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Freud
Nei quattro lavori: L’interpretazione dei sogni; Psicopatologia della vita quotidiana; Tre saggi sulla teoria
sessuale; Il motto di spirito e la sua relazione con l’inconscio, sono una prima sistemazione completa della
teoria dell’inconscio, incentrata sulle nozioni di sogno, atto mancato e sintomo nevrotico.
In seguito alla prima guerra mondiale, le sintomatologie tremende riportate dai reduci di guerra, la
propensione degli uomini a sottovalutare gli effetti della guerra, l’aggressività umana che si manifesta anche
a livello collettivo, orienteranno Freud verso una concezione filosofica irrimediabilmente pessimistica.
Dal 1920 con la pubblicazione di Al di là del principio di piacere e L’Io e L’Es, Freud inizia una nuova fase
di ricerche che mostrano L’io come funzione emergente da un crogiolo di pulsioni inconsce:
• Le pulsioni di morte (Thanatos), Pulsioni aggressive o distruttive che tendono alla riduzione
completa delle tensioni, cioè riducono l’essere vivente allo stato inorganico;
• Le opposte pulsioni di vita (Eros), sessuali o libidiche, il cui intento è quello di plasmare le sostanza
vitale in unità sempre maggiori, al fine di garantire la continuità della vita.
*Eros e Thanatos sono le due pulsioni fondamentali; pulsioni = a cavallo tra psichico e fisico, sono cariche
energetiche che hanno una fonte e una meta da raggiungere, che esige soddisfacimento.
La pulsione: spinta insita nell’organismo vivente che punta a rispristinare uno stato precedente nel quale la
persona ha dovuto rinunciare sotto l’influenza di forze perturbatrici provenienti dall’esterno. Freud nega che
le pulsioni portino al progresso poiché cercano di raggiungere una meta antica.
È come se la persona fosse in uno stato T1 (stato attuale) e spingesse verso uno stato T0 (stato precedente).
Gli elementi costitutivi della pulsione sono:
Spinta: da T1 a T0
Fonte: da cui è nata la pulsione
Oggetto
Meta
Il soggetto ospita dentro di sé più parti, di cui quella consapevoli è solo una piccola porzione della topografia
della psiche.
ITALIANO
Ungaretti
Quando l’Italia entra nella prima guerra mondiale, Ungaretti si arruola in fanteria: la scelta di partire
volontario era stata la strada comune a molti intellettuali italiani tra cui D’Annunzio, poiché convinti che la
guerra rappresentasse un modo per portare un rinnovamento sociale e una tappa del processo di unificazione
nazionale.
Ungaretti vede nella guerra un’opportunità per sviluppare il sentimento di appartenenza a una patria da cui
era sempre vissuto lontano.
Ungaretti viene inviato sul fronte del Carso, dove conosci la durezza della guerra di trincea che gli ispira le
poesie del suo primo libretto: il porto sepolto (1916). Alla fine del conflitto si stabilisce a Parigi dove
continua scrivere a mantenere i contatti con gli ambienti letterari italiani francesi.