissione delle contrazioni
da una fibra all’altra. Lo stimolo che inizia la
contrazione del muscolo cardiaco origina in una
zona dell’atrio destro (chiamata nodo senoatriale)
che stimola la contrazione con una frequenza
regolare. Cellule specializzate, presenti nel muscolo
cardiaco, formano una rete di conduzione in grado
di trasmettere gli impulsi nervosi in tutte le fibre del
muscolo cardiaco, diffondendo la contrazione
alternativamente a entrambi gli atri, quindi ai
ventricoli.
Muscolatura liscia
Questo tipo di muscolatura è coinvolta nel
movimento degli organi interni, come la peristalsi
intestinale e le contrazioni dell’utero durante il
parto. Anche molte altre parti del corpo, come i
bronchi, la vescica e le pareti dei vasi sanguigni,
contengono muscolatura liscia.
I muscoli lisci sono composti da lunghe cellule a
forma di fusi. Nella maggior parte degli organi cavi
queste cellule sono disposte in fasci organizzati in
uno strato longitudinale, esterno, e in uno stato
interno, circolare. Comunque, il meccanismo della
contrazione si basa sulla stessa azione di
scivolamento dell’actina e della miosina
esattamente come si verifica nel msucolo
scheletrico.
L’innervazione della muscolatura liscia proviene
dal sistema nervoso autonomo che non è sottoposto
alternativo di muscolatura involontaria.
Muscolatura scheletrica
La maggior parte della muscolatura è formata da
muscoli scheletrici (volontari); il corpo contiene più
di 600 muscoli di questo tipo.
I muscoli scheletrici vengono classificati secondo il
tipo di azione che svolgono. Un muscolo estensore
apre un’articolazione, un muscolo flessore la
chiuse; un muscolo adduttore devia verso l’interno
una parte del corpo, un abduttore la trae verso
l’esterno; un muscolo elevatore la solleva, un
depressore l’abbassa; i muscoli costrittori o
sfinterici circondano o chiudono gli orifizi del
corpo.
I muscoli scheletrici sono formati da gruppi di fibre
muscolari disposte secondo un ordine regolare. Un
piccolo muscolo può essere formato solo da alcuni
fasci di fibre, mentre i principali muscoli del corpo
(quale il grande gluteo che forma la maggior parte
della natica) sono costituiti da centinaia di fasci di
fibre. Una fibra muscolare è formata da unità
longitudinali ancora più piccole chiamate mio-
Muscolo
Struttura composta di fasci di cellule specializzate
in rado di contrarsi e rilasciarsi per produrre il
movimento, sia del corpo rispetto all’ambiente sia
degli organi all’interno di esso. Nel corpo esistono
tre diversi tipi di muscolatura: scheletrica, liscia e
cardiaca.
Muscoli monoarticolari
Si definiscono monoarticolari i muscoli che,
essendo inseriti tra due segmenti scheletrici conti-
gui, incrociano una sola articolazione, come per
esempio i glutei ed il deltoide.
Muscoli poliarticolari
Muscoli che coinvolgono più articolazioni, come
per esempio i flessori delle dita, gli estensori della
colonna vertebrale e gli ischiocrurali.

N
fibrille, le cui unità di base sono filamenti
microscopici chiamati actina e miosina, proteine
che controllano la contrazione.
Il movimento dei muscoli scheletrici è sottoposto al
Narcisismo
controllo volontario del cervello. Ogni fibra
Patologico amore per la propria persona. Il termine
muscolare è fornita di una terminazione nervosa
deriva dalla leggenda greca di Narciso perduta-
che riceve gli impulsi cerebrali. L’impulso nervoso
mente innamorato di se stesso. Secondo la teoria
stimola il muscolo liberando un neurotrasmettitore
psicoanalitica esiste una prima fase dello sviluppo
chiamato acetilcolina. Tutto questo inizia una
infantile in cui l’Ego (Sé) si ritiene onnipotente. Se
catena di eventi chimici ed elettrici, che implica
le frustrazioni conseguenti alla scoperta che la
ioni come sodio, potassio e calcio e provoca lo
realtà è diversa non vengono accettate, può in
scivolamento dei filamenti di miosina su quelli di
seguito comparire nevrosi.
actina, in modo molto simile ad una scala che si
Un dis turbo narcisistico della personalità è
possa allungare e accorciare. Questo movimento dei
caratterizzato da un senso esagerato della propria
filamenti di miosina su quelli di actina determina
importanza, dal bisogno costante di attenzione o
l’accorciamento del muscolo.
apprezzamento, dall’incapacità di affrontare le
Ogni muscolo contiene un gruppo di fibre nervose
critiche o le sconfitte e da scarsi rapporti con gli
specializzate che registra la forza di contrazione; un
altri di cui si temono i giudizi.
altro gruppo di fibre nervose, presente nei tendini,
misura la tensione muscolare. Le informazioni
Nervoso, sistema
raccolte da queste fibre vengono trasmesse al
Sistema di raccolta e conservazione delle informa-
cervello e sono indispensabili per limitare l’azione
zioni sensoriali e di controllo motorio dello
muscolare.
organismo.
I muscoli scheletrici vengono mantenuto in uno
La funzione complessiva del sistema nervoso è la
stato di parziale contrazione, chiamato tono
raccolta delle informazioni riguardanti l’ambiente
muscolare. La spasticità è una forma di aumento
esterno e le condizioni interne del corpo, l’analisi di
anomalo del tono muscolare.
questi dati e l’avvio di risposte appropriate aventi lo
L’attività dei muscoli scheletrici è influenzata da
scopo di soddisfare le necessità dell’organismo. La
mutamenti della composizione chimica de liquido
più impellente è quella legata alla sopravvivenza.
che circonda le cellule muscolari. Una riduzione
Molte reazioni istintive, dalla reazione di fuga al
degli ioni potassio provoca debolezza muscolare e
tremito in risposta al freddo, vengono iniziate
una riduzione degli ioni calcio causa spasmo
automaticamente e inconsciamente dal sistema
muscolare.
nervoso.
Altre esigenze sono più complesse e sono incentrate
Muscoloscheletrico
intorno alla ricerca delle emozioni gradevoli
Relativo al muscolo e/o all’osso. L’apparato
(piacere, eccitazione) e al desiderio di sfuggire a
muscolo-scheletrico è formato dallo scheletro osseo
quelle spiacevoli (dolore, ansia o frustrazione).
del corpo e dalle centinaia di muscoli a esso
Nell’adempiere alle sue funzioni, il sistema nervoso
attaccati.
ha accesso a molti programmi automatici, ma può

47
anche migliorare le proprie prestazioni attraverso
l’apprendimento, basato sulla memoria.
Nervoso autonomo, sistema
Parte del sistema nervoso che controlla le attività
involontarie, apparentemente automatiche, di
organi, vasi sanguigni, ghiandole e diverse altre
strutture dell’organismo. Il sistema nervoso auto-
nomo è formato da una rete di nervi suddivisa in
due parti: sistema nervoso simpatico e sistema
nervoso parasimpatico.
In genere, il sistema nervoso simpatico accentua le
attività dell’organismo: accelera il battito cardiaco e
la frequenza respiratoria come se il corpo si
preparasse a una reazione di attacco o fuga. Il
sistema parasimpatico svolge l’effetto opposto.
Nervoso centrale, sistema
Denominazione anatomica del cervello e del
midollo spinale, spesso abbreviato con la sigla
SNC. Il sistema nervoso centrale lavora in
collaborazione con il sistema nervoso periferico,
abbreviato con la sigla SNP, che è formato da tutti i
nervi e che porta messaggi dall’SNC al resto
dell’organismo e viceversa. Il ruolo complessivo
dell’SNC è ricevere le informazioni sensoriali da
organi quali gli occhi e gli orecchi e dai recettori
posti in tutto il corpo, analizzare questi dati e
avviare una risposta motoria appropriata (per
esempio, provocare il movimento di un muscolo).
La fase analitica può essere molto breve e semplice
per le informazioni che non oltrepassano il midollo
spinale o le aree cerebrali inferiori, ma può essere
complessa e prolungata per i dati che raggiungono i
centri cerebrali superiori coscienti.
Nervoso parasimpatico, sistema
Il sistema nervoso parasimpatico è formato da una
catena di nervi che origina dal cervello e da un’altra
che ha origine nella parte inferiore del midollo
spinale. I nervi sono distribuiti negli stessi organi e
nelle stesse strutture di quelli del sistema nervoso
simpatico. I nervi parasimpatici liberano acetil-
colina, neurotrasmettitore che ha effetti opposti a
quelli dell’adrenalina e della noradrenalina. Il
sistema nervoso parasimpatico contribuisce anche a
produrre e a mantenere l’erezione del pene durante
l’eccitazione sessuale.
Nervoso simpatico, sistema
Il sistema nervoso simpatico è formato da due
catene di nervi che hanno origine nel midollo
spinale e, attraversando tutto il corpo, raggiungono
gli organi e le altre strutture che controllano. In
questi tessuti le terminazioni nervose liberano
adrenalina e noradrenalina, due sostanze
neurotrasmettitrici. Questo sistema stimola anche la
liberazione di adrenalina dalle ghiandole surrenali
del sangue. Alcuni degli effetti più importanti
prodotti dai neurotrasmettitori del sistema
48
autonomo sono: l’accelerazione e il rinforzo del
battito cardiaco, la dilatazione delle vie aeree e dei
vasi sanguigni nei muscoli e il restringimento di
quelli della pelle e degli organi addominali (per
accrescere il flusso di sangue ai muscoli), la
riduzione dell’attività dell’apparato digestivo, la
dilatazione delle pupille, la produzione di
contrazioni dell’uretra maschile che porta alla
eiaculazione dello sperma durante l’orgasmo.
Neurone
Cellula nervosa costituita da un corpo (soma), con
il suo nucleo e citoplasma, dai dendriti e dallo as-
sone.
Neurone afferente
Neurone che trasporta impulsi dalla periferia cor-
porea al sistema nervoso centrale.
Neurone efferente
Neurone che trasporta impulsi dal sistema nervoso
centrale ad un organo situato alla periferia corpo-
rea, quale, ad esempio, un muscolo scheletrico.
Neurone motore
Tipo di cellula nervosa, detta anche motoneurone,
di grandi dimensioni con numerosi prolungamenti
(dendriti) e un lungo nevrite. Si distinguono motori
neuroni encefalici (che formano i nuclei grigi dei
nervi cranici) e motori neuroni spinali, situati nella
materia grigia delle corna anteriori del midollo
spinale.
Neurone postsinapitico
Cellula nervosa situata a valle di una sinapsi.
Neurone sensitivo
Cellula nervosa che trasporta impulsi da un
recettore al sistema nervoso centrale. Esempi di
neuroni sensitivi sono quelli eccitati dal suono, da
stimoli dolorosi, dalla luce.
Neurotrasmettitori
Gli impulsi nervosi sono di tipo elettrico, tuttavia la
loro tarsmissione da un neurone (cellula nervosa)
ad un altro o a una cellula muscolare avviene
chimicamente e non elettricamente. la sostamza che
trasmette il messaggio è un neurotrasmettitore.
Nelle diverse parti del sistema nervoso questa
funzione è compiuta da decine di sostanze
differenti.
Molti neurotrasmettitori sono simili o identici alle
sostanze presenti nel nostro corpo come ormoni.
Questi neurotrasmettitori agiscono anche come
molecole messaggere; tuttavia, in questo caso
vengono liberati nel sangue circolante per agire
sulle loro cellule bersaglio a distanza.
Nistagmo
Movimento ritmico e involontario di uno o di
entrambi gli occhi; in genere è orizzontale, ma può
essere anche verticale o rotatorio. In tutti i tipi di
nistagmo si riscontrano disturbi delle percezioni
visive.
Nocicettivo
Stimolo contraddistinto da una capacità nociva o
potenzialmente tale. I recettori di stimoli di questo
tipo (nocicettori) controllano gli atti riflessi con cui
la parte stimolata può allontanarsi dalla fonte di
sensazioni dolorose (per esempio la mano che si
allontana da un oggetto rovente per non ustionarsi).
Nodi di Ranvier
Zone di una fibra nervosa mielinizzata ove è
assente il rivestimento mielinico.
Nodo atrioventricolare (nodo A-V)
Area miocardica specializzata, situata nella parete
dell’atrio destro del cuore, dalla quale l’eccita-
mento, insorto nel nodo seno-atriale, si propaga ai
ventricoli.
Nodo senoatriale (nodo S-A)
Area specializzata del tessuto miocardico, situata
nell’atrio destro, da cui originano gli impulsi
elettrici provocanti il battito cardiaco.
Nomogramma
Grafico che consente di determinare, con l’aiuto di
un righello, il valore di una variabile dipendente
quando siano noti i valori di due variabili indipen-
denti.
Noradrenalina
Ormone secreto dalla porzione midollare delle
ghiandole surrenali che ha effetto sul cuore, sui vasi
sanguigni, sul metabolismo e sul sistema nervoso
centrale. Inoltre è la sostanza neurotrasmettitrice
più comune delle fibre postgangliari simpatiche del
sistema nervoso autonomo.
O
Obesità
Condizione morbosa caratterizzata dalla presenza di
un eccesso di grasso corporeo. Essere obeso non
equivale ad essere sovrappeso. Di solito un
individuo viene considerato obeso solamente
quando supera del 20% il peso massimo ideale in
rapporto alla sua statura.
Deriva dal latino obesus, grasso, che ha mangiato
troppo; sta ad indicare una predominanza dello
anabolismo (capacità di assorbire e trasformare gli
alimenti in materia vivente) sul catabolismo
(capacità di disintegrare le sostanze alimentari
49
ingerite); si manifesta con un eccessivo aumento
del peso e del rapporto peso-altezza.
I danni dell’obesità non sono solo di carattere
motorio, ma derivano soprattutto dal sovraccarico a
cui si sottopongono gli organi interni (cuore,
apparato respiratorio, articolazioni, fegato, reni,
ecc.).
Olecrano
Sporgenza ossea posta all’estremità superiore
dell’ulna (osso interno dell’avambraccio) che forma
la punta del gomito. Un colpo al nervo che
attraversa l’olecrano produce una sensazione di
formicolio che si irradia lungo l’avambraccio fino
alle estremità dell’anulare e del mignolo.
Omeopatia
Sistema di medicina alternativa che ira a curare i
pazienti attraverso la somministrazione di piccole
dosi di farmaci che, in una persona sana,
dovrebbero provocare stimoli simili a quelli
manifestati dal paziente. Per esempio, la terapia
omeopatica della diarrea consiste nel somministrare
una quantità minima di una sostanza ad azione
lassativa.
Omeostasi
1. Stato di equilibrio dinamico dei processi e delle
funzioni biochimiche dell’organismo che si
svolgono in una costanza continua delle funzioni
fisiologiche (temperatura corporea, pressione
arteriosa, ecc.).
2. Può essere definita come il complesso di tutte
quelle reazioni dell’organismo che tendono a
riportare l’ambiente interno all’equilibrio quando ci
si è allontanati da esso, oppure a trovare un nuovo
equilibrio, equilibrio dinamico o stato stazionario,
quando non è possibile tornare allo stato iniziale.
Omero
Osso del braccio. La testa dell’omero, liscia e a
forma emisferica, è angolata rispetto all’asta e si
adatta a una cavità poco profonda della scapola
formando l’articolazione della spalla. Sotto la testa
omerale, l’osso si restringe formando un’asta
cilindrica. All’estremità inferiore si appiattisce si
allarga costituendo su ciascun lato una sporgenza
chiamata epicondilo. Alla base l’omero è articolato
con l’ulna e il radio (ossa dell’avambraccio)
formando il gomito.
In un solco a spirale dell’asta dell’omero decorre il
nervo radiale, principale nervo del braccio.
Ontogenesi
Sviluppo individuale di une essere vivente dalla
fecondazione fino alla morte. L’ontogenesi motoria
è lo sviluppo individuale delle capacità motorie
coordinative e condizionali nonché delle forme di
movimento e delle abilità motorie nel corso della
vita.

Open
Vengono definite così le discipline sportive nelle
quali la prestazione è strettamente correlata con i
cambiamenti che si producono nell’ambiente
esterno. Il tennis, lo sci alpino, il calcio, e in
generale tutti gli sport di squadra in cui la risposta
da emettere è in funzione di situazioni che variano
di momento in momento, ne sono un esempio.
Open skill
Abilità in cui l’ambiente si modifica continua-
mente.
Oppiaceo
Farmaco derivante dall’oppio o simile a esso dal
punto di vista chimico. Questo termine viene anche
usato per indicare alcuni recettori con cui i farmaci
oppiacei si legano per iniziare il loro effetto.
Organico
Relativo ad un organo de corpo; dotato di organi o
di una struttura organizzata; relativo a organismi o
a sostanze derivanti da essi.
Organo
Insieme di diversi tessuti integrati in un’unità
strutturale distinta che svolge funzioni specifiche.
Per esempio, l’encefalo è formato da tessuto
nervoso e da tessuto di sostegno (chiamato
nevroglia) organizzati per ricevere, elaborare e
inviare informazioni.
Organizzazione dell’allenamento
Consiste nella stesura pratica del programma,
tenendo conto in ogni momento dello stato e del
potenziale di ogni atleta, degli aspetti logistici, dei
limiti ambientali, ecc., e serve a coordinare la
collocazione dei vari elementi nei cicli di
allenamento.
Organo bersaglio
Cellula, tessuto o organo sui quali ha effetto un
ormone.
Organo tendineo di Golgi
Propriocettore situato nei tendini dei muscoli sche-
letrici.
Orientamento dell’abilità
Tendenza di un individuo a massimizzare le
opportunità di attribuzioni di abilità alta a sé e di
minimizzare le opportunità di attribuzioni di abilità
bassa a sé. Per esempio una tendenza ad associare il
successo della squadra con la propria alta abilità e il
fallimento della squadra alla prestazione povera dei
compagni e/o alla prestazione superiore degli
avversari.
Ormone
50
Sostanza chimica secreta nei liquidi dell’ambiente
corporeo interno da una ghiandola endocrina,
avente un effetto specifico sulle attività di altre
cellule, tessuti e organi.
Ormone adrenocorticotropo (ACTH)
Ormone secreto dal lobo anteriore della ghiandola
ipofisi, che stimola la produzione e la liberazione
degli ormoni glicocorticoidi da parte della corteccia
surrenale.
Ormone antidiuretico (ADH)
Ormone secreto dal lobo posteriore della ghiandola
ipofisi, la cui funzione principale consiste nel
promuovere il riassorbimento di acqua da parte dei
tubuli distali e collettori del rene.
Ormone della crescita (GH)
È prodotto dall’ipofisi ed esplica un duplice
funzione, controllando il metabolismo intermedio e
favorendo, nella fase puberale, la crescita degli
organi ed in particolare l’accrescimento dello
scheletro. L’azione del GH si svolge di concerto
con altri ormoni (ad esempio, gli ormoni sessuali),
ed è responsabile dell’allungamento delle ossa
lunghe e quindi dell’aumento della statura, poiché
esso agisce a livello delle metafisi favorendo la
produzione di osso per apposizione a partire dalla
cartilagine. La saldatura delle metafisi, e quindi la
fine della crescita in statura, è causata dagli ormoni
sessuali. Una precoce ed eccessiva produzione di
ormoni sessuali accelera la crescita staturale, ma
porta ad una statura definitiva inferiore a quella
attesa.
Ormone follicolostimolante (FSH)
Ormone secreto dal lobo anteriore della ghiandola
ipofisi, che promuove lo sviluppo del follicolo
ovarico nella femmina, e la spermatogenesi nel
maschio.
Ormone luteinizzante (LH)
Ormone secreto da lobo anteriore della ghiandola
ipofisi, che stimola l’ovulazione, la formazione del
corpo luteo e la secrezione degli ormoni femminili;
nel maschio, stimola la secrezione delle cellule
interstiziali del testicolo.
Ormone tiroide-stimolante (TSH
o Tireotropina)
Ormone secreto dal lobo anteriore della ghiandola
ipofisi, che stimola la produzione e la liberazione
degli ormoni tiroidei tiroxina e triiodotironina.
Ortomotricista
Motricista normativo.
Ortomotricità
Caratteristiche e campo di una motricità considerata
come buona, “retta” e “giusta”.

Ortopedia
Branca della chirurgia che si occupa delle malattie
delle ossa e delle articolazioni. dei muscoli, dei
tendini e dei legamenti a esse associati.
Tra i numerosi compiti degli ortopedici vi sono la
riduzione di fratture ossee e l’applicazione di
“gessi”; il trattamento di patologie delle articola-
zioni, quali lussazioni, ernia del disco, artrosi e
patologie della schiena; il trattamento dei tumori
ossei e dei difetti congeniti dello scheletro; la
riparazione chirurgica o la sostituzione delle
articolazioni dell’anca, delle dita.
Ortostatico
Il termine indica una serie di reazioni che si
osservano quando l’individuo si trova in stazione
eretta.
Osgood-Schlatter, malattia di
Gonfiore doloroso della tuberosità tibiale,
sporgenza ossea della tibia, posta poco al di sotto
del ginocchio. La malattia di Osgood-Schlatter
colpisce i bambini (in genere maschi) tra i 10 e i 14
anni.
Questa forma morbosa è determinata da una
trazione eccessiva e ripetuta esercitata dal muscolo
quadricipite sul tendine patellare connesso alla
tuberosità tibiale. Di solito, sopra e sotto il
ginocchio compare un dolore che si accentua
durante un esercizio fisico intenso, mentre la
tuberosità tibiale diventa dolorosa al tatto.
La malattia di Osgood-Schlatter tende a risolversi
senza alcuna terapia; se il dolore è intenso, il
ginocchio può essere immobilizzato con una
ingessatura.
Osmosi
Diffusione di un solvente, quale ad esempio la
acqua, da una soluzione a minore concentrazione ad
una a maggiore concentrazione di soluti attraverso
una membrana semipermeabile.
Osteomalacia
Graduale rommollimento e deformazione delle
ossa; è causata da motivi metabolici e da micro-
traumi continui (tipica l’osteomalacia rotulea dei
pallovolisti o degli sciatori).
Osteoporosi
Perdita di calcio della matrice ossea; la struttura
diventa fragile e facile alle fratture, anche nei
piccoli traumi. È dovuta a cause ormonali, nella
donna, e a molteplici altri fattori (carenze
alimentari, fumo, diete iperproteiche, abuso di
alcool, ecc.).
Ossea, fragilità
Termine usato per indicare ossa con una maggiore
tendenza a fratturarsi. la fragilità ossea è una
51
caratteristica dell’osteoporosi, frequente nelle
donne dopo la menopausa e può colpire le persone
costrette a letto, in trattamento con corticosteroidi o
sofferenti di disturbi ormonali. Nell’osteomalacia le
ossa subiscono un processo di rammollimento.
Una causa rara di fragilità ossea è l’osteogenesi
imperfetta, un’anomalia congenita del tessuto
connettivo associata alla colorazione bluastra delle
sclere e a una maggiore predisposizione a diverse
fratture.
Osservazione
Significa regis trare informazioni per mezzo di
un’interpretazione attiva e selettiva della realtà.
Ossidazione
Rimozione di cariche negative (elettroni) da un
atomo.
Ossiemoglobina (HbO 2 )
Emoglobina combinata chimicamente con l’ossi-
geno.
Ossificazione
Processo mediante il quale l’osso viene formato,
rinnovato e riparato., L’ossificazione inizia
nell’embrione e prosegue per tutta la vita di una
persona. Esistono tre tipi principali di ossificazione:
crescita ossea durante la quale sull’epifisi (osso) si
forma osso nuovo, soprattutto dalla cartilagine;
rinnovamento osseo, che rientra nel normale
processo di rigenerazione; riparazione ossea, che
determina la fusione delle ossa dopo una frattura.
Ossigeno
Gas incolore e inodore che forma il 21% della
atmosfera della Terra. L’ossigeno è indispensabile
per quasi tutte le forme di vita, tra cui quella
umana, perché è necessario per “bruciare” gli
alimenti producendo così energia (processo
chiamato metabolismo aerobico).
Per raggiungere le cellule dell’organismo in cui si
verifica il metabolismo aerobico, l’ossigeno
dell’aria viene assorbito, attraverso i polmoni, nel
sangue dove si lega all’emoglobina presente nei
globuli rossi. In questa forma l’ossigeno viene
distribuito in tutto il corpo, liberato dalla
emoglobina e assunto dalle cellule nelle zone in cui
il livello di ossigeno è basso.
Ossigenoterapia
Somministrazone arricchita di ossigeno per
combattere un’ipossia grave.
Ossitocina
Ormone secreto dal lobo posteriore della ghiandola
ipofisi, che stimola l’eiezione del latte dalle
ghiandole mammarie e la contrazione dell’utero
durante il parto.
Osso
Materiale che forma la struttura del corpo o
scheletro. L’osso contiene calcio e fosforo che lo
rendono duro e rigido; la disposizione delle fibre ne
fanno invece un materiale notevolmente elastico in
grado di sopportare elevate sollecitazioni.
Osteite
Infiammazione dell’osso. La causa più comune è
l’infezione.
Osteoblasto
Elemento cellulare delle ossa che partecipa alla
formazione della trama ossea.
Osteoclasto
Cellula di grandi dimensioni che partecipa al
processo di riassorbimento del tessuto osseo e
induce la solubilizzazione dei sali di calcio e
fosforo.
Osteocondrite giovanile
Infiammazione di un’epifisi (osso) nei bambini e
negli adolescenti. La causa precisa è sconosciuta;
tuttavia questa forma sembra essere conseguente
all’interruzione dell’irrorazione sanguigna dello
osso. Esistono molti altri tipi diversi di osteocon-
drite giovanile, ognuno dei quali colpisce ossa
diverse del corpo.
L’osteocondrite giovanile causa dolore e
indolenzimento localizzati e, se l’epifisi fa parte di
un’articolazione, determina limitazione del
movimento. L’infiammazione causa rammollimen-
to dell’osso, che può provocare deformità a causa
della pressione circostante. Le radiografie della
zona colpita mostrano un aspetto chiazzato e
l’appiattimento dell’osso.
Per alleviare il dolore e ridurre il rischio di
deformità si può procedere a immobilizzazione
mediante un apparecchio ortopedico o ingessatura.
Di solito, l’osso si rigenera nel giro di tre anni e si
indurisce nuovamente. Tuttavia, in molti casi, la
deformità è permanente e accresce la probabilità di
sviluppo di artrosi in un’epoca successiva della
vita.
Osteodistrofia
Malattia generalizzata delle ossa, causata da
un’alterazione relativa al metabolismo corporeo. Ne
sono esempi l’osteomalacia, il rachitismo, e
l’osteoporosi quando non sia indotta dallo
invecchiamento ma da problemi ormonali, come la
malattia di Cushing o dall’assunzione eccessiva di
farmaci corticosteroidi.
Di solito, se la causa primaria può essere eliminata,
l’osteodistrofia è reversibile.
Osteofita
Escrescenza localizzata di osso che si forma al
margine di un’articolazione. Gli osteofiti, caratteri-
52
stici dell’artrosi, sono in parte responsabili della
deformità e della riduzione di movimento delle
articolazioni colpite.
Osteolisi
Progressiva distruzione del tessuto osseo, per cui
alla fine rimane soltanto la trama connettivale. Il
termine viene anche usato per indicare il processo
di decalcificazione dell’osso.
Osteomielite
Infezione dell’osso e del midollo osseo, in genera a
causa di batteri. Può colpire qualsiasi segmento
osseo; è più frequente nei bambini e interessa
soprattutto le ossa delle braccia, delle gambe e le
vertebre. Di solito, negli adulti interessa la pelvi e
le vertebre. Nei paesi industrializzati un’alimenta-
zione adeguata e una resistenza generalmente
elevata alle infezioni hanno reso questa malattia,
che può essere acuta o cronica, molto più rara che
in passato.
Osteoporosi
Perdita della matrice tessutale proteica dell’osso,
che rende quest’ultimo fragile e predisposto alle
fratture.
L’osteoporosi è una conseguenza naturale del
processo d’invecchiamento, al unto che intorno ai
70 anni la densità dello scheletro si riduce di circa
un terzo. Tuttavia, per ragioni ormonali, questa
forma colpisce più le donne che gli uomini. Inoltre,
per motivi sconosciuti, l’osteoporosi è più frequente
negli individui di razza bianca rispetto a quelli di
razza africana.
In condizioni normali l’osso riduce progressiva-
mente la propria densità con l’invecchiamento; le
donne sono particolarmente predisposte all’osteo-
porosi dopo la menopausa perché le ovaie non
producono più estrogeni, ormoni che contribui-
scono a conservare la massa delle ossa.
Osteosintesi
Il termine può indicare sia il procedimento
chirurgico mediante il quale si riaccostano due
frammenti di un osso fratturato utilizzando bulloni,
viti, fili, placche metalliche, ecc., sia un particolare
tipo di intervento con cui si riduce l’anchilosi di
un’articolazione.
P
Panico, attacchi di
Breve periodo di ansia acuta, spesso dominato da
una forte paura di morire o di perdere la ragione.
Attacchi di panico si verificano dapprima in modo
imprevedibile, ma tendono poi a essere associati ad
alcuni luoghi, per esempio a u supermercato
affollato o a un ascensore di dimensioni ridotte.
I sintomi compaiono improvvisamente e, in genere,
sono costituiti da sensazione di difficoltà del
respiro, dolore al petto, palpitazioni, sensazione di
testa vuota, sudorazione, tremore e svenimento.
Spesso, sono accompagnati da esacerbati da
iperventilazione che causa sensazione di formicolio
e da sentimenti di depersonalizzazione e distacco
dalla realtà.
Paralisi
Parziale o completa perdita del movimento
volontario causata dall’incapacità di controllare uno
o più muscoli. La debolezza, piuttosto che la
perdita completa del movimento, viene spesso
chiamata paresi. La paralisi può essere temporanea
o permanente e colpire una vasta gamma di
muscoli: da un piccolo muscolo facciale a molti dei
principali muscoli del corpo. L’incapacità a
muovere la parte colpita può essere associata a
perdita della sensibilità.
Paranoia
Forma caratterizzata principalmente dalla
fissazione che gli individui o gli eventi siano in
qualche modo collegati al soggetto. Questo termine
viene anche usato correntemente per indicare il
senso di persecuzione avvertito da un individuo.
Una persona paranoica costituisce gradualmente
un’elaborata struttura di convinzioni basate
sull’interpretazione di osservazioni o eventi causali.
Temi tipici sono la persecuzione, la gelosia,
l’amore e la mania di grandezza (convinzione di
avere posizione e poteri superiori).
Paraplegia
Paralisi delle gambe e, talvolta, di parte del tronco;
spesso è accompagnata da perdita della sensibilità e
del controllo urinario.
La paraplegia è conseguente a una lesione nervosa
nell’encefalo o nel midollo spinale. Di solito, è
causata da un incidente automobilistico, da un
trauma sportivo, da una caduta o da una ferita da
arma da fuoco. Gli uomini ne sono vittime in
misura doppia rispetto alle donne; la paraplegia ha
la massima incidenza tra i 19 e i 35 anni.
Parasimpatico
Porzione craniale e sacrale del sistema nervoso
autonomo.
Paradigma
Schema esplicativo accettato in un settore della
scienza da cui scaturiscono regole e spiegazioni
capaci di risolvere in maniera accettabile (anche se
non definitiva) dei problemi conosciuti e pratici.
Parametri
Valori che determinano, in un programma motorio
generalizzato, le caratteristiche di superficie di un
movimento, come la velocità o l’ampiezza.
53
Paratormone (PTH)
Ormone secreto dalle ghiandole paratiroidi, che
causa aumento del tasso ematico del calcio.
Percentuale di transfert
Una misura del transfert; la percentuale totale di
miglioramento o di deterioramento del compito di
criterio prodotto dalla pratica di un altro compito.
Parenchima
Tessuto funzionale di un organo, distinto dalle
strutture accessorie, che sono l’impalcatura (soma)
e lo stato esterno (capsula) che tiene unito l’organo.
Paresi
Paralisi parziale con indebolimento di uno o più
muscoli.
Parestesia
Alterazione della sensibilità cutanea che provoca
intorpidimento o formicolio.
Parkinson, morbo di
Malattia cerebrale che causa tremore muscolare,
rigidità e debolezza. I segni caratteristici sono
tremore, atteggiamento rigido, movimenti lenti e
andatura strascicata e sbilanciata.
Partizione
In matematica, distribuzione di tutti gli elementi di
un insieme in un certo numero di sotto-insiemi, o
classi di equivalenza, in modo tale che ciascun
elemento appartiene ad una ed una sola classe (in
cui nessuna è vuota).
Patogenesi
Processo mediante il quale una malattia o un
disturbo ha origine e si sviluppa. Il termine
patogenesi viene applicato, in particolare, agli
eventi cellulari e funzionali coinvolti in questo
processo.
Patrimonio motorio
E’ una “riserva di movimenti”, un repertorio di
movimenti che può fornire risposte specifiche alla
situazione, già pronte per essere richiamate.
Riguarda le abilità.
Paura
Azione riflessa, del tutto normale, che attiva una
serie di processi fisiologici (aumento delle
catecolamine, del glucosio nel sangue, della
frequenza respiratoria e di quella cardiaca,
dell’acuità visiva e dell’attenzione) diretti a
consentire la difesa verso un pericolo imminente,
reale o anche soltanto percepito come tale.
Pelvi
Cintura ossea posta nella parte inferiore del tronco,
delimitata dal coccige e dal sacro posteriormente,
dalle ossa iliache lateralmente e dalla sinfisi pubica
anteriormente. La pelvi protegge organi quali la
vescica, il retto sia nell’uomo che nella donna e,
inoltre, il condotto deferente nel maschio e l’utero
nella donna.
Percezione
Interpretazione di una sensazione. L’uomo riceve le
informazioni relative all’ambiente attraverso i
cinque sensi: gusto, olfatto, tatto, udito e vista;
tuttavia l’interpretazione di queste informazioni
dipende da altri fattori.
Innanzitutto le informazioni devono essere
organizzate in uno schema. Gli oggetti devono
essere distinti dall’ambiente e riconosciuti come
mobili o immobili. Quindi l’oggetto deve essere
identificato (per esempio, come sedia o amico) ed è
un processo che si basa sulla memoria.
L’interpretazione finale dipende dagli atteggia-
menti, dalle attese e dall’umore dell’individuo in
quel momento. Spesso gli oggetti valutati appaiono
più grandi e un individuo affamato, per esempio,
nota il cibo più rapidamente di uno che abbia
appena mangiato.
Le allucinazioni sono false percezioni che si
verificano in assenza di stimoli sensoriali e
rappresentano un sintomo di malattia psicotica.
Pericardio
Sacco membranoso che racchiude completamente il
cuore e le radici dei grossi vasi sanguigni che
emergono da esso. Il pericardio è formato da due
strati. Lo strato esterno è resistente, anelastico
(rigido) e fibroso, attaccato al diaframma sotto-
stante. Anteriormente bande fibrose lo legano allo
sterno. Lo strato interno è suddiviso in due foglietti;
il più interno è strettamente adesso al cuore mentre
quello esterno è connesso allo strato fibroso. Lo
spazio presente tra le superfici interne lisce di
questi due foglietti viene chiamato spazio
pericardico e contiene una piccola quantità di
liquido che facilita i movimenti del cuore.
Pericardite
Infiammazione del pericardio che in molti casi
provoca dolore toracico e febbre. Oltre all’infiam-
mazione parietale può essere un versamento
(aumento della quantità di liquido) nello spazio
pericardico che separa i due strati lisci del
pericardio. Questo eccesso di liquido può
comprimere il cuore, limitandone l’attività.
Un’infiammazione prolungata può provocare
pericardite costrittiva nel corso della quale il
pericardio si cicatrizza, si ispessisce e si contrae,
interferendo con l’azione del cuore.
Perimisio
54
Tessuto connettivo che circonda un fascicolo mu -
scolare.
Periodo Refrattario Psicologico (PRP)
La latenza di risposta al secondo stimolo di una
coppia molto ravvicinata.
Periostio
Tessuto che riveste le ossa del corpo, tranne la
superficie interna delle articolazioni. Il periostio
contiene piccoli vasi sanguigni che forniscono
sostanze nutritive all’osso sottostante e nervi che
rispondono al dolore causato da un trauma o da una
malattia. Nelle fasi iniziali della guarigione di una
frattura, il periostio produce nuovo osso.
Periostite
Infiammazione del periostio. Solitamente la causa è
un trauma che provoca una compressione diretta
sull’osso. I sintomi della periostite sono costituiti
da dolore, indolenzimento e gonfiore della zona di
osso colpita.
Periostosi
Processo di carattere infiammatorio che interessa il
periostio: può portare alla formazione di un nuovo
osso.
Peritoneo
Sottile membrana secernente un fluido sierico e
che, rivestendo le pareti della cavità addominale e
pelvica, racchiude e avvolge i visceri in queste
contenuti
Pedagogia
Pratica d’intervento normativo che ricerca
un’influenza presso altri in una prospettiva esplicita
di formazione.
Pensiero tattico
È un processo differenziato di pensiero che
conferisce alle azioni individuali, costituite da
procedimenti tecnici integrati e quindi con una
struttura specifica, la qualità di essere dinamiche e
di adattarsi alle situazioni che cambiano
continuamente durante un incontro.
Percezione
Funzione psicofisiologica che permette
all’organismo di percepire ed elaborare le
informazioni, per mezzo degli organi di senso, sullo
stato e le modificazioni dell’ambiente interno ed
esterno.
Periodizzazione
1. È la suddivisione cronologica, secondo il calen-
dario, di un intero ciclo annuale o semestrale di
allenamento in periodi cronologici di minore
lunghezza fatta allo scopo di avere un calendario
delle scadenze della struttura dell’allenamento. Ma
attraverso i cicli si controlla anche lo sviluppo delle
prestazioni, in modo tale che diventa determinabile
il periodo della massima forma sportiva.
2. Suddivisione, nel tempo, del lavoro allenante in
periodi di diversa qualità, quantità ed intensità, in
vista del raggiungimento dello stato di forma in
coincidenza con l'evento agonistico più rilevante
dell'annata agonistica.
Perone
Il più esterno e sottile delle due ossa lunghe della
gamba. detto anche fibula. È molto più sottile
dell’altro osso, la tibia, alla quale decorre parallelo
e a cui è legato a entrambe le estremità dai
legamenti. L’estremità superiore del perone non
raggiunge il ginocchio, mentre quelle inferiore si
estende oltre la tibia formando la caviglia.
La principale funzione del perone è di costituire un
attacco per i muscoli. Tale osso fornisce una scarsa
base di sostegno alla gamba, perciò può essere
prelevato tranquillamente per essere innestato in
altre parti del corpo.
Personalità
Insieme delle caratteristiche, abitudini ed
esperienze di un individuo.
Complesso di sistemi psicofisici che si forma in
virtù della continua interazione fra la dotazione
biologica dell’individuo e le condizioni socio-
culturali in cui essa è inserita. Si esprime in
componenti o condotte a seguito di motivazioni.
Pertinenza
Proprietà di una posizione teorica caratterizzata
dall’adozione di un punto di vista distintivo che lo
differenzia dagli altri.
Peso
Massa di un individuo o di un oggetto, in genere
misurata in chilogrammi (Kg). Il peso è una misura
fisica ordinaria della crescita del bambino. Si
dovrebbero usare bilance precise e un individuo si
dovrebbe pesare ogni giorno, prima di fare
colazione, nudo o indossando sempre la stesa
quantità di indumenti.
Il peso può essere confrontato con diagrammi
standardizzati tenendo conto della statura, dell’età e
del sesso dell’individuo. Se il peso è inferiore
dell’80% del peso standard, in rapporto alla statura,
probabilmente l’alimentazione dell’individuo è
inadeguata a causa di una dieta insufficiente o si è
in presenza di una malattia.
Negli adulti sani, il peso rimane più o meno stabile
perché l’assunzione di calorie attraverso l’alimenta-
zione corrisponde al consumo di calorie necessarie
per compiere tutte le attività dell’organismo. Se
questo equilibrio si altera, si verifica un calo o un
aumento di peso. L’obesità può essere valutata
soprattutto in termini di peso in rapporto alla
statura. Un soggetto viene considerato obeso
55
quando il suo peso supera più del 20% quello
indicato in un diagramma standard peso-statura.
Peso specifico
Chiamato anche densità relativa, è il rapporto tra
densità di una sostanza e quella dell’acqua. Le
sostanze con un peso specifico inferiore a 1 sono
meno dense (“più leggere”) dell’acqua, quelle con
un peso specifico superiore a 1 sono più dense (“più
pesanti”) dell’acqua.
pH
Simbolo comunemente usato per esprimere la
concentrazione dello ione idrogeno. Corrisponde al
logaritmo negativo su base 10 della concentrazione
di quest’ultimo espressa in moli per litro.
Pianificazione dell’allenamento
Si intende la determinazione di obiettivi, contenuti,
strutture e metodi dell’allenamento per la modifica-
zione del livello di prestazione degli atleti in un
arco di tempo definito.
Placca motrice
Giunzione neuromuscolare o mioneurale.
Placebo
Sostanza inerte che ha caratteristiche fisiche
identiche a quelle in un vero farmaco.
Plasma
Parte liquida del sangue.
Plasmolisi
Raggrinzimento di una cellula. quale, ad esempio, il
globulo rosso, dovuto a perdita di acqua per azione
osmotica.
Pleura
Membrana secernente un liquido sieroso che riveste
la parete toracica (pleura parietale), il diaframma
(pleura diaframmatica) e i polmoni (pleura visce-
rale).
Pliometria
Con questo termine di indicano le esercitazioni
nelle quali viene sfruttata la caratteristica del
muscolo prestirato (allungato) di produrre più forza
(a causa della maggiore tensione) in virtù del
riflesso miotatico (riflesso di difesa del muscolo
stirato) e delle caratteristiche degli elementi elastici
in serie al muscolo stesso (compresa la parte
connettivale). Si tratta prevalentemente di esercizi
di ammortizzamento e rimbalzo durante i quali
viene contrastata l’energia cinetica del corpo,
normalmente aggravata dalla forza di gravità. I
multibalzi, i salti dall’alto in basso con rimbalzo,
ecc. applicano forti sollecitazioni di tipo
pliometrico, le quali sono, in misura
progressivamente minore, presenti nei balzi, nella
corsa balzata, nella corsa ad ostacoli, nella corsa,
ecc. (Ottoz)
Pneumotorace
Ingresso di aria nella cavità toracica.
Policitemia
Aumentata produzione di globuli rossi.
Ponti trasversali
Sporgenze laterali dei miofilamenti spessi della
struttura dei sarcomeri muscolari, costituite dalle
teste delle molecole di miosina.
Posizione di Adam
Posizione usata per determinare se la scoliosi è
strutturale o funzionale.
Dalla stazione eretta il soggetto inclina il tronco in
avanti lasciando penzolare gli arti superiori. Da
dietro si osserva il dorso. Se non c’è allineamento
orizzontale tra le due scapole si tratta di scoliosi
strutturale.
Potenza
È la capacità del sistema neuromuscolare di
produrre il massimo impulso di forza in un dato
periodo di tempo. Il tempo di applicazione
dell’impulso dipende dalla resistenza contro la
quale l’atleta deve lavorare e dall’organizzazione
dell’accelerazione.
Potenziale d’azione
Attività elettrica che insorge in una fibra muscolare
o in una cellula nervosa durante l’eccitamento.
Potenziale elettrico
Tensione, o pressione, elettrica, misurabile attra-
verso la capacità di produrre effetti elettrici, ad
esempio, tra l’interno e l’eterno di una cellula).
Potenziale membranario di riposo
Differenza di potenziale elettrico vigente tra
l’interno e l’esterno di una cellula (cioè tra i due
versanti della membrana cellulare) allo stato di
riposo.
Potenziale postsinapitoco eccitatorio (EPSP)
Modica e transitoria ipopolarizzazione della mem-
brana di un neurone postsinaptico.
Potenziale postsinaptico inibitorio (IPSP)
Modica e transitoria iperpolarizzazione della mem-
brana di un neurone postsinaptico.
Prassema
Condotta motoria di un giocatore interpretata come
un segno in cui il significante è il comportamento
osservabile ed il significato il progetto tattico
corrispondente tale come è stato percepito.
56
Prasseogramma
Rappresentazione grafica della sequenza degli atti
motori successivamente realizzata da un individuo
o un gruppo che esegue un compito motorio.
Prasseologia motoria
Scienza dell’azione motoria, particolarmente delle
condizioni, dei modi di funzionamento e dei
risultati dall’attuazione di quest’ultima.
Prassia
Sequenza di comportamenti motori realizzata da un
soggetto che interviene in una situazione motoria e
considerata come l’unità di base dell’azione
osservata.
Prassico
Che si riferisce alla prassia motoria, all’azione
motoria.
Pratica
Schematicamente può essere definita come
quell’attività di preparazione e ripetizione di un
compito o di un’azione motoria che permette di
raggiungere e mantenere un dato livello di
prestazione.
Pratica aleatoria
Sequenza di pratica nel corso della quale compiti di
parecchie classi sono vissuti in ordine aleatorio
durante prove successive.
Pratica costante
Sequenza di pratica nella quale una variazione
unica di una determinata classe del compito è
sperimentata.
Pratica del recupero
Pratica del recupero, nella memoria a lungo
termine, del programma motorio e dei parametri; è
facilitata dalla pratica aleatoria.
Pratica di massa
Organizzazione della pratica nella quale la quantità
di riposo tra le prove è breve in rapporto alla loro
durata.
Pratica distribuita
Pianificazione della pratica nella quale la quantità
di riposo tra le prove è lunga in rapporto alla durata
della prova.
Pratica in blocco
Una sequenza pratica nella quale un compito dato è
praticato su numerose prove successive.
Pratica mentale
Una procedura di pratica nella quale l’allievo
immagina le azioni riuscite senza pratica fisica
manifesta.

Pratica parziale
Una procedura nella quale un’abilità complessa è
divisa in elementi che sono praticati separatamente.
Pratica parziale progressiva
Una procedura nella quale le parti dell’abilità sono
progressivamente integrate nelle unità più
importanti che si avvicinano all’azione completa.
Pratica variabile
Una pianificazione della pratica nella quale sono
praticate numerose variazioni di una classe di
azioni.
Preagire
Realizzare una preazione, cioè una sequenza
motoria (comportamenti, posture) in cui l’obiettivo
è la preparazione più efficace possibile di un’azione
motoria imminente.
Preazione
Processo essenziale di semiotricità realizzata da
uno o parecchi praticanti in cui l’azione motoria
preparatoria mira a creare o ad imporre le
condizioni più favorevoli ai loro prossimi atti di
gioco.
Precisione del feedback
Il livello di precisione con il quale il feedback
descrive il risultato del movimento.
Predizione
Processo che consiste nel servirsi delle attitudini
delle persone per stimare il loro successo probabile
nelle diverse occupazioni o nello sport.
Prensione
È il gesto che permette la presa di un oggetto. È
esplorazione e, pertanto, mette in azione la struttura
spazio-temporale del soggetto del quale impegna,
d’altra parte, la maturazione percettiva e motoria.
Preparazione a lungo termine alla gara
Pianificazione, organizzazione e realizzazione, in
vista di una gara specifica, di misure fondamentali
che riguardano l’allenamento, la preparazione
psicologica, l’assistenza medica, l’impostazione
dell’ambiente sociale dell’atleta, la struttura dei
carichi di gara per l’arco di uno o più anni, allo
scopo di ottenere le massime prestazioni proprio in
occasione di tale gara.
Preparazione asimmetrica
Preparazione in cui prevale l’esercizio dell’arto
dominante.
Preparazione generale
È basata sugli esercizi di preparazione generale, che
sono tutti quegli esercizi che hanno lo scopo di
57
garantire la salute e lo sviluppo funzionale generale
dell’atleta. Oltre ad assicurare uno sviluppo
armonico dell’organismo, nel quale non sono
migliorate qualità particolari proprie dello sport o
della disciplina sportiva praticata, possono anche
promuovere un inizio della preparazione ad esse,
ma non è il loro scopo principale.
Preparazione generale ausiliaria
Utilizza esercizi della preparazione ausiliari che
sono quegli esercizi che prevedono azioni motorie
dirette ad allenare l’organismo alla preparazione
specifica.
Preparazione immediata alla gara (PIG)
Si intende l’ultima sezione dell’allenamento (del
ciclo d’allenamento) e dell’applicazione di misure
speciali per la preparazione alle condizioni concrete
della gara più importante della stagione, che ha lo
scopo di mettere gli atleti in condizioni di
trasformare la capacità di prestazione da loro
acquisita nel processo d’allenamento a lungo
termine, in prestazioni sportive massime in un
momento determinato in precedenza, e nelle
condizioni d’orario, climatiche e organizzative del
luogo di gara.
Preparazione psicologica
Si intende tutta quella serie di esercizi-
aggiustamenti a breve termine che portano l'atleta
ad un'autoregolazione fine del livello di attivazione
e al raggiungimento di uno stato di concentrazione
adeguato per affrontare la gara.
Preparazione simmetrica
Preparazione in cui è previsto un impegno
distribuito equamente fra l’arto dominante e arto
controlaterale.
Preparazione specifica
La preparazione specifica viene garantita da tutti
quegli esercizi che per la loro struttura, per loro
intensità e la loro durata si avvicinano il più
possibile alla struttura dell’attività di gara, e che
costituiscono la percentuale maggiore dell’allena-
mento degli atleti qualificati.
Presa d’informazione psicosemantica
Si intende quella presa d’informazione che mira ad
estrarre dalla situazione il significato di ciò che sta
accadendo in funzione della scelta e della messa in
atto di un’azione opportuna. Ad esempio, un
giocatore di calcio dovrà capire dalla disposizione
dei giocatori in campo quale strategia di gioco sta
utilizzando la squadra avversaria e che contrattacco
ha più probabilità di riuscita.
Presa d’informazione psicosensomotoria
Si intende quella presa d’informazione che mira ad
assicurare un’interazione ottimale tra azione
motoria e ambiente: ad esempio, lo sguardo a bordo
vaca consente di valutare la distanza ideale per
eseguire la virata a capriola.
Pressione
Forza per unità di superficie.
Pressione arteriosa
Pressione con la quale il sangue circolare nelle
arterie. Si distingue una pressione massima, che
corrisponde alla sistole cardiaca (fase di contra-
zione del cuore), e una minima, che corrisponde
alla diastole cardiaca (fase in cui il cuore si rilascia
e si riempie di sangue).
È dimostrato che l’allenamento fisico è in grado di
ridurre la pressione arteriosa e la tendenza della
stessa ad aumentare sotto sforzo.
Pressione idrostatica
La forza per unità di superficie esercitata da una
colonna d’acqua di altezza determinata.
Pressione parziale
Pressione esercitata da un singolo gas presente in
una miscela di gas o in un liquido.
Prestazione sportiva
Unità tra esecuzione e risultato di un’azione o di
una successione complessa di azioni sportive, che
viene misurata o valutata in base a precise norme,
che sono socialmente stabilite.
Principio del carico
Un principio del carico è una regola di validità
generale, essenziale e a carattere vincolante, che va
seguita nell’impostazione del processo di
formazione fisico-motoria e sportiva, e che viene
ricavata dai risultati delle ricerche pedagogiche,
psicologiche e di biologia dello sport. (P. Tschiene)
Principio dell’allenamento
Massima generale dell’allenamento che, sotto
forma di enunciazione generalizzata, contiene il
rapporto tra condizioni, attività ed effetti
dell’allenamento, costituisce una base conoscitiva
(componente cognitiva) e rappresenta un’indica-
zione pratica fondamentale come elemento
regolatore (linea guida) dell’attività d’allenamento
(componente regolativa).
Principio della U inversa
Legge secondo la quale un aumento del livello di
veglia non migliora la prestazione che solamente
fino ad un certo punto, oltre il quale essa la
deteriora. (Schmidt)
Problema della novità
È il problema delle teorie dei programmi motori
semplici che non possono rendere conto della
produzione di movimenti nuovi, non praticati.
58
Problema dell’immagazzinamento
Il problema delle teorie dei programmi motori
semplici riguardanti la loro incapacità a rendere
conto delle importanti capacità di immagazzina-
mento che saranno necessarie per il numero quasi
illimitato di movimenti.
Processi mentali
Si intendono tutti quei meccanismi che il cervello
umano mette in atto per recuperare le informazioni
dall’ambiente (interno o esterno), per analizzare e
comparandole con altre già precedentemente
memorizzate, per decidere (in funzione degli scopi
che si pone) la risposta motoria da emettere (o per
decidere di non emettere nessuna risposta), per
programmare la risposta stessa e per controllarne
l’esecuzione. Secondo questa prospettiva il gesto
sportivo può essere analizzato nell’ottica dell’impe-
gno mentale che richiede ogni singola fase del
processo e nell’ottica dell’ottimizzazione di tutti gli
stadi mentali che vanno dalla presa d’informazione
all’esecuzione effettiva del gesto.
Progesterone
Ormone secreto dall’ovaio (corpo luteo) che
promuove e mantiene il trofismo dell’utero e delle
ghiandole mammarie specialmente durante la
gravidanza.
Programma motorio
1. Può essere definito come un programma
esecutivo, composto da comandi motori più corti
detti “subroutine” o sottoprogrammi, capace di
pianificare la produzione di un movimento o di una
sequenza di movimenti anche in assenza di
informazioni di ritorno sull’esecuzione in via di
svolgimento. Esso, dunque, è visto come una
organizzazione predeterminata dell’azione che
permette di far partire e di controllare una sequenza
di operazioni ben definite e coordinate in vista
dell’ottenimento di un certo risultato.
2. Struttura localizzata centralmente che definisce i
dettagli essenziali di un’azione motoria; è analogo
al generatore del “pattern” centrale. (Schmidt)
3. Insieme di trasformazioni necessarie a tradurre il
codice in cui è stata selezionata la risposta in un
“linguaggio” (o formato) adeguato al controllo dei
movimenti. (Klapp, Greim, Marshburn).
Programmi a tempo
Si tratta di programmi motori, che pianificano la
produzione di quei movimenti semplici, nei quali
l’unica condizione richiesta è il maggiore o minore
tempo di esecuzione (comunque mai superiore ai
200 msec.).
Programma motorio generalizzato
È una rappresentazione mnemonica di una classe di
azioni che può essere pensata come un gruppo di
risposte che posseggono lo stesso pattern; vi può
essere un unico programma per le molte maniere di
lanciare una palla, modificato poi da specifiche
istruzioni, come ad esempio sulla velocità di lancio.
Programmazione dell’allenamento
Consiste nel definire il programma, ossia il quadro
di riferimento, la strategia di come e quando volete
raggiungere l’obiettivo principale ed i sotto-
obiettivi di ogni tappa di lavoro.
Programma motorio
Programma esecutivo che contiene la produzione di
uno o di una sequenza di movimenti, anche in
assenza di informazioni di ritorno. È selezionato dai
meccanismi decisionali e organizza in maniera
gerarchica e sequenziale la messa in atto di una
serie di comandi, più corti e fissi, chiamati
“subroutine” (sottoprogrammi).
Propriocettori
1. Organi recettori sensibili agli stimoli che
insorgono nell’interno di un organo (nel muscolo
informano i centri nervosi del suo grado di
tensione, dei suoi movimenti, ecc.). Informano i
centri nervosi superiori del corpo della posizione e
dell’atteggiamento del corpo e delle sue parti.
(Knebel)
2. Apparati neuronali recettori specializzati nel
rilevare ed elaborare l’informazione quando
riguardano la posizione del corpo nello spazio e lo
stimolo nasce all’interno dell’organismo; sono
propriocettori i recettori dei muscoli (fusi
neuromuscolari), dei tendini (corpi tendinei del
Golgi) e delle articolazioni (recettori articolari).
(Nicoletti)
Propriocezione
1. Informazione sensoriale proveniente dall’interno
del corpo, risultante dal senso della posizione e dei
movimenti; è similare alla chinestesia. (Schmidt)
2. Processo di riflessi classificati in base alle
caratteristiche dei recettori dell’organismo; i
propriocettori possono essere considerati come
forme speciali degli enterocettori i quali hanno il
compito di informare sulla posizione globale del
corpo e delle singole estremità. In particolare ne
fanno parte i recettori della tensione e della
pressione dei muscoli, tendini e legamenti, come
pure i recettori dei labirinti. Hanno un ruolo
importante nella motricità. (Manno)
Procedimento sperimentale
È un metodo per comprendere il comportamento
che mette l’accento sui principi comuni agli
individui. (Schmidt)
Prossemia (o prossemica)
Disciplina scientifica che studia l’organizzazione
significante dello spazio delle differenti specie
59
animali e particolarmente della specie umana.
(Parlebas)
Proteina
Composto organico costituito da aminoacidi. È uno
dei principali substrati alimentari per gli animali.
Psicocinetica
Metodo di educazione fisica di base ad orienta-
mento detto “psicomotorio” elaborato e proposto da
Jean Le Boulch.
Psicologia dello sport
Settore che mette l’accento sulle applicazioni alla
prestazione sportiva delle scoperte e dei principi
psicologici.
Psicomotricità
Campo e natura delle pratiche corrispondenti alle
situazioni psicomotorie.
Pubertà
Periodo dello sviluppo fisico da bambino a giovane
che attraverso determinati adattamenti dei sistemi
di ghiandole a secrezione interna (ipofisi, ghiandole
sessuali, ghiandole surrenali, pancreas) permettono
la maturazione sessuale e lo sviluppo delle caratte-
ristiche sessuali secondarie.
Punto (del punteggio)
In un gioco a punteggio (score) il punto del
punteggio è il numero di punti aggiunti al
punteggio di un giocatore o di una squadra quando
una interazione di punteggio è riuscita.
Q
Qualità psichiche
Qualità che riguardano i procedimenti della
esperienza (ad esempio: ricordare, pensare, sentire)
come processi inconsci o interni e per le
caratteristiche della personalità. Per qualità si
intende una sorta di stato naturale non misurabile e
non quantificabile se non limitatamente.
Qualità volitive
Gruppo di qualità psichiche, quali le qualità di
regolazione della volontà nel processo di
regolazione dell’azione. Queste direzioni svolgono
un ruolo molto importante nella regolazione
dell’esecuzione.
Quantità di allenamento
Componente del carico di allenamento che è
costituito dal numero e quantità di elementi che
sono previsti nelle diverse dimensioni dell’allena-
mento, unità, microcicli, macrocicli, sviluppati ed
assolti nella pratica dell’allenamento.

Questionario sociomotorio
Ha come scopo quello di evidenziare la struttura
psicosociale "nascosta" dei gruppi, e di tradurlo n
termini oggetti e quantitativi, entro i limiti di un
contesto essenzialmente qualitativo. Lo strumento
consis te nel chiedere ai membri di un gruppo di
indicare in ordine di preferenza i compagni con i
quali desidererebbero associarsi o non associarsi
per un'attività specifica.
Quoziente respiratorio à vedi Rapporto
di scambio respiratorio (R)
compiti difficili nei quali il soggetto di impegna. E'
l'aspirazione a raggiungere, in una competizione,
uno scopo conforme a norme d'eccellenza. Il
bisogno di realizzazione rinvia alla motivazione di
competenza, spingendo l'individuo verso le
situazioni che gli permettono di mostrare il suo
valore attraverso le sue capacità. Questa
propensione si traduce con l'espressione di un
profondo sentimento di fierezza quando si riesce e
con una perseveranza ben marcata di fronte
all'insuccesso.
Reazione di innesco
Una reazione ad una perturbazione che è flessibile,
benché più rapida della risposta M3, con una

R
latenza da 80 a 120 millisecondi.

Recettore
Organo di senso atto a rispondere a stimoli di varia
Raggruppamento per la pratica
natura.
L’operazione di separazione degli allievi in gruppi
relativamente omogenei per rendere la pratica più
Recettori articolari
facile ed efficace.
Organi di senso situati nelle articolazioni; sono
implicati nella chinestesia.
Rapidità
Presupposto della prestazione a determinante
Rendimento
coordinativo-cindizionale che permette di reagire a
Rapporto, espresso come percentuale, tra il lavoro
stimoli o di elaborare informazioni in tempi
prodotto e la spesa energetica necessaria per otte-
brevissimi e di eseguire movimenti o azioni motorie
nerlo.
in condizioni facilitate e/o tipiche di una disciplina
sportiva o di uno sport con la massima intensità di
Resistenza
movimento, nelle quali grazie alla durata
1. Capacità condizionale che, sulla base del livello
estremamente breve del carico è escluso che la
individuale della capacità di forza e di rapidità,
prestazione sia limitata dalla fatica.
garantisce, tanto in gara che in allenamento, la
sollecitazione prolungata efficace dell’apparato
Rapporto di scambio respiratorio
muscolare ad un livello d’intensità il più possibile
Rapporto tra il volume di anidride carbonica pro-
elevato e la precisione sia tecnica che tattica al
dotta dall’organismo in un determinato intervallo di
livello qualitativo raggiunto per tutta la durata del
tempo e il volume di ossigeno consumato nello
carico richiesta (distanza, durata della partita o del
stesso periodo.
combattimento, ripetizioni del movimento, ecc.).
Limita la diminuzione della prestazione prodotta
Rappresentazione del movimento
dalla fatica.
Quella parte delle rappresentazioni interne delle
2. La capacità di prestazione di resistenza è data
azioni di movimento, riprodotta o in grado di essere
dall’insieme dei processi psicofisici che garan-
riprodotta coscientemente, sulla base di percezioni,
tiscono il più a lungo possibile l’equilibrio dei
per lo più verbalizzabili, collegate a sensazioni
processi biologici e psichici in carichi elevati e che
motorie, non necessariamente consce, solo
interessano vasti settori del corpo.
indirettamente verbalizzabili (anche attraverso
3. Capacità di un muscolo, o di un gruppo musco-
metafore).
lare, di eseguire contrazioni ripetute contro un
à vedi Immagine motoria
carico leggero per un lungo periodo di tempo.
Reafferenza
Resistenza alla forza
È il flusso dei messaggi che ritornano al punto di
1. Capacità condizionale che permette di realizzare
partenza per retroazione ad ogni stadio
impulsi notevoli di forza per tutta la durata richiesta
dell’elaborazione delle informazioni sinaptiche
dal carico, mantenendo al minimo la differenza tra
afferenti; confronta l’emissione e l’esecuzione di
forza massima esprimibile e impulso medio di forza
ordini rendendo possibile la correzione.
realizzato. I rapporti tra la componente di forza e
quella di resistenza variano da disciplina a disci-
Realizzazione (bisogno di, motivazione di)
plina e sono condizionati da caratteristiche indivi-
Chiamato anche bisogno di riuscita, indica la
duali.
tendenza a ricercare il successo realizzando dei

60
2. È la capacità dell’organismo di opporsi alla fatica
durante prestazioni di forza e di durata.
Resistenza cardiorespiratoria
La capacità che i polmoni hanno di captare, e il
cuore di trasportare, quantità adeguate di ossigeno
ai muscoli entrati in azione, in modo da permettere
attività che coinvolgono grandi masse muscolari
(ad esempio, corsa, nuoto, ciclismo) e che vengono
sostenute per un lungo periodo di tempo.
Restringimento percettivo
Il restringimento del campo d’attenzione con
l’aumento del livello di veglia.
Rete della(e) comunicazione(i) motoria(e)
Grafo di un gioco sportivo in cui i vertici
rappresentano i giocatori ed in cui gli archi
simbolizzano le comunicazioni e/o le contro-
comunicazioni motorie autorizzate dalle regole di
questo gioco.
Rete dei cambiamenti di ruoli sociomotori
Grafo in cui i vertici rappresentano i ruoli
sociomotori di un gioco sportivo e in cui gli archi
simbolizzano le possibilità di passaggio da ruolo a
ruolo autorizzati dalla regola.
Rete dei cambiamenti di sotto-ruoli sociomotori
Grafo in cui i vertici rappresentano tutti i sotto-ruoli
sociomotori identificabili di un gioco sportivo ed in
cui gli archi simbolizzano i passaggi da sotto-ruolo
a sotto-ruolo autorizzati dalla regola.
Rete delle interazioni di punteggio
Grafo di un gioco sportivo che rappresenta tra tutti i
giocatori l’insieme delle interazioni si scambio di
cooperazione e/o di opposizione previsti dalla
regola.
Reticolo sarcoplasmatico
Reticolo di tubuli e vescicole che circonda le mio-
fibrille.
Riapprendimento
Processo attraverso il quale si cambiano nelle loro
caratteristiche fondamentali modelli di comporta-
mento e di movimento già esistenti. Esso è
necessario per rimuovere errori stabilizzati nel
movimento e per imparare nuove tecniche di
movimento più efficaci.
Riflessi
Risposte stereotipate, involontarie, e generalmente
rapide, agli stimoli.
Riflesso da stiramento
All’interno delle strutture muscolari sono situati i
fusi neuromuscolari, recettori posti in parallelo al
61
muscolo, che si allungano quando lo stesso viene
allungato e si afflosciano se si contrae.
Quando il muscolo viene stirato da un movimento
brusco ed improvviso, i fusi neuromuscolari
provocano un’attivazione, in via riflessa, dei
neuroni motori spinali che fanno contrarre il
muscolo, il quale si oppone in questo modo allo
stiramento.
Riflesso inverso da stiramento
Uno stiramento eccessivo del muscolo stimola gli
organi del Golgi (recettori situati in serie al
muscolo), la cui eccitazione provoca una riduzione
del motoneurone facendo rilasciare il muscolo.
Riflesso nervoso
Risposta automatica indotta dalla stimolazione di
un recettore.
Rinforzo intermittente
Una pianificazione del rinforzo nella quale il
feedback è dato solo occasionalmente.
Ripetizioni
In un programma di allenamento intervallato, il
numero di episodi di lavoro compresi in una serie.
Per esempio, il correre 6 volte 200 metri costituisce
una serie di sei ripetizioni.
Riserva alcalina
Quantitativo di bicarbonato (base) disponibile nel
corpo per il tamponamento delle variazioni del pH.
Riserva attuale di adattamento (RAA)
È quella riserva di energia di adattamento che offre
all’organismo la possibilità di un adattamento
temporaneo, ma abbastanza stabile, a condizioni
estreme che richiedono la massima intensità del suo
funzionamento. Per quanto riguarda le condizioni
dell’attività sportiva, ciò vuol dire che l’organismo
è sempre pronto a rispondere (reagire), con
adeguate trasformazioni di adattamento e con il
passaggio ad un nuovo livello della capacità di
lavoro muscolare, ad un’elevata iperfunzione
motoria.
Riserva di frequenza cardiaca (FCR)
Differenza fra frequenza cardiaca in riposo e
frequenza cardiaca massima.
Riscaldamento
È l’insieme delle attività preliminari che concorro-
no a stabilire lo stato ottimale di preparazione fisica
e psichica necessario ad una pratica intensa. Il
riscaldamento gioca un ruolo essenziale nella
prevenzione degli incidenti. Se esistono disaccordi
quanto alla sua utilità, tuttavia si osserva la sua
costanza nella pratica dell’attività fisica e
soprattutto sportiva.
Riserva attuale di adattamento (Raa)
1. In ogni momento l’organismo possiede la
possibilità di rispondere con cambiamenti adattativi
alle sollecitazioni esterne e di passare ad un nuovo
livello funzionale delle sue capacità motorie.
L’ampiezza di questa possibilità, o riserva di
adattamento ha un limite superiore, di natura
genetica, ma dipende, in gran parte dal livello
assoluto di trasformazioni di adattamento al quale si
trova l’organismo. Per cui l’atleta avrà una riserva
attuale di adattamento differente a seconda dei
periodi del suo allenamento, e tra atleti con diverse
anzianità di allenamento si troveranno anche
Routine pre-gara
Si intende un insieme integrato di pensieri, azioni e
immagini che si attivano in modo coerente prima
della prestazione.
Ruolo sociomotorio
Classe di comportamenti motori associata, in un
gioco sportivo, ad uno statuto sociomotorio preciso.
Ogni ruolo sociomotorio è collegato ad uno ed uno
solo statuto che ne codifica l’attuazione.

S
diverse riserve di adattamento. Ne deriva che forza,
durata e volumi necessari per la completa
realizzazione della Raa hanno valori ben precisi. Se
questi sono inferiori al necessario la Raa non si
Saccade
realizzerà, se sono maggiori si avrà un eccessivo
Rapidissimo movimento oculare di esplorazione
esaurimento delle possibilità di riserva, e in
visiva che procede per salti.
ambedue i casi l’allenamento sarà scarsamente
efficace.
Sacco di Douglas
2. Potenzialità e/o limiti che intercorrono fra lo
Sacca di tela gommata usata per la raccolta di gas
stato attuale delle capacità di prestazione di un
espirati. Attualmente vengono usati, a tale scopo,
soggetto e le presupposte condizioni limite di
palloni meteorologici di gomma.
adattamento. (Manno)
Sarcolemma
Risparmio di glicogeno
Membrana della cellula, o fibra, muscolare.
Diminuita utilizzazione del glicogeno che si
verifica quando sono utilizzabili (e vengono usati)
Sarcomero
altri combustibili per l’attività fisica. Se, ad
Unità strutturale della miofibrilla, compresa tra due
esempio, viene usato grasso i quantità maggiore del
linee Z; è la più piccola unità contrattile del
normale, si “risparmia” glicogeno; quest’ultimo
muscolo scheletrico.
sarà quindi più a lungo disponibile.
Sarcoplasma
Risposta motoria
Protoplasma della cellula, o fibra, muscolare.
E’ il risultato finale di processi e operazioni di
trattamento dell’informazione che presiede alla sua
Scambio velocità-precisione
esecuzione.
La tendenza della precisione a diminuire con
l’aumento della velocità o della rapidità del
Risposta M1
movimento.
Riflesso monosinaptico di stiramento in cui la
latenza è da 30 a 50 millisecondi.
Schema
1. Può essere descritto come una regola generale
Risposta M2
che rappresenta tutte le relazioni tra le diverse
Riflesso di stiramento funzionale polisinaptico in
variabili oggetto del movimento.
cui la latenza è da 50 a 80 millisecondi.
2. Regola che lega i diversi risultati dei membri di
una classe d’azione ai parametri che determinano il
Risposta M3
risultato.
Risposta volontaria di tempo di reazione, la cui
latenza è da 120 a 180 millisecondi.
Schema corporeo
Si intende l’immagine tridimensionale che ciascuno
Ritmo
ha del proprio corpo, non solo per quanto riguarda i
È l’accentuazione dinamica delle componenti di
segmenti che lo costituiscono ma anche per la loro
una sequenza, il cui ordine è determinato da uno
reciproca rappresentazione nello spazio.
schema temporale richiesto o scelto dallo stesso
individuo. Le componenti di una sequenza motoria
Schema di riconoscimento
che possono essere disposte in modo tale da
Ha in genere la funzione di stabilire se l’atto
formare delle strutture ritmiche sono tutte quelle
desiderato è stato eseguito. Se ciò non accade, lo
abilità motorie riconoscibili e delimitabili nello loro
schema di rievocazione deve essere modificato,
espressioni spaziali, temporali ed energetiche.
essendo lui a generare le caratteristiche specifiche

62
dell’atto. Essendo nuova la maggior parte degli atti,
le caratteristiche devono essere interpolate dalle
esperienze precedenti, ed è facile che non siano
esatte, specie nelle prime fasi di sviluppo dello
schema.
Schema di rievocazione
Questo schema viene costruito nella memoria in
base alle esperienze passate, e viene estratto dal
rapporto tra condizioni iniziali, caratteristiche della
risposta ed esito effettivo. Ogni volta che il
soggetto esegue un atto, viene determinato questo
rapporto, e con l’esercizio si ha l’astrazione, che
viene continuamente aggiornata. Una volta
stabilitosi lo schema, i soggetti possono produrre
nuovi atti (atti, cioè, mai prodotti prima nella stessa
identica forma), richiamandolo in base alle
condizioni iniziali e all’esito voluto. Esso produce
allora le caratteristiche del nuovo atto.
Schema tattico
Giocatori e pallone circolano e agiscono
conformemente ad indicazioni stabilite in anticipo
per realizzare un compito ben preciso dell’attacco o
della difesa.
Scienza dell’allenamento
Parte della scienza dello sport che, in una visione
interdisciplinare, si occupa della descrizione e
dell’analisi delle prestazioni sportive e delle loro
condizioni, come anche della spiegazione e di un
agire efficiente in allenamento ed in competizione.
Score (punteggio)
Totale variabile dei punti attribuiti ad un giocatore
o ad una squadra in funzione delle sue interazioni
di punteggio riusciti nel corso del gioco.
Scossa muscolare
Breve periodo di contrazione del muscolo, seguita
da rilasciamento, in risposta ad un singolo stimolo
(impulso nervoso).
Scripts
Si tratta di strutture cognitive presenti nella mente
degli attori così come in quella degli osservatori. Si
riferiscono a situazioni stilizzate e quotidiane, e
descrivono sequenze stereotipate di eventi in cotesti
specifici.
Secondo fiato
Fenomeno caratterizzato dall’improvvisa transi-
zione da una sensazione penosa di ambascia o di
fatica che si avverte durante la prima parte di un
esercizio prolungato, a quella più confortevole e
meno stressante che si avverte con il proseguire
dell’esercizio.
Semiologia
63
Scienza dei sistemi di segni e dei codici di
comunicazione corrispondenti.
Selezione
È il processo con il quale si individuano persone
dotate di talento e di attitudini favorevoli allo sport,
con l’aiuto di metodi e test scientificamente validi.
Semeiotricità
Natura e campo delle situazioni motorie esaminate
sotto l’angolo della messa in gioco di segni
direttamente associati alle condotte motorie dei
partecipanti.
Semeiotricizzazione
Processo mediante il quale il soggetto agente
impara a tenere conto di un codice che sollecita le
sue condotte motorie (e per estensione, risultato di
questo processo).
Semeiotricizzare
Creare le condizioni perché la persona agente
organizzi le sue condotte motorie in funzione della
presa in considerazione di codici legati alla sua
interpretazione che riflette più o meno la situazione.
Segno
Il segno linguistico è l’associazione di una forma
sonora (il suono percepito) chiamato ancora
significante e di un contenuto semantico (il senso
compreso) chiamato ancora significato.
Senso della palla
La capacità di regolare precisamente il movimento
e l’impegno muscolare sulla base delle percezioni
in compiti motori concreti e nella valutazione della
distanza tra giocatori, la palla e la porta.
Senso della posizione
È la capacità che ha il soggetto di valutare la
rispettiva posizione dei segmenti mobili del suo
scheletro e la loro situazione nello spazio in assenza
di informazioni visive.
Serie
In un programma di allenamento intervallato, un
gruppo di episodi di lavoro e di intervalli di
sollievo.
Serotonina
Neurotrasmettitore eccitatorio.
Shunt
Apertura di un setto che permette un corto circuito
nella circolazione del sangue.
Simulatore
Apparecchio di allenamento che mima le diverse
caratteristiche di qualche compito del mondo reale.
Sinapsi
Il termine sinapsi (dal greco “synapsis”, contatto)
fu coniato da Sherrington (1906) e si riferisce al
punto in cui l’informazione passa da un cellula
nervosa ad un’altra.
La sinapsi è la giunzione tra la terminazione
assonica di un neurone (pre-sinaptico) e i dendriti o
il soma di un altro neurone (post-sinaptico). Le
parti neurali pre-sinaptiche non vengono mai a
diretto contatto con le parti neuronali post-
sinaptiche, anche se la loro relazione spaziale nel
punto di giunzione sinaptica è comunque di
massima vicinanza.
Sistema
È l’insieme dei fattori associati in una inter-
relazione, che esercitano un’influenza sul risultato
previsto. Connessione di elementi in un tutto
organico. Un sistema viene definito come una
classe o insieme di elementi, collegati da un’azione
reciproca immediata: se si esercita un influsso su un
elemento del sistema, ne vengono influenzati anche
gli altri.
Sistema ATP-PC
Sistema anaerobico di fornitura di energia nel quale
l’ATP viene rigenerato a spese della scissione della
fosfocreatina (PC). Questo sistema rappresenta la
risorsa più prontamente disponibile di ATP ad uso
del muscolo. Le attività che vengono svolte con la
massima intensità in un periodo di 10 secondi, o
meno, traggono energia (ATP) da questo sistema.
Sistema dei punteggi (score)
Rete delle riuscite, dei guadagni o dei punti
acquisiti dai giocatori o dalle squadre di un gioco
sportivo, e previsto esclusivamente dal codice di
gioco, tanto nello svolgimento di tutte le possibilità
che nella designazione eventuale dei vincenti o dei
perdenti.
Sistema dell’acido lattico
Sistema anaerobico di fornitura di energia nel qua-
le viene prodotto ATP per scissione del glicoso fino
alla formazione di acido lattico. Esercizi di alta
intensità e di durata compresa tra 1 e 3 minuti
utilizzano energia fornita principalmente da questo
sistema metabolico.
Sistema dell’ossigeno
Sistema energetico mediante il quale l’ATP viene
prodotto quando il substrato combustibile (princi-
palmente glicidi e grassi) viene demolito in
presenza di ossigeno. Questo sistema produce il
maggior quantitativo di ATP, e costituisce la fonte
primaria di energia nelle attività di lunga durata
(resistenza).
64
Sistema di competizione
Si intende l’insieme regolato, per un determinato
periodo di tempo, delle competizioni di uno sport, e
le forme obbligatorie di loro disputa sulla base dei
regolamenti e delle disposizioni di gara.
Sistema di controllo
È un sistema di supervisione a capacità limitata che
si occupa di stabilire le priorità d’elaborazione e le
modalità di analisi, di coordinare le attività dei vari
sottosistemi e di verificare i risultati parziali e finali
del procedimento operativo.
Sistema di controllo a circuito aperto
È quel tipo di controllo nel quale le istruzioni sono
specificate in anticipo e nel quale il programma non
tiene conto degli effetti prodotti durante la
esecuzione stessa.
Sistema di controllo a circuito chiuso
È previsto un meccanismo di riferimento che
definisce uno scopo o valore, un’informazione di
ritorno (feedback) sullo stato del sistema che
computa l’errore rispetto al valore prestabilito, e
delle istruzioni volte a ridurre e ad eliminare
l’errore.
Sistema di controllo di proazione (feedforward)
È quel tipo di controllo anticipatorio che si attua
attraverso l’invio di informazioni che preparano gli
effettori (i muscoli) all’arrivo di un futuro
programma d’azione, e presentano il sistema senso-
riale ad aspettare determinati segnali di ritorno.
Sistema di gioco
La forma generale di organizzazione delle azioni
offensive o difensive dei giocatori, attraverso la
predisposizione di un dispositivo preciso, di certi
compiti - attraverso impieghi e settori - e di certi
principi di collaborazione fra loro.
Sistema di requisiti in uno sport
Si intende l’insieme dei requisiti che vengono
richiesti per ottenere la massima prestazione,
prendendo in considerazione anche il tasso di
sviluppo raggiunto da quello sport.
Sistema di risposta
Si intende l’insieme di quegli stadi del processo
elaborativo che si occupano di decidere se emettere
o no una risposta osservabile, che la programmano
(o ne innescano la messa in atto attivando
programmi già contenuti nella memoria e
definendone le specifiche in funzione della
situazione attuale) e che ne controllano lo
svolgimento (esecuzione) ed il risultato finale.
Naturalmente questo sistema nel cui complesso è
influenzato dagli stadi che lo precedono e li ha a
sua volta predisposti in vista del fine prescritto
(vedi “presa d’informazione”).

Sistema di termoregolazione
È il sistema attraverso il quale l’organismo tende a
mantenere costante la temperatura interna, che è di
circa 37° C. Il “centro termoregolatore” si trova nel
diencefalo. Se la temperatura tende a salire questo
apparato di controllo risponde con la sudorazione e
facendo circolare più sangue a livello cutaneo, se
invece la temperatura tende a diminuire reagisce
provocando delle contrazioni muscolari involonta-
rie (brividi).
Sistema energetico
Sistema metabolico consistente in una serie di
reazioni chimiche che, liberando energia, portano
alla formazione di ATP e di prodotti di rifiuto.
Sistema metabolico muscolare
Insieme di reazioni chimiche che portano alla
formazione di prodotti di rifiuto (cataboliti) e alla
produzione di ATP; per esempio, il sistema ATP-
PC, il sistema dell’acido lattico, il sistema dello
ossigeno.
Sistema nervoso autonomo
Parte del sis tema nervoso autocontrollata, che
regola le attività quali quelle che comportano il
movimento e la secrezione da parte degli organi
viscerali, l’emissione di urina, la regolazione della
temperatura corporea, la frequenza del battito
cardiaco, la secrezione surrenalica, la pressione del
sangue ed altre funzioni ancora della cosiddetta vita
vegetativa.
Sistema nervoso centrale (SNC)
L’insieme del midollo spinale e dell’encefalo.
Sistole
Fase di contrazione, con svuotamento, dei ventri-
coli durante il ciclo cardiaco.
Situazione motoria
Insieme di dati oggettivi e soggettivi caratterizzanti
l’azione motoria di una o parecchie persone che, in
un dato ambiente fisico, realizzano un compito
motorio.
Situazione psicomotoria
Situazione motoria che mette in gioco una
interazione motoria essenziale.
Situazione sociomotoria
Situazione motoria che mette in gioco una
interazione motoria essenziale (o comunicazione
prassica).
Socializzazione
Processo attraverso cui il bambino viene integrato
nella cultura del proprio gruppo, senza la quale
65
l’individuo non potrebbe esistere né come uomo né
come membro di una società.
Sociomotricità
Campo e caratteristiche delle pratiche corrispon-
denti alle situazioni sociomotorie.
Sociopraxema
Praxema collettivo portato dalle condotte motorie
d’interazione di parecchi co-partecipanti che si
influenzano reciprocamente nella realizzazione
tattica di un compito motorio comune.
Socioprassia
Sequenza motoria alla quale partecipano simulta-
neamente parecchi co-intervenenti.
Soglia (di stimolo)
Forza di stimolo minimo che provoca una reazione
in un organo o in una cellula eccitata: entità minima
(nella quantità e nell’intensità) necessaria per
provocare un aggiustamento o adattamento
psicofisiologico.
Soglia aerobica
Rappresenta la velocità di corsa oltre la quale
aumenta la concentrazione di lattato basale. È
identificabile con il test a carichi crescenti e
prelievo di lattato capillare. Generalmente varia, da
atleta ad atleta, tra 1,8 e 3,2 mmol. È la condizione
specifica del maratoneta.
Soglia anaerobica
1. Rappresenta la velocità di corsa oltre la quale il
sistema mitocondriale non riesce ad intercettare
completamente l’acido piruvico prodotto dalla
glicolisi. È identificabile con il test di corsa in
progressione e monitoraggio della frequenza
cardiaca (Test di Conconi). Varia tra 3,5 e 4,5
mmol. È l’aerobico specifico del mezzofondista
prolungato.
2. Quell’intensità di carico di lavoro o quel valore
di consumo di ossigeno raggiunti i quali entra in
funzione il metabolismo anaerobico.
Soglia di eccitabilità
Depolarizzazione membranaria minima necessaria
per provocare in un neurone, o in una fibra musco-
lare, l’insorgenza e la propagazione d un poten-
ziale d’azione.
Sotto-ruolo sociomotorio
Sequenza locomotoria di un giocatore considerato
come l’unità comportamentale di base del
funzionamento strategico di un gioco sportivo.
Soluzione fisiologica
Una soluzione acquosa che contiene lo 0,9% di
NaCl e che è isotonica rispetto al plasma del
sangue.

Soluzione ipertonica
Soluzione che ha una pressione osmotica maggiore
di quella di un’altra presa come riferimento.
Soluzione ipotonica
Soluzione che ha una pressione osmotica inferiore
di quella di un’altra presa come riferimento.
Soluzione isotonica
Soluzione che ha la stessa pressione osmotica di
un’altra presa come riferimento.
Somatotipo
Tipo di corporatura; classificazione antropometrica
del corpo umano.
Somatotropina
Ormone che regola principalmente la crescita.
Sommazione di scosse
Addizione temporanea di scosse muscolari, me-
diante la quale può aumentare l’entità della contra-
zione di una unità motoria.
Sommazione di unità motorie multiple
Aumento della forza muscolare ottenuto per effetto
additivo del numero di unità motorie che si con-
traggono in seno ad un muscolo in un determinato
momento.
Sommazione spaziale di stimoli
Effetto additivo di un certo numero di stimoli sub-
liminari giungenti ad una cellula nervosa attraverso
altrettanti sinapsi eccitatorie e/o inibitorie, così da
modificarne, secondo la loro sommazione alge-
brica, l’eccitabilità fino a provocare l’eccitamento o
l’inibizione.
Sommazione temporale di stimoli
Effetto additivo di stimoli subliminari che, succe-
dendosi con una certa frequenza, determinano un
aumento dell’eccitabilità di un neurone.
Sovrallenamento
E’ il termine generale che indica che l’individuo è
stato sottoposto a stress, derivanti dall’allenamento
e da altri stress estranei (per esempio quelli legati
allo stile di vita), al punto da non essere più in
grado di esprimere una prestazione di livello
ottimale dopo un appropriato periodo di rigene-
razione. Per una diagnosi di sovrallenamento è
necessaria una caduta di prestazione.
Spazio individuale d’interazione
Nei giochi sportivi, valore di superficie uguale al
rapporto tra la superficie totale del terreno e il
numero totale di giocatori simultaneamente in
gioco.
66
Spazio morto anatomico (DS)
Volume di aria inspirata che occupa il tratto
conduttivo delle vie respiratorie (naso, bocca,
faringe, laringe, trachea, bronchi e bronchioli
terminali) e che, quindi, non partecipa agli scambi
gassosi respiratori.
Specializzazione
1. Allenamento finalizzato a una disciplina sportiva
per il raggiungimento delle massime prestazioni in
funzione delle possibilità individuali, in una
specialità sportiva o in un ruolo in uno sport
collettivo.
2. Si intende quella costruzione pianificata dello
allenamento che ha lo scopo di portare gli atleti alla
partecipazione a campionati, alla vittoria, ad
ottenere un record, o anche solo le migliori
prestazioni personali nell’ambito ristretto di un solo
sport. A questo scopo i carichi globali di
allenamento e di gara vengono elevati fino ai limiti
della capacità di prestazione.
Specializzazione morfologico-funzionale
1. Si intende l’acquisizione, da parte dello
organismo, di caratteris tiche di adattamento stabili,
che dipendono dalla specificità dello sport praticato
e dalle sue condizioni. Le caratteristiche qualitative
e gli indici quantitativi di tale acquisizione
rappresentano l’espressione esteriore e più evidente
del processo d adattamento, che sta alla base del
miglioramento della condizione fisica dell’atleta.
Inoltre riflettono il carattere specifico di tale
miglioramento, dipendente dal tipo di attività
sportiva e dalle particolarità del suo andamento e
sviluppo nel tempo.
2. Sono i miglioramenti adattativi stabili, che
vengono determinati dalla specificità motoria e
dalle caratteristiche di una concreta disciplina
sportiva. Il processo di adattamento, che determina
il perfezionamento fisico dell’atleta, si esprime
esteriormente, in modo chiaro, soprattutto nelle
caratteristiche qualitative e nei valori quantitativi
delle trasformazioni morfofunzionali.
Specializzazione precoce
Specializzazione anticipata rispetto alle cronologie
abituali. Non è da intendere come l’iniziazione
precoce, ma l’assunzione di un modello di
preparazione rigido legato al conseguimento del
massimo risultato in tempi brevi, fondato sul solo
perfezionamento tecnico.
Specializzazione prematura
Specializzazione anticipata in cui però non esistono
le condizioni di maturazione biologica.
Specificità
Proprietà che testimonia una caratteristica originale,
esclusiva e quindi differenziale.
Specificità dell’allenamento
Principio che guida la formulazione di un pro-
gramma di allenamento dedicato al perfeziona-
mento di un’attività specifica e al potenziamento
del sistema energetico primario implicato in essa.
Ad esempio, un programma per i velocisti
consisterà in prove ripetute di scatti per migliorare
sia la prestazione velocistica, sia il sistema ATP-
PC.
Specificità delle reazioni dell’organismo agli
stimoli allenanti
È un fenomeno biologico noto, la cui condizione è
rappresentata dalla cosiddetta “traccia metabolica”,
cioè dall’accumulo dei prodotti intermedi del
metabolismo (metaboliti) che rappresentano gli
induttori principali della sintesi proteica che
avviene nel periodo di tempo immediatamente
successivo al lavoro muscolare.
Spettacolarità sportiva
Proprietà legata al piacere provato nella contem-
plazione di una situazione sportiva in quanto
quest’ultima si dà a vedere.
Spirometria
Misura del volume e del debito d’aria respirata.
Spirometro
Contenitore metallico usato per raccogliere, imma-
gazzinare misurare il volume i gas espirato o
inspirato.
Sport
Insieme di situazioni motorie codificate sotto forma
di competizione ed istituzionalizzate.
Sport di prestazione
Sport in cui si ricerca la massima prestazione
possibile misurabile con il sistema mKs, quali ad
esempio la distanza massima o il tempo minimo, il
superamento della resistenza più elevata possibile.
Sono principalmente gli sport di resistenza e di
forza e forza veloce.
Sport di situazione
Sport in cui la sequenza dell’azione è guidata dalla
situazione ambientale che si modifica in modo
connaturato allo sport stesso, quali gli sport di
combattimento e i giochi sportivi.
Sport tecnico-combinatori
Sport in cui la prestazione è costituita da elementi
automatizzati che evolvono continuamente e
attraverso nuove combinazioni; la prestazione è
quasi sempre affidata alla valutazione soggettiva de
giudici.
Squat
67
Esercizio che consiste nel rialzarsi dalla posizione
di piegamento completo delle gambe (o accosciata)
alla posizione eretta. Si esegue normalmente con un
sovraccarico (bilanciere sulle spalle, bilanciere
guidato da un castello, macchina speciale od altro).
Stadio autonomo
Stadio avanzato dell’apprendimento nel corso del
quale l’allievo sviluppa l’automaticità dell’azione e
del trattamento dell’informazione.
Stadio motorio
Secondo stadio dell’apprendimento nel corso del
quale i programmi motori si sviluppano e la
prestazione diventa sempre più regolare.
Stadio verbale-cognitivo
Stadio iniziale dell’apprendimento nel corso del
quale dominano le operazioni verbali e cognitive.
Statuto sociomotorio
Insieme degli obblighi, dei diritti e dei divieti
prescritti ad un giocatore dalle regole del contratto
ludico di un gioco sportivo e che definiscono i
campo degli atti motori permessi a questo
giocatore.
Steady state
Periodo di tempo durante il quale una funzione
fisiologica (ad esempio il massimo consumo di
ossigeno) rimane ad u valore stabile (stato
stazionario).
Stereotipo motorio
Comportamento motorio appreso e volontariamente
innescato che, tenuto conto della sua propria
regolazione interna, e svolge da solo dal momento
che è stato iniziato ed in maniera quasi autonoma di
fronte all’ambiente fisico ed umano.
Steroide anabolizzante
Composto chimico che promuove la crescita die
tessuti, cioè regola i processi costruttivi (anabolici)
del metabolismo; (altri processi del metabolismo,
caratterizzati da razioni chimiche demolitive, sono
detti catabolici).
Steroidi
Classe di ormoni alla quale appartengono, tra gli
altri, i derivati dell’ormone sessuale maschile,
testosterone, aventi proprietà virilizzanti.
Stimolo
Ogni modificazione nell’ambiente naturale e
sociale come nell’interno di un individuo e organo
che producono eccitazione o modificazione.
Nell’allenamento sportivo corrisponde all’esercizio
fisico nelle diverse forme.
Stimolo di allenamento
Si intende un’azione motoria, eseguita per
raggiungere determinati obiettivi, che può avere
caratteristiche molto diverse (breve, lunga,
continua, intervallata, costante, irregolare, con
bersaglio, stereotipata, situazionale, ecc.). Può
avere natura esterna (quali gli obiettivi descritti
prima) e natura interna (modificazioni della
omeostasi, dispendio energetico anaerobico,
alattacido, ecc.).
Strappo
È causato da un eccessivo allungamento o da un
sovraccarico eccentrico ed è localizzato a livello
della giunzione muscolotendinea. Questa lesione è
il risultato di una forza intrinseca prodotta nel
muscolo dell’atleta, spesso nel passaggio da una
contrazione eccentrica a una concentrica. Avviene
più di frequente negli sport che richiedono uno
sforzo muscolare esplosivo per un breve periodo di
tempo (esempio: calcio, baseball, velocità, salti,
ecc.).
Strategia
Una strategia è un piano d’azione o comporta-
mentale attraverso il quale - tenendo conto delle
regole di gara, dei propri punti di forza e delle
proprie carenze, dei punti di forza, delle carenze e
dei possibili modi di comportarsi del o degli
avversari e delle condizioni di gara previste -
vengono anticipate mentalmente e prestabilite le
potenziali decisioni relative al comportamento di
gara, in generale, ed alle singole azioni di gara in
genere.
Strategia di apprendimento
Insieme dei mezzi coscientemente utilizzati da un
praticante per favorire i propri apprendimenti.
Strategia motoria
Messa in opera sul campo di un piano d’azione
individuale o collettivo in vista di risolvere il
compito proposto da una situazione motoria.
Stress
Processo derivante dalla percezione di un
sostanziale squilibrio fra richieste ambientali e
capacità di risposta, quando incapacità o
inadeguatezza ad affrontare le richieste ambientali e
a conseguire gli obiettivi sono percepite come
potenzialmente pericolose. La risposta che ne
deriva è un incremento dei livelli di ansia di stato
sia cognitiva che somatica.
Stretching
Lo stretching, termine anglosassone, che significa
allungamento o stiramento, è una ginnastica che si
esegue con lo scopo di migliorare l’estensibilità
muscolare e la flessibilità. Gli esercizi prevedono il
68
mantenimento, da 20 a 60 secondi, di posizioni che
determinano un allungamento muscolare.
Struttura dell’allenamento
Disposizione e legami interni degli elementi
fondamentali del processo d’allenamento, dei
rapporti regolari (retti da leggi) tra loro esistenti,
loro interazione nel senso di struttura del processo,
e quindi anche loro rapporti cronologici e loro
successione nel processo d’allenamento.
Struttura della prestazione
La costruzione interna della prestazione sportiva
fatta di determinati elementi e dei loro rapporti
reciproci. Di tali elementi fanno parte, da un lato le
componenti della prestazione come viene realizzata
effettivamente, cioè parametri, curve caratteristiche,
indici, come anche determinate caratteristiche più
complesse, quali contenuto, composizione o
coreografia, e dall’altro i fattori della prestazione e i
presupposti della prestazione che li costituiscono.
Struttura delle attività
In un gioco sportivo, è l’insieme delle relazioni
gerarchiche e funzionali che esistono tra i giocatori
di una partita con determinazione delle attribuzioni
di ciascuno e delle loro interazioni.
Struttura delle informazioni
Si intende l’organizzazione della loro trasmissione,
anche assistita con mezzi audiovisivi, ma soprat-
tutto verbali (compreso l’uso di metafore).
Struttura del movimento
Costruzione e disposizione delle articolazioni
interne del movimento. La struttura del movimento
comprende gli elementi di collegamento, compresi i
principi intercorrenti: la struttura di base e la
struttura delle fasi del movimento, cioè le fasi
temporali del movimento, gli elementi studiati da
scienze sportive, ad esempio la biomeccanica
(struttura cinematica e dinamica).
Struttura profonda
Struttura fondamentale di un’azione che implica la
determinazione della sequenza e dell’organizza-
zione temporale relativa (o ritmo) che definisce il
“pattern” di movimento.
Struttura temporale relativa
Struttura temporale di un’azione; le durate dei
differenti segmenti di un’azione divisi dal tempo di
movimento totale.
Studio in doppio cieco
Protocollo sperimentale farmacologico secondo il
quale né gli sperimentatori né i soggetti in
esperimento conoscono a chi si somministra il
placebo e a chi il farmaco in esame.
Successo sportivo
Il raggiungimento di un risultato sportivo che ci si
era prefissati – in generale di una prestazione – o la
valutazione soggettiva della realizzazione (esecu-
zione) e del risultato oggettivo della prestazione,
così come viene vissuto immediatamente dopo la
prestazione stessa.
Superallenamento
Stato che può seguire l’impiego di alti carichi di
allenamento; è caratterizzato da diversi sintomi
psicosomatico. A volte può non essere dovuto al
sovraccarico fisico.
Superapprendimento
Processo di apprendimento in cui la pratica viene
proseguita anche dopo che è stato raggiunto il
livello prefissato, cioè dopo il momento in cui il
contenuto (o il movimento) da apprendere vengono
riprodotti senza errori.
Superattitudine
Attitudine generale debole che si suppone contri-
buisca a tutti i compiti.
Supercompensazione
Processo in cui, a seguito dell’abbassamento dei
substrati energetici, non solo viene compensata
l’energia consumata, ma vengono costruite delle
riserve al di sopra del livello iniziale, permettendo
un accrescimento della prestazione funzionale.
Supercompensazione di glicogeno
Procedimento di esercizio-dieta che eleva l’accu-
mulo di glicogeno nel muscolo fino ad una concen-
trazione superiore di 2 o 3 volte quella normale.
Supporto di punteggio
Insieme organizzato delle interazioni di punteggio
che, nel corso dello svolgimento di un gioco
sportivo, permette l’attribuzione dei punti dello
“score” o la designazione delle riuscite. Questo
insieme rappresenta la struttura di base del sistema
di “score”.
Sussidio ergogeno
Qualunque fattore faccia aumentare la prestazione
lavorativa.
T espirazione, come tra respirazione toracica e
Tachicardia
Aumento della frequenza cardiaca.
Talento
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1. Facoltà o gruppo di facoltà con una certa
specificità notevolmente superiori alla media che
però devono ancora manifestarsi.
2. Grado del livello di predisposizione psichica e
fisica al conseguimento di elevati risultati sportivi.
Tampone
Ogni sostanza, presente in una soluzione, che si
opponga alla variazione della concentrazione di
ioni idrogeno (H+) che altrimenti avrebbe luogo a
seguito di aggiunta di acidi o di basi.
Tappe
Insiemi ipotetici di trattamento dell’informazione
che costituiscono le operazioni implicate nel tempo
di reazione: identificazione dello stimo lo, selezione
della risposta e programmazione della risposta.
Tattica
1. È l’insieme dei comportamenti, delle azioni e
delle operazioni individuali e collettive degli atleti
in gara con i quali - tenendo conto delle regole di
gara, del comportamento dei compagni di squadra e
degli avversari, come dei possibili fattori di
incidenza esterna - si influenzano le condizioni che
possono essere utilizzate a proprio vantaggio.
2. È il complesso delle norme e dei comportamenti
individuali che servono ad utilizzare in maniera
ottimale i propri presupposti condizionali, motori e
psichici in gara tenendo conto delle linee di
condotta, delle capacità di prestazione, del modo di
giocare dell’avversario, delle condizioni esterne,
delle regole di gioco e delle condizioni della partita.
3. La totalità delle azioni individuali e collettive dei
giocatori di una squadra, organizzata e coordinata
razionalmente e in modo unitario secondo i limiti
dei regolamenti e dell’etica sportiva per ottenere la
vittoria.
Tecnica sportiva
Procedura caratteristica di soluzione di un problema
di movimento (svolgimento di un compito motorio)
– che si produce durante azioni sportive – imma-
nente al relativo movimento come algoritmo
motorio, sperimentata nella pratica e realizzabile
sulla base dei presupposti psicofisici del soggetto.
Tecnica ventilatoria
Si intende il corretto rapporto tra profondità della
ventilazione e la sua frequenza, tra inspirazione ed
addominale.
Telecettori
Apparati neuronali recettori specializzati nel
rilevare ed elaborare l’informazione quando è
distante dal corpo, e lo stimolo viene quindi
percepito da lontano; esempi di telecettori sono
l’occhio, l’orecchio e il naso.

Telemetria nello sport
Misurazione a distanza di diversi parametri della
prestazione interna ed esterna, ad esempio la
frequenza cardiaca, frequenza ventilatoria, forze,
angoli ed altri parametri traducibili in segnali
elettrici.
Tempo di movimento (TM)
Intervallo tra l’inizio del movimento e il suo
completamento.
Tempo di reazione (TR)
1. Intervallo tra la presentazione di uno stimolo
inatteso e l’inizio della risposta.
2. Intervallo che intercorre tra la presentazione di
uno stimolo e l’inizio della risposta collegata a
quello stimolo. La sua durata è funzione di una
molteplicità di fattori che possono essere
schematicamente distinti tra quelli relativi al
contesto generale e alla stimolazione sensoriale e
quelli invece relativi al soggetto che esegue la
risposta.
Tempo di reazione motorio
Si intende l’intervallo tra il primo mutamento
rilevabile nell’EMG del muscolo implicato nella
risposta e l’inizio del movimento.
Tempo di reazione premotorio
Corrisponde all’intervallo tra la presentazione dello
stimolo e il primo segnale elettromiografico
registrabile dall’elettrodo posto sul muscolo impie-
gato nella risposta.
Teoria dei giochi
Disciplina matematica che studia situazioni di
affronto o di conflitto sotto l’angolo della presa
razionale delle decisioni.
Teoria dell’allenamento
Comprende tutte quelle enunciazioni che hanno per
oggetto le regole ed i sistemi di regole per agire in
allenamento e nelle situazioni di confronto sportivo,
specialmente in gara.
Teoria dei giochi sportivi
Settore della conoscenza e della ricerca che studia il
gioco sportivo sotto l’angolo dell’azione motoria.
Tessuto adiposo
Tessuto corporeo contenente grasso.
Test di Conconi
Il test permette di stabilire sul campo ed in modo
incruento (senza prelievi di sangue) a quale
velocità, nell’atleta esaminato, inizia ad
accumularsi acido lattico nel sangue.
Questa velocità corrisponde alla cosiddetta soglia
anaerobica (SA), così definita per il fatto che al di
70
sopra di essa, un lavoro muscolare dipende oltre
che dai meccanismi aerobici (con impiego di
ossigeno) anche da quelli anaerobici. È proprio
l’impiego di questi meccanismi che comporta
l’accumulo di acido lattico, una “scoria tossica” che
limita, oltre certi livelli, il lavoro muscolare.
Il test consiste nel misurare la frequenza cardiaca
(FC) dell’atleta impegnato a diverse velocità.
Pertanto l’atleta percorre senza interruzioni una
distanza di lunghezza variabile a seconda dello
sport praticato, suddivisa in frazioni di uguale
lunghezza. L’atleta incrementa progressivamente la
propria velocità, mantenendola però pressoché
costante durante ciascuna frazione, fino a
raggiungere la propria velocità paramassimale. La
velocità e la FC del soggetto vengono rilevate
strumentalmente al termine di ogni frazione. I dati
raccolti sono posti in un sistema di assi cartesiani:
tipicamente i punti sono disposti, per le velocità
meno elevate, lungo una retta; poi descrivono una
curva. È stato dimostrato che il punto in cui la
curva comincia a delinearsi, detto “velocità di
deflessione” (Vd) coincide con la SA; al di sopra di
questa velocità l’atleta infatti accumula acido
lattico nel sangue. Tale velocità è stata denominata
“velocità d’innesco anaerobico” (Vi). In ogni test la
deflessione della linearità sopra ricordata si
manifesta ad una certa FC (“pulsazioni di innesco
aerobico” o Pi).
È da notare che la SA corrisponde a velocità
sottomassimale; la soglia è quindi sempre
determinabile facilmente, in quanto il suo
raggiungimento non richiede all’atleta il massimo
impegno.
Le esperienze acquisite su centinaia di praticanti
l’atletica leggera ed altri sport mostrano che il test
può fornire informazioni utili all’allenatore e
all’atleta.
Il test innanzi tutto è uno strumento di valutazione
del valore atletico del soggetto esaminato. Infatti la
SA è correlata significativamente con le velocità
medie di gara tenute da 5000 metristi (n = 43, r =
0.93), da partecipanti alla gara dell’ora (n = 52, r =
0.96) e da maratoneti (n =86, r = 0.98)
Quindi, almeno nelle prove di durata superiore ai
13 minuti, il risultato è fortemente condizionato
dalla SA; il test è dunque anche uno strumento di
valutazione della validità dell’allenamento prati-
cato.
Per finire, il test è anche utilizzato nell’adattare i
programmi di allenamento, in particolare le
intensità di lavoro, ai valori raggiunti da ciascun
atleta durante la preparazione.
Test di predizione
Sono il o i test utilizzati per stimare il punteggio di
criterio nella predizione.
Test di ritenzione
Test di prestazione su un compito somministrato
dopo un certo intervallo di ritenzione senza pratica.
Testosterone
Ormone sessuale maschile secreto dai testicoli;
possiede proprietà virilizzanti.
Tetano o tono tetanico
È una contrazione continua di un muscolo (o
tensione muscolare) provocata dalla sommazione
delle singole contrazioni susseguentesi rapida-
mente l’una all’altra.
Tonnellaggio globale
Somma di chili sollevati nelle diverse ripetizioni
delle serie di esercizi; è un indice del carico di
allenamento.
Tono muscolare
1. Si intende quella tensione involontaria
automatica che è mantenuta da deboli impulsi
nervosi.
2. Si intende uno stato di tensione continua di un
muscolo; tensione che può essere attivamente
sostenuta e modificata tramite un controllo nervoso.
Al tono si possono sovrapporre fenomeni fasici più
o meno rapidi (contrazione o rilassamento). Il tono
è controllato da una serie di diversi meccanismi:
a) nel muscolo scheletrico degli animali a sangue
caldo sono attivate in successione rotatoria
(rotazione dell’attività), solamente un ben
determinato numero delle unità motorie che danno
luogo ad una tensione muscolare all’incirca
costante. La forza muscolare può essere variata,
variando il numero delle U.M. attive e la loro
frequenza di attivazione.
b) La fibra muscolare scheletrica dei vertebrati può
essere portata ad uno stato di contrazione
permanente; in questo caso, la successione
temporale degli stimoli è talmente fitta (elevata
frequenza) di stimolare che i singoli spasmi si
fondono in una contrazione continua (tetano).
Transfert di apprendimento
1. Effetto che si constata quando l’esecuzione di
un’attività modifica, in modo positivo o negativo, la
realizzazione di un’attività nuova o la riproduzione
di un’attività vecchia.
2. Guadagno o perdita di competenza su un compito
risultante dalla pratica o dall’esperienza di un altro.
Transfert lontano
Transfert di apprendimento da un compito ad un
altro compito, o situazione, molto differente.
Transfert vicino
Transfert di apprendimento di un compito ad un
altro molto simulare.
Trasporto attivo
71
Movimento di sostanze contro i loro gradienti di
concentrazione, comportante un dispendio ener-
getico metabolico.
Trattamento automatico
Modo di trattamento dell’informazione rapida,
parallela, senza richiesta d’attenzione, e spesso
involontario.
Trattamento controllato
Modo di trattamento dell’informazione lenta,
seriale, che necessita attenzione e che è volontaria.
Tratto di personalità
In generale ci si vuole riferire ad un insieme
relativamente omogeneo di comportamento che un
individuo manifesta in un numero abbastanza
ampio di situazioni.
Trigliceridi
Composti orgnanici costituiti dalla combinazione
del glicerolo con acidi grassi.
Trombo
Coagulo di sangue intravasale che rimane nel punto
in cui si è formato.
Trombosi cerebrale
Formazione di un coagulo di sangue in un vaso del
cervello.
Tropomiosina
Proteina facente parte della struttura dei filamenti
sottili del sarcomero.
U
Unità di allenamento
È la forma organizzativa del lavoro educativo e di
preparazione realizzati in allenamento. Ogni unità
di allenamento è un insieme concluso dal punto di
vista dei contenuti, dell’organizzazione, della
durata, ed è la componente fondamentale, l’unità
costitutiva del processo di allenamento. Si
caratterizza per scopi e compiti formativi ed educa-
tivi ben precisi, e per l’utilizzazione di mezzi,
metodi, forme d’organizzazione dell’allenamento
ad essi corrispondenti. Gli scopi che vi debbono
essere realizzati vengono ricavati in base ai livelli
superiori di programmazione dell’allenamento (cioè
si ricavano da piani stabiliti per un determinato
periodo di allenamento o dal piano generale di
allenamento). La sua struttura interna è determinata
dagli scopi che si debbono ottenere con essa e dai
relativi compiti che ne derivano, tenendo conto
degli aspetti pedagogici, fisiologici e metodologici.
Spesso si usa suddividerla in tre parti: introduttiva,
principale e finale. A seconda dei compiti spesso la
parte principale viene ulteriormente suddivisa.
L’unità di allenamento deve essere impostata in
modo tale che i compiti che vi debbono essere
realizzati siano calcolabili e controllabili. Quindi al
centro della sua elaborazione vengono posti solo
alcuni compiti fondamentali, ricavati da un’area di
compiti molto più vasta (ad esempio: migliora-
mento della tecnica, sviluppo delle capacità di
forza, ecc.).
Unità motoria
Le fibre nervose dei vertebrati si ramificano così
che un motoneurone innerva più di una fibra
muscolare. Durante la scarica di un singolo
motoneurone, si contraggono, perciò, contempora-
neamente, un numero più o meno grande di fibre
muscolari. Il motoneurone e tutte le fibre muscolari
da esso innervate costituiscono la cosiddetta “unità
motoria”.
Universali
Modelli operativi che rappresentano le strutture di
base del funzionamento di ogni gioco sportivo e
portatori della logica interna di quest’ultimo.
Velocità aerobica massima
È l’intensità di corsa in cui si sollecita al massimo il
sistema aerobico, pur in presenza di quantità
apprezzabile di lattato. Si identifica con il Test di
Conconi, attraverso l’intersezione del prolunga-
mento della retta di regressione con la parallela
all’asse delle ascisse passante per il punto di
massima frequenza cardiaca. Varia tra i 5 e gli 8
mmol di lattato. Stimola in modo mirato il sistema
aerobico dei mezzofondisti veloci.
Velocità ciclica
Lavoro con ripetizione in forza veloce, con
mantenimento della prestazione (per esempio: lo
sprint).
Velocità di sedimentazione (VS)
Velocità con la quale i globuli sedimentano in un
tubo mentre il sangue è reso incoagulabile: test
grossolano di uno stato infiammatorio o infettivo
del corpo.
Ventilazione alveolare
Volume di aria che raggiunge gli alveoli nel corso
di un minuto, durante la ventilazione polmonare.

V Ventilazione minuto
Il volume di aria inspirata o espirata in un minuto;
di solito ci si riferisce alla quantità di aria espirata.
Valore soglia
Il valore soglia di un neurone è quella quantità
Via piramidale (corticospinale)
minima di energia stimolatrice, che deve agire per
Sistema di fibre nervose mediante il quale gli
un determinato periodo di tempo sul neurone
impulsi nervosi che originano dall’area motoria
affinché esso giunga allo stato di eccitazione (cioè
corticale vengono inviati ai motoneuroni del
venga generato un potenziale d’azione).
midollo spinale.
Vasocostrizione
Vitamina
Diminuzione del diametro di un vaso (general-
Composto organico in presenza del quale si
mente un’arteriola) cui consegue una riduzione del
svolgono importanti reazioni metaboliche.
flusso di sangue nel territorio da esso irrorato.
Visione ambiente
Vasodilatazione
Il sistema visivo che copre tutto il campo,
Aumento del diametro di un vaso sanguigno
incosciente, e organizzato per individuare l’orien-
(generalmente un’arteriola) cui consegue l’aumen-
tamento del corpo nell’ambiente.
to del flusso di sangue nel territorio da esso irro-
rato.
Visione focale
Il sistema visivo che implica essenzialmente la
Vasomotore
visione centrale, che è cosciente, e specializzata
Agente (nervo o farmaco) in grado di produrre
nell’identificazione degli oggetti.
vasocostrizione o vasodilatazione.
Volume corrente (VT)
Veglia
Volume di aria inspirato o espirato ad ogni respiro.
Uno stato interno di allerta o di eccitazione del
soggetto.
Volume di riserva espiratoria (VRE)
Massimo volume di aria che può essere espirata al
Velocità aciclica
termine di un’espirazione tranquilla.
La messa in azione della forza viene fatta in
risposta ad una resistenza per inerzia (per esempio:
Volume di riserva inspiratoria (VRI)
in una corsa con cambiamenti di direzione nei
giochi sportivi).

72
Massimo volume di aria che può essere inspirato al Abalakov (test di)
termine di un’inspirazione tranquilla. Abduttore
Abduzione
Volume di scarica sistolica (VS) Abilità
La quantità di sangue eiettata da un ventricolo Abilità aperta
cardiaco ad ogni battito. Abilità cognitiva
Abilità complessa
Volume diastolico Abilità continua
Quantità di sangue che trovasi a riempire un Abilità di criterio
ventricolo cardiaco al termine della diastole. Abilità discreta
Abilità chiusa
Volume residuo (VR) Abilità motoria
Volume di aria restante nei polmoni al termine di Abilità psichica
un’espirazione massimale. Abilità semplice
Abilità seriale
Abilità tattiche

Z
Abilità tecnica
Abilità tecnica sportiva
Abreazione
Acclimatazione
Zona H
Accomodamento
Porzione del sarcomero, situata al centro della
Accrescimento
banda A, nella quale sono assenti i ponti trasversali
Acetilcoenzima A
dei filamenti di miosina.
Acetilcolina
Achille (tendine di)
Acido grasso
Acido lattico (lattato)
Acido piruvico (piruvato)
Acquiescenza
Acromegalia
Acromio-clavicolare (articolazione)
Actina
Acuità
Adattamento
Adattamento compensatorio
Adattamenti strutturali
Addominali (muscoli)
Adduttori
Adenosindifosfato (ADP)
Adenosintrifosfato (ATP)
Adiadococinesia
ADP à vedi Adenosindifosfato.
Adolescenza
Adrenalina
Adrenocorticotropo (ACTH), ormone
Adultomorfismo
Aerobico
Afasia
Afasia motoria
Afferenza
Affettività
Affiliazione
Aggiustamento
Aggiustamento, meccanismo di
Indice Aggressione
Aggressività
Agnosia

A Agonismo
Agonista
Aggressività

73
Aldosterone Apprendimento selettivo
Algoritmo Approccio differenziale
Allenamento Aprassia
Allenamento complesso Area premotoria
Allenamento dei bambini Arousal
Allenamento della tecnica Asincronia
Allenamento di alto livello Asincronismo
Allenamento di base Asinergia
Allenamento di costruzione Asma
Allenamento di passaggio a quello di alto livello Asomatognosia
Allenamento ideomotorio Asse corporeo
Allenamento intervallato Assone
Allenamento mentale Assioma
Allenamento per osservazione Assorbimento
Allenamento verbale Astenia
Allenatore sportivo Astenico, tipo
Alone (effetto) Atassia
Altruismo Aterosclerosi
Ambidestrismo Atetosi
Amfetamina ATP à vedi Adenosintrifosfato.
Aminoacido ATPasi
Ampiezza Atteggiamento
Ampiezza del bersaglio Attenzione
Anabolizzante Attenzione fluttuante
Anaerobico Attitudine
Analisi della covarianza Attitudine motoria generale
Analisi della gara Attivazione
Analisi della varianza Atto motorio
Analisi del compito Autoefficacia
Analisi fattoriale Autoemotrasfusione (doping ematico)
Analizzatore Automatismi
Anamnesi Azione motoria
Androgeni

B
Androstenedione
Angolo assoluto
Ansia
Ansia cognitiva
Banda A
Ansia competitiva di stato
Banda I
Ansia competitiva di tratto
Betabloccante
Ansia di stato
Beta-ossidazione
Ansia di tratto
Bilancio energetico negativo
Ansia somatica
Bilancio energetico positivo
Antagonista
Bioenergetica
Anticipazione
Biopsia
Anticipazione motoria
Body building
Aprassia
Bradicardia
Aprassia ideocinetica
Aprassia ideomotoria
Aprassia motoria
Apparato locomotore C
Apprendimento ad apprendere
Apprendimento associativo Calcitonina
Apprendimento, curva dell’ Caloria
Apprendimento dei parametri Capacità
Apprendimento di programma Capacità aerobica
Capacità anaerobica
Capacità condizionali
Apprendimento motorio Capacità di coordinazione motoria
Apprendimento percettivo Capacità coordinative
Apprendimento per osservazione Capacità di anticipazione

74
Capacità di apprendimento motorio Compito motorio
Capacità di controllo motorio Co-motricità
Capacità di differenziazione sensoriale Competizione
Capacità di espressione motoria Comportamento motorio
Capacità di gioco Comunicazione motoria
Capacità di individuazione degli errori Comunicazione prassica
Capacità di memorizzazione motoria Comunicazione prassica diretta
Capacità di orientamento spazio-temporale Comunicazione prassica indiretta
Capacità di osservazione Concentrazione
Capacità di prestazione Condizionamento
Capacità di rappresentazione Condizione
Capacità di reazione motoria Condotta motoria
Capacità di ritmo Conduzione
Capacità di trasformazione del movimento Conduzione saltatoria
Capacità funzionale residua (CFR) Conoscenza dei risultati (CR)
Capacità inspiratoria (CI) Conoscenza della prestazione (CP)
Capacità polmonare totale (CPT) Consumo di ossigeno
Capacità motorie Contratto ludico
Capacità reattiva Contrattura
Capacità tattiche Contrazione concentrica
Capacità vitale Contrazione dinamica à vedi Contrazione
Capillari concentrica
Caratteristiche di superficie Contrazione eccentrica
Carboidrato Contrazione isocinetica
Cardiomiopatia Contrazione isometrica (statica)
Carico di allenamento Contrazione isotonica
Carico fisico Contrazione muscolare esplosivo-balistica
Carpenter (effetto) Contrazione muscolare esplosivo-reattivo-
Cartilagine balistica
Catabolismo Contrazione muscolare esplosivo-tonica
Catecolamine Contrazione muscolare fasica
Catena muscolare Contrazione muscolare fasico-tonica
Cattura visiva Contrazione muscolare tonica
Cellula Contro-comunicazione motoria
Cellula nervosa à vedi Neurone. Controllo a circuito aperto
Cellulite Controllo a circuito chiuso
Cenestèsi Controllo della prestazione e dell’allenamento
Cervelletto Controllo muscolare
Cervello Contusione
Check-up Coordinazione
Chilocaloria Coordinazione dinamica generale
Chinestesia Coordinazione intermuscolare
Cicatrice Coordinazione intramuscolare
Cicloergometro Coordinazione motoria
Ciclo cardiaco Corpuscoli tendinei del Golgi
Ciclo di allenamento Correlazione
Ciclo di Krebs Corteccia cerebrale
Cinematica Corteccia motoria primaria
Cinesica Costituzione fisica
Circuito gamma (gamma loop) Costruzione a lungo termine della prestazione
Classificazione Creatività
Closed Criterio
Closed skill Curva del lattato
Codice semiotorio Curva di dissociazione dell’ossiemoglobina
Colesterolo Curva forza-velocità
Colpo (del gioco) Curve di prestazione
Colpo di calore

D
Compatibilità stimolo-risposta
Competitività
Competizione

75
Debito di ossigeno Ecografia
Debito di ossigeno alattacido Ectomorfismo
Debito di ossigeno lattacido Edema
Decentrazione sociomotrice Educativi
Decisione motoria Efedrina
Decodificazione semiotrice Effetto ludico perverso
Deficit di ossigeno Efficienza ventilatoria
Dendrite Egocentrismo
Densità Elasticità del movimento
Densità dello stimolo Elettrocardiogramma (ECG)
Densità relativa Elettroencefalogramma (EEG)
Destrezza fine Elettrolisi
Determinazione dell’obiettivo Elettrolita
Diagnostica della prestazione Elettromiografia (EMG)
Diastole Elettromiogramma
Differenza arterio-venosa di ossigeno Emartro
Differenze individuali Emartrosi
Digestione Ematoma
Dimostrazione Ematosi
Dinamica Embolia (malattia da decompressione)
Dinamometria Embolo
Dirigente sportivo Emicrania
Disafferentazione Emiplegia
Disequilibrio Emoconcentrazione
Disidratazione Emodinamica
Disorientamento Emoglobina
Displasia Emoglobinuria
Dispnea Emolisi
Disprassia Emorragia
Dissociazione Emotorace
Distale Empatia
Distanza di affronto motorio Empatia sociomotoria
Distanza di attesa Enartrosi
Distanza di carica Endomisio
Distanza di guardia Encefalo
Distonia Endocardio
Distorsione Endocrina, ghiandola
Distrofia Endogeno
Distrofia muscolare Endomorfismo
Diuresi Endorfine
DNA Endoscopia
Documentazione dell’allenamento Endotelio
Documentazione della performance Endurance
Dolore Energia
Dominanza visiva Energia psichica
Dopamina Enfisema
Doping Engramma
Doppler, effetto Engramma motorio
Dorsale Enterocettori
Down, sindrome di Enzima
Duello Epicardio
Durata dello stimolo Epicondilite
Epifisi

E
Epifisite
Epiglottide
Epimisio
Epistemologia
Ecchimosi.
Equivalente respiratorio à vedi MET
Eccitazione
Ergometro
Ecocardiografia
Ergomotricità
Ecocinesia

76
Errore Flessibilità statica
Errore assoluto Flessione
Esaurimento da calore Flessometro
Esercizi di gara Flessori
Esercizi generali Flusso ottico
Esercizi speciali Fisiatria
Esercizio aciclico Fisica, terapia
Esercizio ciclico Fisiologia
Esercizio di riscaldamento Fissazione
Esercizio elaborativo Forma fisica
Esercizio non standard Forza di partenza
Esercizio standard Forza esplosiva
Esperienza Forza massima
Estensori Forza rapida
Esterocettivo Forza reattiva
Esterocettori Fosfageni (ATP e CP)
Estremità Fosfati
Età biologica Fosfocreatina (PC)
Età cronologica Fotofobia
Età scheletrica Fotosensibilità
Etnomotricità Fotosintesi
Extrasistole Fragilità
Frattura

F
Fremito
Frequenza assoluta
Frequenza d’impulso
Frequenza relativa
Fantasia motoria
Frustrazione
Farmaco
Fulcro
Fartlek
Funzione metamotrice
Fascicolo muscolare
Funzione prassica
Fatica
Funzione semiotica
Fattore
Funzione semiotrice
Feedback
Fusi neuromuscolari
Feedback attenuato
Feedback aumentato
à Vedi feedback estrinseco.
Feedback estrinseco G
Feedback fuori limiti
Feedback in riassunto Gambe, crampi alle
Feedback istantaneo Gambe a X
Feedback medio Gambe arcuate
Feedback normativo Gammaglobulina
Femore Gangli
Fenotipo Gara
Ferita Gelone
Fibra extrafusale Generalizzazione
Fibra FT Generatore di pattern centrale
Fibra intrafusale Gestema
Fibra nervosa amielinica Gestione dell’allenamento
Fibra nervosa mielinica Gettata cardiaca
Fibra ST Ginnastica isometrica
Fibrillazione Gioco
Fibrinogeno Gioco paradossale
Fibrinolisi Gioco psicomotorio
Filogenesi Gioco sociomotorio
Finta Gioco sportivo
Fitness Gioco sportivo istituzionale
Flaccidità Gioco sportivo tradizionale
Flessibilità Giunzione neuronale
Flessibilità dinamica Glicina

77
Glicocorticoidi Ipertensione
Glicogeno Ipertermia
Glicogenolisi Ipertrofia
Glicolisi Iperventilazione
Glicolisi anaerobica Ipervigilanza
Gliconeogenesi Ipossia
Glicosio Ipotalamo
Grafo Ipotensione
Grande ciclo di adattamento (GCA) Ipotesi di specificità
Grande motricità Ischemia
Grasso Isocinetica
Gruppo

L
Guaina mielinica
Guida

H Larghezza del bersaglio

Larghezza di bersaglio effettiva
Latenza del feedback
Habitus Lavoro
Lavoro continuo

K
Lavoro intermittente
Leadership
Legge del cuore di Starling
Legge del “tutto o niente”
Kinantropologia
Legge di Fitts
Kinantropometria
Legge di Hick
Kilojoule (kJ)
Lesioni da sovraccarico funzionale
Kinologia
Leva
Linea Z

I Lipoproteine a bassa densità (LDL)

Lipoproteine a bassissima densità (VLDL)
Lipoproteine ad alta densità (HDL)
Immagine motoria Locogramma
Impegno mentale Logica interna
Impulso nervo Ludema
Incertezza Ludicità
Inconscio motorio Ludizzare
Indice Ludizzazione
Indice ponderale Ludogramma
Infarto cardiaco Ludomotricità
Inseguimento Ludo-sistema
Insulina Ludosportivo
Integrazione

M
Intelligenza motricizzante
Intelligenza motricizzata
Intelligenza psicomotoria
Intelligenza sociomotoria
Macrociclo
Intensità
Maestria tecnico-sportiva
Intensità di allenamento
Malessere
Interazione di segno
Malformazione
Interazione motoria
Mal di montagna
Interazione motoria diretta
Manipolazione
Interazione motoria essenziale
Manovra di Valsalva
Interazione motoria indiretta
Marcia, frattura da
Interazione motoria inessenziale
Marfan, sindrome di
Interneurone (o neurone internuciale)
Massaggio
Interval training
Massimale
Invariante
Massima potenza aerobica à vedi Massimo
Iperplasia
consumo di ossigeno
Iperpnea

78
Massimo consumo di ossigeno (VO2 ) Miosite
Massimo carico per numero di ripetizioni (RM) Miotonia
Matrice d’interazioni motorie Mitocondrio
Maturazione Mobilità articolare
Meccanismo aerobico Mobilizzazione
Meccanismo anaerobico alattacido Mole (pl. moli)
Meccamismo anaerobico lattacido Modello
Meccanoterapia Modeling
Mediano Monitoraggio
Mediastino Morte improvvisa
Meditazione Motivazione
Melanina Motoneurone (neurone motorio)
Membrana Motoneurone alfa
Membrana alveolo-capillare Motoneurone gamma
Memoria Motricista
Memoria a lungo termine Motricità
Memoria episodica Movimenti aperti
Memoria semantica Movimenti chiusi
Memoria sensoriale Movimenti continui
Meniscectomia Movimenti discreti
Menisco Movimenti seriali
Mesociclo Movimento
Mesomorfismo Movimento automatico
MET (Equivalente respiratorio) Movimento riflesso
Metabolismo Movimento stereotipato
Metabolita Movimento volontario
Metacarpale, osso Multilateralità globale
Metacomunicazione motoria Multilateralità specifica
Metamotricità Muscolatura cardiaca
Metaplasia Muscolatura liscia
Metatarsale, osso Muscolatura scheletrica
Metatarsalgia Muscoloscheletrico
Metodo Muscolo
Metodo a intervalli Muscoli monoarticolari
Metodo della durata Muscoli poliarticolari
Metodo della ripetizione

N
Metodo didattico
Metodo d’urto
Metodo piramidale
Mialgia
Narcisismo
Miastenia grave
Nervoso, sistema
Miatonia
Nervoso autonomo, sistema
Micosi
Nervoso centrale, sistema
Microciclo
Nervoso parasimpatico, sistema
Midollo allungato (o bulbo)
Nervoso simpatico, sistema
Midollo osseo
Neurone
Midollo spinale
Neurone afferente
Miectomia
Neurone efferente
Mielina
Neurone motore
Millimole
Neurone postsinapitico
Mineralcorticoidi
Neurone sensitivo
Miocardio
Neurotrasmettitori
Miocardite
Nistagmo
Mioclono
Nocicettivo
Miofibrilla
Nodi di Ranvier
Miogelosi
Nodo atrioventricolare (nodo A-V)
Mioglobina
Nodo senoatriale (nodo S-A)
Mioglobinuria
Nomogramma
Miopatia
Noradrenalina
Miosina

79
O
Paranoia
Paraplegia
Parasimpatico
Paradigma
Obesità
Parametri
Olecrano
Paratormone (PTH)
Omeopatia
Percentuale di transfert
Omeostasi
Parenchima
Omero
Paresi
Ontogenesi
Parestesia
Open
Parkinson, morbo di
Open skill
Partizione
Oppiaceo
Patogenesi
Organico
Patrimonio motorio
Organo
Paura
Organizzazione dell’allenamento
Pelvi
Organo bersaglio
Percezione
Organo tendineo di Golgi
Pericardio
Orientamento dell’abilità
Pericardite
Ormone
Perimisio
Ormone adrenocorticotropo (ACTH)
Periodo Refrattario Psicologico (PRP)
Ormone antidiuretico (ADH)
Periostio
Ormone della crescita (GH)
Periostite
Ormone follicolostimolante (FSH)
Periostosi
Ormone luteinizzante (LH)
Peritoneo
Ormone tiroide-stimolante (TSH
Pedagogia
o Tireotropina)
Pensiero tattico
Ortomotricista
Percezione
Ortomotricità
Periodizzazione
Ortopedia
Perone
Ortostatico
Personalità
Osgood-Schlatter, malattia di
Pertinenza
Osmosi
Peso
Osteomalacia
Peso specifico
Osteoporosi
pH
Ossea, fragilità
Pianificazione dell’allenamento
Osservazione
Placca motrice
Ossidazione
Placebo
Ossiemoglobina (HbO 2 )
Plasma
Ossificazione
Plasmolisi
Ossigeno
Pleura
Ossigenoterapia
Pliometria
Ossitocina
Pneumotorace
Osso
Policitemia
Osteite
Ponti trasversali
Osteoblasto
Posizione di Adam
Osteoclasto
Potenza
Osteocondrite giovanile
Potenziale d’azione
Osteodistrofia
Potenziale elettrico
Osteofita
Potenziale membranario di riposo
Osteolisi
Potenziale postsinapitoco eccitatorio (EPSP)
Osteomielite
Potenziale postsinaptico inibitorio (IPSP)
Osteoporosi
Prassema
Osteosintesi
Prasseogramma
Prasseologia motoria

P Prassia
Prassico
Pratica
Panico, attacchi di Pratica aleatoria
Paralisi Pratica costante

80
Pratica del recupero

R
Pratica di massa
Pratica distribuita
Pratica in blocco
Pratica mentale
Raggruppamento per la pratica
Pratica parziale
Rapidità
Pratica parziale progressiva
Rapporto di scambio respiratorio
Pratica variabile
Rappresentazione del movimento
Preagire
à vedi Immagine motoria
Preazione
Reafferenza
Precisione del feedback
Realizzazione (bisogno di, motivazione di)
Predizione
Reazione di innesco
Prensione
Recettore
Preparazione a lungo termine alla gara
Recettori articolari
Preparazione asimmetrica
Rendimento
Preparazione generale
Resistenza
Preparazione generale ausiliaria
Resistenza alla forza
Preparazione immediata alla gara (PIG)
Resistenza cardiorespiratoria
Preparazione psicologica
Restringimento percettivo
Preparazione simmetrica
Rete della(e) comunicazione(i) motoria(e)
Preparazione specifica
Rete dei cambiamenti di ruoli sociomotori
Presa d’informazione psicosemantica
Rete dei cambiamenti di sotto-ruoli sociomotori
Presa d’informazione psicosensomotoria
Rete delle interazioni di punteggio
Pressione
Reticolo sarcoplasmatico
Pressione arteriosa
Riapprendimento
Pressione idrostatica
Riflessi
Pressione parziale
Riflesso da stiramento
Prestazione sportiva
Riflesso inverso da stiramento
Principio del carico
Riflesso nervoso
Principio dell’allenamento
Rinforzo intermittente
Principio della U inversa
Ripetizioni
Problema della novità
Riserva alcalina
Problema dell’immagazzinamento
Riserva attuale di adattamento (RAA)
Processi mentali
Riserva di frequenza cardiaca (FCR)
Progesterone
Riscaldamento
Programma motorio
Riserva attuale di adattamento (Raa)
Programma motorio generalizzato
Risparmio di glicogeno
Programmazione dell’allenamento
Risposta motoria
Programma motorio
Risposta M1
Programmi a tempo
Risposta M2
Propriocettori
Risposta M3
Propriocezione
Ritmo
Procedimento sperimentale
Routine pre-gara
Prossemia (o prossemica)
Ruolo sociomotorio
Proteina
Psicocinetica
Psicologia dello sport
Psicomotricità S
Pubertà
Punto (del punteggio) Saccade
Sacco di Douglas

Q
Sarcolemma
Sarcomero
Sarcoplasma
Scambio velocità-precisione
Qualità psichiche
Schema
Qualità volitive
Schema corporeo
Quantità di allenamento
Schema di riconoscimento
Questionario sociomotorio
Schema di rievocazione
Quoziente respiratorio à vedi Rapporto
Schema tattico
di scambio respiratorio (R)

81
Scienza dell’allenamento Spazio individuale d’interazione
Score (punteggio) Spazio morto anatomico (DS)
Scossa muscolare Specializzazione
Scripts Specializzazione morfologico-funzionale
Secondo fiato Specializzazione precoce
Semiologia Specializzazione prematura
Selezione Specificità
Semeiotricità Specificità dell’allenamento
Semeiotricizzazione Specificità delle reazioni dell’organismo agli
Semeiotricizzare stimoli allenanti
Segno Spettacolarità sportiva
Senso della palla Spirometria
Senso della posizione Spirometro
Serie Sport
Serotonina Sport di prestazione
Shunt Sport di situazione
Simulatore Sport tecnico-combinatori
Sinapsi Squat
Sistema Stadio autonomo
Sistema ATP-PC Stadio motorio
Sistema dei punteggi (score) Stadio verbale-cognitivo
Sistema dell’acido lattico Statuto sociomotorio
Sistema dell’ossigeno Steady state
Sistema di competizione Stereotipo motorio
Sistema di controllo Steroide anabolizzante
Sistema di controllo a circuito aperto Steroidi
Sistema di controllo a circuito chiuso Stimolo
Sistema di controllo di proazione (feedforward) Stimolo di allenamento
Sistema di gioco Strappo
Sistema di requisiti in uno sport Strategia
Sistema di risposta Strategia di apprendimento
Sistema di termoregolazione Strategia motoria
Sistema energetico Stress
Sistema metabolico muscolare Stretching
Sistema nervoso autonomo Struttura dell’allenamento
Sistema nervoso centrale (SNC) Struttura della prestazione
Sistole Struttura delle attività
Situazione motoria Struttura delle informazioni
Situazione psicomotoria Struttura del movimento
Situazione sociomotoria Struttura profonda
Socializzazione Struttura temporale relativa
Sociomotricità Studio in doppio cieco
Sociopraxema Successo sportivo
Socioprassia Superallenamento
Soglia (di stimolo) Superapprendimento
Soglia aerobica Superattitudine
Soglia anaerobica Supercompensazione
Soglia di eccitabilità Supercompensazione di glicogeno
Sotto-ruolo sociomotorio Supporto di punteggio
Soluzione fisiologica Sussidio ergogeno
Soluzione ipertonica

T
Soluzione ipotonica
Soluzione isotonica
Somatotipo
Somatrotopina
Sommazione di scosse Tachicardia
Sommazione di unità motorie multiple Talento
Sommazione spaziale di stimoli Tampone
Sommazione temporale di stimoli Tappe
Sovrallenamento Tattica

82
Tecnica sportiva
Tecnica ventilatoria
Telecettori
Telemetria nello sport
Test di predizione
Test di ritenzione
Testosterone
Tetano o tono tetanico
Tonnellaggio globale
Tono muscolare
Transfert di apprendimento
Transfert lontano
Transfert vicino
Trasporto attivo
Trattamento automatico
Trattamento controllato
Tratto di personalità
Trigliceridi
Trombo
Trombosi cerebrale
Tropomiosina

U
Unità di allenamento
Unità motoria
Universali

V
Valore soglia
Vasocostrizione
Vasodilatazione
Vasomotore
Veglia
Velocità aciclica
Velocità aerobica massima
Velocità ciclica
Velocità di sedimentazione (VS)
Ventilazione alveolare
Ventilazione minuto
Via piramidale (corticospinale)
Vitamina
Visione ambiente
Visione focale
Volume corrente (VT)
Volume di riserva espiratoria (VRE)
Volume di riserva inspiratoria (VRI)
Volume di scarica sistolica (VS)
Volume diastolico
Volume residuo (VR)

Z
Zona H

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